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di Idra_31
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Self-Preservation ***
Capitolo 2: *** If I should be so bold ***
Capitolo 3: *** My reputation is on the line ***
Capitolo 4: *** Don't give up on me ***
Capitolo 5: *** I won't give up on us ***
Capitolo 6: *** Take me home ***



Capitolo 1
*** Self-Preservation ***


larry
Prima che iniziate a leggere la storia vera e propria, dovrete sorbirvi la mia premessa (sperando che non venga fuori più lunga della storia stessa):

innanzitutto, dovete sapere che conosco i One Direction da poco e che, in teoria, sarei troppo vecchia per ascoltarli...ma noncipossofarenullamisonopresaunacottaperloro e in breve tempo ho imparato (quasi) tutto quello che c'é da sapere sul loro conto (leggasi: ho fatto incetta di interviste), soprattutto su Harry e Louis. Ovviamente, qualcosa mi sarà sfuggito, ma ci sarà tempo per recuperare. Fatto sta che a un certo punto mi sono trovata satura di Larry feelings e ho dovuto per forza scriverci una fanfic!

Questa storia ruota attorno a quelli che io definisco i clichè del Larry Stylinson, cioè, in breve: evil!management, beard!Eleanor, cockblocking!Liam etc....
A proposito del management, quest'essere mitologico di cui tutti parlano ma nessuno sa chi sia veramente, ho cercato di semplificare mooolto le cose. Nel senso che non ho la più pallida idea di come vadano veramente le cose nel mondo dello spettacolo e della discografia, quindi ho un po' inventato. Ovviamente non pretendo che questa storia rispecchi la realtà, che è molto più complicata di quanto immaginiamo. Diciamo che ho messo in scena un mondo ideale dove le cose sono più semplici di come lo siano veramente (ok, non ci starete capendo nulla, ma più avanti questo mio blaterare avrà un senso...spero). Comunque, come punto di riferimento ho inserito il tour manager (per  il quale ho utilizzato un nome inventato, non conoscendo questo pover'uomo e non sapendo manco che faccia abbia), almeno per adesso, anche se so che non esiste solo lui, ma mi sarei incasinata se avessi inserito nella storia tutte le persone che ruotano attorno ai ragazzi e che lavorano per loro.

Il titolo della storia è tratto da Read All Aboui It di Emile Sande, in pratica la canzone Larry per eccellenza.

Credo che sia tutto. Come l'avevo pensata nella mia testa la premessa doveva essere molto più lunga, quindi è probabile che abbia dimenticato di dirvi qualcosa di importante...speriamo di no.

Comunque, è doveroso che io ringrazi la mia SIS, ovvero la mia Sister In Slash, Blaise, che mi ha supportato, sopportato e betato, senza avere la più pallida idea di chi fossero i One Direction (questo prima che le scrivessi papiri con le loro bio e dissertazioni sul Larry Stylinson). Te ne sarò per sempre grata!
Ora vi lascio alla storia, spero vi piaccia e spero che mi lasciate un segno del vostro passaggio!




Blacklist anyone who tries to attack this
They can say what they like but the fact is
They know nothing about us

(Self-Preservation - The Lucksmiths)


Non fare niente di stupido, gli ripetono ogni volta, prima di salire sul palco. Controllati, gli dicono. Hai migliaia di occhi puntati addosso, lo avvertono. E non dimenticare le macchine fotografiche!, lo minacciano.

Sono perfettamene in grado di badare a me stesso, grazie tante, pensa Harry, non ho bisogno che mi ricordiate ogni santa volta cosa devo o non devo fare, e che palle.

É sempre andata bene, tutto sommato. Non ha mai fatto niente di particolarmente compromettente. C'è qualcosa di male nel sorridere a un altro membro della band? O nel parlargli all'orecchio? O nel mettergli un braccio attorno alle spalle? No, lo fanno tutti. La malizia è negli occhi di chi guarda, caso chiuso.

C'è da dire, però, che alcune fan sono delle dannate detective. L'FBI dovrebbe assumerle come profiler, almeno la smetterebbero di perdere tempo su internet a studiare ogni loro minimo movimento, sguardo, parola. Harry ne ha quasi paura. Ha smesso di googlarsi proprio per questo. Ignorance is bliss.

Chi non ha smesso di monitorare la loro immagine pubblica è il management. Sì, quel mostro a tre teste (solo tre?) che le fan accusano di essere responsabile di almeno tre quarti del male che c'è nel mondo.

Se le fan sono delle maledette Sherlock Holmes in gonnella, il management è la dannata CIA. Ha ramificazioni ovunque e sa sempre tutto. Un attimo dopo che lo sappiano le fan, si intende. E ha il suo bel da fare a insabbiare tutto, viviamo ancora in un paese libero (e per paese libero Harry intende internet).

Questa è la loro ultima serata in America, il loro ultimo concerto negli States prima di tornare a casa, godersi qualche settimana di vacanza in Inghilterra per poi rinchiudersi in sala di registrazione per dio sa quanto. Tutto deve essere perfetto, niente deve andare storto. Dicono. Ma a Harry sembra come l'ultimo giorno di scuola, e l'ultimo giorno di scuola tutto ti è concesso, giusto?

Il concerto sta volgendo al termine, si sono appena cambiati d'abito per il pezzo finale.

Harry sente l'adrenalina scorrergli lungo tutto il corpo, gli da alla testa, le urla delle fan sono assordanti, riesce a malapena a sentire i propri pensieri.

Si volta verso Louis. Ha un sorriso da un orecchio all'altro mentre osserva la folla inneggiare a loro. Non ci si abitua mai a una cosa del genere.

Partono le note di "I want" e Harry comincia a cantare, ma non ci sta con la testa, ha smania di fare qualcosa, come l'ultimo giorno di scuola, come i gavettoni, come gli scherzi ai professori, come se non ci fosse un domani.

"I want I want I want and that's crazy, I want I want but that's not me I want I want I want to be kissed by you", canta, cambiando le parole, come fa spesso, e gli altri ridono e lui ghigna e si para davanti a Louis e gli tira una bretella e avvicina il viso al suo, perchè può, perchè non c'è niente di male, perchè chissenefrega, perchè vuole.

L'ultima cosa della quale ha coscienza prima che la folla esploda con un boato da buttare giù l'arena sono le labbra di Louis che si schiudono al contatto con le sue e poi è tutto urla isteriche, flash di macchine fotografiche, coriandoli attaccati ai capelli, e il cuore che gli rimbomba nelle orecchie e non sa se è più forte quello o la musica, o le grida, e ha saltato il suo assolo e non gli importa.

Non sa se finisce prima la canzone o il bacio, non sa se è durato cinque secondi, cinque minuti o cinque anni. Sente qualcuno tirarlo per il braccio, è Zayn, devono fare l'inchino, salutare il pubblico, ringraziarlo. Liam gli stringe un fianco mentre parla al microfono, Niall lo guarda di sottecchi con una strana luce negli occhi, poi annuisce e distoglie lo sguardo. Harry è ancora troppo eccitato per pensare alle conseguenze. Perchè ci saranno, oh sì. Come una nota sul registro o una settimana di sospensione. Anche se era l'ultimo giorno di scuola.

*

"Harry, sei completamente impazzito?!", gli urla Louis, rincorrendolo nel backstage.

"Non mi sei sembrato troppo contrariato, a dire il vero", replica Harry, fronteggiandolo.

Louis arrossisce.

"Mi hai preso alla sprovvista!", si difende.

"E quanto ci hai messo a realizzare che ti stavo baciando?".

Louis incassa, a corto di risposte.

"Le cose si fanno sempre in due", continua Harry, facendo spallucce.

Louis gli schiaffeggia la spalla, indignato.

Harry gli blocca il polso con una mano.

"Ho sempre desiderato farlo", lo spinge contro il muro, "e stasera l'ho fatto", gli soffia sulle labbra, "e non fingere che anche tu non abbia voglia di farlo tutto il tempo".

Prima che Louis possa replicare vengono raggiunti da Niall.

"Ragazzi, abbiamo un problema".

*

Sembra proprio di essere stati richiamati nell' ufficio del preside, tutti e cinque in piedi e con l'espressione tesa, se non fosse che quella stanza non è altro che uno dei tanti camerini diventato per l'occorrenza una specie di sala per una riunione di emergenza, e che quell'uomo viola in viso non è altro che il loro tour manager.

"Volete sapere quanto ci hanno messo le foto del vostro bacio a fare il giro del web, dopo essere state scattate?!", sbraita, "tre secondi, tre cazzo di secondi!"

Gli occhi di tutti sono puntati su Louis e Harry, che almeno ha il buon senso di essere imbarazzato.

"E volete sapere quanto ci ha messo quel maledetto sito, Sugarscape", sputa con disprezzo, "a scrivere un articolo inneggiante al coming out?! Cinque minuti!"

"Quel sito scrive solo cazzate", commenta Harry, prima di riuscire a trattenersi.

"Non parlarmi!", lo zittisce l'uomo, "oh, anche quell'altro, quel Perez Hilton, maledetto", impreca guardando l'iPhone, "eccolo qua, anche lui non ha perso tempo".

Mostra ai ragazzi sul cellulare, con le mani che tremano, l'articolo in questione.

Prima che tutti possano leggere oltre il titolo, che suona più o meno come "L'avevamo sempre saputo", il telefono del tour manager squilla.

"Devono essere gli altri. Pronto?"

Mentre l'uomo balbetta al telefono con i rappresentanti dei piani alti, Harry continua a sentirisi osservato. Cerca la mano di Louis, per avere conforto, ma Louis si allontana, bruscamente.

"L'hai fatta grossa, stavolta", sussurra Liam, finalmente.

Harry si sente pervadere dall'irritazione.

"Non ho fatto niente di male".

"Ah, no?", continua Liam.

"Non deve per forza significare che io e Louis stiamo insieme".

"Ma se tutti non aspettavano altro che tu facessi qualcosa di così idiota per averne la prova definitiva!"

Harry cerca lo sguardo del proprio fidanzato, sperando di trovare in lui un alleato. Ma Louis ha gli occhi incollati a terra.

"Larry Stylinson is real è hashtag mondiale", esordisce Niall, scorrendo Twitter sul proprio cellulare.

"Ok, ok, mi sembra un'ottima idea!", sentono dire il tour manager, prima di chiudere la conversazione telefonica.

"Abbiamo pensato a una soluzione, per contenere i danni".

"Sarebbe?", domanda Louis, dubbioso.

"Harry dirà che aveva fatto una scommessa con...Niall"

"Perchè sempre io?", piagnucola Niall, scatenando l'ilarità generale e allentando un po' la tensione.

Ma Harry è ancora accigliato.

"Dobbiamo farlo per forza?"

ll tour manager sbuffa.

"Hai un'idea migliore?"

Harry fa spallucce.
       
"Lasciar correre?"

L'uomo lo fulmina con lo sguardo.

"Stai giocando con il fuoco, Harry Styles".

Harry gli lancia uno sguardo di sfida.

"Non pensi che fare una dichiarazione ufficiale equivarrebbe a dargli troppa importanza? Sembrerà che ci stiamo parando il culo".

Sente qualcuno agitarsi affianco a lui.

"Forse Harry ha ragione", balbetta Zayn, e Harry vorrebbe baciarlo in bocca, se una cosa del genere non gli avesse già procurato abbastanza guai in una sera.

"Infatti non farete nessuna dichiarazione ufficiale del cazzo", sbotta l'uomo, "domani verrete intervistati, e la prima domanda sarà questa, ci scommetto la testa, e voi vi limiterete a ridacchiare come delle ragazzette e ve ne uscirete con questa storia della scommessa, e giù ancora con le risate, e questo non vale solo per domani, ma per ogni altra volta che ritireranno in ballo l'argomento, da ora fino alla fine dei vostri giorni, sono stato chiaro?!"

Harry è lì lì per ribattere, ma Louis fa un passo avanti, dall'angolino dove si era rifugiato.

"Posso farlo io, se per te va bene", si offre, rivolgendosi al manager.

"No, troppo facile, e poco credibile, per giunta. Sarà il tuo amichetto Harry a parlare questa volta".

"Non sono il suo amichetto, smettila di usare quella parola!", alza la voce Harry.

"E tu vedi di portarmi un po' di rispetto e impara a badare ai casini che combini!"

Sulla stanza cala il silenzio, interrotto da un'esclamazione, a metà tra lo stupito e il divertito, di Niall.

"Siete già su You Tube! E si vede pure bene!"

Il tour manager getta uno sguardo al cellulare del ragazzo.

"Quante visualizzazioni?", domanda, timoroso.

"Ehm..novantatremila, per adesso".

"Fantastico", commenta l'uomo tra i denti, "fantastico".

"Co-cosa dicono?", chiede Harry, "nei commenti, intendo".

"Beh, sono al settimo cielo! Oh mio dio, è il giorno che aspettavo da tutta la vita!", comincia a leggere, "adesso che Harry e Louis si sono baciati posso anche morire, Larry Stylinson è reale fanculo al managem-" si interrompe prima che sia troppo tardi e passa avanti, "la prossima volta spero che si scopino sul palco...e, insomma, sono tutti di questo genere!", conclude, esultante.

"Ti sei dimenticato di leggerne alcuni", interviene Liam, che sta guardando il cellulare da sopra la spalla di Niall.

"L'ho sempre detto che questi qui sono cinque finocchi", inizia, "che schifo da Harry non me lo aspettavo proprio, ma Louis non ha una ragazza perchè si fa sempre molestare da Harry sul palco?, se lo sapesse mio padre non me li farebbe più ascoltare...e poi non riesco a leggerne altri".

"Meno male", borbotta Niall, decidendo di rimettersi il cellulare in tasca.

"Visto?", il tour manager rivolge a Harry un sorriso mellifluo.

Harry distoglie lo sguardo.

"Adesso tornatevene in albergo, mettetevi d'accordo su cosa dovrete dire domani e poi fatevi una bella dormita!"

*

"Quindi, ripassiamo, io e te avevamo scommesso che se tu avessi baciato Louis io avrei dovuto darti cento dollari, altrimenti come penitenza avrei dovuto...ehm, baciare Josh e siccome non l'ho fatto ti devo comunque cento dollari, giusto?"

Sono in camera di Harry, stesi sul suo letto, Louis ancora fuori portata, gli altri ancora troppo silenziosi.

"No, la penitenza era darmi cento dollari, se tu non avessi avuto il coraggio di baciare Josh", lo corregge Harry, stancamente.

"Ah, ok, spero di non incasinarmi. Siamo tutti d'accordo?", chiede Niall, cercando con lo sguardo l'approvazione degli altri.

"E cosa dovrebbe farsene Harry di cento dollari, scusami?", domanda Louis, occhieggiando il suo ragazzo.

Niall lo guarda perplesso.

"Che ne so? Una scommessa è una scommessa".

"Risponderesti così all'intervistatore?", incalza Louis.

"Non me lo chiederebbero mai!"

"E se te lo chiedessero?"

Niall sbuffa.

"Harry? Cosa faresti se ti dessi di cento dollari?"

Harry ci pensa su un secondo.

"Li darei in beneficienza".

Niall ridacchia.

"Questa è buona! Ti va bene, Louis?"

Louis annuisce, con uno sbadiglio.

"Di solito le sciocchezze di Harry distolgono l'attenzione dell'intervistatore dall'argomento".

"Veramente sono le tue di sciocchezze che distolgono l'attenzione!", protesta Harry, mollandogli un calcetto.

Louis lo guarda negli occhi per la prima volta quella sera.

"Oppure potresti ravvivarti i riccioli e non dire niente, come fai sempre", suggerisce e Harry si sente punto sul vivo.

"Possiamo andare a dormire adesso?", biascica Zayn, con gli occhi socchiusi.

Liam gli da una pacca sulla spalla.

"Sì, dai, alza il culo".

"Resti con me?", chiede Harry a Louis, accarezzandogli un ginocchio.

Louis alza lo sguardo.

"Per favore", lo implora Harry.

"Fammi andare a prendere il pigiama in camera mia".

Harry si avvicina al suo ragazzo.

"No, se te ne vai ho paura che non torni più".

Louis sbuffa.

"Se ti dico che torno, torno".

"Ok, ma fai in fretta", lo prega Harry, e Louis gli lascia come pegno un bacio all'angolo della bocca. Poi si alza dal letto, recupera le scarpe e segue gli altri fuori dalla stanza.

Harry si getta sul materasso di schiena. Si sente osservato.

Niall è ancora sull'uscio.

"Harry?"

"Mhmh", mugugna Harry, guardando il soffitto.

"Volevo dirti che se fosse per me-", balbetta, "insomma, non me ne frega niente, se fosse per me, cioè, non ci sarebbe bisogno di..insomma-"

Harry si volta a guardarlo, gli occhi pieni di gratitudine.

"Ho capito, Niall, tranquillo".

"Ok", risponde Niall, tamburellando con le dita sullo stipite della porta, "ok. Buona notte, allora. Ti voglio bene, Hazza!".

"Anch'io ti voglio bene. Notte!"

Harry si volta su un fianco e si raggomitola su stesso. Cerca il cellulare nei pantaloni. Non è sicuro di voler sapere, ma allo stesso tempo, come un bambino che ha combinato una marachella (o un serial killer che ha appena commesso un omicidio, gli viene da pensare), non vede l'ora di ammirare compiaciuto il frutto del suo operato.

Ci sono già tre video on line del loro bacio. Due sono stati ripresi più o meno dalla stessa angolazione, il terzo mostra il bacio da una prospettiva diversa, la telecamera è puntata su di Louis. Harry è curioso di esaminare la reazione del suo ragazzo, così da potergli rinfacciare lo volevi anche tu, volevi essere baciato, piccolo pervertito, volevi farlo anche tu, solo che ti mancano le palle.

L'ultimo video mostra Louis che si sporge in avanti quando Harry afferra una delle sue bretelle, la sua testa che si muove istintivamente verso quella di Harry quando realizza che l'altro sta per baciarlo, infatti socchiude gli occhi e gli afferra un fianco con la mano libera dal microfono (Harry non aveva registrato questo particolare, troppo concentrato sulle labbra di Louis e sul non farsi esplodere la testa).

"Col cazzo che ti ho preso alla sprovvista!", sussurra, gongolando. Mal comune, mezzo gaudio.

I colpi alla porta lo fanno sussultare.

"Chi è?"

La voce di Louis giunge ovattata dal legno della porta.

"Chi vuoi che sia? Fammi entrare prima che qualcuno mi veda, o peggio, mi riprenda".

Harry si precipita ad aprire. Louis ha appena il tempo di poggiare il borsone per terra prima che Harry gli getti le braccia al collo.

Louis è rigido tra le sue braccia.

"Per quanto ce l'avrai con me?", Harry non ha più voglia di rinfacciargli nulla, nè di rimproverarlo per non aver aperto bocca tutto il tempo o non avere almeno tentato di prendere le sue difese, vuole solo che il suo ragazzo gli cinga la vita e si lasci abbracciare.

"Non ce l'ho con te", risponde Louis, affondando finalmente il viso nell' incavo del suo collo.

"E perchè sembrava tanto di sì?", domanda Harry, baciandogli una tempia.

Louis struscia il naso sul collo di Harry.

"Non ce l'ho con te", ripete, prima di voltare il viso e baciarlo.

Se ne stanno sull'uscio a baciarsi per qualche minuto, dondolando un po' sul posto, con la calma di chi ha tutto il tempo del mondo.

Le mani di Louis scorrono lentamente sulla schiena di Harry, in una carezza ipnotica, e le dita di Harry scavano solchi leggeri sul viso di Louis.

"Scusami", sussurra Harry, quando hanno finito di baciarsi, e ha un po' il fiato corto.

Louis si stringe di più al suo ragazzo.

"Ti ho messo nei casini. Ci ho messo nei casini", continua Harry.

"Si sistemerà tutto, come sempre", lo rassicura Louis.

"Sono andato troppo oltre, mi dispiace".

Louis strofina il viso sul suo petto e mugugna qualcosa.

"Scusa, potresti ripetere? Non ti capisco se mi parli addosso", ridacchia Harry.

Louis alza lo sguardo per incontrare quello di Harry.

"Tutto questo finirà, lo sai? Mentire, pretendere di essere buoni amici, fingere di uscire con le ragazze...un giorno non dovremmo farlo più".

Harry forza un sorriso.

"Ma...se finissimo prima noi...io e te?", trova il coraggio di domandare.

Louis si agita tra le sue braccia.

"Non dirlo mai più", gli pizzica un fianco.

Harry si stacca da lui, appoggiandosi alla porta.

"Ci pensi mai? Potremmo lasciarci e nessuno saprebbe mai che siamo stati insieme-"

"Harry, finiscila-"

"Nessuno saprebbe mai che sei stato il mio primo amore, e io il tuo-"

"Harry, ti prego", lo implora, Louis, la voce rotta.

"Nessuno saprebbe mai che sei stato tu la mia prima volta, chi se lo immaginerebbe mai!", Harry sorride tra sè e sè, " e di come tremavamo sotto le coperte per paura di essere beccati, ahah!, nessuno saprebbe mai di come mi baciavi di nascosto nei corridoi di X Factor, nessuno saprebbe mai quando ti ho detto ti amo la prima volta, che ero terrorizzato, nessuno saprebbe-"

Louis adesso sta singhiozzando.

"-che ti ho amato, dalla prima volta che ti ho visto, dalla prima volta che ho visto riflesso su quello specchio il sorriso di quel ragazzino dai capelli improponibili...sarebbe una bella storia, ma non potremmo mai raccontarla a nessuno".

Harry vorrebbe stringere tra le braccia il proprio ragazzo, ma ha troppa paura di scoppiare a piangere anche lui.

"Viviamo in una gabbia dorata, Louis, ma è pur sempre una gabbia", afferma e allunga una mano a toccargli il gomito.

"E nonostante questo siamo i ragazzi più fortunati del mondo", continua, accarezzandogli il braccio. Si sente in colpa per aver ridotto Louis in quello stato, per avergli spiattellato in faccia tutto quello che non voleva sentirsi dire. Eppure sa che non è colpa sua, sa che devono portare avanti la loro messinscena, e non che Harry sia pronto a fare altrimenti.

"Quindi non ci resta che continuare questa farsa...finchè dura", conclude, attirando finalmente Louis a sè.

Louis è arrendevole fra le sue braccia, un groviglio di membra ossute e fragilità.

"Non parlarmi mai più di quando ci lasceremo, mai più", farfuglia.

Harry sorride fra i suoi capelli.

"Perdonami, Boo, perdonami".




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Capitolo 2
*** If I should be so bold ***


larry 2
C'ho messo una vita ad aggiornare (ho dovuto preparare un esame sigh) e nel frattempo il tour americano è finito e niente di quello che avevo sognato che accadesse è successo. Anzi. Ma io continuo a fantasticare su questa meravigliosa coppia e nessuno me lo impedirà!

Qualche nota per il capitolo (è più forte di me, devo sempre scrivere una premessa):
- contiene una lemon, anzi una lemonina piccina piccina...e me ne vergogno un sacco! Erano secoli che non scrivevo una roba del genere e poi arrivano 'sti due, ridicolmente troppo piccoli per me per farci su determinate fantasie, e io sono fregata! Comunque, spero vi  piaccia;
- ho utilizzato due nomi fittizi per il tour manager (Tom) e per la sua ipotetica assistente (Sarah);
- per quanto riguarda Liam...io adoro Liam, sul serio, lo adoro, obiettivamente è adorabile, ma mi serviva qualcuno che facesse il lavoro sporco e chi meglio del Daddy Direction?! Spero possiate perdonarmi  per aver reso Liam un vero rompiballe in questa storia;

Grazie a coloro che hanno lasciato una traccia del loro passaggio commentando o inserendo la storia tra le preferite/ricordate/seguite! Spero di non deludervi!







Well how long, can I go on like this,
Wishing to kiss you,
Before I rightly explode?
This double life I lead isn't healthy for me
In fact it makes me nervous
If I get caught I could be risking it all
(If it kills me- Jason Mraz)

Harry si sveglia intrappolato nell'abbraccio di Louis. Per non svegliarlo, per non abbandonare il calore del suo corpo, ha dormito tutta la notte nella stessa posizione, su un fianco, e adesso gli duole una spalla, ma è in momenti come questo che gli è chiaro il concetto di dolore piacevole, e in fondo è quello che prova spesso, in tutti i sensi, da quando sta con Louis. 

Da quando sta con Louis.

Praticamente da sempre. Ha difficoltà a ricordare la sua vita prima di incontrarlo. Le cose importanti sono venute dopo e forse non vale la pena di ricordare quello che c'è stato prima.

Controlla il cellulare e scopre, a malincuore, che mancano solo sei minuti prima che suoni la sveglia, quindi tanto vale alzarsi.

Si scioglie dall'abbraccio del suo ragazzo cercando, per quanto gli sia possibile, di non disturbarlo; vuole concedergli un altro po' di sonno, approfittando di questo lasso di tempo per farsi una doccia.

Quando torna dal bagno Louis sta imprecando contro la sua sveglia, che nel frattempo deve essere suonata almeno due volte.

"Ti prego, potresti cambiare suoneria della sveglia? Sto cominciando a odiare Eye of the tiger, e non va bene, non va bene per niente", si lamenta, rotolandosi fra le lenzuola.

"E quale vuoi che metta?", domanda Harry, tamponandosi i capelli con l'asciugamano.

"Una canzone che già odio", Louis ci pensa su un attimo, "una canzone dei The Wanted, per esempio!"

Harry ride di gusto a quest' uscita del suo ragazzo.

"Sei pessimo, Lou!"

"Ma almeno potrò ascoltare Eye of the tiger senza saltare in aria ogni volta, credendo che si tratti della tua malefica sveglia!"

"La cambierò, come vuoi", concede Harry, "adesso alzati però, non hai più scuse".

Louis si scioglie dall'inghippo delle lenzuola e gattona fino ai piedi del letto.

"Niente sveltina mattutina?".

"Lou, sappiamo tutti quanto sei svelto", insinua Harry con un ghigno, "ma non sarai mai svelto abbastanza per farti anche la doccia e arrivare in tempo all'appuntamento con gli altri ragazzi...quindi fila in bagno!".

Louis sbuffa contrariato e si alza dal letto.

"Questa me la paghi, Harold!", minaccia, afferrando Harry per la cintola e sporgendosi per dargli un bacio. Harry per tutta risposta gli spiaccica l'asciugamano in faccia.

"Lavati!"
*


Il solito stuolo di bodyguard li aspetta fuori dall'albergo, assieme al solito capannello di fan accampatesi nella speranza di vederli e rubare qualche scatto dei Fab Five al completo.

Dopo aver sventolato, molto regalmente, le mani in segno di saluto e aver ignorato la domanda di una fan riusciuta ad arrampicarsi sulle spalle di uno dei bodyguard ( Are you going to make out any sooner again?), e rivolta chiaramente a Harry e Louis, riescono a salire a bordo del SUV che li stava aspettando e sfrecciare via.

"Qualcuno sa per chi faremo questa intervista?", chiede Harry. Sembra che i suoi compagni lo abbiano perdonato, ma avverte ancora un po' di tensione dalle parti di Liam.

"Una tv locale, non ricordo come si chiami", risponde Zayn.

Nessuno del management si è ancora visto, ma Harry scommette che saranno già là ad aspettarli e a ricordare loro, con accondiscendenti pacche sulle spalle, di comportarsi bene.

"Fanculo", borbotta, e Zayn spalanca gli occhi, credendo che sia rivolto a lui, e Harry arrossisce e balbetta, "no, scusa, cioè , stavo pensando-"

Ma Zayn gli fa cenno di lasciar perdere.

"Sono un po' nervoso", confessa Harry.

Niall gli stringe un ginocchio.

"Dai, devi dire due parole in croce e poi ridere come un idiota".

"Sai benissimo che non sono bravo in queste cose. Ci sarà un motivo se è sempre Louis a parlare".

Louis gli pizzica una coscia.

"Mi stai forse dando dell'ipocrita?", domanda, a metà tra il serio e il divertito.

"No, imbecille, sto solo dicendo che sei un attore più bravo di me".

"Se non fosse per lui..", mormora Liam.

Harry si volta di scatto verso di lui.

"Liam, se hai qualcosa da dire, dilla", gli intima, irritato.

"Non ho niente da dire che non abbia già detto, ehm, milioni di volte", replica l'altro ragazzo.

Harry non vuole litigare, non adesso, non lì, non con Liam. Soprattutto se Liam ha ragione. Non che Liam non supporti lui e Louis, anzi, è stato il primo a dargli la loro benedizione, ma è quello più lucido tra di loro, quello che è perfettamente consapevole delle conseguenze di un eventuale coming out, e non è che sia egoista, il vero egoista è Harry, deve ricordarsi che sono in cinque sulla nave, e se uno, due, si ammutinano, la nave affonda.

"Ho voglia di un frappè", esordisce Louis, e la tensione si allenta.

Harry poggia la testa sulla sua spalla e passa il resto del viaggio cullato dalle dita di Louis che giocano con i suoi ricci.

*


Quando arrivano agli studi televisivi non c'è nessuna calca ad attenderli. Evidentemente l'intervista è stata organizzata all'ultimo momento e la notizia non ha avuto il tempo di spargersi.

Come Harry aveva immaginato il loro tour manager è già lì, accompagnato dalla sua assistente.

"Ragazzi, avete il tempo di mangiare qualcosa e rilassarvi un attimo prima del trucco", comunica loro.

"Grazie a Dio", commenta Niall.

"Fate sapere a Sarah cosa volete e aspettatemi dentro, poi vi raggiungo".

"Un frappè al cioccolato, Sarah, ti prego", implora Louis.

"Sarà fatto. E voi?", domanda la donna agli altri ragazzi.

Dopo che ognuno ha fatto la propria richiesta, i ragazzi vengono smistati in una saletta.

"Harry, intanto che aspettiamo, mi accompagneresti in bagno? (harry/louis/bagno OT3! ndA)", chiede Louis, una luce negli occhi che fa tremare le ginocchia all'altro ragazzo.

"Ehm, d'accordo", acconsente Harry, con un sorrisino stampato sul volto.

"Ragazzi, un po' di contegno!", esclama Niall.

"Ho bisogno che Harry mi aiuti a...sistemarmi le bretelle!", mente Louis, senza ritegno, prima di trascinare il proprio ragazzo alla ricerca di un bagno.

"Se Tom ci scopre vorrà le nostre teste", dice Harry, aprendo la porta del bagno degli uomini.

"Non ci scoprirà", promette Louis, controllando che in bagno non ci sia nessuno.

"Potrebbe entrare chiunque, potrebbe vederci e allora ne avremmo di interviste da fare per smentire quello ha visto!"

"Via libera", lo rassicura Louis, dopo aver ispezionato l'ultimo cubicolo, "a noi, Harry Styles!"

La violenza dell'assalto di Louis fa picchiare la testa di Harry contro il muro, ma come può Harry curarsene con le labbra di Louis incollate alle sue?

Questo non ha nulla a che vedere con l'ultimo bacio che si sono scambiati, la notte prima, una vita fa, prima che Harry riducesse con le sue parole Louis a un ammasso di lacrime, da stringere e consolare fino ad addormentarsi, o col bacio frettoloso che si sono scambiati quella mattina, prima di incontrare gli altri ragazzi, e neanche col bacio che Harry ha dato a Louis la sera prima su quel palco, nel profondo di sè stesso così dannatamente consapevole di migliaia di occhi puntati su di loro e del pericolo, non di essere beccati a pomiciare nel bagno di uno studio televisivo, ma di essere in piena vista, alla luce del sole, due adolescenti famosi, disperatamente innamorati.

Louis sta affondando la lingua nelle sua bocca e le unghie nella sua carne, e Harry si aggrappa alle sue spalle, artiglia la sua maglia con le dita, e respira violentemente dal naso, perchè non vuole interrompere questo bacio, perchè hanno poco tempo, perchè tra poco dovranno tornare là fuori, a mentire, a fingere, e Harry non vuole, non vuole più, è stanco, e vorrebbe dire che Louis è tutto suo, e Harry è tutto di Louis, che loro si appartengono, che questo è quello che hanno, da quasi due anni, queste scappatelle in bagno, questi baci che gli mozzano il respiro e gli lasciano i capelli a un groviglio sconnesso, questi momenti di puro desiderio che gli lasciano segni sul collo e macchie sui pantaloni, questo è quello che sono e non se ne vergognano.

Louis lascia una scia di baci umidi sulla sua mascella e scende fino al collo, Harry rabbrividisce e ansima, e affonda una mano nei capelli di Louis e lo implora, finchè non sente una mano di Louis sul cavallo dei pantaloni e strizza gli occhi, e non credeva di essere così bisognoso di attenzioni, ma è più di una settimana che non si toccano così, troppo stanchi dopo ogni concerto, troppo impegnati durante il giorno, e forse quella mattina, era meglio se la sveltina...

Louis infila la mano nei pantaloni di Harry, supera la barriera dei boxer, poi appoggia le labbra al suo orecchio, soffiandogli dentro parole che Harry capisce a malapena.

"Dovrei lasciarti così, Harry Styles", minaccia, facendo per togliere la mano dai pantaloni dell'altro, "con una bella erezione in diretta televisiva".

"Non siamo in diretta!", trova la forza di ribattere Harry.

"Ah ah ah", ridacchia Louis, mordicchiandogli il lobo.

"Forse non te ne sarai accorto", continua, "ma, ieri, sul palco, mi hai lasciato così! Ci saranno le foto, sicuro, ci saranno delle foto che immortalano il mio glorioso imbarazzo...", prosegue, leccandogli l'orecchio, " e non sarebbe immensamente divertente se oggi qualcuno fotografasse te in questo stato?"

Harry mugugna delle preghiere e sa che Louis non può essere così sadico, infatti continua a toccarlo, e riprende a baciarlo, a mordergli le labbra, e quello che hanno fatto sarà così evidente agli occhi degli altri che Harry pensa all'imbarazzo che proverà, ma non è il momento di curarsene, ora che le dita di Louis sono avvolte attorno a lui, e l'odore di Louis è così intossicante, e il cuore gli martella nelle orecchie e non ce la fa più...

"Louis", sussurra Harry, "Louis", ripete, e gli morde la mascella, prima di venire.

Louis gli stampa un ultimo bacio sulle labbra e va a lavarsi le mani.

"Sei più rilassato, adesso?", domanda al riflesso di Harry nello specchio.

Harry annuisce, poi si affretta a pulirsi.

"Felice di esserti stato d'aiuto", e dopo avergli arruffato i capelli Louis apre la porta del bagno.

*

Quando tornano nella stanza dove gli altri ragazzi attendono, Harry tiene gli occhi incollati per terra. Afferra distrattamente la limonata che Niall gli porge e segue con lo sguardo Louis, che dopo essersi seduto sul bracciolo della poltrona sulla quale si trova Liam, avvolge la cannuccia del frappè fra le labbra e succhia rumorosamente, puntandogli gli occhi addosso.

L'arrivo del loro manager lo salva dall'imbarazzo di dover rivivere mentalmente la scena del bagno.

"Ragazzi, ci siamo", esordisce, "ho parlato con gli intervistatori e mi sono assicurato che non ci vadano giù troppo pesante con la storia del bacio", pronuncia quella parola come se fosse una blasfemia, "e ho detto loro di farvi parlare delle vostre fidanzate", lancia uno sguardo a Louis, che quasi si soffoca con la cannuccia, "e di ragazze in generale".

"Come dobbiamo sederci?", domanda Harry, che non vuole creare altri problemi.

"Come volete!", poi ci ripensa, "anzi, è meglio che tu e Louis vi sediate vicini e facciate tutte le cose che fate di solito, così nessuno sospetterà che stiamo cercando di nascondere qualcosa qui".

"L'elefante nella stanza", commenta Niall, e tutti scattano a ridere e perfino il manager accenna una sorrisino.

*

Ci sono degli sgabelli ad attenderli nello studio dove avrà luogo l'intervista. Gli sgabelli sono scomodi e non ti mettono a tuo agio, specialmente quando sei già a disagio, pensa Harry, accomodandosi e facendo cenno a Louis di sederesi accanto a lui.

Poco dopo vengono raggiunti dagli intervistatori, un ragazzo e una ragazza, che si presentano elargendo loro grandi sorrisi, e Harry pensa che sia opportuno fare l'occhiolino alla ragazza, così, tanto per sottolineare la propria eterosessualità.

Louis se ne accorge e lo prende in giro.

"Il solito marpione", gli sussurra all'orecchio.

"É per il bene superiore", replica Harry, ridacchiando, e non può fare a meno di pensare a quanto sia bello Louis quella mattina, e a quanto lo ama, e a quanto vorrebbe baciarlo fino a fargli perdere i sensi, e non è proprio il pensiero giusto al momento giusto.

"Quando siete pronti iniziamo con le riprese", dice la ragazza, che si chiama Martha, e ha un forte accento americano.

Prima che l'intervista cominci Niall si volta verso Harry e gli fa un cenno di incoraggiamento.

Del tutto inaspettatamente, Louis gli si avvicina e gli stampa un bacio sulla guancia, e Harry ha come il sospetto che abbia aspettato che si accendesse il led rosso della telecamera prima di farlo. E questo non aiuta di certo la loro causa, pensa Harry, sempre più in ansia, asciugandosi i palmi sudati sulla stoffa dei pantaloni.

Adesso comincia seriamente a pentirsi del colpo di testa della sera prima. Ci avesse pensato due, tre, cinque volte, non avrebbe mai baciato Louis davanti a migliaia di fan munite di aggeggi elettronici da usare come armi contro di loro. Se non fosse stato per la sua bravata (è sicuro di aver sentito il loro tour manager definirla così), non si troverebbero lì a dover accampare scuse sul perchè due membri maschi di una band venerata dalle ragazzine di tutto il mondo avrebbero dovuto baciarsi, e lui non starebbe sudando, troppo concentrato a tenersi un sorriso finto sul volto per ricordarsi cosa dire. Odia mentire spudoratamente sulla sua relazione con Louis, lo odia, gli sembra di tradire quello che hanno, gli sembra di tradire Louis, anche se Louis ci riesce così bene, a sminuire il loro rapporto, a prendersi gioco delle assurde teorie delle fan, lo fa con naturalezza, ma lo fa per il loro bene, lo fa per proteggerli, lo fa perchè non è egoista come lui.

Harry si detesta per quello che ha fatto e detesta gli altri perchè non mostrano di detestarlo abbastanza. Liam avrebbe dovuto prenderlo a pugni, altrochè, e Louis avrebbe dovuto non rivolgergli più la parola, o addirittura lasciarlo-

il pensiero lo sconvolge così tanto che è costretto ad aggrapparsi alla sedia. Niall gli stringe una spalla con la mano e Harry si rende conto che sta parlando di lui. Perso nei propri pensieri ha completamente saltato la prima domanda dell'intervista.

"...sì, a Harry piace fare il co-burlone sul palco", sta dicendo Niall. E Harry annuisce, cercando di riprendere il controllo di sè stesso. Ci siamo.

"A proposito", interviene infatti l'intervistatrice, un sorrisino stampato sul volto ,"Harry ieri ha-"

"Sì, era per una scommessa", dice Harry, tutto d'un fiato, prima che la ragazza possa finire di parlare, e, cazzo, capisce di essersi tradito, e non doveva andare così, e sta sudando, e quali erano i 5 indizi per sgamare un bugiardo?, è sicuro di averli letti una volta, da qualche parte...

L'intervistatrice sembra non accorgersi dello stato psico-fisico in cui versa Harry.

"Sì?", replica, interessata, "che scommessa?"

"Avevamo scom-", cominciano a dire Harry e Niall contemporaneamente, e Harry pensa che è un disastro, e fa un cenno a Niall come per dire parla tu, e Niall gli fa un cenno con la testa come per dire no, vai tu, e Harry scorge con la coda dell'occhio il loro manager, fuori dall'obiettivo della telecamera, che si schiaffa una mano sulla faccia.

Harry si schiarisce la voce, facendosi coraggio. Posso farcela.

"Io e Niall abbiamo fatto una scommessa", inizia, e sente Niall al suo fianco che annuisce vigorosamente, "se io avessi baciato Louis, lui avrebbe dovuto baciare Josh, che è il nostro batterista, altrimenti mi avrebbe dovuto dare cento dollari", conclude, ridacchiando, come da copione.

Non è andata male, pensa Harry, ma non riesce a guardare l'intervistatrice negli occhi.

"E io ho perso la scommessa", aggiunge Niall.

"Quindi Harry ha intascato i soldi?", domanda Martha.

"Certo!", risponde prontamente Harry, "Niall non ha-" e gesticola nervosamente, "non ha..insomma, non ha avuto il coraggio, ecco".

"Tu sei molto coraggioso, invece", commenta Niall.

"Molto", sottolinea Harry, annuendo.

"Quindi", interviene il ragazzo, che si chiama Matt, e a Harry non piace come lo guarda, "ancora una volta le fan del-" e si blocca per guardare il foglio che ha sulle ginocchia, "Larry Stylinson, rimarranno deluse?"

Harry rimane per un attimo congelato. Perchè Louis non interviene con una delle sue battute? Perchè deve farlo tutto lui il lavoro sporco questa volta?

"Eh, sì", replica, dopo tre interminabili secondi, e i suoi occhi saettano da Martha a Matt e si sente come un topo in trappola e non vede l'ora che si passi alla prossima domanda così da poter prendere fiato.

"Possono sempre consolarsi con me e Zayn", gli viene in aiuto Liam, ridendo "com'è che ci chiamano? Ziam?"

"E io con chi sto?", piagnucola Niall, prolungando lo scherzo.

"Tu puoi sempre trovarti una ragazza!", replica Zayn e tutti ridono, anche Harry, che vede avvicinarsi la fine dell'incubo.

"Passiamo alla prossima domanda", dice infatti la ragazza, "quali sono i vostri prog-"

"Veramente", la interrompe Louis, che è stato stranamente silenzioso per tutto il tempo, "veramente", ripete, serio, "io vorrei dare la mia versione dei fatti".



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Capitolo 3
*** My reputation is on the line ***


larry 3
And the record won't stop skipping
And the lies just won't stop slipping
And besides my reputation's on the line
We can fake it for the airwaves
Force our smiles, baby, half dead
From comparing myself to everyone else around me

(I've  got a dark alley and a bad idea that says you should shut your mouth - Fall Out Boy)


Il loro manager si sta sbracciando all'indirizzo del cameraman, mimando con le labbra "taglia, taglia"; i due intervistatori si guardano l'un l'altro incerti sul da farsi, Liam, Zayn e Niall lanciano sguardi perplessi a Louis, Harry è sbiancato.  

Lo studio è nel caos.

"Se interrompiamo adesso non siamo sicuri di poter continuare, deve iniziare un altro programma tra dieci minuti", balbetta Martha.

"Allora continuiamo! Tagliate questa parte, fate altre due domande e andiamo tutti a casa!", sbraita l'uomo, "Louis, con te poi facciamo i conti!"

"Ma non possiamo sentire cosa ha da dire il ragazzo?", domanda l'intervistatore e Harry lo detesta, perchè sa che lui sa.

"Niente di importante, lasciate perdere!", ordina Tom, " e mi raccomando, tagliate questa parte!"

"Andiamo avanti, allora", acconsente Martha, riprendendo in mano la situazione.

Harry si volta verso il suo ragazzo. Louis ha gli occhi velati di lacrime, per la rabbia repressa, e per l'umiliazione. Harry vorrebbe stringerli una mano, per farlo calmare, per fargli sentire la sua presenza, ma non può, e ha la nausea, e non sa cosa aveva intenzione di fare Louis, cosa aveva intenzione di dire, cosa gli è saltato in mente, e perché. Forse stava solo scherzando, forse avrebbe detto una sciocchezza delle sue, o forse no, forse stava per farlo, stava per mettere fine a tutto quel teatrino, e lo stava facendo per lui, e lui non gliel'ha neanche mai chiesto, e forse anche Louis è stanco.  Harry prova insieme sollievo e panico, al pensiero di quello che stava per succedere, di quello che poteva succedere, di come avrebbero potuto cambiare le loro vite, se Louis avesse parlato, e gli intervistatori avessero ascoltato, e la telecamera avesse ripreso, e la nazione avesse visto, e il mondo intero avesse saputo.

Harry ascolta a malapena le domande che vengono loro rivolte, e risponde a monosillabi. Non vede l'ora che l'intervista finisca, per poter parlare con Louis, poterlo abbracciare, potergli dire grazie, se lo stavi facendo per me, ma non è il momento, però quel momento arriverà, arriverà, dobbiamo solo aspettare di riavere il controllo delle nostre vite, e più esperienza, e più anni di lavoro alle spalle, e più maturità, e più forza per affrontare quello che ci aspetta...e in quel momento saremo insieme, te lo giuro.

Ma sa che è stato lui a innescare questa ribellione in Louis, seppur involontariamente. Non avrebbe mai chiesto a Louis di fare una cosa del genere, avrebbe continuato a sopportare, a capo chino, tutte le bugie che sarebbero uscite dalla bocca del suo ragazzo, e le uscite con Eleanor, e le loro foto insieme, e tutto quanto fosse stato necessario.

L'intervista ha finalmente termine. Harry afferra Louis per una spalla.

"Ehi", gli sussurra.

"Sono un idiota", dice Louis.

"Ascolta-", inizia Harry, ma Tom li richiama all'ordine.

"Andiamo, ragazzi!"

Prima di lasciare gli studi televisivi, il manager intima, ancora una volta, agli intervistatori di tagliare la parte incriminata e di non fare parola a nessuno di quello che è successo.

Per niente sospetto, pensa Harry.

Quando escono dall'edificio, scoprono che un gruppo di fan li sta aspettando. Ovviamente, non potevano passarla liscia.

Si fermano per fare qualche foto, non possono farne a meno. Harry ha solo voglia di parlare con Louis, ma sa che prima di questo li aspetta la sfuriata del manager, e ha come la sensazione che questa sarà peggio di quella della sera prima, o di qualsiasi altra sfuriata sia stata mai fatta loro.

Due ragazze chiedono a Harry e Louis se possono far loro un foto mentre si baciano, perché la sera prima non hanno fatto in tempo a immortalare il momento, e Harry deve mordersi la lingua per non rispondere male, e invece dice loro che avrebbero dovuto cogliere l'attimo, che queste cose capitano solo una volta nella vita, e blablabla.

Prima che possano salire in macchina, Tom si avvicina e li avverte che in albergo li aspetta una bella chiacchierata.

In auto, Harry si sente opprimere dalla cappa di silenzio che aleggia su di loro. Louis ha il viso rivolto verso il finestrino, e gli altri gli lanciano le stesse, malcelate, occhiate di disapprovazione che la sera prima erano rivolte a lui. Ma nessuno osa aprire bocca per palesare quello che pensa.

Harry, a volte, anzi, spesso, ha la sensazione che la sua relazione con Louis rischi di sconvolgere gli equilibri del gruppo. Se fossero allo scoperto, lui e Louis, non ci sarebbero problemi, di fatto nessuno degli altri ha mai mostrato di disapprovarli, anzi, tutti hanno sempre sostenuto che lo avevano capito prima di loro che stava succedendo qualcosa, che si stavano irrimediabilmente e perdutamente innamorando l'uno dell'altro, e sentirlo dalla loro viva voce, che avevano deciso di stare insieme, non li aveva certo colti di sorpresa, ma tutto questo nascondere la verità, mentire, aggirare l'ostacolo, è una cosa che li coinvolge tutti, provocando loro uno stress non indifferente e Harry si sente in colpa per questo, ma non possono farci niente, non possono farci niente.

Harry si sente investire da un moto di rabbia.

"Non dovete avercela con Louis", dice, "non sapete neanche che cosa voleva dire".

Gli altri sembrano colti di sorpresa.

"Mi pare ovvio cosa volesse dire", replica Liam, dopo qualche secondo.

"A me no", mente Harry.

"Ti facevo più sveglio", ribatte Liam.

"E anche se avesse voluto dire quello?", domanda Harry, e la sciocchezza di ciò che ha appena detto è evidente anche a lui.

"Abbiamo già fatto questo discorso, Harry", dice, Liam.

"Per favore, non litighiamo", interviene Niall.

"Infatti", condorda Zayn.

"Io non voglio litigare", afferma Liam.

"Almeno abbiate il coraggio di dire quello che avete da dire!", insiste Harry.

"Bene, allora! Penso che ultimamente stiate esagerando!", ammette Liam.

"Stiamo esagerando?!", gli fa il verso Harry, indignato.

"Sì, eravamo d'accordo a tenere nascosta questa storia e non mi pare stiate facendo granché in proposito".

"Eravamo d'accordo chi? Non mi sembra di avere avuto molta scelta!", sbotta Louis, riemergendo dal suo mutismo.

"Ok, stiamo litigando", constata Zayn.

"Non esistete solo tu e Harry!", dice Liam, "non potete pensare solo a voi stessi".

"E infatti non abbiamo mai pensato a noi stessi!", replica Harry, irato.

"Di cosa hai paura, Liam?", lo fronteggia Louis, " di cosa hai veramente paura? Che si sappia in giro che ci sono due finocchi nella band, eh?"

"Come se anche tu non ne fossi fottutamente terrorizzato!"

Louis rimane paralizzato e lancia uno sguardo colpevole a Harry.

"Non ci credo che avresti avuto le palle di dirlo, prima. Chissà che casino avresti combinato...", continua Liam.

"Ragazzi, per favore, non diciamo cose di cui potremmo pentirci", implora Niall.

"Niall, piantala di fare il diplomatico della situazione!", lo ammonisce Liam.

"Scusa se voglio evitare che i miei compagni, i miei amici, si scannino!", ribatte, l'irlandese, alzando il tono di voce.

"Non ci stiamo scannando!"

"Infatti è una conversazione civile, questa!"

"É stato Harry a cominciare!"

"Invece era meglio continuare a guardare tutti Louis di traverso!"

"Io non lo stavo guardando di traverso", si difende Zayn.

"Neanche io, sinceramente. Ero solo preoccupato per lui", afferma Niall.

"Tranquillo, non combinerò altre cazzate", dice Louis, sarcasticamente.

"Non era quello che intendevo", fa Niall, offeso.

"Siamo arrivati", li avverte l'autista.

"Meno male", commenta Zayn, aprendo la portiera.

Fuori dall'abitacolo, Harry afferra inconsciamente la mano di Louis, prima di rendersi conto che l'ingresso dell'albergo è circondato dalle fan.

Ci mancava solo questa, pensa Harry e tutto quello che desidera è un letto, Louis al suo fianco e dormire per ore, dimentico del mondo. Ma li aspetta ancora il discorsetto del manager.

*

"Voglio parlare con tutti e due", ordina Tom, perentorio, nella hall dell'albergo, indicando Harry e Louis.

"Solo noi?", domanda Harry.

"Solo voi", conferma l'uomo.

Harry e Louis lo seguono in ascensore, senza voltarsi indietro a controllare cosa facciano gli altri.

A quanto pare questa riunione di emergenza avverrà in camera di Tom. L'uomo apre la porta, fa cenno loro di entrare e li fa accomodare sulle poltrone.

A differenza della sera prima, sembra piuttosto calmo. Ma è una calma apparente, Harry lo deduce dal tic nervoso all'occhio, e da come muove le mani, e dal fatto che non si è ancora seduto, e non li ha ancora guardati negli occhi.

Finalmente l'uomo si schiarisce la voce, si tira su la cintola dei pantaloni e li trapassa con lo sguardo.

"Questa situazione vi sta sfuggendo di mano", dichiara.

"Non so cosa mi sia preso prima", dice Louis, e Harry non capisce se stia parlando sul serio, o se lo stia dicendo solo per compiacere il manager.

"Vi siete bevuti il cervello ultimamente, voi due?", domanda, alzando il tono di voce.

"Ieri Harry ha fatto una cazzata, questa cosa durerà il tempo che trova", dice Louis, lanciando uno sguardo di scuse al suo ragazzo, come per dire sto cercando di salvare la situazione, qui.

"Avete controllato i vostri account di Twitter, oggi?", chiede l'uomo, facendo saettare gli occhi da Harry a Louis.

Harry fa un cenno di diniego e cerca il cellulare nella tasca.

"Abbiamo cercato di rispondere a qualche tweet per, come dire, prenderla sul ridere", continua Tom.

"Siete di nuovo entrati nei nostri account personali?", domanda Louis, infastidito.

Harry si affretta ad aprire Twitter sul proprio Iphone.

Have you and Louis confirmed your relationship with the last night kiss?*, domanda una fan.

Not a big deal. Niall made me do it, ha risposto qualcuno per lui.

Was that a coming out?, domanda un'altra fan.

Yes, we are definitely gay for each other.

Harry controlla anche l'account di Louis.

Does Eleanor know that you snog Harry on stage?, chiede qualcuno.

Yup, she's not jelaous ;), è la risposta che qualcuno ha lasciato.

Harry è nauseato.

"Potreste avvertirci prima di parlare per noi", commenta, scorrendo gli altri tweet.

"Dovevamo arginare il problema, e voi eravate impegnati", si limita a rispondere l'uomo.

"Non mi piace che mi si mettano in bocca cose che non ho detto", protesta Harry.

"Ma di che ti lamenti? I giornali lo fanno sempre!"

"Non dal mio account personale!", ribatte Harry.

"Se voi vi comportaste come dovreste, non ce ne sarebbe bisogno!"

L' uomo agita un indice ammonitore contro di loro.

"Lo volete capire che non siamo scimmie ammaestrate?", sbotta Harry, alzandosi di scatto dalla poltrona, tanto da far sobbalzare Louis.

"E voi lo volete capire che lo stiamo facendo per voi?!", sbraita Tom.

"Pensate che un pubblico di ragazzine in età prepuberale sarebbe entusiasta di sapere che due membri della loro boy band preferita stanno insieme? Lo pensate sul serio?", continua, "perché se è così, bene, continuate, fate quello che volete, ma ricordatevi sempre che avete firmato un contratto!"

"Anche Liam e Zayn sono fidanzati, e non c'è stato nessun suicidio di massa, a quanto mi risulti", replica Harry.

"Sì, ma sono fidanzati con due ragazze", sottolinea l'uomo, "forse non avete capito quale è il punto, qui. Siete ancora giovani, non sapete come è il mondo là fuori".

"Noi-", inizia a protestare Harry.

"I media vi divorerebbero", lo interrompe Tom, "se pensate che adesso siano degli avvoltoi, immaginate cosa farebbero se sapessero di voi! Dopo avervi ridotto all'osso, banchetterebbero con le vostre carcasse!"

Harry rabbrividisce per la metafora colorita del loro manager.

"E in più siete la band del momento, e siete in cinque. Tutta la pubblicità che ottereste, positiva o negativa che sia, distoglierebbe l'attenzione dalla vostra musica e dal resto del gruppo", fa una pausa, poi conclude, in tono solenne, "noi vogliamo solo proteggervi".

Harry non sa come replicare e Louis tiene gli occhi per terra. Non che questo discorso non sia stato loro fatto decine di altre volte, ma ogni volta è sempre peggio.

"Stavamo pensando che forse è meglio se vi prendiate una pausa", aggiunge il loro manager.

Harry sussulta. Louis alza la testa di scatto.

"Ma l'album? Dobbiamo registrare...", dice.

"Non parlavo della band, parlavo di voi due".

A Harry si mozza il respiro.

"Cosa? Perché? In che senso?", balbetta.

"Queste settimane in Inghilterra, passatele con le vostre famiglie, staccatevi un po' l'uno dall'altro...state diventando troppo morbosi, poi per forza succedono certe cose".

"Non sai di cosa stai parlando", ringhia Harry, "non ti intromettere", minaccia.

"Louis dovrà comunque vedere Eleanor, ogni tanto-"

"Questo non significa che non potrà vedere me", lo interrompe Harry.

"Io stavo solo suggerendo di staccare per un po' questo vostro cordone ombelicale e vedere come va, che dite?"

"Adesso vorrei andare in camera, sono stanco", fa Louis, per tutta risposta.

"Sì, andiamo, per favore", concorda Harry, lanciando sguardi di fuoco al manager.

*

Percorrono la strada che li porta alla camera di Harry in silenzio. Harry ha paura a chiedere a Louis di restare un po' assieme a lui, ma quando apre la porta Louis lo segue dentro senza dire niente e Harry non ha bisogno di domandargli nulla. Finalmente non deve più combattere l'urgenza di abbracciarlo, così, dopo essersi chiuso la porta alla spalle, lo attira a sè e lo stringe tra le braccia, affonda il naso tra i suoi capelli e chiude gli occhi.

"Louis", mormora dopo un po', il suono della sua voce attutito dalle ciocche di capelli del suo ragazzo.

"Mhhh", gli fa eco Louis.

"Cosa volevi dire prima, durante l'intervista?", domanda Harry, a bruciapelo. Non può farci nulla, ma ha bisogno di sapere, nonostante sia chiaro a tutti di che tenore fossero le dichiarazioni che Louis avrebbe voluto fare. Ma Harry non capisce il perché del momento, del luogo, della situazione. E non sa se essere grato del fatto che il manager lo abbia interrotto, soprattutto dopo l'ultima conversazione che hanno avuto, che in qualche modo lo ha riportato coi piedi per terra, facendogli però affondare il cuore nel petto, oppure se avrebbe tanto voluto che a Louis fosse stata data la possibilità di parlare, per scoprire cosa sarebbe cambiato, e come sarebbero stati in quel momento, chi sarebbero stati, dopo che quel peso fosse stato loro tolto dal cuore, e se sarebbe stato sostituito da un altro peso, uno ben più grave, e Harry non sa cosa sia più difficile da gestire, se una verità nascosta o una in piena vista.

"Harry, scusami...", replica Louis, divincolandosi dal suo abbraccio.

"No, non devi scusarti, devi spiegarmi", dice Harry, risoluto.

Louis si siede sulla sponda del letto, tenendosi la testa tra le mani.

"Non ce la facevo più, volevo dire qualcosa", inizia Louis, "non ce la facevo più a sentire quelle cose, quelle cazzate, uscire dalla tua bocca-"

"Adesso sai cosa si prova", interviene Harry, e gli esce un tono più duro di quello che avrebbe voluto.

Louis lo guarda mortificato.

"Ho sbagliato, non avrei dovuto, ho fatto incazzare gli altri ragazzi", Louis si passa una mano sugli occhi, "ero esasperato. Sono esasperato".

Harry si siede sul letto accanto a lui e gli passa un braccio intorno alle spalle.

"Lo so, lo capisco, succede anche a me", cerca di consolarlo.

"Per un attimo mi sono sentito padrone di me stesso, per un solo, singolo attimo, prima che Tom interrompesse tutto, facendomi passare per pazzo!", si interrompe, voltando il viso in direzione del suo ragazzo, con un sorriso triste a piegargli gli angoli della bocca, "per una frazione di secondo mi è passata per la testa, vivida, l'immagine di me e te che dicevamo a tutti di stare insieme...ed è stato bellissimo".

Harry attira Louis a sè. Louis affonda il viso nell'incavo del suo collo.

"Ma è stato meglio così, Harry...ci eravamo tanto vicini, ma è stato meglio così".

"Lo so, lo so", annuisce Harry, rassegnato.

"Forse-", inizia a dire Louis, ma si blocca, e si aggrappa con le dita alla maglia di Harry.

"Forse?", lo incoraggia a parlare l'altro.

"Forse Tom ha ragione", dice Louis.

"A proposito di cosa?"

"Forse dovremmo prenderci una pausa".

Harry sente letteralmente il cuore fermaglisi nel petto.

"Non stai dicendo sul serio", afferma, allontanandosi da Louis.

"Io penso che si potrebbe fare...penso che potremmo-", balbetta l'altro ragazzo, incapace di formulare una frase di senso compiuto, sotto lo sguardo stravolto di Harry.

"E a cosa cazzo ci servirebbe in questo momento?", protesta quest'ultimo, col fiato corto.

Non ci crede a quello che sta succedendo, non crede alle proprie orecchie, non può essere vero.

"A...a schiarirci le idee", replica Louis, guardandolo di sottecchi.

"Io ho le idee chiarissime, grazie tante!",gli urla contro Harry,  poi si alza in piedi e comincia ad aggiustarsi spasmodicamene il ciuffo.

"Io forse ho bisogno di...un po' di tempo...da solo", esala Louis, evitando il contatto visivo.

"Lou, Lou, guardami, guardami negli occhi", lo prega Harry, ormai in preda al panico.

Louis alza la testa.

"Lou, ieri, ti ricordi ieri?!", domanda Harry, gesticolando furiosamente, "ieri piangevi al solo pensiero di lasciarci, e adesso? Cosa è cambiato? Louis, rispondimi!".

Harry ha un groppo in gola. Se Louis non la pianta di fare il vago, avrà un attacco di panico.

"Harry, non ti sto lasciando", mormora Louis, "è solo una pausa".

"Non sai cosa si dice delle pause di riflessione?"

"Te lo giuro, Harry", promette Louis, alzandosi finalmente in piedi e muovendosi verso Harry, che si è appoggiato al muro con le spalle.

"Louis, mi dici sul serio perchè lo stai facendo?"

Harry sente ormai le lacrime scorrergli lungo le guance.

"Ho bisogno di riflettere su questa situazione, non c'è altro motivo- Harry, calmati!"

Harry piange incontrollabilmente adesso, stringendosi le braccia al petto.

"Harry, ti rendi conto che occupi ogni mio pensiero?", Louis allunga un braccio a toccare quello dell'altro, "non riesco a pensare lucidamente se sei sempre intorno a me, e io e te non sia mai stati lontani per più di tre giorni, e adesso ho bisogno di riflettere, sono confuso", lo attirà a sè, "no, non sono confuso su di noi, Harry, è questa situazione che-"

Harry si scioglie tra le sue braccia e trema e ha paura e non vuole che Louis se ne vada.

"Starò un po' da mia madre, tu non rimanere solo in quella grande casa, mi raccomando".

Harry scuote il capo con veemenza e artiglia la maglia di Louis così forte da farsi sbiancare le nocche.

"Non lasciarmi", è tutto quello che riesce a dire, "non lasciarmi, ti prego".




*traduzione dei tweet (inventati da me, spero in un inglese decente):

Tu e Louis avete confermato la vostra relazione con il bacio dell'altra sera?

Niente di che! Me l'ha fatto fare Niall.

Quello era un coming out?

Sì, siamo decisamente gay l'uno per l'altro.

Eleanor lo sa che tu e Harry limonate sul palco?

Sì, e non è gelosa.

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Capitolo 4
*** Don't give up on me ***


larry 4
Cose che dovete assolutamente sapere prima di leggere il capitolo (non è vero, sto mentendo, mi piace semplicemente blaterare):
-questo capitolo (e questa storia, in generale, in realtà) è ambientato in un mondo immaginario nel quale i ragazzi hanno effettivamente il diritto a qualche settimana di vacanza dopo mesi di tour;
-non so se sono riuscita a rendere in maniera realistica i rapporti tra di loro, fatto sta che mi piace pensare che Harry e Niall siano bff, e anche Liam e Louis. Vi domanderete cosa ci stia a fare Zayn...beh, lui è un po' il jolly ed è segretamente innamorato di Liam
 (però è altamente probabile che io abbia una visione distorta della realtà);
-la citazione in epigrafe, tratta da una canzone degli Script, è stata twittata da Harry due anni fa (sì, ne sono consapevole, è ridicola la quantità di cose che so su di loro. A volte sempre me ne vergogno).



Oh, these times are hard,
yeah they're making us crazy,
don't give up on me baby
(For the first time- The Script)



É un ritmico battere alla porta a svegliare Harry.

"Chi è?", domanda, la voce roca.

"Servizio in camera, signor Styles!", risponde una voce camuffata.

Harry scioglie la sua mano dall'intreccio con quella di Louis e si alza dal letto per aprire la porta.

"Fame?", chiede Niall, un sorriso a trentadue denti, indicandogli il carrello del pranzo.

Liam e Zayn sono con lui. Harry legge nei loro occhi la speranza che lui non sbatta loro la porta in faccia.

Come se fosse stato direttamente interpellato, il suo stomaco brontola.

Harry si ritrova a sorridere, suo malgrado. Spalanca la porta per permettere ai ragazzi, e all'enorme carrello che si portano dietro, di entrare.

"Che succede?", mugugna Louis, stropicciandosi gli occhi.

"É ora di pranzo, dolcezza!", gli risponde Zayn, gettandoglisi addosso e cominciando a fargli il solletico.

Louis fa un tentativo di resistenza, ma viene sopraffatto dall'altro ragazzo.

"Harry, sono per caso borse quelle che hai sotto gli occhi?", domanda Niall avvicinandosi per scrutarlo meglio.

Harry si porta istintivamente le mani al viso.

"Hai...pianto?"

"Sì, ma non ho voglia di parlarne".

Niall gli passa un braccio intorno alle spalle.

"É per tutta questa situazione?"

"Diciamo di sì", concede Harry. Non si sente ancora pronto per comunicare agli altri cosa hanno deciso lui e Louis. Cosa ha deciso Louis, anzi.

Harry sente un altro paio di braccia circondarlo.

"Scusami, Hazza. Sono un coglione a volte", dice Liam.

"Molto più che a volte", lo prende in giro Niall, beccandosi un pizzicotto.

"Abbraccio di gruppo!", urla Zayn, balzando giù dal letto.

"Dai, Louis, vieni qui!", lo invita Liam.

Louis si alza dal letto, fingendosi contrariato, e raggiunge gli altri ragazzi.

Se ne stanno stretti per qualche minuto, ridacchiando, fino a che lo stomaco di Harry non brontola di nuovo.

"Harry, eri di nuovo tu?", domanda Niall.

"Forse", replica Harry, trattenendo una risata.

"Ragazzi, che ne dite di mangiare, ché Harry sta morendo di fame?", propone Niall, sciogliendosi dall'abbraccio degli altri.

"Harry, eh?", gli fa eco Zayn.

"Non vedete che è debilitato? Deve nutrirsi! E poi si fredda", continua Niall, puntando al carrello con il cibo e cominciando a scoperchiare i vassoi per servirsi.

"Niall, dove credi di andare con quel piatto?!", lo minaccia Harry.

"A mangiare!", si difende Niall.

"Non sul mio letto!"

"Ma tanto non devi più usarlo!", replica l'irlandese, cominciando a togliersi le scarpe per mettersi comodo.

"Non puoi mangiare al tavolo, come tutte le persone normali?", continua Harry, speranzoso.

"Che razza di rompiballe che sei", lo rimbecca Louis, poggiandogli un bacio sulla guancia, passandogli un piatto e mettendosi a sedere anche lui sul letto, seguito a ruota dagli altri ragazzi.

"Parla di normalità quello che mangio nudo", commenta Niall, masticando.

"Ma per Harry essere nudo è la normalità", gli fa eco Louis.

"Sì, ma a casa mia", ribatte Harry.

"Puoi mangiare in braccio a me se ti da tanto fastidio mangiare sul letto", lo prende in giro Niall.

"Dai, non fare lo schizzinoso", dice Zayn, invitandolo a sedersi al suo fianco.

Harry si arrende e si accomoda anche lui.

"Ti sei seduto sul mio piede", lo accusa Niall.

"Idiota, non è vero".

"Sì, invece!"

"Lo sentirei se avessi qualcosa nel culo!", si difende Harry e Niall e Zayn quasi si soffocano dalle risate.

Harry scorge con la coda dell'occhio Liam che si fa più vicino a Louis.

"Mi dispiace per le cose che ti ho detto prima, mi dispiace sul serio", lo sente dire.

Louis si irrigidisce.

"Era la verità", replica, nascondendo lo sguardo nel piatto.

"Sì, ma non avevo alcun diritto di trattarti in quel modo".

"E io non avevo alcun diritto di fare quello che stavo facendo".

"Lou, lo so quanto te che non deve essere facile-"

"No, non puoi saperlo quanto me".

"Hai ragione, non posso saperlo quanto te, ma ci siamo dentro insieme in questa cosa, e io sarò il primo a festeggiare quando tu e Harry potrete finalmente uscire allo scoperto".

"Sì, ma quando succederà, secondo te?"

"Non lo so...quando il management lo riterrà opportuno, suppongo".

"Tu sei convinto che il management stia facendo la cosa giusta?"

Liam si prende un pausa per riflettere.

"No, non ne sono del tutto convinto. Ma non è che abbiamo molta scelta, giusto?"

"C'è sempre una scelta".

"No, con tutto quello che c'è in ballo".

"Soprattutto con tutto quello che c'è in ballo. Loro hanno bisogno di noi tanto quanto noi abbiamo bisogno di loro".

"Perchè ho la netta sensazione che hai qualcosa in mente?".

Louis per tutta risposta gli lancia un sorriso enigmatico, poi prende del purè dal piatto e usando la forchetta a mo' di catapulta lo lancia sul naso di Liam.

"Louis!", protesta Liam, prima di affondare le dita nel suo purè e allungarsi per spiaccicarlo sui capelli dell'altro che, nel tentativo di scansarsi, rotola giù dal letto.

Liam balza giù anche lui e lo blocca per terra, mettendosi a cavalcioni su di lui, e gli spalma il purè sulla faccia. Louis, armato di forchetta, gli punzecchia un fianco, facendolo urlare di dolore.

"Questo è giocare sporco!", si lamenta Liam.

"In amore e in guerra tutto è lecito!", replica Louis, prima di infilzargli una coscia.

"Ahia!", piagnucola Liam, tentando di disarmare l'altro.

"Io punto tutto su Louis", fa Niall, sporgendosi dal letto per osservare da vicino la lotta che i suoi due amici hanno ingaggiato sul pavimento.

"Non è giusto, Louis è armato!", continua a protestare Liam, cercando di strappare a Louis la forchetta di mano.

"Vuoi che ti passi un cucchiao, così siete pari?", propone Zayn, scatenando l'ilarità di Niall.

"Ahiiiii!", ulula Louis quando Liam riesce finalmente a mordergli la mano che brandisce la forchetta, obbligandolo a mollare la presa e bloccandogli poi i polsi dietro la testa.

"Adesso Liam è passato nettamente in vantaggio", dice Niall, come se stesse commentando una partita di calcio.

"Cosa fate lì impalati? Aiutatemi!", chiede aiuto Louis, scalciando.

"Ah, adesso vuoi i rinforzi?", lo sbeffeggia Liam, mantenendo la propria supremazia su di lui.

"Harryyyyyyyy!", chiama Louis.

"Mi dispiace, Lou, questa è la tua guerra", replica Harry, ridendo.

"Non ci si può fidare di nessuno!", commenta Louis, prima di lanciare un urlo di battaglia e disarcionare l'altro ragazzo.

Liam atterra su un fianco e, prima che possa rialzarsi, Louis gli è addosso.

"Ah ah, sei mio!", afferma trionfante, afferrandogli le palle.

"No, Louis, ti prego!", si lamenta Liam.

"Di questo passo lo farai diventare impotente", dice Harry, mentre Zayn si spancia dalle risate.

"A questo punto possiamo decretare Louis vincitore", dice Niall, con tono solenne.

"No-non, ancora", protesta Liam, rosso in viso e col fiato corto.

"Come no? Ti ho messo al tappeto", afferma Louis, incombendo su di lui.

"Ho ancora il mio asso nella manica", replica Liam, con una luce maligna negli occhi.

"Sarebbe?", domandano quasi contemporaneamente Louis e Niall.

Louis sente una mano di Liam scivolare sul suo fondoschiena e, prima che possa realizzare cosa stia succedendo, Liam grida "Sparticulo!" e a Louis non resta altro che urlare di dolore.

Niall salta in piedi sul letto.

"E Liam si aggiudica questo match!"

Liam si alza in piedi, inchinandosi agli applausi e agli ululati degli altri ragazzi.

"E adesso il fair-play ti impone di dare la mano al tuo avversario", gli intima Niall.

Liam getta uno sguardo a Louis, che è gambe incrociate sul pavimento e lo guarda in cagnesco, poi gli allunga una mano per aiutarlo ad alzarsi.

Louis fa per abbracciarlo ma Liam si scansa.

"Non ti fidi di me?"

"Disse quello che attenta continuamente alle mie palle".

Louis ride e lo circonda con le braccia.

"Sei il legittimo vincitore", gli sussurra all'orecchio, prima di morderglielo. Liam si allontana repentinamente.

"Sapevo che c'era il trucco!", protesta, tra le risate.

Louis si getta sul letto affianco a Harry, poi si sporge verso di lui reclamando un bacio.

Harry lo blocca.

"Sei tutto impiastricciato di purè".

"Fregatene!", replica Louis, bloccandolo contro il materasso e iniziando a baciarlo. Harry gli circonda la vita con le braccia e risponde al bacio.

"Ehi, prendetevi una stanza!", scherza Niall, e perfino Harry e Louis ridacchiano, incollati l'uno all'altro.

"Anche il vincitore merita un bacio!", continua Niall, dopo un po'.

Liam e Zayn si girano contemporaneamente l'uno verso l'altro e poi scattano a ridere.

"Daiii!", li incoraggia Niall.

"Coraaaaaaggio!", gli fa eco Louis, scollandosi da Harry.

"Avevamo detto mai più", dice Liam, non staccando gli occhi da quelli di Zayn.

"Nessuno ti ha insegnato a non fare promesse che non puoi mantenere?", lo provoca Niall, tirandolo per un braccio e spingendolo verso Zayn.

"E a te nessuno ha insegnato a farti i fatti tuoi?", ribatte Liam, non opponendo però alcuna resistenza.

Liam si inginocchia sul letto. Zayn gattona verso di lui e gli si para davanti. Liam apre la bocca per parlare.

"Via il dente via il do-", inizia a dire, ma Zayn lo blocca, stringendogli il viso tra le mani e stampandogli un bacio sulle labbra.

Gli ululati degli altri si sprecano.

"Vogliamo vedere le lingue!", urla Louis.

"Adesso chiedete troppo", afferma Zayn, staccandosi da Liam.

"Siete gli amici peggiori del mondo", commenta Liam, asciugandosi la bocca col dorso della mano.

Louis gli lancia un cuscino.

"Non dirlo mai più!".

Liam solleva un dito medio contro di lui.

"Anch'io ti voglio bene", replica Louis.

"Ragazzi, se non ci muoviamo Tom ci spenna!", esclama Niall, guardando l'orario.

"Oh, cazzo, la signing session!", rammenta Harry.

"Cazzo, che palle, me ne ero dimenticato!", si lamenta Louis, accoccolandosi contro Harry.

"Alzate quiei culi pigri dal letto, andiamo!", fa Niall all'indirizzo di Liam e Zayn.

"E voi non metteteci un'eternità a prepararvi!", continua, rivolgendosi a Harry e Louis.

Quando gli altri ragazzi se ne sono andati, Harry e Louis si ritrovano finalmente soli.

"Facciamo la doccia insieme, che ne dici?", propone Louis, disegnando con l'indice cerchi immaginari sul petto del suo ragazzo, "così risparmiamo tempo", aggiunge, rivolgendogli un sorriso malizioso.

Harry rimane per un attimo interdetto.

"E...la pausa?"

"Quella inizia in Inghilterra. Fino a stasera siamo in America, quindi vedi di toglierti quei vestiti di dosso e dammi la mia ricompensa per stamattina!"

*

Nonostante l'intervista che hanno registrato quella mattina sia già stata mandata in onda (mutila di una parte, ovviamente), e nonostante la storia della scommessa sia già circolata, scatenando dibattiti un po' ovunque, su tutti i social network possibili e immaginabili, alla signing session le fan non hanno fatto altro che chiedere a Harry e Louis del bacio, tempestando di domande anche gli altri tre membri della band.

A Harry fa quasi male la mascella per i sorrisi di circostanza che ha dovuto dispensare nel tentativo di dissimulare e Louis ha finito tutte le proprie battute idiote sulle labbra di Harry per far ridere le fan.

Harry sente che tra poco salterà in piedi sul tavolo e urlerà al mondo che sì, io e Louis stiamo insieme, smettela di chiedercelo ancora!

E Harry non sa se le peggiori siano le fan hardcore del Larry Stylinson (non ha mai sentito nome più lungo per una coppia), oppure quelle che millantano di suicidarsi se saltasse fuori che lui e Louis siano veramente gay.

Che poi Harry, per amore di verità, salterebbe sul tavolo per urlare anche gioco per entrambe le squadre, aggiornatevi!, ma in questo caso rischierebbe di essere frainteso, oppure di riaccendere qualche fiammella di speranza nel cuore delle fan che vorrebbero portarselo a letto. E no, bisessuale ok, ma fedifrago no, grazie!

"Tu e Louis siete così carini! Spero anche io di trovare qualcuno che mi ami così tanto un giorno!", squittisce una ragazza, mentre gli allunga il DVD da autografare.

"Ehm...buona fortuna!", le augura Harry, sforzandosi di sorridere.

Un'altra ragazza si avvicina al tavolo a mani vuote.

"Dove vuoi che firmi?", domanda Harry, giocherellando col tappo della penna.

Lei abbozza un sorriso timido, poi abbassa la zip della felpa, e risponde "qui".

Harry sgrana gli occhi. La ragazza indossa una t-shirt con la scritta Larry Stylinson e una foto di lui e Louis che si abbracciano.

"Uh, ok", ribattè Harry, perchè protestare a questo punto sarebbe abbastanza imbarazzante, e poi non che non gli sia già successo prima di autografare merchandise Larry Stylinson  fanmade.

Harry si alza in piedi per poter firmare la maglia della ragazza, che sta visibilmente tremando. Sente Niall ridacchiare, al suo fianco.

"Tenete duro", gli sussurra lei, prima di allontanarsi.

Harry pensa che nonostante tutti gli sforzi del management, nonostante tutti i loro sforzi, la sua relazione con Louis è evidente a un sacco di gente. Come sono evidenti i loro tentativi di nasconderla.

Dannate profiler, pensa, ma, suo malgrado, si ritrova a sorridere. Nonostante tutto, quando e se tutta questa storia verrà fuori, ci sarà qualcuno dalla loro parte.

Quando finalmente la signing session ha termine, Harry tira un sospiro di sollievo.

"Sto morendo di sonno", si lamenta Niall.

"Ci aspettano almeno nove ore di volo, ne avrai di tempo per dormire!", gli dice Liam.

"Cazzo, devo ancora fare la valigia!", si ricorda Zayn.

"Mi raccomando, non dimenticare nessuno dei venticinque prodotti per capelli che ti sei portato dietro", lo prende in giro Louis.

"Senti chi parla!"

"E le creme per il viso!", rincara la dose Niall.

"E quelle per le mani!", continua Harry.

"Non uso creme per le mani!", replica Zayn, fintamente offeso.

"Giusto, non è virile!", scherza Harry, beccandosi uno schiaffetto sulla nuca.

"Ragazzi, ci pensate?! Torniamo a casa! Non siete tipo al settimo cielo?!", interviene Niall.

"Già", mormora Harry, guardando Louis di sottecchi.

"Però, in fondo, mi mancherete!", ammette Niall, cercando di coinvolgerli in un abbraccio di gruppo.

"In fondo?", Liam lo spinge via.

"Non è che non potremmo vederci, mentre siamo a casa", commenta Zayn, passando un braccio intorno alle spalle di Niall.

"Ti sei scordato che abito in Irlanda?", replica sarcastico l'altro ragazzo.

"Dai, esiste sempre Skype!"

"Sì, ma la tecnologia mi odia", scherza l'irlandese, " e poi io preferisco il contatto umano!", continua, palpandogli il sedere.

"Io preferirei che non perdessimo l'aereo!", afferma Tom, passando oltre in tutta fretta, e facendo loro cenno di seguirlo fuori dal locale.

*


Harry odia Louis perché non è voluto passare a casa loro prima di andare a casa della madre. Lo odia perché non ha potuto salutarlo come si deve in aeroporto ( e solo parzialmente per colpa dei giornalisti e del gruppetto di fan mattiniere lì appostate), lo odia perché non sa quando potrà rivederlo, e lo odia perché non capisce tutta questa storia della pausa.

"Vuoi che lo porti io, quello?", si offre sua madre, indicando il borsone che Harry si trascina dietro.

"No, non c'è bisogno", rifiuta.

"Da' qua che sei esausto!"

"No, ma', ce la faccio!"

Fuori dall'aeroporto di Heathrow, Harry respira a pieni polmoni l'aria mattutina.

"Dobbiamo passare da casa tua?", domanda sua madre.

Harry ci pensa un attimo.

"No, non serve".

Non vuole tornare in quella casa senza Louis, non vuole vederla vuota e silenziosa.

"Non c'è Louis che ti aspetta?", chiede sua madre, e Harry sente il cuore sprofondare nel petto.

"No, andiamo dritti a casa nostra, ma'"

"C'è un bel po' di strada da fare, non vuoi riposare un po'?", insiste sua madre.

"Ho detto di no, per favore".

Sua madre si blocca nel bel mezzo del parcheggio, con le chiavi in mano, e gli lancia uno di quegli sguardi apprensivi che riescono bene solo alle mamme.

"C'è qualcosa che non mi stai dicendo?"

Harry scuote il capo, distogliendo lo sguardo.

"Harry?"

La donna non molla la presa.

"Mamma", mormora Harry, mordendosi il labbro inferiore.

"Amore..?", sua madre gli si avvicina, "mi stai facendo preoccupare".

"Mamma", ripete Harry, e non riesce a dire altro, per il groppo che gli ostruisce la gola.

Sua madre gli accarezza un braccio.

"Ehi, guardami".

Ma Harry non vuole che lei veda i suoi occhi lucidi.

La donna lo attira a sè. Harry non può fare a meno di affondare la testa nell'incavo del suo collo.

"Dì qualcosa, per favore", lo prega lei.

Harry la circonda con le braccia e, finalmente, si scioglie in lacrime.

"Louis non vuole vedermi per un po'", singhiozza.

"Cosa? Perché?"

"Non lo so, deve pensare...non lo so".

Sua madre gli accarezza la schiena.

"C'entra la storia del bacio? Si è arrabbiato?"

"No,no...poi ti spiego", balbetta Harry, stringendola più forte.

"Oh, tesoro mio", lo coccola la donna.

"Andiamo a casa, per favore".

"Sì, dai. Però mi devi raccontare tutto in macchina, ok?".

*


Quando Harry si sveglia, nel tardo pomeriggio, dopo un lungo sonno ristoratore, trova sua madre in cucina, al portatile.

"Ho fame, ma'", dice assonnato, sedendosi al tavolo.

"Harry, Louis ti ha parlato di questa storia?", chiede la donna, distogliendo l'attenzione dal computer.

Harry, di colpo, è completamente sveglio.

"Non ci siamo sentiti. Quale storia?", domanda, allarmato.

" Allora non ne sai nulla? Louis ha lasciato Eleanor".













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Capitolo 5
*** I won't give up on us ***


LArry 5 "Cosa?!"

Harry non crede alle sue orecchie.

"D-dove lo hai letto? Dove c'è scritto? Chi lo ha detto?" domanda, a raffica.

"Lo ha scritto lui su Twitter. Poi la notizia si è sparsa un po' ovunque su internet".

Harry sbatte le palpebre, confuso.

"Quando è successo?"

"Poco più di un'ora fa, credo".

Harry scuote la testa, perplesso.

"Non può averlo fatto senza dire niente a nessuno"
.
"Non penso che abbia avuto il tempo di parlarne con qualcuno, sinceramente", ammette sua madre.

Harry salta in piedi e si fionda fuori dalla stanza.

"Dove vai?", gli urla dietro sua madre.

"Sto arrivando!"

Harry si precipita in camera sua.

"Cellulare, dove sei, cellulare?!"

Rivolta le lenzuola alla ricerca del proprio telefono.

"Dove cazzo l'ho messo, porca-"

É sicuro di essersi addormentato col cellulare vicino, nel caso Louis avesse deciso di chiamare.

"Eccoti!", lo recupera, finalmente, da sotto il cuscino.

Cerca in rubrica il numero di Louis e fa partire la chiamata.

Il telefono squilla a vuoto.

"Che cazzo!", impreca, provando a richiamare, non avendo fortuna neanche la seconda volta.

Decide di mandargli un sms e di intimargli di richiamarlo il prima possibile.

Quando torna in cucina, trova sua madre ai fornelli.

"Dov'eri sparito?"

"Ho provato a chiamare Louis, ma quel cazzone non risponde".

"Harry, modera i termini!", lo rimprovera sua madre.

"Mamma, per favore, ti prego, non ti ci mettere pure tu!", si lamenta Harry, gettandosi stancamente sulla sedia.

"Ti sto preparando un'omelette, va bene?"

"Sì sì, va benissimo", replica Harry, litigando coi suoi capelli, nel tentativo di sistemare il ciuffo.

"Pensi che Louis si troverà nei guai?", domanda sua madre, dandogli le spalle per dedicarsi alla cucina.

"Se lo ha fatto di sua iniziativa, sì, credo proprio di sì".

"Non puoi provare a chiamare Eleanor?"

"Cosa? No!", protesta Harry, suonando oltraggiato.
 
"A proposito", continua, "lei ha scritto niente su Twitter?"

Sua madre scuote il capo.

"No, nulla. Chissà se con lei ne ha parlato prima".

"Se gliene avesse parlato si sarebbero messi d'accordo su cosa dire, ma se lei non ha fatto ancora nessuna dichiarazione...dio, ho proprio bisogno di un te'!"

"Te lo preparo".

"No, dai, ci penso io".

Harry fa per alzarsi, quando il suo cellulare squilla.

"É Liam", informa sua madre, prima di rispondere.

"Harry!", urla Liam, all'altro capo del telefono, tanto che Harry è costretto ad allontanare il cellulare dall'orecchio.

"Liam, non url-"

"Hai saputo?"

"Sì, che ho saputo! Ho provato a chiamare Louis, ma non risponde".

"Neanche a me! Ma a te aveva detto nulla?"

"Assolutamente no".

"Allora è completamente impazzito?"

"Probabile".

La madre fa cenno a Harry che è pronto.

"Un attimo. No, Liam, parlavo con mia madre. Sì, me lo ha detto lei. Ho dormito fino a mezz'ora fa".

"Sai che neanche Eleanor ne sapeva nulla? Lo ha fatto senza avvertirla".

La voce di Liam è carica di rimprovero.

"Immaginavo", ammette Harry, "ma tu l'hai sentita?"

"No, l'ha sentita Danielle. O meglio, gliel'ha detto Danielle".

"E come l'ha presa?".

"É incazzata nera. Ha detto che avrebbero dovuto parlarne tutti  insieme prima".

"Certo, ha perso il lavoro".

"Harry..."

"Ma è la verità!"

Per qualche secondo Liam è silenzioso.

"Comunque, lo avevo capito che Louis aveva qualcosa in mente".

"In che senso?"

"Mi ha fatto un discorso strano".

"Che discorso?"

"Senti, non lo so. Parlane con lui!"

"Mi rispondesse!"

Harry ha fame, sta morendo di fame, e la sua testa è un casino, e vorrebbe parlare con Louis, sapere cosa gli è saltato in mente, lasciare ufficialmente Eleanor senza dirle nulla, senza dire nulla a nessuno, e se non ne ha parlato prima col management succederà un macello senza precedenti, e stavolta sì che vorranno la sua testa...e probabilmente se la prenderanno.

"Vabbe', Liam, adesso provo a richiamarlo. Se riesci a sentirlo prima tu, fammi sapere".

"D'accordo. Ci sentiamo".

Quando Harry chiude la conversazione con Liam, prova subito a telefonare a Louis.

"Potresti mangiare mentre, eh", dice sua madre.

"Aspe'!"

Louis non risponde neanche questa volta così Harry decide di lasciargli un messaggio in segreteria.

"Se continui a ignorare le mie chiamate giuro che vengo lì a Doncaster, non sto scherzando!"

"Testa di cazzo!", aggiunge, dopo aver chiuso, beccandosi un'occhiataccia da parte di sua madre.

"Ti ho fatto anche il te', nel frattempo".

"Grazie!"

"Sia chiaro che tu non andrai da nessuna parte", lo minaccia la donna.

"Mamma, a mali estremi...", dice Harry, sorseggiando il te'.

"La mia macchina non te la do e la tua non ce l'hai, quindi..."

Harry sta per protestare, ma la suoneria del cellulare lo avverte che è arrivato un nuovo messaggio. Per la fretta di aprirlo, il telefono quasi gli cade di mano. É di Louis.

Non osare muoverti di lì. Ho tutto sotto controllo, dice.

"Lo odio quando fa così, lo odio".

"Harry, non puoi stargli sempre addosso", commenta sua madre, avvicinandogli il piatto con l'omelette che Harry non ha ancora toccato.

"Ah, no? Sono il suo ragazzo!".

"Ma se ha deciso di prendersi una pausa per riflettere...".

"Riflettere? Organizzare il proprio suicidio mediatico lo chiami riflettere?"

"Dio, come sei esagerato! Ha solo deciso di farla finita con questa storia della copertura. Si sarà stancato di andare in giro con lei per recitare la parte della coppietta felice, punto".

"Louis è quello che fino a ieri stava per sputare il rospo, durante un'intervista..."

"E tu vorresti che lo avesse fatto?"

Harry sospira stancamente.

"Non lo so...".

"Harry, sai bene che avete delle responsabilità, nei confronti del vostro management e degli altri ragazzi-"

"Pure tu, mamma?", la interrompe il ragazzo, sbattendo la tazza sul tavolo.

"No, Harry, io dico le cose come stanno".

"Grazie per il supporto!"

"Ma lo sai che io sarò con te, con voi, qualunque cosa decidiate di fare, però sai anche benissimo cosa comporterebbe-"

"Lo so, lo so, me lo sento dire ogni singolo giorno, grazie tante! Ma perché nessuno ci ha mai chiesto se a noi andasse bene correre questo rischio? Saremmo io e Louis quelli in prima linea, e se noi volessimo starci? Se ci andasse benissimo così?", Harry non sa cosa sta blaterando, o forse sì, ma sta parlando col cuore in mano,"non sarebbe mica la fine del mondo! O peggio, la fine del gruppo!Si alzerebbe un polverone per un po' di tempo, poi tutti se ne dimenticherebbero, e andrebbero avanti a parlare di altro e noi continueremmo a fare la nostra musica, che è quello che conta, no?".

"Harry, stai minimizzando il problema".

Harry si alza in piedi, spazientito; afferra il piatto e, senza voltarsi indietro, si dirige verso la sua stanza.

"Vado a mangiare in camera", mormora.

*

Harry ha mangiato così in fretta che la fame non gli è ancora passata. Ma non ha voglia di tornare di sotto. Afferra rabbiosamente il cellulare.

Mi hai fatto quasi litigare con mia madre, scrive a Louis, nella speranza di attirare la sua attenzione.

Attende alcuni minuti, fissando lo sfondo del suo cellulare, che, neanche a dirlo, è una foto di lui e Louis.

Il suo ragazzo continua a non rispondere.  Harry si alza dal letto e recupera dalla valigia, non ancora del tutto disfatta, il proprio iPod. Litiga per un po' con le cuffiette per sbrogliare i nodi e poi lo accende. Guarda nuovamente il cellulare, ma non c'è niente di nuovo ad attenderlo.

Ti odio, ti odio tantissimo, invia, per poi sentirsi in colpa subito dopo.  É talmente incazzato con Louis che se ce lo avesse davanti lo prenderebbe a sberle, ma non è questo quello che ha bisogno di dirgli in questo momento.

Non è vero, razza di idiota, ti amo da morire, digita e ha un tuffo al cuore prima di mandare il messaggio.

Mi manchi, coglione, continua, deciso a prendere Louis per sfinimento.

Svegliarmi e non trovarti accanto a me è stato un trauma, scrive, in vena di sdolcinatezze.

Io ti manco? Mi auguro di sì, aggiunge, subito dopo, seguendo il proprio flusso di coscienza.

Adesso andrò a fare pipì, quindi non riceverai sms da me per qualche minuto.

Harry si alza per andare a svuotare la vescica. Sente il suono della TV al piano di sotto e lo scroscio dell'acqua. Sua madre starà lavando i piatti.

Quando torna in camera afferra subito il telefono, pieno di aspettativa, ma Louis non ha risposto a nessuno dei suoi sms.

"Povero illuso", mormora tra sè e sè. Si stende sul letto, rimettendosi le cuffiette e dopo un po' riprende a digitare.

Non rinuncerò a noi, anche se le cose si mettono male, ti sto dando tutto il mio amore, sto continuando a cercare...e quando avrai bisogno del tuo spazio per navigare un po', aspetterò qui pazientemente per vedere cosa trovi...*

Rilegge quello che ha scritto e ridacchia.

Scusami, quello era Jason Mraz, colpa del mio iPod.

Che ci fanno delle canzoni di Nicki Minaj nel mio iPod? Non posso dedicartene nessuna.

Forse Stupid Hoe xD

Scusami.

Mi sto rendendo ridicolo.

Perdonami.

É colpa tua, non rispondi.

Perchè hai deciso di liberarti di Eleanor? Vedi che per me non cambiava nulla.

O meglio, mi dava un sacco di fastidio, ma tanto lo so che ami me e solo me. Vero, Lou?

Scusa, non voglio fare il fidanzato paranoico.

Mi manca il tuo sorriso. Sai che è la parte che preferisco di te?

Quello e il tuo culo.

Ah, e la tua prorompente personalità.

Voglio che mi abbracci e mi canti all'orecchio le nostre canzoni preferite.

Quando ci rivedremo?

Mi manchi.

Ok, adesso la smetto.

Harry si mordicchia un dito per il nervosismo. Se Louis non ha risposto fino a questo momento, neanche per mandarlo affanculo, allora non risponderà più. E ci sono buone probabilità che si sia tremendamente innervosito. Ma lui ha bisogno di parlare con qualcuno.

Posso chiamarti?, invia, questa volta a Niall.
 
La risposta arriva repentina.

Ovvio!

Harry si affretta a telefonare.

"Sapevo che non potevi vivere senza di me!", risponde Niall, senza neanche salutarlo.

"Stavo morendo di nostalgia", replica Harry, sarcastico, "come va?".

"Benissimo! Mia madre mi ha cucinato una montagna di roba e adesso sento che sto per vomitare, ma sono felice! Te?"

Harry esita.

"Insomma. Hai sentito la novità?"

Sente Niall sospirare all'altro capo del telefono.

"Sì, ovvio. Mi ha chiamato Liam. Mi ha anche detto Louis non ne aveva parlato con nessuno e che adesso non risponde al telefono".

"Già..."

"Senti, ma come mai non siete insieme? Mi aspettavo che avreste passato un po' di giorni a Londra voi da soli per poi andare dai vostri".

Harry improvvisamente ricorda che gli altri non sanno.

"Io e Louis ci siamo presi una pausa", ammette.

"Che cazzo dici?! Perché?", domanda Niall, acuendo il tono di voce.

"É stata un'idea di Louis".

"Devo dire che ultimamente ha un sacco di idee fantastiche".

Harry non può fare a meno di ridacchiare, nonostante tutto.

"Mi ha detto che ha bisogno di riflettere", spiega al suo amico.

"Dovrebbe lasciare perdere, non è il suo forte!"

Harry ride apertamente, adesso. Era sicuro che Niall lo avrebbe tirato in qualche modo su di morale.

"E quanto durerà questa situazione?", continua Niall.

"Bella domanda! Non lo so. Ora come ora neanche mi parla".

"Non è che lo ha fatto per te? Mollare, si fa per dire, Eleanor..."

Harry rimane interdetto.

"Perché avrebbe dovuto farlo per me?"

"Non lo so, non mi sei mai sembrato entusiasta di questa situazione".

" E ci mancherebbe altro! Non è che sia il massimo vedere il tuo ragazzo fare smancerie con un'altra per i paparazzi, però faceva parte del grande piano di copertura dell'indicibile segreto ed eravamo tutti d'accordo, quindi...".

"Ma a quanto pare a Louis non andava più bene. Comunque, a me Louis sembra...pronto".

"Per cosa?"

"Per il- quale è il termino tecnico?, coming out? Già ieri, durante l'intervista..."

Harry sente un brivido corrergli lungo la schiena.

"Tu credi?", domanda, la voce che gli trema.

"Mi è sembrato perennemente sull'orlo di una crisi di nervi, ultimamente. Avrebbe bisogno di lasciarsi andare, tipo".

"Sì, ma non potrebbe, dobbiamo aspettare disposizioni dall'alto prima", balbetta Harry, cercando di convincere più sè stesso che Niall.

"Non possono mica licenziarvi, Harry!"

"Sì, ma voi altri?"

"Noi? Sai quanta fatica risparmieremo quando non dovremo più cercare disperatamente di coprirvi?!", scherza Niall, e forse neanche tanto.

Harry rimane silenzioso per un po'.

"L'ultimo dei miei desideri è fare cattiva pubblicità alla band, se dovessimo uscire allo scoperto".

"L'importante è che le ragazze mi vogliano ancora!", la prende sul ridere Niall.

"Tranquillo, le ragazze ti vorranno sempre!"

Harry sente il bip che lo avverte dell'arrivo di un nuovo messaggio.

"Senti, forse Louis ha risposto ai uno dei miei milla mila messaggi, ci sentiamo!"

"Ok, Hazza, ti voglio bene!"

"Grazie, Nialler!"

"Rispondi pure così quando Louis ti dice ti amo?", protesta l'irlandese, fingendosi offeso.

Harry ridacchia.

"Ma io ti stavo ringraziando per la telefonata, imbecille! Ti voglio bene anch'io!"

Harry chiude la conversazione e, col cuore in gola, si precipita a controllare il mittente del sms che gli è arrivato. É Louis.

Mi hai scaricato la batteria, idiota.

Dire che Harry ci rimane di sasso è dire poco. Dopo tutto quello che gli ha scritto? E sì che sarà sembrato uno stalker impazzito, ma non si aspettava una risposta del genere.

Inizia a rispondergli, cercando di incanalare nel messaggio tutto il proprio malumore, pronto a un altro bombardamento di sms, quando il cellulare squilla di nuovo.

Il suo cuore salta un battito, quando legge il contenuto dell'ultimo sms.

E comunque, ti amo. x

Non è tanto, ma è già qualcosa.



NOTE:
* mia traduzione libera (così libera che secondo me è anche sbagliata) dei seguenti versi della canzone I Won't Give Up di Jason Mraz :

I won't give up on us
Even if the skies get rough
I'm giving you all my love
I'm still looking up

And when you're needing your space
To do some navigating
I'll be here patiently waiting
To see what you find














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Capitolo 6
*** Take me home ***


larry 6

Spero che qualcuno abbia ancora voglia di leggere questa storia. Sono lenta a scrivere, pigra ad aggiornare e prima che io la finisca i One Direction pubblicheranno il terzo album (no, spero di no!).
Comunque, nel frattempo, come vedete, è spuntato un bellissimo banner! Devo ringraziare queste splendide ragazze, Ice_Love_Fire.
Fate un giro nel loro profilo, leggetele e amatele!

Home,

let me come home

Home is wherever I'm with you

(Home – Edward Sharpe & The Magnetic Zeros)



Il tempo passa più lentamente quando non si è risucchiati in una girandola di impegni, scopre Harry, dopo due giorni di vita domestica con la madre e il patrigno.
A casa loro, lui e Louis hanno sempre saputo come spezzare la monotonia, in qualche modo. Anche se Harry stenta a definire monotone le serate passate sul divano a guardare le repliche di Doctor Who, accoccolato al suo ragazzo, tenendo sotto sequestro il telecomando, nel caso all'altro venisse l'insana idea di cambiare canale, oppure le ore passate ai fornelli, nel tentativo di insegnare a Louis a cucinare, che non si sa mai che un giorno mi ammalo e che fai, muori di fame?
Le fitte di nostalgia lo tormentano, ogni volta che ci pensa. E Harry ci pensa continuamente, neanche a dirlo.
Però deve ammettere che le emozioni non gli sono mancate, in questi due giorni. La storia della rottura tra Louis ed Eleanor, come era prevedibile, ha coinvolto indirettamente anche lui. Centinaia di fan lo hanno assaltato su Twitter, tempestandolo di domande, per non parlare delle solite, irriducibili, accampate fuori casa sua. Ha perfino ricevuto delle telefonate da un paio di sedicenti giornalisti, i quali gli hanno chiesto se avesse voluto rilasciare delle dichiarazioni in proposito, dal momento che Louis ed Eleanor si sono barricati dietro il silenzio stampa.
Come se non bastasse, e come se la rottura della coppia da copertina non avesse già sollevato un polverone e gettato benzina sul fuoco del Larry Stylinson, le foto di Harry che tiene per mano Louis, uscendo dall'auto, hanno fatto il giro del web. Mai fare un passo falso quando c'è il rischio di avere puntata addosso una fotocamera. E questo è un rischio costante, nelle loro vite.
Purtroppo il silenzio stampa di Louis è esteso anche a lui. Per quanto muoia dalla voglia di sentirlo, per sapere come sta, cosa fa, se sente la sua mancanza, se si annoia, se si diverte, se il management abbia pronto un cappio da stringergli al collo, Harry vuole rispettare la sua decisione di non sentirsi per un po' e per questo non ha più provato a chiamarlo o a molestarlo con i suoi sms, anche se non sa quanto questa astensione dai contatti col proprio ragazzo possa durare ancora.
Per fortuna, Harry ha trovato vie traverse per captare informazioni su di Louis. Ovvero ha telefonato a Stan. C'è voluto un po' per combattere la reticenza del migliore amico del proprio ragazzo, ma alla fine Harry è riuscito almeno a scoprire che il management ha imposto a Louis una riunione per discutere della faccenda. Come quando e dove questo incontro avverrà non è cosa nota.
Harry teme che il management lo convinca a tornare sui propri passi o a trovarsi un'altra ragazza in breve tempo, affinché la sua eterosessualità non venga messa in discussione troppo a lungo. Oppure, peggio, ha paura che una copertura venga imposta a lui. Nessuno ha mai avanzato la proposta apertamente, ma un'idea del genere è sempre stata nell'aria. Il management ha sempre cercato di ammortizzare la cosa lasciando circolare liberamente qualsiasi genere di gossip riguardante lui e l'altro sesso, così che Harry si è trovato affibbiati decine di flirt con ragazze o donne che non ha mai neanche conosciuto, in modo da cucirgli addosso, eternamente, la reputazione di latin lover. Senza che questo, tuttavia, mettesse a tacere i rumours su una sua presunta storia con Louis. Rumours che spesso hanno travalicato i confini del fanbase della band per essere accolti e diffusi da siti di gossip di infima categoria, terrorizzando il management e costringendolo a correre ai ripari. Ma se circolasse la notizia di Harry in una relazione stabile con una ragazza, lo stesso Harry che non può esimersi dal lanciare sguardi carichi di adorazione a uno dei proprio compagni di band, lo stesso Harry che non è mai riuscito a negare apertamente la propria storia con Louis, lo stesso Harry che non riesce a tenere le mani a posto per più di due minuti con Louis in circolazione, questo forse cambierebbe le cose.
Harry ha la nausea.

*

Quando Harry si sveglia, la mattina dopo, registra immediatamente due cose: qualcuno ha impietosamente aperto le imposte, lasciando che i raggi del sole gli feriscano gli occhi, e
qualcuno, probabilmente lo stesso, ha adagiato il suo corpo contro la sua schiena, schiacciandolo contro il materasso.

"Che diavolo-?", domanda, con la voce impastata di sonno, cercando di tirarsi su e scrollarsi di dosso il peso dalle proprie spalle.

"Buon giorno, principessa", sussurra quel qualcuno contro il suo orecchio.

Harry impiega alcuni secondi per indentificare il proprietario della voce. Poi solleva di scatto la testa e non è tanto dispiaciuto quando l'intruso geme di dolore, abbandonando il suo posto sulla sua schiena e scivolando di lato sul letto.

"Ma sei impazzito? Potevi rompermi il naso!", si lamenta, premendosi una mano sulla faccia.

"Sai quanto odio essere svegliato con questi metodi bruschi", ribatte Harry, ma sta solo fingendo irritazione, infatti non potrebbe essere più felice di così. Forse.

"Uno ti fa una sorpresa e tu lo ringrazi così? Ora non mi dire: odio le sorprese!"

"Di solito sì, ma non quando si presentano sotto forma di un irlandese molesto!", ammette Harry, ridacchiando, prima di slanciarsi ad abbracciare l'altro.

Niall risponde energicamente all'abbraccio. Un po' troppo energicamente.

"Ahia!", si lamenta Harry, toccandosi l'orecchio che Niall ha appena morso.

"Quello era per il mio naso, Hazza!"

"Mica l'ho fatto apposta! Sei vendicativo!"

"Ritieniti fortunato se non ti ho morso altro", replica Niall, occhieggiando le sue parti basse. Harry in quel momento realizza di essere nudo, così si affretta ad avvolgersi nel lenzuolo.

"Come se non lo abbia mai visto", lo prende in giro l'irlandese.

"Che ci fai qui?", domanda Harry, lasciandosi andare a un rumoroso sbadiglio.

Niall fa finta di pensarci su.

"Niente, mi sono detto perché non annullare la mia vacanza in Spagna e dirottarla invece a Holmes Chapel? Sembra un posto carino e poi il mio amico Harry può sempre farmi da cicerone..."

"Non andrai in Spagna?", chiede Harry, incredulo.

"Ti sembro uno che sta andando in Spagna o uno che è appena piombato a casa del suo amico in una cittadina dimenticata da Dio?!"
"Non è una cittadina dimenticata da Dio!", ribatte Harry, indignato, mollandogli un pugno sulla spalla.
"Ah, no? Puoi sempre farmi fare un giro turistico e mostrarmi le sue meraviglie, prima di andarcene!"
"Volentieri! Ti faro riman-", Harry si blocca, colto da un dubbio improvviso, "aspetta, andarcene dove?".
"Harry, ti aspetta una rilassante vacanza...nel tuo bungalow!", annuncia solennemente Niall.
Ogni residuo di sonno ha ormai abbandonato il corpo di Harry.
"Cosa? Io e te?"
"Sì, io e te. Due cuori e uno chalet. Idiota," Niall gli molla uno schiaffetto sulla nuca, "ci saranno anche gli altri".
A Harry si secca la bocca.
"Gli altri...tutti?"
Niall annuisce.
"Sì, gli altri tutti".
Harry non riesce a controllare i battiti del proprio cuore.
"Viene anche Louis?"
"Quale parte di tutti non hai capito?"
Harry è così entusiasta che si libera dalla stretta del lenzuolo e si getta su Niall.
"Ok ok, sono felice anche io! Ora tieni il tuo coso lontano da me!", protesta l'altro, ma avvolge comunque le braccia attorno al suo amico.
"Ah, ci sarà anche Stan. Non poteva sopportare di allontanarsi dal suo Boo Bear proprio adesso che si erano appena ritrovati", continua Niall.
Harry si mette a sedere.
"Ah, Stan", ripete tra sè e sè, come a soppesare l'idea, "non è un problema".
"Tu menti!", lo accusa Niall, puntandogli un indice contro lo sterno, "ti sento bruciare di gelosia!"
"Non è assolutamente vero!", si difende Harry.
Stan non è nè sarà mai un rivale per lui. Anche se deve ammettere che a volte ha dovuto competere con lui per accaparrarsi le attenzioni di Louis. Stan e Louis sono amici da una vita e si vedono così di rado ormai che a Harry sembra giusto che quando c'è Stan tra i piedi Louis voglia passare più tempo possibile col suo migliore amico. Lo vede che Louis si comporta in maniera diversa con lui e non c'è alcun mai stato alcun motivo per essere gelosi. Solo che questa volta avrebbe voluto Louis tutto per sè...
"Stavo scherzando, comunque", ammette Niall, facendo spallucce, "certo che appena sveglio sei proprio scemo".
Harry rimane interdetto.
"Dovresti allenare il tuo senso dell'umorismo, perché non sei per niente divertente", commenta, lanciandogli un cuscino in faccia.
"Harry, non posso fare la lotta coi cuscini con te, mi sono svegliato all'alba per prendere l'aereo per Londra, per non parlare delle ore di treno per venire qui. Quindi per favore fammi un po' di spazio che mi appisolo un po' mentre aspettiamo gli altri che ci passano a prendere".
Harry scatta in piedi.
"Devo prepare lo zaino!"
"Ecco, bravo. E chiudi un po' le finestre ché la luce mi dà fastidio!"

*


Harry divora freneticamente le sue uova strapazzate. Sua madre gli versa un bicchiere d'acqua nel timore che soffochi da un momento all'altro.
Tu sapevi tutto, mh?”, domanda Harry, prima di bere un generoso sorso d'acqua.
Ovvio, non vi avrei lasciato mica occupare il bungalow senza il mio permesso”, replica la donna, riempendogli nuovamente il bicchiere.
E perché non mi hai detto nulla?”.
Non volevo rovinarti la sorpresa”.
Harry finisce le sue uova e lecca la forchetta con sguardo soddisfatto.
Ho allevato un animale”, commenta Anne togliendogli il piatto di sotto e posandolo nel lavandino. “Hai ancora fame?”.
Harry scuote il capo.
No, ma ho voglia di un abbraccio”, biascica, allargando le braccia. Sua madre sorride e si lascia cingere la vita.
Sei di ottimo umore oggi”, osserva la donna.
Cosa vorresti insinuare con questo? Che ti abbraccio solo quando sono contento?”, scherza Harry, strizzando la madre tra le sue braccia.
O quando sei triste. Non esistono vie di mezzo”, ribatte Anne, posando un bacio sui capelli del figlio.
Tutte uguali voi madri. Non vi va mai bene niente di quello che fa la vostra progenie”.
La risata di Anne rimbomba nelle orecchie di Harry.
La mia progenie non mi ha mai deluso, se vuoi saperlo. E mai lo farà, ne sono abbastanza sicura”, replica la donna, carezzandogli i capelli alla base della nuca. Harry fa quasi le fusa.
Abbastanza?”, bofonchia.
Il momento di ricongiugimento famigliare è interrotto da un colpo di tosse.
Nialler!”, esclama Harry, la testa ancora sul petto di sua madre.
Mi ha chiamato Zayn”, gli comunica l'irlandese, la voce un po' impastata di sonno e gli occhi pesti, “ci aspettano al distributore di benzina”.
Quale?”.
Perché, non ce n'è uno solo in questa città?”.
Harry si lascia sfuggire uno sbuffo sarcastico.
No, idiota. Fatti specificare quale”, ordina, sciogliendosi dall'abbraccio di sua madre.
Niall armeggia col cellulare.
Hai un aspetto veramente orribile”, commenta Harry, superandolo.
E tu puzzi di uova”, ribatte Niall, sollevando un sopracciglio.
Harry gli prende la testa fra le mani e gli stampa un bacio sulla guancia.
Vado a lavarmi i denti e andiamo”, afferma.
Eh, meno male”.

*

Nonostante quella mattina non ci sia nessuna fan accampata fuori casa di Harry, la precauzione che hanno preso i ragazzi di dargli appuntamento al distributore di benzina è stata un'ottima idea, perché non si sa mai.  Sua madre si è offerta di accompagnarli con la sua auto. Niall è seduto sul sedire posteriore e, guardando fuori dal finestrino, continua a farsi beffe di Holmes Chapel e delle sue innumerevoli attrattive.
La prossima volta che vengo a Mullingar ti faccio vedere io”, lo minaccia Harry, sporgendosi verso il sedile posteriore e assestando all'irlandese una manata sulla coscia. Niall sobbalza e gli afferra un polso, facendolo dibattere nel tentativo di liberarsi dalla sua morsa.
Ragazzi, ce la fate a comportarvi da diciottenni per almeno dieci minuti?”, si lamenta Anne.
No!”, rispondono Harry e Niall all'unisono per poi scoppiare a ridere. Harry si ricompone sul sedile anteriore, abbassa lo specchietto e, mentre si aggiusta i Ray Ban sul naso, fa la linguaccia a Niall.
Coglione”, replica questi.
Anne sussulta e gli lancia un'occhiataccia dallo specchietto retrovisore.
Scusa, Anne, scusa”, cerca di rimediare Niall, mentre Harry si spancia dalle risate. L'euforia gli sta dando alla testa e riesce a malapena a controllarsi. Rivedrò Louis, riverdrò Louis, rivedrò Louis, si ripete. Passerà insieme ai suoi migliori amici – gli amici migliori che uno possa desiderare – non sa quanti giorni al bungalow e ci saranno risate e anche discorsi importanti (già immagina il cipiglio serio di Liam quando verrà affrontato un certo argomento), ma sarà con loro, le persone che dopo la sua famiglia ama di più al mondo – la sua seconda famiglia – e niente potrebbe renderlo più felice.
Quando al distributore avvista l'auto di Louis intima a sua madre di accostare. Si sgancia precipitosamente la cintura di sicurezza e senza aspettare Niall si fionda fuori dall'auto. Zayn è appoggiato al cruscotto della macchina di Louis a fumare una sigaretta e gli da le spalle. Quando Harry gli cinge la vita con le braccia l'altro ragazzo sobbalza.
Maledetto, mi hai fatto prendere un colpo!”, protesta Zayn.
Harry ridacchia col mento appoggiato alla sua spalla.
Mi sei mancato, Malik!”.
Zayn prova a scrollarselo di dosso come se fosse un animaletto fastidioso ma Harry non molla la presa.
Non sei in vena di smancerie oggi?”, domanda.
Ho sonno e vi aspettiamo da mezz'ora”, afferma Zayn, facendo l'ultimo tiro dalla sigaretta e schiacciando il mozzicone sotto i piedi, prima di voltarsi a fronteggiare l'altro ragazzo. “Perché ci avete messo tanto? Neanche questa città fosse una metropoli”, si lamenta, affondando un dito nelle costole di Harry.
Come se non lo sapessi che Harry è lento”, interviene Niall, attirando a sè Zayn per un abbraccio, “lento a parlare, lento a mangiare, lento a lavarsi. Non ce la fa proprio”.
Zayn arruffa i capelli di Niall e poi lo solleva da terra facendolo volteggiare.
Avete finito?”, domanda Harry, offeso, osservando Zayn e Niall scambiarsi effusioni a lui momentaneamente negate.
Prima che Hazza si metta a piangere lo perdoniamo?”, scherza Niall.
Zayn ride e afferra Harry per il gomito, attirandolo a sè. Harry si fa strapazzare un po', con un senso di intensa gioia che minaccia di fargli scoppiare il cuore nel petto.
Non vi siete visti tipo tre giorni fa l'ultima volta?”, interviene Anne che si è avvicinata a loro con le chiavi in mano e una luce divertita negli occhi.
Mamma Styles!”, la accoglie Zayn, inchinandosi teatralmente e facendole il baciamano.
Piantala, Zayn!”, protesta Harry mentre sua madre ride compiaciuta. “Dove sono finiti gli altri due, a proposito?”, domanda, impaziente.
Sono andati in bagno dieci minuti fa”, replica Zayn.
E perché non tornano ancora?”, continua Harry.
Devi darglielo il tempo per una sveltina!”, lo prende in giro Zayn, facendolo arrossire fino alla punta dei capelli mentre lancia un'occhiata a sua madre.
Perdonalo, ma', Zayn è affetto da una forma di idiozia acuta che gli fa dire cose stupide. Lo porteremo da un medico un giorno o l'altro”.
Anne fa spallucce mentre Zayn lo colpisce sulla spalla con un pugno.
Ecco Tommo e Liam!”, esclama Niall.
Harry ha un tuffo al cuore quando scorge Louis e Liam avanzare verso di loro. Vedere il suo ragazzo fasciato in un paio di pantaloni strettissimi e una maglia aderente che a stento copre l'accenno di pancia che Harry ama alla follia, baciato dal sole e con un ghigno stampato sul volto, gli fa ricordare quanto sia fortunato ad averlo, quanto il terrore di perderlo per sempre lo abbia paralizzato nei giorni precedenti e quanto gli sia dannatamente mancato.
Louis si lancia tra le braccia di sua madre facendole quasi perdere l'equilibrio. Harry gongola felice osservando la scena, mentre Liam lo abbraccia e gli sussurra all'orecchio “il tuo ragazzo ha seri problemi mentali. Mi ha dovuto bagnare per forza i pantaloni” mostrandogli il risultato dello scherzo di Louis – una macchia sulla patta dei propri jeans.
Louis si scioglie dall'abbraccio con Anne e Harry vibra di anticipazione. Con le mani lungo i fianchi e trattenendo il fiato aspetta che l'altro ragazzo gli si avvicini.
Ehi”, sussurra Louis, incatenando i suoi occhi a quelli di Harry.
Ehi”, replica Harry, deglutendo.
I lineamenti di Louis si distendono in un sorriso. Con un ultimo passo colma la distanza tra di loro e afferra Harry per la nuca, attirandolo a sè. Harry si abbandona tra le braccia del suo ragazzo e ne inspira l'odore. Finalmente a casa.
Non immagini quanto mi sei mancato”, mormora contro la sua spalla.
Sei stato abbastanza chiaro nei tuoi sms”, replica Louis, ridacchiando.
Harry gli morde la spalla. Louis reagisce pizzicandogli un fianco.
Fanno sempre così?”, domanda Anne. Gli altri tre annuiscono distrattemente.
Adesso per favore andiamo che mi sto facendo violenza per non limonarti selvaggiamente davanti a tutti”, esclama Louis, mollando a Harry una pacca sul sedere.
Lou, c'è mia madre!”, protesta Harry.
Tesoro, vi ho visto fare di peggio”, afferma sua madre, grattandosi il capo.
Davvero?”, domanda Niall, sorpreso.
Harry e Louis non vi hanno raccontato di quella volta che-”.
Harry tappa la bocca della madre con una mano prima che finisca la frase.
Ma', non è necessario condividere queste storie con i ragazzi!”.
E invece sì!”, insiste Niall. “Potremmo confrontarci sui nostri rispettivi traumi. Come quella volta che Louis stava facendo un -”.
È la volta di Louis di zittire l'altro ragazzo tappandogli la bocca.
Informazioni.non.necessarie”, scandisce, fulminando l'altro ragazzo con lo sguardo.
Anne scoppia a ridere.
Sono giovani e in preda agli ormoni, che ci vuoi fare?”.
Grazie per la comprensione, Anne”, afferma Louis. “Adesso andiamo? Parlavo sul serio sul limonare Harry!”.



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