Sette Giorni

di LittleMissMaddy
(/viewuser.php?uid=19628)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Complici ***
Capitolo 2: *** Piano A ***
Capitolo 3: *** Piano B ***
Capitolo 4: *** What women want ***
Capitolo 5: *** Letter to Pansy ***
Capitolo 6: *** Accidentally in Love ***
Capitolo 7: *** Heaven isn't too far ***
Capitolo 8: *** Masks of Silence ***
Capitolo 9: *** I don't see what anyone can see in anyone else but you ***



Capitolo 1
*** Complici ***



Nota: I personaggi sono tutti della mitttica JK, mentre questo racconto è ambientato in un seguito del quinto anno, senza contare il sesto libro. Sesto anno per il Trio protagonista.

________


(( Complici ))



Sono stesa sul mio letto, con le braccia incrociate dietro la testa, a sostenerla. Sì, perchè la mia testa sta diventando pesante sotto l'afflusso di parole e rimproveri che si lascia sfuggire la Serpeverde accucciata sul bordo del materasso, con le mani intrecciate in grembo e la testolina piegata pensosamente. Sta parlando di Pozioni, del compito da consegnare entro domani sera e di un mucchio di cavolate che non mi sfiorano neanche lontanamente. Sto fissando il soffitto.
E' bello, il soffitto.
“.. Se Piton ci ucciderà, domani, sarà solo e soltanto colpa tua!” dice, lei, tutta ansiosa.
“Daphne, la vuoi smettere o no?” sbotto io a mia volta, irritata.
Io adoro questa ragazza, davvero. Ma quando ci si mette è proprio insopportabile.
“Scusa ma...”
La interrompo con un “Sssht” convinto, scostando le braccia da sopra al cuscino per poter tendere le mani a recuperare quelle della mia compagna di stanza. Mi metto a sedere, lentamente, a gambe incrociate sul letto. E la osservo, seguendo il movimento del suo addome, causato dal respiro che incessante continua ad alzarle ed abbassarle il petto.
Mi sporgo appena, facendomi decisamente più vicina.
“Dammi un bacio.” mormoro per cambiare discorso e la vedo arrossire di conseguenza a questa mia richiesta tanto inconsueta.
Certe volte mi dimentico ancora che infondo è solo una bambina, viziata e timida.
“Fa niente, te lo darò io” aggiungo di tutta fretta, tendendomi per poter far combaciare le nostre labbra tra di loro, come già accaduto un paio di volte come risultato di una bella sbornia.
“Pansy!” biascica lei, quando ormai la mia bocca sfiora la sua, rosea. Le sfioro i contorni delle labbra con la lingua, ridendo piano. Slaccio le gambe solo per poterle cingere le spalle con un braccio, tirandola a me, contro i cuscini ai quali torno ad appoggiare la schiena.
Le prendo nuovamente la bocca in un bacio delicato, prima di approfondire il contatto con le sue labbra andando ad invaderle la bocca con la lingua calda ed umida. Cerco di insinuare una mano sotto alla sua camicetta da notte color crema ma vengo fermamente respinta.
Mi stacco lentamente, osservandola dubbiosa: “Che c'è?” sibilo infastidita inarcando un sopracciglio.
“Non mi va...” confessa sottovoce, scostandosi del tutto. Si ritira di lato andando a stendersi su di un fianco per potermi osservare. Assottiglio lo sguardo sul suo corpo coperto a stento dallo straccetto che ha addosso, ma non insisto. Sto zitta e la guardo fingendomi offesa.
“Ora non tenermi il broncio. Quella che dovrebbe arrabbiarsi sono io, Pansy. Ho visto come guardi la Weasley” ribatte piccata, alzando gli occhi al cielo. Sfarfalla con le palpebre, svogliata, mentre io lascio schioccare la lingua sul palato, sogghignando.
“Sei gelosa?” mi informo piegando la testa di lato.
“Assolutamente sì... Ma vorrei farmi Potter, prima di diventare troppo vecchia. Sai, il fascino dello sfigato” mormora divertita, umettandosi poi le labbra ben disegnate. Torno ad avvicinarmi, strusciando lenta e calcolata accanto a lei. La osservo con rinnovato interesse, portando una mano sul suo fianco.
“Da quando hai certi tipi di fantasie su Potty?” domando io, crucciandomi un po'.
“Diciamo da oggi.” ribatte lapidaria, mentre cerco nuovamente di infilare la mano sotto la sua camicetta da notte; Stavolta non si ribella. Lascia che le sfiori una gamba, accarezzandola lentamente. Mi sposto verso di lei, andando a far aderire il mio corpo al suo. Respiro il suo profumo dolciastro portando la bocca alla base del suo collo, baciandolo e mordicchiandolo. Sospira stanca mentre la mia mano ancora si muove sulla linea della gamba piegata, pregustando la salita in silenzio. Ma non salgo. Non me lo permette.
E solo perchè, stupidamente, mi sono lasciata sfuggire contro il suo orecchio “Tanto Potty ha occhi solo per la sua fidanzatina”.
Arriccia il nasino dritto, lanciandomi un'occhiata eloquente. Adesso è lei che si stringe a me, come colta da nuova ispirazione ... Porta una mano dietro la mia nuca, guidando il mio volto vicino al suo.
“E infatti la Weasley non ti guarderà mai. A meno che ..” asserisce, dopo che la mia bocca ha ripreso la sua in un bacio breve e fermo, lasciando cadere volutamente la frase senza proseguire.
“A meno che?” ripeto incuriosita, alzando gli occhi a ricercare quelli della mia interlocutrice.
Sorride.
“A meno che non si lascino” concludo da me la frase, sgranando a mia volta gli occhi. A che diamine sta pensando, la mia Greengrass?
No, io lo so. Glielo leggo in faccia.
Senza neanche volerlo curvo le labbra in un sorrisino strafottente.
“Se io riesco a farli mollare, tu che cosa mi dai in cambio?” cambio domanda rapidamente. Nessun Serpeverde dà qualcosa se non aspettandosi qualcos'altro in cambio.
Lei sorride ancora, e stavolta guida la mia mano al suo volto. Mi bacia dolcemente il palmo senza staccare per un attimo gli occhi dai miei.
Rido e la osservo ancora, sempre più interessata.
“Ti concedo una settimana. Sette giorni per farli lasciare.” sussurra Daphne, guardandomi dritto negli occhi prima di tornare a leccarmi le dita. “Se perdi la scommessa, Pansy..”
“Non perderò la scommessa, stanne certa.”

Che mi passa per la zucca?
Daphne è così dannatamente sensuale che non riesco più a ragionare quando sono con lei. Mi ha concesso il suo corpo una sola volta e lo ha fatto solo perchè sotto l'influenza dei generosi bicchieroni di Whiskey che aveva scolato in serata, agitandosi come una pazza, ballando sui tavoli e .. Sì, finendo a letto con me.
Per sbaglio, s'intende. Cioè, se lei non tollera benissimo gli alcolici dovrebbe evitare di farsi forzare da persone a caso - sono innocente - a bere troppo.
E quella sera avevo bevuto anch'io troppo. Così non ho riflettuto. L'ho voluta e l'ho avuta, semplicemente, senza preamboli.
La tragedia si è svolta il giorno dopo, quando Blaise ci ha trovate nel letto insieme e ha riso di noi per una settimana intera dopo lo shock iniziale.
Daphne è .. Perfetta. Sicuramente molto più adatta della Weasley a finire tra le lenzuola del mio letto, così tanto invitante, ma non abbastanza da rimanerci a lungo. Non è tipo da donne, lei.
E' tipo da Me.
Il tipo di ragazza che ti costringe a fare quello che desidera senza che tu te ne accorga .. O quasi.
E io la stringo tra le braccia, mentre ride. La stringo delicatamente tra le braccia e respiro il suo profumo, che mi inebria e al tempo stesso mi disgusta per quel suo sapore estremamente dolciastro. Affondo il volto nei suoi capelli e ci addormentiamo così, come sempre, nè amanti, nè amiche. Semplicemente Noi Due.
Complici.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Piano A ***



Nota: Grazie a tutti voi che recensite *_* .. Fantastici. Spero di soddisfare la vostra curiosità, ma questo capitolo è solo un ponte che mi aiuterà ad arrivare in altri lidi u.u quindi aspettate. E recensite, mi raccomando. Sono accettati sia consigli che critiche.

________


(( Piano A ))



Oggi è Lunedì.
Ed è tutto - ma dico proprio TUTTO - il giorno che inseguo la Weasley. Molti dei miei amici se ne sono accorti, e probabilmente credono che la sto prendendo di mira per un ennesimo scherzetto, altri invece mi guardano un po' storto senza ricevere in cambio che un sorrisino accompagnato da un'alzata di spalle.
Branco di idioti.
Che ne sanno? Io devo avere la Greengrass. E non per un fattore puramente fisico: Devo averla perchè, averla, infatti, significherebbe che ho vinto la scommessa. E di conseguenza che Pansy Parkinson è da sempre, e ancora, la migliore Serpeverde di tutto il Castello.
Proprio per questo mio nobilissimo scopo ho dovuto girare tutto il giorno, tra una lezione e l'altra, alle calcagna di quella mocciosa.
Devo dire che è proprio noiosa, eh.
Non fa altro che andare a lezione, scherzare con le amiche in corridoio e stare abbarbicata al braccio del suo stomachevole fidanzatino ogni volta che lo becca terminata una lezione, prima di tornare a quella successiva. Cose piuttosto banali, insomma. Non la credevo certo uno spasso, ma almeno uscire un po' dalla routine .. Qualche volta, non dico sempre.
Ma va bene, non mi potevo aspettare di meglio da una Weasley.
Ora però so anche quante matite porta con sè quando va a lezione. Quindi lo spionaggio funziona alla grande.
Altre cose che ho notato:

- E' un po' secchia.
- Non sopporta troppo i Tassorosso.
- Si da un sacco di arie, quando può.
- Ride spesso, e molto bene.
- La Weasley ancheggia che è una meraviglia.

Ma il massimo del divertimento è quando ci incontriamo ' per caso ' lungo qualche corridoio. Si irrigidisce sempre, e quando le parlo balbetta un po' arrossendo.
Mi detesta, ed è davvero divertente notare gli effetti che le fa la mia vicinanza. Di solito se ne va lanciandomi una frecciatina.
Oggi però non me la faccio sfuggire di mano: Sta salutando un'amica. Ed ora è rimasta sola. Sta per andarsene, quando spunto io alle sue spalle.
Si volta e, immancabilmente, arrossisce.
“Ehilà, Weasel” la saluto tutta zuccherosa.
Inarca le sopracciglia rossicce e mi fulmina con lo sguardo. Oh, che paura.
“Ciao” asserisce lei di rimando, alzando il mento grazioso in quel suo gesto di sfida tanto consuetudinario.
Sogghigno un po', muovendo qualche passo in sua direzione.
Il piano A ha inizio. ( No, non ci saranno altri piani, ma mi sembrava carino chiamarlo ' il piano A ' )
“Beh?” mormora quando mi fermo di fronte a lei, con le mani intrecciate oziosamente dietro la schiena. Piega la testolina rossa di lato e mi studia attenta, con diffidenza, quasi si aspettasse qualche schiantesimo scaturire a tradimento dalla mia bacchetta bella insabbiata nella sacca che porto a tracolla.
“Beh?” le faccio il verso, essendomi persa tra le onde rosse che le incorniciano quel visetto delizioso costellato da altrettanto amabili efelidi. Non è la prima volta che mi assale questa strana voglia di tendere una mano e passarla nei suoi capelli .. Anche perchè è così ottusa da non capire che, legandoli, gli fa davvero un gran torto. Sono quasi sul punto di dimostrarglielo a fatti, ma vengo interrotta finalmente dalla sua vocina fattasi calma.
“Che vuoi, Pansy?” insiste, ignorando i miei occhi che di tanto in tanto, inevitabilmente, le scivolano addosso, seguendo quelle curve ancora spigolose e da bambina, ma che comunque di curve trattasi.
“Volevo chiederti se per caso sai dov'è finito Potter” indago crucciando la fronte.
Sono sempre stata una brava attrice, modestamente.
“Harry?”
Roteo gli occhi verso il cielo, esasperata. Quanti Potter-Sfigati-Sfregiati ci sono ad Hogwarts?
Per fortuna (?) uno soltanto.
“No, dicevo Gazza .. Certo, zucchina.” Zucchina? Da dove diavolo mi è uscita fuori questa? Mah.
“Harry, insomma.” insisto annuendo.
Mi guarda male per un attimo. Ah, è gelosa!
Che cosa patetica.
“No, non lo vedo da quando è andato a Cura delle creature magiche. Ma a che ti serve?” domanda, sempre più diffidente.
Sfoggio uno dei miei sorrisetti più maliziosi alzando nuovamente gli occhi al cielo. E stavolta lo faccio solo per incuriosirla.
“Oh, niente, serviva a Piton..” rispondo vaga, rimirandomi le unghie con aria distratta. “Si sarà imboscato con qualche primina no?” aggiungo dopo un lungo sguardo.
“Perchè, sei gelosa di Harry?” insinua sibillina.
Ecco, io questo non me l'aspettavo mica. Uno, non capisco perchè non si sia arrabbiata e non se ne sia andata con la coda fra le gambe. Due, perchè non mi sembra affatto gelosa.
Qualcosa non quadra.
“Che schifo, Weasel.” nego scuotendo il capo risolutamente, tanto per scacciare anche solo l'idea di una possibile cotta nei confronti dello Sfregiato più alla moda del Castello. Sogni, ragazzina.
“Se tu hai il gusto dell'orrido non significa che debba averlo anche io.” aggiungo in fretta, tanto per liquidare in modo netto il discorso.
Scrolla le spalle e porta una mano ad attorcigliare una ciocca rossastra attorno ad un dito, tutta pensierosa.
Sembra quasi attraente, così. E abbastanza intelligente, tra l'altro.
Certo che le apparenze ingannano, ah?
“Dici?” domanda scettica, quasi non ci credesse. In effetti, più che gelosa sembra stupita. Ma che razza di coppia sono? Non solo non si baciano in pubblico, ma per il resto non dimostrano tutto questo affiatamento.
“Sei un caso perso” borbotto voltandomi.
L'abbandono lì, tornando sui miei passi e voltando così angolo.
Praticamente mi ritrovo muso-a-muso con Blaise: “Zabini!” sbotto puntando la destra sulla spalla di lui. Lo spintono amichevolmente per liberare la strada eppure lui non sembra intenzionato a cedermi il passo tanto facilmente.
Intendiamoci, noi ci amiamo alla follia. E' un rapporto strano il nostro, e ovviamente implica anche Malfoy, ma sicuramente Blaise è il mio migliore amico da sempre.
Così ci mette davvero poco a riconoscere i primi segni d'irritazione che marchiano la mia bocca storta dispettosamente.
“Hey Pans, tutto ok?” s'impiccia abbassando un braccio a cingermi la vita, costringendomi ad affiancarlo.
“No. Ho fatto una scommessa con Daphne e..”
“E..?” si intromette una vocina che conosco anche troppo bene alle nostre spalle. Fermiamo la breve passeggiata e ci voltiamo quasi all'unisono. Abbasso lo sguardo su quella gnometta dispettosa della Greengrass, squadrandola con un sorrisino malizioso improvvisato sul momento.
“E sta andando a meraviglia, bella mia” rispondo, cercando di sembrare abbastanza convincente da non farmi deridere da lei.
A quanto pare sono riuscita nel mio intento, perchè dopo una scrollatina di spalle si è aggiunta a noi, infilandosi tra me e Blaise. Sembriamo tre deficienti che vanno a braccetto, ma tant'è.

Ora, ingelosire Ginny Weasley non è servito assolutamente a niente. Devo escogitare qualcos'altro.
.. E passare al piano B.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Piano B ***



Nota: Grazie a tutti per i complimenti. Mi fanno davvero piacere ^_^
Comunque, l'unico appunto che posso farvi è: Niente è come sembra. Andate in fondo e capirete tutto *-*


________


(( Piano B ))



“Allora, vuoi dirmi che cosa state combinando tu e Daph?”
Come?
Ah, sì. Oggi è Martedì. Io sono seduta sul solito divanetto, in braccio a Blaise. Sono tutti a cena, eccetto noi due. Va bene. Ci sono.
Mi rigiro per poterlo guardare in faccia, imbronciandomi. Sia mai che facendo le moine decida di aiutarmi - segretamente, è ovvio. E, no, non si chiama barare. E neanche essere sleale. Noi Serpeverde non siamo sleali .. Siamo semplicemente poco corretti. E' diverso.
“Te l'ho detto no? Abbiamo fatto una scommessa.” rispondo andando ad allungare le braccia dietro le sue spalle. Intreccio le dita tra di loro, abbracciandolo fermamente.
“Sì ma .. Che tipo di scommessa?”
Ho mai detto che odio quando la gente fa troppe domande? Io detesto le domande.
Davvero, non le ho mai sopportate. Cioè, se sono io a farle, allora sì.
“Blaise.” mormoro. E sono decisa, nel dirlo. Mi fingo seria e slaccio le mani giusto per poterle posare ai lati del suo volto, raccogliendolo tra i palmi: “Smettila. Perchè se non la smetti di fare domande io ti strappo la lingua. Sul serio.” aggiungo sottovoce.
E lui scoppia a ridere molto poco sottovoce. Ride di me perchè sa che non potrei mai attuare una simile minaccia. Poi chi mi terrebbe su di morale? Non certo Draco. Il biondino ultimamente gira per la sala comune come un'anima in pena; e se l'ho notato anch'io è proprio vero, eh. Di solito capisco subito cosa gli passa per la testa, ma da alcune settimane è diventato anche più scemo di prima. Per dire: Di solito bazzica in giro con me e gli altri, tra cui Blaise, Theo, Daphne e i nostri leccapiedi. Invece da un po' di tempo sta sempre da solo, senza neanche più farsi accompagnare da Tiger e Goyle.
Non ho mai capito che cavolo ci trovasse in quei due scimmioni, ma comunque.
“Beh, se avessi saputo che sarebbe stato così complicato riuscire, non avrei mai scommesso sulla Weasley” mi lamento abbassando le mani. Torno ad intrecciarle in grembo, sovrappensiero.
“Devo fare lasciare lei e Potter. Solo che non sembra gelosa quando insinuo cattiverie sul conto del fidanzatino.” spiego tutto d'un fiato, alzando gli occhi verso l'altro Serpeverde.
Lo sguardo del moretto si accende d'un tratto, mentre la sua bocca eternamente baciabile si schiude in un sorrisino divertito. Se non avessi altri gusti, probabilmente..
“Che cosa?”
Annuisco gravemente, tanto per fargli capire che non c'è assolutamente niente da ridere.
Ginny Weasley si è dimostrata più osso duro di quanto avrei mai potuto immaginare. Quella ragazza è un fenomeno. Magari è una di quelle persone che nasconde una seconda personalità, buona o cattiva, secondo l'urgenza. Solo che non mi sembra tanto tipo da segreti tenebrosi, scheletri nell'armadio e robaccia simile. Anzi, più che altro ha degli occhi troppo limpidi per essere così come credo.
“Se non riesci a fare ingelosire lei, provaci con lui” azzarda Zabini mordicchiandosi il labbro inferiore.
Lo squadro indignata, voltandomi del tutto ad osservarlo, sebbene sempre stando seduta sulle sue gambe. Mi punto le mani sui fianchi e lo guardo un po' male.
“Ma sei deficiente? Ti sembra tipo da ingelosirsi, quelloLà? Secondo me è una finta. Lei lo fa per togliersi di torno gli spasimanti. Lui perchè è sfigato.” annuncio, quasi avessi detto "Eurekaaa!", piegando la testa di lato per poter soffocare più comodamente un ghigno.
“Poi sono io il deficiente” ribatte Blaise passando una mano a scompigliarmi i capelli.
Gli agguanto la mano e me la passo tra le labbra, mordendogli il pollice, strappandogli così uno di quei gemiti da far impazzire chiunque. Rido e mi avvento sul suo collo, andando a tracciare una scia di morsi sulla gola, per risalire verso il mento, dove mi fermo. Le braccia di Blaise mi si serrano attorno, attirandomi contro di lui.
“Ehi, giù le zampe” lo rimbecco giocosa, svincolandomi rapida dalla sua presa. Salto giù e mi accuccio a terra per potermi rinfilare le scarpe che mi sono tolta per accoccolarmi in braccio a lui.
Chino la testa e tutti i capelli possibili ed immaginabili mi scivolano davanti, ad ostacolarmi la vista. Li scosto sbuffando, mentre lui ancora ride di me.
Se ne resta comunque sul divanetto, mezzo sdraiato, scomposto e disinvolto come sempre.
Se qualcuno mi chiedesse un giorno di dare un nome al disordine, signori, io direi: Blaise Zabini.
Giuro che è più casinista anche di me. E nessuno lo direbbe dopo essere passato per la mia stanza. Cioè, la stanza che condivido con Daphne.
“Cazzo, come faccio a farli mollare?” domando sull'onda di quei pensieri, alzando la testa per poter incontrare gli occhi blu del bel Serpeverde. Si umette le labbra, intanto, prendendo tempo con quel gesto dannatamente provocante.
Qualcuno prima o poi lo rapirà, sì - lo rinchiuderanno in un posto dove potranno stare con lui sempre e comunque. Ma Blaise Zabini non è tipo da innamoramenti, proprio come me. Infatti se sono nei guai è solo per un fattore puramente fisico. Daphne è affascinante, sì, ma non ne sono innamorata.
Credo.
“Falla innamorare di un altro!” sbotta d'improvviso, lui, lasciando che il filo dei miei pensieri vada bellamente a farsi friggere in altri lidi lontani ed ignoti. Cosa?
“Cosa?” infatti.
“Falla innamorare. Pensaci,” dice, scostando la schiena dal bracciolo destro del divanetto, schizzando seduto, “se la rossa si innamora di qualcun altro, sicuramente mollerà Potter.”
Ora è tutto chiaro.
Morto un amore se ne fa un altro. E non credo sarà difficile farla innamorare di qualcun altro, quando di Harry non sembra importarle troppo. Allora, per i sensi di colpa, glielo dirà. E si lasceranno.
Un ragazzo speciale..
“.. Un ragazzo affascinante, forte, bello, carismatico, atletico.” Blaise fa eco ai miei pensieri, rendendoli veri, parole che mi arrivano alla mente con la velocità dei miei pensieri, raggiungendoli e prendendoli a braccetto.
Curvo la bocca in un ghigno poco raccomandabile - quel ghigno di cui tutti hanno paura, presente? Sembro proprio un Dèmonio quando sorrido così.
“Io.” annuncio, ancora tanto presa dai miei pensieri da non essermi accorta di aver detto la cosa più assurda del mondo.
Balzo in piedi, trionfante, mentre Blaise mi guarda con aria perplessa.
“Tu?”
“Io!” ripeto a mò di disco rotto, annuendo tutta agitata. Io, io. Sono l'Uomo perfetto. Magari mi manca qualcosina, ma si può sempre rimediare, in qualche modo.
“Come, tu? Sei una ragazza!” mi fa notare. Certo che è scemo eh?
“Lo vedo anch'io. Basterà non farglielo notare.”
“E come?” si informa. Giustamente.
“Non lo so” ammetto, aggrottando la fronte e portandomi una mano alla guancia. Come cazzo faccio a corteggiarla senza farle capire che sono io, e che quindi sono una donna? “.. Aspetta!”.
“Che?”
“Ce l'ho.”
“Ma cosa?” sì, è proprio scemo.
“L'idea, idiota!” trillo allegra, portandomi le mani sui fianchi. “Ho l'idea che fa per me: Sai quei due che si scambiano .. ehm .. Insomma, quelli che si scrivono i msm con il gufolare?” Forse erano Sms. E l'altra parola è Celluqualcosa, ma chissene frega.
Blaise non sembra convinto.
“Sì. L'ho visto in uno di quei scatoloni babbani. E' la storia di una che scrive ad uno. Si innamorano, solo che lei sa chi è lui ma non vuole rivelargli la sua identità. O qualcosa di molto simile.” Praticamente una cazzata, ma vabbè.
“Capito. Quindi vorresti scriverle in anonimato?”
“Eureka!” mi chino a stampargli un bacio sulla guancia, sorridendo, “esattamente. Le scriverò una lettera, e lei si innamorerà di me.” concludo.
Così, salutandolo, zompetto via, dimenticadomi l'altra scarpa a terra per l'allegria.

Prossima mossa: Scrivere una lettera d'amore.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** What women want ***



Nota: Chiedo perdono per la pausa che mi sono presa, ma questa è stata una settimana pienissima ._.
Comunque, ho avuto un calo di fantasia ( sì, come i cali di zucchero ) e sono entrata in paranoia, ma questa ff mi piace e quindi la continuerò ( tsè è_é ) .. E mi riprenderò. Perchè mi scrivete dei commenti splendidi *_*
P.s. Sì, è proprio ' Cinderella Story ' XD .. Grazie ad Alessia che me l'ha suggerito *-*


________


(( What women want ))



Ho sonno.
Non ho dormito per tutta la notte, capito?
Io, Pansy Parkinson, mi sono ridotta a passare la serata di fronte ad un foglio di carta bianca. Ed è rimasto bianco per troppo tempo, prima che mi decidessi a darmi una mossa: Comunque, non è servito assolutamente a niente. Nada. Zero.
Quando ieri sera sono scappata dalla Sala Comune, ero tanto contenta per l'idea geniale che Blaise mi ha dato che nel frattempo mi sono scordata di non aver mai, ma dico mai, scritto una lettera d'amore.
Sono una Serpeverde, io. Se il cappello parlante mi ha smistato in questa casata un motivo deve pur esserci ( oltre i seguenti motivi: bellezza-furbizia-scorrettezza ). Non ho mai avuto bisogno di sedermi a scrivere qualcosa di sdolcinato per poter sedurre qualcuno. Di solito mi basta il mio charme, e se proprio non ci arrivo, qualche mago genialoide ha inventato i filtri d'amore. Sì, lo so, sono illegali. Ma non sarebbe comunque la prima bevanda illegale che introduco ad Hogwarts ..
Se solo non avessi speso l'intera "paghetta" della settimana - ancora prima che la settimana iniziasse - per comprarmi quelle due bottiglie di Whiskey incendiario e qualche altra schifezza, probabilmente sarei subito corsa a procurarmi una qualche pozione che costringesse la Weasley a togliersi dalla sua bella testolina quell'emerito idiota di Potter.
Ma, ahimè, i soldi scarseggiano, e sono sicura che nessuno dei miei compagni ha abbastanza galeoni da prestarmi per un'impresa simile. Poi, conoscendoli. Uno più taccagno dell'altro, nel momento del bisogno.
Sospiro e mi alzo dalla sedia, scostandola anche troppo bruscamente.
Mi muovo verso il bagno ed entro. Il letto di Daphne è già stato rifatto: Devono essere le due di pomeriggio.
Poco male, dirò in giro di essere stata a letto con l'influenza per tutta la mattinata. Nessuno dirà niente. Sempre che Blaise non mi abbia già coperta con qualcuna delle sue assurdissime frottole ( “Le è apparsa la bisnonna in sogno e le ha ordinato di scrivere la storia dei Parkinson - conoscendoli, sono così logorroici che non finirà mai” ).
Entrata in bagno mi accosto al lavandino. Lascio scorrere l'acqua e ne prendo un po' tra le mani unite a coppa, bagnandomi la faccia, che poi alzo per potermi ammirare allo specchio.
Ah, non è un bellissimo spettacolo. Spettinata, assonnata e pallida. Ho davvero l'aria da ammalata.
Finito di lavarmi la faccia me ne torno al tavolo. Mi siedo e fisso il foglio bianco.
“Ora basta. Sono una Parkinson: E non c'è niente che una Parkinson non sappia fare.” sbotto, parlando da sola. Recupero con la destra la piuma d'oca, intingendo la punta nella boccetta d'inchiostro nero.
Sbattacchio la punta del pennino contro il collo della boccetta, per lasciar cadere il troppo inchiostro e portare sul foglio lo stretto necessario.
“Cara Ginny..” mormoro, tenendo la mano sollevata sopra il foglio. Aggrotto la fronte e sbuffo, irritata. “Che schifo”, in effetti, non è l'inizio migliore per una lettera d'amore.
“Mia dolce e - e .. ?”
Perfetto. Ho trovato una cosa che una Parkinson non saprà mai fare: Scrivere una lettera d'amore per corteggiare una Grifondoro banale e stupida.
“Andiamo. Cos'è che vuole leggere una donna?” biascico, voltandomi a guardarmi attorno quasi stessi cercando ispirazione nel mio letto sfatto o nel baule situato ai piedi di questo. Nel frattempo, sento un plick leggero: mi volto e, cavolo, ho macchiato il foglio. Appoggio la piuma d'oca e scarto il foglio, passando a quello che avevo già preparato sotto. Sì, è una fila di fogli bianchi tutta da riempire. Ma di questo passo credo che non finirò mai prima di Domenica.
E sono a Mercoledì. Il tempo scorre troppo in fretta per i miei gusti.. Torno a fissare lo sguardo su un punto imprecisato della stanza, sorreggendomi la testa con la sinistra libera. E chissà perchè, la faccia di quella marmocchia sfrontata si fa nitida nella mia mente: Capelli rossi, occhi chiari e lentiggini, tante, adorabili lentiggini. Ha delle dita affusolate che affondano nei capelli - finalmente - sciolti. Sorride a qualcuno che non vedo, mentre me ne sto ad occhi chiusi a raffigurarmi la Weasley. Di tanto in tanto ride, e perfino la sua risata cristallina è chiara nella mia testa, e mi rimbomba altrettanto amabilmente nelle orecchie. Respiro piano, forte.
Va bene.
Probabilmente ti chiederai chi sono, dopo aver letto questa stupida lettera..” mormoro, riaprendo gli occhi e abbassando la piuma a toccar con la punta il foglio bianco. E traccio quelle parole, con mano ferma eppure leggera, che svolazza a scrivere quella prima riga, seguita da altre. Non parlo più, lascio che sia la mia fantasia, i miei occhi che non si staccano un'attimo dalla punta del pennino, ad esprimersi. La mia musa.

".. Ma ora è l'ultima cosa di cui devi curarti, te l'assicuro. Non so con quale coraggio sono riuscito ad impugnare questa piuma, con quale sfrontatezza mi sono arrischiato ad esternare finalmente i miei pensieri, i miei sentimenti.
Non fraintendermi, per favore. So quanto tu sia legata al tuo ragazzo
- Ma quando mai. - ma sono sicuro che non ti costerà niente spendere un po' del tuo tempo a leggere questa mia lettera. Considerala pure una bambinata, ma non sbagliare nel giudicare chi ancora non conosci.
Sono un ragazzo di Hogwarts, come avrai capito: Ti conosco da anni. Anzi, forse è più azzeccato dire che ti vedo da anni. Non c'è mai stato nessun tipo di approccio tra di noi, e forse è anche colpa della mia riluttanza ad allacciare amicizie con le persone. No, non sono affatto timido. Sono diffidente, ed è diverso. Ma non è così nel tuo caso.
Io so tutto di te. Mi credi? So che ami molto passeggiare per il parco tenendo per mano la tua migliore amica, Hermione Granger. So che ami molto Harry, perchè tutti mormorano di voi, nei corridoi. So anche che litighi spesso con i Serpeverde, essendo tu coraggiosa
- incosciente, scema. Non coraggiosa. - e giusta.
Ora non prendermi per uno spione, ma neanche per un maniaco: Questo no.
Considerami un tuo .. Fan. Sì. Una persona che segue ogni tuo passo con adorazione.
Non uno di quei mocciosi che ti sbava dietro. Sono diverso da loro come tu sei diversa da tutti i Grifondoro.
Se ti scrivo in anonimato non lo faccio per timidezza, ma per semplice e pura riservatezza.. Non voglio che degli stupidi pettegolezzi disturbino quella che è la mia opinione su di te, Ginevra Weasley.
Ne tantomeno desidero mostrarmi per come sono: Al di fuori di queste parole, sono diverso. Sono costretto ad essere in un certo determinato modo.
Ed è per questo che ho voluto scriverti. Per mostrarmi in tutta sincerità, senza timori. Comunque, sei libera di bruciarla, questa lettera. Oppure conservala.
Per conto mio, continuerò ad osservarti.
A te decidere se rispondermi: Se vorrai farlo, lascia la tua risposta accanto alla Statua della Strega Orba del terzo piano. Saprò come trovarla, lì.
Adesso ti lascio, però. Ho davvero molto da studiare.
Aspetterò..

Tuo."


Ho le vertigini, la nausea, il mal di mare e quant'altro. Che cazzo ho scritto?
No, anzi, non lo voglio sapere.
Io ora mi vesto, esco e gliela faccio arrivare in qualche modo. Tanto sono sicura che non funzionerà comunque, ma vale la pena tentare per non passare per la fifona di turno.
Mi alzo, lascio la lettera ad asciugarsi e mi infilo nuovamente in bagno. Metto su la divisa, e neanche penso a pettinarmi. Mentre mi annodo la cravatta alla ben'e meglio mi riavvicino alla sedia. Tendo la mano libera a recuperare il foglio piegandolo pazientemente. Terminato di vestirmi appongo un po' di ceralacca per sigillare il tutto.
Modi antiquati, sì, ma non posso farci niente se questo è un castello tanto retrò.
Finalmente, esco.
Respiro aria diversa, quassù. Salgo scale, in fretta, e dopo non molto mi ritrovo in Sala Grande. Alcune Serpeverde mi sorridono, salutandomi. Non rispondo neanche, guardandomi attorno.
Dov'è?
“Dolcezza”
Mi volto e mi ritrovo di fronte a Zabini. Sorrido, spontanea: “Ciao” biascico, facendomi vicina per potergli passare la lettera. Ora?
Lui l'afferra, anche se sembra un po' sconcertato. Deve aver pensato che non avrei mai messo in atto il piano B. Arriccio il naso, come indispettita dal fatto che mi abbia sottovalutata in questo modo. Scrolla le spalle e mi lancia un'occhiata eloquente.
“Dèi, che mal di testa. Credo che andrò a farmi visitare dalla Chips” borbotto, facendomi sentire da almeno due o tre curiosoni là attorno. Blaise acconsente a gran voce, convinto e preoccupato. Mi sospinge via, e allora io me la filo.
Adesso è tutto nelle sue mani.
( ed è questa la cosa preoccupante. )

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Letter to Pansy ***



Nota: Chiedo perdono per il mostruoso ritardo e mi inQuino ai piedi dei miei amati lettori ç_ç .. Comunque, l'ispirazione è finalmente tornata. E con questo capitolo iniziano le "vere" danze. *_*

________


(( Letter to Pansy ))



La lettera le è arrivata.
E .. Mi ha risposto. Davvero, sì. La Weasley ha risposto, e per la precisione dopo neanche un'ora da chè le è stata recapitata la mia lettera.
E' stata gentile. Patetica, come al solito, ma abbastanza gentile. Passabile, insomma. Niente di preoccupante.
Le ho risposto, ieri notte. E stamattina ho trovato la risposta alla mia lettera; sembra che si diverta a scrivermi. Non ha nient'altro di meglio da fare, evidentemente. Non che io mi diverta, eh!
Affatto. Però mi piace prenderla un po' in giro, ecco, sì.
Volete che vi citi qualche passaggio della sua prima risposta? Massì che volete.
( Cielo, sto parlando da sola. Tra non molto correrò in giro dicendo che gli Elfi vogliono uccidermi )
Forse ti capisco. Non sei l'unico a dover nascondere qualcosa: Infondo tutte le persone hanno qualche segreto, qualche lato del proprio carattere da nascondere. Se così non fosse, non credi che sarebbe una noia assurda? Secondo me è divertente scoprire i lati celati della gente. Non mi riesce sempre, però posso vantarmi di non essere mai stata scoperta del tutto.
Adesso, io non capisco una cosa: E' un invito a saltarle addosso per scoprirla o sta dicendo che anche lei ha una seconda personalità?
Perfetto.
Io ho sempre ragione, in ogni caso, sempre e comunque. Sopra e sotto.
Soprattutto sotto.
Va bene, ora basta. Sarà meglio scendere in Comune per acchiappare Blaise. Voglio andare a cena, o mi daranno per dispersa.
Approposito, è una vera fortuna che i miei e gli orari della Weasley non siano tanto ravvicinati, e che lei non appartenga al mio anno. Se così non fosse non potrei scriverle lettere durante le lezioni, spacciandole per semplici appunti. Blaise ogni tanto cerca di sbirciare, tra una lezione e l'altra, quello che le scrivo. Ma lo convinco sempre di smetterla, reclamando la mia tanto amata privacy - e dandogli un calcio negli stinchi, quando necessito silenzio.

“E' apparsa la donna invisibile. Finalmente. Ci inchiniamo tutti ai tuoi piedi!” deficiente. Non faccio neanche in tempo a mettere piede oltre l'ultimo gradino della rampa di scale che mi ritrovo di fronte quel buffone di Zabini che si esibisce in un ossequioso inchino alla Gentleman. Ridacchio e tendo una mano a rifugiarsi sulla sua mancina tesa, finendogli accanto. Sorride, radioso, e mi accosto per baciargli le guance lisce.
Mmmh, Zabini.
Senza Te non saprei come fare, te l'ho mai detto?
“Allora, cocca, procede tutto come deve?” domanda, osservandomi con attenzione.
“Dubitavi?” e, per un attimo, nel rispondere, colgo uno sguardo incerto negli occhi di lui. Che significa? Mah, chi lo capisce è bravo.
“Magnifico”
“Mi nascondi qualcosa?”
“In effetti, sì”
“...”
“...”
“Beh? Sputa il rospo”
“Ti ho rubato un reggiseno” confessa facendosi piccolo piccolo.
“Oddio.”
“E' tanto terribile?”
“No, non quello: era un Oddio ho un migliore amico di dubbia sessualità e maniaco!
“Volevo vedere se mi stava bene addosso, sa'. Niente di sconcio..”
Ora mi ha proprio rassicurata, sì. Certo che di gente normale posso dire di conoscere solo Gazza.
E annoverare Argus Gazza tra le mie amicizie ritenute abbastanza normali è già preoccupante come fatto.
“Piuttosto, la Weasley?” torna ad indagare. Lo osservo per un attimo, appoggiandomi con il fianco destro ad un divanetto, la mano nella sua. Occhieggio la comune con aria annoiata, salutando i ritardatari che si affrettano ad uscire per dirigersi alla Sala Grande. Evvai, saltiamo un'altra volta la cena. Tra non molto diventeremo due anoressiche. Esatto.
“Beh, mi scrive ancora.”
Non sembra convinto. Per un attimo lo vedo inarcare un sopracciglio, come se fosse sconcertato di fronte all'idea di una reale corrispondenza tra me e Ginevra Weasley. Gli strattono la mano, come per farlo tornare con i piedi per terra, meritandomi in cambio un'occhiataccia.
“Tutto bene?” gli chiedo, tendendo la mano libera a sfiorargli un ciuffo di capelli neri scivolato sulla sua fronte, mentre cerco i suoi occhi con insistenza.
“Certo, certo. Andiamo a cena, ora?”
“Aaandiamo”
Così, cambiando discorso, ci dirigiamo mano nella mano in favore dell'uscita, sbrigandoci a raggiungere i nostri compagni di casata all'interno della Sala Grande.

Entrati in Sala Grande rivolgo subito lo sguardo al tavolo dei Grifondoro, setacciandolo moccioso per moccioso alla ricerca di Ginny.
Oddio, mi fa quasi senso pensarla semplicemente come ..
“GINNY! Aspettami!”
Sobbalzo sul posto, presa alla sprovvista. Mi volto a fulminare con gli occhi la Granger appena entrata nella scia della Weasley, correndole quasi dietro. Sarà successo qualcosa?
Boh.
Ehi - EHI!
Aspetta, quella è la MIA carta da lettere.. Oddio, si è portata dietro la lettera.
“Cocca, ti muovi?”
Dèi, Blaise, sta zitto! Devo godermi il mio momento di insana contentezza.
Ho bisogno di una camomilla, esaltarmi per una cosa simile è proprio da .. da .. da San Potter, ecco.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Accidentally in Love ***



Nota: Chiedo di nuovo scusa per il ritardo, ma l'autorA è una personcina estremamente occupata [ seh seh, tiratela di meno u.u ]. Per il resto, grazie a tutti per le recensioni, e e e vi amo. Stop.

________


(( Accidentally in Love ))


Oddèi, oddèi, oddèi.
è da dieci minuti buoni che continuo a disperarmi. Cammino avanti e indietro per il mio Dormitorio, di tanto in tanto Daphne si spreca ad alzare gli occhi verso di me con aria annoiata, ora si spinge perfino a chiedermi cos'è che non va. Cos'è che non va, dice lei!
E' Venerdì. Oggi è Venerdì. E io ho passato tutta la giornata tra lezioni e lettere: Ci ha preso la mano. Mi scrive ad ogni intervallo tra una lezione e l'altra. Anche biglietti corti, cavolate, l'importante è lasciare qualcosa dietro la nostra statua.
Ho detto - o meglio, pensato - nostra? Perfetto, ora ho anche le manie di possessione. No, non mi diverto. Questa storia sta esaurendo tutte le mie energie.
Mi fermo e abbasso lo sguardo su Daphne, mordendomi il labbro inferiore.
“Niente, va tutto bene” dico sorridendole.
“Sei sicura?” insiste svogliatamente scostandosi una ciocca di capelli fino a riportarla dietro l'orecchio destro. Annuisco e taccio ancora, presa da un'agitazione provata solo di fronte al Cappello Parlante al mio primo anno. Ed è davvero preoccupante, se sono a questo punto.
“Approposito, dove vai a quest'ora?” torna ad indagare distogliendo nuovamente l'attenzione dal libro che ha aperto sotto il naso. Mi volto a guardarla e, notando il suo sguardo indagatore, alzo una mano a scompigliarmi i capelli neri. Il mio più grande vanto, probabilmente, anche se spesso li trascuro o li stresso troppo.
“Ah, ecco cos'era: Devo andare a recuperare un libro che ho dimenticato nell'aula di Incantesimi. Me ne ero scordata.” spiego improvvisando una scusa sul momento. Ora basta girare a vuoto, sarà meglio muoversi. L'ora è quella giusta, il momento è quello giusto, io sono la persona giusta. Quindi bando alle ciance, respira piano e scaccia l'agitazione, Parkinson.
Va bene, ci sono.
Dopo neanche cinque minuti sono fuori, e respiro a pieni polmoni l'aria frizzante e fresca della sera: Sono esattamente le dieci. Sono una Prefetta, quindi non è un problema se gironzolo per il parco a quest'ora.
Mi guardo attorno con aria circospetta, e non appena appurato d'essere sola, mi infilo nella Serra numero tredici e mi rifugio dietro una fila di alti vasi contenenti delle semplicissime Agnocastro.
No, non è una parolaccia.
E' proprio questo il nome. Comunque, chissenefrega..
Mi siedo per terra, aspettando che Blaise mi raggiunga: Mi ha dato la sua parola sul fatto che sarebbe venuto.
A ben pensarci Blaise non mantiene mai la parola data, ma stavolta se lo fa lo Agno-castro. E non è una bella cosa, davvero.
Che ne dici se ci vediamo, stasera? Sono curiosa.
Vederci? Massì, mi sono detta. Se avessi rifiutato, sicuramente avrebbe iniziato ad avere dei sospetti, ed ora che siamo a buon punto non posso certo permettermi queste piccolezze. Ho chiesto a Blaise di fare le mie veci, dopo essermi scervellata per trovare un modo di non rovinare tutto. Ma, non so perchè, il pensiero che toccasse a lui riscuotere il mio "stipendio" mi ha letteralmente abbattuta.
E' perchè voglio vedere lo stupore sulla sua faccia, semplice, no?
Beh, non è proprio così, ma che importa, infondo.
Finalmente, la porta della serra si apre. E' tutto buio qua dentro. Voglio assistere all'incontro tra Ginny e Bes, non c'è niente da fare: Comunque, non è il passo pesante che mi aspettavo. E' un ticchettìo leggero, uno strusciare di stoffa contro lo stipite della porta che viene presto richiusa.

Le ipotesi sono tre:
a) Blaise è diventato seriamente un travestito.
b) La Professoressa di Erbologia è sonnambula.
c) E' la Weasley. Sono nei guai. Aiuto.

“C'è nessuno?” è la sua voce, calma e tuttavia trillante, allegra.
Stringo le labbra tra di loro per evitare di essere scoperta con le mani nel sacco e cerco di ritirarmi nell'ombra dei vasi dietro i quali mi sono precedentemente rifugiata: Ah-a, certo.
Per mia somma sfortuna il mio scarpone ha deciso di trovare posto in un vaso contenente del semplice terriccio. Cerco di tirar fuori il piede ma risulta praticamente impossibile, anche perchè mi ritrovo a perdere l'equilibrio nel momento più sbagliato che potesse capitarmi.
Crack..
“Porc..”
“Ehi, sei qui?”
Mi tappo la bocca con le mani, ma tanto ormai è troppo tardi. Almeno mi sono liberata della trappola per topi, e se lo scopre la Professoressa stanne certa, Pans, stavolta ti fa la pelle.
“Oh, Weasley”
“Parkinson?”
“No, sono Babbo Natale”
“Non è un po' tardi per portarmi il regalo?”
“A dire il vero, secondo la mia lista a te spetta solo un sacchetto di carbone”
“E' vero, sono stata cattiva”
“L'importante è non ri-commettere gli stessi errori”
Smetto di scrollare il piede e la guardo da sotto la frangetta, perplessa. Cos'è che ho detto?
Sto diventando saggia? Dèi, tra non molto inizierò a vendere consigli a tutti.
“Approposito, che ci fai qui?” domanda muovendosi verso di me. La guardo stranita e scrollo le spalle.
“Sono venuta a controllare le piante..” improvviso facendo la vaga. Alzo gli occhi al cielo e passo una mano tra i miei capelli a scompigliarli nuovamente. E' come un tic per quando sono nervosa: Toccare i miei capelli è davvero una brutta abitudine, soprattutto perchè poi Draco mi uccide se scopre che li ho “Danneggiati così brutalmente”.
“Davvero?”
Non sembra convinta, in effetti.
“Non proprio” confesso abbozzando un sorrisetto divertito. Lei, dal canto suo, scoppia a ridere, senza però smettere di guardarmi con quell'aria particolarmente tranquilla. Non si insospettisce, non si spaventa? Cioè, è la prima volta che non arrossisce quand'è in mia presenza. Sta facendo passi da gigante in quanto ad autostima, evidentemente.
“In effetti sembri più un tipo da ragazzi che da piante” insinua allusiva, guardando dapperttutto meno che in mia direzione. Mi cruccio un po', contrariata. Che significa?
“Beh, diciamo che non mi soddisfano più da un po'” ribatto andando sul vago.
“Ti capisco: Sono deludenti”
“Come, scusa?”
“Hai capito”
“Davvero? Quindi la ragazza di Potter è lesbica?”
“Non sono lesbica, Pansy. Però so apprezzare ogni possibilità”
Eh?
“Fantastico - che ci fai tu qui, invece?”
“Aspetto una persona”
“Certo, perchè la Sala Grande, il Parco e il Lago ci fanno schifo”
Ride di nuovo. E' strano sentirla ridere a causa mia, sul serio, eh.
“No, è che volevo un posto speciale per una persona speciale” si spiega.
“Ma davvero,” la guardo curiosamente, “è così speciale? Come mai?” lo sento, mi sta intortando.
“Mi scrive da qualche giorno. A dire il vero, ci scriviamo molte lettere. E anche se non si firma, io so di amarla, questa persona”
“...”
O - mmio - ddio.
Cosa?
No.
Dico.
COSA?
“Ma.. Ma p-potter?”
“E' che lui non mi ama, nè io amo lui, Pansy”
Pansy? Da quando mi chiama Pansy, e da quando ha una voce così maledettamente sensuale?
E, soprattutto, perchè si sta avvicinando tanto?
“Qua cova ci gatta” O gatta ci cova, dipende dai punti di vista. Ora è decisamente vicina, ad esempio. E le sue mani cercano il mio volto, attirandolo al suo.
E le mie labbra ora sono sue,
e le sue sono mie.
Credo di essere morta.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Heaven isn't too far ***



Nota: Questo è l'ultimo capitolo che posto prima di partire per le vacanze. Aggiungerò presto, si spera >.< .. Grazie per i commenti, ancora *_*

________


(( Heaven isn't too far ))


Non. Chiedete. Niente.
Niente.

Ci siamo appena staccate. Alza gli occhi per incontrare il mio sguardo, pieno di desiderio represso: Si accosta nuovamente tenendomi il volto tra le mani e mi posa un bacio sulla guancia, seguito subito dopo da un'altro e un'altro ancora, finchè non si ritrova a tracciare una scia di baci verso il mio collo.
Le mie mani scivolano a stringerle la vita sottile, mentre inarco il collo e sospiro piano, di un respiro tremante e quasi incerto.
Sto sognando? No, perchè se sto sognando..
“Weasley, che stai facendo?” mi decido ad indagare sull'argomento, guardandola di sottecchi mentre si appresta a liberarsi della mia cravatta già allentata di suo. “Ti sto baciando. E tra non molto vorrò fare l'amore con te” confessa riducendo la voce ad un sussurro appena accennato, mentre le sue mani già cercano di far saltare i primi bottoni della mia camicia.
Spalanco gli occhi sul suo visetto crucciato. E' così concentrata su quello che sta facendo che ha appena assunto una smorfia piuttosto buffa.
A dire il vero continuerei volentieri a contemplare i suoi tratti, ma c'è una vocina, dentro, che urla incessantemente: Muoviti.
Infatti, che sto facendo così impalata?
Ho l'occasione di farmi la Weasley. Ora. E non mi muovo? Al diavolo i pensieri.
Porto le mani sulle sue e le scosto lentamente dalla mia camicia ormai aperta a metà. Le rivolgo un sorriso da canaglia, uno di quelli che tanto piacciono a Daphne, e la costringo contro il tavolo più vicino. Faccio cadere sbadatamente dei vasi apparentemente vuoti che si frantumano cadendo dal bordo opposto del lungo tavolo, e la faccio sedere.
Attacco a baciarle il collo, le spalle che cerco di scoprire, la fronte. Le riempio il volto di baci, le sfioro le braccia, i fianchi e finisco ad annusare la sua pelle tanto vellutata.
Respiro il suo odore e dirigo casualmente le mani a sbottonarle la camicia mentre mi infilo tranquillamente tra le sue gambe gettate nel vuoto oltre il bordo dello scomodo tavolo sul quale siede.
Appena riesco a liberarla dalla camicia mi disfo rapidamente anche del resto, di quello che c'era sotto, alzando un'occhiatina maliziosa verso la ragazza rossa che si limita ad accarezzarmi le spalle: Chino il volto e mi riempio la bocca della sua pelle, del suo profumo.
Ha un sapore diverso, Lei.
Non è come Daphne, dolciastra e seducente. E' più una bambina, Lei.
Sospira, ed anche i suoi sospiri sembrano diversi, anche la sua bocca verso la quale mi dirigo nuovamente per trovarla in un bacio umido, con la lingua che cerca finalmente la sua e i denti che mordono il suo labbro inferiore. Resto in piedi, in tutto questo. Non riesco a fare altro. Piano, mi scosto anche dalla sua bocca, per poter scendere nuovamente, stavolta senza fermarmi al suo seno. Questa volta, infatti, è l'ombelico di lei, il suo ventre piatto, ad attirarmi. Le bacio la pancia e traccio strani cerchi con la lingua, scendendo sempre più giù. La sua gonna si fa decisamente ingombrante, e non esito affatto a sfilargliela dopo aver ricevuto il consenso. Così, ora, perfino le scarpe le sono volate via, ed è nuda contro di me, splendidamente priva di ogni costrizione.
Sembra una Venere. Sì, una Venere di fuoco.
Scendo ancora, e piano mi infilo in quello che è il punto debole di ogni donna: I suoi gemiti mi strappano un inconsapevole lamento soffocato, qualcosa di simile ad un esclamazione sorpresa, qualcosa di simile ad un sorriso malcelato di pura soddisfazione nel notare l'effetto che ha la mia bocca in quel punto su quella ninfetta rossa.
“Pansy!” dice, e sono nuovamente contro la sua bocca. La faccio piano distendere, e non opporre nessuna resistenza. Mi agito un po' per poter salire anch'io sul tavolo ormai sgombro, e quando ci riesco mi ritrovo corpo a corpo con lei, mentre mi mantengono sulle braccia. Mi chino a baciarla, e stavolta è lei ad alzare le mani verso la mia camicia.
Ancora.
Ancora.
Cos'è fare sesso con le altre in confronto a fare l'amore con una creatura così?
Assolutamente niente.

Con un'ultimo lamento, finisco per distendermi totalmente su lei, che passa un braccio attorno alla mia vita per stringermi a sè. La stringo tra le gambe e le ricopro il volto di baci, mentre, rendendomi solo ora conto dei suoi capelli scompigliati eppure stretti in una rigida coda, tendo una mano e le sfilo l'elastico con due dita insinuose. Le sciolgo i capelli, e con mio stupore sono ancora più belli e luminosi del solito. Passo la stessa mano tra quelle ciocche rosse e mi chino a baciarle con devozione.
“Peso?” .. No, non so perchè gliel'ho chiesto. Forse è perchè ho bisogno di parole, non di silenzio. C'è troppa confusione, troppa nebbia, nella mia testa. Non posso permettere che abbia la meglio sulla regione. Sono pur sempre Pansy 'Malefica' Parkinson.
“No, no. Stiamo ancora così?” sorrido. Perchè è dolce. Perchè mi sembra un sogno che presto svanirà, come ogni sogno dispettoso che si rispetti.
“Potrebbe essere doloroso svegliarsi”
Non risponde. Forse ci sta pensando. Forse sta dormendo. Volto la faccia contro il suo seno e le bacio la pelle, piano.
Chissà perchè lo ha fatto.
Sarà stato un istinto primordiale, chi lo sa.

“Ti amo, Pansy. Ti amo da sempre.”
“...”
“Forse dovresti dire qualcosa..”
“Non hai detto di amare l'autore di quelle lettere?”
“So che sei tu. Lo so dall'inizio.”

Questo sì che è un colpo.
Mi scosto lentamente e mi sollevo sulle braccia guardandola con aria stranita.
“Davvero?”
“Sì. Non ti sorprende?”
“Forse un po'..”
“Credi che ora potrai rispondere alla mia dichiarazione?”
“Non credo”
“Perchè? Ti Amo da sempre, Pansy. Ridi pure, se vuoi. Ma è così.”
“Perchè non me l'hai mai detto?”
“Ti sembra che tu sia una persona aperta a certi tipi di dichiarazioni?”
“...”
“Secondo me non è proprio tipo. Ehm, disturbo?”

Mi volto di scatto ad osservare la persona che sta ritta sulla porta della serra, e con grande sgomento riconosco in quei tratti il volto di Blaise che sorride un po' divertito. Ginny sembra imbarazzata, infatti mi scivola tra le braccia e si accuccia a terra, dietro il tavolo. Io, mezza nuda, invece, mi limito a scostare con una mano i capelli in dietro.

“Cosa le hai detto?” gli ringhio contro.
“Le ho detto che le lettere erano tue”
“Ma perchè?”
“Credevo che scoprendolo ti avrebbe rifiutata. Meglio prima che dopo, no?”
“Sei un'idiota”
“Ha fatto bene,” dice, lei, ormai si è già rivestita. Mi volto a scoccare un'occhiataccia in sua direzione, e scrolla le spalle.
“E in tutto questo Potter è un cornuto. Ci sarà da divertirsi a sfotterlo”
“TU non gli dirai niente!”
“Harry sa tutto”
“Come?” ora siamo sia io che Blaise a voltarci verso di lei.
“Beh, Harry sa tutto.”
“Ripeto: come?”

Qua qualcosa non quadra. Cioè, la Weasley mi salta addosso, Blaise le ha spifferato tutto, e fin qui ci sono. La Weasley è innamorata di me.
E ci sta, ovviamente.
Ma Potter sa tutto?
“Harry ha altri interessi, per ora. Stiamo insieme solo per finta”
“Non mi dire che..”
“Sì, è Gay”
“Ohoho. Potter Gay? Frena, frena. Se state insieme 'per finta' vuol dire che stai coprendo una sua relazione segreta. Con chi?” scocco un'occhiataccia a Blaise. Ma perchè non si fa mai i fattacci suoi?
Ginny sussurra un nome arrossendo vistosamente, un nome detto a voce così bassa che entrambi ci sporgiamo con un sonoro “Eh?”
“Con Malfoy”
“Draco - Malfoy?”
“Quanti Malfoy ci sono ad Hogwarts secondo te?”
“Quindi fai la finta fidanzatina per non destare sospetti. Ma perchè?”
“Blaise, chiudi il becco. Le domande dovrei farle io.”
“Perchè voglio bene a Harry, e sono la persona più adatta. E perchè pensavo che non avrei mai conquistato la persona che amo da anni.”
“Chi, Pansy? Beh, mi spiace per te, ma Pansy è tutt'altro tipo”
“Non è vero”
Forse sono stata troppo brusca. Ho appena finito di vestirmi, ed ora sono qua ferma ad osservarli con la coda dell'occhio. Mi scompiglio i capelli e guardo finalmente Blaise.

“E' tardi, dovresti tornare in Dormitorio.”
“Sì ma non posso andarmene senza di te”
“Io dico che puoi”
“Sì ma..”
“Blaise!”
“Ah, ho capito. Ok, ok. Bastava dirlo.”

Se n'è andato, finalmente. Tutto imbronciato, ma almeno se n'è andato. Mi volto verso la Weasley e tiro un lungo respiro, appoggiandomi al muro. Incrocio le braccia al petto e osservo con tono neutro che, “effettivamente, tanto meglio così”.
“In che senso?”
“Nel senso che ora toccherà anche a Harry coprirti le spalle. Non mi piace l'idea che possano sparlarci dietro”
Mi avvicino per prendere tra le mani le sue, avvicinandomi solo per stamparle un bacio sulle labbra schiuse dalla sorpresa.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Masks of Silence ***



Nota: E dopo mesi di assenza ( causa cambio di stato v_v ) la nostra eroina riesce a postare nuovamente. Questo è il penultimo capitolo, tanto per informazione. Ringrazio in anticipo chi leggerà, commenterà o soltanto darà un'occhiatina a questa fanfiction. (L)

________


(( Masks of Silence ))



“Pansy? Pansy, svegliati.”
Che. Cazzo. C'è?
Ma soprattutto, che diavolo ha Blaise da strattonarmi?
“Pans, datti una mossa. Tra mezz'ora circa la Comune sarà piena di curiosi .. Alzati, ho detto!”
Va bene. Datemi un motivo per non ucciderlo: Uno solo. Non chiedo altro.
Ah, sì. E' il Mio Migliore Amico.
Beh, morto un Troll se ne fa un altro, no?
“Blaise, lasciami in pace”
Approposito, che cosa ci faccio in sala comune, io?
Mi sforzo di aprire un occhio, ma non vedendoci granché sono costretta ad aprire anche l'altro, sfarfallando con le palpebre a mò di piccola-civetta-idiota. Sono stesa su un divano, a quanto sembra, proprio di fronte al camino spento. Accanto a me, accucciato - e con i miei piedi sulle ginocchia (?) - siede Zabini, tutto allegro e sorridente.
Cos'ha che non va, questo ragazzo?
“Se non la smetti di sorridere come un ebete credo proprio che dovrò spaccarti il muso” lo avverto con la vocina più mielosa che mi riesce sul momento. Il risultato ottenuto è più sul minaccioso che sul tenerone, ma che cosa ci si può aspettare da una Parkinson svegliata malamente?
“Abbiamo fatto conquiste, eh?”
Ma di che sta parlando? E perché ha quell'aria tanto maliziosa?
“Di che cazzo pa..”
No.
Oh, No.
“Sto parlando di Ginny, no?”
“Sssht! Bes, chiudi quella fogna!”
Calma: Oggi è Sabato, indubbiamente. E' l'unico giorno, apparte la Domenica, nel quale la sala comune è quasi sempre deserta anche alle nove di mattina. Sì, la pendola a muro indica proprio le nove.
E io ho passato tutta la notte con Ginny Weasley.
Questo è il colmo della “.. Felicità. Eh? E' questa?”, sì, Blaise è proprio scemo. Ma ha la strana facoltà di cogliere i miei pensieri ancora prima che questi vengano formulati. Non credo sia una cosa normale. Sarà una coincidenza, ma io non ci credo più al caso.
E' tutta una fottuta trappola di ragnatele. Ogni filo è collegato all'altro per comodità, per un vero e proprio motivo. Non c'è casualità. Non ci sono coincidenze.
E credo, anzi, no, sono sicura, che sia tutta opera di qualcuno più in là.
Io, a questo qualcuno, vorrei proprio dire una cosa: Idiota. Ti pare che mi vai ad incastrare in un casino come questo?
“Hogwarts chiama Pans. C'è qualcuno?” Perfetto.
“Blaise, come ti sentiresti dopo aver passato tutta la notte sveglio, e fuori, e poi risvegliarti il giorno dopo su un divano scomodissimo in comune?”
“Come un idiota che dovrebbe mettere la testa a posto, forse” e il bello è che ci ha anche rimuginato su.
Lo guardo per un attimo allibita, essendo che mi sarei aspettata tutt'altra risposta. All'improvviso l'ironia della mia situazione attuale mi inonda totalmente, mostrandosi nuda ai miei occhi: Il mio migliore amico mi ha cacciato nei guai e ora dice che non avrei mai dovuto incontrare Ginny.
Scoppio a ridere, incapace di resistere oltre, e mi passo una mano tra i capelli.
Mi guarda un po' strano, ma ormai c'è abituato a questi miei mutamenti d'umore. Aspettando che l'ilarità mi abbandoni, si alza e si avvicina al camino. Uno spruzzo di scintille dalla sua bacchetta, e il fuoco arde di nuovo tra quelle quattro piccole mura annerite.
“Mi sento così sporca..” articolo faticosamente, ora che sono riuscita a domare le risate.
Blaise si volta in mia direzione e torna a sedermi accanto. Mi tocca il ginocchio sinistro, distratto, e indica la scala che porta al Dormitorio femminile: “Fatti una doccia, poi ci troviamo qui. Oggi abbiamo il permesso di andare ad Hogsmeade.”
Scrollo le spalle, e già sono accucciata accanto a lui. Gli schiocco un bacio sulla fronte, e balzo giù dal divano. Corro verso le scale, scomparendo poco dopo dalla sua visuale.
Certe volte mi chiedo come faccia Zabini ad essere così tranquillo, così .. Leggero. E' come se niente intaccasse la naturale successione degli eventi, per lui. Anche se viene ostacolato da chissà quale imprevisto, Bes non si fa mai prendere dal panico .. Questo si chiama 'Sangue Freddo', no? Lo invidio.
Io, ad esempio, non so esattamente come comportarmi in una situazione che comporta qualcosa aldilà del mero sesso.
Chiudo gli occhi, e mi sciacquo via le emozioni di tutta una notte. Dieci minuti e sono vestita, di fronte allo specchio. Mi asciugo i capelli, assorta nel fissare il mio riflesso, completamente identico a me.
Finito di prepararmi, con i capelli finalmente asciutti, mi arrischio ad affacciarmi di nuovo sulla sala comune, per trovarla praticamente brulicante di marmocchi in fibrillazione. Spruzzano scintille di vivacità da tutti i pori, quando si tratta di gite ad Hogsmeade.
“Pans, andiamo” Ecco Zabini. E' accostato a Draco. Oh, c'è anche Draco? Non lo vedevo da giorni.
“Alla buon ora, sì?” è Draco, sì. Mi rivolge uno di quei suoi sorrisi ambigui, mentre sono occupata a spostare una coppietta di piccioncini per affiancarmi a Bes, tenendo le mani in tasca come una ladra colta in flagrante. Gli rivolgo una linguaccia monella, atta a ricordargli che tutta quell'aria da dignità offesa con me non attacca - lo sappiamo, io e Blaise, com'è fatto Draco Malfoy. Almeno un po'.
Può anche assumere tutte le arie tronfie e pompose che vuole, ma resta comunque il fatto che siamo cresciuti praticamente insieme. Questo, può significare che almeno una superficiale conoscenza l'uno dell'altro l'abbiamo coltivata un po' tutt'e tre.
Inoltre, ora sappiamo anche qualcosa di più: Quando sarei dovuta essere io l'anima gemella di Malfoy - come pianificato dalle nostre famiglie - è proprio il suo "peggior nemico" a sostituirmi nel ruolo di amante. E' proprio buffa, la vita. Soprattutto quando sconvolge tutti i tuoi piani calandoti in situazioni talmente strane da farti dubitare del fatto di essere sveglia.
Basta rimuginarci su, è inutile.
“Dài, andiamo” è Blaise ad incastrare il braccio con il mio e a trascinarmi fuori dalla sala comune, dietro a un bel po' di ragazzini ridacchianti. Quando siamo fuori, consegniamo a Gazza i soliti noiosi permessi ed usciamo. A piedi per la cittadella più monotona e piccina del mondo magico.
Un quarto d'ora più tardi iniziamo ad intravedere le prime casette minuscole di Hogsmeade: Ci aspetta la solita Burrobirra dai Tre Manici di Scopa, qualche articoletto banale da Zonko e il rituale giro da Mielandia. E per concludere in bellezza, Draco e Blaise si occuperanno della nostra settimanale scorta di Whiskey incendiario illegale. Ecco, questo è davvero un ottimo motivo per non privarmi mai di questi due. Forse anche l'unico motivo.
Così, eseguendo il copione di sempre, mi ritrovo a fine pomeriggio da sola, a camminare verso la Stamberga Strillante. E' la prassi: Draco e Bes spariscono, e io mi faccio una passeggiatina solitaria.
“Ginny, dobbiamo parlare..” No, che schifo.
E' inutile iniziare un discorso serio con un "dobbiamo parlare", perché tanto appena lo dici già sei lì a ridere come uno scemo, e il tuo interlocutore farà esattamente la stessa cosa. Come si pretende di fare i seri con una frase tanto .. Teatrale? Insomma, lasciamo stare. Torniamo al mio discorso, piuttosto.
“Ginny, forse è il caso di andarci con i piedi di piombo” oh, ma le becco tutte io le frasi da romanzetto rosa? I piedi di piombo. Glieli darei in testa a chi spara certe cavolate, diamine.
“Magari non siamo fatte l'una per l'altra, Gi.. Ginny?”
“Pansy, dobbiamo parlare!” Ecco.
Resto a bocca aperta, perché appena messo piede sul sentiero che porta alla Stamberga Strillante, situata lassù, Lei mi è spuntata davanti. Alzo una mano a toccarmi la guancia, e freno le gambe meccanicamente. Sorride, è raggiante, splendida come mai.
E non mi ha sentito, per fortuna.
“Oh, ciao. Sì, dobbiamo proprio parlare. Sai, Ginny..”
“No, lascia parlare prima me.”
“Aspetta, devo dirti una cosa urgente. E' molto più importante della tua.”
“E tu come fai a saperlo?”
Pensa, Parkinson. Pensa prima di parlare.
“Senti, non so di che cosa volevi parlare tu, ma io volevo dirti: quello che è successo tra me e te è stato ..”
“Fantastico. Sì, è stato meraviglioso, Pansy. Stamattina mi sono affacciata alla finestra, e ho sentito che c'è qualcosa di nuovo nell'aria. Non so che cosa significa, ma so che in tutta questa losca faccenda c'entri tu.” parla spedita, dimenticandosi che io sono lì, a bocca aperta, a boccheggiare e a cercare nuovamente il filo del discorso.. “E tutto questo mi piace” finisce, sorridente.
Dio, credo di essere impazzita.
Passo una mano sui suoi capelli legati, accarezzandoli, e dispettosamente le sfilo via il solito elastico che glieli tiene imprigionati.
“Stai molto meglio così” le sussurro, facendomi vicina.
Lo so, non è quello che si vuole sentire dire, ma per ora non mi riesce di meglio.
Inoltre, questo sembra bastarle. Si fa vicina, a sua volta, e siamo ad una distanza misera, con le bocche che smaniano per trovarsi, e che invece vengono frenate da una voce alle mie spalle.
“Pansy?”
“Daphne?”
“Oh, guarda, la Weasel
No, ci mancava giusto lei. Ero riuscita ad evitarla così bene, in questi ultimi giorni ..
Ginny le rivolge un'occhiataccia, mentre la Greengrass si limita ad abbozzare una smorfietta palesemente disgustata. Si avvicina a me, che nel frattempo ho fatto un passo in dietro nella direzione opposta della Grifondoro, e poco dopo si attacca al mio braccio. Noto un vago tentativo da parte di Ginny di fulminare con lo sguardo Daphne, ma nulla tiene contro il candore della biondina appolipata a me.
“Ti dai da fare, eh?”
“Non sei mai più stata fuori strada, Daph”
“Davvero? E allora che ci fate voi due, qua, da sole?”
“Sei gelosa?”
Forse questo non lo avrei dovuto dire. Alla mia osservazione, Ginny abbassa gli occhi distogliendo lo sguardo da noi due. Arrossisce, diventando tutt'uno con i capelli che le ricadono sciolti sulle spalle. Daphne, dal canto suo, sembra aver notato qualcosa di strano. Tiro fuori uno dei sorrisetti migliori del repertorio, cercando di stroncare i suoi ragionamenti sul nascere, e aggiungo frettolosamente: “non ne hai motivo”.
“No?”
“E se anche fosse?”
O. Mio. Dio.
E' Ginny. Si è svegliata improvvisamente dalla trance e si è rivolta, brusca, proprio alla Greengrass.
La biondina le rivolge un'occhiata scettica, pensosa, e poi si stampa in faccia un sorrisetto strafottente. Scuote la testa, come se fosse incredula.
“Oh, Pans, hai fatto una nuova conquista .. Devo dirglielo io che è tutto un gioco, per te?”
“Daph, lascia perdere, andiamo”
“No, aspetta. Voglio sentire.”
“Gin.. Weasley, non abbiamo tempo. Dobbiamo tornare verso il castello”
E' inutile. Ogni mio tentativo di farle ragionare è vano, ormai. Si sono parate l'una di fronte all'altra, sfuggendo totalmente al mio controllo.
“Sì, senti qua: Non ti illudere su Pansy, non è .. Tipo da Grifondoro. E, soprattutto, non ti montare la testa”
“Come fai a dire di conoscerla?”
“Che razza di domande sono, pel di carota?” Ora si picchiano, me lo sento. Cerco nuovamente di farmi valere, ma stavolta vengo zittita proprio da Daphne, che, incurante, riprende a parlare con aria serena; “Perché credi che sia quì con te? Perché abbiamo fatto una scommessa, Ginny. Come vedi, è solo un .. Gioco.”
“Greengrass. Smettila. Subito.” sono stata io, senza neanche rendermene conto.
Ginny alza lo sguardo a me, piano, e le vedo brillare gli occhi.
Sia dalle lacrime represse che dalla rabbia.
Per un attimo penso che stia per saltarmi al collo, e rimango immobile, impietrita, non sapendo come spiegarmi, e l'attimo dopo lei è già sulla strada di ritorno, con le spalle voltate.
“Ginny!”
Non risponde.
Daphne, nel frattempo, si è fatta nuovamente vicina, e mi prende la mano.
“Ops..”
Senza dire una parola, con il cuore in gola e gli occhi bassi, mi limito a scostarla lentamente, muovendo i primi passi in favore del Castello.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** I don't see what anyone can see in anyone else but you ***



Nota: Immagino che molti di Voi abbiano provato certi impulsi omicidi nei miei confronti, in questi mesi, ma Giuro che è stata un'assenza motivatissima XD infatti, la signorina Ispirazione si è decisa a tornare giusto ieri sera, e quindi eccomi qua con l'ultimo capitolo, sperando di poter soddisfare i miei cari lettori *_* !
Vi anticipo soltanto che stavolta si intrometterà anche la signorina Pel di Carota dandoci il suo punto di vista sulla situazione v.v
Grazie a chiunque abbia seguito questa Fan Fiction, e soprattutto a coloro che mi hanno incitata con così tante recensioni ç_ç sono commossa. Un bacio *O*


________


(( I don't see what anyone can see in anyone else but you ))




G i n n y




Harry! Ti prego, fermati un attimo!”
“Non ora, Gin - ci siamo quasi”
So che è ingiusto da parte mia, ma, davvero, avrei bisogno di dormire.
E' da quando ha scoperto della storia con la Parkinson che sembra essere impazzito: Non è geloso, perché ormai siamo troppo amici per pensare di tornare insieme, e perché in fin dei conti c'è già qualcun altro nella sua vita. Però è .. Come partito in quarta. Sta cercando in tutti i modi di infondermi un po' di allegria, ma non vedo come possa fare, dato che sono la prima a non voler dimenticare.
Come diamine ha fatto?
Perché, soprattutto? Oh, che stupida. Povera, illusa Ginny. E' lampante!
Lo ha fatto per Gioco!
Non sono neanche passate ventiquattro ore e mi sembra tutto già così lontano, e sbiadito.
Dev'essere stato lo shock.
Scoprire che per l'ennesima volta mi sono scoperta, e con la persona più sbagliata al mondo, mi ha stravolta; E vedere la Greengrass aggrappata al suo braccio, quasi fosse stata la sua fidanzatina, non ha fatto altro che peggiorare la situazione.
Sospiro, ed alzo lo sguardo, puntando gli occhi sulla schiena di Harry che mi tiene incatenata per un braccio, trascinandomi per il parco sotto il suo mantello dell'invisibilità. Di tanto in tanto vedo che tira fuori una specie di pergamena, e la consulta con aria agitata.
Il parco è deserto, naturalmente. A chi passerebbe per la testa di uscire alle due di una Domenica mattina, con la Umbridge che non aspetta altro che mettere in punizione chiunque, e per qualsiasi sciocchezza?
Poco lontano si staglia l'ombra dell'enorme edificio che a naso riconosco come lo stadio di Quidditch. Mi mette quasi i brividi, vederlo così, in piena notte. E' lugubre.
Tutto attorno, il silenzio, non fosse per il rumore dei nostri passi, soffocato in parte dall'erba verde che calpestiamo, Harry alla ricerca di chissà cosa, ed io nel tentativo di non scivolare per tutta la fretta che ci sta mettendo. Sembra che abbia il Diavolo alle calcagna.
O peggio, Voldemort.
Ma non credo sia questo. E' ansioso. Dovrà farmi vedere qualcosa.
Non capisco però tutto questo alone di mistero; Se deve parlarmi di una cosa importante, c'è davvero bisogno di portarmi fino al Campo?
Bah, chi lo capisce?
“Eccoci” dice, finalmente.
“Non ti sembra un po' presto per indire un allenamento straordinario?” ironizzo, guardandomi attorno mentre mi addentro all'interno del Campo di Quidditch.
“Più che altro, è una riunione lampo. Niente di preoccupante.” risponde lui lapidario.
Dev'essere successo qualcosa di grave ..
Perfetto!
Così mi toglierò dalla mente quella .. Quella.
Ma, qui nei dintorni non vedo nessuno .. Il campo è deserto. E lo stiamo attraversando a grandi passi - o meglio, lui lo attraversa a grandi passi, io gli arranco dietro.
Vi presento il Ragazzo-Che-Sopravvisse, e la Ragazza-Che-Non-Riuscì-A-Stargli-Dietro.
Mi ricorderanno nei libri di Storia?
Scriveranno che ero carina, simpatica, Grifondoro. Una coraggiosa Grifondoro. Una coraggiosissima e bellissima Grifondoro.
E sulla mia lapide incideranno: « Qui giace Ginevra Molly Weasley, morta nel tentativo di salvare la vita ai suoi piedi. La ricorderemo tutti come un'eroina dei tempi andati. »
Cazzo, che audacia!
“Gin, siamo arrivati”
“Eh?” sì, infatti. Eh?
Mi vedo spogliata del Manto dell'invisibilità in quattro e quattrotto. Neanche il tempo di realizzare la mia posizione che Harry mi ha già trascinata all'interno degli Spogliatoi Femminili.


P a n s y




Da quanto siamo qui?
Una mezz'ora? Eppure mi sembra un'eternità.
E credo che lo sembri anche per Draco, che, seduto su una panca addossata alla parete, continua a roteare gli occhi nelle orbite, come per chiedere di essere assistito da qualche arcana Divinità.
Storce le labbra, e di tanto in tanto mi lancia un'occhiatina truce senza scomporsi più di tanto.
“Smettila di fare su e giù, potresti consumare il pavimento” mormora sarcastico e languido, indicando con un impercettibile cenno del mento il pavimento di legno che sto calpestando ripetutamente nel mio andare su e giù per la "stanza".
“Ah-ha, spiritoso” faccio io senza neanche fermarmi.
Non so come ho fatto a convincerlo, ma ce l'ho fatta. Oggi. Appena tornata da Hogsmeade, mi sono buttata sul primo divanetto che ho trovato in Sala Comune e ho represso la mia frustrazione spaventando un gruppetto di oche del Secondo.
Sono scappate non appena Draco ci ha raggiunte. Si è seduto accanto a me, mi ha guardato con quei suoi occhi grigi, e mi ha scompigliato i capelli.
Dovete sapere che Draco non lo fa mai.
“Allora?”
“Cosa? Allora Cosa?”
“Usciamo. Ho bisogno di parlarti.”
“Draco, non ho voglia di parlare, oggi”
“E invece direi che è proprio il caso, amore

Va da sè, quindi, che mi sia fatta trascinare fuori dalla Comune, seguita dagli occhi invidiosi di quasi tutti i presenti.
Ci siamo appartati in un'Aula vuota, e ha iniziato a sbraitarmi contro.
Ovviamente Blaise gli aveva spifferato tutto.
Quel ragazzo è una terribile pettegola. Non li ho lasciati da soli che quando sono andati a contrattare per il Whiskey Incendiario, e ha trovato il tempo di spiattellargli tutto. Dovrò farmi dare ripetizioni da parte sua in materia.
Mi sento davvero inferiore a lui, in questo.
Comunque.
Ha insistito per aiutarmi. Lo so, sì. Vedere Draco Malfoy che presta i suoi favori è come vedere nascere un Unicorno.
Raro e sbalorditivo.
Però è successo, e io ne ho approfittato al volo, anche se inizialmente ero scettica, di fronte al suo “Non ti preoccupare, penserò a tutto io.
Mi spiego.
Io e Draco siamo ancora ufficialmente promessi sposi, nonché fidanzati.
Ma prima di essere promessi sposi - e tutto il resto - noi siamo grandi amici. E' improbabile, ma è così.
In qualche modo, quando mi è passata la cotta stratosferica che covavo per lui, il nostro rapporto è migliorato. Non ero più gelosa, nè tantomeno lo era lui. Abbiamo iniziato a parlare come persone civili, a progettare agguati ai Gryffindiots e a fare le cose che di solito lui faceva solo con Blaise e Theo, in principio.
Così, sono diventata una sottospecie di sua migliore amica, sotto tacito contratto, naturalmente.
Ogni Natale che abbiamo passato da allora è stato meno spiacevole: Fingevamo, sì, di stare ancora insieme, e di adorarci come due colombi, ma appena ci lasciavano da soli dicendo “Andiamo, lasciamo soli i nostri giovani rampolli”, finivamo, al contrario delle speranze dei nostri genitori e di tutti i loro amici, a giocare a carte o a occupare il tempo in una maniera del tutto discostante da quella che si richiede da due futuri sposi.
Niente dichiarazioni, baci infiammati e mani strette.
“Dovrebbero essere qui a momenti” mi avverte.
“Sì .. E se non vuole ascoltarmi?” mi volto a guardarlo, preoccupata.
Draco inarca le sopracciglia.
“Allora farai bene a coglierla di sorpresa, Parkinson” borbotta di rimando.
Lo osservo, e tutto mi sembra buffo, in un attimo.
Mi avvicino e gli crollo accanto, ridacchiando nervosamente come una scema.
“E' strano essere consigliati da te. Non lo hai mai fatto prima ..” lo guardo mentre scuote la testa ed elude il mio sguardo. “Già.” risponde semplicemente.
Smetto di ridere. Ho sentito dei passi, fuori.
Non ho il tempo di realizzare, e sono già in piedi, di fronte ad un Harry Potter tutto un sorriso, ed una Ginny che sbianca.



G i n n y




“Che cazzo ..”
“Weasley, non essere volgare” è Malfoy!
Mi volto verso Harry che fa spallucce, e l'istinto è quello di tirar fuori la Bacchetta.
Regola numero uno della Perfetta Weasley: Mai cedere all'istinto senza un motivo valido e giusto.
Guardo Pansy che si torce le mani.
“Gin .. Ginny, dobbiamo parlare. Io .. Ecco, Daphne ..”
Okay.
E' abbastanza.
Stupe ..!”
Expelliarmus.”
Perfetto. Chi ha invitato Malfoy?
“Non potete costringermi ad ascoltarla.” sbraito verso Harry dopo aver richiamato con un Accio la bacchetta.
Harry si scompiglia i capelli, tra il pentito e l'imbarazzato.
“Non puoi almeno provare?” propone.
Guardo nuovamente in direzione di quella Canaglia, e scuoto la testa, irritata.
Ancora?
“Solo cinque minuti. Avanti, parla.” certo non le darò la possibilità di trascinarmi in un posto appartato dove possa fare i suoi comodi.
“Ecco .. Stavo dicendo; Non dovresti essere arrabbiata, perché ..”
“NON dovrei prendermela? No. Hai ragione!” la interrompo senza neanche rendermene conto.
“Ginny, aspetta, dammi un minuto”
“Ho già sprecato troppo tempo con te, Parkinson”
“Vuoi stare zitta per un attimo?”
Stupeficium!”
Protego” urla.



P a n s y




“Magnifico. Era questa la tua idea per ' far pace '? Non avrei dovuto portarla qui. Gin, stai bene?”
ORA LO AMMAZZO.
No, prima mi ammazzo. E poi ammazzo lui, da Fantasma.
Dio, dio, dio.
“Ginny, tutto bene?”
Sono china su di lei, e le sfioro una mano inerme con qualche carezzina rassicurante.
L'ho fatta grossa.
“L'hai fatta grossa!” tipico da Potter.
“Senti un po', Sfregiato, perché non la lasci a ..”
Draco mi ticchetta su una spalla con la bacchetta, “Non chiamarlo Sfregiato.” ed è piuttosto seccato, si direbbe. “Sfregiato, lascia che si occupi lei del casino. Direi che quel che dovevamo fare l'abbiamo fatto” aggiunge poco dopo.
Questo è il colmo. Scoppierei a ridere, se non avessi tra le braccia il corpicino privo di sensi della mia Ginny. Dovevo usare proprio il Protego?
Sono una deficiente, è assodato.
Aspetto ancora un po', ed ecco che vedo sfarfallare le sue palpebre.
Neanche a dirlo, appena sembra mettere a fuoco la mia immagine è lì che storce le labbra, irritata.
“E' stata solo fortuna, sà.”
“La fortuna del dilettante, magari?”
Cerca di annuire, ma la fermo in tempo, stringendomela addosso come si fa con un povero peluche nelle serate di frustrazione.
“Dobbiamo parlare ..”
“Beh, allora smettila di strangolarmi!”
“Siamo d'accordo, allora. Via le bacchette. Draco, ecco.” e gliele passo. Lui le soppesa con lo sguardo, e poi scrolla le spalle.
La aiuto a rimettersi in piedi, e dopo due minuti sembra essersi già ripresa alla grande.
E' forte, la mia piccolina.
“Andate, dài. Non possiamo star qui tutta la notte. Là dentro.” e Harry indica una porticina di legno. Ci avviciniamo.
Non ci danno il tempo di accorgerci che lì dietro la porta c'è solo un misero sgabuzzino buio, un rifugio per le scope scolastiche, che già siamo chiuse dentro.
Ahm.
Tossicchio, e mi guardo attorno, per quanto mi riesce. Non abbiamo neanche le bacchette per illuminare un bel niente.
“Allora?” borbotta.
“Mi dispiace .. Non era questa la mia idea di riappacificazione.”
“Fa niente” replica lapidaria.
Bene.
Ora che le sono di fronte, ad una distanza irrisoria, ogni parolone pensato nell'aspettarla lì negli Spogliatoi si volatilizza dalla mia mente. Frasi di grande ardore affievoliscono di fronte alla sua presenza palpabile. E non è esattamente la Ginny dei miei sogni vittoriosi, questa. E' imbronciata, e ammaccata per la caduta.
“Non vedo niente di più bello di Te” dico, impacciata.
“Sfido io: Siamo in uno sgabuzzino delle Scope!” beh, in effetti.
Non è possibile. Non riesco a spiccicare una sola parola sensata.
Aspetto qualche istante, alzando gli occhi verso il soffitto basso dello stanzino.
“E' vero che hai una cotta per me da tempo?” domanda stupida, ma è l'unica cosa che mi sia venuta in mente.
“Da quando hai difeso Zabini contro mio fratello Ron, l'anno scorso” dice.
Oh, Dio. Ho detto cose cattivissime a Pel di Carota, e ho ricevuto in cambio il Cuore di sua sorella.
Me lo ricordo come fosse ieri. Mi fissava, abbracciata ad una colonna, e taceva nonostante stessi martellando di insulti il fratello.
Tutto questo mi fa sentire davvero una stronza.
“Ascoltami attentamente, Ginny Weasley”, l'ho detto? “tutto è cominciato come un gioco. Daphne ha .. Voleva .. Non importa. Credevo di essere immune a certe cose, ma quando ho iniziato a pedinarti, e a leggere le tue lettere, qualcosa mi ha cambiata. No, non proprio cambiata. Alterata. Ecco, sì. E quando mi hai chiesto di vederci, io avevo scongiurato Blaise per andare al mio posto, per non rovinarmi la copertura. Ma quando ho insistito per assistere - non sapendo che mi avrebbe fregata così - l'ho fatto perché non sopportavo di sapere che sarebbe stato lui al mio posto.”
Tendo una mano, finalmente. E vibra così tanto che ho quasi paura a toccarla.
Ma il suo volto è così vicino, anche se oscurato, che non riesco a trattenermi; le mie dita ossute trovano la sua guancia, seguite subito dalle gemelle dell'altro arto, che corre ad pregustare i suoi tratti delicati. Il mento, il naso, gli occhi chiusi, gli zigomi perfetti, la fronte. La bocca. Tutto.
“Non so che cosa significa, e che cosa porterà, ma Voglio Te.”
“Desiderare non significa amare, Pansy. Puoi desiderare anche un cane.” bisbiglia, affranta.
Anche se non riesco a vederla, sento sotto le mani una smorfia sofferente. Le accarezzo nuovamente il viso, e mi faccio più vicina.
“Allora non dovrei essere qui, a pregarti di darmi il tuo Amore. Non credi, zucchina?”
“Non ferirmi più. Ti prego.”
E' troppo anche per Me.
Il mio volto si scontra dolcemente con il suo, ed è silenzio, mentre la mia bocca trova la sua, e la apre con tenerezza. La bacio come non ho mai baciato nessun altro.
Toc Toc.
Bussano?
“Sì?” rido, abbracciandola e appoggiando la fronte contro la sua.
“Avete finito laggiù?” è Draco.
“Mmmh. Quasi.” rispondo io.
Le prendo le labbra in un ultimo bacio casto, e poi stendo il braccio libero per aprire la porta. Dopo vari tentativi di localizzare la maniglia, riesco nell'intento, e veniamo entrambe investite dalle occhiataccie di Draco, i sorrisini di Potter e la luce della Luna che filtra dalle finestre dello Spogliatoio.
“Finalmente, ce ne avete messo di tempo” dice Potter.
Draco storce la bocca e alza gli occhi al cielo, mantenendo le braccia incrociate al petto.
“Abbiamo avuto qualche contrattempo” risponde il mio amor pudico.
La avvolgo con un braccio, e non ho nessuna intenzione di mollar la presa, alla faccia di Draco che si sta esibendo nelle peggiori smorfie di cui è capace.
“Beh, direi che possiamo anche andare, adesso” è di nuovo Potter. Quanto sarà noioso?
“Sì .. Ehr .. Vi .. Insomma, avete capito. No?”
“Sì, ci ringrazi e riprometti che non hai nessuna intenzione di farci fare più cose stomachevoli come queste di stasera” azzarda Draco.
Annuisco, ridendo.
Saluta Ginny con un cenno della testa altera, e si volta, prendendo per mano Harry.
Oddèi. Abbasso lo sguardo verso Ginny, e vedo che mi sta fissando.
“Come diavolo faremo a tornare tutti quanti al Castello, ora?” bisbiglio al suo orecchio, e l'unica risposta che ricevo in cambio è una risatina deliziata.
Ma perché devo sempre cacciarmi nei guai?



E p i l o g o


La scuola fa SCHIFO.
Potter è - Draco, perdonami - stupido. Devo ricordarmi di non ascoltare più i suoi consigli, soprattutto in classe.
Ho appena fatto saltare il mio Calderone.
Piton mi sta guardando piuttosto male.
Bah, che vuoi che sia? Gli sorrido, e lui distoglie l'attenzione. Mi volto verso Draco che è al mio fianco e arriccio il naso, irritata.
“Sbaglio o il tuo .. Coso .. è incapace in Pozioni?”
“Io te l'avevo detto, però” ribatte lui, stranamente divertito.
“Pans, la Signorina Greengrass ti chiede cortesemente di renderle il suo libro di Pozioni” si intromette Blaise, scocciato, scimmiottando la vocina di Daphne che è alla sua sinistra, quasi immersa nel suo calderone.
“Dì a Daphne che, finché non mi parlerà come la gente civile, probabilmente non lo riavrà mai in dietro” sussurro io, sporgendomi un poco alla mia sinistra, stendendo il busto di fronte a Draco che si trova a sbuffare, infastidito.
“Dille che può anche scordarselo, se fa la bambina” traduce per me il Biondo.
Dev'essere ancora offesa per la faccenda della Scommessa .. Beh, in effetti forse avrei dovuto fermare Ginny prima che le incendiasse i capelli, ma Davvero non ho potuto farci niente.
Quella ragazza è un vulcano. E' più possessiva di me.
E quando Daphne ha provato a mettere zizzania tra di noi, durante il mio 'scontare la pena', è saltata direttamente all'attacco.
Beh .. Le passerà!
“Sembra che Potter abbia fatto cadere l'astuccio della Granger nel suo Calderone, guardate ..” Theo si è appena voltato, sfuggendo alla fila di fronte a noi per abbassare la voce in quell'osservazione puramente divertita. Io, Draco e Blaise ci voltiamo quasi all'unisono verso il gruppetto di Harry: La Secchiona ( “Si chiama Her-mio-ne, ed è la mia migliore amica!” mi ha rimbrottato un giorno la mia dolce metà ) ha tuffato la bacchetta nell'intruglio, Pel di Carota sta ridendo come un matto e Harry sta subendo le sgridate di Piton, con la testa piegata appena di lato a mò di cane bastonato.
“Già .. Che imbranato” borbotta Draco, facendo il vago.
Sorrido.
E non tanto per i punti che Piton sta sottraendo ai Gryffindiots, quanto per la bravura che ci distingue per quanto riguarda le bugie.
Siamo così bravi che anch'io dubiterei di me stessa, alle volte.
Mi butto di lato, e mi abbarbico al braccio di Draco con fare innocente.

Weasley 1 - Parkinson 0
Palla al centro.
La migliore sconfitta di tutta la mia vita.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=137896