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SORELLA E FRATELLO
Erano ormai due giorni che
Elen dormiva, in seguito al litigio avuto col fratello aveva riportato qualche
leggera lesione.
Havoc l’aveva portata a casa
di Edward dove suo fratello Alphonse(ormai tornato umano)si occupava di lei.
All’inizio del terzo giorno
finalmente Elen aprì gli occhi.
-Oh! Finalmente ti sei
svegliata!-
Elen batté le palpebre,
davanti a lei si trovava un ragazzo, un bel ragazzo con uno sguardo dolce un
po’ da bambino i capelli di un biondo scuro erano legati in una coda alta, i
suoi occhi di un grigioverde stupendo.
Elen arrossì e si nascose
sotto le coperte.
-Io…io dove sono?-chiese
timidamente.
-Sei a casa mia e di mio
fratello Edward, t’anno portato qui tre giorni fa-rispose-Ora gentilmente
potresti tirare la testa fuori dalle coperte? Sai vorrei vedere i tuoi occhi-.
Elen uscì la testa da sotto
le lenzuola-Tu come ti chiami?-
Il ragazzo sorrise-Ti dico il
mio nome se tu mi dici il tuo!-
La ragazza sorrise a sua
volta-Elen il mio è Elen-disse sedendosi-Il tuo?-.
-Alphose-rispose aiutandola a
sedersi e mettendo dei cuscini dietro la schiena di lei-Sono il fratello minore
di Edward-.
-Mio fratello dov’è?-.
Al si sorprese a tale
domanda-Ora è a casa sua, dovrebbe venire tra un po’-fece una pausa, poi
chiese-Vuoi vederlo?-.
-Si! Vorrei vederlo-rispose
dopo un attimo d’esitazione.
La porta della stanza si aprì
ed entro Jean-Ei! Piccola ti sei svegliata-
-PICCOLA A CHI, SOLO MIO
FRATELLO PUO’CHIAMARMI COSI’-.
Alphonse scoppiò a ridere,
quella ragazza aveva lo stesso carattere del suo nii-san.
-Ei! Che hai da ridere-chiese
lei mettendo il broncio.
-E che ti arrabbi come mio
fratello-si giustificò lui-Comunque dimmi ai fame?-.
La ragazza annuì.
-Bene- e uscì chiudendosi la
porta alle spalle e lasciandola sola con Havoc che si sedette sul letto accanto
a lei.
-Sicura di voler vederlo dopo
quello che ti ha fatto?-
-E’ mio fratello, aveva più
che ragione gli ho mancato di rispetto, perché comunque è un mio superiore-rispose
lei con lo sguardo basso-Non voleva farmi male, lo conosco-e sorrise,
incrociando gli occhi azzurri di Havoc.
Alphonse ritornò cinque
minuti dopo con un vassoio carico di cibo, buttò fuori dalla stanza il povero
Havoc e aiutò Elen a mangiare.
-Lo sai-cominciò Al-I tuoi
occhi sono di un azzurro stupendo-.
La ragazza arrossì-Grazie-
Il campanello suonò e un
attimo dopo nella stanza entrò Roy, aveva lo sguardo basso. Alphonse sorrise ad
Elen e uscì dalla stanza lasciandola sola col fratello.
Il silenzio era snervante, ma
nessuno dei due spiccicava parola, alla fine Elen decise di parlare.
-Perché non ti siedi qui
vicino a me?-.
Sempre col capo chino Roy si
sedette accanto alla sorella.
La ragazza vedendo che il suo
fratellone non alzava lo sguardo allungò una mano e gli alzò la testa finché
non potè specchiarsi nei suoi occhi.
-Fratellone perché non mi
parli?-
-Mi vergogno di quello che ho
fatto-rispose distogliendo lo sguardo.
Allora Elen cominciò ad
accarezzargli la guancia.
-Guarda che è colpa mia, io
non avrei dovuto parlarti con quel tono-disse sorridendo.
Il fratello la guardò negli
occhi specchiandosi in quel mare.
-No! Scusami tu Elen, ti fa
ancora male lo stomaco?-chiese sorridendo a sua volta.
-Ma che scherzi? Guarda che
sono forte, non mi abbattono tanto facilmente-.
Ed entrambi scoppiarono a
ridere.
Roy le diede un bacio sulla
fronte.
-Posso sperare di vederti nel
mio ufficio oggi?-.
-Signorsì colonnello-rispose
con il saluto militare e con un gigantesco sorriso.
-Bene a più tardi, la tua
divisa è in quella busta-e uscì dalla stanza dopo averle dedicato un altro
sorriso.
Elen indossò la divisa,
legando poi i capelli nella solita coda che era abituata a portare, dopodichè
uscì dalla stanza.
Alphonse vedendola gli
sorrise.
-Sei sicura di farcela a
camminare da sola?-.
-Non sono stupida!-rispose
mettendo il broncio.
-Lo so!-rispose Al.
Elen lo guardò attentamente,
anche lui indossava la divisa.
-Tu…tu sei un
militare?-chiese sbalordita.
-Si! Ma faccio il lavoro
d’ufficio, ora forza muoviamoci oppure tuo fratello ci riduce ad un mucchietto
di cenere-.
-Ok!-disse Elen sorridendo e
seguendolo, notando anche come a quel ragazzo donasse la divisa.
Erano ormai sei ore che Elen
lavorava senza sosta mettendo a posto l’ufficio di Roy.
Riza aveva dato ad entrambi
una punizione.
Lei avrebbe messo apposto
l’incasinato ufficio di Roy, mentre quest’ultimo in un rapido cinque ad uno
avrebbe dovuto indossare abiti da cameriera e soddisfare ogni ordine che gli
veniva impartito(cosa di cui Edward fu molto felice evito di dire perché^^).
Verso sera Havoc, Elen, Roy e
Edward erano chiusi nell’ufficio del colonnello.
Fratello(finalmente in abiti
normali)e sorella stanchi come non mai erano seduti sul divano.
La piccola aveva appoggiato
la testa sulla spalla del fratello, che le accarezzava gentilmente i capelli.
Dopo un po’ anche Alphonse si
unì a loro, Edward notò che evitava accuratamente di guardare Elen, e anche lei
faceva lo stesso con lui.
-Ei! Elen-disse d’un tratto
Havoc-Stasera verresti a cena con me?-.
Elen arrossì-Scusami….Ma non
posso…io devo già uscire con un altro ragazzo-.
Roy la guardò dopo aver
polverizzato il povero Havoc-E chi sarebbe costui?-chiese.
La ragazza non rispose.
-Io penso di sapere chi
sia-intervenne Edward-Giusto fratellino?-.
Il povero Alphonse diventò
peggio di un peperone.
Roy rimase sbalordito
guardando dalla sorella ad Alphonse.
-Lui ti ha invitato a cena
fuori?-.
Lei annuì.
-E tu non mi dici
niente?-chiese guardando Al.
Il poverino si spaventò
temendo di fare la stessa fine di Havoc.
Alla fine Roy sorrise-Che
dici Edward ci uniamo a loro?-.
Elen scattò in
piedi-SCORDATELO!-
Anche Roy si alzò-PERCHE’?-
-PERCHE’ NO!-
Roy sorrise-E va bene vuol
dire che non verremo!-disse con aria rassegnata, poi sul suo volto si aprì un
sorriso che non prometteva nulla di buono-Sorellina che indosserai
stasera?-chiese guardandola con malizia.
-Un pantalone è una
maglietta-rispose lei spaventata a tale sguardo.
-MA NON SE NE PARLA
PROPRIO!-urlò Roy-FORZA SORELLINA VIENI CON ME-.
Una volta vicini alla porta
guardò Alphonse-Tu! Vestiti in maniera elegante e fatti trovare alle otto al
“Casal del Sole” lì vi aspetterà una magnifica serata-e sorrise, dopodichè
trascinò via sua sorella con chissà quale piano in mente.
BENE ANCHE QUESTO CAP E’
FINITO.
RINGRAZIO COLORO CHE
LEGGERANNO E CHE HANNO LETTO.
MI SCUSO ANCHE PER LA VIOLENZA DEL PRECEDENTE CAPITOLO MI E’ PRESA UN PO’ LA MANO.
SPERO CHE QUESTO CAP VI
PIACCIA AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO^^KISS HAVOC-FAN.