The boy of the baker’s.

di itstheclimb
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Her best friend. ***
Capitolo 2: *** There's a problem. ***
Capitolo 3: *** Goodmorning, i'm looking for a job. ***
Capitolo 4: *** The boy of the baker's ***



Capitolo 1
*** Her best friend. ***


Megan stava fissando il suo migliore amico seduto di fronte a lei.
-Allora- disse -chi ride per primo perde.Non sono ammesse smorfie-
-Ti ho già battuta tre volte Megan, è inutile che ci riprovi- disse il ragazzo ridendo.
-Per forza, la tua faccia fa ridere a prescindere. Ma farò uno sforzo-
-Ah si?- Il ragazzo si buttò su di lei prendendola per i fianchi e cominciò a farle il solletico.
-Basta!- Megan si piegò cercando di nascondere la parte dei fianchi più sensibile -Basta Niall! Lo sai che odio il solletico- Disse ridendo e alzandosi dal prato su cui erano seduti.
-Su, facciamo una passeggiata- Invitò Megan.
Megan fece una giravolta su se stessa, respirando, allargando le braccia. Quella era una di quelle bellissime giornate, il sole era alto nel cielo azzurro, era una calda e ventilata giornata di inizio Settembre. A rendere tutto più piacevole c’era il suo migliore amico, Niall.
Lui era una di quelle persone belle, infinitamente belle sia interiormente, che esternamente.
Lui era ciò che alleggeriva le giornate a Megan, lui era tutto ciò di cui una ragazza avesse bisogno.
-Ancora lì? guarda che ti porto in braccio- Disse Megan abbassandosi in modo da guardare Niall dritto negli occhi.
-No, grazie, adesso mi alzo.- Disse Niall.
Si incamminarono verso la strada ciottolosa principale del parco, era molto frequentato quella domenica pomeriggio e di tanto in tanto passava qualche bicicletta.
Sarebbe successo qualcosa, si sentiva nell’aria.
Camminarono per circa mezz’ora avanti e indietro per la stessa strada, e poi, visto che Niall si continuava a lamentare della sua stanchezza, si sedettero
di nuovo, questa volta su una panchina.
Dopo circa due minuti di profondo silenzio Niall se ne uscì con una frase che non faceva esattamente parte di quelle che pronunciava più spesso. Anzi,
non la pronunciava quasi mai.
-Ti voglio bene, Megan- Annunciò guardandola negli occhi.
Lei, che stava guardando una coppia di anziani che camminava molto lentamente nel margine opposto al loro della strada si girò, assumendo una faccia di
assoluta sorpresa.

-A che cosa devo tutta questa dolcezza, Horan?-
-A nulla.- Disse distogliendo il suo sguardo.- l’ho detto, perchè non te lo dico mai.-
-Non c’è bisogno che lo fai.Lo so già- Disse Megan, abbozzando un sorriso.
Niall non era una di quelle persone a cui piaceva parlare dei propri sentimenti e,soprattutto, non era proprio una di quelle persone che diceva un "ti voglio
bene" alla prima persona che passava per strada. Era difficile riuscire a capirlo, Megan lo sapeva. Le c'era voluto un po' per riuscire a capire la testa del
suo migliore amico e di comprenderlo. Dopo circa sei mesi da quando aveva parlato con lui la prima volta, si rese conto che i suoi occhi azzurri, sapevano
raccontare tutto, bastava solo, guardare.
Parlarono del più e del meno, come alla fine facevano tutti i giorni.
Il loro parlare fu interrotto da un suono di un cellulare.
Megan tirò fuori il telefono dalla tasca. Lesse un messaggio.Era di sua madre.
-Devo andare- annunciò lei.
-Va bene, ti accompagno- disse Niall alzandosi dalla panchina.

-Come vuoi- Disse Megan sorridendo.
Il parco era distante poco dalla casa della ragazza.
Arrivarono in cinque minuti e si fermarono  davanti portone di casa sua.
-Comunque anchio.- disse Megan.
-Che cosa?-chiese il ragazzo stranito.
-Ti voglio bene.Tanto.- Detto questo aprì la porta e la chiuse lasciando Niall con il sorriso sulle labbra.

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Capitolo 2
*** There's a problem. ***


 

Megan entrò in casa, buttò la borsa per terra, e andò verso la cucina dove c'era sua madre, che l'aveva chiamata appena aveva sentito chiudere la porta.
La trovò seduta sulla sedia, con i gomiti sul tavolo e gli occhi che fissavano il vuoto.
-Mamma, cosa c'è?-
Sua madre non rispose come se non avesse sentito la domanda, come se in quel momento fosse persa
Megan attraversò l'atrio e si avvicinò per vederla meglio.
-Che hai? Qualcosa non va?-
Sua madre si girò verso di lei, e solo così Megan potè notare i suo occhi lucidi.
-No, non ti preoccupare. Sono solo un po' giù.- Le disse, abbozzando un sorriso.
-Ti conosco, non stai bene. Dimmi qual'è il problema.-
-Non...- Sua madre di interrompette.
-Cosa?-
-I soldi scarseggiano. Pensavo di poter andare avanti così, ma non posso, non possiamo. Ci sono troppe cose arretrate da pagare e non so come fare.-
-Come è possibile?- Chiese Megan preoccupata.
-Mi hanno diminuito lo stipendio-
-Per quale motivo?-
-Non lo so, Megan,non lo so!-Sua madre si coprì la faccia con le mani, con fare disperato.
-Posso fare qualcosa?-Chiese.
-Puoi.. cercare lavoro.-Consigliò sua madre.
-Lo farò. Domani andrò in centro e vedo se da qualche parte c'è un posto. Non ti preoccupare, mamma. Tutto si risolve.-
Detto questo, Megan si avvicino' a sua madre e l'abbracciò.
Mentre era fra le sue braccia, si chiese cosa avessero fatto di male per meritare tutto quello che stavano passando.
Megan si sentì in dovere di prendere in mano anche quella situazione, come aveva fatto quando suo padre era morto.
Sua madre aveva fatto tanto per lei, molti sacrifici, ora doveva ripagarla.
Oramai aveva diciassette anni, era abbastanza grande da poter benissimo lavorare, pensò lei.
L'indomani sarebbe stato dunque un nuovo inizio.
Andò a dormire dopo aver consumato una cena con sapore fin troppo amaro e dopo essersi assicurata che sua madre si fosse,almeno in parte, ripresa.
Prima di andare a letto,mando' un messaggio a Niall.
Ciao Horan,
domani sei libero?
Se sì,ci vediamo davanti a casa mia alle dieci.
Buonanotte,
Megan.
Si addormentò solo dopo circa un'ora poichè la moltitudine di pensieri che occupavano la sua mente, non la facevano dormire.

Dalle persiane filtrava qualche raggio debole, ma questo bastò per svegliare Megan.
Appena sveglia,  non si ricordò subito di quello che fosse successo il giorno prima, poi se lo ricordò.
Guardò la sveglia che teneva di fianco al letto, segnava le nove.
Scese le scale e andò in cucina. Trovò sua madre che stava preparando delle frittate.
Era felice, molto felice. Non che avesse, dimenticato il problema per cui si era tanto afflitta il giorno prima. Lo aveva semplicemente messo, per quel che bastava, da parte.
Megan, se ne rallegrò perché il suo sorriso le cambiava sempre la giornata.
-Buongiorno!- Salutò la madre mettendo il preparato nel piatto.
-Ciao mamma.- Salutò sedendosi ancora assonnata -alle dieci esco. Vado.. a cercare lavoro-
Sua madre cambiò la sua espressione: il sorriso si trasformò in serietà, come se si sentisse in colpa.
-Ehi, ho diciassette anni oramai, la tua bambina è cresciuta.-
Sua madre sorrise.
-Si, è vero. Devo farmene una ragione.-
Megan dopo aver consumato la colazion, andò a prepararsi in bagno.
Si rese conto che Niall non le aveva risposto, ma mentre ci pensò suonò il campanello.
Sentì sua madre aprire la porta e salutare.
-Niall! Come stai? Hai già fatto colazione?-
-Ciao Jade! No, non ho fatto in tempo-
-Vieni, ti preparo qualcosa.-
-Grazie!-
Niall accettò senza fare troppi complimenti, Megan sorrise: lui era fatto così.
Pronta, scese le scale e girando lo sguardo, vide Niall che mangiava e che, tra un boccone e l’altro, si complimentava.
-Veramente buono, ce n’è ancora?-
Megan scoppiò a ridere.
-Ehi Horan.- Prese la sedia e si sedette –hai mangiato abbastanza?-
-No al dire il vero…-
-Andiamo.-Megan lo interruppe.
Niall, dopo aver cercato di convincere Megan ad aspettare che almeno finisse di mangiare quello che aveva preparato Jade, si arrese e la seguì.
-Ciao mamma!- saluto Megan.
-Ciao tesoro.-  ricambiò il saluto.
I due uscirono e cominciarono a camminare.
-Dove dobbiamo andare?-
-In centro. Voglio cercare lavoro.-

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Capitolo 3
*** Goodmorning, i'm looking for a job. ***


-Tu, Megan Butler vuoi cercare lavoro?- Niall si fermò girando la ragazza verso di sè -cosa ti hanno fatto?-
-Niente.-Disse Megan ridendo. -E’ solo che, al tuo contrario.. voglio guadagnarmi i soldi e non spenderli e basta- Il sorriso della ragazza si affievolì.
-Che c’è?-Chise Niall accorgendosi che qualcosa non andava.
Megan non rispose subito. Era decisa se dirglielo o no, ma pensando che lui fosse il suo migliore amico e che l’avrebbe capita, si convinse a parlare.-Abbiamo bisogno che io mi metta a lavorare.. I soldi stanno venendo a mancare.- Disse abbassando la testa.
-Davvero? Mi dispiace. C’è qualcosa che posso fare?- Chiese Niall.
-No, grazie..stai già facendo abbastanza.-
-Vieni qui.- Niall prese fra le sue braccia Megan, che scoppiò a piangere. Aveva trattenuto le lacrime dal giorno prima e ora, si stava sfogando.
-Grazie- Disse Megan sciogliendo l’abbraccio.
-Figurati- Rispose Niall. -Sono qui per te.-

Dopo dieci minuti giunsero in centro. Girarono vari negozi percorrendo la strada principale e le vie più piccole che si aprivano da essa. Arrivarono in fondo alla strada.
-Sembra che nessuno abbia bisogno di personale- Disse Megan poggiando la testa contro il muro di un negozio.
-Aspetta questa via?- Disse Niall indicando una stradetta che si apriva di fronte a loro.
-Lascia stare, tanto non c’è niente da fare.- Disse la ragazza.
-Se c’è una cosa che scarseggia in te,Megan, è la speranza- Niall prese per mano della ragazza e la trascinò.

-Qui ci deve essere una panetteria. Da piccolo mia mamma mi ci portava sempre.-
-Ah si?- chiese Megan.
-Eccola!- A Niall si illuminarono gli occhi, forse alla vista dei dolci che erano esposti in vetrina.
Su quest’ultima, era attaccato in foglio.
-Megan, Megan!-
La ragazza,che si guardava intorno non essendo mai passata per quella via nonostante vivesse lì da un anno, si girò vedendo che più avanti c’era Niall che indicava qualcosa.
-Che cosa c’è?- Chiese la ragazza avvicinandosi.
-Guarda!Cercano personale.-
Megan lesse il cartello attaccato in vetrina.
-Va bene... entriamo.- Disse.
Il forno era un negozio piccolo ma abbastanza accogliente. C’erano dei tavolini a destra, mentre a sinistra un bancone.
-Buongiorno- Salutò Megan.
-Salve, cosa desidera?- A risponderle fu una signora abbastanza giovane.
-Ho letto che cercate personale.-
-Si.-
-Volevo offrirmi per lavorare qui -
-Hai mai lavorato prima d’ora? O avuto esperienze in questo campo?-
-Non proprio...- Disse Megan appoggiando le mani sul bancone.
-Quanti anni hai?-
-Diciassette. Tra poco incominicia la scuola, ma riuscirò sia a studiare che lavorare..-
-Non..- Cominciò a dire la signora, ma fu interrotta dalle suppliche di Megan.
-Per favore..-
La responsabile esitò in un primo tempo, ma poi acconsentì.

-Va bene.Sei in prova per una settimana.-
-Grazie mille!-Megan sorrise, soddisfatta.
-Incominci domani mattina. Alle otto, puntuale. Poi, quando comincerà la scuola, lavorerai solo il pomeriggio.- Spiegò.
-Certo, grazie ancora-
Detto questo uscì dalla panetteria soddisfatta e sorridente del fatto che avesse trovato un lavoro.
-Vedi?- Disse Niall appena usciti dal negozio- non bisogna mai perdere la speranza.-
Megan sorrise e mentre lo guardava pensò “è una benedizione”.
Sbucarono nella strada principale.
-Che ore sono?-Chiese Niall.
La ragazza tirò fori dalla borsa il cellulare -Le dodici e mezza.-
-E’ ora di pranzo.. un panino?-
-Certo.- Rispose la ragazza sapendo di non poter rifiutare.
Si fermarono in una specie di pizzeria e ordinarono tre tranci.
-Il terzo per chi è?- Chiese Megan sedendosi ad un tavolino.
-Per me, guarda che come pranzo, un trancio non basta- Disse Niall tirando verso di se il piatto contenente la pizza.
-Che cosa..? ah, la smetto di fare domande.-

Nel tavolino a fianco al loro c’era una famiglia. Era una di quelle unite, madre padre e due fratellini.
Megan vedendoli, si accorse che lei non poteva oramai far parte di una famiglia come quella. La sua, si era divisa già da due anni, con la morte del padre. Rimpianse il tempo in cui lui era ancora lì con lei, perchè allora, non gli dava molta importanza. Quando tornava a casa dal lavoro, si scambiavano si e no qualche parola, a seconda del giorno. Non che non si volevano bene, ma Megan una volta cresciuta, si era staccata dai genitori, soprattutto dal padre.
Nel suo caso, era proprio vero che non ci si accorge dell’importanza di una persona fin quando non la si perde.

Megan fu portata al mondo reale dal suo migliore amico, che la chiamò.
-Megan,la finisci quella?- Chiese indicando la pizza.
-No, non ho fame.- La ragazza spinse il piatto verso Niall.
-Allora posso mangiarla io?-
-Fai pure.-
Finito di mangiare, i due tornarono a casa.
-Che cosa hai intenzione di fare oggi?-Chiese Megan mentre tornavano a casa.
-Non lo so... Se non hai niente da fare possiamo andare al cinema-
-Che cinema sia allora!- Disse Megan.
Megan tirò fuori dalla borsa il cellulare per avvisare sua madre.

Ciao mamma,
sono al cinema con Niall.
ho trovato un posto disponibile in una panetteria...

ti racconto tutto tra poco.
Ti voglio bene,

Megan.

Quel Lunedì pomeriggio, non c’era molta gente al cinema.
Niall chiese quale film volesse andare a vedere e, dopo una risposta indecisa di Megan, optò per uno d’azione.
Quando entrarono nella sala il film era già iniziato, e questa era vuota.
-Che film hai scelto, Horan?- Chiese ironicamente Megan, ridendo.
-Dicono che sia bello- Si giustificò.
Megan dopo circa mezz’ora dall’inizio del film si distese appoggiando le gambe sulla poltrona davanti e Niall, fece lo stesso.
Ogni tanto prendeva i popcorn dal contenitore che Niall abbracciava con tanto amore, ma per scherzo il ragazzo facendo per allontare questi da Megan, li rovesciò.
La ragazza scoppiò in una fragorosa risata e Niall li guardava disperato sparsi per terra.
-Grazie tante, Megan.- Disse Niall offeso.
-Non è stata colpa mia!- La ragazza non la finiva di ridere e, vedendo la faccia triste di Niall appoggiò la testa sulla sua spalla.
-Non pensare di potertela scampare così facilmente, Butler.- Disse Niall girando la testa dalla parte opposta all’amica.
Megan prese il viso del ragazzo e lo spostò verso di sè, assumendo un espressione che incuteva tenerezza anche al più impassibile essere, stile gatto con gli stivali dei cartoni che vuole intenerire le sue vittime.
-Sei una cosa impossibile, Megan- Disse Niall ridendo.
Da quel momento in poi videro tranquillamente il film, che non piacque particolarmente a nessuno dei due.

Quando persero la strada per tornare erano le quattro.
-Ti è piaciuto il film?-
-Mh.- mugugnò pensierosa Megan.-Diciamo che il film è stato la cosa che mi è piaciuta di meno.-


*Faciaoconlamano*
Ciao a tutti!
Allora come prima cosa volevo ringraziarvi perchè se siete arrivati qua presumo abbiate letto parte della mia fan fiction.
Poi, lo so, questo è un capitolo noioso ma fa da collegamento, e il prossimo sarà sicuramente più movimentato.
Ringrazio ancora una volta coloro che avranno la pazienza e lo zelo di seguire la mia storia.
Spero di non deludervi (?)
Al prossimo capitolo!


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Capitolo 4
*** The boy of the baker's ***


Erano le sette e mezza quando Megan uscì per andare a lavoro. Quello era il primo giorno e non voleva affatto arrivare in ritardo.
Si era svegliata circa alle sei. Niall si era offerto di accompagnarla, ma lei rifiutò anche perchè non voleva farlo svegliare così presto.

Megan percorse quindi la via principale del centro fino ad arrivare a quella secondaria dove si trovava la panetteria.
Arrivò con venti minuti di anticipo. Si sentiva abbastanza agitata, non voleva che il primo giorno andasse male o che per qualche strano motivo la mandassero via prima ancora di incominciare a lavorare.
La serranda del negozio era ancora abbassata.
Si sedette sopra gli scalini del negozio e aspettò tenendo le dita incrociate.
Sentì un rumore di passi che piano piano si faceva sempre più forte. Alzò lo sguardo e vide un ragazzo che stava venendo dall’altra parte rispetto alla via principale.
Si avvicinava continuando a lanciare in una mano delle chiavi e tenendo l’altra in una tasca.

Megan si rese conto che lavorasse nella panetteria quando si fermò davanti a lei.
Il ragazzo tossì. -Dovrei..- Disse il ragazzo facendo vedere le chiavi.
-Oh si scusa- Disse Megan alzandosi.
-Sei nuova?- Chiese il ragazzo girandosi verso Megan.
-Si.- Rispose la ragazza. -Piacere, Megan-
-Harry- Disse il ragazzo sorridendo ed entrando nella panetteria.
Megan lo guardava immobile.
-Vuoi restare lì fuori per sempre?-
-No, scusa.-

Megan non sapeva cosa fare, entrò in negozio in attesa che il ragazzo le desse qualche indicazione.
Dopo circa due minuti di assoluto silenzio, nella panetteria entrò la stessa signora con cui aveva parlato il giorno prima

-Oh ciao- Salutò togliendosi la giacchetta che indossava.
Harry uscì dalla cucina a cui si accedeva attraverso una porta dietro il bancone.
-Vi siete già conosciuti, presumo. Adesso Harry ti spiegherà come funziona qui, anche se non c’è molto da dire- La signora entrò in cucina.
Harry si avvicinò a Megan.
-Tieni, mettiti questo.-Disse, dando un grembiule alla ragazza.-In pratica devi stare dietro qua, servire i clienti, e quando si siedono ai tavolini andar da loro e chiedere che cosa vogliono, in modo cordiale, s’intende.- Disse il ragazzo appoggiandosi al bancone. -Domande?-
Megan era pietrificata. Non sapeva bene cosa doveva fare, tuttavia non parlò.
-No.- Rispose decisa.
-Come vuoi.-Acconsentì il ragazzo.
Megan si mise il grembiule e raggiunse Harry dietro al bancone.
Entrò un primo cliente nel negozio.
-E’ tuo.- Disse Harry.
Megan lo fulminò con lo sguardo ma lui parve non accorgersene.
-Buongiorno, cosa desidera?-
-Volevo due di quelle- Disse il cliente indicando delle baguette.
La ragazza, dapprima stava per prendere il pane con le mani, ma poi rendendosi conto che la cosa non fosse affatto igienica, afferrò la pinza, ne prese due e le mise dentro un sacchetto.
-Altro?- Chiese la ragazza.
-Basta, grazie.-
Megan si trovò spiazzata quando capì che doveva utilizzare la cassa per far lo scontrino.
Fissò quell’aggeggio terrorizzata, provando a capire come funzionasse. Si sentiva gli occhi puntati dalla persona di fronte a lei che stava aspettando impazientemente. Rivolse ad Harry uno sguardo di supplica.
Il ragazzo capì subito dai suoi occhi disperati e spiazzati che non sapeva come funzionasse e le si avvicinò.
-Scusi.-Disse il ragazzo con sorridendo.-E’ il suo primo giorno.- Schiacciò i tasti così velocemente che non riuscì neanche a vedere quali effettivamente premeva.
Il cliente uscì dal negozio.
-Grazie per l’aiuto.- Si sentì in dovere di dire Megan.
-Figurati.- Rispose Harry.
Megan si appoggiò al bancone.
-Cosa ti ha portato a lavorare qui?- Chiese il ragazzo interruppendo il silenzio che si era creato da diversi minuti ormai.
La ragazza stette qualche secondo in silenzio, poichè non sapeva cosa rispondere.
Poi si ricordò del suo desiderio che con il tempo si era affievolito ma che alla fine, non si era mai spento: quello di andare a Londra.
Non voleva assolutamente far sapere il motivo principale per cui aveva cercato lavoro.

-Voglio guadagnarmi abbastanza soldi andare a Londra.-
-Londra?- Chiese Harry.-Come mai?-
Megan lo guardò.
-Quella città mi ha sempre affascinata, non so neppure io per quale motivo.-
-Andresti a vivere lì?-
-No,non lascerei mai mia madre.- A Megan venne spontaneo rispondegli.

-Capito.- Disse Harry.
La ragazza prese l’elastico che teneva sul polso sinistro e si fece una coda alta, Harry la stava guardando.

Megan se ne accorse e ricambiò lo sguardo. Poi ritornò a guardare per terra. Il ragazzo abbassò il volto e accennò un sorriso.
In quel momento uscì la responsabile che era rimasta tutto il tempo in cucina.
-Ho sentito arrivare qualcuno, chi l’ha servito?-
Megan non sapeva cosa rispondere.
-Megan.- Disse Harry guardandola.


La mattinata passò abbastanza in fretta e arrivò la pausa pranzo.
-Posso andare?- Chiese Megan.
-Certo.- Rispose la signora.- qui alle tre-
La ragazza si tolse il grembiule e prese la borsa.
Uscì dal negozio.
-Aspettami!- Harry prese la sua giacca.-Vengo anchio.-
Si girò stranita e insieme presero a camminare.
Andarono nella stessa pizzeria dove Megan e Niall il giorno precedente si erano fermati per mangiare.
Durante tutto Il tragitto stettero entrambi in silenzio.
Si sedettero nello stesso tavolo del giorno prima, poichè solo quello era libero.Quando Megan vide che Harry aveva preso solo un misero trancio di pizza, si mise a ridere, ricordandosi di Niall.
-Che c’è?- Chiese il ragazzo dubbioso.
-Niente.-
Megan tirò fuori il cellullare e cominciò a scrivere un messaggio al suo migliore amico.

Ehi Horan.
Oggi è andata abbastanza bene..
Vediamo come va al pomeriggio.
Poi ti racconto tutto,

Megan

-Fidanzato?-Chiese Harry.
Megan passò a guardare dallo schermo del cellulare Harry.

-Che?-
-Stai parlando con il tuo ragazzo.- Disse Harry masticando un pezzo di pizza.
-No.-Negò Megan.
-Non sarà il tuo ragazzo, ma ti piace.-
-Che ne sai, tu?-
-Lo vedo dai tuoi occhi.- Disse Harry.
-Ti sbagli.-

Harry alzò le mani come in segno d’arresa. -Come vuoi.-
Megan cercò di convincersi che non fosse vero, eppure qualcosa dentro di sè, diceva il contrario.Niall era il suo migliore amico e basta...così credeva.
Si rese conto di non aver ancora finito la pizza. La mangiò velocemente senza mai staccare gli occhi dal piatto.
-Che ore sono?- Chiese Megan.
-L’una e mezza.-
-Sarà meglio andare.-
-Comincia ad uscire, pago io.- Si offrì Harry.
-Assolutamente no.-
-Megan, esci.-
-No.-
La ragazza si avviò verso la cassa ma venne bloccata per il braccio da Harry.
-Tiriamo a sorte.- propose il ragazzo.
-Ma ti sembra il caso?-
Harry tirò fuori una monetina -croce.- la lanciò e la riprese con la mano. Megan notò che era uscita la croce.
La ragazza uscì senza dir niente, poco dopo venne raggiunta da Harry, che contento, metteva il portafoglio dentro la tasca dei pantaloni.
Il pomeriggio quel giorno sembrava non passassee più.
Megan servì circa una trentina di clienti e alla fine, riusci a capire come funzionasse quella benedetta cassa. Quella giornata di lavoro non era andata poi così male. Come prima, era stata anzi piuttosto positiva. L’incontro con quel ragazzo,Harry, l’aveva un po’ confusa. Solo quando era seduta a tavola e solo dopo aver raccontato a sua madre come fosse andata, tralasciando la parte in cui includeva quella specie di essere, si rese conto di quanto fosse in realtà, bello.


*faciaoconlamanina*
Ciao a tuuutte!
Premetto che questo capitolo non mi convince affatto, penso che sia scritto abbastanza male..
Comunque, ringrazio di cuore chi ha avuto la pazienza di leggerlo e chi sta seguendo la mia storia.
Spero di scriver meglio il prossimo capitolo e di non deludervi.
Grazie ancora a chi legge.
Al prossimo capitolo. :)

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