Chappo
dedicato a zia funkia,
pikkè martedì mi diventa una zia
adulta! *v*!!
…çç! Che emozione! çç
la mia zia sta diventando grande! *ççç*!
AUGUROTTOLI ^v^
WTF?!...
{What the Fuck?!...}
Capitolo 1.
So I run, hide and tear myself up
Start again with a brand new name
And eyes that see into infinity
I will disappear.
30 Seconds to Mars – Capricorn
“Weasel, per l’amor del cielo svegliati! Questa è
l’ultima volta che ti chiamo, poi tua madre mi ha dato il permesso di
schiantarti!”
Ron aprì lentamente gli
occhi, provando una voglia irrefrenabile di soffocare la proprietaria di quella
voce.
“Lasciami stare, sono stanco!” mugolò
lui, girandosi dall’altra parte, nel suo letto troppo piccolo ed
esageratamente arancione.
“Ronald, conterò fino
a tre, poi giuro su Salazar Serperverde
che ti schianto!”
Lui gemette, distrutto, mettendo la testa sotto il cuscino.
Poi ricollegò la situazione.
Cosa miseriaccia ci faceva lui alla Tana, mentre Harry e gli altri stavano combattendo contro il Signore Oscuro?!
Sbarrò immediatamente gli occhi, mentre un senso di speranzoso
sollievo gli riscaldava il petto.
Era finita.
La guerra era finita!
Ron non riusciva a crederci. Si
alzò a sedere con uno scatto di reni come se respirasse per la prima
volta dopo mesi.
Era finita, cazzo.
Niente più lotte, niente più morte.
Alzò lo sguardo, ridendo come un bambino, felice come
non lo era stato mai.
La sua risata, però, si spense immediatamente
quando incontrò un paio di occhi verde scuro appartenenti alla
persona che meno si sarebbe aspettata di trovare lì.
Pansy Parkinson.
Con un balzo saltò in piedi sul letto, cercando con
gli occhi la sua bacchetta.
Niente bacchetta,
ovvio.
Ron si guardò intorno in
preda al panico. Attorno a lui tutto era come aveva lasciato l’ultima
volta che era stato lì.
I poster attaccati alle pareti, la biancheria sporca
accatastata a un lato, i vecchi libri di Hogwarts
impilati sulla scrivania disordinata.
Tutto era perfetto, eccetto quella ragazzetta esile e non
molto alta che in quel momento lo stava guardando in modo pericolosamente
simile a come faceva sua madre.
“Si può sapere che ti prende, brutto idiota?
Avanti alzati o è la volta buona che Molly ti
caccia fuori di casa!” squittì acida lei, con le mani ben piantate
sui fianchi.
“Chi sei?! Cosa vuoi? Dove sono?! Cosa
mi avete fatto?”
Pansy per un lungo attimo lo
guardò allibita.
“Ma ti sei rimbambito tutto d’un colpo?! Guardati intorno! Dove vuoi che esista un posto tanto
arancione se non in camera tua?”
Ron si guardò intorno di
nuovo, con gli occhi pericolosamente fuori dalle
orbite.
“Che razza di diavoleria è questa?! Come avete fatto? E dove sono tutti? Dov’è Hermione! E Harry? Harry sta bene?”
“Santo Merlino, ma quanto avete bevuto tu e i tuoi
fratelli ieri sera? Mi stai cominciando a spaventare!”
Ron emise un suono indistinto.
“TI HO CHIESTO DOV’È HERMIONE!”
urlò lui, passandosi una mano sulla fronte imperlata di sudore.
Pansy sussultò.
“Cosa vuoi che ne sappia, insomma! Sarà a casa!
O fare la spesa, che ne so!”
Ron rise in modo isterico,
continuando a muoversi in piedi, sul letto.
“Mi stai prendendo per il culo,
vero?”
“Non più del solito emerito idiota”
borbottò Pansy, incrociando le braccia al
petto. “Ora fila che devo rassettare! Tua madre ti aspetta di sotto,
farai meglio a sbrigarti!” continuò cacciandolo dal letto e
cominciando a riordinare qua e là.
Ron la guardò, sconvolto.
Decise saggiamente di lasciarla lavorare e si diresse con
circospezione fuori dalla stanza, quasi con il terrore
di vedere Zabini che usciva dal bagno in accappatoio.
Nessuno in vista.
Scese velocemente le scale, percorse il salotto e
arrivò in cucina, dove sua madre armeggiava con pentole e padelle e Fred e George erano a tavola, tenendosi
la testa tra le mani.
“Alla buon’ora!”
esordì Molly non appena lo vide entrare.
George gemette, sconfitto dal mal
di testa.
“Mamma ti prego…” mormorò Fred.
“…abbassa la voce!” terminò George.
Lei li guardò indispettita.
“No, che non l’abbasso! Così la prossima
volta ci pensate due volte ad ubriacarvi in quel
modo!” tuonò Molly, rossa di rabbia.
I gemelli scelsero sapientemente di non controbattere.
“Mamma…” soffiò Ron,
passandosi una mano tra i capelli. “Di là…di là
c’è una Mangiamorte!”
George lo fulminò con lo
sguardo.
“Non chiamare mia moglie in quel modo! Solo
perché non ti va a genio non ti do il diritto di chiamarla
così!”
L’occhio di Ron ebbe un tic.
“Ripetilo”
George lo guardò senza
capire.
“Non ti permetto di chiamare Pansy,
M…in quel modo lì,
insomma!” squittì, lui frustrato.
Fred e Molly
guardarono Ron in dubbio.
Lui dal canto suo, si accasciò sconvolto su una delle
sedie libere.
“Moglie…”
“Ron, ti senti bene?”
chiese Molly asciugandosi le mani con un panno.
Lui la guardò, shockato.
“No, che non sto bene, cazzo!”
sbottò lui, scattando in piedi, facendo quasi cadere la sedia.
“Non essere scurrile, caro”
Ron le lanciò
un’occhiataccia, respirando profondamente e serrando le mascelle.
La stanza rimase silenziosa per qualche secondo, poi lui fece
una risatina massaggiandosi gli occhi nervosamente.
“Quindi fatemi capire…” esordì continuando
a ridacchiare in modo isterico “Pansy Parkinson è sposata con George?! Con mio fratello, George?!” rise di nuovo, guardando Fred
“E tu? Tu con chi stai con Millicent
Bullstrode?” prese a camminare per la cucina
sotto lo sguardo attonito dei presenti.
“Ronnie, credo sia meglio
che ti calmi ora…se sapevamo che avresti reagito così, non ti
avremmo mai portato a bere con noi ieri!” disse Fred,
fissandolo stranito, mentre si passava per l’ennesima volta la mano tra i
capelli.
“Fred, Pansy Parkinson mi sta rifacendo il letto! Ti
pare normale, questo?!” urlò smettendo un
attimo di camminare. “Te lo dico io, non
è normale, miseriaccia!” abbaiò riprendendo a
percorrere la cucina ad ampie falcate.
Molly diede uno schiaffetto alla nuca dei gemelli, che la guardarono
allibiti.
“La prossima volta che vi vedo bere anche solo una burrobirra, vi defenestro!”
squittì, incattivita. “Ron avanti
siediti” mormorò lei, cambiando totalmente tono di voce.
“Tutto questo è assurdo…”
soffiò Ron ignorandola e scuotendo la testa,
come a rifiutare di credere a quello che stava accadendo.
“Cosa
è assurdo, Ron?” chiese Molly, quasi timorosa, smettendo si lavare le pentole.
“Tutto questo è assurdo, mamma! Pankinson che fa parte della famiglia e che mi rassetta la
camera è assurdo!”
“Ma è sempre stato così!”
Ron scosse la testa con più
vigore, passandosi una mano sulla fronte.
“Io…devo vedere Harry.”
*
Ron percorse velocemente il lungo
viale alberato che portava al centro di Bromley,
l’area più a sud di Londra. Camminava svelto, con gli occhi
rivolti verso il basso e i pugni serrati dal nervosismo.
Si fermò solo una volta arrivato
di fronte ad un grande cancello, che circondava un’enorme villa dal gusto
vagamente orientale.
Casa Potter.
Ron si mosse indispettito sui suoi
piedi.
Anche in quella specie di mondo parallelo riusciva ad essere
il più perdente del gruppo.
Scacciò il pensiero cercando distrattamente il
campanello e lo suonò, rimanendo in attesa.
Il cancello si aprì poco dopo.
Avanzò intimorito nel grandioso giardino antistante
la casa, pieno di ciliegi in fiore che profumavano tanto da essere quasi
inebrianti e persino con un grazioso ponticello cinese che si alzava su un
piccolo ruscello artificiale.
Ron si sentì un perfetto
idiota.
Vide una ragazza venirgli incontro tutta sorridente, mentre
accarezzava orgogliosamente il suo pancione.
“Ron!”
cinguettò lei abbracciandolo forte. “È da tanto che non ti
fai vedere da queste parti, vieni, forza!” lo prese per mano radiosa e lo
condusse in casa, non smettendo di sorridere.
Ron si concentrò per un
attimo sui lineamenti di lei.
Era bella, senza dubbio.
Aveva lunghissimi capelli neri e molto lucenti e una pelle
talmente chiara da sembrare di porcellana. Ma quando incontrò i suoi
occhi color petrolio Ron si rese conto che lui la
conosceva già e anche piuttosto bene.
“Cho…”
Lei si girò verso di lui.
“Sì?”
Ron spalancò gli occhi.
Solo Dio sapeva quanto avrebbe desiderato aver torto.
“Cho?!”
lei ridacchiò, leggermente stranita.
“Sono qui Ron!”
Lui la guardò spaurito.
“Harry vive qui?”
squittì, temendo la risposta.
Cho rise, portandosi una ciocca
scura dietro l’orecchio.
“Beh, non l’ho ancora cacciato di casa, quindi
direi di sì!”
Ron miagolò.
“Io…Io devo parlare con Harry,
immediatamente…”
§§§§§§§§§§§§
La situazione decisamente non andava.
Ron Weasley
sospirò, frizionandosi nervosamente le ginocchia.
Era sempre stato un tipo oggettivamente tradizionalista,
lui. Ed essere tipi tradizionalisti nel suo caso voleva
dire Natale in famiglia, niente serpi per cognate e Ginny
possibilmente illibata o possibilmente con Harry.
Di certo l’opzione Cho
incinta di Harry e Ginny
dispersa chissà dove, sarebbe stata scartata a priori essendo lui un
tipo tradizionalista, appunto.
Ron sbatté leggermente le
palpebre tentando di non cadere vittima dell’infarto latente.
“Quindi…” si bloccò vedendo Harry e Cho fare una delle più disgustose imitazione di adorabili
eschimesi, facendo teneramente
scontrare i loro nasi, senza alcun apparente ritegno né rispetto per Ron.
Si schiarì rumorosamente la voce, mentre un nuovo
moto di arreso disgusto gli saliva dalla bocca dello
stomaco. “quindi…” riprovò a voce più alta
“Non sapete dov’è Ginny.”
Cho sembrò essersi
improvvisamente ricordata della sua esistenza.
“Certo che no, tesoro! Come potremmo, è
scappata così all’improvviso! Ora bevi il tuo the, che
sennò si fredda!” cinguettò premurosa lei, schioccando un
bacio sulla guancia di un adorante Harry.
Ron gemette.
“Ma…come mai sei qui, amico? La storia di Ginny la sai meglio tu che noi!” chiese
Harry, lanciando l’ennesimo sguardo colmo di
amore e sdolcinatezza verso Cho, che lo
ricambiò con uno altrettanto pieno di significati.
“Eh.” Ron boccheggiò.
Era andato lì per parlare con Harry
della situazione alla Tana, ma così come stavano le cose, la sua visita
sembrava davvero inutile.
Serrò le mascelle, mentre la coppia esageratamente
felice di fronte a lui attendeva una risposta.
Ovviamente ingannando l’attesa scambiandosi amorevoli
e nauseabonde effusioni.
“P-erò…” insistette, richiamando
l’attenzione su di sé. “…ieri sera ho sbattuto la
testa!” rise di sé stesso, sperando con tutto il cuore di essere
vagamente convincente. “E…e…sapete ci sono certe cose che
proprio mi sfuggono stamattina! Pensate che mi sono addirittura spaventato vedendo Pansy alla Tana!” disse, fingendo di essere
divertito.
Harry e Cho
risero insieme a lui, sinceramente.
“Certo che devi aver sbattuto proprio forte!”
disse Cho, mentre Harry le
accarezzava il pancione “Per spaventarti di Pansy! Voglio dire…siamo
amici da una vita!”
“Già!...Da una vita!” convenne Ron, ormai isterico. “E ditemi…Luna che fine ha
fatto?”
Harry baciò appena Cho, che arrossì come una bambina. Lui alzò
le spalle.
“L’ho sentita un paio di giorni fa. La sua
carriera da cantante da bar prosegue alla grande!”
Ron sgranò gli occhi,
facendosi scappare una risatina sincera.
“Cantante da bar? Luna fa la cantante da bar?!”
“Cosa c’è da ridere?!
È un lavoro serio ed onesto! Senza contare che sei
stato tu ad iniziarla a questa
carriera!” disse Harry convinto.
“Certo!” rise Ron
“…e ora mi direte che Neville fa il serial killer!” Harry e Cho risero.
“Neville è pur sempre Neville! È tornato
dal suo safari in Africa giusto la
settimana scorsa! Dico, ti immagini due anni tra leoni
e ghepardi? Dev’essere stato
emozionante!”
Cho gli strinse il braccio,
guardando Ron scoppiare a ridere di gusto.
“Amorino, ho idea che Ron
abbia sbattuto la testa veramente forte!” mormorò preoccupata,
guardandolo.
Harry lo fissò per un
attimo, poi annuì.
“Hai proprio ragione tesorina.
Ma in fondo non c’è da sorprendersi no? Il mio amore ha sempre ragione!”
Ron pensò seriamente che era arrivato al limite dell’umana sopportazione.
Passi Pansy come cognata.
Passi Ginny scomparsa.
Passi Cho incinta di Harry.
Passi Harry, il cui quoziente
intellettivo era pari più o meno a quello di un orsetto lavatore ritardato.
Passi persino Luna
cantante da bar e Neville a fare un safari un Africa.
Ora però si stava arrivando alla fine.
Ci mancava solo Hermione insieme a
Krum e avrebbe davvero toccato il fondo!
Ron sorrise tra sé,
pensando che mai sarebbe potuta accadere una cosa simile.
Poi però nella sua mente comparve Pansy
in versione mamma Weasley. Gli comparve Luna spalmata su un pianoforte vestita di un lucentissimo
vestito rosso. Gli comparve Neville accanto ai dentoni di un leone, nella
savana sconfinata.
Ingoiò il vuoto, allarmato.
“Harry? Dove hai detto che
abita Hermione?”
*
Per la seconda volta Ron
suonò un campanello londinese quel giorno.
Questa volta però niente cancelli e giardini
titanici, solo una porticina verde chiaro, semplice ed elegante.
Sorrise a se stesso, teso.
Hermione era Hermione,
miseriaccia.
Si mosse leggermente sui piedi, notando che nessuno stava
aprendo la porta.
“Hermione!”
chiamò, senza pensarci. “HERMIONE!”
Ron sentì distintamente
qualcuno muoversi all’interno dell’abitazione.
“HERMIONE!”
Finalmente la porticina si aprì.
Lui sgranò gli occhi, sconvolto.
“Ron! Mi dispiace, non
è in casa…volevi qualcosa da Hermi-un?”
Ron, ingoiò il vuoto.
Ora si era toccato davvero
il fondo.
Per rispondere ad una
domanda che forse alcuni di voi si staranno ponendo, NO, non avete sbagliato fanfiction.
xD
Ve lo avevo detto che
era tutt’altro che tragediosa,
ma voi eravate comunque restii a credermi! Toh, così vi
imparate a non fidarvi! xDDDDDDD
Ebbene spero ancora una
volta di avervi fatto capire poco e niente con la trama! [non
siete contenti? Siamo vicini al terzo chap e non
sapete ancora di cosa parla! xDDD]
A parte gli scherzi,
anche se è qualcosa di un po’ particolare, spero
che apprezzerete ^^ e spero che le idee che vi erano venute nel prologo non
siano collegabili a questo cap! xDDDD
Orsù passiamo
ai dovutissimi ringraziamenti! *____*
KarmyGranger, EDVIGE86,
Aurora, ginny89potter, zia Ly, zia
Fufu!
*___* xDDDmiodioquantezie!,
funnynurse, SiJay, robby, PazzaWendy, Chiaras, Evan88, Saty, CrisSunrise
GRASSIE MILLEEEEEEEE!!!! *____________________________________*!
Bene! ^.^ anche per oggi ho concluso con la mia buona dose
di idiozie! Quindi, cosa ne dite di esercitare i ditini – la prova
costume si avvicina! xD –
e lasciare un commentino? Suvvia, sono stata brava e ho aggiornato anche subiterrimo! xDDDDDDDDDDDDDD
Baciotti potti
a tutti! ^^
Chuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!
:****