Groupies and Diaries

di _Havoc_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Day I ***
Capitolo 2: *** Day II ***
Capitolo 3: *** Day III ***
Capitolo 4: *** Day IV ***
Capitolo 5: *** Day V ***
Capitolo 6: *** Day VI ***
Capitolo 7: *** Day VII ***
Capitolo 8: *** Day VIII ***
Capitolo 9: *** Day IX ***
Capitolo 10: *** Day X ***
Capitolo 11: *** Day XI ***
Capitolo 12: *** Day XII. ***
Capitolo 13: *** Day XIII ***
Capitolo 14: *** Day XIV ***



Capitolo 1
*** Day I ***



Caro Robert,*


questa è la prima volta che ti scrivo. Mi è sembrata un'idea... carina, quella di raccontarti che cosa fa il tuo papà quando non è con te. Quando sarai maggiorenne ti darò tutti i miei diari e saprai dove ero, perché non c'ero a vederti crescere, perché mi sono perso i tuoi compleanni. (Già mi sento responsabile...)
E quindi eccomi qui a scrivere: spero che riuscirò a portare avanti questa mia iniziativa quanto più a lungo possibile e con tutta la costanza che mi caratterizza. (Quale costanza?)
Oggi siamo partiti per il Giappone. Cavolo! Prima volta in Giappone! Dio se mi mancherai.
Freddie e Roger ne hanno combinate altre delle loro. All'aeroporto sono arrivati tutti felici nonostante la levataccia, nessun litigio, nessuna scenetta divertente, niente di niente. Era ovvio che qualche cosa non andasse: sapevo che avrei dovuto fare l'investigatore, grazie al mio sesto senso i sgominerei qualsiasi crimine.
Una volta saliti sull'aereo i tasselli hanno iniziato a mettersi insieme. Lì per lì abbiamo pensato ad uno scherzo: c'era una cappa di fumo talmente densa da poterla tagliare col coltello e un'atmosfera very hippy.
«Amber? Lizzie?» ha chiesto Freddie, scoppiando a ridere.
Al suo richiamo si è sollevata una ragazzina a malapena maggiorenne, coi capelli castani e gli occhi di un verde sbiadito, che ci ha guardati con aria leggermente stordita. Lui le è andato incontro e ce l'ha presentata, facendole fare una giravolta in mezzo al corridoio del jet, già piuttosto ingorgato.
«Lei è Amber, mia cugina, e da qualche parte ci dovrebbe essere anche l'altra...» ha esordito. Roger ha sogghignato. «Smettila, o ci farai sgamare subito» l'ha fulminato, diventando improvvisamente serio.
«Amber, dov'è Liz?» ha domandato quindi il batterista, con la sua voce più suadente.
«Sarà morta, è più di un'ora che non parla» ha risposto la morettina.
Dell'altra, per la verità, infatti, non so ancora niente: né quale sia il suo nome, né che suono rassomigli alla sua voce, tanto meno la sua età. Ha passato il viaggio in botta da spinello guardando nel vuoto fuori dal finestrino, mentre Roger la guardava soddisfatto e ci raccontava senza troppe remore e con abbondanza (non richiesta) di particolari le loro performance precedenti la data della partenza. Ha dei lunghi capelli mossi di un biondo tendente all'arancione, gli occhietti simili a due piccole biglie azzurre e un abbigliamento trasandato.
Ed ecco svelato l'arcano: i due stronzi si son portati dietro un paio di, boh, come te le definisco? Qualcosa di simile ad accompagnatrici, qualcuno che tenga caldo il loro letto, ma anche il loro camerino, qualsiasi cosa vogliano, insomma. Ecco, una groupie.
Appena sono arrivato in albergo ho toccato il letto e ho dormito per tre ore, adesso ti scrivo, ma devo scendere a cena tra un paio di minuti. Spero di trovare qualche cosa di commestibile, ho decisamente bisogno di rimettermi in forze.
Ti penso sempre,

John



~


Caro Diario,


è notte fonda, ormai, e sono stanchissimo... ma non riesco a dormire. Tutto a causa dei rumori che provengono dalla stanza accanto. Vorrei avere la forza per partire dall'inizio, ma ho i polsi indolenziti dal tenere le bacchette del cibo in mano quindi non credo scriverò molto, stasera. In sintesi: il viaggio è stato un disastro, sono stato per un buon paio di ore in botta da canna passiva e poi devo aver dormito... non so...
Freddie e Roger si son portati un paio di amichette un po' spostate di testa per passare il tempo. Il primo si è dato da fare anche durante il volo, mentre il secondo, ovviamente suo malgrado, ha dovuto aspettare perlomeno di arrivare in albergo (io credo), visto che la sua rossina era presente solo fisicamente (e, beh, certo, in effetti avrebbe dovuto bastargli però... non deve essere molto emozionante farsi un cadavere). L'altra ragazza invece sembra molto viva, in confronto.
La ragione della mia insonnia è proprio questa. Roger, di là, sta urlando come un dannato. Ho provato a bussargli, a sbattere la mano contro il muro... ma non c'è niente da fare.
La sua, per così dire, compagna, si è ripresa solo arrivati all'ora di cena e ha trovato la forza di presentarsi, introducendosi con un:
«Salve, ho come l'impressione di non essere stata molto di compagnia durante il viaggio, quindi spero che potrò rimediare durante la settimana.»
L'aria era totalmente innocente, ma c'era un doppio senso in quella frase, così la sua collega, Amber, così si chiama, con i boccoli color nocciola che ricadevano dolcemente sulle spalle, le ha tirato una gomitata e lei l'ha guardata, senza riuscire a capire il perché di quella reazione.
Ah!
Aspetta sento... non sento nulla! C'è solo silenzio...
Oh, santo cielo, grazie.
Buona notte, a domani.
B.





*Robert è il primogenito di J., ma al tempo del tour in Giappone (inizia il 17 aprile, ci pare) non è ancora nato (nasce il 18 luglio), sebbene di certo Veronica fosse già incinta di lui e ovviamente J. lo sapesse.

Questa storia è © Deaks & la Cath.
Desclaimers: i Queen non ci appartengono. Le loro canzoni neanche. Amber e Lizzie sono nostri personaggi. Nel caso ci fossimo dimenticate qualcosa, avvertiteci. Grazie.

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Capitolo 2
*** Day II ***



Caro Robert,


tu e la tua mamma mi mancate tanto, anche se è da poco più di due giorni che sono partito.
Questa mattina, quando sono sceso a fare colazione, ovviamente non c’era nessuno dei ragazzi che, chissà, forse erano andati a letto da poco, così ho avuto occasione di stare tranquillo per un’oretta.
Ho passeggiato un po’ nel giardino dell’hotel cercando di buttar giù quattro righe per una nuova canzone che avevo già in mente da quando ero in aereo.
Ero seduto su una delle sedie in bambù che ci sono nel portico del chiostro, quando è arrivata Amber a darmi il buongiorno.
«Ciao» mi ha salutato con un cenno del capo, visto che aveva le mani impegnate a reggere la tazza di tè fumante con ancora il filo dell’infuso penzolante, e si è accomodata nella poltrona accanto alla mia. «Tè?» ha avvicinato la tazza a me, che ho declinato l’invito e lei allora è andata a rovesciarla in un vaso di fiori colorati poco più in là, augurandosi che non marcissero.
Ci siamo messi a parlare del più e del meno.
«Stavi scrivendo delle parole?» mi ha domandato.
«Sì, cerco un po’ di ispirazione lontano dai combinaguai» ho ridacchiato.
«Posso darti una mano?» ha domandato, a mio avviso con una certa presunzione. «Sai, sono abituata a rileggere le poesie che scrivere Lizzie...» ha fatto una faccia un po’ strana mentre lo ammetteva e comunque ho rifiutato la sua proposta: il testo a cui sto lavorando è molto personale e non mi va di condividerlo con altri, non sono neanche sicuro che diventerà una canzone.
In compenso abbiamo parlato per un po’, così ho avuto modo di scoprire che è certamente più normale della sua amica e mi sono accorto, guardandola da vicino, che è anche molto carina molto giovane, è anche molto giovane, sì.
«Ma secondo voi questa roba è commestibile?» ha domandato Brian, con una ciotola in mano, guardando il suo contenuto piuttosto preoccupato.
«Sembra buona...» Roger ha espresso il suo giudizio, dopo aver fiutato la brodaglia verde.
«Cos'è che non ti sembra buono, a te!» ha esclamato Freddie, prendendolo in giro.
«Vai a cagare, stronzo.»
«Oh, vacci tu!»
«Io ci sono già stato stamattina!»
Ed ecco che d’un tratto la pace è finita.
Tra poco siamo ospiti di un programma TV; augurami buona fortuna. Ah, che stupido, tu sei solo un foglio di carta.
A presto,
John.



~



Caro Diario,



ti scrivo adesso che posso, visto che pare faremo tardi allo show. Roger, beh, sì, credo sia di nuovo impossibilitato a muoversi dalla tazza del wc.
Stamattina sono uscito di camera e c’era Liz piazzata tra il corridoio e la porta della camera del batterista (ignoro se a tutti gli effetti sia anche camera sua o se ne abbia una privata). Lo stava prendendo in giro perché a quanto sembra si era sentito poco bene a causa del cibo che ha mangiato ieri sera.
«Ah, buongiorno!» ha esclamato quando si è accorta della mia presenza «Ommioddio, hai così tanti capelli che ci si potrebbe fare un tappeto!» ha riso scompostamente affondando una mano (con una certa fatica, vista la differenza delle nostre altezze) nella mia fofata, cosa che peraltro odio, e si è divertita a torturare i miei riccioli. Come se non li avesse mai visti... sono sempre stati così!
Quando il nostro batterista e l’altra prima donna, vale a dire Freddie sono stati in comodo (Amber pareva essere sparita, solo dopo l’abbiamo scovata a ‘comporre’ con John), siamo scesi al piano terra per fare colazione e io ho preso una specie di tè verde che sembrava piuttosto una zuppetta di verdure allungata con l’acqua del rubinetto.
Ci siamo accomodati nel chiostro insieme al resto della comitiva e io ho consumato il mio pasto, mentre Roger sembrava incline a rimettere in una pianta da un momento all’altro per l’odore che ha iniziato a emanare dopo una decina di minuti.
«Tu e la tua ossessione per le cose verdi... mangiare un po’ di carne o un po’ di pesce non ti farebbe male ogni tanto.»
«Ahah» ho riso «invece pare che a te il pesce crudo di ieri sera abbia fatto proprio male!»
«Sei vegetariano?» mi ha chiesto Amber, mentre giocava con la penna di John. «Sì,» ho risposto e lei ha riso curiosa «non ci vedo niente da ridere» le ho tirato un’occhiataccia.
«Non fraintendermi, è che anche Liz è vegetariana: fa un sacco di storie su tutto quello che compro al supermercato» si è giustificata.
«Davvero?» ho domandato allora, voltandomi verso di la rossina, che era seduta sulle gambe di Roger e stava fumando, ovviamente.
«Mhn?» ha domandato, con lo sguardo vacuo, mentre lei e il suo pseudo-compagno emanavano contemporaneamente dalle labbra una fumata. Amber allora si è alzata tutta arrabbiata e le ha spento nel posacenere quello che era al 90% uno spinello.
«Smettila di fotterti i pochi neuroni che ti sono rimasti con queste porcate!» ha esclamato.
«Che tu sia maledetta, stronza di una puttanella» ha biascicato l’altra.
-Da che pulpito- ho pensato.
«Brian è vegetariano» ha ripetuto lei, scuotendo la testa con disperazione. Sembrano due persone così diverse, eppure le vedo bene insieme, pare che si completino.
«Davvero?» ha esclamato Liz tutta entusiasta, come svegliatasi improvvisamente di buon umore «Anch’io! Odio l’idea che qualcuno faccia del male agli animali e...»
E poi ha parlato incredibilmente per circa un quarto d’ora senza permettere che nessuno facesse obiezioni o che la interrompesse.
Ho mal di testa.
A presto,
B.

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Capitolo 3
*** Day III ***



Caro Diario,


anche oggi Liz ne ha combinata una delle sue, facendo cadere tutta l’attenzione dell’hotel sul nostro gruppo. Pare che non riesca a fare le cose nella giusta misura: il primo giorno era talmente sbroccata che non ha spiccicato parola (anche il silenzio assoluto può essere una forma di eccesso!).
Il secondo giorno mi hanno riferito che si è messa a sfottere Roger gridando nel corridoio dei suoi problemi allo stomaco/intestino (non ho capito bene, questo ovviamente perché non ero presente, altrimenti con tutte le sue delucidazioni mi sarebbe stato chiaro sin dall’inizio).
Oggi i ragazzi sono andati a una specie di cerimonia del tè o non so cosa, e farle da baby-sitter è toccato a me. Mentre mi davo lo smalto (me lo sono dato quattro volte, e alla fine c'era anche un buco sull'unghia del pollice, che sfiga) l’ho sentita gridare che c’era un verme nella noce che aveva preso dal cesto della frutta secca e che stava mangiando. La cosa assurda è che non era disgustata dal fatto che stava mangiando un verme, ma dal fatto che il verme fosse un animale e che quindi l’aveva ucciso. Successivamente mi ha supplicata di partecipare a una specie di rito di purificazione (non ho capito se intestinale o spirituale), ma io mi sono rifiutata. Non so se ti ricordi che l’ultima volta aveva indossato per tre giorni vestiti neri e aveva dato fuoco a salvia e basilico nel lavandino.
Cioè, è troppo fuori.
Quando si è arresa all’idea di non poter espiare il suo peccato, mi ha chiesto come stesse procedendo il mio piano di conquista di Freddie e io le ho risposto che ero a un punto morto (anche se da quel che ho avuto modo di capire non è che lei sia messa tanto meglio di me)... quando ci avevano proposto di partire, abbiamo acconsentito con il proposito di attirare ben bene l’attenzione dei ragazzi, per poi tendere la nostra trappola e accalappiare due single ricchi sfondati. Lizzie avrebbe proprio bisogno di qualcuno che mantenga i suoi vizietti. Beh, per ora Roger si è dimostrato molto accondiscendente! Freddie è strano... spende e spande, ma non sembra che gli importi molto di me, al di fuori del mio corpo, intendo...
Caro Diario, scusa ma Liz sta smattando di nuovo, anche se stavolta non mi è ben chiaro perché. Meglio che vada a vedere.
Amber.



~



Caro Robert,


Ha fatto una grandissima cavolata!
Ok, vediamo di stare tranquilli così riesco a raccontare per bene. Stamani siamo andati alla cerimonia del tè e già lì... lasciamo stare le schifezze che ci hanno proposto di prima mattina...
Poi quando siamo tornati in hotel Amber e Liz sicuramente stavano complottando qualcosa alle nostre spalle, si scambiavano troppe occhiate sospette e di fatti i miei timori erano fondati!Mentre Liz e Roger si erano dissociati per fare quello che avevano da fare, Brian è andato a riposare, e io sono rimasto a fare il terzo in comodo con Freddie e Amber. Avevo pensato pure io di andare in camera mia, ma Freddie mi ha battuto sul tempo:
«Io vado a farmi una doccia, vieni?» ha chiesto, con aria da marpione, alla ragazza.
«No ho finito ora si sistemarmi i capelli... sarebbe un peccato!» ha replicato lei.
«Ah.» ha risposto Freddie un po' deluso. «Allora John la lascio nelle tue mani!» mi ha fatto l’occhiolino e se n’è andato ridendo.
Anche lei ha riso e si è spostata sul mio stesso divano, abbiamo incominciato a parlare della cerimonia e di Liz che a quanto pare oggi ha mangiato un verme. Mentre parlavamo lei si avvicinava sempre di più... ma in modo quasi impercettibile fino a quando non eravamo vicinissimi (per un momento ho creduto che mi sarebbe montata in collo) e poi...insomma.... ci siamo baciati.
Credevo che la cosa sarebbe finita lì, ma a quel punto lei si è avvicinata al mio orecchio dicendo:
«Freddie è estremamente vanitoso... passeranno ore prima che esca da qual bagno...»
-Forse non è lì solo per farsi il bagnetto...- ho pensato all’inizio, ma poi ho capito e beh...
Una cosa tira l’altra... no?
Adesso decisamente non so come comportarmi con i ragazzi, con lei ma soprattutto con te e la tua mamma! Penso comunque di rimanere in silenzio e sparare che nessuno non lo venga a sapere.
Forse dovrei bruciare questo notes.
Buona notte,
John.

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Capitolo 4
*** Day IV ***



Caro Robert,


Ormai sta diventando un vizio, è più forte di me e non riesco a fermarmi.
Oggi ci annoiavamo a morte, così le ragazze hanno avuto la brillante idea di fare il gioco della bottiglia: ovviamente Roger e Freddie hanno fomentato il piano diabolico... quanto a me e Brian, non eravamo molto convinti ma alla fine abbiamo ceduto. Per fortuna non sono stato uno dei primi ma ho sperato fin dall’inizio che quella dannata bottiglia non si fermasse davanti a me.
Disgraziatamente il fato mi è avverso, così, dopo che il collo aveva puntato Roger... sono uscito io. È stato umiliante così come tutte le cose che faccio controvoglia (quindi quasi tutte) soprattutto per i commenti degli altri. Avrei di gran lunga preferito Amber e, se proprio non potevo essere così fortunato andava bene Liz, insomma mi bastava una ragazza! Vabeh, sorvolando sull’accaduto dopo un’infinità di tempo (un po’ perché mi annoiavo, un po’ per la coltre/cappa di fumo nella stanza) finalmente siamo usciti io e Amber.
So che non dovrei dire finalmente, insomma io ho già una moglie e fra poco avrò anche te, ma è più forte di me... credo proprio di essermi affezionato a lei... in tre cavolo di giorni!! Solo quello però eh, niente di più!
Finito il nostro turno Roger e Freddie erano scomparsi, e Liz e Brian stavano.... si, stavano spudoratamente flirtando!
«Non disturbiamoli andiamo via!» propose Amber, da quella via sono riapparsi gli altri due.
Freddie ha avuto quasi una crisi isterica perché non è riuscito a baciare nessuno. In alcune circostanze gli avrei volentieri ceduto il mio posto...
Poi siamo andati a prendere un aperitivo. Diciamo pure che mi sono autoinvitato (giusto così per... non mi andava di rimanere da solo, vorrei dirti!). Mi comporto peggio di uno stalker...! Devo fermarmi altrimenti con che faccia tornerò da Veronica?
Ho deciso, da ora in avanti cercherò di controllarmi.
(seh, seh, come no.)
Buona notte,
John.



~



Caro Diario,


prima di tutto vorrei ricordare che quello che succede durante una tournee, resta nella tournee.
(Brian, cerca di mantenere la calma!)
Santa merdaccia, ho combinato un casino. Non grande tanto quello che so che ha fatto John, ma giù di lì. Eh vabeh vabeh cominciamo dal principio.
Allora, siamo partiti per il Giappone, no?
(Sì, ma non così dal principio!)
Insomma tutto è successo perché ad Amber è venuta la brillante idea di fare il gioco della bottiglia. Voglio dire: giusto per rimanere tutti con la lingua nella propria bocca, no?!
Ok, ti dico subito chi ho baciato così mi levo questo peso. È stata Lizzie. Cioè, che poi in realtà se dai retta alla proprietà di trasmissione, ho baciato mezzo mondo, baciando lei. Praticamente ho rischiato di prendere una quantità indefinita di malattie infettive, e ora sono inghiottito dai sensi di colpa, e tutto quello che vuoi ma, Diario devo dirtelo, ne è valsa la pena. Sebbene non ci fosse sentimento, né naturalezza, è stato un momento magico è stata una stronzata.
Oltre a questo, che mi sembra già una disgrazia, ci sono stati altri momenti di panico giusto per raccontarne uno, quando Freddie si è incazzato perché lui non usciva mai.
«Cazzo, cazzo, cazzo!! Non è mica giusto, questa bottiglia è truccata!» e dopo averlo detto l’ha frantumata (credo, spero) erroneamente per terra. Quindi abbiamo dovuto seccarcene un’altra per poter continuare. Ovviamente Liz non si è tirata indietro.
Amber, anche lei lievemente alticcia, ha urlato contro Freddie:
«Lo vedi? Sei schizzato, santo cielo, sei schizzato! Sei più schizzato di Lizzie quella volta che non riusciva a chiudere la valigia prima di partire per il Giappone e ci ha fatto sedere sopra Roger...»
Al che il nostro batterista ha iniziato a fare gesti strani (non sono sicuro di aver capito bene, ma forse quella di chiudere la valigia era una scusa per rimanere soli nella stanza). Freddie si è lamentato di nuovo:
«Se non mi levate dai coglioni questo scemo che fa questi gesti inconsulti, non ce la posso fare, non ce la posso fare! Falla un po' finita di farmi gli ammicchi, altrimenti ti salto addosso diretto, te lo dico!»
«Hai capito?» ha detto allora Liz, con aria minacciosa, rivolta ad Amber e lei ha risposto:
«Ma cosa?»
Insomma, c’era un vero e proprio caos. Freddie allora ha urlato, trascinando Amber fuori dalla porta:
«M’avete rotto gli zabaioni. Andiamo ti porto a prendere un aperitivo, si va io e te.»
E John è intervenuto:
«Allora vengo anch'io...»
«Te hai capito al volo.» si è lamentato il baffuto, ma poi sono usciti tutti insieme.
Noi siamo andati a dormire. Sì, ma chi dorme stanotte?
B.

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Capitolo 5
*** Day V ***



Caro Robert,


Oggi abbiamo dovuto cambiare hotel per andare nella città in cui terremo il nostro prossimo concerto e stamani, per accertarsi che fossi sveglio e che avessi già preparato le valigie, Amber e Freddie sono venuti a svegliarmi, INSIEME. Nell’immediato sono sceso, fingendomi felice, e dopo essere stato assalito da un gruppo di giornalisti e palpeggiato da non so quante giapponesine che urlavano cose a me incomprensibili, sono salito in macchina e, solo una volta partiti mi sono reso conto che ERO SULL’AUTO SBAGLIATA! Con me c’erano Liz, Roger e Brian ma nessuna traccia degli altri due.
«Dove sono Amber e Freddie?» ho chiesto con aria vaga. Sono un pessimo attore, ma speravo di essere stato convincente.
«Questa macchina è già abbastanza piccola per noi quattro, ti pare?» ha risposto Brian molto irritato.
«Già,» ha confermato Roger. «ho i capelli di Brian in faccia, tu sei seduto praticamente in collo a me, ho i tacchi di Liz negli stinchi perché non può stare seduta come le persone normali altrimenti la vedono... e pensare che gli altri due stronzi hanno una macchina tutta per loro.» c’è stato un momento di silenzio in cui suppongo Roger stesse pensando, poi ha continuato «Qualcuno non poteva salire sull’altra auto?»
-Già, perché?- ho pensato.
«L’altra era più lontana!» ha spigato il ricciolo, nel pallido tentativo di dare una motivazione alla sua presenza in quell’abitacolo.
Il viaggio è durato un secolo (in realtà meno di una quarantina di minuti) e l’autista guidava talmente piano che abbiamo perso di vista gli altri. Poco prima di arrivare a destinazione Liz è scesa in un vicolo deserto, dove Amber la stava aspettando. Credo di averla salutata con un sorriso da ebete. Non capendo il perché di quella sosta, una volta ripartiti ho domandato:
«Come mai le abbiamo mollate lì?» ho parlato con un tono un po' più preoccupato e non mi sono curato di nasconderlo.
«Perché siamo tutti più o meno fidanzati, tu sei pure sposato! Non hai notato che era già in macchina quando siamo saliti e che è stata per tutto il tragitto nascosta?» ha chiarito Roger.
«No....sono salito per ultimo....» ho cercato di giustificarmi.
Dopo un quarto d’ora finalmente siamo arrivati in camera. Mentre aspettavamo Amber e Liz per decidere cosa fare, nel silenzio abbiamo sentito qualcuno parlare in inglese ma con un forte accento straniero:
«Più veloci o vi vedranno! O su, più impegno con quelle valigie ragazze, sembrate pezzi di legno!»
Quella frase ha scatenato ilarità in tutta la stanza ma non quanto la risposta:
«Ha detto legno perché non sa dire la R di merda!» ha replicato Amber rivolta all’amica in condizione normalmente comatose. «Invece di urlare per i corridoi e attirare l’attenzione di tutti i clienti non potrebbe aiutarci?» ha risposto molto risentita.
«Siamo arrivati, questa è la stanza dove si trovano i signori. Buon soggiorno nel nostro hotel e non esitate a contattarci in caso di necessità. Arrivederci signorine.»
«Seh seh, fa che non ti veda in giro.....» l’ha minacciato l’altra.
Le due hanno bussato alla porta, ora Freddie sta andando ad aprire, ancora con le lacrime agli occhi.
Ti aggiorno dopo,
John.



~



Caro Diario,
oggi ho combinato un altro dei miei danni. Devi sapere che dopo il concerto, che poi vista l’ora in pratica era ieri, dato che mi reputo una persona piuttosto igienica, mi sono lavato i capelli. E fino a qui niente di strano. La prima cosa strana si è verificata quando Amber e Lizzie mi hanno chiesto il permesso per assistere all’evento (voglio dire, siamo turisti inglesi in Giappone, non sono turiste giapponesi in Inghilterra), permesso che ovviamente io ho negato con la scusa che mi sarei fatto la doccia, un po’ perché non mi va che la gente mi veda mentre mi lavo i capelli, atto che considero al pari di un rito sacro, un po’ perché Liz ultimamente mi fa un effetto strano.
Insomma mi sono lavato i capelli e fino a qui tutto a posto, il dramma si è consumato un paio di ore fa quando mi sono svegliato e sono andato in bagno per lavarmi prima della partenza... avevo intasato il lavandino e in pratica è esploso il tubo e ha allagato mezza stanza.
Ovviamente non mi è mancato niente. Roger e Freddie tireranno fuori questa storia anche il giorno del mio funerale probabilmente, John sembrava troppo preso a pensare ad altro (poveraccio, anche lui ha le sue grane) quindi si è limitato a un breve sfottò. Amber mi ha detto:
«Sai, una volta è successo anche a me... dovresti usare la retina da mettere nel lavandino!»
-Sì, e magari anche la tua piastra...- ho pensato, poi ho risposto.
«Ho capito, ma non c’era!» ho esclamato e lei mi ha mostrato quella che si è portata da casa.
Lizzie mi ha fatto una mezza scenata dicendo che le avevo mentito e che non mi ero fatto la doccia, che ero stato cattivo e cose del genere. La sua pazzia mi sconvolge ogni giorno di più.
Dio salvi la regina... e se gli avanza tempo anche me.
B.

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Capitolo 6
*** Day VI ***



6 a.m.


Caro Robert,


Non ho chiuso occhio tutta la notte, continuo a pensare ad Amber e al fatto che non la rivedrò più una volta tornato a casa.
Mi sto riscoprendo geloso diNo, non posso devo controllarmi. Devo essere responsabile altrimenti che esempio ti do?
Ma ormai non posso più nasconderlo, sono geloso di Amber. Non riesco a vederla come un qualsiasi, mi sto affezionando molto a lei , forse anche troppo. Mi da fastidio vederla in atteggiamenti affettuosi con Freddie, tutte le volte che li vedo insieme mi viene voglia di portarla via. A volte vorrei non averla mai incontrata per non poterla rimpiangere. Non so proprio cosa fare, sicuro è che non posso andare avanti così! Devo trovare una soluzione al più presto visto che tra 2 giorni torniamo a Londra.
Ora vado a farmi la doccia.


6.45 a.m.


Ok ho preso una decisione anche se può sembrare strano: nella speranza che abbia un’idea molto più chiara della mia al riguardo, le chiederò cosa ne pensa lei e poi prenderò una decisione.
Augurami buona fortuna!


4 p.m.


Mentre girovagavo per il nuovo hotel, l’ho trovata al bar. Lì per lì volevo andarmene ma lei mi ha visto e ci siamo accomodati insieme ad un tavolo.
-Ora o mai più- ho pensato -non è mai da sola.-
«Dove sono gli altri?» ho chiesto.
«Liz è con Brian... secondo me c’è del tenero fra quei due ma non lo vogliono ammettere!» si è interrotta per ridere «Roger e Freddie non lo so...» ha concluso mentre girava la cioccolata.
«Ah....» ho detto «Senti vorrei farti una domanda...»
«Dimmi pure...» ha chiesto un po' preoccupata.
«Che facciamo?»
«Mmm... non lo so... vuoi bere anche tu?» ha domandato tra il divertito e l’allarmato.
«No scusa... intendevo.... per quello che è successo.... fra me e te, intendo...»
«Ah... beh scusa che avresti intenzione di fare? Ti sei sposato da poco e tua moglie aspetta un bambino! Non puoi mollarli per una scappatella... no?».
Mi ha risposto così, ma non sembrava molto convinta. Sono rimasto un po' spiazzato, forse speravo che la sua risposta fosse un’altra.
«Ah... se è così allora niente...»
«Non fraintendermi, non voglio essere cattiva....Con Freddie è diverso e poi non è proprio nella tua stessa condizione.... Mi dispiace se ti ho confuso le idee... per un momento mi sono illusa pure io...»
Si è confessata.
«Quindi anche tu lo vorresti!» ho esclamato, forse un po' troppo felice per la sua ultima affermazione, tanto da attirare l’attenzione dei clienti nel bar.
«Ci ho già pensato anche troppo... E la mia decisione l’ho già presa... Mi dispiace..» e così dicendo si è alzato dal tavolo lasciandomi lì come un idiota.
Ok, alla luce di quest’ultima conversazione ho le idee abbastanza chiare: era un NO, anche se non troppo convinto, ma non ho intenzione di forzare le cose. Forse è meglio per tutti.
A domani,
John.



~



Caro Diario,


oggi stavo facendo due INNOCENTI passi con Lizzie quando ci siamo imbattuti in una coppia di gattini. Avresti dovuto vederli, mi entravano in una mano senza problemi, erano adorabili. Ce n’erano uno nero e uno bianco e rosso, tutti e due molto magri, con il pelo rado. Liz si è chinata per accarezzarli e coccolarli, così l’ho imitata.
«Dobbiamo trovargli dei nomi!» ha preteso. Io sono entrato subito in crisi perché non ho molta fantasia per queste cose.
«Beh direi che quello rosso sono io, quindi sarà Liz, e quello nero sei tu, quindi BriaZ» non ho sbagliato a scrivere, ha detto proprio BriaZ. Al che l’ho corretta.
«BriaN, vorrai dire.»
«No, BriaZ. Devi pur ammettere che Liz e Brian suonano male insieme...» ho commentato lei.
«Allora chiamiamoli LiN e Brian! Perché dobbiamo cambiare proprio il mio nome?» ho protestato.
«Perché la N è una lettera anonima!» ha obiettato.
«Senti, facciamo come vuoi te...» mi sono arreso.
«Mmm, però c’è un problema» ha ricominciato.
«Che tipo di problema?»
«Questo gattino non può proprio chiamarsi Liz...» ha detto, prendendolo con tutte e due le mani.
«E perché no?»
«Perché assomiglia più a te che a me...»
«Ma non è vero dai, è rossiccio!»
«Si, ho capito, ma ha...» ha ridacchiato, voltandolo verso di me e mostrandomi i suoi attributi.
Li ho fissati un po’ preoccupato, quasi spaventato, poi siamo scoppiati a ridere.
Ci siamo guardati per qualche nano secondo e poi ecco il misfatto. Ci siamo baciati di nuovo. Cazzo, stavolta non c’è il gioco della bottiglia a giustificarmi. E non so neanche se fosse cosciente o no, quindi magari non si ricorda nulla, che palle guarda. Stavo tanto bene prima!
Dovevo infilarmi in una situazione imbarazzante con una groupie tossicomane.
Merda!
B.

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Capitolo 7
*** Day VII ***



Caro Robert,


stamattina con i ragazzi siamo usciti, super scortati, per fare un giro per la città.
Speravo di potermi rilassare un pochino senza pensare agli ultimi casini che ho combinato, non mi pareva di chiedere tanto, detto fra noi, ma Freddie e Roger non facevano che parlare, come due pettegole, di tutto quello che facevano con le loro amiche (cosa che poi non mi importava) ed erano ansiosi di ritornare in hotel per partecipare al festino. A dirti la verità ero molto preoccupato conoscendo gli elementi... e facevo bene.
Quando sono entrato nel salone per poco non mi è preso un colpo: era molto buio e c’era musica di gusti discutibili, si sono accese le luci psichedeliche, siamo addirittura stati annunciati e Amber e Liz si sono alzate dalle poltroncine venendoci incontro sospettosamente felici... solo dopo ho scoperto che oltre agli alcolici del bar, c’era anche un omino che girava indisturbato per la sala facendo fumare un po' tutti. Per me l’aveva fatto imbucare Liz (e chi altri se no?!).
Mi sono assentato dal casino dicendo che volevo farmi una doccia, magari sperando di annegare nel frattempo, ero effettivamente stanco. Desideravo solo mangiare e andare a dormire ma poi ho pensato che dovevo andare al festino, altrimenti Amber e Freddie chissà cosa avrebbero combinato! Neanche il tempo di finire di pensare che una vocina nella mia testa ha risposto ‘Quello che hanno sempre fatto..!’. Mi sono vestito velocemente e sono sceso... Brian e Liz erano insieme e la cosa mi aveva sorpreso un po', speravo che almeno lui mi facesse compagnia mentre tenevo sotto controllo gli altri due, così, sconsolato mi sono accomodato e ho preso da bere. Amber era con Freddie e continuavano a bere e ballare divertendosi un sacco.
Mi sono intrattenuto a parlare con uno dello staff, forse il più sobrio e meno fumato in quella stanza dopo di me, quando ho visto Freddie fare prima uno strip-tease, attirando l’attenzione di tutti, e poi allontanarsi con Amber. Stavo iniziando a farci un pensierino anch’io, all’idea di annegare la sofferenza nell’alcol.
Anche Roger era uscito e dato che non aveva chiuso la porta ho assistito alla sua miserabile ricerca di non so cosa, chiedendo informazioni e importunando i giapponesi nella hall. Poi è tornato dentro e si è avvicinato a me.
«John, li hai visti?» mi ha chiesto. Nella sua voce sembrava esserci una punta di disperazione, ma probabilmente aveva solo bevuto più del dovuto.
«Si...purtroppo...» ho risposto sconsolato. La mia gelosia era così evidente che aveva capito pure lui.
«Con chi era? Se lo prendo a quel bastardo! Mi ha portato via la compagnia! Certo anche lei, è una groupie, dovrebbe andare solo con le star, non con chiunque capiti. Dopotutto non distingue un vivo da un morto, lasciamo perdere. Dove sono andati?» ha chiesto arrabbiato.
Non capivo.
«Ma di chi stai parlando scusa?» ho domandato confuso. Se non stava parlando di Amber e Freddie, a chi si riferiva?
«Di Lizzie no?! Di chi credevi stessi parlando?» fece una breve pausa «Vabbè anche quella lì non è niente male... ciao!».
Il tempo passava e io ero sempre più nervoso, poi guardandomi intorno ho visto che Amber era tornata e stava barcollando così mi sono deciso di aiutarla.
«Vuoi una mano? Mi sembri in difficoltà...» ho incominciato.
«Sì, effettivamente ho bevuto un pochino...» ha ammesso, ridendo. «Ma tu non dirlo a nessuno però eh! È un segreto!» ed è scoppiata in un’altra risata. ‘Un pochino’ ho pensato.
«Vieni con me, o almeno mettiti a sedere non ti reggi in piedi...»
«Nooooooooooo che carina questa canzone!» ha detto, lasciandomi lì come un idiota e mischiandosi tra la gente. La guardavano tutti con uno sguardo da maiali e questo era davvero troppo per me. Così ho deciso di entrare nella mischia e portala via di li.
«Dove è Freddie?» ho chiesto innocentemente. «Non era con te?»
«Sì, ma si è addormentato!!» ha riso di nuovo. «E visto che non si svegliava gli ho fatto uno scherzetto!!». Era proprio felice quando parlava, sembrava una bambina piccola.
«Che scherzo?» ho indagato.
«Noooo non si dice a nessuno!!» ha esitato. «Uffaaaaaa!» ha strillato dal nulla «Vieni con me?» ha detto facendo gli occhioni dolci.
«Dove?».
Non ha risposto. Mi ha preso per mano per condurmi chissà dove mentre la mia mente stava vagando per chissà quale orizzonte proibito quando mi sono ritrovato nel bagno delle donne.
«Mi tieni la porta? Mi sa che devo fare la pipì!» ha sghignazzato e si è chiusa nel bagno lasciandomi come un beota da solo. A volte penso di essere proprio sfigato sai? Mentre c’ero io sono entrate una decina di donne, alcune hanno riso e si sono sistemate il trucco facendomi ammicchi vari, altre sono uscite sdegnate dalla mia presenza. Amber è uscita dal bagno e vedendomi si è sorpresa... ma se me l’aveva chiesto lei di stare lì?!
«Che carino mi hai aspettato!» ha detto, poi si è fatta più seria «Allora ti meriti proprio un premio...» e, dopo avermi gettato le braccia al collo, mi ha dato un bacio. Si è staccata e mi ha sorriso, mi ha preso per mano e stavolta mi ha condotto dove avevo inizialmente sperato: in camera mia però dato che la sua era occupata.
Eh, lo so.... sono proprio un idiota.
Ora dorme, sarebbe meglio che andassi a dormire anch’io.
John.


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Capitolo 8
*** Day VIII ***



Caro Diario,


ieri sera, o meglio, ieri notte, o forse stamattina (a dire la verità non lo so, cioè, non me lo ricordo) si è consumata la tragedia. Il risveglio non so neanche come definirlo... per la verità è stato stupendo, sono le conseguenze che mi turbano. Immaginati la scena.
Nel sonno tiro la coperta, incontrando una sospettosa resistenza. Allora mi volto e con mia non direi enorme, bensì spropositata sorpresa vedo la testa pel di carota che emerge dalle lenzuola bianche. Primo shock. Subito dopo mi accorgo che sono nudo. E lì il secondo shock. A quel punto lei ha bofonchiato qualcosa e io per lo spavento mi sono coperto come ho potuto e nel tentativo di farlo sono pure caduto di sotto dal letto. Liz è balzata dalla mia parte di letto, si è affacciata e mi ha domandato se stessi bene e come avessi fatto a cadere. Eh, tu sapessi.
Insomma mi sono rimesso a letto e ho posto la domanda fondamentale che ogni uomo pone alla sua donna dopo la prima notte insieme:
«Come stai?»
Lo so, sono un cretino. Quando uno è scemo, è scemo. Non c’è versi.
Ho sperato che questa cosa succedesse e poi quando è successa ero troppo incosciente per rendermene conto.
Lei ha risposto di avere mal di testa.
«Tornerei volentieri a letto,» ha confessato «che ore sono?»
Insomma, voglio dirti, una classica conversazione post-scopata, no?
Era parecchio tardi. Dovevo avere una faccia da coglione più del solito perché lei mi ha chiesto:
«A che pensi?»
«Niente.» ho fatto il vago.
Liz ha fatto spallucce, poi si è alzata dal letto per cercare qualcosa.
«Lizzie,» ho tentato «ieri sera...»
Mi ha guardato con compassione, non per me, ma per sé e ha detto:
«Oh, Brian, non preoccuparti. Lo sai come sono fatta. Beh, in tutti i sensi. E di ieri sera non ricordo niente, per davvero. Quindi stai tranquillo, la cosa non uscirà da questa stanza.»
«Ah, ok.»
A quel punto è andata a lavarsi e io ho iniziato a perquisire la stanza da cima a fondo. La mia camicia ha perso tutti i bottoni, si vede che smaniavo dalla voglia di spogliarmi, che ti devo dire? O magari mi ha spogliato lei, magari... beh il suo ‘vestitino’ ha uno squarcio all’altezza dello scollo. Sono stato io? Mistero... Fatto sta che non c’è traccia di preservativi usati in giro per la stanza, nel letto, nel cestino. Da nessuna parte.
In concomitanza con questo evento mi sono prontamente infilato i boxer e poi ha bussato qualcuno alla porta. Era Freddie. Ho fatto un salto che non ti dico, aveva tutto il dentifricio spalmato sulle sopracciglia e disegnati sulla faccia un paio di baffi col pennarello nero. In più tutti gli occhi erano, per così dire ‘truccati’ con un pennarello verde. Stava cercando Amber. Beh, poteva essere ovunque.
Mi ha salutato ed è sparito. Volevo avvisare anche gli altri prima che qualcuno ci tirasse il calzino, ma non ho avuto il tempo perché è ricomparsa Liz. Ha guardato il suo vestito e lo ha buttato nel secchio della spazzatura con noncuranza. Allora si è spostata verso la mia valigia e ha preso, bada bene, senza chiedere il permesso, una delle mie camicie.
Penso che sia anche troppo, forse mi rimetto a dormire, quindi... con questo buona notte. A te.
Se è incinta ci sarà da ridere. O da piangere.
B.


~



Caro Diario,
sono qui che scrivo alla luce del buio. Ma... ti avevo dato un nome? Ho cercato di dedurlo dalle pagine precedenti, ma non riesco a decifrarlo. Scusa se non ti ho più scritto, ma non ti trovavo più. Sei venuto fuori oggi, Roger ha detto che eri tra i suoi calzini. Chissà se erano quelli puliti o quelli sporchi. Vabeh.
Cerco di fare una sintesi di questi giorni, non sai quanto mi sono divertita!
Allora... le cose che mi ricordo sono gli omini con gli occhi a mandorla, Roger che chiede se per andare in bagno ci vuole il numerino, John che si esamina i piedi, mi sembra che abbia detto che non li aveva mai visti senza calzini e poi Brian che si lava i capelli.
Pare che io e lui ieri abbiamo... sì, insomma... però non so di preciso cosa sia successo, non me lo ricordo. E lui? Lui non vuole dirmelo! Fa il dispettoso! Stamattina l’ho beccato che cercava non so cosa, ma mi sono fatta un’idea. Credo sia un oggetto che ha tipo all’incirca la forma di una statuetta votiva con le sembianze di Roger Deacon (che no so chi sia sinceramente). In più mi sono accorta che spesso lascia gli zoccoletti in giro. Dici che cercasse quelli? Boh, non lo so, fatto sta che nel frattempo è arrivata Amber, le ho raccontato dei recenti avvenimenti e lei ha detto che eravamo tutti abbastanza ubriachi. Ma ti pare? Sono sicura di aver bevuto solo un succhino di frutta!
Poi ha detto che dovrei assicurarmi della regolarità del ciclo, il punto è che io non mi ricordo boh. Roger usa sempre i preservativi, perché dovrei controllare? Take it easy, my friend. Poi se n’è andata dicendo:
«Vado a confessarmi dal Santo John per lo scherzo che ho fatto a Freddie. Ho peccato.»
Non lo so sai, mi sa che mi s'è incarnito un pelo qui all'altezza del bicipite. Si levasse dai coglioni...
A proposito di coglioni, ma dove sono andati tutti? Vado a cercarli.
Com’è che mi chiamo?
Ah,
Elizabeth.

~



9.00 am



Caro Robert,


Quando mi sono svegliato credevo di trovare accanto a me Amber, ma lei non c’era. Mi sono alzato, sono andato in bagno ma nulla, di lei non c’era traccia... eppure ricordavo di essere salito in camera con lei!
Ho incominciato a sperare di non esserci caduto un’altra volta e di essermelo sognato, ma in cuor mio sapevo che non era così. Mentre mi stavo lavando ho sentito quella furba di una groupie ridere a crepapelle davanti alla porta del bagno e mi sono sentito in imbarazzo credendo che qualcuno mi stesse spiando. Una volta uscito (ovviamente vestito) ho chiesto, tutto rosso per la vergogna:
«Che fai mi spii mentre mi lavo?»
Lei ha smesso di ridere, mi ha guardato e ha detto, lanciandomisi addosso:
«Mmm John lo sai che effetto hai su di me! Non per niente anziché John Deacon ti abbiamo ribattezzato John Fico!»
Siamo caduti miserabilmente a terra a causa della mia grande resistenza, ma lei si è alzata giusto in tempo: Freddie ha aperto la porta abbastanza arrabbiato. Non ce l’ho fatta a trattenermi e gli ho riso in faccia, Amber ha fatto altrettanto. Freddie aveva il viso cosparso di dentifricio e, nonostante lo sapesse, continuava ad andare in giro con quella roba odorante di menta, spalmata sulla faccia e alcuni disegni.
«Divertente eh? Per me mica tanto! Sei stata tu non è vero?» ha detto il cantante puntando il dito accusatore contro la ragazza. Poi si è fatto più tranquillo, mi ha guardato e ha chiesto «Ma tu cosa ci fai per terra? E soprattutto perché siete insieme?» ha aggiunto con fare malizioso.
«Ma ti pare che mi metta a fare certe cose con il Santo John? Ho trovato la porta aperta e per sfuggirti sono entrata!» ha risposto lei con voce non troppo convincente.
«Eh eh John di la verità chi aspettavi?» ha chiesto ridendo il Freddie. Mi sono alzato, sentendomi un po’ a disagio, ma prima di poter rispondere lui ha aggiunto «Dai stavo scherzando! Non volevo che ci rimanessi male!» la sua faccia seria con quel mascherone di trucco era decisamente poco convincente.
«Dai piccolino vieni che ti aiuta la mamma a pulirti!» ha detto Amber facendo l’occhiolino, prendendolo per mano e trascinandolo fuori.
Come un perfetto idiota ho assistito alla scena senza proferire parola e solo una volta usciti mi sono ripreso. Sono sceso giù nella hall, ho telefonato alla tua mamma per sapere come stava e tra le altre cose le ho ricordato che domani tornerò. Poi, dato che era una bella giornata, sono in giardino a godermi il solicchio.


7.45 pm


Eravamo tutti in camera di Roger a giocare a scarabeo, quando è arrivata Liz. Era da sola e non sembrava molto sobria, Amber le si è catapultata addosso per farle vedere il suo nuovo acquisto:
«Ti piacciono?» ha chiesto con il sorriso che arrivava fino alle orecchie. Teneva in mano delle scarpe rosse dal tacco vertiginoso decisamente pacchiane.
«Stupende dove le hai trovate? Sono proprio belle tamarre come piacciono a me!» ha replicato l’altra convinta. Era la seconda volta in otto giorni che sentivo la sua voce.
«Me le ha comprate Freddie al negozio di Swarowski!!».
«Freddie te le avrà comprate, però dovrai camminarci te... e magari ti romperai qualche dente cadendo e a quel punto sarete totalmente uguali!» ha commentato lei, facendo scendere il silenzio nella stanza.
«Davvero gliel’hai comprate tu Freddie?» ha chiesto Roger a bassa voce mentre le ragazze continuavano ad ammirare l’ultimo acquisto.
«Sì, le piacevano tanto, si fermava a vederle tutte le volte che passavamo di li!» ha cercato di giustificarsi lui.
«Va bene che sono carine ma non ti affezionare troppo, tra due giorni torniamo dalle nostre fidanzate, vedi di non scordarlo!»
«Lo so, lo so non ti preoccupare!» ha sbuffato lui. Sembra che Freddie ci tenga molto a lei, mi è preso lo sconforto: con lui non posso di certo competere! Il cantante, per cambiare argomento, ha chiesto «Liz, ma quella camicia non è di Brian?» ma non ho assistito al resto della conversazione: sono venuto in camera facendo finta di non sentirmi bene, ora vado a dormire.
Buona notte
John.


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Capitolo 9
*** Day IX ***



Caro Robert,


Ieri notte sono andato a letto presto ma non sono riuscito a chiudere occhio prima delle 2 così stamani ho fatto tardi.
Mi sono svegliato di soprassalto con una gamba indolenzita, probabilmente avevo dormito chissà in quale strana posizione, ma quando ho fatto per girarmi non ci sono riuscito: qualcosa mi bloccava...
«Questo materasso è così duro come fa a dormirci?!» ha detto una voce femminile alzandosi da sopra il mio povero arto. ‘Liz?’ ho pensato.
«Demente, ma non lo vedi che quella è la sua gamba?! » ha replicato un’altra voce più acida. ‘Amber!’ Di colpo ho acceso la luce e ho trovato tutti i ragazzi in camera mia:
«Cosa ci fate qui?» ho domandato allarmato.
«Tra due ore dobbiamo partire, però mamma Freddie ti h preparato la colazione!» ha esultato il cantante, sfoggiando un sorrisone e mostrandomi della brodaglia. A giudicare dall'aspetto poteva davvero averla fatta lui.
«Mmm,» ho commentato «vado a lavarmi».
«Guarda che non l'ho mica fatta io! Il buffet ha chiuso già da un po' questa è l'unica cosa che ci hanno dato in cucina» ha borbottato il cantante leggermente mortificato gettando il tutto nel cestino.
«Fai con calma John, la valigia te l’abbiamo fatta io e Liz!» ha gridato Amber dalla camera.
«Motivo in più per non stare tranquillo» ha aggiunto Roger ridendo.
Una volta pronto ho chiesto:
«Stavolta la porta l’avevo chiusa... come avete fatto ad entrare?»
«Amber si era preoccupata..» ha spiegato Liz.
Liz sa? Aveva proprio la faccia di chi la sapeva lunga.
Per fortuna la tossicodipendente non è riuscita a finire la frase perché l’amica ha puntualizzato:
«A dire la verità, NOI tutti eravamo preoccupati: sei sempre il primo ad essere pronto e poi ieri stavi poco bene... come stai?» ha chiesto tutto d’un fiato.
«Ah.» proprio non riuscivo a parlare. «Non preoccuparti ora sto bene, grazie» ho detto, abbozzando un sorriso.
«Convinto tu...dalla faccia che hai non si direbbe» ha commentato Brian.
«Via andiamo!» ha proposto Freddie, alterato.
Ora sono sull'aereo e siamo partiti da poco.
A presto,
John.


~



Carissimo,
mi sentivo straordinariamente felice fino a pochi secondi fa e non so perché. L’unica certezza è che il sesso fa bene all’umore. Poi è cambiato tutto. Non lo so, giuro che prima ero felice!! E ora sono chiusa in bagno a piangere come una cretina seduta per terra appoggiata alla tazza del water close dopo aver sniffato una strisciolina interessante. E sto scrivendo.
Insomma il punto è che... abbiamo preparato la valigia. Poi sono uscita e hanno portato via la mia roba e, puf, per magia, all’improvviso ero sola con Brian. Che bella cosa. Mi sentivo tanto felice per questo. E abbiamo passeggiato per il corridoio chiacchierando come due persone normali del più e del meno, anche se adesso non mi ricordo esattamente di cosa. (mmm, la mia memoria si cancella così velocemente... non è che mi sto perdendo qualcosa di bello tutto intorno?). Poi ad un certo punto lui ha smesso di camminare e ha iniziato a toccarsi i capelli in modo irritante.
L’ho già scritto che ero felice?
«Liz... ecco volevo dirti una cosa importante»
Il mio cuore ha sussultato. Non so cosa si sia immaginato il mio cervello, ma stava per dirmelo, forse non era vero che non ci sono mai lieto fine. È tanto sbagliato aver pensato anche solo per un attimo che mi volesse dire ‘Ti amo’? E allora ho risposto:
«Dimmi pure.»
L’avessi mai fatto. La sua domanda mi ha tagliato peggio di una coltellata.
«Il tuo... ciclo... è... regolare?»
Solo quello. Voleva solo sapere se della scopata di cui non ricordo nulla mi trascino qualcosa dietro.
Così sono uscita di corsa e ho lasciato quello zampognaro lì come un cretino. E poi la figura della cretina l’ho fatta io. Se qualcuno mi trova qui dentro mi porterà al manicomio. E farebbe bene.
Ho sonno. Credo che schiaccerò un pisolino.
Bonne nuit,
Elizabeth.

PS: non sono tanto sicura che Brian suoni la zampogna, ma in questo momento mi sfugge qualcosa.
PPS: Comunque non credo che abbia importanza.

~



Caro Diario,


Liz mi sta facendo prendere un colpo dietro l’altro.
Stavamo parlando civilmente quando ha preso ed è scappata via. Certo, io magari le ho fatto una domanda un po’ a bruciapelo, però... cazzo avrò il diritto di sapere se diventerò padre?! Me la sto facendo sotto dalla paura, cerca di capire.
Insomma, preso dal panico ne ho anche parlato con la persona meno adatta in assoluto: Roger.
Ora sta creando una leggenda su questa notte di pure follie. E ha pure aggiunto, a sproposito, devo dire: «Io se prendo l'aereo vomito tutto.»
Quando sono salito a bordo dell’aereo credevo di trovare le ragazze, ma non c’era nessuno, escluso un tipo che puliva le poltroncine.
«Fermi tutti!» ha esclamato allora quel cretino del nostro batterista «Fate passare Liz che è incinta, ha la precedenza!»
Noi altri ci siamo guardati un po’ perplessi, solo dopo abbiamo visto Amber che trascinava la carcassa di Liz fino alle scalette dell’aereo, poi la prendeva a schiaffi e la faceva sollevare.
«Ciao fidanzata incinta di Brian» l’ha salutata cordialmente Roger una volta che la rossina gli è passata accanto, e lei mi ha lanciato uno sguardo terribile.
Non avevo mai visto rabbia nei suoi occhi, c’era sempre qualcosa di molto indistinto, ma stavolta il sentimento era chiaro e percettibile. Odio. Odio puro.
Dopo il decollo siamo ritornati ad ascoltare Roger e le sue congetture: il genio ha proposto un gioco in cui ognuno di noi doveva suggerire un nome per l’eventuale pargolo che Liz potrebbe aspettare da me. Si può essere più cretini? Fatto sta che abbiamo partecipato tutti e ci siamo anche divertiti...
«Io propongo Ottone il magnifico, è il primogenito di Brian, deve avere un nome regale!» ha detto Freddie, sollevando il suo foglietto.
«Comunque le bomboniere si fanno verde pisello eh» ha aggiunto Roger, come sempre a sproposito.
«Su, adesso vediamo che propone il papà!» ha esultato Amber.
E allora ho proposto il mio bellissimo nome. Reginaldo Harold.
La groupie dai capelli castani ha guardato inorridita la sua amica che, come al solito, è rimasta impassibile, poi ha commentato:
«Non vorrete davvero chiamarlo... Reginaldo Harold, ma che nome è?!»
«Allora chiamiamolo Reginaldo il senza terra!» ha ritentato Freddie.
«Ci vuole un nome brillante...» è intervenuto John.
«Ha ragione lui, dai su, sforzatevi!» ha continuato Roger. «Siete due fresconi!»
Amber allora ha ripreso:
«Liz ma tu ancora non hai scritto nulla? Guarda che poi se non hai alternative Brian te lo chiama Reginaldo Harold!»
In quel momento Roger ha posto la domanda tanto essenziale quanto stupida:
«Siamo sicuri che Liz sappia scrivere?»
Non lo ha considerato nessuno. In compenso Amber ha giustamente osservato:
«Ma poi siamo sicuri che sia un maschio? Se poi è una femmina stiamo facendo un lavoro inutile!»
E subito io ho rilanciato la mia offerta:
«Clementina Reginalda!»
«Ma te questo Reginaldo ce l'hai proprio nel cervello, radicato, eh?» ha per la prima volta commentato Liz, piuttosto sconvolta.
«A me Reginaldo piace!» ho replicato, offeso, e lei ha borbottato:
«Fai come ti pare...»
«Appunto.» ho risposto, fermo delle mie convinzioni.
«Ma mettevi d'accordo!» ha strillato Amber.
«Io al battesimo vengo con le mutande verdi eh.» ha precisato Roger.
Ma cos'ha fumato Roger? Mi sa che la presenza di Liz non è molto benefica per lui.
B.

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Capitolo 10
*** Day X ***



Caro Robert,


ieri sull'aereo ci siamo divertiti, o almeno io mi sono divertito: dopo aver scoperto che forse Liz era incinta di Brian abbiamo tirato fuori i peggio nomi per il futuro pargolo e il tempo è passato velocemente. Stamattina, una volta atterrati e arrivati al momento degli addii, stavo quasi per piangere ma mi sono contenuto, ho salutato tutti e sono sceso. Infondo i ragazzi li rivedo tra qualche giorno...
All’aeroporto ho trovato ad aspettarmi Veronica. Guardandola bene mi è sembrato che il pancione fosse diventato un po' più grande ma forse è stata una mia impressione: del resto era da una settimana che non la vedevo. Al che Roger ha commentato:
«Che belle queste donne incinte tutte insieme.»
E Brian gli ha sbatacchiato la testa contro un palo.
Ero felice che Veronica fosse venuta ma ma c’era qualcosa che mi impediva di essere felice come avrei voluto essere.
Velocemente ci siamo diretti a casa dove abbiamo sfatto le valigie:
«Cos'è questo blocchetto, un diario? Alla tua età tieni ancora un diario?» ha chiesto Veronica divertita, chinandosi sul letto per prenderlo, ma sono riuscito e prenderlo prima di lei:
«No... ci scrivo le canzoni quando ho ispirazione...infatti è ancora vuoto!» ho detto ridendo e lei ha riso con me.
'Sarà meglio farlo sparire al più presto!' ho pensato.
«Vado a preparare la cena, intanto finisci di sfare la valigia!»
Ti nasconderò in una scarola di scarpe... posto squallido, lo so, ma è il primo luogo che mi è venuto in mente!
Dopo il pranzo, che ho spolverato con grande rapidità dato che avevo mangiato solo un panino con non ho capito bene che cosa dentro, abbiamo guardato King Kong, il nostro film preferito, nonché il film del nostro primo appuntamento, e... quanti bei ricordi mi sono venuto alla mente..! Ora mi sa che vado a fare un pisolino, il fuso orario mi ha rincoglionito. Chissà cosa sta facendo
Amber.
Buona notte!
John


~



3.30 pm


Caro Diario,
Sono tornata da poco dal Giappone, ma mi sento triste e Liz non aiuta di certo con questa gravidanza inaspettata... accidenti a me e a quando non sono rimasta incinta pure io! Se non di John almeno di Freddie! E invece sono qui sul letto che guardo le scarpe rosse, l’unico ricordo che ho... dovrei smetterla con questo ‘mestiere’, se così si può definire, ci rimango sempre fregata! Tanto per provarle tutte ho controllato anche la cassetta della posta ma sono tutte bollette dannazione! Nemmeno una stupida letterina di un ammiratore! E il telefono non squilla mai! Mi sto annoiando a morte, credo che andrò a fare una girata per i negozi con Liz... sempre se riesco a svegliarla...

6.00 pm


Stupendo, la mia giornata ha preso una piega inaspettata! Chi l’avrebbe mai detto! Vabbé quando sono uscita sono stata aggredita dall’omino a cui ho rotto la bicicletta quando sono partita in Giappone, però avevo ragione io cavolo! Quel demente aveva piazzato la bici davanti alla MIA porta di casa, Liz non ci passava (figurati se ci passavo io che avevo il doppio della sua roba) e non avevo di certo intenzione di perdere il volo così gli ho dato un calcio e (a detta sua) il manubrio si è rotto! Che se lo ricompri uno nuovo dico io! E poi diciamocelo francamente, era bruttina e vecchiotta quella bici! Ma insomma stavo dicendo? Ah si! Ero triste e sola (si perché anche Liz mi ha scaricato) che giravo per i negozi quando ho intravisto dalla vetrina due bell’imbusti nel negozio di dischi così, molto tatticamente, sono entrata e mi sono messa a girare tra i vinili. Stavano borbottando, con la coda dell’occhio li osservavo e vedevo che ogni tanto si picchiavano come se stessero discutendo... Giro l’angolo e vedo un poster gigante dei Queen, la mia mente ritornata a qualche giorno fa...
‘Non è stata decisamente un’idea brillante entrare qui...’ Faccio per andarmene quando mi sento chiedere:
«Ti piacciono i Queen?»
Mi giro e mi ritrovo davanti i due bei ragazzi che ho visto, uno con i capelli neri e gli occhi neri, l’altro con i capelli più chiari e gli occhi azzurri.
«Sì, un pochino...» faccio la vaga.
«Non si direbbe sai?» scherza l’amico. Dovevo avere proprio una faccia da ebete... Rido anch’io nonostante sia un tipo permaloso.
«Ti piace la musica dal vivo?» mi chiede il moro.
‘Ma cos’è un interrogatorio?’ penso un po' irritata.
«Dipende se è una buona musica... perché?» domando incuriosita.
«Beh...Io e il mio amico stasera suoniamo con la nostra band, al locale qui all’angolo... Se ti va puoi venire a sentirci»
«Ah ok e... che genere di musica suonate?» chiedo spaventata.
«Ahahahahah che faccia!» disse rivolto al moro che sembrava si stesse sforzando per non ridermi in faccia.... «Vieni a sentirci e lo scoprirai! Comunque piacere io sono Terry» mi tende la mano e mi fa l’occhiolino.
«E io Steve» disse prontamente l’altro tendendo anche la sua mano
«Amber molto piacere, allora ci vediamo stasera! Ciao ciao!!» strinsi le mani a tutti e due e uscii come un fulmine lasciandoli lì. Dovevo avvertire Liz e soprattutto dovevo prepararmi, non ho mai tutto il tempo che vorrei!

8.45 pm


Dopo ore di ricerche ho optato per un vestito rosso (ovviamente abbinato alle scarpe nuove che mi ha regalato Freddie)!!
Credo sia meglio andare anche perché il locale è dall’altra parte della città!
‘Notte
Amber
ps:spero ci diano uno strappo al ritorno perché i piedi mi fanno male già ora!


~



Caro,
Amber vuole trascinarmi nel suo baratro di droghe, mentre io sto smettendo (?). Sono riuscita a rimanere sobria per ventiquattro ore, anche se ho dormito quasi tutto il tempo e lei adesso vuole portarmi a questo festino iper mega galattico, con musicisti trombabili e di sicuro droga anche per il maiale. Ma io ci andrò, e resisterò alla tentazione, perché io sono avanti.
Ho aspettato tutto il giorno una maledetta telefonata da quello zampognaro da quattro soldi, ma non ha chiamato. Mi sono detta che forse è meglio così. Tanto mi avrebbe fatto di nuovo la stessa domanda. Cavolo, non lo so se sono incinta, ok? Devo aspettare ancora qualche giorno prima di saperlo. E intanto me la spasso alle sue spalle, alla faccia sua. E vediamo di ricordarci qualcosa di questo festino, Lizzie. Cerchiamo di rimanere sobria. Dubito che questa frase sia corretta.
Mi sento un po’ spossata, non so se è per la mia brusca astinenza da spinelli o per il jet lag.
Spero di non addormentarmi, nel locale.
Elizabeth.

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Capitolo 11
*** Day XI ***



Caro Diario,


come al solito sto seminando il panico tra la gente che mi è vicina. Stamani sono sceso con tutta l’intenzione di andare da Chrissie, quando ho trovato nella cassetta della posta un volantino dell’inaugurazione di un negozio di prodotti per l’infanzia. Di sicuro è opera di Roger. Fatto sta che in effetti erano un paio di giorni che non sentivo Liz, quindi l’ho chiamata e le ho chiesto se le andava di fare due passi e siamo andati a St. James. A Chrissie ho detto che dovevo vedere mia cugina, pensa te come sono messo. Lei naturalmente si è incazzata.
Liz era uno splendore stamattina, escluso il suo solito colorito cadaverico. Era di ottimo umore e ha persino parlato per prima del fatto della probabile gravidanza. Da lì all’abisso è stato un attimo, dopo due secondi ha iniziato ad agitarsi, tremava, aveva gli occhi lucidi, poi ho strillato qualcosa come:
«Senti, ho capito che non volevi che succedesse, ok? Non è un problema, io sto bene, non lo saprà nessuno. Puoi stare con l’animo in pace, ok? Stai tranquillo.»
Al che io ho risposto con tutta la sincerità che avevo addosso, convinto che se lei avesse saputo quali erano i miei sentimenti sarebbe stata meglio e si sarebbe sentita più a suo agio.
«No, tu non hai capito, tu non hai capito proprio nulla. Io volevo che succedesse, lo volevo con tutto me stesso, ma non così! Non così cazzo, senza che nessuno di noi ricordi niente, lo capisci questo?»
Lei si è messa a piangere e se n’è andata. Non sai che darei per essere nella sua testa, alle volte mi pare così infelice che farei di tutto per strapparle un sorriso.
La situazione comunque non è delle migliori...
Devo farmi venire una buona idea... e in fretta!
B.


~



Bellissimo!
Non mi ricordo esattamente cosa ho fatto ieri sera, ma dagli appunti deduco che devo essere andata a una festa. Non mi ricordo le cose a tratti, e quello che mi ricordo è piuttosto sfocato, nel mio cervello. Beh, che importa?
Sai, oggi ho fatto una passeggiata al parco con Brian. Sono in momenti come questo che mi sento davvero felice. Poi naturalmente il lato peggiore di me ha preso il sopravvento. Vorrei che non esistesse, ma quando arriva la fregola pare che io non riesca a comportarmi come una persona normale. E ho rovinato tutto ancora una volta. Possibile che ci sia sotto fino a questo punto? Il fatto è che, detto tra noi, tutto il resto nel mondo reale che non sia Brian fa piuttosto schifo. Mi chiedo se questo mi influenzi, beh, prima non lo conoscevo... adesso potrei avere un buon motivo per smettere davvero.
Dovevano arrivarmi ieri, ancora niente. Che situazione del cazzo.
Elizabeth.

~



Caro Diario,


Ieri sera mi sono divertita un sacco anche se credo di essermi lasciata un po’ troppo andare... in tutti i sensi! Steve è proprio un ragazzo simpatico, carino e... credo che tra di noi sia successo qualcosa... anzi, la mia è proprio una certezza! Stamani mi ha chiamato perché voleva stare un po’ con me e io non potevo di certo rifiutare così l’ho invitato a casa. Eravamo sul divano che stavamo per farlo ma, proprio sul più bello, Lizzie è rincasata e, anche se ci ha detto che non la disturbavamo affatto, che potevamo continuare mentre lei guardava la tv, che era felice per noi e altre cazzate da tossicodipendente, ci siamo spostati in camera.
Quando Steve è andato via, ho chiesto a Lizzie come era andata la passeggia con Brian e lei mi ha detto bene quindi le opzioni sono due: o sta mentendo (aveva gli occhi rossi, non so se ha pianto o ha fumato qualcosa) o è incinta e lui la ama o non è incinta e lui la ama uguale; anche se, a mio parere, la prima è la più plausibile. A volte è così strana... vorrei poterla aiutare ma fa dei ragionamenti assurdi e quando gli parlo sembra non prestare attenzione alle mie parole. Speriamo che tutto si aggiusti!
A domani
Amber,

PS: mi pare quasi scontato aggiungere che Lizzie ha ripreso a farsi, forse anche più di prima...

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Capitolo 12
*** Day XII. ***



Carissimo, non so perché sono qui a scrivere adesso, quando vorrei essere altrove. Prima tu eri l’unico a capirmi. Amber non l’ha mai fatto, anche se è sempre stata una valida spalla. Adesso ho Brian, ma anche con lui è diverso. A volte penso che forse mi ama, altre che se non fosse per le sue paure non trascorrerebbe un istante del suo tempo con me. Da un lato vorrei che questa gravidanza ci fosse solo per non perderlo. Perché sento che sparirà. Dopotutto, che può trovarci uno come lui in una cocainomane psicotica? Lui non ha realmente bisogno di me.
Amber continua a fare avanti e indietro, ha detto che andiamo da qualche parte con qualcuno, ma non mi ricordo. Un classico...
Mi gira la testa. Mi chiedo se non sia colpa di Amber (?)...
Credo che proverò a dormire,
Elizabeth.

~



Caro diario,


oggi mi sono divertita tantissimo! Per una volta Lizzie è riuscita a non fare la guastafeste e abbiamo fatto un’uscita a quattro: io, Steve, lei e Brian!
Ovviamente l’ho dovuto chiamare io perché appena l’ho proposto a Liz, lei è passata di colpo da uno stato di gioia profonda in una tristezza tipo depressa e si è rinchiusa in bagno...
E dire che si sono comportati come due persone normali... più o meno...e siamo andati al Luna Park! Niente di più romantico, no?!
Quando ci siamo ritrovati Steve, appena ha visto Brian, stava quasi per svenire e ho dovuto mettermi d’impegno per farlo calmare ma soprattutto per rispondere alle domane a ruota che mi ha fatto sul perché conoscessimo un tipo così dannatamente famoso... ho sparato un sacco di cavolate del tipo ‘Gli si erano bucate le ruote e gli abbiamo dato un passaggio’... ehm! Con quale macchina mi chiedo! Vabbe... lui ci ha creduto sicché!
Io e Steve ormai siamo inseparabili (sono solo tre giorni che usciamo insieme però mi trovo bene con lui) e credo andrà avanti ancora!
Insomma siamo andati tutti insieme prima nel castello degli orrori e lì io sono semplicemente caduta in una botola e metà stinco è rimasto intrappolato, ma ho rimediato con qualche bestemmia, Lizzie saltava continuamente quando Brian la spaventava... e poi siamo andati sul trenino degli innamorati e non ho visto bene cosa facevano gli altri due... ero troppo impegnata!
Poi Steve e Brian hanno giocato per noi ragazze al tiro a segno e, mentre io l’ho lasciato fare riuscendo a vincere un bel pupazzone di un orsetto bianco, Lizzie si è voluta intromettere e ha portato a casa due miseri pesciolini rossi che non ho nemmeno capito come si chiamano!
Credo moriranno di overdose... ahahahah
Adesso andiamo a cena in quel localino famoso del primo appuntamento tra me Steve e poi...boh... bisognerà decidere chi va a casa di chi!
Buona notte <3
Amber


~



Caro Diario,


vorrei che con Liz fosse tutto più semplice, ma mi chiedo se mi piacerebbe ugualmente se non fosse complicato. Oggi siamo stati insieme al luna park e a Chrissie, per essere coerente almeno nelle balle, ho detto che ci accompagnavo mia cugina. Dovrò prendere una decisione, e so che capirà che la stavo prendendo in giro. Già mi sento una merda di mio, ci manca solo questo...
Comunque secondo me Liz non è incinta, non ha l’aria di una incinta! Anche se Amber ha detto che non è un buon segno che vomiti... sì, ma, cavolo! Eravamo appena scesi dalle montagne russe e lei aveva sullo stomaco solo tre birre! Non ci vuole un dottore per capire che non è esattamente il pasto ideale da consumare prima di fare il giro della morte.
A parte questo particolare siamo stati divinamente.
Le avrei anche vinto un mega peluche se non avesse deciso di intromettersi al tiro a segno. Così le nostre prime creature sono due pesci rossi... che si chiamano Liz e Brian. Chissà quanto sopravviveranno. Sono felice che Amber abiti con Liz, altrimenti sarebbe già morta anche lei.
Il punto, sinceramente, è che devo parlare con Chrissie. Bambino o no... Liz è così stramba che ormai mi ha completamente inghiottito. Mio Dio, questa è una follia.
B.

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Capitolo 13
*** Day XIII ***



Caro Diario,


stasera ho finalmente trovato il coraggio e ho parlato con Chrissie. Dio, sono una vera merda, credimi. Avresti dovuto vedere la sua faccia: ha detto che era normale, che lei non poteva seguirmi in tour e quindi io cercavo l’amore di altre donne, che sono molto ricercato... insomma, prendendosi una parte di colpa mi ha fatto sentire ancora più in colpa. Perché non voglio che si senta in colpa per qualcosa che non è colpa sua. Sono io il cretino che tiene il piede in due staffe. Quando ci siamo lasciati ci siamo abbracciati e siamo scoppiati a piangere tutti e due. Lei più di me, perché io ho qualcuno da cui correre, lei invece penso proprio di no.
Insomma, sono corso a casa di Amber e Liz per dare alla seconda la bella notizia, ho suonato un paio di volte ma non c’era nessuno. Saranno andate a distruggersi a qualche festa.
Io e Liz dobbiamo parlare: nel caso ci sia un bambino di mezzo si deve disintossicare... e subito. Ma anche nel caso non ci fosse. Non vedo l’ora di vederla e di dirle tutto. Domani correrò da lei con la colazione. Ora è meglio che vada a riposare, anche se so che non sarà facile addormentarsi con tutti questi pensieri nella testa.
Buona notte,
B.


~



Carissimo,
un’altra giornata orribile.
Brian non si vede, io affogo nella dipendenza e forse sono anche incinta, così, se mi suicidassi, oltre al peccato del mio suicidio, avrei anche sulla coscienza l’omicidio di mio figlio. Complimenti Liz, un’altra bella trovata.
Amber non c’è, pare molto presa dal suo Steve. Beata lei, questo tipo è fisso a casa nostra ormai.
Sto qui al buio appoggiata sulla scrivania, sono troppo sfavata per fare qualsiasi cosa. Però ho due fedeli compagne: due linee già pronte per quando concluderò questa mia ultima breve nota...
Ecco, vorrei solo esprimere un desiderio, mettiamola così. Domattina voglio svegliarmi in una pozza di sangue. Anzi, ripensandoci, sarebbe meglio non mi svegliassi affatto.
Chiamo il mio fornitore, stasera non credo una sniffata di coca mi basti.
Buona notte,
Elizabeth.

VOGLIO SMETTERE ORA.
Elizabeth

Aiuto.

~



Caro Robert,
è qualche giorno che non ti scrivo... non ho più il tempo ormai: prima ero sempre da solo, ora c’è la tua mamma a giro e di certo non posso scrivere. È di là che si fa il bagno e come tutte le donne ci sta secoli quindi ho tutto il tempo che voglio...
Mi sento triste... continuo a pensare ad Amber, non che con Veronica io stia male, ecco, però mi manca... Brian oggi diceva che ieri è andato al Luna Park con Liz, Amber e il presunto fidanzato di Amber e ha detto che erano così carini insieme: addirittura le ha regalato un peluche!
Io non sono geloso però... però... niente non sono geloso..! Freddie faceva il vago... non so se gliene freghi qualcosa oppure no... l’unico che ci rimane sempre fregato sono io!
Mi chiedo solo se sia realmente felice con lui, se mi abbia dimenticato così in fretta!
A quanto pare sì... però... non lo so... Quando era con me sembrava che il suo amore fosse sincero.
Non so cosa fare! Il punto è che non devo fare niente, ma vorrei vederla almeno un’ultima volta per accertarmi che sia realmente felice, poterci parlare anche solo un secondo! Sono sicuro che se ci parlassi non cambierei di molto la situazione perché potrebbe mentirmi... però vorrei risentire la sua voce un’ultima volta, ecco.... Forse dovrei solo dimenticare... mi aspetta una vita lunga e felice con Veronica e questo dovrebbe darmi la forza per andare avanti. Dio, parlo come se mi fosse morto qualcuno! C’è di peggio, lo so, ma non me ne faccio una ragione! Non sono il tipo da tradimenti nascosti! Dovrei prendere lezioni da Freddie e Roger, ma da Brian no... non vorrei mai essere nei suoi panni: forse forse è messo peggio di me!
Domani mattina dobbiamo andare a fare la spesa: il frigo è vuoto e Veronica si innervosisce sempre quando non trova ciò che vuole, sarà la maternità!
Buona notte,
John


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Capitolo 14
*** Day XIV ***



Caro Diario,


stamani sono andato a portare la colazione alle ragazze. Il portone era aperto perché il portiere stava pulendo l’atrio. Mi ha dato il buongiorno e mi ha invitato a salire. Ho raggiunto il piano delle ragazze e ho suonato il campanello. Dopo poco mi ha aperto un uomo nudo, tanto che mi stava per cadere la roba di mano. Non fraintendermi, non ho ancora questo tipo di interessi, però non me l’aspettavo.
«Honey?! Come mai c’è Brian May qui sulla porta di casa tua? Liz ci ha somministrato qualcosa?» ha chiesto preoccupato l’uomo.
«È il ragazzo di Liz!» ha strillato lei dalla sua camera da letto, mentre usciva con indosso una maglia otto taglie più grande di lei. Mi ha fatto quasi tenerezza, poi ho pensato a quanto John ci rimarrà sotto.
«Sempre la solita simpaticona...» ho ridacchiato. «Ho portato la colazione!»
«Questa è una buona notizia, anche perché in casa non c’è rimasto quasi niente. Devo andare a fare la spesa più tardi. Liz è in camera sua, sta ancora dormendo, credo, se non è morta...» ha ironizzato.
Allora ho lasciato due caffè e due paste sul tavolo e ho portato il resto, cioè un caffè e una pasta (non sono indovino, non potevo sapere che ci sarebbe stato anche l’uomo nudo!) in camera di Liz.
La stanza era completamente avvolta da una nube di fumo, così sono corso a spalancare la finestra. Liz era stesa sul letto in posizione supino, con il viso completamente coperto dai capelli.
Era molto pallida, lì per lì non mi ha fatto una bella impressione. Mi sono adagiato accanto a lei, che non sembrava essersi accorta di nulla, e ho cercato di svegliarla. Di primo acchito si è semplicemente voltata dall’altro lato, poi ha visto la colazione che avevo lasciato sul comodino ed è schizzata in bagno. La sua nausea mattutina mi turba.
«Beeeeello!» ha esclamato Amber dall’altra stanza. «È sempre un piacere vederti vomitare di prima mattina, amica. Soprattutto se lo fai mentre mi sto lavando! I tuoi postumi vincono sempre. Ieri ti sei sniffata la polvere sotto il letto? Lo sai che ti fa allergia!»
Visto che c’era Amber, ho dovuto aspettare che Liz tornasse di sua spontanea volontà e nel frattempo ho scambiato due chiacchiere con l’uomo nudo, che si era rivestito, ma che per me resterà sempre e comunque l’uomo nudo. È un tipo simpatico. Proprio quando ho iniziato a sentirmi a mio agio con lui, Amber l’ha trascinato a fare la spesa e io sono rimasto da solo con Liz e i suoi demoni, o meglio, il suo vomito.
È uscita dal bagno barcollando, e si è messa una mano davanti agli occhi per coprirli dalla luce del sole, quando mi ha visto.
«E tu cosa ci fai qui?» ha domandato, con la voce ancora impastata dal sonno.
«Sono venuto per chiederti di essere la mia ragazza...» ho esordito.
«Eh?» ha chiesto lei, avvicinandosi.
«Ho lasciato Chrissie. E ora sono qui per te.»
Lei ha sorriso, mi è sembrata davvero felice.
«Ti darei un bacio, ma non mi sono ancora lavata i denti...»
Poi l’ho convinta a disintossicarsi e l’ho accompagnata a una clinica di riabilitazione. Mi sembra assurdo che tutto questo stia prendendo una piega quasi normale. Domani mattina vado a trovarla.
Buona notte,
B.


~



Caro Robert,
Mi sono chiuso in bagno perché devo assolutamente raccontarti tutto quello che è successo oggi!
Allora, devo rimanere calmo e partire dall’inizio.
Come ti avevo detto le mie giornate stanno diventando normali e come tutte le persone normali sono andato a fare la spesa con Veronica.
Passeggiavamo per il reparto dolci (il nostro preferito) quando ho sentito una voce familiare ma alterata, non nel senso che era arrabbiata, nel senso strana.
«Amore mi prendi le patatine che non ci arrivo?» ha chiesto una ragazza con voce da bambina.
«Ahahah dolce lei che non ci arriva!» ha risposto un ragazzo dai capelli lunghi e castani, dandole prima un bacio e poi sporgendosi per prendere le patatine. «Oh la prossima volta mi fai il cosino un po’ più cosato?»
«Tutto molto chiaro Steve... Cosa intendi per cosino un po’ più cosato?» ha chiesto maliziosa ridendo.
«Oh scema sempre a pensare male! Volevo un cheese-cake più morbidoso ma non mi veniva il termine!» ha detto, prendendo la ragazza e infilandola nel carrello della spesa mentre lei rideva a crepapelle.
‘Oh mio Dio!’ mi sono fermato di colpo.
«Ma guarda quei due...» ha mormorato Veronica «Alla loro età fanno ancora queste cose...»
«Sì, però dovrai ammettere che sono carini... si coccolano...» ho risposto non troppo convinto.
In realtà non volevo che qualcuno offendesse Amber ma neanche a me quel tipo piaceva particolarmente... soltanto perché usciva con lei.
«Ti assomiglia un po’ però: avete tutti e due i capelli lunghi e gli occhi castani!» ha detto Veronica, e io sono rimasto in silenzio. Non ci avevo fatto caso, ma ci assomigliavamo molto.
«Ehi, non ti volevo offendere, tu sei molto più bello!» ha mormorato, baciandomi.
«Sarà meglio!» ho borbottato, ridendo.
Abbiamo continuato a fare la spesa tranquillamente, anche se in realtà ho fatto di tutto per inseguire la coppietta con scarsissimi risultati quando, proprio mentre non ci pensavo più, ho superato lo scaffale all’angolo e ho trovato i due piccioncini che si baciavano appassionatamente sul banco frigo.
Il cuore mi si è fermato.
‘Come faccio a prendere le verdure? Semplice... non le prendo!’ ho pensato, rosso come un peperone.
«Ti amo» ha detto lui.
«Anche io ti amo» ha risposto lei.
‘Ma proprio qui si devono fare queste confessioni?’ Ero di minuto in minuto sempre più a disagio. Proprio in quel momento Amber mi ha visto e ha sgranato gli occhi e l’altro, preoccupato si è girato e ha visto me, John Deacon, il bassista dei Queen, immobile, come un cretino, che li fissava.
«Scusate... non vi volevo disturbare, dovevo prendere le verdure!» ho detto tutto rosso.
«Oh cazzo! Ma tu sei John Deacon!» ha esclamato lui.
«Ehm... sì, sono io...» ho risposto mentre mi avvicinavo ad Amber e prendevo le verdure.
«John, ci sei?»
Veronica è sopraggiunta in mio aiuto, non vedendomi tornare.
«Sì, tutto bene arrivo subito...»
«Oh! Volevo solo dirti che siete dei grandi, vi stimiamo un sacco!» mi ha detto il ragazzetto, dandomi una pacca sulla spalla.
«Grazie mille! Buona serata!» ho detto, allontanandomi.
«Ciao!» hanno risposto in coro i due ragazzi.
Poi non li ho più visti. Sono andato veloce alle casse... e a casa.
Non lo so... sembravano felici insieme...
E io sono felice per loro, e per me.
Se avessi detto tutto a Veronica l’avrei fatta solo soffrire e Amber mi pare che si sia ripresa velocemente.
Per quanto mi riguarda, il tempo guarisce tutte le ferite.
John


Salve a tutti.
Siamo finalmente arrivate alla conclusione di questa storia!
Vorremmo ringraziare tutti coloro che ci hanno seguite/recensite per il loro supporto :)
Speriamo che la fan fiction vi sia piaciuta!
Per altri lavori/collaborazioni, rimanete sintonizzati sui nostri account :D

Havoc&Snafu

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