Summer Love

di fleeyum
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Caro diario.. ***
Capitolo 2: *** parte 1 - il cibo mi completa. ***
Capitolo 3: *** parte 2- Claretta ***



Capitolo 1
*** Caro diario.. ***


8 giugno 2013

Caro diario, FINALMENTE E’ FINITA LA SCUOLA! Non ce la facevo più davvero, il terzo anno di classico è davvero distruttivo. Chi me l ha fatto fare di scegliere questa scuola? Cosa mi passava per l’anticamera del cervello? Ma questo lo sai già! Quante pagine ho dedicato alle ansie per i compiti e le interrogazioni, all’ odio per la prof di greco, al panico prima di sapere il voto, alle grigie mattine passate in classe a pensare ‘cosa ci faccio qui?’? Ma ora basta! Finalmente ora è E S T A T E. Oggi in classe abbiamo fatto festa, ma ovviamente io non mi sentivo felice. Lo sai come sono. In classe mi sento diversa, nessuno mi capisce, mi sento così sola. Sembra che nessuno mi voglia come amica. Le mie ‘amiche’ sono tutte fidanzate e non perdono occasione di ricordarmelo. Gentili, davvero. Mi sento inutile. Odio il fatto che i miei parenti mi dicano che sono bella. Perchè non è vero. Io muoio dentro ogni volta. Vorrei trovare il ragazzo giusto, il ragazzo che mi ami per quella che sono, che mi faccia sentire bella. Non accadrà mai, sono senza speranze. Domani parto a proposito. Tre mesi in vacanza al mare in un paesino della Sardegna. Fuori dal mondo. Solo turisti, casette e crema solare. Uffa. Io odio il mare. Odio dovermi mettere in costume e mostrare il mio fisico. Sono alta 1 metro e 66, ho i capelli corti mezzi ricci mezzi mossi color marrone scialbo sbiadito, lo stesso degli occhi, una schifezza. Di reggiseno una prima, definiamola così. Si, sono magra. Ma non mi piaccio. Forse perchè vedere tutte quelle ragazze stupende, alte, con una terza di reggiseno mi fa scendere l autostima sotto zero. Loro schioccano le dita e hanno tutti ai loro piedi, non si sa come, non si sa perchè. Per non parlare della voce. Io odio la mia voce. Io odio tutto di me. Il mio corpo, il mio carattere. Tutto. Però devo andarci perchè ci abitano i miei nonni, e loro mi vogliono bene. Vabbè, farò questo sacrificio per loro. Ho paura di passare un’altra estate sola. E di solito le mie paure si avverano.



allora, che ve ne pare? è la mia prima ff quindi siate comprensivi lol e fatemi sapere sinceramente cosa ne pensate! nei prossimi giorni pubblicherò il capitolo 2, voglio farvi attendere un po'! grazie in anticipo a tutti!

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Capitolo 2
*** parte 1 - il cibo mi completa. ***


9 giugno 2013

Caro diario,
sono appena partita. Il viaggio durerà ore, considerato che sono in macchina e che poi dovremo imbarcarci per raggiungere la Sardegna. I miei fratelli sono super gasati, mamma mia aiutami! Non li sopporto più, sono sempre che urlano e litigano e fanno gli scemi. Io mi sono messa le cuffie nelle orecchie col volume al massimo per non sentirli. E per non sentire i discordi sciocchi e felici dei miei genitori. Oh, hanno appena fatto il mio nome. Fingo di non aver sentito ma abbasso il volume. Sentiamo cos’hanno da dire di me.
-…si farà sicuramente dei nuovi amici! Poi c’è il nipote di Rosa, l’amica di mia madre, ricordi tesoro?, quella signora simpatica e gentile.. Dai quella un po’ in carne, con gli occhiali rotondi a fiori e le guance rosa.. capito?, ecco suo nipote è un ragazzo A-DO-RA-BI-LE! Sono sicura che la Ali farà…
Momento mamma frena la lingua! Hai appena detto nipote? Ragazzo? ADORABILE? intanto le parole 'ragazzo' e 'adorabile' non possono stare nella stessa frase, proprio no. E poi figurati se io voglio fare amicizia con uno così. Sicuramente sarà uno di quei secchioni svitati cocchi di mamma. E se non fosse così allora sarebbe dell’altro stampo, il classico tipo tutto muscoli e niente cervello. Ma ti pare! Perché alla fine diciamocelo, io non sarò la più esperta in materia, ma i ragazzi si dividono in queste due categorie: fuelli sfigati, brutti, secchioni, e quelli belli da morire ma stupidi oltre l'immaginabile, che sbavano dietro a ogni figura femminile dotata di un paio di tette e un culo. Ahimè è cosi. non ci sono mezze misure purtroppo.
E poi io non sto simpatica a nessuno, al contrario di quello che pensano i miei genitori. Forse è anche colpa mia. Io non voglio stare simpatica. No, cioè, io vorrei delle amiche, ma sto bene da sola.. insomma loro non mi capirebbero mai, ne sono sicura. Figuriamoci, non mi capisco neanche io! E allora meglio soli che mal accompagnati no? Però a volte mi pesa così tanto questa storia della solitudine. Sembra che tutti abbiano una persona che li completa: mamma ha papà, mio fratello ha.. boh cos’ha mio fratello? I suoi amici di calcio? Vabbè lui è un caso a parte. Dicevo, mamma ha papà, nonna ha nonno, le mie compagne di classe hanno una schiera di migliori amiche/sorelle/fratelli/fidanzati. Persino la gatta di nonna ha un gatto che le fa la corte. E io chi ho? Mia sorella? Non ne parliamo, con lei non riesco a far altro che litigare, forse perchè ha tredici anni e si comporta ancora da bambina. Mio fratello? Troppo piccolo, ha cinque anni in meno di me. I miei genitori? Figuriamoci se vado a parlare a loro dei miei problemi. Amiche vere non ne ho. Un ragazzo manco a pensarci. Chi mi resta? Il gatto? No, anche lui ha la gatta. Resto solo io. Capisci ora?
Forse l’unica persona che mi vuole bene davvero è proprio nonna Rita. Quanto mi manca nonna Rita! La vedo solo alle feste importanti tipo Natale e Pasqua, ogni tanto la sento per telefono. Lei ha sempre le parole giuste per ogni situazione, è l unica che sa capirmi davvero e mi conosce veramente. Non vedo l’ora di vederla! L’unico pensiero che mi consola del fatto che dovrò stare tre mesi in spiaggia, sotto il sole, in un paesino fuori dal mondo, senza connessione a Internet –cioè come farò a resistere tre mesi senza internet? Devo escogitare qualcosa, Twitter è l unico posto in cui posso essere me stessa! Ma di questo ti parlerò un’altra volta, tanto ne avrò di tempo ah ah -, pieno di turisti felici e contenti, bambini urlanti e gruppi di amici spensierati e sorridenti, dove non potrò che sentirmi diversa, esclusa, emarginata, dicevo l unico pensiero che mi aiuta a rendere queste cosi meno terribili, ma molto poco eh, è quello che questi maledetti tre mesi li passerò in compagnia della mia nonna preferita.
Ho fame, ora prendo una barretta di cioccolato dalla mia borsa e mangio. Ho sempre fame io, boh!

Ecco! Ho trovato chi mi completa! IL CIBO. Alla fine lui è l unico che c’è sempre stato e sempre ci sarà per me. Quando sono triste mangio, quando sono felice -ma è molto tempo che non succede- mangio, quando sono arrabbiata mangio, quando sono depressa mangio.. insomma hai capito ah ah. Che amara consolazione. O dovrei dire dolce visto che si parla di cibo?

Smetto di scrivere e cerco di dormire un po’, ma ‘sta sera tranquillo che torno, tanto non avrò nulla di meglio da fare in queste settimane.












ciao belli, non riuscivo a stare senza scrivere -scrivo di volta in volta, non è gia tutto pronto!-  lol così l ho pubblicato oggi questo secondo capitolo! però ho deciso di dividerlo in due parti visto che è un po' lunghetto! del primo fin ora ho avuto 18 visualizzazioni e una recensione. GRAZIE DAVVERO! spero che vi piaccia la storia e che vi faccia venir voglia di continuare a leggermi! vi prego di farmi sapere sinceramente cosa ne pensate, se è bello, brutto, noioso.. sinceramente, ci terrei tanto! grazie ancora a tutti, al più presto pubblicherò la seconda parte :) se volete seguitemi su twitter, sono @fleeyum!

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Capitolo 3
*** parte 2- Claretta ***


2(parte 2). Claretta
 



Caro diario,
ODIO TUTTI. Adesso mi spieghi perché la villetta di nonna ha una cucina, una sala da pranzo, due salotti, quattro bagni e quattro camere da letto, più la veranda, il giardino sopra il tetto (?), il giardino normale, un terrazzo con la pergola e una piscina, e io devo dormire in camera con Michela. Con MICHELA! No aspetta, tu non puoi spiegarmelo perché sei un diario, cacchio. Beh allora te lo dico io: perché tutti mi odiano! Cos’avrò mai fatto di tanto terribile per meritare questa punizione? Avrei preferito stare in camera con un vichingo puzzolente e peloso!
Comunque sono arrivata se non l’avevi capito ah ah. Sono arrivata e la prima cosa che ho fatto è stata correre ad abbracciare nonna Rita. Sono anche inciampata e mi sono sbucciata il ginocchio da quanto imbranata sono. Vabbè, capita. No non dovrebbe capitare Alice. Hai ragione. Ho ragione.. Insomma, dicevo che sono corsa ad abbracciarla e per la prima volta dopo tanto tempo mi sono sentita felice. Forse più felice di quando affondo il cucchiaio nel barattolo di Nutella e la mangio senza essere scoperta. Davvero felice quindi. Lei mi ha abbracciata e mi ha schioccato due baci sulle guance.
“Ma diventi sempre più grande e bella!”. Ho sorriso. Non so perché ma se me lo dice nonna io le credo. Certo, poi mi guardo allo specchio e mi sento un procione col pelo bagnato, ma pazienza, mi godo questi brevi attimi di pace interiore.
Poi sono andata a salutare nonno, che come sempre era seduto sulla panchina in vimini sotto la pergola profumata, a leggere tranquillamente il giornale della domenica fischiettando una canzone sarda e bevendo di tanto in tanto un sorso del suo adorato liquore. Appena mi ha vista mi ha fatto un sorrisone a trentadue denti, anzi a ventisette visto che un po’ li ha persi con l’avanzare dell’età.
Nonna ci ha portati alle camere dicendo di sistemarci mentre lei intanto preparava una merenda. Stavo già pregustando la gioia di avere una stanza tutta per me, senza sorelle rompiscatole tra i piedi, per un’estate intera, dicendomi che forse questa vacanza non era proprio così malvagia, quando..
“NONNAAAAAAAAAA!!”. La mia faccia espressione è passata da pacata serenità a puro orrore. “No. Non può essere. Mamma tu non avevi detto che..” Non ho fatto in tempo a finire la frase che sono stata scaraventata contro il muro del corridoio da una furia bionda e rosa, e con rosa intendo tutte le sfumature che può avere quel colore e anche altre che non sono concepibili da mente umana. “Ciao Michela” ho mormorato, forse con un tono più adatto alle condoglianze per la morte di un caro amico, lo ammetto. Non l’avessi mai fatto: quella mi ha squadrata da capo a piedi come si farebbe al cospetto di una gigantesca orrida pantegana obesa tranquillamente distesa sullo zerbino all’ingresso di casa tua, ed è passata oltre con la faccia- se si piò chiamare tale- deformata da quella che molto probabilmente avrebbe dovuto essere una smorfia di dolore assai mal riuscita. “NONNAAAAAA!”, ha urlato di nuovo quella. “Cosa c’è, Michela?” ha sospirato nonna esasperata, con una mano sul fianco e l’altra che reggeva un mestolo. Chi gliel’ha fatto fare di ricevere in dono una nipote del genere? Poverina. Io intanto mi sono scollata dal muro e mi sono piazzata al centro del corridoio per godermi la scena. Cosa avrebbe inventato sta volta quella pettola di mia cugina? “Nonnina, non so cosa fare! Sono dis-pe-ra-ta!” “Dimmi cara, cosa succede?”. Ecco un’altra cosa che ammiro di nonna: non perde mai, e dico mai, la pazienza. Magari essere come lei. Michela ha cominciato a gesticolare in maniera molto esagerata. “Non so più dove mettere i vestiti, mi serve un altro armadio!” Ha urlato con la sua vocetta irritante. Sono rimasta a bocca aperta. Ma si può essere più.. più.. boh, più cosa? Non esiste un aggettivo che faccia caso alla situazione! Provvederò a inventarlo, oh sì.
Comunque, ho deciso immediatamente che non avrei voluto sentire il resto della conversazione, così senza farmi notare sono sgattaiolata in quella che doveva essere la nostra –ahimè- camera. Ho aperto la porta, mosso la gamba per fare un passo.. e sono caduta a terra di sedere.
“MA CHE CAZZ..” ho gridato. Mi fa male ancora adesso. Appena becco Michela le tiro un pugno. Poi mi sono guardata intorno. La stanza era enorme. Peccato che non si vedessero né pavimento né arredamento in quanto tutto era ricoperto da ogni genere di vestito/accessorio/trucco e tutte quelle robe michelose. Mi sono chinata a terra e ho trovato quella che molto probabilmente era la cosa che mi aveva fatta inciampare: un rossetto. O forse era un mascara? Boh. Sono avanzata a tentoni fino a raggiungere quello che doveva essere un letto, il MIO letto, e ho cominciato a prendere manciate di roba e a scaraventarla sull’altro letto, poco distante dal mio. Con i piedi mi sono aperta uno spazio di pavimento sempre attorno al mio letto e ci ho appoggiato la valigia. Poi ho deciso che potevo anche arrischiarmi a esplorare la stanza. Come ho detto prima la stanza è grandissima, più grande del salotto di casa mia, e tutta sui toni del bianco. Ora posso dire che a terra c’è un tappeto peloso morbidissimo. I due letti a una piazza e mezza erano sistemati di fronte alla porta, ognuno con il suo comodino in parte. A destra c’è una grande vetrata che si apre su un bellissimo terrazzo, e offre la vista del mare. La cosa sarebbe carina, ma io non amo molto le cose carine quindi diciamo che non lo è. Anzi, lo è ma no, insomma non è carina, è più.. ho capito, devo inventare un aggettivo anche per questo. Ma devo fare tutto io? Uff. Ora lo aggiungo alla lista. Sì, ho fatto una lista. Ecco, aggiunto. Cooomunque, è bello scriverlo con tre “o”... si, credo che lo farò più spesso! Dicevo, cooomunque, di fronte alla vetrata c’era un tavolino in vetro rotondo con quattro sedie attorno, un divanetto bianco in pelle, due poltrone e una mensola con la tv a schermo ultrapiatto grandissima, il tutto ovviamente ricoperto di cose michelose. A sinistra invece c’erano un gigantesco armadio a sei ante – non l’ho aperto per ovvi motivi di sicurezza, e, oltre la porta del bagno, e che bagno!, una libreria bianca piena di tutto tranne che di libri. Beh, c’era da espettarselo, stiamo parlando di Michela. Dopo aver ammirato la stanza e dato un’occhiata al terrazzo, sono entrata in bagno. Anche questo era nelle stesse condizioni della camera ma... Dio, questo è un Signor bagno, un Bagno con la B maiuscola, IL Bagno! Al centro c’è una vasca idromassaggio gigantesca, ai lati lungo una parete una doccia gigantesca pure questa, grande due volte e mezza una doccia normale, il water e il bidet, lungo l’altra due di quei tavolini con lo specchio, tavole da toeletta?, no ok che cazzata, insomma quelle robe là, e un lungo, ma che dico, lunghissimo lavandino in ceramica bianca. A proposito, ora ti sto scrivendo proprio dal bagno, è stato amore a prima vista. Volendo potrei trasferirmi in camera, ma non credo che lo farò. Non per ora almeno. Si, potrei farlo perchè ORA la camera è davvero una camera e non c’è più traccia delle michelaggini, alleluja! Infatti dopo aver finito la visita turistica al bagno, sono tornata in camera e ho trovato una Michela quanto mai contrariata a guardare con disapprovazione il mio letto vuoto e tutta la sua roba ancora più in disordine di prima sul suo.
Alla fine in sostanza abbiamo litigato ma ho vinto io, perché Michela è davvero troppo *aggettivo che devo ancora inventare* e contro gente del genere basta tirare fuori discorsi intelligenti e loro si perdono e si arrendono, e con la mia schiacciante e decisiva vittoria –che bello vederla così, mi fa sentire più potente, ho ottenuto quanto segue:
1. La stanza divisa a metà, a destra io, a sinistra michela, e una nuova disposizione dell arredamento: i letti agli angoli opposti della stanza;
2. Mezzo armadio a testa, anche se a me ne servirà moolto meno, non ho portato via molti vestiti; perché avrei dovuto? Qui non farò niente dalla mattina alla sera, al massimo cambio pigiama.
3. La vasca idromassaggio è mia quattro giorni alla settimana, gli altri tre sua; per convincerla le ho assicurato che tre giorni sono più di quattro, e chiedendole al vedere la sua faccia sconvolta se davvero non lo sapesse,le ho assicurato che lo sapevano persino i bambini dell’ asilo. Sto ancora ridendo al pensiero che ci ha creduto veramente, AHAHAHAHAHAHAH!
4. Boh, altre eventuali cose le decideremo, anzi le deciderò, perché la padrona sono IO, quando se ne presenterà l’occasione.
Insomma, sono riuscita a far volgere le cose a mio vantaggio. Merito un applauso cacchio. Ma ovvviamente non c’è nessuno che può farmelo, a parte la paperella di gomma qui in parte a me. La chiamerò Claretta. Sì, mi sembra il nome perfetto per una papera di gomma. Forse sarà l unica amica che avrò quest’estate. Anzi, sicuramente, quindi meglio che me la tengo stretta.
Nonna mi chiama, deve essere pronta la cena.. cacchio mangiano presto qui, sono appena le sette! Vabbè, mi ci abituerò. No non mi ci abituerò mai. Vado che è meglio. Devo anche pensare a un posto dove nasconderti.. Beh nel frattempo puoi stare sotto al cuscino. Claretta farà la guardia. Vero Claretta? Clary..? Ok, ok, vado.








ZAAAAALVE BELLEZZE!
Scusate il ritardo ma ci ho messo tre giorni a scrivere sta merda di capitolo e mi fa pure schifo D:
non è colpa mia, ok si lo è AHAH ma ho dovuto farlo perché sti capitoli pallosi mi servono a mandare avanti la storia, perdonatemi çç
Davvero, scusate. I prossimi saranno meglio AHAHAH spero.
Grazie a tutti quelli che hanno letto, siete dolcissimi *si commuove*
no ok, è la mia prima ff, capitemi uu
Spero di riuscire a pubblicare presto il prossimo, ditemi cosa ne pensatee! Cosi capisco se è meglio darmi all ippica (?) lol
Ok vado, ciao bellezzee :')
Ps. Se volete su twitter sono @fleeyum :)

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