summer love.

di SofyHoran
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** primo capitolo. ***
Capitolo 2: *** secondo capitolo. ***
Capitolo 3: *** terzo capitolo. ***
Capitolo 4: *** quarto capitolo ***



Capitolo 1
*** primo capitolo. ***


La luce candida del sole filtra attraverso le grandi finestre dell’albergo in cui alloggio ormai da tre giorni. Fatico a svegliarmi, sono solo le sei del mattino e la luce abbagliante di una calda giornata di estate londinese mi acceca. Scivolo dal letto con stanchezza e infilo le infradito blu ai miei piccoli piedi mentre mi trascino nella minuscola cucina per scaldarmi due toast da spalmare di nutella, l’unica cosa italiana che mi è rimasta. Il mio nome è Allison, ho diciassette anni e sono orfana. Mia madre è morta in un incidente stradale e mio padre per la disperazione si uccise e rimasi da sola. Completamente da sola. Mia madre era una donna stupenda, piena di vita ed era nata in Inghilterra, per questo ho un nome inglese e per non dimenticarla mai mi sono trasferita con gli assistenti sociali qui, nella sua meravigliosa patria.
Sono le sette e mezza del mattino e il ventilatore portatile situato nel salottino continua a girare, emanando  da tutte le parti una folata di aria fredda.  Sbatto la porta della camera in cui sono situata e mi dirigo, saltellando giù per le scale con aria felice, alla hall quando ad un tratto qualcuno mi si para addosso facendomi perdere il senso dell’equilibrio.
‘Oh scusa, ti sei fatta male?’
‘Ehm … no, no, tutto a posto, grazie.’  Un ragazzo poco più  grande di me mi stringe la mano aiutandomi a rialzarmi dal suolo ricoperto di moquette.
‘A proposito io sono Harry, Harry Styles. E tu sei?’
‘Io sono Allison Perricone’. La sua mano calda stringeva il mio fianco facendomi sudare a tal punto che delle goccioline minuscole stavano scendendo dalla mia fronte alta.
‘Ah, sei una turista, suppongo’.
‘Ehm no. È una storia troppo lunga, non so se hai voglia di ascoltarla’.
‘Si invece, sono una persona molto curiosa.’ Un lampo di gioia attraversa i miei occhi azzurri e per la contentezza un sorriso abbozza sulle mie sottili labbra ricoperte di lucidalabbra alla pesca.  Ma la mia gioia durò poco perché il suo telefono stava squillando sulle note di Use Somebody dei Kings of Leon.
‘Ehm.. scusa, adesso devo proprio andare. Ci si vede Allison’.
‘Ciao Harry’. La delusione compare sul mio volto immediatamente ma ho la certezza di rivederlo e di aver finalmente incontrato qualcuno che non siano le solite noiose persone. Salgo cautamente le scale nel caso ci fosse un altro aspettato incontro ma non mi illudo troppo e per questo quando arrivo al terzo piano, apro la porta e la sbatto con un scatto alle mie spalle. Mi fiondo sul letto, bevo con lentezza il tè verde contenuto nella mia tazza preferita color verde acqua e i miei pensieri finiscono per arrivare a Harry Styles, come supponevo.  ‘ è proprio un bel ragazzo’ mi ritrovo a pensare mentre continuo a sorseggiare, questa volta voracemente il mio tè. Ma tutto ad un tratto una nube calda si impossessa della mia anima, del mio cervello e del mio corpo e cado in un dolce sonno e ovviamente nel mio sogno, come potete immaginare, c’è sempre lui, quell’angelo caduto dal cielo inaspettatamente: Harry Styles.
 

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Capitolo 2
*** secondo capitolo. ***


Ore sette del mattino. Il caldo di un estate di luglio penetra ormai in tutti i luoghi, in tutte le stanze e in tutti gli oggetti. Mi alzo, lottando contrò la mia volontà e infilo ai miei piedi, come sempre, le mie morbide infradito, a cui sono già affezionata anche se sono solo un paio di scarpe, alla fine. Cerco di prepararmi velocemente mentre arraffo una bottiglietta d’acqua fredda da portare in piscina, dove mi situerò tra poco insieme a Rose e Jason,i miei assistenti sociali. Scendo con impiccio le scale e inutilmente alzo ininterrottamente lo sguardo in cerca di quel ragazzo fascinoso, ma invano: con la mia solita sfortuna, sarei in grado di vincere un sacco di soldi e poi farmeli rubare da qualche incosciente che non ha nulla da fare dalla mattina fino alla sera. Apro la porta della hall e mi ritrovo davanti alla fermata dell’autobus dove mi aspettano ansiosamente quei due, le persone più odiose di questo pianeta. ‘Allie, eravamo in pensiero per te. Quanto tempo hai impiegato per metterti quattro straccetti in croce?’ Sbuffo ripetutamente ad ogni parola che esce dalla sua larga bocca e accendo il mio mp3, l’unica ‘persona’ in grado di capirmi. ‘Scusa, la prossima volta vado in piscina nuda’. ‘Ma come ti perm..’ ‘Dai, lasciala Rose, ha diciassette anni. È ancora un’adolescente’. Almeno Jason, non è stressante come quella pazza maniaca, senza offesa ovviamente. Ore nove. Striscio fino al bordo della piscina, incapace di emettere un suono. Ho sempre avuto paura dell’acqua, non so ancora per quale strano e impreciso motivo … quando una palla mi colpisce direttamente in piena faccia: l’ho sempre detto che sono sfortunata, da quando ho messo piede in questo mondo. In realtà non so neanche perché esisto, se devo dirla proprio tutta. ‘Oddio scusa, scusa, scusa, scusa!’ un ragazzo biondo si sta dirigendo verso di me con passo veloce, quasi come se stesse per perdere il treno. ‘Non ti preoccupare, non mi sono fatta niente. Ormai è diventata un abitudine’. ‘Ah, ok. Harry, almeno vieni a chiedere scusa a questa povera ragazza!’. Il mio cuore cessa di battere. Il mio stomaco è diventato un campo di farfalle, ideale per i collezionisti e i miei limpidi occhi si sciolgono, diventando un mare azzurro. Quel ragazzo arriva di corsa. Ma so già di chi si tratta. Appena i miei occhi incontrano i suoi, si ferma di scatto, mi osserva e si massaggia le tempie scostando quei suoi meravigliosi capelli dalla fronte sudata. ‘Comunque, io sono Niall e lui è il mio migliore amico, Harry.’ sembra contento di vedermi, ma non ci giurerei. ‘Ah.. piacere’. La sua mano, fredda e liscia e la mia, calda e sudata si intrecciano, come la pianta dell’edera quando cresce. Non mi ha salutata. Non ha voluto. Forse neanche mi ha riconosciuto. Però, devo dire che quel biondo è davvero molto carino.

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Capitolo 3
*** terzo capitolo. ***


Harry, Niall, Harry, Niall. Queste parole continuano a rimbombarmi nella mente come se fossero parte integrante del mio cervello. Sono seduta accanto alla televisione di trenta pollici collocata su un mobile di legno color rosa antico: mi disgusta solo a  guardarlo. Attendo senza il minimo disturbo di chiamarli, Rose e Jason, che saranno sicuramente a fare compere in qualche eccentrico negozio. When I met this girl my heart went knock, knock..
‘Pronto?’
‘Allison, mi dispiace di non avere chiamato prima, suppongo sarai molto preoccupata’ era Rose.
‘Si, si, sono rimasta con l’angoscia tutto il giorno, puoi ben immaginare.’ Ironicamente si intende.
‘Si, scusa ancora. Io e Jason faremo tardi, dovrai cucinarti la cena da sola’ sicuramente è nel suo negozio preferito, ‘Flowers’: lei va di matto quando si parla di giardinaggio, proprio non la comprendo.
Riattacco, per non sentire nuovamente la sua squillante voce da topolino e corro in cucina per prepararmi un misero sandwich visto che non mangio da secoli.
Toc Toc
Mi affretto ad aprire la porta di legno e..
‘Ciao bellezza’ Rimango senza parole, è lui: Niall, cioè Harry.
‘Mi chiedevo se, come dire, stasera, alle otto, ti andrebbe di cenare con me in un posto mozzafiato’.
‘E-e-ehm, si mi andrebbe, grazie per l’invito’. Che cosa? Lui,  me, ore otto, appuntamento, posto meraviglioso? Se me lo avrebbero detto tre giorni fa non ci avrei creduto.
Sbatto la porta alle mie spalle. Nuova mission impossibile: cercare di essere presentabile per l’appuntamento con Harry Styles. C’è un unico dettaglio non identificato, che cosa indosso?
Passo due ore a rovistare nel mio piccolo armadio in cerca di qualcosa di dignitoso e alla fine opto per una maglia lunga color beige con attaccato un fiocco pieno di paillette, un paio di fuseaux neri e degli stivaletti neri per le occasioni speciali. Corro in bagno cercando di non fare troppo rumore e mi trucco svelta per non perdere troppo tempo e arrivare in ritardo, come succede sempre. Do un occhiata fugace all’orologio che segna le sette e mezza: manca poco al grande evento.
Sono seduta sul divano, con le mani sul grembo, con il cuore che  batte senza mai fermarsi (bhè ovvio, se no sarei già morta) peggio di un treno in partenza. Spero solo di non avere fatto la scelta sbagliata.
Driin Driin
Oddio, sono già le otto. Che Dio sia con me.
‘Buonasera splendore’ Harry,vestito con uno smoking nero,  regge un mazzo gigantesco di rose rosse mentre con l’altra stringe la mia mano. Mi piace sempre di più.
‘Ciao Harry. Allora, vogliamo andare?’ Cerco di essere più sbrigativa possibile per evitare imbarazzanti silenzi.
 
 
Sono le otto e un quarto: entro, curando di non sporcare niente, nella meravigliosa macchina del mio cavaliere solamente per una sera.  ‘Certo, che deve avere un sacco di soldi’ mi ritrovo a pensare.
‘Allora, sei comoda?’
‘Si, si, certo, come no.’ Mi guardo i piedi da almeno mezz’ora e stringo le mie mani con forza, serrando la bocca per non parlare a vanvera e dire cose poco gradevoli che spesso pronuncio  in stato di agitazione morbosa. Esiste l’agitazione morbosa?
Parcheggia con calma la porche bianca e scendiamo dalla macchina  mentre un’ondata di calore penetra nel nostro corpo.
‘Tutto bene Allison?’ Mi sorride, come non aveva mai fatto prima.
‘Si, grazie’ Gli rivolgo un sorriso poco convincente, spero solo non se ne sia reso conto.
Il locale è pieno, come temevo e il cameriere ci fa accomodare in un tavolo riservato in fondo all’accogliente sala con i muri dipinti di rosso sangue.
‘I signori desiderano qualcosa, prima di cenare?’
‘No, per me niente grazie, tu Allie?’ è bellissimo. Troppo.
Scendo dal paese dei sogni e affronto la dura realtà. In questo momento, non troppo. ‘E-ehm, no grazie’.
Lo osservo: dentatura perfetta, occhi di ghiaccio, capelli splendidi, mani curate, sorriso smagliante che farebbe crollare ai suoi piedi ogni ragazza, eppure.. nella mia mente continua ad ondeggiare il volto di quel ragazzo biondo.
‘Ehi, Harry!’ Mi giro di scatto per esaminare la persona che ha pronunciato quelle raggelanti parole e davanti a me si para una ragazza.
‘Ciao Clare’ Harry non sembra mostrare troppo entusiasmo: più che altro sembra che stia incominciando a sudare.
‘Quanto tempo è passato! Lei è la tua nuova ragazza?’ Mi rivolge un sorriso finto e si volta di nuovo verso di lui.
‘No, lei è solo un’amica’ Mi sento morire. Quindi mi considera solo un’amica? Il mio cuore sprofonda sotto terra e delle lacrime scorrono sul mio volto, rigandomelo;  la mia vista è annebbiata e hovoglia di sparire, per sempre.
Ore dieci: sono in bagno da ben dieci minuti. Non la finisco di piangere e la mia bocca emette dei piccoli singhiozzi. Spero solo che non se ne sia andato, lasciandomi da sola, nel nulla. 
 

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Capitolo 4
*** quarto capitolo ***


Tutto successe in un attimo, come un temporale in estate. Sono nel letto, coperta dalle morbida lenzuola azzurre, leggere, come una candida nuvola. Accendo il cellulare per vedere se qualcuno ha notato la mia assenza o solamente per sapere se Harry si sarebbe scusato, prima o poi. Ormai sto perdendo ogni speranza.
Ieri sera, qualcuno mi recuperò dal bagno in cui ho sonnecchiato per un’ ora intera e mi portò in albergo: ho la netta sensazione che sia stato quel riccioluto, almeno ha avuto la decenza di ricondurmi nella mia ‘casa’. Oggi non ho la minima voglia di alzarmi dal letto in cui ho dormito per secoli,  come la bella addormentata nel bosco, solo che manca  il principe azzurro che mi bacia sulle morbide labbra rosee.
Resto sveglia fino a mezzogiorno: Jason si appostò molte volte davanti alla mia porta per capire se stessi  dormendo o no, ma ho utilizzato le mia capacità in recitazione e ho assunto il ruolo di ‘persona che dorme da alcune ore senza il minimo disturbo di alzarsi’ e alla fine se ne andò. Pensavo che Harry fosse il mio principe azzurro, la persona che mi avrebbe salvato dalla monotona vita ma evidentemente mi sbagliavo: quella maledetta Clare, mi ha rovinato l’esistenza.
Toc Toc                                                                                                
‘Chi è che rompe?’ penso senza la minima voglia di sprecare le mie forze per alzarmi e aprire quella porta in cui Harry Styles ha fatto la sua entrata speciale. Ma lo faccio lo stesso.
‘Ehm, ciao Allison, è così che ti chiami vero?’ Aspetta, aspetta, aspetta! È Niall quello che sta aspettando sulla soglia o è tutto nella mia testa?
‘Si, almeno credo, che ci fai qui?’  Sto sudando e il mio cuore prima o poi balzerà fuori dal petto  a causa del  battito cardiaco accelerato.
‘Ehm, sono venuto da parte di Harry, vorrebbe farti delle scuse ma non ha il coraggio.’ E ti pareva. I soliti ragazzi: prima ti mollano da sola in un bagno mentre una ragazza senza cervello se ne sta al posto tuo e alla fine hanno anche il coraggio di mandare il loro migliore amico per scusarsi.
‘Grazie del tuo gesto, ma non ho voglia di udire le sue scuse’. Tengo la mano ferma sulla maniglia per cercare di chiuderla in faccia a quel bel biondino ma lui con la sua forza lo impedisce.
‘Lo so, è stato un vigliacco, ma devi ascoltarmi’. Cerco di resistere al suo sguardo da cucciolo smarrito ma non sono in grado di   farcela.
Ascolto attentamente tutto quello che ha da dirmi sul conto di Harry ma ad un certo punto inizio a fissare la sua bocca, il suo volto, i suoi occhi, i suoi capelli, il suo modo di vestire, il suo nasino,il modo in cui gesticola.
‘Ehm, Allie, mi stai ascoltando?’ Sulla sua faccia sono comparse delle piccole rughe, segno del continuo stress a cui è sottoposto.
‘Si, certo’. I nostri sguardi si incontrano all’improvviso e rimaniamo in silenzio per alcuni secondi. Ma poco dopo, le nostre labbra si avvicinarono sempre di più, fino a quando non si sfiorarono: fu un bacio tenero, un bacio a stampo,  con l’aggiunta dei fuochi d’artificio che sentivo dentro di me: fu il bacio più bello di tutta la mia vita.
‘Adesso devo andare, ci sentiamo’. Ma fu anche l’errore più grande della mia vita poiché ho baciato il migliore amico della persona che amo ,anche se quel biondino credo stia incominciando a piacermi sul serio.

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