Capitolo 1
La
Proposta
Fort Peck, Montana
Alan Grant uscì dal suo camper nel
Montana. Uno dei suoi assistenti aveva richiesto la sua presenza a circa 300 metri da lì, in una
delle tante aree di scavo. Per quanto aveva capito dalle voci era stato trovato
uno scheletro completo di un Velociraptor adulto. Entrò nel fuoristrada e guidò
lungo la strada sterrata. Procedette lentamente e si fermò
quando vide una piccola folla di circa 10 persone.
“Dottor Grant, venga qui! Deve assolutamente vederlo!” urlò uno dei suoi giovani
studenti.
Alan corse fino al gruppetto e si
fece strada attraverso. Guardò giù e rimase semplicemente sbalordito da quello
che vide. Aveva capito bene. In effetti la verità
superava decisamente le voci. Là, proprio di fronte a lui, giaceva uno
scheletro completo di Velociraptor, perfettamente conservato. Era, senza
dubbio, il migliore ritrovamento mai fatto dalla sua squadra.
“Chi l’ha trovato?” Domandò Alan.
Tutti indicarono la stessa
persona. Era uno studente di circa vent’anni. Si chiamava Kevin Donavin. Era
entrato in squadra soltanto pochi mesi prima.
“Bene, congratulazioni, Signor
Donavin”.
Alan gli si avvicinò e gli strinse
la mano.
“Grazie, Dottor Grant.”
“Questo è un record per la nostra
squadra. Un Raptor perfettamente conservato.”
“Sì signore. Così mi hanno detto.”
Disse Kevin. Poi sorrise. “Significa che ho un posto nella squadra del prossimo
anno?”
“Penso tu possa arrivarci da solo”
Disse Alan. “Qui ci vuole un festeggiamento. Signori e signore, facciamo una
pausa, d’accordo?”
Alan ritornò verso il fuoristrada.
Quasi tutti lo seguirono, a parte due studenti che ricoprirono la scoperta. Li
seguirono poco dopo. Alcuni dei ragazzi saltarono sul retro del fuoristrada
mentre due delle studentesse, Beth e Jessica, presero posto sul sedile del
passeggero. Il resto della gente andò verso le proprie auto e seguì Alan fuori dall’area di scavo.
“Dottor Grant, pensavo avesse già
trovato uno scheletro completo prima.” Commentò
Jessica.
“Beh, sì, è vero. Ne abbiamo
scoperto uno prima ma non siamo stati in grado di
sollevare la gamba posteriore sinistra. Si è disintegrata durante lo scavo.”
“Ah, capisco.” Disse Jessica.
“Dottor Grant?” Chiese Beth.
“Si?” Rispose Alan
mentre teneva gli occhi sulla strada.
“La conferenza è andata bene?”
“Sì, grazie per averlo chiesto.
Penso di essere riuscito ad ottenere finanziamenti per il prossimo anno. Lo
saprò domani.”
“E’ fantastico. Mi stavo
chiedendo… se non è un problema, posso rimanere anche
l’anno prossimo?”
“Ma certo che puoi, Beth. Sei un
ottimo elemento per la nostra
squadra.”
“Grazie.” Disse Beth, sorridendo.
Alan aveva veramente messo in
piedi una meravigliosa squadra. C’erano circa 6 studenti a fare l’internato, 2
giovani paleontologi, 1 paleobotanico, 3 geologi e 2 esperti di demolizioni.
C’erano anche più o meno una dozzina di uomini assunti come manovali.
Alan raggiunse la fine dell’area
di scavo e fermò il camion nel notare la limousine che bloccava l’uscita della
strada.
“Ma che…?” Iniziò a dire.
Stava per tirare fuori la testa
dal finestrino e urlare qualcosa ma poi si fermò a guardare
mentre un uomo anziano con i capelli bianchi usciva dalla limo. C’era
anche un altro uomo, più giovane, ad aiutarlo. Riconobbe l’uomo immediatamente.
Uscì dal camion e si avvicinò.
“Signor Hammond. Che cosa la porta
qui in Montana, signore?”
John Hammond sorrise ad Alan.
Aveva 77 anni ora e Alan
notò che gli serviva più di un semplice bastone per camminare. L’autista
incontrò Hammond dall’altro lato della macchina e gli porse il suo bastone.
“Beh, Dottor Grant, temo che
questa sia una visita di affari, in un certo senso.”
Alan fece una smorfia. Non voleva
essere coinvolto in nessuna delle avventure d’affari di Hammond.
“Mi dispiace molto che abbia
dovuto fare tutta questa strada, Signor Hammond.”
“Su, su Dottor Grant, può
perlomeno ascoltare quello che un vecchio ha da dire, no?”
“Beh, francamente signore… no, non
posso.”
La maggior parte della squadra di
Alan li aveva raggiunti, a quel punto. Erano rimasti un po’ indietro rispetto
ad Alan e stavano ascoltando attentamente la conversazione. Tutti loro sapevano
chi fosse John Hammond, ovviamente. Nessuno di loro
aveva mai avuto occasione di vederlo di persona.
“Per favore, Dottor Grant. Mi
serve solo un suo consiglio. E’ tutto. Non deve fare niente, né andare da
qualche parte. Mi occorre solo la sua conoscenza.”
Alan lo guardò sospettosamente.
Hammond raramente diceva tutta la verità. Ma forse, questa volta, era sincero.
Alan era quasi sicuro che Hammond stesse solo cercando
di prenderlo all’amo. Abboccò, con l’intenzione di stare molto attento.
“Va bene, Signor Hammond. Non ci
vorrà molto, vero?” Chiese Alan, accennando ai ragazzi dietro di lui. “Stavo
proprio per celebrare una scoperta che la mia squadra ha fatto oggi pomeriggio.”
“No, non dovrebbe volerci molto.
Per favore, possiamo entrare nel camper e parlare?”
“Certo, perché no.” Disse Alan,
facendo strada.
L’assistente di Hammond aiutò lo
aiutò ad entrare nel camper di Alan. Una volta che Hammond si fu sistemato,
l’uomo li lasciò soli.
“Alan… posso chiamarti Alan?”
“Certo che può” Rispose Alan.
“Bene, bene. Allora tu puoi
chiamarmi John.” Hammond sorrise e Alan annuì.
“Comunque, ho una proposta per te.”
“Mi pareva avesse detto che non
dovevo andare da nessuna parte né fare nulla.”
“Beh, posso essere sincero?”
“Sì, ti prego.” Disse Alan,
scuotendo la testa e roteando gli occhi.
“Vorrei che mi accompagnassi in un
posto.”
Alan si sentì ancora una volta giocato da John Hammond.
“Non suona come qualcosa di ufficiale.”
Disse Alan.
“Beh non è ufficiale, questo è
vero. Ma potrebbe essere abbastanza proficuo per quelli coinvolti.”
Alan stava diventando sempre più
scettico. L’ultima volta che Hammond era stato così elusivo, lui era finito a
scappare dai dinosauri.
“Dove, John?”
“Su un’isola segreta.”
“Fammi indovinare… al largo del Costa Rica?”
Hammond rise. Era una risata
forte, di cuore.
“No, no, no Alan. Non questa
volta, per fortuna.”
“Che cos’è questa storia, John?
Basta con i segreti.”
“D’accordo Alan. Sono venuto a
sapere che un impiegato della InGen, un rinnegato, ha rubato le fiale con gli
embrioni di ogni specie di dinosauro che sia mai stata creata.”
“Quando è successo?”
“Circa tre anni fa.”
“Tre anni fa?” Alan sbottò. Si
stava stancando del suo visitatore. “Perché tirare fuori la questione solo
ora?”
“Beh, sapevamo che le fiale con
gli embrioni erano state rubate tre anni fa, questo è vero. Ma non erano
riusciti ad utilizzarle per niente… fino ad ora.”
“Che è successo?” Chiese Alan, poi
si trattenne. “Oh sai cosa… lascia stare. Non voglio essere per niente
coinvolto in questa storia.”
“Per favore, Alan. Ho bisogno del
tuo aiuto in questo.”
“No John. Non andrò su nessuna
isola occupata da dinosauri. Te lo puoi scor-“
“Oh, no, no, no, Alan. Quest’isola
non è infestata da dinosauri.”
“Da cosa, allora?”
“Sull’isola ci sono soltanto gli
uffici. Uffici che appartengono alla Biosyn Corporation.”
“Biosyn? Sono ancora in giro?”
“Sì. Purtroppo per tutta
l’umanità, sì.”
“D’accordo John. Devo ammetterlo,
mi hai incuriosito… un po’.”
“Lasciami spiegare, Alan. Circa un
anno e mezzo fa siamo venuti a sapere che il nostro agente rinnegato aveva
venduto le fiale con gli embrioni alla Biosyn Corporation. Circa 5 mesi fa
abbiamo scoperto che la Biosyn
stava tentando di clonare dinosauri, utilizzando le nostre inestimabili
informazioni. Informazioni che avevamo dolorosamente raccolto attraverso gli
anni.”
“E ce l’hanno
fatta?”
“Sì, ce l’hanno
fatta. La Biosyn
ha comprato un isola e ha iniziato a costruire più o
meno 9 mesi fa. Non posso ancora credere che non li abbiamo
beccati subito.”
“Quindi, c’è una terza isola ora?”
Hammond fissò Alan. Stava cercando
di capire quando Alan fosse interessato alla storia.
“Sì.”
“Beh, non è fantastico…?” Disse
Alan, abbassando la voce mentre finiva la frase con
qualche imprecazione.
“Alan, devi aiutarmi a fermare la Biosyn.”
“Io non sono un agente segreto. Io
sono uno scienziato. Come posso aiutarti a fermare la Biosyn?”
“Con la tua conoscenza dei
dinosauri.”
“John, nessuna offesa ma penso che
tu abbia perso la testa.”
Hammond rise di nuovo.
“Alan, ti posso assicurare che la
mia testa sta benissimo. Se tu ed io potessimo volare su quest’isola ed
identificare i diversi tipi di dinosauro che la Biosyn ha sulle sue liste
criptate, possiamo provare che sta clonando dinosauri illegalmente. Possiamo
farli chiudere e bloccargli le attività, magari anche farli arrestare.”
“Quindi ci sarà da lavorare con i
computer.”
“Sì.”
Alan chiuse gli occhi per un
secondo. Non odiava molte cose. Ma odiava i computer. Li odiava. Il progresso
tecnologico stava scoppiando tutto intorno a lui. Sospettava che fosse solo questione di tempo prima che i computer
iniziassero a fare il suo lavoro, rendendo la sua presenza inutile.
“Non contare su di me… di nuovo,
John. Davvero, sei venuto nel posto sbagliato. Perché non provi con un altro
paleontologo? Sono sicuro che puoi trovare un’altra persona giovane e ignorante
che vada sul posto e trovi quello che ti serve.”
“Mi serve qualcuno che abbia visto i dinosauri della InGen, Alan.”
“Che differenza fa?”
“E’ complicato.”
“Beh, mettimi alla prova.”
“Okay. Sarò completamente sincero ora.” Disse Hammond con voce molto seria.
“Pensavo che lo stessi già
facendo.” Disse Alan.
“Alan, ti darò 2 milioni di
dollari per accompagnarmi su quell’isola. Te ne darò una metà subito, se
accetti di venire.”
Alan rimase colpito dall’offerta.
Si alzò dalla sedia, piegandosi sulla scrivania mentre
cercava di afferrare il significato di quello che Hammond aveva appena detto.
“Depositerò un milione di dollari
su un conto di tua scelta proprio oggi, se vuoi.”
“John, perché è così
maledettamente importante che io venga con te?”
“Perché mi fido di te, Alan. Io
non… Non posso fidarmi di molte persone, a questo punto. Sono stato fregato
diverse volte in passato, da quando ho costruito quel
parco, da persone di cui pensavo di potermi fidare. Anche membri della mia
stessa famiglia si sono arresi alla tentazione di essere ricchi, lasciando che
fossi io a risolvere tutti i successivi problemi burocratici.”
“John, sono molto felice di avere
la tua fiducia, ma non posso accettare la tua offerta.”
“Ti darò 3 milioni di dollari,
Alan.”
Alan iniziò ad agitarsi. La
quantità di denaro che Hammond gli stava offrendo era più di quanto lui avesse mai visto tutto insieme.
“Bene. E’ molto generoso da parte
tua, ma-“
“Alan, pensavo che costruire un isola con dinosauri vivi e vegeti sarebbe stata una cosa
meravigliosa da vedere. Mi sbagliavo.”
“Ovviamente.” Commentò Alan.
Alan tornò a sedersi. Stava
ritornando alla realtà, uscendo dallo shock monetario, si potrebbe dire. L’uomo
razionale, quello che era sempre stato, ricominciò ad apparire. Continuò ad
ascoltare Hammond.
“Sì, lo so che è stata una cattiva
idea. Ora un altro uomo sta tentando di creare lo stesso sogno, Alan. Un altro
uomo, molto simile a me, con molte ambizioni e molto denaro per realizzarle.”
“Che bello, John. Magari voi due
potreste incontrarvi e confrontare il numero di morti che un parco del genere
crea.”
“Non voglio che Marcus Envoy abbia successo, non più di quanto lo voglia tu. Gli mancano
soltanto pochi mesi prima di completare il suo progetto.”
“Visto che è illegale clonare
dinosauri, perché il Signor Envoy non è stato fermato?”
“Perché ha costruito un isola dal nulla, si può dire. La sua isola è totalmente
fatta dall’uomo, costruita su un antico vulcano. Ha usato il vulcano come punto
di partenza per costruire l’isola, vicino alla costa del Messico. La Baja
Peninsula, per essere precisi.
Appena fuori la costa della città di Cabo San Lucas. Le leggi e i regolamenti
del nostro paese non possono arrivare laggiù. E il governo locale rifiuta di
vedere il problema. Envoy li sta pagando profumatamente per la loro improbabile
abilità di girare la testa e non vedere niente di sospetto.”
“La politica coinvolta qui è al di
là del mio raggio.”
“Temo ci sia di più che solo
politica coinvolta qui. Cabo San Lucas è diventata una meta molto trendy per le
persone facoltose. C’è anche un Hardrock Cafè laggiù.”
Disse Hammond, ridendo.
“Fantastico, John.”
“Scusa, stavo andando fuori tema.
Beh comunque, se fossimo veramente in grado di
produrre prove certe di quello che la
Biosyn sta facendo, possiamo superare i politici… e gli avidi
ufficiali governativi.”
Alan si alzò di nuovo e iniziò a
camminare per il camper, pensando. Non voleva andare. Questo era sicuro. Ma il
denaro che Hammond gli stava offrendo era molto difficile da rifiutare. Era già
stato in questa stessa situazione prima, con Hammond che gli offriva soldi per
andare in un posto misterioso. Aveva già accettato una volta, magari due se si
contavano i Kirby. Il denaro sembrava essere sempre
un valido incentivo per Alan. Era sempre a corto di fondi per i suoi scavi. Ora
era quasi del tutto convinto.
“John, quanto durerà questo
piccolo viaggio?”
“Solo qualche giorno, Alan.”
“E dov’è quest’isola con i
computer?”
“Si trova anche questa al largo
della Baja Peninsula.”
Alan annuì e rabbrividì al
pensiero di quello che stava per fare.