A Ritmo Di Pugni E Baci

di Allegra_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Iniziò Tutto Con Un Semplice Incontro ***
Capitolo 2: *** Il Primo Giorno Non Fu Affatto Semplice ***



Capitolo 1
*** Iniziò Tutto Con Un Semplice Incontro ***


Capitolo 1:

 

Iniz Tutto Con Un Semplice Incontro


Sempre devi lottare per avere ciò che desideri
<< Colpisci !!! >> strillò l’uomo dal fisico più che muscoloso, guardando la ragazza sul ring con espressione forte e dura.
L’ennesima goccia di sudore scese lungo la fronte della ragazza pugile,  ma lei la lasciò stare, troppo impegnata a sferrare pugni a destra e a manca per colpire il suo avversario: un ragazzo magrolino ma stranamente muscoloso, con una potenza davvero notevole.
Aveva insistito durante settimane per arrivare a confrontarsi contro pugili maschi, stanca della debolezza e fragilità delle  ragazze contro le quali da sempre si era battuta, vincendole.
Nessuno ti regalerà mai niente, sarai costretto a prenderti tutto da te
<< Avanti mettilo al tappeto !!!  >> continuava ad urlare il suo allenatore da sotto il ring, incitandola a continuare, a vincere, come da sempre aveva fatto.
Un perfetto gancio destro, un altro ancora, e finalmente il ragazzo di fronte a lei crollò sul pavimento sporco di sudore e polvere.
L’arbitro contò i fatidici 3 secondi con il cronometro, prima di prenderle la mano e di alzarla annunciando a tutti la sua vittoria.
I presenti batterono le mani entusiasti, festeggiando ancora una volta il trionfo di quella giovane dall’incantevole forza.
La ragazze scese dal ring correndo ad abbracciare il suo allenatore, nonché padre, Andrew Jekker, proprietario del Jekker Boxing Club, palestra nella quale in quel momento era appena terminato l’ennesimo incontro.
Sua moglie era morta di parto e da allora si era ritrovato solo, con una neonata bellissima, ma allo stesso tempo irrequieta, piena di energia, esuberante ed incontenibile.
La piccola aveva da poco imparato a camminare, quando suo padre la portò per la prima volta nel suo club di boxe nel centro di Dublino: in realtà c’era già andata un’infinità di volte, ma quel giorno di Novembre, all’età di appena 2 anni, la bambina aveva iniziato a prendere lezioni di boxe, allenata da suo padre.
E quel giorno di inizio Dicembre, all’età di 17 anni, la sua “bambina” aveva vinto l’ennesimo incontro, rendendolo ancora una volta colmo di felicità.
Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta
Per la famiglia Jekker era davvero difficile dimostrare i proprio sentimenti, tendevano ad essere chiusi in sé stessi, socievoli si, ma quasi mai affettuosi ed amorevoli.
Eppure quel pomeriggio freddo, dentro una delle più famose palestre della nazione irlandese, i due si abbracciarono trionfanti alzando le braccia al cielo e ringraziando come sempre la donna che li guardava dall’alto, aiutandoli in tutte le loro attività.
<< Sei stata bravissima tesoro !! >> sussurrò il padre all’orecchio della ragazza che sorrise contenta.
Nulla la rendeva più felice di una vittoria come pugile.
Aveva dedicato tutta la sua vita a quello e solamente a quello, non aveva mai avuto un fidanzato, e le uniche amiche che avevano erano sua cugina Clarice, che viveva con suo padre insieme a lei e al suo, e una sua compagna di classe dai tempi dell’asilo, Franciska.
Oltre Clar e Kika, la ragazza non aveva amiche del suo stesso sesso, al contrario era circondata da amici maschi, alcuni davvero bellissimi doveva ammettere, che condividevano con lei la vita scolastica e quella sportiva, come ad esempio Mike, il suo migliore amico, o anche Fred, Jorge, Paul …
Non avrai compagni nella tua scalata verso il trionfo, sarai sola, circondata da persone che t’inciteranno, ma che non avranno il coraggio di starti accanto.
La ragazza, oltre ad essere una pugile davvero in gamba, era anche bellissima: capelli neri e ondulati fino ai fianchi, occhi verde smeraldo, sguardo intenso e profondo, labbra grandi e carnose, magra ma con una forza impressionante, e con unico difetto la scarsa altezza, che il più delle volte le causava problemi negli incontri, ma alla quale cercava di non fare caso.
Ma essendo cresciuta con un padre ed uno zio entrambi vedovi e ex pugili, la ragazza non aveva mai imparato a valorizzare o ad apprezzare la sua bellezza, per lei era superflua, sovrastata dalla sua forza e potenza, che aveva appreso negli anni a controllare e ad utilizzare a livelli eccessivi nello sport.
Il suo nome era Allison Jekker, conosciuta da tutti come Ally, ed era la ragazza meno dolce e femminile che esistesse sulla faccia della Terra, almeno all’apparenza.

***                                          ***                

Nessuno hai mai detto che la crescita sia semplice, ma neppure che sia un inferno. Ti conviene viverla a modo tuo, senza dare troppo peso ai pareri degli altri … inutili.  
 Era passato un giorno esatto dall’incontro dove ancora una volta Ally era riuscita a brillare in mezzo ad un ring, e quel pomeriggio come tutti gli altri, la ragazza si trovava in palestra ad allenarsi davanti al suo sacco personale: quello azzurro in fondo alla sala, che portava il suo nome cucito sopra.
Non avrebbe saputo dire quanti colpi aveva dato a quel sacco che suo padre le aveva fatto trovare appeso per la prima volta il giorno del suo quinto compleanno, quando già gareggiava contro le bambine dei quartieri lì vicino.
Ogni giorno si allenava per qualche ora al sacco, prima di passare all’azione vera e propria sul ring, insieme ai ragazzi del suo stesso livello.
Al Jekker Boxing Club c’erano più di 10 allenatori che lei conosceva alla perfezione, abituata com’era a ritrovarseli spesso a cena il venerdì sera, ma gli unici con cui da sempre era disposta ad allenarsi erano suo padre, e suo zio Tyler.
<< Bel gancio destro !! >> la voce di Andrew Jekker, suo genitore, le arrivò alle orecchie proprio in quel momento.
<< Hey papà !! >> sorrise Ally senza però distrarsi dal suo allenamento.
<< Fai una pausa adesso, devo parlarti >> l’uomo si allontanò verso il suo studio, lasciando la ragazza curiosa di nuovo sola con il suo sacco.
Gli sferrò un ultimo colpo prima di togliersi i guantoni azzurro cielo che portava, dirigersi verso gli spogliatoi per riporli nel suo borsone dell’Adidas preferito, quello che portava sempre con sé agli allenamenti, e agli incontri.
Non fece caso alla sua calda e comoda tuta che se ne stava appallottolata in malo modo nel suo armadietto, mentre con indosso una stretta canotta bianca e una coulotte dello stesso colore si incamminava verso il luogo dove suo padre aveva scelto di parlarle, domandandosi quale argomento potesse essere così importante da interrompere i suoi allenamenti.
Come suo solito non bussò alla porta, ma la aprì di scatto mormorando un leggero << Toc, toc !! >>
L’ex pugile se ne stava seduto dietro la sua scrivania ma, Ally notò con dispiacere, che non era solo nel suo studio.
Joshua Fenix, più comunemente chiamato Josh, se ne stava con le braccia incrociate di fronte a lui, la sua solita espressione di altezzosità e superiorità in volto.
Allison non lo sopportava, ed era strano, visto che adorava fare amicizia con tutti i ragazzi, soprattutto coloro che praticavano il suo stesso sport e, ahimè, doveva ammettere a sé stessa che dopo averlo visto combattere, aveva potuto constatare che il ragazzo era il miglior pugile di tutto il centro … dopo di lei ovviamente, ci teneva a precisare nei suoi pensieri.
Perderai la strada giusta, romperai la tua bussola, inciamperai nella corteccia di un vecchio albero, cadrai provocandoti ferite che probabilmente non si rimargineranno mai.  Ma dovrai  sempre riuscire a rialzarti, non ci dovrà essere un solo istante in cui dubiterai della tua forza,in cui perderai le speranze e proverai a smettere di lottare … mai.
<< Bene ragazzi, adesso che siete tutti e due qui, vorrei informarvi di una cosa. >> esordì suo padre, ignorando bellamente l’espressione scocciata sul volto di Ally.
<< Allison tesoro, tu conosci Josh e sai che è uno dei migliori pugili in questa palestra, se non addirittura il migliore. >>
La ragazza sbuffò sonoramente al sentire gli elogi che venivano fatti al biondino, il quale sorrideva soddisfatto apparendo ai suoi occhi ancora più presuntuoso ed antipatico.
<< E tu Josh, sai che mia figlia Allison nonostante sia una ragazza, ha buonissimi risultati nelle competizioni maschili, se non addirittura ottimi e migliori di molti ragazzi del centro. >>  la pugile fu fiera di sé stessa al sentire quelle parole, e soprattutto l’orgoglio con il quale suo padre le pronunciava.
<< Bene, io e gli altri allenatori abbiamo deciso che sarete voi due i pugili che rappresenteranno il Jekker Boxing Club alle competizioni nazionali per le quali la palestra si è qualificata.>> i due si guardarono sorpresi, scoprendo che almeno per un attimo nelle loro vite, avevano provate la stessa sensazione: stupore, eccitazione, e in fondo a tutto anche un briciolo di timore e paura.
Andrew Jekker non fece caso alla loro fugace intesa, anzi continuò con il suo discorso tralasciando del tutto i sentimenti dei due: << Rimane solo un ultimo incontro a livello regionale, gli avversari sono della Favourite Activity Boxing, una palestra del nord della nostra regione.  Sosterrete un incontro a testa e se vincerete, il posto alle Nazionali per questa regione è vostro. >>
Lo sguardo che i due lanciarono nello stesso momento all’uomo fu piuttosto chiaro: ce l’avrebbero fatta, lo avevano promesso a loro stessi.
Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. E tu sei una persona dura, non dimenticarlo.


Piccolo Angolo Di Luce: 
Hola !!!  Idea partorita di getto e ambientata nel mondo della boxe, protagonista dal carattere particolare e frasi in grassetto che riportano tutti gli insegnamenti che le sono stati dati durante i suoi 17 anni.
Fatemi sapere se vale la pensa di continuare, spero di si.
Un bacino< 3

xoxo

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Capitolo 2
*** Il Primo Giorno Non Fu Affatto Semplice ***


Capitolo 2 :
I
l Primo Giorno Non Fu Affatto Semplice

 

<< Sosterrete un incontro a testa e se vincerete, il posto alle Nazionali per questa regione è vostro. >>
Musica per le orecchie dei due pugili.
Josh adorava quello sport perché lo faceva sentire vivo, gli dava energia, adrenalina, forza.
Allison invece riponeva in esso tutte le sue speranze, era l’unica cosa che aveva nella vita: la boxe non l’aveva mai abbandonata, mai aveva pensato di lasciarla, e sarebbe sempre stata lì, pronta ad accoglierla nei momenti più tristi, come in quelli gioiosi.

Saranno poche le tue certezze, molti i tuoi dubbi e le tue insicurezze, ma non perdere mai di vista le prime, saranno le uniche ad aiutarti davvero.

<< Un’altra cosa ragazzi >> aggiunse Andrew Jekker prima di abbandonare lo studio << Voglio che vi alleniate con la stessa frequenza di sempre, ma in più un’ora al giorno ….  insieme. >>
Ally guardò suo padre che sembrava molto più eccitato di lei all’idea che potesse partecipare alle Nazionali, poi si voltò verso il ragazzo biondo al suo fianco con uno sguardo carico d’odio e di scocciatura: adorava rimanere in palestra fino a tardi con suo padre, ascoltando le lamentele di sua cugina Clar che voleva tornare a casa, o di Kika che aveva voglia di uscire, o ancora di Mike, Fred, Jorge , Paul e gli altri ragazzi, i quali la imploravano di smettere con il sorriso sulle labbra, altrimenti sarebbe diventata più forte di loro a tirare pugni.
Un ultimo sorriso e suo padre/allenatore uscì dalla stanza lasciando i due ragazzi uno di fronte all’altro, ma senza la minima intenzione di rivolgersi la parola.
<< Allora, per quanto io non voglia, papà ha detto che dobbiamo accordarci quindi … >> provò a dire Allison, ma una voce da lei fin troppo conosciuta la interruppe.
<< Si fa tutto quando lo dice il papino, no ?? >> il suo tono era ironico, provocatorio, e antipatico, non potè fare a meno che constatare la ragazza.
Credeva forse che essendo una Jekker avesse privilegi all’interno della palestra ????  Beh, si sbagliava di grosso.

 
Ci sarà chi dubiterà di te, della tua forza, dell’energia che hai dentro e che non vedrà dall’esterno. Ma tu sai ciò che hai, e ciò che sei … una scarica d’adrenalina pura.

<< Senti un po’ biondino uscito dalla macchina di Barbie >> lo schernì velocemente la mora squadrandolo con astio.
<< Solo perché sei abituato ad uscire con ochette smorfiose che non fanno altro che usare stupidi vezzeggiativi >> gli puntò un dito contro, ritraendolo subito dopo che ebbe toccato i suoi muscoli coperti soltanto da una leggera maglietta di cotone << Sempre che tu non sia poco anche per loro >> aggiunse subito dopo acida peggio di un limone.
<< Non per questo devi pensare che tutte le ragazze siano in quel modo >> lo sfidò puntando i suoi occhi verde smeraldo in quelli azzurro cielo del ragazzo, che purtroppo per lei, erano davvero stupendi << Io non lo sono. >>
<< E sentiamo … >> Josh le si avvicinò facendo indietreggiare la ragazza ad ogni passo che avanzava, verso il muro dietro lei << Tu come saresti ??? >>
Allison sospirò fingendosi intimorita, prima di sorridere divertita all’aver constato che lui aveva bevuto la sua messa in scena: << Sono una pugile. >>
E con uno spintone lo scostò dal suo corpo, facendolo indietreggiare di molto.
<< Ti basta sapere questo. >> si avviò verso la porta e abbassò la maniglia, ma prima di uscire definitivamente si voltò verso il biondino esclamando: << Io sono al mio sacco, quando la smetti di fare l’idiota, c’organizziamo per gli allenamenti. >>
Vedendola ormai fuori dallo studio, ma ancora accanto alla porta, Josh non riuscì a fare a meno di esclamare a voce alta: <<  Voglio che vinciamo >>
Ally si voltò e guardandolo seria gli rispose sicura di sé, come era da sempre: << E vinceremo. >>

Perché se non ti fidi di te stessa, non puoi fidarti di nessuno: la fiducia, come gli altri sentimenti del resto, deve essere provata prima all’interno, per poi poter essere manifestata nei confronti altrui.

            ***                                            ***

La ragazza stava seduta sugli scalini di uno dei tanti ring della palestra, quello che dava sulla porta degli spogliatoi, aspettando che il suo compagno d’allenamenti arrivasse finalmente.
Dopo il loro piccolo litigio nello studio del signor Jekker quella mattina, Josh era andato da lei e le aveva detto se potevano vedersi alle 8, quando ormai tutti gli altri pugili erano già andati via, e visto che lei era la figlia del direttore, avrebbe potuto avere le chiavi e sarebbero potuti rimanere lì, nonostante suo padre non fosse presente.
Purtroppo per l’orologio appeso al muro però, era passata mezz’ora dal momento in cui avrebbero dovuto incontrarsi, e il ragazzo ancora non dava segni di voler uscire da sotto la doccia dello spogliatoio maschile.
Le lancette scorrevano lente, i numeri sullo sfondo del suo cellulare cambiavano forma a tempo con queste, ed Allison alla fine decise che ne aveva abbastanza di starsene lì da sola.
Senza alcun timore entrò nello spogliatoio riservato ai pugili maschi, arrivando fino alla porta dietro la quale c’era la sala docce.
Abbassò la maniglia sicura, avanzando di qualche passò fino a che lo vide.
Josh era appena uscito dalla cabina doccia, indossava solo un asciugamano bianco legato in vita, i pettorali in mostra, i capelli biondo splendente bagnati che spostava all’indietro con un mano facendo ricadere le goccioline sul suo muscoloso, alto e magro corpo.
Nonostante fosse per lei l’essere più irritante della Terra, Ally non riuscì a fare a meno di trovarlo davvero sexy.
<< Hey >> sorrise lui mostrando i denti bianchissimi.
<< Hey un corno !!! >> sbraitò la mora risvegliatasi dallo stato di estasi in cui lui l’aveva inconsapevolmente portata << Ti sto aspettando da mezz’ora bambolotto biondo !!! >>
Il ragazzo rise di gusto guardandola con un sopracciglio alzato, per poi domandare divertito: << Bambolotto biondo ??? >>
<< E non ridere razza di idiota !!! >> continuò a strillare Ally in preda ad una crisi di isteria.
<< Ascolta un po’ nanerottola … >> Josh le si avvicinò prendendola per il polso, e facendola spostare verso destra, senza che lei opponesse resistenza << Mi sa che sei un po’ troppo disidratata !!! >>
Allison scosse la testa senza aver capito il vero senso di quella frase, almeno fino a quando il ragazzo la spinse nel box doccia aprendo al massimo il getto d’acqua ghiacciata.
<< Fammi uscire Ken !!! >> il nome del povero fidanzato di Barbie venne usato ancora una volta per insultare il ragazzo, il quale però non aveva alcuna voglia di stare a sentire ciò che diceva la giovane pugile.
Dopo qualche minuto passato a deriderla, aprì la porta della cabina restando però davanti all’uscita per poter ammirare la ragazza trasformarsi sempre di più in un moro pulcino bagnato.
Pessima mossa.
Ally lo afferrò per il braccio trascinando lui all’interno della cabina e fuoriuscendone lei,  con i vestiti zuppi di acqua congelata, il 3 di Dicembre … sicuramente si sarebbe presa una bronchite, e avrebbe dovuto saltare gli allenamenti per qualche giorno:  tutta colpa di quel cretino !!
Josh saltò fuori dalla cabina prima che il getto potesse colpirlo, fermandosi dietro di lei e squadrandola.
Un fischio d’ammirazione, e subito Allison si voltò guardandolo con un sopracciglio alzato, domandandosi il perché di quel verso.
<< Da oggi in poi ti rovescerò bottiglie d’acqua addosso ogni momento >> affermò convinto il ragazzo, e allora lei non potè fare a meno che abbassare la testa sul proprio corpo per  vedere il risultato di tale opera: la canotta che indossava era diventata tutt’uno con la pelle accentuando ancora di più le sue già benestanti curve, mentre la coulotte stretta di natura, le fasciava gli interni cosce e il sedere in una maniera che lasciava ben poco spazio all’immaginazione.
<< Va a quel paese pervertito !!! >> sbottò Allison incamminandosi verso la spogliatoio delle ragazze.

Non sarà facile, perché se lo fosse, sarebbero in tanti ad arrivare interi al traguardo. Invece guardando tutti gli ostacoli che incontrerai, quando vincerai saprai che è successo perché te lo meriti davvero, e non perché il percorso era stato realizzato apposta per tale scopo.
           

Piccolo Angolo Di Luce
Hola !!! Innanzitutto ringrazio tutte coloro che hanno letto il primo capitolo (le visualizzazioni erano veramente tante !! ) e in modo speciale due mie amiche importantissime, Aly e Titta, che lo hanno recensito.
Spero che leggerete questo capitolo e lo recensirete in tanti.
Accetto critiche, siate sinceri.
Un bacino <3
xoxo
           

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