Un giorno per l'eternità

di Kasia Siris
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 0. Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. Il Momento ***
Capitolo 3: *** 2. Un’antica leggenda ***
Capitolo 4: *** 3. La parte oscura ***
Capitolo 5: *** 4. Convinzioni ***
Capitolo 6: *** 5.Vendetta ***
Capitolo 7: *** 6.Chiarimenti ***
Capitolo 8: *** 7. Avvertimenti ***
Capitolo 9: *** 8. Felicità ***
Capitolo 10: *** 9. Rivelazione ***
Capitolo 11: *** 10. Passato ***



Capitolo 1
*** 0. Prologo ***


Breve descrizione dell’autrice: sono iscritta a questo sito da 6 anni ma leggo storie da ancora prima. Recentente ho cambiato nick, il precedente era Katy 92 (per chi si ricorda di me). Ho scritto molte storie in passato ma ero una ragazzina e rileggendole mi veniva soltanto da ridere quindi le ho cancellate.

Questa storia l’ho scritta prendendo spunto da un romanzo che ho letto recentemente, ma senza fare copia – incolla ovviamente, la mia ff non avrà niente a che fare con il romanzo originale :)

Vi lascio alla storia ho già chiacchierato troppo :D


 

Un giorno per l’eternità


La guerra andava avanti da troppi millenni, ma fortunatamente avevano stabilito una tregua. Tregua che non sarebbe stata rispettata ancora a lungo Lui lo sapeva. Stava aspettando una sua mossa ormai già da qualche decina d’anni, un passo falso non avrebbe tardato ad arrivare, se n’era accorto dagli ultimi eventi sulla Terra.

Toctoc

-       Vieni avanti Gabriel

-       Signore siamo venuti a conoscenza del progetto del nemico…

 

 


Intanto in una tranquilla giornata di sole a Tokyo una ragazza stava disperatamente cercando il libro per il corso che avrebbe dovuto seguire a breve.. o meglio 10 minuti prima.

-       Cavolo,cavolo,cavolo! Dove sarà finito il mio libro di drammaturgia*?aaaaaaaarrrh

Decine di libri caddero in testa alla povera ragazza dai capelli ramati. Si sentirono delle grida dal piano di sotto.

-       Sanaaaa ma non dovevi stare già all’università?

-       Si Mamaaa ma sono alla disperata ricerca del mio libro!

-       Quello della copertina azzurra? Non l’hai prestato ieri a Fuka?

-       Cavoliiiiiiiiii è vero!

Dopo 10 secondi era al piano di sotto intenta ad infilarsi le ballerine.

-       Niente colazione?

-       No sono in ritardissimo a dopoooo.

Correva per le vie della città, quando una macchina bianca dai vetri scuri si avvicinò a lei. Sana capì subito chi era e si fermò all’istante; l’arrivo di quell’auto non portava mai buone notizie.

-       Sana Kurata?

-       Si sono io.. cos’è successo?

-       È arrivato il momento…


 

 



Si lo so che il capitolo è corto, ma è soltanto un’introduzione alla storia vera e propria. Un incipit per farvi fare un’idea del mio tipo di scrittura J

Volevo dirvi che userò i nomi originali perché li preferisco, se qualcuno (nuovo per esempio) non li conosce metterò una tabella con nomi originali e dell’anime.

Non so quando aggiornerò, spero il più presto possibile, ma ho le prove intercorso in queste settimane e sono impegnatissima con lo studio. Il tablet non accetta l’html quindi sarò costretta a connettermi da casa per aggiornare.

*Sana frequenta lettere (come la sottoscritta), drammaturgia sarebbe lo studio del teatro drammatico (o perlomeno è quello nel mio piano di studi), soprattutto greco e lo vedevo bene per la sua carriera originale. Questa storia sarà OOC ma cercherò in tutti i modi di fare qualche accenno al carattere reale dei personaggi.

Ho scelto il rating arancione perché visto l’età dei personaggi (avranno all’incirca 22 anni) ci sarà sicuramente qualche scena più “spinta” senza esagerare ovviamente. Altrimenti passerò al rosso xD non so ancora quanti capitoli saranno perché scrivo di getto.

Ok vi lascio (sono una grande chiacchierona) devo andare a studiare e poi prepararmi in fretta altrimenti stasera i miei amici mi lasciano a casa xD spero che questo prologo vi sia piaciuto e se volete invogliarmi a continuare sarà gradita una recensionina :)

Buona serata e buona domenica a tutti :)

Miss Kate

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Capitolo 2
*** 1. Il Momento ***


Finalmente dopo quasi un mese sono riuscita ad aggiornare. Spero sia qualcosa di decente. A dopo :)

 

Capitolo 1.  Il Momento

 

Sapeva che sarebbe arrivato, ma non si aspettava così presto. Aveva intrapreso una vita normale sulla Terra come un essere umano qualsiasi. Ma lei non lo era. Fingeva brillantemente di esserlo, in cuor suo sperava di diventarlo ma sapeva che era soltanto un sogno. La sua natura era un’altra.

L’arrivo dell’auto era stata una botta al cuore. Il capo aveva sicuramente saputo qualcosa e per lei era arrivato il momento di agire. Pensare di abbandonare tutto le causò un’altra fitta di dolore.

Gabriel la invitò a salire in macchina,e lei lo fece senza proferire parola. Cosa poteva fare? Era nata per proteggere l’umanità e non per comportarsi come un membro di essa.

-      Sana non fare quella faccia, lo sapevi.

-      Gabriel sto cercando di metabolizzare il fatto che abbandonerò tutto. La mia famiglia, i miei amici, l’università..

-      Lo so che è difficile ma il capo ti ha concesso di vivere come un’umana per tanti anni, quindi non puoi di certo lamentarti!

-      Si ma ormai credevo che tutto si fosse risolto e che avrei vissuto da umana per sempre.

-      Non dire assurdità sei un angelo e devi comportarti da tale.

Non valeva la pena ribattere ulteriormente. Gabriel aveva ragione. E lei doveva rassegnarsi.

Arrivati al grattacielo riuscirono tranquillamente ad arrivare alla Porta. Per fortuna per la strada non aveva incontrato nessuno e il cellulare non aveva ancora squillato. Aya non le aveva mandato il messaggio per segnalarle l’ulteriore ritardo. Non ancora.

Entrarono nel loro mondo e fu subito indirizzata all’ufficio del capo.

-      Capo, ecco Sana.

-      Signore mio.

Si inginocchiò, ma il Signore la invitò ad alzarsi.

-      Puoi andare Gabriel grazie.

Sana sapeva che il suo dispiacere era evidente. Non c’era bisogno di parole.

-      Lo so Sana, ma purtroppo tu sei l’angelo prescelto e sta a te scoprire tutto.

-      Scoprire?

-      Si. Purtroppo Gabriel ha saputo soltanto che il nostro nemico ha mandato un suo discepolo sulla Terra. Non sappiamo chi sia e nemmeno che aspetto abbia. Tu sei colei che più si è integrata con gli umani e sei l’unica in grado di scoprire le differenze.

-      Signore mi sta dicendo che non devo abbandonare tutto sulla Terra?

-      Assolutamente no Sana! Tu continuerai a vivere la tua vita da umana ma dovrai avere gli occhi aperti e scoprire qualche eventuale differenza tra un umano e una creatura infernale.

-      Signore non sa come mi ha resa felice! Credevo di dover lasciare tutto quello che ho costruito negli anni e ci stavo davvero male.

-      Lo so Sana, ma sai che un giorno dovrai comunque abbandonare vero?

-      Si.. però cerco di pensare che sia il più a lungo possibile..

-      Va bene come vuoi tu. Ok puoi andare e mi raccomando per qualsiasi tuo dubbio ricordati che la mia porta è sempre aperta.

-      Si, grazie Signore.

Dopotutto era il Signore dei cieli no?

Ritornata finalmente sulla Terra, Sana corse a lezione, trovando sul cellulare 8 chiamate e 15 sms di Aya.

-      Ecco lo sapevo.

Correndo come una matta scatenata non si rese conto di aver travolto un ragazzo che aveva la sola colpa di incrociare la sua strada. Si ritrovarono entrambi per terra con quaderni e libri ovunque.

-      Accidenti..

-      Scusami tanto, sono sempre la solita sbadata sono in ritardo a lezione e..

Si fermò. Due occhi color miele la stavano guardando. Le parole le si bloccarono in gola. Fu lui a parlare per primo.

-      Non preoccuparti. Potevo stare più attento. Solo che sei una saetta , non sono riuscito ad evitarti.

Sana era ancora imbambolata e non si era resa conto che stare lì a fissarlo come un pesce rosso non era di certo una buona idea considerando il ritardo enorme che aveva.

-      Ehi tutto bene?

Finalmente si risvegliò rendendosi conto che il tempo continuava a scorrere al contrario della sua mente dopo la vista di quegli occhi meravigliosi.

-      Ehm si scusami ancora devo scappare, ciao!

Non si era accorta di aver lasciato lì la borsa e tutto il materiale per la lezione. Corse in direzione dell’aula 5 ed entrò chiedendo scusa al professore.

-      Kurata come al solito lei è sempre precisa come un orologio svizzero, si segga.

-      Mi scusi professore un contrattempo improvviso.

-      Si sempre la solita storia.

Andò a sedersi accanto ad Aya che la fulminò con lo sguardo come a dire “io ci ho provato ad avvisarti”.

-      Lo so, lo so, è tutta colpa mia scusami ç_ç

-      Ti perdono solo perché ormai ci sono abituata. Su almeno prendi appunti per la seconda ora.

-      Cavolo ma dove ho messo la borsa?

Le viene in mente che 5 minuti prima si era scontrata con quel ragazzo magnifico e arrossisce.

-      Sana? Che c’è? Sei diventata rossa come un peperone.

-      Credo di aver lasciato la mia borsa in balia di Brad Pitt

-      Che?

Qualcuno le toccò improvvisamente la spalla. Sana sobbalzò.

-      Scusami non volevo farti paura, credo che questa sia tua.

Le porse la sua borsa di pelle rossa.

-      G-grazie sei stato gentile a riportarmela.

-      Figurati non ho fatto nulla di che. Ciao ci vediamo!

Sana rimase a fissare l’aria che era occupata da lui poco prima.

-      Sana? Sveglia! E spiegami chi è quel ragazzo!

-      Non lo so..

-      Perché aveva la tua borsa?

-      L’ho persa e me l’ha riportata…

-      Buongiorno ragazze!

La voce di Tsuyoshi svegliò finalmente Sana.

-      Ciao Tsu..

-      Ciao pasticcino al cioccolato!

-      Ciao ciambellina al miele! Ehi Sana come fai a conoscere quel ragazzo?

-      Infatti non lo conosco, tu si?

-      Eccome! È il rappresentante degli studenti.

-      Davvero?

-      Si ha 23 anni e frequenta archeologia. È un fenomeno ha tutti 30 e lode.

-      Wow! E come si chiama?

-      Akito Hayama.

 

Fine 1° Capitolo.

 

Chi poteva essere oltre Akito? xD ok questa parte era un po’ scontata ma non vi preoccupate riuscirò a stupirvi :) spero questo cappy vi sia piaciuto. Devo scappare in palestra quindi spero non ci siano errori xD

Grazie a Dalmata e Pika_Pika_Chu che hanno recensito.

Alla prossima!

Miss Kate.

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Capitolo 3
*** 2. Un’antica leggenda ***


Ecco a voi il secondo capitolo :D non mi dilungo con le parole, lo farò a fine cappy :3

 

Capitolo 2.  Un’antica leggenda

 

Sana ascoltava distrattamente le parole del professore. Cercava di prendere appunti ma non poteva fare a meno di sentire due occhi insistenti su di lei. Era agitata. Ovviamente Aya si era accorta di tutto, e studiava più la sua amica che le tavole date a lezione. Avrebbe dovuto fare la detective altro che insegnante! Aveva un sesto senso formidabile e sapeva che quel ragazzo non le era indifferente. Non aveva una buona reputazione anche se era uno studente modello e la sua amica doveva essere avvisata. Quel cretino di Tsu non aveva fatto altro che elogiarlo e dire che era un onore conoscerlo. Quando aveva riportato la borsa a Sana non l’aveva riconosciuto ma subito dopo le era tornata in mente la storia di Mako la ragazza di Archeologia.. era talmente presa dai suoi pensieri che non si era accorta che il professore la stava chiamando.

-      Sugita? Che fa dorme anche lei? Ha subito la cattiva influenza di Kurata?la prego non si faccia condizionare.

-      No no mi scusi professore, sono un po’ stanca.

Sana era lì immobile con lo sguardo perso nel vuoto e disegnava fiori sul suo block notes. Si vedeva lontano un miglio che non stava ascoltando e lottava contro se stessa per non voltarsi a ricambiare lo sguardo di due occhi ambrati. Oltre ad Hayama anche Aya la fissava. Si girò verso l’amica cercando di nascondersi dietro al ragazzo seduto davanti.

-      Ehi Aya che c’è?

-      Eh? Niente!

-      Ma se mi stai fissando da quando sono entrata!

Aveva alzato un po’ troppo la voce. Sciocca come al solito.

-      Kurata se la lezione non le interessa può anche accomodarsi fuori.

-      Mi scusi di nuovo professore.

-      Al prossimo richiamo può anche dimenticarsi di dare questo esame

-      …

-      Dicevo mmm… ah si come posso farvi un paragone? Giulietta e Romeo sono i testimoni chiave della leggenda del Bachert:

 Il Bachert è la persona che Dio ha destinato a te,
è l'altra metà di te stessa, il tuo vero amore.
Tutta la tua vita avrà lo scopo di trovarla..
..e, soprattutto, di riconoscerla.
Una bella idea, vero?
Che colui che trova la sua metà
diventi più completo dell'umanità intera.
Non è l'uomo che è unico in se stesso.
E’ nel momento in cui comincia ad amare che lo diviene.
Forse la creazione umana è imperfetta,
ma non c'è nulla di più perfetto nell'universo
di due esseri che si amano.*

-      Bellissima questa leggenda professore!

-      Si Sugita, è apprezzata soprattutto dalle ragazze ovviamente. Non c’è alcuna tesi scientifica che la dimostra, ma noi studiamo Drammaturgia mica Scienze. Bene. Ognuno di voi dovrà portarmi, alla lezione della prossima settimana, una relazione di almeno 4 pagine su questa leggenda. Sfogliate libri, scaricare da internet, devastate le biblioteche, fate quello che volete insomma! Arrivederci ragazzi e buona giornata.

Finalmente la lunga lezione era finita. Sana però era stranamente ancora al suo posto. Cosa che meravigliò sia Aya che il professore.

-      La persona che Dio ha destinato a te… tutta la tua vita avrà lo scopo di trovarla.. Sarà vero professore?

-      Ho appena finito di dire che non c’è alcuna base scientifica Kurata. I romantici ci credono, lei è libera di pensarla come vuole. Si sbizzarrisca con la sua ricerca.

-      Certo professore, arrivederci!

Corse fuori dall’aula con ancora nella mente tutta la storia. Si era dimenticata per un momento di due occhi che la fissavano, e che la raggiunsero subito.

-      Non ci crederai vero?

-      A cosa?

-      Alla leggenda del Bachert! È solo una stupida leggenda creata da qualche cretino che voleva farsi bello con la sua ragazza.

-      Io non credo! Penso sia una cosa a cui molte persone credono per un motivo. Credo che la persona giusta esista, l’altra metà della mela o anima gemella che sia. Ognuno di noi ce l’ha.

-      E la tua dov’è Sana? L’hai già incontrata?

Sana avvampò e per fortuna fu salvata da una mandria di fan/amici di Akito che lo presero quasi in ostaggio.

-      Ci vediamo!

Esclamò il ragazzo salutandola con un occhiolino.

-      Sana che fai lì impalata? Dobbiamo andare a pranzo che dopo abbiamo un altro corso.

-      Eh? Oh si certo andiamo.

Si sedettero alla mensa dell’università mangiando il piatto del giorno, che al contrario del solito aveva un bell’aspetto.

-      Bello ma il sapore non è certo dei migliori!

-      Sana lascialo stare..

-      Il mio pranzo? Ma l’ho pagato e ho fame!

-      Non dicevo il pranzo. Parlo di Hayama.

Un groppo alla gola le si formò. Era il pranzo? No era stata l’affermazione della sua migliore amica.

-      Scusa in che senso devo lasciarlo stare? Ci siamo incontrati a lezione mica usciamo insieme.

-      Ti conosco. So che non ti è indifferente e per carità lascialo perdere.

-      Ma perc..

Lo squillo del cellulare interruppe a metà la frase di Sana.

-      Si pronto?

-      Ciao Sana senti ti va di uscire stasera alle 8?

-      Chi parla?

-      Ah scusami sono Akito. Tsuyoshi è stato così gentile da darmi il tuo numero di cellulare, comunque se per te non è un problema ti passo a prendere alle 8.

-      V-veramente stasera devo andare ad aiutare un amico al porto, ha un ristorante e ha bisogno di una man..

-      Ok allora ci vediamo lì, ciao Sana.

Stavo ancora fissando il suo cellulare e quel fastidioso tu-tu-tu quando Aya la riportò alla realtà.

-      Si può sapere chi era?

-      Era Akito.

-      Eh? E come ha il tuo cellulare?

-      Gliel’ha dato Tsu.

-      COOOOOOOOOOOOOOSA?

-      Su Aya calmati..

-      MA COME SI PERMETTE DI DARE IL TUO NUMERO A UNO SCONOSCIUTO!

-      Bhe veramente andiamo all’università insieme e..

-      NON MI INTERESSA, UCCIDERO’ QUEL BIGNE’ APPENA LO VEDO!

Nonostante la tremenda arrabbiatura proprio non riusciva a non chiamarlo con nomignoli amorosi. Erano adorabili quei due.

-      Credo proprio che scriverò una relazione su di te Aya.

-      Su di me?

Le era già passato tutto.

-      Credo proprio che Tu e Tsu siate le due parti della mela. Lui è il tuo Bachert e tu il suo.

-      Davvero lo pensi?

-      Certo! Siete il prototipo della coppia perfetta.

-      Grazie amica mia mi fai commuovere.

Aveva già i lacrimoni. Che tenera.

-      Susu sbrighiamoci altrimenti arriveremo in ritardo!

-      Ok!

 

Alla fine della giornata universitaria, Sana si dedicò un po’ a se stessa con una doccia rilassante e uno shampoo ristoratore. Alle 7 e 30, prese la macchina e andò al porto. Il ristorante di Naozumi erano ormai 3 anni che era aperto. Aveva il pesce migliore della città e attirava ogni sera numerosi clienti. Quando poteva Sana andava ad aiutarlo, era come un fratello per lei, era la prima persona che aveva conosciuto dopo il suo invio sulla Terra..

 

*10 anni prima*

Sana era poco più che una bambina. Adorava ballare, cantare e recitare e nel Paradiso si divertiva un mondo. Dio vista la sua allegria, e la sua spigliatezza decisa di mandarla sulla Terra, in modo che potesse interagire con gli esseri umani. Dopo il suo arrivo venne adottata da una bella donna di nome Misako Kurata che a causa di vari problemi non poteva avere figli.

-      Sana domani andrai a scuola sei contenta?

-      Insomma…

-      Su scommetto che ti farai tanti nuovi amici!

Purtroppo quella scommessa la madre l’aveva persa. Nonostante il suo carattere a scuola Sana era stata come esiliata. Non se ne spiegava il motivo. Lo venne a sapere da uno sciocco ragazzino di nome Gomi.

-      Tu non hai i genitori per questo non vogliamo avere nulla a che fare con te..

Per Sana fu una stretta al cuore. Attraversò mesi difficili e stava pensando di chiedere a Dio di ritornare in Paradiso, finchè un giorno in classe comparve un buffo ragazzino dai capelli lilla. Anche lui si era sempre sentito emarginato, e vedendo Sana sola in un angolino le si avvicinò.

-      ciao, ti và di diventare amici?

 

Da lì era nato tutto. Non erano diventati amici, erano fratelli. A scuola superiore Sana aveva conosciuto persone fantastiche come Fuka, Aya e Tsu. Ma nessuno di loro eguagliava Nao.

Arrivò in fretta al ristorante, salutò tutti e si accomodò in cucina.

-      Ciao Nao, in cosa posso aiutarti?

-      Sanaaa sei angelo!

-      Come?

-      Siii sei un angelo che sei venuta anche stasera dopo un’intera giornata di università!

-      Aaaah, dai lo sai che lo faccio con piacere!

Per un attimo aveva avuto paura.

-      Senti mettiti quell’adorabile grembiulino e per favore porti l’ordinazione al tavolo 4?

-      Certamente!

-      Grazie ti adoro.

Prese il piatto di sushi e si diresse al tavolo 4. Quando vide chi era il cliente arrossì vistosamente.

-      Ciao Sana!

-      C-ciao! Cosa fai qui?

-      Avevamo detto alle 8 no?

-      S-si però non ti ho detto nemmeno il nome del ristorante..

-      Sono andato ad intuito!

-      Ah.

Ma se c’erano più di 50 ristoranti!

-      Quel piatto è per me?

-      Ah sisi, ecco a te. Ti piace il sushi?

-      Non mi dispiace.

-      O-ok.

-      Senti.. per quanto riguarda la storia del Bachert..

-      Si?

-      Non hai risposto alla mia domanda.

-      Quale domanda?

-      La tua anima gemella l’hai già incontrata?

-      …

 


To be continued…


 

 

Si lo so che volete uccidermi xD ma mi sono accorta che stava venendo troppo lungo come capitolo e volevo lasciare un po’ di suspense. Scommetto che molti di voi quando hanno sentito “sushi” hanno capito di chi si trattava xD nonostante sia una storia che non ha niente a che fare con l’anime/manga, voglio lasciare qualche lato del carattere dei personaggi. Aya è molto OOC xD ma credo che tanti anni con Tsu l’abbiano influenzata no? xD

Non amo i personaggi di Nao e Fuka (infatti lei non l’ho ancora introdotta), però per questa volta voglio essere buona e partire dal presupposto che sono come fratelli lui e Sana.

*è una frase del libro di Marc Levy a cui mi sono ispirata per questa fic :) se volete leggerlo si chiama Sette giorni per l’eternità :) è meraviglioso *_*

Ok credo di aver detto tutto, per ulteriori chiarimenti potete scrivere tutto nelle recensioni :D

Ringrazio sanaeakito & Elle98 che hanno recensito il primo capitolo. Spero vi piaccia come ho proseguito :D

Baci!

Miss Kate.

 

P.s. Buon Natale in ritardo :D

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Capitolo 4
*** 3. La parte oscura ***


Capitolo 3. La parte oscura

 

Dove eravamo rimasti?

[…]

-           Non hai risposto alla mia domanda.

-           Quale domanda?

-           La tua anima gemella l’hai già incontrata?

-           …

 


-           Ehi Sana ci sei ancora?

-           Sisi, scusami. Comunque no la mia anima gemella non si è ancora fatta viva. Credo che sia impegnata a fare dell’altro in questo momento. Ma non ho fretta, sono una persona paziente. Quando vorrà venire io starò qui ad aspettarla.

-           Wow complimenti. Belle parole.

-           Ti ringrazio. Ora scusami mi stanno chiamando dal tavolo 6.

-           CAMERIERA!

-           Vai vai non farli aspettare.

-           Grazie. A dopo!

-           CAMERIERA!

-           STO ARRIVANDO!

Akito sorrise. Quella ragazza gli trasmetteva una bella sensazione. La mattina che si erano incontrati, o meglio scontrati, era rimasto subito colpito da lei.

È veramente una bella ragazza. Pensò.

Sana continuò per tutta la sera a servire ai tavoli.

Akito continuò a fissarla per tutta la sera.

Sana nella foga e nella fretta di servire in tempo i clienti iniziò a sudare e si accorciò le maniche della camicetta che indossava, portandole fino al gomito. Scoprì involontariamente il tatuaggio sull’avambraccio. Akito curioso cercò di decifrare quella scrittura gotica. Quello che vide non gli piacque granchè. Il tatuaggio della ragazza recitava “Only God Can Judge Me”, Solo Dio Può Giudicarmi.

-           Contenta tu…

-           Akito? Hai detto qualcosa?

-           No nulla non preoccuparti. Stavo osservando il tuo tatuaggio.

-           Ah! Carino eh? È molto significativo per me.

-           Capisco…

-           Hai un viso strano!

-           Non sono granchè religioso.

-           Ah..

Silenzio Imbarazzante.

-           Hai finito di lavorare?

-           Sisi, ora porto questi piatti sporchi di là e vengo.

-           Ok ti aspetto fuori allora.

-           Va bene!

-           A chi devo chiedere il conto?

-           Tranquillo, offro io!

-           Non diciamo sciocchezze Sana, non posso permettertelo

-           Su è solo un piatto di sushi..

In uno scatto fulmineo Akito l’aveva afferrata delicatamente per il braccio.

-           Non posso permettertelo, sono un gentiluomo.

La ragazza era rimasta imbambolata dopo quel gesto. Riuscì a sussurrare un flebile “O-Ok” e andò in cucina. Tornò con il conto, Akito pagò lasciando una generosa mancia.

È davvero un gentiluomo, sembra un bravo ragazzo. Pensò.

Ma l’apparenza inganna.

 

Dopo aver preso il cappotto Sana si diresse fuori dal ristorante di Naozumi. L’amico le era davvero riconoscente e voleva sapere tutti i particolari su quel tenebroso ragazzo. L’avrebbe telefonato il giorno dopo per raccontargli tutto.

Sempre se c’è qualcosa da raccontare.

Akito era appoggiato a uno dei tanti lampioni che illuminavano il porto. Aveva in bocca una sigaretta. Sana si avvicinò silenziosa.

-           Brutto vizio il fumo.

-           Ti da fastidio?

-           Da fastidio alla tua salute piuttosto.

-           Lo so. Ma le cose cattive mi piacciono.

-           …

-           Che c’è?

-           Niente!

-           Su andiamo.

Buttò la sigaretta in mare e iniziò a camminare verso la sua auto.

-           Sei venuta in macchina?

-           No ho preso un taxi.

-           Meglio.

-           Come scusa?

-           Meglio. Così ti accompagno io.

Sorrise. E lei non poté fare a meno di ricambiare.

La macchina di Akito era una bella mercedes grigia metallizzata con interni neri. Alla vista della macchina Sana spalancò gli occhi. Lui se ne accorse.

-           Ti piace la mia macchina?

-           Wow! Come puoi permettertela?

-           Ho un padre generoso.

La smise finalmente con le domande e si accomodò sul bolide. Come aveva immaginato Akito guidava a velocità nettamente superiore al limite consentito. Per non fare la parte della fifona o della rompiscatole non disse nemmeno una parola. Akito ghignava sotto i baffi.

-           D-dove andiamo?

-           Tu dove vuoi andare?

-           Non so. L’importante è non fare tardi domani devo seguire il corso.

-           Tranquilla. Hai mangiato?

-           No. Strano sono appena uscita da un ristorante ma non ho mangiato!

-           Allora andiamo a mangiare.

-           Ma tu hai già mangiato!

-           Io non dico mai di no ad un piatto di sushi.

Ho la netta sensazione che gli piaccia particolarmente il sushi.

 

Arrivarono in un bel ristorantino al centro di Tokyo*. Sana ordinò cibo “occidentale” un bel piatto di spaghetti al ragù. Akito ovviamente del sushi. Stavano chiacchierando del più e del meno quando improvvisamente avvenne qualcosa di strano. Il ristorante era bellissimo e tutto fatto di vetri, che si ruppero tutti contemporaneamente provocando un boato tremendo. Sana, come tutti i clienti, era stata presa alla sprovvista e  non seppe come reagire. In un millesimo di secondo si ritrovò sdraiata atterra con Akito sopra che le faceva da scudo. Come cavolo aveva fatto ad essere così veloce?

-           A-akito…

-           Scusami Sana ma ho avuto la necessità di proteggerti.

Non so nemmeno io il perché.

-           F-figurati anzi devo ringraziarti. Mi sarei fatta molto male con quelle schegge di vetro.

-           …

-           Ma come hai…?

-           Sesto senso

-           Oh. Chissà come sarà successo. Cavolo dobbiamo vedere se qualcuno si è fatto male, chiamare un’ambulanza, la polizia, i vigili del fuoco

-           Ehi ehi calma. Controlliamo la situazione e poi chiamiamo chi di dovere.

-           O-ok però dovresti alzarti.

-           Ah scusa.

Si rialzarono da terra e diedero un’occhiata al ristorante. Tutti i vetri erano distrutti. Molte persone erano riusciti a rifugiarsi sotto i tavoli ma ce n’erano molti che perdevano sangue. Sana si avvicinò ad uno di loro e da brava crocerossina iniziò ad aiutare il poveretto. Disse, anzi ordinò ad Akito di chiamare un’ambulanza. Il ragazzo lo fece e mentre stava per confermarlo alla ragazza vide un uomo vestito di nero fuori dall’hotel. Sapeva chi era…

-           Sana ho chiamato l’ambulanza arriveranno a breve, vado fuori a cercare aiuto tu resta qui.

Si allontanò prima che la ragazza potesse dire qualcosa. Uscì dal ristorante e entrò nel vicolo buio adiacente nel quale era sparito l’uomo misterioso.

-           Qual cattivo vento Hayama

-           Stavo per rivolgerti la stessa domanda Gomi

-           Io ho appena fatto un lavoretto con i fiocchi, ti avevo anche notato in compagna di una pollastrella niente male ma dopotutto sapevo che ti saresti salvato, ed ho continuato ad eseguire gli ordini.

-           L’ho notato..

-           Chi è quella?

-           Non ti riguarda

-           Dov’è finita la fratellanza tra noi Hayama? Non ti và di condividerla?

-           Per niente.

-           Sempre loquace eh?

-           …

-           Comunque il capo ha un’importante missione per te. Ne ho sentito parlare e mi sembra che riguardi la lotta eterna. Ritiene che tu sia il membro più adatto considerando la tua fama tra le donne. Rifiuterai considerando la tua storia d’amore?

-           Io non ho mai rifiutato alcuna missione. 1. So benissimo cosa comporta 2. Non sono un codardo 3. Non ho nessuna storia d’amore.

-           Sarà! Questo è il messaggio.

Gli consegnò una busta nera e si dileguò senza salutare.

-           Sempre stronzo.

Aprì la busta e notò con stupore che era scritto dal capo in persona. Strano. Lui si faceva sempre scrivere tutto. La missione era davvero importante. Si sentì improvvisamente onorato di esser stato scelto.

Akito, figliolo. Sapevo che questo momento sarebbe arrivato. Il nostro nemico si è accorto dell’arrivo di Gomi sulla Terra. Per fortuna non sa che ci sei anche tu. Ha notato che gli eventi catastrofici degli ultimi tempi non potevano essere causa soltanto umana. Ha mandato anche lui qualcuno e sta a te scoprire chi è ed eliminarlo. O meglio eliminarla. Esatto caro mio sappiamo che è una donna. Non stupirti, è uno degli angeli più in gamba del Paradiso. Visto la tua fama di seduttore e la tua forza ho deciso di affidare a te questa missione.

Non deludermi.

 

Quell’ultima frase non era una richiesta. Era un ordine. Non avrebbe mai potuto deluderlo. In tal caso la sua fine sarebbe stata atroce. Si perché quando un demone non riusciva a compiere una missione, si tirava indietro, o veniva sconfitto veniva torturato per l’eternità.

Improvvisamente gli venne in mente la dolce ragazza che aveva lasciato al ristorante. Lui non era certo il tipo da aiutare le persone ma non voleva fare cattiva impressione. Tornò all’interno e costatò che l’ambulanza era arrivata e tutti i feriti erano posizionati sulle barelle. I morti erano 3.

Pessimo lavoro Gomi.

-           AKITO!

-           Sana

-           Dov’eri finito? I medici sono arrivati da un pezzo e di te non c’era traccia. Purtroppo i feriti sono 10 e i morti 3.

Aveva un’aria afflitta. Era bella comunque.

-           Sono sicuro che ce la faranno…

Lei sorrise e arrossì lievemente.

Perché cavolo l’ho detto?

-           Mi dispiace che la nostra uscita sia stata rovinata così, si è già fatto tardi. Ti riaccompagno?

-           Si grazie sei gentile.

-           Dovere.

Arrivarono in fretta a casa Kurata, considerando la velocità di Akito non c’era certo da stupirsi.

-           Ok sono arrivata. Ti ringrazio per la serata.

-           Mi dispiace per l’inconveniente. Ma nonostante tutto sono stato bene con te…

-           Anche io…

Si guardarono. Occhi negli occhi. Senza rendersene conto appoggiò delicatamente le sue labbra su quelle della ragazza. Fu un bacio piccolo, dolce e casto. Non era certo da lui. Sana imbarazzata si ritrasse dopo pochi secondi. Non voleva andare oltre. E stranamente non voleva nemmeno lui. Gli andava bene così.

-           G-grazie ancora. Ci vediamo all’uni! Ciao.

-           Dolce notte Sana.

-           Notte.

Continuò a guardarla finchè non entrò in casa.

Ma che cavolo mi prende? La bacio in modo casto, mi scuso, la ringrazio. Mi sono proprio rincretinito. Ma basta fare il tonto, ho una missione da portare a termine…

 

 


*Tokyo non si trova sulla costa ci vuole un po’ per arrivarci ma ho accorciato volutamente le distanze.

Ok finalmente ho aggiornato! Non sono soddisfatta del capitolo. Troppo scontato secondo me, ma non ho potuto fare altro che introdurre così la vera vita di Akito. Qualcuno l’aveva già capito >.< ma non vi preoccupate le sorprese non mancheranno. Forse il prossimo lo farò tutto in POV Sana per esprimere le sue emozioni sulla serata. Ci sto pensando.. fatemi sapere se vi va bene la cosa ^^ ok non ho altro da aggiungere, per qualsiasi chiarimento mandatemi un mex privato o scrivetemelo nella recensione ^^ grazie :D

spero di non aver fatto troppi errori nella fretta! visto che devo scappare, è tardissimo devo prepararmi :O

Ringrazio sanaeakito e Dalmata che hanno recensito il secondo capitolo :)

Domani aggiornerò anche “La resa dei conti”.

 

p.s. a breve come già annunciato, cambierò nick :)

 

Miss Kate

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Capitolo 5
*** 4. Convinzioni ***


Avviso: questo capitolo sarà in POV Sana e sarà transitorio :)

 

Capitolo 4. Convinzioni


Sono rientrata in casa da appena 5 minuti. Sulle labbra ho ancora il sapore di Akito.

Ancora non riesco a capacitarmi: non solo non mi sono tirata indietro, ben sapendo che sarebbe successo, ma ho anche ricambiato! Ma cosa mi salta in mente?

 

Punto 1. Sono una ragazza con dei principi e non bacio di certo la prima sera. Posso sembrare all’antica ma la penso così.

 

Punto 2. Con gli altri fidanzati ho scambiato a stento 3 baci in tutta la relazione!

Con Yuki ho scambiato 2 baci in una relazione durata 1 anno.

Con Mike ho scambiato 1 bacio in 6 mesi.

Con Sam lo stesso, in 1 anno.

E perché con Akito ho ceduto subito?

 

Punto 3. FONDAMENTALE. Io sono un Angelo! Non posso permettermi di cedere alle tentazioni! Ma cavolo con i suoi occhi mi ha come ipnotizzata. Non sono riuscita a dire no.

Qualcosa nel mio cuore diceva “vai e bacia le sue labbra in modo passionale”, il mio cervello diceva “SANA SCAPPA!”. Eterno dilemma e conflitto tra cuore e cervello. Ovviamente io ho ascoltato colui che batte. Ho sempre pensato che fosse più forte.

 

Fin da piccola sono stata mandata sulla Terra, ed ho sempre vissuto una doppia vita. Quella da umana e quella da Angelo. Dovevo adempiere ai miei impegni, cercando di salvare più vite possibili e portando le persone sulla via giusta ma potevo vivere la mia vita a pieno.

Quando mi sono messa con Yuki ero in terza media. Sono stata subito convocata da Michael. Lui, uno degli Angeli supremi, mi ha detto che potevo stare con lui, abbracciarlo, anche baciarlo. Ma dovevo contenermi. Non potevo baciare in modo passionale e soprattutto non potevo commettere “atti impuri”. Il sesso è abolito nella mia vita. Ma anche il petting. Tutto ciò che riguarda la sfera sessuale io devo eliminarlo dal mio vocabolario. Lì per lì non mi sono posta il problema, ero ancora piccola per quel genere di cose. Anche se ai tempi di oggi non si è più piccoli, però stendiamo un velo pietoso.

Dopo essermi lasciata con Yuki ho sofferto. Lui voleva una vera fidanzata e non un’amica stretta con cui uscire nel week end. Io ci sono rimasta male ma non ho voluto essere egoista e l’ho lasciato andare per la sua strada. Ormai sono anni che è fidanzato con una ragazza. Sono felici insieme, e per questo è l’importante.

Mike l’ho conosciuto alle superiori. Era il rappresentante d’istituto. Un giorno è venuto nella mia sezione per invitarci a prendere parte all’assemblea del giorno successivo. Era talmente carino che senza sapere il perché dell’assemblea, accettai. Mentre lui mi parlava lo guardavo con una faccia da pesce lesso e le mie amiche mi prendevano in giro. Sia Fuka che Aya mi aiutarono nell’ impresa. Non nell’assemblea. Ma nella “conquista” di Mike. Dopo goffi tentativi, lui prese l’iniziativa e  un giorno mi baciò dietro la palestra della scuola. Da lì iniziò la nostra storia. Dopo quel bacio però non ce ne furono altri. Lui ci soffriva su questa cosa poiché si aspettava qualche gesto da parte mia che però non arrivava mai. Durò sei mesi poi mi disse di essersi innamorato di un’altra. Una mia compagna di classe per giunta. Sono stati insieme per 2 anni ora lui è single. Ma non ci penso più, non ho saputo amarlo ed è stato giusto che finisse.

Sam è stato la mia storia più importante. Si ci siamo scambiati solo un bacio in 1 anno, ma gli ho voluto bene come non mai. Forse perché ci siamo conosciuti al primo anno di università, da maturi diciamo. Non mi è piaciuto subito, anzi. All’inizio mi irritava parecchio. Quando seguivamo i corsi mi s’incollava peggio di una cozza, e a me dava davvero fastidio. Tutti quando ci vedevano ci chiamavano “i piccioncini” e io mi innervosivo. Alla fine lo siamo diventati davvero. È successo in modo graduale. La sua presenza mi infastidiva sempre di meno, fino a che per 1 mese non l’ho visto. Mi sono sentita morire. Non avevo il suo numero di cellulare, ne il suo indirizzo. Non c’erano tracce. Iniziai a supporre un rapimento degli alieni, un asteroide, cose di questo genere. Alla fine ho chiesto informazioni riservate alla segreteria studenti e mi è stato detto che aveva la congiuntivite cronica e non poteva frequentare poiché contagiosa. Mi sono sentita con 10 kg in meno. Al suo ritorno l’ho abbracciato e gli ho detto “non sparire più così, ti prego”. Con quella frase ci siamo messi insieme. Il nostro primo e unico bacio ce lo siamo scambiati in occasione del mio compleanno. È stato il mio regalo. Purtroppo come i due precedenti, non ho saputo dimostrare il mio affetto. Ed è finita anche con lui.

Non sono voluta più uscire con nessuno, mettendo in prima posizione la mia missione rispetto alla mia vita. Con le mie amiche sto bene, esco, mi diverto e non ho bisogno di un uomo.

Da quando ho visto Akito questa mia convinzione ha iniziato a vacillare. Ma mi riprenderò! Cavolo ho una laurea da prendere, una missione da compiere e tante vite da salvare.

Devo rinunciare a lui. Per il bene dell’umanità.

 

 


 

 


Ok questo cappy è un po’ cortino, però volevo farvi entrare un po’ nel cervello di Sana raccontando la sua vita. Cosa succederà? Forse il prossimo lo farò con una visione di Akito e delle emozioni che prova quando è con lei. Fatemi sapere se vi va bene oppure continuo spedita con la storia ^^ l’esame è stato rimandato ho 1 mese per prepararne due o.O ma tranquille tra una pausa e l’altra aggiornerò :3


Grazie a sanaeakito e Dalmata che hanno commentato il capitolo 3.

A presto!

Kasia.

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Capitolo 6
*** 5.Vendetta ***


Capitolo 5. Vendetta

 

* quelli in corsivo sono i pensieri

 

Akito girovagava per la città. Erano le due del mattino ma per lui non era ancora ora di andare a letto. Aveva accompagnato Sana a casa già da parecchio, ma continuava a pensare a lei. Usciva continuamente con delle ragazze, c'erano periodi che ne cambiava una a sera. Ma lei, quella ragazza dai capelli rossi, aveva toccato il suo cuore. Anche se aveva dei dubbi sull'esistenza di un cuore. Lui era un demone, una creatura malvagia, che agiva senza pietà e senza sentimenti. La sera prima si era fermato a un semplice bacio. Perchè? Iniziava a provare qualcosa. Un sentimento che non aveva mai provato.

Ma cosa cavolo vai pensando Akito! lei sarà una delle tante.

verità o convinzione?

 

 


Era un nuovo giorno a Tokyo. Fortunatamente il mal tempo degli ultimi giorni aveva lasciato spazio a un bel sole. Sana si svegliò di buon umore, anche se con un peso sul cuore. Aveva deciso di non vedere più Akito. Lui le provocava delle strane sensazioni e lei non poteva permettersele. Doveva salvare l'umanità e trovare quella creatura infernale che contrastava il quieto vivere.

Andò all'università, puntuale, a differenza del solito. Aya e Tsu si stupirono nel trovarla già lì. Sana era strana e diversa, cosa che non sfuggì all'amica, che aspettò un momento di privacy per parlarle. Appena il suo "biscottino ripieno" andò a seguire il corso in aula 5, prese Sana sottobraccio decisa a farle un terzo grado, tale da fare invidia a un detective.

-      Sana, Sana... cos'hai?

-      cosa? niente!

-      non mentire

-      non sto mentendo!

-      guarda che dicendo le bugie rischi l'inferno!

-      ...

-      dai parla

-     ieri sera sono andata ad aiutare Naozumi al ristorante come al solito. Akito mi aveva dato appuntamento alle otto ma gli avevo detto che avevo da fare. Sono arriva a lavoro e l'ho trovato lì. Dopo aver finito il turno siamo usciti insieme. Sono successe cose troppo strane, ma la conclusione della serata mi ha lasciata spiazzata.

-      cioè?

-      ci siamo baciati

-      e?

-      e niente! ci siamo baciati e basta.

-      e allora? aspetta... per Akito tu intendi Hayama?

-      si. perchè?

-    devi stare lontana da lui. non ha una buona reputazione, ti conosco e non sei affatto il genere di persona che frequenta certe compagnie. ok vi siete baciati, ma tu cerca di evitarlo da adesso in poi.

-      è proprio quello che avevo intenzione di fare.

-      e allora perchè sei triste?

-      perchè non voglio.

-      che?

-      si! cavolo lui mi piace, e tanto! e io non voglio frequentarlo, non è giusto per me e io ho.. altro da fare!

-      Sana, le delusioni d'amore sono dolorose ma si superano, tranquilla!

-      ok... grazie amica mia.

-      di nulla.

 

 


Senza che le ragazze se ne accorgessero, qualcuno le aveva spiate e aveva ascoltato tutta la loro conversazione.

Così a Kurata, Hayama piace! mmm e per quello che ho potuto capire dal suo sguardo si ieri nemmeno a lui è indifferente... bhè ora so cosa fare!


-      cosa fai qui?

-      Hayama!

-      cosa fai qui?

-      non posso venire a trovare un vecchio nemico?

-      per niente. vattene via.

-      ok sei peggio del solito oggi. non sarai mica innamorato?

-      non dire stronzate Gomi e vattene.

-      va bene Hayama, ma ricordati che l'hai voluto tu.

Si dileguò in fretta, prima che Akito riuscisse a chiedirgli di cosa diavolo parlasse.

 


Sana e Aya decisero di organizzare una serata tra donne, visto che erano entrambe libere. Invitarono anche Fuka, Hisae e una nuova conoscenza Kimmy. Era la sorella di Takaishi, fidanzato storico di Fuka, bionda occhi castani e simpatica. Andarono in un locale aperto da poco "The Rock". Aveva una buona nomea, e servivano drink fantastici.

-      non sono abituata a bere! non fatemi esagerare!

-      dai Fuka tanto è Kimmy a guidare!

-      Hisae tappati quella bocca.

-      ecco che l'alcol inizia a fare effetto ahahah

-      Sana tu non bevi?

-      ehm no ragazze lo sapete che sono astemia! anche un goccio di alcol mi manderebbe in stato confusionale!

-      tu sei troppo strana! però ti adoro lo stesso.

-      anche io ti adoro Fuka, anche se sei partita ormai ahahah

-      siiii ahahha

-      ehi Aya posso farti una domanda?

-      certo!

-      com'è Tsu a letto?

-      FUKAAAAAAAAAAAAAAAAAA

-      ahahahahha

-      HISAE ORA TI UCCIDO SE NON LA SMETTI DI RIDERE!

-      scusami Aya ma è più forte di me ahahaha

-      suuu che c'è di male nella mia domanda? racconta!

-      FATTI GLI AFFARI TUOI! L'ALCOL NON TI AUTORIZZA A FARE CERTE DOMANDE!

-      uffaaa E SMETTILA DI GRIDARE!

-      Sana ho sentito che ieri sei uscita con Hayama!

Silenzio.

-      COOOOOSAA SEI USCITA CON UNO E NON SO NIENTE! BELL'AMICA CHE SEI!

-      Hisae non ci sono uscita insieme, è venuto al ristorante di Nao e mi ha invitato a mangiare qualcosa. FUKA NON GRIDARE!

-      al mio paese questo è uscire insieme.

-      è qualcosa di serio?

-      ma cosa dite! per mangiare insieme una pizza - Intervenne Aya. Fonte di salvezza.

-      in realtà ieri Adam ti ha visto in un ristorante di lusso con lui - rispose Hisae.

Colpita!

-      Adaaaam! uscite ancora insieme?

-      non cercare di cambiare discorso!

-      su.. abbiamo mangiato qualcosa insieme e poi mi ha accompagnata a casa. è un bel ragazzo ma non credo sia adatto a me quindi non lo vedrò più.

-      sei uscita con Hayama e non ci hai fatto niente? - disse una voce sconosciuta.

Kimmy improvvisamente aveva voluto esporre la propria opinione. Era meglio da zitta.

-      cosa intendi dire?

-      ci siamo uscite tutte con Hayama e tutte sappiamo cosa comporta un'uscita con lui.

-      ripeto: cosa intendi dire.

Tutte tacevano. Anche Fuka ubriaca.

-      stai scherzando? non ci hai fatto niente?

-      fatto cosa?

-      Sana ci sei o ci fai?

-      Kimmy parla chiaramente non mi piacciono queste parole mangiucchiate!

-      ho capito sei una di quelle tipe a cui si deve spiegare tutto. vabbè: Hayama è un bel ragazzo, ma è il cosidetto bello e dannato. Non esce con le ragazze le "usa". E tutte quelle che escono con lui lo sanno, e ci escono proprio per quel motivo. Non dirmi che tu ci sei uscita e vi siete scambiati solo un bacio a fior di labbra! ahhaha

-      infatti è proprio quello che è successo!

-      seee ci credo.

-      punto 1. tu non mi conosci quindi non puoi dire se è vero o meno. punto 2. tu che parli così da "esperta", sei una di quelle ragazze?

-      certo! e me lo chiedi! ti posso assicurare che a letto è un portento!!!

Sana era rimasta spiazzata dalla confessione di Kimmy. Quella ragazza, inizialmente simpatica, ora le stava sinceramente sulle scatole.

-      ragazze io vado, mi sono stancata di stare qui. vi chiamo.

Diede un bacio alle sue amiche, Kimmy esclusa, e andò via. Non pensò alla strada che doveva percorrere da sola, o alle amiche che la invitavano a restare. Voleva andare via.

Mi ero fatta un'opinione diversa su quella ragazza, come al solito penso sempre in positivo delle persone. Dopotutto sono un Angelo è normale.. Non so perchè ma a sentire quelle cose su Hayama mi sono sentita come un peso allo stomaco.. ma se è come dice lei, perchè con me si è comportato da gentiluomo? mah.. vabbè non è un problema, tanto non lo vedrò più.

-      hey bellissima

Una voce inquietante provenne dalle sue spalle. Sana tremò. Emanava cattiveria. Continuò a camminare, incurante. All'improvviso si sentì afferrare la spalla.

-      ti sto chiamando non mi ascolti?

-      senti io non ti conosco, è notte, e non voglio avere niente a che fare con te. ti saluto.

-      certo che hai un caratterino..

-      mi lasci stare? non ho nemmeno uno yen!

-      e di cosa dovrei farmene dei tuoi yen?

-      se non vuoi i soldi, cosa vuoi?

-      voglio sapere!

-      eh?

-      voglio sapere fino a che punto è il tuo rapporto con Hayama.

Spavento. Paura. Dolore. Ecco cosa le suscitava solo sentire il suo nome.

-      tu conosci Akito?

-      certo siamo vecchi amici/nemici.

-      ah si? allora visto che sei suo amico dovresti già sapere che tra noi non c'è niente e mai ci sarà. riferiscilo al tuo amico.

-      bene. quindi se sei libera puoi tranquillamente uscire con me!

-      mi dispiace ho altro da fare e poi... non sei il mio tipo! ciao.

La lasciò andare.Tanto aveva ottenuto ciò che voleva.

 

 

 

-      pronto?

-      Hayama ciao, cosa facevi di malvagio?

-      assolutamente niente Gomi. cosa vuoi?

-      non so proprio come tu possa essere il preferito del capo!

-      mi hai telefonato per rompere? stavo dormendo..

-      ti ho disturbato? benissimo! comunque ti ho chiamato perchè la tua ragazza mi ha detto di riferirti che non vuole vederti mai più, e che ha meglio da fare.

-      la mia ragazza? ma di chi cazzo parli?

-      di Kurata no?

BUM.

-      lei non è la mia ragazza. e tu come la conosci?

-      oh era al bar con le amiche, loro la stavano annoiando e si è messa alla ricerca di qualcos'altro da fare. o meglio da farsi. e ha trovato me.

BUM BUM.

-      che cazzo dici Gomi?

-      quello che hai sentito mio caro. io e la rossa ce la siamo spassata nel bagno. quella ragazza è un portento! non le basta mai.

BUM BUM BUM.

-      ...

-      ora ti lascio, quello che ti dovevo dire l'ho detto. ciao Hayama ti auguro il peggio.

 

La mia vendetta è giunta. Sono soddisfatto.

 

Nel sentire parlare Gomi, il suo cuore aveva iniziato a battere più in fretta del solito. Ormai era certo di averne uno. Alla fine della telefonata sentiva un male cane e avrebbe voluto strapparselo dal petto.

Cosa gli prendeva?

 

 

 


rieccomi! mi avevano data per dispersa xD chiedo scusa per la mia assenza ma mi sono fusa con i libri, ed ho ancora tanto da studiare. fortunatamente il mio papy mi ha regalato il pc portatile quindi posso aggiornare, quando e dove voglio xD spero che questo cappy sia piaciuto, anche se le recensioni a mio dispiacere scarseggiano :(

per qualsiasi chiarimento non esitate a mandarmi un messaggio personale.

Grazie alla carissima Dalmata che commenta sempre tutte le mie fic! spero che questo aggiornamento sia di tuo gradimento :) ti chiedo scusa per il ritardo ma essere un'universitaria è troppo impegnativo T_T un bacio.

Grazie a chi legge, a chi recensisce, a chi apre la pagina, e a chi ha messo questa fic nei preferiti/seguite/ricordate

Grazie!

Kasia.

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Capitolo 7
*** 6.Chiarimenti ***


Capitolo 6. Chiarimenti


La serata era stata troppo strana. Kimmy che impazziva, quel ragazzo che le domandava di Akito. Ma chi era? aveva detto di essere un suo amico, ma a quanto sapeva non era tanto socievole. Conosceva tutti all'università, o meglio tutti conoscevano lui, ma con nessuno aveva un rapporto idilliaco. Era un ragazzo troppo strano. Ma tremendamente bello.

Cavolo Sana smettila di pensare queste cose o riceverai un richiamo ufficiale! non puoi certo metterti a fantasticare su un playboy!


-      tesoro ti vogliono a telefono!

-      arrivo mamminaaa


Scese in fretta le scale. Era di sicuro Aya che la chiamava a casa perchè per la centesima volta aveva dimenticato di ricaricare il cellulare, che ora era buttato in una borsa qualsiasi.


-      Pronto Aya ti chiedo scusa, il mio cellulare è dato per disperso e mi sono dimenticata di ricaricarlo, mi perdoni?

-      ...

-      Aya?

-      le tue scuse valgono anche per me?

DLINDLON

-      Sana è arrivata Aya!

-      falla entrare arrivo subito!

Silenzio. quella voce.

-      dunque?

-      eh?

-      valgono anche per me le tue scuse?

-      cosa vuoi Akito?

-      vederti.

Semplice e diretto.

-      io non voglio.

-      e perchè? hai un appuntamento con Gomi?

-      con chi? ah scusami mi ero dimenticata dell'arrivo della mia amica. Metto il cellulare in carica ci sentiamo dopo. Ciao.

 

Come con chi...avrà detto l'ennesima cazzata quello stronzo. Oppure è lei che mente. Il suo visino dolce e puro forse funge solo da copertura.. Se poi quello che Gomi mi ha detto è vero, lei è il genere di ragazza che frequento di solito. Strano la cosa non mi entusiasma per niente. Avevo deciso di uscire con lei proprio perchè era diversa. Forse lo è. Cazzo sono pieno di dubbi... ma che mi prende!

 

-      Ohi Sana! alla buon'ora! con chi eri a tel?

-      con Akito..

-      ma non avevi detto che non volevi avere niente più a che fare con lui?

-      infatti è così! ho risposto a telefono credendo fossi tu!

-      ho visto che non rispondevi al cellulare, come al solito, e sono venuta direttamente qui. Volevo scusarmi da parte di Kimmy, Fuka me l'ha raccomandato. Purtroppo lei oggi ha i corsi e non è potuta venire personalmente ma verrà appena possibile. Nemmeno lei conosceva quel lato della cognata ed è rimasta altrettanto male..

-      tranquilla. non ho nessun problema con Kimmy, l'avevo giudicata bene e ho scoperto che non è una persona simpatica come credevo, ma per il resto non m'interessa. non so nemmeno se quello che ha detto è vero..

-      lo è..

-      cosa?

-      lo è Sana. per questo ti ho detto di non frequentarlo e di interrompere ogni contatto con Hayama. Quel ragazzo ha un non so che di malvagio.. e cambia ragazza alla stessa velocità con cui noi cambiamo una borsetta, le usa e le getta via come un fazzoletto di carta. Tu sei buona, sei una brava ragazza e non puoi farti ingannare dal suo sguardo da ammaliatore o dalla sua parlantina. Non cadere nella sua rete Sana, promettimelo.

-      Aya io..

-      promettimelo!

-      ok te lo prometto.

-      brava. ora vado che ho un appuntamento con Tsu. a presto, e ricordati cosa ti ho detto.


Il discorso di Aya mi ha fatto riflettere. Una cosa è sentirselo dire da una perfetta estranea, un'altra e quando te lo dice la tua migliore amica.. ma Akito vuole vedermi, è anche giusto che io gli dia delle spiegazioni. Devo farlo.


Trova il cellulare nella borsa dell'università e lo mette in carica. Lo sente vibrare un paio di volte. Messaggi di chiamate ricevute di Aya, Fuka e.. Akito.

Lo chiamo o no?

Neanche il tempo di formulare la domanda che è lui a chiamare lei.

-      Pronto..

-      Ciao.

-      Ciao.

-      la tua amica è andata via?

-      si

-      di cosa avete parlato?

-      del più e del meno..

-      ti ha detto la verità su di me vero?

-      ...

-      Aya giusto? la ragazza di Tsu. Non mi ha mai sopportato.

-      quindi confermi che ciò che mi ha detto è vero.

-      e tu confermi che avete parlato di me.

-      ...

-      colpita!

-      senti non mi va di perdere tempo, ho tante cose da studiare. Dimmi cosa vuoi.

-      ripeto ciò che ti ho già detto prima, voglio vederti. a meno che tu non abbia altri impegni, tra cui vederti con un certo ragazzo.

-      ma di chi cavolo parli? e poi anche se fosse non sono dovuta a dirtelo, non sei il mio ragazzo e non hai il diritto di essere geloso.

-      geloso? puah! questa è proprio bella Kurata!

-      senti Hayama, non voglio più starti a sentire, considera terminata la nostra amicizia, rapporto o quel che sia! addio!

 

MI HA STACCATO IL TELEFONO IN FACCIA! Stupida ragazzina, e io ancora più stupido che le do considerazione. Al diavolo!

CRETINO, STUPIDO, IDIOTA! ho fatto bene a staccargli il telefono in faccia! meglio così non lo vedrò più e non mi scaturirà più strane sensazioni.

 

 

 

Passarono i giorni e non si sentirono più. Sana finalmente era tornata quella di sempre, felice e spensierata, finchè ricevette una chiamata dall'Alto.

-      Sana ci sono state tante vittime nella piccola isola di Shikoku, apri gli occhi e cerca di capire il movente e soprattutto l'artefice..

-      ok Michael.

-      Ascolta..

-      dimmi

-      sei una brava ragazza, puoi goderti la vita ma pensa sempre a quali sono le tue esigenze primarie ok?

-      o-ok.

-      ciao Sana.


Ok questo era un netto avvertimento. Hanno saputo della "cosa" con Hayama e hanno voluto avvertirmi.. A  tal proposito non lo vedo da parecchio... mah!

 

 

 


Intanto in luogo molto lontano da lì...

-      Capo mi voleva?

-      Shinichi Gomi!mio caro...a te piace il tuo lavoro vero?

-      certo capo, sono nato per sterminare le persone, e per indurle al male ed è quello che faccio ogni giorno.

-      ah si?

-      assolutamente.

-      allora perchè non sei come Akito?

-      Hayama? m-ma capo io mi sto dando da fare come un matto, mentre lui se la spassa con puttane da quattro soldi!!

-      lo credi davvero?

-      si capo.

-      quindi, secondo te io sarei uno stupido.

-      n-no non ho mai detto niente del genere

-      e allora se il mio Akito è come lo descrivi tu perchè è il mio preferito?

-      ...

-      senza parole eh? Gomi, Akito può anche essere un pigro come lo descrivi tu.. ma quando lavora riesce a fare il doppio di quello che fai tu in un anno..

-      non vedo come sia possibile signore

-      come? dubiti di me? stai scherzando con il fuoco mio caro..

-      no signore ma.. non so, sembrano numeri troppo alti.

-      credi? mmm hai sentito della strage avvenuta nella isola di Shikoku? gli uomini pensano a una catastrofe naturale o punizione divina.. in realtà è stato Akito in un momento di nervosismo

-      sta scherzando...

-      io non scherzo MAI Gomi.

-      ma come ha fatto? migliaia di vittime e..

-     ecco il motivo per cui è migliore. non so cosa farei senza di lui. il mondo sarebbe molto più pulito, buono.. e a me non sta affatto bene.

-      ...

-      vuoi sapere perchè ti ho convocato?

-      si.

-      bhè.. ti do un'ultima possibilità. o eguagli Akito o fai qualcosa di superiore. a te la scelta.

-      e se..

-      e se dovessi fallire bhè.. non credo ci siano ulteriori spiegazioni. sai bene cosa succede.

Gomi deglutì a fatica. Lo sapeva e come.

-      va bene signore farò tutto ciò che desidera.

-      bravo figliolo. e ora va, tenta, stermina, sfrutta, fai tutto il male possibile.

-      sissignore come sempre.

 

MALEDETTO MALEDETTO HAYAMA! Te la farò pagare. Pensavo che la mia vendetta si fosse già consumata ma non è così. farò di peggio, molto molto peggio...

 

 

 


Intanto Sana era immersa nei suoi pensieri. Stava cercando indizi riguardo la strage di Shikoku. Tutti lassù avevano capito che non era stata una casualità, il missionario del male stava agendo, e lei doveva assolutamente fermarlo. D'improvviso le venne in mente Akito. Lui aveva quell'aspetto da Angelo, ma una nomea da far invidia al diavolo. Ma la rassicurava così tanto, al ristorante aveva fatto di tutto per proteggerla ed era sempre stato così gentile con lei.

Forse tutto ciò che dicono le persone è falso. Si sà che gli uomini sono facilmente influenzabili. Forse Akito ha respinto in malo modo una ragazza e lei per vendicarsi ha messo in giro certe voci su di lui. Però anche Aya sembrava così decisa.. cosa devo fare? vorrei parlargli, almeno chiarire... Ma no Sana gli stai dando troppa importanza!


Si affacciò alla finestra, per prendere un pò d'aria. Era da ore incollata al pc a studiare i dettagli della strage e c'era un bel mattone di 1200 pagine ad aspettarla sulla scrivania. All'improvviso notò che accanto al suo albero preferito, quello che lei stessa aveva piantato, vi era poggiato un ragazzo. Non riusciva a capire bene chi fosse a causa della posizione in cui si trovava. Decise di scendere per controllare. Aprì piano la porta senza farsi vedere, quando lo riconobbe le parole le morirono in gola.

-      sei lì a fissarmi da molto?

-      in realtà sono appena scesa per vedere chi fosse lo sconosciuto poggiato al mio albero preferito.

-      questo è il tuo albero preferito? e perchè?

-      l'ho piantato io con le mie mani.

-      ma che cavolo dice se avrà 200 anni.

Ops.

-      volevo dire mia nonna con le sue mani.

-      nonna?

-      una vecchia nonna, una bis bis bis

-      tu sei troppo strana Kurata.

-    sei venuto fin qui per insultarmi? puoi anche girare i tacchi e andare in giro con qualche bella bionda! non mi dispiacerebbe!

-      e tu che ne sai che sono uscito con una bella bionda?

-      in realtà me l'hanno detto. lo sa tutta l'università! è la figlia del rettore..

-      ah si?

-      non dirmi che non lo sapevi!

-      in effetti no. ma ora che mi hai detto questa cosa posso anche approfittarne.

Si sentì ribollire il sangue.

-      ecco bravo! quando esci chiudi il cancello.

Si girò per andare via ma lui le prese la mano. Dolcemente.

-      aspetta Sana...

-      che cavolo vuoi?

-      ehi che sono queste risposte? non sono da te! senti sono venuto fin qui per scusarmi con te...non avevo il diritto di chiederti della tua vita privata. se a te piace Gomi anche se è uno stronzo gigantesco io non posso fare niente per..

-      frena frena! mi hai ripetuto questo nome 50 volte, ma chi è Gomi?

-      come chi è? non ci sei stata a letto?

-      CHE COOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSAAAAAAA?

-      ehm... forse non dovevo essere così esplicito..

-      NO NO VOGLIO SAPERE TUTTO, CHI E' QUESTO E CHI CAVOLO HA MESSO IN GIRO CERTE VOCI SUL MIO CONTO!

-      hey Sana calmati, non vol-

-      AKITO HAYAMA RISPONDIMI IMMEDIATAMENTE.

-      Gomi è... un amico/nemico, mi ha detto che l'altra sera dopo essere uscita con le tue amiche eri annoiata, così ve la.. siete spassata insieme!

-      aspetta. amico/nemico? ma Gomi mica è alto, moro, un bel fisico e una faccia da antipatico?

-      a parte il bel fisico, che non può essere paragonato al mio, si è la sua descrizione perfetta..

-      ehi non vantarti carino!

-      non si dice a una persona "non vantarti" chiamandolo carino

-      uffa come sei puntiglioso!

-      quindi, tu conosci Gomi?

-      conoscere è una parola grossa. l'ho incontrato fuori al locale e lui mi ha chiesto di te. ero talmente arrabbiata che gli ho detto di dirti di non farti più vedere.. sono stata una vigliacca lo so..

-      scusami, ma cosa c'entravo io?

-      in realtà ero arrabbiata con te. Kimmy ha parlato così male del tuo carattere che mi sono lasciata influenzare e..

-      chi è Kimmy?

-      la cognata della mia migliore amica!

-      la cognata di Aya?

-      no di Fuka.  comunque ho capito anche io di aver sbagliato a crederle e mi sono subito pentita, però a volte sono orgogliosa, e non dovrei esserlo. ti chiedo scusa anche io Akito...

-      scuse accettate, tu accetti le mie?

-      certo. se mi dici cosa hai pensato quando Gomi ti ha detto quelle cose di me.

-      sono rimasto stupito! non mi sembri per nulla la ragazza che ha descritto lui. all'inizio mi sono arrabbiato, poi ho capito che dovevo chiederlo a te, e ho fatto bene. tu mi piaci proprio perchè sei diversa dalle altre ragazze che ho frequentato. so di essere giudicato come un "playboy" ma con te non voglio esserlo..

-      ...

-      che ne dici di un'uscita per la nostra riappacificazione?

-      e la bella bionda? 

-      dai scema! non me ne importa nulla di lei.

-      mmm.. un'uscita?

-      certo! stasera hai da fare?

-      in realtà dovrei studiare..

-      dai è ancora presto. puoi studiare qualche ora e poi stasera ti passo a prendere!

-      mmm

-      dai Sana..

Le sfiorò la guancia. Lei si sentì sciogliere come burro al sole.

-      o-ok.. però ci vediamo direttamente da qualche parte, devo passare da Aya per restituirle il libro di filologia.

-      va bene.. allora ci vediamo al parco ok?alle 9. a stasera...

-      a stasera Akito...

 

 

 

 


questa volta ho aggiornato alla velocità della luce! oggi dopo studio mattiniero e ben 5 ore di studio pomeridiano con la mia inseparabile compagna di studi, ho deciso di dedicarmi un pò alla mia fic. mi sono affezionata moltissimo e mi fa tanto piacere che è entrate nel cuore di qualcuno :) spero di aver soddisfatto le vostre aspettative, ho scritto questo cap dopo un'ondata d'ispirazione xD nei prossimi giorni non potrò aggiornare, ma dopo martedì avrò tanto tempo libero (o quasi). in realtà iniziano i corsi, vado a lavorare e in palestra xD però avrò la mente più libera ^^

in questo capitolo Sana e Akito si sono chiariti ma se pensate che le cose andranno bene da ora in poi vi sbagliate di grosso.. il prossimo capitolo sarà molto importante.. già ho in mente tutto :)

Grazie a:

Dalmata ( sei troppo dolce *-* sono contentissima che la storia ti piaccia così tanto ^^) e sanaeakito (non preoccuparti se non recensisci ^^ l'importante che la storia sia di tuo gradimento, non è importante quando leggi i cappy ^^).

Grazie a chi recensisce, a chi ha messo la storia tra le preferite/seguite.

Spero di farmi viva presto, ma se non passo martedì andrò in depressione xD ok spero di farcela xD datemi l'in bocca al lupo :)

un bacio.

Kasia Siris.

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Capitolo 8
*** 7. Avvertimenti ***


Capitolo 7. Avvertimenti


La giornata era andata diversamente da come si aspettava. Era convinta di non rivedere più Akito, invece appena lui si era materializzato davanti casa sua, lei non aveva retto e aveva accettato l'invito.

Quel ragazzo, Gomi, è davvero perfido! io non gli ho fatto niente di male non vedo per quale motivo ha detto quelle cose su di me. Per fortuna che Akito non gli ha creduto.. non sono per niente quel tipo di ragazza. A stento ho dato qualche bacio a stampo, il mio lavoro, la mia missione mi da questo obbligo. Ma diffamarmi così è proprio pura cattiveria! se lo rivedo gliene dico quattro a quel cretino! Ora ho un problema grosso... COSA MI METTO STASERA? forse posso chiamare Aya e farmi consig... ah lei non approva questa "cosa" tra me e Akito...uffaa ho bisogno di aiutoo...

-      Sana ti vogliono di nuovo al telefono! ma cos'è diventata questa casa? un call center? suu

-      Mammina scusami, rispondo subito...pronto?

-      Sana scusami se ti disturbo, devi uscire? ho bisogno di parlarti...

-      Fuka?FUKA AMICA MIA! certo vieni quando vuoi!

-      ah o-ok arrivo.


Siii è proprio di una chiacchierata, e di un consiglio da parte della mia migliore amica, l'altra, quello che mi serve.

 

Fuka arrivò dopo circa un quarto d'ora. Sana era raggiante e aprì la porta saltandole al collo. L'amica si stupì, non la vedeva da tempo così.

-      Sana stai bene?

-      meravigliosamente! perchè?

-      è questo che mi preoccupa. ti vedo fin troppo bene. meglio così.. comunque sono venuta qui per scusarmi. quella strega di mia cognata non aveva affatto il diritto di dirti quelle cose, si è rivelata una persona davvero cattiva. ho parlato con Takaishi e abbiamo anche litigato a causa sua. non so come si metteranno le cose ma non voglio che tu soffra per causa sua. se vuoi uscire con quel ragazzo, Akito, non pensare ai pregiudizi e fai quello che ti dice il cuore. le persone cambiano ed è giusto che  tu gli dia una chance.

-      oh Fuka! non puoi immaginare quanto ti adoro!

-      eh?

-      a parte il bellissimo discorso che hai fatto, non devi affatto preoccuparti di Kimmy, lei si è comportata male è vero, ma Takaishi non c'entra e tu non devi litigare con lui per colpa mia o della sorella. siete fatti l'una per l'altra! per quanto riguardo quello che hai detto, ebbene sono così felice proprio perchè stasera esco con Akito. erano mesi che non ci vedevamo, all'improvviso si è presentato in giardino e mi ha chiesto scusa. io non sapevo come reagire e alla fine ho accettato di uscire con lui. non so perchè ma quel ragazzo ha una strana influenza su di me. ogni volta che lo vedo sono felice, se non lo vedo sono tremendamente irritabile! riesce veramente a modificare il mio umore! invece di stare lì a guardarmi come un pesce lesso perchè non mi aiuti a trovare il giusto outfit?

-      ma certo! che esistono a fare le amiche?

Dopo una mezz'ora Fuka andò via, dopo aver scelto accuratamente l'abbigliamento di Sana: top bianco, pantalone nero, ballerine nere. Definito da lei semplice ma d'effetto.

Devo farmi liscia o riccia? ciuffo o frangia? devo sostituire le ballerine con i tacchi? borsa a tracolla o pochette? piacerò ad Akito? PANICOOOOOO.

Dopo ben 3 ore e mezza di preparazione, Sana era pronta. Aveva deciso di non mettere le ballerine, e di optare per un paio di comode zeppe; aveva messo un leggero ombretto brillante, mascara e gloss rosa. Era molto naturale.

Dopotutto è un'uscita tra amici no?

Non riuscì a capire se era domanda o una convizione.

Era pronta, mancava un'ora all'appuntamento e doveva andare da Aya per restituirle il libro prestatole. La sua amica di sicuro si sarebbe accorta della differenza nell'abbigliamento e nell'umore. cosa s'inventava? lei odiava mentire. Era un Angelo no? tutto nella norma.

Ok ora vado lì e dico di non avere niente di particolare da fare, solo una grande voglia di prepararmi un pò. Non mi crederà mai. Le dico che ho preso un bel voto all'esame. Non mi crederà mai, la sessione non è ancora iniziata. COSA CAVOLO LE DICO? Ok naturalezza e sorriso.

Si avviò verso casa dell'amica. Non abitavano lontano, lei però ci metteva un pò di tempo ad arrivare a causa del bel paesaggio che le si estendeva davanti ogni volta. Il cinguettare degli uccelli, il rumore del vento, il profumo dell'erba. Amava tutto della Natura. Alcuni cagnolini passeggiavano allegramente sulla distesa d'erba. Accanto ad uno di essi vi era un signore. Sembrava familiare. All'improvviso si voltò verso di lei. Non lo conosceva ma continuava a sentire quella sensazione di familiarità.

Sarà meglio andare da Aya, altrimenti farò tardi all'appuntamento con Akito.

-      Signorina aspetti!

-      Dice a me?

-      sisi a lei..

-      posso esserle d'aiuto?

-      le dispiacerebbe aiutare il mio cagnolino a scendere dall'albero? sono vecchio e non ho più la forza di arrampicarmi, e quel mascalzone di Rocky non vuole scendere.

-      ma si figuri, faccio in un attimo

-      stia attenta a non sporcarsi..

In un battibaleno Sana riuscì a recuperare il piccolo Rocky dall'albero di ciliegio, uno dei più antichi di quella zona, che presentava varie incisioni d'innamorati. Sorrise.

-      Ecco a lei signore!

-      grazie signorina lei è un angelo!

-      di nulla, è stata una sciocchezza.

-      visto che lei mi ha aiutato voglio aiutarla anche io..

-      non capisco...

-      Dal biondo crine un angelo pare, in realtà in lui figlio del diavolo compare*!

E corse via. Non le diede nemmeno il tempo di spiccicare una parola.

Ma cosa volevano dire le sue parole?

 

Il signore che aveva parlato con Sana tornò nella sua postazione.

-      Ho fatto quello che volevi ora pagami!

-      a cosa ti sei ridotto bello mio!

-      Gomi i patti sono patti..

-      certo.. ma anche se sei un angelo declassato non dovresti fidarti di quelli come me...

-      c-cosa?

-      bye bye caro mio, ci vediamo all'Inferno!

seguì una scena sanguinolente in cui il povero John venne ridotto a brandelli dai poteri malefici di Gomi. (evito di descriverla -K)

 

Sana arrivò a casa di Aya e le restituì il libro. L'amica la invitò ad entrare e iniziò a raccontarle il film che aveva visto la sera prima con Tsuyoshi. Ma lei era persa nei suoi pensieri.

Quel signore aveva un viso troppo rassicurante per aver mentito. ma cosa vogliono dire le sue parole?

Intanto qualcuno osservava la scena dalla finestra..

Ancora non hai capito eh Kurata? userò maniere diverse...

 

 

 


*frase inventata da me, credo sia chiaro a chi è riferita xD

Ok lo so questo capitolo da schifo. purtroppo sono in piena crisi ispirativa. è ricominciata l'università, i corsi, il trantran quotidiano, lunedì inizio a lavorare e ad andare in palestra. sono super impegnata xD sto cercando di spremere le mie meningi e di scrivere qualcosa di decente. chiedo scusa per questo capitolo ma l'ho cambiato 20 volte e ho preferito pubblicare questo alla fine che non pubblicare affatto.

grazie a Dalmata e sanaeakito che hanno recensito, grazie a chi legge, a chi apre solo la pagina...

un bacio.

Kasia.

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Capitolo 9
*** 8. Felicità ***


cap 8

 Capitolo 8. Felicità

Nonostante la frase detta da quell'uomo continuasse incessantemente a risuonarle in testa, Sana era emozionatissima. Non sapeva ancora spiegarsi il perchè. Quella uscita tra loro non era di certo un vero appuntamento, avevano solo voglia di vedersi! È lo stesso? Certo che no!

Purtroppo lei non sapeva che qualcuno stava tramando contro di loro. Akito invece non era tranquillo da quando aveva parlato con Gomi. Erano anni che gli dichiarava vendetta, anche se non aveva mai capito il perchè.

Forse la sua è solo invidia. Dopotutto sono il preferito del capo, colui che è più elogiato e premiato di tutti e questo può scaturire invidia. Però che cavolo dovrebbero essere tutti i demoni a schierarsi contro di me. Forse lo farebbero se non corressero il rischio di essere trucidati dal capo. Non ho mai avuto mai paura degli altri, dei loro dispetti. Di solito puntano alle cose care, e io non ne ho mai avute...

 

Arrivò l'ora fatidico del non-appuntamento.

Lei come al solito era in ritardo. La conosceva ormai, e sapeva che la puntualità non era proprio una delle sue qualità. Però ne aveva tante altre, e una di queste era la sua bellezza. Non solo esteriore, ma anche interiore.

Non merito una persona così. È bellissima, buona. Io non sono altro che un essere malvagio creato per distruggere l'umanità. Parlo proprio come un cretino, non so che mi prende negli ultimi tempi. Passerà. Forse..

Come al solito sono in ritardo, uffa! Casa di Aya è vicinissima al parco, ma ero talmente distratta da non ascoltarla e le ho chiesto di ripetere tutto ciò che mi diceva. Che scema che sono.

 

La vide da lontano, bella come non mai.

Lo vide da lontano, bello come il sole.

-      Hey!
-      Ciao! Perdonami per il ritardo, ero qui vicino ma ero distratta e ha dovuto ripetere più volte.
-      Distratta? A cosa pensavi?
-      A n-nulla.

Dal biondo crine un angelo pare, in realtà in lui figlio del diavolo appare.

-      Su dimmi!
-      Niente mi è stato fatto un indovinello stupido e mi sono scervellata tutto il pomeriggio senza trovare la soluzione.
-      Raccontamelo posso aiutarti.
-      Dai Akito non pensarci, mi devi una cena no?
-      Uno non ti devo proprio niente bella mia!
-      E tu mi hai fatto venire qui per guardarci in faccia? Ho una fame da lupi!
-      Anche io che ti credi! Devo mangiarmi un ristorante intero!
-      E allora che parli a fare? Per farmi arrabbiare? E  non cedere alla gola..
-      Non ho paura dell'inferno... su andiamo a mangiare!
-      ...

 

Andarono in un ristorantino poco lontano dal parco. Aveva aperto da poco, e il nome era H2.

-      Che strano nome per un ristorante.
-      Si saranno ispirati a qualcosa. Boh.

Infatti si erano davvero ispirati a qualcosa. Il proprietario era un grande appassionato dei Pink Floyd, e la sua canzone preferita era Wish you where here*. Vi era un grande quadro con le prime due righe della canzone:

So you think you can tell Heaven from Hell?

-      Adoro quella canzone!
-      Piace tanto anche a me..
-      Che dici ordiniamo?
-      Certo.

Ordinarono Sushi e Chawan Mushi*. Fu una serata molto piacevole, lui era estasiato da lei, la guardava come un leone guarda la sua preda, con uno sguardo languido. Lei sprizzava energia e felicità da tutti i pori, più del solito. Era luminosa.

Dopo quella meravigliosa serata ce ne furono molte altre. E anche molti pomeriggi e mattinate. Frequentavano lo stesso aulario* e ogni volta pranzavano insieme.

Tsu era contento, finalmente vedeva Akito, non addirittura felice, ma soddisfatto. Era un'emozione che non gli aveva mai visto. Con il tempo erano diventanti amici, soprattutto da quando aveva iniziato a frequentare la sua amica. E...Sana sembrava davvero contenta.

Fuka era al settimo cielo. Aveva finalmente fatto pace con Takaishi, allontanando la sorella dal loro rapporto, ed appoggiava pienamente Sana in ogni scelta con Akito.

L'unica che contrastava l'unione era Aya. Aveva fatto di tutto per non far cadere la sua amica tra le braccia di quel "divoratore di fanciulle" come lo chiamava lei, ma dopo aver visto l'entusiasmo e la felicità della sua amica non aveva potuto dire altro. Ovviamente non usciva con loro in quattro, quello era troppo.

Akito si sentiva bene, come non si era mai sentito prima. Sapeva che Sana era diventata importante per lui, ma non gliel'aveva mai detto. In realtà non lo ammetteva nemmeno a se stesso, ma era così. Cosa provava quando la vedeva? Un sottile pulsare dal profondo del suo petto che rimbombava fino alle tempie*.

 

Sana era raggiante. Ovviamente non loro due non "stavano insieme", lei non poteva permetterselo. Ma con lui si sentiva bene, e il loro rapporto le andava bene così. Si era scambiati altri baci da quello al primo appuntamento, niente di estremamente serio, e da Lassù nessuno aveva obiettato.

 

La loro vita precedeva a gonfie vele. Il loro rapporto non era ben definito, ma andava bene così. Per ora...

 

 


 

*1 Come avete potuto capire è la canzone dei Pink Floyd ed è anche la mia preferita, mi sembrava adatta al contesto.

*2 Chawan Mushi: È un budino a base di latte ed uova mangiato in Giappone come antipasto usando comunemente il cucchiaio e servito tipicamente in una ciotola per il tè.

Ho pensato che siccome Sana è Angelo non cedesse alla gola :)

*3 Aulario: per chi non lo sapesse è la sede dell'università, quella in cui vi sono le aule.

*4 frase ripresa da "sette giorni per l'eternità". Mi sembra fantastica *-*

 

Buongiorno! Allora ho scritto la bellezza di 3 capitoli in questi giorni *-* sto continuando a scrivere tra un corso universitario e l'altro, da domani inizio a lavorare. Ho deciso di mettere un giorno prestabilito per la pubblicazione che sarà: la DOMENICA! Farò di tutto per pubblicare ogni domenica. In caso di problemi ovviamente ve lo farò sapere :) spero che il capitolo vi sia piaciuto, è un momento felice per i nostri due protagonisti, non a caso si chiama "felicità". Per eventuali errori e chiarimenti non esitate a mandarmi un messaggio privato o a scrivermelo nelle recensioni ^^

Grazie a:

sanaeakito, GDragon e Dalmata che hanno recensito il capitolo precedente.

Grazie a chi ha messo la storia tra i preferiti/seguite/ricordate e anche a chi legge.

 

Kasia Siris.

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Capitolo 10
*** 9. Rivelazione ***


Capitolo 9. Rivelazione

 

Erano ormai quasi sei mesi che si "frequentavano". Andavano insieme all'università, uscivano insieme, ero andati anche al mare una volta. Vivevano praticamente in simbiosi. Erano felici. Purtroppo però la loro felicità era destinata a durare poco...


Il desiderio di vendetta di Gomi continuava a crescere giorno dopo giorno. Akito doveva pagare ciò che gli aveva fatto, e doveva farlo a caro prezzo. Si stava scervellando. Voleva qualcosa di catastrofico.

Quel bastardo deve pagarla. Non posso metterlo in cattiva luce agli occhi del capo poichè è il suo prediletto.. non ha nessun interesse, quindi non posso distruggerglielo..

Fu in quel momento che la fortuna passò dalla sua parte. Era seduto sul ramo di un albero, il suo luogo preferito quando pensava, e ad un tratto passò il suo peggior nemico. Ma non era solo. Mano nella mano c'era una ragazza. Quella ragazza che lui aveva detto di essersi portato a letto. Era una menzogna. In quel preciso istante non aveva pensato a quanto contasse Kurata per Hayama.

Ecco cosa devo fare! Devo sedurre la bella rossa. Oppure portarla in vicoletto e farmela! No, devo fare di peggio! Devo pensare..

 

-      Davvero non vuoi che ti accompagni?

-      No Akito, non preoccuparti. Devo fare alcune commissioni per mia madre e ti annoieresti. Vai in biblioteca, ti raggiungerò lì più tardi.

-      Va bene. A dopo.

-      Ciao ciao.

Si scambiarono un leggero bacio e presero due strade diverse. Akito si diresse verso la biblioteca della facoltà, Sana a fare commissioni. In realtà era una bugia. Lei odiava mentire, ma aveva dovuto farlo. Doveva avere un incontro Lassù e non poteva di certo dirlo ad Akito.

Lui è umano, loro non possono sapere che sulla Terra sono mandati Angeli per proteggerli.. Sarà di sicuro una convocazione per via della nostra ehm.. "relazione". Devo sbrigarmi o arriverò in ritardo come al mio solito.

Gomi aveva assistito a tutta la conversazione tra i due "piccioncini". Ma non aveva seguito Hayama, aveva seguito Sana. E quella fu la sua più grande fortuna. Arrivò insieme a lei all'ingresso degli Angeli e quando la vide sparire capì tutto.

Ecco perchè la frequenta. Che tu sia dannato Hayama! Hai beccato un nemico e hai deciso di sedurla! E la ragazza ingenuamente ci è cascata. Bhè è un Angelo hanno la tendenza a fidarsi di tutto e tutti. Bene! Ti rovinerò e finalmente la pagherai cara per ciò che hai fatto a Sarah!

 

Mentre Akito stava tranquillamente ripassando gli appunti, e Gomi elaborava la sua vendetta, Sana era salita ai piani alti. Per la prima volta aveva paura..

-      puoi entrare..

-      dove?

-      Dal Capo, da chi senò!

-      O-ok.

Quell'ufficio lo ricordava molto bene. Era completamente bianco, persino la scrivania e le sedie lo erano. Aveva paura di ciò che il Capo le avrebbe detto. Sapeva di non avere fatto nulla di male con Akito e non avrebbe sopportato l'ennesimo avvertimento. Sapeva di non potersi spingere oltre come gli altri umani. A malincuore dovette ammettere che lei non era umana.

Quanto vorrei esserlo in questo momento...

-      Sana, accomodati, non restare lì impalata.

-      Buongiorno Signore, è sempre bello rivederla.

-      Anche per me cara! Ti trovo davvero bene, così...raggiante!

-      La ringrazio.

-      Sei curiosa di sapere perchè ti ho convocata...

-      Si...

-      Ebbene, qualche mese fa è stato eliminato uno dei nostri. Uno che era stato radiato poichè aveva fatto dei patti diretti con il signore degli inferi. Solo che nemmeno il nostro nemico ha voluto più a che fare nulla con lui e.. ha iniziato a vivere come una specie di umano. Non dava fastidio a nessuno e non capisco perchè l'hanno eliminato.

-      Capisco.

-      Bhè sono sicuro che è stato la sua creatura ad eliminarlo. Non so forse intracciava qualche piano, o qualcosa del genere. Il tuo dovere è scoprire al più presto di chi si tratta.

-      Si Signore.

-      Sana.. sto chiudendo un occhio sulla tua ehm.. "frequentazione" con quel ragazzo perchè ti conosco. Sai che hai i tuoi doveri da Angelo e non puoi lasciarti andare agli impulsi umani. Lo ricordi vero?

-      Si..

-      Non voglio che tu stia male e nemmeno il ragazzo in questione, anche se è un pò enigmatico, non riesco a capire il perchè.. ma ho tanti problemi da risolvere, quindi per favore, non crearmene altri.

-      Si Signore. Svolgerò il mio dovere da Angelo glielo prometto.

-      Brava ragazza. A presto.

-      Arrivederla Signore.

Era stanca. Era frustrata. Alcune volte aveva paura. Altre voleva essere normale. Poi pensava alla sua nobile missione e le passava tutto. Ma non quella volta. Akito stava diventando importante per lei e non voleva perderlo. Sperava solo che lui si "accontentasse" di quello che lei poteva dargli. Non sapeva come sarebbe stata senza di lui.

Ora non posso pensare ai miei problemi. Akito può aspettare. L'umanità no.

 

Intanto Akito stava ancora aspettando Sana in biblioteca. Gli arrivò un sms "scusami ma ho avuto un imprevisto, ci vediamo domani". Era lei. La chiamò subito ma lei non rispose. Iniziò a preoccuparsi. Corse fuori dalla biblioteca, con lo scopo di andare a casa di Sana e parlarle.

-      ma guarda un pò chi si rivede!

-      Di nuovo tu? Ma che vuoi da me!

-      Voglio fartela pagare Hayama.

-      Lo sai che stai iniziando a stancarmi? Ogni volta che mi vedi mi ripeti sempre questa frase, oppure vendetta o stronzate del genere. Si può sapere che cazzo ti ho fatto?

Voleva una spiegazione. La esigeva!

-      ancora non l'hai capito?

-      cosa?

-      Non ti ricordi me?

-      Eh?

-      Non ti ricordi di me accanto a LEI?

-      Ma di che cazzo stai parlando?

-      di Sarah. Sarah Turner. Questo nome ti dice qualcosa Hayama?

Sarah Turner. Non mi dice niente. Ma cosa cavolo c'entra con la vendetta?

-      l'hai dimenticato...

-      non ho la minima idea di cosa tu stia parlando Gomi.

-      Ti rinfresco subito la memoria. 3 anni fa. Kyushu. Tu, una banda di tuoi amici ubriachi. Avete fatto una scommessa. Dovevi sedurre una ragazzina e portartela a letto la stessa sera. Una squallida discoteca. Una ragazza bionda, occhi cioccolato. Ancora non ti ricordi Hayama?

-      La ragazza con le treccine...

-      Esatto. Proprio lei. Quella che ti sei scopato e che non hai più voluto. Lei non ce l'ha fatta e si è suicidata.

-      ...

 

Ricordo quella sera. Ero uno sciocco ragazzino. Ero stato mandato sulla Terra per esplorarla. Era solo una stupida scommessa tra amici. Quando seppi del suo suicidio non mi fece ne caldo ne freddo. Sono un demone cazzo. Ma ora mi faccio schifo. Non avrei dovuto giocare così con la vita di una ragazzina che non aveva fatto niente di male se non legarsi a un tipo come me.

-      ora ricordi vero?

-      Ricordo. Ma non riesco ancora a capire il perchè ce l'hai con me. La conoscevi?

-      La conoscevo? Era la mia ragazza!


Strabuzzo gli occhi. Mi sarei aspettato tutto ma non questo. Mi sono portato a letto la sua ragazza, ed è morta per uno stupido scherzo. Per una stupida ragione. Capisco il suo immenso odio nei miei confronti. Sono un coglione.

 

 

 

 

Rivelazione! Abbiamo finalmente capito perchè Gomi reclama vendetta. In questo capito si è creata una situazione strana. Sana deve svolgere la sua missione e Akito non sa ancora niente. Nel prossimo continuerà il suo dialogo con Gomi.. non ho voluto scrivere tutto per lasciarvi un pò sulle spine :P sono cattiva lo so! per questa volta sono stata puntuale! ora riprendo a scrivere per un paio d'ore cercando di portarmi avanti con il lavoro. spero di riuscire a scrivere qualcosa di buono. tutti i vostri consigli sono bene accetti! a domenica prossima :)

grazie a GDragon, Dalmata, sanaeakito e Maka_baka per le recensioni allo scorso capitolo *-*

grazie a chi ha aggiunto la storia ai preferiti/ricordate/seguite e anche solo a chi legge :)

sono gradite ulteriori recensioni xD fatemi il regalo di compleanno :) il 26 compio 21 anni T_T

un bacio.

Kasia.

 

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Capitolo 11
*** 10. Passato ***


Questo capitolo è transitorio. Ho voluto descrive tutto la vicenda di Gomi per rendervi più partecipi alla storia.

 

Capitolo 10. Passato


[...]

Strabuzzo gli occhi. Mi sarei aspettato tutto ma non questo. Mi sono portato a letto la sua ragazza, ed è morta per uno stupido scherzo. Per una stupida ragione. Capisco il suo immenso odio nei miei confronti. Sono un coglione.

-      niente da dire?

-      Io.. non so cosa dirti.

-      Io invece si. Ho sacrificato la mia anima per lei. La amavo con tutto me stesso.

-      Non capisco.

-      Ti racconterò tutto, sono una persona leale e ti racconterò per filo e per segno il perchè della mia vendetta.

 


- 8 anni prima -


Shinichi Gomi è un ragazzo di 14 anni. Nato in una famiglia modesta, composta da 4 membri: lui,i suoi genitori, e la sorellina, Rose. Era felice, la sua vita era felice. Finchè un giorno venne stravolta dall'entrata di una ragazzina: Sarah Turner. Bella, dolce e gentile con tutti. Lui ne rimase estasiato, ma non faceva nulla per farglielo capire. Anzi la ignorava totalmente e le poche volte in cui parlavano, finivano per litigare.

La svolta arrivò in un giorno come tanti. Mentre giocava a calcio con i compagni di classe, Shinichi venne colpito da una forte pallonata alla testa. Fu costretto a stare una settimana in ospedale per precauzione. Poteva farsi molto male. Per tutti e sette giorni di ricovero, Sarah restò accanto a Shinichi. Lo faceva sorridere raccontando storielle divertenti e gli leggeva i suoi racconti preferiti. Lo faceva senza mai stancarsi, sempre con il sorriso sulle labbra e quel luccichio negli occhi. In quei giorni, Gomi iniziò a riflettere sulla situazione creatasi e capì che non era l'unico a provare qualcosa. Dopo qualche giorno dalle sue dimissioni dall'ospedale, si incontrò con Sarah nei giardini fuori scuola. Mettendo da parte la vergogna e un pò di orgoglio maschile, riuscì a gridarle a pieni polmoni che l'amava. Sarah non rispose. Il ragazzo si scoraggiò moltissimo, aveva frainteso tutto.. ma i suoi pensieri negativi vennero spazzati via in fretta da un dolcissimo bacio di lei.

Da quel giorno divennero inseparabili. E i giorni divennero sempre di più. Non si stancavano mai l'uno dell'altra, a scuola venivano presi anche in giro ma a nessuno dei due importava. Rimasero insieme per quattro anni. Fino a quella sera...


- 4 anni prima -


Sarah compiva 18 anni quel giorno. Era felicissima, una nuova fase della sua vita stava per iniziare. Gomi era impegnato nel suo lavoretto estivo e quella sera non aveva potuto stare con lei. In realtà era una scusa. Aveva chiesto un giorno di permesso al lavoro, ma non le aveva detto niente perchè voleva farle una grande sorpresa. Sarah alla notizia di non poter passare il suo compleanno più importante con il suo ragazzo, era rimasta davvero male. Però non voleva interferire con il suo lavoro, sapeva quanto avesse bisogno di soldi, così aveva preferito tacere. Aveva organizzano comunque una seratina niente male con le sue amiche di sempre: Megan, Susy e Alice.

Andarono a divertirsi in una delle discoteche più In della città: il Whiteice. Era un locale davvero magnifico, tutto costellato di finti ghiacci, un vero spettacolo per gli occhi. Ma un altro spettacolo vivente era il bel biondino seduto al bancone insieme agli amici. Sarah ne rimase incantata. Le sue amiche, tutte un pò brille, la invitarono a dare una svolta e ad invitarlo a ballare...

Akito si vide arrivare questa graziosa creatura accanto. Era carina, ma non certo il suo tipo. Capì all'istante che era ubriaca e quella sera non aveva proprio voglia di giocare.

- non stressarmi carina, vai a bere con le tue amichette.

- ehi non parlarmi con quel tono. Non sono una bambina, ho 18 anni e faccio quello che mi pare!

- ah si? Allora gira al largo 18enne!

Non voleva passare l'ennesima serata deludente. Aveva solo voglia di andare di bere un ultimo drink e poi dritto a letto. Era stata una settimana lavorativa davvero difficile. Purtroppo i suoi piani cambiarono molto presto. I suoi amici vedendo come aveva mandato via quella ragazza, iniziarono a prenderlo in giro. Si sa a nessuno piace essere deriso. Ma ad Akito lo mandava in bestia.

- cosa avete da ridere farabutti?

- Hayama ormai hai perso lo stampo! Preferisci un letto caldo ad una sana scopata!

- voi non sapete un cazzo di me, e non sapete nemmeno quello che cazzo preferisco!!

- ah no? E chi è il coglione che si è lasciato sfuggire una bella ragazza da sotto le mani? Eh?

- volete la guerra? E sia!

In quel preciso momento il destino decise che quel 18esimo compleanno per Sarah doveva essere l'ultimo.

Dopo aver discusso con gli amici del bar, Akito si precipitò da Sarah e iniziò a riempirla di complimenti. Lei un pò spinta dall'alcol, un pò dalle amiche, un pò dalla voglia di compiere una follia, si lasciò trascinare dalle avance. Che si conclusero con Akito che portava tranquillamente Sarah nel vicolo accanto al bar. Iniziarono a baciarsi con foga, ma i baci ad Hayama non bastavano e iniziò a sbottonare la camicetta della ragazza. Lei presa da un attimo di lucidità pronunciò solo una parola, o meglio solo un nome, Shinichi. Ma lui non ci fece caso e continuò quella che stava facendo. Ben presto la ragazza abbandonò anche l'ultimo senso di colpa rimastole, e si concesse completamente a lui.

Akito era soddisfatto. Aveva vinto contro i suoi amici e si era fatto una biondina carina. Purtroppo per lui Shinichi, arrivato poco dopo l'arrivo di Sarah al locale proprio per portarla nel luogo della sorpresa, aveva visto tutta la scena del vicolo. Era basito. Non sapeva cosa pensare e come prenderla. Decise di fare finta di niente. Sarah era l'amore della sua vita e non voleva perderla, nonostante il tradimento.

Nei giorni successivi Sarah cambiò. Non era più la ragazza solare e divertente degli ultimi quattro anni. Era come morta dentro. Quel ragazzo aveva distrutto tutti i suoi principi, e dopo essersela portata a letto, non aveva più voluto avere nulla a che fare con lei. Gomi fece di tutto per farla riprendere, e non accennò mai a ciò che aveva visto. Ogni giorno le diceva quanto l'amava, quanto era fondamentale nella sua vita. Purtroppo per Sarah non era abbastanza. Non voleva farlo soffrire ulteriormente.

Un triste giorno di settembre Sarah Turner morì, suicida, buttatasi sotto il treno delle 7.40, quel treno che tante volte l'aveva portata dal suo adorato Shinichi. Gli lasciò solo un piccolo bigliettino bianco nell'armadietto della scuola, con scritto

" Perdonami, Ti Amo".

 


Da quel giorno d'autunno la vita di Shinichi Gomi cambiò. Il bravo ragazzo innamorato di Sarah lasciò spazio all'uomo assettato di vendetta. Crebbe così in un solo giorno. Abbandonò tutti, famiglia, amici e scuola. Lei era troppo importante e lui non poteva vivere senza.

Qualcuno notò il suo cambiamento e se ne approfittò. Fu presentato alle persone sbagliate che ben presto lo portarono in mano al signore degli inferi. Di fronte all'allettante proposta di diventare suo discepolo non poté dire di no. Ma non perchè gli interessasse uccidere le persone o convertirle al male. Voleva trovare quel bastardo che aveva ucciso la sua Sarah e doveva dargli ciò che meritava, senza scrupoli.

Sarah Turner doveva essere vendicata. Anche a costo della sua anima.

 

 

 


Innanzitutto BUONA PASQUA! :)

Eccoci giunti alla fine di questo capitolo, che per me è stato una specie di parto xD l'ho cancellato e riscritto tante di quelle volte che non potete immaginare ò.ò 

Spero che abbiate capito la motivazione della nascita di questo capitolo. La vendetta di Gomi è stata citata tante di quelle volte nella FF che meritava un capitolo tutto suo. Lo so è molto triste, e so che avrete più compassione di lui questa volta xD nel prossimo capitolo finalmente ritornerà la nostra cara Sana, don't worry ;)

Sono un pò a corto con i capitoli poichè ho sempre poco tempo per scrivere, spero di riuscire a rispettare la scadenza di domenica prossima.Il lavoro e lo studio mi assorbono totalmente. 


Ringrazio:


Maka_Baka, Dalmata, sanaeakito, GDragon, Cucciola123 per le recensioni alla scorso cappy e _beliver05_ per la recensione breve :)

grazie a chi ha inserito la storia tra i preferiti/ricordati/seguiti/


G R A Z I E

a presto (spero)


Kasia.

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