Yellow House.

di _IlaSwag_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First Of All. ***
Capitolo 2: *** The Sex Room. ***
Capitolo 3: *** Mistake. ***
Capitolo 4: *** Vent. ***
Capitolo 5: *** Have You Got A Dream? ***
Capitolo 6: *** Really? ***
Capitolo 7: *** I can't believe it. ***
Capitolo 8: *** You don't understand. ***



Capitolo 1
*** First Of All. ***


Chapter One.
 


First Of All.
-Direi di metterli lì.- ordinai.Ero stanco morto.Traslocare non è mai stata una cosa poco stressante,ma non credevo che anch'io potessi stancarmi in così poco tempo a trasportare insieme ai miei amici dei mobili.Li avevamo acquistati con i risparmi messi da parte nel corso degli anni.Perchè parlo al plurale?Perchè come regalo per il diciottesimo compleanno di Ryan,decidemmo di comprare quella villetta posizionata sul corso principale di Stratford,la stessa strada in cui c'era l'Avon Theatre.
Spesso davano spettaccoli e concorsi musicali per adulti e ragazzi in quella struttura,e ancor più spesso mi ritrovavo lì,seduto tra la platea,ad applaudire.
Lavoravo da qualche mese in quel teatro come collaboratore .Di cosa mi occupavo?Di organizzare e assegnare i posti.A volte lavoravo al botteghino per vendere i biglietti degli spettacoli.
Di solito quando lo spettacolo iniziava,prendevo la chitarra,mi siedevo sul secondo gradino,e iniziavo a cantare e suonare la prima cosa che mi passava per la testa.Era un altro piccolo modo per guadagnare qualcosa,e soprattutto per rendere mia madre orgoglioso di me.Avevo compiuto diciott'anni da cinque mesi,,quindi mi lasciò,anche se a malincuore,andare a vivere in una casa per un terzo mia,infatti,avevo diviso le spese per comprarla con Ryan e Chaz nonchè miei migliori amici da sempre.Vivevamo nella stessa città,frequentavamo la stessa scuola,gli stessi locali.Era il caso di dire che mancasse poco per andare a vivere insieme.
-Il fatto che non ci siano ragazze mi angoscia.- intervenne Chaz.Era quel classico bel ragazzo che ama fare il Don Giovanni.
-Hai forse dimenticato che ci stiamo trasferendo al centro di Stratford?Dove tutte le meraviglie passano di qui?Ti basterà affacciarti al balcone senza maglietta per far colpo su qualcuno.- gli consigliai.
Il fatto che da allora avremmo abitato al centro della nostra cittadina ci eccittava.Quella che avevamo comprato era una villa dalla tinta giallo sole molto grande:Aveva tre piani,tre bagni e un enorme giardino.Ci sentivamo così fieri di noi per aver risparmiato dei soldi per comprarli.
Al primo piano c'erano tre camere:Decidemmo che quelle erano le nostre camere.La prima era piuttosto strana:Era dipinta di nero e aveva degli schizzi rossi.Ryan,con il suo spirito rock,si fiondò dentro e si impegnò a disfarre i bagagli.
La seconda assomigliava alla mia della vecchia casa:Era dipinta di blu con sfumature azzurre.Non ci pensai due volte che quella stanza abbastanza luminosa sarebbe stata di mia proprietà.Ero e sono possessivo.Creo un particolare legame con gli oggetti che mi completano.
Sulle mensole della camera,quindi,posizionai alcuni trofei che vinsi a basket e a hockey qualche anno prima e una mia foto con mia mamma,mio padre,e i miei fratellini.Infine cercai di sistemare i miei indumenti.
La terza camera era spettacolare:Era dipinta di bianco,ma ogni tanto c'erano schizzi di colori.Faceva uno strano effetto ottico,sembrava che tutto attorno a te assumesse un colore vivo.A Chaz non piacque più di tanto,ma pur di non restare solo sugli altri piani,decise che quella sarebbe stata la Sua camera.
-Justin,sono sempre più convinto che qui ci vorrebbe una figura femminile.- fece capolino nella mia camera il corpo di Chaz con la sua testa che serviva solo per dividere le orecchie.
Ah,giusto,prima di tutto io sono Justin.Justin Drew Bieber,in realtà.Ho diciott'anni e vivo a Stratford da praticamente SEMPRE.La mia vita è simile a quella di qualunque ragazzo solo che da quel giorno stava assumendo una svolta:Andavo a vivere con i miei amici.Frequento la Stratford High School e a Settembre inizierà l'ultimo anno.Il che significa esame.
-Dov'è il problema?- chiesi.
-Come funziona la lavatrice?- Chaz poteva essere anche un Don Giovanni,ma nessuno l'Avrebbe mai considerato a causa della sua impacciatura.
Andai a controllare e notai che avevamo comprato una lavatrice con le scritte in cinese.Nessuno studiava cinese in quella città,e nessuno avrebbe comprata una lavatrice cinese se non noi,ovvio.
-Chiamiamo una di quelle cinesine che sostano fuori l'Avon Theatre?- ancora una volta que Teatro sarebbe stato la mia salvezza,anche se in questo caso nostra.
Fecero scendere me.Iniziavo a pensare che i miei migliori amici fossero gay dato che mi avevano fatto scendere per il mio "fascino".
Perlustrai le ragazze:Ne vidi una con gli occhi a mandorla.
-Parli il canadese?- Il Canadese?Non esisteva il canadese.Avevo fatto una grossa figura di merda.La ragazza dai capelli nerissimi e gli occhi altrettanto scuri scoppiò a ridere.
-Se sapessi come sia il Canadese,allora lo parlerei.- rispose.Credo non gli desse fastidio parlare con me.Peccato che a me servisse un aiuto.
-Visto che sei cinese,dovresti aiutarmi a fare una cosa.- Scoppiò di nuovo a ridere.Cosa avevo detto quella volta di sbagliato?
-Non sono cinese.Mio nonno lo era.- seconda figura di merda.Dovevo informare a Chaz e Ryan che mi guardavano dal balcone,divertiti,che non dovevano più commissionarmi a fare questo tipo di cose.Se prima avevo affermato che quello spacciato fosse Chaz,allora mi sbagliavo di gran lunga.
-Comunque grazie,mi serviva qualcuno che sapesse parlare il cinese.- la informai.
-Chi ti dice che io non lo parli?- Sia santificato l'Avon Theatre.
-Puoi venire a casa mia allora?Non ho strane idee in mente,e solo che mi sono trasferito da poco e non so come funziona la lavatrice dato che è scritto in cinese.- le spiegai.Ella accettò senza esitare.
Attraversammo la strada e dopo averla fatto entrare e averle offerto del thè fresco,ci tradusse come funzionava quello strano aggeggio.
Mi salutò e mi lasciò il numero in caso trovassi qualche altro elettrodomestico con le istruzioni in cinese.
-Bieber,puoi venire un pò?- se dovevo assumere il ruolo della mammina risolvi-problemi non mi stava bene,ma andai comunque da Ryan pronto ad essere a conoscenza del suo "problema"
-La vedi quella stanza?- era l'ultima del terzo piano.
-Sì...- attesi che mi dicesse cosa avesse in mente dopo un'espressione malefica.
-Bene,quella sarà la stanza del sesso.- disse con aria compiaciuta.Come se avesse detto la cosa più intelligente in tutta la sua vita,e forse lo era.




Love Me,Love Me,Say That You Love Me (?)
Buonasera.Mi presento:
Sono
Ilaria,ho quattordici anni e sono una
Belieber (Ma và uu)
Bene,volevo chiedervi una bella cosa:

Vi piace questa storia?
(Vi aspettavate un'altra domanda,dite la verità ee)
Bene,Io sono qui,che aspetto qualche recensione.
Non la fate sentire
#ForeverAlone
Ah,se qualcuno non si ricordasse di me,sono l'autrice
di
"Like Titanic."
With Love,Ila.
@_IlaSwag_ ON TWITTAH.





















 



 


 

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Capitolo 2
*** The Sex Room. ***


The Sex Room.

-Vaffanculo Ryan.-
urlò Chaz.Mi svegliai di soprassalto,spaventato dalle urla dei due.
-I cazzi tuoi no,eh?- chiese poi Ryan.
-Riguarda anche Justin.- disse poi Chaz.Fu lì che mi alzai di colpo.
-Justin non saprà nulla di questa storia.- lo ricattò Ryan.Non riuscivo a riconoscere il mio migliore amico.Cosa gli era successo nel giro di un giorno,cosa gli era successo da nascondermi qualcosa?
-Lo verrà a scoprire,sei sempre il suo migliore amico.- gli ricordò.
-Stà zitto Chaz.- sbottò Ryan,poi il silenzio.Decisi allora di scendere.
Un silenzio tombale regnava in cucina.I due miei migliori amici erano seduti agli stessi posti del tavolo ma dai lati opposti.
-Buongiorno.- notai che l'orologio segnava le sei e mezza del mattino.Doveva esser successo qualcosa di grave.
-Buongiorno.- l'unico che mi rispose fu Chaz.
-Cazzo avete da urlare a quest'ora?- chiesi.
-Vedi Chaz,hai urlato e hai fatto svegliare Justin.- rispose Ryan.Non si sarebbe mai comportato in quel modo.In diciott'anni della mia vita non aveva mai incolpato nessuno.
-Ryan cos'era che non dovevo sapere?- chiesi.Lo spiazziai.Il suo coloritò sbiancò mentre quello di Chaz assunse un colorito rossastro.
-Cosa?- chiese fingendo di non aver capito.
-Ti ho sentito da sù.- risposi.Lui abbassò il capo.
-Justin ho già usato la camera del sesso.- affermò.Non riuscivo a capire il problema.
-Chi sarebbe la (s)fortunata?- chiesi curioso ormai.Chaz si alzò e si avvicinò.
-Justin usciamo dai?- se ne uscì poi con quella domanda.Girai il suo capo verso l'orologio.
-Chaz è prestissimo,semmai torno a dormire.- dissi.L'espressione tesa di Ryan si rilasciò.
-Faresti la miglior cosa!- esclamò quasi felice.Si riformò di nuovo un'aria tesa.
-Ryan con chi l'hai fatto?- chiesi,sperando in un'ultima risposta che non ricevetti.
Silenzio.Quel silenzio era interminabile.Mi alzai e andai al terzo piano,dove c'era la stanza del sesso.La porta era socchiusa e feci segno a Chaz di stare in silenzio per non svegliare la tizia.
Era avvolta dal lenzuolo bianco e ai piedi del letto vi era la sua biancheria.Poi si mosse,lentamente,ma si mosse.I suoi capelli erano lunghi e chiari,ma soprattutto scombinati.
-Chi è Chaz?- chiesi indicando la ragazza
-Non la riconosci?- mi chiese.Optai per Pamela,ma quest'ultima era molto più in carne della ragazza nel letto.
-No,chi è?- chiesi.La curiosità mi stava facendo impazzire.
-Chloè.- affermò.Mi sentii tagliare in mille pezzettini.Lei,la mia Dea,era andata a letto con il mio migliore amico.Non ero il suo ragazzo,ma avevo una cotta nei suoi confronti da circa due anni,purtroppo però essendo la ragazza più famosa della scuola,non mi cagava di striscio.Aveva origini francesi alle quali doveva il suo nome.
Scesi velocemente le scale,arrivai al secondo,poi al primo e infine al pian terreno.Mi avvicinai a Ryan.Non ero il tipo che si sarebbe dimostrato grande con una rissa,perciò lo guardai solamente fisso negli occhi.
-Dimmi ora di chi mi potrò fidare?- salii di nuovo al piano di sopra,mi vestii e mi lavai.Poi uscii di casa senza avvisare nessuno.Avevo solo bisogno di aria,di riflettere,di capire il motivo e di capire cosa avessi sbagliato da meritarmi quel dolore da parte del mio migliore amico.Mi sentivo come se qualcuno avesse infilato un coltello all'interno del mio corpo.
Il mio carattere istintivo mi diceva che avrei dovuto vendicarmi,così mi sedetti su una panchina affianco una ragazza.
Non riuscivo a parlare.Lei si accorse della mia presenza e si scansò subito.Non capii quel gesto,ma restai a guardarla mentre leggeva un libro dalla copertina grigia.
-Mi guarderai ancora a lungo?- mi chiese.Probabilmente.
-Non saprei.Di che scuola sei?- chiesi.Non l'avevo mai vista a Stratford.
-Della stessa tua Bieber:Non mi hai mai notato perchè hai sempre avuto occhi per Chloè.A scuola tutti sanno di te,della vita che svolgi,del lavoro che fai per portare avanti quella magnifica casa gialla.- quella ragazza mi aveva sorpreso.Avevo fatto una grossa figura di merda,e Lei me lo sottolineò tranquillamente.
-Io di te però non so niente.- affermai.Quasi me ne vergognai.
-E nulla saprai.Ah,so anche che nella tua casa c'è una stanza del sesso.Perchè non ci porti Chloè che non vedeva l'ora di visitarla.- se solo avesse saputo quello che mi era appena capitato non avrebbe fatto quell'affermazione che precedette il suo abbandono nei miei confronti.Avrei voluto
farle tante domande:Perchè si trovava lì a quell'ora e come faceva a sapere tutte quell'informazioni su di me.Forse era una stalker.


My Space:
Amori miei,mi perdonate?
Dai,dai,dai *faccinodacucciola*
Sapete cos'è successo?

Sono straimpegnata con i compiti

e le interrogazioni.Quindi scusatemi tantissimo.
Che ve ne pare del capitolo?
Fatemi sapere,vi aspetto al prossimo.
Un bacione.
With Love,Ila.
On Twitter:@_IlaSwag_

 












.























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Capitolo 3
*** Mistake. ***


Mistake.


Quella sera ritornai a casa mia,ma non diedi retta a nessuno.Restai chiuso tutta la sera e la notte nella mia camera con un paio di cuffie nelle orecchie e il computer accesso dinanzi il mio viso.Mi ritornava in mente la scena della mattina,e non potevo credere a come quella ragazza dai capelli scuri sapesse tutto di me.Mi vergognavo di non sapere nulla di Lei,perciò mi sarei informato.
Inviai un messaggio all'unico mio amico che mi era rimasto:Christian.
To:Christian.
Brò,mi serve il tuo aiuto.
Sembrava uno di quei messaggi che le ragazze si inviavano per le loro indecisioni su quale vestito indossare o su quale smalto mettere.
From:Christian.
Dimmi tutto.
Mi avrebbe preso per pazzo,ma dovevo assolutamente sapere in che classe fosse quella ragazza.
To:Christian.
Ho conosciuto una ragazza oggi al parco,è molto bassa,ed ha dei lunghi capelli scuri.Stava leggendo un libro e non so il suo nome.L'unica cosa che so è che viene nella nostra scuola e mi è apparsa più piccola di me.Più o meno sapresti di chi sto parlando?
Sperai in una risposta positiva,sperai di trovarla e di farla ricredere sulla sua idea su di me,che a quanto pareva,sembrava fosse errata.
Chiamata in arrivo:Christian.
-Pronto?- risposi.
-Dimmi tutto,com'è questa ragazza?- mi chiese interessandosi.
-E' molto bassa,ha capelli scuri,non ricordo gli occhi e ha un visino da bambolina.Non so dirti altro.- lui annuì.Stava pensando alla probabile ragazza.
-Chloè?- mi chiese.Non era lei la ragazza di cui parlavo ma capii il motivo di quella domanda.Mi sentivo costretto a rispondergli,ma come gliel'avrei detto?
-Chloè è una puttana.E a me quella puttana piace.- affermai.Lo sentii ridere.
-Cos'è successo Justin,non l'hai mai chiamata in quel modo.- chiese Christian.Era peggio di mia madre,capiva subito se le cose andassero bene o meno.
-Era a letto.- dissi.Sapevo che avrebbe compreso subito.
-Con...- provò a capire da solo,ma non ci riuscì.
-Ryan.- affermai.
-RYAN?!?!- urlò.Dovetti allontanare il telefono dal mio orecchio per non rischiare di restare sordo.
-Sì.- risposi tristemente.
-Lascia stare Chloè,staresti peggio.Con Ryan ci parlo io.E sempre io cercherò la ragazza.- sia lodato Christian Beadles.Davvero,augurerei a tutto di avere un amico come Lui,e anche come Ryan nonostante abbia fatto l'unica cosa che non doveva fare.
La mattina seguente mi alzai perchè qualcuno alzò le tapparelle della mia camera:Ryan.
-Esci dalla mia stanza,ora.- gli ordinai.A prima mattina non avevo mai trovato la forza di urlare,eppure quella era una mattina diversa,a quanto pareva.
-Scusa Justin,sono una merda di persona,ma vuoi davvero terminare la nostra amicizia?- mi chiese sull'uscio della porta.
-No che non voglio terminarla,ma non potrò mai più fidarmi come prima.- affermai.Ryan abbassò lo sguardo.Piangeva.
-E' stato tutto un errore.- si giustificò Ryan.Ma Lui al momento dell’accaduto era cosciente e sapeva fin troppo bene ciò che stava facendo.Non lo guardai neanche in faccia che uscii di casa con la speranza di incontrare Christian e la misteriosa ragazza.
Entrai a scuola.Tutti mi fissavano.Chloè compresa.A me mai come quella volta non importava,cercavo di trovare sia Beadles che la ragazza:Solo in quel modo potevo chiamarla.
-Bieber,sei triste oggi?- quella voce,quella ragazza.
-No,perchè dovrei?- chiesi cercando di non apparire deluso dal comportamento di quel ragazzo,nonchè mio migliore amico.
-Chloè ha provato la tua stanza del sesso ma non con te.- sottolineò il "Te" quasi me lo volesse far pesare.
-Chi te l'ha detto?- risposi infuriato.La sua espressione divertita diventò seria.
-Chloè lo sta dicendo a tutti.- rispose tranquilla.
-Chloè sa che mi piace?- mi agitai.Da una parte ero felice,dall'altra sapevo che mi avrebbe preso in giro.Forse era andata a letto con Ryan per dispetto.
-A quanto pare...- lasciò la frase e anche me in sospeso.Volevo morire.Quanta cattiveria in una sola ragazza?Perchè Chloè ne approfittava sempre dei ragazzi che le correvano dietro.Solo allora capii che Ryan era stato "trascinato" in quel letto e non di sua volontà.
-Justin,qui tutti sanno tutto.- disse Christian pogiando la sua mano sulla mia spalla. -Chissà chi è stato a spifferare tutto?- si chiese da solo mentre prendeva i libri dall'armadietto.
-Chloè,è stata Chloè.- affermai.Mi guardò abbastanza sbalordito.Tutti credevamo che Chloè fosse una brava ragazza,ma pochi sapevamo che era il contrario.
-Devo anche chiedere scusa a Ryan.- dissi poi.
-Le cose si fanno in due.- mi ricordò Christian.
-Non mi va di perdere un'amicizia per una puttana che come se non bastasse è anche stronza.- era la verità.Le ragazze dicevano che quelli stronzi fossero i ragazzi,ma a loro bastava guardarsi attorno e trovarne tante come Chloè.
-Ho visto che parlavi con Carly.E' percaso quella la misteriosa ragazza?- mi chiese.La conosceva.Christian era ancora una volta la mia salvezza.Iniziavo a pensare che senza di Lui non sarei potuto sopravvivere.
-Sì è Lei.Tu come la conosci?- chiesi incuriosito ormai.
-Frequenta i miei stessi corsi...- mi chiedevo come avesse fatto ad essere così coglione da non farsi venire in mente una sua compagna di scuola.
-Come fa di cognome?- chiesi.Dovevo stabilire un rapporto con Lei:O Pace,o Odio.
-Jepsen.In realtà si chiama Carly Rae Jepsen e...mi viene dietro- disse soddisfatto e con un armonioso sorriso.
La ragazza non era per nulla brutta e se fossi stato in Lui un pensierino l'avrei fatto.I suoi occhi chiari che facevano contrasto con i suoi capelli scuri i quali facevano apparire lucida la sua candida pelle,la rendevano perfetta.Maledissi me stesso che non fosse Lei la ragazza che mi piaceva.
Dopo quella breve ma importante conversazione entrai in classe.Ancora una volta gli occhi di tutti erano rivolti a me.
-Bieber,visto che sei appena entrato e non ti sei ancora seduto,porta questo foglio nelle classi seconde.In tutte le classi seconde.- mi incaricò la professoressa di Francese.Era la seconda lingua parlata in Canada ma a me non andava molto a genio tuttavia mi impegnavo abbastanza per prendere voti alti.
Quando uscii dalla classe incrociai Ryan.
-Ryan ascolta:Ora so come sono andate realmente le cose,e scusami tu per non averti ascoltato.- ci abbracciammo.Gli abbracci valgono più di mille parole,a volte.E quella era la volta giusta.Proprio come due innamorati non volevamo staccarci.
Avvisai Ryan e Chaz dell'incarico che mi era stato assegnato e mi diressi immediatamente nella classe di Christian.Volevo vederla.
Bussai ed entrai prima che qualcuno rispondesse.
Mi piaceva interrompere le lezioni altrui.
-Professore,questo è per Voi.- gli porsi il foglio e attesi che finisse di leggere.Nell'attesa misi subito a fuoco Christian che mi salutò con un cenno della mano.Poi notai che al banco davanti a Lui c'era Carly.Aveva un fazzoletto in mano,e no,non si stava soffiando il naso.
-Ah professore,può uscire anche la signorina Jepsen?Non si preoccupi la faccio rientrare subito.- il professore mi restituì il foglio e diede il permesso a Carly di uscire.Mi guardava sorpresa per la mia  conoscenza del suo nome.
-Cos'è non pensavi che conoscessi anch'io qualcosa di te?- aveva lo sguardo rivolto verso il basso e fece un semplice cenno con il capo.Era negativo.
-Perchè piangi?- chiesi poi.
-Perchè anch'io ho bisogno di sfogarmi...-
Non riuscivo a vederla in quel modo.Nonostante la conoscessi da poco tempo,mi faceva male guardarla vedere un fragile corpo e un grande cuore di una ragazza ridotto in mille pezzi.

My Space:
Sciiiaaaaaaaao Bellissime,
come state?
Scusate ancora una volta il ritardo,

ma ultimamente ho poco tempo.
Volevo ringraziarvi per le sei recensioni
per i primi due capitoli e per le già 
115 visualizzazioni.
VI AMO.
Parlando del capitolo vi ho lasciati
con un po' di suspance
e voglio anticiparvi solo una cosa:
Dal prossimo capitolo ci saranno 
intrecci con intrecci
e casini con casini.
Vi aspetto in TAAANTISSIMI
Un bacione.
With Love,Ila.
On Twitter:@_IlaSwag_


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Capitolo 4
*** Vent. ***


Vent.

Aveva bisogno di sfogo,così l'aspettai nel cortile della scuola.Infondo era davvero una bellissima ragazza,e i suoi occhi erano invidiabili.
-Justin!- mi chiamò,mi fece un cenno con la mano e si voltò verso il cancello.Le feci segno di venire vicino a me.
-Carly,non avevi detto che avevi bisogno di sfogo?- le chiesi.Lei annuì,ma le comparve un grosso punto interrogativo sul viso.La feci entrare in macchina.
Quel pomeriggio avevo il turno a teatro,quindi parcheggiai l'auto nel garage della mia villetta gialla.
-Ah,allora è questa la tua casa?-  mi chiese curiosa girando attorno ad essa.
-Sì,ma oggi non importa della casa.Devo andare a lavoro e tu vieni con me.- la informai.Detto così sembrava che io l'avessi sequestrata.
-Perchè mai?- mi chiese poi con una sorta di broncio.
-Hai detto che vuoi sfogarti o sbaglio?- le chiesi a mia volta.Si limitò ad annuirmi.
Mentre parlavamo,arrivammo.Ci misi un attimo a spiegarle che doveva aspettarmi su quei gradini a me familiari e che essendo un turno infrasettimanale ci avrei messo la bellezza di dieci minuti.
Quei dieci minuti sembrava non passassero mai,o almeno quel giorno.La gente non era molta,anzi la maggiorparte mi venne a chiedere se avessi cantato dopo l'inizio dello spettacolo ed io entusiasta confermavo.
 -Ce ne hai messo di tempo.Cosa dobbiamo fare?- mi chiesi.Io intanto avevo preso la chitarra.
-Cantiamo.- le risposi.Si alzò ma la bloccai in tempo.
-Una canzone che ti piace?- continuai poi per convincerla.
-Perchè dobbiamo cantare?- chiese ancora.Dedussi che la ragazza era piuttosto curiosa.
-Credimi,ti sfogherai.- c'era una cantante che amavo proprio tanto.Lei era Beyoncè Knowles.Amavo quella donna e il modo in cui riuscisse ad emozionarmi con la sua voce.
-Conosci Listen?- chiesi poi.
-Quella di Beyoncè?-
domandò.Confermai e lei si sedette sul secondo scalino.Il mio scalino.
Mi sedetti di fianco a lei con la chitarra e non appena feci quella mossa,una massa di gente si avvicinò.
-Perchè c'è così tanta gente?-
chiese curiosa.
-Cos'è non lo sai?- la colsi alla sprovvista.
-Cosa dovrei sapere?- alla ragazza che conosceva a memoria la mia vita mancava un particolare.
-Qui la gente mi conosce come il ragazzo che ama cantare e ritengono che io abbia una buona voce.- la informai.Il mio non era un vanto.Volevo solo avvisarla di ciò che stava accadendo.
-Sei pronta?- le chiesi infine.Annuì ancora una volta.
Iniziai a muovere le mie dita incerottate sulle corde della mia chitarra.Tutti pensavano volessi imitare Michael Jackson,ma io li mettevo per non avere un bruciore dopo aver suonato.Non mi sarei mai permesso di imitarlo,semmai ispirarmi.


Listen,
To the song here in my heart,
A melody I've start
But can't complete

La sua voce era angelica.Era,forse,la prima di quella di una ragazza oltre a mia madre.Per la prima volta mi tremavano le mani perchè avevo il terrorre di commettere uno sbaglio e di conseguenza di far sbagliare anche Lei.
La custodia era aperta lì,dinanzi a noi,e improvvisamente iniziò a riempirsi di banconote.Non spicci,ma banconote.

 

Listen, to the sound from deep within
 
It's only beginning 
To find release 

 

 

Mi guardava negli occhi e tremava.Tremava Lei ,tremavano i suoi occhi così accesi e così chiari.Continuavo a maledire me stesso per continuare a non provare niente,nessun batticuore,niente farfalle nello stomaco,niente di niente.
 

Oh,
 
the time has come
 
for my dreams to be heard
 
They will not be pushed aside and turned
 
Into your own
 
all cause you won't
 
Listen.... 

 

Quella a sfogarsi doveva essere Lei,ma lo stavo facendo solo io.Che fossi un ragazzo sensibile lo sapeva solo mia madre,ma da quel giorno anche molte altre persone,tra cui Carly.Mentre cantavo continuavo a chiedere al mio cuore,a me stesso,perchè dovessi correre dietro uno schifo di ragazza composta da cattiveria.Continuavo a tempestarmi di domande.Ciò che mi fece bloccare a cantare fu il suo tocco sulle mie gambe.Suonavo,ma non riuscivo a far fuoriuscire la mia voce dalla bocca.Per tutto il vicinato si poteva sentire solo la voce angelica di Carly e le note della mia chitarra.
 

Listen,
 
I am alone at a crossroads
 
I'm not at home, in my own home
 
And I tried and tried
 
To say whats on my mind
 
You should have known
 
Oh, 

Now I'm done believing you 
You don't know what I'm feeling 
I'm more than what, you made of me 
I followed the voice 
you gave to me
But now I gotta find,my own 
 
Gli acuti di quella ragazza erano formidabili.Il pubblico che era entrato nel teatro si stava perdendo un grande spettacolo.Per un attimo pensai che quella ragazza fosse l'incarnazione della mia eroina.Quanto mi sarebbe piaciuta incontrarla e abbracciarla anche per un istante.
In quella città previligevano i pregiudizi,a cui io ero abituato,ma quel giorno anche le persone che odiavano ascoltarmi erano lì.La custodia della chitarra era stracolma.Carly sorrideva,si stava sentendo meglio,lo si notava in faccia,ma non era del tutto felice.Lo si notava dalla luce dei suoi occhi,era una luce che non brillava.

 

You should have listened 

There is someone here inside 
Someone I'd thought had died 
So long ago 

Lascò che cantassi io quella strofa,quasi l'avesse fatto apposta.Sapeva l'odio,il disprezzo che si era creato in me e forse mi stava anche Lei aiutando a sfogarmi.
 

Ohh I'm free now and my dreams to be heard 
They will not be pushed aside or worse 
Into your own 
All cause you won't 
Listen...


La nostra voce si unì.Fu magico,fu bello,ma nessuna emozione da parte mia.Iniziai a pensare se ci fossero stati degli incovenienti da parte di entrambi,e non me lo sarei mai perdonata.Fu terribile la senzazione che provai.Fu terribilmente bellissimo.

 

I don't know where I belong 
But I'll be moving on 
If you don't.... 
If you won't.... 
LISTEN... 
To the song here in my heart 
A melody I've start 
But I will complete

Aveva stretto di nuovo la sua presa sulle mie gambe.Avevo ben capito che quando doveva fare degli acuti,era necessario porgli qualche oggetto piuttosto che le mie gambe.Faceva male,ma la lasciavo sfogare.Che poi sfogarsi di cosa?Non mi aveva detto niente e forse l'unico vero modo potev'essere semplicemente parlarle.
 

Oh, 
Now I'm done believing you 
You don't know what I'm feeling 
I'm more than what, you made of me 
I followed the voice, you think you gave to me 
But now I gotta find, my own.. 

my ownn...

Finì di strimpellare le corde e la gente ci applaudì.Un applauso che non avevo mai ricevuto.Carly mi abbracciò e mi sussurrò un dolce "Grazie".Feci apposta a guardarla negli occhi e ancora una volta riscontrai la tristezza buia e cupa.
-Ora vieni con me.- le dissi.Doveva dirmelo cosa aveva.
Raccolsi i soldi e le diedi una buona parte.Non li voleva,ma le dissi che eratutto merito suo e dopo qualche battibecco accettò.
Intanto arrivammo a casa mia e la feci accomodare sul divano.
-Cos'è successo?- le chiesi.Cercai di darle tutta la fiducia possibile,e lo feci con una voce dolce.
-Perchè piangevi?- la spronai a raccontarmi tutto.
-Non piangevo.- rispose fredda.
-Ti ho vista.- le dissi.Si accomodò per bene sul nuovo divano.Si tolse le scarpe e appoggiò i piedi su di esso.
-Christian.- disse dopo una manciata di minuti.Cosa c'entrava Christian.Ma stavamo parlando della stessa persona?
-Beadles?- chiesi non comprendendo ciò che aveva da poco detto.
-Sì.- affermò indecisa.
-Cosa c'entra Lui?- chiesi non avendo la forza di sforzarmi e capire.
-JUSTIN MI PIACE.- ecco che si sfogava.Lo urlò letteralmente.Perfortuna non era presente nessuno in casa.
Restammo interi minuti in totale silenzio.Restammo interi minuti a comprenderci con gli sguardi.
-Dovremmo diventare degli scopa-amici.Potremmo dimenticarci di tutto e tutti in quel modo.- le proposi.
Era più piccola di me di due anni,ma non esitai a farle quella proposta.
Ciò che mi sorprese di più fu la risposta istintiva di Carly nella quale accettava.

 

MY SPACE:
E' venuto una merda,lo so.
Ho una sorta di paura incorporata(?)
IL TERREMOTO.
No,non abito al nord,ma lì ci vive il 
mio ex ragazzo.
Continua a importarmi di Lui,
come minimo,
ed ho paura che gli possa succedere qualcosa.
Sto pregando e sperando e se qualcuno
vuole farlo per me,ne sarei molto grata.
Il capitolo è SORPRENDENTE.
Vi dico solo che vi sto illudendo 
di qualcosa.
Fatemi sapere cosa ne pensate
e grazie per le 12 recensioni.
Un bacione.
With Love,Ila.
On Twitter:@_IlaSwag_


 
 

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Capitolo 5
*** Have You Got A Dream? ***


-Have You Got A Dream?-

Neanche il tempi della sua conferma che ci trovammo come due animali,uno sull'altro sfiniti.In quegli attimi in quella maledetta stanza del sesso c'era un'aria tesa,c'era rabbia.Entrambi avevamo sul nostro corpo dei graffi fatti a vicenda in quei minuti.Avevamo voglia di sfogarci:Io per Chloè lei per Christian.
-Ti alletta l'idea di essere scopa-amici?- le chiedo curioso.
-Per niente,non sai come mi sento uno schifo ma allo stesso tempo una meraviglia.Ti sei reso conto di quante volte io abbia mandato a quel paese mentre lo facevamo?Ogni volta mi sentivo meglio.- rispose.Era ciò che mi era appena accaduto.
Eravamo ancora in quel letto e io le accarezzavo i capelli.La consideravo la mia sorellina minore e nessuno avrebbe potuto toccarla.
-Non hai paura che entri qualcuno?- mi chiese.Che tenera che era.
-Chi dovrebbe entrare se non i miei migliori amici?Non preoccuparti piccola.- la rassicurai.Le si stampò un dolce sorriso sul viso.
-A cosa pensi?- mi chiese mentre avevo lo sguardo perso nel vuoto.
-Ai sogni.- se mi avesse ascoltato avrei parlato a lungo su quell'argomento che mi stava tanto a cuore.
-Ci credi nei sogni?- continuò Carly.
-Bhè,noi non siamo come animali che fanno solo quello che la natura comanda.Noi siamo liberi e grazie alla libertà possiamo diventare qualcosa di diverso da quello che siamo.La libertà ci consente di sognare e i sogni sono il sangue della vita.anche se spesso costano un lungo viaggio e qualche bastonata.Non rinunciare mai ai tuoi sogni,non avere paura di sognare,anche se gli altri ti ridono dietro perchè rinunceresti a te stesso.Quando i sogni non nascono dal silenzio,allora diventeranno incubi.Mi piace avere dei desideri grandi.Un grande sogno.Mi piacerebbe essere un cantante.Chissà se lascerò il segno?Solo i sogni lasciano il segno.- le dissi.Ripensai a ciò che le avevo appena detto e mi resi conto che era un bel discorso e magari un giorno l'avrei potuto fare ai miei fratellini.
-E tu Carly,hai un sogno?- ormai c'era confidenza nonostante non sapessi quasi nulla di lei.
-Sì,Justin,quello di diventare cantante è anche il mio sogno e non ne ho mai parlato con nessuno perchè è una strada difficile ,solo pochissimi hanno successo e poi si rischia di fare la fame se non sfondi.- mi rispose Carly stringendomi la vita.Tremava.
-Carly non devi aver paura dei tuoi sogni.Loro dovrebbero avere paura di te perchè quando riuscirai a realizzarli non saranno più sogni ma la realtà.- la circondai con le braccia cercando di bloccare i brividi che percorrevano il suo corpo.
-Non hai paura di restare deluso?- chiese ancora.I suoi occhi azzurri mi fissavano.Mi sentii per un attimo non a mio agio.Non so perchè ebbi quella strana sensazione.
-No,sarò orgoglioso di me stesso per avercela messa tutta.- affermai.Era stata mia madre a insegnarmi quello ed io,da bravo figlio avevo capito la lezione.
Carly si alzò e si precipitò verso i suoi abiti.Li indossò in un battibaleno.
-Te ne vai?- chiesi dispiaciuto.Parlare dei sogni mi faceva rilassare e il fatto che Lei si fosse alzata all'improvviso capii che,magari,si stava scocciando.
-Sì,non vorrei che mio padre si insospettisse.- rispose.Sistemò un pò la camera e prese la sua borsa.Quella che aveva lasciato al piano inferiore.
-Vuoi che ti accompagni?- le chiesi prima che si chiudesse la porta alle spalle.Se fosse stata notte fonda,non avrei permesso che se ne andasse da sola e non  le avrei neanche posto la domanda.
-No,grazie,non ti preoccupare.- rispose e si chiuse la porta alle sue spalle.Da dietro la finestra la seguii fin quando potetti.
Poi salii di nuovo al piano superiore per sistemare quella maledetta stanza.Non mi sarebbe piaciuto essere tormentato di domande su chi avessi avuto un rapporto dai miei migliori amici.Non avrebbero capito il bene che ci volevamo nonostante ci conoscessimo da qualche giorno.
Fu in quel momento che mi resi conto di quanto stronzo fossi stato,di aver costretto (con le parole) una ragazza di sedici anni a farlo con me,senza neanche chiederle se fosse vergine.Ma non lo avevo fatto con malizia.Non c'era cattiveria,solo rabbia,e non nei suoi confronti.Mi resi anche conto che durante il nostro rapporto non c'era stato neanche un misero bacio tra di noi.O almeno non sulle labbra.Pensai che forse sarebbe stato meglio in quel modo.
Il giorno seguente a scuola Christian mi fece i complimenti sull'esibizione con Carly svolta il giorno precedente sui gradini dell'Avon Theatre e mi confessò di non sapere che Carly avesse quella voce angelica.
Non so il perchè ma come i bambini piccoli corsi a dirglielo,ma la sua reazione mi sorprese.
-Non sei contenta Carly?- chiesi.
-Credo che Christian non abbia un sogno.- si alzò e se ne andò con un'espressione delusa.Non capii il suo atteggiamento,non capii perchè aveva avuto quella reazione.L'unica cosa che mi venne in mente di fare fu di andare a casa di Pattie Mallette nonchè mia madre.
-Secondo te perchè?- le avevo spiegato tutta la situazione,tranne degli scopa-amici.Sarebbe rimasta delusa.
-Quella ragazza ha paura.Ha paura che tutti riescano a farcela e lei no.Ha paura che persino tu la lasci sola nonostante vi conosciate da poco.- mi rispose mia madre.Riflettetti su quello che mi aveva appena detto.Pensai che doveva farla sentire al sicuro,protetta,che forse aveva bisogno di una promessa da parte mia alla quale Lei avrebbe dovuto credere in onore della nostra amicizia.
-Cosa dovrei fare,mamma?- chiesi ancora una volta il suo aiuto.
-Justin,so che per te è un'amica,so che Chloè nonostante tutto per te è importantissima,ma devi starle accanto.Devi farla sentire speciale e devi metterle una buona parola sul conto per Christian.Quel ragazzo è più piccolo ed è normale che abbia ancora gli occhi chiusi su alcuni aspetti.- più parlava e meno idee mi venivano in mente.Non sapevo proprio che fare.
-Quindi...- incitai mia madre a suggerirmi qualcosa di utile.
-Quindi inizia ad invitarla a casa tua,inizia a dimostrarle il tuo affetto,inizia ad abbracciarla,falle qualche regalo e qualche promessa,che però Justin,dovrai mantenere.- Mia madre è una santa:Santa Pattie da Stratford la chiamavano.
Uscii di casa dopo averle fatto compagnia e arrivai a casa con il pensiero fisso e costante su cosa avrei dovuto farle.Qualcosa che rispecchiasse la sua personalità,qualcosa di semplice dunque.
Arrivai a casa e mi resi conto che l'abitazione aveva bisogno di una ripulita.Ovviamente Ryan e Chaz non erano presenti e infischiandomene se fossero impegnati,li chiamai e li feci arrivare a casa.
-Justin,siamo tornati.- urlarono all'unisono segno che avevano trascorso la giornata insieme,ancora una volta.
-E' successo qualcosa?- chiese Ryan.
-Dobbiamo pulire.- affermai.Probabilmente se qualcuno mi avesse chiamato per pulire casa,l'avrei mandati a fanculo.
-Ma vaffanculo.- Chaz.Chi se non Lui?
-Vi sembra il modo di tenere questa casa?- chiesi.Mi rispecchiai in mia madre e solo allora capii i suoi monmenti isterici a cosa erano dovuti.
-Siamo andati a pagare le bollette dato che eri impegnato.- Oh merda.Perchè ero il solito sfigato della situazione?Ci fosse stata una cosa che mi andava bene  dall'inizio della nostra convivenza.
-Dai chi era?- chiese Ryan curioso.Cosa avrei dovuto dire?La verità,nient'altro che la verità.
-Si chiama Carly Rae Jepsen è del secondo anno e va in classe con Christian.E' innamorata del Beadles e come me,aveva ricevuto una sorta di due di picche da parte sua,quindi avevamo voglia di sfogarci,di mandare tutto a fanculo e di parlare di sogni.Prima abbiamo parlato,poi cantato all'Avon Theatre,c'è all'esterno,sui gradini e poi abbiamo deciso di diventare degli scopa-amici.- riferisco tutto aggiungendo a volte dei dettagli.Mi guardano quasi impauriti.Cosa avevo detto di così inquietante?
-Scopa-amici?- mi chiese Chaz.Aveva la classica espressione da ritardato mentale.
-Amici che si scopano.Cosa c'è di sbagliato in fondo?- chiesi a entrambi.
-Rischi di innamorarti...- il saggio della situazione:Ryan.Odiavo quando mi faceva aprire gli occhi su una cosa non presa in considerazione.
-Di Carly?Naaaah,è la mia sorellina,niente di più.- risposi convinto.Speravo vivamente che non succedesse.
-Okay ragazzi,ora puliamo,susu.- ad uno diedi una scopa,ad un altro l'aspirapolvere,io pulivo il cesso,perchè sin da bambino mi ha sempre divertito farlo,soprattutto con la musica.Sapevo di non essere mai stato normale perchè la normalità è monotona e la monotonia non è per niente una cosa buona.

 

My space:
Beelllleeeezze,come va?
Io bene,grazie(?)
Allora volevo scusarmi per l'assenza 
ma sono partita e sono andata in
una merda di villaggio dove
c'erano più stranieri che italiani.
Comunque vi piace il capitolo?
Ci tengo a precisare che alcune frasi sono 
prese dal libro:Bianca come il latte Rossa come il sangue
che consiglio a TUTTE di leggere perchè chi 
crede nei sogni,e a volte si scoraggia,e quel libro
da la giusta carica.
L'ultima frase è la mia filosofia di vita,
e vorrei che la seguisse tutti,
vi giuro che starete meglio.

Vi voglio bene,anzi vi amo TUTTI.
Un bacione.
With Love,Ila.
On Twitter:@_IlaSwag_

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Capitolo 6
*** Really? ***


Chapter Six.

Really?


Dopo che finimmo di pulire,io e i miei amici andammo in giro per Stratford.Nessuno doveva lavorare quel giorno e per questo motivo decidemmo di andare al centro commerciale,a vedere gli altri che lavoravano...mi sembra una cosa giusta questa.
Prima di tutto mangiammo,altrochè se mangiammo,e quando finimmo avevo ancora fame...ma poi decidemmo di andare alla sala dei videogiochi per fare una partita ad 'assassin's creed'.Era il mio videogioco preferito e avere una postazione al centro commerciale era perfetto.Trascorrevo più giorni ed ore lì che nella camera del sesso.
-Ho vinto,Ho vinto!- le urla di Ryan erano ben udibili in tutto il grosso centro,urlava come se fosse un bambino e a me quella scena faceva ridere.
-Justin capisci che ho vinto?- mi abbracciò.Mi chiedevo cosa avesse fatto se invece di vincere ad un semplice videogioco avesse vinto alla lotteria...
-Ryan,stai facendo una figura di merda.- fu tutto ciò che riuscì a dire.Lui si bloccò e tornò alla realtà,si sistemò la maglia e usci dalla sala videogiochi con cautela sotto lo sguardo divertito dei passanti.
Io e Chaz camminavamo dietro il suo corpo perchè ci faceva ridere osservarlo mentre cercava di essere serio ma dentro di sè gioiva per una semplice vincita ad un videogame.
Passai dinanzi una vetrina di gioielli.Io,Justin Drew Bieber che si fermava a guardare i gioielli e non una commessa.
Ciò che mi colpì fu una collana.Si chiamava 'Dream' ed era bellissima.Su un cartello c'era scritto che avrebbe aiutato la persona che l'avrebbe indossata e quella era l'unica in circolazione.Non avevo mai creduto a quelle cose,le trovavo sciocche,ma quel giorno mi sentivo che si potesse avverare il suo sogno indossando quella sorta di portafortuna.Già,la mia intenzione era quella di regalarla a Carly,volevo seguire il consiglio di mia madre e quello fu il risultato.
-Chaz,Ryan,devo comprare una cosa.- li avvertii.
-Amico stai sbagliando negozio,è una gioielleria quella...- il tono sgorbutico di Chaz mi diede fastidio,e anche molto.
-Non credi che io ci veda e sappia dove stia andando?- risposi con tono nervoso.
-NO.- urlò Ryan.
Coglioni.I miei amici erano coglioni.
Entrai e mi girai attorno.Neanche una commessa,tutti uomini.Dovevano essere gay.
-Posso aiutarla?- mi chiese il commesso.Era gay,l'avevo capito dalla voce.
-Se sta pensando che io sia gay,bhè sì lo sono,e non mi dica che non lo stava pensando perchè riconosco l'espressione dei clienti quando lo pensano.- mi faceva paura quell'uomo.Se era gay avrebbe potuto stuprarmi.
-E no,non ti stupro,perchè lo vedi quell'uomo lì?E' il mio ragazzo.- indicò colui che era il fidanzato di quell'uomo brutto,si girò e mi fece un sorriso.Volevo scappare ma mi serviva quella collana.
-Cosa ti serve?- non avevo ancora detto una parola,non mi sentivo a mio agio.
-Scommetto che vuoi comprare la collana dei sogni,vero?-  annuì.Quello era un veggente.
-Te la regalo.- rispose l'uomo.Ero sorpreso,era la prima volta che mi regalassero qualcosa in un negozio.
Si avvicinò a me e mi diede la collana in una busta con un fiocco.
-Quella in vetrina è la falsa,una ricostruzione,qui dentro c'è quella vera...e te la regalo  solo perchè sei un bel ragazzo.- presi la busta e me ne andai.Quei due si sarebbero divertiti a fare un'orgia con me.
Ritornammo a casa.O meglio io ritornai a casa,con Carly.L'avevo trovata fuori al cancello della mia villetta e stava per andarsene.
Così ordinai a Chaz e Ryan di andare via e abbracciai la mia sorellina.
Sorrise.
Dio quant'era bella quando sorrideva.
-Questo regalo è per Chloe?- chiese.Era una sorpresa per lei,gliel'avrei regalata in un altro momento.
-Sì.- mentii.
Il suo viso si intristì e senza troppe domande la invitai ad accomodarsi.Un caffè e poi ci ritrovammo in quel letto,un'altra volta.
Piangeva.Stava diventando la mia piccolina,non volevo che piangesse.
-Ti sto facendo del male?-chiesi indiscreto.
-No.- rispose con voce debole.Era esausta.
-Cosa succede amore?- mi guardò con sorpresa.Perchè l'avevo chiamata in quel modo?Forse perchè speravo che al posto suo ci fosse Chloe?No,non era quello.Io volevo farla sentire protetta con me al suo fianco ma,e quello era il mio modo di fare.
-Christian.Mi odia.Quando oggi mi ha vista mi ha guardata male,non lo sopporto,non gli ho fatto nulla.- Non era una cosa bella da pensare,ma adoravo essere il suo scopa-amico.Si sfogava ed io ero un punto di riferimento per lei.
Mi distesi al suo fianco,le asciugai le lacrime e le spostai una ciocca dei suoi capelli dietro il suo orecchio.
La osservavo.
Lei era così speciale che non meritava nessun male.
Avevo nascosto la busta con la collana sotto al letto.Allungai la mano e la raccolsi.
-Ho una sorpresa per te.- le dissi.
-Davvero?-I suoi occhioni azzurri si soffermarono a guardarmi.
Le porsi la busta e lei la rifiutò.
-Questo regalo è per Chloe,me l'hai detto prima.- disse singhiozzando.Evidentemente si sentiva delusa,e rimpiazzata.
-Ti ho mentito prima,volevo farti una sorpresa.- la risposi sinceramente.
Fece un sorriso dolcissimo.
L'abbracciai.
Aprì il regalo e lesse il bigliettino:'Collana dei sogni...everything is gonna be alright.'
-Cos'è?- mi chiese curiosa mentre la indossava.
-Un mezzo che ti aiuterà a credere nei tuoi sogni e a realizzarli.- le risposi sinceramente.Mi abbracciò e io ricambiai l'abbraccio.
Le volevo un sacco di bene e vederla sorridere a causa mia mi faceva sentire speciale.
Se potessi urlare una cosa al mondo sarebbe:'Seguite sempre ciò che vi dice la vostra mamma,lo fa per il vostro bene e non sbaglia mai,mai,mai.'


Eccomi qui:
Sono tornata dopo tantissimi mesi a riscrivere 

le fanfiction.
Mi mancavate,sapete?

Ma voi non potete capire quante cose siano 
potute succedere in questi mesi.

Recensite se vi piace o se pensate 
che ci sia qualcosa che non va.

Vi voglio bene.
With Love.
Ila.

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Capitolo 7
*** I can't believe it. ***


I can't believe it.


-E quando potrò realizzarli questi sogni?- Carly aveva gli occhi lucidi,io l'ammiravo avvolta nel suo lenzuolo,era perfetta.
Per quale motivo dicevo che lei era perfetta?Okay,era perfettissima.
-Quando il tuo cuore inizierà a battere come non ha mai fatto.- non sapevo neanche io cosa le avevo detto.
-mmh...- pronunciò quel verso per poi alzarsi,portare con sè il lenzuolo,raccogliere le sue cose e chiudersi nel bagno degli ospiti.
Colsi l'occasione per sistemare la camera...ma vidi una foto all'angolo del tappeto.Era una foto di Christian.Dietro di essa c'era scritto con un pennarello rosso un 'Ti Amo' con una caligrafia bellissima,forse era quella di Carly.
Pensavo a come una ragazza qualunque si comportasse quando il suo cuore inizia a battere per qualcuno.Sono così meravigliosamente carine.Farebbero di tutto,cosa che forse noi non siamo abituati a fare.
-Cazzo fai Justin?- la voce di Carly si fece stridula,era forse agitata.Mi strappò la foto di mano in un modo talmente violento che l'immagine si divise in due parti.
-Fanculo Justin.- si mise a piangere.
Non avevo fatto nulla se non raccogliere una foto.
-MI fai parlare,perfavore?- le urlai mentre scendeva le scale.
-No,non posso crederci.- se ne andò sbattendo la porta.
A cosa non poteva credere?Che le avevo raccolto una fottutissima foto?Ma che se ne andasse a fanculo.
Uscì di casa.Chiamai i miei amici e pensammo così di andare a ballare,ormai si era fatta sera e non avendo nulla da fare sarebbe stata un'ottima idea.Ci preparammo e con la mia auto arrivammo al luogo prescelto.
Era un locale minuscolo di Stratford,conoscevo tutti,c'era anche Chloe con una ragazza,una bellissima ragazza.
Decisi di avvicinarmi,magari era anche simpatica,chi lo sapeva...
-Ci conosciamo?- le chiesi.Non mi andava assolutamente di ricordare quello che era successo quella sera con Carly perciò decisi di 'distrami'.E quale modo migliore se non una bellissima ragazza?
-Non credo,sono francese e sono la cugina di Chloe...sono venuta qui per salutarla...-  feci un'espressione perplessa.La famiglia di Chloe era composta da persone piuttosto scopabili.La mia mente arrivò a pensare persino alla madre,ma poi ripensai a quella santa di mia madre e risi su cosa la mia mente a cosa pensava in certe occasioni
-Ah,piacere sono Justin,conosco molto bene tua cugina.- la informai.
-Io sono Elodie,ma mia cugina non mi ha mai parlato di te...- stronza.Chloe è sempre stata una stronza,dolce e giovane ragazza.
-Strano..ma ti va di ballare?- non appena finì di porle la domanda,lei annuì,sembrava non stesse aspettando altro...
Iniziammo a ballare,ma poi lei mi trascinò fuori dal locale.Era ubriaca,si vedeva,io no,avevo mantenuto le distanze dall'alcol perchè il giorno dopo mi aspettavano otto ore di lavoro all'Avon Theatre.
-E se stasera ci divertissimo un pò?- l'idea mi allettava,tanto cosa ci andavo a perdere?Agli occhi di chiunque potevo passare come un puttaniere,ma non lo ero,mi divertivo,in modo diverso dai puttanieri,ogni volta che lo facevo con una ragazza mi ci affezionavo,e se lo facevo con quel tipo di ragazza era perchè la ritenevo speciale,anche a primo impatto.Forse mi sbagliavo,ma ritenevo che quello era un giusto modo di comportarsi.
Mia madre mi aveva sempre raccomandato di non rubare e poi distruggere il cuore delle ragazze come le era capitato a lei.
Mi aveva sempre detto:'Ricorda Justin,tratta le ragazze come vorresti che venissero trattate le tue figlie.'
Quella frase mi aveva sempre fatto riflettere e non mi ero mai permesso di far star male una ragazza.La mia prima ragazza,Caitlin,era fantastica,ma ci siamo lasciati in modo pacifico,non funzionava più tra noi,e abbiamo deciso di lasciar perdere la nostra storia senza lacrime da parte di entrambi.Mi sono sempre fatto sentire dopo esserci lasciati e mi sono sempre rassicurato che stesse bene.Era la mia piccolina una volta e nel mio cuore ci sarà sempre lei,ho un bel ricordo di lei.
-Sono d'accordo.- approvai e la portai in macchina.
Tornai a casa,qualcuno era nella stanza al piano di sopra ma non mi interessava chi fosse.Volevo distrarmi.
Andai in cucina,il pacco di durex era anche dentro la dispensa,l'idea era venuta a Ryan ma sentivo che mia mamma un giorno lo avrebbe scoperto.Mi infilai ciò che era necessario e feci godere la cugina della carissima Chloe.
-Mi piaci Justin.- si addormentò sul divano dicendomi quelle tre parole.
Era così bella,ma a me piaceva Chloe,avevo Carly da prendermi cura e non potevo deludere una ragazza.Io non potevo crederci,nel giro di poche ore erano successe cose sensazionali,sia positive che negative.
Il rumore delle chiavi si faceva sentire mentre la piccola Elodie dormiva sul mio petto.Fece capolino dalla porta la grossa testa di Chaz con i suoi,come al solito,disordinati capelli.Forse c'era con sè una ragazza dato il rumore dei tacchi.Quindi con un veloce ragionamento capì che al piano superiore c'era Ryan.La curiosità di sapere con chi si stesse divertendo era pazzesca.
Stetti fermo e feci capire a Chaz di fare silenzio.Ma un forte rumore di tacchi prese il sopravvento.
-NON POSSO CREDERCI.MI FAI SCHIFO JUSTIN.- Carly,Quella era la sua voce.
-Che succede Justin?- chiese Elodie.
-Niente piccola,tranquilla.- la tranquillizzai.Mi alzai e mi vestì.Dovevo parlare con Carly,ma non sapevo neanche che dirle.
-Perchè l'hai portata qui Chaz,cosa ci volevi fare con lei?- chiesi con tono nervoso a Chaz,strattonandolo.
Quella reazione era inspiegabile,ero abbastanza protettivo nei confronti delle cose che mi appartenevano,e lei era la mia piccola sorellina.
-Calmati amico,doveva recuperare una collana...- mi rassicurò Chaz.
-Ora tu resti qui e controlli che Elodie non se ne vada.- ordinai al mio amico.
Mentre uscivo di casa vidi scendere dalle scale Ryan con un'espressione alquanto preoccupata.
Non potevo spiegargli,non avevo tempo,ma promisi a me stesso che quei due avevano il diritto di sapere ciò che stava succedendo anche se non ci capivo nulla neanche io.
Girai a vuoto,eppure non la trovai,non trovai nulla se non una confusione nella mia mente,il che mi stava portando al suicidio.



Tadà(?)
Salve a tutti,
i'm back c:

Okay ho scritto questo capitolo 
lasciando il finale in sospeso,perchè
voi neanche potete immaginarvi cosa
 
accadrà nel prossimo capitolo.
Davvero un bel casino in quella casa gialla
apparentemente tranquilla.

Ora spero che voi lasciate una recensione
e vi ringrazio per le visite..
Inoltre volevo dirvi che ora su twitter

mi chiamo: @itsmichaelsmile
se volete seguirmi io ricambio e 
potremmo fare amicizia.

Vi aspetto al prossimo.
Baci.
Ila.

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Capitolo 8
*** You don't understand. ***


You don't understand.


Quella sera tornai a casa sconvolto,stravolto,stanco.
Elodie non era più sul divano,non era in nessun'altra stanza,Ryan dormiva,Chaz anche,le luci erano spente e una sensazione di vuoto mi pervase...
mi sedetti al tavolo della cucina e riprovai a chiamare Carly per la centesima volta,ma nulla,il suo telefono era staccato.
Mi feci una tazza di latte e me ne andai a dormire,avevo bisogno di riposare perchè il giorno successivo mi aspettavano lunghe ore di lavoro.
A svegliarmi fu proprio Ryan,era molto presto ma venne nella mia camera a chiedermi cosa fosse successo e se poteva aiutarmi.Gli dovetti raccontare tutto dall'inizio alla fine e come se non bastasse si offrì per aiutarmi a cercare Carly dopo che avesse finito di lavorare.Quello era il mio migliore amico,e ancora una volta era lì per aiutarmi...
Mi vestìì e andai a lavoro.
Quella mattina una scolaresca era invitata a vedere uno spettacolo all'Avon Theatre e sapevo che dover tenere molti bambini impazienti,a bada era abbastanza faticoso,ma ce la potevo fare.Se mia mamma c'era riuscita con me che ero vivace quanto tutti i bambini e le loro insegnanti messe insieme,potevo farcela anche io...
Mi sedetti all'interno del botteghino e iniziai a stampare i biglietti necessari,poi la fila iniziò ad intensificare e molte persone vennero ad acquistare i biglietti.Purtroppo c'erano più spettacoli quella mattina e non sapevo se ce l'avrei fatta anche solo a prendere una boccata d'aria,figuriamoci se sarei riuscito a suonare su quei gradini.
-Sono venticinque e cinquanta signora...- tossì dicendo il prezzo del biglietto ad un'anziana donna.
-Giovanotto,questi sono per lei,tenga anche il resto,so che abiti in quella villetta gialla e so che la notte vi divertite parecchio tu e i tuoi amici..- mi diede delle caramelle alla menta,erano buone e stetti meglio con la gola,ma il dialogo con la signora fu abbastanza imbarazzante...non avevo mai visto quella signora in giro e lei sapeva che abitavo nella 'Yellow House' e che la sera veniva utilizzata spesso la camera del sesso.Mi sentivo letteralmente spiato,ma poi ci risi su,mi aveva detto di divertirmi ed io ero pronto a farlo...però poi mi ritornò in mente Carly e il mio sorriso si spense.
-Avanti il prossimo.- dissi senza guardare chi ci fosse dall'altra parte della vetrata perchè ero impegnato a sistemare i soldi nella cassa..
-Justin,Justin!- era la voce di Chaz.Lui era particolarmente affannato...così alzai il capo di scatto.
-Chaz che ci fai qui?Sto lavorando...- lo rimproverai quasi.
-Carly...so dov'è..- disse sempre affannato..
Spalancai gli occhi e stetti zitto.
-Affacciati,si sta sistemando su quei gradini per cantare proprio come fai tu..- mi fece notare il mio amico.Mi affacciai e la vidi ancora con lo stesso vestito della sera precedente e una chitarra...
-Cosa posso fare,sto lavorando?- chiesi disperato.
-Sono io il cliente,no?Posso ancora aspettare,è il mio turno ma tu sei l'impiegato ed hai qualcosa da fare,giusto?- Genio,non lo facevo così intelligente,ma quella volta aveva superato tutti i limiti.
Mi alzai e mi diressi sulle scalinate del teatro.Mi sedetti affianco a lei,e continuammo a cantare 'So sick' di Ne-Yo insieme.
Alla fine della canzone tutti applaudirono ma Carly non si degnò neanche di guardarmi.
Mi arrabbiai così le presi il volto e la fissai.
-Prima che tu dica qualcosa Justin,voglio che tu sappia che non voglio avere più nulla a che fare con te.- eravamo sotto il riflettore di decine e decine di volti ma non mi importava.
-Solo perchè ieri ero con Elodie?- le chiesi.
-...solo.- sussurrò.Non so come riuscì a sentirlo,ma la sua voce era malinconica.
-Non ti capisco Carly,noi non stiamo insieme.- affermai.Non c'era nulla di sbagliato se passavo la serata con qualcun'altro qualche volta.
-Non capisci.- replicò guardandosi le punte dei piedi.
-Cosa Carly?Cosa non capisco?- le chiesi mettendomi le mani tra i capelli.
-Tutto e niente.- mi rispose raccogliendo gli spicci e andandosene.Quel tipo di risposte mi davano sui nervi,ovviamente non avevo compreso cosa volesse dirmi.
Forse l'avevo persa di nuovo.
Lavorai per il resto della giornata interrottamente,e quando tornai a casa mi feci una doccia per poi andare a riposare.Volevo cambiare vita,non ce la facevo più ma ogni volta che avevo dei pensieri simii  mi ritornavano in mente i sacrifici che mia mamma aveva fatto per me.
Mi addormentai,ero il vuoto in quegli istanti di sonno,ero nella pace totale,avevo messo in stand-by il mio cervello per un pò.
Ma quel poco durò ancor di meno di quanto una persona possa immaginare:Suonarono al campanello due volte ed io mi affrettai ad aprire perchè credevo fossero Chaz e Ryan.E invece mi ritrovai davanti i miei occhi quelle due bellezze naturali di Chloè ed Elodie.Così quelle due non mi aiutavano.
-Cercata qualcosa o qualcuno?- chiesi facendole entrare.Era maleducazione lasciare degli ospiti fuori casa.
-Te.- disse Chloè.Lei,la ragazza di cui mi ero innamorato era venuto a casa mia a cercarmi.
-E perchè?- cercai di sembrare indifferente,ma sapeva perfettamente che ero innamorato di lei.
-Perchè voglio sapere che è successo con mia cugina...lei non vuole dirmelo.- sembrò seria,ma a lei cosa interessava?
-Che c'è Chloè,sei gelosa?- provocare era sempre stato il mio forte.
-NO.- rispose urlando.
-Ammettilo Chloè,senza di me non puoi vivere.- era una sorta di autoconvinzione quella...
-Ci vivo eccome,solo che conosco troppo bene mia cugina e finirà per innamorarsi...- rispose Chloè,sembrò seria,e ci mancava solo che sua cugina si innamorasse di me.L'idea del suicidio era sempre nella mia mente,
-Lo abbiamo fatto Chloè,okay?- Elodie mi guardò male,ma volevo vedere quale fosse la reazione della bionda..
-Come cazzo ti sei permesso Justin?- mi prese per il colletto della camicia.Mi strattonava ma la sua forza non era abbastanza..
-Dimmelo Justin.- urlava parecchio,ma forse era il suo sfogo.Cercai lo sguardo di Elodie ma fissava il vuoto.Non sapevo che fare.
La cosa che mi sorprese fu vedere Chloè piangere,pianse per interi minuti appoggiata al mio petto.Continuavo a non sapere cosa fare dato che riuscivo a capire perchè Elodie fissava il vuoto.
Ero paralizzato.
-Justin...- fu Chloè a ripetere il mio nome,le diedi la mia attenzione e mi baciò,intensamente.
Era tutto impossibile.
Mi staccai rapidamente ma non feci in tempo a bloccare Elodie che scappava prorprio come aveva fatto la sera precedente Carly.
Volevo morire ma ero felice che la ragazza dei miei sogni mi avesse baciato.
-Che fai Chloè?- chiesi non capendoci più nulla.Ma l'idea del suicidio era scomparsa per qualche motivo..
-Ti ho baciato,non vedi?- ecco il lato di Chloè che non sopportavo,quello menefreghista,quello da egoista.
-Dov'è andata tua cugina?- le chiesi.
-Penso a casa..- rispose vagamente..
Uscì di casa,e feci uscire anche lei,l'accompagnai a casa e pregai sua madre di far uscire fuori Elodie.
-Che altro vuoi?- mi chiese.Aveva un tono furioso.
-Perchè te ne sei andata così?- le chiesi.
-Che dovevo fare?Guardare te e mia cugina baciarvi?- rispose.Aveva ragione ma non capivo cosa c'era che non andasse...
-Embè?- risposi,forse non era la risposta migliore che potessi dare ma almeno fu sincera.
-Lascia stare,tu non capisci...- e se ne entrò dentro casa sbattendomi la porta di casa in faccia.
C'era qualcosa che non continuavo a capire a quanto pareva,ma cosa?


Sssaaaaaalve a tutti.
Come state?

Come potete ben vedere ci sono troppi colpi di scena in questo capitolo
che preannunciano tanti casini.

Spero vi sia piaciuto anche questo e 
anche se non lo trovate bello lasciatemi una

recensione dove mi dite tutto ciò che pensate.
Vi aspetto al prossimo.

Guaaaardate tutti gli EMA,mi raccomando!
Un bacio.

Ila.
On Twitter:@itsmichaelsmile

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