Sentimenti contrastanti

di UsagiChan92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una ragazza misteriosa... ***
Capitolo 2: *** La nascita di qualcosa di speciale... ***
Capitolo 3: *** I Want Your Smile ***



Capitolo 1
*** Una ragazza misteriosa... ***


Ormai a Konoha è notte inoltrata e tutte le luci e l

Nota dell'autrice

Questa è la mia prima ff in assoluto, quindi vorrei scusarmi in anticipo per qualsiasi tipo di errore. Questo primo capitolo è abbastanza lungo e procede lentamente perchè è una parte introduttiva. La storia vera e propria comincerà dal promisso capitolo (che spero di poterlo aggiungere il prima possibile).

Naturalmente sono ben accetti tutti i commenti e critiche che vi vengono in mente, mi aiuterebbero a migliorare ^^

Buona lettura, Ciau ciau e Grazie!!

 

Ormai a Konoha è notte inoltrata e tutte le luci e l’allegria del villaggio si sono spente con il calare del giorno. Per le strade deserte non si vede nessuno, Naruto è l’unico a trovarsi ancora in piedi a quell’ora, cammina lentamente, non sembra neanche lui, la sua spensieratezza di sempre e la sua camminata inconfondibile non ci sono più. Non sa neanche dove sta andando, vorrebbe soltanto non fermarsi mai allontanarsi da tutti i suoi problemi… Ma sa che non può, ne è al corrente tuttavia la tentazione di scappare e lasciare tutto e tutti è forte. Fece un sorriso beffardo, non gli era mai capitato di sentirsi in quel modo, aveva sempre vissuto in solitudine e senza veri amici che gli stessero accanto e che lo aiutassero, ed ora che era circondato da persone che almeno all’apparenza gli volevano bene veramente stava perdendo l’unica cosa che non lo avevo mai abbandonato: la fiducia in se stesso e la forza di non arrendersi mai. Si sentiva uno stupido anzi sapeva di esserlo, Sakura aveva sempre avuto ragione… Sakura… L’aveva delusa e lo sapeva… Non riusciva proprio a dimenticarsi quel momento, lei non lo degnò neanche di uno sguardo, gli disse che non doveva preoccuparsi per non aver mantenuto la promessa. Ma al contrario delle sue parole la sua voce tradiva le sue emozioni, la rabbia e la delusione che cercava di reprimere in tutti i modi, le facevano tremare la voce. Naruto se ne accorse subito, in fondo la conosceva molto bene sapeva di poter capire i suoi sentimenti meglio di chiunque altro, infatti anche lui come Sakura amava una persona che non lo ricambiava. Lui amava Sakura e lei amava Sasuke, lo sapeva benissimo che non aveva speranze ma a lui bastava sapere che lei fosse sempre felice. Ed ora in soli cinque minuti era riuscito a deluderla, cosa che aveva sempre cercato di evitare, dal giorno in cui fece quella promessa non pensava ad altro che cercare di mantenerla eppure anche senza un motivo valido era riuscito ad arrendersi. Odiava quella sensazione e quella situazione, ma ciò che odiava veramente con tutto il cuore era se stesso, che non aveva le forze di reagire o almeno cercare di fare qualcosa.

 Il giorno in cui fece quella promessa Naruto se lo ricorda ancora come fosse ieri e come potrebbe essere altrimenti dato che in quegli ultimi mesi non ha fatto altro che pensare a quel momento e soprattutto a quello che Sakura gli chiese piangendo: “Riportami indietro Sasuke, ti prego Naruto…”, egli in quell’attimo e a quelle parole sorrise e le giurò che anche a costo della vista lo avrebbe fatto. Quanto gli era costato quel sorriso, davvero tanto, non è un dono di tutti saper sorridere alla persona che si ama quando essa sta piangendo per un'altro. Sasuke era il suo rivale, il suo compagno di squadra, il suo amico… Ormai quel Sasuke che Naruto ricordava non esisteva più, era cambiato, o forse era lui che non lo aveva mai capito veramente… Eppure aveva sempre creduto che a loro bastasse guardarsi negli occhi per capirsi… Pensare a lui gli faceva male, sentiva un forte dolore al petto, una ferita che non poteva essere guarita facilmente, le fitte al cuore cominciarono da quel giorno. Naruto mandato in missione per salvare Sasuke dalle grinfie di Orochimaru aveva fallito miseramente, non era riuscito in nessun modo a convincerlo a tornare a casa, niente riusciva a fargli cambiare idea, la sua sete di vendetta per il fratello era troppo grande. Il forte legame di amicizia che univa Sasuke e Naruto sembrava essere stato spezzato dal primo pugno che colpì la guancia dell’altro. Fu uno scontro durissimo, i colpi si susseguivano ininterrottamente, fin quando Naruto non cadde a terra sconfitto.

Quella sconfitta bruciava ancora viva nel petto di Naruto, a volte pensava che sarebbe stato meglio se Sasuke lo avesse ucciso invece che risparmiato, era convinto che lo avesse lasciato in vita soltanto perché provava pena per lui. E fu proprio dallo scontro con Sasuke che cominciò a cambiare e a perdere la sua sicurezza, continuava a pensare che tutti gli stessero accanto solo per compassione. Trascorse quei mesi ad allenarsi e a recitare la parte del vecchio Naruto con le persone del villaggio, era impeccabile a leggere il suo copione perfetto nessuno sospettò mai di nulla, soltanto la sera quando era solo poteva calarsi quella maschera ed essere finalmente se stesso. Ogni notte faceva lunghe passeggiate, queste lo aiutavano a riflettere, a volte gli pareva quasi piacevole perdersi nei suoi pensieri… Naruto quella mattina aveva intravisto Sakura da lontano, era da tanto che non vedeva il suo viso così attentamente. Ogni giorno cercava in tutti i modi di evitarla, non voleva che sorridesse e che lo salutasse come se non fosse successo niente. Non voleva che Sakura fingesse con lui, desiderava soltanto che si mettesse a urlare e che sfogasse tutto quello che sentiva invece di restare impassibile come faceva. Naruto non capiva perché si sentisse ancora così in colpa in fondo le aveva detto soltanto la verità, quel giorno aveva fatto tutto il possibile per non ferirla…

 

Era un giorno davvero caldo a Konoha, i bambini giocavano tra l’acqua del fiume e gli adulti tutti indaffarati dai loro lavori invidiavano i loro figli che si godevano qualche attimo di  freschezza in quella giornata così afosa. Naruto si trovava nell’ospedale del villaggio, doveva ancora recuperare tutte le forze dalla sua ultima missione.

“Sasuke come puoi farci questo…?” pensava Naruto mentre guardava la movimentata Konoha dalla finestra della sua stanza. Il suo sguardo si posò sul vaso di fiori posto vicino alla finestra, Sakura era passata ogni giorno a fargli visita sicuramente voleva avere qualche buona notizia su Sasuke, ma lui non sapeva davvero cosa dirle così evitava direttamente il discorso facendo sempre finta di dormire. Sapeva perfettamente di comportarsi da vero codardo ma  prima di affrontare l’argomento con lei doveva prendere una decisione.

All’improvviso dalla porta entrò una donna dall’aspetto apparentemente giovane con capelli biondi e un’aria severa, era Tsunade il quinto hokage. Richiuse la porta alle sue spalle e si avvicinò verso il letto dove era coricato Naruto.

“Naruto, ho sentito dire che ti eri ridotto davvero male ma a quanto pare sei guarito quasi del tutto.”

La sua espressione severa si sciolse in un dolce sorriso.

“Si ormai sono guarito completamente, erano solo due graffi niente di più”

“Bene, meglio così. Comunque sia come avrai capito non sono venuta qui solo per farti una visita, vorrei parlarti della missione e di Sasuke. Ormai lui non è più quello di un tempo, devi lasciarlo perdere non lo devi più cerc…”

“Cosa?! Non mi arrenderò mai e poi mai, inoltre ho fatto una promessa a Sakura…”

“Naruto non mi interrompere! E’ proprio per lei che devi smettere di cercarlo, sai quanto dolore proverebbe nel vederlo così cambiato? Anche se riuscissi a portarlo indietro con la forza, non riuscirai mai a fargli cambiare idea, lui ha deciso di scegliere questa strada ed anche se sbagliata tu non puoi fare niente di più di ciò che hai fatto. Anch’io vorrei tanto che Sasuke torni a casa ma non posso permettermi di far rischiare la vita ad altri ninja per una persona che ha scelto con la propria volontà la via da prendere.”

“…”

“Quello che dovrà fare la scelta sei tu, ma ricordati che se deciderai di andarlo ancora a cercare non ti appoggerò di nuovo. Pensa bene a cosa è più importante per te e soprattutto alle persone che feriresti con le tue scelte…”

Dicendo questo uscì dalla stanza, non poteva permettersi di sprecare altro tempo era troppo indaffarata tra i vari lavori di hokage, inoltre sapeva che ora la scelta spettava solo a Naruto e lei non poteva fare nient’altro. Rimasto solo Naruto pensò alle parole dell’hokage e a quanto purtroppo fossero sagge, in quel momento la cosa che desiderava più al mondo era ritrovare Sasuke ma non era detto che la prossima volta non avrebbe fallito come la prima e poi non aveva intenzione di far soffrire nessuno. Cosa doveva fare? Non voleva arrendersi ma capì che per quella volta smettere di lottare e percorrere la via più semplice era la cosa più giusta da fare. Forse in futuro se ne sarebbe pentito ma Tsunade aveva ragione e convinto della sua scelta cominciò a riflettere su come affrontare Sakura.

Con un tempismo perfetto dalla stanza entrò Sakura con un nuovo mazzo di fiori tra le braccia e mentre si dirigeva verso il vaso posto vicino alla finestra, disse:

“Finalmente ti trovo sveglio! Come va, Naruto? Sai ormai non ci speravo più di poterti parlare ti trovavo sempre a dormire!! Comunque prima entrando nell’ospedale ho incontrato Tsunade-sama, aveva un espressione molto distratta chissà a cosa pensava!”

“Sakura, senti…”

“Si, cosa c’è?”

“Sakura mi dispiace ma non posso mantenere la promessa… Ho deciso che non andrò più a cercare Sasuke, scusami…”

 Sakura smise di sistemare i fiori nel vaso, rimasero qualche secondo in silenzio. Lei con lo sguardo fisso davanti a sé perso fra i vari colori dei petali e lui che non osava dirle nient’altro, avendo paura di peggiorare la situazione. Sakura si aspettava di tutto tranne questo da Naruto, non aveva il diritto di arrabbiarsi ma la tentazione era davvero forte. A quelle parole perse completamente tutta la speranza che gli era rimasta, sapeva che così  non avrebbe più rivisto Sasuke…

“Spero che ti riprenderai presto Naruto. E non ti preoccupare per la promessa…”

Sakura si sorprese nel sentire la propria voce, era così diversa eppure aveva cercato di apparire il più indifferente possibile. Uscì dalla stanza in fretta e furia senza degnare neanche di uno sguardo Naruto, aveva paura che i suoi occhi lucidi tradissero le sue emozioni più della voce.

 

Quanti ricordi, ogni volta che ripensa a quel momento Naruto viene risucchiato da un vortice di pensieri senza fine. Infatti perso totalmente nei suoi pensieri non fa molto caso a dove sta andando, si limita a continuare a camminare. Per questo si sorprende quando giunge in una radura, non si ricordava che ce ne fosse una in quella zona.

Dal cuore della radura proviene un unico suono continuo che si fa sempre più chiaro, è come se nelle vicinanze ci fosse un fiume. C’è qualcosa di strano in quella radura, Naruto lo sente e per questo aumenta il ritmo dei passi. Sicuro del fatto che il rumore provenisse da un fiume rimane molto sorpreso nel vedere che in realtà si trattava di una cascata. La luce della luna illumina l’acqua in modo tale da rendere la cascata ancora più bella. Sorpreso dall’atmosfera che aleggia intorno ad essa, Naruto si accorge solo dopo qualche secondo della presenza di un'altra persona.

Una ragazza dai capelli corti, con un viso a forma di cuore e un corpo dalle forme perfette si muove lentamente sulla superficie piatta dell’acqua. Dai movimenti Naruto capisce che è un ninja che si sta allenando, vorrebbe sapere chi è ma da lontano non riesce a distinguere bene i lineamenti del viso.

Per cui con calma cerca di avvicinarsi a quella figura. Ammaliato da tanta bellezza Naruto non riesce a staccargli gli occhi di dosso per questo finisce per inciampare in un sasso lì vicino.

La ragazza misteriosa, accorta di non essere più sola si gira verso il luogo da dove proviene il rumore. Naruto e la ragazza si fissano per qualche secondo, poi lei si allontana velocemente da quel luogo senza dargli il tempo di dire qualcosa.

“Peccato” pensa Naruto, “Avrei voluto scoprire chi era… Il suo viso mi è molto familiare…”.

Rialzatosi da terra, si avvicina allo specchio d’acqua che ora senza quella figura sembra aver perso parte della magia che emanava prima. Sopra una roccia lì vicino trova dei vestiti, probabilmente qualcuno se li era scordati. Guardandoli più attentamente Naruto si ricorda di averli già visti da qualche parte.

“Sono di Hinata…!” pensa finalmente Naruto. “Ma cosa ci fanno qui? Vabbè domani glie li riporto e lo chiedo direttamente a lei. Forse mi potrà anche saper dire chi è quella ragazza!!”

Ritornando a casa Naruto ripensa a quello che ha appena visto, e alla sensazione di leggerezza che provava nel guardarla. Sente quasi il bisogno sfrenato di rivederla al più presto.

Ed nello stesso momento, in un'altra parte del villaggio una piccola ragazza arrossisce ripensando anche lei a quello che era successo poco prima…

 

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Capitolo 2
*** La nascita di qualcosa di speciale... ***


Era già mattina inoltrata e Naruto ancora nel suo letto russava profondamente incurante dell

            La nascita di qualcosa di speciale...

 

Era già mattina inoltrata e Naruto ancora nel suo letto russava profondamente incurante dell’orario e del fatto che si era ripromesso di allenarsi ogni mattina. Per lo meno in genere cercava di svegliarsi e di compiere il suo dovere ma quella mattina gli riusciva davvero impossibile, in fondo era andato a dormire davvero molto tardi. Perso completamente nell’immagine di quella ragazza misteriosa era rimasto diverso tempo seduto da solo in quella radura cercando addirittura di copiare i movimenti che lei stava eseguendo prima di fuggire. Inutile a dirlo era completamente impacciato e scoordinato in confronto a quella ragazza che grazie alla sua leggerezza riusciva a dare un qualcosa di magico ad un semplice allenamento. Quello che turbava maggiormente Naruto era il fatto che era sicuro di conoscerla ma non riusciva davvero a capire chi potesse essere, nessuna dell’accademia era così bella… Sperava con tutto se stesso che Hinata avrebbe saputo dirgli qualcosa in più.

Naruto ancora profondamente addormentato si rigirò fra le coperte e cadde con un tonfo per terra, sbattendo pesantemente il sedere. Cosa che fortunatamente riuscii a svegliarlo dal periodo di letargo in cui sembrava essere entrato. Ancora molto assonnato prese a strofinarsi il sedere per il colpo preso e rischiando di inciampare nuovamente si alzò del tutto. La sera prima non si era nemmeno cambiato, si era messo sul letto direttamente con i vestiti del giorno. Faticosamente si trascinò in bagno per lavarsi e nel mentre in cui si lavava i denti si ricordò cosa doveva fare di così importante quella mattina e di corsa prese i vestiti trovati la scorsa notte nella radura e uscì di casa.

Correndo arrivò in un battibaleno davanti alla casa della famiglia Hyuuga.

Esitò per qualche secondo e poi bussò a quella porta così imponente, solita solo delle casate più importanti, ad aprire fortunatamente per il ragazzo fu proprio Hinata che restò a guardarlo ad occhi aperti. Indossava un vestito più femminile rispetto a quello che usava solitamente, sembrava quasi impacciata in quelle vesti che forse era stata costretta a mettere non avendo la divisa da ninja.

Naruto a sua volta era rimasto davvero sorpreso, non l’aveva mai vista in abiti così femminili e all’inizio stentava addirittura quasi a riconoscerla.

“Naruto… i miei vestiti…”

Stranamente fu Hinata a rompere quello strano silenzio che si era creato.

“Ciao Hinata! Questi li ho trovati ieri in una radura qui vicino, sono tuoi vero?”

Rispose Naruto mentre gli poneva i capi che portava nella mano.

“Si sono miei, grazie mille. Comunque che ci facevi lì? Cioè… Sei riuscito a vedere qualcosa o qualcuno…?”

“Beh, in verità… Ma perché sei diventata così rossa? Boh non ti capisco! Comunque dicevo sono venuto qui anche per chiederti se conoscevi la ragazza che si trovava in quella radura. Sai deve essere stata una ninja che si stava allenando. Comunque la conosci per caso?”

“Io… Beh, no…”

“Ah capito, comunque se scopri qualcosa fammi sapere! Scusa ma ora devo proprio andare ad allenarmi!”

Deluso cominciò a correre e già a qualche metro di distanza si girò e sorridendo la salutò con la mano. Hinata ricambiò il saluto e timidamente gli urlò un “Grazie”.

 

Si allenò solo per qualche ora, non riusciva a mantenere bene la concentrazione. Era chiaro che quel giorno non avrebbe concluso un bel niente, per questo tornò già alle prime ore del pomeriggio.

Poi aveva anche un appuntamento con il maestro Iruka, che gli aveva promesso di offrirgli una bella scodella di ramen. A quel pensierino, la pancia di Naruto si lamentò e anche giustamente dato che non aveva né mangiato a colazione né a pranzo.

 “Che strano” pensò Naruto, “Mi ero completamente dimenticato di mangiare, beh vorrà dire che mi farò una bella scorpacciata di ramen questa sera!!”. E già felice al solo pensiero cominciò ad avviarsi al ristorante dove nell’attesa avrebbe potuto parlare un po’ con il signore del negozio che ormai non vedeva da diverso tempo.

Arrivò al negozio in un attimo, e come al solito fu accolto dal personale con molta ospitalità e cordialità. Non dovette aspettare molto che anche il maestro Iruka fece la sua comparsa. E dopo essersi scambiati i soliti convenevoli cominciarono a gustarsi un buon piatto caldo.

Dopo una sana abbuffata, Iruka gli chiese se avesse più sentito Sakura o qualche allievo dell’accademia. Naruto sentendosi pronunciare il nome della persona che aveva cercato tanto di evitare, pensò qualche secondo alla risposta giusta da dire per non dare nessun minimo sospetto, non aveva nessuna intenzione di parlare della scelta che aveva preso e né tanto meno essere confortato.

“No, Sakura in questi giorni è molto occupata come anch’io del resto…”

“Capito. Sai te l’ho domandato perché è stata proprio Sakura a chiedermi tue notizie per cui pensavo che sarebbe carino da parte tua andarla a trovare non trovi? Non so cosa sia successo fra di voi e non ho nessuna intenzione di immischiarmene ma sembrava davvero preoccupata…”

“…”

“Capito, non hai voglia di parlarne. Comunque ti do un consiglio, ricordati che non tutto quello che crediamo di desiderare è ciò che vogliamo veramente. A volte siamo solo attratti da qualcosa che ci sfugge o che sappiamo che non sarà mai nostra. Mentre quello che cerchi potrebbe esserti accanto, più vicino di quanto credi. E accorgersene troppo tardi, davvero credimi è una delle cose peggiori che ti possa capitare, perché le cose non saranno lì ad aspettarti in eterno. Devi fare luce sui tuoi veri sentimenti prima che quelli falsi prendano il sopravvento su di te, rendendoti cieco davanti alle cose veramente importanti della vita.”

“Maestro Iruka…”

“Si?”

“Anche se non ho capito bene quello che hai voluto dirmi… Hehe… Insomma grazie.”

“Prego Naruto”, rispose il maestro Iruka con un grande sorriso che fu ricambiato dal giovane ragazzo che gli sedeva accanto, ancora perso a cercare il vero significato di quelle parole.

 

La sera seguente Naruto, dopo un intenso allenamento, decise di andare a fare quattro passi e perché no tornare anche in quella radura. Così cominciò ad incamminarsi per giungere in quello strano posto e correndo giunse velocemente alla strada principale del villaggio. La quale seguendola in tutta la sua lunghezza portava anche fuori da Konoha. Naruto disattento e emozionato dall’idea di poter rivedere quella ragazza non si accorse minimamente della presenza di Hinata, la quale stava leggendo tranquillamente un libro su una panchina posta sotto un lampione al lato della strada.

Lei al contrario che si era accorta subito della presenza del ragazzo cercava il coraggio di chiamarlo e faticosamente riuscì a tirare un fuori un “Naruto” con un filo di voce.

Naruto che perlomeno ci sentiva ancora bene si girò verso la figura della ragazza e tornò indietro per raggiungerla.

“Ciao Hinata, che ci fai qui?”

“Io… stavo leggendo un libro…Tu?”

Rispose la piccola Hinata con voce tremante, ancora più imbarazzata dalla vicinanza di Naruto che nel frattempo si era seduto accanto a lei sulla panchina.

“Io niente pensavo di tornarmene in quella radura per vedere se riesco a trovare quella ragazza dell’altra volta!”

A queste parole la timida ragazza arrossì ancora più violentemente e Naruto che non capiva di essere la causa del comportamento di Hinata, guardandola negli occhi gli chiese perché era sempre così timida ed agitata e che quando era con lui poteva essere benissimo se stessa e stare tranquilla.

Hinata in uno stato fra la sorpresa e la felicità, annuì energicamente senza però avere ancora il coraggio di guardarlo negli occhi.

“Beh penso che quello sia un sì, brava! Comunque che ci fai a leggere qui? Perché non sei a casa?”

“Ormai rimango sempre fuori di casa, mi sento molto più a mio agio da sola che con la mia famiglia… Mi sento quasi oppressa e tagliata fuori per il fatto che mio padre mi considera ancora di meno ora che sta allenando Neji… Ed è per questo che voglio diventare molto più forte ed è per questo che mi vado ad allenare ogni notte da sola…”

Hinata rimasta sorpresa per quello che aveva detto e soprattutto di aver ammesso a Naruto quello che non riusciva ad ammettere neanche a se stessa per cui velocemente riprese a parlare per giustificarsi più a sé che a Naruto.

“Cioè naturalmente è giusto così e non me ne devo fare un problema… E’ assolutamente ragionevole che mio padre stia allenando Neji che è molto più forte e più bravo di me…”

“Non dire idiozie! Tu sei davvero molto forte è solo che devi credere più in te stessa e farti coraggio, e se volessi potresti fargliela vedere a quello sbruffone di Neji!”

A quelle parole Hinata cominciò a ridere veramente serena e finalmente riuscendolo a guardare anche negli occhi lo ringraziò sorridendogli. Naruto non avendola mai vista ridere così spontaneamente le sorrise e fissandosi i piedi le disse:

“Sai non ti avevo mai vista ridere così, dovresti farlo più spesso perché sei molto più carina… Cioè volevo dire che stai meglio…Cioè insomma…”

Hinata sorpresa per quel complimento così inaspettato si girò verso Naruto, il quale si stava strofinando i capelli in un gesto nervoso fissandosi ancora i piedi senza avere il coraggio di guardarla in faccia. Rimasero qualche istante così in quella situazione imbarazzante fin quando Naruto non si alzò proponendo a Hinata di allenarsi insieme fin quando non sarà diventata abbastanza forte da poter battere Neji.

 

Hinata camminava lentamente accanto a Naruto che non la smetteva un attimo di parlare, le sembrava tutto così strano prima di quella sera non andavano mai oltre ad un semplice saluto mentre ora aveva la possibilità di potergli stargli accanto ogni giorno.

Davanti alla proposta di Naruto di allenarsi ogni giorno Hinata rimase davvero sorpresa e soprattutto incredula non riuscendo a credere alle sue orecchie per questo esitò qualche secondo prima di rispondere.

“Dici davvero, Naruto?”

“Eh? Si certo! E poi anch’io non ho nessuno con cui potermi allenare per cui sarebbe utile per tutte e due, non credi?”

Hinata felicissima annuì, sapeva che Naruto non le aveva chiesto di allenarsi insieme perché voleva vederla o cose del genere ma a lei bastava sapere che da lì in poi avrebbe potuto passare molto tempo con lui. Era sempre quello che aveva desiderato. E non le importava se per lui era solo un’amica o una compagna con cui potersi allenare. Le bastava potergli stare accanto.

Gli camminava leggermente dietro, così da poterlo osservare senza essere notata.

Egli aveva sempre quella camminata, forse un po’ da strafottente, con le mani dietro la nuca e lo sguardo fisso in avanti. Hinata adorava quel suo modo di fare un po’ da duro che celava un incredibile fragilità e dolcezza.

Parlarono per tutto il tragitto verso casa o per lo meno Naruto parlava e Hinata ascoltava, tutte e due sembravano aver trovato finalmente la tranquillità che cercavano.

Una sensazione di tranquillità e spensieratezza che svanì non appena i due si diedero la buonanotte davanti al portone di casa Hyuuga.

Hinata entrata in casa rimase per qualche attimo appoggiata alla porta prima di dirigersi verso la camera. Il cuore le batteva ancora all’impazzata e non ne sapeva neanche il motivo. In fondo non era successo niente di speciale anche se in effetti lui le aveva detto che sorridendo sarebbe stata più carina…

Effettivamente non era niente di che come complimento ma per lei valeva molto più di un “Sei bellissima” detto da un ragazzo qualsiasi. Quindi fece un respiro profondo e si incamminò verso la sua camera, ancora con il sorriso sulla bocca pensando all’allenamento del giorno dopo.

 

Bene eccomi qui ad aver finalmente pubblicato... Mi dispiace davvero ma in questi giorni non ho avuto il tempo per potermi mettere a scrivere e per questo non ho piu' aggiornato. Comunque prima di andare avanti volevo ringraziare tutti quelli che hanno commentato il capitolo precedente o che mi hanno aggiunto nelle loro storie preferite ^^ Sinceramente non pensavo che questa mia storia sarebbe piaciuta davvero a qualcuno ma a quanto pare mi sbagliavo (fortunatamente) XD Vabbe' ora basta veramente con questi ringraziamenti che stanno diventando abbastanza patetici U.U Comunque volevo solo dirvi che dovete assolutamente commentare e farmi sapere se la storia vi sta piacendo :D  Ciau a tutti allora!!

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Capitolo 3
*** I Want Your Smile ***


I Want Your Smile

I Want Your Smile

 

Un ragazzo con i capelli biondi correva per le strade di Konoha. Naruto era come al solito in ritardo. Niente che sia al di fuori dalla normalità, ormai Hinata era abituata ad aspettare il suo arrivo.

Erano passate settimane ormai dall’inizio dell’allenamento. Avevano cominciato a conoscere molte cose l’uno dell’altra, anche se non trovavano il coraggio di ammettere che fra di loro correva una strana intesa. Un intesa che li legava in un rapporto che andava oltre all’amicizia. Per loro passare del tempo insieme anche oltre le ore dell’allenamento diventò una cosa naturale e piacevole per ambo le parti. Naruto riusciva a non pensare più a Sakura, anzi diciamo che l’aveva totalmente rimossa dai suoi pensieri. Oltre a lei in sé sembrava aver dimenticato anche i motivi per cui l’aveva evitata tanto negli ultimi giorni, per cui riprese a salutarla normalmente. Sakura naturalmente ne rimase sorpresa. Credeva di sapere il motivo di questo repentino cambiamento e invece di farla felice questo suscitò solo la sua rabbia sepolta da troppo tempo nei confronti di Naruto, che non sapeva neanche di possedere. Era semplicemente gelosa che Naruto fosse riuscito a ritrovare la felicità che lei non aveva ancora ottenuto e che forse non aveva neanche cercato di trovare. L’unica cosa che la tormentava era il pensiero di Sasuke e del fatto che probabilmente non l’avrebbe più rivisto. Una gelosia e un invidia che però non faceva trapelare all’esterno e per questo recitava ancora la parte dell’amica felice che fosse tornato tutto a posto almeno per Naruto. Ma non poteva più continuare a mentire almeno non a se stessa e per questo si sentiva male ma non poteva farci niente…

Naruto con il fiatone giunse finalmente alla radura dove giornalmente aveva un appuntamento con Hinata. Lei tutte le volte lo aspettava serena seduta sull’erba a leggere un libro ma quella volta Hinata giunse ancora prima rispetto all’orario dell’appuntamento per eseguire il suo allenamento preferito. Il controllo della concentrazione e del chakra attraverso movimenti ripetuti diverse volte sulla superficie dell’acqua. Era da diverso tempo che ormai non eseguiva quell’esercizio e mai come ora aveva bisogno di riflettere su diverse cose. Lentamente eseguiva i movimenti sullo strato di acqua piatta della sorgente. Solo così era in grado di liberare completamente la mente e concentrarsi solo sui pensieri per lei in quel momento più importanti. Era davvero utile per prendere decisioni anche se ti faceva perdere totalmente la cognizione del tempo e dello spazio che ti circonda. Come la volta in cui Naruto la vide. Oddio Naruto… Ogni volta che pensava a lui finiva per perdere la concentrazione a causa di uno strano batticuore. A fatica cercò di riconcentrarsi e si riperse nei suoi fitti pensieri.

“Hinata!”

La voce gioiosa del ragazzo fece perdere la concentrazione di Hinata in una volta sola, che cadde rovinosamente nell’acqua bagnandosi completamente. Naruto sbarrò gli occhi per la sorpresa e cominciò a ridere fragorosamente, con una nota di dolcezza nella voce. Una nota che la sua voce aveva preso da diverso tempo. Hinata rossa da capo a piedi cominciò ad uscire dall’acqua e si avvicinò a Naruto avendo l’intenzione di fargliela pagare. Ma si fermò non appena i loro sguardi si incontrano, Naruto aveva smesso di ridere  e ora non smetteva di fissarla. Fu lui ad avvicinarsi mentre la ragazza infreddolita se ne stava immobile. Non appena Naruto ebbe colmato quasi tutte le distanze fra lui e Hinata, le scostò una ciocca di capelli bagnata dal volto. Sentì la ragazza tremare ulteriormente sotto il suo tocco.

“E poi dicevi a me che ero ancora un bambino, eh? Ora ti metti a giocare con l’acqua?” Le chiese con un sorrisetto divertito sulla faccia. Adorava prenderla in giro, più che altro adorava vederla arrossire.

“Non prendermi in giro!” Rispose una Hinata con il broncio. Un broncio che non riuscì a tenere neanche per pochi secondi. Quando Naruto la guardava in quel modo le faceva togliere il fiato. E per questo il suo viso tornò inevitabilmente a colorarsi di rosso. Grazie alla vicinanza con Naruto nelle ultime settimane era riuscita ad esporsi come mai aveva fatto nella vita e soprattutto a sentirsi più a suo agio. Ma nei momenti come questi la sua timidezza purtroppo aveva il sopravvento e non le riusciva proprio di rispondergli a tono. Per cui si limitò ad abbassare la testa, in momenti come questo se la prendeva con se stessa. Odiava arrossire. Soprattutto davanti a Naruto. Aveva tutte le intenzioni di fargli vedere quanto grazie a lui era cambiata.

“Hei hei! Lo so che ti ho detto di essere meno timida ma in alcuni momenti è assolutamente normale arrossire. Capita addirittura a me! Quindi non devi avere paura di farti vedere un po’ debole a volte, capito?” Il ragazzo non sentendo alcuna risposta avvicinò ulteriormente il suo viso a quello della ragazza con fare interrogativo. Hinata nei primi istanti era rimasta sorpresa da quanto Naruto fosse bravo a leggergli nella mente negli ultimi giorni. Che avesse imparato una nuova tecnica? Molto improbabile, se fosse stato vero l’avrebbe urlato ai quattro venti per la contentezza. Forse ha solo imparato a conoscerla.

Dopo l’improvviso gesto di Naruto dovette indietreggiare di qualche passo. Quello stupido di Naruto era un maestro per riuscire a metterla in difficoltà. Per cui si limitò ad annuire energicamente. Forse troppo energicamente dato che sul viso di Naruto era tornato quel sorrisetto. Lo aveva osservato a lungo per questo poteva dire di conoscerlo. Aveva diversi sorrisi.

Uno per quando l’aveva combinata grossa e per smorzare la situazione rideva grattandosi la testa. Un altro per quando si affrontavano discorsi seri, e lui perdendo il filo del discorso cercava di recuperare ringraziando ugualmente con un sorriso a 32 denti. E il terzo il sorriso sincero di quando si sentiva tranquillo o sicuro di sè, seguito dal suo sorriso incredulo. Ed infine il suo sorriso triste. Strano ma a dirsi il più bello. In quei momenti Naruto sembrava addirittura un'altra persona. Sorrisi che usava in poche occasioni. Solo quando combatteva contro i suoi stessi sentimenti. Lui pensava poche volte a se stesso per cui finiva sempre per farsi del male da solo. Sceglieva sempre la strada più dura per se stesso ma di certo la più giusta per gli altri. Quindi potremmo chiamarlo anche il suo sorriso altruista.

Hinata proprio per il fatto che sapeva riconoscere perfettamente ogni suo sorriso rimaneva ogni volta più sconcertata nel vedere un nuovo sorriso dipinto sulla sua faccia. Molto diverso dagli altri. Troppo. Anzi di uguale agli altri 5 non aveva praticamente niente. Un sorriso che emanava solo felicità ed infinita dolcezza. Ed per questo quel sorriso aveva la forza di entrare nel suo cuore abbattendo tutte le ultime difese. Col tempo Hinata cominciò a illudersi del fatto che quel sorriso fosse nato anche solo un minimo grazie alla sua presenza costante nella vita di Naruto. Sentiva che con lei stesse cambiando anche il ragazzo. Un cambiamento che poteva notare nei piccoli momenti della giornata. E poter credere che poteva essere merito suo la rendeva felice. Anzi no felice è una parola troppo piccola per un emozione così grande. Molte volte aveva paura che Naruto potesse serbare quel sorriso anche ad altre persone. Hinata sapeva che questo era un pensiero troppo egoista per un tipo come lei. Forse cambiare in questo modo tempo fa le avrebbe fatto paura ma ora no…

Sapeva che era lecito provare un po’ di egoismo a volte, soprattutto se non faceva del torto a nessuno. E questo era stato proprio il suo Naruto ad insegnarglielo. Per cui no, non si pentiva di provare certi sentimenti nei confronti di un sorriso. Voleva continuare semplicemente a credere che quel sorriso fosse dedicato solamente a lei. E solo il fatto di vederlo dedicato ad un altro essere vivente gli avrebbe fatto perdere la fiducia in se stessa. Perché questo gesto probabilmente avrebbe significato che Naruto si sarebbe allontanato da lei o che addirittura per lui lei era come tutti gli altri. E che quindi quel sorriso non aveva nessun significato particolare. Probabilmente dei pensieri troppo profondi per un semplice sorriso. Ma per lei il perdere il suo sorriso significava direttamente perdere l’unica persona che la capisse veramente. Con cui stava veramente bene. E questo le faceva incredibilmente paura. Perché sapeva di non poterlo chiudere per sempre nella sua gabbia. Che probabilmente quella era solo una situazione temporanea dettata dal caso o dal destino, chi lo sa.

Hinata era ancora completamente bagnata e di certo di questo passo la divisa non si sarebbe mai asciugata.

“Sarà meglio se ti spogli sennò non ti asciugherai mai.”

“Cosa? Ma che dici!” Inutile a dirlo Hinata era diventata nuovamente rossa.

“Non intendevo completamente… Solo la giacca sopra.”

“Ah…”

“Hihi, dai che ti aiuto. Con i vestiti così bagnati non è decisamente una passeggiata.”

“Nono non…”

Troppo tardi il ragazzo stava già tentando di levargli la giacca ormai fradicia. Naruto guardandola non si era mai accorto di quanto fosse minuta, almeno fino a quel momento. Erano tornati ad essere vicini. Molto vicini. C’erano solo pochi centimetri a dividerli. Naruto si sentì terribilmente strano. La colorazione del suo viso aveva preso lentamente a colorirsi e il suo cuore aveva preso a fare uno strano rumore. Non aveva la minima idea di cosa gli stesse accadendo. Si sentiva male? No fino a pochi minuti fa sprizzava energia da tutti i pori. Non si era mai sentito così per nessun altro oltre a Sakura…

Naruto al solo pensiero si girò e si allontanò di scatto. Non si motivava proprio del fatto che gli era apparsa l’immagine di Sakura nella mente. Cosa poteva centrare? Analizzando bene i sentimenti, poteva dire benissimo che Sakura le piaceva. Ma Hinata? Era entrata nella sua vita come un uragano. Lo aveva fatto entrare nel suo vortice. E nel continuare a giocare a girotondo con lei aveva imparato a conoscere nuove emozioni e soprattutto a conoscere lei. E tutto ciò che voleva dire?

In fondo per lui era sempre stata solo un compagno. O meglio dire una compagna. Era pur sempre una ragazza, anche molto carina… Cosa? Negli ultimi giorni il suo modo di guardarla era cambiato e lui neanche se ne era accorto. Forse non è facile di accorgersi di come guardi una persona. Ma di certo non si possono tralasciare le emozioni che si provano. Naruto odiava essere confuso. Perché doveva trovare sempre delle ragioni alle emozioni dettate dal suo cuore? Non potrebbe lasciarsi andare una buona volta? No, per Naruto non era così facile. Per lui lasciarsi andare significava troppo. Significava perdere il porto sicuro in cui era ancorato. Significava doversi fidare ciecamente dell’altro. E di Sasuke anche se lasciando a parte tutte le rivalità si era fidato veramente. Era pur sempre il suo migliore amico. Ma pur avendogli dato tutta la fiducia possibile lui lo aveva tradito in quel modo? E allora vale davvero la pena di fidarsi e dipendere da qualcuno? E’ esattamente come essere dipendenti da una droga. Anzi dipendere da persone è decisamente più complicato. Di certo non hai bisogno di comprarle ma potresti trovartene senza da un momento all’altro senza un motivo valido. E sarebbe inutile cercare di riprenderle. Perché a volte è inevitabile che si perdano persone. Anche se sono le più importanti nella nostra vita. E’ davvero inevitabile. Ed è questo di cui Naruto ha paura, non vuole di certo ributtarsi in mare senza un ancora sicura. Sapeva che Hinata non lo avrebbe mai tradito. Ma se lo avesse fatto avrebbe di certo perso ogni sua ultima speranza che aveva nell’amicizia o addirittura nell’amore. Per cui perché crogiolarsi in questa situazione? Quando potresti vivere benissimo senza buttarti definitivamente? Tenendoti in equilibrio su un filo invisibile che butta direttamente su un burrone senza fine? Rinchiudendo ogni sentimento in te stesso?

Il ragazzo si sentiva decisamente strano. Come potevano essergli venute in mente tutte queste cose solo dal pensiero di Hinata? Inutile, sapeva benissimo la risposta. Ed era doppiamente inutile continuare a mentire addirittura a se stesso. Di certo quello che provava non era il massimo della sicurezza. Di certo avrebbe dovuto far luce sui suoi sentimenti. Ma era assolutamente sicuro del fatto che non la vedeva più come una compagna. Non più ormai. 

 

Allora eccomi qui... Da quanto tempo e' che non aggiorno? Troppo? Si decisamente... Purtroppo non sono decisamente l'ancora della sicurezza per quanto riguarda l'aggiornamento di una storia. Potrei dire che sono troppo impegnata quando mi viene un'ispirazione o ancora meglio che ho il mio blocco da scrittore. Ma di certo sarebbero solo giusticazioni inutili e false. Non posso dire di essere una scrittrice provetta perche' di certo scrivere non e' la cosa che mi riesce meglio nella vita. In genere preferisco di gran lunga sfogare la mia creativita' disegnando o strimpellando la chitarra ma a volte questo non mi basta... Scrivere e' completamente diverso. Posso dar voce ai miei sentimenti piu' remoti e questo mi fa sentire terribilmente bene. Ma questo non vuol dire che scrivere mi serva sempre o che addirittura ami scrivere. Sarebbero inutili fandonie. Non sono una scrttrice e non amo esserlo. So che probabilmente non importa piu' di molto a voi lettori o scrittori ma tenevo solo a precisarlo. Piu' che altro forse tenevo a giustificarmi di aggiornare cosi' poco. O addirittura giusticare la mia scarsa capacita' di farlo. Piu' che altro amo leggere e forse e' stato proprio questo a portarmi a scrivere alcune ff. Comunque non posso non ringraziare chi mi ha commentato o addirittura chi mi aggiunto nelle sue storie preferite. E' stata davvero una bella sorpresa per me e mi ha davvero dato la voglia di continuare questa ff. Quindi vi ringrazio davvero tutti quanti e spero che continuerete a commentare o semplicemente a leggere la storia ^^

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