I'm better than you.

di xstylesvoice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nice to meet you, I'm Aria. ***
Capitolo 2: *** Chi siamo veramente? ***
Capitolo 3: *** Dovrò farlo. ***
Capitolo 4: *** Deal. ***
Capitolo 5: *** Hi London. ***



Capitolo 1
*** Nice to meet you, I'm Aria. ***


Eccomi qui, sono Aria e ho 17 anni. Ho gli occhi verdi e i capelli castani boccolosi, sono magra e abbastanza alta; vengo da Manchester ma sono stata costretta a spostarmi a Londra per frequentare uno stupido college, tra 2 ore devo alzarmi dal letto, ma non riesco neanche a dormire, non so cosa mi aspetta una volta arrivata lì dentro. Sarò solo 'quella nuova', o almeno spero. Così mi alzo dal letto e vado a farmi la doccia, mi asciugo e mi metto una maglietta bianca con le borchie, dei pantaloni di pelle neri e degli stivali con le borchie, questo non è il mio solito stile ma voglio fare una buona (?) impressione e sembra che qui le borchie piacciano tantissimo.. così scendo nella hall dell'hotel, a giusto alloggio nell'hote, anzi in uno di quelli della catena di hotell di mio padre, e vado verso la sala ristorante:
- ciao Al!.- esclamo rivolgendomi al tipo che si occupa delle chiavi delle stanze e gli do anche la mia chiave.
Appena entro nella sala ristorante vado subito a prendere una tazza e prendo solo un cappuccino, di solito la mattina mangio poco; guardo l'orologio e mi accorgo che sono gia le 8.00 così esco dall'hotele e vado verso il college, quando arrivo lì mi accorgo che la campanella è già suonata così vado verso una signora e le chiedo di darmi informazioni sulla mia nuova classe, così lei mi accompagnia in un'aula:
- questa è la ragazza nuova!- dice rivolgendosi al prof.
- oh, si prego entra.- dice quest'ultimo
così entro in quell'aula piccolissima con la volta bassa e le sbarre a le finestre che mi sembra di stare in un carcere.
- tu sei la signorina Black, Aria Black?- mi chiede.
- yep.- rispondo io col mio accento sicuramente non londinese.
- in ritardo già dal primo giorno?- dice lui.
- si dovrà abituare.- rispondo io con aria superiore.
mi vado a sedere al primo banco che vedo e lui ricomincia a parlare del programma dell'anno, quando suona la campanella esco dalla classe per 'andare in bagno' e vedo 5 ragazzi che mi fissano:
- cos'è volete un'autografo?- gli chiedo io.
Così loro si avvicinano e uno mi sbatte al muro dicendomi:
- e perchè mai drovemmo volore un autografo da te?- mi dice un tipo con i capelli neri e un ciuffo svolazzante(?).
- picchiala su, non  ha ancora capito chi comanda qui.- lo incita un altro con i capelli ricci.
Così quello con i capelli neri mi guarda negli occhi e poi cerca di tirarmi un pugno in piena faccia, blocco il suo braccio e gli tiro un calcio nello stomaco e lui cade a terra, così mi siedo sopra di lui e gli dico:
- allora chi sono quelli che comandano qui?- e gli tiro un pugno in viso.
- di certo non tu.- mi risponde il ricco che mi toglie da sopra al moro bloccandomi mani e piedi e quindi il moro si avvicina a me e mi fa una carezza sul viso
- che peccato dover rovinare un visino tanto carino.-dice
non perdo l'occasione di mordergli la mano così lui mi tira un pugno e del sangue inizia ad uscire dal mio labbro, questi tipi qui mi hanno propriamente già stufato. Calpesto il piede del riccio che mi tiene e lo butto a terra, poi andando verso il moro faccio per tirargli un pugno ma lui lo blocca e così gli do un calcio al fianco ma non cade, quindi gliene do un'altro e lo spingo con le spalle al muro, poi mettendogli un braccio sulla gola gli dico:
- sono una ginnasta, non vi conviene.-
- vedremo a chi non conviene.- dice ridacchiando una voce alle mie spalle, mi giro e vedo un ragazzo con i capelli castani e gli occhi azzurri.
- vedo che vi piace giocare sporco, fate i fighi solo perchè siete 5 ma se foste solo 1 vi avrei già messo a terra da un secolo.-
- per tua sfortuna siamo 5.- dice un biondo, probabilmente ossigenato, non sono così biondi da queste parti.
- per questa volta lasciamola stare, dopo oggi non ci darà più fastidio.- dice il 5 tipo.
- tui sei troppo gentile Liam.- dice il riccio.
- non esserne così sicuro.- dico e poi torno in classe
- cos'è successo signorina Black?- chiede il prof.

cerco di inventare una scusa ma la migliore che mi esce è questa:
- oh niente, sa ero accecata dal sole e sono caduta.- 
torno al mio posto e dietro di me sento un leggero bisbiglio:
- se l'è cavata con poco.-
quindi quei 5 cazzoni danno fastidio a tutte le persone che gli sembrano così deboli e indifese, e ovviamente io do sempre questa impressione. La campanella suona e torno all'hotel, su questa strada non c'è nessuno perchè la maggior parte delle persone che frequentano quella scuola alloggiano anche lì, entro nell'hotel e vedo il riccio appoggiato al bancone e poi Alfred gli da la chiave, poi quest'ultimo mi guarda:
- o santo cielo, signorina Aria, cosa le è successo?- mi grida,e il riccio si gira a guardarmi e mi fa un sorrisetto.
- non preoccuparti Al, sono solo caduta perchè mi ha abbagliato il sole..- lo rassicuro io - ora puoi darmi la chiave?- gli chiedo, e così mi da la chiave e vadi verso l'ascensore, nell'ascensore con me c'è anche il riccio
- oh signorina Aria cosa le è successo?- dice ridendo.
rido anch'io - come mai così spiritosi, è colpa tua.-
- non ti ho colpita io.- dice lui
- oh giusto, tu mi tenevi ferma.-
- bhè sai tu sei stata arrogante.- dice avvicinandosi a me
mi allontano e gli dico - che bello prendersela 5 contro 1 e poi sono anche femmina, sai che non si picchiano le donne, non te l'hanno insegnato?!-
- non mi sembravi così indifesa.-
- avrei potuto esserlo.- ribatto.
- oh bhè, non sarebbe stato un problema mio.-

anche se lui non si era presentato gli dico - da quanto così stronzo Styles?- 

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Capitolo 2
*** Chi siamo veramente? ***


- da quanto così stronzo Styles?-
- emh..- cerca di dire qualcosa con scarsi risultati
- eravamo piccoli, quando ti sei trasferito. dopo quanto mi hai dimenticata? -
- non ti ho mai dimenticata, sei stata la mia unica amica per molto tempo.-
- bhè oggi stavi quasi per picchiarmi.-
- mi sono trasferito qui 11 anni fa, sei cambiata tantissimo.-
- ...- arriviamo al nostro piano e io esco dall'ascensore poi mi avvicino alla porta della mia stanza, metto la chiave magnetica nella serratura e
- merda.-
 se ne va la luce. Prendo l'iPhone dalla tasca, lo uso come torcia e vado verso l'ascensore:
- qualcuno è nell'ascensore?- chiedo.
- si.- mi risponde una voce impaurita.
- quanti siete?.-
- 2 adulti e 2 bambini, siete dei soccorsi?- dice una voce femminile.
- no, non si preoccupi, la luce tornerà subito, state calmi.-
Styles, Harry, si avvicina
- che cazzo è successo?- mi chiede.
- se n'è andata la luce, tanto difficile da capire?- gli rispondo.
- bhè allora dovremmo stare qui per un po'.- dice lui.
- sicuro che la tua stanza non si apre, devi proprio qui a scartavetrarmi le scatole?-
- da quanto così arrogante Black?-
- da quando ho visto cosa sei diventato.-
- e cosa sarei diventato?-
- senti non mi va di parlarne, uno dei motivi per cui ho accettato di venire qui a londra, a quella sottospecie di collegio che frequentiamo, è quello che ero sicura che ti riavrei rivisto, mi sei mancato tantissimo in questi anni.. non ho più avuto amici come te. Ma poi incontrandoti ho capito che non sei quello che credevo tu fossi rimasto.-
- bhè mi dispiace di averti deluso. Mi sei mancata anche tu. Ricominciamo da zero?-
- no Harry, io non dimentico.- in quel preciso istante torna la luce, mi alzo da terra e vado in camera mia.
-Flashback-
- Hay Harry, perchè hai quelle valige in mano?-
- Aria, io.. sto partendo.-
- Cosa?- una lacrima mi riga il volto. - perchè non me l'hai detto prima?-
- Io.. io.. avevo paura di dirtelo, non volevo ti arrabbiassi. Ti ho lasciato una lettera.- Anche lui inizia a piangere, mentre io sono già un fiume. Ero piccola, avevo solo 6 anni. Avevo appena perso il mio unico amico.
-Fine flashback-

Vado in bagno e mi faccio una doccia, controllo il labbro e disinfetto la ferita; dato che metà del mio labbro è di un colore violaceo, prendo il primo rossetto che mi capita sotto mano e me lo metto, mi trucco in modo non esagerato, con solo una riga di eyeliner e un po' di mascara, e mi asciugo i capelli. Esco dal bagno e trovo una marea di valige a terra. Merda. Dovevo sistemarle ieri. Quindi, inizio ad aprirle tutte e man mano che trovo vestiti o altro li sistemo nel loro apposito scaffale o armadio. Quando ho finalmente finito guardo l'orologio e vedo che sono le 5.30. Qui a quest'ora saranno tutti a prendere il thè. Quindi mi vesto con dei jeans attillati, una maglietta semplice, bianca, con sopra il mio segno zodiacale e le mie superga bianche; prendo uno zainetto beige e ci metto dentro cellulare, iPod, portafogli e documenti vari ed esco dalla stanza. Scendo nella hall e lascio sul bancone la chiave della mia stanza, esco fuori dall'hotel e mi trovo di fronte quei 4 coglioni più Harry, così quello col ciuffo in alto dice:
- ehy stronzetta, prima non abbiamo finito.-
- oh, e cosa abbiamo precisamente iniziato?-
- se vuoi posso ricordartelo.- si avvicina e tocca il mio labbro - vedo che non ci hai messo molto a coprire tutto, bhè se vuoi posso darti qualcosa da non coprire.-
- ehi Zayn lasciala stare, è la figlia del proprietario dell'hotel, meglio non passare qualche guaio per colpa sua.- dice Harry
- oh grazie Harry, ma tu sei il figlio del vice proprietario, se vogliamo, tuo padre potrebbe coprire tutta questa faccenda.- gli rispondo io.
- Harry, la conosci?- gli chiede il biondo.
- sisi, meglio non aver niente a che fare con gente come lei.- gli risponde Harry.
Così mi giro e me ne vado, appena vedo una piscina, entro e chiedo alla signora che sta all'entrata se potevo fare l'iscrizione, non per i corsi, ma per nuoto libero. Quindi dopo che firmo tutte le pratiche, compro anche un costume, cuffia e occhialini perchè a portata di mano non ne avevo e vado nel camerino che la signora mi indica. Mi strucco, perchè è vietato entrare in acqua truccati, il labbro è ancora violaceo, mi infilo il costume e vado in piscina. Mi tuffo e inizio a piangere. Sono venuta qui solo per quello, non potevo permettere che qualcuno mi vedesse piangere. Io non piango mai. Sono sempre stata forte. Ripenso a tutto quello che ho passato con Harry. Tutte le cavolate fatte insieme e poi 'meglio non aver niente a che fare con gente come lei.' Apro gli occhi e chi mi ritrovo d'avanti? Di nuovo loro, possibile essere perseguitata in questo modo? 
- oh guardate chi c'è nell'acqua.- dice il moro, o come ho capito che si chiami, Zayn.
- certo che potrei denunciarvi per stalker.- ribatto io.
- non penso.- dice lui avviciandosi a bordo piscina - facciamo un patto, se riesci a battermi in una gara di nuoto, non ti daremo più fastidio. Dato che sei 'svantaggiata' avrai 3 possibilità.-
- ti pentirai di averlo detto.-
- allora sei pronta?- 
- sempre.-
- 1..2..3-
Ci tuffiamo, è velocissimo, così accellero tanto dobbiamo fare solo una vasca, posso pure stancarmi. Quando l'ho superato sono al bordo, faccio la capriola e riparto per concludere questa specie di 'scommessa'. Arrivo al bordo. Prima di lui. Ho vinto.
- Ho vinto, mi dispiace, hai perso.-
- Ti ho fatta vincere.-
- Non ci sperare, è che sono troppo veloce per le persone come te, sai se tu avessi un cervello sicuramente capiresti le tattiche del nuoto, ma evidentemente lì dentro hai poca roba.-
Il moro esce dall'acqua e Harry si avvicina a me mentre gli altri se ne vanno.
- Da quanto nuoti così bene? O meglio, chi ti ha insegnato a nuotare così?-
Lui. Lui mi ha insegnato a nuotare.
- Col tempo si migliora, poi quando l'amico tuo ha detto che mi avreste lasciata in pace, tu eri compreso. Cosa ti fa pensare che io voglia parlare con te?-
- Sei venuta qui, non ti piace nuotare ma ci sei venuta, perchè?-
- Ormai riesco a pensare solo stando in acqua.-
Mi porge la mano per farmi uscire, io la prendo e salgo. Sono di fronte a lui. I suoi occhi verdi, stanno divorando i miei, che al contrario dei suoi non sono verde smeraldo ma si avvicinano di più al marrone. 
- Quando ti ho detto che mi sei mancata, non scherzavo.-
Così mette 2 dita sotto il mio mento, costringendomi ad alzare lo sguardo per riguardarlo negli occhi e mi bacia.

 

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Capitolo 3
*** Dovrò farlo. ***


Così mette 2 dita sotto il mio mento, costringendomi ad alzare lo sguardo per riguardarlo negli occhi e mi bacia.
- Harry che cazzo fai?- gli dico io spingendolo via - non parlarmi più, non venire più a cercarmi, tu non puoi fare questo!-
Esco dalla stanza in cui sta la piscina e vado verso lo spogliatoio. Entro in camerino e vedo un biglietto sullo specchio, lo stacco, la carta odorava di profumo alle rose
-Flashback-
- Hey, ti ho portato queste.- dice lui porgendomi delle rose rosa.
- Oh grazie Harry, sono bellissime- gli dico dandogli un bacio sulla guancia - ora devo scappare, ci vediamo dopo.-
-Fine Flashback-

Sul bigliettino c'era scritto: - ti aspetto alle 9 dietro l'hotel.- Harry. Dev'essere sicuramente stato lui. O qualcun'altro degli amici suoi. Non ci andrò. Così prendo il pennarello che 'qualcuno' aveva lasciato sulla mensola e scrivo sul biglettino - te lo scordi ;)- lo rimetto nella posizione in cui l'ho trovato e vado a cambiarmi. Quando esco dallo stabile in cui si trova la piscina mi accorgo che sono già le 7.30. Come vola il tempo qui. Mi affretto a ritornare all'hotel, sto camminando a passo velocissimo, ho l'impressione che qualcuno mi stia seguendo, ma non mi volto perchè potrei già sapere chi è. Appena varco la soglia dell'hotel, Alfred si avvicina a me dicendomi che in camera mia è arrivato un pacco. Un grosso pacco, quindi mi faccio dare la chiave della stanza e salgo su con le scale, perchè non mi va di prendere l'ascensore, dopo lo scorso black out. Vedo la porta della mia camera, il corridoio questa volta mi sembra più lungo. Arrivo davanti alla porta. Stanza 1999. Apro la porta e me lo trovo d'avanti. Un pacco enorme. Ha attorno della carta azzurro tiffany e un nastro bianco. E' uguale alle scatolette dei gioielli, solo che non penso dentro possa esserci un gioiello, ripeto: è troppo grande. Tolgo il nastro e inizio a strappare la carta che lo riveste, sotto questa trovo la scatola, la apro e vedo che dentro c'è solo un'altra scatola. Questa volta minuscola. La tiro fuori e la apro; vedo un anello stupendo, non come quelli che porto di solito, molto diverso, troppo raffinato. E' di oro rosa con al centro un enorme pallina azzurra. C'è anche un biglietto che dice - se non vuoi dietro l'hotel, questa sera alle 9 passera una macchina a prenderti, sii elegante e indossa questo. ci terrei tanto.- Cosa faccio adesso? Questa proposta è troppo gentile, decido di accettare. Vado in bagno a lavarmi e truccarmi, poi apro l'armadio e inizio a scegliere cosa indossare 'sii elegante' sicuramente molti dei miei vestiti sono adatti a queste occasioni, tra tutte le cene e le serate in beneficenza a cui sono costretta a partecipare per via di mio padre, posso essere elegante in mille modi. Però appena vedo il mio vestito preferito, azzurro con un nastro in vita e pieno di tulle non esito a metterlo. Scelgo abbinate delle scarpe bianche con un tacco veramente alto, ma dato che si presuppone una cena non ci sarà molto bisogno di camminare. Prendo anche una borsa bianca e ci metto dentro tutte le cose che penso possano essermi utili. Alle 8.45 esco dalla mia stanza e cercando di non farmi vedere da nessuno vestita così, poso le chiavi della mia stanza sul bancone ed esco, sto lì ad aspettare 20 minuti quando finalmente arriva la macchina. E che macchina! Mai vista una limousine così lunga. L'autista viene ad aprirmi la portiere a appena salgo la macchina parte, non riesco a capire dove stiamo andando e mi fanno restare dentro la macchina per più di 10 minuti ma quando finalmente si ferma mi trovo davanti a un ristorante molto bello, e le persone che vedo entrare sono tutte vestite troppo elegantemente. Entro nel ristorante e chiedo informazioni su dove devo andare, mi viene indicata una porta e appena entro vedo un tavolo apparecchiato per 4 persone e sedute ce ne sono già 3, manco solo io. Ah giusto, le 3 persone che siedono intorno al tavolo, non sono proprio di mio totale gradimento: mio padre, Harry e il padre di Harry. Inizio a pensare gia a quale possa essere stato il motivo di tale 'riunione' e scaccio subito dalla mente i pensieri che mi vengono. Mio padre e il padre di Harry sono seduti uno di fronte all'altro e indossano degli smocking neri, Harry invece ha un po' più di colore, indossa una camicia azzurra e una cravatta blu, con dei pantaloni e scarpe neri.
- Aria, Aria ci sei?- oh giusto, sono rimasta qui impalata a fissarli per più di un minuto.
- Sisi, scusatemi.- rispondo prendendo posto - scusate se ho fatto tardi, è colpa della macchina che è arrivata tardi e ci ha messo quasi un secolo a portarmi qui.-
- Allora come ti sembra Londra?- chiede mio padre, si chiama Tyler ed è un uomo sulla cinquantina, ne dimostra molti meno e questo dipende dalla totale assenza di rughe e dai folti capelli castani. Ci assomigliamo molto, a parte per gli occhi, ho gli occhi di mia madre.
- Bhè ovviamente e molto meglio Manchester, intendo dal mio punto di vista.-
- Ma sai Manchester non offre tutti i vantaggi che offre invece Londra.- interviene il padre di Harry, anche lui ha su per giù l'età di mio padre, ma a differenza di quest'ultimo lui li dimostra.
- Quando nasci in un posto, poi è difficile allontanarsi sopratutto se ci vivi per un po' e ti affezioni alle persone che ci abitano.- questa volta è Harry a parlare, so esattamente a cosa si riferisce, mi fissa negli occhi ma questo contatto viene interrotto appena il suo braccio gli copre la faccia per passarsi una mano nei capelli, ha proprio dei bei capelli, ricordo che da piccola li toccavo sempre, mi rilassava snodare quei ricci.
- Harry, tu ci sei passato benissimo, ci riuscirà anche lei!- esclama il padre.
- Ma sai Vincent, Aria è una legata al passato.- gli risponde mio padre fissandolo negli occhi e poi guardando anche me, lui mi conosce benissimo, sa cosa provo rivedendo Harry qui. Mi ha raccontato che succedeva anche a lui, e so che sicuramente sapeva sarebbe successo anche a me. Provare tante emozioni in contrasto, intendo. Come quelle che sto provando io adesso guardando Harry. Rabbia, gioia, dolore, felicità, amore, tristezza, mancanza.. non so neanch'io cos'altro.
- Comunque ragazzi, vi ho fatti venire qui per lasicarvi soli a parlare, è da 11 anni che non vi vedete; e dato che frequenterete anche la stessa scuola, dovrete riallacciare i rapporti.- lui e il padre di Harry, si alzano dalla sedia - ci vediamo, Aria.- detto questo mio padre esce dalla stanza col padre di Harry e se ne vanno.
- Tu sai che non abbiamo niente da dirci, quindi per favore non rivolgermi la parola.- lo avverto.
- Dato che dovremmo stare qui per una lunga cena..- in quel momento arriva un cameriere e ci chiede cosa vogliamo
- Io prendo un'insalata con pollo. Nient'altro.- dico io.
- Lo stesso- dice Harry. il cameriere esce dalla stanza - dicevo, dobbiamo parlare, non possiamo stare 1 ora a girarci i pollici.- aggiunge.
- Tu forse no, ma io posso.- gli rispondo
- Senti, oggi pomeriggio ho sbagliato..- dice avvicinandosi a me - la voglia di farlo era troppa, ma non perchè ti amo o qualcosa del genere che potresti aver pensato, ma perchè mi mancavi troppo, volevo abbracciarti ma è uscito fuori quello che ho fatto.. e sinceramente non mi è dispiaciuto.-
- Potrei anche perdonarti per oggi, ma il nostro rapporto non ritornerà come quello che avevamo una volta.-
- Lo so.- dice e abassa lo sguardo, poi il cameriere porta la cena che finiamo in soli 10 minuti, senza parlare, così alla svelta usciamo da quel ristorante. 
- Torni in hotel con me?- chiede.
- Ho altra scelta?!- gli rispondo fredda.
Saliamo in macchina e in poco tempo arriviamo all'hotel. Appena scendo dalla macchina mi fiondo in hotel e prendo velocemente la chiave dal bancone, entro in camera mia e.. mio padre è lì, seduto sulla poltrona.
- Aria, penso tu abbia capito perchè vi abbiamo lasciati soli, il padre di Harry a breve aprirà una catena di ristoranti di lusso..- si avvicina a me - ..e sai, per continuare ad avere un'economia prospera è bene che tu e Harry.. come dire.. per avere tutta l'eredità vi sposiate.- Alle sue parole, sprofondo nel vuoto.


Spazio autrice
Allora, devo veramente ringraziarvi per i 5 preferiti, 1 ricordata e 9 seguite *--* davvero sono felicissima anche delle recensioni dcfvybu
Non so se domani riuscirò a scrivere un altro capitolo, perchè dopo il mio 4 in chimica oggi sara difficile non dover stare sempre a studiare e.e 
Comunque spero che anche questo capitolo vi piaccia, non so se è più lungo degli altri ma bho, fa niente. E per quelli che me l'hanno detto, sono felice di dirvi che con mio dispiacere ho aumentato i caratteri (': al prossimo capitolo :*


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Capitolo 4
*** Deal. ***


- Aria, penso tu abbia capito perchè vi abbiamo lasciati soli, il padre di Harry a breve aprirà una catena di ristoranti di lusso..- si avvicina a me - ..e sai, per continuare ad avere un'economia prospera è bene che tu e Harry.. come dire.. per avere tutta l'eredità vi sposiate.- Alle sue parole, sprofondo nel vuoto.
Esce dalla stanza senza aspettare di avere una mia risposta, mio padre è cosi, sa che può ottenere quello che vuole. 'Riprendo coscienza' ed esco dalla stanza cercando mio padre
- E se mi rifiutassi? - chiedo.
- Aria, tu dipendi da me.- detto questo entra nell'ascensore. 
'Aria, tu dipendi da me' non sono di sua proprietà, io non dipendo da nessuno. Ho le lacrime agli occhi, non riesco neanche a reggermi in piedi. Non posso farlo, non voglio finire come lui: divorziato, freddo e distaccato. Cado a terra, avvicino le spalle al muro e metto la testa fra le ginocchia, sono disperata. Non voglio farlo. Ma DEVO. Harry esce dalla sua stanza e si avvicina a me;
- Hey, tutto bene?- mi chiede
Non gli rispondo, così mi prende in braccio e mi porta in camera mia dove avevo lasciato la porta aperta, mi mette sul letto e si siede accanto a me:
- Aria, cosa c'è? Stai bene? - insiste.
- No, ti sembra possa stare bene?- gli rispondo urlando, le lacrime continuano ad uscire dai miei ochhi come se fossi una fontana.
- Vuoi dirmi cos'è successo? -
- Non sono affari tuoi, Harry.-
- Va bene, allora me ne vado.- dice alzandosi dal letto.
- No..- perchè lo sto facendo -.. non lasciarmi sola, ti prego.- lo sto pregando.
Harry si avvicina e mi copre, poi si stende al mio lato avvolgendo il suo braccio attorno a me - Grazie.- sussurro. Mi addormento così. La mattina suona la solita sveglia delle 6.45 e appena apro gli occhi noto che Harry non è più al mio fianco, se ne sarà andato questa notte. Vado in bagno, mi guardo allo specchio e noto che faccio decisamente schifo, tutta la matita e il mascara colati, fondotinta a righe per via delle lacrime quindi decido di struccarmi per poi andarmi a fare una doccia. Quando finisco anche di truccarmi noto che sono già le 7.30 così apro l'armadio e scelgo dei jeans chiari e una maglietta a una sola spalla azzurra, indosso le mie vans a quadretti azzurri e prendo una borsa mettendoci dentro tutto quello che quel giorno mi sarebbe servito. Scendo nella hall e ripeto la stessa azione da ormai quando sono arrivata, poi vado nella sala ristorante, Harry è seduto a un tavolo da solo così vado a prendere il mio solito cappuccino e vado a sedermi accanto a lui
- Grazie per ieri sera. Hai fatto bene ad andartene.-
- Sapevo non ti sarebbe piaciuto molto se fossi rimasto, si vedeva che ieri sera non eri in te, è la prima volta che ti vedo piangere. Aria, tu sei forte.. supererai anche quello che è accaduto ieri sera.. io ci sono se hai bisogno di sfogarti con qualcuno.- mi rassicura. Quant'è cambiato, non avrei mai pensato che quel Harry tanto giocherellone potesse diventare ciò che è adesso.
- Harry.. non posso fare niente da sola, tu sei convolto in questa storia e per questo mi piace ancora di meno.-
- Senti non mi va di parlarne qui..- dice guardandosi intorno -.. non andiamo oggi a scuola, vieni in camera mia e restiamo lì tutta la giornata, conosco un passaggio segreto per entrarci e poi le cameriere stanno pulendo proprio adesso.- così mi prende per un braccio e usciamo dall'hotel, facciamo il giro intorno e quando siamo dietro a quel grosso palazzo mi mostra una porta abbastanza piccola, esce un mazzo di chiavi e la apre, appena entriamo noto subito la scala a chiocciola che conduce saliamo. Arriviamo in uno stanzino, Harry apre una specie di porta che c'è sul soffitto e sale su, poi aiuta anche me a salire e ci troviamo lì, nella sua camera, è grande quanto la mia però è più bella, i muri sono di un bel azzurro acceso. Mi fa sedere su una poltrona e dice:
- Allora, dov'eravamo rimasti?-
- Al motivo per cui ieri sera mi trovavo in quello stato.-
- Allora, vuoi dirmi qual'è e perchè sono coinvolto anch'io?-
- Harry.. mio padre vuole che...- le lacrime iniziano a usicire dai miei occhi.
- Aria riesci a finire una benedetta frase senza piangere?-
- Sc-scusami.. mio padre vuole che ci ss-p-si-mo.-
- Aria non capisco, puoi non balbettare? Ti prego, poi vedremo di risolverlo insieme.-
- Vuole che ci sposiamo...- sto piangendo più forte - ecco.-
E' rimasto pietrificato. - Puoi sempre rifiutarti.-
- Mi toglierebbe tutto, non avrei più niente, non sarei più niente.-
- Potresti venire da me..-
- Toglierebbe tutto sia a te che alla tua famiglia.-
- Devi accettare per forza... sai anche mio padre quando seppe che stavi per arrivare me lo disse, anche lui voleva ci sposassimo, pensano solo ai soldi.-
- Dovremmo farlo per forza.. era già segnato da quando sono nata, è già stato tutto deciso.. forse hanno anche scelto il mio vestito.- inizio a ridere e con me anche lui, non so perchè lo stiamo facendo, sto ridendo ma inizio anche a piangere, non so che sto facendo, non riesco a controllarmi. Harry mi abbraccia
- Supereremo anche questo, faremo quello che faremo, troveremo insieme la felicita- dice e poi mi da un bacio sulla fronte.
- Grazie.- gli dico. Restiamo in quella posizione per un po quando io mi stacco e lo guardo negli occhi..
- Vorrei non te ne fosti mai andato, vorrei averti avuto sempre con me, vorrei ritornare ciò che eravamo una volta.-
- Facciamo un gioco, d'ora in poi ti stuzzicherò sempre finchè tu non mi dirai 'Harry, ti amo'. - pronunciò quelle ultime parole facendo una vocina stridula. Ridemmo entrambi. 
- Perfetto. Vincerò io.-




Eccomi qui (: dato che per domani non ho da fare niente ho scritto questo capitolo. E' venuto abbastanza corto e non sono siucra vi piacerà perchè sinceramente non ho dato il meglio per scriverlo e lo riconosco ma come Aria anch'io sono sempre in contrasto: da una parte avevo tanta voglia di scriverlo e dall'altra non mi andava proprio. Vabbè sono strana, comunque spero questo capitolo piaccia almeno a voi e.e ci si vede (':

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Capitolo 5
*** Hi London. ***


Detto questo, presi le mie cose e aprì la porta della camera controllando se nel corridoio ci fosse qualcuno. Perfetto, non c'era nessuno.
- Tesoro, dove credi di andare senza chiavi? Non puoi mica renderti invisibile e prenderle dal bancone senza che nessuno se ne accorga.- Mi ricorda Harry.
- Merda. E adesso che si fa?-
- Bhe potremo parlare.. cosa t'interesserebbe sapere?-
- Non so.. parlami della gente che frequenta la nostra scuola, che tipi sono?-
- Bhe sono tutti figli di papà e montati. Solo lo 0,01% della gente che frequenta quella scuola è li solo per studiare, perchè ha ricevuto una borsa di studio.. il resto delle persone i voti li, come dire, compra.-
- Che cosa stupenda.- dico sarcasticamente - e i tuoi amici? che mi dici di loro?-
- Allora, Zayn è il più montato di tutti ed è anche il più popolare della scuola. Tutte le ragazze gli stanno ai piedi e la sua relazione più lunga è durata 7 giorni. Poi c'è Louis, lui è molto divertente ed è anche il più carino, è il mio migliore amico e anche se è molto giocherellone ama veramente la sua ragazza, Eleanor, stanno insieme da più di 1 anno e quando litigano lui le fa sempre aver ragione, anche se non litigano spesso. Poi c'è Niall, lui è molto dolce e adora mangiare. Ha degli occhi che sono la fine del mondo, non lo conosco bene come gli altri perchè è in questa scuola solo da 6 mesi. E poi c'è Liam, quello che ti ha diciamo salvata.. lui è single, anche se non vedo come questo possa interessarti, ma si è appena lasciato con la sua ragazza, lei l'ha lasciato, e lui ci è stato malissimo. E' la persona più brava e dolce al mondo, non farebbe male a una mosca e sinceramente non riesco a capire come faccia ad essere amico di un tipo come Zayn, sarà che gli opposti si attraggono?!- scoppiamo entrambi a ridere. Improvvisamente arriva un messaggio a Harry
'Dove sei? - Zayn' lui gli risponde velocemente e dopo qualche attimo la botola della camera di Harry si apre e sbuca fuori Zayn e, da come ho capito, Niall e Louis.
- Harryyyyy.- grida quest'ultimo - abbiamo interrotto qualcosa?-
- Non vi preoccupate, stavo giusto per andarmene.- prendo la borsa e il mio giubbotto e vado verso la botola.
- Se vuoi, puoi restare.- dice Harry avvicinandosi a me.
- No, non preoccuparti, vi lascio parlare da soli di cose che non penso m'interesserebbero. Ciao, ci vediamo dopo.- do un bacio sulla guancia di Harry e fulmino con lo sguardo Zayn che stava per mettersi a ridere. Scendo le scale e quando sono fuori dall'hotel noto che l'aria è più fresca di sta mattina, quindi decido di indossare il giubotto. C'è una fitta nebbia e intravedo una sagoma. Mi avvicino e capisco che quello dev'essere Liam, l'amico di Harry, infatti non c'era in camera sua. 
- Gli altri sono saliti in camera di Harry, non dovresti raggiungerli?- gli chiedo. Si volta verso di me, noto che stava piangendo. - ehi, tutto bene?- scuote la testa - vuoi dirmi cos'è successo?- 
- Ok.- gli faccio cenno con la testa di seguirmi e dato che sono già le 12.15 entro dall'entrata principale dell'hotele e prendo la chiave. Io e Liam ci infiliamo subito nell'ascensore e vado al mio piano, percorriamo il lungo corridoio e arriviamo d'avanti alla mia camera, la apro e entriamo. Invito Liam ad accomodarsi sulla poltrona, è proprio carino, i suoi occhi sono penetranti, dello stesso colore dei suoi capelli. Dal suo abbigliamento deduco che sta mattina non facesse poi così caldo come pensavo, indossava dei jeans chiari e una felpa e le All Star blu. 
- Allora vuoi dirmi cos'è successo?- dico rompendo il ghiaccio. - perchè piangevi?-
- Prima di iniziare a parlare di questo, dovremmo almeno presentarci non credi? Comunque io sono Liam.- accenna un sorriso.
- Aria, cosa vuoi sapere?-
- Tutto, arrivi a scuola da un momento all'altro e l'unica persona a conoscerti è Harry..-
- Allora, io sono Aria, vengo da Manchester e mi sono trasferita qui a Londra perchè mi hanno obbligata, ho 17 anni. Mio padre è il proprietario di quest'albergo e conosco Harry da quando sono nata perchè il padre lavora col mio, poi Harry si è trasferito e ci siamo rincontrati qui, ieri.-
- Ok.-
- Comunque se non vuoi dirmi perchè piangevi, ora, ricordati che io sarò sempre qui. Se hai bisogno di parlare con qualcuno vieni pure da me.-
- Grazie, comunque se proprio t'interessa piangevo per la mia ex-ragazza, oggi l'ho rivista, era con un altro ragazzo. E ci sono rimasto veramente male.-
- Oh capisco, ceh oddio no non capisco..- non trovo le parole e scoppiamo entrambi a ridere. Mi squilla il telefono
- Harry che c'è?-
- Scendi a mangiare o no?-
- Oddio, perchè che ore sono?-
- E' tardi, muoviti.- attacca.
- Liam, vieni a mangiare con noi?-
- Mi piacerebbe ma..-
- Perfetto.-
- Ma non penso che a Harry farebbe piacere, scusami.-







People, scusate la mia assenza ma non sto molto bene, per esattezza ho la febbre yee çwç. Comunque spero che il capitolo vi piaccia anche se non so perchè non riesco a farli bene ultimamente, spero di riuscire ad essere più costante.. vedrò di pubblicare un'altro capitolo domani anche se mi accorgo che sto andando troppo piano, nel senso che in 5 capitoli ho scritto solo 2 giorni, lol. Comunque domani devo fare il compito di recupero di chimica T.T auguratemi buona fortuna. Al prossimo capitolo

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