Everything Is Possible.

di Lorenzo5861
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Start ***
Capitolo 2: *** Affinity ***
Capitolo 3: *** Who am i? ***
Capitolo 4: *** Fucking Nightmare ***
Capitolo 5: *** True or false? ***



Capitolo 1
*** The Start ***


         
Buongiorno a tutti!!! Eccomi con una nuovissima FF appena sfornata. Sì lo so, nella 
precedente FF (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1261625 ) vi avevo detto addio, ma poi molti di voi mi hanno chiesto un’altra FF e quindi ho deciso di scrivere un’idea che mi 
traballa nella testa da molti mesi. Pensavo fosse una pazzia ma forse potrebbe piacervi. 
Speriamo bene! Mi raccomando recensite! Questa e solo una pro-logo però! :D 
 
 
 MIKE
 
- Mike, Mike svegliati! Miky devi andare a scuola forza svegliati!-.
Mia madre mi scuote dolcemente ed alla fine decido di alzarmi dal letto.
 
- Perché devi sempre svegliarmi così? Non possiamo prenderci una sveglia?- 
 
- Prima deve arrivarmi lo stipendio tesoro.- 
 
- Ma io ho un po’ di soldi da parte potrei…-
 
- No, non ti preoccupare, non voglio farti spendere neanche un centesimo. 
Troverò i soldi!- 
 
Mia madre è la persona più dolce del mondo, non sono come tutti gli altri 16enni che
hanno problemi con i familiari, io e mia madre stiamo bene insieme, ci vediamo poco
tempo nel lasso della giornata ma non litighiamo mai.
 
Mio padre è morto in un incidente al lavoro qualche anno fa ma non ci sono rimasto
malissimo perché da tempo per me non esisteva più. 
 
- Adesso devo andare a lavoro, ci vediamo stasera.- 
 
- Ok mamma, a stasera.- le do un bacio sulla guancia ed entrambi usciamo, 
solo che in due direzioni diverse. Io verso la scuola e lei verso una fabbrica di plastica.
 
La nostra è una vita “normale” per così dire, ma ogni giorno penso a quanto siano
stati fortunati i miei idoli a sfondare nel campo della musica. 
 
Quando capisco che inizio ad avvertire un piccolo senso di gelosia scaccio 
quel pensiero e metto a palla Pressure dei miei amati Paramore dall'mp3 che porto sempre con me. 
 
Dopo nemmeno tre canzoni giungo finalmente a scuola. 
 
 
 
JEREMY
 
 
Oggi è il grande giorno! Finalmente oggi concluderemo il nostro primo album 
senza i Farro. Non sono euforico perché se ne sono andati piuttosto perché 
finalmente dopo due anni di “stallo” ripartiremo insieme! 
 
Sono le 7 del mattino e nessuno è in piedi a parte me, sono già vestito ed alle 8 
partiremo per lo studio di registrazione dove i tecnici sistemeranno le voci e 
aggiungeranno gli effetti sonori. 
 
Sto per iniziare a fantasticare sul nostro futuro quando sento suonare il campanello.
 
Mi avvicino alla portone di casa ed apro senza nemmeno guardare chi è. 
 
In quello stesso istante mi pento di non aver guardato.
 
Una ragazza alta con la stessa IDENTICA capigliatura di Hayley mi viene incontro
e mi bacia appassionatamente.
 
Merda! C’è qualcosa che non va, non è normale che abbia lo stesso identico
taglio di capelli di Hay…
 
I miei pensieri vengono arrestati immediatamente, mentre questa mi sbaciucchia
senza sosta noto che dietro di lei (nascosto dietro una siepe) c’è un paparazzo
che mi sta fotografando. 
 
Eccoci di nuovo ora parte lo scandalo! Dannazione sono uno stupido! 
 
A quel punto mi stacco da quella maniaca e mi chiudo la porta dietro in preda al panico.
 
Brutto guaio. Anche perché oggi sono rimasto a dormire a casa di Hayley perché Chad
era a fare un concerto.
 
Adesso tutti penseranno che Hayley tradisca Chad per me!!! 
 
Devo trovare un modo per dirlo agli altri. Aspetterò dopo la registrazione quando
le acque si saranno calmate.
 
Dopo non molto anche Hayley si alza ed insieme ci mettiamo in macchina e partiamo 
per lo studio. Non dico una parola per tutto il viaggio tanto che ad un certo punto 
mi metto le cuffie e inizio ad ascoltare le nostre canzoni. Cosi lei capirà che non 
voglio parlarle. 
 
Ho paura. Molta paura, e certe volte non vorrei nemmeno essere qui, 
tutti questi paparazzi, questi falsi sorrisi, false promesse. Questo
mondo non fa per me. 
 
Dopo nemmeno tre canzoni giungo finalmente allo studio.

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Capitolo 2
*** Affinity ***


Ssssalve! :D Eccoci qui con il nuovo capitolo della mia FanFiction. 
Come nell’altra FF, anche qui vi do i miei contatti per qualsiasi cosa vogliate 
Chiedermi (o se volete semplicemente insultarmi per come scrivo).
 
Facebook: https://www.facebook.com/lorenzo.toninelli.9
 
Twitter: https://twitter.com/Lorenzo5861
P.S. lo so che sta storia della scuola l’ho già detta, ma mi viene in mente solo quello. C:
 
 
 
MIKE 
 
Quando arrivo a scuola la campanella è già suonata e sono tutti andati in classe.
 
Maledizione! Un’altra volta in ritardo. A questo punto la prof mi ammazzerà. 
 
Raccolgo il poco coraggio che ho e mi avvicino alla porta della mia classe. 
 
- Buongiorno professoressa, scusi per il ritardo.- 
 
- Oh signor. Peterson le scuse non bastano. Qui contano i fatti.-
 
- Cosa dovrei fare allora?- 
 
- Rimanere qui dopo le lezioni, direi fino alle 4 e mezzo.-
 
- Professoressa la prego, alle 4 e 35 ho lezione di chitarra. Non ce la faccio
in cinque minuti a fare due chilometri a corsa fino alla scuola di musica!- 
 
- Lo so Peterson, non voglio trattenerti più, perché voglio darti una chance, 
così, quando non arriverai in tempo, capirai che la colpa non è mia ma solo tua. 
E per di più non potrai giustificarti col tuo insegnante dicendo che è stata colpa mia 
perchè io il tempo te l’ho dato. Non potrai dire “la prof mi ha messo in punizione” ma 
dovrai dire “non ho corso abbastanza veloce!- 
 
- Ma…- 
 
- Niente ma… e ora vai a seder…anzi no rimani qui! Interrogato!- 
 
Vaffanculo stronza! Ora sì che sono messo male, il ragionamento di quella
scema non faceva una piega! Come faccio a fare due chilometri in cinque minuti? 
 
Vengo interrogato per tutta l’ora ed riesco a prendere a malapena 6. 
Le altre ore passano in fretta ed io continuo a pensare a quanta fortuna abbiano avuto 
i miei Paramore…
 
 
 
 
JEREMY 
 
 
Arriviamo allo studio di registrazione giusto in tempo. Taylor ci sta aspettando fuori
e quando ci vede la sua espressione diventa più tranquilla e sollevata perché finalmente
non deve più aspettarci fuori al freddo. 
 
- Ciao Tay.- Dice Hayley tutta tranquilla ed eccitata.
 
Io non dico niente e ovviamente Tay se ne accorge e mi fulmina con uno sguardo 
come per dire “che succede?”. 
 
Io faccio cenno di star bene ed insieme entriamo allo studio.
 
Il produttore ci accoglie a braccia aperte e subito ci mettiamo a lavoro. 
 
Lavoriamo tutti come dei matti impostando gli effetti speciali, montando i video, 
scrivendo i testi per il disco, modificando le voci ecc. 
 
Dopo qualche ora abbiamo concluso e finalmente possiamo andarcene. 
Usciamo tutti dallo studio distrutti e, dopo saluti e varie ognuno torna a casa sua.
 
Tranne io. 
 
Io decido di accompagnare Hay fino a casa così da spiegargli il mio “incidente”. 
 
Entriamo entrambi in macchina, io mi offro di guidare e, prima di accendere il motore,
mi giro verso di lei e terrorizzato cerco di spiegargli la situazione. 
 
- Senti Hayley è successo un casino.- 
 
- Un casino? In che senso Jeremy?- 
 
- Oggi mi sono svegliato alle 6 e mezzo e verso le 7 hanno suonato il campanello…-
 
- Oddio…- 
 
- Era una ragazza. Con il tuo stesso taglio di capelli.- 
 
- Dannazione! Non mi dire che…-
 
- Mi ha baciata. E un paparazzo mi ha fotografato. - 
 
- Cazzo Jeremy! Sei un deficiente! -
 
- Non è colpa mia!-
 
- Potevi evitare di aprire la porta senza guardare! E non potevi staccarti da quella lì subito?!- 
 
- Ero nel panico!- 
- Adesso pensa cosa penserà Chad! Fai partire sta macchina e non mi rivolgere 
la parola.- 
 
Ecco, fantastico è andata proprio bene! Sono le 4 e 35 ed odio la mia vita! Odio la mia vita! Odio la mia vita! Odio la mia vita! 
 
 
MIKE 
 
Mancano trenta secondi alla fine della mia punizione fra pochi istanti dovrò partire 
partire a corsa verso lo studio di musica. 
 
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
VIAAAAAAAAA!!!!!
 
Esco dall’aula in un istante non prendendo neanche i libri. 
 
Percorro strada per strada, vicolo per vicolo, quartiere per quartiere. 
 
Corro come un matto fino a sentire il mio cuore batte a mille.
 
Respiro a fatica. Devo farcela!
 
A stento giungo a 200 metri dallo studio con solo dieci minuti di ritardo. 
 
Mi fermo per qualche secondo a riprendere fiato. 
 
Dopo essere ritornato cosciente entro dentro allo studio e vedo il mio insegnante 
seduto al mio posto. 
 
- Scusi prof davvero! Io non…-
 
- Non mi interessa, non ti accetto a lezione. Esci da questa stanza senza replicare
o ti cancello dal corso.- 
 
Fantastico, questo bastardo non mi ha nemmeno fatto parlare. Ed io che 
volevo solo spiegargli la situazione…Jeremy Davis lo avrebbe fatto parlare
i Paramore possono parlare quando vogliono e suonare quando gli va. 
Non hanno problemi né preoccupazione e la gente gli rispetta! 
 
Sono le 4 e 35 ed odio la mia vita! Odio la mia vita! Odio la mia vita! Odio la mia vita! 
 
JEREMY 
 
Odio la mia vita! Odio la mia vita! Odio la mia vita! 
 
MIKE
 
 
Odio la mia vita! Odio la mia vita! Odio la mia vita! 
 
JEREMY 
 
Non voglio più essere Jeremy Davis!!!
 
MIKE 
 
Non voglio più essere Mike Peterson!!! 
 

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Capitolo 3
*** Who am i? ***


Non so che dire…buona lettura e recensite! :D Ah visto non ho avuto molto tempo
Nel prossimo capitolo parleremo di Jeremy. Notte!!! 
 
MIKE 
 
Ieri è stata davvero una giornata terribile, quando sono tornato a casa mia madre
si è incazzata perché ha scoperto del mio ritardo e quindi mi ha messo in punizione. 
Inoltre non mi ha fatto neanche mangiare. 
 
Subito dopo avrei voluto andare a letto ma invece lei mi ha fatto dormire sul divano! 
Che cosa orribile! 
 
Adesso l’unico mio pensiero è che fra pochi minuti dovrò di nuovo alzarmi e ricominciare
la mia banale vita, non ho davvero voglia di svegliarmi ma sento 
che la luce del sole proveniente dalla finestra sta picchiettando sui miei occhi come per 
dirmi “Ehi farai tardi a scuola!”. 
 
Prima però di aprire gli occhi un’ondata di terrore mi percorre il corpo. In salotto,
dove c’è il divano e dove io mi sono addormentato ieri sera, non ci sono finestre. 
 
Il mio organismo comincia ad entrare nel panico.

Forse mia madre si è sentita 
In colpa e mi ha trasferito nel mio letto stanotte? No, non è possibile era 
troppo arrabbiata, allora dove sono? Chi mi ha spostato???” 
 
Ho davvero una gran paura e non so cosa stia succedendo. 
 
Dopo svariati minuti riprendo il controllo di me stesso e decido di svegliarmi. Sarò 
solo in camera mia…che altro potrebbe essermi successo altrimenti?  
 
Apro lentamente gli occhi e… O CAZZO!!! QUESTA NON E’ CAMERA MIA!!! 
Dove diavolo sono? O Cristo mi hanno rapito…
 
Una serie di pensieri paranoici (e malati) cominciano a vagare per la mia mente.
 
Sono nel panico, ma devo agire come chiunque farebbe in queste situazioni…
devo tentare di scappare. 
 
Mi alzo lentamente dal letto quando mi accorgo di avere qualcosa di strano.
 
E’ una sensazione che non ho mai provato prima. 
 
Mi sento molto più alto di ieri, più pesante, con dei peli sulla faccia che mi danno
molto fastidio un naso diverso e una corporatura più massiccia.
 
Non mi sento me stesso.
 
Comunque non ho tempo di pensare a queste cose, devo fuggire da questo strano 
posto. 
 
Raggiungo furtivamente la porta e poi, come in un film poliziesco, la apro. 
 
C’è un corridoio davanti a me, e poi l’uscita. 
 
Non ci penso due volte.
 
Parto a corsa senza fermarmi neanche un secondo finchè non giungo alla porta. 
Sto per aprire la mia via di fuga quando una voce mi blocca il sistema nervoso. 
 
E’ una voce femminile, una voce che conosco benissimo. Una voce che amo. 
 
-Ehi Jeremy vai già via?- 
 
Ma che cazz..??? Jeremy??!! Ma cosa diavolo??!!! No, no questa è una trappola!
I miei rapitori stanno fingendo di rassicurarmi per farmi tornare dentro. 
Io so perfettamente che dietro di me non c’è HAYLEY WILLIAMS!!! 
 
- Fottiti- rispondo con freddura.
 
Non mi volto nemmeno ed apro la porta e parto a tutta velocità verso la strada 
completamente in pigiama. 
 
Mi prenderanno per matto. Pazienza non è la priorità in questo momento.
 
Corro fino a non respirare più ed alla fine decido di rifugiarmi in un bar per
ripararmi dalla pioggia, dato che piove a dirotto. Anche se non sono molto lontano
dal luogo del sequestro qui ci sono comunque molti testimoni. 
 
Finalmente dopo tutto quel casino posso un po’ riprendermi e riordinare il cervello. 
 
Che è accaduto? Quella voce…era così…così reale…ma dove sono? 
 
 
 
 
 
Chi sono io? 

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Capitolo 4
*** Fucking Nightmare ***


AJFHKSAHSA Mi raccomando recensite perché io non posso vivere senza le vostre
Recensioni, loro sono io mio nutrimento :3 
P.S. Ho appena comprato il biglietto per il concerto dei 30STM quindi condividete la mia gioia u.u E' il 27/12/12 e vi chiedo scusa
per la lentezza della pubblicazione del capitolo ;)
P.P.S NON HO LA MINIMA IDEA DI COME SI SCRIVA JOISTICK! 
 
JEREMY 
 
Ieri è stata una giornata orribile, ma che dico, la mia vita è orribile! 
Non solo Hayley, Chad e Katy saranno furiosi con me e staranno progettando il mio omicidio. Ma la cosa ancora più grave è che sono stato fregato da una ragazzina! 
 
L’unica mia chance è di chiamare tutti ed invitarli a casa mia per spiegare la situazione
sperando che mi comprendano. 
 
Sono veramente preoccupato, ma la cosa che mi turba di più è che non voglio perdere 
Hayley! Lei è la mia migliore amica e non può lasciarmi proprio il giorno del suo compleanno! 
 
Probabilmente le farò un bel regalo da lasciarla stupita e cercherò di farmi
perdonare da tutti.
 
Mentre rifletto sul regalo da fare e sulle parole da dire una voce sorprendentemente
tranquilla e stanca mi parla a bassa voce sull’orecchio. 
 
- Svegliati Mike oggi è un nuovo giorno, vuoi qualcosa da mangiare?- 
 
Okay sto sognando, Katy stanotte non ha dormito con me, ed io non ho 
un’altra donna nella mia vita. 
 
Cerco di ignorare la voce ma la mano della sconosciuta continua a picchiettarmi la spalla. 
 
Ok adesso apro gli occhi e vediamo che brutti scherzi vuole giocarmi la mente.
 
Spalanco immediatamente le palpebre ed il mio corpo si paralizza.
 
Non sto sognando. C’è una sconosciuta in casa mia. 
 
Mi alzo immediatamente dal letto ignorando la strana sensazione che ho in tutto 
l’organismo come se non fossi sul mio vero fisico e mi getto verso il lato opposto 
della stanza afferrando il primo oggetto che mi passa per mano.
 
Un Joystick.
 
La donna mi guarda stupita e perplessa chiedendosi perché lo faccia…
 
- Chi è lei?-  Affermo tentando di fare una voce decisa ma mostrando chiaramente 
la mia paura.  
 
- M…Mike ma sono io…tua madre!- 
 
- Signora credo che debba farsi vedere da uno psichiatra perché io non mi chiamo Mike.
Mi chiamo Jeremy Davis e mia madre è morta tempo fa!-
 
- Mike se questo è uno scherzo è di pessimo gusto! Ora smettila di fingere di essere 
uno dei tuoi idoli e vai a farmi la spesa!- 
 
Ok prima di fare qualsiasi cazzata ragioniamo. Sono in una stanza, con una
donna che sembra incredibilmente tranquilla, non sembra aggressiva, ma io 
ho un Joistick in mano e quindi potrei innervosirla, lei chiaramente è matta quindi
forse l’unica cosa da fare è assecondarla. D’accordo vado per questo piano.
Poi dopo chiamo la polizia e la faccio arrestare. 
 
- Va bene mamma scusa ora vado subito.- 
 
- D’accordo, magari prima vestiti!-
 
Ha ragione. Non sarei credibile ad uscire per la città in pigiama. 
 
Così mi avvicino all’armadio che c’è nella stanza e, mantenendo le distanza
dalla pazza, mi metto le prime cose che trovo. 
 
- Ok mamma ho fatto, ora vado ciao!- 
 
- D’accordo fa attenzione piccolo!- 
 
Esco dalla camera e sto per uscire dalla porta di casa quando la mia mano si blocca 
sulla maniglia del portone, la casa non è mia, ed io ieri notte non avevo il pigiama.
 
Inizio ad essere veramente terrorizzato. La pazza è riuscita a cambiarmi, 
ed a trasportarmi da un’altra parte? Santo cielo devo chiamare subito aiuto! 
 
Tiro in fretta e furia fuori il cellulare senza sapere neanche come ci sia finito 
In quei pantaloni. Come un imput sto per accenderlo e chiamare aiuto quando
mi accorgo di una cosa che mi sconvolge…
 
Non è il mio cellulare.
 
Il mio corpo si blocca, la mia mente entra nel panico.
 
Questo non è possibile, non è reale!
 
Sono solo in un incubo, un fottuto incubo! 

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Capitolo 5
*** True or false? ***


Scusatemi davvero tanto per l’assenza ma ero pieno di impegni e non sono riuscito a trovare il tempo per scrivere questa storia. Spero comunque che vi piaccia. Buona lettura. Come al solito vi lascio i miei contatti di twitter se avete domande o richieste https://twitter.com/Lorenzo5861 
 
MIKE 
 
Il tepore del bar riesce a scaldare leggermente i miei arti congelati dalla pioggia. 
 
Nel bar ci sono in tutto quattro persone: la barista, un tizio che sta bevendo 
una birra accanto al banco, un signore ben vestito che sta leggendo un giornale e un 
uomo di colore davanti a me che sta guardando il cellulare. 
 
Ovviamente adesso l’attenzione è rivolta solo a me. Tutti e quattro mi fissano incuriositi 
e alquanto perplessi. Hanno anche ragione, sono appena entrato in pigiama con una burrasca fuori in piena notte. 
 
- D…desidera qualcosa?- Dice la cameriera con molto riguardo e paura. 
 
“Desidera qualcosa” beh un po’ d cose le desidererei, come per esempio capire come sono finito qui,
oppure perché una pazza mi ha rapito. Vorrei chiamare anche la polizia, vorrei che mio padre non fosse
morto, vorrei che quella ragazza fosse davvero Hayley Williams, vorrei tante cose.
Ma non so se si possono realizzare. 
 
Forse chiamare la polizia potrebbe essere un primo inizio se non voglio che chi mi ha rapito spunti con un machete e mi tagli a fettine. 
 
- Ho bisogno di aiuto.- Questo è tutto ciò che riesco a dire. 
Aiuto. Ecco che mi serve. 
 
Nel bar c’è un silenzio tombale nessuno dice niente, finchè l’uomo con aria più sciatta che sta bevendo una birra
mi guarda e mi dice:
 
- Ti sei perso bimbo?- fa un ghigno e poi torna alla sua birra.
 
- No, qualcuno mi ha rapito, mi ha cambiato i vestiti e mi ha chiuso in casa sua.- 
 
Tutti ridono divertiti per la spassosa storia.  Solo l’uomo di colore si insospettisce. 
 
- E’ davvero così la storia?- Mi dice staccando finalmente gli occhi dal cellulare. 
 
- Sì giuro su Dio.- 
 
Dopo poco noto il suo fantastico taglio di capelli, è un rasta, e per i rasta l’unica 
religione e il rispetto tra fratelli e l’uguaglianza fra loro. 
 
- Bro dio non esiste siamo soli in questa terra e dobbiamo cavarcela solo con le nostre gambe.- 
 
Io lo guardo impietrito. Ho appena detto che sono stato rapito e nessuno dice 
niente di importante! Ovviamente nessuno mi prende seriamente. 
 
- Fate come vi pare, però ho bisogno che chiamate la pol…- 
 
In quello momento, proprio in quel momento, entra la mia presunta rapitrice. 
 
Hayley Williams. 
 
- Jeremy ma che ci fai qui? Dannazione perché sei fuggito così!!!- 
 
Aiuto. Mio Dio. E’ qui. E’ lei, è veramente lei. 
 
Inizio a non capirci niente, sono io fuori dal mondo od è il mondo che sta impazzendo? 
 
Ricapitoliamo. 
 
Allora, Hayley Williams è davanti a me e sottolineo HAYLEY WILLIAMS è DAVANTI 
A ME. E continua a chiamarmi Jeremy, il tizio rasta mi sta facendo discorsi sull’umanità e cazzi e mazzi. L’uomo al banco credo stia per ubriacarsi e l’altro signore elegante è uscito dal locale. 
Ora la domanda è: Perché sono qui? E perché Hayley Williams continua a chiamarmi Jeremy? 
 
- Jeremy!!!- Hayley emette un grido e mi scuote la spalla. 
 
- Io non sono Jeremy e tu non sei Hayley Williams!- 
 
- Cosa ti sei fumato? Spiegamelo perché dici cose assurde!-
 
- Anche se gli somigli molto sono sicuro che non può essere vero che sei 
Hayley Williams!-
 
- Basta ti riporto a casa. Probabilmente sei ubriaco.- 
 
La rapitrice emette un fischio e chiama il suo complice travestito da Taylor. 
 
Devo ammettere però che sono bravi in fatto di costumi. 
 
In pochi minuti sono già in strada trascinato da tutti e due mentre grido aiuto. 
 
- Stasera dormi da me Jeremy non voglio che tua moglie ti veda così.-  dice Taylor preoccupato
 
- Aiutoo!!! Aiutooo!!! Questi pazzi pensano che io sia Jeremy Davis!- 
 
Alla fine riescono a trascinarmi a casa di Taylor (o chiunque sia) e mi buttano nel divano. 
Tento varie volte di scappare finchè non mi rendo conto che forse l’unica soluzione è assecondarli. 
 
Stanotte dormirò nella stessa casa di un ladro che pensa di essere Taylor York. 
 
Appena penso a questa cosa mi rendo conto che devo scappare, mi alzo dal divano 
e in un attimo sono già pronto alla fuga. Sto per uscire fuori quando Taylor mi si mette davanti. 
 
- Ora basta questa storia è andata troppo oltre!- 
 
- Lasciatemi libero vi prego, vi darò dei soldi. Non sono Jeremy Davis!- 
 
- Ah non lo sei? Vieni con me.- 
 
Hayley è già andata a casa sua, e ora siamo rimasti io e lui, potrei mandarlo k.o. all’istante però mi incuriosisce la sua ostinata
convinzione che io sia Jeremy, voglio solo vedere come mi dimostrerà che io sia il componente della grande band dei Paramore.
E poi, non sembra violento. 
 
Mi porta al piano di sopra e mi fa entrare nella sua stanza, una stanza circondata di poster, chitarre e quant’altro.
Perlomeno ha gusto. 
 
Poi decide di mettermi davanti allo specchio. 
 
E a quel punto davanti a me vedo l’immagine riflessa di un uomo alto, con la barba e i capelli biondi, il basista della band dei
Paramore, sono io. 
 
Cosa è successo. Io sono Mike, non sono Jeremy, forse Mike non è mai esistito, forse neanche Jeremy, forse sono morto
o non sono neanche nato. Questo potrebbe essere un sogno, e se fosse la realtà? Se io fossi davvero lui? 
 
Inizio a vedere tutto sempre più nero. Taylor avverte la mai confusione e mi sorregge. 
Ma non basta. L’unico pensiero che mi rimane è riferito a mia madre. 
Quella povera donna chissà cosa starà passando cosa gli starà succedendo. 
 
E poi penso ad Hayley a quella meravigliosa ragazza di cui improvvisamente sono diventato il migliore amico. 
 
Tutto diventa sfocato, confuso, come è questa situazione d’altronde. 
 
Alla fine però tutto diventa nero. E cado in un profondo sonno. 
 
L’ultima cosa che vedo è Taylor York che mi guarda spaventato e mi dice di svegliarmi. 
 
E poi buio. 

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