Che gusto vuole? Un'irlandese con gli occhi color ghiaccio.

di hellominipono
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 3: *** Capitolo due. ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


PROLOGO.

 

Yeahhh it’s the party in the USA
Yeahhh it’s the party in the USA.

 
“Saraaah! Spegni quell’acciminchia di stereo”
“Oh ma come siamo scontrose stamane sorellina”
“Non sfracassarmi la minchia che non ho”
“Sono le otto e dieci, e tra venti minuti spaccati dobbiamo essere in classe, quindi… ALZA QUELLE CHIAPPE E VAI A PREPARARTI! Non voglio ritardare il promo giorno di scuola, nella nuova scuola! Sai che bello, le due nuove alunne della Manchester Hight school ritardano il primo giorno di scu…”
“Ho capito, ora mi alzo.”
Mi alzai di malavoglia e andai a prepararmi, dovevo mettere quella stupida divisa che mi faceva sembrare un scozzese, ci manca solo la cornamusa e ero al completo, bhà.
Non vi sto a raccontare tutta la storia, dico solo che mia madre si era rotta le palle di avere una sfaticata in casa e così da Londra mi ha mandato a Manchester con mia sorella, gemella, si eravamo gemelle ma diverse, non c’ho mai capito un cazzo.
Io mi chiamo Cecile (che si legge Sesil), capelli castani lunghi fino al petto, occhi marroni, niente di che.
Mia sorella si chiama Sarah, e lei si che è una cazzo di phaiga(?), capelli neri, tinti, occhi marroni, ha due piercing: uno sopra al lato sinistro del labbro e uno dentro la bocca: sotto il labbro superiore, insomma è una figa, il caso è chiuso.
Diciotto anni compiuti ad Agosto, siamo diverse ma uguali.
Lei va bene a scuola, io sono una capra, lei è gentile con le persone, io le tratto come stracci, lei è bella, io faccio cagare, ma tralasciando i particolari, abbiamo tutte e due un carattere forte(?) gli voglio un bene dell’anima, e chi me la tocca, bhè… sconterà il mio trattamento.
Ma tanto a voi lettori non ve ne importa un fico secco vero? bene.
Salimmo in macchina, si mia sorella ha una fottuta patente e una fottuta macchina che io non ho potuto avere perché non ho passato l’esame di guida perché stavo tutto il giorno sul divano a guardare i fantagenitori, si li guardo ancora.
“Se facciamo tardi giuro che ti amputo le ovaie”
Arrivammo, parcheggiammo e scendemmo dall’auto.
“Wao, questa scuola mi sembra un carcere”
“Sarah, tutte le scuole sono e non sembrano dei carceri”
“Uh guarda, un albero, unica mia salvezza”
“No, è mio, ci andrò io”
“Scordatelo”
“Sta zitta”
“No, è mio”
“Invece è mio”
“Cecile(?)”
“Ho detto che è mio”
“No cogliona, stanno chiudendo i cancelli!”
E così da un secondo all’altro ci ritrovammo a correre come due pinguine, si perché quella divisa comprendeva anche cinque centimetri di tacco, entrammo e ci ritrovammo una omone, ciccione e baffuto, che ci squadrava dalla testa ai piedi.
Sembrava un tipo alla ‘silente’(?) yo.
 
Continua…

cecile:


sarah:

 

Salve a tutti ragazzi/e *saluta con la mano*
Eccomi qui con una nuova ff, stavolta su Niall, spero vi piaccia.
Continuo a qualche recensione, se no posto tra una settimana :)
p.s. non insultate le ragazze nelle foto, perchè siamo veramente io e una mia amica uù
baci, celine xx

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Capitolo 2
*** Capitolo uno. ***


CAPITOLO UNO.

 
Ebbene si, Silente ci portò in presidenza.
“Sei pronta a cambiare sesso, vero?”
“Sarah dai, che sarà mai, il tuo primo giorno dal preside, non è mica una tragedia”
“Per me si, non sono mai stata dal preside in vita mia, e se mi punisce? Mi sospende? Mi…”
“Chiudi quella cazzo di bocca, non ti mangia, al massimo… bhè, ci darà una nota disciplinare” sorrisi.
Sarah si ammutolì, mi divertivo a vederla così, ma alla fine quel bambolotto non ci avrebbe fatto niente.
Quest’ultimo entrò.
“Ma buongiorno ragazze!” disse sedendosi davanti a noi.
“Allora… voi dovreste essere, Sarah e Cecile Monroe, dico bene?” continuò.
Sbruffone.
“Sarah, so che sei una studente modello”
Tocca mia sorella e ti ficco un kiwi lì dove non batte il sole.
“Non va bene che tu stia in presidenza il tuo primo giorno di scuola” puntualizzò.
Gli avrei amputato le palle, sicuro.
“E’ colpa mia, lei non centra niente” mi intromisi.
“Silenzio, con lei farò i conti dopo, visto che non mi sembra che abbia un buon rendimento, non dovrebbe proferire parola.”
Ma vaffanculo ciccione del cazzo.
“Io proferisco eccome, mia sorella non centra” mi alzai dalla sedia e sbattei la mano sul tavolo.
“Eeeeh signorina si calmi o vuole una sospensione?”
“Ma io ti amputo le palle afflosciare che hai brutto ricchione che non se…”
“La scusi preside, è che oggi si è alzata con il piede sbagliato, la perdoni” disse Sarah mettendomi una mano sulla bocca.
Cosa? C’è io la difendo e questa mi ficca una mano in bocca? Ma allora mi piglia per il coccige.
“Per questa volta lascio passare, che non si ripeta più però” disse l’uomo sorridendo a mia sorella con quei denti gialli marci “e lei Cecile, veda di comportarsi bene o sarò costretto a prendere provvedimenti”
Si e bla bla bla.
“Ma hai visto come ti guardava?”
“Chi scusa?”
“Il preside, chi se no? Che pervertito! Ahahah”
“Dio che schifo, per favore, andiamo a lezione”
 
 
“Si ma cribbio, in questa scuola non c’è nessuno di figo!”
“Sarah, ancora appresso ai ragazzi stai? Sono tutti degli emeriti stronzi, ricordi Peter vero?”
“Si…”
“Ecco appunto, fregatene, quando sarà il momento arriverà”
“Wao, da quando sei così saggia?”
“Goditi il momento, non ce ne saranno altri”
“Abbiamo un’ora di buco”
“Hai un cazzo in culo?”
“Cretina, abbiamo un’ora di buco”
“Ah, bene, mi dai le chiavi della macchina?”
“Peeeerchè mai dovrei darti le chiavi della mia amata macchina?!” alzò un sopracciglio.
“Eddai fai la saveria e non sfracassarmi le ovaie” presi le chiavi dalla sua mano e mi avviai all’uscita.
“Ma tu non sai guidareeeee!” mi rincorse Sarah.
“C’è sempre una prima volta no?”
Montai in macchina e Sarah mi segui a ruota.
“Ok, so che me ne pentirò, lascia la marcia leeeeeeentam…MA CHE CAZZO FAIIIII?!”
Cazzo faccio? Mi metto un tutù e ballo la conga con gli elefanti che non mi vede? Avevo lasciato la marcia tutto d’un tratto e ero partita a razzo, stavo per schiantarmi contro un secchio dell’immondizia, ma che ci fa.
“Se mi graffi la macchina, giuro che stavolta ti amputo davvero le ovaieeee! ATTENTA C’è UN GATTOOO!”
Lo schivai a pro di Justin Bieber nel video di ‘boyfriend’, non male come prima volta.
“Ma dai, che potrà mai succedere”
“Attenta a quella vecchietta sta attraversando”
Accesi lo stereo a tutto volume.
“LA VECCHIETTAAAAAAAAAAAAAAA!”
Oh porca merda, frenai di colpo, la povera per lo spavento si era pisciata sotto, davvero, aveva la gonna color verde pisello e da quel punto si bagnò.
“Non andremo in galera, non ci andremo, no, no” continuava a dirsi mia sorella.
“Sarah, siamo ferme… si ma cazzo questa vecchia quanto ci mette ad attraversare?”
Mi affacciai dal finestrino.
“Ah signòòò, ma che le serve un turbo al culo per casooo? No perché sa, mi sembra mia nonna dopo che ha scopato con mio nonno se va di questo passo”
La vecchia mi fulminò e arrivò dall’altra parte della strada.
Ripresi il giro turistico(?)
Sarah dai centosettanta mi fece scendere ai settanta, si ma così non c’èra gusto.
“Sai che tra mezz’ora dobbiamo tornare a scuola vero?”
“Machisselancula la scuola”
“Non vuoi essere bocciata vero?”
“Non fa male a nessuno essere bocciate almeno una volta nella vita sai?”
Sbuffò.
Stavamo per svoltare ad un incrocio quando una macchina ci venne a sbattere.
“Oh cazzo, ma che fa?” esitò Sarah.
Non sono un’esperta di strada, ma lì c’era una cartello con un divieto, e perché quelli lì non si erano fermati?
Scesi dalla macchina con Sarah che andò subito a vedere cosa era successo alla macchina, certo, io potevo anche morire felicemente sola a lei non gli sarebbe fregato un cazzo, ma quanto mi vuole bene.
“Brutto cretino ma non vedi che lì c’è un cartello è?”
“Ehi bambola, stiamo calmi”
“Stiamo calmi? Io ti do un calcio alla palle e ti faccio diventare vergine!”
Mi si era presentato davanti un figo da paura, pelle color cappuccino, ciuffo chilometrico e occhi color merda, si erano di quel colore.
“Allora?” dissi.
“Allora che?”
“Caccia i soldi per i danni all’auto di mia sorella”
In quel momento scesero altri quattro gran figoni della madonna.
“Dai su, è solo un’ammaccatura niente di che”
“E tu chi saresti? Il pulcino pio? Ma andatevene a fanculo tutti e cinque”
Dissi e tornai alla guida con Sarah che aveva gli occhi puntati su uno di quelli lì, non so quale, ma era rimasta incantata, oh ma vaffanculo alle cose sdolcinate, tornammo a scuola.
 
Continua…



Ciao a tutti!
Ecco il primo capitolo, intanto ringrazio tantissimo le persone che hanno recensito al prologo, quattro recensioni, grazie :')
Bhè, che ve ne pare come primo capitolo? datemi un vostro parere, a me sembra banale, ah, vi gusta il banner? ci ho messo tanto!
Ma ieri che i 1D anno vinto ai VMA *-* sono stata sveglia fino alle 3.30 c.c
vado, continuo a qualche recensione, ciau.
baci,celine xx

eccoli :3

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Capitolo 3
*** Capitolo due. ***


CAPITOLO DUE.
 

Una settimana dopo.

 
“Allora, oggi interrogo”
Minchia.
“Interroghiamo..”
Sono fottuta, non scegliere me, non scegliere me, non me, non me.
“Cecile Monroe”
Brutta vecchia, ma perché non ti ficchi una mela in gola?
Mi alzai trascinando i piedi fino alla cattedra.
“Allora, chi era Dante?”
Ehm, fico, si Dante.
“Il cantante dei ‘Beatles’”
“Signorina mi prende in giro?”
“No, davvero, non le ha sentite le nuove canzoni?”
“Chi ha scritto la divina commedia?”
“Un coglione che non aveva niente da fare e così a deciso di rovinarci la vita”
“Basta così” disse mettendosi le mani tra i capelli “la scuola è appena incominciata e lei è convinta di passare l’anno continuando così?”
“E’ già tanto che ci vengo, si accontenti”
“Vada dal preside”
“Senta, cara professoressa, se lei soffre di astinenza perché nessuno vuole ficcarle un cazzo nella sua vagina, non è colpa nostra, è lei che si dovrebbe rifare la plastica facciale, e … si anche quella del corpo! Per regalo le farò un vibratore”
“Ma come si permette?” disse la civetta alzandosi dalla sedia.
“Lo vuole rosa con i disegnini o nero con il logo di batman?”
“VADA DAL PRESIDE, ORA”
Feci spallucce e mi diressi alla porta, “Sarah, spaccale il culo” dissi facendo l’occhiolino a mia sorella e uscendo dalla classe per andare a fare una BELLA conversazione con ‘denti marci’.
 
 
“Io la dovrei sospendere”
Davvero?
“Lo faccia, che sta aspettando? Che babbo natale gli regali delle nuove palle per natale?”
“Vede lei è così…”
Si toccò il mento con il pollice e l’indice.
“Figa?”
Mi guardò male.
“Intelligente?”
Alzò un sopracciglio.
“Spontanea?”
“Ecco si, è troppo spontanea!”
“Bhè, almeno dico le cose in faccia, sono stata cresciuta così, non venga a rompermi le palle che fortunatamente non ho”
“Lo sa? Ahahah, io non la sospenderò, ne le darò una nota disciplinare, può andare”
Mi prende per il culo? Ma io ero venuta apposta.
Mi alzai scrutandolo e mi avvicinai alla porta.
“Voglio proprio vedere come supererà l’anno signorina, ahaha ci faremo due risate poi, credo che mi dovrà sopportare per un bel po’”
Assottigliai gli occhi e uscì.
Davvero? Credeva che non sarei riuscita a superare l’anno? Ahahah ok.
 
 
“Centotrenta, centotrentuno, centotrentadue, centotrentatre, centotrentaquattro, centotrentacinque, basta mi sono rotta le palle.”
Ma quanti armadietti c’erano dentro quella scuola? Ed io stavo solo contando quelli del terzo piano, ovvero dove io sarai dovuta stare in un’apposita classe a scaldare la sedia e ad abbracciare il banco. Ma no, preferivo contare gli armadietti, sapevo contare fino a centotrentacinque, la professoressa sarebbe stata davvero felice.
Perché non dirglielo?!
Ora stava facendo lezione al quartoB.
Menomale, era nel mio stesso piano, non dovevo camminare tanto.
“PROFESSORESSA SO CONTARE FINO A CENTOTRANTACINQUE, LO SA?” dissi entrando nella classe senza bussare.
Si alzò un coro di ‘wao’ e di risate.
“Minchia ridete? Tornare a pomiciare con il banco” puntualizzai.
“Monroe, ma che?!”
“Non è contenta? E’ un passo avanti, no?!”
“Ma certo, ora esca che dovrei fare lezione, ma lei… non dovrebbe essere in classe?”
“Ah si, ma preferisco contare gli armadietti” dissi convinta.
Gli altri risero di nuovo.
Andai in giardino.
A ripensarci, non avevo ancora rivisto i ragazzi del quasi incidente, ma infondo, anche se mi sarebbero passati davanti non gli avrei riconosciuti, dai, quando ero a Londra mi si presentò mio padre davanti e lo mandai a fanculo pensando fosse un barbone.
“CECILEEEEEEEE!”
“Che cosa? Chi? Quando? Cosa? Non sono stata io a pisciare dentro il barattolo della marmellata!” dissi sgranando gli occhi.
“Cogliona ma che fai? Dormi ad occhi aperti? Ahaha si quando hai fatto pipì dentro quel barattolo giuro non lo dimenticherò mai”
“Ah Sarah sei tu, ma così mi smonti, mi fai prendere dei colpi”
“Andiamo a casa?”
“Guido io”
“Ti lascio a piedi, quei stronzi me l’hanno ammaccata di brutto, mi è costata una fortuna ripararla, e non ci hanno nemmeno rimborsato! Se li vedo giuro che… oooooh mannaggia cribbio.”
“Un piccione ti a cagato in bocca?”
Non disse niente, mi prese per il braccio mi alzò, cazzo che era hulk o come si scrive?, e mi indicò un punto.
NO. NON ORA. NON QUI.
Dante questo sei te che porti sfiga vero? maledetto.
Ma, aspetta, wao.
"Tu quale prendi?"
"L'irlandese con gli occhi color ghiaccio, tu?"
"Il panda dagli occhi marroni(?)"
Ridemmo.
 
Continua…




Ciao belli!
Scusate per il ritardo, ma solo ora ho avuto il tempo di scrivere il capitolo, sorry c.c
Grazie per le recensioni ai capitoli precedenti! :3
PUBBLICIITA': Passate tutti da lei, http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1253509
 è bellissima e scrive da dio, amo questa storia.
Continuo a qualche recensione! 
Baci, celine xx

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Capitolo 4
*** Capitolo tre. ***




vi pace il banner? fatemi sapere ^^

CAPITOLO TRE.


At home.
 

 
“Voglio il pulcino pio”
“Voglio il panda coccoloso”
“Voglio il pulcino pio”
“Voglio il panda coccoloso”
“Voglio il pulcino pio”
“Voglio il panda coccoloso”
“Mi sono rotta il cazzo”
“Anche io ma continuiamo, voglio il pan…”
“Sarah!?! Siamo sedute su questo pavimento da quando siamo tornate, il culo mi si è appiatto come quello delle vecchie.”
“Vado a fare i compiti”
“Si brava, i miei sono sul letto”
Si affacciò dalla porta della camera.
“Come scusa?”
“Io non faccio un cazzo e tu lavori, no?”
“Mi prendi in giro?”
“Io ti prendo sempre per il culo, adesso muoviti, non vorrai prendere una nota per non aver fatto i compiti giusto?”
Sbuffò e sbatté la porta.
Visto che erano le sei di sera decisi di andare in cucina per cucinare(?) qualcosa.
Aprì il frigo.
“Mh, mh, mh … ok non so che cazzo fare” dissi richiudendolo.
Presi il telefono e chiamai la pizzeria.
“Buonasera, voglio ordinare della pizza?”
“La vuole ordinare o no?”
“Senta, è la mia prima ordinazione, quindi, come si fa? Io chiedo e lei porta?”
“Si credo sia…così?”
Mi prendeva per il culo?
“Ecco quindi, mi porti due pizze con salciccia, mozzarella e prosciutto”
“Ok, arrivo”
“Se entro trenta minuti non è qui la pizza è gratis”
Attaccai.
Wao, la mia prima ordinazione, ok.
Era passato un quarto d’ora e non sapevo cosa fare, decisi di andare a far compagnia a Sarah.
Aprì lentamente la porta…
“ESCI SUBITO DA QUESTA CAZZO DI STANZAAAA!”
Ma che era? Una pazza?
La richiusi velocemente e ritornai in salotto.
20 minuti.
25 minuti.
26 minuti.
27 minuti.
28 muniti.
29 minuti.
Suonò il campanello, che tempismo, fanculo potevo ricevere le pizze gratis.
“Tu e il tempismo andate d’accordo” dissi aprendo la porta.
Wao che grandissimo pezzo di figo.
Pensierino? Fanculo Cecile.
“Si, ho fatto in tempo, sono 10£”
“Ecco tieni” dissi sbuffando e dandogli la banconota.
“Aspetta ma tu non sei la rag…”
“Vaffanculo” e gli chiusi la porta in faccia.
Andai velocemente in cucina, presi la pizza, la misi nel piatto e buttai le scatole.
“SARAHHHH, HO APPENA CUCINATO LA PIZZA, VIENI”
I’m a fucking genius.
“Davvero? TU? Hai cucinato questa pizza?” inarcò un sopracciglio.
No.
“Si, fatto tutto da sola”
“Sicura?”
No.
“Si”
“E perché la cucina non è sporca?”
E quanti cazzi.
“L’ho ripulita”
“Tu che pulisci?”
Cazzo che sono un pinguino che non riesce a pulire?
“Hai finito con il quarto grado?” dissi scocciata.
“Ultima domanda”
Che palle.
“Come hai fatto a cucinarla?”
Mi piglia per il culo? Guarda l’ho messa sotto il culo come si covano le uova, ho lanciato un scoreggia infuocata e l’ho cotta, con il forno no è?
“Forno forse?”
“Non abbiamo un forno” disse sorridendo.
MEEEEEEEEEENGHIA.
Ero fottuta, si.
“L’HO COVATA” sbottai.
Che cosa? Covata? Che sono una gallina che covo la pizza?
“L’h-hai covata!?” mi guardò stranita.
“I’m a COCCODèèèè” urlai.
No aspetta, i’m a coccodè? COCCODè? C O C C O D è ? oh madonna del Carmelo.
“Oh, se mai l’ha covata il fattorino della pizza”
“E’ un grandissimo cazzo di fico”
“Ed io sono un’anguria” disse pavoneggiandosi.
“Mangiamo che ho fame”
Mangiammo.
“BUUUARB”
Che cosa?
“Sarah fai schifo…… si fa così; BUUUUUUUUUAAAAARB”
“E’ una sfida?”
“Daje, chi vince si scopa il pakistano”
“Ok!”
E così cominciammo a fare una lotta di rutti cronometrati per vedere chi l’avesse fatto più lungo.
“Ho vinto, devo scopare il pakistano, yeee!”
“Ma non ti piaceva l’irlandese?”
“Bhè, un motivo per farlo ingelosire”
 
Continua…




Buonasssssera!
Sono stanchissima, oggi ho iniziato scuola, du palle! già non vedo l'ora che finisce! 
E vi ho postato anche il capitolo, vedi che brava!
Diciamo che questo è un capitolo di passaggio!
Mi sarà difficile scrivere adesso, ma cercherò di farlo, comunque, continuo a qualche recensione, vorrei arrivare a 10 ma... secondo voi se cancello la storia, è meglio?
#nuovissimo.
FACCIO PUBBLICITà: allora, voglio farlo così ci aiutiamo tra noi! nelle recensioni ditemi la storia da pubblicizzare e io la pubblicizzo, ma dovete ricambiare quando mettete il  cap. di quella storia u.u se no che si fa a fare(?)
adios cichi!
baci, celine xx

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Capitolo 5
*** Capitolo quattro. ***


CAPITOLO QUATTRO.

 

Mattina seguente.

 
“Cecile, dai alzati!”
Mugugnai.
“Sono le otto e un quarto, tra quindici minuti dobbiamo essere in classe a scaldare le sedie con i nostri culi mosci”
“Parla per te”
“Allora parli, dai MUOVITI.”
“NO.”
“Ok, io me ne vado”
Disse uscendo dalla cameretta.
“TI AVEVO AVVERTITO SOLO PERCHè FORSE A SCUOLA POTEVI INCONTRARE QUELL’IRLANDESE” urlò poi dalla cucina.
Oh porco cazzoculo.
“Sarah?”
Niente.
“Sarah!? Dai non te ne sarai andata davvero, so che sei in cucina” dissi alzandomi dal letto.
“Sarah??” dissi andando in cucina.
“SARAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!”
Ok sembravo un’esaurita, no vabhè lo ero.
“Brutta stronza mongoloide rincitrullita deficiente e non mi vengono in mente altri aggettivi che presto ti stamperò sul tuo cazzo di culo afflosciato, NON PUOI AVERMI LASCIATO A CASAAAAAA!” dissi aprendo il portone di casa e andando in mezzo alla strada.
Mi voltai verso il garage, la macchina non c’era.
Sentì uno scricchiolio.
La porta si stava chiudendo.
Che cosa?
La porta?
Si stava?
CHIUDENDO?!?
Merda, no.
Cominciai a correre per il vialetto, potevo fare concorrenza a Bolt, mi lanciai sulla porta dando una facciata.
“Dante! Lo so che sei tu, c’è non so chi sei tu, ma so che sei tu!”
“Bel culo complimenti!” disse una voce dietro di me.
Ero consapevole di avere un bel culo ma non c’era bis… aaaaaaaaaspetta! Se il pigiama era un XXXL come faceva a vedere il mio lato B?
“E… carine le mutandine di pizzo, ti donano”
OH PORCA MINCHIA ERO IN MUTANDE.
Ok, tanto non c’era da preoccuparsi, era di sicuro un cesso ambulante e in più morto di figa che si sfondava di pippe dalla mattina alla sera su youporn.
Mi alzai in piedi mettendo i pantaloni al loro posto, cioè, SOPRA IL CULO e mi… mannaggia la polpetta.
“Piacere, Harry Styles” disse sfoggiando un sorriso perfetto facendo vedere la sfilza di denti perfetti, già, puttaniere.
“Cecile Monroe, aspetta ma tu non sei…”
“Un figo della madonna”
“No…”
“Uno STRAfigo della madonna”
“No…”
“Un DIO della madonna”
“No…”
“Babe, non posso essere più bello di così”
“CHIUDI QUELLA CAZZO DI BOCCA E FAMMI PENSARE!”

“Tu, tu…” lo guardai male “TU SEI UNO DI QUELLI CHE INSIEME AD ALTRI QUATTRO AVETE SFONDATO L’AUTO DI MIA SORELLA! COME CAZZO TI PERMETTI DI RIVOLGERMI LA PAROLA E … grazie per il complimento (il culo)”
“Era solo un’ammaccatura, ma… sai mancano dieci minuti prima che la campana suoni e… dovrei andare”
“Ok…” dissi girandomi per entrar… che cazzo dico ero chiusa fuori.
Mi rigirai, stava aprendo lo sportello.
Presi coraggio.
“Mi puoi dare un passaggio a scuola?”
“Tu vorresti venire a scuola conciata così?” inarcò un sopracciglio.
Bhè? Che ero nuda? Avevo un pigiama con un bellissimo maialino piazzato davanti e le ciabatte a forma di ippopotamo, normale no?
“Non ti importa”
“Invece si, non voglio fare figuracce”
“Oh diamine sono rimasta chiusa fuori cazzo, allora lasciami dieci metri prima” dissi entrando in macchina.
“Ok, un bacio”
“Cosa?”
“Ti do un passaggio e in cambio voglio un bacio!”
Mi stava prendendo per il culo si.
“Stai scherzando vero?” risi chiudendo lo sportello ma lo bloccò prima che potesse chiudersi mettendosi quasi sopra di me.
“Ah ah, o il bacio o te la fai a fette” rise.
Cazzo ti ridi razza di porcospino.
“Mmmh, d’accordo” dissi per poi lasciandogli un bacio a fior di labbra.
“Non intendevo questo”
Non ebbi il tempo di parlare che chiuse di botto lo sportello e si fiondò sulle mie labbra.
Schiusi la bocca facendo incontrare le nostre lingue che si rincorrevano, sapeva di fragola.
Dopo qualche minuto di staccò, sia lodato gesù bambino, e mise in moto senza dire parola, il tragitto casa-scuola fu lo stesso, non spiccicammo parola.
Si fermò ad un tratto.
“Scendi”
“Cosa?”
“Lo hai detto tu, di fermarti dieci metri prima”
“Ma era prima del bacio”
“Non mi ridicolizzerò così”
“Fanculo coglione” dissi scendendo e sbattendo forte la portiera.
Mi incamminai verso scuola con decisione finché non imboccai per il cortile dove tutti si fermarono a guardarmi, compreso Styles con i suoi amichetti e Sarah.
No, aspetta, sono cieca, devo essere cieca, Sarah con… quelli?
Ripresi a camminare con lo sguardo di tutti addosso.
“Non sono tua sorella”
Non la calcolai invece quei cinque finocchi risero appena.
Sorrisi leggermente e mi girai verso gli altri.
“Che c’è da guardare? Non sono SECSI?!” dissi assumendo un tono fanatico(?) e sventolandomi i capelli.
“Sarah, mi puoi dare le chiavi di casa?” dissi tornando a guardarla.
“A cosa ti servono?”
“Sono rimasta chiusa fuori e… non posso fare lezione… così”
Scoppiò a ridere.
“E’ tuta colpa tua rincitrullita, se mi avessi aspettato…”
“Saremmo arrivate in ritardo”
“Non è vero!”
“Prendi queste chiavi e torna a casa, cogliona!” disse dandomi le chiavi e schioccandomi un bacio sulla guancia.
Mi girai.
“Aspetta, ti do un passaggio!” mi rincorse Harry.
“Se devo limonare di nuovo con te puoi anche andarti a scopare quell’albero laggiù”
Rise mettendomi un braccio intorno al collo “Andiamo”.
 
Continua…




Mmmh.
ehm.. *si schiarisce la voce* quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho postato? i don't know, do you know(?) mh.
ALLLLLLORA.
Io stavo aspettando che arrivassero altre recensioni ma.. no è? no. 
PUBBLICITà: quando recensite mettete il link della storia così vi pubblicizzerò al prossimo capitolo, ricambiate CONTROLLO.
Recensite, sono rimansta un pò delusa al precedente ://
baci, celine xx

Wauauaua.

amici o di più.

His Irish Accent.

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Capitolo 6
*** Capitolo cinque. ***


CAPITOLO CINQUE.

 

In aria, in aria, tutti quei progetti ormai mandati in aria.
In aria, in aria, se ripenso a quest'estate vado in aria.

 

Pov's Sarah.

 

Sono passati circa due mesi dall'inizio della scuola, Cecile non fa altro che andare dal preside ma sembra che questo non le interessa più di tanto, anzi, ormai credo che abbiano stretto anche amicizia.
Io ho la media più alta della scuola -così dicono i professori- ma già non vedo l'ora che quest'incubo finisca.
Non ho stretto amicizia con nessuno quasi, sono tutti tipo folli, strafattoni e bimbiminchia del cazzo.
No, non fanno per me.
Invece Cecile, naaaah, Cecile non si incula nessuno, abbiamo la stessa idea.
Solo cinque coglioni ci vengono appresso perchè vogliono stringere amicizia con noi.
Cecile, ci è riuscita, con un certo Herri, Harriet, HARRY.
Poi c'è Zayn, credo(?) che non si incula nessuno.
Niall, che va appresso ad una bionda -così dice lui- che non se lo fila di pezza.
Louis, che è fidanzato, no problem.
E poi c'è lui, Liam, quel panda coccoloso che con uno sguardo sa farti sognare, ma tanto non mi si incula di pezza manco lui, e poi non voglio nessuna relazione, per ora, non dopo quello che è successo.

 
"Tieni, questo è per te, per il nostro anniversario, spero ti piaccia!"
Aprì la scatola che conteneva una collana, d'oro precisando, con un ciondolo, un cuore con sopra la data del nostro fidanzamento.
"E'... è bellissimo" dissi con un filo di voce con un lacrima che mi accarezzò le labbra.
"Come te" disse, per poi appoggiare delicatamente le sue labbra sulle mie, schiusi la bocca e lasciai che le nostre lingue si incontrassero, che cominciassero a giocare l'una con l'altra, a rincorresi come due bambini, nemmeno io sapevo l'emozione che mi dava, non erano le solite farfalle nello stomaco, qualcosa di più, più forte du quello che in genere si prova, l'amavo più della mia stessa vita.
Tornai a casa con gli occhi sognanti.
"Ehi secchiona, cos'è? Peeeeeter ti ha baciato, e hai sentito emozioni che solo tu puoi provare?" mi disse Cecile sfottendomi.
"Non è che parlando così, pensando così e usando i maschi come cazzo ti pare che dimenticherai tutto quello che ti è successo"
"Zitta"
"No, perché tu hai paura, ecco cos'hai, paura che posso accadere di nuovo"
"Non stiamo parlando di me, ti ho fatto una domanda, non sviare il discorso" mi disse con gli occhi che le si inumidivano.
"Tu sei felice, che vuoi di più dalla vita? Non venire a rompere il cazzo -che non ho- a me" disse salendo in camera sua sbattendo la porta.
I maschi sono tutti iguali, diceva sempre lei, ma io forse avevo trovato la prova che non era così.
Verso le 16.00 mi avviai verso casa di Peter, dovevo andare dal lui alle 18.00 ma mi annoiavo, presi le chiavi da sotto lo zerbino e aprìì la porta, la madre si era fidata sempre di me, ero come una figlia.
Senti delle botte provenire dal piano superiore, Peter di sicuro stava 'riordinando' -come diceva lui- la sua stanza.
Arrivai davanti la sua porta -dove sentii dei .. gemiti(?)- l'aprì.
Aveva ragione, io maschi sono TUTTI uguali.
Pensano solo alle loro voglie, mai all'amore, sono pochi quelli, o forse non esistono, solo nelle favole.
Richiusi la porta e scappai via.
Via da quel posto, via da quella casa, lì dove andavavo sempre, dove ci sono i nostri meglio ricordi, lì dove mi fece sua per la prima volta, lì dove fece sue tutte le sue puttanelle.
A passo felpato tornai a casa dovi sbattei forte la porta, così forte che Cecile si spaventò e vennè a vedere.
Mi fermai a guardare un punto fisso della stanza.
"Sarah? Che è successo?" disse venendomi in contro.
"Sarah?"
"Ehi? Un bradipo ti si è attaccato alla lingua e ha tirato forte?" mi scappò un sorriso.
Menomale che c'era lei che prendeva quasi sempre tutto con vitalità.
Mi scosse un per un pò finché non mi buttai a terra aggrappandomi a lei e scoppiando in un pianto
libearatorio.
Si accasciò anche lei e mi strinse con un forte abbraccio mentre mi dondolava e cercava di calmarmi.
"Mi dici cos'è successo?" sussurò su i miei capelli.
"L'ho trovato a letto con un'altra"

 

Tornai alla reltà grazie a Cecile che corse in camera mia.
"MMMMMMMA LO SAI CHI VERRà QUESTA SERA QUI, A CASA NOSTRA? UDHFGDUFHGUIGHF"
"Ehm... no(?)"
"Fanculo, immagina Sarah, IMMAGINE come la canzone di Jonh Lennon, immag..."
"Mi hai sfracasato le ovaie, muoviti" dissi cercando di arrivare al sodo.
"Mhmhmhmh, L'IRLANDESE E I SUOI AMICIIIIIIIIIIIII!" disse saldando di quà e di là.
"QUINDI ANCHE IL PANDA COCCOLOSO? DIFUHGIGHF"
Cominciammo a saltare sul letto come due decelebrate.
"No ok basta" dissi scendendo "sembriamo delle BM"

 

Pov's Cecile.

 

Passamo tutta Domenica pomeriggio a sistemare casa, io principalmente passai tutto il tempo a decidere che musica mettere, non mi andava di pulire, per me non è essenziale, potrei vivere anche nei secchi dell'immondizia.
Erano le 19.00 quando suonò i campanello.
"VADO IOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!" urlai dal piano di inferiore per farmi sentire da quella decelabrata.
Aprì la porta.
"Ciao bellezza"
"Ciao Harry levati dalle palle Styles!"
Entrarono tutti, mancava Niall e una.... ragazza(?) che ci faceva una RAGAZZA MANO NELLA MANO con... NIALL?!?!
Era sua sorella. Sicuro.
"Ciao Niall" dissi imbarazzata.
"Ehi, ciao" disse baciandomi la guancia ojiofigujdfgfdg.
SICURO, gli piacevo, lo sapevo, era SICURISSIMO.
"Ti presento Cindy, la mia ragazza"

 Continua...



Ciao! emh, da quanto è che non posto? Non uccidetemi.
Aaaallora, si comincia a sviluppare la storia a uqesto punto, anche perché, ve lo dico subito, non durerà tanto! :')
FACCIO PUBBLICITà: nelle recensioni, mettete il link della vosta FF, al prossimo capitolo vi pubblicizzo, ricambiate, CONTROLLO.
continuo a circa... mh, meno di dieci recensioni? Massììì!
baci, celine xx

 

Wauauaua.

We found love;


Momenti che restano così, impressi nella mente.
(one-shot)

 




 


 








 

 


cgdt 

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