Lessons of Love.

di EderlyCooper
(/viewuser.php?uid=239495)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 0.Come tutto ebbe inizio. ***
Capitolo 2: *** 1. Parole, chiamalo pure abbordaggio. ***
Capitolo 3: *** 2. Abbracci. ***
Capitolo 4: *** 3.Carezze ***
Capitolo 5: *** 4. Dannazione baciami. ***



Capitolo 1
*** 0.Come tutto ebbe inizio. ***


CHIEDO VENIA SE IL CAPITOLO E' PICCINO PICCIO', ma è una sorta di prologo che introduce la storia e prometto che gli altri saranno più lunghi.
Tutto questo è frutto di un qualcosa che non so precisamente cosa, ma è stato divertente scriverla u.u Saranno all'incirca cinque massimo sei capitoli se mi viene in mente
la malsana idea di torturarvi con un Epilogo, comunque è una Destiel (tanto amore per loro) e pubblicherò ogni Sabato sera, quindi ogni settimana e se avrò abbastanza tempo anche prima:)
E' la mia prima Destiel, la mia prima fanfiction di Supernatural e la mia seconda FF, i commenti li gradisco mooooooooooolto volentieri e mi aiutano tantissimo a migliore e sapere se devo cambiare qualcosa sulla storia. Quindi a voi questa cosa qui sotto e buona lettura!:)
 

0.Come tutto ebbe inizio.

Si poteva dire che erano tornati alla normalità, sempre se cacciare demoni e avere un angelo perennemente tra i piedi si potesse ritenere normale.

Oramai Sam e Dean si erano abituati alle continue visite dell’angelo e questo non dispiacevano certo al più grande dei due fratelli Winchester.                   
L’apocalisse era passata e i due fratelli potevano tornare a lavorare ai loro consueti casi.
Ma qualcosa che sicuramente non era normale era il comportamento che aveva nell’ultimo periodo Castiel.
Oltre al fatto che fosse più presente del solito era spesso distratto e vago; e per Dean, che solo ora stava imparando a capire come era veramente fatto, fu semplice capire che c’era qualcosa che non andava.

<< Cas, sei strano in questo periodo. Tutto bene? >> Gli chiese Dean mentre mangiava qualcosa di non ben definito che aveva appena trovato nel frigo di quello squallido Motel. Sam era appena uscito per prendere qualcosa da mangiare e il centro abitato era parecchio lontano da lì, doveva pur far qualcosa per due ore.
<< Cosa.. scusa, dicevi Dean? >> La risposta dell’angelo fu da copione.
<< Vedi? Sei distratto. C’è qualcosa che ti turba? >> Dean stesso si stupì del tono preoccupato e premuroso che aveva appena sentito uscire dalle sue labbra ma non ci diede poi molto peso.                                                                        

Castiel si voltò e lo fisso dritto negli occhi.
Quel mare burrascoso si gettò d’impeto nel verde degli occhi di Dean che tremò impercettibilmente.                                                                                    
Quel contatto visivo aveva risvegliato in lui emozioni che non provava da troppo, era qualcosa di esageratamente intimo, era come se Castiel gli stesse leggendo dentro.
Distolse frettolosamente lo sguardo  con la scusa di prendere una birra dal frigo e ne trangugiò un lungo sorso.
<< Come fate ad amare voi umani? >> La birra andò di traverso a Dean.
Solito comportamento alla Castiel, senza giri di parole dritto al dunque.                                                                                                                                                                 

Dean bevette ancora.                                                                                         

<< Dipende dalle tue intenzioni, e comunque ci sono varie fasi che.. Ma è questo che ti preoccupa così tanto? >> Rispose il cacciatore con un sopraciglio alzato.                                                                                                      
Castiel annuì fissando l’uomo davanti a lui mentre beveva teso ciò che restava della sua bibita.
<< Insegnami ad amare. >> Le parole dell’angelo arrivarono  serie alle orecchie di Dean che per la sorpresa sputò via la birra e sgrano gli occhi all’inverosimile.
<< Che c’è Dean, non ne sei capace? >> La voce di Castiel suonò tagliente, sapeva come comportarsi con il cacciatore e stuzzicandolo in quel modo avrebbe ottenuto ciò che voleva.
<< Non puoi nemmeno immaginare quanto io lo sia >>
I loro sguardi si incontrarono di nuovo, ma questa  volta complici.
                 


Angolo Scrittrice (posso definirmi tale?!)

Bene Bene Bene Bene.. ho detto Bene?
Comunque, a quanto pare Dean ha accettato questa proposta alquanto oscena(ma anche no) da parte del nostro amato angioletto, 
ma probabilmente non sa che io ce la metterò tutta per incasinargli la vita muhhahauahauhahuhua.. ok basta, al prossimo capitolo e ragazzi miei cari... COMMENTATE COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI!

  

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 1. Parole, chiamalo pure abbordaggio. ***


Lo ammetto sono una bruttissima persona, ma non ho resistito fino  a sabato per pubblicare quindi ecco a voi il secondo capitolo. E' un capitolo un po' di stallo perchè non succede nulla di eclatante ma vi prometto che il prossimo sarà allettante, e il prossimo ancora ancor di più.. ma non sono qui a fare spoiler ma per drivi : grazie a tutti gli angioletti che hanno commentato e BUONA LETTURA:)


1.Parole, chiamalo pure abbordaggio.

<< Allora la prima lezione da imparare sono le parole, chiamalo pure abbordaggio, ma è una cosa fondamentale. >> Dean si sedette dietro il tavolo bevendo l’ennesima birra.
Ne aveva bisogno perché quella sarebbe stata una delle giornate più lunghe di tutta la sua vita.

<< Non sono bravo con le parole >> commentò semplicemente Castiel.

Dean sbuffò << Fai finta di essere in un bar,  e prova a convincermi  di venire a letto con te senza farmelo troppo capire, nel senso prova ad abbordarmi ….Fammi vedere come te la cavi >>  Disse sorseggiando un goccio di birra mentre un serie di immagini che ritraevano lui e l’angelo attorcigliarsi sul letto gli passavano davanti.
Scosse il capo per scacciare via le immagini dalla sua mente ormai corrotta.
Che diamine gli stava prendendo.

Castiel si avvicinò impacciato e si sedette nella sedia a accanto  lui.
Lo sguardo fisso dell’angelo metteva in suggestione Dean che fissava con troppo interesse le venature del tavolo.
<<  Ti andrebbe di venire a letto con me? >> Disse l’angelo fissandolo prepotentemente.
Dean lo guardò per poi scoppiare a ridere.

<< Ei amico, così puoi portarti a letto al massimo una puttanella, e di quelle di basso livello >> Disse guardando lo sguardo quasi offeso di Castiel.

<< Beh allora fammi vedere come si fa! >> Gli rispose stizzito l’angelo in Trench.

Dean sorrise appena, schiarendosi la gola.
Si voltò fissando il volto di Castiel rivolgendogli un leggero sorriso, di quelli che di solito lanciava a una delle sue tante vittime/ragazze.
Lo guardava ma non troppo, e mentre si allungava per prendere un’altra birra da sopra il tavolo lo sfiorò leggermente.

Faceva tutto parte dell’abbordaggio in stile Dean Winchester.

<< Innanzitutto devi sorridere, fatti vedere interessato poi fai qualche complimento, non troppo ne troppo poco, devi saper dosare le parole e non tenere lo sguardo fisso come fai tu, metti le persone in imbarazzo sai?! >> Castiel pendeva letteralmente dalle labbra di Dean e rimase a fissarlo incantato.
<< Devi fare qualcosa di quel tipo >> Disse il cacciatore riferendosi agli attimi prima, mentre dimezzava il contenuto della bottiglia che aveva ancora in mano.
<< Ora fammi vedere tu >> Sorrise incoraggiante a Castiel.

L’angelo si distese un po’ più rilassato sulla sedia mentre sbirciava di sottecchi il cacciatore.
Poi si voltò e i loro sguardi si incontrarono di nuovo e Castiel fece qualcosa di inaspettato.
Sorrise.
Ma non un sorriso qualunque, ma uno di quelli che ti fanno tremare le gambe e battere il cuore.
 I denti bianchi erano contornati da due labbra carnose, dannatamente belle.
“Guarda tu sto bastardo” Si ritrovò a pensare Dean mentre il suo cuore perdeva un battito.

<< Hai degli occhi veramente belli >> Gli sussurrò l’angelo all’orecchio.
Il cacciatore si irrigidì sul posto allontanandosi.
<< Scusa ma pensavo che nel bar ci fosse baccano per questo mi sono dovuto avvicinare >> Rispose l’angelo con la faccia più ingenua che Dean gli avesse mai visto fare.
<< Ehm..No, no era perfetto>> “Sei perfetto”. Dean si sentì stupido solo a pensarlo.
<< Credo che sia tardi Sam sarà qui a momenti, ci vediamo domani per la prossima lezione. >> Finì per dire Dean.
 Castiel sorrise appena facendo ricordare al Winchester lo spettacolo a cui aveva assistito poco prima.

Prima che però l’angelo se ne andasse il cacciatore si sentì in obbligo di richiamarlo.                                                                                                                           
<< Castiel ti do un consiglio, sorridi più spesso. >> Castiel guardò stranito il cacciatore che aveva un mezzo sorriso sul volto.                                                 
I loro sguardi si incontrarono per l’ennesima volta quella sera.

<< Perché? >> Domandò l’angelo.
<< Perché sei veramente bello quando lo fai. >>

Le parole erano sfuggite da sole dalla bocca di Dean, come se si fosse sentito obbligato a dirle e di avvisare l’angelo di quanto quello spettacolo fosse bello.
E per la seconda volta in quella giornata le labbra di Castiel si aprirono in un meraviglioso sorriso, ma stavolta era diverso.
Era un sorriso vero.
Dean rimase stordito per la bellezza di quel semplice gesto, ma in un battito di ali  Castiel sparì lasciando dentro di Dean una sensazione a lui sconosciuta.

Un sorriso.
Gli era bastato quel sorriso.


  


Angolo Scrittrice(lol):
Sono ancor di più una brutta persona perchè è corto, e non so perchè ma io di solito sono il tipo da 9 o 10 pagine di word e queste sono appena tre:( 
CHIEDO UMILMENTE PERDONO.
Ma in questo capitolo Dean si sarà finalmente accorto di qualcosa?
Mbè tutto da vedere, al prossimo capitolo che pubblicherò sicuramente fra due massimo tre giorni, e se commentate vi giuro che vi spedisco via pacco postale un Castiel tutto fare... 
E quando dico TUTTO fare, intendo proprio TUTTO.
Ok basta sto diventanto pervertitamente allusiva.
 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 2. Abbracci. ***


Allora, ecco il secondo capitolo che inteoria è il terzo, ma questi sono futili dettagli. Questo è uno dei miei capitoli preferiti lo adoro e spero che voi lo adoriate quanto me.
E' un po' più lungo degli altri ma nulla di eccelso anzi è ancora troppo corto per i miei normali standard u.u vabbuò A voi il capitolo ci rivediamo in fondo bellezze:)


2. Abbracci


Ansia.

Probabilmente era questo che provava.
Sam era fuori per delle ricerche e lui era solo in quella catapecchia di motel mentre aspettava l’arrivo dell’angelo.
Si era veramente messo nei casini accettando quella stupida proposta.
Avrebbe dovuto insegnare ad una angelo ad amare.
Nemmeno lui sapeva come si facesse, perché se l’avesse saputo in quel momento non si sarebbe trovato così solo,
non si sarebbe trovato a rimpiangere ogni notte la mancanza di Lisa, a rimpiangere la mancanza di una vera famiglia.

Ansia.

Si era sicuramente quello che provava.

Castiel non tardò ad arrivare e quella strana sensazione che gli contorceva lo stomaco sparì.
Lo sguardo dell’angelo puntò dritto negli occhi verdi di Dean che fremette un poco per il solito sguardo invasivo che gli rivolgeva Castiel.
<< Che si fa oggi? >> Chiese monocorde l’angelo.
Dean si ridestò, pensando al “piano di studi” che aveva precedentemente preparato, prodotto di una notte insonne e pensieri irrazionali sul sorriso di un certo angelo lì presente.
Non riusciva a dirsi il perché di quei pensieri ed aveva finito per rinunciarci a trovarne almeno uno plausibile che non fosse: Sono una fottuta checca.
<< Abbracci >> Fu l’unica cosa che riuscì a pronunciare.
Castiel lo guardò. Dean ricambiò lo sguardo.
<< Ci sono due tipi fondamentali di abbracci, quelli fraterni e quelli che si scambiano due persone.. beh si hai capito >> Farfugliò Dean.
Si stava rammollendo, ora ci voleva solo che iniziasse ad arrossire e fare urletti da ragazzina in piena crisi ormonale.

<< No, non ho capito. >> Concluse Castiel inclinando la testa di lato, puntando quelle iridi azzurre sul viso irrequieto del Winchester.

<< Abbracci “amorevoli” >> Disse il cacciatore accompagnando l’ultima parola con il movimento delle dita.
Castiel annuì apprensivo.

<< Spero che tu sappia come si abbracci una persona, dopo l’esperienza con Cupido credo che sicuramente tu lo sappia fare >> Ghignò Dean all’angelo.
Aveva scelto quell’argomento proprio per quello, il cacciatore aveva troppi pensieri per la testa, troppi pensieri riguardanti quel fottuto angelo.
Perciò prendere in questione un argomento facile non avrebbe sicuramente preso troppo tempo da trascorrere con Castiel.
L’angelo si portò più vicino al cacciatore poggiato all’anta di un armadio in condizioni pressoché pietose.
L’uomo in trench allungò le braccia verso di lui.
<< Abbracciami Dean >> Il cacciatore sgranò gli occhi fissando un Castiel impassibile con le braccia protese verso di lui.

Castiel fece un passo in avanti.
Dean ne fece uno indietro.

L’angelo riportò le braccia sui fianchi e per un momento al cacciatore parve di notare un moto di delusione attraversare gli occhi dell’angelo.

Dean fece un passo in avanti.
Castiel ne fece due.

<< Scusa mi hai colto impreparato >> Si giustificò Dean leggermente in imbarazzo, mettendo in evidenza le lentiggini che gli imperlavano il volto.

Si, si stava decisamente rammollendo.

Castiel piegò appena le labbra mimando un sorriso.
<< Insegnami ad abbracciare un fratello. Abbracciami come abbracceresti Sam. >> La voce di Castiel rimbombò nella stanza infiltrandosi tra la carta da parati sgualcita, di un banale giallo muffa.

Dean si avvicinò cauto, Castiel fece lo stesso, poi si abbracciarono.
Un braccio che passava sulla spalla e l’altro che passava sotto a quella opposta.
Un abbraccio che sapeva di gratitudine, uno di quegli abbracci che dai al tuo migliore amico quando è lì pronto ad asciugare ogni tua lacrima,
uno di quegli abbracci che dai a tua madre quando si presenta davanti alla tua stanza con un pacco di biscotti per due, uno di quegli abbracci che dai solo alle persone a cui vuoi veramente bene.
Sembrò un’eternità quelli che furono solo una manciata di minuti, poi si divisero. Dean si sentì vuoto ancora perso nel calore di quel contatto.
Rimasero vicini, troppo vicini.

<< Insegnami ad abbracciare la persona che amo. Abbracciami come abbracceresti Lisa. >> Il sussurro di Castiel arrivò dritto sulle labbra di Dean, che non si scompose a sentir pronunciare il nome della donna che aveva probabilmente amato, ma molto più sorpreso dal dolce profumo che emanavano le labbra di Castiel.
Dean prese cauto le braccia dell’angelo e se le attirò attorno al collo, Castiel le strinse appena avvicinandosi ancor di più di quanto già non lo fosse, il cacciatore catturò il busto dell’angelo tra le su braccia accarezzandogli istintivamente la schiena.
Era lì a pochi centimetri dal volto di Castiel, gli occhi angelici che lo perforavano.
Abbassò il capo nell’incavo del collo dell’angelo aspirando a pieni polmoni il suo profumo.
<< Non amo più Lisa da troppo tempo ormai. >> Gli sussurrò Dean nell’orecchio, parlando più a se stesso che all’uomo che aveva tra le braccia.
Senti il brivido di Castiel risalirgli sulle mani poggiate strette sopra la schiena, e sorrise istintivamente.
L’angelo passò titubante una mano tra i capelli del cacciatore che di rimando sfregò appena le mani sulle sue scapole, esaminando vertebra per vertebra la schiena di Castiel.

Era un abbraccio, solo un abbraccio.
E lo stava facendo perché obbligato.

In realtà, nessuno lo aveva obbligato ad accettare tutto quel casino, ma si sentiva parte di qualcosa in quel momento, qualcosa che non riuscì a capire, troppo impegnato a sentire le mani gentili di Castiel massaggiargli la base del collo.


<< Sono bravo? >> Chiese ingenuamente e in modo alquanto infantile l’angelo, staccandosi appena per fissare negli occhi Dean, che non resistette a quel contatto visivo allontanandosi completamente dal corpo dell’altro.
<< Si, non sei male >> rispose dandogli le spalle, “Sei più che bravo cazzo!”
Ennesimi pensieri irrazionali affollarono la mente di Dean.
Castiel si avvicinò piano all’altro cercando di capire che cosa lo rendesse così pensieroso.
<< E’ il caso che vada vero? >> Il flebile sussurro di Castiel era un modo chiaro e conciso per farsi dire di restare, nemmeno lui ne sapeva il motivo ma voleva rimanere lì.
Possibilmente tra le braccia del cacciatore.
Ma Dean non afferrò il concetto, troppo preso dalla guerra interiore che gli si era appena scaturita dentro.
<< Si vai pure, ci vediamo domani >> Disse Dean con un mezzo sorriso.
Castiel sbuffo ma prima di sparire in un battito d’ali si voltò a fissarlo.
<< E’ stato bello abbracciarti... davvero bello Dean >> Poi si volatilizzò.
Quella frase racchiudeva in se tutto quello che racchiudeva quell’abbraccio che si erano scambiati poco prima.

Dean si lasciò cadere sul letto e porto le mani sul viso.
E un unico pensiero gli affollava la mente.
“Sono fottuto”.







Angolo scrittrice:
Ed ecco qui la fine, taaaaaaaaa taaaaaaaaaaaaaaaaaaaaan (devo smetterla) comunque Dean ha capito qualcosa, non può essere così cocciuto da non resistere al fascino di quel gran pezzo di angelo!
Vabbè volevo ringraziere tutte quelle meraviglie che hanno commentato, meso tra i preferiti e seguite e chi semplicemente segue in silenzio, siete stupendi.
Al prossimo capitolo <3  

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 3.Carezze ***


Bene sono le 15:10 e io sono qui che aggiorno, è stata una settimana asssassina ho rischiato l'interrogazione di matematica e ho preso un più e un meno in inglese e domani ho un compito di latino e io odio il latino lo uso solo per esorcizare i demoni u.u Ma comunque passiamo a cose serie, ecco il nuovo capitolo è stato divertentissimo scriverlo e sorridevo come un ebete rileggendolo, siamo però giusnti quasi alla fine questo infatti è il penutlimo capitolo e mi sento tanto triste:( ma anche felice perchè sto iniziando una nuova Destiel AU u.u spero che questo cap. vi piaccia almeno la metà di quanto piace a me perchè ciò vuol dire che lo amereste,   A voi il capitolo!:)
 



3.Carezze.
 


Era una notte particolarmente stellata e Dean si trovava steso sul cofano della sua amata Impala a fissare quella coltre scura schizzata di bianco.
Non si ricordava nemmeno come era finito lì ma dentro di lui una sensazione piacevole si era propagata all’altezza del petto.

Stava bene, più del solito almeno.

Era un periodo di quiete, poco lavoro da fare, anche se Sam imperterrito si dirigeva tutte le sere in qualche biblioteca per fare ricerche.

<< Ciao Dean >> Il cacciatore saltò sul posto scrutando due grandi occhi blu che lo fissavano innocente.
<< Cazzo Castiel la devi smettere di apparire all’improvviso, finirai per farmi venire un infarto. >>
Castiel si avvicino cauto davanti a lui seduto sulla sua bambina.
<< Scusa Dean >> Gli sussurrò a pochi centimetri dal viso.
Dean deglutì rumorosamente senza proferire parola.
Abitualmente gli avrebbe fatto una delle sue solite ramanzine sullo spazio personale ma le sue labbra non si mossero e la voce gli morì in gola.
Castiel alzò una mano e la poggiò delicato sulla guancia del cacciatore che rimase immobile, estasiato dal calore che quella pelle emanava.
L’angelo strusciò leggero i polpastrelli seguendo la linea della mandibola di Dean, che deglutì a vuoto.

La gola era una sorta di distesa arida, zero salivazione.
“Perfetto” Pensò ironico.

<< Toccami Dean. >> La voce di Castiel fu un sussurro, un sussurro che colpì in pieno volto il cacciatore che tremò appena.
<< Toccami Dean. >> Ripeté l’angelo con voce strascicata che Dean reputò talmente indecente, per uno come Castiel.
Il cervello del cacciatore era andato in brodo di giuggiole e il suo corpo non dava segni di vita.
Probabilmente  - sicuramente – avrebbe voluto toccarlo ma le sue braccia erano lì ferme e immobili lungo i fianchi.

L’angelo fece scendere la sua mano dalla guancia di Dean alla ricerca della mano del cacciatore.
Stuzzicò appena il palmo con le dita e poi se la portò sul viso.
<< Ti prego, toccami Dean. >> Lo supplicò languido l’angelo serrando gli occhi.
Fece passare la mano del cacciatore sul suo viso, sfiorando a malapena le labbra e trascinando le dita incandescenti di Dean sul suo collo e sul suo petto bollente.
Il cacciatore non riusciva a pensare ad altro se non quanto fosse morbida quella pelle.
<< C-castiel >> Sussurrò Dean incapace di reagire e allontanarsi.
Non voleva allontanarsi.
<< Dean. >> Cantilenò indecentemente l’angelo.
<< Dean. >> Ora lo vece era più seria e assomigliava a quella di.. Sam?
<< Dean l’Impala sta prendendo fuoco!! >>
Dean si voltò e vide la sua macchina avvolta dalle fiamme e poi il buio.

Il cacciatore si alzò di scatto.
Davanti a se un muro sgualcito.
Sotto di se il letto sgualcito.
Affianco a se un Sam che tratteneva a stento le risate.
Stava sognando, aveva sognato quel fottuto angelo che gli chiedeva..
Stava decisamente impazzendo.
<< Dean, riuscirò mai a svegliarti senza dover tirare in ballo qualche strano incidente riguardante la tua Impala? >> Lo sbeffeggiò il fratello.
<<  Sai Sam uno di questi giorni vincerai sicuramente il premio Nobel per la simpatia >> Gli ringhiò contro Dean con gli occhi ancora impastati dal sonno.
<< Comunque, perché diamine mi hai svegliato spilungone? >> Chiese il più grande dei due Winchester lì presenti.
Sam di rimando indicò un punto indefinito alle sue spalle e quando Dean si voltò si congelò sul posto.
Due grandi occhi  blu lo fissavano.
<< Da quando è lì? >> Chiese immediatamente Dean.
<< Mi sono svegliato che era già seduto su quella poltrona >> Rise Sam ammiccando fin troppo vistosamente.
<< All’incirca sei ore, ventitre minuti e quindici secondi >> commentò l’angelo.
La bocca di Dean si tramuto in una smorfia di disappunto mentre Sam trattenne l’ennesima risata.
<< Io ora devo andare, i miei adorati libri mi aspettano >> Disse il minore dei due cacciatori, salutando con un cenno della testa entrambi sparendo dietro la porta della stanza di quel lurido Motel.

Dean si girò verso l’angelo.
<< Devi smetterla, te lo avrò detto un milione di volte. >> Prese la parola inacidito il cacciatore.
<< Ero impaziente.. cosa vuoi fare oggi? >> Chiese Castiel.
Le immagini vivide del sogno appena interrotto, passarono davanti agli occhi di Dean.
Si sarebbe preso la sua piccola vendetta.
<< Carezze. >> Disse frugando negli scaffali della cucina trovando dei miseri cereali con data di scadenza ignota.
La bocca di Castiel divenne una perfetta O e gli occhi si illuminarono impercettibilmente.
Dean sbuffò di rimando, quell’angelo era così immaturo e impreparato che anche una semplice carezza poteva stupirlo.
Si sarebbe sicuramente divertito a far impazzire quell’angelo che gli era apparso in sogno, trattandolo come un novellino.
Stavano parlando di Dean DioDelSesso Winchester.
Gliel’avrebbe fatta pagare.
Poggiò i cereali sul tavolo e si avvicino a Castiel, ormai in piedi affianco alla porta della cucina.
Lo puntava come un predatore punta la sua preda.
Castiel indietreggiò appena, riconoscendo lo sguardo che aveva sul viso Dean, che gli sorrise incoraggiante.
Non c’era niente di incoraggiante in quello che voleva fare Dean.
Vendicarsi di qualcosa che effettivamente l’angelo non aveva fatto, ma era colpa sua se non faceva altro che pensare alla sua pelle bollente.

Gli si mise davanti, abbastanza vicino da vedere quelle grandi iridi blu scrutarlo nel profondo e leggergli l’anima.
Odiava quella sensazione, eppure per certi versi lo faceva sentire al sicuro, come se qualcuno riuscisse a capirlo davvero.
Dean si allungo verso di lui e gli accarezzò impercettibilmente una tempia percorrendo tutto il profilo del suo viso.

Gli occhi di Castiel tremarono appena.
Dean sorrise compiaciuto.
Gli avrebbe reso pan per focaccia.

La cosa più straordinaria era che quella pelle era incandescente proprio come nel suo fottuto sogno.

Passò piano i polpastrelli sulla pelle nivea del collo fino all’insenatura dello sterno.
Lo sguardo di Castiel fuggì veloce dagli occhi di Dean per posarsi su quelle mani che provocavano in lui emozioni e sensazioni mai provate.
Il cacciatore smise di torturare il collo dell’angelo e si inchinò appena, il giusto necessario per incrociare i suoi occhi.
Erano dannatamente vicini, e il respiro bollente di Castiel scivolava piano sulle labbra di Dean.

<< Toccami Castiel >> Gli sussurrò Dean, con il sorriso più stronzo che avesse mai fatto in vita sua.
Castiel aprì la bocca ma la richiuse immediatamente.
<< Toccami Castiel >> Continuò a sussurrargli sulle labbra il cacciatore con la  voce resa ad un flebile sussurro roco degno di una puttanella d’alto borgo.
Allungò le mani verso quelle dell’angelo e se le posò sul viso.
Erano bollenti e morbide e sapevano di .. di Castiel.
Fece scivolare una mano dell’angelo sul suo petto mentre l’altra la passava dolcemente sulle proprie labbra, sulle guancie calde e sul collo rovente.
<< Per favore, toccami Castiel >> La voce languida di Dean arrivò a destinazione, e accadde qualcosa che il cacciatore non si aspettava.
A differenza di quello che era accaduto nel suo sogno Castiel scacciò via le mani guida del Winchester e iniziò a coccolare il petto muscoloso di Dean e tastare piano le sue labbra.

Il cacciatore perse un battito.

Castiel si stava prendo la vendetta della sua vendetta, e stava vincendo una battaglia che non sapeva nemmeno di aver iniziato.
Le mani calarono sul collo e iniziarono a torturarlo piano con le unghie corte, Dean si ritrovò a respirare affannosamente alla ricerca di ossigeno.
“Stupide idee masochiste” Pensò.
Castiel si avvicinò ulteriormente facendo aderire i loro petti ricordando a Dean l’abbraccio mozzafiato del giorno prima.
Il Winchester alzò le braccia e accarezzò gli zigomi dell’angelo con il pollice.
Il respiro di Castiel si mischiava al suo, tutto sembrava svanire.

La porta si spalancò di colpo e un Sam alquanto incazzato entrò nella stanza mentre parlottava su qualcosa che aveva a che fare con la biblioteca.
Dean rimase immobile, era fottuto.
Il fratello lo avrebbe sicuramente preso per il culo a vita dopo aver constatato cosa stava effettivamente facendo con quello spiumato tra le braccia.
<< Dean che stai facendo? >> Gli chiese Sam stralunato.

Castiel era sparito prima che Sam si accorgesse di lui.
In effetti era una situazione alquanto strana, lui con le braccia protese in avanti con i palmi semi dischiusi.
Dean guardò davanti a se e la presenza calda dell’angelo che fina a poco prima stava torturando la sua pelle non c’era più.
<< Amoreggi con qualche fantasma a mia insaputa eh Dean? Seriamente che diamine stai facendo messo in quel modo? >> lo sbeffeggiò il fratello con un adorabile sorrisino sul volto.
<< Niente Sam, non facevo proprio un bel niente. >>

Sam rise, consapevole ..molto più di quanto lo fosse Dean.


 

Angolo sclero(scrittrice?!):
FSJDGSJDNGSJDGNSDNSJNDSJ.. ok va bene questo capitolo a me piace un sacco, e per chi sarà così gentile da lasciare un commentuccio avrà in dotazione insieme al Castiel della volta precedente un adorabile Dean tutto fare anche lui.. e lo sapete già che per TUTTO intendo TUTTO.
Bene meraviglia, questo era tutto al prossimo e ultimo capitolo:)
P.S: VOLEVO RINGRAZIARE QUELLE MERAVIGLIE CHE HANNO COMMENTATO E I 5 ANGIOLETTI CHE L'HANNO MESSA TRA LE PREFERITE E I 18 CHE L'HANNO MESSA TRA LE SEGUITE, SIETE STUPENDI. 



  

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 4. Dannazione baciami. ***


Tristezza infinita... Ultimo capitolo... fine... depressione... No, dai non prendiamoci così male perchè se no piango, parliamo del capitolo invece, in questo capitolo, non dico che succederà un gran chè ma si inutuiranno allusioni sessuali  esplicite, nulla che vada oltre il rating prestabilito u.u Comunque spero che il capitolo vi piaccia ci incotriamo in fondo alla pagina per l'arrivederci e i ringraziamenti:)


4. Dannazione Baciami.


Odiava le comparizioni improvvise di Castiel.
Anzi no, probabilmente le amava.
Anzi no, probabilmente non lo sapeva nemmeno lui, ma quell’angelo era di nuovo lì davanti a lui a guardarlo con quello sguardo da cucciolo smarrito.
Era passata all’incirca una settimana dal loro ultimo imbarazzante incontro, e Dean era felice di vederlo.
Fin troppo felice.
Si era ritrovato più di una volta a pensare a quell’angelo in trench, a soffermarsi sui dettagli, sui capelli perennemente spettinati di un color nero scuro, su gli occhi blu così profondi che Dean pensava di morirci dentro ogni qual volta si ritrovava a guardarli e poi su quelle labbra, leggermente screpolate, così grandi e morbide.
Quella morbidezza che  Dean voleva assaggiare, in un modo inspiegabile, ma voleva farlo.

<< Dean stavo pensando.. >> Era sempre un problema quando Castiel iniziava a pensare, e lo era ancor di più se facendolo mandava a puttane tute le leggi sullo “spazio personale”.
<< D-dimmi Castiel. >> Lo incoraggiò Dean.
<< Come fate a capire voi umani se un altro umano prova qualcosa per te? >> Domandò Castiel inclinando la testa nella sua solita posa innocente.


Dean rimase un po’ spiazzato da quella domanda, ma avrebbe dovuto aspettarsela da un angelo ingenuo come lui.
<< Una persona interessata di solito si preoccupa per te, cerca di attirare continuamente la tua attenzione, a volte facendo cose veramente stupite >>  Sorrise appena, e notando lo sguardo interessato dell’angelo continuò.

<< Cerca continuamente il tuo sguardo ed è felice ogni volta che ti incontra, l’amore è strano Castiel ed è anche difficile da spiegare. >>
E questo Dean lo sapeva, per lui l’amore era un argomento delicato ma con l’angelo niente era complicato, con lui tutto risultava semplice.
Stava bene e Castiel lo rendeva felice, ogni volta che rompeva i suoi spazi personali non si sentiva più in dovere di sgridarlo anzi, in quel momento avrebbe colmato con somma gioia quella distanza che li divideva, ma come avrebbe reagito Castiel era una domanda che torturava Dean da giorni.

L’angelo annuì appena ritenendosi d’accordo con le parole dette dal Winchester.

<< E come faccio a capire se sono interessato ad una persona? >> I grandi occhi blu di Castiel puntarono quelli verdi di Dean, che tremò impercettibilmente.

Succedeva sempre così, lui lo fissava e Dean tremava.

<< Ti senti strano, lo stomaco si contorce, il cuore cerca di schizzarti via dal petto e ti tremano le mani per il nervosismo di stare a stretto contato con quella persona, e poi ti senti sempre inspiegabilmente felice quando sei con lei. >> Concluse sorridendo genuino il Winchester, rendendosi conto di aver descritto se stesso in quel momento.

<< Dean io sono felice >> Lo informo l’angelo come se fosse una cosa obbligatoria da dire.
Castiel era felice di stare con lui e in quel momento lo sguardo di Dean si illuminò
<< E a te ti tremano le mani >> Sussurrò schivo l’angelo alzano appena i bordi delle labbra con l’ombra di un sorriso sul volto.

Il cacciatore preso alla sprovvista da quella affermazione fissò le sue mani notando un leggero tremolio.

Dean rimase immobile per un istante.
<< Fa freddo Castiel. >> Si giustificò frettolosamente.
<< Siamo ad agosto Dean. >> Ribadì l’angelo.
Il cacciatore boccheggiò un paio di volte cercando qualcosa da ribattere  finendo per sbuffare poggiandosi allo stipite della porta incrocciando le braccia al petto.


<< Come mai tutte queste domande Cas? Per caso il nostro angioletto si è invaghito di qualche fanciulla… o fanciullo? >>

Castiel avvampò improvvisamente, e Dean sorrise compiaciuto.

<< Non sono cose che ti riguardano >> Rispose ricomponendosi l’angelo.
<< Non mi sembra giusto. Sono io a insegnarti i trucchi del mestiere e dovrei sapere su di chi verranno riversati. >> Spiegò coinciso il cacciatore, puntando un dito sul petto di Castiel e spingendolo appena..

Castiel non si mosse da quella posizione, anzi si avvinò ancor di più.

<< Anche se fosse, a te cosa importerebbe? >> Era vero, a Dean cosa importava se a Castiel piaceva qualcuno?

Era ovvio, lui era il suo angelo, suo e di nessun’altro.
E lui voleva esser sicuro di non dover dividere l’angelo con nessun’altro.

 << A me importa tutto ciò che ti riguarda Cas. >>
Castiel si aprì in un magnifico sorriso, e solo in quel momento Dean si accorse che con quella frase aveva dato voce ai suoi pensieri.

<< Davvero? >> Chiese in un sussurro Castiel quasi timoroso di una risposta.
<< Davvero. >> Rispose Dean fissandolo negli occhi dove si sentì annegare.

<< Come dimostro a questa persona ciò che provo? >> L’angelo si era avvicinato ulteriormente, e ora i loro respiri si sfioravano e si mischiavano l’uno con l’altro.

Il movimento ipnotico delle labbra di Castiel lo paralizzò, erano perfette.
Gli occhi dell’angelo vagarono sul viso del cacciatore alla ricerca di qualche segnale, ma Dean in quel momento non riusciva a capire il perché di quel suo maremoto interiore.
In realtà lo aveva capito, ma ammetterlo a se stesso, era quello il passo fondamentale

A lui piaceva Castiel.
Ogni parte di lui voleva Castiel.
I suoi occhi, volevano guardarlo fino a consumarlo.
Le sue mani, volevano toccarlo.
Le sue braccia, volevano stringerlo.
Le sue labbra, volevano assaggiarlo.
I suoi denti, volevano morderlo.
La sua lingua, voleva gustarlo.
Sorrise fra se e se rispondendo alla domanda appena posta dall’angelo.

<< Ci sono due modi, ma so che non sei bravo con le parole perciò, cosa aspetti a baciarmi Castiel? >> La voce di Dean era un sussurro languido, quasi supplichevole che fece avvampare per l’ennesima volta in quella giornata Castiel.

<< Dannazione baciami. >> Lo spronò Dean poggiando le sue mani sulle larghe spalle dell’angelo, accarezzandolo appena.

E fu un attimo e le labbra di Castiel si appropriarono di quelle del cacciatore.

Era la sensazione più bella che Dean avesse mai provato.
Le labbra di Castiel erano più morbide di quanto si era immaginato e avevano un  sapore dolce, inebriante.
Dean iniziò a morsicare piano il labbro inferiore dell’angelo e a succhiarlo piano  facendolo mugugnare compiaciuto
mentre le sue mani vagavano sulla schiena del cacciatore alla ricerca di più contatto.
Con una mano Dean sfilò il trench dell’angelo e con l’altra si intrufolò sotto la maglia scoprendo la pelle bollente di Castiel,
che per il contatto sussultò appena schiudendo le labbra permettendo l’entrata della lingua di Dean.

Fu un esplosione di sensazioni, la lingua calda di Castiel andava a sbattere vogliosa contro quella impaziente di Dean che quasi impazzì per tanta esuberanza da parte dell’angelo.
Le labbra si coccolavano e lingue si rincorrevano in una danza così perfetta e armoniosa che sembrava che lo facessero da sempre.
Castiel arpionò con le unghie i fianchi del cacciatore portandoselo ancora più vicino facendo sbattere i loro bacini provocando in entrambi un languido gemito per niente virile, che li fece allontanare per riprendere fiato.

Si fissarono per un momento pressoché infinito finché l’angelo non si intromise in quel silenzio.
<< Cosa significa questo Dean? >> Lo sguardo di Castiel passava ad intermittenza dagli occhi alle labbra del winchester.
<< Tutto quello che vuoi Castiel, ma ti prego sta zitto e baciami >>
Dean si riappropriò delle labbra dell’angelo che sorrise soddisfatto.

Le mani del cacciatore sfioravano ogni centimetro di pelle libera mentre le labbra torturavano il collo niveo.
<< Mi piaci Dean, davvero. >> continuava a sussurrargli estasiato Castiel.
Lo ripeté ancora e ancora, mentre Dean sorrideva compiaciuto sulla sua pelle e lo stringeva un po’ di più ogni volta che quelle parole arrivavano alle suo orecchie.
<< Mi piaci anche tu  Castiel, davvero. >> Lo guardò come non aveva mai guardato nessuno prima.
Poi lo spinse sul divano e gli si accoccolò contro, continuando baciarlo e  strusciarsi su di lui.

<< Castiel ti voglio, qui, ora. >> Il sussurro rotto dall’eccitazione di Dean fece aprire Castiel in un ennesimo sorriso, baciandolo ancora e ancora.


A Dean piaceva Castiel.
A Castiel piaceva Dean.
E su quel divano si sentirono finalmente parte di qualcosa.



Il telefono squillava imperterrito e Sam dovette rispondere per non disturbare gli altri presenti nella biblioteca.
Castiel.
Castiel lo stava chiamando.
Sam rispose un po’ perplesso e quello che sentì all’altro capo del telefono lo fece paralizzare sul posto.
Gemiti, respiri affannati e rumore di vestiti che scivolavano via da due corpi sudati.
<< D-Dean >> Sam sgranò gli occhi riconoscendo la voce eccitata di Castiel.
Altri respiri affannati.
Altri gemiti.
Sam deglutì rumorosamente.
<< Baciami Castiel. Continua a baciarmi ti prego. >> Sam riconobbe immediatamente la voce del fratello,
solo in quel momento si rese conto della situazione.
Dean ci stava dando dentro con Castiel.
Probabilmente sul loro divano.
Si, decisamente sul loro divano.
<< Dean ti prego sto ven..>>
Il cacciatore chiuse immediatamente la chiamata diventando di un brillate color cremisi,  ma sorrise compiaciuto.
Il fratello aveva finalmente aperto gli occhi, tutti avevano notato il loro strano comportamento e il rapporta tra l’angelo e il cacciatore era tra i più complicati, ma lo vedeva ogni volta che compariva Castiel, quel grande sorriso e gli occhi illuminarsi.
Solo loro non si erano ancora accorti di tutto quello.
Sam l’aveva presa bene, per lui l’importante era che Dean fosse felice, non gli importava se uomo o donna,
Castiel era perfetto per lui e lui lo era per Castiel.

In quel momento si rese conto di aver registrato la chiamata e sorrise fra se e se.
Avrebbe potuto ricattare Dean per il resto dei suoi giorni, e statene certi che l’avrebbe fatto.



Era una posizione scomoda quella in cui si trovava Dean , ma dentro di se non si era mai sentito così in ordine e così felice.
Si trovava sul suo divano, più precisamente su Castiel.
Il corpo nudo dell’angelo emanava ondate di calore che rilassavano il cacciatore.
Sentiva il battito regolare del cuore di Castiel sotto di se e le sue grandi mani accarezzargli i capelli.
<< Sei un bravo insegnante Dean >> Sussurrò l’angelo al suo orecchio.
Il cacciatore rise contro la sua pelle mentre con una mano coccolava piano un fianco.
<< Per tua informazione, ogni qual volta tu abbia bisogno di un ripasso non esitare a chiamarmi >> Gli rispose Dean strizzando l’occhio in sua direzione, alzando appena il capo per fissarlo negli occhi.
<< Nessuna esitazione Dean. >> Disse con un sorriso Castiel.
Un piccolo bacio dato a fior di labbra e Dean crollò nel sonno, avvinghiato al corpo dell’angelo.
Erano entrambi dove avevano sempre voluto essere, avevano solo impiegato un po’ a capirlo, ma si sa.. meglio tardi che mai.

A Dean non era mai piaciuta la scuola, le lezioni, e i professori; ma se Castiel avesse mai avuto bisogno di un ripasso,
lui sarebbe stato il professore più felice del mondo a concederglielo.



Angolo autrice:
…..Boh giuro che ora piango : ( seriamente questa è stata la mia seconda Fanfiction, prima Destiel e prima su supernatural e prima a capitoli e stato tipo un battesimo, e credo che il mio amore per questa creazione sarà immenso.. ma ora basta sentimentalismi(?) passiamo a ringraziare tutte queele persone meravigliose che mi sono state affianco, a tutti i lettori a tutti quelli che mi hanno seguito e che hanno messo tra i preferiti, e un grande grazie alla mia compagna di banco che si è dovuta sorbire i miei scazzi durante l’ora di lezione.
Grazie davvero.

P.S: per chi non lo sapesse non sparirò, ma sto già preparando una Destiel AU per voi, ora come ora ho pronto solo il primo capitolo e inizierò a pubblicare quando avrò almeno finito il quinto, ma non vi abbandonerò parola di lupetto:)







 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1390565