Ghish
si svegliò di soprassalto.
G:
“sogni sogni e solo sogni!!!!!!”. Già
quante l’aveva sognata, quante volte
l’aveva pensata, desiderata; troppe troppe volte! E adesso
lei era scappata da
lui, senza che se ne accorgesse le era scivolata di mano.
Si
alzo. Era ancora in pigiama mentre camminava per la casa e in qualsiasi
angolo
guardasse vedeva lei.
G:
“Strawberry…”
In
una parte della residenza
?:
“hahhhahhahhahaha….il piano procede alla grande.
Confesso di aver avuto un
ottima idea ad impossessarmi di questo corpo, ma la più
bella è stata
intrufolarmi nei sogni di Ghi__”
G:
“Pai… ah sei qui, io esco vieni con me?”
P:
“ emh si, ti raggiungo fra un attimo. Tu intanto
avviati”.
P:
“scommetto che esce per distrarsi dai pensieri della ragazza.
Sì la mia amata Strawberry….
Tranquilla piccola mia tolta di mezzo la famiglia Ikisatashi potremo
stare
ancora insieme!!!”
Lory
era in camera sua, giaceva sul letto come morta. I suoi occhi erano
spenti,
senza un briciolo di luce o di vita.
L:
“perché, perché?!??!…la mia
vita non ha più senso senza di LUI…. Mi sento
tanto
VUOTA!!!”
I
ricordi riaffioravano nella sua mente… torniamo indietro di
qualche decennio,
nel periodo dove scoppio la peste. Niente cure, più di mille
vittime. Ma
soffermiamoci su una casa in particolare, un palazzo per
l’esattezza, così
maestoso e ben curato dove viveva la nobile famiglia Midorikawa. Dalla
finestra
della sala da pranzo si intravede una giovane ragazza dai capelli verdi
che
litiga col padre; c’è anche la madre, ma se ne
stà in disparte seduta sulla sua
sedia.
“hai
16 anni ormai, è tempo che ti trovi un marito!”
disse il padre con tono
arrabbiato.
“non
voglio sposarmi sono ancora troppo giovane!
“che
sciocchezza guarda le tue amiche sono già tutte ingravidate
e con un buon
partito che le accompagna!!”
“si
certo un buon partito. Guarda Emily che deve fare tutto ciò
che gli chiede suo
marito, e se non lo fa viene frustata. Ah e c’è di
più….io stessa ho visto il
marito di Cecilia entrare in un bordello, chissà forse
voleva solo dire a
quella ragazza con abiti succinti di non venire più a casa
sua!!!
SCIAK!!!!
Gli arrivò uno schiaffo in pieno viso, così forte
che anche la madre che fino
ad adesso aveva tenuto la testa bassa si alzò in piedi.
“non
ti permetto di essere così insolente”. La ragazza
ormai non diceva più niente..
“domani
verrà a farci visita il duca di Londra e gli
proporrò la tua mano!!!”.
La
ragazza corse via con le mani sul viso. Uscì dal portone il
più in fretta
possibile, non voleva stare in quella casa un minuto di
più!!.
Correva,
correva senza una meta; le lacrime gli impedivano di
vedere….quando sbattè
contro a qualcosa, o per meglio dire a qualcuno.
?:
“hey!!!..”
Lory
non ci fece caso continuò a correre, ma non si accorse che
la strada veniva
interrotta dal corso di un fiume.
L:
“aaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!”. Venne afferrata per
una manica ma sfortunatamente
il terreno era scivoloso e quindi…
SPLASH!!!!…….
I
due riemersero poco dopo e il ragazzo riuscì al aggrapparsi
a una sporgenza di
un ponte. Aiutò Lory ad arrampicarsi e si sedettero entrambi
e si lasciarono
scappare un “ahhhhhh” di stanchezza…
Ci
fù un attimo di silenzio, poi…
?:
“ma che ti è saltato in mente, tra un
po’ ci rimettevi la pelle, ma non guardi
dove vai quando cammini?!?!!”.
Lory
non sapeva cosa rispondere; stava lì a faccia bassa mentre
alcune lacrime
uscivano ancora dai suoi occhi.
?:
“l’importante è che sei
salva…comunque io mi chiamo Pai Ikisatashi e tu?”
disse
capendo di essere stato un po’ troppo duro.
L: “Lory… Lory
Midorikawa”.
Pai
allungò la mano per aiutarla ad alzarsi.
P:
“bene Lory mi dici perché correvi?”.
L:
“……..”
P:
“no è…..”. il ragazzo
notò che Lory tremava dal freddo.
P:
“prima che tu ti congela mi dici dove abiti che ti
riaccompagno?”.
L:
“io…io a casa non ci torno!”.
Pai
sospirò e accompagnò la ragazza alla locanda dove
aveva prenotato una stanza
per la permanenza in quel paese dove doveva concludere un contratto.
Lory,
al quanto imbarazzata si sedette sul divano.
P:
“allora tu…” non riuscì a
finire la frase perché vide che la ragazza si era
addormentata.
Sorrise.
Si sedette accanto a lei e cominciò ad osservarla: era
proprio bella, il suo
corpo, i lineamenti del viso erano perfetti e la sua pelle era
così candida e
bianca.
L’idomani
Lory si svegliò ma era nella sua stanza e non più
in quella locanda con quel
ragazzo che l’aveva affascinata dal primo sguardo.
Corse
subito fuori dalla camera, entro nella sala da pranzo dove vi erano
anche i
suoi genitori.
L:
“io io….”
“Lory!!!!!!”.
La ragazza era svenuta e da quel giorno nella sua camera continuavano
ad
entrare i dottori più qualificati.
“è
tardi oramai” dicevano. “non si può fare
più niente”, “è peste, gli
manca poco
da vivere”.
Sua
madre non aveva neanche il coraggio di guardarla, continuava a piangere.
Intanto
la notizia si era sparsa nel paese, e giunse anche alle orecchie di un
ragazzo
alto e dai capelli violacei.
Era
l’ultima notte che gli restava da vivere e i pensieri di Lory
erano rivolti a
LUI. Ad un certo punto vide qualcuno davanti al suo letto. Dalla
finestra
aperta arrivò un soffio di vento che spostò le
tende, e così la luce della luna
riuscì per un attimo ad illuminare il viso del ragazzo. A
Lory venne un
sussulto. Il ragazzo cominciò ad avvicinarsi e si
chinò sul viso della ragazza.
L: “P..Pai”. Il ragazzo fece un ghigno e con una
velocità
estrema si fiondò sul collo della giovane.
Quando
si svegliò Lory era guarita, stava bene ma aveva un sete
assurda. Gli venne
buttata una sacca di sangue (sapete no come quelle della banca del
sangue) e vi
ci si butto sopra. Finito di bere si guardo le mani e ne rimase
scioccata.
L:
“ma cosa sto…”
P:
“vedo che hai fame!”
L:
“Pai??? Ma cosa è successo?”
P:
“più che altro di cosa è successo
è cosa ti ho fatto?!?!!. Ti ho trasformata,
ora sei un vampiro proprio come me. Ce ne andremo da questo paese e
verrai a
vivere con me e con i miei fratelli. Adesso vieni” disse
allargando un braccio.
La
ragazza, ancora al quanto scossa lo assecondò senza dire
bau. La avvolse nel
suo mantello e se ne andarono nella notte.
Quello
era il momento più bello che aveva passato con Pai, che ora
era destinato ad
essere un ricordo che svaniva col tempo.
Era
ancora sul letto quando dal corridoio arrivo un tonfo di un vaso che si
rompeva. Lory corse a vedere cosa era successo ma appena
aprì la porta i suoi
occhi si sgranarono.
Pai
era lì e sembrava che litigasse con…con
sé stesso.
“Basta
vattene da me”
“no
tu mi servi per fraggiungere il mio scopo”
“non
ti permetterò di uccidere nessuno Jack!!”
“io
non ci scommetterei tanto!” e così dicendo si
diede un pugno in faccia.
P:
“ah devo sbrigarmi se no perderò il controllo di
questo corpo!!”
Lory
richiuse la porta senza farsi sentire.
L:
“ma cosa?!?!?!!”
Ho
finito non ci posso credere!!!! Non riuscivo a finire sto benedetto
capitolo,
però credo che mi sia venuto molto bene e penso sia anche
uno dei più lunghi.
Bè cosa dire spero che abbiate capito il nuovo colpo di
scena che è successo.
Questo capitolo lo volevo dedicare a Lory perché
l’ho sempre lasciata in
disparte come personaggio secondario. Un grazie di cuore a tutte le fan
che mi
hanno spronata a scrivere GRAZIEEEE!!!!!
Allora
a presto un bacione a tutte!!!!
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