Try For Your Love

di johnnyaddict
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fuggitiva ***
Capitolo 2: *** Hot Coffee ***
Capitolo 3: *** Non Vedo l'Ora ***
Capitolo 4: *** Let's Try ***
Capitolo 5: *** Begin Again ***
Capitolo 6: *** Il nostro (non tanto) piccolo segreto ***
Capitolo 7: *** My Girlfriend ***
Capitolo 8: *** Wait For You ***
Capitolo 9: *** Were You Just Kidding? ***
Capitolo 10: *** Thank You, Meg! ***
Capitolo 11: *** Un'accompagnatrice per Niall ***
Capitolo 12: *** Wedding Time! ***
Capitolo 13: *** Back in Italy ***
Capitolo 14: *** Letters to you ***
Capitolo 15: *** Finally back ***
Capitolo 16: *** It isn't easy ***
Capitolo 17: *** Incomprensioni ***
Capitolo 18: *** Maybe you're right ***
Capitolo 19: *** They need help ***
Capitolo 20: *** Try For Your Love ***
Capitolo 21: *** Happy Ending ***
Capitolo 22: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Fuggitiva ***


a Margherita



Fuggitiva

 

«Please don't judge me»
(Don't Judge me, Chris Brown)


 

Ilaria

Seduta nel posto del passeggero, riuscivo a vedere i flash delle macchine fotografiche nonostante fossi lontana una ventina di metri dall’entrata del palazzo. I paparazzi, già appostati da diverse ore alle porte della mia casa di New York, aspettavano il mio arrivo per avere i primi scatti della diva di Hollywood che tornava a casa dopo aver vissuto per quasi un anno in Australia.

L’auto si fermò a una distanza di sicurezza da quelle luci abbaglianti nel parcheggio assegnato ai residenti.
Sentii la mia migliore amica sospirare dal posto di guida, mentre spostava gli occhiali da sole sulla testa e si guardava nel piccolo specchio davanti a lei. I suoi capelli mossi e ambrati avevano delle adorabili sfumature rosse grazie al sole di quel tardo pomeriggio di giugno. Nonostante mi avesse aspettato per più di dieci ore in aeroporto questa mattina, non aveva il minimo segno di stanchezza mentre io assomigliavo più a un orso che si era dimenticato di andare in letargo.­
Non sembrava per nulla preoccupata della situazione davanti al portone di casa, ma dopotutto come biasimarla: le sanguisughe con la macchina fotografica non aspettavano lei. Loro volevano me.
Io e la ragazza al volante eravamo già abituate a vedere la nostra vita privata sulla prima pagina di un giornale scandalistico. Faceva parte del lavoro. Mi sarebbe piaciuto talvolta che la mia vita tornasse com’era prima: io e Meg, due semplici amiche che frequentavano l’università e che abitavano in un piccolo paesino italiano condividendo tutto. Non l’attrice e la modella rincorse dai paparazzi dovunque andassero. Ogni volta che cominciavo a fare questi pensieri, però, mi tornavano in mente tutti i bei momenti che avevamo passato da quando eravamo famose, tutte le soddisfazioni e i nostri sogni realizzati. Sorrisi pensando che anche se fossimo potute tornare indietro avremmo rifatto tutto senza rimorsi.
-Vuoi che passiamo dall’ingresso sul retro?- chiese Meg voltandosi verso di me. Mi guardava con quei grandi occhi scuri pieni di preoccupazione. Sapeva che odiavo i paparazzi e il mio umore non era esattamente quello ideale per reggere le loro domande e le loro considerazioni.
Feci un sorriso amaro: sarei dovuta entrare come un’infiltrata in casa mia? Perché? Perché volevo sfuggire alla mia situazione di fuggitiva? Non aveva senso. Alla fine sarei dovuta uscire da casa. Fuggire non era la soluzione più adatta. – No. Prima o poi dovrò affrontarli.- dissi sistemandomi gli occhiali scuri sul viso. Meg fece lo stesso e scendemmo dalla macchina.
Sbattei la portiera abbastanza forte apposta in modo che si accorgessero di me. Abboccarono ancora più velocemente di quanto avessi pensato.
Mentre camminavo verso l’ingresso, io e Meg fummo circondate da una serie di maglie scure e luci abbaglianti che urlavano e scalpitavano perché li guardassimo.

 - Ilaria guarda qui!-

 - Signorina Franchi perché non è in Australia?-
 -Ilaria cosa è successo con il signor Simpson?- 
 -Guardi qui signorina! -
 -
Cosa farà ora?-
 -
Perché vi siete lasciati? –
 -Perché ha passato la notte in aeroporto? –

Camminavo a testa bassa, guardandomi le scarpe e cercando di non fare a caso a tutte le domande nonostante mi provocassero un colpo al petto ogni volta che pronunciavano il nome di Cody.
Spinsi il portone della home del palazzo sollevata per essermi liberata da quegli avvoltoi.
 -Bentornata signorina Franchi.- Mi accolse lo sguardo amico di Daniel, il portiere.
 -Grazie Dan. – dissi accennando un sorriso, tanto falso quanto doloroso. Gli porsi le chiavi dell’auto – Le valige sono nel portabagagli. – Lui mi sorrise a sua volta e uscì dalla porta all’ingresso inghiottito dalle luci delle macchinette fotografiche.

Sbuffai. – Come fanno a sapere già tutto? Sono andata via dall’Australia a malapena venti ore fa!- dissi guardando Meg che mi raggiungeva dopo aver dato istruzioni a uno dei tanti facchini.
 -
La notizia corre quando rifiuti di sposare Cody Simpson! – disse guardando distrattamente nella borsa alla ricerca delle chiavi dell’attico.
 -Soprattutto se quell’imbecille pubblica la notizia in tempo reale su Twitter!- la voce alle mie spalle mi fece sobbalzare, ma dopo non potei fare a meno di sorridere. Mi girai e la figura imponente della mia manager-guardia del corpo invase la mia visuale. – Rex!- dissi andando ad abbracciarla.
 -Ci sentivamo piuttosto sole senza di te in casa, vero Meg? – Mi disse rivolgendosi alla sua altra pupilla.
 -Certo! Anche se avrei preferito che tornassi seguita da un po’ meno paparazzi! - rispose lei indicando la porta alle sue spalle.
Accennai una risata, anche se Meg aveva perfettamente ragione.
 -
Come stai dolcezza? – la voce di Rex ora aveva una sfumatura preoccupata.
 -Si va avanti. – dissi sospirando.
 -Vedrai che passerà. Quei babbei là fuori si dimenticheranno presto di questa faccenda. – disse strizzando un occhio.
Sorrisi, ma non per finta questa volta. Speravo veramente che tutto questo passasse.
Ancora stretta nel suo abbraccio chiamai l’ascensore, impaziente di entrare in casa.

 
 
- Non vedo l’ora di andare in Italia!- esclamai buttandomi esausta sul divano.
- A chi lo dici!- mi rispose Meg mangiando un biscotto nella cucina adiacente al salotto.
-Questa volta ci resteremo di più! Voglio passare tutta l’estate al mare con la mia famiglia.- dissi posizionandomi meglio sull’ammasso di cuscini. Volevo tornare dai miei amici, i miei parenti e dimenticarmi di Cody, dei paparazzi e del lavoro. Era l’inizio di giugno e avevo intenzione di concedermi una vacanza lunga almeno un mese per lasciarmi alle spalle tutto lo stress e le scocciature.
- Mi dispiace infrangere i vostri sogni ma Ilaria ha chiamato Lisa. – sollevai il busto verso dove proveniva la voce di Rex. Nonostante fossimo a casa da poche ore, aveva già cominciato a fare il suo lavoro da brava manager.
Lisa Azuelos era una delle mie registe, e amiche, preferite. Nonostante lei fosse più una figura di riferimento, mi divertivo veramente tanto lavorando con lei. Riusciva a capire le mie esigenze sul set e riuscivo a dare il meglio di me nei suoi film. – Non sarà un progetto molto impegnativo. Al massimo due mesi di lavoro, ma dovrai cominciare fra massimo tre settimane... Sempre che tu acconsenta! – Rex era naturalmente entusiasta che nonostante tutto quello che era successo in quei pochi giorni non tutti mi avessero etichettata come la ‘ex fidanzata fuggitiva e manipolatrice di Cody Simpson’ e sperava soprattutto che io fossi pronta ad affrontare le riprese di un altro film.
Non ero certa di essere pronta. Da quando era scesa dall’aereo, non avevo fatto altro che pensare a come avrei trascorso l’estate lontana dai riflettori e dalle preoccupazioni.
Lì su due pieni avrei rifiutato. Immediatamente. Poi cominciai a riflettere se nascondermi o fuggire fosse la soluzione giusta. Certamente se dopo un fatto così clamoroso mi fossi fatta vedere operosa e sorridente come sempre nessuno avrebbe avuto nulla da ridire. Poi i progetti di Lisa non erano mai troppo lunghi o difficili…
Sbuffai essendomi già rassegnata all’idea di passare solo qualche settimana nel mio paese natale per poi ricominciare a lavorare. – Hai qua il copione? – dissi guardando Rex con occhi stanchi.
Lei sorrise e si diresse verso la sua stanza che fungeva anche da studio per le poche volte che si fermava da noi.

 -Non andrò in Italia senza di te! Lo sai vero? – Meg cercava di rassicurarmi, ma entrambe sapevamo che moriva dalla voglia di riabbracciare i suoi cari.
 -Anche tu ci andrai per poco! – la rassicurò ironica la manager lanciandomi il plico di fogli stampati a computer.
Meg la guardò con occhi sbarrati rischiando di strozzarsi con l’ennesimo biscotto che aveva in bocca. – Hai un servizio fotografico per Chanel – continuò Rex facendole l’occhiolino. Lei, nonostante si stesse ancora riprendendo dal quasi soffocamento, cominciò a saltellare in giro per la stanza e a esultare.
Cominciai a ridere per l’espressione della mia amica mentre cominciavo a sfogliando il copione del mio nuovo film. Il titolo era ancora da definire, ma la trama era già decisa: si trattava di una di quelle commedie romantiche e strappalacrime in cui tutta la storia è circondata da un alone di ironia e divertimento. Cominciai a pensare che accettare non sarebbe stata una cattiva idea. Parlava di un cantante molto famoso che s’innamorava di una ragazza già promessa in sposa a niente poco di me che il principe d’Inghilterra. Tipico.
Sarebbe stato ripreso a Londra. Sbuffai. Era esageratamente lontano da Meg! Lei sarebbe dovuta rimanere a New York per il servizio. Perché Londra? Lisa aveva appuntato sul foglio che stavo leggendo un post-it con scritto che le riprese si sarebbero svolte in Europa a causa degli impegni dei miei coprotagonisti. Chi erano queste super star esageratamente impegnate a tal punto da non poter lasciare il Regno Unito? Voltai la pagina e vidi la risposta scritta davanti a me nero su bianco.
Probabilmente se fossi stata in piedi sarei caduta per terra svenuta, ma per mia fortuna era ancora sdraiata sul mio comodo divano quando lessi il nome del gruppo con cui avrei dovuto lavorare. In compenso mi cadde il blocco di fogli a terra facendo un rumore sordo che spaventò Meg che era rimasta sola in cucina dopo che Rex era uscita dalla stanza.
- Cosa succede? Ila stai bene? Cosa è stato? – lei mi raggiunse e  preoccupata per il tonfo continuava a farmi domande, ma io non riuscivo a concentrarmi su quello che lei stava cercando di dirmi. Mi passarono davanti tantissime immagini della mia vita prima di diventare famosa, tantissime immagini di me ingenua, sognatrice e giovane che passavo le giornate su Twitter o altri social network con la mia migliore amica ad aspettare notizie sui nostri idoli, giornate in cui speravo di potergli parlare o anche solo poterli incontrare. E ora tutto questo si sarebbe realizzato. Quando ormai la mia vita aveva altre priorità e quando avevo ormai smesso di far parte di quel fandom pazzo e spensierato.
- Meg.. – le presi il braccio e cominciai a scuoterla cercando i suoi occhi. Finalmente mi guardò e sorridendo annunciai: - lavorerò con gli One Direction! – sentivo il mio cuore battere e il mio sorriso allargarsi anche solo al poter pronunciare quelle parole.
Lei sgranò i suoi grandi occhi marroni quasi quanto aveva fatto poco prima, ma questa volta non si stava strozzando con un biscotto al cioccolato.
 -Non ci credo! – si alzò e mi aiutò a mettermi in piedi dopo aver raccolto tutti i fogli a terra.
 -Li incontrerai! Li incontreremo! Lavorerai con loro! Farete un film.. romantico! Perché Lisa fa solo commedie romantiche vero? – Meg parlava a una velocità tale che faticavo a seguirla mentre agitava le mani – Quindi dovrai girare delle scene sentimentali con qualcuno!! Oh cielo! Chi è ?! Chi è il fortunato?! – Ero così emozionata solo del fatto che avrei lavorato con loro che non mi ero minimamente preoccupata di quel particolare non poco importante. Mi si bloccò il respiro. Con le mani tremanti sfogliai velocemente il plico alla ricerca della pagina in cui erano elencati gli attori. Mi mancò un battito.Tornai a cercare il braccio di Meg che questa volta dato che non ero più sdraiata mi aiutò a tenermi in piedi.
 - 
Harry Styles – guardai la mia amica negli occhi che cominciò ad urlare. Qualunque cosa stesse dicendo non la sentii: ero troppo occupata a cercare il mio telefono.
Composi il numero di Lisa che dopo pochi squilli rispose.Non la lasciai neanche la possibilità di salutarmi, andai subito al punto: - Accetto! Quando cominciano le riprese?! – il mio entusiasmo e la mia euforia erano talmente accentuate che Lisa non appena capì il motivo della mia chiamata cominciò a ridere al telefono. La sua risata fece scoppiare un moto di ilarità anche in me mentre le urla di felicità di Meg continuavano a riempire il nostro attico.

 

Salve a tutti :)
Questa è la mia prima Fan Fiction e spero vivamente che vi piaccia!
Il secondo capitolo non si farà aspettare :)
Ditemi cosa ne pensate, vi prego.
Un bacio!  


 


storia revisionata il 28.09.2013

  

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Capitolo 2
*** Hot Coffee ***




Hot Coffee




 

Ilaria

 - Vorrei essere lì con te! - 
Aprii la porta di Starbucks e uscii in una delle strade trafficate e grigie di Londra, mentre la voce squillante di Meg, ancora a New York, mi costringeva ad allontanare il telefono dall’orecchio.

- Anch’io vorrei averti vicina in un momento così! – dissi sorseggiando il mio caffè caldo e incamminandomi verso gli studi dove avremmo girato il film.
Quella mattina ero particolarmente tesa, anche se non riuscivo a spiegarmene il motivo. Non era il mio primo film e non era neanche la prima volta che incontravo Lisa. Eppure mi sentivo come una dilettante che si presenta al primo provino: le mani tremavano e nonostante fosse fine giugno, avevo i brividi.
Per frenare il freddo che mi aveva invaso le ossa da quando ero atterrata a Londra la sera prima, quella mattina mi ero recata da Starbucks per prendere qualcosa di caldo. Se lo avessi fatto in America o in Italia, mi avrebbero probabilmente scambiato per pazza, ma qui al nord sembrava abbastanza normale vendere bevande calde d’estate.

Londra era bellissima. Nonostante il cielo grigio e il vento freddo tutto aveva un non so che di affascinante. Questa città mi aveva sempre attirato, fin da quando ero una semplice adolescente e arrivavo fin qui in vacanza per imparare l’inglese. Da quando ero famosa, non avevo avuto molte occasioni di venirci, anzi avevo fatto tappa raramente e non ero mai riuscita a camminare tranquilla per le strade come ora.
Ero arrivata solo la sera prima dopo aver trascorso qualche settimana in Italia. Io e Meg eravamo entusiaste per il nuovo film, ma ne avevamo dovuto parlare con poca gente per fare in modo che un’orda di paparazzi e ammiratori non si concentrasse a Londra, anche se sapevo benissimo che nel giro di pochi giorni avrei dovuto rinunciare alle mie passeggiate mattutine verso gli studi.
Inspirai profondamente. Il caffè avrebbe presto fatto effetto svegliandomi e la stanchezza avrebbe abbandonato il mio corpo.
- Nel giro di una decina di giorni però sarò lì! – Meg era impaziente di raggiungermi, si poteva capire solo dal fatto che a New York erano le due di notte e lei era lì ad accompagnarmi virtualmente agli studi. – Intanto Harry farà in tempo a chiederti di uscire!! – Mi paralizzai. Il sorso di caffè che stavo ingerendo mi andò di traverso e cominciai a tossire senza riuscire a fermarmi.  – Ila?! Sei ancora lì?? Ti sento male! –
Quando mi calmai, riuscii a rielaborare cosa Meg aveva detto: uscire con Harry Styles?? Non lo avevo ancora incontrato e la mia amica faceva già pensieri su di noi!
- Meg stai scherzando spero! – dissi con voce stridula.
- Certo che no! Vedrai che quel giovanotto non riuscirà a resistere al tuo fascino italiano! – disse lei più che convinta.
Rimasi in silenzio. Feci mente locale di tutte le interviste che avevo letto sugli One Direction. Avevano sempre dichiarato di ritenere le ragazze italiane veramente carine e affascinanti e Harry era conosciuto come il ’donnaiolo’ del gruppo. E se Meg avesse avuto ragione? Se lui mi avesse chiesto di uscire?
Se mi fossi trovata nella stessa situazione, anche solo tre anni prima non mi sarei di certo posta questi interrogativi. Ma ora, con tutto quello che avevo passato e tutte relazioni finite, non sapevo se fosse la cosa giusta. Harry era un personaggio famoso, un cantante. Ero uscita con abbastanza cantanti per sapere che era per nulla semplice una relazione di quel genere: ammiratori, haters, paparazzi ovunque, fidanzato montato. Non potei fare a meno di pensare a Cody. I primi mesi tutto sembrava così bello e luminoso, poi i giornalisti, le sue fan e le nostre carriere avevano rovinato tutto. Quando avevamo comprato casa insieme in Australia, avevo veramente sperato di poter superare tutto. Poi era arrivata quella sera di giugno e non avevo più retto la situazione.
Un nodo alla gola mi assalì e dovetti deglutire più volte per evitare che le lacrime scendessero.
- Meg.. – cominciai – io non so se voglio uscire con Harry. – dichiarai decisa.
Il silenzio dall’altra parte della cornetta, e dell’oceano, mi fece preoccupare.
Contai: 3,2… 1. –COME NON VUOI USCIRE CON HARRY STYLES??! – strillò lei. Potevo benissimo immaginare il suo viso arrossato e gli occhi marrone sbarrati.
Era da immaginarselo: nonostante lei sapesse quello che avevo passato e fosse stata proprio lei a consolarmi nelle notti in cui mi svegliavo in lacrime, credo che sentirmi dire quelle parole l’avesse seriamente sorpresa.
- È quello che abbiamo sempre voluto, che TU hai sempre voluto! Perché ‘non sai se vuoi uscire con lui’? – disse cercando di imitare la mia voce.
- Perché lui è un personaggio famoso. Ho già avuto abbastanza delusioni da storie come questa! E comunque Meg non l’ho ancora nemmeno incontrato, non fare troppi programmi! – risposi prendendo un altro sorso di caffè.
- Ma io ho SEMPRE ragione! Ti ricordi con Nick Jonas? Avevo predetto fin da subito che sarebbe scattata la scintilla! Per non parlare di Roshon Fegan! E Cody? Dopo neanche un giorno sapevo già che sarebbe successo qualcosa! –
Crac. Credo che pure leisentì il rumore del mio cuore infranto al sentire quei nomi: tutte storie finite in modo alquanto tragico.
- Scusa.. Non volev.. –
- Meg non dovresti tipo dormire quest’ora?! – la mia risposta uscì abbastanza acida, ma lei sapeva che il tasto ‘ex fidanzati’ non era esattamente l’ideale per cominciare la mattinata.
- Hai ragione! – disse cercando di rimediare – Ho fatto un calcolo veloce e se mi addormento esattamente ora e se voglio svegliarmi a un orario decente come le 8.45, dormirei circa cinque ore e mezzo… Ma preferisco restare al telefono con la mia migliore amica! –
Sorrisi. Nonostante tutto riusciva a farmi tornare il sorriso, sempre, però non poteva presentarsi al servizio fotografico per Chanel con le occhiaie! Avrebbe dovuto dormire almeno cinque ore.
Feci un calcolo veloce anch’io: alle 8.45 mancavano cinque ore e mezzo, questo voleva dire che erano circa le 3.15 a New York, orario di Londra 8.15.
Controllai l’orologio del telefono: 8.17. Cazzo! Sarei dovuta essere in studio da un quarto d’ora!
- Merda!! – esclamai.
- Cosa? Che succede?? – chiese lei.
- Sono in ritardo!! –
Chiusi la chiamata nonostante Meg m’implorasse di non farlo e cominciai a correre in mezzo alla gente spingendo da ogni parte per farmi spazio.
 
 


 

 Harry

Più i minuti passavano più la mia ansia cresceva. Mi passai una mano fra i capelli per la decima volta nell’ultimo quarto d’ora e tornai a fissare l’orologio: 8.15.
Quella mattina mi ero alzato presto apposta, anche se addormentarsi era stato più che impossibile, per non fare tardi al primo giorno di lavoro agli studi e ora mi ritrovavo lì in preda alla tensione ad aspettare con gli altri che un’attricetta montata facesse il suo ingresso da star. Già me la immaginavo entrare con gli occhiali da sole, nonostante fuori il cielo fosse coperto di nuvole, il caffè in mano e il classico sorrisetto malefico che tutti gli attori esperti hanno nei confronti di noi principianti. Anche se definirmi un principiante era un parolone. Ero un cantante abbastanza famoso cui era stato imposto di fare un film per aumentarne la fama. Ne avrei fatto volentieri a meno.
Il mio sguardo si riposò sulle lancette: 8.17.
Dov’era finita? Stavo cominciando a innervosirmi. Sapevo che tutto questo mio disagio era causato solo dalla paura di fallire e di non essere all’altezza di questo progetto.
Come si chiamava l’attrice? Era un nome straniero, non inglese o americano. Ir… no… Isa… neanche.
Ilaria! Ecco. Non si sentiva spesso neanche la traduzione inglese. Il cognome? Franchi. Questo me lo ricordavo.
Da quello che avevo letto, doveva avere circa la mia età, forse un anno di meno.
- Harry smetti di torturarti i capelli! – la voce di Louis mi riscosse dai miei pensieri.
Per tutta risposta abbassai lo sguardo a terra sorridendo – Smetti di preoccuparti! Sarai perfetto sul set e vedrai che lei non è il mostro che pensi. – cercava di rassicurarmi come solo lui sapeva fare.
- Grazie Lou – dissi sorridendo sinceramente.
Lui mi diede una pacca sulla spalla e andò dagli altri che stavano chiacchierando allegramente.
Sembravo essere l’unico quella mattina a essere preoccupato. Per loro era semplice ridere, scherzare e dirmi di stare tranquillo, tanto ero io a dover girare un film romantico con un’attrice esperta!
Forse però avevano ragione: mi stavo preoccupando troppo. Dopotutto Lisa ci aveva ripetuto più volte che Ilaria era adorabile, gentile, simpatica e tutto il resto. Eppure io non riuscivo a farmi un’idea di lei diversa dall’attrice montata che credevo fosse.
Ero talmente concentrato nei miei pensieri che non sentii la porta all’inizio del corridoio aprirsi e mi voltai solo quando sentii dei passi affrettati avvicinarsi. Non riuscii però a capire chi fosse perché la ragazza, almeno credevo fosse tale, inciampò nei suoi piedi a poca distanza da me e cadde rovinosamente a terra.
Mi precipitai a portarle aiuto e aiutarla ad alzarsi, ma non appena m’inginocchiai vicino a lei che cercava di realizzare dove fosse, sentii qualcosa di caldo sotto il ginocchio.
- Ma che … - un liquido scuro usciva da un bicchiere che la sventurata aveva ancora in mano: caffè.
- Oh cielo! Scusa ti ho sporcato e pantaloni!! – la sua voce cristallina con un accento assolutamente non inglese mi distrasse dal cercare di rimediare al disastro della bevanda calda e sollevai il viso verso di lei.
I nostri sguardi s’incontrarono, fissai i miei occhi nei suoi e rimasi paralizzato. I suoi occhi, scuri come il caffè versato a terra, riflettevano la poca luce che entrava dalle finestre formando dei piccoli luccichii ipnotizzanti, mentre i capelli biondi ricadevano disordinati ai lati del viso. Era bellissima.
- Stai bene? Mi dispiace per i pantaloni… - la sua espressione era preoccupata e pronunciate quelle parole si morse il labbro dispiaciuta. Solo in quel momento realizzai di essere rimasto incanto da lei e di non aver ancora proferito parola. – Cosa? Em, no stai tranquilla sono da buttare. Non fa nulla! - nonostante provassi a fare un discorso sensato, la mia mente era rimasta bloccata da quello sguardo preoccupato e in colpa nei miei confronti. ‘Svegliati, Harry! Reagisci!’ mi dissi.
Lei intanto stava cercando di rialzarsi. Di scatto mi sollevai e le tesi una mano che afferrò subito.
- Grazie - rispose sorridendo. ‘Grazie a te per il sorriso!’ pensai. Una fila di denti bianchi e perfetti si era fatta posto fra le sue labbra perfette. Cercai di riprendermi più in fretta rispetto a poco prima.
- Comunque io sono Harry – dissi cercando il suo sguardo. Non avevo idea di quando sarebbe arrivata la protagonista del film quindi tanto valeva intrattenersi con questi bellissimi occhi.
- Io sono Ilaria Franchi – rispose guardandomi divertita: sapeva benissimo chi ero e che non l’avevo affatto riconosciuta.
‘Stupido!’
 
 

 Ilaria

Strinsi la sua mano trattenendomi dal ridergli in faccia: era paralizzato. Nonostante stesse cercando come rimediare alla figuraccia che aveva appena fatto e avesse un’espressione tanto mortificata quanto divertente, era dannatamente affascinante. Gli occhi verdi concentrati su come rimediare all’errore, i capelli ricci spettinati per la fretta con cui si era precipitato ad aiutarmi, tutto era assolutamente perfetto. Era ancora più bello di tutte le foto in cui l’avevo visto e di tutti i video in cui l’avevo sentito cantare. La sua voce poi era profonda e dolce, molto più sensuale che da registrata.
A un tratto cominciò a ridere probabilmente per l’imbarazzo ed io mi unii a lui. Era una situazione alquanto particolare: entrambi sporchi di caffè bollente e lui che cercava di scusarsi per non avermi riconosciuta.
La sua risata era grave e contagiosa tanto che non riuscimmo più a fermarci.
- Cos’è quest’odore di caffè?! – una voce maschile dietro Harry ci riportò alla realtà.
- Ho fatto un disastro… - dissi mortificata.
- Oh cielo! – urlò lui – Ma tu sei Ilaria Franchi! – Per fortuna almeno uno mi aveva riconosciuta! – Sono un tuo ammiratore! Ho visto tutti i tuoi film e penso che tu sia magnifica! – disse stringendomi la mano.
Io risi per la sua espressione estasiata. – Oh scusa io sono Lou… -
- Louis Tomlinson – dissi tutto d’un fiato. Lui mi guardò sorpreso mentre gli altri membri della band ci raggiungevano. – E loro sono Niall, Liam e Zayn. – continuai con il mio miglior sorriso.
Le loro espressioni variavano dal sorpreso all’interrogativo – Sono stata, e sono ancora, una vostra fan – spiegai. Stavo arrossendo, me lo sentivo.
- La mia attrice preferita è anche una mia fan!!! – riprese ad urlare Louis.
Scoppiammo tutti a ridere, – Ve lo dicevo che era adorabile! – le braccia di Lisa mi avvolsero da dietro mentre con un sorriso smagliante si rivolgeva ai ragazzi.
Lisa aveva circa la stessa statura di Rex, ma un viso molto più amichevole. Era stata una delle prime registe con cui avevo lavorato ed ero come una figlia per lei: mi aveva aiutato a superare momenti difficili e sapeva come mi sentivo la maggior parte delle volte.
– Ora andiamo tutti nel mio studio che devo spiegarvi alcune faccende. – fece l’occhiolino ai ragazzi che subito si incamminarono nel corridoio.
- Come stai bellezza? – mi chiese con voce dolce. Anche lei, come Rex era preoccupata per quello che era successo.
- Migliorerà – risposi con un sorriso un po’ triste.
- Vedrai che pochi giorni con quei cinque uragani e tornerai come nuova! Dimentica quell’australiano montato. – e mi baciò sulla fronte.
- Ci proverò! – dissi cercando di sorridere.
- Così ti voglio! Andiamo! – continuò facendomi un buffetto sulla guancia e si diresse verso lo studio.
Feci per seguirla, ma una vibrazione nella tasca mi distrasse. Guardai il telefono e lessi un messaggio: Meg.
 
Ti odio per avermi attaccato il telefono in faccia e non esserti fatta accompagnare fino agli studi!! Ti perdono solo se quando arrivo mi fai conoscere Niall xD! Baci tesoro ;)
 
Risi. La solita Meg.
 
Oggi ti racconto tutto!!! Certo che ti faccio conoscere Niall!! :D
 
Spensi il telefono e mi incamminai verso lo studio della regista, e verso il mio futuro.




 

«All I knew this morning when I woke 
Is I know something now, know something now I didn't before
And all I've seen since 18 hours ago is green eyes and freckles and your smile in the back of my mind making me feel right 
I just want to know you better know you better know you better now 

And all my walls stood tall painted blue 
But i'll take them down, take them down and open up the door for you 
And all I feel in my stomach is butterflies the beautiful kind 
Making up for lost time, taking flight, making me feel right 

 

Come back and tell me why 
I'm feeling like i've missed you all this time 
And meet me there tonight 
And let me know that it's not all in my mind 

I just want to know you know you know you 

Cause all I know is we said hello 
And your eyes look like coming home 
All I know is a simple name, everything has changed 
All I know is we held the door 
You'll be mine and i'll be yours 
All I know since yesterday is everything has changed 

All I know is we said hello 
So dust off your highest hopes 
All I know is pouring rain 
And everything has changed 
All I know is a newfound brightness 
All my days, i'll know your face 

All I know since yesterday is everything has changed»


(Everything Has Changed, Ed Sheeran e Taylor Swift) 

 

 




Buona sera a tutte!
Questo è il secondo capitolo e spero che vi sia piaciuto :D
Ho messo anche il punto di vista di Harry e spero di aver reso bene l'idea!
Voglio fare un paio di precisazioni: Cody Simpson in questa Fan Fiction è l'ex ragazzo della protagonista 
e spesso verrà definito 'montato', sappiate che io non reputo assolutamente Cody così, anzi 
lo stimo molto come artista!
però ci voleva un personaggio che interpretasse un ruolo non positivo... :)
Poi naturalmente tutta la storia sarà in italiano,
ma i dialoghi fra Ilaria o Meg verso i ragazzi o altri personaggi non italiani
è come se fossero in inglese.

Scusate se vi ho preso troppo tempo :D
Grazie mille alle persone che hanno recensito e letto in silenzio!
Baci e a presto.

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Capitolo 3
*** Non Vedo l'Ora ***



 

Non Vedo l'Ora
 

«Una come te,
mi piace da morire
»
(Cesare Cremonini, Una Come Te)

 

Harry

- Ciao a tutti! Io sono Ilaria Franchi e siamo insieme agli One Direction sul set del mio nuovo film! – continuando a guardare nell’obiettivo del suo iPhone bianco sorrise mostrando una fila di denti bianchi e allineati, frutto di anni e anni di dentisti specializzati.
Girò il telefono verso di me cercando di immortalarmi nel video che presto sarebbe finito su qualunque social network.
Continuando a girare il telefono fece una veloce panoramica dell’aula illuminata dai neon in cui ci trovavamo – Vi chiederete:‘Perché siete in un’aula grigia e triste, quando dovreste stare girando un film?’ – si inquadrò di nuovo questa volta cercando di assumere un’espressione triste facendo sporgere il labbro inferiore. Risi vedendola con quell’espressione e lei non tardò a unirsi a me. – Beh dovete sapere che gli One Direction NON sanno recitare – qui riprese a ridere – e Lisa ha dovuto assumere un’insegnate di recitazione apposta! –
Questa volta rivolse l’obiettivo davanti a sé registrando Niall e Zayn mentre cercavano di muoversi come i rami degli alberi, ricordando più due babbuini. La nostra risata invase di nuovo la stanza.
- Qui con me Harry Styles! Saluta il mondo, Harry! – disse filmando me, seduto di fianco a lei. – Ciao mondo! – risposi sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi da ebete.
Lei scoppiò a ridere mentre terminava il video.
- E questo va direttamente su Twitter! – appoggiò il telefono sulle ginocchia rannicchiate al petto e cominciò digitare i piccoli tasti dello schermo. Mi avvicinai a lei strisciando ancora seduto sull’enorme tavolo.
Era ormai una settimana che passavamo le giornate dentro quell’aula a provare a leggere tutti insieme il copione mentre Ilaria ci aiutava a sentirci a nostro agio davanti alle telecamere facendoci filmini da pubblicare su internet. Aveva legato benissimo con noi. Era solare, aperta e veramente divertente: il contrario di quello che mi ero immaginato. Ogni tanto però la vedevamo chiudersi e distanziarsi con il pensiero da noi. Tutti eravamo a conoscenza del suo passato e in quelle occasioni evitavamo di disturbarla. A parte questi piccoli momenti era l’estroversione fatta persona. Ci aveva dettagliatamente illustrato come si svolgeva la produzione di un film, come sopportare le luci sul set e le telecamere invadenti. Tutti la adoravamo. Fra me e lei si era creato un rapporto particolare: non avevamo ancora discusso di come affrontare le scene romantiche, ma lei non sembrava preoccupata e questa sua positività riusciva a contagiare anche me. Spesso mi ritrovavo a pensare quanto fosse bella, a quanto il suo sorriso fosse luminoso e la sua risata contagiosa. Definirla bella era poco: lei era meravigliosa. Più volte ero stato tentato di chiederle di uscire, ma ero stato sempre frenato dal timore di un rifiuto. Dopotutto da quanto mi ero informato era appena uscita da una storia importante. Naturalmente a migliorare la mia indecisione c’erano state le critiche delle mie fan sulle poche nostre foto uscite in cui camminavamo o bevevamo un caffè insieme. Molte la definivano una poco di buono o una stronza, altre addirittura cattiva e approfittatrice. Conoscendola personalmente non riuscivo ad affibbiarle nessuno di quegli aggettivi. Qualunque cosa l’avesse portata a separarsi da Cody Simpson doveva avuto le sue motivazioni, ne ero certo.
- 5 minuti di pausa! – urlò l’insegnante uscendo esausta dalla stanza. Ilaria balzò giù dal tavolo immediatamente ed io la seguii.
- Caffè? – mi chiese. Ormai era diventato un rito: finita la lezione, andavamo a bere sempre qualcosa insieme ai distributori automatici. – Certo – risposi.
Mi sorrise e uscimmo dall’aula.
Arrivati ai distributori, lei frugò nella sua tasca e, dopo aver inserito le monete nella macchina, digitò il codice per un caffè caldo macchiato con poco zucchero. Conoscevo la sua ordinazione a memoria. Prelevò la bevanda dal distributore e cominciò a bere, mentre io ripetevo gli stessi gesti per avere una cioccolata. Lei fece una smorfia – È più disgustoso del solito – disse riferita alla prelibatezza uscita dal distributore.
Risi della sua espressione – Se vuoi bere un caffè davvero buono in Inghilterra devi assaggiare quello di Niall! – buttai lì. Lei mi guardò accigliata. Era italiana dopotutto nessuno poteva competere con il suo caffè.
- Sono veramente curiosa di sentirlo. – rispose tornando a sorseggiare la bevanda.
‘Dai invitala!’ ecco che tornavano fuori i miei stupidi pensieri. Chiederle di venire a passare la serata con me e i ragazzi era da stupidi. Avrebbe subito capito che era una scusa per vederla oltre al set.  Avrei però potuto usare la scusa del caffè di Niall. Presi un bel respiro – Se vuoi questa sera io e gli altri ci troviamo tutti a casa di Niall. Potrebbe essere un’occasione per testare le sue doti culinarie. – proposi cercando di nascondere il mio imbarazzo.
Lei mi guadò prima stupita poi diffidente. – Non è un appuntamento, vero? – chiese.
Mi sorpresi di quella risposta: non credevo sarebbe arrivata subito al punto.
- No! Figurati! È solo per non passare la serata da sola in hotel… - mi affrettai a dire.
Sembrò rifletterci un attimo poi rispose: - Va bene. Dammi l’indirizzo di Horan e l’ora… -
- Ti passo a prendere io! – i miei pensieri presero forma ancora prima di poterci rifletter su.
‘Idiota! Ora penserà che faresti di tutto pur di stare con lei!’ Ma era vero: io volevo passare tutto il tempo possibile con lei.
- Ok… Alloggio al Grand Royale London Hyde Park. – disse titubante – aspettami fuori dall’uscita sul retro o i paparazzi ci assaliranno. – concluse facendomi l’occhiolino e si allontanò.
‘ Evvai! ’ pensai sorridente.
 

 

 Ilaria

L’auto scivolava velocemente nella sera trafficata di Londra. Guardavo dal finestrino le luci della città e il traffico ipnotizzante. Era tutto così diverso da New York. In America era normale sentire il rumore del clacson e della gente urlante, qui niente. Tutto era esageratamente silenzioso e ordinato. Dava un grandissimo senso di calma.
- Eccoci arrivati! – disse Harry parcheggiando la macchina davanti ad una villetta illuminata.
Gli sorrisi e scesi dalla macchina. Lui mi raggiunse e suonò il campanello.
Voltai lo sguardo verso di lui e mi soffermai sul profilo perfetto illuminato dalla luce del lampione. Nonostante ci fosse poca luce i suoi occhi verdi avevano un adorabile luccichio e i suoi denti bianchi risaltavano sul viso. Era così maledettamente bello. In quella settimana mi era stato sempre più difficile non pensare a come sarebbe stato se ci fossimo frequentati. Lui era gentile, simpatico e comprensivo, cercava sempre di risollevarmi il morale e di non lasciarmi mai sola. Era estremamente difficile stargli lontano.
Lo stavo fissando da troppo tempo.
- Chi ci sarà oltre a noi e i ragazzi? – chiesi per riparare mentre aspettavamo che ci aprissero.
- Eleanor… e Perrie direi… Non sempre vengono a questi ritrovi. – disse lui grattandosi la testa. Era così tenero: sembrava un bambino dolce in difficoltà.
Cominciai a diventare sempre più impaziente di entrare nella casa: ero molto curiosa di conoscere quelle due ragazze.
- ILARIA! – urlarono Liam e Niall non appena entrammo.
- ‘Sera ragazzi! – cercai di dire stretta nel loro abbraccio di gruppo. Mi venne da ridere. Lisa aveva ragione: quei ragazzi erano una forza della natura!
- Quando mangiamo? – chiesi in seguito.
- Non appena arrivano gli altri. – rispose Liam.
Din Don
- Eccoli! – Niall si precipitò subito alla porta.
Appena entrarono Louis e Zayn mi abbracciarono come se non ci fossimo visti per mesi, anziché quel pomeriggio.
- Ilaria, questa è Eleanor – mi disse Louis guardando me poi la sua fidanzata.
Davanti a me una giovane donna poco più alta di me sorrideva visibilmente imbarazzata.
Le strinsi la mano e lei disse: - Non hai idea di quanto sia onorata di poterti incontrare! Sei una delle mie attrici preferite nonostante la giovane età! – ero particolarmente stupita. Ero abbastanza abituata a ricevere complimenti o elogi, ma non me li sarei mai aspettata dai miei idoli adolescenziali.
- È un piacere per me conoscerti. – le risposi sorridente.
Lei mi abbracciò per poi superarmi e andare a salutare gli altri. Mentre la seguivo con lo sguardo, una voce alle mie spalle mi fece sobbalzare.
- HEI! Ma tu sei l’attrice italiana! ILARIA! – mi girai verso dove proveniva la voce e mi ritrovai a faccia a faccia con una capigliatura biondo platino. Lei doveva essere Perrie.
- Wow! Sei ancora più figa di quanto ti avevano descritto! E fidati ti hanno descritto bene! – continuò facendomi l’occhiolino.
‘Ancora più figa di come mi avevano descritto?!’ pensai. Ero stata negli argomenti delle riunioni notturne degli One Direction?!
Intanto il silenzio era calato in casa Horan, probabilmente avevano sentito la considerazione di Perrie. Non so cosa mi prese sinceramente, ma scoppiai in una risata fragorosa per nascondere l’imbarazzo e tutti si unirono a me.
- Comunque io sono Perrie! – disse tendendomi la mano.
- Sai già come mi chiamo – risposi stringendogliela e sorridendo.
Lei rise – Sembri simpatica! Credo che andremo d’accordo insieme! – aggiunse lei.
- Bene, tesoro, ora smetti di importunare la nostra ospite e venite a mangiare. – disse Zayn abbracciandola da dietro.
- Ma non la sto importunando! Lei mi adora già, vero? – rispose lei da finta offesa ridendo.
Io per tutta risposta risi a mia volta.
Quella ragazza sembrava simpatica tanto quanto estroversa. Lei meglio degli altri sapeva cosa voleva dire essere famose e criticate per una relazione. Saremo veramente andate d’accordo.
 
- Com’è girare un film con degli attori assolutamente incapaci? – mi chiese Eleanor abbracciata a Louis mentre cercava di mangiare una fetta di pizza.
Mentre ancora masticavo risi. – È divertente per certi punti di vista! Come quando l’insegnate cerca di fargli interpretare gli animali o gli alberi! Sono i momenti più esilaranti! –
- Io e Niall stiamo migliorando molto nell’interpretare gli alberi! – disse Zayn fingendosi offeso. Le risate invasero la stanza.
- Questa pizza è buonissima, Niall! – era vero: aveva cucinato davvero bene e detto da un’italiana era veramente un complimento.
- È diventata buona dopo che tu gli hai consigliato per telefono quando mettere il lievito! – aggiunse Liam. Tutti risero, me compresa. La serata stava procedendo nel migliore dei modi ed erano tutti molti gentili con me. Per la prima volta dopo settimane mi sentivo in pace con me stessa, circondata da persone amiche.
 
- E poi abbiamo visto arrivare Paul con Zayn caricato sulle spalle che gridava: ‘Non voglio tornare là dentro! Quella donna è cattiva!!!’ – ancora ridendo a crepapelle finii di raccontare a Perrie come Zayn aveva cercato di scappare dagli studi per poi essere riacciuffato dalla sicurezza.
Eravamo uscite in giardino per prendere un po’ d’aria ed era ormai un quarto d’ora che ci raccontavamo aneddoti divertenti sul suo ragazzo e gli amici. Quella ragazza era veramente estroversa e divertente. Eravamo riuscite a capirci immediatamente.
- Vedo che vi state divertendo! – la voce calda di Harry mi arrivò alle spalle e ancora mentre ridevamo lo accogliemmo nella nostra ilarità.
- Perrie, Zayn chiede di te. – disse lui facendole l’occhiolino.
Lei diventò un po’ rossa in viso e dopo avermi lasciato un bacio sulla guancia, si dileguò.
- È simpatica Perrie! – dissi rivolgendomi a lui.
- Già è una ragazza… particolare! – ripose lui – E rende felice Zayn, questo è l’importante.-
Mi fermai a guardarlo mentre sorrideva. I suoi occhi intrappolarono i miei in una morsa delicata e luccicante. Era così affascinante mentre mi scrutava sorridente.
Rimanemmo per qualche secondo in silenzio ascoltando i nostri respiri.
- Stai passando bene la serata? – chiese a voce più bassa avvicinandosi piano a me.
- Sì, grazie – la mia risposta era quasi un sussurro, ma ero certa che lui fosse riuscito a sentirmi da quanto eravamo vicini. Riuscivo quasi a sentire il suo respiro delicato sulla mia pelle.
Eravamo troppo poco distanti l’uno dall’altra. Sarebbe bastata anche una mia piccolissima distrazione e lui avrebbe potuto tranquillamente approfittarne e baciarmi. Mi sorpresi a desiderare con tutta me stessa che questo accadesse. Quando stavo con lui tutto sembrava diverso e più bello, mi sentivo bene in sua presenza.
- Ragazzi! – la voce di Niall interruppe il nostro scambio di sguardi. – Dove siete finiti?! –
- È meglio se rientriamo – sospirai. Non volevo rientrare e lui sembrava della mia stessa opinione. Cominciai a pensare che il mio desiderio della sua compagnia fosse ricambiato.
Controvoglia rientrammo in casa.
 

 Harry

Spensi la macchina davanti all’entrata di servizio del suo hotel. Lei scese dall’auto ed io la seguii. Appena si accorse di essere seguita si voltò e inclinò il capo come per assumere un’espressione incuriosita. Adoravo quando faceva queste facce tanto buffe. Mentre un grande sorriso si faceva spazio sul mio viso, mi avvicinai a lei.
- Volevo augurarti la buonanotte. – mi giustificai. Mai scusa fu più banale. Era ovvio che volessi passare ogni secondo possibile con lei.
Lei sorrise. Il suo sorriso era l’espressione più bella che potessi aver mai visto. Era come una luce si sprigionasse dai suoi denti ogni volta che li scopriva dalle labbra.
- Harry – disse abbassando lo sguardo – grazie –
‘Grazie’? Che cosa avevo fatto per dover essere ringraziato?
Appena risollevò lo sguardo tornò a fissarlo nel mio. Nonostante non ci fosse quasi luce riuscivo a vedere quelle bellissime pozze marrone che mi avevano colpito fin dal primo momento in cui le avevo viste.
Lei si accorse della mia espressione confusa e continuò: - Siete tutti tanto gentili con me. Io non so cosa dire… Mi sento bene quando sono con voi. Mi sento bene quando sono con te. –
Involontariamente sorrisi. Probabilmente non se ne era resa conto, ma non avrebbe potuto dire parole più belle.
- Ora vado. Dobbiamo riposarci: domani cominceranno le riprese! – cambiò argomento lei.
- Certo! Spero di esserne all’altezza! – risposi.
- Certo che lo sarai! – disse cercando di incoraggiarmi - Allora ci vediamo domani – concluse.
- Buona notte – le sorrisi e lei ricambiò regalandomi una delle sue più belle espressioni.
Si allontanò lentamente verso la porta a vetri dell’ingresso. Poco prima di entrare si girò e mi salutò con una mano. Io feci lo stesso e rimasi lì a guardare la sua figura scomparire dentro l’edificio.
‘Allora ci vediamo domani’ le parole melodiose uscite dalla sua bocca continuavano a rimbombare nella mia mente. ‘Non vedo l’ora’ pensai incamminandomi verso l’auto.



Premessa: chiedo scusa a tutte le persone
che non sopportano Perrie, ma sinceramente a me lei non sta antipatica
così in questa storia non ricoprirà un personaggio negativo :D
State tranquille: sarà presente veramente poco!
Detto questo... 
Buona sera a tutti!
Scusate se ci ho messo un po' a pubblicare...
Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto!
Cominciano già a venire fuori i sentimenti dei due protagonisti!
Se vi va lasciate un piccolo commento.
Grazie mille alle persone che leggono e anche un grazie ancora più grande 
alle persone che recensiscono!
Vi adoro!
Baci e alla prossima! :D


Non pensate che 'Take Me Home' sia meraviglioso? 

 

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Capitolo 4
*** Let's Try ***



 

Let's Try

«But she was already broken, and it made her blind »
(Justin Bieber, Fall)

Ilaria

- Com’è andata la serata con i ragazzi? – nuovo giorno, stesso ascensore, stessa voce di Meg nelle orecchie che mi accompagnava agli studi.
Ormai ogni mattina m’incamminavo solitariamente verso il luogo delle prove e Meg, nonostante dovesse stare dormendo, mi stava vicina anche se oltre Oceano.
- È stato davvero divertente! Eleanor è molto carina, mentre Perrie è davvero divertente. – dissi uscendo dall’ascensore.
- Non vedo l’ora di conoscerle! – riuscivo quasi a vederla sorridere pronunciando quelle parole. Meg era estroversa e iperattiva, ma era anche la dolcezza fatta persona. Non avrei potuto chiedere amica migliore.
- Quando arrivi? – chiesi sporgendo il labbro inferiore nonostante lei non potesse vedermi.
- Hanno avuto dei problemi con i fotografi e dovrò stare qui ancora una settimana! – rispose spazientita lei. Una settimana?! Non avrei retto ancora per molto la sua lontananza. Stavo replicare quando, aprendo la grande porta di vetro dell’ingresso della hall, fui costretta a fermarmi. Una distesa di persone vestite di scuro con macchinette fotografiche in mano era stanziata davanti alla scalinata dell’albergo. Mi avevano trovata.
‘Idiota!’ pensai ‘Come hai potuto pensare che non ti avrebbero raggiunto anche qui!’ Addio camminate mattutine.
M’incamminai vero l’uscita sul resto mentre Meg continuava a raccontarmi, ignara di tutto, su quello che succedeva a New York in quei giorni. Più che camminare stavo correndo: come solito ero in ritardo.
Dopo aver percorso tutta la sala ristorante dell’hotel e le cucine uscii con il fiatone dall’edificio.
- E con Harry? Come va? – Meg sbadigliò: si stava addormentando al telefono, ma la curiosità era troppa.
Nonostante fossi abbastanza irritata per quello che avevo appena scoperto e perché probabilmente avrei dovuto correre ancora per arrivare in orario al primo giorno di riprese ufficiali, sentire quel nome mi fece rilassare.
- Stiamo diventando amici – risposi.
- Amici?! – Meg era abbastanza stupita - Nessun bacio o roba simile? – ora sembrava quasi delusa.
- Meg, lo sai come la penso a proposito. – risposi ricominciando a camminare.
- Non voglio obbligarti a frequentarlo, ma… Ho visto le vostre foto insieme e tutti i filmini che hai fatto! Ila voi due sareste perfetti. E lui è già cotto! –
A sentire le sue parole mi venne da ridere: - Come fai a dirlo avendo solo visto delle foto? – chiesi stupita.
- Ci sono delle foto in cui lui ti guarda. – rispose convinta – E ti guarda bene, Ila. –
- Meg… - sospirai – Non lo so. Lui è dolce, simpatico e tutto il resto, ma … - mi fermai per prendere un altro respiro – Conosco il genere. Una volta finito il film mi lascerà. –
- E se lui non lo facesse? – A quella domanda cominciai a prendere a pensare a un Harry diverso da quello che mi ero sempre figurata. Avevo sempre dato per scontato che fosse come tutte le altre celebrità e che, di conseguenza, mi avrebbe trattata come un’esca per attirare fotografi. Però Harry non era niente di tutto questo. L’Harry che avevo conosciuto in quei pochi giorni era completamente diverso.
- Secondo me lui non aspetta altro. –
Stavo per rispondere quando il suono di un clacson alle mie spalle mi fermò.
L’enorme auto che mi aveva suonato si accostò dove mi trovavo io sul marciapiede. Stavo per insultare pesantemente il conducente per avermi fatto quasi prendere un accidente, ma il finestrino si abbassò lasciando spazio a un paio di occhi verdi.
Senza accorgermene sul mio viso comparve un sorriso. Perché Harry Styles doveva sempre farmi quell’effetto? Perché?
- Buongiorno! Pronta per le riprese? – chiese lui facendo sporgere il gomito fuori dall’auto.
- Certo! E tu superstar? – risposi mentre terminavo la chiamata con Meg. Povera, interrompevo sempre le nostre chiamate a metà strada.
- Sono nato pronto! – rimanemmo lì a guardarci. L’imbarazzo cresceva fra noi. Quello sarebbe stato il primo giorno di riprese, primo giorno di lavoro vero insieme. Lisa ci aveva subito avvertito: per rompere il ghiaccio avremmo cominciato dalle scene più sentimentali. Dalle nostre scene sentimentali.
Io avevo una certa esperienza nel campo, lui zero. Nonostante avessi girato anche troppi film romantici, l’idea di lavorare così con lui mi metteva a disagio. Avevo paura di cadere vittima di quegli occhi luccicanti durante le riprese, come troppo spesso era successo con altri attori. Avevo paura che lui fosse come tutti gli altri.
Fortunatamente lui ruppe il silenzio: - Ehm… Siamo abbastanza in ritardo quindi ti conviene salire in macchina…. Sempre che tu non voglia fare un’entrata da star. – propose lui sarcastico.
Sorrisi divertita ed entrai nell’auto.
 
 

 Harry

La sua immagine riflessa nell’enorme specchio di quel lussuoso bagno era tremendamente affascinante, ma allo stesso tempo le dava un senso d’incompletezza. Il suo corpo fasciato dal tubino nero sembrava esageratamente magro a causa della luce artificiale e accecante che illuminava la stanza mentre le gambe sembravano instabili sui tacchi vertiginosi. Tutto in lei sembrava a disagio. Anche il suo viso, sempre acceso e sorridente nelle fotografie, ora era pallido e spaventato.
Continuavo a fissarla mentre cercava di sistemarsi i capelli appiccicati al volto a causa del sudore e della tensione. Sarebbe dovuta essere là fuori, a sorridere davanti ai fotografi, a stringere la mano del suo fidanzato, non davanti a quello specchio a provare pietà per la propria immagine.
Feci qualche passo. Lei avvertì la mia presenza e si voltò di scatto nella mia direzione. Non appena i nostri sguardi s’incontrarono lessi nella sua espressione un velo di sorpresa, spavento, ma anche di sollievo. Era felice che non fossi qualche ficcanaso venuto a spiarla.
- Cosa ci fai qui? – chiese lei cercando di mantenere un tono calmo e controllato. Era un’attrice fantastica, ma io riuscii ugualmente a capire che avrebbe preferito scoppiare a piangere piuttosto che continuare a sorridere in modo falso davanti all’intera nazione.
- Cosa ci fai tu qui. – risposi. – Là fuori tutti ti aspettano. –
Lei abbassò lo sguardo. Non appena tornò guardarmi notai un luccichio che scendeva lentamente sulla sua guancia: una lacrima. In quella piccola goccia d’acqua salata che piano piano le rigava il viso si nascondevano ore di pianti soffocati, la voglia di scappare e di abbandonare tutto, il desiderio di vivere.
Mi avvicinai a lei, arrivandole davanti. Nonostante le scarpe, riuscivo sempre a essere più alto io. Le asciugai la lacrima delicatamente. Non appena la mia mano si staccò dal suo viso, lei mi afferrò il polso. La sua mano stringeva con tutte le forze la mia, quasi a implorarmi di non abbandonarla.
Lei mi guardò e mentre ancora cercava di controllarsi scoppiò in lacrime. Il suo corpo tremava fra i singhiozzi versando lacrime che le rigavano il viso perfetto. La strinsi piano a me mentre sussultava a causa delle lacrime.
- Non lasciarmi qui. – disse stretta al mio petto – Non abbandonarmi. Ti prego. – le sue ultime parole erano quasi un sussurro.
Le sollevai piano il viso bagnato e guardai quelle pozze marroni contornate dal trucco ormai sciolto – Non lo farò –
Avvicinai piano il mio viso al suo facendo appoggiare le nostre fronti. Lei aveva smesso di singhiozzare e ora respirava piano e regolarmente. Delicatamente appoggiai le mie labbra sulle sue, morbide e delicate. Facevo ogni singolo movimento con molta delicatezza, quasi che la ragazza fra le mie braccia potesse rompersi a ogni mio tocco. Al contatto con le sue labbra avvertii che anche lei, come me, non aveva desiderato altro da quando ci eravamo conosciuti. Eravamo esattamente dove volevamo essere. Il tempo sembrava essersi fermato solo per noi e per il nostro amore.
- STOP! – la voce fuori dal set mi fece sussultare: era finita la ripresa. Ilaria ed io ci staccammo l’uno dall’altra. Le luci intorno al set pian piano si riaccesero e lo studio si rivelò intorno a noi. – Siete stati fantastici! – la voce di Lisa proveniva dalla poltrona del regista – Questa è la definitiva. Avete tirato fuori i veri sentimenti dei personaggi. Magnifici! – era soddisfatta di noi, ma soprattutto era compiaciuta del lavoro che aveva fatto l’insegnante di recitazione su di me.
Ero talmente entrato nel personaggio che uscirne mi fu molto difficile, per un momento continuai a pensare come lui. Solo dopo parecchi secondi capii di dover lasciar andare Ilaria che, ancora stretta fra le mie braccia, continuava a guardarmi. Il suo viso era rimasto simile a quello del suo personaggio: le lacrime erano scese veramente, non aveva usato nessun trucco per piangere. Eravamo ancora entrambi stregati dalla magia che si era creata fra noi durante la ripresa: era la prima volta che arrivavamo al momento del bacio senza interruzioni e lei non aveva mai pianto così bene. Mi ritrovai pensare quanto fosse stato piacevole quel bacio, a quanto fosse stato bello averla così vicina e mia per qualche istante.
Lei continuò a fissarmi per qualche istante poi allontanandosi piano, scappò in direzione del camerino.

 

Ilaria

Il rumore dei miei tacchi rimbombava nel corridoio vuoto. Tutto era così silenzioso. Tutti gli addetti alle riprese erano ancora sul set, mentre io scappavo da tutti. Da tutti? No, io stavo scappando da una persona, da lui.
Non volevo ammettere quello che avevo provato durante quelle riprese, non volevo ammettere di aver desiderato ogni secondo che le luci non si riaccendessero mai, non riuscivo ad ammettere di essermi sentita assolutamente felice fra le braccia di Harry.
Spalancai la porta del mio camerino e la chiusi alle mie spalle sbattendola. Appoggiai le mani sul tavolo e guardai la mia immagine riflessa nello specchio. Che cosa avevo che non andava? Perché non riuscivo a lasciarmi tutto alle spalle e abbandonarmi ai miei sentimenti per lui? Quel pensiero mi fece rabbrividire. Io provavo qualcosa per lui. Lo avevo capito non appena le nostre labbra si erano toccate, non appena mi aveva stretto fra le sue braccia. Avevo subito capito che lui sarebbe riuscito a farmi tornare alla vita normale, senza questo senso di vuoto sempre dentro di me.
La porta alle mie spalle si aprì. Il mio cuore perse un battito.
Lui entrò guardandomi con un’espressione interrogativa e le guance arrossate per la corsa.
- Che cosa è successo? – chiese.
Stavo per rispondere quando lui m’interruppe: - Non perché sei scappata. Che cosa è successo fra noi due. – la sua espressione ora era seria.
Cos’era successo sul set? Eravamo stati perfettamente in armonia, in simbiosi.
Tutto sembrava perfetto ed entrambi avevamo sperato che il tempo si fermasse, solo per noi.
- Io non so cosa succeda normalmente durante le riprese di un film come questo e non so cosa tu abbia provato, ma – prese un lungo respiro – il nostro bacio è stato diverso. – si fermò a guardarmi – Io ho provato qualcosa di diverso. –
Si avvicinò piano a me, supplicandomi con lo sguardo di dire qualcosa.
Che cosa dovevo dirgli? Che tutto quello che lui aveva provato era stato più che ricambiato? Che l’unica cosa che desideravo in quel momento era averlo vicino a me? Avevo paura, troppa paura che si ripetesse quello che era successo fin troppe volte nelle mie relazioni.
- Non … - presi un profondo respiro – Io non ho provato niente. – Ero patetica, non riuscii neanche a guardarlo negli occhi mentre pronunciavo quelle parole.
- Non hai provato niente? – si allontanò da me. La sua espressione era indecifrabile. – Allora pensi di scappare via ogni volta che finiamo una scena insieme? – la sua voce non era arrabbiata, lui aveva capito benissimo la mia situazione, era semplicemente frustrato dalla mia risposta e del fatto che non riuscissi ad ammettere l’evidenza.
Sollevai lo sguardo e incrociai finalmente il suo. I suoi occhi mi stavano osservando speranzoso.
- Non è vero che non ho provato nulla. È stato bellissimo… Ma ho paura di tutto questo. Ho paura che tutto quello che ho vissuto durante le mie relazioni possa ripetersi. –
Con mia grande sorpresa il suo viso si rilassò. Non sembrava arrabbiato o frustrato. Avrebbe avuto tutte le ragioni: lo avevo etichettato come superstar montata di cui non fidarsi.
- Così però mi ferisci dentro. – disse avvicinandosi ancora fingendosi offeso – Credi veramente che mi comporterò come tutti i tuoi ex ragazzi? – la sua espressione ora era divertita. – Facciamo una prova. –
Lo guardai con gli occhi sbarrati. Una prova? Che cosa intendeva?
- Esci con me. – propose. – Una sera. Se sono come pensavi, cioè egocentrico, montato e come tutti i tuoi ex, puoi scaricarmi e tutto tornerà come prima. Se, però, non ti dispiaccio, proveremo veramente a fare funzionare questa cosa fra noi. –
Il suo sguardo aveva un non so che di provocatorio. Io lo guardai negli occhi come per trovare la fregatura dietro a quella proposta.
‘No, no, no! Non accettare! Farà il carino per una sera, ci cascherai, ti tradirà e poi ti mollerà!’ i miei pensieri rimbombavano nella mia testa pressanti e insistenti. Volevo con tutta me stessa poter accettare, ma c’era sempre in me la paura.
‘- E se non lo facesse? -’
Improvvisamente però la voce di Meg di quella mattina irruppe chiara nella mia mente. E se Harry non lo avesse fatto? E se non mi avesse lasciata o tradita? Perché non sarebbe dovuta andare così? Cominciai considerare seriamente Harry: lui era diverso da tutti gli altri, non aveva mai fatto nulla per non meritarsi la mia fiducia.
Perché avevo sempre dato per scontato che sarebbe stato uguale agli altri? Perché non dargli una minima possibilità? Sì, perché no? Si trattava di una sera e poi sarei stata libera di decidere.
Avrei provato.
Lo guardai negli occhi intensamente e quando lui mi tese la mano, la strinsi con decisione: - Proviamo. - 






Buonasera a tutte!
Chiedo scusa per l'enorme ritardo...
Spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto!
I due protagonisti faranno una semplice prova e poi... 
Si vedrà!
Grazie a tutte le persona che leggono in silenzio e mi piacerebbe 
anche sapere la vostra quindi... se mi lasciaste un piccolissimo commento mi fareste so happy!
Detto questo grazie mille alle persone che recensiscono!
A presto dolcezze
:)

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Capitolo 5
*** Begin Again ***



 

Begin Again

 


« Took a deep breath in the mirror 
He didn't like it when I wore high heels 
But I do» 

(Taylor Swift, Begin Again)

 

Ilaria

 

Guardai la mia immagine riflessa nello specchio. Sospirai e mi lasciai cadere sul letto dietro di me. Il materasso mi accolse e chiusi gli occhi sperando di potermi addormentare all’istante. Contai i secondi che trascorsi sopra le coperte ricamate dell’enorme letto della mia suite mentre il cuore batteva nel mio petto, ma il sonno non m’invase. Rassegnata voltai lo sguardo verso l’orologio posizionato sul mobiletto di fianco a me: 19.50.
Dieci minuti e sarei dovuta scendere nella hall ad aspettare che la serata cominciasse.
Tutto l’entusiasmo iniziale era completamente sparito. Nonostante prima credessi di poter riuscire a mettere ordine nella mia testa, ora ero sempre più convinta che sarebbe stato tutto un grandissimo errore.
Mi misi a sedere come poco prima e tornai a fissare sconsolata le scarpe sistemate ai piedi dello specchio. Un paio di scarpe dal tacco vertiginoso speditemi come regalo da Stefano Gabbana sovrastavo le dolci ballerine di Gucci affianco. Tacco alto o scarpe piatte? Era sempre stato il mio dilemma. Non ero mai stata bassa, ma le scarpe con i tacchi alti erano sempre state la mia passione, fino a circa un anno fa. ‘Sei troppo alta per portare i tacchi! Mi farai sfigurare.’ Le parole di Cody mi rimbombarono nella testa. Dopo avermele dette mi aveva baciata e io, innamorata e convinta che avesse ragione, avevo abbandonato le mie adorate scarpe nell’armadio. Da quel momento avevo sempre cercato di portare scarpe basse o con poco tacco: credevo che accontentandolo avrei aiutato la nostra situazione instabile, peccato che non fu così. Ora, nonostante non ci fosse più lui a vietarmeli, mi limitavo a portarli solo quando necessario.
Quel giorno però, rovistando nell’armadio dell’albergo, avevo trovato quel paio, probabilmente infilato a tradimento nella valigia da Meg, e tutti i dubbi erano riaffiorati. Chi mi assicurava che non si sarebbe tutto ripetuto?
Come mi aveva chiamata Meg per telefono quel pomeriggio? Paranoica. Aveva perfettamente ragione. Era arrivato il momento di chiudere i ponti con ciò che era successo con Cody e andare avanti. Se volevo cominciare qualcosa di nuovo con Harry, però, avrei dovuto lasciarmi alle spalle tutti i fantasmi del passato. Balzai giù dal letto e presi con decisione le scarpe col tacco e me le infilai.
 
 

«Walked in expecting you'd be late
But you got here early and you stand and wave»
(Taylor Swift, Begin Again)



Uscii lentamente dall’ascensore. Che senso aveva correre? Lui sarebbe stato sicuramente in ritardo, come tutti. Non ce n’era mai stato uno che fosse arrivato in orario a prendermi. All’inizio era irritante, dopo divenne anche divertente vedere quale scusa avrebbero inventato per giustificarsi.
Mentre mi dirigevo verso la sala d’attesa nella hall guardai il telefono: 20.00 precise.
Sollevai lo sguardo distrattamente ed eccolo lì seduto su uno dei divanetti color porpora. Aveva la testa chinata sul telefono e muoveva nervosamente una gamba.
Rimasi impietrita. Era puntuale?! Anzi dalla posizione in cui si trovava sembrava essere lì da un po’ di tempo. Non riuscivo a crederci.
Si guardò intorno e automaticamente mi nascosi dietro ad una colonna di marmo, quasi avessi paura di incrociare il suo sguardo. Sembravo una ragazzina innamorata che spiava il ragazzo più popolare della scuola. Patetica.
Naturalmente, come ogni ragazza insicura, non mi nascosi abbastanza bene e lui mi notò, ma invece che guardarmi con disprezzo, come avrebbe fatto un qualunque ragazzo pieno di sé, lui si alzò di scatto e sorridente mi venne incontro.
- Sei arrivato in anticipo? – chiesi titubante uscendo dal mio nascondiglio.
- Certo – rispose. Come se fosse la cosa più normale del mondo.
- Nessuno si è mai presentato in anticipo a un appuntamento con me … - dissi mordendomi il labbro inferiore.
Lui mi guardò sorpreso: - No? Se fossi arrivato in ritardo, sarebbe potuto sembrare che non m’importasse niente di questa serata. Invece m’importa eccome. –
Arrossii violentemente.
 

«You pull my chair out and help me in  
And you don't know how nice that is 
But I do»

(Taylor Swift, Begin Again)

 

- Eccoci arrivati. –
Sollevai lo sguardo verso l’insegna che lui mi aveva appena indicato: Mario’s Café.
Mi aveva portato in un ristorante italiano?
- È italiano? – chiesi sorpresa.
Lui mi guardò sorridente: - Adoro la cucina italiana! Tu no? – chiese con tono ironico.
Risi e decisi di stare al suo gioco: - Mmh… Mai provata. – cercavo in tutti i modi di trattenermi dal ridere.
- Allora mi conceda l’onore di scortarla alla sua prima cena italiana – disse inchinandosi e invitandomi a prenderlo a braccetto. Ero sorpresa del suo comportamento, ma decisi di accontentarlo. Ancora ridendo, afferrai il suo braccio e insieme entrammo.
Ci dirigemmo verso un tavolo libero e appena lo trovammo, ci separammo.
Senza pensare, allontanai la sedia dal tavolo e feci per sedermi, ma lui mi fermò: - No! Faccio io. – e, dopo aver risistemato la sedia sotto il tavolo, la sfilò con movenze cavalleresche e m’invitò a sedermi.
Io ero sbalordita, non potevo crederci. Non me lo sarei mai aspettata.
Era stato un gesto veramente dolce, nessuno l’aveva mai fatto per me.
Arrossendo mi sedetti e mormorai un – grazie –
Lui, sorridente e soddisfatto, prese posto di fronte a me.
Cominciammo a sfogliare il menu.
- Che cosa prendi? – i suoi occhi verdi spuntarono da sopra il menu.
- Non so… C’è una cosa che m’ispira particolarmente… - dissi facendo vedere solo gli occhi – Si chiama pizza. L’hai mai mangiata? – il mio tono era naturalmente ironico e dovevo sempre più trattenermi dal ridere, nonostante la battuta fosse abbastanza orribile.
Lui però non resse e scoppiò a ridere. Abbassò la carta davanti a lui e tirò la testa indietro mentre ancora cercava di riprendersi. Era bellissimo mentre rideva: aveva piegato la testa indietro come un piccolo bambino mentre scopriva i denti bianchi.
Stava veramente ridendo per quello che avevo detto? Nessuno mi aveva mai trovata divertente.
Non riuscii più a trattenermi e mi unii a lui. Le nostre risate invasero il ristorante mentre tutti ci guardavano straniti. Non m’importava di cosa pensassero gli altri, in quel momento eravamo solo io e lui che ridevamo come idioti per una battuta scadente. Mi sentivo assolutamente a mio agio.
- Sei divertente – disse lui appoggiandosi al tavolo.
Stava parlando con me? Io divertente? Sul serio?
Non sembrava stesse scherzando. Non me lo avevano mai detto.
- Non me l’ha mai detto nessuno – dissi arrossendo, ancora.
Lui mi prese la mano: - Si sono sempre sbagliati – disse guardandomi con gli occhi puntati nei miei.
Fu in quel momento che compresi che tutto quello che avevo sempre creduto, che tutti i pregiudizi verso di lui, che tutto quello che mi aveva sempre frenato, erano un enorme sbaglio. Lui era meraviglioso, lui era speciale, lui era diverso.
Da quando Cody mi aveva lasciata, aveva creduto che l’amore portasse solo sofferenza per poi finire lasciando una ferita incandescente dentro il cuore di ciascuno; ma quel mercoledì sera, dentro quel café italiano, avevo visto ricominciare l’amore dentro un paio di iridi verdi.
 

«And you throw your head back laughing

Like a little kid 
I think it's strange that you think I’m funny cause 
He never did 
I've been spending the last 8 months 
Thinking all love ever does 
Is break and burn and end 
But on a Wednesday in a cafe 

I watched it begin again »

(Taylor Swift, Begin Again)
 
Harry

- Secondo la stampa mi sono portata a letto mezza Hollywood! – la sua voce cristallina riecheggiò nella strada vuota. Era diventato buio e, dopo aver mangiato, ci eravamo concessi una passeggiata.
Eravamo solo noi due, a braccetto, sotto i lampioni che illuminavano la strada vuota. Lei si era lasciata guidare da me e ora, mentre camminavamo, stavamo parlando tranquillamente come se ci conoscessimo da tanto tempo.
- Secondo loro sono anche rimasta incinta tre volte. – lei rise – Non trovi che sia assolutamente ridicolo? Solo perché avevo preso qualche chilo erano convinti che aspettassi un bambino di dieci settimane! –
Risi con lei: - Per quanto riguarda me, secondo loro sono uscito con più ragazze io dell’intera Inghilterra! – aggiunsi.
- A volte mi fanno veramente pena i giornalisti… Insomma vivono di supposizioni che poi dobbiamo sempre smentire! Quelli che non sopporto di più sono i paparazzi! –
- Non parliamo dei paparazzi! È snervante dover sempre passare dall’ingresso sul retro, dover guidare auto con i finestrini oscurati, stare attenti a dovunque si vada… -
- Un anno sono tornata in Italia per Natale e me li sono ritrovati davanti al portone! Credevo che almeno l’Italia l’avrebbero risparmiata! –
Era rilassante parlare con lei: riusciva a capire a fondo i miei pensieri e le mie emozioni. Stretta a me mentre camminavamo sembrava a suo agio e felice, e questo di conseguenza rallegrava me.
- Siamo arrivati! – dichiarai sorridente. Lei mi guardò interrogativa.
Davanti a noi si trovava un enorme portone di legno massiccio ed io mi appoggiai allo stipite: - Questa è casa mia e di Louis. – dissi guardandola mentre guadava il palazzo nella sua struttura imponente.
‘E ora? Che cosa faccio?’ l’avevo condotta fin lì per cosa? Lo sapevo benissimo per cosa l’avevo portata fino a casa mia, ma all’improvviso era come se anche il più piccolo briciolo di coraggio fosse sparito.
Deglutii: - Ti va di salire? – chiesi cercando di nascondere la tensione.
Lei mi guardò mostrando nei suoi occhi un’espressione interrogativa, ma anche una profonda indecisione. Ero stato troppo frettoloso! Avrei dovuto aspettare, chiederle prima come si era trovata durante la serata, se la nostra ‘prova’ era stata superata.
- Harry… - cominciò lei. ‘Aia… Quando cominciano così non sarà mai una bella risposta’. Il mio cuore cominciò a battere sempre più forte.
Prima che potesse continuare decisi di buttare tutto fuori: - Ilaria tu mi piaci. – dissi deciso mentre lei sgranava gli occhi sorpresa – Quando sono con te, tutto è più bello. Il modo in cui sorridi, il modo in cui ridi, come mi guardi di sfuggita durante le pause, tutto mi piace di te. Non riesco a fare a meno di cercare il tuo sguardo in ogni momento e quando ci riesco, sento le farfalle agitarsi nel mio stomaco. – mi avvicinai a lei sfiorandole il braccio – Lo so che è difficile, ma potremmo provare. Io voglio provare. –
Lei mi guardò con gli occhi colmi d’indecisione. Il suo sguardo mi stava supplicando. Supplicando per cosa? Avrebbe preferito se io non mi fossi dichiarato? Dichiarato. Quella parola mi fece rabbrividire. Sì, aveva detto ciò che provavo a una persona che probabilmente non mi ricambiava.
‘Stupido’ pensai. Quello sguardo e quel silenzio avevano significato più di mille parole: lei non era pronta.
Lasciai il suo braccio: - Scusa… Ci vedremo domani alle riprese. – mi girai e mi allontanai da lei. Nonostante fossimo davanti a casa mia, non volevo rientrare. Avevo immaginato troppe volte quella serata e salire da solo mi avrebbe solo provocato tristezza.
Avevo fatto solo pochi passi, quando senti il rumore di scarpe con il tacco inseguirmi. Le sue scarpe con il tacco.
Una mano mi afferrò il braccio e mi costrinse a voltarmi. Lei era lì a pochi centimetri da che mi guardava. Nonostante portasse dei trampoli ai piedi riuscivo sempre a sovrastarla, e lì illuminata dalla luce debole dei lampioni a pochi centimetri da me, non potei non pensare che fosse bellissima.
- Ho paura. Ho fottutamente paura. – cominciò senza staccare i suoi occhi dai miei – Chi mi dice che domani non vedrai una ragazza più bella di me e mi lascerai? Chi mi dice che le tue fan non mi odieranno fino a quando non lo farai anche tu? Chi mi dice che le nostre carriere non ci porteranno a non vederci più? Chi mi dice che tu sarai sempre lì ad aspettarmi? – chiese.
Stavo per risponderle che non avrei fatto nulla di tutto ciò, che ora esisteva solo lei, ma lei mi zittì posandomi un dito sulle labbra: - Me lo dice il mio cuore. Me lo dice il modo in cui mi guardi e mi fai sentire protetta. Me lo dice il fatto che tu mi piaci e che nonostante non sia pronta, voglio provare a far funzionare una storia con te. – Lei tolse il dito dalla mia bocca e abbassò lo sguardo per nascondere il rossore che le invase le guance.
Le sollevai il viso per vedere i suoi meravigliosi occhi nella luce flebile. Non potevo crederci. Era tutto vero? Se quello era un sogno, non mi sarei più voluto svegliare.
La guardai per pochi secondi, poi non resistetti e feci combaciare le nostre labbra, mentre lei sorrideva nel bacio. Fu una sensazione completamente diversa da quello che avevo provato sul set. Là tutto era stato diverso: la situazione, i suoi sentimenti; mentre qui era tutto più bello e reale. Ci stavamo baciando perché lo volevamo, non perché era scritto in un copione.
Ci staccammo e appoggiai la mia fronte alla sua: - Prometti che non mi tradirai. – disse seria.
- Mai – disse sorridendo.
- Prometti che non mi lascerai per la distanza o gli impegni. –
- Prometto – non riuscivo a smettere di sorridere
- Prometti che non mi chiederai di sposarti. – concluse.
La guardai interrogativo e capii che si era lasciata sfuggire una frase di troppo. Per rimediare azzerò di nuovo la distanza fra noi tornando a baciarmi. Le lasciavo piccoli baci veloci sulle labbra mentre lei teneva le braccia allacciate dietro il mio collo. – Ti va di salire ora? – chiesi fra un bacio e l’altro. Lei fece cenno di sì con la testa sorridendo.
Dopo aver aperto la porta, la sollevai fra le mie braccia e ancora lasciandole baci leggeri, la condussi dentro il mio appartamento.


 

Maybe I'm not ready but
I'll try for your love

(Asher Book, Try For Your Love)




 

Buonasera a tutte!
Ta Daaan! 
Ce l'hanno fatta 'sti due!
Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto perchè 
non è stato semplice scriverlo! 
Non crediate che ora che si sono dichiarati finisca tutto!
No no belle mie!
Ahahah 
Grazie mille a tutte quelle che seguono, leggono e recensiscono!
Ora scappo!
Baci dolcezze!

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Capitolo 6
*** Il nostro (non tanto) piccolo segreto ***


 
 

Il nostro (non tanto) piccolo segreto

 
 
 

Harry

Stavo dormendo? O ero sveglio? Quella serata, quei baci, lei nel mio appartamento, era successo tutto veramente?
Nel buio della stanza non riuscivo a distinguere la realtà dai sogni. Le luci della città notturna illuminata entravano dalla finestra coperta solo da una tenda. Respirai profondamente. E se fosse stato tutto un sogno? Se vicino a me non ci fosse stato nessuno? Non volevo accendere la luce. Avevo paura che tutto fosse potuto scomparire non appena avessi premuto l’interruttore della lampada.
‘Forza Styles, affronta la realtà!’ cercai di farmi coraggio.
Inspirai profondamente.
3… Espirai.
2… Inspirai
1… Nel momento in cui buttai fuori l’aria dal naso, premetti l’interruttore sopra il letto e una luce violenta e invase la stanza.
Inizialmente non riuscii a vedere nulla di ciò che mi stava intorno, poi finalmente i miei occhi si abituarono alla nuova luce. Mi misi seduto appoggiando la schiena alla testiera del letto.
Sentii un mugolio provenire dal lato sinistro del letto. Voltai lo sguardo e la vidi. Un sorriso si fece spazio sul mio volto.
No, non era stato un sogno. Lei, coperta dal lenzuolo con addosso una delle mie magliette, era sdraiata a pancia in giù con la faccia affondata nel cuscino.
Era stato tutto reale, quindi? Non potevo ancora crederci. Dopo quei giorni in cui avevo provato a immaginarlo, in cui mi ero stato tentato di rubarle un bacio, niente era stato vano: lei ora era lì con me.
– Perché hai acceso la luce? – chiese lei voltandosi verso di me con la voce impastata dal sonno e gli occhi ancora semichiusi.
- Volevo essere sicuro che ci fossi ancora. – dissi spostandole una ciocca bionda dal viso sorridente.
- Perché me ne sarei dovuta andare? Io sto così bene qui. – rispose lei appoggiando la testa alla mano e sistemandosi meglio per potermi guardare negli occhi.
Ancora sorridendo, mi avvicinai a lei e la baciai dolcemente.
Era tutto così perfetto, avrei voluto congelare quel momento e poterlo vivere all’infinito.
Guardai il suo viso a pochi centimetri dal mio e lessi gli stessi pensieri nei suoi occhi color cioccolata.
Aveva quindi superato tutti gli ostacoli? Speravo con tutto il mio cuore che fosse così. Volevo con tutto me stesso farglieli superare. Io sarei stato un compagno migliore di quelli che aveva avuto, ma per poterlo fare avevo bisogno di capire cosa fosse successo con gli altri.
Presi un bel respiro: - Hai avuto molte relazioni? – chiesi serio.
Lei allontanò un po’ il viso dal mio, guardandomi con espressione interrogativa. – Perché me lo chiedi? – chiese divertita, ma altrettanto confusa.
- Voglio essere il ragazzo perfetto. Non voglio fare gli stessi errori degli altri – risposi avvicinandomi a lei – ma ho bisogno di sapere di più sul loro conto. –
Lei si morse il labbro e appoggiò la testa al cuscino.
Dopo un silenzio che sembrò eterno, parlò: - Ho avuto parecchi ragazzi da quando sono diventata famosa. – ammise – Il primo fu Nick Jonas. – mentre parlava sembrava che il suo passato le stesse passando davanti agli occhi, come un film che avrebbe preferito non rivedere. – Era tanto dolce con me ed io ero ancora inesperta nel mondo dello spettacolo. Eravamo felici e lui mi piaceva davvero tanto, ma non ero esattamente adorata dalle sue fans. – girò la testa verso di me – Dopo qualche mese abbiamo troncato ogni rapporto perché gli insulti e le minacce erano diventati davvero pesanti e la mia manager pensava che non fosse proficuo per la mia carriera essere odiata fin da subito. – fece un sorriso amaro.
Io non dissi nulla, volevo che continuasse il racconto senza interruzioni o commenti.
- Dopo circa un anno, con vari flirt e storielle di poco conto alle spalle, ho avuto una relazione durata circa due anni con Roshon Fegan. - mi ricordavo di lui: quando ero andata ad indagare su di lei ancora prima di conoscerla, avevo saputo di questa relazione. – Eravamo esattamente l’uno l’opposto dell’altra! Ma riuscivamo ad andare d’accordo ugualmente e lui è stato probabilmente una delle persone più importanti per me. Ci completavamo. -
Si fermò un attimo e mi guardò negli occhi leggendo probabilmente la mia voglia di conoscere di più.
- Dopo un anno andammo a vivere insieme a Los Angeles. Io lavoravo spesso lì e lui ci abitava, quindi ci sembrava la scelta migliore. Era tutto meraviglioso: lui contribuiva benissimo a rendere la mia carriera luminosa, non aveva fans ossessionate che mi minacciavano di morte e i miei ammiratori lo accettavano. Lo avevo persino presentato alla mia famiglia in Italia! – continuò sorridendo. Un giorno però ci separammo per qualche settimana: io avevo un impegno importante a New York e lui doveva restare sulla West Coast. Ci sentivamo tutti i giorni ed era come se non ci fosse tutta quella distanza fra noi, tutto sembrava rimasto uguale. – si fermò e posò lo sguardo su di me. Credevo che si volesse fermare a causa dei ricordi troppo vividi, invece mi prese la mano e ci lasciò un bacio leggero.
 

 

Ilaria

Avevo bisogno di lui. Mi aveva chiesto di raccontargli dei miei ex e io lo stavo accontentando, ma avevo bisogno di tutta la mai forza per scavare nei miei ricordi e raccontare ciò che avevo passato.
Non appena ripresi a parlare, con la mente tornai a quella soleggiata giornata d’agosto.
 
Chiusi la portiera del taxi e sollevai la mia valigia incamminandomi verso l’entrata sul retro del mio palazzo. Non avevo voglia che i paparazzi mi assalissero in quel momento: tutto quello che desideravo era rivedere Roshon. 
Mi era mancato tantissimo in quelle tre settimane di lontananza, nonostante ci fossimo sentiti tutti i giorni.
Nell’ascensore non feci altro che contare dal display sopra di me i piani che mi separavano da lui.
Appena uscii dall’ascensore, m’incamminai silenziosamente verso la nostra porta e ancora più silenziosamente infilai le chiavi della toppa. Aprii la porta: - SONO A CASA!! – urlai con tutto il fiato che avevo in gola rimanendo sulla soglia.
Nessuno rispose, ma sentii un grandissimo trambusto arrivare da una delle stanze. La stanza da letto. 
- Roshon? – chiamai – Tesoro è tutto a posto? – 
Mi feci strada nell’appartamento e appena arrivata nel salone notai un mucchio di vestiti buttati per terra.
Mi chinai a raccoglierli e, in mezzo a vestiti da uomo, trovai una minigonna rosa, da donna. Rovistando ancora trovai un reggiseno. Il mio cuore perse un battito. 
Con ancora la gonna in mano, sentii Roshon entrare nel salone.
Aveva addosso solo un paio di pantaloni.
- Amore! Sei tornata prima! – il suo tono sembrava normale mentre veniva verso me con le braccia aperte. Non appena notò la mia espressione e ciò che stringevo fra le mani, si bloccò in mezzo alla stanza. Dalla sua espressione ogni mio dubbio si tramutò in certezza. 
- No… - sussurrai scuotendo la testa. Lui si avvicinò ancora di più a me.
- Posso spiegarti tutto… - 
- NO! – urlai con tutto il fiato che avevo in gola senza dargli la possibilità di spiegare nulla.
Lo superai e spalancai la porta dellanostra camera da letto. Una ragazza dormiva beata ricoperta dalle lenzuola con i capelli che ricadevano boccolosi sul cuscino. Non appena ebbi la conferma di ciò che cui mi ero sforzata di non credere, tutte le mie forze mi abbandonarono. Mi sentivo svuotata, come se tutte le mie energie fossero state prosciugate dal buco nero che si era formato nel mio cuore. 
Tornai da Roshon, gli resi la gonna rosa e, dopo aver preso la mia valigia, uscii da quell’appartamento, per sempre.
 
Posai i miei occhi nei suoi. Lui mi stringeva la mano, dispiaciuto per il mio passato. Nonostante ricordare mi facesse terribilmente male, non versai nessuna lacrima. Mi strinsi a lui: - Mi dispiace. Io non sarò come lui. – sussurrò fra i miei capelli. Sorrisi: lo sapevo bene che non sarebbe mai stato come lui e come nessun altro.
Lui mi sollevò il viso: - Perché mi hai detto di non chiederti di sposarti? – chiese lui rimanendo serio.
Ecco, eravamo arrivati al momento cruciale: avrei dovuto parlargli di Cody. Solo pensare quel nome mi procurava un colpo al petto, ancora più forte che pensare a Roshon. Mentre con lui dopo qualche mese eravamo tornati amici lasciandoci la nostra relazione e il relativo tradimento alle spalle, con Cody non avevo ancora avuto occasione di parlare, e quindi di chiarire.
Presi un bel respiro e mi misi seduta, mentre Harry rimaneva sdraiato aspettando che riprendessi a raccontare.
Mi passai una mano fra i capelli biondi e cominciai: - Come suppongo che tu sappia bene, ho avuto durata poco più di un anno con Cody Simpson. – mi girai a guardarlo e lui confermò con un cenno – Io e lui ci siamo conosciuti a un evento di beneficenza. Era passato veramente poco tempo dalla mia rottura con Roshon ed io e lui c’eravamo da poco riappacificati. Avevo seriamente bisogno di qualcun altro che mi facesse sentire bene e amata. Cody era un ragazzo educato, era stato sempre gentile con me e da quello che mi dicevano, gli piacevo veramente, così quando mi chiese di uscire insieme la prima volta gli dissi di sì. Dissi di sì anche alla seconda, alla terza e così via fino a quando non abbiamo deciso di rendere ufficiale la nostra relazione. Quando uscivamo insieme le prime volte era tutto meraviglioso: niente fan contrarie alla nostra relazione, niente paparazzi ovunque, lui era normale con me. Poi dichiarammo durante a un’intervista la nostra storia e tutto cambiò. Fu come se tutti gli insulti non detti fino a quel momento fossero stati trattenuti nelle menti delle fan e dopo quella dichiarazione si fossero riversati in massa su di me. Nel giro di due giorni ero stata letteralmente assalita dalle fan e ricevevo continuamente minacce di morte. I giornalisti avevano preso d’assalto il mio appartamento di New York e ogni volta che uscivo da casa ero costretta a camuffarmi come una fuggitiva. – mi passai ancora una mano fra i capelli – Nonostante questo però, io avevo bisogno di stare con Cody. Pensavo di poter sopportare tutto e che niente sarebbe cambiato fra noi. – feci un sorriso amaro – Peccato che… mi sbagliavo, e anche molto. Dopo qualche settimana lui cominciò a obbligarmi a uscire di casa con lui, mano nella mano e sorridenti, mi costrinse a perdere peso in modo da non sembrare troppo ‘trascurata’, come diceva lui… Non voleva che portassi le scarpe coi tacchi alti, perché diceva che lo facevano sfigurare e che ero troppo alta per portarli. La nostra relazione si stava trasformando in una trovata pubblicitaria per lui mentre io passavo solo per la ‘fidanzata approfittatrice’, come mi definivano le sue fan. Io, però, sopportai tutto fino a una sera, quando mi sembrò che tutto il mondo mi stesse per cadere addosso. – sospirai e cominciai a ricordare dell’ultima serata trascorsa in Australia con Cody.
 
 
Chiusi alle mie spalle la porta dell’appartamento nel centro di Gold Coast che io e Cody condividevamo da ormai 4 mesi. Non appena i paparazzi avevano preso d’assalto il mio attico a New York avevamo deciso di trasferirci vicino a casa dei genitori di Cody per avere un po’ di respiro. Però quello che avevamo sperato non si era del tutto realizzato: i paparazzi c’erano eccome, meno assillanti, certo, ma sempre appostati sotto casa.
Quella sera era stata una delle tante sere in cui avevamo deciso di cenare in un ristorante e, come sempre da ormai un anno a questa parte, i paparazzi ci avevano assalito all’uscita da casa e  all’entrata nel ristorante. Come al solito Cody si era raccomandato di sorridere e mostrarmi disponibile ai fotografi, e io avevo ubbidito. Mentre ci scattavano le foto però avevo notato che più mi ordinavano di sorridere, più mi sentivo stretta in una morsa soffocante. Non riuscivo più a vivere in quel modo, con un compagno che mi usava primo fra tutti.
Appena accesi il monitor del computer, vidi le foto scattate quella sera. Fra tante una mi colpì: io e Cody vicini mentre lui mi stringeva e io con le braccia lungo i fianchi. Più che la foto mi colpì la didascalia: ‘FREDDAE GLACIALE. LUI INNAMORATO, LEI IN CERCA DI FAMA’. Chiusi il Pc con un colpo secco. Io ‘fredda e glaciale’?! Ecco come mi ritenevano, ecco cosa il mondo pensava di me: io ero la fidanzata non abbastanza famosa che cercava gloria fra le braccia di un dolce ragazzo australiano. Ero indignata e ne avevo abbastanza di quella situazione.
Cody, intanto, aveva sentito il rumore del computer chiuso con forza ed era venuto a chiedermi cosa fosse successo.
- Niente… - sospirai – I soliti commenti infondati. – dissi passandomi una mano fra i capelli.
- Dovremmo trovare un modo per farli smettere – propose lui. Sembrava così semplice a dirsi. Si sarebbe poi realizzato? Ne dubitavo fortemente. 
- Sai come capirebbero che non sei un’approfittatrice? – chiese mentre mi cingeva dolcemente in fianchi da dietro. 
- Come? – chiesi sorridendo. Nei rari momenti in cui Cody tornava come ai primi appuntamenti tutto sembrava scomparire e tornare felice. Lui mi piaceva, anche tanto, ma non dipendeva tutto solo da noi due. 
Lo sentii avvicinarsi al mio orecchio: - Sposami – sussurrò.
Le sue parole erano arrivate come un soffio al mio orecchio. Un soffio freddo.
Mi voltai bruscamente verso di lui ritrovandoci a faccia a faccia. 
Lui mi prese le mani: - Se vuoi che tutte queste idiozie finiscano, dobbiamo dimostrare al mondo quanto ci amiamo. – si inginocchiò davanti a me e disse: - Vuoi sposarmi? –
Rimase lì, davanti a me, sorridente con un cofanetto di Tiffany aperto per mostrare l’anello costoso al suo interno.
Non riuscivo a parlare. Mille pensieri mi si affollarono in testa.
Sposarlo avrebbe voluto dire trasferirmi del tutto in Australia, lontano quasi venti ore dalla mia casa, l’Italia. Avrebbe voluto dire continuare a sorridere falsamente perché me lo ordinava lui, per sempre, continuare a ricevere insulti dalle sue fan all’infinito e anche di più pesanti.
Avevo solo diciannove anni. Mi sarei dovuta sposare per far smettere delle voci sul mio conto o per essere accettata dal mondo esterno? 
A me Cody piaceva, ma continuare a vivere così per semprenon lo avrei mai sopportato.
- No... – sussurrai scuotendo la testa. Lui sembrò non capire – No. – risposi più sicura. 
Lui mi lasciò le mani. Vidi la sua espressione incupirsi.
Si rialzò piano continuando a fissarmi negli occhi. Non sembrava volere spiegazioni. Aprii la bocca per parlare, per spiegargli, ma mi fece cenno di tacere ed io ubbidii. 
- Esci da questa casa – disse lentamente scandendo bene le parole – Esci. Ora. – 
Lo guardai allibita. Cosa? Perché? Io non volevo andarmene. Volevo chiarire, volevo parlare, volevo dirgli le mie motivazioni.
- Credo che prima dovr… -
- ESCI! – sbraitò.
Io feci cenno di no con la testa e lui con rabbia prese la mia borsa con poche cose dentro e me la porse. Io continuavo a guardarlo allibita. 
In preda alla rabbia mi afferrò per un braccio e, dopo aver aperto la porta, mi buttò fuori lasciandomi sola sul pianerottolo.
 
Mi accorsi che una piccola lacrima stava scendendo lungo il mio viso. Era strano che piangessi per la separazione da Cody e non per il tradimento di Roshon.
Per Cody c’erano ancora tante ferite aperte.
Riuscivo ancora a sentire la voce preoccupata di Meg che rispondeva alla chiamata in cui la sua migliore amica dichiarava di stare tornando in America. Ricordavo ancora il freddo del pianerottolo che ero riuscita a lasciare solo dopo due ore in cui ero rimasta a piangere attaccata alla porta della nostra casa. Vedevo ancora davanti a me l’orda di paparazzi che mi assalirono appena uscii da casa con il trucco sbavato e gli occhi gonfi. Avevo ancora il ricordo vivido delle valige che Cody mi fece ricevere in aeroporto prima di salire sull’aereo. Riuscivo ancora a sentire la rabbia con cui lui pubblicò su twitter: ‘Io e Ilaria ci siamo lasciati. Le ho offerto il mio cuore e lei, fredda e gelida, l’ha calpestato.’
Sentii le braccia di Harry stringermi e le sue labbra farsi spazio dolcemente sul mio collo. – Non farò nulla di tutto ciò. Io sarò migliore di loro. Con me sarai felice. – sussurrò vicino al mio orecchio. Mi voltai verso di lui e, dolcemente, lo baciai.
Mai mi ero sentita così a mio agio con una persona, mai avevo provato quello che succedeva nel mio stomaco ogni volta che le sue labbra mi sfioravano.
 

Harry

Continuavo a baciare dolcemente lei e il suo cuore, infranto fin troppe volte. Volevo solo il meglio per quella ragazza e volevo che lo avesse con me.
Si staccò un attimo da me. Mi guardò negli occhi e timorosa disse: - Preferirei che questa cosa rimanesse fra noi –
Non afferrai subito il concetto: - Che cosa intendi? –
- Capisco che tu e i ragazzi vi confessiate sempre tutto, ma… - mi accarezzò la guancia – vorrei prima vedere come funziona fra noi, poi rendere la cosa ufficiale… Ti dispiace molto? –
Io sorrisi: - No, non mi dispiace. – ed era vero: a me non dispiaceva per niente. Certo, nascondere una cosa del genere ai ragazzi sarebbe stato MOLTO difficile, ma io volevo che lei fosse felice. Solo questo.
- Questo vuol dire che domani mattina scapperai via prima che Louis si svegli? – chiesi facendo una faccia triste per finta.
Lei sembrò ricordare una cosa importante: - Giusto! Dov’è Louis?! –
Io risi: - è da Eleanor. Torna sempre tardi, ma la mattina è sempre qui. –
Sembrò sollevata: - Beh, credo che dovrò scappare domani prima che lui si svegli… -
- Non potrò portarti la colazione a letto! – dissi contrariato, sempre scherzando.
Lei mi fece l’occhiolino: - A questo si può rimediare! –
Si alzò dal letto e uscì dalla stanza, mentre io rimanevo sempre più sorpreso.
Mentre usciva avevo notato il suo abbigliamento: indossava una mia maglietta pescata a caso dall’armadio per la notte. La maglietta e gli slip le lasciavano scoperte le gambe e la parte superiore delle cosce. Aveva un fisico perfetto: non era grassa e nemmeno troppo magra, aveva quel filo di pancetta dorabile che tradiva la sua passione per il cibo.
Dopo pochi minuti, rientrò in camera stringendo in mano un vassoio con sopra delle brioche.
- Possiamo fare colazione adesso! Nonostante sia l’una di notte. – disse appoggiando il vassoio al letto e afferrando una pasta.
Io risi e mangiai insieme a lei.
Dopo aver mangiato, appoggiò il vassoio a terra e si sdraiò di fianco a me, appoggiando la sua testa al mio petto.
- Grazie – sussurrò.
- Per cosa? – chiesi curioso.
- Per aver acconsentito a rimanere segreti. –rispose disegnando figure immaginarie fra i miei tatuaggi.
- Tutto per te. – dissi accarezzandole i capelli.
- Sarà il nostro piccolo segreto – continuò divertita.
- Il nostro non tanto piccolo segreto – la corressi baciandole la testa.
Si sistemò meglio sul mio petto e mentre sprofondava ancora una volta nel sonno sussurrò un ultimo – grazie - .
 
 
 
Am I sleep am I awake or somewhere in between
I can’t believe that you are here and lying next to me
Or did I dream that we were perfectly entwined
Like branches on a tree, or twigs caught on a vine
 
Like all those days and weeks and months I tried to steal a kiss
And all those sleepless nights and daydreams where I pictured this
I’m just the underdog who finally got the girl
And I am not ashamed to tell it to the world
 
Truly, madly, deeply I am
Foolishly, completely falling
And somehow you kicked all my walls in
So baby say you’ll always keep me
Truly, madly, crazy, deeply in love with you
In love with you
 
Should I put coffee and granola on a tray in bed
And wake you up with all the words that I still haven’t said
And tender touches just to show you how I feel
Or should I act so cool, like it was no big deal
 
Wish I could freeze this moment in a frame and stay like this
I’ll put this day back on replay and keep reliving it
‘Cause here’s the tragic truth, if you don’t feel the same
My heart would fall apart if someone said your name
 
Truly, madly, deeply I am
Foolishly, completely falling
And somehow you kicked all my walls in
So baby say you’ll always keep me
Truly, madly, crazy, deeply in love with you
 
I hope I’m not a casualty
I hope you won’t get up and leave
Might not mean that much to you
But to me it’s everything
Everything
 
Truly, madly, deeply I am
Foolishly, completely falling
And somehow you kicked all my walls in
So baby say you’ll always keep me
Truly, madly, crazy, deeply in love (in love)
With you (with you)
In love (in love)
With you (with you)
In love (in love)
With you (with you)


(Truly, Madly, Deeply, One Direction)
 
 

Salve a tutte!
Volevo fare questo capitolo molto più corto
Ma i ricordi di Ilaria alla fine sono venuti lunghissimi lol
Spero che vi sia piaciuto!
Scusate ma scappo!
Baci baci bellissime!

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Capitolo 7
*** My Girlfriend ***


 
 

My Girlfriend

"I just wanna tell the world that your mine girl"
(They don't know about us, One Direction)
 



 

Harry

Aprii gli occhi. La luce del primo mattino entrava dalla finestra filtrata dalle tende. Guardai la sveglia di fianco a me e lessi l’orario: 7.15. Avevo ancora un po’ di tempo prima di dovermi avviare agli studi. Rimasi ancora un po’ ad assaporarmi il fresco di quella mattinata estiva grazie all’aria fresca che entrava dalla finestra.
Automaticamente il mio sguardo si posò alla mia sinistra del letto, dove fino a un paio d’ore lei aveva dormito. Passai una mano sul materasso e sorrisi al pensiero che l’avrei rivista nel giro di pochi minuti.
Notai un piccolo foglietto accartocciato sul comodino e, dopo averlo afferrato, lessi:
Ci vediamo agli studi :D
Sorridendo riposi il messaggio nel cassetto e uscii dalla stanza, diretto in cucina.
Canticchiando presi da una delle credenze il pacco dei cereali e li versai in una tazza. Ancora intonando sempre lo stesso motivetto, addentai una brioche e mi sedetti a fare colazione.
- Qualcuno è di buon umore questa mattina! – alle mie spalle comparve Louis ancora assonnato e con i capelli arruffati.
- E qualcun altro avrebbe dormito ancora un po’! – aggiunsi io.
Lui sorrise e si sedette di fronte a me e cominciò a bere una tazza di té: - Sono tornato tardi da casa di El. – si giustificò.
- Te la passi bene, vedo. – dissi dandogli una pacca sul braccio.
- E non sono l’unico a quanto pare… - disse guardandomi divertito. Io sbiancai. Che cosa intendeva? Mi aveva già scoperto? Bravo Styles, frequenti una ragazza da dieci ore e non riesci a tenerlo nascosto.
- Ho sentito una ragazza sgattaiolare via, questa mattina. – disse fissandomi sospettoso.
- L-l’hai vista? – chiesi cercando di mascherare la tensione. Avrei voluto urlargli il nome di quella ragazza, il suo nome, ma lei mi aveva chiesto di tacere, ed io avrei fatto di tutto per accontentarla.
- No… - ammise.
Tirai un sospiro di sollievo: - Tranquillo… Non è nessuno di particolare… - mentii senza guardarlo negli occhi. Mi ci volle tutta la mia volontà per dirglielo: era un’eresia dire che Ilaria non era nessuno d’importante.
- Sarà… - disse lui riponendo la tazza nel lavello – Sappi che non sei convincente amico. – mi diede una pacca sulla spalla e fischiettando si allontanò verso il bagno.

 

 Ilaria

- STOP! –
Ancora con indosso i costumi di scena, truccata e con i tacchi alti, mi precipitai verso il buffet vicino al set delle riprese.
Ero affamata come mai lo ero stata e avevo bisogno assolutamente di uno di quei bellissimi e buonissimi dolci.
Addentai una pasta ripiena di cioccolato fuso e lasciai che il sapore dello zucchero mi riempisse la bocca. Era deliziosa.
- Siamo affamati, questa mattina! – un paio di braccia mi circondarono i fianchi e dei riccioli mi solleticarono il collo.
Harry mi lasciò un leggero bacio sul collo mentre ancora inghiottivo il boccone di dolce al cioccolato. – Sei impazzito?! – dissi con voce impastata dalla crema e sciogliendomi, a malincuore, dal suo abbraccio. Appena voltai il viso verso di lui, cominciò a ridere, senza che io sapessi il perché. Prima che potessi dire qualcosa, mi pulì con un dito un angolo della bocca, probabilmente sporco di crema al cioccolato. Io risi con lui.
- Scusa, ma non sono riuscito a trattenermi… - si scusò per poco prima.
Era talmente dolce mentre cercava di scusarsi per avermi semplicemente fatto una dimostrazione d’affetto. Mi sentivo così in colpa…
- Venite, dopo le riprese, all’aeroporto con me? Arriva una mia amica da New York. – chiesi mordendomi il labbro inferiore e sperando di poter rimediare.
- Certo! Gli altri saranno d’accordo. – rispose lui sorridente.
Fantastico! Meg avrebbe ricevuto un bel benvenuto!
 

 
 
- MEG!! – corsi incontro alla mia amica con le braccia aperte.
Mi era mancata tanto, troppo.
Era bello averla finalmente con me.
- Ila! – rispose lei ancora stretta dalle mie braccia.
- Che bello averti qui! –
Come due bambine, cominciammo a saltare per l’emozione.
- Ti presento i ragazzi. – dissi scortandole verso gli One Direction.
Lei, nonostante cercasse si mascherarlo, era emozionatissima.
- Ciao! Io sono Meg… - si presentò lei. Loro stavano per rispondere quando lei li fermò – So già tutto di voi, non c’è bisogno che vi presentiate! – concluse ridendo. Risero anche loro e le strinsero la mano.
Notai che il tenero Horan, a contatto con la mano di Meg, arrossì un poco, naturalmente facendo diventare bordeaux la mia amica.
Trascorremmo il resto della giornata tutti insieme a casa di Niall e notai che l’irlandese sembrava piuttosto affascinato da Meg e dalla sua cucina squisita. In poco tempo la mia amica s’integrò e, fortunatamente, non capì nulla di ciò che era successo fra me e Harry.

 

Harry

Posai il mio sguardo su di lei mentre, sdraiata sopra le coperte, fissava il soffitto della sua suite d’albergo. Io feci un altro giro sulla sua sedia girevole e sospirai. Erano ormai passati tre giorni da quando avevamo cominciato a frequentarci e da quando era arrivata Meg. Era una ragazza molto carina e simpatica, ma non lasciava mai da sola Ilaria, e con mai intendo mai. Era stato difficilissimo vederci in quei pochi giorni: durante riprese eravamo costretti a nasconderci nei bagni perché il suo camerino era sempre occupato dall’amica e il mio dai ragazzi, mentre nel tempo libro Ilaria aveva sempre portato Meg in giro per Londra. Eravamo riusciti raramente a stare insieme e quelle poche volte le passavamo in albergo a guardare film con le finestre chiuse e le porte sprangate.
Sarei voluto uscire, poterla abbracciare davanti a tutti, tenerla per mano camminando per Londra. Quella situazione mi andava stretta.
Lei si sollevò sui gomiti e mi guardò negli occhi: - Mi annoio. – dichiarò.
Io risi: - Sinceramente? Anch’io. – risposi. Lei rise.
- Potremmo uscire… - proposi titubante – Sinceramente vorrei passare il tempo con te sotto la luce del sole…
Lei sbarrò gli occhi, anche se l’idea non sembrava disturbarla.
- Conosco delle scorciatoie per sfuggire ai paparazzi. – dissi sdraiandomi affianco a lei sul letto e solleticandole il collo.
Lei rise ancora e, al contrario di ciò che mi sarei aspettato, rispose: - Sei sicuro che non ci vedranno? – chiese.
- Sicurissimo! – affermai euforico.
Lei, con uno scatto, si alzò e si precipitò alla porta pronta a uscire: - Andiamo allora! –
 
Camminavamo relativamente tranquilli per le strade di Londra, però senza tenerci per mano o altro. Finalmente potevamo uscire all’aria aperta e non vedevo neanche l’ombra di fotografi.
- Mi piace Londra – disse lei sorridendo.
- È bellissima – risposi.
Nonostante sembrasse tutto tranquillo, avevo l’impressione che fossimo seguiti, non riuscivo a sentirmi tranquillo.
Con un braccio le circondai le spalle, come per proteggerla da quel senso d’irrequietezza.
Fu quello l’errore.
- HARRY! ILARIA! – delle voci ci chiamarono alle nostre spalle e automaticamente ci voltammo, presi alla sprovvista.
Una serie di fotografi era appostata a pochi metri da noi e scattavano foto a non finire. – Cazzo – sussurrò lei, tirandosi sulla testa il cappuccio della felpa.
L’atmosfera di tranquillità era svanita e lei sembrava abbastanza scocciata per quello che stava succedendo. Mi sentivo in un certo senso in colpa… Volevo rimediare in qualche modo. Se solo fossimo potuti scappare via… In quel momento un’idea mi saltò in testa.
Automaticamente le presi la mano e, ancora sotto le sue proteste, cominciai a correre, addentrandomi dentro le stradine laterali di Londra. Lei mi seguiva e insieme correvamo all’impazzata rincorsi dai paparazzi. Probabilmente, nonostante cambiassimo di continuo direzione, riuscirono a farci molte foto ugualmente, soprattutto perché ci stavamo tenendo per mano.
Però non m’importava. Non mi preoccupavo delle foto che sarebbero poi circolate in rete, me ne fregavo del fatto che sembrassimo due pazzi a correre e ridere inseguiti da dei fotografi: lei era lì con me, che correva mentre ancora mi stringeva la mano.
In lontananza scorsi una fermata della metropolitana e, senza pensarci due volte, mi ci fiondai dentro. Col fiatone comprammo due biglietti al distributore e ancora correndo ci buttammo dentro il treno affollato di gente.
Appena ci potemmo fermare e appoggiarci a uno dei pali della metropolitana, scoppiammo a ridere. Non ne sapevamo il motivo, ma non riuscivamo a smettere.
In poco tempo tutto il treno si accorse di noi. Mi sentivo tutti gli occhi addosso e m’immaginai i commenti che probabilmente stavano facendo.
- Se ve lo state chiedendo, io sono Ilaria Franchi e questo è Harry Styles! – disse lei improvvisamente e ancora ridendo, rivolta a quelle che probabilmente erano mie fan – E, sì, usciamo insieme! – detto questo, si avvicinò a me e afferrandomi per il colletto della maglia, mi tirò a sé, lasciandomi un bacio sulla bocca.
Io la guardavo allibito mentre si sollevavano delle esclamazioni d’incredulità.
- Voglio uscire allo scoperto. – disse a pochi centimetri dal mio viso, puntando i suoi occhi nei miei – Non voglio più passare le serate a guardare Love Actually o altro… Non mi interessa di quello che dirà la gente. –
Io appoggiai la mia fronte alla sua – Non hai idea di quanto questo mi faccia felice – sussurrai, per poi lasciarle un dolce bacio a fior di labbra.
 
Ancora per mano, scendemmo dal taxi che ci aveva riaccompagnato a casa e ci avvicinammo all’appartamento mio e di Louis.
Eravamo decisi a dire tutto ai ragazzi e a Meg, ma prima di convocarli avevamo bisogno di risistemarci dopo la fuga dai paparazzi.
Aprii la porta e appena entrai notai che la casa era completamente al buio. Provai ad accendere la luce dall’interruttore, ma sembrava essere fuori uso. Ilaria entrò e si chiuse la porta alle spalle, ignara del fatto che mancasse la luce.
- Che succede? – chiese non appena ci ritrovammo al buio.
Prima che potessi rispondere, la lampada al centro del salotto si accese, illuminando solo il tavolo sottostante completamente vuoto.
- Ok non è divertente, ragazzi! – dissi rivolto agli altri che probabilmente ci stavano facendo solo uno stupido scherzo.
Silenzio.
Che cosa stava succedendo? Nessuno aveva le chiavi di casa a parte me e Louis!
- Harold Edward Styles – dalla penombra intorno al tavolo spuntò la faccia seria di Louis – Sei stato beccato. –
Il suo tono di voce era intimidatorio, ma io riuscii a capire che faceva tutto parte di una recita.
- Molto divertente Louis, ora basta con questa specie di rappresentazione! – dissi rivolto al mio amico.
Dalla penombra spuntò la testa di Zayn, imbronciata quanto quella di Louis, mostrandoci dal PC alcune foto, alcune nostre foto.
Alcune immagini raffiguravano me e Ilaria mentre camminavamo, un’altra quando le avevo cinto le spalle per protezione, altre ancora mentre stupiti guardavamo i paparazzi e mentre scappavamo via correndo, infine, per ultima, c’era una foto sfocata e di bassa qualità, probabilmente scattata da delle fan in fretta, che inquadrava noi due sul treno mentre ci baciavamo. Eravamo stati scoperti ancora prima di volerlo. I ragazzi avevano già capito tutto, nonostante noi fossimo stati decisi a dirglielo.
- Avevamo intenzione di dirvelo… - dissi guardandoli negli occhi, anche se oscurati.
Pian piano dalla penombra uscirono tutti: Niall, Liam e anche Meg.
- Perché non ci avete detto nulla? – chiese Niall visibilmente dispiaciuto.
- Sono la tua migliore amica, perché hai mantenuto tutto segreto? – al sentire la voce di Meg, Ilaria s’irrigidì. Probabilmente non credeva che la sua amica ci fosse rimasta tanto male per non aver saputo subito di noi.
- È stata colpa mia… - sussurrò lei prendendomi per mano – Harry avrebbe voluto dirvi tutto subito, ma… Io non ero pronta. Volevo prima essere certa di riuscire a mantenere una relazione anche da nascosti, ma mi sono resa conto di sopportare più il segreto. – concluse stringendosi a me.
Improvvisamente tutte le luci si accesero, rivelando El e Danielle in piedi vicino all’interruttore della cucina.
Mentre ancora ci abituavamo alla luce artificiale, Meg si precipitò ad abbracciare Ilaria, costringendomi a lasciare la sua mano. Le due amiche si erano già chiarite.
Io mi avvicinai al tavolo per poter fare lo stesso con i miei amici e, in un batter d’occhio, Louis mi corse incontro fingendo di piangere e dicendo: - Il mio bambino è diventato grande! Sarai un fidanzato perfetto! – e tirò sul col naso.
Io risi: - Grazie, Lou! – e tutti gli altri ci circondavano abbracciandomi e facendomi le congratulazioni, mentre Eleanor e Danielle si precipitavano verso quella che ormai era la mia ragazza.
 
Spalancai il portone di casa e uscii nell’aria fresca tipica della sera londinese. Lei era seduta sul marciapiede e guardava il sole ormai tramontato.
Mi sedetti vicino a lei, che non tardò a stringersi a me.
- Sono contenta che tutto sia venuto fuori. – mormorò.
- Anch’io! E nonostante non ci perdoneranno mai di non averglielo detto subito, i ragazzi l’hanno presa bene! – risposi ridendo con lei.
- Posso farti una domanda? – chiese sollevano il viso e guardandomi negli occhi. Io annuii. – Secondo te fra Meg e Niall nascerà qualcosa? –
Io la guardai molto sorpreso. Meg e Niall?! Si conoscevano a mala pena da tre giorni! Anche se, ogni volta che in una conversazione saltava il nome della ragazza, lui diventava rosso e smetteva di mangiare. – Non ne ho idea… Perché me lo chiedi? –
- Perché Meg è cotta di lui da sempre! – rispose lei ridendo – E credo che sarebbero una bella coppia… -
- Mmm… Forse hai ragione… Diamogli tempo e vedremo come procedono le cose. – dissi accarezzandole la guancia – Ora concentriamoci su di noi. –
Piano avvicinai il mio viso al suo e feci combaciare le nostre labbra.
- Ti senti pronta ad affrontare tutti quanti? Tu ed io contro il mondo intero? – dissi sorridendo.
- Non sono mai stata così pronta! – e detto ciò tornò a baciarmi.




 

Buonasera!
Chiedo umilmente perdono per questo terribile ritardo!
Che dire sul capitolo?
Non mi convince tanto...
però riescono a ufficializzare la cosa!
*stappa lo spumante*
Bene, spero vivamente che vi sia piaciuto
e se vi va ... lasciate un commentino :D
Ho pubblicato una One Shot 
e se avete voglia è '7 Little Things'
qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1451299&i=1
:)
bene ora me ne vado!
Vi adoro e baci baci!

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Capitolo 8
*** Wait For You ***


 
 

Wait For You




Toc toc.
- Posso entrare o siete nudi? –
La voce di Louis, nonostante fosse fuori nostra camera, si poteva sentire benissimo.
Io guardai Harry divertita e lui ricambiò lo sguardo.
- No, siamo nudi! – mentì Harry, mentre io ridendo mi sistemavo meglio accanto a lui su quello che ormai era diventato anche il mio letto.
Dietro la porta era calato il silenzio.
Cominciammo a pensare che Louis fosse sparito, quando: - Bhe, tanto meglio! – e spalancò la porta.
- Louis, cosa cazzo fai?! – urlò Happy mentre cercava di coprirmi con il lenzuolo, dato che indossavo solo la biancheria intima. Io non riuscivo a smettere di ridere.
- Harry, di cosa ti preoccupi? Il mondo intero ha visto Ilaria in biancheria negli scatti per Tezenis! – disse lui incamminandosi verso l’armadio, con aria tranquilla.
Harry intanto aveva assunto un’espressione da finto scocciato.
Io, per risollevargli il morale, mi accoccolai sul suo petto e gli lasciai un bacio delicato vicino alle labbra. Il suo viso si rilassò subito, distendendosi in un sorriso, e senza esitare mi lasciò un lungo bacio sulle labbra.
- Ragazzi, vi prego… Non in mia presenza! – ci implorò Louis da dietro l’anta dell’armadio. Per tutta risposta Harry mi baciò ancora, mentre io mi trattenevo dal ridere.
- Lasciaci passare gli ultimi momenti insieme, Lou. – aggiunse poi Harry circondandomi le spalle con un braccio.
Quelle parole mi colpirono nel petto, come ormai ogni accenno alla nostra imminente separazione.
Voltai lo sguardo verso la radiosveglia sul mobiletto affianco al letto e lessi la data: 30 agosto.
Com’era possibile che fossero già passati 2 mesi? Com’era possibile che quello fosse l’ultimo giorno di riprese?
Il tempo era passato ancora più velocemente di quanto me l’ero aspettato.
Quel giorno sarebbe stato l’ultimo giorno sul set e avremmo collaborato con i registi a proposito del montaggio. Tempo 24 ore e sarei dovuta volare a New York per un servizio fotografico per Prada. Avevo provato in tutti i modi a rifiutare, ma Roxy, nonostante fosse molto felice per la mia nuova relazione, mi aveva imposto di non rifiutare quell’incarico. Pensandoci bene, aveva ragione: essere il nuovo volto per la nuova linea di profumi firmati Prada era un grande onore.
Anche se l’unica cosa che volevo era trascorrere del tempo con Harry a Londra, mi sarei dovuta allontanare per pochi giorni.
Fra di noi le cose erano andate sempre migliorando: mi ero definitivamente trasferita a casa Styles-Tomlinson, senza creare grossi disturbi a Louis e mentre Meg faceva avanti e indietro dall’Inghilterra all’America o all’Italia.
Le fan erano state un ostacolo notevole: continuavo a ricevere minacce di morte e insulti, ma per ogni insulto ricevevo almeno messaggio di solidarietà dai miei fan e dalle poche directioners che mi sostenevano.
Perrie mi era stata molto vicina in questo periodo. Insieme avevamo superato le minacce di morte, che inizialmente mi avevano preoccupata, e gli insulti.
Mi accoccolai meglio sul petto di Harry e sollevando lo sguardo verso di lui, dissi: - Non voglio andare a New York… -
Lui mi lasciò un bacio sui capelli e rispose: - Sono solo cinque giorni, passeranno in fretta. – nonostante stesse rassicurando me, sembrava stesse cercando di convincere più se stesso.
 
 
- Alla fine di queste riprese! –
- Agli Mtv Movie Award che vinceremo! –
- Alla carriera degli One Direction! –
- Alla carriera di tutti gli attori del cast e della regista! –
- Alla nostra storia. – in mezzo alle esclamazioni e alle dediche del brindisi che stavamo per fare, la mia voce risaltò forte e decisa. Ilaria, sorpresa, si girò verso la mia postazione a pochi passi da lei. Senza preavviso la presi fra le mie braccia e, accennando un piccolo casché, la baciai ancora sotto le esclamazioni di stupore e gioia dell’intero cast.
Brindammo insieme con gli altri agli studi. Bevemmo così tanto champagne che alla fine Ilaria era ubriaca come mai l’avevo vista.
Tornando a casa la dovetti sostenere per far sì che non crollasse a causa del troppo alcool.
Appena entrati in casa, si lasciò cadere sul divano distrutta, finendo per addormentarsi.
Prima di portarla in camera, mi soffermai a guardarla dormire. Era così bella. Nonostante avesse i capelli scompigliati e fosse un poco sudata, questi ricadevano come una cascata dalle varie sfumature dorate sulle sue spalle. Si poteva notare la lieve ricrescita biondo scuro in contrasto con i capelli color biondo miele. Il suo viso leggermente tondo aveva un accenno di doppio mento, che io avevo sempre ritenuto adorabile.

- Non pensi che io debba dimagrire? –
All’udire quelle parole, sollevai il viso dal lavandino nel quale mi stavo lavando i denti e mi girai a osservare la sua figura nello specchio.
Lei stava osservando la sua immagine riflessa nello specchio.
- Cosa stai dicendo?! – chiesi quasi strozzandomi, con lo spazzolino ancora in bocca.
- Guardami! Vedi che doppio mento che ho? – chiese toccandosi il collo.
- No. – risposi sicuro – Io vedo solo una bellissima ragazza con una bellissima maglietta. – conclusi osservando la T-shirt firmata Ramones  che indossava.

Sorrisi ricordando quei momenti. Era bellissima mentre cercava di farmi notare le sue imperfezioni, che per me erano solo piccoli spiragli di naturalezza nel suo essere una celebrità.
Cercando di non svegliarla, la sollevai dal divano e la deposi sul nostro letto. Delicatamente le slacciai il vestito e cercai di farle indossare una delle mie magliette, anche se senza successo.
Mi accostai al suo orecchio e sussurrai: - Tesoro, apri gli occhi. –
Lei sollevò di poco le palpebre mugugnando.
- Infila questa maglietta. – dissi dolcemente porgendogliela.
Lei se la infilò e, nonostante sperassi che si riaddormentasse, lei si sistemò sotto le lenzuola più sveglia che mai.
- Mi dispiace di averti svegliato… - dissi posizionandomi affianco a lei.
- Stai tranquillo… - rispose.
Lei si accoccolò fra le mie braccia e prese a baciarmi dolcemente. Mi piaceva baciarla in quel modo. Le sue labbra morbide in quel momento sapevano un po’ di champagne, ma non ci faceva molto caso: per me era importante averla vicina per quei pochi momenti rimanenti.
Pian piano i baci diventavano più passionali, mentre le sue mani andavano a intrecciarsi nei miei capelli ed io le cingevo i fianchi.
Prima di poter continuare e andare fin troppo oltre, mi fermai: - Ilaria… - sussurrai – sei ubriaca. –
Lei mi guardò sorpresa e poi confessò: - Solo un pochino… -
Io sorrisi: - Non voglio approfittare del fatto che non sei completamente cosciente. –
- Ma io sono cosciente da quel punto di vista… - disse avvicinandosi ancora a me – Non te ne stai approfittando. – concluse sorridente e tornando a baciarmi sul collo.
Cedetti alla sua volontà.
- Credo che mi mancheranno queste serate – dissi ridendo – Quando tornerai da New York dovremo recuperare! –
Lei mi guardò fingendo un sorriso malizioso: - Che ne dici di cominciare adesso? –
Io le cinsi i fianchi, lasciandola sorpresa, e, facendo aderire la sua schiena al materasso, mi ritrovai sopra di lei: - Con molto piacere – e ripresi a baciarla passionalmente.
 
 
Mi sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Eravamo talmente vicini da poter sentire il suo respiro caldo sul mio viso. Le nostre fronti erano appoggiate l’una all’altra, mentre assaporavamo ogni singolo secondo rimanente.
- Il volo per New York City partirà fra 5 minuti –
Maledetto auto parlante. Maledetto volo. Maledetto servizio fotografico. Tutto quello che volevo era rimanere con lui.
- È ora di andare… - sussurrai dispiaciuta.
Lui annuì – Ci vediamo fra cinque giorni. –
Io lo guardai nelle iridi verdi – Aspettami, tornerò. –
Mi allontanai da lui e mi diressi verso gli altri.
- Mi mancherete! – dissi stretta nell’abbraccio di gruppo dei ragazzi.
- Ricordati che noi siamo sempre qui! –
- Torna, mi raccomando. –
- Ci mancherai –
Preservai un abbraccio speciale per Meg. Lei sarebbe rimasta a Londra in albergo per una breve vacanza e avrebbe continuato a vedere gli altri.
Fra lei e Niall in quei due mesi non era successo niente di più di una buona amicizia, nonostante entrambi sperassero nel contrario.
- Quando torno voglio vederti insieme a Horan! – sussurrai al suo orecchio, facendola ridere e arrossire.
- Ila, c’è una cosuccia che non ti ho detto… - rispose lei abbassando lo sguardo.
Io la guardai incredula.
- Mentre tu e Harry siete scappati via… Io sono rimasta a casa di Niall, perché ero ubriaca quasi quanto te, e… - mentre parlava il colore del suo viso variava tutte le varie tonalità di rosso – Abbiamo… se si può dire in questo modo… Sai non sono molto sicura, non ero molto in me e non capivo molto… -
- Meg! – la interruppi e cercai di farla calmare – Respira. Ora dimmi cosa è successo. –
- Abbiamo dormito insieme – disse.
Io urlai. – Meg, ma è fantastico! – esclamai abbracciandola.
Lei rideva – Ma non è successo nient’altro! –
- Vedrai che succederà! – risposi io stringendola ancora.
- Mi mancherai, Ila – disse quando mi fui calmata.
- Anche tu mi mancherai… - risposi – Tornerò ancora prima di quanto te lo possa aspettare! –
E dopo un ultimo abbraccio, mi allontanai anche da lei.
Finalmente tornai da Harry. Lui mi cinse i fianchi e dolcemente gli lasciai un bacio a fior di labbra.
Rimanemmo abbracciati per qualche secondo poi lui mi prese il mento fra le mani e, vicinissimo alle mie labbra, sussurrò: - Io ti amo. –
Io rimasi di stucco. Non sapevo cosa rispondere. Dopo quella dichiarazione mi riusciva ancora più difficile prendere quell’aereo.
Lo guardai ancora una volta negli occhi - Aspettami. Tornerò. – detto questo gli passai una mano fra i riccioli disordinati, afferrai la mia piccola valigia, dopo avergli lasciato un leggero bacio, e mi allontanai senza guardare indietro.



 

If you ever leave me, baby, 

Leave some morphine at my door 

'Cause it would take a whole lot of medication 

To realize what we used to have, 

We don't have it anymore. 

 

There's no religion that could save me 

No matter how long my knees are on the floor 

So keep in mind all the sacrifices I'm makin' 

Will keep you by my side 

And keep you from walkin' out the door. 

 

Cause there'll be no sunlight 

If I lose you, baby 

There'll be no clear skies 

If I lose you, baby 

Just like the clouds 

My eyes will do the same if you walk away 

Everyday, it'll rain, rain, rain 

  

I'll never be your mother's favorite 

Your daddy can't even look me in the eye 

Oooo if I was in their shoes, I'd be doin' the same thing 

Sayin' there goes my little girl 

Walkin' with that troublesome guy 

 

But they're just afraid of something they can't understand 

Oooo but little darlin' watch me change their minds 

Yea for you I'll try I'll try I'll try I'll try 

I'll pick up these broken pieces 'til I'm bleeding 

If that'll make you mine 

 

Cause there'll be no sunlight 

If I lose you, baby 

There'll be no clear skies 

If I lose you, baby 

Just like the clouds 

My eyes will do the same if you walk away 

Everyday, it will rain, rain, rain 

 

Oh don't just say, goodbye 

Don't just say, goodbye 

I'll pick up these broken pieces 'til I'm bleeding 

If that'll make it right 

 

Cause there'll be no sunlight 

If I lose you, baby 

And there'll be no clear skies 

If I lose you, baby 

And just like the clouds 

My eyes will do the same if you walk away 

Everyday, it'll rain, rain, rain 

(It Will Rain, Bruno Mars)

BUONA VIGILIA A TUTTI!
Eccomi qui poco prima di Natale a pubblicare l'ottavo capitolo!
Scusate per lo schifoso ritardo.... 
Mi dispiace DAVVERO tanto!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto
A me non convince tanto, poi è venuto anche abbastanza corto....
Sono finite le riprese!
Non pensate che ora sia finito tutto!
è appena cominciato u.u
Se vi va ho pubblicato una One Shot :)
si chiama 'All I want for Christmas is you' 
ed è qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1479961&i=1
ed è sempre su Harry (fantasia portami via u.u)
Ora mi dileguo :D
Buon Natale a tutti e buone feste!



Ps: AUGURI LOUIS!

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Capitolo 9
*** Were You Just Kidding? ***


 
 

Were You Just Kidding?

 


Ilaria

Lacrime.
Tante lacrime.
Grandi e calde lacrime scendevano veloci lungo il mio volto. Con forza ne asciugai una, quasi sperando di poterne cancellare il motivo con quel semplice gesto. Nonostante cercassi di trattenere le mie emozioni, non riuscivo a fermare la rabbia.
Come aveva potuto? Perché l’aveva fatto? Mi aveva promesso che sarebbe stato diverso, che non mi avrebbe mai tradito. Invece si era comportato esattamente come tutti gli altri.
Mi aveva guardato negli occhi e aveva detto di amarmi. Stava forse scherzando? Mi aveva forse preso in giro per tutto quel tempo?
Non riuscivo a capacitarmi di quanto fossi stata stupida a fidarmi di lui. Era stato tutto un errore, un grandissimo errore.
 
 

 

You looked me in the eye and told me you loved me 
were you just kidding?
cause it seems to me

(Forever & Always, Taylor Swift)


 

Harry

Sentivo lo sguardo di Zayn su di me. Perché continuava a osservarmi? Il paesaggio fuori dal finestrino dell’auto era molto più interessante di me.
Mi sforzai di non fare caso allo sguardo inquisitore del mio amico. Continuavo a osservare la strada concentrato, in cerca dell’uscita che ci avrebbe condotto all’aeroporto. 
Svoltando, posai per sbaglio lo sguardo sul ragazzo seduto affianco a me: mi stava ancora osservando pensieroso.
- Zayn che problema hai? – chiesi scortesemente.
Lui mi guardò ancora per qualche secondo, per poi scuotere la testa sconsolato e sospirare, distogliendo, finalmente, lo sguardo da me.
- Ragazzi, Ilaria è atterrata ora. – Perrie si sporse dal sedile posteriore dell’auto mostrando a Zayn il messaggio che Ilaria le aveva appena inviato. Meg non era potuta venire perché era dovuta tornare in Italia all’ultimo momento, così Perrie si era proposta di accompagnarci ad accoglierla.
Ero piuttosto teso. Ilaria ed io non c’eravamo sentiti molto in quei cinque giorni: lei era stata perennemente sul set fotografico e io avevo avuto tantissimi impegni con la band. C’eravamo sentiti appena era arrivata in America, poi eravamo riusciti ad avere solo un’altra telefonata di pochi minuti: era la sera del terzo giorno e finalmente, dopo giorni di messaggi, ero riuscito a sentire la sua voce, ma avevamo parlato troppo poco, a causa dei suoi impegni. Dopo quell’unica chiamata, il mio morale era sceso sotto i piedi e non c’eravamo sentiti più neanche per messaggio. Ero contentissimo di poterla rivedere, ma avevo paura che quella separazione ci avesse allontanato.
Scendemmo dalla macchina e ci dirigemmo verso l’entrata dell’aeroporto.
Ilaria era già lì ad aspettarci con le sue poche valige: aveva lasciato la maggior parte della sua roba a casa mia e aveva intenzione di rimanerci fino al prossimo incarico.
Perrie corse immediatamente verso di lei e si scambiarono un lunghissimo abbraccio. Mentre ancora parlavano, notai che Ilaria aveva un’espressione stanca, troppo stanca. Cercai di non farci caso, attribuendo la colpa al viaggio.
Finalmente Perrie lasciò Ilaria e mi avvicinai a lei.
Nel momento stesso in cui i nostri occhi s’incontrarono, lei distolse lo guardo. Le sue iridi marroni sembravano spente, sembravano private della solita vitalità.
Senza dire niente, la strinsi a me, e, mentre la abbracciavo, sentii come un senso di repulsione nei miei confronti. Non riuscivo a capire perché. Se il solo contatto le procurava questa reazione, non mi azzardai a baciarla.
Cos’era successo? Sembrava schiva e indifferente nei miei confronti.
Senza dire nulla, presi una delle valige e lei mormorò un semplice – grazie – mentre, affiancandomi, ci dirigevamo all’auto.
 
 
Entrammo in casa, senza aver detto ancora una parola dall’aeroporto. Nonostante Zayn e Perrie continuassero a guardarci allibiti, Ilaria non aveva minimamente aperto bocca. Ero stupito quanto loro.
Stanco di quella situazione, appena in casa, mi fiondai in cucina per bere un po’ d’acqua. Quella situazione mi aveva fatto venire sete.
Sentii Ilaria dirigersi verso quella che una volta era la nostra camera. Louis la salutò e la sentii rivolgergli un saluto fugace.
Lui entrò in cucina stupito indicando alle sue spalle: - Cosa è successo? –
- Non ne ho idea! – risposi irritato prendendo ancora da bere.
Una volta finito il terzo bicchiere d’acqua, uscii dalla cucina dirigendomi verso il salotto, da cui provenivano alcuni rumori. Ilaria era di spalle mentre raccattava alcuni DVD e CD dalle mensole. Guardando meglio, mi accorsi che quelli erano i film che lei aveva portato qui. Notai sul divano una valigia aperta, con dentro il suo accappatoio, il suo phon e altri accessori del bagno. Affianco una valigia pronta.
Che cosa stava facendo?
- Che cosa stai facendo? – chiesi.
Lei, per tutta risposta, si recò nella stanza affianco, per poi tornare con una pila di sue magliette in mano. Continuavo a capire sempre meno.
- Mi vuoi spiegare cosa stai facendo? – chiesi ancora, cercando di mantenere la calma.
Niente. Non rispose e si chinò a sistemare i vestiti nella valigia.
Non ressi più – Cosa cazzo stai facendo? Non hai detto niente da quando sei arrivata, mi vuoi degnare di una risposta?! – il mio tono era particolarmente arrabbiato e me ne pentii subito, ma quel silenzio mi stava facendo esasperare.
Lei sollevò lo sguardo, visibilmente scocciata e finalmente rispose: - Cosa credi che stia facendo? –
Io rimasi di stucco. Perché si comportava così? Tutto quel silenzio e quella risposta ambigua mi stavano facendo irritare sempre di più.
Io non risposi.
- Come credi che mi debba comportare? – disse poi alzandosi – Credevi veramente che sarei tornata qui da te a braccia aperte, come se non fosse successo nulla? –
La sua espressione era cambiata da schiva e ambigua ad arrabbiata. Peccato che non ne capissi il motivo.
- Credi, sul serio, che dopo aver visto le tue foto con Cara Delevingne, sarebbe tornato tutto come prima? – concluse.
Cazzo. ‘Bravo Styles, sei stato scoperto.’ Dannati pensieri. Come aveva fatto a scoprirlo? A mala pena sapevo io cos’era successo, come faceva a saperlo lei?
Dopo quella famosa chiamata di pochi minuti, io e i ragazzi eravamo usciti dopo cena. Per tutta la serata avevo pensato a quella stupida telefonata e mi sentivo svuotato, privo di emozioni.
Durante la serata io e Cara avevamo parlato e l’avevo riaccompagnata a casa, e non mi ricordavo bene cosa fosse successo dopo, a causa del troppo alcool bevuto.
- Non è successo niente con Cara… - risposi – Tu eri lontana e non ci sentivamo da giorni… –
- Il fatto che io sia lontana e che non riusciamo a sentirci ti sembra una giustificazione?! – era parecchio arrabbiata, e, sinceramente, aveva ragione. Ero stato stupido e mi ero pentito subito di aver anche solo portato Cara in macchina.
- Solo perché ero in America eri autorizzato a portarti a letto la prima modella che ti capitava sotto il naso? –
No, fermi tutti. Io non ero andato a letto con lei. Non mi ricordavo se ci fosse stato un bacio o meno, ma niente di più.
- Non sono andato a letto con lei! – dissi, anch’io stupito che lei avesse potuto credere una cosa simile.
La sua rabbia sembrò placarsi e il suo viso assunse un’espressione confusa. – Non sei andato a letto con lei? –
- No! – risposi – Non mi ricordo cosa sia successo dopo averla accompagnata a casa, ma sono certo di non averti tradito. –
- Allora perché sei uscito con lei? – chiese, questa volta abbassando il volume della voce.
- Perché eri lontana, ci siamo sentiti pochissimo ed io stavo male per questo. – risposi avvicinandomi a lei – Mi mancavi –
- Come possiamo far funzionare una relazione come la nostra, se al primo ostacolo esci con un’altra? – chiese guardandomi negli occhi – Sono stata lontana cinque giorni, Harry. Cinque. Capiteranno momenti in cui staremo lontani per mesi. Come ci comporteremo? Non possiamo mollare alla prima difficoltà. – concluse sospirando.
Io non sapevo cosa rispondere. Ero dispiaciuto e pentito di quello che avevo fatto, era stato semplicemente un momento di debolezza. Ma lei aveva ragione: come saremmo potuti andare avanti senza la fiducia l’uno nell’altra? Avrei dovuto cominciare a fidarmi io per primo.
- Mi dispiace, non so cosa mi sia preso, me ne sono subito pentito. Farò il possibile perché, d’ora in avanti, tutto vada per il meglio. – dissi prendendo le sue mani fra le mie.
Lei si staccò dalla mia presa e, rimanendo in silenzio, chiuse la valigia, ormai piena.
- Harry… - disse poi – Io ho bisogno di pensare. Mi avevi promesso che non saresti stato come gli altri e mi sono fidata, ma al momento non so più a cosa credere. –
La guardai supplichevolmente. Non poteva andarsene.
- Ho bisogno di un po’ di tempo… Andrò a stare in Italia per un po’… - concluse prendendo le sue valige.
No… No, non poteva scappare via. Non me lo sarei più perdonato. Voleva pensare, certo: era ovvio che non sarebbe più tornata! ‘Questa volta l’hai fatta grossa, Styles’
Non volevo che se ne andasse.
- No, ti prego, non andare… - sussurrai.
Lei non rispose e, abbassando lo sguardo, si diresse verso l’uscita.
Ancora sotto il mio sguardo, aprì la porta e uscì.
Rimasi immobile, senza riuscire a muovermi o a capacitarmi di quello che era appena successo, chiedendomi se sarebbe più tornata.



 

I remember when we broke up the first time 

You're saying this is it, I've had enough 

I'm just like We haven't seen each other in a month 

When you, said you, needed space, what? 

(We Are Never Ever Getting Back Together, Taylor Swift)





 

'Sera a tutte!
Non è un miraggio, sono io che pubblico dopo solo due giorni!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto
è successo un patatrack!
Harry, distrutto dalla distanza,
è uscito con Cara.
C'è stato un periodo in cui si credeva VERAMENTE che uscissero insieme
ho scelto lei perchè Taylor mi piace e non volevo offenderla
e anche Rita Ora mi piace, quindi ho scelto una persona che non mi fa né caldo nè freddo :)
Sia chiaro: Harry NON ci va a letto!
Ma Ilaria non riesce a fidarsi di lui
e ha bisogno di pensare.
Vedrete poi cosa succederà!
A me non dispiace come capitolo...
Anche se è un po' corto....
Spero che non vi faccia schifo!
Fatemi sapere cosa ne pensate :D
Detto questo, grazie a tutte quelle che recensiscono/seguono/preferiscono :))
Vi adoro!
Baci baci bellezze!
Buon Santo Stefano a tutti (?) !
;)

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Capitolo 10
*** Thank You, Meg! ***


  
 

Thank You, Meg!

 

But when you come around again and say 

Baby, I miss you and I swear I'm gonna change, trust me 
(We Are Never Ever Getting Back Together, Taylor Swift)

Ilaria

- Non l’hai fatto davvero, dimmi che è uno scherzo! –
Meg, Meg, Meg… La situazione non era delle migliori e ci si metteva anche lei a pregarmi di tornare in Inghilterra.
- Sì, Meg. Sono appena atterrata in Italia… - risposi porgendo la valigia al tassista.
Avevo bisogno di stare un po’ lontana dal lavoro e necessitavo dell’affetto della mia famiglia.
- Credi veramente che sia andato a letto con quella modella? – anche se al telefono, riuscii benissimo a visualizzare Meg che socchiudeva leggermente l’occhio sinistro, con fare inquisitorio.
- Certo che no! – risposi – Gli credo. Se dice che non è successo niente, non ne dubito, ma quello che mi lascia interdetta è il fatto che non sia riuscito a stare da solo per cinque giorni! Non so se riusciremo ad andare avanti se il primo ostacolo lo distrugge. – conclusi sedendomi sui sedili dell’auto.
- Secondo me sbagli… - disse poi lei.
Io sbagliavo? Sarebbe stato sbagliato far finta di niente e poi lasciarsi al suo primo tour.
- Non c’è stato nemmeno un momento in cui non abbia pensato a te. Anche con Cara parlava di te! – aggiunse.
Mi morsi il labbro inferiore. Mi aveva sempre pensato? Sentii una stretta al cuore. Harry mi mancava veramente tanto, ma non per questo passeggiavo mano nella mano con dei modelli.
- Anche a me manca… Ma io non esco con altri solo per questo. – risposi quasi sulla difensiva.
Meg, io esco. Ci vediamo dopo! - dall’altra parte della cornetta, sentii di sottofondo una voce, e sembrava quella di un ragazzo. 
Chi andava a fare visita alla mia amica? Chi avrebbe visto dopo?
- Meg, chi era? – chiesi incuriosita.
Lei sembrò esitare – Ehm… Chi? Non c’è nessuno qui… -
Non era mai stata brava a mentire – Ho sentito un ragazzo parlarti. –
- No, ti assicuro: non c’era nessuno! – disse quasi convincente.
Aspetta, mi sono dimenticato le chiavi di casa! A ‘sta sera Meg! – ecco ancora la voce. Ma questa volta la riconobbi.
- C’è Niall nella tua suite! – urlai, facendo prendere un colpo all’autista.
- No! Cioè… Potrebbe… - cercò di dire lei – Okay, sì è stato qui… - ammise infine.
Io urlai di gioia – Perché non me l’hai detto?! – chiesi felicissima per lei.
- Perché hai già abbastanza problemi e non volevo annoiarti parlando del fatto che con Niall non succede nulla… -
Come non succedeva nulla? Lui era appena stato da lei e si sarebbero visti quella sera.
- Che cosa intendi? – chiesi.
- Passiamo molto tempo insieme, ma… Non succede nulla. Lui viene qua a mangiare e poi va via. Stop… - rispose.
- Viene lì a mangiare? – Niall aveva scambiato la mia amica per un ristorante italiano sempre aperto?
- Sì. Parliamo, ridiamo e poi scappa via… -
‘Appena torno in Inghilterra, lo sistemo io Horan!’ pensai.
Perché io sarei tornata in Inghilterra, giusto? Harry era stato uno stupido, mi aveva fatto soffrire, ma in fondo mi mancava. Avevo bisogno di lui vicino a me la sera prima di addormentarmi e al mio risveglio. Mi mancavano i suoi tentativi di fare la pizza e il modo in cui mi stringeva baciandomi i capelli.
Dall’altra parte della cornetta sentii come il rumore di uno schiaffo.
- Meg, tutto okay? – chiesi.
- Ho avuto un’illuminazione! – urlò lei. Probabilmente esultando per la sua intelligenza si era colpita la fronte, tipico di Meg.
- Tu vuoi fargli capire di aver sofferto e che non deve abbattersi al primo ostacolo, giusto? – disse con un tono di voce che sinceramente mi stava facendo preoccupare parecchio.
- Sì… - riposi titubante.
- Hai ancora il numero di Francesco, il ragazzo con cui uscivi in Italia? – okay era molto preoccupante.
- Sì… Perché? - chiesi ancora più preoccupata.
- Ho un piano e lui ci sarà molto utile… -
 

 I guess you’re still hurt if this is over 
But do you really want to be alone?  

(Over Again, One Direction)


 

Harry

Richiusi con forza il computer.
Stupido, stupido, stupido! Me l’ero lasciata scappare e ora me ne rimanevo chiuso in casa a risicare davanti alle sue foto.
Idiota! Lei era andata avanti benissimo, mentre io rimanevo a Londra a piangermi addosso.
Riaprii il computer tornando a fissare quelle dannate immagini. Possibile che non fosse passata neanche una settimana e già si vedeva con un altro?
Internet era tappezzato di sue foto. Sue e di quel tizio.
Alto, molto alto, e biondo. Come faceva a piacerle quello spilungone col crestino? I miei ricci erano decisamente più affascinanti.
Ma cosa stavo dicendo? Me l’ero solo cercata. Probabilmente è questo che aveva passato quando erano uscite le mie foto con Cara.
Il mio umore era a pezzi. Sarei volentieri saltato su un aereo per andarmela a riprendere. E magari tirare un pugno in  faccia a quell’italiano.
Più fissavo le loro foto, più mi facevo del male da solo.
C’erano foto di loro due che prendevano il gelato, che ridevano, che entravano in un negozio. Che palle! Non potevano rimanere in casa?!
Mi presi la testa fra le mani. ‘Non piangere. Non piangere!’ pensai. Quanto era difficile… Avevo mandato a rotoli tutto il mio mondo, perché ero insicuro e … Stupido!
Io la amavo e lei questo non lo sapeva. O meglio, lo sapeva, ma credeva che fosse un’enorme cazzata. E aveva ragione: quando avevo detto di amarla in aeroporto, era niente in confronto a quello che provavo ora. Sapevo di averla persa e niente poteva farmi stare peggio.
Mentre ancora mi crogiolavo nei miei pensieri nel buio della mia stanza, suonò il campanello.
Chi era?! Non volevo vedere nessuno.
Per mia fortuna Louis andò ad aprire. Io non ero assolutamente dell’umore.
- Ciao! – dopo il saluto di Louis seguì un grandissimo silenzio, probabilmente stava o abbracciando un visitatore o era Eleanor e si stavano scambiando effusioni. Non avrei retto avere due piccioncini in casa. Mi alzai diretto alla porta per uscire, quando sentii ancora la voce di Louis – Certo, te lo chiamo subito! –
No, cazzo! Non volevo vedere nessuno. Assolutamente nessuno! Prima che Louis potesse aprire la porta della mia camera, mi buttai sul letto cercando di mimetizzarmi con le coperte. ‘Sei un genio, Styles.’
La luce invase la stanza e Louis mi chiamò: - Harry! Ci sei? –
- No, non ci sono! –
‘Wow Harry, sei anche bravo a nascondino!’
- Harry, ti prego… - Louis mi guardò quasi disperato. Aveva ragione: come poteva essere curato uno come me, che si nascondeva sopra il letto?
- Ci sono visite. – disse dileguandosi dalla stanza e, dal rumore della porta d’ingresso, capii che era uscito anche da casa
‘Quando torni, ti faccio fuori Louis!’
Mi alzai malvolentieri e rimasi sulla porta della stanza: - Chiunque tu sia, sappi che ho la febbre e che non ho assolutamente voglia di parlare con te! – mentii scortesemente.
Dal salotto non provenne alcun suono.
- Mi hai sentito? – chiesi irritato.
- Certo che ti ho sentito! –
Il mio cuore perse un battito.
Avevo sentito bene? O era solo un miraggio?
Mi precipitai in salotto, rischiando anche di cadere, ma appena la vidi, capii che non mi ero immaginato nulla.
- Ma… Credo che rischierò ugualmente di prendermi un’influenza… -
Ilaria era lì, nel mio salotto, o meglio quello che era stato il nostro salotto, che mi guardava divertita.
Non potevo crederci.
- C-cosa… - la mia voce tremava: avevo voglia di correrle incontro e stringerla a me, ma cercai di trattenermi – Cosa ci fai qui? –
Lei mi guardò con occhi sorpresi. Quanto mi erano mancati quegli occhi! – Volevo vedere come stavi… - rispose.
Vedere come stavo? Quindi non era tornata? O era solo una scusa? ‘Reagisci, Styles! Fai vedere che stai benissimo!’ Ma chi volevo prendere in giro? Ero perso senza di lei.
- Sto… bene. – risposi cercando di essere convincente – E vedo che anche tu non te la passi male… -
Lei abbassò lo sguardo.
- Come si chiama? – chiesi diretto.
Esitò un attimo poi parlò - Francesco… - la sua voce era quasi un sussurro, ma mi trafisse il cuore come un coltello affilato.
Era ufficiale, quindi? Mi aveva dimenticato in… quanto? Una settimana?
- Spero siate molto felici! – dissi cercando di rimanere forte – Spero che ti faccia più felice di quanto non lo abbia fatto io… - Ero patetico. Non riuscivo a convincere nemmeno me stesso.
- Tu mi hai resomolto felice, Harry – disse cercando i miei occhi, che si erano abbassati cercando di non far trapelare il dispiacere.
- Mi dispiace. – sbottai non riuscendo più a trattenere i miei sentimenti – Sono stato un idiota. Non ti merito, ma ora capisco quello che hai provato e mi sento così … Stupido, dato che hai trovato un altro! Se mai potrò rimediare, sappi che sarò qui ad aspettarti… - conclusi mentre la voce sfumava piano.
Cercai di trattenere una lacrima, ma non ci riuscii molto bene e cercai immediatamente di asciugarla.
- Grazie… - mormorò.
Mi feci spazio verso la porta, pronto a farla uscire, perché dopo quella stupida dichiarazione non avrebbe mai più messo piede nemmeno in Inghilterra.
- Harry… - la sentii chiamare. Mi voltai interrogativo.
Lei lasciò scivolare le braccia lungo i fianchi in segno di resa – Non sarò mai felice con Francesco. –
Ero sempre più stupito. Cosa stava dicendo?
- Perché… io non esco con lui, non m’interessa e … Ho pagato un fotografo per quelle foto. – aggiunse con un sorriso amaro - Volevo farti capire cosa ho provato e tornare qui per vedere come stavi, farti soffrire un po’ e poi lasciarlo… Ma non riesco a resistere così… -
Non la lasciai finire. Mi bastò sentire che quelle foto erano false e che non le interessava quello spilungone italiano. Non riuscii più a frenarmi e, attraversando la stanza, le presi il viso fra le mani e la baciai.
Fu il bacio più bello che ci fossimo mai scambiati, perché aveva il sapore di tutto il dolore che entrambi avevamo provato, ma anche tutta la gioia di esserci chiariti.
La sentii ridere sulle mie labbra. Mi staccai da lei solo di pochi centimetri e guardai l’espressione estasiata dei suoi occhi, mentre una leggera lacrima le scendeva lungo la guancia.
- Il piano è stato un’idea di Meg… - si giustificò, mentre le asciugavo il viso.
- Ricordami di ringraziarla. – dissi stringendola ancora più a me.
Dio, quanto mi era mancata.
- Mi sei mancato tanto. – disse poi affondando il viso nel mio petto.
- Anche tu… - sussurrai fra i suoi capelli.
- Non ti lascerò mai più andare. – aggiunsi dopo lasciandole un leggero bacio a fior di labbra.
- Non pagherò mai più un fotografo per farti ingelosire! – rispose ridendo. La sua risata era bellissima.
Rimanemmo ancora lì a coccolarci a lungo, recuperando tutti i momenti perduti in quei giorni di lontananza.
Poco dopo mi arrivò un messaggio da Louis:‘Contento della visita? ;)
Mi sarei dovuto ricordare di ringraziare anche lui.




Salve! 
Lo so, lo so
ho pubblicato ieri ed eccomi qui a postare, ancora.
Non è un miraggio sono veramente io! :)
La vostra Johnny ha la febbre :(
Infatti spero che il capitolo non vi faccia vomitare!
A me sinceramente piace, ma la febbre è abbastanza alta
quindi non vorrei sbagliarmi!
Vi prego fatemi sapere cosa ne pensate!
Sinceramente sono felice per quei due...
Sono tanto carini insieme!
E poi Meg ha una delle sue idee geniali
La adoro, quel personaggio è meraviglioso!
Vi avverto che, se guarisco, tra due giorni partirò 
e non riuscirò a pubblicare...
I'm so sorry!
Nel caso vi auguro BUON ANNO ora :D
Sappiate che vi AMO tutte!
Baci baci !



No ma sei proprio poco bello!

 

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Capitolo 11
*** Un'accompagnatrice per Niall ***


 
 

Un'accopagnatrice per Niall

 

 

You the one that I dream about all day 

(Rihanna, You Da One)

 


Ilaria

- Fate un bel sorriso! – Sforzai i muscoli della mia faccia per far sembrare il mio sorriso il più spontaneo e naturale possibile e cercando di nascondere l’enorme imbarazzo che stavo provando.
Clic. Finalmente Harry scattò quella maledetta foto e potei staccarmi dalla stretta dell’uomo al mio fianco. Sorrisi cordiale all’uomo barbuto e mi allontanai, permettendogli di tornare a ciò che stava facendo prima che Harry lo convincesse a mettersi in posa per lo scatto: suonare la cornamusa.
Con sguardo omicida, mi avvicinai al ragazzo riccio che, a pochi metri da me, sorrideva divertito.
- La prossima volta che dici a un suonatore di cornamusa che sono una sua ammiratrice, ti lascio a Edimburgo! – lo minacciai dirigendomi verso la stazione dei treni della capitale Scozzese, nostra destinazione prima dell’idea geniale di Harry.
Lui non accennava a smettere di ridere: - Ammetti di essere un’ammiratrice segreta degli artisti di strada barbuti! –
Lo trucidai con lo sguardo: - Certo! La puzza di Lago di Loch Ness è la parte che preferisco… - risposi ironica afferrando la mia piccola valigia ed entrando nella stazione.
Per carità, adoravo gli artisti di strada, ma preferivo apprezzarli da dieci metri di distanza, non stretta nella morsa delle braccia di uno di loro…
- Hai detto che dobbiamo farci vedere insieme il più possibile! Scattarti foto e pubblicarle su twitter mi sembra il modo migliore per mostrare al mondo la nostra storia. – disse lui circondandomi le spalle con un braccio e attirandomi a sé.
- Non vorrai mica pubblicare quell’obbrobrio?! – chiesi sconvolta stretta fra le sue braccia.
Con quella scusa era una settimana che pubblicava foto su internet, nella maggior parte delle quali ero presente io in atteggiamenti imbarazzanti…
Dopo la nostra separazione e riconciliazione, erano circolate troppe foto sui vari social network che raffiguravano me con Francesco o lui con Cara, di conseguenza si era sparsa la voce di una nostra rottura ufficiale. Le fan erano state più che entusiaste, ma con un mio twit avevo smentito questi pettegolezzi, smontando le loro speranze di essersi liberate di me. Purtroppo, nonostante mi fossi raccomandata di eliminare tutte le mie foto con Francesco da internet, spesso queste rispuntavano ed erano un ottimo strumento delle fan più accanite per implorare Harry di lasciarmi a causa della mia ‘poca fiducia’. Io e Meg c’eravamo rotolate dalle risate leggendo i vari messaggi in cui alcune fan pregavano letteralmente Harry di lasciarmi.
Per risolvere questo enorme malinteso, i nostri manager si erano raccomandati di farci vedere insieme il più possibile. Costretti, per nostra enorme sfortuna, a dover dimostrare la nostra storia, c’eravamo dati alla pazza gioia scambiandoci effusioni in pubblico appena ci capitava l’occasione senza paura dei paparazzi. Per smentire le ultime voci rimaste, c’eravamo concessi anche una piccola vacanza ad Edimburgo.
Dopo una settimana all’insegna del romanticismo fra le strade scozzesi, eravamo pronti a rientrare a Londra e presentarci nel giro di pochi giorni all’evento più importante dell’anno, per gioia di paparazzi e riviste di gossip: il matrimonio di Miley Cyrus e Liam Hemsworth.
Io avevo ricevuto un doppio invito perché ero amica di Miley dai tempi del primo festival a cui partecipai e perché sarei stata una delle accompagnatrici degli One Direction, che erano stati invitati al completo e a cui era stato concesso di portare anche le rispettive fidanzate.
- Treno per Londra in partenza –
Ci sedemmo in uno degli scompartimenti del treno pronti a ore di viaggio prima dell’arrivo a Londra.
Accessi il computer portatile per controllare la situazione dei vari social network e delle ultime foto raffiguranti me e Harry.
- Oh cielo! Questa foto è disgustosa! – esclamai guardando il pc.
Harry si sporse verso di me e osservò lo schermo con aria distratta, per poi scoppiare a ridere. – Non c’è niente da ridere! – lo ripresi trattenendo anch’io le risate – In questa foto sembra tu che tu mi voglia succhiare l’anima invece che baciarmi! – conclusi sconvolta riferendomi all’immagine in cui io e il ragazzo al mio fianco ci scambiavamo effusionileggermente esagerate.
Dopo poco non riuscii più a trattenermi e scoppiai a ridere pensando alla situazione comica in cui ci trovavamo: costretti a baciarci in pubblico per dimostrare alle fan che non avevo intenzione di tradire Harry!
 
 
Aprii la credenza scrutandone attentamente ogni angolo. Appena trovai ciò che m’interessava, lo afferrai con un movimento veloce e richiusi lo sportello.
Appoggiai il barattolo di nutella sul tavolo della cucina sotto gli sguardi sbalorditi di Zayn e Louis. Io li guardai interrogativa: - Beh, che c’è? Il nuovo volto della linea di profumi Prada Candy non può mangiare il pane con la nutella? – chiesi difendendo il mio spirito italiano.
Mentre spalmavo il contenuto del barattolo sul pane, entrò nella cucina di casa Styles/Tomlinson Liam con’espressione trionfante e le braccia alzate al cielo: - Danielle verrà al matrimonio! –
Nella stanza si alzarono urla di gioia. Sarebbero stati tutti accompagnati: Louis ed El, Zayn e Perrie, Liam e Danielle, Harry ed io. L’unico rimasto solo era Niall. E Meg, nonostante non volesse ammetterlo, desiderava con tutta se stessa partecipare al matrimonio.
- Manca solo Niall… - mi precedette Louis.
- Dobbiamo trovargli un’accompagnatrice… - aggiunse Zayn.
Ci fu un momento di silenzio in cui tutti pensarono a chi sarebbe potuta essere la ragazza fortunata. Io, naturalmente, sapevo chi sarebbe stata perfetta per quel ruolo, ma volevo verificare se quelle quattro menti sarebbero riuscite a trovare la soluzione giusta.
- Demi! – esclamò Harry soddisfatto della sua affermazione. Io gli tirai una gomitata e lui tacque per il dolore.
- Demi si sente con Joe Jonas negli ultimi tempi… - mi affrettai a dire, lanciando un’occhiataccia al mio ragazzo.
Calò ancora il silenzio.
Dopo qualche secondo che sembrò interminabile, Liam picchiò la mano contro il tavolo, illuminato da una delle sue idee geniali: - Meg! – esclamò guardandomi.
Io finsi di essere stupita: - No! Non ci avevo minimamente pensato, Liam! Da dove può esserti uscita un’idea così geniale? – chiesi ironica.
Mi fissarono tutti con sguardi interrogativi, compreso Harry.
- Andiamo! È ovvio che Meg sarebbe l’accompagnatrice perfetta! – esclamai addentando il mio panino alla nutella.
- Ora bisogna solo farli incontrare e convincere Niall a invitarla… - considerò Zayn.
Io rivolsi un’espressione compiaciuta ai quattro seduti al tavolo: - Tranquilli, ho già pensato a come provvedere… -
 
 

Harry

La porta dell’ingresso si aprì lentamente e la figura del giovane Horan fece capolino nel salotto. Io, Ilaria e gli altri quattro eravamo seduti sui divani e lo osservavamo insistentemente.
Lui ci rivolse un’occhiata interrogativa: - Che cosa dovevate dirmi? – chiese poi.
- Dove sei stato fin ora, Niall? – chiese Ilaria.
Lui alzò un sopracciglio: - Da nessuna parte… Perché? –
- ‘Da nessuna parte’ non è una risposta – continuò Ilaria, con l’intento di infastidirlo.
Lui guardò me e poi i ragazzi: - È un interrogatorio? – chiese scocciato.
- C’è qualcosa, dolce Horan, che tu ci nascondi – disse Ilaria – Magari riguardante una ragazza… -
L’espressione di Niall divenne spaventata: - Harry, la tua ragazza è incantevole, ma è abbastanza inquietante… - disse lui rivolto a me.
Io risi scuotendo la testa sconsolato: Ilaria adorava fare la parte del poliziotto cattivo.
- Niall ce lo puoi dire se qualcuno ha fatto breccia nel tuo cuore… - continuò la mia ragazza, facendo sporgere il labbro inferiore.
Il biondino diventò paonazzo – I-io… Non c’è n-nessuna! – esclamò imbarazzatissimo.
Ilaria si alzò in piedi e andò ad abbracciarlo – Scusami se ti ho messo a disagio, ma credo che andare tutti i giorni a mangiare nella suite di Meg non sia un ottimo modo per conquistarla… - concluse poi.
La faccia di Horan divenne di tutti i colori per poi rimanere rossa per l’imbarazzo.
Fino a pochi minuti fa, Ilaria non era certa della cotta che Niall aveva per Meg, ma, dai racconti dei ragazzi, avevamo scoperto che l’irlandese era molto attratto dalla moretta.
- Come posso fare? – chiese poi Niall sedendosi sul divano affianco a Zayn che gli aveva rivolto una pacca sulla spalla d’incoraggiamento.
Ilaria sorrise soddisfatta: aveva raggiunto il suo intento –Invitala al matrimonio! – propose, tornando a sedersi affianco a me, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Lui la guardò incredulo – E se rifiuta? –
Ilaria alzò gli occhi al cielo – Fidati di me: non ti rifiuterà mai! –
 
 

 

Ilaria

Strinsi maggiormente la presa sulla mano di Harry. Anche se non volevo darlo a vedere, ero tesissima.
Niall aveva acconsentito a chiedere a Meg di essere la sua accompagnatrice, ma avevo il timore che qualcosa potesse andare storto.
Dopo essere stato incoraggiato e rassicurato dal resto del gruppo, Niall si era letteralmente precipitato all’hotel di Meg, mentre noi aspettavamo ansiosi una chiamata da uno dei due piccioncini.
Il mio telefono, posizionato sul tavolo davanti a noi, non dava segni di vita e ugualmente quello di casa.
- E se Meg avesse rifiutato? – chiese Zayn scostando la tenda della finestra, cercando di scorgere la figura dell’irlandese.
- No, fidatevi, non rifiuterà. – dissi cercando di rassicurare loro e anche me stessa.
Dopo un lasso di tempo che mi sembrò infinito, il mio telefono squillò, seguito a ruota da quello di casa.
Mi precipitai a rispondere, mentre gli altri afferravano quello fisso.
- Pronto? – risposi senza sapere chi ci fosse dall’altra parte.
Come risposta sentii un urlo eccitato perforarmi l’orecchio. Cominciai a urlare anch’io saltando dalla gioia.
- Mi ha invitata al matrimonio! Ha invitato me! Io non ci credo! Svengo qui! – la voce di Meg era più alta di diverse ottave del solito per la gioia che sta provando.
- Come te l’ha chiesto? – chiesi curiosa senza smettere di saltare.
- È venuto qui e mi ha detto che doveva chiedermi una cosa importante e… Era imbarazzatissimo! Era tutto rosso e si guardava di continuo i piedi! Poi me l’ha chiesto e… Io stavo per svenire!! – Meg terminò di raccontare ancora con il fiatone per l’emozione.
Mentre parlavamo, potevo sentire le urla di gioia dei ragazzi mentre dalla cucina parlavano al telefono con Niall.
- Meg, precipitati qui! Andiamo a fare shopping per il grande evento! – dissi richiudendo la chiamata.
Mi precipitai in cucina e, dopo essermi congratulata con Niall per telefono, lasciai un bacio veloce a Harry, per poi uscire in fretta dalla casa, pronta a un pomeriggio con la futura accompagnatrice di Horan.




 

BUON ANNO!
e BUONA BEFANA!
Salve bella gente!
Scusate se non mi sono fatta sentire per tanto,
ma sono stata a sciare :)
Questo capitolo non mi convince tanto...
anzi credo che faccia pena........
ma ho avuto delle ideone per il prossimo ;)
Quindi spero che non mi abbandoniate :D
detto questo
voglio fare gli auguri al ragazzo a cui èispirato il personaggio di Francesco
che è un mio grande amico!
quindi..
Auguri Checco ;)
Ora mi dileguo
baci baci bellissime



ciao ciao Niallino!

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Capitolo 12
*** Wedding Time! ***


 
 

Wedding Time!



 

Harry

Dalla piccola finestra del bagno entrava un leggero fascio di luce che riusciva a illuminare perfettamente l’intera stanza. Nell’aria si poteva distinguere l’odore di lavanda rilasciato dal sale da bagno che avevamo usato per creare le morbide bolle che ora invadevano la vasca nella quale mi trovavo. O meglio, ci trovavamo. Lei, seduta dall’altra parte della vasca, aveva i piedi appoggiati sul bordo e riuscivo a mala pena a scorgere il suo viso, quasi sommerso dall’acqua e il sapone. Nonostante ciò, riuscivo benissimo a scorgere le sue iridi marroni mentre mi scrutavano. Anche se non riuscivo a vederlo, avrei scommesso che stesse sorridendo.
- Perché sorride, signorina? – chiesi fingendo un tono da gentleman.
Dall’acqua emerse di qualche centimetro il suo viso, il giusto per far uscire la bocca – Non posso sorridere? – chiese reggendomi il gioco.
- Volevo solo sapere il motivo del suo sorriso. – risposi fingendo un tono sulla difensiva.
Lei, in un primo momento, mi guardò divertita, poi si fece più seria e disse: - Sono felice. –
Io chinai la testa da un lato – E cosa la rende felice? –
- Tu mi rendi felice. – rispose mentre lentamente si avvicinava a me – Sono felice di essere qui con te e che tu sia entrato a far parte della mia vita. Sono contenta di non essere rimasta in Italia… - concluse avvicinandosi pericolosamente alle mie labbra.
- Così mi farà arrossire… - ormai i nostri visi erano distanti solo pochi centimetri.
- Perché, un gentleman non può arrossire? – chiese lei con un tono leggermente malizioso, guardando le mie labbra.
Presi il suo viso fra le mie mani e, scrutando i suoi bellissimi occhi, risposi – Credo che si possa fare un’eccezione –
Feci avvicinare sempre più i nostri visi, fino a far combaciare le nostre labbra.
Nonostante ormai potessi baciarla tutti i giorni in tutti i momenti a mio piacimento, non ero mai sazio delle sue labbra, non ero mai sazio di lei. Ogni nostra carezza, ogni nostro sguardo era come il primo, imparavamo a scoprirci insieme, piano piano. Lei era tutto ciò che avevo sempre cercato. Non me lo sarei lasciato scappare una seconda volta.
Mentre ancora assaporavo il dolce sapore della sua bocca, lei si alzò di scatto e uscì dalla vasca. Ero ancora con gli occhi chiusi e le labbra socchiuse, mentre lei s’infilava l’accappatoio ridendo: - Dobbiamo prepararci per un matrimonio, Harry caro. Quindi muoversi! Esci dalla vasca! –
Io la guardai divertito. La sua figura avvolta nell’accappatoio bianco con la sigla dell’hotel californiano era appoggiata allo stipide della porta. Nonostante fossero passati quasi tre mesi da quando l’avevo vista la prima volta, non smettevo di stupirmi di quanto fosse bella.
 
Guardai la mia immagine riflessa nello specchio. ‘Wow, Styles! Sei una bomba!’ ogni tanto i miei pensieri non erano contro di me. Il mio completo nero era perfetto per il matrimonio, ma mancava qualcosa: un piccolo particolare.
Posai lo sguardo sull’armadio ancora aperto e scorsi il particolare mancante al mio abito: la cravatta.
Afferrai quel pezzo di stoffa nera e cominciai a rigirarla, in cerca del verso da cui cominciare a indossarla.
- Cosa ne pensi? – la voce di Ilaria mi distolse dalle mie riflessioni su come indossare una cravatta. Rimasi senza parole: era bellissima. Indossava un abito color porpora senza spalline che si stringeva intorno al petto, per poi ricadere  morbido e fluttuante lungo i fianchi e le gambe.
- Sei incantevole – riuscii a dire.
Il suo viso sembrò illuminarsi, mentre roteava su se stessa. I suoi capelli erano raggruppati in uno chignon impeccabile che era opera di una dei migliori parrucchieri venuto a farci visita pochi minuti prima.
- Ce la fai con quella? – chiese indicando la cravatta.
- Certo! – risposi senza neanche riflettere. Lei, rassicurata, tornò nella camera adiacente della suite di Los Angeles. Miley e Liam avevano fatto in modo che tutti gli invitati risiedessero in un unico hotel, così da poter partecipare al matrimonio e trascorrere qualche giorno in California.
Ripresi ad armeggiare con la cravatta, ma dopo vari minuti ero ancora al punto di partenza.
- Ilaria… - la chiamai in cerca d’aiuto. Il suo viso fece capolino dalla porta ed io sorrisi imbarazzato sollevando la cravatta.
Lei mi guardò con rimprovero, ma capii stava trattenendo un sorriso – Com’è possibile che Harry Styles, il grande cantante dei One Direction – cominciò a dire – che viaggia tutto il mondo in lungo e in largo, non sappia allacciarsi la cravatta? – terminò.
- Di solito provvede Liam – mi giustificai guardando il suo bellissimo viso molto vicino al mio.
- Liam? Poveretto! Non immagino come sia allacciare la cravatta di quattr… - Non la lasciai terminare la frase. Avendola così vicina, non riuscii a trattenermi: sollevai il suo viso delicatamente e la baciai. L’avevo presa di sorpresa e questo rendeva il tutto molto più eccitante.
Quando la lasciai, liberai la cravatta dalla presa delle sue mani e feci un nodo perfetto.
Lei sollevò un sopracciglio, capendo che era stata tutta una messa in scena – Se volevi un bacio bastava chiedere! – disse sorridendo.
- Così è molto più divertente – risposi tornando a fare combaciare le nostre labbra.
 
 

Ilaria

- Congratulazioni agli sposi! – Io e Meg eravamo strette nell’abbraccio di Miley che, con un sorriso enorme, stava pazientemente salutando tutti gli invitati alla cerimonia. Finalmente era arrivato il turno della comitiva degli One Direction, che comprendeva la band e le relative accompagnatrici, a fare gli auguri agli sposi.
Finalmente, dopo esserci congratulati per la centesima volta per il matrimonio, ci incamminammo verso l’enorme villa, dove si sarebbe tenuta la festa post-cerimonia.
Tutto sembrava filare liscio come l’olio, ma dentro di me nutrivo qualche piccola preoccupazione.
Dei miei ex avevo incontrato Nick e Roshon, ma dalle rispettive rotture era passato moltissimo tempo e ci eravamo sempre un po’ tenuti in contatto.
Il mio timore era Cody. Avevo paura di incontrarlo e che potesse dire qualcosa sulla mia vita privata, o, peggio, su Harry.
Non volevo creare problemi a Miley.
Un braccio mi circondò i fianchi – Tutto bene, tesoro? – anche solo la presenza di quel ragazzo riccio allontanò i pensieri negativi. Vicino a lui mi sentivo protetta e sicura.
Gli sorrisi e insieme ci incamminammo dentro la villa.
 
 

Meg

Presi un altro sorso di punch dal mio bicchiere e tornai a guardarmi intorno nella stanza piena di gente che, dopo la cena, chiacchierava allegramente.
Passai in rassegna tutta la stanza, ma di Niall nemmeno l’ombra. ‘- Torno subito -’ aveva detto, peccato che fosse sparito da più di quindici minuti senza fare parola su dove andasse.
‘Tranquilla Meg. Non è scappato il più lontano possibile da te… Sarà andato a prendere una boccata d’aria…’ o almeno speravo.
Fra la folla scorsi Ilaria e Harry che parlavano sorridenti con un’altra coppia a me sconosciuta. Erano tanto dolci insieme. Certe volte li invidiavo: loro erano tanto felici e innamorati… mentre me ne stavo lì con un bicchiere di punch in mano ad aspettare che Niall ricomparisse magicamente.
- Non pensi che Harry sia tremendamente sexy con quello smoking? – sussultai sentendo una voce rivolta a me. Di fianco a me, una ragazza dai capelli rosso fuoco osservava Harry come se volesse saltargli addosso da un momento all’altro. Riconobbi presto quella rossa in preda agli ormoni: Bella Thorne. Non avevo mai avuto occasione di conoscerla a pieno, ma non era mai stata nella lista delle mie simpatie.
- Peccato per quella sgualdrina con lui… Secondo te posso trovare un posto, dove appartarmi con lui? In modo da stare lontani da quella biondina… - rimasi allibita. Non ero esattamente la persona più conosciuta di Hollywood, ma tutti sapevano che ero la migliore amica di Ilaria. E lei aveva osato chiamarla ‘sgualdrina’ e ‘finta bionda’?!
Mi trattenni dal saltarle addosso e strapparle addosso tutti i capelli che aveva in testa.
- Oh giusto, tu sei la sua amichetta! – disse lei guardandomi dall’alto in basso, quasi con disgusto – Dov’è il tuo accompagnatore? – chiese poi con tono di sfida.
Trattenni tutta la collera che pian piano stava crescendo in me. Quella ragazza aveva toccato un tasto molto delicato.
- Arriverà. È dovuto assentarsi per un momento. – dissi cercando di essere gentile.
- Ah davvero? Perché Niall qui non si vede… - disse indicando la stanza e cominciando a scrutare gli invitati – E non c’è neanche Demi… - concluse rigirando il coltello nella piaga.
Cominciai a cercare la cantante fra gli invitati. Cavolo… Quella ragazzina aveva ragione. Né Niall né Demi erano presenti.
‘Tranquilla Meg, vuole solo farti entrare in soggezione. Respira…’ Cercai di tranquillizzarmi.
- Mi dispiace molto, ma mentre cerchi il tuo accompagnatore, vado ad abbordare il ragazzo della tua amichetta! – disse facendo per andarsene, ma io la fermai prima. Volevo impedire che potesse anche solo avvicinare a Harry e farle capire che non poteva permettersi di trattarci così – Senti, Bella. Non so cosa credi, ma non ti devi permettere di chiamare Ilaria ‘sgualdrina’ o ‘finta bionda’, e non provare a fare allusioni sulla fedeltà di Niall, o la pagherai cara. – lei mi guardava con le sopracciglia aggrottate e non sembrava volermi prendere seriamente.
Ignorandomi, tornò a guardare Harry, sorridendo beffarda.
Ero in preda alla collera e non riuscivo più controllare le mie azioni o i miei pensieri. Vedendola intenzionata a ripartire alla carica, strinsi bene il mio bicchiere di punch e le tirai il contenuto addosso. Tutto il liquido rosso colò sui suoi capelli rossi e sul suo viso – E non ti azzardare ad avvicinarti a Harry! – dissi sorridendo soddisfatta.
Detto ciò mi feci spazio fra la folla e buttai il bicchiere in un cestino.
Scorsi fra la folla la testa della mia amica e senza esitare mi diressi verso di lei.
- Se fossi in te, terrei Harry lontano dalle ragazzine arrapate… - dissi non appena le fui di fianco.
Lei mi guardò interrogativa, per poi volgere gli occhi a Harry mentre parlava con vari amici maschi, fortunatamente.
- Bella Thorne ha puntato Harry e dice di volersi ‘appartare’ con lui – spiegai mimando le virgolette.
Ilaria alzò un sopracciglio e guardò verso i bagni, dove probabilmente ora si trovava Bella per ripulirsi – Deve solo provarci… - mormorò.
- L’ho già sistemata io. – dissi. La mia amica di guardò sorpresa – Le ho versato un po’ di punch giusto per tenerla lontana dal tuo ragazzo… -
Ilaria rise – Grande, Meg! –
Nonostante cercassi di sembrare tranquilla e rilassata, la ragazza accanto a me si accorse della mia tensione e prima che potesse fare domande, parlai – Quella… Quella lì mi ha fatto notare che dalla sala mancano sia Niall che Demi e… Lo so che Niall non è il tipo da tradimenti, ma… Ho paura, Ila… - dissi cercando i suoi occhi, che ora si guardavano intorno preoccupati.
Quando tornò a guardarmi, mi prese per le spalle e, scuotendomi, disse: - Meg, non devi preoccuparti! È vero: Demi e Niall non sono qui, ma non vuol dire che siano insieme! – Io la guardai sempre più preoccupata – Respira, Meg. Ora vai in bagno, ti rilassi e poi lo cerchiamo insieme, okay? –
Io feci un respiro profondo e annuii.
Lei riusciva sempre a farmi sentire protetta e forte. Non avrei potuto chiedere amica migliore.
La abbracciai e m’incamminai verso i bagni più vicini.
 

Ilaria

Guardai Meg mentre si faceva spazio fra la folla. Era tanto preoccupata per il piccolo Horan… Tutto per colpa di quella Bella. Avrebbe fatto bene a non capitarmi a tiro, o un bicchiere di punch in testa sarebbe stato solo l’inizio.
Avevo alleviato le preoccupazioni di Meg, ma non le mie. Non avevo ancora visto Cody, ma qualcosa mi diceva che non mi sarei dovuta rilassare troppo presto.
Mentre mi guardavo intorno per osservare meglio l’aspetto della sala in cui mi trovavo, una voce mi riscosse dallo scrutare i quadri sulle pareti – Lo sai che non mi piace che indossi i tacchi alti. –
Mi si gelò il sangue nelle vene. La voce che mi aveva parlato non era una voce qualunque, era la sua voce.
Mi voltai e i miei occhi incrociarono un paio di iridi fredde come il ghiaccio che in quel momento mi stavano osservando beffarde.
- Ciao Ilaria. – Cody mi salutò, la prima volta da quando mi aveva sbattuta fuori casa.
- Ciao Cody – risposi inespressiva.
Ci fu un momento di silenzio poi la sua voce tornò, quasi più nitida di poco prima - Vedo che te la passi bene – disse senza avvicinarsi a me e rimanendo sempre a qualche metro di distanza – Harry Styles, giusto? – chiese inclinando leggermente la testa e socchiudendo gli occhi fino a quando non furono delle fessure.
Io annuii, senza proferire parola.
- E dimmi: con lui sei felice? – il suo tono di voce sembrava curioso, ma io riuscii a capire che aveva altri fini.
- Sì… - dissi, sfumando la voce involontariamente.
Lui rise, ma non era una risata spontanea, perché subito dopo si rabbuiò – Non ti farà mai felice come lo eri con me. – affermò guardandomi serio. Quanto si sbagliava. Io con lui non ero stata felice, mentre con Harry ero me stessa e mi sentivo amata – Io non ti ho mai tradita. – affermò poi.
- Lui non mi ha tradita. – questa volta la voce mi venne fuori decisa. Non sopportavo che insultasse Harry: quella fra me e Cody era una questione che avremmo dovuto risolvere da soli.
La sua risata tornò fuori, più finta che prima – Ah no? E le foto con quella modella di qualche settimana fa? Come me le spieghi? –
- Mi ha assicurato che non è successo niente fra lui e Cara. – mi sentivo piccola e indifesa contro di lui. Quel tono beffardo e freddo riusciva a mettermi in soggezione.
- Ne sei sicura? – pian piano si avvicinò a me, fino ad accostare la sua bocca al mio orecchio. Quando parlò la mia schiena fu percorsa da un brivido – Scommetto che ha usato la scusa dell’alcool e della tua lontananza… -
Il senso di freddo che provai non era solo dovuto al suo soffio sul mio orecchio, ma anche al senso d’insicurezza e dubbio che mi aveva fatto crescere dentro.
Aveva ragione: Harry si era giustificato così ed io mi ero fidata quasi ciecamente. Ma ora tutto sembrava improvvisamente non avere senso. Scossi la testa, sia per allontanare quei pensieri, sia per allontanare lui dal mio viso: era troppo vicino per i miei gusti.
- Quel ragazzino ti dà fastidio, Ilaria? – non fui mai più felice di sentire la voce di Zayn.
Cody si allontanò immediatamente da me alzando le mai, in segno di resa.
Vidi dietro di me Zayn, Liam e Louis, che, grazie al cielo, mi avevano visto in difficoltà ed erano venuti a soccorrermi.
Indietreggiai, affiancandomi ai tre ragazzi.
Il braccio di Zayn mi circondò le spalle in segno di protezione ma Cody sorrise malizioso a quel gesto – Non ti accontenti di uno solo? Te la fai con tutta la band? – chiese indicando Zayn con un cenno – Sei proprio una puttanella. –
Quelle parole mi colpirono il petto, ancora più forte di quelle che riguardavano Harry.
Io e Cody non avremmo mai fatto pace: lui era ancora troppo arrabbiato con me. Lui non mi aveva mai amato veramente: aveva sempre avuto bisogno di qualcuno affianco per non sentirsi inferiore. Ora capivo tutto. Ogni mio momento con lui era stato sbagliato. Lui non riusciva ad accettare che fossi andata avanti, mi credeva una poco di buono.
- Simpson non provare a rivolgerti così alla mia ragazza. –
Come un fulmine a ciel sereno la voce di Harry irruppe in quella che stava per diventare uno scontro fra Zayn e Cody, dopo l’ultima frase del biondo.
- Ecco che arrivano i rinforzi! – esclamò Cody ironico.
Nonostante la presenza del riccio lo irritasse ancora di più, ero più sollevata di averlo al mio fianco. Mi sentivo protetta con lui vicino.
- Non voglio creare problemi agli sposi. Ti conviene allontanarti o sarò costretto a chiamare la sicurezza. – il braccio del mio ragazzo mi circondò le spalle ed io strinsi la sua mano con tutta la forza possibile, per fargli capire del mio bisogno di lui.
- Me ne vado. – annunciò Cody – Ricordati cosa ti ho detto Ilaria. – terminò prima di allontanarsi.
Solo quando la figura di Cody scomparve tra la folla il mio cuore riprese a battere.
- Tutto a posto? – Harry mi prese il viso fra le mani e mi guardò con occhi preoccupati. Gli ero grata per non aver fatto degenerare la situazione: l’ultima cosa che volevo era creare disturbi a Miley.
Ci incamminammo verso l’uscita per prendere una boccata d’aria. La stanza era invasa dalle voci degli invitati, ma la mia mente continuava a sentire nella testa le parole di Cody.
‘Scommetto che ha usato la scusa dell’alcool e della tua lontananza.’
‘Sei proprio una puttanella.’
Guardai Harry al mio fianco che camminava apparentemente tranquillo. Mi ero fidata subito di lui: non avevo minimamente pensato che avesse potuto mentire a proposito di Cara. Eppure le parole di Cody mi rimbombavano nella testa come un allarme.
Mi fermai davanti a Harry, in modo da bloccargli la strada.
- Tu… Non sei andato a letto con Cara, vero? – guardai i suoi occhi verdi che mi osservavano confusi, sperando che i miei sospetti fossero solo una stupida preoccupazione causata dal ragazzo australiano.
Lui mi prese ancora il volto fra le sue grandi mani e rispose: - Io ti assicuro che non ti ho mai tradito e non lo farò mai. Sei tutto quello che ho sempre desiderato: non potrei mai permettermi di farti soffrire. – detto ciò mi lasciò un lieve bacio sulle labbra.
Mi sentivo veramente in colpa. Come avevo potuto dubitare di lui?
- Scusa…. – sussurrai – Non avrei mai dovuto chiedertelo. –
Mi strinsi fra le sue braccia, decisa a non lasciarle mai.
 

Meg

Mi bagnai le tempie, stando attenta a non far sbavare il trucco. Osservai la mia immagine riflessa nello specchio del bagno.
‘ Tranquilla, Meg. Troverai Niall.’
Feci qualche respiro profondo, pronta a uscire e andare in cerca di quello che era il mio accompagnatore.
Doverlo chiamare accompagnatore mi sembrava una forzatura: volevo che lui ricambiasse i miei sentimenti. Volevo essere per lui ciò che Ilaria era per Harry.
Aprii la porta del bagno e, mentre uscivo, una coppia di ragazze mi passò davanti ridendo, seguite poco dopo da alcuni ragazzi. Osservai da dove venivano e notai in fondo al corridoio una porta a vetri che dava sul giardino.
Pensandoci bene, quello era uno dei pochi posti in cui non avevo cercato Niall.
Mi diressi verso la porta e la spalancai, guardandomi intorno. Lievemente al spostato dalla porta c’era la figura di un ragazzo poco distinta nel buio della sera.
Il ragazzo stava fumando.
Mi avvicinai lentamente a lui e potei distinguere i suoi capelli biondi. Quando sentì qualcuno avvicinarsi, voltò lo sguardo verso di me, facendo incontrare i nostri occhi. Quel ragazzo era Niall.
Appena mi vide buttò a terra la sigaretta e la pestò con un piede.
- Ciao Meg! – disse preso di sorpresa.
- Ciao Niall… - risposi incolore. Nonostante fossi felice di averlo ritrovato, non capivo perché avesse cercato di nascondere l’evidenza: non lo avrei scaricato per il vizio del fumo.
- Cosa ci fai qui? – chiese ancora, cercando di evitare le mie possibili domande.
- Ti stavo cercando. - risposi incrociando le braccia al petto. – Sei sparito da un po’… -
Lui si portò una mano dietro la testa, imbarazzato e dispiaciuto – Hai visto tutto, vero? – chiese infine, rassegnato.
- Sì… - risposi – Non capisco perché tu non me l’abbia detto… Non ti avrei giudicato per un semplice vizio. –
- Lo so che tu sei diversa… - si scusò – Ma le persone tendono a giudicarmi per questi piccoli particolari e ho preferito non dirtelo… - sospirò – Ma neanche fartelo scoprire così ha migliorato la situazione, giusto? –
Io scossi la testa. – Se ricominciassimo? – chiese.
Io aggrottai le sopracciglia: cosa intendeva?
Mi porse la sua mano – Io sono Niall Horan. Sono un cantante e ogni tanto fumo una sigaretta. Potrai accettarmi anche così? – chiese speranzoso.
Io risi capendo le sue intenzioni – Io sono Meg. Sono una modella e penso che potrò accettarti anche così! – risposi stringendogli la mano.
Appena le nostre mani si toccarono, lui mi attirò a sé e, avendomi a pochi centimetri dal suo viso, mi guardò attentamente negli occhi. Sentivo il suo respiro sul mio viso e sapeva leggermente di tabacco, ma non mi dava fastidio, anzi, sembrava quasi piacevole.
- Mi sono dimenticato di dirti che credo di non aver mai visto una ragazza bella quanto te. –
Dette queste parole, prima ancora che potessi arrossire, mi baciò, lasciandomi letteralmente senza fiato.
 

Ilaria

Mi lasciavo cullare dolcemente dalla musica e dalle sue braccia.
Come ogni matrimonio che si rispetti, gli sposi stavano ballando un lento al centro della pista da ballo, mentre molte altre coppie li circondavano.
Dopo aver supplicato Harry di ballare con me, mi ero ritrovata stretta fra le sue braccia mentre ondeggiavamo sulla pista da ballo.
La musica sfumò e molte persone si allontanarono e anche Harry sembrava volersene andare, ma io lo fermai stringendolo maggiormente a me – No, rimani qui… - mormorai affondando il viso nel suo petto.
- Ma non c’è neanche più la musica – si lamentò lui ridendo.
- Canta tu per me – proposi senza sollevare la faccia.
Lo sentii sbuffare, ma subito dopo sentii le sue labbra avvicinarsi al mio orecchio e cominciare a cantare:
Lean in when you laugh, 
We take photographs 
There’s no music on 
But we dance along 

Risi sentendo quei versi fin troppo conosciuti. Alzai lo sguardo e sorridendo presi a cantare:
Never felt like this before-ore 
Are we friends or are we more? 
As I’m walking towards the door 
I’m not sure. 

Insieme cominciammo a intonare il ritornello:
But baby if you say you want me to stay 
I’ll change my mind 
Cause I don’t wanna know I’m walking away 
If you’ll be mine 
Won’t go, won’t go 
So baby if you say you’ll want me to stay, stay for the night 
I’ll change my mind. 

Le nostre voci si unirono e sembrava fossero fatte per mescolarsi e formarne una unica.
Mentre cantavamo insieme, pensai come quella canzone rispecchiasse il nostro futuro: avremmo avuto qualche settimana da passare insieme, poi il Take Me Home Tour sarebbe cominciato e io sarei andata a girare un film negli Stati Uniti. Saremmo dovuti stare lontani per due mesi. Non riuscivo a pensare a come avrei potuto resistere tanto tempo lontano da lui.
Mi strinsi al suo petto, quasi cercassi di non farlo andare via.
But baby if you say you want me to stay 
I’ll change my mind 

Sentii la sua voce nuovamente vicina al mio orecchio mentre pronunciava quei versi tanto reali. Sussurrandomi quelle parole cercava di farmi capire quanto il mio dolore fosse ricambiato.
Risollevando lo sguardo, gli accarezzai la guancia – Noi ce la faremo, supereremo anche quest’ostacolo. –
Gli lasciai un lieve bacio sulle labbra – Ti amo e questo batte ogni lontananza, ogni film e ogni tour. Ricordalo, sempre. –



 

AUGURI ZAYN!!!!




Salve bella genteeeeeeeeeeeee
Chiedo scusa in anticipo per il capitolo letteralmente chilometrico!
Ma pubblicandone metà mi sembrava di rovinare la magia di questa festa matrimoniale... 
:D Spero non vi siate annoiate a leggerlo! lol
Ho messo il punto di vista di Meg e spero di averlo reso bene
MEG E NIALL!
quanto li adoro!
Non sono dolcissimi? sisi lo sono!
spero vi piacciano come coppia perchè a me piacciono tantissimo!
bene bene
è comparso CODY!  .O.
e ha creato qualche piccolo problema!
Cody è geloso di Harry....
rivedremo Cody fra un bel po' u.u 
quindi non vi preoccupate !
bene... 
ora me ne vado e spero che questo papiro vi sia piaciuto!
ci sentiamo presto bellezze ricordate che vi A M O ;)
baci baci


 



questo video è meraviglioso! :')

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Capitolo 13
*** Back in Italy ***


  




Back in Italy

 

They can't take what's ours 
(Taylor Swift, Ours)

 

Ilaria

- Crede in qualche religione per cui non può mangiare la carne? – aggrottai le sopracciglia sentendo quella domanda di mia madre al telefono. Mi sollevai dal letto sul quale ero sdraiata e guardai l’armadio spalancato nel tentativo di scegliere cosa portare in vacanza in Italia.
- No, mamma. Harry non ha problemi con il cibo… - risposi alzandomi e avvicinandomi alla valigia aperta a pochi passi da me.
- È vegetariano? – nonostante Harry ed io saremmo arrivati solo il giorno dopo, lei e mia nonna si stavano preparando per il pranzo in cui avrei presentato Harry alla famiglia. Dire che ero terrorizzata era poco.
 - No –
- Vegano? –
- No… - sospirai.
- Celiaco? –
- Mamma! – sbottai – Harry non avrà problemi con il cibo! Mangia di tutto e sarete perfetti. Non vi preoccupate! –
Non riuscivo a capire perché mia madre si preoccupasse tanto dell’alimentazione di Harry. Probabilmente credeva che impressionare un ospite con il cibo non lo avrebbe fatto scappare davanti all’esuberanza della nostra famiglia? Non credevo che avrebbe funzionato. O forse era solo rimasta traumatizzata dall’ultima volta in cui avevo presentato alla famiglia il mio ragazzo.
Ora che ci ripensavo era stato un vero e proprio disastro:  Lao, il modello giapponese con cui uscivo allora, si era abbuffato di pasta al pomodoro e il giorno dopo aveva avuto un’intossicazione alimentare, per poi scoprire di essere allergico ai pomodori… Dopo neanche un mese dal ritorno in America ruppe con me.
Dopo quell’episodio mia madre era sempre stata molto attenta a cosa dava da mangiare e a chi darlo.
- Scusa tesoro, ma sono ormai due anni che non ci porti un ragazzo in Italia e siamo molto nervosi! – si scusò mia madre.
La mia famiglia non aveva mai conosciuto Cody di persona, ma avevano sentito molto parlare di lui. Quando poi ci eravamo lasciati, non avevano esitato a sostenermi e a cercare di sollevarmi il morale. Avevo sempre adorato la mia famiglia per il loro sostegno nei miei confronti: per mia madre avere una figlia appena maggiorenne che lasciava la patria natale per andare a sfondare a Hollywood non è mai stato semplice, ma non ha mai ostacolato i miei sogni. Le ero molto grata per questo.
- Tranquilla, mamma. Ci vedremo domani. Un bacio! – attaccai la chiamata e ricominciai a fare la valigia.
- No, mamma, non è vegetariano! Niall mangerebbe tutto! – la figura di Meg entrò nella stanza, mentre al telefono rassicurava sua madre come io avevo fatto poco prima con la mia.
Risi pensando quanto le mamme fossero simili fra loro.
- Mamma, devo andare, ci vedremo domani! Baci! – Meg chiuse la chiamata e si buttò sul letto sfinita – Mia madre sta organizzando un pranzo degno della Regina Elisabetta! –
Risi ancora – Non dirlo a me! Credo che siano chiuse in cucina da almeno una settimana… -
- Dopo l’ultima volta hanno anche ragione! – disse lei ridendo.
Io le tirai un cuscino – Non è stato così tragico! – mi difesi ridendo.
Lei sollevò la testa e mi rivolse un’espressione sconvolta – Quel poveretto ha vomitato l’anima! –
In effetti, era stato abbastanza terribile come esperienza…
- Perché ti preoccupi per Niall? Mangia di tutto e ha un viso da angelo: non ci saranno problemi con i tuoi genitori! – dissi notando l’espressione leggermente tesa di Meg.
- È qui che sbagli! – rispose lei – Mio padre farà di sicuro il terzo grado a Niall, chiedendogli di tutto sulla sua vita privata e pubblica… E se lui scappasse via? – chiese lei visibilmente preoccupata.
- Tranquilla! Niall non scapperà. – dissi lasciandole un buffetto su una guancia – Piuttosto Harry resisterà a mia nonna e a tutte le sfilze di foto di famiglia che lo costringeranno a guardare? – chiesi ridendo.
Meg rise – Se resiste a quello, è il ragazzo perfetto! –
 
 
- Ma non c’è il sole! – Harry, guardandosi intorno all’uscita dell’aereoporto italiano, si tolse gli occhiali da sole e cominciò a guardarsi intorno deluso.
- Cosa credevi? Che in Italia ci fosse sempre il sole? È novembre anche qui, non solo in Inghilterra! – esclamai arrivandogli affianco con la valigia.
- Sento odore di pizza! – Niall sbucò alle nostre spalle seguito da Meg e cominciò immediatamente ad annusare l’aria in cerca di cibo – Sono in paradiso! – esclamò prendendo Meg per un fianco e stampandole un bacio sulla bocca.
Dovevo ancora abituarmi a vedere la mia amica con Niall, ma erano passate due settimane dal matrimonio e i due erano diventati ufficialmente una coppia.
Il fatto che l’angelo della band si fosse fidanzato aveva fatto felici i paparazzi, che si stavano radunando intorno a noi proprio in quel momento. Eravamo solo noi quattro per una piccola vacanza in Italia, ma dalla quantità di paparazzi sembrava che fosse presente la band al completo!
- Saliamo in taxi o verremo sommersi – osservai alzandomi il cappuccio della felpa e fiondandomi dentro l’auto fuori dall’aeroporto.
 
 

Harry

- Eccoci arrivati a casa Franchi! – Ilaria scese dalla macchina, che ripartì subito verso la casa di Meg, e mi guardò sorridente.
- Pronto a conoscere la mia famiglia non tanto normale? – chiese stringendomi la mano.
- Certo! – affermai deciso.
Lei sospirò e suonò il campanello. Non fece in tempo a rispondere al citofono che il cancello di villa Franchi si aprì spingendoci a entrare.
Mentre ancora camminavamo verso l’ingresso con le valigie in mano, dalla porta d’ingresso uscì una donna abbastanza alta e bionda come Ilaria. La donna, che data la somiglianza era probabilmente la madre di Ilaria, si precipitò sulla mia ragazza abbracciandola.
Le due rimasero abbracciate per molto tempo. Quando si staccarono, la donna cominciò a farle domande, ma io non capivo niente di quello che si stessero dicendo. Avevo sentito spesso Ilaria parlare in italiano con Meg e in aereo le avevo chiesto di insegnarmi qualche cosa basilare, ma in quel momento mi limitavo a starmene in disparte.
Ilaria si voltò verso di me e disse qualcosa d’incomprensibile indicandomi. La donna mi guardò e notai gli enormi occhi marrone, uguali a quelli della figlia, scrutarmi attentamente.
Si avvicinò a me ed io mormorai un – Ciao – cercando di avere la pronuncia il più possibile italiana.
- Ciao – rispose lei, sempre nella sua lingua.
Dopo si rivolse a Ilaria e disse qualcosa che naturalmente non capii, che però fece ridere la ragazza.
Sentii la porta d’ingresso spalancarsi e automaticamente mi voltai verso di essa.
Un gruppo di persone si guardava intorno e, quando mi scorsero, lanciarono un urlo di gioia.
Non feci in tempo a realizzare chi fossero, che si precipitarono verso di me parlando a voce alta, naturalmente in italiano, senza che io capissi nulla.
Due donne abbastanza anziane cominciarono a toccarmi la faccia e strapazzarmi le guance. Delle bambine cominciarono a cantare One Thing e saltare intorno a me, mentre una ragazza molto simile a Ilaria, ma con gli occhi azzurri, aveva cominciato a parlarmi in italiano. Insieme a loro due uomini molto simili, ma con minimo trent’anni di differenza mi avevano abbracciato e battuto il cinque almeno una ventina di volte. Imbarazzato dalla situazione, mi limitavo a ripetere –Ciao! – all’infinito, sperando che qualcuno mi salvasse.
La voce di Ilaria fece tacere tutti quanti. Non capivo cosa stesse dicendo, ma sembrava abbastanza imbarazzata e mi parse che stesse sgridando tutta la sua famiglia.
Appena ebbe finito di parlare, tutti i familiari si riversarono su di lei abbracciandola e strapazzandola come avevano fatto con me.
Finalmente, dopo il benvenuto iniziale, presero i nostri bagagli e rientrarono in casa.
Ilaria si avvicinò a me e cominciò ad accarezzarmi la guancia, accertandosi che quelle che probabilmente erano le sue nonne non mi avessero strappato anche la pelle – Mi dispiace… - disse guardandomi con aria di scusa.
Io sorrisi – Non ti preoccupare! – rassicurai – A parte le guance che non sento più, sono stati molto gentili e … rumorosi – conclusi ridendo.
Lei rise un po’ più rassicurata – Sei pronto ad affrontarli per cinque giorni? – chiese poi.
- Certo – risposi prendendole il viso fra le mani – Dobbiamo passare questi ultimi momenti insieme –
Mi faceva male ricordare la nostra imminente separazione e dalla sua espressione capii che lei provava lo stesso.
Volevo passare ogni singolo secondo rimanente con lei e la sua famiglia, anche se avrebbe significato perdere le mie adorate fossette!
Le presi la mano ed entrammo insieme nella villa, pronti per quei pochi giorni in famiglia.
 

Meg

Continuavo a tamburellare il piede a terra nervosamente senza riuscire a fermarlo.
A tavola regnava il silenzio. Niall mangiava e continuava a fare complimenti a mia madre per il pranzo, ma non si azzardava a guardare in faccia mio padre.
Tutti i membri della mia famiglia conoscevano benissimo l’inglese, quindi la lingua non era stata un problema. Il problema di quel momento era lo sguardo con cui mio padre guardava Niall da quando eravamo arrivati. Sembrava volesse incenerirlo con gli occhi.
- Sei inglese, Niall…? - mio padre finalmente aprì bocca.
- Horan. No, sono irlandese. – terminò il ragazzo seduto accanto a me.
Pregai che mio padre non cominciasse a interrogarlo, ma le mie suppliche non furono ascoltate.
- Anni? –
- Diciannove, signore. – rispose lui apparentemente tranquillo.
- Sei un cantante, giusto? – chiese mio padre abbassando gli occhiali sul naso.
- Sì… -
- Da quanto frequenti mia figlia? –
- Papà! – sbottai. Non feci in tempo a continuare che Niall afferrò la mia mano e mi guardò cercando di tranquillizzarmi. Ma io non volevo calmarmi: Niall era un ragazzo fantastico, avrebbe dovuto capirlo.
- Tesoro, forse è meglio se la smetti… - disse mia madre accarezzando il braccio di mio padre. Al contrario, mia madre si era praticamente innamorata di Niall.
Mio padre abbassò lo sguardo e mi sembro che serrasse la mascella.
- Ragazzo, puoi seguirmi fuori un attimo? – chiese poi guardando privo di espressione il mio fidanzato.
Niall mi strinse la mano e seguì mio padre sulla veranda.
Io guardai mia madre disperata.
- Tranquilla, è solo geloso! – mi rassicurò lei – Vai a sentire di cosa parlano – propose facendomi l’occhiolino.
Inizialmente mi rifiutai di andare a spiare la conversazione, poi la curiosità s’impadronì di me e non potei trattenermi.
Mi accostai alla porta socchiusa in modo da poter sentire mio padre parlare – Giovanotto, tu mi sembri un ragazzo a posto ma… Meg è sempre lontana ed io voglio assicurarmi che vicino a lei ci sia una persona affidabile. –
- Non deve preoccuparsi signore. – rispose Niall – Io voglio bene a Meg e non le farei del male, per nulla al mondo! –
Sorrisi per le parole del mio ragazzo. Non ero ancora abituata a lui, alla sua dolcezza e al fatto che fosse mio.
- Era quello che volevo sentire! – mi sporsi dalla porta giusto per vedere mio padre e Niall scambiarsi un abbraccio sincero. Mio padre era girato di spalle ma Niall mi vide e mi regalò uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
Prima di rientrare in casa gli mandai un bacio in aria che lui prese con una mano e per poi posarselo sulle labbra.
 

 

Harry

- Sei sicuro? Non sei obbligato, puoi restare ancora con i miei familiari se vuoi… - Ilaria si parò davanti a me, ostacolandomi il passaggio verso la sua macchina.
Io la guardai stupito – Perché dovrei rimanere ancora con le tue nonne? Io voglio conoscere i tuoi amici! – esclamai.
Lei storse le labbra – Non sono abituati a incontrare della celebrità… -
- Conoscono te! – risposi alzando le braccia.
- Sì, ma… È diverso! Io li conosco da prima di diventare famosa… -
Capivo benissimo che non volesse farmi sentire a disagio incontrando i suoi amici, ma ero sinceramente curioso di conoscere le persone di cui mi aveva tanto parlato.
- Ti prometto che se mi annoio te lo dico e andiamo via. – dissi cercando di convincerla.
Lei, rassegnata, si spostò lasciandomi entrare nell’auto.
Le scoccai un bacio sulla guancia sorridendo.
- Vedrai che andrà tutto bene! – lei per tutta risposta mugugnò, facendomi ridere.
Dopo dieci minuti circa di viaggio, arrivammo nel parcheggio di un bar, dove un gruppo di ragazzi ci stava già aspettando.
Ilaria ed io scendemmo e con calma li raggiungemmo.
Appena la videro, un gruppetto di ragazze corse incontro a Ilaria per abbracciarla.
Le ragazze parlavano e parlavano, le indicavano i capelli e i vestiti. Naturalmente erano italiane ed io capivo poco e niente di ciò che dicevano.
Ilaria poi m’indicò e le ragazze si avvicinarono a me. Ebbi l’impressione che, non appena sorrisi, stessero arrossendo.
Io strinsi la mano cordialmente a tutte, poi raggiungemmo gli altri ragazzi del gruppo.
Ilaria cominciò ad abbracciare e baciare tutti quanti, ma a me non dava molto fastidio: sapevo che erano suoi amici, non ero preoccupato. O almeno non lo fui fino a quando un ragazzo biondo molto alto non si avvicinò a lei.
Mi bastò uno sguardo per riconoscerlo. Lui era il ragazzo con cui la mia ragazza aveva scattato le foto per farmi ingelosire.
Sapevo che erano solo amici e che fra loro non era successo niente, ma sarei stato più tranquillo se quel ragazzo fosse rimasto a dieci metri di distanza dalla mia fidanzata.
Strinsi la mano anche a loro, lanciando un’occhiataccia al biondino.
Ilaria avvertì la mia tensione e mi prese la mano, quasi per calmarmi.
Insieme ci dirigemmo nel bar. Si prospettava un pomeriggio veramente lungo.
 
- La prossima volta rimango con tua nonna… - dissi entrando finalmente in macchina e sbattendo la portiera.
Ilaria rise – Non è stato così disastroso! – disse.
Io la guardai in cagnesco, scatenando di nuovo la sua risata – Okay è stato un disastro! –
Dire che era stato un disastro era dire poco.
- Che cosa è stato peggiore? Che non riuscissi a capire niente di quello che dicevate o che sono stato letteralmente assalito da un gruppo di ragazzine nel bar? O che le tue amiche mi abbiano detto esplicitamente che odiano la mia musica? – chiesi acido ricordando come mi avevano insultato senza che io potessi capire nulla e come Ilaria si fosse sentita in imbarazzo nel dirmelo.
Intanto lei non smetteva di ridere… Nonostante non ci fosse niente di divertente!
- Oh aspetta! Ho io la parte migliore! – continuai – Il tuo amichetto che non ti staccava gli occhi di dosso da quando me l’hai presentato! – conclusi guardandola.
Lei smise di ridere e mi guardò.
- L’hai riconosciuto? – chiese titubante.
- Certo! Ma non credevo che fosse così interessato a te… - risposi serrando i pugni.
Lei si passò una mano fra i capelli appoggiandosi al volante dell’auto ancora ferma.
- Mi dispiace di averti messo in una situazione così imbarazzante… - disse poi – Ma fra me e Francesco non c’è niente. –
Io tenevo lo sguardo basso – Io amo solo te. – concluse prendendomi la mano.
Sollevai lo sguardo, incrociando i suoi occhi sinceri.
Non riuscivo a farla stare male, ma ero molto geloso.
- Anche io ti amo, ma … Sono geloso! – mi giustificai.
Lei sorrise e mi attirò a sé – Sono onorata di avere tutte queste attenzioni da parte sua, Styles… - mi lasciò un bacio delicato sulle labbra e non riuscii più a trattenermi: la attirai a me e face combaciare le nostre labbra ancora e ancora.
Come avrei resistito due mesi lontano da lei? Sarei impazzito.
- Prometti una cosa, però. – dissi.
Lei mi guardò interrogativa – La prossima volta che incontri i tuoi amici mi costringerai a restare in casa! -



 

Saaaaaaaaaaalve people!
Eccomi qui (ancora)
Cosa pensate del capitolo?
Sinceramente? A me non piace per niente...
Lo so che non succede niente, ma ci tenevo a far andare almeno una volta Niall e Harry in Italia lol
Dal prossimo capitolo si dovranno separare per il Tour :(
pooooi... vedrete cosa succederà ;))
Spero che continuiate a leggere, recensire, seguire ecc
Vi ringrazio infinitamente per quello che fate!
Io vi ADORO.
POsso chiedervi quali sono i vostri personaggi preferiti? Sono curiosa u.u
bene ora me ne vado :D
baci baci e lasciatemi un commentino, please :)
baci baci belle


Ciao anche a te, Harry

Se volete su twitter sono johnnyaddict (https://twitter.com/johnnyaddict)

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Capitolo 14
*** Letters to you ***



 

Letters to you



 

Ilaria

Stesso aeroporto, stesso abbraccio, lui che partiva, io che rimanevo a Londra.
Respirai profondamente, ispirando a pieno il suo profumo in modo che mi rimanesse almeno quel ricordo nei due mesi di lontananza che ci aspettavano.
Non volevo piangere, eppure sapere di non poterlo più stringere a me in quel modo mi stava distruggendo.
- L’aereo per Madrid è in partenza, si pregano i passeggeri di prepararsi al decollo –
Maledetto autoparlante. Mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo di quasi due mesi, anche se questa volta non sarebbe finita come l’ultima.
Lo strinsi ancora più a me, mentre lui affondava il viso fra i miei capelli.
- Scrivimi tutti i giorni – mormorai, cercando di mostrarmi forte.
Lo sentii annuire. – Non importa che ora sia, tu chiamami ugualmente ed io ti risponderò – disse lui.
Sollevai il volto dalla sua spalla per guardare un’ultima volta quelle iridi verdi. Come avrei fatto a svegliarmi senza il suo sorriso ad augurarmi il buongiorno. Come avrei potuto camminare per la strada senza tenere la sua mano stretta nella mia? Avrei resistito tutto quel tempo senza lui al mio fianco a farmi forza?
Mi sollevai sulle punte dei piedi e lo baciai. Assaporai per quanto possibile le sue labbra, nonostante la voce gracchiante dell’autoparlante continuasse a disturbarci.
Quando ci staccammo, lui si allontanò poco da me e, sorridendo, si tolse la camicia, rimanendo solo in maglietta a mezze maniche.
- Prendila – disse – Mi sentirai più vicino. –
Strinsi fra le mani quell’indumento e, avvicinandomelo al viso, sentii il suo profumo invadermi le narici.
Gli sorrisi e strinsi Harry a me ancora, per l’ultima volta.
Non disse più nulla, ma, lasciandomi un ultimo bacio sulla fronte, si allontanò verso Niall che lo aspettava di fianco al check-in.
Rimasi lì, immobile, a guardarlo sparire dietro le porte scorrevoli dell’imbarco, stringendo a me la sua camicia.
Un braccio mi circondò le spalle – Come ti senti? –
Meg cercava di rassicurarmi, ma nemmeno lei era dell’umore giusto per consolarmi, dato che il suo ragazzo era partito col mio.
Mi strinsi a lei – Ce la faremo… - mormorai guardando i suoi grandi occhi ambrati.
- Sì… - rispose lei – dopotutto sono solo due mesi, no? –
Solo due mesi…
Inspirai decisa e insieme alla mia amica ci incamminammo verso l’uscita, pronte ad affrontare tutto quel tempo da sole.

 

Hey there Delilah 

What's it like in New York City? 

I'm a thousand miles away 

But girl, tonight you look so pretty 

Yes you do 

Times Square can't shine as bright as you 

I swear it's true 
(Hey There Delilah, Plain White T's)

 

 

 

 
15 Novembre 2012
Madrid

 Ciao tesoro,
Io e i ragazzi siamo ancora a Madrid e ci stiamo per imbarcare. Siamo diretti a Parigi!
Che cosa fai tu di bello?
Ti amo,
Harry 

 
 
 

20 Novembre 2012
Los Angeles
 
Ciao amore,
Come stanno andando i concerti?
Io sono arrivata a Los Angeles per girare il film!
Ti avevo parlato di quel ruolo per cui avevo fatto il provino, vero?
Ora stiamo girando le prime scene qui, ma presto ci sposteremo a New York.
Indovina chi è il coprotagonista? Josh Hutcherson!
Ci sentiamo presto, amore.
Attento a non farti rapire dalle fan ;)
Ti amo,
Ilaria xx

 

Harry

Josh Hutcherson. Coprotagonista. ‘Sono così emozionata di poter lavorare con lui!’
Nonostante fossi abituato al fatto che Ilaria avesse dei colleghi maschi, quel Josh mi dava già fastidio.
- Che cosa guardi, Harry? – sobbalzai sentendo la voce di Niall alle mie spalle.
- Una mail che mi ha inviato Ilaria… - dissi tornando con gli occhi rivolto allo schermo del computer.
- E perché quello sguardo truce? – chiese lui.
- Sta girando un film e avrà un… “Coprotagonista” – dissi mimando le virgolette.
- E quindi sei geloso? – disse sorridendo.
Io lo fulminai con lo sguardo – No – risposi – Voglio solo che quell’americano stia a due metri di distanza dalla mia ragazza. – conclusi irritato.
- Harry non preoccuparti! – disse dandomi una pacca sulla spalla – è un’attrice, è il suo lavoro! Non succederà niente. –
Mi rilassai un poco, ma rimanevo perplesso nel leggere tutto quell’entusiasmo verso quel Josh…
Niall era stato molto gentile a consolarmi, ma lui aveva poco di cui preoccuparsi: Meg sarebbe arrivata nel giro di due giorni per vederlo, dato che non aveva impegni.
Tornai a guardare il monitor e digitai una risposta alla mia ragazza.
 

 23 Novembre 2012
Praga
 
Ciao tesoro,
Sono contento che tu abbia un buon collega.
Qui va tutto benissimo !
Divertiti e ci sentiamo presto.
Mi manchi tanto
Ti amo
Harry xx

 
 

 

Ilaria 

Era una mia impressione o quella risposta molto frettolosa avrebbe dovuto farmi preoccupare?
Rilessi all’infinito quella mail, l’ultima delle tante che ci eravamo mandati.
Sono contento che tu abbia un buon collega.
Era geloso? Istintivamente un sorriso mi comparve sul volto. Era geloso di me e Josh? Mi faceva sempre piacere ricevere quelle attenzioni da parte sua, anche se esagerate.
La porta del mio camerino sbatté improvvisamente.
Io sussultai e mi affrettai a chiudere il computer.
- Ciao, bellissima – alle mie spalle una voce calda vi avvicinò lentamente.
- Ciao Josh… - sospirai, un po’ contraddetta.
Ero entusiasta di poter lavorare con lui, ma avevo notato troppe attenzioni da parte sua: mi stava sempre appiccicato, usava nomignoli inappropriati e, soprattutto, odiava sentirmi parlare di Harry.
Era successo poche volte, ma ogni volta che l’argomento cadeva su di lui si rabbuiava o cominciava a rispondermi in malo modo. Da quando avevamo cominciato le riprese, cercavo di evitare di parlarne.
- Cosa fai, tesoro? – eccolo un altro soprannome che odiavo.
- Niente… - mormorai.
- Lo so che stai facendo qualcosa – soffiò sempre più vicino al mio orecchio. Un’altra cosa che odiavo di Josh era che non rispettava i miei spazi: cercava sempre contatto fisico, mentre io cercavo di allontanarlo. Non che mi facesse ribrezzo, ma non volevo che qualche foto fosse interpretata in modo sbagliato.
- Leggevo le mail di Harry – risposi allontanandomi da lui.
Come sospettavo, socchiuse gli occhi a delle fessure – Non mi piace quell’inglese… - disse poi.
Io lo guardai incredula – è il mio fidanzato, non deve piacere a te. – risposi con un pizzico di acidità.
Lui sembrò capire di aver esagerato. Si avvicinò a me e mi scostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio – Scusa, tesoro. Ho sbagliato… Non dobbiamo litigare, non sarebbe produttivo per il film, non credi? – chiese assumendo un’espressione da cucciolo.
Io sorrisi – Hai ragione –
- La tua felicità è la mia, dolcezza – disse, mentre il suo viso s’illuminava in un bellissimo sorriso. In fondo era un ragazzo dolce, ma stare in sua compagnia non era minimamente paragonabile a quella di Harry.
Harry. Mi mancava davvero tanto. Era passato poco tempo rispetto a quello che ancora ci separava, eppure sembravano essere passati degli anni.
- Ti aspetto sul set – Josh mi risvegliò dai miei pensieri e uscì dalla stanza.
Una volta sicura che fosse lontano, riaccesi il computer e risposi a Harry.
 

25 Novembre 2012
Los Angeles
 
Ciao amore
Sono contenta che i concerti vadano bene
E che tu sia felice per il mio lavoro.
Non preoccuparti per Josh ;)
Per me ci sei solo tu!
Scrivimi presto
Ti amo
Ilaria
 

 
Cliccai invio e aspettai che la mail arrivasse ovunque Harry si trovasse in quel momento.
Non vedevo l’ora di poterlo riabbracciare. Ogni notte immaginavo di averlo vicino, oppure passavamo la notte al telefono aspettando che l’altro si addormentasse e cercando di non pensare a quanto fossimo lontani.

Sopirai e uscii dal camerino, diretta al set dove Josh mi stava aspettando.



 



Quanto amo questo ragazzo? Tanto, fidatevi!
Lo so che magari può non sembrare per il ruolo che gli ho dato, e soprattutto per quello che ricoprirà, ma...
Io lo A M O
quindi non pensiate che voglia offenderlo... mi sembrava uno degli attori più adatti per questo ruolo lol
Bene..
CIAAAO belle come state?
Io tutto bene, dai
il capitolo sinceramente mi fa pena per quanto è brutto però credo (e spero) che il prossimo sarà migliore...
Voglio ringraziare la mia amica Beatrice (@overwejght) per il banner! 
Lo abbiamo fatto 'insieme'
nel senso che lei lo faceva e io finivo la versione di latino LOL
aahahhaahaha 
comunque grazie bella, è stupendo ;)
bene spero che dopo questo capitolo merdoso non mi abbandoniate :D
prometto che il prossimo sarà più bello 
e sarò più puntuale :D
vi adoro! 
grazie a tutte quelle che leggono/recensiscono/mettono fra preferiti, seguite e ricordate
vi A M O
bene ora me ne vado e vi lascio con le gifsssss di Harold ;))



Mi sono praticamente uccisa cercando queste gifss
Harry sei meraviglioso



cioè questo ragazzo venerdì compie 19 anni!
Io mi commuovo! :')


 ciao amore mio

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Capitolo 15
*** Finally back ***




Finally Back


 

You still have to squeeze into your jeans 
But you're perfect to me...  

(One Direction, Little Things)


 

 

Harry

20 gennaio 2013: -5 giorni al ritorno in Inghilterra.
22 gennaio 2013: -3 giorni alla fine del tour.
24 gennaio 2013: si torna a casa.


Tracciai una grande croce sul quadrato sul calendario. Finalmente il ventiquattro gennaio 2013 era arrivato. Finalmente avrei rivisto Ilaria. 


 

Ilaria

Continuavo a picchiettare con il piede a terra impazientemente. Guardai l’orologio: 16.30.
L’aereo di Harry sarebbe arrivato fra dieci minuti ed io ero ancora in casa ad aspettare che Danielle passasse a prendere me e Meg.
Ero impaziente di rivedere Harry. Erano passati due mesi ed io non lo avevo mai rivisto da quella giornata di metà novembre. C’eravamo sempre sentiti, ci addormentavamo al telefono e ci accompagnavamo durante i momenti di noia.
Nonostante fossimo fisicamente lontani, eravamo molto vicini. Avevamo fatto video chat per vederci, ma non era minimamente paragonabile a sentire il suo respiro sulla mia pelle, i suoi occhi su di me o la sua voce dal vivo. La sera del Madison Square Garden io ero in Giappone per le riprese del film, ma avevo guardato il concerto completamente filmato da Perrie in tempo reale. Poco prima che lui salisse sul palco lo avevo rassicurato per telefono e dopo mi aveva chiamato dicendo che aveva cantato pensando a me ed era andato tutto bene.
Quel ragazzo riccio mi era mancato tantissimo e non potevo più aspettare.
Eravamo rimaste d’accordo con le altre che sarebbe passata Danielle a prenderci, insieme a Eleanor e Perrie.
Finalmente il campanello suonò e Meg ed io ci precipitammo in strada.
- Ciao ragazze! – ci accolsero tutte in macchina e insieme arrivammo all’aeroporto.
Perrie intanto si teneva in contatto con Zayn per avvertirci dell’atterraggio.
Più ci avvicinavamo all’aeroporto più sentivo crescere l’agitazione. L’ultima volta che eravamo rimasti lontani al nostro ritorno avevamo trovato delle brutte sorprese, non volevo che andasse così ancora.
Entrammo nell’aeroporto e aspettammo l’avviso dell’arrivo dell’aereo.
Dopo qualche minuto, Perrie ci informò che erano appena atterrati. Aspettammo pazientemente di avere altre notizie.
I minuti passavano ed io credevo di non riuscire a resistere ancora per molto. Guardavo insistentemente l’uscita da dove arrivava sempre più gente, ma non avevo ancora riconosciuto nessuna capigliatura riccioluta.
- Niall! – un urlo di Meg mi fece sobbalzare. Mi voltai e vidi la mia amica stretta fra le braccia del suo dolce irlandese. Nonostante loro fossero riusciti a vedersi, a Meg era mancato tanto Niall, ed ero felice che fossero così innamorati.
Pian piano arrivarono tutti i componenti della band a salutarci e a ricongiungersi con le proprie fidanzate. Tutti tranne Harry.
Guardai l’uscita da dove erano arrivati gli altri, ma del mio ragazzo nemmeno l’ombra.
- Harry è stato trattenuto da alcune fan – spiegò Zayn, vedendomi spaesata.
Lo ringraziai e, titubante, mia avvicinai a una massa di ragazze accalcate all’uscita.
Erano accalcate intorno a un’unica persona, ma non riuscivo a vedere chi fosse. Un uomo robusto fece spazio tra la folla per liberare il ragazzo e, non appena questo uscì dalla calca, i nostri occhi s’incontrarono.
Non era un ragazzo qualunque: era il mio ragazzo.
Harry era davanti a me, distante una decina di metri. Era esattamente come lo avevo lasciato, forse con i capelli un po’ più lunghi.
Sul suo viso si fece spazio un enorme sorriso. Quanto mi era mancato quel sorriso? Tanto, forse troppo.
Io sorrisi di rimando, scuotendo la testa. Senza preavviso, senza neanche rendermi conto di cosa stessi facendo, cominciai a correre verso di lui. Gli corsi incontro e, appena mi rifugiai fra le sue braccia, lui mi sollevò, facendomi incrociare le gambe attorno al suo torace. Da quella visuale lo sovrastavo e dovetti piegare la testa per baciarlo. Lui mi teneva saldi i fianchi, mentre io appoggiavo i gomiti sulle sue spalle. Appena le nostre labbra si toccarono, sentii ciò che mi era più mancato in quei due mesi: i suoi baci. La sua bocca che dolcemente accarezzava la mia, per poi prenderne possesso e farla sua. Sorrisi nel bacio, immergendo le mie mani fra i suoi capelli.
Intanto, intorno a noi si erano riversati fotografi. L’unica cosa che riusciva a disturbarci in quel momento di felicità erano i flash insistenti delle macchine fotografiche.
Riluttante allontanai il viso di pochi centimetri – Stiamo dando spettacolo – mormorai ridendo.
Lui sorrise – Lasciali fare. Ora siamo solo tu ed io. –
Sorridendo tornai a far combaciare le nostre labbra.
Quanto mi era mancato quel ragazzo? Tantissimo.
Quando l’avrei fatto andare via di nuovo? Mai.
 

 

Harry

- Dovrei lasciare più spesso la casa in mano a te. – dissi guardandomi intorno – Sembra un altro posto! – conclusi buttandomi sul letto, esausto dopo il viaggio.
Lei rise affacciandosi dalla porta del bagno. – In due giorni di permanenza da sola sono riuscita a riordinarla più di te e Louis insieme in tre anni! – esclamò ridendo.
Io risi con lei. Era tanto bella mentre rideva: gli occhi s’illuminavano e i suoi denti brillavano senza le labbra a coprirli.
Si avvicinò a me e si distese al mio fianco. Mentre si sdraiava, notai che il suo viso sembrava meno tondo rispetto a come lo ricordavo. Lei aveva sempre avuto delle adorabili guance paffute< e un leggero doppio mento che tradivano le sue origini e la sua passione per il buon cibo, ma ora non vedevo quell’accenno di carne sul collo.
Probabilmente era solo una mia impressione.
Mentre ancora ero sovrappensiero, lei mi scoccò un bacio sulle labbra – Vado a farmi la doccia – disse alzandosi e dirigendosi verso il bagno.
Indossava solo una mia maglietta e dei pantaloni stretti che tolse prima di entrare nel bagno. Svestendosi, riuscii perfettamente a notare, per via degli slip neri che indossava, che le gambe sembravano molto più magre e i suoi fianchi meno prosperosi.
Non poteva non essere successo qualcosa – Tesoro? – la chiamai.
- Sì? – mi guardò lei.
- Sei per caso dimagrita? – chiesi senza mezzi termini e anche senza imbarazzo: eravamo una coppia, ciò che riguardava lei riguardava anche me.
Lei abbassò lo sguardo – Ehm… Sì … - rispose sempre senza guardarmi.
- Stai benissimo, per carità ... – mi affrettai a dire – Ma secondo me stavi bene anche prima. –
Finalmente tornò a guardarmi – Ho dovuto fare una dieta per il film … - disse torturandosi le mani – Secondo te dovrei riprendere i chili che ho perso? – chiese, quasi in colpa.
- No! Se a te va bene così, io non posso oppormi. Sei sempre bellissima, ma non vorrei che la questione del peso diventi un’ossessione. Tutto qui. – dissi un po’ imbarazzato.
- Non preoccuparti. È stato solo per il film… -
Tacqui un poco prima di parlare, ma volevo essere sicuro che la mia ragazza stesse bene – Quanti chili hai perso? – chiesi un po’ insicuro.
Lei sembrò esitare – Non so con esattezza… - si portò una mano dietro la nuca – Otto? –
Io strabuzzai gli occhi – Otto?! – esclamai.
Ilaria non aveva bisogno di perdere tutto quel peso: lei era perfetta anche con un po’ di pancetta!
Mi ripromisi di mettermi in contatto il regista del film e di farci un discorsetto.
Lei sembrò spaventata dalla mia reazione – Non volevo spaventarti! – mi affrettai a dire portando le mani in avanti – Solo, secondo me non dovevi perdere tutti quei chili… -
Lei sorrise avvicinandosi a me e sedendosi sul letto – Non preoccuparti. La prossima volta che andremo in Italia le mie nonne me li faranno riprendere. – concluse ridendo.
Mentre ancora sorridevo, mi lasciò un leggero bacio e scomparve nel bagno.
Io mi rilassai sul letto.
‘Stai tranquillo, Harry. È una ragazza intelligente: non si lascerà condizionare da una dieta!’ nonostante cercassi di tranquillizzarmi, non riuscivo a togliermi dalla testa l’immagine di Ilaria che pian piano perdeva peso, senza che io potessi né accorgermene né fermarla a causa delle nostra lontananza.
Le sarei stato vicino, in modo che questa momentanea attenzione al peso non degenerasse in un’ossessione.

 

 



Saaaaaalve bella gente! c:
Ho pubblicato relativamente prima perchè avevo già il capitolo pronto e
perchè volevo farmi perdonare per il ritardo assurdo dell'altra volta!
Quindi eccomi qui :)
Il capitolo è un po' corto, ma da qui comincia una parte abbastanza particolare della storia...
MUAHHAHAHAH
in questi giorni non sono stata bene e quindi spero che il capitolo non faccia pena D:
vi adoro tutte quante!
ringrazio chi recensisce, chi mette fra le seguite/preferite/ricordate
chi legge in silezio ecc
Mi farebbe tantissimo piacere sapere cosa ne pensate, quindi mi lasciate una recensione?
ve ne sarei infinitamente grata!
spero viviamente che il  capitolo vi sia piaciuto c:
baci baci belle mie! :)

 



questo splendore ha 19 anni :')

  

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Capitolo 16
*** It isn't easy ***




It isn't easy

 


 

Ilaria

Guardai il cellulare vibrare sul tavolo poco distante da me.
Sospirai. Era la terza volta che squillava nell’ultima ora.
Guardai Josh scusandomi e afferrai il telefono, sapendo benissimo chi mi stesse cercando – Pronto? – risposi facendo trapelare un po’ del mio disappunto.
Dall’altra parte della cornetta Harry sembrò tornare a respirare, come se avesse tenuto il fiato sospeso per tutta l’attesa – Perché ci hai messo tanto? – chiese lui con voce roca e ancora più grave del solito, per quanto fosse possibile.
- A fare cosa? –
- A rispondere! – esclamò lui. Mi sembrò quasi di poterlo vedere mentre sbarrava gli occhi e alzava le braccia, per poi passarsi una mano fra i capelli ricci.
- Sto lavorando, Harry – spiegai con voce calma.
Guardai Josh, che dall’altra parte del tavolo aspettava pazientemente che io rassicurassi il mio fidanzato, per l’ennesima volta quel giorno.
Harry sembrò tranquillizzarsi – Okay… Hai mangiato a pranzo? – chiese poi.
Alzai gli occhi al cielo. Quella era la terza chiamata e la terza volta che mi faceva la stessa identica domanda.
Presi un respiro profondo, per evitare di perdere la pazienza e litigare con lui. Se avessi risposto sgarbatamente avremmo finito per cominciare a urlare e non sarei più riuscita a lavorare con Josh sulla colonna sonora del nostro film. I produttori ci avevano autorizzato a dare una nostra opinione sulle musiche e questo aveva portato Josh a soggiornare qualche giorno in Inghilterra. Era stato molto gentile da parte sua spostarsi di continente per evitarmi una separazione da Harry, ma in quel primo giorno di lavoro il mio ragazzo ci aveva disturbato fin troppo e, nonostante il mio collega non lo volesse ammettere, era più che infastidito.
Harry era cambiato negli ultimi tempi. Era diventato molto più ossessivo: pretendeva che lo chiamassi durante la pausa pranzo, che gli scrivessi quando prendevo il caffè e che gli dicessi ogni singolo alimento che mangiavo.
Il fatto che avessi perso qualche chilo lo aveva fatto letteralmente impazzire. Voleva che mangiassi sempre, ma io non sentivo il bisogno di mangiare quanto lui mi ordinava. Non sentivo il bisogno di ringrassare.
- Harry sono le tre del pomeriggio e dall’ultima volta che mi hai chiamato, venti minuti fa, non ho mangiato niente… - risposi sospirando.
- Ah… giusto. - disse lui con voce dispiaciuta.
Mi si spezzava il cuore a vederlo così preoccupato per me e mi dispiaceva fargli notare la sua ossessività.
- Tranquillo, tesoro – dissi poi con voce più dolce – Questa sera andiamo fuori con gli altri? – chiesi sperando di risollevargli il morale.
Nonostante non potessi vederlo, immaginai spuntare un sorriso sul suo volto – Certo! –
- Dovrei essere a casa fra due ore. – dissi guardandomi l’orologio al polso – Ci vediamo dopo, amore. Ti amo. –
- Ti amo anch’io – rispose dolcemente.
Sorridendo chiusi la chiamata e tornai a concentrarmi su Josh – Dov’eravamo rimasti? – chiesi guardando le varie carte sul tavolo.
Lui non rispose e mi guardò interrogativo.
- è diventato un po’ ossessivo? – chiese poi continuando a scrutarmi.
Io alzai le spalle – Un po’… Da quando ha saputo della dieta, vuole controllare cosa mangio e se lo faccio – risposi.
Lui alzò un sopracciglio – Perché lo fa? Questa dieta ti sta facendo benissimo: sei splendida. – disse.
Un dettaglio che Harry non sapeva era che io stavo ancora continuando la dieta. Avrei voluto smettere, tornare a mangiare normalmente e fregarmene della mia taglia dei pantaloni, ma erano le persone come Josh e i produttori del film che mi frenavano. Loro continuavano a congratularsi per i miglioramenti del mio corpo ed io non riuscivo a non chiedermi come sarebbe stato se avessi perso ancora due o tre chili.
Rex aveva acconsentito alla mia scelta di non smettere la dieta, ma si era raccomandata di stare attenta. Era preoccupata, come me dopotutto, ma con i miei amici e Harry vicini ero sicura che sarei riuscita a trovare una giusta soluzione.
 

- Che cosa prendete? – chiese la cameriera, mentre continuava a masticare la sua gomma.
Niall non se lo fece ripetere due volte e ordinò il suo menù fisso. Pian piano tutti dissero le ordinazioni e quando arrivò il mio turno, mi ritrovai con tutti gli occhi puntati addosso. Inutile dire che Harry aveva immediatamente raccontato a tutti del mio ‘problema’, se una dieta può essere chiamata così. Mi ero perfettamente accorta che tutti facavano più attenzione a cosa mangiavo, anche Meg e Rex facevano in modo che non mancasse mai niente dal mio piatto, ma tutta questa situazione, invece che aiutarmi, faceva solo crescere solo in me un grandissimo senso d’ansia.
- Prendo un’insalata – mormorai guardando la cameriera.
Abbassai lo sguardo, ma riuscii perfettamente a notare gli sguardi insistenti di tutti intorno a me.
Fortunatamente Meg introdusse presto un argomento di conversazione e l’attenzione si spostò da me su qualsiasi cosa avesse detto la mia amica.
Sentii un braccio circondarmi le spalle e presto l’odore di Harry m’invase. Mi strinsi il più possibile a lui. Nonostante fosse ossessivo e forse anche paranoico, riusciva a capire il mio disagio e sapeva del mio bisogno di lui.
Gli ero grata per questo.
- Scusate – dissi dopo qualche secondo – Ho bisogno d’aria – mormorai alzandomi dal tavolo.
Meg fece per seguirmi, ma io la fermai facendole cenno di rimanere a tavola.
Velocemente uscii dal locale e respirai a fondo l’aria fresca di Londra.
Mi appoggiai al muro accanto all’uscita e mi limitai a guardare il traffico notturno di Londra cercando di calmarmi.
Non sapevo cosa stesse succedendo. Ero debole, troppo insicura e bastavano gli sguardi preoccupati dei miei amici a farmi crescere l’ansia.
Dopo pochi secondi, sentii la porta affianco a me aprirsi e Harry uscì, cercandomi con lo sguardo.
- Cosa succede? – chiese visibilmente preoccupato.
Io scossi la testa – Niente… - risposi abbassando lo sguardo.
- Non mentire. – disse mantenendo la calma.
Si avvicinò a me e sollevò piano il mio mento – Guardami negli occhi e dimmi cosa non va – appena i nostri occhi si incontrarono, mi persi nelle sue iridi verdi. Sentivo di dovergli dire la verità.

 

Harry

- Dimmi cosa non va – cercai i suoi occhi, ma in quelle iridi marroni di cui ero tanto innamorato non vidi nulla.
Era come se la solita vitalità che la caratterizzava fosse sparita. Dov’era sparita la mia Ilaria? Perché continuava a non rispondermi? Perché si teneva tutto dentro?
Io sospirai – Devi dirmi cosa non va… - sussurrai vicino al suo viso – Siamo una coppia, ricordi? Ti ho promesso che sarei rimasto vicino, qualsiasi cosa accada. Tu però devi dirmi cosa sta succedendo. –
Lei si allontanò da me e sembrò guardarmi esasperata – Devi smetterla di chiedermi cosa non va, cosa mangio, cosa faccio e di chiamarmi ogni singolo momento! – urlò quasi.
Mi si bloccò il respiro. Perché mi stava urlando contro? Mi stava rimproverando per le mie attenzioni verso di lei? Perché la amavo?
- Tesoro cosa succede? – chiesi quasi pregandola.
- Succede che tu e gli altri non la smettete di dirmi cosa fare e di credermi malata! Io sto bene… - disse abbassando lo sguardo. Stava cercando di convincere se stessa, non me.
Aveva bisogno di aiuto prima che fosse troppo tardi, ma non riusciva a capirlo.
Mi avvicinai a lei cercando la sua mano, ma lei si ritrasse – Voglio andare a casa – annunciò – Tu resta pure qui, prendo un taxi. –
- Vengo con te – provai a proporre.
- No – rispose dura – ci vediamo a casa… -
Mi guardò un’ultima volta come se dentro di lei qualcosa lottasse per restare con me, ma una parte volesse solo allontanarsi.
La osservai salire sull’auto nera del taxi e rientrai a testa bassa nel ristorante.


No-one ever said it would be this hard,
(Coldplay, The Scientist)


 

 Ilaria

- Tesoro come stai? –
Sospirai. Mi sembrava di poter vedere tutte le mie sicurezze sgretolarsi.
Nel buio della mia stanza, la voce di Rex dal vivavoce del telefono pareva l’unico aiuto rimasto. Sarei crollata alla fine.
- Non lo so… - risposi sotto voce.
- Che cosa succede? – la sua voce era preoccupata.
Chiusi gli occhi, nonostante l’assenza di luce, e mi strinsi le ginocchia al petto.
- Tutto è così difficile… - 





Saaaalve people! 
SONO VIVA! lo so sono in ritardo di due settimana, ma.... SONO QUI!
perodonatemi vi prego :D
Mi dispicae anche di avervi propinato questo capitolo abbastanza triste
che a me sinceramente piace lol 
io in questo periodo sono anche abbastanza felice alskjhf
e mi dispiace quasi pubblicare il primo di una serie di capitolo abbastanza sad
sonceramente il capitolo, secondo i miei piani, non doveva finire così lol
Ila e Harry dovevano riappacificarsi fuori dal ristorante
ma mentre scrivevo mi è venuto l'ispirazione e... questo è il risultato laksjhf
tranquille non cambierà il corso della storia, anzi la aiuta lol
bene ....
come state belle? parletemi un po' di voi :D
dato che avete letto potete lasciarmi un commentino? :D pleeeease
bene ora me ne vado e vi lascio a un po' di gif di Harry non proprio happy 
baci baci belle vi adoro ;)




  

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Capitolo 17
*** Incomprensioni ***





Incompresioni


 

Harry

- Ilaria sei pronta? – chiesi guardando l’orologio. Eravamo in ritardo. Saremmo dovuti essere ad un TV Show dopo dieci minuti ma Ilaria non accennava a uscire dalla sua stanza.
Quando uscì stretta nel suo vestito nero, non potei fare a meno di notare le sue forme: non sembrava aver perso ancora peso, ma non mi sentivo per niente rassicurato da questo. La mia fidanzata stava continuando a seguire una dieta assolutamente inutile e questo stava compromettendo la nostra relazione: lei era sempre irritata o triste e sembrava che la ragazza di cui mi ero innamorato fosse sparita insieme ai chili in eccesso.
- Sono pronta – disse sforzandosi di sorridere.
Io ricambiai il sorriso e uscimmo da casa.
Io non dovevo essere intervistato, ma Ilaria mi aveva chiesto di assisterla dato l’umore abbastanza compromesso di quel periodo.
Sentivo che qualcosa fra noi stava cambiando, ma io non avevo intenzione di lasciarla sola, le sarei stato vicino, sempre.
 

 

Ilaria

- È emozionata per l’uscita del nuovo film? –
I riflettori mandavano una luce accecante e tanto, troppo calda. Ero seduta su quel divanetto da quasi venti minuti. Venti minuti di cui la mia vita e i miei ultimi film erano stati protagonisti. Ero abbastanza abituata a quei tipi d’interviste, ma non ero esattamente nelle condizioni giuste per sostenere molta pressione in quel periodo.
Lanciai un’occhiata dietro il cameraman. Harry era lì che mi sorrideva con i pollici alzati e mi sosteneva. Gli ero molto grata. Dopo la sfuriata fuori dal ristorante era tornato a casa e, come se non fosse successo nulla, mi aveva raggiunto in camera e mi aveva abbracciato. Tutte le mie barriere erano crollate e mi ero lasciata andare a un pianto liberatorio, bagnando completamente la sua maglietta. Non c’eravamo detti niente, ma averlo vicino mentre semplicemente mi ascoltava piangere mi aveva fatto capire che non importava quanto lo respingessi o quanto insistessi a lasciarmi in pace, lui sarebbe sempre stato lì ad aiutarmi e lasciarmi rifugiare fra le sue braccia. Lo amavo e avevo bisogno di lui, in quel momento più di altri.
- Sono molto contenta ed emozionata – risposi – lavorare con Josh è stato molto divertente. – dissi cercando di rendere il mio sorriso il più naturale possibile.
- Fra te e Josh è mai successo qualcosa oltre al lavoro? – chiese la conduttrice con uno sguardo malizioso.
Io strabuzzai gli occhi – No, assolutamente no! – mi affrettai a rispondere – Siamo buoni amici, non è mai successo nulla. Io sono fidanzata! – conclusi cercando lo sguardo di Harry.
Il sorriso di poco prima sembrava essersi spento. Lo guardai scuotendo la testa: nulla era vero. Fra me e Josh non era successo niente.
- Queste foto sembrano dire il contrario… - mi voltai di scatto verso la conduttrice che mi fece cenno di guardare lo schermo alle mie spalle. Immagini mie e di Josh scorrevano senza sosta sotto i miei occhi: io e lui a braccetto, mentre camminavamo e ridevamo. Un’ultima foto rimase ferma sullo schermo mentre il pubblico alle mie spalle sembrava essere impaziente di vedere la mia reazione. Quell’immagine raffigurava me e Josh, mentre lui mi sistemava una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Poteva sembrare una foto normale se non mi avesse raffigurato con un sorriso imbambolato mentre fissavo incantata i suoi occhi, con lui a pochi centimetri dal mio viso.
Ricordavo perfettamente quel momento: era uno dei primi giorni di riprese ed ero incuriosita dai comportamenti così dolci e spontanei del mio collega. I suoi occhi scuri mi avevano incantato, ma ogni volta che li osservavo, mi apparivano le iridi verde prato di Harry.
Mi voltai a guardare dove poco prima c’era stato il mio ragazzo, giusto in tempo per vederlo uscire dallo studio a testa bassa, diretto ai camerini.
- Harry! – mi alzai dal divanetto e gli corsi dietro, incurante dei cameraman che mi urlavano di fermarmi e della conduttrice che ordinava di dare la pubblicità: lo sguardo affranto del mio ragazzo era stampato nella mia testa e mi stava distruggendo.
 
- Harry! Dove sei?! – gridavo nel mezzo dei corridoi deserti dello studio traballando su quei maledetti tacchi a spillo.
Aprii l’ennesima porta in cerca delle sua testa riccioluta. Niente.
- Harry, cazzo, vieni fuori! – urlai.
Spalancai una porta con scritto ‘VIETATO ENTRARE’ e nell’oscurità della stanza intravidi due iridi brillare per le lacrime.
Tornai a respirare: l’avevo trovato. Era seduto in mezzo alle scope e gli stracci. M’inginocchiai e mi sedetti di fianco a lui, mentre tentava di asciugarsi le lacrime che erano uscite a tradimento.
Per un periodo che sembrò infinito non riuscii a dire nulla. Pensavo solo a come ci fossimo ridotti: nulla era più come un tempo e mi sembrava che tutto stesse lentamente scivolando via dalle mie mani.
- Non è successo niente con Josh, te lo posso giurare… - dissi dopo aver inspirato profondamente, tenendo lo sguardo dritto davanti a me.
Lui non rispose.
- Lo so che stiamo attraversando un periodo difficile, ma io ti amo. Non ti sostituirei con nessun altro e tantomeno con Josh. – continuai, questa volta guardandolo.
Finalmente si voltò a guardarmi. Nei suoi occhi non leggevo la tristezza che avevo visto pochi minuti prima, vedevo rabbia. Quel sentimento, però, sembrava non essere rivolto a me – Quell’idiota non ti ha toccato, vero? – chiese serrando la mascella.
Scossi la testa – Per me ci sei solo tu – risposi.
Sembrò rilassarsi. Appoggiò la sua fronte sulla mia e chiuse gli occhi.
Non m’importava di essere seduta sul pavimento sporco di uno stanzino delle scope, in quel momento eravamo io e lui, nessun altro, nessun Josh o giornalista a disturbarci.
- Mi dispiace per questa situazione, ma io ti amo Harry e ti ringrazio per stare sempre al mio fianco e non avermi abbandonato. Non sai quanto è importante per me. – dissi mentre una lacrima scendeva lungo la mia guancia. Lui la asciugò e con delicatezza posò le sue labbra sulle mie. Senza esitare ricambiai il bacio. Con quella semplice effusione stavamo dando sfogo a tutti i nostri pensieri: la sua fiducia, il mio dispiacere, il nostro amore.
 

 

Cause nothing can ever, ever replace you 

Nothing can make me feel like you do
(Justin Bieber, Nothing Like Us)



- Ilaria, Harry guardate qui! –
Le voci dei fotografi fuori dallo studio erano assordanti e avevo perso la cognizione di ciò che mi stava intorno a causa delle luci accecanti dei flash. Stringevo la mano di Harry per non farmi travolgere dalla folla.
- Signorina Franchi cosa ci dice del signor Hutcherson? –
- Styles è geloso? –
- Ilaria sorrida! –
- Harry guarda qui! –
- Tanto è solo una delle sue tante puttanelle non può essere geloso! – una voce si distinse tra la folla e quelle parole mi colpirono dritto nel petto.
‘Guarda avanti e non pensarci’ continuavo a ripetermi.
Sapevo che l’intento di quel paparazzo era di ferirmi, ma io ero più forte di lui e dei suoi insulti.
Ero a pochi passi dall’auto blindata su cui sarei dovuta salire, quando mi accorsi di non stare più stringendo la mano di Harry. Mi voltai e ritornai sui miei passi spingendo qualche fotografo, giusto in tempo per vedere il mio ragazzo sferrare un pugno contro un paparazzo.
Lanciai un urlo.



 



Ciao a tutti!
OGGI COMINCIA IL TAKE ME HOME TOUR!!!!
sono al settimo cielo sakhfdkj
da me sta nevicando quindi non esco questo pomeriggio e ho pensato bene di aggiornare ;)
come vi sembra il capitolo?
spero che vi sia piaciuto, ma a me non convince più di tanto....
beeeeeene ho poco da dire lol
mentre noi ce ne stiamo qui i ragazzi si stanno preparando per il concerto lksjahflka
spero che vada tutto bene
ora me ne vado lol 
fatemi sapere che ne pensate perchè mi aiuta a capire cosa modificare :)
vi adoro, 
baci baci ;)

 



questo video ha un bellissimo significato (?)





 




Niall sei la dolcezza :')

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Capitolo 18
*** Maybe you're right ***





Maybe you're right

 

Ilaria


NOTIZIA FLASH: Harry Styles picchia un fotografo per difendere la fidanzata.
 
Lo sapevo che avrebbe portato solo guai.
 
Che troia.
 
NON è COLPA DI HARRY, MA DI QUELLA ZOCCOLA!!!
 
@Harry_Styles apri gli occhi e lasciala! #ihateIlaria

 
Non sapevo se fosse più doloroso vedere la mano livida e fasciata di Harry o tutti gli insulti che ogni giorno, da ormai una settimana, ricevevo sul mio account Twitter.
Avevo provato a non aprire la mia pagina twitter, ma era come una calamita: dovevo vedere chi m’insultava o chi mi difendeva, dovevo sapere cosa la gente pensasse di me.
- Smettila di guardare ogni giorno cosa dicono si te – la figura di Harry apparve nella stanza. Il mio sguardo si soffermò sulla sua mano: aveva ancora una piccola fasciatura, ma era notevolmente migliorata da dopo aver preso a pugni l’auto del paparazzo.
Non risposi. Mi limitai a spegnere il computer e dirigermi in cucina.
Quando ne uscii, mi affiancai a lui, seduto sul divano.
- Perché l’hai fatto? – lui mi guardò interrogativo – Perché hai picchiato quel fotografo? – la mia voce era inespressiva e quasi un sussurro.
Lui sbuffò – Ilaria, perché non riesci a darti pace? – chiese alzandosi dal divano, sbuffando quasi seccato dalla mia domanda.
Io rimasi a fissarmi le punte delle scarpe. Davanti a me passavano le immagini dei primi mesi in cui stavamo insieme: felici e innamorati. Mentre in quel momento tutto sembrava diverso: non andavamo più d’accordo su nulla e sembrava una costrizione stare insieme. Non sentivo più il suo cuore battere quando mi stringevo a lui e nemmeno le farfalle nel mio stomaco.
- Dimmi semplicemente come ti è venuto in mente di picchiare un paparazzo e di rincorrere la sua auto, prendendo a pugni anche quella! – sbottai alzandomi. Ne avevo abbastanza di lui e dei suoi atteggiamenti scocciati nei miei confronti.
Lui alzò le braccia esasperato – Come mi è venuto in mente?! Se non te ne sei accorta volevo difenderti! – rispose.
Mi parai di fronte a lui – Non era necessario! Guarda come ti sei ridotto! – dissi indicando la sua mano.
- Preferivi essere chiamata ‘puttana’ da quei viscidi ficcanaso? – chiese avvicinandosi.
- Preferivo essere considerata una persona che ti fa felice piuttosto che quella che ti rattrista – risposi abbassando il tono della voce.
Lui mi guardò stupito, mentre come me cercava di capire quello che avevo detto. Quelle parole erano uscite senza neanche darmi il tempo di pensare, ma erano la verità: tutti pensavano che la causa della tristezza di Harry fossi io, e forse avevano ragione… In quel momento avrei preferito essere una delle sue tante allegre scappatelle piuttosto che la fidanzata triste e frustrata. Perché era questo che ero. Io stavo soltanto ostacolando la sua felicità.
- Ilaria… - mormorò lui, più addolcito – Non dire così. Tu non mi rendi infelice… - mentre terminava la frase, mi abbracciò e senza rendermene conto stavo già piangendo sulla sua maglietta.
 
 

- Ilaria! Sei uno splendore questa sera! – sorrisi cordiale a Josh mentre lui mi scoccava un dolce bacio sulla guancia.
- Grazie, Josh! Sono felice di essere qui questa sera – risposi cercando di continuare a sorridere.
Harry non accennava a mollare la presa della sua mano dalla mia e avrei giurato di aver visto la sua mascella serrarsi appena Josh mi aveva rivolto la parola.
Lasciai la mia giacca al guardaroba e m’incamminai con Harry dentro l’enorme ristorante londinese in cui tutto il cast si era radunato per festeggiare l’imminente uscita del nuovo film.
Non ero assolutamente dell’umore di uscire quella sera, come tutte negli ultimi tempi, ma Harry aveva insistito tanto perché non voleva vedermi rinchiusa in casa per i paparazzi o le fan invadenti. Non voleva vedermi triste per colpa sua.
Mi dispiaceva e mi sentivo tremendamente in colpa di essere la causa del suo dolore. Volevo trovare un qualunque motivo per uscire da questa terribile situazione.
Ci sedemmo al tavolo. Cercavo di mostrarmi felice con tutti i miei colleghi venuti apposta dagli Stati Uniti per questa cena, ma ogni persona a cui sorridevo sentivo la mia insicurezza crescere.
 

 

Harry

Non staccavo gli occhi neanche per un secondo da Ilaria. Volevo tenerla d’occhio, ma soprattutto controllare quel Josh, che non smetteva di mangiarla con lo sguardo da quando eravamo arrivati.
La serata si svolse abbastanza velocemente, fra brindisi, risate e aneddoti del cast.
Improvvisamente Josh si alzò in piedi dal suo posto a capotavola. Mentre allontanava la sedia, ancora un po’ e sarebbe caduto per terra: era brillo. Anche troppo per i miei gusti.
- Cari colleghi, grazie per essere qui, ma voglio ringraziare soprattutto una persona speciale! – cominciò con tono solenne – Ilaria, tesoro, vieni qui! –
Ilaria esitò, ma obbedì e raggiunse il ragazzo. Mi sforzai con tutte le mie forze di non fermarla, limitandomi a stringere i braccioli della sedia.
Josh, senza esitare, le cinse i fianchi con un braccio e avvicinò pericolosamente il suo viso a quello della mia ragazza. Strinsi i denti. ‘Non fare cazzate, Harry’
- Voglio ringraziare la mia bellissima coprotagonista! – esclamò ancora – è stupenda non credete? La dieta ti sta facendo benissimo, amore – disse più piano sorridendole malizioso.
Vedevo Ilaria sforzarsi di sorridere e mentre cercava di allentare la presa di Josh, ma l’americano sembrava avere una morsa al posto delle braccia.
- Josh… Lasciami – nonostante lei fosse a qualche metro da me, sentii perfettamente le sue parole. Sembrava quasi supplicarlo.
- Dove vuoi andare, bellissima? – chiese lui accennando una risata, mentre la sua mano scendeva verso il basso, troppo in basso.
Mi alzai di scatto dalla sedia. Tutta la sala si zittì e sentii gli sguardi di tutti su di me, ma non m’importava. In pochi passi raggiunsi Josh e con uno strattone lo allontanai dalla mia ragazza, che spaventata si allontanò.
- Hei amico, tranquillo! – disse lui.
- Non osare toccarla – risposi minaccioso.
- Calmati, mi stavo solo divertendo – mormorò sistemandomi la camicia – Dopo sarebbe stato il tuo turno – finì strizzando un occhio.
Provai un senso di disgusto verso quel ragazzo ubriaco. Provai pena per Ilaria che chissà quante volte era stata perseguitata da quell’essere. Provai rabbia perché quell’idiota aveva anche solo pensato di poter toccare la mia ragazza.
Lo afferrai per il colletto e lo strattonai violentemente – Non osare avvicinarti a lei! – urlai. Mentre ancora stringevo la camicia di Josh, sentii qualcuno tentare di allontanarmi da lui.
- Harry ti prego lascialo! – Ilaria mi stava implorando, ma io ero accecato dalla collera in quel momento.
In breve tutti gli invitati ci circondarono e ci separarono. Lasciai la presa dal colletto di Josh e scrutai i suoi occhi pieni di rabbia e disprezzo. Affianco a me Ilaria mi guardava implorante e con le lacrime agli occhi. Senza pensarci due volte, uscii dal ristorante, senza avere intenzione di ritornarci.
 
 

Ilaria

Sbattei la portiera della auto – Mi spieghi cosa cazzo pensavi?! – urlai.
Harry uscì dall’auto e frugò nelle tasche in cerca delle chiavi, senza aprire bocca. – Hai intenzione di darmi una risposta? –
Lui continuava a tacere, anche mentre entravamo in casa.
- Perché l’hai fatto? – chiesi quasi implorante chiudendo la porta alle mie spalle. Lui sembrava essere sparito dal salotto – Harry! – lo chiamai.
La sua figura uscì dalla cucina con una birra in mano – Perché secondo te l’ho fatto? – chiese improvvisamente.
Avrei voluto rispondergli perché era un coglione, ma lui mi precedette – Secondo te perché ho preso a pugni un paparazzo o faccio in modo che tu non veda mai quello che la gente pensa di te su twitter? Perché voglio proteggerti, ma tu sembri non capire! – finì gesticolando esasperato.
- Non ho bisogno di te che mi difendi da ogni persona! – urlai – Sono capace di affrontare tutto quanto! –
- è proprio questo che non capisci! – rispose alzando il tono della voce – Tu non riesci a superare tutto. Negli ultimi tempi il giudizio degli altri t’interessa anche più del mio! –
Io ammutolii. No, non m’interessava sapere cosa dicevano su di me. O forse sì? Forse aveva ragione lui?
- Non è vero – mormorai.
- Sì che è vero! – nonostante io avessi abbassato il tono della voce, lui non accennava a calmarsi – Non ce la faccio più a vederti triste, arrabbiata o in casa a piangerti addosso! Non sopporto quello che i tuoi manager ti hanno imposto, questa stupida dieta, i tuoi colleghi e quel coglione di Josh! –
Eh? Stava facendo la vittima? Credeva veramente di essere l’unico ad avere problemi?
- Si da il caso che tu non sia l’unico a sentirsi frustrato! – risposi irritata – Secondo te è semplice vedere tutte le tue fan darmi addosso? Mi diverto a sentirmi dare della puttana? Non sai niente di quello che sto passando! – mi resi conto di essere tornata ad urlare.
Il suo sguardo mi trapassò. Era pieno di stanchezza e rabbia.
- Se il mio lavoro ti disturba così, forse dovremmo piantarla qua. – disse. Quelle parole mi ferirono, sembravano lacerarmi il petto. Ma invece che sgorgare sangue, sentivo di stare perdendo tutte le mie forze e la mia determinazione.
- Sai una cosa? – dai miei occhi non scendeva una lacrima – Forse hai ragione. Siamo infelici e sono stufa di questa situazione. –
Sotto il suo sguardo stupito e incredulo, presi la mia borsa e mi avviai verso la porta.
Prima di uscire, mi voltai verso di lui e, perdendomi per un ultimo momento in quelle iridi chiare, dissi – è stato bello. –
Spalancai la porta e me la richiusi alle spalle, decisa a non riaprirla più.
 

I always knew thisday would come 
We'd be standing one by one 
With the future in our hands 
So many dreams so many plans 

I always knew after all these years 
There'd be laughter there'd be tears 
But never though I'd walk away 
With so much joy but so much pain 
And it's so hard to say goodbye 

But yesterday's gone 
We gotta keep moving on 
I'm so thankful for the moments 
So glad I got to know ya 
The times that we had 
I'll keep like a photograph 
And hold you in my heart forever 
I'll always remember you 


Another chapter in the book 
Can't go back but you can look 
And there we are on every page 
Memories i'll always save 

Up ahead only open doors 
Who knows that we're heading towards 
I wish you love I wish you luck 
For you the world just opens up 
But it's so hard to say goodbye 

Yesterday's gone 
We gotta keep moving on 
I'm so thankful for the moments 
So glad I got to know ya 
The times that we had 
I'll keep like a photograph 
And hold you in my heart forever 
I'll always remember you 

Everyday that we had 
All the good all the bad 
I'll keep'em here inside 
All the times that we shared 
Every place everywhere 
You touched my life 
Yeah one day we'll look back 
We'll smile and we'll laugh 
But right now we just cry 
'Cause it's so hard to say goodbye 

Yesterday's gone 
We gotta keep moving on 
I'm so thankful for the moments 
So glad I got to know ya 
The times that we had 
I'll keep like a photograph 
And hold you in my heart forever 
I'll always remember you 

I'll always remember you 

(Miley Cyrus, I'll Always Rebember You)

 





*saluta timidamente con la manina*
ciao a tutti c:
scusate sono secoli che non aggiorno e avete perfettamente ragione ad odiarmi, ma...
è stato un periodo brutto e questo capitolo è stato una specie di parto
inoltre fa una pena assurda e mi dispiace davvero molto :(
spero di non metterci così tanto ad aggiornare la prossima volta!
vi avverto che mancheranno sì e no quattro o cinque capitoli
e sto già cominciando a scrivere un'altra storia lakjshlkajhf
quindi non vi lascerò in pace MUAHHAHAH
beeeene spero che non mi abbandonerete dopo questa cacca e vi saluto con un grande abbraccio
ciao bellissime, vi adoro alskhdlfjk






non c'entra niente ma credo che potrei passare la mia vita a guardare questa gif lkahsfld



 
 

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Capitolo 19
*** They need help ***




They need help




 

Ilaria

Vidi la figura di Meg comparire fra le porte scorrevoli dell’aeroporto. Aveva la giacca infilata a metà e i capelli scompigliati. Quando mi raggiunse notai che aveva il fiatone: correva. Perché? Che fretta c’era? Dopotutto l’aereo per New York sarebbe partito solo dopo due ore. Ero rimasta abbastanza da sola nell’aeroporto di Londra per concepire a fondo la situazione: me ne stavo andando. Avevo lasciato Harry. Avevamo deciso di separarci.
Meg mi guardava come se avessi una malattia rara, come se necessitassi compassione, come se niente potesse più aiutarmi. Era preoccupata e aveva corso da casa sua a qua nel traffico di Londra, abbandonando Niall e la loro cenetta romantica.
- Come stai? – chiese sedendosi affianco a me.
Io alzai le spalle. Non avevo aperto bocca da quando l’avevo chiamata in lacrime sul taxi. Credevo che il fiume in piena che era sgorgato dai miei occhi poco prima si fosse finalmente placato, ma, quando aprii bocca per parlare, capii di essermi sbagliata.
Lacrime silenziose solcavano il mio viso, mentre rinunciavo ad asciugarle – Non bene. – mormorai.
Lei mi prese una mano, la strinse fra la sua e cominciò ad accarezzarla dolcemente. Tempo pochi secondi ed ero stretta fra le sue braccia, bagnandole con le lacrime la giacca di pelle.
- Ho fatto la cosa giusta. – dissi fra le lacrime – Non andavamo più d’accordo e credevo fosse la soluzione migliore – un singhiozzo mi bloccò nuovamente – Ma perché ora sto così male? –
Da quando ero uscita da casa di Harry, una voragine si era aperta nel mio petto, provoncandomi dolore fisico. Sentivo come se avessi lasciato una parte di me dentro quella villa.
- Vedrai che tutto tornerà a posto – rispose – Tutto si risolverà –
Lo speravo davvero. – Grazie Meg – risposi.
Mi soffiai il naso e mi asciugai il viso - Meg se tu vuoi restare qua con Niall, non sei obbligata a venire con me… Non voglio rovinare anche il vostro rapporto… -
- Ma stai scherzando? – chiese lei – Io vengo con te, dovunque tu vada. Io e Niall abbiamo superato distanza peggiori! – rispose.
- Grazie Meg – mormorai abbracciandola.
 

Harry

La porta della cucina si spalancò e la figura di Niall apparve sulla soglia. Aveva il viso sconvolto e arrossato per la corsa.
- Ho saputo da Meg – disse senza che io gli chiedessi nulla.
Io annuii. Probabilmente a quell’ora Ilaria era già in aeroporto con Meg e il nostro litigio aveva interrotto anche la loro serata.
Mi sforzavo di chiamare ‘litigio’ quello che era successo fra me e Ilaria, ma la definizione giusta era ‘separazione’.
Al solo pensiero una lacrima sfuggì al mio controllo.
- Mi dispiace Niall – dissi – Meg se n’è andata per colpa mia –
Lui mi abbracciò – No, Harry. Ilaria ha bisogno di pensare e Meg deve aiutarla. Quando tutto si sarà calmato, lei tornerà da te. –
Avevano cercato tutti di consolarmi, tutti prima o poi sarebbero venuti a rassicurarmi e a dirmi che lei sarebbe ritornata, ma l’unica persona che volevo vedere in quel momento era lei: volevo sentirla dire ‘sono qui’ e stringerla a me per non farla scappare via.
 
 
 
 

There's nothing like us
(Justin Bieber, Nothing Like Us)



 

Ilaria

Mi svegliai nel cuore della notte. Ero sudata e avevo un senso di vuoto al centro del petto.
Urlai. Mentre il mio grido riempiva in poco tempo l’attico di New York, le lacrime cominciarono a scendere veloci lungo le mie guance.
- Tesoro tranquilla è solo un altro incubo! – in breve le figure di Meg e Rex entrarono nella stanza buia, troppo abituate a scene del genere negli ultimi tempi.
Mi lasciai cullare fra le braccia di Meg, mentre cercavo di placare i singhiozzi – Mi manca – sussurrai contro la sua spalla. Era da quando ero arrivata a New York che tutte le notti, mi svegliavo nel cuore della notte pensando di averlo affianco a me, ma la figura di Harry svaniva sempre, per poi ritrovarmi con un dolore al centro del petto e l’immagine del suo viso sorridente nel buio.
Da quando me n’ero andata non riuscivo più a dormire, più ad uscire di casa senza essere sommersa dai paparazzi e dall’ansia che mi chiedessero di lui. Non riuscivo più a vivere.
 

Harry

- Ci sentiamo, Harry –
Cassie o Tina? Come si chiamava la rossa che era appena uscita dalla porta? Non ricordavo nulla della sera prima e tanto meno il nome della ragazza che quella mattina mi ero ritrovato nel letto.
Mi sistemai meglio sul divano, cercando di offuscare i miei pensieri con la televisione.
- Chi era quella? – chiese Louis sedendosi sulla poltrona poco distante da me.
- Non lo so… - risposi sospirando.
- Harry pensi che facendo baldoria con una ragazza diversa ogni sera Ilaria tornerà? – chiese con sguardo duro.
Io scossi la testa – No… - dissi soltanto.
Avrei voluto aggiungere che portando una ragazza diversa nel mio letto ogni notte evitavo di sognare e quindi di svegliarmi nel cuore della notte con quel senso di vuoto e il batticuore, come invece era successo i primi giorni. Avrei voluto urlare al mondo che da quando Ilaria era andata via la mia vita non aveva più un senso, anche se sembrava estremamente ridicolo, anche se mi avrebbero risposto che me lo meritavo a causa della mia impulsività. Tutte le sere, quando andavo nei locali notturni in cerca di qualcuno, mi ritrovavo a cercare con lo sguardo i capelli biondi di Ilaria e la luce particolare dei suoi occhi, perché in fondo era lei che volevo portare a casa e tenere con me.
Da quando lei non c’era più ero letteralmente perso.
 

Meg

La macchina si accostò davanti a me e scorsi al suo interno il conducente. Ilaria aveva i capelli raccolti in una crocchia disordinata e un maglione grigio troppo grande per lei. Non era truccata e portava gli occhiali da sole sollevati sopra la testa.
Salii e in fretta mi allacciai la cintura – Dove la porto? – mi chiese.
- Ho voglia di andare a fare shopping! – esclamai.
Lei annuì poco convinta.
- C’è qualcosa che non va? – chiesi.
Lei scosse la testa – No, assolutamente… - rispose abbassando gli occhiali e riprendendo a guidare.
No, non c’era niente che non andasse. Certo come no.
In un certo senso lei non mi aveva mentito: il suo umore era sempre così negli ultimi tempi. Era raro vedere un sorriso spontaneo, evitava di ridere o uscire anche solo con me. Preferiva stare in casa, sotto le coperte, a guardare la televisione o a dormire per recuperare l’insonnia notturna. Ogni volta che però scorgeva anche solo un accenno agli One Direction o Harry, s’immobilizzava e credevo sempre che stesse per scoppiare in lacrime. Ma a parte quando si svegliava la notte in preda agli incubi, non l’avevo più vista versare una lacrima.
Parcheggiò l’auto e in fretta scese nel parcheggio, decisa a evitare i paparazzi.
Senza parlare ci incamminammo verso le porte del centro commerciale, quando sentii il telefono vibrare nella mia borsa.
Indietreggiai e mi fermai a rispondere – Dimmi tutto Louis –
- Come sta? – chiese la voce del ragazzo con cui ormai mi sentivo ogni giorno per sapere la situazione di Harry.
- Male, ma non vuole ammetterlo – risposi.
- Harry si comporta ugualmente… – mormorò lui – Meg, dobbiamo fare assolutamente qualcosa. Non ce la faccio più a vederlo così! –
Scossi la testa sconsolata – Hanno bisogno di aiuto… - mormorai.
Improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno, un’idea mi balenò in testa. Era una pazzia, ma poteva funzionare. Avrebbe potuto riportare tutto a posto, come avrebbe potuto rovinare il loro rapporto per sempre, ma valeva la pena tentare – Louis – lo chiamai. Presi un respiro profondo prima di continuare: quello che stavo per proporre avrebbe messo a dura prova anche la mia soglia di sopportazione – Niall è ancora in contatto con Demi Lovato? –
 
 



No, non è un miraggio sto aggiornando veramente ahahahha
chiedo scusa per il ritardo, chieso scusa per l'obrobrio di capitolo (cortissimo e vomitevole)
chiedo scusa perchè.... questo capitolo è la depressione HAHAHAHA
COMUNQUE vi ringrazio in tutte le lingue del mondo per non avermi abbandonata nonostante questa mi irregolarità (?)
okay no basta lajkshdf
allora ci avviciniamo alla fine e... basta, spero di aggiornare prima la prossima volta, ma non garantisco nulla :/
I'm so sorry
come avete visto la nostra Meg ha avuto un'idea MUHAHAHAHA chissà cosa sarà...
vi chiedo di lasciarmi una recensione anche per insultarmi e dirmi che sono un'idiota ad aver scritto questo schifo HAHAHAH
ahslfkjdh bene me ne vado e baci a tutte lksafhalkjdf
ciao ciao ;)



a chi interessa ho pubblicato un'altra storia lkajhfalksjdfh lo so sono un disastro HAHAH


cliccate qui :)

 

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Capitolo 20
*** Try For Your Love ***




Try For Your Love

 

Harry

Guardai negli occhi tutti i miei amici seduti accanto a me – No – dissi deciso.
- Perché? – chiese Niall esasperato.
- È un’idea priva di senso! Ilaria si arrabbierà ancora di più – spiegai.
Zayn scosse la testa – Meg ha avuto un’idea brillante, invece. Dovresti almeno provarci – concluse.
Scossi la testa deciso a non rassegnarmi – Cosa hai da perdere? – chiese Liam.
Sgranai gli occhi – Il mio futuro con lei! – esclamai.
- Al momento non avete un futuro, quindi tanto vale provarci – rispose Niall.
Lo incenerii con lo sguardo – Non se ne parla – ripetei.
- Harry smettila di sparare cazzate – Louis fino a quel momento non aveva parlato e sentire il suo tono scocciato e insofferente mi rese perplesso.
Stavo per chiedere cosa intendesse, ma mi precedette – Non puoi continuare a fare il bambino in eterno, piangendoti addosso e implorando il suo ritorno, mentre appena hai l’occasione di andare da lei ti tiri indietro come un codardo! –
Quelle parole mi colpirono in pieno. Aveva ragione: non potevo continuare a piangermi addosso per poi chiudermi in casa per la paura.
- Tu la ami? – chiese alzandosi dalla poltrona.
- Certo! – risposi convinto. Quella era rimasta la mia unica certezza.
- Allora alzati a va’ a riprendertela! – urlò.
- Sì! – esclamai anch’io.
Louis e i miei amici avevano ragione: Ilaria non sarebbe tornata se non fossi corso da lei, subito.
- Grazie, Lou – sussurrai abbracciandolo.
- E di che? – rispose lui ridendo.
Senza salutare nessuno e accompagnato dalle urla dei miei amici, uscii dall’hotel di Los Angeles e mi diressi verso gli studi di Mtv, deciso a riconquistare la mia ragazza.
 

Ilaria

Se non avessi indossato i tacchi avrei preso a calci il distributore automatico degli studi. Era possibile che proprio quando io volevo un caffè questa stupida macchina smettesse di funzionare?! Katy Perri aveva preso una cioccolata calda proprio mezz’ora prima!
Forse, però, la mia agitazione non era a causa dalla possibilità di non bere il mio caffè, ma dal perché mi trovassi negli studi di Mtv.
Mi ero ripromessa che avrei ucciso Meg appena arrivata a casa. C’era il suo zampino sotto tutto questa storia! Chi altro avrebbe potuto proporre a Demi Lovato di chiamarmi e incaricarmi di consegnare il premio per il miglior bacio agli MTV Movie Awards di quella sera insieme a Harry Styles? Solo e solamente Meg.
L’idea di rincontrarlo mi faceva tremare le mani.
- E dai! – sbuffai scuotendo la macchinetta – Smettila di fare i capricci! –
Non lo vidi arrivare, non lo sentii alle mie spalle, ma la sua grande mano stretta a pugno picchiò contro il distributore e questo, finalmente, riprese a funzionare.
- Bisogna essere diretti con certi marchingegni – la voce di Harry era rimasta uguale a come la ricordavo. Sentii la pelle d’oca lungo le braccia.
- Grazie – sussurrai voltandomi a guardarlo. I suoi occhi verde prato erano rimasti profondi come ricordavo e ora un lieve sorriso incorniciava il suo volto.
Perché doveva tornare, dopo quello che avevamo passato, ancora più bello e attraente di prima? Perché nel frattempo non poteva essersi fatto crescere la barba e sembrare un mendicante sporco?! No, lui doveva sempre fare in modo da mettermi in difficoltà.
Presi il mio caffè bollente e cominciai a sorseggiarlo – Come stai? – chiese lui.
Mi strinsi nelle spalle – Si va avanti – risposi – Tu? –
- Ci sono stati periodi migliori – mormorò.
Io annuii continuando a tenere gli occhi fissi sul mio caffè.
- Senti, non c’è bisogno di giri di parole: noi dobbiamo parlare – disse improvvisamente Harry.
Io lo guardai un poco stupita e lui non mi diede tempo di rispondere – Mi manchi, Ilaria – cominciò – Quello che ti ho detto quella sera non era assolutamente vero, perché sopporterei tutto pur di stare con te, anche quel depravato di Josh! La casa è vuota da quando te ne sei andata e mi sento vuoto dentro – concluse sospirando.
Rimasi qualche secondo zitta ad osservarlo. Milioni di pensieri si affollava in quel momento nella mia povera testa e le parole non si decidevano ad uscire dalla mia bocca.
Tutto era troppo confuso: lui che tornava all’improvviso da me, che mi chiedeva scusa e i suoi occhi troppo chiari e sinceri per sopportare un rifiuto. Non sapevo cosa pensare: non volevo farlo soffrire, ma soprattutto non volevo soffrire io.
L’unica cosa che in quel momento riuscì a farmi forza fu il mio cuore scalpitante nel petto. Solo la sua vicinanza mi faceva ripensare a tutti i momenti passati insieme, a tutti gli ostacoli superati, ai nostri baci rubati fuori dagli studi e a tutte le notti passate insonne a pensare perché fossi stata così stupida da andarmene da casa sua. Nonostante sapessi che non sarebbe stato facile, che appena usciti da quello studio saremmo stati assaliti dai paparazzi e da fan arrabbiate con me, dentro di me pensavo le stesse parole di Harry: mi sento vuoto dentro.
Avevamo cominciato la nostra storia col presupposto di provarci, anche se negli ultimi tempi i nostri tentativi erano andati a rotoli, ma questo non voleva dire che non potessimo ritentare. Ricominciare insieme, come se niente fosse successo e non me ne fossi mai andata.
A quel pensiero non riuscii a trattenermi: lasciai il caffè sul tavolo affianco e lo baciai.
Quel bacio racchiudeva tutta la mia rabbia verso la mia fuga, tutta la voglia di lui nuovamente accanto a me, la speranza che tutto potesse ricominciare e la felicità che lui fosse tornato da me a tentare di riconquistarmi.
Perché era questo che noi facevamo: provavamo, la nostra relazione si basava su tentativi, e al momento non rimpiangevo nessuno di essi.
Con un sorriso sulle sue labbra, ci staccammo e lui appoggiò la fronte alle mia – Lo prendo per un sì – disse ridendo.
Io risi con lui e scossi la testa – Mi sei mancato, Harry Styles – risposi – E sono pronta a ricommettere tutti i miei errori, con te. –
- Non hai idea di quanto questo mi renda felice – mormorò lui, poco prima di annullare nuovamente la distanza fra noi.
E fra le sue braccia, mi sentivo finalmente a casa e felice.
 
- Non appena si illuminerà la scritta rossa, le porte si apriranno e sarete in onda – si raccomandò Carl mentre la truccatrice mi dava un’ultima passata di fondotinta.
Annuii convinta e mi voltai in direzione delle porte, ad apertura comandata dalla regia, che portavano sul palco.
Ero un po’ tesa al pensiero di dover presentare un premio agli Mtv Movie Awards: non avevo mai fatto nulla di simile. Voltai lo sguardo verso Harry che mi regalò un sorriso incoraggiante, mentre si posizionava davanti alla sua entrata.
Quel pomeriggio alle prove dello show avevamo finto di non esserci riappacificati e avevamo mantenuto il contegno davanti a tutti i nostri colleghi: volevamo fare una sorpresa al mondo intero.
La luce rossa si accese all’improvviso e le porte si aprirono davanti a me. Fui investita dagli applausi della folla presente nello studio, mentre scendevo con cura le scalinate per raggiungere il microfono.
Harry mi aspettava già ai piedi delle scale e con fare da gentiluomo mi scortò al microfono posto al centro del palco. Notai subito lo sconcerto del pubblico nel vederci insieme a presentare quel premio.
- Salve a tutti! – esclamai sfoggiando un sorriso raggiante, mentre Harry salutava la folla.
- Sappiamo tutti che premio sta per arrivare, vero? – chiese quindi lui alla folla. Le loro urla come risposta, naturalmente, non tardarono ad arrivare.
- A proposito di questo, Ilaria ed io abbiamo una notizia da… -
- Harry! – lo interruppi fingendomi scandalizzata – Non vorrai mica annunciarlo così senza dare un piccolo preavviso! –
Sentivo la voce di Carl parlarmi nell’auricolare, mentre chiedeva cosa stessimo facendo, dato che alle prove avevamo deciso cose completamente diverse.
Lui mi guardò sorridente – E come pensi di annunciare un fatto così importante? –
Alzai gli occhi al cielo, fingendomi scocciata – Okay, allora procedi… - risposi.
- Stavo dicendo – riprese Harry, lanciandomi un’occhiata truce, naturalmente finta e premeditata – Ilaria ed io abbiamo deciso di … -
Forse per le luci che mi stavano accecando, per il vestito troppo stretto o per Carl che continuava a sbraitare nelle mie orecchie, non saprei dare il motivo che mi portò a fingere di sbuffare per poi guardare Harry annoiatamente.
Scossi la testa e, ancora sotto il suo sguardo confuso, lo attirai a me per il colletto della camicia e gli stampai un lungo bacio sulle labbra.
E in quel momento non seppi dire se fossero più forti le urla di Carl nell’auricolare o quelle della folla per l’approvazione.


 

 

If I walk would you run

If I stop would you come

If I say you're the one

Would you believe me
(Try For Your Love - Asher Book)

 



chiedo umilmente scusa per questi terribili ritardi lsdkjhgf
e chiedo scusa perchè sono trmendamente di fretta lskdhfglsfkd
mi dispiace dirvi che il prossimo capitolo sarà l'ultimo e dopo ci sarà solo l'epilogo :(((
mi viene male a pensarci ma passiamo oltre laksghalsdkf
vi chiedo ancora scusa e vi irngrazio per non avermi abbandonata laksjdhflskdf
anci siete creciute lol
quindi GRAZIE davvero di cuore laskdjfh
un bacio grande  e scappo alskdfhj


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Capitolo 21
*** Happy Ending ***


 

Happy Ending

 

 

 

Ilaria

Il sole splendeva, il cielo era azzurro e il mio sorriso andava da una parte all’altra del mio viso. Era un evento più unico che raro che a Londra non piovesse, eppure negli ultimi tempi sembrava che le nuvole si fossero allontanate da quella città.
Da quando ero tornata a Londra, niente era ancora riuscito a togliermi il sorriso dalle labbra.

Indossavo i miei pantaloncini preferiti, avevo gli occhiali da sole e la voce di Rex mi stava raccontando le ultime novità da New York.
- I giornali non fanno altro che parlare di voi! – esclamò al telefono.
Io scossi la testa e sorrisi – Mi sembra più che normale! – risposi.
- Sono davvero felice che le cose si siano sistemate e che abbiate deciso di affrontare i vostri problemi. – disse poi lei.
- Anch’io sono tanto felice. – risposi senza smettere di sorridere.
- Vorrei anche vedere che non fossi felice! – esclamò ridendo – Stai per fare un passo importantissimo della tua vita con la persona che ami, dovrai essere al settimo cielo! –
Per tutta risposta risi e lei m’imitò e avrei scommesso che stesse anche scuotendo la testa – Ricordati di andare a provare il vestito questo pomeriggio alle cinque! –
- Certo, Rex! – risposi ridendo – A volte sembri mia madre! –
- Probabilmente lei ha meno responsabilità di me riguardo al tuo matrimonio! – rispose lei esasperata.
- Rex, scusa ma ora devo andare! Ti chiamo alla prova del vestito! – chiusi la chiamata non appena notai Harry davanti al caffè dove c’eravamo dati appuntamento.
Non appena mi vide lo salutai agitando una mano e lui m’imitò ridendo. Lo raggiunsi e mi lasciai cingere i fianchi dalle sue braccia possenti.
- Com’è andata oggi in studio? – chiesi togliendomi gli occhiali.
- Benissimo. – rispose lasciandomi un delicato bacio sulle labbra.
Dall’altra parte della strada sentimmo alcuni fotografi avvicinarsi e dopo pochi secondi cercare di attirare la nostra attenzione.
Harry alzò gli occhi al cielo – Ma devono sempre stare in mezzo? – chiese.
Io lo zittii – Shh… Non badare a loro. – risposi avvicinando ancora il suo viso al mio.
Senza neanche farselo dire, annullò la distanza fr noi, mentre io molto cordialmente rivolgevo il dito medio ai fotografi poco lontani da noi.
 

Meg

- Quei due sono dappertutto! – esclamai sedendomi sul divano con ancora in mano il giornale.
Niall mi passò un braccio dietro le spalle – Sono la novità dell’estate! – esclamò lui.
Ridacchiai e mi voltai a guardarlo negli occhi – Lo vedi Harry sposato? – chiesi.
Lui assunse un’espressione dubbiosa – Harry? Sembra una barzelletta! – chiese poi.
- Ila deve avergli fatto una bella stregoneria per averlo convinto! – esclamai io.
Lui rise – Già… - rispose – Più o meno come quella che tu hai fatto a me… -
Lo scrutai con gli occhi sgranati e risi – Così mi farai arrossire… -
Lui mi lasciò un dolce bacio sul collo e, come previsto, le mie guance si tinsero di un rosso acceso – Troppo tardi. – disse lui.
Voltai il viso e prendendo in mano la situazione gli lasciai un dolce bacio sulle labbra, che lui non tardò ad approfondire.
- Niall – dissi a un certo punto – Mi piacerebbe rimanere qui con te – continuai mentre mi faceva il solletico a un fianco – Ma devo andare a ritirare il vestito con Ilaria. –
Lui si staccò da me un po’ rattristito – Torni tardi? – chiese.
Gli lasciai un veloce bacio – Non sentirai neanche la mia mancanza! –
 

 Ilaria

- Posso uscire? – chiesi da dentro il camerino a Meg.
- Certo! Sono impaziente! – rispose lei.
Titubante uscii dal camerino, indossando il vestito del mio futuro matrimonio. Ancora non riuscivo a crederci: avrei sposato l’uomo che amavo. Mi morsi un labbro all’idea.
- Ila – mi richiamò la mia amica – Sei splendida. – mormorò.
Arrossii e mi osservai allo specchio: il velo scendeva delicato sulle spalle, mentre un vestito bianco senza spalline mi fasciava il corpo, per poi finire allargandosi sulle mie gambe.
- Pensi che gli piacerà? – chiesi titubante.
- Se gli piacerà?! Lui impazzirà letteralmente! – esclamò lei.
Risi e continuai ad ammirare la mia immagine allo specchio.
- Sei meravigliosa. – una voce fece sobbalzare sia me che la mia amica.
Quando poi mi voltai e incontrai un paio di occhi azzurri, il cuore perse un battito.
Cody era di fronte a me, le mani nelle tasche e un sorriso che sembrava… Sincero.
- Cosa ci fai qui? – chiese subito Meg con fare protettivo.
- è tutto a posto, Meg. – la tranquillizzai. Nonostante non sapessi il motivo di quella visita, sentivo di potermi fidare di lui.
Cody non staccava gli occhi da me neanche per un secondo e Meg sembrava essersene accorta – Vi lascio soli. – annunciò – Ma se la tocchi anche solo con un dito, ti uccido, Simpson. – minacciò uscendo dal negozio di abiti da sposa.
Lui accennò una risata – Non è cambiata di una virgola. – disse.
Io scossi la testa – No. – ridacchiai.
- Tu invece sei cambiata. – disse poi avvicinandosi – Sei radiosa e… Stai per sposarti. –
I suoi occhi chiari m’incatenarono, ma non mi sentivo a disagio: qualcosa dentro di me sapeva che sarebbe andato tutto per il verso giusto.
- Mi dispiace per quello che ti ho fatto passare, per la quasi rissa al matrimonio di Miley, per la nostra storia finita male e… Per tutto il resto. – cominciò senza staccare gli occhi dai miei. – Non sono qui per supplicarti di tornare da me, ma… Per augurarti tutta la felicità possibile. –
Io sgranai gli occhi. Uno dei miei ex fidanzati che si scusava con me e che mi augurava di essere felice con un altro? Era un gesto bellissimo e Cody mi stava davvero sorprendendo.
- Cody, grazie infinite. – risposi sorridendo – Non hai idea di quanto questo tuo gesto mi faccia piacere. –
Lui sorrise sinceramente – Harry è un ragazzo fantastico ed è davvero fortunato. –
D’impulso lo abbracciai e lui, dopo un’iniziale sorpresa, mi strinse fra le sue braccia.
- Voglio che tu sappia che anche se ho rifiutato di sposare te, non voleva dire che non ti amassi: io ti amavo, ma non era il momento giusto. Harry invece mi fa sentire sicura e so che con lui andrà sempre tutto bene. – mormorai contro la sua spalla.
Lui mi accarezzò la schiena – Lo so che mi amavi e anch’io ti ho amata, ma non siamo stati abbastanza fortunati: tu e Harry lo siete. Vi auguro tutta la gioia possibile. –
Sorrisi e lì, stretta fra le braccia di uno dei miei ex fidanzati, mi sentii finalmente pronta a sposare Harry.

 

 

 

Tonight I’m gonna dance for all that we’ve been through. 

But I don’t wanna dance if I’m not dancing with you. 

(Taylor Swift, Holy Ground)
 
 


Chi di voi si aspettava il ritorno di Cody ora?
E chi se lo aspettava così?
lakdsjfhlaskdjfhlaskjdf ciao a tutte alkjfh
SCUSATE SCUSATE SCUSATE SCUSATE
sono un mostro
è passato molto più di un mese, questo capitolo (che è stato un parto) è cortissimo e io sono un'autrice terribile!
lakjfhlksdjfhlaksjdflaksjdf 
davvero spero non vogliate uccidermi! <3
COMUNQUE la storia è arrivata alla fine!
il prossimo capitolo sarà l'epilogo, sarà dal punto di vista di Harry e dopo FINE :'(((((((
mi mancheranno tantissimo i personaggi :'(((((
comunque devo ancora scriverlo e domani parto quindi non so quando lo posterò :((((
spero che non mi odiate e vi mando un bacione perchè vi AMO
davvero :')
alkdsjfalskdjflksdjf
buone vacanze!


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Capitolo 22
*** Epilogo ***




Epigolo

Harry

Le luci dello studio erano accese e puntate verso di noi. Una truccatrice stava cercando di nascondere quei pochi brufoli rimasti dalla ormai passata adolescenza, mentre io non riuscivo a staccare gli occhi dalla poltrona di fronte a me. Ilaria, seduta con un sorriso stampato sul viso tondeggiante e gli occhi scuri truccati, stava chiacchierando con Oprah Winfrey, approfittando della pubblicità durante lo show.
Era bellissima: un vestito a righe bianche e nere fasciava le sue curve recuperate dopo il matrimonio e l’assenza di spalline accentuava il movimento delle spalle mentre rideva.
- Siamo in onda fra due minuti. – quella voce elettronica mi riportò alla realtà e, dopo aver ringraziato la truccatrice, mi sedetti sul divano affianco alla scrivania di Oprah.
Ilaria m’imitò e mi regalò uno dei suoi meravigliosi sorrisi – Si va in scena. – mormorò.
Per tutta risposta le posai un bacio a fior di labbra, giusto prima che le telecamere tornassero a riprenderci.
- Siamo di nuovo qui con voi con una delle coppie più amate del momento! – esclamò Oprah sorridendoci.
- Oggi siete una coppia sposata ormai da due anni e sembrate ancora innamorati come i primi tempi, qual è il vostro segreto? – chiese poi seduta dietro la sua scrivania.
Istintivamente passai un braccio intorno alle spalle di Ilaria – Il nostro segreto è che abbiamo affrontato ogni ostacolo insieme e c’eravamo sempre l’uno per l’altra. – rispose lei per poi guardarmi negli occhi. Ancora come le prime volte mi persi in quelle iridi scure.
Un sorriso si fece spazio fra le mie labbra – è vero: prima delle nostre carriere veniva l’altro. –
Dal pubblico si alzarono delle urla di approvazione – Come siete carini! – esclamò Oprah.
Ebbi quasi l’impressione di vedere Ilaria arrossire.
- Quali sono i vostri programmi per il futuro? –
Questa volta fui io a parlare – Abbiamo intenzione di mettere su famiglia e di continuare comunque con le nostre carriere. Siamo sicuri di riuscire a conciliare tutto. – dissi sorridendo alla donna dietro la scrivania.
- Ve lo auguro, ragazzi! – rispose lei.
Automaticamente voltai lo sguardo verso il pubblico e dietro la telecamera, con un braccio intorno alle spalle di Meg, c’era Niall con un sorriso che andava da un orecchio all’altro e i pollici alzati.
- Non facciamo un applauso a questa fantastica coppia? – incitò Oprah al pubblico.
E mentre tutta la sala si riempiva di applausi e di urla, voltai lo sguardo verso Ilaria, per poi darle un bacio sulle labbra.
Non m’importava delle telecamere, delle urla o di Oprah: tutto quello che contava era Ilaria e tutto ciò che provavo per lei.
Niente era mai stata semplice nella nostra storia, ma avevamo superato tutto insieme perché ci amavamo e questo era l’importante. Finalmente eravamo felici.
‘Finalmente qualcuno è riuscito a incastrarti Styles!’







okay siamo arrivati alla fine :'((((((
chiedo scusa se questo epiologo è arrivato dopo mesi e fa così pena, ma non riuscivo a entrare nell'ottica di finire questa storia :(((
è finita, devo farmene una ragione <3
spero che questo finale altamente smielato vi sia piaciuto ahhaha me lo sono immaginata così dall'inizio e così doveva essere <3
voglio ringraziare TUTTE VOI che anche se non siete 23985702395 siete importantissime per me <3 <3 <3
ringrazio all'infinito le 13 persone che hanno preferito, le che hanno ricordato e le 33 che hanno seguito!
voglio ringraziare anche Meg perché è la mia musa ispiratrice e lei è la nostra Meg!
poi Alessia perché mi sostiene <3
spero questa storia non vi abbia deluso :')
vi mando tanti baci e vi aspetto nelle mie altre storie/OS <3 <3 <3
vi voglio tanto bene 
Ilaria




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questa sarò io una volta pubblicato questo epilogo :((((((((

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