Piccoli assaggi di mercanti e mercati.

di Pure_Red_Fire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gli ultimi pensieri di un venditore di Ombre. ***
Capitolo 2: *** Le Memorie dei profumi e dei colori delle spezie. ***
Capitolo 3: *** Il venditore di Anime e Illusioni. ***
Capitolo 4: *** Inchiostro e cenere. ***
Capitolo 5: *** La venditrice di sentimenti sbagliati. ***



Capitolo 1
*** Gli ultimi pensieri di un venditore di Ombre. ***


Tutto per questo?
Per questo piccolo momento?
Ne ho vendute di illusioni, di sogni, spettacoli, ombre.
Di tutto quello che ho venduto, le ombre, proprio le ombre sono state le mie preferite.
Sì perché quando vendi l' ombra, vendi la preoccupazione, l'ansia, vendi la negatività dell'oggetto,
o della persona, a cui apparteneva quell'ombra.
Perché non vendere la mia? Sì, a quel punto tutto svanirá.
Sarò di nuovo felice. Ma... Solo per un momento.
Nuove preoccupazioni, nuove ansie prenderanno il posto delle precedenti.
Una nuova ombra. E avanti a vendere, vendere senza mai fermarmi.
Perderó la mia essenza.
Perderó la mia dignità.
Perderó la mia identità.

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Capitolo 2
*** Le Memorie dei profumi e dei colori delle spezie. ***


Lo ricordo come fosse ieri.
Sono passati anni, ma i giorni in cui ho lavorato al mercato
delle spezie non li ho ancora scordati. Né mai li scorderó.
Le voci sono ancora così limpide...
"Sheila, dammi un sacchetto di curcuma!" o ancora "Sheila, posso avere dello zenzero?"
Annuivo e consegnavo la spezia.
Ma il ricordo più bello, l'ho di un giorno ventoso. Le polveri aromatiche che vendevo svolazzavano in aria, e coloravano lo spazio circostante.
Allora sentí tutti i profumi. Il curry, giallo di sole, mi inebriava, mentre il cumino mi faceva rammentare di lui...
Non tornó mai più dalla guerra. Né io tornai al mercato.
Da quel giorno, infatti, cominciarono a sganciare bombe sulla città,
e fui costretta a lasciate l'Afghanistan. Ma il ricordo delle spezie e del suo bacio non si sono spenti.

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Capitolo 3
*** Il venditore di Anime e Illusioni. ***


Non ricordo quando iniziai, so che ero molto piccolo.
Mentre mia madre mi guardava, mi allontanavo e andavo verso il banco.
Era una bancarella piuttosto piccola, in legno. Mi misi a vendere.
Vendevo anime a chi non ne aveva, e illusioni a chi era ormai vecchio, o stanco, per poter avere sogni.
Il modo in cui me le procuravo non era del tutto legale, anzi, per nulla. Uccidevo le persone e mi impossessavo delle loro anime e dei loro sogni, ormai morti con loro.
Facevo affari, ma mi sentivo in colpa. Ogni giorno un peso mi cresceva dentro, si ingrandiva e una parte di me moriva.
Ma più io stavo male, più un dubbio si insinuava in me...
"E se la smettessi? E se lasciassi perdere?"
Era la mia anima a parlare. Decisi di darle retta, ma avevo bisogno di pagare qualcosa. Così, intanto che mi uccidevo, vendevo a un bambino la mia anima. Non sono mai stato più felice che in quel momento.

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Capitolo 4
*** Inchiostro e cenere. ***


Avevo una libreria.
Una bella libreria.
Quando le persone entravano per la prima volta, annusavano l'aria,
e, estasiate, esclamavano :"Che meraviglioso negozio! E che profumo di inchiostro!"
Adoravo quella libreria. Ci passavo molto tempo. Anche qualche notte.
Con qualche candela, e una buona lettura, si stava davvero bene.
Ma poi, una notte, vennero i vandali, che incendiarono la mia libreria.
Quando il mattino dopo arrivai, tutti i miei amati libri erano in cenere.
"Peccato. -dicevano i passanti- Era proprio un bel posto. Ma... Che puzza di cenere!"

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Capitolo 5
*** La venditrice di sentimenti sbagliati. ***


Stavo lì, a guardare le persone, felici.
Non come me.
Stavo lì, ed ero io a dover dare alla gente i sentimenti,
sebbene non fossi in grado di cambiare i miei.
Perché io dovevo essere triste?
Perché dovevo essere solo io a soffrire?
Allora, a chi mi chiedeva gioia, davo dolore,
a chi mi chiedeva felicità, davo tristezza.
Chi voleva i ricordi, però, veniva accontentato.
Perché coi ricordi, davo anche la malinconia.

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