Something crazy.

di Raydor
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Something has changed. Or maybe... YOU. ***
Capitolo 2: *** Stop and think. ***
Capitolo 3: *** Thought I was good at it. ***
Capitolo 4: *** All you're asking for. ***
Capitolo 5: *** It's a... ***
Capitolo 6: *** I love you, Winnie The Pooh. ***
Capitolo 7: *** Breathe. ***
Capitolo 8: *** Welcome to the world. ***



Capitolo 1
*** Something has changed. Or maybe... YOU. ***


Capitolo 1: Something has changed. Or maybe... YOU.

Quel caldo e prepotente sole primaverile aveva insistito per far scivolare i suoi bollenti raggi sui corpi nudi dei due ragazzi che, dopo una folle notte d’amore, si erano addormentati cullati dalla melodia della notte tra le braccia dei sogni. Erano coperti solo da un candido lenzuolo, troppo fastidioso per quel sole che voleva andare oltre, voleva esplorare del tutto quei corpi perfetti stretti in un forte abbraccio.
Il calore di un tenero raggio sfiorò il viso di quel dolce angelo che, infastidito, si stropicciò gli occhi aprendoli pian piano, mettendo a fuco l’ambiente che lo circondava.
Mentre con una mano continuava a strofinarsi gli occhi sperando si adattassero alla forte luce solare, col l’altra accarezzava spontaneamente il braccio dell’uomo che la stava stringendo forte.
Si voltò e, nel farlo, incrociò quei piccoli diamanti che il mondo aveva donato a quel bellissimo ragazzo al posto degli occhi. Si ritrovò contro le labbra di lui che, spinto dal forte desiderio di assaggiare nuovamente quelle della ragazza, le fece incontrare per qualche secondo. Troppo poco per saziare la voglia che avevano entrambi l’uno dell’altra.
-buongiorno, Raggio Di Sole.- con un sorriso le scostò un ricciolo ribelle dal volto.
-‘giorno.- ricambiò, sorrise a sua volta –da quanto sei sveglio?-
-cosa ti fa pensare che lo fossi?-
-di solito, appena sveglio, ti brillano gli occhi.- Gaga sorrise a quel pensiero. Amava specchiarsi negli occhi di Taylor non appena il sole appena sorto ricordava loro che un altro giorno era cominciato.
-sei un’acuta osservatrice.- rise dolcemente. Prese ad accarezzarle le spalle, il collo. Ogni centimetro di quella pelle morbida profumata di ciliegie e fiori di pesco. –è vero.- sorrise poi –ero sveglio. Pensavo.- disse con aria assorta
-a cosa?-
-a noi. Al nostro percorso, ai quasi due anni trascorsi assieme.- inspirò ed espirò lentamente –diò ma ti rendi conto!? Sono già due anni! Insomma sembrava ieri la nostra prima volta, ricordo ogni dettaglio, perfettamente!- Gaga sorrise immergendosi a sua volta per qualche secondo tra i ricordi.
-e quindi pensavo…- Taylor continuò il suo discorso –cazzo! Non è una storiella passeggera, è una cosa seria!- Gaga scoppiò a ridere:
-ehi! Avevi per caso dubbi!? Mi prendi per una signorina di facili costumi?- rise fingendosi offesa dalle precedenti parole di Taylor.
-no! È solo che… non me lo aspettavo, sinceramente.- sorrise. Gaga gli accarezzò il viso, poi fece rincontrare le loro labbra un’altra volta.
-dunque è a questo che pensi mentre io dormo.- rise ancora –mmh, sarei dovuta essere sveglia già da un po’ allora, a tenere occupata la tua mente.- Taylor poteva quasi sentire il profumo della malizia usata dalla sua donna in quella meravigliosa frase. Fecero intrecciare le loro lingue e capirono entrambi che non si trattava più di semplici coccole mattutine: avevano iniziato un gioco. Un gioco tremendamente bello, pieno di amore, di passione e di piacere.
Fu un secondo e Gaga si ritrovò sopra di lui, gli occhi verdi piantati nell’oceano di Taylor.
-non pensavo solo a questo.- sorrise Taylor –ma… anche a questo.- le posò una mano sul ventre. Gaga rabbrividì e improvvisamente l’intera atmosfera fu sostituita da una situazione di totale imbarazzo.
-io.. credo di dover andare. Mi sembra di aver sentito il telefono squillare e…- lasciò la frase in sospeso, alzandosi improvvisamente. Si infilò la prima cosa trovata e si diresse in bagno, lasciando Taylor interdetto.
Aveva sbagliato, era evidente.
Eppure avevano sempre parlato con tranquillità del loro futuro, di possibili eredi… perché Gaga si comportava in quel modo?
Qualcosa era cambiato e Taylor avrebbe dato tutto per scoprire cosa fosse.

note:
-è un capitolo molto molto breve, così come lo saranno tutti gli altri. spero così di poter aggiornare più velocemente :)
-grazie per aver letto questa ennesima follia. questa è molto ma molto più folle delle mie solite storie. ho semplicemente chiuso gli occhi e immaginato. non è facile ultimamente :| anyway, grazie per ogni pensiero, grazie anche solo per essere arrivati a leggere queste parole.



A.Raydor

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Capitolo 2
*** Stop and think. ***


Capitolo 2: Stop and think.

-Stef, che ti prende?- esclamò Taylor alzandosi all'improvviso dal letto. La raggiunse in cucina. Era intenta a sistemare nervosamente degli oggetti in realtà gia' perfettamente in ordine. 
-niente! È tutto ok.- forzò un sorriso. 
Taylor sapeva perfettamente che quella era una bugia bella e buona ma per qualche motivo scelse di non dire nulla. 
-sicura?- si limito' a chiedere sorridendo. 
-certo.
- ricambiò il sorriso un po' titubante -ti va se parliamo di questa cosa un'altra volta?-
-parlare in questo momento è davvero l'ultima cosa che voglio.- un sorriso meravigliosamente luminoso si aprì sul viso di entrambi. Era il loro momento finalmente. Taylor le cinse i fianchi con le sue possenti braccia e poggio' dolcemente le labbra su quelle di Gaga. La spinse contro il tavolo lentamente, attento a non farle male, e la aiuto' a salire. I loro baci si facevano sempre piu' rapidi ma, al contempo, sempre piu' bollenti.
Toccata e fuga, un contatto delicato e rapido, mentre lei voleva di più. Prese il viso di Taylor tra le mani e lo spinse contro il suo, questa volta definitivamente, dando vita ad un bacio lungo e pieno di passione, non destinato a finire in un secondo. Le lingue si intrecciavano, si cercavano freneticamente, proprio come i loro corpi cercavano di appartenere l'uno all'altro mentre i loro cuori battevano all'unisono.

Le gocce d'acqua scorrevano dolcemente sulla sua pelle bollente, continuava a lasciarle scorrere, non le importava, non se ne accorgeva neppure. Era completamente immersa nei suoi pensieri. Ripensava alle parole di Taylor, al suo enorme desiderio di avere una famiglia. 
Con lei.
Scandi' per bene quelle parole nella sua mente, solo quelle due, come se fossero assurde. Troppo per essere considerate vere.
Anche lei aveva sempre desiderato una famiglia e, da quando aveva conosciuto Taylor, la convinzione che questo enorme passo che avrebbe completamente cambiato la sua vita lo avrebbe compiuto assieme a lui, cresceva sempre di più. 
Era quello giusto, lo aveva sempre sperato e, infondo, ne era convinta. 
Era lui tutto ciò di cui aveva realmente bisogno.
Una voce proveniente dal salotto interruppe improvvisamente i suoi pensieri e allo stesso tempo la incuriosì; non era la voce di Taylor. Era una voce femminile e... Infantile.
Doveva averla gia' sentita prima.
Si infilò un paio di di pantofole di Taylor, di almeno quattro numeri più grandi. Era buffissima. 
Camminò quindi con fatica verso il salotto e spostò lo sguardo dietro l'enorme divano rosso. Taylor era seduto a terra, sul tappeto , intento a giocare con delle grosse costruzioni colorate, accanto a... Una bellissima bambina bionda. 
L'aveva gia' vista. Oh si. Era la figlia del fratello; l'aveva vista in varie occasioni ma mai aveva avuto l'opportunita' di trascorrere del tempo con lei, anche se le sarebbe piaciuto.
Amava i bambini. 
Vedere Taylor ridere, scherzare e divertirsi con quella piccola bimba le scaldò il cuore, come se qualcuno avesse deciso di abbracciarlo all'improvviso.
Gaga spalanco' gli occhi e, allo stesso tempo sorrise ampiamente, spontaneamente.


 

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Capitolo 3
*** Thought I was good at it. ***


Capitolo 3: Thought I was good at it.

-salve amica!- disse taylor con una voce buffissima sistemando sulla sua testa un cappellino di cartone colorato. La bimba scoppio' a ridere e Gaga insieme a lei. 
-ma che stai facendo?- esclamo' tra una risata e l'altra
-faccio divertire la nostra piccola ospite!- prese in braccio la piccola e la fece girare tra le sue braccia mentre lasciava che la risata cristallina della bimba gli invadesse la mente. 
Più li guardava, più gli occhi di Gaga brillavano. 
Li guardava e al contempo immaginava la sua vita con quell'uomo straordinario. 
La piccola biondina le si avvicino' e le tirò dolcemente la vestaglia, per attirare la sua attenzione. Gaga interruppe i suoi pensieri e si chinò all'altezza della bimba, sfoderando uno dei suoi straordinari sorrisi.
Uno di quei sorrisi che ti sciolgono il cuore.
-come ti chiami piccina?- le chiese mantenendo stampato sul suo volto quel raggio di sole
-Rachel.- sorrise a sua volta piegando dolcemente la testa di lato. I morbidi riccioli biondi le caddero sulla spalla destra, scoprendo il lato opposto. Se li riordinò subito, riportando le ciocche al loro posto -e tu?- chiese poi fissando Gaga con quel suo paio di meravigliosi occhi nocciola.
-Stefani.- sussurrò accarezzandole teneramente i capelli. 
Taylor sorrise a quella scena, poi prese Rachel in braccio nuovamente e la fece salire sulle sue spalle.
-chi vuole una bella merenda?- esclamò Gaga allegramente. Corse in cucina, frugò nella credenza e trovò dell'ottimo pane al latte. 
Rachel la raggiunse saltellando tra le risate:
-ce l'hai il budino alla frutta? Io voglio il budino!- 
-ehm...- Gaga ci pensò su un momento -non ho il budino alla frutta ma... C'è al cioccolato!- sorrise ampiamente -io amo il cioccolato, e tu?- sussurrò piegando la testa di lato
-si ma... Non fa bene il cioccolato ai bambini, non lo sai?- il sorriso di Gaga scomparve all'improvviso dal suo volto. Abbassò lo sguardo e deglutì. 
Primo errore. 
Ok, era tutto apposto, tutti commettono errori con i bambini.
Scosse la testa e sorrise di nuovo. 
-no, non lo sapevo.- ammise -Allora, se vuoi, possiamo andarlo a comprare!- esclamo' -vuoi?- la piccola arriccio' il naso incerta.
-hai della frutta?- 
-certo!- Gaga ampliò il sorriso. Raggiunse l'enorme cesto sul tavolo -quale vuoi?- disse allegra
-mmh... La mela!- rise Rachel. Gaga le porse una bellissima mela rossa che, oltre ad avere un ottimo aspetto, sembrava essere davvero buona.
Rachel prese a guardarla con aria incerta, torturando il labbro inferiore con i denti -potresti sbucciarla?- chiese timidamente, arrossendo. Gaga sorrise, prese un coltello e iniziò a togliere via la buccia accuratamente. 
Ok, un bambino poteva fare mille richieste al minuto ma... Poteva gestirle. Se la cavava bene.
Aveva molta pazienza.
Il suo cellulare prese a squillare e lei dovette mollare mela e coltello sul tavolo.
-pronto?- diede le spalle a Rachel -oh Tara! Si, mi ricordo dell'appuntamento di domani, tranquilla- 
-Stefani, io ho fame!- urlo' la bambina
-amore, soltanto un secondo, è il lavoro. Arrivo subito, te lo prometto.- la piccola sbuffò. Prese il coltello e decise di darsi da fare da sola. 
Wow! Era facile, infondo. Poteva farcela benissimo. Bastava solo far scivolare il coltello lungo la mela intrappolando la buccia. 
Erano questi i suoi pensieri finchè...
-AHIA!- urlò. 
Il cellulare di Gaga cadde in un tonfo sordo e lei si voltò di scatto.

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Capitolo 4
*** All you're asking for. ***


Capitolo 4: All you're asking for.

-mi dispiace da morire!- continuava a ripetere Gaga allarmata, passando nervosamete un fazzoletto umido sulla parte ferita del dito di Rachel.
-va tutto bene, e' solo un taglietto.- esclamo' la bimba, come se fosse lei a doverla consolare. 
Taylor accorse allarmato:
-che diavolo succede?- urlo' 
-niente zio Tay, mi sono sono tagliata! Volevo imparare a tagliare la mela da sola, cosi' quando zia St
efani si è voltata io...-
-è tutta colpa mia.- la interruppe Gaga correndo via. Aveva gli occhi luicidi, faticava a trattenere le lacrime, sentiva di aver sbagliato tutto ancora una volta. 
Era un disastro con i bambini; ci metteva l'anima in ogni cosa che faceva, in quella in particolare visto che era un suo enorme sogno nonchè quello di Taylor. Ma forse era questo che rovinava tutto: la troppa pressione che la spingeva a non fare le cose con naturalezza.
Si nascose in camera da letto. Non poteva permettere che qualcuno la vedesse piangere, tantomeno una bimba.
-piccola, posso entrare?- sentì la voce soffocata di T provenire da dietro alla porta.
-entra.- sussurro' cercando al meglio di nascondere il fatto che aveva pianto. Taylor entro', si chiuse la porta alle spalle e fece qualche passo verso di lei, con gli occhi intenti a fissare il pavimento, quasi timidamente.
-non dire niente... Lo so gia'...- disse Gaga abbassando lo sguardo a sua volta -sono un disastro con i bambini... Sarei uno schifo di madre.- le lacrime tornarono ancora una volta a scendere dai suoi occhi per poi cadere morbidamente dalle sue guance. 
-non dire stronzate!- sussurro' Taylor prendendole una mano tra le sue -saresti un'ottima madre, ok? Si vede. Ci metti l'anima; quando guardi Rachel riesco a vedere quella luce nei tuoi occhi e...- fece una pausa; portò la sua mano destra sulla pancia di Gaga e la guardo' negli occhi; -vorrei vedere quel tipo di luce ogni giorno, mentre guardi il frutto del nostro amore.- sussurro' a pochi centimetri dalle sue labbra. Gaga arrossi'; tutta quella situazione la imbarazzava tremendamente... Ma era come se le parole di Taylor avessero cancellato tutto cio' che era accaduto prima di quel momento.
-ti amo tanto Taylor...- riuscì a dire. Lo strinse forte a se, come se non le restasse altro.
-anche io, piccola. Adesso andiamo di là, penso che Rachel abbia qualcosa da dirti.- sorrise prendendola per mano.

-e quindi?- disse Taylor fingendosi arrabbiato, battendo ritmicamente la punta della scarpa sul pavimento. 
-ehm...- la bimba sbuffo' cercando di trovare le parole giuste -scusa zia Stefani.- disse poi con semplicità, mentre giocava nervosamente con una ciocca dei suoi capelli.
-e' tutto ok.- sussurro' Gaga sorridendo. Si abbasso' fino a raggiungere la sua altezza e la strinse forte a se.
-ti voglio bene.- disse la piccola arrossendo timidamente. 
Taylor sorrise a quella scena; magari un giorno avrebbe vissuto tutto da un altro punto di vista, quello del padre. Con una sua bimba e la sua Stef. Perchè infondo era tutto ciò che chiedeva.

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Capitolo 5
*** It's a... ***


Capitolo 5: It's a...

Sai cosa? Andra' tutto bene, lo so. 
Tutti continuavano a ripeterglielo ma non era facile per lei convincersene. Taylor le stringeva con forza la mano, lasciandola di tanto in tanto per giocherellare un po' con le sue dita. Era nervoso.
Forse anche piu' di lei.
Sentiva la pressione dell'intera situazione addosso, avrebbe giurato di riuscire a sentire ogni singola goccia di sudore scendergli dalla fronte. Qualsiasi cosa lo innervosiva di piu', qualsiasi piccolo rumore. 
-ehi amore, calmati!- rise Gaga. In realta' avrebbe voluto sentirsi dire quelle parole da lui, ma non poteva biasimarlo, era la sua prima volta.
-buongiorno signorina!- la voce calda e accogliente di una donna sulla quarantina li distolse dai propri pensieri, Taylor si alzo' immediatamente.
-dottoressa!- esclamo'. In tutta risposta la donna sorrise ampiamente. Inizio' a frugare tra i cassetti di un mobile bianco, mentre Taylor e Gaga tornavano ad essere entrambi nervosi. La donna tiro' fuori un barattolo con del liquido chiaro, quasi trasparente.
Lo sguardo di Gaga si perse nel vuoto per qualche secondo. Lei, Stefani Germanotta, la ragazza che tutti chiamavano troia sfigata, stava per diventare madre. Aveva un esserino dentro di se, un esserino che amava gia' da morire. 
Era la gioia piu' grande che potesse desiderare, visto che lo condivideva con un uomo straordinario. Era l'uomo della sua vita e lei ne era sicura, e proprio tra pochi secondi avrebbero finalmente visto il loro bambino, o la loro bambina!
-signorina dovrebbe alzare la maglia.- disse l'ostetrica ridendo teneramente. Per Gaga fu come un risveglio, l'avevano riportata alla realta'. Il cuore le batteva a mille.
Alzo' la maglia di lana candida che portava e scopri' quel pancino appena accennato, che trattava gia' con tenerezza e con la massima cura. Vide la donna mettersi un po' di gel sulla mano e spalmarlo delicatamente sulla sua pancia, facendole inarcare la schiena di tanto in tanto. Poggio' la sonda a ultrasuoni sulla sua pelle e prese a muoverla con destrezza.
Senti' Taylor stringerle la mano ancora piu' forte, mentre sul monitor comparve l'immagine del suo bambino. O almeno era quello che sarebbe dovuto essere visto che non riuscivano a distinguere una cosa dall'altra.
-oh, ecco il vostro bimbo!- l'ostetrica sorrise mentre Gaga era quasi sicura di vedere la testolina del piccolo. Distolse lo sguardo e lo porto' al viso di Taylor; era come pietrificato, incantato a guardare quelle immagini, quasi si aspettava che piangesse. Aveva gli occhi gonfi e le guance in fiamme. Avrebbe voluto ridere teneramente e stringerlo forte a se per poi piangere con lui, ma non poteva muoversi.
-mmh, direi che e' in perfetta salute!- disse in tono quasi trionfante. Gaga tiro' un sospiro di sollievo, mentre Taylor rimaneva fermo in quella stessa identica posizione.
-volete sapere il sesso?- 
-si!- urlo' subito Gaga felice
-no!- si intromise Taylor. Fu come se si fosse all'improvviso risvegliato.
-cosa?- la ragazza lo fulmino' con lo sguardo
-noi.. Eravamo d'accordo che avremmo aspettato.- disse T sorridendo cordialmente all'ostetrica. Gaga ci penso' su per un istante e tento' di ricordare quella famosa conversazione. Si, era vero, ma magari in quel momento era particolarmente vulnerabile! Forse perche' Taylor era sopra di lei ed avrebbe risposto di si a qualsiasi cosa... Ma vedendo quelle immagini meravigliosamente tenere, le venne una voglia enorme di sapere. E questa voglia doveva averla anche lui, ne era convinta!
-oh T, sai magari... Potremmo anche... Insomma io potrei vedere e tu tenerti la sorpresa!- disse sorridendo sicura, convinta di aver trovato la situazione piu' giusta.
-ma Stef, avevamo deciso... Immagina la scena!- gli occhi tornarono a diventargli lucidi. Comincio' con i suoi film mentali, li espose alla sua ragazza lasciandosi prendere talvolta troppo dall'emozione. -sara' piu' bello vederlo alla fine non pensi?- Concluse.
Gaga sorrise, anche se poco convinta accetto' l'accordo.
L'ostetrica annui' e le tolse la sonda dalla pancia. Le porse poi un pacchetto di fazzolettini per ripulirsi dal gel.
-vado un secondo in bagno.- disse Taylor sorridendo -poi andiamo, ok?!- le bacio' la fronte e Gaga annui' con un meraviglioso sorriso stampato sul viso.
Lei e l'ostetrica rimasero sole. La ragazza continuava a fissarla, sperando che si voltasse verso di lei e le chiedesse...
-signorina puo' andare, abbiamo finito.- rise teneramente la donna.
Ok, non era esattamente quello che sperava, cosi' decise di intraprendere lei un discorso:
-non e' che potrebbe dirmi... Insomma il sesso del bambino?- Gaga sorrise timidamente
-oh, non credo che il suo compagno sara' d'accordo...- 
-ma... Puo' farlo! insomma... Sara' il nostro segreto!- Proprio in quel momento, a "rovinare i suoi piani", intervenne Taylor che entro' nuovamente nella stanza.
-pronta tesoro?- 
-certo!- rise nervosamente Gaga.
La donna le porse le foto dell'ecografia e li lascio' uscire.

Ok, era quasi sicura di aver capito tutto.
Non poteva che essere un maschio! Era sicurissima di vedere un puntino accanto alla pancia, e doveva essere sicuramente... Quello che le faceva pensare che fosse un maschio.
Continuava a guardare le foto del suo presunto bambino, a girarle in tutti i modi, sperando di dedurre qualcosa di sicuro.
-Stef, perche' non lasci stare queste foto, le abbiamo guardate abbastanza non credi?- rise Taylor dolcemente baciandole il collo.
-ma amore! Sono quasi sicura di vedere un...-
-oh smettila!- rise. Prese a farle il solletico. Gaga si abbandono' ad una sonora risata, le foto del bimbo finirono abbandonate sul tavolo mentre le risate si trasformavano in baci e carezze.
-Tay...- 
-ssh..- inizio' a tracciare dei teneri baci a partire dal suo ombelico, le bacio' ovunque il ventre, come se volesse riempire d'affetto il suo bambino in tutti i modi. Sali' pian piano con i baci, tra i suoi seni incredibilmente ingrossati, sempre piu' su fino al collo.
-ti amo.- le sussurro'. 
Fecero l'amore su quel divano, con la massima attenzione, la massima cura, ma allo stesso tempo con tutta la tenerezza possibile. Si coccolavano e si donavano piacere contemporaneamente, non c'era niente che desiderassero di più.








"piccolo" salto nel tempo :)


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Capitolo 6
*** I love you, Winnie The Pooh. ***


Capitolo 6: "I love you, Winnie The Pooh."

Si muoveva goffamente, con quella pancia al sesto mese, portando i fianchi prima da una parte, poi dall'altra, delicatamente.
-sembri Winnie The Pooh!- commento' Taylor ridendo come un bambino.
-cosa?!- Gaga spalanco' la bocca, fingendosi arrabbiata -bene, sono ufficialmente offesa, sei uno stronzo!- lo spinse a sedere sul divano, adorava ritrovarselo ad un'altezza inferiore rispetto alla sua.
-pensi davvero che io sia uno stronzo?- si impegno' piu' che poteva per fare una faccia dolce, con quei suoi occhioni enormi e maledettamente azzurri, da cucciolo abbandonato.
-mmh...- Gaga rise e gli prese il viso tra le mani. Avvicino' le labbra alle sue delicatamente, abbassandosi per raggiungerle. Le piaceva da morire la sensazione di essere piu' alta. Assaporo' le sue labbra solo per un secondo, delicatamente ma passionalmente allo stesso tempo. Quando Gaga si distacco' e si rialzo', T si ritrovo' il suo pancione davanti agli occhi. Sorrise e glielo scopri' delicatamente, baciando accuratamente ogni centimetro che scopriva.
-ciao piccolino...- sorrise ampiamente 
-e' una femmina!- rise Gaga 
-ah si? E tu come lo sai, mammina?- 
-lo so e basta!- disse con tono teatrale ridacchiando allegramente. Ricevette un calcio dal bimbo, li', proprio dove Taylor teneva la mano. 
-visto?! Che ti dicevo, e' una bambina! E non vuole sentirsi dare del maschiaccio!- Gaga provo' a far sorridere Tay, ma noto' che teneva lo sguardo fisso sul pancione, come paralizzato, come incantato. Subito si fece seria:
-cosa e' successo?- 
-io... L'ho sentito! L'ho sentito Stef, ho sentito il calcio, il mio bambino...- scoppio' a piangere all'improvviso. Gaga sorrise, effettivamente taylor non aveva mai realmente sentito il piccolo muoversi nella sua pancia. 
-oh amore...- gli accarezzo' il viso dolcemente, asciugandogli quelle tenere gocce di rugiada che rendevano i suoi occhi brillanti come diamanti. Tay tiro' su col naso, poi si alzo' e porto' il suo viso alla pari di quello di Gaga. 
-vi amo, vi amo piu' di ogni altra cosa.- le accarezzo' la pancia -tu e questo piccino qui dentro, siete la ragione per cui respiro.- gli occhi della ragazza divennero lucidi, ma provo' comunque a trattenere quelle lacrime di commozione. 
Lo bacio, lo bacio' ripetutamente, ignorando completamente il fatto che quelle gocce leggere e trasparenti si stavano mischiando al sapore dei loro baci, rendendoli leggermente amari, ma al contempo dolci da morire.

-e come lo chiameremo?- da quel momento Taylor si era categoricamente rifiutato di togliere le mani dalla sua pancia. Voleva sentirlo di nuovo, aveva provato una sensazione meravigliosa, la stessa di quando baciava la sua donna sulle labbra, la stessa di quando raggiungevano assieme l'apice del piacere.
-oh Tay, mancano ancora tre mesi!- esclamo' ridendo, mentre Taylor con una spugna inizio' a insaponare accuratamente la sua pancia.
Erano sdraiati nella vasca, l'uno abbracciata all'altra mentre si lavavano teneramente, con semplici e delicate coccole.
-beh, bisogna essere preparati!- disse con tono ovvio -vero piccolino?- avvicino' le sue labbra al pancione e ve le poso' sopra, finendo per sbaglio su un cumulo di schiuma. 
Gaga scoppio' a ridere come non aveva mai fatto, guardando il suo uomo con una barbetta bianca di sapone, mentre tentava in tutti i modi di toglierla senza farsela finire in bocca.
-adesso chi e' che sembra Winnie The Pooh?!- rideva senza mai riuscire a smettere
-stronza!- si erano decisamente invertiti i ruoli -quando il bambino nascera' io e lui dormiremo in una stanza per soli uomini e tu in un'altra!- le fece una linguaccia.
-ah si?! Credi davvero di riuscire a resistere senza di me?- disse maliziosamente mentre ridendo gli mordicchiava il lobo dell'orecchio. Taylor sorrise:
-beh... Magari se lui vorra'... Una notte...-
-Taylor e' una femmina!- urlo' Gaga schizzando un po' d'acqua sul suo viso. Il ragazzo spalanco' la bocca, fingendosi arrabbiato come aveva fatto poco prima la sua donna.
-vieni qui!- grido' ridendo mentre le faceva il solletico. Gaga inizio' a lanciare degli urli, soffocati ogni tanto da quella risata fragorosa e contagiosa in grado di farti innamorare. Provo' a sfuggire dalle sue mani ma con quel pancione era decisamente difficile, cosi' fini' per attaccarsi al bordo; prese un po' di schiuma in mano e la passo' sul viso di Taylor. Sotto al mento, sulle sopracciglia e sulla punta del naso.
Rise dolcemente stampandogli un bacio sulle labbra: -ti amo, Winnie The Pooh.-

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Capitolo 7
*** Breathe. ***


Capitolo 7: Breathe.

Continuava a toccarsi la pancia, per provare a sentire qualcosa, anche se sapeva perfettamente che non era possibile. Respirava affannosamente e cercava il più possibile di non gridare.
Aveva il cuore che le batteva a mille, lo stomaco le faceva male e... in realtà neppure sapeva dire quali fossero precisamente le zone dolenti, tanto era esteso il dolore.
Eppure cercava di non urlare, per non turbare più di quanto già non lo fosse il suo Taylor. Guidava battendo nervosamente il piede accanto ai pedali, imprecava contro il traffico, gli autisti, i pedoni, ogni cosa era in grado di innervosirlo.
Le gocce di sudore gli imperlavano la fronte, le stesse gocce che accarezzavano dolcemente la pelle di Gaga per poi cadere verso il basso, in un posto sconosciuto. 
Un gemito scappò dalle sue labbra:
-amore andrà tutto bene, sta calma, respira.- le ripetè per l'ennesima volta. Gaga quasi dubitò del fatto che lo stesse dicendo a lei, pensò che se lo stesse ripetendo a voce alta, per auto rassicurarsi in qualsiasi modo possibile.
-sono calma tesoro, davvero.- cercò di sussurrargli dolcemente. 
Taylor era forse più nervoso di lei, come se avesse dovuto dare alla luce lui il meraviglioso frutto del loro amore. Gaga provò a calmarsi, a respirare, a concentrarsi su tutto fuorchè sul dolore, perchè se lo avesse fatto sarebbe stata la fine. Prese a guardare fuori dal finestrino, si concentrò sulla strada che continuava a scorrere davanti ai suoi occhi alla velocità della luce, mentre nella sua mente ripassavano tutti i ricordi, tutti i meravigliosi ricordi di una vita cambiata radicalmente in meglio da quando Taylor ne era divenuto parte.
Sorrise per un secondo e poi contrasse il viso:
-quanto manca, T?- gli chiese. Non avrebbe mai voluto farlo, ma non potè fare a meno di chiederglielo. 
-non molto amore, tranquilla, resisti.-

Sembrava una corsa contro il tempo, tutti in quell'ospedale sembravano impazzire alla vista di quella donna forte ma allo stesso tempo fragile, colta in uno dei momenti più difficili che avesse mai attraversato. Era spaventata, agitata, nervosa. Infondo era la sua prima volta. 
C'era chi le sorrideva, chi la guardava preoccupata, chi di sfuggita storcendo il naso... e poi c'era quella mano stretta alla sua, quella mano che le dava una sicurezza immensa, che la aiutava a respirare, che la teneva ancorata a quei momenti che avrebbe preferito di gran lunga mollare all'improvviso e crollare.
La corsa in sala parto fu una delle cose peggiori che dovette affrontare nel corso della sua vita; sembrava non finire mai e quasi si chiese se non avrebbe ceduto da un momento all'altro. Sentiva le palpebre pesanti insistere per cadere lungo i suoi occhi meravigliosamente verdi, ma non voleva mollare; non in quel momento. 
Sentì Taylor sospirare più volte quando l'aiutarono a stendersi sul lettino:
-peso così tanto?- cercò di scherzare provando a sorridere -mmh... allora dovremo fare tanta ginnastica a casa, per far si che torni in forma.- Taylor sorrise spontaneamente. Quella donna era assolutamente incredibile. Anche in un momento di sofferenza come quello riusciva a ridere e scherzare. Era un vero e proprio raggio di sole.
-ok, signorina, adesso deve spingere, spingere con tutte le sue forze. per il suo bambino.- Gaga annuì, strinse la mano di Taylor, tanto da far diventare le nocche bianche. Prese coraggio, chiuse gli occhi e racchiuse tutte le forze che aveva nel corpo in una sola spinta. 
Quando riaprì gli occhi pensò di aver finito, che da un momento all'altro le avrebbero portato suo figlio o sua figlia tra le braccia. Si sentiva stremata, non aveva la forza neppure di girarsi a guardare il suo Taylor. 
-ok, la testa è fuori, continua così!- disse l'ostetrica, incoraggiandola. 
Purtroppo l'effetto che fecero quelle parole fu tutt'altro che positivo:
-c-cosa?!- sussurrò spaesata -solo la testa?- le veniva da piangere, sentiva dolore, era tremendamente stanca. Sarebbe crollata da un momento all'altro, lo sapeva. Lo sentiva.
-amore, devi continuare a spingere!- le sussurrò Taylor baciandole la fronte
-non ce la faccio T, non posso farlo... sono stanca...- 
-ehi! amore mio, tu sei forte, sei dannatamente forte. Tra poco avremo il nostro bambino, devi solo concentrarti un'altra volta come hai fatto prima, puoi farcela tesoro.- sorrise e le strinse la mano.
Gaga annuì, strinse i denti e chiuse gli occhi.


nota:
prima e ultima volta (spero) in cui descrivo e descriverò un parto, siate clementi! :P

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Capitolo 8
*** Welcome to the world. ***


Capitolo 8: Welcome to the world.

Aveva dato alla luce un bellissimo fagottino. Aveva passato due ore in quella stanza, in preda all'agonia. Era convinta che sarebbe crollata una volta finito tutto. Invece... Quando quella piccola creatura vide la luce per la prima volta, un pianto tremendamente dolce invadè la stanza, cosi' come i cuori dei suoi genitori. Sentivano ogni battito collegato a quelli del bambino, come se dividessero con lui ogni respiro, ogni istante.
-è una bellissima bambina.- sorrise l'ostetrica commossa. Vedeva nascere mille bambini ogni giorno, ma quella l'aveva colpita particolarmente; aveva pianto solo per qualche secondo, come se si fosse resa conto di trovarsi in un mondo troppo grande per una piccina come lei. Poi aveva chiuso le manine in due piccoli pugni, li aveva portati dietro la testa e si era addormentata, con una smorfia tenerissima disegnata sul viso.
La stanchezza di Gaga sembro' scomparire all'istante. Aveva voglia di stringerla forte a se, di metterle il pigiamino felpato con le orecchie da elefante che aveva comprato fieramente, con tanta allegria. Voleva provarle tutti i vestitini che aveva preso, da quelli piu' stravaganti alle classiche tutine. Aveva voglia di strapazzarla, di farle vedere il mondo...
-posso tenerla?- si limito' a dire
-mi dispiace signorina, deve riposare. E anche la piccola.- sorrise teneramente. Gaga all'inizio si mostro' contraria, poi guardo' Taylor. Non riusciva a staccare gli occhi da quel piccolo angelo meraviglioso. Gliela porsero e lui la prese tra le braccia:
-ciao splendore!- le sussurro' -guarda! C'è papa'!- rise dolcemente sfiorando le guanciotte della bimba con il suo naso. -e indovina chi c'è qui?- si volto' a guardare Gaga, ma lei era gia' tra le braccia di Morfeo. Sorrise: -beh, la mammina deve riposare.- spiego' proprio come se lei potesse capire. Non gli importava il fatto che la piccola stesse dormendo, voleva stare a contatto con la sua bambina come aveva sempre desiderato fare. 

Passarono altre quattro ore prima che quell'angelo meraviglioso aprisse i suoi occhi straordinariamente verdi. Batte' le palpebre ripetutamente e poi si guardo' attorno.
-T?- 
-sono qui amore!- Taylor sorrise sbucando dall'angolino. Aveva la bambina in braccio, si era categoricamente rifiutato di lasciarla da quando era venuta al mondo. Era innamorato pazzo di sua figlia.
-oh Tay, posso vederla?- gli occhi di Gaga presero a brillare
-ma certo amore! Che domande!- rise dolcemente e poso' la bimba delicatamente tra le sue braccia. Gaga dedicò un bel pò di tempo a guardare sua figlia per la prima volta, le ci volle un pò prima di realizzare che fosse effettivamente sua. Non riusciva a credere di essere stata capace di aver creato una tale meraviglia. Era esattamente come l'aveva immaginata, aveva gli stessi lineamenti che aveva sempre disegnato nel vuoto, con il semplice aiuto della fantasia. Aveva un nasino piccolo e delicato, leggermente piegato all'insù, due occhioni di un colore non ancora ben definito che la scrutavano cercando di capire cosa e come fosse la sua mamma. 
-sai, spero proprio che prenda da te il naso.- disse Gaga ridendo
-oh ma smettila!- Taylor sorrise e le si avvicinò -io invece spero proprio che prenda i tuoi occhi verdi. Sono la cosa che amo di più di te.- 
-ah davvero? pensavo fosse il mio culo!- gli fece la linguaccia.
La piccola si agito', era chiaramente scomoda. Gaga la sistemo' a pancia sotto, contro il suo seno caldo. La bambina sembro' cercare qualcosa con le manine, qualcosa che andando alla cieca non riusciva proprio a trovare. Cosi' Gaga, avendo avuto un'intuizione, decise di aiutarla. Si scopri' il seno destro e la piccola vi si attacco' subito. Gaga sorrise.
-e' cosi' bella Taylor... È stupenda.- una lacrima le rigo' dolcemente il viso e immediatamente T la asciugo'.
-gia', lo è.- sorrise -ehi Winnie, sposta quel culone, voglio sdraiarmi anche io qui con voi.- rise fragorosamete dandole una pacca sul fondoschiena. Gaga si finse offesa, gli fece la linguaccia e gli fece spazio. Presero ad osservare la loro bambina mentre prendeva il latte per la prima volta. Gaga si sentiva strana, come se fosse nata per fare unicamente quello; la piccola faceva male ma non le importava. Era il dolore piu' piacevole che avesse mai provato.
-ehi T! Questo angioletto non ha ancora un nome!- disse agitata. Proprio mentre Taylor stava per risponderle entrarono nella stanza Tara e Lady Starlight, con un sorrisone enorme, tantissimi peluches e palloncini rosa in mano.
-ho sentito che qualcuno qui ha sfornato una bambina di ben tre chili! Complimenti Lady Gaga!- rise Tara posandole un bacio sulla guancia. 
Lego' i palloncini al letto e si fermo' a guardare la piccola, come incantata. Era davvero bellissima. 
Tara e Starlight si lasciarono scappare qualche gridolino isterico, i classici che si fanno alla vista di un bambino.
-non è bellissima?- sussurro' Tara all'amica
-certo che lo è! È mia figlia!- scherzo' Gaga facendole la linguaccia.
-e mia nipote.- dissero in coro le due. Scoppiarono a ridere, tutte e quattro, distraendo la bimba dalla sua prima poppata. Si stacco' dal seno di Gaga e guardo' quelle ragazze pazze da morire. Fece una smorfia e prese ad agitare le manine in aria.
-come l'avete chiamata?- chiese Starlight curiosa mentre le accarezzava una guanciotta con l'indice.
-beh ecco.. Non ci abbiamo ancora pensato...- sussurro' Gaga arrossendo imbarazzata. Non c'era nulla di strano nel non aver ancora scelto un nome, eppure lei se ne vergognava, come se fosse atto di distrazione. 
-che ne pensi di...- Tara sembro' pensarci un attimo su -mmh... TARA! Ecco potresti chiamarla cosi'! Per puro caso ovviamente!- Gaga scoppio' in una fragorosa risata.
-sei la solita!- 
-che ne pensi di Pepper?- esclamo' Starlight soddisfatta. Taylor storse il naso in una smorfia dolcissima. -mmh... Amber? Karamel?-
-ma perchè? Perchè vuoi darle questi nomi da spogliarellista, perchè?!- esclamò disperato. Gaga rise come una bimba.
-allora... Asia? Africa? America! No aspetta, ci sono! Italia!- 
-Tara, non chiamero' mia figlia con il nome di un continente o di un Paese, rassegnati.- disse Gaga decisa cullando la piccola che si era leggermente agitata.
-Fragola? Caramella?- le due ragazze continuarono a snocciolare i nomi apparentemente peggiori del mondo, facendo dipingere sul viso di Taylor delle smorfie sconsolate uniche.
Gaga ci penso' su a lungo, chiuse gli occhi eliminando qualsiasi suono nella stanza, prese a pensare alla sua piccola, ad un nome che le stesse bene.
-Elisabeth mi piace tanto.- sussurro' riaprendo gli occhi improvvisamente. 
Taylor sembro' ridestarsi da un lungo periodo di letargo, guardo' Gaga con gli occhi che gli brillavano:
-Stef è... È perfetto!- sorrise e guardo' la sua bimba -ciao, Beth!- le accarezzo' il visino. Tara e Starlight sorrisero, l'idea andava loro a genio.
"La signorina Elisabeth Kinney." si mise a pensare Gaga "si, la signorina Elisabeth Kinney sta facendo ora il suo ingresso sul red carpet, ha tutti gli occhi puntati contro e..."
-come ti è venuto in mente?- chiese Taylor riportandola alla realtà. Gaga si limito' a fare spallucce e sorridere.
Gli fece l'occhiolino soddisfatta: 
-suonava immensamente bene. E io, modestamente, di suoni me ne intendo.-

Fine.



note: beh, una ceeeeerta persona avrà trovato la sua dedica all'interno del capitolo :P
un bacio e grazie infinite per aver letto.
Raydor.

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