avete capito o devo farvi un disegnino?

di Marie Claire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cominciamo bene ***
Capitolo 2: *** Simpatia ***
Capitolo 3: *** Prova ***
Capitolo 4: *** sospetto ***
Capitolo 5: *** uscita di gruppo parte 1 ***
Capitolo 6: *** uscita di gruppo parte 2 ***
Capitolo 7: *** risate? ***
Capitolo 8: *** segreti ***
Capitolo 9: *** rivelazione ***
Capitolo 10: *** Tengawara vs Raimon ***
Capitolo 11: *** riavvicinamento ***
Capitolo 12: *** Famiglia ***
Capitolo 13: *** Convalescenza ***
Capitolo 14: *** Sentimento ***
Capitolo 15: *** Neve ***
Capitolo 16: *** inizio ***



Capitolo 1
*** cominciamo bene ***




 
 Cominciamo bene
 

 
Grande.
In ritardo.
vedi di correre invece di perderti in chiacchieratine con te stesso,Masaki.
Fico. Parlo anche da solo.
Dopo aver praticamente, non chiedetemi come, volato attraverso cinque corridoi e corso come un pazzo per quattro rampe di scale arrivo alla mia classe, la sezione 1D, in due minuti .
Perché ovviamente la mia classe è all’ultimo piano della Raimon Junior High.
Per fortuna sono solo le 8.01, e quell’addormentato del prof di letteratura non arriva mai in orario.
Così rallento senza neanche guardare CHI sta per entrare in classe.
Pessimo errore.
Vado a sbattere contro la massa corpulenta di grasso appartenente al preside.
Mi irrigidisco  e mi scosto.
Ora non fraintendetemi. Non sono e non sarò mai un ragazzo che piagnucola e si dispera per aver fatto qualcosa ad un insegnante.
Sennòuna volta non avrei mai messo le puntine sulla sedia  di quella svampitona de arte senza essere peraltro beccato o sfiorato dai sospetti.
Però non devo neanche rovinarmi la reputazione da studente APPARENTEMENTE diligente.
–mi scusi signore, non l’avevo vista.
Recitazione da Oscar. Sguardo confuso ed imbarazzato più dondolamento sul piede sinistro.
–non si preoccupi signor Kariya, entri pure in classe.
Sto per entrare in classe quando con la coda dell’occhio noto qualcuno vicino al preside. Non solo Mister Ciuffo,il segretario superlecchino del preside, ma anche qualcun altro. chiunque sia,faccio in tempo a capire solo che è più basso di me di almeno cinque centimetri buoni.
Ma non ci faccio caso ed entro in classe.

–questa è Ayu Reonhato, una vostra nuova compagna di classe. Si è trasferita dalla Tengawara, e vi prego di accettarla come si deve…
I nostri occhi sono puntati sulla nuova arrivata,la curiosità al massimo.
per me questo clima di eccitazione è irrilevante, non è proprio niente di speciale.
 
Non è il tipo di ragazza che vedi sulle copertine delle riveste di moda.
È bassa, anche se non tappa, praticamente piatta, con i capelli nerissimi e lunghissimi che le arrivano fino al fondoschiena.
Però gli occhi sono particolari.
Grandi ,troppo grandi per un faccino così minuto, scrutano noi e la classe, come se potessimo prendere il volo davanti a lei.
E sono, manco a dirlo neri.
Capelli neri. Occhi neri. Pelle pallida. Cos’è, un vampiro?
–… vuoi presentarti alla classe, Reinhato?
La ragazza lo fissa e fa no con la testa. Il prof è deluso e borbotta qualcosa su come i ragazzi di oggi siano timidi. Ma che pretende, discorsi da premio Nobel?!
–va bene, il tuo posto è quello, di fianco a Sorano Aoi.
Lei si incammina verso il punto indicatole, ma inciampa(nei propri piedi?!) e finisce stesa sul pavimento.
Cominciamo bene.
Risate generali.
–insomma, non c’è bisogno di fare tutto questo baccano!
Pian piano tutti smettono di ridere, ma io continuo , anche se il prof, Tenma e Aoi e gli altri mi guardano male,è troppo divertente la posizione in cui è messa! un ginocchio steso e uno mezzo piegato!...
Mi guarda.
Non ha uno sguardo arrabbiato  o risentito, anzi.
 È rossa e ride anche lei.
Ha un riso talmente contagioso che mi spiazza.
Mi azzittisco.
Si rialza e si siede al suo posto.
–      … bene, ore cominceremo a parlare dell’Eneide, meglio che prendiate appunti …
Sono ancora spiazzato dal sorriso di prima.
… è  matta.
La fisso mentre tira fuori il quaderno dalla borsa.
 
 

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Capitolo 2
*** Simpatia ***


Simpatia … ma di che cavolo parlano?
Sono lì, intorno al suo banco, e stanno ridendo di cavolate.
E continuano a ridere.
Tenma, Shinsuke e Aoi sembrano davvero presi da ciò che dice la nuova. Ma di che mi stupisco? È la novità della giornata, quindi entro due giorni al massimo verrà lasciata in pace.
Ma guardatemi. Sembro una ragazzina invidiosa come quelle che si vedono in quei telefilm stupidi.
Non è che sia geloso,  Dio me ne voglia ma …
 
Mi irrita che quel sorriso di prima mi abbia colpito tanto.
Proprio mentre la sto guardando,lei si volta verso di me.
Prima è sorpresa.
Poi esplode di nuovo in quel sorriso.
Io mi giro di scatto.
Dannazione, in cosa mi sto trasformando? In Capitan Pappamolla?
–lui? Ah lui è Kariya! Aspetta che lo chiamo!
Tenma arriva tutto felice al mio banco.
–Kariya vieni! Ayu-chan è davvero simpatica!
Sulla faccia ha un sorriso ebete da eccitato.
–scusa Tenma-kun ma sto controllando il compito di matematica.
Parzialmente vero. In effetti ho il quaderno di matematica aperto davanti al naso e due problemi da risolvere che non ho fatto perché sono uscito a prendere una boccata d’aria.
… okay, ero uscito per prendere Assassin Creed 3 per PSP.
MA la boccata d’aria era la scusa fondamentale.
–ma dai li controllerai più tardi!
–se vuoi ti do una mano.
È vicina al mio banco. Si tiene alla sedia, probabilmente per non inciampare ancora.
All’improvviso provo l’irresistibile tentazione di mettere la sedia più vicina al banco.
Giusto per farmi quattro risate sulla sua imbranataggine.
–grazie ma credo di riuscire a farcela da solo.
Perché mi irrita tanto? È peggio di quando sono con il Sempai Kirino.
Per fortuna suona la campanella di fine intervallo.
Le ultime ore trascorrono veloci. I professori fanno diverse domande a Reonhato e lei risponde a tutte, persino ad una domanda difficilissima che la professoressa le fa a tradimento.
Se prima pensavo che fosse sciocca ed irritante, ora è so-tutto-io ed irritante.
Dopo le lezioni schizzo fuori dall’aula, così non mi verrà troppo da vomitare nel vedere quella là ridacchiare col resto della classe.
Non ci sono allenamenti in programma, ma vado comunque al ritrovo del club di calcio perché l’ultima volta ho dimenticato lì il cellulare negli spogliatoi. Appena recuperato il telefono, faccio per uscire quando mi accorgo che c’è una persona sulla soglia.
–wow …
Ma è una persecuzione!!
È entrata dalla porta e tiene il naso per aria, con gli occhi luccicanti.
sto in silenzio per un po’. Alla fine si accorge della mia presenza e sobbalza arrossendo.
–UAH! S-scusa, non ti avevo visto …
Rimango in silenzio e lei chiede?
–      Tu … giochi nella Raimon?
–Già, sono un difensore.
–      Però, devi essere davvero bravo!
Sorride di nuovo, concitata, come una bimbetta di tre anni davanti a un albero di Natale. Emana un tale senso di eccitazione che sono costretto ad abbassare gli occhi per non riderle in faccia.
–mah, se lo dici tu …
–quindi saprai anche dove posso iscrivermi!
–iscriverti a cosa?
–al club di calcio!
Dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Aspetta  aspetta.
Ho sentito bene? Ha DAVVERO detto di voler entrare nella squadra?!
Ma se non riesce stare in equilibrio su una superficie piana per tre secondi di fila!
La mia sorpresa(più che altro voglia di buttarmi sul pavimento a ridere) per fortuna non deve essere stampata sulla mia faccia perché lei mi guarda e dice:
–allora? Lo sai o no?
Mi ricompongo
(ahahahah! Vuole entrare al club di calcio! Ahahahahahah!)
–      Ehm …penso tu debba chiedere alla signorina Otonashi, oppure all’allenatore Endou … ora però non ci sono, dovresti chiederglielo domani …
–grazie! Mi sei stato d’aiuto!
Mi ringrazia con un inchino e il suo sorrisone. Questa volta non posso fare a meno di arrossire leggermente.
Come fa ad avere tutto quest’entusiasmo? …
Esce dalla porta.
–      Ma … sei davvero sicura di volere entrare nella squadra di calcio? Sai, il pallone non si calcia inciampando a tutto spiano.
Sono  antipatico, ma d’altra parte c’è già Kageyama a fare da buffone, non serve un altro.
Poi potrebbe farsi del male da sola.
Anche questa volta non reagisce come io penso. Sorride di nuovo e mi spiega:
–lo so che non posso paragonarmi ad un’equilibrista, però sul campo da calcio il mio senso dell’equilibrio è decisamente migliore!
se ne è convinta, tanto di cappello.
–comunque, l’importante è rialzarsi sempre anche se si cade!
–davvero?
–già! Dopo tutti quei capitomboli, se avessi smesso di rialzarmi sarei a terra da un pezzo!
Evito di controbattere.
–scherzi a parte, mi piacerebbe davvero giocare con voi!
Uh! Si è fatto tardi! Ciao Kariya-kun!
Corre e finalmente mi lascia solo.
Mi metto in cammino verso casa,.
Se prima ero irritato da lei, ora sono scocciato al massimo. E sapete che cosa mi scoccia maggiormente?
Che quel “kun” mi abbia fatto piacere.

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Capitolo 3
*** Prova ***


PROVA
 
Pensavo, o meglio, speravo non si presentasse.
Speranza vana.
Ora è qua,al club di calcio, in attesa dell’allenatore Endou.
Inutile dire che tutti,dopo  appena una decina di minuti, si sono avvicinati a lei e sono diventati amiconi.
Inutile dire che io non provo nemmeno ad avvicinarmi, nonostante mi abbia rivolto quel suo strano sorriso.
Io non sono un pecorone.
Fortunatamente in questo momento arriva l’allenatore Endou, seguito dalla signorina Otonashi.
Reonharo gli viene subito presentata e lui le si rivolge tutto sorridente:
E-esatto!
Ha le guance leggermente arrossate mentre parla.
– piacere di conoscerti!Quindi vuoi entrare nella squadra di calcio?
–E-esatto!
Ha le guance leggermente arrossate mentre parla.
–in che ruolo giochi di solito?
 
–qualunque ruolo, anche se me sono più portata per la difesa.
Questo è tutto da vedere.
– Allora ti devo fare una domanda importante.
Giuuusto. LA domanda.
Endou si china su di lei, improvvisamente serissimo, manco fosse a un funerale, e le chiede a bruciapelo:
–ti piace il calcio?
Domanda da 10 milioni di yen! Vince questa e vince tutto!
Ovviamente è stupita. Poi sorride:
–       Sì, certo!
Din din din! Risposta esatta! I 10 milioni sono suoi!
Endou fa un sorriso a 32 denti.
–       Benvenuta in squadra ! Ed ora, tutti al campo, facciamo una partita!
–       Sìììììì!

Siamo divisi in due squadre.
L’allenatore ha messo Reonhato in squadra con noi, quindi ora lei è nell’area di difesa con me e il sempai Kirino.
Ma se crede di entrare in squadra così facilmente si sbaglia di grosso.
Ora il nostro nuovo acquisto farà qualche piccolo  “incidente di percorso” e sarà sbattuto fuori dalla squadra.
Preso nei miei pensieri, fisso Reonhato.
Sembra più minuta del solito col la maglia e i pantaloncini.
Si sta sistemando le scarpe, e ,mentre si china per allacciarsi le stringhe,inciampa e cade in ginocchio.
Soffoco un risolino.
Pfff, non avrò neanche bisogno di impegnarmi, si auto-saboterà da sola.
Parte il fischio di inizio.
Tsurugi parte dall’altra metà di campo e si fionda verso la porta.
Tenma prova a rubargli la palla con il Giro di Vento,ma Tsurugi lo evita.
Indisturbato si avvicina a Reonharo, vuole saggiare le sue abilità.
–rovesciata Micidiale!
Il pallone nero e rosso si avventa su di lei.
La sua carriera di difensore è finita ancora prima di cominciare, dovremo raccogliere ciò che rest –aspetta.
–Blocco Totale!
Attorno alla palla si attiva un campo magnetico. La  palla si blocca e il numero 22 la stoppa elegante con i piedi a mezz’aria prima di ritornare a terra.
Dopo -sono scioccato, come ha fatto a non inciampare?!-lancia il pallone in aria e lo passa a Shindou.
L’ex-capitano la stoppa col petto e si avvia verso la porta avversaria.
Io sono a bocca aperta.
Fatto il primo gol- col Tiro Sonoro-gli avversari arrivano di nuovo in zona di difesa, questa volta Kirino interviene col la Cinta di Nebbia. Rubata la palla, la passa a Reonharo. Devo intervenire.
Mi butto ACCIDENTALMENTE addosso a lei, ma sorprendentemente lei si sposta leggermente di lato ricevendo comunque il pallone. Mi rimetto in piedi velocemente senza che nessuno abbia notato niente.
Intanto Reonharo ha dribblato sia Kurama che Hayami e passato il pallone a Tenma.
Come fa ad essere così aggraziata? Sembra quasi … danzi col pallone.
Mi riprendo appena in tempo per fermare Aoyama che tenta di segnare con il mio Hunter’s Net.
Dopo aver passato in avanti, sento lo sguardo della ragazza su di me.
È tornata in posizione.
–caspita, sei davvero bravo, quella tecnica era portentosa!
È leggermente sudata con le guance rosse e sorridente.
Mi giro dall’altra parte e ringhio:
–non era niente di speciale, non hai visto neanche il meglio di me.
–perchè allora non me lo dimostri?
mi volto di scatto. Cosa vuole dire con questo?! Provocarmi?!
–che intendi dire?
La mia espressione scocciata deve essere abbastanza evidente, perché mi sorride e dice:
–sto dicendo solo che se quello è il minimo, allora quando dai il massimo devi essere spettacolare!
Sto per ribattere, ma sottolinea la sua affermazione con un sorriso talmente grande e felice che mi zittisce completamente.

–       … quindi se colpisco la palla  con una rovesciata doppia  dovrebbe aumentare la potenza?
–       Esatto! Però essendo un tiro impegnativo sarebbe meglio farlo in coppia con qualcuno …
Ti servirebbe un giocatore agile e forte allo stesso tempo!
Ha fatto amicizia persino con Tsurugi.
Questa ragazzina ha davvero qualcosa di strano, come fa ad attrarre così tanto le persone?
–ragazzi, noi andiamo! Aoi-chan, fai la strada con noi?
Tenma  e Shinsuke si stanno rivolgendo ad Aoi.
–mi spiace ragazzi, ma mia madre mi ha chiamato e ha chiesto di andarle a comprare il latte perché non c’è ne più a casa … magari potete accompagnarmi.
–oh no, scusaci Aoi-chan ma dobbiamo fare una cosa …
–che cosa?
–una cosa!
–ehm … okay, peccato, mi sarebbe piaciuto avere un po’ di compagnia …
–se vuoi vengo io Aoi-chan!
Reonharo sta sorridendo ad Aoi.
–davvero lo faresti? Non ti crea problemi?
–figurati! Lo faccio volentieri!
(Ooooooh certo, lo faccio volentieri Caaaara.)
Ormai se ne sono andati tutti.
Prendo la sacca e faccio per andarmene, quando mi accorgo che l’allenatore sta parlando all’ Otonashi.
–       Quell’Ayu è davvero brava! È molto agile e veloce, se la facessi lavorare in coppia con Kariya avremmo una coppia vincente!
Prima che io prenda anche solamente in considerazione l’idea dicollaborare con quella a Hiroto verranno i capelli bianchi,allenatore.
–strano credere che non  l’abbiano neanche presa in squadra quelli della Tengawara.
Eh? Aveva fatto domanda anche per entrare nella loro squadra?
Sicuramente non l’avranno presa perché il loro allenatori ha metodi più sofisticati per capire il talento dei giocatori.
–non è strano da credere, Endou-san, considerando la storia della ragazza. Per loro sarebbe stato rischioso.
Rischioso?
–ma non direi, anzi,  avrebbe fatto solo comodo! Comunque si sta facendo tardi, Natsumi mi starà aspettando!
Detto questo escono entrambi.
Mi hanno dato molto da pensare.
E ,magari , mi hanno anche suggerito un modo per far buttar fuori Reonharo dalla squadra.

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Capitolo 4
*** sospetto ***


Sospetto
 
 
 
Le otto di mattina.
Gli altri studenti chiacchierano seduti sui banchi, arrivano in classe col fiatone, danno il buongiorno.
Io sono uno dei pochi seduto al proprio banco.
Sto ancora pensando alle parole dell’allenatore Endou.
Ora che ci penso su, ciò che ho sentito ieri non è poi così compromettente.
Con “rischioso” avrebbe potuto intendere che avrebbe rischiato di infortunare i membri della squadra con il suo “perfetto” senso dell’equilibrio.
–ciao! Buongiorno a tutti!
Ovviamente è appena entrata in classe LEI, nel caso non si fosse capito dal saluto entusiasta.
La prima ora è di arte.
È completamente inutile fare arte. A che cosa mi servirà saper fare la fantastica(come no) tecnica dei pallini se da grande non sceglierò di fare il pittore?
Ovviamente  io sono negato.
–Ayu-chan, che bello! Sei davvero brava!
… Ovviamente Reonharo è un portento.
–grazie Shinsuke-kun!
Ayu ringrazia Shinsuke con un sorriso e continua il suo dipinto, raffigurante un tramonto sul mare, rifinito minuziosamente su giochi di colori e contrasti.
Ovviamente anche la prof ne è entusiasta.
Suona la campanella, almeno così non sentirò più i commenti smielati che fa su “l’incredibile talento artistico di Reonharo.”
–bene, ragazzi, per la prossima volta vorrei che faceste per la prossima volta un disegno su ciò che la famiglia rappresenta per voi. Potrete utilizzare qualunque tipo di stile, materiale o colori. L’ importante  è che diate sfogo alla vostra creatività!
Classica frase da prof di arte sognatrice di serie B.
C’è chi è entusiasta per la proposta, chi sbuffa, chi impreca contro la prof per il compito.
Reonharo è elettrizzata dalla proposta, come da copione.
La fisso esasperato, come si fa a gioire per un compito?!
Quando la guardo però noto che ha qualcosa di diverso.
I suoi occhi, di solito luminosi, sono attraversati da una luce diversa, come di … dolore?
Faccio appena in tempo ad accorgermene che quel lampo svanisce.
 
 
 
–      … wow! Quindi tu sei di Okinawa, Tenma-kun?
–      Sì, mi sono trasferito con la mia famiglia nell’ Honshu per motivi di lavoro.
L’intervallo.
Aoi, Shinsuke ,Tenma e Reonharo stanno chiacchierando.
Dopo un po’ mi sono unito anche io a loro.
Non si sa mai che esca fuori qualcosa che possa utilizzare per il mio piano.
Il discorso è caduto sulle famiglie.
–      … sì, però non sono solo in casa, c’è Aki-nee che si occupa di me.
–      Non ti lascia di certo morir di fame, Tenma!
–      Eh, sì! È una brava cuoca, Aki-nee!
–      Davvero? Allora devo conoscerla! Potrebbe darmi qualche ricetta gustosa da preparare!
–      Saresti felice di conoscerla! È molto simpatica!
–      Tu la conosci già, Aoi-chan?
–      Certo, io e Shinsuke una volta ci siamo fermati a casa di Tenma-kun per merenda!
–      Uno di questi giorni potresti fermarti anche tu con noi, così la conosceresti!
–      Magari anche mia mamma fosse così! Lei compra sempre prodotti pronti!
Sospirò Shinsuke.
–e i tuoi, Ayu-chan?
–mmmh?
–già! Come sono i tuoi genitori?
Per la prima volta da quando la conosco, sembra non sapere cosa dire.
–      In realtà io non li ho, i genitori. Vivo con mia zia.
 
–      Oh. Io … non lo sapevo.
Adesso guardano Reonharo mortificati.
Ma lei sorride di nuovo, rassicurandoli.
–ehi, cosa sono quelle facce? Guardate che non dovete essere così contriti! Mica lo sapevate, nessuno vi condanna a morte, eh!
 
passato qualche minuto di silenzio imbarazzante, il discorso prosegue.
 
 
….
 
 
Che palle.
Oggi tocca a me e al sempai Kirino mettere a posto i palloni.
Così gli altri sono di là a chiacchierare, mentre noi due mettiamo in ordine l’attrezzatura.
L’allenamento è stato un fiasco totale.
Non ero abbastanza concentrato, così ho rischiato di far segnare la squadra avversaria diverse volte.
Questo non ha contribuito certo al mio piano di far cacciare Reonharo dalla squadra.
Ogni volta infatti che ero fra le nuvole, lei intercettava la palla con quella sua innaturale eleganza e la mandava in avanti.
Scontato dire che il sempai mi ha rimproverato diverse volte per la mia disattenzione.
Perché ero distratto?
Perché le parole che ho udito all’ intervallo mi girano in testa come impazzite.
Lei è orfana.
Anche io sono orfano.
Tutti in squadra lo sanno, ma non so se io riuscirei a dirlo liberamente come lo dice lei.
Si spiega come mai quando la prof ha detto che il tema del compito era la famiglia si è rattristata.
Quel lampo di dolore … non so perché ma mi ha disturbato.
Mi è sembrato insolito vedere Reonharo, anche se per un decimo di secondo, triste.
Come se fosse contro natura.
… non mi starò mica preoccupando per lei, vero?
No, semplicemente sto considerando se potrebbe essere un’ informazione utile al mio piano.
Decisamente, prima riesco ad attuarlo meglio è.
Quella ragazzina mi sta facendo diventare pazzo.
–Kariya, mi stai ascoltando?
Riemergo dai miei pensieri.
–hai detto qualcosa, sempai?
Kirino sbuffa.
–ho detto che dovresti concentrarti di più sulla palla. Se c’eri solo tu in area difensiva, gli avversari avrebbero segnato di sicuro. Non puoi affidarti solo a me e a Ayu-chan.
Come si mi affidassi a voi, sempai.
–Ayu-chan è davvero portata per la difesa. È veloce e agile, oltre ad avere un gioco molto aggraziato.
Magari potrebbe provare anche il ruolo di centr-
–e piantala di elogiarla! Ma quanto è brava di qua, quanto è brava di là … mi fate vomitare!
Ho sbottato improvvisamente.
Il sempai mi fa un sorrisino odioso.
–cos’è, sei geloso?
–come se ne avessi il motivo!
–dovresti. Ayu-chan è davvero brava, avrebbe potuto partecipare all’ Holy Road. Si potrebbe adattare a molti ruoli, e sicuramente ha anche altre carte da giocare.
–e allora perché la Tengawara non l’ha presa in squadra.
–eh?
–se davvero Reonharo è un giocatrice tanto portentosa, perché non se la sono accaparrati loro? Avrebbero potuto vincere la partita contro di voi, no?
Te lo dico io il perché: quella ragazza ha qualcosa che non va.
Non dovrei parlare di queste cose, non sapendo neanche cosa c’è dietro, ma sentire quella lodata a destra e a manca me le ha fatte buttar fuori di getto.
Il sempai è decisamente preso in contropiede da ciò che dico.
–magari non avrà fatto domanda di entrare al club di calcio.
–invece no, l’ha fatta, ma non l’hanno accettata.
–e tu come …
–ho sentito l’allenatore che ne parlava.
Kirino apre bocca, probabilmente vuole rimproverarmi per aver origliato, ma lo blocco.
–se fossimo intelligenti, ci informeremmo su di lei, prima di farla giocare con noi.
Detto questo, esco dal ripostiglio.
Nella saletta di ritrovo, ci sono tutti che chiacchierano, tranne Reonharo, che si sta ancora cambiando.
Con loro però c’è qualcuno.
Mi avvicino per vedere meglio chi sia.
È una ragazza, molto carina, presumibilmente frequenta l’ultimo anno, ma non è della Raimon.
È alta, con i capelli biondi raccolti in due codini alti.
Ha gli occhi azzurri, evidenziati dall’ eyeliner, e delle lentiggini sul naso.
Sembra essere uscita da una sfilata di moda, e i suoi modi sono posati, quasi non avesse a che fare con dei ragazzi, ma con la corte reale.
Se anche lei vuole entrare nella squadra di calcio, ne vedremo delle belle.
Mi inserisco nella conversazione.
–quindi tu sei una amica di Ayu-chan?
–esatto, la sua migliore amica, per precisione.
Sembra sprizzare orgoglio da tutti i pori mentre fa questa affermazione.
Non vedo cosa ci sia da essere orgogliosi nell’essere amici di quella.
–e che scuola frequenti? Non la Raimon …
Hamano sembra dispiaciuto che la biondina non frequenti la scuola.
–no, in effetti frequento la Tengawara.
La Tengawara? Mi si drizzano le orecchie.
Sta per partire un’altra domanda, ma in quel momento arriva Reonharo  e dice sorridendo:
–ciao, Hikari-chan!
La ragazza non le fa neanche finire la frase. Le sorride in modo esagerato e, abbandonando i modi posati, le si butta letteralmente addosso stritolandola.
–AYUCCHAN!
Dopo che Reonharo ha trovato uno spiraglio per respirare sorride a noi, pietrificati, e spiega:
–lei è Hikari Purinsesu, la mia migliore amica nonché sempai quando andavo alla Tengawara, ma voi potete chiamarla Hikari-chan.
Finalmente Hikari si scolla da Reonharo e guarda con occhio critico tutti i maschi presenti.
–uhm, così tanti ragazzi, sarai davvero al sicuro, Ayucchan?
Ma come si permette?!
Come se noi fossimo dei pervertiti pronti a saltare addosso alla sua preziosa Ayucchan!
Reonharo sembra se non indifferente quantomeno abituata a questo genere di uscite da parte dell’amica.
La biondina abbandona l’aria critica e ci  sorride.
–a parte questo, sono contenta che tu sia potuta finalmente entrare in una squadra, Ayucchan!
–cosa intendi dire con “finalmente”?
Chiede Kurama alzando un sopracciglio.
Giàààà, cosa intende?
Hikari sembra volersi mordere la lingua, Reonharo invece ,dopo un momento di esitazione, parla.
–intende che quand-
BIIIIIIIIIIIIIPBIPBIIIIIIIIP!
Sobbalziamo tutti al suono di un cellulare che squilla.
Hikari prende il telefonino dalla borsa-un iPhone tempestato di brillantini-e risponde:
–pronto? ... a-ah, papà … sei già arrivato? …. EEEEH?! Ma ora ho da fare! …. ….. … o-ok, vengo…
Riattacca.
–Ayucchan, emergenza!
–cosa …
–non ti posso spiegare, dobbiamo andare! Subito! ORA!
–ehm, ok, fammi salut-
Non fa in tempo a finire la frase che Hikari l’ha spinta di tutta forza verso l’uscita e trascinata fuori. Dopodiché si allontanano velocemente.
Noi siamo rimasti in un silenzio attonito.
Il sempai Kirino mi si avvicina.
–questa è la prova che ti sbagli.
–che mi sbaglio su cosa?
–sulla cosa della Tengawara. Almeno, su che sia legata a un fatto spiacevole .Se fosse veramente stato qualcosa di brutto, non avrebbe avuto così pochi problemi a parlarcene, o meglio, a provarci.
–e ti basi esclusivamente su questo? Si potrebbe inventare una scusa.
–sei troppo sospettoso, Kariya. Se Ayu-chan fosse una stata una poco di buono, sicuramente l’allenatore non l’avrebbe accolta in squadra.
Prima che io possa dire qualcosa, il sempai esce dal club di calcio.
Come se avesse spezzato un incantesimo, tutti all’improvviso si affrettano ad uscire.
Io sono l’ultimo a farlo.
L’allenatore, tsk, cioè quello che aveva permesso a Tsurugi di entrare in squadra quando era ancora un SEED, possiamo fidarci del suo giudizio?!
Non fa niente se non mi credono, dimostrerò che il sospetto che ho è giusto.

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Capitolo 5
*** uscita di gruppo parte 1 ***


Uscita di gruppo
Parte 1
 
 
 
Novembre.
Tanto per cambiare, fa un freddo cane.
Se vedete in giro una specie di mostro con un berretto di lana, sciarpa alta fino agli occhi, e un cappotto enorme, sappiate che sono io.
È colpa di Hiroto.
Mi ha beccato mentre uscivo di casa con un giubbotto “poco pesante” quando fuori “si gela”, e mi ha letteralmente ficcato a forza tutta sta roba addosso.
Non lo sopporto quando fa così.
È un tipo in gamba, ma continua a trattarmi come un poppante da quando è diventato ufficialmente il mio tutore e viviamo sotto lo stesso tetto.
Per di più Midorikawa, collega barra migliore amico di Hiroto, è passato a prenderlo perché la macchina del rosso iper-aprensivo  aveva finito la benzina e quando mi ha visto ha soffocato una risatina.
Non che possa dargli torto.
Conciato così sembro la copia sputata dell’…
–l’omino Michelin! Mamma guarda! C’è l’omino Michelin!
L’occhiata che lancio al bambino non si può descrivere.
Sua madre lo prende per mano e lo porta via, lanciandomi uno sguardo di disapprovazione.
Non è colpa mia se non ha insegnato a suo figlio a non indicare col dito le persone.
Arrivato a scuola, mi tolgo l’arsenale di sopravvivenza per il Polo Nord ed entro in classe.
Reonharo sta chiacchierando come al solito con Tenma e gli altri.
Sono passate già due settimane da quando è entrata nella squadra, e non ho ancora trovato un modo perché ne venga buttata fuori.
Mi servirebbe un modo per avvicinarmi a lei e scoprire i suoi punti deboli, ma quale?
–      … allora ci vediamo oggi?
–      Sì!
–      Dicono che sia enorme!
–      Infatti! In giro si vocifera che sia alta addirittura centomila metri!
–      Ma và Shinsuke, non esistono montagne russe alte centomila metri!
… ma di che parlano?
Ah sì, ieri Reonharo ha invitato Tenma, Aoi e Shinsuke ad andare a un parco divertimenti appena aperto in città.
Ne hanno fatto una pubblicità pazzesca, e si sono sentite le ruspe che lavoravano persino in centro dove abitiamo io e Hiroto.
–ehi Kariya-kun, ti va di venire con noi?
–ci divertiremo al parco per divertimenti!
All’inizio sto per rifiutare l’invito.
Passare il tempo con Reonharo non farebbe altro che farmi venire un’ emicrania.
Però in questo modo ho una scusa per avvicinarmi a lei e capire che mossa fare.
–va bene, se ci tenete tanto, verrò.
–ok! Il ritrovo è davanti al municipio, alle cinque.
Poi Reonharo  esplode nel suo solito sorriso e io mi giro.
Perché mi fa sempre questo effetto?
 
 

–ciao, Masa-chan, come è andata oggi?
Hiroto e Midorikawa sono entrambi seduti attorno al tavolo, alle prese con un mucchio di scartoffie.
–come ogni giorno.
Appendo il cappotto all’appendiabiti.
–senti, stasera devo andare a una riunione di lavoro, ti spiace rimanere a casa da solo?
–veramente devo uscire anch’io. Sai, Tenma, Aoi , Shinsuke e Reonharo hanno organizzato un’uscita a un nuovo parco divertimenti.
–sì? E chi è questa Reonharo? Perché è una ragazza, vero?
Midorikawa mi guarda sorridendo. Come diavolo abbia fatto a capire che Reonharo è una ragazza dal cognome e che in sostanza è il motivo per cui esco con gli altri, lo sa solo lui.
–sì è una ragazza, della squadra di calcio,ma non metterti in testa strane idee, è un idiota.
Come se non avessi detto niente, lui gongola:
–brava a calcio, a scuola e carina … te la sei scelta bene, Masaki-kun.
Io divento color peperone.
–m-ma che cavolo dici?!
–ci esci insieme però. Devi avere un secondo fine.
Sia io che Hiroto lo guardiamo male.
–non credo che Masa-chan abbia in mente QUEL secondo fine, Mido-chan.
–quanto sei pignolo, tutta invidia perché ho successo con le donne!
–perché, io invece?
Cominciano a battibeccare.
Io vado in camera mia.
Mi tolgo la divisa e mi metto una felpa e dei pantaloni casual.
Così almeno Midorikawa lo capirà che non è un appuntamento.
 Prendo il giaccone e mi avvio verso la porta per uscire.
–fermo lì!
Mi irrigidisco.
–si sono abbassate ancora le temperature! Mettiti addosso qualcosa di più pesante!
Nooooooo, ancora!
Morale? Esco di casa imbacuccato come un merluzzo, mezzo soffocato dai vestiti ed incavolato nero con Hiroto.
Arrivo al municipio. Riconosco i capelli di Hikari, svolazzanti per via del vento e mi avvicino.
La gente non può fare a meno di guardarla.
E ci credo, ha addosso un cappotto che sembra essere uscito da un catalogo di alta moda!
Decisamente la ragazza non sa cosa significa avere sobrietà nel vestire.
Si accorge di me.
–tu sei … Kariya Masaki?
–esatto.
–non sapevo che Ayucchan avesse invitato anche te.
–perché, non ti va?
Mi lancia uno sguardo critico.
–se devo dire la verità, no. Però mi fido del giudizio di Ayucchan.
Certo, se lo dice Ayucchan.
–Kariya! Hikari-chaaaan! Siamo arrivati!
Tenma, Aoi e Shinsuke ci raggiungono.
–ma dov’è Ayu-chan?
–sono qua!
Si avvicina a noi. Ha un cappotto lungo, e una sciarpa a quadrettini che le nasconde la bocca, anche se si riescono a vedere le guance rosse per il freddo.
–direi che ci siamo!
–arriviamo, Sora Dream’s Park!

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Capitolo 6
*** uscita di gruppo parte 2 ***


Uscita di gruppo
Parte 2
 
 
È davvero enorme, niente da dire.
Sembra di stare dentro a un’altra città.
Addirittura in giro ci sono anche dei clown che danno palloncini.
Probabilmente c’è anche un circo.
Tenma e Shinsuke camminano tenendo il naso per aria.
–aaaah! Quella è la casa degli orrori!
–la casa degli specchi!
–figo!
–guarda, Tenma! Quello è un ottovolante! È davvero alto centomila metri!
–non è possibile, Shinsuke!
–invece sì!
–invece no!
–invece sì!
–no!
–sì!
Aoi ride dietro di loro.
Reonharo è di fianco a Hikari, quest’ultima impegnata a fissare un’abito in una vetrina(sì, c’è anche un negozio ).
–quell’abito è un AMORE!
L’ “abito” in questione sembra più un vestito da principessa.
Ho già detto che la ragazza non sa cosa vuol dire passare
inosservati?
–Hikari-chan, non credo che avresti molte occasioni per indossare un abito del genere.
–ma Ayucchan! È troppo bello! Sembra voglia dire “comprami, comprami!”
Reonharo sospira divertita.
–e poi, con un vestito così, avrei più probabilità di trovare il principe azzurro!
Principe azzurro?!
Ma questa qua crede in quella roba?!
–fossi in te, mi deciderei a cercarlo, il tuo principe, non puoi aspettare che venga lui per l’eternità!
–ma fa parte delle dinamiche amorose! Non si mette fretta al destino, Ayucchan!
–il destino, Hikari-chan, lo ci si crea da soli, non puoi trovare sempre tutto pronto!
–direi che essere figlia unica di due imprenditori e essere vissuta nella bambagia per tutta la vita non aiuti un granchè, sotto questo punto di vista.
A queste parole la biondina si scurisce in volto.
–perché non mostri al mondo chi è Hikari-chan, allora?
–ai miei genitori? No di certo.
–piantala … se sapessero che tu sei così, non potrebbero fare a meno di apprezzarti. Sai, immagino non sia bello per loro doversi trovare una statua di ghiaccio dai modi affettati quando tornano a casa.
–non sono una statua di ghiaccio!
–ma se quando sono venuta a cena da te, una settimana fa, non facevi che ripetere “come desidera, madre” , questa cena è squisita padre”, e …
–ok, magari sono una statua di ghiaccio … però sono carina.
–sei molto di più! Hai personalità, che è ciò che conta.
A questo punto Hikari le salta al collo.
–grazie , Ayucchan! Tu sì che sai risollevarmi il morale!
–chissà come mai ho lì impressione che tu ogni volta faccia il broncio solo per sentirti elogiata …
–mmma no, che dici?!
Hikari e Reonharo si mettono a ridere.
–allora lo compro!
Reonharo sospira.
–non cambi mai …
Dopo che siamo finalmente andati avanti, per non sentire Hikari parlare del suo vestito nuovo di zecca( “ è fantastico! Dai, Ayucchan, ammettilo!”) mi immergo nei miei pensieri.
È strano vedere questo lato calmo di Reonharo.
Essendo abituato a vederla sempre allegra e spensierata, è difficile immaginarsela come una persona profonda e comprensiva.
Con una amica del cuore del genere però, immagino bisogni aver pazienza per non spaccarle la faccia alla prima cavolata su principi azzurri e compagnia bella.
Comunque, non è questo che mi interessa.
Sono qui per scoprirne di più sul suo conto, no?
–ehi! Ci fermiamo a prendere un taiyaki?
Reonharo indica un bar all’aperto dove vendono dolci di ogni tipo.
–va bene! Io sto morendo di fame!
Prendono un sacchetto pieno di taiyaki.
–mmmmh! Buono!
–quale hai preso, Aoi-chan?
–alla crema!
–e voi, Shinsuke-kun e Tenma-kun?
–io al cioccolato, Shinsuke alla crema!
–ahahahah! Tenma, sei tutto sporco!
–m-ma non è vero!
–ne vuoi uno, Kariya-kun?
Reonharo mi porge il sacchetto.
–no grazie, non mi piacciono.
–probabilmente non li hai mai assaggiati.
–probabilmente–le rispondo freddo.
Ovviamente non basta a scoraggiarla.
–dai, non saprai mai di cosa sanno se non li assaggi nemmeno una volta!
–scusa, ho detto che non li voglio assaggiare!
Si calma di botto. È la prima volta che mi vede così irritato.
Forse la pianterà.
–ehi, quelli non sono Kirino-sempai e Shindou-sempai?
NO!!! Non quel rompiscatole fra i piedi!
Sto per  chiedere dove siano, ma appena mi giro verso di lei, Reonharo mi mette a forza il taiyaki in bocca.
Reprimendo la voglia di sputarle il dolce, le lancio uno sguardo assassino.
–alt, prima mastica e manda giù, non si parla a bocca piena.
Impaziente di urlargliene quattro, mastico il taiyaki.
È davvero buono, sorprendentemente buono.
Reonharo si accorge della mia espressione deliziata e sorride.
–allora?
Mandato giù l’ultimo boccone, le rispondo:
–hhhhmh, sssì, non c’è male.
Una risposta così esaspererebbe chiunque, ma Reonharo si limita a incurvare ancora di più gli angoli della bocca, come se avesse capito che in realtà il dolce mi è piaciuto.
Cos’è, Midorikawa?!
Finita la merenda, ci dirigiamo al tendone del circo, su insistenza di Shinsuke e Tenma. Con noi ci sono anche Kirino e Shindou(alla fine c’erano sul serio).
Kirino, appena mi ha visto, mi ha fatto uno strano sorriso, come di uno che la sa lunga.
Se pensa che in qualche modo io abbia interesse verso Reonharo, si sbaglia, oh, si sbaglia di grosso.
Ci sediamo sulle gradinate.
Spente le luci, nello spiazzo illuminato si esibiscono ballerine, giocolieri, domatori con i leoni, e persino una ragazzina sopra un’ elefante.
Per ultimi entrano in scena gli equilibristi.
I riflettori si incentrano su un ragazzo con forse un anno in meno di noi, sospeso nel vuoto.
Nonostante si capisca che ha un filo sotto, sembra quasi voli.
Si muove con eleganza e precisione, ma allo stesso tempo  con agilità ed elasticità nei movimenti.
Finito lo spettacolo, gli spettatori, compresi noi, applaudono entusiasti.
Il ragazzo viene vicino alle tribune e saluta gli spettatori.
Arrivato vicino a noi, Hikari  lo accoglie festosa.
–sei stato davvero grande, lassù!
–grazie davvero, Principessa.
 E le fa il baciamano. Hikari sorride lusingata.
Io storco la bocca.
Puah, che razza di tipo.
Ricevute le congratulazioni entusiastiche di Tenma e Shinsuke, si avvicina a Reonharo.
–ehilà, Cuore Impavido! Come stai?
Reonharo lo guarda come se lo riconoscesse.
–Iqbal?! Sei tu?!
–in carne ed ossa!
–che bello vederti! Non sapevo che vi foste trasferiti qui, col circo!
–siamo qui da un mese, ci trasferiremo a Osaka tra tre giorni.
E cominciano a parlare animatamente. Io sento una strana voglia di prendere a pugni qualcosa.
Shindou e Kirino si avvicinano a noi.
–conosce quel ragazzo?
–sì, Ayucchan lo ha conosciuto a Tokyo, dove era il circo all’ epoca, e sono diventati molto amici.
–come mai l’ha chiamata “ Cuore Impavido”?
Chiede Shindou curioso.
–la traslitterazione di “Reonharo” in inglese è “Lionheart”, cioè Cuor di Leone,quindi Iqbal le ha dato questo soprannome.
Che cosa stupida.
Guardo Reonharo e Iqbal che chiacchierano, a loro si sono uniti Tenma, Aoi e Shinsuke.
–a me sembra un tipo pieno di sé.
Kirino mi rivolge ancora quel sorrisino.
–sei geloso?
–      IOOOO?geloso? di Reonharo? Ma fammi il piacere, sempai!
Come se potesse importarmi qualcosa di lei!
Reonharo e gli altri i uniscono a noi. Iqbal se ne è andato dietro al tendone.
Quel tizio mi dà sui nervi.
–ciao, sempai! Avete visto che roba?
–davvero, quel … Iqbal è davvero bravo.
–oh sì! Si muove sul trapezio come se stesse volando!
Appena finiti i commenti su quanto sia fantastico Iqbal andiamo fuori dal tendone.
–avessi un minimo della sua grazia quando cammino, sarebbe fantastico.
–scusa?
Reonharo mi guarda.
–ah niente, stavo solo pensando a come sarebbe saper camminare con la stessa eleganza che Iqbal ha sul trapezio. Perlomeno, mi eviterebbe un po’ di lividi?
–ma tu sei aggraziata.
–eh?
–quando giochi a calcio, almeno. Sembra … che tu danzi.
Ma che diavolo sto dicendo?!
Reonharo penserà che sono andato.
Prima che lei possa dire qualcosa, veniamo interrotti da Shindou e Kirino.
–vi va di venire con noi? Tenma e gli altri si sono diretti alla casa degli orrori …
–      … noi invece volevamo andare sull’ ottovolante! Ci accompagnate?
–      Ok!
Tra una giostra e l’altra si fa velocemente sera.
Mangiamo tutti insieme un okonomiyaki e ci salutiamo.
–ciao!
–a lunedì!
Prima di andare, però Reonharo mi ferma.
–Kariya-kun?
–mmmh?
–a proposito delle cose che hai detto prima …
–quali ?
–sul fatto che sono aggraziata mentre gioco, bè …
Mi vorrà dire che sicuramente mi sono bevuto il cervello.
Mi fa il suo sorrisone.
–      … grazie!
Resto di stucco.
–Ayucchan, vieni, è tardi!
–arrivo! Ci vediamo lunedì!
E corre verso Hikari.
Io rimango ancora immobile.

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Capitolo 7
*** risate? ***


Risate?
 
10.30.
Apro la porta di casa.
Hiroto è seduto al tavolo e sta bevendo del tè.
–Masa-chan! Com’è andata?
–bene.
Non cerca di saperne di più. Sa che non sono mai stato un chiacchierone.
Appena metto piedi nella mia camera,mi butto sul letto a peso morto.
Come posso lasciare che quella ragazzina mi sconvolga tanto?!
Cos’ha di speciale da farmi impietrire ogni volta?
Una voce nella mia testa mi suggerisce la risposta a ogni domanda che mi sono posto, ma io la ignoro.
Sarà meglio abbandonare la tattica dell’ avvicinamento e cercare di trovare un altro modo per scoprire i suoi segreti.
Magari poi non c’è neanche un segreto.
… ma sono fuori?
Mi sto arrendendo di fronte a Reonharo?
Ah no, ora è una questione di principio.
Chiamatelo pure “stupido orgoglio maschile”, ma non mi fermerò davanti al primo ostacolo.
Le dimostrerò che non sono così facile da stendere.

Cavolo! Sono già le otto!
Perché quel rosso non si è degnato di svegliarmi?!
Mi fiondo giù dal letto e afferro i vestiti.
Dopo aver messo i pantaloni al rovescio mi ricordo di una cosa.
È domenica.
Infatti Hiroto sta ancora dormendo.
Per questo non mi ha svegliato.
Mi do dello stupido.
Vabè, tanto vale scendere a fare colazione.
Mi preparo del latte caldo e delle fette biscottate con la marmellata.
Fuori dalla finestra non piove, anzi, c’è il sole.
Magari potrei uscire, tanto per non restare tappato in casa.
Esco chiudendo la porta con molta delicatezza(fuori ci sono dieci gradi, ma  Hiroto sarebbe capace di farmi indossare ancora quella sottospecie di tuta  antiproiettile) .
Per strada ci sono solo un paio di vecchiette che passeggiano vicine e i negozianti che aprono i negozi.
Decido di andare al parchetto vicino alla stazione, è un posticino niente male per oziare.
Oggi mi sento davvero bene! Il sole splende, non c’è scuola  e nessuno mi scoccia…
–Kariya!
… come dicevo, Nessuno, con la enne maiuscola, mi scoccia.
Il sempai, con i suoi codini rosa al vento, mi si para davanti.
–non pensavo fossi un tipo mattiniero.
–infatti non lo sono–e continuo a camminare.
–e quanto pare nemmeno simpatico … pensavo che Ayu-chan ti addolcisse un po’.
–m-m-ma che cavolo stai dicendo?! Quella mi fa venire l’orticaria!
–ieri però avresti voluto staccare la testa di quel ragazzo a morsi.
Non è una domanda. È un affermazione. La sua aria sicura mi fa tremare dalla stizza.
–sbaglio o ti avevo già risposto a proposito di questo, sempai?
–ok, ok, non ti scaldare …
Silenzio. Però riattacca.
–a parte questo, dovresti provare a conoscerla meglio, è davvero simpatica.
Ho già provato a conoscerla meglio, e mi va bene così, grazie.
–io e Shindou siamo andati a prendere una cioccolata con lei qualche giorno fa, e ci siamo divertiti parecchio.
–e Akane non vi ha seguiti? Fate progressi.
–in effetti poco dopo l’abbiamo vista dietro a un cespuglio, ma abbiamo fatto finta di niente.
Ayu-chan alla fine l’ha invitata ad unirsi a noi, avresti dovuto vedere come era raggiante!
Kirino ridacchia.
Io ho smesso di ascoltarlo da un po’, come se mi importasse di quello che lui e l’ex-capitano combinano con Reonharo.
–sempai! Kariya-kun! Anche voi fate una passeggiata?
Ma perché, perché, perché non me ne sono rimasto tranquillo sotto le coperte?!?!
Reonharo ci sta venendo incontro, sorridente come al solito.
–ciao, Ayu-chan–la saluta Kirino.
Io mi limito a un cenno con la mano.
–buongiorno! Dove andate di bello?
Sto per ribattere che intanto non stavo andando da nessuna parte insieme a Kirino, ma lui mi anticipa.
–stavamo andando al parco! Ti va di venire?
–va bene! Mi stavo davvero annoiando a camminare da sola!
Sono messo bene.
Tra il sempai e Reonharo, oggi il mio autocontrollo se ne andrà a farsi benedire.
Ci avviamo verso il parco.
È pieno di foglie secche cadute per i viali, con qualche persona che fa jogging.
Se non fosse per il sempai e Reonharo, mi godrei l’atmosfera.
–questo posto è davvero fantastico, si respira un’aria serena e tranquilla.
–già …
Reonharo mi guarda come se si fosse ricordata all’improvviso di qualcosa.
–me ne ero quasi dimenticata! Kirino-sempai, Kriya-kun, volevo proporvi una cosa!
Sia io che il sempai la guardiamo interrogativi.
–Vi andrebbe di fare una tecnica micidiale insieme?
–una tecnica micidiale?
–mi è venuto in mente da quando ho visto Kariya-kun usare l’Hunter’s Net … ho pensato che si potrebbe fare una tecnica con tre difensori e ampliare il suo raggio d’azione …
–e come penseresti di fare?
Dico sprezzante. Il sempai mi fucila con lo sguardo, ma lo ignoro.
–bè …
Tira fuori dal cappotto un block-notes. Lo apre in una pagina e ce lo mostra.
–stavo pensando … la tua tecnica fa comparire una rete, ma ferma una sola persona, quindi, se la facessero tre persone, due che tendono la “rete” e un’altra che si slancia in avanti e si porta davanti all’avversario, non solo fermerebbe il tiro, ma il giocatore centrale ruberebbe anche il possesso di palla, così sarebbe anche una tecnica offensiva! Che ne dite?
Il sempai sembra decisamente impressionato. Anche io lo sono ma non gli darò la soddisfazione di saperlo.
–sembra davvero fantastica! La proviamo?
–sì… non è male.
–ok! Quello spiazzo va bene?
–oh sì!
–al lavoro!
Ci mettiamo a lavorare su questa nuova tecnica.
Qualche ora e riusciamo ad arrivare a una versione soddisfacente.
–domani la completeremo, per oggi basta così!
–ok, sempai!
–io vado!
–come sempai?! Non vorrai mica …
Sto per dire “lasciarmi da solo con lei” ma mi trattengo.
Kirino mi rivolge un sorriso furbo.
Vuole eccome.
Mentre si allontana lo maledico mentalmente.
Che idiota testone di un sempai.
–se continui ad avere sempre questa espressione corrucciata, finirai per averla stampata in faccia a vita, Kariya-kun.
Reonharo mi guarda pensierosa.
–perché non provi a sorridere?
–scusa?
–hai capito cosa intendo.
Senza sapere cosa sto facendo, alzo gli angoli della bocca.
Il mio sorriso deve assomigliare di più a una smorfia, infatti mi sta fissando leggermente accigliata.
–fammi dare una sistemata a questo sorriso.
Avvicina le mani al mio volto. Mi sento avvampare.
–cosa …?
Mi prende gli angoli della bocca e comincia a modellarmeli in un ovale, come se fossi fatto di gomma.
–e-ehi, piauntala, coga stai facegdo?!
Lei non mi ascolta.
Vuole la guerra? E che guerra sia!
Comincio anch’io a maneggiare con la sua bocca.
La sua espressione è così buffa che mi metto a ridere.
–ah-ha! Ti ho fatto sorridere!
Di colpo assumo un’espressione sbigottita. Tutto questo lo ha fatto solo per vedermi sorridere …?
Devo essere divertente perché Reonharo si piega in due dalle risate.
–ahahahahahah! S-sei troppo buffo, Kariya-kun!
–s-senti chi parla! Anche tu prima non eri il massimo della serietà!
Continua a ridere.
–che scema che sei, Reonharo …
E, per qualche strana, perversa ragione, scoppio a ridere anch’io.
La gente che gira per il parco ci guarda male, ma non ci importa.
Non mi importa.
Perché sono contento di ridere.

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Capitolo 8
*** segreti ***


Segreti
 
 
Siamo nel bel mezzo di una partita d’allenamento.
Tenma ha preso possesso del pallone e si avventa sulla porta difesa da noi tre.
–Tsurugi!
–sì!
Tenma e Tsurugi si alzano in aria, mentre vengono avvolti entrambi da lingue di fuoco.
–Fire Tornado Double Drive!
La palla avvolta dalle fiamme schizza verso la porta con una potenza incredibile.
Io, il sempai e Reonharo ci mettiamo in posizione.
È il momento di sfoderare la nuova tecnica.
–Hell’s Web!
Disponendoci a triangolo, su tutta l’area difensiva cala una grande rete.
Io e Reonharo, uno a destra e l’altra a sinistra, ci muoviamo in laterale, tendendo la rete.
Kirino, al centro, si porta in avanti, toccando appena il terreno con il tacchetto della scarpa.
Le maglie della rete si illuminano di rosso, mentre la tecnica di Tsurugi e Tenma viene intrappolata al loro interno.
A questo punto la palla si posa ai piedi del sempai, il quale la lancia a Shindou.
–ce l’abbiamo fatta!
Reonharo lancia uno sguardo raggiante a me e a Kirino.
Kirino sorride soddisfatto, e anche io sto per sorriderle, ma appena capisco cosa sto facendo mi blocco e metto su un ‘espressione sprezzante.
–umprf, ovvio che ci saremmo riusciti, dopotutto è l’evoluzione di una MIA tecnica.
Il sempai alza gli occhi al cielo, mentre Reonharo sorridendo commenta:
–da Kariya-kun non mi potevo aspettare niente di meno, immagino.
Che irritante.
–ok ragazzi, per oggi basta così! Andate a cambiarvi!
L’allenatore Endou mette fine alla partita.
Corriamo negli spogliatoi.
–uaaah, sono distrutto!
–come fai a essere distrutto, Shinsuke, se sei rimasto tutto il tempo in porta?!
–io dovrei essere quello distrutto! Non ho fatto che correre come un forsennato!
–però io ho dovuto parare i tiri di Hikaru e Shindou! Non ci vanno mica piano, loro!
–guarda che mettere il pallone in rete succhia energie! Io e Tsurugi abbiamo dato il massimo!
–vero! Il vostro tiro era fenomenale!
–però Kirino-sempai con Kariya e Ayu-chan lo hanno fermato.
–esatto! Kariya, quella tecnica che avete usato era fantasmagorica!
Quando l’avete messa a punto?
Shinsuke e Tenma si rivolgono a me curiosissimi.
–ieri, alla mattina.
–ieri?!?! E già oggi era completa?! Ma siete mitici!
–ehm … grazie.
Continuano a chiedermi dettagli fino a quando non usciamo dallo spogliatoio.
Lì spostano l’attenzione sul sempai, aggredendolo letteralmente per saperne di più.
Per fortuna Tenma si ricorda che Aki lo sta aspettando per cena e ci salutano.
–fai la strada con me, Kariya?
Non ho particolarmente voglia di fare la strada con lui, ma non ho neanche voglia di avviarmi da solo  a casa, quindi accetto.
–se proprio ci tieni, sempai.
–certo che sei davvero simpatico … fai sempre così o oggi ti stai impegnando?
Ignoro la sua battuta sarcastica.
–sinceramente, dovresti frequentare Ayu-chan, ti darebbe una mano a migliorare il tuo senso dell’ umorismo.
Ancora?!
Possibile che non sappia parlare d’altro?!
Chi si crede di essere, un consulente di coppia?
–la vuoi piantare con questa storia, sempai?stai cominciando a diventare noioso.
Per non dire altro.
–Kariya, credi che io sia ceco? Si vede che nutri un certo interesse verso Ayu-chan, anche se tenti di nasconderlo.
È davvero ceco se vede cose che non esistono.
–credo che  tu ti sia fumato la tintura rosa che usi per i capelli, sempai, perché dici cose insensate.
Kirino diventa bordeaux. Sta per dire qualcosa di feroce, ma si blocca all’ improvviso.
–cos’è, hai perso la lingua?
Non risponde. Continua a guardare avanti a sè, allarmato.
–ohi, ci se–
Non faccio in tempo a completare la frase che il sempai mi ha spinto in un vicolo.
–che cav- mmmh!
Mi tappa la bocca e mi fa cenno di stare zitto, mentre si sporge per vedere qualcosa.
Mi sporgo anch’io.
In fondo alla strada c’è Reonharo.
Non è sola.
Davanti a lei ci sono dei ragazzi, almeno cinque, che la squadrano con fare non proprio rassicurante.
–ora sei soddisfatta?
A parlare è stato un ragazzo dall’aria effeminata, con i capelli viola e un velo di rossetto sulle labbra(!!!).
Sento Kirino sussurrare:
–quello è Hayabusa Hideki, un centrocampista della Tengawara, e anche gli altri sono della sua squadra, li abbiamo affrontati negli ottavi di classificazione.
Ovviamente io non li conosco perché all’ epoca non ero neanche entrato a far parte della Raimon.
–soddisfatta per che cosa?
Reonharo risponde all’ effeminato. Con mia grande sorpresa, ha un’aria tranquilla, senza neanche un briciolo di paura o nervosismo.
–per la caduta del Quinto Settore. Sarai tutta felice, così potrai finalmente giocare al tuo adorato calcio, ora che non ci sono più regole imposte.
Dice con aria sdolcinata. I suoi amichetti si mettono a ridere.
–le regole ci sono già per giocare a calcio,Hayabusa-sempai, quelli che dava il Quinto Settore non erano regole, ma ordini su chi doveva perdere e chi doveva vincere. Per quel che mi riguarda, preferisco giocare a calcio liberamente.
–dici bene tu, dato che non eri neanche nella squadra!
–bè, però aveva fatto la selezione per entrare.
–stattene un po’ zitto,Nishinora!
Un ragazzo dai capelli biondi fissa contrito Hayabusa.
–intanto, per colpa della caduta del Quinto Settore, non riusciamo neanche a fare delle amichevoli con le altre squadre! Ci deridono, e la fama della squadra è caduta davvero in basso! Tutto questo a causa della Raimon e tua!
Sembrano davvero infuriati. Se non interveniamo, Reonharo finirà in ospedale.
–la fama della Tengawara è dovuta al suo modo di giocare scorretto, non alla fine del Quinto Settore, questo lo dovresti sapere già, sempai.
Le sue parole fanno infuriare ancora di più quei tipi.
–non so cosa mi trattiene a prenderla a pugni!
–dai, facciamola nera!
–ora non ci sono la Purinsesu né il capitano tra i piedi a difenderla!
–io non ho bisogno di nessuno che mi difenda, i miei problemi li affronto da sola. Allora, che vogliamo fare?
L’aria sicura e calma con cui parla sembra frenare i tipi dai loro intenti.
Però non durerà a lungo.
Tento di muovermi verso di lei, ma il sempai mi tiene per un braccio.
–è meglio di no.
Ora mi sto arrabbiando: vuole lasciare che quelli la facciano a pezzi e godersi la scena?!
Scosto bruscamente la sua mano, sbattendo contro i cassonetti della spazzatura dietro di noi.
Reonharo si volta, forse ci ha sentito.
Sembra di no, anche se quando rivolge di nuovo lo sguardo ai teppisti è allarmata.
Al vederla così spaventata quelli si ringalluzziscono.
–non fai più la superiore, piccoletta?
Stanno per picchiarla. Io e il sempai facciamo per uscire e difenderla, quando qualcuno interviene.
–fermatevi subito! Ma siete impazziti?!
Un ragazzo con i capelli rossi ricci raccolti da un fermaglio si avvicina al gruppetto.
–Kita!
–capitano!
–si può sapere che intenzioni avevate?
–dare una lezione a questa sbruffona! È per colpa sua e della Raimon se ora siamo lo zimbello delle squadre di calcio!
–e volevate risolvere la cosa così?! Siete dei bambini! Forza, tornate subito a casa! Ora!
Pian piano, tutti i bulli se ne vanno. Kita e Reonharo rimangono da soli.
–mi dispiace.
–e di che cosa? Non sei mica stato tu a dirgli di venirmi a spaccare le ossa!
–non importa, è colpa mia lo stesso. Non riesco a trattenerli, con Hayabusa che li aizza.
–lui ce l’ha con me, Kita-sempai, e non mi lascerà in pace tanto in fretta.
–per che cosa, poi? Per una stupida sconfitta! Perché lo hai battuto in una gara di dribbling che per di più aveva indetto lui!
–non serve lamentarsi. Lo sappiamo tutti e due come è fatto, purtroppo. Se soltanto volesse, potrebbe essere una brava persona.
–ma Hayabusa non lo farà mai.
Il silenzio cala fra loro.
–a proposito, come va alla Raimon?
–eh?
–mi avevi detto che eri entrata in squadra come difensore. Mi hai davvero incuriosito, cosa si prova a giocare con loro?
–è … semplicemente fantastico. Sia i miei compagni di squadra che l’allenatore hanno un tale entusiasmo, il loro calcio è calcio con la c maiuscola.
–e i giocatori?
–sono bravissimi!
–fin qua lo sapevo anch’io, intendevo come sono.
–tutti molto simpatici e gentili, soprattutto Kirino-sempai e Kariya-kun!
Sento Kirino sorridere al mio fianco. Da parte mia io invece sono molto sorpreso. Come fa a trovarmi simpatico, se non faccio altro che tenerle il muso?
E come mai sapere questo mi fa sentire … felice?
No no no , io non sono felice, sono impassibile.
E poi, con “simpatico” avrà sicuramente voluto dire “buffo”.
Intanto quei due continuano a chiacchierare.
–sono davvero contento per te. È bello che tu abbia trovato una squadra in cui puoi dare il massimo.
–sì! Con loro sono sicura che farò grandi cose!
–se non fosse stato per il nostro preside, ora saremmo noi ad averti in squadra, e le cose sarebbero andate diversamente.
–non credo me lo avrebbero permesso, Kita-sempai, il mio comportamento anti-Quinto Settore era abbastanza  fastidioso per loro.
–e io rimango a fare il bello e il cattivo tempo, con una squadra che va a rotoli. Sono un pessimo capitano.
–non è vero, non dirlo neanche per scherzo! Tu sei un ottimo capitano, e riuscirai a cambiare la Temgawara!
–lo dici solo per consolarmi.
–lo dico perché è così! Sai che non sono una che riesce a dire bugie! Mi sgamano subito quando sto per dirle!
Kita sorride.
–va bene, ti prendo sulla parola.
–questo è lo spirito! Ora ti devo salutare, i miei cugini mi aspettano e devo preparare la cena, ci sentiamo!
E comincia a correre. Prima di voltare l’angolo si gira e urla:
–io mi impegnerò per diventare una brava calciatrice con tutte le mie forze, perciò anche tu impegnati al massimo, Kita-sempai!
Detto questo scompare. Kita sorride di nuovo.
–non importa quali siano li ostacoli, tu ti impegni sempre per affrontarli. Direi che se non facessi lo stesso sarebbe un insulto.
Se ne va anche lui.
 

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Capitolo 9
*** rivelazione ***


Rivelazione
 
Appena finito di cenare sono uscito.
Hiroto ormai lo aveva capito che avevo qualcosa per la testa e mi ha dato il permesso di fare una passeggiata, anche se sono già le undici di sera.
Midorikawa ovviamente lo aveva capito da quando sono entrato in casa, telepatico com’è.
Penserà che sono sulle nuvole per una ragazza.
E invece no! Perché una certa ragazza non fa che farmi infuriare!
Perché è irritante!
Perché mi rompe le uova nel paniere!
Perché si caccia nei guai per ragioni misteriose!
e perché il sempai vuole che io le parli per svelare il quadro della situazione!
Perché io, poi?!
 
…. 5 ore prima ….
 
Quel Kita se ne è andato.
Io e il sempai siamo ancora qui, in silenzio.
… cosa dovrei fare ora?
Da quel che ho capito, e sinceramente ho capito poco, Reonharo è stata costretta ad andarsene dalla sua vecchia scuola per la sua avversione verso il Quinto Settore.
Però non capisco come mai i ragazzi della Tengawara la detestino tanto.
Ok che è irritante, ma, anche se mi costa ammetterlo, non è una che combina qualcosa tanto per vedere le persone soffrire, anzi.
–la situazione si fa complicata, eh?
Il sempai mi guarda serio.
–che cosa vorresti fare, sempai? Andare da Reonharo e dirle: “scusa, Ayu-chan, come mai dei tipi della Tengawara ti volevano ridurre in polvere? A proposito, bevi quel succo?”
Ironizzai imitando la sua voce.
–beh, sarebbe la cosa più ovvia da fare. Se quei tipi ci riprovassero, non credo riuscirei a trattenermi dal difendere Ayu-chan.
Rimango un po’ stupito.
Il sempai va molto d’accordo con Reonharo, questo lo sapevo, ma adesso ha assunto un cipiglio protettivo, come se lei fosse una sorta di sorellina minore.
–però non penso che lei approverebbe una rissa, quindi è meglio chiederglielo.
–e pensi che te lo dirà, sempai?
Kirino fa uno strano sorriso malizioso.
–a me  non so, dovresti chiederglielo tu.
–IIOOOO? E pensi che si fidi di me a tal punto? Se a malapena ci parlo!
–secondo me invece sei la persona più adatta.
–sempai, tu sei fumato!
–      … fidati di ciò che dico.
Ovviamente sto per ribattere, ma Kirino mi anticipa sorridendo.
–… non sei contento?
–eh?
Mi sono perso qualche pezzo?
–non mi dirai che non sei stato contento quando ha detto che le stai simpatico, Kariya.
Doppio eeeeeeeh?!
Ma che cos’ha in testa il sempai?!
Possibile che con tutto quello che abbiamo sentito se ne esca con una cosa del genere?!
–ma tu sei a posto col cervello o cosa, sempai?! REONHARO è STATA QUASI AGGREDITA E TU PENSI A FARTI FILMINI MENTALI?!
Detto questo, me ne vado sbattendo i piedi dalla stizza.
Sento il sempai ridacchiare.

La mia uscita di scena lo avrà convinto ancora di più.
Ma a me quella non piace, cosa devo fare, dirglielo in cinese?!
Non mi interessa se dei tizi la vogliono cancellare dalla faccia della Terra!
magari, dico MAGARI, un filino mi importa,  insomma non mi va di trovarmi il suo cadavere sullo zerbino di casa mia, tanto per essere chiari.
Ma perché allora tutti insistono sulla storia della cotta???
Mi riprendo dal mio sfogo appena in tempo per non andare a sbattere contro un palo.
Guardandomi attorno, capisco di essere davanti ai cancelli della Raimon.
In lontananza sento il rumore ritmico di un pallone sul campo esterno.
Qualcuno si sta allenando … alle undici di sera??
Vado a vedere.
Sul campo, una figura nell’ ombra sta fermando i palloni lanciati da una macchinetta.
Quando ne stoppa uno, una strana sagoma dorata compare dietro la sua schiena, ma scompare quasi subito.
Un Keshin? … però non è ancora completo …
La figura misteriosa si sposta per prendere il pallone a terra, e la luce dei lampioni mi permette di guardarla in faccia.
… è Reonharo!
Ma che ci fa qui?!
In questo stesso istante lei alza gli occhi e mi vede.
Sobbalzo.
–uh? Kariya-kun! Che ci fai qui a quest’ora?
–potrei farti la stessa domanda–ribatto seccato.
Scendo per la collinetta fino a trovarmi a un metro da Reonharo.
–ehm, si solito quando sono nervosa o devo prendere una decisione, allenarmi mi aiuta a calmarmi.
–mh?
–sì, giocare mi svuota la mente. È per questo che quando gioco sembra che danzi , come dici tu,– sorride, facendomi abbassare lo sguardo– perché lascio sia la palla a esprimersi per me, e non viceversa. D’altra parte, un giocatore imbranato combinerebbe solo guai!
Rimaniamo per un po’ in silenzio.
È questo il momento giusto per chiederglielo?
–      …. Ehm, senti, Reonharo …  ti volevo parlare di una cosa … tu … per caso hai qualche … problema?
Che razza di compito mi ha affibiato il sempai?
Come faccio a chiederglielo?
–      ….
Mi guarda in silenzio.
–tu e il sempai Kirino eravate lì quando è successo, vero? È riguardo questo che vuoi chiedermi?
–quindi tu ci avevi sentiti?
–Beh, avete fatto parecchio rumore,e ho fatto in tempo a vedere uno dei codini del sempai scomparire nel vicolo accanto con la coda dell’ occhio. Se devo essere sincera,mi avete fatto venire un colpo.
–NOI ti abbiamo fatto venire un colpo? Ma se quelli ti volevano fare il pelo!
–non l’avrebbero fatto, Kariya-kun, credimi, si sarebbero limitati a spintonarmi e ad andarsene, facendomi al massimo qualche graffio, per spaventarmi. Li conosco. Però quando ho sentito i bidoni muoversi, ho capito che volevate intervenire, e non lo avrei permesso.
Ora mi sta facendo incavolare.
–quindi eri disposta a farti picchiare pur di non farci immischiare nelle tue faccende private? Ma ti manca qualche rotella?
La fisso con rabbia. Non sapere neanche perché mi incavolo così mi fa salire la bile ancora di più.
–non è una questione di orgoglio, Kariya-kun. Non mi va che delle persone, soprattutto se quelle persone sono dei miei amici, si mettano nei guai per causa mia, e se quelli al massimo mi fanno qualche graffio, c’è gente che sarebbe capace di investirmi in auto , e se posso tener fuori i miei familiari o le persone che amo in generale da tutto questo, lo faccio.
Mentre dice queste cose mi mette le mani sulle spalle e mi guarda dritto negli occhi.
Sta dicendo la verità.
La rabbia svanisce, veloce come era venuta.
Penso ancora che si comporti da kamikaze, ma capisco che ha delle motivazioni serie.
Appena mi vede calmato si allontana e fa un sospiro.
–immagino tu voglia sapere cosa c’è dietro, ora. Dopotutto ne hai tutto il diritto, dopo che vi ho fatto preoccupare così.
–veramente è il sempai ad essere preoccupato, però sì, in effetti tutta questa faccenda mi incuriosisce.
Fa un mezzo sorriso e si siede sull’erba umida. Aspetta che io le sieda accanto e inizia a raccontare.
–quando mi sono trasferita alla Tengawara, sapevo poco o niente del Quinto Settore, e di quanto il calcio fosse corrotto. Ciononostante mi iscrissi subito al club di calcio, dove conobbi il capitano e l’ allenatrice.
–la Tengawara ha un’allenatrice?
–sì, anche se non è più in carica al momento.
–come mai?
–c’entra con quello che ti sto raccontando, pazienta un po’ che ci arrivo. Dicevo, loro mi accolsero subito a braccia aperte, spiegandomi comunque come stavano le cose, sia col Quinto Settore sia con il loro modo scorretto di giocare a calcio, dovuto al precedente allenatore.
–perché, ha fatto il lavaggio del cervello ai giocatori?
–qualcosa del genere. Però l’allenatrice diceva che forse con noi in squadra sarebbe potuto cambiare qualcosa, e che tre persone contro il Quinto Settore erano già qualcosa. Mi fece fare un provino per entrare, ma il preside, che ha quanto pare aveva già avuto dibattiti con l’allenatrice a proposito, decise di esonerarla dall’incarico e di mandarmi via dalla scuola, per prevenire eventuali rivolte.
–ma … È ASSURDO!
–ehi, non urlare, c’è gente che dorme!
–scusa, ma non poteva cacciarti dalla scuola, eri appena arrivata!
Reonharo fa una smorfia e sposta lo sguardo su un ciuffo d’erba.
–ehm, vedi, il mio primo giorno è stato un po’ … movimentato. Uno dei ragazzi del secondo anno stava molestando Hikari-chan, e quando sono intervenuta per difenderla, quello mi ha sfidato a una gara di dribbling, sicurissimo di vincere. Mi volevo praticamente fucilare quando ho vinto la sfida, ha alzato le mani e …
–ok, ma non l’hai fatto apposta, ti sei soltanto difesa,non è un buon motivo per espellerti!
–dici? Sei gentile, Kariya-kun.
–ora non esageriamo.
Mi sorride sollevata. Da quanto voleva raccontare tutto a qualcuno e si è tenuta dentro questo senso di colpa?
–va bene, ho capito il motivo per cui te ne sei andata dalla scuola, ma perché non ti sei iscritta in un altro club di calcio?
–volevo farlo, però, dopo che me ne sono andata, cioè qualche giorno primo dell’inizio dell’Holy Road, hanno cominciato a minacciarmi. pensavano e pensano che sia io la causa per cui la loro allenatrice se ne è andata, e mi detestano.
All’inizio erano prese in giro, cose di cui non mi sono curata minimamente, ma sono peggiorate con il passare del tempo, addirittura sono arrivati a cercare di investirmi. La mia famiglia si è allarmata, e ha chiamato la polizia. Non sono potuta andare a scuola per tutta la durata del torneo, perché temevano mi accadesse qualcosa.
Alza lo sguardo, con un sorriso calmo.
–ora le cose vanno meglio. La polizia li ha beccati e loro non possono farmi niente di male, se non cercare di ferirmi a parole.
–sì, si vedeva come volevano ferirti a parole oggi.
Ignora il commento e si alza.
–comunque io non mi faccio mettere i piedi in testa, da nessuno. Continuerò a giocare a calcio con voi, e nessuno mi farà cambiare idea, per niente al mondo, mi diverto troppo!
Ride e guarda l’orologio.
–cavolo, è mezzanotte! Se non rientro subito, i miei cugini mi giustizieranno!  Notte, Kariya-kun!
Fa per avviarsi.
–aspetta! Io … ti accompagno.
–eh? Guarda che non sono una fanciulla indifesa!
–con tutto quello che ho sentito non si sa mai, e poi non voglio averti sulla coscienza se scopro che ti hanno rapita o cose così.
–va bene, grazie, Kariya-kun!
Ci incamminiamo sul marciapiedi, con solo la luce dei lampioni ad illuminarci.

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Capitolo 10
*** Tengawara vs Raimon ***


Tengawara VS Raimon
 
 
 
–ottimo, ragazzi, state andando alla grande!
Aoi sorride raggiante.
–Shin-sama è in ottima forma.
Dice Akane scattando a raffica delle foto all’oggetto dei suoi desideri .
–HAYAMI!!! TIRA QUELLA PALLA A KURAMA, NON VEDI CHE È LIBERO?!
Sbotta con molta grazia Midori nei confronti di Hayami, che comincia a tremare prima di effettuare un passaggio ad Hamano.
Hamano si sposta vicino a Kurama, ma viene intercettato da Tenma che lo dribbla e si dirige verso di noi.
–Kariya, Ayu-chan, preparatevi che arriva.
Kirino si comporta come al solito da petulante.
Anche io ho visto Tenma arrivare, mica ho gli occhi foderati di prosciutto.
Mi metto in posizione.
Prima che Tenma possa colpire la palla, un altro pallone, calciato da chissà dove, lo colpisce in pieno petto.
–Tenma!
–Tenma-kun! Stai bene?
–ma cosa è successo?
–chi ha tirato?!
–ehi, calma … sembra stia per venirvi un infarto.
Dice una voce strascicata ed arrogante.
Ci voltiamo e vediamo lo stesso ragazzo che aveva tormentato Reonharo qualche giorno fa.
Ci fissa con uno sguardo beffardo.
Non è da solo.
Dietro di lui s’intravedono gli stessi tipi dell’altra volta, più altri che non ho mai visto.
–la Tengawara! Ma che ci fanno qui?!
–ma … non ci sono tutti! Dov’è Kita-sempai?!
Reonharo guarda Hayabusa interrogativa.
In effetti il rosso non c’è.
–diciamo che si è preso una vacanza. Adesso sono io il capitano e io sfido la Raimon a una partita di calcio!
Cala un silenzio attonito.
–vorresti sfidarci  ad una partita di calcio?
Endou lo guarda serio.
–sì, accettate o avete paura?
L’allenatore guarda Tenma. È ancora dolorante, ma si regge in piedi.
–perché volete sfidarci?
–perché per colpa vostra e di quella stupida-indica Reonharo-siamo la barzelletta del torneo! Vi faremo a pezzi e ci riprenderemo la nostra dignità!
La Tengawara annuisce dietro di lui.
–piantala, sempai! Che cosa ci guadagneresti?
Reonharo è preoccupata. Dopo aver visto il capitano colpito da Hayabusa starà cominciando a temere per noi. Non per quello che lui potrebbe fare a lei, ma a noi.
È la prima volta che la vedo perdere la calma.
–quello che faccio non è affar tuo, orfanella dei miei stivali.
Orfanella dei miei stivali? Ma come si permette?!
–pensa per te, sottospecie di travestito.
Hayabusa si gira verso di me infuriato. Chissà perché penso che il mio commento non gli piaccia.
–oooh … io vi faccio fuori, Raimon! ORA È ANCHE PERSONALE! ACCETTATE SUBITO LA SFIDA!!
–va bene, accettiamo.
….
La Tengawara avanza.
Hayabusa sfreccia verso la porta senza troppi preamboli.
–Keshin! Superuomo Falco!
Una specie di uccello troppo cresciuto mezzo uomo si staglia dietro di lui.
–falco Wind!
La palla si avventa veloce su di noi.
–Hell’s Web!
Kirino stoppa la palla e la rilancia a Tenma e Tsurugi.
Hayabusa è contrariato. Si aspettava di sicuro di riuscire a sfondare la nostra difesa molto facilmente.
Il gioco si protrae a lungo con vari tentativi di gol da parte delle due squadre, senza però riuscire a mettere a segno nessuna rete.
Alla fine del primo tempo siamo tutti spompati.
–finora non siamo riusciti a fare neanche un gol.
Il sempai Shindou sembra un po’ demoralizzato.
–Shin-sama …-Akane è triste vedendo il suo idolo così depresso.
–a me però piacerebbe sapere come mai ce l’hanno tanto con Ayu-chan.
Appena Tenma finisce di dire queste parole, tutti si girano verso Reonharo.
Io e il sempai Kirino siamo nervosi. Almeno, Kirino è quello nervoso, io sono solamente stanco, chiariamo le cose.
Al momento siamo gli unici a sapere la storia che c’è dietro a tutto questo, e pensavamo che non fosse il caso di raccontarlo subito agli altri, anche se sia Kirino sia Reonharo  erano convinti che fosse  giusto dirlo, ritenendo scorretto lasciarli all’oscuro della vicenda.
Rimaniamo entrambi in attesa, mentre Reonharo si torce le mani.
–ragazzi … io ho intenzione di raccontarvi tutto, davvero … ma questo non è il momento giusto. Vi chiedo di aspettare fino a dopo la partita …
È in difficoltà.
–beh, però giocare contro di loro senza neanche sapere cosa c’è dietro …
–sentite, io dico di ascoltare Ayu-chan.
–Kirino-sempai …!
Kirino sorride calmo a Reonharo.
–Kirino, ma ne sei sicuro …?
Shindou è ancora perplesso.
–Shindou, secondo me Kirino-sempai ha ragione.
–eeeeeeeeeeh?!
Tutta la squadra mi guarda stupita. Di solito le parole “sempai Kirino” e “ha ragione” non si susseguono mai in una mia frase.
Sono stupito anch’io del resto. Sto aiutando il sempai e Reonharo …?
Si guardano tra di loro ancora indecisi. Prende la parola Tenma:
–qualunque sia il motivo che li spinge ad odiarti, sono sicuro della tua innocenza, quindi ti aiuterò! Dopotutto sennò calcio non ti avrebbe accettato!
Tradotto significa che Tenma vuole aiutare Reonharo.
–Va bene, allora parteciperemo anche noi!
–non ti lasceremo sola!
–io … ragazzi … grazie!
Reonharo sorride felice a tutti, anche se il sorriso più grande lo riserva per me e Kirino.
–e ora finiamo la partita!
–sì, capitano!
Carichi di adrenalina, giochiamo con una nuova forza. Non sono uno che si emoziona facilmente, ma l’entusiasmo di Tenma è incredibile, impossibile da contenere.
Segnamo due gol, uno col Fire Tornado Double Drive, uno con Harmonica. La Tengawara ora è demotivata, essendo sotto di due gol a venti minuti dal fischio. Hayabusa non si dà per vinto, e si fionda di nuovo verso di noi.
Pensiamo stia per tirare e ci mettiamo in posizione.
Ma Hayabusa fa di peggio.
Tira con tutte le sue forze contro Reonharo.
Non lascia neanche che lei si rialzi, tira ancora. E ancora.
Scarica la frustrazione che prova su di lei, senza curarsi della partita.
Reonharo è ricoperta di lividi, non riesce quasi a rialzarsi.
Io e il sempai ci mettiamo davanti  a lei.
–prova a colpirla di nuovo e te la vedrai con noi!
Non so perché lo sto facendo, ma non lascerò che la colpiscano, per nessuna ragione al mondo.
Intanto lei cerca di rialzarsi, ma crolla a terra.
Hayabusa la guarda sprezzante.
–dovresti smetterla di giocare a calcio. Non è adatto per persone deboli come te.
A queste parole il corpo di Reonharo ha un fremito. Si appoggia sui polsi e si alza in piedi.
Quando alza il volto, Hayabusa arretra di parecchio, non tanto perché abbia un’espressione minacciosa, quanto per la determinazione che esprime.
–è vero che sono più gracile rispetto ai miei compagni, ma non sono  per niente debole, e desidero giocare a calcio con la Raimon con tutte le mie forze. E te lo dimostrerò.
Un’aura dorata, enorme, si alza da lei e comincia a prendere forma.
Non sarà mica … il suo Keshin …?

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Capitolo 11
*** riavvicinamento ***


Riavvicinamento
 
 
 
Il Keshin comincia ad assumere forma. È un leone antropomorfo enorme, con indosso abiti aztechi, una specie di corona di piume in testa, gli occhi fieri. Sulle guance ha due cicatrici a forma di fulmine.
Al confronto con Superuomo Falco, sembra Gatto Silvestro con Titti, capace di sbafarselo in un sol boccone.
Siamo rimasti tutti a bocca aperta, compreso Hayabusa, che lascia rotolare via il pallone.
La palla si ferma ai miei piedi.
La fisso confuso per un attimo, poi Reonharo mi guarda e capisco cosa devo fare.
Le passo il pallone e lei si lancia in avanti.
Hayabusa si riscuote all’improvviso e riacquista la solita aria sprezzante.
–un difensore che passa all’attacco? E pensi di riuscire a superarmi?
Reonharo lo ignora e lo supera con un dribbling elegante, facendolo rimanere impietrito sul posto.
La Tengawara sembra risvegliarsi e si mette in posizione per non farla passare.
–Tenma-kun!
–ci sono!
–anche io!
Reonharo, Tenma e Tsurugi si fanno strada fino alla porta con passaggi brevi e veloci.
È arrivata davanti al portiere, sta per tirare.
–come pensi di fare? Il tuo Keshin non ti ubbidirà con uno schiocco delle dita!
Hayabusa cerca di minare la sua sicurezza con commenti stupidi.
Che razza d’imbecille.
Lei fa un respiro profondo.
–io ho bisogno del tuo aiuto. Me lo darai?
Si rivolge al suo Keshin.
Questo ruggisce in risposta.
–lo prendo come un “sì”.
Reonharo lancia la palla in alto, il Keshin la graffia quattro volte, e lei la lancia in porta.
–Keshin! Re della Foresta! Coraggio del Leone!
Il portiere cerca di fermare il tiro, inutilmente.
FIIII FIIII FIIII!!!!
La partita è finita! Vinciamo per tre a zero!
–sei stata grande!
Kirino sorride a Reonharo, tornata in posizione.
–davvero ….?
Ansima e si tiene sulle ginocchia.
–sì, davvero, lo devo ammettere anch’io.
Mi complimento, mio malgrado, con lei.
Ci  fa un sorriso stanco, ma enorme.
Poi si accascia a terra.
–Ayu-chan!
–che ti prende?!
La trasportiamo in infermeria.
–non è grave ragazzi, si riprenderà in un batter d’occhio.
–è come quando Shindou-sempai ha evocato per la prima volta il suo Keshin, vero?
–sì, anche io ero svenuto.
–direi che lo sforzo fisico sommato ai colpi ricevuti e lo stress emotivo le ha causato lo svenimento.
Dice Tsurugi alla Dottor House.
Tutti ci voltiamo verso quella persona.
Hayabusa, più qualche membro della Tengawara, è venuto in infermeria con noi.
–e ora che avete da guardare? Non sono un clown!
–ti guardiamo perché sei stato tu a ridurla in questo stato, scemo.
Mi fissano tutti.
Lui mi squadra orgogliosamente.
–ma guarda, l’orfanella si è fatta un ragazzo!
–no, l’orfanella non ha un ragazzo, ma chiamala ancora così e i tuoi denti saranno un bel ricordo.
–sono perfettamente d’accordo, Kariya.
Io e il sempai lo guardiamo in cagnesco.
–oh bene, volete farvi sotto? Fatevi avanti sono pronto!
Non sai quanto desideri spaccarti la faccia, idiota effeminato dei miei stivali.
Tutto si fa improvvisamente surreale, c’è spazio solo per la rabbia e una voglia matta di prenderlo a pugni.
Non sono mai stato un violento, ma questo travestito ha superato il limite.
–no! Fermatevi!
Kita e Hikari sono entrati in infermeria. Sono entrambi col fiatone.
–stanne fuori, capitano!
–Hayabusa-kun, smettila.
Una donna sui trent’anni, con i capelli corti rossicci e gli occhi verdi penetranti, entra dalla porta.
–Allenatrice …!
Cala il silenzio.
Hayabusa  sembra il più basito di tutti, ma si riprende subito.
–ma come può difenderla?! È per colpa sua se lei è stata costretta ad andarsene?
–e tu come saresti arrivato a una conclusione del genere?
–beh, quando questa qua è venuta alla Tengawara, lei ha dovuto andarsene!
–e per tutto questo tempo l’hai voluta linciare soltanto per uno stupido filmino mentale che ti eri fatto? Ma sei scemo?
Sbotto di getto. L’effemminato  mi lancia un ‘occhiata assassina, ma dato che c’è “l’allenatrice” si trattiene.
–Hayabusa … non è andata così. Il preside mi ha cacciata per la mia avversione contro il Quinto Settore, e Ayu-kun, non c’entra, anzi, sono stata io a metterla nei guai e a causare la sua espulsione.
Ha un tono di voce calmo ma allo stesso tempo persuasivo.
Il clima di tensione si sgonfia rapidamente, per lasciare posto a una strana calma.
Hayabusa è stranamente calmo. Avrà capito o vorrà ancora ridurre Reonharo come uno spezzatino?
Piano piano l’ infermeria si svuota.
Rimaniamo solo io, il sempai Kirino, l’allenatrice e Hikari e Kita.
Reonharo è ancora addormentata.
–quell’Hayabusa! Se mi capita a tiro dovrà stare attento alla sua faccia!
Hikari ha un’aria assassina.
–non ti preoccupare, Hikari-kun, ormai ha capito come stanno le cose.
–se lo dice lei, signorina Engiru …
–ma sì, ormai ha capito.
La donna guarda Reonharo e sorride.
–sono contenta che Ayu-kun sia riuscita a entrare in una squadra di calcio. La Raimon saprà sviluppare al meglio il suo talento.
Così sentenziato esce dalla porta.
–oh noooo! Sono le sei! Mio padre sarà furioso!
–se vuoi ti posso riaccompagnare a casa, Purinsesu-chan …
Kita è rosso come un pomodoro.
–mmmh, va bene, sarai il mio cavaliere, ma proteggimi come si deve, eh?
Se possibile ora Kita è ancora più rosso.
Escono mentre l’ormai semaforo rosso balbetta frasi sconclusionate.
Ovviamente prima di uscire Hikari ci ha fulminati con un ‘occhiata alla “i’m watching you”.
–beh ora vado anch’io, ci vediamo, Kariya.
Sono rimasto da solo nell’ infermeria.
Da solo.
Con Reonharo.
Che sta ancora dormendo.
Cos’è un complotto? Operazione “ facciamo saltare i nervi a Kariya”?
Fisso Reonharo.
Sembra così pacifica, come se sapesse che le cose in qualche modo si sono sistemate.
–umprf, classica scena da film romantico da serie C…
–… beh, non aspettarti dichiarazioni d’amore.  … ci vediamo domani … Ayu.
Ed esco dalla porta.

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Capitolo 12
*** Famiglia ***


Famiglia
 
 
Dicembre.
È passato un mese dalla sfida con la Tengawara e siamo tornati alla normalità.
–buongiorno!
–buongiorno, Ayu-chan!
Ayu sorride e cammina verso il suo banco, ma inciampa nei suoi piedi e cade stesa a terra.
… sì, tutto è nella norma.
–buona mattinata ragazzi.
Entra in classe l’incubo della Raimon Junior High, l’insegnante di scienze, la signora( anche se vuole che la chiamiamo signorina)Debiru.
Il suo cognome significa “diavolo”, e credetemi, non c’è nome che le si addica di più.
È diabolica.
–ho qui le vostre verifiche della settimana scorsa, e non sono andate per niente bene!
Mugolii di disperazione si levano qua e là.
Passa tra i banchi e ce le ridà.
Ho preso otto.
–quanto hai preso, Ayu-chan?
–nove, e tu Aoi-chan?
–sette e mezzo, non è giusto, mi ero impegnata così tanto!
–Tenma-kun?
–otto e mezzo!
–bravo! Alla faccia, ti sei lamentato per due giorni che ti era andata male!
–me lo sentivo, che ci devo fare?
–e Shinsuke-kun?
–non so, gliela sta ridando adesso!
Shinsuke ha l’aria depressa.
–Shinsuke …?
–male. Quattro.
–ma perché?! Avevi studiato anche di notte!
–non lo so, queste cose non mi entrano in testa!
–la colpa non è mai vostra! O non lo sapevate, o non avete capito … i ragazzi di oggi sono davvero messi male!
L’arpia ovviamente ha origliato e guarda Shinsuke malignamente.
–comunque, per quelli insufficienti, farò una verifica di recupero domani, e ci metterò anche le cose che spiego adesso! Quindi, se avete finito di piagnucolare, vi conviene stare attenti!
Shinsuke tiene gli occhi bassi. Tenma mima “strega” con la bocca e Aoi e Ayu prendono i quaderni dalle borse per non guardare male quel demonio.
All’intervallo, Shinsuke è ancora triste.
–eddai, Shinsuke! Ti rifarai con il recupero!
–giusto! Ora sorridi, non è naturale vederti col muso per un brutto voto!
–lo so, ma vedete … io non riuscirò a recuperare, non ci capisco niente di scienze!
–idea! Perché non ci troviamo a studiare tutti insieme quest’oggi pomeriggio? Io, Tenma-kun, Kariya-kun e Aoi-chan in scienze ce la caviamo, possiamo darti una mano!
–davvero? Grazie! Verrai anche tu Kariya?
–va bene, vengo anch’io.
–dove ci troviamo?
–a casa mia, così Ayu-chan conosce Aki-nee!
–ma non avevi detto che Aki era in viaggio per due giorni in America?
–oh, giusto …
–perché non a casa mia?
–a casa tua, Ayu-chan?
–non disturbiamo?
–figurati!
–va bene, allora oggi alle quattro veniamo da te!
–ok!
 

Siamo arrivati davanti a un condominio vicino al centro.
Saliamo per due piani e bussiamo alla porta 416.
Ayu apre la porta sorridente.
–ciao! Entrate pure! Potete mettere le scarpe sul tappetino di fianco alla porta!
Entriamo e ci guardiamo intorno.
È un appartamento spazioso, molto elegante.
S’intravedono in fondo quattro camere, probabilmente da letto, e  nell’ingresso ci sono un divano dall’aria comoda, un tavolo con sei sedie e un tavolino con sopra un televisore, più una piccola libreria a parete con sopra dei libri.
Ayu si dirige a destra dentro una sala, probabilmente la cucina, e ritorna con un vassoio pieno di biscotti e una teiera fumante.
–andiamo in camera mia, c’è più luce!
Ci fa strada verso una delle camere.
Non è molto grande, ma accogliente.
Le pareti sono bianche, o meglio, si può intuire che lo siano perché sono ricoperte interamente da foto.
La parete è occupata principalmente da una grossa scrivania, mentre sul pavimento è steso un tappeto lilla morbido.
Il letto è accanto a un enorme vetrata che dà sulla stazione.
Sicuramente è la stanza più luminosa dell’abitazione.
Ayu posa il vassoio sulla scrivania.
–ma … Ayu-chan, sei da sola?
–sì, i miei zii sono fuori per lavoro e i miei cugini torneranno per le otto.
Si batte una mano sulla fronte.
–quasi dimenticavo, devo chiamarli adesso! Voi tirate già fuori i libri, io torno subito!
Esce dalla stanza.
Gli altri tirano fuori i libri, mentre io osservo più da vicino le foto.
–Kariya! Non dovresti curiosare!
Ignoro Aoi e mi avvicino alle foto.
Per la gran parte raffigurano Ayu con due ragazzi più grandi di lei di almeno cinque anni, identici, mentre giocano, ridono, la loro cerimonia del diploma del liceo, uno dei due ragazzi davanti a una moto fiammante con aria strafottente,  il primo giorno di scuola di Ayu delle elementari, una foto incorniciata dove una coppia di sposi sorride felice …
Mi fermo davanti a una foto che mi ha colpito.
Ritrae due ragazze di più meno quindici anni , probabilmente l’ultimo giorno di scuola.
Una ha l’aria della classica perfettina: lo sguardo mite, i capelli neri tenuti ordinatamente a caschetto, la divisa ordinata e tirata a lucido, con un diploma in mano.
L’altra è tutto il contrario.
Ha i capelli neri corti scompigliati, la cravatta storta e la camicia stropicciata, uno sguardo deciso e forte, tiene un braccio sulla spalla della ragazza accanto e ammicca al fotografo con fare scanzonato.
Eppure sono identiche: stesso naso, stessi capelli color carbone, stessi occhi neri, stesso viso minuto.
Il mio sguardo è attratto dalla seconda gemella.
Non fosse per l’aria strafottente e per il taglio di capelli, è la copia spiccicata di Ayu.
Sento il respiro degli altri accanto a me.
–wow … avete visto? Sembra Ayu-chan!
–anche se ha l’aria da teppista …
E avevano detto che non andava bene guardarsi intorno.
–in effetti all’epoca mia madre era un po’ una teppista, ne combinava di tutti i colori!
Sobbalziamo e ci giriamo di scatto.
Ayu si è avvicinata a noi e sorride.
–A-A-Ayu-chan! Noi … ecco …
–stavate guardando le foto? Non è un crimine!
–quindi … quella è tua mamma?
–sì.
–ma … in quest’altra foto è completamente diversa!
Shinsuke indica la foto dei due sposi.
Infatti la madre di Ayu è molto più curata e ha uno sguardo più gentile. Un pochino.
–beh, diciamo che incontrare mio padre le ha cambiato il suo modo di vedere.
Ayu ridacchia mentre sposta lo sguardo verso l’uomo della foto, un ventiquattrenne castano con gli occhi grigi.
Nello sguardo dell’uomo riconosco un nonsochè di simile in Ayu. La stessa scintilla gioiosa, ma allo stesso tempo pacata e forte.
–loro … come …?
Aoi guarda Ayu incerta.
Lo sguardo della ragazza si rabbuia leggermente.
–un incidente stradale. un taxista ubriaco li ha investiti.Ma non chiedermi di più, ero molto piccola e non ricordo bene.
– mi dispiace.
Le parole mi escono di getto, non riesco a trattenerle.
Ayu mi guarda e sorride.
–e di che cosa?
Cala un silenzio imbarazzante.
–dico sia meglio metterci sotto con lo studio, così domani gliela farai vedere a quella, vero, Shinsuke-kun?
–eh? Oh, sì!
Ci mettiamo a studiare.
Dopo aver passato tre ore su Darwin, classificazione e altre cose del genere, siamo completamente fusi.
Shinsuke invece è molto allegro.
–domani farò una verifica impeccabile! Grazie a tutti voi, ragazzi!
–figurati, Shinsuke-kun!
–sono già le sette!
–mia madre mi starà aspettando …
–vi accompagno!
Facciamo per uscire, ma sulla soglia c’è qualcuno che ci sbarra la strada.
È un ragazzo sui diciotto anni, con i capelli neri sparati sulla testa, e gli occhi nocciola.
È allampanato e ci squadra divertito.
–ehi Acchan! Amici tuoi?
–sì. Li stavo accompagnando a casa. Com’è andata oggi, Hachiro-san?
–non chiamarmi in quel modo, mi fai sentire vecchio! Comunque benone, ho rimorchiato una moretta niente male!
Fa l’occhiolino a Ayu, che ride.
–sei irrecuperabile .. e Kan-san? Sai quando torna?
–il secchione si è fermato all’università come al solito, ha detto che cenerà con Kiyomi-kun.
–capito. Io ora esco, nel forno trovi l’arrosto e le patate, e in frigo c’è il minestrone, scaldalo sul fuoco per mezz’ora.
Detto questo lo lasciamo alla sua cena e usciamo.
Camminiamo per strada, chiacchierando animatamente su quello che succederà domani.
Io rimango in silenzio.
Come fa una persona ad essere sempre così allegra e disponibile con tutti se porta dentro un dolore del genere?
Come fa a fidarsi delle persone, quando dei pazzi hanno investito i suoi genitori in un incidente?
Io non riesco a fidarvi delle persone, neanche volendo.
Le poche persone ,al di fuori di Hiroto e Midorikawa, a cui ho mostrato il mio vero carattere mi hanno respinto.
Ma Ayu ha saggiato la mia vera natura e continua a sorridermi lo stesso.
Perché?
E soprattutto, perché me lo sto chiedendo?!
Troppo tempo con Ayu mi fa perdere le mie certezze.
–ehi Kariya-kun, facciamo meglio a correre, guarda che nuvoloni.
Alzo gli occhi.
Delle grosse nuvole nere si annidiano sopra di noi.
Mi volto verso di lei.
Per qualche strano scherzo del destino siamo DI NUOVO soli.
Faaantassstico.
Nonostante stiano già per cadere delle gocce di pioggia, enormi, Ayu sembra felice.
–come mai sei così felice?
–mi piace quando piove. È come se in qualche modo Qualcuno cercasse di lavare via la sofferenza. Mi dà serenità.
–per quella servirebbe uno spazzolone gigante, altro che pioggerellina!
Un tuono squarcia l’aria.
lei ride.
–ti ha sentito!
Ormai piove a dirotto.
–forza Kariya-kun! Corri! Dobbiamo trovare un bar dove ripararci!
Ci mettiamo a correre sotto la pioggia.
Guardo Ayu.
Sembra contenta nonostante sia zuppa.
Sorrido anch’io.
Magari davvero qualcuno manda la pioggia per essere più sereni, chi lo sa …

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Capitolo 13
*** Convalescenza ***


Convalescenza
… chiunque sia quel Qualcuno che fa piovere, dovrebbe seriamente andare a farsi friggere!
Per colpa sua sono a letto con quaranta di febbre!
Accidenti a lui!
E accidenti anche a Ayu, perché mi sono fatto coinvolgere?!
Intanto ora sono qui semi-sepolto nel mio letto, con una montagna di coperte addosso e un secondino rigidissimo di là in soggiorno.
Mi annoio da morire, persino andare a scuola con quella arpia di scienze  sarebbe stato preferibile.
E sono le due del pomeriggio, il mio triste destino sarà rimanere per le restanti sei ore a marcire sotto questa coltre calda soffocante?
A un certo punto sento suonare il campanello. Il mio secondino(Hiroto se non lo si fosse capito) si alza ad aprire. Lo sento confabulare con qualcuno nell’ingresso.
–prego, venite dentro, fuori fa un freddo cane!
Sento le voci ringraziare.
Sembrano … Ayu e il sempai Kirino.
Eeeeeeeeh?!
Che ci fanno quei due a casa mia?!
Non va bene, per niente!
Due minuti dopo quei due sono sulla soglia della mia camera.
–ciao, Kariya-kun, come va?
Come ti sembra vada, sto per morire soffocato dalle coperte!
–mmmgh ..
Riesco a mugolare da sotto la montagna che mi copre.
Entra Hiroto.
–Masa-chan, io devo andare un attimo in ufficio, ti lascio con Ayu-chan e Ranmaru-kun, almeno so che sei in buone mani!
… in buone mani?
Esce chiudendo la porta.
Sento la macchina che sfreccia sul vialetto per poi allontanarsi.
Ecco, fatemi un funerale, un pomeriggio con loro e muoio.
Ayu tira fuori dalla borsa dei quaderni.
–ti ho portato i compiti, il prof di letteratura ha consegnato le verifiche e la tua te la ridarà appena sarai guarito.
Riesco a mettermi seduto.
–bene, ah, come è andato il compito di Shinsuke?
–bene, ha preso nove e quella c’è rimasta secca, te lo giuro! Avresti dovuto vederla!
È felice, anche se si capisce che non lo è per la figura della prof, ma per Shinsuke, sinceramente felice per lui.
Come fa ad avere tanto entusiasmo da distribuire agli altri?
Kirino si è accorto che sto guardando Ayu e mi sorride maliziosamente.
Accidenti a lui, perché anche soltanto respirare lo rende irritante?
–comunque, TU perché sei qui, sempai?
–uno, ho il diritto di venirti a trovare se voglio, due , ho accompagnato Ayu-chan, con il raffreddore che le è venuto non si sa mai che le attacchi qualcosa.
Ora che la osservo meglio, Ayu ha il naso rosso.
Almeno c’è un po’ di giustizia a questo mondo.
A un certo punto lei mi si avvicina e mi mette una mano sulla fronte.
Sobbalzo e arrossisco.
Fortuna che la mia faccia è già rossa di suo …
–mmh, sei bello caldo … sai dove tiene dei fazzoletti Hiroto-sama, che ti faccio un impacco?
–ehm, dovrebbero essere nel mobile sotto la credenza, di là.
–ok, vado e torno!
Si gira e va nell’altra stanza.
Kirino sta sorridendo ancora di più.
Si azzardi a dire qualunque cosa che lo incenerisco.
Ayu torna con una pezzuola bagnata e me la appoggia sulla fronte.
Comincio a sentirmi meglio, mentre il fresco della pezza mi invade.
Ayu si siede sul bordo del letto.
–che ne dite di fare qualche gioco per passare il tempo?
–tipo? Io sono impossibilitato, nel caso non te ne fossi accorta.
–beh, pensavo tipo obbligo o verità, ma se preferite facciamo qualcosa di meno scabroso …
–NONONO, facciamo obbligo e verità, vero, Kariya?
Il sorriso di Kirino mi dice che dovrei preoccuparmi. Da quando è così disinvolto? Non sono io quello combina guai?
Per ora mi conviene stare al gioco.
–va beh, non possiamo fare di meglio …
–comincio io: Ayu-chan, obbligo o verità?
–verità.
–okay,dicci, sei mai stata con un ragazzo?
Ma che domande va a fare Kirino?!
Ayu, tira un colpo a questo scemo!
–no, mai.
La sua espressione non mente.
–davvero? Mai mai?
–mai mai.
Decido di interrompere la conversazione per il bene dell’interrogata.
–KIRINO, obbligo o verità?
–verità, dai.
–quello è il tuo colore naturale o ti tingi?
Colpito e affondato.
–      … è il mio colore naturale, Masaki.
Il modo in cui mi ha chiamato sottointende che me la farà pagare.
–ora tocca a te, Kariya! Obbligo o verità?
Ecco come intende farmela pagare.
–chi ti piace?
No! Questo no!
–che razza di domande fai, sempai?! Non risponderò mai!
–ma devi! Senò ti costringo a farmi da pony e portarmi in giro per la casa!
–preferisco!
–Kirino-sempai, se Kariya-kun non vuole rispondere, non costringerlo, è davvero molto personale.
–ma tu hai risposto, prima.
–ma nel mio caso non c’era niente di imbarazzante! Semplicemente avete appurato che diventerò una vecchia zitella!
Kirino ride. Almeno lo ha distolto dai suoi progetti malefici.
–Kariya, stai sudando, ti si è alzata la febbre?
In effetti mi sento caldo. E stanco.
Vedo Ayu e Kirino fissarmi preoccupati, poi nero.

Mi sveglio. Cos’è successo?
Giro la testa e vedo Kirino su una sedia accanto a me.
–sempai …?
–ti sei svegliato. Eri svenuto, hai dormito per cinque ore.
Fuori dalla finestra infatti è buio.
–ah, Hiroto-san ha detto che tornerà alle otto, ha avuto un po’ da fare.
Non vedo Ayu.
Se ne sarà andata, avrà avuto di meglio che stare qui a vedermi sbavare nel sonno.
Questo pensiero mi mette addosso una strana rabbia.
Mi alzo dal letto ed esco dalla mia camera.
–aspetta Kariya! Ayu è …!
Sta dormendo.
È su una poltrona a dormire.
Non se ne è andata.
–era preoccupata per te, ma stava crollando, allora si è messa qui e ha schiacciato un pisolino.
Non ci credo.
Kirino si accorge del mio sguardo stupito e sta per dire qualcosa, ma lo fermo.
–prova a dire qualcosa, qualunque cosa, e non so cosa ti succede.
–oookay …
Sul tavolino di fianco ad Ayu c’è un quaderno ad anelli.
Incuriosito, comincio a sfogliarlo.
–Kariya …
Ignoro il rimprovero di Kirino e sfoglio le pagine.
Ci sono un sacco di disegni.
Ogni pagina è occupata da un ritratto fatto incredibilmente bene e da una scritta ordinata.
Sotto a un ritratto di Akane che scatta foto a raffica c’è scritto: “lei è Akane-sempai,  una nostra manager, può sembrare una persona zuccherosa e a tratti vuota, ma in realtà è molto profonda!”
Se lo dice lei.
“questo è Tsurugi-kun, se ne sta spesso per i fatti suoi, ma è un vero amico, c’è sempre!”
“loro sono Tenma-kun, Shinsuke-kun e Aoi-chan, miei compagni di classe, sono molto simpatici e gentili!”
“questo è Kariya-kun, può sembrare un tipo chiuso, ma sento che ha un lato nascosto!”
Questa didascalia è su un mio ritratto in classe, quando sto guardando fuori dalla finestra.
Ammutolisco.
Il sempai sorride.
–non te lo aspettavi, eh? Lei ti considera un amico,  e ci tiene davvero a te.
Sono troppo sorpreso per ribattere.
CLACK!
Chiudo di scatto il quaderno e lo appoggio sul tavolo.
–ehi, ragazzi! Com’è andato il pomeriggio?
–bene, signor Kiyama.
Ayu si sveglia.
–mmh … OH! Mi scusi, avevo sonno e …
–non importa sono io che ho tardato, è colpa mia! Ora potete anche tornare a casa.
–oh, sì! Mia madre mi starà aspettando. Ayu-chan , ti accompagno!
–grazie, Kirino-sempai! Ah,Kariya-kun, guarisci presto!
Sorridono e escono.
–Masa-chan! Come va? Un po’ meglio?
–eh? Ah … sì.
–mmh, sì, non hai più la febbre … ma sei accaldato, magari ti risale stanotte.
–non credo, Hiroto-san … scusa, vado a dormire.
Non credo che mi verrà la febbre ancora.
Sto cominciando ad avere un’altra malattia.
E mi sa che non sarà facile da smaltire, perché è molto, molto peggio.
 

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Capitolo 14
*** Sentimento ***



 Sentimento
 
–Re della foresta! Coraggio del leone!
La palla finisce in rete.
–brava Ayu-chan!
–bel tiro!
–grazie Tenma-kun!
Ayu si sta allenando sul Keshin, quindi oggi in difesa ci siamo io, il sempai e Hayami.
Mentre la guardo un’ondata di sentimenti contrastanti mi avvolge.
Irritazione e  un filo di ammirazione, come sempre, e una sensazione nuova, come di …
Affetto?
Ma questo non può essere possibile, no?
Non posso essermi innamorato di lei, è contro natura!
Non posso provare una cosa del genere verso una persona che detesto dal primo momento che ho visto!
È vero che ho abbandonato l’idea di cacciarla dalla squadra, ma non significa che l’adoro o cavolate del genere, nonono!
Ayu dribbla Tenma e si dirige verso la porta con quella sua bizzarra grazia.
Il pensiero che mi viene in mente è “Incantevole”, ma lo scaccio dandomi una manata in testa.
Incantevole si può definire una modella di costumi da bagno o una conduttrice televisiva, di certo non Ayu.
Per fortuna l’allenamento finisce e me ne ritorno a casa.
Ma ovviamente le seccature della giornata non possono finire qua, no?
–Kariya-kun! Ti va di fare la strada con me?
Per qualche strana, ignota, perversa ragione, che in realtà conosco ma non dirò,accetto la proposta.
Ayu si sistema la sua sciarpa a quadrettoni intorno alla bocca.
–che freddo! Dicono che domani nevica!
Da sopra la sciarpa si vedono solo i suoi occhi e parzialmente le guance arrossate.
Mi giro.
Dannazione, non starò mica arrossendo?!
Mi viene in mente una vecchia conversazione con Hiroto.
All’epoca ero ancora al Sun Garden.
Stava nevicando e tutti erano felici, tranne me.
E ora qualcuno penserà che sono uno squilibrato a non amare la neve.
Hitomiko non faceva che ripeterlo.
“Masaki-kun, dovresti essere contento! Guarda è tutto bianco, e i fiocchi di neve sembrano danzare nel vento! È uno spettacolo bellissimo, non trovi?”
Ma per me non era bellissimo, volevo giocare a calcio e non potevo uscire per della stupida neve.
Hiroto allora disse una cosa che mi stupì parecchio.
“Masa-chan, magari adesso la neve non ti piace, ma quando sarai più grande  riuscirai a vederne il lato migliore, ricordatelo quando dovrai uscire con una ragazza in una sera da neve!”
Ovviamente io reagii dicendo che non avrei mai portato una ragazza con me sotto la neve per nulla al mondo e Hiroto  rise per un quarto d’ora.
E sicuramente non porterò Ayu con me sotto la neve.
Mi accorgo all’improvviso che la ragazza si è fermata in mezzo alla strada, come ipnotizzata.
–A …Ayu? Cosa t-
Si porta un dito alle labbra e mi indica un punto davanti a lei, mentre un sorriso compare sul suo volto.
Guardo avanti.
Ci sono Kita e Hikari, talmente stretti da sembrare incollati tra loro.
Si stanno baciando con foga, e sono entrambi rossi in viso.
Il sorriso di Ayu diventa sempre più largo, mentre gli occhi le brillano.
Sembra emani del calore tanto è sinceramente felice per quei due.
A un certo punto mi guarda e mi prende per un braccio, trascinandomi via il più silenziosamente possibile.
Appena siamo a distanza di sicurezza, e si accorge della mia espressione irritata molla il mio braccio.
–scusami, ma mi sembrava poco carino disturbarli, e dopotutto anche loro hanno diritto alla privacy.
Ha ancora stampato in faccia quel sorriso enorme.
–e dire che era già da un po’ che si piacevano, finalmente si sono dati una mossa!
Rimango in silenzio.
Guardare quei due mi ha dato fastidio.
Non so perché. Ma era come se fossi invidioso.
Ma si può essere invidiosi di due che pomiciano in quel modo?
 
–l’amore … è davvero complicato, eh?
Di che parla?
–sai, Hikari-chan e Kita-sempai si piacciono praticamente da sempre, ma non facevano altro che rimanere in silenzio, per paura della reazione dell’altro davanti a una possibile dichiarazione.Io queste cose non le capisco bene, non essendo mai stata con un ragazzo, ma forse se non fosse successa quella cosa con la Tengawara non si sarebbero mai dichiarati.Chissà perché le persone nascondono i propri sentimenti.
Mi fermo.
Ayu si gira e mi guarda.
–Kariya-kun …?
–tu non le capisci perché sei un idiota!
Stringo i pugni dalla rabbia.
–e la cosa che mi fa veramente incavolare è che anche se non ti sei mai innamorata in vita tua, parli sempre come se fossi Dio o un essere superiore a tutti!
È sorpresa.
Ora si metterà a dirmi che mi sbaglio con la sua solita calma e chiederà perché faccio così.
Alzo gli occhi.
Ha il viso contratto in una smorfia di dolore.
È la prima volta che la vedo così inerme.
Non riesco a guardarla e mi giro.
Scappo e la lascio lì, impietrita.
 

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Capitolo 15
*** Neve ***


Neve
 
 
Sarà ormai un’ora che sono sul mio letto a fissare il soffitto.
Alla fine non faccio altro che combinare cavolate.
Dico, ma per una volta, una singola volta, non potevo lasciare che qualcuno si avvicinasse a me e rimanesse al mio fianco?
Ho allontanato da me quella ragazza.
Non è la prima volta che mi succede, molte persone quando scoprono il vero me mi lasciano solo, ma questa volta sento che è diverso.
Ed è diverso perché nonostante mi fosse rimasta vicina e avesse capito che tipo sono, ho dovuto rovinare le cose lo stesso.
Ora le cose si sono danneggiate definitivamente.
–Masa-chan, ti va di mangiare qualcosa? Sono le nove ormai.
Non gli rispondo.
Sento un sospiro dall’altra parte della porta, e i passi di Hiroto che si allontanano.
Lo sento fare una telefonata.
Si starà confidando con Midorikawa, gli starà chiedendo come fare a risollevare “Masa-chan” dallo stato di depressione in cui è sprofondato.
Peccato che neanche Mr psicologo ci riuscirà.
L’unico modo sarebbe quello di far ritornare Ayu sorridente.
Ma quel sorriso non mi verrà mai più rivolto, non dopo quello che ho fatto.
Sento Hiroto che apre la porta di casa.
–ciao! Scusami per l’ora, ma non sapevo come fare, forse tu riuscirai a risollevargli il morale!
Sé.
A Midorikawa servirebbe la bacchetta magica per riuscirci.
–non ne sono sicuro signore, ma ci proverò lo stesso.
Aspetta.
Quella non è la voce di Midorikawa.
È la voce del sempai più rompi dell’intero universo, la creatura più irritante che ci sia, conosciuta meglio col nome di Ranmaru Kirino.
Che ci fa a casa mia?!
Qualche attimo dopo, è entrato nella mia stanza.
–ciao, Kariya.
–sempai.
Si appoggia sul sedile vicino alla scrivania.
–come va?
Se pensa di cavarmi la verità in questo modo, sta fresco.
–non so. A te come sembra, sempai?
–Hiroto-sama mi ha chiamato. Sembrava piuttosto preoccupato per te.
–beh, non ne ha motivo. Come vedi, sono solamente stanco.
–ti è successo qualcosa?
–no.
–allora hai fatto qualcosa che non dovevi.
–lo sai che non stai parlando a un bambino di cinque anni, vero, sempai?
Sulla mia faccia deve essere dipinta la mia espressione da “l’ho combinata grossa!” perché Kirino assottiglia lo sguardo.
–hai fatto qualcosa a Ayu-chan?
Istintivamente abbasso gli occhi per non fare vedere cosa mi provoca sentire quel nome.
–no.
La mia voce ha tremato.
–io invece dico di sì.
Stupido idiota testone di un sempai.
–ti ho detto di no, invece.
–e io ti ho detto di sì. Secondo me tra te e lei è successo qualcosa, qualcosa di brutto, e tu t-
–OK, HO LITIGATO CON LEI E L’HO SPARATA GROSSA! E LEI È RIMASTA FERMA IN MEZZO ALLA STRADA MENTRE IO  SONO CORSO VIA! SEI SODDISFATTO!?
Ho il fiato corto da quanto ho gridato e Kirino mi guarda sorpreso.
–beh? Perché hai quella faccia?
– niente. Sono sorpreso.
–e perché?
–perché tu sei in questo stato per lei.
Avrei voglia di ribattere che non è vero, ma dato che ormai ho iniziato a confidarmi non avrebbe senso.
–sì.
–ti va di dirmi cosa è successo?
–io … Mi sono arrabbiato con lei e le ho dato dell’idiota.
–e lei ti ha risposto male?
–no, anzi, è rimasta lì ferma senza dire nulla, ma si vedeva che l’avevo ferita. E … e io, non so perché, sono scappato.
Abbasso lo sguardo, imbarazzato. È la prima volta che mi confido completamente con qualcuno.
–ora … non so cosa fare. Tutto questo mi fa stare male, maledettamente male. Sento che ho rovinato tutto.
–beh, d’altra parte, Kariya, che aspettavi, che ti sorridesse come niente fosse?
–ma le altre volte che l’offendevo sorrideva e passava oltre.
–ma le altre volte non eri così pesante. Mi sa che questa volta l’hai davvero offesa.
Rimaniamo in silenzio.
–e ora che pensi di fare?
–eh?
–lo sai di che parlo. Questa situazione non ti va giù, dovresti andare da lei e parlarle faccia a faccia.
Detto così sembra facile.
–come se ne fossi capace.
Kirino mi prende per le spalle.
–senti, io non so cosa sia successo perché le cose finissero in questo modo, e non ti dirò neanche perché penso tu stia così male per lei, ma ora sta a te darti una mossa.
All’improvviso arriva un lampo di comprensione nella mia mente.
Capisco cosa devo fare.
Salto giù dal letto e mi precipito fuori dalla porta.
–Masa-chan, cos-
–esco un attimo e torno!
Appena uscito corro verso il condominio di Ayu.
Le parlerò e chiarirò tutto.
Corro tutte e quattro le rampe con le ali ai piedi e arrivo davanti alla porta.
Sto per bussare.
Ma che sto facendo?
La mia mano sia arresta.
Senza accorgermene, mi allontano ed esco dal condominio.
Appena fuori, capisco quello che ho fatto.
Mi siedo su un muretto.
Possibile che sia sempre così?
Sono arrivato fin qua, ero convinto di riuscire a chiarire con lei e sono scappato un’altra volta.
Come un codardo.
Perché sono un codardo.
Ho paura di affrontare il suo sguardo, di parlarle, di finalmente capire questi sentimenti confusi.
Sono una persona orribile.
È ovvio che non vorrà più vedermi.
Un fiocco di neve svolazza davanti al mio naso.
Sta nevicando.
Un classico.
Nevica, e c’è un povero sfigato impegnato a commiserarsi sotto la neve mentre muore di freddo.
Perché con la fretta che avevo ho dimenticato il cappotto a casa.
Sento qualcosa di morbido e caldo sulle spalle.
–Kariya-kun, con questo freddo ti beccherai un raffreddore senza niente addosso!

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Capitolo 16
*** inizio ***


Inizio
 
 
Mi sistema la sciarpa a quadrettoni che mi ha appena messo al collo.
È Ayu.
Avvolta nel suo solito cappotto lungo, con le guance e anche il naso rossissimi, il respiro condensato in una nuvoletta.
La guardo come se dovesse sparire da un momento all’altro.
Tanto ora se ne andrà, vero?
Come se avesse sentito la mia domanda, alza gli occhi verso di me e sorride.
Il suo solito sorriso.
Le sorrido anch’io come un idiota.
–hai freddo, Kariya-kun? Mi sa che è meglio andare in un bar.
Mi prende per mano e mi trascina dentro un locale.
Finalmente la sensazione di gelo attorno alle mie ossa svanisce.
Ayu si avvicina al bancone.
–due cioccolate calde, grazie.
Dopodiché si siede a un tavolino vicino al camino e mi fa cenno di sedermi con lei.
Le cioccolate arrivano poco dopo.
–bevila. Ti farà bene.
Per una volta obbedisco.
Mentre bevo la cioccolata, Ayu mi fissa con fare materno.
Sì, con fare materno.
Dopo la cioccolata mi sento molto meglio.
–hai ancora freddo?
Faccio segno di no con la testa.
–cosa ci facevi fuori con questo freddo senza cappotto alle nove di sera? ti potresti prendere un febbrone!
–niente di particolare. Tu invece?
Ayu sposta lo sguardo sulla tazza.
–stavo venendo da te, per scusarmi.
Poco ci manca che la cioccolata mi vada di traverso.
LEI stava venendo a scusarsi?!
–ho pensato che in effetti hai ragione, mi do un po’ troppe arie da ragazza vissuta. Quindi mi sono incamminata, ma t-
–guarda che non sei tu a doversi scusare con qualcuno! I-io … non volevo dire quello che ho detto, sono io a dovermi scusare!
È sbigottita.
Accidenti a me e alla mia boccaccia! Perché non me ne sto zitto!?
–      … c’era una cosa che ti dovevo chiedere.
La ringrazio mentalmente per aver cambiato discorso.
–che cosa?
–che cosa te lo fa pensare?
–eh? Non capisco …
–insomma, che cosa ti fa pensare … che io non abbia mai voluto bene a qualcuno in quel modo?
–lo si capisce anche solo guardandoti!
–dai, dimmi perché!
Metto le mani intorno alla tazza.
–oggi, quando hai visto quei due che si baciavano, hai reagito così … allegramente …
–scusa ma che c’entra? Sono felice che quei due stiano insieme, è ovvio!
Cerco di trovare un’altra scusa, ma come al solito ci pensa lei a togliermi dagli impicci andando a pagare al bancone.
Quando usciamo, sta nevicando molto più di prima.
–magari … è vero che non mi sono mai interessata più di tanto ai ragazzi …
Incontro i suoi occhi.
–però … da quando sono entrata alla Raimon, o meglio, da quando sono entrata nella classe 1D, ho scoperto delle sensazioni nuove, grazie a qualcuno …. All’inizio mi infastidiva questa situazione, pertanto ho cercato di comportarmi normalmente, come con tutti gli altri … però … però  quel qualcuno è riuscito a farmi parlare della faccenda della Tengawara, e riesce sempre a risollevarmi il morale, anche quando fa il sostenuto.
No. Non può essere.
Le sue guance sono molto più rosse di prima, e penso non sia per il freddo.
–e quel qualcuno sei tu. Mi piaci, Masaki Kariya.
Le mie ora stanno andando a fuoco.
Una dichiarazione?!
Come può essersi innamorata di qualcuno come me?!
–ma … ma sei sicura di stare bene, Ayu?
–mai stata meglio.
–ma … io ti ho fatto male! Non faccio altro che prenderti in giro! E… come fai a dirmi che ti piaccio?!
–perché mi piace litigare con te, Kariya-kun, mi piace vederti sorridere davvero, non quel mezzo sorriso che fai di solito, quel sorriso che hai fatto quando hai visto la mia espressione nel parchetto, perché significa che ti rendo almeno un pochino più felice.
Sta dicendo la verità, prova davvero tutto questo per me.
E io?
Io …
Ogni volta che la vedo anche se lo nego mi sento bene.
Ogni volta che vedo il suo sorriso sono felice.
Questo  perché …
Perché sono innamorato di Ayu Reonharo.
–io …
–non serve che ti mi risponda subito, non ti preoccup-
–ma che vai a dire! Io non ho bisogno di tempo per capire di essermi innamorato di te!
Si blocca.
–ah.
Siamo entrambi uno davanti all’altro, immobili, con i visi rossi.
Lentamente, Ayu scoppia a ridere.
–c-che diavolo ti prende?!
–s-scusa … ma questa situazione è così strana …! Due ragazzi in mezzo alla strada completamente immobili, rigidi come due statue di legno …!
Comincio a ridere anch’io.
–ahahahah!
–che scemi che siamo, eh?
–parla per te! Io sono a posto!
 
….
Mi allontano dal condominio di Ayu con un sorriso sulle labbra.
Appena entrerò a casa, Hiroto mi farà la ramanzina per essere uscito senza cappotto, e io accetterò i suoi rimproveri.
Si stupirà, ma il suo stupore sarà nulla in confronto a quello del sempai, l’indomani.
Gli dirò “Grazie”, e lui all’inizio non capirà, ma appena mi vedrà abbracciare Ayu davanti a tutti e prenderla per mano farà quel suo sorriso malizioso.
Per una volta non mi importerà.
Non m’importerà di vedere le facce sbalordite degli altri, perché il più sbalordito di tutti  sono io.
Ayu si è innamorata di Kariya Masaki, con tutti i suoi difetti e le sue debolezze, e lo completa a modo suo.
Sta andando tutto bene.
E andrà tutto bene, d’ora in poi.
Questa è una vera promessa, parola mia, avete capito o devo farvi un disegnino?
 
FINE
 

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