As long as love me.

di IsabelandAlexsworld
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Primo capitolo. ***
Capitolo 3: *** New York? ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


  •                                                                        A Noemi che,nostante non sia una directioner,ha letto questa storia apprezzandola.
                                                                          Ti voglio bene piccola,grazie di tutto.      
                                                           
    -Laudo,laudas,laudat..Ehm..- Alex si portò una mano fra i suoi capelli castani esasperata.Proprio non riusciva a capire perchè non riusciva a memorizzare quella coniugazione. Insomma,per imparare una semplice canzone ci metteva un attimo. Precisiamo però che la canzone era addirittura in inglese! Invece,per imparare il latino ci metteva ore. Sbuffò e rassegnata posò i suoi occhi castani sulla pagina (piena di scarabocchi) del libro e riprese dall'ultima interruzione. -laudamus,laudatis,laudant- soddisfatta chiuse il libro dalla foderina gialla e si alzò da quella scomodissima sedia color terra della sua stanza. Non le piaceva per niente quella sedia: era scomoda,bassa e di un color orrendo che non c'entrava niente con il resto dell'arredamento della stanza. Quest'ultima era color cielo con i mobili color glicine. Le pareti erano piene di foto e poster vari. La sedia era un pugno nell'occhio. Era stata la madre a scegliere quella sedia. Lei e la ragazza avevano gusti completamente diversi. In più non condivideva il soprannome della figlia. In verità si chiamava Alessandra ma,appunto,si faceva chiamare Alex. Alessandra le sembrava troppo banale e poi Alex le dava un non so chè d'inglese. Si buttò sul suo morbido letto. Chiuse gli occhi per lasciarsi sprofondare in un lungo e rilassante sonno per dar tregua al suo stanco cervello. Due ore di latino non erano affatto uno scherzo. Sospirò e si passò una mano sugli occhi . Era stanca,molto stanca. Stressata era l'aggettivo giusto. Mancava poco a dicembre e questo significava l'atteso pagellino. A scuola andava abbastanza bene,era l'unica cosa che la faceva sentire soddisfatta,competente. Si strinse nella sua calda felpa e controllò il suo telefono per vedere se le erano arrivati nuovi messaggi.
    -Usciamo oggi? -Soph.-
    Sbuffò e alzò gli occhi al cielo. Non le andava per niente di uscire,faceva troppo freddo e alzarsi dal suo letto per cambiarsi ed uscire era uno sforzo troppo grande per lei.
    -Mh,non mi va.- rispose. Prese il suo ipod e le sue amate cuffie e cliccò su riproduzione casuale. Partì Believe di,come lo avevano soprannominato lei e la sua migliore amica,Bibha. Sorrise ricordandosi il giorno in cui inventarono quel soprannome. 
    -Alza il culo,lo so che sei comodamente sdraiata sul letto ma adesso ti alzi,ti vesti e ci vediamo alla piazzetta. Se non verrai ti farò esplodere-
    Alex era alle strette,Soph era seria,se non sarebbe andata glielo avrebbe rinfacciato per il resto della sua esistenza. Si alzò di controvoglia,posò il cellulare sulla sua scrivania e si posizionò di fronte all'armadio per cambiarsi. Aprì l'armadio e cercò qualcosa da indossare. Sentì il telefono vibrare: un nuovo messaggio.
    -Ma chi è? Chi è?!-scandì perfettamente le parole innervosita.
    -Ah,ricordati di avvertire le altre. Kiss,kiss.Soph-
    -Quella ragazza non è normale-esordì.
    -Tizie ci vediamo fra poco alla piazzetta,venite o moriremo tutte.Alex-
    Mandò il messaggio a Bel,Diana ed Emma. Prese una felpa pulita regalatogli dalla sua migliore amica Diana. Era blu,semplice,con la scritta Believe bianca sul davanti . Diana conosceva bene i suoi gusti,d'altronde si conoscevano da sempre. La indossò velocemente e si guardò allo specchio che era posizionato nell'angolo sinistro della stanza. Non amava molto il suo fisico: le gambe leggermente grosse,la sua statura troppo bassa. Non era abbastanza. Sospirò e si recò lentamente in bagno. Pettinò i suoi capelli corti e si mise un pò di matita per abbellire i suoi banali occhi castani. Alex si definiva banale,non aveva niente di speciale,niente per cui farsi notare. Prese il cellulare e vide che le avevano risposto le sue amiche.
    -Merda,stavo dormendo. Ci vediamo lì. B-
    -Passo a prenderti? D-
    -Sono già lì. E-
    -Ci vediamo direttamente lì-
    Rispose a Diana e indossò velocemente le sue vecchissime converse nere,prese la borsa,ci mise dentro il portafoglio e il cellulare e scese frettolosamente le scale. Al piano di sotto c'era la cucina,il salotto e la camera dei suoi. Al piano di sopra invece,c'èra il bagno,la sua camera e quella di suo fratello minore. Si sedette sul divano per allacciarsi meglio le scarpe e fissò le fotografie appoggiate sul tavolino di fronte. La prima ritraeva 5 donne incinte con accanto 5 uomini. L'altra invece 5 bellissime neonate. La ragazza sapeva la storia di quelle foto,sua madre gliela raccontava praticamente ogni giorno. Anche le altre 4 ragazze la conoscevano,in quanto sia loro che Alex ne facevano parte.
    Quelle ragazze non erano amiche per caso. La loro amicizia era il proseguimento di un'altra ancora più grande. I loro genitori erano gli artefici di tutto questo. Uno strano segno del destino veniva definito. Il caso volle che i loro genitori fossero migliori amici da una vita;il caso volle che i loro genitori si frequentassero ancora oggi;il caso volle che loro fossero una grande famiglia. Un quadretto perfetto,vero?


    Beeeneee. Dopo questo capitolo mi nascondo.

    Questa è la mia prima fan fiction:') Sono motivata,molto. Sopratutto dalle mie amiche,tra cui saluto la Valeee che mi aiuta molto con questa storia.

    Ciao Lottie <3.

    Comunqueeeee,niente questo è il prologo e spero che vi piaccia,continuo a tre recensioni.


    Lei è Alex:
    http://weheartit.com/entry/16810474


    NEL PROSSIMO CAPITOLO METTERO' LE FOTO DELLE ALTRE RAGAZZE,SPERO CHE SI VEDA QUELLA DI ALEX .










     

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Capitolo 2
*** Primo capitolo. ***


     
    Five is the perfect number.
                                                                                                                
                                                                                                                                  A Desy,che mi ha aiutato molto con questa storia,ti voglio bene.                   
 


Uscita di casa,Alex prese l'ipod e si diresse verso la piazzetta,distante 10-15 minuti da casa sua,a ritmo di 'Smile' di Avril Lavigne. Arrivata scorse in fondo alla piazzetta,tre ragazze le quali ridevano a crepapelle. Una di loro era sdraiata a terra e agitava le braccia verso l'alto,le altre due erano alzate,piegate in due dalle risate. Alex non fu per niente sorpresa dalle sue amiche,anzi,affrettò il passo e le raggiunse. Posò la borsa a terra e si sedette vicino a Sofia.
«Alex!» Sofia l'abbracciò affettuosamente. Lo stesso fecero Bel ed Emma.
«Dov'è Diana?» chiese Bel. Alex controllò l'orario e rispose «Dovrebbe arrivare a momenti..»
Non fece in tempo a finire di parlare che, all'improvviso, due mani piccole si posarono sulle sue spalle facendola urlare dallo spavento.
«SORPRESA!» Diana le saltò letteralmente addosso.
Bel diede inizio alla torre di persone,si gettarono su Alex,ridendo come idiote. Emma si liberò dalla presa delle amiche e andò a prendere l'acqua che abitualmente portava in borsa. Sofia si alzò d'istinto,andando a gettare l'acqua su Emma,per poi allontanarsi e urlare
«Ma non sai nemmeno bere!»
Scatenò la risata di tutte le altre che,cominciarono a prendere le bottigliette. Si prospettava una battaglia d'acqua. Per fortuna in piazzetta c'era la fontanella,così potevano evitare di rimanere a secco.
Lottarono per ore,ridendo come stupide. Quella lotta ricordava ad Alex quando,da piccole,andavano a casa di Diana per fare il bagno in piscina.
Era come se fossero tornate bambine. Alle 8 il telefono della mora intonò il ritornello di Candy,la sua canzone preferita.
«UN MOMENTO!» Esclamò alzando le braccia in aria per attirare l'attenzione delle amiche. Le altre si fermarono e fecero silenzio.
Alex corse per prendere il telefono in borsa.
"Mamma". Rispose,poi dopo nemmeno un minuto chiuse.
«Ragazze,ascoltatemi!» Alex cercò invano di farsi sentire dalle amiche,le quasi erano troppe occupate a prendere in giro Sofia per il suo mascara sbavato. Le ragazze prestarono attenzione ad Alex incuriosite.
«Abbiamo casa libera,i miei sono fuori a cena e mio fratello è da mia nonna»
«Quindi?» chiese Bel posando la bottiglia d'acqua per terra.
«Dormite da me,semplice». Le ragazze sorrisero e iniziarono a posare tutto dentro le loro borse,per poi uscire dalla piazzetta.
«Passate da casa vostra,prendete tutto quello che vi serve per passare la notte da me. Ci vediamo a casa mia fra un ora». Salutò le amiche e,prima di dirigersi verso casa,passò dal supermercato per le provviste.
 
 
 
Il supermercato era vicino casa sua,distava 10 minuti a piedi. Era dall'altro lato della piazzetta. Entrò,prese 'le provviste' che costituivano in Haribo,Nutella,biscotti,ciambelle e patatine. Andò alla casa per pagare.
«Ciao Alex,da quanto tempo». Marco sorrise dolcemente mentre prendeva le 'provviste' per poi posarle sul nastro trasportatore.
«Marco» sorrise «E'vero,stasera ci sarà un'altra delle nostre sere»
Marco conosceva le ragazze,erano le sue migliori clienti. Fin da bambine entravano dentro il negozio e compravano caramelle,patatine e altri dolciumi,pagandoli con la loro paghetta. Per il vecchio Marco,vedere i loro sorrisi quando gli regalava un chupa-chups,gli riscaldava il cuore. Pagò e salutò il vecchio amico,il quale ricambiò scompigliandole i capelli. Prese le buste e si diresse verso casa.
 
 
 
 
Arrivata,trovò già Bel,Diana,Emma e Sofia buttate sul divano a parlare.
«No,ma fate come se foste a casa vostra» ironizzò la mora.
«Non è colpa nostra se sei prevedibile»commentò Diana.
«Già,la chiave di riserva sotto lo zerbino non è un idea così originale»continuò Emma. Alex rise,andò in cucina e versò tutto dentro delle ciotole che portò in salone.
«Che film guardiamo?» domandò Bel.
«HORROR!»gridarono entusiaste Sofia ed Emma.
«Sì,così avrò gli incubi per un mese»sbuffò Diana.
«La Sirenetta vi pregoooooo»fece gli occhi dolci Alex,prolungando l'ultima parola.
«Ancora?»sbuffò Bel « Sarà la millesima volta Alex!»
«Ha parlato quella che si è fatta le punte dei capelli rossi perchè amava quelli di Ariel» commentò Alex. Bel arrossì e borbottò qualcosa di incomprensibile. Alex le si avvicinò l'abbracciò.
«E Sirenetta sia!» Sofia si alzò e prese il DVD,ormai consumato, e lo mise nel lettore CD. Per il resto del film Alex aveva gli occhi lucidi. Amava quella storia,amava tutto ciò che aveva a che fare con l'acqua;amava l'amore impossibile e tutto ciò che riguardava quel film.
«IN FONDO AL MAARRR,IN FONDO AL MAARRR» Le ragazze si fecero trasportare un pò troppo da quel film e intonarono la canzone che cantava quel granchietto tanto dolce,Sebastian. Ma non cantarono soltanto,eh. Improvvisarono anche un balletto che consisteva nel muovere a 'forma d'onda' le mani prima a destra e poi a sinistra.


Dopo il film,si sedettero in cerchio sul tappeto. Al centro c'erano le provviste,SACRE per le ragazze. Loro avevano un rito: durante quel momento dovevano dire la prima cosa che le passava per la testa. Era un modo per confessarsi,per essere sincere le une con l'altre.
«Vorrei premere il tasto STOP e fermare questo momento.» confessò Bel.
«Anch'io» Diana e Sofia furono d'accordo con Bel. Insomma,quel momento era dannatamente perfetto. Era da tanto che non stavano insieme: loro e le loro Haribo.
«Sapete cosa sarebbe figo?» chiese Emma.
«Cosa?» chiesero tutte insieme.
«Scappare,andarcene via per un pò. Lontane da questa città di merda. Solo noi. Insomma,fare un viaggio insieme,come quello dei film.»« rispose Emma con gli occhi che le brillavano.
«Già»sospirò Alex.
Dopo qualche biscotto,qualche risate e qualche scherzo le ragazze si addormentarono. Chiusero gli occhi e si persero nei loro sogni.



Alex's Corner.

Diciamo che mi sono ispirata molto alle mie amiche c':

nel prossimo capitolo ci saranno tante sorprese.


Vi aspetto:)


Grazie per le cinque recensioni,siete mdweodfjw.

                                            
                                                
                                                        



 Bene questa è Emma:
Questa è invece Bel:
http://weheartit.com/entry/42808446



Vi presento Diana genteee:



Un bacio,

Alex.
 

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Capitolo 3
*** New York? ***


A MORNING WITH SURPRISE.
                                                               
 A Ilenia che è di una dolcezza unica e che mi aiuta sempre nei momenti difficili    
                                                                                                                                                                                      Ti voglio bene,sistaaah. 

                                                                                                                                                                                      E a Vale che mi  ha aiutato molto per scrivere questo capitolo.

                                                                                                                                                                                      Ma sopratutto dedico questa fan fiction alla mia migliore amica,lo so che non  
                                                                                                                                                                                      sono la migliore amica perfetta ma credimi,se potessi,ti donerei tutto il mio 
                                                                                                                                                                                      cuore. Ti voglio bene,tanto,sei perfetta e..questa storia è per te Lucia.


«BUONGIORNOOOOO» Diana,Bel e Sofia saltarono prima sul letto di Alex e dopo sul sacco a pelo di Emma. La prima mugugnò qualcosa per poi girarsi dall'altra parte. Emma,invece,non diede alcun segno di vita. Le ragazze ,deluse, uscirono dalla stanza di Alex e si recarono in bagno. Alex si alzò lentamente sui gomiti e aprì,sempre con la stessa lentezza,gli occhi e si guardò intorno mettendosi seduta.
«Emma,alzati» Alex si alzò dal letto e raggiunse Emma,la quale aveva la testa sotto il cuscino.
La richiamò scuotendola leggermente. Questa si alzò di colpo e imprecando contro la mora si diresse verso il bagno. Alex rise per la reazione di Emma e raggiunse le amiche che erano in cucina a preparare la colazione.
«Uova,mi servono Uova. CHI HA LE UOVA?» urlò Bel cercando disperatamente quelle benedette uova nel frigo.
«Isabel,non abbiamo uova» le comunicò Alex scendendo lentamente le scale.
«Cosa? Come fai a non avere delle uova in casa? E' uno scempio» esordì Diana in preda a una crisi nervosa.
«Semplice: NO spesa,No uova» chiarì la mora gesticolando nervosamente.
«Ho capito,se voglio fare una torta devo andare da Marco» Bel prese la borsa,indossò il suo cappello grigio e uscì di casa chiudendosi la porta alle spalle.
Diana,Sofia e Alex rimasero interdette,in trace diciamo. Si risvegliarono solo quando Isabel entrò in casa per gridare «Sofia se osi mangiare la crema al cioccolato che ho preparato con tanto amore,ti taglio tutti i ricci» detto questo uscì definitamente di casa.
«Ma cosa ho fatto adesso?» chiese Sofia confusa «Ma..Ma sempre a me danno la colpa»
Il problema era che Sofia era una pattumiera umana. Mangiava a qualsiasi cosa a qualsiasi ora ma non ingrassava di un grammo. Era magra,tanto magra,con dei capelli perfettamente ricci,color castano scuro con dei colpi di sole. Occhi grandi di un castano intenso e un carattere da far invidia a chiunque. Appena apriva bocca,le ragazze non potevano fare a meno di ridere. Simpatia,ironia e dolcezza erano concentrati in quel piccolo corpo.
Diana,invece,appariva come una ragazza un pò snob,fragile e innocente. Essendo magrolina,bassina e avendo quegli occhi dolcissimi e quella tenera fossetta nella guancia sinistra,incantava tutti e veniva considerata come la più piccola del gruppo. Diana però aveva un carattere forte,misterioso,aveva sempre l'ultima parola. Era molto sensibile e nascondeva spesso ciò che provava. Pronta sempre ad aiutare gli altri era un ottima amica. Vestiva in un modo unico e se ne fregava dei giudizi altrui. Cambiava sempre colore/taglio di capelli. Da castana,un giorno,tornò a casa rossa. Da allora trattava i suoi capelli con i guanti.
Alex l'amava per questo: era imprevedibile,dolce e forte.
Emma era la più bella del gruppo per Alex,aveva dei grandi occhi castani e dei capelli del medesimo colore. Sembra banale da come viene descritta ma era davvero figa. Era disponibile per tutte,sempre,bastava mandarle un messaggio e lei era da te nemmeno cinque minuti dopo. Lei e Bel erano simili nel carattere,con qualche piccola differenza: Bel era permalosa,voleva avere sempre l'ultima parola,ma non ci riusciva perchè doveva esserci Diana
Il suo rapporto con i ragazzi era bello,era pieno di amici maschi. Ma,quando si parlava di fidanzati,non ne voleva sapere niente. In confronto,Bel ed Emma,erano completamente diverse per quanto riguarda l'aspetto fisico; Bel aveva dei grandi occhi azzurri,limpidi come il mare, e dei capelli biondi mossi che le ricadevano dolcemente sulle spalle. Come Alex,era una patita della Disney e,come già detto in precedenza,aveva persino fatto le punte rosse nel periodo sonofissataconArielfatemidiventarecomelei.
Alex,invece,era la dolcezza fatta a persona. Si reputava banale ma,come le ripetevano le amiche,era bellissima.
Aveva dei grandi occhi castani che Bel paragonava a delle gocce di cioccolato. I capelli che le circondavano il volto ricadendogli sulle spalle,morbidi e lisci. Emma si divertiva a scompigliarli. Aveva un animo dolce e sensibile. Il bello di queste cinque ragazze è che erano diverse quanto uguali. Erano unite da un'amicizia forte e nessuno le avrebbe mai divise.
--
Le ragazze andarono a prepararsi per poi uscire,faceva parecchio freddo perciò si vestirono tutte con qualcosa di pesante. Ci impiegarono più o meno un ora dato che erano quattro ragazze e un solo bagno. Diana,Sofia ed Emma presero la piastra e si stirarono i capelli,mentre Alex,avendo già i capelli lisci,scese sotto e aspettò le altre. Funzionava sempre così: Alex era la prima ad essere pronta e le toccava aspettare le sue amiche che,tra trucchi,piastre e vestisti,finivano di prepararsi. Non capiva perchè con quei capelli ricci che si ritrovavano Bel e Sofia,quelle due dovevano prendere quella fottuta piastra e piastrarsi quei fottuti capelli. Pff, e lei che pregava tutti i giorni di svegliarsi con dei ricci che le ricadevano sulla spalle.
Scese le scale e trovò in cucina una Bel con un grambiulino a fiori che tirava fuori dal forno la sua amatissima torta al cioccolato. Bel aveva quest'attacchi di dolcezza improvvisa,trattava le ragazze come delle bambine,le viziava come una mamma vizia le proprie figlie. Lo stesso faceva Emma essendo la più grande.
«Tadaaaaaaannnn!» Bel,con le guance piene di farina e una torta fumante tra le mani mostrava con un sorriso smagliante il suo 'capolavoro'.
«Una...torta?» chiese titubante Alex. Cioè tutta quella messa in scena per una....torta?
«No,una pizza» rispose Bel evidentemente scocciata. Alex rise.
«Come mai proprio una torta?» «Stanotte ho sognato che mangiavo una torta al cioccolato ma non ci ho dato tanto penso. Poi stamattina mi sono svegliata sempre con questa meraviglia in testa e...» indicò la torta«Ecco a te questa meraviglia» Alex si diresse verso Bel,tagliò un pezzo di torta,l'assaggiò,fece un sorriso e ripose il pezzo nel piatto.
«Mh,è buona» fece i complimenti alla 'cuoca di famiglia'
«Sei una animala» si lamentò Isabel facendo il broncio.
Diana,Emma e Sofia scesero in cucina e guardarono stupefatte Bel.
«Lo sai che ti ho amato,ti amo e ti amerò per sempre d'ora e per il resto della mia vita» Sofia soffocò la riccia in un abbraccio. Prese un pezzo di torta e sprofondò sulla sedia.
«Che facciamo oggi?» chiese Emma versando un pò di caffè,preparato da Alex,in una tazzina.
«Io direi di pranzare fuori» propose Alex guardando negli stipetti per vedere se c'era qualcosa di commestibile. I suoi,come da copione,la domenica andavano a pranzare dalla nonna materna della mora.
«Ottima idea» sorrise dolcemente Diana.
«Quindi Bel preparati e usciamo» Sofia ingoiando l'ultimo boccone di torta ordinò a Bel di cambiarsi.
Bel con l'aiuto di Emma si tolse il grambiule e salì in camera per togliersi la farina dalla faccia e sistemarsi.
Alex indossava un maglione largo color panna,leggins neri a vita alta e un paio di huggs che riprendevano il colore del maglione. Indossò il suo capello a forma di panda e una borsa a tracolla color terra. Il cappello e fu regalato per il suo sedicesimo compleanno. Quel compleanno fu tremendo per la mora: suo padre andò all'ospedale per un incidente e passò tutta la giornata con i suoi parenti,i quali,preoccupati per il padre di Alex,crearono tanto di quella tensione in quella casa da soffocare la povera ragazza. Una giornata perfetta,vero?
Lei amava i compleanni e non vedeva l'ora di compiere i fatidici sedici e voleva che quel giorno fosse speciale. Le amiche,però,riuscirono ad alleggerire la situazione regalandogli quel cappello tanto desiderato. L'aveva visto indosso a Juss in una foto e se ne innamorò. Le ragazze dovettero girare per due settimane per recuperare quel cappello. Adesso Alex lo indossava quasi ogni giorno,era una mascotte ormai.
Diana indossava invece una felpa rossa,leggins e stivali color terra con delle borchie di lato. Legò i suoi lunghi capelli in una perfetta coda alta e al polso indossava il suo portafortuna: un bracciale con un pianoforte fatto con il fimo. Sia Diana che la sua migliore amica suonavano uno strumento,rispettivamente pianoforte e chitarra. Alex aveva preso la passione per la chitarra dopo che le fu regalata dal nonno,un mese prima di morire. Diana invece aveva amato il pianoforte da sempre. La madre le ricordava spesso quando,alla tenera età di tre anni,le avevano regalato la pianola e come lei avesse fatto festa. Un talento naturale,praticamente.
Emma aveva uno stile particolare,era,per modo di dire, la 'Ragazza Tumblr' del gruppo,o almeno,così la considerava Diana. Aveva una maglia di pizzo bianco e sopra una giacca di jeans,con dei leggins e i suoi stivali con un accenno di tacco e una borsa bianca abbinata alle scarpe e alla maglia.
Sofia indossava un maglioncino a strisce blu e dei jeans chiari con delle ballerine con borchie davanti e una borsa a tracolla piccola che conteneva,per miracolo,il portafoglio.
«Sono pronta» urlò Bel scendendo le scale.
Era dentro un vestitino nero che cadeva largo con una cintura alla vita a fiori. Un maglione di lana ricopriva le spalle nude e dei collant scuri le fasciavano le gambe. Ai piedi portava le sue dr.Mattens a fiori e indossava i suoi immancabili occhiali anni '60.
«Togliti quegli occhiali ridicoli Isabella» sbottò Sofia.
«Sono ISABEL e no,non me li tolgo» fece una linguaccia che trasportò le sue migliori amiche in una rumorosa risata.
«Andiamo?» sbottò scendendo definitivamente le scale. Prese a braccetto Alex e uscì di casa.
Girovagarono per le strade di quella città per circa due ore. Entrarono in diversi negozi per poi uscirne dieci secondi dopo. Questo fino a quando non entrarono nel loro negozio preferito. Si scambiarono uno sguardo complice ed entrarono. Fecero avanti e indietro per il negozio fino a quando...
«O mio Diiooo,guardate qua!» gridò Diana richiamando le amiche. Quest'ultime raggiunsero la rossa che aveva in mano dei vestisti originalissimi: giacche color rosa evidenziatore,leggins arancioni strappati sul davanti e per completare l'abbinamento perfetto cappelli da baseball a FIORI.
«Bleah,non ci possono credere,esistono davvero vestiti del genere?» sbottò Emma nauseata.
«Ce li proviamo?» domandò retoricamente Alex. Prese i vestiti dalla mano di Diana e insieme si infilarono in un camerino seguite dalle altre. Si cambiarono e indossarono quei vestiti per poi scattare una foto postandola,poi,su twittah.
«New look. We are so sexy xx.»
Uscirono e si sedettero su una panchina poco distante dal negozio.
«Che facciamo?» chiese Bel.
«Mangiamo,è ovvio. Qui c'è uno stomaco da riempire» Sofia si alzò,si sistemò il maglione e aspettò un segno di vita da parte delle amiche.
«McDonald's stiamo arrivando» Alex si alzò di scatto e insieme alle alte,si diressero verso il fast food.
--
«AHAHAHAHAHAHAHAHAH O MIO DIO AHAHAH Questa è stata epica!» Alex entrò in casa con le lacrime agli occhi. Era piegata in due dalle risate,come del resto lo erano Diana,Sofia e Bel. Emma,essendo l'oggetto di quella risata, era piuttosto scocciata.
«Ma che ne potevo sapere io che quello era gay!» sbuffò.
Le altre raggiunsero la cucina a fatica,non riuscivano proprio a respirare.
Il padre di Alex era in videochat con lo zio e non si accorse delle ragazze.
«Quindi si va a New York?!»








IT'S ALEX'S CORNERRRRR.


Here I Am.

Bene ci ho messo un pò per pubblicare questo capitolo ma ci sono stati vari problemi.

Inoltre ho ricevuto solo due recensioni *piange*.

Ringrazio però chi ha recensito:'

Bene qui alla fine c'è un pò di suspanceeeee.

Se riceverò tre recensioni scoprirete cosa succederà e.e

Siamo quasi nel 'vivo' della storia.

Questo capitolo è dedicato COMPLETAMENTE alla mia migliore amica che è una figona yo.

Se cliccate su 'twittah' vi si aprirà il mio profilo c': Ricambio eh.

Ah,una mia amica ha fatto un piccolo disegnino della nostra Bel versione 'cuoca'.

Se lo volete vedere fatemelo sapere che nel prossimo capitolo vi farò vedere la foto.

Ora mi dileguoo.

Alla prossima,Adiosssss.

-Alex.

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***



«Vabbè Alex, noi magari andiamo..». Bel e le altre si diressero verso la porta per andarsene. «Ci sentiamo dopo » Alex le salutò ed esclamò «COSA?».
«Nah, New York è troppo lontana, inoltre, macchine del genere se ne trovano anche qui» rispose lo zio di Alex mentre si massaggiava le tempie. «Quindi cosa vuoi fare?» gli chiese il padre della mora.
«Ma quindi ignorarmi è diventato un hobby?» Alex si sentiva di troppo in quella stanza, lo zio e il padre continuavano la loro conversazione tranquillamente, non preoccupandosi di rispondere alla sua domanda.
  «Bhe, a Londra ci sarebbe un cottage molto interessante..» sospirò passandosi una mano fra i capelli corvini.
 «LONDRA?» chiese retoricamente il padre «Mh, è fattibile » continuò portandosi una mano sul mento.
«Londra? Qualcuno ha detto Londra?!» Alex  con la testa ancora dentro il frigo alla ricerca di cibo, sentendo nominare il suo sogno proibito, lo chiuse violentemente e si avvicinò al padre per intromettersi, una volta per tutte, nella conversazione.
«Ciao zio» usò, per salutarlo, una vocina tenera, solita per intenerire le persone per ottenere qualcosa. Solitamente nessuno riusciva a resistere ai suoi occhioni castani, quello era il suo punto di forza. Essendo l’unica nipote femmina, lo zio non riusciva a dirle di no.
«Ciao principessa» Detto-fatto, suo zio si sciolse davanti ad Alex, mandando in pappa il cervello.
 «Zietto caro, perché hai nominato il mio unico e grande amore?»
 «Cosa?» chiese confuso. Insomma, era così stupido da non capire di cosa stesse parlando?                                                                                                                                  
«Londra zio, sto parlando di Londra» schietta e decisa, voleva arrivare subito al punto. Quell’attesa non faceva altro che aumentare il suo nervosismo.
 «Ah si, bhe c’è un cottage molto interessante e un mio cliente, a breve,  si trasferirà a Londra e ,quindi, potrebbe seriamente interessargli..» si fermò e controllò alcuni fogli sparsi sulla sua scrivania. Lo zio di Alex era un imprenditore- agente immobiliare e chi più ne ha ne metta. Conduceva una vita da nomade, non aveva un posto fisso dove stare; un giorno si trovava in America, un altro ancora in Spagna. Alex era affascinata da quella vita, suo zio, tra l’altro molto giovane, aveva visto tutto il mondo e parlava tutte le lingue ed è grazie a lui che Alex parlava perfettamente l’inglese.
«Quindi?» chiese speranzosa Alex. «Quindi ci sarebbe la possibilità che, in estate, io possa andare a Londra e starci qualche settimana o qualche mese, giusto il tempo di vendere il cottage – si fermò- e naturalmente tuo padre mi seguirà come sempre». Il padre di Alex sorrise e alzò il pollice dentro all’insù come segno di approvazione.
«E sono inclusa pure io nel pacchetto, vero?» chiese buttandosi letteralmente sullo schermo del pc. «Bhè…» prese un po’ di tempo il padre della mora. «Bene, io mi dileguo» la videochiamata si chiuse lasciando al padre di Alex l’arduo compito di domare l’animo entusiasta della figlia. Che situazione difficile! «E con noi porteremo le mie amiche, vero? Vero?» chiese spalancando gli occhi e alzando il tono della voce. Mandò un messaggio alle ragazze con scritto “Chiamata a cinque, adesso! S.O.S”
«Ne parliamo dopo..» l’uomo sospirò chiudendo il computer e prendendo in mano il suo iphone nero.
«Non è vero, non ci sarà mai un dopo!» Alex cominciò ad agitarsi. Odiava quando il padre la lasciava così, senza alcuna risposta. Perché doveva dargli la risposta dopo? 
«Non è il momento Alessandra!» gridò il padre cominciando ad odiare quella conversazione. Era in un vincolo senza libera uscita e l’unico modo per lasciar cadere la discussione in quel momento era liquidare la propria figlia lasciandola in piedi senza alcuna risposta.
«Ne parliamo a cena.» continuò addolcendo leggermente la voce. Indossò il suo cappotto marrone ed uscì di casa.
 
 
«DIANAAA, MI HAI SPACCATO UN TIMPANO DIO SANTO!»
«Scusa Em, ma ti rendi conto? A Londra, noi! » Alex chiamò le amiche per raccontare tutto l’accaduto, tutte tranne Diana che si fermò a dormire dalla sua migliore amica.
«Dio mio non ci posso credere..» balbettò Bel incredula.
«Ragazze, non per scoraggiarvi ma ancora non si sa nulla, non è nulla di confermato » Emma frenò l’entusiasmo delle ragazze, portandole con i piedi per terra.
«E’ vero, non è sicuro neanche per me » borbottò Alex seguita dallo sbuffo di Diana.
«Io avrei un idea » Soph, che era stata zitta per tutta la conversazione, si decise a parlare.
«Tu,idea? Illuminami » ironizzò Bel.
«Scusa, cosa vorresti dire? »
«Niente Soph, vai avanti» Emma, schietta , zittì tutti.
«Vi invito tutte a casa mia e, molto discretamente, prenderemo l’argomento» Soph concluse soddisfatta.
 
Erano le due di notte, Alex e Diana erano troppo prese a combattere con i cuscini per rendersi conto dell’orario. Il giorno dopo avrebbero avuto scuola ma le ragazze non ne volevano sapere. Si fermarono per riprendere fiato.
«Alex ma se dovessero dire di si? Potremmo andare al concerto Di Justin, ti rendi conto?» esordì sognante Diana buttandosi sul letto. Alex la imitò e rispose «Sempre se i nostri genitori ci daranno il permesso e sempre se riusciremo a prendere i biglietti» sospirò tirandosi le maniche del suo grande pigiama con gli orsetti gialli.
«Tutti questi ‘se’ non sono d’aiuto sai?» sbuffò acidamente Diana.
«I se ci saranno sempre, niente è sicuro. Penso però che, se continueremo a provarci e a sperare qualcuno lassò ci ripagherà!» sbottò convinta Alex.
«Lo spero Alex, lo spero»
Le ragazze si addormentarono velocemente, l’una fra le braccia dell’altra.



ALEX’S CORNER.
Eccomi qui, dopo tantoooooooo tempo. Scusatemi ma non avevo il pc e nemmeno un banner. 
Ok, questo capitolo è un po’ corto ma sono in una crisi esistenziale. Non so se continuarla o meno çç. Vorrei un vostro parere! Ringrazio le dolci anime che mi hanno lasciato dieci recensioni c: IO VI AMO OK? OK.
Alla prossima!





 

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