diario di una adolescente che non vuole crescere

di skyandclouds
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** crescere? ***
Capitolo 2: *** coprifuoco? ***



Capitolo 1
*** crescere? ***


Questo e’ il mio diario.
Non ha una forma cartacea, sono pigra, e non avrei la costanza di scrivere spesso, o almeno quanto e come vorrei.
Amo scrivere al computer, mi rilassa il rumore delle unghie sui tasti, e la velocita’ dei miei polpastrelli sulle lettere.
Uniamo i due elementi e questo e’ il risultato. E’ un diario che ho deciso di pubblicare online in modo da poter ricevere i vostri pensieri, che magari (anzi, probabilmente) sono contrapposti ai miei, potermi quindi confrontare con voi e crescere.
Crescere, un processo che desidero da un lato per un sacco di motivi.
No, non la patente, l’uscire di casa e il diritto di voto. La responsabilita’ e l’indipendenza.
E per altri motivi mi fa paura, tanta paura. Motivi come la responsibilita’ e l’indipendenza, ma aggiungiamoci pure la paura di deludere i miei genitori. Chi non ha mai visto nei film americani il padre o la madre felici che abbracciano il figlio sussurrando ‘sono orgoglioso di te’? Non ho mai avuto il privilegio di questa sensazione, non credo perche’ i miei non siano mai stati fieri di me, semplicemente non e’ mai capitato.
Quante volte ho sentito i miei compagni di classe sbuffare ‘non vedo l’ora di avere 19 anni, scuola finita e arrivederci’, in quei momenti mi sento diversa. Non che sia patita della scuola, amo uscire e sui libri passo il tempo indispensabile per ricevere voti discreti, ma la vedo come un punto di appoggio, una certezza per i prossimi anni.
Poi, finita la scuola, cosa succede? Devi ricominciare da capo.
E’ come nei videogiochi, quando finisci la modalita’ tutorial. Le nuvolette con tutte le spiegazioni, le regole e i consigli scompaiono e tu devi arrangiarti. Devi trovarti un lavoro, come se fosse semplice di questi tempi, e diventare indipendente e responsabile.
Per tutto questo cerco di godermi il piu’ possibile questi anni della mia adolescenza, sono gli ultimi anni che posso vivere spensierata, o almeno preoccupazioni ridotte e futili, prima di venire catapultata nel mondo dell’indipendenza&responsabilita’.
Non mi interessa se mai nessuno leggera’ questo, io mi sento comunque soddisfatta e sollevata di averlo scritto e pubblicato. Cerco il confronto con altre persone, per capire se solo io la penso cosi’, ma se ne parlassi con le mie amiche riceverei un “non ci pensare” “c’e’ tempo” “dio, che discorsi idioti”, che di certo non aiuterebbero la mia crescita.

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Capitolo 2
*** coprifuoco? ***


Coprifuoco: un argomento sul quale io e mio padre siamo sempre in disaccordo.
La mia ‘tecnica’ e’ di proporre un orario esagerato, e di contrattare scalando di 5 minuti in 5 minuti, arrivando comunque (sempre) ad un orario che in un modo o nell’altro non mi va bene.
Premetto che non chiedo il mondo, ho 16 anni e non voglio mettere fretta al naturale ordine delle cose, ma neanche rallentarlo insomma.
Mezz’ora di ritardo stasera, non avevo mai ‘azzardato’ cosi’ tanto, di solito 10-15 minuti al massimo.
Mio padre si e’ arrabbiato, ha detto che la prossima volta non mi fa uscire.
E ha ragione, da una parte ha ragione.
In questi momenti mi sento una cinquantenne nel corpo di un’adolescente.
So che ho sbagliato, che dovevo tornare a casa prima, che e’ ovvio che mio padre si sarebbe arrabbiato, e nonostante cio’ sono rimasta a baciare il mio ragazzo per un’altra mezz’ora.
Perche’? Perche’ sono una sedicenne innamorata.
Spesso mi capita di vedere amici fare cose sbagliate, e vederli spensierati e del tutto noncuranti di quello che stanno facendo, e, giuro, spesso mi ripeto ‘se se ne fregano loro, perche’ dovrei fregarmene io?’ ma una vocina dentro di me, (come nei film, avete presente?) dice che no, che e’sbagliato e non posso, non riesco a fregarmene.
Capita solo a me? Possibile.
In ogni caso passero’ una serata in compagnia di me stessa a rimpiangere di non essere tornata a casa mezz’ora prima, e qui tornera’ fuori la meta’ sedicenne che e’ in me.

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