Nessuno E' Veramente Solo

di __Lily
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Io Ti Amo Blair Waldorf ***
Capitolo 2: *** Non Portarlo Via Da Me ***
Capitolo 3: *** Lei è Evelyn Cornelia Bass ***



Capitolo 1
*** Io Ti Amo Blair Waldorf ***


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Blair si trovava nella sua stanza insieme alla sua migliore amica Serena, con la testa poggiata sulle sue game, mentre le lacrime le rigavano il viso. Per l’ennesima volta aveva detto a Chuck che lo amava, e lui era fuggito come sempre. Il suo cuore era a pezzi, voleva spengere tutte quelle emozioni come si fa con gli interruttori, ma perfino lei, la Regina B, non poteva farlo. Serena continuava ad accarezzarle la testa, anche se litigavano spesso si volevano bene e nei momenti di difficoltà c’erano sempre l’una per l’altra.

 

« Resta e combatti, io combatterò con te. Insieme possiamo farcela » le aveva detto Serena meno di un anno fa.

Quella frase era ciò che l’aveva fatta rimanere a New York, era la frase che le rimbombava nella testa in quel momento. S era lì come le aveva promesso.

« Serena, vorrei rimanere sola » disse Blair.

Si alzò per far scendere Serena dal suo letto e poi si buttò sui cuscini, rimbalzando sul letto come una bambola.

« B, se hai bisogno non esitare a chiamarmi » le disse Serena dalla soglia della porta della sua camera prima di scomparire e andarsene.

Ora era sola. Aveva detto a Dorota di non far salire nessuno nella sua stanza oltre a Serena. E adesso che anche lei se ne era andata diede sfogo a tutto ciò che provava, il dolore era troppo da contenere e così perfino la Queen B pianse. Pianse come non le accadeva dal giorno in cui suo padre se ne andò con Roman, anche lui l’aveva abbandonata e ora lo aveva fatto Chuck.

Chuck, solo pensare il nome le procurava dolore.

Come era possibile che si fosse innamorata di un tale narcisista? Come era possibile che Chuck Bass avesse distrutto Blair Waldorf? No, Blair Waldorf non poteva essere distrutta nemmeno da lui. Eppure Chuck le aveva procurato così tanto dolore che avrebbe preferito qualsiasi altra cosa a questo.

Si passò le mani sul viso e si asciugò le lacrime che prepotenti le rigavano il viso. Qualcuno entrò nella sua camera da letto, Blair che ancora era sdraiata tirò su la testa per vedere chi fosse e in quel momento il cuore le si fermò.

Chuck Bass era lì, con dei fiori in mano e la guardava.

« Che ci fai qui Bass? Avevo detto a Dorota di non far entrare nessuno! » disse lei, cercando di riacquistare contegno.

Era sempre così, doveva apparire spietata agli occhi degli altri, fredda. Solo così poteva essere la regina.

« So essere molto persuasivo Blair » disse lui tranquillo.

Si avvicinò a lei, che stava tremando. Vederlo era ancora più doloro che pensarlo.

« Non ne dubito Bass » rispose Blair, tenendo la testa bassa. « Vattene » disse a voce ancora più bassa.

« Non è questo ciò che vuoi Waldorf » rispose Chuck.

« Perché sei qui? Non credi di avermi ferita abbastanza Chuck? » 

Chuck posò il mazzo di fiori sul letto e poi si avvicinò ancora di più a Blair.

« So di averti ferita Blair e non volevo farlo, credimi. » 

« Io non riesco a crederti Chuck, mi hai ferita troppe volte! » gli disse Blair.

« Dovevo prima accettare l’idea Blair.. volevo essere diverso da mio padre e ho fallito. Volevo che lui fosse fiero di me e così ti ho allontanata e ti ho ferita » confessò lui.

Blair gli andò in contro e i due si fissarono come non mai e poi si baciarono.

« Questo sarebbe dovuto essere il nostro primo bacio » disse lei guardandolo negli occhi e accarezzandogli i capelli.

« Blair io ti amo » 

 

[Angolo scrittrice: Mia prima FF su Gossip Girl.. spero tanto che vi sia piaciuta! 

-Lily

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Capitolo 2
*** Non Portarlo Via Da Me ***


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Apro gli occhi pian piano. Ancora vedo tutte le moto che ci inseguono, le luci dei loro fari e quelle macchine fotografiche. Ricordo tutto di quell’istante, il rumore dell’incidente, il mio urlo e quello del tassista e rivedo l’uomo che amo stringermi tra le braccia per proteggermi. Volto debolmente la testa verso la mia sinistra e la vedo. Serena è lì, mi tiene la mano ma dorme, la sua testa è appoggiata sopra al braccio che si trova in un angolino del letto. Con la mano le scompiglio i capelli per farle capire che mi sono svegliata, per farle capire che sono ancora lì. La vedo sollevare la testa e guardarmi. Il suo sguardo è così triste e malinconico, una lacrima le esce dall’occhio destro mentre mi stringe forte a se, e io mi lascio coccolare da lei, respirando a pieni polmoni il suo profumo.

« Blair! » mi urla, piangendo ormai senza controllarsi. Mi prende le mani nelle sue e le tiene strette e io sento il calore, il suo calore. Il suo viso è stanco e stremato, deve essere in piedi da così tanto tempo, il suo trucco ormai è inesistente, il rimmel e la matita sono tutti sbaffati, non ha più il rossetto e anche i capelli sono tutti fuori posto. Con la mano sinistra le asciugo le lacrime che incontrollate rotolano come perle sulla sua pelle candida.

« Serena.. ti prego non piangere » le dico io, cercando di consolarla. Doveva essere davvero in pena per me. Ma poi inizio a pensare a tutto ciò che era successo. Chuck era nella limousine con me poi il bambino e Louis.. cos’era successo in tutto il tempo che ero stata incosciente?

« Serena, cos’è successo? » le domando un po’ confusa, le immagini che ho sono un po’ nitide e non proprio definite.

« Blair io non so se.. dovrebbe essere un medico o Louis a dirtelo, io non posso » mi risponde lei, asciugandosi gli occhi con le mani.

« Serena ti prego, io devo sapere.. i miei ricordi sono così confusi e le immagini sfocate ».

Si alza dalla sedia e inizia a camminare avanti e indietro, e con la mano destra si scansa i capelli dalla faccia. Il suo abito – sicuramente uno Chanel – è ormai tutto stropicciato. Ritorna vicino a me e si rimette a sedere, senza mai distogliere lo sguardo da me.

« Ho pregato molto perché tu ti risvegliassi Blair, e credimi non avrei mai voluto darti io queste notizie » mi dice prendendomi le mani. Continuo a guardarla confusa e anche spaventata. « Blair, tu hai.. » ma non riesce ad andare avanti, la vedo molto sconvolta e triste, aveva sicuramente pianto molto. Prende fiato e poi inizia di nuovo a parlarmi, « Blair hai perso il bambino » mi dice in fine. Le mie mani scivolano via dalle sue, e sento le mie guance bagnate. Senza nemmeno rendermene conto stavo piangendo. Avevo perso mio figlio, cos’altro potevo fare? Rimasi su quel letto immobile, mentre i ricordi riaffioravano alla memoria.

L’autista che non riusciva a frenare, il rumore dello schianto e poi la mia voce che gridava il suo nome, mentre sentivo che molte cose non andavano. Stavo sanguinando e lui o lei, goccia dopo goccia se ne stava andando da me, senza che potessi fare niente.

« Mi dispiace Blair, i medici hanno detto che è un miracolo che tu sia viva » mi rispose Serena. Si mise a sedere nell’angolo del letto e poi mi abbracciò forte. La mia mente era troppo sconvolta per agire per fare qualsiasi cosa, ma lei lo sapeva.

« Avevo già deciso tutto S. » le dico, mentre ora lei asciuga le mie lacrime con le sue mani. « Il nome, cosa avrebbe indossato – Louis gli aveva comprato già degli abiti di Praga – e avrei voluto, voluto che tu e Dan ne foste la madrina e il padrino ».

« E io e Dan ne saremmo stati orgogliosi credimi » mi disse lei. Ormai lo avevo perso e non avrei mai scoperto se sarebbe stato un bambino o una bambina.

« Serea, dov’è Chuck? » le domando timorosa.

« Questa è l’altra notizia che io non avrei voluto darti, ma a quanto pare devo farlo io.. Blair devi essere forte ora, capito? ».

Le faccio segno di si con la testa, anche se il mio cuore dice ‘No’.

« Lui è in coma Blair. Prima di venire qui da te, ero andata da lui io, Nate e Dan facciamo a turno. Ora Nate è con lui e Dan è andato un po’ a riposarsi. Ti ha fatto la notte. Non se n’è voluto andare. Quando hanno aperto quella limousine lui era abbracciato a te, ha cercato di proteggerti dall’urto e dalle conseguenze che sapeva ne sarebbero derivate » mi stava spiegando.

« Ma è vivo, no? » 

« Si almeno per il momento Blair ». Mi tiro su le coperte, tolgo tutti gli aghi e le varie flebo e vedo Serena non molto favorevole a ciò che sto per fare. Mi metto a sedere sul letto, sposto il camice verde e poi prendo le ciabatte e mi alzo in piedi. Non riesco a fare un passo, e mi ritrovo a terra in ginocchioni, mentre Serena mi aiuta a rialzarmi.

« Devo andare da lui S. ».Serena sta uscendo fuori dalla stanza, la vedo rientrare con una carrozzina, non mi interessa delle stupide convenzioni della mia società, salgo e mi faccio portare da lei fino alla sua stanza. Dopo un po’ – non so quanto – sento Serena fermarsi, quella è la stanza. La guardo e i suoi occhi mi danno la conferma, mi porta dentro, fino al suo letto e poi insieme a Nate esce dalla stanza. Lo guardo sdraiato su quel letto, inerme, più debole di un bambino piccolo. Ha la testa facciata, il sondino per l’ossigeno e moltissime flebo. Il suo battito è nella norma, e mi tranquillizza vederlo. Gli prendo la mano e la bacio e la stringo forte e ripenso a quando quelle mani mi stringevano forte e io mi sentivo così protetta e amata. Gli faccio una carezza sul viso, mentre i miei occhi si inondano di lacrime.

« Chuck, sono io, Blair. Chuck sono qui e non me ne andrò finché tu non riaprirai gli occhi, perché tu lo farai altrimenti non avrebbe senso per me continuare a vivere, ti prego non puoi abbandonarmi non ora. Chuck io ti amo » gli dico, tra una lacrima e un’altra.

« Dio ti prego salvalo. Ti sei già preso mio figlio, non portarmi via anche Cuck. Salvalo e giuro che rinuncerò a lui, ma deve vivere perché lui è come ossigeno per me, e senza ossigeno un cuore non può sopravvivere » 

 

 

 

[Angolo Autrice: Allora fans di Gossip Girl, che ne dite? E’ all’altezza di essere chiamata One-Short? Oh io spero di si perché ho dato il meglio di me per crearla! Ma i giudici siete voi ;) Perciò aspetto qualche critica (spero positiva ^^)

-Lily

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Capitolo 3
*** Lei è Evelyn Cornelia Bass ***


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Sono solo sette giorni che sei nata e finalmente abbiamo potuto portarti a casa, la tua casa.

La casa per la quale abbiamo lottato per anni, la casa che sarà sempre lì ad accoglierti, la casa che ti vedrà crescere, giocare, ridere e piangere.

Sei così piccola, i tuoi piedini mi entrano in una mano e sei così fragile che ho paura di farti cadere, di farti del male.

Aveva ragione Lily quando mi diceva che l’amore incondizionato esiste, ed è quello che provo per te.

Ti sento piangere e subito mi alzo dal letto, mi metto le ciabatte e corro alla tua culla, mentre tu piangi e con i piedini sollevi le coperte facendo aria.

Ti prendo in braccio e ti porto di sotto, non voglio che Blair si svegli ha bisogno ancora di riposarsi.

Ti tengo in braccio mentre ti preparo il biberon con il latte.

E chi l’avrebbe mai detto che Chuck Bass un giorno sarebbe diventato quel tipo d’uomo?

Io non lo avrei mai detto, nemmeno Blair.. nessuno.

Sto attento affinché il latte sia alla temperatura giusta non voglio che ti scotti o che sia troppo freddo.

Lo faccio stare un po’ sotto l’acqua fredda e poi lo provo sulla mano, perfetto!

Con te ancora in braccio e il biberon in mano mi siedo sul divano, facendo attenzione mentre tu curiosa ti guardi in giro, ispezioni il posto che sarà per sempre casa tua.

Mi sporgo un po’ prendo il bavaglino che si trova ancora sul divano, lo metto sopra al mio petto e poi ti adagio a te, mentre i tuoi occhi mi guardano con curiosità.

Sei bellissima, non ho parole per descrivere quanto sei bella o quanto io ti ami.

Inizio a darti il latte e tu lo gusti con calma, goccia dopo goccia, sei davvero adorabile e vorrei che tu potessi vedere questa immagine nello stesso modo in cui la vedo io.

Hai appena finito il latte, e mentre ti tiro su per farti fare il ruttino vedo Blair ferma sulle scale che ci osserva.

Non riesce a dire niente, è come persa tra i suoi pensieri.

I suoi capelli sciolti che le ricadono con grazia sulle spalle la rendono ancora più bella.

Scende le scale con grazia fino ad arrivare al divano e poi si mette seduta vicino a me, e io ti passo a lei.

Non passa nemmeno un minuto che finalmente hai fatto il ruttino, adesso potrai dormire serena piccola mia.

« Sei un bravo padre Chuck » mi dice lei e poi mi bacia.

« E tu una madre stupenda Blair » le dico prendendo la sua mano destra e baciandola.

« Avresti mai creduto a questo se te lo avessero detto sette anni fa? » mi chiede lei.

« Si »

« Davvero Bass? » domanda, alzando i sopraccigli.

« Si Blair, da quella notte al Victrola io non ho mai desiderato nessun’altra » le rispondo, guardando quei meravigliosi occhi nocciola, gli stessi occhi di nostra figlia.

« Saremo in grado di aiutarla a fare le scelte giuste? »

« Dovrà fare degli errori, per fare le scelte giuste Blair.. come abbiamo fatto noi » le dico io e vedo il suo volto cambiare espressione.

« So di aver fatto molti errori Chuck, e non ne vado fiera »

« Blair io.. » inizio, ma non riesco a finire perché mi zittisce con un dito.

« Non avrei mai dovuto dire di si a Louis, ciò che provavo per lui era vero.. io non l’ho mai usato come diversivo per dimenticarti Chuck »

« Lo so, ma quello non è stato un errore Blair » le dico io.

« Si invece. Lo so io, tu, tutti lo sanno »

« Allora si sbagliano e di grosso Blair »

« Perché? »

« Tu dici che è stato un errore, io dico di no.. se non fosse accaduto tutto ciò che è successo, ora non avremmo lei » le dico io, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Spesso i legami che vengono instaurati con le persone, sono più forte dei legami di sangue.

Blair mi guarda per qualche secondo, poi facendo attenzione prende la bambina si alza e inizia a salire le scale mentre io resto nel divano a guardarla.

Poi si ferma e si volta a guardarmi e così la raggiungo.

« Ho paura Chuck » mi dice lei, stringendomi una mano.

« Non devi Blair, quello che succederà lo affronteremo insieme » le dico dandole un bacio e facendo una carezza alla bambina che sta rannicchiata contro il petto di Blair, « Lei è mia figlia, lei è Evelyn Cornelia Bass » aggiungo stringendo le due donne più importanti della mia vita contro di me, perché so che così niente e nessuno potrà ferirle. 

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