Mi Oppongo

di mysticmoon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo Uno: 2 Agosto 1998 ***
Capitolo 3: *** Capitolo Due: 29 Agosto 1998 ***
Capitolo 4: *** Capitolo Tre: 30 Agosto 1998 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


La fanfiction “Non Sono un Eroe” non mi avrà soddisfatta molto come stesura ma quante idee mi ha donato! Questa storia è collegata a “Vivi”, a sua volta compensazione di “Non Sono un Eroe”. Lì viene fatto solo accenno a questa coppia a dir poco insolita ma spero che il pairing vi piaccia perché io li vedo benissimo assieme.

MI OPPONGO

25 Settembre 2005

- Mi oppongo, vostro onore!
I presenti si voltarono in direzione della porta di noce, spalancata qualche istante prima dalla carica di una scopa cavalcata dall’uomo con il cappello con la lunga piuma blu ed il mantello scarlatto al vento.
Gli occhi umidi della signora Weasley si asciugarono all’istante, arsi dalle fiamme che si stavano propagando in essi mentre guardavano l’uomo sfrecciare verso la donna in abito bianco per ghermirla e portarla via dal luogo di culto sotto lo sguardo stupefatto dello sposo e del prelato che stava celebrando il matrimonio in quella sperduta chiesetta immersa nella campagna inglese.
Il padre della sposa, sbigottito, cercò di parlare ma nessun suono usciva dalle sue labbra, quasi fosse un pesce in una boccia.
Fred, Charlie, Bill e Harry ridevano come iene, rotolandosi sulle panche e guadagnandosi gli sguardi di fuoco dei parenti dello sposo e degli invitati che ritenevano quell’ultimo show a dir poco di dubbio gusto.
Ginny e Hermione non sapevano se infuriarsi oppure ridere come pazze davanti a quella scena così romantica ma anche così improvvisa mentre Angelina, dimenticandosi momentaneamente del marito in preda a dolori addominali per le risate, fissava ancora con aria stravolta il punto in cui fino a un attimo prima stava Luna Lovegood, vestita con un lungo abito bianco e con una rosa rossa tra i capelli biondi.
Lo sposo, dal canto suo, guardava a bocca aperta la porta attraverso la quale erano svaniti la sua futura moglie e uno dei suoi migliori amici.
Si passò una mano tra i capelli crespi e scosse la testa, incapace di capire cosa fosse quell’improvvisa scena da film epico di serie B, poi rivolse uno sguardo a Fred e, facendo risuonare la sua voce per tutta la chiesa, muta a parte le risate dei quattro ragazzi in seconda fila, chiese:
- E’ uno scherzo, vero?

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Capitolo 2
*** Capitolo Uno: 2 Agosto 1998 ***


Sette anni prima…

02 Agosto 1998

George Weasley zoppicava lentamente lungo il corridoio del San Mungo, stando ben attento a non piegare il ginocchio rimasto offeso durante la cruenta battaglia a cui aveva partecipato.
Non aveva voglia di restare a vegliare la sorella minore assieme alla madre né di parlare o vedere qualcuno.
Era troppo triste per sopportare gli altri dolori della sua famiglia.
Rivedeva ancora la luce verde con la coda dell’occhio, qualcosa a cui aveva preferito non rivolgere la propria attenzione data anche la pessima situazione che stavano affrontando fianco a fianco lui, il suo gemello Fred e la stramba Luna Lovegood.
Solo quando tutto era finito ed il fuoco si era spento aveva potuto capire tutto ciò che era accaduto.
Harry era ancora disteso sul terreno, vivo ma gravemente ferito, ed al suo fianco stava una Ginny ferita lievemente, che teneva sulle ginocchia il capo dell’esanime Neville Paciock.
Aveva sentito Luna crollare a terra al suo fianco ma lui non aveva badato a lei perché i suoi occhi avevano visto anche il punto in cui Hermione e il fratello avevano combattuto ed il suo cuore sembrava essersi fermato di botto.
Davanti ai suoi occhi, ad una decina di metri da loro, stava un mucchietto di stracci sporchi che aveva riconosciuto come una estremamente trasandata Hermione Granger che, scossa dai singhiozzi, piangeva accasciata sul corpo del fratello minore di due anni, privo di vita quanto quello del buon Paciock.
A fatica lui e Fred erano riusciti a convincere Hermione e Ginny a smaterializzarsi nei pressi dell’ospedale San Mungo con Harry mentre lui ed il gemello si erano presi la responsabilità di trasportare i corpi dei caduti.
Era stato proprio lui, George Weasley, a stringere a sé il corpo freddo del fratellino e mostrare alla madre la tragedia che aveva colpito la loro famiglia.
Quando l’aveva vista nella sala d’aspetto era troppo tardi per dileguarsi.
Aveva semplicemente chiuso gli occhi e voltato la faccia per non vedere la donna piegarsi in due dal dolore mentre il suo volto diveniva la maschera della più profonda sofferenza.
Preso da quei tristi pensieri non si accorse neanche della ragazza dai capelli biondi che sedeva accanto alla finestra con gli occhi affondati in un giornale ed una valigia accanto alla gamba sinistra.
Luna Lovegood attendeva che il padre uscisse dalla stanza in cui stava sbrigando le ultime pratiche per la sua dimissione e nel frattempo leggeva l’ultimo numero della rivista “Il Cavillo”.
George si appoggiò alla finestra senza degnare la ragazza di un solo sguardo e lei, a parte una rapida sbirciatina per vedere chi si fosse avvicinato alla finestra, non staccò gli occhi dal giornale.
Il silenzio tra i due fu rotto dalla ragazza.
- Era simpatico e ha dimostrato molto coraggio. Non dovresti essere così addolorato, fratello di Ron.
- Sono George, Luna. Te l’avrò detto migliaia di volte.
- Sei fratello di Ron, no? Allora posso chiamarti “fratello di Ron”.
- Ho un nome.
- Tu e tuo gemello siete troppo simili perché io possa riconoscere l’uno dall’altro. E’ praticamente impossibile dire chi sia l’uno e chi l’altro. Magari siete stati scambiati nella culla da un Grumble e vostra madre non se ne è accorta.
- Un che?
- Sono spiriti che si divertono a cambiare culla ai gemelli per creare confusione. Hanno lunghissime orecchie perché di solito i bambini gliele tirano e un naso corto per evitare di sentire odori poco graditi.
George trattenne a fatica una risata per quella nuova uscita molto “alla Luna Lovegood”.
- Non fare quella faccia- lo rimproverò lei – E’ scritto qui.
Tese il giornale al giovane Weasley, che in effetti vide che l’articolo su questi fantomatici Grumble c’era davvero, corredata anche un’immagine molto colorata di un ometto alto una settantina di centimetri, dalle orecchie che arrivavano fino ai piedi di un acceso violetto e un piccolo naso schiacciato rosso, con tante macchie blu sulle braccia nude ed una zazzera verdastra con ciuffi neri.
- Così questo è uno spirito che per puro divertimento scambia i bambini nelle culle?
- Non tutti i bambini. Solo i gemelli. Sarebbe scomodo scambiare bambini di famiglie diverse nonostante la loro capacità di smaterializzarsi anche all’interno delle più resistenti barriere magiche. E’ tutto spiegato nel giornale.
In quel momento il padre di Luna uscì dalla stanza e prese la valigia della figlia per incamminarsi verso l’area in cui erano posti i camini.
George si alzò in piedi e tese il giornale alla strana ragazza, che con un gesto lo spinse verso di lui.
- Tienilo tu. A te serve più di me. Ti annoierai sempre qui dentro. E poi credo che tu voglia saperne di più sul tuo nome.
Questa volta George non potè fare a meno di sorridere alle parole della ragazza.
- Grazie per la chiacchierata e per il giornale, Luna Lovegood.
- Grazie per la compagnia, fratello di Ron e Ginny Weasley.
George la osservò allontanarsi tra le infermiere e gli ospiti, stringendo tra le mani il giornale che almeno per qualche minuto gli aveva fatto dimenticare di aver perso un fratello.

Fred guardò la copia di “Il Cavillo” che il gemello stringeva in mano mentre si dirigeva verso la stanza dove riposava il migliore amico che il fratello minore avesse avuto.
- Da quando in qua compri robaccia come Il Cavillo?
- Non l’ho comprato. E’ stata Luna Lovegood a darmelo. Mi ha tirato su di morale parlare con quella pazza.
- Gentile da parte tua definire pazza una mia amica- intervenne Ginny, uscendo dalla stanza di quello che finalmente poteva essere il suo ragazzo- Luna è soltanto… un po’ particolare.
- E’ tutta matta, sorellina- affermò George, ripensando alla storia dei Grumble.
- Come sta Harry?
- I guaritori hanno detto alla mamma che le cose non vanno affatto bene. E’ ancora molto debole.
- Spero solo che lui non muoia- disse Fred, lasciandosi cadere su una delle poltroncine della vicina sala di aspetto- La mamma è già abbastanza distrutta adesso, figuriamoci se anche Harry…
- Non dirlo neanche per scherzo- ringhiò Ginny, stringendo con forza il sostegno della flebo che doveva portare con sé- Harry non si arrenderà mai, chiaro?
- Sì, lo sappiamo Ginny- disse Fred, facendole cenno di mettersi a sedere accanto a lui- Ma dobbiamo anche pensare alla realtà, sorellina. Nessuno è invincibile e la prova l’abbiamo avuta.
- Harry non si è fatto uccidere da Voldemort e non morirà neanche adesso che è in ospedale! E’ un mago fortissimo e se la caverà anche questa volta. Non fare l’uccellaccio del malaugurio, Fred!
- Io sono obiettivo, Ginny. Harry è grave e potrebbe morire. Non dico che è condannato a morte. Dico solo che è bene anche prepararsi al peggio.
Fred aveva in volto un’espressione così seria che la stessa sorella sembrava faticare a riconoscere in lui il proprietario del grande negozio di scherzi a Diagon Alley.
- Questo non me lo sarei mai aspettato dal grande Fred Weasley, re delle risate assieme a suo fratello.
Angelina Johnson, in completo da strega color malva e con un mazzo di fiori lilla in mano, percorse gli ultimi metri che la separavano dagli amici e si piazzò davanti a Fred con aria severa.
- Mi delude sentirti parlare in questo modo.
Gli occhi di Fred si ridussero a fessure ed in fretta Ginny prese sottobraccio il fratello per portarlo via da lì.
Immaginava il putiferio che la ragazza avrebbe scatenato e non voleva ascoltare quel litigio.
Ginny accompagnò il fratello nella sua stanza poi tornò al capezzale di Harry, lasciando solo George con il giornale di Luna.
Aprì la pagina dove si parlava dei Grumble ed iniziò a leggere il lungo articolo, ridacchiando ogni volta che trovava brani ai limiti del impossibile.
Sì, i Grumble dovevano essere proprio dei grandi burloni.
La prossima volta avrebbe ringraziato Luna Lovegood per avergli dato quel giornale.

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Capitolo 3
*** Capitolo Due: 29 Agosto 1998 ***


29 Agosto 1998

Fred e George Weasley scesero in fretta al piano di sotto, dove li aspettava il primo giorno di apertura dopo la scomparsa di Lord Voldemort.
Le tre nuove commesse erano già in fila davanti al bancone, con indosso i completi rosso fuoco che i gemelli avevano scelto come divise per la nuovissima apertura.
Adesso che Verity faceva da sovrintendente alla sede di Hogsmade ed aveva portato con sé lo staff dell’anno precedente avrebbero dovuto educare le nuove commesse.
George e Fred avevano selezionato con attenzione le tre ragazze e si erano dichiarati soddisfatti per averne trovate tre molto carine e abbastanza differenti l’una dall’altra.
La prima sulla sinistra era Amanda Steel, la tipica ragazza dall’aria pericolosa con orecchini un po’ ovunque, capelli rasta di colore nero ed occhi blu in grado di gelare chiunque avesse provato a rubare qualcosa nel negozio.
Quella al centro era Cassandra Light, sorella minore della fidanzata di loro fratello Percy, una ragazza con una folta massa di capelli ricci di una forte tonalità di castano ed occhi neri intensi, quasi come se potesse leggere nel pensiero soltanto puntando i suoi in quelli del cliente.
L’ultima era una ragazza che loro fratello Bill conosceva benissimo, essendo stata una delle sue prime ragazze.
Amanda Snipes, soprannominata dal fratello Mandy SuperAttack, aveva capelli cortissimi color oro ed occhi dello stesso stranissimo colore.
In quel momento sembrava una timida ragazza ma Bill aveva raccontato loro che quando lui le aveva preferito una Corvonero, la rossa Roxana Stewart, la povera ragazza si era ritrovata in infermeria con lunghe orecchie grigie ed una variopinta proboscide di sette metri.
- Bene ragazze- esordì Fred- Oggi quasi sicuramente ci sarà il pienone. State attente ai ladri e controllate ogni cliente prima che esca dal negozio. Il vostro battesimo di fuoco ha inizio… ADESSO!
Con eccessiva teatralità, Fred lanciò un incanto alla saracinesca, che si sollevò in fretta sprigionando un grande fumo rosso che fece tossire i molti potenziali clienti in attesa.
George si coprì la bocca con una mano e, messo a posto il cappello color oro che aveva indossato per l’occasione, si preparò a tre giorni di intenso lavoro.

George stava mettendo nuove confezioni di Merendine Canarine sullo scaffale quando qualcuno bussò sulla sua spalla.
- Ciao George Weasley- disse Luna Lovegood non appena il proprietario del negozio si voltò.
- Ciao Luna- le rispose George stringendole la mano libera dalle ingombranti buste di libri per il suo ultimo anno di scuola- Come hai fatto a capire che non ero Fred?
- Tu non stai mica litigando fuori dal negozio con quella ragazza- rispose Luna, accennando con il capo alla vetrina.
George si voltò nella direzione indicata e vide Angelina e Fred impegnati in un’accesa discussione.
- E’ un mese che non fanno altro che azzannarsi e fare pace- sospirò George- Stanno iniziando ad essere fastidiosi.
- Tuo fratello è stato punto da qualche insetto di recente?- chiese Luna con aria insospettita.
- Mi pare che Fred abbia una puntura di zanzara sul braccio… ma cosa c’entra questo con il suo litigare con Angelina?
Per tutta risposta Luna appoggiò a terra le buste con le sue compere e, dopo aver frugato per un po’, ne estrasse il nuovo numero di “Il Cavillo”.
- Guarda qua- disse, indicandogli un articolo a pagina 146 dal titolo “Attenti a Kirtz”.
- I Kirtz? E cosa sono?
- Insetti invisibili che pungono le persone dai capelli rossi. Possono causare gravi crisi d’identità ed eccessiva aggressività nei confronti del sesso opposto. Magari è stato punto.
Anche stavolta George si trattenne dal riderle in faccia.
- No Luna- disse sorridendo- Non credo proprio.
- La prudenza non è mai troppa- disse, porgendo a George la sua copia del giornale- Tienilo tu. Potrebbe esserti utile. E poi… ero venuta per questo. C’è un articolo che tratta della vostra famiglia e volevo avere la tua approvazione e quella della tua famiglia.
- Non è già stato pubblicato?
- No. Uscirà il 31. Questa è una copia di prova.
George trovò la pagina a cui accennava la ragazza.
C’era una foto enorme di Ron su una facciata e sull’altra, c’erano le foto di tutti gli altri componenti della famiglia Weasley.
“Un Eroe e la sua Famiglia” titolava il giornale, e l’articolo occupava ben otto facciate.
- Passerò domani per sapere cosa ne pensate tu e i tuoi fratelli. Mi pare corretto chiedere a voi prima di pubblicare qualcosa che potrebbe infastidirvi.
Detto questo la ragazza recuperò le borse ed uscì dal negozio.
Attraverso il vetro George la vide importunare i due litiganti ed infastidire Fred fino a quando lui smise di gridare contro Angelina e diresse le sue attenzioni poco gentili verso Luna.
- Almeno adesso hanno smesso di litigare- disse George sottovoce, per poi riprendere a mettere a posto la merce con il giornale sotto il braccio.

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Capitolo 4
*** Capitolo Tre: 30 Agosto 1998 ***


30 Agosto 1998

Luna Lovegood comparve in negozio pochi minuti prima che chiudessero per la pausa pranzo.
Quel giorno indossava una lunga gonna a pieghe rosso fuoco ed una lunghissima maglia che le arrivava al ginocchio dal fastidioso colore giallo canarino, il tutto corredato da orecchini con dei pendenti lampeggianti.
Fred, dopo aver letto l’articolo, aveva deciso che la ragazza poteva andare in negozio ma che doveva mantenere una distanza di sicurezza di tre metri dalla sua persona dopo la discussione della mattina precedente.
George aveva riso di quella affermazione ma per evitare problemi decise di rispettare la decisione del fratello.
Amanda Steel l’aveva intercettata sulla porta, secondo sua precisa direttiva, e stava chiacchierando con lei con aria non molto convinta mentre lui, George, serviva l’ultimo cliente della mattina.
L’articolo pubblicato sul giornale era di certo scritto bene e probabilmente era uno dei più veritieri che vi fossero mai stati pubblicati.
Presentava in modo chiaro ed affascinante la famiglia Weasley.
Era dettagliato ma non invadente, esauriente ed affascinante nella semplicità del linguaggio, soprattutto quando parlava dell’ultima battaglia che avevano combattuto al fianco di Harry Potter.
Ad un cenno di George Luna fu condotta al bancone dove lui l’attendeva.
Il proprietario le porse la copia di prova del giornale di imminente pubblicazione e annuì.
- Sì Luna, siamo d’accordo alla pubblicazione. La mamma ha pianto quando l’ha letto e tutti approviamo questo articolo. Devi fare i miei complimenti e quelli della mia famiglia al giornalista che l’ha scritto. Ha avuto davvero grande sensibilità nel trattare la nostra vicenda.
George vide cosa accadeva al volto di Luna e non riuscì a fare a meno di stupirsi quando comprese che aveva avuto una reazione normalissima per una ragazza: era arrossita.
- Qualcosa non va?- chiese.
- L’ho scritto io- disse Luna, abbassando gli occhi per nascondere il colore acceso delle sue guance- Non l’ho fatto con l’intento di creare un articolo. Ho solo scritto quello che sapevo per mio uso personale ma mio padre l’ha trovato ben fatto ed ha deciso di pubblicarlo. Io credevo che l’avesse detto e fatto solo per farmi piacere. Non credevo che potesse piacere davvero a qualcuno.
George si guardò attorno, quasi cercasse qualche altro segno dell’imminente fine del mondo.
Che Luna Lovegood potesse reagire come una ragazza qualsiasi era comprensibile ma che riuscisse a fare un discorso privo di immagini di fantasia o strani accenni subito dopo era certamente qualcosa di incredibile rarità o segno dell’imminente fine dei tempi.
- Io trovo che sia un grandissimo articolo. E’ davvero molto fedele ai fatti e leggendo il paragrafo del combattimento avrei dovuto capirlo che il cronista ha vissuto sulla sua pelle quello che raccontava. Sarò felice di comprare un numero del Cavillo.
- Grazie George- sussurrò Luna prima di allontanarsi dal negozio con le guance ancora imporporate.

Era da poco passata l’ora di cena quando nell’appartamento dei fratelli Weasley piombò, sfondando il vetro della stanza da pranzo, un grosso gufo con elmetto a punta e corazza in stile romano.
Il volatile, al cui collo c’era la targhetta “Gufo d’Assalto n.18”, aveva trasportato da loro una copia del Cavillo ed una lettera indirizzata a George, l’unico che in quel momento non fosse impegnato.

Carissimo signor George Weasley,
la ringrazio per la cortesia che ha riservato alla mia carissima figlia Luna e per il pieno consenso dato dalla vostra famiglia alla pubblicazione del primo articolo di mia figlia.
Ringrazio dal più profondo del cuore lei e la sua famiglia e vi rinnovo le mie condoglianze per la perdita del vostro carissimo fratello Ronald.
Spero che possa gradire la copia omaggio inviatale da mia figlia in persona.
I miei omaggi,

William Charles Lovegood
Direttore di “Il Cavillo”

PS: mia figlia mi avverte che probabilmente vostro fratello è stato punto da un Kirtz. Io non sottovaluterei la situazione e se volete potrei mettervi in contatto con uno dei migliori guaritori specializzati nel trattamento di queste malattie.

George rise per quell’affermazione e poi, avvicinandosi con passo felpato, sbirciò nuovamente nella silenziosa stanza del fratello.
L’ennesima riappacificazione tra i due innamorati era in corso e molto probabilmente la mattina successiva avrebbe trovato anche un po’ di caffè caldo e frittelle preparati dalle mani di fata della ragazza.
Portò con sé il giornale e lo appoggiò sopra ai vari fogli su cui stava schizzando i modellini di Grumble che molto presto avrebbero messo in commercio.

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