Piacere...

di Shane_Koral
(/viewuser.php?uid=190563)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** premessa iniziale ***
Capitolo 2: *** Eccomi ^_^ ***
Capitolo 3: *** primo giorno ***
Capitolo 4: *** LEO ***
Capitolo 5: *** L'inaspettato ***
Capitolo 6: *** AVVISO ***
Capitolo 7: *** Coraggio ***
Capitolo 8: *** confessione ***
Capitolo 9: *** TI AMO ***
Capitolo 10: *** La scuola?! Non va presa come gioco ***
Capitolo 11: *** Sardegna arriviamo ***
Capitolo 12: *** Come hai potuto??? ***
Capitolo 13: *** amore mio ***
Capitolo 14: *** avviso ***
Capitolo 15: *** a tutto si pone rimedio ***
Capitolo 16: *** esami...Sergio..Leo...appuntamenti ***
Capitolo 17: *** Tutte a Gioia succedono ***
Capitolo 18: *** sorry ***
Capitolo 19: *** il tempo passa ma tutto resta uguale...Più o meno!! ***



Capitolo 1
*** premessa iniziale ***


Emm una premessa all'inizio della storia... anche se messa piuttosto tardi XD
i primi capitoli sono un po' noiosi, lo ammetto, ma con l'andare avanti della storia diventa molto meglio :D
spero che a qualcuno piaccia.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Eccomi ^_^ ***


Mi trovo su di un burrone e sto guardando di sotto, c'è il mare, il mio mare poi all'improvviso qualcuno, una ragazza mi spinge, ed io cado, aspetto il contatto con l'acqua, mortale, ma come la sfioro apro gli occhi.
Era solo un sogno, sollievo…paura, ora ricordo il perchè del sogno, oggi il primo giorno di liceo, il linguistico il mio sogno fin da quando ero bambina, ma oggi, oggi iniziava tutto. Diedi un'occhiata al cellulare 12 settembre 2011 alle nove mi dovevo trovare in auditorium, controllo l'ora 8,25 , cazzo è tardi, mi ci vogliono 20 minuti buoni per arrivare a scuola, che strano pensare che da ora in poi sarà questa, è un bel cambiamento passare dalle medie alle superiori. Non ce la farò maii mi devo preparare, truccare,sistemare i capelli, questi i miei pensieri appena sveglia, anche perché non era raro che io facessi tardi. corsi in bagno, fissai lo specchio e due occhi castano scuro scrutarono disgustati me e i miei capelli castani che non sono nè ricci ne lisci.
Mi lavai, tornai in camera e iniziai a scegliere i vestiti, quando mi arriva un messaggio "da Erika: so già che non sai cosa metterti quindi scelgo io jeans a sigaretta ed una bella maglia scollata , fossi in te metterei quella viola. Ti voglio bene. baci a dopo".
Grazie al cielo c'è lei la mia migliore amica, le mandai un messaggio per ringraziarla, prendetti dall'armadio jeans e maglietta e mi chiusi in bagno.
Come saranno i nuovi compagni? Riuscirò a fare amicizia?
si speraci stupida,non ci riusciresti nemmeno se fossi bella, con i capelli lisci e nemmeno se avessi un po’ di simpatia in te stessa!
Zitta vocina che tu di me non ne sai proprio niente!
Ah no e chi più di me ti conosce? Sono io che so tutto ciò che pensi, so se ridi per forza o lo fai spontaneamente…e non succede quasi mai credimi!
Non se c’è gente che non mi è simpatica! Ora zitta che se no faccio ancora più tardi!
Tanto più tardi di così cosa vuoi? Tutt’al più ti becchi la sospensione prima che iniziano le lezioni…sai che bella figura?! Almeno ci sarà chi ti rispetta!
Ma come pensi tu?! Se stessi a dare ragione a te ora sarei già morta…zitta non ti voglio sentire!
Dopo 15 minuti ero pronta, misi le mie amate adidas nere e salii in macchina urlando che era tardi a mia madre.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** primo giorno ***


Mia madre mi accompagnò a scuola, arrivata lì c'erano Erika e Carlotta che mi stavano aspettando fuori dal cancello. Entrammo con 45 minuti di ritardo, ma fortunatamente nessuno se ne era accorto, troppa gente, troppo rumore. Nemmeno se ci fosse stato qualcuno che mi stesse osservando. Mi guardai un po' intorno e davanti ai miei occhi vidi un ragazzo moro, nè alto nè basso. Era bello, bello come il sole. Rideva e scherzava con un suo amico, Erika si accorge che lo stavo fissando e mi disse:
 

"Si chiama Lucas, beh è fidanzato e lei è pure carina per tua sfortuna"
 

Ecco, fantastico. Fidanzato. Quella parola si ripetè per minuti nella mia testa. Alla fine le dico:
 

"Ma dai Erika, ma secondo te a me piace quello? Ma sei scema?" ma non riuscivo a convincere nemmeno me e infatti.
 
"Ammettilo tesoro ti conosco troppo bene" come biasimarla, se non mi conoscesse lei. Sono 14 anni che ci conosciamo, da quando sono nata. Abbiamo fatto asilo, elementari, medie ed ora anche le superiori insieme, posso dire che passo più tempo con lei che con i miei genitori. Lei è alta 1.65 m, è magra, fisico da modella, capelli castani, occhi castano chiaro e carnagione olivastra.
 
"Ok si lo ammetto, è bello, ma proprio per questo non mi rivolgerà mai la parola"
 
"Fossi in te non ne sarei così sicura".
 
"Se lo dici tu"
 

"Ovvio" e mi fece uno di quei sorrisi che faceva solo a me. Il preside cominciò a fare l'appello, quando sentii il mio nome alzai la mano.
 

Tutto finì presto,io Erika e Carlotta, più che altro parlammo durante l’appello delle altre classi, quelle due sapevano tutto di tutti della nostra sessione, scoprii che Lucas stava con una che si chiamava Ilaria,poi c’era Sara che stava con uno che si chiamava Daniele, e lei era stata bocciata agli esami di terza media un anno quindi era più grande,c’era Simona, il cui papà era morto d’infarto…e poi molti altri. 
Usciti ci presentammo tutti, infondo chi più chi meno erano tutti simpatici, l’unico che non vidi fu Lucas, Emanuele un suo amico si era scusato da parte sua, era dovuto correre all’aeroporto perché sua sorella era tornata prima da Londra e poi la madre non lo avrebbe potuto riportare a casa. Mi misi l’anima in pace e continuai a chiacchierare con i miei nuovi compagni, avrei avuto tutto l’anno per conoscerlo, non ero dispiaciuta…
Si come no! A chi vorresti darla a bere? A te dispiace eccome se ti dispiace, hai fatto una faccia quando Emanuele te lo ha detto!
Zitta stupida voce non devi fiatare su queste cose!
Finita la giornata scolastica,  stetti tutta la giornata a casa con Erika e Carlotta, mangiammo, chiacchierammo...soprattutto di Lucas quando andarno via rimasi sola, così cenai ed andai a dormire. 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** LEO ***


Passavano le settimane, cominciai a fare nuove amicizie, perlopiù maschi.ma soprattutto conobbi Leonardo, quando si presentò mi sembrò antipatico, ma con il tempo si aprì con me e capii che era solo molto timido. E poi conobbi lui….Marco,lo vidi durante un’uscita con Leo ed alcuni suoi amici, ci trovavamo a “Villa”, facevamo la fila per salire sul Tagadà ed io cominciai a fissarlo, Leonardo ad un certo punto disse “Mà vieni un attimo!” io non sapevo a chi si riferiva, ma poi LUI ci raggiunse e gli fece
 
“Weee Lè come va?” oddio chi voce bellissima
“alla grande, c’è una mia amica cha sono dieci minuti che non ti toglie gli occhi di dosso” nooo ma che è scemo?se ora me lo presenta muoio e poi resuscito e lo uccido!Questo era l’unico pensiero che affollava la mia mente.

 
“Ah non me ne ero accorto, e chi sarebbe?”
“Marco ti presento Gioia…Gioia lui è Marco”

 
“è un piacere conoscerti Gioia”
“ vale anche per me” sorrisi. Oddio che imbarazzo Leonardo me l’avrebbe pagata!
“ti va di andare a prendere un gelato?” wow questa non me l’aspettavo e mo che gli dovevo dire?! Ci stavo pensando troppo, si stava accorgendo che ero nel dubbio.

 
“ok” risposi di getto. Poi continuai “Leo tu vieni?” non volevo restare sola con Marco. Sperai con tutto il cuore che mi dicesse di si…speranza vana “no piccola andate voi io faccio un giro, c’è una a cui penso di piacere”
“ok quando torniamo ti mando un messaggio per sapere dove siete”
“ok a dopo”.

 

Ci incamminammo verso la gelateria e ad un certo punto mi mise il braccio attorno al collo, stavo per svenire, ma fortunatamente arrivammo alla gelateria e senza pensare dissi “lo vuoi veramente il gelato o era solo un pretesto per andare via?”
 

“A dir la verità era un modo per restare solo con te, tocca a noi cosa prendi?”
 

“melone ed amarena, te?”

“cioccolato e fragola”

Presi i gelati, ci incamminammo per il corso, mi riempì di domande, solitamente odiavo parlare di me, ma ora mi trovavo a mio agio e le parole scorrevano volentieri. Non tornammo subito a Villa, passeggiammo per il corso. Lui con una mano teneva il gelato e l’altro braccio lo teneva dietro al mio collo, io personalmente tenevo il gelato con una mano e con l’altra mi tenevo la pancia che era piena di “farfalle”. Dopo un po’ sentii squillare il mio cellulare, lo presi e lessi il nome “Leo”

“oh cazzo che ore sono?”

“sono due ore che siamo via!”

Non so dire chi era più sorpreso, comunque risposi al cellulare “Leo scusa, ho perso la cognizione del tempo, due minuti e sono da te…dove sei?”
“sono all’entrata di Villa, sbrigati e di a Marco che c’è la sua ragazza che lo aspetta”.
Il mondo mi cadde addosso ed una lacrima scese dal mio volto, con voce rotta risposi a Leo “ok ora arriviamo” e riattaccai, mi girai e dissi a Marco “Ti sta aspettando la tua ragazza io corro da Leo, ci vediamo lì” non aspettai la sua risposta, mi misi a correre, pensavo solo a lui, a lui che mi aveva delusa, a lui che mi aveva illusa, o forse ero solo io ad aver fatto tutto da sola ed avevo frainteso. Mi fermai e mi sedetti su un muretto, non sapevo dove mi trovavo. Chiamai Leo che appena mi rispose cominciò ad urlare arrabbiato”si può sapere dove cazzo sei finita? Marco è arrivato venti minuti fa e credeva che tu fossi già qui” lo ignorai e dissi
“Leo mi sono persa, è tutto buio, ho paura, stavo correndo e pensavo e poi mi sono fermata su un muretto” piangevo ed avevo veramente molta paura “arrivo,riconosci niente?”
“c’è una chiesa”
“qui ci sono cinque chiese…nient’altro?”
“si c’è anche un fioraio, ma è tutto chiuso, e non ci sono lampioni, e nemmeno macchine”
“sei al cimitero?! Ma come cazzo hai fatto? Ci vuole mezz’ora a piedi!”
“non lo so ma ho sonno” avevo pianto, corso, ero completamente sfinita.
“non ti devi addormentare, è pericoloso,fai come ti dico ora, prendi l’ipod metti le cuffie e poi metti la canzone più metallara che hai, così resti sveglia.tra dieci minuti ti richiamo ok?”
“ok” e così attaccò. Velocemente feci quello che mi aveva detto e misi Rock n’ roll train non era metal ma riusciva a tenermi sveglia. Leo non mi richiamò, ma dopo un po’ sentii chiamare il mio nome e con le ultime forze che avevo gridai “LEO SONO QUI” poi mi addormentai, sentii delle braccia forti trasportarmi ed una voce parlare al telefono ma non capivo niente, poi un materasso, mani che mi toccavano, caldo e poi più niente.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** L'inaspettato ***


Mi risvegliai in un letto che non conoscevo, addosso una felpa una felpa che mi arrivava alle ginocchia, mi alzai e su una poltrona poco distante dal letto vidi Leo. Ora tornava tutto: doveva avermi portata via di lì e portata a casa sua, messa a letto e… oddio mi aveva spogliata?! Mi avvicinai a lui e gli accarezzai una guancia, pian piano aprì gli occhi e con qualche sforzo lo condussi sul letto, mi sdraiai vicino a lui con le coperte fino al collo e gli abbracciai un braccio, così mi riaddormentai.
Dopo poco, per quel che mi sembrava sentii una mano accarezzarmi i capelli, involontariamente sorrisi e cosciente che lui mi aveva visto, aprii gli occhi.
“perché ieri non sei tornata con Marco?” ecco e ora che gli dicevo?
“Emm non te lo posso dire” oltre a questo feci un altro grande errore:abbassai lo sguardo.
Sapevo che odiava quando lo facevo, diceva che era perché non mi poteva capire bene se non mi guardava negli occhi.
S’infuriò, si mise a cavalcioni su di me, in modo che non potessi scappare, mi prese i capelli però senza farmi male e cominciò ad urlare “che cazzo vuol dire che non me lo puoi dire, sai cosa ho passato? Sai che gli ho quasi spaccato la faccia? Se non fosse stato per Alessia, la ragazza adesso sarebbe morto!” Alessia…ragazza…quelle parole mi riportarono alla sera prima, cominciai a piangere e Leo credendo che fosse per quello che aveva detto, ribaltò le nostre posizioni, ora ero io su di lui, mi abbracciò
“scusa, scusa non dovevo incazzarmi così, ti prego non piangere”
“no scusami te, è che ieri, beh nessuno mi aveva detto che Marco è fidanzato”.
Fece una faccia tra il sorpreso, il divertito e l’arrabbiato
“non mi dire che è solo per questo” disse con sarcasmo.
Ecco ora passavo per scema “Si perché mi sono illusa e devo dire che lui non ha fatto niente per farmi capire, anzi mi ha messo il braccio intorno al collo e mi parlavo dolce” un’altra lacrima solcò il mio viso, capì che dicevo sul serio, s’avvicinò, inizialmente non capii cosa volesse fare, ma poi  mi prese il viso e mi baciò, dentro di me sentivo una strana sensazione, non capivo cosa fosse, ma Leo continuava e mentre mi baciava sorrideva credo si sentisse soddisfatto di se stesso, ma anche della mia reazione.
 Si stacco “non sai da quanto volevo farlo, è solo che avevo paura,non ti voglio perdere e se non l’avessi fatto ora avrei rischiato che accadesse”
Ero sorpresa, ma più che altro non sapevo cosa dire
 “io..io, non so che dire” ero rossa come un peperone ma per fargli capire che il senso era positivo gli sorrisi.
“non dire niente, so che in questo momento non stai bene,so che sei delusa da quello stronzo e non sai quante gliene vorrei dare in questo momento, anche solo per il fatto che ti ha invitata a prendere un gelato”
“ti prego non parliamo più di lui” mi avvicinai e lo abbracciai, non era ciò che volevo,ma bastava…a lui però no e o capendo perfettamente cosa volevo o magari per suo desiderio, mi prese il volto tra le mani, come la prima volta, e mi baciò.
Mi portai completamente su di lui e cominciai ad accarezzargli il collo
 “ti prego non mi deludere anche tu, ti prego non mi lasciare mai,stammi vicino e scusami se non sono perfetta”
“ma tu sei perfetta, lo sei per me…e per me devi esserlo”
“che ore sono?”
 “le dieci,tua madre sa che sei da Erika”
 “come?! E chi glielo ha detto?!”
“non ti preoccupare,ora vatti a vestire che usciamo,ormai la scuola è saltata…ah devo andare a prendere delle cose, mi aspetti qui?”, si alzò dal letto…
”dove vai?” si vedeva che era riluttante a dirmelo ma continuai “non voglio restare qua! Mi vesto e vengo con te
“non è posto per te quello dove devo andare”
“non importa…ti prego”
“ho detto di no”, misi il broncio e lui non resistendo aggiunse contro voglia aggiunse “veloce tra dieci minuti se non sei pronta ma ne vado”.
Solitamente mi ci voleva molto a prepararmi e lui lo sapeva bene, con tutte le volte che mi passava a prendere e lo facevo aspettare! Così presi il cellulare e misi il cronometro,lui scoppiò a ridere, mentre lui continuava corsi in bagno, mi lavai, mi vestii e mi truccai, in otto minuti ero pronta, quando tornai in camera Leonardo era intento a prendere il giubbotto, presi il mio e di corsa andavi verso la sua moto, era una Ducati nera, lui mi raggiunse contrariato.
“dove andiamo?”
“in un posto nascosto a Villa,prendi questo” mi porse un coltellino, non riuscivo a capire il perché di quel dono ma lo presi comunque, “resta sempre dietro di me e una volta scesa dalla moto non mollare mai il mio braccio,se non te lo dico io” vidi che prendeva un oggetto nero e lo metteva nella tasca interna della giacca, ma non volli sapere cosa fosse “cerca di non guardare,non per niente ma so che è una cosa che ti fa schifo” annuii solamente, salii sulla moto e partimmo.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** AVVISO ***


HO MODIFICATO ALCUNI CAPITOLI, ALCUNI PERCHè NON MI PIACEVANO ALTRI PERCHè ERANO TROPPO CORTI...SPERO VI POSSA PIACERE QUESTA STORIA...SPERO DI AVERE MOLTI VOSTRI PARERI...GRAZIE PER L'ATTENZIONE

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Coraggio ***


Svoltammo in una stradina non avevo mai visto quel posto, pareva una discarica e per terra c’erano un’infinità di sigarette, macchie rosse, altre sul marrone, che sulla strada asfaltata si vedevano bene, mi stringevo forte a Leonardo, quel posto mi faceva paura, mi faceva paura il coltellino che avevo nella tasca, il fatto che Leo non mi parlava da quando eravamo partiti,ovvero circa quindici minuti, spense la moto e scese, lo seguii e feci come mi aveva detto, bussò alla porta di una struttura malandata fatta completamente di lamiera.
“avanti”, perfetto cominciai pure a tremare, e mi aggrappai forte al braccio di Leo, che di conseguenza mi accarezzò una mano, come per farmi capire che non dovevo preoccuparmi troppo…si ma se fosse stato così, perché mi aveva dato quel coltellino?!
“Cris scusa il ritardo, ma ho avuto un contrattempo”vidi un ragazzo, aveva delle occhiaie molto evidenti,una barba folta, una maglia con dei teschi cosparsi di sangue e dei jeans…rabbrividii a quella vista.
“tranquillo Leonà, vieni qua”
“Gioia, tesoro,mi tolgo il giubbotto”, mi sorrise poi sottovoce aggiunse “dopo riaggrappati”, annuii e ovviamente feci come mi disse, lo vidi tararsi su una manica della maglia e poggiare il braccio su una specie di tavolo di plastica.
“chi è quella bella ragazza Leonardo?”
“E’ la mia ragazza” gli rispose enfatizzando il mia.
“Ehi non ti scaldare eh, non me la presenti?”
“Gioia lui è Cristian, Cristian lei è Gioia”, mi porse una mano, io guardai Leo, non sapevo che fare, al suo assenso gli strinsi la mano e molto pacatamente ribbattei “piacere mio”, mi sorrise ed io abbassai la testa imbarazzata.
“anche per lei?”
“no, lei non deve essere messa in mezzo a tutta questa storia!”
“che storia?” ero stata proprio io a parlare?! Divenni tutta rossa ed abbassai la testa e sentii Leo irrigidirsi.
“non sa nemmeno perché siete qua?”
“no e non lo deve sapere!”,era talmente incazzato che quasi ringhiava.
“non è suo diritto sapere? Poter provare? Poter commentare?”Leonardo stava per scattare, mi misi davanti a lui e lo abbracciai bloccandogli e braccia,o perlomeno ci provavo, “scusa” sussurrai quasi muta, ed affondai il viso nel suo petto.
“dove sono gli altri?”
“girati” gli fece Cristian, io mi girai verso quest’ultimo, aveva un’espressione minacciosa, mi voltai di scatto verso Leo che però fissava il suo giubbotto che aveva posato lontano da noi, misi una mano nel mio, ma poi mi venne un’idea.
“Ehi ragazzi state calmi, ok? Cristian cos’è che dovrei sapere?”pronunciai con più calma possibile, ma data la situazione non ne avevo molta, Leo si bloccò e si sedette in terra.
“il tuo ragazzo il tuo ragazzo voleva provare un po’ di cose, mi chiedevo perché non facciamo provare un po’ del cibo degli dei anche alla nostra piccola Gioia?”
“no grazie sto bene così”
“sicura?” mi passò una specie di sigaretta, gli sorrisi e la rifiutai,
“grazie…ma no” vidi Leonardo sorridere. Poi prese una specie di sigaretta e la porto ala bocca accendendola. Una volta finità porse i soldi a Cristian ma lui gli disse:
“Lè non voglio soldi” aveva un’aria maliziosa…troppo per i miei gusti “voglio lei” puntò l’indice contro di me ed io mi sconvolsi completamente.
“mai” ribattè con la giacca in una mano e l’altro braccio intorno alla mia vita.
“Leo amico mio, non hai speranze lo sai?!, ragazzi venite qua”, arrivarono tre ragazzi ed una ragazza, in particolare ne riconobbi uno:Marco.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime, volevo il mio coltello, ma Leo capì e non me lo permise.
“loro sono, mia sorella Alessia,il suo ragazzo Marco, Valerio e Matteo”
“ma lei è mia” ribbattè quasi ringhiando.
“facciamo così, sceglie lei con chi andare…poi però sarà il prescelto a decidere cosa fare!”
“ok, allora se posso scegliere, scelgo Marco”, vidi gli occhi di Alessia fiammeggiare e cercare di incendiarmi, ma la rabbia mi aiutava a non avere paura, lei si avvicinò al fratello e gli sussurrò qual cosa, lui fece cenno di no e disse “di là c’è una stanza, potete andare”, abbracciai Leo e sussurrando in modo che solo lui mi potesse sentire proferii “non succederà niente, ho un coltello non dimenticarlo, lui affondò il viso nei miei capelli e disse “se ti succedesse qual cosa ti riterrò direttamente responsabile, sappilo” mi fece ridere, lo lasciai così con un piccolo bacio sulle labbra.
Marco mi prese per mano e mi condusse in una piccola stanza,arredata con solo un letto ed un comodino…chiuse a chiave.
“dobbiamo parlare”
“credevo che…” non lo feci nemmeno finire. “ho detto che dobbiamo parlare!”
“d’accordo, allora rispondimi…perché sei andata via correndo, ma soprattutto perché non mi hai aspettato?” cazzo e mo che gli dicevo? La verità ovvio, ora come ora era la miglior cosa da dire.
“e me lo chiedi pure?...io se sono fidanzata non vado a baciare e a fare tutta la carina e dolce con un altro. Tu, tu ti sei messo a fare il carino e coccoloso con me, minchia ma ti pare normale?” sputai fuori tutta la rabbia,lo guardai, era sbigottito, io però non avevo finito, doveva capire che mi aveva delusa, ma più che altro illusa “se avessi anche solo immaginato che sei fidanzato,se tu me lo avessi detto, io non avrei fatto o detto tutto ciò e quindi non ci sarei nemmeno rimasta così di merda!”
lo vidi abbassare il viso mi rispose semplicemente “scusami non avrei dovuto hai ragione”.
Mi prese una mano e la strinse,poi con l’altra fece la stessa cosa, s’avvicinò e mi diede un bacio sul collo, poi continuò “ora che abbiamo risolto la questione, possiamo tornare al motivo per cui siamo qui?”.
Sbarrai gli occhi “non sono venuta qui per quello che credi te, non voglio”
“non ti preoccupare, non devi avere paura, non è mica poi tanto male eh…anzi” mi strinse ancor più le mani e mi buttò sul letto, avevo addosso gli stessi vestiti del giorno precedente, ovvero una gonna che mi arrivava a metà coscia,delle calze color carne, degli stivaletti e una maglia a maniche lunghe,sopra avevo ancora il giubbotto con dentro il coltellino, così come lui mi lasciò per cercare di aprirmi le gambe lo presi e glielo puntai in faccia.
“provaci e t’ammazzo”mi lasciò subito così gli diedi degli ordini “fai finta che abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, fagli credere che mi sono concessa,ma che non mi consigli loro,fai andare via sia Leonardo che me,poi puoi fare come cazzo ti pare…hai capito?” glielo dissi col coltello a tre centimetri dagli occhi.
“e se quando usciamo invece gli dico la verità?” fece lui beffardo.
“questo coltello te lo ritrovi conficcato in gola, facile”
“non ce la faresti”
“mi vuoi mettere alla prova?” sibilai avvicinandomi ancor più, lui scuotè la testa in cenno di no, misi al suo posto il coltellino e uscimmo.
Marco fece ciò che gli avevo ordinato,con molta facilità devo dire,gli altri gli cedettero subito,dopo un po’ salutammo tutti e montammo in sella alla Ducati, velocemente partimmo,, quando fummo abbastanza lontani gli dissi “visto? È andato tutto bene” gli sorrisi e lui fece lo stesso scoppiando a ridere, mentre tornavamo verso casa.








Scusate il ritardo è che sto studiando tantissimo per il recupero di due debiti : uno ad italiano e l'altro a francese quindi non è cosa da poco sono veramente spiacente di non riuscire ad aggiornare più di frequente, in questa settimana vado in vacanza vedo di provare a scrivere il prossimo capitolo.
ringrazio tutti quelli che hanno letto fin qui e anche chi sta leggendo ora. spero che la storia vi piaccia.
Grazie e ancora grazie alla prossima.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** confessione ***


Ringrazio le persone che hanno letto fin qui la storia e soprattutto chi sta leggendo ora...il capitolo non mi convince molto lo vedo un po' ristretto (?)...vi lascio ad esso comunque sia.

In quel momento mi sentivo al sicuro, avevo il cuore che mi batteva all’impazzata, non sapevo cosa dire ma evidentemente non ero l’unica, Leo se ne stava lì sul sellino della sua moto senza spiccicare parola, io scesi e pensai di prendere in mano la situazione, così gli domandai:

 
“ehi che succede?” pian piano alzò gli occhi e mi fissò, sembrava avesse paura, ma di cosa?
 
“che succede?! Succede che sei stata venti minuti buoni in stanza con quello che ci ha provato con te l’altro giorno pur essendo fidanzato, succede che io non ho la benché minima idea di cosa pensare visto che quando è uscito ti ha proclamato una schiappa, e invece tu mi avevi detto che non sarebbe successo niente… succede che TU non dovevi venire”
 
“primo non è successo veramente niente di niente,abbiamo parlato stop! Secondo se io non fossi venuta chissà te che fine avresti fatto. Non mi pento di essere venuta” lui mi guardava, ma non parlava pareva pieno di dubbi e sicuramente così era.
 
“ehi vieni a dormire da me questa notte? Mamma fa il turno dalle nove alle otto di domani mattina, non mi va di stare sola, e poi i tuoi nemmeno ci sono, almeno ci facciamo compagnia a vicenda” esitai “sempre se ti fa piacere”
 
“certo che mi fa piacere, mi fa sempre piacere stare con te” sorrise e s’avvicinò, guardando negli occhi mi baciò e prese a mordicchiarmi il labbro inferiore. Non volevo interrompere quel fantastico momento ma ovviamente il mio cellulare prese a squillare: mamma.
 
“mamma?”
 
“stasera esco un po’ prima devo passare da una mia amica, se a te va bene vado se no posso fare un’altra volta”
 
“ma no mami tranquilla vai io mi mangio una pizza e poi vado a letto che domani ho scuola”
“ok a domani piccola mia”
“a domani mamma”.
Poi rivolta verso Leo: “andiamo?”
“tua madre?”
“va via prima, possiamo stare tranquilli”
Salimmo nuovamente in moto e sfrecciammo verso casa mia.
 
 
“ma è enorme” si riferiva al mio bel letto a due piazze, con una coperta con sopra il mare e il riflesso della luna e delle stelle.
Risi “lo so, lo so, ma così stiamo molto più comodi,no?”
“beh effettivamente” ci si tuffò sopra rimbalzando “e nemmeno con i libri ci vai leggera eh?! Sono praticamente in tutta la stanza”
“amo leggere” c’era un’aria serena, calma…
Mi buttai sul letto di fianco a lui e cominciai a baciarlo; sul collo, sulle guance, ovunque tranne che sulle labbra, ma a lui non andava per niente di giocare, così prese a baciarmi, con passione, e con la stessa passione mi spogliò.
Non ero mai stata a letto con un ragazzo, non avevo mai fatto l’amore, ma chi non sa le basi dell’arte del far l’amore?! Lo imitai, lasciandolo solo in boxer.
Cominciò a toccarmi e baciarmi ovunque, arrivato alla mia intimità, cominciò a massaggiarmi e pian piano fece entrare un dito dentro di me, e poi un altro.
Un’inspiegabile paura si appropriò del mio corpo, e lui se ne accorse, mi guardò e si fermò, tolse la mano e mi accarezzò i capelli, io mi sedetti a gambe incrociate, ma non riuscii a guardarlo, era imbarazzante, ma più che altro mi vergognavo,ed avevo paura della sua reazione, rimanemmo così per un po’ a me parvero ore, ma probabilmente non era così.
“perché?”
sussultai, la sua voce quasi non si sentiva,io dal mio conto non sapevo come spiegarmi, “i-io, non sono mai stata con un ragazzo, non ho mai fatto l’amore” alzai la testa e puntai il mio sguardo nel suo “io sono vergine” poi la riabbassai “ho paura, anche se mi fido di te io ho paura…ho quindici anni, non so se sono pronta” una lacrima solcò il mio viso, lui con un bacio l’asciugò e mi abbracciò.
“amore mio scusami, scusa io, io non lo sapevo, non volevo forzarti scusa, potevi dirmelo subito”
“basta scusarti amore… mi hai chiamata amore!” mi si illuminarono gli occhi, sorrisi, un sorriso estasiato, a trentadue denti.
“si amore, ti amo, ti amo e mi dispiace, ora però dormiamo”
“ok amore”
Mi accoccolai a lui e lentamente mi venne sonno, sussurrando credendo che già dormisse gli feci “ti amo anche io Leonardo” mi strinse forte e lo sentii sorridere sui miei capelli.
Così ci addormentammo, felici,spensierati, ma soprattutto insieme.

  







per farmi perdonare dell'assenza di qeste settimane sto pubblicando un'altro capitolo a distanza di 8 giorni, non so se continuare la storia , finora ho ricevuto due recensioni in 7 capitoli,è un po' demoralizzante, vorrei che qualcuno mi faccia avere la sua opinione riguardo alla storia o semplicemente riguardo al capitolo.
sono un po' in crisi ecco tutto.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** TI AMO ***


ed eccomi qui con un nuovo capitolo :D

Aprii gli occhi di scatto, un rumore mi aveva svegliata lo scatto della serratura del portone, svegliai Leo e lo mandai nel bagnetto della mia camera, tornai nel mio letto e feci finta di star ancora dormendo, mia madre entrò in camera e mi sussurrò che lei doveva andare a fare spese, ma che se mi alzavo mi sistemava lei la camera ed il bagno…in situazioni normali sarei stata al settimo cielo per una proposta del genere, male risposi che volevo dormire un altro po’ e che doveva stare tranquilla che avrei fatto tutto io. Una volta che lei fu uscita andai da Leo e restammo ancora un po’ insieme poi cominciammo mettere tutto a posto.
“amore oggi cosa ti va di fare?”
“boo, ti va di andare in spiaggia?”
“ma fa ancora un po’ troppo freddo per farsi il bagno, amoree”
“e chi ti dice che è ciò che voglio fare?” lo dissi languida, volevo provocarlo un po’.
“mmm…forse non serve il mare e la spiaggia per quello che hai in mente?” ribattè lui malizioso.
“e cos’avrei in mente secondo te?”
“non so dimmelo tu”
“sono tua, sono completamente tua…puoi fare quello che vuoi con ciò che è tuo”
“allora mi fa piacere”
non so come ma in un attimo ritrovai la mia maglia dall’altra parte della stanza con una mano andò a slacciarmi il bottone dei jeans, senza aver però molto successo nell’intento, facendomi scoppiare in una risata.
“ma che sono anti apertura?”
“o magari sei tu a non esserne capace?”
Scoppiammo a ridere insieme questa volta e così lo aiutai
“sicura?”
“mmm no non mi va più” feci per alzarmi, ma lui mi trattenne giù.
“ e se lo faccio che fai poi?” aveva abboccato in pieno.
“vuoi vedere?”
“si,ne ho una voglia matta” mi tolse i pantaloni.
facemmo l'amore...Ci baciammo e ci rivestimmo
“amore ma io al mare ci voglio andare comunque”
“mi spieghi il perché?”
“perché è romantico, perché mi ricorda la mia famiglia, certo è vero non è lo stesso della Sardegna ma è pur sempre il mare”
“ma non sei nata qui a Roma amore?”
“si ma i genitori di mamma sono entrambi sardi e quindi la maggior parte dei parenti di mamma sono là”
“ti va quest’anno di andare in vacanza insieme?”
“siii certo che mi va…ma dove?”
“in Sardegna ovvio”
“amoreeee miooo ma quanto ti amooo”
“mai quanto me amore”
“non ne sarei così sicura se fossi in te”
“ti amo”
“ti amo”.




Ovviamente la storia non è finita voglio farli divertire ancora un altro po’, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, è uno dei miei preferiti, so che è un po’ lungo, sono tre pagine di Word, ma mi era preso a scrivere, Aggiornerò in settimana…baci Sofy
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** La scuola?! Non va presa come gioco ***


“amoreee cavolo è tardii tra poco aprono la scuola per i quadrii”
“arrivooo mi devo solo mettere un po’ di trucco”
“ti aspetto giù”
“ok arrivo subito”
 
-Stupida se vai così piano sai la gente che ci sarà?!-
-Si si lo so mica sono stupida… ma non mi va di farmi vedere a mo di spaventapasseri!-
-Si si come dici tu!-
-ah no? Come dovrebbe essere?-
-stai solo cercando tempo perché hai paura di vedere i risultati, visto che non hai aperto libro tutto l’anno-
-lo dici tu… più o meno a volte lo aprivo-
-ah ecco più o meno-
Non la sopportavo più! Quella cavolo di vocina….sarei dovuta andare da qualche psicologo? Boo spero proprio di no.
 
“pronta” con un balzo mi parai di fronte al mio amore e lo baciai.
“andiamo in moto che si fa prima” ed ammiccò salendo in sella.
 
“latino:7
Inglese:6
Matematica:6
scienze:6
religione…che leggo a fare tanto non la faccio
spagnolo:6
italiano:5 cazzo mi tocca dare l’esame
francese:5 e che palle però me lo poteva pure risparmiare no?!
Educazione fisica:8
Comportamento:8
Amore sono fottuta!”
“mi sa di si amore”
“e ora come lo dico a mamma??”
“dai non ti preoccupare glielo diciamo insieme”
 
 
Salutai tutti i compagni che nel frattempo erano arrivati a vedere i loro voti e andai via con Leo.
Arrivata davanti casa non avevo le forze per scendere ed andare a dire a mia madre che all’80% sarei stata bocciata!
Lui mi abbracciò e mi ripetè che mi sarebbe stato vicino.
 
“mamma” tremavo come una foglia…manco le avessi dovuto dire che ero incinta.
“dimmi piccola” guardava con sospetto me e Leonardo e spostava lo sguardo dai nostri volti alle sue braccia posizionate intorno ai miei fianchi a mo di protezione.
“ti devo dire una cosa ma…non è molto bella” ecco avevo appena innescato una bomba!
“SEI INCINTA!?!”
“MA COME TE NE ESCIII???....sono stata rimandata a due materie!!”
“cosaaa?? Ma tu non eri quella tranquilla mamma vengo promossa ho tutti sette ed otto?”
“lo pensavo pure io ok?!”
“no, non è ok per niente!fila in camera tua e tu non esci di lì per tutta l’estate! Devi stu-dia-re!”
“ma mammaa!”
“mamma un par de palle!... e tu bell’imbusto..tu devi stare lontano da mia figlia ok?”
“signora io voglio aiutare sua figlia”
“e come?”
“le do una mano con le materie da recuperare”
“ok ma non può uscire…andate”
 
Era arrabbiata nera cavolo! Andammo  in camera mia e ci mettemmo a studiare, si erano fatte le otto di sera quando fummo chiamati per la cena e Leo dopo esser rimasto un’ altro po’ tornò a casa sua.
“ma ti pare normale?”
“cosa?”
“che ti devo mettere in punizione per una cavolata del genere?”
“scusa mamma”
“vai a dormire, da domani studi dalle nove fino all’una e mezza…senza eccezioni. Il pomeriggio sei libera di far quello he vuoi, ma non puoi uscire, quello solo il sabato e la domenica”
“d’accordo mamma, buona notte…e grazie”
 
Quella notte non riuscivo a prendere sonno, sapevo di averla delusa, sapevo che avrei potuto far di meglio, sapevo che probabilmente sarei stata bocciata…avevo paura, non volevo ammetterlo ma era così.
-sei solo una stupida ragazzina, avresti potuto star un po’ di più su quei libri ed ora saresti libera di fare quello che volevi-
-STAI ZITTA mi basto io non serve che ti ci metti pure tu a farmi sentire peggio-
-a cosa l’hai preso a fare il liceo linguistico?-
-mi piace l’inglese-
-no tu volevi solo seguire Erika-
-è Erika che ha seguito me…buona notte vocina de sto cavolo-
 
E così sprofondai in un sonno privo di sogni.

 
 
Come promesso ho aggiornato in settimana…non so quando aggiornerò perché devo studiare per i debiti…ne ho 2…gli stessi di Gioia XD
Il 3 ed il 4 ho gli esami quindi….verrò bocciata -.-
OGGI FESTEGGIO LE 124 VISUALIZZAZIONI AL PRIMO CAPITOLO DI QUESTA STORIA ^-^ MI SENTO LUSINGATA.
Come posso aggiornerò. Buona serata :D 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Sardegna arriviamo ***


“ puoi andare basta che fai la brava e la mattina studi”
“mamma, ma io ti amoooo”
E fu così che mi ritrovai a fare i bagagli per andare in Sardegna:Leonardo, Erika, Carlotta, Alex (il nuovo ragazzo di Erika) e Sergio (un amico di Carlotta).
Costumi presi, vestiti presi,scarpe prese...speriamo di aver preso tutto!!
 
“amore tutta questa robba??”
“è troppo?”
“no…non se devi trasferirti”
“stronzo” cominciai a ridere come una scema in mezzo alla strada.
“grazie…vabè dai andiamo” caricammo tutto in macchina del padre di Leo e andammo al porto.
“Gioiaaaaaa??” Erika…e chi sennò?!
“tesoroo buona sera”
“pronti?”
“prontii”
E fu così che ci imbarcammo.
“che schifo il mare è mosso”
Ed era vero c’era un vento che ti si portava via, e il traghetto –Civitavecchia/ Olbia- oscillava al punto da dar l’impressione che si stesse per capovolgere.
“io vado in bagno…devo vomitare” oh povero amore mio stava malissimo gia da come eravamo partiti, e ci saremmo dovuti rimanere per altre 7 ore su quell’inferno.
“ti accompagno”
“non ce ne è bisogno amore…davvero”
“in salute e in malattia….giusto?”
“non siamo sposati”
“non fa niente…io ti accompagno”
“il bagno è degli uomini”
“e sticazzi!”
“come vuoi”
 
Andammo al bagno, gli tenevo la fronte mentre lui vomitava pure l’amima, non sapevo che fare.
“mi devo distrarre” fece lui all’amprovviso.
“dimmi che posso fare” non rispose, prese dal beauty case lo spazzolino, si lavò i denti per togliere il sapore d’acido, ripose tutto e mi baciò.
Un bacio appassionato, non di quelli che si danno i bambini, ma di quelli degli adulti.
“amore tra qualche mese compio gli anni lo sai vero?”
“si”
“i diciotto anni sono importanti… si è più maturi”
“si lo so…io non vedo l’ora che passino questi quattro anni per poter vivere quello che sti per vivere tu”
“già… c’è una cosa che ti vorrei chiedere… ma lo farò quel giorno”
“cosa?”
“è una sorpresa”
“ma mancano ancora più di due mesi! Il ventidue ottobre non è mica domani” mi lagnai.
“lo so amore, non ti preoccupare”
Tornammo dagli altri e alla fine decidemmo di andare a dormire. Fare un party sulla nave non sarebbe stata una buona idea con gli altri passeggeri e in più Leo stava male.
 
“amore svegliati è ora di scendere”
Aprii gli occhi, per vedere fuori, riconobbi il porto di Ostia in meno di un secondo.
“dobbiamo cercare zio…ci viene a prendere lui e poi ci accompagna alla casetta che abbiamo affittato”
“ok andiamo” .
Prendemmo le valige e ci afferettammo a scendere, zio era appena fuori dal porto ci affrettamo a raggiungerlo e finiti i convenevoli ci avviammo verso Iglesias.
“dov’è la casa?”
“a Domus Novas”
“ok….chi ha sonno secondo me può rimettersi a dormire…ci vogliono due ore per arrivare”
“caspita non  ricordavo i volesse così tanto”
“eh si invece”
Mi accoccolai alla spalla di Leonardo e mi rimisi a dormire.
 
“amore svegliati è ora di scendere”
“amore ma solo questo sai dire oggi? Sono già due volte che me lo ripeti”
Scoppiai a ridere mentre tiravo fuori le mie tre valigie dalla macchina.
La casa era bellissima: un villino, con giardino,a due piani, con sei camere da letto, un salone enorme, una cucina dotata di tutto….e con un bagno con tanto di vasca idromassaggio.
Ci spartimmo le stanze e noi ragazze ci mettemmo a cucinare per il pranzo mentre i ragazzi decidevano cosa fare il giorno successivo.
“che buonaa”
“l’ha cucinata Erika…secondo me doveva andare all’alberghiero no al linguistico…è mitica in cucina” feci io
“io amo questa bistecca”
“sicuro? Mi pareva di averla cotta troppo”
“è perfetta”
Ah il mio amore.
“domani sub?”
“con la guida?”
“se non vuoi affogare”
“senti chi parla”
“io so nuotare”
“e io ho fatto cinque anni di nuoto come la mettiamo?”
“okok amore colpito e affondato”
“Alex, con la guida?”
“si Gioia, non sappiamo dove andare”
“ok, oggi che si fa?”
“io e Sergio ci facciamo l’idromassaggio…giusto Sé?”
“giusto Carly”
“Alex noi andiamo al mare?”
“certo cucciola”
“amore siamo rimasti io e te…che facciamo?”
“io sono stanco…andiamo un po’ a dormire? Dopo decidiamo”
“va bene”.
Sparecchiato tutto noi tre coppie ci devidemmo ed ognuno andò alla sua attività.
Leonardo appena toccato il cuscino s’addormento, io rimasi a gurdarlo finchè la stanchezza non s’ampadronì di me.
 
“piccioncini le porcherie le continuate a fare stasera…sto entrandooo” urlò da fuori alla porta…ma il suono della voce di Sergio mi arrivò così ottavato che pensai fosse un sogno.
“non ci credo…amore dormono” amoree?!
“oh mio Dio” la risata cristallina di Carlotta mi fece capire che non stavo sognando
“amore li lasciamo dormire ancora un po’? noi intanto andiamo in camera tua…e attacchiamo i letti..così questa notte stiamo insieme”
“ok amore”
Quei due stavano insieme e io nemmeno lo sapevo, chissà se Erika ne era al corrente, ne avremmo parlato a cena.
Cominciavo veramente a star bene, non c’era freddo, l’aria era leggermente umida è vero ma almeno qui potevo stare in pac….”MA CHE CAZZOOOO”
Le risate di Erka, Carlotta, Segio e Alex rimbombarono per tutta la stanza mentre io e Leo imprecavamo, perché completamente bagnati, insieme al suo letto.
“ma vi siete bevuti il cervelloooo?”
Altre risate “ragazzi state allo scherzo” facevano gli stupidi? Bene mi sarei vendicata “amore vieni andiamo ad asciugarci” la faccia stupita e scocciata di Leonardo mi penertò, ma non mi feci impressionare, lo presi per mano e lo trascinai in bagno.
“ma che ti prende?”
“…”
“ci hanno appena bagnati” si stava arrabbiamo un po’ troppo
“so come vendicarmi” sussurrai
“ah si?! E come?”
“Carlotta e Sergio stanno insieme… e non lo sa nessuno”
“ho capito…. E con Erika e Alex?”
“troveremo qualcosa tranquillo… aspettiamo cena”
“ok”
 
“Erika, Alex, Sergio e Carlotta ci devono dire qualcosa”
“diteci” in coro
Loro si guardarono non sapendo che dire poi prese la parola Carlotta “l’idromassaggio è fantastico”
“ah ma quello lo sapevamo tutti…io intendevo su voi due” Carlotta rivolse il suo sguardo preoccupato al suo ragazzo “non capisco”
“nemmeno io”
“ma dai Gioia e io vi abbiamo sentito mentre vi chiamavate amore”
“come si chiamavanooo????”
“si Alex stanno inseme”
“non ci credo”
“ragazzi ditelo…tanto oramai si sa”
Entrambi i due interessati si alzarono da tavola e corsero in camera. 




  
Lo so lo so il capitolo è un po' troppo lungo ma mi è preso a scrivere spero non vi dispiaccia
ringrazio  

 che ha recensito... ringrazio che segue la mia storia e anche chi solamente la legge.
grazie mille a tutti.
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Come hai potuto??? ***


“buon giorno piccola mia”

“mmm buon giorno amore”

“che facciamo oggi?”

“dormiamo”

“dai sul serio che facciamo?”

“amore io ho sonno non mi va di alzarmi dal letto…io dormo un altro po’, poi vediamo”

“d’accordo scendo a fare colazione”

“ok amore”
Ma che ore sono?? Guardai la sveglia, oddio le nove di sera? No non poteva essere si dovevano essere scaricate le batterie di quell’aggeggio, 21.11 cavolo la lancetta continuava a camminare, dovevo trovare Leo.

Scesi in cucina, ma non trovai nessuno, lo chiamai al telefono, ma mi attaccava, così rintraciai Erika

“tesoroooo” era ubriaca…e ti pareva!!

“tesoro dov’è Leo?”

“è qui che pomicia con una…ci stiamo divertendo tantissimo, ma come matti…ci raggiungi?” ero rimasta al -sta pomiciando con una- “tesorooo ci seii?”

“sisi ci sono”

“allora vieni?”

“dove?”

“ma come dove te l’ho appena detto…vabè comunque al S.Francisco”

“dieci minuti e arrivo”

Come aveva potuto? Come aveva potuto? No non era vero Erika s’era inventata tutto, era ubriaca…mi torno in mente una frase “quando ti ho detto una come te non mi merita ero ubriaco, ma mi hanno insegnato che in vino veritas” CAZZO proprio ora mi doveva tornare in mente Emis?!

Arrivai al locale, pagai ed entrai…e lo vidi…lì che faceva combaciare la sua lingua con quella di un’altra, rimasi e fissarlo per una ventina di minuti ad un certo punto mi vide, lo capii dalla sua espressione, pareva avesse visto un fantasma, scansò via bruscamente la biondina con cui stava pomiciando e mi corse incontro….scappai.

Non potevo andare a casa…mi avrebbe trovata, e sicuramente avrebbe cercato di assillarmi per farmi tornare da lui, così presi un volantino, di quelli dei supermercati e con una penna che trovai in borsa scrissi – non ti voglio più vedere, non preoccuparti dì agli altri che sono da parenti, qui vicino ho una zia, chiederò di star lì con lei. Ti amo…ti odio non lo so più nemmeno io…ha sbagliato, ma ho sbagliato più io a fidarmi di te… - lo infilai nella cassetta della posta e corsi fino a casa di mia zia dove trovai alloggio per quella notte.

Pensieri, pensieri…rocordi uno in particolare - la mia maglia dall’altra parte della stanza,e in un attimo la sua lingua lambiva il mio seno, facendomi ricoprire la pelle di brividi, con una mano andò a slacciarmi il bottone dei jeans, senza aver però molto successo nell’intento, facendomi scoppiare in una risata intrisa di eccitazione.

“ma che sono anti apertura?”
“o magari sei tu a non esserne capace?”
Scoppiammo a ridere insieme questa volta e così lo aiutai
“sicura?”
“mmm no non mi va più” feci per alzarmi, ma lui mi trattenne giù.
“ e se lo faccio che fai poi?” aveva abboccato in pieno.
“vuoi vedere?”
“si,ne ho una voglia matta” mi tolse i pantaloni e le mutande, per poi infilare un dito nella mia intimità, strappandomi un altro gemito, poi un altro e un altro ancora,cominciando a fare dentro e fuori, ed ogni volta gemevo sempre più forte, fino ad arrivare all’apice,venendo tra le sue mani.
Si abbassò con il viso verso la mia intimità,mentre io ero ancora scossa dall’orgasmo appena avuto, e cominciò a leccarmi, a lambirmi, a baciarmi, a succhiarmi,ad immettere la sua lingua in me…facendomi avere un’altro orgasmo. –
Oddio che tristezza, io mi fidavo di lui, mi ero lasciata andare con lui, gli avevo dato tutto, anche la cosa a cui tenevo di più, avevo fatto l’amore con lui…e lui, lui mi aveva tradita….la sua lingua a contatto con quella della bionda…le sue mani su di me… quella troia che gli stringeva i capelli…i sui baci, dolci, amorevoli, passionali tra me e lui…LUI e LEI…IO E LUI… non dormii quella notte…rimasi a pensare a Leonardo.
“Gioia amore della zia, io devo andare a lavoro”
“ok zia grazie di avermi fatto dormire qui”
“oh cielo credevo dormissi…guarda che occhiaie…cos’è successo?”
“niente ho litigato con una persona…più o meno”
“racconta”
“non lo dire a nessuno”
“ovvio”
“sono venuta in vacanza ufficialmente con amici, ma in realtà c’è anche il mio ragazzo…ieri avevo troppo sonno, così sono rimasta a letto, e quando mi sono alzata ho chiamato la mia amica e  lei mi ha detto che si trovavano al S.Francisco…e che Leo, il mio ragazzo, stava baciando una…io sono andata lì ho visto che era vero e sono corsa qui”
“beh non hai litigato con qualcuno…solo che quando la gente va lì, non si rende conto di quanto beve e finisce per fare cavolate… magari il tuo ragazzo aveva bevuto troppo, è normale, tuo zio l’ha fatto tante volte, tante volte  ci ho litigato, ma…alla fine l’amore, se vero trionfa sempre”
“grazie zia”
“vai da lui…io vado a lavoro”
Corsi a casa
“c’è nessuno?”
“menomale Giò che sei tornata, Leo non smette di piangere da ieri sera, e non è bello vedere  un ragazzo piangere”
“dov’è?”
“in camera tua”
Mia e perché proprio la mia?! Andai e lo trovai, era disteso a pancia in giù ed aveva la faccia nascosta sotto al mio cuscino, mi sedetti sul letto e gli accarezzai i capelli.
“Carlotta ho detto che voglio stare solo” sorrisi
“beh questa è la mia camera se proprio non mi vuoi vedere, vai nella tua…ah no hai sbagliato persona sono Gioia non Carlotta” si girò di scatto e gli si illuminarono gli occhi.
“Gioia, Gioia amore mio, vita mia, mia unica ragione di vita, scusa, scusa, sono stato uno stronzo,non volevo, ma ero così ubriaco, avevo bevuto così tanto che non sapevo quello che facevo, ma poi ti ho vista e ho capito che volevo solo te, ho capito che ho sbagliato, che cono un coglione, che dovevo restare a casa con….” Non lo feci finire lo baciai e “ti amo”
“Come?”
“ti amo, lo sai ti amo da morire, non è la prima volta che te lo dico”
“si ma ecco io credevo che dopo quello che ho fatto tu non mi avresti più amato”
“ti amo”
“anche io, da morire”
“se i piccioncini hanno fatto pace, il pranzo è pronto in tavola”
“arriviamo”  lo baciai e gli dissi “non lo fare mai più però…è straziante vederela tua bocca su quella di un’altra”
“mai più amore, lo giuro…mi piaci solo tu”
“sai cosa mi ricorda?”
“no”
“mi piaci tu, mi piaci tu, mi piaci solo tu, ma come te lo devo dire?”canticchiai
“Vasco”
“si”
“ti amo”
“ami più me o lui?”
“mmm allo stesso modo?”
“stronzo”
Rise “amore, ma è ovvio che amo più te”
“andiamo…sennò si rafferdda tutto”




Sto pubblicando un po' di capitoli a distanza di pochi giorni, forse è troppo poco, ditemi  voi...mi sta prendendo così tanto questa storia che sto mettendo da parte anche i libri per gli esami,sono felice che 150 persone...una più una meno....abbiano letto il primo capitolo della storia.
spero che per voi si stia facendo almeno un po' interessante questo emm libro(?) non so se si può chiamarlo così questo racconto, fatto sta che come sempre ci ho messo del mio anche in questo di capitolo.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto fino ad ora,chi segue questa storia, ma soprattutto chi sti leggendo in questo capitolo...è troppo scontato? fa schifo? è troppo melodrammatico?devo cambiare qualcosa? fatemi sapere, un parere non dispiace mai a nessuno...beh almeno non a me.
Con affetto la vostra S.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** amore mio ***


“dai giochiamoci”
“ma se nemmeno sai come si gioca”
“è facile, basta girare una bottiglia e vedere i due che devono baciarsi”
“e se capitano due femmine?”
“il gioco è quello non si cambia”
“Gioia tu saresti disposta a baciare Erika o Carlotta?”
“Leo lasciamo perdere, io esco”
 
Il centro commerciale di Cagliari era fantastico, ma avevo dovuto prendere il bus per ben due volte prima di arrivare, e neanche a dirlo erano completamente pieni di persone. Scarpe, giochi elettronici, negozi di alimentari, Mc, feci un po’ di spesa e poi andai in giro a comperare un po’ di vestiti.
“scusi non l’ho vista, sta bene signorina?”
“si si stia tranquillo niente di rotto” alzai lo sguardo e vidi un ragazzo sui diciotto anni, biondo con una maglia nera a rete che lasciava vedere i suoi addominali scolpiti, aveva gli occhi di un verde smeraldo.
“Piacere Antonio”
“Gioia” sorrisi come un’imbecille
“posso offrirti un drink Gioia?”
“volentieri Antonio”
“per me un Martini”
“io una vodka lime”
“di dove sei?”
“Roma tu?”
“anche io, strano non ti ho mai vista”
“beh è una città molto grande è normale, anche perché non abito in centro”
“ah ora capisco, sei venuta da sola in vacanza?”
“no con alcuni amici e con il mio ragazzo”
“oh bè certo non potevo sperare che fossi single” arrossii così tanto da parere un peperone
“comunque perché lui non è venuto con te?”
“non mi andava,  mi ha fatta arrabbiare e l’ho lasciato a casa”
“woow che ha combinato?”
“woow niente volevo fare una cosa, ma ha cominciato a rompere”
“te lo posso dare io se vuoi quello che vuoi” ammiccò
“mi sa che hai frainteso… volevo giocare al gioco della bottiglia con tutti quanti”
“oh beh io non  ci vedo niente di male”
“e nemmeno io…ti va di venire? Magari li convinciamo”
“a me sta bene”
Ci incamminammo verso casa e chiacchierammo per un bel po’, sul bus, e per tutta la strada.
“ragazziiiii lui è Antonio” urlai
Leonardo uscì con una faccia del tipo e chi cazzo è questo che mi si vuol portare via la ragazza?!
“piacere Erika”
“piacere Carlotta”
“Alex”
“Sergio”
“Leonardo…IL RAGAZZO DI GIOIA” quasi ringhiò
“allora sei tu il fortunato, che l’ha fatta arrabbiare”
“fottiti”
“come scusa?”
“niente…volgiamo giocare?”
“quando l’ho chiesto io nooo?!”
“no”
“io vado in camera mia quando ti è passata vienimi a cercare”
“certo troia”
“tu a me non mi chiami troia stronzoo”
“Ragazzi state buoni… Gioia vai in camera tua veloce”
Perfetto dalla padella alla brace…mi aveva chiamata troia…lui…il mio ragazzo!!
Toc toc toc
“lasciatemi sola” urlai
Toc toc toc
“chi è?”
“Leonardo”
“se l’ultima persona con cui voglio parlare ora pensa un po’ se mi viente in mente di aprirti”
“scusa…ho sbagliato…n-non dovevo dirti così…è stato più forte di me…la gelosia…la rabbia…non sapevo cosa fare ok? Avevo paura che ti avrebbe portata via da me”
“non giustifica il fatto che nìmi hai dato della troia”
“lo so, mi dispiace”
“di agli altri che stasera non ceno”
“amore…”
Aprii la porta con gli occhi rossi e pieni di lacrime
“non chiamarmi amore se non vuoi farmi stare male ancor di più Leonardo”
Mi prese il viso con entrambe le mani, mi asciugò gli occhi, e mi baciò
“ti prego perdonami”…con quella faccia da cucciolotto come potevo non perdonarlo?! Lo baciai… lo feci entrare nella mia camera e facemmo l’amore…quello vero, quello che poche persone fanno nella loro vita, quello che ti lascia scossa, che durante la notte ti fa ripensare, quello dove due persone rimangono complete solo se insieme, solo se unite….l’amore quello puro.
“e comunque tu mi hai dato dello stronzo” ma la doveva proprio rovinare l’atmosfera?! Si…si la doveva rovinare…non sarebbe stato Leonardo…il mio Leo…il mio amore.



festeggio le 160 visualizzazioni
  al primo capitolo ^^

ringrazio chi sta leggendo, chi mi ha tra le seguite, e chi lascera (se le lascierà) qualche commento/recensione

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** avviso ***


ragazzi scusate ma ho il pc nuovo e non riesco a copiare il capitolo da word...in settimana viente una mia amica e sistema lei ^_^ grazie dell'attenzione

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** a tutto si pone rimedio ***


-ragazzi oggi devo studiare, non posso venire al mare-

-ma daiii siamo in vacanza Giòòò-

-lo so ma l'ho promesso-

-ok-

Erika...la faceva sempre facile lei!!

la mia mattinata passò tra libri, dizionari, e fogli strappati.

quando gli altri tornarono decidemmo che la sera avremmo fatto un bel falò.

ho sempre amato i falò, mi mettono allegria, però credo che nessun ragazzo sappia per quanto tempo le parole che vengono dette a una ragazza possano rimanere vividi nella mente di lei! TROIA il mio ragazzo mi aveva dato della troia...ci stavo male!

-amoreeee mi senti?-

-troia-

-eh?-

-oddio no, niente scusa-

-ancora ci pensi?-

-lascia stare-

-no, non lascio stare...ti ho già chiesto scusa-

-lo so...vado in camera mia-

-amore per favore aspetta- aveva la voce roca, mi faceva tenerezza, ma allo stesso tempo ero triste, non riuscivo a domenticare.

mi sedetti sul divano, gli altri erano tutti in camera

-lo so ho sbagliato, ma ti ho già spiegato il perchè-

-non è colpa mia se mi torna in mente-

-amore ti prego perdonami-

-ci sto provando- avevamo entrambi gli occhi lucidi, mi misi in braccio a lui, con i piedi e il sedere sul divano, così da non pesargli, e nascosi il viso nell'incavo del suo collo, lo abbracciai, lui mi abbracciòò a sua volta e rimanemmo così, a piangere, insieme.

2GIORNI DOPO

-avete preso tutto?-

-si- in coro

-Alex i biglietti?-

-ce li ho io...l'imbarco è alle cinque di pomeriggio-

-ok partiamo-

per due ore dormii poi Leo mi svegliò, ci imbarcammo e almeno questa volta il mare era calmo, leo stette bene, ci divertimmo e verso le due di notte arrivammo al porto dove mia madre ci venne a prendere, accompagnammo tutti a casa e poi ci mettemmo un po' a parlare

-vi siete divertiti?-

-si mamma credo che sia stata una delle vacanze più belle della mia vita-

-e che mi dici di Leonardo?-

-cosa dovrei dirti? è un bravo ragazzo, non fuma, non si droga, non si ubbriaca, è dolce, simpatico, è bello...-

-insomma ti piace-

-mamma il mio era solo un parere oggettivo-

-gli occhi non danno pareri oggettivi, e nemmeno il tuo sorriso-

-mamma per favore- ero completamente rossa

-dai lo sai che di me ti puoi fidare-

-io e Leo stiamo insieme mamma-

-ma come sono bravaa- rise-l'ho capito da come vi ho visti la prima volta... il vostro mondo siente voi-

la abbracciai, andammo a casa e ci addormentammo.

sentii una strana presenza vicino al mio corpo, che anche se era estate era sotto le coperte, una mano mi sfiorò, poi si sdraiò accanto a me. Avrei riconosciuto il suo profumo ovunque, facendo finta di star ancora a dormire mi girai verso di lui e posai la testa sul suo petto.

-ti amo- sussurrò

lo strinsi, e portai una mano sul suo collo

-amore mio sai se tu non stessi dormendo non avrei prorpio il coraggio di dirti quello che ti voglio dire.

sai mi piacerebbe tanto sposarti, vorrei avere una famiglia con te, tanti bambini, nipotini, vorrei passare la mia intera esistenza con te, solo con te, si perchè io senza la mia Gioia, di nome e di fatto, non so vivere, non ci riuscirei, tu...tu mi hai fatto rinascere, tu hai dato a questo povero ragazzo la forza di continuare una vita che prima non aveva senso, ma che ora ce l'ha, si perchè...perchè il senso di tutta la mia vita sei tu, è il vederti felice, è il saperti con me-

mi lasciai scappare un sorriso, e lui ovviamente se ne accorse. aprii gli occhi di scatto e quasi a pararmi comuncia ad agitate le mani davanti a me

-scusa scusa scusa scusa...amore giuro non volevo origliare, solo che volevo stare un po' accoccolata a te-

-hai sentito tutto-

-si-

-amore io non...-

-amore, anche io vorrei tanto sposarti, vorrei vivere con te e avere tanti bambini, vorrei essere felice con te per sempre-

-amore mio ti prego...vuoi sposarmi? lo so siamo piccoli, ma un giorno...un giorno mi sposerai Gioia Sophie Rossi?-

-si si si si si- ero felicissima, mi misi a cavalcioni su di lui e lo baciai

-voglio fare l'amore con te-

-anche io Leo-

grazie a tutti quelli che stanno leggendo...scusate il ritardo <3
baci sofia

 oggiv

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** esami...Sergio..Leo...appuntamenti ***


BUON GIORNO A TUTTTI VOI LETTORI, COME SEMPRE VI RINGRAZIO DI STAR LEGGENDO, HO FINITO GLI ESAMI, TEORICAMENTE SONO PASSATA....

BEH VI LSCIO AL CAPITOLO E CONTINUO DOPO XD

-continui così iniziano senza te e vieni bocciataa, svegliati Gioiaaa-

-altri cinque minuti mamma-

-è un quarto d'ora che lo dici-

-eddaii-

aprì la finestra e il sole invase la stanza

-ma mammaaa-

-veloceee-

ho sempre odiato andare a scuola, pensata ora che dovevo andare al patibolo per dare gli esami di recupero degli esami!!!

bzz bzz:nuovo messaggio. "Goia ti aspetto fuori all'entrata siamo le uniche rimandate a italiano....tua Robby"

volocemente mi preparai e mamma mi accompagno a scuola

-A bella sto tipo morendo dall'ansia-

-bellissimaaa...anche io-

-non vedo l'ora d'avè finito tutto-

-a chi lo diciii....dai andiamo che è tardi-

-ok andiamo-

finito il compito uscimmo e andammo a fare colazione, poi ognuno a casa sua per ripassare francese, che avremmo avuto il giorno dopo.

Se c'è una strada giusta non so ancora qual'è
se c'è una donna giusta non so ancora dov'è
non so se c'è, sempre più su ma
non sulla luna, scelgo qua giù la
cosa più giusta per me, più giusta per me
più giusta per me; più giusta per me
puoi scegliere, sbattiti e suda, la vita è una
sceglila tu la cosa più giusta per te
-arrivoooo- il mio vizio di urlare al cellulare quando squilla non me lo sarei mai tolto

-pronto?-

-Gioia?-

-mmm si...chi è?-

-Antonio-

-ah ciao come va?-

-tutto bene tu?-

-dai bene, solo un po' in ansia per francese-

-ah capito domani puoi uscire?-

-no ho l'esame-

-ah ok ciao- e attaccò

ma era matto?s'era fumato qualcosa?

squilla ancora il cellulare...ma che è oggi? pensai

-pronto?-

-amore?-

-oiii amore dimmi-

-sto venendo da te-

-ma io....- e anche lui attaccò

ma che avevano tutti oggi?

suonarono al campanello

-amore ti devi distrarre-

-e come?-

mi guardò con aria maliziosa, mi baciò e finimmo per fare ancora l'amore

-amore tu prendi la pillola vero?-

-la... cosa?-

-amo la pillola-

-no amore perchè?-

-non te ne sei accorta?-

-amore ti prego spiegati- mi stava venendo l'ansia

-amore ho scordato il preservativo-

sprofondai...lui...lui non...oddio no!

-e mo che si fa?-

-o lo chiediamo ai tuoi e ci uccidono o andiamo in farmacia-

ci vestimmo e andammo in farmacia, dove mi diedero la "pillola del giorno dopo"

Leo tornò a casa sua ed io alla mia

-Gioiaa?-

-dimmi mamma-

-domani torna papà- rimasi immobile, papà tornava...finalmente lo avrei rivisto dopo mesi e mesi.

-non vedo l'ora...ora però vado a letto mà sono stanca-

-ok notte-

andai nella mia camera e mi addormentai sentendo Emis Killa-giusto o sbagliato.

 

corro corro e l'uomo che mi segue e corre più veloce di me, ad un certo punto mi prende e mi butta a terra e inizia a togliermi i vestiti urlo urlo ma nessuno mi sente, siamo in una casa, gialla, c'è Emis Killa sparato al massimo nello stereo.

mi svegliai di soprassalto e mi resi conto di star sognando, merda che paura però, Emis ancora cantava e il sole non era ancra sorto, guardai l'orologio e vidi che erano le 2 di notte.

presi il pc e mi collegai su facebook c'erano tre persone in linea:Alessia, Margherita e Sergio.

il suono della chat mi distolse dai miei pensieri

-ciaoo :D-

-ciao :)-

-piacere Sergio-

-io sono Gioia-

-quanti anni hai?-

-15 tu?-

-18-

e così chattammo per un po'

-senti ti va se uno di questi giorni ci vediamo?-

-ma guarda che sono fidanzata-

-e anche io, da amici infatti dico-

-ah ok mi farebbe molto piacere-

-allora ci si vede sabato?-

-ok :D-

-vabè io devo andare...buona notte <3 - cuore?!

-notte <3- cuore!

erano le cinque quindi mi misi aripassare per il compito che avrei fatto l'indomani.

 

Il sabato

-ciao-

-ciao-

ci incontrammo a Villa, al centro, vicino alla fontana,tutt'intorno se non c'erano feste si poteva solo scorgere il bosco, che circondava il tutto, alberi, cespugli, rocce, massi su cui sedersi, di tutto.

-facciamo un giro?-

-ok, c'è un posto bellissomo, è tranquillo-

ci incamminammo, fin quando non lo portai sul punto più alto, amavo quel posto, vi era una roccia enorme, un po' in discesa, vi potevano stare anche quattro persone, alzando lo sguardo verso il cielo, questo non si vedeva, ma al suo posto vi erano le foglie degli alberi, che venivano alluminate dai bagliori del sole, non lo conoscevano in molti, difatti era un po' distante dal tutto.

con Sergio parlai e scherzai per tutto il ppomeriggio, su quella roccia,gli raccontai di tutte le mie figuracce, della scuola, degli esami che avevo dato da poco, della mia famiglia,di mio padre che era finalmente tornato dal lavoro,di tutti gli animali che ho avuto e che purtroppo sono morti,gli parlai di Leonardo, di come stavamo bene insieme... poi mi riaccompagnò a casa

-sai sono stato bene oggi, è bello parlare con te, mi sei simpatica, veramente-

-oh grazie, beh posso dire lo stesso di te...salutami la tua ragazza- ammiccai

-e tu salutami il tuo-ricambiò lui

ci salutammo scambiandoci i numeri di telefono e promettendoci di sentirci il prima possibile.

a casa successe l'inferno.......

 

SONO STATA CATTIVA? SCUSATEMI, è SOLO PER INTRODURRE IL PROSSIMO CAPITOLO, DICIAMO CHE QUESTO ERA UN PO' UN CAPITOLO DI INTRODUZIONE,ENTRAMBI FIDANZATI, ENTRAMBI SI TROVANO BENE INSIEME...ANCHE QUESTA VOLTA CI HO MESSO DEL MIO, BEH IL MIO EMM AMICO (?), POI VEDREMO SE COSì SARà TRA GIOIA E QUESTO RAGAZZO, L'HO CONOSCIUTO IN UN'USCITA, E CHE NON SONO FIDANZATA.... SI LO SO CHE A VOI NON IMPORTA XD, MA ERA PER INFORMARE...DA OGGI CREDO CHE AGGIORNERò UNA O DUE VOLTE ALLA SETTIMANA, CREDO NON DI PIù, PECIALEMENTE VISTO CHE DAL 13 MI ASPPETTA IL SECONDO ANNO DEL LICEO....AMMETTO DI AVERE PAURA, BENE TOLTO TUTTO IL COMMENTO MIO FINALE CHE SICURAMENTE NESSUNO AVRAà LETTO VI ANNUNCIO CHE:

1LA STORIA NON FINIRà MOLTO PRESTO

2 CHIUNQUE VOGLI ESPRIMERE IL PROPRIO PARERE (POSITIVO, NEGATIVO, NEUTRO) O MI VOGLIA CONSIGLIARE QUALCOSA PER MIGLIORARE LA STORIA è BEN ACCETTO...SCRIVO SOPRATTUTTO PER VOI...QUINDI SENZA PARERI....è UN PO' DIFFICILE SAPERE SE PIACE O NO IL TUTTO....

ASPETTO COMMENTI

KISS KISS ALLA PROSSIMA <3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Tutte a Gioia succedono ***


-Gioia non è successo niente ora arriva l'ambulanza e la portano all'ospedale, stai calma per favore-
-papà è piena di sangue, come posso calmarmi- gridai isterica.
Era successo tutto così velocemente entrai in cucina e trovai mia madre distesa sul pavimento, era coperta di sangue, andai nel panico e cominciai a piangere,

fin quando non mi venne l'idea di chiamare mio padre che una volta saputo l'accadudo corse a casa e chiamò l'ambulanza.
Tutto finì in fretta, l'ambulanza portò via mia madre ed io andai con lei....

Alcuni giorni dopo:

-tesoro come sta tua madre?-
-alla grande i medici hanno detto che si sta rimettendo velocemente-
la vibrazione del telefono che mi avvertiva dell'arrivo di un nuovo messaggio, mi distolse dalla conversazione con Carlotta

"buon giorno bellezza"
"buon giorno....chi sei?"
" "un'amico" "
"ma CHI?"
"lo scoprirai...prima voglio conoscerti veramente....e mostrarmi a te per chi sono realmente"
"non posso sapere subito chi sei e poi conoscerti e farmi conoscere?"
"no, avresti dei pregiudizi"
"se lo dici tu...."
":D tranquilla non sono un cretino"
"ok però in questo momento avrei da fare....ci sentiamo dopo"
"ok a dopo piccola"
-ma chi era?-
-tesoro giuro che non ne ho idea-
-e tu sprechi i messaggi per chi non conosci?-
-dice di essere un amico-
-ah ok se lo dice lui...-
-vabè andiamo che è ora di entrare in classe-

La giornata passò velocemente, monotona come sempre, come il resto della mia vita del resto....fino a quando....bzz bzz hai un nuovo messaggio (si lo so la suoneria cambia sempre, ma mi piace cambiare)
"amore ti prego scusami, Gioia non è niente, è solo una a cui piaccio....GIURO non è niente!!! :(("

Finito di leggere il messaggio cominciai a piangere, piangevo, piangevo, fin quando la rabbia prese il posto delle lacrime e in me avanzò il bisogno di correre a casa sua....in cinque minuti ero già in strada diretta verso casa di Leonardo e quando suonai al campanello, mi aprì lui.....in mutande!!!

-A-amore che sorpresaa-
-eh hai visto?!-
-è successo qualcosa?-
-non mi fai entrare?-
-emm...è tutto sposrco-
-sai che me ne frego dello sporco...e poi dire che casa tua è sporca è come dire che ai gatti piace l'acqua-
-hai ragione amore- mi stampò un bacio in guancia e mi lasciò entrare.
-che facevi di bello?-
-niente di che...mi è venuta a trovare mia cugina-
-ah e tu di fronte a tua cugina ti VESTI così?-
-non posso?-
-no comment-
arrivati nella sua camera trovai una biondina mesciatacon un top striminzito....al contrario .-. fantastico vero?!
mi presentai poi con una scusa mi dileguai da quella casa...con l'intenzione di non metterci più piede. presi il telefono e riinviai il messagio che aveva scatenato il mio inferno interiore a Leonardo, poi spensi il cellulare.

La sera successiva

la voglia di accendere il telefono mi prese alla sprovvista e una volta caricato tutto il softwer constatai di avere 15 telefonate:tre da parte del numero del mio "amico" e il resto da parte di Leonardo...quando il cellulare s'illuminò segnalando una chiamata attaccai e spensi tutto.....

 

ahhhhh sono in un ritardo tremendoooo *si mette in ginocchio e chiede umilmente perdono.....non devo più dire quando aggiornerò....ogni volta ritardo XD
è un po' schifoso come capitolo lo so....ma durante l'orario scolastico non si può avere di meglio XD
chiedo perdono per tutti gli errori trovati e vo lascio di corsa perchè c'è la 2° puntata dei cesaroni.
come sempre i commenti sono graditi...
tutta vostra Sofia <3

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** sorry ***


ed eccoci con un nuovo capitolo ^_^

75 chiamate perse 7 messaggi tutti di Leonardo, non potevo continuare a tenere il telefono spento, non potevo restare a casa tutti i giorni tranne che per andare a scuola, non potevo mangiare così tanto, non potevo risponder male a tutti per qualunque cosa....non potevo per colpa sua!
La gente ti dice che non ti merita, che non puoi perder il sorriso per colpa sua...ma loro la fanno facile! non sono loro che ci passano sei tu!...sono io!!
chiamata in arrivo:Leonardo...attacco.
Spazientita dal restar chiusa in casa per due settimane presi portafoglio, misi un poco di trucco ed uscii.
cappuccio sulla testa, cuffiette con musica dark, andai a villa,sola...
-cazzo ma vuoi rispondermi?- questa non ci voleva proprio. Leonardo era davanti a me furioso come non mai, non parlava, no lui ringhiava!!! il che è moolto differente.
-non ho niente da dirti è finita Leonardo Di Loto...non mi devi più cercare-
-cara la mia Gioia Bianchi se lei non mi fa parlare, come le posso spiegare?-
-CHE MI DEVI SPIEGARE CHE IL MESSAGGIO ERA FINTO? COSA???? EHH?-
Mi baciò.
-io ti amo, ti amo veramente amore mio, dammi un'altra possibilità, non ti deluderò, non sbaglierò più, ti sarò sempre accanto, io ti amo, io ti voglio sposare....io sono tuo-
corsi più veloce che potei, piangevo e non importava che la gente mi vedesse, non importava che non sapevo dove stavo andando, non importava che le braccia che mi accolsero non erano quelle di Leonardo, ma quelle di qualcuno che non riuscivo a vedere a causa delle lacrime, che imperterrite riempivano il mio volto, una bocca, non quella di Leonardo,no la sua aveva tutt'altro sapore, più buono, più dolce, queste sapevano di fumo miste a Versace (un profumo per chi non lo sapesse). Mi accoccolai a questa figura e mi feci cullare tra le sue braccia, mi sentivo una principessa, era tutto così bello, finchè poi non riconobbi la SUA voce...la voce di Marco, non avevo più pensato a lui, ma d'un tratto il giorno a villa, quando aveva cercato di violentarmi,quando gli avevo puntato il coltello addosso...tutto tornò nitido nella mia mente.
-sei al sicuro con me piccola-
-cosa vuoi?- sussurrai spaventata
-solo il tuo bene, se non vuoi non ti toccherò nemmeno con un dito,fidati ti prego, tu mi piaci veramente, scusa...per tutto-
-mi puoi lasciare sola?-
-certo-
dovevo pensare, pensare pensare...cosa stavo facendo? perchè non ero corsa via? perchè lo avevo baciato? troppe domandi...troppe poche risposte!
accesi il telefono e vidi che qualcuno con l'anonimo mi stava chiamando:risposi.
-pronto?-
-grazie a dio hai risposto! ma ti pare normale andar via così? senza dir nulla?-
-Leonardo devo pensare ti prego lasciami in pace-
-dimmi almeno dove sei!-
-non ti voglio vedereee-
-non verrò ma dimmi dove sei...e con chi sei!-
-sono da qualche parte con Marco-
-con chiii?!! ma ti si è fuso il cervello?!-
-ciao Leo-
-no ti prego non andare...-
-cosa dovrei fare restare qui a sentire le tue cazzate???-
-scusa! scusa! non ci sono parole per dirti quanto mi dispiace cazzo....ma una possibilità per farsi perdonare si da a tutti anche a una merda come me-
-ci devo pensare-

 

pov Leonardo

camminavo avanti ed indietro per l'ingresso di Villa e cercavo di capire dove potesse essere,quel ci devo pensare aveva fatto male...troppo.
avevo bisogno di qualcosa,una sigaretta non sarebbe bastata lo sapevo, ma solo quella avevo nel giacchetto, così la accesi e aspirai piano, per calmarmi.
hanno sempre avuto questo effetto su di me, le sigarette intendo. Cominciai all'età di 13 anni,per gli esami della terza, avevo una paura tremenda ed un mio amico me ne diede una e da lì iniziò la mia dipendenza, seppur solo nei momenti di stress, per il fumo.
Negli anni avevo cercato di smettere ma mi era impossibile, non sapevo dir di no a quel calmante.
La calma faceva breccia tra i miei pensieri, concentrandomi sul tirar il più possibile ero riuscito a togliere l'attenzione da Gioia, quella ragazza m'avrebbe fatto divenir pazzo...si pazzo d'amore!
La gente crederà che io sia stato un stronzo, un traditore, uno di cui non ci si può fidare. L'ho pensato anche io, lo so ho sbagliato, ma più che cercar di farmi perdonare e di non tradirla più cosa avrei potuto fare?!
-amoreee ti ho trovatooo-
-lasciami perdere....io non ti amo-
-cosa vuol dire?-
-quel che ho detto ecco che vuol dire!-
-è per colpa di lei vero?-
-si..io la amo-
-lo sapevo-
-...-
-io vado ciao-
-ciao...scusami-
-ehi..amici come prima vero?-
-certo-
non ho mai capito come le persone non riescano ad essere amici dei propri ex, personalmente io mi confido molto con le persone con cui sono stato per il semplice fatto che mi apro con le persone e faccio vedere il mio vero carattere, e poi se c'è qualcosa io parlo con loro perchè mi conoscono meglio di tutte le altre persone.
Un lampo passo nella mia mente....casa di Marco. Era vicina a Villa, si trovava proprio all'entrata posteriore di questa. ci ero stato un paio di volte, era una bella casa, ben arredata, aveva molte stanze. suonai il citofono e rispose la cameriera
-mi scusi, Marco è in casa?-
-si un momento solo, chi devo annunciare?-
-Leonardo Di Loto-
-entri prego-
il cancello si aprì e Marco mi venne incontro
-cosa vuoi da lei?-
-le voglio solo parlare-
-Leonardo per oggi lasciala riposare domani....-
-e nel frattempo tu cosa faresti?-
-la porto a casa e la affido alla madre-
-ok io vado a casa...grazie MArco...conto su di te-
-questa volta puoi fidarti fratello-

presi la moto e corsi fino a casa con un solo pensiero: GIOIA IO TI AMO!




chiedo umilmente perdono per il ritardo immane, però è venuta a mencare mia nonna, ho avuto molte feste e sono stata da poco lasciata dal mio ragazzo...quindi l'ispirazione non è stata molta.
come capitolo non mi fa impazzire, ma è quel che mi è venuto in mente...spero non faccia così orrore come credo.
baci sofy <3

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** il tempo passa ma tutto resta uguale...Più o meno!! ***


Cammino sola per la scuola, oramai la gente non mi parla più, pare che con Leo siano spariti tutti gli altri, l'ultima volta che lo vidi fu il giorno dopo che tornai da casa di Marco, venne e mi disse che voleva solo la mia felicità, io gli dissi che con lui, dopo che m'aveva tradita, non potevo esser felice. Sono riuscita a passare gli esami, sono in secondo superiore, cazzo che bella cosa, ma ora la scuola va tutta a puttane, la mia vita tutto fa schifo, solo il ricordo di lui è bello!! di ricordi vissi....fino al  15 ottobre 2012, fino ad oggi!
-Gioia- una specie di Dio mi si presentò davanti, pareva in qualche modo lui, Leonardo, ma questo aveva i capelli un poco più lunghi, un pircing sul sopracciglio destro e il suo modo di vestire era totalmente diverso.
-Ti conosco?- chiesi, anche se nella mia mente sapevo già che era lui
-ma dai, non mi prendere in giro, tu sai chi sono- attese un secondo poi continuò- sono Leo- avete presente nei film che dopo anni le persone soo ancora innamorate dello stesso ragazzo e come lo vedono scoppiano in lacrime? ecco fu proprio questo che feci...piansi...accoccolata a lui.
-ehi ehi che succede?- come dar risposta ad una simile domanda? con parole non ne fui capace, quindi lo baciai, e lui fece lo stesso, e ancora ed ancora, dopo tanto la gente mi guardava, ma non me ne fregò niente io ero con lui, lui era con me...più precisamente NOI eravamo insieme
-ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amoti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amoti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amoti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo-
-anche io, non ho mai smesso ti prego scusami,ti prego-
-l'importante è che io e te ora siamo insieme-
-lo so-
 
 
10 novembre 2012
 
-a..a..amore?-
-dimmi amore-
-è un casino-
-amore se non mi spieghi....-
-ho un ritardo...di 15 giorni-
-e ora te ne sei accorta????- non volevo dirglielo, ma dopo tutte le volte che avevamo fatto l'amore in quei giorni, mi ero proprio dimenticata che mi dovessero arrivare.
annuii.
-scendo in farmacia...tu aspettami qui ok?-
annuii, ancora!
 
20 minuti dopo:
 
-è positivo....CAZZO è POSITIVO- scoppiai a piangere, solitamte è una bellissima notizia diventare mamma, beh però solitamente mamma non ci si diventa a nemmeno sedici anni!!!
-amore...siamo troppo piccoli-
-la cosa essera tesoro, è un bambino...è dentro di me...non ce la faccio ad ucciderlo-
-e cosa vorresti fare?? vorresti tenerlo? e poi? poi cosa faremo? nè te nè io abbiamo ancora finito le superiori! che vita vuoi dare a questo bambino?-
-ne parlerò con i miei...io non lo uccido-
-ma ti senti??? secondo te i tuoi come la prenderebbero? credi ti verranno ancontro dicendoti uhh amore che bella notizia?? o credo ti dicano finalmente sarò nonna o nonno???? cazzo a dicembre fai sedici anni non trenta!-
-mi aiuterai?-
-si...ti starò vicino...aspetta ti aiuterò a far cosa?-
-a dirlo ai miei...mi aiuterai durante la gravidanza? mi aiuterai durante il parto? mi aiuterai? starai vicino a me e al piccolo?-
-stai sbagliando, lo sai?-
-semmai lo sbaglio lo abbiamo fatto prima...quando siamo andati a letto insieme senza prender precauzioni! LUI non centra nulla con i nostri errori-
-hai ragione piccola, hai ragione-
-mi aiuterai?-
-si ti aiuterò!-
 
 
Allora mi scuso per non aver più aggiornato, ma ogni tanto l'ispirazione, il tempo ed altre cose non mi permettono di fare tutto.
Questo punto della storia lo dedico ad una mia amica che è rimasta incinta...anche se io ho messo un po' di modifiche avendo lei deciso di abortire, per non dir nulla ai suoi genitori.
Mi farebbe piacere sapere cosa pensate della storia a questo punto, essendo quesi finita.
alla prossima bellezze...
vostra sofia <3 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1073713