Let me show you how to live

di LittleBoobear
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

-Arrivo!- grido scocciata a mia madre, che mi ha chiamata per la cena.
-Sono venti minuti che ti chiamo!- mi risponde arrabbiata.
-Come sei esagerata.- commento sedendomi vicino a mio fratello Mike. Lei mi guarda male, ma non risponde.
Osservo la cena. Sembra tutto decisamente troppo buono che ho paura ad assaggiarlo.
-Si festeggia qualcosa?- chiedo curiosa mentre tutti mangiano. Mia madre e mio padre si guardano e lei sorride.
-Beh...una cosa ci sarebbe...- abbraccia mio padre e ci guarda euforica. Mio fratello, però, sembra molto più concentrato sul cibo che su di lei.
-Cioè?- la odio quando fa così. Vuole creare suspance o che so io, ma risulta soltanto irritante.
-Abbiamo deciso di adottare un ragazzo!- esclama applaudendo.
Lascio cadere la forchetta sul piatto e rimango a bocca aperta.
-Cosa!?- è tutto ciò che riesco a dire.
-Non sei felice? Avrai un altro fratello con cui divertirti.- guardo Mike, che non sembra sorpreso perché continua a divorare il pollo.
-Tu lo sapevi?- si volta verso di me e alza le spalle.
-Tu lo sapevi e non me l'hai detto?- mi metto le mani nei capelli cercando di rilassarmi e di non fare una sfuriata.
-Da dove vi è venuta questa splendida idea?- esclamo sarcastica fissandoli.
-Volevamo fare un'opera di bene. I genitori di quel povero ragazzo sono alcolizzati o drogati, non so. Non credevamo te la prendessi tanto.- Mi alzo e scuoto la testa.
-Bugiarda! Vuoi solo trovare qualcuno talmente debole da poterlo modellare a tuo piacimento. Io e Mike non ti andiamo bene? Perfetto, divertiti col drogato.- giro i tacchi e me ne vado, scocciata.
-Jade, non è così...- si scusa mio padre.
-E non è lui il drogato!- urla mia madre. Mi tappo le orecchie e corro in camera mia.
Mi presento. Anche se non c'è molto da dire. Mi chiamo Jade, Jade Alexis Middleton.
Non sono una di quelle ragazze perfettine, con le unghie perfette, i capelli biondi perfetti, il fisico perfetto e...insomma, avete capito.
Nah, io sono una tosta. Una ribelle. Mi piace cambiare, mi piace essere fuori dagli schemi e sono decisamente sfacciata.
Odio i miei capelli perché ricci come sono mi fanno apparire superficiale.
Non mi piace che la gente pensi che stia tutto il giorno a perdere tempo con i miei capelli, anche perché non è così.
Il colore però mi piace, è un bel castano scuro con qualche sfumatura rossa, che fa decisamente risaltare i miei occhi color pervinca.

-Ma ciao.- mi saluta la mia amica Sarah abbracciandomi.
-Evapora o potrei prendere a calci anche te.- esclamo tirando fuori dall'armadietto il libro di biologia.
-Uhm...stamani siamo più stronze del solito.- commenta alzando un sopracciglio.
-Scusa. Ho litigato con mia madre.
-Sai che novità.
-Vuole adottare un drogato!- esclamo contrariata.
-Che? Comunque...- mi tira per la maglia facendomi voltare verso di lei.
-Quel gran fico di Liam dà una festa domani sera. Ci sei, vero?- sbuffo roteando gli occhi.
-Non mi va.
-E dai...non posso imbucarmi da sola.
-Credimi, darai meno nell'occhio.- mi prende una mano e fa una faccina dolce.
-Ti prego, ti prego.
-Uff, sei davvero insopportabile.- torno a guardare nell'armadietto.
-Va bene, ma è l'ultima volta.
-Oh, grazie. Ti voglio bene.- mi abbraccia e non posso fare a meno di ridere.
-Ok, ok, ma staccati.- sorride e mi saluta per poi sparire tra la folla di studenti nel corridoio.
Se ve lo state chiedendo, sì, è l'unica amica che ho. L'unica che riesce a sopportarmi. Sospiro e mi avvio verso l'aula di biologia.Sto per entrare, ma qualcuno mi urta la spalla.
-Spostati, Middleton.- esclama Niall Horan, nonché capitano della squadra di football della scuola e conquistatore di cuori delle giovani stupide donzelle che lo circondano. Un idiota. Un figlio di papà. Lo osservo mentre va a sedersi vicino a Louis Tomlinson, uno dei suoi amichetti.
Oh, beh, qui c'è un bel po' di roba da spiegare; Niall Horan ha tre amici identici a lui. Tutti fighi, tutti stronzi, tutti popolari: Harry Styles, Louis Tomlinson e Liam Payne, del quale Sarah è cotta. Sì, e soltanto perché una volta le ha sorriso, anche se io ritengo che stesse sorridendo ad una delle cheerleaders non lontane da noi. Ovviamente, non gliel'ho mai detto. Le cadrebbe il mondo addosso e non voglio che accada.
Ecco, questi quattro coglioni hanno potere su tutto. Non solo sulle cose riguardanti il football, ma anche su tutto ciò che riguarda la scuola. Ad esempio possono decidere, per caso, di farmi buttare fuori dal corso di fotografia, cosa che peraltro hanno fatto. Quindi il mio odio per loro è decisamente alto.
Mi siedo sbuffando accanto a Lola Hayle, che mi guarda da capo a piedi.
-Non fiatare o ti strappo quei bei capelli da oca rifatta.- sussurro anticipando un suo commento acido. La sento deglutire e si appiattisce contro il muro, per stare il più lontano possibile da me.
Per fortuna le due ore di biologia e il resto della mattinata passano in fretta e posso andarmene a casa. Arrivata, sbatto la porta svogliatamente e butto a terra lo zaino.
I miei e mio fratello non ci sono perciò decido di mangiare qualcosa e andarmene a letto. Al mio risveglio sento dei rumori in salotto e decido di scendere, giusto per controllare che non siano ladri o assassini.
-Ciao, Jade.- riconosco la voce di mia madre mentre mi stiracchio scendendo le scale. Apro gli occhi e devo trattenermi dal non urlare. Insieme a mia madre c'è un ragazzo. Un ragazzo alto, moro, dagli occhi color cioccolato e un'aria molto più che scocciata. Rimango a fissarlo. Non mi aspettavo che arrivasse così presto, anzi, mi aspettavo che i miei cambiassero idea. Mia madre, vedendo che non dico niente si schiarisce la voce e ci presenta.
-Jade, lui è Zayn, e Zayn, lei è mia figlia Jade.- lui mi riserva un'occhiata sprezzante e poi sbuffa. C'era da aspettarselo.
-Benvenuto all'inferno.- sputo acida andando in cucina.
Mentre prendo del succo all'arancia sento mia madre dire qualcosa al moro e poi la vedo entrare in cucina.
-Jade!- mi rimprovera.
-Che vuoi, mamma? Sono stata gentile.- rotea gli occhi e si siede al tavolo con me, mentre io rimango a fissare il bicchiere col succo.
-Ne ha passate tante, ha bisogno di una famiglia.-
-Tutto quello di cui ha bisogno è trovarsi uno spacciatore. Poi vedrai.- ribatto afferrando il succo e andandomene in camera.
Che famiglia idiota. Certo, adottiamo un drogato, un figlio di drogati o quello che è, non ci creerà mica dei problemi, ma no, certo che no.
Mi batto una mano sulla fronte e accendo il computer.
'Ti prego, dimmi che la fine del mondo è vicina.' scrivo su facebook a Sarah.
'Brutta giornata?'
'E' arrivato il drogato.' sospiro mentre le invio il messaggio.
'Il drogato?'
'Sì, quello che hanno adottato i miei. Il figlio di due alcolizzati o addirittura drogati.'
'Anche lui è drogato?'
'Non lo so, ma già lo odio.'
'Tu odi tutto, J.' sbuffo e spengo il pc. Io non odio tutto, odio molte cose, ma non odio tutto.
Improvvisamente sento che nella stanza accanto qualcuno ha acceso lo stereo a palla e per poco non cado dalla sedia per lo spavento.
-Ma che cazz...!- mi alzo, indignata e mi catapulto nella camera degli ospiti, che ora appartiene al drogato.
Lo trovo sdraiato sul letto con una sigaretta in bocca.
Mi lancia un'occhiataccia e poi torna alla sua sigaretta.
Sbuffo e vado a spegnere lo stereo.
-Che cazzo stai facendo?- sbotta alzando un sopracciglio.
-Oh, allora parli.- commento.
-Ti ho fatto una domanda, ragazzina.- sgrano gli occhi. La sua impertinenza mi irrita.
-Credo non ci sia bisogno che ti risponda.- si alza dal letto, tirando una boccata dalla sigaretta, e mi viene incontro.
-Se ti dà fastidio la musica alta...- riaccende lo stereo -Dovrai abituartici.- sorride e mi guarda con aria di sfida, soffiando via il fumo.
-No...- spengo lo stereo -tu dovrai abituarti a non ascoltarla.- fa una risatina e mi si avvicina.
-Non sfidarmi, ragazzina, sono più bravo io in queste cose.-
-Lo vedremo.- sorrido e faccio per andarmene, ma sento la musica ripartire, così mi volto di nuovo e lo fisso infuriata.
-Oh, non è finita qui.- sussurro senza accertarmi che mi abbia capito e esco dalla stanza. Devo stargli lontana o avrò una crisi di nervi.
-Ciao, Jade.- mi saluta mio fratello facendomi sussultare.
-Mike, cazzo, non ti avevo visto.
-Fine come sempre, eh?- commenta sarcastico e sorrido.
-Ah, ma tu sei un traditore, con te non ci parlo.- esclamo incrociando le braccia e lui scoppia a ridere.
-Ma no, dai, che ho fatto?- fa la faccia da cucciolo a cui non posso resistere.
-Non mi hai detto del drogato.- corruga la fronte.
-Del drog...intendi Zayn?- faccio una smorfia.
-Quello che è.
-Ok, senti. Mi farò perdonare. Domani ti porto fuori.
-No, non posso domani. Ma accetto volentieri un bel regalo. Assicurati che lo trovi entro stasera.- scoppia a ridere e io mi chiudo in camera.
Scendo in cucina per la cena, mia madre sta apparecchiando.
-Vuoi una mano?- chiedo osservandola.
-Oh, grazie, Jade. Apparecchia tu, io guardo di non bruciare qualcosa.- annuisco e inizio a sistemare i piatti.
-Il drogato dove lo infilo?- chiedo con nonchalance.
-Non disturbarti ad apparecchiare per me, principessa. Io esco.- mi volto e lo vedo appoggiato alla porta. Credo che mia madre sia in imbarazzo per me, ma a me non importa.
-Oh, vai a cercare uno spacciatore? O una pistola, magari?- azzardo sorridendo.
-Jade, finiscila.- mi rimprovera mia madre andando incontro al moro.
-Ma come? Esci, Zayn?- chiede preoccupata.
-Ho bisogno d'aria.
-O piuttosto di una polverina bianca.- sussurro a denti stretti posando i bicchieri in tavola.
Sento lo sguardo di mia madre perforarmi la nuca.
-Non so, Zayn, magari potresti portare con te Mike.- lo sento sbuffare e sorrido. Mia madre non lo lascerà mai e poi mai andare da solo finché non si fiderà abbastanza. Perché dopotutto sa che ho ragione.
-Non ho bisogno di un cagnolino.- ribatte lui, scocciato.
-Potreste uscire come due amici.- continua lei facendomi sorridere.
-No.- risponde, secco. Guardo mia madre, che inizia a mordicchiarsi le unghie, lo fa sempre quando è nervosa. Ha paura di essere troppo invadente nei suoi confronti, ma non vuole comunque lasciarlo andare via da solo.
-Allora potresti portare con te Jade. Magari con lei ti sentiresti meno, non so, in prigione?- sbianco e la guardo male.
-Io e quel coso? Insieme? Mi sa che tu sei più fatta di lui.- commento senza riuscire a trattenere una risatina isterica. Vedo Zayn fare un ampio sorriso nella mia direzione.
-Perché no?- sgrano gli occhi. Non può essere vero. Mia madre tira un sospiro di sollievo.
-D'accordo, allora. Andate a cena fuori, ma non tornate oltre la mezzanotte, sono stata chiara?- guarda prima lui e poi me.
-Tu sì, ma evidentemente io no, non accetterò di uscire con lui neanche sotto tortura! Non ci penso neanche. Ma via, ma ci hai visti? Io e lui? Oh, andiamo. Non se ne parla, no, no.- continuo a mormorare cose senza senso e potrei risultare pazza a chiunque.
-Jane Alexis Middleton. Non essere sempre la solita maleducata. Zayn vuole uscire un po' di casa e tu lo accompagnerai.- ordina mia madre con fare autoritario. Ma dov'è mio padre quando serve? Non mi lascerebbe mai andare da sola con un semi-sconosciuto in giro per Londra.
-Che succede, famiglia?- toh, quando si dice parli del Diavolo...
-Jade non vuole accompagnare Zayn a fare un giro per Londra.- si lamenta mia madre parlando di me come se fossi una bambina capricciosa. Vedo il drogato guardare spazientito l'orologio della cucina e io sorrido, perché non andrà da nessuna parte. Vero, papà? Guardo mio padre facendomi piccola piccola.
-Jade, non fare l'egoista. Che ti costa passare un po' di tempo con tuo fratello?- Tuo fratello? Cosa? Ma che è successo ai miei genitori? Tiro un'occhiata a Zayn, che non sembra scocciato da quell'affermazione. Ok, calma, Jade, puoi farcela. Respira a fondo e conta fino a dieci per smaltire la rabbia. Uno, due, tre...
-Evidentemente ha paura.- mi provoca Zayn ghignando.
-Cosa? Paura? E di chi? Di te? Pff...- esco dalla cucina sbattendo contro la sua spalla e mi avvio verso l'attaccapanni per recuperare la mia giacca.
-Allora? Che fai ancora lì?- sputo acida aprendo la porta. Lui sorride arrogantemente e mi raggiunge.
-Sarà una serata interessante.- lo sento sussurrare prima che mi faccia segno di uscire.

Aaaallora. Non sparatemi.
Lo so che non è niente di che, ma datemi fiducia, migliorerà sicuramente, o almeno spero.
Fatemi sapere che ne pensate. Se ci sono errori è perché non ho avuto tempo per rileggere, comunque io evaporo.

Vale.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

 

Cammino velocemente stringendomi nella giacca. C'è un vento gelido che non mi piace per niente. Mi volto verso Zayn, che, al contrario di me, non accenna a un solo brivido. Si sta tranquillamente accendendo una sigaretta.
-Ti vuoi muovere? Sto un tantino congelando.- sbotto battendo i denti. Mi guarda con aria di sufficienza e non aumenta il passo. Riprendo a camminare, chiedendomi perché capitino sempre tutte a me.
Al primo fast food che incontro esulto. Apro la porta ed entro nel locale, senza preoccuparmi che il drogato mi segua.
-Salve!- esclamo ad uno degli inservienti al bancone. Probabilmente devo sembrargli una pazza isterica perché mi guarda in modo strano.
-Che c'è? Senta, non è giornata. Ho appena scoperto che i miei hanno adottato un drogato, che mi sta altamente sulle palle e l'ho pure dovuto portare con me. Poi non voleva muoversi e là fuori si congelava e...e sinceramente non so perché glielo sto raccontando perché probabilmente mi prenderà per una squilibrata, ma ormai il danno è fatto.- Ed eccoci qua. Ecco la bellissima giornata di Jade Middleton raccontata in dieci secondi ad un perfetto sconosciuto!
-Ehm...ok...vuole ordinare?- chiede l'uomo un po' intimorito.
-Oh, io...sì...ehm...prendo...
-Due hamburger senza ketchup.- mi interrompe una voce, anzi, la sua voce. -E due aranciate.- conclude appoggiandosi al bancone.
-Si può sapere che diamine stai facendo?- sbotto irritata mentre l'inserviente sta per dare a Zayn ciò che ha chiesto.
-Sto ordinando. Cosa difficile per te, a quanto pare.- commenta acido guardandosi intorno.
-Ok, ma come ti sei permesso di ordinare per me? Che ne sai se mi piace o no il ketchup?- sbuffa e mi guarda alzando un sopracciglio.
-Uno degli hamburger con il ketchup.- dice, poi, all'uomo.
-No,no,no,no,no. Odio il ketchup, ma non è questo il punto...tu non...-
-Allora, no, tutti e due senza ketchup.- continua rivolto verso l'uomo, ormai spazientito.
-Non dovevi ordinare per me. Non me l'hai nemmeno chiesto.-
-La finisci? Mi stai dando sui nervi.- mi trattengo dal tirargli uno schiaffo e cerco di calmarmi. Lo sai, Jade, conta fino a dieci. Uno, due...
-Oh, al diavolo 'sta conta del cazzo!- esclamo facendo voltare non poche persone verso di me. Figura di merda. Come al solito. Sussurro un debole 'scusate' e torno a guardare il drogato che se la ride sotto i baffi. Finalmente l'uomo ci dà i panini e, dopo aver pagato, ce ne andiamo a sedere. Zayn non la smette di ridere.
-Ti odio, sappilo.- sussurro addentando il panino.
-Davvero? Non me ne ero accorto.- ribatte sarcastico, stappando la bottiglietta di aranciata. Sbuffo e guardo da un'altra parte. Niall Horan e Liam Payne stanno appena entrando nel locale.
-Oddio no.- sussurro fissandoli. Ma tutte a me? Non bastava essere in compagnia di un deficiente?
Mi volto con la testa bassa, pregando in tutte le lingue che non mi riconoscano. Zayn, intanto ha tirato fuori una sigaretta.
-Che fai? Non puoi fumare qui.- sorride.
-Tu dici?- mi provoca afferrando l'accendino. Chiudo gli occhi. Questo ragazzo è impossibile. Li riapro e lo vedo accendere la sigaretta. Non credevo l'avrebbe fatto davvero.
-Visto che posso?- mi sfida portandosela alla bocca.
-Mamma mia, come sei trasgressivo, oh.- commento scuotendo la testa.
-Mi scusi, è vietato fumare qua dentro.- lo rimbecca una dello staff. Lui la guarda e le sorride.
-Oh, non lo sapevo, mi dispiace tanto.- credo che la ragazza potrebbe sciogliersi da un momento all'altro.
-Non...non...importa. Cioè...se non lo sapevi...- Zayn spegne la sigarette e le fa l'occhiolino.
-Per caso è vietato anche chiedere il tuo numero?- Che razza di arrogante. La ragazza arrossisce.
-Oh, io...- tira fuori un foglietto dalla tasca e ci scrive sopra qualcosa per poi mordersi il labbro e sparire in un'altra stanza.
Il drogato afferra delicatamente il pezzo di carta e lo piega accuratamente, sotto il mio sguardo incredulo.
-Che c'è? Vuoi darmi anche il tuo?- torno in me e gli faccio una smorfia.
-Ma figurati.- lo vedo sorridere e mettersi il biglietto in tasca.
-Ma guarda un po' chi c'è qui.- la voce inconfondibile di Niall Horan mi fa sussultare.
-Horan,- sputo acida- Payne. Quale onore.- li guardo schifata.
-Appuntamento romantico con il tuo ragazzo?- continua lui tirando un'occhiata a Zayn che però non si scompone.
-Potrei chiederti la stessa cosa.- ribatto con aria di sfida.
Lui e Liam sorridono.
-Non cambi mai, eh, Middleton? Quando capirai che non ti conviene fare la furbetta con noi?- sbotta Payne scuotendo la testa. Zayn si schiarisce la voce.
-Non sapete quanto mi diverte vedervi litigare, ma vorrei finire in pace la mia cena, grazie.-
-Tranquillo, amico, ce ne andiamo. Ma prima voglio darti un consiglio; se vuoi stare con lei ti conviene aver fatto un corso di pugilato.- sorride Niall.
-Oh, io non sto insieme a lei.- ribatte Zayn, con aria infastidita -Non ci starei per tutto l'oro del mondo.- la sua affermazione mi fa stare male. So che si tratta del drogato, ma, insomma, a nessuno piacerebbe sentirsi dire una cosa del genere.
-Oh, allora, sì, che ci capiamo.- commenta il biondo porgendogli una mano -Io sono Niall e lui è Liam.- Zayn gliela stringe e fa un segno di saluto a Payne.
-Beh, ci vediamo in giro.- conclude, poi, Horan lanciandomi un'occhiatina.
Questo è stato sicuramente il momento più imbarazzante della mia vita.
Mi alzo senza aver finito di mangiare e mi avvio a testa bassa verso l'uscita.
-Che stai facendo?- chiede tranquillamente il drogato.
-Torno a casa- rispondo, offesa. Lo sento sbuffare e mi segue fuori dal locale.Ormai si è fatto buio e  io odio il buio.
Mi stringo nelle spalle guardandomi intorno, è tutto silenzioso, troppo. Non dovrei sentire i passi di Zayn dietro di me?
Mi volto ed è sparito. Cazzo. Sento un brivido di paura percorrermi la schiena. Non che la sua compagnia mi rendesse felice, ma mi sentivo in qualche modo protetta.
Mi guardo intorno, maledicendolo, non riesco a vedere quasi niente nell'arco di dieci metri. Ad un tratto, un rumore mi fa sussultare. Porca padella fritta.
-Z-Zayn?- chiedo tremolante. Nessuna risposta, ma un altro rumore. Oddio. Morirò, lo sento, o, mi violenteranno e rimarrò traumatizzata a vita. Ok, cerca un arma per difenderti e rimani lucida.
Mi guardo intorno. C'è un pezzo di legno a pochi metri da me. Meglio di niente. Lo raggiungo cautamente e mentre lo sto raccogliendo un altro rumore mi fa prendere un infarto. Impugno il pezzo di legno e lo punto in direzione del rumore. Non mi sento più le mani, neanche i piedi e tutto il resto del corpo, a dirla tutta. Non so che cosa mi stia muovendo.
-Zayn?- chiedo assottigliando gli occhi per vedere meglio. Di nuovo, lo stesso rumore e una figura. Una figura tutta nera e immobile.
Deglutisco e inizio a disperarmi. E' tutta colpa sua, è tutta colpa di quel cretino. Non poteva cenare a casa, no, si sentiva in gabbia.
Improvvisamente la figura fa un passo verso di me e tiro un urlo.
-F-fermo, ho un'arma e non ho paura di usarla.- dicono così nei film per spaventare i cattivi, no?
Vedo l'ombra muoversi in modo strano e poi fare un altro passo verso di me.
Cazzo, cazzo, cazzo. Le mani mi sudano e sto tremando come una foglia.
-Oh, non sai che darei per riuscire a vedere la tua faccia in questo momento.- ride la figura avvicinandosi. Zayn, Zayn è Zayn, cazzo.
-Brutto stronzo!- esclamo cercando di trattenere le lacrime -mi hai spaventata a morte!- si avvicina e riesco a scorgere un sorriso sulle sue labbra.
-Eh, dai, era uno scherzo innocente.- gli tiro il pezzo di legno e riprendo a camminare indignata mentre se la ride come un idiota.
Coglione, coglione, coglione. Svolto l'angolo e sento ancora un rumore strano dietro di me.
-Guarda che non sono stupida, Zayn. Non ci casco un'altra volta.- commento mentre avanzo senza voltarmi. Lo sento avvicinarsi e mi afferra per un polso.
-Lasciami, cazzo!- esclamo prima di rendermi conto che quest'uomo non è assolutamente Zayn.
-Ciao, bambolina.- dice soffiandomi sulle labbra l'odore forte dell'alcol. Tremo. Incapace di reagire.
-Ti ho detto 'ciao'.- continua sbattendomi contro il muro. Gemo di dolore.
-Mi lasci, la prego.- sussurro con il fiato corto.
-Ehi, coglione.- improvvisamente vedo l'uomo cadere a terra, spinto da Zayn, che non sembra ancora soddisfatto. Gli si avvicina e gli tira un calcio nello stomaco.
Porto le mani sul volto, sconvolta.
-Fermati.- riesco a dire prima che gli riservi un altro calcio.
Il moro si china sull'uomo e gli sussurra qualcosa che lo fa scappare a gambe levate.
-Stai bene?- chiede poi senza un briciolo di preoccupazione.
Non rispondo e mi avvio verso casa. Veramente, questa giornata non potrebbe andare peggio.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3
 
Porto il mio culo pesante giù in cucina con mooooolta fatica e mi siedo a tavola con mio fratello.
-Buongiorno.- esclama allegro.
Blatero qualcosa di incomprensibile e spalmo la mia faccia sul tavolo.
-Dai, che oggi è venerdì!- cerca di consolarmi euforico. Chi se ne importa del venerdì! Ieri sono quasi stata violentata!
-Uhm...- a interromperci ci pensa mia madre, che fa la sua entrata teatrale con una barretta in mano.
-Oh, ciao, Jade. Zayn ancora non si è svegliato? Sono le otto e mezza!- alzo le spalle.
-Figurati se quello vuole alzarsi per andare a scuola.- commento con una smorfia. Tra noi non è cambiato niente. Mi ha salvata, è vero. Ma è comunque colpa sua se mi trovavo lì e mi ha anche spaventata a morte e mi ha offesa mentre parlava con Horan e Payne. Quindi, in teoria, dovrei odiarlo ancora di più.
-Hai parlato troppo presto.- dice Mike osservando Zayn entrare già ben vestito e pettinato in cucina.
Devo ammettere che è proprio un bel ragazzo e la camicia nera sbottonata che indossa lo fa sembrare un modello. Ok, potrei saltargli addosso. Ma cosa sto dicendo?
Scosto lo sguardo e cerco di non vomitare.
Neanche il tempo di finire la colazione che mio fratello mi tira per il braccio.
-Lasciami, lasciami, cazzo!- urlo finendo a sbattere contro il tavolo.
Mike e mia madre mi guardano in modo strano.
-Che ti prende?- chiede mio fratello, perplesso.
-Oh, io...- non lo so in realtà. E' successo come se avessi avuto un flashback di ieri sera. Mi ha spaventata.
Mi guardo il polso, che è leggermente rosso e scuoto la testa.
-Niente, niente. Sto bene.- concludo avviandomi verso l'auto di Mike.
Mi siedo dietro. Non mi va di sostenere il suo sguardo preoccupato.
Poco dopo arrivano anche lui e Zayn.
-Il primo giorno è sempre stressante, eh?- chiede Mike al moro entrando in auto. Lui alza le spalle e lo vedo tirarmi un'occhiata dallo specchietto, così volto la testa.
 
-Buon lavoro.- saluto Mike, appena arriviamo a scuola.
-Grazie. Vedi di non prendere insufficienze almeno per oggi.- scherza lui facendomi l'occhiolino.
-E, Zayn, buon primo giorno.- il moro annuisce e gli fa un segno con il capo.
Entrambi osserviamo mio fratello sfrecciare via, poi, io faccio per andarmene.
-Non credi che dovresti dirlo a qualcuno?- dice Zayn, affiancandomi.
-Dire cosa?- fare la finta tonta non è il mio forte, lo ammetto.
-Sai benissimo cosa.- mi blocca per il polso e sussulto. Flashback.
-Lasciami.- digrigno i denti. Allenta la presa e riprendo a camminare.
-E' una cosa seria.- continua sistemandosi i capelli.
-Te ne frega qualcosa? No! E allora non insistere.- sbotto irritata. Annuisce scocciato e se ne va.
Porto una mano alla fronte, cercando di scacciare il mal di testa e mi avvio al mio armadietto, dove trovo Sarah ferma ad aspettarmi.
-Ciao, splendore.- esclama con un sorriso a trentadue denti.
-Ciao, Sarah.- rispondo aprendo l'armadietto.
-Allora per stasera ci sei, no?- Cazzo. L'avevo dimenticato del tutto. Devo accompagnarla alla festa del suo promesso sposo.
-Sì, sì, ci sono. Ma vieni da me a prepararti?- chiedo senza degnarla di uno sguardo.
-Certo! Altrimenti ti rifiuteresti di truccarti!- ribatte, ovvia. Rido, scuotendo la testa. Oh, che volete, sono fatta così. Afferro il libro di letteratura. Per fortuna letteratura, come spagnolo e trigonometria, l'abbiamo insieme.
-Andiamo a sentire la Sprite e i suoi discorsi su Shakespeare.- concludo prendendola a braccetto.
 
La giornata a scuola passa velocemente e mi ritrovo ad aspettare mio fratello nel parcheggio dell'istituto, seduta su un muretto all'ombra di un pino, quando qualcuno mi si siede accanto, impregnando l'aria col fumo della sua sigaretta.
Ora, dato che nessuno della scuola mi si avvicina e che Sarah non fuma, non ci vuole un'eccelente intelligenza per capire di chi si tratti.
-Non puoi andare a fumare da un'altra parte?- chiedo senza voltarmi.
-E tu non puoi mandare la tua acidità da un'altra parte?- ribatte lui, soffiando il fumo nella mia direzione. Tossisco.
-Sei davvero impossibile.- commento spostandomi leggermente. E ora chi lo sopporta per il resto della vita?
Non risponde, ma sento il suo sguardo fisso su di me.
-Perché ieri sera mi hai soccorsa?- chiedo, improvvisamente, senza guardarlo. Questo pensiero mi ha tormentata tutta la notte. Non aveva alcun motivo per farlo. Poteva fregarsene, come fa sempre.
-Non c'è un perché. L'ho fatto e basta.- risponde tirando una boccata dalla sigaretta.
-C'è sempre un perché.- alza le spalle, mentre una folata di vento mi fa rabbrividire.
-Allora perché tu non vuoi dire a nessuno di ieri?- mi sfida. 
-Touchè.- sorrido.
-Te ne vergogni?- lo guardo. Non vuole mettermi in imbarazzo, è solo curioso.
Me lo dicono i suoi bellissimi occhi castani. Solo adesso noto delle pagliuzze dorate al loro interno.
-Non lo so. Non voglio...- il clacson di un'auto ci interrompe. Toh, il primo discorso serio col drogato e veniamo interrotti.
-Ehi, studenti. Il vostro fratellone è arrivato.- esclama Mike sbracciandosi dalla macchina.
Mi alzo e corro verso di lui, seguita da Zayn. 
 
-Non metterò una cosa del genere!- protesto osservando l'abito decisamente troppo corto che Sarah mi ha portato. Cavolo, è indecente e decisamente inadatto per una serata di Novembre.
Un tubino nero a Novembre? Ma neanche fossimo alle Maldive.
-Non fare storie, avevi promesso di obbedirmi.- ribatte Sarah porgendomelo.
-Non ti ho mai promesso niente.- le faccio notare alzando un sopracciglio.
-Sì, questi sono dettagli, avanti.- continua invitandomi a indossarlo. Sospiro e accetto.
Perché ho deciso di andare a questa festa?
-Ci beccheranno, ne sono sicura.- commento togliendomi i vestiti.
-Ehi, saranno tutti ubriachi dopo neanche mezz'ora.- risponde scostando i suoi capelli rossi dagli occhi per passare l'ennesimo strato di mascara sulle sue lunghissime ciglia.
Annuisco. Mah, speriamo.
-Non vorrai tirarti indietro, no? Non essere sempre fifona.- continua prendendomi in giro. Si diverte, lo fa spesso.
-Non sono fifona.- rispondo arricciando il naso.
-Guardati, sei bellissima.- commenta sorridendomi.
Mi volto verso lo specchio. Non sono io. Truccata in questo modo, con una treccia di lato, orecchini più grandi della mia faccia, tubino cortissimo, tacchi spropositatamente alti. Non sono io.
-Vogliamo andare?- chiedo sospirando, annuisce e scendiamo in salotto, dove Zayn e mia madre stanno parlando.
-Non so, Zayn...io...oh, ciao Sarah...ma dove state andando vestite così?- il moro dà un'occhiata a Sarah e poi mi scruta dall'alto in basso. Oddio, non sono mai stata tanto in imbarazzo.
-Salve, signora Middleton...e tu devi essere Zayn! Jade mi ha parlato tanto di te!- esclama Sarah senza rispondere alla domanda di mia madre. Quando le ho parlato di Zayn? Mah.
-Davvero? Che ti ha detto?- chiedo lui divertito, inumidendosi le labbra. 
Sarah mi guarda e ricambio lo sguardo sperando che capisca che deve inventarsi qualcosa.
-Ehm...beh...mi ha detto che...che...sei simpatico e, sì, mi aveva detto che eri un bel ragazzo, anche se non ti immaginavo così.- risponde sorridendo ed esultando per la sua bravura ad improvvisare.
Il drogato mi guarda malizioso e mi batto una mano sulla faccia. Che figura di merda.
-Sì, ok, perfetto. Andiamo o faremo tardi.- intervengo afferrandola per un braccio.
-Tardi per cosa?- Ops, non avevo pensato a mia madre.
-La festa di Liam.- risponde Sarah senza riflettere.
-Voi due andate alla festa di Liam?- chiede Zayn, prima che mia madre possa parlare.
-Mi raccomando non dirmi niente, signorinella.- mi rimprovera mia madre, incrociando le braccia.
-Ehm...io...- maledico Sarah per non aver inventato una scusa.
-Va be', per questa volta potete andare.- tiro un sospiro di sollievo e faccio per aprire la porta, dopo aver indossato una giacca aderente.
-Ma Zayn viene con voi.- aggiunge sorridendo.
-Cosa?
-Sì, l'hanno invitato, ma non voglio che vada da solo. E non voglio neanche che tu e Sarah andiate da sole, perciò...andrete tutti insieme.- risponde, soddisfatta della sua idea. 
Oh, fantastico. 
Zayn sorride e ci precede fuori dalla porta, facendo entrare in casa il vento gelido di Novembre.
-Guido io.- esclama entrando nell'auto di mio padre, che spero non darà la colpa a me se il moro andrà a sbattere da qualche parte.
-Da quando in qua i drogati hanno la patente?- sussurro acida sedendomi vicino a lui.
Mi guarda e sorride. Cavolo, è davvero sexy con quel ciuffo.
-Da quando in qua ti vesti così?- mi provoca facendo scorrere gli occhi sul mio corpo. Arrossisco.
Sarah si schiarisce la voce. Odia non essere considerata. Mi volto verso il finestrino, imbarazzata e guardo fuori, anche se è quasi impossibile distinguere qualcosa.
-Allora, Zayn, da dove vieni?- chiede lei, sfacciata come al solito.
-Bradford.- risponde facendo scrocchiare il collo.
-Quanti anni hai?- continua Sarah facendolo sicuramente irritare.
-Diciannove.- sputa stringendo le mani sul volante.
-Ma se sei maggiorenne perché non vai a vivere da solo?- Zayn sbuffa.
-Non me lo permettono.
-Perch...?-
-Un po' di cazzi tuoi?- sbotta infastidito, interrompendola. Sorrido, un punto per Sarah, che è riuscita a innervosirlo,
-Scusa, cercavo di chiacchierare.- ribatte lei, offesa. Zayn sospira.
-Perché i miei hanno avuto dei problemi e credono che ne abbia risentito.- risponde scuotendo la testa. Lo guardo, ha l'espressione di uno a cui non è rimasto niente. Uno sguardo triste, che non gli si addice per niente
-Ed è così?- chiedo, stavolta io. Mi osserva per qualche secondo per poi tornare a guardare la strada.
-Tu che dici?- non so cosa ribattere e mi mordo il labbro tornando a guardare fuori dal finestrino.
Sono stata troppo stronza con lui? Ha davvero bisogno di una famiglia? Allora perché si ostina a comportarsi da idiota?
I miei pensieri sono interrotti dalla musica proveniente da una casa, che presumo sia di Liam.
-Ehm...dobbiamo davvero farlo?- sussurro a Sarah che annuisce.
-Non essere fifona.- Se ripete un'altra volta quella parola giuro che le arriva un pugno in faccia.
-E così volete imbucarvi.- commenta Zayn spegnendo il motore dell'auto.
-Cosa? No!- mento iniziando ad agitarmi. Sorride e si lecca le labbra.
Sbaglio, o in quest'auto fa caldo? Oddio. Sbarro gli occhi, imbarazzata.
-E ti aspetti che creda a questa cazzata?- alza un sopracciglio e scoppia a ridere -Ma se tu e Liam Payne non vi potete vedere!- aggiunge sfiorando il volante con le dita.
-Beh, sì, ma...- sospiro e guardo Sarah -Ok, vogliamo imbucarci, contento? Tu, piuttosto, sei entrato nelle grazie dei fighetti?- alza le spalle. 
-Uno come me non passa certo inosservato.- conclude uscendo dall'auto.
Guardo di nuovo Sarah.
-Però...ha un bel caratterino, eh!- esclama sorridendo, scuoto la testa.
-Già.- sussurro più a me stessa che a lei.
Non c'è nessuno alla porta e riusciamo a entrare. Dentro, il caos più totale. Musica assordante, alcol, gente che balla, gente che fuma, gente che si picchia, oh, cazzo, quei due si stanno picchiando!
Mi guardo intorno per vedere Sarah, ma è già sparita tra la folla, così mi catapulto in mezzo a quei due.
-Ehi, ehi, fermi.- cerco di dividerli, ma continuano a spintonarsi. Mi batto una mano sulla fronte e li guardo ed è allora che mi accorgo che uno di loro è Niall. Cazzo, come ho fatto a non riconoscerlo?
Scrollo via quei pensieri e mi frappongo fra di loro.
-Fermatevi, cazzo!- possibile che nessuno si sia accorto di questi che si picchiano a sangue?
-Spostati.- mi ringhia il biondino.
-Horan, rilassati, sei ubriaco.- cerco di parlargli, ma l'altro tizio mi sposta di lato e gli tira un pugno nello stomaco, colpendolo alla sprovvista.
Porto una mano alla bocca, indietreggiando e il ragazzo gli riserva un altro pugno che lo fa cadere a terra.
-La prossima volta che ti fai una ragazza, assicurati che non sia già impegnata.- gli urla, per poi guardarmi.
-Grazie, tesoro, per averlo distratto.- mi fa l'occhiolino e se ne va.
Corro verso Niall e mi chino su di lui per aiutarlo ad alzarsi. Non sembra messo bene.
-Oddio, stai bene? Niente di rotto?- alza leggermente la testa e mi guarda, assottigliando gli occhi azzurri a due piccole fessure indagatrici.
-Middleton? Ma certo, c'era da aspettarselo. Grazie mille.- commenta scrollandosi dalla mia presa.
-Volevo soltanto aiutarti.- mi giustifico lasciandolo.
-Infatti sei stata proprio d'aiuto.- dice acido, gemendo.
-Sei...ti sanguina il labbro.- sussurro sfiorandogli il volto e pentendomene subito.
-Non mi toccare, ahi, cazzo!- esclama contorcendosi per un'evidente fitta allo stomaco.
-Aspetta, andiamocene da qui.- lo afferro delicatamente per un braccio e lo trascino fino alla prima stanza libera: la cucina.
Si appoggia al bancone e io prendo un fazzoletto e lo bagno.
-Poteva andare peggio.- sdrammatizzo portando il fazzoletto sul suo labbro.
-Peggio? Mi ha umiliato davanti a tutti.
-Beh, poteva mandarti all'ospedale e, in ogni caso, sono tutti ubriachi, non se ne ricorderanno.-
-Ma tu sì, però.- mi fermo e lo guardo.
-Non lo dirò a nessuno.- dico interpretando dove vuole andare a parare.
Annuisce e si siede.
-Ma?
-Ma, cosa?- chiedo confusa.
-Non vuoi qualcosa in cambio?- agita le braccia, nervosamente, andando a sbattere una mano contro un vaso di girasoli finti sul bancone.
-Per chi mi hai presa? Si vede proprio che non mi conosci.- rispondo continuando a passare il fazzoletto sulle sue ferite e guardando il vaso che ha iniziato a muoversi per la botta. Sorride.
-Beh, allora grazie. E se qualcuno ti riconosce digli che ti ho invitata io.- lo guardo e ricambio il sorriso. Dov'è finito il coglione biondo che si crede un dio?
-Ok.- sembra decisamente un'altra persona -Quindi...sei stato a letto con una impegnata.- alza le spalle.
-Che ne sapevo io?- scuoto la testa -Non giudicarmi, Middlet...com'è che ti chiami?-
-Jade.- annuisce.
-Beh, non giudicarmi, Jade.
-Ok, io me ne vado.- dico appena finisco di medicargli le ferite.
-No, aspetta...potremmo, ehm, fare qualcosa insieme.- sgrano gli occhi. Devo aver capito male.
-Io non sono una delle tue puttanelle, Niall.
-Non ho detto questo.
-Davvero? E cosa intendevi con 'potremmo fare qualcosa insieme'?- chiedo cercando di imitare la sua voce.
-Niente che tu non voglia fare. Potremmo parlare.- propone sfornando uno strano sorriso, strano in senso buono, però. Scuoto la testa.
-Sappiamo entrambi che tu non sei il tipo che fa due chiacchiere con una ragazza senza portartela a letto.
-Ma io...- si tortura le dita e si morde il labbro.
-Buonanotte, Niall.- lo interrompo tornando in salotto, dove la festa si è fatta ancora più pesante.
Mi guardo intorno in cerca di Sarah, ma di lei non c'è traccia, piuttosto intravedo Zayn che se la sta spassando con una bionda. Una strana rabbia mi percorre le vene e per un attimo mi metto nei panni del tizio che stava facendo a botte con Niall, un momento, io non sono la ragazza di Zayn, oddio, che schifo non so neanche perché l'ho pensato, anzi, perché sto pensando a lui?
Chi se ne importa se un'oca bionda, con le unghie rifatte gli è praticamente spalmata addosso? 
Sento i muscoli contrarsi e le mie labbra si piegano in una smorfia. Che mi sta succedendo?
-Middleton?- una voce mi distrae. Per fortuna.
Mi volto e vedo Liam con un'espressione confusa in volto. Fortuna un tubo, sono nei casini.
-Sei tu o l'alcol mi causa delle visioni?
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***



Capitolo 4
 
Mi guardo intorno imbarazzata.
-Ehm...dev'essere l'alcol.- azzardo.
-Sapevo che l'avresti detto. Mi dispiace per te, ma non ho bevuto. Che ci fai qua esattamente?- mi mordo il labbro inferiore fino a farlo sanguinare.
-Io...ehm...mi ha invitata Niall.- il ragazzo alza un sopracciglio e poi scoppia a ridere.
-Sì, certo.
-E' vero, Liam.- Niall ci interrompe facendo confondere ancora di più l'amico.
-Ah, allora...- guarda il biondo stranito e se ne va borbottando qualcosa.
-Grazie...- rispondo a testa bassa, mentre il rumore della musica mi rimbalza nelle orecchie.
-Figurati...- alzo il volto e noto che Zayn, ancora spalmato alla bionda, mi sta fissando. 
Immediatamente, spinta da non so cosa, prendo Niall per la maglietta e lo attiro verso di me sfiorando le mie labbra con le sue, sono morbide e umide. Al primo contatto, mi afferra delicatamente per i fianchi e ricambia il bacio, cercando di fare spazio alla sua lingua nella mia bocca.
Che cazzo sto facendo? Io lo odio.
Mi stacco improvvisamente da lui e sgrano gli occhi.
Il biondo china la testa di lato e mi osserva, confuso.
-Non ti è piaciuto?- chiede con una punta di delusione e frustrazione nella voce. No! Certo che no...cioè...lo guardo. I suoi occhi sono magnetici, le sue labbra sono irresistibili. No, riprendi il controllo, Jade.
-Io...non so perché l'ho fatto.- Per Zayn? Una vocina nella mia testa mi fa rabbrividire.
-Forse ne avevi voglia.- azzarda speranzoso. Perché è così sexy? La sua voce mi sta mandando in tilt. Lui e il drogato stanno cercando di farmi fondere il cervello?
-Non lo so...- mi guardo intorno, la festa è degenerata, ormai la gente non si disturba neanche a chiudersi nelle stanze per fare cose intime. Che schifo.
Spero che Zayn non sia uno di quelli. Ma perché penso sempre a lui? Cosa c'entra adesso?
Torno a guardare Niall.
-Ho bisogno di bere.- sussurro in preda al panico. 
 
-Liam ha delle pecore?- chiedo ridendo mentre io e Niall entriamo in una delle camere al piano superiore.
-Pecore?- il biondo scoppia a ridere e si siede sul letto, accanto a me -Non credo.
-Allora come fa questo letto ad essere così morbido?- continuo tastando la coperta.
Lui si fa serio e mi imita.
-Questo è un mistero.- mi guarda e scoppiamo a ridere, di nuovo. Poi mi scosta una ciocca di capelli dal viso. 
-Hai degli occhi meravigliosi.- commenta avvicinandosi, gli sorrido.
-Anche i tuoi non scherzano.- annuisce e mi sfiora le labbra, per poi baciarmi.
Porto le braccia intorno al suo collo, beandomi delle sensazioni che mi fa provare. 
Il bacio diventa decisamente troppo spinto, ma nessuno dei due sembra intenzionato a fermarsi.
Delicatamente, mi fa sdraiare sul letto e si posiziona sopra di me, stando attento a non pesarmi. Tutto questo, senza staccarsi dalle mie labbra.
Sento, poi, una sua mano insinuarsi sotto il vestito e un brivido mi percorre la schiena.
-Sei...freddo.- commento fra un bacio e l'altro.
Non risponde e inizia a baciarmi il collo. Chiudo gli occhi, mi sta facendo impazzire.
 
Un raggio di luce mi colpisce in viso facendomi svegliare. 
Mi sento nuda e ho freddo anche sotto le coperte.
E, come se non bastasse, sono tormentata da un tremendo mal di testa.
Mi rigiro nel letto, cercando di allontanarmi dal raggio di sole, ma finisco contro qualcosa di solido.
Apro gli occhi e mi ritrovo davanti un ragazzo a petto nudo. Anzi, Niall Horan a petto nudo. Percorro con lo sguardo il suo corpo, prima di iniziare ad urlare.
-Oh, ehi, che succede?- chiede lui con la voce impastata.
-Oddio, dimmi che noi due non...cazzo! Ma che ore sono? Le undici? Cazzo!- sono totalmente presa dal panico, ma Niall mi riserva un'occhiata veloce e poi chiude gli occhi.
-Niall, cazzo, svegliati. Oddio, oddio, ma che ho fatto?
-Calmati.- mi blocca per le braccia e mi guarda -Stai calma, ok?- cerco di rilassarmi e mi sdraio tenendo gli occhi fissi sul soffito. Cervello, elabora dati...tu e biondino coglione andati a letto insieme. Perché il mio cervello ha la voce metallica? Ma soprattutto perché il mio cervello parla? Oddio.
-Ho perso la mia verginità con te.- affermo senza un briciolo di emozione.
-Siamo stati a letto insieme...oddio, eri vergine?- si tira su con un braccio e mi fissa, terrorizzato.
Se non fosse che non sono in vena di ridere, non riuscirei a trattenere le risate.
Ha i capelli tutti spettinati, gli occhi sgranati, la bocca storta da una smorfia di preoccupazione.
E comunque è sempre sexy.
-Io...non posso crederci. Che stupida, stupida, stupida.- penso a voce alta cercando il mio intimo.
-Ehm...- Niall mi picchietta una spalla. Mi volto e lo vedo tenere il mio intimo leopardato in mano.
Sento le guance andare a fuoco e lo afferro titubante.
Lo indosso e mi alzo per prendere il mio vestito, sentendo gli occhi del biondo addosso.
Che senso ha coprirsi? Tanto la mia dignità è andata a farsi fottere con la mia verginità.
-Mia madre mi ucciderà.- commento facendo scorrere il tubino sulle gambe.
-Vuoi...che ti accompagni a casa?- chiede lui gentilmente alzandosi dal letto.
-Non credi di aver già fatto abbastanza?- ribatto acida infilandomi i tacchi.
-Mi dispiace...- sembra più imbarazzato di me.
-Ok, accompagnami, ma non farti strane idee, è soltanto perché non ho un passaggio.- annuisce e, dopo essersi infilato i vestiti, usciamo dalla stanza.
Un forte odore di vomito mischiato ad alcol e fumo mi invade le narici e sono costretta a coprirmi il naso con la mano.
Il corridoio è un disastro. E' pieno di bicchieri di carta, mozziconi di sigarette, stuzzichini mordicchiati, persino abiti strappati e scarpe.
Faccio una smorfia e, facendomi spazio tra quella discarica riesco a raggiungere le scale e il salotto, seguita non da Niall Horan, ma dal suo fantasma in preda al panico.
Mi apre la portiera della sua auto e, senza guardarlo, entro.
Il viaggio è terribilmente imbarazzante, anche perché nessuno dei due osa parlare.
Appena arrivo a casa mia, gli rivolgo un misero cenno con la testa e corro a rifugiarmi in casa.
-Jane Alexis Middleton!- non ho neanche il tempo di entrare che mia madre mi aggredisce.
La guardo, ha gli occhi arrossati e stanchi. Così anche mio padre. Mio fratello cerca di calmarla posandole una mano sulla spalla.
-Dove sei stata tutta la notte? Eravamo in pensiero! Ci hai spaventati a morte!- esclama scuotendomi.
-Ero alla festa! A casa di Liam! Zayn non ve l'ha detto?
-Zayn ha detto di averti persa di vista.- risponde Mike tirando mia madre verso di sé.
-Ma...- brutto bugiardo di un drogato! Mi ha visto benissimo.
Non finisco la frase e corro su per le scale, diretta verso la sua camera e non mi volto, nonostante le urla di mia madre.
Apro bruscamente la porta e lo trovo sdraiato sul letto con il pc sulle gambe. Tralasciamo il fatto che quello è il mio pc e andiamo avanti.
-Non si bussa?- chiede con voce irritante chiudendo il computer.
-Sei un bugiardo! Perché non hai detto ai miei che mi avevi vista?- sbotto puntandogli il dito contro.
-Dovevo dire ai tuoi che ti stavi sbaciucchiando con mister svergina ragazzine?- spalanco la bocca offesa.
-Perché tu che ti baciavi con quella puttana bionda? Chi era una delle tue amichette drogate?- sputo con rabbia digrignando i denti. Lui posa velocemente il computer e mi viene contro, facendomi indietreggiare.
-Prova a ripeterlo.- sussurra stringendo i pugni e irrigidendo la mascella. E' veramente spaventoso.
-Che c'è vuoi picchiarmi?- ribatto, tradendo la mia spavalderia con voce tremolante.
Mi afferra il polso e lo porta all'altezza dei miei occhi.
-Posso fare di peggio.- ringhia facendomi notare il livido. Mi divincolo e faccio un passo indietro.
-Bene, facciamo un patto allora.- sussurro nascondendo il polso dietro la schiena. Non risponde, ma mi fa cenno di continuare.
-Tu per me non esisti più e io per te non esisto più. Ci ignoriamo totalmente.- propongo cercando di far tornare regolari i battiti impazziti del mio cuore.
-Bene.- ribatte acido.
-Perfetto.
-Benissimo.
-Fantastico.
-Sei ancora qui?- interrompe lui, scocciato.
Mi volto indignata e gli sbatto la porta in faccia.
Problema drogato, risolto.
Adesso devo sol...
-Jade!- esclama mia madre dal salotto interrompendo i miei pensieri.
Ah, sarà un pessimo sabato.
 
Finalmente, dopo aver finito di pulire la cucina e il salotto e aver scontato la pena per essere stata fuori casa tutta la notte, posso rilassarmi.
Mi siedo sul divano e compongo il numero di Sarah, giocherellando con una ciocca di capelli.
-Jaaaaaaaaaade!- risponde stimpanandomi.
-Calm down! Che ti prende?- chiedo notando che Zayn è appena entrato fischiettando in salotto con una lattina di coca cola in mano.
Scosto lo sguardo, ma con la coda dell'occhio lo vedo sedersi non molto lontano da me, mentre armeggia col telecomando della televisione.
Sento la tv accendersi e una musichetta irritante mi fa innervosire.
Tranquilla Jade, mostrati calma e indifferente.
-Non ci crederai mai!- esclama Sarah facendomi tornare in me -Liam mi ha baciata, ieri alla festa!
-Scherzi?- questa poi. Da quando Sarah è una delle sue prede?
-Ti giuro, oddio, sprizzo gioia da tutti i pori.
-Ma era ubriaco?- non voglio essere scortese insinuando che non potrebbe baciarla da sobrio, ma, ok, sì, sono scortese.
-Beh, ecco...- sicuramente si starà torturando le dita -Forse aveva bevuto qualche drink...- ammette con voce triste. Ok, colpa mia.
-Non sa cosa si è perso, allora.- cerco di rimediare alla mia sfacciataggine con una frase sdolcinata e lei sembra tornare felice.
-Già...senti, oggi usciamo?
-Non posso, sono in punizione.- rispondo sbuffando vedendo un sorriso spuntare sul volto di Zayn. Ah,allora sta ascoltando.
-Perché?- oh, ecco la domanda che aspettavo. Sorrido furbetta e mi schiarisco la voce, appoggiando i piedi sul tavolino di vetro.
-Ieri sera ho fatto sesso con Niall Horan.- dico tutto d'un fiato -E sono rimasta da Liam tutta la notte.- Zayn, che stava bevendo, per poco non si strozza con l'aranciata.
-Che cosa?!- non ho mai sentito Sarah più sorpresa in vita sua.
-Già...
-Ma...lui...insomma...non volevi che la tua prima volta fosse speciale? Io lo vorrei.- continua, sconvolta.
-Sì, ma...- non so cosa rispondere. Veramente mi sto vantando di essere andata a letto con uno come Niall? Mi volto verso Zayn, che mi sta fissando con un'espressione indecifrabile sul volto.
-Eri ubriaca?- chiede Sarah anticipandomi.
-Sì.- ammetto arrossendo. Zayn mi sta ancora fissando e quello sguardo mi inquieta.
-Oddio, anche lui?
-Sì, Sarah, ci sentiamo un'altra volta...- cerco di concludere, ma lei non sembra intenzionata ad aspettare.
-No, aspetta...tu...
-Ciao.- la interrompo, staccando la chiamata. Rimango un attimo a fissare il l'enorme tappeto azzurrino sul pavimento e poi sospiro. 
Mi alzo dal divano, aggiungendo al rumore della tv quello dei miei passi.
-Ci hai fatto sesso?- mi irrigidisco al suono della sua voce. Ha un tono così...deluso.
Non mi volto e chiudo gli occhi. Cosa devo dire, adesso?
-Avevamo un patto.- sussurro sentendo la sua presenza dietro di me.
-Non me ne frega un cazzo.- esclama facendomi voltare. Cerco invano di non incrociare i suoi occhi, ma con una mano mi alza il viso e mi costringe a guardarlo. Il suo volto è un misto di preoccupazione e stupore e le sue iridi non hanno più un solo accenno di quelle dolci pagliuzze dorate che avevo notato ieri.
-Ci hai fatto sesso?- ripete, muovendo il suo sguardo dai miei occhi alle mie labbra.
-Non sono affari tuoi.- ribatto, cercando di non scoppiare a piangere come una stupida.
-Però prima lo erano, eh?- mi lascia andare il volto e indietreggia leggermente, come se la mia vista lo disgustasse.
-Prima l'hai sbandierato ad alta voce davanti a me, sapendo benissimo che avrei capito!- esclama scuotendo la testa e accennando a un sorriso ironico. Il suono della televisione accompagna il silenzio successivo.
Deglutisco abbassando gli occhi, cercando, per un dannato secondo di fregarmene della sua opinione. Ma è tutto inutile. Mi importa di lui, in qualche strano modo, e della sua fottuta idea di me. E' colpa sua se ieri ho baciato Niall, è colpa sua se mi sono ubriacata, è colpa sua se ho fatto cose di cui adesso mi pento amaramente.
Semplicemente, è un pezzo di puzzle che si incastra malamente nella mia vita, ma che ormai non può essere più tolto e condiziona tutto il resto.
Stringo i pugni e torno a guardarlo.
-Stai fuori dalla mia vita. Sei l'ultima persona su questo pianeta con il diritto di giudicarmi.- commento acida, lasciando che una lacrima mi solchi il viso.
Non si scompone e mette le mani in tasca.
-Bene, facciamo pure a modo tuo. Ignoriamoci a vicenda, nessuno dei due ha bisogno dell'altro.- ribatte andandosene.
Crack. Ecco come spezzare il cuore di una ragazza.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5
 
Sfoglio delicatamente le pagine di un libro che ho comprato da poco.
Leggo, ma non ho idea di cosa si parli nel libro. Diciamo che la mia testa è in sciopero e non permette ad altre informazioni di entrare. 
-Ah, ma che sto facendo?- sussurro tirando il libro sul pavimento.
Mi stiracchio e mi metto ad osservare il soffitto. Odio essere in punizione. Di sabato, per giunta. Per fortuna il tempo non è un granché.
Sbuffo sonoramente girandomi di schiena. Il fatto che non possa uscire mi costringe a pensare alla litigata con Zayn, se così si può chiamare, non è che prima fossimo amici.
Perché si è arrabbiato così tanto per una cosa che non lo riguardava minimamente?
Qualcuno bussa alla porta, interrompendo i miei pensieri.
-Avanti.- dico sedendomi. Che sia Zayn? Jade! Porca zucchina! Lui non esiste più, toglitelo dalla testa.
Oh, cazzo. Niall Horan entra in camera mia sistemandosi i capelli.
Mi alzo immediatamente dal letto e lo squadro, incredula.
-Che ci fai tu qui?
-Ehm...io...- si gratta la testa e mi fa un sorrisino imbarazzato. 
-Devi andartene, non ti voglio qui.- ordino, cercando di mantenermi il più possibile lontana da lui. Non si scompone e fa un passo verso di me.
-Fermo. Non ti avvicinare.
-Che c'è? Non ti salto addosso, tranquilla.- sbotta leggermente irritato. Che caspita vuole da me, ancora?
-Senti, non so cosa cavolo tu ti sia messo in testa, ma noi non siamo amici. Non è che se ti presenti a casa mia con quello sorrisino da innocente...- scuote i capelli e mi blocco per un attimo. -Con quei capelli...morbidi.- Morbidi? Sei senza speranza, Jade.
Tossisco e riprendo.
-Dicevo: non puoi presentarti a casa mia...- incrocia le braccia e si passa la lingua sulle labbra. Lo fa apposta?
-Tu...non puoi...- Perché il mio corpo mi sta sussurrando di saltargli addosso? Si avvicina ancora di più e credo che le mie guance siano bordeaux o giù di lì.
-Sono soltanto venuto per parlare, anche se magari tu vorresti fare qualcos'altro.- Bastardo. Faccio una smorfia e incrocio le braccia.
-Vedi di muoverti, non ho tutto il giorno.- sussurro roteando gli occhi. Lo vedo mettere le mani in tasca e sorridere.
-Ma se tua madre ha detto che sei in punizione!- Sospiro, facendogli cenno di muoversi. Mi fa la linguaccia e riprende.
-Sì, beh, ci ho pensato, sai? Stavo malissimo stamattina, non riuscivo a togliermi dalla testa la tua espressione appena ti sei svegliata. Ok, lo capisco, non sono esattamente un tipo con il quale le ragazze come te desiderano perdere la verginità...- Aggrotto le sopracciglia. Dovrei offendermi?
-Con 'ragazze come te' che intendi?- chiedo, interrompendo un discorso che quasi sicuramente avrà imparato a memoria. Apre la bocca per dire qualcosa, ma cambia idea e sbuffo.
-Per favore vattene, non sono in vena.- continuo indicandogli la porta. Alza gli occhi e si porta le mani sul viso.
-Dio, Jade, sei un caso perso. E lasciami finire, no?- sbotta agitando le braccia. Si sta innervosendo e anch'io. Prima parla, prima se ne andrà e sarà meglio per entrambi.
-Ok, continua.
-Stavo dicendo che...ah, mi hai fatto sentire talmente in colpa che non ci ho riflettuto sopra, ma, alla fine, io non ti ho obbligata a fare nulla, eravamo tutti e due ubriachi e ritengo che tu mi debba delle scuse. Mi hai trattato di merda e non lo meritavo.
-Scuse? Ti aspetti che mi scusi? Scordatelo, ti meriti tutto ciò che ti ho detto.- Con che coraggio si presenta a casa mia per chiedere delle scuse? 
-No!- si avvicina e me lo ritrovo a due centimetri dal viso -Ti ho sempre trattata male, per una volta che sto cercando di rispettarti...- aggiunge alzando il tono della voce.
-Ok, ok, ma non urlare. Senti, non volevo prendermela con te, ma, cazzo, capiscimi.- annuisce tornando a sorridere e facendo rilassare i muscoli.
-Lo so, lo so, tu sei diversa.- commenta sarcastico cominciando ad osservare la mia camera. Faccio una smorfia.
-Mi mancava questo tuo fare da stronzo.- sorride e mi fa l'occhiolino.
-Ammettilo, ti piaccio.- What?! 
-Finiscila, per favore.- scoppia a ridere in modo indecente facendomi spuntare un sorriso. La sua risata è così...così...simpatica. Continua a ridere e contagia anche me.
-Quando esci di prigione?- riprende, asciugandosi le lacrime. Ha la faccia tutta rossa, quant'è buffo!
-Domani, spero.- ribatto sedendomi sul letto e giocherellando con un cuscino.
-Fantastico. Passo a prenderti alle tre.- Spalanco gli occhi. Questa poi.
-Frena, bello, che hai detto?- domando, mentre osserva alcuni libri su uno scaffale. Si volta e sorride.
-Sei una grande lettrice, eh?- Cambiare discorso non ti servirà a niente, razza di psicopatico biondo.
-Non fare il furbetto, signorino.- commento sfidandolo con lo sguardo. Si schiarisce la voce e si siede accanto a me.
-Domani esci con me.
-Cos'è un ordine?- sbotto, accigliata. Anche se hai un bel faccino non puoi trattarmi così.
-Richiesta, ordine, minaccia, vedila come ti pare.- fa un ampio sorriso e si sdraia sul letto. Alzo un sopracciglio.
-Non ha senso, vuoi uscire con me?
-Cos'è che non ha senso?- chiede, perplesso, portando le braccia dietro la testa e squadrandomi, confuso.
-Niente ha senso, tu che sei improvvisamente gentile con me...addirittura mi chiedi di uscire! C'è qualcosa sotto?- lo guardo negli occhi, convinta che magari in questo modo non riuscirà a mentirmi.
-Decisamente c'è qualcosa sotto ai tuoi vestiti!- esclama divertito. Scoppio a ridere e gli tiro un buffetto.
-Ma dai!
-A parte gli scherzi...mi intrighi, hai questo...non so, modo di atteggiarti che mi fa impazzire.- scuoto la testa e mi sdraio accanto a lui.
-E questo l'hai scoperto circa due secondi fa?
-Beh, so nascondere bene quello che provo.- Ci guardiamo. I suoi occhi mi trasmettono qualcosa, una strana energia. Si avvicina e lo lascio fare, sono bloccata, immobile. Ogni arto del mio corpo non vuole decidersi a reagire,  il cuore, però, sembra aver voglia di esplodere.
Un rumore, un maledetto rumore, lo fa alzare di scatto. Il suo cellulare sta squillando.
-Pronto?- risponde, scocciato, allontanandosi di poco dal letto.
Mi metto seduta e sospiro. Cosa provo per lui? Lo osservo fare avanti e indietro per la stanza.
-Ok,ok, Lou, no...non sono impegnato...va bene. Ciao.- stacca la chiamata e sbuffa.
-Devo andare, piccola, ma ci vediamo domani, eh!- esclama schioccandomi un bacio sulla guancia. Sbianco e mormoro cose senza senso perdendomi nei miei pensieri e non notando mio fratello Mike entrare in camera mia.
-Ehi, Terra chiama Jade. Ci sei?- mi sventola una mano davanti agli occhi e sussulto.
-Oh, sì, sì. Scusa...io...- blatero spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Chi era il ragazzo che è appena uscito dalla tua camera,eh?- domanda malizioso tirandomi una gomitata amichevole. Arrossico di botto.
-N-nessuno.
-Ceeerto e le balene volano.- sorride portandosi una mano sotto al mento.
Mi guardo intorno, imbarazzata.
-Che vuoi, Mike?
-Oh, giusto. Domani è il compleanno di Zayn, volevo comprargli un regalo e, dato che ho pessimi gusti, volevo che mi aiutassi.- rimango un attimo in silenzio.
-Veramente...io...- Devo trovare una scusa, subito!
-Ti prego, Jade. Pensavo che magari così potreste migliorare il vostro rapporto, che, diciamocelo, fa pena. Dovreste essere amici.- faccio una smorfia. Io e il drogato non siamo compatibili. Per niente.
-Ho da fare...- la sparo lì, a caso, sperando che si arrenda, ma, evidentemente conosco male mio fratello.
-E cosa? Stare a pensare al biondino e girarti i pollici?- sbuffo. Va be', non è la fine del mondo, devo solo comprare un regalo alla persona più irritante sulla faccia della terra. Uhm. Ho fatto sesso con Niall Horan, non sarà certo questa cavolata a intimorirmi.
Mi alzo di scatto e scuoto la testa.
-Per stavolta hai vinto.- commento uscendo dalla mia camera.
 
-Proposte?- chiede Mike stringendomi a sè mentre camminiamo per le vie di Londra.
Il cielo è grigio e potrebbe piovere da un momento all'altro, ma l'ho comunque convinto ad andare a piedi.
-Uhm...cocaina, marijuana, eroina...la scelta è vasta.- scherzo appoggiando la testa sulla sua spalla.
-Jade...- scoppia a ridere -Perché continui a insistere con questa storia della droga?- osservo alcune vetrine dei vari negozi che oltrepassiamo e alzo le spalle.
-Tu e lui non vi sopportate proprio, eh?
-Siamo diversi. Tutto qui. Ah, e lui è un coglione. Che ne dici di questo?- propongo scrollandomi dalla sua presa e indicando un maglioncino ridicolo esposto in una vetrina. Immagino già la sua faccia se glielo regalassimo. 


Ehilà, dolcezze!
Devo assolutamente ringraziare tutte quelle splendide persone che hanno letto questa schifezza e le meraviglie che hanno sprecato tempo prezioso per recensirla.
Vi amo, sappiatelo.
Ora mi dileguo, a presto. :)
Vale.
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6
 
-Oh, andiamo, Jade! Sei bravissima a fare regali, ma oggi stai proponendo cose oscene!- commenta mio fratello divertito e allo stesso tempo scocciato, dopo che gli ho mostrato una giacchina rosa che a Zayn starebbe d'incanto.
-Ok, magari, guardo se la trovo di un altro colore.- propongo mordendomi il labbro per smettere di ridere.
-Facciamo che la posi, invece, e fai la seria per un secondo?- roteo gli occhi. Oddio, volevo solo scherzare un po', non c'è bisogno di arrabbiarsi.
Vado a posare la giacca e torno a sbirciare tra gli scaffali di questo negozio enorme. E' tutto pacchiano e sono sicura che Zayn non apprezzerebbe.
-Nah, qui non c'è niente.- sussurro quando mio fratello mi raggiunge -Ma forse ho un'idea. Andiamo in una gioielleria, che dici?- lo guardo e storge la bocca.
-Non voglio spendere un capitale.
-Ehi, se compri un braccialetto non spendi tanto.- riesco a convincerlo e ci dirigiamo alla prima gioielleria che incontriamo.
 
Apro la porta di casa ed entro, seguita da Mike, che trasporta, soddisfatto, un pacchettino. Alla fine, ha trovato ciò che cercava.
-Perché non lo porti a Zayn? Io arrivo subito.- dice, togliendosi la giacca e porgendomi il pacchetto.
-Ma non è domani il suo compleanno?- corrugo la fronte. Non si fa un regalo il giorno prima.
-Ehm...no, no, è oggi.
-Oggi? Ma sei sicuro?- Qualcosa non mi quadra. Doveva essere domani.
Annuisce e mi infila il pacchetto tra le mani.
-Dai, portaglielo.- Mi scanso e faccio una smorfia.
-Ma portaglielo tu. Io ti ho accompagnato a sceglierlo, ma è finita qua.- Ceeeerto, io che porto un regalo a Zayn. Cosa dovrei dirgli? 'Ciao, lo so che per me non esisti, ma ti ho comprato un regalo, anche se magari avresti preferito un rifornimento a vita di cocaina.' ? Ma via, non se ne parla proprio.
-Ma tu sei più carina e adatta per consegnare i regali.- commenta sorridendo. E che sono un folletto di Babbo Natale? 
-Non prendermi per il culo e riprenditi il tuo coso.- glielo lancio e lo afferra al volo, sbuffando.
Questa storia non mi piace. E' lui che ha voluto comprare il regalo, perché dovrei portarlo io a Zayn, che mi odia?
-Ricordi quella volta che hai preso il cellulare di Papà e ti è tragicamente finito nel cesso?- chiede sorridendo divertito. Ah, già. Beh, è un po' imbarazzante come cosa, ma è una lunga storia e non è stata colpa mia.
-Avevo sette anni!- mi difendo agitando le braccia -Ed è stato un incidente!- aggiungo mettendo il broncio.
-Sì, ma io ti ho coperto. Beh, potrebbe scapparmi qualcosa uno di questi giorni con papà, riguardo la fine del suo vecchio cellulare.
Schiude le labbra in un sorriso furbo, certo di avermi messo con le spalle al muro. E, cazzo, mi ci ha proprio messa.
-Non lo faresti.- alza le spalle e si scompiglia i capelli castani, ottenendo un look decisamente buffo.
-Oh, sì, invece. Ma se portassi il regalo a Zayn, magari me ne dimenticherei.
-Sei un coglione.- Afferro il pacchetto, senza aggiungere altri discorsi inutili, tanto alla fine riuscirebbe comunque a convincermi.
Salgo le scale a rallentatore. 
Potrei anche metterci dei mesi ad arrivare fino alla camera di Zayn.
Magari, nel frattempo, potrebbe crepare di overdose.
Scuoto la testa, meravigliandomi del pensiero crudele che mi è appena balenato per la mente. Mi sta facendo addirittura passare al lato oscuro.
Sospiro, iniziando a correre per le scale. Prima arriverò, prima la tortura finirà.
La porta di camera sua è chiusa. E si stesse facendo? Sarebbe imbarazzante, ma almeno confermerebbe la mia teoria del drogato e tutti la smetterebbero di guardarmi come una pazza quando lo chiamo così. 
Dovrei prendere una macchina fotografica per documentare la scena?
Ammetto che ci farei un pensierino.
Scuoto la testa e, facendo un respiro profondo, spalanco la porta, che, per la spinta, finisce a sbattere contro il muro.
Zayn è seduto alla scrivania ad armeggiare con il mio computer ed ha sempre quell'aria da sono figo e lo so impressa sul volto.
Non sembra spaventato dalla mia improvvisa entrata, nè tantomeno interessato. 
Piuttosto mi riserva un'occhiata scocciata e alza un sopracciglio, aspettando che io dica qualcosa. 
Povero illuso. Sono talmente impegnata ad ammirare il suo fisico scolpito, che la maglietta aderente non nasconde di certo, che ho dimenticato cosa ci faccio lì e soprattutto perché sono nata.
Si schiarisce la voce e si alza dalla sedia, appoggiandosi alla scrivania e incrociando le braccia, tanto per essere ancora un po' più figo.
-Ti decidi a parlare o sei troppo impegnata a sbavare?- Istintivamente mi porto una mano alla bocca, se stessi veramente sbavando non me lo perdonerei mai. 
-Non sto sbavando e non ho niente da dirti!- esclamo voltandomi, ma mi tornano in mente le parole di Mike e sono costretta a voltarmi di nuovo, trattenendo uno sbuffo.
-Mike ti ha comprato un regalo per il tuo compleanno.- commento lanciandogli il pacchetto, che afferra abilmente.
Lo osserva un attimo e ci giocherella per un po'.
-Oggi non è il mio compleanno.- commenta divertito dall'espressione imbarazzata che ho appena assunto. Dannazione, lo sapevo, quel cretino mi ha fregata! -Ma accetto volentieri un tuo regalo.- aggiunge iniziando a scartarlo.
-E' da parte di mio fratello, non mia.- gli ricordo mordendomi il labbro. Appena tira fuori il braccialetto d'argento dalla scatolina, un sorrisino beffardo gli spunta sul volto.
-'Con affetto, Jade'? Non ricordavo che tuo fratello avesse il tuo stesso nome.- ribatte sarcastico sventolando il braccialetto nella mia direzione.
'Con affetto, Jade'? Ma i maschi non dovrebbero scriversi cose come 'Bella, fratello', 'ti stimo, bro' o cose del genere? Un attimo...'Jade'? C'è inciso 'Jade'? 
Mi catapulto contro di lui e afferro il braccialetto leggendo la scritta dorata incisaci sopra 'Con affetto, Jade'.
Con affetto, Jade.
Con affetto, Jade.
Oh, cazzo, non posso crederci. Ucciderò mio fratello. 
Potrei soffocarlo nel sonno o affogarlo nella vasca da bagno...o bruciarlo vivo. Uhm...
Veramente sto pensando ad un modo per uccidere Mike?
In questo momento? Ho problemi più gravi, ci penserò poi.
Passo più volte le dita sull'incisione, sperando che sparisca, sospiro e glielo restituisco.
-Va be', prenditelo. Brucialo, distruggilo, impiccatici, facci quello che ti pare e ciao.- scuote la testa e sorride.
-Come faccio a bruciarlo?
-Non lo so, ma so come puoi fare per impiccartici, vuoi che te lo mostri?- mi avvicino, cercando di essere più minacciosa possibile, ma al massimo posso risultare pazza.
Scoppia a ridere e me lo toglie di mano.
-Grazie, ragazzina.- Grazie...uhm...suona bene detto da lui. Ragazzina un po' meno, ma ormai ci ho fatto l'abitudine.
-Ti piace?- esclamo, perplessa. Non ci speravo neanche.
-E' un po' da froci, ma è carino.- metto il broncio e scoppia a ridere, di nuovo. La sua risata, ah...
-Scherzavo...mi piace.- ammette indossandolo -Mi fa sembrare ancora più sexy, vero?- continua convinto improvvisando pose da modello e facendomi sentire in imbarazzo.
-Finiscila, idiota.- rido cercando di nascondere il rossore che mi sta colorando le guance.
-Quindi il nostro patto è saltato?- cambia discorso facendosi, improvvisamente, serio.
Devo ammettere che con l'espressione che ha assunto ora qualcuno potrebbe scambiarlo per una qualche divinità della bellezza.
-No...siamo in pausa...per cinque minuti.- rispondo lasciando che mi si avvicini, forse troppo.
-Ma se non riesci a starmi lontana per un giorno! 
-Figurati, vogliamo scommettere?- incrocia le braccia e sorride, a pochi centimetri da me.
-Nah, ti risparmio la delusione della sconfitta.- Arrogante, presuntuoso, egocentrico, coglione, sexy che non è altro!
-Forse se te ne andassi un po' a giro fuori di casa...Ma non avevi fatto amicizia con i fighetti?- alza le spalle e comincia a girottolare per la stanza.
-Sì, ma da quando ho dato un pugno al biondino non mi rivolgono più la parola.- spalanco gli occhi e la bocca, mentre lui sfoglia un libro, indifferente.
-Hai dato un pugno a Niall? Ma sei impazzito?- mi guarda e storge la bocca.
-Non doveva toccarti.- ringhia con disprezzo. Rimango immobile a riflettere su quella risposta.
-Gli hai dato un pugno...per me?
-Sì.- afferma, tranquillo, tornando a scorrere le pagine del libro.
-Quando?
-Qualche ora fa, sono uscito e l'ho incontrato.- rimane vago e sbadiglia.
-Perché? Ti sei immischiato in un affare che non ti riguarda! E Niall ha tanti amici...- mi interrompe, tornando a guardarmi.
-Ti stai preoccupando per me?- sorride malizioso, ma i suoi occhi sono seri.
-Io...non lo so, ma non dovevi immischiarti e con Niall ho risolto.
-Risolto un cazzo, non potrai mai tornare vergine.- chiude nervosamente il libro, facendomi sussultare.
-Non è solo colpa sua...c'ero anch'io. Eravamo ubriachi ed è successo. E' stato un errore, ma non sono più pentita come prima, l'ho accettato.
-Jade, quello è un cazzone che si porta a casa venti ragazze al giorno.- inizia ad alzare la voce e mi fa irritare.
-Perché, tu sei diverso?- chiude gli occhi per un secondo e sospira.
-Proprio perché siamo simili ti sto chiedendo di stargli lontana. Non vuole niente da te, se non il sesso. Lui non si innamora.- le sue parole mi colpiscono e da una parte mi feriscono perché so che ha ragione.
-Tu...io non ti capisco...- scuoto la testa e me ne vado.
Sono stanca di discutere. 
Scendo le scale, nervosa, e vedo mio fratello seduto sul divano, in salotto.
-Ehi, allora?- chiede tutto sorridente, abbassando il volume della tv.
-Allora mi hai fatto fare la figura della scema!- esclamo facendo una smorfia.
Rotea gli occhi e si alza dal divano.
-Ora non esagerare, volevo che faceste pace.
-Tra me e lui non potrà mai esserci pace. Te l'ho detto, siamo incompatibili, come le mentos e la coca cola, hai presente? Se si mescolano, boom, succede un casino. Ecco, stessa cosa.- Afferro la mia giacca e me la metto.
-Che fai?- chiede lui, senza capire.
-Me ne vado, di' a mamma che non torno per cena.- non gli do il tempo di rispondere e me ne vado. 
Munita di cuffie e tanta rabbia, mi incammino per il vialetto davanti a casa mia.
 
Un peso improvviso sopra di me mi fa aprire gli occhi.
-Ahi, cazzo!- esclamo notando Sarah sopra il mio letto. E' tutta già truccata a pronta, neanche dovesse presentarsi ad un appuntamento.
-Sveglia, dormigliona, sono le nove!- ribatte allegra. Ma chi l'ha fatta entrare a quest'ora?
-Sì, ma è domenica!- mi lamento nascondendo la testa sotto le coperte.
La sento sdraiarsi accanto a me.
-Ma tu e Niall...davvero...cioè...avete veramente...?- probabilmente parlarne la imbarazza più di me. La guardo e annuisco, cercando di interpretare la sua espressione, anche se non sta guardando me, ma il soffitto.
-Eravamo ubriachi, non ricordo niente dopo il terzo drink.
-E lui come l'ha presa?- continua infilandosi sotto le coperte con me.
-Bene, cioè, non credevo gli importasse molto, ma ieri mi ha chiesto di uscire...- improvvisamente si mette seduta e mi guarda, sorridendo sorpresa.
-Cosa? Niall Horan che chiede ad una ragazza di uscire? Sta per finire il mondo?- alzo le spalle, sospirando.
-Dovrei fidarmi?- Una voce dentro di me mi dice che sarei stupida a fidarmi, che lui mi ferirebbe e che per riprendermi ci vorrebbe tantissimo tempo, ma un'altra piccolissima parte, che nemmeno io credevo potesse esistere, mi sta spingendo ad avere fiducia.
-Ma certo! Oddio, tu e Niall...sarebbe fantastico. Potreste uscire insieme a me e Liam, ahw...- si morde un labbro e credo si stia immaginando la scena.
-Perché? Tu e Liam vi frequentate?- Non credevo si sarebbero spinti oltre il bacio.
-No...cioè, non ancora.- si alza dal letto -Ma io devo cambiare le cose!- mormora a bassa voce. Alzo un sopracciglio, non ditemi che vuole...
-Chiederò a Liam di uscire!- mi batto una mano sulla fronte. Spero per lei che accetti, altrimenti farà una figuraccia, anche perché non so se lui si ricordi del bacio.
Appena se ne va, mi metto velocemente una felpa e un paio di leggings e scendo in cucina per fare colazione.
Zayn è comodamente seduto a tavola, con una tazza di caffè fumante, non mi scompongo e saluto mia madre, che sta armeggiando nel frigo, con un bacio sulla guancia.
-Cos'è tutto questo improvviso affetto?- chiede con fare indagatore, scrutandomi dall'alto in basso.
-Non posso salutare la mia mammina?- sorride e mi porge una busta di latte.
-Dai, fai colazione, piccola peste.- sorrido e mi siedo al tavolo, davanti al moro. Perchè è sempre perfetto anche da appena sveglio?
Lo scruto e, quando alza gli occhi dalla tazza, abbasso lo sguardo. Non voglio che pensi che mi incuriosisce. Anche perché non è vero, no? NO! Ovvio, che no. Assolutamente no. Io e lui siamo incompatibili.
Per caso mi cade l'occhio sul suo braccio e noto che ha indossato il braccialetto, inevitabilmente, mi spunta un sorriso.
-Che voleva Sarah?- chiede mia madre interrompendo il silenzio che si è creato nella stanza.
-Uhm...niente, è venuta a trovarmi.- ribatto addentando un biscotto -Mamma, non c'è il the, stamani?- continuo cercando la teiera a pois che mia madre usa per fare i suoi magnifici infusi. Devo ammetterlo, in cucina è una frana, ma quando prepara the, camomilla e altre bevande del genere non la batte nessuno.
-Scusa tesoro, ma non ho avuto tempo di prepararlo.- non rispondo, ma faccio una smorfia dispiaciuta e mi appoggio su un braccio.
-Uffaa...
-Non puoi bere il caffè?- interviene Zayn fregandomi la scatola dei biscotti.
-E tu non puoi farti i cazzi tuoi?- ribatto con un sorriso ironico. Ups, ho detto una parolaccia davanti a mia madre...tre, due, uno...
-Jade! Non usare questi termini.- sbuffo e cerco di riprendere i biscotti, che, però, Zayn mi strappa di mano.
-Ehi, dammeli! Sono miei.- sbotto spalmandomi sul tavolo e facendo cadere qualche oggetto.
Lui ride.
-Prendili...- risponde alzandosi e sventolando la confezione in aria.
-Dai...non rompere! Mamma!- spero che mia madre gli dica qualcosa, ma evidentemente lei non può rimproverare il suo Zaynuccio.
-Non esagerare, Jade, non sta facendo niente.- risponde lei, senza voltarsi dai fornelli che sta pulendo.
Zayn sorride e alza le braccia come per dire 'ha ragione lei'.
Lo fulmino con lo sguardo prima di scattare verso di lui, che, agilmente si sposta dalla parte opposta della stanza.
-Troppo lenta.- commenta senza smettere di sorridere e sgranocchiando un biscotto. Ah, davvero?
Faccio un altro scatto, ma, anche stavolta, non riesco a raggiungerlo.
-C'eri quasi.- mi sfotte prendendo un altro biscotto.
Faccio una smorfia. Ma perché mia madre non gli dice niente?
Di nuovo, corro verso di lui, che se ne va in salotto, ridendo.
-Dai, Zayn, ho fame!- si accomoda sul divano e porge il pacchetto verso di me.
-Allora, tieni.- lo guardo e poi provo, inutilmente, a prenderli, ma lui corre su per le scale.
-Idiota!- gli urlo dietro.
-Jade, non offendere tuo fratello.- stringo i pugni per non prendere a schiaffi sia mia madre che lui.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7
 
Appena salgo sopra Zayn mi chiude la porta in faccia.
-Aprimi!- esclamo. So che stiamo litigando per una super cazzata, ma nessuno, tantomeno lui, può permettersi di scippare i miei biscotti.
-Apri da sola, non ho chiuso a chiave.- sento la sua voce dall'altra parte. Sembra parecchio divertito. Gliela faccio passare io la voglia di fare questi scherzetti.
Spalanco la porta e lo guardo infuriata.
-Dove sono i miei biscotti?- mi avvicino puntandogli un dito contro.
-I tuoi non lo so, i miei sono qua.- ribatte mostrando le mani, dopo averle tolte da dietro la schiena.
Lo guardo male.
-Ti credi divertente, vero?- lo provoco facendo una smorfia.
-Nah, io sono divertente.
-Dammi i biscotti.- cambio discorso porgendo una mano verso di lui.
-Prendili...- me li sventola davanti agli occhi. Corro verso di lui, ma alza il braccio ed essendo molto più alto di me, è impossibile che riesca a raggiungerlo. Saltello, ma è inutile. 
Scoppia a ridere.
-Sembri un cane che vuole che gli si lanci l'osso.- commenta divertito. Probabilmente ha ragione, ma non mi importa, rivoglio quei dannati biscotti.
Continuo a saltare e, improvvisamente, lancia il pacchetto sulla scrivania.
Mi volto e faccio per prenderlo, ma mi afferra per il polso e mi attira a sé, stringendomi in un...abbraccio?
Lo guardo, arrossendo come non so cosa. Ricambia lo sguardo, senza, ovviamente, smettere di sorridere.
E' bellissimo, non ha un difetto.
Il cuore inizia a saltellarmi nel petto e il mio respiro si fa affannoso. 
Odio sentirmi così per lui.
Avvicina il suo viso al mio e chiudo gli occhi.
Lo sento appoggiare la sua fronte alla mia e soffiarmi sulle labbra.
Un brivido mi attraversa la schiena, poi un altro e un altro ancora.
-Guardami.- ordina, sussurrando dolcemente.
Non ci riesco, non so cosa apettarmi da lui e ho paura.
-Jade?- mi posa una mano calda sulla guancia.
Finalmente, apro gli occhi e li fisso nei suoi, profondi e misteriosi allo stesso tempo. 
-P-perché?-
-Cosa?
-Perchè tutto ciò?- non capisco, questa cosa non ha assolutamente senso. Si distanzia leggermente dal mio viso e sorride dolcemente. Non ho mai visto questa parte di lui.
-Ti ho finito i biscotti!- esclama scoppiando a ridere. Spalanco gli occhi e incrocio le braccia.
-Fottiti!- ribatto senza riuscire a trattenere le risate.
 
Sono spaparanzata sul divano da più di tre ore e non ho intenzione di smuovermi.
Il calore del caminetto lì vicino, una morbida coperta, un cuscino e la musica come sottofondo sono il mix perfetto per oziare in perfetta tranquillità.
-Che fai?- mio fratello sbuca dalla porta e per poco non cado dal divano.
-Fanculo, Mike, non lo vedi?- ribatto stringendomi nella coperta.
-Sei ancora arrabbiata con me, pigrona?- chiede facendomi il labbruccio e sedendosi sul bracciolo del divano.
Roteo gli occhi al cielo e scuoto la testa, facendolo sorridere.
-A Zayn è piaciuto il regalo, l'ha anche indossato!- commenta, poi, facendomi l'occhiolino.
-Sì, lo so.- biascico svogliatamente.
Improvvisamente, anche Zayn fa il suo ingresso, teatrale come al solito, nella stanza.
-Ehi, ciao. Stavamo parlando di te.- commenta Mike. Posso ucciderlo ora? 
Zayn sorride e mi guarda malizioso.
-Ah, sì?
-Sì, ci chiedevamo dove ti rifornisci di roba.- commento sarcastica rigirandomi nel divano e dando le spalle sia a lui che a Mike.
-Ma come sei simpatica, ce l'hai ancora con me per la storia dei biscotti?
-Che biscotti?- interviene Mike, curioso. Impiccione dei miei stivali.
-Ce l'ho con te perché sei un idiota.- ribatto spiaccicando la mia faccia nel cuscino, senza rispondere a mio fratello.
-Ma di quali biscotti parlate?
-Ce l'hai con me perché credi che ti abbia detto quelle cose su Niall per farti un dispiacere.- continua Zayn, sicuro.
Mi volto e lo guardo.
-Ce l'ho con te perché ti impicci di cose che non ti dovrebbero interessare.
-Ma i biscotti...?- mio fratello cerca di farsi notare, ma io e Zayn non lo consideriamo minimamente.
-Ce l'hai con me per un motivo che non esiste. Ce l'hai con me dal primo momento che ho messo piede in questa casa.- continua il moro sedendosi sulla poltrona. Mi siedo e lo guardo intensamente.
-Immagino che non avrò una risposta sui biscotti, vero?
-Mike...- comincia Zayn lanciandogli un'occhiataccia.
-Vattene.- termino io indicandogli la porta. Lui annuisce e fa finta di asciugarsi una lacrimuccia.
-Mike ferito...- sussurra uscendo dal salotto. Lo guardo andarsene e poi torno a perdermi negli occhi di Zayn.
-Ora dimmi che non ho ragione.- riprende appoggiandosi al bracciolo della poltrona. Sospiro e abbasso lo sguardo.
-Sono confusa, ok? Tu sei impossibile da decifrare e non so cosa provare, se odio o...- mi fermo un attimo. Pensa bene queste parole, Jade, perché poi non si torna indietro -O qualcos'altro...- aggiungo torturandomi le dita.
Lui appoggia la testa alla poltrona e sbuffa.
Non so per quanto rimaniamo così, a pensare, in salotto.
 
Mi siedo a tavola, cercando di sfuggire allo sguardo di Zayn.
-Allora, come ti trovi a scuola, ti sei fatto degli amici?- chiede, ad un certo punto, mio padre, guardandolo.
Lui alza le spalle.
-Qualcuno.- risponde soltanto, afferrando un pezzo di pane. 
-Dovresti uscire con Jade, potrebbe presentarti i suoi amici.- propone Mike. Questo ragazzo mi sta preoccupando seriamente, perché vuole, a tutti i costi, rovinarmi l'esistenza?
-Di amici ho solo Sarah e la conosce già.- ribatto, sperando che la smetta.
-E poi c'è il biondino.
Tutti gli occhi si puntano su di me e deglutisco cercando di non imprecare contro Mike.
-Il biondino? Hai trovato un fidanzatino?- sorride mia madre maliziosa. Oh, porca pupazza. Ma veramente sono figlia di questa donna?
-Fidanzatino un bel niente, chi è questo qua?- aggiunge mio padre, infastidito da sua moglie.
Mi metto le mani nei capelli. Adesso si metteranno a litigare per colpa mia.
Anzi, per colpa di Mike, che non se ne sta mai zitto.
-Nessuno, vi fate i cavoli vostri?- ribatto versandomi l'acqua nel bicchiere.
Ho ancora tutti gli occhi fissi su di me, e questa cosa mi infastidisce parecchio.
-Tesoro, noi ci preoccupiamo per te...- sussurra mio padre posando una mano sulla mia, che scosto, indignata -O almeno, io mi preoccupo per te.- aggiunge lanciando un'occhiataccia a mia madre, che rotea gli occhi al cielo.
-So badare a me stessa.- sputo acida, sbuffando.
-Lo so, ma i ragazzi della tua età sono animali e non vorrei che un giorno tornassi a casa incinta!- esclama agitando in modo buffo le braccia.
-Papà!- lo rimprovero, imbarazzata.
Guardo Zayn, che sicuramente non vedrà l'ora di dire ai miei delle cose successe tra me e Niall, ma lo trovo, con lo sguardo basso, a mangiare, incurante della tensione che gli si sta creando intorno. Forse ha capito che non deve immischiarsi, era ora.
-E comunque non facevi queste storie se Mike frequentava delle ragazze.- aggiungo mettendo il broncio.
-Mike non poteva tornare a casa incinto!- esclama lui, di rimando, facendomi innervosire.
-Ok, ma poteva comunque mettere incinte le sue amiche.- ipotizzo alzando le braccia.
-Ehi!- esclama mio fratello, risentito -Sono un gentleman, io.- scuoto la testa e sbuffo, tornando a guardare i miei.
-Allora, Jade, chi è questo qua?- continua mio padre incrociando le braccia.
Cerco di mantenere la calma e scatto in piedi.
-Sapete una cosa? Mi sono appena ricordata che ho un appuntamento con lui tra qualche ora, devo assolutamente prepararmi.- li provoco sorridendo.
Lancio, poi, un'occhiata a Zayn, che mi sta, improvvisamente, fissando ed esco dalla cucina.
Salgo le scale, ma mi blocco a metà scalinata.
Guardo indietro, certa che tra poco la figura incazzata di Zayn sbucherà dalla porta della cucina, ma niente. 
Rimango ferma ancora qualche secondo. Perché poco fa volevo che si facesse gli affari suoi e in questo momento vorrei che mi venisse incontro, pur da infuriato? 
Appena realizzo che nessuno mi seguirà, corro in camera, provata.
Mi chiudo dentro e apro l'armadio, cercando degli abiti che possano provocare mio padre.
Una camicetta bianca, una giacchina di pelle, una minigonna nera, calze trasparenti e ballerine nere fanno al caso mio. Morirò di freddo, lo so perfettamente, ma ne sarà valsa la pena.
Mi faccio una doccia e mi preparo.
 
Sento il campanello suonare due o tre volte e mi catapulto, a velocità della luce, ad aprire la porta.
Il vento gelido mi ricorda che ho sbagliato ad indossare questi abiti.
-Ciao!- esclama Niall, sfornando un meraviglioso sorriso.
Indossa un maglioncino aderente e dei Jeans a vita bassa, ed è veramente uno spettacolo.
-Wow, stai benissimo.- continua passando gli occhi sul mio corpo. Ehm, sì.
Sento il rumore di passi sulle scale, ma non mi volto, piuttosto afferro la mia giacca e faccio per chiudere la porta, quando, una mano, la blocca.
-Quanta fretta.- mi volto, Zayn, in tutta la sua bellezza sta fissando Niall con uno sguardo minaccioso.
-Tu? Che ci fai tu qui?- ribatte il biondino, alzando un sopracciglio.
-Ehm, Niall, vogliamo andare?- mi intrometto io, sperando che la situazione non degeneri. 
A guardare le loro facce si capisce subito che bramano di fare a botte.
-Che ci fai, tu ,qui, semmai.- risponde Zayn soffiandomi sul collo. 
-Sono venuto a prendere Jade.- lo provoca il biondino, ovvio. Vi prego, fermatevi o qui scoppierà un casino.
-Io ti strappo le palle.- esclama Zayn facendo un passo verso di lui, ma io lo blocco.
-Per favore, non fare l'idiota.- sussurro con voce tremolante, cercando i suoi occhi.
Stringe i pugni e sospira, annuendo. Tiro un sospiro di sollievo e, quando faccio per voltarmi verso Niall, lo vedo oltrepassarmi e andare a tirare un pugno sul volto del moro.
Zayn indietreggia, portandosi una mano sul labbro sanguinante.
-Sei morto!- esclama balzando verso di lui. E probabilmente lo sarebbe stato, se Mike non fosse intervenuto per bloccare Zayn.
-Fermo, ehi, calmati.- sussurra bloccandolo per le spalle.
Mi volto verso Niall, che sorride divertito con le mani in tasca e un'espressione vittoriosa sul volto.
Non riesco a muovermi, il fatto che stiano litigando per me mi fa stare malissimo.
Zayn si divincola dalla presa di Mike e punta un dito contro Niall.
-Ci vediamo a scuola, Horan.- lo minaccia e, dopo avermi lanciato un'occhiata disgustata, si avvia verso le scale.
Lo osservo andarsene, con il cuore che batte a mille.
Mio fratello scuote la testa.
-Noi due parliamo più tardi.- conclude, sparendo in cucina.
Sospiro e mi volto verso Niall, che ha un'aria indifferente impressa sul volto.
-Allora, andiamo?- esclama facendomi un enorme sorriso.
Corrugo la fronte, lo guardo male e gli sbatto la porta in faccia.


Allora, devo assolutamente ringraziare le meravigliose meraviglie che hanno recensito meravigliosamente tutti i capitoli. *_* 
Vi adoro, sul serio.
Poi, volevo fare un ringraziamento speciale a  zaynsskate, ti amo, sista, lo sai. :)
Ooook, io vado.
A presto, meraviglie.
Vale.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8
 
Il campanello suona di continuo, ma mi sono ostinata a non rispondere.
Niall si è comportato in maniera indecente. E' violento, non doveva farlo, perlomeno, non davanti a me.
Improvvisamente, mi squilla il cellulare e sussulto.
-P-pronto?- rispondo, senza pensarci. Idiota, idiota, idiota.
-Jade, aprimi.- sospiro, non riuscendo a resistere alla sua voce.
-Niall...io...
-Ti prego, Jade.- Datemi della cretina, ma io vado ad aprirgli.
Mi alzo e corro verso la porta, spalancandola.
Lui è lì, con le mani in tasca e un sorriso rincuorato.
-Ehi.- sussura, piano, come per non spaventarmi.
-Ehi.- ribatto, con lo stesso tono.
Ci guardiamo per un attimo, poi, sospirando, mi avvio verso la sua auto.
-Non dovevi farlo.- esclamo, sedendomi.
-Se l'è meritato. Ieri mi ha tirato un pugno senza motivo, io gli ho soltanto risposto, oggi.- a quelle parole dei brividi mi percorrono la schiena.
-Io...è colpa mia...gli ho detto di ciò che è successo tra noi.- ammetto mordendomi il labbro e stringendomi nella giacca.
-Cosa?- chiede, sorpreso, alzando un sopracciglio -Non credevo che andassi a vantartene in giro.- aggiunge, poi, divertito, sfiorandomi i capelli.
Lo guardo, spalancando gli occhi.
-Non...non è così.- mi difendo, storgendo la bocca.
Annuisce, sorridendo furbetto e accende il motore.
Restiamo un po' in silenzio.
Guardo gli alberi scorrere velocemente fuori dal finestrino, i negozi, i lampioni, le panchine... 
-Provi qualcosa per lui?- a primo impatto, faccio caso solo al tono disgustato della sua voce, poi, mi rendo conto del significato di quella frase e sento lo stomaco contorcersi.
-No!- nego, arrossendo. Il cuore mi batte all'impazzata e non mi meraviglierei di trovarmelo in gola, le mie guance iniziano a colorarsi di quel rosso che io odio tanto.
-Stai mentendo...- afferma, sconvolto.
-No, io...non...- frena improvvisamente e si volta a guardarmi.
-Non sono il tuo ragazzo...perché menti?- guardo fuori dal finestrino e sospiro.
-Non provo niente per lui.- Wow, Jade, hai un futuro da attrice. Ok, no, era pessima.
-Allora perché stai tremando?- mi mette una mano sul petto.
-Perché il tuo cuore sta battendo in questo modo?- Smettila, smettila, ti prego. Lo guardo implorante. Non so cosa provo e non voglio saperlo, non costringermi.
Si volta a guardare la strada, torturandosi il labbro inferiore.
-Ok, ho capito.- accende di nuovo il motore e riparte.
Dopo interminabili minuti di un silenzio imbarazzante arriviamo a destinazione. Un cinema.
-Un cinema?- chiedo, dando voce ai miei pensieri.
-Non sono tanto originale con gli appuntamenti.- commenta, aprendomi la porta.
Sorrido ed entro.
-Cosa guardiamo?- domando, curiosa, osservando l'immenso salone che accoglie gli ospiti del cinema.
-Roba horror.- ribatte avviandosi verso la biglietteria.
-Stai scherzando, vero? Odio i film horror!- questo si prospetta il peggior appuntamento di sempre. Sono terrorizzata da queste cose. Vampiri, lupi mannari, zombie, fantasmi? Oh, porca figlia di una bambola assassina.
-Puoi abbracciarmi se hai paura.- commenta, dopo aver comprato i biglietti.
-Hai presente i salti che fanno i gatti quando gli si tira l'acqua? Ecco, immaginateli più alti e con più urla. Sono io.
-Tranquilla.- conclude entrando nella sala. Devo dire che è molto accogliente, ma appena spegneranno le luci, si trasformerà in una casa degli orrori. Salvatemi, sono troppo giovane per morire.
 
Il film è iniziato ormai da un bel po' e, nonostante muoia di paura non mi sono avvicinata a Niall. 
Ho gli occhi socchiusi, anzi, uno è proprio chiuso.
Un rumore improvviso e non resisto più.
Mi ritrovo a stringermi al biondino.
-Ehi.- sussurra accarezzandomi i capelli.
-Non...non voglio guardare.- rispondo poggiando il viso sul suo petto.
-Ma che sarà mai...è solo un tizio senza gambe che uccide la gente.- Solo un tizio senza gambe che uccide la gente?
Tremo e stringo la sua maglietta.
Non ho mai sopportato questo genere di film, li considero da masochisti.
-Vuoi che ce ne andiamo?- sussurra ancora stringendomi a sé.
Annuisco e ci alziamo.

-Mi...mi dispiace, ti ho rovinato il film.- commento mentre usciamo dal cinema.
Alza le spalle e si mette le mani in tasca.
-Tanto non faceva nemmeno paura, o almeno non per me.- mi guarda e sorride.
Fuori, intanto, ha iniziato a piovere, ma non sarà di certo un po' di pioggia a frenare la vita frenetica dei Londinesi. 
Le strade, infatti, sono affollate e le vetrine dei negozi brillano più del solito.
-Accidenti, ti pareva!- si lamenta Niall cercando di pararsi la testa con le mani.
Io, invece, sorrido, beandomi di quella bella sensazione che hai quando ti senti libero. Non so, la pioggia mi fa sentire così, libera. 
Rimango ferma e chiudo gli occhi, lasciando che le gocce scivolino, incontrastate, sul mio viso.
-Ci prenderemo un raffreddore se non entriamo subito in auto.- commenta il biondino cingendomi la vita con un braccio.
Non oppongo resistenza e mi faccio condurre verso la sua macchina, seppure con tristezza.
-Non ti piace la pioggia?- chiedo appena entriamo.
-Non mi piace prendere il raffreddore, è diverso.- sorrido e annuisco, mettendomi la cintura.
-Senti...che facciamo, adesso?- continua osservando la strada brulicante di auto.
-Non lo so...vuoi venire da me?- mi guarda alzando un sopracciglio.
-Per vedere Zayn? No, grazie, non ci tengo.
-Mi piacerebbe che vi chiariste.- lui scuote la testa e accende la radio.
-Non esiste. Piuttosto vieni tu da me, ti presento la mia famiglia.- rimango un attimo a pensare alle sue parole. Non mi va molto di conoscere i suoi, che, ricchi come sono, saranno snob e mi vedranno come una poveraccia.
-Non so...- sorride e posa una mano sul cambio.
-Hai paura del giudizio dei miei?- ma che fa? Mi legge nella mente?
Mi mordo il labbro.
-A dire la verità...sì.- ammetto lasciando che mi lanci un'occhiata derisoria.
-Ma dai, Jade.
-Va bene, va bene.- alla fine mi arrendo, come sempre d'altronde.
 
 
-Mio Dio, vivi in un castello!- esclamo meravigliata alla vista della sua residenza.
E' enorme e non saprei con che altro aggettivo descriverla se non con perfetta.
Il giardino, poi, non ha niente da invidiare alla casa, è pieno di luci, statue, alberi e fiori.
-Sì, mia madre è un po' megalomane. Mio padre preferisce le cose più semplici, ma, alla fine la accontenta sempre.- commenta mentre camminiamo su un sentiero di ghiaino rosa.
-Hai ancora paura?- mi stringo nel cappotto e annuisco, anche se non è proprio paura ciò che provo.
Niall apre la porta e una forte luce mi abbaglia.
L'ingresso è qualcosa di eccezionale e rimango ad osservarlo a bocca aperta.
Tralasciamo i quadri, tralasciamo le statue, tralasciamo i tappeti, le tende, le lampade, i fiori e le due meravigliose librerie ai lati della stanza, ma le scale, ah, quella enorme scalinata che porta al piano superiore è veramente unica e deliziosa; con le ringhiere in legno e un lungo tappeto rosso, che le dà un tocco raffinato.
-Ti piace?- chiede lui, sorridendo per la mia espressione sorpresa.
-E' bellissima.
-Certo che lo è.- ribatte una voce, quasi risentita.
Mi volto. Una donna sulla quarantina, con un abito corto ed elegante, ci sta fissando con un'espressione dura in volto.
-Ciao, mamma.-la saluta Niall allegro, mettendomi un braccio dietro la schiena e spingendomi verso di lei.
-Ciao.- risponde lei, fredda, squadrandomi con l'aria di chi la sa lunga.
-Lei è Jade.- continua lui facendomi avanzare ancora di più.
-Salve.- la saluto educatamente porgendo una mano, che viene rifiutata.
-Sono germofobica.- dice guardando con disprezzo la mia mano, che ritiro, imbarazzata. Germofobica, tzè. La gente se le inventa proprio tutte, eh!
Niall le lancia un'occhiataccia, ma lei non si scompone.
-Che ci fa qui, esattamente?
-Volevo presentarvela, è una mia amica.- Da quando noi due siamo amici? E perché io non lo sapevo? E, ancora, perché mi sono lasciata convincere a venire qui?
La donna cerca di sorridere, ma, evidentemente le riesce male.
-Oh, allora benvenuta. Stavo bevendo del the , vi unite a me?- chiede con la voce più falsa che abbia mai sentito.
Annuiamo e la seguiamo in salotto. E che salotto.
 
Scusate tantissimo per questo capitolo, ma ho avuto dei problemi col computer e non sono riuscita a scrivere di più. D:
Mi farò perdonare, promesso.
Ciao, ciao.
Vale.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9
 
-Allora, Jane, Niall ti ha parlato dell'asta di beneficenza organizzata per questo venerdì?- chiede la donna accavallando le gambe e afferrando una tazza di the fumante.
-Jade...e, beh, in realtà no.- ammetto voltandomi verso il ragazzo, che mi sorride.
-Non è una cosa importante, mamma.- si lamenta prendendo un biscotto al cioccolato.
-Certo che lo è. Potrebbe venire con la sua famiglia, credo di avere qualche maglioncino vecchio da svendere.- Spalanco gli occhi. Non posso credere che abbia detto una cosa del genere.
Sento Niall irrigidirsi.
La donna mi guarda con aria di sfida, aspettando una risposta che non arriva. Abbasso la testa e osservo l'enorme tappeto persiano sotto il tavolino di vetro rivestito di swarovski.
-Cosa fanno i tuoi genitori?- cambia discorso quella spocchiosa, sorridendo beffarda.
Inizio a torturarmi le mani, nervosa.
-Beh...mia madre è un'insegnante.
-Oh, insegna in un'università?- mi interrompe, senza battere ciglio.
-Ehm, in realtà no. Insegna ai bambini, è una maestra.- rispondo, un po' imbarazzata. Lei annuisce e appoggia la tazza del the sul tavolino.
-Beth, cara, puoi portarci altro the?- si rivolge, poi, ad una ragazza che per tutto il tempo se n'è stata in piedi in un angolo della stanza.
-Certo, signora Horan.- la vedo avvicinarsi e guardarmi con comprensione, per poi, sparire con il vassoio e la teiera.
-Bene, dove eravamo? Ah, e tuo padre, invece?- riprende la donna continuando a fissarmi con la stessa aria di sfida e superiorità.
-Lui...lavora il legno. Crea piccole statuette con il legno.- dico, sospirando.
Lei sorride e guarda Niall, che ricambia lo sguardo implorandola di smettere.
-E' un falegname, quindi. Sai, che noi ne abbiamo uno privato? Sapessi che capolavori che crea, magari un giorno potrei presentartelo.- faccio una smorfia, che dovrebbe essere un sorriso.
Niall si è portato una mano sul viso, disturbato dal comportamento di sua madre. E io, beh, non sono mai stata tanto imbarazzata in vita mia.
Questo episodio supera di gran lunga quella volta in cui Zayn mi vide con quell'abito indecente. Oh, mamma. In questo momento preferirei subirmi i peggiori insulti da parte di quel ragazzo che stare a sentire questa donna.
-Hai fratelli o sorelle?- scuoto la testa, scacciando i miei pensieri.
-Sì, un fratello più grande e uno adottivo.- mi fa  strano parlare di Zayn in questo modo, ma infondo è la verità.
-Zayn è tuo fratello?- interviene Niall guardandomi incredulo.
-Adottivo.- preciso, annuendo alla sua affermazione.
Sua madre si schiarisce la voce e entrambi ci voltiamo verso di lei.
-Bene, quindi hai un fratello adottivo, e l'altro? Studia?
-Beh, no, aiuta mio padre.- rispondo mordendomi il labbro.
-Oh, quindi anche tu, un giorno, andrai ad aiutarlo?- continua lei, facendomi stringere i pugni.
-Non lo so. Non credo.- annuisce, guardandosi intorno.
-Niall, puoi andare a vedere che fine ha fatto quella buona a nulla di Elizabeth?- chiede infastidita, notando che la cameriera non è ancora tornata. Il biondino sbuffa, ma si alza.
-Torno subito.- mi sussurra, poggiando una mano sulla mia spalla. Oh, no, ti prego, non lasciarmi sola con questa serpe.
Abbasso la testa e torno a torturarmi le dita, quando noto un'ombra accanto a me. 
-Non so che intenzioni tu abbia con mio figlio, ma ti consiglio di stargli alla larga, non sei minimamente degna delle sue attenzioni.- mi sussurra, appoggiando un braccio sulle mie spalle.
Mi volto a guardarla. Il suo sorriso ha lasciato spazio ad un'espressione di disprezzo.
Mi alzo di scatto, irritata da quel contatto e soprattutto da quelle parole così acide.
-Lei...lei è veramente maleducata. Per tutto il tempo non ha fatto altro che umiliarmi- mi fermo un attimo, per reprimere le lacrime e continuo -Beh, può stare tranquilla, ho afferrato il concetto. Me ne vado. Dica pure quello che vuole a suo figlio.- vedo un sorriso vittorioso solcarle il volto e, per la prima volta, ci riconosco Niall.
Perché sono uscita con lui? Non abbiamo niente in comune, niente.
Indignata e ferita esco da quella casa, lasciando che la pioggia mi impregni i vestiti e si confonda con le mie lacrime.
Chiamo un taxi e mi faccio portare a casa.
 
A volte, per quanto una cosa può sembrare bella e invitante, ci riserva delle brutte sorprese, dopo averci fatto smettere di credere in noi stessi e nelle persone di cui ci fidiamo di più.
A volte bisogna fregarcene del giudizio delle persone ed essere orgogliosi di ciò che abbiamo.
 
Entro in casa, bagnata fradicia e noto mia madre seduta sul divano a guardare il fuoco ardere nel caminetto.
Mi tolgo la giacca e mi siedo vicino a lei, che mi sorride.
-Ciao, Jade.- sussurra piano, mentre mi stringo a lei.
-Ciao, mamma.- rispondo posando la testa sul suo petto.
-Io e tuo padre siamo stati invadenti questa mattina, ci dispiace molto.
-No, tranquilla, siete soltanto preoccupati per me.- ribatto, mentre mi schiocca un bacio sulla testa.
Mi metto ad osservare il fuoco anche io e cerco di rilassarmi.
-Tuo padre ti ha fatto una cosa, per scusarsi.- riprende lei afferrando dal tavolino un piccolo coniglietto di legno.
-E' bellissimo.- commento giocherellandoci.
La vedo sorridere e torno a stringermi tra le sue braccia.
 
A volte apprezzare le piccole cose significa apprezzare la vita.
 
Busso alla sua porta, più agitata che mai.
E' quasi ora di  cena, quindi, nel caso volesse uccidermi verrei salvata dalle urla di mia madre che chiama per andare a tavola.
-Avanti.- la sua voce è roca e scocciata.
Entro titubante e lo osservo mentre armeggia al computer, con una sigaretta in bocca. 
Si volta a guardarmi e mi faccio coraggio.
-Ciao.- lo saluto picchiettando le dita sulla porta.
-Che vuoi?- ribatte, sprezzante, senza un briciolo di curiosità.
Intimorita dal suo tono di voce, mi mordo il labbro, cercando le parole più adatte per scusarmi.
-Mi dispiace.- alla fine, opto per il metodo più semplice e senza tanti giri di parole, che sicuramente non apprezzerebbe e mi farebbero apparire stupida.
Si volta e torna a guardare lo schermo del computer, scrivendo qualcosa.
-Davvero, non doveva tirarti quel pugno...- continuo, iniziando a blaterare proprio quelle parole che poco fa avevo escluso.
-Non sei tu che devi scusarti. Non per questo, almeno.- ribatte senza guardarmi.
Mi stringo nelle spalle e abbasso la testa.
-Beh, dato che molto probabilmente non riceverai delle scuse da Niall...mi sembrava giusto fartele.- sussurro piano, continuando a guardare per terra.
Si alza e si siede sul letto, spegnendo la sigaretta sul davanzale della finestra.
Fuori sta diluviando e i vetri sono appannati.
-Non capisco cosa ci trovi in quel coglione, proprio non lo capisco.- commenta scuotendo la testa e fissandomi con aria interrogativa.
Mi mordo il labbro e mi avvicino al letto, lasciando che il rumore di un tuono improvviso mi faccia sussultare.
-Forse voglio semplicemente rimediare all'errore più grande della mia vita.- suppongo, alludendo alla sera della festa.
-Forse se me lo facessi piacere mi sentirei meno in colpa. Mi sentirei meno come le altre. Perché mi sento così, tu non puoi capire. Mi sento come una di quelle ragazze odiose che è stata a letto con lui soltanto perché è la moda del momento. Mi sento una delle sue puttanelle. Sento di aver perso me stessa.- una lacrima cristallina mi riga il volto, dando inizio ad una serie di singhiozzi ininterrotti.
-Jade, vieni qui.- ordina dolcemente, indicando il letto.
Obbedisco, senza smettere di piangere. E non me ne vergogno.
Non mi vergogno di piangere davanti a lui. Voglio solo sfogarmi.
Sento il suo braccio cingermi la vita per stringermi a sè.
E' incredibilmente caldo. 
Profuma di Colonia e tabacco.
Sento che non mi sta giudicando.
Lentamente, smetto di singhiozzare e appoggio la mia testa sul suo petto.
Oggi mi è successo già tre volte, ma sicuramente questa è la migliore.
Il battito del suo cuore mi culla dolcemente, le sue mani mi accarezzano i capelli e il suo profumo mi sta inebriando.
-Credimi, tu non sei come le altre.- sussurra dolcemente senza smettere di accarezzarmi i capelli.
-Sei incredibilmente ingenua, ma in senso positivo.- lo guardo e mi sorride. Perché quando lui è con me mi sento così strana? 
-Non sai vivere. Ti poni problemi assurdi.- non riesco a staccare gli occhi dalle sue labbra.
-Ma mi piaci perché sei testarda, orgogliosa e ribelle.- Ribelle. L'ho sempre pensato anche io. Forse questa è la parola che mi definisce meglio.
Aspettate. Ha detto che gli piaccio? 
Corrugo la fronte e specchio i miei occhi nei suoi.
-Pensavo che mi odiassi.- sussurro con la voce ancora leggermente tremolante per il pianto.
-Odiarti è la strada più semplice. Ma a me non piacciono le cose facili.- sorrido, scuotendo la testa.
-Posso chiederti un favore?- domando cercando la sua mano e intrecciandola con la mia.
-Dipende.- lo guardo e faccio il labbruccio.
-Potresti cercare di non spaccare la faccia a Niall?- fa finta di pensarci su e poi scuote la testa.
-Quel biondino è morto.- sussurra digrignando i denti.
Guardo le sue labbra e noto un piccolo taglio rosso.
Avvicino la mano e glielo tocco delicatamente, non si muove.
-Ti fa male?
-No, è solo un taglietto.- ribatte prendendo di nuovo la mia mano.
-Zayn, guardami. Non voglio che vi mettiate a fare a botte.- continuo seria.
Rotea gli occhi e poi sorride, divertito dal mio tono preoccupato.
-Ci proverò.- sbuffa, alla fine, avvicinandosi al mio volto.
Mi guarda negli occhi e ci riconosco le pagliuzze dorate.
Ahw, le adoro.
Mi mordo il labbro inferiore e lui mi passa una mano sulla guancia.
-Ma tu non ti azzardare mai più a uscire con lui.- aggiunge, avvicinando le mie labbra alle sue.
Vorrei sorridere, ma sono troppo concentrata su di lui e ho il cervello in pappa.
Sta per baciarmi, lo sento.
-Non ti piacciono le cose facili, Zayn.- gli ricordo, soffiandogli sulle labbra e allontanandomi controvoglia da lui.
Mi alzo dal letto, lasciandolo incredulo, e me ne vado con un sorriso soddisfatto sul volto.
Chi è che comanda, adesso?

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10
 
Oggi è stranamente una bella giornata, anche se il sole non è molto brillante, ed è stato facile alzarmi dal letto.
Mi sento bene.
Ho indossato un paio di jeans e un bel maglioncino colorato e adesso mi sto allegramente truccando in bagno.
La porta si apre, scricchiolando e Zayn, mezzo addormentato, fa la sua entrata nella stanza.
-Non si bussa?- dico, sarcasticamente, armeggiando col mascara.
Strizza gli occhi e sbadiglia, sciacquandosi il viso.
Lo guardo e sorrido.
E' davvero buffo con i capelli spettinati e l'aria da zombie.
-Notte insonne?- continuo, tornando a darmi il mascara.
Mormora qualcosa e torna a immergere la faccia nell'acqua.
-Tutto bene?
-Ma che hai oggi? Dobbiamo andare a scuola, mica in vacanza.- commenta, sbuffando.
-E allora? Non posso essere di buon umore?- ribatto, smettendo di truccarmi e iniziando a pettinarmi.
Mi guarda in modo strano e scuote la testa.
 
Apro il mio armadietto per prendere il libro di trigonometria e vedo Sarah venirmi incontro.
-Ciao.- mi saluta, senza accennare al suo solito sorriso euforico.
-Ehi. Tutto ok?- chiedo corrugando la fronte e chiudendo l'armadietto.
-No, ieri sono andata da Liam. L'ho beccato mentre si divertiva con una.- fa un sorrisino ironico e scuote la testa.
-Per favore non dire 'te l'avevo detto'.- aggiunge armeggiando col suo armadietto.
Sbuffo e incrocio le braccia.
-Te l'avevo detto, Sarah. Toglitelo dalla testa.- chiude gli occhi per poi riaprirli e sbuffare.
-Come mai sei così contenta? L'appuntamento con Niall è andato bene?- continua con aria scocciata.
Faccio una smorfia, ma poi alzo le spalle.
-E' stato un disastro, veramente. Ma non mi importa.- ci avviamo verso l'aula di trigonometria e lei corruga la fronte.
-Oh, mi dispiace, credevo che gli piacessi. Che è successo?
-Niente, mi ha portata a casa sua e sua madre ha rovinato tutto. Ma mi ha anche aiutata, da una parte, mi ha fatto capire che io e lui apparteniamo a due mondi opposti.- stringe il libro al petto e sospira.
Il problema è che lei non smetterà mai di pensare a Liam.
-Sono patetica, vero?- continua, pensando sicuramente a quell'idiota.
-Vuoi la verità?- si morde il labbro e scuote la testa.
-Meglio di no.- ribatte, mentre entriamo nell'aula.
 
Dopo aver sopportato due ore di trigonometria insieme a Sarah e un'ora di Storia e una di Chimica sola come un cane, mi sto dirigendo spensieratamente verso la mensa, quando qualcuno mi blocca per un braccio, rovinando quella giornata allegra.
-Perché mi eviti?- mi volto a guardare Niall, scocciata.
-Sveglia! Noi due non siamo amici.- commento, voltandomi per andarmene, ma mi si affianca.
-Non rispondi alle mie chiamate, ai messaggi. Voglio sapere perché te ne sei andata, ieri.- mi fermo e lo guardo, notando nei suoi occhi una nota di dispiacere.
-E' così difficile da capire?- chiedo sarcasticamente, agitando le braccia e attirando su di noi diversi sguardi curiosi.
-Per mia madre? Senti, lo so, lei è così e ho sbagliato a portarti a casa. Mi dispiace.
-Accetto le tue scuse, ma non cercarmi, Niall, noi non siamo amici.- gli do una pacca amichevole sulla spalla e torno a camminare verso la mensa.
-Jade, aspetta.- sospiro, vedendolo di nuovo al mio fianco.
-Tu...mi piaci.- ammette portandosi una mano dietro la testa, imbarazzato.
Scuoto la testa e mi fermo.
-Non è vero, sei soltanto tormentato dai sensi di colpa per ciò che è successo. Dimenticatene e vai avanti.- aumento il passo, ma non è deciso a mollarmi.
-Per favore, Jade. Lo so, ieri è stato uno schifo, ma posso rimediare.- sto per rispondergli, ma una voce mi precede.
-Vattene, Horan o ti faccio evaporare io.- mi volto e vedo Zayn con un'espressione dura e incazzata sul volto.
Niall fa un sorrisino ironico e mette le mani in tasca.
-Oh, bene, ci volevi anche tu, adesso.
-Vattene.- ripete il moro, acido.
Decido che forse è meglio intervenire e lancio un'occhiata a Niall.
-Per favore, fai come ti dice.- lo supplico, cercando di mostrarmi calma, anche se vorrei mettermi a urlare.
Il biondo sbuffa e fa una smorfia.
-Ripensaci, Jade.- conclude, andandosene, dopo aver fulminato Zayn con lo sguardo.
Il moro sorride.
-Finalmente.- commenta avvicinandosi.
-Zayn, ricordati il nostro accordo.- lui mi cinge la vita e mi spinge a camminare.
-Ricordalo bene anche tu.- mi fa l'occhiolino e mi stringe a sé.
-Allora, ti sei fatto degli amici?- chiedo mentre entriamo a mensa.
-Decisamente. Ricordi la bionda della festa?- mi provoca ridendo sotto i baffi. Lo fulmino con lo sguardo e scuote la testa.
-Guarda che è simpatica.
-Mi prendi per il culo?- mi divincolo dalla sua presa e lo guardo negli occhi.
-Ehi, Jade.- ci interrompe Sarah -Zayn...- aggiunge, poi, perplessa.
-Oh, ciao.- rispondo io lanciando un'occhiataccia al moro.
-Ciao, dolcezza. Beh, io vado a fumare una sigaretta, a dopo.- conclude, svignandosela.
-'A dopo'?- chiede Sarah, meravigliata. Mi sposto una ciocca di capelli dal viso e mi mordo il labbro.
-Io e lui...ehm...siamo amici.- amici o, insomma, quello che è.
Spalanca gli occhi e si volta a scrutare la figura di Zayn mentre esce dalla mensa.
-Io non ci posso credere.
 
La campanella è appena suonata e, come sempre, mi dirigo nel parcheggio per aspettare mio fratello.
Zayn è seduto su un muretto a fumare, toh, che novità.
-Ma tu fumi sempre?- chiedo, sedendomi accanto a lui a osservare il parcheggio pieno di studenti e dei loro familiari.
-Non dovrei, ma non riesco a smettere.- ammette voltandosi a guardarmi. Annuisco e abbasso la testa.
-Sai che è sintomo di insicurezza?- alza le spalle e soffia via il fumo.
-Insicurezza, paura...è sintomo di tante cose.- corrugo la fronte e lo guardo.
-Da quant'è che fumi?
-Parecchio. Da quando mio padre ha iniziato a drogarsi. Avevo dodici anni.- lo vedo irrigidire la mascella e contrarre i muscoli.
-Quel bastardo ha rovinato la vita sia a me che a mia madre.- continua, stringendo i pugni. 
Mi guarda e fa una smorfia.
-Ha iniziato a picchiarla e se provavo a difenderla non si faceva scrupoli a riempire di botte anche me.- Non posso credere alle sue parole. Stringo la sua mano e si rilassa, intrecciando le sue dita con le mie.
-Poi non gli bastava più.- corrugo la fronte e scuote la testa.
-Ha cominciato a drogare anche lei. Da quel momento la mia vita non ha avuto più senso. Evitavo tutti, ero aggressivo, fumavo. Un giorno ho deciso che non volevo più essere così e ho chiamato la polizia.  Avevo passato l'inferno per quattro anni e non credevo che sarebbe potuta andare peggio.- si ferma e stringe la mia mano.
-Mi rinchiusero in un centro, dove ogni dannata stanza era uguale. Mi arresi all'idea che sarei impazzito lì dentro.- lascia andare la mia mano e spegne la sigaretta.
-E poi mi hanno messo di fronte ad una scelta; potevo rimanere lì o andare a vivere con una famiglia di Londra.- rimaniamo un po' in silenzio e poi io riprendo.
-Perché me l'hai raccontato?- sorride.
-Perché avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno.- annuisco e lo abbraccio, chiudo gli occhi e lo stringo forte.
-Non sei più solo, Zayn. Io ci sono e ci sarò sempre.- E' strano pensare a lui come una persona bisognosa d'affetto, ma adesso mi rendo conto che ne ha più bisogno lui di molte altre persone.
Mi stringe a sé e, anche se non posso vederlo, spero che stia sorridendo.
-Lo so.- sussurra, sciogliendo l'abbraccio. Mi guarda e si siede sul muretto.
-Biondino rompipalle a ore tre.- sbuffa, poi, roteando gli occhi al cielo.
Mi volto e vedo Niall correre verso di noi.
-Jade...finalmente...ti...ho...trovata.- blatera cercando di riprendere fiato.
Sospiro e incrocio le braccia.
-Niall...mi sembrava di essere stata chiara.- guarda me e poi Zayn e abbassa la testa.
-Perché non vuoi darmi una possibilità?
-Smetti di perseguitarla?- interviene Zayn frapponendosi fra noi due.
Niall lo guarda con aria di sfida.
-Non la sto perseguitando. Voglio solo che esca con me.- lo contraddice mettendo le mani in tasca.
Sospiro e scuoto la testa.
-Beh, ti do un consiglio, lasciala in pace o te la vedrai con me.- lo minaccia il moro stringendo i pugni.
-Non ho paura di te e non ti conviene avermi come nemico.- ribatte l'altro avvicinandosi.
-Smettetela, adesso.- mi intrometto io, tirando Zayn per la maglietta.
-Tu non c'entri niente, Jade. Stanne fuori.- mi porto le mani sul volto e sospiro.
-Ah, io non c'entro niente? Ma se state litigando per me!- esclamo, agitando le braccia.
-Jade! Zayn!- la voce di mio fratello ci distrae e, per fortuna, dobbiamo andarcene.
Spingo il moro verso l'auto e saluto Niall con un cenno della testa.
-Problemi con quel ragazzo?- chiede Mike, appena entriamo nella macchina.
-No.- rispondo io, ma vengo contraddetta da Zayn.
-Sta perseguitando Jade.- afferma accoccolandosi sul sedile.
-Non è vero, vuole solo uscire con me e incasinarmi la testa.- ribatto, appoggiandomi al finestrino.
-Vi siete già picchiati, non riaccadrà, vero?- Mike guarda il moro che alza le spalle.
-Dipende da lui.- tiro un calcio al suo sedile e lui si volta.
-Ehi!- gli faccio la linguaccia e incrocio le braccia.
Torna a guardare davanti e lo sento sbuffare.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11
 
Me ne sto già da qualche ora in veranda, cercando di risolvere delle equazioni di matematica.
Sbuffo, dando una leggera spinta al dondolo su cui mi trovo.
-Problemi?- vedo Zayn sbucare fuori dalla porta di casa.
-Matematica.- ribatto, senza staccare gli occhi da quegli esercizi.
-Sei fortunata, sono bravo in matematica.- scoppio a ridere e lo guardo.
-Non ci credo neanche se lo vedo.- mette il broncio e si siede accanto a me.
-Beh, se non vuoi il mio aiuto posso andaremene.- torno seria e gli mostro il quaderno.
Lo afferra e fa scorrere gli occhi su quei dannatissimi numeri.
-Equazioni? Sul serio?- alza un sopracciglio e mi guarda.
-Che c'è? Faccio schifo a matematica.
-Non ci credo neanche se lo vedo.- sorrido e mi appoggio alla sua spalla.
-Cos'è che non capisci?- ci penso un attimo su e poi lo guardo.
-Non capisco a cosa serva questa roba.- mi guarda e scoppia a ridere per, poi, scuotere la testa.
-Dai, ti mostro come si fanno.
 
 
-Hai capito?- ripete, per la centesima volta, Zayn.
Ammetto che mi sto divertendo un casino a prenderlo per il culo e continuerò ancora un po' a farlo irritare.
-Uhm...ho capito che odio la matematica...- butta la testa all'indietro e sbuffa.
Scoppio a ridere.
-Ho capito cento 'hai capito?' fa!- esclamo facendogli roteare gli occhi.
-Quindi mi hai fatto ripetere le stesse cazzate per due ore?
-Uhm...eh, già.- annuisco, e si morde la lingua per non urlare.
-Ora me la paghi!- nemmeno il tempo di realizzare ciò che ha detto che inizia a farmi il solletico. E io odio il solletico.
-No! Basta!- urlo, senza smettere di ridere.
-Te lo sei meritato.- commenta, dopo un po'.
Lo guardo e gli tiro una pacca amichevole sulla spalla.
Lui ricambia con una spinta.
Scuoto la testa e sorrido.
-Grazie, per avermi aiutata.- dico, poi, facendo muovere il dondolo.
-E' l'ultima volta.- ribatte, sicuro.
-No! Dai.
-No, è l'ultima volta.- rido e mi mordo il labbro.
Noto il suo sguardo fisso su di me.
-Che c'è?- chiedo, guardandolo.
Alza le spalle.
-Sei...bella.- avvampo. Cosa? Cosa?
-Wow, era un complimento quello?- ribatto, cercando di sembrare tranquilla.
-Non dirmi che odi i complimenti, adesso.- continua trattenendo le risate.
Mi volto a guardarlo e scuoto la testa.
-No.- sussurro, mentre lui torna serio -Nessuno me l'ha mai detto.- continuo leggermente in imbarazzo.
Sorride e fa schioccare la lingua.
-E scommetto che per questo tu hai creduto di non esserlo.- mi provoca, avvicinandosi. Non so cosa rispondere, perché è così.
Abbasso gli occhi.
Perché ho così tanta voglia di baciarlo?
Non dovevo essere io a comandare?
Sento il cuore riprendere il ritmo impazzito che ha tutte le volte che Zayn mi si avvicina e il respiro mi si fa corto.
Lo conosco da qualche giorno e mi sembra una vita.
Si avvicina ancora di più e le nostre labbra si sfiorano.
Chiudo gli occhi.
Lo sento ridere e li riapro.
-Non mi piacciono le cose facili, Jade.- stronzo, bastardo, coglione.
-Ah, stai zitto e vieni qui.- non gli do il tempo di controbattere che mi attacco alle sue labbra, portando le braccia intorno al suo collo.
Per un attimo, rimane perplesso, ma poi ricambia il bacio e mi blocca per i fianchi.
Mi stacco controvoglia da lui e lo guardo intensamente.
Il vento gelido mi muove i capelli, ma se ho i brividi non è di certo per il freddo.
Sorride e mi accarezza la guancia, al contrario di Niall lui è sempre caldo.
E' così bello stare fra le sue braccia.
-Wow, Jane Middleton, non si può certo dire che tu non sia piena di sorprese.- sussurra appoggiando la sua fronte alla mia.
Sorrido e mi specchio nei suoi meravigliosi occhi.
-Sai, vero, che se mio padre ci scopre sei morto, defunto e sepolto?- ribatto, senza distanziarmi.
Alza le spalle e mi bacia.
-E' questa la parte divertente.- commenta, alla fine, facendomi l'occhiolino e tornando in casa.
Sorrido e guardo il libro di matematica.
-Grazie, matematica, non ti offenderò mai più, promesso.- 
Mi alzo dal dondolo e afferro il quaderno, notando che mi sono dimenticata un esercizio.
-Eh, no, eh! Allora, fanculo, ce l'hai con me! Ritiro tutto!- sbuffo e mi butto di nuovo sul dondolo.
Osservo l'esercizio e, stranamente, mi sembra facilissimo.
Lo svolgo e, quando controllo il risultato, mi scappa un risolino vittorioso.
Sono passata da 'odio il lunedì e la matematica' a 'cazzo, vi amo troppo!'.
Sorrido e torno dentro.
 
-Cosa?!- devo allontanare il telefono di almeno venti centimetri dal mio orecchio per riuscire a non farmi stimpanare da Sarah.
-E' così difficile da credere?
-Satana, esci dal suo corpo!- ribatte, sbuffando.
-Finiscila, non sei divertente.- la riprendo, roteando gli occhi.
-No, tu non sei divertente! Ma se hai detto che non vi sopportate, che è un coglione, che siete completamente diversi...- la interrompo, sbuffando.
-Beh, gli opposti si attraggono.- commento, lasciando che un sorriso mi solchi il volto.
-Jade, sii seria. Tu e lui? Non esiste!
-Lo dici soltanto perché vuoi che frequenti Niall così potrò spianarti la strada con Liam!- esclamo, iniziando ad alzare la voce.
Rimane un attimo in silenzio, probabilmente per reprimere le lacrime.
-Fanculo, Jade.- stacca la chiamata e chiudo gli occhi.
Lei è sempre stata la mia migliore amica, l'unica che ha scelto me invece della popolarità, che potrebbe tranquillamente avere.
Sento un'improvvisa voglia di piangere e corro in camera di Zayn.
Senza bussare, spalanco la porta e mi getto tra le sue braccia.
-Ehi, che succede?- chiede, preoccupato, accarezzandomi la testa.
Non rispondo, ma lo stringo forte.
-Jade?
-Ho...litigato con Sarah.- ammetto, lasciando che le mie lacrime gli bagnino la maglia.
-Perché?- continua, sciogliendo l'abbraccio e asciugandomi le lacrime con il pollice.
Non posso dirgli che è per lui. So come ci si sente a vedere due persone litigare a causa tua e non voglio assolutamente che lui provi quelle cose.
-Motivi stupidi.- mento, accennando a un sorrisino ironico e distogliendo lo sguardo da lui.
-Non sai mentire, Jade.- commenta, stringendomi la mano.
Lo guardo e sospiro.
-Lei è la mia migliore amica, Zayn, mi ha sempre supportato e le voglio un bene dell'anima...- mi fermo un attimo e mi sorride dolcemente per farmi continuare.
-Ho scelto te. Non farmene pentire.
 
 
Oddio, scusate tantissimo per questa merda di capitolo. Volevo che il primo bacio tra Zayn e Jade fosse qualcosa di speciale, ma ho rovinato tutto perché sono arrabbiata.
I miei non vogliono mandarmi al concerto dei ragazzi e le mie amiche ci vanno. T.T
Mi sto deprimendo al massimo. Olè. 
La mia vita fa schifo e vorrei ficcare la testa nel cemento a presa rapida in questo momento.
Ok, scusate, me ne vado.
Un abbraccio forte,
Vale.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12
 
Sto camminando mano nella mano con Zayn per i corridoi della scuola.
Non ho mai sorriso così tanto e la mia gioia sprizza fino alle stelle.
Lucine colorate e brillantini aleggiano intorno a noi e una musichetta dolce e romantica riempie i corridoi pieni di luce.
Ok, no.
Sono in ritardo. Un ritardo pazzesco.
Sto correndo a velocità della luce verso l'aula di francese, i corridoi sono vuoti e Zayn ha deciso di perdere ancora più tempo, andando a fumare una sigaretta in giardino.
La porta è chiusa e non voglio immaginare la faccia del professore, che odia i ritardatari, ma che soprattutto odia me; appena entrerò in classe.
Cerco di sistemarmi i capelli alla bell'e meglio e busso.
-Avanti.- esclama, con quel cazzo di accento francese mischiato all'inglese.
Chiariamoci, non odio i Francesi, anzi, ma quel ciccione occhialuto proprio non lo sopporto.
Sarà che l'anno scorso ha cercato, insieme alla sua amante (la vecchia che insegna matematica. Loro negano, ma io so che stanno insieme.) di farmi espellere per ben due volte dall'istituto e di bocciarmi, ma proprio non lo posso vedere.
-Bonjour!- esclamo, muovendo la mano per salutare.
-Signorina Middleton, si crede simpatica?- chiede quel coso, appoggiandosi alla cattedra.
Lo squadro, perplessa.
-Veramente volevo soltanto salutare.- preciso, fingendomi offesa.
Ma vai a insegnare alle Baguettes!
Mi guarda male e sbuffa.
-Si vada a sedere prima che la mandi dal preside.- Oh, sì, il mio caro amico.
Beh, dovete sapere che io e il signor Cooper ci siamo fatti un sacco di partite a tris gli anni precedenti.
Mi adora, lo so perché me l'ha detto. 
Dice che sono simpatica.
Ovviamente se i prof mi mandano da lui è costretto a tenermi lì fino alla fine delle ore di lezione, ma ormai non mi fa neanche più la predica.
Entro, lo saluto, prende un foglio e giochiamo.
Funziona così, ormai.
Alzo le spalle e mi siedo, vicino a una tizia che non ho mai visto prima.
Mi sorride. Wow, qualcuno che si degna di muovere i muscoli facciali per me.
-Ciao.- sussurra, senza smettere di sorridere.
Ha i capelli biondi, ma non biondi come le troiette della scuola, biondi naturali, gli occhi verdi, verde prato, li adoro, cavolo! Ma, una cosa a cui proprio non posso resistere sono le lentiggini e lei ne è piena.
Sono dolcissime!
Corrugo la fronte e le faccio un cenno con la testa, per poi aprire il libro di francese.
-Sono Cara, Cara Mason.- continua, distogliendomi dalla spiegazione del professore. 
La guardo e alzo un sopracciglio.
-E io sono una che non vuoi avere come amica.- ribatto, tornando a guardare il libro.
Con la coda dell'occhio la vedo abbassare la testa e appoggiarsi  al banchino, forse offesa.
Sbuffo.
-Sono Jade.- mi arrendo, non posso vederla così. Alla fine non mi ha fatto niente.
Si volta e mi sorride.
-Sei nuova, giusto?- continuo, cominciando a disegnare strani segni sul quaderno.
-Sì, mi sono trasferita da qualche giorno e oggi sono venuta a scuola per la prima volta.-
E' davvero tenera con quelle lentiggini, ahw.
-Non conosci nessuno?- chiedo, tornando ai miei disegnini troppo cool.
-Signorina Middleton, ha finito di infastidire la signorina Mason?- interviene il professore.
Alzo gli occhi verso di lui e sbuffo.
-E lei ha finito di sfracassarmi le ovaie?- Ok, non dovevo dirlo, lo so benissimo, ma la sua faccia dopo la mia battuta unita alle risatine dei miei compagni non ha prezzo.
Lo vedo diventare rosso dalla rabbia e potrebbe iniziare a uscire del fumo dalle sue minuscole orecchie.
Avanti, brutto ciccione, dillo, dillo.
-Dal preside!- Oh, yeah. Mi andava proprio una partitina a tris. Anzi, no, credo di aver portato le carte.
Improvvisamente, Cara si alza dalla sedia.
-E' colpa mia, professore, ho iniziato io a parlare.- Cosa? Oh, non ditemi che questa è una di quelle secchione che hanno i sensi di colpa se non dicono la verità.
L'uomo, se così si può definire, inizia a torturare i suoi occhiali.
-Allora andate entrambe dal preside!- Ma veramente? Questa qua non ha fatto niente.
-Prof, io vado volentieri, ma Cara non c'entra, vuole solo prendersi la colpa.- provo a giustificarla, anche perché sembra in preda al panico e non riesce più a formulare un discorso.
-Andatevene da quest'aula e non voglio sentire scuse. Fuori, adesso.-
inizia a urlare e io a incazzarmi.
-Calma, fratello, ce ne andiamo.- sbotto, trascinando via Cara tra le risate degli studenti.
-Middleton!- lo sento esasperare appena usciamo dalla porta e non riesco a trattenere una risata sguaiata.
Cara, invece, è sbiancata e, sinceramente, non la vedo bene.
-Che succede?- mi guarda e inizia a respirare a fatica.
-M-mi ha...cacciata...mi ha c-cacciata di classe. Sono morta.- alzo le spalle e la prendo a braccetto.
-Tranquilla, il preside è un mio amico.- mi guarda, incredula e poi scuote la testa, continuando a ripetere 'sono morta'.
Busso tranquillamente alla porta della presidenza, ma la risposta 'un momento' mi fa capire che è occupato e mi siedo sulle seggioline rosse, canticchiando allegramente.
-Come fai a essere così tranquilla? I miei mi uccideranno.- commenta mordendosi le unghie.
-Nah, i tuoi non lo sapranno neanche.- la rassicuro appoggiandomi alla spalliera della sedia.
Sento la porta aprirsi e mi alzo per entrare, quando, la vista di Niall mi fa bloccare.
-Jade?- chiede lui, perplesso.
-Sì...ehm...che ci fai tu qui?
-Oh, dovevo illustrare un mio progetto di arte al signor Cooper.- guarda Cara interrogativo e poi continua.
-Beh, possiamo parlare?- sospiro e scuoto la testa.
-Non c'è niente da dire e dobbiamo andare, scusa.- lo sorpasso e sto per entrare, seguita da Cara, ma lui mi blocca per un braccio.
-Oggi posso venire da te?- Oh, ma cosa è successo al vecchio Niall Horan? Quello che mi odiava? Lo preferivo di gran lunga a questo stalker.
-Senti, chiariamo le cose. Tu non mi piaci, tutto ciò che è successo fra noi è stato un errore e...c'è un altro.- rispondo di getto e, afferrata Cara per il pullover giallo di Spongebob, ahw, che carino lo noto solo adesso; mi catapulto nella stanza, chiudendo la porta.
-Jade...che sorpresa.- commenta sarcastico il signor Cooper sistemando dei fogli in un cassetto.
-Salve!- ribatto, euforica.
-Signorina Mason, lei che ci fa qui?- continua perplesso osservandola.
Cara arrossisce e si morde il labbro.
-Lei non c'entra niente, tutta colpa del francesino.- commento saltellando sulla sedia. Cara mi segue a testa bassa.
-Che hai combinato, stavolta?- riprende l'uomo, curioso.
-Ho risposto male al prof.- alzo le spalle e lui dà un'occhiata a Cara.
-Il suo curriculum è impeccabile, non abbia paura, non le accadrà niente.- la rassicura sorridendo gentilmente. Quest'uomo è una forza!
Finita la visitina al preside, do appuntamento a Cara per pranzo e ci salutiamo.
 
 
-Ciao, stronzetta.- mi saluta Zayn appoggiandosi all'armadietto accanto al mio, che, tanto per dire, è di Sarah.
-Ciao, coglione.- ribatto, senza guardarlo.
-Ho saputo che sei andata dal preside.- continua, divertito.
Alzo le spalle e sorrido.
-E tu che hai fatto di bello?- mi volto verso di lui e ci pensa su.
-Uhm...ho pensato ad una ragazza per tutto il tempo.- si avvicina e mi bacia. Ahw, non ci credo. 
Sorrido e gli mordo il labbro inferiore.
-Allora, andiamo a mensa?- chiede, mettendo le mani in tasca.
-No, devo aspettare una persona, ma ti raggiungo.- scuote la testa e mi scruta.
-Ti aspetto.- sorrido e annuisco, chiudendo l'armadietto.
-Ehi, Jade.- Cara sbuca all'improvviso e per poco non prendo un infarto.
-Oh, cazzo, non farlo mai più.
-Scusa, non volevo spaventarti.- la interrompo con un gesto della mano e guardo il moro.
-Oh, ehm, lui è Zayn.- il ragazzo sorride e le porge una mano.
-Piacere.
-Piacere, io sono Cara.- ribatte, lei sorridendo. 
Si volta verso di me e si morde le labbra.
-Lui è 'l'altro'?- inizialmente non capisco, ma poi mi ricordo del discorso fatto con Niall e annuisco.
-Uhm...già.- Zayn corruga la fronte e ci guarda, perplesso.
Scuoto la testa e mi avvio verso la mensa.
 
 
-La x è l'incognita, appena capisci quale numero ci sta sotto, lo sostituisci alla x e il gioco è fatto.- Zayn è il miglior insegnante di matematica che abbia mai incontrato, potrei abituarmici a queste lezioni private.
-Uhm...ok, ci provo.- gli afferro il foglio e cerco di risolvere l'esercizio.
-Ta-dà.- canto allegramente, restituendogli il foglio.
-Diventi sempre più brava.- commenta lui appoggiandolo sul comodino.
-Merito del maestro.- sorride e mi bacia.
Improvvisamente sento la porta aprirsi e, nel tentativo di staccarmi dal moro, cado dal letto.
-Ma porca zoccola, Jade, che cazzo fai?- grida mio fratello, affiancando Zayn che se la ride, dopo essersi assicurato che non mi sia fatta niente.
-Io...ehm...sono caduta.- Wow, non si era capito.
-Comunque...- mio fratello inizia a squadrarci con fare indagatore -Che stavate facendo?- mi alzo da terra e mi mordo il labbro, mentre Zayn si gratta la testa.
-Matematica!- esclamo, nervosa.
-Matematica? Tu e lui? Nella stessa stanza? Senza litigare?- Mike alza un sopracciglio e io inizio a torturarmi le dita.
-Sì, abbiamo una specie di accordo.- ribatte Zayn, tranquillo.
-Sarebbe?
-Io le spiego matematica e lei non rompe i coglioni.- Ecco Mr. Finezza, la vendetta.
Cerco in tutti i modi di trattenere le risate, ma è un po' difficile.
Mio fratello ci guarda in modo strano e poi annuisce.
-Vi tengo d'occhio, piccoletti.- riduce gli occhi a due fessure e se ne va.
Guardo Zayn e scoppiamo a ridere.
-Vado fuori a fumare una sigaretta, vieni con me?- chiede, interrompendo le risate.
-Non voglio che fumi, ti fa male.- ribatto, accarezzandogli la guancia.
-Scusa, mammina.- scherza, alzandosi e cercando le sigarette nella sua giacca.
-Sul serio, Zayn, dovresti smettere. Voglio aiutarti.- sospira e scuote la testa.
-Non puoi, Jade.- mi guarda e se ne va.
Lo seguo in giardino.
-Perché fai così?- continuo, mentre usciamo in veranda.
-Così come?
-Voglio aiutarti a smettere.- scuote la testa e accende la sua sigaretta. Sospiro.
-Ok, facciamo così, ogni volta che ti viene la voglia di fumare, mi baci.- propongo, togliendogliela di bocca.
Sbuffa e fa per riprenderla, ma io la getto a terra.
Mi guarda, esasperato.
-Ok?
-Ok.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13
 
Sento un rumore provenire dal balcone e sussulto.
Un altro e un altro ancora.
Appoggio sul letto il libro che stavo leggendo e, con il cuore in gola, afferro una statuetta di bronzo che mi ha portato mia zia da non so dove.
Mi avvicino alla porta-finestra, aspetto qualche secondo e la spalanco, pronta per uccidere(?) un possibile ladro.
Oh, darei di tutto per trovarmi davanti un vero ladro.
-Niall!- esclamo, scocciata e imbarazzata per il pigiama osceno che indosso.
-Ciao...ehm...scusa se ti ho spaventata.- sussurra, osservando la statuetta.
-Che caz...cavolino ci fai qui?- cerco di non urlare, ma sto veramente perdendo la pazienza.
-Volevo parlarti, ma sapevo che non mi avresti fatto entrare dalla porta e...- si blocca un attimo.
-E, cosa? Ti è venuta la fantastica idea di arrampicarti fino al mio balcone come un cazzo di ladro? Ehm...cavolino.- scuoto la testa e lo guardo.
-Lo so, ma voglio davvero parlarti, ti prego.- fa la faccina da cucciolo e non so dirgli di no.
-Ok, entra.- sbuffo, infine, tornando in camera.
Mi siedo sul letto e lui mi imita.
-Stava andando bene tra noi e mia madre ha rovinato tutto. E' colpa mia, lo so, non dovevo portarti a casa, ma speravo che le saresti piaciuta.- sospiro.
-Tua madre non c'entra, non provo niente per te.- lo guardo e fa una smorfia.
-Non ci credo.
-Perché?- Ma oh, tesoro, abbassa la cresta.
-Volevi uscire con me e ti stavi divertendo.- scuoto la testa.
-Oh, sì il film horror era veramente fantastico.- commento sarcastica, passandomi una mano sul viso.
-Senti, sei stata tu a baciarmi alla festa, sei stata tu a volerti ubriacare. Io non capisco.- lo vedo leggermente infastidito.
-Ok, va bene...volevo far ingelosire una persona.- si irrigidisce e stringe i pugni.
-No.
-Mi dispiace, non volevo farti soffrire, ma ho visto Zayn abbracciato a quella bionda e non c'ho più visto.- Oh, cazzo, non dovevo dirlo.
-Zayn? E' lui?- si alza e fa un passo indietro.
Mi mordo il labbro e annuisco.
-Tra noi c'è qualcosa.- ammetto, abbassando la testa.
-Jade, è tuo fratello.
-Adottivo.- preciso, mentre lui scuote la testa e inizia a camminare avanti e indietro per la stanza.
Mi alzo dal letto e agito le braccia.
-Ma poi chi cazzo sei tu per giudicarmi? Fino a pochi giorni fa mi guardavi come se ti avessi ucciso il gatto e adesso fai il fidanzatino geloso? Sei pessimo, davvero pessimo.- inizio ad urlare, forse un po' troppo.
Fa un sorrisino ironico e annuisce.
-Ok, vuoi che torni a odiarti? Perfetto, allora ci vediamo a scuola, Middleton.- mi lancia un'occhiataccia sprezzante e torna sul balcone, sbattendo la porta.
-Jade, che succede?- Mike e mio padre si catapultano in camera mia e io scuoto la testa.
-Niente...- concludo, andando in bagno.
 
 
 
Oggi è una pessima giornata. Ho dormito malissimo e non ho voglia di andare a scuola.
Zayn, poi, è leggermente nervoso.
Mi incammino verso il mio armadietto e vedo Sarah ad armeggiare con il suo.
Mi avvicino, mordendomi il labbro. Ma come cazzo si è vestita? Ha una magliettina che non lascia molto all'immaginazione e dei jeans corti con le calze, stivali col tacco e trucco pesante?
-Ciao.- sussurro, sperando che abbia smaltito la rabbia.
Mi scruta da capo a piedi e alza un sopracciglio.
-Che vuoi, Middleton?- sento qualcosa dentro di me...come un enorme masso che mi fracassa lo stomaco.
-Io...volevo...come stai?- mi lancia una piccola occhiata e poi si volta verso il banco di oche, capitanato dalla regina delle troie Rachel Tompson, che stanno passando accanto a noi.
-Scusami, ma devo andare.- fa un sorrisino falso e si aggiunge a quel branco di perfettine tutte tette e niente cervello.
Oh, mio Dio. Tutto quello che ho sempre temuto sta accadendo veramente. Alla fine Rachel Tompson è riuscita a portarmi via anche la mia migliore amica, ed è solo colpa mia.
Cerco di reprimere le lacrime e mi appoggio all'armadietto.
-Ciao, Jade.- Cara Mason mi fa prendere un infarto per la seconda volta.
La fulmino con lo sguardo e si morde il labbro inferiore.
-Ops, scusa.- scuoto la testa. Un infarto non potrebbe far altro che migliorare questa giornata.
-Non fa niente. Che materia hai, adesso?- chiedo, tirando fuori il libro di biologia.
-Ehm...letteratura.- annuisco.
-Vuoi che ti accompagni?- chiedo, avviandomi verso l'aula di biologia, che non è molto lontana da quella di letteratura.
-No, tranquilla, io devo fare delle cose. Ci vediamo a pranzo?- le sorrido e la vedo sparire tra la folla.
Questa ragazza mi preoccupa. E' davvero strana.
Dove deve andare cinque minuti prima che inizi la lezione?
Alzo le spalle e decido di farmi gli affaracci miei.
 
 
 
Mi siedo ad un tavolo della mensa e  inizio a mangiare l'enorme panino che mia madre mi ha preparato.
Al diavolo la dieta, non mi importa di avere un fisico perfetto o roba del genere.
Cara non si è presentata e mi tocca stare da sola.
Osservo, ad un tavolo non molto distante, Niall e compagnia bella chiacchierare allegramente. Adesso mi odia, quindi, beh, ci rifarò l'abitudine.
-Guardate chi c'è qui, ragazze, miss sfigata.- commenta acida Rachel, sedendosi davanti a me insieme alle sue seguaci, tra le quali noto anche Sarah.
-Sparisci, oggi non è giornata o giuro che ti strappo quei bei capelli tinti.- ringhio, lanciandole un'occhiataccia.
-Oh, mamma, la Middleton mi ha minacciata, sto morendo di paura.- fa un sorridetto ironico al quale seguono le risatine delle sue amichette.
Guardo Sarah e le rivolgo uno sguardo deluso.
Finalmente ha ottenuto quello che voleva. Tra poco si ritroverà nel letto di Liam, come tutte le oche amiche di Rachel.
-Io ti ho avvertita.- continuo, tornando a mangiare il mio panino.
-Ragazze?- le guarda e dice loro di andarsene con un gesto della mano.
Su, da brave ancelle, lasciate sola un attimo la padrona con questa povera sfigata.
-Ti credi furba, vero?- mi provoca, guardando con disgusto il mio panino.
Alzo le spalle e la ignoro.
Si alza e mi viene più vicina.
-Cara, carissima, Jade. Ti ho già portato via la tua migliore amica, non mi ci vuole molto per rovinarti la vita.- faccio un sorriso ironico e piego la testa di lato.
-Tu non hai fatto proprio niente. Abbiamo litigato, altrimenti non sarebbe mai venuta da te.- sorride e mi metto un braccio intorno alle spalle.
-Guardati intorno, Jade. Sono io quella popolare, sono io quella a cui i ragazzi non sanno resistere, sono io quella a cui le leccaculo delle mie amiche obbediscono. Questa scuola è mia.- tolgo il suo braccio dalle mie spalle e scuoto la testa.
-Le decisioni le prendono comunque Niall e i suoi amichetti.- scoppia a ridere e si siede accanto a me.
-Ma fammi il piacere, ti credevo più intelligente, davvero. Sono loro che credono di avere il potere, ma basta portarseli a letto e diventano dei bravi cagnolini ai miei ordini.- Ora tutto mi è più chiaro.
Niall non mi ha mai fatto cacciare dal corso di fotografia, è stata lei a chiederglielo!
Rimango a fissarla, incredula.
-Ehi, Jade, che succede?- improvvisamente Zayn si materializza davanti a noi.
Scuoto la testa e mi alzo.
-Niente. Discussioni inutili.- Rachel guarda il moro e sorride, balzando in piedi.
-Ciao! Noi due non ci conosciamo, sono Rachel.- lo saluta, sorridendo maliziosamente.
Zayn annuisce e sorride.
-Piacere.- sussurra, prima di afferrarmi per la vita e trascinarmi in giardino.
Sto per parlare, ma mi precede.
-Sai andare in moto?- corrugo la fronte.
-No.
-Vorresti imparare?- chiede, sorridendo.
-No!- esclamo, arricciando il naso. Io e una moto? Ahahahah, ma per piacere.
-Dai, è divertente.- ribatte, deluso, appoggiandosi al muro.
-Anche se fosse, non hai una moto.- alzo le braccia, ovvia.
-Per ora.- sorride, voltandosi verso il cortile brulicante di studenti.
-Oh, no.- commento, facendo una smorfia.
-Oh, sì.- ribatte, avvicinandosi alle mie labbra.
Mi bacia e lo abbraccio, rallegrata di non sentire odore di tabacco.
-Perché vuoi prendere una moto? E' pericoloso.- continuo, appoggiando le mani sul suo petto.
-E' divertente.- mi corregge, accarezzandomi.
-Chi era quella troietta mora?- chiede, poi, cambiando discorso.
Scuoto la testa.
-Hai già detto tutto.- sorride e mi prende per mano.
-Ti stava infastidendo?- continua, cominciando a camminare sul prato.
-Nah, fa sempre così.- alzo le spalle e stringo la sua mano.
-Ma se prova di nuovo ad avvicinarsi a te le spezzo tutte le unghie belle colorate.- commento, assumendo un'aria da pazza.
Scoppia a ridere e mi bacia, di nuovo. Ahw.
Mi accarezza la guancia e mi scruta, mentre la campanella ci avverte che dobbiamo tornare in classe.
-Ci vediamo dopo, stronzetta.- mi fa l'occhiolino e lo osservo entrare a scuola. 
Sorrido e mi mordo il labbro.
-A dopo, coglione.- sussurro, scuotendo la testa.
 
 
 
Sfoglio svogliatamente il libro di spagnolo e sbuffo.
Sbuffo e sbuffo, di nuovo.
-Che c'è?- sbotta mia madre, interrompendo i suoi lavori in cucina.
-Non ho voglia di studiare spagnolo, ecco che c'è.- ribatto, appoggiando la testa al tavolo e cercando di allontanare il più possibile il libro da me.
-Sei una svogliata.- commenta, sorridendo e scuotendo la testa.
-Non è vero. Odio spagnolo.- annuisce.
-Sì, come tutte le altre materie scolastiche.
-Educazione fisica mi piace.- la contraddico, afferrando una mela.
Mi guarda male e scoppio a ridere.
-Sì, ok, odio la scuola. Non sono l'unica.- sospira e torna a lavare i piatti, quando il campanello suona.
Mi guarda come se si aspettasse che io, da brava figlia, le dicessi: 'Vado io ,mammina cara, non ti scomodare', ma questo, ovviamente, non succede e, sbuffando si avvia verso la porta.
-Sei una svogliata.- esclamo, cercando di imitare il suo tono di voce. Torna indietro e mi guarda male.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14
 
Vedo mia madre tornare insieme a quell'angioletto di Cara.
-Oh, ciao.- la saluto, sorridendole gentilmente.
-Ciao, Jade.- ribatte lei, appoggiando un pacchetto sul tavolo.
-Non mi avevi detto di avere una nuova amica.- mi rimbecca mia madre, guardandomi male.
-Forse perché non sono affari tuoi, cara mammina.- sospira e scuote la testa.
-Cos'è?- chiedo, cambiando discorso, afferrando il pacchetto e sbirciandoci dentro.
-Biscotti, li ho fatti io.- Oh, ma dai. E' anche una cuoca, beh, c'era da aspettarselo.
-Wow, grazie.- continuo, sgranocchiandone uno. Caspita, è delizioso.
-Figurati, è il mio modo per scusarmi per non essermi presentata a pranzo.
-Ah, già. Dov'eri?- alza le spalle. 
-Dovevo recuperare un compito.- E' qui da due giorni e già deve fare dei compiti? Oh, povera lei.
Annuisco, afferrando un altro biscotto.
-Ma come sapevi che vivo qui?- rimane un attimo immobile poi alza le spalle, di nuovo.
-Ehm...ho chiesto al biondino con cui parlavi ieri.
-Niall?- Oh. Mi meraviglio che glielo abbia detto.
Annuisce arrossendo e sedendosi accanto a me.
-Non dovevo?- forse si è lasciata intimidire dal tono della mia voce, ma io non volevo essere scortese. Comunque, se si parla di Niall, mi è un po' difficile.
-Sai una cosa? Non importa. Sei brava in spagnolo?- un sorriso furbetto mi illumina il volto.
 
 
-Jade?- Zayn rimane sorpreso di trovarmi seduta sul suo letto, ma sorride e si siede vicino a me.
-Tutto ok?- chiede, cingendomi le spalle. Mi stringe a sé e sospiro.
Annuisco, lasciandomi sfuggire una lacrima.
-Mi manca, Zayn. Sono passati solo due giorni e già non ce la faccio più.-
Ho passato un bel po' di tempo con Cara e lei è davvero simpatica, sì, ma...non ho fatto altro che pensare a Sarah.
La conosco da tutta la vita, abbiamo fatto una marea di pazzie insieme, mi ha sempre sostenuta.
E' testarda, orgogliosa, capricciosa, maleducata e maledettamente vanitosa, ma è simile a me. E' come me, beh, quasi come me. 
Comunque sia, mi capisce. Mi capiva.
-Vai da lei, fate pace.- scuoto la testa.
-Non è così semplice. A lei...- mi blocco, non riesco a dirlo ad alta voce.
-Sì, lo so, Jade. Non le piaccio, ma è la tua migliore amica...- lo interrompo con un gesto della mano.
-No! So dove vuoi arrivare e non voglio rinunciare a te. Senti, lei non poteva decidere, non poteva mettermi di fronte ad una scelta, ma l'ha fatto ed è anche per questo che ho scelto te.- sorrido e lo bacio.
Si distanzia da me e va verso la scrivania per, poi, tornare con un pacchettino dorato.
Lo guardo, curiosa e me lo porge, sedendosi.
Lo apro delicatamente e riconosco lo stesso braccialetto che io e Mike gli abbiamo regalato per il suo 'non compleanno', ma presenta un'incisione diversa. 'Con affetto, Zayn'. 
Sorrido e lo abbraccio.
-Grazie...- sussurro, prima di essere zittita dalle sue labbra.
 
 
 
Sto sistemando la mia camera, sbuffando.
Perché non posso fare come Mary Poppins? Canto una bella canzoncina, schiocco le dita e, magicamente, tutto si mette a posto?
Scuoto la testa e non faccio in tempo a sistemare un maglioncino nell'armadio che Mike entra, improvvisamente, facendomi sussultare.
-Vi ho visto, Jade.- esclama, cercando di riprendere fiato perché, evidentemente, ha corso.
-Che...che stai dicendo?- balbetto, spalancando gli occhi.
-Tu e Zayn che vi baciavate, in camera sua...ti ricorda qualcosa?- credo di essere più bianca del bianco in questo momento.
-No...tu...cosa?- continuo a mormorare, in preda al panico. E adesso che faccio? Che gli dico?
-Jade, ma che vi è venuto in mente?- domanda, scuotendomi leggermente.
Abbasso la testa e mi siedo sul letto.
-Che intendi fare?- agita le braccia e sbuffa.
-Niente!- esclama, sorprendendomi.
-Cosa?
-Che vuoi che faccia, Jade? Che rovini la felicità di mia sorella? Vi ho visti insieme. Non sono così crudele.- sorrido e mi butto al suo collo.
-Oh, grazie, grazie, Mike!
-Ok, ok, ma mollami, mi stai soffocando!- si lamenta, cercando di divincolarsi dalla mia presa.
Gli stampo un bacio sulla guancia e corro in camera di Zayn.
 
 
 
-Tu! Non sai cosa abbiamo rischiato!- esclamo, abbracciandolo, felice di poterlo fare ancora.
-Ehi, che succede?- indietreggio ed esito un momento.
-Uhm...Mike...Mike ci ha scoperti.- spalanca gli occhi.
-Cosa?
-Tranquillo, non dirà niente. Per fortuna.- annuisce e tira un respiro di sollievo.
-Grazie al cielo. Vieni qui.- mi attira a sé e mi bacia, appoggiando le sue mani sulle mie guance.
-Non potrei sopportare di perderti.- sussurra, poi, sdraiandosi sul letto.
Sorrido e mi sdraio accanto a lui.
-Guardiamo un po' di tv?
 
 
 
 
 
Apro gli occhi e mi ritrovo in camera mia. Zayn deve avermici portata dopo che mi sono addormentata.
Mi alzo svogliatamente e, dopo essermi cambiata, scendo le scale.
Zayn è fermo all'ingresso, con le mani in tasca e lo sguardo perso nel vuoto.
-Buongiorno!- esclamo allegra.
Alza leggermente la testa e cerca di sorridere, anche se non gli riesce molto bene. Corrugo la fronte e mi avvicino.
-Va tutto bene?- non fa in tempo a rispondere che sento qualcuno scendere le scale dietro di me.
Mi volto, mio padre è intento a portare due borse nere.
Lo squadro in modo strano, ma non mi rivolge neanche uno sguardo.
-Questa è tutta la tua roba.- sbotta, irritato, gettando le borse ai piedi del moro.
Lo guardo, interrogativa, ma lui volta la testa.
Che cazzo sta succedendo qui?
-Che significa?- chiedo, cominciando a preoccuparmi, mentre mio padre, dopo non aver risparmiato un'occhiataccia sprezzante a Zayn, se ne va in cucina.
Il moro mi guarda, mordendosi il labbro inferiore.
-E' finita, Jade. Mike ha detto tutto ai tuoi.- spalanco gli occhi, incredula e mi porto una mano alla bocca. No, non ci credo, non può averlo fatto.
-No...Zayn, te ne stai andando?- domando, come se non sapessi già la risposta.
Sorride dolcemente e si avvicina.
-Ti amo, Jade. Ricordalo sempre. Ovunque andrò, ti penserò.- Tante volte ho immaginato il momento in cui me lo avrebbe detto, ma mai avrei creduto che l'avrebbe fatto in questo modo.
-Non lasciarmi, Zayn.- lo supplico, cercando un suo abbraccio.
Mi stringe a sé e mi bacia la fronte.
-Addio, Jade.- mi asciuga le lacrime dal viso e se ne va.

Ooooook so che volete uccidermi. 
Forse fareste bene. ç.ç
Va be'...il capitolo è un po' corto, ma oggi ho avuto molte cose da fare perciò capitemi.
Vi amo. A presto. :)
Vale.
 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15
 
Spalanco gli occhi, terrorizzata, e tiro un grido.
Zayn si sveglia e mi abbraccia.
-Che succede?- chiede, con la voce ancora impastata.
Prima di poter realizzare che è stato solo un incubo cazzuto e Zayn è ancora qui con me, mi tira una spinta e finisco giù dal letto.
Sto per urlargli contro, ma sento la porta aprirsi e capisco perché l'ha fatto.
-Zayn? Tutto bene?- la voce assonnata di mio padre invade la stanza.
-Sì...io...ho sbattuto contro il letto.- trattengo il respiro, con il cuore che batte all'impazzata e sento mio padre andarsene, dopo aver dato la buonanotte al moro.
Mi alzo, dolorante, e Zayn fa una smorfia.
-Scusa, non volevo farti male.- scuoto la testa e mi siedo sul letto a osservarlo. Non posso credere che sia ancora qui con me. Senza di lui non so cos'avrei fatto.
-Stai bene?- mi guarda, preoccupato.
-Mai stata meglio.- sussurro abbracciandolo.
-Mai stata meglio.- ripeto, chiudendo gli occhi per assaporare quel momento.
-Vuoi rimanere qui?- chiede, accarezzandomi la guancia.
-Oh, sì.- sorrido e lo bacio.
 
 
-Quindi...voi due...- Mike sembra imbarazzato a parlarcene, ma sicuramente la curiosità lo sta divorando.
Zayn mi lancia un'occhiata divertita dallo specchietto dell'auto e io scoppio a ridere.
-Non l'abbiamo fatto, se è questo che intendi!- esclamo, senza riuscire a smettere di ridere.
-Beh, non è divertente. Sono tuo fratello, certe cose mi preoccupano.- annuisco.
-Tranquillo, amico, conosciamo già la storiella delle protezioni e compagnia bella.- commenta Zayn appoggiandogli una mano sulla spalla.
-Per fortuna, perché non sono bravo a fare certi discorsi.- ribatte, imbarazzato, stringendo il volante.
-Fortuna tua o nostra?- alza le spalle e scuote la testa.
-Di entrambi, suppongo.- sorrido e mi appoggio al sedile.
-Ma non uscite mai? Insieme, intendo.- riprende, dopo un po', mio fratello.
Zayn si volta e sorride.
-Stasera ti porto in un posto.- ricambio il sorriso e annuisco.
-Non vedo l'ora. Ci copri tu, vero, Mike?
-Oh, sì, certo. Aspettate! Cosa? No, no, io non c'entro in questa storia.
 
 
 
 
Appena Mike se ne va io e Zayn ci fermiamo nel giardino della scuola per fare due chiacchiere.
-Ho sognato che ci scoprivano e tu dovevi andartene.- dico di getto, interrompendo un suo discorso.
Rimane immobile e poi mi prende per mano.
-Era soltanto un sogno, no?- annuisco, mordendomi il labbro inferiore.
-Sì, ma ho paura che succeda veramente. Forse era un segno. Forse dovremmo stare più attenti. Mike l'ha scoperto, quanto ci metteranno i miei a capire qualcosa?- inizia a camminare verso la scuola, trascinandomi con sé.
-Staremo attenti e non preoccuparti. Io non potrei mai lasciarti. Qualsiasi cosa accadrà, non me ne andrò.- mi fermo e stringo la sua mano.
-E se ti obbligassero?- alza le spalle e sorride.
-Tornerei comunque. Sempre.- Annuisco e abbasso la testa, ma lui me la solleva con una mano.
-Ah, ho ordinato la moto, comunque.- continua, allegro.
-Cosa? Quale moto?- sorride malizioso e se ne va verso la scuola.
-La nostra!- esclama, entrando nell'edificio.
Ok, una moto...la nostra moto...io odio le moto. Faccio una smorfia e corro dentro.
 
 
 
Devo fare uno sforzo enorme per seguire la lezione della professoressa di spagnolo, anche perché ogni due secondi mi volto verso Sarah. O almeno verso quel che ne è rimasto di lei. Oddio, è un piercing, quello? Ma lei odia i piercing! Soprattutto quelli al naso. Devo arrendermi, Sarah è morta, la mia Sarah non esiste più. Al suo posto c'è una nuova schiavetta di Rachel.
Alza gli occhi e distolgo lo sguardo, sospirando.
Grazie al cielo, la campanella suona.
Mi alzo e raccolgo le mie cose, quando, al suo passaggio, Sarah mi fa cadere tutto.
-E spostati!- esclama, scocciata.
Non rispondo e fa una smorfia, andandosene.
Sospiro e, raccolte nuovamente le mie cose, mi avvio in corridoio, ma, scherzo del destino vado a sbattere contro Niall.
Cazzo, ma allora oggi è proprio una giornata di merda.
-Porca puttana, ma ci vedi?- sbotta, indietreggiando. Quando mi riconosce rimane un attimo immobile.
-Scusa.- sussurro, imbarazzata e lievemente scocciata.
-Sì, va be'.- blatera, oltrepassandomi.
Mi volto e lo osservo mentre entra nell'aula di spagnolo.
Forse sono stata un po' troppo scortese con lui, ma se lo avessi lasciato continuare avrebbe creato dei casini con Zayn.
A proposito di Zayn.
-Ciao, piccola.- lo vedo fermarsi accanto al mio armadietto.
-Ehilà, bad boy.- ribatto, sorridendogli.
-Bad che?- alza un sopracciglio e scoppio a ridere.
-Niente, lascia perdere.- le mie risate vengono interrotte dall'improvvisa comparsa della stronza, alias Rachel.
-Ma ciao, piccioncini.- i miei occhi e quelli di Zayn si scontrano e ci scambiamo uno sguardo interrogativo.
-Che vuoi?- ringhio, frapponendomi fra lei e il moro.
-Calma, tesoro, voglio soltanto invitarvi ad una festa.- ribatte, lei porgendomi un biglietto.
Guardo il foglietto colorato. Che schifo, sembra un invito nel regno delle principesse rosa e degli unicorni alati. Bah.
-Non ci interessa, grazie.- concludo, facendo per andarmene, ma Zayn mi ferma.
-Potrebbe essere divertente.- azzarda, abbozzando un sorriso.
Oh, non ti ci mettere anche tu. Ok, non so resistere a quello sguardo. NO. E' della festa di Rachel che stiamo parlando. 
-Sì, infatti.- continua lei, lanciandogli un'occhiatina che non mi piace per niente.
-Scordatelo.- ribatto, convinta, afferrando la mano di Zayn. Lui è mio, cara Racy.
La vedo alzare le spalle e fare un altro dei suoi sorrisini finti.
-Va be'. Se cambiate idea, l'indirizzo è sul biglietto.- conclude, lasciando l'invito al moro e prendendo a sculettare per il corridoio.
Zayn si volta a guardarmi e alza le braccia.
-Perché non vuoi andarci?
-Perché la odio?- ipotizzo, facendolo sbuffare.
-Che ti importa di lei? E dai, una festa non è male come primo appuntamento.- Ahw, sembra un bambino. 
-Primo appuntamento?- sorrido e annuisce.
-Qualcosa del genere. Allora?- sospiro.
-Ok, ma solo perché sei carino quando insisti.- mi arrendo, alla fine.
-Ciao, ragazzi!- esclama Cara, facendoci sussultare. Ma, sul serio, questa ragazza sbuca sempre dal nulla?
-Ciao.- la saluta Zayn, cingendomi la vita con un braccio.
-Ciao, Cara.- dico io, sorridendole.
-Oh, anche voi andate alla festa di quella ragazza!- esclama, strappando l'invito dalle mani del moro.
-Perché? Anche tu ci vai?- chiedo io, curiosa.
-Sì, mi ha invitata e ho pensato che poteva essere un'occasione per conoscere qualcuno.- annuisco e le sorrido.
-Quindi...non hai un'accompagnatore?- scuote la testa e alza le spalle.
-Fa lo stesso.
-No, te ne trovo uno io.- concludo, tornando verso l'aula di spagnolo.
Sto impazzendo, forse, ma quel biondino mi deve un favore. O...qualcosa del genere.
Lo vedo chiacchierare col suo amichetto Harry e mi avvicino.
-Dobbiamo parlare.- affermo, interrompendo i loro discorsi.
-Non ho niente da dirti.- ribatte, tornando a guardare il riccio.
-Ma io sì, perciò stammi a sentire.- ordino, afferrandolo per un braccio.
Assottiglia gli occhi a piccole fessure azzurre.
-Non credo.- sbotta, divincolandosi e andando a sedersi.
Precedo Harry e mi siedo accanto a lui.
Sbuffa e rotea gli occhi.
-Sparisci, Middleton.- sputa acido, appoggiandosi al banco.
-Pensavo che lui non ti piacesse.- interviene Harry, sorridendo malizioso.
Lo guardo male, ma non gli rispondo.
-Ti prego, Niall, è soltanto un piccolo favore.- alza un sopracciglio e fa un sorrisino ironico.
-Con che coraggio mi chiedi un favore?
-Beh...non è proprio un favore...ne ricavi vantaggio anche tu.- cerco di convincerlo e mi sembra che stia iniziando a cedere.
-Sarebbe?- Oh, sì. Sono un genio.
-Dovresti chiedere ad una ragazza di andare alla festa di Rachel.- scoppia a ridere insieme a Harry e io mi porto una mano sul viso. Ok, lo stai facendo per Cara. Rimani calma. Keep calm and...
-Cazzo, Niall, me lo devi!- sbuffa e annuisce.
-Ok, ok. Come si chiama?
-Cara Mason. E' nuova e non conosce nessuno. Inoltre, è molto timida, quindi non sperare di portartela a letto, tanto non te la dà.- sorrido maliziosa e mi alzo.
-Questo lo pensi tu. Nessuna ragazza sa resistermi. Nemmeno tu ci sei riuscita.- Questo è un colpo basso.
Mi volto e lo guardo male.
-Ero ubriaca.- mi giustifico, incrociando le braccia.
-Quando mi hai baciato no, però.
-Buongiorno, ragazzi.- la professoressa di spagnolo ci interrompe.
Lancio un'occhiataccia a Niall e, sorridendo alla donna, esco dall'aula.
 
 
 
 
-Sono ridicola?- chiedo a Zayn, mordendomi il labbro.
-Stai benissimo, J.- risponde mio fratello, osservandomi dallo specchietto dell'auto.
-Chiedevo a Zayn non a te.- gli faccio la linguaccia e lui torna a guardare la strada, sorridendo.
-Mike, ha ragione. Sei bellissima.- mi osservo, storgendo la bocca.
Odio gli abiti corti. Odio i tacchi. Odio il trucco pesante e odio i capelli legati.
-A che ora vengo a riprendervi?- continua mio fratello mentre arriviamo davanti ad un enorme casa illuminata.
Il giardino e la strada sono pieni di gente.
-Uhm...alle due?- propongo a Zayn che annuisce.
-Non sarà troppo tardi? Domani c'è scuola.- si lamenta Mike.
-Non fai prima a dire che non hai voglia di venirci a prendere alle due?- ribatto, incrociando le braccia.
Sbuffa.
-Va bene, va bene. Vengo alle due. Vedete di non ubriacarvi troppo, eh!- esclama mentre scendiamo.
Lo salutiamo e ci fermiamo davanti alla casa.
Sospiro, osservando tutti quei ragazzi.
-Ehi, ci divertiremo, vedrai.- sussurra Zayn afferrando la mia mano.
Annuisco e lo bacio.
Ci divertiremo.
 
 
 
Ok, sono una bastarda. E' ufficiale.
Ammettetelo, vi ho spaventato a morte nello scorso capitolo con l'incubo, vero?
Scusate, ma mi è venuta questa idea del sogno e, sinceramente, volevo vedere cosa avreste detto se Zayn se ne fosse dovuto andare veramente.
Me ne sono pentita appena ho pubblicato il capitolo.
Va be', grazie a tutte le meraviglie che recensiscono.
Vi amo.
Un abbraccio enorme, 
Vale. :3

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


 
Capitolo 16
 
La festa è orrenda. 
Voglio dire, l'unica cosa che mi piace è Zayn.
Se non ci fosse lui potrei anche impiccarmi.
-Ok, ti stai annoiando.- commenta, dopo che per la ventesima volta ho sbadigliato.
-Uh? No.- mento. La verità è che questa festa fa veramente schifo.
-Vuoi ballare?- chiede, porgendomi una mano.
Scuoto la testa.
-Non so ballare e non ci vado in mezzo a quell'ammasso di gente ubriaca.- commento, indicando quelli che ballano.
-E dai.- mi prende la mano e mi trascina in pista.
Sbuffo, ma lascio che mi cinga i fianchi con le mani.
-Mi piaci quando fai la capricciosa.- sussurra al mio orecchio, provocandomi un brivido lungo la schiena.
Sorrido e porto le mie braccia intorno al suo collo.
-Odio ballare. Se ti pesto un piede, è solo colpa tua.- esclamo, mordendomi il labbro.
-Tranquilla, mica mi uccidi.- ribatte, sorridendo divertito.
-Beh, io ti ho avvertito.- mi fa fare una giravolta e mi attira di nuovo a sé per baciarmi. Le sue labbra sono morbidissime e il suo profumo mi manda fuori di testa.
-Dove hai imparato a ballare?- chiedo, curiosa, appena ci distacchiamo.
-Non ho imparato, è un dono naturale, sai com'è, non siamo tutti imbranati come te.- commenta, ridendo.
Gli tiro una botta sulla spalla e mi metto a ridere insieme a lui.
-Grazie tante, eh.
-Prego, dolcezza.- mi fa l'occhiolino e riprendiamo a ballare.
-Sapevo che sareste venuti.- la voce irritante di Rachel mi fa, appunto, irritare. 
Mi volto verso di lei e faccio una smorfia, notando il suo sorriso in direzione di Zayn.
Se credevo che il mio vestito fosse corto, beh, adesso che ho visto il suo devo ricredermi.
-Che vuoi?- ringhio, incrociando le braccia.
-Beh, siete miei ospiti, mi assicuravo che vi steste divertendo.- risponde, lanciando un altro sorriso a Zayn. 
Mi irrigidisco e stringo i pugni. 
-A che gioco stai giocando?- chiedo, avvicinandomi a lei.
-Nessun gioco, volevo essere gentile, ma, a quanto pare tu devi sempre fare la stronza.- mette le mani sui fianchi e assottiglia gli occhi.
-Ah, sarei io la stronza?- alza le spalle e sorride.
-Sei tu quella che sta urlando senza motivo.- ribatte, mentre Zayn mi mette le mani sui fianchi.
-Jade, calmati.- sussurra, attirandomi verso di sé.
Non lo guardo, ma continuo a tenere gli occhi fissi su Rachel.
Lei si guarda intorno e aggrotta le sopracciglia.
-Chissà dov'è Sarah, la sto cercando da mezz'ora.- mormora tornando a guardarci.
-E' venuta con te?- chiede, facendo la finta ingenua. Faccio una smorfia e inizio ad arrabbiarmi veramente.
Piega la testa di lato e si mette una mano davanti alla bocca.
-Ah, ma voi due avete litigato! Me ne ero completamente dimenticata!- finge.
-Stai attenta, stai scherzando col fuoco.- la avverto, stringendo i pugni fino a sentire le unghie nella carne.
-Jade...- Zayn cerca di farmi calmare, ma io non ne ho intenzione.
-Oh, povera piccola Jade, se una cosa ti va bene, te ne vanno, automaticamente, male altre due, non è così?- continua, sorridendo divertita. Si avvicina e mi prende per mano.
-Tieniti stretta Zayn, finché dura.- sussurra al mio orecchio. 
Sento qualcosa dentro di me scattare e non ci vedo più dalla rabbia.
Mi divincolo dalla stretta di Zayn e cerco di avventarmi su di lei, ma lui, prontamente, mi afferra per un braccio.
-Jade!- esclama, tirandomi verso di sé.
Stringo i pugni e guardo Rachel, che se la ride divertita.
Scuoto la testa e corro fuori.
Mi siedo in giardino e comincio a piangere.
-Ehi.- Zayn deve avermi seguita e adesso si è seduto vicino a me.
-Vattene.- esclamo, nascondendo la testa tra le gambe.
-Non devi ascoltare quello che dice...- lo interrompo, alzandomi di scatto.
-Ma non capisci, Zayn? Mi ha provocato, sapeva che avrei reagito male.
Voleva screditarmi davanti a te.- continuo, singhiozzando.
Si alza anche lui e mi abbraccia, senza dire niente.
Quando scioglie l'abbraccio mi asciuga le lacrime e sorride.
-Beh, non ci è riuscita. Non piangere, non mi piace che la mia ragazza sia triste.- sussurra dolcemente, accarezzandomi la guancia.
Schiudo le labbra, confusa.
-'La...la tua ragazza'?- ripeto, lasciando che mi cinga i fianchi.
-Sì, perché?
-Non...non ne avevamo parlato.- continuo, tirando su col naso.
-Allora ne parliamo adesso. Jade, vuoi essere la mia ragazza?- intreccia le dita con le mie e sento il cuore battermi all'impazzata. Io...non me l'aspettavo.
Sorrido e lo abbraccio.
-Non voglio nient'altro.- veniamo interrotti dal mio cellulare che squilla.
-Ti aspetto dentro, ok?- dice lui, indicando la casa di Rachel.
Annuisco e rispondo al telefono.
-Pronto?
-Ma ciao!- esclama una voce.
-Uhm...sì?- non ho idea di chi sia.
-Ma come non riconosci la voce della tua cuginetta preferita?- sbotta, offesa.
Rimango meravigliata.
-L-Lily?- balbetto, incredula.
-Oh, yeah, babe.- ribatte lei, canticchiando.
-Non ci sentiamo da una vita!- esclamo, sorridendo.
Da quando si è trasferita a New York, un anno e mezzo fa, non abbiamo parlato molto.
-Lo so, J., è colpa della terapia.- Già. La terapia.
-A proposito, come va?
-Ho finito. Sono guarita perfettamente. Per questo sto venendo da te.- spalanco la bocca. Cosa? Sta venendo qui?
-Non...non credo sia una buona idea.- E' una pessima idea! Ma che le è venuto in mente? Non può buttare all'aria un anno e mezzo di terapia!
-Ma voglio vederti. Mi manchi.- sento la sua voce farsi più triste.
-Lilian, lui è ancora qui, lo sai?- faccio fatica a dire questa frase.
-Certo che lo so, ma non sono più innamorata e mi è passata la rabbia, mi è passata la depressione. Sto alla grande e voglio vederti.- continua a insistere e so che non si arrenderà facilmente.
-Ok. Quando arrivi?- sospiro. Sono contenta che torni qua, ma ho paura che rivedendolo possa innamorarsene di nuovo e rovinare tutto.
-Tra poco prendo l'aereo, dovrei arrivare là per le undici di domani.- sorrido e annuisco.
-Ma i miei lo sanno?
-Sì, mia mamma ha chiamato la tua poco fa.- dice, allegra. Spero solo che vada tutto bene.
-Perfetto...allora ci vediamo domani.
-A domani! Non vedo l'ora!- sto per rispondere, ma stacca la chiamata. Oook.
Prendo un bel respiro e torno dentro.
Chissà se da qualche parte c'è quel bastardo di Louis.
Mi guardo intorno, facendomi spazio tra quella folla urlante.
E lo vedo. Si sta sbaciucchiando in modo poco casto con una.
Mi avvicino, leggermente incazzata.
-Levati!- esclamo, spingendo la mora.
-Ehi!- ribatte lei, con una vocina da oca spennata.
-Sparisci.- ringhio, assottigliando gli occhi.
Fa una smorfia e se ne va.
-Che cazzo fai?- si lamenta Louis agitando le braccia.
-Noi due dobbiamo parlare.- si stiracchia e fa scrocchiare il collo.
-Ma vaffanculo, Middlet- non riesce a finire la frase che lo spingo contro il muro appoggiando il braccio sul suo collo.
-Ora mi ascolti e stai zitto, hai capito?- sbotto, minacciosa, digrignando i denti.
Si divincola dalla mia presa e mi blocca per i polsi.
-Che vuoi da me?- si arrende, alla fine.
-Lasciala.- interviene Zayn, guardando male Louis.
-Ha iniziato lei, amico.- ribatte l'altro, allentando la presa.
-Devo parlare con lui, puoi lasciarci un attimo?- chiedo, addolcendomi.
Il moro alza un sopracciglio.
-Di cosa dovete parlare?
-Una cosa privata.- entrambi mi guardano con aria interrogativa.
-Per favore.- aggiungo, piegando la testa. Zayn sospira.
-Ti aspetto laggiù.- conclude, indicando un divanetto non molto lontano.
Annuisco e mi volto verso Louis, incrociando le braccia.
-Ma torniamo a noi.
-Già, mi spieghi che vuoi?
-Lilian sta tornando.- chiude gli occhi e si porta una mano al viso.
-Quindi? Vuoi che le stia lontano, ho indovinato?- sorrido.
-Perspicace, Tomlinson. Davvero bravo.- commento, annuendo.
-Puoi farlo?- aggiungo, muovendo le braccia.
-Non lo so, vorrei vederla.- faccio un sorrisino ironico e scuoto la testa.
-Scordatelo, non permetterò che tu le faccia del male, di nuovo. Ma hai idea di quanto tu l'abbia fatta soffrire?- abbassa la testa e si morde il labbro inferiore.
-Io l'amavo.- dice, sicuro.
-Sì, e gliel'hai dimostrato andando a letto, per...quante volte? Cinque?, con Rachel. Tu si che sai dimostrare il tuo affetto per una ragazza.- commento, acida, stringendo i pugni.
Scuote la testa.
-Ho commesso degli errori. Non sai quanto ci sono stato male dopo!- esclama, rattristandosi.
-Beh, allora se ci tenevi farai questo per lei.- continuo, guardandolo male.
-Mi stai dicendo che, dopo tutto questo tempo, non posso nemmeno chiederle come sta?- sospiro.
-Sta bene, ma non ti avvicinare a lei o non avrò problemi a castrarti.- concludo, facendo per andarmene, ma mi blocca per un braccio.
-Hai un'idea sbagliata di me.- commenta, serio. 
Mi volto.
-No, tu hai un'idea sbagliata di me se credi che non ti spaccherò la faccia.
Se sei vivo è solo perché Lilian mi ha chiesto di non prendermela con te. Perciò sii riconoscente.- mi divincolo dalla sua presa e raggiungo Zayn.
-Tutto ok?- chiede, preoccupato.
-Sì, sto bene.- rispondo, nervosa.
-Non sembrerebbe.- sospiro e scuoto la testa.
-Mia cugina sta tornando qui.
-Ok e cosa c'entra Louis?- mi stringo nelle spalle e lo guardo.
-Lui e Lily stavano insieme. Lui l'ha tradita e quando lei l'ha scoperto ha iniziato a disperarsi. Piangeva di continuo, era sempre arrabbiata, depressa. Non riusciva più a controllare le sue emozioni.- mi fermo un attimo e mi asciugo una lacrima.
-Così i suoi l'hanno portata a New York perché potesse riprendersi. Mi ha chiamata e ha detto che, finalmente, è riuscita a dimenticarselo e vuole tornare a Londra. Anzi, tornerà domani.- guardo Zayn e afferro la sua mano.
-Louis vuole vederla e io devo impedirlo. Non posso permettere che soffra ancora.- il moro corruga la fronte.
-Perché vuole vederla?
-Perché sostiene di averla amata. Forse è così, mi ricordo che quando scoprì che era partita iniziò a comportarsi in modo strano. Poi sembrò essergli passata, dopo qualche mese. 
Ma Lilian è diversa. Ha una personalità debole, basta che Louis le dica che la ama e che non la tradirà più e lei non ci penserà due volte a tornare insieme a lui.- Zayn scuote la testa.
-E poi la tradirà di nuovo.- commenta, facendo una smorfia.
Abbasso gli occhi.
-Farò di tutto per impedire che soffra.

Ehilà, come va?
Qualcuno di voi ha comprato Take me home?
Io ho ordinato il box set. Afdghkjlklòbgfkvncewjlmhvncsdk.
Non vedo l'ora che arrivi. :3
Va be', ditemi che ne pensate del capitolo.
Via, vi lascio con una gif di Zayn *_* sacghvjhfkbcdnpxwsmnf
Bacioni, 
Vale.

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17
 
Mi faccio spazio tra la folla, ridendo.
Ormai sono ubriaca e ho perso di vista Zayn, forse non lo trovo perchè sto girando in tondo? Boh.
Qualcuno mi viene addosso e mi sbilancio, finendo per terra.
Scoppio a ridere e provo ad alzarmi, ma mi riesce un po' difficile.
-Serve una mano?- alzo gli occhi verso la direzione della voce e vedo un ragazzo moro sorridere divertito.
-Uhm...no, ce la faccio.- appoggio le mani in terra e cerco di tirarmi su, ma, ancora una volta, mi sbilancio.
Abbasso la testa, soffocando una risata.
-Ok, ho decisamente bisogno di una mano.
-Guarda caso ne hai una qui davanti.- sussurra quel ragazzo misterioso.
Lo osservo un attimo e poi la afferro e mi tira su.
-Grazie.- sorrido, portandomi una mano alla testa, che gira non poco.
-E' un piacere. Sei un'amica di Rachel?- cambia discorso e scoppio a ridere. Sì, è la mia migliore amica. Pff...oddio.
-In realtà noi due ci odiamo.- sussurro, più a me stessa che a lui. Perché sono venuta a questa festa? Non me lo ricordo neanche.
-Vi odiate?- aggrotta le sopracciglia e incrocia le braccia.
Mormoro qualcosa di incomprensibile e mi guardo intorno. Stavo cercando...stavo cercando Zayn, sì!
-Ehm...devo andare.- concludo, barcollando.
-Ehi, aspetta. Non mi dici nemmeno il tuo nome?- borbotta, afferrandomi per un braccio e attirandomi verso di sé.
Faccio una smorfia. Il suo viso è a pochi centimetri dal mio.
-Non so neanche chi sei.- mi giustifico, cercando di scrollarmi dalla sua presa, che, però, è troppo stretta.
-Mi chiamo Colin.- mi soffia sulle labbra, sorridendo.
Indietreggio, ma mi attira di nuovo verso di sé.
-Mi stai facendo male.- mi lamento, osservando la sua mano stringermi il polso.
-Oh, davvero?- commenta, sarcastico, stringendo ancora di più la presa e facendomi gemere di dolore.
-Lasciami.- sussurro, iniziando a farmi prendere dal panico. Ho già un forte mal di testa per via dell'alcol, non riesco a ragionare bene e per di più ci si mette questo 'Colin'.
Sorride e si avvicina al mio viso.
-L'hai sentita? Ti ha detto di lasciarla.- interviene una voce familiare.
Mi volto leggermente e riconosco Niall, affiancato da Cara.
Il ragazzo mi molla, ma non prima di avermi tirato una spinta, che mi ha fatta finire addosso al biondino.
-La volevi? Prendila.- esclama, ridendo.
Niall mi accarezza la testa.
-Stai bene?- annuisco e sorride dolcemente. Poi alza la testa verso Colin e passa al sorriso da bastardo, avventandosi contro di lui.
Un pugno in faccia, uno nello stomaco e non posso più guardare.
Per fortuna, dei ragazzi intervengono e lo fermano.
Cara mi abbraccia, mentre singhiozzo.
-Stai tranquilla, va tutto bene.- sussurra, accarezzandomi i capelli.
Niall si divincola dalla stretta di quelli che sono intervenuti e viene verso di noi, dopo aver lanciato un'occhiataccia a Colin, che è steso per terra, dolorante.
-Ti accompagno a casa.- dice, mettendomi una mano sulla spalla.
-No, voglio...devo...dov'è Zayn?- chiedo, guardandomi intorno.
-Non lo so, ma sei ubriaca e non stai bene e quel coglione...- lo guardo e si blocca.
-Lascia che Niall ti porti a casa, Jade. Cerco io Zayn e gli dico di non preoccuparsi se non ti vede.- mi rassicura Cara, sorridendo.
Scuoto la testa, ma inizio a sentire un po' di nausea. 
-No, voglio andare con Zayn.- il biondino mette le mani in tasca e mi guarda, serio.
-Che c'è? Adesso non ti fidi neanche più?- sbotta, evidentemente irritato.
Mi stringo nelle spalle.
-Voglio soltanto trovare Zayn.
-E io ti ripeto che devi andare a casa perchè non stai bene.- improvvisamente, Zayn, sbuca da dietro il biondino, facendoci sussultare.
-Che sta succedendo qui?- sbotta, squadrandoci con uno sguardo indagatore.
-E' successo che Jade è stata aggredita da un coglione.- ribatte Niall, guardandolo con rabbia.
Zayn mi lancia uno sguardo preoccupato e scuoto la testa.
-Sta esagerando...era solo...- il biondo mi interrompe con un gesto della mano.
-Dov'eri tu, si può sapere? Non sei il suo ragazzo? Non dovresti accertarti che non si faccia male?- ringhia, puntando un dito contro Zayn.
-Niall...- cerca di calmarlo Cara, ma lui sembra intenzionato a continuare ancora a lungo.
-L'ho persa di vista. Mi sono distratto un momento.- si difende il moro, guardandomi dispiaciuto. No, no, no e no. Non voglio che creda che sia colpa sua.
-Non deve farmi da babysitter.- continuo io, aggrappandomi a Cara.
Niall incrocia le braccia e mi guarda.
-Devi andare a casa.- ripete, facendomi roteare gli occhi. Ma non sa dire altro?
-Chiamo Mike.- interviene Zayn, afferrando il cellulare.
-Deve andarci subito, la accompagno io.- tutti ci voltiamo verso il biondino che però non si scompone.
-Scordatelo.- ringhia il moro, avvicinandosi a me per sostenermi.
Non dico niente e mi lascio stringere dalle sue braccia.
Ah, che bella sensazione.
Improvvisamente un conato di vomito mi fa tornare alla realtà.
Mi porto una mano alla bocca e faccio una smorfia.
Niall sta, sicuramente, per ripetere la solita frase, ma lo blocco.
-Ok, portami a casa.
 
 
 
 
Apro gli occhi e mi stringo nelle coperte.
Ho un mal di testa atroce e non ricordo quasi niente di ieri sera.
Mi alzo e mi trascino in cucina, sperando di trovare la colazione ad accogliermi, ma trovo soltanto un biglietto.
'Sono a lavoro se non stai bene puoi andare dalla signora Bennet.
-Mamma.'
Lo afferro e guardo l'ora sull'orologio appeso alla parete.
Segna le dieci e trenta. A quanto pare non andrò a scuola. 
Almeno una bella notizia.
Decido di chiamare mia madre e mi siedo sul divano del salotto, rigorosamente in pigiama.
-Ehi, tesoro, come ti senti?- risponde, premurosa.
-Ho mal di testa, ma niente di più.- ribatto, appoggiando i piedi sul tavolino.
-Ok, senti, tra poco vado in aeroporto a prendere Lily, sai, vero, che viene a stare da noi per un po'?- sorrido e annuisco.
-Mi ha chiamata, ieri.
-Già, lo immaginavo, va be' ci vediamo tra un po'.- sta per staccare, ma io riprendo.
-Posso andare io a prenderla. Tu devi staccare dal lavoro, io non ho niente da fare. Prendo un taxi.- propongo, soddisfatta dell'idea.
-Ma te la senti di uscire di casa?
-Sì, stai tranquilla.- stacco la chiamata.
Il tempo di prepararmi e sono già imbarcata su un taxi. Non vedo l'ora di vedere Lily.
Guardo fuori dal finestrino, impaziente, esortando più volte il tassista ad andare più veloce.
 
 
 
-Liliaaaaaaaaaaan!- grido, correndo verso di lei e attirando l'attenzione delle persone nell'aeroporto verso di me.
-Jaaaaaaaaaaaade!- ribatte, ancora più forte di me, stringendomi in un forte abbraccio.
Io,Lily e Sarah  avevamo davvero un rapporto speciale prima che partisse.
Poi siamo rimaste solo io  e la rossa e, beh, adesso ci sono solo io.
Sì, Lilian resterà, ma per quanto?
-Mi mancavi tantissimo.- sussurra, facendo una vocina buffa.
-Anche tu, biondona.- sorrido, notando che si è tinta i capelli.
Si distacca dall'abbraccio e ricambia il sorriso.
-Ti piacciono?
-Sì! Stai benissimo.- commento, squadrandola.
I suoi occhi color pervinca, come i miei, mi ricordano i vecchi tempi.
Ci chiamavano 'gemelline'. Ci assomigliamo tantissimo. Beh, adesso un po' meno, dato che si è tinta i capelli, ma il carattere è identico al mio, o, perlomeno, molto simile.
L'unica differenza è che lei tende a fidarsi troppo delle persone, mentre io sono molto diffidente.
Faccio una smorfia, ricordandomi che se lei e Louis dovessero incontrarsi potrebbe succedere un bel casino.
-Ehi...tutto bene?- chiede, piegando la testa.
-Oh, sì, sì. Hai fatto colazione? Perché io no e sto morendo di fame.
 
 
 
-Quindi...come stai?- comincio, mentre ci sediamo per gustare dei deliziosi starbucks.
-Benissimo, sai che ho comprato un cane? E' pelosissimo e quando lo abbraccio è morbidoso.- si morde il labbro e sorride.
Annuisco, picchiettando nervosamente le dita sul tavolino.
-Ma tu...intendevi un'altra cosa, non è così?- domanda, attaccandosi alla cannuccia.
La guardo. Non voglio parlare di Louis, ma se è veramente 'guarita', non dovrebbe essere un problema per lei.
-Non preoccuparti, Jade. Adesso è soltanto un brutto ricordo.- mi sorride, guardandosi intorno.
-Piuttosto tu, invece, come stai?
-Bene. Sono successe un sacco di cose da quando te ne sei andata.- ammetto, pensierosa.
-E Sarah?- Eccola. La domanda che speravo di evitare.
-Ehm...beh, abbiamo litigato e adesso mi odia.- corruga la fronte e si appoggia al tavolino.
-E...Rachel l'ha accolta fra le sue ancelle.- aggiungo, sospirando.
La sua espressione confusa si trasforma in una smorfia.
-Quella troia è ancora viva? Nessuno si è preso la briga di farla fuori?- mi lascio sfuggire un sorriso e alzo le spalle.
-Dobbiamo farle un attentato e riprenderci Sarah.- continua, seria.
-Lily, Sarah mi odia, ok? 
-E perché? C'è un motivo valido, almeno?- sbuffa e si rimette a bere il caffè.
-Beh...sì, ma è una storia lunga.- mi guarda male.
-Abbiamo tutto il tempo.
 
 
 
 
-Oh, non posso crederci! Tu hai un ragazzo!- esclama, appena nomino Zayn.
-Devi assolutamente presentarmelo!- sorrido e annuisco.
-Nessun problema, dato che vive da noi.- spalanca la bocca e scoppia a ridere senza motivo, contagiando anche me. 
Sembriamo due pazze. Anzi, siamo due pazze.
-Per la morbidezza del mio cane! Mi sento un'idiota se penso che non ho potuto assistere a questo evento pazzesco.- commenta, agitando le braccia.
-Ehi, così mi offendi.
-Dai, Jade, tu e un ragazzo? Voglio proprio vedervi mentre vi baciate. Non riesco a immaginarti abbracciata a uno dell'altro sesso.- le tiro una gomitata e torno a ridere.
-Pervertita! E comunque stai continuando a offendermi.- alza le spalle e torna a concentrarsi sulla sua colazione.
-Anche tu mi facevi dei discorsi del genere quando iniziai a frequentare Lou.- dice, senza guardarmi. 'Lou'? Sul serio?
-Veramente ti dicevo di stare attenta.- alza gli occhi e li punta nei miei.
Non riesco a capire cosa stia provando e questo mi distrugge. Una volta io e lei ci capivamo con uno sguardo.
-Ma io non ti ho ascoltata.- ribatte, sorridendo. 
Non sembra triste, ma probabilmente ha imparato a mentire.
Abbasso la testa e sospiro.
-Scusa, non dovremmo parlarne.
-No, invece, dovremmo. Tu hai paura, lo so. Hai paura che possa soffrire. Hai paura che lo incontri, vero?- mi mordo il labbro e annuisco.
-Non sono una bambina, Jade. So badare a me stessa e ti garantisco che non mi importa più niente di Louis. Per me è morto.
-E' morto? Finché stavi a New York potevi pensarla così, ma adesso, lo vedrai a scuola, lo vedrai alle feste, lo vedrai per strada, nei bar, nei negozi. Il suo ricordo ti tormenterà e soffrirai ancora.- mi blocco un attimo mentre lei scuote la testa.
-Oppure potresti innamorarti di nuovo.- sospira e accenna a un sorriso malinconico.
-Mi rattrista sapere che mi ritieni una debole.
-Non ti ritengo debole, piuttosto, fragile.- incrocia le braccia e fa una smorfia.
-E che differenza fa?

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18
 
-Me la ricordavo più grande.- commenta Lily, osservando la mia camera.
Alzo le spalle.
-Ho fame, ti va di preparare qualcosa?- propongo, appoggiandomi alla porta.
-Ci sto, sorella, ma, prima, voglio sistemare le mie cose nel tuo armadio.- sorride e si mette ad aprire la valigia.
-Oook, allora vado a cucinare io.- sorrido e corro giù per le scale, raggiungendo la cucina.
Canticchio allegramente, aprendo il frigo.
Il campanello mi interrompe.
Guardo l'orologio. Segna mezzogiorno e quaranta. Non possono essere Mike e Zayn, tantomeno mia madre, che lavora tutto il giorno, oggi.
Richiudo il frigo e mi precipito all'entrata, trovandomi davanti Niall.
Sbuffo e mi appoggio alla porta.
-A cosa devo l'onore?
-Ho saputo che hai minacciato Louis...- dice, sorridendo beffardo.
Roteo gli occhi e annuisco.
-Già, se tieni alla vita del tuo amichetto ti conviene accertarti che non si faccia vedere in giro.- incrocia le braccia e sorride, pensieroso.
-Quindi è tornata Lily.- non è una domanda.
-Sì...si può sapere che ci fai qui?- muove le braccia e mi sventola in faccia la pochette che avevo ieri sera alla festa.
-Che...che ci fai con la mia borsa?- chiedo, improvvisamente turbata.
-Ti ho accompagnata a casa e l'hai dimenticata in macchina. Anzi, io mi sono dimenticato di portarla, anche perché tu eri completamente andata.- arrossisco e mi mordo il labbro. Perché mi ha accompagnata lui?
-Oddio...ho detto delle cose stupide, vero?- alza le spalle.
-A parte i commenti acidi su quanto Rachel sia stronza, i lamenti su Sarah e Louis e le lodi su Zayn, direi di no.- commenta sarcastico.
Abbasso la testa. Che figura di merda che avrò fatto.
-Beh...grazie.- sussurro, afferrando la borsa.
-Per cosa? Per la borsa, per averti riaccompagnata o per averti difeso contro il coglione che ti aveva aggredita?- aggrotto le sopracciglia. Ooook. 
-Per...tutto, suppongo.- annuisce, un po' scocciato.
-Ehi, che succede?- Lilian scende le scale e si blocca meravigliata a osservarci.
-Niall?
-Lily!- si scambiano un sorriso.
Già, avevo dimenticato della loro amicizia nel periodo in cui lei e Louis stavano insieme.
-Come stai?- chiede il biondo, abbracciandola. Sì, va be', mi sento di troppo.
-Bene!
-Io...me ne vado. Ma voi continuate pure a...parlare.- non mi ascoltano neanche e, sbuffando, torno in cucina.
 
 
 
-Eeehi.- Lilian sbuca dalla porta della cucina, facendo un ampio sorriso.
Non le rispondo, anzi, mi volto per infornare il mio fantastico, si fa per dire, chicken pie.
-Che hai?- continua chiudendo la porta dietro di sé.
Ancora una volta non rispondo.
-Jade?
-Che vuoi?- sbotto, voltandomi.
Aggrotta le sopracciglia.
-Che ti prende?- chiede, agitando le braccia.
Scuoto la testa e sbuffo.
-Niente.
-Sei gelosa, per caso?- avvampo, sgranando gli occhi.
-N-no, ma che ti viene in mente?- sorride e si avvicina.
-Ho visto come ti guardava Niall...- riprende, senza rispondermi.
Faccio una smorfia e cerco di sfuggire al suo sguardo.
-Finiscila.
-Credevo che tra noi non ci fossero segreti. Tu e Niall siete stati insieme?- le lancio un'occhiataccia.
-No!- alza un sopracciglio e incrocia le braccia.
-Uhm...allora siete amici?- scuoto la testa.
-Hai finito con l'interrogatorio?- sbuffa e afferra dal frigo una bottiglietta d'acqua.
-Vado casa sua. Tu vieni?- Va dove?
-No!- rispondo, agitando le braccia.
-Fai come ti pare.- conclude, sbattendo la porta.
Peeeeeerfetto, adesso pure Lily è arrabbiata con me. Dovrei dirle che sono stata a letto con Niall? No! Ma cosa vado a pensare?
 
 
 
Sto navigando su internet da almeno tre ore. Sono certa che Zayn sia tornato, perché ho sentito la porta di camera sua sbatacchiare. 
Boh, probabilmente è di cattivo umore.
Voglio vederlo, ma forse lo disturberei.
Oh, al diavolo, voglio vedere il mio ragazzo, ok? Ok.
Sorrido e spalanco la porta di camera sua.
-Ciao, Z...- mi blocco, appena lo vedo fumare alla finestra e faccio una smorfia.
-Stai fumando?- chiedo, con una punta di delusione nella voce.
Mi lancia uno sguardo, ma poi torna a guardare fuori dalla finestra.
-Non lo vedi da sola?- ribatte, sarcastico, abbozzando un sorrisino ironico.
-Ma...mi avevi promesso che...- non riesco a finire la frase, che lui mi interrompe.
-So cosa ti avevo promesso, ok?- il suo tono è così distaccato, che sento gli occhi iniziare a bruciare, ma respingo le lacrime. Sembrerei soltanto una bambina ferita.
-Che hai?- chiedo con voce tremolante.
Non risponde, ma tira una boccata dalla sigaretta.
-Zayn...- finalmente, si volta, giusto in tempo per vedere una lacrima rigarmi il volto.
-Perché piangi, adesso?- chiede, addolcendosi.
Mi asciugo la lacrima e mi mordo il labbro, stringendomi nelle spalle.
Spegne la sigaretta e si avvicina, ma non troppo.
-Sei arrabbiato con me anche tu?- sussurro, abbassando la testa.
-No, Jade, perché dovrei?- fa un altro passo in avanti e mi accarezza la guancia. Chiudo gli occhi, cercando di sorridere.
-Non lo so, ce l'hanno tutti con me. Allontano tutti. Sono davvero una pessima persona.- Zayn ride e mi abbraccia.
-Ma che dici?- lo guardo e mi cade un'altra lacrima.
-Jade...- mi asciuga la lacrima e sorride.
Dio, come amo il suo sorriso.
-Ok, vuoi sapere un segreto?- continua, vedendo che non rispondo.
Annuisco, mentre lui intreccia le sue dita con le mie.
-Sai come sono, ormai mi conosci e quindi sai che io non mi innamoro.- abbasso gli occhi, annuendo ancora.
-Beh...la verità è che...mi sono innamorato.- lo guardo, corrugando la fronte.
-La verità è che tu sei l'unica che non mi fa ricordare che la mia vita è stata un totale fallimento. La verità è che tu sei quella giusta. Non mi importa quello che pensano gli altri. Io ti amo, Jade.- un sorriso sincero, forse il più sincero che abbia mai fatto, mi spunta sulle labbra.
-A-anch'io ti amo.- Il momento che tanto avevo atteso è finalmente arrivato e, no, non è come lo avevo immaginato, ma molto meglio.
Improvvisamente mi sento bene, come se, per una volta in tutta la mia vita, fossi completa.
Sorride, avvicinando le sue labbra alle mie, ma, sentendo l'odore del tabacco, lo blocco.
-Perché stavi fumando?- allontana leggermente il viso, per potermi guardare negli occhi.
-Perché...- esita un attimo, grattandosi la testa.
-Perché ero nervoso e se sono nervoso, fumo.- sospiro, appoggiando le mie mani sul suo petto.
Chiudo gli occhi.
-L'hai già fatto altre volte da quando mi hai promesso che avresti cercato di smettere?
-No.- vorrei fidarmi, ma la sua voce è incerta. Lo guardo, pregandolo di dirmi la verità.
-Soltanto oggi.- continua, abbassando lo sguardo.
Annuisco.
-E' successo qualcosa?
-Non ricordi niente di ieri sera, non è così?- corrugo la fronte, scuotendo la testa.
-Ok, mi stai preoccupando.
Si volta e scuote la testa, avvicinandosi alla scrivania.
-Ti sei ubriacata.- sussurra, iniziando ad armeggiare nervosamente con una penna.
-Mi sono distratto un attimo ed eri sparita.- non smetto di fissarlo, perplessa. 
-Se lui non fosse intervenuto non so cosa ti sarebbe successo.- si volta verso di me, dopo aver pronunciato quella frase con una nota di rabbia e frustrazione.
Ancora non capisco e incrocio le braccia.
-Non ti seguo.- dico, più confusa che mai.
-Non so esattamente cosa sia successo, ma Niall ha detto che sei quasi stata aggredita. Ed è colpa mia.- l'ultima frase mi spezza il cuore.
-Non dirlo.- scuoto la testa e mi avvicino a lui, accarezzandogli la mano.
-Jade, è colpa mia, non ero ubriaco, non so neanche come abbia fatto a perderti di vist- lo zittisco con un bacio. Non voglio che rovini tutto. Mi ha appena detto che mi ama.
Sembra rilassarsi e appoggia delicatamente le mani sui miei fianchi, attirandomi di più a sé.
Decisamente, questo bacio sta diventando tutt'altro che casto.
Porto le mie mani dietro la sua testa e gli accarezzo i capelli, mentre sento le sue cominciare ad alzarmi la maglietta.
Lo voglio. Più di ogni altra cosa.
Sento la porta aprirsi e, istintivamente, balzo all'indietro, guardandomi intorno, imbarazzata.
-Oh, oh, che state facendo voi due?



Ahiahiahi, chi sarà adesso? Eeeh, mistero. Ok, no, non sono divertente.
Grazie ancora per le meravigliose recensioni che mi lasciate. *_* 
Un bacio,
Vale.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 19
 
Tiro un sospiro di sollievo quando mi accorgo che si tratta soltanto di Mike.
-Fanculo!- esclamo, incrociando le braccia.
Mio fratello scoppia a ridere.
-Ammettetelo, ve la siete fatta sotto!- io lo fulmino con lo sguardo, ma Zayn scoppia a ridere, contagiato dalla sua risata.
-Ma dai, non ti ci mettere anche tu!- lo rimprovero, tirandogli una gomitata. E, beh, in meno di due secondi mi ritrovo a ridere come una scema.
-Ok, ok, basta.- riprende Mike, avvicinandosi.
Io e Zayn lo guardiamo, tornando seri.
-Non voglio neanche immaginare cosa stavate per fare, ma vi ricordo che mamma è di sotto e, a momenti, tornerà anche papà.- annuisco. Non siamo stati molto attenti, ma non è che sia facile. Guardo Zayn. Oh, andiamo, come si fa a resistergli?
-Oooh, mi state ascoltando?- continua, un po' irritato, vedendo che nessuno gli risponde.
-Tranquillo, cercheremo di stare più attenti.- lo rassicura il moro, sfiorandomi il braccio.
-Sì, ma voi due volete saltarvi addosso, ve lo leggo negli occhi. Forse dovreste trovarvi un posticino più sicuro.- Oddio, non ci credo. Ci sta invitando a fare sesso? Boh, sarà impazzito.
Zayn corruga la fronte, sorpreso quanto me.
-E che proponi, scusa?- ribatto io, incrociando le braccia.
-Beh, siamo a Dicembre, non manca molto alle vacanze di Natale. Se non sbaglio, prima che Lily partisse organizzavate dei bei viaggi in questo periodo.- alzo le sopracciglia.
-Scordatelo, alla fine Lilian invitava mezzo mondo e finiva sempre per essere una vacanza da dimenticare.- Mike alza le spalle e si appoggia alla scrivania.
-Beh, era un'idea carina.
-In realtà, faceva schifo.- commento, guardandolo.
-Mike ha ragione, potremmo, finalmente passare più tempo insieme.- Zayn sorride e io sbuffo.
-Hai un'idea migliore, genio?- mi prende in giro mio fratello, sfidandomi con lo sguardo.
Faccio una smorfia e scuoto la testa.
-Vada per il viaggio.- Mike sorride.
-Batti il cinque, fratello!- esclama, alzando la mano verso Zayn, che la fa scontrare con la sua.
Scuoto la testa e spingo mio fratello fuori dalla stanza.
-Ok, adesso vattene.- sta per dire qualcosa, ma gli chiudo la porta in faccia.
Mi volto e Zayn sta sorridendo.
-Alla fine ce ne pentiremo, ne sono sicura.- sussurro, appoggiandomi alla porta.
-Che vuoi che succeda?- chiede, avvicinandosi.
-Credi che a Lilian andrà bene fare il terzo incomodo? Se ci fosse stata anche Sarah forse avremmo avuto qualche possibilità che non andasse a invitare qualche suo amico.- alza le spalle.
-Non vedo cosa ci sia di male.- faccio un sorrisetto ironico e mi avvicino.
-Sai chi sono i suoi amici?- concludo, lasciandolo senza una risposta.
Scendo in salotto, dove Mike e Lilian stanno guardando la tv. Ah, allora lei è tornata.
Si volta verso di me, sorridendo. Immagino che mio fratello le abbia già parlato del viaggio.
-Ti è passata la rabbia?- chiedo, sedendomi sulla poltrona.
Alza le spalle e mi guarda.
-Ho capito che probabilmente ci sono delle cose che non vuoi dirmi, per il momento.- annuisco e le sorrido.
-Già...- sento qualcuno scendere le scale e, poco dopo, Zayn sbuca dalla porta. 
-Tu devi essere...Zayn, giusto?- domanda Lily, alzandosi dal divano.
-E tu sei Lilian.- ribatte il moro, porgendole la mano.
Si scambiano un sorriso e poi mia cugina mi lancia un'occhiatina maliziosa. La fulmino con lo sguardo.
-Adesso capisco perché Jade sia così presa da te.- riprende lei, stringendo la mano di Zayn.
-Potete andare a fare le presentazioni da un'altra parte? Vorrei guardare la tv in pace.- sbotta Mike, indicandoci la porta.
 
 
 
 
Ci ritroviamo tutti allegramente a tavola.
Credo che tra Zayn e Lilian ci sia molta simpatia e ne sono felice.
Almeno lei lo apprezza. Non come Sarah. 
Faccio una smorfia, che nessuno nota, dato che stanno osservando tutti mia cugina, intenta a chiacchierare su quanto Londra, secondo lei, sia migliore di New York.
-Non sai quanto siamo felici che tu trascorra qualche mese qua con noi.- la interrompe mio padre, sorridendole. La adora. Cioè, tutti la adorano. Non so come sia possibile che tutti amino lei e, allo stesso tempo, la maggior parte di quelli che conosco, odi me. Eppure siamo così simili. 
Sorrido, guardandola, mentre risponde a mio padre.
-Anch'io sono felicissima, mi mancavate tanto.- mi lancia uno sguardo.
Mi sento invadere da una strana rabbia.
Se solo Louis non l'avesse fatta soffrire, non sarebbe stata costretta a trasferirsi a New York. Probabilmente non avrei nemmeno litigato con Sarah o, perlomeno, grazie a lei, ci saremmo già riappacificate.
Stringo i pugni. Se in questo momento quel coglione fosse in questa stanza lo ucciderei con le mie mani.
-Potreste uscire tutti insieme.- la voce di mia madre mi fa tornare alla realtà.
-Certo.- ribatte Lily -Sono qui per questo. Shopping party, yeah!- alzo un sopracciglio e scoppio a ridere, insieme a lei.
Mia madre sorride e scuote la testa.
-Domani vi porto in centro. Ho proprio voglia di tornare una ragazzina.- io e Lilian la guardiamo.
-Tu? Con noi?- alza le spalle.
-Che ci crediate o no, amo fare shopping e non lo faccio da troppo tempo.
Voi due, ragazzi, volete venire?- chiede, poi, rivolta a Zayn e Mike.
Loro a fare shopping? Oh, God.
Mio fratello fa una smorfia.
-Ci toccherà annoiarci.- commenta, appoggiando una mano sulla spalla del moro.
-Guardate che nessuno vi obbliga.- ribatte Lilian, addentando una patatina.
-Io vengo.- risponde Zayn, sorridendomi.
Ricambio il sorriso e mi mordo il labbro. 
Mike si schiarisce la voce.
-Ehm...ehm...allora verrò anch'io.
 
 
 
 
-Vuoi spiegarmi?- sbotta mio fratello, raggiungendomi in veranda.
-Spiegarti, cosa?- chiedo, sorridendo dolcemente.
-Cos'era quel sorrisino da ebeti che vi siete scambiati tu e Zayn a cena?- continua, sedendosi sul dondolo, vicino a me.
Non so nemmeno perché sono uscita di casa, dato che fa un freddo cane.
Ma, per una volta che il cielo non è coperto da nuvole, volevo osservare la luna e le stelle.
-Uhm...un sorriso?- rispondo, ovvia, alzando la testa verso il cielo.
-Un sorriso...voi dovreste odiarvi. E' questo che pensano mamma e papà.
Voi vi odiate.- sussurra, forse per paura che lo sentano.
Mi volto a guardarlo.
-Non ci odiamo più, non possiamo essere diventati amici?- si guarda intorno e sospira.
-Sai, non sono stupidi, è un po' strano che due persone prima si odino e poi siano amiche.- Ci penso un po' su, in effetti ha ragione, ma non è esattamente ciò che è successo?
-Non sospettano niente.- commento, mettendo le mani nelle tasche della giacca e iniziando a dondolarmi.
-Io non ci scommetterei.
-Cosa dovremmo fare? Delle scenate? Dovremmo far finta di litigare?- inizio ad alzare un po' la voce e lui mi fulmina con lo sguardo.
Sospira e si stringe nella giacca.
-Io mi sto preoccupando per te, Jade. Sto soltanto cercando di farti notare gli errori che stai commettendo. Non ho niente contro Zayn, anzi, se tu e lui, alla fine, vi sposaste, ne sarei davvero felice. Il problema è che non so come mamma e papà potrebbero reagire, ok? Dovete rallentare un po' le cose, perché questa storia vi sta sfuggendo di mano.- sbuffo, pensierosa, tornando a osservare il cielo.
-E' difficile, Mike. Io lo amo e non posso neanche dimostrarglielo.- mi mordo il labbro, sospirando.
Sento il suo braccio avvolgermi le spalle.
-Per questo fare quel viaggio mi sembra una buona idea.- sussurra, baciandomi la fronte.
-Forse, ma non mi va di vedere Niall e compagnia bella.
-Niall?- corruga la fronte -Il biondino con cui sei uscita? Quello che ha tirato il pugno a Zayn?- annuisco.
-E' un amico di Lilian. Lo inviterà sicuramente e lui inviterà i suoi amici.- Oddio, inviterà Louis. No, no. Louis non verrà, lo impedirò a tutti i costi.
-Basterà che tu li ignori.- Oh, certo, perché è la cosa più facile del mondo.
Annuisco, nonostante sappia che sarà alquanto complicato.
 
 
 
 
-Com'è Zayn?- chiede Lilian, sedendosi sul letto e sistemandosi il pigiama.
-Beh...Zayn è un bastardo.- mi guarda, incrociando le gambe.
-Uhm...oook.
-Cioè, è un bastardo fuori, ma dentro è un cioccolatino dolcissimo.- sorride e fa una faccia buffa.
-Ahw, che cosa carina.- annuisco, infilandomi sotto le coperte.
-Vorrei poterlo dire ai miei. E' difficile fingere che tra noi non ci sia niente. Non posso abbracciarlo, né baciarlo.
-Già, ti capisco.- commenta, raggiungendomi sotto le coperte.
Spengo la luce senza risponderle.
-Come vi siete innamorati?- chiede, muovendosi nel letto.
-All'inizio ci odiavamo, in realtà. Se qualcuno mi avesse detto che me ne sarei innamorata, probabilmente gli avrei riso in faccia.- la sento ridere.
-E poi?
-E poi sono successe delle cose che mi hanno fatto cambiare idea su di lui.- sospira.
-Cose che non vuoi dirmi.- commenta.
-Io ti dico sempre tutto, Lily. Ma ho bisogno di tempo e adesso ho sonno.- sbuffa e si volta dall'altra parte.
-Ok, ma promettimi che prima o poi me le racconterai.- sussurra piano. 
Sorrido.
-Te lo prometto, Lee.


Sì, era un falso allarme anche questa volta. lol. Mi diverto troppo. :3
Comunqueeee lo sapete che vi amo. :)
Se vi va passate dalla storia di una mia amica. --->http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1388916&i=1 
 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20
 
-Ehilà, belle fanciulle, siete pronte?- Mia madre. 
La guardo male.
-Ci stiamo truccando, arriviamo subito.- commento, un po' scocciata.
Lei sorride e chiude la porta.
-Perché quella faccia?- chiede Lily, osservandomi.
-Perché entra sempre senza bussare.- E questo è un problema. Specialmente da quando io e Zayn abbiamo degli incontri in camera sua. Boh, probabilmente alla sua porta bussa. 
Si spera, non voglio che mia madre veda il mio ragazzo nudo o cose così. 
Finiamo di truccarci e scendiamo in salotto, dove Mike e Zayn ci stanno già aspettando.
Mi avvicino al moro e faccio per baciarlo, ma lui volta la testa e mio fratello mi blocca per i fianchi, portandomi lontano da Zayn.
-C'è mamma, brutta cogliona.- sussurra, facendomi voltare verso mia madre, che si sta mettendo la giacca. Oh, porco culo. Per fortuna non mi ha visto.
Lo ringrazio con un bacio sulla guancia e gli sussuro un veloce 'sei il fratello migliore del mondo', per poi schiarirmi la voce.
-Siamo pronte, mamma.- lei si volta verso di noi e sorride.
-Oh, finalmente. I ragazzi erano qui già da un quarto d'ora.
 
 
Siamo in coda  ad un cavolo di incrocio da ben venti minuti e l'unica che non si sta lamentando è mia madre.
No, lei non si lamenta, anzi, canticchia allegramente tamburellando con le mani sul volante.
Mi volto verso Lily, che sta armeggiando, annoiata, col suo cellulare e poi verso Zayn, che osserva i passanti dal finestrino, sbuffando sonoramente.
-Mamma, che palle, suona a quegli imbecilli che bloccano la strada!- esclama Mike, agitando le braccia.
-Tranquillo, tesoro, tra poco usciamo da questo casino.- ribatte lei, un po' irritata dal tono del figlio.
Certo, mamma, contaci.
Da quell'affermazione passano altri venti minuti e, alla fine, riusciamo ad arrivare in centro.
 
 
 
Osservo attentamente degli abiti in un negozio, sono carini, ma un po' troppo azzardati per i miei gusti.
Qualcuno mi abbraccia da dietro e appoggia la sua testa sulla mia spalla.
-Vorrei vederti con uno di questi addosso.- riconosco la voce di Zayn e sorrido, voltandomi verso di lui.
-Continua a sognare. Non mi vestirò mai così.- sorride e mi bacia.
Mi distanzio dopo un po' e mi guardo intorno.
-Ottima idea baciarci con mia madre in giro.- commento sarcastica, voltandomi verso i vestiti.
-Tranquilla, è andata a provarsi della roba in un camerino.- alzo un sopracciglio e faccio una smorfia. Non voglio neanche immaginare cosa si stia provando.
-Guarda questo!- esclamo, afferrando un abitino azzurro, stretto in vita e con una gonna corta a balze. E' bellissimo. Ma mi starà male, sicuramente. Sospiro e lo poso.
-Perché non te lo provi?- chiede, confuso.
-Perché non ho il fisico adatto.- ribatto, facendo una smorfia.
-Pff...se non starà bene a te allora non starà bene a nessuno, avanti, vallo a provare.- mi fa voltare verso di sé e mi sorride.
Ricambio il sorriso, ma vedo arrivare mia madre e gli tiro una spinta.
-Non mi rompere, Zayn. Ma sei sempre tra i piedi?- fingo, cercando di sembrare più scocciata possibile.
-E dai, ragazzi, non litigate anche qui.- dice mia madre, stringendo al petto almeno dieci completi diversi.
Roteo gli occhi al cielo mentre a Zayn scappa una risatina.
Per fortuna ha capito il mio gioco.
-Allora, hai trovato qualcosa?- chiede lei, curiosa, avvicinandosi.
-Uhm...non so, ma mi piace questo.- afferro l'abito azzurro e lancio un'occhiatina a Zayn, che mi sorride.
-E' meraviglioso, vai a provarlo!- esclama mia madre, spingendomi verso il camerino.
 
 
 
 
Alla fine mi hanno convinta a comprarlo e, oltre a quello, ho preso anche una borsa e un cappellino alla francese.
-Ci fermiamo da Starbucks?- chiedo, mentre passiamo davanti al locale.
-Sì, dai, ho fame!- commenta Lilian e, senza aspettare una risposta mi afferra per un braccio e si catapulta nel bar.
-Uhm...abbiamo fatto colpo...- commenta mia madre, dopo un po' che siamo seduti ad un tavolino, tirandomi una gomitata.
La guardo confusa e lei sorride, indicando con gli occhi dei ragazzi ad un tavolo vicino. Uno di loro mi sta fissando.
-Ma dai, mamma.- dico, imbarazzata, lanciando uno sguardo a Zayn, che si è irrigidito.
-Dai, cosa? Sono stata ragazza anche io e so riconoscere lo sguardo di qualcuno interessato.
Faccio una smorfia e nascondo la testa tra le mani. Vi prego, sopprimetela.
-Beh...non interessa a me.- ribatto, sempre nascosta tra le mie mani.
-E' carino.- continua, euforica.
-Mamma, se ti ha detto che non è interessata, smettila di insistere.- interviene Mike, bevendo un sorso di caffè.
Mia madre sbuffa e borbotta qualcosa tra sé.
Lilian si avvicina al mio orecchio.
-Quel tipo non smette di fissarti e Zayn si sta scazzando.- mi fa notare, leggermente preoccupata.
Alzo gli occhi verso il moro, che, però, è voltato verso il ragazzo che mi sta fissando. E' inquietante e mi sento davvero imbarazzata.
-E comunque, secondo me, dovresti andare a parlarci.- riprende mia madre, sfornando un sorriso malizioso. Oh, ma basta, eh!
-Posso andare  a parlarci io.- sento Zayn sussurrare, mentre stringe i pugni. Ok, che devo fare? Se resto qui rischio che Zayn inizi a fare a botte con quel rompipalle, se vado da lui per far stare zitta mia madre, rischio che Zayn inizi a fare a botte con quel rompipalle. Questa è una di quelle situazioni in cui un bel 'sono nella merda' ci sta a pennello.
-Ok, avete finito di mangiare?- chiedo, nervosa.
-Ma se ci siamo seduti adesso.- si lamenta mia madre, guardandomi confusa.
-Ehi, che ne dite se io e i ragazzi vi lasciamo sole? Così magari quel bel giovanotto si farà coraggio e verrà a parlarti.- propone, facendo innervosire me e, ancor di più, Zayn.
-Ma allora sei dura, eh? Ti ho detto che non mi interessa, anzi, tutta questa attenzione mi sta imbarazzando e basta.- sbotto, sbuffando.
-Ma non lo conosci neanche.- continua.
-Appunto!- esclamo, sbattendo una mano sul tavolo.
-Sei impossibile, sai cosa darebbero le altre ragazze per avere una madre comprensiva come me?- roteo gli occhi e mi soffermo su Zayn. Cosa direbbe se sapesse che sto con Zayn? Cosa direbbe se sapesse che l'abbiamo quasi fatto nella camera degli ospiti?
Un sorrisino divertito mi attraversa il volto, ma torno subito seria.
-Sai che ti dico, mamma? A quest'ora si sarebbero suicidate piuttosto che sopportarti.- fa una smorfia e mette il broncio.
-Vado a pagare.- dice, indignata. Appena si allontana guardo Zayn.
-Trattieni la voglia di svitargli le palle.- sussurra Mike, accorgendosi dello sguardo incazzato che il moro sta rivolgendo al ragazzo, che...Oh, è sparito. Menomale. Tiro un respiro di sollievo.
-Ciao.- esclama una voce, facendoci sussultare.
Il tizio che mi stava osservando è al mio fianco, con le mani in tasca.
Spalanco gli occhi, colta di sorpresa, e avvampo.
-Ehm...ciao.- dico, imbarazzata.
Zayn si alza di scatto, facendo traballare il tavolino.
-Vatti a fare un giro, amico.- ringhia, sprezzante.
Il ragazzo alza un sopracciglio e fa un sorrisino ironico.
-Scusami?
-Zayn, calmati.- sussurra Mike, appoggiandogli una mano sulla spalla, ma il moro non lo ascolta e fa un passo verso di lui, minaccioso.
-Zayn!- esclamo, un po' preoccupata per quello che possa succedere.
Mi guarda, ma poi torna a sfidare con lo sguardo l'altro tipo.
-Senti, ce ne stiamo andando.- interviene mia cugina, fissandolo.
-Ah, sì?
-Sì.- riprende Zayn.
-Che sta succedendo? Oh, ma ciao.- eccola, mia madre. Oddio.
-Salve.- risponde il ragazzo, sorridendole.
 
 
 
Lo so, ieri non ho aggiornato. Perdono, chiedo umilmente perdono, ma non mi sentivo molto bene. Allora...cosa credete che succederà? Via alle scommesse! lol, ringrazio tutti coloro che hanno recensito. :3
Un bacione, 
Vale. 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Capitolo 21
 
-Sono Colin.- si presenta, sorridendo a tutti noi.
Colin, questo nome mi ricorda qualcosa, ma non so bene cosa.
Corrugo la fronte e lo squadro da capo a piedi.
Effettivamente anche lui ha un'aria familiare.
-Sai, ti ho notata perché in questo locale tu sei la più carina.- dice, avvicinandosi a me.
Zayn scuote la testa e scatta in avanti, ma Mike, che era già pronto al peggio, lo afferra per le braccia e lo blocca.
-Che succede? Per l'amor del cielo, Zayn, calmati!- mia madre ha cambiato espressione. Mia cugina e io ci guardiamo, confuse, e Colin continua a sorridere al moro.
-Credo che dovresti andartene.- suggerisce Lilian al ragazzo.
Lui la guarda, disinteressato e poi torna a sorridere, puntando i suoi occhi nei miei.
-Volentieri...con te.- faccio un passo indietro, spaventata dal suo tono di voce, così calmo, ma, al tempo stesso, provocatorio.
Zayn cerca di divincolarsi dalla stretta di Mike, ma a Colin non sembra importare granché.
Alzo un sopracciglio.
-Beh, io non voglio venire con te.- sussurro, guardandolo male.
-Ok, vedo un po' troppa tensione qui.- commenta mia madre, circondandomi le spalle con un braccio.
-Zayn, cazzo!- vedo Mike piegarsi su se stesso, probabilmente dopo aver ricevuto una gomitata dal moro.
-Vattene.- ringhia, indicando a Colin la porta dello Starbucks.
-Oh, certo, perché me lo dici tu.- continua l'altro, ghignando.
-Guarda, non ti scomodare, ce ne andiamo noi.- commento, afferrando la mano di Zayn e trascinandolo fuori, sotto, ovviamente, gli occhi increduli di tutti.
-Che stai facendo?- esclama, appena usciamo dal locale.
-Mi ha irritata.- rispondo, alzando le spalle.
-Ma tua madre cos- lo zittisco con un bacio e mi stringo a lui.
-Non mi importa, non voglio che tu faccia a botte con qualcuno, per me.- sorride e mi accarezza la guancia.
-Ucciderei, per te.- sussurra, provocandomi un brivido lungo la schiena.
-Ok, è stato davvero strano.- commenta mia madre, uscendo dallo Starbucks.
Mi allontano da Zayn e incrocio le braccia.
 
 
 
-Scusate, ragazzi, quel tipo non era per niente un buon soggetto.- dice mia madre, dispiaciuta, mentre torniamo a casa.
-Ma...- sorride, voltandosi verso di me.
-Tu e Zayn vi siete chiariti...non è così?- sprofondo nel sedile dell'auto.
-Uhm...sì.- mia madre lancia un sorriso a Zayn dallo specchietto e si rimette ad osservare la strada.
 
 
 
 
I giorni passano.  
Mia madre si è bevuta la storia dell'amicizia fra me e il moro. Un problema in meno. Ne ho già tanti, non posso rischiare che i miei inizino a fare strane domande sul nostro conto.
Parlando di problemi...beh...Louis è il problema. Lo so, lo vedo, lo percepisco, lui e Lilian si parlano attraverso gli occhi.
Ogni volta che si trovano nella stessa stanza si fissano.
Domani partiremo e non voglio nemmeno sapere chi abbia invitato Lilian.
 Abbiamo deciso che ci faremo un bel viaggetto a Glasgow e ho deciso che mi fregherò altamente di quel branco di rovina vite.
Voglio solo stare con Zayn, voglio soltanto che lui sia con me. Del resto non mi importa.
-Hai preparato la valigia?- chiede Lily, battendo un piede per terra.
-La sto preparando, sei cieca?- commento piegando un maglione e infilandolo nella borsa.
Non risponde e si guarda intorno. Probabilmente sta cercando qualcosa.
-Tutto ok?- corrugo la fronte e mi appoggio al letto.
-Ehm...sì, sì.- annuisco, incerta e torno a preparare la valigia.
 
 
 
-Svegliati, svegliati, cazzo!- esclama, fine come al solito, Lilian, saltando sul mio letto.
Sono le quattro di notte. Che vuole?
Mi rigiro tra le coperte, mugolando qualcosa di incomprensibile.
-Jade, muoviti, tra poco dobbiamo partire.- Spalanco gli occhi. Oddio, l'avevo completamente dimenticato.
Mi alzo velocemente e, senza degnarla di uno sguardo, mi catapulto in bagno.
Mi lavo, mi vesto, mi trucco e mi pettino a razzo. Rischiando, per ben due volte, di sbattere contro il mobile del bagno.
Esco velocemente in giardino con la valigia.
Mike è sveglio e sta aiutando Zayn a caricare i bagagli di Lilian, che li osserva, sorridendo allegramente.
-Beh, allora divertitevi e state attenti.- sussurra, calcando su quel 'state attenti'.
Sorrido e lo abbraccio.
-Ci vediamo tra due settimane, fratellone.- mi stringe a sé.
Lo guardo, poi, dare una pacca amichevole al moro e salutare Lily con un bacio sulla guancia.
-Mi raccomando niente casini. E non distruggetemi Jenny.- conclude, incrociando le braccia. Jenny sarebbe la sua auto. Sì, lo so, mio fratello non è normale.
Annuisco.
-Guido io, voi piccioncini state pure dietro.- sorride Lilian aprendo lo sportello anteriore dell'auto.
-Da quando hai la patente?- chiedo, curiosa, entrando insieme a Zayn nella macchina.
-Da poco, ma, non temete, me la cavo.- io e il moro ci scambiano un'occhiata preoccupata.
-Che vuol dire che te la cavi?- interviene Zayn, facendo una smorfia.
-Tranquilli, sono brava.- lo zittisce lei, accendendo il motore.
-Ci vediamo all'inferno.- mi sussurra il moro, baciandomi.
Sorrido e Lilian lo fulmina con lo sguardo.
-Molto divertente.- commenta, scuotendo la testa.
Mi appoggio  alla spalla di Zayn, chiudo gli occhi e, cullata dal suo abbraccio, mi addormento.
 
 
 
Sento una mano accarezzarmi i capelli e apro gli occhi.
Zayn sta guardando la pioggia che cade, fuori dal finestrino.
Lo osservo. Quando è pensieroso è ancora più sexy del normale.
Alzo la testa dalle sue ginocchia e mi stiracchio.
-Buongiorno.- mi saluta Lilian, sorridendomi dallo specchio.
-Ti ho svegliata, scusa.- interviene Zayn, intrecciando le sue dita alle mie.
-No, non preoccuparti. Che ore sono?- tira fuori il cellulare dalla tasca.
-Le nove.- sorride, dandomi un bacio sulla guancia.
-Di già? Ho dormito così tanto?
-Non ti sei persa niente, se non i nostri discorsi idioti.- ribatte Lily, senza staccare gli occhi dalla strada.
Annuisco, appoggiando di nuovo la testa sulla spalla di Zayn.
-Chi hai invitato?- continuo. Adesso voglio saperlo. Voglio sapere chi dovrò sopportare per due settimane.
-Uhm...Niall.- Ok, mi è andata bene.
-Ah, e ha detto se poteva portare con sé una sua amica.- resto immobile e guardo il moro.
-Ti ha detto come si chiama?
-Cara.- tiro un sospiro di sollievo. Probabilmente questo viaggio non sarà così male.
-E...beh...non uccidermi, ma l'ho detto anche a Harry.- Cazzo, ritiro tutto.
Questo viaggio farà schifo.



 
Scusate per il capitolo, ma sono di fretta.
Grazie a chi recensisce e a chi segue la storia.
Un bacione,
Vale. :)
 

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Capitolo 22
 
Siamo appena arrivati a Glasgow e un freddo gelido mi fa rabbrividire, appena apro lo sportello dell'auto.
Mi guardo intorno, siamo nel parcheggio di un piccolo hotel, che non è niente male.
Zayn mi stringe a sé.
-Hai freddo?- chiede, cercando di scaldarmi.
-Un po'.- ammetto, voltandomi verso Lilian che sta aprendo il bagagliaio dell'auto.
-La tua valigia.- dice, porgendomela. La afferro e torno ad osservare l'hotel. E' circondato da un bel giardino, dove piccoli abeti ricordano l'atmosfera natalizia. Già, Natale. Mancano davvero pochi giorni alla festa che amo di più.
Mi avvio verso l'entrata, seguita dagli altri due, quando, una voce ci fa voltare
-Lily!- esclama Niall. Accanto a lui ci sono Cara e Liam. Un momento...che ci fa qui Liam?
-Ehilà!- ribatte Lilian, sorridendo.
Si avvicinano e io corrugo la fronte, voltandomi verso Zayn, che sembra ugualmente confuso.
-Gli altri non sono ancora arrivati?- continua Niall, posando a terra la sua valigia.
Subito io e il moro ci voltiamo verso Lilian, aspettando una spiegazione, ma, anche lei sembra sorpresa.
-Gli altri, chi?- chiedo, incrociando le braccia.
-Ciao, meraviglie.- un brivido mi percorre la schiena e sbianco.
Davanti a me ci sono Rachel, Sarah, Louis e Harry.
Ditemi che è uno scherzo.
Rimaniamo tutti in silenzio per un po'. Credo che Sarah sia sorpresa quanto me di vedermi e Louis di vedere Lilian, dato che non le toglie gli occhi di dosso.
-Ok, ci dev'essere stato un malinteso.- riprendo, interrompendo quel silenzio imbarazzante.
-Che intendi?- chiede Harry, sorridendo furbetto.
-Sei stato tu!- sbotto, facendo un passo verso di lui, minacciosa.
Alza le spalle.
-A fare cosa?- guardo prima Lilian e poi Rachel, Sarah e Louis. 
-Ormai il danno è fatto.- sospiro e afferro la valigia.
-Le cose stanno così: durante questo viaggio non ho intenzione di litigare, quindi, cercate di essere il più invisibili possibile.- probabilmente sto impazzendo. Io che chiedo a quegli egocentrici di essere invisibili? Mah.
Guardo Zayn e cerco di sorridergli, prima di avviarmi verso l'hotel.
 
 
 
-Non preoccuparti.- sussurra il moro, appena entriamo nella camera che sarà nostra per due settimane.
-Non devo preoccuparmi? Questo doveva essere un viaggio per me e te e, invece, diventerà un...un...incubo. C'è Louis, cazzo, speravo di tenere mia cugina lontana da lui almeno in questi giorni, poi c'è Sarah e, sinceramente, non mi va di vederla. E Rachel, oh, andiamo, due settimane con quella troia? Poi c'è Niall...- mi blocco e mi siedo sul letto matrimoniale, portando una mano sul viso.
Sento il suo corpo caldo a contatto con il mio e sospiro, tornando a guardarlo.
-Ascoltami. Siamo in un hotel fantastico, io e te, per due settimane. Possiamo, finalmente, smettere di fingere. Con noi c'è anche Lilian, la cugina che non vedi da un anno e mezzo e alla quale vuoi tantissimo bene. Tu vedila così, ok?- mi passa una mano sulla guancia e sorrido.
Forse ha ragione lui. Sono troppo pessimista.
-Ok.- sorride e si sdraia sul letto.
Rimango un po' persa nei miei pensieri.
Se voglio che questa sia una bella vacanza devo rilassarmi.
Devo smetterla di pensare a Lilian e Louis, mia cugina sa cavarsela e, comunque, deve decidere da sola, perché è la sua vita, non la mia.
Devo smetterla di vedere Rachel come una minaccia. Lei potrà dire anche quello che le pare, ma io ho Zayn e con lui sono felice.
Mi lascio sfuggire un sorriso e mi volto verso il moro, che, però, si è addormentato. Ahw, è troppo dolce. Mi avvicino lentamente e gli lascio un piccolo bacio agli angoli della bocca.
Lo osservo per qualche secondo e poi esco dalla camera.
 
 
 
-Oh, eccoti, ti stavo cercando.- una voce, una voce familiare. Mi volto e vedo Cara sorridere timidamente nella mia direzione.
-Ciao.- la saluto, avvicinandomi al bar dell'hotel.
-Ehi, non ci vediamo da tanto.- commenta, sedendosi al bancone, vicino a me.
-Già. A scuola eri sparita.- annuisce, abbassando la testa.
-Ho avuto...delle cose da risolvere.- sorrido e mi rivolgo al barista.
-Un cappuccino, grazie. Tu vuoi qualcosa?
-No, no, ho già mangiato.- ribatte lei, sorridendo.
-Allora, Cara, tu e Niall...- lascio in sospeso la frase perché non riuscirei a completarla ad alta voce e lei arrossisce.
-Oh, no, non è come credi...cioé...non siamo nemmeno amici.- annuisco, afferrando la tazza che il barista mi ha appena appoggiato davanti.
-E comunque non dovresti essere gelosa.- mi volto verso di lei, corrugando la fronte. Ma lei non era una timida fanciulla che non giudica nessuno?
-Come, scusa?- continuo io, irritata. Si volta verso di me e alza le spalle.
-Ho detto che non potrebbe mai esserci qualcosa.- Ok, allora sto impazzendo.
-Oh...- abbasso la testa. Non sono sorda, cioè, spero di non esserlo. Boh.
-Ehilà, dolcezze, vi siete già accampate al bar?- Harry sbuca dietro di noi, appoggiando le sue mani sulle nostre spalle.
-Evapora, Harold.- assottiglio gli occhi e lo guardo con aria di sfida.
Alza le braccia e indietreggia.
-Scusami tanto, principessa di ghiaccio, volevo solo essere gentile.- fa un sorriso malizioso e si volta verso Cara.
-Anche tu vuoi che me ne vada?- lei arrossisce e sorride, imbarazzata.
-Ehm...io...- lui la interrompe con un gesto della mano e torna a guardarmi.
-Ah-ah. Hai visto? Lei non vuole che me ne vada.- lo fulmino con lo sguardo e scuoto la testa.
-Non l'hai nemmeno fatta finire e comunque non ti direbbe mai di andartene. E' troppo gentile.- Cara sorride e si sposta una ciocca di capelli dietro le orecchie.
Harry fa una smorfia e mette le mani in tasca.
-Quindi...posso restare?
-No.- faccio un sorrisino ironico e torno a concentrarmi sul mio cappuccino.
-E dai, Jade, mi annoio, gli altri si sono tutti rintanati nelle camere.- roteo gli occhi e non rispondo.
-Fantastico, lo prendo per un 'Ma certo, Harry, rimani pure con noi'.- sorride e si siede vicino a me.
-Ehm...allora io vi lascio soli...devo...fare delle cose.- sussurra Cara, alzandosi. Ovvio, deve fare delle cose, come sempre. 
-Vuoi lasciarmi sola con questo qua?- sbotto, indicando il riccio.
Lei si morde il labbro e inizia a giocherellare con una ciocca di capelli.
-Scusa...io...devo...
-Devi fare delle cose, sì, lo so.- sta per dire qualcosa, ma cambia idea e sorride imbarazzata.
-Ci vediamo a pranzo.- conclude, girando i tacchi.
La osservo andarsene. Lo ripeto, quella ragazza è davvero strana.
Harry si schiarisce la voce e torno a guardarlo, un po' infastidita.
-Quindi hai invitato tu le persone 'extra'.- commento, mescolando il cappuccino.
Alza le spalle.
-Soltanto Louis e Liam. Poi Liam deve aver invitato Sarah e Sarah, Rachel.- suppone, indifferente.
-Sai che se questo viaggio andrà a puttane sarà solo e soltanto colpa tua?- mi rivolge un sorriso divertito.
-Wow, allora sarò importante.- roteo gli occhi. Ma come si fa ad essere così irritanti?
-Certo...- ribatto, sarcastica.
-Un attimo...Liam ha invitato Sarah? Loro si...frequentano?- Harry alza le spalle, giocherellando con una patatina.
-Può darsi.- lo afferro per la maglia e lo volto verso di me.
-Adesso tu mi dirai tutto ciò che sai su Sarah.- spalanca gli occhi.
-Ehm...ok.- sorrido e allento la presa.
Mi osserva per qualche secondo, ma rimane in silenzio. Mi volto verso di lui e sbuffo, tirandogli un'occhiataccia.
-Ti ha mai detto nessuno che sei un po' strana?- alzo un sopracciglio e afferro il cappuccino.
-Sai, Styles, credo che tu non arriverai a fine vacanza.- lo minaccio, lanciandogli un'occhiata torva.
Sorride e ordina un caffé.
-Non essere così scorbutica con me, io non sono uno che ti conviene avere come nemico.- mi guarda e mi fa l'occhiolino.
-Non fare tanto il ganzetto, non ho paura di te. Non ho paura di nessuno.
-Woah, mamma mia, ma come oso parlare in questo modo a Jade Middleton.- commenta, sarcastico, spalancando gli occhi. Scuote la testa e scoppia in una risata beffarda.
Roteo gli occhi e finisco il cappuccino.
Mi alzo e faccio per andarmene.
-Ci vediamo.- esclama, senza smettere di ridere.
Alzo il braccio e lo mando in un bel posto, continuando a camminare.

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Capitolo 23
 
 
-Se non ti uccido è soltanto perché sei la mia cuginetta preferita.- commento, sprofondando nel suo letto.
-Ah, vedrai, sarà una vacanza da urlo.- ribatte, rovistando nella valigia.
-Certo...lo dicevi tutte le volte.
-Sì, che ne dici di questo?- esclama, sorridendo euforica, mostrandomi un abito dorato con uno spacco sulla schiena.
Mi metto seduta e lo osservo.
-E' carino, ma quando lo metteresti?- rotea gli occhi e lo appoggia sul letto.
-Che domande fai, Jade? Stasera a cena!- mi ributto sul letto e sbuffo.
-E dove devi andare? Ad un matrimonio?- scuote la testa, ma poi mi sorride.
-Sai, mi mancavano le tue battutine sui miei vestiti.- ricambio il sorriso e mi metto a fissare il soffitto.
-Hai invitato Harry perché sapevi che avrebbe invitato Louis, vero?- chiedo, con tono calmo.
Non risponde e sposto lo sguardo verso di lei. 
-Lily! Mi avevi detto di averla superata.- mi alzo e le vado incontro. Tiene lo sguardo basso e si tortura le dita. Le metto una mano sotto il mento e la costringo a guardarmi.
Deglutisce e si morde il labbro. Sento che sta per piangere.
-Avevi ragione tu, sono una debole.- sussurra, mentre una lacrima le riga il viso.
-Lily...- faccio una smorfia dispiaciuta e la abbraccio.
-Tu non sei debole, ok? Sei innamorata di un coglione, ma ti aiuterò a superarla. Che la terapia si fotta. La migliore cura per questo genere di cose sono le amiche.- sciolgo l'abbraccio e le sorrido dolcemente.
Ricambia il sorriso e mi prende per mano.
-Ti voglio bene, Jade.- sussurra, abbracciandomi di nuovo.
-Anch'io, biondona.- ribatto, sorridendole.
-Ma adesso ho fame...vado a svegliare Zayn e andiamo a cena, ok?- continuo, guardando l'ora sul cellulare.
-Ok, mi cambio e vi raggiungo.
 
 
 
-Perché non mi hai svegliato prima?- si lamenta Zayn, stiracchiandosi.
Sorrido, osservandolo.
-Eri troppo dolce mentre dormivi e poi non volevo disturbarti.- commento, mentre mi cambio i vestiti.
-Uhm...non dovresti farlo.- alzo un sopracciglio e mi blocco, confusa.
-Cosa?
-Cambiarti davanti a me.- ribatte, venendomi incontro con un sorriso malizioso stampato sul volto.
Non faccio in tempo a rispondere che trovo le sue labbra sulle mie.
Sorrido e porto le mani dietro il suo collo, incrociando le gambe intorno al suo bacino. 
Delicatamente, mi appoggia sul letto, senza smettere di baciarmi e si posiziona sopra di me.
Mi distacco e percorro i lineamenti del suo viso con un dito, come ho già detto centinaia di volte, è perfetto.
Riprende a baciarmi, ma, ancora, mi distacco.
-Uhm...dobbiamo prepararci...tra poco arriva Lilian.- sussurro, accarezzandogli dolcemente la guancia.
Rotea gli occhi e scuote la testa.
-Guastafeste.- esclama, schioccandomi un sonoro bacio sul ventre e tirandosi in piedi.
Sorrido come un'ebete e mi metto seduta a guardarlo mentre si cambia.
-Non hai detto che dovevi prepararti?- continua, dopo un po', vedendo che non mi smuovo dal letto.
Sobbalzo e annuisco, scoppiando a ridere.
 
 
 
-Ma, wow, che meraviglia...e poi critichi i miei vestiti, eh! Anche tu non ci scherzi con la roba corta.- commenta Lilian appena io e Zayn usciamo dalla nostra camera.
Sorrido e faccio una giravolta. Ho indossato il vestito azzurro che ho comprato quando siamo andati tutti insieme a fare shopping con mia madre e devo dire che mi sta bene.
-Mi ha convinto Zayn a comprarlo.- dico, voltandomi verso di lui.
Lilian sorride e gli fa l'occhiolino.
-Eh, hai buon gusto tu, caro Zayn.- il moro mi cinge la vita con un braccio e mi stringe a sé.
-Sì, lo so.- mi lascia un bacio veloce e sorride.
-Modesto.- lo stuzzico io, pizzicandogli la guancia.
Scoppiamo tutti a ridere e ce ne andiamo nel ristorante dell'hotel, dove troviamo anche gli altri.
Faccio una smorfia, vedendoli, ma poi mi siedo al nostro tavolo, seguita da Zayn. Anche Lilian sta per sedersi vicino a me, ma Harry la precede.
-Smamma, riccio, c'era prima mia cugina.- ringhio, assottigliando gli occhi a due piccole fessure minacciose.
-Veramente, mi sono seduto prima io, quindi...- alza le spalle e sorride.
Guardo Lilian e lei scuote la testa.
-Va be', mi siedo vicino a Cara.- sbuffo e mi volto verso Zayn, per cercare di evitare lo sguardo di Harry.
-Non dargliela vinta, vuole solo innervosirti.- sussurra il moro, sfiorandomi la guancia con un dito. Annuisco e mi metto ad osservare il menù.
 
 
 
-Allora, Zayn, ho saputo che non hai avuto una vita facile, in passato.- la voce irritante di Rachel mi distrae dal salmone grigliato, che devo dire è semplicemente delizioso.
Alzo la testa verso la mora, lanciandole un'occhiataccia, che, sicuramente non nota, dato che non smette di fissare il MIO ragazzo.
-Uhm...sì, ma preferirei non parlarne.- risponde lui, senza alzare gli occhi dal suo piatto.
-Oh, capisco, ma, magari, se ti va di sfogarti, sappi che io ci sono.- Rachel sorride dolcemente, cosa rara da parte sua e allunga una mano per posarla sopra quella di Zayn.
Mi irrigidisco, spalancando gli occhi e il moro, subito, la allontana.
-Tu che stai ad ascoltare i problemi delle altre persone? Mi sembra una cosa alquanto surreale.- sputo, acida stringendo la forchetta.
Si volta verso di me, spegnendo il sorriso falso che aveva rivolto a Zayn.
-Non credo che tu mi conosca abbastanza per giudicarmi in questo modo, ti pare?- gracchia, alzando un sopracciglio.
Scoppio a ridere e guardo Louis, che sta ascoltando la nostra conversazione. Dalla sua espressione sembra proprio che stia per aggiungersi alle mie risate e, per una volta, farebbe qualcosa di giusto nella sua vita.
Infatti, dopo qualche secondo, scoppia a ridere e, anche se mi fa strano essere in sintonia con lui, gli allungo la mano perché mi batta il cinque, che, ovviamente, non tarda ad arrivare.
-Che fai? Ti ci metti anche tu, adesso?- piagnucola la ragazza guardandoci male.
-Scusa, Rachel...ma Jade ha ragione.- commenta lui, tra una risata e l'altra.
Sorrido e smetto, controvoglia, di ridere, lanciandole uno sguardo vittorioso. Sbatte una mano sul tavolo, offesa, e se ne va. Cavolo, se avessi saputo che per farla andare via sarebbe bastato così poco, l'avrei fatto prima. Eppure non sento più quel senso di vittoria che avevo poco fa. Non ditemi che...mi sento in colpa?
Guardo Zayn, che ricambia lo sguardo con un'occhiata confusa e un po' dispiaciuta.
Scuoto la testa e torno a mangiare.
 
 
 
 
Torno in camera da sola, Zayn è rimasto con i ragazzi a chiacchierare, credo che voglia riappacificarsi con loro e non voglio impedirglielo, è giusto che abbia degli amici, anche se si tratta di quei deficienti.
Lilian è andata a fare una passeggiata in giardino con Cara, ma io mi sento un po' stanca e decisamente in colpa per quello che ho detto a Rachel e ho preferito tornare in camera per guardare un po' di tv.
Ma, poco dopo, mi addormento e a svegliarmi ci pensa un insistente rumore alla porta: qualcuno sta bussando. 
Apro gli occhi e mi stiracchio pigramente, forse è Zayn che si è dimenticato la chiave.
-Arrivo.- biascico, assonnata, controllando l'ora sul cellulare. L'una e quaranta. Caspita, ho dormito parecchio.
Apro la porta e Lilian mi aggredisce, costringendomi a indietreggiare.
-Oddio, oddio, oddio.- esclama, oltrepassandomi e iniziando a fare avanti e indietro per la camera. Noto anche la presenza di Cara, che ha lo stesso sguardo, non saprei come definirlo, di Lily, ma rimane ferma sulla porta.
-Entra.- sussurro, stropicciandomi gli occhi e lei, dopo avermi lanciato uno sguardo triste, raggiunge mia cugina, che non ha smesso di muoversi per la stanza.
-Che succede?- chiedo, sbadigliando. Nessuno mi risponde, Cara si siede sul letto e Lilian mi guarda per un attimo per poi tornare a mormorare cose incomprensibili.
-Cara?- cerco di far parlare lei, dato che Lily è completamente andata, ma non ottengo un bel niente se non un altro sguardo dispiaciuto.
-Lilian...che cavolo sta succedendo?- il mio tono risulta supplichevole e decisamente patetico, ma questa storia non mi piace e se non si decidono a parlare potrei mettermi a urlare e non è carino all'una e quaranta di notte.
Mia cugina, finalmente, si ferma e comincia a respirare affannosamente, lanciandomi, di tanto in tanto, un'occhiatina veloce.
-Ok, basta. Che qualcuno parli o giuro che mi impicco.- sbotto, irritata.
-Come...come faccio a dirtelo, Jade?- sussurra Lilian, tremolante.
Corrugo la fronte e faccio un passo indeciso verso di lei.
-Dirmi cosa?- chiude gli occhi e si morde nervosamente il labbro.
-Devo? Cioè...magari ci sbagliamo...- sussurra, in direzione di Cara.
-Credo che dovrebbe saperlo.- ribatte l'altra, sempre con la testa bassa.
Inizio ad agitarmi.
-Cosa? Lilian, ti prego, dimmelo.- la supplico. Alza gli occhi verso di me e fa una smorfia.
-Io e Cara abbiamo fatto una passeggiata...- comincia, stringendo i pugni.
Annuisco, facendole un gesto con la mano per farla continuare.
-La stavo accompagnando in camera e la sua è vicina a quella di Rachel...- si ferma, portando una mano sul viso.
-Abbiamo visto Zayn entrare nella camera di Rachel.- dice, tutto d'un fiato. 
-No...- sussurro, sentendo le gambe tremarmi.
-No, no, è impossibile. Vi siete sbagliate. No!- esclamo, cominciando a piangere come una disperata.
-Jade...- mia cugina fa un passo verso di me, ma io indietreggio, incredula.
-No...- mormoro, abbassando lo sguardo. Zayn non può essere andato a letto con lei...non può avermi fatto una cosa del genere.
-Magari non è successo niente.- interviene Cara, facendomi fare una risatina isterica.
Rachel, un ragazzo e una camera da letto sono il mix perfetto per una scopata. Nient'altro.
Sento gli occhi bruciarmi, le mani tremare come mai hanno fatto, le gambe farsi sempre più pesanti e le lacrime salate bagnarmi le guance e il collo.
-Jade...mi dispiace...- continua Lilian, con voce tremolante.
Scuoto la testa e, dopo aver aperto la porta, me ne vado.
Corro per il corridoio, senza una meta precisa, finché non finisco addosso a qualcuno e, indovinate. Sì, proprio lui, proprio Zayn. Fanculo alle coincidenze.
-Jade? Ma che...? Che succede?- chiede, confuso, cercando di abbracciarmi. Lo spingo via e indietreggio, senza riuscire a guardarlo negli occhi.
-Hai anche la faccia tosta di chiedermi che succede?- singhiozzo, facendo una smorfia.
-Non...non capisco.- faccio un sorrisino amareggiato e, dopo aver trovato il coraggio, punto i miei occhi, feriti, nei suoi, preoccupati.
-Non provare a fare il finto tonto, Cara e Lilian ti hanno visto entrare in camera di Rachel.- corruga la fronte e alza le spalle.
-Sì e allora?- non resisto e gli tiro uno schiaffo, cogliendolo di sorpresa.
Si porta una mano sulla guancia e mi guarda, incredulo.
-Che...che hai capito?- chiede, aggrottando le sopracciglia. 
-Ok, ok, qui l'atmosfera si sta facendo tesa.- interviene la voce di Harry, alle spalle del moro. Con lui c'è anche Liam.
-Andatevene.- ringhio, rivolgendo loro un'occhiata incazzata.
Harry alza le braccia, ma non sembra intenzionato ad andarsene, anzi, si avvicina sempre di più a me.
-Calmati, ok?- sussurra, poi.
Lo guardo male e mi volto verso Zayn.
-Perché mi hai fatto questo? Perché? Avevi detto che mi amavi!- grido, lasciando che le lacrime cadano incontrastate.
-Jade, non è come pensi...sono andato da lei perché sembrava essersi offesa per quello che le avevi detto. Volevo solo consolarla.- si difende, cercando di raggiungermi, ma Liam, gli appoggia una mano sulla spalla e scuote la testa.
-E ci sei riuscito bene, immagino.- dico, sprezzante, colta da un attacco di rabbia.
-Non è successo niente, te lo giuro.- continua, rivolgendomi uno sguardo da cane bastonato.
Scuoto la testa e indietreggio.
-Non ti credo, Zayn, non più.- concludo, andandomene, singhiozzando.
-Jade, Jade!- lo sento esclamare in lontananza, ma non mi volto, non riesco neanche a guardarlo.
Scendo nella hall dell'hotel per uscire in giardino e prendere un po' d'aria fresca, quando sento una voce dietro di me.
-Jade, aspettami, Jade.- dice, avvicinandosi.
Non mi volto e, sotto gli occhi confusi del personale dell'hotel e di qualche cliente ancora sveglio, apro la porta e mi rifugio sotto un albero del giardino, sedendomi per terra.
-Jade.- Harry mi raggiunge e si siede accanto a me.
-Vattene.- sputo, acida, afferrando le gambe con le braccia. Sto tremando e non so se sia ancora per ciò che è successo o per il vento gelido.
-Lilian mi ha chiamato e mi ha detto quello che ha visto.- ammette, giocherellando con un filo d'erba.
Sbuffo e nascondo la testa fra le gambe.
-Quindi adesso lo sanno tutti.- mi lamento, senza smettere di singhiozzare.
Sento la sua mano sulla spalla.
-Magari Zayn dice la verità. Perché dovrebbe mentirti? Ormai il gioco è fatto.- scuoto la testa e lo guardo, passandomi un braccio sul viso per asciugarmi le lacrime.
-Perché si vergogna! Io mi vergognerei ad ammettere di aver tradito il mio ragazzo con te!- esclamo, acida. Spalanca la bocca.
-Ehi! Mi stai paragonando a Rachel?- sbotta, offeso.
-Non so, ti sei scopato mezza scuola.- dico, tornando a nascondere la testa tra le gambe.
-Beh...- si ferma e sospira.
-Ok, magari questo è vero, ma comunque non credo che qualcuno si vergognerebbe di me.- si vanta. Lo guardo e scuoto la testa.
-Sempre il solito modesto, Styles.- sorride e appoggia le braccia sul terreno.
-Quindi adesso che fai? Ti deprimi e rimani chiusa in camera per tutte e due le settimane?
-Esatto.- annuisco, rivolgendogli un'occhiata triste.
Sbuffa e fa una smorfia.
-Invece potresti venire domani con me, Niall e Cara. Avevamo in mente di passare tutta la giornata fuori.- scuoto la testa.
-Sì, certo, con Niall e con te?- soffoco una risata e scuoto di nuovo la testa.
-Oh, andiamo, non vorrai lasciarmi da solo con quei due.- corrugo la fronte e lo guardo.
-Che vuoi dire? Perché? Stanno insieme?- chiedo, sorpresa.
-Eh? No, no. Ma bisbigliano di continuo e mi annoio a morte. Un attimo...sei gelosa?- sorride malizioso e io spalanco gli occhi.
-No...ma...ma che vai a pensare!- esclamo, stringendomi nelle spalle.
Annuisce, poco convinto e si mette a guardare il cielo scuro, coperto da qualche nuvola.
-Ma...che intendi per 'bisbigliano di continuo'?- continuo, confusa.
-Boh, sembra che abbiano dei segreti che non vogliono rivelare a nessuno, mah, sono strani. Anzi, Cara è strana.- risponde, senza guardarmi.
Corrugo la fronte e sposto lo sguardo sul terreno. Ha ragione, è proprio quello che pensavo io. Cara è strana. Veramente strana.
-Beh? Vuoi rimanere qui a morire di freddo?- riprende, voltandosi verso di me.
Scuoto la testa.
-No, ma non voglio andare in camera con Zayn. Non voglio vederlo.- mi scosta una ciocca di capelli dal viso e sorride.
-Di sicuro non puoi restare qui.- alzo le spalle.
-Mi intrufolerò clandestinamente nel letto di Lilian.- ribatto, alzandomi.
Mi imita e annuisce.
-Ok, allora domani ti trovo lì?
-Sì.
 
 
 
Busso rumorosamente alla porta della camera di mia cugina, che, poco dopo si apre.
Lilian mi osserva per qualche secondo e poi mi stringe forte a sé.
Sa che un abbraccio certe volte è meglio delle parole.
Ricambio la stretta e poi la guardo.
-Posso restare qui con te?- chiedo, supplicandola. Sorride dolcemente e mi accarezza la guancia.
-Ma certo, Jade. Entra.- non me lo faccio ripetere due volte e mi catapulto nella stanza, fiondandomi sul suo letto.
Chiude la porta e si mette ad armeggiare con la valigia, per poi tirarne fuori una piccola bottiglietta. 
-Ah-ah, eccola qui, la pozione magica.- mi fa l'occhiolino e si siede vicino a me.
Corrugo la fronte.
-Cos'è?
-Whisky, babe.- risponde, sorridendo furbetta.
-Sei pazza? Dove l'hai preso?- esclamo, guardandola incredula.
-Uhm...l'ho rubato a tuo padre, ma solo un goccio, non se ne accorgerà nemmeno.- spalanco gli occhi.
-Oddio, se lo scopre mi uccide.- commento, iniziando a respirare affannosamente.
-Non lo scoprirà. E poi...vedi tuo padre da qualche parte?- si guarda intorno.
-Ehi, zio Fred, sei di qua?- si volta dall'altra parte, sporgendosi dal letto.
-Sei laggiù?- si blocca un attimo e poi alza le spalle, sorridendomi.
-Visto? Non c'è.- ribatte, ovvia. 
Scuoto la testa, ma sorrido.
-E dai, può soltanto farci bene.- dice, svitando il tappo e afferrando due bicchieri di plastica.
-E questi da dove sbucano?- continuo, indicandoli.
-Uhm...ho preso anche questi a casa tua.- alzo un sopracciglio, ma poi ne prendo uno.
-Fanculo all'amore e fanculo ai ragazzi...- inizia Lilian, sventolando il suo bicchiere verso di me.
-All'amicizia.- termino io per lei, alzando a mia volta il bicchiere e scontrandolo con il suo.
-L'amicizia è molto meglio.
 
 
 
Scusate per gli errori, ma sono di fretta.
Un bacio,
Vale.
 

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Capitolo 24
 
-Quindi...sei una ladra?- chiedo, divertita, senza stare ferma un attimo.
-No.- ribatte, scoppiando a ridere.
-Sì, invece!
-Ok,ok, sono la sorella di Lupin.- dice, scolandosi l'ennesimo bicchiere di whisky.
Piego la testa e la osservo.
-Davvero? E io chi sono?- ricambia lo sguardo e ci pensa un attimo su.
-Tu sei sua moglie!- esclama, ridendo.
-No, ma dai, io non voglio avere un marito!- ribatto, senza riuscire a trattenere le risate.
-Uhm...allora sei la cugina della sorella di Lupin.- continua, balzando sul letto.
-Che saresti tu.- puntualizzo. Sorride e annuisce.
-Che sarei io, sì.- restiamo qualche secondo a fissarci e poi scoppiamo a ridere di nuovo e io mi sbilancio dal letto, cadendo per terra.
-Tutto ok?- chiede mia cugina, affacciandosi dal letto.
-Sì, sì, il tappeto è comodissimo. Vieni!- batto una mano sul pavimento e lei sorride, prima di saltarmi addosso.
-Ahi, cretina! Dovevi saltare sul tappeto, non su di me!- mi lamento, tornando a ridere.
Si sdraia vicino a me e ci mettiamo ad osservare il soffitto.
-Le vedi le stelle?- chiede, sorridendo come un'ebete.
Assottiglio gli occhi, ma vedo solo bianco.
-No, il soffitto è troppo spesso.- sbuffa e appoggia i piedi sul letto.
La imito.
-Uffa, soffitto di merda. Dovrebbero metterci delle vetrate per far vedere il cielo.- commenta, mettendo il broncio.
-Hai ragione, che stronzi.- commento, incrociando le braccia e chiudendo gli occhi.
Sospiro e lascio che Morfeo mi prenda fra le sue braccia.
 
 
 
Il continuo bussare alla porta mi fa aprire gli occhi. Mi volto verso Lilian, che sta dormendo beatamente. 
Mi metto seduta, ma un delizioso mal di testa e un'incantevole nausea mi ricordano che ieri ho fatto male ad ubriacarmi.
Cerco di alzarmi, perché chi sta bussando non è intenzionato a smetterla e mi sta facendo scoppiare la testa.
-Chi è?- chiedo, scocciata, appoggiandomi al letto.
-Servizio in camera.- mi risponde la voce di un uomo. 
-Non abbiamo ordinato niente!- esclamo di rimando, ma la voce continua a insistere.
-La colazione.- Oh, giusto, Lily deve averla ordinata ieri sera.
Tiro un profondo respiro e mi alzo, traballando leggermente.
Afferro dei soldi dalla borsa di mia cugina e apro la porta, sbadigliando.
-Buongiorno.- mi saluta l'uomo, mostrandomi un vassoio pieno di roba. 
Faccio una smorfia, ma, poi, cerco di sorridere.
-Buongiorno.
-Dove lo metto?- chiede, facendo per entrare, ma lo blocco.
-Ehm, faccio io.- afferro il vassoio e, dopo avergli dato i soldi per la mancia, chiudo la porta.
Lo appoggio su un tavolino, cercando di non guardare il cibo che contiene, per evitare di vomitarci sopra, e mi sdraio a pancia in giù sul letto, toccando il piede di Lilian.
-Lily?- Niente, non si muove nemmeno.
Sbuffo e la scuoto.
-Svegliati, Lilian!- esclamo più forte e, finalmente, la vedo aprire gli occhi, seppure molto, ma molto lentamente.
-Uh? Che?- chiede, con voce impastata.
-Hai qualcosa per il mal di testa? Sto malissimo.- Si mette seduta e si tocca la fronte.
-Sì, nella mia borsa, la tasca più piccola.- risponde, facendo una smorfia.
Raggiungo a fatica la borsa e prendo due Aspirine.
-Tieni.- dico, porgendone una a mia cugina, insieme ad un bicchiere d'acqua.
-Grazie.- ribatte, cercando di sedersi sul letto.
-Come stai?- chiede, prima di bere.
-Bene.- rispondo, sarcastica.
-Fammi indovinare: sei ancora più depressa di ieri?- sospiro e annuisco.
-Secondo te perché mi ha tradita? Faccio schifo, vero? Sì, sono pessima...- appoggia il bicchiere sul comodino e mi abbraccia.
-No, Jade, non pensarlo neanche. Ascolta, so benissimo come ci si sente dopo un tradimento, ti capisco. Chi più di me può capirti?- annuisco, asciugandomi una lacrima.
Qualcuno ci interrompe, bussando.
Mi alzo.
-E' Harry.- dico, avvicinandomi alla porta.
-Harry?- non rispondo e la apro, trovando il riccio bello sorridente.
Mi squadra da capo a piedi e il suo sorriso scompare, lasciando il posto ad uno sguardo indagatore.
-Uhm...soliti vestiti di ieri sera, trucco sbavato, espressione stanca. Ti sei ubriacata, immagino.- corrugo la fronte e abbasso la testa.
-Solo un po'.- mento, facendolo ridere.
-Sei uno straccio, Jade.- lo guardo e annuisco.
-Già, ma questo anche prima di ubriacarmi.- commento amara, sospirando.
Mette le mani in tasca e fa schioccare la lingua.
-Quindi mi dai buca? Non vieni?
-Sì, sì, che vengo, ma devo cambiarmi.- sorride malizioso e fa per entrare.
-Perfetto.- lo blocco e lo guardo male.
-Tu aspetti qua fuori.- concludo, sbattendogli la porta in faccia.
-Non credevo foste amici.- commenta Lilian, che, nel frattempo, si è messa in pigiama.
-Non lo siamo, infatti, ma ho voglia di uscire e stare un po' lontana da...Zayn.- annuisce e sorride dolcemente.
-Ok, io rimango qua a dormire.- dice, infilandosi nel letto.
-Se vuoi, puoi venire con noi.- ribatto, fissandola.
-Nah, devo dormire.- annuisco e mi guardo intorno.
-Merda, devo cambiarmi, ma i miei vestiti sono in camera mia, con Zayn.- sbuffo, battendo un piede per terra.
-Ehi, tesoro, la mia valigia è stracolma di abiti che pregano per uscire di lì. Serviti pure.- sussurra Lily, rigirandosi nel letto.
Sorrido e la ringrazio, afferrando un paio di jeans, che adoro e le ho sempre invidiato da quando li ha comprati, una maglia a maniche lunghe e una giacchina nera, abbinati ad una sciarpa e ad un paio di converse.
Mi vesto, mi trucco decentemente ed esco dalla camera, salutando Lilian.
-Ehi.- sussurra Harry, appena mi chiudo la porta alle spalle.
-Ehi.- ribatto, sospirando.
-Come va?- chiede, speranzoso. Alzo le spalle e sbuffo.
-Come vuoi che vada, Harold?- annuisce e si gratta la testa.
-Già, beh, scusa. Comunque...scendiamo? Niall e Cara ci aspettano di sotto.- annuisco e ci avviamo fuori, dove Niall e Cara stanno parlando animatamente.
-Ciao.- mi saluta il biondino, interrompendo il discorso con la ragazza.
Sorrido gentilmente e poi inizio a camminare.
-Ehi.- Niall mi affianca, con le mani in tasca.
-Come va?- oh, cielo, tutti che fanno la stessa schifosa domanda.
Sbuffo e alzo le spalle.
-Io non ti avrei mai fatto una cosa del genere.- continua, serio. Non riesco a trattenere una risatina isterica. Ma no, certo, lui non l'avrebbe fatto.
-Per favore, Niall. Al massimo ti saresti portato a letto qualcun'altro. Sì, forse questo posso riconoscertelo, probabilmente non mi avresti tradito con la persona che odio di più sulla faccia della terra.- sputo, acida, aumentando il passo.
-Jade, ehi, sul serio.- ribatte, prendendomi per mano. Mi fermo e lo guardo.
-Non ne voglio parlare, ok?- annuisce, comprensivo e lancia un'occhiata indietro. Lo imito e vedo Harry e Cara chiacchierare non molto lontano.
-Senti, so che mi odi, ma è inutile, non riesco a dimenticarti. Non riesco a dimenticare il nostro bacio, alla festa. Il resto ero troppo ubriaco per ricordarlo, ma quel bacio, il primo che mi hai dato, lo ricordo. E non riesco a togliermelo dalla testa. Tu mi piaci, Jade. E devi credermi se ti dico che da quella sera non ho più frequentato nessuna.- rimango un attimo a pensare a quello che ha detto e poi scuoto la testa, irritata.
-Sul serio, Niall? Sul serio, ci stai provando con me in questo momento? Ho appena chiuso con Zayn!- abbassa la testa, imbarazzato e sospira.
-Ehi, ehi, ehi, tutto ok?- interviene Harry, che, nel frattempo, ci ha raggiunti.
-Sì.- rispondo io, fulminando Niall con lo sguardo. 
 
 
 
Nonostante tutto passiamo una giornata abbastanza piacevole e, per qualche ora, riesco a distrarmi dalla cruda realtà.
Torniamo in hotel prima di cena.
-P-puoi accompagnarmi in camera? Non mi va di andare da sola.- chiedo a Harry, senza guardarlo negli occhi.
-Certo, tranquilla.- alzo la testa e gli sorrido.
Ci avviamo verso camera mia, ma ci imbattiamo in Sarah.
Inizialmente io e lei restiamo a guardarci in silenzio e Harry, saggiamente, decide di non intervenire, poi, quando sto per riprendere a camminare, lei mi blocca per un braccio.
-Possiamo parlare?- Cavolo. Sono giorni e giorni che mi guarda con aria schifata e adesso vuole parlare con me?
Le rivolgo uno sguardo distaccato.
-Non ho niente da dirti.- sputo, acida, assottigliando gli occhi.
Lascia andare il mio braccio e sospira.
-Ti prego, è importante.- scuoto la testa e incrocio le braccia.
-Sai una cosa, Sarah? Non mi va.- commento, sfidandola con lo sguardo.
-Mi dispiace per ciò che è successo tra di noi. Sono stata stupida e questo mi ha portata a mentire e ad essere una persona che non sono, ma...
-Oh, guarda, guarda, chi c'è qua.- Rachel la interrompe, scuotendo i capelli.
Mi irrigidisco, stringendo i pugni e lei mi rivolge un sorriso beffardo.
-Allora, Jade, come te la passi?- faccio una smorfia e Harry si frappone fra di noi.
-Finiscila, Rachel, non è il momento di scherzare.- la avverte il riccio, ma lei sembra quasi non essersi accorta della sua presenza.
-Oh, mi sembra ancora di sentire le labbra di Zayn sulla pelle, cavolo, quel ragazzo ci sa proprio fare!- esclama, passandosi la lingua sulle labbra.
Vuoi proprio morire, brutta stronza!
Cerco di balzare su di lei, ma Harry mi blocca per i fianchi.
-Ti strappo i capelli, puttana!- grido, mentre le lacrime cominciano a scendere.- mi rivolge un finto sguardo intenerito e poi scoppia a ridere.
-Rachel, cazzo! Ma sei di fuori?- sbotta il riccio, cercando di trattenermi.
Lei sorride maliziosa e si appoggia al muro, mentre Sarah abbassa la testa.
-Beh, sarà meglio che vada, ma, comunque, ci vediamo stasera dopo cena, vero, Harold?- smetto di divincolarmi e rimango immobile. Non ci credo, non può essere vero.
Mi volto, lentamente, verso Harry, che abbassa la testa.
-Voi maschi siete proprio tutti uguali, eh!- commento, tirandogli una spinta che lo fa indietreggiare. 
-Non...non è come pensi.- ribatte lui, grattandosi la testa.
-Certo, dite sempre la stessa cosa.- sputo, acida, facendo per andarmene, ma lui mi blocca per un braccio.
-Jade, per favore...
-Mi sono fidata di te, Harry.- guardo prima lui e poi Sarah, mentre le lacrime scorrono amare sulle mie guance.
-Mi sono fidata di troppe persone che non lo meritavano.- concludo, strattonando via il mio braccio dalla sua presa.
Corro velocemente verso la camera di Lilian e, appena entro, mi appoggio alla porta e mi lascio cadere sul pavimento.
-Jade?- chiede Lilian, alzandosi dal letto.
Non rispondo, ma continuo a singhiozzare.
-Che è successo?- esclama, preoccupata, venendomi incontro.
-Rachel.- mi limito a dire, mentre si siede vicino a me.
-Quella troia.- commenta, scuotendo la testa.
Mi appoggio alla sua spalla e sfogo le lacrime.
-Non mi posso fidare di nessuno, se non di te, Lily. Tu sei l'unica che non mi ha mai ferita.- sorride e mi accarezza i capelli.
-E mai lo farò, sorella. Senti, ce ne andiamo a cena fuori, senza tutti i vari rompicoglioni di turno?- annuisco e ci alziamo.
-Prima vado a sciacquarmi il viso e a ridarmi il trucco.- dico, chiudendomi in bagno.
 
 
 
Appena esco dal bagno, trovo un biglietto appeso alla porta.
'Sono già scesa. Ti aspetto nella hall. -Lilian'
Così, scendo nella hall, ma mi blocco quando la vedo parlare con Louis. Oh, cazzo. Oh, cazzo. E adesso, che faccio? Devo intervenire oppure devo lasciare che si parlino?
Improvvisamente, una mano mi tappa la bocca e sobbalzo.
-Non urlare.- riconosco la voce di Niall. Ma vaffanculo, mi hai fatto prendere un colpo!
Mi volto verso di lui, infuriata e, lentamente, mi toglie la mano dalla bocca.
-Scusa. Sono stato un coglione prima, davvero.- annuisco, incrociando le braccia.
-Già, sei stato proprio un coglione.- commento, guardandolo.
-Senti...Louis vuole portare a cena fuori Lilian e so che tu vorrai impediglierlo, però...non potresti lasciare che parlino?- sospiro e mi volto verso loro due. Lily sembra felice e non voglio strapparle il sorriso dal volto.
-Ok.
-Ok, ok o ok, ma anche no.- corrugo la fronte.
-Che?- scuote la testa e sorride.
-Volevo farti ridere, ma non mi è riuscito tanto bene.- annuisco, confusa.
-Va be', allora io vado.- concludo, iniziando a camminare.
-Aspetta!- esclama. Mi volto verso di lui e sbuffo.
-Che c'è?
-Vieni a cena con me.- propone, avvicinandosi. Scuoto la testa.
-No, grazie.- ribatto, scocciata.
-E dai, Jade, stavi uscendo con Lilian, dato che lei va con Louis, tu non puoi venire con me?
 
 
 
-Ricordami perché ho accettato.- sbuffo, sedendomi ad un tavolo di una pizzeria.
-Uhm...perché volevi uscire e stare lontana da Zayn?- Cavolo, il ragazzo è intelligente. Annuisco e mi guardo intorno. Appesi al muro ci sono centinaia di quadri che mostrano l'Italia.
-Sei mai stata in Italia?- chiede, vedendo che osservo le foto, interessata.
-Uhm...no.- ammetto, senza guardarlo.
-E' un posto fantastico. Io ci sono stato due volte.- annuisco, continuando a osservare il locale.
-Posso considerarlo un appuntamento?- riprende, dopo un po', vedendo che non dico niente. Lo guardo, alzando un sopracciglio.
-No, non ci pensare neanche.- si morde il labbro e piega la testa di lato.
-Non vuoi proprio darmi una possibilità, vero? Il tuo cuore apparterrà sempre e solo a Zayn?- lo guardo male e abbasso la testa, posando gli occhi sul menù.
-Non sei il mio tipo.- commento, irritata. Lo sento sbuffare, ma non dice altro.
-Ehilà, piccioncini, che cosa vi porto?- interviene un ometto, che credo sia il proprietario del locale, dato che l'ho visto in molte foto nella sala.
-Ehm...non stiamo insieme.- commento, mordendomi il labbro, senza guardare Niall.
-Oh, scusate, allora. E' che il giovanotto ti fissa come io fisso le mie pizze e, credimi, io amo le mie pizze.- mi fa l'occhiolino, poggiandomi una mano sulla spalla e sorride, mentre le mie guance si colorano di bordeaux.
-Beh, cosa ordinate?



Eccomi qua con un altro capitolo. Che ne pensate? Fatemi sapere.
Un enorme grazie a tutti coloro che hanno recensito gli scorsi capitoli, se ancora non l'aveste capito, vi amo. **
A prestissimissimo,
Vale. :3
 

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Capitolo 25
 
 
-Mi prometti che Louis non farà soffrire Lilian?- chiedo, ad un certo punto, mordendo un pezzo di pizza.
-Perché dobbiamo parlare di louis?- si lamenta lui, senza rispondermi.
-Promettilo, perché se la farà soffrire sarà colpa tua.- rotea gli occhi e sorride.
-Te lo prometto. Lui è innamorato di Lilian, non fa che parlarne, ogni dannato secondo. 'Oh, ragazzi, avete visto i capelli di Lilian stamattina? E Lilian di qui e Lilian di là.' Ti giuro, non lo sopporto più.- mi metto a ridere per la sua squallida imitazione di Louis e la mia risata contagia anche lui.
-Ok, ti credo.- dico, senza smettere di ridere.
Sorride e si mette a fissarmi.
-Sei bella quando ridi.- abbasso la testa. Non so se essere più imbarazzata per il complimento o per il fatto che lui sia riuscito a farmi ridere.
-Beh, non che quando non ridi tu non lo sia, eh.- aggiunge, sorridendo.
Porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e ricambio il sorriso.
Forse dovrei riconsiderarlo, non è così male come credevo e ha il suo fascino.
Per poco non mi strozzo con l'acqua per il pensiero appena fatto.
-Tutto ok?- chiede lui, spalancando gli occhi.
Tossisco e gli faccio un veloce gesto con la mano.
-Non mi morire, non adesso che ci stiamo divertendo.- scuoto la testa e sorrido, smettendo di tossire.
-Tranquillo, ci vuole più che un po' d'acqua di traverso per uccidere Jade Middleton.- sussurro, appoggiandomi allo schienale della sedia.
Sospiro e lui assottiglia gli occhi con fare indagatore.
-Cosa devo fare per farti tornare allegra?- roteo gli occhi e incrocio le braccia.
-Niente.
-Oh, andiamo ci sarà pure qualcosa che posso fare...- insiste, piegando le labbra in una smorfia speranzosa.
-Uhm...potresti uccidere Rachel.- propongo lasciando che un sorrisetto malvagio mi attraversi il volto. Alza un sopracciglio e scuote la testa.
-Una cosa fattibile?- alzo le spalle.
-Non mi importa più di niente, Niall...- sospiro, sentendo una lacrima improvvisa rigarmi la guancia.
-Ehi...ehi...- si sporge verso di me e mi asciuga la guancia.
-Ci sono io, ok? Ci sarò sempre.
 
 
 
 
-Grazie per la serata, Niall. Sono stata bene.- commento, mentre lui mi apre la porta dell'hotel.
-Figurati, avevi bisogno di divertirti.- annuisco e gli sorrido.
Passiamo davanti al bar e noto Sarah seduta ad uno dei tavolini, con l'aria triste e pensierosa. Se non sbaglio doveva dirmi qualcosa.
Mi fermo a osservarla.
-Ehi, tutto bene?- chiede il biondo, confuso, voltandosi verso di me.
Sposto lo sguardo su di lui.
-Oh, ehm, sì. Sto bene. Devo...uhm...parlare con Sarah. Ci vediamo domani?- mette le mani in tasca e corruga la fronte.
-Sarah? Non...avevate litigato?- annuisco e abbasso la testa.
-Beh, sì, ma...sono stufa di perdere tutte le persone che mi stanno vicino.- sorride e mi lascia un bacio sulla guancia.
-Allora a domani.- arrossisco lievemente e mi incammino verso Sarah.
-Ehi.- dico, fredda, sedendomi al suo tavolino.
-Jade? Che...che ci fai qui?- alza la testa, sorpresa.
-Sono andata a cena fuori, ma, comunque...dovevi dirmi qualcosa?- si morde il labbro inferiore e abbassa la testa, nervosa.
-Sì, in effetti, sì.
-Oook.- incrocio le braccia e mi appoggio allo schienale della sedia.
-Bene, non voglio perdermi in discorsi inutili, perciò arriverò dritta al punto...- mi guarda negli occhi, sicura di sè. Non l'ho mai vista così...convinta.
-Zayn non ti ha tradita. Tra lui e Rachel c'è stato meno che niente.- sento dentro di me un tale sollievo che non riesco neanche a descrivere.
Spalanco gli occhi, sorpresa, sorridendo improvvisamente.
-Davvero? Come lo sai?- si appoggia al tavolino e fa un sorrisino nervoso.
-Perché era tutta una messa in scena. E io ne ho fatto parte.- mi sparisce immediatamente il sorriso.
-Cosa?- spalanco gli occhi, meravigliata. Annuisce e inizia a guardarsi intorno nervosamente, mormorando tra sé e sé, parole incomprensibili.
Rimango immobile a fissarla, con un'espressione di delusione e disgusto e aspetto che dica qualcosa.
Torna a puntare i suoi occhi nei miei e, tamburellando con le dita sul tavolino, cominicia a respirare affannosamente.
-Io...non dovrei...non dovevo dirlo...- sussurra, lasciando che le sue labbra abbiano un lieve tremolio.
Mi appoggio allo schienale della sedia, scuotendo la testa.
-Sapevo che eri arrabbiata con me, ma non pensavo saresti arrivata a tanto.- dico a denti stretti, facendomi scappare una smorfia.
Abbassa gli occhi per l'imbarazzo e tira su col naso.
-Non è stata una mia idea, sono stata soltanto un burattino.- riprende, appoggiandosi con le braccia al tavolo.
Di nuovo, scuoto la testa e faccio un sorrisetto ironico.
-E comunque non te l'avrei detto se non fossi veramente pentita. Questa è una cosa grossa, Jade.- corrugo la fronte e assumo un'espressione confusa.
-Che intendi per 'questa è una cosa grossa'?- prende un lungo respiro e chiude gli occhi, come per trovare la forza per parlare. Appena li riapre, mi rendo conto di non averla mai vista così preoccupata.
-E' stato tutto organizzato per il meglio, calcolato ogni singolo movimento. Questo 'piano', se così si può definire, è stato organizzato da molte settimane.- rimango a fissarla e per un attimo, restiamo in silenzio.
-Non...non è possibile. Come sapeva Rachel che Zayn sarebbe andato in camera sua proprio nel momento in cui Lilian e Cara passavano di lì?- Sarah non risponde, ma mi lancia un'occhiata che non riesco a interpretare.
-Rachel non poteva esserne certa, ma sapeva che Zayn non avrebbe resistito ad una ragazza in lacrime.- alzo un sopracciglio. Ancora non capisco.
-Jade, quello che sto per dirti non ti piacerà, per niente. Ma devi sapere la verità. Rachel non ha organizzato tutto da sola. Lei e Niall hanno collaborato.- dice, tornando a guardarsi intorno. Sbianco.
-Vuoi dire che Niall sapeva che Zayn non mi aveva tradito?- mi alzo, improvvisamente in piedi e sbatto i pugni sul tavolo, attirando su di me l'attenzione del barista e di un uomo seduto al bancone.
-Non solo lo sapeva, è stata sua l'idea. Te l'ho detto. Lui e Rachel pianificano questa cosa da tanto tempo.- mi siedo, incredula e inizio a torturarmi le dita.
-Quel bastardo...mi sono fidata di lui.- sussurro a denti stretti, facendo una smorfia di rabbia.
-E non è finita qui.- continua Sarah, facendomi voltare verso di lei.
-Anche Cara faceva parte del piano.- scuoto la testa e mi passo una mano tra i capelli.
-Ma certo, Cara, Harry, Louis...tutti, insomma. 
-No, loro non ne hanno idea. Soltanto Cara, io, Rachel e Niall sapevamo di questa cosa.- ribatte, abbassando la testa.
-Ti rendi conto che ho trattato malissimo Zayn? L'ho anche schiaffeggiato, porca merda!- alzo la voce e il mio respiro si fa più irregolare.
-Lo so. Mi dispiace, non sai quanto. Quando Rachel mi ha chiesto se avessi voluto partecipare ero così accecata dall'odio per te, che non sono riuscita a rifiutare, ma è forse la cosa di cui mi pento di più.- annuisco, cercando di calmarmi e sospiro.
-Ok, spiegami come avete organizzato questa cosa.
-A dire la verità, non doveva succedere così presto, ma Rachel ha approfittato del fatto che tu l'avessi presa in giro a cena. Ha fatto finta di offendersi e ci ha avvertiti che avremmo anticipato il piano.- inizia a tremare, mentre una lacrima le scende sulla guancia.
-Così...ho aspettato che Zayn fosse da solo e ho finto di parlare con lei al telefono. Continuavo a ripetere 'non piangere, non piangere.'- si blocca e scuote la testa.
-Mi sono accertata che lui stesse ascoltando e ho iniziato a consolarla, fingendo che si stesse disperando maggiormente...finchè...non l'ho visto lasciare la stanza. Rachel sapeva che lui avrebbe cercato di consolarla o, perlomeno di giustificare il tuo comportamento.- sospira e mi lancia uno sguardo per accertarsi che non sia furiosa e poi riprende.
-Poi è stato il turno di Cara. Doveva...- la interrompo.
-Doveva assicurarsi che Lilian lo vedesse entrare in camera di Rachel.- termino io per lei, incredula delle parole che escono dalla sua bocca.
-Già...non devi fidarti di Cara, non è chi dice di essere, non so nemmeno se quello sia veramente il suo nome. Ah, ovviamente è una vecchia amica di Niall.- spalanco gli occhi. Sono circondata da bugiardi, gente che fa soltanto il suo interesse.
Prendo la testa fra le mani e cerco di mantenere il respiro regolare.
-Gli piaci, lo sai?- chiede, titubante.
La guardo e non riesco a trattenere un risolino ironico.
-Bel modo di dimostrarlo.- quindi, ecco come sono andate le cose. Niall prova qualcosa per me. Rachel mi odia e vuole Zayn. Ne nasce l'alleanza perfetta. Aggiungiamo la mia ex-amica della vittima e la finta timida e ne verrà fuori un piano geniale. Mi tocco nervosamente i capelli.
-So che adesso mi odi più di prima, ma dovevo dirtelo.
-Dire, cosa?- la voce odiosa di Rachel la interrompe. Non devo neanche voltarmi per capire che sul suo volto è stampato il solito sorrisetto da puttana stronza. 
Sarah abbassa gli occhi e inizia a torturarsi nervosamente le dita.
Mi alzo di scatto e guardo Rachel, che, come mi aspettavo, sorride vittoriosa.
-Più in basso di così non puoi cadere.- sputo, furiosa, assottigliando gli occhi.
Alza le spalle e sorride.
-Ne valeva la pena, anche se qualcuno dovrebbe cucirsi quella dannata bocca.- aggiunge, lanciando un'occhiataccia a Sarah.
Mi avvicino alla mora, coprendole la visuale di Sarah.
-Questa storia è finita, ho scoperto la verità.
-Oh, davvero? Zayn è molto arrabbiato, sai? E non mi risulta che voi siate tornati insieme.- stringo i pugni e piego la testa di lato.
-Sai cosa non risulta a me? Che ci sia qualcuno disposto a fermarmi prima che ti riempia di botte.- termino la frase a denti stretti e mi avvento su di lei, tirandole un pugno sul naso.
Geme e indietreggia involontariamente, finendo a terra.
-Jade!- esclama Sarah, spaventata, prima di affiancarmi.
-Non sai da quanto volevo farlo, stronza!- esclamo, senza badare a Sarah. 
Lancio un ultima occhiataccia a Rachel e faccio per andarmene, ma prima mi volto verso i presenti nel bar.
L'uomo al bancone è sbiancato, ma appena poso il mio sguardo su di lui, si volta, e il barista, invece, sorride divertito.
Guardo Rachel, che sta cercando di rialzarsi sotto gli occhi preoccupati di Sarah, che però non si azzarda ad aiutarla.
-Sappi che non è finita qua. Non mi faccio problemi a spezzarti qualche osso.- concludo, acida, andandomene.
 
 
 
 
Busso energicamente alla porta della camera di Zayn, che, in teoria dovrebbe essere anche la mia.
Nessuna risposta. Riprovo, sono sicura che sia lì, anzi, credo proprio che non ne sia più uscito dalla nostra litigata.
-Chi è?- lo sento sbottare, alla fine.
Mi gratto la testa e cerco di inventarmi qualcosa.
-Ehm...servizio in camera!- esclamo, camuffando la mia voce.
Non risponde, ma sento il rumore dei suoi passi farsi sempre più vicino.
Mi allontano di poco dalla porta, pronta per una sua qualsiasi reazione, ma questa non si apre.
Corrugo la fronte e ci sbatto il pugno.
-Dannazione, apri!- sbotto, al diavolo la mia copertura.
Sento la serratura scattare e la maniglia si abbassa.
Un momento dopo la figura di Zayn si materializza davanti a me.
Lo squadro da capo a piedi. Ha l'aria distrutta e demoralizzata.
-Vuoi tirarmi un altro schiaffo?- chiede, poco sorpreso, segno che aveva già riconosciuto la mia voce.
Sospiro e lo guardo dispiaciuta.
-Ho parlato con Sarah e mi ha detto che non è successo niente fra te e Rachel...- sussurro, abbassando la testa.
Si appoggia alla porta e incrocia le braccia.
-E serviva che te lo dicesse lei? Non ti bastava la mia parola?- il suo tono è acido e distaccato, sembra quasi che mi disprezzi.
-Zayn, io...non sai quanto mi dispiace.- balbetto, in preda all'imbarazzo e al panico.
-Sai una cosa? Non c'è bisogno che ti scusi. Non mi devi niente. Non sono più il tuo ragazzo.- alzo la testa di scatto e mi scende una lacrima sulla guancia.
-Non...non mi perdoni?- in questo momento sembro una bambina capricciosa che necessita di qualcosa e piagnucola per averlo.
Sono patetica, per intenderci.
-Perdonarti? Non ti sei fidata di me, cazzo. Un rapporto si basa su questo, sulla fiducia. E se tu non la riponevi in me, beh, non c'era niente tra noi.
-Ma...capiscimi, tutto faceva pensare che tu e lei foste andati a letto insieme.- cerco di avvicinarmi, ma mi lancia un'occhiataccia e mi fermo.
-Se non mi perdoni avranno vinto loro. Lei e Niall, è questo che vuoi?- posa i suoi occhi sulle mie labbra e poi li chiude.
-Quello che voglio non ti riguarda più.- mi guarda e fa per andarsene, ma poi si ferma.
-Goditi questo viaggio, Jade.- conclude, sbattendo con forza la porta.
Sobbalzo, mentre le lacrime scorrono a fiumi sul mio volto.
 
 
 
Ehiiii, come va la vita? 
Spero che questo capitolo vi piaccia, ho cercato di spiegare bene questo 'piano', ma poi, rileggendolo mi pare una schifezza, se non ci capite fatemelo sapere. 
Adesso che succederà fra Zayn e Jade?
E lei tornerà amica di Sarah? 
Le cose con Niall peggioreranno?
Ma, soprattutto, manderà Rachel all'ospedale? lol
Fatemi sapere le vostre idee. 
Un bacio,
Vale. :)

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Capitolo 26
 
 
-Ehi, ehi, smettila di piangere, ti prego.- sussurra Lilian, accarezzandomi le spalle.
-Mi odio, Lily! E' colpa mia, mi sarei dovuta fidare di Zayn. Non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere!- esclamo, scrollando le spalle e alzandomi dal letto. 
Inizio a camminare per la stanza, passandomi più volte le mani nei capelli.
-Vedrai che ti perdonerà. Tra due giorni è Natale, e siamo tutti più buoni a Natale, no?- ribatte lei, sorridendo dolcemente.
Alzo le spalle e mi sdraio accanto a lei. 
-Speravo che saremmo tornati insieme, dato che non è successo niente tra lui e Rachel. Ero così felice.- sospiro e mi appoggio alla sua spalla.
-Beh, è arrabbiato perché non ti sei fidata di lui. Da una parte ha ragione.- corrugo la fronte e la guardo.
-Lily, cazzo, dovresti consolarmi, non farmi sentire ancora più in colpa!
-Lo so, scusa. Ma, pensaci, ti saresti arrabbiata anche tu se la situazione fosse stata capovolta.- incrocio le braccia e sbuffo, portando lo sguardo sull'enorme lampadario al centro della stanza.
-Non è vero, l'avrei capito.- sussurro, voltandomi di nuovo verso  di lei.
-Bah, se lo dici tu. Comunque bell'amica che sei, Louis mi ha detto che quando me ne sono andata siete usciti insieme un paio di volte.- sputa, acida, lanciandomi un'occhiataccia.
Spalanco gli occhi, sconcertata.
-Come, scusa? Te l'ha detto lui?- annuisce, guardandomi seria e voltandosi da un'altra parte.
-Ti giuro, non è assolutamente vero. Perché avrei dovuto? Lo odio!- alzo la voce, presa dal panico. Questa è bella.
-Certo, come no.- continua, sarcastica. La faccio voltare verso di me e scuoto la testa.
-Lilian, non ti farei mai una cosa del genere, lo sai!- grido, scuotendola.
Un sorrisetto diabolico le attraversa il viso.
-Menomale che non ti saresti arrabbiata.- chiudo gli occhi e mi rilasso, buttandomi a peso morto sul letto.
-Dio, Lily, mi hai fatto prendere un infarto.
-Beh, ecco come si è sentito Zayn. Vedrai che gli passerà. Vi do giusto un paio di giorni. A Natale sarete di nuovo una coppietta felice.
 
 
 
 
-Bevi il caffé, ti farà bene.- commenta Lilian, sorseggiando il suo.
-Non mi va.- ribatto, sospirando. Rotea gli occhi e sbuffa.
-Smettila di deprimerti, Jade!- annuisco e faccio come mi ha chiesto.
-Si risolver- la interrompo, guardandola male.
-Puoi smettere di parlarne?- alza le braccia e sorride.
-Ok, ok, hai ragione...uhm...di che parliamo allora?- ci penso un attimo su, poi la guardo.
-Quindi tu e Louis vi frequentate?- rimane immobile e fa una smorfia.
-Ehm...sì?- scoppio a ridere per la sua insicurezza.
-Ehi, tranquilla, non voglio giudicarti, mi basta che lui non ti faccia soffrire.- la vedo rilassarsi e abbozzare un sorriso sollevato.
-Per fortuna, perchè mi piace da morire.- ribatte, con aria sognante.
-Ehi, possiamo parlare?- Harry interrompe le nostre chiacchiere, appoggiando i pugni sul tavolo e fissandomi con uno sguardo indecifrabile sul volto.
-Credo che preferiresti 'fare una chiacchierata' con Rachel.- rispondo, fredda, assottigliando gli occhi.
Abbassa la testa e inizia a torturarsi il labbro inferiore.
-Credimi, non ci sono andato a letto.- alzo le spalle.
-Come se me ne importasse qualcosa.- continuo, voltandomi verso Lilian, che ci osserva confusa.
-Ok, come ti pare.- si ferma un attimo e lo guardo.
-Volevo solo dirti che ho saputo quello che è successo. So tutto della messa in scena di Rachel e Niall.- mi stringo nelle spalle e tiro su col naso.
-Mi dispiace, davvero, se avessi saputo che Niall...- lo interrompo con un gesto della mano.
-Tu non c'entri, ok?- annuisce e sorride, sedendosi al nostro tavolo.
-Ok, ma volevo comunque dirti che Niall mi ha chiesto di mettere una buona parola per lui.- alzo un sopracciglio e lui alza le spalle.
-Ovviamente gli ho tirato un pugno nello stomaco e gli ho detto di andare all'inferno.- spalanco gli occhi, sorpresa e lui allarga il suo sorriso.
-Cosa?- interviene Lilian.
-Ehi, non doveva comportarsi in quel modo. Non doveva ferire Jade.- mi alzo e lo abbraccio, presa da non so cosa.
-Ti perdono per l'altra sera.- gli sussurro, stringendolo più forte.
-Oh, mi perdoni stritolandomi?- ribatte, facendomi ridere.
Indietreggio e lo guardo.
-Grazie per avermi difesa e per essermi stato vicino.- alza le spalle e si appoggia al tavolino, mentre io torno seduta.
-E' quello che fanno gli amici, no?- Io e Harry Styles? Amici? Uhm...
-Ah, cambiando discorso...- continua voltandosi verso Lilian.
-Esci di nuovo con Louis, quindi.- mia cugina arrossisce, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e Harry sorride.
-Wow, non me lo sarei mai aspettato. Comunque sappi che Louis faceva i salti di gioia dopo averti portata a cena fuori.- io e Lilian restiamo sorprese, ma poi lei sorride.
-Ah, a proposito di Louis. Oggi è il suo compleanno.- continua Harry, tamburellando con le dita sul tavolo.
-Oh, perfetto, me ne sono completamente dimenticata.- commento, facendo una smorfia. Dato che ora lui e mia cugina sono così intimi, avrei dovuto comprargli un regalo, no?
-Ovvio, quando mai Jade Middleton si ricorda di un compleanno?- mi sfotte Harry, sorridendo.
Lo guardo male e gli faccio la linguaccia.
-Io e Louis non eravamo in buoni rapporti, l'hai dimenticato?- ribatto, alzando un sopracciglio.
-E ora lo siete?- interviene Lilian, guardandomi curiosa.
Alzo le spalle e osservo la tazza di caffè vuota.
-Sì, forse.
-Davvero?- la voce di Louis ci interrompe e lo vediamo fermo in piedi con le mani in tasca e un'espressione sorpresa nel volto.
Resto a guardarlo e annuisco.
-Comunque se provi a tradirla di nuovo stavolta non sopravviverai.- lo minaccio, assottigliando gli occhi a piccole fessure.
Sorride e si siede insieme a noi, lanciando uno sguardo allegro a mia cugina, che ricambia con un sorrisino da ebete. Sì, è proprio cotta.
-Auguri, amico.- dice, poi, Harry, battendogli una pacca sulla spalla.
-In tutti i sensi.- aggiunge, trattenendo un sorriso divertito.
Sorrido e scuoto la testa.
-Tranquillo, stavo scherzando, non ucciderò il tuo migliore amico, Harold.- commento, appoggiandomi al tavolo.
Scoppiamo tutti a ridere e Lilian lo bacia. Oook. Io e Harry ci voltiamo dall'altra parte, imbarazzati.
-Buon compleanno.- sorride poi, lei, armeggiando nella sua borsa.
-Happy birthday to you, happy birthday to you, happy birthday, dear Louis, happy birthday to youuu.- canticchio allegramente, muovendomi a ritmo.
Mi fissano tutti e tre, increduli e poi scoppiano a ridere.
-Ehi, non era così male.- mi difendo, arrossendo leggermente.
-Vuoi la verità? Era pessima.- commenta Harry, continuando a ridere.
Metto il broncio e incrocio le braccia.
-Sarai bravo tu a cantare.- ribatto, acida.
-Io? Io sono bravissimo.- si vanta, sfidandomi con gli occhi.
-Perfetto, allora sorprendici con la tua voce melodica.- sputo, sarcastica, roteando gli occhi. Lo vedo sorridere e annuire.
-Happy birthday to you, happy birthday to you, happy birthday, dear Louis, happy birthday to you.- oh, cazzo. Spalanco gli occhi e la bocca, meravigliata. Non posso crederci, la sua voce è indescrivibile!
-Chiudi la bocca, tesoro, ti ci entrano le mosche.- commenta, sorridendo vittorioso.
Scuoto la testa e faccio una smorfia.
-Ok, hai una bella voce.
-Bella?- alza un sopracciglio.
-Fantastica, ok?- muovo nervosamente le braccia e lui annuisce.
-Sì, ci si può stare.
-Oh, ho dimenticato il tuo regalo in camera, vado a prenderlo, tu vieni?- chiede Lilian a Louis che annuisce.
-Certo.- sorride e si alzano, prendendosi per mano. A vederli così felici mi tornano in mente i momenti passati con Zayn e abbasso la testa, sospirando.
-Voi state qui, ragazzi?- riprende Louis, guardandoci.
Io non rispondo, ma Harry annuisce col capo.
-Ok, a dopo, allora.- conclude mia cugina, accarezzandomi dolcemente la spalla.
Cerco di sorridere e appena se ne vanno mi appoggio al tavolino.
-Fammi indovinare: hai già parlato con Zayn e lui si è arrabbiato con te.- commenta Harry, incrociando le braccia.
Lo guardo e annuisco, mordendomi nervosamente il labbro.
-Sono una stupida, come ho potuto pensare che mi avesse tradita con Rachel?- piagnucolo, scuotendo la testa e sospirando.
-Dovresti tornare da lui, cercare di farlo ragionare.- propone.
-Tu non l'hai visto, Harry. Era furioso e sembrava che non dormisse da anni. Non credo che voglia vedermi ancora.
-Stai zitta, ti accompagno io.- dice, alzandosi e venendo verso di me.
Scuoto la testa e mi afferra per un braccio, cercando di farmi alzare, ma non mi smuovo.
-E dai, non mi va di caricarti sulle spalle.- si lamenta, sbuffando.
Lo guardo male.
-Provaci e sei morto.- sorride e si passa la lingua sulle labbra.
-Allora alzati da sola.- roteo gli occhi e lo accontento.
 
 
 
 
-Non c'è, visto?- dico, nervosa, dopo che Harry ha bussato qualche volta alla porta di Zayn.
-Jade, è rimasto qui tutto il tempo, senza mai uscire.- ribatte, alzando un sopracciglio e continuando a bussare.
-Apri, Zayn, ti devo parlare!- esclama, picchiettando ancora più forte.
-Vattene, Harry, e portati via anche la tua amica.- sentiamo la voce del moro gridare, stanca.
Chiudo gli occhi, cercando di trattenere le lacrime.
Il ragazzo sospira e mi accarezza la spalla.
-Lo faccio uscire io di lì.- commenta, sorridendo furbetto. Corrugo la fronte e allarga il sorriso.
-Apri la porta o giuro che bacio la tua ragazza!- lo provoca. Spalanco gli occhi e gli tiro una spinta.
-Ma che stai facendo?- sussurro, confusa.
Sorride e mi fa l'occhiolino.
-Fidati di me.- ribatte, sbattendo un pugno sulla porta.
Zayn non risponde.
-Ok, come vuoi tu.- riprende il riccio, mordendosi il labbro e voltandosi verso di me, malizioso.
Lo guardo male e indietreggio, senza accorgermi che la porta si è aperta bruscamente e Zayn sta uccidendo Harry con gli occhi.
Il riccio sorride soddisfatto e mette le mani in tasca.
-Sono o non sono un genio?- chiede retorico, lanciandomi un'occhiata.
Ma sono troppo impegnata ad osservare Zayn per rispondergli.
Restiamo tutti in silenzio. Un silenzio imbarazzante.
Abbasso gli occhi e inizio a mordicchiarmi le unghie. 
-Ok, il mio lavoro è finito.- sussurra Harry, indietreggiando. Lo guardiamo entrambi e mi sorride, incoraggiante, prima di sparire dietro l'angolo del corridoio.
Prendo un respiro profondo e mi volto verso Zayn, che ha ancora gli occhi puntati nel posto dove si trovava Harry fino a qualche secondo fa.
-Non so cosa dire...- comincio, imbarazzata, torturandomi le dita.
-Anche perché non c'è niente da dire.- ribatte lui, scocciato, appoggiandosi alla porta e gelandomi col suo sguardo incazzato.
-Mi dispiace, Zayn, io...non avrei mai dovuto accusarti.- incrocia le braccia e mi scruta.
-Hai pianto?- chiede, freddo.
-Soltanto tutta la notte.- ribatto, sarcastica, tirando su col naso.
Sbuffa e rotea gli occhi.
-E adesso sto per piangere di nuovo. Perciò di' qualcosa, qualsiasi cosa, anche che mi odi, ma dimmelo.- fa schioccare la lingua e stringe i pugni, portando le braccia lungo i fianchi.
-Hai mai pensato, anche solo per un secondo che io non ti avessi tradita?- chiede, guardandomi serio.
-Certo che ci ho pensato, ma quando Lilian e Cara mi hanno detto di averti visto entrare in camera di Rachel, non c'era niente che lo dimostrasse, anzi, tutto dimostrava il contrario.
-Pensavi che ti avessi tradita, così, perché mi andava di fare sesso?- continua, alzando la voce e facendo un piccolo passo verso di me.
Non riesco più a trattenere le lacrime, che mi rigano il volto.
-Io...non lo so...era successa la stessa cosa a Lily e...- singhiozzo, senza riuscire a continuare.
Mi porto una mano sul viso per scacciare le lacrime, che subito lasciano il posto ad altre nuove.
-Ti amo, Zayn, non voglio stare senza di te. Ho bisogno dei tuoi abbracci, dei tuoi baci, della tua voce, di te.- continuo, stringendomi nelle spalle e abbassando la testa.
Si avvicina e si ferma a qualche centimetro da me.
-Guardami.- sussurra. Alzo la testa, titubante e quando i miei occhi incontrano i suoi, mi sciolgo. E' così bello, così perfetto, perfino con le occhiaie e l'aria stanca.
-Sai com'è stata la mia vita, sai che non ho un bel passato. Da quando ti ho incontrata è come se mi avessi salvato, Jade, mi hai insegnato a vivere. Pensavo che ti fidassi di me, per questo me la sono presa tanto, non riuscivo a credere che tu mi stessi accusando di aver fatto una cosa del genere. Ti amo, Jade, non voglio che tu soffra, ma devi capire che anch'io sto soffrendo.- annuisco, passandogli una mano sulla guancia. 
-Lo so. Spero solo che tu possa perdonarmi, prima o poi.- concludo, tirando su col naso e facendo per andarmene.
-Ti ho già perdonata. Dal momento in cui ho aperto questa porta e ho incontrato i tuoi occhi.- mi volto, meravigliata e abbozzo un sorriso sincero.
Corro verso di lui e lo abbraccio, appoggiando la testa nell'incavo del suo collo. 
-Ti amo.- sussurro, senza smettere di piangere. 
Posa una mano sulla mia schiena e mi stringe di più a sé.
-Ti amo anch'io.- ribatte, lasciandomi un bacio sulla tempia.
Mi allontano di poco e lo vedo sorridere. Oh, quanto mi è mancato.
Mi bacia e porto le braccia intorno al suo collo, lasciando che mi trascini in camera.
Con un balzo improvviso, incrocio le mie gambe alla sua vita e lui sorride, senza smettere di baciarmi.
Si avvicina al letto e mi fa sdraiare su di esso, iniziando a baciarmi il collo.
Sospiro e, chiudendo gli occhi, passo una mano tra i suoi capelli morbidi.
Quando la sua mano si insinua sotto il mio maglione vengo invasa da una marea di brividi su tutto il corpo.
Lo alza leggermente e inizia ad accarezzarmi la pelle, tornando a baciarmi il collo.
Un momento dopo, mi ritrovo senza maglione.
Comincia a lasciare una scia di baci umidi lungo il mio ventre e io mi irrigidisco, stringendo la coperta del letto.
Si ferma un attimo, incerto, e mi guarda. Gli sorrido e ricambia il sorriso, per poi togliersi la felpa e riprendere a baciarmi.
Inizia, poi, a giocherellare col bottone dei miei jeans, pensieroso, ma con un gesto veloce li sbottona e anche questi finiscono insieme al mio maglione e alla sua felpa, per terra.
Accarezza le mie cosce e risale lungo il mio corpo, facendomi tremare.
-Sei bellissima.- sussurra, avvicinando le sue labbra alle mie, mordicchiandole delicatamente.
-Io? Vogliamo parlare di te? Sei perf- mi posa un dito sulle labbra e sorride.
-Shh.- dice, prima di baciarmi di nuovo.
Si distacca un attimo e si toglie i jeans, aggiungendoli al gruppo di cose inutili.
Mi guarda maliziosamente e comincia ad armeggiare con l'elastico delle mie mutandine.
Mi mordo il labbro e lui le lascia perdere, andandosi a concentrare sul mio reggiseno. Con un gesto abile, lo sgancia e inizia a mordicchiarmi il seno. Chiudo gli occhi, presa dall'eccitazione.
Quando decide di avermi torturata abbastanza fa scorrere di nuovo le sue mani lungo i miei fianchi e mi ritrovo completamente nuda.
Arrossisco violentemente e il mio cuore inizia a battere forte, impazzito.
-Tranquilla.- sussurra, accorgendosi della mia agitazione. Annuisco e mi accarezza la guancia.
-Sei sicura?- continua, guardandomi negli occhi.
-Non sono vergine.- sorride e mi lascia un piccolo bacio sul naso.
-Lo so, ma eri ubriaca e non ricordi niente.- ricambio il sorriso.
-Beh, per fortuna.- passa un dito sulle mie labbra e assume un'espressione indecifrabile.
-A cosa pensi?- chiedo, curiosa.
-A quanto ti amo.- mi mordo il labbro e lo bacio. Per tutta la vita ho aspettato una persona come lui. 
-Ti voglio, Zayn, ne sono certa.
 
 
 
 
Ciao, meraviglie. Ogni giorno che passa vi amo sempre di più, vi ringrazio davvero tanto per il sostegno che mi date e vogliamo parlare delle vostre recensioni? ** Oddio, grazie, grazie e ancora grazie a tutti.
Spero che questo capitolo vi piaccia perché ci ho davvero messo l'anima. 
Scusate se vi ho fatto aspettare tanto, ma la mia testa era incasinata e strapiena di idee che non sapevo più come gestirle. 
Anyway...adesso sparisco. 
Saluti, gente, al prossimo capitolo. 
Vale. :)
 
                 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Capitolo 27
 
 
Apro lentamente gli occhi, sbadigliando.
La mano di Zayn è stata intrecciata tutta la notte alla mia.
Mi scappa un sorriso mentre mi metto seduta ad osservarlo mentre dorme.
E' così perfetto.
Accarezzo dolcemente la sua mano e poi mi alzo, cercando di non svegliarlo.
Mi metto velocemente dei vestiti. Finalmente posso prendere i miei.
Ordino la cena, dato che sono le otto e mezza e poi accendo il cellulare, trovando ben sei chiamate perse. Tre di Lilian, due di Harry e una di...Niall?
Roteo gli occhi, mentre leggo il suo nome sullo schermo, se si aspetta che lo richiami è soltanto un povero illuso.
Poso il cellulare, sospirando e mi siedo sul letto, per rompere le scatole a Zayn.
Gli lascio dei baci sul collo e poi risalgo fino alle sue labbra, svegliandolo.
Si muove tra le coperte, mugugnando qualcosa di incomprensibile.
Lo vedo sorridere e riprendo a baciarlo, così che in un momento, inverte le posizioni e mi ritrovo sotto di lui.
-Non si sveglia Zayn Malik senza pagarne le conseguenze.- sussurra, sorridendo malizioso.
-Uh, che paura.- lo sfotto, mentre mi scappa una risata divertita.
Alza un sopracciglio e mi rivolge un'occhiata carica di sfida, prima di cominciare a farmi il solletico.
-No, no, Zayn, basta!- lo supplico, in preda alle risate, ma lui non sembra intenzionato a fermarsi.
-Chiedi scusa.- ordina, cercando di non farsi contagiare dalle mie risate.
-Mai.- ribatto, assottigliando gli occhi.
-Ah, sì?- sorride e riprende a torturarmi.
-Oddio, basta, ok, scusa, scusa!- esclamo, cercando di farlo smettere.
Si ferma, finalmente, e mi guarda intensamente, per poi appoggiare la fronte alla mia.
-Come ti senti?- chiede, tornando improvvisamente serio.
Aggrotto le sopracciglia.
-Uhm...bene. Non dovrei?- scuote la testa e si alza per indossare i vestiti.
-Per quello che è successo qualche ora fa.- precisa, mettendosi i jeans.
Mi siedo sul letto e lo osservo, mentre un sorriso da ebete mi spunta sul volto.
-Mi prendi in giro?- alzo un sopracciglio e lui alza le spalle, afferrando la felpa dal pavimento.
-Non so, non vorrei averti spaventata.- porto la testa all'indietro e sbuffo.
-Zayn è stato fantastico, ok?- ammetto, sincera, tornando a guardarlo.
Sorride, passandosi una mano tra i capelli.
-Ovvio.- commenta, facendomi l'occhiolino.
Scuoto la testa e ricambio il sorriso.
-Allora...che ti va di fare?- riprende, sedendosi vicino a me, per accarezzarmi i capelli.
-Ehm...ti arrabbieresti se sparissi per un po'?- alza le spalle e si guarda intorno, sbadigliando.
-Dipende. Cosa devi fare?- torna a guardarmi, passando un dito sulle mie labbra. Lo bacio e mi alzo.
-Devo ringraziare Harry, avvisare Lilian che siamo tornati insieme, parlare con Sarah, spaccare il bel faccino di Rachel e, perchè no, anche quello di Cara, castrare Niall...sono piena di impegni.- gli spunta un sorriso divertito e si sdraia, stanco.
-Se vuoi a Horan ci penso io.- biascica, sbadigliando di nuovo.
-Nah, credo che gli serva una lezione diversa dai soliti pugni nello stomaco. Comunque non sarò certo io a trattenerti.- concludo, dandogli un bacio veloce e andandomene.
 
 
 
 
 
-Oh, grazie, grazie, grazie!- esclamo, saltando al collo di Harry, che mi stringe.
-Oook, ne deduco che ti abbia perdonata.- sorrido e mi distanzio, annuendo con la testa.
Sono talmente felice che non riesco neanche a stare ferma e devo dondolare leggermente su un piede.
Harry sorride, appoggiandosi alla porta di camera sua.
-Mi raccomando non avvertirmi prima, eh! Ti ho chiamata, ma non rispondevi.
-Lo so, scusa...ma...- spalanca gli occhi e mi blocco, aggrottando le sopracciglia.
-Oh, mio Dio, voi due...- lascia in sospeso la frase, abbozzando un sorriso molto più che malizioso. Mi mordo il labbro, scuotendo la testa.
-Non è come pensi...- dico, mentre lo vedo alzare un sopracciglio e assumere un'espressione sarcastica.
-Ok, sì, è come pensi.- scoppio a ridere e lui mi imita, per poi abbracciarmi.
-Sono felice per te. Direi che Babbo Natale quest'anno è arrivato prima.- mi tira un buffetto sulla guancia e gli sorrido dolcemente.
-Già...Zayn è il miglior regalo che potessi ricevere, ma...poi ci sei anche tu...- sussurro, timidamente, abbassando gli occhi.
-Io? Che vuoi dire?
-Sei un buon amico, Harry. E non credere che io ti dia meno importanza di Zayn. Ti voglio bene.- sorride e annuisce.
-Ok che siamo alla vigilia di Natale, ma tutta questa dolcezza mi fa schifo.- scherza, facendomi l'occhiolino.
Scuoto la testa e lo guardo.
-Grazie, di nuovo, senza di te non avrei avuto il coraggio di parlargli.
-Figurati, Jade.- annuisco e gli prendo un attimo la mano per poi iniziare a camminare.
-Ehi, se stai andando da Lilian...non la troverai...- mi volto e lui continua.
-E' fuori con Louis, è il suo compleanno, ricordi?
-Ah, va be'...cercherò Sarah.- mette le mani in tasca e annuisce.
-Cerca di non uccidere nessuno per strada.- ribatte, lanciandomi un'occhiata buffa.
-Tranquillo, se dovessi adocchiare Rachel, Cara o Niall, li eviterò. Almeno per oggi e domani.- sorride e mi fa l'occhiolino, chiudendo la porta. Peccato che io non sia più tanto sicura di ciò che ho detto.
 
 
 
 
 
Sono seduta al bar dell'hotel da almeno mezz'ora e sono già le dieci.
Non saprei cosa dire a Sarah, perciò preferisco starmene qui ad aspettare che torni Lilian.
Sbuffo, chiedendo al barista un altro bicchiere d'acqua.
-Brutta giornata?- chiede lui, notando la mia espressione.
-Uhm? No, no, cioè...solo in parte. Alla fine si è risolto tutto.- cerco di sorridere, appoggiandomi su un braccio.
-Davvero? Perchè dalla tua espressione non sembra.- ribatte, appoggiando le mani sul bancone.
Sospiro, abbassando gli occhi.
-No, sto bene, sono tornata insieme al mio ragazzo, mi sono fatta dei nuovi amici...anche se...- mi mordo il labbro, incerta se sputtanare o meno la mia vita a uno sconosciuto.
-Anche se...?- mi incoraggia, sorridendo.
-Beh...mi sono fidata di una persona e...e poi mi ha ferita.- possibile che io sia triste per Niall? Forse mi sono illusa che potessimo essere amici.
-Capita.- il barista alza le spalle, dispiaciuto, ma poi si volta verso qualcuno che si è seduto accanto a me.
-Cosa ti porto, amico?- chiede, mentre io sospiro.
-Non credo che tu possa darmi quello che voglio.- mi volto verso quella voce troppo familiare e nel minuscolo istante in cui lo faccio penso a quanto la dea bendata mi odi.
Gli occhi di Niall si specchiano nei miei, trasportandomi in un mondo in cui non so come comportarmi.
Ci fissiamo per qualche interminabile istante, poi io mi alzo e faccio per andarmene, ma, con un gesto repentino, mi blocca per il polso.
-Non scappare da me. L'hai già fatto troppe volte.- mi divincolo dalla sua presa, senza rispondergli, ma lui non è intenzionato a lasciarmi andare.
Si alza e me lo ritrovo a pochi centrimetri dal viso.
-Hai mai pensato che magari non voglia proprio vederti?- ringhio, assottigliando gli occhi.
-So che mi odi e non posso biasimarti, insomma, mi odierei anch'io se fossi al tuo posto.- commenta, allentando di poco la presa sul mio polso.
-Ma io l'ho fatto soltanto perché volevo che tu mi dessi una possibilità.- scuoto la testa, disgustata.
-A quale prezzo, Niall? Mi hai manipolata. Hai cercato di tirare fuori la mia debolezza per poi farmi credere che tu avresti potuto farmi tornare il sorriso. Non c'è un briciolo di amore in tutto questo. Se io ti piacessi veramente, avresti preferito vedermi felice per tutta la vita con un altro, piuttosto che farmi soffrire in quel modo.- dico, tranquilla, senza agitazione. Non voglio litigare, voglio soltanto dire le cose come stanno e chiudere questa storia alla svelta.
Abbassa la testa, sospirando.
-Lo so, non volevo farti soffrire, ma non puoi negare di esser stata bene con me.- sbuffo, incrociando le braccia. So di aver detto che non volevo litigare, ma questo ragazzo riesce ad irritarmi soltanto col pensiero.
-Niall, mi hai riempito la testa di cavolate, ok? Non voglio ricordare una singola parola di ciò che mi hai detto, perché potrei vomitare. Mi hai illusa di essere mio amico, ma sai una cosa? Non voglio più vederti.- me ne vado, lasciandolo spiazzato.
Sono stanca di lui, lo preferivo quando mi odiava.
-Jade!- esclama, affiancandomi mentre mi affretto ad uscire dal bar.
-Ti prego, perdonami. Sono davvero pentito.- mi blocco e punto i miei occhi nei suoi e lo scruto con fare indagatore. 
-Cos'è che non capisci, Niall? Ti ho detto che non voglio più vederti.- ribatto, sbuffando.
-Non lo pensi veramente.- dice, rivolgendomi uno sguardo che riesce ad impietosire perfino me.
-Ma davvero?- continuo, cercando di mostrarmi fredda e distaccata, anche se in questo momento vorrei abbracciarlo.
Abbassa la testa e mette le mani in tasca.
-Prima o poi capirai di aver sbagliato a scegliere Zayn e allora tornerai da me.- poco presuntuoso, mi dicono. 
Mi lascio sfuggire un sorrisino ironico.
-Sì, forse, quando gli asini ti prenderanno a calci in culo.- concludo, andandomene irritata e nervosa.




Ok, questo capitolo è corto e orrendo. 
Sono stata molto impegnata in questi giorni e non ho potuto fare di meglio...poi le idee che avevo in mente hanno fatto puff (?) e si sono volatilizzate, quindi adesso il mio cervellino deve trovarne di nuove. 
Ringrazio le dolcissime persone che recensiscono e seguono questa storia e mi scuso ancora per il capitolo. Cercherò di fare meglio il prossimo.
Un abbraccio,
Vale. :)
 

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Capitolo 28
 
Entro in camera, sbattendo la porta.
Tutto ciò che voglio è stare fra le braccia di Zayn.
Tutto ciò che voglio è che mi coccoli tutta la notte.
Tutto ciò che voglio sono le sue carezze e i suoi baci.
Peccato che lui non ci sia.
Mi guardo intorno, confusa.
-Zayn?- chiedo, come se mi aspettassi di ricevere una risposta. Non c'è nessuno in questa stanza, idiota.
Beh, magari è in bagno. Busso alla porta, ma si apre appena la tocco, rivelando una stanza vuota.
Non mi arrendo e lo chiamo al cellulare.
-Ehi.- mi risponde, dopo un po'.
-Ehi, dove sei?- mi siedo sul letto, torturandomi il labbro.
-Fuori.- ribatte, ovvio, con la voce un po' incerta.
-Davvero?- commento, sarcastica, alzando un sopracciglio.
Lo sento ridere, ma la sua risata non è sincera, risulta forzata e per niente divertita. Mi siedo sul letto.
-Zayn, dove sei?- ripeto, agitandomi, e stringo nervosamente la coperta.
Sospira e per qualche secondo rimane in silenzio.
-Non posso dirtelo.- spalanco gli occhi, sperando di aver capito male.
Oh, perfetto. Non rispondo e abbasso la testa, senza sapere cosa pensare.
-Jade, stai tranquilla, ok? E' solo che...è una cosa...uhm...non so come spiegartelo, ma capirai...- mi sdraio sul letto, senza dire niente. 
-Ti fidi di me?- sussurra dolcemente, mentre, sicuramente, avrà fatto una faccia tenerissima.
-Mhh.- biascico, portando una mano sotto al cuscino.
-'Mhh' che vuol dire?- continua lui, confuso.
-Sì, Zayn, mi fido di te, ma...insomma, te ne vai così, di notte, chi sa dove!- esclamo, mentre i battiti del mio cuore si sono triplicati.
Non risponde, probabilmente sta cercando le parole adatte per liquidarmi.
-Ok, non importa, ci vediamo...non so...domani torni?- chiedo, irritata, con tono decisamente sarcastico.
-Non arrabbiarti, Jade. Ti amo. 'Notte.- conclude, staccando la chiamata.
-Sì, 'notte!- mormoro, isterica, anche se ormai non può sentirmi.
Lancio il cellulare per terra, incurante del fatto che possa rompersi, e soffoco un grido nervoso nel cuscino.
Ok, rilassati, Jade. Ti fidi di Zayn, quindi non ci sono problemi. Faccio un lunghissimo respiro e mi metto in pigiama.
Non mi importa se è presto, ma voglio dormire.
 
 
 
Il cigolio della porta che si apre mi sveglia improvvisamente.
Nonostante sia buio riesco a riconoscere la figura di Zayn che avanza verso di me.
Cercando di essere il più silenzioso possibile si toglie i vestiti e si infila nel letto.
Non voglio che sappia che sono sveglia, perciò chiudo repentinamente gli occhi.
Sento il suo respiro sulle labbra e sono certa che mi stia fissando, ma non muovo un muscolo, fino a che non mi accarezza dolcemente la guancia.
Tremo leggermente.
Poi, lo sento muoversi tra le coperte e tutto tace.
Ho paura. Non so perché ma ho tanta paura di perderlo.
Inconsciamente, una lacrima cristallina mi attraversa il viso, ma non la asciugo, lascio che ricada incontrastata sul cuscino.
Non resisto più e lo abbraccio.
-Zayn...- sussurro, tremolante, stringendolo a me.
-Oh, Jade, sei sveglia.- commenta, accendendo l'abat-jour sul comodino.
Mi guarda, corrugando la fronte.
-Stai piangendo?- fa scorrere le sue mani sulle mie guance e sospira.
Annuisco, alzando le spalle e lui sorride teneramente.
-Sai che sta nevicando?- scuoto la testa e lui si alza dal letto, infilandosi di nuovo i vestiti e invitandomi a fare lo stesso. Obbedisco, senza togliergli gli occhi di dosso.
Porge una mano verso di me e mi sorride incoraggiante.
La afferro e mi fa indossare la giacca per poi trascinarmi dietro di sè, fuori dalla camera.
Nonostante non capisca cosa stia facendo, mi guardo intorno, senza dire una parola.
Qualche minuto più tardi, mi ritrovo nel giardino dell'hotel, completamente innevato, mentre altri infiniti fiocchi stanno cadendo dolcemente su quel morbido tappeto bianco.
Sorrido, stupita da quello spettacolo, mentre sento lo sguardo di Zayn fisso su di me.
-E'...è...meraviglioso.- blatero, assumendo un'espressione da ebete, mentre la mano del moro si stringe alla mia.
-Sono le due e mezza. E' già Natale, in pratica.- sussurra, attirandomi verso di sé.
Annuisco, perdendomi nei suoi occhi.
-Ti amo, Jade.- sorrido, con le labbra tremolanti.
-Ti amo anc...- mi zittisce, baciandomi.
Appena ci distacchiamo mi sorride.
-Tutte le ragazze sognano un bacio sotto la pioggia, ma direi che un bacio sotto la neve è decisamente migliore, no?- scoppio a ridere e mi butto al suo collo, mentre lui mi fa fare una giravolta.
-Buon Natale!- esclama.
-Buon Natale!- ribatto, di rimando.
-Natale un corno! Andate a dormire e lasciate dormire in pace le persone!- ci ammonisce un vecchietto, affacciandosi alla finestra di una camera.
Io e Zayn ci scusiamo e poi torniamo a ridere.
-Se ci sarai tu, sarà il miglior Natale della mia vita.- sussurra lui, abbozzando un mezzo sorriso.
Ricambio il sorriso e lo stringo forte a me, poi torniamo a letto.
 
 
 
 
Vengo svegliata dal continuo squillare del mio cellulare e apro lentamente gli occhi, mentre Zayn si rigira nel letto, sbuffando.
-Che...che ore sono?- mormora, appena mi alzo, con gli occhi leggermente socchiusi.
-Uhm...boh...- rispondo, afferrando malamente il cellulare.
-Pronto?
-Ciaoo! Buon Natale!- trilla la voce di mio fratello, facendomi sussultare.
-B-buon Natale.- ribatto, ancora non del tutto sveglia.
-Allora, Jade, come va lì da te?
-Uhm...bene.- non mi va di spiegargli tutto il casino che è successo, al massimo glielo racconterò a casa.
-Da te?- aggiungo, sedendomi sul letto per stuzzicare Zayn, che nel frattempo si è riaddormentato.
-Benissimo, c'è un sacco di gente. Chiedono tutti di te.- sorrido e accarezzo la barbetta del moro, facendogli fare una smorfia.
-Salutameli, allora.- continuo, mentre Zayn cerca di spostare la mia mano.
-Beh, ti ho chiamata per farti gli auguri...adesso devo andare. Saluta Zayn e Lily.- conclude.
-Ok, ciao, Mike.- dico, staccando la chiamata.
-Ti saluta mio fratello.- sussurro, poi, a Zayn, soffiandogli sulle labbra.
Blatera qualcosa e si rigira nel letto.
-Sappi che non ti lascerò dormire.- commento, scuotendolo per le spalle.
-Jade...- si lamenta, piantando la testa nel cuscino.
Scoppio a ridere.
-Sai che sei noiosa quando fai così?
-E tu sei tenerissimo quando ti lamenti.- sussurro, con una voce da bambina.
-Io vado a fare gli auguri a tutti, se il signorino si degna di alzarsi può anche accompagnarmi.- continuo, poi, balzando in piedi e cominciando a vestirmi.
 
 
 
E' ora di pranzo e siamo tutti riuniti nel ristorante dell'albergo.
Sì, sì, ci sono proprio tutti, anche Niall, Rachel e Cara. 
Ho deciso di poterli sopportare almeno a Natale.
Zayn, invece, sembra parecchio nervoso e irritato e non riesce a non lanciare occhiatacce a Niall.
-Che ha il tuo ragazzo?- sussurra Harry nella mia direzione, corrugando la fronte.
-Tu che pensi?- ribatto, ovvia. Annuisce e si passa la lingua sulle labbra.
-Uhm...ok, ragazzi, a parte per Louis e Lilian che si stanno divertendo...- lancia uno sguardo nella loro direzione e loro smettono di baciarsi, imbarazzati.
-Beh, non mi sembra che questo si possa definire un pranzo di Natale degno di questo nome.
-Harry ha ragione!- esclama Liam, alzandosi improvvisamente.
-Andiamo, è Natale, cavolo, almeno per oggi cerchiamo di essere tutti amici.- passa lo sguardo su ognuno di noi, ma soltanto Harry, Lilian, Louis e Sarah annuiscono.
-Ok, beh...ho anche un'altra cosa da dire...ho trascorso un po' di tempo con Sarah in questi ultimi giorni e...ecco...ci frequentiamo e potrebbe presto diventare una cosa più seria.- abbozza un sorriso davvero felice e Sarah spalanca gli occhi, ma poi ricambia il sorriso.
-Che bella notizia!- esclama Rachel, sarcastica.
-Comunque, Liam, se ti va di fare del buon sesso, hai il mio numero.- non posso credere che abbia detto una cosa del genere.
Liam sbianca e Sarah spalanca la bocca, ma nessuno sembra intenzionato a risponderle.
-Ma che puttana!- intervengo io, allibita.
-Cazzo, Rachel, fai schifo.- mi segue a ruota Lilian.
Lei fa un sorrisino compiaciuto e si appoggia al tavolino, come se niente fosse.
-Al tuo ragazzo non facevo tanto schifo.- la sfida, sorridendo divertita.
Lily stringe i pugni e Louis abbassa la testa, imbarazzato.
-Finiscila, Rachel.- la zittisce Niall, con tono arrabbiato.
Tutti gli occhi si puntano sul biondino, che però non smette di fissare Rachel.
Lei si porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e deglutisce.
Intanto Lilian si è alzata, con le lacrime agli occhi.
-Lily...- sussurra Louis, afferrandola per mano.
-Scusate...io...me ne vado.- ribatte lei, lasciando una pacca sulla spalla del ragazzo.
-Ups...- commenta Rachel, mordendosi un labbro.
-Sai una cosa? Sei senza cuore!- concludo io, correndo dietro a mia cugina.
-Ehi, ehi!- la afferro per un braccio, facendola voltare verso di me.
Ha tutto il trucco sbavato e le sue labbra rosee tremolano.
-Non ascoltarla, ok? Louis sta con te, è il tuo ragazzo.
-Anche quando è andato a letto con lei era il mio ragazzo.- esclama, asciugandosi le lacrime.
Abbasso la testa e sospiro.
-Adesso è cambiato, me lo sento.- cerca di sorridermi e se ne va, ma, poco dopo, vedo Louis seguirla.
Spero che non si lascino per colpa di quella troia. Sarebbe una soddisfazione troppo grande per lei.

Ehm ehm...quant'era che non aggiornavo? Assai, lo so. Oddio, scusate, ma ero priva di idee e anche di tempo. Un bacio enorme a chi segue la storia,
Vale. :)

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Capitolo 29
 
-Stai bene?- chiede Harry, mentre faccio avanti e indietro per la grande sala dove io, lui e Zayn stiamo chiacchierando.
-No, non sto bene. Perché quella...quella...Rachel non si trova qualcosa di meglio da fare che rovinare le relazioni altrui?- sbotto, mentre loro seguono con lo sguardo i miei movimenti nervosi.
-Credo che abbia bisogno di amici. Amici veri.- risponde il moro, passando le dita sul bracciolo della poltrona su cui è seduto.
-Amici? Chi vorrebbe essere amico suo? Giusto quelle sue schiavette che vogliono essere popolari.- continuo io, smanaccando.
-Zayn ha ragione. Forse dovremmo parlarle. Farle capire che ciò che fa è sbagliato.- interviene Harry, alzando le spalle.
Roteo gli occhi e sbuffo, incrociando le braccia.
-Non ha mica due anni. Non lo capisce da sola?- entrambi alzano le spalle, senza sapere cosa dire e io sospiro.
-Facciamo qualcosa? E' Natale e ci stiamo deprimendo.- si lamenta il riccio, sbuffando.
-Scusate, ragazzi, ma io vado in camera, non ho voglia di fare niente.- concludo, voltandomi per andarmene.
Nonostante mi richiamino più volte, non torno indietro.
Sono stufa di questo viaggio, voglio tornare a casa. 
Persa come sono nei miei pensieri, vado a sbattere contro qualcuno.
-Oh, scusa.- dico, prima di rendermi conto che si tratta di Niall.
Non posso crederci, ma questo ragazzo spunta proprio da tutte le parti, eh!
-Jade...- comincia lui, imbarazzato, grattandosi la testa.
-Non dire niente, per favore. Sono già scazzata di mio, non ho bisogno che ti ci metta anche tu.- abbassa la testa, abbozzando un sorriso triste.
-Volevo solo scusarmi, di nuovo. Sono un coglione e so di non meritare niente, ma vorrei che diventassimo amici.- mi guarda, con un'espressione da cane bastonato. Mi fa davvero pena.
-Amici?- gli faccio eco io, incrociando le braccia.
-Sì, tengo molto a te e, dato che non ho nessuna possibilità, vorrei almeno che fossimo amici.- comincio a torturarmi le mani, indecisa.
Sembra veramente pentito e non voglio essere stronza, almeno non a Natale.
-Ok. Amici.- improvvisamente, sorride e mi stritola in un abbraccio prepotente.
-Niall, soffoco.- biascico con poca voce. Subito, mi lascia andare.
-Scusa.- dice, abbassando lo sguardo. Piego la testa di lato e gli sorrido, prima di saltargli al collo e stringerlo in un forte abbraccio.
Rimane un attimo imbambolato, ma poi ricambia, avvolgendomi con le braccia.
Quando, dopo un bel po', sciolgo l'abbraccio, restiamo a fissarci imbarazzati, forse mi sono lasciata prendere troppo dall'entusiasmo.
Mi scosta una ciocca di capelli dal viso e sorride, sincero.
-Sei arrossita.- mi fa notare, passandomi una mano sulla guancia.
Abbasso lievemente la testa, ma lui me la rialza, obbligandomi a guardarlo.
-Cavolo, sei bellissima.- commenta, facendo scorrere di nuovo il suo pollice sulla mia guancia.
Arrossisco sempre di più, cercando, inutilmente, di evitare di guardarlo.
-Niall...- la mia voce, tremolante, è così bassa che temo lui non l'abbia nemmeno sentita.
Improvvisamente, comincia ad avvicinarsi sempre di più.
Lo guardo negli occhi. Occhi meravigliosi, che sanno ciò che vogliono.
E non è sicuramente amicizia. Lui non vuole la mia amicizia. 
Continua ad avvicinarsi, ma non riesco a smettere di guardarlo, di specchiarmi nelle sue iridi.
-Niall...- riesco a ripetere, prima che le sue labbra sfiorino le mie e si incontrino in uno strano bacio.
Chiudo gli occhi, trascinata da una sensazione piacevole, ma, subito, li riapro, rendendomi conto della cazzata appena commessa.
Indietreggio repentinamente, portando una mano alla bocca, incredula.
Come ho potuto tradire Zayn?
Come ho potuto baciare Niall?
Come ho potuto provare piacere nel sentire le sue labbra morbide a contatto con le mie?
-Cazzo...- sussura il biondo, spalancando gli occhi e riportandomi alla realtà.
-Cazzo, Jade, sono un coglione, mi dispiace, non avrei dovuto...- blatera, tutto d'un fiato, portandosi una mano sulla fronte.
E adesso come faccio ad accusarlo?
Come faccio a dare la colpa a lui, quando in realtà è anche colpa mia?
Anzi, è colpa mia. Avrei potuto respingerlo. Avrei dovuto respingerlo.
Sento le prime lacrime amare cominciare a rigarmi il viso.
-Io...perché ho ricambiato, cazzo?!- grido, mentre i battiti del mio cuore si fanno impazziti.
-Perchè, Niall?- la sua espressione cambia, facendosi confusa.
-Tu...volevi farlo.- dice, più a se stesso che a me, abbassando gli occhi, pensieroso.
Indietreggio. 
Adesso cosa faccio?
Lo vedo avvicinarsi, ma mi allontano, mentre le lacrime continuano ad uscire senza sosta.
-Io amo Zayn. Lo amo, cazzo!- grido, di nuovo.
-Tutto bene, ragazzi?- un uomo si avvicina, preoccupato, e io cerco, inutilmente, di cacciare via le lacrime.
-Sì, ci scusi.- ribatte Niall, annuendo.
-Sicuri?- continua, guardandomi negli occhi.
Muovo leggermente la testa, mimando un 'sì' con le labbra e lui se ne va, lasciandoci di nuovo soli.
-Evidentemente non lo ami abbastanza.- riprende il biondo, duro, mettendo le mani in tasca.
Corrugo la fronte e lo guardo, mentre le labbra mi tremano.
-Come puoi dire una cosa del genere?- chiedo, singhiozzando.
-C'ero anch'io, Jade. I baci si danno in due. E tu hai ricambiato, l'ho sentito, lo volevi.
-Questo non significa che io non ami Zayn.- dico, stringendo i pugni, mentre lui continua a fissarmi serio.
-Lo ami davvero? Bene, allora non ti farai problemi a dirgli del nostro bacio.- mi sfida, senza muoversi di un centimetro.
Sento dentro un'orrenda sensazione e deglutisco a fatica.
-G-glielo dirò.- balbetto, agitata.
-Bene.- conclude il biondino, voltandosi, per, poi, andarsene.
Rimango qualche secondo imbambolata e poi mi metto a gironzolare per l'hotel, presa da continui sensi di colpa.
 
 
 
 
Apro lentamente la porta della camera e Zayn, che era seduto sul letto, balza in piedi.
-Ehi.- sussurra, dolcemente, sorridendomi.
-Ehi.- tremo io, chiudendomi la porta alle spalle.
-Non eri qui, mi stavo preoccupando.- continua lui, sedendosi nuovamente e indicandomi lo spazio di letto accanto a lui, così che mi sieda anch'io.
Abbasso lo sguardo e cammino, incerta, verso di lui.
Devo dirglielo. Lui mi ama e deve saperlo.
Mi siedo sul letto, sospirando, mentre lui circonda i miei fianchi con le sue braccia e mi lascia un lungo bacio sul collo.
E' così bello stare con lui, ma io non lo merito.
-Zayn...- mormoro, mentre lui continua a baciarmi.
Sorride e appoggia la testa sulla mia spalla.
-Devo...devo dirti una cosa.
-Anch'io.- dice, euforico, piazzandosi davanti a me, in ginocchio, per guardarmi negli occhi.
-Zayn...- cerco di fermarlo, ma è troppo preso per ascoltarmi.
-Ricordi che ieri sera non ero in camera e eri preoccupata?
Lo guardo negli occhi. E' così felice.
-Sì...ma...io...- sorride e tira fuori di tasca una scatolina, porgendomela.
-Dovevo ritirare questa.- spalanco gli occhi, fissandola.
C'è incisa una scritta dorata.
-Nemmeno l'hai aperta, dai.- appoggia le sue mani sulle mie, per incitarmi ad aprirla.
Dentro, c'è una collana d'argento con una piccola pietra azzurra incastonata in un ciondolo a forma di cuore.
Non riesco a parlare. Avrà speso una cifra enorme per comprarla e io nemmeno lo merito.
-E'...è meravigliosa.- sorride e la prende in mano, alzandosi.
-Posso?- ma quanto può essere magnifico questo ragazzo.
Mi alzo e gli sorrido timidamente, voltandomi perché possa mettermi la collana.
Mi sposta delicatamente i capelli e la chiude, baciandomi di nuovo il collo.
-Non...non dovevi. Ma quanto hai speso?- rotea gli occhi, scuotendo la testa.
-Non preoccuparti, avevo un po' di soldi da parte e poi per te questo e altro.- non riesco a sorridere. Come cavolo faccio a guardarlo ancora?
-Zayn...devo dirti una cosa...- annuisce, mettendosi le mani in tasca.
-Io...- piega la testa di lato, continuando a sorridere e mi bacia.
Mi bacia e mi bacia ancora.
-E' importante.- lo blocco, tremando leggermente.
-Ok, spara.- punta i suoi bellissimi occhi nei miei e prendo un lungo respiro.
-Io...ehm...- sorride e intreccia le dita con le mie.
Mi sento davvero una stronza, ma non riesco a dirglielo, come faccio?
-Jade?
-Ehm...no, niente, niente, non importa.- gli faccio un falso sorriso e lo bacio.



 
Ehm...ehm...ehm...no, non sono morta, almeno che non vogliate uccidermi voi. 
Quant'era che non aggiornavo? Oddio, scusate.
Scusate, scusate, scusate.
Comunque...come state passando le feste? Io benone :3
Un bacio enorme, 
Vale. :)
 

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


Capitolo 30
 
-Harry! Harry, porca puttana, esci da questa cazzo di camera!- grido, dopo aver bussato per la decima volta alla sua porta, senza ricevere una risposta.
-Ehi, ma che diamine stai facendo?- sento una voce alle mie spalle e mi volto, trovandomi il riccio davanti.
Alza un sopracciglio.
-Harry!- esclamo, abbracciandolo.
-Ho fatto una cazzata, una cazzata enorme!- continuo, prima che lui possa aprire bocca.
-Cioè?
-Io e Niall ci siamo baciati.- dico, di botto, lasciandolo a bocca aperta.
-Mi prendi per il culo?
-Te lo giuro, Harry, mi sento una stronza e vorrei dirlo a Zayn, ma lui è così dolce con me...non ce la faccio...- mi mette una mano sulla spalla e fa un sorriso incoraggiante.
-Tranquilla, dai...e poi è stato lui a baciarti, no?- mi asciugo velocemente una lacrima e abbasso gli occhi.
-Sì, ma...ho ricambiato. Ho ricambiato e mi è anche piaciuto!- il riccio fa una smorfia e si gratta la testa.
-Ok, questo è  un problema...- sospira, passandosi una mano sotto al mento, pensieroso.
-Un problema? Ho tradito Zayn e ho paura che non mi perdoni.
Tu che faresti, Harry?- alza le spalle e scuote la testa.
-Non lo so, Jade, io...non mi sono mai innamorato veramente e non lo so...perché ne parli con me?- scoppio a piangere e lo abbraccio.
-Perché...perché sei il mio migliore amico.- singhiozzo, stringendolo più forte, mentre mi passa una mano tra i capelli.
-Il massimo che posso fare è parlare con Zayn al posto tuo...ma non mi sembra un'ottima idea.- sciolgo l'abbraccio e mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, cercando di calmarmi.
-No, si arrabbierebbe ancora di più.- improvvisamente mi viene un'idea e anche se probabilmente non è la cosa più giusta da fare, mi decido.
Abbraccio fortissimo Harry e gli lascio un bacio sulla guancia, prima di correre in camera mia.
 
 
 
Non è stato facile evitare le chiamate di Zayn, Harry e Lilian.
Non è stato facile non rispondere ai loro messaggi preoccupati.
Non è stato facile piantare tutto e tornare a casa, ma ne ho bisogno.
Ho bisogno di Mike e dei suoi consigli e ho bisogno di stare lontano da tutti per un po'.
Busso alla porta di casa, respirando affannosamente, mentre la pioggia ticchetta allegramente sul terreno.
Apre mia madre, ancora in camicia da notte.
-Oh, ciao...Jade?- spalanca la bocca, restando a fissarmi immobile.
-Ciao, mamma.- ribatto, spostandomi una ciocca di capelli dal viso.
-Ma...ma cosa ci fai a casa? Stai bene?- riprende, dopo qualche secondo, risvegliandosi dal suo stato di trance.
-Sì, sì, sto...bene.- sto bene...almeno nel senso che intende lei.
-Oh, menomale...allora perché...?- la interrompo con un gesto della mano ed entro in casa, trascinandomi dietro la valigia.
-Jade?- chiede mio fratello, distanziandosi immediatamente dalla sua ex.
Corrugo la fronte, osservando la biondina, che ricambia lo sguardo con aria di sufficienza.
Ho sempre odiato quella racchia di Abigail e lei ha sempre odiato me, ma da quando ha troncato la relazione con Mike, facendolo stare male per mesi, il mio odio per lei è salito alle stelle.
-Che ci fai qui?- mio fratello si avvicina, imbarazzato.
-Che ci fa lei qui?- dico, io, fulminando con lo sguardo la stronza, che ha appena afferrato la mano di Mike.
-Stiamo insieme, carina.- fa un sorriso falso per poi guardare mio fratello e lasciargli un bacio a fior di labbra.
-Così ti fai prendere per il culo da lei per la seconda volta?- esclamo, stringendo i pugni, mentre lui abbassa la testa.
-Jade...
-No, 'Jade', niente! Hai passato dei mesi orrendi per colpa sua e adesso?- mi prende per mano, cercando di calmarmi, ma mi divincolo dalla sua presa e me ne vado in camera, sbattendo la porta.
Ci mancava anche 'sta qua.
 
 
 
-Jade, Jade, per favore, apri la porta.- esclama Mike, bussando ripetutamente.
-Vattene!- gli urlo di rimando, mentre il mio sguardo è fisso fuori dalla finestra, sul vialetto di casa.
-Dai, smettila di fare l'offesa, voglio solo sapere cosa è successo. Hai litigato con Zayn?- azzarda, facendomi sospirare.
Mi stringo nelle spalle, mentre un improvviso brivido mi attraversa la schiena.
Non rispondo, ma resto ferma, immobile in quella posizione per minuti, forse ore.
Un rumore improvviso mi fa svegliare. Mi sono addormentata con la testa appoggiata al vetro e, ovviamente, ci ho sbattuto la testa adesso.
Osservo fuori, è buio, ma riesco a intravedere Zayn in giardino.
Oh, cazzo, è già tornato? L'ha chiamato Mike?
Mi alzo di scatto e inizio a fare nervosamente avanti e indietro per la stanza. Cosa faccio? 
Decido, alla fine, di uscire e corro per le scale, ma mi fermo quando sento Zayn e mio fratello parlare.
-...No, Mike, non so cosa le sia successo...è sparita all'improvviso e ci ha fatto preoccupare. L'abbiamo bombardata di chiamate e messaggi, ma non ci rispondeva.
-Appena è tornata si è arrabbiata e si è chiusa in camera, ho provato a parlarle, ma non vuole uscire...magari se ci provi tu, ti ascolterà.- dice mio fratello, triste.
Sospiro e mi scosto una ciocca di capelli dal viso, prima di raggiungerli in salotto.
-Jade!- esclamano in coro, guardandomi preoccupati.
Abbasso la testa e Zayn si avvicina velocemente, stringendomi a sé.
-Mi hai fatto preoccupare tantissimo.- mi lascia un dolce bacio sulla guancia e si allontana, sorridendomi.
Non merito tutta questa bellezza, tutto questo amore.
-Uhm...dobbiamo parlare.- mi faccio coraggio e lo guardo negli occhi.
Mike capisce la serietà di quella frase e se ne va.
-Ok, dimmi tutto.- il moro sorride e mi accarezza dolcemente la guancia. Lo fermo.
-E' successa una cosa...io...- prendo un lungo repiro e socchiudo gli occhi, prima di piantarli nei suoi.
-Io e Niall ci siamo baciati.- l'espressione di Zayn cambia improvvisamente. Quel sorriso angelico che ha sempre stampato sul volto si trasforma in una smorfia di delusione, frustrazione, incredulità.
I suoi bellissimi occhi lucenti si spengono, diventando leggermente lucidi e tristi.
Stringe i pugni e irrigidisce la mascella.
Non c'è bisogno che dica niente per farmi ricadere una lacrima sul viso.
-Mi dispiace...non so come sia potuto succedere...- abbasso gli occhi, singhiozzando, ma lui non accenna a dire niente.
Il suo silenzio mi sta uccidendo.
-Zayn, mi dispiace...io ti amo...- mi blocca, afferrandomi violentemente per un polso e strattonandomi.
-Smettila di ripeterlo! Smettila di dire cazzate! Smettila di prendermi per il culo!- urla con tutto il fiato che ha in corpo. Sbianco per quella sua reazione e mi lascia andare, indietreggiando.
-E'...è la verità.- balbetto, spaventata, asciugandomi le lacrime, anche se subito dopo vengono sostituite da altre.
-Ti ho dato tutto me stesso, Jade.- sputa, acido, scuotendo la testa e facendo un sorrisetto ironico.
-Zayn...- vorrei che si calmasse, che cercasse di ascoltarmi, di capirmi, ma è troppo arrabbiato. E' furioso.
-No, non cercare di sparare altre scuse. Io mi sono rotto i coglioni di te.
E poi non venirmi a dire che è Rachel la troia.- spalanco la bocca, incredula. 
-Mi...mi stai dando della troia?- comincio anch'io ad urlare, mentre lacrime e singhiozzi si susseguono senza tregua.
-Non è forse quello che sei?- ribatte, sprezzante, digrignando i denti.
Sento il mondo cascarmi addosso. Il respiro mi si spezza. Il cuore si ferma al contrario delle lacrime che continuano la loro corsa, impazzite.
Le mani mi tremano.
Mi lancia un'occhiataccia, prima di voltarsi per andarsene.
Mi appoggio al muro, accasciandomi per terra.
Voglio morire. Preferisco la morte a questo.
Lo osservo, mentre si allontana velocemente e, dopo qualche passo, si ferma, voltandosi.
Mi guarda e si morde le labbra per, poi, corrermi incontro e inginocchiardi di fronte a me per puntare i suoi occhi nei miei.
-Non volevo dirlo.- si scusa, passando il braccio su una piccola lacrima che gli ha appena solcato il volto.
Il suo tono è dolce, leggero come un sussurro.
Non dico niente e appoggio la testa sulle ginocchia, tirando su col naso.
-Jade...io...- il campanello lo interrompe, facendoci sussultare.
Ci scambiamo uno sguardo veloce e poi lui si tira in piedi, avvicinandosi alla porta.
La apre velocemente, senza neanche pensarci e spalanca la bocca, restando immobile e meravigliato ad osservare la figura davanti ai suoi occhi.
 
 
 
Ehilà, fanciulli! Ho aggiornato, eh, sì, non è un miraggio. 
Lo so, sono stata cattiva a far dire quelle cose a Zayn, ma era arrabbiato...
Comunque...chi sarà alla porta? 
Volevo dirvi che mancano pochissimi capitoli alla fine, anzi, probabilmente questo è il penultimo. E' stata una decisione improvvisa, ma ho avuto un'idea per il finale e l'ho scritta. 
Spero di non avervi annoiati troppo.
Baci,
Vale. :)

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


Capitolo 31
 
 
Mi alzo da terra, non capisco perché il moro non accenni a muoversi.
-Zayn?- sento una voce, una voce a me sconosciuta rimbombare nella stanza e mi avvicino.
Ferma sulla porta c'è una donna dall'aria stanca e distrutta, ma felice.
Il ragazzo indietreggia di qualche passo, muovendo la bocca, anche se non produce alcun suono.
Finalmente, dopo svariati sforzi, riesce a parlare, o, meglio, a balbettare.
-M-mamma?- mi volto, repentina, verso di lei, che sorride, guardando prima Zayn e poi me.
Non so cosa dire o fare.
Mi sento di troppo, ma voglio chiarire con Zayn perché ho paura che tra noi si trasformi tutto in un gran casino.
-Oh, Zayn, mi sei mancato così tanto.- continua la donna con voce tremolante, senza, però, avanzare di un passo.
-Mamma...mamma!- esclama lui, saltandole al collo e facendola barcollare un po'.
Credo che stia piangendo, anzi, ne sono sicura.
Quando si distanziano li vedo sorridere entrambi in un modo così dolce che mi piange il cuore.
-Vedo...vedo che ti trovi bene. Lei chi è? La tua ragazza?- riprende sua madre, guardandomi.
Abbasso la testa e mi mordo il labbro. 
-Sì.- risponde Zayn, contro ogni mia aspettativa.
Lo guardo, sbalordita, e lui mi sorride teneramente.
Non posso crederci. Il suo cuore è troppo grande. E' la persona più meravigliosa su questo mondo.
-Ha un'aria davvero dolce.- commenta la donna, facendo un passo verso di me.
-Io sono Patricia, ma puoi chiamarmi Trisha.- mi sorride, porgendomi la mano, che io non tardo ad afferrare.
-P-piacere.- balbetto, ancora spiazzata dalla situazione -Io sono Jade.- restiamo tutti in silenzio per qualche secondo, poi Zayn le posa una mano sulla spalla e la invita ad andare in salotto.
-Siediti, sarai stanca.- dice, premuroso, indicandole il divano.
-Oh, grazie, ma non sono mica una vecchia nonna.- commenta lei, facendomi l'occhiolino per, poi, sedersi comunque.
Io e Zayn sorridiamo divertiti e la imitiamo.
-Allora...immagino vorrai sapere perché sono qui.- comincia Trisha, guardando il figlio, che non smette un attimo di sorridere e guardarla con occhi pieni di gioia.
-Tuo padre è finito in prigione. Finalmente sono riusciti a sbatterlo in galera e non ne uscirà molto presto.- Zayn si fa serio e incrocia le braccia, appoggiandosi allo schienale del divano e facendole cenno di andare avanti.
-Beh, io...non sono ancora del tutto 'pulita', se sai cosa intendo.- il  ragazzo socchiude gli occhi e sospira, stringendo i pugni.
-Ho bisogno di passare del tempo in un centro di recupero per tossicodipendenti. Probabilmente molto tempo. Perciò...perciò sono venuta. Volevo assicurarmi che tu stessi bene e adesso che lo so, posso andare tranquilla.- sorride, pensierosa e prende una mano di Zayn, facendolo rilassare.
-Cosa? Te ne vai subito?- esclama lui, spalancando gli occhi.
-Sì, ma tornerò.
-No.- il ragazzo si alza e la guarda, scuotendo la testa.
-No, non voglio separarmi da te, di nuovo.- dice, con voce tremolante.
Sospiro tristemente. Sono così dispiaciuta per la sua situazione.
Io mi faccio sempre tanti problemi, credo di essere la persona più infelice sulla terra e, invece, ci sono persone che stanno molto peggio di me.
-Verrò con te!- esclama, risoluto, senza smettere di fissarla.
Rimango di sasso così come sua madre.
No, non può andarsene. Non può lasciarmi. So di non meritarlo, ma come farò senza di lui?
-Zayn...non puoi...adesso hai una vita qui...- la donna cerca di convincerlo, ma conosco quello sguardo. Ha già preso la sua decisione.
-Non ti perderò di nuovo, mamma, e poi voglio starti vicino.- Trisha sorride dolcemente e gli lascia un bacio sulla tempia.
-Pensaci, adesso hai una nuova famiglia, hai Jade. Vuoi perdere tutto?- il moro mi guarda e poi abbassa la testa.
-No, ma...torneremo...torneremo appena starai bene!- esclama, tornando a sorridere.
-Zayn...- sua madre si intromette ancora, ma lui la interrompe, euforico.
-Per il momento starai qui, fino a quando non partiremo.
 
 
 
-Jade? Mi aiuti a prendere il dolce?- chiede mia madre, alla fine della cena.
Io annuisco e la seguo in cucina.
-Mi piace quella donna, è veramente simpatica.- commenta, appena siamo nell'altra stanza.
-Già...- sospiro, cercando i piatti nella credenza.
-Cosa c'è, tesoro? Hai paura che Zayn non torni più?- mi mordo il labbro e afferro i piatti, senza voltarmi verso di lei.
-Io lo amo, mamma.- dico, tutto d'un fiato, iniziando a piangere.
-Cosa?- esclama lei, mentre mi volto. Ha spalancato occhi e bocca ed è ridicola con quell'espressione.
-Lo amo.- ripeto, tornando in sala da pranzo con i piatti.
-Oh, ecco...ehi, Jade, che succede?- chiede mio padre, facendo puntare tutti gli occhi verso di me.
Guardo Zayn e vedo solo Zayn. E' come se in questa stanza ci sia solo lui.
Se partisse, come farei?
Lui ricambia lo sguardo, corrugando la fronte.
-Ehi.- la mano di mio fratello, appoggiata sulla mia spalla mi fa tornare alla realtà.
Scuoto la testa e appoggio i piatti sul tavolo, mentre anche mia madre, ancora sconvolta, ci raggiunge in cucina con il dolce.
-Zayn?- mi sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e prendo un bel respiro.
-Che succede, Jade?- chiede lui, confuso.
-Ti amo.- rimangono tutti spiazzati, tranne sua madre, che, anzi, sorride dolcemente.
-Che cosa?!- urla mio padre, alzandosi in piedi e sbattendo le mani sul tavolo.
-Io lo amo, papà!- grido più forte di lui, sfidandolo con gli occhi.
-Ma come? Voi non sapevate che...?- chiede Trisha, prima di venire interrotta dalla voce di mia madre.
-Sapere cosa?- prendo un altro lungo respiro e guardo negli occhi tutti i presenti che lanciano sguardi confusi e, talvolta, furiosi a me e Zayn.
-Beh...io e Jade...abbiamo avuto...abbiamo una relazione.- il moro interrompe il silenzio imbarazzante che si è andato a creare e si riceve un'occhiataccia da mio padre.
-Tu...mia figlia...voi...- inizia, fuori di sé.
-Perché non me l'hai detto?- lo interrompe mia madre, guardandomi delusa.
-Sono ragazzi...avranno avuto paura che non li capiste.- Trisha risponde al posto mio, sospirando.
-Noi ci diciamo tutto!- esclama mia madre, senza badare a ciò che ha detto la donna.
-Lo so, mamma...ma...
-Ti avrei capito! Cavolo, sapevi che non vedevo l'ora che succedesse!- mi interrompe, stringendo i pugni.
-E' ancora una bambina!- interviene mio padre, facendomi roteare gli occhi.
-Ma non dire cavolate, Fred.- sputa lei, acida, scuotendo la testa.
-Ok, adesso basta!- esclama Trisha, alzandosi in piedi per zittire il fastidioso brusio che si è creato.
-La vita è la loro e sono abbastanza grandi da poter prendere le decisioni più opportune.- mio padre sbuffa, incrociando le braccia e mia madre annuisce.
-Sì, hai ragione.- mi posa una mano sulla spalla e mi sorride incoraggiante.
-Tu, Fred, sei d'accordo?- continua la donna, voltandosi verso mio padre.
Lui mormora qualcosa a bassa voce e sospira.
-Ok. Va bene.- si arrende, alla fine.
 
 
 
 
-Mi mancherai.- sussurro, intrecciando la mia mano con quella di Zayn, mentre entriamo in camera sua.
-Anche tu.- ribatte lui, sospirando, afferrando un borsone.
-P-parti domani?- chiedo, con le lacrime agli occhi.
-Sì, Jade, mia madre non può trattenersi più di così.- annuisco, abbassando lo sguardo a terra.
Ci sono davvero tante cose che vorrei dirgli, ma non c'è più tempo.
-Mi dispiace.- dico, singhiozzando.
Lui mi guarda e mi abbraccia.
-Ti ho perdonato, lo sai. Spero soltanto che tu possa perdonare me per quello che ti ho detto.- lo stringo più forte a me e appoggio la testa sul suo petto, inondandomi del suo profumo.
-Vai a dormire che sei stanca.- riprende, dopo un po', sfiorando delicatamente le mie labbra con le sue.
-Ma...- mi accarezza la guancia e fa un sorriso strano, impossibile da decifrare.
-Vai.- ordina, sussurrando a bassa voce.
Annuisco e mi lascia un bacio sulla fronte.
Lascio, a malincuore, la sua camera e corro nella mia.
Vorrei passare tutti i minuti e le ore restanti con lui.
Ma Zayn ha ragione, sono stanca e quasi non mi reggo in piedi. 
Questa giornata è stata parecchio stressante così che, appena mi infilo nel letto e mi avvolgo nelle coperte, mi addormento.
 
 
 
La sveglia, col suo trillare squillante ed irritante, mi fa balzare fuori dal letto.
Non ricordo di averla messa. Anzi, non dovrei averla messa, dato che sono in vacanza. Guardo l'ora, sono le sette in punto.
Roteo gli occhi e sbuffo, maledicendomi per averla dimenticata accesa.
Va be', ormai sono sveglia e appena sono sveglia mi viene fame, perciò spero che mia madre abbia già preparato qualcosa.
Scendo di corsa in cucina, dove, fortunatamente, trovo tutto pronto e apparecchiato.
-Oh, buongiorno, Jade.- dice, mia madre, sorridendo, mentre appoggia in tavola la teiera.
-'Giorno.- ribatto io, sedendomi. Mi meraviglio del fatto che non abbia fatto commenti sul perché sono già sveglia.
Alzo le spalle e mi verso un po' di the nella tazza.
-Tuo fratello è ancora a letto?- riprende, poi, scocciata, sedendosi vicino a me.
-Uhm...sì, credo.- rispondo, corrugando la fronte. -Perché?
-Come 'perché'? Deve andare a lavoro e arriverà tardi come al solito.- ribatte lei, sbuffando.
Rimango un attimo a riflettere su quel discorso e poi scuoto la testa.
-Mamma, ma cosa stai dicendo? Mike non deve lavorare fino al sette.- lei mi guarda in modo strano e alza un sopracciglio.
Sta per dire qualcosa, ma l'arrivo di mio fratello la interrompe.
-Buongiorno, mamma. 'Giorno, Jade.- sussurra, assonnato, senza risparmiarci uno sbadiglio.
Lo seguo con gli occhi mentre entra nella stanza. Quando mai mio fratello si sveglia a quest'ora nei giorni di festa?
-Perché sei già sveglio?- chiedo, curiosa, sorseggiando un po' di the.
Entrambi mi fissano interrogativi e poi lui alza le spalle.
-Il lavoro, lo sai.- risponde, indifferente, addentando un biscotto.
-Ma tu non dovresti lavorare di questi tempi.- continuo, confusa. Ok, c'è decisamente qualcosa che non mi quadra.
-Dov'è papà?- chiedo, poi, sperando che almeno lui non mi faccia questi scherzetti senza senso.
-A lavoro.- risponde mia madre con tono ovvio.
-Jade, ma che hai?- dice Mike, corrugando la fronte.
-Stai bene?- continua mia madre, lievemente preoccupata.
-Io...sì...- rimango immobile e sento dentro una sensazione strana e orrenda.
Il cuore comincia a battermi all'impazzata e inizio a sudare.
-Zayn? Zayn dov'è?- mia madre e mio fratello si lanciano un'occhiata confusa.
-Oddio, è partita! Mia sorella è impazzita!- grida, fin troppo forte.
-Mike!- lo riprende mia madre, per, poi, guardarmi.
-Scusa, Jade, ma di chi stai parlando?- sento il mondo cadermi addosso e nella mia testa rimbomba soltanto una parola: 'no'.
No, non possono essersi dimenticati di Zayn.
No, non sono impazzita e non l'ho immaginato.
E, no, non l'ho...non l'ho sognato. Un sogno? Un sogno?! Che sia stato solo un sogno?
-Io...scusate ma che giorno è oggi?- i due si guardano di nuovo.
-L'ho detto che è impazzita.- commenta mio fratello, beccandosi un'occhiatacccia da parte di mia madre.
-E' il dieci Novembre.- afferma mia madre, confermando la mia teoria.
Era solo un sogno. Un sogno complesso, strano, affascinante.
Bellissimo da una parte e orrendo dall'altra.
Chiudo gli occhi e sospiro, cercando di realizzare che tutto ciò che ho provato, tutto ciò che è successo, è soltanto stato frutto della mia immaginazione. 
Mi alzo dalla sedia senza dire una parola e corro in camera, mi vesto velocemente, afferro borsa e cappotto ed esco di casa, senza aspettare mio fratello.
 
 
 
 
-Ehilà, splendore.- mi saluta Sarah, euforica. Se c'è una cosa positiva è che almeno tra noi due non è successo niente e siamo sempre amiche.
-Stasera c'è la festa di Liam, ricordi?- Cazzo. La festa. La festa che, nel mio sogno, ha dato inizio ad una guerra tra Niall e Zayn, che mi ha fatto perdere la verginità. Sbarro gli occhi e scuoto la testa, disgustata.
-Ehm...non credo che verrò.- fa una smorfia, delusa, e sbuffa sommessamente.
-Dai, non puoi farmi questo.- alzo le spalle.
-Non verrò, Sarah.- dico, più risoluta, incrociando le braccia. Lei sospira e abbassa la testa, annuendo.
-Oh, guarda chi c'è.- riprende, fissando un punto alle mie spalle.
Mi volto e vedo Lilian mano nella mano con Louis.
Giusto, loro non si sono lasciati e Louis non l'ha tradita. E se lo facesse?
Sento un brivido di terrore attraversarmi la schiena, ma i sorrisi felici stampati sui loro volti, mi tranquillizzano.
-Ciao, ragazze!- esclama mia cugina, appena sono più vicini.
Io e Sarah sorridiamo e Louis ci fa un leggero cenno con la testa.
-Ehm, tesoro, non devi dire qualcosa?- chiede, retorica, dandogli una leggera gomitata.
Il ragazzo annuisce.
-Oh, sì...beh, se vi va, Liam dà una festa stasera. Dato che siete amiche della mia stupenda ragazza, sarebbe bello che veniste.- cavolo, sembra che tutto voglia mandarmi a questa festa. Sono stata addirittura invitata.
Gli occhi di Sarah si illuminano, ma io scuoto la testa.
-Io ho chiuso con le feste.
-Ma se non ci vai mai!- si lamenta Sarah, guardandomi confusa.
-Oh, beh, sì, ma...oh, io non vengo.- lei sospira, alzando le spalle.
-Beh, puoi venire con me e Lou.- propone Lilian, sorridendo euforica.
-Per fare il terzo incomodo? Non ci penso neanche!- ribatte lei, incrociando le braccia.
-Beh, magari potrei presentarti per bene a Liam.- dice Louis, facendole l'occhiolino.
Sarah arrossisce e poi scoppia a ridere.
-Sai, Louis, mi piaci.- commenta, prendendolo a braccetto e trascinandolo con sé per il corridoio.
Io e mia cugina ci scambiamo un sorriso.
-Sicura di non voler venire?- chiede lei, appoggiandosi all'armadietto accanto al mio.
-No, Lee. Odio le feste.- rispondo, prendendo i libri che mi servono.
-Oook, allora ci vediamo a pranzo. Vado a cercare quei due, adesso.- mi schiocca un bacio sulla guancia e sparisce tra gli studenti.
Mi volto di scatto, finendo addosso a qualcuno.
-Ehi!- si lamenta una voce fin troppo familiare.
-Oh, scusa...Niall?!- fa un passo indietro appena sente pronunciare il suo nome. 
-Uhm...non fa niente.- ribatte, lievemente scocciato.
Annuisco, abbassando la testa. 
-Beh, adesso ho lezione.- conclude, mettendo le mani in tasca e, sorridendo, se ne va.
Lo osservo fino a che non svolta l'angolo.
Oh, Niall Horan, sapessi quante me ne hai combinate nel sogno!
Scoppio a ridere per quello stupido pensiero e mi dirigo, velocemente, in classe.
 
 
 
 
Spero che mio fratello si sia ricordato che deve venire a prendermi, perché non ho la voglia di andare a piedi come stamattina.
Mi vibra il cellulare e, osservando lo schermo, attraverso la strada.
Oh, un messaggio di Sarah.
'Mi dispiace che tu non venga alla festa, ma ci vediamo prima di cena?' non riesco a finire di leggere il messaggio che una voce mi fa sobbalzare.
-Attentaaa!- prima di rendermi conto che una moto sta quasi per investirmi, mi butto, senza neanche pensarci, a un lato della strada, evitando lo scontro.
Il motociclista pazzo frena di colpo e scende a velocità sorprendente dalla moto, venendomi incontro.
Mi tocco il polso che mi fa terribilmente male e faccio una smorfia.
-Oddio, stai bene?- Questa voce. Alzo gli occhi verso il ragazzo che mi sta fissando e, solo adesso, mi accorgo che si è tolto il casco.
Rimango impalata a fissarlo. Incredula. Senza un briciolo di fiato per parlare.
-Mi dispiace, non ti avevo vista. Ma tu avresti dovuto fare più attenzione.- mi rivolge uno sguardo dispiaciuto e preoccupato, porgendomi la mano.
Mi specchio nei suoi occhi, ricchi di pagliuzze dorate.
Osservo le sue labbra, carnose e sensuali.
I suoi capelli, morbidi e scuri come la notte.
La perfezione fatta persona. Zayn.
Afferro distrattamente la sua mano, senza smettere di guardarlo, e lui mi aiuta ad alzarmi.
-Z-Zayn.- balbetto, con le labbra tremolanti.
-Come?- aggrotta le sopracciglia, confuso, mentre le nostre mani sono ancora strette insieme.
-Oh, niente.- sussurro, scuotendo la testa per scacciare via tutti i pensieri.
-Stai bene?- chiede, di nuovo, osservandomi con attenzione.
-Mai...mai stata meglio.- rispondo, persa nei suoi occhi.
Oddio, no, non il sorrisino da ebete. JADE!
Ricambia il sorriso e lascia andare la mia mano.
-Ehm...sei nuovo?- domando, per evitare che se ne vada.
-Oh, sì, mi sono appena trasferito con mia madre.- annuisco, torturandomi le dita.
-Sono Zayn.- mi porge la mano e non posso fare a meno di aprirmi in un sorriso enorme, cercando di trattenermi dal dirgli 'lo so'.
-Jade.- rispondo soltanto, stringendogli delicatamente la mano.
-Piacere, Jade, molto piacere.- dice, con tono malizioso, ammiccando.
Si guarda un attimo intorno e poi mi saluta, dandomi le spalle per tornare alla sua moto, ma qualcosa lo fa voltare di nuovo.
-Ehi, senti, Jade, c'è una festa stasera e mi hanno invitato, ma non conosco nessuno. Ti andrebbe di venire con me?- rimango spiazzata da quell'invito e scuoto la testa.
-Non amo particolarmente le feste, ma se vuoi uscire possiamo andare da qualche altra parte.- rimane un attimo perplesso, ma poi mi sorride.
-Certo. Mi piacerebbe.- conclude, facendomi l'occhiolino, prima di indossare il casco e sfrecciare fuori dal parcheggio della scuola.
Che non fosse la fine, ma soltanto l'inizio?
Che quel sogno avesse qualcosa di magico?
Beh, questo non posso saperlo, ma di una cosa sono certa: ho la possibilità di ricominciare da capo con Zayn e, credetemi, stavolta non sbaglierò.
 
 
 
 
 
 
IO. NON. POSSO. CREDERCI. 
E' finita. :')
Scusate se vi ho fatto aspettare un bel po' per questo capitolo, che poi non so neanche se vi piacerà, ma io mi ci sono davvero impegnata e mi piace questa fine strana. AHAHAHAH, lo so, sono stupida.
Spero con tutto il cuore che questa ff vi sia piaciuta perché è la prima che ho scritto e mi ci sono affezionata.
Devo ringraziare tutti quelli che l'hanno recensita.
In particolare, 
la mia sorellina zaynsskate
IrishBadGirlYo, 
mileyshair, 
SaraLav1D,
DJ Malik feat Hazza,
MiaMoglieEUnPanda,
Eva_love1D,
jawaadshat,
Euphorya,
iwillbeyours,
im in love with you,
Kia_Giu,
oddio c'è una lista infinita, va be', scusate se non ho messo il nome di tutti, ma, comunque sappiate che ho amato davvero tanto le vostre recensioni.
Un grazie enorme a chi ha messo la storia fra le preferite/ ricordate/ seguite.
Un grazie anche ai lettori silenziosi.
Se volete contattarmi il mio account twitter è @1Dareasdfgh.
Vi avverto che certe volte non ci entro per anni, ma, comunque...:)
Vi ringrazio ancora.
Adesso vi saluto.
Grazie per il vostro supporto.
Baci,
Vale. :)
 

     Ciao.

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