Il ritorno degli elfi

di Fantasy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la scoperta ***
Capitolo 2: *** l'inizio ***
Capitolo 3: *** la scoperta ***



Capitolo 1
*** la scoperta ***


PROLOGO: Prima della venuta dei celesti elfi sulla terra, una grande guerra fra il reame delle antiche querce e le valli dell'Embria stava ormai rendendo la stirpe degli uomini debole e vulnerabe agli attacchi delle creature dell'est.Per molti anni ,queste, celate nell'0scurità tramavano il ritorno dell'Unico, re dell'Inferno e padre del male. Gli umani troppo impegnati a combattersi fra loro nn si accorsero dell'imminente pericolo che incombeva, e caddero nel tranello demone abbissale, ma quando ormai ogni speranza era scomparsa, delle creature chiamate elfi accorsero in aiuto degli umani sopraffando le forze nemiche. I re degli umani per ringraziare i misteriosi cavalieri offrirono loro le terre più belle che erano state conquistate, con la promessa di non scatenare mai guerre interne fra uomini,in cambio si istaurò un'allenza tra l'eterno popolo e la stirpe dei mortali che potè finalmente vivere la sua esistenza dopo lunghi anni di guerre dolorose. Gli uomini fragili, non mantennerono a lungo le promesse fatte, la sete di potere non si può estinguere son semplici patti, così iniziò una nuova guerra,l'inizio della fine era ormai arrivato,le creature che un tempo aiutarono forse per compassione,quella gente avida di potere, e povera di amore partirono,per non rivedere mai più i Mentitori. A lungo si aspettò il ritorno degli elfi,poi si iniziò a dimrticare fino a ridurre la storia di quel popolo in legenda.I mentitori(così chiamati dire degli elfi) dimenticarono,stavolta nemmeno il popolo dei Cavalieri dei Draghi sarebbe riuscito a fermare le forze oscure...l'umanità era perduta?

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Capitolo 2
*** l'inizio ***


Il ritorno degli Elfi …un rumore in lontananza destò la sua attenzione,nell’aria vi era un fetido odore nonostante l’umidità,le piante sembravano angosciate ed i lupi ululavano spaventati, un respiro pesante echeggiava nella vallata, un rumore di passi veloci tolse ogni dubbio. Era questa la fine d’ogni speranza? La stirpe degli uomini era ormai perduta? Iniziò una corsa disperata verso l’ignoto, i minuti scorrevano inesorabilmente pieni di angoscia. Ad un tratto si fermò come se non potesse proseguire, strinse a se un fagotto,dentro c’era un neonato che dormiva profondamente. L’elfa guardò con amore e ansietà la creatura poi mormorò con parole dolci-Laica salva il nostro popolo, salva Menanima - così dicendo la bambina scomparve... Era l'alba, i colori tenui del sole appena svegliato investivano le strade già affollate, Laica passeggiava ai margini della città odorando pensierosa il forte odore di terra bagnata. Aveva lunghi capelli corvini e gli occhi scuri, ma intensi come un mare, scrutavano la verdeggiante campagna delle valli dell'Embria. Il cielo era limpido e gli animali parevano gioire dell'imminente estate, la foresta in fiore mostrava la maestosità della natura con colori e suoni gioiosi. vagare per quelle terre era ormai un'abitudine per la ragazza, il più delle volte si recava nel centro della foresta dove la natura la cullava nei suoi pensieri. Si sentiva a casa fra gli alberi, amava quei posti, ma soprattutto li conosceva come delle persone e ciò la rendeva estranea agli abitanti di Lemensiò, la sua città, situata a nord, ai piedi degli imponenti monti Umbrini vicino al lago Sit. Laica sapeva ben poco delle sue origini, era stata trovata sulle sponde del lago con un bracciale spezzato, ma da cui si potevano intravedere strane incisioni che sembravano essere rune antiche. vi era scritto, in molti cercarono invano di decifrarlo,ma nessuno ebbe successo. La mattina avanzava lentamente per la foresta,Laica si sistemò su un masso ricoperto da un fitto strato di verde muschio e chiuse gli occhi, lasciandosi andare, immersa nella natura ascoltava silenziosa ogni sussurro d'albero, richiamo di animale fino a quando en si sentì prendere dolcemente le mani. Di scatto aprì gli occhi e si trovò di fronte un ragazzo. Questo aveva i lineamenti decisi, i suoi capelli castani erano rilegati in una piccola mezza coda,gli occhi verdi sovrastati da sopracciglia non molto folte la scrutavano intensamente, come in cerca di qualcosa, sembravano attraversarla e studiarla con grande smania. Lei si ritrasse e vide le sue labbra imbronciarsi in una smorfia molto buffa. La ragazza lo fissò per alcuni istanti,poi vedendo che questi non parlava decise di farlo lei. -Dimmi forestiero, cosa desideri? Se ti posso esser di aiuto in qualche modo ne sarò lieta- Il giovane parve assolversi ancor più nei suoi pensieri, ma prima che Laica riuscisse a parlare per la seconda volta…

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Capitolo 3
*** la scoperta ***


-finalmente ti ho trovata! Sei così bella che nemmeno il cielo può eguagliarti! Sapessi per quanto tempo ti ho cercata Seira ..tornerai sul trono di tua madre e la speranza potrà rivevere nei nostri cuori- Dette queste parole il ragazzo scostò il mantello e prese un ciondolo, fece un breve inchino e prima che Laica potesse parlare glielo mise al collo. La ragazza provò a ritrarsi ma era come paralizzata sentì il respiro del giovane vicino a se e il suo cuore si rassicurò. Di colpo calò il silenzio e la terra, la foresta,il ragazzo e tutto ciò che era intorno a lei sparì… Si sentiva vuota solo un pensiero le sfiorava la mente,dov’era? Molte immagini le si paravano davanti bimbi che correvano lungo le vie di un villaggio, mamme che tessevano vestiti bellissimi,paesaggi così lontani, dolci cascate e verdi prati ed il canto pieno d’amore di una donna con una bimba in fasce. La cullava, la stringeva e le mormorava parole dolci -proteggi Menanima Seira ,piccola mia- la donna tirò su la manica del lungo vestito e si levò un bracciale d’argento, poi lo mise al braccio della figlia-portalo sempre con te- Laica iniziò a piangere le lacrime erano lente, per tanti anni aveva sognato quei posti,per tanti anni aveva visto quella donna ed ora era lì così vicina, ma allo stesso tempo così lontana…sapeva solo una cosa quella bimba…era lei Un forte dolore alla testa e le immagini diventarono più sfocate fino all’oscurità. Sentiva l’odore della fresca erba sotto di se, piangeva ancora silente…era un sogno oppure no? Non poteva esserlo,aprì gli occhi e rivide quel ragazzo che la teneva per le braccia, senza dir niente la abbracciò. -mia signora il mio nome è Fayu, ti ho cercato per tanto tempo sperando, ti mandarono in queste terre sconosciute senza niente e…- la strinse ancor più forte –tua madre si sacrificò per salvarti – si sedette su una vicina roccia e poi proseguì- a lungo ho atteso per incontrarti, tu sei la principessa nonchè unica erede del regno degli elfi, purtroppo fummo attaccati dai demoni molti anni fa e,tua madre Maria per salvarti si sacrificò con un sortilegio e ti mandò tra gli umani. abbiamo bisogno di te, il tuo potere può sconfiggere il male che ci trattiene in questa terra.- Laica lo guardò persa nei suoi pensieri sapeva che ciò che diceva era vero, i suoi occhi non mentivano, lei ricordava quelle terre, quei profumi e quella donna...sua madre. -Fayu le tue parole sono sincere,per molti anni ho sognato posti a me sconosciuti,ora che tu me li hai mostrati capisco che quella è la mia terra nativa. Il mio animo sa che devo proteggere coloro che tu chiami elfi, il bracciale che mi madre mi diede lo porto ancora con me,ma potrò mai essere all'altezza? fino a poco fa ero una ragazza come tante ora sono una principessa elfica che cerca di liberare un popolo che nemmeno conosce..- -mia signora - la interruppe Fayu-quel ciondolo che vi ho appena dato vi aiuterà a ricordare il vostro passato,la prego di ascoltare il vostro cuore abbiamo bisogno di voi- -ma perchè mandarono proprio te a cercarmi?-disse Laica -questo non è nè il luogo ne il momento adatto per saperlo, ogni cosa a suo tempo- così dicendo si alzarono entrambi per andare incontro ad un nuovo destino..

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