Beautiful nightmare di BlackroseDemonia (/viewuser.php?uid=126672)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo I ***
Capitolo 2: *** capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capito VI ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX ***
Capitolo 10: *** Capitolo X ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO XI ***
Capitolo 12: *** Capitolo XII ***
Capitolo 13: *** Capitolo XIII ***
Capitolo 1 *** capitolo I ***
sentimenti e misteri per neuro
Per un demone
l’immortalità
è una cosa naturale; per gli umani invece no. Il tempo non
poteva scalfirmi,
invece con gli anni avevo visto invecchiare Yako e Godai; fin quando il
tempo
li condusse al riposo eterno.
Era assurdo, tutto quel
tempo passato sulla terra mi aveva rammollito, mi ero fatto contagiare
dai
sentimenti umani, quei due mi avevano fatto provare quel sentimento che
gli
umani chiamano “amicizia”.
Dopo la loro morte ho
fatto ritorno all’inferno, in fondo ora non mi tratteneva
più nulla sulla terra
e inoltre non ero riuscito a trovare uno “schiavo”
che sarebbe stato in grado
di sostituire i miei due precedenti.
Ormai avendo risolto
tutti i misteri degli inferi, mi rimaneva qualche caso noioso e
schiatto, avevo
bisogno di nuovi misteri succulenti.
Poi un giorno la porta
dell’inferno si aprì,
avevo capito,
era giunto il momento di tornare sulla terra; qualcuno è
pronto a “servirmi”.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** capitolo II ***
mtanteinoug2
Anno 2011 Londra
Ancora non ero riuscita a capire come avevo fatto a farmi
coinvolgere da quel demone in questo assurdo lavoro, anche se in realtà la mia
testa sapeva benissimo il motivo, me ne ero innamorata a prima vista.
Un ala della mia casa era diventata in “nostro” ufficio,
generalmente quella che sgobbava per pulire e tenere in ordine l’ufficio ero
io, mentre lui se ne stava beatamente seduto a gambe incrociate.
“Ehi, Neuro, ti dispiacerebbe aiutarmi?”- domando
infastidita, mentre lui fa la sua faccia inebetita e non mi risponde
“Sei insopportabile!!”- dico io lanciandogli lo spazzolone
in faccia
Fortunatamente non era ancora abituato alle mie reazioni
poco rispettose, secondo lui, del suo rango.
Rapidamente mi rilancia lo spazzolone che evito a pelo, mi rigiro e me
lo ritrovo davanti a me eretto in tutta la sua altezza.
“Sei una ragazzina insolente”- dice lui con gli che si
illuminano di una luce sinistra per poi prendermi per un polso
“Non sopporto che mi tratti così, io non sono la tua serva e
se per questo molti casi li ho risolti io senza il tuo aiuto”- dico io infastidita
dai suo modi di fare
“Devo ammettere che non sei una nullità come gli altri
esseri umani … forse perché hai parte di sangue demoniaco”- dice lui per poi
spettinarmi i capelli
Poi raccoglie lo spazzolone e lo rimette in ripostiglio, poi
sento suonare il campanello.
Accidenti era la mia
amica Anna, mi ero dimenticata che veniva …
“Neuro, potresti
ehm…non farti vedere?” domando al demone
“Come vuoi…” dice lui con un sorriso poco rassicurante per
poi dirigersi in camera
In tanto io corro ad aprire la porta e mi ritrovo Anna che
mi salta al collo sventolando un biglietto
“Martina-chan!Martina-chan!!!”- dice lei con la sua vocina
squillante
“Anna, ti prego non urlare mi stai stordendo”- dico io per
poi invitarla ad entrare
“Finalmente si fa!!!”- dice lei allegramente
“Cosa?”- domando io
“Il ballo scolastico”- dice lei tutta felice
“Non penso che verro…”- dico io poco felice della notizia
“Dai, ti prego, sarà in tema halloween, so che a te
piacciono tanto queste cose…”-dice lei
“non credo di…”
“Martina stava per dire che non crede di non venire”- dice
Neuro comparendo da dietro la porta, mentre io lo fulmino con gli occhi
Maledetto demone…
“Ahhhhhh, e così abiti insieme a lui!!Che fortuna!!”- dice
lei con occhi sognanti, per poi toccarmi dentro con il gomito
In tutta la scuola appena avevano visto Neuro,erano tutte
impazzite... e come darle torto da umano era davvero bellissimo …
“Si, ma non è come pensi. E poi penso di non venire”- dico
io imbarazzata
Poi Neuro mi tira vicino a sé e trasforma la sua mano in quella
di demone per poi toccarmi dentro La guancia
“Di di si, sento un profumo lieve di mistero, e io sono
affamato”-
“Ahh, siete proprio carini insieme”- dice Anna
interrompendoci
“Ah, e va bene vengo al ballo”- dico io sbuffando mentre lei
tutta felice mi abbraccia
“Grazie Neuro per averla convinta. Scusate ora scappo devo
comprare gli addobbi. Martina settimana prossima vieni a fare compere con me?vorrei
che mi aiutassi ad organizzarlo, tu hai un gusto perfetto per mostri, vampiri e
cose horror o gotiche”
“Va bene, ma di mattina presto, verso le 8:30 per te va
bene?”-
“Certo!Oh mamma va che ore sono, scusa ora scappo!”- dice Anna per poi correre fuori dalla porta
Appena esce chiudo la porta e mi avvicino al demone
“Per curiosità mi vuoi sempre umiliare tu?”-
“No, a me interessa il mistero che sta nascendo”- dice lui
sorridendo mostrando la sua dentatura appuntita
Appena li vedo un folle pensiero attraversa la mia mente
Chissà com’è farsi
baciare da lui e farsi mordere il collo….
“Ehi, che ti prende?”- domanda lui incuriosito avvicinando
il suo viso al mio
“Niente………”- dico io rosso pomodoro per poi allontanarmi
“Perché non volevi partecipare al ballo?”- domanda lui
accorciando le distanze
Accidenti quanto era insistente, a volte mi domandavo se non
sapesse già i sentimenti che mi attanagliavano cuore, corpo e mente riguardanti
lui
“Non so ballare…” dico a bassa voce
“Non ti è venuto in mente che forse io sono capace’”-
domanda lui per poi tirarmi a sé e mettere le mie mani sul suo fianco e una
nella sua mano
“Ma, ma Neuro….”- dico io imbarazzatissima
“Lasciati guidare..”- dice lui iniziando a muoversi, mentre
io per sbaglio li pesto un piede
“Scu…scusami Neuro”- dico io facendo per staccarmi ma lui mi
trattiene
“Rilassati sei troppo nervosa …”
“Sarò anche nervosa, ma tu sei troppo alto non riesco a
metterti la mano sulla spalla”-
“Non importa puoi lasciarla pure sul fianco”- dice lui
ricominciando a muoversi
Pian piano inizio a sciogliermi e a farmi guidare da Neuro
“Allora visto non è poi così difficile”- dice lui
soddisfatto
“S…si”
Poi si abbassa e mi da un bacio sulla fronte
“In cambio mi aiuterai con il mistero. E sarò io il tuo
accompagnatore”- dice per poi uscire in giardino , mentre io mi lascio cadere,
con i battiti del cuore a mille, sul divano.
Punto di vista di Neuro
Esattamente non so cosa sentissi per quella ragazza, era la
prima volta che sentivo sentimenti simili, in questi mesi passati con lei avevo
imparato ad apprezzarla e in un certo qual modo a “stimarla”, anche se queste
parole dette da me suonavano strane. Non ostante non gli mostrassi mai
apprezzamenti e mi comportassi sempre in modo ironico e strafottente nei suoi
confronti.
Quel bacio di prima?Un
errore, non potevo farla innamorare di
un mostro, per quanto riguardava la sua piccola parte demoniaca forse presto
sarebbe scomparsa, non potevo dannarla per l’eternità e poi lei era innamorata
del mio aspetto sicuramente …
Mi sedetti sotto al
gazebo osservando la casa
Questa volta era diverso, non era come con “loro” per lei provavo
qualcosa di più del semplice utilizzo, davvero era difficile per me comprendere
i sentimenti umani che dà un po’ di tempo avevano influenzato la mia natura...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Capitolo III ***
majintantei3
A scuola
“Guarda te come mi tocca vestirmi”- dice Neuro sbuffando per
poi mostrarsi
Indossa la divisa scolastica, ma la camicia nera ha slacciato i primi due bottoni
lasciando intravedere il torace; e la cravatta blu è lasciata morbida.
“Stai benissimo”- dico io per poi tapparmi con le mie stesse
mani la bocca, arrossendo come un pomodoro
Lui sopprime una risata
per poi guardarmi da capo a piedi, mentre i suoi occhi si illuminano
lievemente
“Che…che hai da.. fissarmi?”- domando stringendomi vicino la
borsa
“Niente, su ora andiamo”- dice
lui prendendomi per un braccio, trainandomi verso l’esterno dell’abitazione
Pensieri di Neuro
Gli umani di quest’epoca hanno proprio un modo strano di
vestirsi, purtroppo vestito con il mio solito completo avrei dato nell’occhio e
ormai ero costretto ad usarlo solo durante il lavoro.
Tuttavia la mia “partner” sembra apprezzare questi abiti, è
divertente osservare come li scappano facilmente le parole di bocca.
Non si può dire che non sia una bella ragazza, ha i capelli
lunghi fino a metà schiena di un castano ramato con delle ciocche bionde sparse
per la testa, leggermente ondulati; un ciuffetto che li copre l’occhio destro e
porta sempre una molletta sul lato sinistro. Non è molto alta, circa 1,65; e a
diversità di Yako ha tutte le caratteristiche di una donna. Si veste quasi
sempre di nero, solo una volta l’ho vista con l’azzurro. Oggi indossa la solita
divisa scolastica, giacca nera, camicia nera e cravattino bianco con lo stemma
della scuola; gonna a pieghe lunga fino al ginocchio nera con la balza bianca e
scarpe nere.
La osservo non posso negare che lei mi tenti, ma che diamine
mi prende ultimamente? Un demone non può provare sentimenti, per nessuno,
specialmente per un umana …
La prendo per il braccio e la
trascino fuori, devo smettere di pensare a lei in quel modo …
Dopo mezz’ora…
“Ah, Anna è in ritardo” dico osservando l’ora dal display
del mio cellulare
“Come sempre. La tua amica non sa mai essere puntuale,
proprio come te”-dice Neuro aprendo un occhio
“Cosa intendi dire?”-
“Che prima che decidessi di abitare con te, eri sempre in
ritardo quando ti contattavo”-dice lui spostandosi dal muro per venirmi vicino
“Ah, quante storie. Questo è più importante se non arriva in
tempo arriveremo in ritardo a scuola”-dico riponendo il cellulare nella borsa
Sento un rumore di un motore della macchina e in un attimo
mi ritrovo Neuro che mi afferra e mi trascina via dal marciapiede, mentre la
macchina di Anna frena.
“Scusate, coraggio salite!!”-dice lei, mentre i suoi capelli
sono scomposti, e la macchina puzza di sigarette
“Ma sei impazzita volevi ammazzarmi???”-dico spaventata
“E dai, tanto meglio, sei fra le braccia di Neuro”-dice lei
divertita
Io mi giro e osservo il viso di Neuro che ha un espressione
esasperata per il comportamento di Anna, lo spingo leggermente e mi lascia,
mentre rossa come un peperone salgo davanti vicino ad Anna, mentre Neuro si
siede nei sedili posteriori.
“Bene, allacciate le cinture, si parte”-dice lei ingranando
la marcia e dando una bella sgasata, mentre in tutta fretta ci avviamo verso la
scuola
“Anna, quello era un semaforo rosso”- dico io terrorizzata,
mi volto e vedo Neuro sbiancare, evidentemente iniziava a soffrire di mal
d’auto; come biasimarlo quando era in ritardo Anna era un pericolo pubblico.
In venti minuti siamo davanti al portone della scuola, ci
fiondiamo in tutta fretta fuori dall’auto e corriamo in classe.
Appena ci siamo seduti Neuro, che è in banco con me si
avvicina
“La prossima volta si viene con i miei metodi a scuola”-dice
seccato
“Si, preferisco, Anna quando guida è un pericolo
pubblico”-dico ancora traumatizzata
“Odio la sua macchina è minuscola, oltre a sbatacchiare con
la testa contro il soffitto ero incastrato con le gambe”-dice lui
“Neuro, ho capito, domani si vieni con i tuoi mezzi, ma ora
smettila”-dico sbuffando per poi tirar fuori il libro
“Non mi dare ordini, umana”-dice il demone con arroganza
“Pappagallo spennacchiato egocentrico …”-dico sottovoce
mentre mi abbasso per prendere l’astuccio dallo zaino quando Neuro mi tira su
di scatto, ruotando la mia testa verso la sua
“Ahia, mi fai male”-dico lamentandomi, quelle sue mani erano
peggio di due morse d’acciaio
“Ho localizzato un mistero”-dice lui, mentre un istante dopo
si sento un urlo nel corridoio
Subito ci alziamo tutti e corriamo fuori nel corridoio
“Cos’era quell’urlo?”-dice Anna
“Non lo so, ma ora andiamo a vedere”-dico incamminandomi con
Neuro verso la provenienza della voce
Appena arriviamo sul posto vediamo una ragazza tremante
circondata dagli insegnanti
“Porfessor Milton, cosa è successo?”-domando
“Midelton, a quanto pare il preside…si è suicidato”-dice con
voce tremante
“Le dispiace se diamo un occhiata?”-domanda Neuro
Io mi affaccio assime a Neuro, e la scena che si presenta
davanti ai nostri occhi è alquanto raccapricciante…
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Capitolo IV ***
majintantei4
Il corpo del preside pende da soffitto, inchiodato con le
mani ad un pezzo di legno, mentre un cappio si avvolge strettamente al collo.
Gli arti inferiori risultano mutilati, e sono per terra, avvolti da una pozza
di sangue, ormai rinsecchito. Mentre quello che una volta era il viso, ora
risulta essere una maschera deforme, probabilmente sciolto da qualche acido. Le
finestre erano aperte, ma si può percepire ancora un leggero odore pungente,
come da me presupposto di un acido.
“Come avete trovato
la porta?”-domando avvicinandomi
“La porta era chiusa dall’interno, e siamo riusciti ad
aprirla solo grazie al pass”-dice il professore mostrandomelo
“Secondo la detective non si tratta di suicidio”-
dice Neuro
Io mi giro e lo osservo, grande deduzione … anche senza il
suo aiuto l’avevo capito, forse solo un idiota avrebbe pensato alla prima
ipotesi.
“Grazie…Neuro posso parlare anche da sola”-
dico infastidita, odiavo essere trattata come una
marionetta, forse a Yako, andava bene, ma io … odiavo essere comandata,
specialmente da mister pappagallo spennato egocentrico.
Lui mi guarda con occhi pieni di rabbia per poi ritornare
calmo e sorridere
“Scusate, devo parlare un secondo con la detective”-
dice mentre mi tira a sé per poi allontanarsi leggermente
“Sei dannatamente seccante”-
dice lui sottovoce
“Senti da che punto la predica”-
dico sorridendo beffarda. Inutile noi due eravamo sempre in
competizione.
“ Senti Neuro, che ne dici di una sfida?”-
“Oh, che stupida umana che sei; pensi davvero di battermi?”-
Dice lui mostrando il suo solito sorriso
“Già carino”-
Lui mi guarda socchiudendo gli occhi per poi ridere
“Sfida accettata … ma se perdi … per un girono farai tutto
quello che ti dico senza fiatare o controbattere”-
Dice lui illuminando leggermente i suoi occhi
Ci rigiriamo e torniamo dagli altri, ok ero stata veramente
un idiota a sfidarlo, lui ha dei vantaggi che io non ho … come le tecniche
demoniache. Ma anche io ho un piccolo asso nella manica .. che lui non consce
minimamente …
“Ehm, intanto sta arrivando anche la polizia”- dice un
bidello
“Mi raccomando, non fate entrare nessuno nella stanza,
potrebbe compromettere le prove”
Dice Neuro educatamente. Che faccia tosta che aveva in
pubblico …
“Scusate, se non vi dispiace avrei bisogno di guanti di
lattice e di sacchetti di plastica”- dico al bidello
“ Tieni le chiavi dello stanzino”-
dice lui porgendomele
con delicatezza. Ormai sià per i casi risolti da Neuro che senza il suo aiuto
ero diventata famosa, e anche a scuola
ora godevo di un certo prestigio, anche se a cosa non mi piaceva,
stavolta sarei ricorsa a tutte le mie armi per battere Neuro; volevo fargli
vedere quanto valevo.
“Grazie mille”-
dico per poi corre in
direzione del ripostiglio.
Appena arrivo infilo la chiave nella toppa e faccio per
aprire la porta quando Neuro la blocca con una mano.
“Sei ancora in tempo per ritirarti”
“Non sono un incapace come pensi tu, odioso, egocentrico demone,
pappagallo spennacchiato!!”-
dico furente per poi spingerlo via con forza ed entrare e
prendere dei sacchetti di plastica. Quando
mi ritrovo contro il muro mentre Neuro mi tiene per le spalle
“Come mi hai chiamato?”- dice lui furente. Io deglutisco,
ecco come al solito mi ero fatta prendere dall’ira e avevo parlato troppo. Alzo
lo sguardo e i miei occhi si rispecchiano nei suoi, ma distolgo subito lo
sguardo, sentivo calore sulle guancie, evidentemente ero arrossita. Inutile per
quanto mi arrabbiassi per i suoi odiosi modi, lui mi piaceva.
Poi vedo che si abbassa fino ad arrivare all’altezza del mio
collo, mi sposta i capelli e avvicina le sue labbra al mio orecchio
“ Se perdi, ricordati, per un giorno sarai alla mia mercè” –
dice lui ridendo per poi spostarsi, mentre i suoi occhi sono due specchi verdi
fosforescenti
Sento dei passi e tiro Neuro per la cravatta, per porlo alla
mia altezza e poi metto una mano sul viso di Neuro in corrispondenza degli
occhi, per poi spingerlo nello stanzino.
“Che diamine fai?”- dice lui spostando la mia mano
“Shh, sta arrivando qualcuno”- dico con un filo di voce
Quel posto era veramente, angusto e le dimensioni di Neuro
non aiutavano di certo la scomoda e imbarazzante situazione. Avevo caldo e
faticavo a respirare.
“777 strumenti del mondo demoniaco – Evil Friday”- dice lui
mentre mi finiscono in testa i soliti
occhi zampettanti
“Grr… l’hai fatto apposta, a tirarmi quei cosi in testa”-
dico leggermente schifata
“No, non ho altro spazio come vedi”- dice con la solita
espressione inebetita, segno che mentiva …
I passi cessano e la porta del ripostiglio si chiude, e dopo
poco chiunque fosse entrato, esce dato che i passi si allontanano
“Ora possiamo uscire”- dice Neuro sorridendo beffardo per
poi spingere contro la porta
“Ehi, no aspett..”- ma non faccio in tempo a finire la frase
che cado per terra, mentre Neuro mi finisce
addosso
“Razza di…”- ma mi blocco, il suo viso e il mio sono a due centimetri.
Sento il cuore battere a mille e
il respiro accelerare. Osservo Neuro e con mia grande sorpresa, avverto dei
leggeri cambiamenti del respiro anche in lui, è… più veloce o… è la mia
immaginazione? Osservo gli occhi che si illuminano immediatamente. Poi si
rialza ed esce dalla stanza rapidamente, allontandosi. Che li era preso?
Punto di Vista di
Neuro
Che ragazzina, una sfida contro di me? Era forse impazzita?
Che dannato carattere che aveva, testarda e.. impulsiva. Ma in fondo era quello
di lei che mi piaceva. No un attimo a che diamine penso? Ok, ero ufficialmente
impazzito. Mi riprendo dai miei pensieri, e con un ghigno accetto la sua sfida,
ma ovviamente alla condizione che lei, per un giorno sarebbe stata alla mi
Mercè, mi sarei veramente divertito.
Lei accetta, con sua grande stupidità. Per quanto sia
intelligente non dispone dei miei poteri, e avrei fatto di tutto per vincere e
averla docile, e servizievole per un giorno …
La seguo verso il ripostiglio, e appena fa per aprire la
porta la blocco e le offro di ritrattare la sfida, e lei si arrabbia e mi
insulta, dicendomi: “Non sono un incapace come pensi tu, odioso, egocentrico demone,
pappagallo spennacchiato!!”. Come mi aveva chiamato?Pappagallo spennacchiato …
la prendo e la blocco contro il muro. Alza il suo sguardo verso di me furente
ma, poi arrossisce e lo distoglie immediatamente. Abbozzo un sorriso e mi
abbasso fino all’altezza del suo collo, le sposto i capelli e avvicino le mie
labbra al suo orecchio: “ Se perdi, ricordati, per un giorno sarai alla mia mercè”
– dico mostrando il mio sorriso compiaciuto.
Sento dei passi avvicinarsi, ma prima che possa fare
qualcosa, Martina mi tira per la cravatta, costringendomi ad abbassarmi, poi mi
mette non so per quale motivo una mano sul viso in corrispondenza degli occhi e
mi spinge nello sgabuzzino, stretto e angusto.
Appena mi lascia alzo la testa, ma sono costretto a restare
piegato, il soffitto era troppo basso, dannazione, sono decisamente troppo
vicino a lei, che idea balzana entrare qui dentro, non vedo l’ora di uscire …
In quel momento avevo un vantaggio su di lei, i miei poteri demoniaci
… uso l’evil Friday, e lascio cadere le spie demoniache sulla testa di lei,
tanto per fargliela pagare per l’offesa nei mie confronti, tanto per farle
capire chi comanda.
Appena l’individuo esce, apro la porta per uscire, ma
siccome Martina era appoggiata alla porta, cadiamo entrambi per terra.
Sono sopra di lei, il suo respiro è incrementato
incredibilmente, il mio battito aumenta, così come il respiro; perché mi
provocava quelle reazioni lei? Vedo nei suo occhi i mie illuminarsi di verde,
cosa che accadeva solo per i misteri. Scioccato mi rialzo rapidamente e mi
allontano da lei, dovevo stargli lontano per un po’, dovevo recuperare un po’ della
mia buona e sana lucidità mentale…
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Angolo autrice
Un grossimo ringraziamento a voi che leggete e commentate la mia
fanfiction, il vostro interesse mi aiuta enormente e mi da una gra
energia e volgia di continuare a scrivere! Grazie di cuore a tutti ^_^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Capitolo V ***
majintantei5
Mi rialzo da terra, ancora un po’ pensierosa.
“Drakonian, ci sei?”-
domando al vuoto sperando che l’animaletto infernale che mi
seguiva, e di cui Neuro non ne conosce l’esistenza appaia.
Basta un secondo e
poi sento qualcosa appoggiato sulla mia testa,
era Drakonian.
Ha la forma di un ragno, il suo corpo è viola scuro con
delle righe che percorrono il busto viola chiare. E’ dotato di otto zampette
anch’esse a righe, inoltre ha delle ali
violacee sul retro del busto. Ha un viso simpatico, paffuto e peloso, due
piccole corna poste sul capo, e 4 vispi occhietti neri.
“Ciao piccolo”- dico prendedolo in braccio per poi accarezzargli la testa, mentre lui si
lascia coccolare.
“Avevi bisogno di me?”- domanda poi lui sorridendomi, mostrando
la sua dentatura identica a quella di Neuro.
“Dovresti andare nel laboratorio della scuola, e controllare
che acidi sono spariti. Hai provato a venire con me in laboratorio, ti ricordi
dov’è, giusto?”-domando
“Si. Approposito non sopporto come ti tratta quel
demone”-dice Drakonian stizzito
“Si, è un po’ burbero, ma in fondo so che non è malvagio”-
“Uhm, ok. Allora vado, uffa per colpa di quel Neuro passi
poco tempo con me”-
“Dai, stasera gli parlo della tua esistenza, così puoi
tornare a stare a casa mia,ok?”-
“Si”-
dice lui raggiante
per poi aprire la bocca e sputare una ragnatela sul soffitto per poi
arrampicarsi
“Ci vediamo dopo piccolino”-
dico salutandolo, mentre lui mi fa un cenno con la testa e
poi scompare.
Così chiudo il ripostiglio e torno sulla scena del crimine.
La polizia è appena arrivata e Neuro e lì che discute con loro.
“Salve commissario Stuart”- dico con educazione
“Salve Midelton, come immaginavo siete accorsi subito”-dice
sorridendomi
“Come ha potuto vedere, dubito si tratti di omicidio, direi
piuttosto che si tratta di una barbara esecuzione”-dice Neuro, senza degnarmi
di uno sguardo.
Sono stizzita, metto i sacchi e li lego sotto le scarpe per
poi entrare nella presidenza, per poi mettere i guanti.
“Ciao Martina!”-dice raggiante Mickeal, l’assistente del
commissario Stuart per poi venirmi incontro.
Mickeal era il fratello di Anna. Noi tre eravamo amici fin
da piccoli, avevamo frequentato insieme tutte le scuole fino al liceo, poi lui
si era dato alla carriera poliziesca, mentre io e sua sorella studiavamo nel ramo della psicologia.
“ Ciao Mickeal. Cosa avete scoperto?”-
“Oh, come ha detto
quel tipo che ti fa da assistente, è stata un esecuzione. Inoltre pare che
nelle finestre vi fosse un meccanismo che a comando ravvicinato, permettesse ad
esse di aprirsi. Per questo ormai l’odore dell’acido è scomparso, purtroppo non
abbiamo trovato niente che possa aver contenuto il liquido”- dice lui per poi
tirarmi a sé.
“Non sopporto come ti tratta quel tipo e poi ho sentito che…
vive a casa tua”- dice lui un po’ imbronciato.
“Ecco, è uno studente straniero, suo padre conosceva mio padre
e… ma insomma cosa sono questi interrogatori?”-
domando un po’ addirata. Non ce la facevo più per due
ragioni: la prima è che da sempre ho dovuto mentire sulla mia vera natura, di
certo non potevo dire ai miei due migliori amici guardate io sono per metà un mostro. E
ora non potevo dire che quel ragazzo egocentrico, era in realtà un demone degli
inferi che si nutre di misteri. Certo se avrei provato a dir loro qualcosa del
genere mi avrebbero rinchiuso in qualche clinica psichiatrica.
Mi giro verso Neuro, lui … era il primo con cui io ero
libera di essere me stessa … l’unico a cui potevo non mentire …
“Scusa, hai ragione sono troppo impiccione”
Io saluto Micheal e m incammino verso la scrivania,
l’analizzo per un po’, fin quando non trovo un foglio scarabocchiato. Mi giro e
con il telefono scatto una foto. Do un ultima occhiata alla stanza ed esco.
“Bene, tornate pure in classe ora, qui ci pensiamo noi”-
dice commissario Stuart
Io e Neuro veniamo accompagnati in classe dal proffesor
Milton . Appena entrati tutti iniziano a tempestare il professore di domande.,
e lui con calma, prega tutti di sedersi. Così appena ci siamo seduti racconta
dell’accaduto e che per quel giorno le lezioni erano sospese. Così dopo aver
riposto negli armadietti le nostre cose, veniamo accompagnati verso l’uscita.
“Accidenti, che brutta storia, ma voi due avete scoperto
qualcosa?”-domanda Anna
“Ben poco per il momento, domani andremo dal commissario”-
“Se vuoi stasera parlo con mio fratello e poi ti chiamo”-
“E a cosa ci
servirebbe tuo fratello?”- domanda Neuro
“Suo fratello è l’assistente del commissario”
“Ah, capisco…”
“Bene, ragazzi sono arrivata alla macchina volete un
passaggio?”- Domanda Anna
“No, io e Martina, torniamo a casa camminando”- dice Neuro tirandomi via dalla macchina
“Ah, ok”
Dice lei ammiccando un sorriso, per poi mettere in moto la
macchina e uscire dal vialetto.
“Seguimi”- dice lui tirandomi.
“Mi fai male Neuro”- dico io cercando di
liberarmi dalla sua presa.
“E a me cosa in porta, mica è il mio di braccio”-
Finalmente dopo una decina di minuti si ferma e
mi lascia. Siamo a pochi passi dalla fermata e l’autobus è appena
arrivato.
“Ma sei impazzito o cosa si può sapere che ti è preso?”-
“Facile reperire indizi facendo la carina con tutti gli
uomini che incontri”-
Dice lui, voltandomi le spalle.
“Cosa hai detto?”-
“Semplice che sei gentile con tutti solo per ottenere quello
che vuoi”-
Io lo prendo per la giacca e lo costringo a voltarsi
“Sai una cosa idiota di un demone?L’unico che utilizza le
persone è lo zuccone egocentrico che mi trovo davanti che non capisce
minimamente i miei sentimenti!”-
Dico abbassandolo per poi mollarli uno schiaffo in pieno
volto; per poi incamminarmi a passo svelto verso l’autobus e salire.
“Vai al diavolo Neuro”-dico
mentre le porte si richiudono
Punto di vista di
Neuro
Eccola che arriva … devo ignorarla. Infatti inizio a
discutere con gli agenti, dovevo stragli lontano.
Come al solito è gentile con tutti … tutti all’infuori di
me.
La osservo mentre entra con i sacchetti legati alla caviglia
che avvolgono le scarpe per non inquinare la scena del crimine. E’ proprio
ingegnosa … Poi vedo come ride e sorride con quel poliziotto, con quell’insulso
umano. Sento le mani formicolarmi, e una gran rabbia … perché mi stavo
riscaldando tanto? Per fortuna poi si allontana e dopo pochi minuti Martina
esce, e veniamo accompagnati in classe e successivamente verso l’uscita della
scuola.
Ero davvero di pessimo umore, quella ragazza faceva la
carina con tutti solo … per ottenere quello che voleva …
Stringo i pugni e seguo lei ed Anna fino alla macchina di
quest’ultima; Martina fa per salire, ma io la prendo per un braccio e la
trascino via, ne avevo già avuto abbastanza di quella minuscola macchina …
Così dopo che Anna è partita, aumento la morsa intorno al
polso di Martina e cammino a passo svelto verso la fermata. Lei cerca di
liberarsi, ma ovviamente non ci riesce e si lamenta che le sto facendo male
“E a me che importa… non è mica mio il braccio”-
Dico stizzito per poi continuare a camminare per poi fermarmi
a pochi passi dalla fermata. Solo allora lascio la ragazza.
“Ma sei impazzito o cosa si può sapere che ti è preso?”- dice
addirata. Ma era stupida o cosa, nemmeno si rendeva conto di quello che faceva?Per
la prima volta perdo il controllo e mi sfogo.
“Facile reperire indizi facendo la carina con tutti gli
uomini che incontri”- dico per poi girargli le spalle.
Lei senza preavviso, mi volta e mi parla con
rabbia dicendomi che ero io quello che utilizzava le persone, e che non
capivo i suoi sentimenti. Poi finisce molarmi uno schiaffo in pieno
viso. Io rimango immobile e mi giro appena per
poi vederla salire sull’autobus, che poco dopo parte.
Perfetto, che se ne vada pure!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Capito VI ***
majintantei6
Ormai è pomeriggio inoltrato e Neuro non è ancora tornato.
Accartoccio dal nervoso un foglio di carta che poi
scaravento contro il muro, ripensando a come mi aveva trattata Neuro.
“Ma cosa mi preoccupo a fare per lui?Tanto per lui sono solo
un oggetto!!"
Dico digitando velocemente sul computer, per cercare
informazioni riguardanti il preside della mia scuola. Poi riguardo la foto che avevo fatto col telefonino sul pc
portatile. Cosa volevano dire tutte quei numeri senza senso?Continuo a fissare
il monitor fin quando non mi si accenda una lampadina!
“Ma certo che idiota!!”-
dico prendendo la calcolatrice e
iniziando a scrivere su un foglio.
Se era in pericolo questo sarebbe stato un messaggio
criptato, e i numeri che all’inizio pensavo fossero inutili in realtà … erano
lettere!!
Ci metto circa una trentina di minuti a sostituire tutti i
numeri in lettere, fino a quando ottengo il messaggio che il preside aveva
voluto lasciare. Rileggo attentamente il messaggio e rimango sconvolta.
Rapidamente digito su internet e stampo i pochi risultati che ho trovato insieme a
quelli del preside e mi metto sul letto a leggere il tutto, fin quando non
sento un rumore, mi volto e con mio stupore vedo che Drakonian è tornato, e
sembra essere un po’ malconcio. Numerosi tagli ricoprono il suo corpo e su
alcune ferite c’è del sangue secco.
“Drakonian, che ti è successo”- dico spaventata prendendolo in
braccio
“Mi … mi hanno attaccato nel laboratorio … un demone d’ombra”-
dice lui raggomitolandosi
A quelle parole mi si gela il sangue nelle vene; cosa ci
faceva un demone nella mia scuola? Un attimo … se Neuro era andato a scuola lui
era forse in pericolo?
Appoggio Drakonian sul letto e corro in bagno prendendo il
kit di medicazione, per poi tornare in camera e medicare il mio animaletto
infernale.
“Non sapevo dove andare e … sono venuto da te”-
dice muovendosi appena.
“Non preoccuparti, stai qui buono e riposati”
dico finendo di
medicarlo.
“Grazie”-
dice leccandomi la
mano con la sua lingua nera
“Ora mi avvolgo nel bozzolo, così guarisco più rapidamente”-
Dice per poi sparare nell’angolo del soffitto una ragnatela,
per poi avvolgersela intorno al suo corpo, lasciando fuori solo la testolina.
“Drakonian, resta qui io esco un attimo”
Recupero alcuni fogli sparsi sul
letto e li infilo in borsa, poi prendo le chiavi di casa e del motorino.
Richiudo a chiave ed esco nel vialetto. Velocemente mi dirigo al motorino e
dopo aver indossato il casco, lo metto in moto e parto.
Punto di vista di Neuro
Dopo la litigata con Martina, sono andato dal commissario per
raccogliere, possibilmente altri indizi, anche se ormai sentivo quel mistero
sotto il mio palato.
Dopodiché sono andato in biblioteca e ho ricercato un paio
di cose che m servivano, a quanto pare quel caso era più complicato del
previsto. Sto sfogliando un ultimo libro quando la comunicazione con le spie
demoniache si interrompe.
Mentalmente mi domando cosa diamine era successo; ma prima…
devo tornare a casa da quella ragazzina … ero ancora arrabbiato per come mi
aveva trattato. Dannazione un demone del mio rango messo in difficoltà da una
ragazzina?
Esco dalla biblioteca e torno a casa. La porta è chiusa,
strano, che fosse uscita? Apro con la copia della chiave che mi aveva dato
Martina ed entro.
La chiamo ma non risponde, così mi dirigo in camera. La
stanza è totalmente al buio, fatta eccezione per la piccola lampada del
comodino che illumina la zona adiacente al letto. Per terra, vicino alla
scrivania è pieno di fogli accartocciati, mentre alcune
stampe sono sparse sul letto e il pc è accesso. Dò una rapida occhiata, a
quanto pare lei era arrivata alla mia stessa conclusione. Poi la mia attenzione
viene attirata da un bozzolo appeso all’angolo del muro, mi giro appena e vedo
due occhi rossi che mi fissano.
“Martina non c’è è uscita, ti prego valla a salvare, penso
sia andata a scuola, io sono troppo malconcio per aiutarla, e non dispongo
della forza necessaria”-
“Come mai la conosci?”
“Sono il suo animaletto infernale, è da quando è piccola che
sono al suo fianco, ma ora sbrighiamoci ne parliamo dopo. Quelli vogliono lei”-
Non fa in tempo a finire la frase che lo prendo, e corro
fuori sul giardino sul retro, richiudo a chiave la casa, tolgo la giacca e
trasformo le mie braccia in ali.
Dovevo correre da lei, da quella
stupida e impulsiva ragazza; perché lei era troppo importante per me …
E’ sera quando arrivo a scuola.Il cancello
è chiuso, così
decido di passare per la vecchio maniero abbandonato dietro la scuola.
Parcheggio il motorino nel cortiletto abbandonato e mi dirigo verso la
scalianta che conduce all'entrata del maniero,apro il vecchio portone ed entro. E’ totalmente
al buoi così accendo la torcia portatile che avevo in borsa e mi incammino per
la scalinata. Gli scalini scricchiolano sotto i miei passi, aumentando la
tensione che provavo. Finalmente arrivo alle vetrate . Pulisco con una manica
il vetro e guardo in direzione della scuola.
Tutte le luci sono spente, fatta eccezione per la sala delle
riunioni. E se Neuro era lì?Magari quel demone l’avrebbe attaccato! No non
potevo permettere di metterlo in pericolo per causa mia!
Scendo nuovamente gli scalini e passo al giardino sul retro.
Lascio la giacca per terra e libero i mie poteri demoniaci, facendo comparire
le mie ali da diavolo nere. Le apro e mi alzo in volo, diretta verso il tetto
della scuola. Non importa se avevo paura, dovevo risolvere quel mistero, e
scoprire cosa voleva da me quell’associazione …
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Angolo Autrice
VI ringrazio
immensamente ancora per i commenti. Come vedete fra Neuro e Martina non
tutto fila liscio. Sono peggio di gatto e topo, in fondo avendo
due caratteri simili, ed essendo emtrabi molto orgogliosi, è
facile bisticciare. Comunque sotto sotto Martina ammira immensamente
Neuro e viceversa, ma entrambi non sono in grado di dirsi appertamente
cosa provano. Il demone non è in grado ancora di comprende i
sentimenti umani e quindi non capisce ancora se il suo interesse per la
ragazza nasce da un capriccio o meno. Mentre Martina anche se si
dimostra essere energica, cocciuta e sforntata in realtà
è molto timida e non riesce a dire a Neuro quello che prova.
Chissà come andranno le cose fra i due?In realtà non lo
so nemmeno io, la storia la sto sviluppando capitolo per capitolo e
alcune vecchie idee le sto scartando per nuove, quindi è un
mistero anche per me questa storia e la scopro come voi capitolo dopo
capitolo XD. Ah piccola anticipazione presto apparirà un rivale
per Neuro, chissa Martina se sceglierà l'amore del nuovo
arrivato o del genio demoniaco, chissà !! Bene dopo questa
parentesi vi lascio, a presto con il prossimo capitolo!
Grazie mille a tutti voi lettori e a tutit voi che commentate, un particolare ringraziamento va a: DioAnubi e a ___Nicka.
Grazie mille per il vostro interesse nei confronti della mia fanfction,
ogni vostro commento è un piacere e mi mette una gran voglia di
continuare a scrivere, grazie davvero , spero di risucire a
migliorarmi!Speciamente con la puntegigatura ^_^!!Se oggi ho fatto
qualche errore siate clementi sono un pò stanca, approposito
Buon ferragosto a tutti!!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Capitolo VII ***
capitolo 7
Atterro delicatamente sul tetto della scuola per poi far
sparire le ali e incamminarmi verso la porta.
Appena tocco la maniglia della porta, sento le mani
tremarmi.
“Se incontro un demone, non sarà come con Neuro. Per quanto
sia rude e crudele, lui non potrebbe mai farmi del male, questo invece potrebbe
non avere pietà ad uccidermi su due piedi” –
penso mentalmente per
poi farmi coraggio, abbassarla ed addentrarmi nella scuola. Appena richiudo la
porta mi ritrovo nel buio più totale, ma fortunatamente grazie ai poteri
demoniaci riesco a vedere. A volte certi poteri facevano proprio comodo, unico
difetto era che cambiavo colore degli occhi; quindi in pubblico erano vivamente
sconsigliati.
Inizio a scendere lentamente gli
scalini uno dopo l’altro, diretta verso
la sala principale.
Punto di vista di
Neuro
Arrivo all’entrata della scuola e come previsto è chiusa.
Passo al maniero abbandonato. Io e Martina c’eravamo incontrati lì per la prima
volta.
Appena entro vedo il motorino di Martina parcheggiato; come
avevo immaginato quella stupida era stata attirata nella trappola, solo per
risolvere quel mistero, solo per vincere quella stupida scommessa.
“Cosa aspetti?Muoviamoci”- dice quel ragno demoniaco.
Assomigliava dannatamente alla sua padrona nei modi strafottenti di rivolgersi
nei miei confronti. Lascio perdere, ora ho altro a cui pensare. Prendo il
cellulare e compongo il numero del commissario.
“Pronto, sono l’aiutante della detective Martina,
disturbo?”-
“N..no, io sono ancora in commissariato. Avevi bisogno di
qualcosa”-
dice il commissario con una voce stanca
“Si, abbiamo scovato il colpevole, la prego di venire qui
con dei rinforzi. Ci troverà all’uscita”-
Dico per poi chiudere la comunicazione. Mi dirigo verso il
retro del maniero, e trovo la giacca di Martina, bene era arrivata alla scuola
in volo.
Trasformo nuovamente le mie
braccia in ali e mi dirigo verso la scuola in tutta fretta, dovevo sbrigarmi!
Sono arrivata nel salone principale. Le luci sono accese ma
sembra non ci sia nessuno; ma il mio sesto senso mi dice di stare in guardia.
“Oh, Martina come mai sei qui?”-
Dice sorridendomi il bidello.
“Il colpevole … sei tu!” dico puntandogli contro il dito,
mentre lui si rabbuia per poi scoppiare in una sonora risata
“Come hai potuto uccidere tuo fratello?”-
Dico allontanandomi di un passo.
“Oh, così l’hai capito?Sei davvero promettente. Sai quello
ad essere scelto dall’associazione fu mio fratello,capsici?”-
Sento il sangue gelarmi nelle vene, quindi … ecco perché mi
aveva sempre aiutata …
“Peccato che poi si è affezionato a te, sai hai la strana
capacità di farti voler bene da tutti. Per te ha deciso di mollare tutto,
gettando la vergogna sulla nostra famiglia”
Dice muovendo istericamente le mani sul manico della scopa.
“Così per non rovinare il nome di famiglia, hai deciso di
servirli tu!”
“Esatto, ho ucciso mio fratello, simulando un massacro da
parte di una setta. E ora non mi resta che consegnarti”-
Dice mentre la sua testa ruota sul busto, e dalla schiena spuntano delle strane ossa. Indietreggio ulteriormente, mi
guardo intorno, l’unica via di fuga era la porta principale e per arrivarci in
fretta l’unico metodo era volando.
“Non è possibile … il demone … è lui?”-
mi domando mentalmente, eppure io ero da sempre in grado di
vedere le creature sovrannaturali,
perché mi era sfuggito?
“Coraggio lasciati prendere con le buone, non puoi battere
un demone d’ombra”-
Dice mentre la sua faccia si tramuta in un teschio
ribaltato, mentre dei tentacoli con
diversi occhi escono dall’incavo oculare.
In un attimo si lancia verso di me, istintivamente libero le
ali e mi alzo in volo per poi dirigermi verso la porta d’uscita.
In un attimo il demone mi insegue e inizia a lanciarmi sfere
d’energia; velocemente le schivo, ma appena faccio per girare l’angolo un
ultima mi colpisce all’ala destra e io finisco contro un armadietto del
corridoio.
“E’ un peccato consegnarti ora che sei ancora grezza, ma gli
ordini non si discutono”
Dice avvicinandosi, a passo svelto
“E ora, cerca di non scappare tanto come hai visto è
inutile”
L’ala sinistra mi duole, e del sangue cola lungo la ferita
che mi si era creata. Istintivamente avvolgo in un ultimo sforzo le ali per
proteggermi.
Sono stata una folle a pensare di poterlo sconfiggere,
quanto odio essere debole …
Sento un tonfo, e il rumore di un armadietto che si rompe,
riapro gli occhi e sposto lievemente le ali, con mio grande stupore, Neuro
tiene per il collo l’altro demone.
“ Lei è mia e ti consiglio di non allungare su di lei le tue
sudice mani”-
La voce di Neuro e roca e profonda, tipica di quando si
arrabbiava. Gli occhi sono due specchi verdi che si illuminano ad intermittenza
“Martina!!”-
In un attimo Drakonian mi piomba addosso e crea una
ragnatela per proteggermi
“Sei venuto anche tu, piccolino”-
Dico accarezzandogli la testa
“Sei solo uno stupido umano posseduto da un demone. Servire
altri per ottenere dei poteri che cosa umiliante …”
Dice Neuro, aumentando la presa intorno al collo del demone,
che minuto dopo minuto sfonda ulteriormente la lamiera dell’armadietto
“Co..sa sei?”- domando con una voce squillante
“Il tuo peggiore incubo.
“Il tuo peggiore incubo”
Dice Neuro con un sorriso sadico stampato in faccia.
“Ma non preoccuparti ora ti riporterò al tuo stato
naturale. 777 Strumenti del mondo
demoniaco, Evil Soul Extraction” –
Dice mentre in mano gli compare uno strano casco con degli artigli, che
perforano il teschio del nemico.Egli si dimena e urla disperato, mentre un
ingente quantità di sangue esce dal cranio e gli occhi scoppiano, mentre
lentamente il corpo torna alle sembianze originali.
“E ora, conviene pranzare. Itadakimasu”-
Dice per poi trasformarsi in Demone e nutrirsi del mistero, mentre il
bidello sviene.
“Bene, ora tolgo la ragnatela”-
Dice Drakonian distruggendola, per poi ciondolare dal soffitto, mentre
Neuro si avvicina, io mi alzo lentamente.
“Grazie per essere intervenuto”
“Non credevo potessi essere tanto stupida, per una scommessa” dice lui
guardandomi da capo a piedi per poi soffermarsi sull’ala destra che gocciolava.
“Mi ha colpito con una sfera d’energia”
“fa vedere vah”
Dice Neuro per poi abbassarsi e aprirmi l’ala, trattengo un urlo per il
dolore.
“Hai un buco nell’ala e qui hai un taglio che sanguina, non mi resta
che una cosa da fare…”
Dice per poi avvicinarsi e leccarmi le ferite, che al tocco con la sua
saliva lentamente si rimarginano.
“Ma dimmi te cosa mi tocca fare, per colpa della tua stupidità”-
“Scusa tanto se temevo che fossi tornato a scuola, visto che dalle due
che sei sparito!!”-
Dico arrossendo come un peperone, si ero preoccupata per lui non ero di
certo andata per la scommessa, dannato zuccone, tanto intelligente per i misteri ma zero spaccato a capire la
psiche umana!!
“Preoccupati ancora per me e ti uccido con le mie mani”-
Dice per poi rimettersi dritto e spettinarmi i capelli.
“AH, lasciami stare i capelli!!”-
dico lanciando via la sua mano.
“ Su, muoviamoci ora, la polizia sarà qui fuori ormai”- dice
Neuro per poi incamminarsi vicino al bidello ,che giace svenuto per terra; per
poi prenderlo per la testa e trascinarlo via.
“Ah, comunque, sai che hai perso la sfida?-
Dice lui voltandosi per sorridermi beffardo .
“Cosa???Ma ho capito chi era il colpevole!!!”-
Dico leggermente infastidita.
“Si, ma non hai capito che era un demone”
“E questo cosa c’entra eh?”
In un attimo lascia per terra il bidello per poi penzolare a
testa in giù dal soffitto, mentre il suo viso sorridente è distanziato dal mio
per due centimetri. I suoi occhi sono verde iridescente e sembra che la luce
dentro di essi ruoti.
“C’entra … che hai perso”-
Dice lui allargando ulteriormente il suo sorriso, mostrando
i denti aguzzi.
“Ah no carino, mi spiace ma non ci sto, che per una
stupidata vinci tu!”
Dico alzando il tono di otto ottave
“E’ inutile che ti arrabbi accetta la sconfitta, non vedo
l’ora di fart …”
Ma io li metto una mano sulla bocca
“Shh, mettiamola così ti ubbidirò per metà giornata e per la
restante, ovviamente tu … farai quello che voglio io”-
dico sorridendo beffarda, di certo non mi sarei fatta
fregare da quel demone!
“Uh, va bene. Ma preparati non sarò per niente gentile “-
dice ridendo divertito.
Chissà cosa diamine frullava per quella sua testa folle,
sadica e psicotica. E quel suo sorriso, non prometteva niente di buono … ma
anche io avevo in serbo qualcosa di molto speciale per lui …
“Perché ci sei stata?”- dice Drakonian
“Perché non ho colto una parte del mistero. Ed è giusto così
e poi non ho di certo paura di questo demone pennuto”- Dico sadicamente sapendo
che Neuro si sarebbe arrabbiato.
“Bene, questo si aggiunge alla lista di cose che ho da farti
pagare. E ovviamente a modo mio”- dice emettendo una risata folle. Ok, questo
si che non prometteva niente di buono, dannazione a me e alla mia boccaccia!!
Neuro scende dal soffitto, mentre il bidello cerca di
scappare.
“Ah, dove pensi di andare misero insetto?”-
Dice rivolgendogli uno sguardo folle per poi incamminarsi
trascinandolo
“Ne arriveranno altri dopo di me per avere la ragazza e i
suoi poteri”- dice tossicchiando il bidello, ma Neuro tira un pugno
tramortendolo.
“Parlava troppo né Sensei?”- dice Neuro sorridendomi.
“Cosa sai Neuro?Perchè mi vuole quell’associazione?”- dico
seria.
Se l’aveva zittito
voleva dire che mi nascondeva qualcosa, ormai conoscevo fin troppo Neuro per
non capirlo, almeno sul piano psicologico.
“Non so perché ti vogliano sinceramente, almeno non ne sono
sicuro. E poi bisogna vedere se ti trasformerai in demone o meno”-
“Neuro, sai benissimo che lentamente i miei poteri si
rafforzano, fino a qualche tempo fa non sarei nemmeno riuscita a volare e …
nemmeno a leggere nella mente”
Neuro si gira quasi meravigliato e … spaventato?No forse era
la mia immaginazione!
“Da quando puoi farlo?”- domanda lui cupo.
“Da qualche settimana, ma la tua per me è un mistero. Ho
tentato ma mi è venuto subito mal di testa.”
“Oh, la cosa si fa interessante …”
“Neuro, riusciresti a trasformarmi completamente?”
“Cos’è ora questa idea folle?”
“Sai sarà folle, ma io mi sento meglio con te che con gli
umani”
“Uh, vedremo. Se sarà
davvero la parte demoniaca a prevalere, ti trasformerò.”
Io sorrido e affianco Neuro che guarda dritto davanti a sé
,mentre camminiamo verso l’uscita della scuola, dove ci attendono i poliziotti.
“Come al solito devo ringraziarvi per lo splendido lavoro”-
dice l’agente Stuart
stringendoci la mano.
Poi ammanetta il bidello e lo mettono in macchina. Ci salutano
con un ultimo cenno e se ne vanno, lasciando me e Neuro nuovamente soli.
Finalmente anche Drakonian può comparire.
“Ehi, piccolo devo tornare in motorino, ma qui in borsa ci
stai”-
“ok!!”
“Su, recuperiamo le cose che sono al maniero”- dice Neuro
incamminandosi.
Così dopo essere arrivati al maniero abbandonato, e dopo
aver recuperato le mie cose ci prepariamo a tornare a casa.
“Guido io, dai dammi la borsa che la tengo fra le gambe e tu
attaccati dietro”- dice Neuro dandomi il casco
“Ma hai la patente?”-
Lui mi guarda con la faccia inebetita …
“No ma non importa, su sali o ti mollo qui!”-
Sospiro, allaccio il casco e salgo dietro, attaccandomi a
Neuro. Così partiamo diretti a casa.
“Sei caldo e profumi d’ebano”- dico appoggiandomi con la
testa alla schiena del “mio”demone.
Lui sopprime una risata e
continua a guidare …
Punto di vista di
Neuro
Avevo salvato appena in tempo Martina. Incredibile che fosse
stata tanto stupida per una scommessa. Lei alle mie parole si infuria dicendomi
che invece era preoccupata per me?Ma si è forse dimenticata che sono immortale
e che sono il demone che ha risolto tutti i misteri dell’inferno? Ma non
importa, ora devo pensare alle sue ferite. L’ala destra ha un buco e sanguina,
non mi resta che curarla con la mia saliva. Le apro l’ala e sembra soffrire,
lentamente passo la lingua sui graffi e sul buco che lentamente si rimargina.
Appena bevo una goccia del suo sangue, sento come una
scarica elettrica percorrermi il corpo, lentamente mi stacco e la tiro a me
spettinandola.
“Preoccupati ancora per me e ti uccido con le mie mani”-
dico cercando di sdrammatizzare e di staccarmi da folli pensieri. Per poi
spettinarle i capelli, mentre lei stizzita sposta via la mia mano.
Io mi allontano e prendo per la testa quell’insulso essere umano
che aveva attaccato Martina, ho una voglia immensa di spaccargli la testa, ma
mi trattengo.
Improvvisamente mi viene in mente una cosa … Martina aveva
perso la scommessa!
“Ah, comunque, sai che hai perso la sfida?-
Dico girando appena la testa, mentre dentro di me ridevo
come un matto, oh si … per un giorno lei alla mia mercè …
“Cosa???Ma ho capito chi era il colpevole!!!”-
Dice lei alzando la voce, segno che era arrabbiata.
“Si, ma non hai capito che era un demone”
Dico io sorridendo beffardo, dovevo trovare anche una
piccola virgola sgarrata, desideravo troppo sottometterla alle mie torture …
“E questo cosa c’entra eh?”
In un attimo lascio per terra il bidello per poi penzolare a
testa in giù dal soffitto, mentre distanzio il mio viso sorridente dal suo per due centimetri.
“C’entra … che hai perso”-
Dico allargando
ulteriormente il mio sorriso, mostrando i denti aguzzi.
“Ah no carino, mi spiace ma non ci sto, che per una
stupidata vinci tu!”
Dice alzando il tono almeno di otto ottave, quanto mi dava
fastidio quando faceva così …
“E’ inutile che ti arrabbi accetta la sconfitta, non vedo
l’ora di fart …”
Ma non mi fa finire perché mi mette una mano sulla bocca
“Shh, mettiamola così ti ubbidirò per metà giornata e per la
restante, ovviamente tu … farai quello che voglio io”-
dice sorridendomi beffarda.
“Uh, va bene. Ma preparati non sarò per niente gentile “-
Dico per poi ridere divertito. Ho accettato solo per
scoprire cosa mi avrebbe mai fatto quella mente stravagante, folle, assurda
e complicata di Martina. Di certo ci sarebbe stato da divertirsi … per
entrambi.
Poi inizia a parlare con quel suo animaletto demoniaco e mi
insulta nuovamente, chiamandomi demone pennuto … quanto odiavo i soprannomi che mi dedicava. Ma possibile
che mi identificava sempre con quegli animali terresti chiamati pappagalli?
“Bene, questo si aggiunge alla lista di cose che ho da farti
pagare. E ovviamente a modo mio”-
dico emettendo una risata folle. Certo domani, le avrei
fatto pagare tutto …
Appena scendo dal soffitto quell’umano sembra riprendersi e
cerca di scappare, povero stolto ma con chi credeva di avere a che
fare?Rapidamente lo riprendo e aumento la presa delle mie mani attorno al suo
crani. Poi parla, e io appena sento quelle parole gli tiro un pugno che lo
tramortisce, era già complicato capire perché diamine volevano Martina ci
mancava lui ad aumentare la curiosità e le ansie della ragazza …
“Parlava troppo né Sensei?”-
Dico sorridendo, per poi continuare a camminare …
“Cosa sai Neuro?Perchè mi vuole quell’associazione?”- dice
mostrando uno sguardo serio.
Era proprio, particolare, capiva al volo la mia psiche, cosa
incredibile per una della sua razza …
“Non so perché ti vogliano sinceramente, almeno non ne sono
sicuro. E poi bisogna vedere se ti trasformerai in demone o meno”-
Dico sinceramente, avevo delle buone ipotesi, ma niente di
più.
“Neuro, sai benissimo che lentamente i miei poteri si
rafforzano, fino a qualche tempo fa non sarei nemmeno riuscita a volare e …
nemmeno a leggere nella mente”
Mi giro verso di lei sorpreso e spaventato, quindi lei
sapeva? Un attimo io spaventato?Ma stavo impazzendo?
“Da quando puoi farlo?”-
Domando cupo.
“Da qualche settimana, ma la tua per me è un mistero. Ho
tentato ma mi è venuto subito mal di testa.”
“Oh, la cosa si fa interessante …”
Dico tirando un sospiro di sollievo, lei non sapeva quello
che pensavo di provare per lei, fortunatamente.
“Neuro, riusciresti a trasformarmi completamente?”
“Cos’è ora questa idea folle?”
Che razza di idee passavano per quella mente?Proprio non
capivo come funzionava quella sua testolina …
“Sai sarà folle, ma io mi sento meglio con te che con gli
umani”
“Uh, vedremo. Se sarà
davvero la parte demoniaca a prevalere, ti trasformerò.”
Sapevo, che trasformandola lei … ma che importa? Tanto no
era detto ancora che la sua parte dominante era quella demoniaca.
Camminiamo fino all’uscita dove ci attendono i poliziotti e
il commissario. Quest’ultimo ci ringrazia per poi andarsene insieme al
colpevole.
Così io e Martina una volta soli, ci dirigiamo verso il maniero,
non appena lei recupera le sue cose mi metto sul motorino e lo accendo
intimandola di salire, altrimenti l’avrei lasciata lì.
Lei sale e si stringe a me, e con mio grande stupore non mi
dispiace, anzi tutt’altro.
“Sei caldo e profumi d’ebano”- mi dice per poi aumentare la
presa intorno al mio torace.
Ma chi la capiva era bravo, prima si infuria e mi insulta e
poi si mette a fare la carina? Sopprimo una risata e continuo a guidare, lei
era un mistero che ancora non riuscivo a comprendere …
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Capitolo VIII ***
majintantei8
Mi sveglio e guardo la sveglia posta sopra il mio comodino, sono le 9 ; per
fortuna che oggi era domenica e non dovevo preoccuparmi della scuola. Mi
stiracchio per poi spostare le coperte e alzarmi per poi dirigermi verso il
bagno, ma la porta è chiusa …questo significava …
“Neuro, da quanto sei l’ dentro?”-
“Non penso che ti riguardi”-
“Accidenti, Neuro devo entrare!”
Per fortuna poi arriva Drakonian
“E’ da circa un ora e mezza che è rinchiuso lì dentro”
“Neuro che diamine combini???”- dico bussando più forte
Finalmente sento la chiave girare e la porta aprirsi
“Ah, finalmente ma si può saper…”
Ma mi interrompo perché davanti a me mi ritrovo Neuro con
solo i pantaloni, mentre i capelli gocciolano ancora sulla pelle chiara … Mi
soffermo un attimo sui pettorali grandi e ben definiti, mentre la mia mente è
come in catalessi …
“Non posso nemmeno rilassarmi?”-
“Idiota!”-
dico rossa come un peperone,non appena la mia mente sempre
far funzionare di nuovo i suoi ingranaggi, per poi richiudergli la porta in
faccia. Per poi dirigermi in cucina a preparare la colazione; ma in un attimo
mi ritrovo Neuro davanti.
“Ti sembra il modo di trattarmi ragazzina?”-
Dice lui prendendomi il viso con una mano costringendomi a
voltarmi.
“Si, accidenti ma ti sembra il modo di uscire?Sarai un
demone ma … ma … ma sei sempre un maschio!!”-
dico allontanando la sua mano per poi allontanarmi da lui, dando da magiare a Drakonian.
__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Punto di vista di Neuro
Sono immerso nella vasca che rifletto ancora sul motivo per
cui quella associazione, voleva così disperatamente Martina. Persone come lei
sono rare è certo, essere una specie di batteria vivente per gli esseri
sovrannaturali … ma sono convinto che non era solo per quello. La ragazza
lentamente, forse anche per la mia presenza, si stava trasformando in demone,
ma che essere fosse era ancora da capire; se le mie ipotesi erano giuste era…
Ma vengo interrotto nei mie pensieri dal bussare
incessante e dalla voce di Martina.
“Neuro, da quanto sei l’ dentro?”-
“Non penso che ti riguardi”-
Dico infastidito, odiavo essere interrotto mentre ragionavo
e poi che gliene importava?
“Accidenti, Neuro devo entrare!”
A malincuore esco dalla vasca e mi asciugo per poi mettermi quegli indumenti che li umani
definivano Boxer e pantaloni. Appena finisco mi dirigo alla porta e la apro.
“Ah, finalmente ma si può saper…”
Dice lei, ma poi non so per quale motivo si blocca e ha lo
sguardo fisso, quasi perso nel vuoto; mentre le sue gote si colorano di un
rosso acceso.
“Non posso nemmeno rilassarmi?”-
Dico sperando in una sua qualsiasi reazione
“Idiota!”-
Dice per poi sbattermi in faccia la porta,ma era impazzita?
Velocemente riapro la porta e la raggiungo per poi finirle
davanti e prenderle il viso con una mano, costringendola a guardare dritto
verso di me.
“Ti sembra il modo di trattarmi ragazzina?”-
“Si, accidenti ma ti sembra il modo di uscire?Sarai un
demone ma … ma … ma sei sempre un maschio!!”-
Mentre si allontana rimango un attimo perplesso. Un attimo
allora ….
__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
“Non mi dire che ti imbarazzi per così poco e poi ti ricordo
che queste sono solo le mie sembianze umane”-
Dice lui sorridendomi beffardo
“Sai com’è non ho tutti i giorni ragazzi per casa”-
dico spazientita, possibile che era così ottuso?
“Cambiando discorso, sai che oggi…”
“Si si per mezza giornata farò tutto quello che vuoi, però
ora fammi fare colazione, altrimenti resto rimbambita per tutto oggi”-
Dico versandomi il thè in una tazza per poi mettermi su un
piattino un pezzo di torta. Appena mi siedo al tavolo mi ritrovo Neuro davanti
che mi fissa
“Che..che c’è?”-
Dico un po’ imbarazzata, accidenti ma quando diamine
decideva di rivestirsi
“Trovo curioso che mangi come un normale essere umano”-
“Beh, cosa pretendi che mi metta a mangiare robe strane tipo
te?”-
“Staremo a vedere che razza di demone sei”
“Un attimo, tu non sai a che specie di demone appartengo?”
“Forse, ma il problema è che i tuoi pochi poteri potrebbero
essere dovuti anche ad altro, e non dettati dal sangue demoniaco”
“Ah…” dico bevendo il thè in effetti non sapevo nulla dei
miei genitori,erano morti che io ero piccola e poi ero stata affidata alle cure
dei miei nonni, che ora vivevano fuori città ...
Alzo lo sguardo e con mio immenso stupore Neuro è sparito,
ma a che velocità si muoveva?
Dopo aver finito di fare colazione, lavo le stoviglie e le
metto a scolare per poi dirigermi in camera; Neuro è beatamente sdraiato sul
letto e fortunatamente si è rimesso il suo panciotto bianco.
“Ehi, che fai dormi?”
“No, mi rilasso,il mistero di ieri non mi ha minimamente
nutrito, e sono affamato”-
“Uh, mi spiace Neuro”
Poi lui mi tira a sé e mi spettina
“Non essere rammaricata per un demone”-
“Ah, lasciami Neuro!!!”-
Dico dimenandomi. Fortunatamente dopo qualche minuto mi
lascia alzare e io mi dirigo verso l’armadio e quando lo apro …
“Drakonian!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” –dico sbraitando, i
miei vestiti di casa erano una ragnatela appiccicosa vivente…
“Scusa, a volte nel sonno mi muovo inconsciamente”-
Dice il mio ragnetto demoniaco penzolando dal soffitto.
“Ah, vabbè ora… lavo tutto”- dico prendendo maglie e pantaloncini
per poi andare nel locale lavatrice per poi far partire il bucato.
“Neuro, ti rubo una tua
maglietta”- dico aprendo il suo armadio tirando fuori la prima maglietta che mi
capita a tiro per poi correre in bagno.
Punto di vista di
Neuro
Appena vedo che sale sul letto per parlarmi, avrei tanta
voglia di prendere da lei quelle energie che mi mancavano … avevo così fame e la sua presenza non faceva
che far aumentare il mio appetito …
Appena sento che si preoccupa per me la tiro a me e come al
solito le spettino i capelli, ancora più belli di quelli di Akane, la vecchia
segretaria.
Appena la lascio si dirige al suo armadio e tira un urlo non
appena vede che i suoi vestiti sono ricoperte dalel ragnatele di quel suo
animale demoniaco. Dopo aver messo i vestiti a lavare torna in camera e osa
rubare una delle mie maglie, che tipo …
Non appena si chiude in bagno, mi alzo dal letto e uso gli
Evil Friday, dovevano andare in un posticino per me, dovevo assolutamente
scoprire che razza di Demone si apprestava a diventare Martina.
Finito mi siedo nuovamente sul
letto, per iniziare a mettermi a pensare a che razza di torture avrei potuto
sottoporre Martina … Come prima idea
penso ai massaggi, poi torturarla mentre era legata con le catene, mentre mi
chiedeva perdono per ogni offesa arrecatami. Si non era male come idea …
Esco dal bagno, indossando la maglia di Neuro, che
fortunatamente mi va grande, arrivandomi alle ginocchia; con i capelli legati
in una salvietta.
“Si sta decisamente meglio dopo un bel bagno”
dico raggiante per poi saltare sul letto e mettermi seduta
sulle ginocchia.
“Allora Neuro cosa devo fare?”
Lui apre appena un occhio e mi guarda, per poi arrossire
“Hai intenzione di girare senza calzoncini per casa?”
“Si, fa caldo e poi la tua maglia mi va grande”
Lui si mette seduto e mi scoglie la salvietta dai capelli,
che ricadono scomposti sulle spalle.
“Vedi di asciugarti questi capelli che se ti ammali e
compare un mistero devo rinunciarci”
“Gentile come sempre neh?”-
Dico riprendendomi la salvietta
per poi saltar giù dal letto e tornare in bagno, sono un idiota a pensare che
Neuro fa le cose per gentilezza …
“Ehi, perché te la prendi sempre
per niente?Sei permalosa sai?”-
“Oh, senti chi parla mister
megalomane e perfezione. Da che pulpito la predica …”
“Egocentrica e cinica”
“ Orgoglioso e doppiogiochista”
“Testarda e impulsiva”
“ lo stesso vale per te!”-
Ma poi con mio immenso stupore
mi tira via il phone dalle mani e mi trascina in camera, per poi obbligarmi a
stendere sul letto.
“Lasciami, Neuro, cosa vuoi
adesso!!?”-
"Non avrei mai pensato di trovare un
essere come te"
Dice scrutandomi fissa negli occhi, mentre i
suoi assumono il tipico aspetto demoniaco.
"E io non avrei mai pensato di commettere lo stesso errore di mia
madre"
Dico sospirando, ormai era inutile
continuare a nasconderlo.
"E quale sarebbe?"
Dice lui avvicinandosi, schiacciandomi con il peso
del suo corpo al letto.
"Inamorarmi di un demone..."-
dico mentre
all’improvviso il suo volto si avvicina sempre di più al mio e poi sento le sue
labbra forzare le mie, e la sua lingua premere contro la mia bocca. Con mio
immenso stupore, lui mi stringe a sé e mi bacia.
Elettricità e caldo, ecco cosa avvertivo da
quel bacio; all’inizio sono scioccata,
ma poi contraccambio.
Che quello fosse un sogno?No i sogni non
hanno creature infernali, allora come definirlo?Ma certo a beautiful nightmare.
Qualunque cosa fosse stata non avrei più voluto risvegliarmi. Ma poi qualcosa
mi riporta alla realtà sento i miei polmoni bruciare, avevano un estremo
bisogno d’ossigeno; e quello che credevo fosse frutto della mia fantasia in realtà
si scopre essere reale. Impunto le mie mani sul petto di Neuro, per
allontanarlo.
“Mi…mi…ma..man…man…manca…l..l’…aria…”
Dico ansimando,
brutta cosa soffrire d’asma …
“Ah, quante debolezze che avete voi esseri
umani”-
Dice lui voltandosi dall’altra parte, era
davvero divertente vedere quel genio in difficoltà …
“P..per...per … chè ti sei comportato così?”
“Tu, sei la rovina della mia logica e innata
lucidità mentale”
“Senti Neuro … parla chiaro non capisco cosa
vuoi dire?”
“Sei il mio punto debole”
“Accidenti Neuro finisci sta frase
dannazione”-
Dico spazientita, volevo sapere se l’aveva
fatto per capriccio o altro.
“Ti amo zuccone di un demone”-
Dico ruotando il suo viso verso il mio per
poi dargli un bacio casto sulle labbra.
Il suo viso pallido si colorisce di un rosso
intenso, mentre i suoi occhi sono verde intenso …
“An..anch’io”- dice mangiandosi le parole
Lui si sdraia e si copre il viso con una
mano, mentre io mi sdraio al suo fianco appoggiando la mia testa sul suo petto.
“E’ divertente vederti in difficoltà”
“Chi sarebbe in difficoltà eh, ragazzina?”
Dice lui con rinato vigore, per spingermi
via e mettendosi sopra di me. Così mi trovavo nuovamente sotto di lui, mentre
con una mano teneva bloccati i miei polsi; scrutandomi con sguardo folle …
“Ehm… nessuno”-
Dico un po’ preoccupata da quello sguardo
“Molto bene”
Dice spettinandomi nuovamente i capelli per
poi alzarsi
“Su vestiti, che dobbiamo andare in un posto”
Mi alzo e prendo i vestiti per poi
dirigermi, tutta contenta verso il bagno per poi richiudere sonoramente la
porta dietro di me; per poi lasciarmi scivolare per terra. Appoggio una mano
sul petto, il cuore batte ancora all’impazzata …
“Sbrigati o giuro che di mando in bagno le
spie demoniache”-
“Maniaco!!”-
Dico imbarazzata togliendomi la maglia di Neuro, per poi
mettermi gonna, maglia e felpa.
“D’ora in poi potrei minacciarti
con questo!”
Dice lui soddisfatto ridendosela
sotto i baffi
“Ah… che nervi!!”- dico arrossendo, per poi prendere la mia borsa e
dirigermi nel corridoi.
“Ferma, si va in garage,
prendiamo la tua macchina”-
Dice lui incammina dosi svelto
“Neuro, perché mi distanzi?”
“Non meriti spiegazioni”
“Neuro, mi ami o questo tuo strano comportamento è dovuto
al fatto che sei affamato?”
“Sei una acuta osservatrice, ma no,
purtroppo non è una mia follia momentanea”
“Sembri infelice del gesto di prima”
“Tutt’altro sono solo … confuso tutto qua,
non puoi nemmeno immaginare cosa provo”
Dopo quelle parole mi sento rincuorata,
forse ero troppo severa con lui. Non era abituato ai sentimenti umani e io gli
ho scombussolato tutto, dovevo lasciarli tempo …
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Punto di vista di Neuro
Seguo Martina nel bagno, avevo voglia di
stuzzicarla, e di iniziare con le mie torture, ma appena entro, la trovo che si
sta asciugando i capelli.
La osservo mentre si passa le mani fra i capelli, e li scuote
delicatamente. Quanto vorrei … no che
diamine vado a pensare?
“Ehi, perché te la prendi sempre
per niente?Sei permalosa sai?”-
Dico cercando di distrarmi dai
miei pensieri poco degni di un demone …
“Oh, senti chi parla mister
megalomane e perfezione. Da che pulpito la predica …”-
Dice lei spegnendo il phone
infastidita; così iniziamo ad insultarci a vicenda.
“Egocentrica e cinica”
“ Orgoglioso e doppiogiochista”
“Testarda e impulsiva”
“ lo stesso vale per te!”-
In un attimo le strappo il phone dalle mani
e la trascino in camera per poi obbligarla a stendersi sul letto.
“Lasciami, Neuro, cosa vuoi
adesso!!?”-
Dice ovviamente spaventata, non era normale
che io mi lasciassi dominare dai sentimenti…
Non avrei mai pensato di trovare un essere
come te"
Dico scrutandola fissa negli occhi; mentre noto
che i miei riflessi assumono il tipico aspetto demoniaco.
"E io non avrei mai pensato di commettere lo stesso errore di mia
madre"
Dice lei sospirando.
"E quale sarebbe?"
Dico avvicinandomi,
schiacciandola con il peso del mio corpo al letto.
"Innamorarmi di un demone..."-
Che importava se era una mia debolezza?Ora
la desideravo tanto ...
Avvicino rapidamente il mio viso al suo e
lei pare scioccata, e poi chiude gli occhi imbarazzata; mentre sento il suo
respiro accelerare. Appoggio le mie labbra alle sue, morbide e calde, che rimangono
chiuse dal nervosismo. Forzo con la lingua e alla fine si lascia baciare, e
dopo un inizio titubante contraccambia.
La stringo a me, a saperlo mi sarei lasciato andare prima, era
tutto dannatamente piacevole … molto meglio di mille torture …
All’improvviso calca con le mani sul mio
petto per allontanarmi, e io mi sposto, ache se desiderava ancora quel contatto
…
“Mi … mi … ma ...man … man … manca … l … l’…
aria …”
Dice ansimando
…
“Ah, quante debolezze che avete voi esseri
umani”-
Dico voltandosi dall’altra parte, non sapevo
come comportarmi …
“P..per...per … chè ti sei comportato così?”
“Tu, sei la rovina della mia logica e innata
lucidità mentale”
“Senti Neuro … parla chiaro non capisco cosa
vuoi dire?”
“Sei il mio punto debole”
“Accidenti Neuro finisci sta frase
dannazione”-
Dice spazientita. Possibile che non capiva
che non sapevo né cosa fare né cosa dire?
Poi con mio immenso stupore è lei a fare la
prima mossa; cosa ma accaduta prima …
“Ti amo zuccone di un demone”-
Dice lei voltandomi il viso per poi darmi un
bacio sulle labbra
“An..anch’io”-
Dico mangiandomi le parole ; ormai che
volessi fuggire o meno era quello il sentimento che provavo per lei. Mi sdraio coprendomi
con una mano il viso, bollente, evidentemente per la prima volta ero arrossito;
mentre lei si sdraia sul mio petto. Proprio si divertiva a vedermi in quelle
condizioni?Ovviamente si, dato che mi risponde che è divertente vedermi così, dannata
sadica …
Con rinato vigore, le rispondo e la spingo
nuovamente contro il letto, tenendole i polsi con una mano; mentre lei
preoccupata ritira quello che aveva detto poco prima.
La lascio e le dico di prepararsi, dovevamo
andare da un vecchio “amico”.
Da quando entra in bagno passano dieci
minuti buoni, e poi prendo a minacciarla con le spie demoniache. Non faccio in
tempo a finire la frase, che mi becco del maniaco, ma per lo meno esce
abbastanza in fretta. Le mie minacce a volte danno i suoi frutti …
Così ci dirigiamo in corridoio e poi verso
la macchina, mentre io cerco di tenere le distanze.
“Neuro, perché mi distanzi?”
“Non meriti spiegazioni”
Dico cercando di tagliare corto.
“Neuro, mi ami o questo tuo strano comportamento è dovuto
al fatto che sei affamato?”
“Sei una acuta osservatrice, ma no,
purtroppo non è una mia follia momentanea”
“Sembri infelice del gesto di prima”
“Tutt’altro sono solo … confuso tutto qua,
non puoi nemmeno immaginare cosa provo”
Dico finendo il discorso; purtroppo non
sapevo come spiegarmi né come mostrare quello che provavo per lei, un demone
messo in difficoltà da una donna.Se Yako
e Godai fossero stati qui ora, di certo avrebbero riso di me, oppure mi
avrebbero preso per pazzo …
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Angolo Autrice
Scusatemi per il ritardo , ma ho avuto mille impegni; perciò vi chiedo immensamente perdono.
Finalmente
Neuro mette +più o meno le cose in chairo con Martina,
einvece di torturarla finisce col perdere il controllo. Mi sono
divertita molto a mettere in difficoltà il demone nei confronti
di Martina in questo capitolo. Inotlre vediamo che ogni volta ripensa
ai suoi vecchi compagni; ocsa che pià avanti indurrà
Martina in una scelta che potrebbe costare seriamente alla ragazza,
ma in fondo a lei importa solo di Neuro ...
Dopo questa altra breve anticipazione, vi lascio e vi ringrazio ancora immensamente per i complimenti.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Capitolo IX ***
majintantei8
Viaggiamo da circa due ore, per fortuna sta
guidando Neuro, io avevo così sonno … mi
sentivo senza energie, chissà perché poi?
“Martina… Martina…”
Sento la voce di Neuro, che bella, così
profonda e melodica … apro gli occhi, evidentemente mi ero addormentata.
“ Siamo arrivati?”
domando stiracchiandomi.
“No, ho pensato di fermarci almeno bevi
qualcosa per tirarti su”-
dice Neuro aprendomi la portiera.
“Uh, ok. Grazie”-
dico prendendo la borsa per poi scendere, in
effetti un bel caffè non mi sarebbe dispiaciuto.
Così entriamo in un bar poco affollato e
ordiniamo due caffè, anche se poi Neuro non ne avrebbe bevuto una goccia.
“Dove siamo diretti?”-
“In un posto …”
Per poco a me non vola la tazzina di mano …
“Ma come sei esaustivo nelle risposte …”
“Pensa a riprenderti invece di fare
domande,sei bianca come un cencio”
“In effetti
non sto molto bene, mi sento senza energie”-
Dico
bevendo il caffè, mentre Neuro mi guarda serio.
“Forse è stata colpa mia, ecco quando ci
siamo ehm … Baciati … senza volerlo ho risucchiato parte delle tue energie”
“Non importa, ora con del caffè mi riprendo
di sicuro”-
Dico per poi bere il secondo.
Finito usciamo e ci dirigiamo nuovamente
verso la macchina, per poi rimetterci in moto.
“Neuro, metto su un po’ di musica”
Dico sollevandomi dallo schienale per poi
accedere la radio, stanno trasmettendo Monster di Lady gaga.
“Non mi dire che ti piace questo tipo di
canzoni”-
Dice Neuro quasi perplesso, ormai si era
abituato alla mia musica rock e metal …
“Solo questa. E poi … ogni volta penso a te
con questa”-
dico stringendo la borsa a me, in fondo il
nostro rapporto era così, io una mezza umana e lui … un meraviglioso mostro
infernale …
Lui si limita a fare un mezzo sorriso e si
concentra nuovamente sulla strada.
Quelle furono le uniche parole che ci
scambiammo perché poi mi addormentai.
Non so quanto tempo fosse passato quando mi
risvegliai, ma cosa positiva è che ero di nuovo in piena forma, quella negativa
era che eravamo in un sobborgo londinese …
“Neuro, cosa ci facciamo in un posto
simile?”
“A trovare una vecchia conoscenza, dove
pensi di trovare i demoni a Londra?”-
domanda lui aprendomi nuovamente la
portiera, per poi appena sono scesa, chiudere la macchina.
“Bene, ora non fare domande, non curiosare
in giro e stammi vicina. Per una volta ubbidisci”-
dice stringendomi la mano per poi avviarsi
verso un vecchio capannone abbandonato.
Appena varchiamo la soglia, mi sento
percorrere da una strana energia.
“Cosa significa?”
“Tranquilla è solo il riconoscimento
demoniaco, non pensavo che riuscisse a rilevare anche la tua entità;
evidentemente è più forte di quello che pensavo. Ma ora non fare altre
domande”-
dice aumentando la presa intorno alla mia
mano per poi continuare a camminare, fin quando davanti a noi appare uno strano
essere che non avrei saputo dire se era uomo o donna …
“Neuro, potrei dirti che è un piacere
vederti, anche se non lo è?Cosa ti riporta qui, ho sentito che te ne eri
tornato all’inferno”-
dice con una voce efemminata.
“Dovrei ricordati chi è più potente fra noi
due?eh Zera?”-
Dice Neuro con uno sguardo poco
raccomandabile.
Poi quell'essere di nome Zera, passa il suo sguardo su di me.
“Oh, capisco … sei venuto per lei eh? Perché
non è quello che sembra …”
“La tua intelligenza è migliorata,
parliamone in un luogo appartato, non mi va che questi esseri da quattro soldi
che sono al tuo servizio ascoltino”-
dice Neuro divertito …
Io mi giro e attivando la mia vista
demoniaca, vedo degli strani esseri fra le ombre dell’edificio, ci stavano
seguendo e ora potevo vedere attraverso quel buio …
“Seguitemi”-
Dice Zera incamminandosi, così lo seguiamo
per una rampa di scale a chiocciola, per poi ritrovarci in un appartamento ben
arredato.
“Dimmi come mai sei venuto proprio da me?”-
“Tu passi molto tempo qui sulla terra e
all’inferno, quindi per te non dovrebbe essere difficile indetificare che
incrocio di demone è … lei”- dice Neuro portandomi davanti a lui.
“Uhm … che peccato un demone intrappolato in
un corpo umano …”
“Che demone è?”
“ma come non te ne sei accorto?”-
“Certo, ma voglio una conferma, e vedi di
darmela o consci i miei metodi per estirpare le risposte vero Zera?”-
L’altro è percorso da un brivido
“Falle attivare i suoi poteri, qui riuscirà
a risvegliarli, con il rilevatore demoniaco”-
“Pensi di riuscirci?”- domanda Neuro
Io faccio cenno di si con la testa e attivo
il mio potere
“Oh, oh,
da quanto non vedevo un demone della sua razza, sono così rari vero
Neuro?”
“Già un diavolo …”
“Ma non sei venuto solo per lei vero?”
“No, c’è un associazione che la sta
cercando, ne sai qualcosa?”
“ Hai fatto bene a mandare le tue spie
demoniache, ormai rimango ben poco in questo luogo, ormai non è più un luogo
sicuro, spariscono parecchi demoni. Ne sono stati richiamati un sacco
ultimamente in questo mondo …”
“Proprio come immaginavo, parecchie
invocazioni”
“Il problema è che spariscono nel nulla”
“Uhm, interessante”
“Sono spariti anche due demoni della
corte demoniaca”
“ Ok, bene, il tempo è scaduto. Zera trova
informazioni per me, noi ce ne andiamo”-
“Aspettate, si vocifera anche che siano apparsi in città un gruppo di angeli”
“Proprio come temevo. Vedi di non farti
catturare Zera, altrimenti ti uccido con le mie mani, sei l’ultimo informatore
rimasto”-
“Vi accompagno all’uscita”-
Dice Zera facendoci segno di seguirlo.
Così in breve tempo ci ritroviamo di nuovo
davanti alla macchina e Neuro mi fa salire per poi mettersi a discutere con
l’altro/a demone.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Punto
di vista di Neuro
“Non è solo la tua assistente vero?Ho visto
come la guardi …”
“Non sono cose che ti riguardano”-
“Hai ragione, ma ti consiglio di tenertela
stretta, sai benissimo che chi la trasformerebbe sarebbe lagato a lei per
sempre”
“Lo so, non c’è bisogno che un demone di
classe inferiore come te venga a darmi lezioni”-
“Però non hai mai trasformato nessuno
vero?Tu sei l’unico demone che non ha mai provato sentimenti … fino ad ora…”
“Allora parla, come si fa a trasformarla”-
“ A tempo debito, come hai detto tu non è un
buon luogo per parlare qui, ci vediamo domani al luogo accordato”
“Vedi di non tardare di un solo minuto o
giuro che ti farò rimpiangere ogni secondo”
Come al solito mi temeva, ovvio un
imperatore demoniaco è il più potente di tutti i demoni …
Salgo in macchina e parto, per quanto non
sopportarsi Zera, lui era rimasto l’unico informatore di cui avrei potuto
fidarmi.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
“Perché pensava fossi ancora all’inferno?”
“ A quanto pare sono stato l’unico a trovare il portale dimensionale che mi ha
riportato qui. Evidentemente non è stata una casualità, nemmeno che trovassi
te”-
“In fondo tu sta accelerando il processo di
trasformazione giusto?”
“Già. I miei poteri a contatto con te si
rafforzano e non rischio di tramutarmi in un umano; ma per te il problema è che
a stare a contatto con un demone stai diventando lentamente un entità
dell’inferno”-
“Beh, che importa? In fondo lo sarei
diventata comunque e poi chi se ne importa?Io adoro le tenebre”- dico
aumentando il volume della radio
“ Tremendamente stupida, a essere tentata
dalle tenebre”
“E chi non lo sarebbe?”-
“Le persone normali e sane di mente”
“Beh, uno non sono normale e poi essere
diversi è meglio che conformarsi alle stupide regole di questo mondo”
“Sei davvero un tipo interessante tu sai?”-
Io arrossisco di colpo e mi ammutolisco,
perché con lui ora ero così nervosa?
“Cos’è adesso sei in imbarazzo?”
dice lui divertito.
“Sta zitto, parli troppo”
“Assomiglierò a qualcuno …”- Dice amicando
un sorriso decisamente sensuale.
Accidenti perché mi piaceva lui, perché mi
ero innamorata di un demone? Il problema era che mi piaceva che fosse nella
forma umana o meno, dannazione!!
Dopo qualche ora tornammo finalmente a casa, e appena entrai trovai due
messaggi sulla segreteria …
Mi avvicino e schiaccio il tasto, in un
attimo la voce energica di Anna esplode dall’apparecchio …
“Martina -chan ,io e mio fratello abbiamo
avuto una splendida idea, stasera c’è un bel film al cinema con vampiri demoni,
si insomma le solite cose che adori.
Chiamami appena rientri, dai vieni è da un pezzo che non usciamo insieme ah
anche Neuro è invitato ciao!”
“E così ti piacciono i demoni e i vampiri?”-
Dice con una punta di malizia nella voce
Neuro
“Smettila, di fare allusioni”- dico
ammutolendo la segreteria, per poi ritrovarmi spinta contro il muro da Neuro.
“ Non faccio nessuna allusione io …”-dice
sollevandomi il mento avvicinando il suo viso al mio.
Sento il suo respiro caldo sulla mia pelle,
mentre i nostri visi si avvicinano … il mio cuore batte all’impazzata e sento
un gran calore in viso. Stiamo per
baciarci nuovamente quando … squilla il telefono.
Rossa come un peperone corro a rispondere.
“P…pronto?”-
“Martina disturbo, hai la voce strana …”
“No, no figurati, veniamo al cinema!”
“Allora ci vediamo al cinema Atlantilus, fra
un ora!”
Dice per poi riattaccare
“Devi smetterla di giocare con me Neuro,
intesi?”-
dico per poi tirarlo per la sua sciarpa
bianca, fino a farlo arrivare alla mia altezza e baciarlo.
“Se vuoi facciamo dei giochi più divertenti
…”
Dice slacciandosi la giacca, lasciandola
cadere per terra …
“Sei un pervertito”- dico correndo via
chiudendo la porta di camera mia alle spalle.
“Pensi che una porta mi fermi?”
“In effetti è un po’ inutile con te …”
“Ecco fai la brava e apri questa porta …”
Mi sposto e apro la porta, e me lo ritrovo davanti ...
“Sei un po’ troppo maliziosa sai?”
“No … non è vero sei tu che sei dannatamente
perverso”
“Che ne dici di queste?”- dice mostrandomi
delle manette, esponendo il suo solito viso inebetito …
“Ah, smettila”- dico strappandogliele via di
mano per poi buttarle nel cestino
“Ehi è tutto oggi che mi lasciate solo”-
Dice Drakonian calandosi sulla mia testa.
“Ciao piccolino, scusa ma dobbiamo uscire
anche stasera, approposito preparati Neuro”
Lui mi guarda appena e sogghigna per poi
prendere dei vestiti dall’armadio e dirigersi in bagno, così ho il tempo di
rilassarmi un po’. Sono stesa sul letto mentre coccolo il mio animaletto
infernale.
Chissà cosa stava succedendo, demoni che
scompaiono, angeli, strane associazioni, strane creature per la città …
“A cosa pensi?”
“Drakonian, d’ora in poi non ti devi muovere
da casa, senza di me. Promettimelo”
“Si, ma perché?”
“Purtroppo stanno scomparendo dei demoni in città, devi assolutamente non
uscire intesi?”
“Si, accidenti non credevo che la situazione fosse così grave…”
“E invece forse è anche peggio”
Mi rialzo e davanti a noi c’è Neuro, vestito
con una camicia nera sbottonata, che fa intravedere il torace e dei pantaloni
neri, con una cintura bianca, solite scarpe, sciarpa bianca, capelli raccolti.
Tremendamente bello e pericoloso, uno dei
più potenti demoni dell’inferno.
Vederlo mi provocava ogni volta strane
reazioni, mentre il mio cervello sembrava perdere il senso del ragionamento,
ormai ero stata tirata in un gioco infernale …
“Cambiati anche te che andiamo”- dice
sedendosi di fianco a Drakonian
Mi lazo prendo dall’armadio la mia gonna
fino al ginocchio nera, con la doppia stoffa che si vedeva alla fine
dell’indumento stesso; azzurra nera con dei teschi bianchi. Maglietta
Grigio-nera con un teschio e delle rose e bandiera. Per finire felpa nera con teschi e spille unite da
una catena con scritto looser, calze a rete e ballerine nere.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Punto di vista di Neuro
Ero preoccupato, la situazione era più grave
di quanto pensassi, evocazioni, demoni che scompaiono, angeli .
E in tutto questo ci ricadeva dentro anche
lei, che si accingeva a diventare un demone di una razza antica e potente,
quanto la mia.
Ormai era chiaro che c’era sotto qualcosa di
molto più grande; che fosse quello il mistero supremo che tanto cercavo? Già
avevo l’acquolina in bocca …
Sento il messaggio della segreteria … e così
adorava demoni e vampiri?Che casualità che proprio io appartenessi alla prima
categoria …
“E così ti piacciono demoni e vampiri?”-
Dico con un tono di malizia nella voce.
“Smettila di fare allusioni …”-
dice lei riattaccando la segreteria.
Mi avvicino silenziosamente e la spingo
contro il muro, era incredibilmente divertente. Finalmente potevo dare sfogo alle
mie fantasie, malsane per un demone …
E’ lì davanti a me inerme, così dannatamente
bella. Il suo viso pallido ha le gote di un bel rosso ciliegia, mentre le
labbra rosee sono semi aperte...
“ Non faccio nessuna allusione io …”-
dico mentendo naturalmente … per poi
sollevare il suo mento verso l’alto mentre
mi abbasso e avvicino il mio viso al suo. Adoravo metterla in quelle
situazioni, sentivo i battiti del suo cuore, il profumo della sua pelle … il
mio cuore accelerava anche i suoi di battiti e sentivo il desiderio di quelle
labbra morbide sulle mie.
Stiamo quasi per baciarci nuovamente, ma
quel dannato telefono si mette a suonare. Lei corre subito a rispondere è
quella sua amica Anna…
Finita la conversazione, riattacca e mi si
avvicina
“Devi smetterla di giocare con me Neuro,
intesi?”-
Dice squadrandomi con uno sguardo intenso e di sfida per poi tirarmi
per la sciarpa costringendomi ad
abbassarmi alla sua altezza per poi baciarmi.
“Se vuoi facciamo dei giochi più divertenti
…”
Dico ammicando un sorriso beffardo e
sensuale.
Se lei sarebbe riuscita a leggermi nella
mente, di certo non mi avrebbe rivolto più parola per le cose che mi frullavano
in mente …
“Sei un pervertito”-
dice
lei correndo via chiudendo la porta di camera
alle sue spalle.
Forse effettivamente lo ero?Ma che mi
importava?
“Pensi che una porta mi fermi?”
“In effetti è un po’ inutile con te …”
“Ecco fai la brava e apri questa porta …”
Finalmente apre quella dannata porta, ancora
una volta me la ritrovo davanti, con il viso un po’ imbronciato …
“Sei un po’ troppo maliziosa sai?”
dico cercando di stuzzicarla …
“No … non è vero sei tu che sei dannatamente
perverso”
Ecco c’ero riuscito …
“Che ne dici di queste?”-
dico
mostrandomi delle manette, esponendo il mio solito viso inebetito …
“Ah, smettila”-
dice strappandomele via di mano per poi
buttarle nel cestino.
Poi arriva Drakonian e lei dopo aver preso
dei vestiti dall’armadio si dirige in bagno per poi cambiarmi …
“Io non ne ho il potere, proteggila.”
“Volendo se assumessi le tue sembianze da
battaglia riusciresti eccome a proteggerla”
“No, ormai è da troppo tempo che sono
lontano dall’inferno, non ho abbastanza potere…”
“Tu sai chi era suo padre vero?”
“Vorrai dire so chi è”
“No aspetta suo padre è vivo?”-
“Certamente vuoi che Satana possa morire?”
Rimango senza parole e così Martina era
figlia del primo signore dei demoni? In effetti è del rango dei diavoli , però
non avrei mai immaginato che fosse … sua figlia …
“Perché non glielo hai detto?”
“Pensi davvero che le farebbe piacere sapere che suo padre, sia tornato negli
inferi pensando che sia lei che la madre fossero morte?”
“Perché è scappato?”
“Angeli …si era indebolito parecchio dopo
tutti quegli anni passati sulla terra e poi, pensi davvero che lascerebbero vivere una creatura che può
muoversi liberamente in entrambi i mondi?Lei non ha limitazioni …”
“Quel segno che ha sulla spalla, è un
sigillo vero?”
“Già, ma ormai è inutile presto cederà …”
“Sei fedele fino al midollo a lei e al tuo
padrone …”
“Si, e quando i suoi poteri rivivranno, io potrò proteggerla …”
“La trasformerò io, appena saprò come fare …”
Ma poi sia io che Drakonian interrompiamo la nostra “chiacchierata” non
appena entra Martina. Quel animale infernale sapeva tutto della vita della sua
“padrona” mentre lei ne era totalmente all’oscuro...
“Neuro, è ora di andare, Drakonian, ci
vediamo dopo ciao piccolo”-
Dico dandogli un bacio sulla soffice fronte
fra le due corna.
“Su, andiamo diavoletta”-
Dice
Neuro prendendomi per mano e incamminandosi verso la macchina, parcheggiata
lungo il vialetto di casa.
“Questo giro guido io”
Dico estraendo dalla borsa le chiavi per poi
mettermi al posto di guida.
Così partiamo diretti al cinema.
“Tu e Drakonian parlavate di me vero?”
Dico girandomi verso di Neuro, dato che
siamo fermi ad un semaforo
“A te è inutile nascondere le cose, fai
finta di niente ma in realtà sai molte
più cose di quello che mostri”
Dice fissandomi dritta negli occhi, mentre
il mio stomaco è pieno di farfalle …
“Dimmi cosa ti ha detto, lo so che Drakonian
sa chi è mio padre …”
“Non ti piacerebbe sentirlo …”
“Sono un diavolo giusto?Quindi l’unico diavolo antico dell’inferno è Satana, è
lui mio padre neh?”
“Sei davvero intelligente, ogni volta ti
comporti l’esatto opposto di come penso …”
“Ormai mi sono abituata alle stranezze, da
quando ti conosco. Fino a qualche mese fa credevo foste solo leggende, anche se
le adoravo …”
“ E’ verde”-
Dice Neuro, facendomi segno di partire.
Riparto, ma non era di certo finita così la conversazione
“Raccontami del mondo dei demoni”
“No”
“Perché diamine no? Presto apparterò al tuo
mondo che ti piaccia o meno”
“Non è il momento …”
“Sai cosa significa Neuro essere emarginata
una vita da tutto e tutti?Sai cosa significa farsi due soli amici in tutta una
vita?”
“No, non lo so. Ma posso dirti che le sole
persone che potevo ritenere come dite voi umani “amici” sono morti da diversi
anni”
Dice con amarezza nella voce.
Mi ammutolisco ,senza volerlo lo avevo
ferito … intanto parcheggio e arresto
successivamente la macchina.
“Scusami Neuro io …”
“Non importa, su siamo arrivati scendi.”
Dice lui scendendo dalla macchina. Era così
restio a mostrare i suoi sentimenti …
“Ciao, Anna ciao Micheal!!”-
Dico raggiante al fianco di Neuro,
stringendo la mano di lui.
“Ah, e così state insieme?”
“Uh, si più o meno”- dice lui aumentando la presa intorno alla mia mano non
appena vede il fratello di Anna …
“Ragazzi, ecco i biglietti ,che ne dite di
entrare?Il film inizia fra poco”
Così dopo essere entrati al cinema ci
sediamo e ci godiamo la visione del film. Staccando per due buone ore la mente
da demoni, angeli e problemi ad essi collegati …
“Accidenti Martina sei sempre la solita se
non mi fai spaventare non sei contenta?”
“No è troppo divertente”- dico mostrando un
sorriso sadico è compiaciuto
“La realtà è che fratellone, sei un fifone
“- dice Anna prendendomi a braccetto per poi ridere a crepapelle con me
“Siete crudeli …”
“Ehi Neuro, che hai sei più silenzioso del
solito”
“Oh niente riflettevo ancora sul film …”
“Grazie amici miei, mi serviva davvero
staccare la spina siete fantastici” dico abbracciandoli per poi dare un bacio
sulla guancia ad entrambi
“Ehi, domani ricordati che dobbiamo andare
in consiglio a parlare della festa”- dice Anna
“Certo, vuoi che me ne dimentichi?”-
“Ciao, grazie ancora per la serata”- dico
incamminandomi con Neuro verso la macchina
“Avete proprio tanta fantasia voi umani …”
“Ah, a me è piaciuto anche se non capivo il
motivo di Micheal di spaventarsi tanto”
“E poi dici che sono io il torturatore
vero?Sei più macabra di me …”
“Oh, batterti sarebbe alquanto difficile …”
“Devo prenderlo come un complimento?”
“Se vuoi …”
Dico per poi accendere la macchina e
partire, dovevo assolutamente non cadere in discorsi strani con lui. Non so
perché ma ogni volta andava a finire che si andava in discorsi senza senso con
lui …
Fortunatamente durante il tragitto Neuro si
è addormentato e almeno per qualche minuto avrei potuto guidare rilassata …
“Neuro, siamo arrivati”
Lui apre un occhio e mi guarda.
“Ero in dormiveglia, ho sentito”-
Dice lui uscendo dalla macchina.
Dopo aver chiuso la porta mi avvicino alla
porta d’ingresso e vedo qualcuno muoversi all’interno della casa, dalla
finestra …
“Neuro c’è …”
Ma non finisco la frase perché mi tappa la
bocca con una mano.
“Fai silenzio e aspettami qui …”
Dice lui lasciandomi per poi entrare in
tutta corsa in casa
“Aiutooooooooooo”-
Entro di corsa in casa e trovo Zera
inchiodato al muro da Neuro, con una sua mano demoniaca
“Potevi uccidermi”
“Avrei potuto sopportare tale perdita …”
“Neuro, smettila di fare del sarcasmo.
Piuttosto come accidenti sei entrato in casa mia?”
“Li ho aperto io”
Dice Drakonian.
“Ah, mi raccomando Drakonian apri a tutti i
demoni dei paraggi tanto la mia casa è un alloggio demoniaco”- dico stizzita
lanciando la borsa sul divano, dopo io e lui dovevamo parlare ...
“Era ferito, e poi mi ha detto che aveva
delle informazioni per Neuro”
“Oh, allora sentiamo “-
Dice Neuro finalmente mollandolo
“L’associazione è di esorcisti e pare
lavori al servizio degli angeli, interessante
vero?”
“Va avanti …”
“Questo è tutto quello che so , per poco non
mi uccidevano. Sono venuto qui immediatamente, grazie alle locandine …”
Dice mostrando la locandina della nostra
agenzia investigativa …
“Preparo un po’ di camomilla, Zera tu ti
nutri tipo Neuro o hai una alimentazione umana?”
“No, no normale, anche perché sarei morto altrimenti …”
Così vado in cucina seguita da Drakonian
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Punto di vista di Neuro
"Ti ha seguito qualcuno?"
"No, prima di passare da qui ho comprato dei vestiti, e mi sono camuffato"
"Chi ti ha attaccato?"
"Angeli, uno squadrone. Sembra quasi che sapessero del mio arrivo ..."
" Hai una spia "
"No, sono tutti morti quell iche erano al mio servizio per quello vi ho cercati"
"A quanto pare siamo i pochi demoni rimasti"
"No, ce ne sono altri ma sono nascosti, è diventato pericoloso rimanere sulla terra ma nenache l'inferno è sicuro"
"In fondo qui possono essere catturati ma non controllati per evocazione, tramitte contratto"
"Esatto. Sai che significa se catturano lei una volta trasformata?"
"Si il controllo di entrambi i mondi ..."
"Ho trovato suo padre, è nascosto in un vecchia chiesa sconsacrata, vuole vederla"
"La voglio trasformare prima, è pericolo farla viaggiare con i poteri assopiti"
"Domani notte ci sarà la luna piena ..."
" Perfetto, speigami coem fare..."
"E perchè dovrei dirtelo?"
"Mettiamo caso che ti faccia trovare dagli angeli?Cosa pensi che farebbero di un demone come te?"
Zera è percosso da un brivido mentre il suo viso si impallidisce
"E va bene, ma lo faccio solo per la ragazza ..."
" Molto bene parla o ti estirpo le parole una ad una ..."
"Devi realizzare un tetragramma come questo ..."
dice portgendomi un foglietto
"Sei anche un pessimo disegnatore ..."
"Gira
il foglio ... una volta realizzato devi farle bere del tuo sangue, e
recitare dei versi , che ho scritto qui, ovviamente nello spazio vuoto
devi mettere il tuo nome. E ovviamente deve esserci la luna piena"
"Bene,
ho già in mente un posto adatto, anche se dovrò usare le
armi demoniache, per proteggere il luogo perchè ovviamente
arriveranno di sicuro non appena il suo potere si attiverà"
"Lo sai che sarà legata a te per sempre?"
"Si, e ormai non mi importa ..."
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
"Perchè mi hai sempre nascosto tutto Drakonian?"
" Mi è stato ordinato, m ispaice averti mentito"
"Uh. Va bene, in fondo riscoprire le mie origini non m iservirebbe a nulla e poi ormai penso di aver trovato il mio posto ..."
"Dovrai andartene prima o poi se decidi di diventare una demone ..."
"Lo so, ma ormai ho scelto"
"Ti sei innamorata di quel demone ..."
"Si, senza di lui la mia vita non avrebbe più senso ..."
Dico prendnedo il vassoio con le due tazze per poi tornare in salotto
"Ehi voi due, sareste così gentili da dirmi di cosa parlate?"
"Niente, che ti possa interessare. Domani ti trasformerò ..."
Non
appena finisce di dire quelle parole mi scivola il vassoio, per fortuna
che Drakonian lo recupera con le ragnatele, salvando anche le tazze ...
"Ehi cos'hai da fare quella faccia?"
"Sono sopresa tutto qui ... sapete non è porprio una notizia da poco diamine!"- dico stizzita
.
Il mio sogno più grande si stava realizzando finalmente avrei
avuto il mio posto e io cosa facevo avevo paura?Di cosa poi?
"Tranquilla
non cambierai il tuo carattere rimarà invariato, solo forse
cambierai un pò aspetto, naturalmente quando ti trasform iepr
usare i poteri. Come fa Neuro"-
"Uh, ok."
"Non mi dire che hai paura?"
dice divertito Neuro
"Sta zitto Stupido demone pennuto"
"Come mi hai chiamato eh?"
dice prendendomi per la maglia
"Stupido demone pennuto"-
dico per poi prendergli la mano e ribaltarlo
"Maledetta ..."
"Avanti fatti sotto se hai il coraggio Baka!"
dico in tono strafottente.
Stranamente lui si rialza e mi mette solo a sedere sul divano
"Bevete ste schifezze e poi andate a dormire, io devo riposare ..."
dice salendo le scale diretto alla camera
" Non ti toglierebbe neppure un capello, sia che per un demone coem lui avere te significa esporsi?"
"Cosa vuoi dire Zera?"
" Per arrivare a lui potrebbero usarti"
"Ma Neuro è davvero così importante nel regno dei demoni?"
"Lui è l'imperatore demoniaco è lui che governa l'inferno"
Per poco non sputo la camomilla ...
"Che cosaaaaaa?Lui .... lui un imperatore ma fammi il piacere..."
"per quanto assurdo possa sembrare è così, perchè pensi che stia al suo servizio anche se non lo sopporto?"
"In effetti, il ragionamento non fa una grinza ..."
"Bene, graize dell'accoglienza, ora vedrò di cercarmi un riparo"
dice Zera alzandosi
"Se vuoi ho una stanza per gli ospiti"
"
Forse inzio a capire perchè un tipo come Neuro è
intressato a te. Non solo capisci la psiche umana, ma anche quella dei
demoni"
"Beh, allroa accetto la proposta "
"Bene, Drakonian porta Zera nella stanza degli ospiti"
"A domani notte"- dico salutando per poi correre verso camera mia.
Zera era davvero spaventoso/a, ancora non avevo capito se era di sesso maschile o femminile, ma in fondo voleva aiutarci.
Se
Neuro aveva cheisto aiuto a qualcuno voleva dire che la situazione era
davvero grave ; perchè un tipo come lui non chiederebbe mai
aiuto almeno che non sia necessario ...
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Spazio Autrice ...
Eccomi qui dopo mezzo secolo XD.
Mi spaice di aver aggiornato così tardi, ma purtroppo ho avuto problemi con la adsl e per ora sembrano risolti.
Innanzitutto
vi ringrazio per i commenti sono felice che il capitolo precedente vi
sia piaciuto.Spero che anche questo sia di vostro gradimento.
Inzio
col dirvi che la storia prende spunto sia dal manga che dall'anime,
infatti in questo capitolo ritroviamo il demone Zera; ma presto
compariranno altri personaggi della serie.
Ma non vi anticipo oltre, altrimenti vi rovino la sorpresa !
Vi saluto e ancora grazie mille per i commenti e il sostegno che mi date!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Capitolo X ***
mtnn x
Da quella sera passarono diverse settimane e a parte qualche
mistero, la vita sembrava essere tornata tranquilla se così si può dire.
Io e Neuro grazie a Zera, stavamo lentamente raccogliendo
informazioni sull’associazione detta Luce, anche se erano molto blande,
tuttavia non avevo subito altri attacchi, anche se Neuro mi teneva sotto
controllo ogni secondo quasi a paura di perdermi.
A Zera finalmente avevo trovato un appartamento poco
distante da casa mia, non perché non vedessi l’ora di mandarlo via, ma perché Neuro
stava riprendendo le vecchie abitudini malsane, tirando fuori mostri e strane
diavolerie, che avrei anche sopportato se non avrebbero distrutto un divano, un
tavolo e il televisore.
Intanto lavoravo duramente con Anna per il ballo scolastico,
adobbi, decorazione della sala ecc…
Insomma ultimamente non avevo un attimo di respiro, l’unica
cosa che mi consolava oltre la sua imminente presenza era che presto sarei
andata al ballo di Halloween con il mio amato demone; forse questa mia felicità
si vedeva dal mio sorriso sornione che avevo stampato in viso …
Io avevo già comprato di nascosto con Anna il vestito per
fare una sorpresa a Neuro, e l’avevo lasciato a casa di Anna visto che
nascondere le cose a lui era alquanto difficile. Però il problema era il vestito
per Neuro,dato che per la sua altezza decisamente fuori del comune tutti i
vestiti erano corti …
Comunque,tornando a noi, come al solito sono stata a scuola
fino a tardi, mentre Neuro era tornato a casa.
Appena torno a casa cerco Neuro ma non c’è, appoggio lo
zainetto e riesco di casa dritta all’appartamento di Zera; infatti appena busso
il/la povero/a Zera mi apre la porta,
vedo Neuro in piedi al centro della stanza con adosso un vestito decisamente
…regale?
“Ciao Martina”
“Ciao Zera, posso entrare?”
“Certo, accomodati”
“Ehi, da dove l’hai tirato fuori quel vestito Neuro?”
“E’ il mio vestito che uso a corte”
“Ah capsico”- dico avvicinandomi per poi toccargli il
mantello rosso e tirarglielo un po’ adosso
“Ti sta bene”
“Come ovvio che sia”
“Spaccone”- dico mettendomi in punta di piedi per poi dargli
un bacio sul collo
“Dovremmo andare per il tuo di vestito, visto che il mio me
lo sono procurato”
“Già fatto, ma sarà una sorpresa e guai a te se ti metti a
cercare di scovarlo”
“Lo sai che se non c’è un mistero io non muovo un dito”
“Si, si lo so quanto sai essere pigro, principino infernale”
Poi mi allontano da lui e mi siedo sul divano di pelle nera
“Accidenti Zera l’hai completamente cambiato”
“Io ho un ottimo gusto”
“Ma come siete modesti voi demoni, è una cosa genetica?”-
domando scherzando
“Forse”- dice Neuro togliendosi il mantello rimanendo con un
completo nero, invece del solito azzurino.
“Ho sete, hai qualcosa da bere Zera?”
“Si, guarda nel frigorifero, c’è dell’acqua o delle bibite”
Mi avvicino al frigorifero per poi prendere una coca cola, Zera era così
comune nel mangiare …
“Bene, Zera ora ce ne andiamo, mi raccomando se per la sera
del ballo non trovo le tue guardie, ti estirperò personalmente quel tuo piccolo
cervello che ti ritrovi?”- dice mostrando il suo solito ghigno malvagio
“Grazie Zera, scusalo sa che l’educazione non è il suo forte”-
dico prima che Neuro richiuda la porta
“Sei un maleducato Neuro”
“Se diventerai una demone, cosa molto probabile dovrai
abituarti a questo comportamento, altrimenti sarai fregata in meno di 5 minuti”
“Sei tu che sei troppo diffidente Zera ti ha aiutato anche
in passato”
“Solo perché sono più potente di Zera”
“Davvero non capsico, sono l’unica per cui provi dei
sentimenti?”
“Si, nessuno per me è importante quanto te , testolina
bacata”
“Ehi!!Pennuto gigante smettila di dirmi testolina bacata!!”
dico tirandogli la giacca
Così torniamo a casa e ci mettiamo a guardare un bel film
horror , mentre io sono accoccolata vicino al mio demone, avvolta nella coperta,
mentre lui è mezzo svestito come al solito ( pantaloni e panciotto).
“Sei proprio stramba per farti piacere questi film”
“Oh, senti chi parla, quello che era preso a dire chi era il
serial killer”
“Dannazione, ho fame”
“Ma se hai mangiato un mistero ieri era anche complesso hai detto”
“Da quando ti sto vicino il mio appetito è aumentato”
Non li faccio dire oltre e lo bacio, sapevo che la mia
energia gli serviva, l’avevo inconsciamente legato a me.
Le sue mani grandi scivolano fra i mie capelli e mi tira a
se, mentre io appoggio le mie mani sul suo torace, cento la testa girarmi e un
gran calore invadermi, poi giocherello con la lingua contro i suo denti appuntiti, lo amavo così tanto.
Poi mi stacca di colpo mentre i suoi occhi sono verde iridescente.
“Tu sei semplicemente pazza”
“Effettivamente si, di te mio bel demone”-
dico baciandolo sul
viso,mentre lui mi stringe a sé
“Su andiamo a dormire, che sento un mistero che alleggia
nell’aria. Ti voglio sveglia e pimpante per domani”
“Mi prendi in braccio?”
“Proprio è difficile capirti, prima fai la distaccata, pi ti arrabbi e poi sei
semplicemente sdolcinata”
“Senti chi parla”-
dico mentre mi prende in braccio
“Sei la cosa migliore che mi sia capitata zuccone”
“Anche tu, testolina bacata”-
Dice dandomi un bacio sulla fronte.
Lo so il nostro amore era una cosa contro natura, ma non
potevo farci nulla, quelle emozioni, le farfalle nello stomaco, l’agitazione, l’ansia
le provavo solo con lui. Quei baci poi, avrei continuamente voluto il contatto
del suo corpo con il mio, forse era caduta nella assurda trappola di un demone
mutaforma, ma mi era impossibile stargli lontana un solo secondo …. So solo che
non importa se il nostro amore è giusto o sbagliato so solo che voglio lui per
sempre …
Punto di Vista di Neuro
Ero veramente restio a lasciarla sola per un secondo, anche
se averla vicino provocava un brusco aumento del mio appetito, che non capivo
se era legato al mio desiderio di averla, o se la sua natura demonaica influiva
in qualche modo sulla mia …
Certo avrebbe potuto scegliere un umano, invece era interessata
a me, non ostante in realtà io fossi un mostro degli inferi. La verità è che a
lei piacevano cose che alle persone normali avrebbero fatto ribrezzo, amo
questa sua diversità la rende unica; se Yako fosse stata ancora viva, loro due
sarebbero andate d’accordo.
Finalmente Zera è riuscito a procurarmi i miei vestiti della
reggia demoniaca; la cosa negativa è che all’inferno sparivano sempre più
demoni specialmente di alto rango; fortunatamente io non ero un demone legato
ad un grimorio …
“Sono riuscito a recuperare una ventina di grimori”
“Bene, nascondili, per il momento sono in salvo”
Sarò stato anche un maledetto bastardo, come diceva Zera, ma
ero pur sempre l’imperatore demoniaco e dovevo difendere la mia razza, in particolar
modo da degli schifosi angeli e da folli esseri umani che desiderano i poteri
infernali..
Come al solito veniamo interrotti, e a irrompere con il suo
carattere tutto pepe, è proprio la mia amata Martina. Non indossa la divisa
scolastica, ma i soliti abiti. Mini gonna di Jeans con balza chiara,calze nere,anfibi,
maglietta collo alta nera, giacchetta nera, e sciarpa nera, il tutto corredato
da … un attimo due fermacapelli composti
da tre triangoli, dannatamente simili ai miei, ma quando li aveva fatti?
Entra e subito mi si avvicina e commenta il vestito. Si
mette proprio davanti a me, riesco a vederle la testa, mi arrivava appena all’altezza
del torace, non che fosse bassa ero io
che come diceva lei ero “fuori misura”,
certo ora avevo la mia totale altezza, invece prima ero più basso quando ero
umano, ovviamente per non destare sospetti avrei dovuto essere diverso …
Ci fermiamo giusto il tempo di cambiarmi, per poi uscire.
“Bene, Zera ora ce ne
andiamo, mi raccomando se per la sera del ballo non trovo le tue guardie, ti
estirperò personalmente quel tuo piccolo cervello che ti ritrovi?”-
Dico mostrando il mio ghigno per poi trascinare Martina
“Grazie Zera, scusalo sa che l’educazione non è il suo forte”-
dice prima che io
richiuda la porta
“Sei un maleducato Neuro”
“Se diventerai una demone, cosa molto probabile dovrai
abituarti a questo comportamento, altrimenti sarai fregata in meno di 5 minuti”
“Sei tu che sei troppo diffidente Zera ti ha aiutato anche
in passato”
“Solo perché sono più potente di Zera”
“Davvero non capsico, sono l’unica per cui provi dei
sentimenti?”
“Si, nessuno per me è importante quanto te , testolina
bacata”
“Ehi!!Pennuto gigante smettila di dirmi testolina bacata!!”
dice tirandomi la giacca
Appena rientriamo le mangia qualcosa frettolosamente e poi
ci mettiamo per una buona ora e mezza a vedere un suo amato film horror, la sua
testa è appoggiata alla mia spalla, mentre un mio braccio è psoto sul poggia
testa del divano, in modo da cingerla, mentre io sono come dice lei “mezzo
svestito” lei è avvolta a modo di fagotto nella coperta. Alla fine del film inizia
un po’ a chiacchierare
“Sei proprio stramba per farti piacere questi film”
“Oh, senti chi parla, quello che era preso a dire chi era il
serial killer”
“Dannazione, ho fame”
“Ma se hai mangiato un mistero ieri era anche complesso hai detto”
“Da quando ti sto vicino il mio appetito è aumentato”
Ammetto , la realtà è che da quando l’avevo baciata
desideravo anche la sua energia, ma non solo la desideravo come mai prima d’ora.
Poi come al solito è in grado di sorprendermi, si avvicina,
inchioda il suo corpo al mio e mi bacia. Le mie mani scivolano automaticamente
alla sua nuca,le aggroviglio fra i suoi capelli setosi e la tiro ulteriormente
a me era inevitabile, un attrazione fatale la nostra … Avrebbe sacrificato tutte
le sue energie per me, ma non doveva più me ne dava più ne desideravo … Appena
inizia a giocherellare con i miei denti la stacco …
“Tu sei semplicemente pazza”
“Effettivamente si, di te mio bel demone”-
dico baciandomi sul
viso, con baci morbidi, delicati e dolci, mentre io la stringo a mè
“Su andiamo a dormire, che sento un mistero che alleggia
nell’aria. Ti voglio sveglia e pimpante per domani”
“Mi prendi in braccio?”
“Proprio è difficile capirti, prima fai la distaccata, pi ti arrabbi e poi sei
semplicemente sdolcinata”
Era così lei affascinante sia fisicamente che ne carattere,
così volubile, così diversa da tutta la massa di esseri umani …
“Senti chi parla”-
Dice lei ridendo mentre la prendo in braccio
“Sei la cosa migliore che mi sia capitata zuccone”
“Anche tu, testolina bacata”-
Fra di noi era così ci insultavamo, ci prendevamo in giro ma
la realtà era che nessuno poteva fare a meno dell’altra. La prima al mondo ad
avermi ipnotizzato, incantato in quel modo; la prima a accendere in me sentimenti
così profondi così … umani … Lei era tutto per me ora, l’avrei protetta in
qualsiasi modo, lei è mia solamente mia. Non mi importa se un amore fra un demone e un umano (anche meticcio) è una cosa proibita, io la volevo con tutto me
stesso, voglio averla accanto per l’eternità.
Lei vede sempre il
meglio di me, capisce ogni mio comportamento, sai indagare il mio spirito come
nessun è mai riuscito a fare, mi ama qualsiasi fosse la mia forma, persino
quando sono nella mia forma demoniaca … Lei ora è tutto quello che desidero a
questo mondo, la cosa più importante che ho …
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Angolo Autrice
Mi scuso con tutti voi cari lettori per la mai assenza, non ho
assolutamente abbandonato efp, ho solo avuto parecchi impegni e
problemi. Vi rignrazio come semrpe del sostegno, dei commenti e
delle visite, oltre che alla lettura della fanfction.
Vi ringrazio di cuore <3-
Spero di risucire ad aggirnare con maggiore frequenza ora .
Buona Lettura
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** CAPITOLO XI ***
Mancava nemmeno tre giorni al ballo e tutto era quasi pronto.
Sono tesa, eccitata e spaventata, insomma un miscuglio d'emozioni. La verità è che la mia paura nasceva da quello che sarebbe successo dopo il ballo, la mia trasformazione.
I miei timori erano ridicoli, perché proprio ora che il mio sogno più grande si realizzava tremavo come un pulcino?
La verità è che temevo di cambiare, di non essere più me stessa ; in fondo per Neuro era la prima volta che trasformava qualcuno, mentre Zera che ormai era esperto, non sapeva dare indicazioni precise data la mia situazione.
Comunque tralasciando le mie stupide paure, mi stavo preparando per uscire. Neuro era sparito la mattina presto, senza dirmi niente, e poco dopo avevo ricevuto una chiamata alquanto sintetica di Anna, il che era strano da parte sua, il messaggio poi ... Saluto frettolosamente Drakonian ed esco, prendo la macchina e mi dirigo verso la palestra della scuola.
Percorro la scorciatoia tanto per far prima e quando mi fermo al semaforo mi accorgo di aver dimenticato il cellulare; pazienza. Era ridicolo mi sentivo strana, ma il mio sesto senso forse iniziava a fare brutti scherzi? Insomma cosa avrei dovuto temere, anche se si era comportata in modo strano era Anna no? Eppure sentivo la stessa sensazione, leggero tremolio e stretta allo stomaco, come quando doveva accadere qualcosa …
Va beh ormai non importava, ero esattamente davanti la palestra. Spengo, scendo dalla macchina per poi incamminarmi a piedi.
La porta principale è socchiusa, ovvio qui qualcosa non quadrava. Apro rapidamente la porta e mi fiondo all’interno controllandomi tutt’intorno; fin quando non trovo Anna legata ad un palo.
“Anna!!”- dico toccandogli il viso, cercando di farla rinvenire
“Tranquilla la tua amica sta bene, ha solo ricevuto un colpo per farla diventare incosciente”
Mi giro e poco distante da me c’è un giovane con i capelli neri con le punte rosse, occhi d’onice,alto circa un metro e novanta.
“Cosa diamine vuoi?Chi sei?”
Dico mettendomi in posizione d’attacco, ringrazio davvero i miei studi di arti marziali …
“Sei proprio come ti hanno descritta, anzi forse sei ancora più carina. Comunque mi chiamo Alexander Sterling”
“Chi ti ha parlato di me?”
“Oh, ho parlato troppo ma sappi che ci sono molte persone interessate a te, mezza demone”
“Fai parte di quella associazione vero?”
“Non posso dirti di più ma ora, bando alle ciance, devo portarti via” dice mentre gli spuntano delle orecchie del medesimo colore dei capelli e quattro code, mentre gli occhi assumono una sfumatura rossa.
“Non mi lascerò portar via senza combattere”- dico concentrandomi, sperando di riuscire a risvegliare i miei poteri assopiti
“Oh, non potrei mai colpire una damigella”-
dice per poi comparirmi dietro e toccarmi la testa con una mano, mentre sento le energie abbandonarmi per poi vedere tutto nero
“Fortunatamente non conosce i poteri di noi Kitsune, ora non mi resta che trasformarti, anche se penso sia uno spreco dato che non hai ancora risvegliato i tuoi poteri”-
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Punto di vista di Neuro
Ormai non contavo più le volte che avevo detto a quella ragazzina di non uscire da sola, ma ovviamente non ascoltava mai quello che le dicevo e faceva sempre di testa sua …
“Dove è andata Drakonian?”-
“Ha lasciato qui il cellulare, guarda c’è una chiamata di Anna”
Prendo il cellulare e attivo la schermata, e vedo che ha una mia foto come sfondo. Quando diamine mi aveva fotografato? Vado alla casella messaggi e rileggo l’ultimo …
“Palestra, perfetto”- dico mettendomi in tasca il cellulare di Martina per poi uscire
Appena arrivo trovo la macchina di Martina posteggiata; successivamente faccio per analizzare la spia demoniaca che segue la ragazza, ma non ricevo nessun segnale.
Appena arrivo alla palestra la porta è chiusa, pazienza per me non sarebbe comunque stato un problema aprirla. Appoggio le mani e utilizzando una semplice stretta, stacco dai cardini la porta ed entro.
“Ah, dannazione sei già arrivato Neuro?”
Guardo e Martina è avvolta in delle corde che partono dal soffitto, mentre sul viso ha dipinto dei strani segni, mentre a terra c’è un tetragramma, una trasformazione!
“Uhm, con che permesso un demone del tuo rango avventa le mani sulla preda di uno di rango superiore”
Dico tirandomi via il guanto per poi trasformare la mia mano in quella demoniaca
“Non sono qui per combattere, ci si vede”- dice per poi sparire in una nuvola di fumo
Rapidamente slego Martina dalle corde e la scuoto farla riprendere, mentre lei lentamente apre gli occhi e mi guarda sorpresa, mentre delle lacrime inizio a rigarle il viso.
“Neuro …” dice fra i singhiozzi per poi abbracciarmi
“Ti sembra il caso di farti vedere piangere da me?”
“Temevo mi uccidesse” dice lei lasciandomi per poi asciugarsi gli occhi e passare la sua mano sulla mia ancora trasformata.
“Sei troppo preziosa, voleva trasformarti quel Kitsune ….” Dico con evidente nervosismo
“Ah! Anna!” dice lei alzandosi di scatto per poi correre verso l’amica.
Io torno normale e rapidamente cancello le scritte del rituale, mente Martina chiama un ambulanza.
________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
“Neuro, quel demone era al servizio dell’associazione Luce, ne sono certa”
“Questo spiegherebbe perché li interessi …”
“Spero si riprenderà Anna ha preso una bella botta”
“I parametri vitali erano normali …”
“Neuro, odio essere così debole non riesco nemmeno a difendermi, quanto vorrei poter liberare i miei poteri ma non ci riesco dannazione!”- dico tirando un calcio ad un sasso dal nervoso.
“ A tempo debito. E poi bene o male qualche potere riesci ad usarlo.”
“Solo di notte, di giorno sembrano assopiti” dico stringendo i pugni
“E’ normale è quel sigillo, quando ti trasformerò servirà solo a tenerti umana quando lo vorrai”
“Poi prima mi sono sentita svuota da tutte le mie energie”
“E’ un potere dei Kitsune, come sanno imitare voci e aspetto a loro piacimento”
“E io come una stupida sono caduta in trappola”
“Esattamente”
“Esattamente un corno! Potresti raccontarmi tutto del mondo demoniaco, che ti piaccia o meno presto sarò anche io una creatura dell’inferno!”
“Sei davvero disposta a lasciare questo mondo?Perchè non potrai vivere qui per sempre, noi non invecchiamo al massimo possiamo mutare a piacimento, ma nulla di più”
“Si, non mi importa a me basti tu, tu sei il mio mondo Neuro, tu sei il primo con cui posso essere realmente me stessa, io non sento di appartenere a questo mondo!”
“Quella determinazione nei tuoi occhi è la risposta che cercavo”
Dice lui per poi aumentare l’andatura mentre io lo seguo silenziosa. Ecco, non sapevo mai come comportarmi con lui, era tutto così difficile!! A volte sembrava volesse non avermi più fra i piedi, eppure diceva di amarmi. Forse in cuor suo maledice il giorno in cui mi ha incontrato …
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Capitolo XII ***
Ormai eravamo agli sgoccioli, il ballo si sarebbe svolto l’indomani. Anna fortunatamente si era rimessa e non ricordava nulla, molto probabilmente quel tipo l’aveva sorpresa alle spalle. Mentre io, che dire?Da qualche settimana a questa parte iniziavo ad avvertire una temperatura corporea diversa dal solito, le mani erano perennemente fredde, e oltre a quello mi sentivo stanca.
Ero riuscita a nascondere il tutto a Neuro, fin quando un giorno non caddi in casa un salame.
“E’ solo stanchezza”
Neuro, mi guardava con un espressione preoccupata.
“Voglio provare una cosa”
Disse poco prima di mordersi un braccio, facendo uscire del sangue. In un attimo avevo il suo sangue nella mia bocca, mentre io mi dimenavo, perché mi stava facendo quello?
“Ti aiuterà a superare la transizione”
Dopo un primo momento di disgusto quel sapore di ruggine iniziava a piacermi, mentre sentivo le forze tornarmi lentamente, come se quel liquido avesse accesso una scintilla …
“Perché mi hai fatto bere il tuo sangue?”
“Ormai è lampante che ti trasformerai in demone, il mio sangue aiuta e accelera il processo. Ben presto avrai bisogno anche tu del miasma, anche se in quantità bassissima ”
Dice sedendosi sul letto per poi leccarsi i fori sul braccio che spariscono in pochi secondi.
“Non sei un diavolo, sei un angelo della morte. Il tuo territorio è l’Ice Hell.”
“Di cosa parli?”
“Tua madre, molto probabilmente aveva degli avi demoni, anche se lei ovviamente era umana”
“Ma mio padre mica è…”
“Si sei la figlia di Satana, ma i tuoi geni si sono mischiati parecchio. Questo spiega la tua temperatura glaciale.”
“Tu, lo sospettavi?”
“Non sono cieco, non mi sfugge niente di te”
Dice fissandomi con quei suoi occhi così stupendi e ipnotici, mi perdevo in quel mare iridescente. Li amavo sia bluette che, quel verde così innaturale, con il quale mi stava guardando.
Poi ritrovo le sue labbra sulle mie e la sua lingua che entra nella mia bocca, lo desideravo, e lui … desiderava me! Lascio le sue mani grandi aggrovigliasi nei miei capelli,mentre io lo spingo sotto di me, volevo che quell’istante non finisse, per la prima volta aveva lasciato cadere il suo muro, per la prima volta era così … umano.
Poi mi sposta e si rialza, ecco era durato troppo …
“Neuro”
“Non ci riesco … e non posso darti quello che vuoi, non ora”
Dice uscendo dalla stanza, mentre io mi stringo al cuscino, non mi aveva rifiutato, ma non capivo perché … non volesse … quello. Insomma io non avrei mai pensato a quello, … perché ora era scattato così tutto d’un colpo, come se le mie emozioni fossero state ampliate a mille … Mi sdraio a riposare, mentre mi lascio coccolare dal caldo delle lenzuola, pensando a quello che domani sarebbe successo, io e il mio demone, al mio ultimo evento da umana. Presto avrei detto addio a quel mondo a cui sentivo non appartenere … Ma mi sarei dovuta aspettare che i sogni hanno montagne da superare prima di avverarsi, infatti non avrei mai immaginato che l’indomani avrei rivelato la mia natura alla mia migliore amica, per salvarla.
___________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Punto di vista di Neuro
Da settimane la osservavo, i suoi riflessi, la temperatura e persino la luce nei suoi occhi erano cambiati. Io l’avrei solo aiutata a superare la transizione, lei era destinata a diventare demone, non era una semplice umana, era un demone intrappolato in un corpo umano. Quando la vidi crollare in casa capii che ormai era imminente quel periodo tanto temuto, ce l’avrebbe fatta a superarlo? Non avrei sopportato di perderla, non ora che lei era … la mia compagna.
Ridicolo io che volevo lei al mio fianco, io che era sempre stato una roccia, niente inutili sentimenti. Se non l’avessi incontrata per la mia integrità sarebbe stato meglio, ma un mondo senza di lei, ora mi appariva inutile e insapore. “E’ solo stanchezza” mi dice lei sapendo benissimo che non era quello il motivo.
La guardo con un espressione preoccupata, come potevo aiutarla a sopravvivere?
“Voglio provare una cosa”
Dico mordendomi il braccio fin quando non provoco due fori da qui esce un ingente quantità di sangue, da quelle poche informazioni che avevo raccolto, il sangue demoniaco , l’avrebbe aiutata, accelerando il processo di mutazione. Velocemente le pongo con forza il mio braccio sulle labbra obbligandola a bere quel liquido rosso e denso. Lei fa di tutto per liberarsi, per non berlo.
“Ti aiuterà a superare la transizione”
Dico mentre, lei lentamente si lascia andare e inizia a gustarlo, mentre vedo che la luce argentea nei suoi occhi si rianima; forze avrebbe funzionato.
“Perché mi hai fatto bere il tuo sangue?”
“Ormai è lampante che ti trasformerai in demone, il mio sangue aiuta e accelera il processo. Ben presto avrai bisogno anche tu del miasma, anche se in quantità bassissima ”
Dico sedendosi sul letto per poi leccarmi i fori sul braccio che spariscono in pochi secondi.
“Non sei un diavolo, sei un angelo della morte. Il tuo territorio è l’Ice Hell.”
“Di cosa parli?”
“Tua madre, molto probabilmente aveva degli avi demoni, anche se lei ovviamente era umana”
“Ma mio padre mica è…”
“Si sei la figlia di Satana, ma i tuoi geni si sono mischiati parecchio. Questo spiega la tua temperatura glaciale.”
“Tu, lo sospettavi?”
“Non sono cieco, non mi sfugge niente di te”
Dico fissandola . Poi in un secondo inchiodo le mie labbra sulle mie e la mia che entra nella sua bocca, la desideravo, mentre sentivo ogni parte del mio corpo fremere e i pantaloni una morsa. Lascia le mie mani aggrovigliasi nei suoi capelli,lei mi spinge e si mette sopradi me, volevo che quell’istante non finisse, per la prima lascio cadere il muro eretto in mia difesa. Poco dopo,percependo per la prima volta i suoi pensieri, mi rialzo di scatto, no quello che lei desiderava, non glielo potevo dare, non ora che lei era ancora umana …
“Neuro” dice lei quasi scusandosi.
Io sapevo benissimo che una volta diventata demone, avrei dovuto aiutarla i suoi sentimenti sarebbero esplosi, perché avrebbe sentito tutto ampliato.
“Non ci riesco … e non posso darti quello che vuoi, non ora”
Dico uscendo svelto dalla camera, per poi lasciarmi cadere sul divano. Per poi riassumere sembianze demoniache per controllare una cosa, perfetto … non cambiava nulla. La desideravo sia in quella forma che in quella umana. Torno umano per poi passarmi una mano fra i capelli. Lei metteva a dura resistenza la mia pazienza, e dovevo assolutamente reprimere quel desiderio, fin quando lei non sarebbe diventata demone. Ancora non immaginavo che ben presto lei sarebbe stata in pericolo, avvertivo solo un sentore di mistero. Un pranzo era quello che mi serviva, avevo un appetito incredibile ultimamente e niente sembrava saziarmi … era bello quando la mia unica preoccupazione era riempirmi lo stomaco, era tutto più semplice.
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________
-Angolo autrice-
Da quanto non aggiorno, da parecchio mi mancava ispirazione. E ora eccomi qua, con questo capitolo leggermente piccantino!! Mi è piaciuto far perdere il controllo ad entrambi, a far finalmente esprimere il desiderio che provano l’uno per l’altra. Di mostrare un Neuro contrario per il momento a soddisfare il pensiero della ragazza. Anche se ormai le sue difese si stanno azzerando e riesce a stento a trattenersi. Soprattutto mi è piaciuto mostrare un Neuro che si lascia andare al desiderio per lei, che per quanto “ottuso” per i sentimenti umani ne percepisce i bisogni fisici che il suo corpo li trasmette. Cosa succederà al ballo, possibile che il mistero che ha fiutato Neuro non sia un ennesima sfida per Martina e lui? E chi si nasconde nell’ombra insieme alla fantomatica associazione?Nemici creduti sconfitti e defunti?? Bene vi lascio con questo piccolo spoiler, sono curiosa se immaginate chi è il nemico di cui parlo. Grazie di cuore a tutti voi ch continuate a seguirmi!! Un abbraccio!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Capitolo XIII ***
Era giunto il giorno della sera del ballo! Sto camminando tranquillamente parlando del più e del meno con Anna, quando improvvisamente un auto scura si ferma e ci sorprende alle spalle.
Io e Anna ci difendiamo tirando un calcio nelle parti basse ai due uomini che sembrano nemmeno risentirne,mentre dopo un istante salto tirando una testata a quello che teneva me, liberandomi per pochi secondi, per poi essere ripresa. Anna fa di tutto anche lei per liberarsi ma quegli esseri, che erano tutto tranne che umani, ci tengono in pugno. Io non potevo liberare i miei poteri, anche perché cosa avrei potuto fare?
“Neuroooooo”
Grido con tutto il fiato che ho in gola per poi perdere i sensi, dopo essere stata colpita alla base della nuca.
Non so cosa sia successe dopo, so solo che quando mi risvegliai Anna non era con me. Mi trovavo in una stanza a forma quadrata, che mi permetteva di fare si e no una ventina di passi sia in larghezza che in lunghezza.
“a quanto pare ti sei svegliata …”
Una voce rauca e dura esce dalle micro casse poste angoli delle pareti.
“Chi sei?”
“Non credo ti possa importare, piuttosto vuoi sapere una cosa?La tua amichetta …”
“Cosa le hai fatto mostro?”
“Per ora ancora niente, ora te lo mostro”
In un attimo una parete si muove per poi rivelare un mega monitor a schermo piatto.
Anna era legata come un salame, e pendeva dal soffitto,mentre sotto di lei scorreva un mare di metallo fuso.
“Figlio di Puttana lasciala” dico iniziando a dare spallate alla porta.
“Sono proprio curioso di vedere se supererai il labirinto”
“Di cosa parli stronzo?”dico furente, quando poi vedo che la porta si apre.
“Scegli, tanto in entrambi i casi verrai uccisa”
“Beh, allora scelgo di lottare!!”
Dico per poi lanciarmi fuori dalla stanza, se dovevo morire, tanto valeva farlo in grande stile!Tentando di salvare almeno Anna.
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
-Punto di vista di Neuro-
Ero dovuto star via con Zera e ovviamente quella stupida appena non c’ero attirava guai come una calamita.
“Zera, riesci a rintracciare questa targa?”
“Si, ma mi ci vorrà del tempo …”
Poi ad un certo punto compare Drakonian
“Io posso far di meglio, li ho seguiti so dove sono quei Ghoul”
“Ghoul , ci credo che non risentivano dei colpi che gli infliggevano. Bene muoviamoci”
Dico innervosito riprendendo la macchina iniziando a guidarla come un pazzo. Se li avrebbero tolto un solo capello li avrei uccisi senza mezzi termini o ripensamenti.
Era da un ora che giravo in quell’enorme labirinto e finalmente ero giunta ad una stanza.
“Molto bene se giunta anche prima del previsto”
Era ancora quella voce odiosa …
“Non me ne frega, cosa devo fare per proseguire?”
Dico incrociando le braccia sotto il seno,appoggiandomi alla parete, diamine volevo andarmene da quel posto!
“Se indovini, potrai proseguire: Ho chiavi senza serrature Sebbene io liberi l'anima. Ti lascio tre minuti per pensare”
Dopo queste ultime parole nella stanza calò il silenzio.
Che diamine doveva significare?Dunque … chiavi senza serratura …. anima …
Mi misi una mano fra i capelli guardando con l’altra il telefono non prendeva, come immaginavo, guardo l’icona … musica …
“Tempo scaduto!Allora?”
“La risposta è Musica!” dico mentre sento che inizio a sudare freddo …
“La prossima non sarà semplice”
Ripresi a correre, fin quando ad un punto mi ritrovai a faccia a faccia con essere che non aveva né labbra né naso. Le braccia erano più grandi del busto e le trascinava per terra, ma onestamente dubitavo che non fossero utilizzabili.
Cercai di tornare indietro ma una parete me lo impediva, dovevo pregare di riuscire a utilizzare i miei poteri …
“Questa è una delle mie ultime creature, è stato un errore quindi se riesci ad eliminarla mi faresti un favore, ma sai ha un problema … ha una sete incredibile di sangue …”
Improvvisamente un pugnale mi passa a fianco, provocandomi un taglio al braccio, dal quale fuoriesce del sangue.
Gli occhi dell’essere si spalancano, mentre dal torace si apre un enorme bocca. In un attimo inizia a correre verso di me … ok … ero ..veramente nei guai!
Cerco con un salto di evitarlo e riesco a sfuggire alla prima presa, peccato che con l’altro braccio riesce a raggiungermi sollevandomi in aria come una bambola, per poi lanciarmi contro il muro. Sento ogni parte del mio corpo dolermi, mentre dalla bocca sputo una buona quantità di sangue. Merda ti volevo morire così, non volevo Anna, almeno lei dovevo salvarla!
Sento i capelli che si sollevano, mentre la vista si fa più nitida, smetto di sputare sangue e riesco nuovamente a muovermi. I miei poteri … si quello che ci voleva …
“Sai una cosa pezzo di merda?Non morirò oggi, non così!” dico urlando per poi liberare la mia energia, scagliando quell’essere contro il muro, per poi fiondarmi come una furia contro di lui spaccando il muro, mentre fra le mani ormai trasformate in artigli inizio a sbattergli la testa contro il pavimento, mentre sento le ossa scricchiolare …
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
-Punto di vista di Neuro-
Dopo aver messo fuori combattimento le guardie poste all’antro del mausoleo, riusciamo a scendere e ovviamente un altro stuolo di guardie ci assale, esseri di ogni genere, evidenti esperimenti genetici.
Li avevo già visti mostri simili …
“Che razza di abomini sono? Non capisco nemmeno i punti vitali”
“Risolviamo il tutto in fretta … 7 armi dell’imperatore demoniaco! Evil Acqua …”
Dico mentre il solito raggio distruttivo colpisce tutti i soldati presenti.
Appena riusciamo a sconfiggerli, proseguiamo e dopo aver distrutto diverse stanze e aver ucciso altre guardie, trovo Martina a terra, esausta, tremante e ricoperta di sangue.
I suoi capelli erano lunghi e neri, gli occhi argento e le ali nere erano imbrattate di sangue, come del resto le sue mani.
“Neuro …”
Dice alzandosi barcollando per poi cadermi fra le braccia, piangendo .
“Cosa è successo?”
“Hanno rapito me ed Anna, quell … essere … ho … dio…” dice per poi abbracciarmi mentre io le accarezzo la testa, guardando poco più avanti.
Quello che era un esperimento, giaceva fra le macerie del muro con la testa sfracassata, mentre parti di cervello pendevano ovunque. Non c’era certo andata leggera, ma posso immaginare il terrore che aveva provato, dal tremore del suo corpo che tenevo stretto al mio.
“Neuro, dovevo immaginare che saresti arrivato”
“Chi sei?” domando immaginando, che colui che aveva rapito Martina ed Anna fosse all’ascolto.
“Oh, non puoi ricordarti di me, non ci siamo mai visti di persona. Il mio capo però lo conosci molto bene dato che quasi ti manda all’altro mondo.”
“ Non può essere vivo …” dico sorpreso, l’ultima parte del suo corpo, l’avevo colpita con la suola delle mie scarpe e l’aereo …
“Questa partita è vostra, in fondo a noi serviva solo per elaborare i soldati. Unica cosa, fate in fretta, la vostra amica … sapete è da molto che non mangiano … e amano la carne fresca”
“Neuro …. Anna!!”
Mi stacco riprendendo lucidità.
“Neuro, voglio combattere anche io”
“Ti vedrebbe …”
“Lo so, ma quella stanza di sicuro è piena di quei … mostri …”
“Fai come desideri, tanto so che non mi ascolteresti …”
Io, Martina e Zera ci dirigiamo all’ultima stanza e come previsto è sovraffollata, migliaia di quegli esperimenti pendevano addirittura dal soffitto, e alcuni di loro formavano un sei sul muro. I miei timori … si stavano avverando …
“Noi pensiamo ai mostri tu pensa ad Anna”
Per la prima volta mi ascolta e poi si dirige in volo verso la sua amica, mentre Zera gli fa da scudo.
Nel mentre io mi dedico allo sterminio di quei mostri, per quanto odiassi uccidere, quei mostri, non meritavano nulla di più …
Alla fine riusciamo ad uscire …. dopo aver preso Anna, a causa della fatica, per poco non finisco nel fiume di metallo, e solo grazie Neuro e a Zera ci salviamo … in sintesi i miei poteri si erano esauriti … immagino che ero riuscita a liberarli solo grazie al sangue di Neuro …
“Mi dispiace Anna, è colpa mia”
“Cosa sei?”
“una demone”- dico a voce bassissima …
“E una zuccona, stupida dovevi dirmelo!” dice sorprendendomi per poi abbracciarmi
“Ma … Anna .. tu non sei … spaventata?”
“So solo che senza la tua testardaggine ed orgoglio, oggi sarei morta. Inoltre siamo o no amiche?”
“Grazie …”
Dico abbracciandola, era davvero la mia migliore ed unica amica!
“Approposito, casa tua … stasera ricordi il ballo?”
“Anna …”
“Oh diamine, ci siamo impegnate e anche se manca si e no due ore, ci andremo!”
Così dopo essere risaliti in macchina, ci dirigiamo a casa, mentre io e Anna ci prepariamo Neuro e Zera restano fuori a parlare …
Non so cosa si dissero, ma le loro espressioni erano serie, Neuro non mi lasciò un istante per tutta la serata, e non ostante tutto riuscimmo a distrarci, Anna era così sempre serena e positiva, mentre io ero decisamente scossa … avevo ucciso …
Incredibile come tutti si divertivano in quel momento, come non sospettavano minimamente tutto ciò che da lì a poco sarebbe potuto accadere …
Vedo un imponente ombra dietro di me e quando mi rigiro, come previsto c’era Neuro …
“Smettila di arrovellarti il cervello”
Dice per poi trascinarmi a ballare, mentre io mi appoggio a lui.
Finita la festa, che per fortuna si è svolta nei migliore dei modi e tutti erano soddisfatti, ci dirigiamo tutti a casa,nelle rispettive case.
“Non era la sera che ti aspettavi eh?”- Dice Neuro appena rientriamo in camera, mentre si toglie la giacca.
“No decisamente” - dico sistemandomi il vestito per poi stendermi sul letto.
“Neuro, sono viva solo e sempre grazie a te”
“Fin quando non ti trasformerò i tuoi poteri si potranno risvegliare solo parzialmente”
Dice lui stendendosi al mio fianco. Era stanco, due volte quella tecnica … evidentemente richiedeva molte energie …
“Sei preoccupato vero?”
“Si … arcangeli e lui … devo trasformarti il prima possibile”
“Neuro, saremo sempre insieme, l’hai sconfitto una volta, ci riuscirai nuovamente”
Dico alzandomi per poi baciarlo ,mentre sento le sue mani tirare le lenzuola, mentre in uno scatto mi ritrovo sotto di lui, mentre emette un suono strano, quasi animalesco, e i suoi occhi diventano verdi iridescenti.
“Martina, evita stasera …” dice con voce più roca e profonda del solito.
“Scusa …”
“Ti farei del male …” –dice per poi andare in bagno a cambiarsi … mentre io appena la porta si chiude mi svesto e mi metto il pigiama.
“Grazie Drakonian, è anche grazie a te che sono salva”
“Purtroppo fin quando non ti risveglierai, non potrò fare molto. Io, sono legato alla tua energia, sono nato per essere il tuo animale infernale”
“Manca poco, poi sarò definitivamente fuori da questo mondo”
Una serata che avevo sperato finisse come una favola … si era trasformata in un incubo che presto ci avrebbe inghiottiti tutti …
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
- Angolo dell'autrice -
Vi ringrazio sempre per seguirmi e per lasciare i vostri commenti che non solo mi incoraggiano ma mi fanno un immenso piacere.
Chiedo venia per la calligrafia, l'ho scritta ieri alle due di notte e ora sto scappano al lavoro, dopo vedrò se ho tempo, di rileggerla e correggerla, per ora vi lascio il capitolo così!
Parlando del capitolo:
allora Martina inizia grazie al sangue di Neuro a sfruttare i suoi poteri che come vedete si attivano quando si arrabbia ... secondo il nemico avrete rzsicuro immaginato di chi si tratta, se conoscete anche il manga ( ma credo che qui la maggior parte lo conoscano).
Neuro pian piano sta riuscendo a percepire le emozioni umane, non solo quelle di Martina e se così fosse diventerebbe un essere perfetto. Come vedete ormai con Martina si trattiene davvero a stento, e solo la sua forza di volontà lo ferma.
Mentre Martina aspetta, cercando di non forzare la mano con lui, dato che sa benissimo cosa rischia; anche se dubito che Neuro possa mai fargli seriamente del male.
Vi ringrazio con tutto il cuore per seguire questa storia!!Un abbraccio e al prossimo capitolo =)!!! |
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=713300
|