One More Night

di youknowmycoffeeorder
(/viewuser.php?uid=129089)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Fell in love with the wrong guy- ***
Capitolo 2: *** -We can be Heroes, just for one day- ***
Capitolo 3: *** -Let things happen- ***
Capitolo 4: *** -I'm not like them- ***
Capitolo 5: *** -New Glee Club Members- ***
Capitolo 6: *** -Complications- ***
Capitolo 7: *** -That Look- ***
Capitolo 8: *** -Scandals- ***
Capitolo 9: *** -Tongue Tied- ***



Capitolo 1
*** -Fell in love with the wrong guy- ***


Okay probabilmente penserete che sono impazzita perché sto scrivendo l'ennesima FF ma dopo aver visto questo fan video ( http://www.youtube.com/watch?v=J-xlhlOJuro&feature=player_embedded ) me ne sono perdutamente innamorata e ho sentito l'impellente bisogno di iniziarla.

L'idea di un (fake) straight!popular Blaine mi è sempre piaciuta da morire e dopo questo video mi sono sentita ispirata ancora di più.

Probabilmente ci saranno un centinaio di persone che dopo averlo visto hanno avuto il desiderio di scriverla, ma spero di riuscire a farla 'mia', non seguendo proprio alla lettera il trailer.

Fatte queste piccole premesse spero davvero che vi piaccia anche se si tratta solo di un breve prologo :)

 

 

 

 

-Fell in love with the wrong guy-

 

 

 

 

 

 

 

Scuola superiore.

La brillante idea di mettere in uno stesso edificio tutta la gioventù, aggressiva o ingenua che sia, che si tormenterà e ferirà a vicenda per l'intero anno scolastico. Non è per niente facile mettersi in gioco in situazioni come quelle: la gente o ti apprezzerà o cercherà di farti a pezzi, nella maggior parte dei casi.

Ma infondo non c'è molta differenza fra uno stadio pieno di fan che ti acclamano e una folla inferocita che ti insulta senza sosta. In entrambi i casi fanno molto rumore; come prenderla dipende solo da te.

Ci sono le cheerleaders e gli atleti che rientrano senz'ombra di dubbio nella classe più alta e poi, alla base della scala sociale, il Club degli scrittori e il Glee Club.

Kurt Hummel di certo apparteneva a quest'ultima categoria, se così la si poteva definire. Ragazzo timido e riservato, il classico tipo che viene evitato dalla maggior parte delle persone.

Ma infondo a Kurt non gli era mai importato del giudizio della gente, eccetto quello di una persona: Blaine Anderson, uno degli studenti più popolari della scuola, che sicuramente non lo avrebbe mai notato. Dannatamente perfetto, ma soprattutto dannatamente etero.

Lui non avrebbe mai potuto neanche lontanamente competere con la sua ragazza, Rachel Berry, altrettanto bella e popolare. Erano la coppia di punta: tutti li conoscevano e li stimavano. Chiunque avrebbe fatto ogni cosa per poter appartenere al loro gruppo e poterli conoscere. Ma Kurt, per quanto desiderasse poter parlare con lui e scoprire di più sul suo conto, non voleva avere niente a che fare con i suoi amici e in particolar modo con Rachel. Provava una profonda invidia nei suoi confronti. C'erano momenti in cui desiderava non essere nato in quel corpo, altri in cui avrebbe semplicemente voluto amare le ragazze. Sarebbe di certo stato tutto più facile per lui e avrebbe sofferto di meno. Dover subire costanti umiliazioni per i corridoi era mortificante e qualche volta avrebbe solo desiderato scomparire. Aveva continuato a ripetersi, per ormai troppo tempo, che gli sarebbe passata, ma ogni giorno, quando lo vedeva camminare per i corridoi, il cuore gli si fermava e tutto ciò che voleva era potergli andare incontro e parlare. Ma ogni volta la razionalità aveva il sopravvento e finiva per osservarlo dirigersi verso Rachel.

Una cosa però la sapeva con certezza: si innamorava sempre della persona sbagliata.

 

Hai mai baciato nessuno?”

Quella era l'ennesima domanda imbarazzante (almeno per lui, che non aveva mai avuto un ragazzo) che la sua migliore amica Mercedes Jones gli rivolgeva. Anche lei, come lui, faceva parte del Glee Club e scriveva per il giornale della scuola, e di conseguenza era uno dei tanti bersagli del gruppo di Blaine.

Kurt sbuffò, aprendo l'armadietto per riporre i libri. “Si, diverse persone.” disse non risultando credibile nemmeno a sé stesso.

Mercedes alzò un sopracciglio perplessa “Ah davvero? Chi? Conosco qualcuno di questi ragazzi?” gli domandò incuriosita. Kurt la ignorò prendendo altri volumi per le lezioni successive, ma l'amica continuava a fissarlo quasi morbosamente, avvicinandosi sempre di più col viso per cercare di ottenere una risposta soddisfacente. “Kurt?! La verità!”

Okay va bene, va bene! Non ho mai baciato nessuno.” ammise con un velo di tristezza. “Contenta adesso?”

Mercedes gli diede un piccolo buffetto sulla spalla, forzando un sorriso. “Abbiamo ancora tutto il tempo per trovare la nostra anima gemella, non credi? Se la cosa ti può consolare nemmeno io ho mai baciato nessuno. Ma so che succederà prima o poi. Ed inoltre si tratta solo di un semplice e banale bacio...”

Si, è vero. Però mi piacerebbe tanto. Vorrei sapere cosa si prova.” ammise Kurt guardando Blaine raggiungere il suo armadietto insieme a Rachel.

Mercedes ruotò il capo verso la fila di armadietti dall'altra parte del corridoio, ed alzò agli occhi al cielo, scuotendo la testa con rassegnazione. “Ancora Anderson? Mi avevi detto che ti era passata! È dall'anno scorso che gli ronzi attorno. È off limits! Ti devo ribadire che è etero e felicemente fidanzato?”

Come lo sai che è felice?” le domandò il ragazzo, cercando di trovare una qualsiasi scusa per convincersi che lei non fosse la persona adatta a lui.

Kurt, guardali! É evidentemente che si amano. Senti, sono la prima che non vuole vederti soffrire e credimi, mi sento uno schifo a sbatterti in faccia la realtà perché so come ti senti. Però è inutile vivere di vane speranze. Lo so per esperienza.” cercò di farlo ragionare Mercedes, ma Kurt alzò le spalle, come se la cosa non gli importasse.

E poi scusami tanto! Le persone si innamorano di altre persone non del genere!” sbottò lui, attirando l'attenzione di qualche studente che passava in quel momento per il corridoio. “Quello che voglio dire” continuò abbassando la voce “è che potrebbe innamorarsi semplicemente del mio carattere, no?”

Kurt... Non credo che...”

Senti 'Cedes!” la interruppe bruscamente il ragazzo “So benissimo di non avere possibilità ma che mi costa sognare un po'? Cosa c'è di male in questo?”

Mercedes si lasciò sfuggire un sospiro “Non c'è niente di male. Però vivere di fantasie non ti porterà a nulla Kurt. Devi cercare di aprire gli occhi ed affrontare la realtà, per quanto questa possa far male. Guardali adesso.” disse facendogli un piccolo cenno col capo.

Kurt si girò verso Blaine e Rachel e provò quella sgradevole sensazione alla bocca dello stomaco, che sentiva ogni qualvolta li vedesse assieme in atteggiamenti intimi. A ciò si aggiungeva quell'altrettanto fastidioso peso in mezzo al petto che gli toglieva il respiro, sgretolandogli il cuore in mille pezzi. I due ragazzi erano stretti in un abbraccio, accarezzandosi l'uno la schiena dell'altro, baciandosi di tanto in tanto dopo essersi sussurrati qualcosa all'orecchio. Kurt chiuse gli occhi e pensò a come sarebbe stato poter essere baciati da quelle labbra carnose e perfette. Blaine era eccezionale. Non aveva un solo difetto: capelli neri e ricci, sistemati accuratamente con un'abbondate dose di gel, un sorriso mozzafiato e splendente che risaltava sulla sua invidiabile carnagione olivastra, ed infine degli occhi di un colore spettacolare, verdi con striature caramello che parevano oro colato. Più Kurt si soffermava su ogni particolare del ragazzo, più se ne innamorava.

Lì guardò allontanarsi mano nella mano, per dirigersi insieme all'aula di spagnolo. Non voleva andare a lezione, non voleva subirsi tutti i loro sguardi, non voleva vederli accarezzarsi le braccia sotto il banco. Doveva sorbirsi ogni volta quella tortura. Si, per lui era un vero e proprio incubo dal quale avrebbe voluto disperatamente svegliarsi. Passava tutte le ore ad osservarli invece che seguire le lezioni, e la maggior parte delle volte doveva recuperare tonnellate di appunti e studiare tutto daccapo a casa.

Andiamo?” gli chiese Mercedes riportandolo alla realtà.

Kurt annuì, richiudendo l'armadietto. “Forse hai ragione. Devo provare a dimenticarlo. D'altronde come potrebbe anche solo lontanamente guardare me? Frequentiamo quasi tutte le stesse lezioni ormai da due anni e non mi ha mai rivolto la parola. Probabilmente non sa nemmeno come mi chiamo... Tu che dici?”

Sai come la penso sul suo conto. Da quando si è messo assieme a Rachel è cambiato radicalmente. Io sono del parere che lui non si trovi realmente bene con quelle persone. Non lo so, molte volte lo vedo distaccato. Non so spiegarmi. Per farti un esempio... ricordi la festa in palestra dopo la vittoria dei Titans? Ecco, tutti quelli del suo gruppo si erano ubriacati ed avevano incominciato a fare gli scemi di fronte a tutti e lui si era sistemato in un angolo, abbracciato a Rachel, limitandosi ad osservarli e ridere. Però si vedeva che anche ai suoi occhi tutto quello era eccessivo.”

Beh? Che significa? Ciò non toglie che è il ragazzo più amato della scuola. Tra poco anche il preside Figgins gli sbava dietro!” esclamò Kurt, facendo ridere l'amica. “No dai, seriamente. È fuori portata. Ah, è inutile che continui a piangermi addosso, non risolvo nulla così. Di certo non mi farò notare se ogni volta che mi passa accanto mi volto imbarazzato.”

Ti passerà Kurt.”

Il ragazzo abbassò lo sguardo a terra, arricciando le labbra. “Lo spero.” sussurrò abbattuto. “Dai, andiamo. Sono pronto a sorbirmi un'altra terribile ora di Blainchel, o come diavolo si fanno chiamare.”

Mercedes lo prese sotto braccio, posando la testa alla sua spalla “Non avrai Blaine, però hai me, che sono decisamente molto meglio, no?” disse scherzosamente, sperando di tirarlo su di morale.

Kurt abbozzò un sorriso divertito, dandole un rapido bacio sulla testa “Si, sono fortunato ad avere te.”

 

~

 

Come aveva previsto, quell'ora fu un totale inferno. Non riusciva a togliergli gli occhi di dosso ed inevitabilmente il suo sguardo ricadeva anche sulla sua mano intrecciata a quella di Rachel. Perché non riusciva a toglierselo dalla testa come gli aveva detto Mercedes? Perché continuava a sperare che lo notasse e gli rivolgesse la parola? Tutta quella situazione faceva tremendamente male e non aveva idea di come uscirne. Qualsiasi tentativo era inutile.

Signor Hummel, può darmi lei la risposta? Da ottimo presidente del Club di scrittura quale è lei, dovrebbe conoscerla.”

La voce squillante ed altrettanto irritante della signorina Bones gli fece distogliere all'istante gli occhi da Blaine. Tutta la classe era voltata verso di lui e Kurt non aveva la benché minima idea di quale fosse la domanda. Si guardò intorno in cerca di qualcuno che gli desse un accenno dell'argomento di cui stavano parlando, ma nessuno probabilmente stava seguendo o semplicemente non avevano intenzione di aiutarlo.

Ehm, potrebbe ripetere?” chiese imbarazzatissimo Kurt alla professoressa, generando un riso generale.

Ancora la testa fra le nuvole? Potrebbe tornare tra noi e prestare attenzione? Non è la prima volta che la vedo assente.” lo rimproverò l'insegnante stizzita.

Mi scusi.” sussurrò Kurt, diventando color porpora.

Ehi Hummel! Ehi!” bisbigliò Harry Giants, uno dei suoi più odiati compagni di classe, cercando di richiamare la sua attenzione “L'elevata dose di testosterone presente nella stanza ti ha dato alla testa?” lo prese in giro, dando il cinque al suo vicino, facendo inoltre sogghignare una decina di persone.

O stavi facendo fantasie erotiche su qualcuno di noi?” continuò un altro facendogli dei gesti sconci con le mani.

Dai, lasciatelo in pace.”

Kurt sentì il cuore fermarsi. Blaine lo aveva appena difeso? Cioè Blaine, Blaine Anderson? Alzò lo sguardo verso di lui, incredulo, e quando riuscì a metabolizzare che lo stava fissando perse l'ultimo briciolo di lucidità che gli era rimasta. Per la prima volta dopo secoli si stavano guardando diritto negli occhi. Non stava sognando? Rimase paralizzato, senza scollare gli occhi da Blaine. Quest'ultimo gli fece un mezzo sorriso e fu in quel preciso istante che il mondo intorno a lui si fermò. Si trovava in una stanza completamente buia, dove l'unica cosa che i suoi occhi riuscivano a vedere era Blaine.

Anderson ti conviene guardarti le spalle d'ora in poi. Penso tu abbia fatto colpo su qualcuno.” continuò a deriderlo Harry e Kurt avrebbe solo voluto sprofondare. Umiliarlo così di fronte a lui era tutto ciò che avrebbe sempre voluto evitare. Sicuramente dopo quell'episodio le sue speranze di poter creare un legame con Blaine si erano abbassate esponenzialmente.

Idiota.” intervenne Rachel lanciando ad Harry un'occhiataccia, stringendosi poi al braccio del suo fidanzato. “Lasciali perdere.” aggiunse infine rivolgendosi a Kurt.

Forse aveva sbagliato a giudicarla così prematuramente, però per quanto si sforzasse non riusciva a vederla di buon occhio. Tutto per la sua maledetta gelosia.

Scusi? Posso andare al bagno?” domandò di getto senza neanche pensare.

La professoressa Bones si voltò di scatto verso di lui e dopo aver individuato da chi proveniva la domanda, fece un semplice cenno con la testa. “Forse rinfrescandosi un po' la fronte riesce a tornare nel mondo dei vivi, Hummel.”

 

Uscire dalla classe era stata la scelta più saggia. Non era in grado di sopportare tutte quelle occhiate ed ulteriori prese in giro. Aveva bisogno di stare solo qualche minuto e di calmarsi. Il cuore gli stava ancora martellando all'impazzata in gola e la sola cosa a cui riusciva a pensare era il sorriso dolcissimo che gli aveva rivolto Blaine. Era stato gentile ad intervenire a suo favore. Perché lo aveva fatto? Avrebbe potuto benissimo ignorare la cosa. Kurt non riusciva a darsi una spiegazione e questa banale cosa lo tormentava.

Odiava tutta quella situazione e soprattutto odiava sé stesso.

 

~

 

Lui mi piace davvero tanto.”

Kurt non faceva altro che ripeterlo da dieci minuti ormai e Mercedes incominciava ad impazientirsi. “E tutto il discorso che ti ho fatto oggi a scuola?!” esclamò lei.

Kurt scrollò le spalle, dando un calcio ad un sasso per strada. “Però mi ha sorriso, capisci? E poi mi ha difeso con i suoi amici.”

L'amica si coprì il volto con le mani “Gli ha semplicemente detto di stare zitti.”

Di lasciarmi in pace!” la corresse immediatamente Kurt, ammonendola con un dito. “Forse si è dispiaciuto per la reazione che ho avuto, che ne so. Io non sono in grado di difendermi o di rispondere indietro alle persone. Preferisco starmene zitto e subire, pur di evitare inutili battibecchi che porterebbero in ogni caso ad una mia “sconfitta”.”

Mercedes gli passò un braccio attorno alla vita per stringerlo a sé “Io non voglio che tu soffra. Lo so che ora pensi di essere innamorato--”

Lo so.” la interruppe di nuovo.

Okay. Sei innamorato di lui, va bene. Però prima o poi ti renderai conto di non poter andare avanti così. Lui starà sempre con Rachel. E se non starà con lei sarà insieme senz'altro ad un'altra ragazza. Ragazza, Kurt.”

Dio, mi faccio schifo.” sbottò Kurt, cercando di trattenere le lacrime. “Io vorrei solo che lui mi notasse. Non mi sembra di chiedere tanto infondo. Mi accontenterei di un semplice e banale 'ciao'.”

Kurt, non voglio più sentirti dire che ti fai schifo, okay? Tu non fai schifo. Hai solo commesso l'errore, anche se infondo un errore non è, di innamorarti della persona sbagliata. Ricordi che era successo anche a me con te?” cercò di buttarla sullo scherzo sperando di strappargli un sorriso.

Kurt si limitò ad annuire, continuando a fissare con sguardo vuoto il marciapiede. Si dice che l'amore sia la cosa più bella del mondo e allora perché lui era dannatamente triste e non faceva altro che soffrire?

In quel momento si chiese quanto avrebbe dovuto aspettare prima di riuscire a metterci una pietra sopra, quanto ancora avrebbe dovuto sopportare le interazioni con Rachel e soprattutto per quanto tempo avrebbe avuto ancora il cuore spezzato.

Si mi ricordo. Ma la tua era una cotta... Non eri innamorata, me lo hai detto tu stessa. La mia situazione è un tantino diversa 'Cedes. Io non faccio che pensare a lui, tutti i giorni. Io so con certezza che non riuscirò a reprimere il sentimento per lui così facilmente.”

Mercedes gli accarezzò dolcemente la schiena, sorridendogli “Ce la farai Kurt. E sono sicura che troverai qualcuno che ti sappia dare tanto amore quanto tu hai da offrirne.”

 

Però c'era una cosa che Kurt non sapeva.

Blaine aveva un segreto.

Qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto immaginare.

 

 

 

 

 

 

 

N/A

 

Ehm salve.

Premetto una cosa: è stata ardua scrivere di Blaine e Rachel assieme perché a me non piace la Blainchel o l'Anderberry o come la volete chiamare xD Già è stato un trauma in BIOTA!

 

Comunque spero che come inizio vi sia piaciuto! Mi renderebbe felice sapere che ne pensate çwwç

 

In ogni caso, al prossimo :)

 

 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** -We can be Heroes, just for one day- ***



 


 


 

Salve!
Volevo innanzitutto ringraziare tutti coloro che hanno letto e recensito! I vostri commenti mi hanno davvero fatto piacere :')
Spero che anche questo secondo capitolo vi piaccia :)


 

p.s

If in some distant place l'aggiornerò in settimana e mi scuso per il terribile ritardo ma sono stata impegnata con l'Università :(

 

 


 


 

-We can be Heroes, just for one day-


 


 


 


 


 


 

Quest'anno voglio candidarmi a rappresentate d'Istituto!” esordì Kurt quella mattina raggiungendo l'armadietto di Mercedes.
La ragazza strabuzzò gli occhi, guardandolo come se avesse appena detto la cosa più sconvolgente del mondo “Stai scherzando vero? Tu rappresentante? Non voglio sembrarti una stronza ma davvero pensi di essere adatto? Non dico per le argomentazioni, perché sono certa che tu sapresti come gestire le varie cose all'interno della scuola, ma più che altro per il tuo 'atteggiamento'. Sei molto timido e... davvero te la sentiresti a parlare di fronte a tutto il corpo studentesco senza farti venire un attacco di panico? Sei un ottimo presidente del club di scrittura, ma lì non abbiamo mai avuto occasione di presentare le nostre idee pubblicamente. In questo caso invece...”
“Credo di poter reggere la pressione. Sono timido, questo è vero, ma ho abbastanza forza per poter sopportare eventuali derisioni. So che probabilmente mi insulteranno per tutta la campagna e sempre probabilmente mi voteranno in quattro persone, ma se non ci provo non lo saprò mai. Ho ricevuto talmente tanti insulti in questi anni che ormai non mi scalfiscono più. Voglio tentare 'Cedes. Ho delle idee grandiose, credimi!” esclamò sicuro di sé Kurt.
“Ti ho detto che non dubito delle tue idee. So che sei forte ma non voglio che ti umilino ancora. Però se hai bisogno di un vice... si chiamano così no? Beh, io ci sono per aiutarti, per quanto non sia entusiasta all'idea di stare di fronte a centinaia di persone.”
“Lo apprezzerei. Mi sono già segnato sulla lista dei candidati e siamo solo in tre. Io, Brittany Pierce, quella stupida cheerleader bionda che riceverà voti solo perché ha promesso di girare in topless per la scuola e... Tim York, giocatore dei Titans che vuole basare la sua campagna solo ed esclusivamente su svaghi e nulla di concreto. Riceverà la maggior parte dei voti sicuramente. Io spero solo che giudichino in base alle iniziative, non in base alla persona che le proporrà.”
“Sai come sono Kurt. Non aspettarti molto... Non dico di gettare le speranze, io credo molto in te. Però ora una domanda mi sorge spontanea... Lo fai per poter davvero cambiare qualcosa o tutto ciò ha un secondo fine? Tipo l'essere notato da Blaine? Sbaglio forse?”
Il ragazzo scostò rapidamente lo sguardo, con fare colpevole “Oh Dio mio, è tardissimo! Avevo promesso a Tina che l'avrei raggiunta nell'aula multimediale per il suo video! Ultimamente ho la testa tra le nuvole e mi scordo qualsiasi cosa. Beh, ci vediamo dopo no?” le domandò sfoggiando un sorriso da un orecchio all'altro, non risultando per nulla convincente.
“Kurt!” lo ammonì lei, corrugando la fronte. “C'entra anche Blaine? Vuoi attirare l'attenzione? Pensi davvero sia il modo migliore? Non finirà ancora come l'altro giorno in aula? Gli attacchi di Harry e quegli altri cretini dico... E' stata una situazione davvero spiacevole.”
“Sono certo che ce ne saranno altre e non m'importa che mi dicano quelle cattiverie di fronte a lui. Voglio candidarmi e devo essere in grado di far ragionare il corpo studentesco. Posso essere convincente quando mi ci metto, sai? Ormai ho deciso e non mi tirerò indietro. Non ho fatto altro che scappare per anni e lasciare che gli altri mi mettessero i piedi in testa. Ora dimostrerò loro che non importa se mi insultano o bisbigliano alle spalle. Non riusciranno a scalfirmi stavolta. E lotterò con tutte le armi che ho per essere eletto!” esclamò con fermezza Kurt. Mercedes lo guardò ammirata, facendo svettare le sopracciglia nel punto più alto della fronte. “E poi tieni conto che Blaine mi vedrà e so per certo che lui è attratto dalle persone intelligenti! Vedi Rachel che è iscritta a trecentomila club.” concluse contraddicendo ciò che aveva detto poco prima.
“Quindi è lui la ragione?!”esclamò ancora una volta Mercedes.
Kurt alzò un sopracciglio, corrugando le labbra “Forse... in parte. Ma-ma è irrilevante adesso. Devo preparare un discorso visto che le elezioni si terranno la settimana prossima. Ho così tante cose da fare che temo di aver tempo per questo solo a notte fonda. Ne uscirò stressato come mai prima d'ora, ma è una per cui vale la pena lottare.”
“Il ruolo di rappresentate d'istituto o conquistare Blaine?” gli domandò insistente Mercedes, incrociando le braccia al petto. “E poi sei sicuro che lui voterà per te?”
Kurt abbassò lo sguardo, lasciandosi sfuggire un sospiro abbattuto. “No. Non sono sicuro di niente. Però lui mi sembra diverso... Spero solo che non si adegui alla massa e voti di testa sua. Sono quasi certo al cento per cento che apprezzerà alcune delle mie iniziative!”
“Perché sono fatte apposta per lui?” gli chiese ridendo l'amica.
“Una cosa così, si. Senti, se non gioco con tutti i mezzi che ho continuerò ad essere il solito ragazzo sfigato invisibile anche ai suoi occhi. Voglio che le cose cambino, voglio diventargli amico e...”
“Amico? Tu vuoi diventare altro!” esclamò maliziosa Mercedes, lanciandogli un'occhiata complice. “Va bene Hummel, ti sfido. Dimostrami che mi sbaglio. Entro una settimana voglio vederti fare comunella con Anderson e poi ti autorizzerò a dirmi 'Te l'avevo detto!'”
“Ci sto Jones.” disse compiaciuto Kurt stringendole la mano come se stessero facendo un vero e proprio patto. “Ricorda che ti tormenterò per l'eternità!” aggiunse scherzosamente.
“Prima devi riuscirci.” lo provocò lei facendogli l'occhiolino, allontanandosi poi per dirigersi verso l'aula di informatica.
Kurt doveva assolutamente incominciare a preparare un discorso per la campagna e ogni secondo che passava si rendeva conto che quella era la cosa più folle che avesse mai fatto: parlare di fronte a tutte quelle persone sarebbe stata un'esperienza traumatica, ma era inutile scappare continuamente sfuggendo alla realtà. La prima persona a cui doveva dimostrare di avere abbastanza coraggio era sé stesso.
Avrebbe dovuto preparare il tutto entro pochissimi giorni e non aveva assolutamente tempo da perdere. Ce l'avrebbe fatta e avrebbe usato tutte le risorse a sua disposizione.


 

~


 

Essendo impegnato giorno e notte a Kurt sembrò che il tempo volasse. Aveva lavorato sodo ed era decisamente soddisfatto del risultato finale. Si era fatto aiutare da Mercedes per appendere qualche poster per la campagna nei corridoi della scuola e, nonostante il gruppo di Blaine, in particolare, si divertisse a scarabocchiarli con disegni alquanto volgari, aveva saputo di aver ottenuto un notevole numero di voti.

 

Speri davvero di farcela Hummel? Chi ti voterà? Il club di cui fai parte tu? Come si chiama..? Glay Club?” ridacchiò Harry Giants dandogli uno spintone contro l'armadietto, mentre Kurt stava attaccando l'ultimo poster.
“E' Glee Club.” lo corresse massaggiandosi la spalla. “E di certo avrò il loro appoggio visto che ho delle idee creative e non stupide come quelle che propongono il vostro amico e Brittany.” rispose con tono seccato, finendo di attaccare il manifesto. “Ci si vede.”
“Mi rispondi pure male? Lo sai che la prossima volta ti do un pugno su quel bel nasino?” lo minacciò l'altro avvicinandosi coi suoi amici, fino quasi a circondarlo.
Kurt aveva il cuore a mille e provava un'orribile sensazione alla bocca dello stomaco, che gli faceva girare la testa provocandogli un forte senso di nausea. Era la paura. La paura di venire ferito ancora, per l'ennesima volta. Ma non voleva scappare come un vigliacco.
“Ragazzi? Andiamo?”
La voce di Blaine li fece voltare tutti nella sua direzione. Il moro stava a braccetto con Rachel, poco distante da loro. I suoi occhi si posarono su Kurt e tutto ciò che notò fu il terrore sul suo volto. La sua espressione spaventata ed inerme gli fece stringere il cuore e decise di intervenire ancora “Allora? Venite si o no?” chiese con tono incalzante sperando che si allontanassero da Kurt, che era rimasto paralizzato.
“Dai ragazzi a questo frocio ci pensiamo più tardi.” ridacchiò il migliore amico di Harry dirigendosi insieme al gruppo verso Blaine e Rachel. “Certo che tu Anderson sei sempre un guastafeste! Non dirmi che ti dispiace per quella checca!” continuò a ridere.
“No, certo che no.” Sforzò un sorriso Blaine scostando la sguardo, dando poi un rapido bacio alla sua ragazza sulla guancia.
Per Kurt fu come se qualcuno l'avesse appena pugnalato in mezzo al petto. Era solo uno stupido fenomeno da baraccone e lo sarebbe stato anche dopo la campagna. Anzi, la cosa non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione. Mercedes aveva ragione, non avrebbe mai potuto sostenere qualcosa di così grande e così nuovo per lui. Era troppo fragile per potercela fare. Le parole di Blaine erano state fondamentali per poterlo capire.
Eppure, nonostante tutto, non riusciva ad avercela con lui. Da un certo punto di vista comprendeva la sua risposta: di certo non avrebbe potuto appoggiare l'amico di Harry, portando l'intero gruppo contro di sé. Era stata una scelta e Kurt non voleva credere che lo pensasse davvero, ma le sue erano solo vane speranze di un ragazzo perdutamente innamorato della persona sbagliata.
Possiamo essere degli eroi solo per un giorno? Possiamo almeno essere noi stessi? Questo era ciò che si stava chiedendo Kurt in quel preciso momento. Sarebbe stato l'eroe quella volta? Ce l'avrebbe fatta a mostrarsi superiore a loro? Sarebbe riuscito a scordare ill sorriso che Blaine aveva fatto a quel ragazzo dopo che l'aveva umiliato?
Si strinse nelle spalle, trattenendo le lacrime a stento. Il giorno dopo avrebbe dovuto tenere il discorso e adesso si sentiva spiazzato e debole; Blaine non avrebbe mai votato per lui, non ci sarebbe stata alcuna possibilità che gli parlasse. E forse anche lui lo considerava soltanto uno scherzo della natura.


 

~


 

Come aveva previsto il discorso di Brittany Pierce fu un enorme fiasco e l'unico momento in cui ricevette consensi (dal pubblico maschile) fu quando si alzò la maglietta scoprendo il reggiseno. Ancora una volta si era dimostrata patetica, come Kurt supponeva. Tim invece ottenne la maggior parte degli applausi e quelli gli bastarono per capire di essere definitivamente spacciato. Kurt scostò il tendone che dava sul palco, per dare una sbirciata al pubblico: Blaine stava seduto in prima fila tra Rachel ed Harry, il braccio intorno al collo della ragazza. L'ansia salì esponenzialmente all'improvviso e si nascose di nuovo dietro quel semplice pezzo di stoffa che lo separava dalla più grande prova della sua vita.
Coraggio Kurt Hummel. Tu sei migliore di loro. Puoi farcela, io credo in te. Pensò tra sé e sé, prendendo un'ampia boccata d'aria. Si sistemò il colletto della camicia, chiudendo forte gli occhi per ripassare mentalmente i punti salienti del suo discorso, cercando di tranquillizzarsi un poco. Sapeva che sarebbe stato difficile sostenere gli occhi di Blaine puntati contro di lui, ma questa era l'occasione per farsi conoscere, per mostrare chi era il vero Kurt Hummel; che non era semplicemente il timido e patetico ragazzo invisibile.
Era il suo turno, stava per incominciare la sua prova. Quando salì sul palco e fu investito dall'accecante luce dell'auditorium, i suoi occhi si posarono inevitabilmente sul ragazzo che lo seguì a sua volta con lo sguardo sino a che non fu al centro del palco.
Kurt non poteva farsi intimorire da quelle due gocce di caramello che lo guardavano con aspettativa.

“Ehm... salve. Sono Kurt Hummel.” iniziò balbettando appena. La prima fila incominciò a fischiare e a ridere, ma Kurt non gli diede importanza e continuò il suo discorso “Il punto centrale su cui voglio basare la mia campagna è il bullismo.” Era stato stato troppo diretto? Avrebbe dovuto fare un'introduzione più approfondita? “Il bullismo è un problema serio e frequente e sia la scuola che le organizzazioni giovanili devono affrontarlo in maniera più attiva. Il problema va tenuto regolarmente sotto controllo in modo tale che ognuno possa capirlo senza sottovalutarlo o inquadrarlo come uno scherzo tra ragazzi. Se c’è una lamentela da parte di un genitore o se si notano atteggiamenti di bullismo tra gli studenti, è bene organizzare una... non so... una riunione del corpo insegnante sull’argomento, con l’obiettivo di risolverlo in qualche modo o comunque di affrontarlo subito. A questo proposito avevo pensato che si potrebbero fare delle schede su cos’è il bullismo, sulle azioni che concretizzano comportamenti da bullo, sui sentimenti di isolamento ed insicurezza che si insinuano nella vittima del bullismo stesso e sui sentimenti e sulle azioni dell’oppressore e quindi sulle varie soluzioni che possano servire a fermare questa vera e propria piaga. E ricordate che spesso le vittime tendono a nascondere l’atto di inciviltà che hanno subito per paura di future rappresaglie e per sentimenti di estrema insicurezza. Beh, io mi rifiuto di fare la vittima. Mi rifiuto di piegarmi ai bulli. E voglio che tutti in questa scuola si sentano liberi di essere sé stessi senza essere giudicati, senza vivere costantemente nella paura. Voglio che vi sia una convivenza tranquilla per il bene di tutti. Il pregiudizio nasce dall'ignoranza e questa iniziativa potrebbe servire, anche se in minima parte, a far aprire gli occhi ad un sacco di persone e ad aiutare le vittime a farsi coraggio e a denunciare la cosa. Io oggi, dopo due anni di umiliazioni, sono riuscito ad esternare tutto ciò e vorrei incoraggiare chiunque si senta oppresso, di non temere e farsi forza. Non si è da soli. La scuola è la prima vera istituzione sociale dove gli studenti devono essere incoraggiati a denunciare episodi di bullismo per un pronto intervento di autorità. In tal senso è molto importante la fiducia che i ragazzi devono avere nelle istituzioni.”
Aveva detto tutto d'un fiato, senza ricevere interventi inopportuni da parte del gruppo di Blaine. Lo avevano ascoltato tutti con estrema attenzione e dopo quelli che parvero secoli l'applauso di Rachel ruppe il silenzio, venendo seguito poi da quello dell'intera sala (fatta eccezione per Harry e qualche altro ragazzo).
Nulla però rese Kurt felice quanto il sorriso che gli rivolse Blaine continuando ad applaudire. Anche il resto del suo discorso ebbe un discreto successo e Blaine parve entusiasta di tutte le proposte. Quello era un traguardo importante per Kurt ed era davvero fiero di essere riuscito a superare la paura di parlare di fronte ad un cospicuo numero di persone, la maggior parte delle quali con un'evidente odio nei suoi confronti.

 

Sei stato convincente Hummel, lo devo riconoscere!” esclamò non molto entusiasta Brittany stringendogli la mano. “Però lo sai che la mia proposta di girare in topless mi garantirà una valanga di voti?” disse con sorriso beffardo, scuotendo la coda di cavallo e allontanandosi.
Kurt scese dal palco per avvicinarsi ai suoi compagni del Glee e del Club di scrittura, ma qualcuno lo bloccò per il polso, facendolo girare di soprassalto. Rachel gli sorrideva da un orecchio all'altro, a pochi centimetri dal volto “Sei stato fenomenale! Sappi che hai il voto...ehm...”
“Kurt?” le ricordò lui.
“Kurt! Giusto!” ridacchiò Rachel, portandosi una mano alla fronte.
Come poteva non ricordarsi nemmeno il suo nome dopo due anni nella stessa scuola? Decise di non dare troppa importanza alla cosa e si limitò a ringraziarla. “Sei gentile.”
“Spero che avremo modo di parlare ogni tanto! Mi piacerebbe molto! Ho apprezzato tutte le tue idee e iniziative! Fantastiche!” esclamò entusiasta, ancora col sorriso stampato sul volto.
Stava davvero fraternizzando con quella che ai suoi occhi era solo la sua più grande rivale? Rachel sembrava apposto, simpatica e solare, ma era pur sempre la ragazza di Blaine. Non riusciva ad apprezzare totalmente la sua compagnia, ma forse frequentandola avrebbe potuto cambiare opinione ed accettare che Blaine non sarebbe mai potuto stare fra le sue braccia.
“Certo, farebbe piacere anche a me.” le rispose con non troppa convinzione.
“Beh, ci vediamo allora... Kurt!” disse lei prima di allontanarsi con un'amica.
“Non mi avevi detto che lo scopo era far colpo sulla Berry!” scherzò Mercedes, che aveva ascoltato la loro breve conversazione. “Intanto hai un voto in più che di certo non fa male.”
Kurt le lanciò un'occhiataccia “Come sei spiritosa. Poco mi importa del parere della Berry. Sai benissimo quello che speravo di ottenere!” esclamò ruotando appena il capo per guardare Blaine, che nel contempo stava scherzando coi suoi amici. “Prima mi è sembrato entusiasta delle mie idee. O forse sono solo io che mi immagino le cose... Però mi stava sorridendo 'Cedes. Sorridendo! Io che potevo pensare? Va beh, ascoltami. Io vado a lezione e tengo le dita incrociate per la campagna. Sono soddisfatto di quello che sono stato in grado di fare e credo di avere ottime possibilità di essere eletto. Se poi non sarà così me ne farò una ragione. Ormai questa è la mia risposta a tutto...” continuò con tono abbattuto.
“Lo so, è difficile. Ma hai visto quanto sei forte?” disse lei cercando di strappargli un sorriso “Gliel'hai fatta vedere! Sei stato un grande Kurt! Sono molto fiera di te.” aggiunse dandogli un rapido bacio sulla guancia. “E ora ti lascio andare a lezione tesoro. Ancora congratulazione per questo tuo grande passo. Ti meriti senz'ombra di dubbio la vittoria!”
Kurt le fece una lieve carezza sulla spalla, prendendo poi la sua tracolla per avviarsi verso l'uscita dell'auditorium. Si sentiva più sicuro di sé, più forte. Non era stato semplice per lui doversi confrontare in quel modo con la realtà. Eppure ce l'aveva fatto, aveva superato una grandissima prova. Ma nonostante tutto non riusciva ad essere totalmente felice.
“Sappi che voterò per te.”
Un sussurro.
Solo un semplice sussurro.
Qualcuno gli era passato accanto dicendogli quelle poche parole all'orecchio con un filo di voce. Una voce che conosceva e che gli fece gelare il sangue nelle vene e battere il cuore all'impazzata. Si voltò giusto prima di vedere Blaine uscire dall'auditorium sorridendogli.
Lo aveva notato. Gli aveva rivolto la parola... Quello era tutto ciò che gli importava in quell'istante. La volontà di vincere era passata in secondo piano in un attimoi. Ora l'unica cosa che gli frullava per la testa era quella frase. Blaine avrebbe votato per lui; era rimasto colpito da ciò che aveva detto e aveva trovato interessanti le sue iniziative. Sapeva che quella risposta che aveva dato ad Harry non la pensava davvero. Sapeva che infondo era dalla sua parte e che non avrebbe mai appoggiato il pensiero dei suoi amici.
In quel momento si sentì un po' come uno di quegli Eroi di cui parlava Bowie nella sua canzone.

And the shame was on the other side

Oh we can beat them, for ever and ever

Then we could be Heroes,

just for one day
 

Solo per un giorno.

 

 

 

N/A

 

Salve! Ripresi dall'episodio? A mio parere è stato uno dei migliori della stagione! Comedy e drama mixati alla perfezione **

Spero che Glee continui ad essere così perché sarebbe perfetto ç_ç

In ogni caso spero che il capitolo vi sia piaciuto! Ho deciso di intitolarlo così proprio “in onore” della 4x07 v.v

 

Okay tutta questa scena non c'è nel video di youtube ma mi serviva per una cosa che accadrà nel prossimo capitolo e riguarda la scena Rachel/Blaine/Kurt al bar che invece è presente nel 'trailer' :P

 

Al prossimo :)

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** -Let things happen- ***


 

 

 

S-Salve...

Scusate il ritardo terribile ma sono stata impegnata con la scuola! Ho un esame fra pochissimi giorni, ma poi prometto che durante le vacanze aggiornerò più costantemente :)

Spero comunque che vi piaccia. L'altra FF l'aggiornerò sempre durante le vacanze :( Chiedo ancora scusa :(

 

 

 

 

-Let things happen-

 

 

 

 

 

 

 

Te l'ho detto! Mi ha parlato Mercedes! Okay... si è trattato solo di una semplice frase, però è già un passo avanti, no?!” esclamò entusiasta Kurt. “Credo che accetterò la proposta di Rachel di uscire con lei qualche volta. Il tutto ha un secondo fine, ovviamente.”

Sei subdolo!” esclamò allibita l'amica. “Kurt non essere sgarbato. Infondo non ti ha fatto nulla di male. Basta solo che non mi scarichi per lei, perché in quel caso potrei diventare violenta sia con te che con Rachel. Sono la tua migliore amica e voglio rimanere tale.” continuò arricciando le labbra.

Lo sai che lo sarai per sempre 'Cedes. È solo che uscendo con lei poi potrò conoscere meglio Blaine. Si incomincia sempre da un banale ciao e poi una cosa tira l'altra e... amici. Dev'essere splendido parlare con lui!” disse con occhi sognanti. “Comunque, tralasciando tutto ciò, oggi pomeriggio vorresti venire al Lima Bean con me?” le chiese poi sempre sorridente.

Certo Kurt.” rispose lei sospettosa. “Ci sarà Blaine?”

A dire il vero è sempre lì. Con Rachel e i suoi amici purtroppo, ma visto che ora la sua ragazza perfettina sembra avermi preso in simpatia può essere che venga a parlarci!” esclamò entusiasta della sua idea.

Mercedes scosse la testa, lasciandosi sfuggire uno sbuffo. “Dubito che Blaine si mostrerà anche solo minimamente interessato a te in compagnia dei suoi stupidi amici.” cercò di farlo ragionare.

Intanto mi importa di Rachel. Si dice tieniti stretto gli amici ed ancora più stretto i nemici. Non che lei sia un vero e proprio 'nemico', ma ogni volta che la vedo tra le sue braccia... il mio cuore si spezza. 'Cedes, non puoi capire come mi sento. Devastato è riduttivo. Lui è tutto ciò che ho sempre desiderato e non riesco a sopportare, per quanto mi sforzi, di vederlo abbracciarsi e baciarsi con un'altra persona. Dio! Non mi passerà mai! Più cerco di convincermi che non c'è niente e la mia è solo una stupida ed ingenua cotta, più mi rendo conto che lui in realtà significa molto di più. Il sorriso che mi ha rivolto ieri è stato il colpo di grazia. Non potevo crederci! Sembravo un imbecille. Non facevo altro che continuare a fissare imbambolato nel vuoto, tremando da capo a piedi. Ti sembra normale? No! Non è normale! Sono gli effetti dell'amore! Ah, al diavolo chi dice che è un bel sentimento! Non è un bel sentimento visto che ti fa soffrire come un cane e ti fa sentire sempre sbagliato, vulnerabile e debole. O almeno... io mi sento così. Sto degenerando scusa.”

Mercedes scoppiò a ridere “Kurt! Respira per piacere. Sono dei sentimenti normalissimi e non devi preoccuparti per questo. Non si possono reprimere, e sforzandoti a farlo non farai altro che renderli più profondi. Lascia che le cose seguano il loro corso, senza porti mille domande o problemi. Sii te stesso e se Rachel cercherà di instaurare un rapporto con te, non essere opportunista o fare il doppiogiochista. Lei sembra carina e gentile, quindi non fare qualcosa di sconsiderato. Se poi Blaine si avvicinerà a te allora sarò la persona più contenta del mondo perché so quanto è importante. Ma...”

Non farò nulla di sconsiderato. Rachel mi piace, sono sincero. Forse hai ragione e devo solo aspettare che le cose accadano da sé, ma se non faccio nulla per mostrargli che voglio conoscerlo allora posso pure scordarmi che possa succedere qualcosa di più.”

Mercedes lo guardò scoraggiata “Kurt... è etero.” gli ricordò per l'ennesima volta.

Guarda avevo proprio bisogno di te per ricordarmelo.” ribatté sarcastico “Ascolta, oggi vieni con me, ti prego. Vediamo come vanno le cose con Rachel e poi...”

E poi?” lo incalzò l'amica.

Non lo so. Suppongo che varrà la regola del 'lascia che le cose accadano da sé'.” rispose infine abbattuto. “Tu dammi solo questa opportunità per dimostrarti che posso riuscire ad instaurare un rapporto con lui.” la supplicò.

Mercedes parve convincersi definitivamente ed annuì appena “Okay Kurt, ci sto. Ma non costringermi a farti da tramite per dire le cose! Ti ricordi la tua cotta passata? Eric? Sai, quel ragazzo che era pazzo di te! Devo ancora capire perché non vi siete mai messi assieme visto che vi piacevate tanto. Mi toccava fare da fattorino per dire le cose: davvero imbarazzante. Ecco, non voglio che la situazione si ripeta visto che stavolta sei completamente fuso per lui. Trova solo un briciolo di coraggio... Ieri hai dimostrato di averne a tonnellate!” esclamò strappandogli un sorriso “Non ti spaventerà di certo un ragazzo che sembra gentile e tremendamente dolce, rispetto ad un centinaio di persone che non hanno fatto altro che sfotterti per tutto l'anno scolastico!”

Credimi, mi spaventa molto di più lui. Forse sono i suoi occhi intimidatori, forse è il suo sorriso dannatamente mozzafiato, oppure sono semplicemente io che sono un completo cretino.” Mercedes tentò di replicare, ma Kurt la precedette “Non provare neanche a dire l'ultima! È colpa sua! È colpa della sua perfezione! Non riesco a dormire alla notte perché ho sempre il suo volto impresso nella mente. Dici che Anderson è una droga?” le chiese inspiegabilmente serio.

Tu sei pazzo Kurt Hummel! Penso tu abbia seriamente bisogno di una buona tazza di caffè e magari di qualcuno di quei deliziosi biscotti del Lima Bean. Facciamo oggi alle quattro?”

Kurt si mordicchiò il labbro, massaggiandosi la fronte con una mano “Alle quattro sarebbe perfetto. Di solito lui è lì sempre verso quell'ora...”

Conosci davvero tutti i suoi orari? Lo sai che la cosa è decisamente inquietante? Potresti passare per uno stalker! Cioè, io se fossi nei panni di Blaine avrei paura!” esclamò prendendolo in giro.

Pff. Ho sensazioni positive questa mattina. Non so, ho il presentimento che succederà qualcosa. Hai presente quei giorni in cui ti svegli carico di energia ed ottimismo e senti di poter essere in grado di fare qualsiasi cosa? Ecco, oggi è uno di quei giorni. Credo che troverò un briciolo di coraggio per parlare con lui.”

Ne dubito fortemente Kurt ma... amo la tua positività.” gli sorrise l'amica, dandogli una pacca sulla spalla.

Oggi pomeriggio ti ricrederai.” ribatté Kurt con fermezza.

Non aveva idea di come poter cominciare una possibile conversazione con Blaine, ma sentiva che dopo la sua campagna elettorale avrebbe potuto fare qualsiasi cosa. Poco gli importava di vincere in quel momento. Ciò che contava era sapere di aver l'appoggio del ragazzo che amava.

 

~

 

Sono quasi le quattro. Dovrebbe arrivare a momenti. Dici che mi conviene andare a parlare con Rachel? Cioè non penso ci abbia notati.” chiese preoccupato a Mercedes, immergendosi dietro uno dei menù del Lima Bean.

Finché continui a nasconderti non ti noterà di certo genio. E poi non dicevi di avere la situazione sotto controllo poco fa? 'Tranquilla 'Cedes, so esattamente cosa fare!' Mmm, lo vedo!” esclamò con una punta d'ironia lei. “Dai, vai a parlarle. O chiedile di venire a sedersi con noi.” lo incitò.

Ssh, aspetta. Oddio! Eccolo.” la interruppe Kurt alzando il menù in modo da renderlo visibile solo dagli occhi in su. “Ed ecco anche la sua dolce metà che va da lui.” aggiunse sconsolato guardando Rachel corrergli incontro per buttargli le braccia al collo e baciarlo. “Ah, ho appena mangiato.” commentò infine, sbattendo il menù sul tavolo.

Ed è solo un bacio! Immagina quando...”

Mercedes! Non dire altro ti prego!” la zittì bruscamente lui sgranando gli occhi “Risparmiami queste idee. Il solo pensiero mi scombussola. Ed inoltre...”

Kurt!”

Oh, merda. Rachel l'aveva notato e si stava dirigendo verso il loro tavolo a braccetto con Blaine. Che doveva fare? Gli bastava vederlo e tutte le sue sicurezza svanivano in un secondo. Aveva la capacità di fargli scordare qualsiasi cosa e renderlo inerme. Kurt avrebbe solo voluto alzarsi da quel tavolino e darsela a gambe, ma Mercedes aveva prontamente posato una mano sul suo ginocchio per tenerlo fermo, intuendo le sue intenzioni.

Non fare il codardo.” disse a denti stretti poco prima che Rachel e Blaine si stanziassero di fronte a loro.

Vi dispiace se ci uniamo a voi?” domandò Rachel con un sorriso a trentadue denti.

No, certo che no. Sedetevi pure.” rispose Mercedes quando vide che l'amico non sembrava intenzionato a dare una risposta.

La ragazza si accomodò accanto a Kurt e Blaine tra lei e Mercedes, evitando lo sguardo di entrambi. Rachel sembrava l'unica entusiasta della situazione. “Allora, come va? Preoccupato per la campagna?” gli domandò con la sua solita euforia, sporgendosi verso di lui.

Kurt balbettò qualcosa di incomprensibile, sentendo lo sguardo di Blaine posato su di lui. “Ehm... no... cioè, no. Ehm, so di poter contare sul voto di parecchie persone.” disse infine alzando gli occhi verso il ragazzo seduto di fronte a lui, che prontamente distolse i suoi con un lieve imbarazzo. “La speranza è l'ultima a morire no?”

Beh, come ti ho detto puoi di sicuro contare sul mio. Gli altri due non meritano per nulla la vittoria.” disse annuendo. “Sono fiduciosa!”

Kurt scrollò le spalle, lasciandosi sfuggire una lieve risata “Ah, io diciamo che ci avevo rinunciato già in partenza. Ci sono troppe persone superficiali che voteranno in base a simpatie o quant'altro. E se si conta solo su questo di certo non voteranno per me visto che non sono proprio la simpatia fatta persona per molta gente.”

Scherzi spero! A me piaci!” esclamò lei dandogli un buffetto sulla spalla. “Anzi, volevo chiederti una cosa... Questo sabato organizzo un party a casa mia e mi chiedevo se tu... e anche tu...” disse rivolgendosi a Mercedes “...beh ecco, volevo sapere se vi andrebbe di venire.”

Blaine ruotò di scatto il capo verso la ragazza, lanciandole un'occhiataccia. “Rachel?”

Che c'è B.?” domandò lei stupida della reazione dell'altro.

Beh, se la nostra presenza non è gradit--” tentò di replicare Kurt, ma Blaine lo interruppe “No, no! Kurt, non volevo dire questo.”

Kurt.

KURT!

Non lo aveva mai sentito dire il suo nome. Provò delle sensazioni stranissime alla bocca dello stomaco e il suo cuore sembrò arrestarsi per qualche secondo. Lo stava fissando dritto negli occhi e lui avrebbe solo voluto immergersi senza più risalire in superficie.

Erano tutto ciò che c'era di bello al mondo. Nulla gli faceva provare simili sentimenti. Ma ora l'unica domanda che gli frullava per la testa era il perché di quella reazione. Che gli importava se partecipava anche lui al party? Poteva semplicemente far finta che non ci fosse come aveva fatto per tutti quegli anni.

Ignoralo, non sa quello che dice.” La voce di Rachel lo riportò alla realtà “Allora? Possiamo contare sulla vostra presenza? Ditemi di si!” li supplicò sbattendo forte gli occhi, facendo il labbrino.

Kurt e Mercedes si scambiarono una rapida occhiata, facendosi un piccolo cenno con la testa “Okay, saremo dei vostri.” disse infine Kurt, sorridendo a Rachel.

Fantastico! Avremo un sacco di tempo tu ed io per parlare e conoscerci meglio! Sarà magnifico Kurt!” esclamò euforica la ragazza. “Sono certa che scopriremo di avere tantissime cose in comune!”

Tipo che vi volete fare lo stesso ragazzo.” mormorò Mercedes in modo che la sentisse solo l'amico. Kurt le diede un pugno sotto il tavolo, fulminandola con gli occhi. “Sei molto gentile Rachel. Era da un po' che non partecipavo ad una festa. E mi fa piacere che sia stata tu a chiedermelo...” disse.

Ah, non ringraziarmi! Sono certa che vi divertirete! I miei party hanno sempre successo, vero B?” chiese al fidanzato strofinando il naso sulla sua guancia. Blaine annuì, ruotando il capo verso di lei e la ragazza premette con forza le labbra contro le sue, aprendole appena per intrufolarvi la lingua.

Kurt corrugò la fronte, mordendosi forte il labbro. Voleva davvero andare a quella festa? Voleva davvero sorbirsi continue effusioni tra i due? Era persino troppo sopportare quel bacio... Gli faceva male. Male al centro del petto. Era come se il suo cuore fosse stato schiacciato da un pesante macigno. Mercedes gli strinse la mano sotto il tavolo, guardandolo preoccupata.

Non poteva lasciar trasparire la sua gelosia, doveva far finta di niente, non mostrarsi minimamente interessato a loro. Ma non era assolutamente semplice. Blaine era tutto ciò che non avrebbe mai potuto avere e proprio questa consapevolezza lo uccideva. Sapeva che dire di si a Rachel non era stata un'ottima idea, ma quella sua scelta era stata dettata dall'amore. Da quel maledetto sentimento nei confronti di Blaine. Ci andava solo per poterlo vedere, seppur da lontano, sperando di poter comunque in qualche modo parlargli. Ma di certo, in un'occasione come quella, avrebbe avuto davvero poche opportunità visto che sarebbe stato circondato dai suoi amici e non avrebbe fatto nulla per far sì che venisse preso di mira. Parlare con lui di certo gli avrebbe rovinato la reputazione e Kurt non avrebbe mai voluto che questo accadesse. Gli era sufficiente sapere che aveva appoggiato le sue idee e che lo avrebbe sostenuto anche se all'insaputa degli altri.

Rachel si staccò da Blaine con un sonoro schiocco, appoggiando la testa alla sua spalla “Non è l'amore?” disse rivolgendosi a Kurt.

Il ragazzo spostò lo sguardo da lei a Blaine con rapidità diventando color porpora. Ignorò la domanda e bevve un sorso di caffè, fingendo indifferenza.

Sei il ragazzo migliore del mondo.” sussurrò Rachel a Blaine, dandogli un bacio sulla mandibola “Stasera vieni da me?” continuò con voce flebile, ma non abbastanza piano perché Kurt e Mercedes non la sentissero.

Certo Rach.” rispose Blaine con non molto entusiasmo, prima di darle un altro bacio.

Era troppo per lui, non era più in grado di sostenere la cosa. “Okay, io e 'Cedes dobbiamo proprio scappare. Avevamo promesso ad una nostra amica che l'avremmo raggiunta per le quattro e mezza e se non ci muoviamo faremo tardi quindi... vi-vi lasciamo. Ci si vede domani a scuola comunque.” farfugliò Kurt alzandosi da tavola, trascinando la sua migliore amica con sé.

Ve ne andate già?” domandò dispiaciuta Rachel.

Davvero siamo tremendamente in ritardo... Mi dispiace. Comunque volevo ringraziarti ancora per l'invito. Non vedo l'ora che arrivi sabato.” rispose con un finto entusiasmo Kurt.

Oh, okay. Ci vediamo domani allora.” continuò abbattuta Rachel stringendosi al braccio di Blaine. “Ciao...”

Ciao.” li salutarono Kurt e Mercedes all'unisono.

Ciao.” li salutò a sua volta Blaine, facendo un sorriso a Kurt.

 

Non dovevi parlargli?” gli domandò dunque Mercedes una volta raggiunta la soglia del locale. “In pratica vi siete evitati!”

Kurt sbuffò, stropicciandosi gli occhi “Ah, dammi tempo. E poi ricordi la regola del 'lascia che le cose accadano da sé'? Sai, quella che mi hai detto tu questa mattina. Ecco, l'ho seguita. Evidentemente non era destino che ci parlassimo oggi.”

Mercedes posò una mano sulla fronte dell'amico “Mm, si. Hai il mal d'amore. Non so se si possa guarire. Accidenti! La tua è una forma grave!” lo prese in giro.

Kurt le scostò il braccio, ridendo. “Dai, scema. Okay, ascoltami. Ora farò una promessa: al party di Rachel, sabato, io Kurt Hummel, mi deciderò ad andare a parlare con il bellissimo, perfetto e dolcissimo Blaine Devon Anderson. Okay?” disse tendendole la mano.

Confermo: hai il mal d'amore. Sei completamente rincitrullito!”

 

~

 

Blaine? Perché prima hai reagito così? Non ti va a genio che vengano anche loro alla festa con noi?” domandò Rachel al suo ragazzo, sorseggiando il suo caffè.

Non è un problema per me. Sai che sono gli altri quelli di cui preoccuparsi. Se verrà anche lui gli renderanno la serata un inferno. Ho solo paura di questo... Mi dispiacerebbe vederlo preso di mira per l'ennesima volta.”

Prova a metterti dalla sua parte. Lo so che non è una cosa semplice perché hai paura di quello che può pensare la gente ma... hai anche il mio appoggio, lo sai B. Se starà con noi forse si decideranno a lasciarlo in pace. Che poi devo ancora capire il motivo di tutto quest'odio! Tutto perché è gay? Seriamente? Siamo nel ventunesimo secolo e ci sono ancora pregiudizi di questo tipo!?” sbottò Rachel, scuotendo la testa. “Forse sarò io che ho una mentalità aperta perché ho due papà ma... speravo che la gente si fosse evoluta abbastanza per capire che non c'è nulla di sbagliato nell'amare qualcuno del proprio sesso, no? Sei d'accordo con me vero?”

Blaine fissava con sguardo vuoto di fronte a sé, le mani che tremavano appena. “Certo.” fu tutto ciò che disse, stringendo i pugni sulle ginocchia.

Era una sensazione orribile. Tremendamente orribile. Non poter essere sé stesso lo uccideva ed ogni giorno che passava si sentiva sempre più sommerso da pesi che lo stavano a poco a poco facendo sprofondare. Quelle parole di Rachel lo avevano trafitto in pieno petto e lo avevano fatto sentire ancora più sbagliato di quanto non si sentisse già lui. 'Ci sono ancora pregiudizi di questo tipo!?' Quella era la stessa domanda che continuava a porsi incessantemente. Perché non poteva mostrarsi a tutti per quello che era realmente? Perché doveva fingersi una persona che non gli apparteneva? Perché doveva continuare a vivere nella menzogna finendo così non solo per ferire sé stesso ma anche chi gli era accanto?

Voleva davvero bene a Rachel, la trovava una bellissima ragazza e pensava che fosse una delle persone più fantastiche che avesse mai avuto la fortuna di incontrare. Però non gli faceva provare quelle palpitazioni che un ragazzo dovrebbe provare quando è innamorato. Non si sentiva attratto da lei in quel modo. Ma quella era l'unica soluzione per poter passare inosservato, per non destare sospetti nei suoi amici e soprattutto nei suoi genitori.

Era la scelta giusta? Continuare a nascondere tutto ciò che era? Così facendo non faceva altro che buttare all'aria la sua intera vita, tutto per paura.

Non voleva che Kurt partecipasse a quella festa fondamentalmente perché non avrebbe saputo come difenderlo. Era già due volte che lo salvava da situazioni scomode ma non poteva continuare a mostrarsi a suo favore se voleva mantenere la cosa un segreto. Lui lo ammirava molto: non si era mai vergognato di ciò che era ed inoltre si era sempre mostrato fiero di sé stesso, non preoccupandosi di ciò che pensavano gli altri. O almeno, quella era l'impressione che gli aveva dato. All'assemblea si era reso conto di desiderare di essere forte e sicuro quanto lui. Avrebbe voluto possedere anche solo un decimo del suo coraggio. Invece tutto ciò che era stato in grado di fare era stato sussurrargli quelle parole, lontano da sguardi indiscreti. Era un continuo nascondersi, una continua negazione. E la cosa che lo spaventava più di ogni altra era che, in quel momento, per quanto si fosse ripetuto per anni che era una stupidaggine e una cosa passeggera, si era reso conto di sentirsi attratto da lui. Non sapeva se la cosa lo entusiasmasse o lo spaventasse. Da un lato era felice di aver finalmente la certezza di quello che era e di provare per la prima volta quel tipo di sentimenti, ma dall'altra temeva il giudizio delle persone.

Ma doveva accettarlo ed essere più onesto, con sé stesso prima di tutto: a lui piacevano i ragazzi. A lui piaceva Kurt.

 

 

 

 

 

 

 

N/A

 

Salve, mi scuso di nuovo per il tremendo ritardo D:

Ho un esame mercoledì e quindi non ho mai avuto tempo çç Oppure diciamo che mi perdevo in qualche riot Crisscolfer ahah xD

Comunque spero vi sia piaciuto :) Nel prossimo le cose si smuovono e Kurt e Blaine interagiranno v.v

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** -I'm not like them- ***


 

 

 

Salve a tutti! Innanzitutto volevo ringraziarvi per i commenti positivi e per aver messo la storia tra le seguite e i preferiti çwç

Vedrò di ritagliarmi del tempo per rispondere alle recensioni :')

Spero che il capitolo vi piaccia.

 

P.S

Ho cambiato il titolo alla storia e ho deciso di lasciare quello del video, anche perché ho letto bene il testo della canzone e c'è una frase che mi ha ispirato per un capitolo v.v haha

 

 

 

 

 

-I'm not like them-

 

 

 

 

 

 

Troppo sgargiante? Troppo casual?” domandò Kurt a Mercedes, ammirandosi nello specchio di camera sua. “Non so... qualcosa non mi convince. E se poi sono tutti eleganti? E se faccio la figura del perfetto idiota che non riesce nemmeno a trovare un outfit adatto per un'occasione come questa? Che penserà Blaine di me?”

Kurt, per l'amor del cielo! É uno stupido party! E di certo alla gente non interessa quello che indossi. Perché non ti rilassi un po'? Senti, se il problema è la promessa che mi hai fatto possiamo far finta che tu non mi abbia mai detto nulla. Non importa se non gli parlerai, ma ti scongiuro, calmati! Ti stai facendo sommergere da problemi inutili. A fine serata mi dirai 'Come al solito avevi ragione tu 'Cedes.' Vuoi scommettere?”

Okay, okay ho capito. Se non mi passa entro mezz'ora mi imbottirò di valium.” scherzò Kurt sistemandosi meglio la camicia nei jeans. “Dici che a Blaine piace il rosso?” domandò poi dandosi un'ultima occhiata allo specchio.

Mercedes alzò gli occhi al cielo, lasciandosi cadere all'indietro sul materasso. “Cosa vuoi che gliene freghi Kurt? Sarà con Rachel e non farà caso al colore della tua camicia, senza offesa. Quindi ora tu ti scolli da quello specchio del cavolo, prendi le tue cose ed usciamo. Più rimaniamo qui, più i problemi aumentano.” sentenziò prendendo il cellulare e la borsa. “Quindi ci muoviamo si o no?”

Va bene. So benissimo che hai ragione e che lui non mi degnerà di uno sguardo, ma sono preoccupato lo stesso. Lo sai che è da una vita che non partecipo ad una festa! Tra poco non so nemmeno che si fa ad un party! Però almeno tu vedi di starmi vicino... Non so con chi parlare. Ci saranno tutti i loro amici e dovrò guardarmi le spalle se voglio evitare che qualcuno mi rinchiuda in qualche armadio o mi butti fuori di casa con un calcio nel sedere. Sono certo che si lamenteranno tutti con Rachel per avermi invitato. A questo punto spero che mi ignorino e basta.”

Kurt adesso giuro che ti metto dello scotch sulla bocca se non ti zittisci! Possibile che tu ti ponga tremila domande su qualsiasi cosa? A volte mi chiedo come faccio a sopportarti ancora. Senti: se la festa è uno schifo totale tu ed io andiamo a mangiarci una pizza da qualche parte e poi andiamo a rimpinzarci di schifezze a casa mia. Ci stai?”

Kurt fece un mezzo sorriso, prendendo anche lui le sue cose, infilandosi poi il cappotto. “Sai sempre come risolvere la situazione. Comunque ci sto 'Cedes e... preparati. Perché mi sa che saremo costretti ad andarcene.”

 

~

 

Kurt non si era mai sentito tanto a disagio in vita sua. Da quando era arrivato non aveva fatto altro che ricevere occhiate di scherno da chiunque. Lo evitavano e si allontanavano probabilmente per sfotterlo e parlare male di lui.

Aveva provato a scambiare qualche chiacchiera con dei ragazzi della squadra di football, ma tutto quello che aveva ottenuto era uno sguardo disgustato seguito da risate. Persino Mercedes aveva trovato compagnia e sembrava che quel Sam Evans fosse più importante di lui in quel momento; quindi l'idea di poter fuggire da quell'incubo e rifugiarsi a casa dell'amica non sarebbe stata possibile.

Si avvicinò dunque al bouffet per prendere del ponch: la sua gola era tremendamente secca e tutta quella confusione gli stava provocando dei forti cerchi alla testa. Non era fatto per quelle cose e non faceva altro che chiedersi perché avesse accettato l'invito, sapendo che non si sarebbe trovato a suo agio.

Stava versando la bevanda nel bicchiere quando Blaine (che non vedeva da inizio serata, quando li aveva fatti accomodare insieme alla sua ragazza) si avvicinò a lui, facendogli spandere sul tavolo.

Oddio!” urlò attirando l'attenzione di almeno una decina di persone. “Oddio mi dispiace.” disse prendendo un fazzoletto per tamponare dove aveva bagnato.

Tranquillo.” rise Blaine aiutandolo a ripulire. “Fai solo più attenzione la prossima volta.” aggiunse facendogli l'occhiolino.

Mi dispiace.” continuò a scusarsi Kurt imbarazzato. “Credo che al mondo non esista persona più goffa di me.” disse, questa volta versandosi la bevanda nel bicchiere.

Un momento. Stava parlando con Blaine? Blaine Anderson?! Cercò di mantenere la calma e di prendere un profondo respiro, nonostante l'aria fosse praticamente irrespirabile per l'odore di alcol.

Allora sei in buona compagnia.” continuò sorridente l'altro. “Non ti stai divertendo, vero?” chiese poi all'improvviso dopo diversi secondi di silenzio imbarazzante.

Kurt corrugò la fronte “No... cioè si. Mi sto divertendo. È davvero una bella festa.” mentì per non sembrare sgarbato, visto che la suddetta festa era organizzata dalla sua fidanzata.

Blaine annuì, mordendosi il labbro per trattenere una risata “Già, è una vera rottura di palle.” commentò in modo molto schietto.

Kurt rise a sua volta, scostando lo sguardo da lui, arrossendo appena. “Okay lo ammetto. Non sono mai stato ad un party tanto noioso. E per di più la mia amica Mercedes mi ha scaricato per quel giocatore di football. Meglio di così non poteva andare. Comunque... perché me lo hai chiesto? Si vedeva tanto che non mi stavo divertendo? Perché in tal caso dovrò fingere un po' meglio.” sogghignò.

Beh, è dall'inizio della serata che te ne stai in disparte.” commentò Blaine, guardandolo dispiaciuto. “Prova a buttarti nella mischia o ad inserti nelle conversazioni. Io solitamente faccio così. Non è poi così difficile.”

Kurt scosse la testa, sgranando gli occhi “Finirei per essere buttato fuori come un sacco dell'immondizia. Tu puoi farlo! Intendo... parlare con gli altri. Ti conoscono tutti e potrebbero solo essere onorati di parlare con te. Come lo sono io adesso.”

Che cazzo dici?! Kurt stai zitto!

Blaine corrugò le sopracciglia, accennando un sorriso sghembo.

Scusa, non volevo metterti a disagio e darti fastidio. Io... è meglio che chiuda il becco e me ne torni nell'angolino fino al termine della serata.” balbettò in modo confuso Kurt, posando il ponch sul tavolino per allontanarsi.

No resta!” esclamò Blaine prendendogli la mano per bloccarlo. “Non mi dai fastidio. Posso farti compagnia io finché la tua amica non si scolla da Evans.” ridacchiò.

Lo aveva toccato.

Gli aveva stretto la mano.

Kurt si sentì scoppiare il cuore in gola e avrebbe solo voluto rispondere a quella stretta ed attirarlo a sé, ma tutto quello che fu in grado di fare fu fissarlo inebetito. Ed ecco che era di nuovo succube dell'effetto Anderson con tutti i suoi tipici sintomi: mani sudate, palpitazioni, respiro mozzato.

Blaine si staccò per poter prendere a sua volta un drink, scegliendolo dalla sezione alcolici che Kurt aveva evitato da inizio serata visto che era l'autista designato come al solito. “Non ti lasci andare un po' vero?” gli chiese il moro passandogli una bottiglia di birra. “Neanche un sorso di questa?”

No, devo guidare. E poi non è il caso che mi distrugga. Credo che mi limiterò al buon vecchio e caro ponch.” rispose Kurt, voltandosi verso la grande pista da ballo che Rachel aveva allestito nella taverna di casa sua.

Ci uniamo alle danze?” gli chiese Blaine all'improvviso buttando giù un bicchierino di vodka. “Ci stai?”

Kurt avvampò, sgranando gli occhi, come se gli avesse appena chiesto la cosa più sconvolgente del mondo. “Ehm... non credo sia una buona idea. Non sarebbe strano se ti vedessero ballare con me?”

Non dobbiamo ballare assieme tu ed io. Balliamo con gli altri e basta, no?” rispose con ovvietà Blaine. “Piuttosto che stare qui immobili per tutta la sera possiamo divertirci un po', no?”

Kurt scosse la testa “Tu vai... Io credo che mi andrò a sedere da qualche parte contando i minuti che mancano a fine serata. Quindi non ti fare problemi per me... Sei già stato fin troppo gentile a rivolgermi la parola. Non credevo l'avresti mai fatto!” esclamò impulsivamente.

Stai zitto Kurt! Tappati la bocca!

Ehm... cioè. Non credevo che nessuno mi potesse mai rivolgere la parola. Era un discorso in generale, non riguardante te nello specifico ma... io... okay, è meglio che mi cucia con ago e filo la bocca così la smetto di parlare a sproposito.”

Blaine si aprì in una fragorosa risata “Sei adorabile! Mi piaci!” disse continuando a ridere.

'Mi piaci' fu quello che fece uscire totalmente di cervello Kurt. Non avrebbe mai immaginato, neanche lontanamente che Blaine Anderson gli potesse dire quelle due semplici parole. Allora forse non lo considerava un completo idiota! Forse avrebbero potuto davvero instaurare una profonda amicizia.

Dunque... ti va di--?”

Blaine?” il suo amico Harry si avvicinò a lui e quando notò che era in compagnia di Kurt lo fulminò con lo sguardo “Non stavi mica parlando con questa signorina qui, vero?” rise passando lo sguardo da l'uno all'altro.

Blaine rimase pietrificato e, dopo una rapida occhiata a Kurt, si rivolse al suo amico: “No, certo che no. Ero solo venuto a prendere qualcosa da bere.” disse nervosamente. “Figuriamoci se perdo il mio tempo a parlare con gente come lui.”

Kurt si sentì morire dentro. Era inutile che si illudesse tanto, Blaine non avrebbe mai ammesso di trovarsi bene in sua compagnia, almeno non con i suoi amici. Era troppo umiliante e di sicuro lo avrebbero preso per il culo fino alla morte se sapevano che gli piaceva parlare con lui. Avrebbero incominciato a fare battute di cattivo gusto sui suoi gusti sessuali ed è per questo motivo che Kurt non riusciva ad avercela con lui per aver mentito ad Harry. Avrebbe dovuto aspettarsi una reazione così, senza fantasticarci troppo sopra.

Comunque... ti unisci a noi per il karaoke? Rachel ti cerca da mezz'ora per poter cantare con lei.” lo informò indicandogli il palco infondo alla sala.

Blaine sbuffò, annuendo. “Dille che tra dieci minuti arrivo. Ho bisogno di un altro po' di questa roba per poter farmi venire la voglia di cantare con lei di fronte a tutti.” disse brandendo un altro bicchiere di vodka.

Harry rise dandogli una pacca sulla spalla. “Già, un'esibizione di canto con la propria fidanzata non è una cosa che si regge da sobri, vero Anderson? Pensa a quegli sfigati del Glee Club.” aggiunse dando una gomitata a Kurt, facendolo quasi cadere.

In confronto ad Harry, Kurt era mingherlino e fragile: sarebbe bastato uno spintone un pelo più forte per farlo finire contro il pavimento.

Blaine ed il suo amico si diressero verso l'altro lato della stanza e dopo pochi passi il moro si voltò verso Kurt lanciandogli un'occhiata dispiaciuta. Si sentiva davvero in colpa per averlo lasciato lì così. Era la prima persona con cui Kurt aveva avuto la possibilità di parlare quella sera, e l'aveva abbandonato a sé stesso anche lui. Kurt non meritava tutto quello: era un ragazzo gentile, intelligente e dolce. Lui si era comportato da emerito stronzo ed era diventato tutto ciò che un tempo aveva sempre rifiutato di essere.

Rimase stupito quando Kurt, nonostante lo avesse trattato di merda, lo seguì sino ai piedi del palco, accomodandosi su una delle sedie accanto alla struttura, per ammirarlo esibirsi. Blaine si chiese se il ragazzo potesse essere interessato a lui e nella sua mente si susseguirono una serie di immagini che avrebbe voluto scacciare con tutto sé stesso: vedeva lui stretto a Kurt e le sue labbra posate a quelle rosee del ragazzo.

Rachel lo prese per mano, passandogli con l'altra un microfono, e Blaine sembrò tornare alla realtà, anche se la testa gli girava tremendamente per l'alcol che circolava nel suo corpo. “Cantiamo 'Don't you want me?' amore?” gli propose la sua fidanzata, posando la fronte alla sua.

Blaine annuì non molto entusiasta, rivolgendo uno sguardo preoccupato ai suoi amici che già lo stavano deridendo. “Dai Anderson scatenati!” ridacchiarono in coro.

Vaffanculo! Lo faccio solo per lei!” rise a sua volta Blaine dando poi un bacio sulla guancia a Rachel. “Poi ci facciamo un altro giro di vodka!” esclamò indicando tutti loro.

Non appena iniziarono a cantare Kurt non poté fare a meno che sentirsi una nullità. Blaine non avrebbe mai guardato lui come guardava Rachel... Doveva accettare la realtà dei fatti e rinunciare alla cosa che teneva di più al mondo. Si dice 'se ami davvero una persona la devi lasciare andare'; Kurt aveva sempre ritenuto molto ipocrita quest'affermazione e poco realistica. Secondo lui era giusto lottare per ciò che si vuole e fare di tutto per dimostrare quanto si ama una persona. Ma lui non aveva nemmeno la forza per farlo; stando a ciò avrebbe dovuto salire su quel palco e baciarlo, noncurante della cinquantina di persone che li fissavano. Avrebbe dovuto fargli vedere di essere perdutamente innamorato di lui, ma c'era una parte del suo cervello che gli intimava di non farlo, di rimanere zitto e far finta di niente. Ma tutto quello era troppo da sopportare. Blaine stringeva Rachel su un fianco, premendo i loro bacini, mentre lei gli accarezzava le spalle, sotto le urla dei presenti.

Quello fu decisamente il colmo: Kurt si alzò dalla sua postazione dirigendosi verso l'uscita. Sperava che Mercedes lo avesse visto e lo seguisse, ma era ancora intenta a conversare allegramente con Evans.

Blaine seguì con lo sguardo Kurt sino all'uscita, sentendo crescere dentro di lui i sensi di colpa. Se solo Kurt avesse saputo quanto avrebbe preferito stare con lui invece che su quel palco ad esibirsi come al solito con la sua ragazza dalla quale non era nemmeno attratto fisicamente. Più le stava vicino più si rendeva conto che non era ciò che desiderava. Non provava un solo briciolo di attrazione sessuale, cosa che invece sentiva per Kurt.

Quando finirono di cantare e Rachel gli si avvinghiò al collo, baciandolo appassionatamente, ebbe infatti un'ulteriore conferma di quanto fossero privi di significato i loro baci. Non sentiva il cuore battergli all'impazzata, non provava le farfalle allo stomaco, non desiderava stringerla a sé e continuare a baciarla.

Tutto questo perché non l'amava. O almeno, non l'amava nel modo in cui lei invece faceva. Le voleva solo un bene dell'anima e credeva fosse una delle più fantastiche ragazze del mondo, ma non avrebbe mai potuto provare qualcosa in più di questo.

 

~

 

Non credeva di ritrovare Kurt ancora lì. Se ne stava seduto sui gradini d'ingresso, stringendosi le ginocchia al petto e tenendo la testa posata su di esse.

Forse sono l'ultima persona che vorresti vedere...” attirò la sua attenzione Blaine facendolo voltare di scatto, sussultando. “...però ecco, mi chiedevo se-- se potevo sedermi qui con te.” gli chiese gentilmente, sperando di non ricevere una rispostaccia, che si sarebbe oltretutto meritato.

Kurt titubò appena, ma due secondi dopo gli fece un piccolo cenno con la testa, spostandosi un poco di più sulla destra per lasciargli del posto per sedersi lì accanto “Però attento, non vorrei che uscisse qualche tuo amico e insinuasse che stai parlando con me.” rispose sarcastico.

Mi dispiace. Suppongo che se ti chiedo scusa tu non mi crederai ma... sono realmente dispiaciuto. Non volevo lasciarti lì così, davvero sono mortificato. È solo che-”
“Che non puoi farti vedere dai tuoi amici mentre parli con 'gente come lui', ossia un ragazzo gay, perché altrimenti incomincerebbero con le insinuazioni. Come se io non potessi avere amici maschi. Ridicolo.” commentò seccato Kurt.

Blaine lo guardava con un'espressione contrita e quelle parole lo stavano pugnalando dritto al cuore “Sono stato uno stronzo mi dispiace. Non dovevo fingere di non averti rivolto la parola. Avrei dovuto continuare la nostra conversazione ignorando ciò che pensava Harry. Però... prova a metterti nei miei panni. Non potevo--”

Tranquillo, non mi devi spiegazioni. Non ce l'ho con te Blaine. Ce l'ho con me stesso, è diversa la cosa. Ma non mi va di parlarne ora per cui potresti lasciarmi solo per piacere?” disse cercando di trattenere le lacrime.

Blaine gli si fece più vicino “Mi dispiace.” gli ripeté “Io non sono come loro, sul serio. Non so perché mi comporto così in loro presenza, ma sono diverso. E so che non mi crederai in questo momento e avresti solo voglia di tirarmi un pugno in faccia ma vorrei solo che capissi che mi sento davvero in colpa. E poi perché dovresti avercela con te stesso? Sono io l'unico ad avere colpe qui.”

Kurt alzò gli occhi al cielo, sospirando. “Perché non sei tu quello ad essere-- sbagliato.” disse a denti stretti, ormai con gli occhi velati di lacrime “Hanno ragione i tuoi amici, sono solo uno stupido fenomeno da baraccone e non so nemmeno perché ora ti ostini a parlarmi quando invece potresti benissimo evitarmi e risparmiarti così un centinaio di scuse con gli altri.”

Fenomeno da baraccone? Sei serio? Io non penso che tu lo sia. E se sono qui ora è solo perché speravo che tu mi potessi perdonare per essermi comportato come un bastardo.” gli spiegò, prima che calasse di nuovo un silenzio imbarazzante. “Uh, sai una cosa? Mi hai davvero colpito l'altro giorno all'assemblea. Penso tu sia una delle persone più coraggiose che abbia mai avuto la fortuna di incontrare. Quando hai parlato sei riuscito a farmi dimenticare di tutto ciò che mi circondava. Ogni rumore intorno a me era svanito e sentivo solo ed esclusivamente la tua voce nella mia testa. Sei stato forte.. Avrei voluto dirtelo prima.”

Kurt arrossì prepotentemente, tirandosi su il colletto del cappotto per nascondere il rossore alle guance. “Stai cercando di ottenere le mie scuse?” rise mordicchiandosi un unghia.

Mmm, forse.” rise a sua volta Blaine. “Beh, ci sono riuscito o no?”

Kurt si voltò verso di lui, ancora decisamente rosso in viso “Lo pensi davvero? Quello che mi hai detto?”

Si.” rispose semplicemente Blaine, facendogli un sorriso.

Allora sei perdonato Anderson.” sentenziò Kurt raggomitolandosi di nuovo su sé stesso. “Effettivamente era un bellissimo discorso.” aggiunse, complimentandosi da solo.

Blaine gli diede una piccola pacca amichevole sulla spalla, ridendo “Modesto eh?”

Non sai quanto.”

Se possibile, Kurt ora lo amava ancora di più. Non ce l'aveva con lui per averlo ignorato in compagnia di Harry, infondo sapeva che le cose sarebbero sempre andate così. Ma sapere che Blaine apprezzava la sua compagnia era tutto ciò di cui gli importava.

Beh, piacere Blaine Anderson.” disse poi all'improvviso il riccioluto tendendogli la mano.

Sono gli effetti della vodka o..?” gli domandò Kurt perplesso.

Blaine arricciò le labbra, scuotendo la testa “Non ci siamo mai presentati ufficialmente. Quindi... è un piacere fare la tua conoscenza. Potremmo essere amici, che ne dici?”

Decisamente è l'effetto della vodka! E comunque mi ricorda la presentazione di Draco Malfoy ad Harry Potter. Che tra l'altro, secondo mio modesto parere, erano innamorati l'uno dell'altro.” rise Kurt coprendosi le labbra con la mano per trattenersi. “Piacere signor Anderson. Sono Kurt Hummel, anche noto come il predatore gay del liceo McKinley con il quale nessun ragazzo può parlare altrimenti finirà nella sua tenda per il remake di Brockback Mountain!”

Blaine scoppiò a ridergli in faccia “Te la legherai al dito per sempre non è così?”

Molto probabilmente si.” scherzò Kurt.

Sai? Sei forte.” gli confidò Blaine “E hai il senso dell'umorismo. Se c'è una cosa che amo nelle persone è proprio questo.” concluse fissandolo dritto negli occhi.

Il colore degli occhi di Blaine era senz'ombra di dubbio la cosa più bella che Kurt avesse mai visto e avrebbe solo voluto poterli guardare per l'eternità. Ma il contatto visivo con lui non durava più di dieci secondi: lo intimidivano e lo facevano sentire vulnerabile. “Ehm... forse sarebbe meglio se rientrassimo. Rachel si starà chiedendo che fino hai fatto.” gli disse sorridente.

Già, Rachel. Okay, rientriamo o finisce che ci prendiamo il raffreddore con questo gelo.” rispose Blaine strofinandosi le mani sulle braccia per riscaldarsi.

Bene, entra prima tu. Io ti raggiungo tra un minuto. Così non penseranno che eravamo assieme.” disse Kurt abbassando lo sguardo.

A Blaine gli si strinse il cuore: sul volto di Kurt poté leggere solo tanta tristezza e sofferenza e sapere di essere lui la causa di tutto lo faceva sentire ancora più schifosamente. “Grazie.” gli rispose infine, facendogli una rapida carezza su una spalla.

Quel semplice tocco fece esplodere il cuore ad entrambi. Blaine corse dentro, imbarazzato, mentre Kurt rimase paralizzato, portandosi una mano al petto, sentendo il battito anche attraverso i numerosi strati di stoffa.

 

 

 

 

 

 

 

N/A

 

Bene, bene, bene che dire?

Finalmente mi sono decisa a farli interagire v.v Sono entrambi persi l'uno per l'altro ma Blaine non è ancora pronto a rivelargli ciò che sente davvero.

Perciò... stay tuned v.v

 

Al prossimo :)

Spero vi sia piaciuto :3

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** -New Glee Club Members- ***


 

 

Salve! :D

Grazie mille per i commenti positivi e per averla inserita nelle preferite :) Sono contenta che vi piaccia çwç

In questo vi posso dire che Kurt e Blaine interagiranno ancora con momenti di imbarazzo ed altri dove si 'provocheranno' v.v

So...

 

Buona lettura :)

 

 

 

 

 

 

-New Glee Club members-

 

 

 

 

 

 

 

Quindi vi siete parlati? Ma proprio parlati parlati?” domandò sconcertata Mercedes il lunedì seguente. “Tu ed Anderson?”

Kurt annuì, mordicchiando il tappo della penna “E' stato carino.” commentò quasi con indifferenza. “Credo di aver vinto la scommessa.” aggiunse poi, lanciandole un'occhiata compiaciuta.
“Avevamo scommesso? Era più una promessa a dire il vero. E poi chi me lo dice che non ti stai inventando tutto? E' vero che ho passato la serata a parlare con Sam Evans, ma non ti ho visto rivolgere la parola ad Anderson. Anzi, a dire il vero non vi ho visti vicini nemmeno un secondo.”

Eravamo accanto al bouffet! E poi siamo andati a parlare fuori.” le spiegò Kurt.

Casualmente fuori dove non poteva vedervi nessuno! Dai Kurt, dalla a bere a qualcun altro.” ridacchiò Mercedes “Se non ho prove concrete non ci credo.”

In quel momento Blaine entrò in classe e, passando accanto ai loro banchi mimò un 'ciao' con le labbra a Kurt che ricambiò con un piccolo cenno del capo “Dicevi?” chiese poi rivolgendosi all'amica.

Oh. Oh mio Dio! Ma quindi vi siete parlati davvero?!” esclamò attirando l'attenzione di Blaine che si era accomodato nel banco retrostante il loro.

Kurt le mise una mano sulla bocca, avvampando “Cazzo abbassa la voce!” sbottò “Non farmi fare figuracce.” aggiunse, girandosi appena giusto per incrociare lo sguardo di Blaine. Quest'ultimo lo stava fissando, ed aveva un sorriso divertito impresso sul volto, e Kurt capì che doveva aver sentito ciò che aveva detto Mercedes ed aver intuito che stavano parlando di lui.

Perché devi essere sempre così plateale?” la rimproverò lui puntandole contro l'indice. “Così mi fai davvero passare per il predatore gay di cui gli parlavo ieri!” sussurrò.

Mercedes sgranò gli occhi facendo svettare le sopracciglia nel punto più alto della fronte “Non ti sarai mica definito così spero!” esclamò cercando di non scoppiare a ridere per non metterlo ancora più a disagio di quanto non fosse già.

Beh si. Ma l'ho fatto per scherzare e ha detto di apprezzare il mio umorismo. È già qualcosa no? Però ne parliamo dopo... voglio evitare di fare altre figure del cavolo con lui. E devi assolutamente promettermi che rimarrà tra noi.” l'ammonì.

A chi dovrei dirlo scusa? E poi sai che puoi fidarti di me.” rispose lei facendogli l'occhiolino. “In ogni caso dovrai raccontarmi ogni minimo particolare.”

 

Blaine nel frattempo stava cercando di trovare le parole adatte da dire a Kurt. Infatti il giorno precedente aveva discusso con Rachel riguardo il Glee Club; la ragazza aveva insistito tanto per convincerlo ad unirsi e lui, dopo le sue innumerevoli richieste, le aveva detto 'si', solo perché sapeva che in quel modo avrebbe avuto una scusa per passare del tempo con Kurt lontano da sguardi indiscreti. Voleva farglielo sapere in qualche maniera, ma non sapeva come incominciare l'argomento. Harry e gli altri lo avevano canzonato tutta la mattina una volta saputo che si sarebbe unito allo stesso club del 'finocchio con la cotta per lui', come detestabilmente erano soliti chiamare Kurt. Però poi avevano creduto a ciò che Blaine gli aveva detto, ossia che tutto quello era solo ed esclusivamente per amore per Rachel.

Se avessero saputo che il vero motivo della sua scelta era quella stessa persona che loro sfottevano quotidianamente la sua vita sarebbe finita e si sarebbe tramutata in un vero e proprio inferno. Oltretutto Kurt aveva dimenticato la sciarpa a casa della sua ragazza e lui prontamente l'aveva presa per poter aver una banale scusa di rivolgergli la parola, ma in quel momento non avrebbe avuto nemmeno il coraggio di restituirgliela. Forse l'avrebbe lasciata solo sul suo banco o gliel'avrebbe data a Rachel dicendole poi di consegnargliela. Però quello sarebbe potuto essere il modo più facile per parlargli...

Conversare con lui quel sabato gli aveva aperto davvero gli occhi: lo voleva conoscere meglio, scoprire ogni cosa su di lui, potergli stare vicino. Forse la sua paura era dettata dal fatto che ora non aveva alcun tipo di dubbio su ciò che voleva veramente. Era innamorato di lui? Ci si può innamorare di una persona senza conoscerla a fondo? Blaine non sapeva darsi una risposta e avrebbe fatto di tutto per potersi legare a Kurt; era tutto ciò che desiderava.

 

~

 

Quella era la sua occasione, non poteva lasciarsela sfuggire. Kurt era solo al suo armadietto e per il corridoio non c'era anima viva. I suoi compagni erano sul campo da football ad allenarsi e Rachel era andata dal professor Shuester a chiedergli se potevano unirsi al club visto che il volantino con le iscrizioni era stato rimosso dalla bacheca.

Coraggio Blaine, puoi farcela. Non fare il codardo. È solo Kurt. si ripeteva stringendo forte la sciarpa del ragazzo tra le mani. Un respiro profondo e gli vai a parlare. Gli dai la sciarpa, gli dici del Glee Club e te ne vai. Perché sei così agitato Anderson? Che ti prende? Hai tre anni? L'altra sera non eri a disagio a parlare con lui! Non c'è nessuno, non dartela a gambe levate. Inizia con un semplice e banale 'ciao'. Non è difficile! Cercava di tranquillizzarsi, senza troppo successo. Avanzò poco a poco, le gambe che gli tremavano appena, e la gola che gli era diventata dannatamente secca. Kurt era così bello che non sembrava nemmeno reale. I suoi lineamenti erano sinuosi e delicati ed aveva un profilo perfetto. I suoi grandi occhi azzurro cielo circondati da lunghe ciglia, il suo naso lievemente all'insù, le sue labbra carnose appena pronunciate in avanti, e la sua mascella perfettamente squadrata lo mandavano fuori di testa.

C-ciao.” balbettò piazzandosi di fianco a lui.

Kurt alzò la testa verso Blaine, guardandolo sconcertato. La prima cosa che fece infatti fu quella di guardarsi attorno per accertarsi che non ci fosse nessuno, ma quando Blaine gli sorrise capì che erano soli e non c'erano motivi per cui preoccuparsi.

Ciao.” rispose, abbozzando a sua volta un sorriso, richiudendo poi l'armadietto. “Mmm, co-come stai?” azzardò visto che l'altro non sembrava intenzionato a parlare.

Blaine prese un'ampia boccata d'aria cercando di calmarsi “Sto bene grazie. Tu?”

Non c'è male. Ho solo un lieve mal di testa, probabilmente per il fatto che ieri sera sono tornato a casa alle due e ho avuto solo quattro ore per riposarmi. Io e Mercedes ci siamo concessi una serata per riguardarci tutta la serie di Harry Potter.” gli spiegò.

Blaine annuì, guardandolo imbambolato senza dire niente.

Kurt era confuso dal comportamento dell'altro e non sapeva esattamente come reagire; era stranissimo parlare con il ragazzo che, fino a qualche giorno prima, credeva non l'avrebbe mai potuto notare. “B-Blaine? Che c'è?” chiese ridendo nervosamente.

Ehm... io-io” balbettò agitato “io ero-ero venuto qui per ridarti...ehm, questa.” disse infine porgendogli la sciarpa “L'avevi dimenticata a casa di Rachel sabato.”

Ecco dov'era finita! Lo dicevo che non l'avevo persa salendo in macchina! Dio mio quanto sono sbadato! Ogni volta che vado da qualche parte lascio sempre qualcosa in giro!”

Ed ecco di nuovo quel silenzio che entrambi detestavano, quel silenzio durante il quale pensi 'E adesso che dico?' 'Parlare del tempo sarebbe una soluzione ridicola per togliersi dall'impiccio?'.

Beh, ti ringrazio.” ruppe il ghiaccio Kurt, infilando la sciarpa nella tracolla “Sei stato gentile. Ora, ehm, è meglio-è meglio che io vada a-a lezione.” disse indicando col pollice il corridoio dietro di sé. “C-ciao.”

Kurt, aspetta! Veramente volevo dirti un'altra cosa a dire il vero... Vedi, questa mattina io e Rachel abbiamo parlato riguardo al... al Glee Club. Ed ecco, vedi, ehm, pensavamo di unirci anche noi.” gli disse infine . Era stato più semplice di quello che aveva immaginato, ma non riuscì a decifrare l'espressione di Kurt. “Quella faccia devo prenderla come un 'Oh che bello! Sono felice che potremmo vederci lì!' oppure come un 'Oddio no! Adesso ti sfotteranno e mi sentirò in colpa di tutto questo!'?”

Kurt alzò l'indice e il medio per indicargli la seconda opzione.

Lo sanno già gli altri. È bastato dirgli 'L'ho fatto per Rachel' per farli smettere di prendermi per il culo visto che la ritengono la cosa più gay sulla faccia della Terra! Ma infondo che c'è di male nel cantare? Io non li capisco.”

Kurt alzò un sopracciglio perplesso “Non l'hai fatto per Rachel?”

Come scusa?” domandò Blaine.

Hai detto 'è bastato dirgli'... Sembra quasi una scusa, non trovi? Io pensavo che l'avessi fatto davvero per stare del tempo con lei. Ma a quanto pare non è così.”

Blaine era nel panico e cercò la scusa più banale per togliersi da quella scomoda situazione “Diciamo che lei non è l'unico motivo. Intendevo in quel senso. Cioè è ovvio che così passerò altro tempo con lei e ne sono felice, ma lo faccio anche per l'amore per la musica. Ho partecipato a diverse gare di canto in passato sai? Sarà bello poterlo rifare adesso. Sono venuto a vedere le vostre performance l'anno scorso e devo dire che ne sono rimasto affascinato! Non sono un ottimo ballerino ma...”

Anche io non lo ero all'inizio, ma fidati... se ce l'ha fatta il mio fratellastro ad imparare alcune coreografie potrai riuscirci pure tu. Credo che non ci sia peggior ballerino di Finn al mondo, ma devo ammettere che durante le competizioni non è stato poi così male.” rise tra sé “Quindi davvero non preoccuparti per questo. Magari le prime volte ti guarderai attorno disperso chiedendoti chi ti ha costretto a stare lì, ma alla fine è divertente.”

Ehi fatina?”

Una voce alle spalle di Kurt li fece sobbalzare entrambi. “A che ora ci si vede oggi al Glee Club ninfa dei boschi?”

Santana Lopez amava chiamarlo con un soprannome diverso ogni qualvolta gli rivolgesse la parola. Kurt non se la prendeva nemmeno più ormai, tanto era abituato a ricevere nomignoli di qualsiasi tipo. E poi Santana caratterialmente era una di quelle persone senza peli sulla lingua; diceva sempre quello che pensava e non sempre era un bene, visto che arrivava a ferire le persone. Ma Kurt riusciva ad andarci d'accordo la maggior parte delle volte e di certo non erano i soprannomi a metterlo a disagio, quanto il suo intervenire sempre a sproposito.

Alle tre San.” rispose Kurt, lanciando uno sguardo di rassegnazione a Blaine “C'è una volta in cui ti ricordi gli orari?”

Ascolta principessa, ho un sacco di attività extra scolastiche, devo gestire la relazione con Brittany e mille altre cose! E visto che non ho un'agenda sulla quale segnarmi le cose, uso qualcosa di più pratico e veloce: tu. Ed inoltre...” Santana si bloccò. Non aveva nemmeno notato che Blaine era lì con loro. “E tu che ci fai qui? Non dovresti essere con gli altri agli allenamenti di football? E poi da quando voi due vi rivolgete la parola?” gli domandò dunque perplessa.

Blaine ignorò la seconda domanda. “Oggi salto. Sai, io e Rachel abbiamo deciso di unirci al Glee Club e stavo discutendo con Kurt di questa cosa.” le spiegò sbrigativamente.

Tu e la Berry!? Stai scherzando? Io non voglio vedermi quella nasona anche lì! Non so nemmeno se ci entrerà col suo becco da pellicano in aula!” esclamò. Era risaputo ormai che a lei non andasse a genio Rachel e Kurt sapeva che al Club d'ora in avanti ci sarebbero stati dei problemi tra le due.

Ehi vacci piano.” la rimproverò Blaine, difendendo la sua ragazza.

Scusa Anderson ma non la posso vedere. Si crede tanto importante quando invece non è nessuno. E poi... come fate a baciarvi? Il suo naso ti permette di arrivare alle sue labbra, si?”

Oookay Santana, penso che possa bastare.” la interruppe Kurt. “Non essere sempre così offensiva. Infondo lei non ti ha fatto niente.”

Santana alzò le spalle, indifferente “Pff, non eri tu che una volta mi dissi 'Non la sopporto! Come fa una piena di sé come lei ad aver rimorchiato il più figo della scuola!'?” gli ricordò la ragazza.

L'aveva detto davvero, quasi un anno prima. Se l'era lasciato sfuggire in un momento di debolezza e adesso, che lei glielo aveva ricordato di fronte a Blaine, avrebbe solo voluto sotterrarsi e scomparire per l'eternità. Se c'era una cosa in cui Santana era davvero brava era mettere in imbarazzo le persone e in quel caso ci era riuscita alla grandissima.

Santana.” la richiamò a denti stretti.

Ops, colpa mia.” disse lei, sfoggiando un sorriso a trentadue denti. “Beh ci vediamo dopo Hummel. Anderson...” continuò facendo un cenno col capo ad entrambi.

Ciao Santana.” la salutò Kurt con tono irritato mentre lei scuoteva la coda di cavallo e sculettava allontanandosi. “Ehm, non l'ho detto davvero.” cercò di difendersi Kurt, non risultando credibile nemmeno a sé stesso. “Santana tende sempre ad esagerare. La conosci anche tu, sai com'è fatta, no?” rise nervoso.

Blaine premette le nocche sulle labbra per non ridere, si issò la cartella sulla spalla incominciando ad indietreggiare lentamente. “Il più 'figo della scuola' eh?” lo prese in giro.

Kurt diventò color porpora, sentendo le guance andargli a fuoco per la vergogna. “No, no, no! Io non l'ho mai detto Blaine!”

Si, certo.” lo continuò a canzonare l'altro indietreggiando ancora, questa volta voltandosi e dandogli le spalle.

Anderson!” lo richiamò Kurt “Ascoltami! E' successo un anno fa ormai! Dai mi è sfuggito! Non prendertela!” cercò di giustificarsi.

Blaine si girò di scatto, puntandogli contro un indice inquisitore “Ah, quindi ammetti di averlo detto davvero?”

Contrariamente a quanto credeva Kurt, Blaine stava ridendo. La sua risata era la cosa più bella e dolce del mondo, ed era capace di riscaldargli il cuore. Il moro si avvicinò di nuovo a lui e Kurt sentì le sue gambe cedere sotto il peso del suo corpo, perché i cangianti occhioni di Blaine erano tutto ciò che lo rendevano totalmente fragile e privo di difese.

E' vero, a volte Rachel è un po' piena di sé ma...” s'interruppe un attimo, cercando di controllare il riso “Owen York è molto più bello di me! Io sarei stato geloso di Kathy Watson visto che ci esce assieme da tre anni.” aggiunse facendogli un sorrisino provocatorio.

Kurt arricciò naso e labbra, scuotendo il capo “Lo sai? Così non mi fai sentire più a mio agio. Anzi, peggiori la situazione.” rise imbarazzatissimo, passandosi una mano sul collo, gesto che era solito fare quando era a disagio. “Quindi possiamo archiviare l'argomento?”

Oh no, no, no Hummel. Io mi legherò al dito questa storia per l'eternità e la userò per ricattarti!” scherzò Blaine. “No, seriamente. Non-non me la sono presa, anzi. Cioè...” ed ecco di nuovo il panico. Kurt si stava leccando il labbro inferiore, fissandolo dritto negli occhi in attesa che si decidesse a parlare, e quel semplice gesto lo stava mandando fuori di testa. Voleva poterlo stringere a sé e baciarlo. Era curioso di sapere cosa si provasse a dare un vero e proprio bacio. Quelli con Rachel erano talmente privi di significato e sentimenti che non poteva considerarli come tali.

Deve avere le labbra morbidissime pensò, cercando di trattenere l'impulso di fiondarsi sulla sua bocca.

Blaine? Tutto bene?” gli domandò Kurt interrompendo ancora una volta il silenzio “Sei pallido.” aggiunse, posandogli istintivamente una mano sulla spalla. Blaine era più possente di quanto immaginasse e senza nemmeno accorgersi stava stringendo un poco la mano sul muscolo teso dell'altro.

Blaine si scostò bruscamente, spaventato dalle azioni che avrebbe potuto compiere da lì a qualche secondo, e delle quali si sarebbe sicuramente pentito. Quando però Kurt sussurrò un 'mi dispiace' Blaine capì che il ragazzo aveva frainteso. Non l'aveva respinto perché gli aveva dato fastidio che l'avesse toccato, ma per il semplice fatto che non avrebbe saputo controllare le sue pulsioni. Desiderava più di ogni altra cosa che Kurt lo toccasse in quel modo, ma non poteva lasciarsi andare. “Ehm, io è meglio che-- che vada.”

Blaine, scusa. Non volevo sembrarti...”

No, non è come pensi!” esclamò bloccando stavolta lui per le spalle, il suo volto a pochi centimetri da quello di Kurt. “Io non volevo sembrarti...”

Kurt cercò di mantenere un pizzico di controllo, anche se non era per niente facile sostenere il contatto visivo con Blaine, per di più ora che lo stringeva e sentiva il calore delle sue mani trapassare la leggera stoffa della camicia. “Schifato?” completo, abbassando gli occhi a terra.

Ecco si, beh, io non volevo che credessi quello è solo che... sul serio Kurt, non volevo essere sgarbato. Però non posso... Cioè io... Ah, senti ci-ci vediamo a Glee Club.” aggiunse senza dargli spiegazioni.

Kurt non riusciva nemmeno a realizzare cosa fosse appena successo. Era accaduto tutto troppo rapidamente. Blaine era corso via così all'improvviso senza nemmeno riuscire a terminare il discorso. C'era qualcosa di strano in lui, nei suoi occhi. Kurt vi aveva letto sofferenza e il desiderio di confidargli qualcosa; qualcosa che, però, avrebbe potuto sconvolgere tutto quanto. Sembrava che Blaine sperasse che lui fosse in grado di leggergli dentro, attraverso il suo sguardo. Sembrava che qualcosa stesse cercando disperatamente di evadere.

 

~

 

Blaine era seduto a terra, le gambe premute contro il petto. Non riusciva a smettere di piangere. Aveva paura, e si sentiva soffocato da tutti quei sentimenti che provava per Kurt. Voleva tentare di reprimerli in qualche modo, ma sembrava la cosa più ardua del mondo. Non poteva essersi innamorato. Non di un ragazzo... Non di Kurt. La cosa che gli faceva più male è che non era in grado di accettarsi per quello che era e continuava a rifiutare di essere attratto da lui, non solo caratterialmente ma anche fisicamente.

Perché non riusciva più ad ignorare la cosa? Kurt era entrato improvvisamente nella sua vita e lui avrebbe solo voluto che continuasse a farne parte, che diventasse una parte costante delle sue giornate, ma nel contempo non voleva legarsi troppo a lui perché avrebbero finito entrambi per soffrire.

Si è davvero disposti a rinunciare alla proprio felicità per paura di ciò che pensano gli altri?

Ormai Blaine credeva di essere destinato a quello. Destinato ad una vita fatta di infelicità. La popolarità fino a quel momento gli era sembrato tutto ciò che potesse desiderare, ma gli mancava sempre quel qualcosa che poteva renderlo davvero felice. Ed era consapevole che questo 'qualcosa' era in realtà un 'qualcuno'.

Non poteva continuare a fingere che non ci fosse nulla. E se glielo avesse detto ma fosse rimasto solo tra loro? Se gli avesse confidato tutto ciò che sentiva senza che si spargesse la voce? Non poteva rischiare... Ma non poteva nemmeno continuare a soffrire e a tenersi tutto dentro.

 

 

 

 

 

N/A

 

Salve! Innanzitutto scusatemi per il terribile ritardo! Cercherò di essere più costante con gli aggiornamenti :)

Spero solo che vi sia piaciuto :)

 

Al prossimo,

Giulia.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** -Complications- ***


 

 

 

 

Buonasera!

Lo so che non sono molto rapida con gli aggiornamenti ma è giunto il tempo di mettermi in pari con i programmi universitari xD Ci si riduce sempre all'ultimo! (almeno io lol)

Comunque spero che il capitolo vi piaccia :)

 

 

 

 

 

 

-Complications-

 

 

 

 

 

 

Kurt non riusciva a dire se fosse stato più imbarazzante l'incontro avuto con Blaine di fronte agli armadietti o il momento in cui quest'ultimo varcò la soglia del Glee Club a braccetto con Rachel quella mattina. Era successo qualcosa il giorno precedente e non avrebbero potuto evitarlo per molto: si erano ritrovati a pochissimi centimetri l'uno dall'altro e in quel preciso istante era scattata una scintilla, o almeno vi era stato un tentativo, da parte di Blaine, di dirgli qualcosa. Kurt ne era certo e non si sarebbe rassegnato lasciando che l'episodio finisse nel dimenticatoio. Avrebbe sfruttato tutte le opportunità che gli venivano offerte per parlare con lui. Di certo non sarebbe stato facile con Rachel perennemente tra i piedi, ma già il semplice fatto di passare del tempo lì assieme a Blaine avrebbe messo in chiaro il rapporto che si stava instaurando a poco a poco tra loro. Kurt ci teneva davvero ad essere suo amico e non aveva intenzione di lasciarsi abbattere e di gettare ogni speranza per poter avere qualcosa in più. Non sapeva ancora se avrebbe mai avuto coraggio di rivelargli i suoi sentimenti, perciò decise di continuare a seguire la regola di Mercedes, lasciando che le cose accadessero da sé.

Anche Blaine si sentiva tremendamente a disagio, visto che sia lui che la sua ragazza erano imbambolati al centro della stanza, affianco al professor Shuester, mentre dieci paia di occhi li fissavano un misto tra lo stupito e l'incuriosito.

Di certo i ragazzi del Glee Club non si sarebbero mai aspettati che due studenti come Rachel Berry e Blaine Anderson entrassero a far parte dello stesso club. Il loro infatti era considerato l'ultimo gradino della scala sociale, persino inferiore all'aula delle punizioni. Ritrovarsi assieme a due delle persone più popolari della scuola era un onore, perché così erano convinti che non sarebbero più stati evitati dall'intera scuola e forse avrebbero avuto la speranza di non ricevere delle granite in faccia giornaliere.

Non penso ci sia bisogno di presentazioni, ma vorrei dare un caloroso benvenuto a Blaine e a Rachel!” esclamò entusiasta il professor Shuester indicando i due ragazzi, accompagnato da un tiepido applauso. Solo Kurt sembrò mostrare un briciolo di euforia per i nuovi acquisti della squadra.

Beh, spero vi troverete bene qui.” continuò il professore, ignorando il freddo saluto degli altri ragazzi, facendogli il segno di sedersi. “Vi metto subito al corrente che quest'anno, su proposta di Kurt,” Blaine, che si era accomodato una sedia più in là rispetto a lui, si voltò nella sua direzione, facendogli un sorriso “abbiamo deciso di mettere in scena uno dei più grandi musical degli ultimi anni... 'Chicago'!” disse sfoggiando un sorriso da un orecchio all'altro.

Oh mio dio! È il mio musical preferito!” esclamò raggiante Rachel “Sono già state assegnate le parti? Vorrei interpretare con tutta me stessa Velma Kelly! Sarebbe il sogno della mia vita!”

Vacci piano naso da pellicano. La parte di Velma spetta a me! Sono in questo club da un anno, tu sei arrivata da neanche cinque minuti e già pretendi di avere una parte principale nel musical?!” intervenne sgarbatamente Santana “Non ci siamo capite. Ho rotto le scatole al signor Shuester per mesi chiedendogli di avere uno dei ruoli principali e... io sarei la Velma perfetta. Quindi adesso fatti da parte.”

Santana!” la richiamò il professore con tono accusatorio “Non essere così maleducata. Rachel, i ruoli dobbiamo ancora assegnarli, ma se ci fossero dei problemi sulla scelta di un determinato ruolo potremmo fare delle audizioni. Sono la scelta migliore. Comunque inizieremo con calma dalla prossima settimana con le assegnazioni, quindi vediamo di stare tranquilli, okay?” disse ingrossando la voce, lanciando un'occhiataccia a Santana. “Rachel? Perché non ci fai sentire subito qualcosa?”

Vale come audizione?” domandò con decisione. Rachel avrebbe fatto qualsiasi cosa per ottenere ciò che voleva e non sembrava per nulla intimorita dal fatto di trovarsi in una stanza con persone alle quali non aveva mai rivolto la parola. Se c'era una cosa che amava davvero fare inoltre era esibirsi e non c'era occasione migliore di quella.

Shuester alzò un sopracciglio, ammirato dalla sicurezza della ragazza, e le fece cenno di prendere posto al centro della sala “Se sei sicura, a me sta bene.” le rispose infine facendole un sorriso.

 

Quando Rachel iniziò a cantare rimasero tutti paralizzati dalla sua voce. Era senz'ombra di dubbio una delle più belle che avessero mai sentito e Kurt, in particolar modo, pensò che non avrebbe potuto competere con lei nemmeno in quello. La sua attenzione però non si soffermò a lungo sulla ragazza: Blaine infatti si era rapidamente spostato sulla sedia accanto a lui, dandogli un piccolo buffetto sul braccio.

E' brava vero?” gli domandò sottovoce, per rompere il ghiaccio.

Kurt si morse il labbro, ancora imbarazzato per l'episodio avvenuto il giorno precedente. “E' eccezionale. Con lei abbiamo già la vittoria in pugno. Shuester la sceglierà per cantare l'assolo alle provinciali, ne sono certo.” commentò con non molto entusiasmo.

Può darsi... ehm, comunque, ecco... come stai?” domandò impacciato, cercando di mantenere un tono di voce basso.

Kurt alzò le spalle, quasi con indifferenza “Così. Potrebbe andare meglio.” rispose stringendosi nelle braccia. Quella era l'occasione perfetta per discutere di ciò che era successo il giorno prima, visto che tutti erano concentrati su Rachel. “Ehm, senti Blaine... riguardo a ieri--”

Oh, mi dispiace essermene andato così, non era mia intenzione. Davvero, non so che cavolo mi è preso. Ti chiedo scusa.” gli rispose gentilmente l'altro, sforzando un sorriso.

Non preoccuparti. Scusami tu piuttosto... So che voi etero considerate qualsiasi tipo di interazione con un ragazzo gay come un tentativo d'approccio, ma non è così.” ridacchiò Kurt.

Non ce la fai a fare il serio, vero?” rise a sua volta Blaine “Comunque non ti devi preoccupare. Non me n'ero andato per quello Kurt, è-- difficile da spiegare. E preferirei non...”

Tranquillo Blaine. Non mi devi spiegazioni. Facciamo finta che non è successo nulla, okay?” disse prima che tra loro cadesse di nuovo un silenzio imbarazzante. “Blaine? Possiamo essere amici vero?” gli domandò di getto senza quasi rendersene conto.

Non lo siamo già?” rispose l'altro decidendosi finalmente a guardarlo negli occhi.

Erano quelli i momenti in cui ogni cosa intorno a loro spariva, quando si immergevano l'uno nello sguardo dell'altro. Kurt avrebbe solo voluto scacciare tutte le sue paure e baciarlo, senza porsi troppe domande su come avrebbe potuto reagire. Ciò che non sapeva davvero, però, era che Blaine stava pensando le stesse identiche cose. Le labbra di Kurt erano così invitanti e lui avrebbe solo desiderato sentirne il sapore.

Dopo quelli che parvero secoli, Kurt abbozzò un sorriso, facendogli un cenno con la testa. “Non voglio che questo ti possa causare problemi però. Mi sento sempre tremendamente in colpa... I tuoi amici sono degli stronzi e non capirebbero.” si lasciò sfuggire “Ehm, scusa non volevo essere sgarbato.”

Blaine alzò le spalle “Sono degli stronzi.” confermò, ridacchiando. “Non smetterò mai di scusarmi con te per come mi sono comportato alla festa di Rachel. Non meritavi di venir trattato così. Però è una situazione difficile anche per me, e non parlo della popolarità. È qualcos'altro...”

E' quello che cercavi di dirmi ieri?” gli chiese finalmente Kurt. Era tutta la notte che quella domanda gli arrovellava in testa e voleva disperatamente una risposta. Cosa aveva tentato di dirgli Blaine? Sapeva che c'era qualcosa che non andava e che non si trattava di semplice 'paura', ma non sapeva darsi una risposta.

Non cercavo di dirti niente.” mentì il moro, incrociando le braccia al petto “Davvero, lascia stare, non capiresti... O forse si, ma non sarei nemmeno in grado di spiegartelo.”

Devi sapere una cosa Anderson. Sono una delle persone più curiose del mondo e non puoi incominciare un discorso per poi lasciarlo in sospeso, perché la curiosità mi divora.” lo informò Kurt.

Blaine stava per ribattere quando l'applauso del Glee Club li fece tornare alla realtà. Rachel fece un piccolo inchino, rivolgendosi poi al professor Shuester “Allora? Come sono andata?”

Sei stata grandiosa! La tua voce sarà preziosa per le regionali!” esclamò, mentre Kurt lanciava un'occhiata a Blaine come per dire 'Te l'avevo detto'.

La ragazza sfoggiò un sorriso soddisfatto e si riavvicinò a loro, sedendosi a quello che prima era il posto di Blaine. “Ragazzi, dite che avrò la parte?”

Certo!” esclamò Kurt, sapendo che nemmeno Santana avrebbe potuto competere con la potenza della sua voce “Vedrai che l'assegnerà a te senza alcun dubbio.”

Sei stata bravissima amore.” aggiunse Blaine, prima che Rachel gli buttasse le braccia al collo per baciarlo.

Kurt sentì le budella aggrovigliarsi in un fastidiosissimo nodo e si ritrovò a stringere forte i pugni contro le ginocchia. Forse non era un bene che Blaine e Rachel si fossero uniti al club, perché non avrebbe potuto reggere tutte quelle effusioni, per di più davanti a lui. Cercare di fingere sarebbe diventato praticamente impossibile e non voleva che Blaine scoprisse che era perdutamente innamorato di lui. Non era il momento adatto per rivelargli ciò che sentiva, perché il loro rapporto non era ancora solido come quello che aveva con gli altri membri del Glee.

Ragazzi, le regionali sono tra poco più di un mese quindi credo sia arrivato il momento di metterci all'opera!” interruppe il chiacchiericcio generale il professor Shuester “Stabiliamo le coppie!”

Io con Blaine!” esclamò Rachel aggrappandosi al braccio del suo ragazzo, sotto l'espressione disgustata di Kurt.

Hai intenzione di decidere qualcos'altro oggi Berry?” le rispose in malo modo Santana.

Rachel, così sarebbe troppo semplice. Io voglio che ognuno di voi si metta in gioco e scriva qualcosa. Quest'anno volevo portare delle canzoni originali ed ognuno scriverà il suo pezzo con l'aiuto di un compagno, che deciderò io. Quindi, innanzitutto tu Rachel starai con Santana.”
“Non esiste!” sbottò l'ispanica, alzandosi in piedi.

Non discutere Santana. Io sono l'insegnante ed io decido! Finn starà assieme a Ryder, Marley con Unique, Artie con Sugar, Jake assieme a Tina, Mercedes con Joe ed infine... Kurt con Blaine.” sentenziò Shuester passando lo sguardo da l'uno all'altro.

Kurt impallidì all'improvviso: la sola idea di poter passare del tempo completamente da solo con Blaine lo terrorizzava. Era vero che stare in sua compagnia era tutto ciò che desiderava, però non sarebbe stato capace di trattenere i suoi sentimenti ancora per molto tempo. Col tempo quella sarebbe potuta essere l'occasione perfetta per poter mettere in chiaro le cose; se non altro si sarebbe tolto un enorme peso dallo stomaco.

Blaine a sua volta era preoccupato: era felice della scelta dell'insegnate, perché Kurt sarebbe in ogni caso stato la sua, visto che non avrebbe potuto sopportare Rachel anche in quel caso, ma nel contempo sapeva che avrebbe dovuto fare ogni cosa di nascosto per evitare i commenti della gente. Si sentiva uno schifo per non avere il coraggio di fregarsene del parere degli altri e dei suoi amici, ma la paura di venire deriso, di essere maltrattato vinceva su ogni cosa. Aveva bisogno di parlare con Kurt, di sfogarsi. Era certo che lui l'avrebbe capito e l'avrebbe saputo ascoltare. D'altronde aveva passato una vita di umiliazioni andando avanti a testa alta con forza, quella stessa forza che avrebbe voluto avere anche lui.

Così, lavoreremo insieme!” ruppe il ghiaccio Blaine, cercando di mostrarsi entusiasta.

Già. Ho in mente alcune cose per un pezzo, magari ne potremmo discutere uno di questi giorni. Ci incontriamo qui a scuola e...”

A casa tua.” lo interruppe bruscamente Blaine. “O casa mia in alternativa.”

Kurt alzò un sopracciglio perplesso. “A casa mia cosa?” domandò.

Scrivere e fare le prove. Qui a scuola siamo troppo... ehm, ci sarà sempre un sacco di confusione dai! Ci distrarrebbe dal nostro lavoro! Ed inoltre--”

I tuoi amici ti vedrebbero con me e incomincerebbero a sfotterti, capisco.” concluse la frase Kurt, abbassando lo sguardo a terra. “Hai ragione, a casa mia andrà bene. Sempre che tu ti senta a tuo agio.” continuò con una punta di sarcasmo. “Non vorrei che la mia presenza ti turbasse troppo.”

Smettila Kurt. Non è per me, lo sai bene. Non m'importa niente, sono gli altri che-- ah, lascia stare. È troppo difficile da spiegare, te l'ho detto.”

Che succede ragazzi? Qualcosa non va?” intervenne Rachel prendendo per mano Blaine “Perché quelle facce?”

Blaine scrollò le spalle, sforzandosi di sorridere e mostrarsi rilassato “Non c'è niente amore, non preoccuparti. Stavamo solo discutendo.” disse dandole un rapido bacio “Ci vediamo domani allora.” continuò rivolgendosi a Kurt.

Quest'ultimo si limitò a fargli un cenno col capo, guardandolo poi allontanarsi con la sua fidanzata. Chi voleva prendere in giro? Qualsiasi cosa tra loro sarebbe stata impossibile, persino l'amicizia. Blaine si preoccupava troppo di ciò che pensava la gente di lui e non avrebbe mai permesso che cominciassero a girare strane voci a scuola solo perché passava il suo tempo assieme a lui.

Tutto bene Kurt?”

La voce di suo fratello Finn lo riportò alla realtà. “Sei pallido.”

Io sono sempre pallido.” rispose imbronciato Kurt, issandosi la cartella sulla spalla “Torni a casa con me? Mercedes torna con Tina e mi ha lasciato da solo, di nuovo.”

Non pretendere di avere l'esclusiva sulle persone fratellino. Anche con Blaine dico... E' felice con Rachel, devi fartene una ragione. So che ti piace tanto e non voglio che tu-”

Sta zitto Finn! Non migliori di certo la situazione ricordandomi che non ho possibilità! Lo so già da me. Forse è stato un errore cercare di essergli amico, sto soffrendo più di quanto non lo facessi prima. Poi lui è strano con me, non so spiegarlo... E non dico per il fatto che non mi vuole parlare in presenza dei suoi amici, ma per il fatto che c'è qualcosa che tenta disperatamente di dirmi e che alla fine continua a tenere per sé. Questa cosa mi sta mandando in paranoia.”

Kurt respira! Secondo me ti stai facendo troppi film mentali! Dimmi che ti dovrebbe voler dire di tanto importante! Ascoltami, io tengo da morire a te, sai perfettamente il bene che ti voglio e vederti così mi fa star male. Voglio con tutto me stesso che tu trovi qualcuno che ti sappia amare, perché tu hai tanto amore da offrire Kurt, ma Blaine non è la persona giusta. Hai visto che tipo di persone frequenta, per questo ti evita di continuo! E continuerà a farlo, lo farà sempre. Non sto mettendo in dubbio che lui tenga a te, perché a quanto ho saputo da Santana tu e lui stavate facendo comunella di fronte agli armadietti... ma questo non è affar mio. Il punto della questione è che lui sarà sempre più legato agli altri e deve fare una scelta. Lo so che la cosa può sembrare tipica degli anni della pietra-”

Gli anni della pietra? Sei serio?”

Dai hai capito che intendevo Kurt! Qui a scuola siamo divisi in 'classi sociali' per quanto la cosa possa essere ridicola e pure disgustosa a mio parere. Dovremmo porci tutti sullo stesso piano, non considerare qualcuno superiore ad un altro, ma purtroppo entrambi sappiamo che la cosa non sarà mai così e ci sarà sempre qualcuno che cercherà di abbatterci. Noi non dobbiamo dargli questa soddisfazione. Stammi a sentire, se Blaine tiene davvero a te allora te lo dimostrerà! Ma fino a quel momento non essere tu a cercarlo. Lascia che sia lui a farlo. Non vedo di 'quali voci' debba preoccuparsi visto che è felicemente fidanzato con una ragazza. Ragazza della quale, per la cronaca, sono follemente innamorato e per la quale sto soffrendo a mia volta.” concluse sfoggiando un sorriso ironico.

Finn, ti voglio bene lo sai?” intervenne dunque Kurt, arricciando le labbra.

Ci stai provando con me? Lo sai che non sono favorevole all'incesto, però potrei fare un'eccezio--”

Cretino.” rise Kurt passandogli un braccio intorno alla vita. “Ti sei alzato ancora o sbaglio? Tra un po' non vedrò il tuo viso nemmeno in punta dei piedi.”

Finn gli passò un braccio attorno al collo “Sei tu che ti stai ritirando, nano!” esclamò ridendo “Comunque Hummel? Ti voglio bene anche io.”

 

~

 

Kurt se ne stava seduto a gambe incrociate su una panchina del Lake State Park, il posto che preferiva in assoluto e nel quale si rifugiava quando aveva bisogno di pensare. Rimanere fermo ad occhi chiusi inspirando il profumo degli alberi e sentire la lieve brezza accarezzargli il volto era la sensazione più piacevole del mondo. Sarebbe potuto rimanere lì per sempre.

Anche tu ami venire qui?”

No.

Lui si sforzava di fare finta di niente, cercava con tutto sé stesso di dimenticarlo, e nel momento esatto in cui riusciva a non pensarci eccolo che spuntava all'improvviso. Non voleva parlare con Blaine, perché non sapeva come comportarsi e dopo il discorso che gli aveva fatto Finn vedeva le cose in modo diverso e non voleva sembrare il solito cagnolino che gli correva dietro.

Kurt si limitò a fare un si con la testa, mentre Blaine si accomodava accanto a lui. “Che hai?” gli domandò inarcando le sopracciglia.

L'altro scrollò le spalle, fingendo indifferenza. Forse evitarlo era la cosa migliore da fare, ma sapeva benissimo che non avrebbe resistito a lungo e le parole di Finn gli sarebbero uscite di testa in pochi secondi.

Ho fatto qualcosa di sbagliato?” tentò Blaine.

Ed ecco che Kurt cedeva di nuovo... “No Blaine, non hai fatto niente di sbagliato. Anzi, non hai fatto proprio niente. Io vorrei davvero esserti amico ma non capisco cosa vuoi tu! Cioè prima fai tutto il carino e quando fa comodo a te mi eviti? A me non sta bene Blaine. Non capisco quale cavolo sia il tuo problema! Temi il giudizio della gente? Allora evitami e basta! Ormai dobbiamo fare il compito per Shuester ma poi, visto che ti metto così tanto in imbarazzo, non venire a cercami di nuovo come adesso. Staremo meglio entrambi.” si sfogò Kurt, trattenendo a stento le lacrime.

Per Blaine fu come ricevere una pugnalata in pieno petto. “Kurt... Io non volevo questo. Io desidero davvero esserti amico. Mi stai simpatico e sei una persona gentile, dolce e disponibile. È vero, tu non meriti una persona come me che vive di paure e quant'altro. Non so ragionare con la mia testa e mi faccio condizionare dagli altri e dai loro pareri. Sono un codardo, tutto qui... Credi che sia passato poco tempo per essermi già affezionato a te?”

Kurt sentì il cuore pulsargli più del normale. Allora ci teneva davvero a lui? Perché diavolo non glielo dimostrava anche di fronte agli altri? Sapeva che non era facile per Blaine, però non voleva andare avanti così.

Allora Kurt? Dici che è possibile? Perché mi sono reso conto che ti voglio davvero bene. E ripeto: vorrei da morire essere tuo amico.” disse ancora una volta Blaine.

Kurt si leccò il labbro, guardando di fronte a sé, ammirando le varie coppiette che si scambiavano tenere effusioni. “Io vorrei un bacio.” disse di getto.

Blaine diventò color porpora, percependo un nodo stringerglisi in gola. “Un b-bacio? Che c'entra adesso...”

Si, un bacio. Non metterti a ridere ma... io non ho mai baciato nessuno. E vorrei tanto sapere cosa si prova. Cioè, guarda quella coppia... Sono così felici e non so che darei per avere qualcuno che mi amasse in quel modo. Diamine, voglio così tanto un bacio.” ripeté mordicchiandosi il labbro inferiore. “Adesso mi alzo e bacio il primo che passa per strada!” sbottò.

Blaine scoppiò a ridere “Qualcuno qui è un pelino frustrato?”

Non sono frustrato! Sono depresso, il che è diverso. Perché diavolo sto avendo questa conversazione con te poi!? È così imbarazzante ed umiliante non aver mai baciato nessuno. Tipo, se ora corressi incontro a quel ragazzo che viene verso di noi e lo baciassi?”

Kurt, non farlo! Ti prego, non farlo.”

Kurt ghignò “Non sono così stupido. Però la tentazione c'è.” ammise rannicchiandosi sopra la panchina, stringendosi le ginocchia al petto, voltandosi poi verso il moro.

Per essere veramente bello un bacio deve significare qualcosa, deve essere con qualcuno che non riesci a toglierti dalla testa. Così quando le vostre labbra si toccano, l’emozione è fortissima; un bacio così caldo e profondo da farti dimenticare di riprendere fiato. Non si imbroglia con il primo bacio… perché quando trovi la persona giusta, il primo bacio è davvero tutto...” gli rispose Blaine, abbozzando un sorriso.

Kurt corrugò la fronte, cercando di trattenere una risata “Perché mi citi una battuta di Grey's Anatomy?”

Accidenti! Volevo dire una frase ad effetto per convincerti a non gettarti tra le braccia di quel ragazzo che poverino, non so come avrebbe reagito! Magari uno di quei ragazzi laggiù è il suo fidanzato ed avrebbe dato inizio ad una rissa!” esclamò scherzosamente Blaine.

Ecco, vedi? Io non riesco ad avercela con te. Però puoi pensare a quello che ti ho detto prima? Non voglio vivere un'amicizia così.” disse Kurt incupendosi all'improvviso.

Blaine annuì “Ci proverò.”

Kurt non riuscì a connettere e senza neanche pensarci si protese verso l'amico, dandogli un dolce bacio sulla guancia. Blaine rimase paralizzato, così come Kurt, ancora a pochi centimetri dal suo volto. Erano entrambi rossi in viso ed era percepibile il loro battito anche attraverso i vari strati dei vestiti. “Okay, forse questo non era il modo migliore per ricominciare... Però si può fare con un amico, no? Vero? Si può? Ah... Era troppo gay?”

Blaine tentò di rispondere, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono. Continuava a sorridere come un ebete senza essere in grado di dire niente.

Va bene, era troppo gay.” concluse Kurt ritornando a fissare il parco. “Come al solito metto a disagio le persone, fantastico! E poi mi chiedo perché sono così solo.”

Non mi hai messo in imbarazzo, tranquillo.” disse alzandosi. “Io devo andare Kurt ma.. Ci vediamo domani a scuola e...” tirò fuori una penna dalla tracolla e afferrò il braccio del ragazzo, sollevandogli la manica “...questo è il mio numero in caso ti venisse qualche idea per la canzone e avessi bisogno di qualcosa. Oppure puoi scrivermi quando ti va meglio vederci o qualsiasi cosa insomma...okay.” balbettò. “A domani allora.” aggiunse protendendosi verso di lui come aveva fatto Kurt poco prima, dandogli un bacio sulla guancia e facendogli un sorriso.

Kurt lo guardò allontanarsi e si portò d'istinto una mano nel punto preciso dove l'aveva baciato. Sembrava che ogni giorno che passava il suo amore crescesse sempre di più e ora aveva la conferma che non avrebbe potuto nascondere i suoi sentimenti ancora a lungo. Anzi, temeva che Blaine avesse già capito che era innamorato di lui, ma continuava a fingere per non complicare ulteriormente la situazione. E forse aveva ragione, doveva solo smetterla di essere così patetico e sperare che le cose per una volta andassero per il verso giusto.

 

 

 

 

 

 

N/A

 

Salve! :D

Mi direte... ma non li fai baciare?!?!?

Non ancora v.v Se volete sapere quando 'accadrà' qualcosa aspettate il 9 :'D

 

Nel frattempo spero vi sia piaciuto e grazie a tutti quelli che hanno recensito e messo la storia tra le preferite çwç

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** -That Look- ***


 

 

 

 

Buonasera!

Scusate l'enorme ritardo ma ho finito da pochissimi giorni gli esami all'Università e non avevo tempo per scrivere :C Cercherò di essere più costante con gli aggiornamenti çç

 

 

Comunque spero vi piaccia :P

 

p.s

In questo capitolo nomino lo 'Scandals' (locale gay della 3x05 lol), solo che in questo casa si tratterà di un semplice pub lol #informazioni utilissime HAHA

 

 

 

 

 

 

-That look-

 

 

 

 

 

Un bacio sulla guancia? Sicuro non sia gay anche lui?” scherzò Mercedes.

Kurt alzò gli occhi al cielo, sbuffando. “Non farmici pensare che potrei arrivare a crederci davvero e non voglio nutrirmi ancora di vane speranze. Però è il primo ragazzo che vedo così... aperto con me. Non mi ha evitato come hanno fatto gli altri. Comunque non ci voglio pensare; è tutta la mattina che lo evito e continuerò a farlo, almeno per oggi. Non voglio parlargli, non me la sento. Chiamami pure codardo e fifone, ma sono troppo imbarazzato anche solo per guardarlo negli occhi. E so benissimo che la prossima volta che mi ritroverò da solo con lui farò un'altra cazzata come quella di ieri, lo so. Perché sono un incosciente del cavolo! Non avrei dovuto dargli quel bacio e adesso mi sto facendo tremila pare mentali! E se lui l'ha ricambiato solo perché ha provato pietà per me? Io non voglio che provi pietà per me 'Cedes! Avrei voluto che lo facesse spontaneamente senza che--”

Kurt ti supplico! Datti una calmata! Si può sapere che ti prende in questo periodo? Sei sempre stato isterico, ma ultimamente stai raggiungendo livelli preoccupanti! Guarda, ti manca addirittura il respiro! Quindi per piacere, vedi di tranquillizzarti un po'! Finita la scuola tu vieni con me e ci andiamo a prendere una cioccolata calda al Lima Bean, così ci rilassiamo. Ci stai?”

Kurt inspirò profondamente, cercando di calmarsi e di riacquistare un briciolo di controllo “Va bene, ci vengo. Però incomincio a trovare questa situazione insostenibile. Davvero Mercedes non ce la faccio più... Con quel bacio non ha fatto altro che illudermi ancora di più ed era proprio quello che volevo evitare sin dall'inizio. Farmi illusioni, dico. Perché sono quelle che mi fanno stare più male! Vivere basandosi su insicurezze e nulla di concreto mi sta a poco a poco uccidendo. E non dire che faccio sempre il melodrammatico, perché le cose stanno così e basta: sto fantasticando su una cosa che non potrà mai esserci. Mi servirebbero tre bottiglie di vodka, altro che cioccolata calda in questo momento... Però per ora credo che andrà bene la cioccolata.” concluse, dopo aver ricevuto un'occhiataccia dall'amica.

Sai cosa credo Kurt? Che tu debba distanziarti un po' da lui. Se poi è Blaine che ti viene a cercare allora ben venga, ma fino ad allora non essere tu a mostrarti interessato a lui, fai il prezioso, no?” ridacchiò lei.

Kurt rise a sua volta, arrossendo un poco “Dai... Comunque sono le stesse cose che mi ha detto anche Finn. Io ho seguito quello che mi ha consigliato, ma poi me lo sono ritrovato lì, al parco, e la mia mente si è svuotata totalmente. È una sensazione orribile, non so se ti è mai capitato: essere talmente presa da una persona da non riuscire a pensare ad altro che a lei. Fanculo a chi dice che l'amore è una cosa bellissima.”

Mh, concordo in pieno. Quando Sam Evans mi chiederà di uscire forse cambierò idea, ma fino ad allora io ho deciso che non voglio pensare all'amore, non fa per me. E forse dovresti cominciare ad andare avanti anche tu Kurt, perché io non ti ho mai visto così e questa cosa non porterà a nulla di buono. Continui a farti male e basta.”

Kurt annuì. L'amica aveva ragione su ogni cosa, ma che poteva farci se il suo cuore parlava più forte della sua testa? Rispondeva solo e soltanto a lui.

Non sapeva ancora se sarebbe riuscito a stargli vicino senza continuare a sentirsi tremendamente attratto da lui, ma doveva provarci in un modo o nell'altro, perché la sua paura più grande era perderlo per sempre. Era davvero disposto a tutto pur di rimanere in contatto con Blaine, anche se questo significava accantonare i suoi sentimenti?

Soprattutto voleva cercare di essere più razionale, smettendo di vivere di illusioni, perché era l'unico a rimetterci ed evidentemente non ne valeva la pena.

In quel momento gli sembrava di non potersi innamorare di nessun altro a parte Blaine, ma forse in futuro avrebbe trovato qualcuno che l'avrebbe capito in tutto e per tutto e che l'avrebbe saputo amare davvero. Doveva solo aspettare e lasciare che il tempo scacciasse via il sentimento d'amore per lasciare solo quello d'amicizia.

Non sarebbe stato facile, lo sapeva benissimo, ma doveva farsi forza. Tutti i brutti momenti si superano e ad essi se ne sostituiscono di certo di migliori. Kurt era consapevole anche di questo, solo che l'amore è uno degli ostacoli più duri da sorpassare.

Se solo avesse saputo che anche Blaine provava tutto quello...

 

~

 

Se ci vedono mi ammazzo.”

Kurt sapeva che c'erano alte possibilità di trovare Blaine e Rachel al Lima Bean, ma erano seduti parecchi tavoli di distanza da loro e stava sperando con tutto sé stesso che non li notassero. “Magari gli scrivo un sms stasera ma per ora non voglio parlargli.”

Aspetta, aspetta, aspetta! Hai il suo numero?” gli chiese Mercedes sgranando gli occhi.

Kurt si tirò su la manica, dove vi erano rimasti ancora i segni con la penna che non aveva avuto intenzione di cancellare. “Me lo ha dato ieri. Però non ho ancora avuto coraggio di scrivergli niente. Forse lo farò più tardi.. Per ora mi limiterò a vedere la felice coppietta tenersi per mano e scambiarsi tenere effusioni che mi faranno venire il voltastomaco.”

Uh, qualcuno è di cattivo umore!” esclamò l'amica sorseggiando la sua tazza di cioccolata calda.

Sono depresso, è diverso! Dovrò incominciare ad imbottirmi di antidepressivi se continua così. Cioè, guardali! Perché sembrano seguirmi sempre? È come se ci fosse una maledetta calamita e questa cosa è davvero frustrante.” sbuffò Kurt. “Però... Blaine, è bellissimo. Perché è così perfetto? Non ha un solo difetto!” esclamò ammirandolo sognante “Eterosessualità a parte...” aggiunse poi con disappunto.

Kurt, con tutto il rispetto, ma sto incominciando a scocciarmi di tutta questa faccenda. Vuoi evitarlo? Evitalo e basta. Vuoi parlargli? Alza il culo e vai da lui adesso! Non è difficile porca miseria! O almeno evitati di lamentarti ininterrottamente!” sbottò Mercedes.

Okay, stai calma!” urlò a sua volta Kurt “La smetto, però scommetto che se ti trovassi nella mia stessa situazione anche tu ti lamenteresti e saresti sommersa da paranoie e quant'altro! Quindi non venirmi a dire che--”

Kurt!”

Il ragazzo rimase paralizzato. La voce squillante di Rachel aveva attirato non solo la sua attenzione, ma anche quella di quasi tutto il bar. “Mercedes!” aggiunse, facendogli segno di raggiungerli.

Merda. Dannazione a lui e alla sua boccaccia. Adesso che poteva fare se non andare da loro?

Coraggio Kurt! Fingi indifferenza. Ieri non è accaduto nulla! Infondo che c'è di male in un bacio poi? Era una cosa amichevole, perché dovrebbero esserci imbarazzi tra voi? Non fare il codardo, lo saluti e te ne vai. Prima o poi lo dovrai affrontare e il compito di Shuester non si svolgerà da solo...

Okay, tu stai qui, cerco di essere breve..” sbuffò infine Kurt alzandosi.

Ed ecco che ci ricadi di nuovo e non riesci a stargli distante.” rise Mercedes scuotendo la testa “E' più forte di te.”

Kurt la fulminò con lo sguardo, allontanandosi ed avvicinandosi dunque al tavolo di Blaine e Rachel “Ehi, ciao.” li salutò tremando, tenendo gli occhi puntati esclusivamente sulla ragazza.

Vi unite a noi?” domandò dunque Blaine, continuando a guardare in basso, per evitare lo sguardo di Kurt.

Ehm... non vorremmo disturbarvi. E poi ci fermavamo ancora per poco.” rispose allora Kurt, rivolgendosi sempre a Rachel. Che altro poteva dire? Una volta ritrovatosi così vicino a lui quel briciolo di coraggio che credeva di avere svaniva improvvisamente. Non voleva parlargli, non in quel momento, anche perché la tensione tra loro era fendibile con un coltello. Blaine non sembrava arrabbiato o quant'altro, ma era strano e appariva distante.

Ragazzi? C'è qualcosa che non va?” domandò perplessa lei “Ehi! Avete litigato?”

No no no!” intervennero contemporaneamente decidendosi finalmente a guardarsi negli occhi. “Davvero, non c'è niente.” continuò Kurt.

Rachel fece svettare le sopracciglia nel punto più altro della fronte, confusa. “O-okay. Uh, siete sempre così misteriosi.” ridacchiò “Ehm, Kurt? Avete già discusso per il pezzo da portare al signor Shuester? Blaine si rifiuta di dirmi qualsiasi cosa! Non dovete fare della questione un affare di stato! Volete batterci a tutti i costi eh?”

Dobbiamo ancora iniziare.” sorrise a sua volta Kurt “Anzi, ne approfitto per chiederti se ti andrebbe di vederci questo week end, sai per iniziare a scrivere qualcosa.” disse infine a Blaine. Ed ecco che ancora una volta cedeva, era qualcosa più forte di lui.

Certo Kurt, facciamo da me o da te?”

Da me.” rispose secco lui. “Ehm, saremo soli e quindi non avremo nessuno che ci disturbi.” spiegò poi con tono più garbato.

Rachel si fece sfuggire una risata nervosa “Non ci vorrai provare col mio ragazzo Kurt!” disse scherzosamente, facendo avvampare entrambi e risultando tremendamente inappropriata.

NO! Cioè no! Figurati! Rachel, davvero non pensarlo neanche lontanamente! Siamo solo amici. Non devi badare alle voci che girano a scuola. Li conosci gli amici di Blaine, si inventano un sacco di storie e basta.” farfugliò Kurt nel panico.

Kurt! Stavo scherzando!” rise l'altra, sgranando gli occhi, insospettita dalla reazione eccessiva del ragazzo.

Non poteva lasciar trasparire i suoi sentimenti per Blaine, non davanti alla sua fidanzata quantomeno. “Va beh ragazzi io... io torno da Mercedes. Ci-ci si vede domani a scuola.” li liquidò infine, essendo l'unica cosa che si sentiva in grado di fare. Fece per allontanarsi, quando Rachel lo richiamò a gran voce attirando ancora una volta l'attenzione degli altri presenti.

Kurt! Domani sera c'è un'altra festa al pub 'Scandals', lo conosci? Beh, mi chiedevo se volevi venire con noi! Ci sarà un sacco di buona musica e sarà piacevole passare del tempo in compagnia! Puoi chiedere anche a Mercedes e agli altri del Glee! Più siamo meglio è!” esclamò raggiante “Diglielo anche tu amore!” aggiunse stringendo la mano di Blaine, accarezzandone il dorso col pollice.

Si, ci farebbe piacere se venissi anche tu.” disse con non molto entusiasmo. “Facci sapere.”

Kurt annuì, facendogli un cenno col capo ad entrambi, tornando al tavolo da Mercedes, che lo stava aspettando a braccia conserte evidentemente seccata.

Beh, che ti hanno detto?” chiese con un filo di voce.

Ehm, ti spiego strada facendo okay?” le disse, rimanendo in piedi di fronte a lei “Comunque in sintesi... Andiamo con loro allo Scandals domani sera?”

Mercedes scosse la testa, coprendosi gli occhi con la mano “Vuoi evitarlo no? Ottimo modo direi. Va beh, senti. Se vuoi andarci io ci vengo ma non voglio che mi tartassi con le tue paranoie e i tuoi dubbi, siamo intesi? Perché non credo di poterli reggere ancora a lungo. Solitamente sono una persona molto paziente ma adesso ho davvero raggiunto l'apice della sopportazione. E il fatto che tu sia il mio migliore amico non mi fermerà dal mandarti seriamente a quel paese prima o poi.”

Lo so, ne avresti tutto il diritto, però è stato più forte di me. Come potevo resistere ai suoi occhioni? Se ti dico che probabilmente ci sarà anche Sam Evan ci verresti più volentieri? Se non va per il verso giusto nemmeno questa serata allora prometto che non ti costringerò più ad accompagnarmi a feste di questo tipo soprattutto se sono organizzate da Blaine e Rachel, lo giuro!”

Mercedes annuì non molto convinta, mettendo a posto le sue cose nella borsa per poter uscire. Kurt sapeva che l'amica non era entusiasta di seguirlo a quella festa e si sentiva in colpa per doverla sempre coinvolgere nei suoi problemi, ma voleva tentare un'ultima volta. D'altronde ora il suo rapporto con Blaine non era ancora ben definito, e non voleva che ci fossero imbarazzi per quei baci innocenti. Non voleva perderlo anche come amico... Era tutto ciò che poteva avere da lui e non avrebbe rinunciato anche a quello. Si voltò verso il tavolo del ragazzo e rimase pietrificato: Blaine lo stava fissando, il gomito poggiato sullo schienale della sedia e il busto ruotato completamente verso di lui. Rachel si era allontanata, probabilmente per andare al bagno a sistemarsi il trucco, e lui era rimasto solo.

Blaine appena si rese conto che Kurt lo stava guardando a sua volta si rigirò di scatto, avvampando. Non poteva farsi notare così. Le mani gli stavano tremando e sapeva di avere lo sguardo di Kurt puntato contro.

Ormai la cosa stava diventando insostenibile e si rendeva conto sempre di più dello sbaglio che stava commettendo: stava gettando al vento ogni possibilità di essere realmente felice con qualcuno da amare davvero. Perché continuava a scappare da lui? Non avrebbe potuto farlo all'infinito, non avrebbe potuto negare che il suo unico pensiero era Kurt. Gli piaceva tutto di lui e perdere l'opportunità di poter stare assieme sarebbe stata la più grande cavolata che potesse fare. Sapeva benissimo quello che Kurt provava per lui, quindi perché non rivelargli semplicemente i suoi sentimenti? Il giudizio delle persone veniva davvero prima di tutto quello?

Non sapeva darsi davvero una risposta, sapeva solo che Kurt era tutto ciò che desiderava e che gli serviva per essere felice. Forse avrebbe dovuto chiarire prima le cose con Rachel e spiegargli come stava la situazione.

Conosceva Rachel ed era certo che avrebbe capito. Il problema rimaneva solo e soltanto lui. Lui e le sue maledette paure. Giurò a sé stesso che non si sarebbe più tirato indietro e che non appena si fosse ritrovato da solo con Kurt gli avrebbe confessato ogni cosa.

Alzò appena lo sguardo per vedere il ragazzo al bancone assieme a Mercedes, impegnati a pagare. Senza nemmeno rendersene conto i suoi occhi erano caduti sul sedere del ragazzo: i pantaloni attillatissimi lo fasciavano alla perfezione e Blaine percepì un calore al cavallo dei jeans, che lo indusse a guardare altrove, mentre il cuore gli pulsava all'impazzata.

Ci vediamo domani allora.”

Blaine alzò di nuovo gli occhi verso la snella figura di Kurt che si stagliava dinnanzi a lui e deglutì rumorosamente, diventando color porpora. “C-certo.” balbettò imbarazzato, abbozzando un sorriso nervoso.

Kurt ricambiò anch'egli a disagio, uscendo dal bar assieme all'amica che nel contempo faceva di tutto per non scoppiargli a ridere in faccia.

Cretino, sei un cretino Blaine. 'Certo' che cavolo di risposta è? Sembra quasi che non te ne freghi nulla di lui! Sei uno stupido! Devi smetterla di essere costantemente insicuro.

Blaine, che hai?” gli chiese Rachel, che era tornata a sedersi e non era stata degnata di alcuna attenzione.

Quest'ultimo scosse la testa, percependo un nodo stringerglisi alla gola e sentendo lo stomaco sottosopra. “Niente, tranquilla.” mentì cercando di respirare con calma e guadagnare un briciolo di lucidità. “Ehm, ti spiace se usciamo. Ho bisogno di prendere un po' d'aria... Ma sto bene!” esclamò prima che la sua ragazza potesse dire qualsiasi cosa, visto che lo guardava con due occhioni preoccupati. “Mi gira solo un po' la testa, ma penso sia il caldo. Magari è un calo di pressione, tutto qui.”

Okay Blaine..” rispose in un sussurro Rachel, alzandosi da tavola “Però mi preoccupo se so che stai male. Anzi, se vuoi andare direttamente a casa tua ti accompagno. Forse è meglio che ti stendi un po', no?”

Blaine annuì, iniziando ad inspirare profondamente, cercando di contenere le lacrime mordicchiandosi il labbro. “Va bene si. Andiamo a casa per piacere.”

Rachel lo prese sotto braccio, appoggiando la fronte alla sua spalla. “Non ammalarti mica eh! Altrimenti domani con chi vado alla festa!” disse con tono scherzoso, sperando di strappargli un sorriso, ma Blaine continuò a fissare dritto di fronte a sé con aria assente.

 

~

 

Rachel, ti devo dire una cosa.”

Quelle parole gli erano uscite di bocca senza che avesse il tempo di pensare. Blaine sapeva che era una cazzata dirglielo e non appena pronunciò quella frase, sentì che non sarebbe stato in grado di proseguire il discorso. Non poteva di certo rivelarle tutto così all'improvviso, senza nemmeno avere un'idea di cosa poter fare dopo.

La ragazza si fermò in mezzo al marciapiede, voltandosi verso il suo fidanzato “Non mi piace quel tono Blaine.” disse con aria decisamente preoccupata. “E' tutta oggi che sei strano e non capisco che ti succede. Se è qualcosa di grave ti prego, dimmelo subito senza tanti giri di parole.”

Blaine aggrottò la fronte, chiudendo gli occhi. Non aveva la forza per dirglielo, era una cosa troppo grande per poter essere confessata così su due piedi, senza un briciolo di coraggio. “Ehm... io... Io penso che tu...” si morse il labbro “...penso che tu sia la ragazza più bella che io abbia mai visto. E sono così felice di essere il tuo ragazzo, Rach. Io ti amo tanto, davvero. Forse non te lo dico abbastanza spesso. Tutto qui..”

Codardo...

Sul volto di Rachel si aprì un sorriso da un orecchio all'altro e in pochi secondi le sue braccia furono attorno al collo di Blaine e le sue labbra premute con forza contro quelle del suo ragazzo. “Anche io ti amo.”

Blaine sorrise di rimando, sentendo il suo cuore sgretolarsi. Rachel lo abbracciò di nuovo e nel momento esatto in cui Blaine poggiò il mento sulla spalla della fidanzata sentì il sorriso svanire, e un forte peso schiacciargli il petto.

Lui amava Rachel, l'amava davvero. Non mentiva quando glielo diceva, non mentiva nemmeno quando le faceva dei complimenti o le diceva quanto fosse importante nella sua vita. Quello era tutto vero, lo sentiva davvero, ma di certo l'amore di cui parlava lui era tutt'altro rispetto a quello che pensava lei.

Lui desiderava Kurt, lo desiderava disperatamente. Quando strinse la mano di Rachel era quella del ragazzo che immaginava, era solo il suo viso che gli appariva in mente. Non riusciva a togliersi dalla testa quel momento esatto in cui si era ritrovato a pochi centimetri da quegli occhi di ghiaccio, così profondi da potervisi immergere.

Si chiese quanto ancora gli ci sarebbe voluto per potersi lasciare finalmente andare. Quando si sarebbe deciso a smetterla di fingere e prendere in giro chiunque, sé stesso compreso. Harry e gli altri non erano davvero suoi amici, non poteva considerarli tali se insultavano ed umiliavano le persone in base al loro orientamento sessuale.

Però non poteva nemmeno continuare ad essere ciò che loro volevano, o ciò che Rachel voleva, o ciò che i suoi genitori volevano... Doveva essere ciò che voleva lui e doveva mettere in chiaro le cose, senza scappare ancora.

Prometto che non ti lascerò mai.”

La voce di Rachel lo distolse dai suoi pensieri, ma non fece altro che peggiorare il conflitto che aveva dentro. Ora di certo gli ci sarebbe voluto ulteriore tempo per decidersi a dirle che non poteva continuare a stare assieme a lei. Rachel meritava qualcuno che l'amasse davvero, in quel modo, e lui non avrebbe mai saputo offrirle tutto quello. Inoltre più volte aveva rifiutato di andare oltre, inventando come scusa quella del 'non siamo ancora pronti'. Se solo fosse venuta a sapere quale fosse la vera ragione...

Kurt.

Kurt Hummel.

Gli aveva sconvolto la vita, e non aveva idea di come poter superare la cosa...

 

 

 

 

 

 

 

 

N/A

 

Chiedo ancora scusa per il ritardo dell'aggiornamento ç_ç Cercherò di essere più veloce ora, promesso çç

In ogni caso grazie come sempre a tutti <3

Questo era un capitolo di passaggio lo so (chiedo scusa se non li ho fatti ancora interagire in QUEL modo hahah xD) , ma dal prossimo le cose si evolvono ;) Be patient v.v hahah

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** -Scandals- ***


 

 

Salve! Grazie a tutti per le bellissime recensioni, e per aver messo la storia tra le seguite e le preferite çç Mi fa davvero piacere :')

 

Spero che questo capitolo vi piaccia! Le cose cominciano a smuoversi un po', ma dovrete avere pazienza fino al prossimo per... qualcosa di più :P

 

 

 

 

-Scandals-

 

 

 

 

 

 

Kurt si rese conto che lo avrebbe aspettato una serata movimentata non appena lui e Mercedes entrarono nel locale. La musica era altissima ed era quasi impossibile riuscire a parlare con qualcuno; c'erano già diverse persone ubriache che danzavano al centro della pista ormai prive di coscienza, mentre altre erano impegnate a consumare l'ennesimo alcolico.

Fu fin troppo facile trovare Blaine e Rachel: i due si erano ormai appropriati del karaoke ed erano decisamente brilli, Blaine in particolar modo. Si stavano strusciando in maniera oscena e Kurt non poté fare a meno che continuare a fissarli, perché per quanto fosse infastidito, era dannatamente attratto dalle movenze di Blaine. Era più forte di lui, non riusciva a far finta di niente: ignorarlo era la cosa più ardua del mondo.

Ancora sicuro di voler restare? Perché se non ti dispiace io me ne tornerei a casa. Non mi piace l'atmosfera e non può far altro che peggiorare!” esclamò Mercedes spostando lo sguardo da una persona all'altra, basita.

Lasciamelo salutare almeno. Non ho fatto tutta questa strada per niente. Se non ne approfitto stasera non lo farò mai più. Guarda, c'è Evans... Perché non provi a parlargli? L'altra volta mi sembravate piuttosto uniti!” replicò Kurt facendole l'occhiolino, cercando di trovare una scusa per farla restare.

Tu pensa alla tua situazione Hummel, io alla mia. Credo che tu abbia già parecchi problemi per conto tuo, senza doverti preoccupare dei miei.” rispose dunque con un sorrisetto ironico. “Ora, se non ti dispiace...” abbassò lo sguardo, fingendo indifferenza “...vado a parlare con Sam.” concluse frettolosamente, seguendo quello che l'amico le aveva consigliato.

Kurt alzò gli occhi al cielo, lasciandosi sfuggire una risata. Ora doveva solo essere lui a trovare il coraggio di avere finalmente una conversazione con Blaine senza che venissero interrotti o che uno dei due commettesse una cavolata che avrebbe come al solito rovinato tutto. Sperava solo che non fosse così ubriaco da non riuscire a rivolgergli la parola...

Decise di allontanarsi dalla calca, andandosi a sedere di fronte al bancone per ordinare un drink, pensando nel frattempo alle parole adatte da dire a Blaine. Ogni volta che arrivava il momento di discutere con lui faccia a faccia perdeva ogni difesa, e quel briciolo di coraggio che credeva di avere svaniva nel nulla.

Ehiii bellezza!”

La calda e roca voce di Blaine lo fece sussultare e dal rapido movimento quasi cadde dalla sedia. “Vuoi ballare con me?” gli chiese con lo sguardo perso nel vuoto.

Kurt sgranò gli occhi, cercando di trattenere una risata “Non credo sia il caso Blaine. Forse al momento non sai nemmeno dove ti trovi, ma ti ricordo che ci sono tutti i tuoi amici qui stasera e ballare con me non sarebbe l'idea migliore, nonostante siano ubriachi quanto te. Blaine? Mi stai ascoltando?”

Il ragazzo gli fissava il collo in maniera quasi morbosa, mentre si sorreggeva instabile al bancone. “Hai una pelle bellissima te l'ho mai detto? E poi sembra così liscia... e deve avere un ottimo sapore...”

Kurt ringraziò con tutto sé stesso che nella stanza ci fosse poca luce o si sarebbe visto il rossore sul suo viso. “Blaine, sicuro di stare bene? Vuoi sederti?” gli chiese gentilmente alzandosi, per offrirgli il suo posto.

Blaine scosse la testa, premendosi con forza l'indice e il pollice sugli occhi. “No, voglio andare a ballare. E voglio che tu venga con me..” mugugnò afferrandolo per il polso. “Solo un ballo Kurt.” aggiunse protendendosi verso il suo collo con le labbra.

Kurt si scansò di scatto, sentendo i battiti accelerare. “Ehi, ehi, ehi! Vacci piano! Forse è meglio che chiamo qualcuno prima che tu ti senta davvero male. Non sarebbe il caso che ti stendessi un po'? Ti gira la testa?”

Sul volto di Blaine si aprì un sorriso malizioso “Um sei così carino quando sei apprensivo e ti preoccupi per me.” sussurrò posando una mano sul suo fianco, avvicinandosi col bacino. “Io ti piaccio vero Kurt? Perché non vuoi ballare con me?”

Kurt era nel panico, non aveva idea di come comportarsi. Certo, avrebbe voluto ballare con lui, avrebbe voluto stargli vicino ogni secondo, però d'altra parte doveva cercare di essere il più discreto possibile visto che Blaine avrebbe potuto compiere una cavolata da un momento all'altro sotto gli occhi di tutti gli altri presenti, la sua ragazza in particolar modo. Lui non poteva permettere che ciò accadesse.

Blaine, va da Rachel ti prego. Non sei in te, non hai idea del casino che potrebbe succedere se ci vedessero assieme. Lo faccio per te.” tentò di farlo ragionare Kurt.

Blaine aveva l'aria abbattuta e tutto quello che seguì a quella frase fu una semplice alzata di spalle. “Ti pentirai di non avermi detto di si Kurt! È una festa dannazione! Divertiamoci! Cosa ti importa degli altri?!” esclamò ad un centimetro dalla sua faccia. Blaine sapeva di birra e Kurt era certo che non avesse la benché minima idea di quello che avesse appena detto. Era completamente fuori di testa e continuava a ripetere a bassa voce frasi sconclusionate.

Blaine...” cercò di rispondergli Kurt, ma questi lo interruppe “Va bene! Come vuoi tu! Vado da Rachel! Lei si che mi apprezza davvero!” ribatté offeso, aggregandosi agli altri sulla pista da ballo.

Non appena Kurt vide Blaine prendere Rachel per i fianchi, muovendo il bacino in modo provocatorio, sentì un nodo stringerglisi in gola e percepì la classica fitta al petto che provava ogni qualvolta li vedesse assieme.

E se avesse ascoltato Blaine? Dopotutto sia lui che i suoi amici erano completamente ubriachi e non avrebbero di certo badato a lui.

Hummel sei un fifone! Possibile che ogni volta che ti si presenta l'occasione ti tiri indietro? Non potrai continuare a farlo in eterno! Non ne ricaverai nulla!

Kurt prese un profondo respiro e buttò giù tutto d'un fiato il suo Shirley Temple, sperando che gli desse la carica sufficiente ad indurlo ad andare a ballare con Blaine. Non gli piaceva il modo in cui il ragazzo si stava approcciando a Rachel, stavano davvero cominciando ad essere troppo vicini...

Si fece coraggio, e senza indugiare oltre si alzò dalla sedia buttandosi nella mischia, raggiungendo pochi istanti dopo Blaine, sotto lo sguardo sorpreso di Mercedes, che nel frattempo stava conversando con Sam ai margini della pista.

Contrariamente a quanto si aspettasse, Blaine non lo respinse, né tantomeno gli disse nulla di sgarbato. Anzi, sul suo volto si aprì un sorriso da un orecchio all'altro e nel suo sguardo Kurt poté leggere compiacimento e soddisfazione, quasi avesse sempre saputo che alla fine sarebbe andato da lui.

Ti sei deciso!” esclamò afferrandolo per i lembi della camicia, di fronte a Rachel. Kurt la guardò preoccupato, ma lei non sembrava in grado di connettere e continuava a danzare ridendo, ballando anche con altri ragazzi.

Blaine attorcigliò le braccia al collo di Kurt poggiando la fronte alla sua “Non ti da fastidio vero?” ridacchiò, leccandosi le labbra.

Avrebbe voluto assaggiarle così disperatamente, anche se in quel momento era certo che avrebbe sentito solo il sapore amaro della birra o di qualche altro alcolico. E se lo avesse baciato? Se non avesse saputo trattenersi? Erano tutti sballati e non poteva lasciare che accadesse. Non sarebbe stato giusto nei confronti di Rachel e soprattutto in quelli di Blaine, visto che non era cosciente.

Mi ecciti da morire Kurt.” biascicò, socchiudendo gli occhi, incominciando a strusciare il volto su quello del ragazzo. “Io voglio tutto di te. Ogni cosa... Ah, ti voglio da impazzire! Non ce la faccio più. Ho provato a resisterti ma... non ci riesco.”

Kurt non sapeva se essere imbarazzato o divertito dal comportamento di Blaine. Diceva cose senza senso, ma nel contempo il modo in cui gli parlava lo stava facendo uscire di testa.

Ora Blaine stava iniziando a strusciarsi letteralmente su di lui, e Kurt percepì una calda fitta al cavallo dei jeans e sperò con tutto sé stesso che il ragazzo non notasse quel piccolo inconveniente. “Ti dicevo che era divertente Kurt.” rise Blaine cingendogli la vita, mentre l'altro balbettava qualcosa di incomprensibile. “E sai cosa sarebbe ancora più divertente?”

Kurt scosse la testa, guardandolo confuso e preoccupato allo stesso tempo. Le intenzioni di Blaine non dovevano certo essere delle più nobili, glielo si leggeva negli occhi.

Blaine posò una mano sulla guancia di Kurt avvicinandosi quanto bastava per poter strofinare il naso contro quello dell'altro. Fece un sorriso sghembo e si protese ancora un poco, fino a ritrovarsi a pochissimi centimetri dalle sue labbra... Kurt non aveva avuto la forza di muovere un solo muscolo, paralizzato da quei fantastici occhi color caramello che erano cangianti e luminosi anche nella penombra della stanza. Si decise finalmente a chiudere i suoi, credendo di essere prossimo al bacio quando...

 

Blaine!” esclamò accovacciandosi accanto al ragazzo steso a terra. “Blaine stai bene?” urlò preoccupato, sperando che lo sentisse visto che il dj aveva alzato notevolmente la musica. Nessuno attorno a loro parve essersi accorto di nulla e Kurt si sentì pervadere dal panico. “Blaine! Mi senti?”

Il ragazzo si portò una mano alle labbra, incominciando ad avere conati di vomito.

Cazzo! Non anche questo! Che cosa faccio ora? Chiamo qualcuno? Chiedo a Mercedes?

Blaine, ehi ce la fai ad alzarti?” gli domandò impacciato mettendosi il braccio del ragazzo attorno al collo “Dai, fai uno sforzo... non riesco da solo altrimenti.”

Blaine fece presa con un braccio, sollevandosi infine da terra. “Kurt, portami fuori per piacere. Portami fuori Kurt... voglio andare fuori.” ripeteva in modo confuso.

Ho capito okay. Ora usciamo va bene? Inspira profondamente, bravo... oddio, lo sapevo che non ci dovevo venire.” sbuffò Kurt conducendolo fuori nel parcheggio. “Vuoi sederti in macchina? O preferisci stare qui fuori?”

Stai zitto Kurt...” borbottò stringendosi di più a lui, posando la testa sulla sua spalla. “Sto bene... ah, sei così bello. Assomigli a quella stella...” aggiunse puntando un dito verso il cielo.

Kurt non poté fare a meno di ridere “Sei completamente andato. E io che pensavo di poter parlare con te questa sera. Però non credo sia il caso visto che tu non sembri recepire nulla di quello che ti sto dicendo. Se ti viene da vomitare ti prego solo di farlo dall'altra parte e non sulla mia camicia nuova, grazie.”

Blaine guardava verso l'alto, senza smettere di sorridere “Certo che ti capisco, non sono ubriaco! Lo sapevi che l'Unione Astronomica Internazionale divide il cielo in 88 costellazioni ufficiali con confini precisi, di modo che ogni punto della sfera celeste appartenga ad una ed una sola costellazione?”

Kurt arricciò le labbra cercando di non scoppiare a ridergli in faccia di nuovo “Certo, non sei ubriaco. La cosa divertente è che hai detto una cosa giusta, anche se sinceramente non capisco cosa c'entri al momento.”

Mh, perché i tuoi occhi sono l'ottantanovesima costellazione!” esclamò Blaine prendendogli il mento tra l'indice e il pollice in modo da poterlo guardare dritto in faccia. “Non è che sei un angelo, vero?”

Blaine?! Quanto hai bevuto, posso saperlo? Perché ti sei ridotto così?” gli chiese azzardando a scostargli un ciuffo dalla fronte.

L'altro chiuse gli occhi, beandosi del contatto della mano di Kurt sul suo volto, lasciandosi sfuggire di tanto in tanto un sospiro “Perché non posso averti? Perché deve esserci Rachel? Io non avevo la forza di fare sesso con lei...”

Ora stava decisamente andando oltre e Kurt non aveva intenzione di sorbirsi discorsi riguardanti lui e la sua ragazza. Gli faceva male pensare che tutto ciò che gli stava dicendo in realtà non significasse nulla. Il giorno dopo infatti, quelle sarebbero state solo parole dette in un momento di incoscienza.

B-Blaine! Che stai dicendo?! Okay ora io ti porto a casa... metti di nuovo il braccio intorno al mio collo, così bravissimo e...” Kurt si interruppe all'improvviso: sentiva il caldo respiro di Blaine sulla sua pelle, e il naso strofinare su ogni centimetro del suo collo e della sua mandibola. Doveva riuscire a mantenere il controllo, per quanto fosse ardua con il ragazzo dei suoi sogni che praticamente gli si stava strusciando contro da inizio serata, ovviamente a causa dei fumi dell'alcol. “Entra in macchina e stenditi, così magari eviti di vomitare. Se senti che non riesci a trattenerti vedi di avvisarmi, così mi fermo lungo la strada. Sai, vorrei evitare di ritrovarmi l'auto che puzza di vomito. Disgustoso.”

Blaine non sembrava averlo ascoltato. “Voglio parlare con te, non voglio che mi porti a casa. Restiamo qui, solo tu ed io.. tutta la notte.” disse prendendolo per mano per farlo sistemare accanto a lui sui sedili retrostanti.

Perché hai bevuto così tanto Blaine? Guardati...” sussurrò Kurt passandogli una mano lungo il braccio “...non per sembrarti offensivo ma.. hai un aspetto orribile.”

Te l'ho detto... Rachel voleva farlo e io non sapevo come comportarmi con lei. Siamo venuti alla festa e ci siamo ubriacati... Sai, con un po' di alcol in corpo mi sarebbe risultato più facile.” ridacchiò “Però ora ho qui te...” aggiunse passando l'indice sul petto di Kurt.

Quest'ultimo rabbrividì da capo a piedi, uscendo in fretta dall'auto. “Okay, ci rinuncio. Non sei in grado di dire una sola cosa sensata. Però ammetto che il fatto che tu stia flirtando con me da inizio serata sia allettante. L'alcol ti ha fatto scordare che sei etero?”

Kurt... piccolo, bellissimo, ingenuo Kurt...” mugugnò contorcendosi sul sedile posteriore, cercando di trovare una posizione più comoda che non lo inducesse al vomito “Lo sai vero che quando si è ubriachi si è più onesti?”

Si guardarono negli occhi per quelli che parvero secoli e quando Kurt stava per replicare fu interrotto dalla squillante voce di Mercedes “Ehi! Ti ho cercato dovunque! Cosa stai facend--?” la ragazza si bloccò non appena si accorse che Kurt non era solo. “Il 'provo a parlarci' includeva una tentata violenza in un parcheggio?”

Ma che cavolo dici!” ribatté Kurt indignato “Lo voglio solo riportare a casa sua. Non si sente bene e voglio evitare che si distrugga ancora di più. Anzi, mi faresti un piacere se avvisassi Rachel che lui è tornato a casa con me. Adesso vedo se riesco a farmi dire la via, visto che non ho idea di dove abiti.”

La via dell'amoreee!” esclamò Blaine scoppiando a ridere.

Sta ad Avenue Street, al 21.” rispose seriosa Mercedes, fulminando con lo sguardo entrambi i ragazzi “Questo si è scolato una ventina di birre, se non di più. Sta fuori come un balcone. Vedete di arrivare a casa sani e salvi.”

Guarda che poi torno eh, non preoccuparti.” la rassicurò Kurt.

Mercedes scosse la testa “Mi faccio riaccompagnare da Sam. Non prenderla troppo a male Hummel. Tu goditi il viaggetto con un Anderson completamente brillo, che spare stronzate a raffica. Serata divertente presumo!” esclamò ironica, canzonandolo. “Non doveva essere la giornata in cui avresti chiarito tutto?”

Mercedes ti conviene rientrare. Subito! Potrei diventare violento!”

Mmmh... mi ecciti quando parli in quel modo...” mugolò Blaine dal retro, facendo scoppiare a ridere Mercedes. “Ehi Kurt? Ne hai mai fatto uno? Perché ho tanta voglia..”

Kurt strabuzzò gli occhi, voltandosi del tutto verso il ragazzo “Fatto cosa?!”

Blaine mimò un gesto osceno con la mano e la lingua e Kurt avvampò sentendo la temperatura aumentare esponenzialmente. “Ma sei scemo?!” sbottò sconvolto, mentre l'amica continuava a ridere.

Oh mio Dio! Questo vuole ricevere servizietti da te, bello!” continuò a prenderlo in giro la ragazza. “Beh, che altro posso dirvi? Godetevi la serata! Io ne approfitterei se fossi in te! Tanto non si ricorderebbe niente!”

Sei una persona orribile 'Cedes. Non potrei mai! È già tanto che mi sono trattenuto dal baciarlo anche quando era a meno di un centimetro di distanza dalla mia bocca quindi... Torna dentro a divertirti tu con Evans. Io spero solo che resista e non mi vomiti in macchina. Potrei commettere un omicidio. Sai quanto tengo alla mia Prius.”

Mercedes scrollò le spalle, alzando gli occhi al cielo “Vedi di non farti distrarre mentre guidi piuttosto! Ci si vede domani!”

Okay, io vedo di riuscire a portarlo a casa sano e salvo.” sbuffò Kurt mettendo in moto la macchina, salutando Mercedes con un cenno del capo. “Vuoi che metta della musica? Vuoi che parliamo così magari ti distrai? O forse è solo meglio che stai steso e provi a dormire..”

Blaine mugolò qualcosa di incomprensibile, rigirandosi sui sedili “Parlare...”

Um, okay, come vuoi tu. Sai, oggi ero venuto a questa festa sperando di poter parlare davvero con te. Sono giorni che ci comportiamo in modo freddo l'uno con l'altro e vorrei capire il perché. Se tu vuoi davvero essermi amico allora per quale motivo ogni volta che ci sono gli altri mi tratti come se fossi un perfetto estraneo? Perché non puoi comportarti con me così come fai con i tuoi amici? Questa cosa mi fa star male Blaine... vedi io...” Kurt prese un respiro profondo, cercando di trovare le parole adatte, anche se sapeva che non avrebbero fatto alcuna differenza vista la situazione. Blaine voleva parlare? Bene, gli avrebbe detto ogni cosa. Forse aprirsi così con lui, in un momento come quello, sarebbe stato liberatorio. “...Io sono innamorato di te. Lo so, lo so non dovrei dirtelo così, ma tenermi tutto dentro mi sta a poco a poco uccidendo. Prima quando ti sei avvicinato a me e ti avevo così vicino avrei solo voluto-- avrei voluto baciarti così tanto.” Kurt sentì gli occhi riempirsi di lacrime e il respiro mozzarsi “Perché ci si innamora sempre della persona sbagliata? Perché l'amore deve fare soffrire in questo modo? Perché-- perché non ti accorgi davvero di me? Hai bisogno di ubriacarti a tal punto per potermi stare vicino? Dio, mi sento così sbagliato e in colpa per tutto quello che sto provando. Mi sento uno schifoso egoista, perché vorrei che tu stringessi me tra le tue braccia, vorrei che baciassi me, vorrei essere la persona a cui dici 'ti amo', vorrei essere io la persona che ti fa battere il cuore... Ora tu mi dirai 'Se mi amassi veramente dovresti volere solo la mia felicità!'. Beh, ti assicuro che vederti felice è tutto quello che desidero, perché tu significhi il mondo per me, però... è inutile che faccia l'ipocrita. Il cuore mi si spezza quando ti vedo con lei. Sento che mi manca il respiro e mi sembra che non possa esistere alcun modo per superare la cosa ed essere felice. Mercedes mi dice sempre che prima o poi mi passerà ed adesso mi sembra impossibile perché sono accecato da questo nuovo sentimento ma... io credo che ci si innamorati davvero una sola volta nella vita. Di una sola persona. E tu per me sei quella persona... Ogni cosa mi fa venire in mente te e non riesco a cancellarti dalla mia mente, per quanto io mi sforzi. È la sensazione più brutta del mondo. Voglio smettere di soffrire... Credevo che dirti tutto ciò mi avrebbe fatto sentire meglio e più libero, ma non è così. Anzi, mi sento solo un povero stupido che continua ad illudersi che le cose possano cambiare da un momento all'altro e che tu scelga me. Io ti amo da morire Blaine...” Kurt fermò la macchina nella via, lasciandosi finalmente andare al pianto. “Possiamo... possiamo essere amici, vero? Tutto ciò non ti porterà ad evitarmi ancora? Ti prego dì qualcosa. Blaine?” si girò verso i sedili retrostanti, sorreggendosi con un gomito allo schienale.

Blaine se ne stava accoccolato su sé stesso, la bocca semi dischiusa e le mani premute contro una guancia, con gli occhi socchiusi. Era davvero l'ottava meraviglia del mondo. Scese dall'auto asciugandosi le lacrime, aprendo lo sportello per poter far uscire Blaine.

Ehi, B? Sei- sei sveglio?” disse scuotendolo un poco. Avrebbe solo voluto baciarlo e abbracciarlo forte perché era consapevole che non avrebbe più avuto l'opportunità di vivere un momento simile con lui. “Siamo a casa Blaine...”

Il ragazzo aprì lentamente gli occhi, portandosi una mano alla fronte “Sono sveglio, si.” bofonchiò uscendo dall'auto barcollando.

Ce la fai? Vuoi che ti accompagni dentro?” gli chiese gentilmente Kurt.

Blaine scosse la testa “Ci riesco... ho solo un po' di nausea.” disse incamminandosi verso il vialetto, senza nemmeno ringraziarlo del passaggio o salutarlo.

Buonanotte.” sussurrò Kurt, troppo piano perché l'altro lo sentisse. Stava per risalire in macchina, quando la voce di Blaine lo indusse a voltarsi di nuovo verso di lui.

Mi ami davvero Kurt?” gli domandò con tono calmo.

Kurt rimase paralizzato e si sentì sprofondare. Dunque lo aveva sentito? Aveva capito tutto ciò che gli aveva detto?

Come scusa?” gli chiese balbettando.

Blaine sorrise, abbassando lo sguardo, lasciandosi sfuggire una risata “Hai detto che mi ami... anche io ti amo tan—to.” farfugliò sorreggendosi allo stipite della porta per non cadere. “G-graziee.” aggiunse infine rientrando a casa.

Kurt salì di nuovo in macchina e si abbandonò al pianto: tutto ciò che Blaine gli aveva appena detto non lo provava veramente e sentì il suo petto lacerarsi. Passò ore lì fermo in macchina a pensare, cercando di calmarsi, ma le lacrime continuarono a rigargli il volto ininterrottamente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N/A

 

Beh, buonasera :D

Blaine l'ha sentito, è vero, però era talmente ubriaco che non ha realizzato appieno la cosa. Però ne riparleranno nel prossimo capitolo e forse... succederà qualcosa :DD

 

stay tuned :P

 

Ancora grazie a tutti <3

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** -Tongue Tied- ***


 

 

Salve a tutti!

Chiedo scusa se non ho risposto a tutte le recensioni, ma non sono stata super impegnata con l'Università çç

In ogni caso vi ringrazio tantissimo. Mi ha reso davvero felice sapere che il capitolo vi sia piaciuto. Comunque posso anticiparvi che in questo succederà qualcosa di importante :P

Enojoy :)

 

 

 

 

 

-Tongue Tied-

 

 

 

 

 

 

 

Kurt stava aspettando Blaine con impazienza. Non l'aveva visto a scuola quella mattina perché, a quanto aveva saputo da Rachel, non si sentiva molto bene dopo la sbronza della sera precedente. Blaine però lo aveva rassicurato che non sarebbe mancato quel pomeriggio: dovevano incominciare a lavorare al compito di Shuester e Kurt non voleva che ci fossero ulteriori distrazioni.

L'unica cosa che sperava con tutto sé stesso era che Blaine non ricordasse nulla di ciò che gli aveva confidato, o sarebbe stato alquanto imbarazzante dovergli dare delle spiegazioni, sapendo già che lo avrebbe rifiutato.

Era terribilmente nervoso e continuava a camminare avanti e indietro per la sua stanza, sperando di riuscire a calmarsi, senza troppo successo. Blaine sarebbe arrivato a momenti e Kurt non aveva idea di come comportarsi con lui. Si stava addirittura ponendo il problema di chiedergli se salire nella sua stanza o no. Temeva di metterlo a disagio o quant'altro e non voleva rovinare tutto sin dall'inizio ancora una volta. L'ansia lo stava uccidendo e non appena sentì il campanello squillare credette di svenire.

Si posizionò davanti allo specchio della sua stanza in tutta fretta iniziando a pizzicarsi le guance per prendere un po' di colorito. Non voleva presentarsi come se fosse appena uscito da un film di zombie, con la sua solita aria malaticcia. Si sistemò la camicia nei pantaloni, stirandola con le mani per farla aderire meglio. Non era pronto a passare un intero pomeriggio in sua compagnia, non sapeva cosa dire o cosa fare. Qualsiasi idea che gli balenava alla mente gli sembrava stupida o inopportuna.

Si decise finalmente a scendere le scale, dirigendosi all'ingresso: stava tremando da capo a piedi ed era ancora più agitato della sera precedente quando se l'era trovato a pochi millimetri dalla faccia. Prese un respiro profondo, contando fino a dieci, ed aprì la porta, sentendosi scuotere da un brivido lungo tutta la colonna vertebrale. Non appena vide il ragazzo di fronte a sé si sentì immediatamente in imbarazzo per essersi vestito elegante per un semplice incontro con un amico, quando Blaine infondo indossava un semplice paio di jeans e una felpa piuttosto malandata. Eppure era meraviglioso in ogni caso e a Kurt sembrava che diventasse sempre più bello ogni giorno che passava.

Ciao!” lo salutò raggiante dandogli un rapido abbraccio. “Come stai?”

Kurt era sorpreso dalla tranquillità con cui gli parlava dopo quello che era successo. Evidentemente non ricordava assolutamente nulla della serata, però non sapeva se essere felice o meno della cosa.

Ehm, bene. Tu?” rispose banalmente.

Mi gira un po' la testa dopo la sbronza di ieri. Oggi non ero a lezione per questo motivo, ma ora sto bene, grazie. Beh... Dove andiamo?” chiese di scatto guardandosi attorno, sempre sorridendo.

Oh, non so, dove preferisci. Magari.. non so... andiamo di sopra...ehm... lì abbiamo la scrivania e il computer per poter lavorare e cercare qualche video da cui poter prendere spunto, n-non lo so. Come va meglio a te. Ehm... Ti posso offrire qualcosa prima?” balbettò Kurt nervoso, cercando di guadagnare tempo per pensare a quale fosse la soluzione migliore.

Sono a posto, grazie. Andiamo pure di sopra. So per certo che Rachel è già a buon punto anche se sta lavorando praticamente da sola, visto che Santana si rifiuta di collaborare.” disse sereno Blaine. “Ora però dobbiamo concentrarci sulla nostra canzone, senza pensare a quella degli altri. Credo che se ci mettiamo d'impegno possa venire un buon lavoro. Per me sarebbe una grande soddisfazione tenendo conto che mi sono aggiunto al glee club solo da pochi giorni. Quindi... Mi fai strada?” aggiunse lanciandogli un'occhiata ammiccante, facendolo arrossire prepotentemente.

Seguimi.” rispose il ragazzo sorridendo imbarazzato. “Ah, fai come fossi a casa tua. E se hai bisogno di qualsiasi cosa basta che mi chiedi.”

Era la prima volta che faceva entrare un ragazzo in camera sua e il pensiero che Blaine sarebbe rimasto lì con lui il pomeriggio non lo aveva fatto dormire tutta la notte. Si era girato e rigirato cercando di non pensarci, ma era impossibile. Qualsiasi cosa lo portava a pensare a lui, era una vera e propria ossessione e la cosa stava incominciando seriamente a spaventarlo.

Come se non bastasse Blaine, non appena era entrato in camera sua, aveva iniziato a commentare ogni cosa e quella situazione lo stava davvero mettendo a disagio. Era sempre stato molto riservato sulle sue cose, nemmeno Mercedes aveva avuto il privilegio di guardare tra gli scaffali della sua libreria o quant'altro.

Appassionato di letteratura inglese?” gli domandò scorrendo con l'indice sul dorso dei libri esposti.

Si.” rispose in un sussurro Kurt, avvicinandosi al letto per prendere il computer che aveva dimenticato sul materasso. “Ci mettiamo lì?” gli chiese a sua volta indicandogli la scrivania, sperando così di distrarlo, visto che ora stava ammirando i premi vinti in gare scolastiche dei quali si sarebbe vergognato a parlarne con lui.

Blaine alzò un sopracciglio perplesso. “Nah, perché? Qui stiamo più comodi no?” disse sorridendo, togliendosi le scarpe e sdraiandosi a pancia in su sul letto, di fronte al portatile.

Kurt fece svettare le sopracciglia nel punto più alto della fronte, sgranando gli occhi, sentendoglisi stringere un groppo in gola e fu tentato di scappare a gambe levate dalla stanza, ma gli occhi caramellati di Blaine erano una vera e propria calamita. Per quanti sforzi avesse provato a fare non sarebbe riuscito ad allontanarsi da lui.

Um, okay.” rispose con voce flebile, togliendosi a sua volta le scarpe, mentre Blaine continuava a fissarlo.

Sei molto elegante. Stasera hai una festa?” gli chiese Blaine mentre Kurt si sistemava accanto a lui. Si limitò a scuotere la testa incapace di proferire parola, tanto era teso.

Erano pericolosamente vicini, spalla contro spalla e Kurt avrebbe solo voluto voltarsi verso di lui e baciarlo, ma l'unica cosa che era in grado di fare era guardare lo schermo del computer con occhi sbarrati e il respiro mozzato.

Grazie comunque...” intervenne all'improvviso Blaine, interrompendo il silenzio imbarazzante.

Kurt si decise finalmente a voltarsi, ritrovandosi a pochi centimetri dal viso dell'altro. “Per che cosa?” biascicò, sentendo la gola seccarsi.

Per avermi riportato a casa ieri sera. Se non fosse stato per te probabilmente mi sarei ridotto davvero male.” gli spiegò. “Grazie sul serio.”

Cazzo! Quindi si ricorda? Se ricorda che l'ho riaccompagnato, ricorda di sicuro anche quello che gli ho detto! E ora che gli dico? Dai Kurt, non fare il fifone. Parla! Dì qualcosa! Qualsiasi cosa!

Figurati... Quindi ehm, ti ricordi quello che è successo o hai vuoto totale? Cioè, nel senso, te lo ha detto Rachel che ti ho riportato a casa io?”

Idiota, sei un idiota. Non dargli motivo di chiederti cos'è successo!

Si, è stata lei. Io davvero ho un vuoto di memoria. Ricordo solo che stavo cantando al karaoke e poi... buio. Perché? Non avrò mica fatto o detto qualcosa di compromettente vero?” rise.

Kurt si morse il labbro, annuendo appena, cercando di non ridere a sua volta. “Beh... oddio. Qualcosa obiettivamente hai detto, ma non ha importanza.”

Kurt Hummel! Tu e la tua maledetta boccaccia! Sta zitto!

Blaine si ruotò un poco su un fianco, sorreggendosi il capo col braccio “No, ora voglio sapere Kurt! Spero solo di non aver detto qualcosa che ti ha messo a disagio, non vorrei mai. Cioè non sono stato sgarbato o quant'altro vero? Ho giusto qualche immagine in mente, dei flash. Tu che mi alzi da terra per esempio o tu che parli di costellazioni, può essere?”

Kurt non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridergli in faccia “Quello veramente eri tu! Non so per quanto hai fissato il cielo dicendo cose sconclusionate! Davvero Blaine, eri completamente andato, ma non hai fatto nulla, tranquillo. Fatta eccezione per alcuni gesti che mi hanno un pelino scombussolato ma... è okay.”

Non voglio sapere questa cosa dei gesti, posso immaginare.” disse Blaine coprendosi il viso tra le mani.

Ho visto di peggio, non mi hai bloccato la crescita.” scherzò Kurt incominciando a rilassarsi un poco.

Blaine gli fece un sorriso “E che ho detto? Dai, racconta! Voglio sapere fino a che punto mi spingo quando mi ubriaco. Non ricordo nemmeno perché l'ho fatto ad essere sincero.” insistette incuriosito. “Poi ci pensiamo alla canzone. Ora voglio sapere!”

Ehm, mi hai detto che era per Rachel. Non volevi... ecco, non te la sentivi di-di-- Non...ecco, non volevi stare con lei... in quel modo.” spiegò frettolosamente. “Però eri ubriaco quindi tutto ciò che dicevi non aveva minimamente senso. Pensa che sembrava avessi una cotta per me!” esclamò involontariamente.

Chiudi-quella-bocca-Hummel!

Contrariamente a quanto si aspettasse Blaine non si mise a ridere o a scherzarci su, ma sbiancò totalmente, guardandolo sconvolto “Oddio che ti ho detto? Cioè-- oddio!”

Lo so è ridicolo ma è stata colpa dell'alcol. Non ti ho preso seriamente eh! Hai detto di essere innamorato di me, di desiderarmi da morire, o cose simili. È stato esilarante a dire il vero. Non mi hai dato fastidio se è di questo che ti preoccupi. Anzi, devo ammettere che mi è piaciuto che mi corteggiassi.”

Non l'hai detto davvero Kurt! Non puoi averlo fatto! Prima o poi finirai male se continuerai a parlare a sproposito. Adesso non stupirti se Blaine si alzerà e scapperà via correndo. Perché diamine sei così cretino? Gli hai praticamente detto che vorresti quel tipo di attenzioni da lui! Che ti è passato per la testa?

L'ho d-detto ve-veramente?” chiese balbettando Blaine. Sembrava davvero preoccupato e a disagio. Il ragazzo sentiva il cuore pulsargli violentemente in gola e le mani tremargli. Non voleva dire quelle cose a Kurt, almeno non in quelle condizioni. Voleva rivelargli tutto nel modo più dolce possibile, invece aveva rovinato ogni cosa. Il fatto di non ricordare assolutamente nulla era tremendamente frustrante e temeva di poterlo ferire in qualche modo se avesse continuato a fingere. Forse era arrivato il momento di non farlo più...

Si, ma non devi preoccuparti, sul serio. Anzi, sono io che adesso non dovevo dirti quella cosa, mi dispiace. Sai che parlo sempre a sproposito, è più forte di me. Scusa.” farfugliò “Comunque, parlando di altro...” cambiò argomento rapidamente, per togliersi da quella situazione scomoda “Che tema scegliamo per la canzone? Deve essercene uno poi?”

Blaine non gli rispose. Continuava a guardare verso il computer, serioso. Il suo bellissimo sorriso si era spento all'improvviso e Kurt si sentì dannatamente in colpa. Era certo che era rimasto turbato da quello che gli aveva rivelato e non voleva che d'ora in poi lo ignorasse. Gli avrebbe fatto troppo male.

Ehm, comunque io pensavo che sarebbe stato interessante scegliere anche dei costumi no? Più lavoriamo più probabilità abbiamo di vincere. Devi sapere che sono molto competitivo... Lo so, non è una cosa di cui andarne fieri, ma io penso che un po' di sana competizione rafforzi il carattere, non trovi?”

Ora mi tira un pugno in faccia! Smettila, sembri un disco rotto!

Avevo guardato alcuni video di qualche Glee Club ed ero rimasto colpito dagli outfit di questo qui...” disse digitando un nome sul computer, aprendo poi un video. “Ehm, allora? Che ne pensi? La sto prendendo troppo seriamente?”

No, penso che sia un'ottima idea. Io ti ascolto, proponimi tutto quello che vuoi. Io non sono il massimo nel dare consigli... Lo so, non ti sono per niente di aiuto così, mi dispiace.” gli rispose finalmente, lasciandosi sfuggire una risata nervosa. “Però questi outfit, effettivamente, non sono niente male. Ehm, tu preferisci quello con la cravatta blu o quello con la cravatta rossa?”

Blu.” rispose Kurt arricciando le labbra.

Anche io.” gli sorrise Blaine, dandogli una piccola spallata.

Kurt si sentì avvampare, però era felice che l'altro ora si stesse lasciando andare e avesse lasciato alle spalle la loro conversazione avvenuta qualche minuto prima. “Mmm allora vada per questi. Credo che in settimana andrò a procurarmi un gilet e una cravatta blu. Per il resto sono a posto, almeno credo. Il problema principale rimane la canzone. Avevo buttato giù qualche strofa ma era patetica... Troppo sentimentale. Non è il caso. Tu piuttosto hai scritto qualcosa? Ah, è più difficile di quanto immagin--”

We have to stop pretending that there's nothing between us, we've to stop searching the true love, because it's in front of us. Patetica anche questa?” gli chiese Blaine guardandolo dritto negli occhi.

Kurt deglutì rumorosamente, sorridendo inebetito “E' bella. Molto bella... e romantica. Potrebbe essere un inizio. È pur sempre meno patetica della mia.”

Calò un silenzio imbarazzante, durante il quale non smisero di fissarsi per un solo istante. Entrambi avevano il cuore che batteva all'impazzata e la tensione fra loro era fendibile con un coltello. “Ehm... ehm... In ogni caso potremmo imparare anche una coreografia!” esordì Kurt all'improvviso, voltandosi di nuovo verso il computer “Una cosa che non sia esagerata tipo questa... E' troppo gay persino per me!” scherzò indicando il video “Però sarebbe comunque una cosa carin---”

Era accaduto tutto in un attimo e Kurt non aveva nemmeno avuto il tempo di realizzare appieno ciò che era successo: si era voltato verso Blaine e in pochi secondi si era ritrovato la bocca del ragazzo premuta contro la sua. Era una sensazione stranissima e stupenda allo stesso tempo. Le labbra di Blaine erano calde e soffici, ed erano la cosa più dolce che avesse mai avuto la fortuna di assaggiare. Blaine sapeva di infinito.

Un momento.

Che stava succedendo? Blaine Anderson lo stava baciando e lui non muoveva un solo muscolo: lasciava solo che l'altro assaporasse le sue labbra con dolcezza.

Quando dopo diversi secondi il moro si staccò da lui, Kurt sgranò gli occhi, fissandolo boccheggiante, incredulo. Era stata l'esperienza più entusiasmante del mondo, ed era come se dentro di sé avesse sentito i fuochi d'artificio. Sembrava che tutto intorno a lui fosse sparito per qualche secondo e si fosse ritrovato in uno spazio indefinito solo con Blaine.

Nessuno dei due disse niente, si limitarono a guardarsi, entrambi spaventati, Kurt ancora scosso e confuso. Blaine, dopo quello che parve un secolo, si riavvicinò lentamente, spostando lo sguardo dagli occhi alle labbra di Kurt. Allungò una mano, posandola sulla guancia arrossata del ragazzo e più volte provò ad avvicinarsi, per vedere se l'altro si scostava.

Kurt però non si spostò di un solo millimetro, troppo sconvolto per fare qualsiasi cosa, e lasciò che Blaine lo baciasse di nuovo. Fu più intenso del primo e Kurt lasciò che l'altro intrufolasse la lingua nella sua bocca. In quel momento si sentì pervadere da una miriade di sensazioni diverse, una più intensa dell'altra, mentre Blaine continuava ad approfondire il bacio “Che stai facendo?” mugugnò contro la sua bocca.

Un gesto incosciente suppongo.” rispose il moro con voce smorzata.

Ma... sei etero...” disse Kurt, corrugando la fronte, ancora confuso e sorpreso.

Blaine scosse lentamente il capo. “E allora perché mi sentirei bene baciandoti?” gli domandò prima di ricongiungere le labbra con quelle di Kurt. “Avrei voluto farlo tempo fa.” gli confidò strofinando il naso con quello del ragazzo, mentre le loro bocche si muovevano più rapidamente assieme.

Kurt si staccò, il respiro mozzato “Scusami non so baciare.” si lasciò sfuggire ingenuamente. “Sei il mio primo bacio... Oddio scusa, sono un disastro. Non volevo rovinare il momento, mi dispiace.”

Blaine abbozzò un sorriso. Anche lui era rosso in viso, e abbassava in continuazione lo sguardo, incapace di mantenere il contatto visivo con gli occhi di ghiaccio dell'altro ragazzo. “So che per molti è una cosa stupida ma io penso che il primo bacio sia davvero molto importante e... penso che bisogna condividerlo con un persona di cui ci si fida, di una persona che ti fa battere i cuore a tal punto da sentirlo quasi esplodere, qualcuno che ti voglia realmente bene. E io te ne voglio Kurt. Spero di non averti rubato questo momento... Avrei voluto da morire che anche tu fossi il mio primo. È stato il più bello della mia vita.”
“Non me l'hai rubato... E comunque è quello che ho sentito io. Io volevo che fossi tu il mio primo. L'ho sempre voluto. Possibile che non ti accorgessi di quanto tu fossi importante per me? Non avevo occhi che per te, eppure tu non mi hai mai notato. Anzi, ti distanziavi quando c'erano i tuoi amici e io non riuscivo a capire il motivo. E ora tu mi baci, così all'improvviso e io non so che pensare. Non ti sto dicendo che non sono felice, perché mentirei... Il mio cuore sta battendo a mille in questo momento però... io non... ho paura che tu sia solo confuso e non sia interessato a me in quel modo.”

Non sono confuso. Ora ho solo avuto l'ennesima conferma di quello che provo invece.” sussurrò protendendosi di nuovo, baciandolo.

Stavolta Blaine lo baciò più intensamente posando una mano sulla sua guancia e stringendolo con l'altra su un fianco. Si distese sulla schiena portando Kurt con sé, fino a che il ragazzo non gli fu completamente sopra, sistemato cavalcioni e le mani premute contro le possenti spalle di Blaine.

Il moro intrufolò le dita nei capelli di Kurt, accarezzandolo con l'altra lungo un braccio. Non riusciva più a connettere e continuava a chiedersi se quella fosse la cosa giusta da fare o se si stesse spingendo troppo oltre. Kurt d'altro canto non sapeva che fare: rimaneva immobile lasciando che Blaine lo stringesse a sé. Fu solo quando sentì la mano del ragazzo sfilargli lentamente la camicia dai pantaloni, che si scostò di scatto, alzandosi dal letto barcollando.

Mi dispiace, non volev--” tentò di scusarsi Blaine, ma Kurt lo interruppe bruscamente.

Vattene per piacere. Ascolta, non so che significasse tutto quello ma io non- non credo di farcela. Tu stai con Rachel! Tu-tu non hai idea di come mi sento io in questo momento. Ho sognato questo istante per anni e adesso te ne vieni fuori così dal nulla dopo avermi evitato con i tuoi amici e... e... Blaine, va via ti prego. Sono certo che ti renderai conto che hai fatto una cavolata e non so come potrei prenderla quando alla fine sceglierai Rachel. È un momento di debolezza, ce li abbiamo tutti, ma non voglio che ce ne siano altri tra noi. Io ti voglio bene, te ne voglio veramente, ma non sono convinto che tu senta le stesse cose per me. Mi dispiace... è meglio se te ne vai e basta.” farfugliò cercando di trattenere disperatamente le lacrime.

Blaine si alzò a sua volta dal letto, avvicinandosi a Kurt, prendendolo per le spalle. “Lo so, è sconvolgente per te, ma anche io ho paura di tutto quello che sento. Non credere che sia difficile solo per te Kurt. Sei tu che non hai idea di quello che sto passando io. Ogni volta che sto con lei, mi sento strano e mi rendo conto ogni giorno che passa che le voglio solo un gran bene, come potrei volerne ad una sorella. Non c'è nulla di più. Io non mi sento attratto da lei in quel modo. E questa situazione è uno schifo perché non voglio farla soffrire e nel contempo non volevo fare soffrire te, cosa che evidentemente ho fatto e sto facendo tutt'ora. Io ho provato a far finta di niente, a nascondermi, a confondermi con gli altri, ma sta diventando tutto insostenibile. Perché per quanto io mi sforzi, per quanti tentativi io faccia, sei sempre tu il mio primo pensiero. Ti evitavo perché temevo il giudizio della gente, e direi una cazzata se ti dicessi che non lo temo più. Però adesso non ti sto prendendo in giro, non sono confuso come credi. Io so al cento per cento cosa desidero. Non mi sono mai sentito tanto bene come quando ti ho baciato. E sono sicuro che--”

Vai-via.” ripeté Kurt a denti stretti, tremando da capo a piedi. “Lasciami solo per un po' Blaine, te lo chiedo per piacere.”

Il moro ormai aveva gli occhi lucidi e cercò con tutto sé stesso di trattenere le lacrime “Okay, come vuoi.” fu tutto ciò che disse, prima di riprendere le sue cose e uscire dalla stanza.

Kurt, non appena sentì la porta d'ingresso sbattere violentemente, si lasciò cadere sul letto e si abbandonò definitivamente al pianto. Non sapeva nemmeno lui perché aveva reagito così. Era successo tutto troppo in fretta e non era stato nemmeno in grado di pensare alle conseguenze.

 

 

 

 

 

 

N/A

 

Okay, non uccidetemi per come l'ho fatto finire xD

C'è una ragione v.v Prometto che si risolverà tutto con il prossimo!

 

In ogni caso spero vi sia piaciuto,

un bacio,

Giulia :)

 

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1392625