I'm walking on sunshine

di _Lys
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'audizione ***
Capitolo 2: *** Relazioni inaspettate ***
Capitolo 3: *** Keep on dancing... ***



Capitolo 1
*** L'audizione ***


Guardai il mio riflesso nello specchio. I miei occhi verdi ricambiarono il mio sguardo preoccupato ma deciso. 
Stavo per salire sul palcoscenico e fare la mia audizione per entrare a far parte del GLEE CLUB del McKinley.
Nervosamente continuavo a spazzolarmi i capelli, che come al solito, si elettrizzarono e si gonfiarono. Così li sistemai nervosamente dietro le orecchie e mi alzai in piedi, per vedere la mia figura per intero.
Lisciai l’ampia gonna del vestito giallo limone che indossavo e che avevo comprato apposta per l’occasione, poi mi infilai gli orecchini di legno colorato.
Era il momento che stavo aspettando oramai da moltissimo tempo. Quandochiesi al professor Finn Hudson se potevo entrar a far parte del Glee Club tutto ciò che aveva detto era stato: “Domani durante la ricreazione vieni all’auditorium, ci sono altri due ragazzi ad esibirsi!” con un tono tra l'annoiato e l'indifferente.
Però non voglio che giudichiate male il professor Hudson per questa risposta così fredda, la sua non è stata una bella vita. Faceva parte allo stesso Glee Club a cui spero di entrare io, e, insieme ai suoi compagni, ha vinto le nazionali. Il problema è che poi tutti, ma davvero tutti, i suoi compagni hanno raggiunto gli obiettivi presi durante il liceo. Tutti, tranne lui.
Perché a lui non interessava diventare un insegnante di coro in una squallida scuola periferica dell’Ohio, no, lui voleva fare l’attore e lo voleva davvero. Voleva vedere il suo viso sul grande schermo e le locandine dei suoi film tappezzare le città di tutto il mondo, voleva andare a ritirare premi in ogni angolo della Terra, voleva interpretare personaggi d’ogni tipo, ciò che voleva era essere una star. E no, non si poteva dire che ci fosse riuscito. Ed era per questo che girava la voce che si fosse dato all'alcohol, anche se naturalmente il preside gli aveva proibito categoricamente di bere alcolici all'interno delle mura scolastiche.
Quello che gli mancava non era certo la volontà, non ho idea se abbia talento o no, ma ciò che so è che è stato terribilmente sfortunato. Cosa sia successo esattamente non saprei dirlo, ma ci deve pur essere un motivo se tutti lo chiamavano “Professor Sogni-infranti-dalla-sfiga”!
“Chelsea Harrison!” urlò qualcuno oltre il palco.
Ok, tocca a me!" Mi feci forza ed uscii da dietro le quinte per entrare sul palco.
Conoscevo perfettamente la canzone che avevo scelto di cantare e non era quello ciò che mi preoccupava maggiormente. Avevo paura di sembrare un palo della luce, fermo immobile, mentre la mia era una canzone allegra, per cui avrei dovuto improvvisare un’originale coreografia. Perché non ci avevo pensato prima?
Il ragazzo esibitosi prima di me (l’unico che avevo visto: l’altro non si era presentato a causa del morbillo) era stato grandioso. Non solo aveva scelto una canzone bellissima, (“Don’t stop me now” dei Queen) ma aveva anche fatto una performance da paura. Si muoveva con una scioltezza impressionante, doveva fare danza da parecchio essendo così snodato, ed aveva una voce meravigliosa. Non guardai tutto lo spettacolo per non buttarmi giù, ma dal poco che avevo visto se non avessero preso lui non ci sarebbe stata nemmeno una possibilità che io riescissi a far parte delle Nuove Direzioni!
Mi piazzai davanti al microfono e fissai le mie ballerine “Ma che diamine sto facendo?! Alle Dive con la D maiuscola non passa neanche per l’anticamera del cervello di tenere lo sguardo basso durante un’esibizione” 
Così sollevai la testa giusto in tempo per quando il faro centrale mi illuminò. La musica iniziò e io intonai la prima strofa:
I used to think maybe you loved me 
now baby I'm sure 

Sorridetti al pubblico seduto sulle poltrone che era composto perlopiù dai membri del glee cast. In prima fila scorsi il professor Hudson. 
And I just can’t wait till the day 
when you knock on my door

Cercai di ricordarmi qualche mossa di un balletto su queste note che avevo scovato su youtube qualche giorno prima e le imitai. Non ero molto impacciata, ma neanche la più abile ballerina, quindi avevo il tremendo terrore di risultare ridicola.
Poi però mi feci trasportare dalla musica e mi lasciai andare. La mia voce era limpida e le mie mosse sicure, per quanto semplici ed elementari.
Incominciai a battere le mani a ritmo e tutto il pubblico le battè con me. Non riuscivo a crederci, non stavano fischiando né ridendo di me, bensì erano presi dalla canzone!

I’m walking on sunshine
Woaah
And don’t it feel good!
YEAHH

Quando terminai anche l’ultima strofa feci una piccola giravolta su me stessa facendo roteare la gonna e mostrando le gambe e poi mi inchinai. Sorridevo come un' ebete perché pensavo davvero che fosse andata bene e che ci fossero buone possibilità che io entrassi a far parte finalmente delle Nuove Direzioni! 
“Grazie mille” dissi nel microfono, guardando tutte le persone che applaudevono sedute sulle loro poltroncine color porpora.
Scesi dal palco ancora tremando per l’emozione, e ringraziai ancora il Professor Hudson per avermi dato la possibilità di esibirmi. Lui sorridendo (la prima volta che lo vidi sorridere in modo sincero, ma non lìultima) disse a me e al compagno che si era esibito prima di me, che si chiamava Paul Sanders, che ci avrebbe fatto sapere il giorno dopo se avremmo fatto parte del Glee.
Soddisfatta iscii insieme a Paul e mi dirissi verso il mio armadietto. Lo aprii e quasi scoppiai a piangere vedendo quello che c’era dentro.


___________________________________________________


ECCOMI QUII :D Allora che ve ne pare? Spero che sia perlomeno decente. RECENSITEEE!!! 
Accetto anche le recensioni negative ovviamente, anzi mi fa piacere sapere secondo voi dove sbaglio.
A breve posterò il secondo capitolo. 
_Lys

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Capitolo 2
*** Relazioni inaspettate ***


Allora gente, finalmente ho postato il secondo capitolo,
PERDONATEMI per il ritardo mostruoso :))
In questo capitolo entreranno in scena un paio di nuovi personaggi, spero che vi piaceranno!
Godetevelo e fatemi sapere se vi è piaciuto :D



Ancora scossa dai singhiozzi e con le mani tremanti presi un elastico e legai i miei capelli rossi in una coda di cavallo. In questo momento tutto quello che volevo era uscire a testa alta dopo ciò che era successo pochi minuti prima, e questa era la pettinatura perfetta.
Mi sciacquai il viso con acqua fresca e decisi di uscire dal bagno e vedi che Mark stava ancora fuori dalla porta ad aspettarmi.
Mark era la persona migliore che conoscessi. Era il mio miglior amico da quando avevo 3 anni e da quel momento siamo sempre stati inseparabili. L’unica cosa di lui che non sopportavo era il fatto che era molto bello, o meglio, che sapeva di essere molto bello. Infatti se la tirava come pochi e praticamente metà delle ragazze del McKinley ci provavano con lui. Non faceva altro che lisciarsi i capelli castani con taglio alla Justin Bieber mentre passava davanti a gruppi di ragazzine che lo ammiravano praticamente sbavando. Quelli eranoi momenti in cui smettevo di pensare che fosse la persona migliore che conoscessia.
 “Mark, scusa se ci ho messo tanto!”
“Oh, non ti preoccupare, ne hai tutte le ragioni” disse muovendo la mano come per scansare qualcosa di fastidioso e inutile.
“Potevi anche non aspettarmi. Sei stato troppo gentile! Se vuoi…”
“Ma perché ti hanno fatto questo terribile scherzo?” sbottò lui interrompendomi
“Sei invidioso, per caso?” ridacchiai
“Non scherzare! Se solo sapessi chi è, gliela farei pagare! Dio, quanto odio queste persone! Eppure a te non importa, insomma ti hanno fatto cadere un granita in testa e a te non importa nulla? Ma non ti preoccupare, gliela farò pagare io a questi bulletti…” Ah, quasi mi scordavo di dire che Mark era molto possessivo nei  miei confronti, nel caso ovviamente non ve ne siate accorti.
“… senza parole. E comunque, per la cronaca, lo scherzo apri-lo-sportello-e-ti-cade-la-granita-addosso è vecchio come il cucco. ”
“Già, ma letale come pochi. Puzzerò di mirtillo per il resto della mia vita” sbuffai io.
 
 

***

Alla fine delle lezioni mi fiondai per prima fuori dalla classe, speranzosa di poter finalmente fare la doccia tanto sognata durante il giorno, ma purtroppo le mie speranze s’infrangerono totalmente quando vidi il professor Hudson venirmi incontro con un espressione indecifrabile.
“Allora signorina Harrison” mi disse prendendomi in disparte “Lei è entrata nel Glee Club, ovvero nelle Nuove Direzioni.” continuò con tono indifferente.
“Davvero?” iniziai io “ Grazie professore, davvero, non sa cosa significhi per me poter far par..”
“Sisi capisco perfettamente” m’interrompè lui senza entusiasmo “Questo è il foglio degli orari del Glee. Ti aspettiamo puntuale tutti giorni, a partire da domani!” disse porgendomi un foglio rosa su cui era stampata una tabella ed allontanandosi verso la presidenza.
Rimasi un po’ stupita dalla freddezza del professore, ma la felicità prevalse sulla sorpresa e con un sorriso stampato in volto iniziai a saltellare alla ricerca di Mark per dirgli quello che era successo, ma non lo trovai da nessuna parte, così decisi di chiamarlo dopo a casa e mi dirissi a prendere l’autobus.
Proprio mentre stavo per uscire mi resi conto di avere scordato la mia cartellina in laboratorio, così, maledicendo la mia distrazione, iniziai a correre verso il piano superiore nella scuola ormai praticamente deserta, pregando che la porta non fosse stata chiusa a chiave. Ma per fortuna trovai la porta socchiusa, tirando un sospiro di sollievo entrai e per la seconda volta nella stessa mattinata rimasi a bocca aperta nel vedere chi era arrivato prima di me nel laboratorio.
Infatti trovai il professor Hudson avvinghiato a niente popo di meno che Rachel Berry, la più famosa attrice di Broadway mai esistita, che in quel momento si trovava con la camicetta sbottonata, mostrando un sexy reggiseno nero, mentre il professore le stava baciando il collo.
Rimasi lì impietrita per un paio o più di secondi, finchè la Berry non aprì gli occhi e mi vide là sulla porta a fissarli e iniziò ad urlare “Chi diavolo è quella?” Spaventato dall'urlo della sua amante, anche il professore alzò lo sguardo e quando mi vide rimase qualche istante immobile, come a cercare di capire come comportarsi. Poi disse, con il tono più normale che riuscisse a trovare: “Signorina Harrison, cosa ci fa qui a quest’ora?”
“H-ho dimenticato qui la mia c-cartellina, ero venuta a riprenderla” roteai gli occhi per cercarla, ma mi resi conto che era nell’unico punto della stanza dove non sarebbe dovuta stare: sopra il banco dove i due piccioncini stavano “tubando”. Fortunatamente nello stesso momento in cui me ne resi conto io, se ne rese conto anche Rachel Berry, che me la porse, stentando addirittura un sorriso.
Mormorai un “Grazie” e la afferrai, poi uscii continuando a maledire la mia distrazione.

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Allora.che ve ne pare di questa relazione inaspettata?
Ho dovuto inserire Rachel perché non riesco a vedere Finn con nessun altra,
ma non riesco neanche a vedere un destino diverso rispetto a quello di attrice di Broadway per Rachel, e così...
be' leggete i prossimi capitoli per scoprire cosa succede e, per favore, recensite :)
_Lys

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Capitolo 3
*** Keep on dancing... ***


Ed eccomi finalmente qui con il mio nuovo capitolo :D 
Si lo so ci ho messo parecchio, ma spero che lo leggerete comunque e che recensiate :) 
Non sono molto soddisfatta... ma lascio i pareri a voi!
A dopooo <3

“Mi stai prendendo in giro, vero?”
“Per la centoventunesima volta, Mark: NO, non ti sto prendendo in giro, purtroppo!” dissi evidenziando l’ultima parola.
“Ma sei proprio sicura che fosse la Berry e non una che le assomigliava o che so io?” 
“Nel caso tu non te ne sia accorto, negli ultimi 13 anni che ci conosciamo non ho fatto altro che parlare di Rachel Berry!” dissio, stendendomi sul mio letto. Stavamo in camera mia, come quasi ogni pomeriggio della nostra vita, e con un gesto veloce gli indicai le pareti tappezzate di foto e poster di quella che avevo appena scoperto essere la fidanzata del mio professore. Poi gli indicai anche il piumone sopra cui eravamo stesi, dove l’enorme locandina del suo ultimo spettacolo ci informava che il tour era stato prolungato per la numerosa richiesta di biglietti. “Credo che riuscirei a riconoscerla, no? Lei è la mia ispirazione” continuai io “O meglio, ERA! Ho sempre visto ogni suo spettacolo, ogni suo film, comprato ogni prodotto da lei sponsorizzato e solo perché c’era la sua faccia sopra. Mi sono anche fatta fare delle magliette personalizzate! Ho sempre sognato d’incontrarla e ora che è successo, be’, vorrei che non fosse stato in questo modo!” dissi sbuffando.
“Posso farti una domanda che non ti piacerà?”
“Spara!”
“È molto sexy in reggiseno la Berry, vero?” disse con un tono un po’ titubante. Ma se ne pentì amaramente appena vide il mio sguardo.
“Non me lo hai chiesto veramente, vero?” dissi io, guardandolo con uno sguardo assassino. Forse non avrei dovuto dirgli che era in reggiseno.
“Scusami, è stato più forte di me! È Solo che è una ragazza molto bella e…”
Lo interruppi con furia “Che coooosa?! Ma se hai sempre detto che Rachel era brutta e che non era il tuo tipo!”
“Infatti non è il mio tipo, è solo che da quando si è rifatta il naso è molto più carina…”
“Non ci posso credere!” urlai io senza riuscirmi a trattenere “ Quello di rifarsi il naso è stato il più grande, ma dico il più grande, errore mai commesso da Rachel Berry! Il suo naso leggermente più grosso del normale” (“Si, leggermente” commentò Mark con tono ironico) “leggermente, si” ripetei io “Era il suo segno distintivo e lei stessa diceva che era la cosa che la accumunava con il suo idolo, ovvero Barbra Streisand, che ovviamente tu nemmeno saprai chi è, capra come sei!” sbraitai io, oramai su tutte le furie.
“Certo che so chi è Barbra Streisand” disse lui, con l’aria fiera di chi era certo d’aver vinto “È quella là che ha scritto la canzone Barbra Streisand, uhuhuhuhu” disse canticchiando la canzone
“Davvero, spero sia un scherzo, ma nel dubbio meglio non saperlo!” disso io, zittendolo mettendogli la mano davanti la bocca “Piuttosto, come mi comporto col professor Hudson?”
“Chelsea, davvero, cosa vorresti fare? Andare là e chiedergli scusa se l’hai beccato mentre stava lì lì per farsi l’attrice più pagata dell’anno nel laboratorio d’informatica? Mah, a me non sembra una buona idea”
“No, neanche a me” dissi io.
“La cosa migliore è fare come se non fosse successo niente, e magari chiedergli di procurarti un paio di autografi” disse facendomi l’occhiolino.

                                                          ***

Al suono della campanella andai velocemente fuori dall’aula di Mark, che a quell’ora faceva Biologia, per salutarlo e farmi augurare buona fortuna, poi velocemente corsi verso l’auditorium, dove avrei seguito la prima lezione di Glee.
Solo al pensiero ero emozionatissima e neanche mi resi conto che ero arrivata davanti alla porta per entrare. Respirai profondamente ed entrai nella sala. Mi trovai sulla parte alta del teatro, quindi scesi le scale che portavano verso il palco in direzione di alcuni ragazzi che stavano intorno al professor Hudson.
Fra tutti scorsi anche Paul, ma ci misi un po’ a riconoscerlo. Infatti decisamente non sembrava il ragazzo che solo il giorno prima aveva cantato quel brano dei Queen in modo così coinvolgente ed energico. Anzi, risultava un ragazzo insicuro e timido, che mai avrebbe potuto fare faville sul palcoscenico. 
Mi avvicinai al professore, che appena mi vide mi salutò con un gesto della mano e mi presentò ai compagni come “la ragazza nuova con i capelli rossi”. Timidamente dissi di chiamarmi Chelsea e subito un gruppo di ragazze con la divisa delle Cheerleader si avvicinò e mi salutò come se fossimo migliori amiche da una vita.
La più alta di tutte si presentò: “Ciao cara Chelsea, sono Lea, la capo cheerleader, e loro sono Madison e Noelle” disse indicando le due ragazze dietro di lei, anche loro con la divisa delle Cheerios “sono contentissima che finalmente ci sia qualcuno di nuovo qui al Glee Club! Come puoi vedere, ci sono solamente sfigati” continuò indicando con un gesto della mano il resto del gruppo “Non li sopporto quasi più! Ad esempio,” disse abbassando la voce “hai visto l’altro nuovo? Mio Dio, ma come ci è finito qui? È davvero nerd! Insomma, è vestito come un bambino di cinque anni” la sua voce sdegnata mi diede un fastidio immenso, soprattutto perché se c’era qualcuno che si meritava di essere al Glee era sicuramente Paul.
“Veramente” dissi io con aria acida “abbiamo fatto l’audizione insieme ed è stato bravissimo!”
“Ma se ha cantato quella canzone vecchissima ed orrenda dei Princess o come diavolo si chiamano quegli sfigati!
“Si chiamano Queen, e non sono sfigati, sono fantastici! Paul li ha interpretati benissimo!”
Improvvisamente Lea s’irrigidì e quel suo tono amichevole si mutò radicalmente e divenne di una freddezza disarmante “Evidentemente non abbiamo gli stessi gusti”
“Già” dissi e mi allontanai in direzione di Paul per salutarlo, stando ben attenta che Lea e le sue leccapiedi mi vedessero.
Lo salutai sorridendo, ma lui non rispose, mi guardò per un po’ e disse: “Complimenti per la tua audizione, hai scelto una canzone molto bella!”
“Oh, grazie! Ma credo che la tua scelta sia stata ancora meglio, cavolo, io adoro i Queen, li amo spudoratamente!”
“Già, anche io!”
Restammo in silenzio per qualche secondo, finché io dissi “Ci andiamo a presentare agli altri ragazzi?”
Infatti c’era tutto un gruppetto in disparte formato da tre ragazzi, che andavano tutti in E ed erano seduti sul palco, e da due ragazze, che non conosco, e che sembravano molto interessate a quello seduto al centro, infatti continuavano a fissarlo.
Ovviamente anche io sapevo chi era quel tipo che le due ragazze fissavano così intensamente, tutti lo sapevano! Era Mike Butler ed era senza alcun dubbio il più carino della scuola. Aveva capelli corti e castani e due bellissimi occhi azzurri, e per questo motivo veniva chiamato Ken da molte persone. Aveva un sorriso che gli illuminava tutto il viso e dei denti bianchissimi. Si diceva che Lea e le sue amichette fossero entrate nelle Nuove Direzioni solamente per provarci con lui, e questo non mi avrebbe sorpreso assolutamente, ma che lui avesse sempre rifiutato ogni avances. 
Io e Paul ci avvicinammo e ci presentammo stringendo la mano a tutti quanti. Una delle ragazze che fissava Mike poco prima, una certa Erin, ricominciò il discorso che stavano facendo prima che arrivassimo noi.
“… è per questo che io credo che abbiano sbagliato terribilmente a non inserire il passato di Silente né nella parte 1 di Harry Potter e i doni della morte, né nella parte 2! È fondamentale, ci mostra che tutti possano sbagliare…”
“Un momento” dissi io “Mi state dicendo che a tutti voi piace Harry Potter?”
“Si” disse il compagno con i capelli biondi di Mike, Josh “Se non sei un potterhead non sei ben accetto qui! Giusto, Ben?”
“Eh sì, altro che Glee, questo è un raduno di devoti alla Rowling!” replicò l’altro
“Be’, perfetto! Anche io adoro Harry Potter” 
“Meno male! Finalmente una ragazza intelligente!” esclamò l’unica che non aveva ancora parlato, Isabelle “Nel caso non te ne sia accorta sono tutte ochette le ragazze qui!”
“Grazie, eh!” disse Erin ridendo.
“Lo sai che non mi riferisco a te!”
“Allora ragazzi, mettetevi ai vostri posti ed iniziamo la lezione!” disse a voce alta il professor Hudson per farci stare zitti.
“Oggi vi darò dei compiti per casa!” continuò “Entro una settimana, infatti, mi dovrete portare una canzone cantata in coppie, le quali saranno formate da me!”
Subito si levarono diversi mormorii fra noi alunni, ma il prof zittì e ci disse che le canzoni potevano trattare qualsiasi argomento, l’importante era che fossero allegre.
“Voi ragazzi oggi tendete troppo alla depressione, siete troppo insicuri e pessimisti! Spero che cantando canzoni allegre, capiate che per essere felici, bisogna volerlo e meritarlo!”
Inizialmente  pensai a quale canzone cantare, dato l’argomento vasto, ma poi mi preoccupai di più del fatto che dovessimo cantare in coppia. Innanzitutto, perché non l’avevo mai fatto prima d’ora, e poi perché non avevo idea di con chi il professor Hudson volesse mettermi. E non sapevo neanche chi augurarmi.
Certo non speravo di finire con Lea, Noelle e Madison, ma mi vergognerei a provare una canzone anche con uno qualsiasi dei ragazzi, soprattutto Mike. Quindi l’unica speranza che avevo era di finire con Isabelle oppure Erin. E quest’ultima, come se mi avesse letto nel pensiero, mi bisbigliò: “Non ti preoccupare, vedrai che ti metterà con una ragazza! Sei la nuova arrivata, ti vorrà far ambientare nel gruppo... spero solo che tu non vada a finire con una delle ochette laggiù” disse indicando con lo sguardo le tre cheerleader, che in quel momento erano intente a lanciare sorrisetti maliziosi a Mike, il quale non sembra neanche notarle.
Io mi girai verso di lei per risponderle, e per la prima volta notai che occhi stupendi aveva. Uno, quello a destra, era verde chiaro, mentre, l’atro, a sinistra, era più tendente all’azzurro. Insieme erano gli occhi più belli che io avessi mai visto. Ma prima che io potessi farle i complimenti il Professor Hudson ci richiamò all’attenzione e ci informò che Lea e le sue amichette avevano preparato un brano da farci ascoltare.
A queste parole riuscii a sentire Erin che sbuffava. La mia risata venne coperta dalla musica, che riconobbi quasi subito come “Till the world ends” di Britney Spears.
Subito si abbassarono le luci e davanti a noi sul palco comparve Lea, con un vestito che descrivere come attillato non basterebbe. Infatti indossava un tubino nero, ben strutturato per far vedere le sue lunghe gambe magre. Molto scollato, sia davanti che dietro, dove infatti la scollatura le arriva giusto sopra il sedere, anche se coperta da un velo di pizzo. Dietro di lei, una a destra, una a sinistra, c’erano Madison e Noelle. Indossavano lo stesso abito di Lea, solo che quello di Madison era di un blu molto scuro e quello di Noelle, invece, di un verde bottiglia, anch’esso scuro, che stava bene sulla sua carnagione da africana.
Completamente paralizzata dalla sorpresa, mi godetti lo spettacolo di queste tre ragazze che sculettavano a ritmo di Britney Spears, convinte di essere sexy, mentre erano solo ridicole, e che tentavano di ballare con quei terribili tacchi, alti almeno 12 cm.
Lea cantava molto bene, ma non capivo il ruolo delle altre due ragazze là dietro. Facevano tutti i passi coordinati ed identici a quelli della loro “leader”, però non aprivano bocca.
“I can’t take it take it take no more
Never felt like felt like this before
C’mon get me get me on the floor
Dj what you what you waitin’ for...”
Mentre cantava queste parole, la bella bionda si abbassava sempre più, proprio come nelle coreografie di lap dance.
“Non posso credere che lo stia facendo” pensai io.
Non avevp mai visto una coreografia tanto volgare ed indecente ballata in una scuola. Questo doveva essere stato troppo persino per il professor Hudson, che invece aveva la fama di essere una persona con la mente molto aperta. Il problema era però che la sua mente non era l’unica cosa aperta in quella sala. Nel frattempo, infatti, le due cheerleader che si trovavano agli angoli di Lea si erano stese a terra ed avevo lanciato le gambe in aria, ed ora le aprivano e le chiudevano come nelle coreografie di nuoto sincronizzato. Questo movimento aveva fatto si che i loro vestiti, sempre se così si potevano chiamare, si erano abbassati sempre più, mostrando parte del sedere. A questo punto dei ragazzi che erano entrati in sala poco prima, probabilmente invitati dalle cheerleader stesse, avevano fischiato come segno d’apprezzamento nei confronti di quello che stavano vedendo.
See the sunlight
We an’t stopping
Keep on dancing till the world ends
If you feel it let it happen
Keep on dancing till the world ends”
“Fermate la musica! Subito!” urlò il professor Hudson immediatamente. “Lea, Madison e Noelle, nel mio studio, ADESSO! Voi” continuò indicando i ragazzi che avevano fischiato “fuori dall’aula! Sappiate che i vostri genitori sono convocati e, per tutti gli altri” disse spostando lo sguardo verso di noi “le coppie ve le dirò domani. E scusate se la lezione è terminata così bruscamente, ma purtroppo alcuni membri di questo gruppo non si comportano come dovrebbero. E non è la prima volta!”
Detto questo se ne andò dall’aula, lasciandoci a pensare alla punizione che avrebbero ricevuto le tre cheerleader.
“Sarebbe ora che le puniscano! Hanno esagerato proprio invitando quelli scimpanzé a vederle  mentre facevano la solita lap dance” sentii dire Isabelle a Erin mentre giocherellava con i linghissimi e super piastrati capelli biondi.
“Perché lo hanno fatto altre volte?” chiesi intromettendomi nel discorso
“Evidentemente non hai colto la nota di sarcasmo del prof quando ci ha detto che avevano preparato un altro brano. Quasi ad ogni lezione lo fanno ed all’incirca le coreografie sono sempre così volgari”
Mentre parlavamo ci eravamo alzate e ci stavamo dirigendo verso l’uscita, i ragazzi ci superarono e ci salutarono con un gesto della mano. Mi accorsi che entrambe le ragazze arrossirono leggermente e dopo si lanciarono un breve sguardo d’intesa, che probabilmente non avrei dovuto notare.
Varcammo la soglia della porta e là fuori trovammo Mark che mi aspettava. Appena vide che c’erano due ragazze vicine a me cominciò a lisciarsi i capelli come un matto e mi salutò baciandomi sulla guancia, cosa che non faceva MAI. Poi si presentò alle ragazze come “Mark Singh, il miglior amico di Chelsea da talmente tanto tempo che per me è come una sorella”. Mentre ci baciavamo Erin mi sussurrò nell’orecchio “Non male il tuo fratellino”.
“Perfetto! Ci mancava solo un’altra sua fan…” fu la prima cosa che pensai, ma poi mi dissi “ Al diavolo… se questo è un modo per farmi dire dall’altrimenti insensibile Mark che sono come una sorella, che siano pure mie fan!”
E detto questo, mi diressi con lui verso casa, raccontandogli quello che era successo durante la lezione. 

Aww dolce l'ultima scena, eh? :3 Lo so, lo so!
Amo la loro amicizia *-*
E le ragazze come vi semrbano?
Insomma sono curiosaaaa.... 
Recensite, please, e ditemi cosa vi piace e cosa no
Adiosss :*

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