The Life in Hogwarts at the time of Lily Evans di Marty Evans (/viewuser.php?uid=228849)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Lettera ***
Capitolo 2: *** Diagon Alley, L'Espresso per Hogwarts, brutti incontri e nuove amicizie ***
Capitolo 3: *** Lo Smistamento ***
Capitolo 4: *** Horace Lumacorno ***
Capitolo 5: *** Lo scherzo di Potter ***
Capitolo 6: *** Il giuramento ***
Capitolo 7: *** Lacrime amare ***
Capitolo 8: *** Moc Moc Mocoisus ***
Capitolo 9: *** La vendetta è un piatto che va servito freddo anzi ghiacciato ***
Capitolo 1 *** La Lettera ***
- Capitolo 1
- La Lettera
Era una domenica di luglio quando capii di essere speciale.
Quando ricevetti la mia lettera e la McGranitt mi disse che ero una
strega. Ero così felice! Finalmente era arrivato
il momento. Finalmente avevo trovato il mio posto nel mondo.
Finalmente avevo capito di essere diversa, una persona speciale, non come
tutte le altre. Non sarei più stata l’anonima Lily
Evans, dalla pelle troppo pallida, i capelli lisci, rosso fuoco, troppo
appariscenti e le lentiggini spruzzate sul viso.. Quella Domenica
mattina quando mi alzai, il sole entrava già dalla
finestrella della mia cameretta su Kensinton Road, a Londra.
C’era il sole! Era un tempo insolito per il piovoso clima
londinese. Forse anche il sole voleva dirmi che era un giorno
speciale.
«Lily, tesoro, scendi per favore.»
trillò mia madre dal piano di sotto.
«Si scendo subito» dissi infilandomi nella mia
vestaglia. E camminando scalza fino alla porta.
L’aprì e mi precipitai giù per le
scale.
«Petunia,cara, puoi andare a prendere la posta. Per
favore» disse Papà dalla cucina. Mio padre non mi
assomigliava per niente. Era burbero, maldestro, distratto e sempre
stressato. L’unica cosa che avevamo in comune erano
i nostri bellissimi occhi verdi, (Che poi ereditò anche mio
figlio, ma questa è un’altra storia e la conoscete
già tutti) faccia allungata, collo lungo e portava
grandi baffoni neri.
«No, Tunia vado io» dissi rivolta a mia sorella.
Aspettavo con ansia la mia lettera, e insistevo sempre per
andare a prendere io la posta. Ma non trovavo mai niente.
Quella mattina invece, trovai una busta bianca e pesante. Al centro un
sigillo in ceralacca rossa. Sopra il sigillo erano
raffigurati: un serpente, un corvo, un tasso e un leone rampante.
«Mamma!Papà! L’ho ricevuta! Ho ricevuto
la mia lettera per Hogwarts! Tunia non sono pazza! Ce l’ho!
Non sono pazza! Esiste davvero! Sev Aveva ragione! Aveva ragione su
tutto!» Ero talmente felice che mi misi a saltare per casa,
stringendo la busta. Alla fine mia madre mi prese la busta di mano e
lesse: Cara, Signorina
Evans abbiamo il piacere di informarla che lei è stata
appena ammessa alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts il
preside.
Albus Silente
Io strappai la lettera dalle mani di mia madre, presi il
cappotto e non badai ai «Lily, dove stai andando?»
che la mia famiglia stava urlando. Corsi dall’altra parte
della strada dove abitava Severus Piton, il mio migliore amico.
Era lui che mi aveva spiegato tutto, ed era speciale come me.
Era un Mago. Come me sarebbe andato a Hogwarts.
Un giorno li avevo chiesto:
«Severus fa differenza essere figlia di Babbani?».
«No, non fa nessuna differenza» mi aveva detto lui.
La nostra amicizia era così bella, così pura
eravamo così felici insieme.
Quando arrivai a casa sua, (una casetta verde tutta
scrostata) e bussai alla porta, lui era già li. Non ci volle
Merlino per farmi indovinare che mi stava aspettando. Quando mi vide,
mi corse incontro. I pantaloni logori e laceri, la maglia scucita e
troppo grande per lui gli pendeva sulle ginocchia magre. Era
povero, magrolino, e talmente pallido da sembrare malato.
«Lily cosa ci fai qui?» mi frugai nelle tasche del
cappottino che mi ero infilata prima di uscire.
Estraendo la mia lettera tutta spiegazzata dalle tasche.
«L’ho ricevuta! L’ho ricevuta! Avevi
ragione sono speciale! Sono una strega!» esclamai felice
abbracciando il mio migliore amico . Stupito forse quanto me.
«Avevi dubbi?» disse con aria divertita scostandosi
da me.
«Si un sacco! Però sul retro della lettera
c'è tutto un elenco di cose impossibili da reperire: ad
esempio Bacchetta, Calderoni, penne d’oca... ma
Severus tutto questo lo troviamo a Londra?» Severus sorrise
misteriosamente.
«Non ti preoccupare verranno a spiegarti tutto. Ci vediamo a
Hogwarts Lily»
E mi lasciò lì, in mezzo al prato, a guardarlo
andar via come un’emerita idiota. Per Merlino e Morgana!
Quanto odiavo quando faceva il misterioso! Così mi avviai
verso casa, quando accadde una cosa stranissima. Una donna, alta e
severa comparve davanti a me all’improvviso. Come per magia. Magia. Io
stavo per andare in una scuola, dove si presupponeva insegnassero la magia. Chissà se me lo
insegnerà. Una giovane Minerva McGranitt stava
di fronte a me, severa come sempre, ma molto più giovane e
bella. Era avvolta in una lunga veste nera. Stranissima e portava un
cappello a punta anch’esso nero. Mi scrutò da
sotto gli occhiali tondi.
«Lilian Evans presumo.» disse con voce autoritaria
e capì che era molto importante a Hogwarts. Non era mai
contrariata da nessuno ed era meglio non farla arrabbiare ve lo posso
garantire.
«Si signora»
«Bene bambina. Io sono Minerva McGranitt Vicepreside e
professoressa di Trasfigurazione alla Scuola di Magia e Stregoneria di
Hogwarts. Sono venuta proprio per te, Lilian, devi sapere che tu Sei
speciale. Sei una strega. Ma bando alle ciance Bambina. Devo parlare
con te e i tuoi genitori.»
E fu così che entrai nel magico mondo dei maghi. Ma fu anche
l’inizio dei litigi tra me e Petunia. Petunia “
Tunia” Evans era mia sorella maggiore. Capelli biondi e ricci
le incorniciavano il viso. Aveva un collo lungo ed era slanciata. Era
talmente magra da sembrare uno stecco e aveva una faccia cavallina che
la faceva assomigliare a un cavallo anoressico. Prima eravamo molto
legate ma ora lei non mi parlava quasi mai. E io ne soffrivo. Non
sopportava di non essere lei la prescelta che io fossi invece
molto più speciale di lei. La Professoressa mi
spiegò che tutto ciò che mi serviva si trovava a
Diagon Alley, una specie di centro commerciale magico. E mi
raccomandò di presentarmi alla stazione di King’s
Cross alle undici in punto. Al binario 9 ¾ per prendere il
treno, l’Espresso per Hogwarts, l’1 di settembre.
N.D autrice Spero vi sia piaciuto
questo primo capitolo alla prossima!
Baci Marty Evans
|
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Capitolo 2 *** Diagon Alley, L'Espresso per Hogwarts, brutti incontri e nuove amicizie ***
Capitolo
3
Diagon Alley,
L’Espresso per
Hogwarts,
Brutti Incontri e
Nuove Amicizie
Mia madre e mio padre mi
accompagnarono a Diagon Alley
insieme alla professoressa McGranitt. Ci
fece passare per un muro che si spostò a rivelare un piccolo
villaggio dove
tante streghe e maghi si affollavano.
La McGranitt ci diede dei
galeoni, (i soldi dei maghi) Poi mi disse «Buone spese e
spero di rivederla a
Hogwarts l’1 Settembre . Si ricordi, il treno parte alle
undici in punto. Mi
raccomando».
Con queste parole ci
salutò e sparì con un pop.
Mia madre mi fece entrare in un
negozio, dove provai diverse
divise. Infatti, dovevamo portare
la
divisa della scuola. Vale a dire: due camicie bianche (una a maniche
corte
l'altra lunghe) giacchetta da mettere sopra la camicia,( la giacchetta
doveva
essere nera) gonna a pieghe nera, collant bianchi, scarpe da collegiali
con un
lungo mantello nero a completare l’opera.
Al di là di quello che può sembrare, mi sentivo a
mio agio con la divisa. Mi
sentivo diversa. Non più il Foruncolo Rosso. Ma Lily Evans.
Una nuova, forte,
bella e sicura di sé, Lily Evans. Per la prima volta in vita
mia mi sentì bella
e a mio agio. Una volta presa la divisa andai a prendere i libri di
testo, le provette,
le fiale, le penne d’oca e
l’inchiostro. Poi
andammo da Olivander a
prendere la mia bacchetta magica . Un vecchio signore con molte rughe e
un naso
adunco mi sorrise.
«Posso aiutarla
Signorina?» Improvvisamente l’effetto e la
carica che mi aveva dato indossare la divisa di Hogwarts
svanì. E
ritornai l’incapace Lily
Evans che ero stata per tutta la vita. Quella
che le mie compagne di scuola
chiamavano “ foruncolo Rosso” per via, dei miei
capelli rosso fuoco e delle mie
lentiggini. La Figlia di... com’è che il
chiamavano qui i miei genitori gli
altri maghi? Ah sì. Babbani. La Figlia
di Babbani che non conosceva niente del mondo Magico e
che stava per andare in una scuola sconosciuta, con una sola persona
che
conosceva. Improvvisamente ebbi Paura. Paura
di non essere speciale, Paura di non
essere all’altezza. Così balbettai
«So. Sono venuta a cercare
il signor Olivander pe... pe...
per la bacchetta magica» Lily sei
un’
idiota mi dissi
«Ah sì Sta
andando a Hogwarts vero?» Annui.
«Posso sapere il suo nome
signorina?»
«Lily. Lily Evans
signore»
«Ho l’impressione
che questo nome mi rimarrà impresso nella
memoria».
«Come scusi?»
«Niente , niente mia cara.
Ora vediamo se c’è qualcosa per
te» E
così dicendo prese
un metro e mi fece stendere il braccio
destro misurandomi il polso, l’avambraccio e poi la mano.
Prese una lunga scala
di legno e ci si arrampicò sopra. Borbottando tra
sé e sé. Tornando poco dopo
con una scatola rettangolare porgendomi un legnetto.
«Quercia, cuore di drago,
sedici pollici, flessibile» io lo
guardai perplessa.
«Su la agiti!» Mi
esortò Olivander. La
agitai e una pila di libri cadde dalla
scrivania. Mi sentii molto in colpa.
«Non si senta in colpa
signorina Evans, E la Bacchetta a scegliere la
strega non il contrario. Provi. ... Provi questa Frassino bianco, crine
di unicorno,
sedici pollici rigida. Ideale
per gli
Incantesimi»
Quando la agitai, non successe nulla
di straordinario ma mi
senti piena di calore dalla punta dei capelli alla punta dei piedi. Era
una
sensazione meravigliosa e strana, mai provata prima. Pagai e usci. Mia
madre mi
disse che non mancava più niente ma che voleva farmi un
regalo. Così mi comprò
Andromeda una bellissima gatta sacra di Birmania che miagolando
produceva una
melodia bellissima. E Tunia (che aveva cominciato a odiarmi) aveva
ribattezzato.
La
Gatta- Canterina
La mattina dell’1
Settembre, ero già pronta. baule alla mano
e cestino di vimini, in cui Andromeda si lamentava perché il
viaggio in
macchina verso la stazione di King’s Cross era stato
piuttosto movimentato. Siccome
la mia povera micia era continuamente sbatacchiata da una parte al
altra. La
Professoressa McGranitt mi aveva già spiegato come
raggiungere il binario 9 ¾ .
Bastava mettersi al centro del muro tra i binari 9 e 10 e correre verso
il muro
a quel punto sarei passata . Presi
il
carrello dalle mani di mia madre e
inizia a correre verso il muro. All’ultimo minuto pensi di
sbatterci contro ma
passai. Arrivai sulla banchina, vicino, c’era un treno a
vapore dai colori
rosso e oro dalle ciminiere del treno usciva del vapore bianco che si
disperdeva
nell’azzurro del cielo. Sopra si leggeva a lettere dorate
Espresso per Hogwarts. Un
attimo dopo apparvero mio padre, mia madre
e mia sorella che ce l’aveva
con me
perché il preside, Albus Silente, gli aveva detto che non
poteva ammetterla.
Per consolarla le dissi «Tunia vedrai che
entrerai anche tu. Cercherò di parlare con il
preside vedrai che staremo
insieme»
«non ho alcuna intenzione
di venire a scuola con te Mostro!»
mi disse. Io me ne andai piangendo. Caricai il baule sul treno con
Andromeda.
Poi presi la cesta che la
conteneva e i
bagagli e andai a cercarmi uno scompartimento. Purtroppo erano tutti
occupati così
ne scelsi uno a caso. Asciugandomi
le
lacrime chiesi:
«Posso sedermi qui? Il
treno è tutto occupato» dissi a un
bambino della mia età che sedeva vicino al finestrino. Il
bambino si girò. Era
carino. Aveva un viso delicato, il naso lungo le labbra piene, i
capelli neri .
(E i più scompigliati che avessi mai visto.) occhi castani
che non erano banali
ma molto espressivi. Era minuto e magro. Non quanto Severus ma ci
andava
vicino. Entrambi erano piccoli per la loro età. Portava
degli occhiali tondi, e
mi stava fissando.
«Certo.» rispose
lui aveva una voce bellissima e dolce.
Ancora non sapevo che quella voce l’avrei sentita in mille
toni, modi sempre
nuovi e sopratutto in tanti contesti diversi alcuni piacevoli altri
meno.
Posai i bagagli sulla reticella e il
cestino con Andromeda a
terra. Ma lei non era contenta così iniziò
muoversi.
«Che
cos’è?» disse il ragazzino indicando il
paniere a terra,
curioso.
«Oh! È la mia
gatta. Posso liberarla?» il ragazzo alzo le
spalle, con fare non curante. Ma quando la mia bellissima gatta Sacra
di
Birmania venne fuori i suoi occhi, si spalancarono per la meraviglia. E
un “Oh”
si modello dalle sue labbra
«Si chiama
Andromeda»
«é bellissima. A
proposito, mi hai detto il nome della tua
gatta ma non mi hai detto il tuo»
«Lilian
Evans ma
tutti mi chiamano Lily».
Non dicevo mai
il mio nome completo
quando min
presentavo. Ma, sentivo che dovevo farlo. Non so perché ma
quel ragazzino mi
scombussolava
tutta e non sapevo come mai. Di colpo mi sembro importante sottolineare
come mi
chiamavo.
«Ciao Lily, io sono James.
James Potter se
proprio vogliamo essere precisi, E lei é
Lady la mia civetta delle nevi». Disse indicando una
bellissima civetta dal
manto bianco dentro un’enorme gabbia che stava sulla
reticella dei bagagli .Proprio
in quel momento un ragazzo dall’aria molto scarmigliata,
entro nello scompartimento
gridando «James! Vieni ho trovato uno scompartimento con Pers
e Ted» Se James era
carino, il ragazzino che aveva appena
parlato era bello. Lunghe onde castane li scendevano sulle spalle, era
molto
più alto e robusto di James, con occhi azzurro ghiaccio,
penetranti, pelle
molto chiara e un’espressione vuota .
«Arrivo Sir! Ci vediamo
Lily! Spero che tu non sia nei
Serpeverde!» Esclamò James dirigendosi di corsa
verso l’amico. Contemporaneamente
afferrò Lady il
baule
e diede una carezza alla mia Andromeda che fece le fusa
beata.
«Parla per te» lo
rimbeccò l’amico andandosene e James
scomparve, subito dietro di lui. Fu
la
prima persona che vidi sull’espresso per Hogwarts e caso
vuole fu l’ultimo
volto amico che vidi prima di morire. Ma ve lo racconterò
più avanti. Poco
prima che il treno partisse una ragazza dai
lunghi capelli rossi, comparve sulla porta
dello scompartimento.
«Posso sedermi?»
«Certo io sono Lily
Lily Evans»
«Io Bianca, Bianca Olivier
per gli Amici B. è il mio primo
anno a Hogwarts e tu?».
«Anch’io sai
qualcosa di Hogwarts ?»
«Certo, mi sono informata e
ho anche letto il libro storia
di Hogwarts . in che Casa Vuoi Finire ?».
«Come scusa?»
«Ma si le quattro Case di
Hogwarts! Grifondoro, Serpeverde,
Corvonero e Tassorosso. Io spero di finire a Grifondoro non a
Serpeverde»
«Perché no?
Perché tutti ce
l’hanno con quella Casa? Cos’ha fatto
di male il suo fondatore?» Chiesi
a Bianca che si era seduta di fronte a me indossava già la
divisa. Un
cerchietto con un enorme fiocco sopra, Adornava
i bellissimi boccoli rossi che ricadevano morbidi sulle spalle e
creavano un delicato
contrasto con il nero del mantello della divisa. Il viso era
più pallido del normale
e aveva degli strabilianti occhi verde scuro. Ancora più
scuro del mio verde smeraldo intenso. Quegli
occhi magnetici si fissarono nei miei. E
poi iniziò a parlare con fare concitato.
«Si vede che sei una
Mezzosangue. Non sai proprio niente. Tutti
i maghi e le streghe passati dal Lato Oscuro erano Serpeverde. Tutti
quelli
cattivi erano Serpeverde anche Voldemort»
«Voldemort? È
chi è?» Bianca sospirò.
«Stt non farti sentire!
È il più grande mago Oscuro di tutti
i tempi. Da anni i maghi e le streghe lo combattono. Ma non temere non
ci
attaccherà a Hogwarts. L’unica persona che osa
opporsi a lui e il nostro nuovo
Preside Albus Silente. Voldemort ha paura di lui. A proposito non
chiamarlo mai
per nome a Hogwarts. Tutti i maghi tremano a pronunciare il suo nome.
Quindi tu
chiamalo Tu-Sai-Chi se ti rivolgi a un amico. Lei-Sa-Chi se ti rivolgi
a un
insegnante. Oppure chiamalo Colui-Che-Non- Deve-Essere-Nominato. Solo i
Mangiamorte lo chiamano il Signore Oscuro e quelli della sua cerchia
più
interna lo chiamano Lord Voldemort»
«I Mangiamorte?»
chiesi
«Stt parla piano!Sono i
seguaci di Tu-Sai-Chi. Sono
terribili. Sono chiamati così perché devastano,
distruggono e uccidono. E sul
braccio destro hanno un Marchio terribile, un teschio con un serpente
in bocca.
Quello è il Marchio Nero, il marchio di Voldemort. Mio padre
mi ha detto che
quando Voldemort lo preme i Mangiamorte sono costretti ad abbandonare
qualsiasi
cosa stesero facendo per materializzarsi al suo fianco.».
«Materializzarsi?»
«Sì i maghi e le
streghe si spostano da un luogo all’altro
Materializandosi».
Intanto, avevamo lasciato la campagna
londinese e ci Stavamo
inoltrando in una campagna sempre più selvaggia. Mentre il
treno sferragliava
sui binari, mangiavamo i dolci che Bianca aveva comprato dal carrello
quando mi
torno in mente una frase che aveva detto Bianca ’ Si vede che
sei una Mezzosangue’.
«Che cosa vuol dire
‘ mezzosangue’?» Bianca
sobbalzò e
nascose la testa tra le mani imbarazzata.
«Ehm in realtà
è un insulto ma non volevo insultarti poiché
anch’io lo sono. Solo che alcuni maghi pensano di essere
migliori di altri
perché vengono da famiglie cosiddette
“Purosangue”. Evita i purosangue si
credono migliori perché sono nobili,
sono arroganti e prepotenti perché si credono
chissà chi e sentono di essere
per diritto i padroni del mondo. Un esempio di purosangue sono I Potter
le
persone più arroganti che io abbia mai conosciuto. Non fanno
altro che
andarsene in giro tutti tronfi a dire come sono belli, intelligenti
buoni come
meritino di stare in Grifondoro quanto sono bravi come Cercatori a
Quiddich e
il figlio dei Potter e ancora peggio viene con i noi a Hogwarts insieme
a un
altro Purosangue Black sono odiosi».
«A me Sembrava
simpatico» dissi un po’ timidamente.
«Chi? »
«Come chi? James.
James Potter
a me non è sembrato
cattivo né arrogante».
«Ascoltami Lily non voglio
coinvolgerti nelle mie antipatie
e simpatie il primo giorno di scuola. Non voglio nemmeno fare la
Stronza. Ascoltami
è meglio per te stare
lontana da Potter e da Black per quanto possano essere affascinanti,
sono
sempre ambiziosi e arroganti e soprattutto Purosangue. Più
stai lontana da
loro migliore è. Fidati».
«Va bene Ho capito. Ho
l’impressione che stiamo arrivando forse
il caso che indossi la divisa». Dissi nella speranza di
cambiare argomento.
Parlare di James mi metteva un po’ in imbarazzo.
«Direi di
sì» dichiarò Bianca e poi dieci minuti
dopo ero
arrivata un enorme gigante chiamava a gran voce «Primo anno!
Primo anno! Da
questa parte» il gigante che scopri era il guardiacaccia
della scuola. Ci fece
salire su delle barche Bianca ed io prendemmo posto su
una Barca vuota e ci raggiunse anche Sev.
io feci le presentazioni e
proprio in
quel momento James e il suo compare
decisero di mettersi sulla nostra barca.
«Ehi! Possiamo sederci? Le
altre sono tutte occupate» disse James
scoccandomi un occhiata
«E da quando il grande
James Potter a bisogno del permesso di
qualcun altro per fare
qualcosa?» disse Bianca freddamente e senza tralasciare il
tono canzonatorio e
sprezzante James la guardò schioccato come se non si
aspettasse una reazione
del genere. Poi ritrovò la su a spavalderia
«Infatti, non ho chiesto, a
te il permesso»
replicò James
con lo stesso tono che trasudava sarcasmo a ogni parola poi, si rivolse
a me. «Possiamo
sederci per favore?» questa volta la sua voce non trasudava
sarcasmo era
normale una semplice richiesta.
«Certo che no!»
disse Bianca ancor prima che potessi aprir bocca.
«Non l’ho chiesto
a te Rossa!» disse di nuovo lui. Questi
due devono proprio odiarsi a morte
pensai.
«Ehi Potter modera i
toni! Non sono una tua sguattera né un tuo elfo
domestico!» intimò
bianca. intanto il ragazzo con i lunghi cappelli castani e gli occhi
azzurri si
era portato al fianco di James
«Ma è il posto
dove dovresti stare!» disse il
ragazzo che doveva essere quello che Bianca
chiamava Black.
«Non osare usare quel tono
con me Black!»
«Ma davvero? E chi me lo
impedisce?» Ero stanca di sentirli
litigare così mi alzai in piedi per essere alla stessa
altezza di Black e dissi
«Io» la sua faccia assunse un espressione stupita
poi ritornò la
maschera sprezzante che aveva fino a pochi
istanti prima. Capii che non era abituato a farsi tenere testa.
«Ah ma guarda la nostra B!
Si è fatta l’amichetta che la
difende!» esclamò Black con un tono canzonatorio
che mi fece montare la rabbia
«Non chiamarmi
così Black! Solo lì amici possono chiamarmi
in questo modo! E tu e Potter di certo non lo siete!» James
sentendosi chiamato
in causa prese un aria tronfia e
disse:
«Evans protegge te. Ma chi
difenderà lei?» Severus si alzò
in piedi. Fino a quel momento era rimasto in un angolo Sev
non farlo. Pensai troppo tardi.
«Io» disse
«Tu?! Tu? E Tu chi saresti?
Non hai alcuna possibilità
contro di noi Moccioso. Sei talmente piccolo e malaticcio che non
reggeresti un
minuto con noi.»
«Lo credi soltanto
perché sei un purosangue pieno di sé e
arrogante vero?» rispose Sev.
Purtroppo il gigante (Hagrid) disse
che bisognava partire fummo
costretti a ospitare Potter e Black sulla barca.
in cinque minuti avevo già cambiato la mia
opinione su Potter. da Ragazzo- Simpatico E-Anche- Qualcosa
–Di - Più – Per -Me-
Che–Non – Piace- Per- Niente-A- Bianca a
James-Potter-
Odioso-Prepotente-Ragazzo Purosangue
quando vedemmo le torri e il castello di Hogwarts persino
Potter aprì la
bocca in un “Oh” di sorpresa e meraviglia. Quando
arrivammo al castello, la McGranitt ci attendeva
sulla scalinata principale e quando fummo tutti entrati,
cominciò a parlare «Bene
Benvenuti a Hogwarts tra pochi minuti
sfilerete davanti
al intera sala grande e sarete
smistati nelle vostre case. Che sono Tassorosso Corvonero, Grifondoro e
Serpeverde» fece una pausa. Poi riprese fiato e
continuò:
«Per il tempo che starete
qui la vostra casa sarà la vostra
famiglia. I successi che otterrete le faranno guadagnare punti. Ma ogni
violazione
delle regole della scuola le farà perdere punti. Tenetelo
bene a mente. Tutti voi»
e potrei giurare che guardò
nella direzione di Black e Potter
«tra pochi minuti
ritornerò». Tre minuti più tardi torno
dicendo «siamo pronti per ricevervi. Seguitemi»
NDA iN questo capitolo ho
fatto conoscere un po' di personaggi . spero vi piaccia.
|
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Capitolo 3 *** Lo Smistamento ***
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Capitolo 4
Lo Smistamento
Ci condusse su per una scala e arrivammo in un ampio androne. Poi
aprì due gigantesche porte dorate ed entrammo. Mi guardai
subito intorno, c’erano tre gruppi di finestre istoriate ogni
gruppo su ogni lato della sala. C’erano
bracieri ardenti appesi alle pareti. Gettavano cupi bagliori sulla
sala. La sala era enorme, con un pavimento di pietra lastricata e
quattro tavoli disposti a due a due verticalmente. Sulle panche di
legno accanto ai tavoli, c’era una moltitudine di studenti
vestiti di nero, con cappelli a punta, che ci guardavano. Alzai lo
sguardo, c’erano quattro stendardi appesi alle pareti con i
quattro animali che avevo visto sul sigillo della lettera.
Vidi il soffitto, era un cielo stellato. Sembrava ci fosse solo il
cielo. C’era un tavolo disposto
orizzontalmente e una panca su cui sedevano gli insegnanti. Al centro
della sala, al posto di una sedia, c’era uno Scranno
d’oro. Su cui sedeva un mago dalle ampie vesti azzurre,
capelli lunghi, argentei con una barba anch’essa candida
molto lunga. Portava occhiali d’oro a
mezzaluna e sotto le lenti brillavano due occhi azzurri come
il cielo. Aveva l’aria di qualcuno d’importante. La
McGranitt ci fece mettere in fila e iniziò a guidarci verso
il centro della sala, davanti al tavolo degli insegnanti. Dove
c’era un vecchio capello a punta, logoro, rattoppato e
bucato. Sopra uno sgabello. Si formò uno strappo nel
l’orlo del capello. Come una bocca e quello inizio a cantare:
Un
tempo, quand'ero assai nuovo berretto
E
Hogwarts neonata acquistava rispetto,
I
gran fondatori del nobil maniero
Sortivan
tra loro un patto sincero:
Divisi
giammai, uniti in eterno
per
crescere in spirito sano e fraterno
la
scuola di maghi migliori del mondo,
per
dare ad ognuno un sapere profondo.
'Insieme
insegnare, vicini restare!'
Il
motto riuscì i quattro amici a legare;
Perché
mai vi fu sodalizio più vero
Che
tra Tassorosso e la fier Corvonero,
E tra
Serpeverde e messer Grifondoro
L'unione
era salda, l'affetto un ristoro.
Ma
poi cosa accadde, cosa andò storto
Per
rendere a tale amicizia gran torto?
Io
c'ero e ahimè qui vi posso narrare
Com'è
che il legame finì per errare.
Fu
che Serpeverde così proclamò:
<<
Di antico lignaggio studenti vorrò >>.
E il
fier Corvonero si disse sicuro:
<<
Io stimerò sol l'intelletto più puro
>>.
E poi
Grifondoro: << Darò gran vantaggio
A chi
compie imprese di vero coraggio >>.
E
ancor Tassorosso: << Sarà l'uguaglianza
Del
mio insegnamento la vera sostanza >>.
Fu
scarso il conflitto all'inizio, perché
Ciascuno
dei quattro aveva per sé
un
luogo in cui solo i pupilli ospitare,
e a
loro soltanto la scienza insegnare.
Così
Serpeverde prescelse diletti
Di
nobile sangue, in astuzia provetti,
E chi
mente acuta e sensibile, aveva
Dalla
fier Corvonero ricetta otteneva,
e i
più coraggiosi, i più audaci, i più
fieri
Con
ser Grifondoro marciavano alteri,
E poi
Tassorosso i restanti accettava,
Sì,
Tosca la buona a sé li chiamava.
Allora
le Case vivevano in pace,
Il
patto era saldo, il ricordo a noi piace.
E
Hogwarts cresceva in intatta armonia,
E a
lungo, per anni, regnò l'allegria.
Ma
poi la discordia tra noi s' insinuò
E i
nostri difetti maligna sfruttò.
Le
Case che con profondissimo ardore
Reggevano
alto di Hogwarts l'onore
Mutarono
in fiere nemiche giurate,
E si
fronteggiaron, d'orgoglio malate.
Sembrò
che la scuola dovesse crollare,
Amico
ed amico volevan lottare.
E
infine quel tetro mattino si alzò
Che
Sir Serpeverde di qui se ne andò.
La
disputa ardente tra gli altri cessava
Ma le
Case divise purtroppo lasciava,
Né
furon mai più solidali da che
I lor
fondatori rimasero in tre.
E
adesso il Cappello Parlante vi appella
E
certo sapete qual è la novella
Che a
voi tutti annunciare dovrò:
Ma
si, nelle Case io vi smisterò.
Però
questa volta é un anno speciale,
Vi
dico qualcosa ch'è senza l'uguale:
E
dunque, vi prego attenti ascoltate
E del
mio messaggio tesoro ora fate.
Mi
spiace dividervi, ma è mio dovere:
Eppure
una cosa pavento sapere.
Non
so se sia utile voi separare:
La
fine che temo potrà avvicinare.
Scrutate
i pericoli, i segni leggete,
La
storia v'insegna, su, non ripetete
L'errore
commesso nel nostro passato.
Adesso
su Hogwarts sinistro è calato
Un
grande pericolo, un cupo nemico
L'assedia
da fuori, pericolo antico.
Uniti
e compatti resister dobbiamo
Se il
crollo di Hogwarts veder non vogliamo.
Io
qui ve l'ho detto, avvertiti vi hoe adesso lo smistamento
inizierò..
Quando il cappello terminò la canzone, la McGranitt, ci
spiegò cosa dovevamo fare: «Ora io
chiamerò il vostro nome, voi verrete avanti e vi
metterò il Cappello Parlante sulla testa. Sarà
lui a scegliere in che Casa andrete a finire».
Prese una pergamena e chiamò il primo smistato.
«AveryMatthew » un ragazzino
dall’aria spavalda,venne avanti. Era robusto aveva capelli
bruni di un indefinibile colore tra il castano e il nero.
Aveva un viso affilato, pallido, occhi grigi, acquosi e un
ghigno perfido a storcerli la bocca. Salì sul
podio e si sedette sullo sgabello, incredibile! Il Cappello
parlò. Disse una sola parola. Una parola che avevo
già sentito pronunciare da due persone diverse.
Una era la bambina vicino a me, l’altro un bambino
strafottente, con i capelli scompigliati e gli occhiali.
«SERPEVERDE!»
«Black Sirius»
Vidi Black e ghignai. Vedendo il suo sorriso strafottente
svanire mentre saliva i gradini per sedersi sullo sgabello.
Il Cappello fu messo in testa a Black e dopo qualche attimo il Cappello
proclamò:
«GRIFONDORO!» Vidi Black scendere dal piedistallo e
unirsi alla tavolata rossa e oro che applaudì esultante.
Dopo Black fu il turno di Annie Chiang che fu smistata a
Corvonero. Fu il turno di Anthony Diggory che fu smistato a
Tassorosso. E poi la McGranitt disse: «Evans
Lilian» Mi sentii morire. Mi staccai da Bianca e Severus e
lentamente salii i gradini che portavano allo sgabello. Mi ci accomodai
e la McGranitt mi mise il Capello Parlante sulla testa. Poi
sentii una voce e capii come mai lo chiamavano Cappello Parlante
perché mi disse queste parole:
«Hai un temperamento niente male, davvero niente
male! E hai un intelligenza sopraffina! Sono anni che non
smistavo una promettente studentessa come te! Hai
caratteristiche che ti farebbero stare bene in tutte le case:
hai coraggio, sincerità, sei intelligente, molto
determinata… sei generosa, gentile, sei decisa, sei
inflessibile sei onesta... GRIFONDORO!».
Scesi dal podio e rivolsi un sorriso incoraggiante a Bianca e
Sev. Prima di andarmi ad unire alla mia nuovo casa e alla mia nuova
famiglia.
«Fritz Alice» Una ragazzina dai lunghi
capelli neri e la pelle scura molto alta si fece avanti. Anche qui il
cappello ci mise un po’ ma alla fine Proclamò:
«GRIFONDORO!» La ragazzina si sedette accanto a me
si presento come Alice anche se tutti la chiamavano Ali.
«Lupin Remus». Un ragazzino alto, biondo, con
capelli lisci pettinati al indietro, pelle pallida, divisa di seconda
mano, tutta a toppe e un’aria spaesata si sedette sullo
sgabello. Subito il Cappello:
«GRIFONDORO!» Il ragazzo scese dal podio e si
sedette di fronte a me. Notai che sul viso aveva molte cicatrici ed era
mostruosamente pallido quasi cadaverico, però era carino e
come scoprii in seguito, era anche un amico fedele e affidabile.
All’inizio m’inquietò ma poi mi sorrise
e si presentò. Era molto gentile e lo presi subito
in simpatia. Remus così si chiamava sarebbe stato uno dei
miei migliori amici. Quello che non ho ancora detto però
è che mi colpirono i suoi occhi che non erano azzurro
ghiaccio e freddi come quelli di Black. (Seduto dall’altro
capo della tavola). Ma erano del colore del mare di un azzurro turchese
che brillavano di interesse e di intelligenza. Intanto la McGranitt
aveva chiamato una ragazza bionda e minuscola. La ragazza si chiamava
Mary McDonald e fu smistata a Grifondoro. Mi sembrava un
po’ insignificante. Poi fu il turno di un Mulcibert
che andò a Serpeverde. Un certo Nott fu
smistato a Serpeverde. Poi, fu la volta di un ragazzino basso, bruttino
e amorfo. Mi diede l’impressione di essere ancora
più insignificante di Mary McDonald.
«Minus Peter» chiamò la
McGranitt e il ragazzino insignificante salì sullo sgabello
e il capello dopo un po’ disse
«GRIFONDORO!» Non
ci posso credere ma il cappello non ha cantato che il fier Grifondoro
disse<< Darò gran vantaggio.
A chi compie imprese di
vero coraggio >>. A me non sembra che quel ragazzino sia
coraggioso anzi mi sembra un gran vigliacco.
E poi finalmente la McGranitt chiamò sullo
sgabello una delle due persone di cui m’importava di
più in quella stanza.
«Olivier Bianca» La bambina che mi
assomigliava tantissimo (e che avevo deciso sarebbe stata una delle mie
migliori amiche) salì e si sedette sullo sgabello a testa
alta senza paura. Fui così felice quando il capello
proclamò:
«GRIFONDORO!». E lei venne a sedersi vicino a me.
Remus ci scrutò. Una accanto al altra sembravamo
identiche. B’è tranne per i capelli e gli occhi. I
cappelli di Bianca erano di un rosso leggermente più scuro
del mio. Ed erano ricci e pieni di boccoli mentre i miei
erano lisci. Gli occhi di Bianca erano verde scuro e i miei erano color
smeraldo. Ma per tutto il resto eravamo identiche. Fu Remus a farcelo
notare dopo che io gli ebbi presentati.
«Ehi! Ragazze siete identiche potreste passare per
gemelle»
«Giusto grande Rem! Ti posso chiamare Rem vero? Come
sopranome non è troppo orribile no?» chiese Bianca
tutta eccitata. Mentre parlava, lo smistamento procedeva e arrivammo
alla P. La McGranitt aveva chiamato un ragazzo di nome Frank Paciock
che era stato smistato anche lui a Grifondoro. Poi, sentii la replica
di Remus «Certo Lily mi ha detto che ti fai
chiamare B. Posso chiamarti anch’io B? E quando siete
insieme, vi chiamerò Gemelle» non sentii mai la
risposta di Bianca perché di colpo la mia attenzione fu
catturata di nuovo dallo smistamento. Era il turno di Sev la McGranitt
aveva appena chiamato il suo nome .«Piton Severus»
Sev salì sullo sgabello e quando il cappello disse
«SERPEVERDE!» mi sentii mancare. Pensavo che mi
sarebbe rimasto a fianco come Bianca. E poi sentii la
McGranitt dire «Potter James» e vidi Potter sedersi
e il Cappello dire «GRIFONDORO!». Vidi Potter
scendere dal podio e rivolgere un’occhiata trionfante al
nostro tavolo. Prima di accomodarsi nel posto accanto a
Black. Lo smistamento termino con Michel Zabini che
andò a Corvonero.
Il Mago che sedeva sullo scranno dorato si alzo e
allargò le braccia in segno di benvenuto.
«Benvenuti e bentornati a Hogwarts. Il Primo anno
prenda nota l’accesso alla foresta è severamente
proibito. Il nostro custode Argus Gazza mi ha chiesto di dirvi che
l’accesso alla Torre dell’orologio da
quest’anno è vietato a tutti gli studenti dal
primo al terzo anno. Come pure le visite a Hogsmeade. Ed ora diamo
inizio al banchetto». Immediatamente i piatti dorati, che
avevamo di fronte a noi, si riempirono di ogni leccornia possibile e
immaginabile. Io B e Rem ci tuffammo sul cibo. A
metà banchetto delle figure spettrali entrarono nella sala .
i fantasmi delle case e si diressero ognuno verso un
tavolo . Da noi arrivo un fantasma dal nome
impronunciabile. Sir Nicolas di non so
che altro che diminuì in Nick - quasi –senza
–testa. Il fantasma di Grifondoro. Nick – Quasi
Senza- Testa, Perché, quand’era morto, non gli
avevano staccato la testa che gli era rimasta attaccata per
pochissimo. Alla fine del banchetto ci alzammo per ricevere
il commiato del Preside .
Poi i Prefetti ci portarono nelle nostre sale Comuni.
Seguendo delle scale che si muovevano, arrivammo al settimo piano
davanti al ritratto di una signora vestita di rosa e piuttosto rotonda.
La Signora Grassa così si chiamava ci chiese la parola
d’ordine. (I Ritratti a Hogwarts Parlano) I prefetti ci
indicarono la scala per i dormitori femminili e maschili. Io
salì le scale e per mia fortuna mi trovavo in camera con
Bianca, Alice e Mary. Entrammo in una stanza circolare, dove quattro
letti a baldacchino con copri letti rossi ci attendevano. Io scelsi
quello vicino alla funesta e vicino a me si mise B . Ci addormentammo
subito eravamo stanche morte dopo una giornata piene di sorprese.
NDA ciao spero
ci sia piaciuto ora inizia la vita a Hogwarts! spero continuerete a
seguirmi
Baci Marty Evans
|
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Capitolo 4 *** Horace Lumacorno ***
Capitolo 4
Horace Lumacorno
Il giorno dopo, Bianca ed io, scendemmo a fare colazione in Sala
Grande. Rem ci aveva tenuto un posto al tavolo dei Grifondoro.
«Allora, come avete passato la notte ragazze?».Io e
B, ci guardammo e poi rispondemmo all’unisono.
«Bene abbiamo delle compagne di stanza davvero
fantastiche!» Remus sospirò e ci guardò
triste «Ah beate voi. Io mi sono ritrovato in stanza con dei
ragazzi insopportabili.» Io e Bianca lo guardammo curiose.
«E chi sarebbero questi compagni di stanza insopportabili?
Insomma non possono essere male a meno che......».
Io conclusi per lei «Tu non sia in stanza con le persone
più antipatiche e più idiote di tutta la storia
di Hogwarts». Remus sorrise. Un sorriso vero e raro
sul quel volto segnato dalle cicatrici. Gli
s’illuminavano gli occhi mentre mangiava la sua fetta di pane
tostato. «Beh se sono le persone più
idiote che si siano mai viste ad Hogwarts non lo so. Ma so, questo
è sicuro, che non hanno un neurone funzionante nel
cervello.» Io e B, ci scambiammo un'occhiata complice.
C'erano solo due persone nell'intera scuola che si erano dimostrate
senza cervello. Vale a dire Sirius Black e James Potter.
Così chiesi a Rem informazioni sui suoi nuovi compagni di
stanza. Lui mi guardò dicendo : «i loro nomi
sono... Sirius Black, James Potter e Peter Minus» Bianca
sgranò gli occhi, gli strinse a fessure,
ringhiò e imprecò contro un Dio che la voleva
dannare per l'eternità e naturalmente contro Black e Potter.
Poi il suo viso cambiò, e assunse un'aria compassionevole
rivolta a Rem. «Oh povero Rem! In camera con quei teppisti di
Black e Potter! Questa, amici miei, si chiama sfiga.» Disse
Bianca con tono melodrammatico. Lui la fissò un attimo
interdetto continuando a masticare la sua pancetta affumicata poi
scoppiò a ridere. Bianca non se l'aspettava e rimase basita
. Aveva una faccia talmente buffa che anch'io scoppiai a ridere .Bianca
con un tono offeso disse: «Ehi! Non c'è niente da
ridere! Sei in camera con Black e Potter. Dico Black e Potter. Ragazzi
sei fregato. Sei in camera con i ragazzi più idioti che
Hogwarts abbia mai visto dalla sua fondazione. Questa si chiama sfiga!
Sfiga! Capito? Cinque lettere tre consonanti e due vocali. S come
sfortuna. F fuori di testa. I come irritazione. G come grido disperato
. A come anatema che uccide. Hai capito? Per la sfortuna di essere in
camera con loro andrai fuori di testa per l'irritazione di doverli
sopportare. gli griderai contro e poi per la disperazione gli
lancerai un anatema che uccide. E farai un favore a tutta
l'umanità! Eliminando due soggetti socialmente pericolosi
per l'equilibrio mentale di ognuno di noi.» disse Bianca
convinta. E giù altre risate. Alla fine Remus ed io quasi ci
strozzammo con il nostro bicchiere di succo di zucca. Poi la McGranitt
arrivò a consegnarci gli orari. Scoprì di avere
come materia pozioni che condividevo con Sev oltre a Erbologia quel
giorno. Perché la condividevo con la sua casa i Serpeverde.
Non c’eravamo più parlati da quando eravamo
entrati nella Sala Grande quella sera. E non vedevo l'ora di
raccontarli tutto. Fui distratta da quei pensieri dall'urlo di Bianca.
Infatti, ad un certo punto, la mia vicina aveva urlato tanto forte da
farsi sentire da tutta la sala. Tutti si erano girati verso
il nostro tavolo. Anche i membri di Grifondoro si voltarono
verso l'angolo in cui eravamo seduti io, Bianca e Remus. Lei aveva
appena urlato un nome: «POTTER!». James
Potter si era appena accomodato al tavolo dei Grifondoro. E per nostra
sfortuna, c'era solo un posto libero, quello accanto a me. Alzai gli
occhi al cielo quando si sedette vicino a me e iniziò a
mangiare e riempirsi il piatto,di una quantità esorbitante
di cibo. E con aria gioviale disse: «Buongiorno Lily,
buongiorno Bianca. Ciao Remus, come va?» Bianca lo
guardò storto, poi, con tono sarcastico, disse
«Sai Potter prima che tu arrivassi a guastare
irrimediabilmente il mio umore e la mia giornata era un buon giorno
anche per me.» poi lasciando a metà le uova
strapazzate che aveva nel piatto, si alzò di scatto e se ne
andò. Io la guardai e poi la imitai. Lasciai la mia pancetta
affumicata lì dove si trovava, presi i miei libri, e me ne
andai. Non è che volessi copiare B, ma proprio non ce la
facevo a sopportare Potter per l'intera colazione. Bianca aveva ragione
era umanamente impossibile. Così lasciai la sala e raggiunsi
B. La prima ora avevamo Pozioni, con un tizio di nome Lumacorno.
Andammo verso l’aula di pozioni che si trovava nei
sotterranei del castello. I sotterranei (come tutti i sotterranei del
resto) erano pieni di spifferi, bui, polverosi, pieni di bestiacce
schifose. Come ragni e bestie di quel genere. Io e Bianca arrivammo con
un ora di anticipo. Siccome avevamo disertato la colazione in sala
grande. Causa: Potter . L'aula di pozioni era buia e umida, dei lunghi
tavoli erano disposti in file ordinate. Notai che non c'erano posti a
sedere, ma solo tavoli e calderoni. in fondo c'erano due armadi e una
porta. E Di fronte ai tavoli, c'era quella che poteva chiamarsi
cattedra, ma che in realtà, somigliava più a un
tavolino da lavoro, che a una vera e propria scrivania. Il professore
un uomo allegro e gioviale, direttore della casa Serpeverde, sulla
cinquantina d'anni era alto, rotondo, con un pancione che poteva fare
invidia a una donna incinta al nono mese. Aveva un viso paonazzo e
roseo. (Forse per il troppo whisky incendiario che usava bere) il viso
incorniciato da una barba rada e ispida. (Era quello che
pensavo quando lo vedevo ) io e B notammo che anche un'altro studente
del primo anno aveva disertato la colazione. Non sapevamo se a causa
Potter. Ma era lì, in anticipo. Poi mi accorsi di
conoscerlo. Non potevo dimenticare il colorito malsano della sua pelle,
i capelli corvini, unticci, la corporatura mingherlina e il gesto
nervoso con cui si tormentava le mani. Solo una persona del primo anno
ad Hogwarts (almeno di mia conoscenza). Sono una persona del primo anno
di mia conoscenza poteva saltare volontariamente la più
buona colazione mai mangiata in tutta la sua vita. Beh la nostra
scappatella non contava, perché noi stavamo mangiando
volontariamente. Purtroppo, però i nostri piani sono andati
in fumo per colpa di quel deficiente, pervertito, con manie di sadismo
nei nostri confronti conosciuto anche con il nome di James Potter.
Se qualcuno poteva saltarla quello era sicuramente il mio migliore
amico Severus Piton. Era chino su un banco ed esaminava attentamente un
foglio di pergamena.
Non si accorse neanche che io e B eravamo entrate. Finché
Bianca non si piazzò davanti al suo banco e non lo
chiamò per nome tre volte. Allora come riscosso da
ciò che stava studiando, alzò gli occhi, verso la
mia gemella e poi verso di me. Notai che come me e Bianca aveva
appuntato un distintivo sulla cappa del mantello. Il distintivo
raffigurava un serpente argenteo. invece del grifone rampante d'oro con
la criniera rossa che avevamo come distintivo noi. Come cravatta invece
della nostra rosso e oro portava una cravatta verde e argento. Ci
salutò con un gesto della mano.«Come mai non siete
a colazione?» Ci chiese Sev perplesso. Fu Bianca a prendere
la parola e rispondere. «C'era troppa gente, troppi gufi,
troppo movimento. Io mi sono stufata. Lily mi ha
seguita» Severus non sembrò convinto
«Perché ho l'impressione che non sia solo
questo?» Chiese a entrambe. «Beh tu immagina di
essere nella Sala Grande a mangiare la colazione migliore del mondo.
Con la tua nuova migliore amica e un ragazzo carino
e gentile come solo Rem sa essere. Poi all'improvviso arriva la tua
catastrofe giornaliera. La mia al nome di James Potter che mi
ha rovinato la giornata.» Concluse la nostra amica.
«James Potter quello che tu hai insultato sulla
barca?».
«Affermativo» rispose Bianca sorridendo in maniera
Sadica.
Probabilmente stava pensando al modo migliore di uccidere Potter senza
farsi espellere. «Perché l'ho odi così
tanto?» Chiese Sev. Ma non ricevette mai risposta
perché proprio in quel momento gli altri studenti entrarono
in classe. La lezione incominciò e il prof ci
disse che dovevamo farli una Pozione. Era semplice
farla, bastava seguire le istruzioni. E alla fine fu
l’unica a pepare una Pozione curatrice completa. E
per questo fui ricompensata . la campanella suono ed io, B, e il resto
dei Grifondoro del primo anno dovemmo fare le scale di corsa per
arrivare in tempo a Trasfigurazione. ( in cui ero una
frana)insegnata dalla McGranitt,
NDA Spero vi
sia piaciuto mi raccomando recensite!
Baci Marty Evans
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Capitolo 5 *** Lo scherzo di Potter ***
Lo
scherzo di Potter
NDA
Ciao scusate il ritardo eccomi qui manca poco alla fine della mia
storia e proseguirò con una serie spero che questo
capitolo vi piaccia
Al
inizio di Ottobre, Hogwarts iniziò
a tingersi di grigio. Il parco del
castello diventò presto, pieno di brina. Anche i miei amici erano grigi come
il tempo.
Soprattutto Sev da quando era stato smistato in Serpeverde era
diventato ancora
più chiuso e taciturno. Lui non aveva mai parlato tanto con
gli sconosciuti. Ma
con me, che ero la sua migliore amica parlava di tutto. Dalla magia al
mondo
dei Babbani. Ma negli ultimi tempi mi aveva rivolto si e no qualche
parola. A
parte questo la vita a Hogwarts precedeva tranquilla e senza intoppi.
Settembre
volò, tra compiti, lezioni, battibecchi, dispetti e scherzi
di Black e Potter.
Avevano deciso che come cavie dei loro scherzi avrebbero usato noi (io
e
Bianca) e i Serpeverde. Anche se le loro vittime preferite eravamo
proprio noi.
Io tolleravo l'esuberanza, le bambinate, le idiozie che quei due
architettavano, al contrario di B. Bianca, infatti, aveva cominciato a
detestarli veramente. Non sopportava nemmeno che Potter la spaventasse
arrivandole dietro le spalle e facendole "bu". Come dicevo io
tolleravo. Bianca non sopportava. Ma visto che quei due non avevano
ancora
fatto niente di grave, Bianca non si poteva nemmeno rivolgere ai
professori. Ma
la tolleranza e la pazienza non sono infinite. Le mie raggiunsero e
passarono
il limite il giorno di Halloween. (Buffa a volte la vita. Iniziai a non
sopportare James ad Halloween e non sapevo che sarei morta con lui
proprio lo
stesso giorno.10 anni dopo) fu durante l’ora di Pozioni.
Stavo preparando un
siero di bellezza quando un
topo incantato
mi si piazzò davanti.
Strillai, spaventata.
Il topo squittii
e poi si dissolse in tante stelline sul mio banco. Conoscevo,solo una
persona
che aveva raggiunto una media così alta di trasfigurazione
da poter incantare
un topo. e li
c’erano solo studenti del
primo anno. avevo capito già chi era prima ancora di
immobilizzarmi, e cominciare
a ringhiare.
«Potter!».
«Dolcetto o scherzetto Evans? Oh giusto ti ho già
fatto lo scherzo!» mi girai.
era nel banco dietro di me e appena mi vide scoppiò a
ridere.
Vi
chiederete come
un topino incantato
innocente mi possa
aver fatto imbestialire tanto. Purtroppo Potter scelse proprio il
momento più
delicato della preparazione del siero della bellezza di Giralda Isidora
per
farmi il suo stupidissimo scherzo .ossia mentre stavo mettendo 6 gocce
di
sangue di drago nel mio calderone . Come tutti sanno
se si sbaglia un ingrediente di una pozione o
una dose la si
rovina. Avevo paura di
prendere una insufficienza. perché io Lilian Evans non avevo
mai preso una T in
pozioni! Ero bravissima! In assoluto la materia in cui andavo meglio.(
a parte
Incantesimi) Quello scemo di Potter rischiava di rovinarmi
inevitabilmente la
media. Sopratutto per quello che accadde dopo. Ma torniamo alla storia.
Vi
stavo solo elencando le ipotesi dei danni, che James, poteva fare.
(scusate so
che dovrei chiamarlo Potter ma sono talmente abituata al suo nome che
mi riesce
difficile chiamarlo di nuovo per cognome)
Comunque, stavo dicendo dopo il mio «Potter!».
e il suo «Dolcetto o scherzetto
Evans? Oh giusto tiho
già fatto lo scherzo!». Si sentii un
esplosione ed un forte odore di
bruciato si sparse per la classe. Il Professor Lumacorno si
alzò e mi disse
«Signorina Evans esigo una spiegazione » per tutta
risposta abbassai lo sguardo
e permisi a i miei cappelli rossi di coprire il rossore sulle guance.
Ma prima
che potesse darmi una T o una punizione. Severus intervenne a salvarmi
«Non è stata
colpa di Lily è stato Potter a far esplodere il
calderone» Lumacorno spostò il
suo sguardo su Severus poi su James
( Pardon è davvero una
pessima abitudine ) e infine il
suo sguardo ritornò su di me
«e’così
signorina Evans?» feci un cenno d’assenso col capo
chino e i capelli davanti al
viso. Lumacorno mi guardò e sorrise e disse«bene
20 punti in meno a Grifondoro.
E ringraziate tutti il signor Potter qui presente » mi girai
per vedere gli altri
Grifondoro lanciavano tutti occhiate ostili a James. Poi osservai lui
dietro di
me era talmente rosso di imbarazzo che al confronto i miei capelli e
quelli di
Bianca sembravano biondi. Lumacorno mi sorrise ancora.
(James sostiene che ha sempre avuto
una cotta per me e che a
Hogwarts tutte le volte che entrava nel aula di pozioni da quando aveva
capito
di amarmi (Parole
di James)” lo volevo
ammazzare tutte le volte che ti si avvicinava” Come potesse
pensare di avere un
rivale di 50 anni più vecchio di me è un mistero.
Però è una cosa romantica!
Oddio sto dicendo che James è
romantico.
È impossibile! Lui è romantico quanto un tosaerba
N.D.Lily Ehi! Già mi dovrei offendere
perché mi fai passare per lo stronzo della
situazione
se poi attacchi anche il mio senso romantico non so dove andremmo a
finire! Mi
odiano già Tutti per quello che faccio! E poi non ero
così rosso!è Lily che
esagera sempre! E vabbé, solo un po’ ma
perché faceva caldo N.D.James.
James guarda che nel aula di pozioni
ci sono 10 gradi ad ottobre N.D.Lily)
«Ah
e Potter domani
nel mio ufficio ho qualche alambicco da catalogare»
Potter si sporse sul suo banco. mi
era tanto vicino che
potevo sentire il suo respiro caldo sul mio collo. Lui mi
sussurrò al orecchio in
modo che solo io potessi sentirlo. «Questa
me la paghi Evans»
«Non
Ho Paura di te Potter»
calcai bene l’accento sul “te”
in modo che si ficcasse
in quella
testa vuota che io gli avrei tenuto testa.(Testa vuota? Ho sentito
bene? lo sai
che stai facendo a pezzi la mia reputazione e
il mio buon nome vero?N.D.James. Ti farebbe
solo bene! Saresti meno arrogante!
N.D.Lily)
Per il resto del
giorno tutto andò bene. Le ore trascorsero tranquille.
Potter non cercò neppure
di farmi uno dei suoi tiri mancini.
Tutto era perfetto.
Troppo perfetto a
dir la verità. A pranzo mi sedetti con Bianca al tavolo dei
Grifondoro. Remus
non c’era perché aveva detto di avere gli
orecchioni ed era in infermeria.( In
realtà c’era la luna piena ma non sapevo ancora
che fosse un Lupo Mannaro )
seguì le lezioni del pomeriggio (Erbologia e incantesimi). E Poi mi diressi verso la Sala Comune.
Da lì
andai dritta, alle scale che portavano ai dormitori femminili di
Grifondoro.
Misi i libri sul comodino accanto al letto a baldacchino, e mi ci
buttai sopra.
Ero esausta e avevo uno strano presentimento. Una brutta sensazione in
fondo
allo stomaco che mi diceva di starmene li tranquilla. Quando Bianca
entrò con
Mary e Alice per
prepararsi. (ci sarebbe
stato il Banchetto di Halloween quella sera.)
io ero ancora sul mio letto, completamente vestita, con
l’uniforme scolastica
ancora indosso. E non accanavo a volermi muovere di li . ero decisa a starmene
tranquilla in dormitorio come mi consigliava il mio corpo. Le ragazze se
n’erano andate solo Bianca era
Rimasta stava mettendosi il suo costine da Strega. ( Che ironia
N.D.Lily)Quando
si accorse di me.
«Ehi Lily che ci fai
qui? Pensavo fossi già in Sala Grande! E Come mai non hai
ancora un
costume?»non sapevo cosa rispondere.
Non
avevo una spiegazione razionale per il mio comportamento. il mio
cervello stava
cercando una spiegazione credibile. Puoi
dirgli la verità. No mi prenderebbe per pazza e poi cosa le
dico “
Sai Bianca ho una brutta sensazione
allo stomaco e non me la sento di andare”. No
decisamente non posso dirglielo sembrerei più strana di
quanto non sia
già. E Bianca sta diventando
(anche se la scuola è iniziata da due mesi)
una delle ragazze più popolari della scuola. Non voglio che
si allontani perché
mi considera pazza. Sta diventando troppo importante per me, per la mia
vita.
La considero più di una semplice amica è la mia
migliore amica. Insieme a
Severus, mi sta guidando alla scoperta di
Hogwarts e del mondo Magico.
Un
mondo di cui scopro la rochezza e la bellezza ogni giorno che passa
.Lei mi
aiuta. Gliene sono grata, ogni giorno, ora e minuto. Senza lei e
Severus mi
sentirei perduta. Perduta in un mondo sconosciuto e strano che non
riesco
ancora bene a capire. Perciò non voglio che si allontani.
Il mio cervello aveva finalmente
trovato una scusa
plausibile
«non ho fame»
riuscì a dire
«Andiamo Lily sai quanto me
che sei una frana a mentire.
Puoi dirmelo giuro! Di qualunque cosa si tratti»
«E che non voglio andare
alla festa. Non voglio vedere gente»
era la verità. o almeno era parte della verità.
«Va bene ma almeno
vieni a cena! Poi
te ne potrai
andare non ti tratterò giuro»
«Okay»
Mi alzai. E segui B fuori dalla
stanza, giù per le scale. In
Sala Comune che era
quasi completamente
deserta a parte i pochi ritardatari che si affollavano attorno al buco
del
ritratto. Passammo e poi scendemmo (ci facemmo portare visto che le
scale a
Hogwarts si muovono) giù al piano terra dove si trovava la Sala Grande.
Prima di
entrare Bianca mi fece una richiesta. ( ripensandoci ora. Mi sembra
più un
ordine che una richiesta)«Mangia qualcosa. Poi va a dormire.
Ho già un amico in
infermeria non ne voglio un altra ok?»
«Si mamma»
ribattei sarcastica. Bianca scoppio a ridere e mi
sospinse oltre la soglia. La
sala era
stata addobbata a festa con zucche giganti che Hagrid faceva crescere
nei
giardini della
scuola. E il cielo
incantato della sala gettava inquietanti tuoni sulle tavolate delle
case
imbandite. Sentii
una fitta allo stomaco
ma non ci badai. Dopotutto potevo anche mangiare non mi sarebbe
successo
niente. (Quanto mi sbagliavo N.D.Lily) Così mangiai e conversai con Bianca e le
altre fino al
momento della festa vera e propria. Bianca mi salutò e
andò con le altre a
parlare con non mi ricordo più chi. Io mi alzaie stavo per
lasciare la sala.
Quando Annie Chiang
Di Corvonero del mio
stesso anno mi fermò:«Ehi Evans! Come
va?» Allora non sapevo che era un oca che
potevi usare per qualsiasi cosa.
Diciamo
che era un mercenario (Non
pensai neanche che
fosse li per trattenermi. Così risposi gentilmente a tutte
le sue domande.( Lily
Amore non puoi togliere la parte della torta N.D.James. no! N.D.Lily Ti
prego!N.D.James. no! é fuori discussione! e la mia storia e
io racconto i fatti
anche se a te non Piacciono!N.D.Lily)
finché mi
cadde sulla testa .
qualcosa di bagnato che sapeva di panna. Una Torta. Mi girai e lo vidi.
Acanto
al buffet dei dessert. Si ergeva in tutta la sua statura( scarsa) una
mano tra i
capelli neri scompigliati,( Quello è un vizio che non sono
mai riuscita a farli
abbandonare. come
dice quel proverbio
babbano il lupo in questo caso sarebbe più esatto dire cervo
perde il pelo ma
non il vizio N.D.Lily) gli
occhiali tondi sulla punta del naso
un sorriso beffardo sul viso che sembrava
Dirmi Hai
Visto? Ti avevo detto che te l’avrei fatta pagare. Oltre al suo sorriso
dovevo anche sopportare
l’umiliazione davanti a tutta Hogwarts
Ma non fu quello il peggio.. No. Furono le risate. Le risate di scherno
che
arrivavano da tutti gli
studenti. Non
volevo scoppiare a piangere come una bambina
no non ti darò questa
soddisfazione Potter . mi hai già umiliata non voglio piangere non devo piangere
Lily non piangere
non devi piangere... ma quando sentì le
risate di scherno non potei
reprimere le lacrime Calde
lacrime mi
sgorgarono dagli occhi prima che avessi il tempo di fermarle una . Poi un altra e un
altra ancora. Finche non
sentii qualcuno prendermi per la vita e portarmi fuori di li. Era
Bianca. La
riconobbi Perché
prima di andarsene gridò
in direzione di
Potter e Black . Che in
quel momento si stavano battendo il cinque come se nulla fosse.
«Questa la paghi
Potter. Questa la paghi cara» poi salii le scale che
portavano alla torre di
Grifondoro trascinandomi con sé.
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Capitolo 6 *** Il giuramento ***
Capitolo 6
Il giuramento
Bianca mi condusse su per le scale che portavano al ritratto della Signora Grassa. E poi in sala comune. Infine in dormitorio. Ricordo di aver capito che eravamo in dormitorio solo per aver visto con gli occhi velati di lacrime la mia sciarpa appesa al mio letto. Ero ancora scossa dai singhiozzi dopo gli eventi di quella sera in sala Grande. I singhiozzi mi scuotevano le spalle Bianca mi porse un fazzoletto e mi indicò il bagno.«Va a sciacquarti» mi ordinò entrai nel bagno del dormitorio e inizia a sciacquarmi il viso. Poi diedi un occhiata al mio riflesso che mi rispose stanco e triste. Sembravo malata. Ero pallidissima. I miei occhi erano rossi. E avevo le guance scavate dalle lacrime. «Ho un aspetto orribile vero?» dissi al mio riflesso ,con mia grande sorpresa fu Bianca a rispondere. Era sulla porta del bagno e mi fissava enigmatica. Non l’avevo sentita arrivare . a volte si moveva così silenziosamente che nemmeno me ne accorgevo. Ricordo che pensai si muove come un felino che si prepara a colpire « Si sono d’accordo non sei al massimo della forma hai avuto giorni migliori » quel commento mi aiutò a sorridere «già però c’è una cosa che non riesco a capire Bianca Perché lo fa? cioè che gusto ci prova?»
« Devi sapere una cosa Lily. Ma la devi tenere per te non devi dirlo a nessuno ok? Nemmeno a Severus. È una cosa che deve restare fra noi. Io vivo a New York, ma non ho sempre vissuto li» con una mano rimise un boccolo ribelle dietro l’orecchio destro e continuò «Io vivevo e sono nata qui, in Inghilterra. Precisamente a Godric’s Hollow il paesino che ha dato i natali a Godric Grifondoro, secondo la leggenda. E si vocifera che ci abitasse anche Silente con la sua famiglia. Comunque fatto sta che sia anche il paese dei Potter. Essendo purosangue i Potter hanno come tutte le famiglie ricche un loro dominio quello dei Potter é Godric’s Hollow. Già allora Potter era odioso e ha fatto delle cose orribili a me. Mi ha fatta soffrire molto» disse e potei sentire malinconia sofferenza e forse cos’altro senso di colpa? Rammarico? dolore? Non ne ero sicura. Mi prese per mano. Si era tolta il costume ed aveva indossato una camicia di flanella i capelli sciolti le ricadevano liberi sulle spalle. io mi ero cambiata in bagno ed avevo anch’io la mia camicia da notte . Salimmo sul letto di Bianca accanto al mio. Gli elfi domestici avevano già provveduto a rifarlo. Ci sedemmo a gambe incrociate una di fronte altra. «ho una proposta da farti Lily. Tutti a scuola ci scambiano per Gemelle. E se fossimo sorelle Gemelle nel vero senso della parola?» ero sbalordita mai da Bianca mi sarei aspettata una proposta del genere.«ma Bianca noi non siamo sorelle!»
«lo so. Non abbiamo nemmeno un allele di DNA in comune. Ma potremmo essere sorelle in un altro modo.» le
«e quale sarebbe?» chiesi scettica a volte non riuscivo proprio a capirla. Era entusiasta e quando era troppo entusiasta rischiava sempre di combinare qualche casino.
(Che poi toccava a me ripulire N.D.Lily) ma quello che mi stava per proporre andava oltre ogni mia più sfrenata aspettativa. Allora lo presi come una cosa stupida. Non avevo idea delle conseguenze. Non avevo idea che ci avrebbe legate per sempre l’ una al altra. Se non avessi accettato forse non saremmo state così legate, forse non saremmo state così unite, forse B non avrebbe sofferto così tanto dopo.... Beh dopo quello che successe. Forse... No è inutile che stia qui a tormentarmi e a piangere sul calderone versato. Quel che è passato è passato ed io ( Per quanto lo vorrei) non posso cambiarlo. Ho detto a James che avrei raccontato i fatti puri e semplici così come sono accaduti e intendo mantenere la mia promessa. Bianca mi guardò con aria di sfida con quegli occhi verde scuro che sembravano anni Bianca aveva una maturità nello sguardo... Sembrava quasi adulta. (è sempre stata più matura della sua età. N.D.James.) Annegai nei suoi occhi verdi, così simili ai miei e cosi diversi del colore della tormalina verde ed del l’edera. Mi prese una mano fra le sue « Allora di che si tratta?» chiesi titubante. Lei dovette intuire il mio dubbio perché mi sorrise incoraggiante. E mi mise una mano sulla spalla in un gesto fraterno e famigliare come faceva Petunia quando avevo gli incubi. Quel gesto mi fece pensare a casa mia. E desiderai con tutto il cuore che Bianca non solo fosse la mia migliore amica ma potesse anche in qualche modo sostituire Petunia.
«Un patto di sangue» spiegò Bianca come se fosse una cosa da nulla. la fissai perplessa. lei lo prese come un invito a proseguire e continuò.
«Devi sapere che il Patto di sangue non è un semplice giuramento. É una promessa . Una promessa eterna. Due o più persone si scambiano il sangue mettendo i pollici punti con una spilla l’ uno contro l’altro così da mischiare il Sangue »
«Detto così fa davvero scifo» Bianca mi guardò seria«lo so ma ora arriva la parte interessante secondo la simbologia Mischiare il sangue vuol dire entrare in un rapporto di parentela, in un rapporto di sangue. Capisci? Saremmo sorelle e sempre secondo la simbologia come tutte le parentele, si estingue solo con la morte. Quindi si richiede fedeltà eterna.» il patto me lo ricordo benissimo, i gesti, le parole. Tutto . Annui.
Bianca prese una spilla era d’argento con uno smeraldo al centro. Ricordo ogni singolo dettaglio di quella spilla. Era piccola d’argento con decorazioni stile impero. Rappresentavano le teste del idra di Ernia e al centro come un enorme occhio che osservava tutto stava lo smeraldo. Ricordo di aver contemplato estasiata il gioiello. Poi Bianca si era punta l’indice e mi aveva preso l’indice destro. Fece male poi schiacciai per far uscire il sangue. Quando la prima gocciolina del mio sangue tremolò sulla punta del mio dito come farebbe la fiammella di una candela. Lo premetti contro quello di Bianca Poi ci Furono i Giuramenti. Ricordo ogni singola parola di quello di Bianca e del mio . li so a memoria. «Io Bianca Celia Oliver giuro solennemente di restarti accanto . Di esserti a fianco per sempre, legata dal sangue. Dal mio sangue al tuo sangue prometto di essere per sempre tua sorella e di aiutarti nel momento del bisogno fino alla morte» poi fu il mio turno «Io Lilian Rose Evans giuro solennemente di restarti accanto per sempre Prometto di essere per te come una sorella e di aiutarti nel momento del bisogno. Finché l’ultima scintilla di vita non abbandonerà il mio corpo» Accettai l’idea di Bianca senza conoscere le conseguenze e le sofferenze che le avrei inflitto. Il nostro patto fu ancora più stretto di un giuramento inviolabile perché ci legava indissolubilmente anche se una di noi era morta. Ci legava e ci lega tutt’ora. per sempre. Ho ripensato a quella notte molte volte e mi sono maledetta molte volte per averla ascoltata e averle dato un destino che non meritava (oltre a quello che i suoi genitori avevano preparato per lei e alla sua stessa natura ma questo non lo sapevo nemmeno) Naturalmente se non avessimo stretto quel patto non avrei potuto contare con certezza sulla fedeltà di Bianca e sulla sua lealtà quando dubitavo di tutti gli altri(Credetemi l’ho fatto) Perché si sbagliava il mosto Patto non si estingueva con la morte il nostro patto sarebbe andato oltre la morte stessa. Il giorno del 31 Ottobre 1971 a mezzanotte nella torre di Grifondoro nel ala femminile Io e Bianca Oliver ci legammo indissolubilmente l’una al altra per l’eternità.
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Capitolo 7 *** Lacrime amare ***
Capitolo 7
La crime amare
Il giorno dopo era il primo novembre Dopo una giornata di scuola più pesante del solito (forse perché dovunque andassi gli studenti di qualsiasi Casa sussurravano malignità al mio passaggio e ridacchiavano.) Stavo camminando per il Primo piano diretta alle scale per la cena. Alla mia destra camminava spedita, a testa alta e sicura di se Bianca. Severus alla mia sinistra stava leggendo un libro. E non alzava gli occhi dal volume era a capo chino per cui non vide la corda che stava in mezzo al corridoio.. e fini lungo disteso sul pavimento. Una risata beffarda e un altra simile a un latrato si sentirono alle nostre spalle. Ci voltammo. Ed Eccoli . nelle loro divise sgargianti. Potter e Black due ghigni divertiti. Due espressioni identiche beffarde e idiote sui volti bellissimi. Quello che però mi fece più male fu che dietro di loro non c’era solo il solito idiota Minus( io e B avevamo sopranominato Peter Minus l’idiota Minus N.D.Lily) c’era una figura familiare. Ci misi qualche istante a identificarlo. forse, il mio cervello non connetteva più. O ero sotto shock per lo studente che era dietro di loro. Non lo so. Guardai Bianca anche lei bianca come un cencio (perdonate il gioco di parole.) e stava fissando lo stesso studente che fissavo io. La vidi aprire la bocca da cui non uscì alcun suono. La vidi impallidire ancora di più tanto che temetti che potesse svenire da un momento al altro. I suoi occhi erano vacui. Ma non la solita vacuità che hanno gli occhi della polizia. I suoi occhi erano vuoti,spenti, senza luce. Insomma sembravano morti. Bianca stette praticamente immobile. Chiuse gli occhi li riapri. Guardò me poi di nuovo il gruppetto davanti a noi. Intanto Severus si era rialzato ma il tomo che reggeva li cadde sui piedi. Provocando altre risate. Lo studente dietro di loro i cappelli biondi un po’ in disordine il volto pallido ed emaciato la borsa a tracolla la camicia della divisa fuori dai pantaloni con le maniche e i polsini in perfetto ordine era Remus Lupin. Ma prima di avere il tempo di connettere il cervello per chiedere cosa ci faceva con i peggiori studenti della scuola. Bianca Parlò «Remus John Lupin ti credevo migliore di così» il tono di Bianca era piatto del tutto privo di inflessione. Solo allora Remus sembrò rendersi conto di chi aveva davanti e dello sguardo assassino sulla faccia di Bianca. Perché balbettò un «Bia-Bia Bianca Lily non è come sembra. I-io non..» «tu ci hai tradito!» gridò Bianca prima che potesse terminare la frase. Non l’avevo mai vista così arrabbiata. Al improvviso mi sembrò imponente e minacciosa in piedi le mani pallide sui fianchi tutta la fragilità di Bianca era scomparsa inghiottita da un vortice di rabbia e potere. Si potere Bianca emanava potere da tutti i pori. Un energia sovrannaturale come un velo si era creata intorno a lei il potere le fece sollevare i capelli rosso fuoco si scontravano nella stessa persona era bellissima e terribile allo stesso tempo.«Bianca non sarebbe meglio tenere questa conversazione lontano da orecchie indiscrete» «Orecchie indiscrete allora e così ci chiama oggi. Commentò Potter.
«beh è meglio di come ci chiamava prima no? Mi sa che abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo. La torta è servita ad addolcirla Prongs» commentò Black
«Già» disse l’Idiota Minus poi solo per prendersi gioco di me Black aggiunse malignamente:
«Com’era la torta Evans? Deve essere stata piuttosto buona visto che non ti ho più vista» Potter scoppiò a ridere. Sentii montare la rabbia e prima di rendermi conto di quello che stavo facendo lo colpii con un pugno direttamente sul occhio azzurro ghiaccio. Poi mi voltai verso Potter mi avvicinai a lui . eravamo uno di fronte al altra. ed eravamo alti uguali al epoca. Guardai i suoi occhi poi mi avvicinai e lo colpii due volte su tutte due le guance. I due schiaffi risuonarono secchi nel corridoio silenzioso. Potter non se lo aspettava perché si portò una mano alle guance e mi guardò stupito poi io corsi via.. non mi importava di nessuno corsi fino alla sala Comune deserta dove mi rifugiai e piansi fino a non avere più lacrime piansi perché ero stanca piansi perché tutti mi prendevano in giro piansi per non aver reagito a quelle prese in giro piansi per quello che era successo in corridoio piansi per tutto. ma Quella volta Bianca non venne a cercarmi ne a consolarmi e gli ne fui grata. Anche se percepì qualcosa attraverso il nostro legame non venne da me.
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Capitolo 8 *** Moc Moc Mocoisus ***
scusate per
l'inconveniente Ecco il capitolo
il peggio doveva ancora avvenire.
Fu 3 mesi dopo. a febbraio. Il 20 febbraio 1971 alle ore 8.30
del
mattino. Quella data me la ricorderò per sempre.
Quel
mattino non ero scesa a colazione ed ero andata alla prima
ora di
difesa contro le arti oscure in anticipo. Non avevo fame e
così
ero andata al terzo piano dove c’era l’aula. Potter
e Black
non mi avevano più importunata. Anche se Potter continuava a
dire a Bianca di volerle parlare e lei rifiutava sempre. Remus si era
unito alla banda di Potter, insieme formavano i cosiddetti “Malandrini”.
Io e Bianca continuavamo a parlargli. Ma il più delle volte
stava con i suoi nuovi “amici”
ed era impossibile intrattenere una conversazione civile, se
c’erano Bianca, Potter e Black nella stessa stanza. Cosi, ci
avevo rinunciato. Ma mi sto dilungando su cose non molto
importanti. Stavo dicendo. Ah si, la lezione! il professor
Deathly, un tipo burbero e rinsecchito che era nostro docente
per
Difesa contro le Arti Oscure mi avevo chiesto
qualcosa di
difficile, io avevo risposto facendo guadagnare 20 punti a
Grifondoro. Dopo la lezione mi trattenni per un po’ nel aula.
Non
m’importava di arrivare tardi a Pozioni visto che ero
l’allieva preferita di Lumacorno. Quando uscii nel corridoio
sentii delle voci. Voci maschili e concitate che riconobbi
quasi
immediatamente
«Come lo potremmo chiamare James?» Black.
«Non lo so Sir» Potter .
«Ci sono James!» disse Black concitato.
«Spara!»
«è piccolo gracile, nonsa difebdersi, non
sa fare
nemmeno un incantesimo che si possa chiamare tale. Sembra un moccioso.
Ci sono Mocciosus!»
Quando nel corridoio li vidi: loro due davanti a Severus.
Severus
era pallido, anzi livido, aveva il labbro spaccato ed era
immobilizzato da un Impedimenta
di Black. Leggevo la paura nei suoi
occhi era terrorizzato.
«il peggio doveva ancora avvenire.
Fu 3 mesi dopo. a febbraio il 20 febbraio 1971 alle ore 8.30
del
mattino. Quella data me la ricorderò per sempre.
Quel
mattino non ero scesa a colazione ed ero andata alla prima
ora di
difesa contro le arti oscure in anticipo. Non avevo fame e
così
ero andata al terzo piano dove c’era l’aula. Potter
e Black
non mi avevano più importunata. Anche se Potter continuava a
dire a Bianca di volerle parlare e lei rifiutava sempre.
Però
Remus si era unito alla banda di Potter e insieme formavano i
cosiddetti “Malandrini”. Io e Bianca continuavamo a
parlargli ma il più delle volte stava con i suoi nuovi
“amici” ed era impossibile intrattenere una
conversazione
civile se c’erano Bianca Potter e Black nella
stessa stanza
cosi ci avevo rinunciato. Ma mi sto dilungando su cose non
molto
importanti stavo dicendo. Ah si, la lezione il professor
deathly
un tipo burbero e rinsecchito che era nostro docente per
Difesa
contro le Arti Oscure mi avevo chiesto qualcosa di
difficile e io avevo risposto facendo guadagnare 20 punti a
Grifondoro. Dopo la lezione mi trattenni per un po’ nel aula
non
m’importava di arrivare tardi a Pozioni visto che ero
l’allieva preferita di Lumacorno. Quando uscii nel corridoio
sentii delle voci. Voci maschili e concitate che riconobbi
quasi
immediatamente
«come lo potremmo chiamare James?» Black
«Non lo so Sir» Potter
«Ci sono James!» disse Black concitato
«Spara!»
«è piccolo e gracile, non sa difebdersi e non sa
fare
incantesimi degni di questo nome, sembra un moccioso. Ci sono
Mocciosus!»
Quando nel corridoio li vidi loro due davanti a Severus.
Severus
era pallido anzi livido aveva il labbro spaccata ed era
immobilizzato da un Impedimenta di Black i suoi occhi erano
terrorizzati
«Che cosa state facendo?!?» urlai
«Niente Evans calmati!» disse Potter con tono
pacato e
gentile. Non so come, ma cercava sempre e di essere gentile
con me
«già Evans vai a farti una camomilla!»
«LASCIATELO STARE!»
« Ma Evans..»
«Andate via!» Urlai restarono immobili e
mi scrutarono come se fossi pazza ma non me ne curai.
«ho detto di andarvene!» ripetei. Loro si girarono
e se ne andarono.
«ti hanno fatto qualcosa?» chiesi a
Severus lui
sputacchiava sangue misto a saliva ma riuscii a dire «niente
che
non si possa curare»
«andiamo in infermeria»
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Capitolo 9 *** La vendetta è un piatto che va servito freddo anzi ghiacciato ***
Capitolo 9
La vendetta è un piatto che va servito freddo anzi ghiacciato
Io e Bianca eravamo arrabbiatissime con Potter e Black e in più non potevamo dire niente agli insegnanti era la loro parola ( due esponenti delle più ricche famiglie purosangue d’Inghilterra) contro la nostra. In pratica avevamo perso in partenza e poi non c’erano testimoni del accaduto. Io e B giurammo Vendetta. La nostra vendetta arrivò a giugno poco prima della fine della scuola avevamo appena imparato un nuovo incantesimo il Glacius che serviva a congelare le cose. Potter e Black erano distesi al sole e avevano caldo io mi avvicinai e chiesi loro
« avete caldo vero?» Black mi rispose
«No Evans abbiamo freddo»
La solita risposta sarcastica beh ti cancellerò quel bel sorrisino dalla faccia tra poco
« allora questo fa a al caso vostro!» disse Bianca levammo le brachette insieme e gridammo al’unisono «Aquaeructo!» un gettò d’acqua li colpii dopo di che gridammo ancora «Glacius » immediatamente i due furono scossi da brividi e si Ghiacciarono letteralmente « Almeno così non patirete il caldo!» gridammo, senza badare ai
«questa la pagate la pagate cara!» che ci urlavano «ti sconsiglio di mangiare Ghiaccioli quest’estate» dissi prima di allontanarmi trionfante
La fine del anno trascorse felicemente. Passai gli esami con il massimo dei voti come Severus.
Bianca non ebbe il massimo ma uscì comunque con buoni voti.
Il viaggio in treno fu tranquillissimo e io e Bianca decidemmo che avrei passato Agosto da lei a New York e mi avrebbe fatto conoscere i suoi amici. Sev mi disse che sarebbe andato in vacanza anche lui così accentai l’invito di bianca.
Si preannunciava un estate Interessante e ancora non sapevo quanto.
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