Atto III: Alex
Una
volta fuori Paperinik dovette lavorare parecchio di Crasher per salvare nell’ordine
le Giovani Marmotte, una famigliola e tre adolescenti.
Cominciava
a pensare che sarebbe riuscito a mettere la situazione sotto controllo senza
particolari problemi quando il suo timore più grande si materializzò proprio
sopra la sua testa: uno, due, tre… undici dischi individuali con sopra undici
Evroniani armati di evrongun.
Il
primo che toccò terra trovò un pugno ad accoglierlo.
:-Non
vi hanno insegnato l’educazione sul vostro pianeta? Se volete entrare al Luna
Park dovete pagare il biglietto!-:
Gli
gridò dietro il papero mascherato ostentando una sicurezza che in realtà non
aveva per niente.
I
terrestri erano un bersaglio troppo facile dato che erano tutti così ammassati
e quei robot rischiavano di fare seriamente male a qualcuno.
Cercava
di affrontarli tutti ma era assolutamente impossibile.
:-Allora,
UNO, hai qualcosa di interessante da comunicarmi?-:
Chiese
sperando ardentemente in una buona notizia.
:-Ho
un’ idea per risolvere questo casino galattico, ma sarà parecchio difficile
attuarla perché io non posso interfacciarmi dall’esterno con il parco. Se lo
vuoi detto in linguaggio tecnico hai novantanove possibilità di finire
calpestato, disintegrato, coolflamizzato, catturato dagli evroniani o qualche
altra cosa a tua scelta e una sola possibilità di cavartela senza troppi
danni-:
Paperinik
si abbassò per schivare una scarica di evrongun e sparare a sua volta un colpo
di paralizzatore bradionico.
:-Una?
Così tante? Va bene, me le farò bastare, tu dimmi solo che devo fare-:
:-Mi
piace il tuo spirito pratico! Per prima cosa devi raggiungere l’apparecchio che
sta mandando in tilt il parco. Secondo i miei rilevamenti si trova sul tetto
dell’edificio centrale, alla base dell’antenna che diffonde gli impulsi della
sala comandi. Una volta che lo avrai trovato lo dovrai distruggere, poi dovrai
scendere nella sala comandi vera e propria e collegare l’extransformer come
abbiamo fatto quando dovevi fare le pulizie qui, ricordi?-:
Intorno
a lui le urla di terrore si erano moltiplicate all’infinito e tutti gli ospiti
del parco erano nel panico.
:-Ma
UNO, come faccio a lasciare queste persone? Hanno bisogno qualcuno che le
difenda!-:
:-Fossi
in te non mi preoccuperei: secondo me gli evroniani vogliono solo spaventarli
il più possibile prima di coolflamizzarli per ottenere più energia, quindi la
cosa migliore che puoi fare è sbrigarti a disinnescare quella diavoleria!-:
:-E
va bene, mi hai convinto, vado!-:
Si
girò e cominciò a correre verso l’edificio centrale, facendo lo slalom tra
mummie, zombie e licantropi.
Le
luci si accendevano e spegnevano a intermittenza lasciando tutti prima
abbagliati e poi nell’oscurità più completa in balìa dei mostri.
Passando
accanto alla casa delle streghe Paperinik sentì delle urla di bambini.
Subito
UNO lo riprese.
:-No!
So che stai pensando! È inutile entrare lì dentro, tanto per ora non corrono
nessun reale pericolo. Piuttosto sbrigati!-:
Sì,
era vero, per quanto potesse sembrare strano i bambini non erano in pericolo,
però…
Un
altro urlo lo fece decidere contro ogni logica.
Spaccò
il muro con un paio di colpi di crasher ed entrò.
Per
fortuna aveva calcolato bene la sua posizione e quando riuscì ad entrare si
trovò davanti cinque bambini terrorizzati da un drago ed una strega.
Con
altri due pugni mise K.O. i due pupazzi.
:-Allora,
ragazzi, state bene?-:
:-Certo
che stanno bene! Fino ad ora li ho difesi io!-:
Paperinik
abbassò lo sguardo a cercare quel presunto piccolo eroe e non fu
particolarmente sorpreso quando vide che era Alex, il paperotto mascherato da…
lui!
:-Hei!
Ma guarda chi si rivede! Hai fatto proprio un ottimo lavoro, ma da ora in poi
ci penso io, voi restate qui al sicuro-:
Sapeva
di doversi spicciare per il bene di tutti gli altri, così scavalcò di nuovo il
mucchio di macerie e riprese la sua corsa.
Ad
un certo punto sentì una voce abbastanza familiare.
:-Prendete
questo!-:
PAN!
Era
Zio Paperone che, invece di tremare davanti ad un evroniano armato, aveva dato
il la allo spingardino a sale e l’alieno viola aveva dovuto battere in ritirata
tutto punzecchiato.
“Bene!
Almeno non devo preoccuparmi del vecchio cilindro! Lo zione sa difendersi
benissimo da se!”
Pensò
con un sorriso. In fondo il fatto che suo zio fosse così combattivo nonostante
l’età lo rendeva orgoglioso.
Ed
il fatto che Zio Paperone fosse mascherato gli fece anche capire una cosa: gli
evroniani non gli stavano ancora dando la caccia perché la sua tuta si
mimetizzava in mezzo a tutti quei costumi, il che gli dava un piccolo
vantaggio.
:-Sbrigati,
socio! Hanno cominciato con le evrongun!-:
Ma
Paperinik non aveva bisogno dell’informazione perché dietro un angolo si era
trovato davanti il suo peggiore incubo fatto realtà: Paperina con un arma
evroniana puntata addosso!
:-LASCIALA!-:
Urlò
con tutto il fiato che aveva in petto.
Sganciò
il crasher ma fu un secondo troppo tardi: la scarica era partita e Paperina era
stata colpita, anche se solo di striscio.
:-NOOO!!!-:
In
un secondo dimenticò tutto, il parco, gli evroniani, la sala comandi e tutto il
resto e si precipitò da lei.
Per
Paperino esisteva solo Paperina svenuta tra le sue braccia.
:-No,
non è possibile! Paperina… Paperina, ti prego, rispondi!-:
Fortunatamente
la papera si mosse un po’ e dopo pochi secondi aprì gli occhi.
:-Cosa…?
Paperinik! Mi hai salvata! Ma questo non ti da il diritto di prenderti certe
libertà, sia chiaro-:
In
quel momento realizzò che la stava stringendo a se in un modo che per Paperino
sarebbe stato più che giustificato, ma che per Paperinik non lo era.
La
lasciò andare imbarazzato.
:-Sì,
certo, scusa… stavo solo controllando che… oof!-:
Non
potè finire la frase perché fu afferrato da dietro da un robot licantropo che
sembrava programmato per strangolarlo.
:-Lascia
andare Paperinik!-:
CLANG!
La
presa si allentò di colpo e Paperinik cadde a terra mezzo stordito.
“Qualcuno
mi ha aiutato… e probabilmente si è cacciato in un guaio!”
Si
rialzò e sparò un colpo di paralizzatore bradionico al licantropo, che rimase
bloccato nell’atto di afferrare qualcosa.
:-Va
tutto bene adesso, quel robot non ti può
più fare niente… coraggio, vieni qui-:
Gridò
a chiunque fosse stato a distrarre il robot da lui.
Lentamente
da dietro la massiccia figura del lupo mannaro emerse quella minuscola e
tremante di Alex.
:-Ancora
tu?! Dovrei rimproverarti ma visto che mi hai aiutato per questa volta ti
risparmio la lavata di capo-:
Il
paperotto annuì.
Paperinik
sapeva che avrebbe dovuto metterlo al sicuro, dirgli di stare fuori dalla
battaglia, ma sapeva che quel ragazzino così fragile eppure così coraggioso non
gli avrebbe ubbidito, quindi la cosa migliore da fare era controllarlo personalmente.
:-Senti,
giovanotto, mi pare che tu abbia la stoffa dell’eroe. Che ne dici di aiutarmi a
salvare la Terra?-:
Gli
chiese con fare complice.
:-Io?
Aiutarti a salvare la terra? Ma certo!-:
Paperinik
sorrise con la sua migliore espressione da duro.
:-Benissimo!
Allora aggrappati a me!-:
Lo
prese in braccio e, dopo aver lanciato un ultimo sguardo a Paperina, inserì il
turbo nell’extransformer e spiccò il volo verso la cima della sala comandi.
Dovette
evitare un paio di evroniani, ma tra crasher e raggi paralizzanti non fu
particolarmente difficile, in più Alex si divertiva tantissimo ed in quel
momento Paperinik era più che felice di avere qualcuno che facesse il tifo per
lui.
Sulla
terrazza della torre contattò di nuovo UNO.
:-UNO,
ti presento il mio collega super eroe-:
Disse
indicandogli Alex, ed UNO reagì come una mamma preoccupata.
:-Un
ragazzino?! Ma ti ha dato di volta il cervello a coinvolgerlo in una cosa così
pericolosa?!-:
:-Hei,
bada a come parli, palla verde! Io sono forte come Paperinik!-:
Sicuramente
Alex aveva del carattere, ma non era il momento per dimostrarlo.
:-Lascia
che ti spieghi il mio piano, UNO: sarà Alex a portare l’extransformer dentro la
sala comandi e ad interfacciarlo con la consolle mentre io andrò a disattivare
la cosa che sta creando questo disastro. Tu lo dovrai guidare… e magari
difendere manovrando il crasher, capito?-:
UNO
lo guardò perplesso ma alla fine acconsentì.
:-Allora
sarà meglio dividere l’extransformer. Tu, Paperinik, avrai bisogno del
commutatore gravitazionale per salire più in fretta e di un fascio di raggi
positronici come arma e per distruggere quella cosa. Alex prenderà il resto…
compreso il crasher che pare gli piaccia-:
Ci
vollero pochi secondi per separare le componenti dello scudo che servivano a
Paperinik da quelle che servivano ad Alex.
L’extransformer
era grande quasi quanto lui ed il paperotto faceva fatica a reggerlo, ma lo
stesso gli occhi gli brillavano di eccitazione.
:-Uao!
Posso davvero usare questo coso?-:
Paperinik
sapeva che probabilmente non stava facendo una cosa ortodossa, ma tutto
quell’entusiasmo gli ricordava tanto se stesso da piccolo, ed in ogni caso ci
avrebbe pensato UNO a controllare che Alex non si facesse male.
Insomma,
non gli sembrava male incoraggiarlo.
:-Ma
certo che puoi usarlo! Ricorda che da ora in poi in questa sala sei tu
Paperinik! E adesso perché non provi ad entrare?-:
:-Ma…
dov’è la porta?-:
:-Quale
porta? Nelle situazioni di emergenza i super eroi fanno così!-:
Si
mise alla sua altezza con un ginocchio a terra, spostò la mira contro la
vetrata e gridò “Crasher!”
Il
vetro si spaccò in una pioggia di cristalli.
:-Troppo
forte!-:
Strillò
Alex.
:-Adesso
vai dentro e fai tutto quello che ti dice UNO, mi raccomando. Ricorda che la
salvezza di tutte quelle persone dipende da te. E tu, UNO… controllalo-:
Non
poteva perdere altro tempo: visto che non aveva più il modulo
dell’extransformer che gli consentiva di volare ma aveva solo il commutatore
gravitazionale dovette affidarsi alle suole in gomma super aderente per scalare
la parete di vetro ed arrivare in cima alla piattaforma dell’antenna.
“Gulp!
E adesso dove sarà ficcato il distorsore di cose magneticose?”
Aveva
creduto che sarebbe stato facile individuarlo, il problema era che l’antenna,
che da lontano sembrava quasi un giocattolo, in realtà ricordava molto la Tour
Eiffelle per forma e soprattutto per dimensioni.
UNO
gli aveva detto che si trovava alla base dell’antenna, ma anche restringendo
così il campo di ricerca gli restavano in sacco di travi di acciaio da
controllare.
“Bene,
meglio non perdere tempo!”
Ci
girò intorno, perlustrò ogni centimetro sia di terreno che di metallo ma non
trovò niente di anomalo.
“Oh,
andiamo! Deve essere qui! Perché non lo trovo?”
A
proposito di cercare cose gli venne in mente una cosa che gli diceva spesso
Nonna Papera quando era solo un paperotto: se non trovi una cosa né intorno a
te né sotto i tuoi piedi c’è un solo posto dove può essere!
“Sopra
la mia testa!”
Concluse
esultante, ed infatti eccolo lì: proprio dove si incrociavano le quattro arcate
di metallo c’era un ovale di metallo violaceo che emetteva lampi rossi ad
intervalli regolari.
Paperinik
prese la mira e stava per far partire un colpo per friggere a dovere quel coso
crea cataclismi, quando…
:-Non
ti azzardare, papero!-:
Fu
scagliato a terra da una specie di onda d’urto, che altro non era se non lo
spostamento d’aria provocato da un disco individuale con sopra un evroniano.
:-Io
sono il generale Zorpad, e non ti permetterò di mandare a monte la mia
missione!-:
Paperinik
si rialzò ancora frastornato, e l’evroniano era troppo vicino per i suoi gusti.
Gli
serviva qualcosa che lo distraesse anche solo per pochi secondi.
:-Zorpad?!
Senti un po’, ma voi evroniani un nome normale che sia uno non ce lo avete?-:
:-Taci!
Non ho attraversato i quadranti dell’universo per stare ad ascoltare le
sciocchezze di un essere inferiore! -:
Gridò
l’alieno viola.
ZOT!
Un
fascio di raggi positronici aveva colpito in pieno il generale, che crollò a
terra.
:-A
quanto pare questo essere inferiore sa come distrarre il nemico ed ha un’ottima
mira. Ricordatelo per il futuro-:
Ignorò
l’evroniano K.O. e sempre con l’aiuto delle gomme super aderenti raggiunse
l’apparecchio.
“Bene,
e adesso liberiamoci di questa cosa!”
Puntò
il fascio ad alta energia e lo azionò alla massima potenza.
All’inizio
sembrò non succedere niente, salvo che il raggio positronico creò un alone
fluorescente intorno al marchingegno evroniano, poi però pian piano, l’ovale
prese ad emettere dei lievi “bzz” e la luce non lampeggiò più regolarmente.
“Manca
poco ormai… uh-oh! Spero di finire prima che quel bestione si riprenda!”
Infatti
Zorpad qualche metro più in basso stava cominciando a muoversi.
Nel
frattempo il raggio aveva cambiato colore ed i “bzz” erano sempre più
frequenti.
:-NO!-:
Sentì
urlare più in basso.
Zorpad
si era ripreso e stava cercando a tentoni qualcosa per terra.
“Oh,
no! Se trova l’evrongun e mi colpisce ora è la fine! ”
:-Andiamo,
dannata cosa! Rompiti, disintegrati, polverizzati, fai quello che vuoi ma fallo
in fretta!-:
Sbraitò
contro l’uovo viola causa di tutti i suoi problemi.
CRACK!
Finalmente
l’involucro metallico si spaccò come una noce di cocco liberando un filo di
fumo e la spia rossa si spense del tutto, segno che la cosa aveva smesso di
funzionare.
:-SÌ!-:
Esultò
Paperinik.
Zot!
Una
scarica dall’arma evroniana gli era passata proprio sulla coda
bruciacchiandogli un paio di piume!
:-Hei!
Fai attenzione con quella cosa!-:
L’evroniano
non gli rispose, invece mirò meglio e questa volta una scarica lo prese in
pieno.
Era
come una scossa elettrica ad altissimo voltaggio che gli fece male come niente
in vita sua.
:-AAAHHHHHH!!!-:
Realizzò
che il terreno gli veniva incontro a gran velocità prima di batterci
pesantemente il becco.
Evidentemente
la scarica aveva danneggiato i componenti dell’extransformer ed il commutatore
gravitazionale non funzionava più.
“Ahi
ahi! Stavolta sono ridotto male! Per di più sembra che l’amico ce l’abbia con
me”
Infatti
l’evroniano lo sovrastava e lo teneva di nuovo sotto tiro.
:-E
adesso, razza di infimo essere, me la pagherai per aver sabotato la mia
missione!-:
:-Umpf!
Tutti che mi parlano di pagare! Non sapevo di avere creditori anche su Evron!-:
:-Risparmiami
il tuo patetico umorismo terrestre! Non vedi che non sei neanche in grado di
alzare un dito per difenderti?-:
:-No,
ti sbagli! Io non mi arrendo così-:
Strinse
i denti e lentamente si alzò in piedi.
:-Ma
bravo, eroe… quasi quasi mi dispiace farti… questo!-:
Lo
colpì con un pugno allo stomaco e Paperinik stramazzò di nuovo a terra.
Zorpad
gli si avvicinò e lo sollevò dal mantello, mettendosi becco a becco con lui.
:-Visto
che ho fallito la missione di coolflamizzare questo campione di popolazione
terrestre rischio di essere degradato, lo sai? Ma se catturerò l’eroe terrestre
che ostacola da troppo tempo la conquista di questo pianeta magari il consiglio
imperiale chiuderà un occhio-:
L’evroniano
sorrise con pura crudeltà.
:-Credo
proprio che il capo branca Gorthan sarà molto soddisfatto di usare proprio te
per i suoi esperimenti-:
“Esperimenti?!
Io non sono un topo da laboratorio!”
Però
non aveva la forza per dirlo, e se non aveva la forza per fare le sue solite
battute era davvero un brutto segno.
:-Lascia
subito Paperinik, brutto mostro!-:
“Alex?
Che ci fa qui?”
:-CRASHER!-:
Il
pugno colpì in pieno Zorpad e gli fece mollare la presa, poi il paralizzatore
bradionico fece il resto immobilizzandolo.
:-Paperinik!
Paperinik, rispondimi!-:
Alex
lo stava scuotendo per la spalla probabilmente per accertarsi che fosse ancora
vivo.
:-Outch!
Piano, ragazzo, piano… sono già abbastanza ammaccato!-:
Non
riusciva a crederci: quel paperotto alla fine gli aveva addirittura salvato la
vita.
Forse
un giorno lo avrebbe preso come aiutante come Batman con Robin!
_______________________________________________________________________________________________________________________
Cantuccio dell’autore
Quando
dicevo che avrei aggiornato velocemente non avevo ancora fatto i conti con il
mio modem che ha deciso bene di fare un po’ di sciopero =( pazienza, ora sono
di nuovo qui!
Confessione:
credo di aver fatto un po’ di casino in questo capitolo quindi se per caso non
si capisce niente (come sospetto io) ditemelo sinceramente.
A
proposito di nomi: Zorpad esiste davvero! Era il cattivo di un libro che ho
letto qualche tempo fa e siccome questo nome mi aveva fatto troppo scompisciare
dalle risate (chissà poi perché) ho pensato di riutilizzarlo.
Invece
per quanto riguarda la scena tra Paperina e Paperino/Paperinik so che sembra in
contraddizione con quello che ho detto nel capitolo prima ma in realtà non lo è
perché è vero che io personalmente detesto Paperina, ma Paperino ne è innamorato,
e come tutti gli innamorati non vede i difetti della sua dolce metà XD
Bene,
l’azione vera e propria è finita, adesso manca solo l’epilogo.
Come
al solito grazie a tutti =)
Makoto