Siamo sulla tavola da surf.

di Vale17
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sto bleffando,lo capisci? ***
Capitolo 2: *** Miseriaccia. ***
Capitolo 3: *** She's not afraid. ***
Capitolo 4: *** Down. ***
Capitolo 5: *** Idiozie. ***
Capitolo 6: *** Bruciamo come il fuoco. ***
Capitolo 7: *** Sono venuta per vincere. ***
Capitolo 8: *** Tornerai sempre da me,che tu lo voglia o meno ***
Capitolo 9: *** Non smettere di crederci. ***
Capitolo 10: *** Due linee parallele. ***
Capitolo 11: *** Eleanor J. Calder. ***
Capitolo 12: *** Quel bacio mi ha rubato l'anima. ***
Capitolo 13: *** Fuggiamo insieme? ***
Capitolo 14: *** Siamo come Jo e Matilda. ***
Capitolo 15: *** La leggenda. ***
Capitolo 16: *** E' finita? ***
Capitolo 17: *** Ricordo il tuo 'ti amo' quando ci siamo incontrati la prima volta. ***
Capitolo 18: *** Pronipote della Regina Elisabetta,cosa? ***
Capitolo 19: *** E' solo un arrivederci. ***
Capitolo 20: *** Resta forte. ***
Capitolo 21: *** Il bacio del tradimento. ***
Capitolo 22: *** Non sono una principessa. ***
Capitolo 23: *** La Oxford University. ***
Capitolo 24: *** Harry? Lo senti il mio cuore? ***
Capitolo 25: *** Louis William Tomlinson. ***
Capitolo 26: *** La principessa. ***
Capitolo 27: *** Come un pesce fuor d'acqua. ***
Capitolo 28: *** Sono viva e sono con te. ***
Capitolo 29: *** Holmes Chapel. ***
Capitolo 30: *** La sua migliore amica. ***
Capitolo 31: *** Artefice del tuo destino. ***
Capitolo 32: *** Grace,è proprio lei? ***
Capitolo 33: *** E' buffo vero? ***
Capitolo 34: *** E' tempo di andare,probabilmente. ***
Capitolo 35: *** Sarò il tuo angelo guardiano. ***
Capitolo 36: *** Proprio quello che desideravo. ***
Capitolo 37: *** Vuoi sposarmi? ***
Capitolo 38: *** Non è la fine. Harry,Grace e Cristel. ***



Capitolo 1
*** Sto bleffando,lo capisci? ***


Image and video hosting by TinyPic                                                                                             Did I do something stupid,
                                                                                                                                     yeah,girl if I blew it
                                                                                                                           Just tell me what I did let's go
                                                                                                                                            through it

                                                                                                     
Avevo finito questi cinque anni di Liceo ed ora potevo realizzare ciò che era sempre stato il mio sogno: vivere a Londra.
Lo so è stupido,o meglio sembra come tutte quelle storie dove una ragazza prende l'aereo e parte per Londra,poi incontra chissà chi e... to be continued...
E...NO!
Questa volta era diverso per me,perchè io stavo solo andando all'Università,ma avevo dovuto sudare tutto il mio corpo,prima di poter avere i soldi necessari per andare a vivere lì.
E sinceramente no,non avrei mai potuto immaginare che appena arrivata avrei scoperto che la casa in affitto,dove sarei andata a prender posto,fosse quella di...
 
Respiravo aria LONDINESE gente!
Dire che sprizzavo felicità da tutti i pori era dire poco,molto poco.
Buttai le valige sul mio nuovo letto morbido...se,magari,altro che morbido,quel letto era duro come la pietra ma sono particolari.
Non mi andava assolutamente di disfare le valige,volevo aprire quel balcone della stanza e gridare a Londra,che ero arrivata.
Non sono abbastanza normale,così lo feci: aprii il balcone,lasciando entrare tutta la luce dalle tapparelle ed uscii fuori,reggendomi sulla ringhiera.
- Ciao Londra! - urlai,lasciando rimbombare l'eco della mia voce per tutto il viale,nascondendomi poi dietro la finestra quando una signora uscì urlando 'E' mattina presto,signorina!'.
E chi cavolo se ne frega?,avrei voluto risponderle io,ma mi trattenni con una risata,richiudendo il balcone.
- Cris,mi spieghi che stai combinando? - sbottò Serena,la mia migliore amica che mi aveva accompagnata in città e che sarebbe rimasta con me solo per un mesetto,tanto per farmi compagnia.
- Stavo urlando al mondo che sono arrivata,ma una signora mi ha interrotto sul più bello! - sbuffai,andandole vicino e sorridendole da ebete.
- Vuoi farlo sto giro o no? - domandò lei,sbattendo le mani lungo le gambe.
- Non aspetto altro,magari che so,incontro la Regina Elisabetta mentre cammino - risposi ironica,infilando il cappotto già pronta per uscire.
Ero reduce da un viaggio,ma sinceramente la voglia non c'era di cambiarmi o truccarmi o quant'altro: questo lo lasciavo a lei.
 
Uscimmo di casa alle 8:30 spaccate,e sinceramente no,non sapevamo proprio come muoverci,dove andare e cosa fare.
Ma io ero troppo eccitata,saltavo di qua e di là come una grande deficiente,eppure non riuscivo a star ferma.
Decidemmo infine di andare nel corso opposto a quello di casa nostra,anche perchè nella nostra via c'era solo un alimentari e qualche negozietto non importante.
Ci trovavamo nella zona nord-est della città,ed eravamo nel quartiere chiamato East End.
Stavamo camminando tranquillamente,anche se non era un chissà-quale-posto, io stavo ammirando tutto di quella città,anche i minimi particolari.
Ad un certo punto,alla fine del quartiere notammo un gruppo di ragazze che fremevano,sembravano delle formiche in cerca di cibo.
- Che succede lì? - chiese Serena,cercando di vedere qualcosa in più,senza successo.
- Avviciniamoci no? Tanto non abbiamo molto da fare questa mattina,oltre che incontrare la Regina - continuai io,camminando verso quella zona lì.
Notammo,al nostro arrivo,che le ragazze si erano messe a sedere su degli scalini ed aspettavano l'arrivo di qualcosa,che ancora non arrivava.
Parlavano ovviamente inglese,con quell'accento britannico strano ed io se capivo una parola di ciò che dicevano era già tanto.
Serena,molto più in gamba di me,da questo punto di vista,si avvicinò alle ragazze tremanti,che si stringevano l'una al braccio dell'altra.
Io,caso strano,ancora non capivo,ma anche questo è solo un particolare.
- Guys,what's going on? - domandò la bionda alle ragazze,che tremarono ancora più.
Una ragazza stava per rispondere,quando un'altra che le stringeva il braccio si alzò di botto,facendomi spaventare.
Erano solo quattro ragazze e tutte e quattro,fuorno in piedi in meno di due secondi,inziando ad emettere gridolini oltrepassandoci.
Non sentii più solo le loro voci.
 
E così,mi girai anche io,e ciò che vidi davanti a me,poteva farmi venire un attacco di cuore.
Era proprio lì,davanti a me,il bel riccio inglese dagli occhi verde speranza,che salutava le quattro ragazze in lacrime,abbracciandole e sorridendo loro.
Al suo fianco c'era Paul,l'ometto di media statura e robusto che cercava di mettere ordine con quelle ragazze,per permettere a tutte e quattro di fare una foto ed avere un decente autografo.
Io non avevo emesso nemmeno un suono.
Le mie corde vocali sembravano essere rotte,il mio cuore sembrava essersi fermato e...io sembravo essere morta.
Ero paralizzata,di fronte la bellezza di quel ragazzo pallido,con le fossette che gli spuntavano mentre sorrideva e quei ricci che sembrava fluttuassero nel venticello fresco.
Non potevo credere di avere davanti a me il ragazzo che avevo sempre amato,anche se era quel cosiddetto amore platonico.
Vederlo dal vivo,in tutta la sua unica semplicità,mi mozzava il fiato,ed io ero inerme.
- Questa ora mi muore - la mia migliore amica mi scosse un pò,preoccupata che avessi avuto qualche infarto o chissà cosa.
Paul si girò nella nostra direzione,pesando che anche noi fossimo lì per autografo,foto ed anche abbraccio e bacio inclusi nel pacchetto.
-Dovete...? - ci indicò il riccio,che proprio in quel momento si girò per guardare noi,così Serena mi tirò uno schiaffo forte facendomi 'svegliare'.
Lui rise.
Oddio, lui rise...di me.
E che cavolo...
 
Lei sapeva quanto quell'inglese fosse importante per me.
Sapeva che avevo aspettato una vita per quel momento così bello.
Ma sapeva anche che avrei imbrogliato un pò di cose e combinato un macello,se solo mi fossi mossa di un pò.
- Sì,dobbiamo - rispose lei a Paul,tirandomi per un braccio e trascinandomi completamente vicino a loro.
- Io non ce la faccio... - sussurrai a Serena non so come,anche perchè la mia voce era impastata.
Lei non mi rispose,finchè mi trovai davanti il riccio,che continuava a sorridermi come un dolce bambino,con una faccia super simpatica.
Ma io non ero lì,e non so dov'ero.
- I'm Harry - parlò,oh sì parlò ed io...
Tutta l'agitazione di prima,il groppo in gola che mi si era creato,la paura di sgarrare svanirono.
Svanirono proprio quando parlò e sapete perchè?
Perchè solo sentendo la sua voce rauca e profonda,capii che Harry era solo Harry e che era proprio come io l'avevo sempre immaginato.
Era un semplice ragazzo che si stava presentando a me.
Non avevo paura con lui,più.
A quel punto capii cos'avevo amato per tutto quel tempo: il vero Harry Styles.
Harry era semplicemente un ragazzo normale,appena uscito di casa,che probabilmente doveva andare a fare compere.
Quell'Harry che avevo davanti era l'Harry che io avevo sempre amato anche non conoscendolo.
Lui non era più famoso per me.
Lui era semplicemente ciò che io avevo sempre amato.
- Sono Cristel - due parole,dette anche con un inglese da far schifo,ma che fecero sorridere il riccio.
- Il tempo è scaduto,dobbiamo andare - ordinò Paul ad Harry,allontanandomi da lui.
 
No.
Non poteva finire in quel momento così in fretta.
Io avevo bisogno di Harry,almeno di starci un altro solo secondo.
- Aspetta .. - il riccio bloccò Paul respingendolo un attimo e venne verso di me.
Serena mi diede una gomitata,ed io scrollai le spalle,sorridendo all'inglese che si era piazzato nuovamente di fronte a me.
Allargò le braccia volendo un abbraccio,ed io rimasi stupita dal suo gesto.
Senza pensarci più di tanto,decisi che dovevo solo buttarmi e sciogliermi e lo feci.
Lo abbracciai,ed il mio cuore batteva fortissimo,forse andava a duemila allora,eppure io stavo bene.
Sentivo il suo profumo di schiuma da barba entrarmi nelle narici e riempirmi i polmoni tanto da farmi stare male.
Harry è solo Harry.
- Ti amo - lo dissi in italiano,sicura che lui non l'avrebbe mai capito,ed infatti inarcò un sopracciglio,sperando che gli traducessi quella parola.
- Un giorno lo capirai - dissi ironica,sorridendo al riccio divertita e mi allontanai defintivamente da lui,facendo una lieve risata e girando per andare via,senza nemmeno salutarlo.
Sentii però una mano bloccarmi e l'inglesino mi strattonò verso di lui,cercando ancora spiegazioni.
- Ora non serve saperlo Edward. Ora tu sei 'Harry Styles from One Direction'.- e detto ciò,lasciai la persona più importante per me in quello stato.
Non mi pentii di nulla.
 
Un giorno avrei incontrato solo Harry,non Harry Styles dei One Direction.
Un giorno avrei incontrato un uomo normale,non il ragazzo famoso.
Un giorno avrei incontrato semplicemente Edward.
 
Solo quel giorno lui avrebbe capito del mio Ti amo.

                                                                          
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Capitolo 2
*** Miseriaccia. ***


                                                                                               Because I need you
                                                                                            because you protect me
                                                                                                because you are
                                                                                                  The Only One


L'Università l'avrei iniziata solo fra una settimana,quindi ora potevo darmi alla pazza gioia.
In realtà,l'incontro con Harry il giorno precedente mi aveva leggermente scombussolata ed ancora non riuscivo a toglierlo dalla testa.
Ero partita con l'idea che dovevo dimenticarlo e tutto quello che facevo era?Pensarlo.
Quella mattina,Serena venne a svegliarmi molto presto,era solita alzarsi alle 8:30 e poi venire a rompere le scatole a me.
- Svegliati Cristel! - mi buttò un cuscino addosso,ed io sobbalzai.
- Ma sei stupida? Svegliami in modo più delicato! - sbottai,irritata.
- Un lavoro te lo cerchi l'anno prossimo magari? - sbuffò lei,sarcastica,iniziando ad aprire la valigia.
- Un lavoro? Non sono nemmeno arrivata! - mi lamentai,tornando sotto le coperte.
- Cris,l'intelligenza l'hai lasciata a marcire? - mi tolse le coperte di dosso,buttandomi dei vestiti puliti - Avanti vestiti,si esce - detto ciò uscì di camera.
Con la Santa pazienza cara, mi alzai dal letto ed andai in bagno a lavarmi,indossando i panni che mi aveva scelto Serena.
Uscii dal bagno ed andai a cercarla nella sua stanza,e la trovai che si stava truccando.
Poi diceva a me che facevo tardi.
- Io sono pronta,vogliamo uscire oppure aspettiamo l'anno prossimo? - usai il suo stesso tono di voce,avvolgendomi la sciarpa al collo.
Lei si voltò in tutta la sua grazia,e mi sorrise a mo' di presa in giro.
- Dobbiamo trovare un lavoro che non riguardi usare le mani o altrimenti ti si rovinano le unghia - la presi in giro,sapendo che le dava fastidio.
- O forse ammetti che sei una frana in tutto,soprattutto manualmente - ribbattè lei,chiudendo la porta a chiave.
Alcune volte odiavo la mia migliore amica.
 
Londra era esageratamente grande e Serena ed io,girammo per circa un'ora,per trovare un misero posticino in un bar.
Nessun posto libero,niente di niente.
Miseriaccia,pensai alla Ron Wesley,senza un lavoro alla fine non potevamo campare molto a Londra.
Ultimo tentativo provammo in una panetteria: Bread Rolling,si intitolava.
- Cerchiamo lavoro,è disponibile qualche posto in panetteria? - domandò Serena alla direttrice.
- Abbiamo liberi solo i posti di consegna delle pizze,se lo volete - rispose la donna.
- Accettiamo! - dissi in fretta io,stanca di girare e rigirare.
- Vi metto in prova,nel caso andate bene vi assumo. Si lavora 5 ore al giorno - spiegò lei.
- D'accordo. Quando possiamo iniziare?- chiesi io,curiosa.
- Potete presentarvi oggi pomeriggio verso le 14:00. Vi aspetto- e detto questo la donna continuò le sue faccende.
- La ringrazio! - le sorrise Serena ed insieme uscimmo dalla panetteria.
- Con tutto questo odore di pane e pizza,mi è venuta fame! - esclamai io,sedendomi sulla prima panchina che trovai.
- Vuoi andare a mangiare? Anche se..è solo mezzogiorno! - mi avvertì Serena.
- E quindi? Sono venuta qui per ingrassare,non per fare dieta! Voglio andare da Nando's - esclamai,volendo per una volta gustare il cibo di quel locale.
Ne avevo sempre sentito parlare,grazie al biondo irlandese ed ora che ero a Londra non potevo farmi scappare quest'opportunità.
- D'accordo,ma ricorda che alle 14:00 dobbiamo essere a lavoro qui. Nando's si trova da tutt'altra parte! - mi ricordò lei.
- E chi cavolo se ne frega? Se ci muoviamo,può essere che per le 14:00 siamo qui! - le sorrisi,alzandomi dalla panchina ed andando frettolosamente verso un pullman che si era fermato a pochi metri da noi.
Era quel bel pullman rosso,con il secondo piano allo scoperto.
La tirai dentro e corsi al secondo piano,per andarmi a sedere all'ultimo posto.
- Mai detto che amo immensamente Londra? - dissi,mentre il bus partiva e l'aria mi arrivava in faccia.
- Ami Londra o chi ci vive? - domandò lei,facendo una lieve risata,per poi sporsi a prendere un giornale che si trovava su un posto vuoto.
Non le risposi,mi limitai a guardare quel giornale ed intravidi un immagine familiare.
- Cris,questo non è il tuo caro Harry? - domandò retoricamente Serena,mostrandomi il giornale che le strattonai subito dalle mani.
Il giornale diceva:
'Il cantante della boyband anglo-irlandese sembra essersi preso una sbandata per la bellissima Rita Ora.
Rita,dal canto suo,sembra essere molto attratta dal giovane che proprio la settimana scorsa le ha lasciato dei fiori nel suo studio di registrazione.
C'è tutto il presupposto e la ragione,per dire che Harry Styles e Rita Ora si stanno frequentando'.
Scaraventai il giornale sulle gambe di Serena,senza emettere nessun suono.
- Ti fa male eh? - disse lei,lasciandolo dove l'aveva preso.
- No,perchè dovrebbe? Non lo conosco,non ci ho mai mangiato insieme. E' solo Harry Styles - sbuffai,guardandola in viso.
- E' solo ciò che tu definivi il tuo amore platonico. Il tuo idolo - mi corresse lei.
- Non ho detto che non lo sia più. Ma sinceramente cosa ci posso fare? Ha anche lui la sua vita! Stop,io sono qui per vedere la Regina Elisabetta.- dissi infine ironica.
Gran cavolata.
 
Il pomeriggio alle 14:00 puntuali eravamo in panetteria.
Non appena arrivammo,avevamo già degli ordini da portare ed in più ci aspettava da usare il motorino.
- Queste sono le chiavi dei vostri motorini - Manuel,il ragazzo che lavorava in panetteria,e che aveva appena 'mirato' a Serena ce le consegnò.
Le prendemmo al volo,sotto già le urla di Tilda,la direttrice che ci diceva fosse tardi.
Ci volatilizzamo nel garage a prendere i motorini e con delle pizze in busta,iniziammo la nostra esperienza.
- Dov'è questo posto? - domandò Serena mentre guidava e guardava il foglietto dov'era scritto l'indirizzo che,stupidamente,aveva attaccato allo specchietto.
- Seguiamo le indicazioni,non sono una mappa! - le esclamai,dato che ero andata più avanti di lei.
Insomma,grande casino,era il nostro giorno di lavoro e non sapevamo proprio come diavolo muoverci.
Forse fu un vero e proprio miracolo se infine riuscimmo a trovare la casa a cui dovevamo fare quelle consegne.
Non so quanto girammo Londra quel giorno.
In pratica,in sole 12 ore,avevo già conosciuto tutta quella città,senza dover fare altre 'gite turistiche'.
Dovevamo fare sempre avanti e dietro con il motorino,poi fermarci a fare benzina,tornare in panetteria e ritornare nei centri di Londra: grandioso!
Altro che rottura di unghia,qui c'era da rompersi la testa e gelarsi le mani.
Per fortuna le 5 ore passarono in fretta,alla fine nella sua negatività,quel lavoro aveva qualcosa di positivo.
Dovevamo fare l'ultima consegna della giornata,in una villa che stava a cinque isolati dalla panetteria.
Decidemmo di andare a piedi,così non saremmo nemmeno tornate in panetteria:eravamo sfinite.
- E' straziante,non ero mai stata così stanca - mi lamentai,sentendo le mani un ghiacciolo.
- Devo assolutamente fare un bagno caldo - continuò Serena,tenendo la pizza fra le mani,riscaldandola.
- Siamo quasi arrivate - dissi fra uno sbadiglio e l'altro,controllando se fossimo effettivamente nel posto giusto.
- Mi sa che la villetta è quella! - esclamò Serena indicando una casa abbastanza grandicella,tutta illuminata.
Ci dirigemmo verso la villetta,era molto caruccia,come le solite case londinesi.
Serena bussò alla porta,e proprio in quel momento sentii vibrare il telefono,per cui mi girai a leggerlo.
'Cris,come vanno le cose a Londra?Chiama qualche volta. Non dimenticarti di me. Mamma'.
Risposi al messaggio,con un bel sorriso stampato sulla bocca ed infine mi girai...
 
...Miseriaccia,ripetei nella mia testa forse dieci volte di seguito.
Un sorriso si dipinse su quel volto pallido che avevo già riscontrato il giorno precedente.
Ed ecco che nascevano le famose fossette,e le iridi di due occhioni verdi mi guardavano ingenuamente.
Era davanti a me.
Harry Styles era davanti a me,con una mano appoggiata alla soglia della porta.
Non capii più nulla.
- Ciao Cristel,non pensavo di..vederti - continuò a sorridere lui,con la sua voce roca.
Eh?Si ricordava di me?, strabuzzai gli occhi non appena sentii che aveva pronunciato il mio nome.
- Che ci fai qui? - chiesi come una grande stupida.
- Ehm..stavo per chiederti la stessa cosa - rispose lui,inarcando un sopracciglio.
- Come fai a conoscere casa mia,tu? - continuai io,ancora chissà dove con la testa.
Harry corrucciò la fronte,non capendo cosa stessi dicendo.
- Si da il caso che questa sia mia,ma se la vuoi fare tua,con piacere - disse infine,facendo una lieve risata.
- Oddio,cosa?- domandai,tornando finalmente sulla terra e notando che avevo fatto una figura di niente.
Ero ancora con la pizza in mano,il cappellino della panetteria Bred Rolling,e cosa più importante non ero a casa mia.
- Miseriaccia - questa volta lo pensai e lo pure dissi,facendo completamente scoppiare a ridere Harry.
Proprio in quel momento spuntò da dietro Serena con qualcun'altro affianco.
Mi guardò in un primo momento anche lei sconvolta,ma le veniva solo da ridere.
- Abbiamo sbagliato a prendere la scatola. E' una focaccia - disse lei,ma io guardai oltre.
Un biondo irlandese,significava solo una cosa: Niall Horan.
- Oddio.. - sussurrai io,rimanendo a guardare il biondo che mi sorrise.
- Oh no,Cristel sveglia!Abbiamo sbagliato l'ordinazione,cavolo! - sbottò Serena sventolandomi una mano in faccia.
- Ho capito! E...ora? Io non torno in panetteria - sbuffai,guardando Niall - non mangi focaccia? - chiesi.
- No,ma mi dispiace farvi tornare. Ci arrangeremo in altri modi - ci tranquillizzò lui.
- Un attimo..voi siete italiane giusto? - ci chiese retorico Harry e noi annuimmo - che ne dite di rimanere a casa di Niall e preparare la vostra pizza italiana? - propose.
Serena ed io strabuzzammo gli occhi a quella proposta e quasi non feci cadere tutto ciò che avevo fra le mani.
- Bè,credo che dobbiamo scusarci,quindi l'unica cosa che ci resta da dire è..Sì? - rispose Serena,mentre Niall l'invitava ad entrare e lei lo seguiva.
Io rimasi imbambolata davanti la porta,ed Harry con me.
- Vuoi rimanere sulla soglia della porta tutta le sera? - scherzò.
- Oh,mise... -
- Riaccia? - continuò Harry la parola per me ed io risi,entrando.
- E la casa era tua eh? - lo presi istintivamente in giro,raggiungendo Niall e Serena.
Faceva uno strano effetto tutto questo,ma era stupendo.

Lei aveva paura a dirlo,a pensarlo,perchè erano troppo diversi,troppo distanti...
Ma era così: era dolcemente innamorata di lui e non poteva fare altrimenti.
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Capitolo 3
*** She's not afraid. ***


                                                                                           SHE'S NOT AFRAID

La casa di Horan era stupenda.
Due divani di pelle nera attorno ad un grande caminetto,ed una cucina in legno meravigliosa.
Non ero intimorita da tutto ciò,ero semplicemente scossa.
Non avevo mai vissuto un momento del genere e soprattutto a casa di chi consideravo il mio idolo.
Rimasi in piedi,non appena varcata la fatidica soglia ed Harry mi stava dietro,facendomi aumentare il battito cardiaco.
- Cristel puoi anche sederti sul divano - mi parlò Niall,facendomi quasi sobbalzare.
- Ma ti spaventiamo? - mi domandò Harry,vedendo la mia strana reazione.
- E' una ragazza strana,l'importante è che non dovrete mai farci l'abitudine - rispose Serena,prendendo gli ingredienti che Niall le dava.
- Vengo ad aiutarti - andai vicino a Serena prendendo i pomodori ed iniziando a lavarli sotto l'acqua calda.
- Cosa possiamo fare per aiutarvi? - chiese Niall,che già guardava gli ingredienti con la bava alla bocca.
- Ce la facciamo sole,non abbiamo bisogno dell'aiuto di due inglesi per fare una pizza italiana - disse la bionda ironica,sorridendo solo a Niall.
Io credevo di essermi rilassata un pò di più,quando invece notai che le mie mani tremanavo mentre posavo i pomodori sulla pensiola della cucina.
Niall lo notò.
- Cristel... - sussurrò solo il mio nome,ed io come una bambina gli andai velocemente incontro e mi fiondai sul suo collo,abbracciandolo forte.
Mi avvolse con le sue delicate braccia,dandomi un bacio sui capelli,mentre io non mi muovevo di un millimetro.
Era così dolce l'irlandesino,quasi da far venire il diabete.
Ci furono 30 secondi di abbraccio,sembrava che ci conoscessimo da tempo,non avevo mai abbracciato in questo modo un ragazzo.
Mi allontanai,sorridendo al biondo che ricambiò il mio sorriso,accarezzandomi una guancia.
- Come sei carina - mentre lo disse mi mostrò il suo più bel sorriso.
- Lei è una principessa,no? - disse Harry in italiano,ma ci scommettevo un milione di dollari che non sapeva il vero significato di quella parola,perchè lo diceva a tutti.
- Principessa di tua fratella - rispose Serena in italiano,così che loro non potessero capirlo.
- Ma che italiano parli? - scoppiai a ridere,tornando ad aiutarla.
 
Serena ed io ci sporcammo di farina e non solo,combinammo la cucina un disastro.
Io ero un disastro,anzi.
Harry e Niall si limitarono ad osservarci e sussurrare cose incomprensibili che io non mi sforzai di capire.
Arrivò il momento di infornare le pizze,così io ne presi una e stavo andando ad infornarla quando...
SPLASH!
Scivolai su della farina caduta a terra e la pizza andò dritta sulla mia faccia,che diventò tutta rossa per il pomodoro.
- Cristel,che imbranata! - scoppiò a ridere Serena insieme alla risata fragorosa di Niall.
Nessuno dei due mi venne ad aiutare.
A soccorrermi fu Harry,che mi prese dalle braccia dietro,ma non appena stavo per alzarmi,caddi di nuovo e questa volta feci cadere anche lui sul pavimento.
Risate a squarciagola.
Più imbarazzata di me non c'era nessuno,quando mi trovai con la faccia vicina a quella di Harry.
- Oh miseriaccia! Sono una frana! - mi scollai dal corpo di Harry in un nano secondo - ma chi me l'ha fatta fare a rimanere!? - dissi fra me e me,non aiutando nemmeno il riccio ad alzarsi.
- Ti serve il bagno? - chiese stupidamente Niall,ancora ridendo.
- E tu che dici? - risposi schietta io,iniziando ad andare su tutte le furie.
- Vieni con me - rispose Harry,vendendomi incontro ed andando verso sicuramente il bagno.
Sospirai e seguii il riccio fino al bagno dove vi entrammo insieme.
Non appena mi guardai allo specchio,mi spaventai di brutto: avevo la faccia piena di pomodoro e sembravo un indigena.
Aprii velocemente il rubinetto facendo venire il getto d'acqua calda sulle mie mani,escludendo Harry.
- Dovrei lavarmi anche io,se è possibile - mi ricordò lui,spostandomi di un pò.
- Ma aspetta no? Non vedi che ci sono io? - controbbattei,respingendolo con il bacino e buttandomi acqua in faccia.
 
Il riccio,per ipicca aprì forte il getto d'acqua,schizzandomi tutta l'acqua sui capelli.
Sobbalzai,allontanandomi dal lavandino e guardandolo con la faccia tutta bagnata.
Voleva iniziare una lotta con l'acqua?
- Senti Stylino,la smetti di rompere? - dissi,mantendendo sul mio volto un sorriso.
- Mi scusi se le ho bagnato i capelli,ora come incontrerà la Regina Elisabetta? - mi prese in giro lui.
Aveva detto Regina Elisabetta?.
Aveva usato la mia stessa battuta. WOW.
Mi avvicinai ad Harry,prendendolo per il colletto della camicia che indossava e lui in quel momentò delgutì.
Feci finta di voler fare chissà cosa,ma non feci altro che spingero sotto la doccia senza che lui se ne accorgesse.
Prima feci finta di aggiustargli il colletto,mordendomi un labbro e dopodichè gli accarezzai il collo.
Ci riuscii alla grande.
Non appena fummo abbastanza vicini,lo buttai sotto la doccia ed aprii il getto d'acqua e si inzuppò da capo a piedi.
Cercò prima di proteggersi i capelli ma non ci riuscì,ormai era bagnato come un pulcino.
Stavo per lasciarlo lì mentre ridevo come una cretina,che lui mi strattonò per un braccio.
- Dove scappi? - esclamò tirandomi verso la doccia,anche se cercavo in tutti i modi di impedirlo.
Mi trovai anche io sotto la doccia,sentendo l'acqua che iniziava a bagnarmi tutta,tanto da farmi rabbrividire.
- Styles,MOLLAMI! - gli urlai,cercando di dimenarmi,ma lui mi teneva stretta,bloccandomi alla parete della doccia.
I suoi ricci bagnati cadevano sulla mia fronte,mentre lui si era avvicinato fin troppo a me.
Ero inerme,i miei occhi non riuscivano a staccarsi dai suoi ed il mio battito aumentava sempre di più.
L'acqua scorreva sui nostri visi in modo fluido,e le iridi verdi del riccio mi guardavano con dolcezza.
Pensavo di morire in quel momento.
Per fortuna,la porta del bagno si aprì ed entrò Serena che non appena ci vide nella doccia si tappò gli occhi.
- Serena,oddio! - allontanai Harry che strabuzzò gli occhi non appena vide la mia amica,ed io uscii tutta bagnata dalla doccia.
Lei aprì prima un occhio e quando fu sicura che non facevamo nulla aprì anche l'altro.
- Siete bagnati fradici! Ma che avete fatto? - domandò lei,non riuscendo a capire.
- Poche domande Sere,devo solo asciugarmi - risposi schietta,non girandomi a guardare Harry.
- Prendo gli asciugamani e due phon,aspettami qui - disse il riccio a me,uscendo dal bagno.
Non appena fu fuori,Serena mi guardò interrogativa.
- Allora? - domandò impaziente di sapere.
- Allora nulla!Stavamo semplicemente giocando con l'acqua - la tranquillizzai io,notando che le mie mani tremavano.
- Cristel,sarebbe un vero e proprio casino se nascesse qualcosa tra te e lui - mi avvertì lei.
- Harry si frequenta con Rita Ora,ricordi? E poi noi siamo qui perchè abbiamo sbagliato nella consegna,fine. - la tranquillizzai io.
 
Harry tornò con i due phon ed i due asciugamani,e Serena venne chiamata da Niall per andare a controllare le pizze.
Accesi il phon senza riuscire a guardare più Harry negli occhi e nemmeno lui mi parlò.
Che succedeva?
Mi asciugai i capelli,ma in realtà mi bruciai soltanto perchè ero intenzionata a guardare come lui li asciugava.
Mi resi conto solo dopo che avevo anche i panni bagnati,ed effettivamente anche lui.
- Vado a chiedere a Niall se ha qualcosa da prestarti - disse lui,uscendo nuovamente dal bagno.
Tornò dopo due minuti con un felpone e me lo porse,sorridendomi.
- Non posso mettere qualcosa di Niall,credo che tornerò a casa a cambiarmi - dissi rifiutando la felpa.
- Non dirlo nemmeno per scherzo,accettala e basta. - insistette lui,porgendomela nuovamente.
- E' già abbastanza complicato essere a casa di Niall,ora anche la sua felpa? - domandai retoricamente.
- Se hai paura di essere scoperta,non devi preoccuparti. Nessuno può mai capire che è di Niall - mi tranquillizzò lui,ed io presi la felpa.
- Grazie - gli sorrisi mentre lui annuiva,ed usciva dal bagno.
Non riuscivo a capire che mi stava succedendo.


                                                            
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Capitolo 4
*** Down. ***


                                                                                              MAYBE IT'S NOT YOU   

La serata a casa dell'irlandese fu eccezionale.
Era da tempo che non passavo una serata così divertente,ed era da tanto tempo che non sorridevo in quel modo.
Ma come ogni cosa bella,da tale doveva finire presto,ed in effetti così fu.
Serena ed io dovevamo rientrare presto,ed in più già era troppo che ci fossimo fermate a casa di Horan.
Prima che potessimo andare definitivamente via,Niall fermò Serena.
- Ci vedremo di nuovo? - le domandò,lasciando trasparire un sorriso.
- Chi lo sa? Mai dire mai - rispose lei,ricambiandogli il sorriso.
- Ah Niall,devo lasciarti la felpa? - chiesi indicandomela addosso.
- Puoi tenerla tranquillamente - rispose lui,mandando un occhiata ad Harry,il quale era rimasto in silenzio per tutto il tempo.
- E' ora di andare,buona notte ragazzi! - li salutò Serena,dando due baci sulle guanciotte di Niall.
- Ciao Cristel - parlò infine Harry,avvicinandosi a darmi un bacio sulla guancia,che io stranamente non ricambiai.
Proprio nel momento in cui stavamo andando via, prima che Niall chiuse la porta,sentii la voce di Harry in lontananza.
- Rita,ehy... - queste furono le uniche parole che sentii,prima che il biondo chiudesse definitivamente la porta.
Quella sarebbe stata la prima e l'ultima volta che io avrei visto Harry.
 
....
Mi arrivò un cuscino in faccia ed io sobbalzai,trovandomi di fronte Serena che non appena vide che avevo aperto gli occhi mi buttò giù dal letto.
- Ma che diav...? - borbottai,alzandomi dal pavimento e portando le coperte sul letto.
- Dire che siamo in ritardo,è poco! - esclamò lei,buttandomi gli indumenti addosso.
Senza dire parola mi vestii velocemente,e legai i capelli in una coda.
- Tieni le scarpe! - mi fece volare le scarpe ed io le afferrai,infilandole subito - sembri un cadavere! - sospirò Serena,afferrandomi per le braccia e facendomi sedere sulla sedia.
Prese il correttore e la matita,ed iniziò ad 'aggiustarmi'.
Ero ancora piena di sonno per opporre resistenza,così mi feci sistemare.
Non appena finì la sua lezione di make-up,mi fiondai alla scrivania prendendo il cappello e la maglia della panetteria.
Non appena entrambe fummo pronte,uscimmo di casa,dritte verso la panetteria Bread Rolling.
Il cielo di Londra era abbastanza nuvoloso e minacciava pioggia,accompagnato da una temperatura molto bassa.
Prendemmo il bus n° 17 che ci fermò proprio davanti la Bread Rolling.
Non avevo proprio voglia di lavorare.
- Buongiorno ragazze! - ci salutò Manuel,mentre sfornava una pizza.
- A te! Ci sono già ordinazioni? - chiese Serena andandogli vicino,mentre io mi sedevo su una sedia.
- Avete una consegna da fare,ma non si tratta di pane o pizza. Devo affidare a voi un compito. Potrei fidarmi? - domandò lui,appoggiandosi al bancone.
- Dipende da cosa si tratta. Se è troppo complicato no - lo avvertii io,sbadigliando.
- Dovete consegnare questi documenti a mio padre. Io non posso andare questa mattina.
Lavora alla radio Kiss You,vicino il Big Bang. Vi prego,è importante - ci supplicò Manuel,che teoricamente sperò solo in Serena.
Io non ero portata per compiti così importanti.
- D'accordo, - accettò la bionda prendendo i documenti - andiamo a prendere i motorini Cris - mi ordinò ed io annoiata dovetti alzarmi per forza.
Arrivvammo in garage e prendemmo i motorini,ed io mi incappucciai fino alla testa,già immagginando che mi sarei congelata.
Non appena uscimmo dal garage,un'aria freddissima mi arrivò in faccia,facendomi rabbrividire.
Non riuscivo a guidare il motorino per quanto le mie mani si fossero raffreddate,nonostante fossimo solo da due minuti fuori.
Cercai comunque di non lamentarmi,e silenziosamente viaggiai fino a quando arrivammo al Big Bang.
 
Lasciammo i motorini proprio sotto il grande orologio,e senza dover cercare molto,trovammo Radio Kiss You dinanzi a noi.
Al portone c'era un uomo,una guardia,che ci bloccò non appena stavamo varcando la soglia.
- Dove credete di andare? - ci sgridò lui,fermandoci.
- Dobbiamo consegnare questi documenti al Signor Haley - gli spiegò Serena,facendogli vedere i documenti.
- Ci manda il figlio Manuel. Poche parole,non vogliamo stare qui molto tempo. Fateci passare - arrivai dritta al punto,senza gentilezza.
L'uomo annuì e ci aprì il portone e noi entrammo in Radio.
Radio Kiss You era enorme,e la prima cosa che trovammo davanti fu un grande corridorio che sembrava non finisse mai.
Vi erano anche infinite stanze una di fronte all'altra e noi non sapevamo dove andare.
- Hai idea di quale porta aprire? - domandai a Serena,che stava leggendo le etichette delle porte.
- Semplicemente dobbiamo leggere le etichette,intelligentona! - disse lei sarcastica,ed io la seguii non sprecandomi a fare nulla.
Percorremmo tutto il corridoio principale,senza trovare lo studio del padre di Manuel,finchè,dopo aver come al solito perso le speranze,ci trovammo di fronte all'ultima porta.
"Sala registrazione. Francisco Haley".
Eccoti qui cara stanzetta,pensai fra me e me io,ed infine bussai alla porta.
Dato che la sfortuna ci ha sempre assistite non ricevemmo nessuna risposta,così ipotizzammo che non fosse presente.
- Ed ora a chi consegniamo questi documenti? - sospirò Serena,andando nel pallone.
- Entriamo e lasciamo il fasciolo sulla sua scrivania,semplice - trovai io la soluzione,aprendo la porta.
Era uno studio gigante,con varie attrezzature,microfoni e cuffie di ogni genere.
- Sembra essere nel film Mission Immposibile,cavolo sbrigati Cristel! - disse preoccupata Serena,alla quale non piaceva intrufolarsi nei posti.
Arrivai ad una specie di scrivania dove c'erano altri vari fogli e c'era un grande marchingegno usato per registrare le interviste.
Di fronte questa scrivania infatti,c'erano vari sedili per gli intervistatori.
Guardai tutte le attrezzature incantata,non pensando a lasciare i fogli sulla scrivania.
- Ma che cavolo stai facendo? - sbottò Serena,venendo nella mia direzione.
- Questo posto è una meraviglia! Voglio provare un microfono - dissi curiosa.
- Prima lascia questi fogli - mi sottrasse quei documenti dalle mani e li posò sulla scrivania - forza Cristel,non metterti picci in testa!Dobbiamo andar via! - disse lei,tirandomi per un braccio.
- Che fifona,voglio solo provare quest'attrezzatura!Non sto facendo nulla di male -ribbattei,mollando la sua presa,ed avvicinandomi agli incavi del microfono,volendone accendere uno.
Notai un pulsante rosso,così stupidamente,pensai che quello accendesse i microfoni così lo premetti.
Indossai le cuffie,sotto gli occhi intimoriti di Serena,ed iniziai a cantare cose incomprensibili ridendo a crepa pelle.
- Ci sono due coccodrilli ed un elefanteeeee ... -,dovevo ammettere che ero alquanto fuori di testa.
- Cristel,ma tu sei scema! Basta,idiota! - mi tolse le cuffine Serena,spegnendo il pulsante rosso.
E proprio in quel momento...
 
La porta dello studio si aprì,ed entrò un signore tutto furioso,che avanzò verso di noi.
- CHE STA SUCCEDENDO QUI? - ci urlò,con i capelli sparati e gli occhi incazzati neri.
Serena ed io indietreggiammo,mentre lei era spaventata, a me veniva da ridere.
- Signor Haley? - domandò Serena,con timore.
- Sì! AVETE MANDATO IN ONDA UNA REGISTRAZIONE STUPIDA! - esclamò lui,alterandosi e noi due strabuzzammo gli occhi.
Quel pulsante non era per accendere i microfoni.
Miseriaccia,pensai,che avevamo combinato?
Serena ed io ci guardammo incredule e sincermanete piende di vergogna.
Non mi ero mai sentita così a disagio come in quel momento,soprattutto perchè avevo cantanto 'Ci sono due coccodrilli ed un elefante' ed era andato in onda.
- Ci perdoni,siamo mortificate! Non... - balbettò Serena.
- Cosa ci facevate nel mio studio? Chi vi ha dato l'ordine? - continuò l'uomo non placando la sua rabbia.
- Vostro figlio Manuel,siamo venute qui per portarvi dei documenti - spiegai velocemente io.
Nel frattempo una donna entrò nella stanza,avvicinandosi a Francisco Haley.
- Signor Haley,abbiamo cercato di bloccare la messa in onda,ma non ci siamo riusciti - si mortificò lei.
- Avverti la radio e manda delle scuse da parte mia Rebekah - gli ordinò lui.
- D'accordo e... gli ospiti di oggi stanno arrivando - lo informò lei,ed andando via.
Noi due ci avvicinammo di fretta ad Haley,cercando di scusarci ancora.
- Signor Haley,ci dispiace davvero,ci scusi.. - dissi io,anche se me la ridevo sotto i baffi.
- Fuori di qui! Non voglio più vedervi signorine! - tuonò lui e noi senza pensarci due volte ci volatilizzammo fuori lo studio.
Ma non appena uscimmo da quello studio,ogni singola persona che ora era spuntata come un fungo,ci guardava disprezzante.
Ci sentivamo fin troppo osservate,ed a me personalmente dava fastidio.
Camminammo a testa bassa,finchè sentii delle voci 'familiari',così alzai la testa.
Davanti a me trovai la perfezione in cinque soli soggetti.
Liam James Payne, Louis William Tomlinson,Zayn Jawaad Malik,Niall James Horan ed infine Harry Edward Styles, stavano camminando verso la nostra direzione.
 
Vederli tutti e cinque bloccò la circolazione del sangue nelle mie vene.
Il respiro divenne affannato ed il cuore iniziò a battere fortissimo.
Erano tutti e cinque insieme.
Ora sì che potevo vantarmi di avere di fronte i miei idoli.
Signori e signore,avevo davanti nella loro idiozia i One Direction,in persona!
- Cristel? Serena! - esclamò Niall,accorgendosi di noi e facendo distrarre anche Harry intento al telefono.
Il pakistano guardò interrogativo il biondo che nel frattempo veniva verso di noi.
- Cosa ci fate qui,ragazze? - ci domandò lui,dando ad ognuna un bacio sulla guancia.
- Siamo venute a fare una figura di merda ed ora torniamo a lavoro - risposi schietta io,guardando con la coda dell'occhio Harry.
Non mi aveva assolutamente calcolata.
Solo Niall era venuto a raggiungerci per salutarci.
- Non mi dite che...eravate voi alla radio due minuti fa? - domandò la voce di Payne,che scoppiò in una fragorisissima risata.
- Era solo lei! - lo corresse Serena indicandomi.
- Bella la canzone ' Ci son due coccodrilli ed un elefante',anche se pensavo fosse un orangotango - disse ironico lui, Louis Tomlinson.
Quel ragazzo l'avevo sempre adorato.
Louis era me al maschile ed io mi definivo una Louisa (?).
- L'elefante è alternativo,a volte bisogna variare - risposi io facendo una lieve risata.
Harry ancora non si era degnato di un saluto.
- Chissà che ti ha detto Haley. Si sarà incazzato da morire! - esclamò Malik,sorridendomi.
- Era rosso come un pomodoro quando parlava!Aveva gli occhi infiammati! - lo informai io.
Come se non ci fossi,Harry continuava a maneggiare con il telefonino,finchè non si allontanò da noi.
Ci rimasi malissimo.
Zayn seguì il riccio con gli occhi,voltandosi poi verso di noi.
- Rita non lo lascia stare un attimo.. - sussurrò Louis nell'orecchio di Zayn,ma io lo sentii lo stesso.
Serena mi diede una veloce occhiata ed io le feci segno di andare via.
- Noi vi lasciamo,abbiamo da lavorare. Non siamo come voi che vivete di interviste - disse Serena ironica.
- Ciao ragazzi - sorrisi loro,i quali ricambiarono il mio sorriso,salutandoci.
Ci separammo,mentre noi andavamo verso l'uscita,loro andavano verso lo studio.
- Cristel! - sentii urlare da quattro voci e mi girai - Ti amiamo - mi urlarono tutti e quattro insieme,tanto da farmi venire i brividi.
Una lacrima a quelle parole mi rigò il viso.
Vi amo anche io ragazzi.
Tutti e cinque,anche se Harry non c'era..
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Capitolo 5
*** Idiozie. ***


                                                                                                  THERE'S NO RELIGION THAT COULD SAVE ME


La mattinata a lavoro non fu poi così tanto facile.
Cinque ore a trasportare pizze per tutta Londra con tutto quel freddo che mi gelava le mani.
Per fortuna il nostro turno di lavoro finiva alle 13:30 precise,così dopo aver terminato le consegne,decidemmo di andare a mangiare fuori.
Prima di poter timbrare per andar via,arrivò Manuel che aveva la pausa pranzo,seguito da un altro ragazzo.
Squadrai bene il tipo che era accanto a lui: alto,castano chiaro ed occhi neri pece.
Niente male,pensai facendomi scappare un leggero sorriso sghembo.
- Ragazze state andando a pranzo? - ci domandò Manuel,guardando solo Serena.
- Sì,il nostro turno è finito! - rispose lei sollevata.
- Possiamo unirci a voi? Solo per la pausa pranzo - continuò Manuel sorridendole.
L'altro suo amico invece,caso strano,era intento a guardare me ed io mi sentii anche troppo al centro dell'attenzione.
- Certo,è un piacere! - risposi a quel punto io,che non facevo scappare nulla al caso.
- Ah,prima di tutto... Lui è Lucas,il mio migliore amico - Manuel ci presentò il ragazzo,il quale strinse la mano ed entrambe.
- Dove preferite andare? - ci domandò Lucas,mentre uscivamo dalla panetteria.
- Non chiedetelo a Cristel per cortesia! La sua risposta è sempre Nando's - pregò lei ai ragazzi,ed io la fulminai con lo sguardo.
- Da Nando's si mangia divinamente! Io adoro quel posto. Quindi siamo in due - proclamò Lucas,schiacciandomi l'occhiolino.
- Due contro due,come la mettiamo ora? - domandai io,mentre il castano veniva vicino a me.
- Okay,io un'altra volta da Nando's non vengo,per cui... - mise subito in chiaro la bionda.
- Ed io sono d'accordo con lei,quindi propongo di dividerci - propose Manuel,che non aspettava altro di passare un pò di tempo con la mia migliore amica.
- Credo sia l'unica soluzione a questo punto - fu d'accordo Lucas - tu che dici? - domandò girandosi verso di me.
- No problem, -mi avvicinai al suo orecchio- tanto il tuo amico non aspettava altro - gli sussurrai ironica e lui scoppiò a ridere.
- Bene ragazzi,allora noi andiamo!Ci troviamo di nuovo qui alle 14:30. Buon pranzo! - e detto ciò,sotto gli occhi di Serena che volevano uccidermi,ci separammo.
Iniziava davvero una nuova vita per me?
Harry che fine avrebbe fatto? Sarebbe davvero sparito per sempre dalla mia mente?
 
Nando's quel giorno era completamente affollata di gente.
Solo per fortuna,riuscimmo a trovare un posticino libero per due persone ed ordinare qualcosa in un record di 20 minuti.
- Quindi tu sei italiana? - domandò Lucas,una volta seduti al tavolo.
- Romana,per l'esattezza. Tu Londra Londra? - chiesi all'italiana,iniziando a sgranocchiare il mio panino.
- Londinese d'oc. Prima volta che vieni a Londra? - continuò a chiedere curioso.
- Sì,ed è anche la prima volta che vado a vivere in una nazione diversa da sola. L'Inghilterra è completamente diversa dall'Italia...- affermai bevendo un pò di Coca.
- Le abitudini e le usanze sono diverse. Sono stato solo due volte in Italia,a Milano - mi informò lui.
- Milano è la citta natale dei miei. Credo che una delle abitudini più difficili da prendere è il fatto che qui non esista il bidet!- esclamai,facendo una lieve risata.
- Cavolo,è vero!La prima volta che sono venuto in Italia mi ero chiesto cosa fosse,era così strano! - rise lui,addentando il suo panino.
- Qui l'unica cosa che prevale sono patatine. Non vorrei diventare una patata! - dissi ironica.
- E invece in Italia qual'è il piatto più buono? - mi domandò lui,sorridendo.
- Ce ne sono tantissimi,ma uno dei piatti più pregiati è la lasagna. Anche se io adoro infinitamente la pasta alla carbonara! - ,al sol pensiero mi venne l'acquolina in bocca.
- Senti allora..che ne diresti di un'uscita stasera,in un ristorante italiano? - mi propose lui,ed a quella domanda mi illuminai.
- E lo chiedi pure? Accetto volentieri!Mi manca la cucina italiana! -,quel ragazzo era così simpatico e mi stavo trovando bene,conoscendolo anche da poco.
- Perfetto! Credo che oggi sia la mia giornata fortunata - rispose lui,ironicamente.
- Pretendo poi un giro sul Tower Bridge! Stranamente,ancora non ho avuto l'occasione di andarci -,pensai,quel ponte era sempre stato il mio pallino.
- Ehy,sono io quello che ti deve sorprendere,non bisogna chiedere! - mi fece lui la linguaccia.
Sperai che con quel ragazzo avrei potuto inziare 'qualcosa',che riuscisse a farmi dimenticare 'qualcuno'.
 
Il nostro pranzo durò purtroppo poco,poichè dovevamo ritrovarci alle 14:30 puntali di nuovo in panetteria.
- Cristel,sto pensando una cosa.. - mi fermò Lucas,mentre uscivamo dal locale.
- Illuminami ragazzo - sorrisi io,fermandomi vicino alla fermata dei bus.
- Che ne dici se non ci presentiamo in panetteria? Tanto tu non devi andare a lavorare!- dal modo in cui lo disse,sembrò mi stesse pregando di rimanere con lui.
- Ma c'è Serena,non posso lasciarla sola - gli ricordai.
- Volevo portarti nella gelateria più buona di Londra. Si trova a pochi passi da qui. Torniamo presto,dai! - insistette lui,facendo il musetto.
- Ah no,niente facce di questo genere!Io non ci casco,ma per un dolce sì! - accettai io e lui sussurrò un 'Evvai'.
La gelateria in effetti,non era poi così distante,e dal cartellone all'ingresso sembrava anche molto allettante come posto.
Entrai tutta disinvolta e con la voglia di mangiare questo gelato di cui mi aveva tanto parlato bene Lucas quando...
Ad uno dei tavoli che si trovavano anche nella gelateria,risiedevano Harry e Rita.
Il mio respiro venne troncato alla vista dei due ragazzi che erano intenti a scambiarsi effusioni nel bel mezzo della gelateria.
Strinsi i pugni istintivamente,vedere Harry dal vivo baciarsi con una ragazza non era la visione più bella di questo mondo.
Fu un pugno dritto nello stomaco.
- Cristel,tutto bene? - mi chiese Lucas,notando che ero rimasta inerme non appena entrata.
- Sì,certo - mentii con il sorriso ormai spento,ed un vuoto nello stomaco.
Perchè mi succedeva tutto questo?
Non era mio, non lo sarebbe mai stato,quindi dovevo accettare tutto.
Ci avvicinammo al bancone per prendere il nostro gelato,anche se a me era passata tutta la volta.
Alcune volte lanciavo delle occhiate in direzione di quel tavolo,ma lui non si era accorto per fortuna che fossi lì.
Volevo andare via,miseriaccia.
 
Lucas non ci mise molto a prendere i nostri gelati,così non appena ebbi il mio fra le mani,sfrecciai via da quella gelateria.
Non appena fuori insieme a Lucas,iniziai a camminare verso non-so-dove,ma il castano mi seguì senza dire nulla,pensando che volessi fare una semplice passeggiata.
- Dimmi un pò,tu lavori o vai al College? - gli chiesi,per distrarmi dal pensiero di Harry.
- Vado alla Oxford University. - rispose lui,intento più che altro a gustarsi il gelato.
- Anche io devo iscrivermi all'Università tra un pò di giorni. Sto prima cercando di abituarmi alla zona - lo informai io,sedendomi su una panchina.
- Hai già pensato a dove vorresti andare? - mi chiese lui,sembrando più interessato.
- Non saprei,però..vorrei provare a fare domanda alla Oxford,anche io - ,non appena dissi quella frase lui smise di mangiare il gelato,guardandomi con un'aria strana.
- C-c-cosa? - balbettò lui,guardandomi negli occhi.
- Mi sarei aspettata più una risposta del tipo 'Woah,bene,spero riuscirai ad entrare perchè ci sarò anche io ad aiutarti' - dissi schietta,non capendo la sua reazione.
- No scusami,hai..ragione. Bè,spero riuscirai ad entrare - chissà perchè aveva cambiato tono di voce,come se avesse paura di qualcosa.
A quel punto però,sentimmo delle urla,ma non erano urla di ragazze,ma di paparazzi.
Mi girai immediatamente verso la direzione da cui provenivano e ciò che vidi fu l'uscita di Harry e Rita dalla gelateria,ed un mare di giornalisti intenti a fare foto ed urlare domande incomprensibili.
Non eravamo molto distanti da loro.
- Ehy ma.. quella non è Rita Ora? - si alzò di scatto Lucas,cercando di vedere bene.
- Ehm sì,e quello con lei è Harry Styles - risposi io,alzandomi insieme a lui.
- Cavolo,sono sommersi da paparazzi! - fece una lieve risata- io adoro la Ora,che ne diresti di seguirli? - mi propose lui,ed io ci rimasi di sasso.
Non volevo seguire Harry.
Lucas però sembrava molto colpito da Rita,evidentemente doveva essere la sua 'cantante preferita' e di certo non potevo stroncarlo con un no.
- Sì,ma co..- non mi fece finire la frase che mi tirò per un braccio ed iniziò a correre verso la loro direzione.
La 'coppietta' riuscì ad entrare nella macchina,ma Lucas fu così abile da oltrepassare tutti i paparazzi ed aprire lo sportello della stessa macchina,entrando e trascinandomi dentro.
Tutto ciò successe in una frazione di secondi così veloci,che io non misi a fuoco ciò che realmente stava succedendo.
So solo che mi trovai nella stessa macchina con Harry e Rita,i quali non appena ci videro,sobbalzarono spaventati.
- Cristel!? - Harry fu spiazzato nel vedermi,ed impedì a Rita di chiamare qualcuno per farci scendere.
- La conosci? - chiese lei ad Harry il quale annuì.
Non ero mai stata così a disagio in tutta la mia vita.
- Scusate ragazzi,volevo solo un autografo da te - Lucas si rivolse a Rita,la quale sorrise estrendo subito una penna.
Lucas scoprì il braccio alla ragazza,la quale glielo autografò.
Nel frattempo Harry continuava a guardarmi,ed io alcune volte cercavo di non farci caso.
 
La macchina era già partita,così noi non potemmo più scendere ed io l'unica cosa che pensai fu...miseriaccia.
Il riccio alcune volte guardava me,ma la maggior parte delle volte guardava Lucas con un volto interrogativo.
Chissà che stava pensando ora.
- Dove siete diretti? - chiesi io,non volendomi allontanare troppo.
- A casa mia,e se volete siete i benvenuti ragazzi! - ci invitò con gentilezza Rita.
A quelle parole Harry digrignò i denti,voltandosi verso Rita come per dirle di ritirare ciò che aveva detto.
- Magari loro avranno già altri impegni - cercò di respingerci il riccio.
Aah,dopo questa sarei stata una vera bastarda.
- Tranquillo Harry Styles,non abbiamo nessun impegno,quindi veniamo volenteri - usai un tono più che acido.
- A parte stasera - mi fece l'occhiolino Lucas.
- Che impegno avete? - domandò Rita,tutta interessata a noi.
- Lucas mi porta a mangiare in un ristorante italiano,dolce no? - iniziai io,sorridendo falsamente.
Harry iniziò a stringere la giacca,quando pronunciai quelle parole.
- Che carino,bravo ragazzo,così si fa! - si complimentò Rita.
- Secondo me è troppo banale - parlò Harry,freddamente.
- Perchè scusa? E poi credo che come primo appuntamento vada più che bene.E' cio che lei ama - ribbattè Lucas.
- Devi essere pieno di aspettative,non puoi farla andare in un ristorante italiano! Sei fuori pista amico! - controbbattè Harry.
- Saranno pure fatti miei dove la voglio portare? Sta uscendo con me non con te - rispose irritato Lucas.
- Oh ragazzi basta,-li fermò Rita - Harry,saranno pure fattacci loro,che te ne frega? - lo troncò lei.
- E' meglio se non veniamo da te Rita,mi dispiace - dissi infine io,quando la macchina finalmente si fermò.
- Si,scendiamo,io non sto con certa gente - rispose schietto Lucas,aprendo lo sportello e scendendo.
La stessa cosa fece Harry dall'altro lato,e solo Rita ed io rimanemmo in macchina.
- Scusalo per il comportamento,non so che ha - si scusò lei.
Annuii e scesi dalla macchina raggiungendo Lucas,mentre Harry era già entrato nel cancello.
Siamo due linee parallele: non ci incontreremo MAI.

                                                                             
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Capitolo 6
*** Bruciamo come il fuoco. ***


                                                                                     DUE LINEE PARALLELE ED INCROCIATE

Harry's Pov 
Sbattei bruscamente la porta di casa,lasciandola scricchiolare sul pavimento sporco.
Quella casa era diventata un disastro.
Levai la giacca nera,sentendo eccessivamente troppo caldo e la lanciai su una sedia vicino l'ingresso.
Andai subito in cucina,ed aprii il frigorifero da dove estrassi la mia RedBull,stappandola e bevendo qualche sorso.
Avevo la testa più incasinata di un ripostiglio.
Mi diressi verso il divano,dove mi accasciai stressato,rilassando la schiena.
- RedBull,divano e posizione da 'sono confuso lasciatemi stare',cosa mi sono perso? - sentii la voce del mio migliore amico dietro le mie spalle,finchè non si unì a me sul divano,scuotendo i capelli bagnati nell'asciugamano.
- Louis,non rompere - risposi seccato,socchiudendo gli occhi,ma non appena lo feci,una figura mi apparse: Cristel.
Li spalancai all'istante,guardando nel vuoto della stanza,senza voltarmi a guardare Louis.
Portai una mano alla tempia,massaggiandola e cercando di togliere dalla mente quella ragazza.
- Sei molto strano ultimamente,neanche i tuoi ricci sono in forma! -,cercò di tirarmi su il morale lui,ed in effetti un sorriso mi uscì.
- Ho la testa che è diventata un pallone,credimi -,presi un respiro e poi un altro,togliendo le scarpe.
- Tutto ciò è dovuto a Rita? Sai,con tutta sincerità,non ti vedo molto preso da lei -, ammise lui,alzando le spalle.
Non ero preso da lei infatti,diamine.
Ciò che mi offuscava la mente era quella dannata ragazza dai capelli ricci e dai suoi occhi che mi avevano incantata dal primo momento.
Ma ero abbastanza confuso per capire qualcosa.
- Lei è stupenda,lo è davvero e sono fortunato a stare con lei... - troncai la frase,guardando Louis.
- Ma anche se lei è perfetta,tu non riesci ad innamorarti davvero  -,continuò la frase al posto mio.
Avevo sempre mentito a me stesso,ed ora lui stava dicendo ad alta voce,cose che io non avevo mai avuto il coraggio di dire.
- Mi sforzo,perchè penso che una come lei sia da tenerla stretta. E' dolcissima ed è innamorata di me -, finii io,anche se sinceramente mi sentivo male a pensare di poter chiudere un rapporto con lei.
- E' inutile continuare ad illuderla,quando in realtà non sei preso da lei. Non riesci nemmeno più a baciarla Harry -,mi fece notare lui.
- Lo so,e tu hai ragione,dovrei lasciarla. Ma non voglio farla soffrire,ci starei male anche io-,gli spiegai mentre sorseggiavo la RedBull.
- Meglio che la lasci amico,fidati dopo sarebbe peggio di adesso-,mi avvertì lui.
Stavo lasciando la mia ragazza solo perchè mi stavo infatuando di una ragazza che nemmeno conoscevo bene.
 
Louis mi diede una pacca sulla spalla e dopo quella conversazione 'matura',passò ad altro.
- Hai visto quella ragazza italiana? E' così dolce,ed anche molto carina -, alle sue parole strinsi il tessuto del divano.
Non volevo pensare a lei.
- Stai parlando di Cristel? -,feci finta di divagare un pò,ma Louis non era poi così tanto stupido.
- Sì,è abbastanza simpatica,anche se ha fatto quella figura di merda madornale in radio!-,gli scappò una risata ed io ricordai che non l'avevo proprio calcolata quando ci eravamo visti.
- E' una normalissima ragazza,Louis,non so cosa tu ci trova-,mentii così bene che questa volta non si accorse della mia finzione.
- Pensandola bene,ti vedrei bene con lei. E' bellina,perchè non ci provi? -,ipotizzò il castano.
- Stai scherzando Louis? E poi a me non piace per niente. -,era sciocco mentire in quel modo a Louis,anche perchè era l'unico con cui mi confidavo apertamente.
Eppure stavo mentendo anche a lui in quel momento.
- D'accordo,ora pensa solamente a lasciare Rita in modo decente,dopo penserai ad una vera ragazza per te -, ed io,alle sue parole,per quanto fossi nervoso,mi scolai tutta la lattina di RedBull in un solo sorso.
- Credo che dopo avrò bisogno di una bella sbronza Lou -,affermai guardando la lattina ormai vuota.
- La sbronza ci sta,ti porto io in un locale dove è solita andare Eleanor,- si alzò dal divano - ci vediamo stasera,vado a prendere Eleanor a Manchester. Ciao idiota - e con queste parole,Louis prese la giacca e sbattè la porta andando via.
Dovevo assolutamente riposare e soprattutto pensare...
 
Cristel's Pov
- Cristel,Santo cielo muoviti!Lucas sarà qui fra dieci minuti e tu ancora non sei pronta! -,mi urlò Serena nelle orecchie,facendomi sedere sulla sedia e prendendo il kit dei trucchi.
- Sere non truccarmi eccessivamente troppo -,la raccomandai mentre lei era già pronta a spalmarmi il fondotinta su tutta la faccia.
Una sensazione da fare schifo.
Dopo avermi spalmato quel liquido,iniziò a passare dell'ombretto blu sulle mie palpebre,facendo qualche sfumatura grigia attorno alla forma dell'occhio.
Infine,prese l'eyeliner marcando il mio occhio,facendomi sbattere tre volte le palpebre.
- Ed ora...- Serena aprì l'armadio ed estrasse fuori ciò che avrei dovuto mettermi quella sera- il tuo vestito! - e detto ciò,mi mostrò entusiasta l'abito.
Corto,arrivava più sopra delle ginocchia,con una manica a pipistrello e l'altra normale,blu elettrico: ecco il mio vestito.
- Ehm..dovrei mettere questo coso?- domandai prendendo il vestito e molleggiandolo nell'aria.
- Ah no,non devi dire nemmeno una parola!Questa sera ti prepari come dico io. Indossalo! -,mi ordinò,ed io affranta mi spogliai,indossando quel vestitino.
Aderiva perfettamente al mio corpo e mostrava anche le mie curve.
Prima che potessi vedermi allo specchio,sciolsi i miei capelli facendoli ricadere sulla schiena,ed indossai delle scarpe con il tacco.
Io odiavo le scarpe con il tacco,mi sentivo una deficiente sana sana.
- Lo sai che odio i trampoli,non sono adatta a portarli!- brontolai,sbuffando e cercando di camminare decentemente.
- Ti abitui! Per una volta devi vestirti decentemente,e non indossare i soliti jeans,top e converse!-,esclamò lei,stizzita.
- Posso almeno vedermi allo specchio ora?-,chiesi stufa di aspettare e lei annuì,aprendomi lo specchio che si trovava all'interno dell'armadio.
- Et woilà!- ,Serena mi fece spazio,tutta entusiasta del suo lavoro.
Mi avvicinai e...
il vestito mostrava le mie curve perfettamente,facendo sembrare le mie gambe ancora più snelle.
Il mio volto brillava di luce propria e l'ombretto risaltava i miei occhi blu mare.
Non mi ero mai sentita così bella.
- Non ho parole,io mi sento...bella-,la mia voce era un sottile sussurro che si disperse nella stanza.
- Non servono le parole,ora devi semplicemente scendere giù e goderti la serata con Lucas -,mi sorrise Serena dandomi un bacio sulla guancia.
 
Presi il cappottino,ed una volta infilato lasciai la mia migliore amica,scendendo giù,dove aspettai l'arrivo di Lucas.
Non ero mai stata ad un ufficiale appuntamento.
La temperatura era alquanto fresca ed io mi strinsi nel cappotto,aspettando l'arrivo di Lucas.
Aspettai 15 minuti esatti e lui non arrivò.
Si alzò anche un lieve venticello,facendomi rabbrividire,così delusa dal fatto che non era arrivato,decisi di tornare a casa.
Perchè doveva andarmi tutto male quando cercavo di star bene?
Mentre riaprivo il portone per entrare,le luci dei fari di una macchina rifletterono su di esso.
Istintivamente mi girai e quel bagliore così forte mi accecò gli occhi.
- Maledizione! -,esclamai coprendomi gli occhi con le mani,quando finalmente le luci si spensero e potei notare la macchina.
Range Rover nera.
Lo sportello si aprì,ed io feci solo due passi avanti,bloccandomi definitivamente quando l'ombra che avevo intravisto in macchina,scese.
Lui avanzò verso di me,con le mani in tasca,racchiuso nel suo giubotto di pelle ed un cappello di lana che copriva metà ricci.
Avanzò verso di me,ed io rimasi immobile,non riuscendo a muovere un muscolo sia per il freddo che per la sorpresa.
Non appena fu abbastanza vicino a me,mostrò uno dei suoi sorrisi più belli,sfoderando le sue belle fossette.
- Oggi pomeriggio i miei piani erano di uscire con Lucas. Vi siete scambiati di persona? -,domandai utilizzando un accento ironico.
- Preferisco me stesso mille volte. Cosa stai facendo qui? -,mi chiese lui,guardandomi negli occhi.
Il mio cuore battè fortissimo,ogni volta che lo vedevo era sempre la stessa cosa.
- Aspetto che la Regina Elisabetta mi venga a prendere. Tu che dici? -,risposi di rimando.
- Pensavo sarebbe venuto a prenderti alle 20.00,eppure non vedo nessuno-,continuò lui.
- Arriverà,deve arrivare-,cercai di convincere più che altro me stessa,quando coincidenza,in quel momento mi arrivò un messaggio.
Text: "Cris,non riesco a venire questa sera. Problemi in famiglia,perdonami. A domani. Luke."
Letto il messaggio chiusi bruscamente il telefonino gettandolo nella borsetta,irriggidendomi.
Mi aveva dato buca.
- Dalla tua espressione,qualcosa mi dice che avevo ragione io.Non verrà-,confermò Harry,facendo un altro passo avanti.
- Ho fame,mi porti tu a cena?-,chiesi sfacciata,senza pensarci più di una volta.
Sul volto del riccio si formò un sorriso che venne tramutato a risata,dopo la mia proposta.
- Di solito dovrebbe essere il ragazzo a chiedere di uscire -,azzardò lui,ed io sorrisi a quell'affermazione.
- Il mondo deve essere alternativo,variare fa bene. Allora mi porti sì o no? Non voglio soffrire il mal di piedi per niente-,dissi schietta,non riuscendo a smettere di sorridere.
- Solo se andiamo in un ristornate italiano-,incalzò lui.
- Ma non avevi detto che portarmi in un ristorante italiano fosse 'troppo banale'?-,mimai le virgolette salendo in macchina.
- Non volevo che lui facesse una buona impressione su di te-,disse lui a sfottimento,facendomi la linguaccia.
- Vai va',che la fame sta aumentando!-,dissi scoppiando a ridere,mentre partivamo con la macchina.
Strano,due linee parallele che si stavano incorciando.
 
                    
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Capitolo 7
*** Sono venuta per vincere. ***


                                                                                                ONE LOVE


Harry mi portò in un ristorante italiano chiamato 'La tavola calda'.
Ancora non mi ero resa conto che stavo uscendo con Harry Styles.
Non solo,cosa più preoccupante a cui ancora non avevo pensato erano i giornalisti,le macchine fotografiche,le fans e...Rita Ora.
Il riccio parcheggiò la macchina vicino il marciapiede,ma prima che potesse scendere lo bloccai all'istante.
- Tu ed io siamo buoni amici,i giornali non parleranno di noi e Rita non sarà gelosa. Confermi? -,chiesi leggermente preoccupata.
Non volevo scandali.
- Non siamo a nessun appuntamento,smentirò ogni cosa che uscirà sui giornali se uscirà e Rita...tranquilla Cristel -,troncò infine,senza prolungarsi più di tanto.
Non eravamo a nessun appuntamento,bene.
Aprii lo sportello dell'auto ed uscii,sbattendolo alle mie spalle ed aspettando che Harry mi fosse dietro.
Nessuno dei due si avvicinava troppo all'altro.
Il locale era proprio all'italiana,ed era un ristorante Napoletano: mi sentivo a casa.
Non appena varcammo la soglia del portone,una cameriera scattò come una molla verso di noi.
Manco fosse Super-Man,pensai,trattenendo a stendo una risata.
- Buonasera -, ci diede il benvenuto lei in italiano,ed il riccio inarcò un sopracciglio non avendo capito.
-Buonasera- ,risposi io per entrambi - un tavolo per due -,continuai indifferente a qualche persona che ci aveva puntato gli occhi addosso.
- Prego,da questa parte-, ci fece strada verso un tavolo per due a fine stanza,un pò più oscurato dal resto degli altri.
Ci fece accomodare,ed Harry da vero gentiluomo,spostò la sedia facendomi accomodare,dopodichè si sedette lui,di fronte a me.
Tolsi il cappottino,lasciando scivolare i capelli lungo il mio petto e lasciando anche intravedere il vestitino.
Non l'avevo indossato per nulla.
Non appena tolsi il cappotto,sentii Harry trattenere il respiro e dopodichè buttarne uno ancora più forte.
Iniziò a tossire ed io sorrisi a quella sua reazione tanto strana.
- Tutto bene Stylino? -,chiesi prendendolo in giro,dovevo ammetterlo mi divertivo troppo.
- La finisci di chiamarmi Stylino? E sì,tutto bene - sbuffò lui,portando i gomiti sul tavolo.
 
In quel momento tornò la ragazza che ci aveva accolto prima a portarci i Menù e,una volta lasciati,strappò un foglio dal suo tacuino.
- Harry,potresti farmi un autografo?-chiese timida- è per mia sorella -,spiegò lei porgendogli la penna.
Lui stappò il tappo ed autografò la sua firma sul foglio,ed una volta che la ragazza allungò il braccio per prendere il foglio,lui glielo fermò,autografandole il braccio.
- Ecco a te-,sorrise ammiccando e la ragazza lasciò trasparire gli occhi lucidi.
- Grazie mille,passo tra un pò per prendere le vostre ordinazioni -,disse lei quasi tremando ed andò via.
Prendemmo i nostri Menù ed Harry aprì il suo,iniziando a sfogliarlo,ma lo chiuse all'istante.
- Cosa mi consigli? Mi affido a te-,sorrise lui,stendendo le spalle sullo schienile della sedia.
- Oh.oh,affidi a me la scelta nei piatti!Mi divertirò!- schioccai immediatamente le dita,chiamando la ragazza di prima,che subito accorse verso il nostro tavolo.
- Avete già ordinato? - chiese la ragazza meravigliata dalla velocità.
- Sì. Vorrei due porzioni di lasagna come primo,polpette al sugo per secondo ma solo una porzione,ed infine il tiramisù come dolce. Grazie -,la ragazza scrisse tutto quello che ordinai un pò sconvolta delle cose che avevo ordinato.
- Quante cose hai ordinato? Vuoi farmi ingrassare 2 kili stasera? -,domandò ironico.
- Sono tutti cibi buonissimi e fanno meno ingrassare delle patatine che mangiate ogni giorno! -,confermai,sorridendogli.
- Povero me..- fece una lieve risata -,allora come hai conosciuto questo Lucas? -,iniziò Harry.
- Lavorando alla Bread Rolling,è un amico del figlio della propietaria. E tu,con Rita,come va? -,chiesi effettivamente curiosa di sapere la sua risposta.
- Va alla grande! E' una ragazza stupenda,spero di portarla sull'altare un pò più in là -,a quell'affermazione mi andò di traverso l'acqua che stavo bevendo,ed iniziai a tossire fortissimo.
- C-co - tossii- come? -,chiesi spalancando gli occhi una volta che mi fui ripresa.
- Stavo scherzando! -,scoppiò a ridere lui-,ma comunque sono innamorato di lei -, purtroppo però qualcosa nel suo sguardo non mi convinceva per niente.
- Io spero di trovare il ragazzo ideale,e soprattutto che mi faccia stare bene. Può essere inglese,italiano,africano... -, ero stata male per troppo tempo,poichè nessun ragazzo mi aveva mai veramente accettata.
- E' impossibile non trovarlo,magari ce l'hai proprio all'angolo e non te ne accorgi -, disse lui con volto serio.
- Sbaglio o c'è un doppio senso in questa frase? -,domandai senza vergogna.
- Eh? No,ovviamente! -,mi stroncò subito lui.
- Scherzavo Styles -, lo tranquillizzai io,sembrava 'proteggersi' ogni volta che facevo o battute o domande di questo genere.
 
Dopo circa una mezz'oretta arrivarono i piatti di lasagne,che Harry guardò un pò dubbioso.
- Cosa c'è dentro? -,chiese prendendo una forchettata.
- Besciamella,carne tritata,pasta sfoglia. Assaggia e dimmi se ti piace! -, presi anche io una forchettata di lasagna ed iniziai a mangiare.
Buonissima,adoravo la lasagna.
Non se lo fece ripetere due volte ed ingoiò il pezzettino di lasagna,iniziando a masticare.
- Ma è..è..buonissima! - deglutì - questa lasagna è una delizia! -,ammise lui iniziando a mangiare con sempre più voracità.
- Buon appetito,allora -,parlai in italiano dimenticandomi un secondo che Harry non capiva una ceppa.
- Qualunque cosa significhi,anche a te! -, mi sorrise lui,mostrando le fossette e mangiando,senza parlare per un pò.
Per quanto entrambi avessimo fame,finimmo il primo piatto in meno di dieci minuti.
Il secondo fu solo per Harry,sapevo che la lasagna mi riempiva subito,così non avevo preso anche io le polpette.
Rimasi stupita da come velocemente arrivammo al dolce,il quale divorammo in meno di un secondo.
- Credo che verrò più spesso qui! -,esclamò soddisfatto Harry pulendosi le labbra con il tovagliolo.
- Sono contenta che ti sia piaciuto tutto -,ammisi mentre sul volto mi spuntava un dolce sorriso.
- Grazie Cristel -,disse lui usando per la prima volta un vocabolo italiano.
- Wow! La lasagna e le polpette ti hanno fatto un effetto strano! Hai parlato in italiano! -,scoppiai a ridere,anche dal suo accento strano.
Harry stava per ridere quando la sua risata venne troncata dalla vista di qualcosa.
- Non girarti -,disse velocemente - ci sono i paparazzi -, mi avvertì guardando subito la porta della cucina.
- Oddio.. - sussurrai - e ora? Non devono vederci! -,guardai anche io nella direzione della porta.
- Facendo massima attenzione ci infiltriamo nella cucina,ed usciamo da lì.-,mi guardò ed io annuii,pronta a 'fuggire'.
Mi alzai il più silenziosamente possibile,cercando di coprire Harry,che nel frattempo era già corso verso la porta della cucina.
Dopodichè lo seguii anche io entrando in cucina,dove tutti quanti rimasero scandalizzati nel vederci lì.
- Ragazzi,che state facendo? Non potete stare qui! -,disse uno degli chef.
- Ci scusi,ma stiamo scappando dai paparazzi!La prego,c'è una porta secondaria? -,lo pregò Harry.
- Vanessa,fai vedere dov'è l'uscita -,ordinò l'uomo ad un'altra ragazza che stava togliendo della carne dalla padella.
Harry,istintivamente,mi prese la mano ed iniziò a camminare velocemente verso la porta secondaria.
Mi sentii morire a quel tocco: brividi.
La ragazza ci portò all'uscita secondaria ed Harry le lasciò il conto da portare alla cassa,uscendo definitivamente.
- Harry,sarà meglio che mi porti a casa - ,dissi una volta uscita dal ristorante.
 
Harry's Pov
Cristel non volle farsi accompagnare a casa con la macchina,e tornò da sola con il taxi.
La lasciai andare così.
Non voleva che si creassero altri problemi ed un pò la potevo anche capire: non era abituata a gossip o altro,e nessuno sapeva ancora della sua esistenza nella mia vita.
Girai la chiave all'interno della serratura ed aprii la porta di casa,stando attento a non far rumore.
Non appena misi piede dentro casa,notai che la luce in soggiorno era accesa,così mi avviai verso quella direzione.
Trovai Louis addormentato sulla poltrona e Niall intento a mangiare pop-corn e bere succo di pesca sulla poltroncina.
- Oh,Harry! -,esclamò sotto voce il biondo,salutandomi con la mano.
Mi avvicinai a lui,buttandomi sulla poltroncina affianco alla sua,tirando un sospiro.
- Che serata... -,guardai il soffitto,ripensando a Cristel e a ciò che le avevo detto durante la serata.
- Dove sei stato? -,mi chiese lui,offrendomi dei pop-corn che rifiutai,poichè troppo pieno.
- Sono stato a cena con Cristel -,sputai senza nemmeno pensarci due volte.
Niall alzò la schiena,strabuzzando gli occhi ed iniziando a mangiare con più velocità.
- Quella Cristel? -, chiese stupidamente ,non smettendo di fissarmi,facendomi sentire in soggezione.
- Sì,quella Cristel. Sono incasinato,Horan! -,sprofondai con la schiena sulla poltrona,stendendo le braccia sui braccioli.
- Come sei finito a cena con Cristel? Cioè...Rita? I paparazzi? -,sembrava un interrogatorio.
- Doveva uscire con un ragazzo che le ha dato buca ed io mi trovavo lì e...non era un appuntamento! Un uscita tra amici -, cammuffai la mia leggera vergogna,anche perchè avrei davvero voluto fosse un appuntamento.
- Harry Styles,guardami negli occhi e dimmi che non ti piace Cristel -,mi ordinò Niall,ed io abbassai lo sguardo.
Avevo bisogno di parlare almeno con lui.
- Io,veramente... io... -,non sapevo davvero come dirgli,da dove iniziare.
Ero CONFUSO,caspita.
- O cavoli! Ti sei preso una bella cotta per la castana! -,esclamò Niall non potendo far a meno di ridere.
- Zitto irlandese! - gli lanciai un cuscino - sono abbastanza confuso in questo momento! - replicai.
- Per Rita? - ,chiese ingoiando un pop-corn.
- No,stranamente non per lei. Come dice Louis 'non sono preso da lei'. E' Cristel che mi confonde. Lei è... nuova per me -,cercai di spiegare.
- Se devo essere sincero,anche io avevo notato che Rita non ti attirava. Ma..almeno l'hai lasciata? -, ecco qui,la domanda cruciale.
- E' questo il problema:non l'ho lasciata. E stasera ho detto anche a Cristel che sono innamorato di lei -,ammisi e Niall strabuzzò gli occhi.
- Ma sei stupido o cosa? -,quasi urlò,ma si trattene altrimenti avrebbe svegliato Louis.
- Cosa dovevo dirle scusa? ' Ciao Cristel,mi sa che mi sono preso una cotta per te,ma tu stai uscendo con un altro' -, risposi sarcastico.
- Harry,prima di fare qualunque altra cosa,devi lasciare Rita. E devi affrontare Cristel,e prendertela se la vuoi davvero -,mi consigliò il biondo.
 
 Aveva ragione,maledizione. 
 
 
            
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Capitolo 8
*** Tornerai sempre da me,che tu lo voglia o meno ***


'                                                                                                 WON'T  STOP 'TIL SURRENDER

Buongiorno mattutini,siamo in diretta da Radio DJ con gli ospiti più acclamati dalle teeneger di tutto il mondo: con noi gli One Direction!
Ciao ragazzi,co...'
Feci fuoriuscire una mano dalle coperte e lanciai la radio all'aria,spegnendo quella cantilena.
Scostai le coperte,sollevando solo le spalle,stiracchiandomi un pò e proprio in quel momento notai che c'era un silenzio assordante.
Decisi di uscire dal letto ed ancora leggermente assonnata andai in cucina,dove sul tavolo trovai un biglietto.
'Sono a Radio DJ,se senti la radio mi ucciderai,se non la senti meglio ancora. Oggi abbiamo il giorno libero da lavoro. Ciao Cris.. Sere'.
Lei era andata dai ragazzi?Sbaglio o mi stavo perdendo seriamente qualcosa?
Non persi troppo tempo a capire perchè lei fosse andata lì,mi limitai a fare la mia colazione con calma ed infine mi buttai sul divano con un barattolo di nutella a guardare un pò di Tv.
Avevo bisogno di rilassarmi.
In Tv non c'era nulla che mi interessasse,in più la mia testa era altrove,riusciva a pensare solo ad una cosa: Harry.
La mia gelosia nei confronti del riccio era enorme.
Ma come potevo pretendere che lui perdesse tempo anche solo a pensarmi? Aveva la sua bella Rita,il suo lavoro,i ragazzi ed io non ero nemmeno nella sua lista nera di chi non si ricordava del suo compleanno.
Mi alzai dal divano,non riuscendo a mangiare nemmeno la nutella e mi diressi di nuovo in stanza.
Proprio in quel momento mi squillò il telefono,ed io mi precipitai sul letto,sperando che fosse Serena.
- Pronto? -,risposi senza nemmeno vedere chi fosse davvero.
- Cristel!Finalmente la tua voce! -,urlarono due voci dall'altro capo del telefono.
- Melissa?Ariel? Oddio,che bello sentirvi! -,esclamai molto contenta nel sentire le altre due mie migliori amiche dall'Italia.
- Birbante,come stai? Che state combinando tu e quell'altra? -,mi domandò Melissa,tutta euforica.
- Tutto bene,qui procede alla grande!Ehm...abbiamo tante cose da raccontarvi,magari nel pomeriggio facciamo una videochat? -,proposi poichè ora Serena non c'era.
- Certo,anzi...ovvio!Sono curiosa di sapere! -,poi sentii uno rumore - Serena è con te? -,domandò la voce di Ariel.
La bionda è a farsi friggere,le avrei risposto volentieri così ma mi trattenni.
- Serena è uscita prima che mi svegliassi. Ragazze,vado a fare una doccia,ci sentiamo pomeriggio d'accordo? -, domandai.
- Va bene,ciao idiota,connettetevi verso le 14:00!-,esclamò Melissa riattaccando.
 
Lasciai il telefonino sul letto,presi la roba pulita e mi diressi nel bagno,a fare una doccia calda rilassante.
Aprii il getto d'acqua,lasciando scorrere l'acqua calda e mi spogliai,lasciando sciolti i capelli.
Accesi la radiolina che si trovava su una sedia,ed entrai nella doccia non appena l'acqua fu pronta.
Mi misi sotto il getto d'acqua,facendola scorrere sulla mia faccia e sul mio corpo,facendomi rilassare completamente.
Chiusi gli occhi e mi lasciai andare,scivolando lungo la parete e finendo seduta sulle piastrelle della doccia.
Harry,Harry,Harry...
Edward,Edward,Edward...
Cavolo,la vera Cristel a quest'ora avrebbe già cercato di rubarsi Harry,ma non era giusto per Rita.
Harry non era libero,ecco perchè stavo ferma.
Sinceramente sì,speravo con tutto il cuore che Harry lasciasse Rita così potevo mettermi in gioco io anche se...un pò di paura c'era.
Mentre mille pensieri viaggiavano liberi nella mia mente,il suono del campanello mi fece sobbalzare.
Mi alzai velocemente e presi subito l'asciugamano,avvolgendolo intorno al corpo,uscendo dalla doccia.
Chi poteva mai essere a quell'ora?
Arrivai alla porta ed aprii con disinvoltura,ma non appena notai chi fosse rimasi paralizzata.
Harry rimase sei secondi a squadrarmi da capo a piedi,senza battere ciglio ed io non feci da meno.
Cosa ci faceva qui?
- Styles? O-okay,che,ci fai qui? -,cercai di parlare io,diventando leggermente rossa in faccia.
- Cris... io,ehm...io sono venuto per... posso entrare? -,balbettò lui,infilando le mani in tasca.
Lo feci accomodare in casa,e lui avanzò con passo lento,come se non sapesse muoversi.
- Vado un attimo a mettere l'asciugamano ai capelli -, lui annuì ed io mi diressi in bagno.
Non appena arrivai però,sentii una presenza dietro di me e quando mi girai notai che mi aveva seguita.
- Cris devo parlarti... -,sussurrò lui,chiudendo di botto la porta senza rendersi conto che fossimo in bagno.
- Harry la porta! -,esclamai spostandolo bruscamente e cercando di aprirla,ma non ci riuscii.
- Che diav...? -,domandò Harry ma troncò la frase non appena capì che non si apriva più.
- E' difettata,maledizione! Non deve essere chiusa violentemene! -,mi voltai a guardarlo - siamo bloccati idiota! -,esclamai,poggiando la schiena su essa.
- Bloccati? Oh questa non ci voleva... -, il riccio si massaggiò il collo imbarazzato,mentre il vapore dell'acqua calda incombeva in tutta la stanza.
- Oh no... la caldaia! Moriremo di caldo ora! -,sbuffai quando ad un certo punto i miei occhi videro il paradiso.
 
Il riccio si sfilò la felpa,rimanendo a petto nudo ed io trattenni il respiro per cinque secondi.
Miseriaccia,questo non poteva succedere.
Le sue iridi verdi mi guardarono negli occhi senza più alcun imbarazzo.
- Perchè ti sei tolto la felpa? -,sbraitai mentre iniziavo a sentire un calore assurdo.
Lui si avvicinò a me,non distogliendo lo sguardo dal mio volto.
Mi stava guardando con intensità,tanto da farmi star male.
- Non...senti caldo? -,sussurrò lui,poggiando una mano sulla porta.
Cristel respira,fai tanti respiri insieme e vedrai che andrà tutto bene,non ti verrà voglia di saltargli addosso.
- Harry allontanati... -,mormorai,sperando che capisse il motivo.
- Non ce la faccio...-,rispose lui a bassa voce,portando la mano sinistra al mio collo.
I suoi occhi iniziarono a guardare le mie labbra,ed io mi sentii morire.
- Non voglio,cioè non posso... cioè Lucas,...Rita? Tu, io... non posso,non può succ..-,iniziai a parlare inceppando tutte le parole.
Harry,senza pensarci due volte,portò le labbra sulle mie con velocità,inziando a baciarmi con ardore.
Sentii le sue morbide labbra muoversi sulle mie,assaporando il gusto menta,portando le mani dietro i suoi ricci.
Il mio cuore fu come se ingranò la sesta,ed iniziò a battere fortissimo,accellerando ogni volta che Harry muoveva le labbra.
Pensai che sarei potuta morire in quel momento.
Portò una mano sui miei fianchi spingendomi delicatamente sulla porta,facendo aderire il suo corpo con il mio.
Poi scese alla mia coscia che iniziò ad accarezzare semplicemente sfiorandola,mentre brividi si prolungavano lungo la mia schiena.
Ero in paradiso.
Continuò ad accarezzarmi,facendo salire la mano al mio braccio,tornando ad accarezzarmi il collo.
Cinsi il suo collo con le mie mani,in modo tale da non poterlo far allontanare nemmeno di un millimetro.
Schiuse la bocca,per far accedere la lingua,che si intrecciò con la mia,finchè non ci fu un esplosione.
Nella mia testa c'erano i fuochi d'artificio.
Non potevo non ammettere che ci fosse anche una grande attrazione sessuale,ma non potevo andare avanti: non così.
Allontanai all'istante Harry,il quale fece due passi indietro,con un volto scioccato ma felice.
- Non possiamo! -,dissi di nuovo,mentre sentivo l'asciugamano troppo stretto,ma in realtà ero solo andata in iper-ventilazione.
- Cris io... -, non sapeva che dire,- oddio scusami,io non volevo io... -, questa volta ci pensai io a zittirlo.
Gli andai incontro sbattendolo contro la parete della doccia e tornando a baciarlo con foga.
Dio,era stupendo.
 
Proprio sul più bello,qualcuno interruppe forse per fortuna,forse per sfiga quel momento.
- Cristel,Harry! O-oddio,ragazzi! -,sentimmo urlare e sobbalzammo entrambi,ed io mi allontanai velocemente da Harry,girandomi.
- Se...Serena? -,strabuzzai gli occhi,mentre il riccio si posizionava di fianco a me.
- Serena,l'hai trovata? -,ed ecco che sbucò anche Niall nel bagno -,cazzo!-,esclamò lui coprendosi gli occhi.
- Che cosa...okay,non voglio saperlo! -,alzò le mani Serena.
- Non è come pensate!Non stavamo facendo esattamente nulla -,cercai di giustificarmi.
- E questo lo chiamate nulla? -,domandò Niall togliendo le mani dagli occhi.
- La porta non si apriva,il vapore ha creato una cappa di calore enorme e... ragazzi ma i fatti vostri no? -,sbottò Harry,guardandoli un pò irritato.
- E poi io dovrei chiedervi la stessa cosa! Serena,perchè sei andata in Radio da loro? -,chiesi intrecciando le braccia.
- Avete da nasconderci qualcosa anche voi?-,cercò di metterli in difficoltà Harry.
I due biondi si guardarono complicemente e sorrisero.
- NO! -, risposero in coro,facendo uno sguardo da 'Vi abbiamo colti noi sul più bello'.
- Sarà meglio uscire da questo bagno,aspettatemi in cucina,vado a cambiarmi-,detto ciò uscii dal bagno ed andai dritta in camera a vestirmi.
Presi la prima felpa che trovai,ed indossai dei jeans strappati,e legai i capelli che nel frattempo si erano asciugati.
Il bacio con Harry era stato mozza fiato,ed io non riuscivo a togliermelo dalla testa.
Ancora dovevo rendermi conto che fosse realtà,che quel bacio era vero e che io finalmente avevo assaporato quelle perfette labbra.
Un sorriso spuntò sul mio volto,mentre tornavo in cucina dove i tre si erano seduti sul divano.
Niall aveva in mano una birra mentre Harry un bicchiere di succo di mela.
Mi sedetti insieme a loro,guardando di sottecchi Harry che allo stesso modo guardava me.
- Quindi sapete spiegarmi cosa stavate facendo quando sono entrata? -,mi domandò nuovamente Serena.
- Stavamo giocando a freccette! -,risposi sarcastica.
- D'accordo,non è un tasto da toccare in questo momento,ma dato che ormai siamo in tema e ci siete entrambi,possiamo proporvi l'idea che ci è venuta stamattina a me e Serena!-,esclamò Niall,posando la birra sul pavimento.
- Illuminaci potato! -, sorrise Harry,stendendosi bene sul divanetto.
- Abbiamo il weekend libero,e con i ragazzi avevamo pensato di andare sulla neve!E Serena si è voluta aggiungere,dicendo che anche Cristel sarebbe stata d'accordo-,spiegò Niall abbastanza entusiasto dell'idea.
- Io sulla neve? -,scoppiai a ridere,più che altro sembrava tutta una battuta,anche perchè a me la montagna non piaceva.
- L'idea non è male,si potrebbe fare! -,rispose Harry voltando lo sguardo verso me.
- Precisamente dove vorreste andare? -,chiesi curiosa di sapere il posto.
- Wiltshire,è davvero graziosa come cittadina! Si può andare a sciare,ed è la cosa più importante! -,rispose Serena che sembrava tutta eccitata.
- Ci divertiremo,dai Cris accetta! -, insistettero Niall ed Harry,e sembravano dolcissimi.
- E' ovvio che vengo!Non mi perderei mai un weekend con cinque idioti -,sorrisi loro ed esultarono come dei bimbi.
- Perfetto,partiamo dopodomani,così qualcuno ha anche il tempo per sistemare alcune cose - l'irlandese lanciò un occhiata ad Harry,il quale tossì.
Miseriaccia,che casino.
 
Harry's Pov
Niall ed io purtroppo dovettimo lasciare le ragazze,poichè avevamo da fare un'altra intervista nel corso della mattinata ed io avevo saltato quella a Radio DJ.
Una volta entrati in macchina,Niall partì verso Radio Kiss Kiss,ed ovviamente volle sapere tutto.
- E' inutile che menti,ora voglio sapere cos'è successo! -, mi obbligò a parlare lui.
Ripensai a quel bacio,ed alcuni brividi percorsero la mia schiena,facendomi addirittura tremare.
- L'ho baciata Niall... E' stato bellissimo,cazzo pensavo di morire in quel momento!Le sue labbra erano fantastiche,il suo odore di fragola mischiato con gelsomino -, a parlare di lei nel mio stomaco si creò una sensazione stranissima,tanto da farmi perdere il fiatto.
- Oddio,stai parlando da innamorato! O maledizone Harry,sei innamorato? -, in quella sua domanda fece anche una lieve risata.
- Non farmi queste domande,ho la mente ancora abbastanza scossa e... cavolo... -,sospirai,poggiando la testa al sedile.
- Ti ha fatto proprio perdere la testa la castana eh? -,sorrise lui,parcheggiando sotto Radio Kiss Kiss.
La mia mente non riusciva a non rielaborare il più bel momento della mia vita,di circa mezz'ora fa.
Non avevo mai provato sensazioni così forti per una ragazza,tanto da mandarmi in estasi sentendo anche solo il suo nome.
Sì,lei mi aveva buttato completamente fuori pista tanto da farmi perdere la testa.
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Capitolo 9
*** Non smettere di crederci. ***


                                                                                                    I GIVE YOU MY HEART        


Harry's Pov
L'intervista a Radio Kiss Kiss fu la più lunga in tutta la storia delle interviste a cui ero andato.
Sembrava che il tempo non passasse mai.
Non appena fui libero,uscii dallo studio e chiesi a Lou (riferito alla madre di Lux) se poteva accompagnarmi alla BBC.
Dovevo parlare con Rita.
Realmente non sapevo come dirle che fosse finita ma la mia mente non riusciva più a togliere la presenza di Cristel e la mia bocca avrebbe quindi parlato da sola.
Entrato in sala registrazione aspettai che Rita finisse l'esibizione di una sua canzone.
Lei non appena notò il mio arrivo si aprì in un enorme sorriso,e già lì iniziai a sentirmi uno schifo.
Non appena terminò,saltellò verso di me con grazia ed io catturai la sua felicità negli occhi.
Si lanciò su di me,cingendo le mani attorno al mio collo e dandomi un bacio sulle labbra.
Non ce la facevo...
Mi allontanai d'istinto e lei arrettrò confusa della mia reazione.
- Tutto bene Styles? -,mi chiese ed io la fulminai con lo sgaurdo a quelle parole.
Solo Cristel mi chiamava uscando il cognome.
- Non proprio...Dobbiamo parlare,hai dieci minuti? -,domandai cercando con lo sguardo un posto appartato.
- Certo,vieni con me..- rispose lei incerta tirandomi per una mano e portandomi in un'altra sala registrazione.
Entrati dentro,lei si avvicinò nuovamente a me provando a baciarmi,ma questa volta la bloccai per i polsi,guardandola negli occhi.
- Non funziona più... noi due,il nostro rapporto... -,cercavo di essere delicato.
- Cosa stai dicendo Harry?Che...che vuol dire? -,inarcò un sopracciglio.
- Sei una persona splendida,so che non meriti questo ma...per me il nostro rapporto non ha più senso -,cercai di spiegarle con parole semplici.
- Vuoi dire che..? Che mi stai lasciando? -,domandò retorica e la sua voce si abbassò di grado.
- Sì...- mormorai io,non distogliendo lo sguardo dal suo volto.
- Pe-perchè?Possiamo aggiustare le cose!Ti prego... -,si avvicinò posando una mano sul mio braccio.
- Ho completamente perso il controllo di me stesso e... -,notai che i suoi occhi erano diventati lucidi.
- Chi è lei? -,mi bloccò con voce tremante.
- Non importa chi è,so solo che voglio lei ora,mi dispiace così tanto... -, le chiesi scusa.
- E tutto ciò che abbiamo passato? Te lo sei dimenticato Harry? -,urlò lei allontanandosi sempre di più.
- Scusami,io non pensavo sarebbe successo... -,ecco che i sensi di colpa fiorivano.
- Vattene!-,esclamò lei ed una lacrima le rigò il viso.
- Rita ti prego... -,mi avvicinai cercando di calmarla.
- NON VOGLIO PIU' VEDERTI! STRONZO! -,urlò infine girandosi e dandomi le spalle.
Aveva bisogno di stare sola,così senza insistere ancora me ne andai.
Finalmente però,potevo andare da lei ora.
 
Cristel's Pov
Erano precise le 14:00 del pomeriggio e Serena ed io stavamo aspettando che Melissa ed Ariel si collegassero per fare la videochat.
Eravamo sul letto della mia stanza,quando ad un certo punto Serena iniziò a fissarmi.
- Ho qualcosa nell'occhio che mi guardi così? -,le chiesi ironicamente.
- Vi siete baciati,e..non negarlo,vi ho visti con i miei occhi! -,mi puntò il dito contro.
- D'accordo,ci siamo baciati. E allora? -, non riuscivo a capire che problema ci fosse oltre al fatto che lui aveva una ragazza.
Ed infatti era quello l'unico problema.
- Stai scherzando Cristel? Lui è fidanzato! L'ha tradita e questo si chiama adulterio! -,sbottò lei.
- Non essere troppo sapiente,puoi dire gergalmente che l'ha tradita? -,le sorrisi notando che finalmente si era acceso il pallino verde sull'icon di Ariel.
Premetti il tasto 'Chiamata' ed in meno di due secondi sullo schermo ci apparvero le nostre migliori amiche.
- Ragazze! -,urlò Melissa sgranocchiando una barretta -,finalmente possiamo vedervi! -,esultò lei.
- Ciao brutte -,salutò con la mano Serena ed io la imitai.
- Dove ti eri cacciata questa mattina? Stranamente non tenevi d'occhio Cristel -,scherzò Ariel.
- Non sapevo della vostra chiamata,lei non mi aggiorna! Comunque ero in... Radio -,mi lanciò una breve occhiata.
- In Radio? Quale radio? -,domandò Melissa.
- E poi a fare cosa? -,continuò Ariel puntando gli occhi verso Serena,la quale si agitò.
- Ehm...perchè,veramente noi... -,stava inceppando le parole la grande idiota.
- Io ho finalmente incontrato Harry,siamo stati a casa di Niall e lei si è presa una bella cotta e viceversa. Harry ed io questa mattina ci siamo baciati,ma lui è già fidanzato e.. fine! -,dissi così alla svelta che Serena si mise le mani nei capelli.
- Che cosa? -,Melissa rimase scioccata da tutto ciò che le avevo raccontato in meno di due secondi.
- Harry e tu? Cioè..il tuo famoso amore platonico? -,Ariel strabuzzò gli occhi incredula.
- Sì,ma sono rimasta con i piedi per terra,non mi illudo -,risposi sincera.
- In teoria dovrebbe lasciare la sua ragazza! -,suggerì Melissa,e Serena sospirò.
- I ragazzi al giorno d'oggi preferiscono avere l'amante e la ragazza -,disse schietta Ariel.
- Ehy,Harry non è così!E' stato tutto uno sbaglio,non succederà più,ognuno continua per la sua strada! -,troncai tutte io,leggermente irritata.
- Ora cerco un pò su Internet,vediamo che notizie ci sono a riguardo -,propose Melissa,iniziando a cercare su Google.
 
Ad un certo punto gli occhi di Ariel che scorrevano sui vari siti,si imbabolarono.
Automaticamente le due si guardarono dall'altro lato della schermata,ed io mi preoccupai.
- Che succede? -,chiese Serena curiosa di sapere.
- Ehm...vuoi che te lo dica o vuoi risparmiarti questa notizia? -, mi lasciò scegliere Ariel.
- Se riguarda riviste e giornali lo verrei a scoprire comunque. Sono pronta a tutto -,risposi sospirando.
Grandissima cazzata,mi stavo cagando sotto.
- Leggo l'articolo allora: 'Sembra che per il cantante irlandese,Niall Horan,della boy-band One Direction sia spuntato l'amore! Infatti il giovane è stato colto in fragante indirettamente. Alcuni giornalisti hanno colto una ragazza che stava uscendo dalla casa del cantante,con indosso la sua felpa verde,e facendo due più due,siamo riusciti a beccare la coppia che si nascondeva. Sarà già amore oppure no?' -,Melissa fermò la lettura ed io rimasi completamente accigliata da ciò che avevo letto.
- Serena,mi sa che ti hanno sgamata.. - sussurrai voltandomi verso di lei.
- Cris,la felpa di Niall non l'avevo io,ma tu - mi ricordò Serena e quelle parole furono una botta forte.
- Miseriaccia... pensano che Niall ed io ci frequentiamo!-,esclamai iniziando ad agitarmi.
- Da quanto riportanto questi giornali,sì! -,concluse Ariel.
- Ragazze,devo chiamare Harry,io vi lascio! -,e detto ciò mi alzai dal letto,afferrando il telefono e componendo il numero di Harry.
Mi ritirai in cucina,proprio per non far sentire la conversazione.
- Pronto? -,rispose lui dopo un pò di squilli.
- Harry? Sono Cristel! -,risposi io mentre il mio cuore già prendeva un battito irregolare al solo sentir la sua voce.
- Cris!Cavolo,non aspettavo una tua chiamata. Tutto bene? -, chiese lui sorpreso nel sentirmi.
- No Styles,ed è per questo che ti ho chiamato! -,mi misi seduta sulla sedia.
- Che succede? -,domandò lui.
- Strano che tu ancora non abbia letto i giornali,c'è la mia foto su quasi tutte le copertine! -,esclamai io sarcastica.
- La tua...cosa? -, domandò lui non riuscendo ancora a capire.
- Qualcuno mi ha beccata mentre uscivo da casa di Niall con la sua felpa. Pensavo che ci stiamo frequentando.. -,gli spiegai.
- Sei sicura Cristè? -, nessuno mi aveva mai chiamata Cristè.
- Styles,come lo interpreti uno che scrive ' Sembra che per il cantante Niall Horan sia sbocciato l'amore?'-,chiesi retorica.
- Cazzo ... - sussurrò lui - d'accordo,risolveremo questo problema,stai tranquilla -
- Harry non voglio uscire su tutte le copertine. Ti prego,Niall deve smentire tutto! -,tutto ciò non mi piaceva affatto.
- Niall smentirà,non preoccuparti. E non avere paura,è solo gossip -,cercò di tranquillizarmi lui.
- Questo per me è un mondo nuovo,non so ancora se voglio farne parte...- ridussi il tono di voce.
- Cristel io... -,stava cercando di dirmi qualcosa.
- Devo andare Harry,salutami i ragazzi -, detto ciò riattaccai.
Ma che caspita gli avevo detto? Tutto il contrario di ciò che pensavo.
Io volevo far parte del suo mondo,solo che non sapevo come comportarmi.
 
Non appena chiusi la chiamata,suonò il campanello della porta così andai ad aprire.
Ma non appena aprii la porta,trovai davanti a me chi non avrei voluto vedere:Lucas.
Aveva una mano dietro la schiena,e non appena mi vide,mi sorrise.
- Che ci fai qui? -,domandai seccata.
- Sono venuto a chiederti scusa -, portò la mano avanti e spuntò un mazzo di tulipani.
I miei fiori preferiti erano le rose rosse non i tulipani.


 
 
   
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Capitolo 10
*** Due linee parallele. ***


                                                                                                 BROKEN HEART                                                                          


Lucas rimase due minuti sulla soglia della porta,finchè non lo invitai ad entrare prendendo il mazzo di tulipani.
- Grazie,- lo ringraziai,mentre lo facevo accomodare sul divano del soggiorno.
Mi sedetti sulla poltroncina,posando il mazzo di tulipani su un bracciolo.
- Mi considererai uno stronzo,ma credimi,non volevo darti buca -,si scusò lui.
- Se mi spiegassi il motivo forse ci crederei di più -,incalzai io,proprio per vedere che cosa avesse da dire a riguardo.
- Problemi di famiglia,mio padre non è stato abbastanza bene -,sembrava serio.
- Oh...mi dispiace,non preoccuparti comunque,non era nulla di che-,cercai di sorridergli io.
- Invece era importante! -,ribattè -,e poi non voglio che tu mi rimpiazzi subito! -,continuò.
Io l'avevo già rimpiazzato e lui non lo sapeva.
- Rimpiazzarti? Non ti seguo... -, era meglio non dirgli dell'accaduto con Harry.
- Ho letto i giornali questa mattina. A quanto pare frequenti uno dei cantanti dei One Direction... -,mi informò lui.
Miseriaccia,ora tutto il mondo sapeva che io mi frequentavo con Niall.
- Luke,non è come pensi. Io non mi frequento con Niall,il mondo del gossip è bastardo-, risposi io senza troppe spiegazioni.
Lui si alzò dal divano,venendo vicino a me,ed anche io feci la stessa cosa.
- Dimmi che ho un'altra opportunità -,mi guardò con i suoi grandi occhi celesti.
Harry non era mio,anche se avrei voluto che lo fosse per cui...
- Sì,l'avrai -, il mio sorriso diventò finto.
Sapevo con tutta me stessa chi realmente volevo,e non era Lucas.
Era un ragazzo stupendo,ma la mia mente non riusciva a pensare ad un altro ragazzo fuorchè ad Harry.
Lucas,senza pensarci due volte,mi prese il volto fra le mani baciandomi.
Non mi diede il tempo di realizzare cosa stesse succedendo,sbattendomi con delicatezza alla parete della stanza.
Con quel bacio pensai ad Harry.
Portai tutte e due le mani sul suo petto,spingendolo lontano da me: non ce la facevo.
Qualcosa non andava in me.
Non riuscivo a capire perchè anche con lui,tutto ciò a cui pensavo fosse Styles e non solo,ora anche con un bacio mi era tornato in mentre il nostro bacio.
Lucas rimase accigliato dalla mia strana reazione,e non distolse lo sguardo dal mio volto.
- Scusami,sarà meglio che tu vada -,dissi in fretta,andando alla porta ed aprendola.
- D'accordo...-sussurrò lui,arrivando alla soglia - ti chiamerò -,detto ciò molto deluso andò via.
Maledizione...
 
Harry's Pov
Lou tornò a prendermi dalla BBC e mi accompagnò a casa dove mi stava aspettando Louis per cenare insieme.
Salii di fretta le scale,spalancando la porta di casa ed andando verso la cucina.
- Louis? -,lo chiamai notando che ancora non c'era.
Avevo bisogno di raccontargli tutto.
Il castano spuntò dietro di me,dandomi una pacca sulla spalla e venendosi a sedere su una sedia.
- Sei arrivato puntuale questa sera! -,mi sorrise il mio migliore amico stappando una birra che si trovava sul tavolo.
- Sono andato da Rita e l'ho lasciata... -,arrivai al dunque,sedendomi di fronte a lui.
- Sul serio? -strabuzzò gli occhi -,bisogna brindare allora! -,disse andando a prendere subito un'altra birra e stappandola.
Afferrai la bottiglietta di vetro e la alzai in aria,sbattendola contro quella di Louis.
- Alla tua nuova libertà! -,urlò lui,bevendo subito un sorso ed io lo seguii a ruota.
Nessuno mi avrebbe più tolto quel senso di benessere.
- Ci sono altre novità,sei pronto? -,gli domandai sorridendogli,mentre lui annuiva.
Ma proprio in quel momento,suonarono al campanello e Louis si alzò di fretta,per andare ad aprire.
Pensavo che saremmo stati solo noi due quella sera.
Non appena mi voltai,notai che in casa era entrato Zayn,con un cartone di pizze al taglio.
Arrivarono in cucina,e il moro poggiò le pizze sul tavolo,dandomi anche lui una pacca sulla spalla.
I due si sedettero,iniziando a scartare le pizze,mentre Zayn prendeva una Red Bull dal frigo.
- Siete pronti per la vacanza a Wiltshire? -,chiese Zayn,sedendosi a tavola ed afferrando subito un pezzo di pizza.
- Ho sentito che vengono anche Cristel e Serena! -,ci aggiornò lui,ma io già lo sapevo.
- Come scusa? -,chiese Zayn stupito,lasciando il pezzo di pizza.
- Io ne ero già al corrente -,risposi addentando la mia pizza calda.
- Sappiamo che è una cosa assurda,ma se non ci avete fatto caso,Niall è completamente cotto di Serena -,ci informò il castano sorseggiando la birra.
Ed io sono completamente cotto di Cristel,pensai mentre mi scappava uno strano sorriso.
- Da quando lei è venuta in Radio si era capito!E' momento anche per il biondo di avere una ragazza -,rispose Zayn.
- Non li avete letti i giornali oggi? Il gossip ha nominato Cristel e Niall come nuova coppia! -,sbuffai io.
- Cosa c'entra Cristel? Questa me l'ero persa! -,esclamò Louis inarcando un sopracciglio.
- Storia lunga,ma lei mi ha chiamata preoccupata. Ho scritto un sms a Niall,dovrà smentire tutto -,spiegai in breve io.
- Personalmente,a me Cristel piace. E' una ragazza in gamba,ed anche molto carina -,fece notare Zayn.
A quelle parole,chiusi la mano in un pugno sotto il tavolo.
Dovevo renderla mia prima che qualcun'altro poteva prendere il mio posto.
Proprio in quel momento,qualcun'altro suonò al campanello.
- Chi altro aspettiamo? -,domandai lasciando il mio pezzo di pizza,per andare ad aprire.
Non sentii nemmeno la risposta che mi diedero,perchè non appena aprii la porta vidi...
 
Cristel's Pov.
Non sapevo nemmeno il motivo del perchè fossi andata a casa di Harry.
Anzi,forse lo sapevo...
dovevo avere le idee chiare su tutto.
La porta si aprì,e davanti a me trovai Harry,nella sua singolare semplicità e bellezza,che mi guardò attonito.
- Ciao Harry -, cercai di sorridergli dolcemente,mentre lui era imbambolato alla porta.
- Cris? Cosa ci fai qui? -,chiese di punto in bianco senza nemmeno salutare.
Ma che diavolo gli prendeva?
- Posso entrare? -,domandai io,prima che potessimo parlare.
- C-certo -,farfugliò lui,facendomi accomodare a casa sua,ed io entrai con cautela,fermandomi all'istante.
- Ti disturbo? -,chiesi prima di andare avanti - avrei bisogno di parlarti - lo guardai in volto.
Il mio cuore quasi mi faceva male per quanto batteva forte.
- Assolutamente no,anzi,sarei venuto io a parlarti - rispose lui.
- Ciao Cristel! -,sentii urlare da due voci maschili familiari e mi spostai per vedere chi fosse.
- Ciao ragazzi! -,esclamai andando immediatamente in cucina,non appena vidi chi fossero.
Zayn si alzò per primo,stampandomi un bacio sulla guancia,dopodichè mi piegai a dare un abbraccio a Louis che pigramente non si alzò.
- A cosa dobbiamo quest'onore? -,domandò Louis,dando un occhiata ad Harry.
- Sono venuta a salutare voi,non siete contenti? -,dissi ironica,mentre Harry mi trascinava per un braccio.
- Ci crediamo molto eh! -, Louis mi strizzò l'occhio,facendo una lieve risata.
- Buona continuazione! -,esclamai prima che Harry mi facesse uscire dalla cucina,portandomi... in camera sua.
Aprì la porta,facendo entrare prima me.
Non appena accese la luce,notai quanto fosse disordinata la sua camera:peggio della mia.
I muri erano ricoperti di poster di vari cantanti famosi,sulla scrivania (aveva anche una scrivania!),c'erano vari dischi tra cui l'Up All Night e Take Me Home.
Il suo letto era tondo,con le coperte blu e viola,ed un cuscino rettangolare con raffigurati alcuni gattini.
Il pavimento era in parchè,e la stanza aveva un profumo di gelsomino mischiato con menta: proprio l'odore che aveva Harry.
Inspirai tutto quel profumo che mi andò dritto nei polmoni.
- Harry... -,mi voltai a guardare il riccio,che automaticamente si avvicinò a me.
- Sì? -, mi guardò con i suoi grandi occhi verdi.
- Lo so che tu stai con Rita,ed io mi sento una stupida,ma oggi ero con Lucas e lui...Ed io... - stavo inziando a farfugliare così presi un respiro - non riesco a dimenticare -,conclusi infine.
Mi sentivo pienamente un'idiota.
- Lucas cosa? Cos'è successo con Lucas? -,domandò lui senza ascoltare ciò che gli avessi detto alla fine.
- Hai sentito ciò che ti ho detto dopo? -,domandai riluttante.
- Sinceramente,Lucas a me non piace! E qualunque cosa sia successa,nemmeno - continuò lui.
- HARRY! Ma che cavolo stai dicendo? -, iniziai ad irritarmi per il suo comportamento.
- Scusami,io... -,mormorò non finendo la frase.
- Tu cosa? Diamine,parla! -, cercai di incoraggiarlo io.
- Non mi va che tu veda quel Lucas,d'accordo? Non è adatto a te! -,sputò infine lui,guardandomi negli occhi.
- Pensi che io voglia che tu veda Rita? Eh? Ma poi perchè mai facciamo questi discorsi! Tanto non stiamo insieme! -,esclamai,abbastanza incazzata,spingendo via Harry ed uscendo dalla stanza.
 
Harry mi afferrò per un braccio,facendomi voltare verso di lui,prima che potessi andare via.
- Che vuoi ancora? -,sbottai cercando di sciogliere la presa.
- Aspetta Cris,ascoltami... - allentò la presa - neanche io riesco a dimenticare -,disse infine.
Mi aveva sentito allora...
- Ma ovviamente tu stai con Rita,sei il cantante Harry Styles per cui io non sono niente.- ribbattei cinica.
- Cristel,questo non devi dirlo! -, mi lasciò completamente ed io mi allontanai.
- Devo solo dimenticarmi di quel bacio - andai alla porta - ci vediamo domani a Wiltshire -,detto ciò me ne andai senza che potesse fermarmi in altro modo.
La sensazione peggiore di tutta la mia vita.

  


 
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Capitolo 11
*** Eleanor J. Calder. ***


 
                                                                                             FALLEN IN LOVE 
 
 
La mattina seguente fu pesante svegliarsi: tutta la notte non avevo chiuso occhio,ed il mio unico pensiero era stato Harry,il quale mi tormentava ogni notte.
Mi alzai con due occhiaie tremende,ed andai ancora assonnata in cucina,dove trovai Serena che sistemava le ultime cose per la partenza.
- Buongiorno dormigliona! Lo sai che...? - iniziò la frase,lanciando l'ultima cosa nella valigia.
- Sono in mega ritardo vero? -,finii io la frase,ormai sapendola a memoria,dato che me lo ripeteva ogni mattina.
- Sei pronta per andare sulla neve?Prevedo un weekend fantastico! -,esclamò lei abbastanza entusiasta.
La voglia di andare sulla neve era passata,ed io non volevo vedere Harry.
- Più pronta di così si muore! -,risposi io fingendo un'enfasi,ed aprendo il frigorifero,estraendo il solito succo di mela.
- Potresti fingerti più entusiasta per favore? -,mi chiese sarcastica lei,buttando la valigia a terra.
-  Se ti dicessi che non mi va di venire,capiresti perchè non lo sono? -, le domandai retorica andando verso il bagno.
- Sbrigati a cambiarti,tra dieci minuti passano a prenderci! -,urlò lei,non calcolando per nulla ciò che avessi detto.
Perchè diavolo dovevo far qualcosa contro la mia volontà?
Serena mi aveva già sistemato i vestiti puliti sul davanzale della finestra,cosicchè non perdessi troppo tempo.
A volte sembrava essere mia madre ed io la sua 'piccolina' che doveva indossare ciò che lei decidesse.
Mi sciacquai la faccia,facendo una breve doccia,dopodichè afferrai i panni puliti,e mi vestii,legando infine i capelli.
Passai un velo di fondotinta sul mio volto,quanto serviva per coprire le occhiaie che mi solcavano il viso.
- Cristel,per la miseria,sei pronta?Sono arrivati! -,mi urlò ad un certo punto Serena,sbattendo la mano sulla porta.
- Sì,maledizione,sì! -, buttai i panni sporchi nella cestella,e spalancai incazzata la porta,andando verso la mia stanza a prendere la valigia.
Serena fece un ultimo controllo alla casa,vedendo se avessimo lasciato tutto in ordine e chiuso.
Io,l'aspettai sulla soglia della porta,ed una volta uscita,chiusi la casa con cinque mandate.
Presi cento respiri profondi prima di scendere dai ragazzi.
 
Arrivate giù,trovai due macchine che ci stavano aspettando: una Range Rover ed una normale Chevrolet.
Dalla Range Rover nera,uscì Louis,il quale si affrettò a prendere le valigie,mettendole nel cofano della macchina,prima però stampando un bacio sulla guancia di entrambe.
Il finestrino della Range,si abbassò e spuntò il volto di Eleanor,in tutta la sua semplice bellezza.
La mia cara e dolce Eleanor J Calder: l'adoravo.
- Ragazze,buongiorno! -ci salutò lei - dovete decidere con che macchina andare! -,ci informò,mentre Louis tornava al volante.
In quel momento,la Chevrolet che stava avanti alla Range,fece retromarcia,ed il biondo aprì lo sportello.
- Serena,tu con me! -,indicò lui la bionda,sorridendole con dolcezza,e lei,senza pensarci due volte,lo raggiunse in macchina.
- Cristel,salta su,avanti!Siamo già abbastanza in ritardo! -,esclamò Louis di fianco ad Eleanor,che si tappò un orecchio per quanto avesse urlato forte.
Aprii lo sportello anteriore dell'autovettura ed entrai nella macchina,trovando affianco a me...Harry Styles.
- Cris... -,sussurrò lui,avvicinandosi per darmi un bacio sulla guancia,ma io mi allontanai.
- Buongiorno Styles -, gli risposi io ironica,mentre sul mio viso spuntava un sorriso.
- Caspita,è la prima volta che una ragazza tiene testa ad Harry! -,Eleanor si girò per guardarmi.
- Bè,evidentemente se sono la prima,vuol dire che nemmeno la sua ragazza ci riesce!E' non è buono -,le risposi a mo' di presa in giro nei confronti del riccio.
Eleanor scoppiò a ridere,alzando la mano per battere un cinque,che io le diedi all'istante.
- Gli uomini vanno domati! -,incalzò lei,guardando con ironia Louis,il quale le fece la linguaccia.
- Ben detto El! Questi sono solo ragazzacci -,continuai a scherzare io,mentre lei non la finiva di ridere.
- Molto spiritose le ragazze,ma la verità è che senza di noi non sareste nulla! - ribattè Louis.
- E soprattutto per noi,vi deprimete e piangete come delle fontane! -,ci prese in giro Harry.
- Bada a come parli Styles,tu sei peggio di noi donne! -,controbbattei io,abbastanza divertita dalla situazione.
- Ahia Harry,ora sì che ti ha stracciata! -,esclamò Louis,ed il riccio si sporse dandogli uno schiaffetto dietro la nuca.
- Pensa a guidare tu,che altrimenti qui nemmeno morti arriviamo!-, gli ordinò Eleanor,tornando a girarsi verso di noi.
- Come mai non hai portato la tua Rita? Pensavo foste inseparabili! -, disse Eleanor,facendo nascere in me un senso di irritazione.
Harry deglutì più volte,non appena io gli puntai gli occhi addosso,aspettando una sua risposta.
- Aveva degli impegni nel weekend,non ce l'ha fatta a venire -, il suo tono di voce era strano,come se avesse paura a dirlo.
Louis a quelle parole tossì,ma io non ci feci più di tanto caso,voltandomi verso il finestrino a guardare il cielo.
 
Harry's Pov
Il viaggio durò un'ora esatta,ed io ero assonnato,ma cercai di non dormire,mentre Cristel si addormentò.
Quando arrivammo,Louis ed Eleanor scesero dalla macchina a prendere le valigie,ed io rimasi con Cristel dietro per svegliarla.
Mi avvicinai a lei,posando una mano sul suo viso,ed iniziando ad accarezzarglielo,notando che fosse freddissimo.
I miei occhi andarono sulle sue labbra semichiuse,che emettevano un respiro fine e caldo.
Non avrei resistito un secondo di più,senza averla.
Lei,ancora nel sonno,si strofinò spontaneamente il naso,tanto da farmi sorridere,osservando la dolcezza di quel momento.
Sarei rimasto a guardarla dormire in eterno.
Non volevo interrompere la semplicità di quel momento,ma ci pensò Zayn a picchiettare sul vetro della macchina,facendomi segno di scendere.
- Cris? Cris,sveglia -,le sussurrai dolcemente all'orecchio,e lei mi spinse con una mano,ancora dormendo.
Provai ad avvicinarmi di nuovo,scuotendola delicatamente,cercando di svegliarla.
- Cris,siamo arrivati,su svegliati -,provai di nuovo,ed a quelle parole lei aprì piano gli occhi,stropicciandoli un pò,guardandomi con una faccia quasi sconvolta.
- Dove siamo? -,chiese lei,perlustrando la macchina con una faccia impastata di sonno.
- In macchina,siamo arrivati a Wiltshire ed i ragazzi stanno aspettando impazienti che usciamo -,la informai facendo una lieve risata.
- Oddio! Ed ora me lo dici? Non potevi svegliarmi prima? -,esclamò lei,svegliandosi completamente,aprendo lo sportello della macchina,quasi inciampando,e scendendo.
Una volta che anche io scesi,e fummo tutti davanti l'albergo,potemmo decidere le stanze prima di entrare.
Danielle ed Eleanor si tenevano a braccetto per il freddo che vi era in quel posto,mentre Cristel e Serena,parlavano silenziosamente poco più lontane.
- Allora,ragazzi,come ci organizziamo? -,chiese Liam guardando tutti uno per uno.
- Potrei stare in stanza con Cristel? -,alzò la mano Eleanor,indicandola.
- Party hard nella mia stanza,El? -,domandò ironica lei,sorridendole.
Erano riuscite a creare un rapporto di amicizia all'istante loro due.
- D'accordo,allora Danielle ed io insieme -,alzò la mano Serena,e già due stanze erano state create.
- Harry sta solo,è troppo disordinato per condividere una stanza! -,esclamò Liam,facendo scoppiare a ridere tutti.
- Simpatico Payne,davvero -,risposi io cinico,voltando istintivamente lo sguardo verso Cristel.
- Okay,entriamo,io ho una fame da lupi! -, Niall non stava più nella pelle di andare a mangiare,così entrammo nell'Hotel.
 
Cristel's Pov
Alla reception,Eleanor ed io chiedemmo la camera più piccola,poichè eravamo partite entrambe con nulla,mentre Danielle e Serena furono quelle con grandi valigione ed una suite tutta per loro.
Viziate,un pochetto pochetto sì.
La nostra stanza si trovava al piano cinque,n°30.
- Noi ci andiamo a sistemare,ci troviamo fra mezz'ora qui,per andare a pranzare? -,domandò Eleanor,mentre ci dirigevamo in ascensore.
- Sì,non combinate danni! -,ci avvertì ironicamente Louis,ma noi sentimmo solo l'eco,poichè eravamo già entrate in ascensore.
Cliccai il piano cinque,nel frattempo mi diedi una veloce occhiata allo specchio dell'ascensore.
- Cris? - mi distrassi non appena El mi chiamò - sinceramente,ti...piace Harry? -,mi chiese lei curiosa.
- Cosa? -,sbarrai gli occhi non appena sentii quella domanda.
Mi piaceva? Ero...innamorata di Harry,differente.
- Avanti,lo so che nascondono qualcosa questi occhietti blu! -,scherzò lei,facendomi una carezza sulla punta del naso con un dito.
L'ascensore in quel momento si aprì,e noi uscimmo interrompendo un attimo il nostro discorso.
- Ti racconto tutto in stanza,e non sputerai parola! -,la avvertii io,non spegnendo il sorriso.
- Faccio giurin giuretto,tranquilla -, prese le chiavi della nostra stanza e le infilò nella serratura,aprendola.
Appena entrate,notammo che quella camera era davvero graziosa,tutta in legno proprio come le case in montagna,con un caminetto già acceso.
Buttammo le valigie nella singola stanza con il letto matrimoniale,ed iniziammo a disfare la roba.
- Harry ed io ci siamo baciati l'altro giorno... -,arrivai al dunque,ed Eleanor bloccò di sistemare la roba.
- Tu ed Harry cosa e quando? -,domandò di nuovo lei,lasciando cadere una maglia a terra.
- C'era troppa attrazione,ma non era il bacio che volevo avvenisse tra di noi. Era solo... -,cercai una parola per definirlo.
- Attrazzione sessuale? -,mi aiutò lei,rimanendo a guardarmi.
- Eravamo in una situazione critica. So che lui sta con Rita ma...Harry è sempre stato quell'amore lontano,capisci? -,non sapevo come spiegarle ciò che lui significasse per me.
- Sì,capisco e...devi dare tempo al tempo. Credo che anche per Harry la cosa sia reciproca-,si avvicinò posando una mano sulla spalla.
- Come puoi dirlo? Io non ne sono sicura -,affermai sincera.
- Quando dormivi,ho potuto notare come ti guardava. Lui non st-... cioè,aspettati di tutto-.stava per dire una cosa,ma cambiò la fine della frase.
- Ricorda una cosa: la coppia secondo me perfetta,siete tu e Louis,ed io davvero vi ho sempre ammirati e supportati. Sono felice di essere con te,qui,ora. -,le sorrisi,tirandola a me ed abbracciandola.
- Sei così tenera Cris -, lei mi strinse forte,dandomi un bacione sulla guancia.
Eleanor era la ragazza più dolce e bella che avessi mai conosciuto.
 
Eleanor ed io finimmo di mettere apposto la nostra roba e scendemmo giù in reception,dove trovammo solo Louis ed Harry.
Eleanor andò dritta verso Louis,il quale lanciò un'occhiata ad Harry che annuì,venendo verso di me.
- Possiamo parlare un attimo? -,mi chiese,indicandomi la sala da pranzo,dove avremmo mangiato.
Annuii,ed insieme lasciammo la reception,entrando nell'enorme sala,dove il pavimento era in parchè e c'era un'aria estremamente mondana.
Harry,una volta arrivati lì,penetrò i suoi occhi nei miei come se volesse farmi morire all'istante.
I suoi occhi verdi brillavano alla luce che penetrava nella sala.
- Ti ascolto Styles -,non potei fare a meno di sorridere,guardando il suo volto.
- In questi giorni ho passato notti insonni,non riuscendo a togliermi dalla testa l'immagine della persona che per tutto questo tempo mi ha tenuto la mente occupata: tu. Ho lasciato Rita,perchè non potevo stare con lei,lasciandola nell'illusione ed allo stesso tempo vedendo tu che ti allontanavi da me... -, le sue mani affusolate,presero le mie,unendole alla perfezione.
- Tu..tu hai...lasciato Rita?Per me? -,ero incredula e soprattutto con i brividi che nuovamente domavano il mio corpo,per il solo tocco della mano di Harry.
- Non voglio che tu abbia paura del mio mondo,voglio che tu affronti tutto questo con me. Vedere Liam con Danielle,Louis con Eleanor,insomma...non ho mai avuto un rapporto stabile con una ragazza,ma ora voglio averlo con te -, la sua voce era sicura.
Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata.
- Voglio provare a condividere con te tutto,provare partendo da zero ed arrivando in alto. Voglio poter camminare con te mano nella mano,senza dar peso alla gente,vivendoci intensamente ogni momento -,continuò avvicinandosi di più.
- Sei sicuro di...volere tutto ciò? -,non sapevo se crederci o meno,sembrava tutto così surreale.
- Sono sicuro di volere te,ti basta? -,il suo viso era a pochi millimetri dal mio.
Sarei potuta svenire da un momento all'altro,non sentivo più le gambe,le quali mi tremavano,e gli occhi sentii bruciarli forte.
Quel ragazzino che avevo sempre voluto,ora era proprio qui,davanti a me a chiedermi di iniziare con lui una relazione.
- A me basti tu,tutto il resto non conta più di tanto -,e lì le labbra di Harry si avvicinarono alle mie finchè...
- Eccovi qui ragazzi! -,urlò Niall entrando nella sala e facendo separare me ed Harry.
- Il vostro tavolo è questo -,un cameriere entrò con loro e ci fece accomodare al tavolo grande.
Eleanor e Louis ci raggiunsero,prima che ci mettessimo tutti a sedere.
- Ditemi che Niall non ha interrotto il momento -,pregò Eleanor,incrociando le dita.
- Tranquilla El,andiamo a mangiare! -,e tutti insieme ci dirigemmo verso il tavolo,dove prendemmo posto.
- Tra poco dovrebbe venire anche Lou con Lux! -,esclamò entusiasta Louis,e ad Harry non appena arrivò il nome 'Lux',gli si brillarono gli occhi.
Non potevo desiderare di meglio in quel momento.

 
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Capitolo 12
*** Quel bacio mi ha rubato l'anima. ***


                                                                                          YOU'RE MINE DO YOU KNOW?


Il pranzo fu uno dei più divertenti che avessi mai fatto: Niall mangiò tantissimo ed io peggio di lui.
Ci rimpinzammo di salame,patatine,arrosto e dolciumi a non finire.
Serena rimase alquanto scandalizzata vendendo il biondo mangiare in quel modo scandaloso.
Anche Harry,con cui c'ero già andata a cena,rimase esterrefatto,ma alla fine tutti ci rimpinzammo abbondantemente.
Verso le 15:00 del pomeriggio,come aveva già anticipato Louis,arrivarono Lou e la piccola Lux,quella bambina così dolce che non aspettavo altro di poterla stringere fra le braccia.
L'albergo aveva una grande sala alias una specie di enorme soggiorno,che ospitava chi alloggiava nell'albergo.
Questa sala,comprendeva vari reparti,tra cui bar,libreria e poi un salottino dove al centro della sala,parte centrale,risiedeva un maestoso caminetto acceso.
Avete presente le Sale di Harry Potter? ldentiche a quelle di Oxford,praticamente.
Eravamo,tutta la comitiva,seduta su tre divani attorno a quel grande fuoco: Harry ed io seduti vicini,ma allo stesso tempo anche abbastanza lontani,non dando molto nell'occhio.
Non appena Lou arrivò,portandosi in braccio la bimba,Harry scattò in piedi,andandosela a rubare,ed iniziando a farla volteggiare fra le sue braccia.
Le dava lievi baci sulle sue tenere guanciotte e lei muoveva in aria le manine,mentre un sorriso innocente le spuntava sul visetto pallido.
- Ora ti faccio conoscere una persona!-,esclamò Harry a Lux,la quale battè le mani.
Il riccio,portò la dolce bambina accanto a me,mostrandomela in tutta la sua bellezza e semplicità.
- Ma quanto sei bella! -,i miei occhi erano meravigliati a quella splendida vista.
Lux,tirò le mani in avanti,verso di me,cercando in tutti i modi di poter 'saltare' fra le mie braccia.
Allargai le braccia e lei si fiondò in esse,dove io l'accolsi calorosamente,abbracciandola con delicatezza.
Lei si strinse a me,timidamente,ed io le accarezzai i capelli biondini,mentre lei mi stringeva un dito con la sua soffice mano.
- Piaci molto a Lux! -,esclamò la madre,sorridendomi.
- Le piaccio più io che Harry -,risposi,prendendo in giro il riccio,il quale mi fulminò con lo sguardo.
- Sei geloso Harold? -, gli chiese Liam,mentre Louis affianco gli faceva una pernacchia.
- Lux adorerà sempre prima me,poi gli altri! -,rispose di rimando il riccio,voltandosi poi verso di me e sorridendomi.
Mi chinai con il capo per dare un lieve bacio alla bimba sulla guancia morbida,facendola tornare fra le braccia del riccio,che la accolse tutto felice,facendola volteggiare fra le sue braccia.
Lux rideva,scuoteva le mani e con Harry si divertiva tantissimo:ora potevo capire l'amore che li legava.
Sembravano due complici,gli occhi del riccio brillavano guardando quelli di Lux che sorridevano.
 
Harry's Pov
Il pomeriggio lo trascorremmo in albergo,dove c'erano molte sale di intrattenimento.
Io,con Louis,Niall e Lou,accompagnai Lux nella sala giochi dell'Hotel,mentre le ragazze erano andate a fare un pò di shopping per il paese.
Ognuno sarebbe andato a cena per i fatti suoi stasera,ed io avevo deciso di portare Cristel,come appuntamento vero e proprio.
Liam e Zayn avevano fatto un giro per tutto l'Hotel,chissà a combinare cosa.
- Ti decidi o no a raccontarci cosa sta succedendo con Cristel? -, chiese Louis,il quale ancora non sapeva tutto.
- Voglio provare a stare con lei,Louis -, dissi schietto,mentre Niall sorrideva.
- Cristel è quella ragazza che ha tenuto in braccio Lux,vero? -,si intromise Lou.
- Sì,è lei. Non è bellissima? -,domandai retorico,sentendo le solite strane sensazioni non appena parlavo di lei agli altri.
- Non ha uno sguardo da innamorato? -, fece notare Niall a loro.
- Sei innamorato Harry? -,mi chiese Lou,dandomi una dolce pacca sulla spalla.
- Non dovete farmi queste domande okay? Sto iniziando solo ora a frequentarla -, dissi io,alzando le mani al cielo.
- Eppure quando hai parlato di lei,i tuoi occhi si sono illuminati -, mi fece la linguaccia Louis,sapendo che in realtà era vero che fossi innamorato.
Lui mi riusciva a capire al volo,anche se io cercavo ancora di negare che fossi innamorato di lei.
- E' una ragazza simpatica,a me personalmente piace tanto! -,esclamò Lou,allontanandosi poi da noi,per andare ad osservare Lux.
- Cristel è buona per te,Harry. E' luminosa,sempre sorridente,si è ambientata bene con noi -, Louis sembrava soddisfatto della mia scelta su di lei,ed io adoravo il fatto che a tutti piacesse.
- Le ho detto che voglio provare a stare con lei,senza che abbia paura di ciò che l'aspetta -,informai loro,sapendo che alla fine sarebbero arrivati a chiedermi una cosa del genere.
- Come credi ti comporterai con i giornalisti? E le...fans? -,domandò Niall,un pò scrupoloso.
- Non voglio smentire il nostro rapporto,anche se ancora non stiamo insieme. Le nostre ragazze capiranno,ma non voglio illuderle dicendo che siamo amici -,spiegai io.
- Fai bene,credo sia la scelta migliore,soprattutto perchè credo che Cristel saprà manovrare bene questa situazione -, rispose ottimista Louis.
Speravo con tutto il cuore che non ci sarebbero stati scandali.
 
Cristel's Pov
Lo shopping con le ragazze fu straordinario.
La cittadina era bellissima,la neve era dappertutto ed i negozietti erano molto graziosi.
La gente era gentilissima,tutti salutavano anche non conoscendoci e stranamente nessun paparazzo o giornalista si fece vedere,per chiedere o scattare foto a Eleanor e Danielle.
Ci fermammo a prendere una cioccolata calda prima di tornare a casa,ed io ebbi l'occasione di rivedere ciò che mi avevano fatto comprare per la serata.
Eleanor,non era d'accordo,come non lo ero io,sugli abiti che Serena e Danielle mi avevano fatto prendere.
Non ero solita indossare vestiti paiettati,con strani colori,o con il pizzo.
Non era il mio genere,eppure per accontentare Serena,avevo deciso di prendere qualcosa che mi aveva consigliato lei,per la serata con Harry.
Era la mia prima vera cena ufficiale con lui.
Una volta tornate in albergo,dovevo prepararmi per l'uscita con Harry,per cui tolsi dalle buste tutto ciò che avevo preso.
Stesi tutti i vestiti sul letto,scorrendoli con lo sguardo tutti e notando che in realtà non c'era nessun capo che mi piaceva.
- Non posso mettere uno di questi vestiti... -,dissi sconfitta,accasciandomi a terra.
- Ed io non te ne farò mettere nemmeno uno! Svelta,alzati,questa sera ti preparo io! -,esclamò Eleanor,tirandomi per un braccio.
- E cosa devo mettermi? Non ho nulla! -,le feci notare,indicandole i pochi indumenti che avevo portato.
- Fidati di me,vai a fare la doccia nel frattempo -,mi rassicurò lei,ed io scattai come una molla in bagno per andarmi a lavare.
Accesi l'acqua,facendo scorrere quella calda,per poi immergermi nella doccia e lavare corpo e capelli.
Cercai di metterci il meno tempo possibile,così diedi solo una passata di shampoo ai capelli.
Una volta uscita dalla doccia,misi solo l'intimo e tornai da Eleanor,la quale aveva già organizzato tutto,pronta a prepararmi.
- Et woilà,guarda questo vestito! -, da dietro la schiena,mi parò davanti l'abito che avrei dovuto mettermi.
Era un vestito rosso,arrivava più sopra delle ginocchia ed era stretto,senza bretelline:era bellissimo.
- El,sei sicura di volermelo dare? -, non volevo privarla di un vestito così bello.
- Sei tu che devi andare alla tua prima cena ufficiale con Harry,non io con Louis! -,mi lanciò il vestito ed io l'afferrai al volo.
Lo indossai,ed aderiva perfettamente con il mio corpo,ed io mi sentivo bene in quel vestito.
Mi prestò anche le scarpe,erano nere e ruvide,con un tacco di 7 centimetri,non esagerato.
Dopodichè,mi buttò sul letto e prese spazzola,phon e piastra,iniziando a stirarmi i capelli.
Non potevo chiedere amica migliore di lei.
In tutto ci impiegò un'ora,finchè non arrivò il momento del trucco: un pò di eyeliner,niente fondotinta,solo un pò di lucidalabbra rosso.
- Posso dichiararti pronta! -,esclamò lei soddisfatta - Styles morirà! -,mi fece alzare,ed io andai vicino lo specchio.
Non potevo credere a ciò che avesse fatto.
- Cavolo El,sono... -, mi osservavo allo specchio e mi sentivo davvero alla perfezione.
- Bellissima? Lo sei,Cris... -,mi guardò attraverso lo specchio lei,con un dolce sorriso.
Automaticamente,mi girai abbracciandola forte,quasi con le lacrime agli occhi.
- Grazie,grazie infinite... -,le sussurrai e lei mi accarezzò i capelli.
- L'ho fatto con piacere -,mi diede un bacio sulla guancia -,ora allontanati,altrimenti rovini il mio capolavoro! -,scherzò lei,mentre prendeva borsa e cappotto.
- Dove vai? -, non poteva lasciarmi sola proprio ora.
- Vado a prepararmi nella stanza delle altre ragazze! -,detto ciò uscì dalla porta.
- Aspetta Eleanor! -,la raggiunsi,ma non appena arrivai alla soglia lei non c'era più.
 
ATTENZIONE: per leggere quest'ultima parte,consiglio come sottofondo la canzone 'Kiss me' - Ed Sheeran.

Alla porta,trovai Harry,in tutta la sua bellezza.
Indossava un pantalone nero ed una camicia bianca che aderiva perfettamente al suo petto.
Una mano era dietro la schiena,l'altra era infilata nella tasca del pantalone.
Non appena mi vide,deglutì più volte,facendo scorrere gli occhi su tutto il mio corpo.
Io rimasi inerme,notando le sue iridi verdi brillare nell'ombra della stanza.
- Sei b-bellissima... -,sussurrò lui,continuando a guardarmi,per poi far arrivare i suoi occhi ai miei.
Ero incantata,non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo.
- Grazie,anche tu...? -, le mie labbra riuscirono a stendersi per formare un sorriso.
Portò il braccio che aveva nascosto dietro la schiena,avanti,dove uscì una rosa rossa.
Me la porse,ed io la presi delicatamente,anche se notai che non c'erano nemmeno le spine.
L'annusai,respirandola a pieni polmoni,socchiudendo gli occhi:era profumatissima.
- Cris... -,sussurrò Harry,facendomi riaprire gli occhi ,trovandomelo a pochi centimetri da me.
I miei occhi si fusero nei suoi,sentendo il cuore iniziare a battere in modo irregolare.
Harry portò una mano sul mio fianco,facendo aderire il mio corpo al suo,ed io tremai.
Avvicinò le labbra alle mie,sfiorandole delicatamente,accarezzandomi con una mano il volto.
Sentii una vampata di calore sulle guancie,quando la mia pelle fu a contatto con la sua e finalmente lui annientò ancora quella distanza tra le nostre labbra.
Le posò dolcemente,quasi avendo paura di quel contatto,quasi insicuro se io avessi potuto ricambiare.
Non appena iniziò a muoverle,provocando il bacio,non sentii nemmeno più le gambe,le quali iniziarono a tremare.
Cinsi il suo collo con le mie mani,infilandone poi una nei suoi morbidi ricci.
Il mio cuore iniziò a martellare dentro la mia cassa toracica,sembrando volessere esplodere.
La sensazione più magica di tutto il mondo,nulla equivaleva al nostro bacio in bagno.
Quello era il nostro primo vero bacio.
Assaporai le sue labbra morbide e sottili,gustando il sapore menta,non volendo più farne a meno.
Quel bacio diventò pieno di ardore ed io ne fui completamente invasa,tanto da sembrare di essere in un sogno.
Il suo profumo entrò nelle mie narici,riempendo i miei polmoni.
Non appena mi allontanai per riprendere fiato,mi accorsi che volevo ancora un altro suo bacio.
- Baciami Styles -, mormorai,tirandolo per il colletto e lui mi avvolse con le sue grandi mani,tornando a baciarmi,con più passione di prima.
Due linee che finalmente si erano intrecciate,questa volta per sempre.

                                                         
   
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Capitolo 13
*** Fuggiamo insieme? ***


                                                                                         I'M IN LOVE WITH A FAN

Harry's Pov
Quel bacio mi aveva completamente mandato in tilt e tutto ciò che volevo ora era esclusivamente lei.
Le sue labbra con il dolce sapore di fragola,i suoi capelli profumati di gelsomino mi avevano fatto completamente perdere la testa.
- Prendi il cappotto,Cice ci aspetta giù con la macchina -, le dissi,mentre lei annuiva e si infilava il giubbotto,prendendo la borsetta.
Prendemmo l'ascensore che ci portò al piano di sotto,eravamo ancora tutti e due un pò in imbarazzo,ma io finalmente stavo bene.
Prima che potessimo uscire,la fermai,tirandola a me e dandole un lieve bacio sulle labbra.
Lei sorrise e suelle sue guancie si formarono due scocche rosse.
Le presi la mano,unendola con la mia:ora potevamo stare insieme ed io non volevo nasconderlo agli altri.
Finalmente era mia.
- Harry...-mi bloccò con la mano unita,prima che potessimo uscire fuori.
- Sì? -,avvicinai nuovamente il viso al suo,come se non potessi farne più a meno.
- Non voglio far del male alle ragazze -,e con ragazze intendevo le loro fans.
- Non farai del male a nessuno. E' meglio che sappiano la verità,piuttosto che vivere in un'illusione -, le risposi io,guardandola dolcemente negli occhi.
- Credi che funzionerà? -,domandò insicura.
- Nessuno potrebbe mai odiarti,è innaturale,soprattutto quando capiranno che persona sei -,la rassicurai,ed uscimmo dalla reception,dritti verso la macchina,dove Cice,uno dei miei body-guard mi aspettava.
Non appena varcammo la porta d'uscita dell'Hotel,trovai l'inferno fuori.
Paparazzi con le telecamere,iniziarono a scattare innumerevoli foto,mentre Cice scattò subito verso di noi,per lasciarci passare.
Questa fu sfiga assoluta: non sarebbe dovuto succedere.
Strinsi la mano di Cristel,la quale si avvicinò di più a me con paura,ed io cercai di allontanare quei paparazzi che si affolavano verso di noi.
Cice cercò di spingerli via,ma loro insistevano per farmi delle domande,senza rendersi conto che Cristel era più spaventata che mai.
- Harry,lei è la tua ragazza? -,mi chiese uno puntandomi un registratore sotto il mento.
- Da quanto state insieme? Come pensi che reagiranno le tue fans? -,chiese un altro,porgendomi un mini microfono.
- Fate largo,per favore! -,urlò Cice,spingendoli tutti,finchè finalmente arrivammo alla macchina.
Aprii subito lo sportello anteriore,lasciando entrare prima Cristel,che subito si rifugiò nella parte più scura della macchina.
- Non credi che le directioners soffriranno? E' ufficiale il vostro rapporto? -,domandò l'ultimo paparazzo,ed infine io,non continuando a rispondere,chiusi definitivamente lo sportello.
 
Cristel's Pov
Quei paparazzi mi avevano lasciata un pò interdetta,non mi sarei mai aspettata che ci avrebbero invaso in quel modo.
Una volta entrata in macchina,Harry si avvicinò a me,prendendomi nuovamente la mano.
- Tutto bene? -,mi chiese notando il mio volto un pò spaventato,non avendo mai vissuto nulla di simile.
- Devo semplicemente fare l'abitudine. Ma uno di loro ha avuto ragione: le ragazze che ti amano soffriranno così -, lo dicevo perchè sapevo cosa si riusciva a provare quando chi ami è impegnato con qualcun'altro.
- Non voglio far soffrire nessuno,io amo loro incondizionatamente,dovrebbero saperlo-, sul suo volto comparì un sorriso.
- Non deluderle mai,loro darebbero la vita per te -, sapevo che non era il tipo da deludere qualcuno,ma con ciò volevo fargli capire direttamente cosa loro provassero per lui.
- Le nostre fans,le ragazze che mi amano,sono tutto il mio coraggio -, cinse il mio collo con un suo braccio,ed io portai la testa sul suo petto.
La macchina si fermò in un locale denominato lo 'Street Club',dove la musica arrivava perfino dentro la macchina.
- Dove mi hai portata Styles? -,chiesi curiosa ma anche eccitata all'idea che fosse un nightclub.
- Dei ragazzi del posto mi hanno consigliato questo locale,ed io ho voluto provarlo -, e stringendogli la mano,uscimmo dalla macchina,dove Cice ci accompagnò fino all'entrata.
La musica a palla rimbombava nel mio petto e nelle mie orecchie,tanto da non riuscire a sentire la voce di Harry.
Il locale aveva una grande pista da ballo,dove migliaia di persone si stavano scatenando,bevendo il loro drink.
- Andiamo a prendere qualcosa da bere? -,proposi,mentre trascinavo il riccio al bancone senza che lui mi avesse dato risposta.
Arrivati lì,trovammo un ragazzo ed una ragazza che ci servirono: prendemmo un aperitivo,con patatine da mangiare,per preparare lo stomaco ai veri alcolici.
Ci sedemmo su degl'alti sgabelli e mentre aspettavamo i nostri aperitivi,due ragazze vennero incontro a noi.
- Harry,oddio,Harry! -,urlò una bruna,portando la mano davanti la bocca,incredula di avere Harry Styles,di fronte.
- Possiamo scattare una foto con te? -,chiese l'amica rossa,preparando la macchina fotografica.
- Certo! -,il riccio si alzò e le abbracciò entrambe,mentre una posizionava la macchina fotografica e scattava la foto.
- Harry,potresti venire un attimo con noi nel privè? Ci sono altre ragazze che vorrebbero conoscerti! -,supplicò la rossa,ed Harry guardò prima me.
- Vai tranquillo,ti aspetto qui! -, gli sorrisi e lui annuendo,andò via con le due tipe.
 
In quel momento arrivarono i nostri aperitivi,ed il ragazzo moro che mi aveva servito,si fermò a parlare con me.
- Il tuo ragazzo ti ha lasciata sola? -,si intromise con una faccia abbastanza strafottente.
- I fatti tuoi no,eh? -,chiesi retorica,mangiando qualche patatina.
- Stare con le persone famose non è bello,soprattutto quando iniziano a farti le corna -, fece un sorriso sghembo.
Sbattei la mano sul tavolo,guardandolo dritto negli occhi:ma chi diavolo si credeva di essere?
- Forse le persone con cui sei stato tu,ti hanno messo le corna,ma il mio ragazzo,non è il tipo -,risposi io,cercando di non essere irascibile.
- Ouch.Tu credi davvero che non incontrerà ragazze più belle di te? -, mi domandò lui,versandosi un pò di schotch nel bicchiere.
- Perchè non torni al tuo lavoro e ti fai i bei fattacci tuoi? -,sputai,distogliendo lo sguardo da lui.
- Sei così...graziosa -,sussurrò lui,portando un dito sul mio braccio.
Mi scansai all'istante,alzandomi dallo sgabello,presi il mio drink e glielo versai in faccia.
Il ragazzo sobbalzò,prendendo subito un fazzoletto ed asciugandosi.
- Non ti conviene dire altro. Con permesso.. -,mi allontanai dal bancone,ed andai a sedermi su uno dei divanetti in pelle che si trovavano nel locale.
Sapevo che prendendo la decisione di stare con Harry,dovevo essere pronta a tutto,ma l'avevo scelto io,sapendo le conseguenze.
Se mi avrebbe tradita,me ne sarei fatta una ragione e sarei andata via dalla sua vita.
Ero a conoscenza del fatto che avrebbe potuto incontrare altre ragazze,ma eravamo solo agli inizi ora.
- Ciao... -,sentii che una voce mi parlò,ed alzai il volto notando una ragazza dai capelli lisci e ramati sorridermi timorosamente.
- Ciao a te! -, la salutai io,ricambiando il sorriso.
- Posso sedermi? -,mi domandò,ed io anuii facendole spazio sul divanetto- Sono venuta qui,perchè ti ho vista prima al bancone con...Harry-.
- Oh,volevi anche tu fare una foto con lui? -,pensavo che fosse venuta qui per questo quando in realtà...
- Credo che sarebbe meglio se ti andassi a prendere Harry,conosco quelle ragazze e..non sono affidabili -,mi avvertì lei,alzandosi subito.
- No aspetta!-la bloccai per un braccio,alzandomi -,cosa intendi? - le chiesi leggermente preoccupata.
- Sono delle poco di buono e soprattutto cercano solo di provarci con lui,fidati -,quella ragazza sembrava sincera.
 
Mi guardai intorno,non notando nessuna porta con scritto 'Privè',ed in effetti era strano che mettesse tutto questo tempo per tornare.
- Sai dove sono i Privè? -, giuro che le avrei uccise con le mie mani se ci avevano provato.
- Sì,ma non credo ci lasciano passare,però...-pensò un pò -,possiamo spiare dalla finestra e caso mai entrare -,suggerì lei.
- Finestra? Okay,calma,mi sono persa -,non ci stavo capendo più nulla.
- Vieni con me -,prima che potessi dire altro,la ragazza mi trascinò fuori il locale,dove ci accolse fuori il gelo.
Andammo verso l'ala ovest,esterna al locale,dove c'erano due finestre aperte e si sentivano urla di ragazze ubriache.
Un senso di nervosismo iniziò ad invadermi il corpo,ma cercai di rimanere calma e ragionare.
- Quello è il privè,devi cercare di arrampicarti sul muro. Puoi poggiare i piedi su questi piccoli buchi nella parete -,mi indicò lei il modo per salire.
Annuii,ed iniziai ad appoggiare i piedi su quei buchi,dandomi la spinta necessaria per arrivare alla finestra semi-aperta.
- Ci sono! -,le sussurrai da sopra,mentre lei alzava il pollice come 'Okay'.
Aprii di più la finestrella,sporgendomi con la testa e vidi le ragazze di prima volteggiare attorno ad Harry,il quale cercava di scrollarsele di dosso.
Miseriaccia,le avrei spennate tutte come galline,se avessi potuto.
- Ma io vi spenno! -,urlai,tanto da attirare l'attenzione delle ragazze presenti nella stanza,che alzarono gli occhi in direzione della finestra.
Ma la sfortuna volle che non appena mi notarono,compreso Harry,persi l'equilibrio e presi un leggero volo,fino a piombare sopra il corpo della ragazza,cadendo tutte e due a terra.
- Cristel! -,sentii la voce di Harry,che urlò fuori la finestra.
Mi alzai immediatamente,con la paura che avessi fatto male alla ragazza e le porsi la mano.
- Oddio,scusami! Stai bene? Ti sei ferita? Cazzo... -,iniziai ad agitarmi,ma lei riuscì ad alzarsi.
- Sto bene,non preoccuparti -,mi tranquillizzò lei.
- CRIS! -,sentii nuovamente urlare il mio nome e quando mi girai,nella nostra direzione correva Harry.
Si fermò di fronte a me con il fiatone,ed io lo guardai ridendo sotto i baffi.
- Divertito Styles? -,chiesi sarcastica,incrociando le braccia.
- Gelosia portami via? -,rispose lui di rimando,sfacciato come al solito.
- Edward, tu sei mio ora,dovrebbero saperlo le tue spasimanti -,lo presi dal colletto della camicia,facendolo abbassare fino al mio volto.
- Mmh...davvero? -,domandò lui,avvicinando sempre di più il volto al mio.
- Solo ed esclusivamente mio -,specificai meglio,posando le labbra sulle sue,senza baciarlo.
Gli morsi il labbro inferiore,lasciando trasparire un sorrisetto malizioso,per poi allontanarmi da lui,senza esitare.
- Ah,Harry lei è... -,stavo per presentargli la ragazza che mi aveva aiutata,ma non la trovai più.
Dov'era andata a finire?
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Capitolo 14
*** Siamo come Jo e Matilda. ***


                                                                                       LOVE STORY


Harry's Pov
- Sveglia dormiglione! -,mi urlò una voce nelle orecchie,tanto da farmi sobbalzare per quanto fosse forte.
- Ma sei deficiente? -,urlai di rimando a Louis,il quale scoppiò a ridere buttandosi sul mio letto con un giornale in mano.
- Sono le 9:00 e stamattina ci aspetta andare sugli scii,salire sulla funivia e non voglio perdere altro tempo! -,mi spiegò aprendo di scatto il giornale.
- Prima però c'è qualcosa che devi farmi vedere,giusto? -,chiesi osservando il giornale aperto.
- Tu e Cristel siete sulle prime pagine... -,mi informò lui,puntando il dito su una nostra foto.
Strattonai il giornale,puntandolo sotto i miei occhi: Cristel ed io che ci tenevamo per mano ed un'altra foto dove Cristel parlava ai paparazzi.

'Ci sbagliavamo riguardo la coppia formata da Niall Horan e la ragazza bruna che indossava la sua felpa.
Sembra che la ragazza,il cui nome è Cristel,abbia rubato il cuore ad un altro dei componenti della band: Harry Styles.
I due,ieri sera nel locale 'Street Club',sono usciti mano nella mano e la ragazza si è fermata a parlare con i paparazzi dicendo 'Fatevi i fatti vostri'. 
Le fans del cantante,sembrano essere 'ferite',riguardo questa nuova coppia,ma alcune vogliono capire di più chi sia questa Cristel'.

Buttai il giornale a terra,alzandomi dal letto ed aprendo la valigia,in cerca di vestiti più pesanti.
- Non mi interessa ciò che scrivono i giornali,io confido nelle nostre fans e sono sicuro che l'accetteranno!-,dissi sicuro,prendendo un felpone e dirigendomi verso il bagno.
- Harold,aspetta! -,mi chiamò Louis,ma io sbattei forte la porta del bagno,senza stare a sentire più nulla.
Non avevo nulla contro i giornali,ne contro le ragazze che potevano stare un pò male riguardo la mia nuova relazione.
Semplicemente non volevo che i giornalisti si infiltrassero troppo nella mia vita privata,perchè sapevo che a poco a poco avrebbero cercato a tutti i costi di sapere ogni nostra singola mossa.
Dovevo stare attento.
 
Cristel's Pov
Il rumore del telefono di Eleanor,la sveglia che suonava e l'entrata di Serena e Danielle nella stanza,furono in grado di svegliarmi completamente.
Non smettevo più di sbadigliare,avevo troppo sonno per alzarmi dal letto,così mi buttai il cuscino sulla faccia,facendo salire le coperte fino alla mia testa.
Ero innamorata,stranamente ogni mattina mi alzavo di buon umore,sempre con il pensiero di Harry che mi riempiva la testa.
Non ero mai stata così gioiosa,mai stata così bene ed ora sembrava tutta una novità per me.
- Cristel,alzati! -,non mancarono le urla di Serena che prese le coperte,togliendomele,facendomi sentire un gran freddo.
- Serena,ho sonno! -,brontolai,togliendo il cuscino e cercando di riprendermi le coperte.
- Dobbiamo andare a sciare questa mattina! -,esultò Eleanor dal bagno,mentre Danielle cercava di aggiustarle i capelli.
- Mi accontento di salire sulla funivia -,risposi cinica,alzandomi dal letto e dirigendomi nel bagno.
- Sciare non è difficile,basta avere un certo equilibrio -,spiegò Danielle rivolgendomi un sorriso.
- Cosa che Cristel non ha mai avuto -, rispose di rimando Serena,facendomi un sorriso sarcastico.
- E' troppo affollato il bagno questa mattina,che ne direste di uscire? -,domandai invitando Danielle ed Eleanor ad andare via.
Le ragazze non se lo fecero ripetere una seconda volta,ed uscirono dal bagno,lasciandomi sola.
Quella mattina avevo due occhiaie enormi che solcavano il mio viso,una faccia abbastanza pallida e dei capelli da leone.
Entrai nella doccia,aprendo il getto d'acqua.
L'acqua calda scorreva lungo la mia pelle,riscaldandomi mentre prendevo lo shampoo,lavandomi i capelli.
Il dolce suono della musica proveniente dalla piccola radiolina entrava nelle mie orecchie,facendomi rilassare.
Amavo poter avere un pò di tempo di relax.
Una volta sciacquati i capelli,lasciai scivolare la schiena lungo la parete della doccia,sedendomi sulle piastrelle,dove l'acqua iniziava a cadere sul mio volto.
Chiusi gli occhi,cercando di rilassare la mente,sentendo il calore dell'acqua su tutto il corpo.
Dopo essere stata due minuti in quella posizione,mi sciacquai per bene,afferrando poi l'asciugamano ed avvolgendolo circolarmente attorno al mio corpo.
Afferrai la roba pulita,vestendomi,per poi prendere il phon per asciugare i capelli.
Sentivo le chiacchere delle ragazze che parlavano dei loro ragazzi e mi scappò un sorriso pensando al mio di ragazzo.
Vestii pesante,ed una volta che mi fui aggiustata un pò uscii dal bagno.
- Siamo tutte pronte? -,domandò Eleanor,aprendo la porta della camera.
- Direi di sì!Possiamo andare -,risposi io,mentre tutte quante uscivamo dalla stanza.
 
Alla reception,i ragazzi ci stavano già aspettando.
Una volta arrivate,ognuna prese la sua strada: Harry venne vicino salutandomi con un dolce bacio ed un grazioso sorriso con le fossette.
- Allora ragazze,siete pronte per questa meravigliosa mattinata? -,chiese Louis stringendo la mano di Eleanor.
- Non vediamo l'ora Lou -, risposi io ironica,facendogli la linguaccia.
- Le macchine sono fuori,ci aspettano tra dieci minuti gli insegnanti di scii -,ci informò Liam,mentre tutti eravamo pronti per uscire.
La Range Rover era parcheggiata fuori l'Hotel,ed il body-guard Cice,della sera precedente,ci fece strada in macchina.
Louis si mise al volante,ma questa volta io andai con lui nei sedili posteriori,mentre Eleanor ed Harry in quelli anteriori.
Il castano dopo aver messo in moto l'auto,sfrecciò via come il vento,non aspettando gli altri.
- Cris,hai letto per caso il giornale questa mattina? -,mi domandò Louis,facendo tossire Harry.
- No,perchè? -,mi voltai a guardare Harry,poi tornai a guardare lui.
- Curiosità. Allora,vi piace il posto? -,ci chiese generalmente.
Io annuii,senza più rispondere a nulla,guardando fuori il finestrino: la neve cadeva candida su quella piccola cittadina,si posava sull'asfalto e rimaneva lì,formando degli accumuli.
Alcune persone avevano un passo svelto per strada,con una valigetta in mano,per andare a lavoro.
Una madre stava accompagnando il figlio a scuola,ed una ragazza portava a spasso il suo cane.
Il mio sguardo si posò infine su una coppia che passeggiava mano nella mano,portando una carrozzina con dentro un bambino.
Chissà se anche io un giorno avrei potuto camminare con Harry,mano nella mano,con un figlio.
No,ma che dicevo? La mia mente stava esageratamente andando oltre.
I miei pensieri,vennero interrotti quando la macchina si fermò di botto: eravamo già arrivati.
Louis parcheggiò la macchina,con il resto delle altre: avevamo neve intorno a noi.
C'era solo un recidence a pochi metri di distanza,dove sicuramente avremmo passato il resto della giornata.
 
Prima che potessi scendere io dalla macchina,Harry era già venuto ad aprirmi lo sportello.
- Che gentiluomo -, mi avvicinai alle sue labbra stampandogli un bacio.
La sua mano scivolò verso la mia e la intrecciò,formando una combinazione perfetta.
- Preferisci la funivia o lo scii? -,mi domandò lui,facendo andare gli altri avanti.
- La funivia,altrimenti torno in Hotel con una gamba rotta -,risposi ironicamente,avviandomi verso la funivia.
- Ragazzi,noi andiamo alla funivia! -,urlò Harry alla comitiva,la quale sarebbe andata a sciare.
Una volta arrivati lì,aspettammo con gli altri passeggeri che la cabina scendesse per noi.
Harry,istintivamente,mi sbattè contro il suo petto,avvolgendomi con le sue mani,in un abbraccio caldo.
- E' bello averti qui... -,mi sussurrò vicino l'orecchio,ed io sentii il suo fiato caldo.
Portai una mano sul suo petto e sentii il suo cuore battere fortissimo,alla stessa maniera del mio,quando stavo con lui.
- Batte forte forte... -,mormorai sembrando una bambina entusiasta di ciò.
- Batte per ciò che amo -,rispose lui,accarezzandomi la schiena.
A quelle parole,dentro di me sentii un uragano di emozioni invadermi,farfalle nello stomaco,fuochi d'artificio.
Tutto ciò per un semplice 'Batte per ciò che amo'.
Harry non mi aveva ancora realmente detto 'Ti amo',ma quella frase aveva scaturito lo stesso un vortico di emozioni implacabili di felicità.
Alzai il volto,dove i miei occhi blu incontrarono i suoi color verde speranza e lo guardai con dolcezza.
- Sei straordinario Harry... -,portai la mano sulla sua morbida guancia,accarezzandola delicatamente.
- Cris io ti...-,Harry stava dicendo qualcosa,ma venne interrotto da...
- Scusate? -, una voce fine e rauca ci chiamò,facendoci voltare in direzione di essa.
Davanti a noi c'erano due anziani signori,un uomo ed una donna,che si tenevano per  mano e ci guardavano incantati.
- Buongiorno -, salutammo Harry ed io gentilmente,sorridendo loro.
- Ci dispiace avervi interrotto,ma mia moglie voleva farvi una foto -,spiegò l'aziano signore,indicando la macchina fotografica.
Harry ed io rimanemmo un pò sconcertati a quella proposta: non ce lo saremmo mai aspettati.
- Siete una coppia così carina,ci ricordate molto noi da giovani -, la donna ci sorrise dolcemente.
- Ma certo signora,come volete che la facciamo? -,le domandò Harry continuando a sorriderle.
- Potresti abbracciarla da dietro? -,chiese gentilmente la signora,avvicinandosi di più a noi.
Harry le annuì e si posizionò dietro di me,avvolgendomi con le braccia in avanti,ed io appoggiai la spalla sul suo petto.
Senza farlo apposta,i miei occhi si alzarono in direzione di Harry,il quale abbassò i suoi,facendoli incrociare.
Il riccio,istintivamente,posò le labbra sulle mie,portando una mano sul mio volto,dandomi un dolce bacio.
Sentimmo lo scatto del flash,ed io sorrisi sulle labbra di Harry,allontanandomi subito dopo.
- Siete venuti benissimo ragazzi! -, all'anziana signora le brillavano gli occhi,guardando la fotocamera,ed io la guardai teneramente.
I due anziani signori si avvicinarono a noi e la donna,mi mostrò la foto scattata poco prima.
- Era il 1968 quando venimmo qui per la prima volta e scattammo nello stesso posto e nella stessa posizione questa foto. Eravamo innamorati così tanto anche noi -, spiegò la donna,usando una voce malinconica di quei tempi ma anche felice.
L'uomo estrasse dal suo giubotto una foto molto consumata e vecchia e la mostrò a me ed Harry.
Era stata scattata in bianco e nero e ritraeva nella stessa nostra posizione,i due anziani signori nello stesso e medesimo posto.
Rimasi meravigliata a tanta dolcezza e tanto amore: erano rimasti uniti per tanti anni e da come si comportavano erano ancora tanto innamorati.
- E'... stupenda,davvero -,si complimentò Harry,voltandosi a guardare i due anziani.
- Come vi chiamate ragazzi? -,ci chiese l'uomo,riportando la foto nella giacca.
- Io sono Harry,lei è Cristel -,rispose il riccio,riprendendomi per mano.
- Noi siamo Jo e Matilda, - rispose Jo - ragazzi,non perdete mai l'armonia dell'amore. Portatelo sempre con voi,ed amatevi per sempre -, finì,dando una pacca sulla spalla ad Harry.
Portatelo sempre con voi,ed amatevi per sempre.

 
 
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Capitolo 15
*** La leggenda. ***


                                                                                       THE LEGEND


Harry ed io,eravamo rimasti molto meravigliati da quella straordinaria coppia che stava insieme da ben 48 anni e non avevano mai perso tempo a rinnovare il loro amore.
La funivia arrivò nel momento giusto ed Harry ed io chiedemmo a Jo e Matilda se volevano venire con noi.
I due anziani signori accettarono e così formammo la nostra compagnia.
- Come vi siete conosciuti? -,chiesi io curiosa,non volendo sembrare troppo indiscreta.
- 18 Marzo,1943:non dimenticherò mai quella data. Lavoravo in una fabbrica di cioccolato a Parigi ed ogni fine settimana vedevo Matilda nella fabbrica,per gustare un cioccolatino. Ero così attratto da lei,ma purtroppo mio padre,essendo uno di quei personaggi famosi non voleva che io facessi conoscenza con una poverella. Il figlio del cioccolataio non poteva stare con una dei 'bassi' ceti -,mimò le virgolette Jo.
A quelle parole,il mio sguardo andò ad Harry,il quale mi sorrise dolcemente.
Stessa situazione: Harry era famoso e la notizia che lui stava con una comune ragazza era eclatante.
Se fossimo vissuti nell'epoca di Jo e Matilda a quest'ora il nostro rapporto sarebbe stato censurato.
Non ci avrebbero mai concesso di poter avere una relazione,poichè Harry sarebbe stato considerato un nobile ed io una poverella.
A differenza di quasi 50 anni,la mentalità umana non era cambiata di molto: deviata era e deviata è rimasta.
- Un giorno però,Jo chiese al padre se poteva farlo rimanere un altro pò in fabbrica,così una volta che andò via,arrivai io e lui ebbe l'opportunità di presentarsi,portandomi un cioccolato enorme a forma di cuore. Non credevo all'amore a prima vista,finchè non ho incontrato lui -, concluse Matilda la storia,avvicinandosi a Jo e stampandogli un dolce bacio.
Non avevo mai visto così tanta dolcezza: qualcosa da far venire il diabete.
- Mio padre un giorno però lo venne a sapere,così cercò una scusa per mandar via Matilda dalla città:non voleva scandali. Era un uomo avaro e non ho mai detestato qualcuno quanto detestai mio padre. Matilda partì per l'Inghilterra,ma l'anno successivo trovai una scusa e fuggii da lei -, spiegò Jo,andando sempre più nei particolari.
- Il nostro amore è stato torturato e massacrato,ma abbiamo avuto tanto coraggio per andare avanti -,ci fece capire Matilda.
- Non avevo mai sentito una storia così... -,ammisi sincera,mentre sul mio viso si manteneva un dolce sorriso verso la coppia.
- Credo che dovrebbe essere d'esempio a molte persone -,aggiunse il riccio.
- La forza dell'amore può battere ogni ostacolo ragazzi,basta solo crederci -, ci ricordò Matilda.
- Sapete,qui si nasconde una leggenda -,iniziò Jo,mentre la funivia era arrivata in alto,facendoci scendere sulla neve - tra queste montagne c'è una galleria,si va in visita. Contiene dell'acqua pura che sgorga direttamente da una sorgente. I presunti innamorati devono tingere le proprie labbra di quell'acqua. Se l'acqua prende il colore blu scuro,vuol dire che la loro storia è scritta nel destino e bisogna cercarne la pergamena. Se diventa quella coppia avrà un figlio molto presto -, spiegò l'anziano,camminando.
- Volete provare? -,ci domandò Matilda,guardando entrambi.
Quella leggenda mi incuriosiva,così decidemmo di accettare.
 
Jo e Matilda ci indicarono la strada della galleria ghiacciata e ci accompagnarono fino all'incavo d'entrata.
Una volta arrivati all'ingresso,trovammo già un'altra coppia all'interno che aspettammo uscisse.
- Noi non possiamo entrare con voi,dovete andare da soli -, ci avvisò Jo.
In quel momento,la coppia che stava nella galleria uscì fuori,così Harry ed io ebbimo la possibilità di farvi ingresso.
Gli strinsi la mano,quella grotta mi faceva uno strano effetto,era tutta ghiacciata e dava un senso di 'spettrale'.
La sorgente d'acqua non era distante,infatti ci arrivammo subito ma ci fermammo principalmente a guardarla.
Era un posto perfetto, ciò che prima ritenevo spettrale ora era diventato magico.
L'acqua sgorgava limpida e cristallina,ed il riflesso dell'acqua luccicava sulle pareti nevose,provocando dei brillanti.
La sorgente era circondata da cubi di ghiacchio messi circolarmente che sembravano formassero una vasca.
Ci avvicinammo alla sorgente,ed io mi abbassai,tingendo le dita con l'acqua,per poi passarle sulle labbra: era freschissima.
Rimasi inginocchiata,aspettando che anche Harry lo facesse.
Quando anche lui si tinse le labbra di quell'acqua,si avvicinò alle mie,lasciandomi un bacio umido e fresco.
Sorrisi fra le sue labbra,aspettando la reazione dell'acqua che non cambiò colore.
- Non muta... -sussurrai osservando che era sempre dello stesso colore.
- Cris,è solo una leggenda,non ci vorrai credere davvero? -, mi domandò Harry,volendo tranquillizarmi.
Non risposi,anche perchè gli avrei detto di sì ma non volevo sembrare una stupida.
Mi alzai tristemente,ci ero rimasta un pò male,ma cercai di non farlo vedere.
Prima che potessimo andare via,Harry mi bloccò facendomi voltare verso l'acqua.
- Guarda Cris! -,esclamò indicandomi con un dito come l'acqua diventava blu.
L'acqua assunse solo dei lineamenti di colore blu elettrico,formando alcune onde.
- E' diventata blu! -,esultai felicemente,abbracciando Harry,il quale fece una lieve risata stringendomi.
Il mio sorriso però si spense quando i miei occhi notarono ciò che non avrebbero mai voluto vedere.
- Harry...guarda -, gli girai il volto,in direzione dell'acqua che gli indicai con un dito.
La sorgente sgorgava acqua blu scuro e finiva nella vasca trasformandosi magicamente in rosso.
Harry strabuzzò gli occhi,avvicinandosi alla vasca d'acqua rossa e toccandola con un dito.
Era assurdo vedere l'acqua trasformarsi in rosso,tanto che pensai che la famosa leggenda fosse vera.
- Cris non penserai che per questo noi avremo ...-
- No! Cioè,non è possibile vero? E' solo una leggenda... -,lo dissi e lo ripetei nella mia mente più volte per convincermi.
- Certo che è solo una leggenda,stai tranquilla! -,si alzò tornando da me e sorridendomi.
Uscimmo dalla grotta,ma io sentivo che c'era qualcosa di strano dietro tutto ciò,anche se Harry ed io cercammo di non tener conto alle parole dette da Jo e Matilda: solo una leggenda.
Una volta usciti,trovammo la coppia anziana che ci stava ancora aspettando fuori:erano abbracciati e Jo accarezzava la schiena di Matilda.
Ci avvicinammo a loro,ed i due ci vennero incontro,ansiosi di sapere il 'verdetto dell'oracolo',se così si può definire.
- E' successo qualcosa all'acqua? -,chiese immediatamente Matilda,sorridendomi.
- Sì,è diventata prima blu... -,rispose Harry troncando la frase.
- Ed alla fine...rossa -,a quelle parole Matilda corrucciò la fronte e diede una veloce occhiata al marito.
- Ma...è solo una leggenda,come avete anche detto voi! -,tagliò corto il riccio.
- Magari è un difetto dell'acqua e capita con tutti! -,incalzai io,che non volevo credere a nessuna di quelle idiozie.
- Ce-certo ragazzi non preoccupatevi -,rispose Jo tranquillizzandoci,ma nella sua voce notai che qualcosa non andava.
- Sarà meglio che torniamo a valle -,consigliò Harry,ed io annuii,volendo andare a raggiungere anche gli altri.
 
Harry's Pov
Quella leggenda mi aveva leggermente scombussolato e stranamente la faccia di Jo non mi era sembrata convincente quando aveva detto di non preoccuparci.
Una volta scesi a valle e raggiunti i ragazzi,Cristel trovò il tempo di andare a raccontare alle ragazze l'accaduto.
Mi raggiunse Liam,che aveva appena posato i suoi pattini da scii.
- Dove siete stati tutto questo tempo? -,mi domandò curioso,levando il cappello.
- Su quella montagna -,indicai il posto con un dito,poichè da lì si vedeva.
- Non  ti avevo mai visto così felice Harold,è la prima volta che sorridi da innamorato -,notò Liam,dandomi una pacca sulla spalla.
- Ancora non ho trovato il modo per dichiararmi,ma voglio organizzarle qualcosa di romantico. Mi consigli qualcosa? -, era l'unico che poteva realmente aiutarmi su questo.
- Harry,solo tu sai cosa puoi fare a Cristel,perchè la conosci meglio di chiunque altro. Semplicemente buttati! -,fu l'unico consiglio che mi diede.
- Ragazzi,venite!? -,urlò poi Serena poco distante da noi,facendo segno con la mano ad una slitta.
- Sì,arriviamo! -,urlò di rimando Liam,prima che entrambi corressimo verso di loro.
Proprio in quel momento mi venne un'incredibile idea per lei.

 
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Capitolo 16
*** E' finita? ***


                                                                                         THE STORY OF US


In valle ci divertimmo tantissimo e la giornata passò anche molto velocemente.
Dopo essere andati tutti sulla slitta,volevano tornare a sciare e fare qualche gara,ma io mi rifiutai di andar con loro,altrimenti sarei tornata morta in hotel.
Decisi così di fare un altro giro sulla slitta,solo che questa volta Harry preferiva andare con gli altri.
- Guarda che non devi aver paura di sciare -,cercò di convincermi lui.
- Vai a divertiti Harry,io faccio un altro giro sulla slitta. Mi piace di più! -, cercavo in tutti i modi di spingerlo via.
- D'accordo,a più tardi allora -,mi sorrise stampandomi un bacio sulle labbra e seguì la comitiva,per tornare a sciare.
Tornai dal signore che prima ci aveva affittato la slitta,solo che questa volta non trovai lui,ma un ragazzo.
Mi avvicinai al ragazzo e lui,non appena mi vide,si allontanò da uno dei lupi da neve,che stava accarezzando.
- Ciao! Ti serve qualcosa? -,mi chiese con un sorriso dilatato sul volto.
- Ehm,sì vorrei affittare la slitta con due lupi -, risposi mostrando un sorriso gentile.
Il ragazzo dai capelli castani e ricci,occhi neri,scoppiò a ridere,fragorosamente.
- E tu vorresti andare da sola,su una slitta? -,mi chiese abbastanza divertito.
- Credo che voi uomini siete troppo propensi a sottovalutare le donne -,risposi strafottente,avanzando verso un lupo ed accarezzandogli il soffice pelo.
Quel ragazzo non mi andava a genio e soprattutto quelle risposte così deficienti poteva risparmiarsele.
- Davvero vuoi salire su una slitta da sola? Guarda che non è facile e non sto scherzando -,mi avvertì lui e dalla faccia sembrò un pò più serio di prima.
- Io voglio andare,ed una soluzione la trovo -, la mia risposta fu un pò più acida.
- Ti accompagno io,non è un problema -,si offrì subito lui,guardandomi negli occhi.
Se Harry l'avesse scoperto si sarebbe sicuramente infuriato,ma non avevo altro da fare,se non andare sulla slitta.
Non volevo perdermi un'altra occasione,il giorno dopo sarei dovuta anche partire e probabilmente non sarei più tornata lì.
Annuii al ragazzo,il quale si affrettò subito a preparare la slitta,attaccando quattro lupi che la trainassero.
Presi gli occhiali da neve,ed entrai subito in slitta,mentre il ragazzo castano si accingeva a sistemare le ultime cose.
Una volta salito,gli feci un pò di spazio e prese le redini,per poi guardarmi.
- Sono Mirco,piacere -,mi porse gentilmente la mano,mentre lasciava una delle redini.
- Cristel,per me non è un piacere -, risposi ironica e lui fece una lieve risata,per poi muovere le redini,facendo avanzare i lupi.
I 'quattro zampe',presero subito la rincorsa verso la valle e devo dire che Mirco fu davvero abile a gestirli.
 
Facemmo tutto il giro di valle,l'aria fredda della montagna mi fece completamente gelare la faccia,ma faceva bene alla salute.
Non incrociai i ragazzi,loro stavano da tutt'altra parte per fortuna.
Andare in slitta era stupendo e faceva aumentare l'adrenalina,proprio alla stessa maniera di quando vai sul motorino.
Purtroppo il giro non durò molto e tornammo alla centrale molto prima di quanto immaginassi.
Quando arrivammo lì,qualcuno già ci attendeva: Harry.
Non era solo,con lui c'erano Niall e Serena che si tenevano mano nella mano.
Sorrisi a quella vista mentre Mirco posava  la slitta e slegava i lupi,ed io scesi andando verso di loro.
Sapevo che un giorno quei due sarebbero stati insieme,si vedeva dai loro occhi che c'era complicità e che entrambi si desideravano da morire.
I due nuovi piccioncini mi sorrisero quando arrivai vicina a loro,ma quando notai il volto di Harry tutto il mio entusiasmo svanì.
Aveva la fronte corrugata,una mano stretta in un pugno e mi guardava come se avessi fatto un omicidio.
Così,invece di andare da Niall e Serena per congratularmi della coppia,rimasi vicina ad Harry.
- Tutto apposto Styles? -,gli domandai un pò intimorita dalla reazione.
- Tu credi sia tutto apposto? Pensi che una volta che vado via tu sei libera di andare con chi vuoi? -,sputò lui aggressivamente,lasciandomi un pò interdetta.
- Come scusa? -, ero incredula che dalla sua bocca fossero uscite determinate parole.
- Harry,per favore non fare il drammatico.. - si avvicinò Niall,volendo farlo ragionare.
- Niall stanne fuori! -, gli ordinò Harry,abbastanza incazzato,tanto da far indietreggiare il biondo.
Serena stava per dire qualcosa ma le feci segno di 'no' con la mano e lei si tirò l'irlandese via.
- Sono il tuo ragazzo ora,Cristel,te lo sei forse dimenticata? -, esclamò,alzando il tono di voce.
- Ma che stai dicendo Styles? Che diavolo ti è preso? -,usai il suo stesso tono di voce,iniziando ad irritarmi.
- Quindi andare sulla slitta con un altro ragazzo è normale? -,sbottò lui,con occhi infuocati.
Non capivo perchè se la stava prendendo così tanto senza sapere che a me di andare con altri ragazzi non mi interessava.
Se avesse saputo davvero ciò che provavo a quest'ora non si sarebbe mai permesso di dire determinate cose.
- Sono andata con quel ragazzo perchè non sapevo guidarla io la slitta! -,urlai nervosamente,alzando le braccia al cielo.
- E' tutto facile per te! Forse gli altri tuoi ragazzi te l'hanno concesso di fa-... -, Harry non finì la frase perchè la mia mano fu pronta a dargli uno schiaffo sulla guancia sinistra.
Lo guardai letteralmente disgustata,mentre si massaggiava la parte del volto colpita con la mia mano.
- Di fare la puttana Harry? -,completai la frase,mentre le mie mani iniziavano a tremare per il nervosismo.
Non potevo credere che stava per dire una cosa del genere,pensavo che mi conoscesse,che avesse capito quanto realmente tenevo a lui.
Mi sentii così male in quel momento,come se tutto ciò in cui credevo fosse crollato: mi aveva delusa.
- Cristel no, io... -, prima che potesse dire altro,corsi via,lontana da lui.
Non volevo sentirlo più parlare,altrimenti sarei scoppiata in lacrime ed ero troppo orgogliosa per piangere davanti ad Harry.
 
Harry's Pov
Mi sentivo uno schifo e non mi ero mai sentito così in vita mia.
Ero stato solo troppo geloso,ma avevo combinato un disastro e lei mi aveva guardato con una faccia inorridita.
Volevo rincorrerla,dirle che mi dispiaceva e che in realtà non volevo dire quelle parole,ma fui bloccato da Niall,che non era mai andato via,ma con Serena erano rimasti ad ascoltare.
- E' inutile che vai ora,vorrà sicuramente stare con Serena -,mi proibì il biondo.
- Sono stato un vero e proprio stronzo -,sapevo di aver sbagliato,eppure quella gelosia non si placava.
- Sì,lo sei stato. Ti rendi conto di come l'hai trattata? Cazzo Harry è la tua ragazza! -,mi rimproverò lui,guardandomi negli occhi.
- Niall il problema è che sono geloso di lei e non avevo mai provato una cosa simile -,cercai di spiegargli anche se non volevo giustificarmi.
L'amavo,ero semplicemente innamorato ed ero il suo ragazzo e la gelosia è normale in un rapporto.
Non avevo saputo trattenermi,ma solo perchè ci tenevo troppo a lei ed avevo sempre continuamente paura di perderla.
Cristel era mia, mi dava fastidio chiunque le stesse accanto perchè sapevo che era facile perderla.
- Capisco,ma devi saperti controllare. Cristel è fragile,lei ha paura di deluderti in ogni cosa perchè non sa come deve comportarsi. -,le parole di Niall erano fottutamente corrette e mi fecero stare ancora peggio.
- Devo farmi perdonare,prima che sia troppo tardi -.
- Non credo che lei fuggirà,non lo noti Harry? E' completamente innamorata di te ed ha paura di te allo stesso tempo -,mi spiegò lui,portando una mano sulla mia spalla.
- Ed io sono innamorato di lei,ma questo ancora non lo sa -, lo informai sospirando.
- Un consiglio? Faglielo sapere presto Harold... -.
Non l'avrei mai fatta fuggire,era l'ultima cosa che volevo.
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Capitolo 17
*** Ricordo il tuo 'ti amo' quando ci siamo incontrati la prima volta. ***


Harry's Pov
Avevo il compito di aggiustare le cose con Cristel.
Dopo che era scappata non l'avevo più vista e Louis mi aveva avvertito che era tornata in albergo con Eleanor e Serena.
Non volevo farla soffrire,non avrei mai voluto che scappasse in quel modo,senza che io avessi il tempo di spiegare.
I suoi occhi stupefatti,quando avevo parlato,erano fissi nella mia mente e stavano facendo aumentare nel mio stomaco il senso di colpa.
Le sue iridi blu avevano brillato,quando aveva pronunciato 'Di fare la puttana Harry?'.
Mi sentivo un emerito idiota,avevo trattato male l'unica persona che volevo vedere felice.
Sapevo quanto fosse difficile per lei rimanere al mio passo,era ancora un percorso da affrontare e ci stavamo incamminando per questa via che ci stava facendo stare insieme.
Stranamente,da quando l'avevo vista,tutto il mio mondo era cambiato,tutto ciò a cui pensavo era lei,il suo sorriso ed i suoi occhi color mare.
Cavolo,quando sorrideva era proprio bella.
Da quando i miei occhi incontrarono i suoi,qualcosa dentro di me si accese,come una piccola fiamma che da vita ad un focolare.
Sapevo di cosa si trattava: si chiama colpo di fulmine o amore a prima vista ed ora potevo capire cosa riguardasse,avendolo provato.
Credi sia impossibile amare una persona così velocemente,eppure ci riesci.
- Louis,mi serve il tuo aiuto -,risposi buttandomi sul letto della mia stanza d'albergo.
- A tua disposizione,per un tempo di...-controllò l'orologio - mezz'ora partendo da questo momento. Cosa ti serve? -,domandò alzando gli occhi per guardarmi.
- Una colomba -,risposi schietto,suscitando in Louis una risata fragorosa.
- A cosa ti serve la colomba Harreh? -,mi domandò lui,siedendosi comodo,curioso di sapere la mia stramba idea.
- Solo se vieni a comprarla con me te lo dico -,lo misi alle strette,guardandolo ironicamente.
- Che amico infame!Non si fa così,questa me la segno! -,si alzò,tirandomi per una mano ed io saltai all'impiedi,tirandomi Louis addosso per abbracciarlo.
- Grazie fratello -, gli sussurrai stringendolo forte,mentre lui mi dava alcune pacche sulle spalle in segno di approvazione.
Louis era il mio migliore amico,il fratello su cui avrei sempre potuto contare,includendo certo anche gli altri ragazzi,ma lui rimaneva particolare.
Louis era quel fratello che non avrei mai voluto perdere.
 
 
Cristel's Pov
Ero buttata sul letto a rimuginare ciò che era successo con Harry.
Era stato uno sbaglio provare a stare con lui,eravamo diversi,lui aveva una vita completamente differente dalla mia.
Sì,mi veniva da piangere,sentivo gli occhi bruciare ma non versai nemmeno una lacrima.
Stranamente il mio inconscio sapeva che sarebbe andata a finire così ,dato che il mondo di Harry non sembrava appartenere a me.
Stringevo il mio solito peluche portafortuna,mentre Serena mi accarezzava i capelli ed Eleanor parlottava silenziosamente al telefono con Louis.
- Cris,come stai? -,mi chiese Serena,sorridendomi con dolcezza.
- Bene -,risposi secca io,alzandomi di spalle e buttando il cuscino via,appoggiandomi alla parete del letto.
Guardai il soffitto,socchiudendo gli occhi e ciò che trovai fu il volto di Harry arrabbiato e fui costretta a riaprirli.
Eleanor si buttò sul letto,chiudendo la conversazione,osservandomi con un sopracciglio alzato.
- Ehm Cris,che ne dici di scendere con noi nella hall? -,mi propose,scuotendomi leggermente.
Serena la guardò interrogativa e la castana le fece una stramba faccia.
- Sì,andiamo a mangiare qualcosa,sono le 20:30 -, la bionda mi prese per una mano,scrollandomi e facendomi alzare dal letto.
Eleanor aiutò Serena ad alzarmi dal letto,dato che io ero contraria ad uscire dalla stanza.
- Ragazze,che palle dai,voglio stare in camera -,supplicai,ma loro nemmeno ascoltarono ciò che dissi,facendomi infilare scarpe e...cappotto.
- Perchè devo mettere il cappotto? -,chiesi leggermente perplessa,dato che dovevamo solo scendere a cena.
- Fa freddo giù,credo siano rotti i riscaldamenti -,rispose Serena,notando che stava solo lanciando una grande scusa.
Decisi di lasciarmi trascinare dalle ragazze,tanto o volevo o non volevo mi avrebbero fatta scendere lo stesso.
Ero stata tutto il pomeriggio a contemplare i muri della stanza mentre loro cercavano di tirarmi su il morale,quando in realtà tutto quello che dicevano non mi cambiava molto.
Ero io quella pessimista che non vedeva una fine buona nella mia relazione,mentre loro si facevano film mentali sul mio rapporto.
 
Arrivata giù,non appena entrai nella hall,una colomba mi volò sopra il capo,facendomi prendere un gran spavento,tanto che indietreggiai di cinque passi.
Guardai in alto,stupita di trovare una colomba d'inverno in un hotel,ma prima di poter ancora ragionare,qualcosa dalle sue zampe cadde,ed io l'afferrai al volo.
Era un foglio arrotolato e legato con un nastro dorato,che io prontamente sfilai,aprendo la carta.
' E' la colomba dell'amore,almeno così mi hanno detto al negozio. Andrà nella tua camera d'albergo non appena lascerà questo foglio. Abbassa lo sguardo e segui la scia di neve...'
Non c'era una firma,quando alzai lo sguardo notai che nella hall c'erano tutti i ragazzi tranne Harry: d'altronde non era difficile capire il mittente.
- Segui il tuo destino,Cris -, parlò di sottofondo a quel silenzio,Louis.
Gli sorrisi,abbassando lo sguardo e notando che sul pavimento c'era una scia di neve candida,che portava fuori la hall.
Sospirai,chissà che aveva in mente quell'idiota,e rimboccandomi le maniche,seguii la scia di neve.
Uscii dalla hal,tenendo sempre lo sguardo fisso sul pavimento,finchè non mi condusse all'uscita secondaria dell'albergo.

ATTENZIONE: PER ANDARE AVANTI CONSIGLIO LA CANZONE You Found Me - The Fray

Aprii il grande portone e proprio lì,la scia di neve si interruppe e quando alzai lo sguardo trovai una slitta enorme,addobbata con luci colorate e capeggiata da due... renne.
Seduto sulla slitta,tenendo le redini,c'era Harry,stretto nel suo giaccone nero,dove una sciarpa bianca gli copriva quasi tutta la faccia,lasciando scoperti solo quei due smeraldi luminosi.
I miei occhi erano incantati a vedere cosa era riuscito a combinare in un pomeriggio solo.
Ero meravigliata e dentro di me iniziò a nascere una sensazione di felicità immensa,non mi sarei mai aspettata una cosa simile.
Harry scese dalla slitta,venendo verso di me con uno dei suoi sorrisi strabilianti che mostravano le sue due fossette tenere.
Una volta di fronte a me,mi prese entrambe le piccole mani,stringendole nelle sue grandi.
Le sue iridi verdi si fusero nei miei occhi color mare ed io iniziai a sentire le farfalle nello stomaco,notando come mi guardasse.
Mi persi in quegli occhi così profondi,sarei rimasta a guardarli per l'eternità,affogandoci in continuazione.
- Non ho mai creduto di poter provare sentimenti così forti per qualcuno e sì,questa mattina sono stato un vero e proprio stupido,facendo solo un'assurda scenata di gelosia... -,iniziò lui,parlando lentamente,lasciando che il suo eco di voce rimbombasse per tutta la zona.
- Non fa ni-niente... -,sussurrai io,ero come imambolata davanti al suo volto.
-Cristel,sai perchè sono così geloso? Perchè sono innamorato -,quando pronunciò quelle parole smisi di respirare - sai di amare una persona quando nel momento che stai con lei,il tuo cuore batte forte,le pulsazioni raddoppiano,ti senti a testa in giù e ti senti tremare. Capisci di amare una persona quando il primo pensiero che ti sveglia la mattina è  che la rivedrai ed immagini il suo sorriso e le sue espressioni quando ti vedrà. A me succede questo... quando sto con te -,la sua voce tremò,dissolvendosi nell'aria fredda della serata.
Il mio cuore tremò insieme alla voce di Harry,a stento continuai a respirare,non sentivo nemmeno più le gambe ed avevo la testa un pallone.
Avrei voluto imprigiornarlo in uno scatto di foto. Avrei voluto chiuderlo lì,mentre continuava a muoversi,mentre continuava a parlare,per poterlo osservare sempre.
Non mi sarei  mai stancata ,non potrei mai stancarmi di lui. 
Lo guarderei ogni istante,ogni secondo guarderei i suoi movimenti assurdi,i suoi lineamenti perfetti,come le stelle dell'universo.
- Harry io...-,lui posò un dito sulle mie labbra,facendomi ammutolire all'istante.
- No aspetta,non dire nulla... -,mi fece strada verso la slitta,prima che potesse aggiungere altro,facendomi salire nella parte posteriore di essa,mentre lui si mise dietro.
Afferrò le redini,dando un colpo alle renne che iniziarono velocemente a correre giù,in valle,sopra la neve candida che spruzzava alla corsa dei due animali.
L'aria fredda mi arrivava in faccia,provocandomi dei brividi e la luna illuminava le strade,facendo sembrare la neve dei diamanti.
Harry mi strinse da dietro,avvolgendomi con le sue braccia forti ed avvicinò il mento alla mia spalla,le labbra al mio orecchio.
- Ho capito cosa vogliono dire quelle due parole che mi dissi il primo giorno che ci incontrammo... -sospirò - Cristel Turner... io ti amo -,pronunciò quelle tre parole fatali,facendomi battere il cuore fortissimo nel torace,sembrando volesse uscire.
Mi aveva detto che mi amava,l'aveva appena fatto ed io mi sentivo una stupida,perchè non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo.
Girai il volto,non so come ci riuscii,e lo guardai con tutta la dolcezza del mondo,notando il suo naso rosso per il freddo.
Le sue labbra in quell'istante si posarono sulle mie,formando la combinazione perfetta,muovendosi delicatamente.
Portò una mano sul mio volto e con l'altra dovette afferrare le redini per far fermare le renne.
I fuochi d'artificio nel mio stomaco non smettevano di esplodere e mi sentivo bene da fare schifo. 
Fu il più bel bacio della mia vita e nessuno avrebbe mai potuto interrompere quel momento così magico.
- Ti amo anche io Styles -,sussurai tra le sue labbra,tornando a baciarlo.

Lo avrei osservato fino allo sfinitimento,lo avrei catturato altre cento mila volte in uno scatto di foto se potevo,perchè cosa più bella è solo averlo accanto. 

 
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Capitolo 18
*** Pronipote della Regina Elisabetta,cosa? ***


                                                                                            ARE YOU KIDDING ME?



Ed eravamo ancora lì,con le mani unite e le labbra posate l'una sull'altra,senza riuscire ad allontanarci.
Il riccio mi stringeva a sè con fare possessivo,sentivo il suo cuore battere forte,tanto quanto il mio ed era un'emozione che non poteva essere descritta.
Appena riuscii ad allontanarmi leggermente da quelle morbide labbra,un fiocco di neve cadde sui suoi capelli,facendolo sorridere.
La neve iniziò a cadere fluida su di noi,posandosi sui nostri corpi: ma io non avevo più freddo.
Harry si chinò nuovamente sul mio volto,tornando a baciarmi,ed io ricambiavo con sempre più ardore,non volendone più fare a meno.
I suoi baci erano una droga per me.
Era così profumato ed era indescrivibilmente morbido e liscio,come la pelle di un bambino.
- E' la serata più bella della mia vita -,sussurrai fra le sue labbra,lasciando un altro bacio.
- You're hands fits in mine,like it's made just for me,but bear this in mind it was meant to be ,and I'm joining up the dots with the freckles on your cheeks and it all makes sense to me -,dalla bocca di Harry uscì la sua voce profonda e melodiosa che si sparse nell'aria,provoncandomi dei brividi.
Conoscevo quella canzone ed era una delle mie preferite: Little Things.
- Se continui a cantare piango -,lo avvertii io,sorridendogli con dolcezza e lui fece una lieve risata.
- Canta insieme a me -,mi propose lui,ma io scossi il capo in segno di un no.
Non sapevo cantare,non volevo sovrappormi a quella voce così melodiosa che sarebbe stata rovinata dalla mia voce da cornacchia.
- Hai vergogna? Dai,sono solo io! -, mi incoraggiò lui,iniziando a pregarmi alla stessa maniera di quando un bambino supplica alla madre di comprargli un giocattolo.
- No Styles,il problema è che sono stonata -, lo avvertii io,incrociando le braccia.
- Stonerò anche io,ma canta con me -, mi fece l'occhiolino,ed io sospirai.
- D'accordo allora... - pensai ad una canzone da cantare - Oh I just wanna take you anywhere that you like,we can go out any day any night.Baby I'll take you there take you there,baby I'll take you there, there - iniziai a cantare,prendendo entrambe le mani di Harry ed iniziando a ballare,scuotendo anche il riccio,il quale a quella scena non potè che scoppiare a ridere.
- Oh tell me tell me tell me how to turn your love on,you can get get anything that you want,baby just shout it out shout it out.Baby just shout it out yeah -, mi seguì vocalmente Harry,iniziando leggermente a stonare,ed io lo seguii a ritmo di risata.
Volteggiammo sulla neve,continuando a cantare sembrando due pazzi,facendo mosse alquanto strane.
Presi la mano di Harry e lo feci girare circolarmente attorno a me,dopodichè lasciai la mano,facendolo cadere di sedere sulla neve.
- Ahia,antipatica! -, esclamò massaggiandosi il fondoschiena,per poi alzarsi di botto e correre verso di me.
Indietreggiai di qualche passo,ed una volta troppo vicino,iniziai a correre in valle,cercando di non farmi prendere.
Non mi divertivo così tanto da molto tempo con un ragazzo: l'ultima volta che mi ero trovata bene con qualcuno mi aveva deluso.
Harry purtroppo,fu così veloce da riuscire ad acchiapparmi,bloccandomi per la vita con le mani,ed io sbadata,inciampai facendo cadere entrambi sulla neve.
Io ero sotto di lui e lui sopra di me,ma cercò di reggersi con le mani sopra il mio corpo,non smettendo di ridere.
Capovolsi la situazione,spingendolo alla mia destra e lui si stese,dopodichè mi alzai e mi schiacciai contro il suo corpo continuando a ridere divertita.
Sei un idiota,lo sai? Eppure per me sei essenziale ora -,lo informai lasciando un bacio all'estremità delle labbra.
Era così perfetto quel momento,ed avevo paura della fine.
 
Harry's Pov
Ero completamente gasato dopo aver trascorso una serata del genere,avevo voglia di brindare,la mia testa era un pallone ed avevo il cuore che non smetteva di battere forte.
Sembravo essere in un altro mondo,la mia mente era solo su di lei,ed i miei occhi non facevano altro che guardarla.
Mi sentivo un Dio,sentivo una forza ed una sicurezza dentro di me incredibile,che accresceva ogni momento che le stavo accanto.
Non potevo desiderare di meglio in quel momento,lei era la mia ancora di salvezza da ogni cosa,era il mio bellissimo svago ed era anche la mia dannata distrazione.
Quando tornammo in hotel,avevo già pensato di portarla nella mia stanza,farla stare con me la notte.
Non volevo affrettare i tempi,ma ero così tanto preso da lei che volevo farla mia.
La sua mano affusolata era intrecciata nella mia,in una stretta molto forte ed il suo calore riusciva a riscaldarmi il corpo intero.
Non appena varcammo la soglia della porta,intenzionato a salire nella mia camera d'albergo,una sagoma conosciuta avanzò verso di noi,con un passo più svelto del solito.
- Niall,che ci fai ancora sveglio? -,domandò Cristel,alzando un sopracciglio.
- Ragazzi,abbiamo un problema,dovete venire nella sala Comune -, ci rispose lui,facendoci strada.
Strinsi ancor di più la mano di Cristel,mentre dentro di me  percepivo il peggio.
Una volta entrati nella sala,trovammo i ragazzi seduti sui divani di fronte il fuoco,con delle faccie leggermente preoccupate.
In piedi invece,vi era un volto sconosciuto,mai visto prima: era un uomo adulto,poteva avere 50 anni,con uno sguardo serio e minaccioso.
Avanzammo fino ad arrivare ai divani,ed io voltai lo sguardo verso l'uomo,il quale ci raggiunse.
- Tu devi essere Harry Styles -,parlò con voce grossa e le mani rigide lungo il corpo.
- Sì,sono io. Chi è lei? -,domandai sfacciato,con un tono abbastanza scontroso.
- Vuoi davvero sapere chi sono,ragazzino? Sono l'ambasciatore Ludovico Shevan,nipote della Regina Elisabetta II,padre di Lucas -, una volta presentatosi, l'uomo rivolse lo sguardo a Cristel,la quale era rimasta imperterrita sentite quelle parole.
Nella mia mente elaborai dei ricordi,che mi ricondussero all'incontro con Lucas.
Era il giorno che Cristel e il biondo si infiltrarono nella macchina di Rita e lui le chiese l'autografo.
Quindi lui faceva parte della dinastia della Regina: maledetto.
- Lucas è il pronipote della Regina? -,domandò Cristel,la voce incredula e un volto meravigliato.
In realtà,tutti noi eravamo meravigliati di sentire quelle parole,quel ragazzo non mi era mai stato simpatico ed era il primo impatto quello che contava.
- Cosa vuole da noi? -,chiese Louis alzandosi,mentre Eleanor raggiungeva Cristel,mettendosi al suo lato sinistro.
- Mio figlio vuole te Cristel,ed io non voglio vederlo triste,non può combinare disastri. Tu,devi stare con lui -,arrivò dritto al punto e la mia mano subì una stretta forte di Cristel,quando sentì quelle parole.
Rimasi esterrefatto da quell'affermazione,ed i miei muscoli si irriggidirono all'istante,lasciando trasparire la mia irritazione.
- Lei è mia - ringhiai fra i denti,facendo un passo avanti e lasciando la sua mano.
Nessuno aveva il diritto di imporre determinate condizione ad una persona,ed io non avrei mai lasciato che Lucas si prendesse Cristel.
Quale assurdità era mai questa?
 
Cristel's Pov
Guardai l'ambasciatore incredula,non volendo ancora accettare l'idea che Lucas fosse il pronipote della Regina.
La cosa più eclatante era il fatto che mi era stato imposto di stare con un ragazzo che non mi interessava,solo perchè lui era triste.
Quando Harry mi lasciò la mano,temendo il peggio,gliela ripresi,convincendolo ad arretrare di qualche passo,non volendo danni.
- Mi dispiace per Lucas,ma io sono già impegnata -,risposi pacata,senza mostrare alcun tipo di fastidio.
- Non credo tu abbia molta scelta mia cara. Ho saputo che tuo padre ha dei problemi con i finanziamenti ed ha molti debiti. Non vorresti farlo andare in banca rotta vero? -,mi chiese retorico,mostrando un sorriso maligno sul volto.
Quando pronunciò quelle parole,fu come se tutto il mondo mi fosse crollato addosso.
Mio padre aveva dei problemi finanziari ed io non ne ero a conoscenza e soprattutto non avevo scelta,questa volta.
Dentro di me,le belle emozioni di prima furono uccise da un senso di enorme dolore.
- Non puo farle questo! -,tuonò Harry,facendo fuoriuscire la sua ira,pronto ad attaccarlo,quando Louis e Liam si alzarono di scatto,bloccandogli entrambi gli arti delle braccia e facendolo indietreggiare.
Lui si dimenò,cercando di togliersi di dosso quelle mani,ma la loro stretta era forte.
- Calmati,non essere ingenuo! -, esclamò Louis,guardando allibito l'uomo,il quale non si era spostato nemmeno di un millimetro.
I due ragazzi,cercarono di tenere a bada Harry,mentre guardava disgustato l'ambasciatore.
I miei occhi finirono su quelli del riccio,a stento trattenni le lacrime e gli sorrisi.
- Tranquillo Harry,calmo -, cercai di tranquillizzarlo,usando la stessa dolcezza di prima.
- Lei non può costringerla a stare con suo figlio! Va contro la legge! -,lo fece ragionare Eleanor.
- La sta minacciando! Che uomo è? Si deve solo vergognare! -,urlò Serena,alzandosi di botto e mettendosi fra di noi.
- Ragazze,per favore calme,devo risolvere io -,afferrai entrambe e le portai dietro di me,cercando in tutti i modi di calmare i presenti.
- Non hai scelta Cristel,solo tu,puoi decidere il destino di tuo padre. Non hai molto tempo per pensare. Ti aspettiamo domani all'ambasciata -,detto ciò,sempre composto,si fece spazio tra di noi ed uscì dalla sala,facendo rimanere tutti quanti a bocca aperta.
Louis e Liam lasciarono Harry,il quale li spinse infuriato,i capelli arruffati ed una faccia abbastanza sconvolta.
I ragazzi erano stupefatti e la comitiva si guardava senza riuscire a cogliere in nessuno di quegli sguardi una spiegazione a tutto questo.
Io mi sentivo male,quel male fisico che sembra che stai davvero per perdere tutte le forze.
Nessuno sapeva cosa dire,nessuno parlava,c'era solo uno scambio di sguardi incomprensibili.
Eleanor precedendo Serena,mi strinse in un abbraccio forte,il quale non riuscii nemmeno a ricambiare.
- Siamo tutti con te -,mi sussurrò cercando di darmi sicurezza.
Harry... aiutami.
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Capitolo 19
*** E' solo un arrivederci. ***


                                                                                         MY OATH TO YOU



Nessuno aveva aperto più bocca da quando l'ambasciatore Shevan era andato via.
Cercai gli occhi di Harry e quando lui incrociò i miei,non trovai nessuna luce in essi.
Quel volto ancora scosso,era spento,aveva le mani buttate lungo il corpo e si mordeva il labbro inferiore.
Non mi piaceva vederlo così,non era ciò che volevo vedere sul suo volto...non era Harry.
Stentai un sorriso che purtroppo non fu ricambiato: lui continuava a guardarmi neutro,finchè non si decise ad avanzare verso di me,con passi lenti.
Scrutai ogni suo passo morto e nel momento che arrivò a pochi centimetri da me,i ragazzi con un cenno,andarono via,lasciandoci soli in sala.
Tentai nuovamente un sorriso e finalmente fu ricambiato dal suo,anche se un pò forzato.
La sua mano fu subito sulla mia guancia,che accarezzò dolcemente,lasciandomi socchiudere gli occhi.
Proprio in quel momento le mie labbra toccarono  un tessuto morbido e caldo così le lasciai muovere in sincrono con le labbra di Harry.
Cinse il mio corpo con le sue mani,facendolo battere contro il suo delicatamente,lasciandoci trasportare nella passione del momento.
Accarezzai i suoi ricci morbidi,lentamente,sembravano essere fatti di seta e qualche ricciolo cadeva sulla mia fronte.
- Non ti lascerò mai nelle loro mani -,sussurrò lui sulle mie labbra.
Era teso,sentivo i suoi muscoli irriggidirsi ed il suo respiro farsi irregolare,mentre i suoi occhi mi guardavano arrabbiati.
- Harry devo farlo. Devo far finta di volere lui,per il bene di mio padre. Capisci quanto è importante? -,sapevo non fosse facile ma dovevo comunque farlo ragionare.
Non era semplice per me fingere di volere qualcun'altro ed in realtà amare un'altra persona.
Chissà perchè il destino era così fatale con noi e soprattutto strano.
Il riccio fece cadere la mano prima posata sulla mia guancia e la strinse in un pugno,serrando le mascelle.
- Non posso vederti con un altro - sibilò fra i denti,abbassando lo sguardo.
- Non so come fare,cercherò di tirarmi fuori da questo macello,te lo prometto -,cercai di rassicurarlo,senza alcun risultato.
Portai un dito sotto il suo mento,alzandoglielo ed imponendogli di guardarmi,ma lui girò gli occhi non volendo farlo.
- Harry devi fidarti di me. Non amerò qualcun'altro che non sei tu,se è di questo che hai paura -,gli promisi,ma in realtà non era una promessa,non avevo da prometterlo a nessuno.
Era la pura verità,non avrei mai potuto innamorarmi davvero di Lucas,ciò che sentivo nei confronti di Harry era solo per Harry.
- Ti tireremo tutti fuori da quel casino,insieme -, rispose infine lui,secco e con voce sicura.
A quelle parole sorrisi più rasserenata,sapevo che avrei sempre potuto contare su tutta la mia comitiva e soprattutto sapevo che Harry non mi avrebbe lasciata mai marcire in quel posto.
Solo grazie ad Harry mi ritenevo così forte.
 
Il riccio unì dolcemente le mani con le mie affusolate,trasmettendomi tutto il suo calore.
Non potevo desiderare di meglio al mio fianco e l'idea che qualcuno mi stava impedendo di stare con lui,mi frantumava.
- Ti va di dormire con me questa notte? -,mi propose lui,sorridendomi con quella dolcezza che aveva usato per parlarmi un'ora prima,quando eravamo fuori.
In quel momento non pensai alle 'conseguenze',anche se avevo paura di andare oltre e non mi sentivo sicura,Harry riusciva a portarmi benessere e tranquillità.
Mi fidavo di Harry,proprio come quella sera e senza pensarci due volte,annuii sorridendo ed andando verso l'ascensore per salire nella sua camera.
Non avevo paura,sapevo che sarebbe stata l'ultima notte con Harry prima di cadere nelle grinfie dell'ambasciatore e quindi di dover fingere di amare Lucas.
La cosa orrenda era che in un modo o nell'altro,sempre nei giornali sarei finita e non era ciò che preferivo.
Quella sera però,non avevo voglia di pensare a ciò che sarebbe successo l'indomani,semplicemente volevo lasciarmi andare a quel momento e pensare esclusivamente ad Harry.
Stanza 103,piano quarto:eccoci arrivati davanti la camera d'albergo di Harry.
Infilò le chiavi,dando tre mandate alla porta,prima di spalancarla e lasciarmi passare.
Entrai,sfilando il cappotto,facendolo cadere su una sedia che si trovava ad inizio entrata.
Istintivamente,mi diressi verso il letto tondo,dove stanca,mi afflosciai stendendomi e togliendo le scarpe,lanciandole da tutt'altra parte.
Harry mi raggiunse a bordo letto,sfilando anche lui scarpe e giubotto e lasciandoli al suolo non curante,sporgendosi verso di me.
Avvicinai le labbra alle sue,baciandolo con dolcezza,permettendo di far diventare quel bacio pieno di foga e di trasporto.
Era così bello baciare Harry,una sensazione che in realtà non si può nemmeno descrivere,poichè lui è indescrivibile.
Consiglierei a tutti di provare le sue labbra,solo se non fosse di mia proprietà.
- Andiamo sotto le coperte? -,mi propose lui,accarezzandomi i capelli e mantenendo il sorriso sul volto.
In quel momento capii che Harry non aveva intenzione di fare altro quella sera,semplicemente saremmo rimasti nel letto,stretti l'uno all'altra,aspettando il giorno successivo.
L'importante non era ciò che si faceva,l'importante era stare insieme,senza doppi fini.
Così,aprii le coperte facendo prima entrare Harry,che si tuffò completamente fra le lenzuola,dopodichè mi aggiunsi io.
Il riccio mi strinse a sè,ed io posai la testa sul suo petto,mentre continuava ad accarezzarmi i capelli.
Intrecciai le mie gambe con le sue,in modo da ricevere più calore e lui iniziò a darmi lievi ed umidi baci ,partendo dall'incavo del mio collo,finendo sul mio volto.
I miei occhi si stavano quasi per chiudere,ero letteralmente stanca e non sentivo metà del mio corpo.
- Stai per dormire... -,mi sussurrò Harry,sfiorandomi la guancia con le labbra.
- No,sono sveglia... -,mormorai,cercando di riaprire gli occhi.
- Ti canto qualcosa,magari ti addormenti? -,mi propose lui ed io fui felice di accettare,aspettando di sentire di nuovo la sua voce.
- I know you've never loved the sound of your voice on tape .You never want to know how,much you weigh ,you still have to squeeze into your jeans.But you're perfect to me...-,la sua voce penetrò nelle mie orecchie,melodiosa e sonora,mi cullò dolcemente.
Amavo il pezzo cantato da lui in quella canzone,con quella voce rauca e profonda tanto da prolungarti brividi lungo la schiena.
E con il suono della sua voce,le sue dolci carezze i miei occhi si chiusero ed io mi addormentai fra le sue braccia,al sicuro.
 
 
Il profumo di cornetti penetrò nelle mie narici,facendomi venire l'acquolina in bocca e svegliandomi.
I miei occhi appena aperti trovarono davanti a sè tutto ciò che avevano aspettato di vedere,in uno dei miei risvegli.
Gli occhi verde smeraldo di Harry mi guardavano con dolcezza mentre si mordeva il labbro inferiore ed una fossetta si era formata sulla guancia sinistra.
Non potei fare a meno che sorridere,stirandomi le gambe e tirandomi su con le spalle.
La luce del sole penetrava nella stanza dandole un pò di luce,ma le tende impedivano di illuminarla completamente.
- Buongiorno dormigliona -, il riccio mi stampò immediatamente un bacio sulle labbra ed io strofinai il naso contro il suo,arricciandolo.
- Ciao dolcezza che hai portato la mia colazione preferita -,feci una lieve risata,afferrando subito un cornetto dal vassoio per addentarlo,mangiandolo con gusto.
- E' arrivato il giorno... -,sussurrò Harry,afferrando anche lui un cornetto e divorandolo nervosamente.
- Troverò un modo per fuggire da tutta questa finzione -,lo rassicurai,lasciando metà cornetto sul vassoio.
Mi era passata la fame dopo che Harry mi aveva ricordato cosa avrei dovuto fare oggi.
Non ero pronta e probabilmente non lo sarei mai stata.
Come potevo essere pronta ad una cosa del genere? Sembrava essere nell'800,quando le famiglie nobili sceglievano la moglie ad i propri figli.
A chi piacevano i rapporti combinati? Ormai a nessuno.
-  Troveremo un modo per tirarti fuori non ti lasciò in questa situazione. Me la vedrò io-,rispose secco lui,guardandomi negli occhi.
- Non hai da pensare a me,Styles -,non  volevo che fosse distolto dal suo lavoro per questo problema.
- Io devo proteggerti,ed è difficile lasciartelo fare,ma so quali sono le conseguenze per cui...-.
- Per cui lo farò. E una volta trovata una soluzione,tornerò da te -,gli lasciai un altro lieve bacio sulle labbra,per poi alzarmi,infilare le scarpe ed uscire dalla sua stanza.
Non avevo idea su come uscire da quell'ernome disastro che si era creato,ma non volero scoraggiare Harry,già abbattuto per il cambiamento che sarebbe arrivato.
Il pensiero che mi tartassava la mente era proprio mio padre,ed era stupido come non mi fossi mai accorta che la mia famiglia economicamente non stava bene e soprattutto non si reggeva in piedi.
Mi dicevano sempre che andava tutto bene,quando in realtà niente era mai andato per il verso giusto.
Io non li capisco i genitori: perchè devono menitre? Lo so,lo fanno per proteggerci,ma credo di avere tutti i diritti di sapere quali sono i problemi in casa,dato che facciamo tutti parte della stessa famiglia.
La realtà è strana e ciò che è ancor più strano è il fatto di come le cose che facciamo credendo di far del bene,diventano tutto l'esatto contrario.

 
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Capitolo 20
*** Resta forte. ***


                                                                                             IT'S NOT A GOODBYE



Tornata in camera,sistemai la roba nella valigia,mentre Eleanor si stava preparando in bagno.
La buttai sul pavimento,sospirando malinconicamente: sapevo che non sarebbe stato facile adattarmi ad una vita 'finta' ed era una terrificante agonia.
Ero agitata,ciò che desideravo più fare era tornare in Italia e poter essere abbastanza ricca per pagare i debiti di mio padre semmai qualcuno l'avesse fatto cadere in banca rotta.
Mi sentivo intrappolata dentro una bolla,la quale diventava sempre più piccola cercando di soffocarmi.
Non mi ero sfogata diversamente,versando lacrime,ma avevo un vuoto dentro lo stomaco ed un senso di tristezza che aumentava ad ogni minuto.
Non credete sia facile riuscire ad accettare l'idea che tuo padre ha dei debiti e basta soltanto che tu stia con un ragazzo per non farlo rimanere senza denaro.
Quale ragazza avrebbe mai voluto una condizione del genere? Nessuna,nemmeno se il ragazzo con cui dovrebbe stare fosse il pronipote della Regina.
Ma ovviamente mi stavo sacrificando per mio padre,ed era ciò che mi interessava davvero.
Il rapporto con mio padre,se devo ammetterlo,non è mai stato dei migliori: lui ha un carattere molto chiuso e l''arte' del saper fare uscire parole dalla bocca per fare una frase di senso compiuto non sappiamo cosa voglia dire.
A casa,mi stuzzicava in continuazione,ricordandomi che io stavo eternamente chiusa nella mia stanza ed uscivo solo per pranzo e cena,senza interloquire con i miei.
Ma non era vero,perchè ogni qual volta mi sedevo sul divano e stavo con mia madre,puntualmente lui non c'era oppure faceva tutt'altro.
Non dico che il rapporto con mio padre sia tra quelli più disastrati,ma mostriamo il nostro affetto attraverso quotidiani litigi,tanto che mia madre puntualmente sa che ogni volta che ci sediamo a tavola,ovvero le uniche volte che ci vediamo,apriamo un discorso che non finisce più.
Ad interrompere i miei pensieri fu Eleanor che,uscita dal bagno,venne da me per stringermi in un caloroso abbraccio.
- Non preoccuparti per oggi,passerà tutto -,mi sussurrò all'orecchio,così piano che faticai a sentirla.
- Lo spero -,furono le uniche parole che mi uscirono dalla bocca,sprofondando in quel dolce abbraccio.
- Ti voglio bene -,continuò a sussurrarmi,stringendomi sempre più forte.
Mormorai un esile 'Anche io'.
Sapevo di poter contare su Eleanor per qualsiasi cosa e questo era ciò che amavo del nostro rapporto:non c'erano limiti,ogni cosa lei era disposta a tutto.
 
 
Le Rang Rover parcheggiate fuori l'albergo erano pronte per la partenza.
Ci sistemammo alla stessa maniera di come avevamo viaggiato all'andata.
Harry non faceva altro che stringermi la mano,come se avesse paura che volassi via da lui e lo lasciassi solo.
Sentivo nella sua stretta,la tensione dei muscoli che faticava a rilassare,mentre rispondeva aggressivamente ad ogni cosa che gli venisse chiesta.
I ragazzi non discussero su ciò che sarebbe accaduto quel giorno,semplicemente lasciarono che Harry placasse la sua rabbia e che io divagassi con la mente.
Serena mi abbracciò tutto il tempo,prima di salire nella macchina,sussurrandomi nell'orecchio frasi rinforzanti e una marea di 'Ti voglio bene'.
Alla ghigliottina vado lo stesso,pensai una volta che il riccio mi tirò in macchina e Louis fece retromarcia per partire verso Londra.
- Quando devi essere all'ambasciata? -,mi domandò Louis,guardandomi dallo specchietto retrovisore.
- Non appena sistemo la roba a casa -,Harry strinse il tessuto della sua giacca di pelle nera,ispirando ed espirando ritmicamente.
- Harry,vuoi stare tranquillo? -,lo pregai,prendendogli la mano e stringendola nella mia,cercando di tranquillizzarlo.
Si lasciò stringere la mano,continuando a respirare forte attraverso il naso,guardando fisso un punto vuoto,al finestrino.
- Cristel,tu come stai? -,continuò a chiedermi Louis,leggermente preoccupato,ignorando il suo migliore amico.
Sapeva che fosse solo questione di tempo ed alla fine Harry avrebbe accettato in un modo o nell'altro questa situazione.
- C'è un aggettivo tra il bene e il male? -,risposi io cinica,sorridendogli dallo specchietto retrovisore.
Il castano mi sorrise con dolcezza dallo specchietto,mentre dalla sua bocca fuorisciva la lingua,per farmi la pernacchia.
Il viaggio continuò nel peggiore dei modi: Harry guardava fuori il finestrino impassibile,uno sguardo serio,le mani intrecciate e qualche volta si mordeva il labbro.
Io purtroppo non potei parlare con Eleanor perchè si era addormentata,così mi limitai ad appoggiare la testa sulla spalla del riccio,abbracciandolo forte.
Non mi piaceva vederlo così e la cosa peggiore era che fosse tutta colpa mia.
Immagginate un mondo senza luce o energia elettrica? Se lo immaginate,potete capire com'era vedere Harry in quello stato agonistico.
 
 
I palazzi alti,la gente che si affrettava a tornare a casa dopo una giornata di lavoro e un sole che spaccava le pietre,anche se c'era una fredda temperatura,segnava il nostro arrivo a Londra.
La Range Rover fu parcheggiata sotto il mio appartamento ed Harry mi fece scendere,mentre mi prendeva la valigia.
Insieme a lui,anche Louis ed Eleanor scesero per salutarmi,così come tutto il resto della comitiva.
La prima a catapultarsi addosso a me fu Eleanor,cingendomi il collo e schiacciandomi contro di lei così forte,tanto che mi mancò il respiro.
- Ci sentiamo presto -,mi lasciò un bacio sulla guancia,sorridendomi teneramente,per poi allontanarsi.
L'altro saluto fu quello di Louis: stranamente,cosa che non mi sarei mai aspettata,l'abbraccio con lui durò trenta secondi esatti.
Mi diede un forte bacio sulla guancia e tornò nuovamente ad abbracciarmi,cosa che non era mai successa prima.
Eppure con il suo abbraccio,sentii un'energia nuova,pronta a farmi affrontare tutto in maniera diversa.
- Resta forte -,mi sussurrò vicino al lobo dell'orecchio,per poi lasciare la presa e raggiungere Eleanor.
Insomma,tutti ebbero il loro turno per abbracciarmi e ognuno di loro mi diede un incoraggiamento diverso.
Avevo trovato una bella comitiva e soprattutto tutti loro avevano iniziato a volermi bene dal primo incontro.
Quella era l'unica forza che mi permetteva di stare meglio,perchè l'affetto che può darti un amico è l'unico che ti rende effettivamente forte.
Quando fu il turno di Harry,mi prese una mano,portandomi in disparte,volendo salutarmi meglio.
In un primo momento mi tirò contro di lui,facendomi infrangere contro il suo petto,avvolgendomi con le sue grandi mani.
Sentivo il suo fiato accellerato sul mio collo,ed il suo cuore batteva irregolarmente dentro il petto,facendo notare quanto fosse preoccupato.
Mi accarezzò i capelli,per poi alzarmi il volto dove i nostri occhi si sarebbero incrociati per un ultima volta,facendomi automaticamente sorridere.
Non avrei visto per tempo quel dolce volto pallido e quelle fossette sulla guancia.
Non avrei visto per tempo i suoi occhi smeraldo brillare,fondendosi con i miei.
E per un ultima volta,le nostre labbra si toccarono l'uno l'altra chiudendosi a lucchetto e accarezzandosi delicatamente.
Il suo sapore di menta e le sue vellutate labbra sottili non le avrei più potute assaporare.
Quelle labbra che,una volta toccate le mie,facevano nascere dentro il mio corpo una miriade di emozioni,mentre il cuore mi vibrava ad ogni tocco.
Quell'ultimo bacio fu come se durò un secondo.
Sentii le labbra di Harry allontanarsi e solo quando fui consapevole che era tempo di allontanarsi,aprii gli occhi.
- Buona fortuna -,la voce di Harry tremò a quelle parole,ed io credetti che sarei scoppiata in lacrime da un momento all'altro.
- Non andare via... -,quelle furono le parole che uscirono dalla mia bocca,smorzate,mentre lo trattenevo dalla giacca,non volendo lasciarlo.
- Non voglio farlo... -,il respiro di Harry si interruppe,stringendomi forte entrambe le mani,ma stranamente alla fine non mi uscì nemmeno una lacrima.
- Harry,andiamo? -,urlò Louis poco distante da noi.
Lasciai entrambe le mani di Harry e lui mi guardò un ultima volta,prendendo un grande respiro,per poi andare a raggiungere Louis.
Salì in macchina,girandosi per un'ultima volta ed io alzai la mano,salutandolo e sforzando contemporaneamente un sorriso.
La macchina fece retromarcia e sfrecciò via,verso l'uscita dal corso East End.

                                                                                         -------------------------


Eravamo rimaste Serena ed io,l'un l'altra ci guardammo complici,stese sul divanetto del soggiorno del nostro appartamento.
Lei mi accarezzava dolcemente i capelli,mentre io tenevo il volto sulle sue gambe,pensando a come sarebbero stati i prossimi giorni.
Lei non mi parlava,si limitava a stringermi forte,rassicurandomi come aveva sempre fatto.
Le parole non ci servivano,bastava un abbraccio per sentirmi meglio: la sua sola presenza per me era indispensabile.
Lei è come se fosse il mio smoking ed io la sua cravatta,ci completiamo e se lei non fosse al mio fianco a quest'ora mi ritroverei su un letto,al buio,a piangere sola.
Invece,con gli occhi socchiusi,non stavo piangendo bensì sorridevo,mentre lei continuava ad accarezzarmi i capelli.
Era rilassante stare con lei,ogni cosa cercava di non fartela pesare,trovando sempre un lato postivo ad ogni cosa.
Proprio nel momento più rilassante,il mio telefono vibrò sul tavolino nero di fronte a noi,ed io dovetti alzarmi per prenderlo.
- Pronto? -,risposi stirandomi le spalle,tornando a sedermi sul divano.
- Sono l'ambasciatore Shevan. Fra dieci minuti esatti un auto la verrà a prendere ad East End. Spero lei sia tornata. -,una voce profonda e minacciosa mi parlò all'altro capo del telefono,per poi chiudere immediatamente la conversazione.
Lasciai cadere il telefono sul divano e Serena mi guardò interrogativa,aspettando una spiegazione.
- Passano a prendermi tra dieci minuti -,la informai alzandomi nuovamente e dirigendomi verso la camera.
- Vengo con te -,rispose sicura lei,seguendomi in ogni stanza che mettevo piede.
- No,rimani qui. Ci vediamo stasera -,le promisi andando infine in bagno ed aggiustandomi per avere un aspetto più decente.
Non avevo idea di come fosse fatta un'ambasciata,ma sinceramente non poteva interessarmi in quel momento.
Sistemai i capelli in una coda di cavallo,misi un velo di ombretto e una linea di eye liner e tornai nella mia stanza a prendere la borsa.
Sapete una cosa? Ciò che mi aveva lasciata letteralmente allibita da tutto questo caos che si era creato,era il semplice fatto che Lucas aveva lasciato venire il padre da me,per minacciare la vita del mio di padre.
Pensavo che fosse un ragazzo dolce,ma l'apparenza inganna e chi si presenta con un fiore in mano,in realtà dietro ha un coltello.
I miei pensieri furono distolti dall'abbraccio di Serena,la quale mi diede un dolce bacio sulla guancia.
- A stasera -, mi sorrise con tenerezza,lasciandomi uscire di casa.


 
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Capitolo 21
*** Il bacio del tradimento. ***


                                                                            'STAY AWAY FROM CRISTEL,HARRY!'



Arrivata al portone,non dovetti aspettare nemmeno un secondo,poichè una macchina di grande cilindrata,rossa,era parcheggiata di fronte il mio appartamento.
Un uomo,in smoking ed auricolari attaccati all'orecchio,mi venne ad aprire lo sportello posteriore.
Non ero abituata a questi strani movimenti e questo galateo,ma per ringraziare sorrisi gentilmente e salii in auto imbarazzata.
La vettura partì verso l'uscita della periferia di Londra,finchè da Londra ci allontanammo definitivamente.
L'uomo al volante non aveva fatto uscire dalla bocca nemmeno una parola e guardava la strada con volto serio,assumendo la posa di una statua di cera.
Il metodo per far passare quel tempo interminabile fu inserire nelle orecchie le cuffie,accendere la musica ed ascoltare le canzoni dei ragazzi.
Coincidenza,la prima canzone che il mio iPod mi concesse di ascoltare fu Little Things.
Non appena la voce di Zayn penetrò nelle mie orecchie,arrivando alla mia testa un senso di malinconia mi invase il corpo,facendomi venire un magone allo stomaco.
Quella canzone mi ricordò Harry il giorno precedente,quando aveva cantato il pezzo di Zayn e poi sul letto,per farmi addormentare mi aveva sussurrato il suo,di pezzo.
Avrei voluto che la nostra relazione andasse avanti e con il tempo maturasse,ma avevo paura che sarei rimasta prigioniera di Lucas per molto tempo.
Era impossibile uscire da questa situazione,nessuno avrebbe mai pagato i debiti di mio padre se avessi lasciato Lucas ed il mio lavoro non mi permetteva di avere così tanti soldi.
Una lacrima riuscì a rigarmi il viso,per la prima volta dopo la batosta che mi era arrivata prima,ma fui pronta ad asciugarla all'istante.
Quando i miei occhi tornarono a guardare oltre il finestrino,davanti a me trovai una reggia: il verde dominava una zona abbastanza isolata dal mondo,dove al baricentro si ereggeva un palazzo reale,seguito da una sfilza di pini circolarmente.
Una limousine regnava nel grande verde dove di fronte ,delle enormi scale portavano alla porta di legno del palazzo.
Quando la macchina si fermò,intravidi un ragazzo scendere frettolosamente da quelle scale esterne e lo riconobbi subito: Lucas.
Mi aprì lo sportello,con un sorriso a 360 gradi che io non ricambiai per nessuna ragione al mondo.
- Cristel... -sussurrò,strattonandomi a sè,ed avvolgendomi in un abbraccio - benvenuta all'ambasciata! -,esclamò infine,stampandomi un bacio sulla guancia.
- Ciao Lucas -, risposi indifferentemente,stringendomi nel cappotto.
- Stai bene? -,mi domandò aggrottando la fronte e facendo segno all'uomo di prima di andar via.
- Mi hai mentito su tutto. Sei il pronipote della Regina e non me l'hai detto -,risposi irritata,non riuscendo a trattenere la mia frustrazione.
- Volevo dirtelo,ma avevo paura che ti allontanassi da me. Ed invece sei qui per me-,non riusciva a nascondere la felicità in quegli occhi blu oceano.
- Certo,per te -,risposi sarcastica alzando gli occhi al cielo ed imprecando in italiano nella mente.
Dal suo comportamento,sembrava che lui non fosse a conoscenza di ciò che avesse fatto il padre,anzi sembrava estremamente convinto che io fossi andata lì di mia spontanea volontà.
- C'è qualcosa che non va? -,insistette lui,notando che effettivamente non gli volevo dare molta corda.
- Davvero non sai nulla riguardo la mia presenza qui? -,domandai allibita,incrociando le braccia,ed aspettando che lui avesse la reazione che volevo.
- So che mio padre è venuto da te,a dirti come stavo. Mi ha detto che alla fine hai scelto me,invece di Harry -,ammise lui,spiegando la versione di suo padre,che in realtà era un enorme bugia.
 
Come aveva potuto inventarsi una balla del genere?
Rimasi stupita da quell'informazione,addirittura aveva confermato che ero stata io a voler tornare da lui,lasciando Harry.
Visti così gli avvenimenti,sembrano solo un ammasso di disastri stupidi ed insensati,ma in realtà in ogni cosa che sta succedendo,c'è un'importanza non da poco.
Se i miei genitori avessero saputo cosa stava succedendo,mi avrebbero fatta tornare a casa in un batter d'occhio,anche se sarebbe costato il guadagno di mio padre.
Sentivo mia madre poche volte,da quando avevo messo piede a Londra e le uniche cose che le avevo raccontato erano la mia amicizia con Eleanor ed il mio rapporto con Harry.
Lei aveva visto le foto scattate dai paparazzi,mentre Harry ed io uscivamo mano nella mano e si era complimentata con un 'E' il ragazzo migliore che tu abbia mai avuto. Ha anche stile', ed io le avevo risposto 'Per questo si chiama Styles',molto ironicamente.
Speravo che non mi avrebbero mai immortalata con Lucas,anche perchè non avevo intenzione,per ora,di raccontare a mia madre cosa stava succedendo.
- Ti faccio visitare il palazzo -,parlò Lucas,poichè io non gli avevo risposto,e detto ciò,mi porse la mano che con molto sforzo,gli presi ,facendomi guidare verso il portone.
Quando spinse la maniglia per aprirlo,facendolo scricchiolare sul pavimento ruvido,un'immensa sala dorata mi si parò davanti,facendomi immobbilizzare.
Un lungo lampadario a sospensione in vetro,color bianco, scendeva a picco verso il basso,mettendo in risalto le piastrelle dorate.
Quadri antichi,di vecchi sovrani,ornavano le enormi pareti bianche e gialle,con un aggiunta di foto su tela.
Delle lunge e larghe scale in marmo bianco,erano posizionate a spirale,e portavano al  piano successivo.
Ad ambedue i lati della navata iniziale,vi erano due enormi archi,dove vi erano altre sale.
I miei occhi non avevano mai avuto a che fare con nulla di simile e questo mondo mi era sempre stato sconosciuto.
Non ero la persona adatta a poter rimanere nemmeno un minuto in quel palazzo,poichè avrei potuto combinare qualche disastro.
Quando avanzammo verso l'arco destro,un uomo spuntò all'improvviso,facendomi spaventare.
Non appena misi a fuoco il volto,i miei muscoli si irriggidirono e sistematicamente,lasciai la mano di Lucas.
- Benvenuta all'ambasciata mia cara Cristel -,sorrise falsamente l'ambasciatore Shevan,venendo verso di me e porgendomi la mano,la quale strinsi forzatamente.
- Papà,posso farle visitare tutto il palazzo? -,chiese educatamente il figlio ed il padre annuì.
- Cristel,questa sera sei invitata a cena a palazzo -,mi informò l'ambasciatore,prima che potessimo andar via.
- La ringrazio,ma non posso rimanere -,rifiutai l'invito,non riuscendo a guardarlo non disgustata.
- Non credo hai altri impegni questa sera -, il suo sorriso diventò minaccioso,ricordandomi,con solo l'arte dello sguardo,che avevamo un patto da rispettare.
- Rimango per Lucas -,sibilai fra i denti,ma dalla mia bocca non uscì quella gentilezza che avevo cercato di mostrare.
 
 
Lucas mi fece visitare tutte le sale del palazzo e rimasi meravigliata da quanto fosse gigante e straordinaria quella struttura.
L'unica cosa che non mi fece visitare,al momento,furono i sotterranei,ma mi promise che mi avrebbe fatto fare un giro.
Decise così,di portarmi nel retro del palazzo,dove vi era un giardino contenente un labirinto.
- Cris,posso farti una domanda? -,annuii,curiosa di sapere quale fosse - perchè hai scelto me? -,mi chiese infine.
A quella domanda,la mia mente automaticamente pensò ad Harry ed ha ciò che avevamo passato in quel fine settimana.
Non sapevo come riuscivo a trattenere le lacrime e soprattutto le urla,che a quest'ora sarebbero dovute essere state rivolte all'ambasciatore.
Non ho scelto te,io ho scelto Harry,pensai nella mia mente,quasi in colpa di dover pensare determinate cose.
Questa era solo una presa in giro bella e buona e stavo letteralmente illudendo Lucas.
Avrei dovuto dirgli la verità,eppure non lo stavo facendo.
- So che posso fidarmi di te,non di Harry -,quella risposta mi uccise da sola,come se mi fosse arrivata una pugnalata dritta nello stomaco.
La mia mente cercò di respingere ciò che avevo detto ed avrei voluto tanto cancellarlo e rimangiarlo.
Lucas si avvicinò a me,dilatando le labbra e trasformandole in un dolce sorriso sincero.
I suoi occhi color oceano si immedesimarono nei miei ed io non potei distogliere lo sguardo.
Portò una mano sul mio fianco,in modo che i nostri corpi si toccassero ed i nostri volti fossero a pochi centimetri di distanza.
Sapevo cosa stava per fare e sentii una fitta nel petto,consapevole che praticamente stavo tradendo Harry.
Lui chinò leggermente il capo,spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio ed avvicinando le sue labbra alle mie,facendole sfiorare.
- Non fermarmi -,sussurrò debolmente,accarezzandomi una guancia con le dita lentamente,tanto da farmi venire il solletico.
Socchiuse gli occhi,posando definitivamente le labbra sulle mie,ed io rimasi paralizzata,non riuscendo a muovere nemmeno un muscolo.
Il volto di Harry apparve nella mia mente,mentre le immagini dei nostri baci scorrevano veloci,non fermandosi.
Vai via Harry, urlai nella mia mente e quando la mia volontà volle che non dovessi ricordarlo,automaticamente sparì dai miei pensieri.
Sforzai i muscoli delle mie labbra a muoversi,mentre Lucas aveva solo lasciato un delicato bacio a stampo.
Infine,quel bacio forzato,si trasformò in un vero bacio,dove Lucas mi avvolse in una forte stretta con le sue braccia,impedendomi di staccarmi.
Era tutto abbastanza strano,avevo lo stomaco in subbuglio,i sensi di colpa che aumentavano e Lucas non era Harry.
Le ragazze al giorno d'oggi tradiscono i propri fidanzati con la stessa facilità in cui bevono l'acqua e non provano rimorsi o sensi di colpa.
Arriva la fine,dove i ragazzi vengolo lasciati dalle proprie fidanzate e viceversa,ma alla fine nell'adolescenza si va avanti,cadendo e sbucciandosi le ginocchia.
Caso strano,io non facevo parte dei ragazzi normali che tradivano per poi crearsi una nuova storia con un altro.
Io ero semplicemente innamorata e mi avevano sottratto la cosa più importante che avessi mai desiderato.

 
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Capitolo 22
*** Non sono una principessa. ***



                                                    DON'T WORRY




20:30
Lucas ed io tornammo a palazzo mezz'ora prima della cena,poichè lui aveva intenzione di farmi conoscere il resto della famiglia prima di mettersi a tavola.
Una volta entrati,ci raggiunsero l'ambasciatore Shevan con una ragazza al suo fianco,che lo seguiva scrupolosa,guardandolo di sottecchi.
La ragazza che camminava di fianco all'ambasciatore era meravigliosa: indossava un vestitino di seta blu che le arrivava un pò più sotto delle ginocchia e delle scarpe argentate con quattro centimetri di tacco.
Dei capelli lunghi e lisci,color castano chiaro,ricadevano sul suo petto,finendo in dei boccoli alle punte.
Il suo portamento era fiabesco,era identica alle principesse della Dinsey: assomigliava a Cenerentola.
Schiena eretta,petto in fuori,pancia in dentro camminava elegantemente,finchè non si fermò di fronte a noi,sorridendo.
- Buonasera -,salutò gentilmente la ragazza,volgendomi un sorriso dolce senza scomporsi più di tanto.
- Cristel,lei è mia sorella Devonne -,mi presentò Lucas alla ragazza,la quale mi porse la mano con grazia ed io gliela strinsi piano,quasi avendo paura di farle male.
- Devonne,conduci Cristel nella tua stanza e prestale qualcosa per la cena -,le ordinò il padre e la ragazza,annuendo,mi indicò la strada.
A quell'affermazione,rimasi un pò interdetta: perchè dovevo cambiarmi per solo una cena?
Pensavo di essermi vestita decentemente,non credevo che ci fosse bisogno di una preparazione diversa,per mangiare.
Guardai i miei vestiti prima di salire con Devonne: avevo indossato uno dei miei jeans preferiti e la maglia rossa,con le maniche a pipistrello era quella che consideravo 'felpa fortunata'.
Non replicai nemmeno,mi limitai a seguire Devonne,in silenzio assoluto,volendo semplicemente fuggire da quel posto.
Mandai un messaggio a Serena per avvisarla che non sarei tornata a cena e sicuramente lei ci sarebbe rimasta male.
Come previsto,infatti,mi rispose con un 'Ti ruba anche la scelta di stare con la tua migliore amica? '.
Nessuna di noi due si sarebbe mai abituata a questa situazione,tantomeno lei che stavo lasciando sola.
Arrivate nell'immensa camera di Devonne,che assomigliava a quella delle principesse,lei mi fece accomodare sul letto tondo.
- Lo so che è difficile abituarsi a questa vita -,parlò lei con voce sottile,voltandosi a guardarmi.
- Soprattutto se non vuoi farlo -,risposi sincera io,mentre un gatto di cui non sapevo della presenza,saltò sul letto,venendo a fare le fusa.
- E' mio padre vero? E' lui che ti fa paura -,lei aveva capito qualcosa ed io rimasi meravigliata di come fosse arrivata a toccare quel punto cruciale.
- Come puoi dirlo? -,le domandai,accarezzando il suo gatto,mentre lei apriva il suo armadio,pieno di vestiti.
- Ho visto come lo guardi,sembravi disgustata nel vederlo -,rispose schietta lei,prendendo da una gruccia un vestito.
- Sì,ho paura...-ammisi,mentre lei sistemava il vestito sul letto.
Era un vestito color champagne,un taglio a tubino con una scollatura ad anello sottile,lungo fino a terra,increspato ed a plissè.
Lo presi con delicatezza,osservandolo bene e pensando che era troppo elegante per me.
Devonne mi sorrise,uscendo dalla stanza per farmi cambiare,chiudendomi la porta a chiave lei.
Mi privai dei miei vestiti e con riluttanza,indossai quel bellissimo vestito,che scendeva lineare sul mio corpo.
In quell'abito mi sentivo diversa ed anche molto a disagio: avevo vergogna di me stessa.
Mi avvicinai allo specchio,poco distante da me e quando potei guardarmi,rimasi inerme a vedere la persona in quel riflesso.
Non ero io,ciò che lo specchio mostrava.
 
Ero una di quelle persone che la mattina a scuola afferrava la prima cosa che le capitava sotto le mani,senza truccarsi,si legava i capelli ed infilava una calza rossa ed una gialla.
Ero quella persona che veniva sempre criticata per il vestiario,poichè mi vestivo come una 'zingara',ma in realtà non seguivo semplicemente la massa.
Quella persona che stavo vedendo allo specchio non era la Cristel che indossava il vestito grigio comprato a Natale per andare ed un matrimonio.
Mi sentivo così male con quegli indumenti che avrei voluto strappare il vestito e rimettere i miei jeans e la mia maglia.
Devonne bussò alla porta della camera,per sapere se avessi finito,ed al mio Entra,lei aprì la camera,venendo verso di me,entusiasta di vedermi in quelle condizioni.
Avanzò verso di me,facendomi volteggiare su me stessa in una piroetta e guardandomi anche lei allo specchio.
- Sei bellissima Cristel -,disse sincera,facendomi accomodare sulla sua sedia e prendendo una trousse ed alcuni ferrettini.
- Grazie Dev -,le risposi gentilmente,con un sorriso forzato,mentre stringevo i pugni,cercando di trattenere il nervosismo.
Lei prese due ciocce dei miei capelli,ad ambedue i lati e le incrociò dietro,infilando due ferrettini.
Dopodichè,aprì la trousse,estraendo vari tipi di pennelli ed inziando a spargere sul volto del fondotinta chiaro.
Il blu e l'argentato brillante ai bordi,furono gli ombretti che usò sui miei occhi,per poi passarmi sulle labbra un rossetto rosso sangue.
Mi porse delle scarpe bianche ed alte,ed io imprecai in tutte le lingue,sapendo che non mi equilibravo sui tacchi.
Una volta pronta,Devonne mi invitò ad alzarmi,andando verso la porta ed aprendola.
- Lucas! -,urlò con la sua voce flebile,sempre in modo educato,facendo sembrare quell'urlo,una semplice melodia.
Si voltò verso di me,facendomi segno di raggiungerla con la mano,ed io prendendo alcuni respiri,avanzai verso di lei,arrivando all'inizio delle scale.
I miei occhi si rivolsero subito a Lucas che aspettava sulla prima scala al piano di sotto,in giacca e cravatta,sorridendo come un ebete.
Portai una mano sulla ringhiera destra delle scale ed inizia a scendere,con il solito sorriso falso stampato sul volto e le gambe che mi avrebbero lasciato a momenti.
Mi trovavo in una di quelle situazioni imbarazzanti,dove la principessa scende le scale per arrivare dal suo principe,ma in realtà le gambe le tremano non per la vista del suo amato,ma perchè ha paura di cadere.
Ed io ero in bilico su quei trampoli,sperando e pregando che non sarei inciampata e che avrei cercato di camminare eretta,senza perdere equilibrio.
Lucas mi porse la mano quando lo raggiunsi,ed io educatamente gliela presi e lui mi diede un lieve bacio sulla guancia.
- Sembri una principessa -,mi sussurrò vicino l'orecchio,intrecciando la sua mano con la mia.
Sentii la freddezza in quelle mani dure,ed avrei voluto toccare le mani di Harry morbide e calde,che mi riscaldavano.
Chissà cosa avrebbe detto se mi avesse visto in quelle condizioni.
 
La sala pranzo era dominata da un lungo tavolo al baricentro,con un lampadario lungo e argentato che cadeva a picco verso il basso,verso il centro tavola.
Quattro statue rappresentanti degli angeli in marmo erano disposti ai quattro angoli del perimetro rettangolare.
Se quella stanza fosse stata vuota,senza nulla di prezioso,io l'avrei usata per fare un bel pigiama party con gli amici del College.
Al tavolo,siedeva al capotavola l'ambasciatore Shevan,mentre agli altri lati,alcuna gente che non conoscevo.
Erano tutti molto eleganti,indossavano gioielli luminosi,dei quali chiunque si sarebbe accorto per quanto brillavano.
Lucas assunse un atteggiamento composto e perfetto,che io non avevo mai visto prima.
Per fortuna io,non ero di sangue reale di conseguenza non avevo il gene della perfezione nel mio DNA.
Shevan,si alzò non appena ci vide e ci fece accomodare in due posti liberi vicino una 'gamba' del tavolo.
- Buonasera Signori -,salutò compito Lucas,facendo un breve inchino con la testa,il quale fu ricambiato,per poi farmi accomodare.
Ci raggiunse anche Devonne,la quale prese posto vicino al padre,chinando anche lei il capo ai presenti.
- Signori,la cena è servita -,proclamò l'ambasciatore,alzando un calice,per dare il 'Buon appetito'.
Quando i miei occhi si rivolsero alle posate,notai che c'erano quattro forchette e quattro coltelli e la mia testa andò in tilt,non sapendo come usarli.
Quattro camerieri iniziarono a servire il dessert come inizio,porgendo ad ognuno un cucchiaino.
Guardai dentro il bicchiere tondo di vetro e notai una specie di sorbetto verde all'interno che mi dava un senso di nausea.
Afferrai il cucchiaino e lo immersi tutto dentro quel sorbetto leggermente duro,per poi farlo uscire ed ingoiarlo subito.
Con quel gesto,ricevetti una lieve gomitata da Lucas che mi guardò in modo brusco.
- Non si fa così -,sussurrò per poi mostrarmi il procedimento -, segui me -,mi consigliò prendendo il cucchiaino ed infilandolo gentilmente nel sorbetto,non riempendolo tutto.
Lo guardai stralunata,non capendo come riuscisse a gustarsi quel sorbetto,dovendo stare attento ad ogni mossa.
Sospirando,riprovai imitando Lucas e fortunatamente riuscii a mangiarlo con più eleganza.
Nessuno può capire quanto sia stato difficile mangiare quella sera.
Mi sentivo un burattino,ogni posata che prendevo era quella sbagliata,ogni movimento non era quello giusto,non potevo dire una parola.
Dovevo rimanere eretta sullo schienale della sedia,sorridendo semplicemente e rimanendo compita.
Ricevetti gomitate a non finire da Lucas,alcuni dei presenti mi guardarono male,altri fuorno indifferenti per fortuna.
Non ero mai stata abituata ad assumere comportamenti reali e non volevo impararli ora.
Non ero fatta così,non riuscivo ad essere perfetta nè nelle parole nè negli atteggiamenti.
Ero una comune ragazza di Roma,che amava mangiare la pizza e sporcarsi con il pomodoro,perchè tanto sapeva che nessuno l'avrebbe giudicata se avesse avuto la maglia sporca.
Invece lì,ogni atteggiamento erano pronti ad aggiustarlo,ogni tua parola a correggerla.
Quando l'inferno finì e l'ambasciatore si decise a concludere la cena,Lucas ed io ci alzammo,poichè dovevo tornare a casa.
- Buonanotte Signori,è stato un piacere cenare con voi -,parlò Lucas a nome di entrambi,facendo un secondo inchino con la testa e questa volta lo seguii anche io.
Devonne mi portò in una busta i miei vestiti ed il mio telefonino.
- Il vestito puoi tenerlo -,mi sorrise dandomi un bacio sulla guancia e ringraziandomi anche lei di essere venuta.
Quando presi il telefono per vedere se mi fosse arrivato qualcosa,notai un messaggio da Serena: 'Louis è venuto a prenderti con la macchina,è fuori il cancello'.
Lucas mi salutò con un delicato bacio ed io stranamente gli sorrisi,non dovendo sforzarmi più di tanto.
- Domani ti passo a prendere alle 9:00 per andare al College -,mi ricordò,lasciandomi andare.
Una volta chiuso il portone,percorsi velocemente le grandi scale esterne,stringendomi nel cappotto.
Il cancello nero venne aperto ed io potei notare la Range Rover nera di Louis e lui che mi aspettava fuori.
I miei occhi si illuminarono,tolsi velocemente i tacchi ed iniziai a correre verso la sua direzione,sentendomi finalmente libera.
Oltrepassato il cancello,Louis si aprì in un immenso sorriso vedendomi,ed io,al sicuro,mi fiondai su di lui,cingendogli il collo con le mani.
Louis mi avvolse in un forte abbraccio,e con la sua stretta mi fece sentire al sicuro.
Quel senso di prigione che avevo sentito nello stomaco fino a quel momento sparì magicamente,solo avendo guardato i suoi occhi.
Una lacrima rigò il mio viso,non riuscendo a sciogliermi da quel bellissimo abbraccio,pieno d'affetto.
Vederlo fu il più bel sollievo che avessi mai avuto.



 
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Capitolo 23
*** La Oxford University. ***


                                                                                             I'LL BE WAITING





Metà notte di quella impetuosa Domenica,la passai con Louis nella Range Rover.
Quando lui mi accompagnò a casa,rimanemmo entrambi in macchina ed io colsi l'occasione per sfogarmi,buttando fuori tutto il mio malessere interiore.
Passai il tempo a piangere,stretta nelle forti braccia del castano che dolcemente mi consolavano.
Avevo sempre considerato Louis un fratello lontano,anche quando non lo conoscevo e tutti i miei pensieri erano solo un'idealizzazione di lui.
Ma Louis si era rivelato proprio come io l'avevo sempre visto: simpatico tanto da farti uscire le lacrime dagli occhi per le risate ed estremamente dolce e forte,tanto da farti accrescere una nuova energia.
Quella notte seppi anche che Harry non stava bene e che aveva passato il pomeriggio immerso nel letto,sperando che io sarei tornata.
Ed i pianti aumentarono,come se nella mia intera vita non avessi mai versato lacrime.
Louis si limitò ad accarezzarmi i capelli,rimanendo in silenzio ed ascoltando i miei innumerevoli sfoghi.
Mi lasciò parlare e piangere,ma quella tristezza che avevo dentro iniziò a diminuire sapendo che ora potevo essere me stessa e stare con Louis.
Quando la mia voce si smorzò e ciò che parlò furono le lacrime,lui ascoltò la voce dei miei silenzio ed ogni goccia d'acqua che usciva dal mio volto la raccolse.
Non pensavo che avrei passato una notte in quella maniera,ma Louis fu l'unico con cui riuscii a sfogarmi davvero.
Non serve programmarsi un'amicizia,perchè come vedete,Louis ed io fino a quel giorno non avevamo parlato più di tanto.
Ma io ero sicura,che la nostra amicizia fosse scritta nelle stelle e guardando in cielo,potevamo leggere il nostro destino...
 
                                                                                                 -------------------
 
Il suono forte della sveglia riuscì a farmi aprire gli occhi,anche essendo tornata a casa alle 4:00 del mattino.
L'odore del caffè proveniente dalla cucina mi diede la forza per alzarmi dal letto.
Serena,aveva appena sistemato la colazione sul tavolo,ed io le andai incontro stampandole un bacio sulla guancia,mentre lei mi sussurrò un Buongiorno,stringendomi forte.
Era il mio primo giorno d'Università,Serena non sarebbe venuta con me,poichè avrebbe iniziato l'Università in Italia,dato che era un anno più piccola di me,poteva aspettare.
Inzuppai tre biscotti nel caffè-latte e mangiai con fretta,mentre Serena faceva colazione in massima tranquillità,senza ancora avermi chiesto nulla.
- Sei tornata tardi questa notte eh? Hai delle occhiaie assurde -,mi fece notare lei,porgendomi uno specchietto che stava sul divanetto della cucina.
Avevo dormito malissimo quelle poche ore,mi giravo e rigiravo nel letto,pensando esclusivamente al giorno dopo ed a Harry.
- Avevo bisogno di stare con Louis -,le risposi per poi portare la tazza nel lavandino.
Serena nel frattempo aveva acceso la Tv e,prima che potessi andare in bagno,lei mi bloccò per un braccio.
'Harry,allora,cosa ci vuoi dire riguardo la tua ragazza?Abbiamo visto delle foto in merito',sentii una voce femminile parlare in televisione e pronunciare il nome 'Harry'.
Mi voltai di scatto con la testa e vidi in televisione cinque ragazzi,dei quali principalmente uno catturò la mia attenzione.
Harry siedeva su una poltroncina,con lo sguardo perso nel vuoto ed una nostra foto che veniva mostrata sullo schermo di quello studio,dove lo stavano intervistando.
Cercava di sorridere,ma in realtà il suo sorriso si era spento e sfregava le mani,non sapendo cosa rispondere.
Attesi la sua risposta,con il cuore che iniziava a battermi forte nel torace.
'Lei non è la mia ragazza,è stata una cosa leggera,tra amici',spiegò lui abbassando automaticamente lo sguardo,mentre Louis stava per appoggiare una mano sulla sua spalla,ma si bloccò.
I battiti del mio cuore pian piano rallentarono,quello fu un colpo basso e Serena,non appena vide il mio volto insignificante,spense all'istante la televisione.
- Cris,stai bene? -,mi domandò preoccupata,sapendo che non lo fossi.
- Devo andare all'Università -,risposi,ricordando a me stessa di non perdere tempo in altro.
Andai in bagno sbattendo forte la porta,lasciando scivolare la schiena su essa,finendo a sedermi sul pavimento.
Coprii il volto con le mani,mentre le lacrime scorrevano lente sul mio volto,in silenzio,lasciandomi sentire un vuoto dentro lo stomaco ed una grande tristezza.
Quelle parole mi erano entrate dentro in una maniera alquanto brusca e non potevo accettare che lui avesse smentito la nostra relazione.
Sapevo che sarebbe successo,ma non pensavo così in fretta.
Continuavo a considerarlo mio,anche se non potevo averlo e dovevo convincermi che poteva diventare di qualcun'altra.
Quando ami una persona non riesci a lasciarla andare via.
La senti in continuazione vicino a te e diventa un tormento continuo,perchè sai che chi verrà dopo,non lo amerà mai quanto lo hai amato tu.
E' difficile amare ed essere consapevoli che quella storia,non può avere un seguito...
 
Lucas arrivò alle 9:00 puntuale,ed io stranamente non lo feci aspettare essendo già pronta.
Mi aspettava al portone,con le mani dentro le tasche dei jeans ed il solito sguardo attraente.
Non appena mi vide,mi tirò a se per un saluto,dopodichè mi fece strada verso una Porche che ci aspettava parcheggiata nel posto di riserva.
Mi fece accomodare sul sedile anteriore con lui,ed il solito uomo del giorno precedente ci chiuse lo sportello,torando poi al volante.
Non ero abituata a questa galanteria e se devo dirla tutta,mi irritavano quegli atteggiamenti da soldato.
- Cris,ieri sera ho parlato a lungo con mio padre -,iniziò Lucas,attirando la mia attenzione,non appena nominò 'padre'.
Ogni qual volta veniva nominato quell'uomo,stringevo i pugni per somatizzare la mia collera,che improvvisamente avvampava dentro di me.
- E quindi? -,chiesi disinteressata a ciò che mi volesse dire,ma usai la mia faccia falsa,con il solito sorriso finto.
- Lo so che è affrettato ma lui è dell'idea che è meglio se tu venga a vivere a palazzo -,mi prese entrambe le mani,stringendole nelle sue,mentre mi sorrideva dolcemente.
La risposta che balenò nella mia mente fu 'Riavvolgi il nastro ed evita quell'affermazione'.
Ero sicura che i comportamenti dell'ambasciatore fossero esagerati e privi di significato,ma la situazione stava degenerando.
Mi ero già sentita abbastanza usata la sera precedente e mi ero così umiliata,sentendomi un burattino che non avrei mai voluto tornare in Reggia.
Lui è dell'idea che è meglio se tu venga a vivere a palazzo, quella frase si ripetè nella mia mente infinite volte,come uno straziante eco che riempiva la mia testa.
Non poteva decidere della mia vita fino a questo punto e mi serviva una via di fuga,se non volevo cadere in quella cosiddetta 'depressione'.
La mia vita non doveva essere a palazzo,io mi ero trasferita a Lodra per studiare e trascorrere belle giornate.
Eppure tutto il bello che avevo passato nei miei giorni d'arrivo,si era trasformato nell'inferno più assoluto.
Volevo chiudere gli occhi e riaprirli subito dopo,sollevata del fatto che fosse solo un brutto sogno: perchè quello era un brutto sogno.
- Non posso lasciare Serena -,quella non fu una scusa,ma fu uno dei motivi per il quale io non potevo permettermi una cosa del genere.
- La porta è aperta anche per lei -,mi tranquillizzò Lucas,lasciandomi un bacio all'estremità delle labbra.
Non avevo altra scelta ed ero sicura che questa decisione non sarebbe piaciuta a Serena alla stessa maniera di come non sarebbe piaciuta ad Harry,se mai lo fosse venuto a sapere.
 
Alla Oxford University,quando arrivammo,Lucas mi fece conoscere immediatamente i suoi amici di corso.
Si mostrarono tutti simpatici ed anche molto divertenti e con Lucas si comportavano come se non fosse il pronipote della Regina.
Era completamente diverso al College e questo mi rese più libera nei comportamenti,potendo mostrarmi per ciò che ero.
Le lezioni iniziarono presto,ma io ebbi lo stesso il tempo di recarmi in segreteria,accompagnata da Lucas,a prendere alcuni fogli dei corsi che avrei frequentato.
Avevo scelto biologia marina,per cui,per fortuna potevo staccarmi da lui e starmene per conto mio,trascorrendo una normale mattinata da universitaria,senza problemi.
Lasciai Lucas all'entrata del suo corso e mi diressi verso la porta del mio,dove gli studenti stavano già prendendo posto.
Mi affrettai a sedermi,posizionandomi in terza fila ed aprendo subito il mio quaderno degli appunti.
Il corso iniziò a durò circa due ore,il professor Jackson parlò della biologia in generale ed io seguii ogni sua parola,appuntando ogni singolo dettaglio.
Speravo vivamente di riuscire a diventare una biologa marina,adoravo ogni mistero che si celava nel mondo sottomarino e volevo realizzare il mio sogno.
Non ero mai stata una ragazza che credeva nei propri sogni,avevo sempre avuto paura di non riuscire a realizzare le mie aspettative essendo sempre stata giudicata come 'sfigata'.
A Roma,la mia vita,non era così perfetta come cerco di descriverla ora: sono stata vittima di bullissimo,quando facevo le scuole medie e questo avvenimento mi aveva portato ad essere molto insicura ed a non credere in me stessa.
Con il passare del tempo,andando alle superiori,sono diventata più aggressiva e il mio atteggiamento è diventato freddo.
L'unica cosa che personalmente non mi ha mai abbandonata è il sorriso che continuo ad avere in ogni circostanza ed è l'unica mia forza.
Non sarei qui,se non avessi avuto un bel sorriso stampato sul volto ed una forza in grado di battere ogni ostacolo.
Anche con la situazione che stavo vivendo,se non avessi avuto quel carattere non ce l'avrei mai fatta.
Le generazioni di oggi,che siano ragazzi ma anche adulti,tendono solo a fare del male perchè in realtà il mondo è dominato da una cappa di cattiveria,dalla quale è difficile uscirne.
Se l'amabasciatore Shevan si stava comportando in quel modo è perchè evidentemente è stato cresciuto nella maniera sbagliata,non riuscendo a capire cos'è il male.
 
                                                                                             ------------------------
 
Le lezioni finirono,così ebbi il tempo di fare una rilassante pausa mentre aspettavo Lucas,ed andai a prendere un frullato nel bar del College,siedendomi poi su uno dei tavoli di legno che vi erano nel giardino,in compagnia del mio libro.
Gli studenti circolavano in giardino,assomigliando a delle formiche: alcuni salivano in macchina e partivano verso casa,altri si incontravano con il proprio partner.
Vedendo quelle scene,pensai che anche io avrei voluto vedere Harry sbucare da uno di quegl'alberi e venirmi incontro a salutarmi.
Nessuna di entrambe le vite era normale,per cui nessuno dei due si sarebbe mai potuto permettere una cosa del genere.
Cercai di non pensare ad Harry,così iniziai a sfogliare il libro,scorrendo le pagine,per vedere dove fossi arrivata.
- Anche tu ami i romanzi rosa? -,mi domandò una voce sottile,portando un dito sul libro.
Alzai lo sguardo,ed incontrai il volto di una ragazza dai capelli neri e corti,con degli occhi verde intenso,che mi sorrideva.
- Non sono il mio genere preferito,ma li leggo volentieri -,le risposi facendole spazio sul tavolo  e lei non esitò a sedersi.
- Sicuramente la storia di Anne e Samuel è straziante,soprattutto quando lei lo lascia alla fine -,disse lei sottraendomi il libro dalle mani e sfogliandolo.
- Conosci questo romanzo? - ,domandai leggermente stupida nel vedere qualcuno appassionato di questo genere di romanzi.
- Come non conoscerlo? E' la storia d'amore più bella che abbia mai letto! -,chiudendo infine il libro e posizionandolo sulle mie gambe -,Sono Alex comunque -,allungò la mano,la quale strinsi in una stretta forte,sorridendole.
- Cristel -,mi presentai per poi riporre il libro nella mia borsa,ed alzarmi non appena vidi Lucas venire verso di noi.
Il biondo arrivò,stampandomi un bacio sulle labbra ed afferrandomi per mano,salutando gentilmente la ragazza ancora seduta sul tavolo.
- E' stato un piacere conoscerti Alex -, le sorrisi nuovamente e lei mi salutò con un cenno di mano,ed infine raggiungemmo la solita Porche di prima che mi avrebbe accompagnata a casa.
- Com'è stato il primo giorno di College? -mi domandò Lucas,mentre salivamo in macchina.
- Entusiasmante -,risposi cinica,rimanendogli leggermente distante.
- Verrai a vivere a palazzo,vero? -,mi chiese Lucas,volendo essere sicuro che io avessi accettato.
- Sì,verrò -,dissi secca e lui mi portò vicino a sè,avvolgendomi in un abbraccio,facendomi appoggiare la testa sul suo petto.
Il mio cuore non batteva alla stessa maniera di come batteva con Harry quando mi stringeva in quel modo.
Harry era dolce,Lucas sembrava esser fatto di marmo.
Harry mi mancava e dovevo assolutamente trovare un modo per vederlo,costava quel che costava.


 
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Capitolo 24
*** Harry? Lo senti il mio cuore? ***


                                                                                              HARRY,DO YOU HEAR ME?




La porta scricchiolò,ed un odore di sugo alla bolognese entrò nelle mie narici,arrivando  a riempire i polmoni.
Lasciai scivolare il cappotto sul divano,poggiando la borsa sul tavolo del soggiorno,dopodichè andai in cucina a vedere cosa combinava Serena.
La trovai mentre girava il sugo nella pentola,con un grembiule avvolto intorno alla vita ed i capelli legati con una penna.
Mi salutò con un cenno di mano,poichè teneva il telefono in bocca,così l'andai a liberare in modo tale che potesse parlare.
- Com'è andata alla Oxford? -,mi chiese curiosa lei,spegnendo la fiamma e mettendo il coperchio sulla pentola.
- Bene,l'ambiente è sereno ed i corsi sono interessanti -.
- E Lucas? -,quella domanda non me l'aveva fatta nemmeno la mattina quando ero andata via,ed era la prima volta che mi chiedeva cosa stesse davvero succedendo.
- Ieri non è stata una bella giornata,mi sono dovuta comportare come una marionetta,facendo la 'principessina'. E vuoi sapere la notizia più entusiasmante? Vado a vivere a palazzo -,informata su ciò,dalle mani di Serena scivolò il mestolo sporco di sugo,macchiando il pavimento bianco.
- Non puoi andare via -,mormorò con gli occhi lucidi e le labbra semichiuse,per non scoppiare a piangere.
La raggiunsi,raccogliendo il mestolo e posandolo nel lavandino,appoggiando poi entrambe le mani sulle sue braccia.
- Finchè mio padre sarà in pericolo,devo farlo. Vieni con me -,sapeva che non potevo lasciare tutto e rovinare mio padre,eppure non stava accettando quest'idea,come immaginavo.
- Presto sarai fuori questa costrizione. Non posso venire con te,ma per ora è meglio che tu non sappia il motivo -.
La guardai accigliata,inarcando un sopracciglio,un pò delusa che non volesse venire con me.
Avrei giurato che fosse venuta con me e non mi avesse abbandonata,ed invece stava preferendo rimanere in quella casa,da sola.
- Ho bisogno di parlare con Harry,ma non so come fare-,mi sedetti sulla poltroncina della cucina,con una mano sulla fronte.
Serena mi porse il telefono sulle gambe e senza aggiungere altro,andò via,chiudendo la porta per lasciarmi sola.
Meditai sul telefono,e paurosamente lo afferrai con le mani che tremavano,componendo il numero di telefono di Harry.
Esitai prima di schiacciare il pulsante verde,e quando lo feci il mio cuore accellerò di battito.
Squillò quattro volte,ma nessuno rispondeva ed io ticchettavo con i piedi sul pavimento nervosamente,credendo che nessuno mi avrebbe mai risposta.
Prima di premere il tasto rosso,perse tutte le speranze,sentii un rumore dall'altro capo del telefono.
- Pronto? -,rispose flebile una voce rauca.
Quando sentii il suono della sua voce,il mio respirò si bloccò ed un sorriso comparì sul mio volto.
- Harry... -,furono le uniche parole che uscirono dalla mia bocca,mentre gli occhi iniziavano a bruciare,impedendo alle lacrime di uscire.
Non ricevetti nessuna risposta all'inizio,ma sentii un respiro lento e qualche volta tirava sù con il naso.
- Ho bisogno della tua voce -,non so come riuscii a parlare nuovamente e soprattutto ad avere la forza per farlo.
Aspettai silenziosamente la sua risposta,con le lacrime che spingevano per uscire dagli occhi.
- Cris... - rispose debolmente,tossendo - sei tu... -,la sua voce si spezzò,lasciando nuovamente spazio al silenzio.
- Ho bisogno di vederti,di nascosto -.
Le parole dietro un telefono non uscivano,non era la stessa cosa parlare in quel modo,senza che potevo vedere il suo volto,i suoi occhi.
Avevo bisogno di toccarlo,per poterlo stringere un attimo e sentire ancora il suo dolce profumo ed il suo immenso calore.
Avevo bisogno di vederlo prima che fossi stata trasferita a palazzo: una volta lì,non avrei più potut farlo.
 
Avevo promesso a Lucas che mi sarei trasferita a palazzo l'indomani,ma gli avevo anche chiesto di lasciarmi un pò di spazio.
Un giorno di libertà mi doveva essere concesso,altrimenti non sarei potuta sopravvivere.
L'ultimo giorno di normalità,l'avrei dovuto passare con Harry,il quale aveva dovuto disdire tutti gli appuntamenti della giornata per incontrarmi.
Il tutto,doveva essere svolto in assoluta segretezza,ed infatti Louis ed Eleanor,avevano scelto l'appartamento di lei,a Manchester,come nascondiglio.
Verso le 18:30 della sera,Serena ed io lasciammo l'appartamento dove Louis ci venne a prendere con la macchina.
Harry,da quanto mi avevano riferito,doveva già essere 'nascosto' a casa di Eleanor.
Non era passato tanto tempo dall'ultima volta che avevo visto Harry,ma anche 24 ore senza nemmeno poterlo sentire equivalevano ad un'eternità.
Con questo,non voglio dire che sono ossessiva,semplicemente mi sentivo a tal punto chiusa in una prigione,consapevole che mi era vietato vedere Harry,tanto che la nostalgia aumentava ogni momento distante da lui.
Dovevo ringraziare i miei amici,senza di loro nulla sarebbe stato possibile.
Se Eleanor non ci avesse offerto l'appartamento,io non starei andando ad incontrare Harry.
Se Louis se ne fosse disinteressato,non avrei mai saputo arrivare a Manchester e non avrei potuto sfogarmi la notte stessa.
Se Serena non fosse venuta con me,a quest'ora sarei stata solamente debole.
Ho sempre creduto che,gli amici,quelli veri sono il bene più prezioso che hai.
Al giorno d'oggi è difficile trovare persone di cui ti puoi fidare,perchè molta gente è egoista e meschina.
Da questo punto di vista,mi ritenevo la ragazza più fortunata del mondo,perchè sapevo che ad ogni minimo problema,avrei potuto contare su loro.
Londra-Manchester fu solo mezz'ora di tragitto,Louis andava a 120 con la macchina,per cui arrivammo in tempo record.
Non appena parcheggiò la macchina vicino il marciapiede,presi un respiro profondo,incoraggiando me stessa a non farmi prendere dalle emozioni.
Aprii frettolosamente lo sportello e Louis condusse Serena e me nell'appartamento,facendoci strada fino alla porta,dove Eleanor aspettava fuori.
Lei,non appena mi vide,mi venne incontro stringendomi in un abbraccio,il quale ricambiai affettuosamente.
- E' dentro -,mi sussurrò lei,uscendo definitivamente di casa,staccando solo le chiavi dalla serratura.
- Andate via? -,domandai loro,vedendo che Louis stava tornando verso la macchina.
- E' giusto che stiate da soli -,detto ciò mi salutarono ed io entrai in casa,con il cuore a mille.
 
La porta si chiuse dietro di me ed in casa non vi era nemmeno uno spiraglio di luce che la illuminasse.
Avanzai con cautela,scrutando ogni minima cosa che vi era nel soggiorno,senza trovare nessuno.
Un odore di gelsomino invadeva quella stanza e quell'odore mi ricordò il profumo dolce di Harry.
La luce soffusa della luna che penetrava da un finestrone,lasciava un'atmosfera inquietante,tanto da mettere i brividi.
Non sarei andata oltre quella stanza,anche se la voglia di vedere Harry aumentava sempre di più,sperai che fosse lui a farsi vivo.
Intanto,mi chiedevo dove fosse,dato che ero entrata e lui non si era ancora fatto vedere.
Mi avvicinai così alla finestra,alzando gli occhi verso la luna che brillava imponente nel cielo,sapendo che la sera seguente l'avrei dovuta guardare dalle mura di un palazzo.
Non avevo la più pallida idea su come mi sarei dovuta comportare e le mie ambizioni,riguardo il mio futuro sembravano essersi dissolte nel nulla.
Due mani,mi fecero distrarre da quei pensieri,avvolgendomi completamente il corpo.
A quel tocco rabbrividii d'improvviso e quando alzai lo sguardo,il vetro specchiò l'immagine nitida di Harry,con uno sguardo addolcito.
Il silenzio di quella scena fu romantico,nessuno dei due si muoveva ed entrambi ci guardavamo come se fosse il nostro primo incontro.
Portai il palmo della mia mano sulla sua che aveva appoggiato sulla mia vita e sentii il calore di quelle morbide mani che mi erano tanto mancate.
Abbassai lo sguardo e proprio in quel momento Harry mi obbligò a girarmi,alzandomi il mento con due dita,in modo tale che potessi guardarlo negli occhi.
Le sue iridi verdi sorridevano,lasciando trasparire quella luminosità che solo i suoi occhi potevano donare.
Mi immedesimai in essi,sentendomi molto più leggera e rilassata.
Solo i suoi occhi mi facevano quell'effetto strano,facendomi sembrare una drogata.
Mi mandavano in estasi e rimanevo inerme ogni volta che potevo ammirarli.
Non ci sono parole per descrivere quel momento fatto di silenzio ma di comprensione.
Sul volto di Harry comparve un dolce sorriso,lasciando spuntare le tenere fossette sulle sue guancie.
Mi accarezzò una guancia con un dito,per poi avvicinarmi al suo petto e chinare il capo,facendo sfiorare le sue labbra con le mie.
A quel tocco,sentii i muscoli indolenzirsi,la testa diventare un pallone ed il cuore tremare.
Ogni volta che toccavo le sue labbra,sembravo teletrasportarmi in un mondo a parte,dove tutto ciò che esisteva eravamo lui ed io.
Sentii il suo respiro lento sul volto e mi procurò sollettico,odorando il suo profumo di menta che mi inebriava.
Quando le sue labbra si mossero sulle mie capii che le mie gambe avrebbero potuto cedere da un momento all'altro.
Delicatamente fece sbattere la mia schiena alla parete del muro,continuando nel suo dolce bacio,stringendomi a sè.
- Posso sentirti mia -,sussurrò vicino al lobo dell'orecchio,prima di scendere sul mio collo,lasciando umidi baci.
Afferrò la mia mano,unendola con la sua ed in assoluto silenzio mi fece strada verso un'altra camera.
Aprì lentamente la porta,richiudendola dietro di sè,lasciandola sbattere.
Mi condusse ai bordi di un letto,dove delicatamente mi fece distendere,mettendosi sopra di me.
Per una frazione di secondo i nostri occhi si incrociarono ed in quell'attimo,lui mi regalò tutta la sicurezza di cui avevo bisogno.
Le sue labbra tornarono sul mio collo ed io infilai una mano nei suoi morbidi ricci,accarezzandoli dolcemente.
Con una mano slacciò i bottoni della mia camicetta,lasciandola poi scivolare sul pavimento,mentre socchiudevo gli occhi e sentivo le sue labbra all'incavo del mio collo.
Non avevo paura,probabilmente se prima non mi avrebbe trasmesso sicurezza sarei stata agitata,ed invece da quando mi aveva guardata innocentemente negli occhi,la 'debolezza' stava passando.
Delicatamente gli tolsi la maglia,lasciandola sul letto,mentre le nostre labbra rimanevano unite,in uno dei baci più romantici che ci fossimo dati.
Mi sentivo protetta nelle sue braccia,sicura che nulla mi avrebbe mai fatto del male se fossi rimasta con lui.
Il mio mondo l'avevo fra le mie braccia in quel momento e nemmeno l'ambasciatore con la sua avidità,avrebbe mai potuto distruggere ciò che Harry ed io stavamo creando.
Le sue mani vellutate accarezzarono tutto il mio corpo,ed io con un dito percorsi delicatamente i lineamenti del suo volto,arrivando all'addome.
Le sue mani si unirono alle mie,in un intreccio perfetto ed io lo guardai un'ultima volta negli occhi,perdendomi completamente.
- Harry... -,sussurrai debolmente,mentre le mie gambe tremavano.
Le sue labbra si avvicinarono all'incavo del suo collo e sentii il suo fiato corto su esso,mentre dei brividi si prolungavano lungo la schiena.
- Sei la cosa più bella che avessi mai avuto,lo sai? -,mormorò dolcemente,con la sua voce rauca ma allo stesso tempo melodiosa.
Chiusi gli occhi,lasciando che lui si impossessasse completamente del mio corpo,unendosi con me,mentre diventavamo una cosa sola.
Stavo donando soprattutto il mio cuore a qualcuno che metà l'aveva già preso da tempo.
I suoi movimenti erano delicati,avendo paura di farmi del male,ed avendo paura che mi sgretolassi.
Mi trattava come se fossi il suo unico bene prezioso,al quale non poteva essere inflitto alcun male.
L'amore che mi donò quella notte fu speciale,non avevo mai visto nessun ragazzo prendersi cura di una ragazza in quella maniera così protettiva e delicata.
Aveva cercato di non farmi male e ci era riuscito nel migliore dei modi,perchè ciò che dominava era semplicemente puro amore.
Quella notte fu l'unica notte più bella della mia vita ed io mi sentivo morire,sapendo che potevo cullarmi fra le sue braccia,lontana da ogni sofferenza.
Lui mi strinse a sè,ed lo coccolai,accarezzandogli il volto e lasciandogli lievi baci su esso e sul collo.
Lo amavo come una madre ama il suo bambino e volevo prendermi cura di lui sempre,non volendolo lasciare.
Volevo stare al suo fianco ed aiutarlo ad ogni difficoltà,porgendogli la mano e camminando insieme,aiutando ad affrontare gli ostacoli della vita.
Quel ragazzo,che aveva appena chiuso gli occhi,era tutto ciò che avevo sempre desiderato incontrare.
Volevo vederlo crescere e diventare un uomo e questo era il mio unico desiderio.
Non sapevo se saremmo mai rimasti insieme,ma anche se le nostre strade sarebbero state divise,io l'avrei sempre amato,incondizionatamente.


 
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Capitolo 25
*** Louis William Tomlinson. ***


                                                                                       IT'S BYE NOT GOODBYE




Fidatevi,quando vi dico che la mattina seguente lasciare andare via Harry fu straziante.
Mi alzai alle 5:00 di mattina,mentre lui ancora riposava,sembrando un bambino,con i ricci arruffati.
Gli accarezzai il volto e lui strofinò il naso con il dito,continuando beatamente a dormire.
Senza farci caso,afferrai la sua grande felpona,indossandola e odorando tutto il suo profumo,che mi riempì i polmoni.
Con i piedi scalzi,sgattaiolai via dalla stanza,andando in cucina dove trovai Louis sdraiato su un divano a dormire.
Non volendo disturbarlo,decisi di andare direttamente a lavarmi,ma dei rumori alle mie spalle mi bloccarono.
- Cris? -,Louis si era messo a sedere sul diavano e stropicciava gli occhi,aprendo la bocca per sbadigliare.
- Ti ho svegliato,mi dispiace -,mi scusai mortificata.
- Ma che ora è? -,domandò lui,cercando con lo sguardo un orologio che non trovò.
- Sono le 5 di mattina. Io dovrei andare via,non potrei stare qui -,gli ricordai.
- Giusto,ma...vieni qui un attimo? -,mi fece segno con la mano di sedermi vicino a lui.
Gli andai vicino,sedendomi vicina a lui,con un sorriso ormai spento ed una nuova agonia che Louis notò.
- Com'è andata questa notte? -,cercò di farmi pensare a tutto ciò che poteva essere positivo.
- Harry è tutto ciò che voglio Louis e questa notte ho avuto prova che posso essere solo sua -,affermai sicura,lasciando che un piccolo sorriso spuntasse sul mio volto.
- Finirà tutto,è una promessa. Tu ed Harry dovete solo pazientare -, Louis prese entrambe le mie mani,stringendole per darmi forza.
Con un braccio,cinse il mio collo,facendomi stendere su di lui,abbracciandomi forte,perchè sapeva che mi faceva stare meglio.
Louis era come Serena: le parole diventavano nulla,in confronto agli abbracci che mi donavano quando ne avevo bisogno.
Tutto ciò che mi serviva in quel momento erano proprio loro ed entrambi sapevano come farmi stare meglio.
A volte,nella vita,basta davvero poco per far spuntare un sorriso sul volto di una persona.
Noi crediamo che ci vogliano grandi regali o grandi parole,ma in realtà basta il sorriso della persona a cui vuoi bene che riesce a far sorridere anche te.
E Louis aveva il potere di riuscire a farmi sorridere,quando nulla mi andava bene,e questo nessuno lo riesce a fare.
Lui si stava dimostrando un fratello nei miei confronti,ed io non potevo chiedere di meglio oltre al suo supporto.
Lui sapeva parlare nel momento opportuno,lasciandomi ridere e sapeva stare in silenzio quando io dovevo sfogarmi.
Lui c'era ed ero sicura che per me ci sarebbe sempre stato.
Lui,basta solo che sorride oppure ride fragorosamente e trasmette dentro di te un'energia che non saresti mai stato capace di far fuoriscire.
Louis mette di buon umore con le sue squallide battute ed invece pensa che siano molto divertenti.
Inizia a fare strambe faccie ed automaticamente scoppia a ridere lui,perchè immagina ciò che sta facendo.
E la sua risata è tra quelle più contagiose,ed i suoi abbracci sono i più belli,perchè lui dona il cuore e l'affetto,quando decide di donarti un abbraccio.

                                                       ATTENZIONE: Consiglio la canzone Run di Leona Lewis per andare avanti.

 
Harry fu l'ultimo a svegliarsi quella mattina,ma lo fece solo perchè Eleanor lo andò a chiamare,dato che io non volevo disturbarlo.
Sapevo che quello che ci sarebbe stato in quel momento non era  un addio,ma solo un arrivederci.
Louis e Serena erano già pronti per partire,ed io aspettavo Harry sulla soglia della porta,con le braccia incrociate.
Quando arrivò,con una faccia nuovamente stanca e distrutta,si avvicinò a me lentamente,tirandomi a lui,mentre i ragazzi ci lasciavano soli.
- Ti sto perdendo di nuovo -,cercò di sforzare un sorriso,ma non ci riuscì.
- No. Io sarò sempre qui,dentro di te -,portai una mano sul suo petto,indicandogli il cuore.
- Non dovrai aspettare molto,ti tirerò fuori da quel palazzo -, i suoi occhi brillarono e lui abbassò lo sguardo.
- Guardami Harry - gli alzai il mento - è stata la notte più bella della mia vita. Questo mi darà la forza per sopravvivere a quel posto -,gli mostrai uno dei miei più dolci sorrisi,che servivano ad incoraggiarlo.
- Eri bellissima -,le sue labbra automaticamente si avvicinarono alle mie,lasciando un lieve bacio.
Quando si allontanò,dalla tasca dei suoi pantaloni estrasse un braccialetto,con dei ciondoli che formavano la frase 'Little Things'.
Prese il mio polso,ed agganciò il braccialetto,portando poi la mano sul suo cuore.
- Continuerà a battere per te -,la sua voce flebile penetrò dentro il mio corpo,lasciando che le lacrime iniziassero a solcare il mio volto.
Faceva male,tanto male a tal punto che sembrava una lama trafiggere il mio petto.
Quella sofferenza che avevo tenuto dentro,davanti a lui,stava uscendo dai miei occhi sottoforma di pianto ed io non potevo più fermarla.
Avete presente quando ad un bambino tirano uno schiaffo sul volto ed i suoi occhi si gonfiano ed alla fine scoppia a piangere,mortificato? Quella era la mia reazione.
Il riccio asciugò le lacrime baciandole e raccogliendole con le sue morbide labbra.
Poggiò la fronte sulla mia,socchiudendo gli occhi ed io lo imitai,non riuscendo a trattenere quel pianto disperatorio.
- Li senti questi suoni? Fanno 'tum tum' e sono i nostri cuori che battono in sincrono. Questo non ci farà mai perdere la speranza -,dette quelle parole Harry mi strattonò a sè,baciandomi con foga,quella foga romantica e dolce dalla quale non mi sarei voluta separare.
- Ti amo Styles -,sussurrai sulle sue labbra,lasciando che un sorriso spuntasse sul volto di entrambi.
E' tempo di andare Cris,ma non è tempo di lasciare Harry.
 
                                                -----------------------------
 
Lucas e l'ambasciatore Shevan mi aspettavano a palazzo per l'ora di pranzo.
Dopo essere tornata a casa a fare le valigie,salutata Serena,la quale scoppiò in lacrime dopo avermi abbracciata,Louis mi accompagnò all'ambasciata.
L'ambasciatore impedì a Louis di entrare con la macchina nell'ambasciata,così dovetti salutarlo fuori il cancello prima di entrare.
Scesa dalla macchina,mi andò a prendere i due roller dal cofano,dopodichè,prima che potessi andar via,mi abbracciò.
Fu una fortuna che mi accompagnò,perchè quell'abbraccio mi aiutò a superare quel cancello con almeno un sorriso.
Mi lasciò un bacio sulla guancia,sussurrandomi un Ci vedremo presto Cristel,ed io credetti davvero che ci saremmo visti presto.
Mi fidavo di Louis,sapevo che avrebbero fatto di tutto per tirarmi fuori di lì,ed io avrei contribuito indirettamente.
Una volta varcata la soglia del cancello,Louis aspettò che io fossi abbastanza lontana per poter andare via.
Mi ero voltata irripetute volte,con la voglia di lasciare le valigie,impedire al cancello di chiudersi ed andare via.
Quando mi girai,per l'ultima volta,non c'era già più: la Range Rover era appena partita.
Entrata a palazzo,tutti mi accolsero benevolmente,Lucas era felice che io fossi andata a vivere lì e Devonne mi fece vedere la mia nuova camera da letto.
Sembrava una suite: al baricentro vi era un enorme tappeto in pelle bianca e circolarmente erano sistemati due divanetti neri.
Una televisione al plasma ,padroneggiava fissa alla parete del muro di fronte ai due divanetti ed affianco c'era un attacca-panni.
In un altro 'reparto',vi era la camera da letto,con un grande letto tondo,"addobbato" con peluche e cuscini ricamati.
La cabina armadio,conteneva un'infinità di vestiti eleganti e ad ogni cassetto che aprivi,uscivano gioielli differenti.
Se ci avesse abitato Serena,sarebbe stata in Paradiso,ma per me quello non fu niente di che.
La prima notte all'ambasciata fu la più orrenda in assoluto.
Precisamente non so quanto piansi,ma credo che quando spuntò l'alba del giorno seguente,non avevo più acqua nel corpo.
Lì era un ambiente freddo e giravano solo camerieri da ogni parte,pronti ad aggiustarti il letto,portarti i vestiti e robe varie.
Quella notte,ricordai la notte precedente,passata al sicuro fra le braccia di Harry,ed ora mi sentivo solo un pesce fuor d'acqua.
Lucas mi aveva tenuto compagnia fino all'1:oo,ed eravamo stati abbracciati sul mio letto,anche se lui cercava di andare oltre.
Devonne mi aveva avvertita che la mattina,dovevo essere puntuale alle 8:00 in soggiorno,poichè si faceva colazione insieme.
Mi promise che mi avrebbe dato alcune lezioni extra su 'come diventare un reale' e cercò di rassicurarmi,senza alcun successo.
Serena quella sera mi mandò un messaggio,dicendomi che Niall aveva deciso di andarle a fare compagnia a casa,in quel periodo di tempo che io non ci sarei stata.
'Ti voglio bene,piccola Cris. Mi manchi così tanto',questo invece fu il messaggio di Eleanor,che,dopo avermelo mandato mi chiamò direttamente.
Parlai con Eleanor più o meno due ore quella notte,mentre continuavo a piangere e lei cercava di confortarmi.
Con Harry invece non potevo sentirmi,l'ambasciatore aveva addirittura intercettato ogni mia chiamata,per cui non potevo permettermi nessun tipo di sgarro.
Faceva questo,solo perchè non poteva permettersi scandali in Tv o su giornali,dato che lui era l'ambasciatore,altrimenti mi avrebbe lasciato far vedere Harry di nascosto,anche se continuavo ad 'illudere' Lucas.
Prevedevo delle lunghe e terribili giornate all'ambasciata...


 
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Capitolo 26
*** La principessa. ***


                                                                                    I FEEL LIKE A PRINCESS



Venerdì 28 Gennaio
 
Caro Diario,
è passata quasi una settimana da quando sono entrata a far parte della famiglia reale.
Come avevo previsto,le cose non procedono bene...
Ho iniziato il mio corso extra con Devonne: mi fa camminare eretta con la schiena,facendomi portare sulla testa un libro.
Mi ha insegnato quali posate si usano a tavola e come devo salutare gli ospiti,quando vengono o a pranzo o a cena.
Fingo di stare bene,che sia tutto tranquillo,perchè alla fine anche se parlassi o dicessi ciò che penso,non interesserebbe a nessuno.
Lucas ultimamente ha degli atteggiamenti strani,vuole sempre andare oltre ogni qual volta che ne ha l'occasione e rimaniamo da soli.
Ho una sensazione strana,lo sai? Come se lui fosse a conoscenza che io sono lì per obbligo.
Non fa altro che mostrarsi alle telecamere,quando incontriamo i giornalisti e la cosa peggiore è proprio questa: su un giornale siamo usciti.
Per fortuna,quel giornale,non è così importante a Londra,ma uno di questi,è arrivato ad Harry.
I ragazzi,tranne Harry ovviamente,continuano a chiamarmi e scrivermi,ed ogni qual volta che uno di loro me lo nomina,automaticamente piango.
In più,in questi giorni non mi sento molto bene...
sento odore di cibo e sto male e credo di essermi beccata una bella influ
 
La porta si aprì ed automaticamente chiusi il quadernetto che utilizzavo come diario.
Lucas entrò in stanza,con il suo fascino impeccabile ed il solito sorriso stampato sul volto,si sistemò a bordo letto.
Mi prese una mano e mi trascinò vicino a lui,poggiando le labbra sulle mie,baciandomi delicatamente.
- Quanto altro tempo mi farai aspettare? -,sussurrò sulle mie labbra,mentre io mi irriggidivo.
- Luke,ti prego... -,mi allontanai,alzandomi definitivamente dal letto.
Lui fece la stessa cosa e prima che potessi fare altri passi,mi tirò bruscamente a sè,baciandomi con foga.
Mi strinse così forte,tanto da farmi male,ed io dovetti premere sulla sua spalla con la mano,per fargli allentare la presa.
- Mi spieghi cos'hai? -,sbottò lui furioso,spingendomi lontana da lui.
- Se mi rispettassi,aspetteresti quando sono pronta! -,esclamai io,indietreggiando di qualche passo.
Lui si passò una mano fra i capelli,guardandomi poi negli occhi,ed avvicinandosi a me,mentre io ad ogni suo passo continuavo ad indietreggiare.
- Cris,hai ragione,mi dispiace... -,si scusò,riuscendo ad arrivare vicino a me,per potermi fermare da un braccio.
Questa volta,mi portò vicino a lui con dolcezza,dandomi un altro bacio molto più dolce rispetto a quello di prima.
- Non ti preoccupare -,sussurrai fra le sue labbra,ma lui mi impedì di continuare,volendo tornare a baciarmi.
Lucas,nei miei confronti,era troppo possessivo e ciò mi infastidiva,perchè non volevo che ogni volta,passasse il tempo con me solo per baciarmi.
Aveva assunto nei miei riguardi una gelosia innata,poichè ogni volta che vedeva che prendevo il telefonino,voleva sapere a tutti i costi di chi si trattasse.
Per questo motivo,aveva litigato con Louis al telefono,il quale un giorno mi aveva chiamato per sapere come stessi.
Lucas aveva scoperto che stavo parlando con Louis e pensando al peggio,senza sapere chi fosse,gli aveva urlato al telefono cose orrende: solo successivamente si era scusato.
- Questa sera viene il Principe di Monaco con la moglie,ed alcuni nostri parenti dalla Svizzera. Voglio farti conoscere a loro: ci sarà un ballo,per cui Devonne ti aiuterà a scegliere un bel vestito -,mi informò lui.
- Certo Luke. Credo che andrò adesso da Dev -, gli stampai un bacio sulla guancia ed andai a cercare Devonne,che alla fine trovai in camera sua.
 
Devonne,entusiasta che io fossi andata da lei per la scelta del vestito,mi propose una vasta gamma di vestiti,che mi mostrò accuratamente,facendomi notare ogni dettaglio.
Ogni vestito era ricamato e fatto su misura e vi erano abiti di tutti i colori,molto eleganti.
Era davvero difficile dire quale fosse il più bello,ed era ancora più difficile sceglierne uno.
Il mio occhio alla fine,ricadde sull'ultimo vestito della fila: era un abito color bordeaux,con un taglio a triangolo capovolto,senza spalline e con uno strascico decorato con brillantini luminosi che arrivava a terra.
Lo sfiorai,e notai quanto il tessuto fosse morbido; ero rimasta completamente incantata da quell'abito e così,con l'approvazione di Devonne scelsi quello per la grande serata.
Dopo aver scelto l'abito,lasciai a Devonne il compito di scegliermi le scarpe e lei,me ne propose un paio bianche perla.
Proprio in quel momento,bussarono alla porta ed all'avanti di Devonne,una ragazza entrò con un borsone enorme.
- Cris,lei è Katherine,la nostra parucchiera -,mi presentò la ragazza,la quale mi consigliò subito di scegliere una pettinatura per la serata.
Iniziai a sfogliare il volantino che mi aveva proposto la ragazza,mentre andava dalla sorella di Lucas che aveva già deciso la sua acconciatura.
Le pettinature che vi erano lì non mi convincevano per niente,così optai per una lunga treccia,con un cerchietto di perle che reggeva il ciuffo.
Katherine mi fece sedere sulla sedia a rotelle,prendendo pettine e phon,ed iniziando come prima cosa a piastrarmi i capelli.
Non avevo quella santa pazienza che mi permetteva di star ferma due ore,per aggiustare i capelli,così mi mossi in continuazione,sotto gli occhi irritati della ragazza,che cercava di farmi star ferma.
Alla fine,per rilassarmi,chiesi a Devonne di andarmi a prendere l'iPod in camera e così,con le mie cuffie ed un pò di musica riuscii a rilassarmi.
Non ero psicologicamente pronta al ballo della serata,ed avevo paura che tutte le lezioni prese da Devonne,fino a quel giorno non sarebbero servite a nulla.
Cercai di ripassare nella mente,tutte le camminate che avevo provato fin ora indossando tanti centimetri di tacchi e ricordai anche quali posate dovevo usare,una volta a cena.
Doveva essere un ballo molto importante per l'ambasciata,ma Lucas non mi aveva spiegato il reale motivo di questa riunione di famiglia.
Ciò che mi agitava,era il fatto che mi sarei dovuta presentare al Principe di Monaco,ed io non ero propensa a questa nuova amicizia.
Avrei tanto voluto scambiarmi di corpo con Serena,lei era adatta a queste cose formali e magari avrei evitato qualche brutta figura.
Riempiendo la mia testa di questi pensieri,passarono due buone ore tra trucco e parrucco e quando Katherine mi porse il vestito per metterlo,sospirai sollevata che avessimo concluso.
Una volta infilato il vestito,Devonne mi portò allo specchio,dove finalmente potei osservarmi.
Allo specchio,vidi una ragazza dal volto dolce,un corpo delicato e dei capelli lucenti,mentre un vestito le scivolava addosso alla perfezione,aderendo con l'intero corpo.
- Kath,hai fatto un ottimo lavoro! -,si complimentò Devonne,venendo vicino a me e guardandomi attraverso lo specchio,sorridendo.
Ero meravigliata,nessuno mi aveva mai ridotta in quello stato e sembravo tutt'altra persona.
Sembravo una principessa...
 
                                                                                ATTENZIONE: consiglio la canzone Breath Me - Sia                                                                                  

                                                                                             ------------------------------------

 
20:20,il salone al piano di sotto  si stava affollando di gente,ed io ero ancora in camera,camminando avanti e dietro nervosamente,con i piedi che già erano indolensiti.
Il corpetto mi stringeva troppo ed una strana sensazione invase il mio stomaco,facendomi venire un assurdo senso di vomito.
Dovevo resistere. Non potevo rimettere nè lasciarmi prendere dal panico per qualcosa di futile.
Respira Cristel, andai vicino la finestra e l'aprii,lasciando che respirassi un pò di buona aria,che mi facesse rimettere in sesto.
D'accordo,era davvero tempo di andare. 
Inspirai ed espirai intensamente un'ultima volta e lasciai che il destino mi venisse orribilmente incontro.
Aprii la porta della camera,e con il rumore sottile dei tacchi arrivai alle scale.
Dal piano di sopra,vidi molta gente che continuava ad entrare,mentre degli uomini in giacca e cravatta le accoglievano.
Attaccai saldamente la mia mano alla ringhiera delle scale,ed iniziai a scendere lentamente,facendo scorrere i miei occhi su ogni invitato,cercando di trovare Lucas.
Arrivata al piano di sotto,diedi il buonasera a qualche ospite che incontrai,dopodichè mi avviai nella sala pranzo,dove finalmente incontrai Lucas,che parlava con due signori.
Lo raggiunsi a bordo sala,ed una volta che fui abbastanza vicina da farmi notare,mi indicò ai due signori,che mi sorrisero gentilmente.
- Cristel,loro sono il Duca Maximilian ed il figlio Gerard -, Lucas mi presentò entrambi gli uomini,i quali presero la mia mano,baciandola.
Sorrisi cordialmente,facendo un inchino con il capo,ma se avessi potuto sarei corsa in bagno a lavarmi la mano.
Non ero assolutamente schizzinosa,ma questa galanteria mi faceva venire il diabete ed aumentava il mio disgusto.
Sapete quante particelle di bava rimangono sulla  mano? E sinceramente,siamo nel XXII secolo,possono anche risparmiarsi questo genere di galanteria,poco igenico.
Il sorriso che rivolsi a quei due,fu il più falso che mostrai in tutta la mia vita.
Dentro di me,la mia mente ripeteva la parola 'Vaffanculo' circa...venti volte al secondo?
- L'ambasciatore mi ha annoverato,che siete fidanzati da molto tempo -,parlò l'uomo più adulto,usando alcuni paroloni assurdi.
'Annoverare','fidanzati'... nel mio gergo da 'povera' si diceva semplicemente stanno insieme.
Guardai Lucas leggermente interdetta,ma il suo sguardo mi fece capire che dovevo stare alla bugia,così annuii,anche se non era vero.
- Quando convolate a nozze? -,domandò il più piccolo,abbastanza curioso e ficcanaso.
Quando convo cosa?, pensò la mia mente ed io trattenni una risata isterica.
Convolare a nozze con Lucas era l'ultima badosta che mi sarebbe stata inflitta,ma per fortuna lui non aveva avuto pensieri simili.
- Ci stiamo pensando -,rispose secco Lucas,riaggangiando con un discorso sulla politica,lasciato in sospeso dopo il mio arrivo.
Rimasi al fianco di Lucas per circa un'ora e mezza,facendo la 'fidanzatina' perfetta e sorridendo ad ogni ospite che mi presentò.
Mi fece conoscere metà persone in sala,ma io tra Duchi,Conti e Principi non ricordai nemmeno un nome e la mia testa andò in tilt.
Fu straziante non potersi sedere nemmeno un attimo per riprendere fiato,poichè già qualcun'altro voleva fare la tua conoscenza.
Eppure io mi sentivo stanchissima,ed avevo un assoluto bisogno di riposare.
 
A cena non mangiai più di tanto.
Il cibo al mio olfatto ed al mio gusto pareva disgustoso,ed io mangiai davvero pochissimo,proprio perchè non potevo fare brutta figura.
Lucas,seduto di fronte a me,cercava di farmi mettere qualcosa sotto i denti e non capiva il motivo del perchè ogni volta che arrivava del cibo fritto,io mi chiudevo il naso.
In realtà,non lo sapevo nemmeno io,ma ero convinta che mi stava arrivando una bella influenza.
Ogni volta che stavo male,ero insopportabile poichè non sono il tipo di persona che resiste a mal di pancia,vomito ed ogni tipo di malore.
Per fortuna la cena durò poco,anche perchè nessuno era impegnato a mangiare ma solo a parlare di politica ed altri problemi.
Io non mi accingevo a seguire nessun discorso che volevano sottopormi di affrontare,era meglio stare in disparte,anche perchè in questo campo mi ritenevo un'emerita ignorante.
Per finire la cena,Shevan fece versare nei bicchieri un pò di buon vino,ed io questa volta accettai di berlo.
Quando arrivò il cameriere a versarmi il vino,notai che in realtà nel bicchiere era caduto qualcosa di solido,invece che del liquido.
Tutti gli ospiti fermarono ogni tipo di azione o dialogo che stavano intrattenendo e tutti gli occhi furono puntati su di me,tanto da mettermi in soggezione.
Lucas sfregò le mani impaziente,come se aspettasse che io mi sporgessi per vedere cosa fosse contenuto nel bicchiere.
Curiosa,ma anche un pò pavida,afferrai il bicchiere cristallino e guardai cosa ci fosse dentro.
I miei occhi videro un anello a fondo bicchiere luccicare,con un diamante solitario che padroneggiava al centro.
Il diamante solitario veniva associato al pegno d'amore,poichè rappresenta l'indistruttibilità,la continuità e la durata in un rapporto.
Rimasi letteralmente scandalizzata nel vedere il contenuto di quel bicchiere,poichè le mie preghiere sul 'non arrivare a quello' non erano state esaudite.
Leggiadra,portai l'anello fuori il bicchiere ed al suono meravigliato dei presenti,Lucas si alzò di fretta,raggiungendomi.
Io ero rimasta inerme,non sapendo se muovermi,parlare o piangere disperata da ciò che mi avrebbe chiesto Lucas.
Lui arrivò vicino a me,mi porse la mano e mi fece alzare in piedi,afferrando poi l'anello.
Prega che non stia facendo quello che pensi. 
Lucas si inginocchiò,tenendo la mia mano ferma,mentre io lo guardavo dal basso,volendo letteralmente frantumarmi.
Lui mi sorrise,ma nemmeno i muscoli delle mie labbra si sprecarono per ricambiare quel sorriso.
- Non dirmi che è affrettato. Dal momento che i miei occhi hanno incontrato i tuoi,ho capito che non ti avrei mai lasciata andare. Sono un reale,ed anche se tu sei una comune ragazza del popolo,io voglio averti al mio fianco,per sempre. So che questo mondo non ti è di gradimento,ma vorrei che diventasse anche il tuo mondo - deglutì- Cristel Turner,vuoi sposarmi e diventare mia moglie? -,non nego che la sua dichiarazione fu alquanto dolce,ma personalmente non mi toccò nemmeno di un pò.
Ed io ero lì,sperando che fosse tutto un sogno,avrei mosso la mano e mi sarei trovata a casa.
Invece no,tutti mi guardavano sorridenti,aspettandosi chissà quale reazione da me.
Credevano tutti in me,mentre io non sapevo che fine avrei fatto se avessi accettato quella proposta.
Cristel,non accettare,sussultai quando nella mia mente sentii la voce di Harry e la sua presenza accanto a me.
Voltai lo sguardo in sala,cercando con gli occhi qualcosa che in realtà non c'era.
Scappa Cristel,scappa lontano,quella voce la sentii di nuovo,e la testa iniziò a girarmi.
Era la voce di Harry,ero sicura che fosse la sua.
Quella voce,che parlava nella mia mente,credetti che mi stava parlando nella realtà,perchè sembrava vera.
Ma era solo il mio inconscio e la solita mancanza di Harry che mi faceva questi strani effetti.
Mi sentivo sopraffatta,continuavo a cercare il volto di Harry e quella voce si iniziò a ripetere dentro di me.
- Sì,lo voglio -,tre parole che uscirono senza preavviso dalla mia bocca e mi fecero concentrare di nuovo su Lucas che aveva aspettato impaziente.
Quando parlai,quella voce sparì ed io non volli nemmeno più cercarla.
I presenti applaudirono e sotto la loro felicità,Lucas ebbe il tempo per infilarmi l'anello,con gli occhi che gli brillavano ed alzarsi,tirandomi a sè e baciarmi appassionatamente.
Doveva succedere qualcosa che fosse in grado di farmi scappare via.


 
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Capitolo 27
*** Come un pesce fuor d'acqua. ***


'                                                                                       'LUCAS,I HATE YOU SO MUCH'





Ci vediamo in camera mia fra quindici minuti',Lucas mi aveva dato questo appuntamento da rispettare,una volta finita la grande cena.
Non potevo rifiutare ne inventare chissà quale scusa per non andare,sapevo che,dopo una proposta di matrimonio,ciò che veniva dopo era ciò che lui aveva aspettato fino a quel momento.
Non ero pronta,ovviamente.
Mentre salivo le scale,per andarmi a cambiare in camera, il mio cervello ripensò a quella voce che si era ripetuta nella mia mente,cercando di impedirmi di accettare.
Lui è tutto per me,perchè ho accettato?,ecco cosa si stava chiedendo in quel momento.
Ma a quella domanda aveva anche una risposta: Perchè dovevi.
Non mi sarei mai sentita soddisfatta al fianco di quel ragazzo,non avrei mai potuto essere felice al fianco di un uomo che non amavo.
Quello che poteva esserci era solo un'insensata attrazzione fisica,ma dopo questo nulla.
Io non volevo e soprattutto non ero pronta a diventare una moglie,che sicuramente avrebbe dovuto costruire una famiglia e di conseguenza avere dei figli.
Sentii il corpetto stringermi troppo quando finii di salire le scale,ed una volta entrata in stanza,sussultai spaventata,indietreggiando,poichè due sagome incombevano sconosciute nel buio.
Accesi la luce di fretta,ma quando quelle due figure si fecero nitide ed i miei occhi le riconobbero,sospirai sollevata.
Dopo il sospiro di sollievo,la mia bocca fece uscire un suono meravigliato,ed i miei occhi brillarono.
Davanti a me c'era Louis,vestito da cameriere,con il suo solito sorriso sghembo e le braccia conserte,mentre al suo fianco vi era Devonne con un volto preoccupato.
- Louis,cosa fai qui? -,domandai turbata,non aspettandomi di vederlo lì.
- Sono venuto per vederti e per parlare -,avanzò verso di me,volendo abbracciarmi,ma prima di farlo,si fermò a squadrarmi da capo a piedi -,chi ti ha ridotta in questo stato?-.
- Sono irriconoscibile,lo so -, lui annuì convinto,ed allargando le braccia,mi strinse calorosamente.
La presenza di Louis,in quel posto oscuro,che a me sembrava una prigione,sollevò il mio animo ed il mio cuore iniziò a battere in maniera più tranquilla.
Una volta sciolto l'abbraccio,i due mi fecero segno di sedermi,e questo era indice che dovevano dirmi qualcosa di non gradevole.
Aspettai che entrambi parlassero,ed i miei occhi scorrevano dal volto di Devonne a quello di Louis.
- Mio fratello è ha conoscenza di ciò che mio padre ti sta facendo -,iniziò Devonne,abbassando il capo e guardando le piastrelle bianche.
A quelle parole,spalancai gli occhi basita,non riuscendo a credere che Devonne era a conoscenza di ciò e non me l'aveva ancora detto.
Non rimasi stupida che Lucas lo sapeva,anche perchè dei sospetti li avevo avuti anche io,ma non avevo la certezza.
- Mi fidavo di te,Devonne... -,la guardai amareggiata,ma lei non si scompose più di tanto,anche se i suoi occhi mostrassero quanto fosse dispiaciuta.
- Ti fiderai ancora. Lei ci aiuterà in ciò che stiamo organizzando -, la giustificò all'istante Louis.
- State organizzando qualcosa? -,chiesi incuriosita.
- Stiamo pagando i debiti di tuo padre,e tu devi stare il più lontana possibile da Lucas. La stampa,i giornali stanno scrivendo molte cose riguardo il tuo conto e quello di Harry -,mi spiegò lui,mettendosi a sedere a bordo letto,vicino a me.
Mi afferrò la mano e la strinse,sorridendomi per incoraggiarmi,ed ogni qual volta che mi mostrava quel sorriso,io puntualmente mi sentivo forte.
Purtroppo però,quello che stavano facendo non mi piaceva per niente; non volevo che fossero loro a pagare i debiti di mio padre.
Sì,io non avevo la possibilità di farlo,ma anche loro non ne avevano il diritto.
- Louis,sei impazzito? -,sbottai alla fine,non riuscendo a trattenere la calma - quanti soldi sono? -.
- In Italia 2 milioni di euro -, era una cifra enorme.
Non potevo credere che mio padre avesse così grandi debiti e non potevo accettare che i ragazzi,pagassero una cifra così enorme.
Loro lavoravano,guadagnavano quei soldi per loro e le proprie famiglie,e dovevano pagare mio padre.
Mi sentivo disgustata ed in colpa.
 
- Non potete pagare quei debiti -,conclusi infine,guardando Louis dritto negli occhi.
Volevo che si rendesse conto che stavano sbagliando.
Questa non doveva essere carità,dovevo semplicemente essere io a scontare questo prezzo,in cambio della felicità di mio padre,nonchè a quella di mia madre.
Louis e Devonne si scambiarono una veloce occhiata,dopodichè lei decise di andare via,lasciandoci soli.
- Lavorerai,qualcosa ce la ridarai. Siamo cantanti,possiamo permettercelo -,voleva tranquillizzarmi,ma stava solo peggiorando le cose.
Non potevano permetterselo. Voleva farmi credere cose non vere,ma sapevo che 2 milioni di euro non erano facili da pagare.
E volevo vivamente sapere in quale disastro mio padre si fosse cacciato,per aver tutti questi soldi da pagare.
Mi vergognavo di lui,in un certo senso. Era un buon lavoratore,diamine era un avvocato che a Roma faceva soldi.
- Cosa state organizzando? -,domandai nuovamente.
- L'unica cosa che devi fare,fra quattro giorni esatti,sarà inventare una scusa ed uscire dal palazzo,da sola -,questa fu la sua assurda spiegazione.
Non riuscii ad aggiungere altro,poichè improvvisamente un senso di nausea iniziò ad invadermi il corpo,la testa sembrava girarmi come una giostra ed in gola sentii dell'acido,pronto a farmi venire da vomitare.
Mi alzai di scatto e sotto gli occhi sconcertati di Louis,portai una mano alla bocca,raggiungendo il bagnetto della stanza e rimettendo quel poco che avevo mangiato quella sera.
Probabilmente buttai anche l'anima quella sera,ma quella nausea non voleva attenuarsi ed io mi sentivo come se stessero sopprimendo il mio stomaco.
Per fortuna,Louis mi raggiunse in bagno e ,con una presa veloce,mi aiutò legandomi i capelli e portando una mano sulla fronte.
Appoggiai la schiena alla parete del bagno quando riuscii a riprendermi e lui mi passò dei fazzoletti,per pulirmi.
Il corpetto mi stringeva la parte dell'addome,facendomi stare peggio,così Louis dovette strappare il vestito.
Rimasi con la cannottiera di seta,e Louis corse verso l'armadio,prendendomi una coperta ed avvolgendomela sul corpo.
Portò un dito sotto il mio mento,facendomi alzare il volto,mentre una lacrima amara percorreva i lineamenti della mia guancia,cadendo sulla coperta.
- Cris,come ti senti? -,mi domandò il castano,accarezzandomi i capelli.
Battei forte le palpebre,lasciando che le ultime gocce scorressero sul volto,asciugando poi gli occhi,sentendo le ciglia umide.
- Voglio andare via Louis... -,il suono della mia voce si interruppe in gola.
- Non posso vederti così. Ti porterei via,se potessi -, notai nel volto di Louis uno sconforto che spense anche la luce in quegli occhi color ghiaccio.
- Lo so -,non riuscivo nemmeno a parlare,avevo la bocca secca ed ero senza forze.
- Cris,sei forte. Io però,ora sento il dovere di chiederti una cosa: hai avuto l'idea di fare un test di gravidanza? -, mi costrinse a guardarlo negli occhi a quella domanda.
Automaticamente  la mia mente fece ritroso nel tempo,fino ad arrivare al momento in cui Harry ed io entrammo nella grotta di ghiaccio,in montagna.
La leggenda,l'acqua prima blu e dopo rossa, Jo e Matilda, iniziarono a comparire nitidi nella testa,ed io ricordai bene una frase Se l'acqua è rossa,vuol dire che la coppia avrà presto un figlio ,non potevo dimenticare quelle parole.
Forse stavo delirando,era assurdo che fosse proprio quella leggenda,l'indice che io fossi incinta.
Eppure,chissà perchè anche se non ci avevamo creduto,io facevo riferimento proprio a quello.
Era anche vero che Harry non aveva usato precauzioni quella notte,ma io non avrei mai potuto immaginare che potesse accadere così in fretta.
- No. Louis,non può essere -.
- Tentar non nuoce,ma devi essere tranquilla. Fatti aiutare da Devonne -, Louis si alzò,aiutando anche me e mi portò sul letto,facendomi sedere.
Prese una giacca di pelle marrone dal letto,che notai solo in quel momento e la infilò velocemente.
- Vai via? -. Non volevo sparisse anche lui. Non volevo rimanere sola,di nuovo.
- Tornerò,ma non posso rimanere ora -,mi lasciò un bacio sulla guancia,ed accarezzandomi il volto un'ultima volta,raggiunse la porta e sgattaiolò via,cercando di non farsi notare da nessuno.
Ero sola. Nuovamente sola e mi sentivo smarrita,con una paura dentro il corpo che accresceva.
 
                                          --------------------------------------
 
Prima di andare da Lucas,feci una veloce doccia,indossai il pigiama ed uscii di stanza,cercando di mantenere la calma.
Ero nervosa. Lo ero ancor più di prima,sapendo che Lucas era a conoscenza di ciò che mi stavano costringendo a fare: ecco perchè mi aveva chiesto di sposarlo.
Non l'avrebbe mai fatto,se non fosse stato a conoscenza di nulla,ma temeva che io potessi scappare da lui.
Con il matrimonio,avrebbe potuto tenermi stretta a sè,poichè avevamo legato davanti a Dio.
Il corno che mi sposo con te, a quel pensiero risi sotto i baffi.
Sarei stata fuori prima che avesse potuto infilarmi l'anello di matrimonio al dito.
Bussai alla sua porta e lui,accorse ad aprirmi con quel sorriso freddo sulle labbra,che non mi procurava nessuna emozione.
Anche io gli sorrisi falsamente questa volta,mentre mi tirava a sè,facendomi strada dentro la stanza.
Era tutto buio dentro,ciò che illuminava la camera erano solo tante candele,posizionate attorno al perimetro del letto.
Sparsi attorno alle candele,tante margherite e tulipani. Semplicemente orrendo.
Lucas mi condusse a bordo letto,dove mi fece stendere,portando le sue labbra sul mio collo,che baciò assiduamente.
Arrivò anche alle mie labbra,baciandole con avidità,mentre io socchiudevo gli occhi,sperando che tutto ciò sarebbe finito presto.
Le sue mani sul mio corpo mi inorridivano, i suoi baci mi disgustavano ed io mi sentii insicura.
Ero sconvolta da ciò che stava per accadere,perchè sapevo che solo una persona voleva questo,e non ero io.
I miei pensieri urlavano di smetterla,il mio corpo era rigido,ed i miei muscoli erano tesi.
Poteva sembrare dolce se ne fossi stata innamorata.
Mi sentivo una bambola di pezza usata,stavo donando il mio corpo a qualcuno che non meritava nemmeno di essere guardato in faccia.
Stavo tradendo Harry,cosa peggiore. Anche se non volevo,dovevo farlo e non c'era nessuno lì che mi avrebbe salvata.
Forse non mi sarei più potuta guardare allo specchio. Probabilmente mi sarei odiata per il resto della vita,come stavo facendo ora.
Quella notte fu penosa. Sperai di riuscire a dimenticarla,anche se le sue mani ormai me le sentivo ovunque anche se lui non mi toccava.
Solo allora riuscii a capire quali fossero le sensazioni delle ragazze che vengono violentate.
Il mio problema era solo che avevo finto quella notte,ma in realtà era la stessa cosa.
Non riportavo lividi sul corpo,non era stata una cosa forzata,lui non mi aveva immobilizzata.
Ma la mia anima era lesionata,ed io mi sentivo una ragazza persa,perchè sapevo che indirettamente ero una vittima.
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Capitolo 28
*** Sono viva e sono con te. ***


                                                                              I COLUD DIE IN YOUR ARMS



Le valigie erano pronte,sistemate dentro la cabina armadio in modo tale che nessuno si accorgesse di questi preparativi.
Mi avvicinai allo specchio e guardai quella ragazza dal volto ormai stanco e capii che avevo completamente smarrito me stessa in quel posto.
Quella ragazza affranta,oggi tornava a vivere. Sarei fuggita di lì,ed avrei mandato al diavolo tutto.
Nessuno,aveva mai davvero conosciuto la vera Cristel. Mi ero fatta sottomettere in modo disgustoso ma l'avevo fatto per mio padre.
Dovevo stare attenta a non esagerare,dopo la scoperta della mia gravidanza,ma quella Cristel combattiva,sarebbe tornata.
Chiusi il quadernetto e lo gettai nella borsa,chiudendo con esso,due settimane d'inferno.
Quatta quatta,uscii dalla camera,lasciando la porta scricchiolare e chiudersi dietro di me.
Lucas non c'era,era andato  a Londra da una zia,così mi incontrai con Devonne nel soggiorno,aspettando che fosse l'ora per andar via.
Arrivata in soggiorno,lei mi fece accomodare sul divano,con un'aria leggermente strana,ed io mi preoccupai che fosse successo altro. 
Lei mi sorrise,notando che la guardavo ansiosa ed aspettavo che mi dicesse qualcosa.
- Odi mio padre,ed odi Lucas. Ti hanno fatto del male,meriti di star bene -,iniziò lei,prendendo la borsetta che aveva sul divanetto.
- Voglio la vendetta,Devonne -,le risposi sicura. Volevo vendetta. Non l'avrei fatta passare liscia a nessuno dei due.
La ragazza,tirò dalla borsetta il suo portafoglio,da dove estrapolò una foto,dandomela.
La presi,senza guardare ancora di cosa trattasse,e le sorrisi comprensiva. 
Girai la foto e quando i miei occhi poterono osservarne il contenuto,rimasi stupefatta da cosa videro.
La foto ritraeva l'ambasciatore Shevan,preso appassionatamente nel baciare una giovane donna,dai capelli lunghi e rossi. Non era la moglie,ovviamente.
Non capendo,alzai lo sguardo verso Devonne,che ticchettava con le dita sul divano.
- Un giornalista,li ha immortalati. L'ho pagato tantissimi soldi,per non far uscire questa foto. Lui tradiva mia madre. Puoi farne ciò che vuoi,lo merita -,la sua voce cambiò automaticamente,ma cercò di nascondere quella vergogna che provava nei confronti del padre.
- Si creerà un scandalo. -,ma lei ne era già consapevole di ciò. La reputazione di suo padre sarebbe stata rovinata,e la famiglia avrebbe subito una grande critica.
Mi alzai,sicura di ciò che stavo per fare,ed automaticamente i miei piani cambiarono.
Sapevo che l'ambasciatore a quell'ora,si trovava nello studio a lavoro,così decisi di andarlo a raggiungere.
Infuriata,più che mai avanzai verso la porta d'uscita del soggiorno,con la foto in mano,ma Devonne fu pronta a bloccarmi.
- Cristel!Tra poco devi uscire! -,mi ricordò lei.
- I piani sono cambiati -,lasciai la sua presa,ed uscii senza darle altre spiegazioni.
 
La porta dello studio dell'ambasciatore si spalancò,sbattendo forte alla parete della stanza,facendo eccheggiare il rumore.
L'uomo,seduto dietro la sua scrivania,si alzò impetuoso ed irritato da quel gesto.
- Chi ti ha dato l'ordine di entrare? -,tuonò avvicinandosi a me,con la solita aria minacciosa.
- Stia zitto. Parlo io,adesso -,ordinai,guardandolo fisso negli occhi.
- Ma come ti permetti? Esci immediatamente,ragazzina! -,urlò sbattendo la mano sulla scrivania.
Ogni suo gesto ed ogni sua parola,scatenavano dentro di me una nuova furia.
I miei occhi erano infuocati e quell'ira che avevo tenuto dentro,fino a quel giorno,stava per fuoriuscire tutta.
Non avrei lasciato nulla incompiuto,l'avrei messo sotto i piedi,anche da semplice diciottenne.
- Mi hai usata,per stare con tuo figlio e fargli fare i porci comodi suoi. Mi hai umiliata,minacciandomi che avresti fatto cadere mio padre in banca rotta. Sei un uomo disgustoso,e sai una cosa? Fallirai,per mano mia e solo mia. Non sposerò mai,tuo figlio! -,urlai,prendendo fiato,per poi continuare -, tu,e le tue stupide minacce potete benissimo andarvi ad affogare in mare,perchè io sono libera! -,calcai quella parola,scandendola bene.
- Credi davvero di essere libera? E tuo padre? -,domandò lui retoricamente,con un sorriso malefico.
A quella domanda,mi uscì spontaneamente una risata acida ed isterica.
- Ho pagato tutti i debiti. Ah,dimenticavo -,mostrai la foto sotto i suoi occhi -,sei un uomo morto ambasciatore Shevan dei miei stivali. E poi,posso dirvi una cosa messier?Siete troppo vecchio e pieno di rughe,per credere davvero che una donna stia con voi per la bellezza -,conclusi soddisfatta,con un sorriso avaro sul volto ed una sensazione compiaciuta.
Il volto dell'uomo sfigurò,alla vista di quella foto. Le sue iridi nere sembravano essere circondate di fuoco puro e la faccia aveva assunto un colorito rossastro.
- Maledetta! -,tuonò facendo vibrare persino le pareti della stanza,ed avanzando verso di me.
Io,a mia volta,indietreggiai. Non avevo paura di lui,ma dovevo assolutamente uscire da quella stanza.
Senza pensarci due volte,le mie gambe andarono verso la porta già spalancata,ed iniziai a correre,come non avevo mai fatto prima.
Sembrava avessi le ali ai piedi e dietro di me,sentii lui che urlava Guardie!Prendetela!.
Due uomini con la divisa somigliante a quella dei carabinieri,cercarono di raggiungermi.
Il mio cuore batteva fortissimo,iniziavo a non sentire più le gambe,ma con tutte le forze che avevo in corpo,cercai di divincolarmi da quelle prese.
Dovevo stare attenta,anche perchè dentro di me stava crescendo qualcosa di prezioso,che mi avrebbe cambiato la vita.
Alle estremità delle forze,vidi a stento il portone principale,ma le mie gambe cedettero,ed io chiusi gli occhi.
Due mani,prontamente mi afferrarono,ed io non caddi a terra. Aprii all'istante gli occhi ed incontrai a pochi centimetri di distanza,il volto di Zayn.
Senza perdere tempo,il castano mi afferrò la mano,trascinandomi via,fuori le quattro mura.
Usciti dal portone principale,mi girai un ultima volta per vedere le condizioni di chi mi stava inseguendo e notai che non c'era più nessuno.
La mano di Zayn mi teneva salda,ma io bloccai la mia corsa,e di conseguenza anche la sua,quando alla gradinata delle scale,vidi una sagoma che correva verso la nostra direzione.
I miei occhi si illuminarono,quando incontrai quelli di Harry,il quale bloccò la sua corsa una volta notatami.
Sul suo volto affannato,un sorriso di linungò su quelle labbra morbide e rosee,e la sua espressione fu sollevata.
Il mio cuore iniziò ad aumentare di nuovo di battito,e sentii che potevo svenire da un momento all'altro.
Harry era l'unico che mi donava sicurezza. Era l'unica mia ancora di salvezza e vederlo lì,a pochi metri di distanza,fu un sollievo totale.
Automaticamente mi sentii più forte e sicura,di quanto non lo fossi mai stata e la mia mente fu di nuovo in pace.
 
                                                     ATTENZIONE: Consiglio di ascoltare la canzone Wherever you will go - The Calling

Lasciai la mano di Zayn,e mi precipitai verso le scale,non essendo nemmeno cosciente di ciò che stavo facendo.
La mia mente era proiettata solo verso Harry,il quale si smosse di nuovo venendo verso di me. Sentii nuovamente le ali ai piedi,e la mia velocità fu qualcosa di assurdo.
Quando arrivai alla fine delle scale,Harry aprì automaticamente le braccia,ed io con le lacrime agli occhi,mi buttai su esse,che si chiusero una volta che io vi fui dentro.
Quelle mani,così delicate e candide,avvolsero tutto il mio corpo stringendomi forte.
Cinsi il collo con le mani,mentre i miei occhi si inumidivano ma trattenevano l'acqua che si era formata.
Sentii il suo profumo di gelsomino nelle mie narici e sembrò che non lo odorassi,da tanto tempo.
Quella forte stretta,era tutto ciò che mi faceva sentire protetta,lontana da ogni male. Posò la fronte sulla mia,ed una goccia di sudore cadde al suolo,mentre i suoi ricci ricadevano sulla mia fronte.
Le sue iridi verdi mi guardavano giulive e da esse,trasparì il suo benessere,sapendomi nelle sue braccia.
Il sangue nelle mie vene circolava frettolosamente nel mio corpo,il mio cuore batteva forte sulla cassa toracica,ed avevo la testa su di giri.
La sua mano affusolata,accarezzò la mia guancia,e lui chinò la testa,regalando alle mie labbra il suo fervido sapore di menta. Quando le sue labbra toccarono le mie,finendo in un caldo bacio,sembrò che la mia anima stesse volando nel cielo,per quanto fossi felice.
Tutti i problemi e le insicurezze che mi avevano dominata fino a quel momento,svanirono con il suo affettuoso tocco delicato.
Il mio mondo,lo stavo semplicemente baciando. Lui era qui,con me,che mi stringeva per farmi capire che non sarei mai stata sola. Ero così pazzamente innamorata di lui,che forse nemmeno Afrodite,riusciva a far provare questo amore nei confronti delle persone.
Lui era il mio bambino,ciò che avrei sempre protetto incondizionatamente. Era il pezzo della mia vita,che completava il mio puzzle. Lui era il mio smoking,ed io la sua cravatta. Era la mia droga,la mia eroina che mi mandava in estasi,facendo andare in tilt il mio cervello.
E averlo fra le braccia,fu il traguardo più grande che avessi mai raggiunto. Probabilmente lo amavo così tanto,da non rendermene conto. Potevo sembrare esagerata,ma per me,ora era tutto ciò che volevo. Era lui il principe azzurro che sognavo di avere da bambina,quello che arrivava a cavallo e mi salvava dalla torre.
Sul mio volto,sentii una goccia calda provenire dagli occhi di Harry. Mi allontanai un attimo,guardandolo nuovamente in quei due smeraldi che ora,emettevano solo acqua.
Portai le labbra sulle sue guancie,asciugando quelle lacrime e tornando a baciarlo,con più foga di prima.
- Ti amo,mia principessa -,quelle parole,risuonarono nelle mie orecchie melodiose. 
La sua voce era soave,sembrava il canto di un usignolo,anche se era leggermente più profonda.
- Auguri,piccolo,grande uomo -,sussurrai fra le sue labbra,mentre mi sporgevo con la testa a baciare le fossette che si erano create sulle sue guancie,quando aveva sorriso.
- Non sarai mai più sola.E' una promessa-. Ed io sarei stata con lui,fin quando me l'avrebbe concesso. Sarei rimasta al suo fianco,lottando per ciò che credevo davvero. Probabilmente Jo e Matilda avevano ragione,l'amore vero esiste,e noi ne eravamo la prova. Solo Dio,sa quanto potevo essere contenta in quel momento e solo Lui,sa che ciò che portavo in grembo non era frutto di uno sbaglio,ma di un amore vero.
- Sono incinta -,sussurrai con gli occhi lucidi,sapendo che in quel momento,nulla avrebbe potuto rovinare nulla.
- C-cosa? -, i suoi occhi si riempirono nuovamente di acqua,ma questa volta afferrò il mio volto con entrambe le mani,trattenendo un altro pianto.
La sua espressione era un misto tra meraviglia e confusione,e non riuscendo a parlare,trovò la via più semplice,sollevandomi in aria e facendo una piroetta su se stesso,regalandomi un altro bacio amorevole.
Sembrava davvero una storia da principesse,ma in realtà era solo un traguardo che avevo dovuto raggiungere,lottando per ciò che davvero amavo. Sia Harry che io avevamo dovuto sacrificare quello che volevamo,mettendo in primo luogo la realtà crudele.
Quel momento lo avevamo aspettato,e meritavamo godercelo in Santa pace.
Quando mi posò a terra,la sua mano ricadde sulla mia pancia,che accarezzò delicatamente,continuando a sorridere da ebete.
Fu il gesto più dolce che avesse fatto e vedere la sua faccia ormai beata,riparò il mio cuore distrutto.
 
                                 -------------------------------------------------------
 
 
Non avevo fatto caso a ciò che era successo intorno a noi,ma la polizia di Londra aveva dovuto arrestare l'ambasciatore per costrizione di azioni ed uso inappropriato delle volontà umane.
L'ambasciatore uscì dal palazzo con le manette ai polsi,ed un espressione fiscale,che nascondeva ancora minacciosità.
Se non avevo visto le due guardie venirmi più incontro,quando Zayn mi aveva afferrata era solo perchè Louis e Niall erano riusciti a fermarli,con l'aiuto di Devonne.
La foto non mi serviva più,così la strappai,tanto più scandalo di un'ambasciatore andato in prigione per soprusi morali,non potevano essercene altri peggiori.
I ragazzi,seppur giovani,avevano avuto il coraggio di affrontare anche loro quest'ostacolo,semplicemente perchè ora consideravano me,parte della loro famiglia.
Non potevo desiderare altro,avevo quattro amici eccezionali ed un ragazzo perfetto,accanto a me. Può sembrare banale,o stupido,eppure ciò che abbiamo vissuto non è nulla di sciocco. Nessuno avrebbe mai saputo di questo ed i giornali non ne avrebbero mai parlato.
Le fans dei ragazzi,non avrebbero mai scoperto cos'era successo e l'avvenimento sarebbe stato cancellato dalla mente di tutti.
Liam ci aspettava in macchina,così io ebbi il tempo di salutare un'ultima volta Devonne,per poi finire nell'abbraccio caloroso dei ragazzi,che una volta usciti fuori,mi strinsero a sè,affettuosamente.
La notizia della mia gravidanza,l'avrei data a casa,dato che mi aspettavano anche le ragazze,ma la felicità di Harry,traspariva dai suoi occhi.
Una volta saliti in macchina,a me arrivò un'altra notizia da parte di Harry.
- Cris,domani partiamo per Holmes Chapel. Si sposa mia sorella -,la mia reazione a quell'informazione,fu un verso di sbalordimento.
Le mie avventure sicuramente non sarebbero finite lì,ed ora la mia vita sarebbe continuata,ancora più incasinata di prima.


 
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Capitolo 29
*** Holmes Chapel. ***


                                                                                                  I'H HERE FOR YOU




Ho ripescato il mio vecchio e vero diario.
Quindi...
Caro diario,
finalmente posso annunciarti che sono tornata a casa. Non ti dico la commozione di Serena quando mi ha vista tornare e la felicità di Eleanor.
La mia gravidanza alla fine è stata un successone: non solo Serena è scoppiata nuovamente in lacrime,ma anche Eleanor si è tradita con una lacrima.
Louis continuava ad urlare nelle orecchie di Harry 'Papà Styles', e lui copriva la faccia,nascondendo il lieve rossore.
La mia gravidanza,daltronde,ha dei lati abbastanza negativi: la Tv ed i giornali.
Harry ed io abbiamo deciso di tenerla nascosta,fin quando potremo,altrimenti ora ci saranno parecchi scandali. Non oso immaginare la reazione delle ragazze,quando lo verranno a sapere.
I giornali parleranno di ciò come se stesse per finire il mondo. Oramai ho capito com'è il mondo del gossip.
Cosa più importante,oggi partiamo per Holmes Chapel ed io sono 
 
Harry entrò in camera,ed io dovetti chiudere il mio diario,lasciandolo sulla scrivania.
Non riuscivo mai a scrivere qualcosa in santa pace,poichè qualcuno doveva sempre interrompermi. Comunque,stavo dicendo,che sono letteralmente in ansia per questa partenza. Vado a conoscere i genitori di Harry,la sorella e tutti i parenti ed ho un magone allo stomaco che non vuole passare.
Si,mi sentivo letteralmente agitata,non sapevo se avrei fatto una buona impressione e ciò che contava per me,era piacere alla famiglia di Harry.
Ma la mia testa ripeteva le solite domande E se non piacerò?, E se mi cacciano via?,domande stupide e con nessuna risposta.
Harry continuava a dirmi che non dovevo preoccuparmi,che sarei piaciuta e che dovevo smetterla di ripetergli nelle orecchie che mi avrebbero cacciata di casa.
Il riccio,si sitemò a bordo letto,avvicinandosi per stamparmi un bacio. 
- Sei pronta? -,mi chiese,mentre con una mano accarezzava la mia pancia. Quella scena era così dannatamente dolce,ed ogni volta sorridevo come un ebete. 
- Louis ha portato giù le valige -, il ragazzo si alzò,porgendomi la mano ed io gliela afferrai.
- La macchina è giù. Andiamo -, e così dicendo,uscimmo di casa,dopo che io diedi un'ultima veloce occhiata,sperando di non aver dimenticato qualcosa che mi potesse servire.
Serena sarebbe andata ad appoggiarsi da Danielle,nel suo appartamento,poichè non riusciva a stare da sola,a casa. 
Solo i ragazzi avevano avuto l'invito al matrimonio,essendo amici di Gemma e migliori amici di Harry,ed io perchè ormai ero la sua ragazza.
Come al solito,due Range Rover ci aspettavano al piano di sotto,ed io questa volta,andai in macchina con Zayn e Liam.
Era strano per me,andare ad Holmes Chapel,dove Harry era nato e cresciuto. Non mi sarei mai aspettata di arrivare fino a questo punto. Non avrei assolutamente mai creduto che avrei potuto conoscere Anne e Gemma. Il mio stomaco era in subbuglio e lo era anche la mia testa.
Immaginavo come sarebbe stato l'incontro,ma credevo che per il matrimonio di Gemma io sarei diventata solo un impiccio. Ma Harry era intenzionato a farmi conoscere la sua famiglia,per cui,non potevo non accettare. 
 
19:30:Holmes Chapel
 
La scritta sul tabellone,all'inizio della città con il benvenuto ad ogni visitatore,mi fece sussultare. Eravamo arrivati.
Ero tesa,avevo i muscoli rigidi e ticchettavo con le dita sul finestrino dell'auto.
Zayn mi scrutava dallo specchietto retrovisore e sorrideva divertito,vedendo quanto fossi agitata per il fatidico incontro.
Harry,invece,non appena vide il cartello con scritto 'Welcome To Holmes Chapel',raddrizzò le spalle,gli occhi puntati sulla strada ed un sorrisone a trentadue dentri.
Potevo capire quanto fosse eccitato all'idea di rivedere i propri familiari ed emozionato per il matrimonio della sorella. Meritava di essere felice,dopo quello che aveva passato per causa mia. E vederlo con quel bellissimo sorriso stampato sul volto,trasmetteva tanta felicità anche a me. Vederlo sorridere era l'unica cosa che volevo,ed era davvero un regalo per me.
- Siamo arrivati...-,sussurrò Harry,quando Liam parcheggiò la macchina nel giardinetto della villetta Styles.
Nel porticato,affianco la porta vi erano già ad aspettarci Anne ed il marito. Dal vetro posteriore della macchina,potei vedere quella meravigliosa donna,sorridere alla vista della Range Rover,parcheggiarsi.
Era emozionata,ed il marito l'abbracciava anche lui da dietro,con un sorriso soddisfatto.
- Harry non vede l'ora di dare un bacino alla sua mamma! -, lo stuzzicò ironicamente Liam,tirando via le chiavi.
- E dirle 'Mammina,mi sei mancata tanto',e poi scoppiare a piangere -, continuò allo scherzo Zayn,facendomi scoppiare a ridere.
Harry fece una smorfia ad entrambi,ed aprì lo sportello,mentre Anne gli andava subito incontro. Io,aprii l'altro sportello e scesi dalla parte opposta,volendo godermi quell'incontro.
Anne,una volta abbastanza vicina,tirò il figlio a sè,stringendolo in un caloroso e dolce abbraccio. Nascose il volto fra i suoi ricci e lui la avvolse con le sue grandi mani,sussurrandole qualcosa di incomprensibile.
Lei gli accarezzò i ricci,scendendo ad accarezzargli il collo. Prese con entrambe le mani il suo volto,ed iniziò a dargli dei baci lungo tutti i suoi lineamenti. I suoi occhi erano entusiasti e trasparivano quell'emozione di felicità,tanto da fare venire i brividi.
Erano gli occhi di una madre che stava vedendo suo figlio dopo tempo e tutto ciò che voleva era continuarlo a stringere fra le braccia. 
Una madre che non vedeva l'ora di poter nuovamente coccolare il figlio e cucinargli il suo piatto preferito,perchè le manca non avere qualcuno che la stressi sui piatti da fare.
Una madre a cui mancava il figlio camminare scalzo per casa e buttare i panni sporchi a terra.
Per Anne,Harry era tutto ciò che aveva,oltre a Gemma,che a giorni però sarebbe andata a vivere con un altro uomo.
Fu una bellissima sensazione vedere Harry ed Anne così su di giri,ed io pensai a mia madre. Non la vedevo da tempo,e sinceramente,mi mancava. Ero sempre stata una 'mammona',le stavo sempre dietro,in ogni cosa che faceva.
Pensare che eravamo in due nazioni differenti,aumentò la mia malinconia,ma cercai di concentrarmi sui parenti di Harry.
Il riccio,spostò solo il busto per abbracciare il suo patrigno,che gli diede una pacca amichevole sulla spalla.
Proprio in quel momento,la porta si aprì,ed uscì,in tutto il suo splendore Gemma,la sorella. Lei,incrociò le braccia,aspettando che il fratello si decidesse a salutarla e quando Harry le si fiondò addosso,lei aspirò in un bacio la sua pelle.
Quasi lo stritolò e lui,le fece il solletico per farla allontanare. 
La ragazza,era proprio come io l'avevo sempre immaginata e vista qualche volta in foto: capelli lisci e di media lunghezza castani,che racchiudevano il suo corpo e due occhioni verdi simili a quelli di Harry.
Arrivò anche l'altra Range Rover di Louis,che si parcheggiò vicino a quella di Harry e tutti i ragazzi,andarono a salutare i genitori di Harry e la sorella.
Io ero rimasta in disparte,non riuscendo a muovere neanche un muscolo e volendo neutralizzarmi.
Ero rimasta appoggiata con la schiena,alla macchina ed osservavo intenerita quelle scene.
Vicino a Gemma,arrivò anche il fidanzato,quando Anne sporse la testa e mi osservò.
Automaticamente,anche Harry si girò e mantenendo il sorriso,venne a prendermi vicino la macchina.
Il mio cuore iniziò ad accellerare di battito,ed i miei occhi cercarono quelli di Harry,che solo osservandomi mi diede tranquillità.
Una volta vicina ad Anne,il che mi fece uno strano effetto, lei mi abbracciò senza che Harry mi avesse presentata. Mi colse effettivamente alla sprovvista,ma io non trovai nessun problema a ricambiare quell'abbraccio.
- Tu devi essere Cristel -,mi sorrise lei,stampandomi due baci sulle guancie.
- Piacere di conoscerla -,ricambiai il sorriso gentilmente.
- Per te,sono Anne. Harry mi ha parlato di te -, la donna mi fece spazio,facendomi conoscere il marito ed infine Gemma ed il fidanzato.
Tutti mi guardavano infervorati,ed Harry era soddisfatto che fossi piaciuta. 
Avevo passato il test,come lo chiamavo io,e sinceramente ero rimasta stupita dalla reazione di Anne,nel vedermi a primo impatto.
 
La madre di Harry,ci fece accomodare tutti nel salone principale.
La villetta dei genitori di Harry,o meglio la casa di Harry,era un accogliente residenza.
La struttura era a due piani,ed il soggiorno e la cucina erano paralleli,lasciando al centro una grande rampa di scale in marmo che portava al piano di sopra.
L'arredamento era tutto in legno pregiato ed i divani erano in pelle bianca,con pavimento in parchè.
Una grande tavola,era già apparecchiata ed il fuoco ardente,riscaldava l'intera stanza.
Harry portò dentro la mia e la sua valigia,non volendo farmi sforzare più di tanto.
Gli ripetevo che non ero malata,non essendo nemmeno al primo mese potevo ancora fare tutto.
Ma ovviamente,non voleva sentir ragioni e così l'accontentai. Gemma,mi fece strada verso il piano di sotto,per mostrarmi dove avrei dovuto dormire.
Di nascosto,con lei che non sapeva della mia gravidanza,riuscii a portarmi le valigie.
La ragazza,gentilmente mi aprì la porta della stanza,facendomi entrare. Quando notai vari poster attaccati alla murata,una scrivania addobbata di libri e cianfrusaglie e due lettoni attaccati,capii che quella era la sua stanza.
Era interamente viola e rosa scuro,ed alle pareti oltre che ai poster,vi erano dei disegni fatti con la matita.
- Non voglio disturbarti -,non potevo accettare di occupare la sua stanza.
- Per me è un piacere. Così,posso parlare con la mia nuova cognata -,rispose lei ironica,facendomi sistemare la roba.
- Ti ringrazio,per avermi invitata -,volevo essere gentile con lei,e per me essere lì era già un onore.
- Sono contenta che tu sia venuta. Comportati come se fossi a casa tua -, non avevo mai visto così tanta dolcezza anche solo nelle parole ed in uno sguardo.
Le sorrisi cordialmente,e lei mi lasciò sistemare la roba in alcuni reparti del suo armadio che aveva lasciato vuoti per me.
Non avevo più quella sensazione che sarebbe potuto andare male l'incontro,perchè già come sapevo,tutti si erano presentati come tranquille persone nei miei confronti.
Cercai di sistemare la roba in fretta,non volevo perdere tempo,ma prima che potessi scendere in salone,la porta si spalancò ed Harry entrò.
Mi abbracciò da dietro,lasciandomi un lieve bacio all'incavo del collo,per poi inspirare il mio profumo.
Mi girò,e prendendomi per mano,senza dire nulla,mi portò fuori la stanza,andando ad aprirne un'altra,che si trovava affianco.
Fece entrare prima me,ed io,varcata la soglia,capii che quella doveva essere la sua stanza.
Un letto,ricoperto da un piumone rosso ed un enorme cuscino blu si trovava al centro della stanza. Di fronte,vi era una scrivania rotonda,dove si potevano intravedere fogli e quaderni che avevano segnato la sua adolescenza a scuola.
Poster raffiguranti Take That e Michael Bublè dominavano la parete dove vi era appoggiata la scrivania. Affianco ad essa,vi era una poltroncina marrone,dove attaccato al muro,vi era un enorme poster di Shakira.
Una pila di libri era posizionata nella libreria che risiedeva affianco ad un armadio verde.
Lì,Harry,aveva vissuto tutta la sua infanzia,e conservava ancora alcune macchine giocattolo,come soprammobile su una mensola.
- Neanche la mia camera è così ordinata -,esordii io,voltandomi a guardarlo.
- L'ho aggiustata un pò,l'ultima volta che sono venuto -,spiegò lui,andando a prendermi una macchina dalla penisola. Me la mostrò,sorridendo soddisfatto.
- E' la mia macchina portafortuna,si chiama Georgy -. Aveva la faccia di un bambino che spruzzava felicità da tutti i pori. 
- Io,quando ero piccola,avevo un peluche a forma di cane. Si chiamava Hoggi,e lo consideravo il mio migliore amico -. Con quel peluche,quand'ero piccolina,mi confidavo. Lo mettevo dentro il letto e lo stringevo,raccontandogli le storielle che mia madre mi leggeva. Era stato il mio peluche portafortuna. Lo portavo sempre in giro,a scuola e per strada. Ovunque andassi,lui era con me.
L'avevo portato anche a Londra,ma l'avevo tenuto tutto il tempo nell'armadio,eppure tanta fortuna non mi aveva portato. Ma rimaneva sempre il mio Hoggi,ed io non riuscirei mai a separarmene.
 
                                                                                   -----------------------------------
 
La serata a casa Styles fu un successone. Anne preparò cinque piatti differenti,tra cui il pollo,il mio piatto preferito. 
La tavola era imbandita,e la madre di Harry era davvero anche molto creativa,avendo addobbato la tavola in un modo molto alternativo.
Non so quanto risi quella sera. Risi tanto da star male. Erano tutti simpatici,rimasi al fianco di Gemma per quasi tutto il tempo. Non mi ero mai divertita così tanto in vita mia e sembrava che non ridessi da secoli. Un pò,la mia famiglia mi mancava,avrei voluto che anche loro fossero qui,con me,ma non era possibile.
Anne,alla fine,mi propose di far venire i miei a Londra,per farli conoscere. Era eccitata all'idea che il figlio avesse trovato una ragazza seria,con cui avere una relazione duratura.
Harry,quella sera,decise anche che almeno alla madre,dovevamo dirgli la verità,sulla mia gravidanza,ed io non potei far altro ch accettare,anche se non molto d'accordo. Non volevo che la nostra relazione fosse presa come scontata,solo perchè avevamo fatto uno sgarro.
I ragazzi quella sera,poterono rilassarsi tutti,ed io non avevo mai passato una serata così rilassante con loro.
Giocai a burraco con Liam,Louis e Zayn,e Zayn perse più o meno cinque volte di seguito. Harry si confessò con la sorella,andando a fare un giro ad Holmes Chapel,per salutare anche degli amici.
Niall mangiò tutta la serata,ed io non mi stupii che a fine cena,aveva mal di pancia: andò tre volte in bagno.
Concludendo,andai a dormire alle 2.00,esausta,dato che Louis mi tenne bloccata a parlare di ogni suo problema,sul divano.


 
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Capitolo 30
*** La sua migliore amica. ***


                                                                                           SHE'S HIS BEST FRIEND




Ad Holmes Chapel stava procedendo tutto bene. L'unico problema di essere andata lì con Harry,è che adesso la maggior parte dei giornali parlavano del suo ritorno di fiamma.
Potevo benissimo comprendere che a nessuno,tantomeno alle fans dei ragazzi,poteva andare a genio questa cosa e avevo anche previsto un accanimento morboso. 
Ciò che era successo tra Harry e me non era giusto per le ragazze che stavano male per lui,che avrebbero voluto passare il resto della propria vita con chi davvero amano. Era comprensibile,ed io non davo torto a nessuno. 
Quella mattina,scesi puntuale alle 9:00 per fare colazione con la famiglia Styles. Ero ancora alle prime armi con la mia gravidanza,ed infatti ancora qualcosa mi dava un pò di nausea.
Arrivata in salotto,andai a sedermi sul divanetto,salutando tutti con un cenno di mano.
- Buongiorno Cristel! Hai dormito bene,questa notte? -,domandò Anne,facendomi segno di venirmi a sedere a tavola.
Harry arrivò dalla cucina con dei cornetti,salutandomi al volo,sedendosi poi affianco a me.
Notai che quella mattina non c'eravamo tutti,mancavano Niall e Liam. Zayn era ancora seduto sul Sofa a sfogliare insistente un giornale,quando Louis glielo sottrasse dalle mani.
- Oh,vediamo un pò questo giornale -,sottrassi di mia volta dalle grinfie di Louis quel giornale,quando si sedette di fronte a me.
Lui farfugliò qualcosa e scambiò una veloce occhiata con Harry,il quale voleva riprenderselo. Da quell'atteggiamento,capii che volevano nascondermi qualche contenuto che vi era lì dentro,così lo aprii apposta.
A metà giornale,vi era uno degli scandali,scandali che i giornalisti credevano tali,parlare della coppia 'Carry',così l'avevano almeno soprannominata.
'Tutti sappiamo della riconciliazione del cantante della boy-band,Harry Styles,con Cristel,la ragazza con cui aveva passato qualche attimo,recentemente. I due,avevano successivamente rotto e lui l'aveva soprannominata come "un'amica". Eppure la ragazza italiana,è riuscita a riprendersi ciò che voleva. Ora,si trova ad Holmes Chapel per il matrimonio della sorella del cantante. Cosa vorrà combinare questa ragazza? Non si rende conto che le directioner,soffrono? "Cristel,se non ti interessa davvero,lascialo andare",sottolinea una ragazza su twitter. Il ritono della coppia ha creato scalpore tra i Social Network,eppure molte sostenitrici dei ragazzi,sostengono lo stesso questa coppia. Si stanno dividendo a metà.'
Chiusi automaticamente il giornale,lasciandolo sul tavolo,mentre ogni presente aveva gli occhi puntati su di me,aspettando una reazione.
- E' solo gossip. Non mi preoccupo più di tanto -,tranquillizzai.
- E' difficile abituarsi ad una nuova coppia,ma non ci sembra che ti odiano molto. Puoi salvarti ancora! -, cercò di sdramattizzare Louis,sorridendomi.
- Ne dubito. Hanno il diritto di prendersela,dopo tutto -. Ero pronta a tutto,non me la sarei mai presa,nè per i gossip nè per le ragazze che non mi sopportavano.
Ognuno ha i suoi gusti,giusto? E se della gente non mi sopportava,o stavo antipatica era il loro sacrosanto giudizio. Non ero nessuno per imporre cosa dire sul mio conto. Siamo umani,e come tali siamo dotati di un cervello che ci permette di scegliere le azioni e soprattutto cosa dire.
L'unica cosa che avrei preferito evitare era l'odio della gente. Sapevo che sarebbe arrivato anche quello,ma non volevo essere odiata,di nuovo. La mia adolescenza l'avevo passata nel modo peggiore. Ero stata vittima di bullismo. Ero la ragazza imperfetta,non ero la solita biondina con il sorriso angelico. Ero quella ragazza che nessuno avrebbe mai voluto avere al proprio fianco,quella troppo stupida ed assolutamente brutta. Alle medie,i miei compagni di classe disegnavano dei mostri sulla lavagna e scrivevano i miei nomi.
Una ragazza che io consideravo amica,un giorno mi puntò il coltellino contro,dicendo che dovevo andarmene da quella scuola. Non sono mai stata veramente bene,ma ho sempre cercato di mantere il sorriso sulle labbra. 
Ridevo lo stesso,anche se non ero forte. Ero odiata da tutti,perchè appunto non ero nessuno. E' difficile accettare l'idea di non essere sopportata da chiunque,anche non avendo fatto niente. Ecco perchè avevo paura di essere odiata dalla gente. Non volevo rivivere i momenti traumatizzanti della mia alquanto orrenda adolescenza. Tante persone mi hanno voltato le spalle,tranne tre persone che sono attualmente le mie migliori amiche.
La mia mente stava elaborando dei ricordi che avrei preferito cancellare. Decisi di non pensarci più e concentrarmi su ciò che avevo adesso,senza pensare a quello che sarebbe potuto succedere dopo.
- Cris,dopo il matrimonio di Gemma,noi dobbiamo partire -,disse d'un tratto Harry,facendo crollare tutti i miei pensieri.
- Tour mondiale,giusto? -. Mi ero completamente dimenticata di questo appunto.
- Farà tappa in Italia,anche -. Le iridi verdi del riccio mi guardarono sorridenti.
- Molto probabilmente tornerò in Italia dai miei -,annunciai io. Lui sarebbe giustamente mancato da Londra,ed io,per la mia gravidanza dovevo assolutamente tornare in Italia e sarebbe stato anche giusto,rimanere con i miei fin quando lui non fosse tornato.
Dovevo ancora avvisare i miei dell'accaduto e comunque,sarei dovuta tornare per il compleanno di mio fratello. Non vedevo i miei ormai da tempo,ed avevo una voglia di riabbracciare tutti,comprese Ariel e Melissa. Harry mi avrebbe raggiunta dopo,con un aereo,quando avrebbero finito il Tour.
 
La nostra discussione si interruppe,quando suonarono al campanello della porta.
Gemma,che stava salendo in camera,fece ritroso per andare ad aprire.
- Aspettate qualcuno? -,fece una domanda generale,aprendo la porta - Carola! -,urlò infine,scatenando il sussulto di Harry,quando sentì il nome.
Gemma,ancora alla porta,abbracciò una ragazza di fronte a lei,che la strinse dal collo. Harry si alzò lentamente dalla sedia,avvicinandosi cauto alla porta e quando la ragazza si sciolse dalla stretta di Gemma,rimase imbambolata alla vista del ragazzo di fronte a lei. Rimase interdetta,probabilmente non si sarebbe aspettata di vederlo lì. Dal modo in cui i due si guardavano,potei capire che si conoscevano abbastanza bene.
- Harry... -,sussurrò lei debolmente,scrutandolo in volto.
- Carola! -,esclamò infine lui,aprendosi in un sorriso,tanto da influenzare anche il suo. La ragazza dai capelli lunghi e rossi,si fiondò tra le braccia di Harry,il quale la avvolse con le sue braccia,stringendola forte. A quell'abbraccio,lei socchiuse gli occhi,nascondendo il volto fra i ricci di Harry. Rimasi ad osservare la scena,finchè lei non gli stampò un caloroso bacio sulla guancia e lui la allontanò per i fianchi,continuando a sorriderle. Sembrava una scena tenera,lei era quasi emozionata di vedere il ragazzo guardarla. Voltai lo sguardo verso Louis,il quale con la mano mi fece un gesto che volesse intendere 'traquilla'. Io ero tranquilla,anzi era anche molto strano dato che io non ero il tipo da lasciar correre queste smancerie del genere. Eppure sapevo che dovevo concedere tutto ad Harry,dato che io ero andata a letto con Lucas. Per cui,dovevo accettare ogni cosa facesse e chiunque si comportasse in quel modo così caldo con lui. 
- Quando mi aggiornavi che fossi arrivato? -,domandò lei,prendendolo per le guancie. 
- Ieri sera sono uscito,ma non c'eri. -,si giustificò lui,facendola accomodare in soggiorno. La ragazza,conosceva gli altri ragazzi e li salutò dando loro un veloce bacio sulla guancia. Di me si accorse solo dopo,e quando mi vide il suo volto cambiò espressione. Diventò seria,squadrandomi da capo a piedi,tanto da farmi innervosire.
- Scusa la domanda indiscreta,che ci fa lei qui? -, la rossa si rivolse ad Harry,indicandomi con un dito.
Il riccio si avvicinò a me,cercando di non creare tensione. - Carola,lei è Cristel ed attualmente è la mia ragazza. Ci siamo riconciliati -,mi presentò pacificamente lui. 
Carola sbuffò,ancora non convinta delle parole di Harry,ma allungò la mano,stringendomela educatamente. Dalla sua stretta di mano,potei notare la sua tensione ed ostilità nei miei confronti. Il suo sguardo,traspariva l'antipatia che cercava di nascondere verso di me.
- Cris,lei è la mia migliore amica,Carola. E tu,per favore non essere la solita ostile -, la pregò Harry,rimproverandola con solo l'uso dello sguardo.
La sua migliore amica. Se non altro,potevo conoscere un altro componente della vita di Harry. Mi sarei fatta piacere con il tempo,quando sarebbe stata convinta che quello che era successo nella relazione tra me ed Harry,non era stato voluto da nessuno dei due.
- Styles,che ne dici di fare un giro ad Holmes,tu ed io? -,le propose Carola.  Harry rivolse lo sguardo prima a me,ed io accennai un sorriso. Non doveva preoccuparsi di ciò che pensavo io. Non dovevo dargli il consenso. Era libero di fare quello che voleva,in fondo era la sua migliore amica.
- Andiamo ai magazzini della città? -,propose lui,andando a prendere la giacca dall'appendi panni.
Lei annuì,riprendendo il suo cappottino. Louis guardò me,leggermente allibito,ma non disse nulla. Harry mi salutò con un bacio volante ed urlando un 'Ci vediamo a pranzo',andò via. La ragazza,Carola,fece un cenna a tutti e quando guardò me,mi fulminò completamente. Non dovevo proprio andarle giù,nemmeno con la forza.
Quando i due migliori amici uscirono,Louis mi ordinò di andarmi a lavare e vestire,così saremmo potuti uscire con Gemma. Obbedii e tornai sopra,dove mi sistemai,vestendomi in modo decente,per poter uscire. Era tutto nuovo per me,e dovevo ancora abituarmi ad avere queste meravigliose persone al mio fianco. 
 
Caro diario,
sono uscita con Louis e Gemma,ed ho visitato quasi tutta la zona. E' un'amabile cittadina,le persone sono gentilissime. Abbiamo preso un mega gelato nella gelateria più buona del paese,o almeno così ha detto Gemma. Non ho visto Harry in giro,ma non mi interessa. Sono contenta che sia uscito con la sua migliore amica,deve divertirsi ed avere tempo per se stesso. A volte mi sento in colpa. Anzi mi sento in colpa tutti i giorni,per aver portato nella sua vita uno scombussolamento del genere. Sono più che sicura che è una grande svolta nella nostra vita e lui è ancora un ragazzo con il bisogno di divertirsi,proprio come lo sono io. Comunque,con Gemma e Louis mi sono divertita. Ci siamo fermati in un parchetto e Louis si è messo a giocare con alcuni bambini del posto. Ha anche incontrato qualche fan,ha fatto qualche foto ed un paio d'autografi. Poi c'è stata una ragazza,in particolare che mi ha colpito. Era timida,tremava per l'emozione e non voleva l'autografo,nemmeno la foto. Voleva solo l'abbraccio di Louis. E' stupendo vedere che le loro supportatrici,sono così dedicate a loro. Nessuno dovrebbe giudicarle in modo negativo. La stessa ragazza mi ha sorriso prima di andare via ed ha alzato la mano,salutandomi. Lei non mi odia,per fortuna.
 
Sentii le altre due mie migliori amiche quel giorno,quando tornai dalla passeggiata con i ragazzi. In casa,era tornato anche Harry,sempre accompagnato con Carola. Quando lo vidi abbracciato a lei,una sensazione strana invase il mio corpo,tanto da sentire gli occhi bruciare.
Io,avevo passato interi momenti costretta ad abbracciare qualcuno che mi usava,ma quell'abbraccio,faceva più effetto di ciò che avevo passato. Sentivo il bisogno di raccontare ad Harry la verità,anche se sarebbe potuto finire tutto. La tavola era imbandita per il pranzo,ma a me la fame era passata del tutto. Carola,era entusiasta di stare con Harry,si stringeva a lui ogni volta che poteva,non volendo lasciar spazio a me. Ogni qual volta lui cercava di raggiungermi,lei lo bloccava,ma io gli facevo capire che andava tutto bene. Si vedeva dalle sue espressioni che stava bene affianco ad Harry,e per un momento pensai che lei poteva essere la persona giusta per lui. Avevo creato abbastanza problemi,ed in un momento mi sentii un pesce fuor d'acqua. Un'intrusa che doveva andare via. Quando tutti si accomodarono a tavola,decisi di andare nuovamente fuori a prendere un pò d'aria e fare una telefonata a casa. Indossai il cappotto e con la scusa della telefonata,uscii nel porticato. 
Qualcuno però,non riuscì a lasciarmi sola. Quando girai gli occhi,affianco a me trovai Louis,con le braccia conserte ed un espressione somigliante a quella seria,sul volto.
- Fa male,eh? -,domandò lui,guardandomi con i suoi occhi di ghiaccio. Non riuscivo a capire come fosse in grado di percepire tutte le emozioni e capire che c'era qualcosa che non andava.
- E' una sensazione strana. Sono felice per lui,io ho fatto di peggio -. Ero sincera,anche se non sembrava. 
- Sembra che stiano prendendo a pugni il tuo stomaco? Si chiama gelosia,Cristel -,mi fece notare lui.
Se questo voleva dire essere gelosa,avrei non voluto amarlo in quel modo. Non volevo essere gelosa di Harry,o perlomeno non così tanto. Non me ne rendevo conto,ma avevo provato una gelosia così immensa,tanto da non essermene accorta.
- Se ci penso,sento ancora le sue mani sul mio corpo. E mi sento male -,quelle parole,mi uscirono improvvisamente,senza che volessi dirle. Se pensavo alla notte con Lucas,tornavo a sentirmi una nullità. Vedere Harry abbracciare Carola,faceva riaffiorire in me,quel disgustoso tradimento.
Louis improvvisamente mi prese dalle braccia,avvicinando il volto al mio e penetrandomi con lo sguardo.
- Non può averlo fatto. Dimmi che non è vero! -,esclamò lui,con un volto abbastanza scioccato.
- E' passato. Ma i sensi di colpa non passano,tantomeno i ricordi disgustanti -. Abbassai lo sguardo,e sentii che la forza di Louis alla stretta,aumentò quando pronunciai quelle parole. In quella presa sentii del nervosismo,mischiato con dell'irritazione.
Mi sbattè delicatemente contro il suo petto e mi abbracciò. Portò una mano dietro la mia nuca,ed io abbassai il volto,sul suo petto,mentre con l'altra mi stringeva a sè.
Anche quell'abbraccio,come ogni altro che mi aveva regalato,servirono a rassicurarmi nuovamente.
- Ti voglio bene -,tre parole fecero vibrare le corde vocali del ragazzo,il quale me le sussurrò melodiose vicino l'orecchio. I brividi si dilungarono su tutta la schiena. Tre parole,così intense e significative per me. Non sono di parte,ma Louis era tutto ciò che avevo sempre desiderato avere: il mio migliore amico,mio fratello maggiore e soprattutto era ciò che avevo sempre definito 'persona da cui prendere esempio'. Lui era proprio come me,mi aveva fatto comprendere che la vita va sempre vissuta con la battuta pronta in bocca ed un sorriso che deve sollevare l'umore a tutti. Avevo sempre avuto paura che il mio carattere giocherelloso poteva essere stupido,ma lui mi aveva fatto capire che non c'è niente di più bello dell'essere un eterno Peter Pan.
Ti voglio bene anche io, risposi tremando nel suo abbraccio,ma lui fu in grado di bloccare la mia agitazione. Più speciale di così?
In quel momento così dolce,a mio parere,fece irruzzione una terza persona,dal volto impaurito,che osservava la scena in silenzio.
Quando entrambi ci accorgemmo della sua presenza,la ragazza mora rimase inerme,spostando lentamente lo sguardo da Louis a me. I suoi occhi diventarono lucidi ed il vento che arrivò sulla sua faccia,scompigliandole i capelli,la tradì facendole scivolare una lacrima sul volto.
Louis le si avvicinò,sorridendole. - Ciao,come ti chiami? -,le domandò dolcemente.
- Ca-Camilla -,farfugliò lei,debolmente. Il castano,senza pensarci due volte,allargò le braccia verso di lei.
- Mi abbracci? -,le chiese con la sua voce melodiosa. La ragazza non capì più nulla in quel momento. L'unica cosa che fece,fu buttarsi al collo di Louis e stringerlo forte,chiudendo gli occhi,mentre altre lacrime di felicità scendevano sul suo volto. Quella ragazza che tremava fra le braccia del proprio idolo era la scena più commovente che avessi mai visto. Louis riuscì a calmarla e lei si sentì rassicurata. Si sentì bene,perchè sapeva che stava abbracciando il suo mondo. A volte la gente pensa che sia insensato amare così tanto un idolo da star male,ma forse chi non crede a queste cose è perchè evidentemente non ha mai provato ad amare davvero. Gli idoli sono proprio quelli che ti aiutano nei momenti difficili. Quelli che amerai incondizionatamente,ogni scelta faranno,ogni azione ed ogni parola diranno,tu sarai sempre pronta a sostenerli.
La ragazza,dopo quell'abbraccio,diede un lieve bacio sulla guancia di Louis. Dopodichè si soffermò a guardare me,avvicinandosi.
- Posso abbracciare anche te? -,i suoi occhi ridevano per quanto fosse su di giri. Quella domanda mi spiazzò. Non avrei mai creduto che avesse voluto abbracciarmi. Non me,soprattutto. Io non ero come Eleanor o Danielle. Le annuii con un cenno del capo ed allargai anche io le braccia,per stringerla forte. Era così affettuosa,ed io le accarezzai la folta chioma nera e riccia.
- Non preoccuparti,io non ti odio -,mi sussurrò vicino l'orecchio ed io le diedi un bacio sulla guancia,in segno di ringraziamento. 
Mi sentii sollevata,in quel momento. Sapevo che c'era qualcuno che riusciva a sopportarmi. Ringraziai infinitamente quella ragazza,per avermi fatto sentire bene almeno un attimo.
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Capitolo 31
*** Artefice del tuo destino. ***


                                                                                       FINALLY,HUSBAND AND WIFE




Carola quella sera andò via verso le 22:00. Harry ed io così,non trovammo l'occasione per dire la verità ad Anne.
Quando finalmente potemmo rimanere da soli,salimmo nella sua camera,per concederci un pò di relax. Avevo intenzio di dire ad Harry quello che era successo con Lucas,ma non sapevo da dove prendere il coraggio che mi serviva.
Entrati in camera lui mi strinse a sè,posando le labbra sulle mie,iniziando a baciarmi con la stessa passione che accendeva il mio cuore. Le sue labbra ardevano sulle mie quando i baci diventavano più intensi e sembrava bruciassero. Toccai i suoi morbidi ricci,prima di farlo allontanare da me e guardarlo negli occhi.  
Lui mi sorrise,amorevolmente,infilando una mano sotto il mio maglione,riavvicinandosi al mio volto. Lo fermai nuovamente,anche se avrei voluto continuare. Lui mi guardò stranito dal gesto. - C'è qualcosa che non va? -,chiese infine,allontanandosi.
Avrei preferito non dirglielo,ma i sensi di colpa accrescevano,se non l'avessi fatto.
- Sono stata in intimi rapporti con Lucas -,sputai tutto insieme,ciò che avevo tenuto dentro. Quando guardai il volto di Harry mutarsi,automaticamente volli mangiarmi tutto quello che gli avevo detto. Ecco,la verità fa cambiare umore ed è come un paletto ficcato nel cuore. I suoi occhi si spensero. Assunse un espressione afflita ed accigliata. La fronte aggrottata,segnò la sua confusione. Mi guardò incredulo a quelle parole,non volendo essere consepevole che fosse vero.
- Non l'hai fatto davvero. Dimmi che stai mentendo! -,sibilò fra i denti,indietreggiando.
- Non volevo,ma non ho potuto fare nulla-. Non cercavo giustificazioni,volevo solo che comprendesse.
- Come ha potuto? E tu,come hai potuto? -,urlò,ma la voce gli si spezzò in gola a fine frase.
Non potevo biasimarlo. Rimasi a guardare i suoi occhi sfuggenti,quando infine abbassò lo sguardo. No voleva farsi vedere da me. Ma il suo volto era sconvolto,così mi avvicinai,volendo calmarlo. Lui alzò una mano,non volendo farsi toccare. Le sue gambe continuarono a fare passi indietro. 
- Harry,ti prego -. Sapevo che aveva ragione,ma faceva male vederlo così. Non si sarebbe mai aspettato che io gli dicessi una cosa del genere e si vedeva dalle mani che gli tremavano.
- Ha trovato il tempo anche per portarti a letto eh? E tu l'hai accontentato!Brava! -,ecco il fuoco nella sua faccia. 
- Harry,non essere complessato! -,sbottai irritata - non ho accontentato nessuno -. Lui si avvicinò a me,sbattendomi delicatamente sul muro. I suoi occhi penetrarono dentro i miei e lessero la mia anima. Le sue labbra andarono sulle mie avidamente e lui mi baciò con insistenza. Prese la mia mano e la portò sul suo petto,dove io potei sentire il suo cuore fare 'tum tum',forte sulla sua cassa toracica. Ogni volta che sentivo il suo cuore,il mio batteva alla sua stessa velocità. Sembrava strano come un cuore battesse così irregolarmente. Quelle pulsazioni veloci erano uguali alle mie. Ed è così quando i sentimenti ti penetrano dentro,il tuo cuore sta bene. Si sente gratificato perchè ha trovato un posto in un altra persona. Sa che sta battendo per qualcun'altro. Tutto è amplificato quando si è innamorati. Un pò come i vampiri che descrivono oggi. Le emozioni,la felicità e la tristezza,diventano molto più grandi,perchè il cuore sa che ora appartiene a qualcun'altro. Quando l'innamorato è triste è perchè sa che la persona che ama non c'è più,o l'ha ferito. Quand'è felice è perchè quella persona è con lui.
E' inutile dire che l'amore vero non esiste. Il nostro amore somigliava a quello tra Edward e Bella della saga di Twilight. Avete presente? Il vampiro che ama la sua ragazza così tanto,da assomigliare davvero al principe della favola. Lui che la protegge. Lui che la rassicura e la fa sentire unica. E' stupido dire che l'amore vero non esiste,o sia una cosa da bambini. Chi lo dice è perchè evidentemente non l'ha mai provato davvero e si sente solo.
Ecco perchè la gente giudica. Ecco perchè la gente non crede alle storie d'amore. Gli uomini pensano solo ad amare loro stessi,senza donare qualcosa a chi gli sta accanto.
 
                                            -------------------------------------
 
 
Domenica 6 Febbraio.
 
Era arrivato il giorno tanto atteso,qui ad Holmes Chapel: il matrimonio di Gemma.
Quella mattina,quando mi svegliai ed era molto presto,Gemma non era più nel suo letto. L'orologio segnava le 08:30,ed anche se la cerimonia sarebbe iniziata tardi,dovevo assolutamente alzarmi. Infilai le pantofole e lasciai la camera,entrando in quella di Harry,affianco. Lui stava ancora dormendo profondamente. Una mano fuori le coperte stringeva le lenzuola,ed i ricci ricadevano sul cuscino. Non volevo svegliarlo da quel sonno tranquillo,così mi piegai semplicemente per dargli un lieve bacio sulla fronte. 
Ma una stretta vicino i fianchi mi fece cadere sul letto,e notai che sulle sue labbra era comparso un sorriso divertito,anche se aveva ancora gli occhi chiusi.
Lui mi strinse a sè,ed io gli accarezzai la guancia,stampandogli un bacio su quelle labbra rosee.
- Come mai sveglia a quest'ora? -,domandò lui senza aprire gli occhi.
- Devo prepararmi. Dimentichi che giorno è oggi? -. Ero sicura che ancora non si era reso conto del matrimonio della sorella. Infatti,non appena sentì quelle parole,spalancò gli occhi spaventato,ma addolcì subito lo sguardo.
- Si sposa quella sottospecie di umana. Il marito riuscirà mai a sopportarla? -,la sua domanda fu retorica. Mi uscì una lieve risata. Gli si leggeva negli occhi quanto fosse geloso che la sorella si sarebbe sposata. Nemmeno lui riusciva a credere che fosse arrivata fino a quel punto. Ora avrebbe sicuramente atteso dei figli lei,facendolo diventare zio. Le volte successive che sarebbe tornato ad Holmes,avrebbe trovato Gemma impegnata con i suoi figli. La famiglia Styles stava continuando a crescere. 
- Quando avrò dei nipotini ed un figlio,scapperò di casa -,si propose a se stesso,tirandosi le coperte fino alla testa. Spostai la mano con cui mi teneva stretta e mi alzai dal letto,non volendo perdere altri minuti preziosi.
- Faresti meglio ad alzare le chiappe dal letto -. Sbattei la porta,dirigendomi in bagno per lavarmi.
Al piano di sotto si sentiva vociferare. La famiglia era in subbuglio e potevo udire la voce di Gemma che urlava alla madre di andare a prendere il vestito. Non potevo immaginare l'ansia nel dover camminare verso un altare,consapevole di diventare una moglie. Doveva essere sicuramente strano,sposarsi. Le mani che ti sudano,il cuore che ti batte forte nel petto,la paura di cadere. Le espressioni dei presenti su di te,che osservano il tuo vestito. La commozione dei tuoi familiari. E credo che i preparativi al matrimonio sono ancor peggio. La cosa più assurda è essere consapevole che la tua vita cambierà,da un momento all'altro. La consapevolezza che avrai dei figli di cui prendertene cura. La consapevolezza di dover lasciare andare alle spalle la tua libertà e la tua adolescenza,perchè ora devi dedicarti a ciò che stai creando.
Cercai di non soffermarmi troppo a pensare,così entrai velocemente nella doccia. Aprii il getto,lasciando che l'acqua calda scorresse lungo il mio corpo,rilassando i muscoli. Non potevo nascondere che anche io ero alquanto agitata per questo matrimonio. E non riuscivo a pensare alla tensione del vero padre di Gemma,il quale avrebbe dovuto concedere la sua dolce bambina nelle mani di un altro uomo. Per un gentiore,vedere il figlio affrontare lo stesso percorso deve essere un trauma. Positivo,ma sempre tale. Dopo essermi insaponata e risciacquata,uscii dal bagno,andandomi a preparare in camera. Tolsi dalla valigetta il mio vestito preferito. Era un abito rosso,senza spalline ,liscio,che arrivava un pò più sopra delle ginocchia: semplice ma elegante. 
Lasciai i capelli sciolti,ed aggiunsi solo un pò di colorito alla mia pelle con un filo di fondotinta ed un velo d'ombretto. Infilai le scarpe argentate,ed indossai lo scaldacuore color argento. Potevo definirmi pronta.
Non aspettai altro che scendere giù,e riuscii anche ad essere più veloce con i tacchi,tanto che ci fossi abituata.
Al piano di sotto,i preparativi andavano alla grande.  Quando i miei occhi raggiunsero la sposa,rimasero incantati. Era circondata da sarte e dalla madre che cercava di aggiustarle l'acconciatura,ma riuscii ugualmente ad intravederla. Era avvolta da un lungo vestito bianco in pizzo,con qualche ricambo sulla parte del torace. Le spalle erano scoperte ed il vestito non era retto da spalline. I capelli erano avvolti in un tuppo,fermato da un elastico a forma di fiore rosso. Il volto di Gemma,riflesso nello specchio era angelico. Lei non stava sorridendo,ma i suoi occhi le ridevano con l'espressione. Era indaffarrata ad aggiustarsi,ma le sue mani tremavano paurosamente. Non c'erano descrizioni per definirla,ma l'aggettivo da usare era angelicata. Quando anche lei notò la mia sagoma nello specchio,mi fece segno di raggiungerla. - Sei perfetta -,sussurrai con un espressione meravigliata. Sul suo volto spuntò un sorriso e girò il collo verso di me.
- Tendimi la mano -. Rimasi leggermente interdetta dalla sua affermazione,ma non esitai e le porsi la mano,la quale lei strinse prontamente. Le accarezzai la pelle morbida e vellutata,volendo darle forza. Lei inspirò ed espirò,ed io continuai a sorriderle allo specchio. Aveva bisogno di sicurezza,ed io ero lì,per lei.
Quel momento fu interrotto dall'arrivo dei fotografi che irruppero nella stanza,sistemando le telecamere.
La sposa dovette alzarsi,finendo le ultime rifiniture e dovette andare a posizionarsi vicino ai mobili più pregiati della casa,per il book. Si muoveva agile,non aveva alcun problema ad apparire soave sull'occio della camera. Era naturale,splendida come lo era sempre stata. 
Non avevo mai visto una donna così bella,con due occhioni color smeraldo brillare di luce propria. Era disinvolta,qualunque posizione le richiedessero di prendere. Il trucco lieve,metteva in risalto i suoi lineamenti dolci e sottili. Rimasi a guardarla estasiata,non riuscendo a distogliere lo sguardo da lei. 
L'ora passò,ma sembrò fosse volata. Mi resi conto che avevano finito di riprendere lei,solo quando dalle scale scese Harry. Scendeva raggiante dalle scale,indossando un pantalone blu,con una camicia bianca che aderiva al suo petto,alla perfezione. Sul braccio destro teneva la giacca dello stesso colore dei pantaloni. Un sorriso impeccabile,ed anche lui due occhioni ispirati. 
Raggiunse la sposa,lasciandole un lieve bacio sulla guancia. Dopodichè afferrò per i fianchi anche la madre e scattò una foto per il book.
- Ci siamo -,parlò deciso uno dei fotografi,quando notò che la macchina fuori era arrivata. Il padre biologico di lei,che non avevo notato fino a quel momento,la raggiunse,prendendola sotto braccio. Il momento si avvicinava,ed io ero sempre più emozionata.
 
                                  ------------------------------------------
 
Una limousine bianca era venuta a prendere Gemma. Lei ed il padre vi erano entrati,seguiti da suoni di claxon assordanti. I ragazzi ed io,avevamo preso macchine differenti per avviarci in Chiesa. Harry era agitatissimo e lo si poteva notare dal mondo in cui sfregava insistentemente le mani sul tessuto di pelle della macchina. Gli strinsi la mano,cercando di farlo stare tranquillo,e lui in cambiò mi regalò un sorriso.
La Chiesa non era distante da casa Styles,infatti quando la limousine si fermò davanti a noi,parcheggiando,ad Harry gli venne quasi un attacco di cuore.
Guardai oltre il finestrino,e notai solo una piccola Chiesetta senza gente che aspettava e non riuscii a capire se fosse davvero quello il posto,o avevamo sbagliato.
Quando il padre di Gemma scese per aprire lo sportello alla figlia,capimmo che era proprio quello il luogo dove si sarebbero svolte le nozze,senza errore. Louis parcheggiò la macchina dietro la limousine,ed Harry ed io scendemmo mano nella mano.
Notai che la sposa,con il padre sottobraccio,andava nel retro della Chiesa,così guardai stralunata Harry. Lui non mi rispose,si limitò a farmi strada verso la parte 'nascosta' della Chiesa.
Un enorme spiazzale apparve magicamente ai miei occhi. I ciottoli bianchi ritraevano il percorso dove la sposa sarebbe dovuta passare. Dei lumi accesi delineavano il percorso mettendo in risalto le pietre,dando al luogo un'atmosfera più romantica. Le due file di sedie,disposte sia a destra che a sinistra,erano avvolte da un tessuto di seta bianco,con ricami rosa,ed erano già colme di gente. Alla fine del percorso segnato dai ciottoli vi era un altarino in marmo grigio,dove il prete aspettava a braccia conserte l'arrivo della sposa. 
Eravamo completamente circondati dal verde.
Infine,eccolo lì,lo sposo un pò nervoso che aspettava,con le mani lungo il corpo e la testa alta. Lui era come al solito,giacca nera,cravatta bianca e idem per la camicia sotto,con un pantalone che gli andava forse un pò lungo.
Gli ultimi arrivati presero posto,ed i ragazzi si divisero dalla famiglia. Harry ed io andammo ai primi posti,poichè lui era il testimone. Quando tutto fu pronto,una leggera brezza si alzò nel vento,segnando l'arrivo della sposa. 
Gemma si attaccò al braccio del padre,il quale la sorrise incoraggiante. La melodia nuziale iniziò e lei,in tutta la sua bellezza,iniziò ad intraprendere la via dei ciottoli. Era quel momento tanto atteso,niente avrebbe potuto mai separarli. Gli occhi di lei guardavano un punto dritto: il suo futuro sposo. Lui,a sua volta,sorrideva da ebete e sembrava che le sue gambe tremassero. Il padre invece guardava la figlia,ammirandola e venerandola. Infine,arrivarono all'altare e Gemma si girò verso di lui,grata di averla accompagnata fin lì. 
- Rimarrai sempre la mia bambina -, le sussurrò vicino l'orecchio,lasciandole un lieve bacio sulla guancia. Andò a prendere posto,lasciandola nelle mani del ragazzo,il quale la prese all'istante,emozionato.
Io,personalmente,non sarei mai riuscita a contenere così tanta emozione così come lo stava facendo lei. Solo ad osservare quella scena mi veniva da buttar giù lacrime,figuriamoci lei come avrebbe voluto piangere.
La cerimonia iniziò,ed io rimasi attenta a tutto il percorso che fecero insieme i due ragazzi.
Ero così presa nel matrimonio che quando arrivarono alle promesse,non mi resi conto che Harry continuava a concentrare l'attenzione su di me. Lui mi prese istintivamente la mano,guardandomi negli occhi ridenti.
- Prometto... -,iniziò lo sposo,ma le mie orecchie non sentirono più lui,perchè qualcun'altro continuò silenziosamente.
- Prometto di esserti fedele sempre,nella gioia e nel dolore,nella salute e nella malattia,per amarti ed onorarti tutti giorni della mia vita- la sua voce era un sussuro dolce e soave,le sue labbra erano vicine al mio viso,aperte in un sorriso. Credevo che il mio cuore sarebbe esploso da un momento all'altro. Sentivo la mia anima allietata,ed estremamente felice. 
- Harry -,mi uscì solo il suo nome dalla bocca. Ero inerme,lui mi guardava come un bambino contento della sua buona riuscita. Mi guardava con quegli occhi dolci che dal primo momento mi avevano fatta innamorare. 
- Sono convinto che il per sempre esiste. Ed io voglio amarti per sempre -,strinse le mie mani,intrecciandole - anche io ti porterò sull'altare. E' una promessa -, il mio cuore sembrò cessare di battere a quelle parole. Stavo quasi tremando,ed Harry ruppe quella minima distanza che c'era fra noi,con un dolce e romantico bacio. Fu lì che udimmo Vi dichiaro marito e moglie. 
Queste,sono quelle sensazioni che ti prendono e ti portarono dove l'amore è qualcosa che riesce a mangiarti viva. Quando credi che quello che ti sta succedendo è un sogno,ma in realtà è l'amore che fa fluttuare la tua anima libera. E' l'amore che rende le giornate vivibili. E' l'affetto che le persone che ami ti regalano,che rende la vita in grado di essere affrontata. Ed io,non potevo desiderare di meglio. Sembrava una favola,ma era semplicemente la mia.
 
                                         ----------------------------------------
 
Il discorso di Harry al rinfresco fece venire i brividi. Salì su un palchetto allestito apposta per far tagliare la torta a fine serata. Il riccio era agitatissimo,e quando salì su quel palco,avvicinando la bocca al microfono,si ammutolì. Il foglio che aveva in mano faceva a zig zag nelle sue mani che tremavano. Alla fine,decise di stropicciarlo e lo gettò via,sotto gli occhi dei presenti,interdetti.
- Avevo scritto un discorso,ma non ce l'ho più.Non credevo mai che mia sorella sarebbe arrivata fin qui. Non avrei mai immaginato di vederla grande,di vederla una moglie e chissà...anche una madre!L'ho sempre considerata la mia 'piccola' sorellina,anche se lei è più grande di me. Sono sempre stato protettivo nei suoi confronti,e questo cambiamento radicale mi ha un pò scombussolato. Quando ero più piccolo le dicevo 'Tu da grande ti sposerai con me vero?Sei l'unica ragazza che amo!',e lei mi rispondeva che io sarei sempre stato il suo principe scemo. L'idea che ora non sarà più a casa come prima,che quando tornerò a casa non ci sarà lei ad aspettarmi e saltellare e prepararmi i dolci la mattina...bè....è un pò strana come cosa! E' cresciuta,ed io parlo da fratello maggiore,anche se non lo sono! Ricordo che molte volte sono stato io ad accompagnarla ai balli della scuola,perchè i ragazzi che voleva non mi piacevano per niente. Ora però...posso solo augurarti tanta felicità,sorella. Ricordati che casa nostra,sarà sempre la tua e che puoi tornarci ogni volta che vorrai. Mentre tu... - guardò il marito della sorella -,trattala come si deve,perchè è un bene prezioso e non deve essere sprecato.
Tanti auguri! -,e ad Harry scese una lacrima per la commozzione,sotto l'applauso di tutti gli invitati e l'abbraccio della sorella. 
Fu uno dei matrimonio più belli a cui avessi partecipato e soprattutto uno dei più toccanti.
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Capitolo 32
*** Grace,è proprio lei? ***


                                                                                                 HEARTBEAT




Lunedì 20 Maggio
 
Caro diario,
sono tornata in Italia,a Roma. Harry ha quasi finito il tour,questa sera si sta esibendo a Milano. Finalmente i ragazzi hanno fatto tappa anche qui. Sono passati tre mesi da quando ho lasciato Londra. Harry ha informato ad Anne della mia gravidanza,senza di me purtroppo. Non abbiamo avuto più tempo di parlarle. Anche io ho avvertito i miei senza Harry,appena sono arrivata. Mio padre non l'ha voluto accettare all'inizio. Mia madre sì,invece. Ora sta iniziando ad accettare l'idea che tra qualche mese diventerà un adorabile "nonnetto". Harry mi chiama ogni volta che torna da un concerto,ma molte volte io sto già dormendo. Domani ci sarà la prima ecografia,ma per fortuna può scendere a Roma per venire con me. I ragazzi voleranno via,e lui li raggiungerà la sera dopo aver concluso con me. La pancia è più evidente,ora. 
 
Scesi dal letto e mi diressi alla libreria,nascondendo il mio quaderno. Mentre cercavo di incastrarlo,un biglietto stropicciato,volò vicino a me,finendo a terra. Lo raccolsi,aprendolo per vedere cosa fosse: era un foglio di diario.
 
"Lo incontrerò,un giorno? Sembra così lontano da me,probabilmente continuerò ad immaginarlo nella mia testa. Come si può amare una persona che nemmeno conosci? Ed essere consapevole che lei non conoscerà mai te. E' da illusionisti. Chissà come sarebbe poter sfiorare le sue umide labbra e sentire il loro aroma. Per una volta,vorrei essere io la ragazza protetta fra le sue braccia... STUPIDI SOGNI!"
 

                                             ATTENZIONE: Per andare avanti a questo pezzo,consiglio la canzone Mean Girl - Rachel Crow

Il biglietto finiva lì,e notai che vicino la scritta "stupidi sogni" era rimasta impressa una lacrima. Ricordavo bene quel giorno,ero completamente adirata con il mondo interno. Era il periodo nel quale avevo appena compiuto diciassette anni. A scuola continuavano ad insultarmi solo perchè portavo gli occhiali e non facevo la "prostituta" della classe. I miei compagni mi deridevano,facendomi sentire una nullità. Nessuno riusciva a capirmi ed andavo sempre a rifugiarmi nelle braccia delle mie amiche. Loro avevano trovato un ragazzo che abbracciasse. Che le facesse sentire speciali per almeno un pò,anche se non duravano molto le  loro relazioni. Io,invece,ero l'unica sfigata di turno che rimaneva a casa a sprecare pianti e fazzoletti poichè il ragazzo di cui ero interessata non mi calcolava di striscio ed i miei idoli erano a chilometri di distanza da me. Ogni volta che qualcosa andava male,infilavo le cuffie,proprio come quella sera,e mi stendevo nel letto,ascoltando la loro musica. Quella dolce melodia mi cullava dolcemente,allontanando da me ogni male. Le loro voci,riuscivano a farmi sentire importante. Eppure tutti mi giudicavano,e non capivano che in realtà i miei idoli,alla fine,erano tutto ciò che mi faceva stare realmente bene. Potevano giudicarli,potevano deridere me e continuare a chiamarmi "sfigata senza nessuno",ma alla fine sapevo che era solo invidia,perchè loro non provocano la felicità di nessuno. 
Mentre portavo le cuffie nelle orecchie e guardavo il soffitto,riflettendo sul mio periodo delle superiori,un ricordo fulminò la mia mente....
 
... Ero in ritardo per la scuola quella mattina. Mi svegliai alle 8:30,con la consapevolezza che mi ero saltata l'interrogazione programmata di latino. Perfetto,direi. Probabilmente spiccai il volo una volta che mi resi conto di quanto fosse tardi. Avevo lanciato le cuffie all'aria,dopo aver ascoltato musica tutta la notte,dimenticandomi di spegnerla. I miei genitori erano purtroppo già usciti per andare a lavorare,ed a malincuore dovetti prendere la metro che mi avrebbe portata a scuola. Le mie gambe volarono,quando scesi dalla metro e corsi verso il porticato della scuola. Finalmente arrivata,bussai insistentemente alla porta e dopo cinque buoni minuti,finalmente un collaboratore scolastico mi aprì. Mi fiondai verso la IVB,la mia classe,e quando entrai era già iniziata la seconda ora. Il mio posto era stato occupato da quel ragazzo di cui dal primo superiore mi ero innamorata,e che purtroppo era con me in classe. Lui si era seduto vicino alla mia compagna di banco e ciò mi mandò la testa in panne. Presi posto nei banchi vuoti dell'ultima fila,in silenzio,mentre il professore segnava il mio ritardo. I ragazzi,mi squadravano come se fossi un'aliena,ma ormai mi ero abituata a non darci peso. Qualcuno si scambiò un'occhiata complice e la lezione continuò. 
Io non seguii nulla quel giorno,pensavo semplicemente a loro,i miei idoli. E mi chiedevo se li avrei mai incontrati,e quando suonava ogni singola campanella e dovevo tornare per un attimo sulla terra normale,mi sentivo uno schifo totale. 
Finita la quinta ed ultima ora,alcuni miei compagni di classe mi chiesero di rimanere dentro l'aula,cinque minuti.
- Allora,Cristel,chi sono i tuoi idoli? -,urlò il biondino della classe,Riccardo,avvicinandosi a me. Io indietreggiai di qualche passo,cominciando a guardarlo infastidita. 
- Faresti meglio ad evaporare -,sibilai fra i denti,cercando di uscire dalla porta. Il biondo mi bloccò,spingendomi verso il muro. Gli altri due che erano rimasti,andarono vicino il mio zaino,dove tenevo sia l'mp3 che un loro poster,proveniente dal loro primo album. Tenevo quel piccolo poster dentro lo zaino,come portafortuna. Non appena notai che andavano verso lo zaino,scattai come una molla,per fermarli,ma Riccardo fu pronto a bloccarmi. Mi strinse per i polsi,ed io cercai di ribellarmi,ma era troppo forte. Volevo urlare,ma la sua mano fu pronta sulla mia bocca,ordinandomi di rimanere in silenzio.
I due ragazzi,rovistarono nel mio zaino,tirando fuori il poster e l'mp3. Il più alto fra i due,GianMarco,prese un'accendino,mentre sui miei occhi si intravedevano delle lacrime amare. La fiammella a poco a poco si avvicinò alla foto,che iniziò a rimpicciolirsi alla punta a contatto con il calore. Non fatelo! Fermatevi,vi prego!,urlava disperata la mia mente,anche se io ormai ero immune. 
- Questi sono i tuoi cari cinque gay! -,urlò GianMarco ridendo divertito,mentre il poster continuava a prendere fuoco.
L'altro che gli stava affianco,Kyle,aveva un espressione minacciosa sul volto. Prese il mio mp3 dalle mani dell'amico e mi guardò,sfacciato.
- Non dovresti ascoltare questo genere di musica,lo sai? -,detto ciò schiacciò sotto i piedi quell'aggeggio e finalmente,infuriata,riuscii a liberarmi dalla presa di Riccardo. Lo spinsi lontano da me,con le lacrime che solcavano il mio volto. Presi lo zaino e disperata,corsi via dall'aula,mentre le risate agghiaccianti dei due ragazzi continuavano a rimbombarmi nella testa...
 
Fu il flashback-sogno più brutto della mia vita. Mi svegliai con il fiatone ed alcune gocce di sudore scivolarono lungo la mia fronte. Mi batteva forte il cuore. Quel sogno,fu il ricordo più brutto che conservavo nella mia mente. Scostai le coperte,accorgendomi che oggi sarebbe stato il grande giorno,dove avrei scoperto se si sarebbe trattato di un maschio o di una femminuccia. Mi diressi allo specchio ed alzai di poco la maglia del pigiama. Si intravedeva una gonfiatura,ciò voleva dire che la pancia stava aumentando. Per me,era tutto molto strano. Non riuscivo a vedermi con un pancione enorme,tantomeno riuscivo a vedermi nelle veci di una madre. Istintivamente la mia mano finì sul ventre,ed iniziai ad accarezzarlo,dolcemente. Sentivo che c'era qualcosa di prezioso dentro di me. Sentivo che c'era un secondo cuore che batteva. E iniziavo ad amarlo infinitamente,perchè era qualcosa che apparteneva sia a me che ad Harry. Era frutto di ciò che noi avevamo costruito. Anche se avevamo paura di essere genitori a quest'età,ci stavamo assumendo le responsabilità. 
Sentii delle voci al piano di sotto,ed aprii la porta della mia stanza per ascoltare meglio.
"Cristel è sopra?",la voce profonda di Harry stava parlando con qualcuno.
"Certo,vai a svegliarla",ecco la voce di mia madre squillante. Mi aprii in un sorriso non appena fui consapevole che Harry era giù. Senza pensarci due volte mi fiondai giù per le scale e quando potei notare che Harry si stava accingendo a salire,le mie gambe volarono verso la sua direzione.
- Harry! -,esclamai piena di gioia,buttandomi a braccia aperte fra quelle di lui,che prontamente mi strinsero,avvolgendomi.  Lo stritolai,sentendo i suoi ricci morbidi sulla mia guancia. Lui cercò di non stringermi eccessivamente forte,avendo paura a farmi del male. Prese il mio volto fra le mani e mi regalò un lungo bacio colmo di passione. Mi erano mancate le sue sottili labbra vellutate. Mi era mancato non poter sentire il suo fiato sulla mia faccia. In quel bacio,come era abituato a fare,mi accarezzò la pancia,sorridendo sulle mie labbra.
- Ciao Cris -,sussurrò lui,stampandomi un altro bacio - è cresciuta -,fece riferimento alla pancia.
- Sarà ancora più grande fra qualche mese -,risposi io,strappandogli una risata dalle labbra.
- Mi sei mancata. Come stai? Sei pronta per la visita? -,domandò lui,tenendomi stretta a sè.
- Sì,ora che tu sei con me. Ho pensato che dobbiamo scegliere ancora i nomi -,gli ricordai.
- Se dovete scegliere i nomi,voglio essere presente! -,esultò mia madre,interrompendo il nostro momento. Mi allontanai leggermente da Harry e le sorrisi,annuendo. I due  si erano già conosciuti,e per fortuna potei evitare le presentazioni.
Portai Harry in soggiorno e ci sedemmo sul Sofa bianco,mentre mia madre prese posto su una sedia di fronte a noi. Harry cinse la mia spalla con il braccio destro,ed io appoggiai la testa sul suo petto,stendendomi.
- Hai qualche idea,tu? -,mi chiese lui,abbassando gli occhi per guardarmi.
- Sì,se fosse maschio Willy EJ. William ed Harry il primo nome,ed il secondo è Edward e James o Jawaad -,avevo giocato con il secondo nome di Louis ed il nome di Harry per formare "Willy",ed avevo unito la lettera del secondo nome di Harry,con la lettera del secondo nome di Niall,Liam e Zayn. Sia mia madre che Harry mi guardarono straniti,evidentemente la scelta del nome maschile non era di loro gradimento. Anzi,Harry mi guardò disgustato.
- B-belli -. Non lo disse con tono convincente,ma finsi di crederci - Io ho pensato al nome femminile e spero con tutto il cuore sia una femmina -,si tradì.
- Ascoltiamo mister i-miei-nomi-sono-più-belli-ed-i-tuoi-fanno-schifo -,risposi ironicamente.
- Amo il nome Grace,e suona anche bene con il mio cognome. Quindi ho pensato... Grace AnneRose -, aveva unito come secondo nome,i nomi delle nostre rispettive madri. Ed infondo,mi piacevano anche parecchio,e solo nella mia testa ammisi che erano più decenti dei miei.  
- Grace AnneRose Styles -,disse ad alta voce mia madre - suona bene,mi piace -,concluse lei. Io amavo tutti i nomi che avevamo scelto,perchè ognuno di essi significava qualcosa. Ognuno di essi ricordava qualcuno di noi o che perlomeno ci apparteneva. Anne sarebbe stata felicissima di questa scelta,soprattutto per aver aggiunto il suo stesso nome. La curiosità cresceva a dismisura e la voglia di sapere mi stava divorando completamente. Io,preferivo fosse un maschio,Harry invece una femmina: chi avrebbe vinto?
 
                                               ATTENZIONE: Per andare avanti consiglio la canzone Overboard di Miley Cyrus feat. Justin Bieber.
 
16:30. Era arrivato il momento di andare in ospedale a fare l'ecografia. Odiavo gli ospedali e per qualche motivo,mi mettevano una grande ansia. Mia madre ci accompagnò fino all'ospedale con la sua macchina,dai vetri oscurati,in modo tale che nessuno potesse vedere Harry. Purtroppo non aveva tempo per fermarsi,poichè aveva le ore contate e dopo la visita,sarebbe dovuto ripartire. Sapevo quanto ci tenevano le ragazze italiane ad incontrare i ragazzi,ma soprattutto la vita di Harry stava cambiando e stava avendo altri impegni ed imprevisti. 
L'ospedale si trovava vicino Via Condotti,quindi non molto lontano da casa mia,ma a me sembrò un viaggio lunghissimo. Ero agitata,come non lo ero mai stata prima,ed anche Harry lo era,per cui non fu in grado di calmarmi. Anzi,lui era peggio di me. Non riusciva a smettere di ticchettare sul cruscotto della macchina e fischiettava. Invece di calmarmi,mi fece solo venire i nervi a fior di pelle. 
Avrei voluto tanto che ci fosse stato anche Louis con me,magari se avessi stretto la sua mano,sarebbe stato più tranquillizzante.
Mia madre parcheggiò la macchina proprio di fronte l'entrata dell'ospedale,ma non scese. Aprii lo sportello,ed aspettai che anche Harry scendesse. Dovetti tirarlo io per un braccio. All'entrata,quando ci avvicinammo,notai un ragazzo alto e bene incappucciato,che cercava di nascondere il volto con degli occhiali. Il caldo era soffocante e mi chiesi come faceva anche solo a respirare. Prima che potessi entrare nell'ospedale,sentii una presa sotto il braccio e spaventata,voltai lo sguardo. Il cappuccio e gli occhiali scivolarono via,lasciando spazio al volto lucente di Louis. I suoi occhi color ghiaccio brillavano,ed io accigliata,smisi di camminare. Non mi sarei mai aspettata di trovarlo lì,a Roma. Sapevo che era partito con gli altri. Lui,per farmi riprendere,dal mio "trauma",mi abbracciò calorosamente,stampandomi due baci sulla guancia,facendo allontanare Harry. 
- Cosa ci fa qui? -,chiesi meravigliata,voltandomi a guardare Harry,il quale rideva sotto i baffi complice.
- Non potevo perdermi questo momento. Sei la mia quinta sorella e come fratello maggiore ho il dovere di essere presente -,e infatti si stava davvero comportando come il mio fratello maggiore. Tutto quello che avevo sempre desiderato avere,lo avevo ora nel momento più bello di forse tutta la mia vita. Louis ed Harry. La coppia "Larry" di sempre.
Entrambi mi affiancarono,e con il supporto di Louis,sia io che Harry riuscimmo a calmarci. 
Arrivammo all'entrata della sala ginecologia,e non dovettimo aspettare nessuno,poichè c'era già il dottore che aspettava il nostro arrivo.
- Buongiorno,sono Cristel Turner e sono qui per l'ecografia -,mi presentai,stringendo la mano al dottor - lessi il cartellino sulla camicia - McTay.
- Prego,entrate pure -,ci fece accomodare lui. Entrai timidamente,non volendo lasciare Harry neppure quando il dottore mi indicò all'istante il lettino sul quale dovevo stendermi. 
- Corraggio Cristel -, fu Louis ad incoraggiarmi,spingendomi delicatamente verso esso. Entrambi i ragazzi si misero alla mia destra,mentre m stendevo. Alla mia sinistra vi era il monitor dove avrei dovuto vedere il bambino.
McTay si avvicinò,prendendo il pennello e scoprendomi la pancia,dove si vedeva il lieve rilievo. Impregnò subito l'attrezzo con della gelatina,mentre il monitor si accendeva. 
Io non riuscivo ad aspettare un secondo di più e quando iniziò a spagermi sul ventre,la gelatina,rabbrividii. I brividi non venirono per quanto fosse fredda,bensì perchè avrei potuto vedere nostro figlio. Iniziò a muovere il pennello sul mio ventre,ma ancora non si vedeva nulla. Harry iniziò a sbattere forzatamente la pianta del piede sul pavimento,strofinando le mani. Le mie mani,invece,strinsero il lenzuolo su cui mi ero stesa. Louis prese sia la mano di Harry che la mia,cercando di rimanere il più lucido. 
E fu lì,proprio quando sembrò che avessi aspettato un'eternità,che sullo schermo comparì qualcosa. Si muoveva,e lì la vedevo in bianco e nero. Il mio respirò si strozzò in gola,ed il mio cuore per un attimo cessò di battere. Quando i battiti tornarono,sentii il cuore salirmi,mentre batteva aggressivamente dentro il mio torace. L'ansia,si trasformò in meraviglia ed immensa felicità. Sullo schermo un minuscolo essere si stava muovendo. Nella sala iniziarono ad eccheggiare i battiti del suo piccolo cuoricino. 
- Eccola -,mi indicò il dottore i suoi movimenti. Stavo vedendo allo schermo mio figlio.
- E' una lei? -,sussurrò Louis,mentre la sua mano vibrava. Il dottore annuì. Pensai che sarei potuta morire di goia. Stava crescendo dentro di me lei. Lei era così piccola ed innocente. Lei,che cresceva dentro di me,era tutto l'amore che desideravo. Era già tutta la mia vita. Era la mia piccolina,ed era la nostra bambina. Era l'incarnazione vera di quello che significavamo Harry ed io.
Il riccio,quando scoprì che fosse una lei,fece crollare ogni stato da "forte" ed automaticamente voltò la testa,scoppiando in lacrime sul petto di Louis. Il castano,lo strinse forte,iniziando a ridere istericamente. Gli accarezzò i ricci,mentre anche a me una lacrima scendeva sul volto. Harry,incoraggiato dal suo migliore amico,si allontanò,stringendomi entrambe le mani. Il suo volto traspariva immensa gioia, e le sue lacrime caddero sul mio volto. Guardammo insieme un'ultima volta la schermata,la nostra bambina. Quando si spense,Harry si piegò nascondendo la faccia vicino il mio collo,dove sentii il suo respiro corto,ed altre lacrime calde.
- E' Grace. E' la nostra Grace -,sussurrai con la voce smorzata per l'emozione. 
- E' nostra figlia - mormorò Harry,stampandomi infine un bacio. Mi alzai di spalle,asciugandomi da quella sostanza gelatinosa,ed abbassai la maglia. Quando misi nuovamente i piedi per terra, Harry mi strinse forte, e Louis si aggiunse all'abbraccio di "famiglia". 
- GENTIORI STYLES! -,ci urlò nelle orecchie,strappando ad entrambi un abbraccio. Fu la giornata più bella della mia vita. Avevo finalmente visto la mia bambina,e lei era tutto ciò che poteva rendermi completa. Lei era entrata nella mia vita e mi aveva fatto capire che c'era ancora qualcun'altro che doveva completare il mio puzzle. L'amavo anche se ancora non la conoscevo. L'amavo più di me stessa,più della mia vita. Quello che desideravo era semplicemente averla fra le braccia e poterla stringere.
Lei sarebbe stata... Grace AnneRose Styles.
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Capitolo 33
*** E' buffo vero? ***


                                                                                                   BETRAYAL



Harry avrebbe passato una settimana in America con i ragazzi,ed io l'avrei passata in Italia. Ormai tutti mi conoscevano come la ragazza di Harry Styles,ed era difficile uscire senza che qualcuno non mi fermasse. Per fortuna,alle volte,cercavo di cammuffarmi nascondendomi dietro le mie amiche. Ormai eravamo abituate ad uscire sempre in gruppo. Le mie migliori amiche erano eccitate all'idea che io aspettassi una figlia,ma ancor di più che fosse di Harry. Loro non avevano mai considerato quel gruppo,come proprio idoli,anzi tutto il contrario,ma avevano sempre accettato le mie opinioni ed i miei gusti.
Il giorno seguente della partenza di Harry in America,le ragazze decisero di organizzare una notte bianca,da Ariel. Mi mancavano i nostri "pigiama party",solo che l'unico problema ora,era che io non potessi bere come facevo di solito. 
La mattina riuscii a dormire un pò di più,mentre il pomeriggio con le ragazze andammo a fare la spesa per la sera.
Andammo all'Auchan,uno dei centri commerciali più noti anche nella capitale. Per fortuna c'era Ariel che poteva portare la macchina,altrimenti mi sarei solo stancata ad andare con la metro o con il pullman.
Arrivate al parcheggio,Serena incontrò un suo ex ragazzo,che molto entusiasto di vederla,l'andò ad abbracciare. Forse la strinse un pò troppo. Lui si chiamava Andrea,ed era stata una delle storie più importanti per lei. 
- Ciao ragazze,è un piacere rivedervi -,ci sorrise Andrea,continuando poi a parlare con Serena. Io non lo salutai. Purtroppo non mi era mai stato simpatico,ed era uno di quelli che avrei voluto friggere sulla brace. 
- S,noi andiamo dentro. Magari ci raggiunci dopo -,a volte Melissa chiamava Serena,solo con il nome iniziale. Un pò come Gossip Girl. Lei annuì,ed i due ragazzi si fermarono a parlare nel parcheggio,mentre noi tre entravamo. 
Il centro commerciale si apriva con una carrellata di negozi d'abbigliamento,dopodichè seguiva l'entrata principale nella parte vera e propria dell'Auchan. Noi ci dirigemmo subito lì,anche se io molte volte mi giravo,sperando di trovare Serena. Non mi convinceva quel ragazzo. Non mi aveva mai convinto,in realtà ed avevo brutte sensazioni. 
- Da cosa iniziamo? -,domandò Ariel.
- Direi dal cibo. E' la cosa più essenziale -,proposi io,indicandole degli scaffali con panini e patatine. Andammo a vedere lì,e trovammo il ben di Dio. Amavo le patatine,soprattutto mangiarle davanti ad un film. Melissa andò all'istante a prendere un carrello all'entrata e tornò come un razzo. Buttai dentro circa tre pacchi di patatine enormi,anche se sapevo che non ne avrei potute mangiare a quantità industriali.
Ariel invece prese due pacchi di panini morbidi,raggiungendo il banco salumi,per prendere qualche affettato. 
E così lei si perse,facendo altre compere. 
- Dividiamoci,io prendo qualche scatola di tonno e maionese -,consigliai a Melissa.
- Prendo da bere e porto il carrello. A dopo -. Detto ciò ognuna prese direzioni diverse,ed io andai completamente in un altra parte.
Mentre giungevo agli scaffali dove vi era ciò che mi serviva,sentii una voce chiamarmi:
- Cristel? -,mi girai automaticamente,non riconoscendo chi mi aveva chiamato. Ed infatti quando vidi chi era,effettivamente non sapevo chi fosse. Erano due ragazze,una dalla pelle ambrata,che mi ricordò Zayn e quella affianco aveva lunghi capelli rossi fuoco e ricci,che le cadevano lungo la schiena.
- Posso aiutarvi in qualcosa? -,fu la domanda più stupida che avessi potuto porre. Conoscevano il mio nome,quindi dovevo subito capire che mi conoscevano per un determinato motivo.
- Io sono Giorgia,lei è Marica -,si presentò la ragazza dai capelli rossi,allungando la mano. 
Con un sorriso sulle labbra strinsi la mano ad entrambe. 
- Volete chiedermi qualcosa? -. Le due alla mia domanda si guardarono complici.
- Volevamo conoscerti dal vivo. Non aspettavamo altro -,Giorgia allungò la mano,facendomi notare che tremava. Pur essendomi successo molte volte,ancora non riuscivo ad abituarmi all'idea che c'erano alcune ragazze che mi apprezzavano davvero e non aspettavano altro che conoscermi. Era strano,anche perchè io non ero nessuno. Anche se,ricordavo la mia voglia di conoscere Eleanor,prima di diventare così legata ai ragazzi. Quindi le capivo benissimo. 
- Oh,giusto. A volte dimentico che ci sono persone che mi conoscono. E' un piacere fare la vostra conoscenza ragazze -,ammisi sincera,non smettendo di sorriderle. 
- E' strano che la ragazza di Harry è nostra compaesana. Daje,tu sei anche romana! Quindi spacchi! -,esclamò entusiasta Marica,strappandomi una fragorosa risata.
Alzai la mano stringendola in un pugno,sbattendola con il suo. Era uno degli strambi saluti romani.
- Credo che dovrò comprare un'agenda e non dimenticare le ragazze che conosco -,pensai ironicamente ad alta voce. Le due ragazze fecero una lieve risata. Era davvero un piacere poter conoscere tutte quelle ragazze,perchè tutte erano dannatamente divertenti e dolci. Sarò pure di parte,ma le italiane erano le migliori. Almeno quelle che si approcciavano con me,lo erano abbastanza.
- Credo anche che dovresti raccontarci i dettagli più piccanti con Harry! -,rispose giocosa Giorgia.
- Ho il dovere di annunciarvi tutti i segreti più oscuri di Harry! -, scherzai anche io,dimenticandomi completamente di prendere la roba.
- Ora che ci siamo,ti va di prendere un caffè? -,mi proposero le due ragazze,con un sorrisone a trentadue denti.
- Certo,perchè no -,accettai la proposta,lasciando un messaggio a Melissa,con su scritto di prendere lei la roba che dovevo prendere io.
Ci dirigemmo ad uno dei bar del centro commerciale,ma alla fine io presi solo un gelato,in compagnia delle due. Non avevo mai passato tutto questo tempo con delle vere e proprie fans dei ragazzi. Si rivelarono davvero simpatiche,ed io pensai che loro dovevano essere orgogliosi delle supportatrici che avevano. Era un peccato che non potessero conoscerle tutte. Non immaginavano nemmeno cosa ci fosse nella mente e nella personalità delle "directioners". 
Passai la mezz'ora più piacevole del pomeriggio,finchè qualcosa andò storto...
 
Stavamo per andare via. Le ragazze mi aspettavano fuori l'Auchan,dopo aver sbrigato tutte le compere.
Prima che lasciassimo il bar però,Marica mi bloccò per un braccio,non facendomi muovere. Aveva gli occhi puntati sullo schermo del suo L5 e lo fissava come se avesse visto un fantasma. Giorgia le si avvicinò e deglutì. Alle loro reazioni mi preoccupai seriamente.
- Che succede? -,domandai sporgendomi un pò,per capire di che si trattasse. Non ci fu bisogno di "cercare" di vedere,poichè Marica mi diede direttamente il telefono.
Era semplicemente un video che ritraeva Harry intento a baciare una ragazza alta,con un vestitino corto blu e dai capelli biondo platino. Era stato caricato circa un quarto d'ora fa,ed era ad una festa. I miei occhi puntati sullo schermo iniziarono a bruciare,tanto che si appannarono. Fu una pugnalata allo stomaco. Non pensavo sarebbe mai successo. Avevo creduto che il nostro rapporto fosse diverso. Restituii il telefono a Marica,la quale mi guardo con un'espressione dispiaciuta.
- Cristel,probabilmente non è come pensi -,cercò di giustificare lei.
- Invece sì. Perchè ha 19 anni,ed io sono qui -,chiusi gli occhi facendo scivolare una lacrima. Giorgia,fu pronta ad abbracciarmi,mentre Marica mi tenne la mano. Quelle reazioni furono dolcissime e mi lasciarono sorpresa. Fui contenta di averle incontrate,ma non potevo stare.
Mi allontanai da entrambe. Era come se ciò in cui credevo si fosse sgretolato. E no,non me lo sarei mai aspettata,non da Harry. Ciò che mi irritava era proprio il fatto che io non ci fossi con lui. Ma volevo saperne di più. Non avrei lasciato scorrere tutto così facilmente,non ero più il tipo.
Lasciai le due ragazze al bar,per poi incontrare Melissa ed Ariel all'uscita,stracolme di buste nel carrello. Cercavo di non far notare che fossi terribilmente scossa,ma la mia espressione spiegò già tutto ad entrambe.
Loro mi guardarono stranite,provando a capirmi con gli occhi. 
- Siamo qui,parla -,disse infine Melissa,non distogliendo lo sguardo dai miei occhi.
- Ho visto un video che metteva in "bella mostra" Harry in calorosi gesti affettivi con una bionda -,sputai sarcastica,mentre il senso di frustrazione aumentava a dismisura. Ariel rimase immobile,senza assumere nessuna espressione,impassibile. Melissa,invece,spalancò la bocca sorpresa. 
- Stronzo... -,ghignò Melissa,impugnando il manico del carrello fortissimo.
- E' meglio tornare a casa -,consigliò Ariel,raggiungendo la sua macchina,senza parlar di nulla. Annuii silenziosamente,ed arrivammo alla macchina pronte per partire verso casa.
La mia testa riusciva a pensare solo a ciò che avessi visto e nessuna delle due parlò più. Mi dimenticai anche che non c'era nemmeno più Serena,ma non chiesi dove fosse. Magari Harry si era un pò scocciato della situazione. Magari non era come aveva voluto sempre mostrare e non voleva essere padre. Da un lato potevo capire la sua paura,ma dall'altra doveva solo avvisarmi prima. L'unica cosa che riuscivo a pensare era il cagarsi sotto di fare il padre. Eppure dopo aver lottato per il nostro cosiddetto "amore",non pensavo minimamente che venisse mandato all'aria in questo modo. Ma volevo spiegazioni,doveva darmele assolutamente. Almeno avrei potuto capire il motivo. 
Ariel parcheggiò la macchina sotto casa sua. La casa era vuota,i genitori non c'erano e nemmeno il fratello.
Posammo tutta la roba sulla penisola della cucina,dopodichè loro due iniziarono a preparare qualcosa,mentre io mi sedevo sul divano. 
- Non disperare,Cris. Vedrai che ti spiegherà cos'è successo -,finalmente Ariel parlò pacata,non sembrando alquanto sorpresa dalla situazione.
- Vorrei solo capire perchè! -,sbottai,facendo scivolare la schiena sul Sofa.
- Devi stare calma,d'accordo? Agitarti in questo modo non ti fa bene -,mi ricordò Melissa. A volte dimenticavo che dovevo controllare spesso i miei atteggiamenti e i miei stati d'animo. C'era Grace che doveva stare bene e non volevo metterla a rischio. Ma ero solo una comune mortale diciottenne ed ero sempre stata iper-attiva,ecco perchè mi riusciva complicato controllarmi.
Proprio in quel  momento il telefono squillò. L'avevo lasciato sulla cucina,dove loro stavano preparando,quindi fu Melissa a prenderlo. Vide prima lei chi fosse.
- E' Harry -,annunciò portandomelo. Con il cuore in gola afferrai il telefono,imponendo ad entrambe di stare zitte. Schiacciai il pulsante verde e portai il telefono all'orecchio,senza spiaccicare parola.
Sentivo un respiro affannoso dall'altro capo del telefono e questo era indice che lui fosse abbastanza agitato. Ormai lo conoscevo bene. Volevo aspettare che lui parlasse,per vedere cos'aveva da dirmi.
- Cristel,lo so che ci sei... -,sussurrò scoraggiato ma allo stesso tempo convinto. I suoi strani rumori mi fecero capire che sicuramente stava sfregando le mani. La sua solita ansia. Decisi di continuare a non risponderlo. Avrebbe parlato lui,alla fine.
- So cosa pensi di me,ma non è come sembra. Io non ti ho tradita,perlomeno non di mia spontanea volontà. Lo sai benissimo che non lo farei,perchè ti amo. Ero ad una festa ed ero... -,la sua voce da che si era fatta cupa,venne proprio troncata da un altro suono,più squillante. Una voce femmiline chiamò il suo nome e lui si ammutolì.
- Vattene,io... -,sentii solo quelle altre due parole poichè gli chiusi il telefono in faccia,buttandolo sul divano. Guardai le ragazze che stavano venendo verso di me. Quel male che prima avevo cercato di uccidere si era appena impossessato di me. Gli occhi si appannarono di nuovo,e delle lacrime caddero lente sul mio volto. Lacrime amare. Lacrime che segnavano un tradimento. Le uniche lacrime che non avrei mai voluto versare per una cosa del genere.
Melissa ed Ariel mi chiusero in un abbraccio,l'unico di cui avevo realmente bisogno.
 
                                                                                ------------------------------------------------
 
 
La serata prese una piega ben diversa da come ce l'aspettavamo. E soprattutto le novità non finirono dopo la mia telefonata. Serena tornò,mangiammo a sazietà,e lei ci disse che Andrea le stava nuovamente proponendo di frequentarsi. Ma il problema è che Serena ne era ancora innamorata di lui. Anche se non l'aveva più voluto dimostrare da quando si erano lasciati. Ma entrambe sapevamo che avrebbe spezzato il cuore a Niall e lei non voleva. Aspettava solo che lui tornasse,mentre io speravo di non dover vedere Harry. Ci sarebbe stato un inutile scontro frontale,ed io odiavo litigare con lui. Per cui dovevo lasciare che si vivesse la propria vita da normale cantante della band famosa. Io l'avevo detto: amerò Harry,non Harry Styles. Eppure non ero riuscita pienamente a mantenere la promessa. Ma era proprio per questo che riuscivo a lasciarlo andare ora. Aveva il diritto di vivere la propria vita senza intralci da parte mia. Non sapevo cosa sarebbe successo adesso.
Non sapevo cosa sarebbe successo e non volevo nemmeno saperlo. Buffo no?
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Capitolo 34
*** E' tempo di andare,probabilmente. ***


                                                                                             I'M CRYING FOR YOU




Giovedì 27 Maggio
 
Caro diario,
Harry tornerà a Roma questo pomeriggio ed io non prevedo nulla di buono. E' stata una settimana atroce,anche perchè ho completamente ignorato ogni singola sua chiamata. Mi ha chiamato Louis,cercava di parlarmi,ma io non ne volevo sapere. Non ho voluto ascoltare nemmeno lui. Sono stata una settimana intera a piangere. So che non dovrei lamentarmi,in fondo io ho fatto la stessa e medesima cosa. Ma vedere quel video mi ha colpita abbastanza. Soprattutto sentire quella voce femminile e pensare che Harry sta con un'altra ragazza. Vedrò come vanno le cose questo pomeriggio. Dovrebbe atterrare tra meno di un'ora all'aereoporto. Io non vado a prenderlo,ma Ariel si è offerta. Ho l'ansia,come non l'ho mai avuta.
 
Ariel quel pomeriggio andò via verso le 15:30 da casa mia. Harry era atterrato ed io l'avrei aspettato a casa mia. Avevo paura di affrontarlo. Avevo paura di dirgli quanto ero stata male e quanto credevo di avere ragione sul fatto che probabilmente non saremmo dovuti stare insieme ora. Forse il nostro destino era un altro. Mi sedetti sul divano del soggiorno,osservando la stanza vuota. In casa c'era un silenzio assordante,che aumentava la tensione. Nessuno c'era,Melissa e Serena erano andate via prima che Ariel partisse con la macchina verso l'aereoporto. 
Stampata nella mia mente,c'era l'immagine del bacio ed il suono di quella ragazza sentito al telefono. Erano le uniche cose che rimbombavano,non lasciandomi in pace. 
Il mio sguardo si rivolse verso l'orologio,che segnava le 16:00 precise. Era passata mezz'ora da quando Ariel era partita,e non erano ancora tornati. Strano che ci impiegassero così tanto tempo. 
Mi alzai,ed andai a prepararmi una tisana in cucina. Avrebbe calmato la tensione dei miei muscoli ed avrei potuto rilassarmi meglio. Afferrai il telefonino,ed inviai un messaggio ad Ariel.
 
Text to Ariel: Che fine avete fatto? Vi sto aspettando.
Non passò nemmeno un minuto che lei mi rispose alla velocità della luce.
Text from Ariel: Harry aveva bisogno di parlare,ci siamo fermati per un caffè. Torniamo fra un pò,stai tranquilla.
 
Guardai lo schermo del telefono stranita. Harry che voleva parlare con Ariel mi risultava una cosa abbastanza strana. Non si conoscevano a tal punto per una confidenza. E poi Harry aveva sempre preferito parlare con chi davvero conosceva,anche se lei era la mia migliore amica. Mi spiego,no? E' stupido. Eppure sicuramente si stava sfogando. Ma avevo il diritto di sapere prima di tutto io cosa fosse successo. Anzi avevo urgentemente bisogno di toccarlo,guardarlo in faccia e parlarci. Più di quanto lui avesse bisogno di parlare con Ariel.
Accesi il computer,feci un salto su twitter. Non entravo da un botto di tempo e forse sarebbe stato meglio che io fossi stata ferma. Trovai il putierio su quel social network. C'era un trend "#CristeliIsn'tTheRealHarryGirlfriend",e poi un secondo che diceva "#StayawayfromCristelAndHarry". Rimasi impressionata da quei due trend,soprattutto dal primo. Decisi di leggere qualcosa e trovai scritte spaventose. 
 E se Cristel fosse un'altra copertura come Eleanor?Quella ragazza non mi convince,è pure la sua amica,ecco cosa diceva uno.
Lasciate stare la coppia Carry!Cosa ne sapete voi? Non dovreste fare così,un'altra ci difendeva.
Cristel Turner? E' davvero innamorata di Harry o viceversa? E' un  pò cornuta la ragazza. Harry l'ha tradita gente!, quello fu davvero difficile da ingerire.
Ai miei occhi ne rimbalzò un altro,che mi toccò parecchio,era un tweetlonger: 
 
Cristel ed Harry sono la coppia da cui prendere esempio. E' vero amore. Guardate i loro occhi. Quando si incrociano sembrano provocare scintille. Harry sorride quand'è con lei e le foto spiegano già tutto. Lui ha voluto donarle il suo amore e lei ha fatto la stessa cosa. Lei è come noi,Cristel Turner,la ragazza che giudicate come sgualdrina. Harry con lei è felice,ed io lo vedo. Mi sembra evidente che stiano una meraviglia insieme,si amano. Sono la mia coppia modello. Harry avrà pure sbagliato a fare quello che ha fatto,ma noi che ne sappiamo di ciò che è successo davvero? Ciò non vuol dire che lei sia finta. Non vuol dire nulla. E' la società che è una merda.

                                                  ATENZIONE: per andare avanti consiglio di ascoltare la canzone Morningh Light - Truman
 
Non avevo mai letto una cosa del genere,da una directioner. Sentii un senso di sollievo dentro il mio corpo e sorrisi allietata davanti lo schermo. Le parole che avevo letto mi avevano ferita,io non volevo essere odiata. Ma c'era comunque qualcuno che credeva in noi,in me. E non era mai successo. Mi consideravano un fake,cosa che non ero mai stata. Amavo Harry,più della mia stessa vita. Nascondevamo un grande segreto,ma solo perchè sarebbe scoppiata una rivolta. E già stava accadendo,per un tradimento. Non potevo permettere che iniziassero ad insultare Harry. Non volevo passasse per il ragazzo "donnaiolo".
Sommersa da quei pensieri non mi accorsi che il campanello della porta stava suonando ininterrottamente. Non appena mi resi conto che stavo aspettando Harry,l'ansia mi sovrastò e mi affrettai ad andare ad aprire. Spalancai la porta e di fronte a me trovai lui,dall'espressione pallida somigliante alla pelle dei vampiri accompagnata da due occhi gonfi e stanchi. Aveva le mani all'interno delle tasche dei jeans e muoveva un piede nervosamente. Alla mia vista i suoi occhi si illuminarono e volle fare un passo. Ma il passo che fece non seguì un secondo. Si fermò e mi guardò,mordendosi il labbro inferiore. Non sapeva che dire,lo percepivo. Il mio cuore alla sua vista invece,aveva iniziato a battere irregoralmente, e quella paura che mi aveva rapita sin dall'inizio tornò ancora più bruscamente. Era come se il mio cervello rifiutasse di sapere cosa aveva da dire. Perchè non volevo sentire la verità,mi avrebbe fatto troppo male. I miei occhi erano fissi nei suoi e sapevo che lo stavo guardando con l'espressione di una persona che è delusa. E lui si sentiva una persona in colpa,dai muscoli tesi e gli occhi lucidi.  Dovevo parlargli,dannazzione.
- Ciao -,dissi fredda,non staccando gli occhi dai suoi. Al suono della mia voce fu come se lui si risvegliò e fece altri tre passi avanti che gli permisero di entrare in casa. Indietreggiai mentre lui chiudeva la porta. Si avvicinò,portando la mano vicino alla mia guancia,ma mi allontanai.
- Non è come pensi. Posso spiegarti Cristel - si decise a parlare anche lui.
- Puoi spiegarmi,certo. E spiegami anche se la voce che ho sentito al telefono una settimana fa era la stessa ragazza del video o hai cambiato -,risposi irritata con un inclinazione al cinismo. Lui sbuffò,alzando gli occhi al cielo,sembrando seccato.
- Non capisci. Non mi lasci spiegare,come pretendi di voler sapere la verità?-,controbbattè,alzando le mani al cielo.
- Io ti lascio spiegare,prima però vorrei sapere una cosa... perchè? - . Ecco la domanda a cui avevo paura di sentire la risposta.
- Ero ubriaco,non avrei mai voluto,Cristel! Tradirti è l'ultima cosa che voglio! -,sbottò,passandosi una mano nei capelli ricci.
- Mi hai già tradito,non so se te ne rendi conto. Ed eri ubriaco...bene. Quanto ubriaco? Perchè non c'erano i ragazzi con te? Perchè hai voluto esagerare a tal punto? -,una raffica di domande uscì dalla mia bocca,desiderosa di sapere.
- Mi aveva invitato un amico quella sera. Sono andato,in fondo sono un cantante famoso! Mi ha offerto un drink. Ho accettato. Avresti fatto la stessa cosa! - esclamò. Lo guardai seriamente stranita,dopo la sua ultima affermazione.
- Harry io non ti ho mai obbligato ad essere perfetto o fare il santarello. Mai. Ma non pensavo che avresti esagerato così tanto. C'è un limite a tutto. Il divertimento ci sta,ma come mi spieghi la voce al telefono? -,gli ricordai della chiamata.
- Lei mi ha seguito fino in albergo... - e la sua voce calò,bloccandosi del tutto. Abbassò la testa ciò vuol dire che non era un buon segno.
- Ti prego,dimmi che non è successo -, il mio tono diventò debole e tutto il mio corpo tremò al sol pensiero. Strinsi i pugni,notando che non rispondeva. Gli occhi inziarono a farsi gonfi,sentivo che bruciavano.
- Non ricordo cosa sia successo. Non lo so -,rispose debolmente. Quando ebbe la possibilità di guardarmi,notai che aveva gli occhi lucidi,tanto quanto i miei. Una lacrima scese lungo il mio volto e lui dovette trattenersi,deglutendo più volte. Alzò gli occhi al cielo per fermare le lacrime che volevano forzatamente uscire.
- Cris,ti amo -,si avvicinò,volendo evidentemente abbracciarmi,ma io lo fermai con una mano.
- Vattene ti prego. Torna a Londra e vivi la tua vita -,portai una mano sulla fronte,trattenendo anche io le lacrime.
- Cristel no! -,si oppose lui prendendomi per un braccio. I nostri occhi si incrociarono e vidi la disperazione. Allontanai la presa,spingendolo più in là. 
- Va' via Harry! -,tuonai,guardandolo freddamente. Non avevo mai urlato in un modo così aggressivo nei suoi confronti. Lui cercò di implorarmi,ma io non volevo sentir ragioni. Anche io l'avevo tradito ed il motivo principale era proprio che io non potevo dirgli nulla. Era tutto un susseguirsi di cose e non potevamo permetterci di stare male. 
E' proprio come i nobili ed i poveri un tempo. I nobili non possono stare con i poveri:sono due ceti diversi. I poveri non contano. I nobili sì.


 
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Capitolo 35
*** Sarò il tuo angelo guardiano. ***


                                                                                             YOUR GUARDIAN ANGEL



Harry's Pov
 
Quello che stava succedendo tra Cristel e me era l'ultima cosa volevo capitasse. Non ricordavo cos'era successo quella notte,eppure sapevo che era partito tutto da un bicchierino al bar. Non ricordavo mi trovassi ad una festa. Quella ragazza,Jessica,l'avevo conosciuta al bar,ma non ero andato con lei. Ero con Josh ed un suo amico di New York. Non ricordavo di essere andato ad una festa con lei e soprattutto non mi ero aspettato di reincontrarla il giorno successivo nel mio albergo. Qualcosa dentro di me mi diceva che non ero andato a letto con lei,ma in realtà non lo sapevo con certezza. Infondo,ero ubriaco quella notte.
La cosa che più mi ossessionava era proprio il fatto che Cristel stava male ed io non avevo fatto ancora davvero nulla per lei. Mi aveva cacciato fuori di casa ed io ero andato via.
Ero accasciato sul divano della casa di Ariel,mentre Louis e lei erano andati da Cristel all'incirca venti minuti fa. Sì,Louis per fortuna era venuto con me. Diceva di non voler lasciare questa situazione. Era un fratello per me. Sperai che sarebbero riusciti a parlare con lei,ma le mie speranze svanirono quando la porta all'improvviso si aprì ed entrarono i due ragazzi. 
Mi alzai di scatto e li raggiunsi alla porta,mentre Ariel lanciava il giubotto sull'appendi abiti all'entrata. 
- Non vuole parlare con nessuno. Nemmeno con me -,mi informò subito Louis,abbastanza sorpreso.
- In realtà quella sorpresa dovrei essere io,dato che sono la sua migliore amica-,puntualizzò Ariel. 
- Non vuol dire nulla! Con me avrebbe dovuto parlare... -,le rispose il castano,ostinato. Lei lo guardò con disappunto,alzando un sopracciglio. 
- Devo parlare con lei... -,sussurrai io,non badando alla discussione che volevano far iniziare. 
Tornai sul divano,sprofondando e sbattendomi un cuscino in faccia. Volevo soffoccare le lacrime e soprattutto il nervosismo. Avrei lanciato qualunque cosa in aria,per quanto ero furioso. 
Sentii una mano sulla mia gamba intenta a scuotermi,ed un'altra che mi toglieva il cuscino dalla faccia. Non volevo versare nemmeno una lacrima. Dovevo rimanere lucido per cercare di chiarire questo immenso disastro.
Ariel era seduta sul tappeto di fronte al divano,vicina alla mia faccia e Louis era seduto alla fine del divano. 
- Si risolverà tutto,siamo qui apposta -,mi rassicurò Ariel,accennando un sorriso rincuorante.
- Cristel ti ama più di se stessa,ed aspettate un figlio. Non è poco,avete delle responsabilità-,mi ricordò Louis,usando un tono molto dolce.
- Grazie ragazzi -,guardai entrambi,volendo sorridergli ma non avevo lo spirito e la forza di farlo.
- Non mi piace vederti depresso,alzati su -,Louis si alzò,tirandomi per le mani,facendomi sollevare dal divano.
- Louis,per favore -,protestai,volendo tornare sul divano e magari dormire un pò,schiarire le idee e pensare ad una soluzione.
- No. Basta. -,anche Ariel mi impedì di tornare a sedermi. Quella ragazza era molto più grintosa di quanto immaginavo. Mi stupì la sua combattività anche con me. In fondo non mi conosceva così bene,eppure aveva tanta voglia di aiutarmi come se fosse la mia migliore amica.
- Cosa volete fare? -,domandai ad entrambi,interdetto.
- Sei ancora Harry Styles d'accordo? Sai quante fans vorrebbero vedervi? -,Ariel indicò Louis e me.
La guardai accigliato. Mi stava davvero proponendo di uscire dopo tutto quello che era successo? Era pazza. Mi rifiutai,ma i due ragazzi mi completamente spinsero verso la porta. Ariel mi buttò fuori e Louis mi lanciò il giubotto. L'afferrai al volo e seccato,mi feci trascinare fino alla macchina nel parcheggio.
 
                                                                                                       Cristel's Pov

                                                    ATTENZIONE: per andare avanti consiglio la canzone Your guardian angel - The Red
 
Una carezza sulla guancia. Dolce da mettere i brividi. Fatta da una mano affusolata e liscia che sapevo di conoscere. Credevo fosse un sogno,ed invece ciò che credevo tale si rivelò reale. Sentivo davvero la sua pelle morbida sulla mia guancia. Sentivo il suo respiro lento e corto. Sentivo il suo profumo di menta ed ogni volta mi invadeva le narici.  Esitai prima di aprire gli occhi,anche perchè ora ero coscente ed avevo capito chi era seduto sul mio letto. Aspettai,circa tre minuti,quando sentii lui alzarsi,ed una porta sbattere. Solo dopo ebbi il coraggio di aprire gli occhi e non trovare nessuno. 
Sul letto però,vi era qualcosa di nuovo. Una rosa rossa accompagnata da un foglio arrotolato e legato con un nastrino argentato. Questo non aspettai ad aprirlo. Odorai prima la rosa,ed aveva un profumo ottimo ed era fresca. Dopodichè sfilai il foglio dal nastrino,aprendolo.
 
Ero sicuro che non mi avresti sentito,entrando nella tua stanza. Cristel,ho bisogno di rimediare con te. So che hai paura di stare male,ma ti prego,dammi la possibilità di recuperare il nostro rapporto. 
Vieni a Castel Sant'Angelo. Ti aspetto.
Harry.
 
Harry...aveva capito tutto ovviamente. Aveva capito la mia paura nel non voler soffrire. Ma dovevo dargli una possibilità. Senza battere ciglio gliel'avrei data come lui l'aveva data a me quando gli avevo detto di Lucas. Se lui voleva chiarire,io dovevo ascoltarlo. Perchè lo amavo con tutta me stessa,ed avevo bisogno di lui. Aspettavo suo figlio,e loro erano la mia famiglia.
Dovevo affrontare il dolore. Balzai dal letto,diretta verso il bagno,mentre scrivevo un messaggio a Louis.
Iniziai a lavarmi frettolosamente,presi gli abiti già sistemati nel bagno e li indossai,cercando di non andare troppo veloce. Ormai usavo solo maglie larghissime per nascondere la mia pancia. Nessuno ancora lo sapeva,tranne la mia famiglia ed i ragazzi. Ancora lo stavamo nascondendo e sarebbe stato così ancora per un altro mese. 
Tornai in camera,presi la borsa e la misi a tracolla,infilai le scarpe e scesi le scale. Il campanello suonò. Sapevo chi era. Aprii la porta e davanti a me trovai l'unica e sola persona che avrei voluto vedere in quel momento. Louis sorrideva,le mani nel giubotto di jeans e due occhi pimpanti. Ricambiai il sorriso sollevata nel vederlo davanti a me e lo abbracciai molto forte.
- Mi dispiace averti sbattuto la porta in faccia ieri -,dovevo anche scusarmi con Ariel.
Lui mi accarezzò la schiena,rassicurandomi.
- Non ti preoccupare. Sono contento che ci vediamo oggi -,rispose sinceramente,stampandomi un bacio sulla fronte. Mi staccai dall'abbraccio,chiudendo a chiave la porta di casa. Raggiungemmo la Range di Louis,salendo nell'auto che sfrecciò all'istante.
Castel Sant'Angelo non distava molto da casa mia,ma a me sembrò lo stesso un viaggio lunghissimo. Tremavo,e strofinavo le mani sul cruscotto nervosamente. Proprio come Harry. Mi aveva lasciato qualche vizio quel ragazzo. Alcune volte parlavo lentamente,altre volte strofinavo le mani su qualcosa o semplicemente le sfregavo. 
La macchina,dopo all'incirca dieci minuti,si fermò davanti l'angelo,indice che eravamo arrivati. Castel Sant'Angelo era uno dei posti più belli di Roma a parer mio. La maggior parte delle volte era pieno di gente,eppure quella mattina non c'era assolutamente nessuno. Tutti a lavoro e scuola,presumevo. 
In lontananza,quando i miei occhi poterono metterlo in risalto,c'era Harry vicino ad uno dei "pali" della luce che aspettava,con le mani in tasca. Guardai Louis,il quale mi sorrise incoraggiante. Gli lasciai un bacio sulla guancia e scesi dalla macchina,facendo un lungo sospiro.
Mi avviavi verso Harry,il quale non si muoveva nemmeno di un centimetro. I suoi occhi scrutarono ogni mia mossa,finchè non mi fermai davanti a lui. Non sorrideva e nemmeno io lo facevo. C'era tensione,molta tensione.
Le sue iridi verdi si intrappolarono nei miei occhi,ed io rimasi paralizzata nel guardarlo. Guardare quegli occhi era una droga per me. Non potevo davvero farne a meno. Non riuscii a fare a meno di accennare un sorriso. E quel sorriso,servì a sciogliere la tensione di Harry,che scrollò le spalle.
Allungò le mani,fino a toccare le mie. Insicuro di prenderle,temendo il mio rifiuto,si tirò indietro,abbassando lo sguardo. Non glielo permisi e allungai io stessa le mani,in modo che capisse. Non esitò ad afferrarle ed unirle con le sue.
- Le tue mani mi mancavano -,ammisi,continuando a sorridere nostalgicamente. I suoi occhi incontrarono di nuovo i miei e lui sorrise.
- La tua voce mi mancava -,sussurrò. Momento delle confessioni in arrivo.
- Il tuo sorriso -,continuai io,anche un pò divertita.
- I tuoi occhi -,rispose di rimando lui,strappandomi una fragorosa risata,seguita anche dalla sua. 
Mi avvicinò di più a lui ed in quel momento la sua espressione tornò seria. Probabilmente aveva davvero qualcosa da dirmi.
- Quella sera non era previsto nulla. Ero andato in un bar per un semplice drink con Josh. Non conoscevo quella ragazza,non volevo ubriacarmi in quel modo. Lei è tornata ed io l'ho mandata via. Sai perchè? Perchè io amo solo te Cris. Io amo solo te... -.
- Harry asp... -.
- Devo finire -,mi interruppe lui - quando ero bambino,mia madre mi diceva sempre una cosa: quando trovi la principessa dei suoi sogni,che capisce i tuoi problemi ed i tuoi stati d'animo non fartela scappare. Salvala dal castello e fa sì che diventi la tua principessa. Lei non ti lascerà mai... Bè,ora ho capito la metafora del "salvala dal castello". Semplicemente voleva dire proteggila e prenditi cura di lei. Tu sei la mia principessa e non voglio averne altre. Quando mi sveglio voglio sentire il tuo profumo invadermi le narici. Quando volto lo sguardo voglio vedere il tuo sorriso. Quando non riesco a lottare,voglio che tu mi spingi a crederci. Non voglio perderti... -,sputò tutto quello che aveva in corpo. Il suo tono di voce era estremamente dolce e profondo,tanto che una miriade di brividi percorse il mio intero corpo. Felicità,beatitudine,euforia iniziarono a mischiarsi energicamente,dando come risultato un pianto di gioia. Svariate lacrime caddero dal mio volto,ma lui fu pronto ad asciugarmele con dei baci sulla guancia. Non vi era sensazione più bella nell'avere la persona che ami che riesce ad asciugarti le lacrime e piange perfino con te. E' assurdo,eppure quando trovi quel ragazzo vuol dire che è davvero lui quello che deve passare l'intera vita con te. Harry era ogni mio respiro. Ogni mio sorriso ed ogni mia lacrima. Era il mio pensiero,la mia felicità,la mia intera vita. Le sue labbra vellutate si posarono sulla mia fronte,lasciando un lieve bacio su essa. Poi portò la sua fronte sulla mia,mentre sentivo il suo respiro caldo sul volto.
- Non voglio perderti nemmeno io. Ti amo e sarà per sempre -,avrei voluto dirgli di più,ma non ci riuscii. Ero davvero inerme a quelle parole e nessuna frase che fosse uscita dalla mia bocca,sarebbe stata tanto significativa come ciò che mi aveva detto lui ora.
Chinò la testa,facendo arrivare le sue labbra alle mie,che sfiorò delicatamente. Mi morse il labbro inferiore,poggiandole poi definitivamente. Le sue labbra vellutate si mossero con dolcezza sulle mie,mentre la lingua chiedeva subito accesso. Un accesso che gli fu concesso. Infilai una mano nei suoi capelli ricci,facendola poi scivolare sul suo petto. Il suo cuore batteva fortissimo. La sua mano si posò sulla mia guancia,mentre quel lungo bacio continuava. Un bacio da mozzare il fiato.
Quando si allontanò,cercai ancora le sue labbra,non volendo distaccarmi. Ma lui mi fece aprire gli occhi.
- Baciami ancora - supplicai,facendo il "musetto". Lui non rispose,ma tirò fuori dalla giacca nera un lucchetto. Me lo mostrò,e notai che vi erano incise due lettere. H&C ,significava Harry e Cristel. Lo guardai un pò confusa,ma solo quando mi indicò un altro lampione,potei capire. 
- Voglio attaccarlo lì -,disse infine,portandomi dove vi erano gli altri lucchetti delle coppie innamorate. Era l'usanza di Roma,attaccare un lucchetto.  Harry prese la mia mano,ed insieme attaccammo quel lucchetto vicino agli altri. Mi sfuggì una risata dolce. Fare queste cose con lui mi divertiva parecchio ed era qualcosa di speciale. La sua mano,infine,arrivò sulla mia pancia e la accarezzò come faceva di solito.
- Sarò il vostro guardiano,per sempre -,sussurrò avvicinando nuovamente le labbra alle mie.
Sentirlo mio e finalmente poter toccare le sue labbra fu il Paradiso per me.
Lui sarebbe sempre stato il mio angelo guardiano.

 
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Capitolo 36
*** Proprio quello che desideravo. ***


                                                                                            PAINT A SMILE





Harry ed io passammo l'intero pomeriggio per le vie di Roma. Incontrammo molte fans e lui si fermò con tutte. Credo che la sua felicità era troppo grande da non fargli pesare nulla. Cercammo di non andare nei posti più vistosi,ma alla fine se ci volevano trovare,lo facevano e basta.
Le ragazze sono delle stalker,non appena vedono Harry gli si buttano addosso e farebbero di tutto pur di avere anch solo un bacio sulla guancia.
Tutte le ragazze si aspettano dal proprio idolo  un abbraccio,un bacio sulla guancia ed un saluto.
Ognuna vuole sentire il loro profumo invaderle le narici e vuole sentirsi protetta nelle braccia del proprio idolo.
Ognuna di loro vorrebbe essere la sua ragazza,per poterlo amare come merita e potergli dimostrare che il suo affetto è più grande di quanto loro immaginano. 
Le ragazze che amano i propri idoli spendono notti intere a piangere per non poterli avere accanto.
Spendono giornate a seguire programmi ed interviste che trattano di loro,riuscendo però a conciliare la loro vita.
Quelle ragazze sono sicure e si sentono forti quando il mondo sta per crollarle addosso perchè sanno che virtualmente c'è qualcuno su cui possono contare.
Prima di far ritorno a casa,chiamai mia madre per avvisarla di preparare due letti in più ed aggiungere due posti a tavola.
- Pronto? -,rispose lei solo dopo due squilli di telefono.
- Mamma,sono Cris. Aggiungi due posti in più a tavola e prepara i letti nella camera degli ospiti -,arrivai subito al dunque senza giri di parole.
- Louis ed Ariel sono già qui,quando venite tu ed Harry? -,domandò lei. Quindi c'era anche Ariel lì. Bene.
- Cinque minuti e siamo a casa -,riattaccai. Harry mi tirò delicatamente verso un taxi che si era appena fermato.
Entrammo nella vettura ed io gli indicai la strada di casa mia. Harry mi afferrò la mano,facendomi avvicinare di più a lui e mi avvolse completamente. Alzò il mio mento con un dito ed i nostri occhi si incrociarono. Mi accarezzò dolcemente una guancia,dandomi un bacio sulla fronte.
- Non voglio tenerlo più nascosto -,sputò infine,puntando gli occhi sulla mia pancia. Lo scrutai attentamente in volto e notai che era maledettamente serio. 
Lo guardai accigliata,sorpresa di ciò che mi stava dicendo. Avevamo programmato che fin quando avrei potuto nasconderlo,l'avremmo fatto.
- Harry,non credo sia una buona idea -,ribbattei io.
- Credo che anche tu sia stufa di doverti nascondere. E prima o poi lo sapranno tutti,quindi meglio ora -,controbbattè lui. Prese entrambe le mie mani e le strinse forte,facendomi un sorriso rassicurante.
La realtà dei fatti,cosa che io non avevo mai confessato ad Harry,era che io avevo un'infinita paura a confessare la verità. Avevo paura delle reazione che avremmo potuto scatenare. Avevo paura che qualcuno avrebbe odiato a morte Harry ed io non volevo che gli venisse fatto nessun male. Molte persone l'avrebbero giudicato come il ragazzo 19enne,che ha messo incinta una ragazzina. Perchè le persone giudicano e feriscono. La gente non si rende conto ed è egoista. Sarebbe nato l'inferno ed io non avevo voglia di affrontarlo. Ero stanca di veder soffrire Harry,e non volevo insulti. Ne avevamo ricevuti abbastanza fin'ora. 
- Harry io... -,cercavo di dirglielo,ma il taxi si fermò proprio in quel momento. Eravamo arrivati a casa. 
- Come posso salutare? -,mi chiese aiuto lui,mentre io pagavo l'autista.
- Fai come me -,guardai l'uomo e sorrisi aprendo lo sportello - arrivederci -,lo dissi in italiano,guardando di sottecchi Harry.
- Arrivederci ? - ,il riccio lo disse molto insicuramente,credendo di sbagliare. Prima che potesse scendere,l'autista si voltò e gli sorrise. Io mi trattenni dal non ridere. La sua voce era stranissima quando cercava di parlare in italiano.
- Arrivederci ragazzo -,gli rispose divertito nel sentire il suo accento strano. Harry continuò a sorridere,scendendo dall'auto. Mi prese la mano,mentre la macchina sfrecciava via.
Entrambi ci guardammo ed a me scoppiò una risata fragorosa. Il modo in cui aveva salutato era stato comico. Harry all'iniziò alzò un sopracciglio,guardandomi un pò male.
- Ho fatto tanto schifo? -,domandò infine,preoccupato.
- Hai un accento stranissimo e dovevi vedere la tua faccia! -,esclamai fra le risate. Sorprendentemente,anche a lui sfuggì una sonora e divertita risata. 
- Sei una stronza -,rispose infine,mentre andavamo verso il portone di casa.
- Intanto mi ami -,ribbattei non riuscendo a fermare le risate. Mi facevano male le mascelle tanto che avevo riso. Amavo quei momenti con Harry. Erano simpatici e divertenti. Lui riusciva sempre a strapparmi una risata. Ma la parte migliore del nostro rapporto erano le prese in giro e gli scherzi. Io avevo bisogno proprio di questo. Ed Harry era proprio ciò di cui avevo bisogno.
 
Entrati in casa,trovammo mia madre ancora in cucina,intenta a finire di preparare la cena. Mio padre era sul divano della cucina a parlare con Louis,mentre Ariel,la solita,giocava con mio fratello Johnny di 9 anni. Ovviamente giocavano alla Wii,della quale tutti e due ne andavano completamente matti.
- Buonasera -,salutammo in coro Harry ed io,facendo distrarre tutti. Johnny alzò la mano,sorridendoci,mentre mia madre si affacciò dal cucinino sventolando lo strofinaccio.
- Ciao Harry -,lo salutò mio padre alzandosi,ed Harry scattò come una molla,andando a dargli la mano. Mio padre,sorridente,gli diede una pacca amichevole sulla spalla. Il riccio era abbastanza teso con mio padre,ed aveva sempre paura di sbagliare qualcosa. Poi diceva che fossi io quella dalle mielle paranoie,quando avevo conosciuto i suoi.
- Buonasera signore -,rispose Harry rosso in faccia.
- Puoi chiamarmi Max -,lo rassicurò mio padre,tornandosi a sedere con Louis che l'aspettava. 
Il riccio tornò vicino a me,ma quando notò il gioco che stavano facendo alla Wii,gli si illuminarono gli occhi.
- Just Dance 4! Amo questo gioco! -,si esaltò andando verso Ariel e mio fratello.
- Partita uomo a uomo? -,propose Johnny,porgendogli il telecomando che Ariel aveva lasciato. Harry annuì.
Nel frattempo io andai a salutare Louis,stampandogli un bacio sulla guancia. Ariel ci raggiunse,buttandosi sulla poltroncina della cucina. Non sapendo proprio che fare,mi sistemai vicino mio padre,ed ascoltando la conversazione che stava intrattenendo con Louis. Economia,politica e robe varie. Louis sicuramente non stava capendo tutto quello che gli diceva mio padre e potevo comprenderlo dal suo sguardo. A volte metteva la mano davanti la bocca,per non ridere. Le sue labbra erano curvate all'insù,ma cercava in tutti i modi di trattenere la risata.
Per fortuna,quella sua tortura svanì in fretta,poichè mia madre portò la cena a tavola.
- Si mangia! -,esultò Louis fiondandosi sulla tavola,con l'acquolina in bocca. Io presi posto vicino Ariel e tenni alla mia destra,il posto per Harry. 
- Harry e Johnny,a tavola! -,li chiamò mia madre. I due non sentiro nulla di quello che disse.
- Harry,a tavola! -,ripetei io. Quei due erano completamente presi a ballare sulle notte di Call Me Maybe e fare movimenti da ragazzina che non si accorsero di nulla. Entrambi cercavano di imitare le ragazze che ballavano nel gioco e sembravano due gay.
- Ragazzi,sembrate due scimmie che sculettano come ragazzine -,affermò Louis,non riuscendo a trattenere una risatina. A quella sua esclamazione,nessuno potè fare a meno di ridere,e fu lì che entrambi si girarono indignati.
- Allora questa l'avete sentita! -,li puntò Ariel,ricomponendosi. Harry sbuffò,raggiungendoci a tavola insieme a mio fratello.
- Noi non siamo femminucce -,bofonchiò mio fratello tirando Harry con sè,facendolo sedere vicino a lui,rubando il posto di mia madre.
Louis così scalò mettendosi vicino a me,in modo tale che mia madre non dovesse fare mille giri per arrivare alla cucina.
- Quest'alleanza non mi piace -,li avvertii io,vedendo quei due che iniziavano a giocare con le posate.
Credetemi,era uno spettacolo assurdo e divertentissimo. Anche abbastanza comico. Ed infatti,non potè mancare Louis a filmare il tutto con il suo Galaxy. 
Fu una serata bellissima. Una di quelle dove tutto ciò che conta è stare in famiglia. Fatta di semplici e dolci momenti. Era proprio una di quelle serate che avresti voluto ripetere subito dopo averla conclusa.  Fu stupendo passare quel tempo insieme a tutti loro. Mi faceva bene e faceva bene anche alla piccola. 
A fine cena,mio padre decise di fare un brindisi a tutti noi e soprattutto alla piccola Grace che sarebbe nata fra cinque/quattro mesi.
La mia famiglia era tutto ciò che amavo e volevo vicino a me.
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Capitolo 37
*** Vuoi sposarmi? ***


                         WILL YOU MARRY ME?


 
Erano passati per l'esattezza quattro mesi esatti da quando Harry era stato in Italia. L'autunno aveva già cominciato a sfoltire gli alberi e molte foglie cadevano lungo le vie della grande Londra. Io ero tornata in Inghilterra con Serena,alla fine di Agosto. Lei era tornata solo ed esclusivamente per chiarire con Niall,dopo il suo incontro con Andre. Conclusione,si sono lasciati. Serena,dopo essersi soffermata una settimana e partita di nuovo per l'Italia,ed io ora mi trovo nel mio vecchio appartamento insieme ad Eleanor,che si è trasferita nella mia abitazione. Vivere con lei è più che stupendo. La mia pancia è diventata un pallone,è enorme. A dire il vero ho un pò paura in questo periodo. Il momento del parto si stava avvicinando,ed io non sapevo quanto fossi pronta. Anzi,precisamente non ero pronta per nulla. I ragazzi stavano continuando a girare per l'Europa. Da Settembre ad inizio Novembre avevano viaggiato tanto,e la povera Eleanor non aveva fatto nemmeno un viaggio con Louis per rimanere con me. 
Oggi,per l'esattezza,era il 17 Novembre e questo significava solo una cosa: il mio compleanno.  I ragazzi erano tutti tornati a Londra, ed avevo intuito dal giorno precedente che stavano organizzando qualcosa. Niall,non sa nascondere le sorprese e sembrava un esaltato mentre parlava con Louis. Il tutto davanti a me,cercando di non farsi comprendere.
A mezzanotte avevo aspettato una chiamata o un messaggio di Harry per gli auguri,ma lui non si era fatto vivo,tantomeno gli altri ragazzi. Così,avevo deciso di andare a dormire.
La mattina fu Eleanor a svegliarmi. Spalancò la porta,facendola sbattere e quel suono fu in grado di farmi aprire gli occhi.
- Buongiorno splendore! -,esultò lei venendo a sedersi a bordo letto,con un vassoio pieno di roba da mangiare ed una tazza di latte e caffè. L'appoggiò sul letto,per poi sporgersi e darmi un forte abbraccio.
- Buon compleanno sfaticata -,mi stampò un forte bacio sulla guancia,con un sorriso a trentadue denti. Mi porse il vassoio.
- Grazie El,sei un angelo. Finalmente una fantastica colazione -,afferrai un croissant e lo presi a morsi subito. Era squisito.
- Bè,le voglie delle donne incinta vanno esaudite -,scherzò lei,afferrando un cornetto ed addentandolo. Finii in un boccone quel croissante e subito afferrai un muffin senza esitazioni.
- Harry non mi ha fatto gli auguri -,mugugnai con la bocca piena. Lei fece una faccia strana,alzando le spalle in segno di "e che ne so io". 
Finii la mia colazione,ed entrambe mangiammo a quantità industriali quella mattina. Alla fine,Eleanor ripulì tutto,costringendomi ad andarmi velocemente a lavare.
- Abbiamo tante cose da fare -,parlottò lei,andando verso la porta.
- Cos'è che dobb...? -,ma prima che finissi la mia frase,lei aveva già sbattutto la porta. Sospirando ,mi alzai decisa dal letto,prendendo la roba pulita e dirigendomi immediatamente verso il bagno. Feci una veloce doccia e lavai anche i capelli. Cercai di non impiegarci molto,e dopo aver asciugato i capelli,mi vestii velocemente,pronta per vedere cosa mi aspettava.
Neanche il tempo di uscire dal bagno,Eleanor mi stava già aspettando alla porta vestita ed incappucciata. La guardai leggermente stranita e prendendo il cappotto la seguii,senza dir parola. 
Giù,una macchina,anzi una Porche,ci stava già aspettando. Rimasi a bocca aperta quando la vidi,e mi voltai verso El,per delle spiegazioni.
- E questa cosa vuol dire? -,le domandai.
- E' un piccolo regalino -,alzò le spalle. Strabuzzai gli occhi,incredula che mi avess fatto un regalo del genere. Non me lo sarei mai aspettata. La Porche era una delle macchine che più amavo.
- Tu sei pazza! Caspita ma è... -,non avevo parole per descriverla. Quasi con le lacrime agli occhi,afferrai El e la strinsi a me,in un forte abbraccio. Quella ragazza era stupenda. Ma non perchè mi aveva regalato la macchina,ma perchè era sempre stata presente per me. Io la consideravo una sorella,ormai.
- Ti direi di fare un giro,ma finchè non partorisci,la guiderò io -,le sfuggì una risata,ed io non potei che alzarle il dito medio.
Troppo eccitata,andai incontro alla macchina,ed Eleanor mi lanciò le chiavi per darmi almeno l'onore di aprirla. Una volta fatto,entrai frettolosamente nella mia nuova macchina. Toccai i morbidi sedili,il cruscotto,le finestre. Era meravigliosamente stupenda.
Eleanor si posizionò al volante,anche lei tutta euforica di guidarla.
- Potresti dirmi dove siamo dirette? -,ero curiosa di sapere.
- Perchè dovrei dirtelo? E' una sorpresa -,e detto ciò,schiacciò l'accelleratore e partì verso non-so-dove.
 
Eravamo nella periferia di Londra. Eleanor parcheggiò la macchina di fronte una villetta che non avevo mai visto prima d'ora. Tra le folti piante,e qualche alberello,un delizioso cottage o meglio "casa in Canadà",era situato nel bel mezzo del verde. Attorno al perimetro della casa,vi era un immenso giardino,dove si potevano vedere i germogli dei fiori. La casa era recinatata in legno,dove vi era un cancelletto al centro, accompagnato da un citofono bianco. Mi avvicinai cauta,senza fare domande,troppi incantata da quella vista. Nel giardino,vi erano anche due altalene e si poteva intravedere da lontano,una piscina in terra,abbastanza grande. Era proprio la villetta stile inglese,di cui io non avevo mai saputo l'esistenza. Non sapevo nemmeno cosa ci facevamo lì e dopo averla ben meditata,mi voltai verso Eleanor per delle spiegazioni.
- Entriamo? -,propose lei,senza che io potessi dire nulla. Mi spinse verso il cancelletto,che era già aperto. Camminai fino alla porta verde,ancora interdetta su quello che stessimo facendo. Arrivata alla porta,stavo per bussare,quando mi resi conto che anch'essa era aperta. Non riuscii a capire perchè tutto fosse già aperto in quella zona. Ebbi anche un pò paura,così mi voltai di scatto verso Eleanor per chiederle le spiegazioni che non avevo potuto domandarle prima. Ma quando mi voltai,lei era sparita completamente. Eppure due minuti fa era dietro di me. E non mi ero accorta nemmeno che fosse sparita. Notai che la Porche era ancora parcheggiata,quindi non poteva essere andata via con quella. Sinceramente,iniziai a preoccuparmi su ciò che stava succedendo. 
- Eleanor? -,la chiamai senza avere nessuna risposta. Affranta e soprattutto spaventata,decisi di entrare in quella casa,anche se avevo una paura assurda. Presi coraggio e spalancai la porta verde,rimanendo un attimo sulla soglia. Delle candele dominavano la casa,e sembrava che qualcuno stesse facendo un esperimento vodoo. Decisi di oltrepassare la soglia della porta,chiudendola poi sistematicamente. Avanzai fino al soggiorno,dove potevo vedere,grazie alle poche candele che la illuminavano,un arredamento favoloso ed innovativo. Mobili bianchi,accompagnati da divanetti tondi e rosa. Un tavolino nero al baricentro dei divanetti,ed un tappeto rettangolare con vari disegni all'interno. I muri erano viola e bianchi,anch'essi con disegni strani ed alcune pareti pitturate a spugna. Da ciò che stavo vedendo,sembrava una casa appena arredata e completamente nuova. 
Mi avvicinai ad un mobile,e quando potei osservarlo meglio,sforzando la mia vista,notai che vi erano delle cornici,contenenti delle foto che rappresentavano Harry e me. Sbalordita,continuai a dare un'occhiata. Vi erano foto in Italia,a Londra,ed anche una foto quando eravamo andati dal ginecologo. Altre raffiguravano Eleanor e me,altre con tutti i ragazzi,un'altra dove io davo un bacio a Louis. Tutto ciò iniziava ad essere un pò strano,fin quando...
....sentii dei rumori alle mie spalle,e una sensazione di paura invase il mio stomaco. Non volevo girarmi,ma la mia mente diceva che dovevo assolutamente farlo. 
- Cris... -,prima che potessi girarmi il mio udito sentii una voce profonda e rauca. Due mani si posarono sulla mia pancia,iniziando ad accarezzarla,e la mia schiena sbattè contro il suo corpo. Tirai un sospiro di sollievo quando capii chi fosse.
- Harry...-,sussurrai. Una sua mano scostò i capelli,facendoli scendere solo da una parte del petto. Chinò la testa e le sue labbra inziarono a regalarmi baci umidi e lenti sul collo. Quei baci mi provocarono lunghi brividi che si divulgarono in tutto il corpo. Erano delle sensazioni piacevoli e maledettamente stupende. Portai la mia mano sulla sua che aveva ancora sulla mia pancia e socchiusi gli occhi,godendomi alla perfezione i suoi stupendi baci. 
- Questa casa è nostra... -,mormorò soffiando sul mio collo. Quando disse quelle parole,sentii le sue mani ritirarsi ed il suo corpo allontanarsi. Accigliata,mi girai definitivamente verso di lui. Ciò che videro i miei occhi fu un qualcosa di eclatante ed assurdo.
Harry era inginocchiato a terra,con solo una gamba più alzata. Le sue iridi verdi mi guardavano estasiate,ed io rimasi inerme a quello sguardo. 
- Harry che stai f-fac-facendo? -,balbettai. 
Lui sorrise. Uno di quei sorrisi dolci e rassicuranti. Quel sorriso che ti riscalda l'anima,che ti fa stare bene.
- Dal primo momento che ti ho vista,i miei occhi hanno avuto solo che te. Non credevo fosse possibile innamorarsi così velocemente di qualcuno,eppure tu sei riuscita a farti amare da me in questo modo così sproporzionato. Con te ho passato momenti straordinari,tu sei l'unica che mi fa stare realmente bene. Ed ora,il frutto di quello che siamo,è proprio nostro figlio. Io ti amo,con tutto me stesso e voglio che sia tu ad accompagnarmi nella vita. Voglio che sia tu a vedermi diventare uomo e a supportarmi tutte le volte che ne avrò bisogno. Io ti amo e voglio te. Cristel Alexandra Turner,vorresti diventare mia moglie? -,la sua voce tremò,- ho chiesto il permesso a tuo padre -,gli sfuggì una lieve risata. 
Il mio cuore per un istante si fermò,ed iniziò a battere irregolarmente all'ultima sua frase. Sentii le gambe indolenzirsi ed iniziare a tremare. I miei occhi erano fissi sul suo volto d'angelo,ma la mia bocca non riusciva ad emettere nessun suono. Ero impietrita,troppo felice per fare qualcosa. Avrei voluto piangere. Piangere di gioia. Era magnifico,non c'erano altre parole.
Cris,devi parlare, cercai di convincere il mio cervello a farmi muovere. Harry tirò fuori un anello d'argento,con un brillante,il quale spiccava nella sua lucentezza. Ingoiai a vuoto,ed infine una lacrima rigò il mio volto.
- Sì,sì,sì....SI! -,risposi infine,iniziando a piangere come una bambina. Harry,non esitò ad alzarsi. Mi tirò a sè,con dolcezza e facendo attenzione,e mi baciò. Le sue labbra morbide e vellutate si posarono sulle mie,inziando a muoversi con brama. I suoi baci erano caldi,ed il suo sapore era buonissimo. Quel bacio era pieno d'amore e di passione,ed io vi ero dentro completamente. Lui mi avvolse con le sue braccia,continuando a regalarmi dei baci che mi mandavano in estasi. 
Proprio in quel momento,il suono della musica e di trombette perforò i miei timpani,tanto che dovetti allontanarmi per vedere che stesse succedendo.
- Tanti auguri! -,sentii urlare abbastanza forte. Ancora abbastanza scossa,notai che le luci si erano accese. Davanti a me vi erano Louis,Eleanor,Zayn,Liam,Danielle,Niall,Ariel,Melissa e Serena. Erano tutti lì. Lì per me. I miei amici,la mia intera famiglia. Erano muniti di trombette,cappelletti da compleanno ed un sorriso stampato sul volto di ognuno di loro. Erano nove sorrisi stupendi,che mi stavano regalando un'emozione unica. Non riuscivo a spiegare come mi sentivo,so solo che iniziai nuovamente a piangere,abbastanza commossa. Non sapevo che dire,erano qualcosa di eccezzionale quei ragazzi. Prima che potessero venirmi ad abbracciare,Harry li fermò: - Dimentichi questo -,afferrò la mia mano ed infilò l'anello di fidanzamento. Dopodichè,i ragazzi vennero tutti verso di me. Ognuno di loro mi strinse forte,facendomi i suoi auguri.
E' una felicità che non si può spiegare. Ed era tutto ciò che volevo in quel momento.
 
                                    ---------------------------------------------
 
Fu una delle giornate più belle della mia vita. Liam e Danielle mi regalarono una collana della Guess. Niall e Zayn mi regalarono un viaggio ai Caraibi,con Harry e la piccola Grace. Ed infine Louis,mi diede le chiavi della nuova casa. Ariel,Serena e Melissa mi regalarono un quadro con la nostra foto da piccole.
Ammetto,erano tutti regali extra-costosi,ed infatti ripetei ad ognuno di loro che non dovevano. Ma loro volevano fare le cose in grande,ora che potevano ed avevano anche i soldi. Io si e no ai compleanni avevo regalato un portafoglio di 10 euro. Fatto sta,che fu il diciannovesimo compleanno più bello della mia vita. Trascorsi dei momenti indimenticabili e questo era il regalo più grande,che la vita mi aveva donato.


 
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Capitolo 38
*** Non è la fine. Harry,Grace e Cristel. ***


                                                                                             GOODBYE CRISTELIER




20 Novembre,Mercoledì
 
Caro Diario,oggi con Harry ed Eleanor siamo andati a comprare le ultime cose per la stanza di Grace. E' stato divertentissimo comprarle le tutine,ed il suo primo pigiamino. E' strano,comunque,dover fare queste compere. Ed è strano che tra poco diventerò madre. Ho paura di non essere un buon genitore per Grace,dato che ho solo 19 anni e non ho nessuna esperienza. Per fortuna non sarò sola. Mia madre verrà presto a Londra,cosìcchè io possa avere un aiuto da parte sua. Non andremo a vivere subito nella nuova casa,aspettiamo di sposarci. Andremo il 2 Marzo,quando finalmente io diventerò Cristel Styles. Sta succedendo tutto così in fretta,ed io ho la testa pienissima. Posso dire però,di essere al settimo cielo e
 
Dolore. Dolore che stringeva dentro di me. Una stretta anche ai reni,come se mi stessero tirando qualche pugno. Assomigliava ai dolori mestruali del ciclo,solo che in forma più avanzata. Il quaderno dove stavo scrivendo mi cadde dalle mani,facendo un grosso tonfo a terra. Istintivamente,toccai la pancia e inspirai profondamente,volendo alleviare quel dolore. La mia mente era troppo presa da ciò che sentivo muoversi dentro di me,tanto da fare incombere una grossa paura. Capii subito di cosa si trattasse,ed ebbi la certezza quando notai che le lenzuola blu avevano assunto un colorito più scuro. Acqua,senza ombra di dubbio. Si erano rotte le acque. Automaticamente,il mio cuore inziò a battere più ritmicamente rispetto a prima,ed i dolori aumentavano ogni secondo che passava. Andai nel panico. Ma dovevo chiamare Eleanor nell'altra stanza. Dovevo farlo per forza. Era giunto il momento tanto atteso. Strinsi le coperte fortissimo.
- Eleanor!Eleanor aiutami! -,urlai con quanto fiato avevo in gola. Sentii all'istante dei passi,in una corsa,che venivano verso la porta,la quale si spalancò d'un colpo. Lei rimase paralizzata vedendo la scena,ma riuscì a scuotersi subito.
- Cris,respira. Avanti,respira -,mi ripetè lanciandosi verso di me. Afferrò di fretta il telefono,e compose un numero. Nel frattempo io serrai i denti,cercando di respirare profondamente. Il palmo della mano di Eleanor,andò sulla mia pancia e l'accarezzò,cercando di calmarmi. Sentivo che dentro di me lei continuava a muoversi ed aveva il bisogno di uscire.
- Harry,dannazzione corri subito qui. Cristel deve andare in ospedale!-,esclamò Eleanor. Non ricevette nessuna risposta,poichè Harry le chiuse subito dopo. Lasciò il telefono,cercando di concentrarsi solo su di me.
- El,El non ce la faccio -,parlai con una voce smorzata e tremante per il dolore. Lei afferrò la mia mano,guardandomi dritta negli occhi.
- Cris,ce la fai. Respira con me,coraggio -,iniziò ad espirare ed inspirare,incitandomi a fare la stessa cosa. Provai a seguirla,anche se quelle pene non passavano. Ed io non ero una persona che sopportava i dolori,e soprattutto cadevo nel panico e nell'ansia. Ma dovevo farcela. La mia priorità era Grace,e dovevo tranquillizzarmi. Lei poteva sentire la mia tensione e non faceva bene.
Percepivo però,che lei aveva il bisogno di uscire...di nascere. Non potevo più aspettare.
- Non posso aspettare. El...non posso...-,ansimai io,continuando a stringere i denti. La preoccupazione negli occhi verdi di Eleanor si fece evidente molto di più in quel momenoto.
- Ti porto in ospedale. Stai tranquilla,io sono con te -,ma proprio quando disse quelle parole,fu allora che il campanello suonò. Senza pensarci due volte,corse ad aprire,ed in meno di tre secondi esatti,mi ritrovai Harry e Louis in camera.
Harry era tremolante,un volto pallido e preoccupato,con un'agitazione che si poteva adocchiare anche da chilometri.
All'inizio,non seppe che fare,quindi fu Louis a soccorrermi con Eleanor. 
- Cris,cingimi il collo con il braccio,forza -,mi ordinò Louis. Feci come aveva detto ed abilmente,mi sollevò,portandomi in braccio. Quando Harry si risvegliò dal trans,aiutò Louis,mentre Eleanor apriva la porta.
- Harry... -,mormorai io,volendo tendergli la mano. Lui me l'afferrò non appena gliela tesi e mi sorrise,in modo rassicurante.
- Amore...sono qui,respira... -,la sua voce calda entrò nelle mie orecchie,dandomi sollievo. Con Harry mi sentivo sempre più sicura,sempre più serena. Metà delle preoccupazioni che avevo,svanirono. Harry mi diffondeva tranquillità,anche se lui era più scosso di me,in quel momento. Lo si vedeva dal volto pallido e due occhiaie enormi. La sua mano sudata,i suoi capelli scompigliati.
Arrivammo in macchina,ed io non capivo quasi più nulla. 
- Louis,sbrigati! -,sentii urlare da Harry,il quale mi appoggiò sullo schienale.
- Parti,parti! -,la voce squillante ma tesa di Eleanor,che gli indicava la strada.
 
Quel viaggio sembrò durare un'eternità. Sembrava non finire più,ed io non resistevo. Avevo paura per Grace,avevo paura di molte cose. Lei spingeva,ma io non potevo ancora fare nulla. Fu un inferno,davvero. Quando la macchina si fermò,tutti e tre aprirono di scatto lo sportello,la paura iniziò ad invadermi nuovamente. Mi appoggiai ad Harry,il quale mi stringeva per non farmi cadere. Con fatica,arrivammo all'entrata,dove all'istante una barella mi fu posta davanti. Fu allora che capii che non era più uno scherzo. Stavo davvero per partorire,stavo davvero per diventare madre. La mia vita stava davvero per cambiare. Non si trattava più delle bambole quando avevo cinque anni,non si trattava più degli scherzi stupidi quando ne avevo sedici. Si trattava di essere madre,ora.
- Non ci salgo! -,protestai infine,senza rendermene conto. La tensione stava superando tutto.
-Cris,devi andare! -,ribbattè Harry,cercando di farmi salire. Non ci riuscivo.
-Harry,no. No,ho paura!-. In quel momento non avrei mai voluto partorire. Volevo solo tornare a casa e far finta che non fosse mai successo. Purtroppo le infermiere mi costrinsero a salire sulla barella. L'agitazione salì fino alla punta dei capelli.
- Harry! Louis,Eleanor! -,li chiamai tutti e tre,volendo che loro mi aiutassero. Louis scattò come una molla e si avvicinò a me,chinando il capo. Mi lasciò un bacio sulla fronte.
- Andrà tutto bene piccola. Sei forte -,sorrise dolcemente,allontanandosi.
- Harry,portami a casa! -,gli supplicai mentre entravamo in sala parto.
- Amore mio,andrà tutto bene...qui ci sono io -,sforzò un sorriso,anche se la sua espressione diceva il contrario.
-Mi scusi,lei deve rimanere qui? -,le chiese l'infermiera,ed Harry annuì.
- Bene,ci siamo! -,annunciò il dottore,sporgendosi verso di me. Mi scrutò,dopodichè si misero tutti circolarmente. Grace spingeva. Era davvero giunto il momento. Sembrava tutto scuro in quel momento. Ogni cosa aveva un dolore,ogni cosa mi faceva male. Strette forti,la bambina che spingeva. Sentii i muscoli delle gambe indolenzirsi ed assumere una tensione maggiore. Il ventre si contraeva e serrai le mascelle.
- Spingi cara! -,mi incoraggiò l'infermiera. Cercai di spingere,ma faceva male. Troppo male.
-Fa male! Non ce la faccio! -,protestai nuovamente,sentendo una goccia di lacrima solcarmi il volto.
- Cristel? Questo è il tuo nome vero? -,mi domandò l'infermiera,ed io annuii -,devi spingere. La tua bambina ha bisogno di uscire. Coraggio -,mi incitò. Ma ancora nulla.
Troppe voci,troppe urla,troppo dolore. Infine fu come  una voce potente tra le tante,che penetrò nella mia mente. Un bagliore che illuminò la mia vista scura. La sua voce.
- Cristel,guardami... GUARDAMI! -,mi ordinò dolcemente Harry,facendomi voltare- Ti amo,e sono con te-. La sua voce così profonda,penetrò nelle mie orecchie e si ripetè all'infinito. Iniziò a sclaldarmi,a farmi sentire più forte di prima. La sua voce iniziò a rincuorarmi,a combattere di nuovo. Lui era l'unico che poteva salvarmi da quel dolore. Solo allora tornai a capire che stavo per far nascere nostra figlia. La nostra Grace. Fu lo stimolo maggiore. Harry mi tese la mano,che io prontamente strinsi. Digrignai i denti,mi concentrai bene e feci ciò che dovevo fare. Gocce di sudore rigarono il mio viso,un'ultima lacrima solcò il mio volto,un urlo forte ed infine un pianto....
....un pianto stridulo,ma anche infinitamente dolce. Un pianto di un bambino appena nato. La voce del mio piccolo angelo. Finalmente potevo sentirla piangere.
Esausta,poggiai la testa sul cuscinetto. Feci un ultimo respiro,ma non riuscii a rimanere sdraiata,ed ebbi la forza di sollevarmi. Ed eccola lì,in tutto il suo splendore,la nostra piccola Grace che si dimenava,muovendo le sue esili gambine. Gli occhi ancora chiusi,veniva tenuta da una delle infermiere. Harry mi aveva lasciato la mano,e come se fosse in uno stato di shok,si avvicinò alla bambina. La guardava estasiato e meravigliato. L'infermiera venne verso di me,mentre lui seguiva con gli occhi la sua bambina. Me la porse fra le braccia e,tremolante,quando la strinsi sentii una grande felicità invadermi il corpo intero. Mi sentivo un'anima leggera e vedevo davanti a me il frutto del mio amore con Harry. Non potevo desiderare di meglio. L'avevo aspettata tanto. L'avevo immaginata,sognata addirittura la notte. Ed ora potevo realmente vedere come fosse. Un angelo caduto dal Paradiso. Era così piccola ed infinitamente dolce e incantevole.  Tenerla fra le braccia fu l'emozione più bella che avessi mai provato. Un figlio è ciò che ti muta. Harry era ancora abbastanza incredulo di ciò che fosse successo;era anche lui sudato. I miei occhi,quando alzai il volto,incontrarono i suoi e notarono un finalmente grande sorriso. La sua pelle biancastra riprese colorito. Grace aveva smesso di urlare come prima. Harry si chinò,mentre delle lacrime scivolarono lungo la sua guancia,finendo sulla mia mano.
- Non piangere papà Styles -,sorrisi,facendolo avvicinare di più. 
- Grace AnneRose Styles -,sussurrò lui,con voce flebile. Purtroppo l'infermiera interruppe il momento,venendo a riprendersi Grace,per pulirla.
Harry appoggiò la fronte sulla mia,e sentii il suo respiro sul mio volto. La stanchezza con lui passava.
- Sei stata bravissima -,posò le sue labbra sulle mie,lasciandomi un dolce bacio.
La mia vita ora era completa. Avevo tutto e non desideravo più niente. Incastrai l'ultimo pezzo nel puzzle della mia vita. Finalmente avevo una famiglia e potevo vivere davvero....
 
3 anni dopo...
 
- Grace,corri,vieni qui! -,la incitai,allargando le braccia. Lei iniziò a correre,ridendo teneramente e si lanciò fra le mie braccia,le quali l'avvolsero completamente. Mi alzai,mentre lei si stringeva al mio collo,con l'espressione pimpante.
- Paaapà -,chiamò lei,puntando il dito sul riccio,che sorridente,si accingeva a raggiungerci.
- Piccola mia -,le labbra del riccio si posarono sulla pelle morbida di Grace,e le donarono teneri baci. Grace aveva gli stessi occhi di Harry. Un taglio tondo e due smeraldi al posto degli occhi. Era paffutella,i capelli ramati e ricci ed un sorrisone immenso.
- Che ne dite di fare quel saluto di cui vi avevo parlato? -,proposi io a tutti e tre.
- Sì,mamma,sì,sì -,Grace battè le manine,ed Harry annuì.
- Credo sia anche giunto il momento -,alzò le spalle Harry,malinconicamente. Non piaceva neanche a me quel che avevo da dire,ma ero comunque felicissima. Guardai un punto indefinito,anzi lo guardammo tutti e tre insieme...
 
... - Ciao ragazze!Era da molto tempo che volevo ringraziarvi. Voi,siete le mie sostenitrici numero uno e non potrei desiderare di meglio. Voglio dirvi grazie,oggi,per tutto il supporto a me dato. Con me,siete riuscite a sorridere,a fare discorsi abbastanza pervertiti e questo non può che rendermi felice.
So di non essere reale,so che non esisto per davvero e non ci sarà mai una Cristel Turner,ma spero davvero che voi non vi dimenticherete mai di me. E' vero,mai nessuna Cristel starà con Harry,ed Harry probabilmente non avrà una figlia alla quale darà il nome Grace. E quindi,anche la mia piccola Grace non è reale. Solo Harry lo è. Per cui vi dico: amate Harry al posto mio,siate le sue mogli e non lasciatelo mai. Harry non sa davvero chi sono e forse mai saprà di questa storia,ma conosce voi che siete le sue ragazze. Qundi amatelo,amateli tutti e cinque. Ed io dico a te,a te che stai ascoltando le mie parole,non abbatterti mai. Sii sempre forte,anche quando la gente di giudica per la musica che ascolti. Accettati sempre,perchè sei bellissima. Combatti e non arrenderti,io sarò sempre al tuo fianco,anche se non mi vedrai mai. E soprattutto credi in te stessa.
Io,sono giunta alla fine,ma non lascerò mai nessuna di voi. Vi voglio bene...Cristelier -....


Con affetto,
la vostra Cristel


  
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