Lily Evans e il segreto della Notte

di Marty Evans
(/viewuser.php?uid=228849)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New York! New York! ***
Capitolo 2: *** Selene ***
Capitolo 3: *** Cene d'affari e altri disastri ***
Capitolo 4: *** Shopping, feste e malandrinate ***
Capitolo 5: *** Ritorno a Hogwarts ***
Capitolo 6: *** Amori e turbamenti ***
Capitolo 7: *** Il Cercatore e la Cacciatrice ***
Capitolo 8: *** Lasciami entrare ***
Capitolo 9: *** Tiro Mancino ***
Capitolo 10: *** Cercasi Bianca disperatamente (Prima Parte) ***
Capitolo 11: *** La Foresta proibita ***
Capitolo 12: *** Cercasi Bianca disperatamente (Seconda Parte) ***
Capitolo 13: *** La scelta di B ***
Capitolo 14: *** Halloween (prima parte) ***
Capitolo 15: *** Halloween (seconda Parte) ***
Capitolo 16: *** Il Diario segreto di James Potter.. forse non poi cosi segreto ***
Capitolo 17: *** Natale 1972 ***
Capitolo 18: *** Benvenuto 1973 tra baci rubati e disfatte a scacchi ***
Capitolo 19: *** Partita Grifondoro Serpeverde ***
Capitolo 20: *** Crocerossine, abbracci notturni e chiacchierate inquietanti ***
Capitolo 21: *** Il segreto di Remus ***
Capitolo 22: *** Il segreto della Notte ***
Capitolo 23: *** Rivelazioni spiegazioni e riappacificazioni ***
Capitolo 24: *** Cisarò sempre per te ***



Capitolo 1
*** New York! New York! ***


 New York! NewYork!
NDA Chi inizierà a leggere da qui non si spaventi! Il mondo Magico c'è ed ambientato al epoca dei malandrini . Si tornerà a Hogwarts per il secondo anno di Lily  ma abbiate un po' di pazienza e non fermatevi qui. spero che mi comunichiate qual è la vostra opinione in merito al capitolo. 

Non rividi più Bianca fino al 30 luglio, quel giorno, infatti, sarei partita  per andare da lei, in America, precisamente a New York. Ero eccitata.  Non avevo mai visto niente al di fuori di Londra e Hogwarts. Quella mattina mi svegliai molto presto. Feci colazione  di fretta. Mi pettinai  e andai a prepararmi. Non volevo fare figuracce. Indossai  un vestitino  azzurro chiaro . Presi la valigia, (l’avevo preparata la sera prima.) Mio padre mi aspettava di sotto. Avevo portato poche cose una valigia, qualche libro, i compiti e  Andromeda. (non mi fidavo a lasciarla con mia sorella. Chissà cosa avrebbe potuto fare alla mia dolce gattina).  Arrivai in macchina al aeroporto.
 Da Londra a New York c’erano sette ore di viaggio. Il mio volo partiva alle  8.20 e sarei arrivata  al J.F.K. alle 15.10.  Salutai mio padre e salì a bordo. Fu un viaggio piuttosto noioso .  Vicino a me, c’erano degli uomini d’affari che leggevano o parlottavano tra loro  . Le hostess  passavano a chiedere se avevo bisogno di qualcosa e presto mi addormentai. Non ricordo quanto dormii,  ma ricordo che mi svegliai, guardai fuori dal oblò e vidi  l’oceano. Dopo circa  mezz’ora avvistai  un grattacielo e la statua della libertà, segno che ci stavamo avvicinando. Vidi  New York e nei fui subito affascinata. Era nuova per me, con i suoi palazzi altissimi e i ponti  che collegavano i diversi distretti. Atterrai in quella città nuova e bellissima e al aeroporto  trovai Bianca. La individuai subito  con la sua chioma rossa e voluminosa che era diventata più lunga e piena di boccoli. Bianca si era alzata di un paio di centimetri.  (o forse la vedevo più alta perché si sbracciava come un ossessa e disegnava segnali nel aria con le mani.) Mi fece  segno di avvicinarmi. Scoppiai a ridere vedendola agitarsi e le corsi in contro. Dopo avermi abbracciata e soffocata ( non dirlo a me odio gli abbracci di B. Ho sempre pensato che si divertisse a cercare di uccidermi. Il primo premio per abbracci soffocanti ai danni di James Potter:  va a  Bianca Celia Olivier. Congratulazioni B!  N.D.James.)  mi  aiuto  a portare la valigia. ( in realtà lasciò che mi portassi la valigia da sola. E prese  Andromeda in braccio .Ma questi come direbbe lei, sono dettagli insignificanti N.D.Lily)
  Mi guidò fino    alle  doppie porte  del aeroporto . Mi guardai subito intorno . C’erano grattacieli,palazzi, persone e taxi gialli ovunque.   New York era la città più caotica che avessi mai visto. Tutti avevano qualcosa da fare. Tutti sapevano dove andare.  Ma non ebbi il tempo di vedere altro perché B mi trascinò fin sul bordo del marciapiede e alzò il braccio per chiamare un taxi. Il taxi arrivò quasi immediatamente  . Salimmo e Bianca ordinò( è un tic che ha sempre avuto  oltre   a quello di  abbracciare soffocando la gente N.D.Lily) al povero  taxista, ( povero perché in pratica  gli urlò nelle orecchie) di portarci  a Park Avenue  vicino alla Fifty Avenue e alla Madison Avenue.   In taxi mi stupii  di quanto fosse grande quella città.  Man mano che ci avvicinavamo   a Central Park i quartieri diventavano  più ricchi e residenziali.  Le macchine lasciavano il posto a limousine nere tirate a lucido e le persone che si vedevano per strada  erano vestite   tutte Armani, Gucci  e altri stilisti importanti. Le donne portavano tutte borse Louis Vitton. Guardai il mio vestitino azzurro imbarazzata. Io non avevo niente di marca .  Mio padre lavorava in una fabbrica e mia madre faceva l’infermiera. Io e mia sorella non facevamo la fame ma non navigavamo certo nel oro. Non avevo niente al altezza di quelle persone. Bianca notando la mia inquietudine mi disse « Non ti preoccupare Lily  andrà bene.  Ho una sorpresa per te.  Ti piacerà vedrai»   distolsi lo sguardo dal finestrino  per posarlo sulla mia migliore amica. Bianca stava seduta composta sul sedile le mani pallide intrecciate in grembo. Lo sguardo fisso davanti a sé. In volto la solita espressione   sicura di sé  e un po’ arrogante. Indossava  un vestito  sgargiante  il corpetto era giallo  con un disegno di tanti fiori uno attaccato  al altro. La gonna sempre con dei fiori disegnati sopra, era di un indefinibile colore tra il rosa, il rosa perla, il rosso e l’arancione.  Era fermata da una cintura in vita. Bianca portava i capelli sciolti  che le ricadevano sulle spalle in tanti boccoli.  Notai che  in grembo teneva una borsetta arancione dello stesso colore del corpetto. Mi sembrò molto strano,  Bianca non amava le cose sgargianti le piacevano le cose elaborate ma non sgargianti. Conoscevo Bianca  da un anno  eppure per me era ancora un mistero. Quella ragazza è sempre stata bravissima a nascondere le cose e a sembrare misteriosa  fa parte del suo fascino. Bianca Olivier la ragazza del mistero. Custodiva gelosamente tutti i suoi segreti.  Parlava raramente di sé e della sua famiglia. L’unica cosa che sapevo era  che  viveva a Manhattan, che era di origini inglesi, che i suoi genitori erano  molto importanti nella sua vita,  che frequentava Hogwarts insieme  a me ed era in Grifondoro,  che  detestava Potter con tutta l’anima e con tutto il cuore.  Anche se non sapevo il motivo e mi assomigliava tantissimo fisicamente.  Questo era quello che sapevo di lei.  Un po’poco non trovate?  Malgrado non sapessi molto di lei era una persona leale, affidabile, dolce e buona. Insomma, l’amica perfetta. C’eravamo conosciute ad Hogwarts un anno prima ed allora eravamo inseparabili. Le volevo molto bene . Stavo dicendo, mi voltai verso di lei terrorizzata. Dove voleva portarmi?  Cosa aveva in mente per me? Qual era la sorpresa che voleva mostrarmi? Queste e altre domanda mi frullavano nella testa creando un Cocktail  esplosivo nella mia testa. Così chiesi « B mi puoi dire dove stiamo andando per favore? Hai detto che c’è una sorpresa di che si tratta? Sai che io odio le sorprese!». Lei si voltò verso di me con i suoi occhi verdi del colore della tornalina. In cui mi potevo specchiare e lei poteva leggermi l’anima. Detto così è inquietante. Ma, per B io ero un libro aperto.          
«L Quante volte ti devo dire che ti piacerà?! Non  ho mica fatto venire Potter a  rovinarti le vacanze! Su  andiamo L ti divertirai! Dammi un po’ di fiducia!» Le sorrisi sarcastica
«ah ah molto divertente! Anche se penso che Potter non verrebbe  neanche sotto tortura dopo quello che gli abbiamo fatto!» Bianca scoppio a ridere.«Già hai proprio ragione L. Quel deficiente resterà alla larga da noi per almeno un anno»
«Te l’immagini che pace a Hogwarts senza lui e Black  che ci tormentano? Ah che pace! Sarà un anno  fantastico B davvero fantastico!  Ma da quando mi chiami L? Ti sei inventata un nuovo soprannome?»  Lei mi sorrise mentre scendevamo dal taxi e allungava   una banconota al taxista.
« Dai andiamo voglio farti conoscere delle persone!» Mi prese per un braccio e mi  trascinò fino a un maestoso palazzo. Salutò il portiere con un cenno della mano e mi disse di lasciare  li la mia roba. Mi disse che l’avrebbe portata su il portiere. Presi Andromeda  in braccio e salii sul ascensore. L’ascensore si aprì e io  mi trovai in un  ampia sala vicino a un salotto  stile impero con tanto di camino in marmo  bianco. Ma non ebbi nemmeno il tempo di guardarmi intorno, perché  in quel momento, una donna minuta dai capelli color caramello  e dai grandi occhi grigi mi abbracciò«Oh tu devi essere Lilian. Bianca mi ha parlato tanto di te. Io sono Celia la madre di Bianca.» Dopo avermi abbracciata aggiunse:« C’è una sorpresa per te cara. Molte persone vogliono conoscerti» Io la guardai pietrificata. Molte persone? Quante persone esattamente?  In che guaio mi sono cacciata! Oh mio Dio! Io non sono come Bianca. Io odio stare al centro del attenzione.

NDA Ciao sono tornata finalmente spero vi sia piaciuto! Torneremò ad Hogwarts . ma prima volevo far conoscere nuovi personaggi e  parlare un po' di loro . in questa Fic si scoprirà qualcosa in più rispetto a Bianca . e hai segreti che custodisce osì gelosamente
 spero che mi lascerete un piccolo commento
aci Marty Evans

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Selene ***


Capitolo 2
 Selene
 
NDA  Scusate per l'inconveniente. Sono mortificata. Va bene ora vi lascio al capitolo. volevo solo dirvi che in questo capitolo si farà la conoscenza di nuovi personaggi e  si verificherà il secondo cross-over della mia fic cioé quello con gosip girl. Chi non segue la serie o non li piace non si preoccupi sono solo personaggi secondari     


Il respiro mi mancò. Stavo  per andare nel panico e non era una buona cosa.  Stavo annegando in acque torbide e profonde. Cercavo disperatamente di  aggrapparmi a  qualcosa lottando contro la corrente di panico che mi trascinava giù. Guardai Bianca ero terrorizzata.   Non volevo  attraversare il sontuoso corridoio che portava a delle ampie porte di legno che ricordavano  vagamente  la Sala Grande di Hogwarts. . Ripensando a Hogwarts  mi torno in mente che ero stata smistata in Grifondoro.  La casa dei coraggiosi di cuore.  Non devi avere paura. Sii una Grifondoro sii   te stessa Lily pensai.  Presi  coraggio . Sorrisi a B e segui la signora Olivier fino alla porta. Lei aprii le porte e mi fece entrare. Mi guardai intorno. Era una stanza quadrata  al centro c’era una tavola quadrata con tovaglie bianche e pizzi dal’aria molto costosa. Al centro della tavola c’ era una composizione enorme.  Oltre a ciò era riccamente imbandita con stoviglie d’argento e piatti di ceramica. Contai  i posti erano 9. 7 persone quella sera mi avrebbero studiata, osservata e giudicata senza conoscermi. Il terrore torno ad assalirmi.  Bianca dovette percepire attraverso il nostro legame   la mia paura. Perchè mi scosse leggermente il braccio  e mi fece voltare verso destra. Immediatamente  il terrore scemò e lasciò il posto alla meraviglia.  C’erano due ampie vetrate  che davano su New York.  Era incredibile!  C’erano file e file di grattacieli che si stagliavano nel cielo. Guardarli da li mi dava una sensazione di potere.  Mi venne in mente che potevo  sedermi li, guardando quella metropoli strana e bellissima per ore e ore affascinata. Ero li solo da mezz’ora eppure sentivo che potevo chiamare quel luogo incredibile e meraviglioso casa.  Mi sentii improvvisamente euforica. Non ero più spaventata non ero più insicura. Ero  felice! Per la seconda volta in vita mia sentii di appartenere a un posto.  Mi sporsi per vedere meglio. Potevo vedere l’Empire State Bilding  che si stagliava maestoso  nel plumbeo cielo newyorkese.« E’ bello vero?».  Chiese una voce femminile sconosciuta io annui. Ero talmente emozionata da  non riuscir ad aprir bocca.  «Dovrebbe vederlo illuminato è davvero meraviglioso» mi girai e mi trovai di fronte una donna  magra e piccola con una divisa da cameriera.  Era pallidissima, si vedeva che veniva dal est Europa.«Bene»disse la signora Olivier, «Devo occuparmi del book per la nuova linea estate autunno. Ci vediamo tesoro»
 Mi girai, Celia era uscita dalla porta sulle sue Cloe da un migliaio di dollari che ticchettavano sul parquet di noce. Non aveva salutato Bianca, non l’aveva nemmeno  guardata quando se n’era andata. Intuii che tra le due non ci doveva essere un buon rapporto. E che sotto c’era molto più di quello che  voleva farmi sapere Bianca.  Eravamo rimaste sole nella grande sala. C’era solo la domestica. Bianca le sorrise e la domestica  rispose al sorriso. intuii che la domestica contava molto di più di quanto contasse la madre per Bianca. « Lily questa è Helena. Helena questa è Lily l’amica di  cui ti ho parlato». La donna mi sorrise dolce e materna.«Sai per me Helena è una seconda madre. Si è presa cura di me  come una madre fin da quando ero piccola. Visto che non lo fa quella vera»Con un cenno della mano  Bianca indicò le due porte da cui era appena uscita sua madre.« Oh Signorina Bianca non dica così! Sua madre le vuole molto bene!» esclamò Helena. Bianca  la guardò dolcemente poi si rabbuiò e disse
«Helena non è vero! A mia madre importa solo la sua stupida agenzia di moda! Gli altri per lei possono andare al Diavolo!» Helena non disse  altro. Fece per andarsene ma poi ci ripensò e aggiunse:«Signorina Bianca gli ospiti arriveranno per le 7.00 Ah e signorina Lily mi permetta di darle un consiglio : non si metta quel abito stasera» Guardai il mio vestito azzurro perplessa.
«Si decisamente non puoi presentarti a cena con quest’abito. o l’arpia  mi rovinerà il resto del estate»
«Come? Cos’ha che non va il mio vestito? » chiesi interrogativa. Bianca sospirò e mise i capelli dietro le spalle.« Non offenderti L, quel abito e carino. Ma, stasera verranno tutti gli amici di mia madre e di mio padre. Tutte persone influenti,uomini d’affari, signore che  fanno beneficenza e altre  sciocchezze  simili. Insomma  quasi  tutti i ricchi di Manhattan saranno qui stasera e noi dovremmo  presentarci al meglio » La guardai  stupita e allarmata. Come poteva avermi invitato  a una cena di affari  a cui partecipava metà dell‘élite più esclusiva di Manhattan? Io non ero mai stata a una cena così.  Non sapevo neanche come comportarmi! E lei pretendeva che io l’aiutassi ? Ma se non sapevo neanche  con quale coltello  si tagliava il pesce e con quale la carne! La guardai furibonda.
«Calmati L! Vedrai che ti divertirai! Ci sono anche dei ragazzi della nostra età! Sono davvero simpatici!» disse  tentando di calmarmi« Oh Fantastico! Così oltre a dover cercare di comportarmi in maniera consona dovrò anche sorbirmi dei ragazzini prepotenti, arroganti, snob e petulanti tutta la sera! Scusa B ma io non mi sto divertendo!»
«Vieni con me . voglio farti conoscere una persona»  mi prese per un braccio e mi fece prendere l’ascensore. Arriviamo in strada, girammo l’angolo e Bianca mi condusse  su per l’ascensore di un altro palazzo.  Uscimmo su un pianerottolo grande e maestoso . Non era arieggiato come a casa di Bianca, ma, in compenso, c’erano molti dipinti.   Bianca mi guido verso destra e poi lungo un corridoio dipinto d’azzurro . Arrivammo a una porta bianca e semplice a cui Bianca bussò.
« Avanti » disse una voce cristallina e femminile dal interno.
« Ciao sono io. Posso entrare?» disse Bianca, spostando  il peso da un piede al altro.  Era nervosa. Era molto nervosa,  non era normale  che Bianca Olivier fosse nervosa. Questo  particolare di B mi preoccupava.  La porta si aprì e un viso bellissimo fece capolino fuori dal uscio. Era una ragazzina bionda, alta e magra.  Aveva un viso perfetto: occhi azzurri, quasi blu, limpidi,  brillanti, gote rosa, un sorriso dolce,  perfetto di candidi denti bianchi , i  capelli le scendevano in onde dorate fino alla vita . Era la perfezione incarnata. Sembrava  l’Afrodite del Botticelli. Una dea- bambina  dolce e gentile. Lei mi sorrise, poi, si rivolse a Bianca:« Non ci dovevamo vedere stasera, alla pallosa cena d’affari di tua madre?  Noi due sappiamo che la vuole fare soltanto per mettersi in mostra. Cosa ci fai qui? Non è da te arrivare in anticipo. Cosa succede B?» lo sguardo interrogativo  della ragazza mi fece sentire vagamente rassicurata neanche quella dea-bambina sapeva cosa passava nella testa di B.
« Scusa S ma devo presentarti una persona prima del mortorio che si scatenerà a casa mia stasera» mi indicò con un cenno della mano.
« Oh no! Non dirmi che tua madre ha invitato di nuovo quel tizio di Wall Street che parla troppo!» esclamò la dea-bambina al quanto indispettita.
«si purtroppo. Comunque lei è Lily. Selene  questa e Lily Evans» disse  presentandoci. Miss Perfezione mi sorrise.  Pensavo mi giudicasse subito. Invece mi sorrise e mi tese la mano. Le sorrisi di rimando e le strinsi la mano. Malgrado l’apparenze da oca superficiale di Manhattan mi piaceva quella ragazza . Mi era simpatica.
«Sel che succede?» chiese una bambina di un anno più piccola di noi. E che pensai fosse la sorella visto che a parte l’altezza erano  quasi identiche.
«Oh Serena è arrivata B. E con lei c’è l’amica di cui ci ha tanto parlato » disse Selene alla  seconda dea-bambina. La bambina  batté le mani entusiasta e mi  strinse la mano.
  «Voglio presentarmi per bene. Visto che  quella maleducata  d’amica che ci ritroviamo non l’ha fatto. Mi chiamo Selene  Courtney van der Woodsen, ma tutti mi chiamano Sel. Sono la figlia di William  van der Woodsen e  di Lilian Celia   van der Woodsen. Questa è la mia sorellina di 11 anni, Serena Cecilia van der Woodsen. Ho anche un fratello  maggiore si chiama  Eric e ha 15 anni. Frequenta l’ Hanover Academy in Francia.  Credo di aver detto tutto sulla mia famiglia.»
«Oh finiscila ! Vuoi anche  dire a Lily come si chiameranno i tuoi figli Sel? Smettila la stai solo annoiando» esclamò B. Serena rise e anch’io non riuscì a trattenermi. 
«Oh piantala B! Comunque  sono una vera maleducata a tenervi sulla porta entrate» La stanza di Selene era enorme. Era quasi interamente occupata da un grande letto a baldacchino. In un angolo c’era una libreria e vicino una scrivania. Non c’era niente di esagerato in quella stanza, a parte quel enorme letto. Selene ci fece sedere sul letto. Fu allora che Bianca enunciò: «Ho portato qui Lily per una ragione precisa. Le serve un vestito per stasera» la guardai sbigottita, mentre  Selene si precipitava a spalancare un enorme cabina armadio e tirare fuori tutti i vestiti possibili e immaginabili.
«Vestito? Sei venuta nel posto giusto mi cara Lilian» mi chiesi come facesse a sapere il mio nomee.  Mi dissi che probabilmente B gliel’aveva detto. Non ci feci caso( in realtà quando non faccio  caso a qualcosa di solito  si rivela qualcosa di molto importante,ma allora non sapevo niente di questo lato del mio inconscio)  e risposi:
« Chiamami pure Lily. Posso venire a dare un occhiata? » Selene mi fece un cenno d’assenso con la mano, scesi dal letto e la raggiunsi. Selene con molta mala grazia, mi mise tra le braccia  un mucchio di vestiti  e mi esorto a portarli sul letto. Dopodiché passammo le successive due ore a cercare un vestito  che potessi indossare. Alla fine scelsi un vestitino semplice, rosa pallido, senza lustrini che mi arrivava alle caviglie. a cui Selene e B mi aiutarono ad abbinare un paio  di ballerine.  Decisi che avrei raccolto i capelli in uno chignon.  E voilà! Ero pronta! Tra un ora  mi sarei dovuta presentare a mezza New York .  non vedevo l’ora evviva! 



NDA eccomi di nuovo qui e rompere le scatole. Volevo dirvi che il prossimo capitolo s'intitolerà Cena d'affarie altri disastri.in cui  le nostre eroine sitroveranno a partecipare a una cena d'affari un po'"fuori controllo". inoltre faremmo la conoscenza di altri personaggi secondari come Blair l'amica di Serena o o il tenebroso Chuck. comunque mi piacerebbe  che mi diceste  cosa  ne pensate  . sopratutto su Selene  che un personaggio inventato da me.
 Prima di salu tarvi però vorrei ringraziare lily96 e Daniela_97 per aver messo questa storia tra le seguite e ClyssaChanje per averla messa nei preferiti
 Scusate ancora peril disastro!
Baci Marty Evans
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Cene d'affari e altri disastri ***


Capitolo  3

Cene d’affari e altri disastri

NDAscussate per il ritardo  ho avuto  un po' di problemi ma ora eccomi qui! Vi lascio al Capieolo spero vi piaccia c'è anche   il punto di James è un esperimento.. Spero vi piaccia!

 Ore 6.30  p.m New York Manhattan Upper Est Side

Dopo aver trovato il vestito perfetto. Ci fermammo a parlare con Selene e Serena. Grazie a loro scoprii che alla “cena”avrebbero partecipato molte meno persone di quante mi ero immaginata. Mi dissero anche di stare tranquilla e essere me stessa. Erano delle buone amiche. B, infatti, mi disse che erano amiche da quando lei era arrivata a New York quattro anni prima. (Oltre al fatto, che una settimana dopo ci sarebbe stato il compleanno di B e quello sarebbe stato un evento da festeggiare.) Alle 6.30 Bianca mi disse che dovevamo andare  a fare le “belle statuine” come diceva lei. Quando scendemmo in ascensore dal palazzo in cui abitavano i van der Woodsen ero molto più tranquilla di quando Bianca mi aveva costretta  a salire. Ero felice perché avevo conosciuto delle ragazzine simpatiche e dolci. Che non somigliavano per niente allo stereotipo di ragazzine snob petulanti e spocchiose che mi ero costruita.

(sei sempre stata piena di pregiudizi e ai sempre giudicato gli altri senza conoscerli. L’hai  fatto anche con me. questo è il tuo unico difetto tesoro. N.D.James. Taci James!Taci!N.D. Lily)  Ritornammo  al attico di B. Mi vestii con l’abito che Selene mi aveva dato in prestito. Mi legai i capelli in un morbido chignon. E infilai le ballerine che mi aveva prestato Bianca. Bianca portava un vestito rosa scuro che le arrivava ai polpacci. Raccolse i capelli in una semplice e rigida coda. E assunse un espressione fredda. Mi disse di fare altrettanto e di assecondare sua madre. Come se volessi disobbedirle! Quella donna è terrificante! Sembra un ghiacciolo. Tratta freddamente persino B! come si può trattare così una figlia?  Mi chiesi. Ero esterrefatta dal rapporto di rigida freddezza che c’era tra quelle due. Celia trattava Bianca come un capo tratta un dipendente. Non mostrava segni d’affetto  verso di lei.  E se le parlava,era per darle ordini.   Per me che ero  abituata a essere circondata d’affetto e attenzioni,( esclusa mia sorella naturalmente) era inconcepibile quel rapporto così glaciale. Quel giorno capii che la vita della mia migliore amica, (malgrado tutto quel che diceva lei) non era una bella vita. Certo , viveva in una delle più grandi città del mondo. Certo, abitava in un attico al centro di Manhattan. Certamente aveva vestiti che non mi sarei mai potuta permettere. Viveva in una gabbia dorata. Aveva tutto quello che si poteva desiderare, ma, le mancava la libertà.(e non sapevo ancora quanto le mancasse la libertà).Scendemmo nel salone che avevo visto quel pomeriggio. Quello con la vista su New York e la tavola imbandita. Non c’era ancora nessuno. Io mi spostai verso  i finestroni e guardai New York. Helena aveva ragione New York di notte era ancora più bella. Era illuminata a giorno, sopratutto Manhattan. Ero talmente immersa a contemplare la città, che non mi accorsi che erano arrivati i primi ospiti. C’erano Selene  in un vestito giallo e lucido e  Serena che indossava un vestito grigio. Non feci in tempo a salutarle perché fui presa da Bianca e trascinata a conoscere gli altri. I genitori di Selene e Serena erano tutti e due  alti e belli. La madre( che aveva il mio stesso nome)  era bionda e portava i capelli raccolti in un rigido chignon sulla nuca . portava un completo bianco e mi scrutò da capo a piedi con sguardo critico nei glaciali occhi azzurri. Stavo notando che tutti gli occhi delle donne presenti  nella stanza erano gelidi e freddi. (Mi ricordai che avevo visto quello sguardo gelido anche in bianca. Quando si era arrabbiata con James Potter a Hogwarts.)  Il marito di lei William era moro, alto e mi sorrise. Indossava uno smoking.  Passai oltre e arrivai davanti a un uomo e  a una donna. La donna era alta e slanciata gli unici difetti  erano i fianchi troppo larghi e la bocca troppo piena. Aveva occhi neri e capelli castani  molto voluminosi. L’uomo era alto e aveva un viso affabile. indossava un completo grigio. C’era inoltre una ragazzina accanto a loro.  Era di un anno più piccola di me. Notai che ammirava molto Bianca, visto che era vestita esattamente come lei. Aveva i capelli  castani e gli occhi anch’essi dello stesso colore . B aveva una piccola ammiratrice!  « Lily questa  è Blair  Cornelia Waldorf  e questi » disse indicando l’uomo dal  viso bonario  è la donna dalle labbra troppo piene « sono  Eleanor Waldorf che è la stilista della Waldorf  Design  e lui  è suo marito Harold»

«piacere»  dissi prima di  andarmene. Quella ragazzina non mi piaceva per niente. Mi sembrava arrogante e spocchiosa.  Ma il ragazzino che stavo per incontrare era anche peggio. Si teneva in disparte  ma i suoi occhi vigili  si animarono appena mi vide. Non mi piacque per niente  lo sguardo lascivo che mi lanciò. Era vestito con un completo  blu con tanto di cravatta i cappelli erano tirati indietro e neri. Era di un anno più grande di me.  

«Lilian Questo è Bartholomew Bass proprietario delle industrie Bass e lui è suo figlio  Charles Bartholomew Bass»  disse B e percepì il suo disagio quei due non piacevano neanche  a me. il padre  era alto e brizzolato e non sembrò prestarmi la minima attenzione. Mentre Charles continuava a guardarmi in modo troppo ammiccante. Ero certa dì essere arrossita nessuno mi guardava mai così direttamente negli occhi ( a parte James naturalmente)

«Prego chiamami pure Chuck»  ribatté lui  con un voce suadente che mi fece rabbrividire ( e non di piacere). Poi aggiunse «Lilian  è davvero  un nome delizioso». Ma, prima che potessi  replicare lui era già sparito come un Tenebroso Principe della Notte. Non sapevo perché ma quel pensiero  mi fece rabbrividire di paura.. E, non mi accorsi di aver trattenuto il fiato fin quando B non mi disse

«guarda che se ne andato L . puoi respirare ora. Chuck fa quest’effetto  a molte ragazze. Non farti abbindolare dal suo fascino  da quando è stato con Gorgina Sparks. Il sesso è diventato la sua ragione di vita oltre al denaro. E’ un Bad Boy fatto e finito sta lontana da lui.» sorrise misteriosamente

«Io non sono attratta da Chuck non lo conosco neppure! In realtà mi spaventa» le confidai

«Bene. Meglio la paura dell’ attrazione. Perché lui al contrario mi è sembrato molto interessato a te» mi disse Bianca.

«Per forza sei la nuova arrivata. A Chuck interessano sempre i giocattoli nuovi» disse un ragazzo dai capelli castani  che gli coprivano la fronte e dagli occhi  azzurri

« Io non sono Giocattolo!»  ribattei lui sembrò dispiaciuto.

«Non volevo offenderti. Mi sei simpatica volevo solo  dirti come ti considera Chuck in questo momento. E in questo momento tu sei la giostra più grande nuova e luminosa che lui abbia mai visto. E come un bambino  in un enorme luna Park.  Vuole andare su quella giostra ma  non può perché non  ha ancora l’ età adatta. Tu per lui  sei qualcosa di esotico l’Inglesina nuova amica della reginetta di Manhattan  Io mi chiamo Nathaniel Fitzwilliam Archibald  Ma puoi chiamarmi Nate»

«Io Lilian  Rose Evans Ma puoi chiamarmi Lily» Mi stava simpatico quel ragazzo . Nate mi sorrise  e decisi che la serata stava migliorando.

 

JAMES

 

 Ore  10.30 a.m.  Inghilterra  Godric’s Hollow  Casa Potter.

Sognavo. Stavo facendo un magnifico  sogno.  Sognavo di trovarmi  nel prato dove papà  mi portava d’estate per giocare a Quiddich . Ma non stavo volando . Ero  sul prato e stavo correndo. Il sole splendeva alto nel cielo e io correvo dietro a una bambini dai lunghi e folti capelli rossi.  Il sole  gettava riflessi  ancora più scuri sui suoi capelli.   C’era anche  un leggero venticello che   le sollevava e gonfiava i capelli mentre correva.  Facendoli assomigliare a una marea sanguigna che si infrangeva intorno a lei. Quanto mi piacevano i suoi capelli! Fin da quando ci eravamo incontrati sul treno mi sarebbe piaciuto accarezzarli. Ma lei non me l’avrebbe mai lasciato fare. Mi odiava.   Si, Lilian Rose Evans  mi odiava. Lei sosteneva che io ero un bullo arrogante e non mi parlava. A scuola, nei corridoi  mi riservava  solo occhiate  di disprezzo e disgusto ( Non fare la vittima!  Guarda che ti sei messo d’impegno per farti odiare! E al epoca te lo meritavi! Eri insopportabile!N.D.Lily Ehi! Io non sono intervenuto quando narravi il tuo punto di vista ora lascia fare al mitico James! N.D.James. Non fare l’arrogante o dico al autrice di non farti più parlare!N.D.Lily Basta!  Smettetela! James riprendi pure, Lily  fatti da parte e non intervenite se non è strettamente necessario. N.D. Autrice.) Stavo cominciando ad arrancare dietro di lei «Aspetta!» Ansimai. Lily si fermò. Poi, lentamente, si voltò e mi sorrise. Mi rivolse uno dei suoi sorrisi migliori. Uno di quelli che gli illuminavano gli occhi verdi. Uno di quei sorrisi che rivolgeva  solo  a Bianca e a Mocciosus. Uno di quelli che, (ero convinto) non avrebbe mai rivolto a me.   Mi porse la mano. Io mi avvicinai incantato come un  fedele davanti a una dea. Ero convinto che se mai Afrodite  fosse esistita avrebbe avuto il volto di Lily Evans e i suoi magnifici capelli.   Io mi avvicinai ancora.  Stavo per sfiorare quei magnifici capelli  color sangue, «Lily» mormorai. Improvvisamente il sogno s’infranse. Perché il mio angelo mi urlò «James Charlus Potter!» come conosce il mio nome completo? Lily mi strattono bruscamente. E poi capii che quella che mi stava strattonando non era  Lily Evans, ma mia madre Dorea Black in Potter. Lily mormorai visto  che ero ancora mezzo addormentato.«No, Bel addormentato e ti consiglio di  svegliarti se non vuoi fare tardi» Per tuta  risposta mi girai dall‘altra parte. Non volevo alzarmi e andare a quel noioso pranzo d’affari a cui  ci sarebbero state tutte le famiglie Purosangue più importanti. Volevo tornare nel prato da Lily.  Ma mia madre la pensava diversamente. Mi tolse le  coperte di dosso e mi costrinse a inforcare gli occhiali.«Questa  Lily di cui blateri quando ti addormenti  dev’essere davvero speciale» commentò. Non tutti sanno che fino ai miei  14 anni io parlavo nel sonno. Il che era piuttosto imbarazzante. Se ti chiamavi James Potter , eri uno degli studenti più belli e acclamati di Hogwarts  e ti ritrovavi come amici due tipi perfidi come Remus Lupin e Sirius Black.  Così mi vestii  e arrivammo con la metro polvere fino a Malfoy Manior dove si sarebbe tenuto quel noiosissimo pranzo a cui ero stato costretto a partecipare vestito di tutto punto.(cosa che non mi piaceva per niente. Pensate che al mio matrimonio mi sono sposato senza giacca..  Rose  Evans è rimasta sconvolto quando mi ha visto senza la giacca . Chissà perché.)  torniamo al pranzo. L’unica  cosa positiva era Sirius Orion Black . Bello come me.(se non di più N.D. Sirius) Grifondoro come me. Buono come me. Nonché mio migliore amico e  membro dei Malandrini. Il che  vuol tutto dire. L’unico difetto di Sirius era quello di detestare  la mia  dea personale Lily Evans. Non capivo come  non potesse sopportare un tale angelo disceso dal cielo. Ma a parte questo era caratterialmente uguale al sottoscritto. Stesso disprezzo delle regole  stessa irrefrenabile voglia d’avventura,  stesso  irresistibile sprezzo per il pericolo e stessa  predisposizione genetica per gli scherzi.. Ci accolsero e per la metà del pranzo tutto andò bene. Tra il terzo o il quarto primo, mentre  gli adulti discutevano  di finanza e altre sciocchezze simili, io e Sir avevamo raggiunto il massimo  della noia e decidemmo  di combinare uno dei nostri scherzi  innocenti. Che sarebbero passetti alla storia come Malandrinate. Io  mi alzai e feci cadere  “”accidentalmente” il lampadario sulla testa di Lucius Malfoy . mentre Sir verso  la caraffa del acqua addosso a Welburga. Io  scoppiai a ridere alla vista di Welburga grondante d’acqua che insultava Sirius. Era troppo divertente! Ma evidentemente nessuno  dei presenti aveva colto il  lato divertente della cosa. Così il pranzo fu annullato e mi beccai una settimana di punizione. Era il 30 luglio 1971.

NDA Ciao vi è piaciuto  spero vi sia piaciuto anche James !  Il prosimo capitolo s'intotelera: Shopping, feste e malandrinate! Alla prossima!

 Baci Marty Evans  

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Shopping, feste e malandrinate ***


Shopping, feste e malandrinate

NDA  Ciao sono tornata! Non sono molto soddisfatta di questo Cap . ma va bene. Spero vi Piaccia !  Vorrei ringraziare  i 10 che hanno letto lo scorso capitolo e tutte le persone che mi seguono e seguono la serie in particolare Brogauth   grazie  per la fiducia che mi dai tutti i giortni

 

 

JAMES

 

Dopo  I  giorni passati da recluso.  Papà mi portò  a volare.  Proprio nel prato dove l’avevo sognata.  Con noi c’era anche Sirius,  mio padre mi aveva appena regalato un  Boccino  nuovo  e non vedevo l’ora di provarlo .

 Ma ritrovarmi  in quel prato. Quel prato magico . Dove l’avevo sognata. Trovarmi in quel luogo ( che per me era diventato sacro come un tempio. Il tempio della mia dea personale) mi provocò una  strana sensazione  alla bocca dello stomaco. Non l’avevo mai provata prima. Ma, pareva che mille  boccini  mi schizzassero a velocità della luce nello stomaco. La provavo solo quando pensavo a lei .

«James!» mi sentii chiamare e  riscosso da quei pensieri   afferrai appena in tempo la pluffa che Sir mi aveva lanciato . Giocai a Quiddich in quel prato magico.  Ma con  un chiodo fisso nella mentre dov’è Lily?

 

LILY

 

Il 6 Agosto del 1971 Bianca  Celia Olivier compì 12 anni. Fu un giorno memorabile. Alle  8.00 in punto , Bianca spalanco le tende  di velluto rosso  della mia stanza   nel attico degli Olivier al numero 100  della Fifth Avenue di Manhattan  nel lusso e negli sfarzi dell’ Upper Est Side. In un mondo  fatto di vestiti  griffati e su misura  di  camere da letto smisurate con cabine armadio che contenevano  tutta  casa mia a Londra. Oltre a tutto quello che si poteva desiderare. Un mondo molto strano, a cui non ero ancora abituata. Ma, sapevo che c’era anche un altro mondo, un mondo non così lucido e dorato ma altrettanto magico.  Bianca   mi gridò  « Sveglia Lily ! il sole è alto e Manhattan ci aspetta» Poi entrò Helena reggendo la mia  colazione . . la ringrazia e poi mi vestii. Indossai pantaloni di jeans e una maglietta in modo da essere comoda.  Non capivo bianca  con le sue divise e i suoi graffiati  secondo me bisognava essere comodi prima che belli  Quando B mi vide  quasi sbuffò« hai intenzione di venire  alla mia festa di compleanno vestita così » disse scandalizzata  guardando i miei jeans   e la mia maglietta gialla «No vengo solo fino alla Fory doppo  ho intenzione di cambiarmi » Guardai Bianca:  era appoggiata al cassettone della stanza  degli ospiti cioè la mia stanza. Aveva le mani sui  bordi del mobile  e le gambe elegantemente incrociate  indossava una gonna a pieghe blu  simile a quella che portavamo a Hogwarts. Inoltre portava una camicetta a maniche corte  bianca che  faceva risaltare il suo incredibile pallore. La sua pelle non era pallida era traslucida aveva un colorito quasi inumano. Il viso era disteso e sereno  gli occhi erano quelli  di un gatto erano color tornalina un colore che avevo visto solo sulle sue iridi  I capelli erano rossi e boccolosi e ogni giorno che passava diventavano più lucidi  e brillanti. Infine tra i capelli portava un cerchietto blu  che s’intonava perfettamente alla  gonna. Poi  s’avviò verso la porta e mi fece cenno di seguirla. La segui giù per le scale  dove ci aspettava Selene. Vidi che non ero l’unica a indossare i jeans Selene e Serena, infatti, ne  calzavano  ciascuna un paio. Blair, invece, ( che avevo scoperto non essere così male. Sotto l’aspetto di spocchiosa ragazzina viziata c’era  una persona che aveva voglia di vivere  e di sognare).  Indossava gli stessi vestiti di B. Poi uscimmo dal palazzo degli Olivier  e  con mia sorpresa andammo verso  la Madison Avenue . Stavamo andando a cercare   i vestiti  per la festa di quella  sera una festa esclusiva  e  “privata”( nei termini del Upper Est Side) Ero sorpresa pensavo che i grandi magazzini  fossero dall’altra parte . Selene dovette notare il mio stupore perché  mi disse «Prima regola dello shopping  Newyorkese: i negozi migliori sono sulla Madison»

Mi sorrise e proseguimmo  verso la Madison.

Capii cosa intendeva per negozi migliori. 

C’ erano le boutique più esclusive di New York e negozi dove ti facevi  fare un vestito su misura. 

Entrammo proprio in uno di questi,  Dopo che Blair Bianca e Serena avevano reputato Barney’s ( io non mi sarei neanche potuta permettere un pezzo di stoffa che vendevano in quel negozio) “superato”  per cui eravamo entrate  in quel negozio pieno di bozzetti e manichini. C’erano vestiti di tutte le forme e dimensioni. C’erano sete, broccati, velluti, mussole....    Mentre mi aggiravo in quel  mare di  vestiti lo trovai. Il mio vestito, di semplice cotone  azzurro chiaro, mi arrivava appena  sopra il ginocchio.  Era a un prezzo accettabile. Le altre invece non si accontentarono   di in vestito semplice Serena scelse un vestito  di paietes,  che le avariavano al massimo a mezza coscia

 Selene al contrario scelse un vestito semplice fruscia, lungo fino alle caviglie, ma, con uno spacco al ginocchio. Blair  trovò il vestito più pacchiano   che le abbia mai visto  addosso ( e questa è una mancanza grave per una maniaca dello stile come Blair Waldorf ) . non mi soffermerò su altro. Tornammo a casa di B e ci cambiammo. Alle sette un punto una limousine  nera e satinata  arrivò davanti al attico degli Olivier. A bordo c’erano già altre persone.

(le leccapiedi di Blair per fare un esempio)

Ma al‘interno del auto mi aspettava  una  sorpresa più sgradevole di un branco di ragazzine in adulazione per Blair.   Quando mi accomodai  sul sedile in pelle   sentii  di fronte a me la presenza di un  soggetto  che  non avrei mai  più voluto vedere per tutto  l’oro del mondo . Chuck Bass. Sedeva scompostamente sul sedile di fronte al mio e stava fumando  (non esattamente  sigarette). Mi sorrise viscido. Mi accomodai tra Bianca e Nate.  Poi partimmo . Chuck parlava con Nate. Cercando di flirtare con me. Io  cercai di parlare Nate e b .  Nate  era un ragazzo brillante e dolce che mi aiutò tantissimo quella sera   Chuck intanto  non  distoglieva mai lo sguardo da me  per tutta la durata del viaggio, sentii  il suo lascivo sguardo  su di me.  Arrivammo al locale  non ricordo molto della festa solo che  la passai  a ridere  e scherzare con Nate Arcibald  a nascondermi da Chuck  Bass .

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Ritorno a Hogwarts ***



Capitolo 5

 Ritorno a Hogwarts

NDA Questo cap mi piace molto di più del altro . spero piaccia anche a voi! 

LILY

 

Passai il resto del estate con Selene, B, Nate e Blair.

(Serena era andata negli Hamptons )  Tutti i giorni andavo a passeggiare a Central Park. Poi, giocavo a tennis con Blair  e Selene, andavo da Starbucks a bere caffè  con Nate, assistevo agli assurdi tour dello Shopping di Blair, mangiavo yogurt  sui gradini del Met insieme alle altre. Ero felice e spensierata. La sera andavamo un po’ da B e un po’ da S. E fu  proprio  a casa dei van der Woodsen  che commisi la mia prima  trasgressione (sorpresi? Pensavate  che io Lily Evans fossi stata immacolata e pura finche non mi sono messa insieme a James vero? Beh sorpresa! Il Prefetto Perfetto Evans in realtà nascondeva una ragazza piena di spirito d’avventura e di trasgressione! Il mio lato “malandrino” latente  era già presente  a dodici anni! James  ha solo contribuito a portarlo alla luce. Come dice sempre James                 ”malandrini si nasce non si diventa” N.D.Lily) Eravamo sedute nel salotto immacolato di S e stavamo chiacchierando sugli ultimi pettegolezzi.   Quando S disse:«Ho sete!» Si alzò e andò a prendere una bottiglia di vino. La guardai preoccupata. «S ma sei sicura che  i tuoi non ci scopriranno?» chiesi dubbiosa. S sospirò di frustrazione e alzò gli occhi al cielo.

«Oh Lily per una volta nella tua vita lasciati andare! La vita non è tutta regole e studio ricordatelo! Si vive una volta sola»

(nel mio caso non è esatto. Ma sto correndo troppo! Come dice un mio caro amico lasciamo che gli eventi vadano come devono andare.  Perciò saprete tutto a tempo debito. N.D.Lily)

 Così portai il bicchiere di liquido rosso che Selene mi porgeva  alla bocca e lo sorseggiai. Non bevvi molto vino, ma quel  bicchiere di vino rosso fu la mia prima vera ribellione alle regole. Una settimana dopo Io e B mettemmo insieme le nostre cose e andammo al J.F.K. Avevamo appena ricevuto la lettera con il materiale per il secondo anno  ed eravamo partite. Erano venuti a  salutarci Blair, Selene e Nate. Selene mi abbracciò forte e mi mormorò al orecchio  « Alla prossima L non vedo l’ora di rivederti!Già mi manchi! Sei l’unica che può tenermi  a freno e lontana dai guai! Ti voglio bene Piccolo diavoletto  travestito da angelo!» Scoppiai a ridere adoravo l’umorismo di Selene. Era una persona  davvero speciale! Ero orgogliosa di poter affermare di conoscerla. E non perché era la ragazza più bella e popolare di New York. Ma semplicemente perché era lei, con il suo sorriso caloroso, i suoi occhi blu ridenti, la sua risata cristallina, il suo buon umore e tante altre piccole cose che avevo conosciuto e apprezzato di lei.

« Anch’io S e non mi pento di essere  venuta qui!  New York è bellissima! Ho conosciuto persone straordinarie! E prometto  di scriverti inoltre   sono contenta che mi attribuisci tanta capacità di tenerti fuori dai guai .  Infatti, ti scriverò per controllarti  Angelo biondo!» Questa volta fu lei a  scoppiare a ridere. Poi abbracciai Nate e Blair.

Partimmo verso l’Inghilterra.

 

JAMES

1 Settembre 1971 Godric’s Hollow  casa Potter

 Mi svegliai  e mi vestii ero impaziente di prendere l’espresso. Avrei rivisto Sirius e gli altri Mandrini finalmente! Avremmo combinato tanti scherzi ai Professori, a quel pirla di Gazza e a Mocciosus naturalmente!  Sbavo già fantasticando su quali torture avrei inflitto a Piton. Quando  mi tornò un mente  la persona che lo difendeva sempre.  Lunghi capelli rossi  fino alle spalle e i due gioielli verdi che aveva al posto degli occhi di noi comuni mortali. L’ avrei rivista davvero finalmente! Non solo nei miei  bellissimi sogni!  Promisi a me stesso che avrei  fatto di tutto per strapparla alle grinfie di quell’unticcio di Mocciosus. Avrei  fatto di tutto per essere migliore ai suoi occhi. A cominciare  dal mio obiettivo principale quel anno: Entrare nella squadra di Quiddich di Grifondoro.  Da quando  avrei messo piede su quel treno  sarei stato un nuovo James. Migliore, più bello, popolare arrogante, spavaldo, malandrino e coraggioso . e l’avrei conquistata ! Lily Evans sarebbe stata mia! Purtroppo per me le cose quel’ anno non andarono esattamente come avevo previsto e sperato che andassero.

LILY

 Londra binario 9 ¾

 Arrivai con mia madre mio padre e B . Appena ci vide Sev ci corse incontro. Mi abbracciò  e poi abbracciò B.  

«Mi sei mancata Lily! Anche tu B! Allora com’è l’America?» gli sorrisi. Finalmente! il mio Sev! il mio migliore amico! Salutai i miei genitori e con Bianca  Severus e Andromeda che si dimenava  sul carrello  salì  sul treno  che mi avrebbe portata verso un altro anno di avventure e magie.  Una volta seduta, mentre B illustrava a Sev le Bellezze di New York mi ritrovai a pensare alla mia gatta.

sempre nel tuo cestino di vimini ad agitarti. Come un anno fa. Mi ricordai di chi  avevo incontrato in uno scompartimento del treno un anno fa. Un ragazzo  che  aveva detto ad Andromeda che era una gatta bellissima.  Guardai fuori dal finestrino e lo individuai. I capelli neri scompigliati e gli occhiali storti notai che era più alto e molto più carino del anno precedente.  Appena si accorse del mio sguardo James Potter mi fece un largo sorriso. Strano pensai  da quando quel idiota mi sorride? . di colpo fui riportata al presente dalla risata di Sev. E Abbandonai lo sguardo nocciola di Potter .mi voltai verso gli occhi neri e penetranti di Severus e quelli tornalina verde di B «Ho la sensazione che quest’anno sarà diverso dagli altri» stava dicendo B. Mi voltai di nuovo verso il finestrino e guardai di nuovo Potter stava  abbracciando um uomo che gli somigliava molto. Probabilmente suo . Poi si volto di nuovo verso il mio finestrino e il sorriso dolce che gli aveva incorniciato la bocca raggiunse anche gli occhi. Quel sorriso ki provocò una piacevole sensazione al petto  e il mio cuore  prese a battere più rapidamente. Mi ritrovai a pensare  che Bianca aveva ragione  quel anno sarebbe stato diverso dagli altri.






NDA ringrazio tutti quelli che mi seguono e i 14 visitatori del cap precedente. Grazie!
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Amori e turbamenti ***


Capitolo 6  

Amori e turbamenti

NDA ciao a tutti , dopo aver studiato scienze eccomi qui con un nuovo cap! Pronto per voi! per la prima volta, la parola non sarà data a Lily . ma a  James  e  a due personaggi che non avevamo ancora conosciuto molto bene . Spero vi piaccia. Questo capirolo lo dedico   a tutti quelli che leggono, recensiscono e mi seguono.

Baci Marty Evans

JAMES

 Arrivammo a Hogwarts verso sera. Pioveva quel anno e m’ infradiciai . Avevo passato  il pomeriggio a rimpinzarmi di dolci con Pete e Sir, mentre Rem scuoteva la testa sconsolato. Eravamo nel nostro solito scompartimento, il 104. L’ occupavamo da quando,  l’anno prima, durante il ritorno dalle vacanze di natale, l’avevamo battezzato ”lo  scompartimento dei Malandrini ”. Nome non molto originale,  ma ciò che contava era che era tassativamente “nostro”. Dopo essermi mangiato mezza scatola di Cioccocalderoni,    (Forse non lo sapete ma io adoro i Cioccocalderoni! N.D.James.  James a nessuno interessano le tue passioni per i  dolci! Quindi và avanti! N.D.Lily) mentre Pete  iniziava a raccontare la sua noiosissima estate, mi tornò in mente la ragazza che avevo intravisto sul treno. Mi resi conto che la mia immaginazione e  i miei sogni non gli avevano reso giustizia. Era bella oltre ogni immaginazione.  Avevo a malapena  intravisto il suo viso.  Mi ricordai di una leggera abbronzatura   dovuta probabilmente a qualche  viaggio al estero.( prima che salisse sul treno avevo origliato la conversazione tra lei B e  Mocciosus) I suoi splendidi  smeraldi erano di un verde più intenso del solito.  I capelli rosso scuro, avevano riflessi più chiari al sole, ed erano un po’ più lunghi.  Si era alzata di un paio di centimetri. Era decisamente splendida. Tornai alla pioggia scrosciante abbandonando le immagini di quella giornata.  Ma la mia mente fu catturata dal ricordo più strabiliante di  quel giorno: Quando avevo salutato i miei l’ avevo  beccata  a fissarmi! Non una ma ben due volte! Ed ero certo di aver visto  le sue guance tinte di un leggero rossore. Un rossore che mi dava speranza. Anche in quel momento,  sotto la pioggia  scrosciante, che m’inondava la divisa, insieme a tutta la campagna scozzese, ero felice. Mi beavo della mia felicità. Non raggiunsi subito il castello come tutti gli altri.   Non m’ importava un fico secco  della pioggia. Poteva colpirmi un fulmine,apparirmi un gramo, poteva mordermi un lupo mannaro, in quel momento non me ne sarebbe importato  niente. Niente e dico niente avrebbe guastato la mia felicità in quel momento . Lasciai che l’acqua mi bagnasse i capelli  e il viso. Stavo  rischiando una polmonite, ma, non me ne importava niente.  Pensai  a lei e automaticamente il mio viso si alzò verso il cielo nuvoloso di quella  notte  scozzese. Era senza stelle , ma non m’importava. C’era  già una stella incarnata a illuminarmi il cammino . A guastare i miei pensieri meravigliosi  arrivò  Minerva McGranitt. «Potter venga dentro!  Lo smistamento sta per cominciare!»  Solo in quel istante mi resi conto che tutti erano già entrati. Il parco era deserto.  C’eravamo solo io, la McGranitt e la pioggia . Poi, la mia fantasia e la mia mente presero di nuovo il sopravento sulla realtà. Immaginai  che un altra persona fosse venuta a cercarmi . Molto  più giovane  della Mc, molto più bella. M’immaginai che sulla porta ci fosse lei . I capelli  rossi leggermente scompigliati dalla corsa, il fiato un po’ corto,   l’ immaginai chinarsi a riprendere fiato, poi chiamarmi. Non con l’accidia con cui di solito mi chiamava e non per cognome. M’immaginai di sentire la sua voce paradisiaca, come un coro d’angeli chiamarmi.   M’immaginai di voltarmi, di vederla correre verso di me, incurante della pioggia avvicinarsi a me  e poi... I miei pensieri furono di nuovo interrotti dalla McGranitt  «Signor Potter! Smetta di  sorridermi con quel sorriso idiota . Venga dentro immediatamente!» Allora mi riscossi e la segui. Quando arrivai  il cappello stava  finendo d’intonare l’ultima strofa. Nessuno s’accorse di me quando presi posto al tavolo dei Grifondoro. Erano tutti concentrati sul primo smistato  un bambino grassottello. Un certo Migel, Michell, Michel,Michele.. non ricordo  e non m’importava niente in quel momento Stavo guardando  l’oggetto dei miei desideri di fronte a me. Era girata verso il capello. Cosa che m’offriva una pancronica perfetta sui suoi capelli e mi persi di nuovo nel mio Es.

 

 SIRIUS

 

Ero stato con i miei amici fino a quel momento . Sapevo che dopo Mike Andrews  ci sarebbe stata la lettera B . Ed ero in ansia.  Al mio fianco c’era James. Lo guardai. Ma lui  era perso nei suoi pensieri e fissava la nuca della Evans. Aveva uno sguardo stupito  e assolutamente idiota sul volto. Come un bambino a cui avessero appena regalato la cosa più preziosa del mondo. Mi chiesi cosa ci fosse d’interessante nella nuca della Evans. Cioè cavolo,  non aveva dei bei capelli solo spaghetti dritti e arancioni, una palle trasparente con tantissime lentiggini! Sotto l’ aspetto fisico era ancora passabile. Ma il carattere!  Avete mai conosciuto qualcuno più stronzo, acido, secchione, odioso, arrogante, saccente,  petulante e in generale più insopportabile di Lily Evans? Bhè io no. ( almeno non la Lily Evans dei primi  quattro anni a Hogwarts. Poi è diventata bellissima e una delle mie migliori amiche)   Ma torniamo al mio dramma . La Mc. lo stava per chiamare: «Black Regulus». Mio fratello  salì i gradini e si sedette  sullo sgabello. Ti  prego  fa che non sia Serpeverde ti prego!  Ma quel giorno Dio  aveva altro dafare che ascoltare le preghiere di un dodicenne con problemi famigliari. Il capello  disse  Serpeverde ma io non lo udii  La visione che mi venne davanti fu ancora più terribile! Vidi Regulus sorridente che veniva accolto  dalla tavolata verde argento. Mi sentii sprofondare. A rincarare la  dose ci si mise pure Bianca Olivier,  appollaiata sulla panca accanto alla sua gemella Evans. Da un po’ tutti le chiamavano le Gemelle Rosse. Che nome ridicolo! Era meglio “ le arpie”  o” le befane”. Tutti le chiamavano le Gemelle Rosse perché  erano praticamente identiche  e ugualmente insopportabili.   Comunque, Bianca,  o come la chiamavano tutti “B”, mi chiese con aria noncurante, rigirandosi un ricciolo carminio  con un dito e squadrandomi penetrante con i suoi ammaglianti occhi da gatta.«Quello è tuo fratello?»  Era  insopportabile e acida  ma m’aggrappai  alla sua disarmante  bellezza per tirarmi fuori dal mare di disperazione un cui ero caduto  Al contrario della Evans, Olivier,  era sempre stata particolarmente bella. Aveva morbidi riccioli rossi,  che le scendevano  sulla schiena  il teneva fermi soltanto con un cerchietto , un viso  cesellato e fatto per essere accarezzato,  a forma di cuore ,  zigomi alti, naso perfetto, labbra rosse, sensuali,  per cui qualsiasi uomo , donna  o bambino avrebbe venduto l’anima al diavolo pur di poterle baciare, pelle lattea, senza nessun tipo d’imperfezione,  corpo magro,ma formoso nei punti giusti, mani, affabulate  su cui aveva posato il suo volto. Ma la cosa più bella erano gli occhi. Di un verde indefinibile non erano smeraldini come quelli della Evans ma  verde scuro, color tornalina erano grandi e mi fissavano curiosi.    

« Allora Black? » Chiese lei impaziente contraendo impercettibilmente le sopracciglia. Io  annui troppo incantato per rispondere.. Poi disse una cosa del tutto inaspettata. Una cosa che non mi sarei mai aspettato da lei.
« Mi dispiace» quelle parole mi colpirono come schegge di vetro. Trapassarono il mio cuore come le frecce di cupido. Ne rimasi folgorato . E fu in quel preciso momento  che m’innamorai di Bianca Celia Olivier. Naturalmente, io non sono come James. Non cercai d’impressionarla , ne di  conquistarla . ma invece   cercai di dimenticarla.  Questa però  era un impresa impossibile. Perché lei per me era un angelo. E gli angeli si possono ignorare non dimenticare.

BIANCA

 Black mi stava fissando in maniera inquietante. Mi dispiaceva davvero per lui . anch’io non avevo una vita facile con la mia famiglia.  Mio padre era un insegnante di un college del Ivy Ligue e non c’era quasi mai. Mia madre  si preoccupava più di feste mondane che di altro. Io per lei non esistevo. Cioè  mi vedeva. Ma vedeva un altra, non me, una altra Bianca, troppo dolce, troppo esuberante  troppo brutta, troppo stupida troppo grassa e sopratutto  troppo magica. Da quando avevo ricevuto la lettera di  Hogwarts, avevo finito di esistere  per lei.  Ero una Strega, non la figlia che si aspettava. Non ero la figlia che voleva. Lei voleva una Bianca bella e popolare, una reginetta della scuola  femminile più esclusiva di New York  la Costance Billiard School, Una Bianca che  dava feste esclusive, che dava scandalo, spettacolo , che  partecipavo alla vita mondana, che  rideva degli schiocchi scandali delle sue amiche, che tirava lo yogurt in faccia alle sfigate  come faceva Blair, una Bianca che stesse con i ragazzi, magari che si fidanzasse con il ragazzo d’oro di Manhattan Nate Archibald. Ma io non potevo essere quella ragazza. Il suo sogno di perfezione  si era infranto  quando io ero andata in Inghilterra. Si era mostrata  gentile con Lily,  ma solo perché voleva  che lei vedesse che eravamo una famiglia perfetta. Ma non lo eravamo più da molto tempo. Persino l’ingenua e innocente, Lily, che  non sapeva neppure cosa voleva dire  “ essere costretti a essere quello che non si è”, si era accorta di come  le apparenze ingannassero .  Intanto, Silente si era alzato in piedi  e  aveva dato i soliti avvisi.  Poi il cibo era comparso sui tavoli,  e mi ero tuffata su di lui. Sapevo che  qualche ora più tardi  mi sarei infilata le dita in gola per buttarlo fuori insieme al mio sconforto ma non me ne importava . Non parlai con nessuno mentre Lily chiacchierava con Alice, Mary, Marlene e Emmeline (Marlene e Emmeline erano  due nuove del primo anno) . Quando i prefetti ci condussero in sala comune, come previsto, sentii il riso, i due pasticci di rognone, le patatine e i due dolci al circolato che avevo mangiato in gola. Così senza dire  una parola  a nessuno.  corsi su per le scala che portavano al dormitorio femminile.  Una volta arrivata  al mio dormitorio ed esserci entrata,  spalancai la porta del bagno e mi precipitai  al WC. M’inginocchiai e mi portai  le dita in gola. Tutto il mio disagio, tutte le mie paure, la mia inadeguatezza, la mia insicurezza vennero fuori insieme al cibo. E poi mi tornarono in mente le parole di mia madre,  quando aveva letto la lettera  di Hogwarts:  
« Tu non ci andrai. Il tuo posto è qui»  mi aveva detto
« Ma mamma  io voglio andarci ti prego»
«  Se sali su quel aereo  tra due mesi considerati bandita dal mio cuore. Se sali su quel aereo  tu sarai un mostro per me Strega!»  Quelle parole mi fecero venire le lacrime, così piansi e vomitai  sul water  tutto ciò che avevo mangiato ma anche tutto il disprezzo di mia madre.
Sentii bussare alla porta , una voce dolce e gentile mi chiese: « Stai bene B?» Maledizione Lily!  Non doveva assolutamente vedermi  in quello stato pietoso. Debole e inerme proprio come mi vedeva mia madre. Non lo avrei sopportato. « Sto bene Lily! Arrivo tra un  attimo!» gridai anche  se la mia voce  alla mie stesse orecchie suonò un grido stridulo. Mi alzai e mi sciacquai.  Anche quella volta l’avevo buttata fuori.  Avevo buttato fuori mia madre dalla mia vita. Mia madre era  come il cibo.  Ma non potevo scappare per sempre prima o poi avrei dovuto  affrontarla. Me ne resi conto in quel bagno  .  Avrei dovuto affrontarla.  Ma ero debole . non ce l’avrei fatta. Bianca  avrebbe perso ancora.
Sarei stata ancora grassa e stupida, Sarei stato ancora una strega  e lo sarei stata per sempre.

NDA Un po' triste di B. ma non poteva mica avere una vita perfetta e immacolata.  Spero di non aver leso la sensibilità di nessuno
A presto

ancora una cosa ringrazio  tutti quelli che hanno visitato  la mia storia

 Baci Marty Evans

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Il Cercatore e la Cacciatrice ***


Capitolo 7
Il cercatore  e la cacciatrice

NDA Eccomi con un nuovo capitolo! Prima di finire di rompervi devo dire due cose:1 Grazie a Clyssa Bigmouthe Joasteroide42 n per le recensioni e i 29 visitatori del capitolo precedente! 2 Domani pubblico una  nuova long fic un Bacio dalle stelle. Non è su HP. Ma allora direte voi perché velo dico? Semplice   si scopriranno cose molto importanti che saranno fondamentali per questa serie!

Ho smesso di rompere

Baci Marty Evans

 

LILY

 

Eravamo appena arrivati ad Hogwarts da neanche due settimane e già la mia vita iniziava ad andare a rotoli. Per prima cosa dovevo fare i conti con me stessa e con la sensazione che avevo provato alla partenza del treno. Ripensare a quella sensazione.. ripensare a cosa o meglio a chi l’aveva provocata, mi faceva venire la pelle d’oca. E non per il fastidio. Non provavo ne ripugnanza ne odio. La sensazione era stata.. piacevole. Mi ero sentita accettata,amata,compresa, da lui! Cavolo da lui!Stavo proprio dando i numeri! Ed ero pure arrossita per quel’idiota! Soltanto perché mi aveva guardato negli occhi. E io ero ariosità per Potter! Diavolo Potter! La persona che mi tormentava da quando avevo messo in piede in quel castello. Era inaudito,inconcepibile,anormale!

Ma la mia vita non si limitava a questo! No signore!  Sarebbe troppo facile lasciare Lily Evans con  questo opprimente fardello! Bisogna caricarla di altre  preoccupazioni! Forza accomodatevi!  Non aspetto altro che i vostri problemi sulle mie spalle oltre ai miei! E chi è che si doveva aggiungere?! Chi altri se non Miss Perfezione  e Vita Perfetta la mia migliore amica Bianca Olivier!? Beh non è che lei mi abbia  detto che ha un problema ma, so che ce l’ha .  Cioè arriviamo a Hogwarts... (e allora N.D. lettori) fin qui tutto normale  Entriamo in Sala Grande e inizia lo smistamento..  (ad un certo punto compare  Potter ma questi sono dettagli. Chissà dov’era?) Comunque, lo smistamento,   chiamano il fratello di Black . (il compare di Potter più odioso e molto più narcisista) B cosa fa? Va a parlare  con Black. Con Black! Ma se non ci ha mai parlato se non per insultalo, in un anno che lo conosce!  Poi  sta zitta per tutto il banchetto d’inizio anno e appena saliamo in camera si chiude in bagno. Non l’ho mai vista comportarsi così non è da lei. Con questi pensieri mi avviai  verso la Sala Grande per fare colazione. Ad un certo punto, Bianca mi gridò:«Ehi Lily! Aspettami! Dobbiamo andare  a colazione insieme ricordi?» Mi girai sorpresa. Era da una settimana che mi evitava.

« Davvero? Beh scusa se non ti ho aspettata! Visto che è una settimana che mi eviti!» Sbottai contrariata.

«Scusa Lily! Mi dispiace di averti evitata in questi giorni. È solo che ero un po’ pensierosa. Come te vedo!» disse lei ammiccando. Arrossii e lei scoppio a ridere.  Mi prese a braccetto  e insieme scendemmo le scale. Molti studenti ci salutarono e noi li salutammo felici. Eravamo di nuoco unite. Era bastata  la risata di Bianca per farmi tornare felice. Ora si che la mia vita era perfetta. Ero in una scuola magnifica.

 Infatti, amavo Hogwarts. Mi attraevano le scale, i quadri che mi salutavano. Avevo delle amiche fantastiche, il mio miglior amico mi voleva bene, la mia migliore amica mi adorava, cercava di aiutarmi sempre, ero brava a scuola, prendevo buoni voti, ero popolare, tutti mi volevano bene. Proprio allora sentii uno sciocco  e caddi  per terra. Immediatamente una risata sguaiata simile a un latrato raggiunse le mie orecchie. Fu seguita da altre due. Conoscevo bene i proprietari di quelle risate.  Erano i Malandrini. In particolare James Potter e Sirius Black. Rituro quello che ho detto prima. La mia vita non era perfetta. Proprio per niente, decisamente la mia vita  non era perfetta. A guastare il mio paradiso c’era a una persona che odiavo con tutta me stessa il suo nome James Charlus Potter   Come posso aver pensato che tra noi potesse nascere un amicizia? Lui è un idiota, uno stupido, un  bambino e un malandrino. Come posso aver pensato che sia cambiato? È  sempre lo stesso ragazzino che l’anno scorso mi ha umiliata davanti a tutta Hogwarts. Come? Semplice:facendomi cadere sulla testa una torta alla panna.  È  sempre lui ad aver tormentato Severus,  ad avergli dato quel odioso sopranome. É sempre lui che prendeva ogni occasione buona per snobbarmi o umiliarmi. É  sempre il solito stupido, leader dei Malandrini.  Cosa avevo detto prima? Che non lo odiavo? Ero impazzita! Lo odio.  Era una dato di fatto:Io odiavo profondamente James Potter.. Mi voltai e lo trovai a pochi metri da me, stava rimproverando .. Aspettate un attimo, rimproverando? Potter Sta davvero rimproverando Black per avermi fatta cadere? Sto sognando si devo stare ancora  sognando perché impossibile! E invece non Potter stava dicendo«Sirius sei un idiota! Magari si è anche fatta male! Ora andiamo prima che combini altri casini» Prima di tirarsi  dietro Black e Minus, (Remus non c’era probabilmente era già a fare colazione) si girò e mi guardò dritto negli occhi. Come aveva fatto Chuck Bass per tutta l’estate, Ma non per lo stesso motivo: Potter non vuole avermi vuole proteggermi! Che buffo sto impazzendo! Mi ricorderanno come Lily Evans la pazza . Potter che vuole proteggermi! No, no, dirò a Bianca e Severus di prenotarmi una visita al San mungo. Anzi no di ricoverarmi direttamente e buttare via la chiave. Guardai Bianca che si era già rialzata. E stava guardando sbigottita la direzione in cui era sparito Potter. Mi tirai su e spolverandomi la gonna le dissi:«Beh direi che non saremmo a Hogwarts se i malandrini non ci avessero fatto almeno un piccolo scherzo» Lei mi guardò come se fossi fuori di testa Sta diventando un abitudine per caso? E mi disse la cosa più stupida e giusta che avesse mai detto e che mi dirà mai. «Mi sa che James Charlus Potter si è preso una colossale cotta per te cara la mia L» La guardai  leggermente stupita. Il problema non era se Potter provasse qualcosa per me . il problema era cosa ne pensavo io?   E poi la domanda da cui mi sarei nascosta per anni e anni dietro maschere di gelida e glaciale freddezza Io lo ricambiavo?

JAMES

 

Era da un po’ che la Evans mi evitava . Evitava tutti in realtà. Non mi aveva mai neanche rivolto  la parola.
 Eppure quando Sirius l’aveva diffamata in quel modo quel mattino mi ero arrabbiato.  Ma andiamo con ordine.
Mi ero vestito  dopo aver ricevuto la sveglia (cioè una bella cuscinata da Rem) Remus naturalmente era già pronto. La divisa già in ordine, la borsa coi libri già a tracolla.«sveglia pigroni!Io sono a fare colazione voi dovreste prepararvi!» Così noi tre ci preparammo. C’era un piccolo problema però: 
Sirius era di malumore e iniziò subito a borbottare come a suo solito. Io non lo  ascoltai finche non disse «...Lily Evans la so tutto io sempre li a pavoneggiarsi con Lumacorno! E poi dice a noi! Sta tutto il tempo con ,Mocciosus. Questo dovrebbe scoraggiare gli altri invece no è ancora più popolare e odiosa! Cosa diavolo ci trovino i ragazzi in lei è un mistero!Dai è bassa e ha un sacco di lentiggini!  E inoltre è una stronza vero James?» Io lo guardai come se fosse uno stupido. Ero incazzato nero! Come si permetteva quello zotico di diffamare la mia Lily . Lei era la ragazza più bella del mondo e non si pavoneggiava! Anzi era popolare proprio per il contrario. Aiutava i deboli, era onesta e leale anche nei confronti di Mocoisus . L’ammiravo e l’amavo . Poco importava se avrei perso la fiducia di Sirius, l’onore di Lily era molto più importante. Stavo per buttarmi in un arringa in sua difesa, quando, arrivò proprio lei, il mio angelo, Lily Evans nel uniforme scolastica( che però a lei dava un aria diversa.) Sempre perfetta avanzava  verso di noi con al fianco Bianca. Rimasi sorpreso  perché oltre a evitare me evitava anche lei. Quindi rimasi spiazzato  quando le vidi arrivare a braccetto unite e felici. Come al primo anno. Ci mancava solo uno striscione che dicesse: “ Malandrini tremate le Gemelle Rosse son tornate”. Ma anche se questo significava che ci avrebbero umiliati e colpevolizzati per ogni malefatta ai loro danni ero felice. Felice per la mia Lily. Lily Evans era finalmente   tornata se stessa! E sorrideva! Erano giorni che non la vedevo sorridere. E poi quello era un giorno speciale! Ci sarebbero state le selezioni per la Squadra di Quiddich di Grifondoro! E io avevo tutta l’intenzione di  partecipare! Non soltanto per giocare a Quiddich ma anche per farmi notare da lei.

E poi Sirius la fece inciampare.  Io risi. Ma non per la sua caduta. Ma per l’espressione sorpresa di Bianca. Ma Bianca dovette interpretarla come una risata di scherno perché mi guardò male. Io le feci capire che ridevo per la sua espressione. E lei capì e non poté trattenere un sorriso. Ero contento. Finalmente mi sorrideva di nuovo! Mi tornò in mente un ricordo di un passato ormai lontano e dimenticato..

Flashback

Due bambini stanno giocando in un prato. Hanno sette anni. Uno sono io. Ho i capelli mossi dal vento. Sto correndo sulla collina dove si trova la casa dei miei.  Ho quasi raggiunto la cima. Mi volto, vedo che la bambina dietro di me ha il fiatone. Indossa un vestito bianco ormai pieno di macchie d’erba. Celia  si arrabbierà penso. Ma non lo dico. Guardo il suo viso è rosso e madido  di sudore per la corsa. I ricci sono sparati ovunque. Lei approfitta del momento di distrazione.

Mi atterra.

Ma inciampa e cade anche lei.

Insieme rotoliamo e ridiamo.

 Rotoliamo e ridiamo.

Rotoliamo e ridiamo fino a che siamo alla base della collina che avevamo quasi scalato.

“non è giusto” dico “ avrei vinto la gara se tu non mi avessi fatto cadere di proposito! Sei cattiva!” Mi lamento

Lei ride

“Jamie è colpa tua! Non mi lasci mai vincere”

Rido anch’io “Non è vero che non ti lascio vincere! É solo che sei scarsa! Scarsa! Scarsa!” la prendo in giro

Lei smette di ridere e mi dice serissima “ Quando andremmo a Hogwarts ti batterò e entrerò nella squadra di Quiddich di Grifondoro al posto tuo Jamie!” Io rido

“Certo, certo, B continua a sognare nessuno può battere un Potter a Quiddich nessuno! “ esclamo indignato

“Una Olivier si però” mi dice lei con orgoglio.

“ va bene promettiamo!” dico solenne

“ Io James Potter prometto che , quando, al secondo anno, sarò scelto per le selezioni di Quiddich, sono certo che mi sceglieranno perché sono bravissimo!Combatterò per il posto di cercatore, in modo leale. In rispetto della mia amica Bianca.”

“io Bianca Olivier prometto che, se sarò scelta, combatterò lealmente per il posto di cercatrice: Inrispetto del mio amico James”

Pi scoppiamo a ridere e ci abbracciamo.

 Fine Flashback

 Giurai a me stesso che mi sarei comportato bene. In memoria di quella promessa di tanti anni prima  scambiata in un giorno di sole. E Seppi che anche B. La mia B, la mia dolce B, la bambina con i riccioli rossi, avrebbe giocato lealmente. Presi Sirius per un braccio e lo rimproverai

« Sirius sei un idiota! Magari si è anche fatta male! Ora andiamo prima che combini altri casini» . Lo trascinai  via da Lily. E mi trascinai lontano da un passato troppo doloroso per poter essere ricordat





BIANCA

Dopo l’incontro con Black e Jamie. Facevo fatica a chiamarlo di nuovo Potter. In lui avevo rivisto il bambino con cui dividevo la merenda alle elementari.. Quello con cui correvo e facevo magie .. il Bambino.. no,non potevo ricordare  quella era storia vecchia ormai. Aiutai Lily ad alzarsi e andammo a colazione . Mangia tre fette di torta al cioccolato, quattro toast, due porzioni di uova strapazzate e  una di pancetta. Poco imporrava che ci sarebbero state le selezioni  di Quiddich. Il cibo mi aiutava a dimenticare. Tra due minuti sarei salita in bagno in preda dai conati. E così avvenne. Vomitai e mi sentii meglio perché avevo  buttato fuori tutti i miri problemi ed ero pronta ad affrontare il  campo da Quiddich. Riuscii a passare le selezioni e divenni cacciatrice. Mentre Potter prese il posto di cercatore.
Alla fine una Olivier non aveva battuto un Potter. Ma non importava avevo comunque il mio posto in squadra.

Ci stringemmo la mano . Poi arrivarono

Cinque Serpeverde capitanati fa Lucius Malfoy ,la sua fidanzata Narcissa Black, Bellatrix Black e i due Lestrange

«Mio Dio! Mi sorprende che ti abbiano presa Olivier con tutto quello che mangi!»

 Scoppiai a piangere e corsi via

Loro se ne andarono. James mi venne dietro. Lily, che arriva in quel momento, vide le mie lacrime e James dietro di me. E pensò che mi avesse insultata lui.

«Potter sei uno stronzo!» fu l’unica cosa che senti per poi correre in bagno a vomitare la mia insicurezza



Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Lasciami entrare ***


Capitolo 8
Lasciami entrare

NDA Ciao a tutti  allora prima di lasciarvi alla storia Ringrazio Clyssa Change, Bigmouth e Joasteroide42 per le recensioni! Ringrazio ginny_tina, Hermione_Ginny, Joasteroide42 e Clyssa Change  per aver messo tra le preferite questa storia. Ele Styles_1D e  e ancora ginny_tina per averla messa tra le ricordate. Ringrazio di averla messa nelle segiute Anonimadelirante, Daniela_97, Malandrina aquisita, lily96 e di nuovo ginny_tina. Okay grazie anche a tutti i 33 lettori del capitolo precedente
 Buana lettura e Baci Marty Evans
Ps  Spero di far contenta una persona che voleva più spazio a Bianca

 

JAMES

Ero riuscito a ottenere un posto nella squadra e avevo riconquistato la simpatia di una mia vecchia amica. Ma il mio entusiasmo era durato molto poco. Erano arrivati i Serpeverde con la S maiuscola . E avevano deciso di rovinare  la vita a Bianca. Come se non avesse una vita già abbastanza complicata! E poi chi era arrivata a peggiorare e a aggravare ulteriormente le cose? Ma la Evans naturalmente! Per la prima volta nella mia vita non ero affatto contento di vederla. Si era avverato quello che temevo. Bianca ci era ricaduta.  E questa volta avevo paura. Paura per lei. Non provavo compassione. Ma paura di perderla. L’avevo ritrovata. Mi era sembrato di scorgere la bambina che era stata. La bambina dolce, ingenua e spensierata di tanti anni prima. Poi l’avevo ferita e lei se n’era andata via. Avevo ancora, ho tuttora un profondo rimorso per quello che ho fatto. Per averla abbandonata a  quel branco di squali che erano i suoi genitori. Invece l’avevo abbandonata e questo non potevo perdonarmelo.  Va bene non era solo per paura che le correvo dietro ma anche per rimorso. Stavo dicendo la Evans fraintese tutto come al solito. Mi grida e mi insulta . Ma non me ne curo. Mi corre dietro mi afferra. La guardo negli occhi verde smeraldo che in quel momento trasudano disprezzo e odio.

«Non sono io lo stronzo qui Evans! E ora lasciami passare devo andare a cercare Bianca!» Esclamai. In quel momento  non m’importava di sembrare  stronzo, arrogante o strafottente. Volevo solo trovarla. Trovarla e aiutarla.

«No! Non vai da nessuna parte! L’hai ferita. E ora farai i conti con me» l’hai ferita era vero. L’avevo ferita, anche molto. A volte . no mi stavo dando la colpa di quello che le stava succedendo

«Tu non capisci Evans! Lasciami andare! Devo aiutarla! Tu non capisci! Devo aiutarla!!»

Il viso della Evans era irremovibile. Non mi avrebbe mai lasciato passare «Evans  ti prego! É importante! Io le voglio bene» quest’ultima frase fece l’effetto sperato. Lei mi lasciò passare  e si spostò.  Non badai alle sue domande. Era  stupita dalla mia ultima affermazione.  Ma continuai la mia corsa per i corridoi e le scale di Hogwarts. M’inportava solo di una cosa trovare Bianca e aiutarla. Provai a cercarla diversi bagni, beccandomi occhiatacce inviperite dalle ragazze.  Ma non ci badai. E poi riflettei. Dove sarei andato se fossi stato nelle condizioni di B? Sarei andato in un posto isolato. Dove non va mai nessuno. E c’era un solo posto a Hogwarts che corrispondeva  quella descrizione. Il bagno di quella stupida rompiscatole frignona di Mirtilla Malcontenta. Ragazza  Nata Babbana morta negli anni 40 nei bagni  femminili  di Hogwarts al terzo piano.  Nessuno sapeva perchè. Ma a nessuno gli è mai fregato niente di come sia morta. É un fantasma patetico e frignone. Comunque,  appena ebbi  quel colpo di genio (Ho mai detto a nessuno che sono un genio? N.D.James)  mi precipitai a razzo  verso il Terzo piano e arrivai  davanti  alla porta del bagno. Stavo per entrare  quando quel insopportabile fantasma non mi si parò davanti e mi strillò nelle orecchie «Siamo nel bagno delle ragazze! Oh ciao James  Tesoruccio! Sei venuto a farmi visita?» Come non vi ho detto che quel arpia di fantasma  aveva una cotta per me? Mi sono dimenticato di accennare a questo piccolo dettaglio? Beh vi posso solo dire che  è stressante essere il ragazzo che piace a un fantasma.«Ehm..io.. ho un favore da chiederti Mirtilla» balbettai incerto.

«Chiedi pure tesoro» cantilenò lei. Mi guardai le mani.  Ero passato dal parlare con la Evans a implorare e chiedere  un favore a un fantasma frignone. Patetico davvero patetico.

«Senti Mirtilla per caso sai se c’è una ragazza nel tuo bagno.»

«Si tesoro. É qui. Ed alquanto brutta e disperata» che stronza  come osa parlare di Bianca in questo modo! Bianca (A parte la Evans naturalmente)  era la ragazzina più bella che avessi mai visto. Era anche la più impulsiva  e testarda che conoscessi superava addirittura Lily.  Erano molto simili le due gemelle Rosse. Ma io sapevo che dietro  la testardaggine  l’arroganza e l’orgoglio  si nascondeva un  enorme insicurezza e molti problemi di accettazione. Io sapevo che dietro i  sorrisi le risate, la spensieratezza e la lingua lunga si nascondevano l’ombra della madre  e del non sentirsi accettata. Lei era stata mia amica. E anche se ora mi odiava non avrei permesso che si rovinasse da sola. Così entra in bagno e andai verso la porta da dove provenivano i singhiozzi. Bussai piano. Come quella volta 2 anni prima. Quando l’avevo trovata per la prima volta in quello stato.

Flashback

 Non vedevo Bianca da due anni. Da quando..  beh lasciamo perdere.  Era un giorno di pioggia. In Galles a Godric’s Hollow pioveva spesso. Ma non avevo mai visto  una pioggia così  torrenziale. Mio padre mi disse che non si vedeva un acquazzone del genere dal giorno del suo primo anno a Hogwarts. Ad un certo punto, sentimmo bussare alla porta. Un bussare esitante, delicato tremante. Andai ad  aprire . chiedendomi se per caso Batilda avesse dimenticato di nuovo le chiavi di casa  e ora fosse venuta a prenderle. Ma quando aprì la porta. Rimasi stupito  e pietrificato. Sulla soglia c’era la mia ex migliore amica, Bianca Celia Olivier  tremante  e fradicia. Aveva i capelli rossi tutti  appiattiti  sulla   nuca e i vestiti le aderivano al corpo. La feci entrare e  mia madre le preparò un brodo caldo. Una volta che si fu rifocillata e cambiata i vestiti  le chiedemmo cosa ci facesse li. Cioè era molto improbabile che una bambina di10 anni e mezzo  fosse arrivata da sola da New York a Godric’s Hollow  e lei ci disse di averci voluto fare una visita. Non le predetti . Bianca era sempre stata un ottima attrice  ma non con me. Con me la commedia della visita di cortesia non  reggeva . Poi  quando si ritirò in bagno la scoprii. Era china sul lavandino e vomitava e piangeva.  Stetti li. Immobile e scioccato ma poi mi mossi. L’abbraccia da dietro. Ricordo che mi fece molta tenerezza. Con il maglione di mia madre addosso. La faceva sembrare un piccolo uccelino spaventato.       

«Che cos’è successo B? Cos’è successo veramente?» le chiesi preoccupato

«Lasciami James!» mi gridò lei. Ma io non mollai la presa

«Che cos’è successo? Perché sei diventata così?» Non riuscivo a dire quella parola bulimica . Mi sembrava come un insulto. Ma vibrava tra di noi. Come una scossa elettrica ad alto  voltaggio. Lei provò a divincolarsi a  liberarsi a gridare. Ma i miei genitori erano a cena da Batilda . c’eravamo solo noi in casa. Ma nonostante questo lei continuava a piangere e divincolarsi  Poi d’improvviso. Lei si lasciò cadere a terra. Io Riuscì a frenare la sua caduta sulle fredde mattonelle del bagno e m’inginocchiai di fronte a lei e si lasciò cadere in un pianto a dirotto tra le mie braccia. Mi Raccontò tutto. Della lettera di Hogwarts , dell’ultimatum che le aveva dato l’arpia dei giochi di potere dell’alta società di New York. Mi raccontò tutto  tra le lacrime  con il viso premuto contro la mia spalla. Mi disse di voler andare a Hogwarts comunque. Mi disse che anche se mi odiava. Io ero l’unico che non l’avrebbe giudicata.  Mi disse che  non aveva molti amici sinceri li.  Mi disse che sua madre non la trattava più come prima che per lei era come morta e poi  mi promise  di smettere di farsi del male. «promettimi che smetterai di farti del male. Promettimi che ti rialzerai. Perché tu sei mille volte più  bella, dolce, premurosa e coraggiosa di tua madre. Non permetterle di vincere Bianca. Tu sei migliore di lei»

«Te lo prometto James» mi aveva sussurrato sul maglione. Eravamo rimasti li abbracciati . e quella sera avevo capito che niente sarebbe stato più lo stesso

Fine flaschback

 

Bianca

  Era scappata. Come una codarda. Ero scappata. Non avevo  avuto il fegato di affrontarli. Ero una nullità. Mi rifugiai nel bagno di mirtilla  malcontenta. Tanto nessuno sarebbe venuto a cercarmi. Lily di certo stava ancora inveendo  contro James e James stava  ancora  difendendosi dalla furia della mia migliore amica.  Bene. Non volevo che a nessuno dei due  baluginasse  la vaga idea di cercarmi. Nessuno mi doveva vedere in quello stato. A parte quel odioso fantasma che  continuava a sfottermi. Giurai a me stessa, che  se non avesse smesso di canzonarmi l’avrei ammazzato o schiantato.. Volevo che se ne andasse. E finalmente se ne andò. Non avevo mangiato nulla. Ma impazzivo al idea di non riuscire a buttare via niente. Volevo un pezzo di me in meno. Che cos’ero io alla fune se non  una stupida, bambina brutta  e idiota che aveva scelto di disobbedire alla madre? Ero Bianca Olivier. Ma non ero Bianca Olivier per mia madre e per i Serpeverde che mi avevano derisa. Ero solo una palla al piede per mia madre e  una vittima per i Serpeverde . Non contavo niente. Non esistevo. Ero uno zombie senz’anima di un film del orrore che Selene  mi aveva  costretto a guardare una sera.  Vivevo in un corpo, grasso, brutto e inutile  ma non avevo anima. Perché io ormai non ero niente. Niente di avvicinabile e paragonabile a un essere umano . Ero un guscio vuoto e basta. Per mia madre, per i miei amici per tutti.  Poi sentii lo strillo di quel odioso fantasma e una voce maschile. Sentii la porta del bagno aprirsi. Il ragazzo era entrato. Si diresse  alla mia porta e bussò. Mi parlò, con una voce dolce e rassicurante. Avevo odiato e amato quella voce. Si era avverato quello che volevo evitare . Era venuto a cercarmi. James era venuto. Era sfuggito a Lily  ed era venuto da me.
«Bianca sono io! Sono James!  Sono venuto a dirti che non ce l’ho conte. Non ti giudicherò. Ma lasciami entrare» mi lasciai cadere a terra. La bile in gola. Il sangue che pulsava nelle tempie. Avevo paura. James mi aveva già vista così. Io gli  avevo fatto una promessa. Una promessa  che non ero stata in grado di mantenere. Mi vergognai, di me stessa. Non ero più neanche capace  a mantenere la parola data. Ero un mostro. Per me la parola data era sacra. E non aver mantenuto quella promessa mi faceva sentire così inerme e debole! James non aveva ragione. Mia madre era più forte di me.  I bulli di Serpeverde erano più forti di me .  

«Vattene Potter!» gridai

«No!Bianca, ti prego, ascolta. Tu sei meglio di così! Lasciami entrare e aiutarti ti prego! »

«Vattene! Voglio stare sola James!»

« Io non me ne andrò B! Puoi intanare la Evans, la Fiz ,La McDonald,la McKinnon e la Vance! Puoi ingannare  Tutti quelli che sono a scuola! I proffersi! Persino Silente! Ma non puoi  ingannare me! La commedia della brava ragazzina senza problemi non regge con me!  Non ha mai retto e non reggerà mai!Ti conosco troppo bene Olivier! Lasciami entrare ad aiutarti!»

« Vattene Lasciami in pace!»

«No . se non apri sarò io a venire a prenderti. Non puoi rintanarti  in un bagno per il resto della vita B! Sei una persona migliore di così Non lasciare che gli altri ti condizionino si te stessa» Dovevo essere me stessa. Aveva ragione . così aprii la porta e mi feci confortare e aiutare.Lui9 mi abbracciò e mi disse molte cose quel pomeriggio. Non parlammo più di come mi aveva trovata. Sapevo che avrebbe mantenuto il segreto era James.   E mi voleva bene

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Tiro Mancino ***


html>

 Capitolo 9
Tiro mancino

 NDA ringrazio Joasteroide per la recensione . e i 18 lettori del capitolo precedente

 questo capitolo è corto ed è transitorio dal prossimo ritorneremo in careggiata!

 Spero vi piaccia

Baci Marty Evans

LILY

 

Mi chiamo Lilian “Lily” Rose Evans. Frequento il secondo anno della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e la mia vita è un autentico casino! Per prima cosa c’è Potter , un ragazzo del mio stesso anno che io detesto con tutto il mio cuore. Secondo La mia migliore  amica Bianca Olivier sta male e non capisco perché. Insomma queste due persone sono il mio tormento . Bianca perché non vuole dirmi niente. Dopo l’episodio al campo di Quiddich non ha più parlato se né andata in lacrime e mi ha evitata per molto tempo. Di nuovo. In più Potter quel giorno mi ha detto che  lui voleva bene a Bianca. Le sue parole tu non capisci io le voglio bene. Rimbalzavano nella mia mente. Più ero confusa e non capivo.  Cosa voleva dire  Potter   dicendo che voleva  bene a Bianca? Non era possibile quei due erano come cane e gatto! Non perdevano occasione per umiliarsi l’un l’altro. Perciò non potevano essere amici o si? Lui era James Potter diavolo! E lei Bianca Olivier non potevano assolutamente dividere lo stesso banco senza litigare. Era impossibile che fossero amici! In quelle ultime settimane  avevo visto una luce diversa nello sguardo di Potter. Era stato lontano da Black. Perso nei suoi pensieri  e poi mi aveva detto che Bianca era malata. Malata?  E di cosa poi? La mia amica stava benissimo! Non vedere oltre il mio naso è sempre stato uno dei miei più grandi difetti. E lo fu anche quella volta. Mi rifiutavo di credere che potter e Bianca fossero amici.

 ;Mi rifiutavo di credere  che bianca fosse malata. Ma il tempo come diceva un mio vecchio amico  “ è insondabile imperscrutabile e inesorabile. Il tempo cura le ferite e da la verità sulle cose che noi non vogliamo accettare nel presente  Lilian”  Inizio a pensare che il mio vecchio amico  abbia avuto  ragione. Ma al epoca non lo conoscevo  e non potevo attingere alle sue perle di saggezza. Ma questa è un altra storia torniamo a noi Io ero in questa situazione alquanto complicata. Ma  beh non tutto il male veniva per nuocere  Potter infatti mi aveva  lasciata in pace e non mi  aveva neanche tormentato Severus con i suoi stupidi scherzi. Una cosa da record. Ma quest’ultima tolleranza nei confronti di Sev stava per finire.. infatti, la settimana successiva Severus, non si era presentato in classe, cosa strana, visto che adorava le materie di Hogwarts quasi quanto me.    Così preoccupata  andai da Madama Chips in infermeria. E lo trovai li,   sputacchiava.. inchiostro?  E aveva la faccia bianca come quella di un fantasma. Mi avvicinai  al letto, mi chinai su di lui e lui mi raccontò sputacchiando inchiostro che Potter  aveva scambiato la pozione rigenerante con la boccetta d’inchiostro  e che  lui l’aveva bevuta. Ritrovandosi a   sputacchiare inchiostro. Era stato  costretto  ad andatre subito in infermeria e a farsi curare da Madama Chips . Me ne andai infuriata, Potter L’aveva fatta davvero grossa quella volta. Adesso mi sente. Pensai e andai dritta  a cercarlo per fargliela pagare

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Cercasi Bianca disperatamente (Prima Parte) ***


Capitolo 10

 Cercasi Bianca disperatamente (prima parte)

 

JAMES

 Ero in sala comune con Bianca  e stavamo parlando di  Trasfigurazione «Perciò secondo te il  lapifors è un incantesimo facile da eseguire?» Mi chiese Bianca. In quei giorni era strana. Passava più tempo con me che con la Evans  ed era la prima volta che mi chiedeva di aiutarla per il tema di 300 parole   e tre rotoli e mezzo di pergamena  con tanto di disegni. La McGranitt aveva proprio esagerato quella volta .

« Perché mi hai chiesto aiuto?» chiesi curioso e felice. Forse mi stava dando la possibilità di aiutarla.

« Non si risponde a una domanda con una domanda Potter! E poi Lily non è affatto brava in Trasfigurazione» Strano di solito, si rivolgeva alla Evans  che era molto più brava di me in queste cose. Al improviso mi venne un idea e le rifeci  la proposta di promermi di non farsi più del male.. Lei fu  velocissima quasi soprannaturale. Chiuse il libro di trasfigurazione che teneva in grembo, prese la bacchetta, la puntò verso di me e disse

« Mi dispiace ma non posso prometterlo. Stupeficium!» un lampo di lice rossa scaturì dalla sua brachetta e mi colpii caddi e non vidi più niente.

***

 Mi svegliai  dopo qualche minuto. Disteso sul pavimento della sala comune e sopra c’era   Mirtilla Malcontenta.

« Ciao Tesoro mio! Come stai? Quella ragazzina cattiva ti ha schiantato oh è proprio brutta sai?» mi disse con voce squillante lei io urlai terrorizzato. No! No!Perché succede proprio tutto me? Cosa ho fatto di male? 

«Ehm..ci-ci-ciao Mirtilla Come stai?» Intanto cercai di indietreggiare. E visione orribile! Mirtilla mi veniva dietro per baciarmi! Aaaaahhhh! Io avevo espresso il desiderio di baciare la Evans non  un fantasma. E a “salvarmi “ fu proprio la Evans

« Stupido!Imbecille! Ragazzino Viziato! Potter!» disse la Evans entrando come una furia in sala comune. I capelli rossi come fuoco che gli vorticavano intorno   e l’espressione infuriata sul suo viso era quasi l’ira in persona. . Mirtilla era talmente terrorizzata che  volò via. Io le fui grato di avermi salvato finche  la Evans non puntò la bacchetta verso di me. No! Non di nuovo! E poi Bianca era sparita

« E- E- Evans s- senti—i-io – bia- bianca è sparita!» riuscì a dire  e ottenni tutta la sua attenzione. La evans si calmò lentamente. E finalmente tornò normale.

«Che cosa? Cosa vuol dire’ é sparita?»

« Si è Sparita! È stata lei a schiantarmi» il voltò della Evans  si inumino « Grande B!Io ti adoro!» l’applaudii la Evans.  Io rimasi serio. In realtà ero anche un po’offeso.

«Evans guarda che parlo sul serio . Bianca è sparita. E non sta bene. Non è nelle condivisioni di stare sola in questo momento e io la stavo aiutando a rialzarsi. Maledetta lingua! Perchè gli ho chiesto di prometterlo! Era troppo presto!»

« Cos’ha Bianca? Perché l’altra volta mi hai detto che era malata? Come mai è così silenziosa  e mi evita?»

«Lei non era malata. Lei è malata»

«Ma che cos’ha!? Maledizione Potter dimmelo!»

« mi dispiace, ho promesso di non dirlo a nessuno. Non sono la persona adatta per dirtelo e malgrado quello che pensi di me, io mantengo le promesse. E Ci tengo davvero a lei»

«Va bene Potter. Ora la cosa più importante è trovarla. E capire come mai è sparita. Che ne dici di andare a cercarla nei bagni magari è li»

« Non credo lei non è il tipo. Piuttosto gli piacciono  i luoghi isolati dove non va mai nessuno andiamo a cercarla in un  aula abbandonata o in un luogo isolato. Di solito quando è in quello stato. Va sempre  in un posto del genere.»

LILY

Quale stato? Bianca è così malata? e di cosa? Perché Potter ha detto che io  devo aiutare Bianca? Sono stata egoista. Avrei dovuto pensare di più a lei e meno a me stessa. Povera B! Sparita chissà dove. Questo pensavo mentre mi frettavo a seguire Potter. Andammo su e giù per i piani di Hogwarts.  Da  la sala comune alle vecchie aule alle torri deserte. Niente Verso sera  non eravamo arrivati a niente . Ed ero sempre più preocpata. Bianca non era ancora tornata. Io e Potter mangiammo vicini quella sera e parlammo a lungo di Bianca e di dove potesse essere andata. Mi beccai le occhiate stupite di Mary Ali Em Marlene. Anche Black e Minus guardarono   straniti Potter. Remus sorrise invece ma che cavolo io e Potter non eravamo amici non eravamo conoscenti eravamo due che si sopportavano appena e  stavamo solo cercando la mia migliore amica. Non avevo dimenticato quello che aveva fatto a Severus. E non l’avrei  fatta passare

 liscia  a Potter ad un certopunto Potter ebbe un intuizione geniale . Lui era la causa di tutto. Sempre.   ad un certo punto Potter ebbe un intuizione geniale. (Per il suo cervello da ameba naturalmente)

«Evans! Io sono un genio! L’unico posto in cui non abbiamo cercato è la foresta proibita! Lei è li! Sicuro come  Hogwarts!»

«Ma Potter tu hai idea del perché si chiami proibita? É proibita. Non ci possiamo andare e io non mi farò coinvolgere da te in nessuna infrazione delle regole. Chiaro?» Riattei infuriata. Col cavolo che sarei andata con lui! Nella foresta Proibita Poi! No, se lo poteva scordare!

«Ma,mia carissima e adorata Evans, potrebbe essere l’unica possibilità che abbiamo di ritrovare  la tua migliore amica viva. Te ne rendi conto Evans? O te lo devo spiegare in arabo che dobbiamo trovare Bianca prima che faccia qualche sciocchezza» aveva ragione. Lo sapevo. Così chiesi

«Come facciamo?»chiesi interrogativa

«Hagrid» rispose con aria da cospiratore lui. Rimasi stupita. Ma lo segui. Io me ne stavo per andare in giro per Hogwarts  in piena notte, nella foresta proibita e come mia unica guida Potter. Un quadretto proprio rassicurante

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** La Foresta proibita ***


Capitolo 11

La foresta Proibita

NDA Ciao a tutti  prima di lasciarvi al capitolo vorrei ringrazziare  tutti quelli che anno letto o recensito questa fic e l'altra. In particolare Bigmouth, Joasteroide42 e clyssa Change  perché continuano  a segiurmi. Per tutti quelli che leggono un bacio dalle stelle  dovrei aggiornare nel week-end. Comunque invito anche gli altri a leggere la mia altra fic perché anche se sembra che non centri niente con questa. centra e anche molto.

 

LILY

Dopo cena salii in dormitorio e mi dovetti subire le occhiate indagatrici di Mary McDonald,Alice Fritz,Emmeline Vince e Marlene McKinnon. Mary e Alice condividevano il dormitorio con me fin dal primo anno. Mary era una biondina minuta con occhi azzurri grandi, innocenti, di carattere timido e riservato. Ma con una buona parola sempre per tutti. Poi c’era Alice “Ali”Fritz al contrario di Mary era alta, di corporatura muscolosa, pelle abbronzata, capelli corvini, corti, occhi scurissimi. Aveva una cotta, ormai da un anno per Frank Paciock (che ricambiava ma era troppo timido e impacciato per dichiararsi) e non parlava d’altro. Erano diventate mie amiche fin dal primo giorno durante lo smistamento. Marlene e  Emmeline, invece erano state smistate quel’anno. Erano diventate nostre amiche anche se non le conoscevo ancora molto bene.  Marlene era una bambina alta e snella con capelli castani lisci come i miei( perciò molto lisci) aveva gli occhi color miele scuro quasi castano ed aveva qualche lentiggine sul naso. Era dolce, gentile ma anche molto pettegola e questo non aiutava. Inoltre amava parlare. Una dote che accomunava parecchie delle mie amiche (Prendi Selene e Bianca) Emmeline “Em”Vince invece era minuta con occhi azzurri e capelli neri come la pece lunghi fino alla vita. Era timida e stava sulle sue ma le piaceva parlare ed era molto brava in trasfigurazione. (L’unica materia dove non sono mai riuscita e l’unica in cui James brillasse N. D. Lily Gli rode ancora questa cosa e non accetta la semplice realtà dei fatti. James Potter cioè io era un genio incompreso che trovava spazio solo nella nobile arte del malandrinismo N.D. James Genio incompreso del non studio vorrai dire!A scuola eri allergico ai libri! N.D. Lily. Non è vero erano i libri ad essere allergici a me! E poi a cosa diavolo mi sono serviti i libri se so tutto quello che accadde nella storia e che accadrà? N.D:James Sei nel corpo di un signore del tempo certo che sei onnisciente cretino! N.D.Lily  Ma perché deve sempre infrangere i miei momenti di gloria questa? Cos’ho fatto di male per meritarmelo? N.D.James. Potete smetterla per favore e continuare a raccontare invece di beccarvi N.d.A.*occhiata assassina ai due* ) Queste erano le mie amiche. ma nessuna mi era stata simpatica come Bianca. Bianca rimaneva e sarebbe sempre stata la mia migliore amica. Ignorai le domande e le frecciatine su Potter e aspettai in silenzio che l’orologio battesse le 11. Dovevo trovarmi davanti al ritratto della Signora Grassa alle 11 in punto dove Potter mi aspettava. Così,alle 10 e mezza, mi strinsi nella mia camicia da notte, misi il maglione della divisa sulle spalle e sgattaiolai furtiva fino al ritratto. Li rimasi ad aspettare Potter, che non arrivava. Si fecero le undici,le undici e dieci e venti. Alla fine, stufa, pensai che mi avesse ingannato. Infuriata, pronta a tornare a letto,  stavo per alzarmi. Quando sentii un movimento dietro di  me. Mi girai e quasi cacciai un urlo. Dietro di me c’era James Potter, apparso dal nulla, con i capelli scompigliati, gli occhiali sulla punta del naso e sul viso un espressione divertita. Prima che potessi urlare mi mise una mano sulla bocca e mi sibilò un “Stt” nel orecchio, prima che potessi urlare din nuovo sta volta contro di lui.

«Ma co- come diavolo hai fatto a..» Le parole mi morirono in gola. Ero a disagio. Non ero mai stata così vicina a un ragazzo prima d’ora. Anzi, non ero mai stata così vicina a lui prima d’ora. E pensare che il ragazzo che mi stava sorridendo era lo stesso che mi prendeva sempre in giro!quella costatazione mi provocò uno strano brivido allo stomaco. Il suo sorriso si allargò:

«Mantello dell’invisibilità! Me l’ha regalato mio padre per il mio primo anno! Sai ti stavo osservando già da un po’. Stavo aspettando che t’infuriassi e te ne andassi. Sai sei veramente bella quando ti arrabbi»

Quel mezzo complimento mi fece arrossire di nuovo. Maledizione! Erano tre volte che arrossivo per lui! Decisi di far finta di niente e di  incamminarmi verso il parco.  Ma prima che potessi oltrepassare il ritratto, James mi afferro per la vita e poi calò il mantello su di noi.

«Così Gazza non potrà vederci» spiegò lui. Ma colsi un ombra maliziosa nei suoi occhi. Nonostante ciò, non potevo ignorare il poco spazio che ci separava, ne il fatto che ogni volta che mi sfiorava accidentalmente, un ondata di brividi m’investiva la schiena. Camminammo per un po’ in silenzio, sotto il mantello, stando attenti a non inciampare. Inciampai due volte e se lui non mi avesse  sorretto per la vita probabilmente Gazza e miss Spour ci avrebbero beccati e messi in punizione. L’ultima volta che rischiai di cadere, James mi afferrò prontamente per la vita e mi sussurrò tra i capelli «Sta più attenta Evans. A proposito la tua camicia da notte è molto bella. Ma è troppo lunga non ce la faremo mai se dovessimo  attraversare tutto il castello. Cerca di non inciampare più la prossima volta intesi?» Annui, scossa dai brividi. Era talmente vicino che avevo sentito il suo respiro sulla nuca quando mi aveva parlato Avevo lo stomaco sotto sopra. Avevo voglia di scappare via da li a gambe levate e non voltarmi indietro . Ero a disagio con lui così vicino. E rabbrividivo a ogni suo tocco. Patetico. Tanto che mi sorpresi a desiderare che mi abbracciasse. Il che era decisamente preoccupante. Stavo impazzendo bastava un suo lieve urto o una sua parola sussurrata perché perdessi il controllo. Non osavo immaginare cosa mi sarebbe potuto accadere se fosse successo altre volte. Diavolo! Era Potter! James Potter!  Che io odiavo e che non vedevo l’ora di vedere morto per stappare una bottiglia di Champagne  e brindare alla sua dipartita! Io lo odiavo!  Perché io lo odiavo giusto?  Perché io non ero sua amica. E sopratutto io non ero assolutamente, per niente innamorata di Potter. Stavamo collaborando solo per trovare Bianca. Mi concentrai su B e mi lasciai guidare fino al parco.

James però decise di andare verso la foresta. Al limitare si trovava la capanna di Hagrid. Il mezzo gigante Guardiacaccia del castello. 

«Lascia parlare me Evans» mi ordinò Potter. La tenerezza con la quale mi aveva chiesto  se avevo freddo poco prima era sparita. Era riapparso il ragazzo insopportabile di sempre. Potter si avvicinò alla capanna e bussò. Hagrid aprì e disse

«Ciao James dove sono Sirius, Remus e Peter? Oh e lei chi è? La tua ragazza.»

« Magari» rispose Potter. Io gli tirai un calcio negli stinchi e sibilai «Io non sono la sua Ragazza! Chiaro?» dissi inferocita. Guardando il gigante e sfidandolo a contraddirmi

 

JAMES

 Ero euforico e preoccupato. Si può essere euforici e preoccupati nello stesso momento ? Beh si, parola di James Charlus Potter. Ero euforico perché ero solo con la Evans e lei si era affidata a me!  Ed era arrossita!Io piacevo alla Evans!

Io piacevo alla Evans!  Io  James Charlus Potter placevo a Lilian Rose Evans! Ero felicissimo . Sentivo di  poter toccare il cielo. Ma ero anche molto preoccupato per bianca. Chiesi ad Hagrid se poteva accompagnarci nella foresta

«Ma io non posso. Voi siete studenti» disse lui dispiaciuto

«Senti, io non ti conosco. Ma conosco la ragazza che è in quella foresta. Lei è la mia migliore amica e io non permetterò che le accada qualcosa, per delle stupide regole! Perciò portaci immediatamente là!» rimasi colpito  dalla freddezza con cui la Evans lo disse. Hagrid annui e insieme a Thor ci portò fin al limitare della foresta. Io e la Evans ci mettemmo in cammino da soli, cercando di far attenzione a dove mettevamo i piedi e sobbalzando a ogni minimo rumore. Ci inoltrammo nella foresta,  sperammo di sopravvivere e trovare Bianca.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Cercasi Bianca disperatamente (Seconda Parte) ***


Capitolo 12

Cercasi Bianca disperatamente (Seconda Parte)

 NDA Ringrazio  Bigmouth  per la recensione! Ringrazio tutti quelli che hanno letto lo scorso capitolo! Dovrei aggiornare l'altra fic " Un Bacio dalle stelle" domani!  spero che chi segue entrambe  andrà a leggere   

 buona lettura  (lasciatemi qualche recensionie Please!)

Baci Marty Evans

 

LILY

Non posso ancora crederci. Sono fuori dal mio letto, in piena notte, sto gelando, sono nella Foresta Proibita, per cercare la mia migliore amica scomparsa e sto camminando accanto a Potter. Se mi conoscete almeno un po’,  vi starete chiedendo che diavolo ci faccio con lui alle 11 e mezza di notte in giro per la foresta e in più infrangendo una valanga di regole. Beh vi do una notizia: me lo sto chiedendo anch’io.

Camminando con Potter scoprii molte cose. Come il fatto che adorasse l’inverno o che  odiasse i broccoli e la gente che diceva cose senza seno. Scoprii che avevamo molte cose in comune. Cose che non mi sarei mai aspettata. Stavo scoprendo un nuovo James. Non solo l’arrogante Malandrino che se ne andava in giro tronfio per i corridoi e che prendeva di mira i ragazzi meno bravi solo perché sapeva fare degli incantesimi con una bacchetta.  Ma era anche insopportabilmente irritante. Camminava davanti a me e mi impediva di vedere la strada

«Potter sei assolutamente certo di sapere dove stiamo andando?» chiesi dubbiosa

«Ma, Evans cara! Dammi un po’ di fiducia!» fiducia. Voleva che mi fidassi di lui un ragazzino stupido,idiota, malandrino e viziato. Diavolo no! Ma avevo anche conosciuto un altro lui. Un James disponibile, affidabile, dolce ,premuroso,coretto..  di chi mi dovevo fidare?chi dei due mi ispirava fiducia?. Ad un  certo punto Potter si fermò. Ma si fermò così al improvviso che gli finì addosso. Caddi addosso a lui e mi trovai a un soffio dalla sua nuca. Il mio respiro improvvisamente accelerò

«Evans togliti dalla mia schiena! Sai non sei esattamente  una piuma! So di essere bellissimo e irresistibile ma  saltarmi addosso mi sembra un po’eccessivo! Se volevi un bacio da me bastava chiedere Evans! Non ti facevo così intraprendente tesoro! Sei una sorpresa» Mi tirai su e gli assestai un calcio negli stinchi. Provocandogli un gemito di dolore e un grugnito

«Bellissimo e irresistibile ma chi ti credi di essere? Se tu non ti fossi fermato così di botto. Io non ti sarei finita addosso»

«E questo ti sarebbe dispiaciuto vero Evans?» mi chiese con il solito tono strafottente.

«No Potter. In realtà mi sarei rallegrata se tu ti fossi schiantato da solo! MI DAI LA NAUSEA!» ribattei acida

«Oh quanto sei dolce Evans!» mi schernii lui.

«Si con te sempre. Mi disgusti!» ribattei indignata andando davanti a lui e camminando  finche non mi bloccai. E capii cosa aveva fatto fermare Potter. Sulla strada c’era un animale. Okay così non  sembra niente. Il fatto è che  c’era un coniglio immobile, morto in mezzo al sentiero. Potter si avvicinò e si chinò verso la bestiola.

«Po.. Potter cosa diavolo stai facendo?» chiesi spaventata. Lui m’ignorò e avvicinò la mano destra al coniglio. Vidi che quando lui ritrasse la mano sul palmo c’era una chiazza scura. Quando la luna lo colpii quasi lanciai un urlo. Era sangue, rosso e ferroso. Al buio non l’avevo notato ma il coniglio aveva la gola squarciata e quello che gocciolava sul suo pelo era sangue. Non c’era dubbio era morto. Potter si alzò e s’incamminò verso la direzione da cui supponevo il predatore del coniglio fosse andato.

«Potter dove diavolo stai andando?!»

«Evans ho trovato Bianca!» lo guardai incredula. Non c’era nessuno sul sentiero. Solo io,lui,il coniglio squartato e il silenzio. E poi pensai che la cosa che aveva ammazzato quel coniglio poteva averlo fatto a Bianca

«Potter secondo te non è stato u lupo mannaro vero? Cioè è solo un orso Vero?  Non può aggredire gli umani no? Bianca sta bene giusto?» lui si girò verso di me

«Evans, Bianca sta bene. Qui non ci sono Lupi mannari. Non c’è nemmeno la luna piena!» Aveva ragione . La luna quasi non si vedeva. Non poteva essere un Lupo mannaro. Ma allora chi poteva essere tanto forte e spietato al punto da  squarciare un  povero coniglio.

Se le fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato.

«Andiamo Evans, Sbrigati!» m’incitò lui. Solo allora mi resi conto di essere ancora vicino al corpicino del coniglio. Mi accinsi a seguirlo senza fiatare. Mi stavo fidando completamente di lui.  Man mano che abbandonavamo il sentiero mi sentivo soffocare. Una sensazione claustrofobica alla bocca dello stomaco mi prese  al improvviso e quasi caddi. Mi sembrava che gli alberi  incombessero su di me  con le loro chiome scure. Il mio respiro accelerò. La vista mi si oscurò e mi sentii andare. L’ultima cosa che vidi nitidamente fu James Potter che si chinava su di me poi più nulla. Udii solo le sue parole «Evans! Mi senti? Lily per favore mi senti! Lily..» come suona bene il mio nome sulle sue labbra. Fu l’ultima cosa che pensai  prima di cadere in un dolce oblio.

James

L’avevo trovata! Avevo trovato le tracce del suo percorso! Sapevo dov’era! Iniziai e inoltrarmi  nella foresta. Ma la Evans svenne. La chiamai per un po’. Alla fine visto che non si svegliava decisi di darle uno schiaffo. Lei si svegliò e mi diede un altro schiaffo  più forte.  

«Ma dico ti sei  ammattito imbecille! Perché mi hai tirato uno schiaffo!» io tentai di scusarmi

«Ma.. ma.. Lily ... io..»  balbettai

«MA UN CORNO! MI HAI CHIAMATA LILY!?TU STUPIDO DI UN POTTER , TI SEI PERMESSO DI CHIAMARMI LILY!? Per te sono solo Evans chiaro?»

«Si Evans» dissi obbediente. Poi le chiesi

«Lil...volevo dire Evans, stai bene?»

«Non ti preoccupare Potter è stato solo un calo di pressione. Dove hai detto che pensi sia? Anche se con il cervello da ameba che ti ritrovi dubito che  tu sia in grado di fare un azione elementare come pensare» disse acida lei.

«Per tua informazione mia adorata Evans io so esattamente dov’è Bianca. Non ho bisogno di pensare visto che la conosco molto meglio di te!» lei rimase zitta e si lasciò guidare. Come avevo previsto , Bianca stava bene. Dormiva accoccolata  tra i rami di u albero. Mi avvicinai. Dormiva, la pelle pallida scintillava nelle lieve luce della luna. Ai piedi del albero c’erano decine di animali morti. Sapevo che era stata lei. Non l’aveva fatto a posta ma l’aveva fatto.  Mi arrampicai su quel albero per portarla al castello mentre  una valanga di raccordi mi invadeva la mente

FLASCHBACK

 Eravamo dietro la casa dei miei.

Lei indossava una tuta di Jeans .

Avevamo 6 anni.

«Bianca! Non è giusto nascondersi sugli alberi sai che non so scalare!» strillavo indignato

Lei rideva. Si prendeva gioco di me.

Io allora cercavo di arrampicarmi ma ricadevo a tera ogni volta

Lei rideva schernendomi alla fine mi disse.

«Jamie ce la puoi fare! Metti un piede qui e uno qui» e seguendo le sue istruzioni imparai a scalare gli alberi.

FINE  FLASCHBACK

 

 

Scalai l’albero fin dov’era rannicchiata. Aveva ancora le labbra sporche. Le pulii delicatamente le labbra . dopodiché la presi in braccio. Non era difficile. Era  una piuma. Scesi dal albero. Lei aprii gli occhi un istante  mormorò un “Jamie“  e poi  torno di nuovo in uno stato di incoscienza. La strada del ritorno fu molto più lunga visto che dovevo portare Bianca in braccio. Alla fine arrivammo  al Sesto piano. In infermeria. Appena Madama Chips ci vide. Si mise a parlare e rimproverarci  

«Potter ma che diavolo..» Poi vide Bianca. Aprii la porta e mi disse «Mettila li» Mi indico un lettino in cui deposi Bianca. E poi io e la Evans ce ne tornammo a dormire. Mi ripromisi, però, di andare a vedere Bianca L’indomani..

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** La scelta di B ***


Capitolo 13

La scelta di B

 NDA Ciao a tutti scusate il ritardo ringrazio Joasteroide42 per aver recensito  tutti i visitatori dei capitoli precedenti In questo capitolo parlerà solo B. Ma dal prossimo torneranno a farsi sentire anche James e Lily. Spero vi piaccia!

 

BIANCA

Durante la mia incoscienza vidi la mia vita in ricordi sovrapposti.  Il primo ricordo era quello di un prato soleggiato, di un afosa mattina d’agosto in Galles. Poi rividi me e que bambino giocare. James.  Le sensazioni che non avrei mai più provato: Libertà, Felicità. Il Sangue.   L’Abbandono di James.  Il Dolore per la sua perdita e New York. I miei nuovi amici Selene. Nate. Blair.  La Lettera di Hogwarts.  Il Rifiuto di mia madre.  L’inizio della Bulimia. Lily. Hogwarts. I Malandrini. James  la sua Promessa.  La Foresta . E di nuovo James. Rividi tutta la mia vita. Quando mi svegliai . Il sole entrava dalla finestra e mi bruciava la pelle. Non ho mai avuto problemi con il sole ma quel giorno era come se la luce fosse più intensa e accecante. I suoni erano  più chiari. Chiusi gli occhi decisi che anche se non potevo usare la vista potevo comunque sentire. Aprii le orecchie colsi dei passi davanti a me ma non stavano andando verso di me stavano spingendo qualcosa che cigolava.. Ero sdraiata. Probabilmente in un letto. Annusai l’aria sapeva di disinfettante e pozioni curative. Ero in infermeria. L’ultima cosa che ricordavo era Potter che mi portava  via dalla foresta. Capii come mai  non riuscivo ad aprire gli occhi. Avevo ucciso.  Avevo perso il controllo e avevo ucciso. Sentii delle voci che fino allora non avevo captato. Erano ancora lontane. Ma riuscivo a percepirle. Erano il Professor  Albus Silente e la professoressa Minerva McGranitt. Mi espelleranno. Questa volta mi espelleranno. Sono stupida. Come ho potuto pensare che nessuno avrebbe mai saputo? M’immagino già stormi di gufi di genitori preoccupati che non vogliono che i loro adorati pargoli studino e condividano la camera con una come me. Una creatura abominevole. Mia madre aveva ragione. Non sarei mai dovuta venire ad Hogwarts. Non avrei mai dovuto mettere in pericolo persone innocenti. Ho imparato la lezione molti anni fa. Ma se mentre ero in quello stato ho aggredito una delle persone a me care? Non ricordo nulla . e se avessi fatto del male a Lily? No. Non avrei mai potuto perdonarmelo. Mi sarei pugnalata da sola.

«Non possiamo più tenerla qui Albus. Non è sicuro per gli altri studenti! Per carità la signorina Olivier si applica e ha ottimi voti. Ma non possiamo permetterci di  mettere a rischio gli altri studenti. Già troppe persone sanno»

« Ti riferisci al signor Potter vero Minerva?»

«Certo che mi riferisco a lui! In questo momento ne avrà già parlato con Black»

«Io non credo. Il signor Potter nonostante tutte le apparenze ha dimostrato  di provare un forte affetto per la signorina Oliver. E come ha detto lui stesso sapeva già da tempo»

«Non sono del tutto d’accordo Albus. a me quel ragazzo non è mai piaciuto. Anche se, devo ammetterlo, ha ottimi voti in Trasfigurazione. Ma ciò non toglie che è un irresponsabile, irrispettoso, arrogante, petulante , ragazzino viziato»

«Andiamo Minerva a solo12 anni! Sono convinto che  stiamo guardando crescere dei ragazzi che faranno grandi cose»

«Comunque tornando al discorso sulla  Signorina Olivier. Ripeto quello che ho detto prima : non può rimanere qui. é un pericolo per gli altri studemti!»

«Suvvia Minerva non ha aggredito nessuno!»

«Cerro ma non può tenere assopita la Brama per troppo tempo alla fine aggredirà qualche studente»

Si avvicinarono alla porta dell’infermeria. Così attesi paziente che arrivassero. Mi avrebbero espulsa. L’aveva detto anche la McGranitt ero condannata. Non potevo far nulla. Aspettai. Il professor Silente entrò seguito dalla McGranitt. Mi guardò e sorrise.

«Signorina Olivier ben svegliata»

«Mi espellerete vero?» chiesi tremante anche se conoscevo già la risposta. Po chiesi quello che  volevo sapere:

«Chi ho aggredito? Vorrei saperlo prima di prendere il mio baule e andarmene»

«Nessuno Bianca. E questa notte non andrai da nessuna parte» Disse la McGranitt con mia sorpresa.

«Ma io credevo che mi avreste espulsa se..»

«E ci abbiamo riflettuto signorina Olivier ma nessun altro la batte come Cacciatrice a Quiddich dico bene?» disse Silente scoppiando in una risata allegra.

Lo guardai perplessa che c’entrava il Quiddich adesso? Poi capii che era una battuta.

«Comunque ci sono delle visite per lei Signorina Olivier» la McGranitt  si avvicinò e fece entrare.. James Potter e Remus Lupin. Appena mi vide il volto di James s’illuminò.

«Ciao B! allora come va la convalescenza? Ho sentito che non ti espelleranno  buon per te!» lo guardai mentre i professori se ne andavano. James si avvicinò e si mise seduto sul bordo del letto. Remus prese posto su una sedia li accanto. Non avevo più parlato con lui da quando si era unito ai Malandrini. Allora la consideravo una scelta stupida. Ma avevo visto altro in James oltre al ragazzo che mi aveva abbandonata 5 anni prima. E anche se non mi piaceva la gente che frequentava, gente come Sirius Orion Black  o Peter Minus. Mi stavo rendendo conto che il bambino che adoravo era ancora dentro di lui. Remus era l’unico che considerassi una “sana” influenza per James. Dopo alcuni attimi di silenzio. Fui io a parlare. Il bambino che avevo visto  era troppo in profondità e io non ero pronta per occuparmene. Lui aveva Remus. Io avevo altri problemi. Per iniziare i miei. Non solo quelli alimentari o quelli della Brama. Ma anche quelli della scuola, dei compiti. Non avevo tempo per aiutare James Potter. Non avevo tempo di aiutarlo a tornare. Per quanto mi avesse dimostrato di volermi bene. Non potevo aiutarlo . non ancora. Avevo troppi casini nella mia vita per occuparmi anche dei suoi. E nel profondo lo volevo proteggere. Tenevo troppo a lui. Lo stavo proteggendo da me stessa. Di nuovo. Com’è buffa a volte la vita. Fai la cosa che ti eri ripromessa di non fare di nuovo. E la fai per proteggere la stessa persona, dalla stessa cosa. C’era una cosa che era cambiata però, non ero io a essere abbandonata da lui. Ma era l’incontrario.

«James ascolta: ti ringrazio per avermi aiutata ma.. noi non possiamo essere amici.» Lui mi guardò stupito.

«E per il tuo bene James credimi!» lo supplicai.

«Io non ho paura di te Bianca, So cosa o meglio chi sei. E non ho paura. Non fuggirò più come un bambino spaventato. Sono cresciuto B! Che tu lo voglia o no! Io sono cresciuto»

«No Jamie, mi dispiace così tanto ma non posso. Come hai detto tu sai cosa sono. Non sono una persona. Non sono una persona “normale”. Tu dovresti saperlo bene James.» Lui mi guardò ancora più incredulo e stralunato.

«Tu sei pazza B! Sei una persona normale! Hai solo alcune... beh...”necessità alimentari” differenti ma non conta. Non puoi definirti un mostro!» protestò

«Ma è quello che sono! Quello che tu stesso hai urlato 5 anni fa. Correndo via da me!» urlai. Mentre lo guardavo sbiancare. L’avevo ferito e lo sapevo.

«Mi... Mi dispiace...»

«Ah ti dispiace! Ti dispiace sai dire solo questo? Sai quanto ho sofferto perché tu sei scappato come un codardo?» Era dal primo anno che volevo dirglielo. Ma, non avevo mai avuto il coraggio di dirgli in faccia quello che pensavo. Lui restò impietrito. Scioccato dalla mia reazione.

 

«Ti sbagli! Non è andata come credi! Non credere a tua madre! Ti sta mentendo! Mi ha usato! Mi devi credere dannazione!» disse lui sul orlo delle lacrime

«Ah davvero e allora com’è andata? Tu mi hai abbandonata! Ho pianto per mesi! Mesi James! Avevo 8 anni e ho pianto per mesi! Vattene Potter! Ti scongiuro vattene!» lo  supplicai e accusai. Non ce la facevo a sopportarlo. Ora che quei ricordi erano riaffiorati non riuscivo a parlargli senza urlargli le mie accuse. Con mia sorpresa Remus rimase seduto anche dopo che James se ne fu andato con gli occhi lucidi. Poi si sporse verso di me.

«Non so cosa sia successo tra te e James. Ma so che ha segnato profondamente entrambi. Sbaglio Bianca?» mi disse Remus con il suo tono pacato e dolce. Mi persi nei suoi occhi color del mare, di un azzurro turchese straordinario. «Lo so. Ma è complicato. E non posso perdonarlo Remus. Non ce la faccio» dissi con la voce che minacciava di spezzarsi.

«Bianca io non so cosa tu sia. Ma ti garantisco che so cosa vuol dire avere un “problema sovrannaturale”»

«Lo so sei un lupo Mannaro. Lo so dal primo anno. Ti ammali sempre la settimana  in cui c’è la Luna Piena. Bizzarro non trovi Remus?»

«Sei più furba di quanto pensassi Bianca Olivier. Mi domando come mai il capello Parlante non ti abbia smistata in Serpeverde»

«Me lo chiedo spesso anch’io Rem. Comunque sono sicura che manterrai il mio Segreto. Purtroppo il mio”problema” è un po’ più complicato del tuo. Prendimi uno specchio per favore Remus» lui restò un po’ sorpreso. Ma mi porse uno specchio. Mi rifletei. Ma non vidi il mio riflesso. Loi dove c’ero io. Non c’era nulla

«Tu non ti rifletti negli specchi. Sei un fantasma?» scoppiai a ridere. Una risata che suonò isterica persino alle mie stesse orecchie

«Oh Remus! Sono molto peggio di un fantasma. Te lo garantisco» Lui mi guardò per un attimo. Poi mi afferò il polso. Sopra avevo un bracciale blu notte. Quando lo vide Remus fece due passi indietro.

«Tu sei.. sei.. Pensavo nn ci fossero più sacerdotesse!» Aveva capito. Adesso capiva. Ma per la prima volta in vita mia  non vidi ne ribrezzo ne disgusto ne compassione. Vidi solo amicizia sul volto di Remus quel mattino.

«Di qualunque cosa tu abbia bisogno Bianca  dimmelo» disse prima di andarsene. Io rimasi li e per la prima volta dopo tanto tempo non provai più il desiderio di liberarmi di un pezzo di me . ma di tenerlo con me.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Halloween (prima parte) ***


Capitolo 14

Halloween (Prima Parte)

 Un po' cortino come capitolo  ma credo  che mi rifarò

 Ringrazio Joasteroide42 per la recensione e  i 38 visitaori del capitolo precedente  grazue 

 mi raccomando leggete e reecensite

 

LILY

Bianca rimase in infermeria per due settimane . Fu dimessa il giorno di Halloween. Halloween a Hogwarts era una pacchia. ( almeno per me)  Si poteva parlare liberamente e evitare gli scherzi di Black e Potter. Io e Potter non c’eravamo più parlati da quando eravamo sgattaiolati nella foresta proibita due settimane prima. Così fui sorpresa quando durante il passaggio tra l’aula di pozioni a quella d’incantesimi. Mi vene al fianco e mi chiese:

«Evans ti posso parlare un attimo?» Lo guardai sbalordita. Ma accettai. Lasciando uno sconcertato Severus e due eccitatissime Mary e Marlene  sulle scale. Segui Potter fino a un corridoio deserto.. lui si appoggiò al muro e si passo una mano tra i capelli. Lo guardai stupita. Lui si schiarii e esordii:«Ehm Evans. Sai che giorno e oggi?»

«E’ il 31 Ottobre 1972. Sono le 10 di mattina e io sono in ritardo per incantesimi. Perciò ti conviene avere una buona scusa!Oggi abbiamo il compito in classe!» strillai

«Ehm.. si scusa. Hai ragione. Sai cosa c’è questa sera?» alzai gli occhi al cielo. Mio dio quanto mi stava facendo perdere tempo! Quanto lo odiavo!

« Certo che so cosa c’è stasera! Ma che domande fai! Questa sera ci saranno il banchetto e il ballo di Halloween! Potter arriva al punto. Non ho tutto il giorno!»

«Si.. ecco vedi .. appunto mi stavo chiedendo se..» le sue guance presero ad andare in fiamme. Ma cercai di non farci caso. Dopotutto faceva caldo in quel corridoio

«Si?» chiesi. Non sapendo dove volesse andare a parare.

«Mi chiedevo se volessi accompagnarmi al ballo questa sera. Insomma.. Evans vieni al ballo di Halloween con me?»

Lo guardai stralunata. Io e lui al ballo di Halloween? Ma non esisteva proprio! Neanche nei miei sogni più arditi! Diavolo no! Era Potter! L’odioso Potter! Solo due giorni prima lui è Black avevano cancellato  il tema di Severus . Il poveretto si era preso un T in Trasfigurazione per colpa loro. A me piaceva James Potter quando era gentile. Ma non lo era con tutti. Non potevo dimenticare l’inferno che lui e Black facevano vivere a Severus. Ne le umiliazioni pubbliche che erano diventate molto più frequenti da quando  Potter era tornato dall’infermeria. Dal 21 Ottobre James Potter si comportò da definente colossale. Mi chiesi cosa fosse successo tra lui e Bianca quella mattina.  Doveva essere stato qualcosa di grosso se Potter aveva ricominciato a rendere la vita di Sev un inferno. Ma questo non lo giustificava! Qualsiasi cosa gli avesse detto b non giustificava affatto il suo comportamento!    

« Tu e io? Al ballo di Halloween? Vuoi scherzare? E Poi sino già stata invitata al complemorte di Nick-Quasi-Senza-Testa. Perciò non disturbarti a chiedermelo un altra volta» Girai sui tacchi e me ne andai a fare il mio tema d’incantesimi.

JAMES

Ero andato dalla Evans e mi aveva rifiutato. Incredibile! Mi aveva rifiutato per andare alla festa di compleanno di quel fantasma! Diavolo mi aveva dato due di picche per un fantasma! Il mio ego ne stava risentendo Pesantemente. Ma capivo perché mi aveva rifiutato. L’avrei fatto anch’io se mi fossi visto fare il cretino per due settimane. Il fatto era che dopo la lite con Bianca, non riuscivo a far altro che pensare ai miei sbagli con lei. Non avrei mai dovuto abbandonarla. Non avrei mai dovuto lasciarla. E adesso ero li a piangermi addosso come un bambino. E tutto per colpa mia! Decisi che dovevo trovare Sirius e architettare qualche scherzo a Mocciosus. Tormentare Mocciosus era l’unica cosa  che mi pareva far stare meglio. Riuscire a rendere la vita di quel’idiota un inferno per me era una valvola di sfogo. Ogni volta che lo umiliavo riuscivo a sentirmi libero dal macigno di sensi di colpa che mi opprimeva. Ogni volta che lo vedevo frignare per qualche scherzo.  Mi dicevo Guarda James  sta peggio di te quel idiota. E mi sentivo meglio. Stavo per andare a cercare Sirius ma lo sentii parlare con qualcuno. Feci per andargli in contro  ma mi resi conto che stava parlando con una ragazza. Il che non era una cosa strana per Sir. Il fatto era che stava parlando con quella ragazza. La ragazza che non vedevo dal   

21 Ottobre. La ragazza che mi odiava. La ragazza  che non mi parlava. La ragazza che  era la causa principale dei miei tormenti. La

ragazza cui tenevo di più dopo la mia Lily.
Sirius Orion Black stava parlando con Bianca Celia Olivier. Mi nascosi dietro una colonna. Origliai la conversazione. Bianca era particolarmente bella quel giorno. Era radiosa. Non che prima non fosse mai stata bella. No, lei era sempre stara bellissima. Ma quel giorno era magnifica. Il sole che entrava dalla finestra le illuminava i ricci tenuti in un cerchietto. Li occhi tornalina erano colmi di luce.

Era la prima volta che la vedevo così sicura di sé.

In realtà era la prima volta che la vedevo parlare con Sirius.

«Quindi sei stata male?» stava dicendo Sirius. Temetti che stesserò parlando di me. M. ma per mia fortuna Bianca disse

«Si. Ero bulimica. Ora ne sto uscendo piano piano.» Sospirai almeno io e la Evans eravamo serviti a qualcuno dopotutto.

«Beh sono contento che tu stia meglio. Se posso fare qualcosa per te  ti prego dimmelo »

«Certo. Beh Lily  vuole andare alla festa di complemorte di Nick-Quasi-Senza-Testa. Io però non voglio andarci. Non ho voglia di passare il mio Halloween  con i fantasmi. Perciò Black vieni al ballo con me? Non farti strane idee però. Per andare alla festa ci vuole un cavaliere  e tu eri l’ultimo della lista»

«Vuoi imbucarti al Ballo del quarto e del quinto anno? Beh io ci sto Olivier! Conta su di me!»

Io me ne andai non volevo vedere. Lei si divertiva ma mi escludeva. Non potevo darle torto ma mi faceva soffrire!

Vorrà dire che lo scherzo a Mocciosus lo farò da solo

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Halloween (seconda Parte) ***


Capitolo 15

Halloween (seconda parte)

(quella sera)  dormitori femminili di Grifondoro

BIANCA

 

«Come non vieni!»  esclamò infuriata Lilian Rose Evans facendo sobbalzare tutte le ragazze che si trovavano nel dormitorio. La mia migliore amica andava avanti indietro. Stava facendo lo stesso percorso da  ormai 5 minuti buoni e non accennava a calmarsi. Ero leggermente impaurita dalla sua reazione.

«No non vengo. Vado al ballo» mi lasciai sfuggire incautamente. Lei si voltò. Era rossa in viso,  i capelli le ricadevano come fiamme sulle spalle,gli occhi smeraldini in quel momento  avevano una luce omicida.

«Al ballo! Con chi vai al ballo?» Oddio  se avesse saputo con chi andavo al ballo mi avrebbe  crucciato e avadakerizzato al istante. Ma mi resi conto che dovevo dirglielo.  Di certo lo avrebbe saputo comunque. Perciò meglio evitare una morte sotto tortura e pretendere una morte rapida e in dolore..   

«Vado con Sirius Black» in quel momento mi misi a pregare Nyx perché non mi ammazzasse. 

«Tu.. Tu.. vai ... al ballo con... Sirius Black» riuscii a dire Lily. Si lasciò cadere sul letto più vicino.

«Si. Se vuoi puoi venire anche tu! Sarà divertente!»

Lei mi guardò come se fossi impazzita. Almeno per quel giorno sarai rimasta viva.

«Io? Imbucarmi al ballo del 5 anno con te e Black? Sei Impazzita? Io non farò mai niente contro le regole!»

«Va bene come vuoi passa un bel Halloween tra i fantasmi»

 Detto ciò indossai il mio costume  da angelo. Era una semplice  tunica bianca e piume color panna per le ali.   Scesi in sala comune. Black mi stava  aspettando. Non vidi James da nessuna parte. Meno male non  avrei dovuto parlargli .

«Andiamo Black?» gli chiesi  dandogli il braccio. Lui mi prese a braccetto

«Certo Olivier» ci avviammo  fino al luogo della festa. La vecchia aula dismessa si incantesimi nel ala nord. Ci fecero entrare.  Mi sembrava di essere tornata a casa! Mi sembrava di essere tornata a Manhattan !  C’era  gente che beveva. Gente che balla va e si dimenava. Gente che parlava e coppiette che pomiciavano.  La  musica era assordante. Riconobbi un  pezzo delle sorelle  Stravagarie.

«Allora Olivier vuoi ballare? » Mi domandò Black cercando  di sovrastare la musica. 

«Certo» e così ballammo  fin quando non arrivò una musica diversa Più lenta.  Io mi aggrappai al suo collo e le sue mani furono sui miei fianchi al inizio non  parammo molto  troppo presi della musica. Ad un tratto lui mi sussurrò

«Olivier te l’ho mai detto che  sembri un angelo?»

«Black io indosso un costume da angelo»

«Appunto non mi sembra per niente appropriato. Tu sei una persona del male non sei mica la Evans, che farà voto di castità e povertà secondo me . Sei una malandrina! Non ti si addice affatto il costume da angioletto innocente lo sai vero?»

«Beh però devi ammettere che so recitare bene la mia parte»  dissi dopo una giravolta e tornando tra le braccia di Black. Lui rise con quella sua risata simile a un latrato.

«So qual è il mio prossimo obbiettivo  della serata: far cadere la maschera» disse rivolgendomi un ghigno malandrino che mi fece rabbrividire. Per la prima volta mi accorsi di quanto fosse bello.

«E come pensi di fare?»  chiesi con un sorriso furbo.

Lui mi sorrise mi prese la mano e mi condusse al tavolo delle bevande. Poi mi mostrò due biglie  «Questa Olivier  e polvere di fuochi d’artificio  filibuster» lo guardai  ci scambiammo uno sguardo  e mettemmo ciascuna  biglia  in ciascun bicchiere. Poi Sirius  prese una candela  la mise nel bicchiere  bastò il calore della fiamma a fare scoccare la scintilla . Poi mi prese per mano e insieme  corremmo via mentre dietro di noi risuonavano gigantesche esplosioni. Ci fermammo in un corridoio.

«Beh direi che il tuo piano è riuscito ! Ora nessuno potrà più dire  che sono un angelo!» esclamai

«Ti Sbagli»  mi disse lui. E poi succose . Lui si avvicinò e mi baciò. Le sue labbra sulle  mie erano  calde seducenti stuzzcanti.  Daprima fu   un semplice contatto poi approfondii il bacio. Le nosatre bocche giocavano a rincorrersi e in qiel momento nom mi preoccupai più di niente. Gli gettai le braccia al colo e lo baciai come non avrei mai baciato nessun altro. Continuammo così finché  non fummo a corto d’ossigeno.

«Ti sbagli.. Tu per me sei un angelo» mi sussurrò lui. Poi rapido come un fulmine corse via.

Ti sbagli tu per me sei un angelo quelle parole mi risuonarono nella mente come un onda  

Se Lily l’avesse saputo non sarei stata in pace nemmeno nel regno dei cieli. Perché lei mi avrebbe seguito. La mia  colpa? Aver  baciato Sirius Orion Black. Io Bianca Celia Olivier  reginetta di Hogwarts e Manhattan futura Somma Sacerdotessa di New York  avevo appena baciato il figlio di un antica famiglia purosangue.

Lily

 Ero furiosa Bianca  se ne andava con Black e mi lasciava tutta sola.  Alla fine rinunciai al mio piano di andare  alla festa di Complemorte. Così indossai una secchiai tuta e scesi in Sala  Comune. Mi trovai davanti  una scena scioccante che mai avrei pensato di vedere. James Potter era chino su un tavolo, aveva  una penna d’oca in mano  e stava ..  scrivendo! Wow! Chi l’avrebbe  mai detto?

«Ciao Potter cosa fai di bello?» esordii incerta. 

«Scrivo Evans! Sei cieca per caso?»  sbottò lui.

 Tutta quella rabbia mi irritò Così gli risposi a tono

«Perché tu sai scrivere?»

«Che simpatica Evans e adesso vattene per favore»

« Senti  Potter mi dispiace Okay? Voglio dire non siamo amici. Ma vorrei che provassimo almeno a convivere pacificamente. Vorrei che tu mostrassi agli altri  le tue  qualità. Come hai fatto con me, la gentilezza la bontà  d’animo,l’amicizia..» lui m’interuppe

Lui mi guardò sbalordito.

«Evans  senti mi dispiace se tu hai problemi con i tuoi sensi di  colpa per come mi hai trattato oggi Ma io ho già i miei di problemi!» Si alzò e se ne andò. Ma si dimenticò il quaderno su cui aveva scritto. Lo chiusi e lo voltai per vedere che quaderno  era . Sulla copertina verde smeraldo spiccava a lettre  dorate la scritta

DIARIO DI JAMES  CHARLUS POTTER

E’ severamente vietato aprire  questo diario a meno che non desideriate essere  crucciati dal proprietario del diario.

Potter  teneva un diario! Ora si che le avevo viste proprio tutte!  Potter, l’arrogante  e sprezzante Potter  teneva un diario!  Okay stavo per morire! Ci sarebbe stata la fine del mondo o qualche  altra catastrofe naturale.

 Quella notte il 31 Ottobre 1972  strinsi il diario di James Potter al petto  e mi diressi su per le scale ripromettendomi che non l’avrei letto. Non che  mi interessasse quello che scriveva quel idiota ma..

 Posai il diario sul comodino e mi ripromisi di darglielo l’indomani.

 Mi addormentai così con  la tentazione di leggere un diario non mio  e l’ansia per la mia migliore amica

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Il Diario segreto di James Potter.. forse non poi cosi segreto ***


NDA Ciao scusate il ritardo ho aggiornato. Vorrei ringraziare Jo Asteroide e Dani per le recensioni! Inoltre vorrei fare un ringraziamento speciale a una mia amica che mi da consigli e suggerimenti preziosi. Vorei  inoltre dire ai miei lettori che seguono Il bacio dalle stelle di tenere a mente il diario!

 Ma questo è solo un suggerimento  Le reecensioni sarebbero gradite

 Baci Marty Evanns

LILY

 

Era il 2 novembre 1972. Mi trovavo nel dormitorio femminile di Grifondoro ormai deserto. Mi ero data malata. In realtà stavo cercando di non leggere una certa cosa. Volevo veramente ridarlo a Potter  solo che non sapevo come fare!  Cioè cosa facevo mi avvicinavo a lui e gli dicevo “ scusa Potter ho trovato questo in sala comune dopo che te ne sei andato. Ti giuro non l’ho letto!” No, non mi avrebbe mai creduto. Ma dovevo ridarglielo. Ogni minuto che passavo con quel diario in mano, avevo l’insana e innaturale voglia di aprirlo e leggerlo. La verità  è che ero curiosa, molto curiosa. Così mi ero data malata ed ero li, nella torre di Grifondoro. Davanti al mio letto, dove stava il diario. La copertina verde brillava alla luce del sole e le lettere dorate creavano stupendi giochi di luce. Era una tentazione irresistibile. Il sottile libricino era li, a portata di mano. Ma leggerlo sarebbe stato un oltraggio alla privacy di Potter. Diavolo non avrei mai potuto! Era immorale, stupido e immaturo il mio comportamento! Ma morivo dalla voglia di leggerlo. Alla fine, finii di girare intorno  al mio letto. Mi sedetti e aprii il libricino. La prima pagina era bianca. Voltai la seconda. Iniziava il secondo giorno di scuola. In una grafia  elegante  e ordinata.

2 Settembre 1972

Caro diario

 É cosi stupido tenere un diario! Ancora non ci  credo di stare qui, sul letto, a fare una cosa cosi idiota! Sono ormai passate le due del mattino e sono qui nella mia stanza attento a scrivere piano per non svegliare Sirius (che mi ammazzerebbe se lo svegliasi) e Remus (che ha il sonno leggero). Poi c’è Pater ma lui non conta perchè neanche un carro armato lo potrebbe svegliare.  Io non riesco a dormire. E visto che non ho niente da fare scrivo. Sai questo diario me l’ha regalato Mamma per il mio compleanno. Ero molto restio a portarlo a Hogwarts. Se qualcuno dovesse scoprirlo sarei lo zimbello di Hogwarts. Io il grande, magnifico , bellissimo, James Potter non posso tenere un Diario! Sarebbe un grandissimo affronto  alla mia persona! Perciò sarà il nostro piccolo segreto. Nessuno dovrà mai venire a conoscenza di te. E ora ti svelerò il motivo del perché sono sveglio, nel cuore della notte. Il punto è,che  ho un chiodo fisso: Lily Evans.

Spalancai gli occhi sbalordita. IO? Che diavolo centro io? Di colpo ebbi paura di andare avanti a leggere. Chiusi il Diario e decisi che non erano affari miei . Avevo deciso. Gliel’ avrei restituito. Presi il libricino, scesi le scale, arrivai  in sala comune imboccai  il  corridoi che portava ai  dormitori maschili. Cercai la stanza dei Malandrini  e  con Mia sorpresa la porta  era socchiusa. Quando l’aprii desiderai tanto di essere inghiottita  dal pavimento.

 

JAMES

Era orribile! Non poteva essere!Avevo perso il Diario! Chissà in che mani era!  E se l’avessero letto! Oddio tutti i miei timori messi in bella vista! Era scomparso il giorno di Halloween. Anzi l’avevo lasciato sullo scrittoio in sala comune chiunque avrebbe potuto leggerlo. Quel giorno mi ero dato malato. Ero disperato! A quest’ora tutti avrebbero sentito i contenuti del diario.  Ero disteso sul mio letto a pancia in giù con la testa seppellita sotto tre cuscini. Stavo avendo una delle mie “scenate da prima donna” come le  definiva Sirius. Mi stavo comportando come una femminuccia isterica e lo sapevo. Eppure  lo stomaco mi si contorceva al solo pensiero di chi stava leggendo quel diario. Sopratutto una ragazza non doveva leggere. Lily  non doveva assolutamente sapere del ultima annotazione che avevo annotato pieno di rabbia.

 La  Evans è un mostro!  É insensibile e non si rende conto dei sentimenti  degli altri! Gli unici di cui li importa sono se stessa  e quell’ idiota  di Mocciosus! Come posso aver pensato che fosse una persona dolce e  amabile!  Devo dimenticarla!  James dimentica Lily Evans!  Lei non è niente  Tu non hai bisogno di Lei! 

L’ultima annotazione  . Quella più stupida che avessi potuto scrivere L’amore fa schifo!  Poi era arrivata lei e io me l’ero presa con lei che era venuta solo a scusarsi! Che idiota ero stato! Ma io non le pensavo veramente quelle cose! Diavolo Lily Evans era la persona più dolce e adorabile di tutta Hogwarts! Anzi no  del ‘intero mondo  Magico! Come si poteva odiare tanta bellezza , gentilezza e bontà?

Al improvviso la porta si aprii e entrò l’oggetto dei miei pensieri. Ma che ci faceva lei li? Come  mai  era arrivata fino al mio dormitorio? Come ma non era a scuola? Lei la diligente Evans. Ma sopratutto come mai teneva  tra le braccia un libricino spaventosamente simile al mio Diario?  Ma lei non l’avrebbe mai letto  era troppo buona, riservata e diligente per abbassarsi a bassezze del genere.

 Cavolo era la Evans! La perfezione incarnata mi rifiutavo di credere che l’avesse letto. Ma se l’avesse fatto? Mi sentii improvvisamente male. Mi mancava l’aria. Lei era immobile.  Era ancora sullka soglia  con il mio diario stretto al petto scioccata

«Po.. Potter  mi dispiace io.. non volevo.. giuro.. ho... ho dato solo un occhiata . ma ... ma non lo letto tutto! Io.. asenti Potter non volevo  leggerlo! mi è sfuggito! Io.. io »

 La guardai scioccato . Lei dondolò leggermente sui talloni mettendosi una ciocca rosso sangue dietro l’orecchio

«Tu cosa?» chiesi molto spaventato alzandomi dal letto.

«Quella sera, mi dispiace, lo visto sul banco e.. e .. volevo restituirtelo Potter ma.. non ci sono riuscita. Così sono venuta qui a.. non pensavo di trovarti. E beh eccolo qui!

Hai.. hai una calligrafia splendida lo sai?»  mi disse mentre mi porgeva il diario.. Io lo presi tra le mani

«Cosa hai letto Evans?» chiesi temendo la risposta anche se eli non sembrava arrabbiata.

«Solo l’inizio.» Sospirai di sollievo ma prima che potessi aggiungere qualcosa. Lei si dileguò. Lasciando nella stanza. Il suo profumo di gigli e more. Aspirai a pieni polmoni il suo profumo e  nascosi il diario.

 Non sarei più stato così incauto da lasciarlo in giro.Prima di morire lo affidai a una persona che lo avrebbe custodito. Ma questa è un altra storia.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Natale 1972 ***


Capitolo 17

Natale 1972

 Ciao a tutti capitolo tramsitorio! Ma spero vi piaccia! ringrazio  Joasteroide42 Danie  Clyssa Change che è tornata!  èrer le ecensioni! 

Ringrazio in anticipo tutti i miei lettori!

Baci Marty Evans

 

King Cross statition 23 Dicembre 1972

«Lily!Lily!Aspetta!» una ragazzina dai capelli rossi e ricci stava correndo per l’affilatissima stazione di Londra. Si fermò solo davanti a una ragazzina della sua stessa età dai bellissimi capelli rosso scuro e dagli strabilianti occhi verdi. Ansimando Bianca Olivier fermò la sua migliore amica

«Dio quanto mi fai correre!» si lamentò. La rossa la guardò male, ma sorrise indulgente dopotutto quella era B.

«Cosa c’è di così importante da  pedinarmi tipo stolker e rischiare di farti venire un infarto?» Bianca rise.

«Meno male che ti preoccupi  per la mia sanità mentale. No ti ho raggiunta perché volevo chiederti se  ti va di prendere un the insieme prima che io parta» Lily la guardò  stralunata e poi scoppiò in una fragorosa risata. Solo Bianca poteva correre per tutta King’s Cross solo per chiederle di prendere un the! Era un po’ strana . Ma era B dopotutto!La solare e bellissima Bianca  che riusciva sempre a metterla di buon umore. Bianca era una di quelle persone a cui non si poteva far a meno che voler bene. Era dolce,solare e carismatica

«B solo tu potresti chiedermi una cosa del genere!»

«Quindi vuol dire che verrai e che sei corruttibile?»

«Io non sono corruttibile! Anzi questa sarà la prima ed ultima volta che disobbedirò a miei per venire a prendere un the con te!»  disse la rossa con un sorrisetto sulle labbra.

« Come vuoi. Comunque ti devo raccontare una cosa» disse l’altra rossa  spostando una ciocca di capelli dietro  l’orecchio. Lily si lasciò condurre verso la caffetteria  della  stazione. Si sedettero a uno dei tavoli liberi, ordinarono due the con  due cucchiaini di panna e dei  dolcetti. Dopo aver mangiato per mesi cibo cucinato dagli elfi. Ritornare alle delizie babbane era quasi un sollievo per Lily. La faceva sentire più vicina a casa e a sua sorella Petunia che la odiava. Ma nonostante ciò,  Lily continuava a scriverle lettere su lettre  che non ricevevano mai una risposta.

 Lei adorava Petunia e le voleva bene. Ma Tunia non la pensava allo stesso modo. Da quando Lily aveva iniziato Hogwarts non si parlavano. Le sorelle Evans una volta così unite  ora erano separate da un muro invalicabile.

Lily volse lo sguardo sulla rossa che le stava davanti.  In realtà aveva una sorella di legame, una sorella Gemella, una sorella con cui aveva stretto un patto di sangue che sarebbe  durato per sempre. Quella ragazza era Bianca Celia Olivier. Bianca stava sorseggiando il suo the  e aspettava paziente che Lily tornasse sulla terra.  Lily si accorse che l’altra la stava fissando e tornò al presente. Abbandonando i cupi pensieri su Petunia Evans e concentrandosi su Bianca Olivier. Prese un biscotto e se lo mise in bocca    

«Allora perché mi hai portata qui?» disse Lily curiosa

«Te l’ho detto devo partire e ti voglio salutare»

«Partire?Dove? Ma tornerai per l’inizio delle lezioni vero?»

« Devo andare nella Grande mela. New York!» disse B con finto entusiasmo. In realtà avrebbe preferito passare il natele con Lily o a Hogwarts piuttosto che far ritorno nel Upper Est Side dai suoi genitori.  Come al solito suo padre Adrian Olivier sarebbe stato troppo occupato per degnarsi di venire in città per natale.  Come ogni anno le avrebbe dato gli auguri per telefono. Sua madre invece, avrebbe  passato  tutto il suo tempo a dirle come comportarsi. L’unica consolazione erano Serena,Selene,Blair e Nate. I suoi amici erano l’unico vero motivo per cui tornava nella fredda  New York. Non vedeva l’ora di riabbracciarli.  Non vedeva l’ora di vedere Blair,Nate e Selene sopratutto. Blair era una simpatica brunetta  che si atteggiava a reginetta e che adorava i vestiti eleganti. C’era Selene una bionda altissima a cui piacevano le lunghe passeggiate e le feste.  E Nate  capitano della squadra di la cross della scuola a cui andava la St. Jude  bravo ragazzo, dal cuore d’oro e dall’imo nobile. Una specie di cavaliere d’altri tempi. Una volta  Bianca avrebbe pagato oro per poterlo baciare.  Dopo il bacio con Black non ne era poi così sicura. Quel bacio però era storia vecchia . Era stato un errore. Probabilmente Black si era ubriacato. Si doveva essere così. Perché dopo l’aveva evitata in tutti i modi. E questo per B era stato un duro colpo.  Inoltre Black aveva ripreso a fare lo stronzo egocentrico  e a torturare Piton insieme a Potter. Ecco, Potter, un altro problema.  Un altra cosa da evitare. James Potter una persona, un nome una garanzia.  Ma lei doveva starne alla larga.  Perché James l’aveva già fatta soffrire troppo.  Ma era anche grazie a lui ch era guarita dalla bulimia. E questo significava che era in debito con lui. Questo la spaventava. Aveva giurato a se stessa  che non gli avrebbe più permesso di farle del male.

  Perciò se Sirius stava scappando da lei. Bianca stava scappando da James. Aveva fatto di tutto perché non s’incontrassero e perché a lezione non si parlassero. Era arrivata persino a  andare a studiare al lago con Emmeline, Mary e Alice pur di non trovarlo in biblioteca. Dove sapeva che lui andava con i Malandrini. I Malandrini, già i quattro Grifondoro più combina guai e conosciuti di Hogwarts. Uniti da una profonda amicizia. Uniti da un legame che Bianca era convinta non si sarebbe mai spezzato.  James Charlus Potter, Sirius Orion Black, Remus John Lupin e Peter Minus erano le persone più  unite che conoscesse.

 Lily la richiamò al mondo reale chiedendole

«Ehi B allora salutami Nate e Sel» Lily era stata a New York quel estate e aveva conosciuto i suoi amici.

«Certo sicuramente  ci vediamo a scuola allora!» cinguettò B andandosene. Lily rimase perplessa quella ragazza era un vero e proprio mistero!

 

25 Dicembre 1972 Godric’s Hollow  casa Potter

 James quella mattina si svegliò di buon ora e andò dai suoi genitori. Nn vedeva l’ora di aprire i regali!  E quel’anno  si sentiva molto gioioso. Era tradizione,  per la sua famiglia, passare il pranzo insieme.. Sua madre Dorea cucinava divinamente apparecchiava  e si mangiavano delizie.  

James adorava la montagna di regali che era ammucchiata nella grande sala di Potter Manior. Gl piaceva tutto di quella casa: era vecchia, polverosa, con un sacco di porte chiuse a chiave, stanze  da esplorare e passaggi  segreti. Insomma un autentico Paradiso per uno come James. Ma  quel anno  non si sarebbe dedicato alle esplorazioni. No, quel anno, James avrebbe spedito un gufo.  Cosa un po’ strana da fare la mattina di natale ma James era fatto così. Doveva spedire 6 gufi per l’esattezza. Uno a Grimuld Place, Uno a Kensinton Road  a Londra . Gli altri tre uno a New York, uno  nel Galles e uno in Irlanda. I destinatari dei gufi di Londra erano: il suo migliore Amico Sirius e la sua adorata Lily. In Irlanda  avrebbe mandato un gufo a Peter, In Galles uno  a Remus e a New York a Bianca.   James aveva organizzato una festa di capodanno e voleva  che tutti fossero presenti.

I Malandrini al completo naturalmente. 

Sapeva che Evans avrebbe rifiutato ma sperava che Bianca venisse.  Nonostante ciò scrisse  le lettere e le spedii.

 Come dicevo sveglio sua madre e suo padre insieme  aprirono i regali. Poi Dorea si mise a suonare. Sua madre Dorea Potter  era una bella donna dai  capelli rossi e dagli occhi argentei. James adorava sua madre, aveva una voce bellissima  e  sapeva suonare il piano. Così  si misserò tutti e tre  intorno al piano forte del salone centrale e  lui e suo padre accompagnarono Dorea nei canti di natale.

 

25 Dicembre 1972 Casa  Evans  Kensinton Road Londra.

 Lily  non era felice quella mattina di natale. Si era svegliata  con le urla di Petunia e di  sua madre che litigavano. Lily  si era diretta un cucina e aveva capito che l’oggetto della litigata era lei.   

«é tua sorella come puoi parlare così!?»

«  Non è vero è un mostro non è più mia sorella  da molto tempo!  Lily è  morta quando ha ricevuto quell0a lettera!  Non è più niente per me! Mia sorella è morta!» poi era corsa  fuori senza voltarsi. Lily  era corsa in camera sua

 Le parole  per me mia sorella è morta rieccheggiarono per molto tempo nella sua mente .

 Quello era il giorno più brutto della sua vita.

  Un  gufo picchiettò sul vetro della sua camera.  Lily curiosa aprii la finestra e  fece  entrare il gufo. Il  volatile le depositò in mano una pergamena.  Lei la srotolò. Riconobbe  subito la calligrafia . bella e elegante era quella di James Potter.  Lesse curiosa

Cara Evans

So che non siamo amici. So che non mi sopporti. Ma ti scrivo lo stesso. É  complicati Wvans!  Dio  sono così imbarazzato!  Senti non stracciare  questa lettera per favore, ciò messo  giorni   per pensare cosa scrivere!  Perciò ti prego non buttarla.  E adesso arriviamo al vero motivo del mio interessamento a te Evans. Ti scrivo   perché  ho organizzato una piccola festa  per celebrare il 1973 ! Per favore mi piacerebbe che tu venissi! Te ne sarei grato  e significherebbe molto per me

Con affetto

James

Lily b pensò che la giornata poteva migliorare.E decise che si ci sarebbe andata

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Benvenuto 1973 tra baci rubati e disfatte a scacchi ***


Capitolo 18

Benvenuto 1973 tra chiarimenti e baci rubati

ringrazio Joasteroidee Dani per le splendide recensioni.

non sono molto felice del capitolo  mi sembra che facca schifo e sia troppo corto 

 questo caoitolo lo dedico a tutti quelli che hanno messo la mia storia tra le  ricordate/Preferite/Seguite e ai miei 42 lettori silenziosi dei capitolo precedente spero che qualcuno di voi mi lasci una recensione.

baci Marty Evabs

 

LILY

Il 30 Dicembre 1972  partii nel primo pomeriggio per recarmi nel piccolo paese di dominio dei Potter Godric’s Hollow. Ero nervosa. Avevo voglia di non andare, ma, purtroppo avevo già  risposto via  gufo a Potter affermativamente. Non potevo più tirarmi indietro ormai. Che razza di Grifondoro sono? E’ solo una festa!Non devo mica affrontare  i Mangiamorte! Quando al pranzo di natale  l’avevo detto ai miei genitori c’erano state due reazioni

FLASCHBACK casa Evans una settimana prima

«Papà Mamma, c’è una cosa che devo dirvi. Mi hanno invitato a una festa e mi chiedevo se potevo andare » Avevo detto tenendo gli occhi fisi nel piatto. Mio padre Harry  mi guardò da sopra il suo  pure di patate. Harry Evans era un uomo magro e alto  . Aveva capelli castani  ei miei occhi. Quei due smeraldi si posarono su di me inquisitori

« E dov’è che sarebbe questa festa Ly?» Era l’unico che aveva il privilegio di potermi chiamare Ly. Odiavo quel nomignolo ma mio padre lo faceva suonare così dolce  che alla fine non avevo potuto obbiettare. Ero Ly la sua piccola principessa magica.  Mi considerava ancora una bambina

«In Galles. In un paesino che si chiama Godric’s Hollow.» dissi misurando le parole con grande attenzione. Mio padre, si sarebbe infuriato se avesse  saputo che a organizzarla era un ragazzo.

«Chi ci sarà a questa festa Lilian?» chiese mia madre. Lei mi chiamava sempre con il mio nome intero. Per lei non esistevano. Ly, Lils, L, Lily c’era solo Lilian .

«I miei amici» risposi vaga. Temevo che non mi lasciassero andare.

«Chi sono questi amici Ly?» chiese papà.

«Ehm ci sarà Bianca e poi beh i Malandrini» dissi  incerta.

«E chi sono questi Malandrini? Non saranno per caso dei ragazzi vero Ly?» chiese mio padre con un occhiata che mi gelò sul posto. Era meglio non dirgli che l’organizzatore della festa mi aveva invitata al ballo di Halloween, o mio padre, mi avrebbe rinchiusa  fino al 9 gennaio. Giorno in cui dovevo prendere il treno per tornare a Hogwarts. Non tollerava che qualcuno mi guardasse. Non tollerava che avessi amici maschi. (tranne Sev ma mio padre credeva che fosse gay per via dei capelli lunghi) Figuriamoci se tollerava i ragazzi.   

«Dei ragazzi papà e ti giuro non farò niente contro la mia volontà»

«Sei sicura?» mi chiese dubbioso.

«Harry smettila! Ha 12 anni e ne compirà 13 il 30 gennaio è abbastanza grande da decidere dove andare!»

«Ma Rosie .. lei è la mia bambina!»

«Harry sta crescendo. Senti Lilian tu vuoi andare a questa festa?» mi chiese mamma. Rose Evans era una donna dolce con limpidi occhi azzurri e capelli biondi. Era molto alta  e portava i capelli tagliati corti.

«Certo Mamma» dissi

 E fu così che mamma convinse mio padre a farmi andare da James

Fine FLASCHBACK

 Fu così che  mi ritrovai i n macchina  quel freddo pomeriggio di dicembre. Mio padre continuava a borbottare il suo dissenso mentre guidava. Mia madre  intanto teneva una cartina tra le mani. Io mi mordevo il labbro e cercavo di frenare il nervosismo. Guardavo il paesaggio. Vedevo scorrere la strada gli alberi e i paesini finché non  arrivammo.

 Svoltammo in un paese piccolo ma che sapeva di magia. I negozi ricordavano  quelli di Diagon Alley. Maghi e streghe parlavano allegramente con Babbani  senza curarsi di pregiudizi o diversità. Poi il mio sguardo si posò su un ragazzo. Arrossii per l’imbarazzo . Lo stavo fissando di nuovo.  Lui stava appoggiato al muro di un abitazione. Indossava Jeans  neri  un po’ strappati e una  giacca a vento  dello stesso colore. Lo guardai, era così strano vederlo senza  la divisa. Sembrava un ragazzo babbano  se non fosse stato per i capelli neri sparati in tutte le direzioni e per i tondi occhiali per la miopia che portava non l’avrei riconosciuto. Uno strano brivido mi percorse la schiena. Lui si stacco dal muro e andò verso la mia macchina.    

«Papà accosta per favore»dissi. Mio padre obbedì restio. Appena James si accostò alla macchina  tirai giù il finestrino.   Un caldo brivido  mi percorse le membra. Annegai nei suoi caldi occhi nocciola. Desiderai  ardentemente perdermi in quello sguardo.. Fu mio padre  a schiarirsi la gola e squadrare James  come se fosse un topo da laboratorio da analizzare.

«Ly questo chi è? È uno dei tuoi amici?» mi chiese papà.

«Beh veramente signore noi non..» cercò di dire il diretto interessato. Non  diedi il tempo  di finire la frase a James

«Si è un mio amico»

«Wow non pensavo saresti venuta Evans!»

«Davvero? C’è chi a differenza tua   quando prende un impegno lo mantiene! Ti ho detto che sarei venuta e sono qui. Io mantengo la parola data a differenza di altri!»

«Ah davvero? Quindi legere i diari altri fa parte del tuo impegno! Brava Evans  complimenti!»

 Colpita e affondata Potter.

Da quando gli avevo ridato il Diario non gli avevo più rivolto la parola e l’avevo evitato.

«Okay  hai ragione!non avrei dovuto leggerlo! Ma non sono stata io a dimenticare il diario in sala comune!»

«L’ho dimenticato perché tu mi hai fatto arrabbiare!»

«Si hai ragione scusa. Ho davvero esagerato.  Comunque perché sei qui?»

«Devo farti vedere doc’è casa mia  o non ci arriverete mai »

«Okay Sali Potter» dissi aprendo la portiera e stringendom il più possibile  contro l’altra portiera per lasciargli spazio.

«Allora come ti chiami?» chiese mio padre.

«James» rispose lui sorpreso dalla domanda

«Papà smettila! Lascialo in pace! Non è giusto che subisca il tuo quarto grado!»

«Lilian ha ragione!Povero ragazzo Harry lo spaventerai!»

Alzai gli occhi al cielo e Potter scoppio a ridere.

«Che c’è?» chiesi indispettita girandomi verso di lu.

«Eh che ... ahahah! Mio dio! Ahahaah! Evans la tua espressione ahaahah!  È imperdibile! » riuscii a dire  tra una risata e l’altra. Non potei farne a meno e risi.

«Evans?» mi chiese Potter serio.

«Si Potter?» dissi smettendo di ridere.

«Hai ricevuto un gufo da B per caso?» mi chiese speranzoso

«No perché?» chiesi curiosa.

«Perché non mi ha risposto» disse amareggiato

«Aspetta.. non ti ha risposto?» chiesi allarmata. Lui mi guardò male «No» disse semplicemente

«Questo significa che siamo io, Tu Remus Sirius e Peter? »

«No Peter è rimasto in Irlanda a quanto pare sua madre si è presa un brutto raffreddore. Sirius è arrivato con il fratellino Regulus.  Quello che è stato smistato a Serpeverde quest’anno. Remus è venuto e a portato con se Marlene» lo guardai incredula

«Marlene? Marlene McKinnon? La mia amica?»

«Si sono rimasto  sorpreso anch’io quando Rem si è presentato con Lené. svolti a destra Signor Evans» disse a mio padre.

«Lené?» chiesi . il mio tono dovette  sembrare acido perché Potter ghignò divertito e mi disse  

«Gelosa Evans?» mi guardò con un sorriso sorione e malizioso che non prometteva nulla di buona

«Ti piacerebbe eh Potter?» feci sarcastica.

«Da morire» disse sfoggiando quel suo sorriso  che voleva dire tutto e niente  allo stesso tempo. Giungemmo a casa Potter  che erano le otto e mezza passate e  faceva buio ma

 finalmente arrivammo . Quando scesi dalla macchina  rimasi a bocca aperta.  La casa, anzi  il castello dei Potter  si stagliava sullo sfondo. Era di pietra con alti cancelli in ferro battuto un grande giardino . Aveva quasi 5 piani   era enorme  praticamente  la mia casa di Londra vicino a Spine’s End non sarebbe stata  che un ripostiglio.

 « Wow.. tu .. Vivi qui?»

«Ehm si. E un po’ grande ma è casa!» disse lui.

«Quindi è così che vivono le grandi famiglie purosangue ?»

«Si  ma quello dei Malfoy  è tre volte questo !»

« Quindi tu frequenti..»

«No Evans. Non approvo  le loro idee sul sangue puro. Sul fatto che i Babbani siano feccia sul fatto che Voldemort sia la soluzione a tutti i loro problemi. Al fatto che i figli di babbani siano  indegni di studiare la magia. E a tutte le loro ide puriste e stupide! Solo un folle direbbe che quel folle di Voldemort è la soluzione a tutti i nostri problemi »

« Ma i tuoi genitori non si  arrabbieranno per il mio .. stato di sangue? Non gli importa se sono.. una Sanguesporco? »

«Non dirlo Evans ! non dire  quella parola  riferita a te! Non voglio che esca mai più dalle tue labbra  chiaro? Tu sei  la studentessa migliore del nostro anno. Sei brillante e intelligente e non centra niente se sei nata Babbana!  A loro non importa se una Nata Babbana! Non gliene potrebbe fregare di meno!»

JAMES

 Uscii dalla macchina  e non credenti  ai miei occhi. Bianca er a Li accanto a mia madre. C’era! Era venuta!  Era li. Mia madre mi sorrise. Bianca  invece andò ad abbracciare Lily.

«Lily ! Oh mio dio non pensavo che venissi!»

 Vidi Bianca che abbracciava Lily e Lily che ricambiava l’abbraccio. « é Così questa è la famosa Lily» disse mia madre

«Fa famosa?» balbettai

«per forza non hai fatto altro che blaterare di lei nei tuoi sogni quest’estate! Devo ammettere che è davvero carina. E che il marchio Potter si tramanda  non è vero Charlus?» Mio padre guardò Lily e poi disse

«Hai ragione Dorea . Ha davvero dei bellissimi capelli rossi!»

«Oh perché non avete visto gli smeraldi che ha al posto degli occhi Papà»

«Oddio no! Non ditemi  che  James è di nuovo caduto in catalessi da Evans» disse Sirius. Non lo degnai di uno sguardo ero troppo incantato da Lily che stava ridendo.

«Catalessi da Evans Sirius?» chiese mamma

«Si Signora Potter ogni volta che la vede  si immobilizza, cade in trance e  spalanca la bocca facendo un sorriso idiota»

« E tutto per quella ragazza?»

«Si signora e bisogna scrollarlo » mentre diceva questo mi diede una poderosa pacca sulla schiena.

«Terra chiama James amico torna tra noi abbandona il pianeta Evans e torna in te!»  mi riscossi e gli urlai

«Sirius Orion Black piantala!»

  Intanto Lily e B  si erano avvicinate.  .

«Oh per tutte le barbe di merlino! Ragazzi sono le 8 e mezza passate devo andare ad aggiungere i posti a tavola!|»

Mia madre ci fece accomodare e mangiammo fino alle  11 e mezza. Remus e Marlene  avevano parlato per tutta la cena senza mai staccare gli occhi l’uno dal’altra. Si vedeva lontano un miglio che entrambi erano cotti l’uno del altra.

Vidi che mia madre e Lily  facevano conoscenza. E Lily stava cambiano idea sui miei.  Sirius e Regulus  parlavano animatamente di Quiddich insomma  la cena si protasse un tempo infinito in cui  non feci altro che guardare Lily. Dopodiché ci alzammo da tavola e mentre  Mincy  la nostra elfa domestica sparecchiava. Ci riunimmo in salotto . Remus propose una partita a scacchi il che  mi portò a giocare contro di lui.

«Pedone in E 5» dissi speranzoso

«Cavallo in E5 James » disse lui beffardo «non vale» dissi mentre il mio pedone veniva  scacciato dal cavallo.

«non vale Rem!» protestai

 La risata di Lily i giunse cristallina come una nota musicale. Mi girai mi stava guardando e sorrideva  era  bellissima con i suoi  lisci capelli rossi che le ricadevano  disordinati sulle spalle.. Stava ridendo di me. Appena si accorse del mio sguardo arrossii

«Straccialo Rem mi raccomando!»

«Contaci Lily! » Disse Rem Ghignando e cosi fui stracciato a scacchi prima da Remus e poi da Lily. Da Lily perché invece di vedrete i pezzi guardavo il  suo viso.

****

BIANCA

 Ero venuta da James semplicemente per due Ragioni Lily e parlare con Black. E mentre tutti erano intenti a guardare James che perdeva a scacchi i presi per una spalla il maggiore  dei rampolli dei Black e gli dissi

«Black noi dobbiamo parlare»

«Ti seguo Olivier»  ,mi disse. Uscimmo dal salotto dove tutti si stavano divertendo.   Black si appoggiò a una colonna .

« Allora?»

«Beh vorrei parlare di quello che è successo a Halloween tra me e te Black» proprio in quel momento l’orologio batte la mezzanotte e cinquanta e s’inizio il conto alla rovescia

«10» disse un coro di voci dalla stanza

«Tra me e te Olivier?» mi guardò stralunato

 «9»

«esatto» dissi decisa.

«8»

«E cosa sarebbe successo tra noi Olivier?» disse mostrandosi sorpreso.

«7»

«Non ricordi?il ballo? Lo scherzo? Il Bacio?» dissi frustrata

«6»

«é .. è vero.. io mi dispiace» disse mortificato

«5»

«a me no» dissi maliziosa.

«4»

«Davvero? Non stai scherzando?» disse speranzoso

«3»

« Ti sembra che io possa scherzare su una cosa simile non mi è spiaciuto per niente» dissi esitante

«2»

«Sei un angelo.» di nuovo quel complimento.

«1»

 Ma noi non sentimmo gli auguri perché Sirius aveva unito le nostre labbra e si era  sporto  verso di me. Le mie mani si aggrapparono al suo collo e la sua bocca esplorò la mia. Aveva un sapore delizioso sapeva di  fragole.  Avrei passato ore a baciarlo. Ero i n paradiso. A corto di fiato ci staccammo.

«Buon 1973 Angelo mio» sussurro tra i miei  capelli. E in quel momento fui la ragazza più felice del mondo. mi ero innamorata e ne ero felice

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Partita Grifondoro Serpeverde ***


 

Capitolo 19

Partita Grifondoro Serpeverde

 Grazie a Danni Joasteroide42 e Matilde Weasley  per le recensioni spero vi piaccia il capitolo!  ringrazio i miei 25 lettori silenziosi.

 Buona lettura!

 Baci Marty Evans

 

JAMES

Quel giorno la sveglia nel nostro dormitorio suonò presto. Era una cosa strana. Cioè non era strano che la sveglia suonasse. Quella di Remus suonava alle 7.00 in punto  per permettergli di prepararsi, prima delle lezioni che iniziavano  alle 8.20. No la cosa strana, era  che era Domenica, e la Domenica era la nostra giornata.  La giornata in cui si dormiva. Perciò appena sentii quel fastidioso trillo. Feci una smorfia e mi dissi Io Rem lo ammazzo! Io questa volta lo avadakedaverizzo  e non me ne frega  niente se poi vado ad Azkaban.!  Dirò al Wizengamot che io la Domenica mattina ad Hogwarts voglio dormire in santa pace!

Sirius nel letto accanto al mio borbottò qualcosa del tipo.”sono stufo di dover sottostare alla dittatura di Remus” Stavo per  rimettermi a dormire  quando mi accorsi che indossavo gli occhiali. Che diavolo ci faccio con gli occhiali addosso.?   Mi rizzai a sedere per deporli sul comodino e tornare a sognare i bellissimi capelli rossi della Evans . Vidi la data sul calendario e mi si gelò il sangue nelle vene.  Ero stato io a mettere la sveglia a quel’ora assurda. Era Domenica 20 Aprile1973 ed erano le 7.20 Merda! Come avevo potuto dimenticarlo! Oggi ci sarebbe stata la prima partita  di Quiddich della stagione! Dio era un evento importante!   Remus si svegliò dicendo

«Chi è l’idiota che ha messo  la sveglia alle 7.20  di Domenica!?» Peter  stava ancora ronfando beatamente. Pete non si sarebbe svegliato neanche con una cannonata.

«Già chi diavolo è! Voglio dormire!» disse Sirius emergendo  dal suo baldacchino infuriato. Già perché non si doveva mai disturbare Sirius  quando faceva” il suo sonno di Bellezza.” Frank intanto stava cercando di capire cosa stesse succedendo.

«Ehi qualcuno di voi  vuole spiegarmi perché state facendo tutto questo chiasso!» esclamò sbadigliando .

«Non è colpa mia se uno di questi idioti mi  ha svegliato di Domenica! E ora chi diavolo è il deficiente che si diverte a farmi questi cazzo di scherzi idioti? Nemmeno io sono così crudele  da alzarmi di Domenica!» sbraitò Remus. Perché il caro Remmy  può sembrare una personcina a modo.  Lui è sempre,calmo, tranquillo e rilassato.  Ma quando gli scappavano i cinque minuti!  Diventava una furia!  E quella furia si stava per abbattere tutta su di me  infame e povero ragazzino  di 13 anni. Così mi feci coraggio e mi vestii cercando di non farmi vedere. Ma Remus aveva un occhio da lince e m’individuo subito.

«Tu! Razza di imbecille di un Potter!»

«Ciao Rem!  Ben svegliato! Scusa ma devo andare!» dissi cercando di svignarmela. Non riuscii ad arrivare alla porta perché   Sirius si era messo proprio davanti  alla porta e non potevo passare.

«Allora prima ci butti giù dal letto e poi tela svigni. Cosa c’è James?»

«Oggi c’è la partita di Quiddich Grifondoro Serpeverde! »

« Ecco spiegato il mistero. Ce lo potevi anche dire idiota» disse Remus sorridendo  e dandomi un pugno nello stomaco.

 Quella era la sua vendetta per averlo buttato giù dal letto.

BIANCA.

«LILY EVANS TI ORDINO DI  ALZARTI IMMEDITAMENTE!» Urlai alla mia migliore amica.. Lei sbadiglio  e si alzò a sedere sul letto  stropicciandosi gli occhi . Indossava una camicia da notte bianca  che le faceva risaltare i capelli rosso scuro. Poi sbuffò irritata

« Ma sei impazzita B!  Sono le sette di Mattina!»

«Eddai Lils! Oggi è un giorno speciale!» Non mi ero resa conto che anche Mary e Ali   si erano svegliate.  Ma me ne resi conto quando un irritatissima  Mary mi tirò un cuscino addosso

«Ti conviene avere una buona ragione per averci buttato  giù dal letto in quel modo.»  Disse Mary  lanciandomi un occhiataccia e puntandomi un dito contro

« Beh in realtà volevo solo svegliare Lily» dissi mortificata

«Questo l’abbiamo intuito,visto che hai urlato» disse Ali.

«Comunque ho svegliato Lils  perché Oggi c’è la prima partita di Quiddich e io non cosa fare!»

«Intendi che non riuscivi a dormire e perciò  mi hai chiamata?» Chiese Lily sorridendomi. Così Lily a malincuore si  alzò e s’infilò la divisa.

«Andiamo a colazione. Così mangi e ti rilassi» mi propose  spingendomi oltre la porta del dormitorio.  Sorpassammo la sala comune  andammo  in Sala Grande. La Sala grande  era deserta  tranne per una persona. James Potter  infatti era seduto davanti a una tazza  di latte che non aveva toccato  e sembrava perso nei suoi pensieri. Ci avvicinammo e io e Lily ci accomodammo vicino a lui. Negli ultimi tempi  James era più... comprensivo? Normale?Buono? Speravo che non cambiasse.

«Ciao Ragazze!» ci  salutò alzando gli  occhi dalla tazza . Notai che il suo sguardo si posò subito su Lily. Lei arrosì sotto quello sguardo  ardente e  gli rispose con un cenno del capo e un “Potter”. Lei e James non erano amici, eppure non si ringhiavano nemmeno contro (dal terzo anno in poi fino alla fine del quinto Lily lo avrebbe odiato N.D.Bianca  ma siamo ancora al secondo  perciò zitta!N.D Autrice)

Lily si sedette  vicino a me e prendendo un biscotto  sospirò affranta

«Che hai Evans?» gli chiese incuriosito e preoccupato  James.  Lei lo guardò di sottocchi

«Si da il caso che  io  sia stata svegliata da questa tizia che oso chiamare mia  migliore amica.»

«andiamo Lils ti ho solo urlato contro!» dissi innocentemente.

« Sono le sette e mezza la partita non inizierà prima delle 9 B potevo dormire un altra ora!»

« Beh io ho messo la sveglia alle 7.20 e Rem  mi ha quasi ammazzato!» disse James nel tentativo di salvarmi.

«Almeno tu hai avuto la decenza di mettere la sveglia!» si impuntò Lily  . E fu così che iniziai la mia giornata

***

«Ragazzi ora noi siamo qui per vincere perciò non badate a gli altri ma solo a quello che fate voi!  Perché Grifondoro quest’anno deve vincere la coppa del Quiddich», Eravamo negli spogliatoi e questo era il discorso d’incoraggiamento di Savannah McTyler  il nostro capitano. Era una ragazza alta e atletica del 5 anno aveva corti capelli ricci . un visino tondo  occhi neri come la pece  e nervi d’acciaio.

«Potter mi raccomando concentrati solo sul boccino non voglio distrazioni!» ammoni il povero James  che era terrorizzato da lei. Poi  il cronista tuonò

«I giocatori di Grifondoro. Sono Gideon e Fabian Prewett come battitori. Seguiti dai tre  cacciatori Edgar Bones Hestia Jones  e Bianca Olivier.Il portiere Savannah McTyler  e la nostra nuova stella del Quiddich James Potter » in ordine come ci elencò uscimmo volando dagli spogliatoi.

Tranne James erano tutti più grandi di me. I gemelli Prewett  frequentavano il 4 anno.  Edgar Bones era del 3 anno, Hestia Jones del terzo pure lei . Savannah invece  era al sesto anno.. Giocare con persone più grandi mi innervosiva . Sopratutto per i Serpeverde che erano i nostri avversari. Nella squadra infatti c’erano Bellatrix  Black come cacciatrice,  George Goyle e Caius Taiger come battitori,  come portiere c’era Amanda Pusy  e gli altri due  Cacciatori erano Lestrange Rebastan e Amicus Carrow.  Per non parlare della sorella di Amicus  Alecto  che  era cercatrice. Decisamente non degli avversari facili.  

Venerò liberati i due  bolidi e il boccino seguiti dalla pluffa e si diede inizio alla partita.  Per la prima volta scoprii cosa volessero dire tutti con “ il Quiddich è un gioco brutale”

 Il primo a prendere  la pluffa fu Edgar  che me la passò. Mi diressi a tutta velocità verso  la porta  ma proprio  in quel momento Goyle e Taiger  mi  mandarono contemporaneamente i due bolidi addosso, facendomi quasi cadere dalla scopa. Dovetti mollare la pluffa per restare in sella alla mia Nimbus. La pluffa fu subito agguantata da Bellatrix  che con ghigno  malevolo si dirigeva maligna  verso  Savannah . Lanciò la pluffa che Savannah parò  Proprio allora  Goyle tirò un bolide in faccia a Savannah che cadde.  Ora non avevamo più alcuna difesa. Infatti in poco tempo i Serpeverde avevano rimontato ed erano arrivati a 80 a 0  per loro. La nostra unica speranza era James che però pareva non avere ancora visto nessun  Boccino . Proprio in quel momento rubai la pluffa a Lestrange  e mi tuffai di nuovo verso la porta. Schivai i bolidi, andai dritta verso la Pusy e segnai. La folla rosso oro esplose in un boato.   

Passai la pluffa a Edgar  che la passò a Hestia che segnò.

20 a80 per noi. Stavamo recuperando. La partita  andò avanti così per un po’ recuperavamo terreno.  Finché non mi capito per la terza volta la pluffa in mano eravamo 80 a 90 per noi.  Dovevo arrivare a cento . Purtroppo i due cacciatori di Serpeverde mi accerchiavano da entrambi i lati e non potevo passarla  ne a Edgar ne Hestia.  Fui colpita da una mazza  e fui costretta a lasciare di nuova la pluffa. Non riuscivo più a reggermi sulla scopa e la testa mi scoppiava  al’improvviso il cronista urlò     

«James Potter deve aver visto qualcosa! La Carrow  gli va subito dietro.  James scatta a sinistra  ma è solo una finta.  La Carrow  non ci casca . Aspettate  ora sono  fianco a fianco vai James!  Mi scusi Prof ma non posso fare altro che tenere per Grifondoro!  Vai Così Potter . Ehi Potter  allunga  il braccio e incredibile signori a preso il boccino! »  Ma  appena finita la  frase qualcuno dalla folla di Serpeverde gridò:

«Stupeficum» James  fu sbalzato giù dalla  scopa e cadde.

«Fallo!» gridai prima di precipitarmi da James. Atterrai sul prato e corsi. C’erano già Sirius Remus e Minus. Persino Lily era li. James era  a terra. I capelli sparati in tutte le direzioni il volto pallido il corpo era tumefatto e mi pareva  che avesse un a gamba rotta. Era uno straccio mi preoccupai e cercai di  rendermi utile. M’inginocchia  accanto a lui e vedi che gli occhiali erano rotti e stava male. Sapevo che senza occhiali lui non mi poteva vedere  così gli dissi «James Io sono qui. non ti preoccupare andrà tutto bene»  Lui capii  e mi strinse la mano che avevo poggiato sulla sua.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Crocerossine, abbracci notturni e chiacchierate inquietanti ***


Capitolo 20

Crocerossine, abbracci notturni e chiacchierate inquietanti

NDA Eccomi qui! Finalmente ho aggiornato scusate ma  ho avuto un sacco d'impegni. Questo capitolo sarà molto importante per capire la storia e  il suo seguito! Ebbene si, gente! Dopo il secondo anno ci saranno tutti gli altri!  Spero mi seguirete! Devo ringrazziare Dani e Joasteroide42 per le loro recensioni e dubhe01 che sicuramente   recensirà!  Grazie tesoro!   Ho da darvi un altra notizia  per tutti quelli che seguono il bacio delle stelle domani aggiorno e sabato posterò il 21 ! Scusate ancora per il ritardo ma  avevo molti impegni scolastici!

Ora la pianto!

 Spero vi piaccia e che mi lascerete un commento 

 Baci Marty Evans  

ci vediamo sotto

  

LILY

 Ma perché? Perché deve capitar proprio a me? cosa ho fatto di male per meritarmelo? Come  avevo promesso a B ero andata a vedere la partita. Anche se io odiavo quello sport. Lo trovavo sciocco e senza senso.  Che gusto ci trovassero a lanciarsi palle di ferro e a volare dietro a stupide palline dorate  per me era ancora un mistero. Ma dopotutto cosa non si fa per gli amici? Bianca era la mia migliore amica e andarla a vedere era d’obbligo. Devo ammettere che ero orgogliosa di essere la sua migliore amica era davvero brava. Pure Potter non era male, anche se  sapevo che se gliel’avessi detto si sarebbe montato la testa.  Avevamo molte probabilità di vincere la coppa  del Quiddich quel anno. Non che m’importasse di una stupida  coppa sia chiaro. Avevamo vinto la partita. (non grazie a Potter) Stavo per mettermi a esultare quando senti una voce gridare: «Stupeficum!» . il lampo di luce rossa andò dritto verso Potter ancora in volo, Potter fu sbalzato giù dalla  scopa e cadde. Il mio cuore perse un battito quando lo vidi precipitare.  Non riuscivo  più a ragionare, lo vedevo solo cadere e non pensavo a nient’altro. Ero nel panico ommiodio!  Se fosse morto? Quanto era grave?  Non riuscivo più a stare seduta senza fare niente mentre lui cadeva. Non ce la facevo a guardarlo e basta, dovevo essere li con lui. In quel momento capii una cosa importante. Potevo nascondermi dietro una maschera quanto volevo ma io tenevo a lui. Ero convinta di non essere innamorata di lui, ne sua amica ma gli volevo bene. Questo dovevo ammetterlo io  tenevo e volevo bene a quel insopportabile, arrogante e vanesio di Potter Lasciai Mary , Alice, Marlene e Severus e  corsi giù dagli spalti. Mi accorsi che anche Black Remus e Minus stavano correndo verso il campo. Mi avvicini a Potter aveva un aspetto orribile, era pallido, cadaverico, istintivamente mi feci più vicina. M’inginocchiai, non m’importava se le calze della divisa si sarebbero sporcate  d’erba. Bianca atterrò sul prato e corse. S’inginocchiò anche lei accanto a lui  Guardandolo di nuovo mi accorsi che aveva gli occhiali e una gamba rotti Bianca si mise accanto al suo orecchio e gli disse «James Io sono qui. non ti preoccupare andrà tutto bene»  Lui le strinse la mano che aveva poggiato sulla sua. Quel gesto affettuoso da parte di Bianca  mi lasciò perplessa. Mi  provocò una strana sensazione d’irritazione e invidia alla bocca dello stomaco. Era come se sentissi che ci dovevo essere io li a tenergli la mano nessun altra, solo io. Scacciai quella fitta di gelosia e irritazione. Io non sono innamorata di Potter. Non m’importa se Bianca gli tiene la  mano. Io non ho niente a che fare con lui. Che diavolo ci faccio qui? Purtroppo il mio cervello non la pensava come me . Mi propose un immagine raccapricciante: Ero al posto di Bianca e stringevo la mano a Potter lui apriva gli occhi io lo guardavo e.. basta! No non posso veramente aver pensato una cosa del genere! Lo accompagno solo in infermeria e poi me ne torno al lago a studiare con Sev. Si Potter non ha bisogno di me lo faccio solo perché .. Perché non lo so il perché diavolo!  Ma.. è che  io sono troppo buona . mi  sento in dovere di aiutarlo! Si, è così non sono  assolutamente preoccupata! Madama Bumb ci aiutò a issarlo su una barella e a portarlo in infermeria. Dove, Madama Chips era intenta a curare il viso del capitano di Grifondoro Savannah McTyler. Appena ci vide arrivare l’infermiera arrivò alla carica, si avvicinò alla barella e disse di metterlo su un lettino. Quando Madama  Bumb e Black iniziarono a sollevarlo,  Potter emise un gemito strozzato. In quel momento i suoi occhi incrociarono i miei. Non riusciva a distinguermi bene  ma annegai lo stesso nei suoi occhi nocciola. Il verde  si perse nel nocciola e il nocciola si perse nel verde.  Quante volte sarebbe successo ancora?  Sarebbe successo molte volte.  Con il passare del tempo inizia ad adorare i suoi occhi color caramello. Ma allora per me, lui non era altro che Potter, il bullo arrogante, che se ne andava in giro per i corridoi scagliando incantesimi sui malcapitati. Era quello che rideva alle battutine schiocche di Sirius Black, quello che rendeva la vita di Severus un inferno, quello che lo sbeffeggiava davanti a tutti, quello idolatrato dalle ragazzine, quello  che sarebbe andato con mezza popolazione femminile di Hogwarts  prima che io decidessi di dargli una possibilità. James Potter bello, arrogante, campione di Quiddich, acclamato, osannato, idolatrato  venerato  come un dio. Quello  sarebbe diventato James Potter. Ma  ne avrei conosciuto un altro. Avrei conosciuto Un James Potter, il vero James Potter, una persona dolce, buona,pacifica, divertente, brillante, simpatica, romantica e sopratutto amabile.  Tutto questo però, era ancora lontano, quel pomeriggio di Aprile, nella luce che filtrava  dalle finestre del infermeria. Appena incrociai il suo sguardo ebbi l’impulso irrefrenabile  di sedermi al suo capezzale. Così mi accostai al letto e mi sedetti su una sedia li accanto. Nessuno mi aveva notato . Black andava avanti e indietro  nervoso. B e Rem confabulavano tra loro in una conversazione dai toni molto accesi anche se cercavano di trattenersi . Minus stava mangiando una cioccorana senza curarsi granché del resto del mondo. Notai che nessuno si era accorto che James era nel panico. Mi accostai a lui e gli posai una mano sulla fronte  come faceva mia madre quand’ero piccola e  ero spaventata.  Lui cercò di parlare, probabilmente per chiedermi cosa stavo facendo e chi ero. Beh neanch’io sapevo bene cosa stavo facendo.  Sapevo solo che gli volevo stare vicino. Teneva gli occhi chiusi sembrava un angelo perfetto. Gli posai le dita sulle labbra, la mia mano destra tocco la sua sotto le coperte. Gli strinsi le dita. Lui non aveva ancora aperto gli occhi.. Mi chinai verso il suo viso livido tanto che i miei capelli scarlatti  andarono a sferzargli le guance.  

«Chi..?» spinsi le mie dita sulle sue labbra con più decisione. Lo feci in una tacita richiesta di silenzio.

«Stt James Stt» dissi dolcemente. Lui s’immobilizzò e mi strinse la mano destra che ancora toccava la sua attraverso le coperte. Per la prima volta in vita nostra non eravamo

Potter e Evans.

Il Malandrino e il Prefetto 

La studentessa diligente e lo studente indisciplinato.

Il combina guai e la  Perfettina.

Lo scavezzacollo e la brillante studentessa.

Eravamo solo James e Lily e il resto non importava.

***

Era tardi ero rimasta in infermeria per un tempo infinito. Avevo chiesto a Madama Chips  di curare James e di dirmi come stava. L’avevo  aiutata con pozioni e cose simili ed ora dopo  aver imbottigliato l’ennesima Pozione curativa, mi avvicinai  al letto di James, mi  sedetti accanto a lui, posai le braccia sul letto e lo studiai nella penombra. Dormiva sommessamente  sembrava un bambino.  Studiai il suo viso: pallido, la fronte perfetta, gli zigomi alti e aristocratici, il naso un po’ troppo lungo, le labbra sottili, ma morbide, il mento austero, le orecchie ben proporzionate.  Gli scostai un ciuffo di capelli disordinati dalla fronte. Avevo sonno e avevo saltato la cena. Guardai distrattamente l’orologio le undici e un quarto. Pensai che addormentarmi li guardando James non era una cattiva idea;  tanto madama Chips mi avrebbe svegliata quando avrei dovuto andarmene. Posai la testa sul cuscino accanto al capo di James e intrecciai le dita delle nostre mani. Così sprofondai tra le braccia di Morfeo dolcemente accanto a James.

 

JAMES

Buio dopo la partita avevo visto solo quello. Mi avevano sollevato, portato in un letto e avevo sentito solo voci. poi  qualcuno si era avvicinato mi aveva posato le mani fredde sulla fronte. Erano fredde, gelide, quelle mani ma affusolate, delicate lunghe.  Provai a parlare ma la mano si spostò sulle mie labbra.  Delicata,leggera una carezza dolce. Ero totalmente ipnotizzato.  L’altra mano  trovò la mia attraverso il tessuto delle coperte gliela strinsi. La ragazza si chinò verso di me sentii il suo fiato caldo a pochi  centimetri dal mio. I suoi capelli mi solleticarono le guance.

«Chi..?»  lei spinse le sue dita  ancora poggiate delicatamente sulle mie labbra con più decisione facendomi capire che dovevo stare zitto.

«Stt James Stt» disse una voce femminile dolcemente. Quante volte avevo sognato quella voce? Mille. Così dolce,musicale melodiosa, m’incantava. Lily quel nome affiorò nel buio antro dei miei pensieri, come una luce nel oscurità. Inspirai il suo profumo di gigli e more e  persi di nuovo conoscenza.

***

Mi svegliai , l’infermeria era buia  non riuscivo a mettere bene a fuoco le sagome, maledetta miopia! Sentii  qualcosa accanto a me. Qualcosa di caldo e morbido.  Una persona, una ragazzina della mia età. La studiai  aveva un viso dalla forma allungata, gote rosee e delicate, labbra  perfette ne carnose ne sottili e di un rosso brillante, un naso a patata che però le stava bene. L’avrei  riconosciuta dovunque anche senza i bellissimi capelli rossi che adornavano e incorniciavano il suo viso. Lei era Lily Evans, la ragazzina poi ragazza e donna che ho sempre amato e sempre amerò. Sembrava una dea anche quando dormiva. Così delicata innocente e pura  come il giglio , come il suo sopranome. Lei era un giglio bianco, una dea, un fiore, un prato verde, ma era anche fuoco e stelle. Tutto questo era per me Lily  in altre parole l’universo, il  mio universo. Fu naturale per me   avvicinarmi al  suo viso e deporvi un leggero bacio sulla fronte. Passai le braccia intorno alla sua vita e la lasciai dormire placidamente tra le mie braccia. Quella fu  la prima volta in cui io e Lily passammo una notte  dormendo abbracciati. Non avevo idea del uragano rosso che si sarebbe scatenato la mattina successiva per cui mi addormentai placidamente tenendola tra le braccia.

 

SIRIUS

 Ero nervoso James era caduto dalla scopa e avevo scoperto che la mia ragazza sapeva qualcosa su Remus. Non sapevo cos’era ma l’avrei scoperto.  Fuori dal ‘infermeria infatti,  gli avevo sentiti parlare concitatamente a basa voce

«..... So che non puoi!» stava dicendo Bianca allarmata dondolando sui talloni . Avevo notato che era un gesto che faceva quand’era  in imbarazzo o nervosa.

« Sai che  è contro le regole! É pericoloso!  Non sono umano! Bianca ti potresti fare male! Io ti potrei fare del Male!  Se  ti succedesse qualcosa per colpa mia non me lo perdonerei mai!»

« Non venirmi a parlare di umanità Remus John Lupin! Io sono molto meno umana di te e questo lo sai» Bianca era fredda glaciale. Anche se non capivo cosa volesse dire.

«Io verrò con te Remus domani quando ci sarà la luna piena!  Che tu lo voglia o no io ti starò vicino! Sei il mio migliore amico Rem!  E per gli amici si fa questo e altro!»

«Non puoi venire B!  Sarò più bestia che ragazzo domani!» la suplicò Remus con gli occhi azzurri pieni di pietà.

«E allora io? Mi  hai vista nutrirmi Remus! Da Ottobre mi porti gli animali di nascosto per permettermi di sopravvivere Mi hai vista  al mio peggio, ora voglio ricambiare il favore»

 Quale segreto nascondevano quei due? Non riuscivo a capire quale cosa nascondessero ma decisi sarei andato in biblioteca e avrei cercato la luna piena! Mi allontanai da li. Non sapevo ancora che quelle ricerche mi avrebbero portato a sapere che Remus era un lupo Mannaro e che  Bianca...

 Ma questa è un altra storia e voi dovrete aspettare a conoscerla!

NDA  Allora che ve ne pare? Misterioso eh ? Mi scuaso con tutti quelli che volevano B e Sir   ma  visto che in teoria non si dovevano mettere insieme quest'anno ma poi si sono messi insieme  ho dovuto modificare un po' la trama! Non mi uccidete! Comunque il prossimo capitolo sarà dedicato tutto  a Remus! Il mio adorato Moony! In quello dopo si scoprirà cos'è Bianca! Una rivelazione sconcertante dietro l'altra!

Spero mi diciate cosa ne penssate!

Baci Marty Evanns

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Il segreto di Remus ***


Capitolo 21

Il segreto di Remus

NDA Salve Gente!  eccomi finalmente con il capitolo  21! Vorrei ringraziare tutti i 44 lettori del capitolo precedente nella speranza che qualche lettore silenzioso mi lasci una recensione.  A proposito di recensioni vorrei ringrazziare Dub01,Joasteroide42 e Dani  per le recensioni!

 Grazie Ragazze non so come ringraziarvi! Ci vediamo sotto

 

REMUS

Maledetta Bianca! Lei e i suoi poteri persuasivi! Con un maledetto battito di ciglia era riuscita a incantarmi e a farmi acconsentire al suo assurdo piano!  In quel momento odiavo Bianca Celia Olivier! Le volevo bene, era molto simile a me ma allo stesso tempo era totalmente diversa da me. Era bella, buona, gentile disponibile, una vera amica. Se lei non mi avesse rivelato cos’era non l’avrei mai sospettato. Era troppo bella era troppo umana.

 E poi c’era un altra questione Marlene. Senza offesale volevo bene ma lei non avrebbe mai potuto capire. Credetemi avevo provato a  stare bene con lei avevamo parlato, avevamo studiato insieme era venuta con me dai Potter  ma non avrebbe mai potuto capire. Mi avrebbe respinto. Avevo capito che non provavo nulla per lei aldilà di una bella amicizia.   Lei non era come me. Bianca invece capiva. Mi aiutava e non m’importava se era nel suo stesso potere incantare e che non lo faceva apposta ero folgorato. Un  sentimento iniziò a crescere in me. Un sentimento che non sarebbe mai stato corrisposto . ma non m’importava perché io non provavo amore per Bianca ma adorazione.  Quello non era amore. L’amore fu una scoperta dell’anno successivo. Lei era la  mia migliore amica  ma allora pensavo veramente di essermene innamorato.  Davanti al infermeria avevo cercato di convincerla ma non ce l’avevo fatta era più ostinata di quanto pensassi e anche molto persuasiva.  Mi preparai  per intraprendere la  mia ennesima tortura.. Quella notte  avevo la consapevolezza che non sarei stato solo. Il lupo dentro di me era eccitato e bramava questa cosa. Quello non era un buon segno.

 

LILY

 Mi svegliai di soprassalto. Mi resi conto che non ero nel mio dormitorio. C’era qualcosa di caldo accanto a me, un corpo.

Okay Lily calmati  che diavolo ci fa una persona accanto a me?Aprii un occhio poi l’ altro. Mi voltai  verso la persona accanto a me. Quando incontrai  un paio di occhi color caramello il mio cuore iniziò a battere al impazzata. Gli occhi di James Potter si specchiarono nei miei. Non desiderai altro che stare li a fissarlo.. Notai con la coda del occhio il contrasto dei nostri capelli sul cuscino bianco. I miei lisci capelli scarlatti la federa bianca e i suoi capelli neri come la pece. Sarei potuta stare un eternità li, su quel lettino troppo  piccolo per due persone. Sarei potuta stare li. Perche  avrei guardato il suo splendido viso e mi sarei abbeverata dei suoi bellissimi occhi nocciola. Non volevo che quel paradiso finisse. Poco importava se ero con James Potter. Le sensazioni che  provavo erano così piacevoli! Avrei voluto che il tempo si fermasse li.  Purtroppo però anche il fiore più bello deve lasciar cadere i suoi petali. Così anche il nostro incantesimo si ruppe. Al’improvviso, infatti, una porta si aprii e sentii la voce di Sirius Black gridare

«James! James svegliati!»  James emise un mugolio di protesta alla mia destra.    Mi accorsi di essere tra le sue braccia.  Non volevo lasciare il candido e stretto lettino  in cui Potter mi stava abbracciando. Neanche se quello stupido   di Black avesse fatto una delle sue  battutine insensate.  Stavo troppo  bene tra le braccia di James. Mi sentivo protetta e al sicuro.. Purtroppo Potter allentò la stretta per permettermi di scivolare via e mettermi in piedi. Io obbedii sgusciando a malincuore via dalle sue braccia.  Black, intanto  parve notarmi perche mi chiese:«Evans cosa ci fai tu qui?»

Bella domanda! Che cosa ci facevo li? Non lo sapevo nemmeno io. Sapevo solo che avevo voluto stare vicina a Potter.  Ma non capivo il perché . Così  risposi

« senti Black: io non ti devo nessuna spiegazione. Comunque se proprio vuoi saperlo sono  solo venuta a vedere come stava Potter. Tu come mai sei qui?»

«certo, sei solo venuta a vedere  come stava eh Evans? Peccato che i tuoi capelli sgrovigliati, la tua divisa sgualcita e l’abbraccio in cui vi ho trovati  quando sono entrato dicano ben altro.» disse ghignando malizioso Black  con gli occhi grigi che mi squadravano  dal alto in basso. Io lo squadrai con aria di sfida. Prima di aggiustarmi la divisa e i capelli con un colpo di bacchetta. James intanto era rimasto immobile sui cuscini. Black gli si avvicinò e gli mise im mano degli occhiali.

« Te li manda Dorea. Rem gli ha scritto dopo che sei caduto e lei ti ha subito mandato un paio nuovo.» disse Black.

Potter intanto inforcò gli occhiali e sorrise.

«Grazie Sir. Ripeto la domanda della Evans Che ci fai qui?» Disse Potter girandosi a guardarmi e sorridendomi.  Quello che mi rivolse nel corso del tempo sarebbe diventato il mio sorriso. Il sorriso raggiante e pieno d’amore che gli raggiungeva gli occhi.  Quel suo sorriso per me e per nessun altro. A nessun altro avrebbe mai rivolto quel sorriso divertito, un po’ malizioso, dolce e pieno d’amore.  Il mio respiro accelerò e le mie guance si tinsero di un rosa acceso. Era la quinta volta che arrossivo per lui.

 Le avevo contaste. Dal inizio del anno erano cinque con quella. A interrompere i miei  pensieri fu Black che finalmente ci spiegò il motivo della sua visita.

«Ho sentito Rem e Bianca che parlavano ieri sera. Non ho capito molto bene. solo che Bianca vuole andare con Remus stanotte e che centra la luna pena»

« La luna piena dici? Beh ma Remus è assente  tutte le volte che c’è la luna piena se l’avete notato.» disse Potter sorprendendomi

«Andiamo a fare un salto in biblioteca»

«Che cosa? Andiamo? Ti includi anche tu nel programma Evans?» mi chiese Black incuriosito e diffidente.

«Certo. Remus è anche amico mio. E se ha un problema voglio saperlo.»

 

***

 Una volta che Madama Chips ebbe constato che James stava bene, ci dirigemmo in biblioteca.

Quando mi vide Madama Prince mi sorrise allegra.

«Salve Lily!» mi salutò allegra.

«Salve Madama Prince» salutai a mia volta allegra.

Quando però vide i due ragazzi vicino a me  Madama Prince si prese un infarto.  La poveretta non si aspettava certo di vedere Il signor Sono-Allergico- Ai- Libri Potter e il signor  Non - M’importa – niente- dello -Studio- Black . Per salvare la bibliotecaria da un infarto e i due malandrini dal’imbarazzo, dissi sbrigativa:

«Stiamo cercando informazioni su incantesimi o  maledizioni connesse alla luna Piena.» La bibliotecaria sembrò riprendersi e rianimarsi di colpo.

«Oh si , si certo! Secondo scaffale a destra troverai tutto ciò di cui hai bisogno cara!» trillò  lei.

Io, Potter e Black  ci dirigemmo verso lo scaffale indicatoci. Potter e Black sospirarono rassegnati. C’erano tantissimi libri da consultare.  Ci mettemmo al opera. Dopo aver scartato  le pozioni e gli incantesimi connessi  alla luna  trovammo quello che cercavamo. Finalmente trovammo  il paragrafo sui Lupi Mannari.  Tutto combaciava con Remus.

Il  mio migliore amico era un Lupo Mannaro.

 Ora non restava che seguire Bianca quando sarebbe uscita dal castello quella notte.

***

 Io Potter e Black mangiammo cena in silenzio quella sera. Poi  salimmo in sala comune. Ci accomodammo sul divano rosso e aspettammo. James si era portato dietro il suo mantello del Invisibilità, cosa che reputai molto utile visto che dovevamo seguire una persona senza farci vedere.. Vedemmo Bianca avvolta in un lungo e pesante mantello nero uscire dal   buco del ritratto.  Dopo pochi minuti, uscimmo anche noi, sotto il  mantello, cercando di non farci scoprire. Bianca imboccò le scale, girò a destra, andò verso  il  piano del infermeria, svoltò l’angolo e imbocco di nuovo le scale che portavano al piano terra. Aprii il portone che andava verso il parco e  sgattaiolò fuori. La seguimmo . Arrivò vicino al platano picchiatore. Qui, si slaccio il bottone che teneva  fermo il mantello. L’indumento di velluto nero cadde pesantemente a terra. Mi resi conto  che sotto portava dei jeans Babbani laceri e una maglietta a maniche corte. E poi accade. Ci fu un lampo di luce e dove prima c’era la mia migliore amica ora c’era  un gigantesco felino bianco.  Una tigre  bianca con striature che spaziavano dal dorato al nero. E due bellissimi occhi verdi. Il felino si inoltrò  nella cavità sotto l’albero.   Noi cercammo  di entrare. Ci riuscimmo qualche sberla e tirata dei capelli da parte del albero  dopo. Ci trovammo in uno stretto cunicolo. Seguimmo la tigre. La tigre entrò in una casa abbandonata che riconobbi come la Stamberga Strillante. Noi la seguimmo.  Li vidi Rem. Remus era in piedi, il volto pallido,emaciato,  pieno di cicatrici e teso.. Appena vide l’animale quasi rise.  

«Ah vedo che hai anche il potere di trasformarti B! Peccato che tu non sia una Tigre Mannara saremmo stati bene. Hai ragione a presentarti trasformata da tigre. Il mio lupo non tocca gli animali.» Bianca emise un miagolio. E si sedette accanto a Remus. Ad un certo punto. Remus iniziò a contorcersi.  Pensai avesse un attacco epilettico. Mugolò,  ruggì, si dibatte e pianse mentre gli occhi della tigre si riempirono di pianto. Alla fine emerse un lupo enorme. Quella parte del mio migliore amico ululò alla luna. La tigre ruggì. Un ruggito dolce e spaventoso allo stesso tempo trafisse la notte. Il lupo si volse verso di lei la squadrò, la osservò e poi iniziarono a giocare. Tutto mi sarei aspettata tranne un gioco. Il lupo rincorreva la tigre e la tigre il lupo . Ci fu anche qualche morso da parte del lupo verso il felino ma nient’altro.

***

REMUS

 Quando mi svegliai quella mattina. Mi resi conto di non essermi massacrato da solo. Mi resi conto  che vicino a me c’era una tigre dal pelo candido. Ricordai era Bianca.  Andai a prendere un cambio d’abiti che tenevo nella stamberga dopo ogni trasformazione visto che gli altri abiti si la ceravano. Mi vestii silenziosamente. Ma mi resi conto che la tigre sul pavimento non si era ancora svegliata . Sorrisi, Bianca era andata oltre la sua bontà di starmi accanto aveva addirittura usato i suoi poteri per aiutarmi. .Le tastai il colo  nella pelliccia morbida si sentiva un battito molto debole. Oddio,si era affaticata. Sapevo che era una cattiva idea  quella del venire con me.

Aveva usato troppa energia. Ma al improvviso la tigre si ritrasformò in ragazza. Io la coprii con il mio mantello. Bianca  continuò a restare immobile però. Il cuore era sempre più debole. Al improvviso un rumore mi distrasse. Da sotto un mantello uscirono James,.Sirius e Lily. Mi guardarono.

«Sappiamo tutto Rem e ti saremmo sempre accanto. Ma ora dobbiamo pensare a Bianca . Le serve sangue immediatamente .» disse James  avvolgendo nel mantello, come in un bozzolo, il corpo esamine di B. La prese delicatamente in braccio e la portò  via da li. Tutti noi lo seguimmo. Come può sapere James? Come può sapere di Bianca?  Mi domandai .  Ma , l’importante non era come James sapesse del suo segreto. L’importante era  che Bianca stesse meglio. Quello che le serviva era sangue. Una cosa che io non avrei potuto darle. Il mio sangue era infetto, contaminato, maledetto come me.  Quello degli altri era sano invece. Ma nessuno di loro si sarebbe mai sognato di darglielo.

Per questo mi stupii quando James non la portò in infermeria ma nel nostro dormitorio. Capii cosa voleva fare e in quel momento seppi che James era il miglior amico che qualcuno potesse desiderare.

NDA Allora? Che ve ne pare nel prossimo capitolo si scoprirà finalmente quale sarà questo misteroioso segreto di Bianca anche se qui si può intuire.

Vorrei scusarmi per il ritardo. il fatto è che io e dub01 stiamo scrivendo un altra fanfic a quattro mani The Love is our gretest hope" se vi interessa questo  è il titolo.  essendo impegnata as crivere quella e essendo impegnata anche a scuola ho trascurato un po' questa storia. ma  vi prometto che peresto avrete il vostro capitolo 22!

Baci Marty Evans

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Il segreto della Notte ***


Capitolo 22

Il Segreto della notte

NDA Ciao a tutti! Grazie alle persone che hanno letto o recensito la Fic.  Siamo al 22 capitolo  ne mancano due alla fine del secondo anno!  Poi arriverò con il  terzo!

Spero che il capitolo vi piaccia!

il rosso non è un colre sacelto a caso per questo capitolo!

Baci Marty Evans

 

LILY

Potter era uscito dal mantello ed era andato verso Bianca. L’aveva avvolta nel Mantello ed era andato verso il  castello. Prima però, aveva detto una cosa strana: «Sappiamo tutto Rem e ti saremmo sempre accanto. Ma ora dobbiamo pensare a Bianca . Le serve sangue immediatamente .» Sangue? Che cosa centra il sangue? Che diavolo ha Bianca?

Potter corse, per quanto gli permetteva il corpo di Bianca tra le sue braccia. Entrammo nel castello seguendolo. Pensai che Potter volesse portarla in infermeria . mi sbagliavo. Lui virò bruscamente verso la Sala Comune di Grifondoro. Sorpassò tutti gli studenti che  si accalcavano in Sala Comune. Non li degno nemmeno di uno sguardo.. Spalancò la porta del dormitorio maschile del secondo anno. Dopo di che depose Bianca sul suo letto. Poi con un incantesimo   chiuse la porta. Sirius in apprensione si avvicinò a James.

«Cos’ha James?» chiese molto preoccupaste Sirius.

«Remus va a chiedere a Madama Chips una sacca.» disse James ignorando Sirius. Sulla faccia di Remus si disegnò lo stupore. 

Che sacca? Di che diavolo sta parlando James?

«Ma. ma.. James..  e se mi chiede a cosa mi serve cosa le rispondo?» chiese Rem dubbioso. Potter sembrò sul punto di esplodere. Stringe le mani a pugno e fu scosso da un tremito di  rabbia.

«Senti Remus: non farmi perdere altro tempo. So che l’hai aiutata a procurarsi il sangue in questi mesi okay?So cos’è . So di cosa ha bisogno e so che Madama Chips ti darà quello che chiedi! Remus  lei ne ha bisogno ora! Le darei il mio ma lei non riesce a deglutire. Quando si sveglierà la farò bere  direttamente da me. Ma ora è ancora incosciente quindi vai!»Remus non se lo fece ripetere due volte corse fuori alla velocità della luce.

Poco dopo, quando tornò, teneva tra le mani una sacca piena di un liquido rosso. James  glie la strappò praticamente dalle mani. L’apri con un colpo di bacchetta. Dopodiché versò in una tazza  sul comodino  quel liquido scarlatto. Poi si sedette sul letto, sollevo la testa della mia migliore amica e le accostò la tazza alle labbra.

Bianca

Buio, dolore,smarrimento, mi sento come  risucchiata  in un vortice di dolore. Mi sento tirata verso il basso da una marea nera. Non riesco a respirare. Sono cieca, sorda e muta. Se potessi parlare urlerei. Mi sento annegare.  Sto morendo lo sento.  Quindi è questa la morte? Tutti mi dicevano che io non sarei mai morta. Ma lo sto già facendo. Ho i polmoni in fiamme sto annegando. Lotto per ritornare in superficie. Per tornare alla vita. Ma  non c’è niente ormai che riesca a  trattenermi devo andare.. poi  lo sento. Il sapore del sangue.

Ambrosia, nettare, vita.  Qualcuno mi sta premendo del sangue sulle labbra. È sangue di scoiattolo. Mi sta dando la forza per lottare per riemergere. E ora riesco a vederla la luce che mi riporterà alla vita.  

Mi da speranza.

Piano piano riemergo. Bevo , bevo avidamente, bevo fino a riemergere. Bevo per vivere. Bevo come non ho mai bevuto. Bevo la vita e cerco di sopravvivere. Perché questo è il mio segreto. Il segreto della notte che mi nasconde e mi protegge. Il segreto dei figli e delle figlie di Nyx.

Io sono un mostro, un parassita. Ecco perchè allontano tutti da me. Non merito nessuno. Non merito nemmeno Remus. Lui non è programmato per uccidere la gente. Io si. So cosa starete pensando. Sei cattiva, malvagia. Beh non posso darvi torto. Purtroppo sono così e non ci posso fare niente.

Sono una bevitrice di sangue

Sono una vampira.

JAMES

 Man mano che il sangue  scorreva nella bocca di B. lei riprendeva vigore. Bianca tornava. Stava tornando alla vita. Poi finalmente lei aprii gli occhi.  I suoi occhi da gatta quasi neri per via del sangue mi guardarono terrorizzati. Temeva che  le avrei voltato le spalle come avevo già fatto in passato. Ma non ero più uno stupido bambino. Dopo Remus che differenza poteva fare un amica vampira? Bianca non era un mostro.  Era una persona diversa. Era dolce e buona. Se solo non  avesse avuto  dei genitori così stupidi e stronzi sarebbe stata normale. La mia povera ex migliore amica era stata manovrata per anni dai suoi genitori.  E io ero troppo lontano per aiutarla e quello mi faceva male. Ero uno sciocco.  Ero stato uno stronzo e mi sentivo in colpa.  Ma le volevo anche molto bene anche se lei non mi avrebbe perdonato. Così  presi il coltellino che  mi ero portato da casa. Stesi il braccio e mi feci un piccolo taglio. , non molto profondo ma abbastanza da far uscire il sangue. Non le bastava il  sangue di uno scoiattolo. Per riprendere le forze aveva bisogno di sangue umano e io gli lo avrei dato.  Lei cercò di alzarsi ma glielo impedii.

«No! Devi riprendere le forze ora!» dissi.

«No! James ti prego no!  Non sai a cosa vai incontro! Ti prego! Tra noi si potrebbe formare un legame che non potresti spezzare! Ti scongiuro  non farlo! Non sai quello che fai! Ti prego! Ti scongiuro! No! James no!» mi supplicò. Non la ascoltai le premetti il mio polso sulla bocca. Lei invece si dimenava  tanto che non riuscivo a tenerla ferma.

«Remus Tienile la testa!» ordinai. Lui era l’unico che poteva tenerla ferma. Appena lui l’aveva bloccata. Bianca non aveva opposto alcuna resistenza. Finalmente schiuse le labbra e succhio. Fu l’unica volta che mi feci mordere da un vampiro. Ma, fu l’unica volta in cui ebbi un esperienza così straordinaria. Fu come immergersi in acque oscure mai esplorate prima. Fu straordinario. Sentii la vita, il mio sangue che da me   defluiva verso di lei e le dava forza, vigore, vita. Dopo un po’ . le sue guance tornarono rosee i suoi occhi verdi come l’edera. Bianca stava tornando.

James ora fermati! Sentii la sua voce  nella mia mente come acqua che  scorreva. Era la voce di Bianca

Perché ? E come mai posso parlarti?

 Perché rischio di farti perdere troppo sangue.  Posso parlare con te perché quando una come me morde uno come te,  per il tempo del morso la vittima può comunicare al predatore i suoi pensieri

Io non sono una vittima sono consenziente!

 Lo sei James che tu lo voglia  o no. Per me sei soltanto cibo in questo momento.  In questo momento non sono umana. Sono fredda, un animale, non provo pietà ne gratitudine, non provo miete. Non ho sentimenti James!

 Non dire così non sei un mostro!

 Non dire quella parola James! Non osare! Non davanti a me! Non dopo quello che mi hai fatto! Mi spiace ma non sono ancora pronta a ricominciare

Lo so

 Bene

 Appena tolsi il polso dalla sua bocca, lei passò la lingua sulla ferita che si richiuse.  Remus tolse le mani dalla testa di B. Mi girai verso gli altri. Sirius era sbiancato mentre Lily stava in piedi schioccata. Poi si avvicinò a Bianca e l’abbracciò.

 

LILY

 Oddio mio! La mia migliore amica è ... è... una vampira! Quando Potter a preso il coltello pensavo volesse ucciderla . Invece le ha salvato la vita.  Ha salvato la vita a mia sorella. Potete considerarla come volete ma lei è mia sorella. Sia che sia una vampira si che non lo sia per me è indifferente.  Non  m’importa . l’importante è che lei stia bene. come per Remus lei è fantastica, dolce, buona e altruista. Come può essere così! Non m’importa se Remus deve  trasformarsi una  volta al mese in un mostro. Non m’’importa se bianca oltre che di cibo a bisogno di sangue non mene frega niente..

Quando Potter smise  di nutrirla e allontanò  il polso dalla sua bocca. Mi precipitai ad abbracciarla. L’ abbracciai stretta per farle sentire quanto le volessi bene.

«Lily» mi chiamò lei

«Si?» chiesi curiosa

«Se.. se tu..non..non.. vuoi più avere nulla a che fare con me...i..io ..lo. capisco. So di non essere  perfetta. So di non essere umana  non del tutto almeno. Sono un mostro. Ma non sono un cadavere.»

«E come potresti esserlo? Sei umana. Devi solo bere un po’n di sangue. Non c’è nulla che non vada!Niente. Sei mia sorella niente e nessuno potrà cambiare questo» la rassicurai.

 Lei si staccò da me e disse a gli altri.

« Ci sono delle cose che dovete sapere. Vi devo delle spiegazioni»

«Già ce le devi» disse secco Black.

To Be Continued....

NDA Ciao  Allora vi ho sorpreso? Non ve lo aspettavate? Ma ora capirete anche perché nel Bacio delle stelle  non invecchia. il prossimo capitolo sartà dedicatotutto alla sua storia. e a capire che  creatura. Si perche lei è speciale!

Spero veramente vi sia piaciuto

Baci Marty Evans

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Rivelazioni spiegazioni e riappacificazioni ***


 

Capitolo 23

Rivelazioni spiegazioni e riappacificazioni

NDA  Ciao eccomi qui con il penultimo capitolo! Ma non temete ci sarà un seguitòo! Spero che mi seguirete anche nellla mia nuova fic sul loro terzo anno!  Ringrazio dub01 e Dani per le recensioni! Vi adoro! Sietee due angeli! Grazie! 

Baci Marty evans

PS  so che fa schifo ma non avevo altro modo per far continuare la storia! Se ci sono dubbi ditemelo!


SIRIUS

 È impossibile! Non può essere!  Bianca non può essere un.. un.Vampiro! Bianca non può avermi mentito!  Mi ha mentito!  Non mi ha detto nulla!  è come tutte le altre. E io che pensavo che fosse diversa che stupido! E di sicuro  ha avuto  qualcosa a che fare con James!  A pensarci bene James sapeva quindi...  anche lui mi ha mentito! E Remus? Remus l’ha coperta! ho visto come la guarda ho cercato di ignorarlo ma  come si può ignorare  una persona, il tuo migliore amico che guarda la tua ragazza. E invece anche lui  sapeva. Perché sapevano tutti tranne me?  Mi correggo. Perché sapevano tutti tranne me e la Evans? Ed è questo che mi ferisce di più  lei non mi ha detto niente. Io sono il suo ragazzo e lei non mi ha detto niente. Certo siamo insieme  da capodanno! Ma   lei poteva fidarsi di me! E invece non lo ha fatto! Non lo ha fatto maledizione!  Per questo la odio. La odio non posso fare altro. Lei mi ha tradito!  Io le ho dato tutto! L’ho amata. Anzi, la amo!. Ma come posso amare una bugiarda? Una stronza?

Restai sconvolto quando la Evans  andò da lei e l’abbracciò.  Guardai la Evans dirle che sarebbe andato tutto bene. che lei ci sarebbe stata sempre per Bianca. Non so come faccia la Evans a  stare così vicina a una  tale.. bugiarda! Una tale approfittatrice! Una tale falsa! Si perché per me Bianca in quel momento non era altro che una bugiarda, una traditrice, una manipolatrice,un approfittatrice.  E io come uno stolto mi ero fatto ingannare!  In  realtà  non pensavo veramente quelle cose . Io l’amavo. Ma l’avrei capito troppo tardi.  Avrei compreso troppo tardi che non era così e che lei  non aveva mai voluto usarmi. Lo compresi troppo tardi. La persi, me la feci portare  via dalla rabbia e della gelosia ma negli anni successivi quando capii che avevo perso l’amore della mia vita. Cercai in tutti i modi di riconquistarla. Di riaverla. Ma vi sto raccontando troppe cose andiamo per gradi.  Quel anno il 1973 fu l’anno in cui persi Bianca. Ma non subito andiamo per gradi dicevo. Non fu  per il suo segreto che la persi ma per un mio stupido errore..  Comunque  questo a voi non interessa ed è un altra storia. Una storia  che vi racconterò più avanti.

Torniamo a noi penseremo dopo alla storia della mia vita.

 Stavo dicendo, con questi pensieri, incrociai lo sguardo di James. Anche lui mi aveva mentito. Ma lui era James il mio migliore amico. Mio fratello.  Non potevo ignorare questo.

Così quando Bianca disse

« Ci sono delle cose che dovete sapere. Vi devo delle spiegazioni»

«Già ce le devi» dissi secco.

 «Sirius..» mi chiamò

Aveva una voce così bela. Una voce così melodiosa. Sarei stato anni ad ascoltarla. Le mi tese una mano, gli occhi imploranti, stavo quasi per prenderla, quando mi ricordai che mi aveva mentito e ingannato. Girai la testa di scatto. Lei lasciò cadere la mano. Mi guardò e mi implorò.

 «Ti prego Sir,  so che sei arrabbiato  con me. Ma ascoltami. Poi potrai decidere quello che vuoi fare. Ti prego solo di ascoltare. E di cercare di capire. Se poi non vorrai più avere nulla a che fare con me va bene. ma ascoltami almeno questo me lo devi» disse cercando di nuovo la mia mano.  Questa volta gliela porsi  e  lei la strinse.

BIANCA

«Bene iniziamo dall’inizio. Io non sono una vampira. Sono una mezza vampira. In parte sono ancora umana. Ma basta che  qualcuno decida di trasformarmi  mi morda e diventerei vampira in un attimo.  Sono nata a Manhattan, dai miei genitori  vampiri anche loro, di origine inglese. .  Sono stata per un po’ in Inghilterra.  Fino a  quando avevo 8 anni e i miei mi riportarono a Manhattan. Qui iniziai a frequentare  scuole private, che  in realtà sono scuole per vampiri. Per i mezzi vampiri per l’esatezza quelli come me.  Li strinsi amicizia con due miei coetanei Selene e Nate»

Lily mi interruppe.

«Aspetta quindi Nate, Sel Serena, Blair perfino quel infido di Chuck ... Loro sono tutti mezzi vampiri?»

«Si tutta la gente che hai conosciuto quest’estate era come me. Quasi tutta la gente del alta società di New York è vampira o comunque connessa ai vampiri o agli angeli Lily. New York è governata da diversi equilibri, diverse fazioni. Una di queste fazioni è quella dei vampiri queste fazioni  sono divise in scala gerarchica. Ci sono  gli umani che sono al gradino più basso. Poi ci sono i maghi e le streghe, che anche se sono mortali sono tenuti in grande considerazione perché sanno usare la magia. Ci sono i mezzi vampiri quelli come me. Quelli che sono destinati a diventare  vampiri. Ci sono poi  i vampiri come i miei genitori..  e infine ci sono  gli angeli. Creature  potenti ma non angeliche questo no. Sono più astuti, più crudeli e più spietati di qualsiasi creatura abito sulla Terra.. I vampiri in realtà non fanno proprio niente. Sono  gli angeli a governare.. Gli angeli  a loro volta sono divisi in scala gerarchica. Ci sono gli angeli semplici, gli angeli che governano una città e poi gli arcangeli. Sono 10  e  compongono il Quadro dei Dieci una specie di consiglio formato solo da arcangeli che governa il mondo..  gli Angeli, e in special modo gli Arcangeli sono esseri potentissimi dotati di  molte capacità  Raphael  è l’arcangelo di New York..  Raphael è uno degli arcangeli più potenti  che si sia mai visto sulla Terra.  È spietato ma giusto.» Allora mi girai verso tutti gli altri. Lo stupore sui loro visi era evidente.  Probabilmente  prima che  gi dicessi degli angeli  pensavano che fossero solo creature di fantasia, creature angeliche e buone del  folklore  religioso babbano.  Invece no, erano reali e non erano affatto le creature dolci, amorevoli e compassionevoli che tutti si immaginavano. Gli arcangeli non erano certo stati mandati da Dio. Lo dimostrava la “punizione  che Raphael  aveva usato  su un vampiro che aveva osato disobbedirai. Raphael  aveva preso il poveretto e l’aveva scagliato giù dal Empire State Building. Il  vampiro era attera in Time Square con  tutte le ossa   spappolate ed era morto dopo  ore ed ore di agonia.  Ma quello che mi aveva stupito  era stato che nessuno aveva mosso un dito per aiutarlo.. I miei genitori mi avevano spiegato che  se qualcuno l’avesse aiutato  anche lui sarebbe stato giustiziato immediatamente. Nessuno poteva sfidare Raphael e passarla liscia.

Questo era il messaggio.

E tutti lo compresero.

Ma era meglio non dirlo agli altri. Gli avrei  solo spaventati.  La vita era dura a New York  se tu eri un essere sovrannaturale  o peggio un cacciatore. Gli umani non correvano grandi  pericoli. Pensavano solo che eravamo ricchi e spocchiosi  borghesi di Manhattan e noi glielo lasciavamo credere.

Così ero cresciuta io. In mezzo alla violenza, alla crudeltà a persone subdole.

 Gli unici momenti  in cui mi ero sentita felice erano stati in Inghilterra con James, quando avevo conosciuto Nate e Selene  e quando avevo iniziato Hogwarts. E poi naturalmente con Sirius.  Ma ora lui non voleva più avere nulla a che fare con me . glielo leggevo negli occhi. Leggevo negli occhi il ribrezzo e la paura  e non potevo farci niente.

 

LILY

Angeli?  Aveva detto proprio angeli. Angeli veri?   Mi affascinavano i racconti di Bianca così chiesi

«ma io gli ho incontrati?  Cioè nessuno  aveva le ali! O gli angeli non hanno le ali?»

Bianca Rise

«No. Hai solo incontrato vampiri e mezzi vampiri.  Gli angeli non si fanno mia vedere. Non  gli piace stare a terra. Hanno bisogno di stare in aria, di volare o di stare in posti alti. Stanno  a l’Empire State Building o alla Torre degli Angeli. La residenza di Raphael  fuori città» disse.

«Ne parli come se ci fossi stata di  persona» le fece notare Potter che non aveva ancora parlato. Era stato zitto pe tutto il tempo. Durante il racconto di Bianca era stato a guardare la finestra perso in chissà quali pensieri. Bianca si voltò verso di lui e s’incupì.

«Ed è così infatti. Ci sono stata. Ho conosciuto Raphael di persona»

«Che cosa?! Oltre a dover andare  con  loro hai dovuto anche andare dagli angeli!? Bastardi! Ma come possono fare una cosa del genere alla loro unica figlia?!» ebbi l’impressione che Potter sapesse più di quanto credevo e  che B ci stesse nascondendo ancora  qualcosa.

«Sa James.  Ma sai che a loro non importa nulla di me.  Sono solo un mezzo per entrare nelle grazie  di Raphael e per far si che Daphne li prenda in considerazione per questo!» disse tirando su la manica della  divisa che le avevo portato e mostrando il polso. Su cui non me ne ero  mai accorta c’era una piccola mezzaluna blu.

«Che cos’è?» chiese Back. Notai che la sua rabbia era sbollita. Ero felice. Almeno Bianca non avrebbe  sofferto anche per amore.

«Questo è il simbolo delle Sacerdotesse. Vi spiego meglio. I vampiri hanno una dea Nyx  una dea della mitologia greca  la personificazione della notte.. Le sacerdotesse sono le sue “Figlie predilette”  Aiutano gli angeli a governare le città.   È un ordine  fatto solo di donne  che con la loro Saggezza e Astuzia aiutano  gli angeli a governare. Tra loro le più potenti sono le Somme Sacerdotesse. Delle donne che fanno da “consigliere agli Arcangeli.  Nasce una Somma Sacerdotessa ogni 100 anni. Le Somme Sacerdotesse sono le vampire più potenti del mondo. E io sono l’ultima di queste. Ecco perché  mia madre non voleva che  frequentassi Hogwarts ha paura  che io rinneghi  la mia natura di Sacerdotessa. Se lo facessi lei non potrebbe più avvicinarsi al potere.  Perche  io sono la prossima Somma Sacerdotessa e governerò Manhattan al fianco di Raphael. »

 Restai colpita da ciò. Sembrava non avesse scelta. E poi capii  non sembrava lei non aveva scelta.

«Ora se permettete  vorrei fare due passi» disse poi alzandosi e dirigendosi verso la porta. Senza voltarsi e senza guardarsi indietro. Vidi la sua chioma scomparire oltre la porta.

 

Sirius

Avevo ascoltato il suo racconto.  E anche se sapevo che mi aveva nascosto altre cose. Cose che James sapeva.  ( e questo mi faceva arrabbiare) capivo perché lo  stava facendo. . Voleva proteggerci. Così la rincorsi. Provavo ancora rabbia verso di lei. Ma l’amavo e questo non sarebbe mai cambiato.  Le avrei perdonato tutto. Lei si diresse  verso il parco del castello. Scansando e spintonando le persone che incontrava. Si sedette sotto il famoso albero dove ci sedevamo noi malandrini, quello vicino al  Lago Nero.   Rimasi a osservarla. Lei  si sedette contro il tronco del faggio si tirò le  ginocchia al petto, chinò la testa. Poi la vidi tremare e gemere e capii che stava piangendo. Non l’avevo mai vista piangere. Lei sempre fredda e calcolatrice tanto che mi stupivo che fosse stata smistata in Grifondoro.  Aveva alcuni   comportamenti tipicamente  serpeverde.  Era molto simile a me. Anch’io mi tenevo tutto dentro. Esprimevo i miei veri sentimenti solo quando ero solo o con i Malandrini. Capivo che stava male e aveva bisogno di stare sola. Ma mi sembrava così vulnerabile che mi avvicinai mi sedetti acanto a lei sul erba e l’abbracciai..  Mi aveva mentito. Ma non m’importava in quel momento.. Lei sollevo la testa e mi guardò con gli occhi  verdi pieni di lacrime e le guance arrossate. I miei occhi grigio-azzurri si persero nei suoi verdi  e non desiderai altro che proteggerla.«Sirius..» singhiozzò lei.

«Stt  Angelo Stt» cercai di  zittirla. Ma lei continuò «Mi dispiace.. so che sei arrabbiato. Ti ho nascosto molte cose. Ma l’ho fatto per proteggerti»

Le sorrisi «Lo so Angelo» la trassi a me e lei  affondò il viso nella mia camicia e pianse tutto il suo sconforto e i suoi dubbi. La strinsi a me, baciandole i capelli rossi.

E restammo li seduti al ombra di quel faggio abbracciati per un eternità. Per  un tempo interminabile dimenticai  rancore e rabbia.  Pe un tempo infinito c’eravamo solo noi, Sirius e Bianca  

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Cisarò sempre per te ***


Capitolo 24

Ci sarò sempre per te

NDA ciao a tutti  ringrazio Dani, Joasteoidee dub01 per le recensioni. e vidico che siamo giunti alla fine questo è l'ultimo capitolo dell avventura di James, Sirius, Remus, Lily e Bianca  al loro secondi anno . Ma vi dico che la serie continuerà con una nuova  ff sul loro teerzo anno. Lily Evans and the Forbiden Concil

 Spero che mi seguirete e che vi piaccia anche l'altra fic 

Baci  Marty Evans

lily

Gli esami erano stati facili. Almeno per quanto mi riguardava.  Ero stata promossa a pieni voti. Maggio e giugno erano volati come lo scorso anno. Ma molte cose erano cambiate quel anno. E molte sarebbero ancora cambiate. Quel anno era stato denso di sorprese e di rivelazioni alcune sconcertanti altre banali. Durante quel anno avevo scoperto una nuova Lily.. una Lily diversa meno ligia alle regole, più emotiva, più ribelle.  E poi avevo capito che Potter non  era solo un arrogante ma che forse  e dico forse  c’era qualcosa di più in lui . Quel anno  Potter  mi aveva proprio sorpreso. Era stato così dolce a preoccuparsi di Bianca,Era  stato veramente  maturo.

Bianca invece era stata  un autentica sorpresa. Vampira! Ancora non riuscivo a crederci. Avevo una migliore amica vampiro e un amico Lupo Mannaro. A queste cose pensavo mentre mettevo le ultime cose nel baule prima di partire. . Quando scesi in Sala  comune  c’erano  Potter e Black  su un divano .    

«Ehi Evans!» mi salutarono  quando mi  sedetti  su una poltrona li accanto.

«Potter, Black . avete visto Rem e B?» chiesi visto che non trovavo ne la mia migliore amica ne Remus.

«Mio amore  Remus  sta aiutando Peter  con il baule e Bianca non so dove sia» mi rispose arrogantemente Potter

«Grazie Potter e non chiamarmi “Amore” non siamo sposati.»

«ma quando lo saremo potrò  farlo no?»

«Potter quando saremo cosa

«Quando sarai diventata Lily Potter potrò  chiamarti amore»

Gli  tirai un cuscino in faccia prima di dirigermi nuovamente verso i dormitori femminili in cerca di  Bianca . Sulle scale  mi voltai verso  Potter e Black e dissi

«Ah Potter noi due non ci sposeremo mai»

 Mi girai  di nuovo verso  le scale dei dormitori, ma potei sentire con chiarezza le sue parole mentre salivo

«Ma dire mai Evans!»

sbuffai irritata.

Ancora non sapevo che aveva ragione che sarei caduta nelle sue braccia. Finalmente trovai Bianca . il  Dormitorio Femminile ormai era deserto. Lei però era seduta sul davanzale della finestra  il baule ai suoi piedi. Mi avvicinai. Si stava asciugando le lacrime.

«Bianca... cos’è successo?Se Black ti ha fatto soffrire ti giuro che lo...» stavo dicendo arrabbiata e già pronta a scattare verso la sala comune  e staccare la testa di Black a morsi

«no, Sirius non centra niente.  Stavo piangendo perché forse  questo potrebbe essere il mio ultimo anno a Hogwarts»

Aprii la  bocca shoccata e incredula

«Che cosa??!»

«mia madre  vuole ritirarmi me l’ha comunicato stamattina tramite lettera.  Vuole mandarmi a Boston  a studiare in un Collegio per Sacerdotesse» disse la voce incrinata.

« Che cosa a Boston? Perché non a New York?»

« Raphael non approva. Mia madre sta facendo tutto alle sue spalle. Se Raphael  dovesse scoprirla  vedrebbe giustiziata.»

 Poi  saltò già dal davanzale prese il baule e andò in Sala Comune  io la seguii . Black cercò di abbracciarla lei lo scansò e  attraversò il buco del ritratto senza dire una sola parola.

«Evans che le prende?» mi chiese Black

« Ragazzi ho paura che B non  torni il prossimo anno. Sua madre la vuole mandare a  Boston»

«Bastarda!» gridò Potter lanciando il bicchiere di succo di zucca che aveva in mano  dal altra parte della stanza.  Il bicchiere si andò a schiantare  contro il muro  e si ruppe in mille  frammenti.  Quei frammenti di vetro  mi fecero pensare  a come doveva essere il cuore di B in quel momento

Mi fece pensare che il suo cuore era proprio come quel bicchiere  frammentato spezzato in mille schegge.  E non sarebbe bastato un reparo ad aggiustarlo.

Sirius

 Ero incredulo. Ma dopotutto l’avevo detto la Evans. La Evans era la sua migliore amica  perché avrebbe dovuto mentirle’ Così sul treno  la cercai e la trovai.  Era con Mocciosus e la Evans  e stava parlando animatamente con Piton. . Questo mi provocò una fitta di gelosia., bussai ed entrai

«Bianca noi dobbiamo parlare» le dissi senza preamboli. Lei si alzò  e mi seguii poi si appoggiò a una delle bimestre del corridoio e incocciò le braccia sotto il seno.

«Bianca  perché?»

«Sirius Credimi non voglio»

«Bianca se mi ami almeno la metà di quanto ti amo io  Non andare.» la implorai. Non avevo mai implorato nessuno in vita mia. Ma per lei sarei stato disposto a tutto. Non volevo perderla.

«Ti prego Bianca  ti scongiuro resta. Fallo per me.  Tu mi hai ridato speranza. Sei il mio raggio di speranza  non lasciarmi» dissi mentre le lacrime iniziavano a sgorgare.

Lei mi sussurrò un ”mai” e poi mi baciò.  Quel bacio però non fu carico di passione o di desiderio. Ma solo di disperazione, dolore, rabbia e lacrime.

Poi senza una parola  si allontanò. E ognuno di noi tornò al suo scompartimento come se nulla fosse successo.

Ma con un sapore amaro nel profondo della bocca e con  una ferita sanguinante al posto del cuore.

Bianca

 Avevo  detto addio a Hogwarts . avevo detto addio a Sirius. Ora mancava solo Lily. Al arrivo a King Cross salutai Severus e  scesi dal treno con Lily.

La abborracciai forte avevo così paura di perderla.

«Bianca non c’è modo di convincere tua madre?» mo chiese  speranzosa

«non lo so Lily. Ma ne dubito.» risposi  triste

«Magari potrei provare io. Sempre se vuoi che venga ovvio» venire a convincere mia madre a New York?  Quella si che era una sfida. Le sorrisi

«Grazie Lily. Mi piacerebbe se venissi» dissi. E poi la vidi mia madre. Non era mai venuta a prendermi alla stazione. I capelli biondo cenere  le ricadevano in tanti boccoli sulle spalle e i suoi fiammeggianti occhi azzurri mi squadrarono dal alto in basso..

Sirius mi si avvicinò e quasi non me ne accorsi fin quando non mi trovai con la testa contro il suo petto. Mi girai,  per dirgli che mia madre era li, che no potevamo. Ma lui mi si avvinò ancora di più e mi sussurrò

«Olivier so che quella è tua madre. Ma io voglio il mio ultimo bacio e  non credi sia un buon modo per sfidarla?»

Poi senza aspettare risposta si chinò  su di me e mi baciò. Quando sentii le sue labbra sulle mie e seppi che probabilmente sarebbe stato il nostro ultimo bacio. Mi lasciai andare. Non pensai più a nulla. Artigliai la sua bocca  pretenziosa e giocai con il suo labbro inferiore mordendolo piano. Lasciai che le nostre labbra e le lingue si esplorassero e si conoscessero in un ultima  disperata danza. Quando infine ci staccammo Sirius mi tenne abbracciata a lungo mentre io piangevo sulla sua camicia. Poi mi staccai e abbracciai Remus e James..

 Quando abbraccia James lui mi sussurrò solo una cosa al orecchio  prima di lasciarmi andare

« Tu sappi che io ci sarò sempre per te. »

  E fu così che il 31 giugno 1973 mi allontanai con Lily e mia madre verso la città che non dorme mai e verso un debole raggio di speranza di tornare a Hogwarts dato dalla ragazza dai capelli rosso scuro che camminava di fianco a me .

Avevo ragione è stato un anno fantastico mi dissi mentre  le parole di James mi tornavano in mente: « Tu sappi che io ci sarò sempre per te.». Ero rimasta sbalordita da lui. Nonostante non riuscissi ancora a perdonarlo lui stava in tutti i modi  cercando di rimediare al suo errore.

Addio James pensai mentre salivo sul aereo che miavrebbe portata un America.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1395340