Red Teeth

di Lou_
(/viewuser.php?uid=244505)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontri nella notte ***
Capitolo 2: *** Trasformazione ***
Capitolo 3: *** Sentimenti ***
Capitolo 4: *** Caccia ***
Capitolo 5: *** Boo bear ***
Capitolo 6: *** Sei un...vampiro? A quanto pare si. ***
Capitolo 7: *** Solo sangue e tenebre ***
Capitolo 8: *** Il raduno ***
Capitolo 9: *** I will find you, then, I must kill you. ***
Capitolo 10: *** Red teeth ***
Capitolo 11: *** A vampire's friend ***
Capitolo 12: *** Trappola ***
Capitolo 13: *** Harry! ***
Capitolo 14: *** Fuga dai non sentimenti ***
Capitolo 15: *** 'Il borgo' ***
Capitolo 16: *** Lottare ***
Capitolo 17: *** In trappola. Di nuovo. ***
Capitolo 18: *** Will? Will. ***
Capitolo 19: *** Quel Will? Proprio quello. ***
Capitolo 20: *** Servizio in camera ***
Capitolo 21: *** Il signorino Howard e la signorina Lazy ***
Capitolo 22: *** Litigi ***
Capitolo 23: *** Rosa ***
Capitolo 24: *** Odio ***
Capitolo 25: *** Piccola rivolta: solo l'inizio ***
Capitolo 26: *** Indagini ***
Capitolo 27: *** Amara sorpresa ***
Capitolo 28: *** Parla. Non scalcia, ma parla. ***
Capitolo 29: *** Anne e (?) ***
Capitolo 30: *** Niall! ...Costant?! ***
Capitolo 31: *** Mi fai schifo. ***
Capitolo 32: *** Siamo mamma e papà ora. ***
Capitolo 33: *** Tale padre tale figlio. ***
Capitolo 34: *** Vendetta. ***
Capitolo 35: *** Resa dei conti. (Pt 1) ***
Capitolo 36: *** Resa dei conti. (Pt 2) ***
Capitolo 37: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Incontri nella notte ***


La luna era alta nel cielo, del resto che mi aspettavo, era notte inoltrata. Solo a me potevano dare quel turno: aveva degli orari scomodissimi. Il mio capo credo discriminasse le donne... che cosa triste. Siamo nel ventunesimo secolo e ci sono ancora stereotipi sulle donne.A me quella carriera piaceva, fare il poliziotto era sempre stato il mio sogno ma, non era proprio il massimo dei lavori.
Un soffio di vento mi fece rabbrividire e d'istinto poggiai la mano sul mio revolver.
Calma Sam, calma.
Iniziai ad accelerare il passo. In giro non c'era anima viva e il rumore dei miei passi eccheggiava nella penombra. Per fortuna che qualche anima buona aveva inventato i lampioni, col cavolo se no che giravo al buio cosí.
Sentii un frusciare alle mie spalle: cos'era?
Mi voltai di scatto: nulla.
Il battito del mio cuore acceleró, e con esso il mio respiro.
Tornai sulla mia strada e mi bloccai. Qualcuno era davanti a me. E prima non c'era. I casi erano due: o era un'allucinazione, o l'orario mi stava rimbambendo.
Tossii portandomi la mano alla bocca e recitai le parole da prassi a memoria:

-"Salve, l'orario per girare tranquillamente è passato da un pezzo, le consiglio di tornarsene a casa e..." le parole mi si ghiacciarono in gola: in un lampo mi ero trovata quel ragazzo a pochi centimetri di distanza.
Ora si che avevo paura. Provai ad allungare la mano verso la mia arma ma quel tipo fu molto piú veloce di me e mi bloccó. Merda. Ora sudavo freddo. Il ragazzo lo notó e sorrise. E-erano denti quelli? Erano piú lunghi del normale...e non era una qualche maschera, erano proprio veri. Volevo urlare, scappare e voltarmi ma aveva una forza sovrumana: mi tratteneva solo con una mano e, senza il minimo sforzo. Mi portó a se e mi sussurró all'orecchio:

-"Come siamo carine, è un peccato stroncare cosí un fiore appena sbocciato..."
- " Lasciami!" riuscii a sussurrargli.
-"Non voglio piccola, mi sto così divertendo" ma chi avevo davanti?
Aveva un aspetto normale, apparentemente. Nell'ombra riuscii a vedere i ricci e degli occhi rosso fuoco. Davvero magnetici. -"Nome"
- "Non sono tenuta a dirtelo"
- "Come siamo cattivelle..." mi strinse di più a se.
Sentivo il suo respiro sempre piú affannoso sul mio collo. Mi fece venire i brividi.
-"Sam"
- "Iniziamo a ragionare. Sam stanotte ti divertirai" senza neanche rendermene conto mi ritrovai nella penombra di un bosco. Non riuscivo a capire di dove, ci eravamo spostati a velocità irreale. Ero disorientata, ero sperduta, ero sola, o almeno, con quel maniaco dai denti sviluppati.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Trasformazione ***


Mi svegliai nel mio letto, piuttosto scossa. Cos'era successo l'altra sera? E quell'essere dov'era finito? Sospirai: tutto un brutto sogno.
Mi stiracchiai: oggi era il mio giorno libero dato il turno di ieri, quindi me la stavo prendendo comoda. Per avere 20 anni ero piuttosto pigra. Mi trascinai verso la cucina per fare colazione. Presi latte e cereali e mi misi a tavola. Addentai una cucchiaiata di latte e mi venne la nausea. Trattenni un conato di vomito e corsi in bagno. Mi sciaquai la faccia nel lavandino e, chiuso il rubinetto, alzai la testa verso lo specchio. Ero piuttosto pallida quella mattina, forse era per la nausea.
L'occhio poi si posó sulla strana ferita che avevo sulla giugulare: due piccoli buchi, come delle punture.
Mi spruzzai il disinfettante e me ne andai in sala, decisa a passare la giornata nel relax piú totale. Accesi la tv e, dopo poco, mi riaddormentai.
Fui svegliata da una voce sussurrante al mio orecchio: piuttosto familiare. Mi voltai di scatto verso di essa e mi prese un colpo:
il ragazzo della notte precedente.
Allora non era un sogno! Mi alzai di scatto alla ricerca del mio revolver ma, quello, con la sua solita velocità mi sbattè al muro. Io lo spinsi via con forza: forse troppa. Lo avevo letteralmente lanciato contro il divano. Inorridita guardai le mie mani: tremavo di paura. Il ragazzo si alzó sorridendo.

-"Wow, devo ammettere che la tua forza è piuttosto grande." Si passó le mani sui jeans sgualciti.
-"Ieri sera non ho avuto modo di presentarmi, mi chiamo Harry." Alzó lo sguardo su di me: i suoi occhi non erano piú rossi come l'altra sera, ora erano di un verde smeraldo.
-"Non me ne frega un cazzo di come ti chiami! Che cosa vuoi da me si puó sapere? E come ho fatto a scagliarti con così tanta forza?! Rspondimi stronzo."
-" Ehi ehi calma piccola. Ti ho semplicemente trasformata: era da tanto che non vedevo una modesta bellezza come la tua, ucciderti e basta sarebbe stato un peccato"
- "In cosa mi hai trasformata." sapevo giá la risposta ma non ci volevo credere.
-"In un vampiro! Preparati a vivere esperienze che prima non ti potevi neanche lontanamente immaginare."

Scoppiai in lacrime e, strusciando la schiena contro il muro, mi sedetti pesantemente per terra. Tra tutte le ragazze proprio io. Ero diventata poliziotto per proteggere gli altri... ora li avrei dovuti proteggere da me stessa. Nascosi la faccia tra le mie mani. Sentii Harry avvicinarsi a me. Si accovacció, mi prese la mani e mi guardó negli occhi.

-"Ascoltami bene adesso. Io non ti ho trasformata per mia intenzione, ti avrei dovuta uccidere ma, ho insistito perchè potessi trasformarti." Alzai lentamente la faccia tirando su col naso.
-"Che intendi con 'hai insistito'"
-"Lo capirai presto, essere quello che sei adesso ha delle regole. Non è come nei film che ci limitiamo a succhiare sangue, dormire in bare e muoriamo per dell'aglio o delle croci."

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Sentimenti ***


All'aperto mi sentivo completamente diversa: una specie di cacciatore. Percepivo odori che non pensavo si potessero sentire, come ad esempio quello del sangue. Harry doveva istruirmi su certe cose, per questo ero uscita, per sopravvivenza. Non lo avrei fatto altrimenti, mi vergognavo di me, come se fossi un mostro...e ci andavo vicino.
Seguii la mia nuova 'guida' e raggiungemmo un vicolo cieco e isolato. Qui si voltó verso di me.

-"Allora Sam. Inanzitutto devi resistere alla voglia di sangue che avrai per un bel po'. Solo di notte puoi uccidere. E devi uccidere solo persone non troppo vecchie o il loro sangue potrebbe in un certo senso farti star male." quando disse quelle cose mi vennero gli occhi lucidi, di nuovo. Odiavo mostrare il lato vulnerabile di me, e odiavo il fatto di dover uccidere per vivere. Annuii lentamente ma intanto tremavo. -"Ehi...ne abbiamo giá parlato. Ormai è la nostra natura e...non sei un vampiro perchè hai fatto qualcosa di sbagliato, avresti potuto morire quella sera"
- "Io preferivo morire! Odio me stessa adesso!" non mi ero ancora del tutto ripresa.
Harry sbuffó, poi guardó in alto e, mi abbracció. Non doveva farlo da molto, era piuttosto rigido. Io spalancai gli occhi e smisi di tremare.
-"Grazie..." dissi a voce flebile. Lui sorrise per due secondi e poi continuó.
-"Tu vivi la tua vita normale, ma stanotte dovrai nutrirti o ti indebolirai. Per le prime volte ti aiuteró io, poi ti porteró ad un nostro raduno" io spalancai gli occhi.
Raduno? Vuol dire che c'erano molti vampiri per Londra e, io, come molta altra gente, non lo sapeva.
-"Sam, ora andiamo in un posto davvero tranquillo ok? La luce solare ci indebolisce, tienilo a mente." Così mi prese per mano, un tocco gelido, e viaggiando a una velocitá sovrumana mi ritrovai con lui nel bosco dell'altra volta.
-"Dove siamo?" Lui mi guardó, staccando la sua mano dalla mia.
-"Oh qui ci sono cresciuto...mille anni fa" ora ero davvero sconvolta.
-"Come è possibile?" si sedette su un albero caduto e, prendendo fiato, inizió a raccontare.
-"Sono nato a Londra, come ogni essere umano. All'etá di diciotto anni, come puoi vedere dal mio aspetto, mi sono trasformato. Un amico. Lo avevo visto strano una notte ed ero andato da lui, da quel giorno il mio cuore ha smesso di battere e sono diventato...questa bestia" si passó una mano tra i ricci, con stupore notai che aveva gli occhi lucidi.
-"Avevo una ragazza, la amavo ma...l'ho uccisa. Per la troppa fame. Le ho strappato letteralmente la pelle del collo, contro ogni mia volontá. Sono poi scappato. Ho provato ad uccidermi. Non è buffo? Un non morto che tenta di uccidersi."
Spostó il suo sguardo su di me. Mi prese la mano e se la portó sul petto.
-"Senti qualcosa? No. È in questo che ti ho trasformata. Devi capirlo oggi, o entro domani non sopravviverai. Per questo siamo qui, basta lagne." Strinsi la mia mano contro il suo petto.
-"Potrai essere pure un mostro a cui non batte piú un cuore, ma i sentimenti ce li hai ancora. Non vergognartene. Tieniteli stretti." Così dicendo staccai la mano.
-"Iniziamo con l'addestramento, ora sono pronta" lui mi guardó e...sorrise. 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Caccia ***


Non sapevo di poter fare cosí tante cose: dalla forza sovrumana, alla super velocitá, o a fatto di saper leggere nel pensiero. Ognuno sviluppava una qualitá in particolare in base al suo carattere e io a quanto pare leggevo le menti. Dovevo solo allenarmi. Sotto questo punto di vista essere un non morto non era male, ma non avevo ancora ucciso nessuno.
Ora ero in casa, a farmi una doccia. I buchi sul collo, residui del morso di Harry, erano ormai spariti. Non sapevo dove sarebbe andato, ma ci eravamo separati finito l'addestramento e ora avevo un po' di tempo per me.
Quella notte avrei ucciso qualcuno: era il mio pensiero fisso. Non riuscivo proprio a cancellarlo.
Mi asciugai e mi misi qualcosa di pulito. Guardai la cucina: ecco spiegata la nausea di quella mattina...latte. Io dovevo ingerire solo sangue. Deglutii. Stavo riiniziando a tremare. Sentii un fruscio dietro di me: ormai mi ci ero abituata.

-"Harry?"
-"Ciao piccola"
-"Mi devi ancora spiegare da dove entri"
- "Non devo dirti per forza tutto." sorrisi aspramente.
-"Dai ti sei fatta una doccia, ora possiamo andare a trovare una preda, ho una fame" come faceva a sapere della doccia?
-"Harry mi spii?"
- "Forse"
-" Saró una non morta ma Crtisto ho ancora un po' di dignitá!"
- "Per me puoi anche perderla" sorrise maliziosamente, mi prese poi per mano e, oramai era normale, ad una velocità sorprendente raggiungemmo le strade di Londra.
Ci nascondemmo nella penombra.
-"Sam, ascoltami, io distraggo il tipo e tu da dietro devi azzannarlo alla gola, precisamente alla giugulare. Ti consiglio di non continuare fino all'ultimo o rischi di ucciderlo. Inoltre verrai presa da una frenesia pazzesca. Come se fossi una cocainomane. Cerca di contenerti, io ti sono accanto" annuii.

C'erano poche persone in giro ormai a quell'ora. Individuai un ragazzo, piú o meno sulla 20ina come me. Mi stringeva il cuore ma era solo. Forza trovati qualcuno per compagnia, anche un barbone, almeno non ti posso mordere, ti prego.

-"Uhm, quel ragazzo va bene, vai Sam" così dicendo lui si avvió verso l'ignara preda.
Sentii le sue parole: "Ehi amico hai da accendere?" e il ragazzo, sconcertato, rispose timidamente un 'non fumo'.
Un ragazzo perfetto insomma. Aveva qualcosa di familiare nella voce. Mi avvicinai da dietro e lentamente sentivo inebriarmi dell'odore di sangue sano. Iniziai a produrre saliva. Sentii i miei canini svilupparsi in lunghezza e una fame mi morse lo stomaco. Un momento. Quel ragazzo lo conoscevo davvero, non era forse Louis?
Harry mi guardó. I suoi occhi divennero rossi.
Percepii i suoi pensieri: 'perchè non si muove?' si stava avvicinando intanto a Louis.
Da dietro gli feci no con la testa e, fingendomi di passaggio, salutai Louis. Quello si voltó e con il sorriso stampato in volto mi salutó allegramente: tipico di Louis.
Harry non mi aveva ascoltato peró e i suoi canini stavano per affondare nella tenera carne di...deglutii. Louis.

-"Sam ma, hai gli occhi rossi?"
- "Harry fermo!"
Presa dalla foga di salvare il mio amico, urtai senza volere Louis, scagliandolo a qualche metro di distanza e facendolo svenire. Mi buttai su Harry. I suoi occhi tornarono verde smeraldo.
-"Che cazzo fai si puó sapere?"
- "No Harry tu che cazzo fai. Se ti dico no è no. Io conosco quel ragazzo, ed è il piú dolce che abbia mai incontrato."
- "E solo per questo lo salvi? Tra qualche anno non sará piú così dolce" così dicendo sbuffó. Io sospirai, scossi la testa, e mi alzai da Harry. Mi pulii e corsi da Louis, preoccupata per lui. Con orrore notai del sangue vicino la sua testa: i miei occhi mutarono colore, lo sentii.
Mi morsi il labbro fino a farmi male e provai a rianimarlo. 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Boo bear ***


Finalmente si sveglió. Io e Harry lo avevamo portato a casa sua e steso sul divano.
Quando aprii gli occhi ebbe un sussulto.

-"Che è successo Sammy?" mi si strinse il cuore. La sua ferita ora era fasciata. Ci aveva pensato Harry, io non riuscivo a resistere alla vista del sangue per molto.
-"Ehm che ti ricordi Lou?" chiesi preoccupata.
-"Boh, tipo un incubo. Un tipo strano, con dei ricci da gay, mi veniva incontro e provava a mordermi, poi un enorme caduta e...nulla"
Harry, sentendo le nostre voci, si avvicinò: fino a quel momento si era messo a guardare dalla finestra.
-"Ecco è lui il tipo coi capelli da gay! Che cazzo ci fa qua! E tu Sam centri qualcosa! Mi devi spiegare tutt..."

Harry fulmineo lo prese con una mano alla gola: i suoi occhi si allargarono e ripresero le sfumature rosse.
-"Tu. Oh si. Tu. Non saprai nulla di noi. Non devi sapere niente e ti conviene dimenticare ogni cosa" lo minacció sussurrando. A Louis mancava il fiato e mi guardó terrorizzato. Io non sapevo che fare ma, quando vidi Lou boccheggiare per mancanza d'ossigeno, strinsi il braccio ad Harry e lo guardai intensamente: Lou cadde a terra e tiró un forte sospiro;
Harry invece sospiró.
-"Tu Sam sarai la mia rovina." e se ne andó in cucina a riflettere. Io corsi dal mio povero amico.
-"Tutto occhei bello?" Quando Louis si riprese si allontanó velocemente da me.
-"Cosa ha il tuo amico? Ti prego mi state spaventando."
Chiusi gli occhi per un secondo: potevo rivelargli ogni cosa?
-"Aspetta qui. Ah e non avere paura, sei al sicuro" o almeno lo speravo, ma questo lo tenni per me.

Raggiunsi la cucina: era come la ricordavo. Mobili sobri e sul bianco, ogni cosa era come l'anno scorso. Si perchè non vedevo Tomlinson da quando aveva smesso di fare il poliziotto. Diceva che non era un lavoro per lui e che voleva fare l'artista, mi era dispiaciuto così tanto. Posai lo sguardo su Harry, era seduto su una seggiolina di legno e guardava il vuoto. Alla mia vista non reagì.

-"Ehi Harry. Cosa facciamo? Dobbiamo dirglielo?" lui si alzó e venne verso di me.
Mi premette le mani contro le braccia, un brivido pervase il mio corpo, ormai insensibile a tutto tranne che al suo tocco.
-"Non possiamo Sam. Metteremmo a rischio tutti."
- "Ma siamo gli esseri piú potenti al mondo! E poi chi gli crederebbe?" Rimanemmo a fissarci negli occhi: Dio quanto erano belli quando erano verdi.
-"Ok, se finiamo nei guai peró..."
- "Non accadrà" dissi secca ma sorridente.
-"Parli tu peró. Io è giá tanto se mi trattengo dal morderlo" sospirai. Sapevo benissimo che non lo pensava: e chi meglio di me? 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Sei un...vampiro? A quanto pare si. ***


Lou mi guardava incredulo. Potevo percepire i suoi pensieri: perplessità, rabbia verso Harry, trsistezza. Harry era rimasto in disparte per tutto il tempo. Quando finii di raccontare come ero diventata quella che ero, Louis mi guardó serio.

-"Quindi se ora sei un...vampiro, è colpa di quel ga...ragazzo laggiù. Uhm. Fantastico. Fammi riprendere un attimo eh?" anche io avevo reagito così la prima volta. Quando senti cose del genere ti chiedi come hai fatto a non notarlo prima, o a quante cose possono esistere nel mondo.
Harry mi osservò.
-"Mi sembra l'abbia presa bene dai..." non fece in tempo a finire che Louis gli si scaglió contro.
Io ero sconvolta. -"Lou che cavolo fai?!" lo raggiunsi.
Per fortuna Harry non aveva reagito e si era lasciato buttare a terra. Louis gli tiró un pugno.
Harry rideva.
-"Che cazzo hai da ridere mostro. Hai rovinato la vita ad una ragazza fantastica. Dovresti solo vergognartene" Harry non lo ascoltava.
Si alzó tranquillamente e mi disse un 'ci si vede dopo', poi scomparve.
Io mi voltai verso quel ragazzo, che mi aveva chiamato fantastica malgrado la bestia che ero ora.
-"No Sammy non mi guardare così. Ti ha rovinata e lo sai."
- " Si ma non dovevi reagire così. Io l'ho accettato, fallo anche tu."
- "A malincuore devo. Senti, se non hai intenzione di uccidermi ci si puó sentire qualche volta. Magari per bere qualcosa" qui si fermò e rendendosi conto di quello che aveva detto scoppió a ridere e io feci lo stesso.
Lui poi strinse i pugni.
-"Ricorda che ti accetto per come sei. Anche adesso" sorrisi. Quello era un ragazzo d'oro. Avevo voglia di abbracciarlo ma avevo paura dell'odore del suo sangue, così caldo...
-"Sam h-hai gli oc-occhi rossi"
- "Porca puttana. Devo andare Lou. Ti voglio bene" così dicendo scomparvi dai suoi occhi e, a velocità anormale, iniziai a seguire la traccia di odore di Harry, l'unico che poteva capirmi in quel momento.
Dopo qualche secondo lo individuai: era in una specie di appartamento. Sempre con la mia velocità raggiunsi il suo piano ed entrai dalla finestra aperta.
-"Stavolta sei tu che mi cogli alla sprovvista" disse Harry sorridendo amaramente.
-"Sto imparando" sorrisi a mia volta.
-"Che è successo col tuo amico?"
- "Oh nulla di che, sono fuggita perchè avevo la tentazione di bere il suo sangue, e tu col suo pugno?"
- "Nulla di che sono andato via perchè ho provato gelosia ed invidia nel vedere quanto fosse legato a te...mangiamo qualcosa?" Aveva detto quello che aveva detto? Si. Lo pensava davvero? Si.
Solo che non era pronto ad affrontare l'argomento. Per la prima volta dopo due giorni il mio cuore ebbe un piccolo sussulto. Il mio stomaco peró gorgoglió: fame.
-"Speravo me lo chiedessi" così dicendo ci scambiammo un cenno e, presi uno la mano dell'altro, iniziammo a cercare una preda con la nostra solita velocità. 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Solo sangue e tenebre ***


Lo avevo fatto.
Avevo ucciso un essere umano, più precisamente una donna, sulla trentina.
Il suo sangue le era zampillato dal collo come una fontana. Come un animale mi ero precipitata su di essa, non curandomi di sporcare lei o me. Alla fine di tutto ció, mi ero leccata le labbra, assaporando quell'aroma nuovo per me. Avevo portato poi la donna davanti un ospedale senza farmi notare.
Harry aveva protestato, ma non ce la facevo a lasciarla lì.
Lui aveva ucciso un uomo. La velocitá con cui lo aveva fatto faceva intuire anni e anni di esperienza. Mi fece pensare al mio futuro. Avrei fatto questo per tutta la vita? A quanto pare.
Dopo essermi nutrita mi sentivo piú forte, rinata. La luce solare stava ormai scomparendo e ció aumentò la mia energia.

-"Come ti senti?" mi chiese Harry.
-"Un'assassina. Ma sto meglio ora" mi carezzò a distanza, con le dita, la guancia. Mi tolse con il pollice una goccia rossastra.
-"Ora sei ancora più bella" se avessi potuto avrei arrossito. Mi limitai a sorridere e a fare gli occhi dolci.
Ora passeggiavamo per Londra. Il mio lavoro era andato a farsi benedire: avevo tutta l'eternitá per lavorare. Il cellulare lo avevo definitivamente spento. Ero isolata dal mondo e preferivo così. Mentre osservavamo il cielo, muovendoci a passi lenti, Harry mi parló del raduno.
-"Ce ne dovrebbe essere uno questa notte, te la senti?" lo guardai. Cosa potevo temere?
-"Se ci sei tu si." Lui alzó lo sguardo verso il sole.
-"Sai, le tue iridi ora sono meno delicate. Puoi guardare dritto verso il sole. Non sentirai niente." non sapevo bene perchè diceva queste cose, ma non volevo leggergli la mente per capirlo.
Mi fermai.
-"Harry perchè ogni tanto mi dici queste cose, sembra sempre che vuoi sottolineare cosa siamo ora."
Si fermó anche lui.
-"Ed è quello che voglio fare. Non è tutto oro quello che luccica. Stasera lo scoprirai." si avvicinó a me.
"Ogni tanto poi penso a te. Di come quella notte ti abbia trasformata, delle emozioni che ho provato. Era da tanto che non accadeva. Il punto è che non voglio buttarmici dentro a sta cosa. Ho paura. Paura di perderti. Di vederti distrutta dal nuovo fardello che porti. Sei cosí forte e alcontempo così fragile..." avvicinó delicatamente una mano ai miei occhi, poi la ritiró velocemente a sè.

Io chinai il capo: sapevo cosa stava dicendo e, purtroppo, aveva ragione. Cosa sarebbe successo se si fosse lasciato andare con me? Non eravamo una semplice coppia di ragazzi ventenni. Eravamo qualcosa di piú. E stavolta non centrava niente l'amore, solo sangue e tenebre. 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Il raduno ***


Eccoci. Avevamo raggiunto il raduno.
Vi era uno spiazzo tra degli alberi, piuttosto grande. Accanto, un edificio abbandonato, simile ad una grande villa. Lo spiazzo era pieno di gente, vampiri. Erano tutti sul pallido, ma potevano sembrare benissimo gente comune.
Harry mi prese per mano e mi condusse tra la folla verso la villa. La gente attorno a noi ci fissava, o meglio, mi fissava.

-"Harry perchè mi fissano" gli sussurrai all'orecchio.
-"Perchè sei una nuova. Devi ancora presentarti al 'capo' della nostra specie. Brilli ancora troppo di vita rispetto a noi." io mi intimorii.
Lui si strinse a me.
-"Ricorda che ci sono io" annuii provando a sorridere.
Gli occhi delle persone attorno peró mi facevano sentire nuda.
Raggiungemmo l'ingresso della villa. Harry spalancó piano la porta, tenendomi sempre per mano. Raggiungemmo la sala centrale dell'edificio. Qui strinsi forte la mano ad Harry. Si avvicinarono a noi infatti due uomini. Dall'aspetto avranno avuto una quarantina d'anni. Erano barbuti e con uno sguardo corrucciato. Gli brillavano gli occhi e alla mia vista annuirono ad Harry facendoci passare. Iniziammo a salire delle scale porpora, con il corrimano d'oro.

-"Harry che..."
-"Shhh" mi tappai la bocca.

Arrivammo alla fine di quell'enorme scalinata. Entrammo poi in questa stanza, si vedeva proprio che era di qualcuno di importante: scrivania, piante, cane di razza legato ad un angolo.
Rimasi ad osservarlo: aveva il pelo tutto bianco e gli occhi rossi. La sua ciotola era piena di sangue. Cane vampiro?
Spostai poi il mio sguardo all'enorme parete a vetro dietro la scrivania: un uomo in giacca e cravatta scrutava la notte attraverso essa. Al rumore dei nostri passi si voltó: viso curato, naso appuntito, capelli corvini e occhi sottili.

-"Oh, Styles. Finalmente ci porta a conoscere la sua nuova protetta" alludeva proprio a me.
Provai a leggere la mente di quell'uomo.
Si voltó subito di scatto verso di me: aveva un'espressione seria ora.
-"Non gli hai insegnato ancora il rispetto vedo! Non osare piú provare a leggere la mia mente. Non farlo piú. O ne pagherai le conseguenze tu e...il tuo creatore.''

Si avvicinó lentamente a noi. Ora piú che mai tenevo la mano ad Harry: quell'uomo mi spaventava. Harry stava in silenzio, al contrario di quello che faceva sempre, ciò mi intimorì.

-"Bene. Dunque tu sei Samantha Blake Holsen. Nata a Whindsor nel dicembre dell'90. Avvicinati." io lo guardai stralunata.
Come faceva a sapere tutto ció? Harry mi lasció la mano, dandomi una leggera spinta verso l'uomo in giacca e cravatta.
-"Lei sa tutto di me a quanto pare. Ma io non so niente di lei." lui sorrise compiaciuto.
-"Non ti lasci intimorire facilmente vedo. Ti terró d'occhio. Io sono Constant, il capo di questo enorme gruppo di cacciatori. Ora avvicinati." mi mossi lentamente verso di lui.

Quello mi prese la mano e, con un movimento fulmineo me la morse. Sentii un dolore simile a quello causato da una puntura. Sentii il mio sangue che lentamente fuoriusciva. Sbiancai ancora di più. Constant poi mi lasció la mano, lasciandomi il segno del suo morso. Con fare galante me la bació. Sentii pensieri rabbiosi di Harry verso di lui. Ritrassi velocemente la mano e me ne tornai da Harry che mi prese la mano e disse, rivolgendosi a Constant:

-"Se qui abbiamo finito noi andiamo..."
-"Ho detto forse che avete finito? Le devo ricordare cosa succede a chi non mi porta rispetto?"
ma chi si credeva di essere? Era il capo certo. Ma che capo tratta così i suoi complici o seguaci? Piú che altro era un tiranno. Già lo odiavo. Forse aveva anche lui la capacitá di leggere il pensiero, perchè mi guardó corrucciato. Poi sorrise maliziosamente vedendo come ci tenevamo la mano io e Harry. Si avvicinó di piú a noi.
-"Vedo che qualcosa vi lega...interessante. Vedete, i vampiri non possono provare sentimenti veri. E se volete ve lo dimostro." stavo per rispondere a tono quando mi sentii stringere la gola, sempre di piú. La vista mi si stava offuscando. Riuscii a vedere Constant che aveva una mano tesa verso di me, Harry invece gli si avventava contro. Poi il buio. Aprii lentamente gli occhi, dove mi trovavo? E Harry?

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** I will find you, then, I must kill you. ***


Provai ad alzarmi.
Vidi degli alberi sopra di me. Mi trovavo in un bosco quindi. Mi guardai attorno: solo natura. Provai a seguire l'odore di Harry. Era una traccia debole ma con tutta la mia forza e velocitá la seguii.
Mi ritrovai accanto al retro della villa di prima. Lo spiazzo del raduno era vuoto: del resto era quasi mattina. L'odore di Harry si faceva sempre piú forte man mano che mi avvicinavo ad una finestrella sulla parte bassa dell'edificio.
Era quadrata, con delle sbarre.
Ci sbirciai dentro e mi si strinse il cuore: nella penombra di quella stanza notai Harry, legato con delle catene al muro di mattonelle. Aveva il viso rigato di sangue. I denti ancora lunghi e rossi, i capelli arruffati e gli occhi chiusi. Di cui uno nero.
Dovevano essere i residui della lotta contro Costant. Quell'uomo spregevole.
Perchè ce l'aveva tanto con noi? Non ce la facevo a vederlo così, il mio istinto diceva di agire e strappare il cuore freddo e gelido di chiunque aveva ridotto quel ragazzo così, la logica mi diceva di osservare la stanza per poter salvare Harry.
Vada per la logica. La stanza sembrava deserta. Vi era una piccola lampadina a parete che illuminava tutto attorno.
Di finestrelle c'era solo quella per cui sbirciavo. Provai a forzare le sbarre. Dovevo romperle, per Harry e per me stessa.
Sentii all'improvviso un cane abbaiare in lontananza. Si stava avvicinando.
Iniziai a piangere e, con velocità, fui costretta ad abbandonare Harry per mettermi in salvo. Del resti gli sarei stata piú utile non imprigionata come lui. Corsi a perdifiato e in meno di due secondi ero tornata alla Londra tranquilla e civile degli esseri umani.
La gente mi squadrava, del resti non dovevo avere un bell'aspetto. Mi rimaneva come unica possibilità l'aiuto di qualcuno di fidato, che mi voleva bene, incurante delle conseguenze e che era a conoscenza del mio stato attuale:
Louis. 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Red teeth ***


Devo dire che aveva reagito bene alla mia vista, malgrado fossi sudicia, sporca di sangue, più pallida e...un vampiro.
Mi permise di fare una doccia e mi prestó dei vestiti. Mi andavano piú o meno bene.
Fatto ció presi fiato e gli raccontai ogni singola cosa, tralasciando il fatto che avevo ucciso una donna. Lou mi aveva ascoltato attentamente.

-"Ti prego mi serve il tuo aiuto!"
- "E io ti aiuteró Sammy. A patto che tu mi trasformi in vampiro." mi pigliava per il culo?
-"Ma mi hai ascoltato?"
- "Certo, soprattutto la parte sulla velocitá, sul fatto di leggere il pensiero e sulla forza sovrumana."
- "Ma sai bene anche il lato negativo: non hai un cuore che batte, vivi in eterno, uccidi persone..."
- "Vuoi il mio aiuto o no?"
- "Non so come si trasforma qualcuno" ci guardammo negli occhi.
-"Ok ti credo Sammy. Beh internet è la migliore delle fonti."
- "Ma ti pare che su internet scrivano robe del genere? Cosa facciamo, la domanda su yahoo answer?" sorrise.
-"Hai ragione. Altre opzioni?"
-"Un'idea ce l'avrei... Penetrare di nascosto nella villa di quel brutto sudicio bastardo e rubargli qualche libro sui vampiri: li ho notati mentre salivo le scale"
- "Sam sei geniale ma...come facciamo?"
- "...Yahoo answer?"

Dovevamo aspettare la mattina, quando i vampiri erano più deboli.
Lou rimase in casa a prepararsi io intanto cercavo una vittima.
Mancava Harry.
Trovai un ragazzo, solo e isolato. Doveva essere un po' ubriaco. Meglio. Mi avvicinai a lui. Mi tiró dietro qualche insulto. Sospirai e, provando a mantenere la calma visto che potevo ucciderlo con le mie mani, cercai di fargli il meno male possibile.
I miei occhi divennero rossi, i miei denti crebbero e finalmente potei nutrirmi.
Mancava Harry. Pensavo solo a quello.
Mi feci prendere dalla frenesia e continuai a bere. Il ragazzo aveva smesso di reggersi in piedi.
Mi tornó alla mente Harry incatenato.
Bevvi.
Harry malmenato.
Bevvi.
Il ragazzo si accasciò completamente a terra, macchiato completamente di sangue. Morto. Avevo ucciso un ragazzo innocente. Ora ero definitivamente un mostro. Sentii un uomo correre verso di me. Aveva una torcia. Me la puntó contro: era il nuovo poliziotto in turno. Io ero fuori di me: mancava Harry.

-"Signorina che succede? Il tempo per le pasdeggiatine serali si è concluso da un pezzo e..."
- "Si e bla bla bla. La so l'antifona insulso inserviente." mi avvicinai velocemente a lui.
Quello per lo spavento fece rotolare a terra la torcia: perfetto. Buio. Gli soffocai un grido azzannandolo alla giugulare. I miei occhi erano di un rossi acceso.
Non sapevo che mi stava accadendo: sapevo solo che mancava Harry e che avevo sempre piú voglia di uccidere gente e bere il loro sangue. Quando vidi anche il poliziotto accasciarsi a terra mi bloccai.
Che mi stava accadendo? I miei occhi tornarono marroni. Ora capisco cosa intendeva Harry con: potresti sentirti una cocainomane.
Mi facevo schifo. Mi mossi velocemente nell'ombra verso casa di Louis.
Entrai di soppiatto e andai in bagno. Non volevo spaventare Lou. Mi spaventavo io di me stessa figuriamoci lui.
Con orrore notai che la mia faccia si rifletteva poco nello specchio, e quel poco che vidi mi spaventó: ero completamente insanguinata. Le vene del collo erano piú ingrossata. La mia pelle brillava.
Capelli sconvolti e canini lunghissimi e rossi. Non c'era piú il loro bianco naturale, solo rossi.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** A vampire's friend ***


Mi rifeci un'altra doccia, anche se l'acqua non poteva rimuovere dalla mia mente il mio riflesso nello specchio.
Lavai i vestiti di Lou e mi misi quello che trovai, il tutto provando a fare il minimo rumore. Sentii poi bussare alla porta.

-"Sammy sei tu vero?" silenzio. Dovevo rispondergli o mi prendeva per un ladro.
-"Sisi tranquillo Lou"
- "Ti aspetto qua fuori" finii le ultime cose, poi uscii.

Louis era seduto sul divano ad aspettarmi.
-"Sai Sam, ho una buona notizia!"
-"Dimmi! Ho proprio bisogno di belle notizie in questo momento" sorrisi amaramente.
-"Beh non c'è piú bisogno di entrare di nascosto a quella villa per prendere libri...ho un amico. Molto informato sull'argomento 'vampiri', così ho chiesto a lui per la trasformazione." io ero allibita.
Ma chi era sto tizio cosí preparato?
-"Uhm. Dovrebbe essere un bene, basta che non gli abbia detto a che ti servono queste informazioni" i miei occhi stavano giá prendendo sfumature rossicce.
-"Calma calma calma! Non gli ho dovuto dire nulla, è un tizio particolare, abita in fondo all'angolo, comunque" io ritornai calma e annuii.
-"Dovrai bere il mio sangue e poi, fermandoti un momento, dovrai farmi bere due gocce del tuo" cazzo.
Potevo rischiare di ucciderlo.
-"Tranquilla, ti vedo preoccupata. Mi fido di te, e tu dovresti fare lo stesso" ma lui non sapeva cosa avevo appena combinato qualche oretta fa: due vite stroncate così, la mia trasformazione...
Scoppiai in lacrime.
-"Lou senti io...non sai cosa mi è appena successo. Ho ucciso due persone solo per una voglia innata di sangue, sono diventata per un'ora un vero e proprio killer. Ho paura di non riuscire a fermarmi. Harry non c'è."

Lou trattenne il fiato: aveva uno sguardo chiaramente preoccupato. Sapevo peró, che quando si metteva in testa qualcosa, la portava a termine.
Deglutii.
-"Sammy facciamolo" io chiusi gli occhi per un attimo.
Strinsi i miei pugni fino a farmi male. Annuii debolmente. Lou porse il suo collo alle mie fauci. Emanava un odore molto attraente. I miei denti crebbero, gli occhi mutarono. Cercai di mantenere la lucidità mentale.
Lou rimase in silenzio, trattenendo il fiato.
Provai a non fargli male, facendo il tutto il piú velocemente possibile.
Fui inebriata da quel turbine di sapori. Gocce di sangue caldo mi colarono sulla gola. Sentii dire da Lou a fatica un 'ora Sammy..." non riuscivo a fermarmi.
Il richiamo all'istinto era piú forte di me. Gridai dentro me stessa di fermarmi e, sudando, smisi di bere.
Lou ora era pallidissimo e sporco di rosso. I suoi occhi stavano perdendo vitalitá. Velocemente mi graffiai e feci scivolare due gocce nella bocca di Louis che, a fatica, inghiottì.
Mi accasciai a terra, ero stremata. Non sapevo ora quanto sarebbe durata la trasformazione ma non ebbi neanche il tempo di chiedermelo: gli occhi di Lou si allargarono. La sua pelle prese un colorito pallido e il piccolo squarcio sul collo si richiuse in poco tempo.
Si alzó in piedi: era un vampiro.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Trappola ***


Senza perdere altro tempo, ci dirigemmo alla villa: avevo una disperata voglia di vedere come stava Harry.

-"Ehi, sai che ora posso leggere i tuoi pensieri vero?"
-"Si."
-"Stai calma. Entro stasera avrai il tuo Harry." sorrisi e lui ricambió.

Ci prendemmo poi per mano e ad una velocità sovrumana raggiungemmo la villa. Tutt'intorno era deserto.
Io e Lou mollammo la mano e ci osservammo intorno.

-"Vedi qualcuno Sammy?"
-"No per fortuna. Vieni andiamo alla finestrella che ti ho detto." il sole intanto stava nascendo, e con esso la luce e il mio, nostro indebolimento.
Vidi il retro della villa: d'istinto accelerai il passo: Lou mi seguiva a ruota. Ecco la finestrella.
Iniziai ad agitarmi e i miei occhi cambiarono colore. Mi avvicinai alle sbarre e osservai: vuota. La stanza era vuota. Come era possibile cazzo. Mi voltai verso Louis.
-"Vuota? Sicura che era qui?!" annuii.
-"Lo avranno sicuramente spostato. Come lo troviamo?"
-"Seguiamo il suo odore" iniziammo a fiutare l'aria.
L'odore di Harry era accanto a noi, ma non riuscivo a capire dove.
-"Sammy sono un genio: la traccia di odore va su! Sarà ad un piano della villa dobb..." lo abbracciai. Louis sorrise sorpreso.
-"Ehi dai. Muoviamoci" mi accarezzó i capelli poi, prendendoci per mano e sfruttando le nostre forze, salimmo utilizzando la grondaia di ferro dell'edificio.
Avevo paura delle guardie, ma ero troppo infuriata col mondo e con Costant per preoccuparmene.
Raggiungemmo la finestra piú in alto, zona da cui proveniva il profumo di Harry. Aprimmo silenziosamente la finestra, dato che la stanza era buia e silenziosa.
-"Vieni Lou" sussurrai.
-"Arrivo!" mi raggiunse anche lui entrando.
Iniziai a vedere al buio: qualche mobile, qualche pianta, una scrivania...l'ufficio di Constant! Iniziai a preoccuparmi.
-"Lou cazzo dobbiamo andarcene da qui in fretta: Harry non sarà di certi qua e..." si accesero dal nulla le luci.
Mi accecarono per un nanosecondo, poi ripresi il controllo.
Lou era accanto a me, piuttosto sorpreso.
Un uomo in giacca e cravatta, accanto all'interruttore della luce vicino la porta, sorrise e fece due passi verso di noi. Non era un uomo, nemmeno un vampiro, era Constant.
Cercai Lou con lo sguardo, ora avevo tanta paura.
Non lo trovai.
Sentii un fruscio alle mie spalle e due vampiri barbuti e armati mi bloccarono l'accesso alla finestra, ero in trappola. Guardai con odio Constant.
-"Dove cazzo è finito Lou?! Rispondi!"
Mi arrivó uno schiaffo da uno dei barbuti, che poi mi bloccó con le braccia.
-"Porta rispetto a quelli piú grandi di te, bambina" mi sibilarono alle orecchie i due.
Provai a scalciare per liberarmi ma, nulla. Constant sembrava compiaciuto. Volevo spaccargli la faccia con una spranga. Si avvicinó di più a me, prendendomi il mento con due dita.
-"Cosa credevi di fare novellina? Entrare dal nulla nella mia villa e salvare il tuo fidanzatino? Risposta errata. Hai solo perso il tuo unico amichetto. Inoltre sei arrivata tardi: abbiamo fatto a pezzi Harry a morsi."
Qui mi alterai. I miei occhi iniziarono ad arrossarsi, i miei denti ad allungarsi. Le pareti iniziarono a vibrare. Sputai in faccia a Constant.
-"Lurida stronza! Te la faccio passare io la voglia di sentirti un lama! Portatela via"
-"Mi fai solo pena. Non ti conosco molto ma so già che tipo sei. Da solo saresti un'annullità. Non so neanche come hai fatto a diventare capo dei vampiri..." mi arrivó un pugno allo stomaco che mi fece sputare sangue.
Venni poi trascinata via dalle guardie. Constant intanto si sedette alla sua scrivania, piuttosto irritato e con il mio sputo che ribolliva sulla pelle.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Harry! ***


Ero in trappola.
I tipi barbuti mi avevano sbattuta in una stanza chiusa a chiave. Per la loro spinta ero finita con la faccia a terra.
Non feci in tempo a girarmi verso la porta che quei due l'avevano chiusa. La presi a pugni per un po', lasciando delle grosse conche. Disperata, mi accasciai a terra.
Sentii le lacrime nascere nei miei occhi. Nascosi la faccia tra le mie ginocchia. Silenzio e solitudine attorno a me.
Ad un certo punto sentii qualche parola biascicata. Provai ad ascoltare meglio.
-"Lou? Sei tu?" smisi di piangere.
Di nuovo parole biascicate. Mi avvicinai di piú al rumore.
Stavo per piangere dalla gioia: Harry.
Era in un angolo, sempre incatenato e malmesso ma, alla mia vista, aveva alzato la testa provando a sorridere.
Quanto mi erano mancati i suoi occhi.
Ma che dico: tutto! Gli corsi incontro, abbracciandolo.
Era gelido.
Non lo volevo piú lasciare. Lui mi guardó e fece uscire qualche parola a stento.

-"Sam...quanto mi sei...mancata"
-"A perchè tu no?" smisi di abbracciarlo e lo guardai sorridendo.
-"Allora adesso ti tolgo ste catene e poi parliamo meglio che dici?"
Annuí.
Mi si stringeva il cuore. Fino a pochi giorni fa era l'essere piú forte che conoscevo, ora era impotente verso tutto.
Presa dalla rabbia e dalla frustazione ruppi quelle catene e le scagliai lontanto da noi.
Lui si alzò, iniziando a muovere piano le braccia.
Aveva la maglia strappata e rossa di sangue. L'occhio nero stava andando via. I denti erano tornati normali.
-"Harry non riesco a vederti in questo stato. Quel lurido bastardo ti ha..."
Harry si avvicinó a me, chiudendomi le labbra con l'indice. Mi portó a sè con le mani, facendole trapassare tra i miei capelli. I nostri nasi si sfioravano e le nostre fronti erano a contatto. Arrossii e lui sorrise.
Le nostre labbra stavano per incontrarsi quando arrivarono rumorosamente le guardie barbute.
Harry chiuse gli occhi e io per lo spavento mi allontanai da lui. Quella piú massicciá ci guardó stralunati, prese poi Harry a pugni. Io non potevo reagire, la guardia mi ghermiva. Harry era troppo debole per combattere. Iniziai a gridare dal dolore.
Finalmente la guardia smise di malmenarlo.
Una delle due prese lui per un braccio e l'altra mi strattonó via con loro.
Per lo meno se ci portavano via io e Harry stavolta andavamo nello stesso posto. 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Fuga dai non sentimenti ***


Non ce la facevo piú a stare imprigionata tra le mani di quelle guardie.
Guardai Harry: a quanto pare nemmeno lui.
Dovevo ragionare su come fuggire e salvare Harry ma, Louis? Non mi rimaneva che aspettare.
Ancora una volta rividi Constant nel suo ufficio. Ci fecero sedere su due sedie di fronte alla scrivania. Era ricomparso il cane vampiro, che ci osservava digrigninando i denti. Avevo già paura di mio i cani, figuriamoci quelli non morti. I due tipi barbuti vennero congedati con una mano da Constant.
Harry era accasciato sulla sedia e aveva uno sguardo serio verso quel bastardo. Io ero aggrappata alla sedia. Quell'uomo mi metteva timore ora. Non tralasciava nessuna espressione.
Silenzio.
Finalmente parló, rimanendo seduto sulla sua poltrona.

-"Non capite vero" capire cosa? Sto stronzo non capiva che rendeva la mia 'vita' un inferno.
Mi squadró male. Ah giá che leggeva il pensiero.
-"Io non voglio farvi del male, siete voi che mi ci costringete." mi lasciai sfuggire uno sguardo d'odio. Harry accanto a me non reagiva, credo fosse stufo di tutto.
-"Il legame che state creando tra di voi...è quello che mi preoccupa. Non potete fare quello che vi sentite, siete non morti. I non morti non devono provare emozioni." stavo in silenzio se no lo avrei preso a insulti. Costant prese un respiro profondo.
-"Facciamo così: visto che sono magnanimo, vi propongo una condizione. Non vi dovrete piú sfiorare, e io vi lasceró stare. Tornerete nella comunitá dei vampiri, starete sereni ad uccidere gente insieme agli altri vampiri, che sottolieo, non provano emozioni particolari."
-"Dov'è Louis." chiesi con voce flebile.
-"Sono io che parlo qui. Comunque è a casa sua. Segregato, ma a casa sua. Non voglio che si faccia male. Sono buono eh?" quell'essere mi faceva proprio vomitare.
Sorrise maliziosamente.
-"Quindi accettate la condizione?" silenzio.
-"Si fotta. Lei e le sue condizioni." Harry aveva parlato. Lo aveva detto con tono ricco di odio. Strinse poi i pugni e, raccogliendo tutte le sue forze, si alzó, mi prese per mano e, con la sua velocitá ancora più sviluppata mi portó via dalla villa.
Costant provó ad inseguirci gridando alle guardie di aiutarlo. Avevo l'adrenalina a mille.
Finalmente ci fermammo. Eravamo in un prato verde, poco fuori da Londra.
-"Qua dovremo essere al sicuro.." così dicendo Harry si accasció a terra sfinito.
-"Harry!" niente.
-"Harry ti prego!" mi stavo preoccupando. Ragiona Sam ragiona. Nutrimento. Cosí Harry si sarebbe ripreso.

Lo nascosi dietro ad un albero. Era svenuto. Con velocitá mi mossi a cercare un uomo. Ne trovai uno vicino ad una casetta: era una specie di poveraccio, gli avrei fatto un favore uccidendolo probabilmente.
Lo stordii poi, con fatica, lo portai sulle spalle da Harry.
Mi risparmiai la scena in cui Harry prosciugava l'uomo.
Dopo aver bevuto Harry aveva preso un colorito pallido piú comune. Stava sempre seduto appoggiato all'albero.
Mi misi in ginocchio accanto a lui e, avvicinandomi, gli pulii il viso dal sangue con le dita. Ora aveva un aspetto piú normale e sembrava essersi ripreso.
Io non sapevo piú in che stato fossi, l'importante era Harry.
Pensai a Louis. Secondo Costant era segregato. Speravo stesse bene. Ora peró non potevo proprio andare a controllare, io e Harry eravamo troppo deboli.
Mi appoggiai al suo busto. Si alzava e si abbassava lentamente: mi cullava.
Harry inizió ad accarezzarmi la schiena e io mi rannicchiai più a lui. Mi bació la testa.
-"Grazie" mi sussurró all'orecchio.
-"No grazie a te. Mi hai salvata"

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** 'Il borgo' ***


Aprii gli occhi: era notte inoltrata ormai.
Mi alzai delicatamente dal busto di Harry, sveglio e che mi osservava.
Sorrisi, si era ripreso.
-"Sam, buongiorno"
-"Beh anche buonanotte. Dove siamo? Ieri ti ho seguito senza vedere dove andassimo"
-"Francamente non lo so neanche io, siamo fuori da Londra comunque. Inoltre credo che da adesso i vampiri ci daranno la caccia...siamo una specie di emarginati" a quanto pareva...solo che non me avevo ancora afferrato il motivo.
-"Ma tu sai cosa intendeva Costant?"
-"No. Ha accennato ai sentimenti ma, non ha importanza. Ora io e te possiamo fare quello che vogliamo" sorrise e io ricambiai.
-"Se non ti scoccia io inizierei dal mangiare"
-"Eccola. Ora avrai sempre fame" mi ritornó alla mente la sera in cui avevo ucciso quei due...lui ci scherzava su ma ora avevo il terrore che riaccadesse.
-"Cosa succede? Scherzavo eh"
-"Si no lo so" dissi pensierosa.
-"Dai vieni" mi strinse la mano e in pochi secondi avevamo raggiunto un villaggio.

Iniziammo a camminare normalmente tra la poca gente che c'era in giro, piú che altro ubriaconi. Indicai con lo sguardo un uomo, piú o meno sulla trentina a giudicare dall'aspetto, a Harry, che annuì.
Con velocitá lo strattonai lontano dal centro abitato e iniziai a bere: mi era mancato quel sapore.
Questa volta con Harry accanto mi fermai. Portai poi la vittima svenuta davanti una casa.
Sazi iniziammo a correre verso un altro centro abitato, circondato da campi giallastri e stradine di terriccio. L'alba era alle porte, così andammo in una specie di hotel, 'Il borgo', dove venimmo accolti da una donna, piuttosto assonata.
Harry salutó cordialmente poi, con un cenno, indicó il piano di sopra. La donna era passata da uno sguardo assonnato ad uno inespressivo e vaquo: non capii il perchè. Con movimenti quasi robotici ci condusse su per le scale verso una stanza.
Rimasi in silenzio per tutto il tragitto ma, una volta entrai nella stanza e chiusa la porta alle mie spalle, guardai Harry con occhi interrogativi. Lui si era giá buttato sul letto a pancia in sú.
Il letto era matrimoniale e appena fatto, vi era una tivú quadrata, un frigo bar e un bagno. Non era proprio il lusso in persona.
-"Che gentile la cameriera eh?"
-"Si Harry ma mi sembrava stranita" quel ragazzo mi guardó con sguardo divertito.
-"Mai sentito parlare di ipnosi?"
-"Che cosa?!"
-"Ipnosi. Controllo della mente. Ahhh che stupida che sei" lo guardai storto.
-"Ciccio so che cos'è l'ipnosi, il mio 'che cosa?!' era perchè non sapevo che la sapessi utilizzare." mi buttai sul letto accanto a lui, anche io a pancia in su.
Harry rotoló sopra di me. Io rimasi sorpresa ma lo guardai negli occhi sorridendo.
-"E dimmi, non è che hai ipnotizzato anche me?"
-"Pff, non ho bisogno di simili trucchetti, sono troppo affascinante"
-"Ma smettila" rimanemmo in silenzio a guardarci.

Il suo busto era sul mio. Aveva degli occhi bellissimi, che chiuse all'istante, avvicinando le sue labbra rosa chiaro alle mie. Chiusi anche io gli occhi e ci baciammo. Harry poi mise le sue mani tra i miei capelli, sempre baciandomi. Venni percossa da un brivido. Mi prese poi un'energia elevata per tutto il corpo. Notai che stavo luccicando e Harry con me: non ci interrompemmo e, con velocitá iniziammo a spogliarci e a lasciare un segno corporeo del nostro affetto. O come la chiamava Constant: emozione da non morto.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Lottare ***


Era stato fantastico. Mi ero sentita amata davvero per la prima volta, non un semplice passatempo.
I suoi occhi poi erano indelebili nella mia mente.
Ora ero a letto, sotto le coperte e a guardare il soffitto: molto interessante.
Non avevo proprio voglia di alzarmi, ero come stremata dopo una fatica. Ma perchè stavamo brillando prima? E la forza che aveva invaso il mio corpo? Inoltre, ora che osservavo la stanza, notai il muro crepato e delle piccole macerie ai piedi del letto.
Soffiai su una piuma che avevo sul naso, credo avessimo rotto anche un cuscino.
Poteva essere imbarazzante come cosa ma mi sentivo realizzata: anche se sembrava dai residui che avessimo lottato. In un certo senso era quello che avevamo fatto: lottare. Lo stavamo facendo tutt'ora del resto.
Lottare contro la nostra stessa natura, contro i nostri simili o Costant.
Lottare.
Questo avremmo fatto per l'eternitá, ed ero pronta. Ma solo perchè avevo quel ragazzo accanto.
Iniziavo a dipendere da lui ed ero un po' intimorita da questa cosa.
Spostai il mio sguardo per la stanza: Harry non era a letto. Notai una portafinestre aperta: dava ad un piccolo balconcino.
Decisi di alzarmi, stiracchiandomi a fatica. Mi rimisi i vestiti e raggiunsi il balcone: la vista era spettacolare al contrario di quello che si poteva immaginare.
Inanzitutto stava sorgendo il sole, dietro qualche albero. Lo sfondo che si notava peró era un enorme prato che dava un senso di infinito. Harry era da un lato della transenna a guardare dritto verso il sole. Gli sfiorai con una mano la sua spalla e lui si giró.
-"Ti vedo pensieroso, tutto a posto?"
-"Hai notato come brillavamo?"
-"E come potevo non notarlo?"
-"Ho paura Sammy. Ci stiamo immergendo in qualcosa piú grande di noi"
-"Anche io ho paura, ma sono con te quindi il resto non conta"
-"Come sei dolce di prima mattina" mi sorrise avvicinandosi al mio viso. Io sorrisi.
-"Tranquillo che verso sera mi inacidisco"
-"Mmh"
-"Scemo" un bacio.
-"Stupido" secondo bacio.
-"Ma mi lasci parl..." terzo bacio. Mi allontanai ridendo.
-"Che palle che sei"
-"Ricorda che sono un playboy baby"
-"Certo certo. Vado a farmi una doccia"
-"Poi ti raggiungo" lo fulminai con lo sguardo e mi diressi al bagno.

Non era proprio un granchè ma almeno c'era l'acqua calda. Mi spogliai. Un getto bollente inondó i miei capelli.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** In trappola. Di nuovo. ***


Ero in totale relax quando tutto viene interrotto da un caos all'esterno.
Sento Harry aprire la porta del bagno e dirmi un 'non uscire per nessun motivo' poi la chiude velocemente.
Che stava succedendo? Spengo il getto d'acqua rimanendo col fiato sospeso.
Sento Harry insultare due tipi (uomini dalla voce). Poi devono aver iniziato a lottare (dalle urla e dal rumore di pugni). Qualcuno sbatte contro la porta del bagno: Harry grida di dolore. Stavo per reagire ma mi trattengo. Altre urla e un porta che sbatte.
Corro fuori presa dall'ira e giá quasi traformata nel vampiro che è in me. Vedo conche nel muro e il letto capovolto: prima un nido d'amore, ora d'odio. Cerco preoccupata Harry.
Lo vedo in piedi vicino al balcone che si pulisce una strisciolina di sangue dalla guancia. I denti si ritirano in quell'istante e gli occhi ritornano smeraldi.

-"Che è successo?!"
-"Due spie di Constant: ci hanno trovati. Sammy dobbiamo correre. Dobbiamo fuggire. Avrei voluto piú momenti di tranquillitá con te ma..."
-"No problem. Mi vesto e andiamo" corro in fretta in bagno.

Inizio a vestirmi quando qualcuno mi prende per la gola, bloccandomi il respiro.
Scalcio e con tutte le mie forze provo a voltarmi: vedo una figura sfocata e poi il buio.
Merda.
Sento Harry gridare un 'tutto bene?' ma non riesco a rispondergli.
Mi ritrovo in un lampo da tutt'altra parte: una specie di rifugio. Apro infatti gli occhi e vedo questo monolocale occupato da tre uomini, vampiri dal colore pallido della pelle e dalle sfumature delle iridi.
Il tipo che mi ha presa continua a trattenermi stritolandomi le braccia fino a farmi male. Gli uomini attorno a me ridono di gusto.
Uno dice allegro 'Constant sarà contento!' ecco spiegato chi c'è dietro a tutto ció. Li guardó con odio.

-"Che cazzo volete da me?"
-"Calma biscottino o ti si sciupa la lingua. Abbiamo il compito di darti a Constant. Ci penserà lui a te."
-"Insomma siete dei burattini"
-"Pff. Lo facciamo solo per il guadagno" risponde irritato un altro. Non ci sono uomini piú fedeli di quelli comprati. Non potevo convincerli a lasciarmi andare.

Provo a fiutare gli odori attorno a me, cercando quello di Harry. Spero proprio mi venga a salvare. Odio fare la parte della pruncipessa sulla torre ma, in questo momento non posso proprio fare nulla contro quattro vampiri.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Will? Will. ***


Ero legata ad una sedia.
Quei tipi continuavano a ridere e a vantarsi delle cose che avrebbero fatto con la ricompensa di Costant. Secondo me non li avrebbe pagati manco a piangere, ma fatti loro. Piú che altro dovevo fuggire.
Harry grazie al cielo non lo avevano trovato ma non si faceva neanche vedere, dovevo agire.
Il momento adatto si presentó quando entró un uomo. Era alto, sulla trentina, con una faccia amichevole. Tutti lo salutarono chiamandolo Will.
Will mi guardó serio, poi si rivolse ai miei rapitori.

-"Quella è la Sam che vuole Costant?"
-"Esatto Will, puoi divertirti un po' con lei prima che venga distrutta da Costant!" cosa?! Col cavolo. Iniziai ad agitarmi e intanto Will si avvicinava a me. Iniziai a sudare freddo.
Gli uomini attorno ridevano di gusto.
Will mi prese il.mento, sollevandomi la testa e guardandomi negli occhi.
Mi arrivó una frase in testa detta con la sua voce, credo per telepatia.
'Tranquilla Sam non ti faró del male' io gli risposi allo stesso modo, sorpresa di poterlo fare. 'Si e allora cosa hai intenzione di fare?' mentre comunicavamo lui mi carezzava il busto, facendomi irrigidire.
'fidati, io sono con chiunque vada contro quel tiranno di Constant'.
'E allora ti fingi amico loro?'
'Wow sei sveglia'
'Non puoi smettere di toccarmi?'
'Scusa ma no, mi farebbero fuori se la smettessi. Ah tra poco arriva Harry' ebbi.un sussulto di gioia.
Sforzai peró di rimanere impaurita.
'Oh calma. Cazzo mai visti sentimenti piú forti, ci credo che Constant vi teme. Beh allora ci aspetta qua fuori, io li distraggo tu scappa e aspettami fuori eh?' gli avrei chiesto altro ma non ne ebbi tempo: con un gesto fulmineo Will mi taglió le corde pou si diresse dai rapitori con fare amichevole.

Finalmente ero libera. Aspettai qualche secondo poi, preso un respiro profondo, scappai fuori sfondando la porta a spallate.
Will intanto prendeva a pugni i quattro poi, quando distrussi la porta, scappó con me fuori.
Intravidi Harry vicino ad una balla di fieno in mezzo ad un campo vicino.
Ero radiosa.
Con mio stupore iniziai a brillare. Corsi all'impazzata.
Saltai al collo di Harry stampandogli un bacio, facendolo brillare a sua volta. Will ci raggiunse.

-"Ragazzi mi spiace interrompervi ma ci inseguono, presto seguitemi a ruota" Harry annuì serio, poi mi avrebbe spiegato come si conoscevano.

Venni trascinata da Harry a velocità folle e ci ritrovammo tutti e tre in una cittadina tranquilla. Era pomeriggio inoltrato e senza troppa fatica trovammo una stanza d' albergo, senza ipnosi o altri trucchetti. Salimmo velocemente alla nostra stanza e Will chiuse la porta a chiave giustificandosi con un 'non si sa mai'. Mi stava giá simpatico.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Quel Will? Proprio quello. ***


Will si sedette su una poltroncina di legno ad un angolo. Io guardai Harry, in attesa che mi spiegasse.

-"Sam...lui è Will"
-"Si lo avevo intuito, ma come vi conoscete?!" Harry si passó una mano tra i ricci e mi guardó dritto negli occhi.
-"Sono un amico di vecchia data..." disse tra sè e sè Will.
Harry lo fulminó con lo sguardo. -"Sam. Lui è QUELL'amico di vecchia data. Quello che in una notte ha cambiato radicalmente la mia vita." io ero esterrefatta.
-"E come, c'è perchè lo hai chiamato?"
-"Per salvarti. Solo per quello. Non sapevo da chi farmi aiutare e ho trovato lui giá al corrente della nostra fuga da Constant."
-"Harry non torniamo sull'argomento di quella sera, quel che conta è che Sam è salva no?" disse Will sorridente. Harry peró non sorrideva.
-"Scusate ho bisogno di stare da solo per un poco." e se ne andó nell'altra parte della stanza.

Non pensavo che Will fosse quell'amico. Se non ci fosse stato lui Harry sarebbe morto molto tempo prima di conoscermi e io al momento sarei viva. Com'è strana la vita.
Continuavo a fissare Will, provando a leggergli la mente.

-"Senti Sam vuoi una foto? Perchè mi guardi così? Ah e sprechi tempo a provare a leggermi la mente. Sono allenato a mantenere privacy" disse lui beffardo.
Io voltai subito lo sguardo verso la finestra, trattenendo un sorriso. Volevo fargli tante domande, ora che Harry era di lá, ma non ne avevo il coraggio.
-"Senti ti vedo sulle tue, che vorresti sapere da me?" lo guardai.
-"Semplicemente tutto. Chi ti ha trasformato? Perchè quella sera hai trasformato Harry? Quanti anni hai realmente?"
Will prese un respiro profondo, portandosi le mani dietro la nuca.
-"Che tipetto sveglio che sei. Ci credo che Harry prova certi sentimenti nei tuoi confronti. Beh partiamo dal principio: Costant mi ha trasformato, qualche giorno prima che mordessi Harry. Ci sei passata anche tu no? La prima volta che odori sangue umano...non me riesci a stare lontano. Harry era venuto da me quella sera. Per me. Io non mi sono trattenuto ed è successo quello che è successo. Sai, me lo ricordo ancora, roseo intendo. Ora è pallido come me. Da quella sera Harry non mi ha piú voluto vedere: credo abbia ucciso qualcuno importante per lui a quei tempi. Sono pentito di quello che ho fatto. Ma ormai è successo. Ah e ho tipo...uhm...500 anni? Si 500." strinsi i pugni.

Costant.

Era partito tutto da lui, lo avrei ucciso con le mie stesse mani. Non ce l'avevo con Will per la trasformazione di Harry. In fondo rientrava nella normalitá adesso.

-"Ed è per questo che odi Costant?" Will portó i suoi occhi color ghiaccio nei miei.
-"Odiare? Pff. Credimi Sam: odiare è solo la minima cosa che provo verso Costant, lo voglio smembrare con i miei stessi denti" 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Servizio in camera ***


Harry torna da noi appena Will finisce di parlare: credo che ci sentisse.
Corsi ad abbracciarlo, non sapevo il perchè nè come ma mi sentivo di doverlo fare. Harry ne rimase sorpreso e si irrigidì per un attimo, poi mi abbracció anche lui. Sentii la sua faccia tra i miei capelli. Il suo cuore, freddo e gelido come il mio, ebbe un sussulto ed entrambi iniziammo nuovamente a brillare.

-"Ehi che cosa succede qui?" chiese Will spaventato.
-"Non ne ho idea. Ogni volta che abbraccio o bacio Sam succede questo. Te sai il perchè?" io mi staccai da Harry e, tenendolo per mano, mi voltai verso Will.
Giá, perchè accadeva? Will sembrava pensieroso. Noi non smettevamo di brillare e mi sentivo piena di energia.
-"Forse ho capito perchè Costant teme il fatto che stiate assieme. Provate emozioni piú grandi, che non interessano l'esistenza di un vampiro. Vi sentite anche forti vero?"
-"Io vengo pervasa da un'energia strana"
-"Io invece mi sento capace di poter fare ogni cosa" lo guardai. Tornai poi a guardare Will, che sembrava sempre piú pensieroso.
-"Ragazzi, se volete potete riuscire ad eliminare Costant vi rendete conto?" che cosa? Pensava davvero di poter distruggere quel mostro usando semplicemente il nostro amore? A quanto pare si.
Allargai gli occhi. Harry non era meno sorpreso di me.
-"Will e come facciamo? Ci baciamo e intanto lo prendiamo a pugni? Non ha senso." sorrisi.
L'idea era buffa ma aveva ragione.
-"Si. Beh dovrete lavorarci su. Ora che ne dite di un servizio in camera?" Così dicendo Will chiamó dal fisso dell'albergo la cameriera.
-"Will sei proprio un bastardo"
-"Si Harry ci provo" stavano sorridendo entrambi. Io ero l'unica idiota che non capiva?

Guardavo entrambi in modo interrogativo. Non feci in tempo a chiedere che una voce docile di donna chiese il permesso di entrare.

-"Venga venga" rispose Will in modo divertito.

Entró la cameriera: cicciottella e con una crocchia di capelli sul nero.

-"In cosa posso esservi utile...Oh per Dio!" la sua faccia mutó in un espressione spaventata.

Guardai nella sua stessa direzione: Harry aveva gli occhi rosso sangue e i denti in rilievo. Will chiuse la porta con un colpo del piede, tirandosi su in piedi dalla poltroncina e trasformandosi anche lui.
Oh. Ora avevo capito il senso del 'bastardo' a Will. Per servizio in camera non intendeva cibo portato dalla cameriera ma, cibo in forma di cameriera.
Sospirai rassegnata e mi trasformai.

-"Siete davvero malvagi"
-"Lo so piccola" rispose Harry iniziando ad avvicinarsi alla povera donna.
Quella inizió a cacciare un urlo di terrore che mi fece accapponare la pelle e qui Will, svelto, le tappó la bocca.
Mi guardó sorridendo con quei suoi occhi magnetici.
-"Prego prima le signore"
-"Uh sono lusingata!" risposi con la voce in falsetto e avventandomi sulla donna, iniziando a bere il suo sangue.
Avevo una fame.
Sazia, mi fermai, lasciando spazio anche agli altri due.
I miei occhi tornarono normali e andai in bagno a sciaquarmi.
Quando tornai all'ingresso, la cameriera era accasciata a terra morta, tutta sporca di sangue.

-"Bene,- dissi sorridendo maliziosamente- chiamiamo altre cameriere per pulire il tutto?" Harry e Will mi guardarono, sorridendo all'idea ed annuendo.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Il signorino Howard e la signorina Lazy ***


Eravamo tre stupidi: avevamo attirato l'attenzione di tutti su quell'albergo per via delle sparizioni 'casuali' delle cameriere.
Potevamo attirare anche i seguaci di Costant e l'idea non era così allettante: così stavamo scappando di nuovo verso cittadine sconosciute del Regno Unito.
Avevamo raggiunto una specie di locanda stavolta. Era gestita da due donne.
Giá solo alla nostra entrata lanciavano troppe occhiatine ad Harry: le avrei uccise in seguito. Dopo le loro moine verso i miei due compagni, avevamo raggiunto la nostra stanza. Will poi aveva deciso di uscire a documentarsi sui nostri misteriosi brillamenti, così io e Harry rimanemmo da soli. Appena Will chiuse la porta, Harry mi guardó maliziosamente.
I suoi occhi si allargarono, diventando di un verde piú intenso. Lo guardai stranita.

-"Ha-Harry, gli occ-occhi. Vatti a vedere in bagno" andò in bagno preoccupato e dopo poco tornó da me.
-"Non so. Non mi era mai successo. Sarai tu che mi fai questi effetti." Così dicendo si mise a gattoni sul letto matrimoniale. Io ero seduta accanto a lui e lo guardavo seria.
-"Che hai?" si mise seduto per un attimo, spostando delicatamente con una mano il mio viso verso il suo.
-"Sono preoccupata. Tutto qua." Harry stava in silenzio ascoltandomi. Lasció il mio viso libero di muoversi.
-"Queste cose ti erano mai successe con altre ragazze non morte?" Harry mi guardó ridendo. Mi mise stesa sul letto e si mise a gattoni su di me.
-"Se mi fai ste domande non hai proprio capito un cazzo di me. Sam, sei la prima che mi fa battere il cuore da quando ho smesso di vivere" arrosii. Sapeva proprio essere dolce quel ragazzo.

Strofinó il suo naso contro il mio, socchiudendo gli occhi. Io sorrisi e lo baciai appassionatamente. Gli strinsi con le mani i ricci, portando la sua testa sempre piú vicina alla mia. Sentii la sua mano sotto la mia maglia: ero tutta un brivido.
Inizió nuovamente lo strano fenomeno del luccichio ma sia io che Harry lo ignorammo. Si sfiló i pantaloni.
Iniziammo ad avvicinare i nostri bacini, aumentando l'affetto che provavamo l'uno per l'altro e la voglia di diventare sua in quel momento. Fummo interrotti da un bussare.
Harry sbuffó e rotoló accanto a me rivestendosi. Io mi passai le mani sugli occhi e mi rimisi i vestiti. Se era Will lo avrei ucciso con le mie stesse mani. Invece era una delle due gatte morte della direzione. Chiese il permesso di entrare. Io mi sedetti di scatto.

-"Harry col cavolo che entrano, quelle ti divorano con gli occhi" lui si mise su un fianco, osservandomi soddisfatto.
-"Sammy non sarai mica gelosa?" mi voltai.
-"Chi io? Naa" la donna entró senza aspettare il nostro permesso: cosa che mi irritó alquanto.
-"Salve signorino Howard, abbiamo pensato, io e l'altra proprietaria, di portarle il piatto della casa, sa, ci sembrava così pallido!" io tossii rumorosamente. Per tutta risposta la gatta morta mi squadró con disinteresse.
-"Beh non credo che stesse facendo nulla di importante, ma glielo lascio qui sul comodino, se ha bisogno siamo al piano di sotto ma, chiami pure me" la volevo incenerire. Harry invece era divertito molto dalla cosa.
-"Signora" disse lui
-"Mi chiami pure signorina, Howard" qui mi intromisi io:
-"Il signorino Howard Sullivan non se ne fa nulla dei suoi pranzetti fatti in casa, e io personalmente glieli ficcherei su per qualche sua incavitá, quindi sloggi HA CAPITO?" il colore dei miei occhi mutó.
La donna cambió sguardo: uno piú vacuo e spento.
-"Certo signorina Lazy, come desidera" e uscì.
-"Wow Sammy, quando sei gelosa riesci pure ad ipnotizzare la gente"
-"Non pensavo neanche di riuscirci" sorrisi e abbassai lo sguardo. Harry si ributtó a pancia in su.
-"Il pranzetto poteva essere buono" disse Harry in tono lamentoso
-"Certo. Perchè un vampiro mangia ravioli"
-"Chi lo sa. Comunque mi hai rovinato il divertimento, dovrai farti perdonare"
-"Uhm, e come?" dissi con occhi sornioni avvicinandomi lentamente al suo corpo.
-"L'idea che hai in mente va benissimo"
-"Perfetto" mi avvicinai alle sue labbra, iniziando a sfilarmi la maglia. Sentii dei brividi sul busto di Harry, che inizió a brillare. Delicatamente iniziai a sfilargli i pantaloni. I suoi brividi aumentarono.
Con uno scatto presi un grosso cuscino accanto a me e glielo buttai sulla faccia.
-"Ahia!"
-"Era l'idea che avevo in mente" e scoppiai a ridere.
-"Ah si? Che cattivella..." si mise seduto e, prendendo un altro cuscino iniziò a 'lottare' contro di me, ridendo come un idiota.
Del resto anche io.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Litigi ***


Dopo molte cuscinate, Will era ritornato in camera. Ci aveva fatto sussultare per il modo violento con cui aveva sbattuto la porta.
Ci guardó seri.
-"Ragazzi, stiamo cercando di farci notare il meno possibile e voi mi rimbambite la dirigente dell'albergo! L'ho dovuta 'sistemare'. Fatelo ancora una volta e col cavolo che vi aiuto." Harry sbuffó, iniziando a tirarsi su dal letto.
Io rimasi stesa su quel materasso morbidissimo.
-"Dai Will, basta prediche. Piuttosto hai scoperto qualcosa?" disse Harry, avvicinandosi a Will, in piedi in mezzo alla stanza.
Lo guardai curiosa.
-"Non molto. Solo cose che si potevano intuire da sole... alcune delle mie fonti sparse per il Regno Unito non sapevano neanche dell'esistenza dei 'brillamenti'. Una cosa è certa: scoprirete voi come e quando utilizzare questa cosa a vostro favore, quindi contro quel verme di Costant" Harry era pensieroso. Io provai e riprovai a riflettere: volevo distruggere quel mostro, anche perchè mi mancava stare lontana da casa mia. Volevo anche riabbracciare Lou, chissà come stava.
-"Ehi Will, tramite le tue fonti non è che potresti scoprire come sta un mio amico?"
-"Penso proprio di si. Come si chiama?" Harry mi guardó sorridendo.
-"Louis. Louis Tomlinson. Ha tipo vent'anni ed è un vampiro"
Qui Harry sbottó. -"Cosa?! Vampiro? Chi lo ha trasformato?"
Will mi guardò annuendo poi disse un 'vi lascio soli'.
-"Harry mi serviva aiuto per salvarti dalla villa di Costant. L'unico era Louis."
-"Ma chi ti ha spiegato come ci si trasforma? E soprattutto ti rendi conto che gli hai rovinato la vita?" qui sbottai io.
-"E tu allora cosa hai fatto con me?! Mi hai forse migliorato la vita?" lo avevo detto davvero? Cogliona cogliona cogliona.
Harry mi guardó con espressione incazzata. Aprì poi la porta.
-"Ti ho trasformata quella sera perchè avevo visto nei tuoi occhi una luce diversa. Costant aveva insistito perchè nessuno trasformasse piú umani ma io ho trasgredito le regole, rischiando la mia 'vita' per te. Renditene conto una buona volta" detto ció si chiuse la porta alle spalle in modo secco.
Ecco fantastico, avevo pure discusso con Harry. Era ovvio che non mi avesse trasformata per divertimento! Stupida.
Peró anche lui, mi considera un irresponsabile: come se abbia provato con ogni mezzo a far cambiare idea a Lou... Sospirai.
Mi rannicchiai sul letto, nascondendo la faccia sulle mie gambe rannicchiate. Volevo piangere, piú come sfogo che per altro. Si stava facendo buio e il mio stomaco borbottó. Quella cazzo di voglia di sangue! Un vampiro perchè non puó mangiare davvero un piatto di ravioli? Presi il cuscino accanto a me e ci nascosi il viso emettendo qualche grido soffocato.
Qualcuno bussó alla porta all'improvviso. Harry? Buttai via il cuscino e mi diressi precipitosamente verso la porta. La aprii di scatto.
-"Harry scusami non volevo dire le cose che ho detto perd... Che vuole?" mi ero interrotta all'istante notando la seconda dirigente dell'albergo con un piatto di bistecche e guarnito con salsine strane.
-"Sai se c'è il signorino Howard?" no ancora no. Ti prego. Stavo ribollendo dalla rabbia.
-"Ma fottiti va!" così dicendo chiusi di scatto la porta: o almeno ci provai. Qualcosa di duro me lo impediva. Un piede. Dio. Era impossibile!

Avevo usato tutta la mia forza! Un piede umano si sarebbe rotto all'istante. Lasciai di scatto la porta: guardando con terrore chi avevo davanti. La donnina si stava alzando: aumentando a sua volta anche i muscoli. Il piatto di carne che reggeva in mano cadde a terra in mille pezzi. Mi ritrovai davanti un uomo. Io arretrai lentamente.
-"C-come cazzo hai fatto a trovarci?!" -"Shh piccola" disse l'uomo avvicinandosi lentamente.
-"Sai ho molte risorse nelle mie tasche." Io ero immobilizzata dalla paura.
Costant.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Rosa ***


Harry entra nella stanza, noncurante di tutto quello che è appena accaduto.
-"Sam, non litighiamo piú occhei?" vede Costant che mi punta un coltello alla gola, tenendomi stretta a lui.

Harry fa cadere una rosa che aveva in mano, evidentemente come pegno di pace. Io stavo piangendo come una bambina. Avevo paura prima, ora che rischiava la vita anche Harry, di piú.

-"Lasciala andare. Subito" così dicendo Harry si trasforma: non lo avevo mai visto piú arrabbiato.
Costant scoppia a ridere, stringendo di piú il coltello alla mia gola: una goccia del mio sangue cade a terra, macchiando il pavimento. Harry stava letteralmente per saltargli addosso ma si trattiene vedendo quella goccia.
-"Fai ridere Styles: davvero. Gli umani quando si innamorano fanno pena. Figuriamoci i vampiri. L'amore per NOI è una calamitá: come puoi vedere sei debole. Senza neanche torcerti un capello, ti ho in pugno."
Io guardai Harry negli occhi: non volevo che gli succedesse nulla di male. Quello stronzo stava creando troppi problemi.
Provai a tirargli un calcio negli attributi ma Costant lo schivó senza troppi problemi e mi ferì col coltello, facendomi gridare di dolore. Non avevo neanche la forza di trasformarmi: Costant me lo impediva.
-"Dimmi cosa vuoi: e la chiudiamo qui. Basta che la lasci stare." disse Harry con tono serio, stringendo i pugni e guardandolo con odio. Costant sorrise.
-"Bene. Visto che l'altra volta non mi avete ascoltato e siete sfuggiti, non dovrete piú vedervi e inoltre uno dei due dovrá consegnarsi a me. Semplice no? Sono un bravo capo, ammettetelo." Harry lo guardó e sputó per terra.
Io intanto provavo con tutta me stessa a liberarmi.
-"Costant, lascia Sam e prendi me."
-"Nono Harry non dire stronzate, non ce la farei a stare senza te figuriamoci con Costant che ti tiene prigioniero: stronzo prendi me. Ti saró più utile." Harry mi guardava e controbatteva. Io facevo lo stesso. Dopo poco Costant fece una faccia disgustata e si intromise.
-"Sono disgustato dalla vostra dolcezza. Penso che prenderó la ragazza. Mi divertiró. Addio Styles." io scoppiai a piangere tendendo le braccia verso Harry.

Lui per tutta risposta si avvento contro Costant che, con una manata, gli fece sfondare il muro.
In un lampo Costant si allontanó da quella stanza d'albergo e, l'ultima cosa che intravidi prima di andarmene, tra le macerie, fu quella rosa: pegno di pace per un litigio troppo insensato.
E pensare che se non litigavamo forse si poteva evitare tutto ció.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Odio ***


Ero nella luce piú totale. Una stanza iperilluminata da lampadine a muro: la luce infatti indebolisce le forze dei vampiri.
Mi ci aveva sbattuta Constant dopo un 'ci vediamo dopo' che mi fece raggelare. Possibile che gli altri non morti non si ribellavano?
Possibile che non capivano quanto odio poteva provare quell'essere? La stanza era piatta, senza mobili nè niente, solo le lampadine e le sue mattonelle bianche.
Mi accucciai in un angolo nascondendo i miei occhi da quelle luci abbaglianti. Mi sentivo come in una cella di un manicomio, solo che il pazzo era quello che mi ci aveva rinchiusa.
Pensa Sam, pensa. Fughe non ne posso fare: aumenterebbe solo la rabbia di Costant e metterebbe a rischio Harry: proprio l'ultima cosa che volevo. Dovevo aspettare che Constant tornasse? A malinquore.
Potevo peró aggredirlo... No. Aveva una forza troppo maggiore alla mia. Harry cazzo dove sei, ho bisogno di te.
Sentii una porta che cigolava: Costant.

-"Ciao Sam. Ora ci divertiamo un po' " rabbrividii. Ero un topo in trappola e il gatto era lui. Non gli risposi, non avevo nè voglia nè forza, per quella fottutissima luce. Mi sollevó in aria, sbattendomi contro il muro.
-"Questo, piccola stronza, è per tutto il tempo che mi hai fatto sprecare. Hai idea di quanto ho dovuto faticare? Meno male che Will..." qui rinvenii. Will? Cosa centrava?!
-"Che centra..Will" dissi debolmente provando a tirarmi su con le braccia.
-"Beh l'ho preso da parte e con le mie buone maniere gli ho chiesto dov'eravate"
-"Si immagino." Venni nuovamente sollevata e fatta sbattere contro il muro. Nessuno sentiva, nessuno reagiva. Ero un antistress per quell'uomo ottuso e tiranno.
-"Sai... Inizio ad annoiarmi facendoti solo provare dolore fisico. Voglio anche farti male dentro." Alzai gli occhi verso di lui.
Voleva stremarmi proprio eh? Tanto non avrei smesso di provare quello che provavo. Costant uscì un secondo e tornó dopo pochi minuti, interminabili, con un ragazzo imprigionato per le braccia.
-"Lou!"
-"Sammy!"
-"Lascialo stare lui non centra niente! Perchè fai così! Perchè!" Costant buttó nella stanza Louis.
-"Perchè voglio vederti distrutta. Tu fino ad adesso hai provato solo il lato 'bello' di essere un vampiro. Per questo sei innamorata. Per questo voglio renderti insensibile a tutto, anche a quello stupido di Harry."

Louis provó a reagire ma venne sollevato in aria come me poco prima e venne scaraventato da un muro all'altro.
Potevo sentire le sue grida, i suoi pensieri.
Potevo sentire il mio odio crescere verso Costant: mi stavo dimenticando gli altri sentimenti.
Contro il mio volere, ma con il volere di Costant.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Piccola rivolta: solo l'inizio ***


Io ero stremata e Louis non era da meno.
Costant stava esagerando decisamente, non avevo piú la forza di fare nulla.
Sento all'improvviso un frastuono enorme all'esterno della stanza. Anche Costant a quanto pare, perchè si allontana da noi per raggiungere la porta.
Non fa in tempo ad uscire che quella viene spalancata da sola: entra un gruppo vasto di vampiri. Tra quelli noto con gioia Will e Harry.
Non ho la forza di alzarmi o gli sarei saltata al collo. Provo a voltarmi verso di Lou e noto che ride.
Che pazzo. E sorrido anche io.
Era un piccolo gruppo ma sufficiente da ridurre Costant a un essere indifeso.
Harry vedo che cerca tra la folla: appena i nostri sguardi si incrociano lui fa una faccia preoccupata e in un attimo è da me. Mi prende in braccio mentre Lou lo prendono altri due giovani vampiri biondi. Tra il casino generale riesco a sussurrare all'orecchio di Harry.

-"Non...litighiamo più eh?" gli occhi di Harry si fanno lucidi e tornano verdi.
-"Chi aveva litigato" mi porta fuori da quella stanza di torture ma prima dà un cenno da lontano a Will, capitano di quei rivoltosi.

Riesco a vederlo che si lancia su Costant. In confronto ai vampiri comuni Costant era davvero alto, ma viene sommerso da morsi e un accumulo di vampiri: finalmente avrebbe avuto quello che si meritava.
Harry corre, corre a piú non posso verso un edificio isolato dalla cittá di Londra.
Da lontano la villa di Costant era sommersa da gente e una parte aveva preso fuoco.
Harry apre la porta di quella casupula con un calcio. Mi posa poi delicatamente su una poltrona: ero rannicchiata e mi sentivo debole e impotente. Harry prende una coperta e me la sistema addosso.
Mi solleva poi il viso in alto e mi osserva. Lo lascia delicatamente e sbuffa.

-"Quel fottuto bastardo fará una brutta fine. Guarda come ti ha ridotto"
-"Ma sono qui. E tu mi hai portata in salvo" dico con voce flebile, sorridendo. Harry si passa una mano tra i ricci.
-"Dovevo proteggerti di piú. Non posso rischiare ancora che accada una cosa del genere"
-"Vieni qui" dico sempre a fatica. Harry si avvicina con sguardo dolce. Si mette poi in ginocchio poggiando le braccia sulle mie gambe. Delicatamente lo porto a me e gli sfioro delicatamente la fronte con le labbra. Continuo poi a guardarlo negli occhi.
-"Sembrerà banale ma... Sento di amarti"
-"Nulla di quello che dici è banale piccola. Anche io lo sento. Per la prima volta dopo non so quanti secoli" mi sfiora poi la guancia con il pollice della mano, togliendomi una goccia di sangue. La porta si apre di colpo e Harry si alza di scatto, facendomi sobbalzare. Erano Will con al seguito i due biondini con Louis.
Il mio Lou. Era conciato quanto me e il brutto è che non centrava un bel niente lui in sta faccenda.
-"Will allora? Avete fatto a pezzi quella merda o no?" Will si sedette su una sedia pesantemente: era stremato. I biondini posarono Lou in camera da letto e salutando scomparirono a velocitá sovrumana.
-"Harry... Non ci crederai ma...si è volatilizzato. Non è morto." Harry inizió a dare di matto.
Io ebbi un brivido: Costant poteva ancora trovarci.
I due gridarono per un po', poi si calmarono.
-"Ho qualcosa di piú importante a cui pensare ora" così dicendo si avvicinó a me, dandomi un bacio.

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Indagini ***


Ormai era da molto che Harry e Will stavano discutendo in sala di Costant.
Io ora ero in camera da letto, accanto a Lou. Mi sentivo meglio dopo essermi nutrita, Lou invece era ancora malconcio.
Gli scompigliai i capelli: era steso su un fianco e ora mi osservava con quei suoi occhi gioiosi.
Io ero seduta a gambe incrociate, guardando ogni tanto la tv a volume basso. Stavano parlando al tg di un cane salvato da un fiume: tutte cavolate per l'auditel. Arrivó una notizia dell'ultima ora che fece scomparire le immagini di quel batuffolo di pelo gioioso: stavano parlando di una villa che aveva preso fuoco. La villa fuori cittá di Costant!
Gridai ad Harry e Will di venire. Lou si mise seduto.
I due ci raggiunsero e alzai il volume. Partì la voce monotona della giornalista

-"...la villa abbandonata ha misteriosamente preso fuoco la scorsa notte, tra le macerie sono stati trovati oggetti che facevano intuire che qualcuno ci vivesse, la polizia ha iniziato gli accertamenti e..."

-"Ecco ora ci si mette pure quel gruppo stupido di umani" io tossii.
-"Ti ricordo Will che Sam e Lou facevano parte di quel gruppo stupido di umani" disse Harry guardandolo storto.
-"Oh scusate. Quindi potete darci informazioni: solitamente che zone tengono sottocontrollo?"
-"In questo caso le zone vicino la villa perchè?" disse Lou debolmente, tirandosi su dal materasso con i muscoli delle braccia.
Will lo osservó
-"Io e Harry pensavamo di andare a cercare qualche inidizio o traccia di odore che possa dirci dove sia amdato Costant" guardai Harry preoccupata.
-"Vengo con voi" Harry mi guardó serio.
-"Col cavolo Sam, devi riprenderti ancora, stai a letto e prenditi cura di Louis" Will intanto annuiva.
Louis intanto si era risteso.
-"Harry non voglio rischiare di perderti nuovamente..." Harry si sedette di fronte a me sul materasso e mi unì le mani con le sue.
-"E non accadrà. Sam te lo giuro di fronte a Will e Louis." lo guardai negli occhi: era troppo sicuro della decisione presa.
Abbassai lo sguardo, annuendo lentamente con la testa. Harry sorrise mostrando quei denti così bianchi.
-"Guardami" mi voltai verso lui, che poggió la sua testa sulla mia, solleticandomi le guance con quei suoi ricci ribelli.
-"Cosa mi hai detto prima"
-"Ti amo." dissi guardandolo sempre negli occhi e arrossendo.
-"Esatto. Proprio per questo devo trovare Costant e ucciderlo, perchè finalmente tu possa amarmi in libertà. Che io possa amarti in libertá" feci un piccolo sorriso: la sua voce roca e lenta era davvero piacevole.
-"Devi sorridere piú spesso, sei ancora piú bella" Lou si rizzó nuovamente a sedere.
-"Ragazzi perchè brillate?!"
-"Lunga storia Lou. Lunga storia" disse Will da un angolo della stanza.
-"Dai piccioncini, tra poco sará notte" mi allontanai da Harry, che si alzò dal materasso e, lanciandomi un ultimo sguardo, uscì dalla stanza con Will.

Abbassai il volume della tv, avevo intenziome di riposare.
Mi coricai e guardai Lou, che aveva gli occhi chiusi. Non riuscivo a non notare la macchia violacea che aveva sulla guancia.
Chiusi gli occhi anche io, affondando la faccia nel cuscino fresco e morbido.
Strinsi i pugni: i pensieri mi andarono su Costant.
Prima di addormentarmi peró, pensai ad Harry e iniziai a sorridere.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Amara sorpresa ***


Aprii gli occhi. Buio. Com'era possibile?
Stavo per allungare la mano quando due iridi verdi si avvicinarono a me.
Sentii due mani che, delicate, portavano il mio viso verso quegli occhi. Due labbra sfiorarono le mie: sorrisi.

-"Harry"
-"Shh" e di nuovo silenzio.

Sentii che si metteva sopra il mio busto e che con movimenti lenti mi spogliava. Io feci lo stesso: i vampiri riuscivano a vedere abbastanza al buio. Iniziammo a baciarci e ad abbracciarci, finchè non approfondimmo tutto ció.
Sentii brividi che mi trapassavano il corpo e vidi che iniziammo a brillare.
Ormai ci eravamo abituati. Questa volta peró brillavamo in un modo diverso: piú acceso. Non me ne importava molto.
Chiusi gli occhi e mi godetti fino in fondo quel momento di intimitá con Harry, che mi fece sentire viva.

-"Mi sei mancato sai?"
-"Anche tu Sam"
-"Ero troppo preoccupata e.." sentii le labbra di Harry, che mi zittirono.

Va bene avevo afferrato il concetto: non dovevo preoccuparmi. Quel momento di amore provato poco prima fu più intenso delle altre volte, tanto che, quando accesi la lampada sul comodino accanto al letto, brillavamo ancora.
Eravamo sotto il lenzuolo e io mi stesi accanto ad Harry.
Ogni tanto facevo roteare le mie dita tra i suoi capelli: mi divertiva. Dal nulla sentii una fitta enorme provenire dal ventre: urlai di dolore. Harry spaventato mi guardò.

-"Che succede?" le fitte so facevano piú forti ed iniziai a piangere dal dolore.
Harry mi coprì e, mettendosi qualcosa addosso, uscì in fretta dalla stanza, tornando poco dopo accompagnato da Will e Louis.
Le fitte erano diminuite ma soffrivo ancora. Harry era agitato, continuava a passarsi le mani tra i capelli.
Will si abbassó vicino al letto, in modo da osservarmi piú da vicino.
-"Cosa ti senti Sam!"
-Delle fitte assurde qui" e indicai il punto sul ventre. Io e Harry brillavamo ancora, fiocamente ma ancora.
-"Louis vammi a prendere l'antidolorifico in sala, nella mia borsa" sentii un fruscio e subito Louis era da noi.
-"Ecco" vidi Will riempire una siringa di un liquido verdastro.
-"Che è quello?" dissi tra una fitta e l'altra.
-"Qualcosa che ti fará star meglio. Fidati" Harry guardava il tutto, serio e impotente. Sentii l'ago penetrare nel mio braccio. Un leggero dolore, poi le fitte scomparirono.
-"Va molto meglio, gr..." Buio. Le mie palpebre si chiusero senza un mio consenso. Mi alzai dal letto, iniziando a ricordare i precedenti avvenimenti. Mi vestii e andai in sala. Sentii Will parlare con Harry.

-"Harry cazzo sei un irresponsabile!" appena li raggiunsi venne il silenzio. Lou era da un lato della stanza. Will e Harry sul divano.
Harry si copriva gli occhi con una mano.
-"Buongiorno"
-"Ehi Sammy" disse Lou con poca allegria.
-"Che succede? Sembrate tutti tristi. A grazie Will per l'iniezione. Sto da Dio ora" dissi sorridendo.
Il loro malumore mi stava preoccupando. Harry non aveva ancora pronunciato una parola. Mi guardava serio.
-"Ma si puó sapere che sta succedendo?!" mi stavo spazientendo. Louis si alzó arrabbiato.
-"Te lo lascio spiegare da mister Fenomeno qui." e andó nell'altra stanza.
-"Sam..ecco vedi ieri..." inizió Will incerto.
-"Sam ti ho messo incinta. Non ho usato mai precauzioni. I vampiri francamente non pensavo fossero in grado di creare altri esseri." le parole che aveva appena detto Harry mi sembrarono irreali.
-"Si...divertente! Bello scherzo!" risi nervosamente. A quanto pare nessuno scherzava, erano tutti seri.
-"Neanche io ho mai preso nulla. Affrontare l'argomento 'sesso' tra i vampiri non mi è passato neanche per la testa. Sono davvero incinta?" Will annuì.
-"Vi lascio soli. Chiaritevi bene poi torno." e anche lui se ne andó nell'altra stanza da Lou.
Tutto ció mi sembrava irreale. Andai a sedermi sul divano accanto Harry. Mi guardó mogio.
-"Sono un idiota."
-"Siamo idioti Harry."
-"Io sono non morto da piú tempo, avrei dovuto informarmi...ora rischi la vita."
-"Che?! Non esageriamo"
-"Non lo sto facendo infatti" disse con tono serio, quasi tra le lacrime.
Ora stava guardando le sue scarpe. Io invece tenevo i miei occhi fissi su di lui.
-"Che vuol dire che rischio la vita?"
-"I particolari tecnici te li spiegherá Will. Da quel che so comunque... Un vampiro ha un corpo troppo debole per ospitare un feto della sua stessa specie. Si rischia di morire dissanguati o smembrati dal bimbo stesso." ero shoccata.

Avevo paura. Mi portai le mani in grembo, con la mente affollata da dubbi e paure.

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Parla. Non scalcia, ma parla. ***


Guardavo Harry. Poi la mia pancia. Poi di nuovo Harry.
Non dovevo solo sopportare il peso di essere incinta, ma anche il fatto che rischiavo la vita.
Mi ricordo che da piccola trotterellavo sempre da mia mamma gridandole 'da grande voglio fare la mammaa' e mia mamma sorrideva e, prendendomi in braccio, mi spazzolava i capelli.
Come potevo sapere allora? Notai che Harry mi guardò e mi abbracció.
Fu il miglior gesto che poteva regalarmi: mille parole non valgono un abbraccio della persona che ami.
Rimanemmo lì così per un po' ed iniziammo a brillare.
Harry abbassó lo sguardo sul mio ventre e strabuzzó gli occhi. Io seguii il suo sguardo e notai che la mia pancia si era illuminata di piú rispetto al mio corpo.

-"Occhei Harry, questo è strano"
-"Chiamo Will" e Harry gridó il nome di Will, che venne con fare calmo.
-"Vi siete parlat...o cazzo. La tua pancia Sam"
-"Ch-che devo fare?" non dovetti fare nulla, il luccichio sparì poco dopo.

Passato lo spavento, Will si sedette accanto a me e mi spiegó la gravidanza dal punto di vista dei vampiri.
Mi disse che non era per niente comune che due vampiri si amassero tanto da fare un bambino e, quando accadeva, era solo per far aumentare il numero della specie.
Una cosa abominevole, per fortuna che io e Harry non lo avevamo fatto.
Il bimbo o la bimba che portavo in grembo sarebbe nata da una coppia che si amava, questo era certo.
Will poi mi aveva detto che la gravidanza durava veramente poco, perchè il processo di formazione del feto durava si e no due giorni. Era una cosa assurda, contando che gli umani impiegano nove mesi.
Il bimbo, formatosi, avrebbe iniziato a nutrirsi di qualsiasi cosa che aveva davanti, in questo caso me. Per questo appena si rompevano le acque dovevo partorire. Qui ci era voluto qualche minuto di pausa per farmi riprendere.
A far uscire il bambino mi avrebbe aiutato Will. Ah e la mia pancia non avrebbe lievitato come ogni gravidanza che si rispetti, sarebbe rimasta piatta. Unica cosa positiva.
Will poi uscì per andare dal suo gruppo di rivoltosi, stavano attuando un piano di ricerche di Costant. Quel bastardo. Chissá cosa avrebbe fatto se avesse saputo del bimbo.
-"Nulla"
mi voltai sorpresa verso Harry, che era rimasto seduto accanto a me stringendomi la mano. Non se l'era sentita di abbandonarmi per andare con Will.

-"Harry che hai detto?" Harry mi guardó sorpreso.
-"Sam non ho detto una parola"
-"Occhei Harry sto impazzendo. Ho sentito una voce."
-"Sarà lo stress per la gravidanza"
-"Speriamo..."
-"Ehi,- disse Harry chiamandomi con voce dolce e avvicinandosi a me. - ti vorró lo stesso, anche pazza o nevrotica"
-"Confortante, diventeró nevrot..." Harry mi interruppe baciandomi. Chiusi gli occhi.
-"Papà ti ama"
aprii di scatto gli occhi. Chi amava cosa? Mio padre mi amava? Forse, anche se era morto per me da quando aveva abbandonato me e mia madre.
-"Harry seriamente. Ho sentito una voce che ha detto: 'Papà ti ama'"
-"Oh"
-"Come fai a dire solo quello?! Ecco sto impazzendo"
-"Ma non capisci?" lo guardai stranita.
-"A quanto pare no"
-"È nostro figlio che ti parla" gli occhi di Harry ebbero un luccichio e nel dire ció mi strinse le mani.
-"Cosa? Ma come fa a parlarmi? Mica ci impiega due giorni a formarsi? Che è giá pochino..."
-"Si ma 'l'anima' in sè è giá creata, appena io, beh, ti ho messa incinta..."
-"Oh. Mamma mia Harry ste cose dimmele prima, è troppo assurda sta situazione, non la riesco a gestire!"
-"Tranquilla non dovresti avere altre sorprese...comunque ha ragione" disse Harry guardando in basso sorridendo.
-"Chi ha ragione?" qui Harry incroció i suoi occhi verdi coi miei.
-"Nostro figlio o nostra figlia. Ha ragione. Papá ti ama. Cioè io ti amo" sorrisi.
Mi avvicinai a lui e gli feci posare una mano sul mio ventre.
-"Non so come funziona ma...sento vita dentro me. É un qualcosa che abbiamo creato insieme Harry. Ne sono spaventata ma ho te accanto. E ne sono orgogliosa"

Harry posó la sua mano dal mio ventre al mio collo e, avvicinandomi a lui, mi bació. Sentii di nuovo una voce.
-"Che bei genitori che avró."

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Anne e (?) ***


Guardavo il soffitto della camera da letto. Harry er accanto a me che teneva una mano sul mio ventre.
Non riuscivo a riposarmi neanche un po', per via di qualcosa che sentivo strano dentro me. Cibo? No il sangue non ha effetti strani.
Il bimbo? Forse. Era anche da un po' che non sentivo la sua voce.
Sospirai e, girandomi verso Harry. Mi accovacciai accanto a lui, nascondendo il mio viso nel suo collo: sentivo il suo odore e il suo contatto gelido mi fece nascere un brivido.
Chiusi gli occhi. Sembrava fossero passati pochi secondi, ma invece, secondo quello che diceva l'orologio a muro di quell'albergo, erano passate ben otto ore.
Harry era sveglio. A quanto pare mi stava guardando da molto. Intanto mi carezzava il busto delicatamente.

-"Giorno" sussurrai.
-"Giorno dormigliona" sbuffai. Volevo continuare a dormire ma sentivo sempre quella sensazione strana dentro me. La mia pancia brilló.
-"Ecco credo voglia il buon giorno anche lui." dissi sorridendo.
-"Giorno James" disse Harry allegro soffiando sulla mia pancia e facendomi il solletico. Quando smisi di ridere tornai seria. James?
-"Harriuccio. Perchè lo hai chiamato James?"- rimanemmo coricati su un fianco a guardarci.
-"É un bel nome!"
-"Siii, per quelli sordi." Harry fece una faccia da cucciolo.
-"Ma a me piace!" sorrisi beffarda.
-"Facciamo delle proposte poi decidiamo!" Harry roteó gli occhi.
-"Ohhh e va bene."
-"Chiediamo anche a Will o Louis? No niente scherzavo."
-"Si infatti" disse sorridendo.

Giá, purtroppo dovevo scherzare. Lou da quando aveva saputo la notizia della mia gravidanza non ci aveva piú parlato molto, e stava molto tempo fuori. Will invece era da poco tornato nel suo gruppo sempre contro Costant.
Eravamo tornati soli io e Harry.

-"Occhei allora a me piace Niall, oppure Dean, o Adam, o Rob"
-"A me James, Alex, Rodney, e di quelli che hai detto tu Niall o Rob"
-"E di quelli che hai detto tu solo Alex. Perfetto abbiamo la lista: Alex, Niall o Rob"
-"E James?"
-"Prossimo figlio Harry" e qui scoppiammo a ridere.
-"Ehi Sam ma se è femmina?" cavolo. Mi sarebbe piaciuto tanto.
-"Ehm... Sarah, Sidney o Lucinda" vidi Harry pensieroso.
-"A me piace Anne. Che ne dici? Visto che un piccolo James Styles per adesso non ci sarà.."
-"Va bene, è un bel nome" Harry sorridente mi bació, poi ci alzammo dal letto.
Ancora quelle sensazioni strane. E la mia pancia brilló ancora. Stavo iniziando a preoccuparmi.
-"Harry...mi gira forte la testa..." barcollai e mi aggrappai ad uno scaffale.

Lo specchio che avevo di fronte riflettè il mio viso: ero troppo pallida. Harry si agitó. Sentii un fruscio alle mie spalle e comparirono dopo poco Will e Harry.
-"Will cos'ha Sam?" Will mi fece stendere sul letto e inizió a preparare una di quelle sue iniezioni.
Guardó poi me e Harry negli occhi.
-"Credo stia per nascere un nuovo Styles" Harry si irrigidì, io ebbi un sussulto. Ora?! Va bene, erano passati tre giorni e di li a poco sarebbe successo, ma ora proprio.
Sentii le mie parti inferiori dilatarsi: stavo avendo le mie prime doglie e, malgrado avessi in circolo quelle punture di Will, gridavo di dolore. Sentii dentro di me qualcosa che iniziava a muoversi e a distruggermi dall'interno.
Iniziai a sudare.
-"Will fai...presto per favore" Harry sbiancó ma si mise accanto a me a stringermi la mano.
Gliela stritolai da quanto soffrivo.
Sentivo sangue che usciva, e con esso, un peso che piano piano scompariva. Dopo ben due ore (grazie a quel maledetto orologio a parete) sentii Will affannato che gridava:
"Eccolo eccolo! È una femmina!" iniziai a sorridere malgrado il dolore.
Guardai Harry negli occhi: la sua faccia era un misto di ansia, paura e gioia. Mi guardó provando a sorridere.
-"Anne"
-"Si...Anne" dissi a fatica.

Il brillio che avevo in pancia scomparì, per poi ritrovarsi all'esterno. Eccola. La bimba (malgrado fosse non morta) piú bella che abbia mai visto. Will la pulì dai liquidi e i tessuti e la consegnó in braccio a Harry.
Mi sentivo debolissima e perdevo sangue. Harry non sapeva se essere felice per la bimba o preoccupato per me.
Inizió a fare tutto insieme.
Will intanto inizió a preoccuparsi.

-"Ragazzi nuova notizia: un altro bimbo in arrivo, maschio." Cosa?! Guardai Harry preoccupato, che inizió a riporgermi la sua mano come antistress.
Riinizió anche la fitta assurda e un dolore atroce mi attraversó il busto.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Niall! ...Costant?! ***


Il dolore che sopportai fu immenso, maggiore rispetto a quello con Anne.
Will era concentratissimo e mi aiutava e Harry...beh. Harry era accanto a me. Questo contava.
Iniziai a concentrare lo sguardo su qualcosa che non fosse la chiazza di sangue che mi circondava.
Un ciuffo di polvere, perfetto. Iniziai ad osservarlo.
Il dolore piano piano diminuiva. Costant?! Avevo visto bene? Il ciuffo di polvere per un attimo era stato coperto da una figura, che sembrava prorio Costant.
Gridai.
Harry mi guardó.

-"Sam ti sono accanto e ti amo. Resisti."
-"Ci siamo poco Sam! Resisti" mi dissero Harry e Will. Gli avrei spiegato dopo, ora dovevo far nascere un bimbo.

Poco dopo ebbi un sollievo immenso e vidi che un secondo fagotto veniva consegnato tra le braccia di Harry, che mi guardó radioso e quasi commosso.
-"Niall?"
-"Il nostro piccolo Niall" sorrisi, sfinita.
Will si asciugó il sudore dalla fronte ed inizió a pulire la stanza dal sangue.
-"Sono due bimbi sani e forti. Complimenti ragazzi" sorrise anche lui.
Harry mi consegnó le due creature.
Erano diversi dai neonati che avevo sempre visto: pallidi come dei cenci. Labbra rossissime. Anne aveva i capelli biondi, quasi brillanti. Niall aveva i capelli color ebano e due occhi azzurri come il mare.
Non avevo la forza di muovermi ma mi sentivo realizzata. Come donna avevo avuto due figli stupendi da un ragazzo che mi amava. Come ego avevo fatto l'amore con un vampiro, bellissimo.
Lasciai che Harry si sdraiasse accanto a me. Il suo corpo era attaccato al mio, e mi sentii protetta da tutto.
Mi tornó in mente la visione precedente.

-"Harry" dissi voltandomi verso di lui. Era impegnato ad osservare i nostri figli. Nostri figli. Fa strano dirlo.
-"Harry!"
-"Non sono bellissimi?"
-"Di piú"
-"Mai avrei pensato di creare qualcosa di cosí bello essendo un mostro." mi guardó: aveva gli occhi lucidi.
-"Ancora non ci credo. Ci pensi? Avremo l'eternitá per farli crescere. Per sentirci genitori"
-"Che volevi dirmi prima?"
-"Non voglio rovinare il momento."
-"Nulla puó rovinarlo, ho la mia famiglia accanto" sorrisi arrossendo, poi tornai seria.
Lo guardai dritto negli occhi.
-"C'era Costant qui Harry. Quando ho gridato. Era qui che assistiva al parto"
-"Che cosa? Sei sicura?" annuii.
-"Quel bastardo non deve perseguitarci per tutta la vita, chiameró Will e gli faró circondare l'albergo. Sei troppo debole ora per spostarti."
-"Occhei. Ma ora stai qua. É un momento così bello." ci baciammo dolcemente, con Anne e Niall che, innocentemente, dormivano beati. Erano al mondo ora, una pausa potevano prendersela.

Bussarono dopo poco alla porta, ed entró Louis, un po' imbarazzato. Si massaggiava il braccio, e nell'altra teneva dei fiori. Sorrisi.
-"Scemo i fiori non si portano per ste cose!" sorrise anche lui e un po' la situazione si sciolse. Ero felice che fosse lì, visto che aveva preso malissimo l'idea che fossi incinta.
Harry sorrise. Lou si avvicinó a noi lentamente. Guardava i bimbi con stupore.
-"Sam...Harry. Sono bellissimi. Come si chiamano?" chiese continuando a guardarli dormire.
-"Anne e Niall" disse Harry in modo pacato.
Iniziai a sentirmi debole. Guardai Harry sconsolata.
-"Harry senti non è che potresti portarli di là con Lou? Se non vi spiace. Mi sento sfinita." Lou annuì ed Harry con in braccio i bimbi, mi bació la fronte ed uscì dalla stanza, chiudendo piano la porta. Sorrisi ancora. Tra poco mi si sarebbe bloccata la mascella così.
Andava tutto troppo bene e me ne ero quasi sorpresa.
Mi sistemai il cuscino sotto la testa e, sistemandomi sotto le coperte, chiusi gli occhi.
Mi addormentai subito.

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Mi fai schifo. ***


-"Ciao Sammy" mi voltai di scatto.
Accanto a me, seduto sul letto, c'era Costant.
Mi alzai di scatto iniziando a trasformarmi.
-"Pff, vuoi davvero trasformarti malgrado le tue debole condizioni? Sei proprio combattiva. Non mi pento di quello che ho fatto." aveva ragione. Ero troppo debole. Ma per Will, Lou e Harry no.
Stavo per mettermi a gridare quando Costant mi saltó addosso, tappandomi la bocca.
Provai a divincolarmi ma era troppo pesante. Che voleva adesso?
-"Che vuoi da noi. Dillo avanti." dissi a fatica con la bocca mezza tappata dalla sua mano gelida.
-"Volevo solo avvisarti su una o due cosucce..."
-"Parla stronzo. Così te ne vai."
-"Il piccolo Niall come sta?"
-"Non devi azzardarti a toccarlo. Fallo e ti ammazzo, debole o meno" dissi con gli occhi infuocati. Costant rise per tutta risposta.
-"Non gli faró nulla tranquilla. Farei solo un danno a me stesso."
-"Parla chiaro"
-"Proprio non ti ricordi eh? Beh certo come potresti. Sai quando ti avevo imprigionata in quella stanza bianca e asettica della mia vecchia villa?"
-"Come dimenticare quei magici momenti" dissi ironica, facendo ruotare gli occhi.
Costant era sempre accanto a me che mi tappava la bocca.
-"Bene. C'è una parte delle violenze che hai subito che hai sicuramente dimenticato. Per mio volere e divertimento. Ti lascio intendere cosa ti ho fatto dicendoti che Niall è figlio mio." qui sboccai.

Morsi la mano a Costant e iniziai a trasformarmi, debole o meno. Alzai la voce, infuriata.
-"Che cosa hai fatto?"
-"Ti ho semplicemente scopata mia cara. Contro il tuo volere certo. Ma l'ho fatto. E ti ho anche messo incinta a quanto pare. Anne è merito di quell'idiota di Harry. Il bimbo bello è il mio."
-"Menti."
-"Se è vero lo scoprirari presto no? Ora ti lascio che arriva troppa gente, ciao bella" provai a divincolarmi da lui ma, con una forza assurda, mi avvinghió al letto con le sue mani e mi stampó un bacio sulla guancia, poi con un fruscio scomparve.

Io iniziai a guardare il vuoto e a realizzare quello che aveva appena detto. La porta si aprí: Harry.
Mi vide seduta sul letto sconvolta.
-"Piccola tutto bene? Ho sentito dei rumori e..." io scoppiai in lacrime.
Mi coprii il viso con le mani. Mio figlio. Non mi doveva toccare quel bastardo.
Aveva violato la mia intimitá e me lo aveva fatto pure scordare. Non riuscivo a fermare le lacrime, che continuavano a bagnar le coperte e le mie guance.
Harry corse a sedersi di fronte a me sul materasso. Mi spostó le mani dal viso.
-"Cosa è successo. Dimmelo per favore" io singhiozzavo e il mio respiro era a tratti.
-"Harry... Abbracciami per favore" sentii il suo abbraccio. Era preoccupato. E sapevo che tra poco gli avrei detto di Costant. Temevo peró le sue reazioni. Inoltre ero in imbarazzo per quello che mi aveva fatto quella merda.
Sentivo il profumo di Harry, i suoi ricci sulla mia spalla. Lo sentivo respirare contro il mio busto. Non smettendo di abbracciarmi mi chiese:
-"Cucciola ti prego mi sto spaventando"
-"É una cosa orribile. Non voglio rovinare un momento fantastico come la nascita dei nostri figli."
-"Fallo o smetto di abbracciarti" valeva il prezzo?
-"Costant è stato qui." sentii Harry provare a staccarsi da me, ma io lo trattenni.
-"Ti prego ti prego fammi finire!" dissi tra le lacrime. Harry non si staccó da me.
Sospiró.
-"Proveró a star calmo. Continua."
-"Ti ricordi quando mi aveva rinchiusa nella stanza delle torture della sua villa e mi avevi salvata?"
-"Sam...non posso dimenticare come ti aveva conciata."
-"...mi ha anche violentata Harry! E mi ha rimosso il ricordo! Prima è venuto a dirmelo e...Niall. Non è tuo."
Sentii Harry scosso da un fremito di rabbia. Si stava trasformando. Mi staccai da lui, era troppo infuriato.
-"Io ammazzo quel lurido verme. Ora"
-"Harry ti prego calmati! Non fare stronzate non ora che abbiamo Anne e...Niall" mi resi conto che stavo gridando da sola.

Harry era scomparso seguito da un fruscio. Merda merda merda. Ora ero davvero preoccupata di quello che poteva fare preso dall'ira. Sentii una porta sbattere ed entró di corsa Will con Louis al seguito.
Entrarono dalla porta aperta della camera da letto.
-"Sam che succede?" si voltarono attorno.
-"Harry?" chiese Will agitato. Io scoppiai nuovamente in lacrime. I due si avvicinarono chiedendo spiegazioni e io, prendendo un forte respiro e perdendo un altro pezzettino del mio cuore e dignitá, raccontai di Costant. Louis aveva avuto la stessa reazione di Harry e aveva strappato un pezzo di materasso stringendo un pugno.
Will, più dotato di autocontrollo, mi aveva abbracciato.
Io non avevo bisogno dei suoi abbracci, malgrado li apprezzassi, ma quelli di Harry.
-"Dobbiamo trovarlo Sam"
-"Si ma...io devo stare con i bimbi. Ho delle responsabilitá ora."
-"Vado io da Harry, ho un conto in sospeso con Costant. Will prenditi cura di Sam...meglio di me" e scomparve anche lui con un fruscio.

Io e Will ci guardammo negli occhi, tornai poi a piangere, con Will che mi consolava.
Avevo troppo un peso dentro me da sciogliere, in questo caso, in lacrime.

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Siamo mamma e papà ora. ***


Mi diressi in salotto. Anne e Niall dormivano in un enorme fagotto di coperte.
Will mi aveva tranquillizato e poi era corso fuori a cercare Harry e Louis, per evitare facessero stupidate. Di nuovo sola.
Ma forse era meglio così. Carezzai la guancia di Anne, il mio sguardo si posó poi su Niall.
Non era di Harry. Ma era mio. Dovevo prendermi cura di lui lo stesso.
Gli avrei detto che suo padre era Harry, Costant non lo consideravo degno di avere un figlio.
Mi sedetti sul divano e presi in braccio i neonati. Li cullai dolcemente. Vidi Niall aprire i suoi occhioni blu.
-"Ciao piccolo" dissi sorridendo. Niall mi guardava.
-"Sei bellissimo. E io ti voglio bene lo stesso. Non è certo colpa tua, i genitori non se li sceglie nessuno" dicendo ció portai lo sguardo in alto: mio padre.
Ero cresciuta senza un padre. Niall per fortuna avrebbe avuto Harry.
Anne aprì i suoi occhioni verdi e inizió a piangere. Aprendo la bocca notai due piccoli canini appuntiti. Cosa gli avrei dato da mangiare? Biberon di sangue?
Misi Anne e Niall, che aveva iniziato a piangere anche lui, sul letto.
Corsi poi in cucina cercando del latte in polvere. Nulla. Spostati il mio sguardo per la stanza e, notando il cordless dell'albergo, chiamai il servizio in camera.
Avevo avuto brutte esperienze con le cameriere, ma questa era dolce e gentile.
Mi aveva portato su uno scalda biberon e del latte in polvere. Senza fare troppe domande. Ed era giusto cosí o avrei dovuto ucciderla. Salutai la donna e me ne tornai dai bimbi, che frignavano senza contegno.
-"Susu ecco la pappa" mi sedetti accanto a loro e iniziai a far bere dal biberon Anne.
Non lo sputó e bevve avidamente. Perfetto. Feci poi digerire la piccola e la misi sotto le coperte. Tornó a dormire subito dopo.
Che bella vita. Presi poi Niall in braccio e, dondolandolo, lo nutrii col biberon. Era proprio bello. Per fortuna non assomigliava per nulla a Costant.
In fondo era bello fare la mamma, mi sentivo responsabile di qualcosa che dipendeva da me. Li avrei visti crescere. Erano i miei figli. Sorrisi. Sentii un fruscio alle mie spalle. Mi voltai lentamente, avevo Niall in braccio. Mi rilassai: era Harry.

-"Dio mi hai fatto spaventare"
-"Tranquilla Sam, Costant non è minimamente nei paraggi." si avvicinó a me, sorridendo e con sguardo paterno.
-"Sai? Non mi interessa chi sia il padre. Saró sempre io a crescerlo. Fare il papá non significa solo tramandare il patrimonio genetico giusto?" mi avvicinai ad Harry e lo baciai delicatamente.
-"Sei un ragazzo fantastico. Ho appena dato loro da mangiare. Bevono latte sai?"
-"Davvero? Che strano, ma da dove lo hai tirato fuori il latte?" imbarazzato indicó il mio petto. Scoppiai a ridere.
-"No scemo non ho la possibilitá di produrre latte. Non sono piú umana. Ho chiamato il servizio in camera." Harry prese in braccio Niall e inizió a cullarlo. Lo teneva come se fosse un bambolotto di porcellana. Era davvero dolcissimo.
-"Ti han fatto storie?"
-"Nono Harry tranquillo." mi coricai accanto ad Anne.
-"Harry Lou dov'è?" chiesi sbadigliando.
-"Oh è con Will per l'esercito di ribelli. Sai, contro quel" tappó le orecchie a Niall, facendomi ridere. -"Bastardo"
-"Sai che non ha neanche un giorno di vita? Non dovrebbe capire le tue parole volgari" sorrise.
-"Hai fatto bene a tornare: mi mancavi"
-"Beh...ora ho un motivo in piú per stare con te, oltre ad amarti piú di me stesso" lentamente si stese accanto ad Anne, che ora era in mezzo a noi.
-"Quanto impiegheranno a crescere?" chiesi osservando Niall ed Anne dormire.
-"Vuoi giá che crescano? Almeno così mangiano e dormono e basta" sbuffai sorridendo.

Non potevo fare a meno di riflettere sulla mia attuale situazione: quante cose erano successe. La conoscenza con Harry. Diventare vampiro. Innamorarsi. Andare contro un'intera comunitá di non morti per questo, le fughe, l'intimitá. La gravidanza. Costant.
Harry mi guardó e, vedendomi seria chiese:
-"Ehi a che pensi?" sospirai. Voltai il mio sguardo dall'orologio a parete, ai bimbi, ai suoi occhi verde smeraldo e ai suoi ricci.
-"Niente. Penso solo che ti amo tanto" dissi sorridendo amaramente.
-"Allora sorridi di piú, perchè ti ricordo che ti amo anche io"

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Tale padre tale figlio. ***


A quanto pare ci eravamo appisolati tutti nel letto.
Sentii qualcuno accoccolato a me. Mi voltai e per poco non caddi dal letto. Niall. Il mio piccolo Niall.
Era cresciuto e ora sembrava un bimbo di due anni. Questa cosa Harry me la doveva assolutamente spiegare.
Lo scrollai. Era accoccolato accanto Anne. Con mio sgomento era cresciuta anche lei.
Harry si stiracchió aprendo lentamente gli occhi.

-"Ciao bell..." io sbottai.
-"Bella cosa! Ti rendi conto che i nostri figli sono cresciuti nel giro di una notte!" Harry ora era sveglissimo. Si guardó attorno.
-"Cazzo."
-"Giá! Cazzo Harry! Cazzo!"
-"Abbassa la voce o li sveglierai. Chiamo Will e ti dico"
-"Fai presto." dissi incrociando le braccia.
-"Eccomi" trattenni un sorriso. Neanche due secondi ci aveva impiegato.
Will mi fece un cenno col capo, poi si avvicinó al letto osservando i bimbi.
-"Wow. Sembra abbiano tre anni."
-"è normale?" chiesi.
-"Beh francamente no. Crescono troppo in fretta. Ma tenendo conto del fatto che nulla è normale nel vostro rapporto...io mi tranquilizzerei" sospirai. Mi ci sarei dovuta abituare.
-"Will ma...cresceranno e avranno una vita normale?" stavo pensando alla mia eternitá con Harry.
-"Non lo so Sam. Non ne ho idea" diede poi una pacca sulla spalla ad Harry e se ne andó via.

In effetti Will doveva pensare anche a Costant. Guardai Harry, che ricambió. Sentii i suoi pensieri. Mi vorticarono in mente. 'Cresceranno in fretta. Dio quante complicazioni. Io mi godrei del tempo con Sam adesso...' ebbravo Harry. Volevi del tempo con me?
-"Se usi precauzioni mi va bene" mi guardó sorpreso e divertito. Spostai il mio sguardo per la stanza. Dove? I bimbi occupavano il letto...

Harry mi prese per mano e andammo sul divano. Venni attraversata da un fremito. Mi fece stendere delicatamente, mentre mi baciava.
Io intanto gli abbassavo i pantaloni. I nostri corpi erano a contatto.
Un tocco così gelido, perfetto. Mi sfioró il collo con le labbra.
Io gli carezzavo la schiena e lo portavo a me. Sempre di piú. Speravo proprio non entrassero cameriere in quel momento.
La porta si aprí: Louis.
Non facemmo in tempo ad alzarci. Ci guardó arrossendo.
-"Scusate. Vado dai bimbi" e scomparve. Io e Harry sospirando ci mettemmo seduti.
-"Lou aspetta! I bimbi non sono come te li ricord..." fui interrotta da un suo grido.
Io e Harry scoppiammo a ridere. Rimandammo il nostro momento a piú tardi e, vestendoci, tornammo in sala da letto. Vidi Lou seduto che giocava coi bimbi. Niall aveva un bel caschetto color ebano. Le iridi sempre piú azzurre e limpide. Anne aveva i capelli sempre piú biondo chiaro, gli occhi uguali a quelli di Harry.
-"Mamma!" Niall smise di torturare i capelli di Lou e mi corse incontro, abbracciandomi le gambe. Sorrisi.
-"Ciao piccolo!" lo presi in braccio.
-"Papá non lo saluti?" lui mi guardó spaesato.
-"No c'è" disse con voce innocente. Guardai Harry. Guardai Niall. Come cavolo faceva a sapere? Vidi Harry scurirsi in volto. Poi si riprese. Lou ci guardava. Aveva smesso per un giocherellare con Anne.
-"Niall tesoro tuo papá è andato via e non tornerà piú per fortuna. Mamma ha trovato Harry ora. É un bravo papà anche lui" dissi provando a sorridere. Vidi gli occhioni blu di Niall ingrandirsi, poi voltandosi di scatto gridó:
-"Papá!" -"Amore non c'è nessun..."

-"Papà. Invece è qui."
la voce che mi aveva interrotto non era di Harry. Nè di Lou. Nè della piccola Anne. Era di Costant.
Harry si trasformò, mettendosi davanti me e Niall. Lou prese Anne in braccio, che piangeva, e si mise accanto a noi.
Infatti Costant era comparso proprio accanto Louis.
-"Ok ora tu te ne vai." disse Harry rabbioso.
-"Chi è il padre in piú qui? Io o te?" disse sorridendo beffardemente. Mi stavo arrabbiando, sentivo l'odio crescere dentro me.
-"Costant, vattene. Hai giá sufficientemente sconvolto le nostre vite non pensi?"
-"Mamma lascia stare papá" avevo sentito la dolce vocina di Niall. Non poteva capire, era troppo piccolo per sapere tutto quello che quel mostro aveva combinato.
-"Tesoro, non lo considerare tuo papà. Ti fará solo male."
-"Sam. Così dai il cattivo esempio! Su Niall vieni ad abbracciare papi."
-"Niall ti prego non farlo." lo strinsi più a me. Lo vedevo spaesato. Alla fine sempre i piú innocenti dovevano rimetterci.
Anne aveva smesso di piangere.
-"Niall Costant è cattivo" la mia piccola, stando in 'me' di piú aveva in un certo senso passato quello che avevo passato io.
Ora i due bimbi si guardavano negli occhi
.
Lou scrutava la scena attento, tenendo sempre in braccio Anne. Harry stava sempre davanti a tutti, non abbassando la guardia verso Costant.
Dopo la discussione di sguardi avvenuta tra i miei figli, vidi Niall volare verso Costant.
Era sgusciato via dalle mie braccia, e non ero riuscita ad impedirlo. Costant sorrideva in modo disgustoso.
Tendeva le braccia verso il mio bimbo. Lo strinse a sè e gli stampó un bacio sulla fronte.
Harry stava per saltargli addosso ma qualcosa glielo impediva: i poteri di Costant. In effetti neanche Lou poteva muoversi, solo io.

-"Che gioco stai giocando"
-"Nessun gioco. I genitori in fondo siamo noi no?" mi trattenni.
-"Perchè. Dimmi perchè mi hai...violentata. Tu i figli dici che non possono averne i vampiri"
-"Perchè credi che io quando ti ho scopata provavo amore? Questo - disse accennando a Niall - è frutto di un mio bisogno di erede. E per farti capire che in fondo l'amore non esiste. Tuo figlio si è appena rivoltato e, guardatelo" lo guardai nei suoi piccoli oceani: stava ridendo.

Una risata cristallina e angelica, ma ripiena d'odio.
Mi tremarono le gambe. Fu un colpo al cuore.
-"Ci si vede" io non reagii.
Mio figlio. Aveva riso di me.
Mi lasciai cadere a terra, sempre guardando il vuoto.
Harry e Lou riiniziarono a muoversi. Harry mi venne accanto con Anne in braccio, Lou era sconsolato.
Avevamo perso. Ma non semplicemente un round: un figlio. Niall.

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Vendetta. ***


Ora basta fare la brava ragazza, quella che sopporta tutto attaccandosi all'amore. Per carità tutto fantastico, ma volevo vendetta. Troppe cose, fin troppe, avevo sopportato. E mio figlio non doveva essere coinvolto, minimamente. Harry era accanto a me, come sempre e come sempre avrebbe fatto. Alzai lo sguardo dalle mie gambe.

-''Lou senti, per favore puoi portare Anne di là? Devo parlare un attimo con Harry''
-''Mamma non lo fare'' Sapeva cosa avevo intenzione di fare? Ora non aveva importanza, ero ferita.
-''Amore tranquilla non accadrà nulla'' mi alzo e le stampo un bacio in fronte.

Le accarezzo i capelli poi faccio un cenno a Lou, che ricambia ed esce dalla stanza. Chiudo la porta e mi siedo sul letto, Harry non aveva smesso di osservarmi. Ci sediamo uno di fronte l'altra, io incrocio le gambe. Lo guardo intensamente negli occhi. Mi mordo il labbro.

-''Harry, voglio distruggere una volta per tutte Costant. Sono sempre stata una ragazza combattiva, non mi era mai accaduto di inamorarmi così di qualcuno. Ormai ne dipendo, e ne sono felice. Ho sempre tollerato tutto con te accanto, ma, - sospiro e riprendo - Niall non doveva essere coinvolto. Il mio piccolo. Inoltre quante persone che amo. che erano attorno a me, per colpa di quello hanno sofferto? Tu prima di tutti. E ancora adesso mi fa male. Mi sei sempre accanto e spero tu lo sarai sempre, quindi ti prego, aiutami a eliminare Costant, se uniamo le forze davvero possiamo farcela, per favore.'' Harry non mi aveva interrotto, ora aveva un 'espressione seria.
-''Sai? Speravo tanto lo dicessi. Ancor prima che prendessero Niall. Prima di conoscerti Costant si comportava da tiranno ma nessuno aveva mai avuto la forza di ribellarsi. Incontrando te ho di nuovo la voglia di combattere, e non è poco. Ti sarò vicino sempre, e anche in questa tua decisione.'' Sorrisi e, prendendo con le mani il suo volto, lo baciai. Toccavo il suo naso con il mio.
-''Grazie, davvero"
-''Pff, e di che? Ma Anne?'' mi allontanai da lui.
-''Se la lasciassimo come in custodia da queste dell'hotel? Non voglio metterla in pericolo''
-''Ipnosi?'' Io annuii. Harry strinse i pugni.
-''Non deve accaderle nulla''
-''E non le accadrà nulla'' dissi convinta.
-''Va bene, avviso Lou e Will'' e Harry esce dalla stanza.

Premevo le mie mani contro i miei jeans, avevo paura della nuova svolta, ma ne ero convinta. Provai un senso di soddisfazione. Quel bastardo sarebbe morto soffrendo, e io sarei stata lì, sorridendo, ad osservarlo. E ovviamente con Niall in braccio.

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Resa dei conti. (Pt 1) ***


Non pensavo che in così poco tempo si potesse trovare così tanta gente, Will era fantastico. Eravamo tutti radunati nel campetto di grano accanto l'hotel in cui avevamo alloggiato fin'ora. Il sole stava tramontando. Gruppi e gruppi di gente si erano radunate a cerchio attorno me, Harry, Will e Louis. Will stava spiegando il motivo della nostra rivolta. Con mia grande sorpresa, la maggior parte dei vampiri presenti conosceva la storia mia e di Harry: a quanto pare avevamo fatto penare Costant come mai prima d'ora. Sorridevo stringendo la mano ad Harry. Lou era accanto a Will, che intanto aveva appena finito di spiegare tutto il nostro piano.

-''Allora siete con noi?'' gridò Will con forza.
-''Si!'' gridarono in coro i non morti. Wow, mi sentivo realizzata. Sorridevo,non potevo non farlo, mentre mille occhi scrutavano Harry e me con gioia e curiosità. Percepivo i loro pensieri, anche se in modo confuso: 'non avevo mai visto giovani più coraggiosi', oppure 'sono con loro' o 'non ho più nulla da perdere'. Chissà quante altre cattiverie aveva fatto Costant. A quanto pare molte, troppe.
-''Il piano lo conoscete. Raggiungeremo la nuova base di Costant a gruppi, lo coglieremo di sorpresa. Chi ha la possibilità di difendere più gente si metta in un unico gruppo, agirà in casi critici. Andiamo!''
Subito la folla scomparve, seguita da un fruscio. Io e Harry, stando nello stesso gruppo, iniziammo a correre verso la fine del campo. Dopo qualche minuto avevamo raggiunto uno spiazzo circondato da cespugli e alberelli.
Mi affacciai da uno di essi: eccola. La nuova dimora di Costant era una fattoria abbandonata. Era caduto in basso. Sorrisi senza accorgermene.
Ormai eravamo tutti lì, nascosti e in attesa del buio. Sentivo in sottofondo Will parlare delle varie raccomandazioni da prendere nell'assalto. Prima di tutto ciò sarei dovuta andare avanti sola, con Harry e il mio gruppo che mi copriva le spalle. Dovevo vedere Niall dov'era, non doveva minimamente ferirsi.
Sentivo agitazione nell'aria. Anche io del resto ero preoccupata, era la resa dei conti. Certo, noi costituivamo la maggioranza, ma temevo lo stesso la forza di quello stronzo.
Finalmente il sole cedette il posto alla luna. Risplendeva e creava un'atmosfera magica. Poche stelle brillavano. Mi voltai un attimo verso Harry, accanto a Lou a parlottare.

-''Harry'' bisbigliai. Si voltarono entrambi. Harry si avvicinò.
-''Tutto a posto Sam?''
-''Si, Will mi ha appena dato il segnale, inizio ad andare.'' Harry circondò le mie mani con le sue, enormi.
-''Ricorda che ti copro le spalle''
-''Se dovesse succedere qualcosa io...''
-''Non accadrà nulla.''
-''Volevo solo dirti che ti amo tanto. Grazie per tutto quello che mi hai fatto provare'' Harry sorrise, facendo uno sguardo scocciato.
-''Sempre grazie devi dire?''
-''E che dev...'' Harry si avvicina e mi bacia, premendo le sue labbra alle mie. Chiudo gli occhi assaporando quel momento, poteva essere l'ultimo.
-''Ora vai, Will si sta spazientendo'' annuii e decisa superai il cespuglio che mi nascondeva.

Sentivo lo sguardo di tutti su di me.
Deglutii. Calma Sam, Calma.
Accelerai il passo e in poco tempo raggiunsi la vecchia fattoria.
Era proprio messa male: il tetto era marcito da un lato, piante crescevano su un lato dell'edificio e il cancello che circondava il tutto era arrugginito e rotto. Cosa mi conveniva fare? Arrampicarmi? Un soffio di vento mi fece raggelare. Sentii l'odore di Costant e mi agitai: era accanto a me, quindi non al piano superiore.
Mi circondava il silenzio, rotto ogni tanto da qualche grillo in lontananza. Sospirai e, preso coraggio, salii sul tetto, per poter osservare la situazione al piano di sotto. Mi arrampicai con facilità.
La finestra era abbastanza grande da farmi passare. Il pavimento era in legno, ammuffito agli angoli. Covoni di fieni sparsi. Notai anche un gufo nella penombra e rabbrividii. C'era un buco nel legno: avrei potuto osservare il piano terra. Senza fare troppo rumore, mi avvicinai al buco. L'ambiente era abbastanza illuminato e iniziai a spostare lo sguardo.
Notai dei vampiri dagli occhi rossi. Stavano in piedi, tutti in fila ad osservare la stessa cosa. Non riuscivo a vedere cosa e mi sporsi leggermente. Davanti le file di non morti c'era Costant, seduto su un carretto vecchio da frutta, con in braccio Niall e che spartiva ordini. Il mio Niall. Dovevo avvisare Harry dell'innumerevole gruppo di vampiri dell'esercito di Costant.
Mi voltai velocemente ma mi ritrovai davanti due occhi rossi, assetati di sangue.
Mi spaventai e rimasi bloccata. Il vampiro ad una velocità  immane mi prese, immobilizzandomi. Gli morsi una spalla e con mio grande schifo sentii il sapore della sua carne.
Sputai per terra ma riuscii a liberarmi. Senza farmelo ripetere troppe volte mi affacciai alla finestra, notando tra gli alberi Harry e il gruppo che mi osservavano. Con la mano dissi loro di raggiungermi. Intanto il vampiri dietro me si era ripreso e, senza darmi tempo, mi bloccò nuovamente, bocca compresa. Tanto Harry ora sarebbe venuto, e quel vampiro di merda non si sarebbe dovuto preoccupare solo dei miei morsi.
Non riuscivo a percepire i pensieri del mio assalitore, inoltre non aveva pronunciato parola. Sembrava un robot.
Quello, trascinandomi freddamente, mi fece cadere con lui nel buco della mia osservazione e mi ritrovai tra le file dei vampiri di Costant, che si scansarono per farci passare. Ero praticamente sollevata da terra e mi dimenavo, ma inutilmente.
MI avvicinavo sempre di più a Costant, che sorrideva accarezzando il testolino di Niall. Il vapiro che mi tratteneva si fermò davanti il carretto e mi costrinse a fare un inchino insieme a lui. Mi gettò poi ai piedi di Costant. Caddi rovinosamente, sfregando la faccia contro il terreno. MI alzai velocemente e la rabbia accelerò la mia trasformazione. Costant rideva, Niall mi osservava.

-''Allora bestiolina, non mi attacchi?'' chiese Costant con fare strafottente.
-''Ti proteggi con un bambino, per me hai già perso questo scontro''  Costant si alzò, semmpre con in braccio Niall. Era davvero grosso rispetto a me, mi sentivo inferiore. Non dovevo pensare a Harry o al grupo di Will, o Costant leggendomi il pensiero mi avrebbe scoperto. Mi limitai così a reggere il suo sguardo di ghiaccio.
-''Sam, sei davvero stupida e disperata se mi raggiungi sola nel mio covo, pieno dei miei servi. Siccome non penso tu sia nessuno delle due cose, dimmelo, gli altri dove sono?'' sorrisi beffardamente.
-''Non so di cosa tu stia parlando. Lascia Niall e me ne vado'' Costant si irritò e avvicinò violentemente il suo viso al mio. I vampiri che ci circondavano si agitarono, avvicinandosi. Mantenevo lo sguardo su Niall. Ah se non ci fossi tu piccolo, quanto male farei a sta merda.
-''Dimmi dove sono i tuoi e ti lascio Niall'' feci finta di pensare.
-''Saranno a casuccia a dormire''
-''Non mi prendere in giro!'' fece un cenno ai vampiri, che mi immobilizzarono ancora. Lui si allontanò, massaggiandosi la testa. Sorrise, poi mi guardò dritto negli occhi.
-''Sai che ti dico Sam? Niall te lo lascio, tanto non ti vuole.'' ti prego lascialo stare, non farmi rivedere la scena dove sceglie te. Poggiò Niall a terra, sempre più felice vedendo la mia preoccupazione. Niall si mise in piedi, guardando prima me negli occhi, poi Costant. Era cresciuto ancora il mio piccolo, sempre più bello.
-''Mamma!" gridò Niall sorridendo.
-''Amore!'' provai a tendere le mie braccia verso di lui ma i vampiri che mi bloccavano mi allontanarono.

Costant osservava la scena e se la rideva della grossa. Era la cosa più disgustosa che avrebbe potuto fare. Dove cazzo era Harry?

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Resa dei conti. (Pt 2) ***


Sentii un rumore lontano di legno che si spezzava e d'stinto portai gli occhi al soffitto: scendeva della polvere. Sentii un profumo familiare: Harry. Sorrisi di gioia e guardai Costant negli occhi, che aveva appena smesso di ridere. Il suo esercito di non morti intanto ci era attorno.

-''Costant dimmi un po', le sorprese ti piacciono?'' lu imi guardò stralunato.
-''Che dici?''

Portai un indice verso il soffitto e quasi fossimo d'accordo si ruppe, facendo entrare con un grosso fracasso tutto il nostro gruppo di rivolta, tra cui Harry, Will, e molti altri. Sfruttando l'effetto sorpresa riuscii a liberarmi dalle braccia dei vampiri, tirandogli un pugno in pieno viso. Dio che soddisfazione. Mi voltai subito verso Niall, tra centinaia di vampiri che si azzannavano non era il caso lasciarlo solo.
Lo individuai, spaventato e rannicchiato, in un angolino. Purtroppo anche Costant lo notò. Iniziammo con movimenti veloci a raggiungere Niall. Riuscii a raggiungerlo e a prenderlo in braccio. Niall si strinse a me, nascondendo il viso tra i miei capelli. Costant non si fermò e mi saltò addosso. Iniziammo a rotolare sul pavimento, io cercavo di proteggere Niall con le mie braccia.
Per la sovrumana forza di Costant riuscimmo a fare un buco nella parete e ci ritrovammo tutti e tre sull'erba umida all'esterno. Era ancora buio e la luna illuminava i nostri volti. Tenevo sempre Niall a me, sentivo i suoi pensieri, mi voleva ancora bene e aveva paura, ciò mi bastava. A Costant no. Si alzò da noi, guardandoci con disprezzo.

-''Niall sei debole. Non sei adatto a diventare mio erede. Morirai con quella scema di tua madre''

Intanto, indebolita dal colpo precedente, mi trascinavo nell'erba lontano da Costant, a fatica e sempre con il mio piccolo. Costant si mise in piedi, mostrando tutto il suo corpo possente. Prese un respiro profondo.

-''Addio'' disse con sguardo pieno d'odio.

Stava per saltarci addosso e io strinsi il corpicino di Niall a me, chiudendo gli occhi e dandogli un bacio in fronte.
Dopo poco aprii gli occhi: Costant? Mi guardai intorno perplessa e lo vidi a terra, con Harry sopra di lui che lo predenva a pugni e morsi. Quanto ero felice di vederlo, ma non ce la poteva fare da solo, Will dov'era? Non potevo aspettare che l'unica persona che amavo più di me stessa oltre ai miei figli finisse a pezzi, così guardai negli occhi, iniziando a trasformarmi.

-''Mamma ti ama ricordalo. Stai qui e aspettami'' lo baciai e poi corsi da Harry. Niall stava iniziando a piangere ma ora dovevo combattere, vendicarmi. Saltai addosso a Costant, che era riuscito ad alzarsi tirando un pugno a Harry. Costant ora era al centro, tra me e Harry. Ci guardò con aria di sfida.

-''Mmm due contro uno? Sleale, ma del resto da soli sietre troppo deboli.'' gli occhi di Harry brillarono di rosso nel buio. I miei canini si allungarono e iniziai ad assaporare il sangue di Costant. Senza farmelo ripetere saltai addosso a quel bastardo, e Harry con me. Lo buttammo a terra, malgrado ci tirasse pugni e calci vigorosi. Venni presa per i capelli e gettata contro un masso vicino.
Un dolore lancinante mi attraversò il corpo. Non riuscivo più ad alzarmi. Guardai verso Costant, Harry gli aveva azzannato la gola. Costant però era riuscito ad alzarsi in piedi, gettando via Harry. Notai del sangue che gli colava dalla gola.
Era sangue caldo e...umano? Com'era possibile? La fame prese il sopravvento su di me e, ritrovando la forza, gli saltai al collo. Mi stavo saziando del suo sangue. Quindi non era un vampiro? Non importava. Sentivo sotto di me Costant che si indeboliva e io automaticamente mi rinvigorivo. Ero inebriata da quel sapore così nuovo.
Sentii qualcuno tirarmi via, chi osava? Mi girai di scatto, inferocita. I miei occhi tornarono normali. Niall? Che forza aveva?

-''Mamma lascia stare papà'' Dio.
Non avevo tempo per queste sciocchezze. Stavo per addentarmi nuovamente contro Costant, troppo debole ormai per combattere.
Harry mi raggiunse in poco tempo e mi tenne ferma con tutta la sua forza.

-''Harry che fai! Costant! Possiamo farcela ora!'' Harry mi strinse a se. Io inizia a piangere e mi strinsi a lui.
-''Possiamo farcela...'' dissi a voce più bassa.

-''Non capisci eh? Costant è mezzo umano. Ho sentito il profumo del suo sangue.'' Com'era possibile? Esistevano i mezzi umani e mezzi vampiri?
-''Ma deve pagare, Harry, per tutto quello che ha fatto.''
-''Credo sia già una punizione essere quello che è. E' destinato ad essere diverso da noi per l'eternità. Quelli come lui, una volta scoperti, vengono mandati in esilio perchè troppo pericolosi per noi. Sarà tutta la nostra comunità a vendicarsi per noi, per te.''

Iniziai a calmarmi e a tornare normale. Il mio respiro rallentò. Mi staccai dall'abbraccio di Harry e, prendendolo per le mani, lo guardai negli occhi. Era ancora più bello al chiaro di luna, perchè erano in risalto i suoi occhi e il colore pallido della sua pelle. Annuii.
Mi voltai poi verso Niall. Si era aggrappato alla gamba di Harry, guardandoci con quei suoi occhi color ghiaccio. Lo presi in braccio e lui sorrise.
Mi voltai verso la vecchia fattoria, dove intanto tutti avevano smesso di lottare, non si sentiva più un singolo rumore, se non il respiro affanato di Costant. Iniziarono a uscire dal buio dell'edificio milioni di occhi che risplendevano la luce lunare. Vampiri. I nostri. Avevamo vinto.
Si raccolsero tutti attorno a Costant, accucciato su sè stesso, indebolito dal morso di Harry e dall'elevata perdita di sangue.
Seguì un boato generale e vari insulti. Emerse poi Will, che saggiamente disse che Costant avrebbe avuto una regolare espulsione dalla comunità per la sua vera natura. In silenzio poi, tra fruscii e qualche grido di gioia, scomparvero tutti.
Rimanemmo solo io, Harry, Niall e Louis, che, tutto sporco di sangue e sorridente, si avvicinò a noi. Ci abbracciammo. I nostri cuori non battevano più, ma la nostra amicizia batteva ancora, più forte di prima.

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** Epilogo ***


Sorridevo, tutto si era sitemato e finalmente avrei vissuto in pace, con le persone che amavo.

-

Aprii gli occhi. Soffitto bianco pallido. Dove mi trovavo? Provai a muovermi ma sentti qualcosa bloccarmi il braccio. Spostai la mia testa a fatica verso di esso. Un tubicino fuorisciva dal mio braccio ed era collegato ad una sacchetta piena di sangue. Non sentii il bisogno di trasformarmi. Spostai lo sguardo dall'altra parte: una finestra con una persiana verde illuminava l'ambiente per la luce acciecante del sole, che non mi indeboliva. A fatica mi misi a sedere, facendo leva con le braccia e i muscoli del busto.
Mi trovavo su un lettino, sembrava di ospedale. Addosso avevo una camicia da notte azzurra. Di fronte al mio letto c'era un vetro scuro e accanto una porta. Che stava succedendo? Harry? Niall? Louis? WIll? Riuscii a voltarmi completamente e notai, vicino ad un lato del lettino, un ragazzo con una coperta addosso, seduto su una seggiola. Era riccio. Dormiva. Harry?!

-''Harry!" gridai incredula.

Il ragazzo sobbalzò letteralmente dalla sedia, facendo scivolare la coperta dalle sue gambe. Aveva gli occhi sbarrati e arrossati, come se avesse appena pianto, e delle grosse occhiaie. Sorrideva dalla gioia.

-''Sia ringraziato il Cielo! Samantha sei sveglia! Mamma mia che bello!'' iniziò a gridare tutto eccitato.

A questo punto non mi aspettavo più nulla. Tutto quello che avevamo passato? Harry corse fuori saltellando e tenendo la porta spalancata. Dopo poco accorsero una donna e un uomo, credo infermiera e dottore. Sorridevano entrambi e parlavano con tono allegro.

-''Come siamo felici di vedere che stai bene Samantha!"
-''Si anche io, - dissi perplessa - ma mi spiegate che accade?'' L'infermiera fece un sorrisetto.
-''Beh cara se ti riferisci al bel ragazzo che hai accanto, si chiama Harry, è stato accanto a te per tutto il coma'' Mi prese un colpo.
-''Coma? C-come?'' Iniziò a girarmi la testa. L'infermiera sorrise e mi fece stendere, poi fece un cenno al dottore, che uscì soddisfatto.
Guardai negli occhi l'infermiera.
-''La prego mi spieghi meglio, non capisco'' L'infermiera si sedette sulla sedia su cui prima era seduto Harry.
-''Vedi, sei stata in coma per due mesi. Da quello che ha raccontato il ragazzo riccio portandoti qui, eri ferita gravemente al collo e perdevi molto sangue. Con l'aiuto di un suo amico, ti ha portata qui in spalle'' Dio mio.Ora ricordavo. Il mio turno di guardia di notte.
Un cane mi era poi saltato addosso, azzannandomi alla gola. Stavo per piangere. Tutto quello che avevo passato era invenzione! Solo una fottuta invenzione della mia mente!
Sentii dei passi: sulla porta c'erano mia madre e Harry. Dovevo parlare prima con lui, per quanto volessi bene a mia madre.
L'infermiera si alzò e con sguardo serio disse:

-''Penso che ora la paziente abbia bisogno di riposare, tornate più tard...'' La interruppi.
-''La ringrazio, ma mi sembra che due mesi per riposare li ho avuti. Harry entra pure'' dissi accennando al ragazzo sulla porta, che, sorridendo sorpreso, si accomodò al posto di prima.

L'infermiera poi uscì, chiudendosi la porta alle spalle.
Lo guardai negli occhi. Erano di un verde intenso.

-''Mi hai fatto prendere un colpo quella sera. A me e al mio amico Will.'' deglutii a fatica.
-''Tu non hai idea di cosa ho vissuto in questi due mesi di coma. Una storia assurda, tu eri un vampiro che mi ghermiva nella notte, Will ti aveva trasformato in quel mostro e tu trasformavi me. Costant poi non voleva che noi...''
Harry mi guardava serio, stavolta stringendomi la mano. Arrossii. Anche se mi sembrava di averlo sempre avuto accanto a me quel tocco.
-''Cosa non voleva che facessimo questo Costant?''
-''...Che ci amassimo''
-''Wow. ''
Sorrise con quei suoi denti perfetti. Avevo visto bene? Scrollai la testa. No.
Harry continuò.
-''Sai, è buffo, il cane che ti ha aggredita si chiamava Costant. Per fortuna grazie a mie conoscienze lo hanno soppresso. Era troppo pericoloso, minacciava troppa gente.''

Iniziai a respirare a fatica, scoppiando a piangere sulla spalla di Harry.

-''Ehi ehi, cosa c'è? Ti piacciono i cani?'' Sorrisi, calmando le lacrime. Scossi la testa.
-''No, a dir la verità odio i cani'' mi staccai dalla sua spalla, asciugandomi con il palmo della mano una lacrima, l'altra la stringeva Harry, ma non mi dava fastidio. Mi ero innamorata di lui in sogno. Che stupida.
Harry di colpo si avvicinò a me.
Pochi centimetri dalle sue labbra.
Labbra che avevo baciato molte volte in sogno.

-''Sai, - disse con tono malizioso - anche io odio i cani, troppo'' sorrise ancora, e stavolta vidi bene, i suoi denti, perfettamente bianchi, avevano dei canini troppo sviluppati.
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1361718