You wanna be my friend or my enemy? Make your choice.

di Backwards
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un'ombra misteriosa ***
Capitolo 2: *** Compagne di stanza ***
Capitolo 3: *** Ombre, ombre ovunque ***
Capitolo 4: *** Uno strano spettacolo ***
Capitolo 5: *** La ragazza dagli occhi verdi acqua ***
Capitolo 6: *** Il nostro piccolo mondo ***
Capitolo 7: *** La festa di Larry e Todd ***
Capitolo 8: *** Il quaderno e la laguna ***
Capitolo 9: *** Un urlo nella notte stellata ***
Capitolo 10: *** Le vite degli altri ***



Capitolo 1
*** Un'ombra misteriosa ***


DRIIIIN, DRIIIN,DRIIINN!

Vaffanculo...” -bofonchio tra il sonno. Allungo il braccio e a tentoni cerco la sveglia.

Shouni, svegliati! Ti aspettano due ore di macchina, vuoi fare tardi il primo giorno?!? “- urla mia madre dalla cucina.

Ah,già. Il primo giorno di campus. Che palle. Mi infilo un paio di jeans strappati e la maglietta dei Linkin Park, poi vado in cucina. A quanto pare sono l'ultima arrivata: mio padre è a sedere a tavola mentre legge il giornale con una tazza di caffè in mano; mio fratello sta versando i cereali nel latte.; mia madre ha le braccia sui fianchi e mi guarda con disapprovazione.

Spero al campus ti facciano perdere l'abitudine ad alzarti tardi. Sono già le 8, forza, dobbiamo essere là per le 10. E mi raccomando, sistemati quei capelli, sembra ti sia svegliata ora.”

Ma mamma, mi sono svegliata ora!”

Fa niente...”

Mia madre è sempre così quando è su di giri. Non sa neanche lei quello che dice. Mio padre è preso dal giornale, non dice una parola. Mio fratello minore, Bryan, cerca di farmi sbottare tirandomi addosso dei fiocchi di cereali, e ci sta per riuscire.

Ehi Marion, guarda qua: < L'azienda informatica Collins&Company è sul lastrico. Licenziati oltre 60 impiegati > “- legge mio padre ad alta voce- anche Kurt è stato messo in cassa integrazione. Sono stato fortunato.”

Già...”- dice con aria di sollievo mia madre, poi prosegue - “sarà stato un brutto colpo per lui.”

Scusate, vado a lavarmi i denti. Cinque minuti e sono pronta.”

Onestamente non so se ho voglia di partire. Sono contenta di non vedere i miei per un po', e scommetto che loro mi spediscono al campus perchè non ce la fanno a tenermi in casa per tre mesi consecutivi. Quest'anno mandano me al campus e Bryan in vacanza con la famiglia di Darren, il suo migliore amico. Penso si vogliano godere due mesi di pace senza figli rompiscatole tra i piedi.

Riavvio un po' i capelli, saluto i poster in camera mia ed esco fuori sbattendo la porta.

Ciao fratellino, divertiti con Darren, ci vediamo tra due mesi. “

Ciao sorellona, divertiti al campus. Mi raccomando, non uccidere nessuno di prima mattina appena sveglia.” - mi sorride.

E' una peste, ma gli voglio un gran bene. Lo vedo suonare il camapanello della casa accanto, la casa di Darren, mentre salgo in macchina.

Allora, hai preso tutto?”- mi chiede mio padre.

Sì.. ho preso... tutto...”- vedo un' ombra volteggiare accanto alla macchina, mentre un brivido mi scorre giù per la schiena.


Ok, non ci sono molte scene horror, ma ho presentato un po' la protagonista. Più avanti ce ne saranno, tranquilli :)

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Capitolo 2
*** Compagne di stanza ***


Arriviamo al campus con mezz'ora di ritardo. Durante il tragitto mamma e papà mi hanno fatto la predica sul cominciare bene la scuola a settembre,sull'essere responsabile e altre stronzate. Ho 16 anni cazzo, so badare a me stessa.

Scendiamo dalla macchina e prendiamo un sentiero immerso tra i campi, finché non vediamo un enorme edificio di calce. Un edificio squallido, patetico. Sulla sinistra c'è un edificio più piccolo, in legno, credo. Accanto alla porta una donna dalle forme prosperose agita la mano per salutarci.

Vi stavamo aspettando! Ben arrivata tesoro! Shouni Taskin, non è vero? E guarda che guanciotte che hai! “ - mi tira dei pizzicotti talmente forti sulle guance che quando molla la presa mi rimangono dei segni rossi.

Sorrido un po' imbarazzata- “ Sì, sono io.”

Scommetto che ti troverai bene. La tua stanza è la numero 158, al secondo piano dell'edificio alla tua destra. Le tue compagne ti staranno aspettando.”

Va bene.” - prendo la valigia, saluto con nostalgia mamma e papà e mi incammino verso lo squallido edificio grigio.

Fai la brava” - mi dice papà sorridendomi.

Gli faccio un sorrisino tirato e proseguo. Arrivo davanti alla porta, mi giro e vedo la macchina dei miei allontanarsi sempre di più.

Sono rimasta sola.

Ho paura che questa qua sia una prigione invece di un campus per adolescenti brufolosi e pieni di problemi. Ma io non sono un'adolescente brufolosa, e se dovessi rimanere là dentro chiusa per sempre riuscirei a salvarmi in qualche modo. D'altronde ho molta grinta e il mio fisico mi aiuta. Sono una ragazza atletica... e sono anche modesta.

Entro nell'edificio; respiro a fatica con questa afa e questo caldo. Salgo le scale di pietra come un bradipo, trascinandomi il peso della valigia gradino dopo gradino. Arrivata al primo piano mi accorgo che qualcuno mi sta seguendo: un' ombra avanza sul muro, poi riscende le scale.

Shouni.. - sento chiamare. Sta parlando una voce cupa e misteriosa, ma allora stesso tempo affascinante.

Shouni... - sento chiamare ancora.

Mi volto di scatto e non vedo nessuno.

Questo posto mi dà alla testa, e scommetto che il caldo non migliora le cose.

Finalmente arrivo davanti alla stanza 158. Sulla porta ci sono cartelli con scritto “ GET THE FUCK OUT” e cose simili. Toste, le tipe. Sulla destra c'è una targhetta con dei nomi:

  • Grace Coleman

  • Meky Russell

  • Shouni Taskin

Ottimo, ecco le mie compagne di stanza.

Busso e sento una voce dall'altra parte della stanza : “Un secondo!”

Chissà se ha risposto Grace o Meky..

Mi apre la porta una ragazza bionda, non molto alta ma ben proporzionata.

-“ Eccoti finalmente! Sei Shouni vero? Piacere, io sono Grace.”

Già.. eccomi qua. La macchina non voleva partire e così...”- abbasso gli occhi un po' imbarazzata. Grace è in mutande. Non che mi dia fastidio, ma con persone che non conosco sono molto timida.

Ti da fastidio che stia in mutande? La verità è che stavo..”- una ragazza a sedere su una poltrona di vimini la interrompe:- “la verità è che si stava mas..”

Smettila Meky!! La verità è che stavo ballando in mutande. Non lo fai mai Shouni? Ballavo “Hung up” di Madonna. Ti piace Madonna vero? Sai, è il mio idolo.”

Ma piantala di dire stronzate, Grace.” - interviene Meky apatica.

Insomma, la giornata inizia bene.

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Capitolo 3
*** Ombre, ombre ovunque ***


Piccola premessa: ho deciso di usare questi primi capitoli per descrivere un po' Shouni e le sue compagne, voglio aspettare un po' prima di inziare la storia vera e propria. Fatemi sapere se i personaggi vi piacciono e ditemi eventuali errori! Bacio :)

Ho legato subito con le mie compagne di stanza, penso formiamo un bel trio.

Grace, la ballerina fanatica di Madonna; Meky, la punkettona con la matita sbavata e la cresta nera dai riflessi azzurri; e poi ci sono io. Io che non so bene chi sono veramente e che da due giorni vedo ombre scure che sembrano seguirmi. Forse sono psicopatica, forse ho qualche rotella fuori posto. A sentire Meky dentro le teste di ogni adolescente accadono cose strane.

.... e un anno fa credevo che il mio Rotweiller mi molestasse mentre dormivo.”- Continua Meky distesa orizzontalmente sul letto a testa in giù - “ poi ho capito che ero stressata, ho mollato la scuola e ho cominciato a farmi di ogni cosa che trovavo. Credetemi, la mia vita ora è una favola.”

Sarà” - dice Grace biascicando una chewing gum - “ ma io vivo benissimo così.” Si gira verso il poster di Madonna facendole un sorrisino come per ringraziarla.

Shouni, dicci qualcosa di te.”

Di me? Beh, vorrei lasciare il college, ma i miei non me lo permettono.”- faccio una pausa e aspiro una boccata di fumo - “ Vorrei abitare per conto mio e vivere grazie alla musica.. sono una chitarrista di medio livello. Insomma, vorrei essere indipendente. Ovviamente vorrei fare un sacco di altre cose, tipo bungee jumping dal ponte di Brooklin, comprarmi tutta la collezione dei dischi degli Iron Maiden … insomma, cose così. A volte è bello sognare.”

E di ragazzi che mi dici? Stai con qualcuno?” - Grace è una tipa curiosa ma al tempo stesso non è invadente, e questo è un bene, perchè odio le persone invadenti.

No... non sto con nessuno e credo non mi piaccia nessuno” - mi trema la voce.

Sei lesbica per caso?”- mi chiede di getto Meky.

Meky!! Ma che domande fai?! Saranno fatti suoi, non credi?”

Ammetto che la conversazione sta prendendo una piega imbarazzante.

No, non sono...” - sto per rispondere, quando all'improvviso sento un rumore acuto, fastidioso, un ' drriiiin ' di campanella che non accenna a fermarsi: è ora di andare a pranzo.

 

 

La mensa è accanto all'edificio di legno che ho visto appena arrivata.

Le pareti hanno un colore giallognolo e un'infinità di crepe, sembra stiano per cadere a pezzi da un momento all'altro; i tavoli e le sedie sono di legno di quercia consumato. Penso farò fatica a mangiare in un posto così. Siamo circa 150 ragazzi divisi in fasce d'età e in base al piano del dormitorio in cui dormiamo. Io sono nella squadra rossa insieme a Meky e a Grace. Nessuna delle tre conosce altre persone al di fuori delle compagne di stanza, quindi ci siamo sedute accanto. Fra pochi minuti arriverà la donna prosperosa che mi aveva accolta all'inizio – nonché la direttrice del campus – a farci un discorsino sul sesso protetto e sull'atteggiamento da tenere con gli animatori più grandi di noi. Delle mie amiche che hanno già avuto esperienze coi campus, mi hanno raccontato delle loro avventure notturne, e la cosa non è che mi entusiasmi molto... non sono venuta qua per scopare.

Mi guardo attorno con aria smarrita, cercando qualche faccia che mi ispiri simpatia.

Poi vedo una ragazza.

Dio,è bellissima.

E sopra la sua testa un'ombra, un'ombra gigantesca che sembra voglia inghiottirla.

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Capitolo 4
*** Uno strano spettacolo ***


 “ Più in là ci sono le attrezzature sportive: la palestra, la piscina, il campo da basket. Ci si arriva prendendo questo sentiero, seguitemi.”

David è il nostro capogruppo, nonché un animatore. Ha 17 anni e mi sembra un tipo in gamba. E' alto come un tappo ma è muscoloso; ha i capelli color nocciola e gli occhi azzurri. Penso che Meky abbia un debole per lui.

Prendiamo un sentiero di ciottoli e poi giriamo a sinistra, ed eccoci arrivati: 2 begli edifici decadenti e un campo da basket con i canestri arrugginiti; sono questi gli elementi che compongono la nostra area svago.

Mi giro e alzo il collo per vedere se dietro, tra la folla, c'è la ragazza che ho visto a mensa. Nessuna chioma bionda. Sarà in un altro gruppo.

Porca troia!!” - sento gridare da dietro. Mi giro nuovamente e vedo Meky a terra.

Aaaah, che male..! “ - io e Grace capiamo in un attimo che è una finzione, ci guardiamo negli occhi e scoppiamo in una risata fragorosa. L'attenzione si sposta su di noi. Ci guardano tutti male e Meky ci lancia un'occhiata da pazza omicida.

Meky! Vi avevo detto di stare attenti alle buche! Avrai preso sicuramente una storta, ma devo portarti in infermeria. Fai più attenzione la prossima volta.”

Cazzo, questa non ci voleva... va bene, andiamo in infermeria.”- Meky ci lancia un'occhiata maliziosa e allunga un sorriso che fa pensare solo ad una cosa.

Vi lascio campo libero”- ci dice David mentre tiene in braccio Meky - “ non allontanatevi troppo. Tornerò non appena l'infermiera avrà finito la medicazione.”

Penso che David sia contento di portare in braccio Meky, c'è un certo feeling tra i due. Grace intanto si è unita ad un gruppo di ragazze che parlano di smalti e acconciature, cosa che assolutamente non fa per me. Vado a fare un giro per il bosco.

Arrivo in un punto della pineta dove le chiome degli alberi si intrecciano e formano un intrico di rami sottili, da cui passano appena i raggi del sole. Vicino ad un pino vedo un piccolo promontorio di terra. Spinta dalla curiosità, mi avvicino e con i piedi, sporcando le All Star bianche, sposto il terriccio. Davanti ai miei occhi si apre uno spettacolo raccapricciante.

Provo ad urlare ma dalla gola mi esce solo un gemito strozzato.

Dalla buca esce una mano umana, una mano bianchissima con le unghie insanguinate e sporche di terra. E' ricoperta da formiche e vermi viscidi che sembrano custodirla gelosamente.

Sento le gambe cedere. Mi giro e corro più veloce che posso verso i campi sportivi.

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Capitolo 5
*** La ragazza dagli occhi verdi acqua ***


Sono passati due giorni da quando mi sono ritrovata a due centimetri di distanza dalla mano di un cadavere, e devo dire di essere ancora sotto shock. Non ne ho parlato a nessuno, probabilmente mi prenderebbero per matta. Sono spaventata e ho voglia di tornare a casa, ma so di dovermi rassegnare e cercare di godermi questi due mesi di campus. Sono ansiosa di natura, mi è quasi impossibile rilassarmi e far sì che mi scivoli tutto addosso.

In questi due giorni non ho neanche visto la ragazza dagli occhi verdi acqua, la ragazza che per un secondo ha fatto fermare i battiti del mio cuore.

Sono le dieci del mattino ed io, Grace e Meky siamo sedute su una panchina all'ombra di una quercia.

Non sapete quanto è stato carino David in infermeria.. non riesco a pensare ad altro.” - ci dice Meky sghignazzando.

Non ero lì ma posso immaginarmelo”- le rispondo inarcando un sopracciglio.

È proprio vero che nelle botti piccole c'è il vino buono” - continua lei - “... chi lo avrebbe mai detto che fra le gambe ha un piton...” Grace tossisce e le tira un calcio.

Alzo la testa e vedo la ragazza dagli occhi verde acqua. Sento le farfalle nello stomaco e rimango come paralizzata.

Per caso una di voi ha da accendere?”

Grace non fuma, Meky si tasta le tasche e fa segno di no con la testa.

Tieni” - le dico sorridendo.

Si accende una sigaretta, poi mi rende l'accendino e si rimette il pacchetto di Camel nella tasca dei jeans.

Ti ringrazio” - mi dice accennandomi un sorriso.

È perfetta. Ha i capelli biondi e un taglio simile al mio, corto con un ciuffetto ribelle. Ha dei lineamenti androgini, un corpo snello e atletico e due occhi profondi, due occhi che riflettono il mare e la tristezza.

La guardo allontanarsi mentre sento in sottofondo la voce di Meky che mi chiama.

 

 

A mensa c'è più confusione del solito;non trovando posto sono obbligata a sedermi accanto a Todd, un logorroico brufoloso fanatico di Call of Duty e Minecraft.

.... quindi ho dovuto ucciderlo. Dopo sono arrivati gli..”

Scusami Todd” - lo interrompo - “ vado un attimo in bagno, torno subito.”

Mi sta scoppiando il cervello a forza di sentire la sua voce cazzosa e irritante. Apro la porta del bagno e vedo che accanto al lavandino, sulle mattonelle azzurre, c'è una macchia di sangue. Girata di spalle c'è una ragazza coi capelli lisci e rossi.

Ehi, tutto bene?” - le chiedo sentendola tossire.

Si gira di scatto. Ha il viso pallido, di un bianco cadaverico; ha gli occhi arrossati e le pupille piccolissime, ridotte a due fessure.

Sto alla grande.”

Credo ti sia tagliata, c'è del sangue a terra...” - indico con gli occhi la macchia sul pavimento.

E io credo ti dovresti fare i cazzi tuoi.”

Mi squadra dalla testa ai piedi, poi esce sbattendo la porta.

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Capitolo 6
*** Il nostro piccolo mondo ***


 

Ho iniziato a fare il conto alla rovescia dei giorni che devo ancora passare qua. Sono passate solo due settimane da quando sono arrivata, ci devo restare ancora un bel po' di tempo... il problema è che qua sono tutti pazzi. O per lo meno, quasi tutti. Penso che durante la notte comincerò a mettere a punto un piano di evasione per cercare di uscire da questo campus infernale. Magari ci riesco davvero e verrà girato un film con la mia storia, la storia di Shouni, una ragazza che riesce a fuggire da un campus degli orrori.... ok, ammetto che a volte mi lascio trasportare un po' troppo, ma sarebbe figo essere la protagonista di un film horror. Amo gli horror e tutto ciò che ha a che fare con il macabro e gli omicidi, e stasera, tanto per fare un dispetto a Grace, io e Meky abbiamo deciso di guardare proprio un film dell'orrore. Ancora non sappiamo quale, tireremo a sorte.

Domani iniziano i tornei sportivi e io e le mie compagne di stanza siamo le uniche a non essersi ancora iscritte a nessun torneo.

Sono una frana a pallavolo, che ne dite di tennis?” -ci chiede Grace incerta.

Meky mi lancia un'occhiata per sentire come la penso, ma io alzo le spalle e scuoto la testa come per dire ' non lo so '.

Ho capito, vada per il tennis... vado a iscriverci. Facciamo che quando torno siete ancora qua, ok? “

Dove vuoi che andiamo? “ - le risponde Meky sorridendo.

Do un'occhiata all'orologio: sono le 6 di sera. Mentre noi stiamo tutto il giorno in camera parlando del più e del meno senza fare nessun tipo di attività, il tempo scorre senza toccarci minimamente. Le lancette fanno 'tic-tac' e noi siamo sempre nella nostra piccola stanza di cartongesso, senza curarci delle persone là fuori e delle loro chiacchiere, delle loro grida, delle loro risate. Ci siamo costruite un piccolo mondo tutto nostro, e non avrei mai immaginato di potermi affezionare così tanto a delle persone dopo soltanto due settimane di convivenza.

Mi alzo dal letto e mi avvicino alla finestra che dà sul giardino abbandonato, il giardino dove non va mai nessuno. Ma qualcuno c'è, e quel qualcuno è la ragazza dagli occhi verde acqua. Meky si mette accanto a me e osserva la ragazza nel giardino.

Ti piace, eh?” - mi dice strizzandomi l'occhiolino.

Ma che dici? Non la conosco neanche.”

Lei mi guarda scettica, poi continua: “ In effetti è carina, ma non fa per me.”

Non sapevo tu fossi...”- cerco di tirare fuori le parole, ma non ci riesco.

Diciamo che non faccio distinzioni quando si tratta di amore” - poi si ributta sul letto e si accende una sigaretta.

Mi giro e la guardo con ammirazione, poi torno a fissare la ragazza nel giardino. Ora c'è qualcuno accanto a lei..... che diavolo ci fa la direttrice lì?!?

Le vedo discutere e la Corwell sembra arrabbiata. Alza il suo braccio muscoloso e tira uno schiaffo alla ragazza, che si passa una mano sulla guancia.

Strusciando la schiena contro la parete mi accascio a terra, mentre il cellulare continua a squillare.

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Capitolo 7
*** La festa di Larry e Todd ***


 

Non ho più contatti col mondo esterno. Mia madre e mio padre mi chiamano massimo due volte alla settimana, e questo è un bene; ho sentito mio fratello solo una volta da quando siamo partiti e gli altri parenti, nonni e zii vari, non si sono mai fatti sentire. Mi ha chiamata solo zia Mary, la mia adorata zietta che considero come una madre. Ha chiamato ieri, e ha promesso che per il mio compleanno mi manderà qualcosa di speciale. Sono davvero curiosa, ormai non mi stupisce più niente. Pensare che il giorno del mio compleanno sarò ancora qua, mi mette addosso una certa ansia, ma non posso fare altrimenti.

Continuo a vedere ombre, le vedo sulla gente, a volte perfino sopra di me; sono nere e dense, spesso diventano violacee. Non ho mai provato tanta inquietudine stando in un posto, e sento che le cose andranno di male in peggio. Ho bisogno di pasticche forti, di qualcosa che mi distragga o mi dia allucinazioni per un po'. Ho sentito dire da Larry, un amico di Todd, che nel giardino dove si trovano i campi da basket, crescono funghetti allucinogeni. Per me è una cazzata, ma prima o poi andrò a vedere di persona.

Meky, secondo te è vero che nel giardino dei campi da basket crescono funghetti allucinogeni?”

Io non starei a sentire ciò che dice Larry “- interviene Grace - “tre giorni fa è andato a lamentarsi dalla Corwell di qualcuno che gli aveva rubato il cellulare, ma non si ricordava che lo aveva nascosto lui per non farsi chiamare dai suoi. Credo sia stato bocciato.”

Già... a volte ho l'impressione che sia perso in un mondo tutto suo” - le rispondo mentre mi accendo una sigaretta.

Meky è impassibile, non dice una parola da stamattina e continua a guardare fuori dalla finestra.

Meky, che hai? Sei piuttosto silenziosa oggi.. “

Niente” - dice con lo sguardo perso nel vuoto - “ sono solo stanca. Domani c'è la finale del torneo e voglio vincere. Vado a letto, guarderemo Colazione da Tiffany un' altra volta, va bene Grace? 'Notte.”

Qualcosa non mi convince. Io e Grace ci guardiamo, lei alza le spalle e mi dice, a bassa voce, di lasciar perdere. Forse Meky ha qualche problema con suo padre, e la capisco. Crescere con un solo genitore dev'essere dura.

Mi sto spogliando quando sento bussare alla porta.

Ma chi è a quest'ora? Sono quasi le una! “

Non lo so, Grace “ - sento bussare di nuovo, questa volta più forte - “ ma chiunque sia, se mi desse un secondo per mettermi la cannottiera, magari apro!” - rispondo ad alta voce per farmi sentire.

Dai Shouni, apri, siamo noi! “

Apro la porta e mi trovo davanti Todd e Larry.

Ma che diavolo volete a quest'ora?!?” - gli dico con tono minaccioso - “ Meky dorme, e se si sveglia sono cazzi. È triste da stamattina.”

Uuuh, che bella merce!! “ - dice Larry indicando gli slip- “ è in vendita?”

Piantala, Larry. Non starlo a sentire. Siamo qui per invitarti alla festa di domani sera.” - lo ammonisce Todd.

Che festa?”

Un semplice festino nella sala conferenze... tante ragazze, tanta birra e tanto ses...”

E anche ragazzi, ovviamente.” - interviene Todd.

Sentirò cosa hanno intenzione di fare le altre. A che ora è e come ci dobbiamo vestire?”

Per me se non vi mettete niente è uguale...”

Una semplice maglietta con dei pantaloni andrà benissimo”- risponde Todd sorridendo - “ buonanotte e scusate il disturbo.”

Allora ci vediamo domani, piccola” - Larry mi fa l'occhiolino.

Contaci.”

Maniaco pervertito del cazzo.

Chiudo la porta a chiave.

Festino?? Che festino?” chiede Grace.

Una sorta di festa dove si fa fiki fiki tutta la notte.”

Fiki fiki? Spiegati meglio”

Ne parliamo domani. Buonanotte, Grace.”



Chissà che succederà alla festa, ehehhe... scusate se ci sono tanti dialoghi, ma in qualche modo dovevano sapere della festa ._. buona lettura!

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Capitolo 8
*** Il quaderno e la laguna ***


Apro lentamente gli occhi. La stanza è buia, dalla finestra entra solo un filo di luce. Senza far rumore, mi alzo e pesco dal mucchio di vestiti accanto al letto un paio di jeans. Guardo il cellulare: sono le 5 del mattino, prima che il campus si svegli e si metta in moto, mancano circa due ore.

C'è un silenzio quasi agghiacciante, l'unico rumore che sento sono i borbottii e le parole confuse che dice Meky mentre dorme. Chissà cosa starà sognando...

Mi infilo una maglietta, mi metto i calzini e le scarpe ed esco in punta di piedi.

Nel corridoio vengo avvolta da un bagliore accecante e mi copro istintivamente il volto con un braccio; faccio per prendere le scale che portano in cortile e, passando accanto alla porta della stanza di Larry, Todd e Justin, sento una canzone reaggae. Non credevo si alzassero così presto.

Arrivo nel cortile e prendo la stradina che porta al giardino abbandonato, il giardino in cui ho visto la Corwell dare uno schiaffo alla ragazza dai capelli biondi. Non riesco a capire che legame ci sia tra le due, e devo ammettere che l'episodio mi ha lasciata abbastanza shoccata. Stasera c'è la festa di Larry e Todd, e spero che tra le ragazze che hanno invitato, ci sia anche lei.

Cammino osservando gli uccellini volare da una quercia all'altra, tirando un calcio, di tanto in tanto, ai ciottoli sparsi sul sentiero. Da quando sono arrivata, non avevo mai notato la bellezza di alcune parti del campus: l'edifico di calce e la casetta di legno che c'è alla sua sinistra, non fanno una buona impressione appena arrivi in questo posto. Sento che piano piano tutte le preoccupazioni stanno andando via.

Arrivo davanti a un muretto di pietra. Struscio la mano sinistra contro la superficie ruvida mentre fischietto Aces High degli Iron Maiden, e a un tratto, sento che nel muretto c'è una specie di apertura coperta da un mattone. Tirando con la forza delle braccia, provo a rimuovere il mattone incastrato, e dopo svariati tentativi, ce la faccio. Allungo il braccio e tastando sento una cosa liscia e fredda. È un quaderno, un quaderno nero rilegato in pelle. Sto per aprirlo quando sento fare - “BUUUUU!!” - e per lo spavento mi sale il cuore in gola. Mi giro e vedo Larry piegato dal ridere.

Vaffanculo! Non è stato affatto divertente.”

Ahahahahah, invece è stato troppo bello! Vuoi il replay?”

No grazie, la faccia che ho fatto posso anche immaginarmela da sola. Piuttosto, che ci fai in piedi a quest'ora??!”

Potrei farti la stessa domanda. “- mi dice lui inarcando un sopracciglio.

Avevo voglia di prendere un po' d'aria.”

Io invece avevo voglia di vedere dove andavi, pensa un po'. Che hai lì in mano?” - indica con la testa il quaderno.

Ooh, niente. E' solo.. è solo un quaderno. Un quaderno di foto. Sai, quando ho tempo faccio un po' di scatti.”

Non vedo la macchina fotografica.” - insiste lui.

Ora che cazzo gli dico?

Me la sono dimenticata in camera. Che sbadata, eh?” - accenno un sorriso che sembra convincerlo poco - “ se mi vuoi scusare, vado a prenderla.”

No, te non vai da nessuna parte.” - sul suo volto si forma un' espressione cattiva.

Ci fissiamo per alcuni istanti, poi vedo i suoi muscoli facciali rilassarsi.

Eddai, sto scherzando! Me ne importa il giusto di cosa c'è in quel quaderno. Ti va di andare a fare due passi?”

Sì, ci sto.” - l'ho scampata per un pelo.

Dopo circa venti minuti che camminiamo, arriviamo in una laguna immersa nel verde: i riflessi del sole fanno luccicare l'acqua cristallina, il cielo è chiaro e limpido e alcune libellule volano sulle ninfee.

Wow..” - dico con un sospiro.

Ti piace? “ - mi chiede Larry.

Cavolo, è.. è stupendo. Come hai fatto a trovare questo posto??”

Diciamo che quando non hai niente da fare puoi scoprire un sacco di cose interessanti” - mi fa un sorriso aperto, poi scoppia in una risata fragorosa.

Perchè ridi?”

Hai la faccia sbalordita. Non hai mai visto un posto così?”

Sì, certo.. ma non avrei mai immaginato che ci potesse essere un piccolo pezzetto di paradiso in un campus come questo.”

Odi così tanto questo campus?”

Non posso certo raccontargli della mano e delle ombre.

Tutto sommato no. Sto conoscendo persone fantastiche e mi ci sto affezionando; penso che mi mancherà tutto questo quando tornerò” - in parte ciò che ho detto è vero, ma se da un lato sta cominciando a piacermi questo posto, dall'altro sta diventato un incubo.

E io ti mancherò?” - mi chiede di getto.

Ecco, questa domanda non ci voleva. Mi fissa dritto negli occhi senza distogliere lo sguardo. Ora che li guardo più attentamente, mi rendo conto che i suoi occhi sono davvero belli. Sono di un verde intenso, e con la luce del sole brillano ancora di più. Ha i capelli castani con dei riflessi biondi, la pelle ambrata e le labbra rosee.

A dire il vero neanche un po'.”

Non ti credo.” - mi dice sorridendo.

E va bene, non sono credibile. Non ho mai conosciuto un coglione come te, ma mi mancherai.”

E io non ho mai conosciuto una ragazza come te.”

Non so se alzarmi e darmela a gambe, o restare a sentire ciò che mi dice. Del resto i complimenti fanno sempre piacere alle ragazze.

Spiegati meglio.”

Non c'è niente da spiegare... mi piaci e basta.”

Sento che mi stanno andando a fuoco le guance.

Si avvicina e mette la bocca vicino alla mia, poi protende il collo per baciarmi.

Scusa” - gli dico spostandomi indietro- “ ma è tardi, fra poco dobbiamo essere a mensa. Ci vediamo stasera alla festa, d'accordo?”

Non riesco a dire se c'è rimasto male oppure no.

D'accordo. Tanto prima o poi riuscirò a darti un bacio.”

Lo guardo e gli accenno un sorriso, dopodiché mi alzo e corro verso il dormitorio.

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Capitolo 9
*** Un urlo nella notte stellata ***


Sono a sedere sul letto con il quaderno tra le mani. Che faccio? Lo apro? Muoio dalla curiosità di sapere cosa c'è scritto nelle pagine gialle e consumate, ma allo stesso tempo una vocina dentro di me mi dice di fermarmi e lasciar perdere. Al diavolo.

La carta odora di lavanda, e mentre sfoglio rapidamente le pagine, nel mio corpo cresce una sensazione di calore. È una sensazione stranissima, non avevo mai provato una cosa del genere toccando un oggetto. Torno alla prima pagina. In bella calligrafia, scritti con una stilografica a inchiostro nero, ci sono un nome e una data:

 

Althea Hill 13 maggio 1984

 

Il nome non mi è familiare. Questo diario, a chiunque sia appartenuto, deve essere stato scritto un po' di tempo fa, e a quanto pare la proprietaria voleva che non venisse trovato. Faccio meglio a rimetterlo dove l'ho trovato, ho sbagliato fin dall'inizio: non avrei dovuto prenderlo né tanto meno aprirlo. Del resto, se qualcuno si appropriasse di qualcosa che mi appartiene senza permesso, mi arrabbierei tantissimo. Comunque sia adesso non ho tempo, devo prepararmi per la festa. Ma dove diavolo sono Meky e Grace?! Sono sparite stamattina dopo colazione e non le ho più riviste. Speriamo arrivino presto.

Apro il cassettone di legno e tiro fuori una gonna e delle calze nere. Sto per cambiarmi quando sento bussare alla porta.

Shouni, sono Patricia. Ti dispiace aprire ? “

Un secondo!”- nascondo il quaderno sotto la pila di vestiti, poi corro ad aprire.

Sì?”

Dovresti venire nel mio ufficio. Adesso.”

Mi giro e guardo l'orologio: la festa inizierà tra un'ora. Spero non ci voglia troppo.

 

Arriviamo alla casetta di legno. La direttrice apre la porta e davanti a me ci sono Meky e Grace sedute su due sgabelli pieni di tarli.

Shouni!”- esclamano appena mi vedono.

Mi avvicino e a bassa voce dico: “Che cazzo avete combinato?? Io ero tranquilla nella nostra camera e arriva la Corw...”

Dunque” - la donna bionda con le spalle larghe e le braccia muscolose si schiarisce la gola - “ mi dite perchè vi è venuta la brillante idea di rubare i soldi a un bambino di 8 anni?”

Ma signora Corwell, noi non abbiamo rubato niente a nessuno! “- dice Grace esasperata.

Rubato??? Qualcuno mi spiega cosa succede?” - chiedo guardando Meky, Grace e la direttrice.

Non fare la tonta, lo sai benissimo” - la Corwell mi sorride amaramente.

No, non so di cosa stia parlando.” - replico io.

Meky sbuffa, poi dice: “ Shouni, la preside crede che abbiamo rubato dei soldi a un tale della squadra blu. Glielo abbiamo detto in tutti i modi che non siamo state noi, ma non c'è niente da fare.”

Perchè dà la colpa a noi? Sa quanti studenti ci sono in questo campus?” - chiedo alla Corwell guardandola negli occhi.

La preside non risponde, si limita a dire - “Si è fatto tardi, dovete andare.”-Ci accompagna alla porta, e prima che esca, mi afferra per un braccio e mi dice: “ Vi tengo d'occhio.”

Questa è pazza.

Da quanto tempo eravate lì dentro?” - chiedo a Grace e a Meky mentre saliamo le scale.

Da stamattina. Subito dopo aver fatto colazione è venuta a cercarci.”

Non capisco cosa vuole da noi”- continuo - “ non abbiamo fatto niente. Non è così?”

Grace annuisce, Meky sta zitta e continua a salire le scale.

Meky!” - la fermo prendendola per un braccio - “ non hai rubato niente, non è vero?! “

Lei sorride, poi, guardando prima me e dopo Grace, dice: “ Ragazze, ne è valsa la pena. Fidatevi.”

 

Arriviamo con mezz'ora di ritardo nella sala conferenze.

Sui tavoli dove solitamente ci sono mille scartoffie, ora ci sono delle ragazze che ballano cercando di seguire il ritmo; la musica è altissima e sui muri della stanza rimbalzano mille luci colorate. Penso non potevano scegliere posto migliore per organizzare una festa.

Grace ha un vestito azzurro pastello che le arriva sopra le ginocchia, si è legata i capelli in uno chignon e, con l'aiuto di alcuni video tutorial, è riuscita a truccarsi decentemente. Meky ha un corpetto nero che le stringe la vita, una gonna aderente intonata al corpetto, calze a rete e stivali neri che le arrivano alle ginocchia. Io invece mi sono messa una maglia un po' scollata, una minigonna, calze e ballerine. Non amo uniformarmi alla massa, ma Meky mi ha costretta ad indossare la maglia scollata e Grace a mettere in mostra le gambe. Spero solo di non sembrare ridicola.

Gli organizzatori hanno allestito un bar in fondo alla stanza, e penso alcuni ragazzi stiano facendo una gara a chi beve di più.

Ragazze, avevo paura non veniste più!” - qualcuno mi appoggia una mano sulla spalla. Mi giro e vedo Larry: si è sbottonato la camicia ed è sudato fradicio.

Abbiamo avuto qualche problema ma ce l'abbiamo fatta” - gli dico sorridendo, poi aggiungo - “ non hai paura che la Corwell o gli animatori possano sentire tutto questo baccano?”

Lui scoppia a ridere. - “ Gli animatori sono tutti qui” - dice indicandone alcuni con il dito- “ e... riguardo alla direttrice... diciamo che il sonnifero al 90 % funziona sempre.”

Grace spalanca gli occhi, mentre Meky scoppia in una risata fragorosa.

Sei un folle.” - gli dico guardandolo negli occhi.

Di fronte a me, a sedere su una sedia, c'è la ragazza dagli occhi verdi che fuma una sigaretta. Rimango bloccata e un brivido mi scorre giù per la schiena.

Vado a dare un'occhiata in giro, ci vediamo dopo.”

Mi avvicino e, emozionata, chiedo alla ragazza se ha un accendino.

Tieni” - mi porge un accendino blu, e mentre le nostre mani si sfiorano, sento il calore che avevo provato sfogliando le pagine gialle del quaderno.

Mi accendo una sigaretta e mi siedo accanto a lei.

Bella festa, non credi?” - le chiedo guardando Todd che balla in mezzo alla stanza.

A dire il vero mi sto annoiando a morte.” - mi dice con aria indifferente.

Devo inventarmi qualcosa il più presto possibile.

Potresti andare a ballare con Todd. “ - indico il ragazzo brufoloso che cerca in tutti i modi di rimorchiare - “ Comunque io sono Shouni, piacere.”- accenno un sorriso.

Ma con chi? Con quello? Ahahahah” - ha un sorriso bellissimo - “ non ci penso neanche. Io invece sono Alex. “ - mi guarda negli occhi per qualche istante, poi torna a fissare il vuoto.

Alex, che ne dici se andiamo fuori a prendere un po' d'aria? Questa musica mi sta facendo scoppiare la testa.” -

Ci sto.”

Il cielo è pieno di stelle, l'aria è calda e afosa e la luna risplende nel cielo emanando un chiarore argenteo. E' una tipica notte di giugno.

Sai, non so perchè sono venuta a questa festa. Ho sonno, preferirei essere nel letto a vedere un dvd.” - mi dice mentre camminiamo tra l'erba alta.

Io invece ci sono venuta perchè speravo di vedere una persona.” - mi è uscito di getto. Che diavolo mi passa per la testa?

E l'hai vista?” - mi chiede lei alzando lo sguardo verso il cielo stellato.

Sì, l'ho vista. Ora posso dire di essere felice.” - le rispondo guardando per terra mentre sorrido.

È incredibile come una persona possa condizionare il tuo umore, non trovi?”

Già...” - dico sospirando.

Un urlo irrompe nel silenzio.

Da dove viene ??! “ - chiedo spaventata.

Non lo so. Vieni, andiamo a vedere.”

Io e Alex corriamo verso l'edificio principale. Al campo da basket c'è una folla. Mi faccio strada tra la gente e i sussulti, i bisbigli, il brusio.

Attaccata al cesto del canestro c'è una corda. La corda è stretta al collo della ragazza che avevo incontrato al bagno due settimane fa; il cadavere domina dall'alto la folla sbalordita.

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Capitolo 10
*** Le vite degli altri ***


La polizia sta interrogando tutti i ragazzi del campus. La felicità che ho provato passando un 'ora insieme ad Alex è finita. La testa continua a farmi male e davanti agli occhi continua ad apparirmi l'immagine del corpo delle ragazza, nonostante sia stato portato via. Sono ore che aspetto il mio turno per essere interrogata, ore che sento la gola secca e le lacrime agli occhi. Non conoscevo quella ragazza e la prima volta che la incontrai non mi fece certo una bella impressione, ma sono shockata per quello che ho visto. Il viso pallido, il segno violaceo della corda stretta intorno al collo, la testa inclinata in avanti e il corpo che oscillava mosso dal vento caldo delle sere di giugno... ho i brividi. Anche le ragazze sembrano sconvolte. Fino a che non veniamo interrogate, non possiamo rientrare in camera. Mi guardo attorno: nella casetta di legno illuminata dalla luce fioca di una lampada a olio, i poliziotti stanno interrogando Todd e Larry. Larry, non appena visto il cadavere, aiutato anche dall'alcool bevuto durante la sera, ha dato di stomaco . Todd, invece, ha cominciato a balbettare cose senza senso alludendo ad un videogame.

La porta della casetta si apre. Vado incontro a Larry.

Allora? Che ti hanno detto?”

Io.. non lo so.. voglio solo andare a letto. So benissimo che non riuscirò a dormire, ma ho bisogno di togliermi questa storia di merda dalla testa. Ci vediamo tra un paio d'ore a colazione ” - si gira e si avvia verso il dormitorio. Todd lo segue correndo.

Ho bisogno di dare un abbraccio a qualcuno, un abbraccio che mi faccia scaricare l'ansia e un po' di adrenalina, un abbraccio di quelli con cui puoi stritolare qualcuno. Non penso ci sia bisogno di dirlo, ma vorrei darlo ad Alex. Non la vedo da nessuna parte. Probabilmente è già stata interrogata e ora è a girarsi nel letto per colpa dell'ansia, oppure sta dormendo e l'accaduto non l'ha toccata minimamente...

Grace Coleman e Shouni Taskin?” - chiama uno degli agenti.

Siamo noi.” - Meky fa per venire dentro con noi, ma un poliziotto la blocca - “ Due per volta. Ora tocca alle tue amiche, poi toccherà a te.”

Ma io...”

No.”- il poliziotto le sbatte la porta in faccia, poi fa segno di sederci.

Allora, conoscevate Elise?”

No. Io l'ho incontrata solo una volta, al bagno della mensa.”

Grace ha lo sguardo perso nel vuoto. Mi schiarisco la gola e le do una gomitata.

Ehmm, no” - si riprende e risponde- “ non la conoscevo neanche io. Voglio dire, l'ho vista a mensa e durante alcune attività, ma niente di più.”

Capisco” - dice l'agente.

Secondo lei si è uccisa?” - chiede Grace a bassa voce.

Non lo so. Il nostro lavoro è questo. Capire se è omicidio o suicidio, le cause, il modo. Niente di più e niente di meno”

Quindi, oggettivamente, non vi importa che abbia perso la vita. Vi limitate a compilare le carte burocratiche, a cercare l'assassino e a dare la notizia ai familiari” - intervengo io.

A te importa?” - mi chiede sorridendo.

Che cazzo di domanda è? Certo che mi importa! Il fatto che non la conoscessi, non significa che me ne debba fregare. Era una persona, e a me, delle persone, importa.” - alzo la voce.

Che ragazzina profonda! Non ti fa tenerezza, Jack?” - si rivolge al collega seduto alla scrivania, poi torna a guardarmi – “ sai quanti ne vediamo di casi come questo? Ragazzine che si tolgono la vita per attirare l'attenzione... come ho detto prima, facciamo solo il nostro lavoro”

Sento la rabbia crescere nello stomaco.

Lei è patetico. Come fa ad insinuare una cosa simile?! Togliersi la vita per attirare l'attenzione?? Esistono i tipi esibizionisti, esistono le persone che vanno agli estremi, che a volte si lasciano andare e cedono. Esistono le persone che esagerano e le persone che minimizzano. Poi esistono i coglioni, quelli come lei. Vieni Grace, andiamo.”

Dove credete di andare? Non ho finito con le domande!”

Si arrangi” - trascino Grace per un braccio verso il dormitorio.

Le dico di correre, di fare in fretta. Le lacrime cominciano a scendere veloci, mi bagnano le guance rosse per la rabbia e poi cadono a terra.

Si sta levando il sole. Il parco, così cupo e mesto, viene colpito dai raggi rosei.

' quand'è che la gente imparerà a rispettare la vita degli altri? La vita degli altri,rispetto alla nostra, ci sembra piccola e insignificante, ma ci accorgiamo del suo valore solo quando perdiamo qualcuno a cui teniamo davvero. '

Lo so, il capitolo è corto e vi ho fatto aspettare un sacco di tempo, ma ho avuto dei problemi e non ho potuto scrivere. Vi chiedo scusa e ringrazio chi recensisce ( Leobubo in particolare :3 ) e chi non lo fa. Sciao beli

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