Amo te e Tutte queste piccole cose.

di LittlePanckake
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Alle volte anche le piccole cose, possono celare qualcosa di realmente speciale, sapete?.
Quando avevo 10 anni, persi mia nonna. Aveva vissuto da sempre con me, perché i miei per lavoro non riuscivano a tenermi, era una donna davvero speciale per me, oltre a tenermi compagnia in una casa ENORME, nelle vie di Londra, era come una migliore amica, a cui potevo confidare tutto e con la quale potevo esprimere tutto quello che avevo dentro. Dopo averla persa, non ero più la stessa, sorridevo di rado, mangiavo quanto bastava, e restavo tutto il tempo a casa, da sola, a tentare di distogliere il pensiero da lei, e concentrarmi magari sui miei compiti oppure sulla musica, unica fonte di sfogo che mi era rimasta. Precisamente otto anni dopo, i miei genitori mi chiesero se per il mio 18esimo compleanno, volessi una mega festa, al che risposi che non ne avevo bisogno. Iniziarono a pensare a cosa diavolo potessero regalarmi, per poi farmi trovare dentro il garage una Minicooper blue notte, con il tettuccio decorato dalla bandiera dell’Inghilterra. Ne ero felice, sul serio, mi ero patentata e ora avevo un mezzo tutto mio, ma…mi mancava ancora qualcosa, qualcosa che ben presto arrivò nella mia vita a rallegrarmi. Mio padre un giorno, di ritorno dal lavoro, portò un piccolo cucciolo di Hakita a casa, e dopo ore di faccini tristi per convincere mia madre, gli trovai subito un nome: Puddy, ossia budino, perché quei colori sul beige e caramello mi riportavano in mente al Crem Caramel.
Da quel giorno, non facevo altro che passare la mia intera giornata con quel cucciolo. Aveva praticamente preso posto come mio confidente personale, e sembrava capire tutti i miei stati d’animo. Quando ero triste poggiava quel suo dolce muso sulle mie gambe; quando sorridevo non faceva che farmi le feste e quando piangeva, rispettava i miei silenzi, stendendosi sul letto accanto a me e lasciandosi stringere.
Un anno dopo, Puddy era già cresciuto diventando un po’ più alto, e i miei genitori gli si erano affezionati tanto quanto me. Decisi che, vista la giornata di sole, lo avrei portato al parco, così presi il guinzaglio e lui, tutto felice, prese a scodinzolare, per poi alzarsi su due zampe e leccarmi la faccia.
“Lo so che sei contendo Pud! Andiamo!”
Ricevetti un sonoro “wof” e corsi subito fuori. Puddy era entusiasta e scodinzolava come non mai. Passai in cartoleria per compare dei quaderni, in salumeria per prendere qualcosa da mangiare e poi ci recammo al parco. Li lo lasciai libero di poter giocare con gli altri cani, mentre io mi sedetti sull’erba per cercare di scrivere qualcosa. Una tra le mie tante passioni era la scrittura. Mi piaceva scrivere canzoni, romanzi e stupide fan fiction, anche se per me, cosi stupide poi non erano.
Dopo un bel po’ di vai e vieni di Puddy, notai che non tornava più, spostai lo sguardò prima a sinistra e poi a destra, quando lo vidi. Era seduto, difronte ad un altro cane identico a lui, e sembrava quasi si stessero parlando. Mi avvicinai dolcemente ai due accarezzando l’altro e notai il ciondolo a forma di osso con scritto su Zoey. Sorrisi nel constatare che era un esemplare femmina, e mentre continuavo ad accarezzarla mi saltò addosso insieme a Puddy per prendermi a leccare tutta la faccia. Incominciai a ridere come non avevo mai fatto dopo così tanto tempo, fino a quando, il padrone della cucciola, non si avvicinò.
“Zoey! Zoey! Smettila di importunare la signorina!”
“Ma no…non recava alcun fastidio…”
Dopo aver alzato lo sguardo verso il padrone del cane, rimasi quasi pietrificata. Davanti a me, c’era un sorriso a 32 denti, degli occhi di un azzurro che mozzavano il fiato, e una mano tesa. La presi e il ragazzo mi aiutò a rialzarmi, mentre i nostri due cani presero a giocare tra di loro. Il moro continuava a tenermi la mano stretta e sorridermi, e quando tornai nel mondo dei vivi, sorrisi decentemente, e mi feci forza.
“Piacere! Il mio nome e Fefs!”
“Piacere tutto mio Fefs! Il mio nome è Louis. Il tuo cane è davvero bellissimo!”
“Anche la tua piccola, è davvero bella! Quei colori, è stupenda!”
“Ti va di sederti su quella panchina con me? E lasciarli un po’ giocare?”
“Certo”
Sorrisi, e mi diressi alla panchina sorridendo, era stato gentile da parte sua non allontanare il mio cane, nonostante fosse maschio. Spesso i padroni di esemplari femmine, non facevano che allontanare i maschi. Rimanemmo per un po’ in silenzio a guardare come i nostri cani si azzuffassero, fino a quando Louis non ruppe il ghiaccio.
“Scrivi?”
“Uh?”
“Li, leggo qualche cosa, ti piace scrivere?”
“Si, mi piace scrivere, ma dipende dalle giornate… se sono ispirata scrivo, altrimenti son sempre li a scrivere la prima parola e strappare il foglio!”
“Capisco…”
“E tu…cosa ti piace fare?”
“Be io…”
Prendemmo a parlare per molto, e lui mi raccontò della sua passione per il canto, e di quanto stesse aspettando quel fatidico momento per sostenere il provino ad X-Factor. Parlammo così tanto, da non accorgerci minimamente che stava arrivando sera. Recuperammo le nostre due pesti, e percorremmo la stessa strada, fino ad arrivare vicino casa mia.
“Be, è stato un piacere conoscerti! Ci si vede in giro!”
“Certo che ci si vede!”
Sorridemmo e, quasi a volerci far avvicinare, i nostri cani ci spinsero l’uno più vicina all’altra, sorrisi a Louis e gli lasciai un bacio sulla guancia correndo alla porta, per poi girarmi e sorridergli, prima di vederlo andare via.


E si, sono tornata con una nuova Fan Fiction, quesa volta incentrata sulla sottoscritta, e
per la gioia di una delle mie lettrici più care, su Louis Tomlinson <3
Spero che questo primo capitolo vi  piacca.
Fefs

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Nei giorni a seguire, non facevo altro che andare al parco, con la speranza di trovarlo, ed era sempre li, sorridente su quella panchina, ad aspettarmi. Stava prendendo una piega importante questo incontro giornaliero, eravamo sempre più uniti, e mi piaceva aver trovato un altro amico, oltre al mio adorato cane, con cui potevo sfogarmi. Le giornate erano sempre le stesse, i nostri cani che si rincorrevano e si azzuffavano per il parco, e noi li, a parlare di tante cose e di tutto quello che ci passava per la testa.
Passarono un bel po’ di settimane, fino a quando un giorno, Louis arrivò tutto contento dopo di me al parco. Non riuscivo a capire cosa gli prendesse fin quando, fece un respiro profondo, mi prese le mani e prese a parlare.
“Ho parlato di te a mia madre e alle mie sorelle, le ho detto di quanto fossi fantastica, generosa, di quanto fossi felice di aver finalmente trovato la mia migliore amica!”
Nessuno Mai, e dico MAI, mi aveva chiamata migliore amica, in quel momento mi sentivo come se qualcuno mi avesse detto che mi amava da morire e non poteva stare senza di me. Per tutto il resto del mondo, sentirsi chiamare migliore amico da una persona era normale, per me, in quel momento, era la cosa più bella che potesse mai capitarmi. Non lo feci finire di parlare che gli saltai al collo stringendolo forte, mentre lui, avendo capito, sorrideva contento e felice. Quel giorno qualcuno mi aveva reso felice, e quel qualcuno era ormai diventato il mio migliore amico.
Mi invitò a cena a casa sua, perché sua madre e le sue sorelle volevano conoscermi, e diamine, sarei rimasta in quella casa per anni. Sua madre Johann e le 4 sorelle di Louis erano davvero fantastiche, una famiglia più unita di quella non l’avevo mai vista. Mi fecero passare una bellissima serata tra risate e divertimento e poi prima che me ne andassi, mi strinsero in un forte abbraccio, nel quale sentii il vero calore di una madre, e che mi fece subito ripensare a mia nonna.
Louis si prese la briga di riaccompagnarmi a casa, nella sua Minicooper, identica alla mia. Rimanemmo per un bel po’ in silenzio, con me guardavo la strada con un sorriso imbecille, e lui che guidava con altrettanto sorriso.
“Grazie…”
“Uh? Di cosa?”
“Di questa meravigliosa serata Louis…”
“Non era niente di che…”
“Niente di che? Ho sentito il calore di una vera famiglia…quel calore che solo mia nonna sapeva darmi…”
“Già…non mi hai mai parlato molto di lei…”
“Be…ecco…”
Eravamo arrivati da un po’ fuori casa mia, ma rimanemmo in auto, e presi a raccontargli di mia nonna, come non avevo mai fatto con nessuno. Man mano, i miei occhi presero a riempirsi di lacrime. Non se lo fece ripetere due volte, e prima che scoppiassi mi strinse in un abbraccio.
“Ora capisco perché sei cosi, tua nonna era una DONNA FANTASTICA e tu, hai preso tutto il meglio da lei, Fefs credimi, lei è fiera di te, come io sono fiero di essere il tuo migliore amico, ti voglio bene”
E detto questo mi strinse baciandomi la fronte. Mi strinsi a lui più che potevo per poi essere accompagnata sotto l’uscio, e come sempre salutarlo dalla finestra.
 
Qualche giorno dopo…
“Mamma ti prego, dovete conoscerlo! È una persona fantastica!”
“Certo, invitalo pure a cena”
I miei genitori erano tornati prima dal lavoro,  quel giorno, e mentre mio padre sbuffava mentre leggeva il giornale, io pregavo mia madre di poter invitare Louis a cena. Ci tenevo che lo conoscessero, e non ne sentissero solo parlare. Ma forse, era meglio se quell’idea, non mi fosse mai venuta.
Invitai Louis a casa per cena, e verso le sette e mezzo, il moro arrivò con un mazzo di rose per mia madre, e degli invitanti cioccolatini per mio padre, che appena lo vide lo guardò dalla testa ai piedi, sussurrando a mia madre un “ruffiano” e sorridendo per finta. Louis fu davvero molto carino con loro, mia madre ne rimase davvero ammaliata, sia per il gesto dei fiori, che per il fatto che si mise ad apparecchiare la tavola e a dare una mano in tutto e per tutto, mentre mio padre continuava a guardarlo con fare strano da sopra il suo odioso giornale.
Il momento di maggior pentimento, fu raggiunto quando ci sedemmo tutti a tavola. Io e Louis uno accanto all’altro con mia madre e mio padre di fronte. Mangiavamo con tranquillità, chiacchierando, quando mio padre che fino ad allora era rimasto in silenzio, prese a fare qualche domanda.
“Be…hai finito il liceo ragazzo?”
“Si…con un po’ di ritardo, ho perso un anno per via di una profes…”
“Sisi la colpa è sempre della prof…vero Federica?”
Guardai male mio padre, che pensava di essere stato spiritoso, e lui riassunse la sua aria autoritaria riprendendo con le domande.
“bene, cosa hai intenzione di fare ora?”
“Di seguire il mio sogno…”
“Oh, cosa vuoi fare? L’ingegnere…il dottore? L’avvocato?”
“No, tra tre giorni ho un audizione per X Factor, voglio fare il cantante”
Ci fu un attimo di silenzio, seguito dall’improvvisa risata, quasi isterica, di mio padre che faceva saettare il suo sguardo da me a Louis  che lo guardavamo con un sopracciglio inarcato.
“Non starai dicendo sul serio ragazzo?”
“Si…è il mio sogno di tutta una vita…mi sono diplomato e ora cercherò di riuscirci!”
“I tuoi genitori lo sanno?”
“I Miei genitori mi appoggiano!”
“Oddio…Holly nostra figlia ha portato ancora a casa un nulla facente…”
“Come scusi?”
“Papà basta…”
“Senti Lotis o come ti chiami! In questa casa di nulla facente ne abbiamo già una…non  ne abbiamo bisogno di un altro…”
“Papà smettila…”
“Non credo di essere un nulla facente solo perché voglio fare il cantante, ho un obbiettivo e per raggiungerlo devo lavorare!”
“Fare il cantante è una grossa e inutile cazzata ragazzo!”
“SMETTILA PAPA’!”
Louis si ripulì le labbra e si alzò dalla sedia sorridendo a mia madre.
“Signora, grazie mille per l’ottima cena. Sono stato bene…arrivederci!”
Detto questo prese la sua giacca e uscì di casa, mentre mio padre gli urlava che andarsene di casa in quel modo significava dargli ragione, che era un nulla facente e cose così. Mi alzai di scatto pronta a raggiungerlo.
“LOUIS ASPETTA!”
“Dove credi di andare signorina?”
“Dal mio migliore amico!”
“Esci da questa casa e giuro che non ti parlerò più per il resto della tua VITA!”
“Credimi! È LA MIGLIOR COSA  CHE POSSA CAPITARMI! DA OGGI PER ME NON ESISTI PIU’!”
Non mi preoccupai di averlo ferito, era quello che voleva, era quello che aveva sempre voluto. Corsi fuori alla velocità della luce, e cercai di immaginare la direzione che aveva preso, ma lo vidi poco lontano camminare con le mani in tasca, gli corsi incontro, e quando sentì che lo stavo chiamando si voltò di scatto. Come se glie lo avessi chiesto, mi ritrovai tra le sue braccia mentre continuavo a scusarmi.
“Non so come mi è venuto in mente di presentarti quell’idiota. Sono fuggita di casa…ha giurato di non parlarmi più…non sai come sono contenta di questo…ma ti prego…ti prego…non abbandonarmi…non farlo…so che ti ha trattato da schifo ma…”
“Shhh…va tutto bene…”
Ero così sconvolta, ma lui mi zittì poggiando la sua testa alla mia e stringendomi ancora più forte. Li in quel momento, avevo tutto quello di cui avevo veramente bisogno.
“Sono andato via, perché non volevo ferirti. Avevo paura che se sbottavo con tuo padre, e dicevo qualcosa di cattivo, avrei potuto spezzarti il cuore, ed è l’ultima cosa che voglio fare capisci?  Ora ti prego, anche vicino la mia giacca, ma asciugati queste lacrime, e fammi un sorriso…non voglio vedere i tuoi occhi tristi…ho bisogno dei tuoi sorrisi capisci? Ho bisogno che tu sia felice, per far si che sia felice anche io…”
Alzai lo sguardo per guardarlo, e quei suoi meravigliosi occhi color mare mi guardavano quasi in preda alle lacrime, mi asciugai i miei occhi umidi, e gli cinsi il collo con le braccia.
“Io credo nel tuo sogno…”
“Lo so…è proprio per questo che vorrei…che…che mi accompagnassi al provino!”
“Sul serio?”
“Si…”
“Oh Louis…”
Lo strinsi più forte e gli stampai un bacio sulla guancia.
“Questo è un si?”
“Puoi dirlo forte!”
Scoppiammo a ridere entrambi come due stupidi, poi Louis mi prese per mano e iniziò a correre.
“Dove stiamo andando?”
“Vieni…voglio porre rimedio a questa serata…”
“Ma…”
“Sta tranquilla è vicino!”

Ho ripreso a scrivere, dopo un lungo periodo di blocco.
Non sarà pieno di emozione come le altre per voi...ma a me piace da morire.
Ho tante idee per questa fan fiction,
ma quello che la rende speciale è il fatto che questa, in primis, piace a me.
Non ho ricevuto molte visite, ma non importa. 
So che chi deve leggerla lo farà, commentate pure, anche se non vi piace
la trovate oscena o bambinesca, recensite.
Spero che vi piaccia. 
Fefs

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Non avevo la più pallida idea di dove mi stesse portando, ero li che continuavo a correre e ridere con lui, fino a che non arrivammo in un parco.
“Eccoci…”
“Mi hai portato nel parco vicino casa? Bello…”
“Questo parco per me è importante…”
Mi chiese di sedermi su una panchina e ancora in piedi prese a raccontarmi tutto. Quando era piccolo, e la madre lo richiamava, e lui si innervosiva, per non ferirla con le parole, scappava e si rifugiava li, faceva un giro sullo scivolo, saliva sull’albero, dal quale poi scendeva tramite la corda al quale era legato un copertone di una ruota, e poi rimaneva li, sull’altalena, per tutto il resto del pomeriggio, finchè non si calmava e tornava a casa.
“Eri una sorta di scimmia?”
Scoppiò a ridere, e mi porse la mano. Mi fece accomodare sull’altalena, in braccio a lui, nonostante la mia paura che non reggesse il peso di entrambe, e continuò a parlarmi di lui. Adoravo ascoltarlo, e non sapevo nemmeno perché. In quel momento, tutto quello che ci illuminava, era la luce fioca di un lampione, e il suo sorriso più lo guardavo, più mi faceva sentire…strana. Qualche ora dopo mi riaccompagnò a casa, e lo lasciai andare così, senza parlargli di come mi ero sentita poco tempo prima.
 
Qualche giorno dopo…
“No…ok…non c’è la farò.”        
“Louis smettila ok? O ti tiro una sberla!”
Jo rideva da morire, mentre il figlio si disperava, e io cercavo di farlo calmare. Aveva voluto me e sua madre, ci aveva chiamate “i suoi portafortuna” e io ero la ragazza più felice del mondo. Visto il mio lavoro, avevo risolto la situazione familiare andandomene a vivere da sola, in un piccolo appartamento sopra lo Starbucks dove lavoravo, con tanto di posto auto nel garage del palazzo. E ora ero li, insieme al mio migliore amico, al provino per X Factor. Notai molti ragazzi, ma in particolare uno dagli occhi verdi e dai capelli ricci, con sua madre. Quando entrò è cantò una delle mie canzoni preferite, quasi ci rimanevo secca. Harry Styles, aveva lavorato in una panetteria ed era tanto carino e coccoloso per me in quell’istante.
 
Louis dal nervosismo corse in bagno e dopo essere uscito sorrise.
“Ho incontrato quel riccio, gli ho detto che diventerà famoso! Cavolo se è stato bravo!”
“LOUIS?? LOUIS TOMLINSON?”
“Si sono io!”
“Tocca a te!”
“Oddio…”
Sua madre gli diede un bacio in fronte, mentre io gli saltai al collo, sussurrandogli che comunque sarebbe andata, io sarei stata fiera di lui.
Sentirlo cantare mi fece emozionare, tanto che scoppiai in lacrime e sua madre mi strinse forte in un abbraccio. Rimanemmo abbracciate e speranzose, fin quando Louis non ricevette quei tre si, e tirammo un sospiro di sollievo. Al suo ritorno Louis strinse forte sua madre, per poi prendermi in braccio e farmi girare una volta. Rimanemmo così a guardarci, e lui portò la sua fronte sulla mia, per poi farmi scendere. Non so perché ma in quei momenti il mio cuore prese a battere forte, fino a che Louis non mi baciò. Un bacio sulla guancia sia chiaro. 
Dopo i tre si, Louis si dovette presentare un bel po’ di volte li, fino a quando, non arrivò quel dannato No, che gli fece perdere praticamente tutte le speranze.
“Tuo padre aveva ragione…sono un fallito.”
“No…mio padre non aveva per niente ragione! Chiusa una porta si apre un portone, morto un Papa se ne fa un altro, o come cavolo vuoi dire…questo è solo l’inizio! Fosse l’ultima cosa che dico!”
“Harry Styles, Zayn Malik, Liam Payne…”
“Hey un momento Lou, stanno dicendo dei nomi”
“Niall Horan e Louis Tomlinson potete rientrare?”
Ci guardammo sgranando gli occhi, poi incrociai le dita e lo lasciai andare. Ascoltai tutto il discorso di quel santo di Simon Cowell ed eccoli li. Gli ONE DIRECTION. Una nuova Band, che diventerà la band più popolare del tempo.
 
Qualche mese dopo…
Avreste mai immaginato di passare mezza vita completamente da soli, per poi ritrovarvi in giro per il mondo con ben 5 migliori amici, per giunta famosi?? Be io no, e invece ero li, con quei 5 cazzoni. Gli One Direction. No, non avevano vinto. Io si, avevo vinto, anche se 5 ragazzi, avevo i migliori amici del mondo.
“Hey Fefs, che mi porti una ciotola coi pop corn? Sta iniziando il film!”
“Styles! Alza le chiappe e vieni a prenderla!”
“Per favoreee!”
Io e Zayn sorridemmo, eravamo un terzetto inarrestabile. Ormai ero diventata una specie di mascotte per la band, e tutti e 5 volevano che li accompagnassi, anche solo per rimanere nell’hotel e guardarli dalla tv in diretta. In quel periodo eravamo  tornati a Londra, e per due giorni non avevamo nulla da fare, così Zayn venne a casa nostra per passare del tempo insieme.
“Tieni, ma questa è l’ultima volta!”
“Grazie Cucciola…sei la miglior amica del mondo!”
“Sei un ruffiano del cazzo!”
Sorridemmo, per poi prendere a guardare un film Horror, o meglio, i due lo guardavano, io mi nascondevo dietro Harry. Eravamo intenti e applicati alla scena cruciale, quando Louis entrò in casa, con la sua chiave(si abitavamo insieme e con noi anche Harry), e io presi ad urlare come un idiota, per via dello spavento. Gli altri tre, in tutta risposta, invece di calmarmi, scoppiarono a ridere.
“Siete degli IDIOTI!”
Lanciai una manciata di Pop Corn verso i ragazzi che erano piegati in due dal ridere, ed erano caduti dal divano, fin quando Louis non ci fermò tutti. Aveva gli occhi sognanti, al che io inarcai un sopracciglio mentre Zayn e Harry sembravano già aver capito tutto. Louis fece un respiro profondo, e poi prese a parlare.
“Ho conosciuto una ragazza…o meglio…gli ho sbattuto contro mentre scappavo da un gruppo di fan isteriche, lei è nostra Fan, e per farmi perdonare dalla botta l’ho portata con me a prendere un gelato. Si chiama Eleonor, è…”
Louis continuò a parlare mentre io rimasi li immobile, con una fitta allo stomaco, e la testa che girava. Iniziai a sentirmi stranamente nervosa, e solo allora mi rendevo conto di…di essere gelosa. Fino ad allora nessuna ragazza era piaciuta in quel modo a Louis, o almeno non aveva mai parlato di nessuno con quell’espressione felice, di quando parlava di me con qualcuno. E questo mi dava realmente fastidio, non riuscivo a concepirlo, ma non riuscivo a capire se ero solo protettiva, o gelosa per altro.
“E stasera la porterò a cena fuori…ci siamo dati un appuntamento!”
“Be fratello sei un mito!”
“Già, finalmente!”
SI girarono tutti e tre verso di me, cercando di capire se avessi detto qualcosa o no, ma mi alzai di scatto prendendo le ciotole di pop corn ormai vuote e me ne andai in cucina, senza proferire parola. Presi a lavare come una forsennata tutto quello che avevo per le mani, fin quando qualcuno non mi strinse da dietro, poggiando il mento sulla mia spalla.
“Se continui così…ti rovinerai le mani…”
“Harry...si devono lavare o…o…non si toglierà più lo sporco…”
“Sono pulitissimi…e già la quarta volta che lavi questo piatto…ti sto osservando da un po’…Zayn ti saluta, e dovuto andare via, Louis è di sopra che si prepara…siamo soli ora…ti va di parlarne con me?”
“Parlare di cosa?”
“Di questa tua reazione Fefs…c’è qualcosa che devi dirmi?”
“No…non ho niente da dire…sono contenta per lui…”
“Facciamo che io ti faccio le domande e tu mi rispondi? Altrimenti non mi dirai mai niente…”
Effettivamente aveva ragione, se non mi avesse cavato lui le cose da bocca, non ci sarei mai arrivata ad ammettere che infondo, io provavo qualcosa di più, di una semplice amicizia per Louis. Con tutta la tranquillità del mondo, si sedette sul divano e mi chiese di stendermi poggiando la testa sulle sue gambe, per poi prendere a farmi una decina di domande in cui mi chiedeva di descrivergli veramente cosa provavo per Louis, tutte domande a cui risposi con un…non saprei spiegartelo.
“Allora facciamo così, dimmi come ti sei sentita dopo che ci ha dato quella notizia?”
“Fitte allo stomaco, nervosismo improvviso, voglia di ammazzare qualcuno…”
“E ti sei chiesta perché?”
“Si…ed arrivo solo ad una conclusione…”
“Ti piace eh?”
“Si…”
In quel momento pensai che stesse per tirami una cuscinata, e invece mi prese dolcemente, per stringermi forte, e confortarmi. Una cosa che da Harry nessuno si sarebbe aspettato, ma che io sapevo di poter avere.
“Embè, lui se ne esce con sta Eleonor, noi invece ce ne andiamo in Discoteca che dici?”
“Io…insomma…”
“Hey…stai rifiutando un appuntamento dal tuo migliore amico?”
“Appuntamento??”
“Sto scherzando scema…ma accetti vero?”
“Harry dai…”
“Vai su, renditi figa, ci vediamo davanti alla porta tra venti minuti!”
“Mi sa che arriverò prima io…”
“Stronza!”
Scoppiammo a ridere e salii di sopra. Optai per una canotta particolare bianca, con delle rifiniture con piccoli strass neri, una giacca nera un jeans e come scarpe dei sandali neri aperti con dei bellissimi brillantini bianchi e accessori vari(http://uptiki.altervista.org/viewer.php?file=sk1ggv6dhqskn0yrugy1.jpg)   , mi truccai leggermente, con un filo di matita nera e legai i capelli in una coda alta che scendeva laterale sulla destra. Essendo pronta infilai il cellulare in tasca e scesi di sotto, dove ovviamente dovetti aspettare ancora per un po’ Harry. Ovviamente, Louis era li, intendo ad aggiustarsi i capelli, davanti allo specchio dove vide anche il mio riflesso sulle scale.
“Hey…”
“Ciao”
“Dove vai cosi ben vestita?”
“Che ti importa? Non hai il tuo appuntamento?”
“Perché sei così acida?”
“Io acida…ma per favore…vieni qui…”
Mi avvicinai a lui e gli passai due tre volte le mani tra i capelli, lo feci girare e sorrise.
“Dimentico che tu sei un ottima aggiustatrice di ogni santa cosa…”
“Già…be divertiti!”
“Anche tu…ma…posso sapere dove sei diretta?”
“io…”
“Viene con me in discoteca stasera! Facciamo un po’ i piccioncini!”
“Oh…”
Harry mi sorrise scendendo di sotto, e come mio solito gli aggiustai il collo della camicia. Quel riccio in camicia e Jeans era un vero spettacolo.
“be Louis, divertiti con la tua nuova ragazza, ci vediamo ok?”
“uh…o…o…ok!”
Harry mi prese per mano e mi portò fuori sorridendomi mentre si infilava la giacca, guardai l’ora ed erano solo le otto, orario insolito per andare in discoteca.
“Ma non è troppo…”
“Si, è presto…prima ti porto a cena fuori no?”
Sorrisi in silenzio mentre entravo nella sua Audi, contenta di essere con lui, ma triste di vedere Louis sfrecciare via prima di noi per il suo appuntamento.



Ok, sono estremamente contenta che almeno una volta nella vita,
questa fan fiction mi piace da morire.
Non so se a voi piaccia, effettivamente le visite sono poche, ma sapete? 
Non importa, scriverla mi fa bene, e chi la legge magari la trova caruccia ^^
Ringrazio le mie due recensitrici di fiducia che la amano, e anche tutti quelli che la leggono <3
Spero continuiate a farlo, e non vi annoiate...
Fefs

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Harry mi portò in un posto carino, e molto accogliente, sorrisi nel vedere che non si era dimenticato che io, amavo le cose semplici. Mi guardò sorridendo, e il cameriere ci indicò delle scale, salimmo e ci ritrovammo in una sala completamente illuminata da piccole luci, con una mega finestra che affacciava sulla città. Ne rimasi incantata e mi sedetti  ancora guardando fuori, non avevo mai smesso di stupirmi di quanto fosse bella Londra.
“Le porti tutte qui le ragazze?”
“No, in verità mi conoscono bene quelli del locale, perché spesso ci vengo da solo..”
“Uh? Ma se esci di casa solo quando sei con delle ragazze, o quando devi andare da Anne!”
“A volte una bugia la dico…sai?”
“E…perché?”
“Niente…questo posto mi aiuta a pensare…”
“E perché tra tante, proprio me?”
“Perché ti…ti voglio bene e sei la mia migliore amica, e devi pensare anche tu no?”
Ci sorridemmo, e poi pian piano arrivarono alcune portate. Lo ammetto, per un bel po’ di volte mi incantai a guardare fuori, mentre pensavo a Louis…a come si stesse divertendo con la sua nuova “fiamma”, e il sangue non faceva che ribollirmi nelle vene. Perché non me ne ero accorta prima? Avrei ottenuto qualcosa? O avrei solo distrutto un amicizia?
“La smetti di pensare a lui?...cosi ti fai solo del male..”
“Uh? No…non pensavo a lui mi ero solo incantata…”
“Fefs…ti conosco…”
“Mi dispiace Harry…”
“Dai su…sei a cena con Harry Styles! Chiunque vorrebbe essere al tuo posto!”
Mi scappò un sorriso, e d’istinto allungai la mano sul tavolo. Harry la prese e intrecciò la sua mano alla mia, per poi guardarmi e sorridermi dolcemente. Lo ammetto era il mio migliore amico, ma tempo addietro avevo avuto una piccola cotta per lui, dopo averlo conosciuto, ricordo ancora quel giorno. Louis mi portò con lui per farmi conoscere i ragazzi, e Harry mi guardò con quegli occhioni verdi per così tanto tempo, rimanendo in silenzio, che io mi ci persi.
“Grazie…”
“E per cosa?”
“Per tutto questo, sei davvero un amico…”
“Non mi piace vederti giù di morale ok?”
“Ok…”
“Quindi…fammi uno di quei sorrisi che mi scioglie il cuore e andiamo a divertirci ok?”
“Va bene!”
Gli sorrisi, e si, non mi sarei fatta rovinare una serata fantastica, perché un ragazzo che mi piaceva usciva con un'altra.
Ci avviammo verso la discoteca, e appena arrivammo Harry parcheggiò l’auto e prima che potessi scendere, mi raggiunse per aprirmi la portiera.
“Signornia…”
“Grazie mille, HAROLD!”
“Sei una stronzetta!”
Scoppiammo a ridere, e per l’ennesima volta le nostre mani si intrecciarono mentre varcavamo la porta del locale. Subito fummo investiti dalla musica che c’era, e sorrisi, si mi sarei divertita. Harry si guardò per un po’ in giro fino a quando non mi tirò verso una direzione, e sorrisi felice, erano tutti li: Liam, Niall e Zayn, e c’erano anche le mie due migliori amiche, Nany e Alex, rispettive ragazze di Niall e Zayn.  Sorrisi al riccio, e abbracciai gli altri, loro erano senz’altro i migliori amici di tutto il mondo.
“Come stai tesoro?”
“Sapete ragazze, di solito vi avrei risposto, potrebbe andare meglio…”
“Si…Harry ci ha raccontato…ci dispiace.”
“No Alex, a me non cosi tanto sai…alla fine mi piace ma…se non fosse stato per Harry, a quest’ora sarei in camera mia a piangere…”
Sorrisi girandomi verso Harry, e guardandolo ridere insieme agli altri, era stato davvero dolce, e non lo avevo ringraziato abbastanza.
“Che ne dite ragazze? Balliamo?”
Guardai prima Nany e poi Alex, fino a quando mi sorrisero prendendomi per mano e si buttarono in pista con me. Lo ammetto, non mi sarei mai voluta separare da loro, ne ora ne mai, erano le migliori amiche di tutto il mondo, e le adoravo così com’erano! Continuammo a ballare per un bel po’ fino a quando, le luci si affievolirono e partì un lento, Zayn e Niall raggiunsero le loro principesse, mentre io sorridevo guardandoli, quando quei quattro erano insieme, emanavano una luce particolare. Feci spallucce sorridendo, fino a quando qualcuno mi abbraccio da dietro per poi girarmi e farmi ondeggiare. Rimasi sorpresa nel trovarmi davanti Louis, il cuore mi prese a battere forte, e un sorriso ebete spuntò improvvisamente sul mio viso. Improvvisamente tutto quello che avevo attorno scomparve, c’eravamo solo io, lui e la musica, mi sorrise, dandomi un bacio sulla fronte.
“Che ci fai qui…non dovresti essere in giro con la tua dolce metà?”
“Non fare domande, più tardi ti spiego…ora balliamo…sei bellissima!”
“Me lo hai già detto prima di uscire di casa…”
Sorrisi arrossendo, e mi strinsi a lui, volevo che quel momento non finisse mai, lui a sua volta mi strinse forte poggiando il mento sulla mia testa, ondeggiammo per un po’ fino a quando qualcuno venne a fermarci.
“Ti dispiace se, ti rubo la ballerina?”
Harry mi sorrise, e ricambiai avvicinandomi a lui, quando Louis mi tirò per un braccio, alquanto stizzito.
“Si mi dispiace, ci hai ballato mezza serata amico…”
“Louis, perché ti scaldi tanto?? È solo un ballo…e poi cosa c’è? La tua ragazza ti ha dato buca che sei qui?”
“Ragazzi…smettetela…”
“No…non mi ha dato buca, abbiamo passato una splendida serata. L’ho portata a cena fuori, ci siamo fatti una lunga passeggiata per le strade di Londra, dove le ho comprato un bellissimo peluche e poi le ho fatto vedere un posto importante per me”
Rimasi immobile per un istante , appena sentii Louis nominare “posto speciale”, abbassai lo sguardo, sperando che non parlasse di quel posto, quello che aveva fatto vedere solo a me, ma per mia sfortuna era quello che credevo.
“L’ho portata nel parco dove andavo quando ero bambino, e sai? CI SIAMO ANCHE BACIATI LI!”
Il mio cuore fece improvvisamente un tonfo, Alex e Nany provarono ad avvicinarsi a me, ma con la testa ancora abbassata sussurrai un “Styles, riportami subito a casa”, e dopo due secondi mi ritrovavo in silenzio sull’Audi del mio migliore amico, che rispettava il mio silenzio ma che mi guardava preoccupato.
Appena arrivarti a casa Puddy e Zoey vennero a farci le feste, ma ben presto il mio Pud si accorse del mio umore e corse di sopra a stendersi sul letto.
“Possiamo parlare?”
“Di cosa? Di essere uscita e aver fatto litigare i miei migliori amici per venire a sapere, che uno dei miei due migliori amici che mi piace da morire, ha portato una ragazza qualunque nel fottuto parco dove fino ad ora aveva portato solo me e l’ha baciata anche?”
“Non ti accorgi che non c’è solo lui sulla faccia della terra? No? Non te ne accorgi?”
“Cosa vuoi dirmi con questo è? Che devo comandare al mio fottuto cuore di innamorarmi di un altro?”
“No…dovresti solo aprire gli occhi!”
“Lasciami in pace ok?”
“Fefs aspetta t prego…”
“No Harry…va via…”
Tentò di seguirmi, ma mi rinchiusi in camera, sul letto, stringendo forte Pud, che poggiò il suo naso umido sul mio, quasi a volermi rasserenare. Volevo piangere, ma non ci riuscivo, sentivo solo un grosso peso nello stomaco e poco dopo sentii un tonfo provenire dalla camera accanto, quella di Harry, avevo paura che stesse prendendo a pugni qualcuno, ma poco dopo la porta della mia stanza si aprì lentamente.
“Va via…non ho voglia di parlarti…voglio stare sola…”
“Sono Louis…”
Pud si alzò, raggiungendo Zoey che era entrata in camera, mentre io affondai la testa nel cuscino, dopo aver visto che Louis si era seduto accanto a me. Mi spostò i capelli, e poi con la faccia nel cuscino gli chiesi cosa volesse.
“Vorrei sapere che ti prende…”
“A si? Lo vuoi sapere?”
“Si…per favore!”
Avrei voluto dirgli tutto, ma dopo essermi alzata a sedere e aver guardato verso la porta e aver intravisto un riccio di Harry, che si era messo li per origliare, quasi a non volerlo ferire, mi attaccai sulla cosa più banale.
“Come hai osato? Portare La tua nuova ragazza  nel posto speciale in cui avevi portato solo me…”
“Tu eri speciale! E sei stata la prima! Ma…ma anche lei ora è speciale e…”
“Quindi per te, una che conosci da solo due giorni è speciale? Io per diventare speciale ci ho messo due mesi!”
“Sei stata speciale per me dal primo istante…”
“Non dire queste cazzate solo per farmi felice! La conosci da due giorni e…l’hai baciata! Cioè non che mi importi…ma..l’hai baciata NEL NOSTRO POSTO SPECIALE.!”
“NON è COLPA MIA SE TU NON CI HAI PROVATO!”
“eh? Provato a far cosa?”
Lo guardai sgranando gli occhi, sembrò per un attimo titubante, poi dopo un respiro profondo mi guardò negli occhi, prendendo la mia mano.
“Perché non hai provato ad essere felice per me…”
Ok si, ci rimasi male, non poco, forse avevo visto troppe favole Disney, e io mi ero innamorata del principe sbagliato, ed ero la povera sfigata che sarebbe rimasta nell’ombra, non so, ma lasciai la presa della sua mano, e riguardai verso la porta. Forse Harry aveva ragione, forse no, non lo so, ma Louis era preso da questa ragazza, e io non potevo fare altro che arrendermi.
“Ci ho provato ad esserlo Louis, ma nel momento in cui l’hai portata nel nostro posto speciale…mi sono sentita tradita…”
“Ma…”
“niente ma…per favore…va via e lasciami sola…”
“Fefs io…”
“Louis…per favore…”
Rimase in silenzio a guardarmi per altri secondi, che a me parvero interminabili, e poi andò via…richiudendosi la porta alle spalle. Non so perché, ma improvvisamente presi a piangere come un imbecille, e riaffondai la testa nel cuscino, fino a quando qualcuno non si stese accanto a me, mi girai tuffandomi nel petto di Harry Styles, il mio migliore amico, che c’era sempre nei momenti di merda come quelli.
“Non ti abbandonerò così facilmente…”
“Non chiedo altro…”
Continuai a piangere per un bel po’ di tempo in quelle braccia nelle quali, da quella sera, mi sentivo più protetta del solito, fino a quando non mi addormentai, dolcemente…
“Fe…stai dormendo?”
Non ricevendo risposta Harry mi posò un leggero bacio sulla fronte, e sorrise…un sorriso dispiaciuto del fatto…che il giorno dopo, i ragazzi sarebbero partiti per tornare solo dopo una settimana…



Questo capitolo non mi piace molto...non chiedetemi perchè,
ma lo trovo ORRENDO...anzi no BANALE..
.è una sorta di capitolo di transizione, ho tante idee per il dopo,
ma non ho idee per quello che dovrà succedere ora xD
si sono strana lo so, ad ogni modo spero che possa piacervi...
perchè nel complesso, questa fan fiction mi piace tanto...
Spero continuate a leggerla, e a gradirla, se non dovesse piacere
accetto anche recensioni negative, infondo dagli errori si impara tutto...
Vostra Fefs <3

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Mi risvegliai il giorno dopo, tra le braccia del riccio che continuava a dormire beato. Sorrisi nel vedere il suo viso così dolce, rimasi li per un po’ e il mio cuore prese a battere forte.  Nella mia mente iniziai a domandarmi perché, ma decisi di alzarmi e scendere di sotto a preparare la colazione. Louis era seduto sul davanzale della finestra del soggiorno, con la sua ciotola di cereali mentre osservava, le due pesti dei nostri cani fuori che giocavano nel giardino. Quando lo vidi mi bloccai per un po’, poi come se non lo avessi visto, presi i vari ingredienti e presi a fare i miei soliti pancake. Avevo i suoi occhi addosso, si era accorto di me lo sentivo, ma continuai a fare tutto a testa bassa. Dopo averne preparati una ventina, presi tre piatti e ne adagiai tre in ogni piatto, cospargendoli di cioccolato fuso, e su uno ci scrissi I <3 U. Prima di salire di sopra, mi avvicinai a Louis in silenzio, e gli poggiai un piatto sul davanzale. Alzai gli occhi per guardarlo, e mi sorrise, non risposi, alzai i tacchi e risalii di sopra, dove trovai il riccio con la testa sotto il cuscino, poggiai il suo piatto sul comodino accanto a lui, e mi sedetti a gambe incrociate sul davanzale della mia stanza, a guardarlo. Ci volle un secondo esatto, per vedere quella testolina arruffata uscire da sotto il cuscino e annusare, come faceva sempre, l’odore dei pancake.
“Per me?”
“Leggi un po’!”
Gli feci un cenno della testa e lesse cosa avevo scritto col cioccolato, e mi sorprese che invece di addentare la dolce sorpresa, prese il piatto e venne a sedersi accanto a me, prendendo le mie gambe e poggiandole sulle sue per farmi avvicinare a lui. Mi sorrise e prendemmo a mangiare insieme.
“Visto Louis?”
“è di sotto..”
“Avete parlato?”
“No, gli ho dato un piatto anche a lui…mi ha sorriso ma sono corsa da te..”
“Perché?”
“Perché starò per una settimana senza di te…e tutto questo mi mancherà parecchio…”
Rimase quasi di stucco dopo la mia frase, posò il suo piatto e mi accolse tra le sue braccia. Mi fece uno strano effetto quando, poggiando la testa sul suo petto, sentii il suo cuore battere forte, come non mai. Mi scappò un sorriso e alzai il viso, trovandomi il naso di Harry incollato al mio. Sorrise anche lui e, risentii la stessa sensazione nello stomaco di poco tempo prima.
“Em, forse è meglio se ti prepari…”
“Si…si…hai ragione!”
Fu la prima volta che vidi Harry Styles arrossire davanti ad una ragazza, che per giunta, ero io! Uscì dalla mia stanza, e sospirai. Cosa diavolo mi stava prendendo? Sentii i ragazzi parlare fuori al corridoio e mi misi ad origliare.
“Scusami per ieri…”
“Non importa…”
“E solo che…”
“Louis davvero…è tutto apposto!”
“Bene, ora devo andare a salutare Eleonor, ci vediamo direttamente all’aeroporto!”
“Ok va bene!”
“Avverti tu Fefs?”
“Si tranquillo…ora va!”
Credo che si abbracciarono, poi sentii la porta di sotto chiudersi e decisi di prepararmi. Uscii dalla mia stanza passando davanti a quella di Harry che era intento ad infilarsi i pantaloni, sorrisi ed entrai in bagno. Mi feci una doccia veloce, poi infilai un jeans chiaro con delle Nike bianche e una canotta con la bandiera dell’America, legai i capelli in una coda di cavallo alta e uscii dalla mia stanza aspettando Harry di sotto. Quando fu pronto gli diedi una mano a caricare i bagagli in auto, e poi ci mettemmo in viaggio per l’aeroporto. Durante tutto il tragitto non feci che rimanere in silenzio e guardare fuori dal finestrino, fino a quando in un momento di traffico Harry poggiò la sua mano sulla mia stringendola.
“Mi dici che hai?”
“Niente…”
“Quando tu dici niente vuol dire che c’è qualcosa di STRAMEGAENORME sotto!”
“Be…la casa sarà molto vuota senza voi due…e mi dispiace….anche solo se è per una settimane! So che è stupido ma…”
“Sai…non devi pensare che sia sempre stupido tutto quello che pensi…mancherai da morire anche a me…”
Mi guardò con uno di quei sorrisi che ti scioglievano il cuore, e poi ripartimmo. Appena arrivati all’aeroporto, salutai tutti e presi la piccola Lux per giocare con lei. Quella bambina era adorabile, e non riuscivo a starle lontana quando era presente. Poco dopo arrivarono tutti: Zayn e Alex, Niall e Nany, Liam e infine Louis. Sfoggiai un mega sorriso a tutti e li salutai uno ad uno fino ad arrivare a Louis che evitai. Dopo il Check In, Paul riuscì a far entrare anche noi ragazze nella sala d’attesa e aspettammo con loro.  Io e Harry ci stavamo divertendo con la piccola Lux, poi c’erano i piccioncini e poi Liam e Louis che parlottavano tra loro.
“Dovresti parlargli…”
“Na…voglio stare con te qui…”
“Fefs…”
Louis si alzò, quasi come se Liam gli avesse chiesto di provare a risolvere e si avvicinò a me. Tutti si girarono a guardarci, mentre io li, con Lux che mi tirava i capelli lo guardavo aspettando che parlasse.
“Possiamo parlare un secondo?”
“Dimmi pure…”
“In privato…se è possibile.”
Guardai le mie migliori amiche che mi facevano cenno di allontanarmi con lui, per poi guardare Harry. Il suo viso in quel momento si era rabbuiato, lo guardai e i suoi occhi sembravano quasi spenti, come se non volesse che andassi con lui. Feci un respiro profondo, e guardai Louis che aveva messo su un faccino da cucciolo. Mi scappò un sorriso e presi la sua mano, allontanandomi dagli altri e sedendomi alcune sedie dopo Harry e Liam.
Louis rimase in silenzio a guardarmi, feci lo stesso ma dopo un po’ distolsi lo sguardo imbarazzata. Il mio migliore amico mi piaceva, ma aveva anche degli occhi così penetranti che spesso avevo paura di perdermici dentro. Il moro fece un respiro profondo e mi prese una mano.
“Tra non so quanti minuti…sarò su un aereo…e sarò lontano da te chilometri…vogliamo far pace? Non vorrei apparire in tv triste…”
“A quindi vuoi far pace per la tv?”
“No…voglio far pace perché la mia migliore amica stamattina ha dato il piatto con scritto I Love You a Styles e non ha me…”
“Sei geloso?”
“Si…sono sincero! Non capisco perché tu non sia felice per me….ma io sto male a vedere che ti allontani…”
“Sono Felice per te Louis…mi è solo dispiaciuto che l’hai portata in quel parco…pensavo di avere l’esclusiva!”
“Fefs….tu sei la prima e l’ultima che vorrò per sempre con me in quel parco! So che ci ho portato lei…ma non le ho raccontato la storia…perché voglio che sia tu, solo e soltanto tu a correre li quando capirai che magari sono scomparso da ore da casa per via di qualcosa!”
Abbassai lo sguardo all’istante, il mio cuore ormai non reggeva più. Mi limitai a stringerlo forte a me, e lui soddisfatto, con quel sorriso dolce che faceva sempre, mi accolse calorosamente tra le sue braccia, baciandomi la testa a ripetizione.
“Non si ripeterà più Fefs, te lo prometto! Mi dispiace…”
“Hey…è tutto ok Louis sul serio…”
“Sei…sei la mia migliore amica!”
Il mio cuore riprese a battere normalmente dopo quella frase, ci ero rimasta male, ma non per colpa sua, ma per colpa mia. Se solo avessi provato a dichiararmi prima, ora tutto questo non sarebbe successo.
Tornammo dagli altri, e mi avvicinai sorridendo lievemente a Harry che non ricambiò il sorriso, ed è li che iniziò tutto. Io lo chiamo PERIODO DI CONFUSIONE INDETERMINATO CHE MI MANDERA’ ALLA PAZZIA. Vedere Styles così freddo mi fece venire le farfalle allo stomaco, o almeno credo, fatto sta che avevo un peso nello stomaco che cercai di colmare con un abbraccio. Salutai tutti uno ad uno, strinsi forte Louis per penultimo, e aspettai che tutti salutassero Harry per poi avvicinarmi a lui. Fu in quel momento, che mi guardò, e non voglio sbagliarmi, ma i suoi occhi erano gonfi e rossi. Si, ci saremmo rivisti dopo una settimana, ma faceva male anche a me allontanarmi da loro ogni volta, e questa volta, mi faceva più male. Vidi Harry girarsi e prendere la sua valigia per andare via…senza salutarmi, ma no…non l’avrei permesso. Mi fiondai verso di lui, stringendolo forte, più forte che potevo, praticamente mi incollai a lui cingendoli il collo con le braccia, e solo dopo essere stata ricambiata lo guardai, poggiando la mia fronte sulla sua.
“Non so minimamente perché ti sia improvvisamente ammutolito…e voglio saperlo ma non ora…in questo momento ho bisogno di Harry Styles…perché se va via senza sorridermi potrei morire…”
Il riccio sorrise lievemente, spostandosi e guardandomi negli occhi. Mi sembrò quasi che stesse provando a baciarmi, ma mi lasciò un leggero bacio vicino l’angolo della bocca, e poi affondò il suo viso nei miei capelli, respirando a fondo.
“Torno tra una settimana, ma non voglio andarmene. Voglio te, voglio stare qui con te…oppure voglio che tu venga con me, ma…”
“Tutto questo non è possibile…”
“Lo so…Fefs ti prego…lascia acceso Skype…ho bisogno di vederti…”
“Lo farò Harry…ora va…”
Mi baciò ancora la guancia, e poi mi strinse forte la mano. Buttai lo sguardo verso Louis, sembrava alquanto nervoso, e sembrava esserlo per tutto ciò che aveva visto. Ancora mano nella mano con il riccio, mi avviai insieme agli altri verso la porta dietro alla quale i ragazzi sarebbero poi spariti. Ci tenemmo la mano fino all’ultimo, quando poi Nany e Alex si avvicinarono a me stringendomi, e salutando con la mano i ragazzi.
 
“Fefs tutto bene?”
Le ragazze avevano deciso di passare il resto della settimana a casa mia, era più ampia della loro, e almeno ci facevamo compagnia a vicenda.
“No Ale….per niente…”
“Cosa diavolo ti prende?? Sembri un vegetale!”
Nany e Alex assunsero un aria preoccupata mentre io, seduta sul divano, non facevo altro che rigirarmi tra le dita l’anello che mi aveva regalato Styles.
“Oooh! Fefs sei presente nel mondo dei vivi?”
“Ragazze…se vi parlo di una cosa…cercate di aiutarmi?”
“Scommetto che ti piace anche Harry…”
Sgranai gli occhi guardando Alex, che si era seduta accanto a me, mentre coccolava Zoey e Pud. Riusciva sempre a prendere in pieno tutto quello a cui pensavo e che mi preoccupava seriamente. Non so come facesse, ma lo faceva. Abbassai lo sguardo, sotto quello interrogativo di Nany e quello dolce e consolatorio di Alex, e presi a parlare. Raccontai alle ragazze di come mi sentivo con Louis e come con Harry, e sembravano alquanto perplesse come me anche loro.
“Secondo me dovresti solo prendere del tempo per capire…”
“Lo so Nany…ma se sto con Harry, Louis è geloso e non so perché…se sto con Louis mi faccio male e Harry diventa praticamente assente e freddo…”
“Questa settimana pensaci…e poi al loro ritorno passa del tempo con l’uno e l’altro…e poi decidi…se prendi una decisione affrettata potresti perdere entrambe!”
Sorrisi alle ragazze e le strinsi forte. Senza di loro, non avrei mai potuto andar avanti e essere cosi come sono.


Eccomi ritornata!**
Con questa FF che mi piace da morire!
Ho cambiato mille volte idea, fino ad arrivare ad  una decisone!
Presto ne vedrete delle belle, e capirete chi
diamine sceglierà Fefs!
Secondo voi?Chi dovrebbe scegliere?
Dai su  recensite! Anche per criticarmi!
Va bene lo stesso!^^
Spero vi piaccia...Fefs...<3

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Passammo una settimana divertente, e pensai ai ragazzi, mi mancavano davvero tanto. Lasciai sempre Skype aperto, tanto che una volta alle 3 di notte Styles mi videochiamò, e io tutta dormiente gli risposi, per poi sentirmi dire che ero bellissima e risvegliarmi il giorno dopo, con Harry Addormentato sul cuscino davanti la webcam. Una scena alquanto dolce. Louis invece, si fece sentire si e no, due volte in tutta la settimana con due messaggi. In quella settimana ripresi anche contatti con mia madre, che mi diede la lieta notizia di aver lasciato mio padre da molto tempo, e di aver trovato un uomo, che aveva una figlia, con il quale si sentiva viva ed amata, ed io ero così felice per lei. Se lo meritava davvero tanto.
“Quando i ragazzi tornano vieni a cena? Vorrei presentarteli! Mark e sua figlia…che ci porterà a conoscere qualcuno di speciale ha detto!”
“Ma si mamma! Con molto piacere!”
“Come va con Louis?”       
“Eh…non bene mamma…”
Le raccontai come andavano le cose, perché lei aveva sempre saputo del mio amore per lui, ma quando venne a sapere di Harry quasi diede un urlo di gioia, e non volle spiegarmi il perché.
La sera del ritorno dei ragazzi, andai a letto tardi. Ero sola, le ragazze erano tornate per prepararsi al giorno dopo, mentre io guardavo la carica dei 101 e quella dei 102 con Puddy e Zoey.  SI…sono l’unica che alla vista di cos’ tanti cuccioli è scoppiata a piangere. Quando i due film finirono, fui accompagnati da i due piccioncini in camera mia, e come due stufe si stesero accanto a me, quasi a scaldarmi dal gelo che c’era nella mia stanza. Mi addormentai in men che non si dica, risvegliandomi il giorno dopo in intimo, visto che durante la notte per il troppo calore mi liberai del pigiama. Ero talmente stanca che indossai il maglione bianco rubato a Harry e scesi di sotto. Sentivo odore di caffè e cioccolato, ma non ci feci caso. Salutai Harry passando davanti al soggiorno e entrai in cucina ancora assonnata.
“Un…Un momento! Ho le allucinazioni oppure?”
Mi portai una mano alla bocca, per poi correre in soggiorno e trovare il riccio piegato in due dal ridere. Sorrisi e poi aprì le braccia, e io invece, gli saltai praticamente addosso, così che fu costretto a prendermi in braccio. Mi sorrise, e ci furono attimi di silenzio che durarono quasi un eternità!
“Cosa diavolo ci fai qui? Dovevi tornare Oggi!”
“è quello che ti ho fatto credere!”
Mi portò in braccio, in cucina, per poi poggiarmi sull’isola e ritornare poco dopo con due tazze di caffè e due ciambelle al cioccolato e attirarmi a lui baciandomi una guancia.
Diamine se mi sei mancato Harry!”
“Anche tu mi sei mancata Rossa! Eh dimmi, cosa hai combinato tutta sola in casa?”
Gli sorrisi dolcemente, e dopo un respiro profondo gli dissi che avevo pensato, e che avevo preso una decisione importante.
“Decisione? Che decisione?”
Inarcò un sopracciglio, e poggiai la mia fronte alla sua sorridendo, imbarazzata. Ci avevo pensato, e anche parecchio, concludendo che provavo qualcosa di molto forte per Harry, e una gelosia amichevole nei confronti di Louis, avevo deciso in quell’istante di non mettermi a spiegare tutto al riccio, ma di baciarlo. Gli sfiorai il naso col mio, e mi avvicinai lentamente…ero a un passo dal baciarlo quando fece irruzione in cucina un Louis tutto felice.
“Feeeefs…sono tornatooo! Ops…ho interrotto qualcosa?”
“No..no…ciao Louis!”
Mi venne a stringere forte, sotto gli occhi ancora straniti di Harry, poi si sedette sullo sgabello accanto all isola, guardandoci.
“Sono stato da Eleonor, dopodomani devo andare a cena dai suoi, vuole farmeli conoscere!”
“Sono contenta per te! Io dopodomani, vado a cena da mia madre! Vuole farmi conoscere il suo compagno!”
“Oh…non potrò accompagnarti!”
“Tranquillo Louis, non avevo pensato minimamente di portare te, volevo portarci Harry!”
Il riccio che era rimasto in silenzio, fece quasi uno scatto e mi guardo, tra il felice e lo sconcertato. Forse non se lo aspettava, e non stava capendo davvero nulla mi sa, ma gli sorrisi e gli diedi un bacio in fronte.
“oh…capisco, lo porti perché non posso venirci io! Fai bene!”
“No Louis…forse non hai capito…anche se non eri occupato, avrei portato comunque Harry!”
“Oh…”
Louis guardò Harry stralunato, e il riccio aveva sul viso, un sorriso fiero, tanto che mi venne da ridere. Nascosi, per quando potevo una risata, e scesi dall’isola per lavare le tazze, e quello che c’era nel lavandino, mentre tra Louis e Harry regnava il silenzio. Il riccio si dileguò dalla stanza con un “Vado a farmi una doccia!” e rimasi in cucina con Louis. Lo guardai sorridendo, ma il suo sguardo era truce, si avvicinò e sospirò.
“Posso farti una domanda?”
“Dimmi occhioni dolci!”
“Ti piace Harry?”
Sorrisi, e finii di lavare l’ultima tazza, senza rispondere. Si Harry mi piaceva, e anche tanto, non vedo dove fosse il problema.
“Che ti importa?”
“Fefs, ascoltami…non voglio forzarti a rispondere, però credo di conoscerlo meglio, ci passo più tempo di te…”
“E allora?”
“Se ti piace, lascia perdere…non è quello che pensi…”
“Un momento…stai dicendo che il tuo migliore amico è un poco di buono?”
“No…non sto dicendo questo…”
“Louis credimi…lasciamo stare questa conversazione, non mi va di rovinarmi una bella giornata come questa! Vado a fare una passeggiata con i cani appena mi vesto…a più tardi!”
E quella conversazione finì li, con me che non potevo credere alle parole di Louis, e Louis che invece si portava le mani tra i capelli capendo che forse stava perdendo qualcosa di importante.
 
La mattinata del giorno dopo passo velocemente, con Harry che impazziva per cosa diavolo dovesse mettermi, e io che non sapevo se andare in modo formale o no. Mia madre mi aveva mandato una foto della casa dove viveva ora, e chiamarla casa mi faceva quasi ribrezzo. Era una mega villona a due, tre, quattro piani…non so ben dirlo, con una piscina enorme e vista spettacolare. In tutte le foto che mi aveva mandato con il “suo” Mark, vestivano sempre elegantemente. Lui con giacca e cravatta, mia madre con bellissimi vestiti, e mi sembrava raggiante. Da come ne parlava sapevo che ne era innamorata, e non le importava minimamente di quella casa o di quei vestiti. Ancora intenta a guardare alcuni vestiti sul mio letto, fui interrotta da Harry. Entro in camera mia con una giacca color ghiaccio, sotto la quale celava una semplice camicia blue notte, un pantalone abbinato alla camicia e le sue immancabili converse bianche. Nel taschino della giacca aveva un fazzoletto dello stesso colore della camicia. Prima di riuscire a capire cosa mi stesse dicendo, mi adagiai meravigliata sul letto. Amavo quando si vestiva così.
“Allora? Papillon Blue o Ghiaccio?”
“Direi ghiaccio, cosi stacchi un po’!”
“Umh…ottima scelta lo metto dopo aver finito di aggiustare i capelli, e tu? Che hai deciso di mettere?”
“Eh…sono indecisa…”
“Posso darti una mano?”
“No! Sorpresa!”
Gli feci la linguaccia e lo condussi fuori, per poi prendere una decisione. Optai per un semplice vestito monospalla nero, che finiva sul ginocchio un po’ a palloncino. Un paio di decoltè borchiati neri, e una pochette rettangolare con gli angoli arrotondati. Visto che quella sera faceva un po’ fresco, adagiai sopra un cardigan che richiamava molto le scarpe. Mi truccai e poi legai i capelli in uno chignon.
Dopo aver messo tutti gli accessori a mio piacimento, scesi di sotto, dove Louis mi aspettava per salutarmi e Harry tentava invano di legarsi alla meglio il papillon. Quando mi videro scendere dalle scale, assunsero la stessa faccia da pesci lessi di sempre, e entrambe vennero sotto le scale per aiutarmi. È vero, forse sono un po’ stronza ma presi la mano di Harry evitando Louis.
“Lou non è tardi?”
“Si…infatti vado, volevo solo salutarti! A domani ragazzi e divertitevi! Salutami tua madre!”
 “Sarà fatto…divertiti anche tu!”
Gli sorrisi, per poi vederlo uscire. Mi sentivo gli occhi di Harry addosso, e mi girai nella sua direzione sorridendolo.
“Be? Perché mi guardi così??”
“Sei…sei…”
“Anche tu sei bellissimo!”
Gli sorrisi avvicinandomi per aggiustargli il papillon e, dopo aver chiuso la porta di casa per bene entrammo in macchina.
 
Il tragitto fu molto silenzioso, volevo dirgli quello che provavo, ma avevo paura di una sua reazione negativa, cosi mi limitavo a sorridergli imbarazzata. Sobbalzai quando il mio migliore amico mi poggiò una mano sul ginocchio scoperto.
“Tutto bene??”
“Si…si…perché?”
“Sembri nervosa…”
“Non vedo mia madre da molto tempo…sono solo in ansia…e se non piacessi al suo nuovo amore?”
Stavo mentendo, spudoratamente, ma Harry sorrise facendomi fermare improvvisamente il cuore. Il semaforo era rosso, si fermò guardandomi e si avvicinò sfiorandomi il naso col suo, poi mi poggiò un delicato bacio sulla guancia procurandomi un brivido.
“Smettila di sparare cazzate, tu piaci a tutti…solo che non te ne accorgi!”
“Uh? Che vuoi dire con questo?”
“Che siamo quasi arrivati!”
Col tempo avevo imparato che quando Harry cambiava discorso, era perché non riusciva ad esprimere al meglio ciò che voleva dire. Per il resto del tragitto rimanemmo in silenzio, mentre nella mia testa viaggiavano determinate frasi di Harry che non riuscivo a capire… “Tu piaci a tutti e non te ne accorgi!- Possibile che non capisci che non esiste solo lui??-C’è anche qualcun altro a cui piaci…devi solo capirlo…-Magari la persona giusta c’è l’hai davanti agli occhi e non lo sapevi”…tutte frasi che mi facevano pensare che Harry in fondo in fondo, mi voleva molto più che bene…ma se mi stavo sbagliando?? E se Louis avesse ragione nel dirmi che Harry non era quello che credevo??
No…no…questo no…Harry era il ragazzo dolce e adorabile, non quello spudorato puttaniere di cui tutti parlavano…
“Fefs??Hey Fefs che dici di tornare sul pianeta terra?? Siamo arrivati!”
Harry era dal lato della mia portiera e mi porgeva la mano per aiutarmi ad uscire. Mi armai di uno splendido sorriso, e presi la sua mano stringendola forte. Ci avviammo verso quell’enorme casa tutti sorridenti, mentre Harry continuava a fare battute.
“Secondo te ci aprirà il maggiordomo?”
“Non lo so credimi…spero di no…altrimenti non farò altro che associarlo ad Ambrogio della pubblicità dei Ferrero Roche!”
Scoppiammo a ridere, dopo aver bussato, nell’attesa che qualcuno venisse ad aprirci. Dopo svariati secondi, un uomo altro, con i capelli castani e gli occhi color nocciola ci accolse con un enorme sorriso. Essendo vestito molto elegante io e Harry sorridemmo, arrivando alla conclusione che fosse davvero il maggiordomo e gli porgemmo comodamente i nostri cappotti. Quando l’uomo sparì, ci ritrovammo soli in un immenso salone, ci guardammo intorno e Harry iniziò a fingere di essere un agente immobiliare che mi mostrava la casa.
“Vede principessa…questa è una delle case più costose che ci sono qui…non so se mi spiego!”
“Quanto costa?”
“Quasi qualche milione…”
“Ma come si permette! Io voglio spendere molto di più!”
Scoppiammo a ridere, fino a quando non ci raggiunse mia madre con l’uomo a cui avevamo dato i cappotti.
“Mamma!!”
“Fefs!”
Corsi ad abbracciarla, stringendola forte. Quella sera era davvero bellissima, e la trovavo meravigliosa. Aveva un bellissimo tubino bianco, con rifiniture nere, un paio di decoltè neri e una collana e un paio di orecchini che sembravano di diamante puro.
“Mamma sei bellissima!”
“Oh tesoro! Anche tu! Harry! Che piacere vederti!”
Il riccio le tese la mano, ma lei tutta contenta lo strinse forte.
“Sono felice che mia figlia abbia aperto gli occhi…”
“Mi scusi??”
“Em…mamma…dov’è Mark?”
“Lui è Mark!”
L’uomo a cui avevamo affidato i cappotti senza presentarci, non era per niente il maggiordomo, ma era Mark…io e il riccio ci guardammo arrossendo.
“O mamma mia…ci dispiace! Non pensavamo del maggiordomo…insomma…”
“Ragazzi tranquilli…è tutto ok…”
“No sul serio!”
“Hey basta! Siete i benvenuti, e sentitevi come se foste a casa vostra…”
Sorridemmo all’uomo che subito ci fece sedere in salotto, e prese a farci domande per conoscerci meglio. Man mano che lo conoscevo, iniziavo a capire del perché mia madre se ne fosse innamorata. Per quanto a primo impatto poteva sembrare uno di quei ricconi senza cuore, quando lo sentivi parlare capivi perfettamente che non era così. Avevano avuto una bambinaia che aveva cresciuto sua figlia, e l’avevano sempre trattata come una di famiglia, sedeva a tavola con loro quando mangiava e aveva una camera tutta sua. Non voleva maggiordomi, perché non le andava di dover comandare qualcuno, e si occupava proprio lui di rendere la casa sempre presentabile. Aveva un ottimo lavoro, era un uomo di affare a quanto pare importante, ma non si dilungò molto a parlarci del suo lavoro, e aveva una figlia….che ancora non si era fatta viva.
“è di sopra…ha detto che doveva presentarci una persona speciale, e si sta preparando da circa due ore…”
“Mamma mia…”
Sorrisi e guardai Harry che per tutto quel tempo non mi aveva tolto gli occhi di dosso, e aveva tra le mani un bicchiere di coca cola.
“Allora voi due…che mi dite…siete una coppia?”
Arrossii all’istante, mentre a Harry quasi andò di traverso il liquido precedentemente bevuto. Guardai mia madre in preda al panico, e lei guardò quasi accecando il suo nuovo marito, che capì all’istante e scatto in piedi.
“Be…che dite…avete voglia di darci una mano a preparare la tavola?”
“Con molto piacere!”
Dicemmo in coro io e Harry per alzarci di scatto entrambe. Nonostante l’imbarazzo precedente, il riccio fino alla cucina mi tenne per mano, per poi lasciarla  e aiutare Mark. Mia madre invece, di tutta risposta mi tirò verso di se, e ci allontanammo un secondo.
“Vuoi spiegarmi??Siete qui come coppia o cosa?”
“Mamma…è complicato…”
“Non dirmi che hai avuto ripensamenti…e vuoi Louis…Lo sai che…”
“Mamma…No…e che non trovo il coraggio davvero…”
“Trovalo…si vede da come ti guarda che…”
Suonò il campanello che ci destò dal nostro discorso e mia madre entrò in cucina, erano tutti indaffarati al che cortesemente li lasciai finire mentre mi recai alla porta.  Prima di aprire mi sistemai il vestito e mi armai di un sorriso meraviglioso che scomparì ben presto.
“Louis?”
“Fefs…siete già arrivati…”
Dalla scala alle mie spalle un rumore di tacchi che correva si fece sentire e una bruna, un po’ più bassa di me, mi scaraventò quasi per l’aria, saltando al collo del moro. Lo baciò e capii. La mia futura sorellastra era Eleonor.
 
Ritornai in cucina con una faccia fra lo sconcertato e l’incazzato, Harry mi si avvicinò e lo guardai male, e con sussurro presi a parlargli arrabbiata.
“Dimmi che non lo sapevi!”
“Sapere cosa?”
Con un cenno della testa gli indicai l’uscio della sala da pranzo. Ma lo sguardo stupito di Harry mi fecero capire che nemmeno lui era al corrente di ciò che stesse accadendo. Incrociai lo sguardo di mia madre che era stupito quanto il mio e fece spallucce.
“Papa, Eloise…voglio presentarvi Louis…il mio ragazzo!!”
“Ciao Louis…”
Mia madre gli sorrise, quasi a stento, e Mark gli strinse la mano chiedendo ai due se si conoscevano.
“Si Mark…lui è il migliore amico di mia figlia e di Harry!”
Fu allora che Eleonor, ci degnò di uno sguardo. Guardò prima Louis e poi noi, e assunse un sorriso che tutto sembrava, fuorché vero.
“Quindi tu sei la mia sorellastra! E lui è il tuo ragazzo vero?”
“N…no.”
“Ma Louis mi avevi detto che erano fidanzati…”
Harry si fece davanti cingendomi le spalle con un braccio e porgendo una mano a Eleonor.
“Piacere di conoscerti, si…siamo insieme…finalmente associo un viso alla fantomatica Eleonor di cui Louis ci parla sempre…”
Harry mi guardò per farmi intendere di dover aiutare Louis…ma io non ne avevo poi così voglia. Mark chiese a Eleonor di portare il cappotto di Louis nella camera degli ospiti al piano di sopra, e la brunetta accettò senza esitare, mentre Harry e mia madre lo seguirono in cucina. Non avevo intenzione di sentire cazzate, al che tentai di seguire il riccio ma Louis mi fermò per un braccio.
“Posso spiegare.”
“Spiegare? Spiegare cosa?”
“Avrei dovuto dirtelo prima…io….”
“Dirmi cosa? Che sapevi che mia madre era diventata la madre di Eleonor? Che io ho sprecato un mese intero a stare dietro a uno che mi riempiva di cazzate?”
“Che cosa?”
“Louis per favore. Lasciami in pace.”
“Ti ho detto fammi spiegare…una santa volta rimani qui e non te ne vai e mi fai dire una parola??”
Aveva alzato la voce, ed erano poche le volte che lo faceva. Non volevo stare li con lui…volevo andare in cucina…con Harry e con mia madre, ma mi fermai comunque portando le braccia al petto e rimanendo in silenzio.
“Non volevo che lo venissi a sapere cosi…sarei voluto arrivare prima…conoscere il padre di El e poi dire che avevo un contrattempo e andarmene per non rovinarti la serata…”
“Eh avresti rovinato le ore di trucco e parrucco della mia sorellastra per non rovinare me?”
“No…cioè io…”
“Voglio solo sapere perché? Perché non me lo hai detto?”
“Io…non lo so ok? Non lo so…ci ho provato…ci ho provato davvero ma se passi le giornate intere con Harry non è colpa mia!”
“Non provare a mettere in mezzo Harry ora!”
“A no…perché sai io…”
“Che ci fate qui da soli?”
Eccola la. La mia fantastica sorellastra che interrompeva le litigate. Si avvinghiò al braccio di Louis e mi guardò quasi maligna.
“Tranquilla, tienitelo stretto lui si chi è un ragazzo sincero!!”
Detto questo li lasciai in sala da pranzo per recarmi in cucina, Harry mi strinse una mano appena entrata, pensando che stessi male per Louis…e si. Ci stavo male, ma perché non era stato sincero. Non per altro. Aiutai mia madre e suo marito a portare la roba in tavola e presi posto accanto ad Harry. Difronte avevo la mia MAGICA sorellastra e ai due capo tavola mia madre e Mark. Prendemmo a mangiare tutti, e Mark spezzò il ghiaccio facendo domande a Louis, mi venne da sorridere, sembrava un poliziotto, ma d'altronde e cosi che dovrebbero comportarsi i padri. Rimasi in silenzio per un bel po’…e Harry se ne accorse e mi poggiò una mano sulla gamba. Mi girai verso di lui e gli regalai un sorriso, durò quasi un eternità ,ma mi bastò per fargli capire che stavo bene, e sul suo viso spuntarono quelle fossette meravigliose che amavo da morire.
“Papà…dai smettila di fare l’interrogatorio a Louis…dovresti farlo anche a Harry. Infondo ora Fefs è anche tua figlia…”
“Oh El…tranquilla, tuo padre è stato così carino che le domande a Harry le ha fatte mentre tu ti restauravi!”
“Come scusa?”
Scoppiarono tutti a ridere compreso Louis, che ricevette un occhiataccia dalla sua lady. Riprendemmo a mangiare in armonia, ma spesso lanciavo sguardi vaghi su El, che era ancora rossa in viso e non toccava cibo.
“Be… siete fidanzati e non vi siete dati nemmeno un bacio…sembra strano.”
“Si chiama Educazione Eleonor…ci sono i nostri genitori a tavola con noi…non faccio smancerie davanti a loro…”
“E che sarà mai! Anche loro si baciano…non si scandalizzando mica…”
“Eleonor non è cortese da parte tua…”
“Papà dai…è solo un bacio!”
Ok, non ne potevo più. Harry aveva i nervi tesi…glie lo leggevo in faccia. Mi avvicinai e senza pensarci due volte gli diedi un bacio a stampo veloce. Arrossii di getto e incrociai lo sguardo di Louis. Era teso, anche lui…
“E questo lo chiami bacio?”
“Eleonor basta…”
“No…non me la contate giusta…baciatevi!”
“Eleonor smettila!”
“Louis sta zitto!”
Mi alzai di scatto…Harry mi strinse la mano. Ringraziai trattenendo le lacrime mia madre e Mark e lasciai la presa di Harry, uscendo velocemente di casa.
“Fefs aspetta!”
“Louis! Doveva vai!”
“Sta fermo…hai già causato troppi problemi stasera…lasciala in pace…chiaro??”
“Altrimenti?”
“Altrimenti non ti darò tregua!”
Harry guardò male Louis e dopo aver ringraziato Mark e mia madre per la cena, ed essersi scusato, corse fuori. Sapeva benissimo che mi avrebbe trovato nella sua auto…salì senza proferire parola.
“Portami via da qui…”
“Ok…”
Prese a vagare senza una meta. Oltrepassammo la strada che portava a casa, ed entrò in un garage salendo all’ultimo piano. Sul terrazzo con l’auto. Abbassò il tettuccio dell’auto rivalendo un cielo stellato, abbassò il sediolino e fece lo stesso col mio.
“Mi dispiace per come è andata…”
“Scusa però il bacio Harry…”
“oh…no…quella è l’ultima cosa di cui ti devi preoccupare…”
“uh?”
“Louis è stato davvero un bastardo…”
“Non voglio che litigate per colpa mia…”
Mi girai sul fianco per poterlo guardare meglio. Era perfetto. I suoi riccioli era perfetti…il suo sorriso era perfetto, le sue fossette, i suoi occhi, le sue mani…i suoi tatuaggi. Perfetti…era PERFETTO.
“Eleonor è davvero antipatica…”
“Harry…io…io devo dirti una cosa….”
“Lo sai…puoi dirmi tutto…”
“Promettimi che non abbandoni però…”
“Fefs non potrei mai…lo sai…”
Presi fiato ma non riuscivo a parlare…avevo paura…ma all’improvviso mi baciò. Rimasi di stucco. Non parlai ne lo guardai per un po’, cercavo di formulare le parole nella mia testa per fare un discorso sensato, ma prese a cantare…
“Are we friend or are we more…”
Rialzò il seggiolino come se stesse per ripartire ma lo bloccai. E feci esattamente come lui in precedenza. Non servivano le parole, in quel caso un bacio valeva molto di più…ricordava la mia canzone preferita…l’aveva appena cantata…e io gli avevo dimostrato cosa provavo. Fu un bacio quasi interminabile, ci fermammo solo quando nessuno dei due ebbe più fiato. Abbassai lo sguardo imbarazzata e poco dopo incrociai i miei occhi con i suoi.
“Era questo che volevi dirmi?”
“Si….”
“Fefs…io…io provo molto più di un amicizia per te…ma…non mi va di essere un ripiego!”
“No…no…Harry ascolta…ricordi il pancake? Ricordi la scritta?”
“Si…la ricordo bene…”
“Ricordi che stavamo per baciarci??Ricordi?”
“Quindi tu…tu non ti sei tirata indietro per Louis?”
“no…ma perché ero confusa…non sapevo cosa volevo…e finchè non siete partiti non sapevo cosa fare…ma ho scelto te…avrei sempre e solo scelto te. Ricordi? Io avevo una cotta per te…da quando Louis ci presentò…”
“D…davvero?”
“Si…mi sei sempre piaciuto…”
“Io…”
“Non sei un ripiego…non lo sei affatto…mi piaci Harry…capisci…io ho pers…”
Non mi fece finire la frase…mi prese e mi baciò ancora…e ancora…e rimanemmo li, su quel terrazzo per ore, accorgendoci solo dopo parecchio tempo che era tardi. Nel ritorno a casa, mi sentivo finalmente libera e felice, e sorridevo…nonostante la serataccia. Mi aprì la portiera e mi prese per mano. Scherzammo e ridemmo come due bambini per tutto il tempo. Entrammo dal retro in casa, proprio in cucina, Harri mi baciò spingendomi verso l’isola della cucina e mi fece sedere su di essa.
“Ti posso tentare con dei deliziosi pancake?”
“Direi proprio di si ho fame!”
Scoppiammo a ridere, e dopo l’ennesimo bacio Harry prese l’impasto liquido dal frigorifero e accese i fornelli.
“Siete tornati…”
Sobbalzai improvvisamente dopo aver sentito la sua voce. Louis era sotto l’uscio della porta che ci guardava. Aveva gli occhi rossi,e i capelli arruffati. Aveva pianto. Spostai il mio sguardo sul riccio, era passato da “sono felice e contento” a “Lo ammazzo e non se ne parla più…” e questo non mi piaceva. Louis mi guardava dispiaciuto…ma Harry avanzò mettendosi tra me e lui.
“Che vuoi ancora?”
“Voglio parlare con Fefs…”
“Non credi di avere fatto già abbastanza?”
“Harry calmati dai…”
“Che diamine vuoi tu?? Chi ti credi di essere? Metterti tra me e la mia migliore amica!”
“Sono la ragione per cui fino a due minuti fa, prima di vederti sorrideva…ora togliti di mezzo…”
“Ragazzi…per favore…smettetela…”
“Harry…ancora pensi che lei ti voglia?”
“Oh no…non lo pensa…ne ho avuto la dimostrazione!”
“Fefs..è vero?”
Annuii guardando seria Louis…non mi piaceva come si stavano mettendo le cose. Non mi piaceva per niente. Louis avanzò verso Harry che rimase fermo, davanti a me…quasi a proteggermi. Mi guardò con gli occhi lucidi e mollò un pugnò ad Harry. Scesi di scatto dall’isola nel tentativo di fermarli, ma Harry sferrò un pugno di rimando e Louis ne sferrò un altro prima di cadere. Mi misi al centro spalancando le braccia, e mi girai verso Harry. Aveva un labbro rotto. Corsi verso di lui, prendendo il ghiaccio dal frigo che era vicino, e mi girai adirata verso Louis.
“Non credi di aver fatto troppo l’idiota?”
“Fefs io volevo dirti che mi dispiace…io…”
“Per stasera ne ho abbastanza di te. Vieni Harry…”
Aiutai Harry ad alzarsi e salii di sopra, in camera. Presi un cerotto e l’acqua per disinfettarlo e iniziai a fare la crocerossina, e quando si trattava di Harry, be…adoravo farlo. Gli sorrisi lievemente e passai l’ovatta col disinfettante.
“Brucia?”
“Un po’…”
“Tutto bene?”
“Si…scusa Fe…”
“E di cosa…”
“Se ho reagito al pugno…”
“Non scusarti…solo che potevi lasciarlo parlare…con le mani non si risolve niente…”
“Mi sento così in colpa…”
“Tranquillo ok?...Domani tenteremo di risolvere un po’ le cose. Ok?”
“Sei fantastica…”
“E tu col cerotto sul labbro sei sexy!”
Lo baciai scoppiando a ridere…e la serata finì così…con noi due felici di esserci trovati…ma con la preoccupazione di dover tentare di risolvere le cose il giorno seguente….


Eccomi dopo un periodo di pausa lunghissima.
Odio il blocco dello scrittore sapete?
Lo odio tantissimo...
Be che dire, spero vivamente che il capitolo
sia di vostro gradimento.
Rispetto agli altri è un po' più lungo...mi sono 
fatta perdonare suvvia! ^^
Spero vi piaccia
-Fefs

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