Vacanze di Natale

di Sallivergron
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** Arrivo ***
Capitolo 3: *** Mark e Chord ***
Capitolo 4: *** Confessioni ***
Capitolo 5: *** Sincerità ***
Capitolo 6: *** Bei incontri e spiacevoli visioni ***
Capitolo 7: *** Rivelazioni e ritorni ***
Capitolo 8: *** Rotture e sorprese ***
Capitolo 9: *** Di nuovo insieme ***
Capitolo 10: *** Inviti a cena ***
Capitolo 11: *** Colazione e Cena ***
Capitolo 12: *** Decisioni ***
Capitolo 13: *** Ciao Naya ***
Capitolo 14: *** Un matrimonio in arrivo ***
Capitolo 15: *** Fuori due ***
Capitolo 16: *** Fine ***



Capitolo 1
*** Un nuovo inizio ***


1


Ci sono momenti nella vita di una persona in cui ci è difficile andare avanti. Riusciamo a stento ad alzarci dal letto e non abbiamo voglia di fare nulla. Non rispondiamo alle telefonate dei nostri genitori e viviamo la nostra vita in modo movimentato e brusco.
Naya Rivera aveva venticinque anni quando, stufa del suo lavoro e dei continui tradimenti del suo fidanzato decise di mettere fine alle sue sofferenze. Lei era una produttrice cinematografica di Los Angeles, apparentemente aveva una vita invidiabile. Una casa ad Beverly Hills, due macchine costosissime, un fidanzato ricchissimo e la consapevolezza di essere una bellissima giovane donna. Ma tutto questo era solo apparenza. Avere quella casa fantastica, quelle macchine ed il resto non poteva cancellare il fatto che il suo fidanzato la tradisse di continuo e lei lo sapeva. Lei lo amava per davvero, avrebbe creduto a qualunque storia lui avrebbe inventato, ma pian piano le si stava logorando il cuore. C’era solo una persona in grado di farla ragionare, solo una della quale si fidasse cecamente, il suo miglior amico Chris Colfer.
Si erano conosciuti all’università, al corso di arte drammatica. Lui era un bel ragazzo dalla pelle bianca come il latte, aveva gli occhi più belli che la donna avesse mai visto, erano azzurri, un azzurro chiaro, azzurro come il colore del cielo. I suoi capelli erano sempre perfettamente curati, come la sua pelle. Il ragazzo teneva troppo al suo aspetto. Inizialmente Naya era innamorata di lui e aveva provato parecchie volte a chiederli di uscire ricevendo in risposta un “No”. Non era mai riuscita a capire il motivo di queste risposte fino a quando, stremato dalle continue richieste il giovane le confessò di essere omosessuale. Da quel momento i due diventarono inseparabili. Due amici perfetti, si completavano a vicenda. Non c’era giorno in cui non parlassero o non si vedessero. Per lui, lei era la sorella che non aveva mai avuto, per lei, il fratello che avrebbe voluto.
Una mattina mentre erano in studio per girare uno spot televisivo natalizio in cui recitava come protagonista il fidanzato di Naya, Douglas, Chris fece notare alla sua amica, l’atteggiamento del ragazzo nei confronti di una delle ballerine. La donna era stufa, così decise di metter fine a questa situazione. Si recò dai due e con le mani sui fianchi guardò il ragazzo. “Amore ciao” disse lui sorridendole e togliendo le mani dai fianchi della ragazza con cui stava flirtando che lo guardò male e fece per andarsene. “Non andartene, resta pure” disse Naya “Se lo vuoi lo stronzo è tutto tuo” guardò l’uomo “è finita Douglas, sono stanca dei tuoi continui tradimenti”. Lui la guardò e sentendosi umiliato chiese “Amore che stai dicendo?” Non vedendo alcuna reazione della donna si innervosì e urlò davanti a tutti “Sei una donna orribile, non provi emozioni. Sei di pietra è normale che io me ne vada con altre. Guarda ci siamo lasciati e non piangi neanche” Chris rise rumorosamente e arrivò in soccorso alla sua amica. “Tesoro caro tu non sai che persona è lei, non te ne è mai fregato nulla, volevi solo raggiungere la popolarità. Complimenti ci sei riuscito, ma non venire a gettare merda sulla mia amica perché sbagli. Lei è la persona migliore che io abbia mai conosciuto e se fossi etero me la sarei già sposata da un pezzo. Lei non piange perché ti ha lasciato lei. L’hai tratta come un oggetto e non se lo merita quindi sparisci di qui assieme alla tua troietta da due soldi prima che vanga li e ti prenda a calci nelle palle” Douglas non si aspettava una reazione del genere da parte del latticino. Nervoso mandò tutti a quel paese e se ne andò.
Naya rifletté molto su quello che aveva detto il suo ormai ex. Aveva ragione, lei non aveva mai pianto per lui, lei non piangeva più ormai da quando al ballo della scuola trovò il suo fidanzatino impegnato a fare sesso nello spogliatoio con un’altra ragazza. Chris sapeva tutto e percependo lo stato d’animo della donna cercò in tutti i modi di farle passare la tristezza. Chiamò il suo fratellastro Cory e gli chiese consiglio. Lui era il re del divertimento, al contrario di Chris. Era sempre quello che in famiglia aveva le idee migliori ed era l’unico che riusciva a far ridere suo padre che sembrava non avere il senso dell’umorismo. Insomma era la persona che serviva a Naya per tirarsi su. Il “gigante buono” così il latticino definiva il suo fratellastro gli consigliò di portarla a teatro, dove lui stava per mettere in scena una commedia molto divertente. Ovviamente il signor Colfer accettò e dopo aver convinto la sua migliore amica si recarono lì. Lo spettacolo cominciò. Cory aveva ragione era davvero divertente, almeno secondo lui, Naya però non sembrava pensare lo stesso. Se ne stava lì, seduta sulla sua poltrona a guardare impassibile gli attori mentre la gente intorno a lei rideva di gusto. A fine serata Cory raggiunse i ragazzi all’uscita e chiese cosa ne pensassero della messa in scena. “Sei stato davvero bravissimo, bravissimi tutti!” esclamò Chris felice. “Cosa ne pensi tu Naya?” domandò ancora il gigante buono. “è stato divertente” si limitò a dire lei ed accennare un sorriso. Chris cominciava ad essere seriamente preoccupato.
 
In Inghilterra precisamente in una cittadina di pochi abitanti vicino Londra, una giovane e promettente giornalista era in ufficio a festeggiare con i propri colleghi l’arrivo delle feste natalizie. Il suo nome era Dianna Agron. Dianna era una ragazza molto dolce e raffinata, una ragazza buona e generosa da cui prendere esempio, insomma era la ragazza che tutte le mamme vorrebbero come figlia e che tutti i ragazzi dovrebbero volere come fidanzata.
Quello che la giovane nascondeva dentro però era l’amore incondizionato per uno dei suoi colleghi, Sebastian Stan. Era innamorata di lui sin dalla prima volta che aveva incontrato i suoi occhi azzurri. Tra loro c’era stato un breve flirt e una storiella durata qualche mese, nonostante questo, la ragazza non si era ancora rassegnata. Lei era sicura che l’uomo la volesse ancora. Non la pensava così la sua migliore amica nonché collega Lea Michele. Lea era una ragazza di origini italiane. Aveva dei lunghi capelli castani e un naso grande, tipico delle ragazze ebree. Era piccola di statura, ma piena di talento. Era una ragazza forte e determinata, non credeva nel vero amore e credeva che il bel Sebastian sfruttasse la sua amica. Più e più volte aveva ripetuto alla ragazza che quello che per lei era un dio, in realtà era solo un gran dongiovanni e un gran approfittatore, ma testarda com’era, Dianna non la stava a sentire.
Mentre tutti festeggiavano, Dianna si recò nel suo ufficio e cominciò a leggere e rileggere il suo articolo cercando di trovare possibili errori e di correggerli. Mentre leggeva e sorseggiava il vino rosso, Lea entrò nella stanza e si appoggiò allo stipite della porta rimanendo a fissarla con in mano il bicchiere di vino. “Hai intenzione di restare qui tutto il tempo? Se non te ne sei accorta di là c’è una festa!” disse guardandola. L’altra dal canto suo non aveva voglia di tornare tra i suoi colleghi. “Lea devo correggere questo articolo, va in stampa tra poco e non sono sicura di ciò che ho scritto” rispose la bionda guardando l’amica. “Ascoltami, tu adesso spegni quel cavolo di computer e vieni a goderti questa dannata festa di Natale intesi?” disse. Rassegnata Dianna si alzò, ma proprio in quell’istante entrò nel suo ufficio Sebastian che chiese a Lea di lasciarli un attimo da soli. “Dianna devo parlarti di una cosa” disse sedendosi. Nella mente della ragazza erano già cominciati i film e le fantasie “Dianna sai che sono indietro con quella ricerca per quel saggio che devo scrivere. So che tu sei molto brava in questo e volevo chiederti se, beh si sai, se potessi darmi una mano” disse. L’espressione felice della bionda mutò in una triste. Guardò la sua scrivania e subito dopo rispose al ragazzo alzando lo sguardo “Va bene Seb, per quando ti serve?” domandò. “Prima di capodanno” rispose lui e le diede un regalo. “Questo è per te, volevo dartelo a Natale, ma non ci sarò, sai sto per chiedere alla mia ragazza di sposarmi” disse e in quel momento il cuore della povera Dianna si spezzò in tantissimi minuscoli pezzettini. Si sentì il mondo crollare addosso. Forzò un sorriso e ringraziò il ragazzo. “Non lo apri?” domandò lui. “Dovrei aprirlo adesso?” chiese lei. “Certo che dovresti” detto questo la Agron aprì la scatola e ci trovò all’interno un cellulare di ultima generazione. “Così quando avrai finito quella ricerca per me, sarà più facile inviarmela e tenermi informato sugli sviluppi da qualunque posto tu ti trovi, non è fantastico?” chiese e lei annuì falsamente. Avrebbe voluto prendere quel cavolo di cellulare e lanciarglielo dritto in faccia, ma non sarebbe sicuramente stato un comportamento giusto e dignitoso da adottare e lei non era di certo Lea che lanciava gli oggetti addosso ai propri fidanzati quando la lasciavano o quando litigavano. “Bene io torno di là. Devo annunciare a tutti  la lieta notizia” andò via lasciando la ragazza di nuovo sola in quel sudicio ufficio. Sentì il ragazzo fare l’annuncio e tutti quanti festeggiare  e brindare. Come da copione, Lea andò di nuovo da lei e si sedette sulla sua scrivania. “Come stai?” chiese “Come dovrei stare? Mi sento malissimo”rispose la Agron “Tesoro non te la prendere quello è solo un coglione, non sa che si perde. Tu sei una ragazza fantastica, sei di ispirazione per chiunque qui dentro. Sei dolce, bella, simpatica e ti taglieresti un braccio per aiutare gli altri” disse l’amica guardandola teneramente. “Che fai ci provi con me?” domandò la biondina per sdrammatizzare. Entrambe risero e si abbracciarono.
 
Il giorno dopo mentre Naya era nel suo studio privato, Chris entrò di corsa. Aveva il fiatone ed era tutto sudato, sicuramente stava cercando di scappare dalla marea di fan impazzite che lo seguivano ovunque. Si gettò sulla sedia e si tolse la sciarpa che gli circondava il collo. Tolse anche il cappotto e solo quando ebbe ripreso il controllo del suo regolare respiro si voltò verso la sua amica che lo guardava. “Le fan, non mi lasciano respirare. Stamattina sono sceso per gettare la spazzatura e una di loro è riuscita a prendermi i calzini senza togliermi le scarpe. Ma come diavolo ci riescono?” domandò. Naya rise e tornò al progetto a cui stava lavorando. “Naya sono seriamente preoccupato per te. Insomma adesso che hai rotto con Douglas dove passerai il Natale?” chiese. “Non ne ho idea, magari potremmo passarlo insieme, che ne dici?” domandò la donna. “Mi piacerebbe tanto ma sai bene quanto i miei tengano alla cena di Natale, poi vengono tutti i parenti, quindi io devo esserci per forza. Perché non vieni a passarlo con noi? Io e Cory ne saremmo felici. Vedrai ti divertirai, i miei parenti sono molto divertenti e mio padre quando si ubriaca riesce anche ad essere simpatico” affermò il latticino. “Ti ringrazio ma è una cosa personale a cui non me la sento di partecipare, ci sarà la tua famiglia, i tuoi amici. Dai vedrai che troverò qualcosa” rispose la latina. “Va bene, io adesso devo scappare, ho una conferenza tra mezz’ora e la mia auto è appena arrivata. Come sto?” chiese e la donna gli sorrise “Sei bellissimo” detto questo il ragazzo uscì e lei rimase a fissare il suo computer per un po’, fino a quando udì il trillo della sua casella di posta. Aprì il messaggio e c’era la pubblicità di un sito in cui ci si scambiava di casa per un periodo. Interessata cliccò sul link riportato nella mail e visitò il sito. Dopo un po’ un annuncio attirò la sua attenzione. C’era una donna che proponeva uno scambio. Lei viveva in un cottage in montagna in un paesino vicino Londra. Le foto della casa erano molto belle, era una casuccia graziosa e accogliente. Le foto dell’interno erano altrettanto belle. Lesse in alto accanto al nome della proprietaria, una funzione che diceva “Contatta” cliccò ed inviò un messaggio che recitava così “Salve, ho letto l’annuncio e sarei interessata a scambiare casa sua per la mia durante il periodo delle feste natalizie, se per lei non ci sono problemi, mi contatti” firmato Naya Rivera.
 
Dianna Agron dopo la festa tornò a casa sua. Prese il computer e lo accese. Mentre navigava sul web, intenta a svolgere quella ricerca chiestagli da Sebastian notò al lato della pagina una pubblicità. Aprì il link curiosa. Era un sito che effettuava scambi di casa in tutta Europa e nel mondo. Se non avesse passato una giornata così schifosa, non avrebbe mai deciso di lasciare famiglia e amici per Natale e di andarsene in un altro Paese. Decise di scrivere un annuncio in cui proponeva di scambiare la sua casa. Dopo aver caricato delle foto della sua umile dimora, spense il computer e si addormentò.
L’indomani si svegliò verso mezzogiorno grazie al rumore insistente del campanello. Andò ad aprire e trovò appoggiata all’uscio della porta la sua amica Lea infuriata e con in mano una busta. “Che succede?” chiese guardandola. “Sono qui fuori da almeno mezz’ora, sai che ora è?” domandò, ma l’altra ragazza scosse la testa. “è mezzogiorno” rispose nervosa la nasona. “E allora?” chiese la biondina. “Charlie non puoi dormire sino a mezzogiorno solo perché sei depressa. Lo sanno tutti che Sebastian è un cretino. Non puoi star male per lui” Come al solito Lea aveva capito il problema. La sua migliore amica che lei aveva soprannominato “Charlie” si lasciava molto condizionare dal pensiero di quel presuntuoso dongiovanni di Sebastian e a volte si lasciava andare. “Lo so Lea è solo che pensavo che finalmente mi avrebbe detto che voleva tornare con me, invece mi ha dato solo una ricerca da fare per lui” rispose alzando le spalle Dianna “e tu ovviamente hai detto di no!” esclamò la signorina Michele, non ricevendo alcuna risposta esclamò “Sei una stupida Dianna Agron io non so come si possa essere più ingenui di te. Lui continua a sfruttarti e per cosa? Io non capisco, ti piace questa cosa? Ti fa piacere che lui ti tratti così? Se fossi stata te lo avrei preso a calci nelle palle già da un sacco di tempo” detto questo le due andarono a pranzare con Darren, il cugino di Lea, amico di Dianna. Dopo pranzo la povera ragazza tornò a casa. Prese il PC ed entrò nel sito di scambi, curiosa di scoprire se avesse avuto qualche richiesta. Ne trovò una sola. Il mittente era una donna che dalle informazioni risultava essere americana, precisamente di Los Angeles. “Sarebbe bello passare il Natale al caldo per una volta” pensò. Lei dispiaceva dover lasciare amici e parenti per le feste, ma aveva bisogno di quel viaggio, aveva bisogno di distrarsi. E quale modo migliore se non lasciare la fredda Inghilterra e recarsi sulle calde spiagge della California? Senza dir nulla ai suoi amici rispose alla richiesta. “Salve, per me va bene effettuare lo scambio durante le feste natalizie, per i dettagli e la decisione dei voli ecc mi chiami a questo numero oppure mi scriva qui” rispose dando e-mail e numero di telefono.
 
Per la prima volta nella loro vita queste due complete sconosciute si stavano lasciando alle spalle i problemi, prendendosi un po’ di tempo per se stesse. Nessuno sapeva cosa avessero in mente, ne Chris, ne Lea. Quella sarebbe stata un’avventura per tutti e chi lo sa, magari non avrebbero incontrato solo persone nuove in una città nuova. 








(Douglas)
 (Sebastian)



L'angolo della scrittrice di Fabiana
Natale si avvicina ed io comincio già a respirare l'aria Natalizia. I negozianti cominciano ad addobbare i negozi ed io comincio ad ascoltare le canzoni in tema. Quest'anno in particolar modo sono molto felice all'idea dell'arrivo del Natale, per questo ho già cominciato a scrivere questa FanFiction Natalizia. Spero che vi piaccia come inizio e soprattutto spero che lascerete una recensione. Sono davvero curiosa di sapere cosa ne pensate.
Fabiana

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Capitolo 2
*** Arrivo ***


 
2


Tornata a casa dopo il lavoro, Naya accese il PC e trovò la tanto attesa risposta. Aveva sperato di averla ricevuta durante tutto il tempo in cui era stata in ufficio e sul set del nuovo film. Non riusciva a pensare ad altro, per lei quel viaggio sarebbe stato un mezzo per fuggire da tutti i problemi e lasciarseli alle spalle. Aprì il messaggio e lo lesse. I suoi occhi si illuminarono d'improvviso ed esultò felice. Per fortuna era sola in quella grande casa che a volte le metteva paura, altrimenti l'avrebbero presa per una pazzoide schizzata. Guardò l'orario e decise di chiamare subito la ragazza con cui doveva scambiare casa. Sembrava una tipa affidabile. Prese il telefono e compose il numero. Dopo un paio di squilli, una voce molto dolce e pacata rispose gentilmente al telefono. 
 
Dianna era a pranzo con Darren e Lea. Avevano questa usanza, ogni giorno pranzavano insieme, tranne la domenica, quello era l'unico giorno che passavano con le proprie famiglie. Si raccontavano le loro giornate e ascoltavano tutti i pettegolezzi che erano in giro nella caserma di polizia in cui lavorava il ragazzo. Mentre era impegnata a parlare con i suoi amici le squillò il telefono. Si scusò con loro e rispose, la chiamata arrivava dall'estero. Si alzò da tavola e si diresse fuori dal locale.
 
"Pronto?"
"Salve parlo con Dianna Agron?"
"Si sono io"
"Sono Naya Rivera, ho affittato casa sua per lo scambio ricorda?"
"Certo, mi dia del tu"
"Ok ma solo se anche tu mi non mi dai del lei, mi fa sentire vecchia" rise "chiamo per i dettagli del volo"
"Oh questo è fantastico! Dimmi solo quando vuole partire e per quanto tempo"
"Quanti uomini ci sono lì dove abiti?"
"Nessuno
"Oh perfetto! Ti va bene se arrivo domani, per due settimane?"
"Domani sarebbe fantastico!"
 
 
Conclusa la telefonata, Dianna tornò al tavolo con i suoi amici. Mangiò in fretta e dopo essersi scusata per la fretta andò via di corsa senza dare spiegazioni a nessuno. Aveva un volo da prenotare per il giorno dopo e doveva ancora fare tutto, preparare le valige, scegliere i capi adatti, si doveva sbrigare. Giunta nella sua umile dimora non perse tempo. Aprì il suo armadio e prese tutti i vestiti. Li mise disordinatamente nell'enorme valigia e prese subito il computer. Prenotò un volo per la mattina seguente e si fiondò nella vasca da bagno. Mentre era sdraiata e si rilassava, ripensava a quello che stava per fare. Era la cosa giusta? Cose avrebbero detto i suoi amici non vedendola? Ma soprattutto cosa avrebbe detto suo fratello? Dianna era la più piccola in casa Agron. Aveva un fratello più grande di cinque anni, Mark. Mark era sempre stato il figlio perfetto, diciamo che loro erano un po' il modello di famiglia perfetta. Erano tutti affascinati dalla letteratura e quindi lavoravano nel campo dell'editoria. Dianna era una giornalista, Betty e Ronald erano curatori di libri e Mark aveva seguito le loro orme diventando anche uno scrittore freelance. Non si era mai separata da loro e l'idea un po' la spaventava, ma era ora di pensare un po' di più a se stessa e di smettere di preoccuparsi sempre per gli altri, soprattutto perché la gente spesso si approfitta della bontà delle persone come Dianna. 
Andò a dormire molto presto, aveva il volo alle 6.20 e svegliarsi per essere a quell'ora in aeroporto sarebbe stata quasi un'impresa impossibile. Tutti sapevano che la ragazza era un grande dormigliona. 
 
Naya Rivera dopo aver ricevuto la conferma da Dianna prenotò un volo e preparò tutto. Avrebbe avuto solo due settimane durante le quali avrebbe fatto tutte quelle cose che rimandava di continuo e che non riusciva a fare quand'era a Los Angeles, parliamo sempre di cose banali tipo leggere un libro. Non era riuscita a leggere un libro da quando aveva cominciato quel lavoro. Li vedeva, li acquistava ma non riusciva mai a cominciarli a causa della sua vita frenetica. Per quanto la gente considerasse banale il suo mestiere, era davvero molto difficile. Tutti pensavano che dato che era la proprietaria si girava i pollici tutto il giorno, ma non era così. Se aveva raggiunto la ricchezza era solo merito della sua determinazione e della sua forza di volontà che le avevano dato la forza di riuscire a realizzare i suoi sogni non curando ed ignorando tutti coloro che dicevano che non ce l'avrebbe fatta. A fine serata, prima di mettersi a dormire, sentì il campanello suonare. Andò ad aprire, era Douglas. 
"Che ci fai tu qui?" chiese
"Sono venuto a riprendermi ciò che mi appartiene" disse prendendola per i fianchi
"Non c'è nulla qui che ti appartiene" rispose lei allontanandolo
"Dai Naya lo so che sono stato uno stronzo, mi dispiace. Ho capito di aver sbagliato, ti prego mettiamoci una pietra sopra" continuò lui 
"Mettiamoci una pietra sopra? Ma io la pietra te la butto in faccia idiota! Sparisci di qua e non farti più rivedere imbecille" esclamò la latina chiudendo la porta
Stanca si trascinò fino alla camera da letto dove sprofondò nel suo enorme letto morbido e cadde in un sonno profondo. 
 
Alle 5.30 la sveglia di casa Agron suonò facendo spaventare la povera Dianna che dormiva beatamente. Guardò la sveglia, si mise il cuscino in faccia e dopo aver respirato profondamente, si alzò dal letto. Alzò la tapparella ma fuori era ancora buio, così accese la luce. Scese in cucina, si preparò il caffè e ancora stordita si sedette a berlo sulla sua amata poltrona. Dopo essersi lavata e vestita, prese la sua unica valigia e si diresse alla porta dopo essersi coperta per bene. Aprì la porta, diede un ultimo sguardo alla sua umile dimora ed uscì. Mise la chiave sotto il tappetino. Camminò lungo il sentiero innevato, aprì il cancelletto di legno e richiudendolo, lasciò in quella casa e in quel posto tutte le sue preoccupazioni. Arrivò in aeroporto in tempo, salì sull'aereo e si accomodò accanto ad una signora anziana che non faceva che parlare. Il viaggio fu lungo e stremante, anche a causa di quella signora. Prima di atterrare le arrivò un messaggio, era di Sebastian, le chiedeva a che punto era con la ricerca. Sbuffò delusa e decise di non rispondere e di ignorarlo per il resto della sua vacanza.
 
Naya Rivera appena giunta in Inghilterra cercò un taxi. Dopo svariati minuti riuscì a trovarne uno che la poteva portare sino a quel cottage in cui avrebbe alloggiato. Entrò in macchina e fece caricare all'autista le sue valigie. Durante il tragitto aveva guardato fuori dalla finestra. Il paesaggio era tutto innevato. Le piaceva molto. Sembrava di essere in uno di quei film che trasmettono durante il periodo natalizio, quando fuori fa freddo e l'unica cosa che si riesce a fare è starsene seduti sul divano con una coperta molto pesante a bere una cioccolata calda, magari con il proprio uomo o come nel caso della latina con il proprio migliore amico, che era l'unico uomo costantemente presente nella sua vita. All'improvviso l'auto si fermò e l'autista comunicò alla donna di essere giunti a destinazione. Lei si guardò intorno stranita e si rivolse all'autista.
"Mi scusi credo che lei stia sbagliando, non può essere qui" esclamò guardando inorridita il cimitero
"Infatti non è qui, ma la strada è troppo stretta e non riuscirei a fare inversione di marcia, mi spiace deve scendere qui e andare a piedi. Non è molto lontano, proceda sempre dritto, attraversi il piccolo ponte e continui a camminare sempre nella stessa direzione per un paio di metri, troverà la casa sulla destra"
Naya non poteva credere a ciò che sentiva. Lei avrebbe dovuto portarsi tutte quelle valigie fino alla casa? Non aveva mai fatto una cosa del genere e non aveva in mente di cominciare in quel momento. Così insistette con l'autista, il quale la costrinse a scendere dall'auto e a procedere da sola. 
La donna era assolutamente arrabbiata. Nessuno le aveva mai fatto una cosa simile. A Los Angeles era dovere dei tassisti obbedire a ciò che gli veniva chiesto. Si fece coraggio vedendo la macchina lasciarla lì e si incamminò. Sorpassò il ponte e camminò fino a quando la casa non comparve alla sua destra. Si fermò a guardarla per qualche istante. Era una vista magnifica. Sembrava una di quelle località che vengono fotografate per le cartoline di Natale. Sorrise felice di essere giunta a destinazione ed entrò in casa dopo aver preso la chiave da sotto il tappetino come aveva detto Dianna. 
 
Nel frattempo a Los Angeles, Dianna raggiungeva casa di Naya in taxi. Arrivata davanti all'enorme abitazione fissò il foglio su cui aveva appuntato l'indirizzo e continuava a confrontarlo credendo di aver sbagliato posto. Insomma era qualcosa di idilliaco agli occhi dell'inglese. La sua casa non era nemmeno paragonabile a quella. Sorrise felice e decise di entrare. Cominciò a guardare dappertutto. Le sembrava di essere in paradiso. La cosa che attirò però tutta la sua attenzione fu l'enorme collezione di film che Naya aveva nel soggiorno e il suo enorme televisore, grande quasi quanto lo schermo di un cinema. Dianna adorava i film, adorava le storie d'amore strappalacrime e sempre a lieto fine. Lei era una ragazza molto romantica, una di quelle ragazze che credono nell'amore vero e nel potere dei sentimenti. Era quella che in America avrebbero definito una "persona troppo ingenua". Stanca per il viaggio e per aver dormito poco, andò in camera da letto. Vide l'enorme letto e i suoi occhi si illuminarono. Si lanciò su di esso e si addormentò. 
 
Naya e Dianna avevano abbandonato le loro vecchie vite per intraprendere un nuovo percorso, ce l'avrebbero fatta a lasciarsi il passato alle spalle e ad andare avanti? Ma soprattutto avrebbero mantenuto la promessa che avevano fatto a se stesse e cioè di fare tutto ciò che non riuscivano a fare nel loro paese e nella freneticità delle loro vite?







L'angolo della scrittrice di Fabiana
Carissimi lettori, volevo ringraziarvi davvero tanto per le recensioni che mi avete lasciato. Come ho già detto nelle risposte vene sono davvero tanto grata. Mi farebbe piacere ricevere un vostro parere anche su questo capitolo. 
Mi spiace per il ritardo, purtroppo a scuola ho avuto una settimana un po' incasinata, tra interrogazioni e compinti in classe, questo è infatti il motivo per cui il capitolo è così breve. Mi scuso anche per questo. 
Grazie mille per l'attenzione

Fabiana

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Capitolo 3
*** Mark e Chord ***


 
3


Arrivata in casa di Dianna, Naya chiuse la porta alle sue spalle e cominciò ad osservale l'arredamento. Era tutto così accogliente. Si sentiva a suo agio, casa sua a volte era troppo grande e la faceva sentire insignificante. Ma stare lì, le trasmetteva quella sensazione di benessere e serenità che era solita trovare solo nella sua famiglia. Salì le scale e giunse nella camera da letto, dove cominciò a sistemare i suoi abiti. Non era abituata ad avere a disposizione un solo armadio, fu costretta dunque a lasciare molte cose in valigia. Entrò in bagno e rimase un attimo scioccata vedendolo. Era privo di doccia, c'era una vasca da bagno molto antica. Questa cosa non le piaceva. Alzò le spalle decidendo di non lamentarsi di nulla e cominciò a sistemare i suoi oggetti. Dopo aver messo tutto a posto cominciò a sentirsi sola. Soltanto quando fu seduta sul divanetto del piccolo soggiorno assieme al cane lasciatogli da Dianna, si rese conto di quanto affrettato fosse il gesto appena compiuto, quello di lasciare tutto senza avvertire nessuno e andar via. Non sapeva che fare. Decise di provare a leggere quel libro che tanto voleva cominciare, ma si annoiò subito. Allora decise di scendere in paese a comparare un po' di beni di prima necessità. Prese tre bottiglie di vino e tante, ma davvero tante schifezze. Al momento del conto, la cassiera le chiese se avrebbe dato una festa. Sentendosi patetica, Naya le disse di si e presa la spesa, tornò a casa. Accese il camino, cominciava a fare molto freddo, aprì una delle bottiglie appena acquistate e si sedette difronte al fuoco ad osservarlo. Notò che Arthur, il cagnolino la guardava. Sorrise. Si avvicinò allo stereo inserì un CD. Partita la musica cominciò a cantare a squarciagola con in mano il bicchiere di vino. Il povero animale la guardava stranito, al che lei, ormai brilla lo prese per le zampe e cominciò a farlo ballare. A mezzanotte, quando l'effetto dell'alcol cominciava a sparire, dopo aver passato una serata mangiando, bevendo e guardando la televisione, decise finalmente di andare a letto. Fu in quel momento che sentì qualcuno bussare insistentemente. Spaventata scese le scale e si avvicinò alla porta con in mano un ombrello. Guardò dalla finestra e vide un uomo di spalle. 
-Chi è?- domandò
-Sono io, devo fare pipì! Dì giuro che se non apri la faccio qui!- esclamò 
Sentendo che il tizio conosceva la padrona di casa, Naya si decise ad aprire. 
-Oh finalmente- esclamò l'uomo girandosi verso la porta. 
Rimase incantato guardando la donna difronte a se, o almeno così sembrava.
-Wow devo essere davvero tanto ubriaco, oppure tu non sei lei- esclamò
-Ehm io non so chi sia lei, ma io non sono Dianna- disse la mora
-E chi sei? Una sua nuova amica? Lei dov'è? La potresti chiamare?- chiese lui
-Io sono Naya Rivera e Dianna non c'è, è a Los Angeles- rispose 
-Non può essere, non va mai da nessuna parte- continuò a domandare lui
-è così. Ci siamo scambiate casa per due settimane- rispose la latina 
-Allora lo fanno davvero?- chiese
-A quanto pare- rispose la mora
-Scusami tanto ma devo andare in bagno- esclamò l'uomo avviandosi
-Fai pure, posso sapere chi sei?- domandò la donna
-Oh si scusa, sono Mark, il fratello di Dianna- rispose 
-Oh il fratello- esclamò guardandosi allo specchio -il fratello- ripeté in silenzio e cominciò a sistemarsi i capelli leggermente arruffati fino a quando la porta del bagno si riaprì.  
 
Nel frattempo, Dianna a casa Rivera decideva di vedere un film. Si avvicinò all'imponente collezione di Naya e, dopo aver letto i titoli della maggior parte dei dvd presenti ne scelse uno. Mentre lo stava aprendo cominciò a squillare il telefono. Alzò la cornetta e lesse sul display la scritta "Cancello". Non sapendo come si facesse ad aprire cominciò a spingere un po' tutti i tasti cercando disperatamente il codice per effettuare l'apertura su un manuale
-Mi senti?- chiese 
-Si Naya ti sento- rispose la voce
-Scusa non sono Naya, mi spiace se ti sto facendo aspettare, non so come si apre questo coso- disse -Vaffanculo!- esclamò riuscendoci finalmente e recendosi fuori di casa
-Grazie!- rispose l'uomo andandole incontro. Era biondo, alto aveva una leggera barbetta sul volto e il verde ipnotico dei suoi occhi spiccava. Era arrivato con una macchina decappottabile grigia dalla quale proveniva una bellissima melodia. Sul sedile del passeggero c'era un'altra persona. Era una ragazza, bellina, con i capelli castani e dei gioielli e dei vestiti costosissimi. Era impegnata a parlare al telefono. 
-Oddio hai sentito? Mi spiace tanto, non mi riferivo a te- esclamò la donna avvicinandosi a sua volta a quell'uomo che sorrideva divertito
-Si, ho sentito- ripose l'uomo
-Che figura- esclamò Dianna
-No dai, è stato divertente- cominciò a dire lui -Naya è in casa?- chiese
-No, Naya è in Inghilterra, tu sei?- domandò 
-Oh giusto, piacere- disse porgendole la mano -sono Chord, Chord Overstreet, un amico. Ero venuto a prendere un CD. Compongo la musica per i suoi film- rispose
-Piacere mio, io sono Dianna Agron- disse stringendogli la mano -Questa l'hai composta tu?- domandò ascoltando la melodia che proveniva dallo stero dell'auto su cui viaggiava l'uomo
-Oh no magari, questa è del grande Enio Morricone- rispose 
-Oh- commentò lei -Ascolta Chord, io non posso darti il CD, devo prima chiedere conferma alla segretaria di Naya, essendo ospite a casa sua devo assicurarmi di qualunque cosa, magari potresti ripassare domani, che ne dici?- domandò
-Dico che è perfetto- detto questo lui sorrise.
In quel momento un forte vento soffiò e qualcosa finì nell'occhio della bionda.
-Mi è entrato qualcosa nell'occhio- esclamò strofinandoselo
-Colpa del Santana. Aspetta se fai così ti procurerai solo ulteriore fastidio. Posso?- chiese avvicinando la sua mano all'occhio della bionda. Lei annuì. Dolcemente Chord fermò il viso della ragazza con una mano e con l'altra l'aiuto. Quando lei lo guardò, lui fu colpito dalla sua bellezza. Rimasero a fissarsi per qualche minuto, finché la ragazza seduta sul sedile del passeggero scese dall'auto e li raggiunse.
-Hai finito?- chiese
-Oh, si- rispose il biondo ritornando alla realtà. -Ehm Dianna lei è Emma, la mia ragazza- disse. Emma le fece un cenno con il capo ed educatamente Dianna la salutò. 
Andati via i due, la bionda rimase sul vialetto di casa a guardare quell'automobile andar via. Quel uomo, simpatico e con quegli occhi così belli l'aveva incuriosita molto. Le sarebbe piaciuto approfondire la sua conoscenza e detto in tutta sincerità, Chord era davvero un bell'uomo. Si domandò che cosa ci trovasse di bello in quella ragazza così strana e alzando le spalle ritornò in casa. 
 
Nel frattempo Mark e Naya erano in salotto. 
-Naya ti dispiace se dormo sul divano? Sono stato al pub e ho bevuto un po' troppo, quando succede Dianna mi fa dormire qui per non guidare- disse
-Oh certo, resta pure qui- sorrise lei -ti vado a prendere le coperte e il cuscino- affermò dirigendosi verso un mobiletto
-Naya?- la chiamò Mark
-Si?- chiese girandosi
-Credo che quello che cerchi sia in quell'altro armadio- rispose indicandole un mobile situato dalla parte opposta rispetto a quella in cui era la ragazza
-Oh certo- rispose lei scuotendo la testa per la figura. 
-Ti prometto che domani mattina appena ti sveglierai io sarò già andato via- disse lui
Naya, si era accorta di aver fatto una mossa troppo affrettata lasciando casa sua per andarsene in un posto sperduto. Così aveva deciso di tornarsene con il primo volo dell'indomani in America e stava comunicando questa notizia al ragazzo.
-Wow ti abbiamo fatto proprio una bella impressione eh?- domandò Mark
-Oh non è per questo, credo di aver fatto le cose troppo frettolosamente- rispose la donna. 
I due erano l'una difronte all'altro.
-Allora buonanotte- disse Naya
-Buonanotte- disse Mark e si diedero un bacio a stampo. Dopo tale gesto si guardarono straniti, come se nessuno dei due avesse capito cosa fosse appena successo.
-Oh mi dispiace, io- dissero contemporaneamente e scoppiarono a ridere. 
 
Come inizio non era male, Naya aveva conosciuto Mark, il fratello di Dianna, un uomo bello e intelligente e Dianna aveva conosciuto Chord, un uomo altrettanto bello e affascinante quanto simpatico. Le due erano però scappate dall'amore. Il motivo del loro viaggio era appunto prendersi una pausa da tutto ciò che le avevano ferite, gli uomini. Era giusto allora provare attrazione per quei due? Come avrebbero reagito difronte a questa nuova situazione?





L'angolo della scrittrice di Fabiana
Salve a tutti cari lettori, so che ci ho messo una vita per scrivere e pubblicare questo capitolo e so anche che è molto breve. Mi scuso con voi tutti, ma il motivo è sempre lo stesso, la scuola. Mi impegno a pubblicare un nuovo capitolo ogni settimana, avevo pensato ogni Giovedì, voi che ne pensate? Spero recensiate, la vostra opinione conta molto per me. Volevo ringraziare tutti coloro che hanno recensito lo scorso capitolo e ringrazio tutti coloro che leggono, seguono e hanno inserito tra le preferite questa storia.
Un bacio

Fabiana

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Capitolo 4
*** Confessioni ***


 
4


Dopo il momento di imbarazzo, Naya e Mark si guardarono attentamente sorridendosi. Era la prima volta che la donna faceva una mossa così avventata. Si era sentita strana subito dopo quel bacio, aveva provato qualcosa che neanche immaginava possibile e così fece l'unica cosa che mai si sarebbe sognata di fare.
-Ti dispiacerebbe farlo di nuovo?- chiese guardandolo. Forse era colpa dell'alcol, forse no. Mark alzò le spalle, le si avvicinò e la baciò di nuovo. Dopo essersi staccati, Naya aveva una faccia pensierosa.
-Cosa c'è, non ti è piaciuto?- chiese l'uomo
-Non è quello anzi mi è piaciuto- rispose lei sorpresa
-E perché ne sei così sorpresa?- domandò lui ma non ricevette nessuna risposta. Alla donna non piaceva parlare di sentimenti e smancerie varie, per lei erano tutte una grande perdita di tempo. L'amore era una perdita di tempo. Lo aveva imparato tanti anni fa, quando suo padre aveva lasciato lei e sua madre ed era andato via, lo stesso giorno in cui il suo fidanzatino baciò un'altra ragazza e le spezzò il cuore. Si era ripromessa che mai avrebbe rifatto lo stesso errore dei suoi genitori, o meglio di sua madre. Non avrebbe mai messo nessuno al centro della sua vita perché non sono le persone a renderci felici, ma siamo noi che ci creiamo le basi per stare bene e una volta che il nostro centro è solido, solo allora possiamo amare qualcun altro in maniera equilibrata, ma finché non siamo forti e ci aggrappiamo a lui non facciamo altro che portarlo giù. Questo era il suo pensiero e mai lo avrebbe cambiato. 
-Credi che io sappia baciare?- chiese lei. Mark la guardò sorpreso e allo stesso tempo stranito. Era strano che una ragazza facesse questo tipo di domande.
-Certo. Perché me lo chiedi?- domandò 
-Perché il mio ex fidanzato mi diceva che non sapevo baciare e che non ero neanche questo granché a letto- rispose lei sedendosi e mettendosi le mani sulle gambe -Ma perché ti sto dicendo tutte queste cose?- chiese guardandolo. Lui alzò le spalle.
-Forse perché domani va via e non ci rivedremo più o semplicemente perché a volte è più facile aprirsi con degli sconosciuti che con chi si conosce da una vita- ipotizzò Mark
-Si credo tu abbia ragione- concluse lei
-E poi non credo che tu sia male a letto- esclamò lui -con rispetto parlando ovviamente- continuò. Lei rise e gli diede una spinta. -Sono serio- rispose lui sorridendo 
-Posso farti un'ultima domanda?- chiese Naya, l'uomo annuì -Ti andrebbe insomma di... hai capito cosa intendo?
-Davvero?- domandò lui e lei annuì
-Insomma non te lo chiederei se fossi sobria- rispose 
-Non vorrei approfittarmi di te- esclamò l'uomo
-Oh in realtà sono io che mi sto approfittando di te, ma tranquillo. Di solito io non faccio queste cose- cominciò a dire lei ma non poté finire. Mark infatti aveva cominciato a baciarla dolcemente stringendola a se e accarezzandole la schiena. Lei mise le braccia intorno al suo collo ed intensificò il bacio. Il povero Arthur li guardava stranito mentre si alzavano dal divano baciandosi. In quel preciso istante l'animaletto si coprì gli occhi con la zampa. L'uomo prese in braccio la donna e la poggiò al muro, lei rise sentendolo lasciarle dei baci sul collo. Dopodiché si guardarono seri per qualche istante e lui la portò su per le scale. 
 
 
Nel frattempo Dianna contattò l'assistente di Naya la quale le confermò di poter dare a Chord quello di cui aveva bisogno. Dopo al conclusione della telefonata si sedette sull'enorme divano e cominciò a vedere un film. Annoiandosi guardò fuori dalla finestra e fissò per qualche secondo la piscina. Si scatto si alzò dal divano, corse al piano di sopra e dopo essersi messa un costume corse a fare il bagno. Si tuffò e non si preoccupò di fare rumore o di far attenzione a non far cadere l'acqua. Uscì dall'acqua e si rituffò facendo ancora più confusione di prima. Dopo una bella nuotata ritornò in casa e dopo essersi asciugata accese lo stereo e cominciò a ballare, saltare sui divani e cantare a squarciagola le canzoni. Non sentì il campanello e continuò indifferente a fare quello che voleva finché non sentì qualcuno tossire. Si girò e vide un bellissimo ragazzo con gli occhi azzurri guardarla sorridente. Imbarazzata si fermò all'improvviso e si sistemò i capelli. Dopodiché scese dal divano e si avvicinò al ragazzo. 
-Ehm ciao- disse lui
-Ciao- rispose dannatamente imbarazzata per via della figuraccia
-Sto cercando Naya, è nel suo studio?- domandò 
-No, Naya è a Londra, tu chi sei?- chiese
-Io sono Chris il suo migliore amico, tu che ci fai in casa sua se lei non è qui?- domandò ancora il ragazzo
-Abbiamo fatto scambio casa per un periodo. Lei è a casa mia ed io qui- rispose la biondina
-Quindi lei è davvero a Londra. Diceva davvero? Merda se n'è andata davvero! Ma cos'ha che non va! Non posso credere che non mi sia venuta a salutare- cominciò a dire nervoso sedendosi. La ragazza si accomodò accanto a lui. Chris non riusciva a smettere di pensare che la sua amica era andata via senza salutarlo.
-è stata una cosa decisa all'ultimo momento vedrai che non ne ha avuto il tempo- lei cercò di giustificare Naya, ma non ci riuscì. 
-Il tempo per salutare i propri amici si trova sempre cara- Il ragazzo si accorse di non sapere il nome della donna difronte a lui -Scusa non so come ti chiami- disse grattandosi il capo
-Mi chiamo Dianna, Dianna Agron- rispose lei
-Oh allora cara Dianna io credo che tu abbia salutato la tua migliore amica prima di venire qui e che tu abbia avvisato qualcuno della tua partenza, che ne so il tuo fidanzato o i tuoi genitori no?- chiese. La ragazza abbassò il capo e rimase in silenzio
-No?- chiese ancora, ma la ragazza non rispose. 
-Ma cosa siete voi? Due gemelle separate alla nascita? Come vi è venuto in mente? Insomma credo che i tuoi amici e i tuoi famigliari siano preoccupati non credi?- domandò lui
-Ci sono motivi per cui non ho detto a nessuno dove andavo, credo sia lo stesso anche per Naya- rispose Dianna
-E saresti così gentile da dirmi quali motivi possano averti spinta ad andare via di casa senza avvisare nessuno?- domandò lui
-Beh ho scoperto che quasi tutto ciò che è stato scritto sull'amore è vero. Shakespeare ha detto: "Il viaggio termina quando gli innamorati si incontrano". Io non ho mai sperimentato nulla di neanche vagamente simile a questo, ma sono più che disposta a credere che a Shakespeare sia accaduto. Credo di pensare all'amore più di quanto in realtà si dovrebbe; resto sempre sbalordita dal potere assoluto che ha di alterare e definire la nostra vita. È stato sempre Shakespeare a scrivere "L'amore è cieco". Ecco, questo so che è vero. Per alcuni, del tutto inesplicabilmente, l'amore svanisce. Per altri, semplicemente l'amore è perduto. Comunque l'amore può anche essere trovato, magari solo per una notte. E poi c'è un altro tipo di amore, il più crudele, quello che quasi uccide le sue vittime, si chiama amore non corrisposto. Di quello, io sono un'esperta. La maggior parte delle storie d'amore è fra persone che si innamorano l'una dell'altra. Ma il resto di noi? Quali sono le nostre storie? Quelle di noi che ci innamoriamo "da soli". Noi siamo le vittime dell'amore unilaterale. Noi siamo i disgraziati fra gli innamorati, i non amati, i feriti in grado di camminare, gli handicappati senza il parcheggio riservato.- disse Dianna, Chris la guardò come se a parlare fosse un dio -Ecco perché sono venuta qui senza avvisare nessuno. Un uomo mi ha spezzato per l'ennesima volta il cuore e la mia migliore amica avrebbe tentato di fermarmi, mentre io ho bisogno di una pausa da tutto e per averla devo lasciarmi tutto e tutti alle spalle, voglio un momento di pausa, un momento che possa servirmi come illusione, che mi faccia credere che niente è mai accaduto. Insomma un momento che mi faccia sentire una nuova persona che può essere diversa. Io non so cosa sia successo a Naya e non so neanche perché abbia lasciato questo posto da favola per andare a stare in quel buco di casa mia, ma sono sicura che ha un motivo valido- concluse. Chris notò che i suoi occhi erano diventati lucidi e così mise una mano sulla sua spalla e l'abbracciò. 
-Hai ragione, Naya avrà di sicuro un motivo valido. Mi spiace tanto per te, sembri una così brava persona. Hai un viso dolce e sta pur certa che quel ragazzo si mangerà le mani, insomma guardati sei bellissima e sono sicuro che c'è qualcuno lì fuori che aspetta soltanto che arrivi una ragazza come te a stravolgergli la vita. Ricordati Dianna Agron che c'è una persona per ognuno di noi, ci vuole solo tempo e pazienza, ma alla fine vi incontrerete e a quel punto tutte le delusioni passate svaniranno e sembreranno ricordi così lontani e banali. Magari fra dieci anni, mentre sarai tra le braccia di tuo marito, ti ricorderai quell'uomo che ti ha spezzato il cuore ti farai un sacco di risate- disse Chris 
-Grazie per il tuo sostegno. Non ci conosciamo neanche e tu sei qui a consolarmi, grazie davvero- esclamò la ragazza
-Adesso devo proprio scappare, tra un po' ho un'intervista da Ellen. Ci vediamo in giro Dianna Agron che viene dall'Inghilterra- detto questo il ragazzo sorrise ed uscì di casa lasciando la ragazza sola a ripensare alle parole appena ascoltate. 
 
E mentre il silenzio permetteva all'inglese di riflettere, Naya era con Mark. Quel viaggio cominciava ad essere interessante per le due. Dianna aveva appena incontrato un ragazzo che l'aveva confortata e l'aveva fatta sentire per la prima volta importante, aveva messo i suoi problemi in primo piano senza sottovalutarli e l'aveva aiutata, in modo indiretto ma lo aveva fatto e lei gli era grata per questo. Naya aveva cominciato ad abbattere le sue barriere e a superare i suoi limiti. Ovviamente questo era solo l'inizio...








L'angolo della scrittrice di Fabiana
Cari lettori ringrazio tutti coloro che hanno recensito il precedende capitolo e vi invito tutti a recensire :) Mi interessa davvero sapere il vostro parere rispetto questa storia. 
Come promesso ho aggiornato di giovedì, che ne dite? Vi va bene come giorno?
Alla prossima

Fabiana

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Capitolo 5
*** Sincerità ***


 
5

Vi siete mai sentiti a vostro agio con uno sconosciuto? Qualcuno che non avevate mai visto prima d'ora e che vi sembrava di conoscere da sempre? Naya si sentiva esattamente così tra le braccia di Mark. 
Quella mattina si svegliò sentendo l'odore del caffè. Scese dal letto e dopo essersi sistemata i capelli allo specchio, scese le scale e si diresse in cucina dove trovò Mark appoggiato al bancone intento a bere il suo caffè e a leggere il giornale. Portava gli occhiali. La ragazza rise. 
-Buongiorno- disse 
-Buongiorno- rispose Mark sorridendole
La ragazza si avvicinò alla macchinetta del caffè e provò a farne un po' ma non riusciva ad accenderla. Si mise una mano sulla bocca e cercò di capire come funzionasse. Mark rise e le si avvicinò.
-Serve una mano?- domandò
-No, so come si fa il caffè. Devo solo capire come si accende, sono una donna autonoma- rispose sicura lei. L'uomo rise guardando la scena. Intenerito le tolse la mano dalla macchinetta. 
-Non dubito della tua autonomia, ma credo che forse dovresti mettere la spina prima- commentò inserendola nella presa
-Oh già, la spina- disse la donna mettendosi una mano in fronte -Grazie-
Mark scoppiò a ridere e la ragazza fece finta di essere offesa. In quel momento squillò il telefono dell'uomo che era vicino a lei, proprio sul bancone e le era facile leggere il display. 
-Becca!- disse passandogli il telefono -Oddio scusami non volevo farmi i fatti tuoi- e si mise una mano in fronte. 
-Non ti preoccupare capita, Becca puoi aspettare- rispose Mark guardando il telefono e rifiutando la telefonata -Allora Naya Rivera che viene da Los Angeles sei ancora dell'idea di partire e tornartene a casa?- domandò 
-Si, ho prenotato il volo per questo pomeriggio- rispose lei.
-Ascolta per quanto riguarda stanotte- cominciò a dire lui
-Tranquillo è stata solo un'avventura di una notte- disse lei 
-Oh e per la cronaca, il tuo ex si sbagliava sul tuo conto- affermò l'uomo -Un'ultima cosa, anche se tu adesso andarai via io volevo dirti che è meglio che non abbiamo nessun coinvolgimento- cominciò a dire
-Sentimentale, sono incasinata con i sentimenti anche io- concluse lei
-Sai ho la capacità di far soffrire le donne e non so per quale motivo- disse sentendosi un po' in colpa
-Ok- rispose semplicemente Naya. Lui la guardò stranita. 
-Sei assolutamente la donna più interessante del mondo- commentò
Nel bel mezzo della conversazione qualcuno bussò alla porta. Mark andò ad aprire, c'era Lea con le braccia incrociate che batteva nervosamente il piede per terra. 
-Dov'è tua sorella?- domandò entrando in casa. 
-Non c'è- rispose lui
-Ok ascolta, non ho molto tempo dille che io e Darren l'aspettiamo al bar stasera, se vuoi venire sei invitato anche tu, almeno quel mio povero cugino avrà qualcuno con cui parlare di calcio. Oh e dille che deve assolutamente darmi una spiegazione riguardo il perché non si è fatta sentire ieri- detto questo andò via di fretta senza dare il tempo a Mark di dirle che Dianna non era in Inghilterra. Tornò da Naya la quale aveva sentito tutto ma si fingeva ignara. 
-Beh Naya io adesso devo proprio scappare. Voglio essere sincero con te, mi ha fatto piacere, davvero tanto piacere conoscerti. Mi spiace che tu debba partire, ma se dovessi cambiare idea, stasera io andrò al pub con degli amici, è proprio qui vicino. Beh potresti venire. Mi farebbe davvero tanto piacere- detto questo la salutò ed uscì di casa. Una volta fuori guardò dalla finestra e notando che la ragazza lo guardava le sorrise dolcemente.  
 
Nel frattempo a Los Angeles Dianna faceva un giro in auto, la sua attenzione fu catturata da un uomo che passeggiava solo per le stradine del quartiere. Aveva i capelli brizzolati e bianchi. Sembrava sperduto. La ragazza ricordò di averlo visto qualche ora prima uscire dalla casa accanto alla sua. Essendo buona nell'anima si fermò e scese dall'auto. Andò incontro all'uomo.
-Mi scusi, si è perso?- domandò 
-Non trovo casa mia- rispose 
-Vuole che l'accompagni?- chiese gentilmente la ragazza
-Sai dove abito?- la ragazza annuì -Oh almeno qualcuno che lo sa!
La ragazza lo fece salire in auto. Giunti a casa l'uomo fece un commento avviandosi alla porta.
-Si può dire che noi non abbiamo proprio avuto quello che si definisce un incontro da film
-Incontro da film?- domandò Dianna
-Si, sai quegli incontri che si vedono nei film. Un uomo e una donna hanno bisogno di qualcosa per dormire e vanno nello stesso reparto: pigiami da uomo. L'uomo dice al commesso: mi serve solo il sotto… e la donna dice: mi serve solo il sopra. I due si guardano e questo è un bell'incontro
Giunti dinnanzi alla porta, il vecchio spiegò il motivo della sua dimenticanza
-Non pensare che io sia un vecchio rincretinito, mi sono perso un attimo. Quando ho comprato questa casa ce n'erano solo sei nel quartiere. Adesso ce ne sono un sacco e tutte uguali- disse
-Non si deve giustificare, capita- sorrise gentilmente la donna. Notando la difficoltà del vecchio nell'aprire la porta di casa lo aiuto. Entrati in casa si guardò intorno. L'arredamento era molto vecchio. La sua attenzione fu attirata da una stanza, era piena zeppa di fogli e libri. Si intravedeva a malapena l'enorme scrivania ormai nascosta da tutta quella carta. 
-Scusami, non ti ho ancora chiesto come di chiami- disse l'uomo 
-Sono Dianna, Dianna Agron. Abito temporaneamente a casa della sua vicina, Naya Rivera. Sono inglese, sono qui in vacanza- esclamò la ragazza
-Piacere Dianna, il mio nome è William Schuester- rispose l'uomo baciando la mano della ragazza che arrossì. 
-Piacere mio- sorrise lei -Mi chiedevo se le andasse di venire a cena con me stasera, insomma io qui non conosco nessuno  e lei mi sembra una persona molto interessante. Vorrei sapere qualcosa di più su di lei e possibilmente qualcosa riguardo quella montagna di carte e di libri nel suo ufficio- esclamò la ragazza
-Io mi chiedo perché una bella ragazza come te voglia passare il sabato sera con un vecchio decrepito come me e abbia lasciato casa sua e i suoi cari per venire qui da sola?- domandò
-Oh è una storia lunga. Insomma l'uomo che amo sta per risposarsi e non me l'ha detto, la mia vita fa schifo e ho voluto lasciare tutto per venire qui e buttarmi tutto alle spalle- rispose la ragazza e i suoi occhi divennero lucidi. 
Andarono a cena insieme e passarono tutta la serata a parlare di libri e film. Il vecchio era uno sceneggiatore cinematografico che aveva cominciato la sua carriera ad Hollywood all'età di diciassette anni facendo un umilissimo lavoro, il fattorino. Da quel momento in poi la sua vita era andata in salita fino al suo ritiro dalle scene nei lontani anni settanta. Quell'uomo era davvero un mito. Aveva fatto la storia. Era davvero intelligente e nonostante la sua età era ancora capace di fare molte cose che la ragazza non credeva possibili a quell'età. Ormai aveva circa novant'anni e aveva ancora la voglia di vivere e sapeva come divertirsi. A fine serata infatti a casa di Dianna era in corso un party di vecchietti ubriachi che giocavano a carte e parlavano di continuo. Il campanello di casa suonò e la ragazza andò ad aprire ridendo. Chord era sull'uscio.
-Ciao- disse sorridendo
-Ciao- rispose la ragazza sorridendo a sua volta
-Ho interrotto qualcosa?- domandò lui
-No, figurati, entra. Il mio vicino, il signor Schuester e i suoi amici hanno organizzato una festa clandestina e adesso sono ubriachi e giocano a carte- rispose lei
-Oh davvero? Posso unirmi a loro?- chiese entusiasta. Dianna stranita sorrise e lo lasciò entrare.
Le aveva fatto tanto piacere vedere quel ragazzo. C'era qualcosa in lui, era simpatico, ispirava fiducia e aveva il viso buono. Entrati in cucina si sedettero al tavolo assieme ai vecchietti e cominciarono a ridere, mangiare e giocare a carte. Passarono una bellissima serata. 
Ad un certo punto la conversazione si spostò sull'argomento Amore. William disse che sua moglie che era venuta a mancare qualche anno prima ed era stata il suo unico vero grande amore. 
-Chord e tu invece? Sei fidanzato?- domandò uno degli amici di Will
-Si, da quasi sei mesi ormai. Lei si chiama Emma, è un'attrice- disse
-Oh in che film l'abbiamo vista?- chiese Dì
-E adesso dov'è?- domandò l'altro amico del vecchietto
-Fatti gli affari tuoi Ken!- esclamò l'uomo
-No tranquillo, lei è a Santa Fe per girare un film indipendente- rispose il biondo
-E mentre lei ci ha perso andando lì tu ci hai guadagnato- esclamò Will riferendosi all'incontro con Dianna. Il ragazzo sorrise timidamente. 
Quando i vecchietti ormai ubriachi andarono via, i due giovani rimasero a parlare tra di loro. Come aveva immaginato la ragazza, Chord era una bella persona. Non aveva mai conosciuto un uomo che in così poco tempo le aveva ispirato così tanta fiducia. Aveva una passione innata per la musica e il suo senso dell'umorismo riusciva a far sorridere chiunque. Insomma era il ragazzo perfetto per lei, ma purtroppo era fidanzato. In quei momenti che aveva passato con lui non aveva mai pensato a Sebastian, il ragazzo che le aveva spezzato il cuore. 
 
Naya aveva cominciato a conoscere Mark e cominciava a voler rimanere in Inghilterra, ma non più per i motivi per i quali era partita, ma per qualcos'altro. Quell'uomo che aveva conosciuto era stato così sincero con lei. Mai nessun uomo si era comportato nello stesso modo nei suoi confronti. Tutti la usavano e poi la gettavano via come fosse il più insignificante tra gli oggetti. Sapeva che andando via avrebbe perso un'opportunità, l'opportunità di conoscere meglio qualcuno che per una volta non sarebbe stato spaventato dal suo carattere fin troppo determinato. Nel frattempo Dianna conosceva William. Sapeva che sarebbe stato un amico fantastico. Avevano in comune la passione per il cinema e per la scrittura. La conoscenza con il bel biondino dagli occhi verdi andava sempre meglio. Che Chord fosse per Dianna la cura per tutte le sue ferite? 












L'angolo della scrittrice di Fabiana
Salve a tutti ragazzi anche se all'ultimo secondo ho aggiunto la storia. Non so quanti di voi oggi hanno guardato "L'amore non va in vacanza" come ho detto all'inizio questa storia è tratta da quel film. BTW grazie a tutti coloro che recensiscono. Prego gli altri lettori di recensire. Ho bisogno di sapere cosa ne pensate. Detto questo avviso tutti coloro che seguono Ohio School of Arts e il sequel di Riscoprire l'amore, Alla ricerca dell'amore che aggiornerò a breve entrambe e ci tengo a precisare che Ohio School of Arts non l'ho dimenticata. Detto questo vi ringrazio per l'attenzione e vi saluto
un bacio

Fabiana
 

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Capitolo 6
*** Bei incontri e spiacevoli visioni ***


 

6
 
Alle 15.30 Naya era in aeroporto sola, seduta su una fredda sedia di plastica scomoda. Alle 15.35 si dirigeva al check-in Guardando la gente salire sull'aereo ricominciò ad avere dubbi riguardo la partenza. Alle 15.40 si rese conto che in realtà non voleva andare via, voleva restare, c'era qualcosa che la spingeva a voler rimanere e quel qualcosa o meglio qualcuno portava il nome di Mark, il bel fratello di Dianna. Alle 15.50 prese i suoi bagagli e uscì correndo dall'aeroporto, aveva preso la sua decisione, sarebbe rimasta. 
Quella sera Mark entrò nel pub e cercò i suoi amici. Darren e Lea lo chiamarono e si sedettero a tavolino. L'uomo continuava però a guardarsi intorno. Notando che ignorava le sue domande, l'altra ragazza gli chiese se stesse cercando qualcuno, fu proprio in quel momento che la vide. Lei, Naya, era seduta qualche tavolo più in là sola. Gli sorrideva alzando un bicchiere nella sua direzione. Nello stesso istante, un bell'uomo sulla trentina, alto con gli occhi chiari e biondo si avvicinò all'americana. 
-Che ci fa una bella ragazza come te tutta sola in questo posto?- chiese l'uomo
Sentendo ciò che quel tizio stava dicendo, Mark per una qualche inspiegabile ragione si alzò dalla sedia su cui era seduto e si diresse a passo spedito verso di lei. 
-Sta aspettando me- rispose e dopo aver preso la mano della ragazza la fece alzare. Lei alzò le spalle in direzione dell'altro uomo e sorridendo andò via con l'altro. 
Giunti al tavolo in cui erano Darren e Lea, Mark cominciò presentò la latina. 
-Ragazzi lei è Naya, arriva da Los Angeles- disse il ragazzo non smettendo di sorridere
-Piacere Darren- rispose il ragazzo baciandole la mano
-Mark cos'è quel sorrisetto che hai stampato sulla faccia da quando hai visto questa bella ragazza nel locale?- chiese Lea e l'uomo arrossì. -Comunque piacere, io sono Lea- disse la donna sorridendo alla latina e stringendole la mano
-Piacere mio- rispose la signorina Rivera
-Ma dove cavolo è tua sorella?- domandò miss Michele. Aveva la fronte corrugata, segno che si stava innervosendo. Guai in vista! 
-Ma come non ti ha detto niente? Non ha detto niente neanche a voi?- domandò Mark
-Di cosa?- domandò Darren
-Lei è a LA. Loro due si sono scambiate casa per il periodo di Natale- rispose
-Cosa?- urlò Lea ormai arrabbiatissima alzandosi di scatto dal tavolo -Come diavolo ha potuto pensare di andarsene senza dirmi niente! Cazzo è la mia migliore amica! Io sono la prima persona a cui lo dovrebbe dire, insomma sono una delle persone più importanti della sua vita. E adesso come farò senza di lei?- domandò
-Ma Lea non se n'è mica andata per sempre. Dopo aver saputo di Sebastian sicuramente si è sentita crollare il mondo addosso e non ha trovato alternative. Proviamoci a mettere nei suoi panni- disse il signor Criss 
-Darren apprezzo quello che stai dicendo, ma una telefonata poteva anche farla, insomma non chiedo molto, una telefonata solo una cavolo di telefonata- esclamò la ragazza bassa. Naya guardò giù pensando di aver fatto la stessa cosa con Chris. Presa dai sensi di colpa e avendo ritrovato un po' la ragione prese il cellulare dalla tasca. 
-Scusatemi un attimo, devo fare una chiamata- disse ed uscì dal locale. Faceva freddo, molto freddo. Si guardò intorno. Era deserto. Cercò il suo nome nella rubrica, lo fisso per qualche secondo prima di prendere coraggio e chiamarlo finalmente. Dopo un paio di squilli, il ragazzo rispose. 
-Pronto Naya? Tesoro come stai? Tutto ok? Oh mio dio sono in pensiero per te. Mi sembra di aspettare una tua chiamata da secoli. Ci sei? Perché non parli? Ho bisogno di sapere che va tutto bene- disse velocemente lui senza dare il tempo alla mora di dire qualcosa.
-Chris mi dispiace- disse semplicemente
-Per cosa?- domandò lui
-Per essere sparita senza dire nulla, io, beh ... mi dispiace- continuò
-Non preoccuparti, ho capito perché lo hai fatto, Naya non c'è nessuno che ti conosce meglio di me. So che stai male, Douglas ti ha fatto sentire uno schifo, ti ha praticamente detto che non hai cuore, ma non è così sappilo. Nessuno ti conosce come me e io so che hai un cuore grande. Non devi spiegarmi nulla, ma soprattutto non devi assolutamente scusarti con me- disse il signor Colfer
-Grazie Chris, sei l'unico che mi capisce e non sai quanto mi faccia piacere sapere che non te la sei presa. Altri al tuo posto lo avrebbero fatto. Se non ti ho avvisato e salutato prima di partire è perché avevo paura che tu mi fermassi ed io ho davvero tanto bisogno dei questa vacanza, soprattutto dopo quello che è successo con Douglas. Insomma io non lo amavo però mi sono sentita usata mi capisci? Lui ci stava provando con quella tizia davanti a me e poi si è scopato metà dello staff tecnico. Credo che l'unica cosa che mi facesse continuare a stare con lui era che avevo paura che per il mio carattere non sarei riuscita a trovare una persona migliore, ma adesso mi rendo conto che sbagliavo- concluse la mora.
-Mi fa piacere che tu lo abbia finalmente capito, meriti di meglio e sai, parlando con Dianna ho capito le tue motivazioni, quella ragazza è davvero in gamba. Mi piace. Sai sta male anche lei. Mi ha fatto tanta tenerezza. Ho intenzione di andarla a trovare spesso, mi sembra una tipa a posto e poi è molto dolce- commentò
-Lo immaginavo, insomma è tutto quello che io non sono!- disse la latina
-Esatto. Mi incuriosisce, adesso devo scappare tesoro, ho un'intervista da Wandy e poi devo correre in sala d'incisione per il brano dello show. Ti voglio bene- affermò
-Ti voglio bene anche io Chris- rispose e riattaccò. 
Quando si voltò vide Lea. 
-Scusa non volevo origliare- disse 
-Non preoccuparti- rispose Naya
-Non hai avvisato gli amici neanche tu a quanto pare- commentò la ragazza
-Esatto, non sono brava con queste cose, con i saluti. Non sono brava con le smancerie e cose varie. Non mi piacciono. Fare la brava non rientra nelle mie competenze, sono molto impulsiva a volte vengo giudicata "stronza"- affermò miss Rivera
-Davvero? Anche a me lo dicono sempre. Mi dicono che ho un cuore di pietra e che non provo emozioni- commentò Lea
-Lo dicono sempre anche a me. La cosa strana e che non mi ferisce, anzi mi scivola. è come se mi fossi creata uno scudo contro il mondo. Respingo chiunque, tranne Chris. Lui ed il suo fratellastro Finn non riesco proprio ad allontanarli. Ci sono troppo affezionata. Loro mi accettano così come sono e mi vogliono bene nonostante tutto. Infatti adesso Chris non era arrabbiato con me, ma era felice perché attendeva una mia chiamata e ha detto che ha capito grazie e Dianna le mie motivazioni- affermò Naya
-Si ho sentito questa parte. Sai hai ragione. Anche io respingo la gente, sono stata ferita in passato e non ho voglia di farmi ancora del male. Non voglio soffrire. Quando sono con Darren e Dianna e anche con quello stupido di Mark, posso essere me stessa, posso scherzare a modo mia senza che nessuno si offenda, posso dire ciò che mi pare- disse Lea sedendosi su una panca di legno piantata in mezzo alla neve. -Loro sono il mio opposto. Dianna è dolce, gentile, cerca sempre di fare la cosa più giusta per gli altri, non mette mai la sua felicità in primo piano. Darren, beh lui è mio cugino, gli voglio bene. Siamo in sintonia da sempre. Lui è stato il ragazzo che mi ha insegnato che bisogna amarsi così come si è e che nessuno è imperfetto. Mi sentivo brutta per via del mio naso e della mia statura e mi ha fatto capire che mi sbagliavo- commentò Lea
-Io credo che tu sia una bellissima ragazza Lea- sorrise Naya e si sedette accanto a lei
-Ti ringrazio. Lo sei anche tu. Giusto per cambiare argomento e pensare a cose "felici" cosa c'è tra te e Mark?- chiese e Naya arrossì. -Sei arrossita. Lui ti piace!- esclamò indicandola
-Si mi piace, è una bella persona- commentò la mora cercando di essere vaga
-Oh non cercare di usare quella tattica con me, la uso sempre anche io- esclamò la nasona
-Ok lo ammetto, Mark mi piace- concluse la latina
Darren uscì dal locale
-Allora ragazze che avete deciso? Rimarrete qui fuori per tutta la serata?- chiese 
-No, arriviamo- detto questo le due ridendo tornarono nel locale
I quattro passarono una bellissima serata insieme. Risero, scherzarono, si ubriacarono. La serata potete immaginare come finì. L'indomani mattina Naya si svegliò con un gran mal di testa e notò che le mancava il reggiseno. Scese le scale e vide Mark impegnato a fare il caffè. 
 
Nel frattempo Dianna passava un sacco di tempo assieme al signor Schuester e Chord. Ormai erano diventati inseparabili. Non facevano altro che vedere film, ridere, scherzare e andare in giro assieme. Will faceva molta tenerezza ai giovani, i quali per farlo distrarre cercavano in tutti modi di vivacizzare la sua giornata. Una mattina mentre Dianna ritirò la posta del vecchio e gliela portò. Questi vide i mittenti e non appena notò uno in particolare, prese la busta e la gettò nell'immondizia. Incuriosita dal gesto, Dianna la raccolse e chiese all'uomo il permesso di aprirla. Era un invito ad una cerimonia in suo onore. Lui aveva dei seguaci che lo adoravano a tal punto da volergli fare un tributo, ma il vecchio spiegò che non voleva che al momento dell'entrata ci fossero quattro gatti e non voleva fargli vedere che ormai la vecchiaia si stava impossessando di lui che ormai a stento riusciva a camminare. Dianna gli spiegò che secondo lei avrebbe dovuto considerare l'idea di andare. Ma l'uomo non voleva. Così un pomeriggio, mentre era con Chord chiese a questi di comporre una musica per il caro e vecchio Will, una musica che gli permettesse di esercitarsi affinché riuscisse a camminare senza l'aiuto di nessuno. E così fu. Durante lo stesso pomeriggio, la bionda propose al biondo di andare con lei a noleggiare un paio di film presi dalla lista consigliatagli gentilmente dall'anziano. Si divertirono un sacco al video noleggio. Chord arrivò da lei con due frappè al cioccolato, uno con tanta panna e uno con poca non conoscendo i gusti della ragazza. Lei ovviamente scelse quello con tanta panna.
-Dannazione!- esclamò lui ridendo per la scelta della donna. 
-Stupido!- disse lei ridendo a sua volta e gli diede una leggera spinta. 
-Facciamo un gioco- esclamò il biondo
-Che gioco?- chiese lei
A quel punto il giovane prese un film e cominciò a canticchiare la colonna sonora, cosa che fece sorridere la bionda. La cosa poteva sembrare imbarazzante e un po' lo era ma a nessuno dei due interessava. La gente presente li guardava male mentre canticchiavano e ridevano come stupidi. 
-Shh- faceva Dianna 
-Che ti frega non siamo in biblioteca- esclamò il ragazzo alzando la voce.
Mentre la ragazza sceglieva quali film noleggiare Chord vide qualcosa di cui avrebbe preferito non accorgersi. La sua fidanzata Emma era fuori dal locale con un altro ragazzo e camminavano abbracciati. Geloso il ragazzo corse fuori dal locale. La bionda era rimasta nello store e continuava a guardare la scena da lì. Il povero Overstreet discuteva animatamente con la ragazza e il tizio a cui era avvinghiata. 
-Cos'è successo?- chiese vedendolo rientrare a testa bassa nel negozio
-Mi ha lasciato- rispose triste.
-Mi dispiace un sacco, non ti merita. Sei un ragazzo d'oro e lei una stupida- disse la bionda e gli propose di andare a casa sua per un bicchiere di vino e quattro chiacchiere in merito alla questione. Aveva capito che stava male e non aveva intenzione di lasciarlo solo, non in quel momento.
Giunti a casa Rivera i due aprirono una bottiglia di Scotch e cominciarono a bere. 
-Cavolo mi sento preso in giro, mi sento uno schifo. Stamattina quando l'ho chiamata mi ha detto che stava girando in Messico e che c'era il sole lì ed io le ho creduto e le ho spedito il regalo lì, invece lei era qui, è qui da due giorni. Chissà quante risate si sono fatti su di me- disse lui amareggiato mettendosi le mani sul viso. -Perché mi innamoro sempre della donna sbagliata?
-Non sapevi che fosse sbagliata- rispose Dianna
-Sapevo che non era quella giusta- ribatté Chord -Perché sono attirato da una persona anche se so che non è giusta?- chiese
-Guarda caso io so la risposta. Perché speri di sbagliarti. E quando lei ti fa una cosa brutta e dentro di te ti dici che non è la donna giusta lo ignori. E quando lei ti fa una cosa bella e ti sorprende e ti conquista e tu perdi la scommessa con te stesso che lei non fa per te. Senti, so che è difficile credere alle persone che ti dicono "so cosa provi"... Sto cercando di dire che capisco com'è sentirsi piccoli e insignificanti, so quant'è umanamente possibile e come può far male in punti che neanche sapevi di avere dentro di te. E non importa quante volte cambi taglio di capelli o in quante palestre ti iscrivi o quanti bicchieri di chardonnay bevi con le amiche; vai lo stesso a dormire ogni sera riesaminando ogni dettaglio, e chiedendoti dove hai sbagliato, come hai fatto a non capire. E come diavolo hai potuto pensare di essere tanto felice in quel momento. Ti capita anche di convincerti che lui capirà cosa ha perso e busserà alla tua porta. e dopo tutto questo, per quanto a lungo la storia possa durare, vai in un posto lontano e conosci persone che ti fanno sentire di nuovo viva e finalmente i pezzettini della tua anima si rimettono insieme e tutta quella confusione, tutti gli anni della tua vita che hai sprecato... alla fine come incanto svaniscono.-
-Wow sei messa peggio di me!- esclamò Chord per rallegrare la ragazza che rise.- A quel punto lui le prese la mano e la guardò diritto negli occhi. -Dianna, se tu fossi una melodia, userei solo note belle- disse e le diede un bacio sulla guancia 
 
 
Naya era rimasta in Inghilterra per Mark, aveva conosciuto Lea e Darren e si era resa conto che lei e l'altra erano molto simili se non completamente uguali. Aveva parlato con Chris e si sentiva molto meglio, adesso poteva finalmente cominciare a godersi per davvero la sua vacanza. Dianna si era aperta con Chord e lo aveva aiutato nel momento del bisogno, ma cosa c'era sotto? Quel bacio sulla guancia per quanto casto ed innocente poteva essere considerato l'inizio di un amore?






L'angolo della scrittrice di Fabiana
Salve a tutti vorrei scusarmi per non aver pubblicato ieri, ma non riuscivo a collegarmi al sito. Detto questo ancora grazie a le mie due fedeli che recensiscono sempre e continuo ad invitare gli altri a recensire. 
Un bacio a tutti 

Fabiana

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Capitolo 7
*** Rivelazioni e ritorni ***


 

7
 
I giorni passavano e Will Schuester si convinceva sempre di più di poter riuscire a camminare da solo per l'evento organizzato in suo onore. Il merito era tutto dei due ragazzi, Chord e Dianna, che, senza mai perdersi d'animo, avevano incitato l'uomo affinché riuscisse nel suo intento. Ormai il grande giorno si avvicinava. Mancava davvero pochissimo. I due ragazzi erano più uniti che mai. Dopo essere stato mollato da Emma, il biondo aveva aperto il suo cuore a Dianna, la quale era stata in grado di capirlo meglio di chiunque altro. Tra loro c'era un legame speciale, qualcosa che di dannatamente tenero e romantico che sicuramente andava oltre l'amicizia. Ma come si dice spesso, l'amore è cieco. All'inizio nessuno dei due si era accorto di quello che stava succedendo tra di loro. 
Un giorno, mentre erano a pranzo in un ristorante cinese e stavano mangiando e ridendo tranquillamente, il telefono di Chord squillò. Lui si scusò con la bionda e rispose. Era Emma, gli chiedeva un incontro. Aveva bisogno di parlare con lui diceva. La bionda sentì tutto e continuò a mangiare in silenzio. A fine chiamata il ragazzo mise il telefono in tasca e cominciò a giocherellare con le mani. 
-Chord va da lei- disse la ragazza
-No, ci vado dopo, non mi va di lasciarti qui sola- ribatté lui fissando l'orologio
-Non preoccuparti, ho finito di mangiare, vai me la vedo io qui- affermò riferendosi al conto
-Davvero? Cavolo mi sento in colpa- chiese
-Va tranquillo. Te l'ho detto io sono a posto!- rispose la donna
-Grazie Dianna sei un amore- detto questo le diede un bacio sulla guancia
-Di niente, ricordati che stasera c'è l'evento in onore di Will, non mancare- raccomandò la ragazza mentre lui usciva da locale
-Tranquilla, non me ne dimenticherò- detto questo, il ragazzo sparì
Tornata a casa Dianna si sdraiò sul divano e cominciò a guardare dei film consigliatagli da Will mentre mangiava popcorn. Ad un certo punto il suo cellulare squillò. Rispose.
-Ehi bellezza come stai?
-Sebastian!- rispose
-Hai ricevuto il mio regalo?- domandò
-No, io sono a L.A.
-Lo so, ho sentito Lea che ne parlava con il capo e infatti ti ho spedito lì il regalo- affermò l'uomo
-Lea sa che sono qui? Comunque io non vedo niente- commentò la ragazza
-Prova a vedere sul vialetto, so che a Los Angeles i postini a volte li lasciano lì- esclamò
-Aspetta un attimo, vado a vedere- detto questo la ragazza si avviò alla porta e quando l'aprì vide Sebastian. Era lì, difronte a lei. Con in mano un pacco regalo e un sorriso enorme stampato sul volto.
-Che ci fai qui?- chiese sorpresa la ragazza
-Ti ho portato il tuo regalo- rispose. Lei sorrise e lo fece accomodare. Si sedettero sul divano e la bionda scartò il regalo. Era un completo intimo rosso, molto provocante. Decisamente non era qualcosa che a Dianna piaceva indossare, ma per non dare un dispiacere al ragazzo sorrise e ringraziò fingendosi felice. Nei minuti a seguire parlarono di più e del meno. Il ragazzo faceva spesso allusioni alla storia con la ragazza finché ad un certo punto, mentre lei rideva per una battuta, lui la baciò. Lei assecondò il bacio. Si ricordò che lui stava per sposarsi così si staccò e lo guardò confusa.
-Aspetta tu devi sposarti tra poco- disse 
-Dianna sono innamorato di te, scappiamo insieme andiamocene in un bel posto solo io e te- esclamò lui.
-Quindi non la sposi più? L'hai lasciata per me?- chiese mettendo le braccia intorno al collo del ragazzo
-Beh non proprio, insomma- cominciò a dire. Dianna amareggiata lo allontanò.
-Buco rotondo bastone quadrato- esclamò
-Cosa?- chiese Sebastian
-Quando mi lasciasti dicesti che eravamo incompatibili, mi dicesti "buco rotondo, bastone quadrato" esci da questa casa. Sei venuto qui a prendermi per il culo? Io non ci sto più Sebastian. Basta- esclamò spingendolo verso l'uscita
-Aspetta sono venuto qui dall'Inghilterra per vedere te- disse lui
-Non hai lasciato la tua ragazza e poi io non ti amo, non più- affermò sicura lei
-Cosa?- chiese lui
-Hai capito bene, non sono più innamorata di te, l'ho capito solo adesso. Mi ci è voluto un po', ma alla fine ho capito- detto questo chiuse la porta lasciando il ragazzo fuori. Tornò sul divano e dopo aver gettato il regalo nell'immondizia ricominciò e guardare il film. 
Arrivò la sera. Dianna indossò un elegante vestito per poter sembrare una degna accompagnatrice del celebrato Will Schuester. Andò a suonare a casa dell'uomo, il quale stava indossando la cravatta. Lo aiutò a mettersela e quando l'autista arrivato nel vialetto suonò il clacson, uscirono a braccetto e si recarono all'auto. 
Giunti nel luogo in cui si sarebbe tenuto il tributo, si fecero coraggio e quando sentirono il presentatore annunciare l'arrivo dell'uomo entrarono in sala. Era stracolma, la sala era stracolma di gente. Will fu felice, sorrise e chiese a Dianna di lasciargli il braccio e farlo camminare da solo. La ragazza si guardò attorno e non vedendo Chord da nessuna parte si rattristò. Pensò che ormai avesse fatto pace con la sua ragazza e che fossero tornati insieme quando ad un certo punto partì una melodia famigliare alle orecchie della ragazza. Era quella che il ragazzo aveva composto per l'uomo. Lei si andò a sedere. L'evento cominciò e ad un certo punto sentì una voce.
-Mi spiace disturbarla madame, vorrei sapere se questo posto è libero- girò lo sguardo e vide Chord. Lui era lì che le sorrideva, era solo. Dianna sorrise.
-Nessun disturbo monsieur, questo posto è libero- detto questo i due risero e si sedettero vicini. 
-Mi spiace per oggi- sussurrò lui
-Non preoccuparti. Allora com'è andata?- chiese lei
-Oh benissimo, lei ha detto che mi ama e che ha avuto un momento di debolezza, ha detto che non troverà mai nessuno come me- cominciò a dire
-Ah- commentò Dianna. In quel momento lui le prese la mano e la guardò negli occhi 
-Ma ormai non la amo più. Ho chiuso per sempre con lei. Non è la persona giusta per me- disse stringendogliela 
 
 
Naya e Mark erano in cucina. Lui beveva il caffè e lei era appoggiata allo stipite della porta aspettando che lui si accorgesse di lei. 
-Oh sei sveglia!- esclamò l'uomo guardandola
-Mark ho trovato questo sul pavimento, per favore dimmi che stanotte non abbiamo- cominciò a dire mostrando il suo reggiseno 
-Non abbiamo fatto nulla stanotte, insomma tu volevi, ma non mi andava di approfittarmi di una ragazza ubriaca fradicia, non sono quel tipo d'uomo- esclamò sorridendole
-Oh grazie al cielo!- esclamò lei. Po notò lo sguardo confuso dell'uomo -Non intendevo dire quello, è solo che insomma non volevamo complicare le cose e andare di nuovo a letto insieme le avrebbe complicate di certo
-Si, hai ragione- commentò lui -Vuoi del caffè?- domandò 
-Si grazie- rispose lei e si sedette aspettando che l'uomo le porgesse la tazza
-Allora cosa ne pensi di Darren e Lea?- domandò Mark sedendosi difronte alla ragazza e dandole la tazza
-Sono davvero simpatici, Lea mi è sembrata molto simile a me, Darren invece è molto dolce e bello- commentò la ragazza
-Tanto non sei il suo tipo- esclamò Mark un po' geloso dell'affermazione. La mora alzò un sopracciglio sospetta.
-Come scusa?- chiese
-Sei forse geloso?- domandò lei
-No, è solo che a Darren non piacciono le ragazza tutto qui. Ci tenevo a fartelo sapere. Non vorrei che ti prendessi una cotta per lui e poi restassi delusa
-Non succederà sta tranquillo
Ad un certo punto il telefono di Mark squillò. 
-Melissa!- esclamò Naya passandogli il telefono. -Cavolo l'ho fatto di nuovo- commentò 
-Non preoccuparti, mi scusi un attimo, devo proprio rispondere- affermò l'uomo e uscì di casa. Naya cominciò a sorseggiare il suo caffè seduta sul lavandino mentre guardava il ragazzo. 
-Naya, Becca, Melissa, quante donne hai Mark?- si chiese poi tornò a sedersi. Quando l'uomo rientrò in casa si scusò con lei e disse di dover andare via. 
I giorni passarono e durante questi i due non riuscivano a star lontani l'uno dall'altra. Naya seppur pensasse che Mark avesse altre donne continuava a voler passare del tempo con lui e a volerlo conoscere meglio. I due uscirono a pranzo insieme e parlarono molto, si raccontarono molte cose e per la prima volta Mark riuscì ad abbattere la barriera che Naya si era creata riuscendo a farla aprire con lui. Lei gli raccontò di come suo padre era andato via di casa lasciando lei e sua madre sole. Mark le confessò di essere un gran piagnone. Piangeva per tutto, per la fine di un film commovente, per la fine di una storia. Per ogni cosa. Si creò una bella amicizia, ma l'attrazione era forte e quasi incontrollabile, così non poterono evitare di andare ancora a letto insieme. 
Una sera, Naya decise di prendere qualcosa dal ristorante italiano e di fare una sorpresa a Mark. Voleva passare una bella serata romantica con lui. Andò a casa sua e suonò il campanello. L'uomo aprì e la guardò stupito, non si aspettava di vederla lì. La donna sentì in sottofondo dei rumori. 
-Naya? Che ci fai qui?- chiese lui
-Volevo fare una sorpresa ma da quanto sento non sei solo vero?- domandò e l'uomo fece di no con il capo triste. In quel momento una piccola bambina castana tirò la camicia di Mark. 
-Papi chi è lei?- chiese 
Naya la guardò e poi guardò confusa Mark.
-Papi?- chiese
-Papi... sono io!- rispose lui indicandosi e prendendo in braccio la piccola. 
-Papi ci fai la cioccolata calda?- chiese un'altra bambina, lei però era bionda ed era un po' più grande dell'altra. 
-Si, ma solo se fate le brave- rispose. 
-Lei chi è?- chiese la biondina indicando la latina che guardava la scena in silenzio essendosi sentita il mondo crollare addosso. 
-Lei è Naya, una mia amica e Naya loro sono le mie figlie, Melissa e Becca- esclamò Mark 
-Ciao- disse la donna fingendo di non essere sorpresa. -Aspetta, Melissa e Becca? Si certo, Melissa e Becca- pensò. Si era sbagliata riguardo a Mark, non era un donnaiolo, era solo un bugiardo. 
-Accomodati- disse l'uomo facendola entrare in casa
-Questa è per noi?- chiese Melissa prendendo la busta contenente il cibo che la donna aveva tra le mani. 
-Si, questa è per voi- disse la donna sorridendo alle bambine -Oh tranne questa- esclamò prendendo il vino dalla busta e dandolo al padre. 
Mentre le bambine guardavano cosa c'era nella busta, gli adulti si allontanarono
-Mark sei D I V O R Z I A T O?- chiese Naya facendo lo spelling
-No, sono V E D O V O



 

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Capitolo 8
*** Rotture e sorprese ***


 
8


-Mark perché non mi hai detto di loro? Siamo stati a pranzo insieme e credevo ci fossimo raccontati tutto- 
-Lo so Naya e hai ragione, ma io non parlo mai di loro alle donne- 
-Perché?- domandò lei
-Perché si spaventano. Ma tu non sei come le  altre vero?- disse l'uomo prendendole le mani e guardandola dritto negli occhi
-No Mark io non sono come le altre- rispose lei sorridendogli e in quell'istante la piccola Melissa prese la mano della donna tirandola
-Dove la stai portando tesoro?- chiese il padre piegandosi e guardando la piccola
-La porto nella capanna. Naya la vuoi vedere la nostra capanna? è nella mia stanza, l'abbiamo fatta io, Becca e il mio papà- disse la bimba guardando con i suoi occhioni celesti la donna, la quale intenerita accettò e quando anche la biondina le prese la mano le seguì. 
Arrivati in camera Naya rimase esterefatta da ciò che vide, Mark doveva volere davvero tanto bene alle sue figlie. Al centro della stanza c'era una bellissima tenda panna, era illuminata da lucine bianche che creavano una bellissima atmosfera. 
-Ti piace?- chiese Becca
-è bellissima- rispose la donna 
-Su Naya vieni dentro- esclamò la piccolina
-No, no Melissa, Naya non si piegherà in ginocchio per entrare nella vostra tenda- disse Mark
-E perché no? Non ti piacciono le tende Naya?- chiese la biondina
-Certo che mi piacciono le tende e voglio entrare nella vostra- rispose la donna sorridendo alle bambine e fulminando con gli occhi il ragazzo. 
Quando furono tutti e quattro sdraiati in quella capanna Melissa cominciò a parlare e ad un certo punto si fermò a guardare Naya.
-Sei bellissima, mi piace il tuo rossetto e hai un buon odore- disse
-è vero- l'appoggiò Becca
-Oh grazie- rispose Naya
-Papà non mi fa mettere il rossetto e nemmeno il profumo- disse Melissa
-Sei troppo piccola per mettere il rossetto e poi hai un così buon odore- esclamò l'uomo
-Tuo padre ha ragione, sei ancora piccolina per il rossetto e i bambini hanno sempre un buon odore, non hanno bisogno del profumo- 
-Come si chiama il tuo rossetto?- chiese ancora Melissa
-Credo si chiami 'bacio alla fragola'- rispose Naya
La piccola mise un dito sulle labbra della donna e poi sulle sue
-Bacio alla fragola- disse. La mora rise così come Mark e Becca. Qualche minuto dopo le piccole si addormentarono. L'uomo e la donna sdraiati vicini si guardarono e le loro mani si sfiorarono. Mark afferrò qulla di Naya e la strise saldamente accarezzandola con il pollice. 
-Non voglio che tu vada via- esclamò l'uomo guardandola
-Nemmeno io lo voglio, ma devo- ribattè lei
-Magari potremmo- cominciò a dire
-No, ti fermo subito- esclamò lei alzandosi e avviandosi alla porta -Quello che hai in mente è impossibile so già cosa stai per dire e no, non funzionerà. Le relazioni a distanza non funzionano mai e poi io abito a Los Angeles e tu qui e non puoi lasciare le tue figlie ed io il mio lavoro- concluse mettendo le braccia conserte
-Io non voglio che tutto questo finisca e adesso ho incasinato tutto perché ti ho presentato loro e dovrò spiegargli perché non ti vedranno più- disse l'uomo
-Adesso è meglio che io vada- esclamò la donna avviandosi alla porta. Mark la seguì e la bloccò per il braccio.  -Mark lasciami il braccio, devo andare- disse lei
-Aspetta Naya- cominciò a dire lui
-Non rendere tutto più difficile- detto questo si liberò dalla presa e andò via. Non una lacrima scese dai suoi occhi, niente di niente. Era sempre la stessa persona col cuore di pietra. Neanche questo era riuscita a farla piangere. Le faceva male lasciare quell'uomo, ma nonostante questo lo aveva appena fatto. Giunta in casa si gettò sul divano e cominciò a piangere sotto lo sguardo confuso del povero Arthur. Il cagnolino le si avvicinò e sembrò che quasi cercasse di rincuorarla. 
 
A Los Angeles Dianna tornava a casa dopo l'evento in onore di Will. Era in macchina di Chord e stavano accompagnando il vecchietto a casa. Giunti davanti casa Rivera, la bionda scese dall'auto e si recò all'ingresso. Il ragazzo la seguì senza che lei se ne accorgesse. Mentre l'inglese cercava di aprire la porta, sentì delle mani sui fianchi e emise un urlo. Il ragazzo rise di gusto.
-Non è divertente! Mi sono spaventata da morire stupido!- esclamò la ragazza ridacchiando e colpendolo giocosamente con la borsetta
-Oddio dovevi vedere la tua faccia- esclamò lui. 
Quando entrambi furono seri, l'uomo prese in mano la situazione. 
-Non sono qui perché ho intenzione di violentarti o cose simili, sta tranquilla. Voglio solo parlare con te- disse guardandola negli occhi
-Non ho mai pensato che volessi violentarmi- commentò la ragazza ridendo 
-Dianna ascolta- disse il biondo prendendo le mani della persona difronte a lui -Io so che tu tra un po' tornerai in Inghilterra e che probabilmente sto per fare una cavolata e che sicuramente tu non proverai le stesse cose ma- cominciò a dire velocemente lui
-Chord parli troppo veloce non sto capendo nulla- lo interruppe lei
-Ok io non sono molto bravo con le parole quindi...- detto questo poggiò le sue mani sul volto della ragazza e la baciò dolcemente. 
Il battito della biondina cominciò ad accelerare, le sue guance si colorarono di rosa e le sue labbra formarono un radioso sorriso sul suo volto. Mise le braccia intorno al collo del ragazzo e intensificò il bacio. Quando si staccarono si guardarono negli occhi.
-Wow!- esclamò Chord -è anche meglio di come lo avevo immaginato- Dianna sorrise a questa affermazione. -Beh come avrai capito per me non sei solo un'amica. So che è difficile crederlo ma io da quando ti ho conosciuta ho ritrovato la felicità. Un bel giorno sei arrivata nella mia vita e me l'hai stravolta. Prima del tuo arrivo non avevo vissuto, ero sopravvissuto. Mi facevo prendere in giro da una cretina solo perché credevo che non avrei mai trovato una persona che potesse amarmi così come sono e che non avrei mai trovato nessun'altro al di fuori di lei. Tu mi hai fatto sentire speciale. Sei una persona magnifica Dianna Agron e io beh io credo di essermi innamorato di te. Mi hai stregato. Non riesco a smettere di pensare ai tuoi occhioni verdi che mi scrutano, alle tue labbra rosee che mi sorridono, al tuo viso dannatamente perfetto- affermò il ragazzo accarezzandole la guancia. Lei aveva gli occhi lucidi, un sorriso tenero sul volto e tremava. Fuori non faceva freddo ma lei tremava. Come un cucciolo impaurito. 
-Nessuno mi aveva mai detto nulla del genere. Ma io credo che tu stia sbagliando Chord- disse lei. Il ragazzo la guardò stranito, quasi impaurito. -Sei una persona magnifica e lo eri anche prima di incontrare me, ne sono certa. Mi hai trattato con gentilezza fin dal primo attimo in cui mi hai conosciuta. Sei stata la prima persona ad interessarsi per davvero a me e non ti aspetti nulla in cambio. Sono io quella che dovrebbe ringraziarti. Mi hai aperto gli occhi, mi hai reso una persona migliore in così poco tempo. Mi sembra di conoscerti da una vita e devo confessarti una cosa... anche io credo di essere innamorata di te, anzi ad essere sincera io so di essere innamorata di te. Sai dopo averti conosciuto non ho smesso di pensare a te, al tuo sorriso, alla figuraccia che ho fatto e invidiavo da morire la tua ragazza. Io ti conosco solo da pochi giorni, ma in questo breve arco di tempo sei riuscito a cancellare anni di sofferenza. Con un tuo sguardo, con una tua parola, con la tua gentilezza sei riuscito a farmi capire che cosa intende la gente quando parla d'amore- detto questo lui la attirò a se e la abbracciò. La tenne stretta a lui quasi come se proteggesse qualcosa di prezioso. Quando l'abbraccio si sciolse si unirono in un bacio, un bacio lungo e dolce, un bacio semplice e tenero.
 
Nel frattempo in Inghilterra...
-Darren prepara le valige, andiamo in California!- esclamò Lea al telefono
-Cosa? Lea ma sei impazzita?- domandò Darren
-Non voglio sentire nulla. Dobbiamo andare da Dianna. Non si è ancora fatta sentire e io non sono più tranquilla. Ci vediamo all'aeroporto tra un'ora- rispose lei
-Ma non sappiamo nemmeno dove sia- ribatté lui
-Oh invece lo sappiamo eccome- detto questo riattaccò e si mise in macchina. 
Si fermò quando fu fuori casa Agron. Bussò ripetutamente alla porta fino a quando Naya non aprì. La donna la guardò stranita.
-Lea?- 
-Oddio sei strana Naya, sembri triste- commentò 
-Che ci fai qui?- domandò
-Ho bisogno di un'informazione- rispose la nanetta
-E cioè?- chiese la mora
-Dov'è casa tua? Mi serve l'indirizzo- domandò la nasona
-Perché? è successo qualcosa a Dianna?- chiese la latina
-No, voglio solo andare da lei- rispose Lea
-Ascolta non credi che magari voglia passare del tempo sola?- domandò Naya
-No, ti prego Naya dammi l'indirizzo. Non la sento da troppo tempo, comincio ad essere preoccupata seriamente- con queste parole, la più bassa riuscì a convincere la latina a dargli il suo indirizzo. 
Una volta tornata a casa, la ragazza prese le valigie e si diresse all'aeroporto. Arrivata lì vide Darren che la aspettava con le sue valigie. 
-Tu sei pazza. Io non credo che stiamo facendo la cosa giusta- commentò il ragazzo
-Zitto Grillo Parlante. Ho ancora una coscienza e quando avrò bisogno di te, te lo farò sapere-  detto questo la ragazzo cominciò a camminarare.
Durante tutto il tragitto in aereo, Darren non aveva fatto altro che dire a Lea quanto sbagliato fosse secondo lui quello che stavano facendo, diceva che non stavano rispettando la privacy della ragazza
-Darren, Dianna ha rinunciato alla sua privacy quando è diventata la mia migliore amica quindi sta un po' zitto- aveva ripetuto più e più volte la mora cercando di placare l'animo contraddittorio del moro. Ma lui non aveva mollato. Così una volta scesi dall'aereo Lea gli propose un patto.
-Sentiamo- disse lui
-Bene, se Dianna se la prenderà con noi tu potrai dire "Lea te l'avevo detto", altrimenti te lo dirò io e mi dovrai fare da schiavetto per i prossimi... 30 anni- disse lei
-Aspetta ma non è equo- esclamò il ragazzo
-Darren o ti mangi sta minestra o ti butti dalla finestra- esclamò Lea e si recò all'uscita dell'areoporto per cercare un taxi. 
Una volta trovato, i due si fecero accompagnare a casa Rivera. Arrivati difronte alla casa della mora rimasero esterefatti. Il cancello principale era aperto. Una bellissima auto sportiva era parcheggiata all'interno e un bel ragazzo con gli occhi azzurri stava scendendo da essa proprio in quell'istante. Darren lo notò subito. Conosceva quel volto d'angelo, anche se non di persona. 
-Lea guarda, c'è Chris Colfer!- aveva detto indicandolo alla cugina
-Chi?- domandò lei
-Christopher Paul Colfer! Il più bell'attore e cantante gay di tutta Hollywood- esclamò con aria sognante il moro
-Oh bene. Dimmi adesso che questo viaggio è stato un errore- affermò Lea ridendo e chiamando l'altro ragazzo. -Mr. Colfer? Mr. Colfer mi scusi- esclamò. Il giovane si avvicinò a loro e per poco Darren non sviene
-Mi scusi è questa casa di Naya Rivera?- chiese Lea
-Si è questa ma purtroppo la mia amica non è in casa, è a Londra- rispose gentilmente. Darren aveva un'aria da idiota
-Si, lo sappiamo, noi siamo amici della ragazza con cui ha fatto cambio casa e siamo venuti qui a salutarla- esclamò
-Oh siete amici di Dianna, stavo giusto andando da lei. Venite, vi faccio strada- disse. Il moro annuì sognante -Lui che ha?- domandò indicandolo
-Oh lui è solo, è solo Darren- rispose la nanetta e seguì il ragazzo. 
Suonarono il campanello e aspettarono. Quando la porta si aprì, comparvero Chord e Dianna abbracciati. Lui era dietro di lei e le cinceva le spalle e lei, con le mani appoggiate sulle braccia del ragazzo rideva. Quando gli occhi della bionda videro i tre sulla porta smise di colpo di ridere. 
-Chord?- domandò Chris
-Chris?- chiese Chord
-Darren? Lea?- domandò Dianna
-Come si dice in questi casi, sorpresa!- esclamò la ragazza guardando seria l'amica





L'angolo della scrittrice di Fabiana
Innanzitutto volevo scusarmi con tutti quanti, credevo di poter aggiornare prima di gioverdì e invece non sono riuscita nemmeno a pubblicare nel giorno programmato. A mia discolpa vorrei dire che sono stata senza connessione da inizio settimana e che se mi sono connessa ogni tanto è stato attraverso il mio iPhone. Purtroppo la connessione del telefono non è abbastanza forte da poter pubblicare un capitolo qui su EFP. Per tanto vi prego ancora una volta di scusarmi e invito tutti a recensire. Mi spiace se non sto aggiornando le altre FF ma prima voglio finire questa "festiva" dato che porta il nome di "Vacanze di Natale". Spero che recensirete in tanti e ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo. 
Un bacio alla prossima

Fabiana

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Capitolo 9
*** Di nuovo insieme ***


 
9

Era una scena abbastanza comica. Erano tutti lì. Chris rideva con una mano davanti alla bocca, Darren lo guardava con occhi sognanti e rideva per compiacerlo, mentre Lea e Dianna si guardavano negli occhi, in quelli della prima c'era stupore e quasi rabbia, mentre in quelli della seconda solo preoccupazione. Chord guardava stranito i due ragazzi accanto all'amico e continuava a stringere Dianna come se avesse paura che loro gliela portessero portare via. 
-Mi dispiace- sussurrò la bionda guardando teneramente l'amica
-Dispiace anche a me! Un bel giorno mi sveglio, provo a chiamarti e non mi rispondi, vengo a casa tua e ci trovo tuo fratello. Scopro da lui che sei partita, sei partita senza dirmi nulla, non mi ha chiamata, non hai lasciato un messaggio, niente di niente, sei svanita nel nulla. Ero preoccupata per te, ecco perché sono qui! Dianna sei la mia migliore amica. Ci conosciamo dai tempi dell'asilo. Siamo sempre state iseparabili. Mi dicevi tutto e io facevo lo stesso con te. Dimmi, come pensi che io mi sia sentita?- chiese la mora
-Lea lo so e hai ragione. Ma cerca di metterti nei miei panni. Ero distrutta Sebastian stava per sposarsi e credevo che lo avrei perso per sempre. Mi sono sentita cadere il mondo addosso. Così quando Naya mi ha contattato, scappare mi è sembrata la cosa più giusta, più semplice. So di essere stata una codarda. Ma se dovessi tornare indietro sicuramente rifarei tutto quanto. Tu e Darren avreste cercato di fermarmi, di non farmi partire, ma io ne avevo bisogno, ne avevo tanto bisogno. Adesso sono qui, ho realizzato che di Sebastian non mi importa niente. Ho conosciuto persone fantastiche. Senza accorgermene ho trovato l'amore, quello vero, quello che ti fa battere il cuore e ti rende dannatamente felice, al punto di non riuscire quasi a respirare quando lui è con te- disse guardandando il ragazzo alle sue spalle che le baciò la guancia e la strinse ancora di più a se. 
-Avanti Dì da quanto lo conosci? Non può essere vero amore. Ok lui è davvero molto bello e sexy e scommetto che se si alzasse la maglietta potrebbe far concorrenza ai modelli di Abercrombie però devi pensare che tra un po' le vacanze finiranno e dovrai tornartene in Inghilterra e il fidanzato di barbie dovrà rimanere qui- esclamò la mora agitando le mani. Dianna la guardò con gli occhi lucidi. 
-Perché ogni volta fai così?- chiese 
-Così come?- domandò di rimando l'altra
-Ogni volta che io sono felice, distruggi tutto. Non ti sta bene che ogni tanto sia io quella felice? Insomma. Ogni volta che dicevi di aver trovato la persona giusta per te io ti sono sempra stata accanto, sono stata contenta per te e ti ho sostenuto, tu invece prendi tutto superficialmente. Distruggi tutte le mie aspettative, i miei progetti. Sei sempre negativa quando si tratta di me, perché? Prima di parlare degli altri pensa a te. Chiediti perché tutti gli uomini che credevi fossero "quello giusto" adesso non sono con te?- chiese ormai in lacrime. L'amica fece di no con il capo
-Non capisci vero?- domandò 
-Cosa c'è da capire?- chiese l'altra
-Dianna io ti voglio un bene dell'anima, sei una sorella per me e non voglio che tu stia male. Cerco solo di proteggerti. Sei l'unica che non ha mai giudicato i miei modi bruschi, sei l'unica che riesce a capirmi e a non farmi sentire l'essere più schifoso sulla faccia della terra. Sei l'unica che non si aspetta che io cambi, perché ti vado bene così come sono e ti ripeto, io non voglio assolutmante che tu faccia i miei stessi errori e cioè che ti illuda di aver trovato la felicità. Capisci?- disse. L'altra si asciugò le lacrime.
-Ma per una volta, ti prego, lasciami sbagliare da sola- disse -Anche se io credo fortemente che ciò che ci sia tra me e lui non sia per nulla uno sbaglio- puntualizzò
-Hai ragione. Devo smettere di farti da guardia del corpo. Sei grande e vaccinata, sai prendere le tue decisioni da sola- disse la mora
-Adesso potete semplicemente smettere di litigare e abbracciarvi?- chiese Darren che finalmente aveva ritrovato la sua lucidità. Le due sorrisero e si abbracciarono. 
-Mi sei mancata tanto Lea- disse la prima
-Mi sei mancata tanto anche tu Dì- rispose l'altra
Inghilterra Mark e Naya erano nelle rispettive case. Erano passati due giorni da quando la donna aveva lasciato casa dell'uomo mettendo fine alla loro "relazione". Durante quest'arco di tempo il padre di famiglia aveva cercato di chiamarla innumerevoli volte, ma non aveva mai ricevuto una risposta. Era andato anche a trovala a casa, ma lei non gli aveva aperto la porta. Ormai le speranze di rivederla, di sentire la sua voce, di poterla stringere a se diminuivano e nel cuore dell'uomo si creava un vuoto sempre più grande. Era nel suo letto, non riusciva a dormire e fissava il soffitto quando sua figlia più piccola Melissa aprì la porta della sua stanza, salì sul suo letto e si mise accanto a lui.
-Papi non riesco a dormire- disse mettendo la testa sul suo petto e avvinghiandosi a lui. L'uomo le accarezzò i capelli.
-Neanche io tesoro, non preoccuparti. Ti va di dirmi perché non riesci a dormire?- chiese lui
-Perché sono triste- rispose la piccola
-Oh è perché sei triste?- domandò ancora il padre
-Perché mi manca la mamma- rispose lei. 
-Oh tesoro!- esclamò lui abbracciandola
La moglie di Mark era morta dua anni prima a causa di una terribile malattia che l'aveva stappata alla vita alla giovane età di vent'otto anni. Non era stato difficile superare quella perdita e in cuor suo sapeva che mai nessuno avrebbe potuto cancellare quel dolore. Ma sperava che un giorno qualcuno avrebbe potuto farlo sentire di nuovo felice e amato. Quel momento era arrivato. Naya lo aveva fatto sentire di nuovo così e lui non poteva perdela. 
-Papi perché Naya non è più tornata a trovarci?- chiese la piccola mentre l'altra sorella arrivava nella stanza e si sdraiava dall'altro lato. 
-è per colpa nostra?- chiese Becca 
-No no, ma come vi viene in mente?- domandò l'uomo 
-E allora perché non viene più?- chiese Melissa
-è colpa tua, l'hai fatta entrare nella tenda. Papà aveva detto di non farlo- rispose Becca 
-Non è vero! Lei aveva detto che le piacevano le tende!- esclamò la più piccola mettendosi a piangere
-Ehi non litigate. Naya non viene più, ma non è colpa vostra- disse l'uomo
-E di chi allora?- chiese Becca
-Non è colpa di nessuno. Lei presto tornerà a casa sua. Abiata lontano- disse
-Lontano dove?- chiese Melissa
-In America- rispose l'uomo.
-Peccato, lei mi piaceva davvero tanto- disse la più piccola e dopo questa affermazione finalmente i tre riuscirono ad addormentarsi.
Nel frattempo Naya si girava e rigirava nel letto. Non riusciva a trovare pace. Le vacanze stavano finendo e lei doveva essere a casa per capodanno. Non voleva andare via. Voleva rimanere in quel posto, con Mark. Stava malissimo, da quando aveva lasciato casa di Mark, aveva passato le sue giornate sul divano o nel letto a ingozzarsi di gelato. Usciva solo per far fare pipì al povero Arthur. Le mancava quell'uomo. Le sue forti braccia che la cingevano e la facevano sentire piccola. Il suo modo di farla sentire importante. Le mancava sentirsi dire che lei era speciale, che era diversa dalle altre. Si addormentò come al solito sul divano sotto lo sguardo preoccupato del piccolo Arthur. 
L'indomani mattina la mora si svegliò a causa dello squillare insistente del telefono. Era Dianna. Non si erano mai parlate realmente, se non per chat. 
-Pronto? Naya sono Dianna- disse una voce dolce.
-Oh ciao Dianna, tutto ok?- chiese la mora
-Si, tutto ok, allora ti piace l'Inghilterra?- domandò la bionda
-Centro, è bellissima- rispose l'altra
-Oh scusa un secondo, ho un'altra chiamata. Resta in linea, vorrei parlare ancora un po' con te- detto questo la bionda rispose all'altra chiamata
-Dì sono io!- 
-Mark? Come stai?- chiese
-Si va avanti, a te come sta andando?- domandò
-Bene, senti potrei richiamarti magari dopo, sono al telefono con Naya, la ragazza con  cui ho scambiato casa- disse la bionda
-Sei al telefono con Naya? E come sta? Ti è sembrato che stesse bene?- domandò preoccupato lui. La sorella cominciò ad insospettirsi.
-Non so come stia- rispose Dianna 
-Potresti chiederglielo per favore?- domandò l'uomo
-Ok- disse non convinta la donna. -dammi un attimo- digitò qualcosa sulla tastiera e passò alla telefonata con la mora -Naya sono al telefono con mio fratello Mark- cominciò a dire
-E come sta? Come ti è sembrato?- chiese la ragazza
-è strano, mi ha chiesto di fare la stessa domanda a te- commentò la ragazza. 
-Io, io sto bene- disse la latina non convinta -Ascolta potresti capire come sta lui per favore?- chiese Naya
-Certo- rispose Dianna -Mark non ci posso credere!- esclamò arrabbiata credendo di parlare con il fratello -Quando ci siamo accordate l'unica cosa che mi ha chiesto è stata se ci fossero uomini e io le ho detto che non ce n'erano- 
-Ehm... Dianna sono ancora Naya- disse una voce di donna
-Che figura! Scusa tanto- esclamò e provò a contattare il fratello -Brutto idiota sei stato a letto con lei?!- esclamò arrabbiata
-Sempre io- commentò Naya
-E che cazzo!- sbottò Dianna -Scusa Naya ho sbagliato di nuovo. Probabilmente sarà caduta la linea. Ti spiace se ti richiamo dopo magari?- chiese 
-Non mi dispiace figurati- detto questo chiuse la telefonata
Mentre Naya aspettava sul divano che Dianna la chiamasse sentì bussare forte alla porta. Lea e Darren non erano in Inghilterra, il che significava che era un'altra persona, una persona che la latina conosceva più che bene. Si avvicinò alla porta e mise entrambe le mani sulla maniglia cercando la forza di non aprire. 
-Naya so che sei lì!- esclamò Mark -Ti prego apri la porta, ho bisogno di parlarti- 
Ma nessuno rispose. 
-Naya ti prego, è importante!- continuò, ma ancora niente. -Ok ho capito. Dato che non vuoi aprirmi te lo dirò di qui- tirò un profondo respiro -Io ti amo. Sono un idiota lo so, avevamo detto niente coinvolgimento sentimentale. Da quando mia moglie è morta, ho portato dentro un vuoto incolmabile che nessuna donna era riscita a riempire. Poi sei arrivata tu. Tu sei diversa dalle altre, sei speciale e questo ha fatto si che mi innamorassi di te. Ti ho nascosto di essere padre e mi sentivo uno schifo, ma avevo paure che se l'avessi saputo non avresti più voluto avere alcun rapporto con me. Ma mi hai sorpreso di nuovo. Quando ti ho vista giocare con Melissa e Becca ho capito che sei la persona giusta per me e che tutti si sbagliano sul tuo conto. Hai un cuore grande. Sei stata ferita ed è giusto che tu adesso lo voglia proteggere, io non voglio farti del male, ferirti è l'ultima cosa che voglio. Non voglio perderti Naya- Mark rimase in silenzio per un po'. Era in lacrime. -Ok va bene, ho capito. Vado via e ti prometto che non ti infastidirò più- disse e si avviò piangendo alla sua macchina. 
Per la prima volta dopo più di dieci anni, Naya appoggiata con la schiena alla porta, piangeva. Le parole di Mark avevano rotto quella barriera che si era creata. Aveva ritrovato il suo lato umano. Si alzò di scatto e aprì la porta. L'uomo era quasi giunto alla macchina. 
-Mark!- urlò. Lui si girò e la guardò. In quel momento lei si accorse che anche lui piangeva. Gli corse incontro e lo abbracciò forte. 
-Stai piangendo!- notò lui asciugandole le lacrime con la mano. Lei annuì sorridente. 
-Ed è tutta colpa tua! è colpa tua perché hai distrutto la mia corazza, l'hai fatta a pezzi e mi ha fatto innamorare di te. Mi hai fatto sentire speciale e mi hai reso una persona buona- disse lei. Dopodiché si abbracciarono di nuovo e lui la baciò. In quell'istante dei candidi fiocchi di neve cominciarono a scendere dal cielo. I due innamorati si guardarono sorridenti e continuarono a baciarsi.





L'angolo della scrittrice di Fabiana
Allora ho aggiornato un po' prima questa settimana, questo perché mi sentivo un po' in colpa per aver pubblicato con qualche giorno di ritardo lo scorso capitolo per via della connessione. Detto questo: spero che recensiate e ringrazio coloro che recensiscono sempre. Concludo dicendo che Ohio School of Arts sarà aggiornata nel fine settimana e che aspetto le vostre recensioni anche sul capitolo pubblicato di "Alla ricerca dell'amore"
Un bacio

Fabiana

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Capitolo 10
*** Inviti a cena ***


 
10

Naya e Mark erano seduti sul divano a casa di Dianna. Lei gli accarezzava i capelli e guardava la TV mentre lui, con la testa appoggiata sulle sue gambe la guardava sorridente. Mai in tutta la sua vita aveva visto qualcosa di più bello. Quella donna, i suoi occhi astuti, il suo naso sottile, le sue labbra carnose e invitanti, non riuscivano a permettere all'uomo di guardare altrove. Era incantato da tanta bellezza. Lei a sua volta, si rendeva conto di quello che stava succedendo e ne era estremamente felice. Quell'uomo che la fissava ormai era diventato un pensiero fisso della sua mente. Non riusciva mai a smettere di pensare alla prima volta in cui lo aveva visto, a come il suo cuore aveva cominciato a battere a ritmo irregolare durante il loro primo bacio, a come i suoi occhi la scrutavano, a come le sue labbra la baciavano, a come le sue braccia la avvolgevano. Quell'uomo risciva a trasmetterle un calore che nessuno poteva spiegare. Era come sentirsi a casa in un posto che sai benissimo non essere casa tua. 
-Quando smetterai di fissarmi? è inquietante!- esclamò la ragazza non distogliendo lo sguardo dallo schermo.
-Non posso smettere ed è colpa tua!- ribatté sicuro l'uomo
-Sentiamo, perché sarebbe colpa mia?- domandò la donna guardandolo
-Perché sei bellissima- rispose semplicemente lui. 
Lei sorrise e si chinò per dagli un bacio. Le loro labbra sembravano esser fatte per stare attaccate, combaciavano alla perfezione. Mentre erano impegnati a scambiarsi effusioni sul divano, il telefono di Mark squillò. 
-Pronto?- disse mentre Naya gli accarezzava il volto dolcemente. -Si, certo arrivo subito, dammi un paio di minuti- affermò e guardò la sua donna. -Nay i miei mi stanno riportando le bambine, le avevano portate a fare un giro e le stanno accompagnando a casa- disse
-Tranquillo va, io sono qui e non vado da nessuna parte- rispose la donna sorridendo -Oh e salutami le bambine- disse mentre lui si dirigeva alla porta
L'uomo uscì di casa e si diresse in macchina. Prima di mettere in moto, si ricordò del discorso avuto con le sue figlie durante la nottata precedente. Così, scese dall'auto e tornò da Naya.
Bussò e aspettò che la donna aprisse. Quando lo vide lo guardò con aria interrogativa.
-Vieni con me!- disse lui prendendole la mano
-Ehm... Mark ne sei sicuro?- domandò lei
-Certo, io ti amo, le bambine muoiono dalla voglia di vederti e i miei saranno sicuramente felici di sapere che mi sono innamorato- rispose lui trascinandola fuori casa. 
Giunti a casa di Mark, l'uomo chiese a Naya di aspettare in cucina. Aveva intenzione di fare una sorpresa alle piccole. Quando il campanello suonò, la donna sent' delle voci provenire dal soggiorno. Le bambine corsero ad abbracciare il padre, mentre i genitori si accomodavano. 
-Mark come stai? Stai mangiando? Ti vedo sciupato- disse la madre
-Mark ti serve una donna- esclamò il padre
-Oh beh- cominciò a dire lui
-Ma c'è una donna, Naya- esclamò fiera Melissa tra le braccia del padre
-A proposito, in cucina c'è una sorpresa per voi- disse il padre delle piccole. Di corsa le due sorelline sgattaiolarono nella stanza e quando videro la donna le corsero incontro e l'abbracciarono
-Naya!- esclamarono all'unisono. 
Nel frattempo Mark e i suoi genitori raggiungevano Melissa e Becca. Quando entrarono in cucina, videro la donna che giocava con le piccole e sorrisero. L'uomo si schiarì la voce. Lei alzò gli occhi e si avvicinò ai genitori di lui tenendo per mano le piccole. 
-Naya loro sono i miei genitori, Maria e Ronald- disse -Mamma, papà, lei è Naya- 
La ragazza strinse la mano ai "suoceri" e in quel momento Melissa cominciò a tirarle la maglia. 
-Naya stasera rimani a cena da noi?- domandò. La donna guardò Mark che le fece un cenno con il capo. Si abbassò all'altezza della piccola e dopo averle sorriso le rispose 
-Certo che rimango a cena da voi- 
Non appena sentirono la risposta le due sorelle abbracciarono la donna. Nel vedere quella scena i genitori di Mark rimasero colpiti. La serata passò in armonia. Non c'erano silenzi imbarazzanti o domande troppo personali. Ai genitori dell'uomo, la latina picque molto. 
Mentre le donne erano in cucina a preparare la cena, Ronald si avvicinò a suo figlio. 
-Mark non mi avevi detto che avevi una fidanzata, non mi avevi neanche detto che era una modella!- esclamò l'uomo sorridendo complice al figlio
-Papà Naya non è una modella, è una produttrice cinematografica a Los Angeles- rispose lui un po' imbarazzato
Anche la cena passò in armonia. Le piccole, sedute vicino a Naya avevano mangiato tutto senza fare i capricci, tutto sembrava trascorrere per il meglio. 
Nel frattempo a L.A. Dianna e Lea facevano una nuotata in piscina mentre Chord e Darren giocavano con la playstation buttati sul divano mentre mangiavano patatine e bevevano coca cola. Sembravano degli adolescenti. 
-Battuto!- esclamò Darren balzando in piedi. 
-Oh ma dai hai avuto solo fortuna!- esclamò il biondino guardando fuori dalla finestra. 
Lea e Dianna erano appena uscite dalla piscina e si stavano asciugando prima di entrare in casa. Chord le guardava a bocca aperta.
-Chiudi la bocca Overstreet o ti entreranno le mosche!- esclamò Chris
-E tu dov'eri?- domandò Darren
-Ero di sopra, rovistavo tra i film di Naya- rispose l'uomo. 
Quando le due ragazze entrarono in casa, Chord si avvicinò alla sua ragazza e la baciò. Lei lo guardò confusa. 
-Sei bellissima- esclamò lui guardandola dalla testa ai piedi. In un secondo le gote della biondina divennero rosse e sussurrò un imbarazzato grazie. Mentre parlavano a Chris squillò il telefono. 
-Pronto?- chiese -No non so cosa facciamo stasera Cory!- esclamò -No, Naya non è ancora tornata- disse -Ok, se ho qualche programma ti chiamo- detto questo concluse la telefonata
-Niente piani per la serata?- domandò Chord
-Esatto e Cory ha voglia di uscire- rispose il latticino
-Perché non rimani qui per cena, puoi chiamare anche questo Cory, è amico tuo no?- domandò Dianna
-Non proprio- disse Colfer
-Oh, tranquillo ho capito- sorrise la bionda mettendogli una mano sul braccio e fraintendendo.
-Oh no, che hai capito, Cory è il mio fratellastro!- esclamò il latticino guardando la ragazza che sorrise imbarazzata. 






L'angolo della scrittrice di Fabiana
Ok abbiamo capito che non riesco a rispettare le date di scadenza per questo pubblicherò un capitolo a settimana ma non so dirvi quando. Ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo e invito gli altri a fare lo stesso. è importante per me conoscere le vostre opinioni quindi, tutti a recensire!
Detto questo vi auguro un buon fine settimana 
A presto

Fabiana

 

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Capitolo 11
*** Colazione e Cena ***


 
11

Un'altra mattina cominciava in Inghilterra. Naya si svegliò tra le braccia di Mark. Si accorse che erano avvinghiati. Lui la teneva stretta a se e questo la fece sorridere. Non voleva lasciarla andare. Alla donna mancava la sensazione di svegliarsi tutte le mattine avendo un uomo nel letto, le mancava sentirsi amata, protetta, le mancava sentirsi la importante per qualcuno. Certo sapeva di essere importante per Chris, ma non era la stessa cosa. Lei aveva bisogno di un uomo e quell'uomo era Mark. Lui era tutto quello che desiderava. Era un uomo affascinante, interessante, divertente e umile, un uomo buono, con un cuore grande, disposto ad amarla incondizionatamente e a renderla felice. 
Si girò verso di lui e gli diede un bacio sulla guancia, dopodiché cercò di sottrarsi alla sua presa per poter preparare la colazione per lui e le bambine. Ma Mark non la voleva mollare, strinse ancora di più la presa e la portò più vicina a se stesso. 
-Mark devo preparare la colazione- sussurrò lei silenziosamente all'orecchio del suo uomo che lentamente aprì gli occhi e la guardò per un po'. -Che c'è?- chiese Naya non capendo perché la fissasse.
-Come fai ad essere così bella anche appena sveglia?- domandò l'uomo mettendo un braccio sotto la sua testa e guardando la ragazza che rise e si alzò. 
Giunta in cucina, la mora cominciò a preparare la colazione. Qualche minuto dopo, si sentì tirare la maglia che indossava come pigiama. Guardò in basso e vide Melissa che con una mano le stringeva l'indumento e con l'altra si stropicciava un occhio mentre sbadigliava. La donna sorrise intenerita da quella piccoletta che le faceva troppa tenerezza. 
-Naya stai preparando la colazione?- chiese guardandola e la donna annuì sorridente, poi la prese in braccio e la fece sedere sul bancone della cucina. -Ti posso aiutare?- domandò. 
-Certo- rispose la donna sorridendo e lasciando che la piccola le desse una mano. Erano davvero in sintonia, se fosse entrato uno sconosciuto all'improvviso e le avesse viste, sicuramente avrebbe pensato che fossero mamma e figlia. 
-Mettiamo un po' di musica?- domandò la piccolina e Naya, rendendosi conto che era una bella idea, acconsentì. Cominciarono a ballare e a cucinare. Era una scena davvero molto tenera. Melissa che preparava l'impasto delle frittelle e muoveva il cucchiaio a ritmo di musica e Naya che cucinava le uova canticchiando la canzone. Ad un certo punto andò dalla piccolina, la prese per le mani e cominciarono a ballare nel bel mezzo della stanza. Svegliata dal rumore, la piccola Becca andò da loro per vedere cosa successe. Non appena entrò, la latina coinvolse anche lei nella danza. Si divertirono davvero molto. Anche Mark, svegliato dalla musica giunse in cucina, ma non si fece notare. Si appoggiò al muro  e guardò compiaciuto la scena. Vedere le sue figlie di nuovo felici era la cosa che più desiderava, ma vedere le sue figlie che andavano d'accordo con la donna che amava era un sogno.  In quel momento più che mai capì che non poteva perdere Naya. Le vacanze erano quasi giunte al termine e lui non sapeva ancora cosa fare. Non poteva lasciarla partire, ma allo stesso tempo non poteva impedirle di continuare la sua brillante carriera per amor suo. Ma cosa avrebbe potuto fare? Avrebbe voluto raggiungerla ad L.A. ma aveva due bambine a cui badare e non gli sembrava la scelta più adatta. 
 
Nel frattempo ad L.A. Dianna, Chord, Darren e Lea aspettavano l'arrivo di Chris e Cory per la cena. La biondina era davvero curiosa di conoscere il fratellastro dell'attore dopo la brutta figura che aveva fatto credendo che fosse il suo fidanzato. Da come ne parlava il ragazzo con gli occhi azzurri, Cory era un bell'uomo, molto alto e davvero, davvero tenero. Era il tipico gigante buono. 
Il campanello suonò e Chord andò ad aprire la porta, mentre Darren assieme a Lea, si occupava di sistemare le ultime decorazioni della tavola, i segna posti. 
-Sono arrivati!- esclamò il biondo attirando l'attenzione di tutti e spingendoli a raggiungerlo nel soggiorno. Dianna fu la prima ad arrivare assieme a Darren, mentre Lea era impegnata a decidere dove sedersi. I due si presentarono allo sconosciuto e cominciarono subito una conversazione con lui. 
Lea arrivò poco dopo. Quando vide Cory rimase senza parole, il che era strano considerato che era una delle ragazzi più loquaci sulla faccia della terra. Quell'uomo era davvero molto, ma molto affascinante. Aveva quei capelli castani perfettamente pettinati, quegli occhi dal taglio particolare che non lo rendevano uguale a tutti gli altri e poi quella voce calda che face venire i brividi alla moretta non appena questi le si avvicinò e si presentò. Le strinse la mano con una delicatezza insolita per un ragazzo. Aveva dei modi molto educati e soprattutto a differenza degli altri uomini, il signor Monteith non le guardava di continuo il seno e questo le piaceva un sacco. Cominciarono a parlare del più e del meno per cercare di non crare imbarazzanti silenzi. Si accorse subito che non solo era l'uomo più bello che avesse visto sulla faccia della terra, ma era davvero molto interessante. E poi il suo sguardo, il suo sguardo era qualcosa di estremamente sexy nonostante la sua aria da bambinone impacciato. 
La cena stava per cominciare, così Lea sgattaiolò in cucina prima che arrivassero gli altri e si sedette accanto al posto di Cory. Quando gli altri arrivarono, la trovarono già al sup posto. Starniti si andarono ad accomodare. La mora cominciò a parlare con il nuovo arrivato. 
-Ehm Lea- cominciò a dire Darren, seduto accanto a Chris
-Zitto Darren, non vedi che sto avendo una conversazione con Cory- lo zittì lei
-Ma Lea- continuò il moretto
-Che diavolo c'è?- chiese lei girandosi verso il cugino
-Lea hai dimenticato qui il tuo segna posto!- rispose innocentemente il ragazzo.
Dianna scoppiò a ridere. Guardò l'amica che era diventata tutta rossa per l'imbarazzo. Cory era divertito dalla situazione. 
-Scusate!- disse la moretta alzandosi e andando al piano superiore. Il gigante buono la seguì. 
-Ehi!- disse accarezzandole un braccio e guardandola
-Che figura! Mi dispiace!- esclamò lei
-Ma figuarati! Non c'è niente di cui essere in imbarazzo. Sai speravo di essere seduto accanto a te- affermò lui. Lei sorrise. -Ti va di tornare di là?- domandò porgendole il braccio come un cavaliere.
-Con piacere!- rispose lei, e insieme tornarono dagli altri.





L'angolo della scrittrice di Fabiana
Ragazzi mi dispiace tantissimo per il ritardo, non riesco ad essere mai puntuale porca miseria. Detto questo spero che recensirete e mi scuso con voi per la lunghezza di questo capitolo, so che è davvero molto breve, putroppo non ho avuto molto tempo da dedicare alla scrittura e questo è quello che la mia mente ha prodotto. Ancora perdono e vi prometto che dalla prossima settimana, essendo più libera dagli impegni scolastici sarò più presente. 
Un bacio

Fabiana

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Capitolo 12
*** Decisioni ***


 

12


-Mark dobbiamo parlare di quella cosa- disse Naya sussurrando all'orecchio dell'uomo che faceva il solletico a Becca.
Non appena udì quelle parole, il padre di famiglia si alzò e seguì la mora. I due si sedettero sul divano. Lei aveva il capo abbassato e cercava le parole giuste da usare. Lui altrettando triste aspettava che lei alzasse la testa. 
Quando questo successe, Mark si accorse che la latina aveva le lacrime agli occhi. La donna guardò su per non farle scendere e dopo aver sospirato e preso le mani della persona difronte a lei, parlò.
-Abbiamo rimandato questo discorso per troppo tempo. La mia permanenza qui è quasi finita, tra due giorni dovrò essere a Los Angeles per dirigere il mio nuovo film e non c'è nessuno che possa sostituirmi. Non posso lasciare tutto e venire qui. Devo pensare a tutti coloro che lavorano per me, hanno delle famiglie e andarmene significherebbe licenziarli tutti e magari prima lo avrei fatto, ma durante il tempo che ho passato qui, ho imparato cosa significa avere una famiglia e ho visto quanti sacrifici faccia la gente per mantenerla. D'altra parte però non voglio lasciarvi. Non voglio lasciare l'Inghilterra, non voglio lasciare Becca e Melissa, mi sono affezionata troppo a loro, ma sopratutto non voglio lasciare te Mark. Mi sono innamorata come non mi è mai successo prima, forse prima di te non mi ero neanche mai innamorata, sento che sei l'unico che potrebbe mai rendermi felice e non voglio lasciarti- cominciò a dire mentre le prime lacrime, nonostante cercasse di trattenerle, cadevano lente sulle sue guance. 
-E allora non farlo!- esclamò lui stringendo le sue mani. Lei scosse la testa.
-Mark io non posso restare qui- disse lei tirando su col naso.
-Non sto dicendo questo. Parlo di una relazione a distanza, io ti verrei a trovare ogni qual volta mi fosse possibile e tu potresti fare lo stesso- propose lui
-Questa è un utopia. Pensa alle tue figlie. Non è facile per delle bambine stare senza te oppure essere sbattute di continuo da un continente all'altro e solo perché tu vuoi stare con me. Non voglio che ci vadano di mezzo loro. Hanno già perso la madre, non voglio privarle anche della presenza del padre- disse sinceramente la donna 
-E allora che vorresti fare eh? Lasciarci, non vederci mai più e se mai dovessimo incontrarci far finta di nulla?- domandò lui -Le mie figlie ti adorano lo sai e per loro sei diventata ormai una figura familiare. Non so come reagiranno quando te ne sarai andata, forse bene oppure male, ma se dovessero reagire in malo modo potrei sempre rassicurarle dicendo che potremmo venirti a trovare a volte. Invece se la chiudessimo qui tutto diventerebbe più complicato da spiegare. Con questo io non voglio costringerti a restare con me. Sei libera di fare ciò che vuoi per carità di Dio, ma voglio che qualunque cosa tu scelga di fare, la faccia con la mente, ma sorpattutto con il cuore. Questa è l'unica cosa che ti chiedo- esclamò Mark guardandola. -E ti prego non piangere, mi fai sentire in colpa- disse abbracciandola. 
-Papà perché Naya piange?- chiese Becca scendendo le scale e sedendosi fra i due. 
-Vedi tesoro- cominciò a dire lui facendola sedere sulle sue gambe
-Piango perché tra un po' devo tornare a casa mia, negli Stati Uniti- disse la donna intromettendosi e facilitando il discorso che l'uomo avrebbe dovuto fare alle sue bambine.
-E piangi per questo?- domandò Melissa sedendosi sulle sue gambe
-No solo tesoro, piango sorpattutto perché non voglio andar via di qui e lasciare voi- rispose la donna guardando la piccola che l'abbracciò stretta appendendosi al suo collo. Tutto questo fece sorridere la latina che ricambiò l'abbraccio.
-Allora non te ne andare!- esclamò Becca
-Vorrei non andar via, ma ci sono delle persone, delle famiglie, altre bambini come voi i cui genitori senza di me non potrebbero guadagnare i soldi per provvedere a loro- disse la donna
-Allora devi andare per forza!- affermò la piccola della famiglia
-Si, devo tornare per forza a Los Angeles- concluse la donna
-Questo significa che zia Dì tornerà?- domandò la figlia più grande guardando il padre che annuì. 
-Sai- disse lei guardando Naya -Zia Dianna mi manca tanto, lei mi porta sempre tanti regali e mi fa mettere di nascosto il rossetto- 
La donna sorrise ascoltando quelle parole. La piccolina stava cercando di cambiare argomento per sollevarle il morale. 
-Papà perché non andiamo noi dove abita lei?- chiese la piccola. In quel momento la latina guardò l'uomo che amava diritto negli occhi. Nessuno dei due disse nulla per qualche secondo.
 
A Los Angeles Dianna cominciava a preparare tutte le sue cose per tornare in Inghilterra. Il tempo passato negli Stati Uniti era stato incantevole. Quella vacanza "clandestina" l'aveva salvata dalla depressione, le aveva regalato una nuova vita e una nuova visione di se stessa. Aveva scoperto quanto valeva e che c'era qualcuno disposto ad amarla così come era, qualcuno che non chiedeva nulla in cambio. Aveva smesso di pensare solo agli altri e aveva cominciato a valorizzare più se stessa. 
Mentre riponeva le sue cose nella valigia pensò a tutto quello che aveva fatto durante le vacanze Natalizie e sorrise. Tutto sommato erano state delle vacanze grandiose. All'improvviso si sentì avvolgere completamente da due calde braccia. 
-Non riesco a credere che tu vada via- esclamò Chord poggiando il mento sulla spalla della ragazza, la quale si girò e lo baciò. 
-Non voglio andarmene- si lamentò lei
-E allora non lo fare- disse lui. In quel momento la bionda si voltò e rimanendo stretta tra le braccia del giovane che adesso le cingevano la vita parlò.
-Sai che vorrei rimanere qui più di ogni altra cosa al mondo. Ma ho degli amici, dei genitori, un fratello, due nipoti e un lavoro stressante!- sussurrò mettendo la sua fronte contro quella del biondo.
-E se io ti dicessi che potrei aver trovato una soluzione per noi due?- domandò lui
-E cioé?- chiese curiosa lei
-Beh come saprai essendo bellissimo e intelligentissimo ho molti contatti influenti qui no?- domandò e la bionda rise. 
-Scherzi a parte. William mi ha presentato un suo vecchio amico che è il proprietario del Los Angeles Journal e questo signore sarebbe disposto a farti avere un colloquio con uno dei suoi redattori qualora tu decidessi di rimanere a vivere qui- disse
-Davvero? Non ci posso credere!- esclamò la ragazza abbracciandolo e riempiendolo di baci
-L'unico problema è che non so come fare per la lontananza dalla tua famiglia- esclamò
-Oh i miei genitori capiranno, insomma è la mia carriera e poi ci sono le feste durante le quali potrei tornare a casa e mio fratello se la caverà anche senza di me, le sue figlie sono delle bambine educatissime e buonissime, non gli daranno problemi- disse lei e in quel momento il biondino fu finalmente felice e sereno.  
 
Nel frattempo Chris e Darren se ne stavano seduti sull'amaca in giardino ad osservare la gente passare con in mano una lattina di Diet Coke. 
-E così sei un mio fan?- domandò Chris 
-Esatto. Ho visto tutti i tuoi film e lasciatelo dire, sono uno più bello dell'altro- rispose l'hobbit
-Uhm... buono a sapersi- commentò il ragazzo. Dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio il biondino ricominciò a parlare -La sai una cosa? Io in realtà quei film li trovo estremamente stupidi e banali. Non è il genere che piace a me. Però il lavoro è lavoro e bisogna farlo lo stesso- commentò
-Questo è vero, il lavoro è lavoro. Ma se non ti piace fare questi generi di film, perché non rifuiti? Insomma li trovo bellissimi davvero, ma tu no e a volte bisogna anche fare ciò che ci piace, altrimenti se cominciamo a mettere da parte le nostre preferenze, i nostri desideri, la tristezza invadrà le nostre anime e di noi che resterà? Solo un'inutile carcassa priva di sentimento. Se invece facessi ciò che desideri il tuo lavoro ti sembrerebbe più leggero e piacevole e farlo non sarebbe un problema. Io la penso così- esclamò Darren sorseggiando la sua bevanda. Chris lo guardò con ammirazione. Quel ragazzo cominciava ad incuriosirlo e tanto. 
-Hai detto una cosa bellissima- disse il latticino. 
-Ho detto solo quello che penso- concluse l'hobbit
-Qual'è il lavoro che ti piace così tanto e che fai?- domandò il più alto
-Io sono un poliziotto. Aiuto la gente ogni giorno. Amo il mio lavoro. Fin da bambino desideravo entrare nell'arma, mio padre, mio nonno e prima di loro il mio bis nonno, sono stati dei poliziotti. è un lavoro che mi permette di stare a contatto con le persone e poi come saprai noi lottiamo per rendere il mondo in cui viamo un posto più pulito per noi stessi e per gli altri. E così facendo assicuriamo una sopravvivenza tranquilla a quelli che saranno i nostri figli o i nostri nipoti. Ogni giorno prima di uscire di casa mi chiedo il motivo per cui lo faccio e quando ripenso a tutto ciò che mi ha spinto ad entrare nell'arma, sento di aver trovato lo stimolo giusto per cominciare la giornata. Così con un bel sorriso sulla faccia, consapevole di fare del bene, esco di casa e vado al lavoro- rispose Darren 
-Wow e io che credevo che fossi stupido!- commentò Chris guardandolo a bocca aperta
-Ma come? Credevi che fossi stupido?- domandò ridendo il moro
-O ritardato, non so mi guardavi in modo strano e sempre con una faccia da imbecille quindi c'erano solo due motivazioni- disse Chris
-E cioè?- domandò Darren
-Beh o eri molto stupido oppure talmente attratto da me da non poter smettere di guardarmi come un dio ogni volta- rispose -Allora qual era la tua motivazione Darren Criss che viene dall'Inghilterra e che io credevo fosse stupido?- 
-Beh se devo essere sincero, hai centrato la motivazione, certo non quella di me stupido- concluse l'altro bevendo un sorso della sua coca cola
Chris rimase sbigottito. Non sapeva che dire. Quella era una dichiarazione in piena regola. Il bel moretto difronte a se aveva appena confermato di essere innamorato di lui. La cosa non lo avrebbe dovuto stupire oiù di tanto, era abituato a maree di fan che gli urlavano di amarlo, ma mai qualcuno glielo aveva detto in quel modo, con tanta sempicità e serenità, come se amarlo fosse qualcosa di davvero molto naturale per lui. La questione era: Come si può dire di amare una persona che si conosce solo attraverso uno schermo? Chris sapeva bene di non essere uno dei tanti personaggi che aveva interpretato, lui era completamente diverso dal ragazzo che appariva nei talk show e nei reality. A lui tutta quella robaccia non piaceva, gli sarebbe piaciuto fare teatro e perché no qualche bel film interessante e non sempre e solo le solite commedie romantiche tutte uguali e prive di significato. Doveva ammettere che più passava del tempo con quel ragazzo e più si convinceva di quanto fosse interessante e piano piano nel suo cuore si insidiava un nuovo sentimento. 



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Capitolo 13
*** Ciao Naya ***


 
13

Era il giorno prima della partenza di Naya. Un cielo grigio e freddo faceva da contorno al panorama della casetta in campagna di Dianna. Naya e Mark assieme a Becca e Melissa avevano deciso di trascorre tutto il tempo che gli restava assieme. Di comune accordo andarono al centro commerciale dove le bambine potevano divertirsi e forse sentire accanto a loro per l'ultima volta una figura materna. Mentre camminavano, Naya vide un bel negozio per bambini e subito lo raggiunse. 
-Che stai facendo?- le chiese Mark sorridente notando che stava praticamente facendo impazzire la commessa facendole prendere quasi tutti i vestiti più belli in quel negozio. 
-Beh- disse guardando le piccole -shopping!- esclamò e le piccole l'abbracciarono felici
-Vuoi comprare tutto il negozio?- domandò ancora l'uomo 
-No, solo quello che ritengo necessario. Sai tesoro bello, voi inglesi siete bellissimi, ma vestite i vostri figli in maniera orribile. Non avete molto gusto- rispose alzando le spalle
-Ah si?- chiese lui avvicinandola a se pericolosamente 
-Mark ti ricordo che siamo in un negozio di bambini- lo ammonì la donna sorridendo e entrando in un camerino con le piccole. Qualche minuto dopo uscì e quando chiamò le piccole queste sfilarono lungo il piccolo corridoio dei camerini per farsi vedre dal loro papà. In quel momento Mark si sentì finalmente felice. La sua vita in quell'istante era perfetta. Non una preoccupazione lo affliggeva, non un problema, niente di niente. Era sicuro che sua moglie ne sarebbe stata felice. Si era rifatto una vita, propio come le aveva chiesto lei. Aveva trovato una ragazza d'amare e che a sua volta lo amasse. Non poteva chiedere di meglio. 
Ad un certo punto i pensieri di Mark furono interrotti da una voce a lui molto ma molto famigliare. 
-Mark, finalmente una bella visione!- esclamò una voce femminile. L'uomo si voltò. Alle sue spalle c'era una donna sulla trentina con i capelli biondi raccolti in uno chignon, un blazer beige e una gonna dello stesso colore. Accanto a lei c'era una bambina della stessa età di Becca. 
-Ciao Margaret, tutto ok?- chiese l'uomo. Quella sorrise, un sorriso strano. 
-Va tutto bene- rispose, poi notò Naya che alle spalle dell'uomo giocava con le piccole, le si avvicinò. -Oh vedo che hai finalmente seguito il mio consiglio e hai preso una tata, bravo ottimo lavoro anche se saresti stato più sicuro se avessi assunto un'inglese e non una portoricana. Comunque adesso non hai più scuse per non portarmi a cena fuori- disse 
Naya scoppiò in una fragorosa risata. I due si guardarono per un attimo. L'uomo notando quello sguardo sul volto della mora cominciò a preoccuparsi. La latina si alzò e le si avvicinò. 
-Credi che io sia una tata?- domandò guardandola -Ascoltami bene- disse avvicinandosi di più a questi e sussurrando -Io non sono una tata ma sono la fidanzata di Mark e guai a te se ti riavvicini a lui o alle sue figlie. Sono stata chiara?- chiese guardando negli occhi la persona difronte a se. Questi annuì e dopo aver preso per mano la figlia uscì di corsa dal negozio. Mark cominciò a ridere. 
-Perché ridi?- domandò la ragazza
-Perché ti amo- rispose lui dandole un bacio -Mi hai tolto quell'insopportabile sanguisuga di dosso. Tu sei davvero la donna perfetta per me- la donna rise e continuò lo shopping. 
Qualche oretta dopo erano seduti tutti e quattro in un fast food accanto al centro commerciale. Le piccole stavano giocando con i regalini trovati nella loro cena e nello stesso tempo mangiando, mentre Mark e Naya si organizzavano per andare all'aeroporto l'indomani per la partenza della donna. All'improvviso il telefono dell'uomo squillò, dato che stava masticando, invitò la sua ragazza a rispondere al posto suo. 
-Pronto?- domandò lei
-Ehm sei Naya?- chiese una voce dolce che subito la ragazza riconobbe. 
-Dianna, si sono io. Tuo fratello sta mangiando, vuoi che te lo passi?- domandò 
-Prima che tu lo faccia devo chiederti una cosa- confessò la bionda
-Certo dimmi- affermò la mora
-Tu e lui, si insomma, voi due state insieme?- chiese 
-Si, noi due stiamo insieme- rispose la bruna
-Oh grazie al cielo!- sospirò la bionda -adesso che so questo puoi passarmelo- 
Naya fece come le era stato detto e passò il telefono al fratello. 
-Mark tesoro sono io- disse
-Lo avevo capito. Cosa c'è che non va? Problemi con gli orari dei voli? A proposito, a che ora atterri? Vorrei portare le bambine, non ti vedono da tanto e vorrebbero salutarti- la informò
-Mark io non torno in Inghilterra- disse sincera la bionda
-Cosa?- chiese l'uomo alzando un po' la voce.
-Si tesoro, ho trovato l'uomo perfetto per me qui, si chiama Chord, è un caro amico di Naya. Noi due ci amiamo e lui mi ha trovato un lavoro per il Los Angeles Journal. Tu sai cosa significa per me passare dallo scrivere per uno stupido giornaletto di un paesino di provincia ad uno dei più importanti giornali del mondo- spiegò la ragazza
-E se scoprissi che non è vero amore con questo tizio cosa farai? Non conosci nessuno lì- esclamò 
-Non succederà, ma qualora una cosa del genere fosse possibile, tornerò in Inghilterra e poi c'è sempre Naya, Chris, anche se non li conosco benissimo a dire il vero Naya non l'ho neanche mai vista dal vivo, ma so che mi daranno una mano. Poi lei è la tua ragazza. A proposito, che intenzioni hai con lei, la ami?- domandò la sorella
-Dianna Elise Agron non cambiare argomento! E comunque si la amo, ma non è questo il punto. Tu devi tornare a casa. Naya andrà via, tu resterai lì, chi diavolo resterà qui con me?- domandò l'uomo visibilmente scosso. 
-Ci siamo noi sempre con te papà- esclamarono le piccole andando vicino al loro genitore. 
-Mark ti prego dimmi che sei felice per me- disse la sorella
-Lo sono, ma non riesco a pensare di vivere qui senza la mia piccola sorellina- affermò. 
-Ti voglio bene Mark- 
-Ti voglio bene anche io Dianna- 
Dopo quella telefonata, il suo umore non fu più lo stesso. Era triste, arrabbiato, sconvolto. Presto sarebbe stato solo. Solo con le sue meravigliose figlie che non solo avrebbero perso la figura della loro zia, ma anche quella di Naya che ormai per loro stava diventando una seconda mamma. 
L'indomani mattina, alle 10 erano tutti e quattro in aeroporto. L'americana stava per partire. Probabilmente non l'avrebbero mai più rivista. Al megafono annunciarono che il volo di Naya stava per essere imbarcato. Si recarono tutti davanti l'entrata. 
-è arrivato il momento- disse la donna guardando negli occhi il suo amato. 
-Vieni qui!- esclamò Mark abbracciandola stretta. -Ti amo, ricordalo sempre- le sussurrò in un orecchio mentre alcune lacrime cominciarono a bagnargli le guance. Con una mano le accarezzò i capelli e con l'altra non le permise di staccarsi da se. 
-Io non voglio che finisca Mark ti prego vienite via con me- disse lei tra le lacrime -Non ho mai amato prima di conoscere te. Tu sei la mia nima gemella io lo so. L'ho saputo nell'istante in cui ho guardato i tuoi occhi- esclamò lei
L'uomo sciolse l'abbraccio e la guardò. Si asciugò in fretta le lacrime  e poi asciugò quelle della ragazza. Le prese il viso tra le mani e la trascinò in un bacio tenero ma non dolce, le lacrime avevano reso le loro labbra salate. Al megafono invitarono di nuovo i passeggeri del volo di Naya a salire sull'aereo. 
-Ciao bambine- disse abbassandosi e lasciando che queste le si appendessero al collo. Le abbracciò strette, quasi come fossero qualcosa di sua proprietà, ma alla fine, a malincuore dovette lasciare lì quelle tre persone che erano diventate così importanti per lei ed entrare in quel dannato aereo. 
Il viaggio fu lungo ed estenuante. Durante tutto il tempo non aveva fatto nient'altro che piangere e riguardare le foto che aveva sul telefono raffiguranti lei e Mark e le bambine. Nulla aveva più senso ormai, aveva conosciuto il vero amore e lo aveva lasciato lì, lontano da lei. 
Quando arrivò a LAX prese il cellulare e compose il numero del taxi mentre si avviava con la valigia all'uscita, ma nell'atrio ad aspettarla c'era una sorpresa. Chiuse la chiamata e guardò le persone difronte a lei. C'era Chris, il suo migliore amico Chris, le sembrava di non vederlo da una vita, accanto a lui c'era Darren, che sembrava più basso del solito, a seguire Cory che sorrideva come un ebete e accanto a lui Lea che faceva "ciao" con la mano, alla destra di questi, abbracciata da Chord, c'era una bellissima ragazza con gli occhi verde smeraldo, i capelli biondi che la guardava con un sorriso radioso. L'avrebbe riconosciuta tra mille, è vero non l'aveva mai vista prima, ma da come tutti la descrivevano non poteva che essere Dianna. La sorella minore di Mark. Si guardarono solo per un istante e quando furono abbastanza vicine, senza dire nulla, si abbracciarono ed entrambe avvertirono una sensazione strana, di tranquillità, sentivano di conoscerci da sempre. Si guardarono per un secondo e tornarono ad abbracciarsi. Questa volta la mora si lasciò sfuggire qualche lacrima. 
-Sta tranquilla, noi siamo con te- disse Dianna stringendola




L'angolo della scrittrice di Fabiana
Lo so, lo so "mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa" 
Come ho detto anche alla fine de "Alla ricerca dell'amore" la scuola mi distrugge. Non ho neanche il tempo per respirare quasi, percio, vi chiedo perdono e vi prometto che dato che stanno per cominciare i 5 giorni di festa per le elezioni aggiornerò preso questa storia assieme alle altre. Voglio inoltre ricordare che non ho dimenticato "Ohio school of arts" e la continuerò al più presto. Il capitolo è quasi pronto, ha bisogno solo di un'ultima lettura veloce. Detto questo spero che recensiate e che altro dire
Alla prossima

Fabiana

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Capitolo 14
*** Un matrimonio in arrivo ***


 
 

14

 

Naya era appena tornata a casa. Era distrutta, non aveva voglia di stare con nessuno. Voleva soltanto chiudersi in camera e cercare di dormire sperando di svegliarsi accanto al suo uomo. Non poteva però cacciare i suoi amici che avevano organizzato per lei quella bellissima sorpresa, l'avevano aspettata all'aeroporto e prenotato nel suo ristorante preferito. Sapeva che avevano fatto tutto questo per rallegrarla. Così dopo essersi fatta una doccia, indossò un jeans scolorito e un ferlpone e, legatasi i capelli in una coda, scese al piano di sotto e si gettò sul divano. Dianna che nel frattempo si era spostata nella camera degli ospiti fino alla mattina successiva durante la quale si sarebbe trasferita da Chord, arrivò in salotto e guardò la ragazza. Arrivarono anche Chris e Cory seguiti da Lea e Darren. Tutti guardavano la ragazza senza parole. Non era da lei conciarsi in quel modo. Doveva essere davvero triste. Capita la gravità del problema, Chris le si avvicinò, si inginocchiò difronte a lei e mise le mani sulle sue gambe. La mora aveva lo sguardo basso, non aveva detto nessuna parola, quando sollevò un po' gli occhi, tutti poterono osservare che erano pieni di lacrime. Senza dir nulla, il miglior amico l'abbracciò. La strinse forte a se, lei doveva sapere che lui era lì per lei. 
-Dai puffa non fare così!- disse Cory avvicinandosi a lei e abbracciandola
-Non mi piace quando mi chiami puffa, io non sono bassa, sei tu troppo alto- puntualizzò la mora tenendosi stretta tra le sue braccia. Lui sorrise e la guardò.
-Su dai, va' a cambiarti, noi ti aspettiamo qui, magari Dianna potrebbe darti una mano a scegliere cosa metterti!- disse il ragazzo alto
-Ehm, è meglio se ti aiuta Lea, Dianna non ha molto gusto nel vestire!- si intromise Darren. La bionda lo guardò male. -Che c'è? Ho detto solo la verità!- rispose alzando le spalle. 
-A me piace il modo in cui si veste- affermò Chord abbracciando da dietro la sua ragazza
Detto questo, Lea, Chris, Dianna e Darren salirono in camera per aiutare Naya a scegliere cosa mettere. Mentre erano impegnati a convincere la mora ad indossare un abito un po' provocante, il telefono della bionda squillò, così uscì dalla stanza per rispondere. 
-Pronto?- disse un po' spaventata dopo aver letto il nome sul display. 
-Come sta? è arrivata? Sei con lei?- 
-Mark sta tranquillo, è arrivata, sono con lei e come credi che stia? Esattamente come stai tu. Anche se non ti vedo so che sei seduto al bancone del pub vicino casa mia. Perciò adesso alzati, va a casa di mamma e papà e restaci, sono stata chiara?- domandò con un tono autoritario la bionda
-Dianna io no- cominciò a dire 
-Dianna niete ok? Fai come ti ho detto e non obbiettare- esclamò la donna
-Dille che l'amo- affermò lui
-Perché non glielo dici tu stesso?- domandò lei
-Credi sia il caso?- chiese 
-Credo che a tutti e due farà bene- rispose la bionda e tornando dagli altri portò il telefono all'amica
-Naya c'è una persona che vorrebbe dirti qualcosa- disse porgendole il telefono. La mora le sorrise e lo prese. 
-Pronto?- chiese
-Naya- sentì. 
-Mark!- esclamò.
-Mi manchi da morire- affermò piangendo
-Mi manchi da morire anche tu- rispose lei
Nessuno dei due disse nulla per qualche minuto. Naya piangeva, Mark lo stesso, era estenuante. 
-Ti amo- 
-Ti amo anche io- detto questo la donna chiuse il telefono e lo ridiede alla proprietaria. -Grazie- disse e l'abbracciò. 
-Allora lo metti questo vestito o no?- domandò Lea cercando di sdrammatizzare
-Ehm no- rispose la latina
-Allora metti quest'altro, è perfetto. Non è molto corto, non è molto provocante. Perfetto.- 
Darren aveva ragione, quel vestito era perfetto per lei. Così lo indossò e uscirono finalmente a cena. 
 
Era passato un anno, esattamente un anno da quando Naya e Dianna, assieme ai loro amici erano andati a cena in quel ristorante. Era passato un anno da quando Naya aveva sentito per l'ultima volta Mark ed era passato un anno da quando si era legata fortemente a Dianna. 
La ragazza era ormai come una sorella. Non riusciva a pensare a un giorno senza lei. La relazione con Chord andava a gonfie vele e presto sarebbero convolati a nozze. Esatto, il biondino aveva finalmente deciso di fare il grande passo. Erano la coppia perfetta. Lea diceva sempre che sembravano Barbie e Ken, cosa che infastidiva un po' la bionda e che faceva ridere tutti gli altri. 
Cory aveva trovato la sua anima gemella, Lea. Strano vero? A causa di un film in cui recitava da protagonista, il ragazzo era dovuto andare in Inghilterra. Si ricordò di quella bella mora che aveva conosciuto qualche mese prima e l'aveva chiamata per chiederle di fargli da "guida" per la città. Lei ovviamente aveva accettato. Passarono molto tempo assieme, finché un giorno, mentre lei era a lavoro, lui andò a prenderla e la portò a pranzo fuori. Quando l'accompagnò a casa, la baciò. Da quel momento cominciarono ad uscire sempre più spesso e alla fine, lui si dichiarò chiedendole di diventare la sua ragazza. 
Anche Chris e Darren erano fidanzati. Dopo la conversazione che avevano avuto riguardo il fare ciò che rende felici, i due avevano continuato a scriversi e si erano innamorati. Preso da un momento di pura follia e voglia di rivedere la persona amata, Darren acquistò un biglietto aereo sola andata per LA e fece un'improvvisata all'altro. Da quel momento il brunetto non era più tornato a casa. Non poteva più staccarsi dal suo Chris e viceversa. Lavorava presso la polizia di Los Angeles e viveva con il suo fidanzato.
Le cose sembravano andar bene a tutti. Il matrimonio di Chord e Dianna si avvicinava. Naya era tremendamente spaventata all'idea di rivedere Mark. Lo amava ancora, nonostante fosse fidanzata con un altro uomo, ricordate Douglas? Esatto lui. Era tornato strisciando da lei per l'ennesima volta. Dianna le consigliò di riprovarci, nonostante Chris fosse all'inizio un po' contrario. Mark viveva in un'altro continente e lei non poteva restare a compiangerlo seduta sul divano mentre si ingozzava di gelato e saltava intere giornate di lavoro. 
-Amore dobbiamo andare, i tuoi arriveranno tra poco- esclamò Chord entrando in camera di Naya. C'erano Dianna e la mora sdraiate sul grande letto matrimoniale. La latina aveva la testa sulle gambe della bionda e parlava velocemente mentre l'altra le accarezzava i capelli cercando di tranquillizzarla. 
-Arrivo- disse la bionda. Diede un bacio in fronte all'amica -Ci sentiamo più tardi- disse uscendo con il suo uomo. 
Arrivati in aeroporto i futuri sposi si sedettero e aspettarono che i parenti della sposa arrivassero. 
-Mamma!- esclamò la donna alzandosi e correndo incontro ad una donna. Le due si abbracciarono e Chrod sorrise. Si avvicinò a loro. 
-Tu devi essere Chord- disse la donna porgendo la mano
-è un piacere signora Agron- disse baciandogliela
-Oh ma che gentil'uomo, però tesoro chiamami solo Maria- affermò sorridente la mamma
-Papà!- esclamò di nuovo Dianna
-Il mio piccolo angelo, mi sei mancata- disse l'uomo stringendola. 
-Quando la smetterai di chiamarmi piccolo angelo? Sto per sposarmi- domandò ridendo la bionda
-Mai, tu sei e resterai il mio piccolo angelo anche a cinquant'anni- rispose il padre. -Tu devi essere il mio futuro genero. Piacere Ronald- disse stringendo la mano del biondino
-Piacere mio signore- 
-Oh non sei in guerra ragazzo, chiamami Ronald, tra due giorni sarai mio genero perciò tutte queste formalità non servono- detto questo il ragazzo si sentì sollevato. Era andata bene, ma questa era ancora la prima fase. Avrebbe dovuto passare a pieni voti anche il pranzo con loro. 
-Posso farti una domanda?- chiese la signora Agron
-Certo- rispose Chord
-Perché Chord? Insomma non è un nome molto comune- domandò ancora la donna
-Mamma!- esclamò Dì
-Shh- la zittì la madre
-Beh, io sono il terzo di sei figli. Nella mia famiglia siamo tutti appassionati di musica, soprattutto i miei genitori. Il mio nome è Chord perché ci sono tre note in un accordo- 
-Oh che bella cosa- rispose Maria
-Dov'è Mark?- domandò la ragazza guardando dietro i genitori -Dove sono Becca e Melissa?- chiese la sposa. I genitori abbassarono lo sguardo. 
-Beh tuo fratello non verrà- rispose il padre
-Cosa? Ma è il mio matrimonio!- esclamò lei
-Stiamo scherzando tesoro, arriva con il prossimo volo. Non c'era posto sul nostro- rispose la madre ridendo. 
-Non fatemi mai più una cosa del genere- disse Dianna mettendo una mano sul petto. 
Mentre erano in macchina Chord si ricordò di doversi fermare un attimo a casa di Naya. 
-Tesoro prima ho dimenticato di dare a Naya il CD con le musiche per il film di Chris. Ti dispiace se ci fermiamo un attimo?- domandò guardando la sua futura moglie
-Naya? Possiamo venire a salutarla?- chiese la mamma di Dianna. 
-Certo- rispose la ragazza.
Giunti fuori casa Rivera tutti scesero dall'auto. I signori Agron rimasero senza parole guardando quell'enorme casa. Una bellissima ragazza con i capelli scuri, legati in una coda stava uscendo di casa, aveva indosso una t-shirt grigia, un leggins nero e un paio di scarpe da ginnastica. I suoi occhi erano coperti da degli occhiali da sole. Tra le mani aveva un asciugamano e una bottiglietta d'acqua. 
-Naya!- la chiamò Chord. Lei si girò verso di loro e non appena vide i signori Agron il cuore cominciò a batterle forte. Non c'era Mark. Mark non era lì. Lo cercava con lo sguardo e Maria se ne accorse ma preferì restare in silenzio.
-Salve signori Agron- disse sorridendo e baciando la guancia ad entrambi. 
-Naya tesoro siamo Marie e Ronald lo sai- disse la donna sorridendole. -Come stai?- chiese 
-Oh bene- rispose lei e in quel momento il suo telefono squillò. -Scusatemi un secondo- disse -Pronto?- chiese
-Naya dove sei?- domandò la voce
-Sono ancora a casa- rispose 
-Sei ancora a casa? Insomma ti sto aspettando da sei minuti- esclamò la voce
-E allora? Ne aspetterai altri venti- ribatté
-Che significa?- domandò
-Douglas ho ospiti al momento, non infastidirmi- detto questo chiuse il telefono e tornò a parlare con gli Agron. 
Dopo il breve incontro con Naya, Chord e Dianna portarono i genitori della sposa a pranzo. Anche questa era fatta. Mr. Overstreet aveva superato la seconda prova. Era ufficialmente entrato nelle grazie dei genitori della ragazza. Era il fidanzato perfetto. Questo lo sapevano tutti. Non esisteva ragazzo più dolce, simpatico, bello e fedele di lui. Dianna era davvero fortunata. E lo stesso pensavano di lei i genitori di Chord. Effettivamente quei due erano perfetti. Anche lei era l'esempio di fidanzata perfetta, la nuora che ogni suocera vorrebbe. Insomma una ragazza buona e gentile, nonché bella e raffinata. Erano quasi le diciassette, erano tutti a casa Overstreet-Agron. C'erano Chris e Darren, Lea e Cory, Naya e Douglas e anche la numerosa famiglia del ragazzo. 
-Dianna io e Darren andiamo- disse il futuro sposo indicando la porta. Dianna capì dove andavano e annuì con la testa. 
I due ragazzi entrarono in macchina e si diressero all'aeroporto. Una volta giunti lì aspettarono qualche minuto e ad un certo punto Darren si alzò
-Eccolo- esclamò indicando un uomo. I due si avvicinarono a lui e si accorsero che non era solo. C'erano anche tre bambine e una donna. 
-Mark!- esclamò Darren abbracciandolo. 
-Darren!- disse l'altro. 
-Zio Darren!- esclamarono due delle bambine abbracciando il ricciolino. 
-Tu devi essere Chord. è un piacere conoscerti- affermò l'uomo stringendo la mano del fututo cognato
-Il piacere è mio- rispose l'altro. 
-Oh loro sono le mie principesse Becca e Melissa, lei è la mia fidanzata, Margaret e questa è sua figlia Clara- disse indicando una donna e una bambina
-è un piacere conoscervi- dissero straniti i due stingendo la mano alla donna e sorridendo alla bambina. 
-Vogliamo andare?- domandò Chord e tutti annuirono
Arrivati a casa, parcheggiarono e il biondo mandò un sms a Dianna per avvisarla di essere a casa. Questi si scusò con gli ospiti ed uscì. Non appena la videro, le piccole Becca e Melissa le saltarono addosso. 
-Zia Dianna!- esclamarono e la strinsero forte
-Oh tesori miei mi siete mancate così tanto- affermò la donna prima di alzarsi e prendere le mani delle sue nipoti. 
-Dianna- disse Mark e le andò incontro
-Il mio fratellone- rispose lei e abbracciò il fratello che non vedeva da più di un anno. 
Dopo avergli presentato anche le nuove ospiti, entrarono in casa. Sentendo la maniglia muoversi, Naya sgattaiolò di sopra dicendo di dover andare in bagno e Chris la seguì. Sapevano tutti che la ragazza era molto ma molto spaventata all'idea di quell'incontro. Avrebbe rivisto l'uomo della sua vita, colui che amava e non vedeva da tempo, l'unico uomo che l'aveva resa felice. 
-Guarda Melissa c'è zia Lea!- esclamò Becca e corsero ad abbracciare la ragazza. 
-Ciao Cory- esclamò Melissa sedendosi sulle sue gambe. 
Mark salutò tutti e si presentò alla famiglia di Chord. Dopodiché vedendo un ragazzo bello e un po' pallido e credendo che fosse Chris si andò a presentare. 
-Ciao tu devi essere il ragazzo di Darren, è un piacere conoscerti- disse stringendo la mano dell'uomo.
-No, veramente io non sono Chris, comunque piacere Douglas- esclamò questi stringendo la mano. 
Mark confuso prese posto sul divano accanto a Margaret che si era già accomodata. Dei rumori provenivano dalle scale, qualcuno stava scendendo. Gli occhi di tutti erano puntati verso lo stesso punto. Videro Chris che scendeva gli scalini e dietro di lui c'era Naya. Quando Mark vide la donna, il suo cuore cominciò a battere all'impazzata. Si alzò in piedi. Anche a Naya successe la stessa cosa, non appena i suoi occhi avevano incontrato quelli dell'uomo, anche il suo cuore aveva cominciato a battere sempre più forte e velocemente. Nessuno dei due disse nulla, si guardarono dritti negli occhi.
-Naya!- esclamarono Melissa e Becca correndo incontro alla ragazza e abbracciandola. Lei distolse lo sguardo da Mark e guardò le bambine. 
-Ehi principesse come state?- domandò abbracciandole e sorridendo. 
-Noi stiamo bene e tu? Sei bianca- disse Becca toccandole una guancia. La donna sorrise. 
-Sono solo sorpresa di vedervi, niente di più- rispose e prese in braccio la più piccola. 
Tornò a guardare Mark. Douglas si alzò e le andò vicino, le mise una mano sul fianco.
-Amore non si fissa la gente, è maleducazione. Comunque lui è Mark- disse indicando l'uomo. 
Naya lo fulminò con lo sguardo. 
-Tesoro tappatevi le orecchie un attimo- disse alle due sorelline -Sei un completo idiota!- esclamò la donna. Mark rise. 
-Ma perché?- domandò il belloccio
-Secondo te se conosco le loro figlie non conosco lui? Ho sempre saputo che eri un completo idiota e ogni giorno me ne dai prova- continuò lei scuotendo la testa e andando verso Mark. 
Non sapeva cosa stava facendo. Quando furono faccia a faccia ebbe voglia di baciarlo, ma si ricordò che non era più il suo uomo, così sorrise e lo abbracciò. Lui la strinse forte a se e sentirono i loro cuori battere troppo forte. Solo quando si staccarono, la mora vide la donna seduta sul divano con in braccio la bambina. Diventò rossa di rabbia e gelosia, ma si contenne. Guardò Dianna che alzò le spalle facendole capire di non essere al corrente della presenza di quella persona. Tornò a guardare la tizia e le fece ciao con la mano e un sorriso fintissimo, dopodiché si andò a sedere. 
-Naya posso sedermi sulle tue gambe?- chiese la piccola Melissa
-Melissa lascia in pace Naya e vieni qui!- esclamò Mark
-Non dagli ascolto- disse la donna prendendo la piccola e facendola sedere su di se. 
Tutti le guardavano, sembravano mamma e figlia. La bambina l'abbracciava di continuo e le dava tanti baci sulle guance. Becca sembrava un po' gelosa, così si andò a sedere sulle gambe di Dianna e cominciò a farle delle domande. 
A fine serata tutti andarono via, fatta eccezione per Naya che aveva promesso all'amica di aiutarla a rimettere tutto in ordine. 
-Tesoro io e tuo padre siamo stanchi, andiamo in albergo- dissero i signori Agron
-No, assolutamente no. Hai visto quanto è grande casa nostra, rimanete nella stanza degli ospiti- rispose la figlia e fece accompagnare i suoi genitori in camera da Chord. 
-Mark tu starai nella camera infondo al corridoio, al piano superiore. C'è solo un piccolo problema- disse Dianna giocherellando con le mani.
-Quale problema?- domandò 
-Ehm... io non sapevo che avresti portato quella donna odiosa e la sua insopportabile figlia, perciò non so dove mettere quella bambina- disse 
-Come non sai dove metterla?- chiese Mark -Forse è meglio se andiamo in hotel- disse l'uomo
-Non se ne parla proprio, troverò una situazione, dammi solo un attimo. Nel frattempo, va' a sistemare le vostre cose in stanza- detto questo l'uomo salì ed entrò nella stanza. 
-Oh scusa- disse vedendo che c'era qualcuno e quel qualcuno era Naya
-Tranquillo- rispose la ragazza sorridendo -Ti serve una mano?- domandò vedendo le valige
-Ehm si grazie- rispose l'uomo.
-Dammi un secondo, tolgo le mie cose da questo armadio- disse la ragazza riempiendo una valigia. 
-Aspetta le tue cose? Sono confuso- esclamò il ragazzo facendo una faccia strana
-Si, noi passiamo molto tempo assieme, quando non mi va di tornare a casa o non c'è Chord o quando sono troppo ubriaca rimango a dormire qui e quindi questa e la mia stanza- rispose la ragazza. 
-Capisco- disse Mark non molto convinto. 
Misero assieme a posto le cose. C'era un po' di tensione. Quella situazione era strana. Mark avrebbe voluto che a dormire con lui in quel letto quella notte sarebbe stata Naya, ma purtroppo non era così. Avrebbe dormito accanto a quell'insopportabile donna. 
Star così vicino a Mark, provocava a Naya strani brividi. Aveva un'incredibile voglia di saltagli addosso, di baciarlo, di abbracciarlo, di sentirsi amata e di farlo sentire amato. 
Mark si ricordò del piccolo problema riguardante la bambina in più. Sbuffò e gettò la testa all'indietro. La donna se ne accorse. 
-Che succede?- chiese
-Non ho avvisato mia sorella che Margaret sarebbe stata qui e non c'è posto per la figlia- rispose
-Beh potresti far venire Becca e Melissa a casa con me e far dormire quel mostriciattolo qui- propose la mora. Mark rise per il nomignolo che aveva affibbiato.
-Per me andrebbe anche bene, ma che cosa ne pensa il tuo fidanzato?- domandò alzando un sorpacciglio
-è un idiota. Il suo parere non frega a nessuno e non vive a casa mia. Di conseguenza non decide assolutamente nulla- rispose la ragazza. 
-Vi amate proprio tanto eh?- disse ironico l'uomo. Lei lo guardò e scosse la testa ridendo. 
-Da morire- rispose anche lei ironica
-Mi fa piacere- sorrise sincero Mark e si avvicinò a lei. 
Naya era immobile, congelata. Non riusciva a pensare. Il suo aveva smesso di funzionare. 
-Dici che a Douglas dispiacerà se faccio questo- disse l'uomo e dopo aver preso il viso della latina tra le mani la baciò. 
Entrambi desideravano da tempo quel contatto, il cervello di entrambi andò in estasi. Naya portò le sue mani dietro il collo dell'uomo e si strinse a lui. 
-Mark stavo pensan- cominciò a dire Dianna, ma si fermò non appena mise piede nella stanza in cui credeva di trovare solo il fratello. 
Lui e Naya erano avvinghiati e si baciavano. Rise quando vide i loro volti. 
-Dianna mi hai fatto prendere un colpo!- esclamò l'uomo mettendo una mano sul petto. 
-Che state facendo?- chiese la ragazza
-Secondo te?- domandò Mark
-So cosa state facendo, intendo dire che di sotto ci sono le tue figlie e una tizia orribilmente fastidiosa che ti sei portato con la sua bruttissima figlia- rispose la bionda. 
Mark sbuffò mettendosi le mani sui fianchi e guardando in alto. 
-Che casino- disse sedendosi sul letto
-L'hai portata tu- fece presente Dianna
-Lo so e all'inizio mi sembrava giusto, ma appena ho rivisto lei ho capito di aver fatto un terribile errore a portarla qui. Io non la amo. Io non la voglio qui. è passato più di un anno ma l'unica persona che voglio è lei- disse indicando Naya e continuando a parlare con la sorella. 
-è una cosa bellissima e voi ragazzi siete una coppia fantastica, ma siete entrabi fidanzati e avete appena tradito- continuò Dì. Naya si sedette accanto all'uomo della sua vita e gli prese la mano. Poggiò la sua testa sulla spalla di Mark. 
-è chiaro entrambi ci siamo impegnati in relazioni fasulle. Sapete tutti che non sopporto Douglas e che mi viene voglia di picchiarlo ogni qual volta apre bocca ed è chiaro che lui e quella schifosa e odiosa inglese di merda non si amano, perciò quello che è successo non è stato tradire, abbiamo soltanto seguito il cuore- rispose Naya alzando le spalle
-Io non so cosa stiate per fare ma sappiate entrambi che non scaricherò quei due al posto vostro. Detto questo, sbrigatevi a scendere prima che qualcuno salga- la bionda uscì dalla stanza e tornò al piano di sotto.
-Che facciamo?- domandò Naya preoccupata
-Non lo so. Credo che per stanotte dovremmo lasciare le cose come stanno e pensare dopo a tutto il resto- disse Mark
-Hai ragione, vado. Porto Becca e Melissa con me- affermò la donna
-Aspetta un attimo- esclamò Mark fermandola prima che uscisse. 
-Si?- chiese lei e lui la baciò. 
-Adesso puoi andare- 
 
La situazione era parecchio incasinta. Adesso che Mark era tornato assieme a Becca e Melissa, come sarebbe continuata la storia? Ma soprattutto questa storia avrebbe avuto un seguito? E cosa avrebbero fatto con i due fidanzati che non amavano? Sarebbero riusciti a lasciarli? Sarebbero riusciti finalmente a stare insieme per sempre?






L'angolo della scrittrice di Fabiana
Ok comincio col dire che il prossimo sarà l'ultimo capitolo. Marta non uccidermi ahahah
Vi informo che il capitolo di Ohio School of Arts è pronto ma mi si sta scaricando il pc e il caricatore non funziona, mi toccherà riscriverlo. Detto questo. Spero che lasciate una recensione. 
Un bacio

Fabiana

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Capitolo 15
*** Fuori due ***



15




Naya dopo aver lasciato Mark in quella camera scese le scale e si diresse in soggiorno, dove Dianna intratteneva Margaret. Una volta lì prese una mano di Becca e una di Melissa e le fece girare. Le due risero e zia Dì scosse la testa. 
-Che ha?- domandò Chord avvicinandosi alla sua futura moglie e riferendosi all'amica che era diventata d'improvviso felice
-Niente, è solo il potere dell'amore- rispose la bionda voltandosi e baciando il suo bel fidanzato. 
-Ho una notizia per voi!- esclamò Naya abbassandosi all'alteza delle bambine e guardandole con un enorme sorriso sul volto.
-Tu e papà siete di nuovo fidanzati?- domandò Becca ridendo con la sorellina. La mora guardò l'amica e poi fece il solletico alle due.
-No, io e vostro padre non siamo di nuovo fidanzati- disse, vedendole intristite cercò di rimediare dandogli la notizia -ma indovinate dove dormirete stanotte?- chiese
-Dove?- domandò curiosa Melissa
-A casa mia!- rispose la ragazza con un enorme sorriso sul volto. 
-Davvero?- chiesero insieme felici
-Certo, sempre se vi va- puntualizzò la donna
-Certo che ci va!- 
-Allora correte a prendere le vostre cose, vi aspetto qui- disse. 
Le due bambine corsero a prendere i loro zainetti. Dianna nel frattempo guardò la scena e sorrise. Si avvicinò all'amica e le accarezzò la schiena. 
-Ti vogliono davvero bene, sai non le ho mai viste così tanto legate ad una donna a parte me o mia madre, dopo la morte di mia cognata tu sei la prima. Non sai quanto io sia felice di vederle così- affermò la bionda
-Così come?- domandò la mora
-Felici- rispose l'altra andando da Chord che si era seduto sul divano e stava guardando una partita di football. Non appena lei si sedette, il suo futuro marito l'avvicinò a se e l'abbracciò. Dopodiché le diede un tenero bacio sulle labbra e lei appoggiò la testa sulla sua spalla. Naya li osservò, era felice per i suoi amici, ma realizzò quanto le mancasse poter stare con Mark in quel modo, lasciare che l'abbracciasse sul divano, farsi baciare, abbracciare. 
-Sono proprio una bella coppia!- disse una voce alle sue spalle. 
Mark era lì con in mano due zainetti mentre guardava nella stessa direzione della ragazza. 
-Si lo sono- commentò lei voltandosi e guardando l'uomo della sua vita negli occhi. Poi abbassò lo sguardo sulle sue mani e prese gli zaini. 
-Dove sono le piccole?- chiese
-Eccoci!- esclamò Becca trascinando Melissa. 
-Siete pronte ad andare?- domandò la donna e le due annuirono. 
Uscirono da casa di Dianna ed entrarono nell'enorme macchina della latina. La donna si assicurò che avessero entrambe la cintura. 
Arrivate a casa Rivera, scesero dall'auto e le piccole rimasero, come tutti dal resto, colpite dalla maestosità di quella casa. 
-Wow- esclamò Becca
-Casa tua è grande come un castello!- esclamò Melissa. 
Naya rise, le prese per mano e le portò in casa. Salirono le scale e giunsero in camera da letto. Mise il pigiama alle piccole e gli fece lavare i denti, dopodiché le portò in camera degli ospiti e dopo averle fatte entrare nel grande letto gli rimboccò le coperte. Spense la luce e la piccola Melissa la chiamò. Le chiese di raccontar loro una storia prima di addormentarsi. Naya cominciò a raccontare e una mezz'oretta più tardi entrambe le bambine dormivano beatamente. Così uscì dalla camera e dopo essersi messa il pigiama andò a dormire nel suo letto. Cominciò a girarsi e rigirarsi alla ricerca della posizione più comoda, ma non riusciva ad addormentarsi. Dopo un po' sentì dei piccoli passetti e qualcuno salire sul letto. 
-Naya- la chiamò una docile vocina assonnata
-Ehi tesoro che succede?- domandò alzandosi leggermente
-Posso dormire con te?- chiese Melissa. 
-Certo che puoi dormire con me- rispose sorridendo la mora
-Può dormire anche Becca con noi?- domandò di nuovo la piccola.
-Certo che Becca può dormire con noi- rispose la latina. 
La piccola Melissa scese dal letto e camminò fino alla stanza in cui era la sorella, le disse che potevano dormire con Naya e insieme andarono dalla donna. Dopo essere salite sul letto gattonarono sino alla mora e si sdraiarono accanto a lei. Becca l'abbracciò.
-Anche io voglio dormire abbracciata a lei- disse la più piccola e fece come la sorella. 
Finalmente tutte e tre le donne riuscirono a prender sonno. L'indomani sarebbe stata una giornata molto faticosa. Sarebbe stato il giorno prima del matrimonio, avrebbero dovuto fare le prove. 
La sveglia non suonò quel giorno e il telefono di Naya sembrava squillare a vuoto, nessuna risposta da parte sua. Dianna si mise in macchina e con Mark giunsero a casa Rivera. Scesero dall'auto e la bionda uscì un mazzo di chiavi dalla borsa, ne infilò una nella serratura ed entrarono in casa. C'era molta pace e silenzio. L'uomo si guardava attorno stupito dalla bellezza di quell'abitazione. 
-Seguimi- disse Dianna lasciando le sue cose in soggiorno e salendo le scale. Aprì la porta della camera da letto. Quando videro le bambine e Naya dormire beatamente sorrisero. Era un'immagine bellissima. Becca abbracciava la donna per i fianchi, mentre Melissa era attaccata al suo collo. 
Dianna si avvicinò all'amica e la scosse. Questi mugnò qualcosa e continuò a dormire. 
-Naya svegliati sono le 11.30- esclamò la bionda. Mark nel frattempo, sedendosi sul letto cercava di svegliare Becca.
-Becca, tesoro, dobbiamo prepararci- disse. La piccola aprì gli occhi e abbracciò il padre. Dopodiché cercò di fare lo stesso con Melissa, che si svegliò e si fece prendere in braccio da Mark. 
-Nay e dai alzati!- esclamò la futura sposa
-A quanto pare non vuole svegliarsi- commentò Mark.
-Adesso la faccio svegliare io- detto questo la bionda scese al piano di sotto e prese del ghiaccio dal frigo. Salì le scale e tornò dall'amica. 
-Che vuoi fare?- doamndò il fratello ridendo.
-Questo!- esclamò la donna prima di mettere un cubetto di ghiaccio nella canottiera della donna che di colpo si alzò. 
I fratelli risero assieme alle piccole.
-Non è divertente!- esclamò Naya guardandoli male. 
-Oh invece lo è!- commentò Mark. La donna lo guardò e sorrise. 
-Lavo le piccole e ci vediamo di sotto tra mezz'ora- disse Dianna.
Mezz'ora dopo erano tutti in soggiorno, pronti per andare al pranzo di prova. 
Giunti lì tutti cominciarono a prendere posto, mentre i bambini correvano dappertutto. Mark guardò Naya e le fece cenno con la testa di seguirlo. Andarono in giardino e, trovato un posto ben nascosto cominciarono a baciarsi. 
Becca e Melissa che giocavano a nascondino con i nipoti di Chord cercavano un nascondiglio. Non sapendo dove andare cominciarono a camminare per l'immenso giardino fino a trovare una parte "sicura". Mentre raggiungevano questo posto videro loro padre. Non riuscivano però a capire chi era la persona con lui, dato che questi era coperta interamente dal tronco di un mestoso albero. Si avvicinarono a loro silenziosamente e li spiarono finché non videro i due baciarsi. Curiose di sapere chi fosse la donna corsero dietro un cespuglio e si nascosero. Riuscivano a vedere tutto di lì. C'era il loro papà e Naya. Risero felici. Sentendo un rumore provenire dai cespugli, l'uomo si avvicinò a questi e spostò le piante. Le sue figlie che fino ad un secondo prima ridevano, in quel momento lo guardarono serie e un po' spaventate.
-Che ci fate voi due qui?- domandò l'uomo
-Niente!- esclamò la più grande delle due
-Ragazze- le ammonì il padre
-Noi stavamo giocando a nascondino e poi ti abbiamo visto e volevamo sapere con chi eri. Ci siamo nascoste e abbiamo visto Naya- disse Becca
-A noi piace Naya, perché non può diventare lei la nostra nuova mamma? Tu le vuoi bene, le hai dato un bacio. Noi abbiamo visto- disse Melissa
-Non è così semplice, io vorrei tanto, ma- cominciò a dire Mark
-Naya non vuole?- domandò Becca
-No, no bambine io vorrei davvero tanto, ma sia io che il vostro papà siamo fidanzati- rispose la donna avvicinandosi alle piccole
-E lasciateli, fidanzatevi voi due- esclamò ancora la piccola Becca
-Papà Margaret non mi fa bera la cioccolata e poi è brutta e vecchia. Io voglio Naya- disse Melissa 
Naya rise e Mark la guardò male. La donna subito si ricompose. 
-Lo diciamo noi a Margaret- esclamò la più grande
-E cosa vorreste dirle sentiamo!- le incitò il padre
-Margaret tu sei brutta vecchia e papà è bello e giovane. Noi vogliamo una mamma giovane e bella come Naya. Tu non puoi stare con lui, sei licenziata come fidanzata di papà!- disse la più piccola sedendosi sul prato verde. 
La latina cominciò a ridere e abbracciò le piccoline. 
-Hai capito? Io sono bella e giovane e lei è brutta e vecchia!- esclamò la mora guardando l'uomo che amava. Lui rise, poi alzò lo sguardo e vide Margaret. 
-Margaret!- esclamò. 
-Margaret cosa? Sono brutta e vecchia? Le tue figlie mi detestano e adorano questa ragazzina?- domandò la donna mettendo le mani sui fianchi
-Oh frena mummia!- esclamò Naya avvicinandosi a lei. -Per prima cosa io non sono una ragazzina, secondo si sei vecchia e brutta e terzo le sue figlie ti detestano e si adorano me, perché io sono sinceramente interessata a loro. I voglio bene a quelle due bambine come se fossero mie- disse minacciosamente. L'altra donna guardò sconvolta il suo fidanzato che però non aprì bocca.
-Non dici niente? Non mi difendi? Sono la tua fidanzata!- esclamò la più grande
-Non hai capito?- domandò Naya ridendo
-Capito cosa?- chiese l'altra
-Lui è mio, ama me e non te!- 
-Mark è vero?- 
-Si, io la amo e mi spiace se ti ho fatto soffrire fingendo di stare bene con te, ma non è così. Nel mio cuore c'è solo una donna, ed è lei- detto questo Margaret prese sua figlia che stava giocando con i nipoti di Chord e chiamato un taxi andò via. 
Mark sorrise guardando Naya, dopodiché le mise un braccio attorno al collo e la baciò. 
-Su andiamo, ne dobbiamo fare fuori un altro- disse prendendo la mano della figlia maggiore, mentre la latina stringeva quella della minore. 
Ritornati al loro tavolo, quello dei testimoni si sedettero ai rispettivi posti. Con loro c'erano anche Chris e Darren e Lea e Cory. Accanto a Naya c'erano due sedie vuote inizialmente destinate a Douglas e a Margaret. 
Dianna si avvicinò al loro tavolo. 
-Tesoro dov'è Margaret, dobbiamo cominciare- disse sussurrando nell'orecchio del fratello
-Lei è andata via- rispose
-Come?- domandò la donna
-L'ho lasciata- rispose
-Oddio ma è fantastico!- esclamò la sorella abbracciandolo -Cameriere!- esclamò e un ragazzo le si avvicinò. -Tolga pure due posti, anzi tre, due da questo tavolo ed uno da quello dei bambini- il ragazzo obbedì agli ordini
-Perché hai fatto togliere anche il posto di Doug?- domandò Naya
-Perché sono sicura che lo lascerai prima che possa arrivare- affermò la futura sposa
-E da cosa lo intuisci?- chiese l'amica
-Ti conosco troppo bene tesoro. Sono più che sicura che il tuo telefono a breve squillerà per via del messaggio che hai appena inviato- rispose Dì
-Come ci riesci?- domandò la mora. L'amica sorrise e andò via. 

 



 

 

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Capitolo 16
*** Fine ***



16

Giunse il giorno del matrimonio. Dianna dormiva beatamente con Naya quando Lea saltò sul letto con poca grazia. La notte precedente si erano date alla pazza gioia assieme a Chris e Darren per festeggiare l'addio al nubilato nel miglior modo possibile. Erano sfinite, soprattutto Naya e Chris che, come al solito si erano ubriacati fino a non riuscire a ricordarsi neppure il loro nome. Dianna balzò in piedi. 

 

-Lea ma sei impazzita?- chiese mettendosi una mano sugli occhi. 
-Lea va via di qui!- esclamò Naya lanciandole un cuscino
-Ragazze dobbiamo sbrigarci, la truccatrice sarà qui a minuti e tu cara sposina devi ancora farti la doccia- ricordò guardando la futura signora Overstreet e scuotendo la mora che preso il cuscino di Dianna nascose il viso sotto. 
-La truccatrice sarà qui a minuti?- esclamò spaventata la bionda. Di fretta si alzò e si diresse in bagno. 
Nel frattempo, Naya decise di fare altrettanto. Ma non appena fu in piedi avvertì un senso di nauseaa, le girava la testa in modo vorticoso. Le faceva malissimo la testa. Si portò una mano alla fronte. Doveva smettere di ubriacarsi in quel modo. 
-Mi scoppia il cervello!- esclamò
-Ben ti sta, magari la prossima volta imparerai a bere di meno. Ieri sera abbiamo dovuto portarti in braccio, blateravi stupidaggini come: "la vita è bella perché c'è il sole, gli uccellini mettono allegria" e oh questa era davvero stupida, ci hai chiesto: "Secondo voi i delfini sono squali gay?" eri davvero messa male- rispose Lea
-Oddio, non mi ricordo niente. Non importa, prenderò un'aspirina e mi rimetterò in piedi come se niente fosse- affermò frugando nel cassetto del comodino. 
Qualche minuto più tardi, qualcuno citofonò. Naya andò ad aprire. Era Mark. Che ci faceva lì? Ma soprattutto che voleva a quell'ora? Sarebbe dovuto arrivare con le bambini due ore dopo. La mora confusa scese al piano inferiore. 
-Mark non dovresti essere qui- esclamò
-Non vogliono vestirsi, ho provato di tutto, ma niente- rispose l'uomo indicando le bambine dietro di lui e alzando le mani arrendevolmente. Guardò Naya stranito. -Sei percaso ubriaca?- domandò silenziosamente avvicinandosi al suo orecchio
-Cosa? M ma che dici?- rispose
-Ti conosco non mentirmi- continuò lui
-Ok ieri potrei aver esagerato, ma sto smaltendo tutto in fretta, sto bene- esclamò non vedendolo convinto. Poi si avvicinò alle bambine
-Allora piccole, perché non volete mettervi il vestito?- domandò la donna abbassandosi. 
-Non te lo posso dire, è un segreto- affermò Melissa. Becca la guardò male. 
-Il vestito non vi piace?- chiese l'adulta
-Il vestito è bellissimo, ma non vogliamo metterlo- continuò sicura la sorella maggiore
-Becca, Melissa, oggi è un giorno molto importante per vostra zia, sta finalmente per sposare l'uomo che ama, è una cosa bellissima. Probabilmente questo sarà il giorno più bello della sua vita, voi non volete rovinarlo facendo capircci per il vestito vero?- domandò la mora
-Noi vogliamo bene a zia Dì ma se ci mettiamo il vestito e il matrimonio si fa' noi poi dobbiamo tornare a casa. Noi vogliamo stare qui con te, con zia Dì e zio Chord e con zia Lea e zio Darren- esclamò piangendo Mel. Lei era la più fragile e debole delle due.
Naya guardò l'uomo dietro di lei, erano entrambi stupiti da quelle parole. Non ci potevano credere. Da bravo padre qual'era, Mark prese in braccio la piccola e l'abbracciò. Le asciugò le lacrime. Mentre la donna abbracciava Becca, Lea giunse in stanza. 
-Ok la riunione di famiglia è finita. Bimbe che ci fate qui? Su forza venite con me, vi aiuto a vestirvi- esclamò prendendo le piccole e portandosele al piano superiore. -Naya va' a farti una bella doccia rigenerante, dopo ieri sera ti serve- urlò la donna. 
La mora guardò l'uomo negli occhi. Gli si avvicinò. 
-Restate qui, non andate via- esclamò. 
-Cosa?- domandò Mark
-Si, io ti amo, tu mi ami. Ti ho perso già una volta, non voglio che accada di nuovo. Non andartene. Resta qui con me- disse. 
A quel punto lui la tirò per un braccio e la strinse a se. Quanto gli era mancato avere quella donna tra le sue braccia, era passato un anno eppure non riusciva a smettere di pensare a lei, di amarla, di sognarla. 
-Ti amo da morire- affermò lui
 
Dianna sotto la doccia cominciò ad agitarsi. Stava per convolare a nozze. Amava Chord, ne era estremamente sicura. Da parte sua non c'era nessun ripensamento. Lei voleva sposarlo, desiderava ardentemente diventare sua moglie. ma se fosse stato lui ad avere ripensamenti? Una volta fuori, indossò l'accappatoio e uscì dal bagno. Lea era lì con le bambine. 
-Che hai?- domandò guardandola. Vide i suoi occhi riempirsi di lacrime e cominciò a preoccuparsi seriamente -Naya, Naya vieni subito qui!- ma la ragazza non arrivava. -Tesori andate a chiamare Naya per favore- le piccole uscirono in fretta dalla stanza, mentre la ragazza cominciava a piangere. 
Quando la latina entrò assieme a Mark e alle bambine nella sua stanza e vide Dianna in lacrime si affrettò a raggiungerla. 
-Piccole andate di sotto a vedere i cartoni animati- le bambine obbedirono. 
-Che ti succede?- domandò Mark sedendosi accanto a lei e abbracciandola. 
-Ho sbagliato tutto. La scelta della località, la scelta del vestito, del pranzo, è tutto sbagliato. Non biasimo Chord se decidesse di non sposarmi, è tutto uno schifo- affermò la futura sposa. 
-Ma che stai dicendo? è tutto perfetto, Chord ti ama e lui non è proprio il tipo di persona che ti farebbe mai una cosa del genere. è innamorato pazzo di te. Lo sai benissimo- la tranquillizzò o almeno tentò Naya
-E se ci sbagliassimo e se non volesse più sposarmi?- domandò Dianna
-Ma che dici? Sei una ragazza strepitosa, solo un idiota non ti sposerebbe- rispose Lea
-Dianna ascolta, non lo dico perché sono tuo fratello, ma sei una ragazza d'oro. Sei bellissima, hai un cuore grande, sei una delle persone più dolci e fantastiche che questo mondo abbia mai avuto. Chord è davvero innamorato di te. Insomma quel ragazzo farebbe di tutto per te, ce ne ha dato la prova quando ti ha trovato il posto come redattrice nell'L.A. Times. Te ne da prova ogni singolo giorno- cominciò a dire il fratello
-Si e poi tutti quei gesti romantici che ha fatto per te, come quando è venuto a prenderti da casa mia nel cuore della notte e ti ha portata in cima al faro o quando ha organizzato quella caccia al tesoro per dirti che ti amava- disse Naya
La bionda finalmente sorrise. Guardò i suoi amici e li ringraziò. Dopodiché tornò in bagno. Notò che tutti la fissavano un po' confusi. 
-Su, c'è un matrimonio oggi, il mio. Andate a prepararvi- detto questo scomparve dietro la porta del bagno. 
 
Erano le 11.00 del mattino, Chord era in piedi davanti agli invitati in attesa dell'arrivo della sua futura sposa. Quando il pianista cominciò a suonare la marcia nunziale, le porte della chiesa si spalancarono e la navata fu attraversata da un angelo, un angelo biondo, Dianna. Indossava un bellissimo abito bianco non troppo sfarzoso e nemmeno troppo semplice, era soltanto il vestito perfetto per la ragazza perfetta. Con passo lento e deciso e con un grande sorriso stampato sulle labbra, la bellissima sposa giunse all'altare dove ad aspettarla c'era il suo bellissimo fidanzato. Chord indossava uno smoking nero e un papillon. 
Quando la futura signora Overstreet fu difronte al suo sposo, lui la guardò. Le alzò il velo e scoprì il suo viso angelico. Gli occhi della donna non gli erano mai sembrati più ipnotici. La ragazza dal canto suo vedeva il suo uomo incredibilmente attraente e le sembrava quasi diverso in quello smoking fatto su misura, riuscì a stento a trattenersi dal baciare il suo Chord. 
-Sei bellissima!- gli sussurrò lui
-Grazie, sei bellissimo anche tu- rispose lei. 
Il parroco si schiarì la voce per attirare la loro attenzione e cominciò a parlare. La cerimonia fu molto commuovente e per niente noiosa. Lea stranamente fu la prima a farsi sfuggire qualche lacrima, a seguire la mamma di Dianna, Naya e la sposa stessa. Il momento più bello fu quando il celebrante pronunciò le fatidiche parole. 
-Vuoi tu Chord Paul Overstreet prendere la qui presente Dianna Elise Agron come tua legittima sposa per amarla e onorarla tutti i giorni della tua vita?- 
-Si lo voglio- rispose il ragazzo
-E vuoi tu Dianna Elise Agron prendere il qui presente Chord Paul Overstreet come tuo legittimo sposo per amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita?-
-Si lo voglio- rispose la ragazza
-Per i poteri conferitimi vi dichiaro marito e moglie- guardò Chord -Può baciare la sposa-
L'uomo guardò sua moglie e sorridendole dolcemente le fece fare un casqué e la baciò. Tutti applaudirono. Le piccole damigelle erano ferme davanti all'entrata della chiesa in attesa dell'uscita degli sposi. Tutti gli invitati infatti erano raggruppati lì, stavano tutti aspettando il passaggio della coppia per potergli gettare a dosso, come da tradizione il riso. 
Quando Dianna e Chord misero piede fuori di lì, una pioggia di riso li avvolse. I due risero e prendendosi per mano entrarono in macchina per raggiungere il luogo in cui sarebbe avvenuto il rinfresco. 
La giornata passò in modo magnifico. Tutti si divertirono tantissimo. Chris e Darren avevano bevuto un po' troppo ed erano finiti in bagno semi-nudi a ballare la conga assieme alle cugine di Chord. Lea e Cory erano stati avvistati subito dopo la torta mentre entravano in una camera d'hotel al piano superiore della struttura. Naya e Mark erano al centro della sala e stavano ballando un lento mentre le piccole si erano addormentate tra le braccia della sposa e dello sposo. 
A fine serata i novelli sposi presero un aereo e partirono per la luna di miele. Naya da ragazza generosa qual era, per non lasciare Mark da solo in casa dei due decise di invitarlo a casa sua per passare la notte e ovviamente lui accettò. 
Aprirono la porta di casa e poggiarono le bambine sul divano, presero i loro pigiami e stando attenti a non svegliarle, gli fecero indossare quegli indumenti. Salirono le scale e adagiarono le piccole nella camera degli ospiti sul grande letto. Dopodiché tornarono in cucina dove Naya versò un bicchiere di scotch per se e uno per Mark. 
-Quando tornerete in Inghilterra?- chiese all'improvviso lei
-Domani sera abbiamo il volo- rispose lui abbassando lo sguardo sul bicchiere.
-Non sono pronta a dirti di nuovo addio- affermò la mora
-Nemmeno io, ma evidentemente noi non siamo destinati a trovare la felicità- disse l'uomo
-Anche se ormai è scontato, sappi che mi mancherete- lo infornò l'americana
-Mancherai anche a noi- rispose l'inglese.
Dopodiché la donna cominciò a salire le scale e ad avviarsi verso la sua stanza. Mark la seguì, entrò anch'egli nella stanza e si sdraiò accanto alla donna. Le diede un bacio sul collo e poi uno sulla guancia. Questo provocò dei brividi a Naya che chiuse gli occhi e portò le mani dell'uomo sul suo ventre. Lui le cinse i fianchi e l'avvicinò a se. Mise il volto tra i suoi capelli e così si addormentarono, come cucchiai. 
La storia si ripetè ancora. Erano tutti all'aeroporto pronti per salutare Mark e le piccole Becca e Melissa. I signori Agron furono i primi a salire sul mezzo assieme alle piccole, quando anche l'uomo che Naya amava fu sull'aereo, le speranze nel cuore dell'americana di poter passare finalmente il resto della sua vita con lui e le sue figlie, crollarono. Triste si girò verso Chris, il quale da migliore amico, l'abbracciò. Anche Lea fece lo stesso. In quel momento la mora aveva bisogno di Dianna, ma non poteva chiamarla e infastidirla durante la sua luna di miele, così con l'amarezza nel cuore se ne tornò a casa. Si gettò sul letto e prese il cusino dove la notte prima Mark aveva appoggiato la testa. Lo strinse a se e cominciò a piangere affondandoci il volto dentro. 
 
Passarono due mesi, mesi durante i quali erano successe molte cose. Dianna e Chord erano tornati, ma questa volta non erano soli. In vacanza la donna aveva scoperto di essere in dolce attesa. Eh si, presto la famiglia Overstreet si sarebbe allargata. Chris e Darren avevano deciso di sposarsi e Cory e Lea erano stati vittime di una notte brava a Las Vegas, dopo essersi ubriacati avevano finito per sposarsi in una cappella chiamata "Love in Vegas" e il celebrante era stato un sosia di Elvis. Tuttavia non si lamentavano, prima o poi sarebbe successo ugualmente, quella volta avevano soltanto anticipato l'inevitabile. Detto così sembra qualcosa di assolutamante triste, ma non lo era, era la cosa più bella che gli fosse mai successo. L'unica la cui vita non era cambiata era Naya. Passava le sue giornate a lavorare, lavoro, lavoro e lavoro. Nient'altro. Ogni venerdì le sue amiche e Chris passavano da casa sua per la serata "Pizza e Film" ma lei sembrava sempre troppo impegnata. Erano stanchi di vederla in quelle condizioni, ma non potevano farci nulla. Si era buttata a capofitto nel lavoro per sopprimere la rabbia di non poter stare con il suo uomo. 
Un venerdì il campanello di casa sua suonò prima del solito. Naya andò ad aprire non facendo caso al fatto che a quell'ora sia Lea che Dianna erano a lavoro e che Chris era sul set del suo film fino alle 22.00 
-Ragazzi ve lo ripeto, ho un sacco di lavoro da fare, non ho tempo per la vostra serata "Pizza e Film"- disse camminando verso il suo studio, non degnandosi neanche di guardare chi fosse appena entrato dalla porta. 
-E non hai tempo neanche per me?- domandò una voce a lei dannatamente familiare. Si fermò di colpo e si girò lentamente. Non appena si rese conto di chi fosse, un enorme sorriso si dipinse sulle sue labbra e corse verso quell'uomo che se ne stava in piedi sorridente a guardarla. 
-Mark!- esclamò quando gli fu letteralmente in braccio. 
-Amore mio- rispose lui stringendola a sè. 
-Naya noi non ci abbracci?- domandò Becca
-Ma certo che vi abbraccio, venite qui- rispose aprendo le braccia. 
Le piccole si fiondarono su di lei. Finalmente erano insieme, dopo due mesi erano di nuovo insieme. Ma questa volta sarebbe stato per sempre?
-Che ci fate qui?- domandò 
-Siamo qui per te- rispose Melissa
-Cosa?- chiese confusa la donna
-Eh si, abbiamo detto a papà che volevamo stare con te e anche lui voleva stare con te, perciò abbiamo venduto casa nostra e siamo venuti qui- affermò la più grande.
-è vero?- domandò l'americana guardando l'inglese
-Si, siamo venuti per restare. Chord mi ha trovato un posto come capo-redattore di un magazine sportivo- rispose
-Perché non me l'hanno detto?- chiese
-Ho chiesto io di non farlo. Lo sapevamo solo io e lui. Volevo che fosse una sorpresa sia per te che per mia sorella-
Naya gli si avvicinò e lo baciò. Era finalmente felice e questa volta lo sarebbe stata per sempre. Niente avrebbe potuto rovinarle quel momento, neanche l'entrata in casa di Dianna, Chris e Lea. 
 
Dieci anni dopo erano ancora tutti lì. Tutti insieme, tutti feliciti, erano una famiglia. Lea e Cory avevano avuto due figli, una coppia di gemelli. Un bimbo e una bimba che avevano ormai sette anni, Finn e Rachel. Anche Chris e Darren, dopo essersi sposati avevano avuto Kurt e Blaine con l'aiuto di una madre surrogata. Il primo, il più grande aveva sei anni e il più piccolo ne aveva solo tre. Dianna e Chord vivevano la loro felice vita assieme a Sam, il loro figlio maggiore di dieci anni e Quinn, la loro piccolina di soli cinque. Ed infine c'erano Naya, Mark, Melissa e Becca. I due innamorati si erano sposati subito dopo il trasferimento dell'uomo. La loro famiglia si era allargata ulteriormente con l'arrivo di Noah di nove anni e Santana di sei.
Quelle due donne avevano mollato tutto per un breve periodo e inaspettatamente grazie a questo, grazie a quelle "Vacanze di Natale" avevano incominciato a vivere. 










L'angolo della scrittrice di Fabiana
Ebbene si, siamo arrivati alla conclusione di questa serie. 
Ringrazio tutti coloro che l'hanno seguita e recensita. 
Ringrazio anche coloro che l'hanno letta "anonimamente" 
Spero che vi sia piaciuta e che altro dire... alla prossima storia

P.S. per tutti i lettori di "Ohio School of Arts" e di "Alla ricerca dell'amore" volevo dirvi che non me ne sono dimenticata e che a breve pubblicherò il capitolo successivo di "Alla ricerca dell'amore" e che sto scrivendo il seguito di "Ohio school of Arts" 

Un bacione a tutti

Fabiana

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