Klainefeld - Abito da sposo cercasi

di willbeyoungforever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Wedding Planner ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Wedding Friendship ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Wedding Troubles ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Wedding Location ***
Capitolo 6: *** Caoitolo 6 - Wedding Flowers ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - Wedding Warblers ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - Wedding Cake ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - Wedding Carriage ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Wedding Sleeping ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Wedding Dress ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Wedding Danceclub ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Wedding Party ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 - Wedding...is coming! ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 - Wedding Sun ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 - Wedding Part1 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 - Wedding Part2 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 - Post Wedding ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 - Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Prologo ***


Rieccomi qua! Come al solito per chi non mi conosce mi presento sono Ottavia, piacere nuovi lettori!
Avevo promesso questa storia, e visto che ormai la Calvin Klaine è giunta praticamente al termine, mi sembrava giusto postarvi il primo capitolo di questa nuova storia!
Tra l'altro qualcuno di voi potrà pensare che sono malata di Real Time, visto i titoli delle mie storie (SOS Tata!) ma in realtà io questo programma, Klainefeld o come si chiama, non l'ho mai visto! So che esiste e che parla di abiti da sposa! Ho solo rubato il titolo (e il sottotitolo XD) per questa fanfiction!
Quindi, buona lettura, ci sentiamo sotto con le note!



Capitolo 1 –  Prologo
 
Blaine fece appena in tempo a sedersi tra Wes e Trent quando le luci dell’auditorium si abbassarono e la solita voce esagitata rimbombò per la sala, annunciando l’esibizione dei prossimi concorrenti.
“E ora dal liceo McKinley, le Nuove Direzioni!”
Blaine, così come tutti gli altri Warblers, era molto curioso di assistere alla performance di questa scuola “nemica”. Aveva sentito parlare molto spesso di questo Glee Club, ma non aveva mai avuto la possibilità di gareggiare contro di loro.
La sua interpretazione di “Hey Soul Sister” era stata impeccabile: aveva cantato perfettamente destreggiandosi sul palco con le sue mossettine ormai ben collaudate, e il pubblico si era rivelato entusiasta.
Gli usignoli pensavano già di avere la vittoria in pugno.
A dividerli dal trofeo vi era solo questo ostacolo chiamato Nuove Direzioni.
Blaine iniziò a mordicchiarsi il labbro agitato mentre le prime note della colonna sonora di  Dirty Dancing risuonavano per la sala e una coppia di ragazzi biondi procedeva cantando tra la platea.
Erano bravi, veramente bravi.
Il resto del gruppo comparve sul palcoscenico solo al primo ritornello, e Blaine potè immediatamente notare che dal punto di vista coreografico erano nettamente inferiori. Almeno fino a quando un ragazzo alto e moro, con i capelli perfettamente acconciati e dei pantaloni molto più aderenti di tutti gli altri componenti della squadra (Blaine non potè fare a meno di notare come la stoffa scura fasciasse perfettamente le gambe di quel ragazzo mettendone in risalto le sue forme) non si posizionò al centro del palcoscenico seguito da una ragazza bionda e una asiatica, limitandosi a sorridere sicuro di se con una mano sul fianco, mentre aspettava l’attacco della canzone successiva.
Dopo qualche secondo Single Ladies risuonò nella stanza e i tre incominciarono a ballare.
Blaine rimase a bocca aperta più o meno per tutta la durata della canzone.
Il movimento di bacino di quel ragazzo era illegale.
Wes portò una mano verso il mento del solista, chiudendogli la bocca mentre diceva scherzoso “Blaine asciugati la bava…”
Questa frase riuscì a fargli recuperare parte delle sue facoltà intellettive: il ragazzo iniziò così a guardarsi velocemente attorno per cercare di capire quale reazione avessero avuto i suoi compagni. La maggior parte degli usignoli si era persa a guardare le due ballerine, ma tutti dimostravano una sorta di timore verso il ragazzo solista.
Blaine cercò di sistemarsi meglio sulla sedia, per godere meglio dello spettacolo, mentre il ballerino si destreggiava con dei passi sempre più audaci.
Perchè i pantaloni di quel ragazzo sembravano praticamente cuciti addosso al suo sedere?
E per quale dannatissimo motivo i suoi fianchi erano in grado di fare quei movimenti così…provocanti?
Più o meno verso la fine della canzone il ragazzo iniziò a muovere il bacino sempre più velocemente mentre procedeva verso il basso, aggiungendoci anche un movimento di spalle. Una volta arrivato al pavimento si inginocchiò e con un occhiata maliziosa verso il pubblico iniziò a tirarsi qualche pacca sul sedere e a massaggiarselo ammiccando e canticchiando le parole della canzone di Beyonce.
Aveva sempre fatto così caldo in quella stanza, o era solo un’impressione di Blaine?
Il ragazzo si ammonì mentalmente: “Blaine, riprenditi…sei in un luogo pubblico, quello è un semplice sconosciuto che sta ballando, anzi è un tuo rivale non dovresti provare…questo! Insomma, datti una regolata!”
La canzone stava ormai volgendo al termine e Blaine ringraziò il Signore quando i tre si misero in posa finale.
Fermi.
Immobili.
Basta movimenti di bacino, scrollatine di spalle o occhiate maliziose.
Grazie a Dio era tutto finito.
La sala esplose in un ovazione generale, tutto il pubblico era in piedi ad applaudire. Blaine avrebbe veramente voluto alzarsi, ma era ancora tutto scosso da non riuscire a dare degli ordini al suo corpo che non fossero “corri dietro le quinte e saltagli addosso”.
E decisamente quello non era il caso.
Il ragazzo si inchinò sorridendo felice e poi procedette verso il fondo, mentre una ragazza ispanica si faceva avanti intonando le prime parole di “Valerie”.
A Blaine sembrò abbastanza brava, ma non potè dirlo con certezza, perché per tutta la canzone la sua attenzione fu rivolta verso quel ragazzo, che ora si limitava a ondeggiare sul fondo seguendo la coreografia.
Le Nuove Direzioni conclusero la loro esibizione con quel numero, e dopo aver salutato il pubblico corsero felici dietro alle quinte.
Blaine ebbe il tempo di riprendersi mentre osservava la (mediocre) esibizione del terzo Glee Club.
I giudici si ritirarono per una manciata di minuti per decidere i vincitori, e nel frattempo i tre Glee Club si posizionarono sul palcoscenico. Blaine non poteva smettere di guardare quel ragazzo, che però non sembrava averlo notato. Ogni tanto ricambiava qualche occhiata e Blaine ebbe la possibilità di notare quanto i suoi occhi fossero azzurri, ma per la maggior parte del tempo si limitava a stringere la mano di una ragazza di colore e a torturarsi il bordino della camicia, agitato.
Quando i tre giudici arrivarono anche loro sul palcoscenico, Blaine si mise sull’attenti, aspettando il verdetto, che fu decisamente inaspettato.
La Dalton Academy e il Liceo McKinley avevano pareggiato.
Entrambe le scuole sarebbero andate alle Regionali.
Blaine venne totalmente sommerso dagli abbracci dei suoi compagni di squadra che gli urlavano frasi scomposte nelle orecchie, ma in realtà l’unica cosa che voleva fare in quel momento era correre a congratularsi con quel ragazzo.
Riuscì a fatica a liberarsi dalla presa dei suoi amici e si avvicinò titubante all’altra squadra che stava festeggiando la vittoria.
“Complimenti! Sei stato bravissimo!” disse porgendo la mano al ragazzo moro che aveva le lacrime agli occhi e stava saltellando felice tra i suoi amici.
Il ragazzo rivolse finalmente i suoi bellissimi occhi azzurri verso quelli di Blaine e sorrise imbarazzato “Oh, Grazie! Anche tu sei stato fenomenale! La tua versione di Hey Soul Sister è stata incredibile!”
Blaine ricambiò il sorriso, facendo arrossire ancora di più l’altro ragazzo, soddisfatto di essersi per lo meno fatto notare “Io sono Blaine Anderson!”
“Piacere, io sono Kurt Hummel! Ci rivedremo sicuramente alle regionali!” rispose il ragazzo.
“E’ una promessa! E che vinca il migliore!” disse Blaine stringendo la mano di Kurt, forse con troppo entusiasmo “Volete venire con noi a festeggiare questo pareggio? Di solito andiamo in un posto qua vicino…” aggiunse poi Blaine.
“Oh, mi spiace, ma le Nuove Direzioni hanno una specie di rito…festeggiamo sempre nella nostra aula canto…” rispose Kurt, che sembrava veramente dispiaciuto.
“Non preoccuparti! Nessun problema! Ci vediamo alle Regionali, Kurt!” disse velocemente Blaine.
“D’accordo!” rispose il ragazzo, rivolgendogli ancora uno dei suoi bellissimi sorrisi, prima di allontanarsi avvolto dall’abbraccio della sua amica di colore.
 
Kurt.
Non era un tipo di cui ci si riesce a dimenticare facilmente.
Blaine pensò a quegli occhi, a quel sorriso, a quel corpo più o meno per tutti i mesi di preparazione alle regionali.
 
Purtoppo però una settimana prima delle gare Blaine si ruppe una gamba alle prove, finendo in ospedale. Gli usignoli furono costretti a sostituirlo con Nick, che dovette imparare il medley di Pink in una manciata di giorni.
 
Naturalmente la Dalton Academy perse alle regionali contro il McKinley.
Ma a Blaine non importava un granché del risultato. Quello che lo rattristava più di tutti era il fatto di non aver potuto partecipare, di non aver mantenuto la sua promessa con Kurt, di non aver potuto assistere alla sua performance e di non essersi potuto congratulare con lui personalmente per la vittoria.
Se solo avesse avuto il suo numero di telefono, o un suo contatto.
Ma niente.
 

*

 
Il tempo passò e Blaine non incontrò più Kurt.
Ma si sa, a volte il destino è imprevedibile, non si sa mai cosa ha in serbo per te il futuro.
 

*

 
Blaine si era quasi totalmente scordato di quel ragazzo dagli occhi azzurri e dal sorriso abbagliante; d’altra parte erano passati quasi 8 anni dall’episodio delle gare di canto. Ormai aveva decisamente appeso al chiodo la sua divisa da scolaretto della Dalton per gettarsi nella caotica vita di New York.
Viveva in un bell’appartamento, si vedeva ancora con alcuni dei suoi vecchi amici del liceo che si erano trasferiti anche loro nella grande mela, la sua vita sentimentale non era delle migliori ma non poteva nemmeno lamentarsi (aveva avuto un paio di ragazzi, ma nessuno si era rivelato l’uomo della sua vita) e lavorava come manager per suo fratello Cooper Anderson.
Esatto, quel Cooper Anderson.
Il famoso volto delle pubblicità delle merendine.
Il bel ragazzo dagli occhi azzurri e dal sorriso enigmatico che faceva strage di cuori ed era sulle copertine di tutti i giornali di gossip americani.
Quel Cooper Anderson che un bel giorno piombò di prima mattina a casa del fratellino più piccolo sganciandogli una notizia bomba.
“Schizzo! Mi sposo!”
In quel momento Blaine si stava lavando i denti, e non appena sentì quella novità, sputò tutto il dentifricio sulla faccia di Cooper, che schifato si ripulì.
“COSA?” riuscì finalmente a domandare Blaine.
“Mi sposo!” ripetè ancora una volta il fratello maggiore tutto esaltato.
“Stamattina mi sono svegliato e ho visto Christine li sdraiata accanto a me che dormiva e…BOOM! Glie l’ho chiesto!” spiegò il fratello.
“Ma…ma sei sicuro? Tu e Christine state insieme da pochi mesi! Lei è sempre in tour con le altre ballerine di Beyonce…come farete a vedervi? Ci hai pensato a questo? Ci hai pensato bene? Il matrimonio è una cosa seria Coop!” disse Blaine per farlo ragionare.
“Si che ci ho pensato! E visto che a Dicembre Christine partirà per il nuovo tour il matrimonio dovrà essere organizzato subito! Ora siamo ad Agosto….direi che per Ottobre si può fare! Dobbiamo dare tempo alla stampa di far trapelare la notizia! Pensa, ho avvisato prima te che loro! E sai perché?” chiese Cooper tutto emozionato.
“Perché sono tuo fratello?” rispose il ragazzo più piccolo con fare ovvio.
“No, schizzo! Perché in qualità di mio manager, dovrai occuparti tu di tutto il matrimonio! Non sei felice?!”
“NONONONONONO! Non se ne parla Coop! Io non so nemmeno da che parte cominciare!” disse Blaine agitando le mani spaventato.
“Ma ovviamente non farai tutto da solo! Ti ho già preso un appuntamento con il miglior Wedding Planner di New York! Tu sarai solo il mio tramite! Sai com’è, io sono troppo preso con i nuovi spot non posso anche andare agli incontri organizzativi…” spiegò il ragazzo guardandosi nello specchio del bagno e sistemandosi il ciuffo.
“Non ci posso ancora credere…” disse Blaine scuotendo la testa.
“Sono passato per darti il biglietto da visita e la via dell’agenzia…ecco qui! Mi spetta una conferenza stampa e poi un photoshoot! Ci sentiamo domani così mi racconti com’è andato il primo incontro?” chiese Cooper esagitato.
“…OK” rispose Blaine in tono piatto afferrando il bigliettino da visita e rigirandoselo tra le mani.
“A domani allora!” disse il fratello maggiore precipitandosi fuori dalla porta e lasciando Blaine interdetto.
Il ragazzo lesse il biglietto bianco che aveva in mano per vedere se conosceva la via del negozio.
“Cazzo!” disse sottovoce “Non è possibile….deve trattarsi di un caso di omonimia…”
 
407 Lexington Ave, New York, NY 10022
Kurt Hummel, Wedding Planner

Free Talk


Non sono impazzita, il prologo con Single Ladies ha un significato ben preciso, lo capirete più avanti, anzi quasi alla fine della storia! Per ora tenetelo bene a mente!
Spero che questo incipit vi abbia stuzzicato e invogliato a leggere anche i prossimi capitoli, che non so bene quando arriveranno, ma non preoccupatevi non vi farò aspettare troppo!
Se vi va, lasciatemi una recensione, così facciamo quattro chiacchiere!
Grazie a tutti per essere arrivati a leggere fino a qui!
Baci
Ottavia



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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Wedding Planner ***


Capitolo 2 –  Wedding Planner
 
Blaine quel pomeriggio si vestì di tutto punto, sistemò i capelli con il suo solito quintale di gel e scelse il suo papillon porta fortuna solo per l’occasione.
Ma che occasione, poi?
Il ragazzo non era nemmeno sicuro che quel Kurt Hummel con cui doveva incontrarsi per definire il matrimonio del fratello fosse lo stesso Kurt Hummel che l’aveva stregato otto anni prima, ma nonostante questo si sentiva le farfalle nello stomaco.
Il taxi lo lasciò proprio di fronte all’edificio segnato sul cartellino da visita, e Blaine con passo svelto si portò sotto il portico. Velocemente individuò il campanello di “K. Hummel” e lo suonò titubante.
Rispose una voce femminile e Blaine si presentò “Sono il signor Anderson, dovrei avere un appuntamento con Hummel”
“Prego, salga pure…terzo piano, la porta a destra” disse la ragazza facendo scattare il portone.
Blaine seguì le istruzioni e in breve tempo si ritrovò di fronte a una ragazza asiatica dall’aspetto famigliare.
“Ci-ci conosciamo?” chiese Blaine sbirciando il cartellino della ragazza, leggendovi T. Choen-Chang.
“Non penso…” disse la ragazza “Lei è il signor Anderson?”
“Si” rispose Blaine.
“Allora inizi pure ad entrare nell’ufficio di Kurt, lui arriverà tra qualche minuto…prego da questa parte” la ragazza lo accompagnò oltre una porta facendolo accomodare e lasciandolo poi solo.
Blaine iniziò a guardarsi attorno incuriosito. L’ufficio aveva le pareti color panna, decorate con alcuni quadri che rappresentavano diverse coppie in abiti da sposa (probabilmente i vecchi clienti di Hummel) e sulle mensole erano presenti diversi cataloghi tutti ben ordinati. Blaine si alzò iniziando a vagare per la stanza, incuriosito lanciando occhiate ovunque. Il ragazzo si portò vicino alla scrivania dove trovò una foto di un uomo con la camicia scozzese e un berretto scuro abbracciato a un bambino di circa 5 anni con dei grandissimi occhioni azzurri.
Blaine sentì lo stomaco stringersi ancora di più.
Quante possibilità c’erano che quel Kurt Hummel fosse lo stesso Kurt Hummel del McKinley? Eppure quegli occhi erano così somiglianti…
Il ragazzo sentì il rumore della porta che si riapriva alle sue spalle e una voce parlare “Mi scusi per il ritardo…”.
Blaine si girò con il cuore in gola trovandosi di fronte a un ragazzo che camminava a fatica sommerso da una pila di riviste che gli coprivano totalmente la faccia.
“Vuole che le do una mano?” chiese Blaine titubante avvicinandosi a quello che chiaramente doveva essere Kurt Hummel.
“No, non si preoccu-“ rispose quello ma ormai era troppo tardi perché Blaine stava già cercando di afferrare metà delle riviste per aiutarlo. Purtroppo però l’intervento di quest’ultimo non fece altro che peggiorare la situazione in quanto tutti i cataloghi caddero a terra inavvertitamente.
“Ommioddio! Mi scusi!” disse Blaine velocemente, chinandosi per iniziare a raccoglierli.
“Signor Anderson non si preoccupi!” rispose quello, e Blaine finalmente alzò lo sguardo verso il suo interlocutore.
Non c’era ombra di dubbio.
Quello era lo stesso Kurt Hummel di 8 anni fa.
Oppure era qualcuno con lo stesso nome, gli stessi occhi, lo stesso sorriso, gli stessi capelli e….lo stesso sedere! No forse quello se possibile era ancora meglio…ma si dà il caso che il fisico in 8 anni è soggetto a cambiamenti…e quello di Kurt Hummel era cambiato decisamente bene!
Blaine si accorse di essersi soffermato forse un po’ troppo a lungo a guardarlo, ma notò piacevolmente lo stupore negli occhi cristallini di Kurt.
Forse l’aveva riconosciuto.
“Co-come ha detto che si chiama?” chiese il wedding planner.
“Anderson, Blaine Anderson, Ohio, 24 anni!” rispose il ragazzo velocemente.
Kurt sorrise rialzandosi con tutte le sue riviste e poggiandole sulla scrivania, dicendo “Kurt Hummel, Ohio, 24 anni…e penso proprio di averla già incontrata…”
“Diamoci del tu…” chiese immediatamente Blaine.
“Oh, ok…penso di averti già incontrato…” continuò Kurt pensieroso.
“Lo penso anche io…” rispose Blaine sognante, perdendosi ad osservare i lineamenti di Kurt.
“…Tu eri il solista della Dalton Academy?” proseguì Kurt.
“Esatto” disse Blaine a mezza voce, mentre la sua mente era invasa nuovamente da una serie di immagini di Kurt che ballava Single Ladies.
Kurt sorrise soddisfatto e poi disse “Alla fine vi abbiamo stracciato!”
Blaine non si aspettava quell’affermazione, ma riuscì a rispondere ugualmente a tono “Tutto perché non c’ero io alle regionali!”
“Mi ricordo…è stato un vero peccato…” disse Kurt continuando a sorridere senza smettere di guardare negli occhi il suo interlocutore mentre si sedeva dietro la sua scrivania.
Nella stanza calò un silenzio imbarazzante, che Kurt cercò di rompere in modo professionale “Bene, vogliamo incominciare?”
“CertoCerto!” rispose Blaine sedendosi al suo posto impacciato.
“Allora...nonostante i giorni a disposizione non siano molti, sono un professionista e quindi riuscirò a organizzare un matrimonio perfetto entro Ottobre, come mi è stato richiesto via telefono…” iniziò a spiegare Kurt mentre Blaine si limitava ad annuire.
“…Sempre telefonicamente mi è stato detto che la sposa non ha troppe pretese, anzi ha intenzione di occuparsi personalmente dell’abito, quindi abbiamo un problema in meno a cui pensare…” continuò Kurt mentre estraeva dalla scrivania un grande block notes e iniziava a prendere appunti “hai qualche richiesta particolare per questo matrimonio?” domandò mordicchiando distrattamente il tappino della penna.
“Io? Oh…devo chiedere…” disse Blaine che in realtà non stava ascoltando molto le parole di Kurt perso com’era a contemplarlo.
“Ovviamente, la sposa ha sempre l’ultima parola!” disse Kurt scarabocchiando qualcosa sulla carta sorridendo.
“Solitamente procedo in questo modo…lavoro personalmente a qualche proposta e poi contatto il mio cliente per discuterne e scegliere quella più adatta…sono un tipo molto esigente, sia chiaro. Generalmente mi incontro con il mio cliente una volta a settimana, ma visto che nel nostro caso i tempi stringono direi che dovremo vederci almeno due volte a settimana. Hai qualche preferenza per quanto riguarda i giorni?” chiese Kurt in tono professionale.
“No…sono molto flessibile…” rispose Blaine cercando di concentrarsi su quello che stava dicendo Kurt.
“Perfetto…allora direi che possiamo tenere come giorni il martedì e il venerdì nel primo pomeriggio, ok?” chiese Kurt e Blaine si limitò ad annuire.
Kurt tornò a scrivere ancora qualcosa sul block notes e Blaine senza pensarci ruppe il silenzio con una delle sue solite domande imbarazzanti: “Cosa ti ha portato a fare l’organizzatore di matrimoni? Eri così…ehm…ecco…dotato, nel campo…artistico…”
Kurt alzò gli occhi verso Blaine con un sorrisetto enigmatico e poi disse “Mi hai visto ballare e cantare solo una volta…come puoi pensare che avessi del talento?”
“Oh…hai ragione, ma sai quella volta mi hai davvero…ehm…colpito!” disse Blaine pentendosi per quello che aveva appena chiesto.
“Anche tu mi avevi colpito…eppure dalla tua scheda leggo che non sei diventato un cantante ma un attore di pubblicità…come la mettiamo?” chiese Kurt in tono di sfida.
“Co-come?” domandò Blaine confuso. Attore lui? Ma se era un semplice Manager...
“Oh non preoccuparti, la mia non voleva essere un’accusa…ti basta sapere che fin da piccolo ho sempre organizzato matrimoni per Barbie e Ken, e quando mio padre mi ha chiesto di organizzare il suo matrimonio con Carole, la mia matrigna, ho capito di essere portato per questo genere di cose. Broadway, il ballo e il canto, sono rimaste solo delle passioni…” spiegò Kurt dolcemente “adesso torniamo a noi, ho bisogno di sapere qualcosa in più su di te, per poter organizzare al meglio l’evento…per esempio che colore ti piace, che taglia porti, che cibi ti piacciono, quanti amici pensi di voler invitare, la location adatta…questo genere di cose…” chiese il ragazzo recuperando il suo tono formale.
“Ehm…ecco, sinceramente non saprei…” disse Blaine ancora confuso.
“Blaine, non essere timido! So bene che a volte i novelli mariti hanno il terrore della sposa…pensano di non aver voce in capitolo, ma ti assicuro che se ti limiti a farmi sapere il tuo colore preferito, se hai un’intolleranza al lattosio o una predilezione per le fragole non causerai un imminente divorzio tra te e…” Kurt lesse sul foglio il nome della sposa “Christine…anzi, mi faciliterai semplicemente il lavoro…”
“Aaaaah! Adesso ho capito!” disse Blaine iniziando a ridere lasciando Kurt interdetto e un po’ scocciato.
“Cosa ti prende?” chiese quello mordicchiandosi il labbro.
“Niente, niente…è che mi sa che c’è un errore…tu non hai colpa sia chiaro, dobbiamo ringraziare quell’idiota di Cooper…” disse Blaine con le lacrime agli occhi.
“Chi?” domandò il ragazzo perplesso.
“Mio fratello, Cooper Anderson…”
“Quello delle pubblicità?!” chiese Kurt sbarrando gli occhi.
“Esatto…è lui che si sposa…non io! Anche perché io ho altri interessi…” disse il ragazzo con un sorrisetto d’intesa.
“Oddio! Mi spiace! Sono saltato subito alle conclusioni, è che ho letto Anderson…e pensavo fosse il tuo matrimonio, invece è quello di…Cazzo! Cooper Anderson! Ma la stampa non ha ancora annunciato nulla! Non sapevo nemmeno che fosse fidanzato!” disse il ragazzo velocemente.
Kurt era il Wedding Planner più famoso (e giovane) di New York, aveva già organizzato matrimoni per coppie famose, ma ogni volta che qualche volto dello starsystem lo contattava non poteva far a meno di fangirlizzare un pochino. E poi quel Cooper Anderson era davvero bello! Sarebbe stato perfetto con quel completo Armani che aveva visto l’altro giorno in negozio…
“Si lo so…l’ha deciso stamattina…penso che effettivamente abbia chiamato prima te per prendere appuntamento e poi abbia avvisato me in qualità di manager e fratello…stasera o al massimo domani uscirà la notizia su tutti i giornali…” disse Blaine scuotendo la testa preoccupato “spero solo che non decida di stare a dormire da me, odio quando i paparazzi si appostano sotto casa mia per cercare di fotografarlo…finiscono sempre per assalirmi ogni volta che cerco di uscire di casa…”
“Quindi…dici che Cooper verrà mai qualche volta qui?” chiese Kurt con un minimo barlume di speranza.
“Non penso…secondo me lo vedrai solo il giorno del matrimonio…nel frattempo dovrai accontentarti dell’altro Anderson, quello più basso, meno famoso ma più simpatico e intelligente!” rispose il ragazzo facendo l’occhiolino a Kurt.
“E più modesto!” aggiunse il wedding planner ridacchiando.
“Oh no, ti assicuro che non esiste nessuno modesto quanto Cooper Anderson!” rispose in tono scherzoso Blaine, suscitando le risate di Kurt.
Quando il ragazzo si fu tranquillizzato si passò una mano tra i capelli cercando di ricomporsi “Allora questa volta faccio la domanda nel modo corretto…sai dirmi il colore preferito di Cooper, le sue intolleranze, le sue taglie o devo cercare tutte queste indicazioni su qualche rivista di pettegolezzi?”
“Guarda, ti dico la verità…mi fido di te, e lo stesso vale per Coop, anzi lui non ha tante pretese…penso che l’unica cosa che gli interessi veramente è che i giornali parlino bene del suo matrimonio…quindi scegli tu…prepara qualche proposta e poi io la giro a Coop…vediamo cosa ne viene fuori…sappi solo che è un tipo un po’….ecco come dire…eccentrico…” disse Blaine storcendo il naso “e comunque non è allergico a nulla…su questo puoi stare tranquillo.”
“Perfetto…allora lasciami il tuo numero di cellulare, così ti contatto tra qualche giorno per farti sapere a cosa ho pensato!” disse Kurt passando un foglietto e una penna a Blaine.
“Ecco fatto” rispose il ragazzo dopo aver scritto il suo numero.
“Qui c’è il mio, in caso vuoi chiamarmi per qualsiasi cosa…sono disponibile 24 ore su 24…se non mi trovi qui in ufficio puoi comunque cercarmi sul cellulare…” disse Kurt porgendo un foglietto a Blaine che lo afferò immediatamente.
“Grazie” rispose Blaine sorridendo goffamente “allora ci sentiamo…” aggiunse poi.
“Perfetto! A presto Blaine…” disse Kurt mentre conduceva il cliente (amico?) verso la porta, osservandolo uscire.


Free Talk

Scusate la lunga attesa, la storia è già al settimo capitolo, ma in questo periodo ho a malapena il tempo per respirare...
Grazie alle 60 persone che hanno già inserito la storia tra le seguite! Mi stupite sempre per la fiducia che riponete in me! Quindi spero proprio che questo capitolo non vi deluda! Fatemi sapere cosa ne pensate!
Grazie a tutti
baci
Ottavia

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Wedding Friendship ***


Capitolo 3 –  Wedding Friendships
 
Kurt passò il resto del pomeriggio con altri clienti cercando di svolgere il suo lavoro con professionalità. Eppure non riusciva a togliersi dalla testa Blaine. Era l’ultima persona che si aspettava di rincontrare nella sua vita. E adesso avrebbe dovuto passarci un sacco di tempo insieme.
Una frase detta dal ragazzo continuava a frullargli per la testa “e comunque ho altri interessi…”.  Il radar di Kurt non si sbagliava mai: Blaine Anderson gli aveva chiaramente fatto capire che i due giocavano nella stessa squadra.
Kurt era appena uscito da una storia turbolenta con un certo Logan, un bel Californiano che gli aveva spezzato il cuore, tradendolo con un altro ragazzo. Erano passati ormai quasi 5 mesi da quando era accaduto il fattaccio, ma Kurt non era ancora rientrato nell’ottica di una relazione, non dopo essere stato trattato come una pezza da piedi da un uomo in cui aveva riposto la sua fiducia.
Era anche vero che non poteva rimanere legato al passato per tutta la sua vita, e questo Blaine era decisamente una ventata di aria fresca, con il suo sorriso genuino, i suoi occhi luminosi e il suo goffo papillon colorato.
Se voleva essere sincero con se stesso, Kurt era rimasto colpito da Blaine già 8 anni prima, ma purtroppo i due si erano visti una volta sola, dato che il ragazzo non si era presentato alle regionali. Un po’ deluso per essersi fatto delle false aspettative, Kurt aveva cercato di cancellare Blaine Anderson dalla sua mente, etichettandolo come una delle sue tante “cotte-passeggere-non-ricambiate”.
Ma Blaine Anderson era un suo cliente, e che cliente! Era il fratello dell’affascinante Cooper Anderson, e Kurt non poteva certo mandare a puttane l’occasione di organizzare un matrimonio perfetto a cui avrebbe partecipato la stampa e tutte le televisioni americane, perché voleva flirtare un pochino con il fratello dello sposo.
No.
Kurt doveva concentrarsi sul suo lavoro, al resto avrebbe pensato dopo.
 
Il ragazzo immerso tra questi pensieri lasciò il suo ufficio verso le 18.30 dopo aver finito di ascoltare gli scleri di una quasi sposa che sosteneva di essere ingrassata e di non riuscire ad entrare più nel vestito prescelto, e si diresse in un Deli a comprare qualcosa per lui e il suo inquilino.
Dopo aver scelto il cibo più salutare di tutto il negozio, chiamò un taxi e si fece portare a casa.
Salì le scale e prima di aprire la porta prese un gran respiro. Ogni sera tornare in quell’appartamento era sempre un terno all’otto. Non sapeva mai cosa avrebbe potuto trovare.
“Puck?” chiese il ragazzo aprendo lentamente la porta “Ci sei? Sei da solo?”
“Kurt! Ec-comi, so-no in sa-la!” rispose quello ansimando e Kurt pensò già al peggio.
Conosceva Puck dal liceo, erano nello stesso Glee Club ed era uno dei suoi migliori amici. L’aveva sempre protetto dai bulli e cose del genere, ma l’idea di andare a viverci insieme non era stata delle migliori.
Ma Noah aveva fallito miseramente con il suo progetto di lava-piscine e quando si era presentato con lo zaino davanti alla porta di Kurt, il ragazzo aveva acconsentito a condividerci l’appartamento (dato che era alla disperata ricerca di qualcuno disposto a dividere l’affitto). Ora Puck lavorava in un call center di notte, questo significava che aveva tutta la giornata a disposizione per mettere a soqquadro la casa, o peggio per invitare le prime ragazzine che incontrava per organizzare party e ubriacarsi. Naturalmente i due si erano imposti delle regole, anzi a dir la verità Kurt aveva stilato una lista di regole e Puck aveva acconsentito.
Questa lista era appesa sopra il frigorifero e citava:
 
REGOLE PER UNA CONVIVENZA CIVILE:
 

  • Abbassare l’asse del Water (TASSATIVO)
  • Non voglio vedere mutande sporche fuori dal tuo spazio personale (ossia la tua camera, in cui io non entrerò mai!)
  • La cucina, la sala e il bagno sono di entrambi, quindi devono rimanere puliti
  • Non puoi entrare in camera mia (nemmeno quando dici di aver sentito un rumore di notte e vuoi dormire nel mio letto…)
  • Non ti presterò MAI nessun mio vestito (vale anche per i miei cappelli, anche se lo so che li hai già rubati)
  • Non so chi ti ha detto che nel frigorifero cresce il cibo, ma è una bugia! Se è vuoto, DEVI andare a fare la spesa, usa pure i miei soldi ma VAI a fare la spesa, se no moriremo di fameàQuando vai a fare la spesa pensa che io non mangio le tue schifezze, quindi vedi di comprare anche del tofu (si compra nel reparto frigo, non nel reparto giochi dei bambini, perché quello è pongo).
  • Il divano serve per sedersi, non per nascondere le patatine tra i cuscini
  • La scopa serve per pulire, e si trova nel ripostiglio.
  • Tagliati la cresta in bagno, non in cucina.
  • Se vuoi organizzare dei party, fai pure ma chiudi a chiave la mia camera.
  • TI PREGO: esco di casa alle 8.00 e rientro alle 19.30, hai tutto il giorno per scoparti chi vuoi, non voglio tornare a casa e trovarti a letto con qualcuna. Le nostre pareti sono sottili e ti assicuro che non è piacevole ( questo punto è reciproco, ti assicuro che non mi beccherai mai conLogan qualche uomo in atteggiamenti compromettenti)
 
Kurt a metà tra il preoccupato e l’arrabbiato si diresse in salotto con una mano sugli occhi mentre diceva “NOAH PUCKERMAN. Come te lo devo dire che non voglio sentirti e/o vederti in atteggiamenti compromettenti? Cosa abbiamo fatto a fare la lista!?”.
“Nooooooooooo!” gridò Puck abbattuto e Kurt separò un pochino le dita per sbirciare cosa fosse successo di così grave per disperarsi in quel modo.
“Ma daiiiiii! Era lì che la stava per mancare e invece l’ha presa! Come ha fatto?!?” disse ancora Puck sempre più arrabbiato mentre agitava come un ossesso il telecomando della Wii, imprecando contro il televisore.
Kurt tolse la mano dagli occhi e sospirando si accasciò sul divano guardando il suo amico.
“A cosa stai giocando?” chiese, mentre Noah riprendeva la partita “Ten-nis, ma quello stron-zo mi sta bat-tendo!” rispose ancora il ragazzo, ansimando ogni volta che agitava il braccio per colpire la pallina immaginaria.
“Dovre-sti gioca-re anche tu!” aggiunse Puck tutto sudato.
“No grazie, abbiamo deciso di comprare questo aggeggio a metà, ma questo non vuol dire che io ho intenzione di provare i tuoi giochi di sport o di guerra. Mi limito al mio Karaoke, Just Dance e Yoga….”
“Merdaaaaaaaaa!” gridò Puck all’ennesima pallina persa “Che palle! Fanculo, ora spengo!”
Il ragazzo si sedette sul divano di fianco a Kurt e poi chiese “mangiamo?”
“Certo, ma non grazie a te. Sono passato a prendere queste insalatine al Deli…” disse il ragazzo, estraendo dalla busta il cibo.
“Bleah!” rispose Puck “non sono mica un cavallo…non mi hai preso un paio di Cheesburgher?”
“Ovviamente no, ma forse ci sono delle patatine nella mensola…” disse l’altro ragazzo e Noah si lanciò immediatamente in cucina “prendi anche da bere e delle posate!” gridò Kurt, mentre iniziava a sistemare la sua insalata sul tavolino di fronte alla tv e cercava qualche bel programma da vedere.
Puck tornò con tutto l’occorrente dopo pochi minuti e si accovacciò sul divano sgranocchiando le patatine, e poi con la bocca piena chiese “Com’è andata oggi?” sputacchiando ovunque.
“Bene…” rispose Kurt “Ti ricordi la Dalton Academy, la scuola contro cui abbiamo gareggiato  8 anni fa?”
“I Fringuelli?” chiese Puck
“Usignoli, si loro…”
“Si”
“Ti ricordi il ragazzo solista, quello che aveva cantato Hey Soul Sister, quella volta che abbiamo pareggiato?” aggiunse Kurt cercando di sembrare disinteressato.
“Mi chiedi troppo Hummel. Non mi ricordo nemmeno cosa ho fatto stamattina…”
“Ma si! Quello bravo, non tanto alto, moro, occhi color miele, tutto ingellato…” disse Kurt un po’ spazientito. Come poteva esserselo dimenticato?
“Si dai, vagamente…” rispose l’altro ragazzo stappando una lattina di coca e iniziando a bere.
“Ecco oggi è venuto da me perché deve sposarsi suo fratello…” spiegò il wedding planner.
“Che schifo! Si sposa con suo fratello?! Ma è legale?!” chiese Puck quasi sputando tutta la coca.
”Ma cos’hai capito?! Lui è il manager di suo fratello, che è…sei pronto? Reggiti… COOPER ANDERSON!” disse Kurt eccitato.
“Chi?” domandò Noah senza capire.
“Quello delle pubblicità delle merendine che ti piacciono…”
“Oh, sul serio?! Che gran figata!”
”Lo so!” disse Kurt emozionato battendo le mani “ci sarà la televisione, la stampa, la radio…dovrà essere un matrimonio perfetto! Devo superarmi, non voglio deludere Blaine!”
“Ho un’idea!” disse Puck colto da un’ illuminazione.
“Ti ascolto!”
“Scopatelo!” propose il ragazzo.
“Chi?!” chiese sconvolto Kurt.
“Ma quel Cooper, no?! A me sembra un po’ gay…”
“Punto primo Noah, si sposa con una donna, quindi non è gay! E punto secondo, è un’idea di merda! E’ il suo matrimonio e tu mi consigli di scoparmelo così poi non si sposa più?” lo rimproverò Kurt.
“Allora scopati il fratello, anche lui mi sembrava un po’ gay…”
“Blaine è gay, ma non capisco questa tua fissa di farmi scopare con la gente a caso!” disse Kurt stizzito e Puck, fattosi improvvisamente serio, si avvicinò all’altro, poggiandogli una mano sulla spalla e guardandolo intensamente “lo faccio perché ti voglio bene, perché sono tuo amico e mi sono reso conto che non hai ancora superato la storia di Logan. Devi trovarti qualche ragazzo nuovo, e poi se vai con questo Anderson potremo avere un sacco di merendine gratis!”
Kurt, che inizialmente ci stava quasi credendo, scoppiò a ridere e tirò a Puck una manata sulla spalla “coglione!” disse e poi si lasciò avvolgere dalle braccia del suo amico, facendosi coccolare.
Puck aveva ragione, aveva bisogno di tornare a vivere e dimenticare una volta per tutte Logan.
 

*

 
Blaine era fuori di sè dalla felicità. Il destino gli aveva fatto incontrare nuovamente Kurt Hummel. Questa volta doveva giocarsi al meglio le sue carte, non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione.
Quella sera appena tornato a casa Blaine andò a farsi una birra con alcuni dei suoi ex compagni della Dalton che si erano trasferiti a New York (in particolare Trent, Wes, Jeff e Nick) e raccontò loro di quello che era successo. Gli ex-usignoli naturalmente si ricordavano benissimo di questo fantomatico Kurt, in quanto Blaine durante la scuola li aveva assillati come non mai.
I ragazzi erano contentissimi per Blaine, e non vedevano l’ora che quello chiamasse per stabilire il loro primo incontro.
Questa chiamata avvenne qualche giorno dopo verso mezzogiorno, mentre Blaine era in una tavola calda con i suoi amici Usignoli.
“Pronto?” disse Blaine con la bocca piena.
“Ehy Blaine, sono Kurt, ti disturbo? Stavi mangiando? Ti chiamo dopo se vuoi…” disse Kurt dall’altro lato del telefono.
“Oh nononono Kurt, non preoccuparti!” disse Blaine velocemente pulendosi la bocca e facendo dei segnali ai suoi amici, mimando con le labbra la parola K.U.R.T. Quelli iniziarono a dare fuori di testa: Trent si mise a fare cuoricini con le mani, mentre Nick e Jeff fischiavano e gridavano cose sconce.
“Cos’è questo rumore?” chiese Kurt preoccupato.
“Oh, niente, scusami…degli idioti…” rispose Blaine, allontanandosi mentre fulminava con lo sguardo gli amici “ora mi senti meglio?”
“Decisamente!” rispose Kurt “ti chiamavo, perché ho pronte le tre proposte! Pensavo di dirtele a grandi linee, poi se mi dai la tua mail ti invio tutto così le fai avere a Cooper, quando questo ha deciso possiamo iniziare la nostra serie di incontri…”
“Perfetto! Sono tutt’orecchie!” disse Blaine appoggiandosi a un muro pronto ad ascoltare Kurt.
“Allora la prima si chiama Classic e direi che il nome parla da sè, pensavo a un matrimonio classico, addirittura in chiesa, per Cooper un bell’abito scuro, sono sicuro che starà benissimo, le damigelle color crema, qualche ghirlanda di fiori di qua e di là…comunque è tutto illustrato nel primo file che ti manderò. Proposta numero due: Country Chic. Pensavo a un bel gazebo in un parco, gli invitati tutti seduti su delle panche intagliate nel legno…e il party si può fare direttamente lì! Sarebbe molto fine! L’ultima proposta invece è un po’ più azzardata… Luxury Gold qualcosa di più eccessivo, pensavo di giocare molto sull’oro, sia tra gli addobbi che gli abiti delle damigelle…molti gioielli e molto sfarzo, per la location si parla di un attico nell’Upper East Side, decorato appositamente con delle fontane ghiacciate…Comunque quando vedrai la mail capirai meglio…qual’è il tuo indirizzo?” chiese Kurt emozionato.
Blaine dettò il suo contatto mail e poi i due si salutarono rimanendo d’accordo che si sarebbero sentiti il prima possibile.


Free Talk

Scusate l'immenso e imperdonabile ritardo, ma sul serio non ho nemmeno tempo di accendere il pc...spero giovedì di aggiornarvi SOS Tata
In più EFP fa capricci e non funziona!
Cosa ne dite di Puck come coinquilino di Kurt? Vi piacciono come coppia? Avevo bisogno di trovare qualcuno per fargli dividere l'appartamento, ero indecisa tra Sebastian, Santana e Puck, e alla fine ho scelto quest'ultimo...
ne vedranno delle belle insieme!
Grazie a tutti quelli che seguono e recensiscono la storia!
Appena trovo una foto di una possibile Christine ve la posto così vi fate un'idea!
Bacioni
Ottavia

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Wedding Troubles ***


Capitolo 4 –  Wedding Troubles
 
“Ehm….Kurt?” disse Blaine al telefono il giorno successivo un po’ titubante.
“Oh ciao Blaine! Non mi aspettavo che mi chiamassi così presto! Cooper ha già scelto la proposta che preferisce? E’ fantastico! Dimmi pure, ti ascolto!” rispose Kurt eccitato.
“Ecco, Kurt…vedi la cosa è un po’ complicata da spiegare al telefono…sarebbe meglio discuterne a voce…” disse Blaine misurando le parole.
“Oddio! Cooper non si sposa più? Ha litigato con Christine? Non ci voleva! Ormai la notizia è già stata annunciata su tutti i giornali, settimana prossima dovevo fare un’intervista per una rivista, è un disastro!” iniziò ad agitarsi Kurt, parlando velocemente.
“Nono tranquillo Kurt! Cooper si sposa ancora…il problema sono le sue…ehm, come dire…richieste…ma è meglio parlarne quattr’occhi…quando sei libero?” chiese Blaine.
“Se vuoi possiamo pranzare insieme, qui affianco al mio ufficio c’è un ristorante Italiano…cosa ne dici?” chiese Kurt un po’ preoccupato.
“Si perfetto…per l’una sono da te! E scusami per il disturbo!” disse Blaine.
“Figurati! A dopo allora…”
 

*

 
Blaine era già seduto al tavolo quando vide entrare Kurt nel ristorante. Il ragazzo indossava un paio di jeans bianchi e una camicia blu scura, aveva i capelli perfettamente acconciati e un espressione preoccupata dipinta sul volto.
“Eccomi qui! Scusa se ti ho fatto aspettare!” disse, sedendosi di fronte a Blaine che stava torturando il tovagliolo tra le mani. “Forza, cos’è successo? Non farmi penare…”
“Ecco…non so bene come dirtelo, perché ho paura di offenderti…” disse Blaine con lo sguardo basso.
“Piantala, Blaine! E’ il mio lavoro, penso di essere in grado di gestire i problemi…quindi parla!” ordinò il wedding planner.
“Ok…allora…ho fatto vedere le proposte a Cooper…”
“E?” chiese Kurt.
“Io le ho trovate tutte e tre fantastiche! Hai fatto un lavoro incredibile in pochissimo tempo, i colori, gli abiti, le location…” disse Blaine emozionato con gli occhi che brillavano.
“Ma?” domandò nuovamente l’altro ragazzo.
“Ma a Cooper non sono piaciute…” spiegò Blaine.
“Nessuna delle tre?” chiese Kurt preoccupato.
“Esattamente…allora ho cercato di capire quale fosse il problema…e qui arriva la parte complicata…” disse il ragazzo, e Kurt si accasciò sullo schienale della sedia veramente preoccupato. Cosa c’era di più grave che tre proposte respinte da parte di un volto dello starsystem?
“Ti ascolto…” disse il wedding planner.
“Cooper mi ha fatto una lista delle sue richieste…eccola…” disse Blaine estraendo un foglietto spiegazzato dalla tasca “è meglio se la leggi tu, io non ho il coraggio di farlo ad alta voce…” disse il ragazzo allungandola verso l’altro.
Kurt prese un bel respiro prima di leggere la lista. Dai non poteva essere poi così di cattivo gusto…
Blaine osservò per tutto il tempo il viso di Kurt assumere espressioni miste tra terrore e schifo man mano che proseguiva nella lettura.
“Oh Mio Dio…” disse il ragazzo una volta arrivato alla fine.
“Cosa ti avevo detto?” rispose Blaine, scuotendo la testa.
“Non pensavo fosse un caso così grave…ma queste sue richieste, sono tassative? Nel senso, vuole che le rispettiamo tutte…contemporaneamente?” chiese Kurt terrorizzato alla sola idea.
“Inizialmente questa era la sua idea, poi sono riuscita a scendere a un compromesso…puoi sceglierne solo una…” spiegò il fratello dello sposo.
“La meno peggio…allora forza e coraggio Kurt, rileggiamo tutto da capo e vediamo di arrivare a una soluzione…” disse il wedding planner parlando con se stesso “vuoi aiutarmi?” aggiunse poi verso Blaine.
“Se posso…” rispose quello e Kurt si mise a leggere ad alta voce la lista:
“Allora richiesta numero uno:
 

  • Tutte le donne con le scarpe gialle
 
Ma che richiesta è?! Perché poi il giallo?” chiese Kurt sconvolto.
“Non lo so Kurt, non farmi queste domande così difficili…” rispose Blaine sconsolato.
“Comunque direi che questa la escludiamo a priori, così come la seconda, ossia
 

  • Tutti gli uomini con il cappello”
 
“Perfetto. Chissà che cappello mi avrebbe fatto indossare altrimenti quel pazzo di mio fratello…” aggiunse Blaine. “Proseguiamo…”
“Questa è assurda! Ma come gli è uscita?
 

  • Tema Elfico
 
A un matrimonio? Io mi rifiuto a priori di organizzare un matrimonio a tema elfico! Cosa direbbero i giornali di me? No, non esiste. Eliminata anche questa.” Disse Kurt convinto.
“Cosa rimane?” domandò Blaine mordicchiandosi il labbro.
“Rimangono le ultime due, che sono:
 

  • Tutti gli uomini in Kilt
  • William&Kate
 
Cosa significa William&Kate?” chiese Kurt storcendo il naso.
“Uff, Coop si è legato al dito il fatto di non essere stato invitato al matrimonio di William&Kate, quindi per ripicca vorrebbe un matrimonio come il loro…” spiegò Blaine sull’orlo della disperazione.
“Ma TUTTO come William&Kate? Anche la carrozza e…ho paura a chiederlo…le divise?” domandò Kurt.
“Soprattutto le divise…”
“Penso di aver bisogno di una boccata d’aria…questa cosa non si affronta!” disse Kurt alzandosi dal tavolo senza ordinare.
“Vengo con te!” disse Blaine seguendo l’esempio dell’amico.
“Non sei obbligato!  Tu se vuoi puoi rimanere pure qui a mangiare…” disse Kurt.
“No, non preoccuparti, vengo con te, così possiamo discuterne…” spiegò Blaine e i due uscirono dal ristorante, chiedendo scusa al proprietario (che era un amico di Kurt).
Kurt e Blaine passeggiarono in silenzio per circa venti minuti. Blaine desiderava rompere quel silenzio imbarazzante, ma aveva notato l’aria pensierosa di Kurt, quindi si limitò a fargli compagnia, calciando qualche sassolino di tanto in tanto.
“Penso di aver trovato una soluzione che non farà sfigurare ne me, ne tuo fratello Cooper davanti a tutta l’America” disse infine Kurt fermandosi di botto in mezzo alla strada.
“Oh…perfetto...” rispose Blaine che avrebbe voluto aggiungere molte altre cose ma non sapeva da che parte cominciare.
“Sarà una vera sfida, ma io sono Kurt Hummel e non mi fermo di fronte a nulla” disse il wedding planner con uno strano scintillio negli occhi che intimorì Blaine.
“Sarà un matrimonio regale, proprio come quello di William&Kate, ma mi rifiuto tassativamente di far indossare la divisa a Cooper. E’ troppo bello per non indossare uno smoking….ma avremo la carrozza, i cavalli, i fiori, le damigelle, la torta su più piani e un menù inglese. Potremo anche fare delle tazze e dei piatti con le facce di Cooper e Christine da regalare agli invitati come bomboniere! L’abito dei testimoni sarà ispirato alle guardie reali…ho già in mente tutto! Ma per non far sembrare tuo fratello un completo idiota…” disse Kurt.
“Impossibile…” rispose Blaine secco e Kurt si limitò a sorridere.
“…dovrà far uscire un’intervista dove dice che ha scelto questo tema perché vuole onorare le vostre origini inglesi…” spiegò Kurt convinto.
“Che chiaramente non abbiamo…” disse Blaine “ma è una buona idea! Kurt, sei fantastico! Hai salvato in corner quello che poteva rivelarsi il matrimonio più pacchiano degli ultimi anni!”.
“Lo so, per questo sono il miglior wedding planner di New York, ma sarà un lavoraccio! Dovremo cercare la location adatta e tenere il segreto di stampa il più a lungo possibile…voglio fare le cose in grande e sbalordire tutti! Spero almeno che l’abito della sposa sia adatto all’occasione!”
“Posso provare a mandarti una foto…” propose Blaine.
“Sarebbe fantastico! Grazie Blaine! Adesso devo scappare in ufficio a segnarmi tutte queste idee e a definirle per benino. Tu fai sapere a Cooper che avrà un matrimonio reale, e ricordagli anche di rilasciare quell’intervista, mi raccomando!” disse Kurt trapelato.
”Sarà fatto!” rispose Blaine con un sorriso sulle labbra. Tutto sommato la situazione disastrosa di qualche ora prima stava prendendo una piega diversa.
“Ti aspetto martedì alle 15.00 nel mio ufficio per iniziare con la fase pratica!” propose Kurt mentre sventolava una mano per chiamare un taxi.
“Perfetto, a martedì allora!” rispose Blaine, guardando Kurt salire sull’automobile e allontanarsi.
 

*

 
“Puck ti prego, dimmi che ci sei, che sei solo e che hai ordinato da McDonald una quantità immane di patatine fritte!” disse Kurt quella sera entrando nel suo appartamento.
Puck spuntò dalla sala con in testa un cappello da cowboy e un’espressione stupita “che succede Hummel? Non mangi mai patatine fritte…o hai il ciclo o Logan ti ha lasciato, ma entrambe le cose sono impossibili, visto che sono quasi sicuro che il ciclo venga solo alle donne, e che Logan ti abbia già scaricato una volta…” disse il ragazzo confuso.
“Grazie per il tatto, Noah! Comunque ho avuto una giornata pesantissima, e ho bisogno di mangiare cibo spazzatura…ho anche bisogno di un massaggio ai piedi per rilassarmi…a che ora inizi a lavorare stasera?” domandò Kurt incuriosito.
“11.00” rispose Puck afferrando per le spalle il coinquilino e conducendolo sul divano.
“Che è successo?” chiese il ragazzo sedendosi a terra e togliendo gli stivali e le calze a Kurt per massaggiargli i piedi.
“Grazie Puck!” disse Kurt abbandonando la testa sul divano e chiudendo gli occhi “sei tipo il dio dei massaggi…” aggiunse lasciandosi scappare un sospiro di piacere.
“Quindi? Mi vuoi dire cos’è successo di tanto grave da portarti a ingerire cibo grasso?” chiese ancora Puck, mentre continuava a occuparsi dei piedi dell’amico.
“Hai presente quel Cooper Anderson?” chiese Kurt schiudendo gli occhi controvoglia.
“Si…”
“Ecco vuole un matrimonio come quello di William&Kate…e io ho accettato di organizzarlo…” disse Kurt rendendosi finalmente conto in che pasticcio gigantesco si era cacciato.


Free Talk

Oooook io ve l'avevo detto che Cooper era un pooooochino egocentrico e fuori di testa! 
Ce la farà il nostro Kurtie nelle vesti di Enzo Miccio ad organizzare un matrimonio come quello di William & Kate?
Lo scoprirete solo nelle prossime puntate!!!!
Cercherò di dare spazio alla Puckurt perchè io li adoro insieme, in generale adoro Puck e Kurt separatamente, quindi insieme formano una combo perfetta!

Da questo momento in poi, ogni capitolo sarà dedicato all'organizzazione del matrimonio (dai fiori, al menù,alla location ecc...)

Se vi interessa Christine ha il volto di Katie Cassidy 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto almeno un po' :-)
Le vostre opinioni sono sempre gradite!
Alla prossima
Bacioni
Otty

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Wedding Location ***


Capitolo 5 - Wedding Location
 
Blaine martedì si presentò preciso alle 15.00 fuori dall’ufficio di Kurt. Suonò il campanello e attese che la segretaria rispondesse.
“Chi è?” disse la ragazza.
“Sono Blaine Anderson, ho un appuntamento con Kurt Hummel per il matrimonio di mio fratello…” rispose il ragazzo leggermente emozionato.
“Perfetto. Kurt ha detto di iniziare a chiamare un taxi…” rispose la ragazza.
“Oh…d’accordo…” disse Blaine preso contropiede, allontanandosi dal portico e iniziando a sventolare la mano verso la strada per farsi notare da qualche taxista.
Una macchina gialla si fermò quasi subito al ciglio del marciapiede e Blaine si limitò ad aspettare il Wedding Planner, che arrivò dopo qualche secondo.
“Ciao Blaine! Perfetto il taxi è già qui. Saltiamo su!” disse il ragazzo facendo segno all’altro di salire in macchina.
Blaine seguì il consiglio entrando nel taxi, seguito da Kurt che depositò la sua bella borsa di pelle sul sedile, e dopo essersi sistemato il ciuffo disse all’autista “Central Park, grazie”
“Cosa si fa oggi?” chiese Blaine iniziando a fissare Kurt mordicchiandosi il labbro.
Era così bello.
“Oggi ci occuperemo della Location. Ho già preso contatti con un po’ di gente, e ho ottenuto anche alcuni permessi…dobbiamo però fare un sopraluogo e decidere esattamente dove posizionare cosa…” iniziò a parlare Kurt contando tutte le cose da fare sulle mani.
”Wow, Central Park mi sembra un posto perfetto per chiacchierare! E’ molto rilassante, possiamo sederci su una panchina…ne ho una dove vado spesso in estate…è all’ombra e po-“ iniziò a parlare Blaine.
“Oh no Blaine, forse non ci siamo capiti…andiamo a Central Park perché è lì che si terrà il matrimonio di tuo fratello…” rispose Kurt in modo ovvio e abbastanza divertito.
“Co-come?” domandò il ragazzo, stupito “ma com’è possibile? C’è, ok fare le cose in grande…ma Central Park mi pare un po’ eccessivo, anche per Cooper…”
“No, ormai è deciso! Ho già in mente tutto! Non sai quante litigate telefoniche ho fatto per ottenere il permesso per far circolare una carrozza o per il gazebo…” rispose Kurt minaccioso.
“Signorsì Signore!” disse Blaine in modo scherzoso “è lei il Wedding Planner, qui!”
Kurt scoppiò a ridere sentendo quella risposta e dopo essersi calmato disse “Scusa, ogni tanto il mio lato psycho prende il sopravvento! Pensi che sia un’idea esagerata?”
“No Cooper stasera sarà felicissimo quando gli dirò che il suo matrimonio si terrà a Central Park…secondo me domani rilascerà un comunicato alla stampa…” rispose il ragazzo pensieroso.
“Oh, no ti prego! Digli di aspettare qualche giorno! Vorrei riuscire ad essere sicuro che tutto vada per il meglio…” disse Kurt agitato.
“Non preoccuparti Kurt, vedrò di far tenere la bocca chiusa a quel pazzo di mio fratello…” rispose il ragazzo “siamo arrivati!” disse poi, aprendo la portiera.
Kurt pagò il taxi (nonostante Blaine si offrì di farlo al posto suo) e poi i due ragazzi iniziarono a passeggiare lungo il sentiero.
Kurt estrasse dalla sua borsa di pelle un raccoglitore pieno di fogli, cercandone uno in particolare.
“Ecco guarda qua…” disse, dopo averlo trovato “questa è una bozza di come mi immagino il tutto…Cooper e Christine arriveranno da questa parte, si fermeranno sul ponte per fare qualche foto e qualche saluto…qui sotto ci saranno telecamere e fotografi…diciamo che questo ponte corrisponde al balcone…noi non abbiamo Buckingam Palace, ma vedremo di arrangiarci…naturalmente dovranno baciarsi, non sto nemmeno a dirtelo…”.
Blaine si limitò ad annuire cercando di star dietro a tutto quello che stava dicendo il Wedding Planner.
“Poi si sposteranno qui” disse Kurt indicando un punto sul foglio “che corrisponde esattamente a dove ci troviamo noi in questo momento” aggiunse poi il ragazzo “dove ci sarà un gazebo e una serie di panche. Sto ancora lavorando per cercare di ottenere il permesso di recintare il tutto…ma non possiamo rischiare che qualche fan impazzito faccia irruzione durante il matrimonio…A questo punto ci sarà la cerimonia vera e propria. Secondo me sarebbe molto più chic se Cooper chiedesse di non riprenderla integralmente, ma lascio a lui la scelta…” disse Kurt con tono professionale, mentre mostrava a Blaine esattamente tutto l’allestimento.
“Per quanto riguarda la festa e il buffet ho pensato a un posto più privato…lontano dalle telecamere. Si tratta del terrazzo di un Hotel nell’Upper East Side…sto prendendo accordi anche per questo…Il menù abbiamo già stabilito che sarà inglese, uno di questi giorni andremo anche a parlare con quelli del Catering e ad assaggiare i diversi piatti, i confetti e le torte. Sono sicuro che quel giorno ti divertirai tantissimo! Come ti sembra il tutto fino a questo punto?”
“Sono tutte delle ottime idee!” rispose Blaine che si era fatto travolgere dall’entusiasmo di Kurt “ma, cosa si fa se piove? Il matrimonio sarà ad Ottobre…”
“Cazzo!” disse Kurt nel panico “No, non può piovere! Questo è il matrimonio più importante di tutta la mia carriera, potrebbero andare storte mille cose, ma non ho tenuto in conto la pioggia! Devo cambiare tutto. Devo prevedere l’opzione alternativa al coperto. Sia per la cerimonia che per il party…” iniziò a blaterare Kurt, cercando carta e penna nella sua borsa.
“Ehy Kurt, stai calmo!” disse Blaine afferrandogli un polso per farlo stare fermo. Il ragazzo alzò i suoi occhi azzurri verso Blaine che gli sorrise dolcemente, cercando di infondergli un po’ di serenità “Non ha piovuto a Londra per il matrimonio di William&Kate, vedrai che non pioverà nemmeno a New York per quello di Cooper&Christine!” disse Blaine, buttandola sul ridere.
“Hai ragione…” rispose Kurt prendendo dei respiri profondi per tranquillizzarsi “Non pensiamo alla pioggia, non pensiamo alla pioggia, perché non pioverà, vero Blaine? Vero che non pioverà?”
Il ragazzo sorrise dolcemente sentendo il Wedding Planner perdere il controllo per la prima volta da quando si erano gettati in quell’avventura e poi disse “No Kurt, non pioverà!”
“Ok, allora torniamo a noi…per quanto riguarda il party, che si farà sul tetto dell’hotel perché non pioverà, avevo pensato di far esibire qualcuno…possiamo chiedere a Cooper quale cantante gli piacerebbe avere…” propose Kurt.
“Assolutamente no” rispose Blaine convinto “se chiediamo a mio fratello, sicuramente proporrà le Spice Girls o i One Direction….ma solo perché i Blue si sono sciolti…sai com’è, per onorare le nostre origini inglesi”.
Kurt scoppiò a ridere sentendo la risposta dell’amico, e poi si limitò a rispondere “comunque l’intervista che ha rilasciato è stata molto convincente!”.
“Che vuoi farci, Coop è un attore nato!” rispose Blaine “comunque se ti va, potrei esibirmi io, mi piacerebbe cantare qualcosa per il matrimonio di mio fratello! E’ da tanto che non canto in pubblico…potrei chiedere aiuto anche agli usignoli…alcuni vivono qui a New York…” propose il ragazzo e Kurt colse subito al volo l’occasione.
“Sarebbe perfetto! Anche perché mi sto già immaginando tutti voi vestiti da guardie inglesi…”
“Oh nonono! Va bene che siamo abituati alla vecchia divisa della Dalton, ma almeno quella si limitava a una giacca e un cravattino, non aveva certo quel cappello alto e peloso…mi schiaccerebbe tutti i capelli” disse Blaine storcendo il naso e agitando le mani sopra la sua testa.
“Tu sarai esonerato Blaine, in qualità di fratello, testimone di nozze e cantante solista…” spiegò Kurt con un sorrisetto “anche se mi sarebbe piaciuto vederti con quel coso in testa…”
Blaine ricambiò il sorriso in modo ambiguo ma decise di non rispondere, si limitò a dire “che ne dici di un gelato? Tutti questi discorsi impegnativi mi hanno fatto venir una gran fame …”
“Ok…” rispose Kurt e Blaine si allontanò momentaneamente per prendere due coni dal baracchino poco distante.
Una volta tornato da Kurt i due iniziarono a mangiare il loro gelato passeggiando per il parco e chiacchierando del più e del meno.
Kurt illustrò nuovamente i suoi schizzi e i suoi progetti, mentre Blaine si limitava ad ascoltare estasiato e rapito. Si vedeva proprio che quel ragazzo metteva tutto se stesso nel lavoro che doveva svolgere.
“Posso chiederti una cosa?” domandò improvvisamente il wedding planner, e Blaine fece un cenno affermativo con il capo.
“Solitamente lo chiedo sempre agli sposi in uno dei nostri primi incontri, ma dato che non avrò la possibilità di parlare con Cooper o con Christine fino al giorno del matrimonio, in cui saremo tutti super agitati, ho pensato di chiederlo a te…è pura curiosità…” disse Kurt sorridendo emozionato.
“Spero di poterti soddisfare” rispose Blaine, senza notare quanto quella frase potesse risultare ambigua.
A quanto pare Kurt non notò il doppio senso e continuò a parlare “sai per caso dirmi com’è avvenuta la dichiarazione di matrimonio tra tuo fratello e la sua ragazza?”
“Uhm…mi spiace ma non lo so…anzi penso che non sia stato niente di particolare…Cooper non è la persona più romantica di questo pianeta…” rispose Blaine pensieroso.
“Ah…peccato! Adoro sapere tutti i modi più strani in cui i mariti si dichiarano! Sono un gran romantico io!” rispose Kurt dopo aver dato una leccata al suo gelato.
“Per esempio?” chiese Blaine interessato.
“Oh ma alcuni sono incredibili! Si va dal classico messaggio scritto nel cielo, alle proposte fatte all’acquario comunale, nei cinema, quelle versione Musical o quelle che coinvolgono un’intera banda! Una mia cliente ha ricevuto l’anello il giorno della sua laurea, un’altra addirittura in mongolfiera! E questi sono solo alcuni dei racconti che mi fanno le spose, ma sono tutti estremamente romantici!” disse Kurt con gli occhi sognanti.
“E a te dove piacerebbe ricevere la fatidica proposta?” domandò Blaine che era rimasto talmente rapito dallo sguardo sognante di Kurt che desiderava sapere tutto su di lui.
Kurt arrossì vistosamente e Blaine si lanciò in mille scuse, rendendosi conto di essere stato forse un po’ troppo invadente “Oddio, non volevo metterti in imbarazzo! Non so nemmeno se sei fidanzato…magari ho toccato un tasto dolente…scusamiscusamiscusami!”
Kurt ancora accaldato si limitò a sorridere “Tranquillo Blaine, è che nessuno mi aveva mai fatto una domanda del genere! Di solito sono sempre io ad impicciarmi nei fatti degli altri…”
“Se non vuoi dirmelo non ci sono problemi…” rispose Blaine con lo sguardo basso.
Kurt tirò una gomitata scherzosa a Blaine e poi disse “No, voglio dirtelo! Tranquillo!”.
Blaine alzò i suoi begli occhi color miele e sorrise dolcemente a Kurt che poco dopo riprese a parlare “Io sinceramente non vorrei una proposta di matrimonio costosa o assurda, ma qualcosa di incredibilmente romantico”.
Blaine estasiato si limitò ad osservare Kurt perso nei suoi discorsi “fin da quando sono piccolo ho sempre visto al telegiornale tutte quelle stupende immagini di New York innevata, e in particolare sono sempre rimasto incantato dalla pista di ghiaccio del Rockfeller Center…ecco, mi piacerebbe che il mio fidanzato, che in questo momento è solo immaginario” puntualizzò Kurt, facendo nascere un piccolo barlume di speranza nel cuore di Blaine “mi facesse una sorpresa e si dichiarasse proprio su questa pista di ghiaccio, magari al tramonto e con tutte le luci accese…quindi dovrò trovare qualcuno che è in grado di pattinare…” aggiunse il ragazzo in tono ovvio.
Kurt lanciò finalmente un occhiata verso Blaine che lo stava osservando in modo particolarmente intenso, e quello sguardo così penetrante aumentò solo il suo disagio, per questo il ragazzo balbettò “ec-ecco adesso penserai che sono un completo idiota…”
“Ma smettila!” rispose Blaine canzonandolo “E’ molto romantico!”.
Kurt si mordicchiò il labbro felice dopo aver risposto “lo so…”
I due ragazzi ripresero a camminare per il parco e dopo un momento di imbarazzo, l’atmosfera si distese nuovamente.
 
Il pomeriggio trascorse velocemente e i due ragazzi si salutarono a malincuore verso le 7.00 di sera, dandosi appuntamento per venerdì, per occuparsi del problema successivo, ossia i fiori.


Free Talk

Scusatemi veramente per la lunga assenza, ma ho avuto un esame che mi ha proprio fisicamente impedito di connettermi al pc.
Per quanto riguarda il ponte a Central Park mi riferisco a questo  (che poi è quello di Come d'incanto per intenderci...)
Forse la conclusione di questo capitolo è un po' sbrigativa...spero comunque che vi piaccia!
Fatemi sapere :-)
Grazie a tutte le splendide persone che seguono/leggono e recensiscono la storia
a presto
baci
Ottavia

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Capitolo 6
*** Caoitolo 6 - Wedding Flowers ***


Capitolo 6 – Wedding Flowers
 
“Noah, sto entrando” disse Kurt aprendo la porta della camera del suo coinquilino, un po’ titubante.
Puck era steso a pancia in giù sul letto, in mutande con un braccio che penzolava mollemente oltre il bordo. La camera era un completo disastro, c’erano oggetti sparsi per tutto il pavimento, fogli, spartiti musicali, vestiti, mutande...
Kurt camminando in punta di piedi cercò di farsi largo in quel porcile e si avvicinò alla finestra, alzando la tapparella per far entrare un po’ di sole.
“Argh!” disse immediatamente Puck non appena la luce inondò la stanza “spegni il sole, Kurt! Aiutooooo, sto morendooooooo!” si lamentò il ragazzo, coprendosi la faccia con il cuscino.
“Puck, a te tutti quei film sui vampiri fanno male…” rispose il ragazzo, iniziando a guardarsi attorno schifato.
“Co-cosa ci fai qui Kurtie? Stai violando la regola numero 2! Cosa abbiamo a fare le regole?” disse Puck scimmiottando la voce di Kurt.
“Sono qui per un motivo preciso” rispose il Wedding Planner, spostando un cartone di pizza dal pavimento “non sarei mai entrato nella tua camera se non si fosse trattata di un urgenza di moda!”.
“Non puoi avere un’urgenza di moda di mattina presto!” borbottò Puck nel cuscino.
“Puckerman, sono le 8.30 di mattina, non è certo presto!” rispose Kurt con le mani poggiate sui fianchi.
“Ma sono tornato a casa da lavoro nemmeno un’ora fa! Per me è prestissimo! Vattene!!!”  rispose il ragazzo agitando la mano verso la porta “e quando esci, tira giù tutte le tapparelle!”
“Non ho certo rischiato di prendere qualche malattia rara entrando nella tua stanza per niente! Non uscirò di qui fino a quando non avrò recuperato ciò che mi appartiene!” disse Kurt, continuando a cercare per la stanza.
“Non c’è niente di tuo qui…” disse Puck, voltandosi su un fianco e aprendo solo un occhio, a fatica.
“Allora dov’è finita la mia cravatta nera di Armani?” domandò il ragazzo spazientito “non si è certo volatilizzata nel nulla!”.
“Uff…si è vero, l’ho presa io…ma solo perché la divisa al call center prevede una cravatta, e quella che mi hanno dato in dotazione mi si è immersa nel barattolo di maionese l’altro giorno…” rispose Puck con un tono da bimbo.
“Bastava lavarla! Sai quella cosa magica che si fa con l’acqua e che serve per tenere pulite le cose…” spiegò Kurt ironico “dov’è adesso? Ho bisogno di quella cravatta per completare il mio outfit…” aggiunse il ragazzo.
“Nel cassetto, di fianco ai preservativi…” disse Puck e Kurt aprì molto delicatamente la cassettiera, usando solo due dita.
“Adesso te ne vai?” domandò Noah rotolandosi nel letto “e chiudi pure le tapparelle?”
“Non ci tengo a passare un minuto di più in questa stanza, e sono in ritardo, quindi si, me ne vado…” rispose Kurt andando ad abbassare nuovamente le tapparelle.
“Cosa fai di bello oggi?” chiese Puck al coinquilino prima che quello lasciasse la stanza.
“Oggi vado con Blaine al mercato di fiori!” disse Kurt emozionato “Ma da quando ti interessa quello che faccio?” aggiunse poi il ragazzo perplesso.
“Perché se fossi andato da quelli del catering ti chiedevo di portarmi a casa qualche fetta di torta…” grugnì il ragazzo.
Kurt sorrise al suo inquilino e si appuntò mentalmente di portargli un bel muffin una volta finito il lavoro. Perché anche se Noah era uno dei ragazzi più sboccati, disordinati, scansafatiche che avesse mai incontrato, Kurt gli voleva un gran bene e insieme formavano una bella coppia.
Questo non toglieva il fatto che non sarebbe mai più entrato nella sua camera.

 
*

 
“Oh eccoti Blaine!” disse Kurt quando vide arrivare il ragazzo tutto sorridente con in mano due tazze di caffè.
“Scusa se ti ho fatto aspettare, ma ho pensato che fosse carino offrirti la colazione…” disse il ragazzo porgendo il bicchiere a Kurt che lo accettò volentieri.
“Oh, Anderson…hai appena scoperto il mio punto debole…non sò dire di no al caffè!” e mentre diceva queste parole, il Wedding Planner aveva già iniziato a bere.
Blaine sorrise soddisfatto e poi disse “non ero mai stato in questo mercato prima…”
“Hai fatto fatica a trovare il posto?” chiese Kurt stringendo con entrambe le mani la tazza di caffè e continuando a sorseggiarlo.
“Sono venuto in taxi, quindi direi di no” rispose Blaine guardandosi attorno “non sapevo nemmeno ci fosse un mercato di fiori così bello qui a New York…”
“Solo il terzo venerdì del mese” spiegò Kurt “per questo dobbiamo sbrigarci a scegliere tutti i fiori oggi, fare le ordinazioni per le ghirlande, il bouquet e le altre cose, in modo tale che sia tutto pronto per il matrimonio” spiegò Kurt con il suo solito piglio deciso.
“Sono nelle tue mani…non me ne intendo per niente di fiori…” rispose Blaine continuando a guardarsi attorno interessato.
“Suvvia Blaine, non è necessario conoscere il significato di tutti i fiori per organizzare un matrimonio…iniziamo a capire quali ti piacciono, in base al colore, la forma, il profumo…” propose Kurt.
Blaine allora iniziò a vagare tra le bancarelle ispezionando incuriosito i bouquet, annusando qua e là e toccando ogni tanto i diversi fiori. A un tratto disse “Per esempio, questi mi piacciono molto!” tutto orgoglioso per essere riuscito a trovare di fiori che, secondo lui, potevano essere adatti al matrimonio di suo fratello “ci sono sia gialli, che rosa, che bianchi…”
Kurt cercò di trattenersi dal ridere, ma proprio non ci riuscì guadagnandosi così un’occhiataccia da parte dell’altro ragazzo, che rispose offeso “Scusa, non pensavo di avere dei gusti così brutti…”
“Scu-scusa tu Blaine, non volevo…” rispose Kurt asciugandosi una lacrima “ma non stiamo ancora organizzando il funerale di Cooper…” disse il Wedding Planner e Blaine lo guardò senza capire.
“Quelli sono Crisantemi, i fiori dei morti…” spiegò Kurt guardando dolcemente l’altro ragazzo che aprì la bocca sconvolto e biascicò “Oh, ecco perché ridevi! Io non lo sapevo! Sono un disastro! Ma non puoi biasimarmi…sono così carini…”
“Non è un problema Blaine, anche perché questi fiori in Oriente rappresentano esattamente l’opposto. I Crisantemi in Giappone sono il simbolo di gioia, vitalità e pace e vengono regalati proprio ai matrimoni. In Inghilterra invece vengono regalati per le nascite…ma purtroppo questo non è il nostro caso…” spiegò Kurt.
“Wow, non sapevo che i fiori potessero avere così tanti significati…ma scusa, com’è possibile che un fiore si possa usare sia per i matrimoni che per i funerali?” domandò incuriosito Blaine.
“Ci sono diverse leggende che ruotano attorno a questo fiore, la mia preferita è quella dei due sposi giapponesi divisi da tempo a causa della guerra.
Un giorno il marito riuscì finalmente ad ottenere la licenza per tornare a trovare la moglie e lei gli domandò immediatamente quanti giorni avevano a disposizione per stare insieme. Il marito disse – Quanti petali ha quel fiore – indicando un fiore con solo quattro petali, così la donna pensò di aumentare la durata della visita del marito tagliando a striscioline sottili il fiore.
Il marito rimase quindi con lei molto più del tempo che gli era stato concesso, commettendo una grave infrazione che gli costò una condanna a morte. Anche la sposa purtroppo morì poco dopo, torturata dal rimorso e dal dolore per aver ceduto all’egoismo di avere il marito con sé, anche se i suoi gesti erano stati dettati dall’immenso amore.
Così sulla sua tomba sbocciarono fiori meravigliosi che nessuno aveva mai visto, fiori formati da innumerevoli petali.
I crisantemi nacquero dunque dall’amore e dal dolore” spiegò Kurt sognante “per questo motivo sono usati per circostanze così opposte…”
Blaine osservò incantato Kurt per tutta la durata della storia. Quel ragazzo lo stupiva sempre di più.
Era incredibile.
Kurt guardò finalmente Blaine che aveva un espressione ebete stampata sul viso e domandò “Va tutto bene?”
“Oh…si certo, certo!” rispose il ragazzo velocemente, ricomponendosi “direi che tra i due quello che ne sa di più riguardo i fiori sei tu, quindi ti lascio carta bianca”
Kurt sorrise e poi iniziò a camminare tra le bancarelle indicando i vari fiori e spiegando “In perfetto stile William & Kate useremo solo fiori dedicati all’amore: ci saranno le azalee, simbolo della fertilità, i lillà che rappresentano il primo amore, i rododendri che indicano il fragile incanto e OMMIODDIO!” disse spaventato Kurt accovacciandosi di colpo dietro a un vaso gigante di ortensie coprendosi la testa.
Blaine guardò verso il basso alzando un sopracciglio e poi chiese “che ti prende Kurt?”
“Shhhhh!” lo rimproverò il Wedding Planner strattonandolo per il pantalone obbligando così anche lui a nascondersi dietro il vaso.
“Che ti prende Kurt?” domandò ancora Blaine, questa volta in un sussurro, trovandosi faccia a faccia con l’altro ragazzo.
Kurt aveva uno sguardo spaventato, come se avesse visto un mostro, cosa alquanto improbabile in un mercato di fiori.
Il Wedding Planner si sporse leggermente oltre il vaso di fiori e poi tornò immediatamente nel suo nascondiglio borbottando “cosa ci fa lui qui?!”
“Perché ci stiamo nascondendo Kurt?” chiese ancora Blaine alzandosi leggermente per capire cosa stesse succedendo, ma Kurt lo afferrò per la polo, obbligandolo a stare abbassato.
“Ehm…potrebbe esserci una persona che conosco e che non voglio vedere…” spiegò finalmente Kurt in un sussurro con le guance arrossate.
“L’avevo intuito…ma che bisogno c’è che mi nasconda anche io? Non abbiamo molti amici in comune…” rispose Blaine sottovoce.
“Continuavi a dire Kurt, Kurt, Kurt….avevo paura che ti sentisse…” spiegò imbarazzato il ragazzo.
“Vuoi parlarne?” chiese allora Blaine dolcemente cercando di non fare troppo rumore.
“Non mi sembra il luogo adatto, siamo nascosti dietro un vaso di fiori…” disse Kurt continuando a lanciare occhiate tra le ortensie.
“E chi lo dice che non è il posto adatto?” domandò Blaine che ormai era curioso di sapere da chi si stesse nascondendo Kurt.
“Uhm…ok…allora lo vedi quel ragazzo lì? Quello vestito di verde scuro…” disse Kurt e Blaine si alzò leggermente per guardare in quella direzione “Blaine, stai giù, così ti vede!” lo rimproverò Kurt.
“Ma non mi conosce nemmeno!!!” disse il ragazzo in tono ovvio, tornando al suo posto.
“Comunque, quello è Logan…il mio ex…è con qualcuno vero? Non ho fatto in tempo a vedere bene…” disse Kurt preoccupato.
“Aspetta che controllo…” rispose Blaine tornando a sbirciare tra i fiori “si c’è un ragazzo con lui…alto, capelli rossi, lentiggini….”
“Lo sapevo. Ma cosa ci fanno qui? Logan non è certo il tipo da fiori...almeno, quando stava con me, non li apprezzava…” disse il Wedding Planner pensieroso.
“Se ti può far piacere saperlo, mi sembra parecchio annoiato…in questo momento sta sbadigliando…” disse Blaine da brava spia.
“Un classico di Logan…” aggiunse Kurt alzando le sopracciglia.
“Ancora non hai risposto alla mia domanda…perché ti stai nascondendo da lui?” chiese ancora Blaine, tornando ad osservare Kurt incuriosito.
“Non ha preso bene la nostra rottura. Ma d’altra parte, quando l’ho beccato a letto con quel pel di carota non potevo certo perdonarlo….l’ho sbattuto fuori di casa…non ci vediamo da quel giorno…ma non mi va che faccia una scenata qui davanti a tutti…ne sarebbe capace…” spiegò Kurt sottovoce.
“Ti…ti piace ancora?” domandò Blaine senza giri di parole.
“Assolutamente no. E’ uno stronzo. Ci sono rimasto male inizialmente, ma non sono certo disposto a farmi prendere in giro…” disse Kurt con decisione, un po’ troppo ad alta voce.
“Shhhh, sta venendo di qua!” disse Blaine velocemente e entrambi i ragazzi fecero silenzio.
Kurt iniziò a mordersi le labbra mentre fissava preoccupato Blaine, sperando di non essere visto.
Logan e fidanzato stavano passeggiando proprio nelle vicinanze quando Blaine inavvertitamente starnutì, forse perché era allergico a qualche fiore. Kurt gli lanciò un occhiata omicida e poi attese il peggio strizzando gli occhi e torturandosi le mani.
I fidanzati sentirono il rumore, ma non capirono esattamente da dove questo provenisse, così dopo essersi guardati attorno in modo sospetto, continuarono la loro passeggiata.
“Se ne sono andati?” chiese Kurt sottovoce e Blaine dopo essersene accertato, fece un cenno con la testa.
Kurt tirò un sospiro di sollievo e poi riportò la sua attenzione verso Blaine “quasi ci hai fatto scoprire!” disse serio.
“Scusa! È stato elettrizzante però…mi sono divertito!” rispose il ragazzo sorridendo.
Entrambi erano ancora accucciati dietro le ortensie, e non sapevano bene perché.
“Guarda, da matti!” rispose Kurt ironico.
“Per farmi perdonare…” disse Blaine che si era voltato di schiena e si stava allungando verso un altro mazzo di fiori poco lontano “ti regalo questo…” mostrando un mazzettino di fiorellini blu.
Kurt iniziò a protestare “Non è un regalo, ma un furto!”
“Quante storie!” disse Blaine iniziando a sistemare i fiori nel taschino della giacca di Kurt “adesso vado a pagarli…ma non ho potuto resistere quando li ho visti…sono di un blu così bello che mi sono subito venuti in mente i tuoi occhi!” aggiunse il ragazzo arrossendo leggermente.
Kurt rimase a bocca aperta e smise di protestare, mentre Blaine trafficava per sistemargli il piccolo bouquet nel taschino.
“Oh, ho appena scoperto un altro punto debole di Kurt Hummel! Per farlo stare zitto bisogna fargli i complimenti!” disse Blaine per alleggerire la situazione.
Kurt fece una linguaccia all’altro ragazzo che continuò a parlare “dai su, forza, smonta tutta la mia autostima svelandomi il significato di questi fiori che ti ho appena regalato…probabilmente vorranno dire “ti auguro una morte prematura, tra sofferenze e atrocità!” disse Blaine ironico.
“Non esistono fiori per augurare la morte!” disse il ragazzo divertito “e comunque…non-non conosco il significato di questi fiori…” aggiunse poi Kurt titubante.
Ma stava mentendo.
Come poteva dire a Blaine che gli aveva appena regalato un mazzolino di Non Ti Scordar Di Me, da sempreconsiderati simbolo del ricordo, della speranza, dell’amore vero e duraturo?
 

*

 
Dopo quell’imprevisto Kurt e Blaine passarono tutto il pomeriggio a scegliere i fiori per il matrimonio di Cooper & Christine senza più distrazioni. Presero accordi con i diversi fioristi, si fecero fare i preventivi e commissionarono tutte le ordinazioni.
Nonostante la giornata frenetica, tutte le volte che Kurt guardava (accidentalmente o volontariamente) il taschino della sua giacca, sentiva sempre una stretta allo stomaco...
Blaine gli aveva regalato quei fiori ingenuamente, non poteva certo immaginare il loro significato, ma nonostante questo, Kurt si sentiva felice, come non accadeva ormai da molto tempo.

Free Talk
Buongiorno gente!
Dovevo aggiornare ieri, ma EFP era in manutenzione quindi lo faccio oggi (anche se questa settimana volevo saltare l'aggiornamento a causa della Klaine Week...c'è così tanta roba da leggere che non volevo annoiarvi!).
Comunque ho scritto la parola fine a questa FF, saranno 18 capitoli più l'epilogo e vi assicuro che ne vedremo delle belle!
Per quanto riguarda questo capitolo, la leggenda è vera, presa da Google XD 
Mentre state tranquille Logan non comparirà più nel corso della FF
Come al solito se vi va fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo!
Grazie a tutte le persone meravigliose che seguono, leggono,recensiscono la storia
Alla prossima
baci
Otty

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - Wedding Warblers ***


Capitolo 7 – Wedding Warblers


 “NON SE NE PARLA!”
“Dai ragazzi, vi pregoooo”
”ASSOULTAMENTE NO! Non esiste proprio che ci vestiamo da guardie reali e andiamo a suonare i campanelli dei grattacieli di New York per cantare l’invito al matrimonio…” disse Wes deciso, per la millesima volta.
David, Jeff, Nick e Trent annuirono alle parole dell’amico asiatico, e Blaine lanciò l’ennesimo sguardo da cucciolo implorante.
“Ragazzi, ci sarò anche io con voi, nemmeno a me l’idea va a genio, ma Coop ha deciso che vuole gli inviti cantati, da noi…” spiegò il fratello dello sposo.
“Abbiamo già acconsentito di indossare quegli stupidi costumi da guardie inglesi per cantare alla festa, perché dovremmo addirittura metterci in ridicolo per le strade di New York?” domandò Nick alzando un sopracciglio in tono di sfida “cosa ne otteniamo in cambio?”
“La mia gratitudine?” disse Blaine congiungendo le mani supplichevole.
“Non ne vale la pena, Blaine” rispose David.
“Facciamo così, voi fate questa cosa degli inviti porta a porta cantati, e io vi organizzo un’uscita con le colleghe di Christine…” disse il ragazzo giocandosi l’ultima carta che aveva.
“Ci sto!” disse immediatamente Jeff, alzando la mano per farsi notare.
“Jeff, sei troppo malleabile!” disse Nick, tirando una gomitata all’amico.
“Ma stiamo parlando di ballerine professioniste!” rispose in tono ovvio il biondino.
“Lo so, ma dobbiamo almeno scendere a patti…” spiegò Nick e poi tornò a rivolgersi verso Blaine “Ci stiamo, ma io voglio anche il fucile”.
“Che?” chiese il ragazzo preoccupato.
“Hai capito bene. Se devo vestirmi da guardia reale e andare a canticchiare Sei invitato al matrimonio di Cooper&Christine Anderson porta a porta, voglio avere anche il fucile, proprio come le vere guardie…” disse Nick, e gli altri quattro annuirono convinti.
“Ok, basta che cantate, sia porta a porta che al party…” disse Blaine confuso.
“Tu procuraci il fucile, e noi cantiamo…” disse Nick convinto.
“Speriamo di riuscirci….ora mando un sms a Kurt per dirgli che abbiamo risolto anche questo problema…” disse Blaine prendendo il suo cellulare e iniziando a comporre il messaggio.
“Ooooh ma adesso tu e Kurtie vi mandate anche i messaggini…” disse Trent sbirciando verso lo schermo dell’amico “come siete cariniiii”
Blaine lanciò un’occhiataccia all’amico e poi rispose in tono ovvio “ci mandiamo messaggi solo perché stiamo organizzando questo matrimonio…non per altri motivi…”
“Sisi, certo…” risposero i cinque amici in coro, facendo arrossire il povero Blaine che cercò di cambiare velocemente discorso “comunque…rimanete a mangiare da me? Tra poco arriva pure Coop, così possiamo decidere insieme il testo da cantare…”
“Ok…” disse Wes accendendo il televisore e accomodandosi meglio sul divano.
 

*

 
Kurt estrasse il cellulare dalla tasca dei pantaloni e lesse velocemente il messaggio di Blaine.
Sorrise soddisfatto e poi rispose semplicemente: “Perfetto. Comunque faremo anche dei classici inviti cartacei…a quello ci penso io, non preoccuparti. Hai già fatto un ottimo lavoro nel riuscire a coinvolgere i tuoi amici in questa ennesima pazza richiesta di Cooper!”
Ora che avevano risolto il problema degli inviti cantati, dovevano occuparsi di un'altra richiesta dello sposo: le damigelle. Cooper infatti voleva delle bambine, proprio come quelle del matrimonio di William & Kate, solo che non conosceva nessuna a cui chiederlo. Secondo il parere di Kurt, affittarle sarebbe stato un po’ squallido, ma se non c’erano alternative alla fine avrebbero optato per quell’opzione.
Il Wedding Planner decise che avrebbe pensato a quel problema in un altro momento, e dopo aver inviato l’sms, mise via il cellulare,tornando a concentrarsi su quello che stava facendo.
Lui e Puck si trovavano al supermercato (dato che nessuno dei due lavorava nel week end) e stavano facendo la spesa. Solitamente Puck passava il fine settimana dormendo, ma questa volta Kurt era riuscito a convincerlo ad accompagnarlo, solo perché aveva bisogno di qualcuno che l’aiutasse a portare tutti i fustini d’acqua, non per altro.
Anche perché, andare a fare la spesa con Noah Puckerman era come andare a fare la spesa con un bambino iperattivo di 6 anni.
Il ragazzo infatti toccava tutto, voleva comprare qualsiasi cosa (e la maggior parte di volte adocchiava solo cose inutili) e chissà come, finiva sempre per rompere qualche barattolo di salsa di pomodoro o altro.
Per questo motivo in quel momento Kurt l’aveva costretto a spingere il carrello, sperando così di riuscire a limitare i danni. Lui nel frattempo si occupava della lista della spesa.
“Allora Puck, dobbiamo comprare la pasta, gli yogurt, della frutta…” riprese a parlare Kurt, e Noah rispose con un grugnito.
“Che ti prende adesso?” chiese il ragazzo esasperato.
“Ma di questa roba non mi piace niente!” disse Puck agitando un braccio, che sfiorò pericolosamente uno scaffale pieno di uova.
“Sentiamo, cosa vorresti?” chiese Kurt cercando di essere comprensivo.
“Non lo so, tipo dei nachos, la salsa piccante, la nutella, le merendine…” iniziò ad elencare Puck e Kurt si limitò a guardarlo male.
“Scegli una cosa tra queste e adesso andiamo a prenderla…” disse il Wedding Planner cercando di mantenere la calma.
“Merendine!” disse Puck tutto felice “sono da quella parte!”. Il ragazzo iniziò a correre con il carrello facendo lo slalom tra la gente. Kurt si limitò a seguirlo mantenendo le distanze, mentre diceva ad una donna che li stava guardando interessata “Quello non è certo il mio fidanzato Signora, sono più la sua baby sitter…”
Kurt raggiunse finalmente Puck che aveva riempito il carrello di confezioni di brioches.
“No Puck, non ce ne facciamo niente di tutta questa roba…tirala fuori dal carrello…avevo detto solo una!”
“Ma scusa, queste sono le merendine del fratello di quell’Anderson! Dobbiamo assaggiare tutti i modelli, così quando lo incontreremo al matrimonio potremo fargli sapere qual è il nostro gusto preferito!” disse Puck sventolando diverse scatole davanti al naso di Kurt che rispose “Alt, un momento. Punto primo, lo incontreremo? Da quando sei invitato a questo matrimonio?! E Punto secondo, sei veramente convinto che Cooper Anderson abbia mai assaggiato questa roba?” chiese Kurt strappando dalle mani dell’amico una confezione di crostatine, ispezionandola.
“Ovviamente, se ne fa la pubbli-“ iniziò a rispondere Puck, ma Kurt lo zittì immediatamente mettendogli una mano davanti alla bocca.
“Chi sono queste bambine sulla scatola di fianco a Cooper?” chiese il Wedding Planner girando la confezione verso il suo inquilino.
“Oh queste sono le Sweety, le bambine che cantano insieme a Cooper nelle diverse pubblicità…” iniziò a spiegare il ragazzo in tono sconcertato. Com’era possibile che Kurt non le conoscesse?
“Mi stai dicendo che queste bambine compaiono sempre in tutte le pubblicità con Cooper? Nelle stesse scene?” domandò ancora il ragazzo, iniziando ad agitarsi.
“Si ovvio, fanno insieme dei balletti, a volte alcune gli tengono anche la mano…” rispose Noah che non stava capendo il motivo di tutte quelle domande.
“BINGO!” rispose allora Kurt “devo chiamare immediatamente Blaine!” aggiunse poi abbracciando Puck felice. Quando il Wedding Planner si accorse che la signora di prima era ancora lì a guardarli, cercò di spiegarsi “Signora, non è come pensa! Non potrei mai essere fidanzato con questo bambinone!” e poi si allontanò componendo il numero dell’amico (cliente?) sul cellulare.
 

*

Cooper era arrivato a casa di Blaine ed era seduto insieme a Christine e ai Warblers a tavola. Il gruppetto stava discutendo animatamente, naturalmente del matrimonio.
“Sarà tutto FANTASTICO!” disse lo sposo agitando una posata emozionato “vedrete! Sarà un matrimonio regale! Schizzetto sta organizzando tutto nei minimi dettagli con Kurt Hummel, il miglior Wedding Planner di tutta New York! All’inizio abbiamo avuto un po’ di problemi, li chiamerei fraintendimenti…ma ora siamo sulla strada giusta! In più avete anche accettato di cantare gli inviti! Vi spiace se chiedo ad alcuni cameraman di seguirvi durante queste operazioni? Chissà mai che qualcuno voglia fare un film sul nostro matrimonio…vero amore?” disse Cooper, stringendo la mano della fidanzata, che ricambiò con un sorriso felice.
“Ehm…uscita…ballerine…EhmEhm” disse Jeff, fingendo di schiarirsi la voce, per catturare l’attenzione di Blaine e ricordargli il patto.
“Oh, già…ovvio! Christine, ascolta…mi domandavo...non è che hai qualche ami-“ la domanda di Blaine fu però interrotta dal suono del cellulare. “Scusate, è Kurt…” disse alzandosi dalla sedia e andando in cucina per rispondere, senza prestare troppa attenzione ai fischi che gli usignoli avevano incominciato a fare.
“Ciao Kurt! Non mi aspettavo una tua chiamata…” disse Blaine incuriosito.
“Ho appena risolto anche il problema delle damigelle!” disse immediatamente il Wedding Planner, senza nemmeno salutare.
“Wow? Hai per caso convinto qualche tua cuginetta?” chiese Blaine divertito.
“Nono, le damigelle saranno le bambine che fanno le pubblicità con tuo fratello…”
“Le Sweety?” chiese Blaine
“Si, quelle lì…”
“Oh, devo dirlo a Cooper…anzi se vuoi te lo passo, così gli sganci la notizia direttamente tu, è qui a mangiare a casa mia!” disse Blaine e poi allontanando il cellulare chiamò il fratello a gran voce.
Cooper arrivò immediatamente e rispose al telefono con voce suadente “Salve signor Hummel, qui è Cooper Anderoson che parla. Innanzi tutto voglio ringraziarla per tutto quello che sta facendo per organizzare il mio matrimonio. In più riesce anche a sopportare mio fratello, quindi dev’essere veramente un professionista…”.
Kurt dall’altro lato della cornetta rimase sconvolto. Quel Cooper Anderson doveva essere un grande attore, visto che si stava presentando tutto composto, quando in realtà lui sapeva bene quanto fosse infantile e pretenzioso, dato che Blaine continuava a ripeterglielo.
“Smettila di dire scemenze Coop e togliti questa maschera, Kurt sa esattamente con chi ha a che fare!” disse Blaine al fratello, e Kurt riuscì a sentire quelle parole attraverso la cornetta.
“Fantastico. Mi fai fare brutta figura davanti ai vips!” disse Cooper offeso.
Kurt si schiarì la voce per farsi notare e lo sposo tornò a prestargli attenzione “Quindi Kurt, avevi bisogno di parlarmi?” chiese.
“Si Cooper, volevo farti sapere che ho avuto un’idea per le damigelle…cosa ne dici delle Sweety?” domandò il Wedding Planner.
Cooper si rivelò entusiasta “E’ una grande idea! Come ho fatto a non pensarci?! Le Sweety sono delle star! E sono carinissime! La stampa impazzirà quando rilascerò la notizia! Grande Kurt! Chiamo subito il loro agente, anzi Blaine chiama subito il loro agente! Wow Kurt, avevano ragione a dire che sei il miglior Wedding Planner di tutta New York!” e detto questo il ragazzo chiuse la conversazione, lasciando Kurt di sasso.
Dopo qualche secondo il Wedding Planner ricevette un sms da parte di Blaine con scritto semplicemente: “Se puoi scusalo. E’ veramente euforico per tutta questa cosa del matrimonio…comunque chiamo l’agente delle Sweety e poi ti faccio sapere. Passa un buon fine settimana. B.”
Kurt lesse l’sms e poi si limitò a sorridere verso lo schermo.
Com’era possibile che due persone così diverse fossero fratelli?

Free Talk

Non sono impazzita. Perchè pubblico già il nuovo capitolo? Perchè qualcuno ha richiesto il doppio aggiornamento settimanale visto che la storia è finita, altri invece mi hanno fatto notare che forse la storia sta procedendo un po' lentamente...sarà che io so già tutti gli sviluppi e quindi non me ne rendo conto...quindi ho deciso di seguire i vostri consigli e aggiornare due volte a settimana...spero che vi possa far piacere!
Effettivamente in questo capitolo non succede niente di che...ho voluto dare un po' di spazio all'amicizia tra Puck e Kurt <3
Come al solito fatemi sapere cosa ne pensate, mi piace leggere i vostri pareri!
A presto (fine settimana) con il prossimo capitolo
Bacioni
Ottavia

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - Wedding Cake ***


Capitolo 8 – Wedding Cake
 
“Spiegami una cosa Kurt, noi ci siamo fatti più di due ore di treno per andare in una…pasticceria?” chiese stupito Blaine a Kurt, guardando l’edificio che aveva di fronte.
“Blaine” lo ammonì Kurt lanciandogli un’occhiata minacciosa “intanto non si tratta di una pasticceria qualunque, ma delmiglior ristorante con servizio catering e laboratorio di pasticceria di tutta la East Coast…e poi chi di noi due è il Wedding Planner, qui?”
“Tu…” rispose Blaine in un sussurro.
“Quindi?” aggiunse Kurt.
“Quindi è meglio se sto zitto?” domandò Blaine anche se sapeva già la risposta.
Kurt sorrise dolcemente e poi rispose “Non proprio zitto, mi piace quando mi fai le tue domande più assurde, ma almeno fidati di me. Dopo che avrai provato i diversi assaggi capirai il motivo per cui abbiamo addirittura preso il treno per arrivare fino a qui!”
Blaine borbottò “le mie domande non sono mai assurde…” guadagnandosi un’occhiata scettica da parte dell’altro e poi i due ragazzi entrarono nell’edificio.
Kurt si incamminò direttamente verso le cucine dove fu accolto da abbracci e pacche sulla schiena dai diversi camerieri e cuochi. Blaine rimase leggermente in disparte, per non disturbare, approfittando per osservare Kurt che sorrideva e chiacchierava con il personale.
Il Wedding Planner si voltò verso Blaine e gli fece un cenno con la mano “Non startene lì tutto solo, vieni, François vuole conoscerti!”
Il ragazzo un po’ titubante si avvicinò a Kurt che gli presentò lo Chef François.
“Salve Blaine” disse l’uomo con una forte cadenza francese “intanto congratulazioni per il matrimonio! Venire da noi è stata la seconda scelta migliore che tu potessi fare…la prima è naturalmente Kurt!”
“Oh, nono non sono io che mi sposo…ma mio fratello maggiore…” spiegò Blaine velocemente, lanciando un’occhiata a Kurt che era arrossito per il complimento.
“Allora François” disse il Wedding Planner cambiando argomento “hai qualcosa da proporci per il menù? Ti ho già spiegato telefonicamente che il matrimonio è a tema William&Kate, quindi il menù dovrà essere inglese…”
“Per l’occasione ho pensato a un menù molto British…bistecca al whiskyagnello in salsa alla menta e del salmone…visto che mi hai parlato di un buffet, ho puntato soprattutto sui secondi…cosa te ne pare?” chiese lo Chef.
“Uhm, ottime scelte François!” disse Kurt e poi Blaine aggiunse “già, dai nomi sembrano buonissimi!”
Kurt e François sorrisero per l’uscita di Blaine e poi il cuoco riprese a parlare “Come dessert invece ho pensato a del budino alla banana…”
“Wow, si può fare il budino anche con la banana?” chiese Blaine interessato.
Kurt lo guardò e disse semplicemente “Intendevo proprio questo quando parlavo di domande assurde…” e Blaine arrossì leggermente.
“Ma il pezzo forte sono le torte!” continuò a spiegare lo Chef “proprio come quelle di William & Kate ne avremo due: la prima, alla frutta a più piani, decorata con fiori commestibili di colore bianco, la seconda sarà invece al cioccolato ed avrà un significato molto più famigliare, è una ricetta segreta che mi ha insegnato mia mamma…e a questo proposito vorrei proprio farvela assaggiare…vorrei avere il vostro parere…”
“Oh, ma sarà sicuramente eccezionale!” disse Kurt a François, iniziando a seguirlo sul retro della cucina. Anche Blaine fece lo stesso.
I tre vennero condotti nella sala “dei dolci” così definita dallo Chef: su un lungo tavolo erano disposte diverse ciotole piene di impasti dei colori più disparati, e qua e la vi erano torte già pronte. Dai diversi forni disposti su tutto il perimetro della stanza proveniva un odorino particolarmente invitante.
“Ecco qui” disse il cuoco “questo è l’impasto della torta al cioccolato…ve ne ho fatta una piccolina da assaggiare, in questo momento è in forno a cuocere…”
“Quasi dimenticavo! Hai un paio di muffin da darmi per Puck?” chiese Kurt come colto da un’illuminazione improvvisa.
“Ovvio!” rispose lo Chef “aspettatemi qui, vado a prenderteli…ti faccio un pacchetto?”
“Non ce né bisogno…” rispose il ragazzo “grazie mille!”
François uscì dalla cucina lasciando Kurt e Blaine soli nella stanza. Blaine domandò quasi immediatamente “E così, hai un cane a cui piacciono i muffin…non lo sapevo…non ti facevo un tipo da cani…”
Kurt gli lanciò un’occhiata strana e poi rispose “Cane? Ma come ti è venuta questa idea? Io non ho un cane…”
“Ah” disse semplicemente Blaine maledicendosi mentalmente per la sua incapacità di stare zitto “allora…chi è Puck? Pensavo fosse il tuo cane…nel senso…Puck è un nome da cane…”
Kurt rispose ridacchiando “Puck è il mio coinquilino…forse un cane sarebbe più ordinato di lui, ma devo accettare quello che passa il convento!”
Blaine rimase leggermente spiazzato “Non sapevo avessi un coinquilino…”.
A pensarci bene Blaine non sapeva quasi niente di Kurt.
“Perché non te l’ho mai detto…” rispose Kurt con gli occhi bassi mentre passava il dito sul bordo di una ciotola.
“Perché?” chiese l’altro ragazzo senza riuscire a trattenersi.
Kurt alzò i suoi occhi azzurri verso Blaine, stupito.
“Perché non ne ho mai avuto l’occasione…e poi non pensavo ti potesse interessare…” rispose il ragazzo quasi in un sussurro.
“Ti sbagli…” disse Blaine guardando l’altro intensamente negli occhi  “mi…mi piacerebbe sapere qualcosa di più su di te…alla fine parliamo solo di questo matrimonio…lo so che è importante organizzare tutto alla perfezione…ma sai…mi piacerebbe chiacchierare anche d’altro…così per conoscerci un po’ meglio…come amici sia chiaro!” disse Blaine rosso in viso.
“Oh…chiaro…” disse Kurt imbarazzato e non riuscendo più a sostenere lo sguardo di Blaine si voltò e cambiò improvvisamente discorso “Co-cosa ne dici di iniziare ad assaggiare l’impasto della torta? Giusto per capire se è buona…”
Mentre diceva queste parole il Wedding Planner inserì un dito nella crema e poi se lo infilò in bocca per assaggiarla.
Kurt aveva fatto quel gesto in modo assolutamente innocuo e anche se Blaine non era un tipo malizioso, non riuscì ad evitare di osservarlo con particolare interesse, mentre succhiava e leccava via la crema dal suo dito. Blaine si morse il labbro, mentre fissava Kurt e fantasticava involontariamente su quella bocca, su quelle labbra, su quella lingua…
Probabilmente Kurt se ne accorse, in quanto tolse immediatamente il dito dalla bocca e arrossendo vistosamente poggiò la bacinella sul bancone e si girò avvicinandosi al forno con passo svelto, fingendosi interessato alla torta.
Blaine obbligò se stesso a non soffermarsi ad osservare il sedere del Wedding Planner, dato che la situazione era già parecchio imbarazzante di per sé, e cercò di distrarsi assaggiando a sua volta la crema con un cucchiaio che trovò poco distante.
“Mmmm, ma è buonissima!” disse con la bocca ancora piena di impasto stemperando la strana atmosfera che aleggiava nella cucina.
Kurt si voltò di scatto, e quando vide Blaine con tutta la bocca sporca di cioccolato non potè fare altro che sorridere, dimenticandosi così di quello che era successo poco prima.
“No, ma François è un genio! Questo è l’impasto più buono che io abbia mai assaggiato!” continuò Blaine mentre immergeva ancora il cucchiaio nella ciotola e ne assaggiava un’altra porzione abbondante.
“Blaine, ti farà male il pancino se continui così!” lo rimproverò Kurt imitando una voce materna.
“Hai ragione mamma, ma è BUONISSIMO!” continuò il ragazzo tutto emozionato.
Era incredibile come la situazione fosse cambiata nel giro di pochi secondi: Kurt e Blaine avevano ripreso a scherzare come dei vecchi amici, nonostante il momento imbarazzante che avevano condiviso poco prima.
Kurt cercò di trattenersi dal ridere mentre diceva “Blaine sei tutto sporco in faccia! Hai dato da mangiare anche al nasino?”
Blaine alzò le sopracciglia in modo adorabile e domandò “Dove? Qui?” facendo poi sporgere la lingua per cercare di toccarsi il naso, dato che aveva entrambe le mani occupate con la ciotola e il cucchiaio.
“No, più a destra…” rispose Kurt mentre osservava Blaine impegnato a leccarsi tutta la bocca per cercare di pulirsi.
“Ancora?” disse il ragazzo e Kurt annuì aggiungendo “Si Blaine, ma come hai fatto a sporcarti così tanto con solo due cucchiaiate?”.
Blaine sorrise e sporse nuovamente la lingua per pulirsi dall’impasto.
Kurt si avvicinò al ragazzo e disse “Aspetta ci penso io…” e osservando l’altro ragazzo negli occhi, gli avvicinò una mano al naso togliendogli tutta la crema.
“Ecco fatto…” disse Kurt ritrovandosi a sussurrare senza nessun apparente motivo.
“Gra-grazie…” rispose Blaine avvicinandosi leggermente all’altro ragazzo. I due erano particolarmente vicini, gli sguardi incatenati, non ci sarebbe voluto niente per colmare quella breve distanza con un bacio, e Blaine desiderava tantissimo fare la prima mossa.
Purtroppo però il momento fu interrotto da François che tornò in cucina dicendo “Ecco qua Kurt, i tuoi muffin per Puck!”
Kurt e Blaine si allontanarono velocemente, parecchio imbarazzati.
“Mo-molto gentile…” disse Kurt allo chef, che nel frattempo si era avvicinato al forno per estrarre la piccola torta al cioccolato che aveva fatto di prova.
“Figurati, sei il mio miglior cliente…questa è la torta…dovete aspettare che si raffreddi prima di mangiarla…” spiegò il cuoco, iniziando a impacchettarla.
“Non vedo l’ora!” disse Blaine non riuscendo a trattenersi.
François sorrise a Blaine e poi si rivolse a Kurt “Quindi, aspetto una tua chiamata per sapere se la torta va bene, per il resto dovremmo aver sistemato tutto…in caso per qualsiasi dubbio, problema o altro ci sentiamo”.
“Perfetto” rispose il Wedding Planner soddisfatto, prendendo la torta impacchettata.
“Scusate se vi caccio, ma sono impegnatissimo e non ho molto tempo da dedicarvi…mi sarebbe piaciuto farvi assaggiare altro…” spiegò lo Chef, rivolgendosi soprattutto a Blaine.
“Non c’è problema François, so bene quanto sei impegnato…” disse Kurt, che poi fece un cenno a Blaine per fargli capire che era il momento di andarsene.
I due ragazzi uscirono dall’edificio soddisfatti, chiacchierando del più e del meno, diretti verso la stazione, per prendere il treno che li avrebbe riportati in Central Station a New York.
Una volta che si furono accomodati ai loro posti, Blaine non riuscì più a trattenersi, e domandò “Kurt, ti prego, non prendermi per uno troppo impaziente ma…possiamo assaggiare la torta? Non vedo l’ora!”
Kurt sorrise dolcemente sentendo la domanda dell’amico e dopo avergli passato l’igienizzante per le mani, aprì il pacchetto contenente la torta, che fortunatamente François aveva già tagliato a fette.
Ne passò una a Blaine che la assaggiò immediatamente, e con la bocca ancora piena e gli occhi chiusi disse “Oddio, questa torta è orgasmica…scusami se ti ho insultato stamattina per aver scelto un posto così lontano…ho finalmente capito il motivo…”
Kurt si limitò a dire “scuse accettate…” e poi assaggiò a sua volta la torta trovandola perfetta.
“Questa non la porto a Puck…se no la mangia tutta in dieci secondi…” disse il Wedding Planner e Blaine rispose “anche perché non penso che ne arriverà mai una fetta a casa…”
“Oh, quasi dimenticavo!” disse Kurt come colto da un’illuminazione improvvisa “dobbiamo sfruttare queste ore di viaggio per decidere la disposizione dei tavoli, hai portato la lista degli invitati come ti avevo chiesto?”
Blaine annuì e masticando la torta estrasse un foglio tutto spiegazzato dalla tasca pieno di nomi.
Kurt a sua volta prese dalla borsa una grande mappa planimetrica del tetto dell’hotel, piena di post it e di tavoli rotondi disegnati con degli spazietti appositi per scrivere i nomi.
“Per fare questa cosa ho bisogno di te…non hai idea di quanto sia difficile la disposizione degli invitati. Devi stare attento che la gente si conosca almeno a coppie di due persone, e che non si odino troppo tra loro…sei pronto?” domandò il Wedding Planner sventolando una penna verso il naso di Blaine (che era ancora intento a mangiare la torta).
“Allora partiamo, su ogni tavolo ci stanno 10 persone. Quello centrale è il vostro, dove ci sarete Tu, Cooper, Christine, i tuoi genitori, i genitori della sposa, Kelly la sorella di Christine e poi abbiamo ancora due posti liberi, Kelly non è nemmeno fidanzata, perché se no si poteva far sedere il suo ragazzo…”
“Puoi sederti tu con noi?” chiese Blaine speranzoso.
“Ahaha ma no Blaine!” rispose lusingato e stupito Kurt “io sono l’organizzatore, non avrò nemmeno il tempo per fermarmi a mangiare…e poi comunque non lo farei mai al tavolo degli sposi…”
“Ma perché?” domandò Blaine senza capire “hai detto che la gente si deve conoscere almeno a coppie, e tu non conosci nessun altro all’infuori di me…”
“Mi fa molto piacere il tuo invito Blaine, ma ti assicuro che avrò talmente tante cose da controllare quel giorno da non poter nemmeno respirare…” disse il Wedding Planner che aveva tutte le guance arrossate per la richiesta di Blaine.
“Uh, peccato…” rispose il ragazzo tristemente, mentre Kurt cercava di cambiare discorso “passiamo al tavolo dei parenti...”
“Ok” rispose Blaine impugnando la lista che aveva fatto e iniziando a dire “abbiamo mia Zia Amy che si mette sempre un sacco di profumo, io e Coop da bambini la odiavamo…hai presente quelle zie che ti baciano e ti lasciano tutta la guancia bagnata di saliva? Ecco, questa è la zia Amy…cerca di metterla vicino allo Zio Jo, lui è un po’ sordo, ma almeno vanno d’accordo…”.
Kurt ascoltava interessato le notizie bizzarre sui parenti di Blaine, riempiendo i post-it con i nomi che il ragazzo gli indicava.
“In questo stesso tavolo piazzaci pure i miei prozii Frank e Anna…non so nemmeno perché Cooper li ha invitati, li avremo visti si e no due volte. Ok, adesso mancano solo sei persone su questo tavolo, ci sarebbe mia cugina Georgina, ma non possiamo farla sedere qui perché odia zia Amy…quindi direi di metterla su questo tavolo…” disse Blaine, indicando un altro tavolo sulla mappa di Kurt.
“Se le troviamo una conoscente, la possiamo mettere al tavolo con le amiche di Christine…sono 8, così ne completiamo uno…” propose Kurt.
“Eh non lo so…forse puoi provare con Melissa, qualche anno fa erano amiche…ma sai come sono le ragazze…” propose Blaine pensieroso.
“Ah una cosa! Metti mio cugino Billy il più lontano possibile dalle amiche di Christine…le ho viste un paio di volte e sono tutte bionde…” disse Blaine improvvisamente.
“Che problemi ha Billy con le bionde?” domandò Kurt incuriosito.
“ Billy non deve assolutamente stare a tavola con le ragazze bionde, gli ricordano la sua ex fidanzata che l’ha lasciato per scappare con il suo dentista, è successo anni fa ma ancora non gli è passata…” spiegò il ragazzo, e il Wedding Planner scrisse immediatamente il nome del cugino di Blaine il più lontano possibile dal tavolo delle amiche della sposa.
Blaine lanciò un’occhiata alla disposizione delle persone e poi aggiunse un po’ titubante “ecco, al tavolo con Billy mettici pure Michael e i suoi colleghi…loro devono stare il più lontano possibili da me invece…”
Kurt si limitò a guardare l’amico alzando un sopracciglio incuriosito e Blaine aggiunse un po’ tentennante “Sono i cameraman di Cooper…lui ha insistito per invitarli, io non li volevo…oddio non volevo Michael, ma sai com’è, una volta che ne inviti uno li devi invitare tutti…”
Kurt continuava a non capire che problema avesse Blaine con questo Michael così si limitò ad osservare il ragazzo incuriosito, per sapere qualcosa di più.
Blaine accontentò la curiosità del Wedding Planner spiegando tutto d’un fiato “Ho avuto una specie di storia con questo Michael: si, è finita male, no, non voglio parlarne e no, non mi piace più. E’ un po’ come per il tuo Logan, meno lo vedo e meglio sto”.
“Oh, ok…” rispose Kurt segnando il nome di Michael al tavolo numero 15, con un sorrisetto enigmatico. Non sapeva per quale motivo, ma aveva voglia di vedere questo Michael, giusto per sapere che tipo di ragazzo piacesse a Blaine.
Per pura curiosità, ovviamente.
“Continuiamo?” chiese Blaine schiarendosi la voce per attirare l’attenzione di Kurt che sembrava come perso nei suoi pensieri

Free Talk

Seeeeraaaa!
Vi avevo promesso il doppio aggiornamento, ed eccolo qui!
Finalmente il menù, con la torta e tutto il resto...e per la cronaca i piatti sono veramente ispirati a quelli del matrimonio di William&Kate :-)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche perchè c'è taaaanto Klaine <3 Secondo me prima della fine di questa FF a qualcuna di voi verrà il diabete per il troppo fluff...man mano che si va avanti più la roba diventa dolce! 
Ci sentiamo verso mercoledì con il prossimo capitolo dove i nostri Kurt e Blaine si occuperanno della Carrozza!
Fatemi sapere cosa ne pensate, non siate timide! Lo scorso capitolo ha ricevuto tante letture ma poche recensioni... *Me Triste
Bacioni
Otty


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Capitolo 9
*** Capitolo 9 - Wedding Carriage ***


Capitolo 9 – Wedding Carriage
 
Erano appena le 23.30, ma Blaine era già andato a dormire.
Nonostante fosse parecchio stanco, continuava a girarsi nel letto, senza riuscire a prendere sonno. La data del matrimonio si stava avvicinando, non mancava ormai molto, eppure gli sembrava di essere ancora in alto mare. Lui e Kurt non avevano ancora scelto il vestito per Cooper, non avevano ancora fatto le prove in Central Park, l’Hotel non aveva ancora dato la sua conferma, la stampa e la televisione non facevano altro che parlare di questo matrimonio, definendolo il matrimonio dell’anno
Blaine stava per andare nel panico più totale. E pensare che non era nemmeno lui a sposarsi.
“Ma come fa Kurt a resistere a tutto questo stress?” pensò il ragazzo, girandosi a pancia in su passandosi le mani tra i capelli.
Kurt.
Forse doveva provare a chiamarlo: la sua voce aveva sempre un non so che di rilassante…
Ma erano le 23 passate, Blaine non poteva telefonargli a quest’ora, l’avrebbe sicuramente disturbato.
Il ragazzo immerso in questi pensieri si rigirò ancora nel letto chiudendo gli occhi per cercare di prendere sonno.
Dopo nemmeno dieci minuti si alzò a sedere di scatto con gli occhi sbarrati, sussurrando “La carrozza!”.
Senza pensarci troppo a lungo, afferrò il suo cellulare e compose il numero del Wedding Planner.
Un conto era chiamare Kurt per sentire la sua voce rilassante, un altro era chiamarlo per un emergenza.
“Si?” rispose il ragazzo dopo un paio di squilli.
“Kurt? Ciao sono Blaine…scusa l’ora…”
“Non preoccuparti, sai che sono disponibile 24 ore su 24…” rispose il Wedding Planner, aggiungendo poi “è successo qualcosa di grave? Cooper e Christine si sono lasciati?”
“Perché pensi sempre al peggio?” domandò Blaine giocherellando con il copriletto.
Aveva scambiato appena qualche parola con Kurt, ma già si sentiva più sereno.
“Perché i matrimoni tra vip sono sempre molto precari…” spiegò il Wedding Planner.
“No comunque Cooper e Christine per ora si amano ancora.”
“Menomale…qual è il problema quindi?”
“Ehm…ecco…stavo cercando di prendere sonno, quando mi è venuto in mente che non abbiamo pensato alla carrozza con i quattro cavalli bianchi…” disse Blaine, sentendosi leggermente stupido. Che idea poteva farsi Kurt di lui? Un ragazzo gay, super romantico che pensa alle carrozze e ai cavalli bianchi? Il massimo del clichè.
 “Oh…hai ragione” rispose invece Kurt, stupendo un’altra volta il fratello dello sposo “questo è un bel problema…come ho fatto a dimenticarmelo? Ovviamente, Cooper e Christine dovranno arrivare in carrozza…”
“Già, come William&Kate…” aggiunse Blaine orgoglioso di aver detto una cosa giusta riguardo al matrimonio, anche se inizialmente gli era sembrata un’osservazione particolarmente stupida.
“Non dovrebbe essere un problema trovare una carrozza e dei cavalli a New York, comunque…” aggiunse Kurt pensieroso dall’altro lato del telefono “fortunatamente in questo momento sono nei paraggi di Central Park…posso fare una deviazione e andare a parlare con un mio conoscente, Bryan, per sapere i prezzi del noleggio…”
“Posso venire anche io?” chiese velocemente Blaine, senza pensarci troppo.
“Ma stavi mica dormendo?” domandò Kurt dubbioso.
“Ehm no, cioè si, ma non è un problema. E’ più importante risolvere la questione carrozza, non penso di riuscire a riposarmi sapendo che tu nel frattempo sei in giro per New York a lavorare…”
“Blaine, ma io quasi tutte le sere sono in giro per New York a lavorare…” rispose Kurt, ridacchiando.
“Si, ehm…certo, ovvio!” rispose Blaine balbettando “intendevo, a lavorare per il mio matrimonio, di Cooper! Il matrimonio di Cooper! Non sono io a sposarmi, questo lo sappiamo…” aggiunse il ragazzo nel panico più totale.
“Chiaro Blaine! Tranquillo!” rispose Kurt divertito “ti aspetto davanti a Sturbucks  tra 15 minuti, va bene?”
“Si, tempo di vestirmi e prendere un taxi…” rispose il ragazzo che già aveva afferrato un paio di Jeans dal pavimento e se li stava infilando velocemente.
“A dopo”
 

*

 
Blaine saltò giù dal taxi dopo aver pagato, e si sistemò la sciarpa al collo. Era uscito di fretta, dimenticandosi la giacca. Fortunatamente si era ricordato di mettersi un maglioncino e di prendere la sua sciarpa preferita. Era solo metà settembre, ma l’aria era parecchio fredda, soprattutto in piena notte.
Il ragazzo si guardò attorno cercando l’amico, che individuò velocemente, sorridente e bello come suo solito.
Kurt stava reggendo due tazze di caffè fumante, e non appena vide Blaine gli si fece subito incontro, porgendogliene una.
“Per te…” disse semplicemente il ragazzo, iniziando a sorseggiare la sua bevanda.
“Non si dice mai di no al caffè” rispose Blaine lusingato.
“Ben detto” disse il ragazzo con un sorrisetto soddisfatto “Seguimi…” aggiunse poi e i due ragazzi si inoltrarono nel parco.
“Ma è sicuro passare di qui a quest’ora?” domandò Blaine guardandosi attorno spaventato. Nonostante abitasse ormai da parecchio tempo a New York, aveva sempre cercato di evitare Central Park a quell’ora.
“Tranquillo Blainey” lo canzonò Kurt dandogli una gomitata affettuosa “questa parte è sicura, mal che vada ci imbattiamo in qualche scoiattolo mannaro…”
“Ah Ah Ah molto divertente…” rispose il ragazzo guardando storto il Wedding Planner che ricambiò con una linguaccia.
“Certo che non ti facevo il tipo che per addormentarsi pensa alle carrozze e ai cavalli bianchi…i principi in calzamaglia e le principesse dove li hai lasciati?” continuò Kurt che evidentemente quella sera aveva voglia di prendere in giro l’amico.
“Sapevo che me l’avresti chiesto…” rispose Blaine arrossendo “ma che vuoi farci? Noi ragazzi gay siamo degli stereotipi viventi” aggiunse il ragazzo prendendosi in giro da solo.
“Ahahah hai ragione” rispose Kurt divertito “o almeno, questo è quello che pensa tutto il mondo eterosessuale!”
“Esatto!” disse Blaine tornando a sorseggiare il suo caffè.
“Ecco, siamo arrivati” disse Kurt poco dopo, indicando una zona dove si trovavano parecchi cavalli a riposare e qualche carrozza.
“Bryan?” disse Kurt ad alta voce, richiamando l’attenzione di un uomo che stava spazzolando un bel cavallo scuro.
L’uomo si girò e appena vide Kurt gli sorrise sventolando una mano in segno di saluto “Ehy Kurt! Non aspettavo una tua visita, soprattutto a quest’ora!” disse quello.
Blaine non riuscì a trattenersi così sussurrò all’amico “Kurt, ma come fai a conoscere tutta New York? E perché questo Bryan è qui in piena notte?”
“E’ il custode del parco Blaine, fa le ronde notturne per controllare che gli scoiattoli mannari non invadano New York...” rispose Kurt in tono serio e quasi Blaine ci credette.
“Ehy B, sto scherzando!” aggiunse il Wedding Planner, notando la faccia preoccupata del ragazzo “lui e la moglie lavorano per il servizio di trasporti, le ultime carrozze dovrebbero rientrare verso le due…hai presente quei turisti giapponesi che vengono a New York per farsi scorrazzare in giro per Times Square? Ecco, sono Bryan e sua moglie a gestire tutte le carrozze e i cavalli…”
“Oh…chiaro…” disse Blaine, maledicendosi mentalmente per non aver collegato subito la cosa.
“Ora tu stai qui e lascia fare a me. Se tutto va secondo i miei piani, dovremmo riuscire ad avere la nostra carrozza e i nostri cavalli bianchi nel giro di dieci minuti” disse Kurt facendo un occhiolino a Blaine, avvicinandosi poi a Bryan e iniziando a parlare in tono confidenziale.
L’altro ragazzo questa volta si limitò a stare in disparte ad osservare il Wedding Planner all’opera.
Blaine era totalmente rapito da Kurt: dal modo in cui muoveva le mani, dal modo in cui sorrideva, dal modo in cui giocherellava con i piedi...avrebbe potuto osservarlo per ore.
Si distrasse solo per un attimo, nel momento in cui sentì un rumore provenire dalle sue spalle, e per un attimo credette di aver visto uno scoiattolo più grande del normale, e con gli occhi di un colore tendente al rosso.
“Impossibile” pensò il ragazzo, tornando a concentrarsi su Kurt, che nel frattempo stava stringendo la mano a Bryan e lo stava ringraziando.
“Ehy che faccia pallida!” disse Kurt tornando verso l’amico “hai per caso visto un mostro?”
Blaine fu costretto a mordersi la lingua per non dire di aver visto uno scoiattolo con gli occhi rossi. Ci teneva ancora a fare un’impressione per lo meno decente su Kurt.
Così si limitò a rispondere “Nono figurati…allora com’è andata?”
Kurt sollevò un pollice in segno di vittoria e poi aggiunse “perfetto! Abbiamo la nostra carrozza e i nostri cavalli bianchi, e il tutto a un prezzo abbordabile!”
Blaine si fece prendere da uno slancio di gioia e abbracciò Kurt stretto stretto, dicendo “Oh Kurt, sei fantastico!”
Solo dopo si rese conto di quello che aveva fatto, per questo si allontanò velocemente balbettando qualche scusa.
Kurt si limitò a sorridere e a dargli qualche colpetto sulla spalla per tranquillizzarlo e poi il Wedding Planner propose “Se non è troppo tardi per te, ti va di venire a casa mia a guardare i vestiti delle damigelle che sono arrivati l’altro giorno? Ti ruberò solo qualche minuto e poi casa mia è di strada…”
A Blaine si illuminarono gli occhi sentendo quella proposta e immediatamente rispose “Ovvio!”

Free Talk

Sicuramente questo capitolo vi risulterà un po' povero di avvenimenti, questo perchè in realtà era lungo il doppio, ma l'ho diviso in due parti!
Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate!
Altrimenti ci sentiamo Sabato con il nuovo aggiornamento
Grazie a tutte
baci
Otty

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 - Wedding Sleeping ***


Capitolo 10 – Wedding Sleeping
 
“Devo fare silenzio? Sai non vorrei disturbare Puck…” disse Blaine sottovoce, seguendo Kurt oltre la porta di casa.
“Oh non preoccuparti, Puck lavora di notte…” spiegò il ragazzo che a causa dello sguardo confuso dell’amico fu costretto ad aggiungere “in un call center. Blaine stavi pensando male?”
“Io? Nonono figurati!” rispose quello, arrossendo leggermente e iniziando a guardarsi attorno.
“Scusa il disordine, naturalmente è tutta colpa di quel troglodita del mio inquilino…” disse Kurt sollevando un pacchetto di patatine da terra “abbiamo delle regole, ma è difficile fargliele rispettare…”
“Nessun problema…” rispose Blaine dirigendosi verso il divano, sedendosi.
“Vuoi qualcosa da bere?” chiese Kurt all’amico.
“Caffè!” rispose quello su di giri.
“Ma se ne hai bevuto uno nemmeno un’ora fa…” disse Kurt guardandolo storto “poi ci credo che non dormi e ti trovi a pensare ai principi azzurri e ai cavalli bianchi…il prossimo passo saranno gli unicorni e gli arcobaleni…”
Blaine scoppiò a ridere e poi rispose “tanto ormai il caffè non mi fa più nessun effetto, non preoccuparti!”
“In questo caso, ne prenderò uno anche io…” disse il ragazzo, dirigendosi in cucina, lasciando Blaine solo in salotto a guardarsi attorno.
L’appartamento non era poi tanto grande. C’erano un po’ di cose in disordine, ma nemmeno troppe. Blaine era in grado di indicare ad occhi chiusi cosa appartenesse a Kurt in quella stanza.
Il Wedding Planner tornò dopo qualche minuto con le due tazze di caffè e si sedette sul divano affianco all’amico, porgendogli la sua.
I due ragazzi iniziarono a chiacchierare del più e del meno, dimenticandosi addirittura il motivo per cui Blaine si trovava in quella casa.
“Spiegami di preciso come conosci questo Bryan” domandò Blaine facendo spazio sul divano a Kurt che nel frattempo si era tolto le scarpe.
“Ho collaborato con lui qualche tempo fa per un altro matrimonio…” rispose il padrone di casa sedendosi affianco all’amico coprendosi i piedi con una coperta che era poggiata dietro ai cuscini.
Blaine ascoltava tutt’orecchi, beandosi nell’atmosfera intima e casalinga che si era appena venuta a creare.
“Forse era un matrimonio ancora più strano di quello di Cooper e Christine, sai?”
“Impossibile” rispose il ragazzo, sorseggiando il suo caffè fumante.
“Era un matrimonio a tema cenerentola” iniziò a raccontare Kurt “e la sposa è arrivata con una carrozza a forma di zucca bianca trainata da una decina di cavalli…non ti dico la fatica che ho fatto per realizzare tutto…trovare le scarpette di cristallo è stata un’impresa epica…”
“Non ci credo che esiste qualcuno che vuol fare un matrimonio ispirato a Cenerentola!” rispose l’altro ragazzo a occhi sbarrati.
“Giuro!” disse Kurt mettendosi una mano sul cuore, “ho anche delle foto da qualche parte in camera mia…vieni che te le faccio vedere…”. Il Wedding Planner saltò giù dal divano e dopo aver afferrato la mano di Blaine lo condusse verso la porta della sua stanza.
I due entrarono nella camera da letto e Blaine iniziò a guardarsi attorno un po’ intimidito. Tutto in quella stanza era così….Kurt.
Il padrone di casa dopo aver lasciato la mano dell’amico iniziò a trafficare nei cassetti del comodino, cercando l’album in cui teneva tutte le foto dei matrimoni, lasciando così il tempo a Blaine di guardarsi meglio attorno.
Il letto era a una piazza e mezza ed era pieno di cuscini perfettamente ordinati, il copriletto era color avorio con una fantasia classica che richiamava quella delle tendine dell’unica finestra presente nella stanza. Alle pareti vi erano un paio di mensole piene di libri e dvd e su un comodino vi erano disposte una serie di fotografie che ritraevano per lo più Kurt da bambino o quello che evidentemente doveva essere suo padre.
L’attenzione di Blaine venne però catturata da un quadro astratto sulla parete.
Blaine si avvicinò per guardarlo meglio: i colori erano freddi e giocavano per lo più sulle tonalità degli azzurri. Inevitabilmente a Blaine quelle sfumature richiamarono gli occhi di Kurt. Osservando meglio il quadro era possibile scorgere anche qualche macchia tendente al marrone, sparsa qua e la che imprigionava gli azzurri.
“You&Me”
“Come scusa?” chiese Blaine voltandosi al suono della voce di Kurt.
“You&Me” disse ancora il padrone di casa facendo un cenno verso il quadro “è il titolo del quadro…”
“E’ bello…” disse Blaine lanciando ancora un’occhiata al dipinto sulla parete.
“Lo so, per questo non sono riuscito a buttarlo…” rispose l’altro ragazzo sconsolato.
“E perché avresti dovuto?” si ritrovò a domandare Blaine.
“Perché l’ha dipinto Logan per me…è un artista…” spiegò Kurt abbassando gli occhi per nascondere le lacrime che avevano iniziato a rigargli le guance.
“Uhm…” disse semplicemente l’altro ragazzo osservando tristemente l’amico.
“Sono riuscito a buttare tutto quello che in qualche modo mi richiamasse alla mente quello stronzo, ma questo quadro…non ce l’ho proprio fatta...” spiegò il Wedding Planner tornando a guardare Blaine con i suoi occhioni lucidi e aggiungendo “pensi che sia una cosa sciocca? Se continuo a tenere questo quadro non riuscirò mai a ricominciare la mia vita?”
Blaine sentendo quelle parole si avvicinò al ragazzo e gli posò dolcemente una mano sulla guancia, poi quasi in un sussurro rispose “assolutamente no Kurt. Se ormai Logan per te non significa più niente, allora anche questo quadro non ha nessun tipo di significato, è semplicemente una bella opera d’arte…”.
Il pollice di Blaine iniziò ad accarezzare la pelle candida dell’altro ragazzo, asciugandogli molto lentamente le lacrime.
Solo i respiri irregolari dei due ragazzi rompevano il silenzio nella stanza.
“Ehm…le foto di Ce-nerentola…e gli abiti delle damigelle…” disse Kurt improvvisamente allontanandosi da Blaine e dal suo tocco.
“Si…gli abiti delle damigelle…” ripeté il ragazzo un po’ avvilito mentre osservava Kurt cercare come un forsennato in un album la foto della carrozza di Cenerentola.
“Eccola qui!” disse il Wedding Planner una volta trovata, mostrandola all’amico con un mezzo sorriso, anche se in realtà era ancora scosso per quello che era successo poco prima.
“WOW!” disse Blaine sbarrando gli occhi “Incredibile! Kurt, sei veramente il miglior Wedding Planner di tutta New York!” smorzando così l’atmosfera pesante che aleggiava nella stanza.
Kurt sorrise lusingato e poi rispose “e ora ti faccio vedere i vestiti per le damigelle…”
Il ragazzo iniziò a dirigersi verso l’armadio, mentre l’attenzione di Blaine venne nuovamente catturata da qualche cosa. Un dvd, poggiato sul comodino vicino al letto.
“Kurt, ma questo sarà mica il dvd del film “William&Kate una favola moderna?” domandò il ragazzo con la voce rotta dall’emozione.
Il padrone di casa si voltò per controllare e poi si limitò ad annuire.
“OMMIODDIO! Ma è introvabile! Ho sempre desiderato vederlo, ma non sono mai riuscito! Come fai ad averlo?” chiese Blaine esaltato come un bimbo.
“L’ho vinto all’asta su Ebay…” rispose il Wedding Planner sogghignando soddisfatto.
“Devi prestarmelo! Devo assolutamente vederlo!” disse il ragazzo afferrando la custodia.
“Ma sai com’è Blaine, mi serve per lavoro…sto facendo degli studi per un certo matrimonio ispirato proprio a William&Kate…” rispose l’altro ragazzo, divertendosi a fare il difficile.
“Allora guardiamolo adesso, insieme! Posso aiutarti nei tuoi studi…”
“Ma i vestiti delle damigelle?” domandò Kurt indicando l’armadio.
“Mi fido di te, saranno sicuramente perfetti!” rispose velocemente l’altro ragazzo, guardando poi Kurt con i suoi occhi imploranti “Ti preeeeegooooo”.
“Ma Blaine sono le 2 passate…” cercò di convincerlo Kurt.
Ma niente da fare.
Quegli occhi da cucciolo non risparmiavano nessuno.
“Eh va bene…ma solo perché il primo appuntamento di domani è tardi…”
“Yeeeeee! Grazie!!!!” disse Blaine saltellando sul posto impaziente, mentre Kurt gli faceva segno con la testa di seguirlo nuovamente in salotto.
“Però le parti con Pippa Middelton le saltiamo…” disse Kurt accendendo la televisione e inserendo il dvd, mentre Blaine si era già posizionato sul divano.
Il padrone di casa spense le luci e poi si sedette affianco all’amico, stendendo la coperta sulle gambe di entrambi.
Kurt scoprì a suo discapito che Blaine faceva parte di quella categoria di persone che parlano durante i film, facendo mille domande (“ma perché Kate ha quel vestito orrendo?”) e commentando qualsiasi scena (“ma questo William è mille volte più bello di quello vero!”).
Il film era chiaramente romantico, eppure Kurt non riuscì a smettere di ridere per tutto il tempo, a causa delle uscite assurde di Blaine.
Nonostante tutta la caffeina che avevano in corpo e complici il calduccio della coperta, le luci soffuse e l’ora tarda, i due ragazzi non riuscirono ad arrivare alla fine del film, in quanto a metà proiezione si addormentarono sul divano, forse un po’ troppo vicini per essere dei semplici “colleghi di lavoro”.
 

*

 
“Ma che caz-“ Puck si interruppe a metà quando quel mattino presto, dopo aver acceso le luci della sala, trovò Kurt addormentato sul divano avvinghiato a uno sconosciuto dai capelli scuri.
Kurt si svegliò non appena sentì parlare, e dopo aver aperto gli occhi si trovò di fronte il suo coinquilino con un sorrisetto malizioso.
“Cosa abbiamo a fare le regole Kurtie caro?” domandò Noah con le mani sui fianchi “hai appena violato la numero 11…”
Kurt si strofinò gli occhi senza capire esattamente a cosa si stesse riferendo l’amico, poi abbassò gli occhi e si ritrovò il corpo di Blaine vicinissimo al suo.
“Co-cos’è successo?” domandò il ragazzo tra se e sé e Puck rispose semplicemente “guarda non sono espertissimo di sesso gay, ma se vuoi posso provare a farti un disegnino…” disse Puck sorridendo, beccandosi così vari insulti da Kurt, che stava cercando di alzarsi dal divano senza svegliare l’amico.
“Siamo ancora tutti e due vestiti, ci siamo addormentati mentre vedevamo un film….per motivi lavorativi…” aggiunse il ragazzo facendo più che altro luce nei suoi pensieri.
“Raccontala a qualcun altro stellina” disse Noah dirigendosi verso la sua camera “ora vado a dormire, cercate di non fare troppo rumore…” e con queste parole il ragazzo scomparve oltre la porta con un occhiolino.
Kurt decise per prima cosa di sistemarsi i capelli che erano assolutamente un disastro. Solo dopo essersi ricomposto un pochino, toccò dentro Blaine dolcemente, per svegliarlo.
“Ehy…” disse il Wedding Planner e il ragazzo sentendo quelle parole rispose con la voce tutta impastata dal sonno “ancora cinque minuti mamma…”
Kurt si limitò a sorridere, Blaine era adorabile, ma non poteva certo passare tutto il giorno sul suo divano, così provò di nuovo “Blaine…mi spiace svegliarti…ma è ora di tornare a casa…”
Il ragazzo finalmente aprì gli occhi e rimase piacevolmente stupito nel trovarsi di fronte Kurt. Lentamente il suo cervello si rimise in moto, e le immagini di quello che era successo la sera precedente gli tornarono in mente in modo abbastanza vivido.
“Oddio…scusa Kurt! Mi sono addormentato!”
“CI siamo addormentati! Ma non è mica grave sai…” rispose Kurt sistemando involontariamente un ricciolo ribelle dietro l’orecchio di Blaine.
“E’ meglio che vada…sai…Cooper vorrà sapere della…della sua carrozza! Si della carrozza…e dei vestiti delle damigelle…sai, sono tante cose…scusa ancora! E grazie per avermi fatto vedere il dvd, anche se ci siamo addormentati!” balbettò Blaine a disagio.
Che figura aveva fatto ad addormentarsi così a casa di un suo “collega di lavoro?”
Ma arrivati a questo punto Kurt e Blaine potevano ancora considerarsi dei semplici “colleghi di lavoro?”

Free Talk

Ciao a tutte!
A voi la fine del capitolo, e anche questa volta non si sono baciati...io ve lo dico di già prima di prendere insulti...si baciano tra un po'... (non all'ultimo capitolo come mio solito)
Bene, se vi va fatemi sapere cosa ne pensate, sapete sempre che sono disposta a fare quattro chiacchiere :-)
Per il resto ho in cantiere una storia bella rossa per voi...appena concretizzo qualcosa vi farò sapere...per ora posso anticiparvi il titolo: Kurt & Blaine Make a Porno e penso di aver già detto tutto XD
Nel prossimo capitolo finalmente la scelta dell'abito!
Grazie a tutti per il supporto
A Mercoledì
bacioni
Otty

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 - Wedding Dress ***


Capitolo 11 – Wedding Dress
 
“Blaine, esci!”
“No Kurt, mi vergogno!”
“Dai Blaine, ci siamo solo io e un paio di commessi!”
“Appunto! Già siete in troppi!”
“Blaine, smettila di comportarti da bambino, esci e facci vedere come stai con questo vestito!” disse per l’ennesima volta il Wedding Planner esasperato, battendo più volte la mano sulla porta del camerino della boutique dove i due ragazzi si trovavano da più di un’ora.
Blaine aprì la serratura e sporse leggermente fuori la testa, dicendo sottovoce “Manda via tutti i commessi, se no io non esco!”.
Kurt colse al volo l’occasione e invece di seguire la richiesta del ragazzo, afferrò la porta aprendola un po’ di più e sfruttando quello spazio per intrufolarsi nel camerino insieme a Blaine.
“Che-che stai facendo?!” disse il ragazzo sconvolto, coprendosi il petto nudo con le mani e retrocedendo fino ad andare a sbattere contro lo specchio poco distante alle sue spalle.
Kurt con le mani sui fianchi, cercando di non dare troppo peso al fatto che Blaine fosse a torso nudo proprio di fronte a lui, lo apostrofò in modo deciso “tutto questo tempo, e ti sei messo solo i pantaloni dello smoking? Che problema hai, Blaine? Di cosa ti vergogni se non sai nemmeno come ti sta addosso il vestito? Ho avuto a che fare con delle spose meno isteriche di te, te ne rendi conto? E non stiamo nemmeno parlando del tuo matrimonio, ma di quello di tuo fratello!”
“Appunto! Allora per quale motivo devo essere io a provare lo smoking di Cooper? Guarda questi pantaloni” disse Blaine esasperato sollevando un piede e mostrando a Kurt quanto i pantaloni gli stessero lunghi “non sono della mia taglia…ovviamente! Cooper è alto almeno 15 centimetri più di me! Questa cosa non può funzionare! Non ho intenzione di uscire da questo camerino e farmi prendere in giro da tutti i commessi perché la giacca mi sta grande o perché i pantaloni mi cadono!” continuò il fratello dello sposo mettendo il broncio come un bimbo di tre anni.
Kurt soffocò una risata, Blaine era troppo adorabile quando faceva i capricci. Ma d’altra parte non poteva mica biasimarlo.
Il Wedding Planner aveva pensato che Blaine avesse potuto sostituire Cooper per la prova dell’abito, ma effettivamente le loro misure erano troppo diverse.
“Hai ragione…ma qualcuno dovrà pur provare l’abito, non pensi?” disse Kurt prendendo la camicia bianca che era appesa alla parete e obbligando Blaine ad indossarla.
“Ma quel qualcuno non sarò io…” rispose il ragazzo con la voce rotta dall’emozione, guardando le mani di Kurt che allacciavano i bottoni della camicia, senza però riuscire a fare niente per impedirglielo.
Una volta chiusa la camicia e aver rivolto un sorriso soddisfatto a Blaine, Kurt allungò il braccio per prendere la cravatta, ma questa volta l’altro ragazzo riuscì a far valere la sua posizione, e con una mano bloccò il movimento del Wedding Planner. Con gli occhi puntati in quelli del Wedding Planner, Blaine disse deciso “Kurt, non sto scherzando. Non posso essere io a provare questo abito.”
Kurt questa volta un po’ intimidito dallo sguardo deciso di Blaine abbandonò le mani lungo i fianchi sbuffando “Capito. Effettivamente questa cosa non può funzionare…questa camicia ti fa difetto ovunque…”
“Che si fa?” chiese Blaine facendo un passo verso il Wedding Planner. Solo ora che avevano smesso di litigare Blaine si era effettivamente reso conto di quanto quel camerino fosse stretto e di quanto fosse vicino a Kurt.
E a quanto pare anche Kurt se ne era reso conto perché arrossì leggermente retrocedendo verso la porta “Non-non lo so…” balbettò agitato “Cooper non può pro-proprio trovare un momento per prova-re questo abito?”
Blaine si limitò a fare un cenno negativo con la testa arricciando le labbra, mentre osservava dall’alto in basso Kurt in modo molto interessato.
“C’è…c’è qualche problema?” chiese il Wedding Planner sentendosi osservato “per-perché mi guardi in questo modo?”
“Penso di aver trovato la soluzione al nostro problema…spogliati” disse il fratello dello sposo con un sorrisetto malizioso.
“Che?” chiese Kurt preoccupato “Co-cosa vuoi fare?”.
 Blaine avrebbe tanto voluto dire all’altro ragazzo quello che gli passava per la testa in quel preciso momento, quello che avrebbe voluto FARE insieme a Kurt chiuso in quel camerino, ma cercò di eliminare quei particolari pensieri per tornare a concentrarsi sul problema matrimonio.
“Quanto sei alto?” chiese allora senza mezzi termini.
“Co-come?” rispose l’altro ragazzo visibilmente stupito.
“Non dovrebbero esserci troppi centimetri di differenza tra te e Coop…sei sicuramente più adatto tu come modello…” disse Blaine slacciandosi velocemente la camicia bianca e piazzandola in mano a Kurt che lo fissava con gli occhi sbarrati.
Blaine riprese la sua t-shirt verde dal pavimento e la indossò, poi si sfilò i pantaloni lungo i fianchi (gli stavano talmente grandi che non aveva avuto bisogno di slacciarli) e li porse a Kurt che incapace di dire qualsiasi cosa si limitò ad afferrarli.
Blaine, rimasto solo in boxer, si affrettò a cercare i suoi jeans in quei pochi metri quadrati. La convivenza in quel camerino era già di per se abbastanza imbarazzante, non voleva certo rimanere seminudo di fronte a Kurt per troppo tempo.
Il Wedding Planner comunque non perse tempo e sfruttò quell’occasione per dare una sbirciata al fisico dell’altro ragazzo, rimanendo piacevolmente soddisfatto da quello che riusciva ad intravedere.
Dopo essersi velocemente rivestito, Blaine sorrise a Kurt e dandogli una pacca sulla spalla disse “forza Kurt, prova l’abito” e con un occhiolino uscì dal camerino. Dopo aver richiuso la porta alle spalle si trovò di fronte un manipolo di commessi che lo guardavano molto incuriositi.
Blaine sentendosi tutti quegli occhi addosso, arrossì vistosamente e dopo aver bofonchiato qualcosa di molto simile a “non è successo nulla” si allontanò, fingendosi molto interessato ai papillon che si trovavano in fondo alla sala.
Ma quei farfallini erano davvero interessanti! Blaine si lasciò trascinare dall’entusiasmo, iniziando ad avvicinarli uno per volta al collo davanti a uno specchio mentre provava ad abbinarli a diverse espressioni del viso (per esempio a quello rosa aveva fatto corrispondere la faccia innamorata, a quello rosso scuro l’ira, a quello color ghiaccio la paura e così via…)
Troppo preso com’era dal suo giochetto, il ragazzo non si rese nemmeno conto che Kurt era uscito dal camerino vestito di tutto punto e in quel momento era circondato da commessi che facevano apprezzamenti su quanto gli stesse bene quello smoking scuro.
“Blaine…ehy Blaine!” lo chiamò finalmente il Wedding Planner dalla pedana su cui si trovava “se fai il bravo ti compro uno di quei papillon, ma adesso vieni a vedere come va lo smoking…”
Blaine colto alla sprovvista si girò di scatto verso Kurt, e appena lo vide rimase a bocca aperta. Quell’abito gli stava da Dio. I pantaloni gli fasciavano i fianchi mettendo in risalto il suo fisico perfetto, la giacca gli cadeva giustissima sulle spalle, tanto che quel completo sembrava fatto su misura per Kurt Hummel. Anche i commessi continuavano a fargli i complimenti, uno arrivò addirittura a dirgli che era un vero peccato che non fosse lui a sposarsi.
Blaine abbandonò i papillon (che per quanto potessero essere interessanti, lo erano sicuramente meno di Kurt Hummel in smoking) e si avvicinò al Wedding Planner girandogli attorno a braccia conserte.
“Allora?” si trovò a domandare Kurt, visto che Blaine continuava ad osservarlo senza sembrare intenzionato a proferire parola.
Dopo un altro giro di perlustrazione Blaine disse semplicemente: “PERFETTO!” e Kurt sorrise felice “Te l’avevo detto che saresti stato un modello migliore di me!” aggiungendo poi “sono convinto che questo vestito non farà lo stesso effetto su Cooper…”
“Ma smettila!” lo rimbeccò Kurt “stiamo parlando di Cooper Anderson! Hai presente?”
“Purtroppo si…è mio fratello…” disse Blaine mordicchiandosi il labbro. Per quanto potesse essere bello suo fratello, Blaine era sicuro che Kurt lo fosse ancora di più.
“E invece ti dico che questo completo sembra cucito apposta per te! Questi pantaloni sono della lunghezza giusta e questo taglio è perfetto per mettere in risalto le tue forme…” disse Blaine esternando i suoi pensieri nel modo più fine possibile (anche perché il suo cervello in quel momento gli stava gridando solo “Ommioddio quel culo!” ma dato che Blaine si reputava un gentiluomo, aveva optato per un modo più signorile per far sapere a Kurt la sua opinione).
Il Wedding Planner lanciò un occhiata soddisfatta al suo fondoschiena e poi rispose senza esitazione “si hai ragione…il mio lato B ha sempre riscosso molto successo” lasciando Blaine di stucco. Non si aspettava certo una frecciatina del genere da Kurt.
“Sono d’accordo…” sussurrò Blaine a mezza voce ma Kurt non riuscì a distinguere le parole, troppo intento a specchiarsi, per questo si limitò a domandare “Come?” ma Blaine non trovò il coraggio di ripetere quell’affermazione. Il ragazzo si limitò ad andare ad afferrare dei fiorellini rossi e blu da un vaso poco distante (senza nemmeno chiedere il permesso) e poi tornò verso il Wedding Planner posizionandoli nel taschino della giacca.
“Ecco fatto…avevamo detto che in qualche modo avremmo dovuto richiamare i colori dell’abito ufficiale di William…” disse Blaine sorridendo a Kurt che rivolse uno sguardo soddisfatto all’accessorio scelto dall’altro ragazzo.
“Menomale che siamo riusciti a convincere Cooper a non indossare quella stupida uniforme…” disse Kurt sistemando leggermente i fiori nel taschino “sarebbe stato un vero spreco…e grazie a Dio Christine ha deciso di indossare il vestito di sua madre…trovarne uno simile a quello di Kate sarebbe stata un’impresa impossibile…”
“Già…” si limitò a dire Blaine osservando la sua immagine riflessa nello specchio affianco a quella di Kurt. Anche se in quel momento lui indossava una semplice t-shirt e un paio di jeans mentre l’altro ragazzo era fasciato in un costoso completo Armani, Blaine non potè fare a meno di notare quanto erano carini insieme.
Formavano davvero una bella coppia…
“Blaine?” chiese Kurt, notando che l’amico era perso nei suoi pensieri “che ti prende adesso? Non ti sarà mica venuta in mente qualche altra strana idea vero?”
“Eh?” domandò il ragazzo, risvegliandosi dal suo stato di trance “Oh nonono tranquillo….mi stavo solo domandando…Come ti vestirai al matrimonio? L’hai già deciso?”
“Io?” chiese Kurt stupito per quella domanda “ovviamente, ti sembro un tipo che si presenta impreparato a queste occasioni?”
“Certo che no!” rispose Blaine.
“Infatti, ho optato, anche se in teoria non si potrebbe, per un completo bianco…sai per mettere in risalto le mie famose forme…” disse il ragazzo facendo l’occhiolino a Blaine, che deglutì rumorosamente.
 “Ti piace stare al centro dell’attenzione, eh?” cercò di sdrammatizzare Blaine che nel frattempo stava provando ad allontanare l’immagine di Kurt vestito di bianco dalla sua testa.
“Chiamami Pippa Middelton” rispose Kurt sarcastico.
Blaine sorrise sentendo quella battuta, e rispose “Guarda che io, in qualità di fratello dello sposo aka principe Harry, potrei causare qualche scandalo…non posso permettere che l’attenzione di tutti i cameraman e fotografi quel giorno sia puntata solo sul tuo fondoschiena!”
“Sarà veramente difficile!” rispose ancora Kurt guardando Blaine mentre sollevava un sopracciglio in tono di sfida.
Non dirlo a me pensò Blaine, mordendosi il labbro per non lasciare fuoriuscire quel pensiero.


Free Talk
Save! Ecco a voi il nuovo aggiornamento! Questa è stata la prima scena che mi è venuta in mente per la FF, spero vi piaccia :-) (Solita dose di Fluff settimanale by Ottavia!)
Ora i preparativi sono ufficialmente finiti! Nei prossimi due capitoli vedremo i Klaine alle prese con l'addio al celibato di Coop e poi...chissà! XD
Come al solito ringrazio tutte le fantastiche persone che leggono, recensiscono e seguono la storia!
A Sabato con il prossimo aggiornamento
bacioni
Otty

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 - Wedding Danceclub ***


Capitolo 12 – Wedding Danceclub
 
Ormai mancavano solo un paio di settimane al matrimonio e Kurt e Blaine erano riusciti a sistemare più o meno tutto. Naturalmente c’erano ancora parecchie cose da fare, ma diciamo che la situazione stava procedendo abbastanza bene.
Cooper e Christine avevano interviste più o meno tutti i giorni, peccato che nessuno dei due sapesse nulla di questo matrimonio, per questo Blaine si era ritrovato a scrivere i punti essenziali su un cartellone che gli sposini si portavano appresso durante i talk show, obbligando qualche operatore a tenerlo in mano dietro le quinte.
Tutto era avvolto nel mistero e l’america non stava più nella pelle per questo evento.
Il cellulare di Blaine era tempestato di chiamate a qualsiasi ora del giorno da parte di volti dello star system che chiedevano di poter partecipare al matrimonio dell’anno. Purtoppo però, in accordo con Kurt, Blaine era costretto a negare l’invito a tutti. Ormai i giochi erano fatti: o eri in lista oppure potevi scordarti il matrimonio di Cooper&Christine.
 
C’era però una persona in particolare che voleva a tutti i costi poter partecipare a questo matrimonio, e questa persona era Puck.
 
“Daaaaai Kuuuuurtiiiiiieeeee” si ritrovò a ripetere per la centesima volta Noah avvicinandosi di soppiatto al suo coinquilino e abbracciandolo da dietro “lo so che tu puoi procurarmi un invito per questo matrimonio….”
“Puck, ne abbiamo già parlato tutti i tavoli sono occupati…Blaine mi ha appena mandato un sms dicendo che ha dovuto negare l’invito a Emma Stone e Andrew Garfield e tu mi chiedi di poter partecipare?”
“Si” disse Puck mettendo il broncio “voglio conoscere Cooper e leSweety…voglio un loro autografo e poi voglio troppo assaggiare la torta al cioccolato di cui mi hai parlato. Non ci sono storie, io verrò a questo matrimonio a costo di imbucarmi.”
“Non.Se.Ne.Parla” rispose Kurt secco aprendo il frigorifero e cercando un succo di frutta.
“Allora la prossima volta che quei giornalisti di gossip chiamano mentre tu non ci sei, accetterò di essere intervistato e racconterò loro della tua storia con il fratello dello sposo…e magari gli mostrerò anche la foto che vi ho scattato mentre dormivate abbracciati sul divano…” disse Puck minaccioso.
“COSA? QUALE FOTO?” disse Kurt sbarrando gli occhi “STAI MENTENDO!”
“Proprio no! Guarda qua!” disse Noah, estraendo il cellulare e mostrando una foto che ritraeva Kurt e Blaine abbracciati sul divano.
“Ma quando l’hai fatta?” chiese Kurt sconvolto.
“Quella volta che vi ho beccati insieme…poco prima che ti svegliassi…e adesso parliamo del matrimonio…voglio questo invito...”
Kurt si mordicchiò il labbro preoccupato e poi disse “ti va bene anche fare il cameriere?”
“Qualsiasi cosa pur di avere una foto con le Sweety”.
“Affare fatto” disse Kurt “adesso però cancella quella foto…”
“Dopo il matrimonio…” rispose il ragazzo con un sorrisetto soddisfatto per essere riuscito dove nemmeno gli Stonfield erano riusciti.
 
“Abbiamo un problema” scrisse poco dopo Kurt a Blaine in un sms “Puck vuole venire al matrimonio…non c’è stato verso di convincerlo…lo inserisco tra i camerieri, spero che non ti dispiaccia…”
“Se non da fastidio a te, per me è ok. Mi farà piacere conoscere finalmente il tuo coinquilino J” rispose poco dopo Blaine, e Kurt si ritrovò a sorridere verso lo schermo.
Blaine era veramente un ragazzo fantastico.
 

*

 
Kurt si era preoccupato di organizzare tutto il matrimonio di Cooper, gli aveva addirittura scritto il discorso da fare a tavola prima del brindisi e aveva anche scelto la scaletta delle canzoni da ballare seguendo i suoi gusti.
Tutto era ormai pronto, tranne una cosa: l’addio al celibato.
Solitamente era lo sposo o al massimo gli amici dello sposo ad occuparsi del locale dove organizzare la festa, ma Cooper era troppo occupato con le varie interviste per poter andare in giro per New York a scegliere il posto, per questo aveva obbligato il suo fratellino a fare il lavoro sporco al posto suo.
Purtroppo Blaine non sapeva assolutamente dove andare a sbattere la testa. Non era mai stato un tipo festaiolo, i locali che frequentava erano sempre gli stessi e nessuno era particolarmente trasgressivo per organizzarci un addio al celibato (anche perché Cooper aveva richiesto espressamente delle spogliarelliste).
“Ma diamine, stiamo parlando di New York!” pensò Blaine aprendo la pagina principale di Google sul suo portatile “la grande mela sarà sicuramente piena di locali adatti per questo genere di cose…” e senza pensarci due volte scrisse nella barra di ricerca “Locali per addio al celibato New York” e prima di ciccare invio aggiunse “trasgressivi”.
Una lista di indirizzi e di siti gli comparve davanti agli occhi, e dopo averne scartati un paio ne scelse uno che gli sembrava interessante. Purtroppo però si ritrovò su un sito di un locale a luci rosse, una sorta di bar con accompagnatrici che fornivano servizi a ore ai clienti. Blaine chiuse disgustato lo schermo del suo laptop dopo che alcune immagini di ragazze bionde e rifatte in atteggiamenti compromettenti gli erano apparse per tutto lo schermo e si passò le mani tra i riccioli.
D’altra parte cosa pensava di trovare nel sito di un locale chiamato Love Cafè?!
Ormai senza speranze decise di chiamare Kurt. Alla fine lui organizzava matrimoni da parecchi anni, magari avrebbe potuto dargli una mano.
“Blaine?” rispose il Wedding Planner dopo qualche squillo.
“Ciao Kurt, scusa se ti disturbo…stavi cenando?” domandò Blaine alzando nuovamente lo schermo del suo pc e chiudendo schifato il sito che era rimasto aperto e tutti i pop-up porno che erano comparsi sul suo desktop.
“No, ho appena finito…dimmi tutto!” rispose il ragazzo incuriosito.
“Senti…ho un problema…come sei messo a conoscenze di locali a New York?” domandò Blaine e Kurt si limitò a rispondere “male. Da quando mi sono trasferito qui non ho mai avuto veramente tempo per divertirmi, ma se hai bisogno di un consiglio posso chiedere a Puck, solo che adesso è appena uscito per andare a lavoro…”
“Uhm, sto cercando di organizzare l’addio al celibato di Coop ma è un vero disastro…non so da che parte sbattere la testa…sai lui vuole la Lap Dance, le spogliarelliste…tutta questa roba etero…” disse Blaine facendo una smorfia con il naso.
“Ovviamente. Purtroppo io non mi occupo anche del party, di solito è una cosa a cui pensano gli amici o i parenti degli sposi…”
“Ossia io, in questo caso…” rispose Blaine sospirando “vabbè Kurt, grazie comunque, vedrò di inventarmi qualcosa…la notte è giovane! Andrò a farmi un giro per NY entrando in locali a caso…magari qualche taxista saprà consigliarmi…”
“Vuoi una mano? Penso di aver bisogno di una serata di svago…sai un certo matrimonio mi sta risucchiando l’anima…” propose Kurt titubante.
“Tecnicamente se mi aiuti è ancora lavoro…” disse Blaine ghignando.
“Hai ragione! Sembra proprio che gli Anderson mi abbiano incastrato per benino!” disse il Wedding Planner ridacchiando “scherzi a parte Blaine, mi farebbe piacere aiutarti nella ricerca…sembra divertente!”
“D’accordo!” rispose il fratello dello sposo “ci vediamo al solito Sturbucks davanti a Central Park?”
“Tra 20 minuti ti va bene?”
“Perfetto!”
“A dopo”
 

*

Proprio come la volta precedente Kurt e Blaine si ritrovarono davanti alla caffetteria e dopo aver preso una tazza di caffè, iniziarono a girovagare per le vie di New York guardandosi attorno in cerca di ispirazione.
Il primo locale in cui entrarono si rivelò una sorta di covo Nerd, pieno di postazioni per l’Xbox e tavoli per giochi da tavola.
Per riuscire a sfuggire da quel posto che Kurt definiva maledetto, anche se a Blaine un pochino piaceva, i due ragazzi si finsero due turisti che si erano persi e stavano cercando una fermata della metro.
Dopo di che entrarono in un bar squallidissimo, pieno solo di ragazzini infighettati che fingevano di avere 21 anni, quando bastava un’occhiata per capire che in realtà erano ancora liceali.
Il terzo tentativo li portò in un bar-karaoke a gestione famigliare: piccolo, accogliente e non molto affollato. Perfetto per passare una serata tra amici, ma non certo per un addio al celibato. Blaine ci lasciò il cuore in quel locale, in quanto proprio prima di uscire il DJ aveva appena messo la base di Teenage Dreams.
Ormai senza speranze, i due ragazzi decisero di chiedere veramente aiuto a qualche passante, e optarono per un taxista.
“Mi scusi…” disse Kurt schiarendosi la voce e bussando sul vetro della macchina gialla “Salve. Sa per caso indicarci qualche locale un po’ trasgressivo qui a New York? Una discoteca sarebbe perfetta, bella grande e che passi buona musica…” poi il Wedding Planner aggiunse indicando Blaine “sa, io e il mio amico siamo qui in vacanza e vorremmo un posto dove divertirci…”
Il taxista rivolse un occhiata a Kurt e poi a Blaine pensieroso. Dopo qualche minuto rispose “Non molto distante da qui c’è il Club Shelter…secondo me vi soddisferà…basta proseguire per la 6th Ave e poi appena arrivate a Varick Street girate a destra”
“Grazie mille, gentilissimo!” rispose Kurt e poi fece un cenno a Blaine sorridente.
I due ragazzi seguirono le indicazioni e nel giro di 15 minuti raggiunsero il locale mettendosi in coda.
“Visto? Alla fine è stato facile…senti che musica” disse Kurt muovendo la testa seguendo il ritmo e mimando con la bocca le parole di Born This Way “alla fine è bastato chiedere…sembra un posto interessante, no?” continuò Kurt guardando Blaine che fece un cenno sorridendo.
I due ragazzi arrivarono fino all’ingresso dove mostrarono i loro documenti d’identità e dopo aver ricevuto un cenno di approvazione dal buttafuori, poterono finalmente entrare nel locale dove furono travolti dalla musica assordante e da un’orda di ragazzi che ballava per tutta la sala tra le luci psichedeliche.
“Wow!” disse Blaine a bocca aperta “forse è un po’ esagerato non pensi?”
“COSA?!” chiese Kurt urlando per sormontare la musica “NON SENTO NIENTE!” aggiunse il ragazzo avvicinandosi a Blaine che gli urlò nell’orecchio “FORSE è UN PO’ TROPPO RUMOROSO QUI!”
“NO, E’ PERFETTO! ANDIAMO A CERCARE IL PROPRIETARIO PER SAPERE SE è POSSIBILE AFFITTARE IL PRIVE’!”
Kurt afferrò la mano di Blaine per non perderlo e lo trascinò tra la folla verso il piano bar.
Blaine andò a sbattere parecchie volte contro delle coppie che ballavano e lentamente iniziò a guardarsi meglio attorno.
C’era qualcosa che non quadrava in quel posto.
“KURT!” urlò il ragazzo tirando con la mano libera la camicia dell’amico per attirare la sua attenzione.
“SI?” chiese il Wedding Planner voltandosi.
“C’E’ QUALCOSA CHE NON VA, QUI!” urlò Blaine direttamente nell’orecchio di Kurt.
“COSA INTENDI?”
“SECONDO ME SIAMO IN UN LOCALE GAY!” disse il ragazzo guardandosi attorno e immediatamente Kurt fece lo stesso.
“COSA TE LO FA PENSARE?” domandò il Wedding Planner
“CI SONO TROPPE DRAG QUEEN QUA ATTORNO…E TROPPE COPPIE OMOSSESSUALI AVVINGHIATE!” rispose Blaine indicando due ragazzi in particolare su un divanetto che si stavano risucchiando l’anima.
“BLAINE, SIAMO A NEW YORK, QUI SONO TUTTI PIU’ APERTI!” rispose Kurt, anche se non ne era troppo convinto.
“MA ALLORA COME MI SPIEGHI QUESTI BALLERINI SUI TAVOLI SENZA MAGLIETTA?” domandò Blaine facendo voltare Kurt verso la zona ristoro dove alcuni ragazzi palestrati stavano ballando su dei lunghi tavoli, sotto gli sguardi molto interessati di altri ragazzi “GUARDA QUELLO IN PARTICOLARE STA RISCUOTENDO UN SUCCESSO INCREDIBILE! HA GLI OCCHI DI TUTTI ADDOSSO!” aggiunse Blaine indicando un ragazzo alto e moro con tutti i capelli spettinati.
“E CI CREDO!” rispose Kurt con la bocca aperta.
Si, effettivamente quel “Club Shelter” era decisamente un locale gay. Forse il taxista aveva frainteso le parole di Kurt per quanto riguarda la trasgressione e il divertimento…
“NON C’è NIENTE PER NOI, QUI!” urlò Blaine nelle orecchie a Kurt, risvegliandolo dai suoi pensieri “O MEGLIO, NIENTE CHE POSSA AIUTARCI PER IL MATRIMONIO DEL MIO FRATELLO SUPERETERO!”
Blaine fece per girarsi e dirigersi nuovamente verso l’uscita, quando Kurt lo strattonò per il braccio gridando “BLAINE! PERCHé QUEL BALLERINO STA VENENDO VERSO DI NOI?!”.
Blaine si voltò di scatto e notò effettivamente che quel ragazzo a torso nudo si stava proprio avvicinando a loro con passo deciso. Aveva un non so chè di famigliare.
“Non è possibile…” sussurrò Blaine quando finalmente riconobbe il moro.
“CIAO SPLENDORE!” disse il ballerino accarezzando la guancia del riccio con un sorrisetto malizioso.
“Se-Sebastian…co-cosa ci fai qui?” chiese Blaine balbettando, mentre Kurt con gli occhi spalancati e la bocca socchiusa lanciava occhiate ai due ragazzi.
“VOI VI CONOSCETE?!” chiese il Wedding Planner incredulo.
“Certo zuccherino…e sai una cosa? Mi piacerebbe conoscere anche te…” rispose Sebastian leccandosi le labbra mentre faceva scorrere il suo sguardo lungo il corpo di Kurt.
“Ehm…Kurt lui è Sebatsian…un mio ex compagno di scuola…frequentavamo insieme la Dalton…” disse Blaine presentando i due ragazzi.
“Piacere, Kurt” disse il Wedding Planner lanciando un’occhiata glaciale al ballerino. Non aveva mai amato le persone troppo disinibite.
“Blaine, dolcezza dove hai conosciuto questo bocconcino?” domandò Sebastian facendo passare una mano lungo le spalle dell’ex usignolo.
“Lavora per mio fratello…” spiegò Blaine allontanandosi subito da quell’abbraccio.
“Ah ho sentito che si sposa…potevi anche invitarmi al matrimonio…” disse Sebastian.
“Ma se ho scoperto adesso che vivi e lavori a New York!” rispose Blaine ad alta voce sempre per sovrastare la musica.
“Meglio tardi che mai! “ rispose il ballerino facendo l’occhiolino all’amico “Ora sono impegnato, ma stacco alle 2.00…possiamo fare una cosa a tre…se al tuo ragazzo non dispiace…”
Kurt spalancò la bocca sentendo quella proposta mentre Blaine sbiancò e iniziò ad agitare le mani “Io e Kurt non siamo fidanzati…siamo colleghi! E poi come ti permetti?”
Kurt a quel punto prese parola “Solo nei tuoi sogni più perversi avrai la possibilità di fare un giro su questo ben di Dio…” rispose stizzito indicando il suo sedere perfettamente fasciato da quei jeans skinny che Blaine aveva cercato di non guardare per tutta la sera. Sebastian rimase a bocca aperta per essere stato zittito così su due piedi, e poi guardò Kurt trascinare Blaine per una mano fuori dal locale.
Sicuramente su una cosa Kurt aveva ragione: quella sera Sebastian si sarebbe sognato quel Kurt e quel suo fisico perfetto, e probabilmente nel sogno ci sarebbe stato anche un posticino per Blaine.

Free Talk

VI E' PIACIUTA LA SPECIAL GUEST DI QUESTO CAPITOLO?!?!
Comunque 
Kurt e Blaine sono due tonti , sia perchè ancora non si sono saltati addosso (e se lo dico io che ho scritto la storia è grave - cmq vi assicuro che lo faranno!) ma anche perchè un locale che passa Lady Gaga e che ha i ballerini biotti sui tavoli era abbastanza OVVIO!
Non vi dico le ricerche che ho dovuto fare per questo capitolo (mi sono fatta una cultura sui bar gay più alla moda di tutta NY...se mai tornerò in questa città, solo per curiosità andrò a berci qualcosa! XD)
Quindi, i locali citati in questo e nel prossimo capitolo esistono tutti...se li googlate trovate le foto, non mi sono inventata nulla...nemmeno i ballerini/camerieri a torso nudo...

BTW grazie a tutti quelli che leggono/recensiscono/seguono
A mercoledììììì
Bacioni
Otty

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 - Wedding Party ***


Capitolo 13 – Wedding Party
 
Kurt e Blaine uscirono dal locale ridendo come dei pazzi. Blaine si teneva addirittura la pancia e Kurt aveva le lacrime agli occhi.
“Co-come ti è uscita una risposta del ge-nere?” domandò Blaine tra le risate
“La domanda giusta è per quale motivo conosci un pervertito del genere!” rispose l’altro ragazzo asciugandosi una lacrima “e comunque sono sempre stato famoso per le mie risposte acide e per la mia vena ironica!” puntualizzò Kurt sedendosi su una panchina al bordo del marciapiede.
Blaine fece lo stesso e si accomodò affianco al Wedding Planner cercando di calmarsi.
“Sebastian è sempre stato così fin dal liceo…ma in fondo non è una cattiva persona…” disse Blaine rivolgendo lo sguardo verso il cielo stellato di New York.
“Se lo dici tu…” si limitò a rispondere Kurt.
Tra i due ragazzi calò un silenzio imbarazzante interrotto solo da ritmo monotono della musica che proveniva dal locale.
“Siamo ancora senza un posto per l’addio al celibato e il matrimonio è tra dieci giorni…” disse finalmente Blaine, girando il viso verso il Wedding Planner.
“E’ arrivato il momento di usare la nostra arma segreta…” disse Kurt in un sussurro, estraendo il cellulare sotto lo sguardo incuriosito dell’altro ragazzo.
“Pronto? Puck?” disse Kurt al cellulare dopo aver messo il viva voce cosicché anche Blaine potesse sentire la conversazione.
“Kurtie perché sei ancora sveglio alle 3.00 di notte? Dici sempre che se non dormi almeno 8 ore poi ti vengono le occhiaie e non ci sono creme adatte per fartele scomparire del tutto! E’ successo qualcosa? Hai fatto un incidente? Sono entrati i ladri in casa? La Wii c’è ancora? Torno subito a casa!”
“Ehy Noah, frena!” disse velocemente Kurt con le guance leggermente arrossate per il commento del suo inquilino a proposito della sua fissazione per la pelle “Sono con Blaine e entrambi stiamo bene…volevamo chiederti…”
“Ah sei con Blaine! Allora è tutto chiaro. I preservativi sono nel secondo cassetto del comodino, te lo dico sempre di tenertene una confezione per le evenienze…”
Kurt se possibile diventò ancora più rosso mentre cercava di evitare in tutti i modi lo sguardo del suo vicino,che sentiva però chiaramente ridacchiare sotto i baffi.
“OMMIODDIO PUCK!” lo rimbeccò il coinquilino “SE MI FAI FINIRE DI PARLARE!“
“Sto solo cercando di aiutarti! E poi non ho tutto questo tempo, sai com’è sono a lavoro…” rispose il ragazzo un po’ offeso.
“Senti Blaine, parlaci tu, perché io questo idiota non lo reggo!” disse Kurt poggiando il cellulare sulla coscia dell’amico e accasciandosi alla panchina con le braccia conserte.
“Ehm…ciao Puck…sono Blaine” si presentò il ragazzo con fare un po’ titubante.
“Ehy” rispose Noah “hai capito dove sono i preservativi? E comunque, se fai soffrire Kurt, te la vedrai con me!”
“Ehm…no, penso che tu abbia frainteso, io e Kurt non siamo nemmeno in casa….”
”Allora andate subito in una farmacia o in un supermercato a comprare dei profilattici! Non vi permetterò di fare del sesso non protetto! So bene che non rischiate di mettervi incinta a vicenda, ma è comunque pericoloso!” disse Puck turbato, aggiungendo poi alzando la voce “Kurt! Lo so che mi senti! Hai capito cos’ho detto?! Tutti quei volantini sulle malattie che mi hai fatto leggere te li sei già dimenticati?”
Kurt si piazzò entrambe le mani sulla faccia sopprimendo un grido di rabbia, mentre Blaine ridacchiava per tutta quella situazione.
“Puck, sei sulla cattiva strada…io e Kurt siamo ancora vestiti e non stiamo facendo niente…”
“Allora cosa volete da me?!” disse Puck senza capire.
“SE CI LASCI IL TEMPO DI SPIEGARE!” urlò Kurt nel ricevitore.
“Puck abbiamo bisogno di un consiglio per un locale dove organizzare l’addio al celibato per Cooper…” disse Blaine abbastanza velocemente per non essere interrotto nuovamente.
“Ma potevate dirmelo subito che era questo il motivo della chiamata!” disse il ragazzo, e Kurt si limitò ad alzare gli occhi al cielo sbuffando “Vi siete rivolti all’uomo giusto! Io vi consiglierei il Coyote Ugly dove vado spesso, ma visto che stiamo parlando di Cooper Anderson forse possiamo osare di più…”
Blaine lanciò un’occhiata sospettosa a Kurt e poi disse “ti ascolto…”
“C’è questo locale, mi sono imbucato solo una volta, ma è una gran figata! Si chiama Ten’s Gentlemens Club, l’avrete sicuramente sentito nominare…” chiese Puck e i due ragazzi risposero “mai” all’unisono.
Noah si limitò a sbuffare e poi riprese a parlare “ è uno dei club per adulti più famoso dell’East Side, sia chiaro, una bottiglia di Champagne vi verrà a costare 500 dollari ed è chiesto anche un abbigliamento particolare…ma vi assicuro che per quello che potrete vedere, tutti quei soldi sono ben spesi …”
Kurt sbuffò sonoramente, e Puck lo rimproverò subito “certo Kurt, se non sei un ragazzo gay, questo è ovvio…”
Il coinquilino stava per rispondere a tono a Noah, ma Blaine fu più veloce nel dire “Grazie mille Puck, sei stato molto utile, non sapevamo proprio dove andare a sbattere la testa…ora proviamo a guardare su internet se troviamo un numero di cellulare per affittare il locale…”
“Non ringraziarmi caro…” disse Puck con un tono forzatamente dolce “almeno non adesso…ne riparliamo al matrimonio, quando mi presenterai ufficialmente alle Sweety e a Coop…buona serata!” disse Puck riagganciando il telefono e lasciando i due ragazzi basiti.
Kurt scrollò le spalle come per dire “non cambierà mai” e poi riprese il suo cellulare cercando il sito del locale che Puck gli aveva consigliato.
Il Wedding Planner fece scorrere le sue dita sottili sul touch screen guardando incuriosito le foto del locale mentre Blaine cercava di sbirciare da sopra la sua spalla.
“Auguri…” disse Kurt guardando Blaine negli occhi con un sorrisetto “passerai davvero una fantastica serata tra tutte queste ragazze tinte e siliconate…” e mentre Blaine rispondeva con una smorfia il Wedding Planner avvicinò il cellulare all’orecchio per chiamare il locale e fare la sua prenotazione.

 
*

 
“Schizzetto, sono così su di giri!” disse Cooper tutto emozionato, la sera del suo addio al celibato sfoderando uno dei sui sorrisi smaglianti.
“Mancano solo due giorni al matrimonio e poi tutto questo” disse il fratello di Blaine agitando le mani in modo plateale di fronte all’ingresso del Ten’s Gentlemens Club “me lo potrò solamente sognare!”
“Sei il fratello migliore del mondo! Se fossi gay e se non fossimo fratelli, sicuramente mi sarei innamorato di te!” aggiunse l’uomo, abbracciando stretto Blaine aggiungendo poi “e ora mettiamoci in posa, i fotografi sono qui solo per noi!”.
Cooper passò un braccio sopra la spalla di Blaine strattonandolo proprio nella direzione degli obbiettivi dei fotografi, iniziando a sorridere e a salutare mettendosi in posa. Blaine si limitò a fare una smorfia mentre si aggiustava imbarazzato la giacca. Il solo pensiero che il giorno successivo quelle foto sarebbero state su tutti i giornali di gossip gli faceva venire il mal di stomaco.
Una volta finite le foto per i paparazzi, lo sposo entrò nel locale trascinandosi dietro Blaine e seguito a ruota dai suoi 300 invitati (si perché Cooper, o meglio Kurt, era riuscito ad affittare tutto il locale per quella sera).
Non appena Coop mise  piede oltre la porta una coppia di ragazze bionde con un costumino striminzito rosa e delle orecchie da gattino gli si avvicinarono, togliendogli la giacca e allentandogli la cravatta. L’attore sorrise e lasciò fare, mentre le due spogliarelliste gli mettevano in testa una coroncina con scritto “WeddingBoy” e lo trascinavano verso il centro della sala.
Tutti gli invitati si erano spaparanzati e alcune ragazze stavano già dando spettacolo sui banconi e lungo i pali.
La musica risuonava forte per tutta la sala che era avvolta da luci psichedeliche rosa e viola. Un paio di “gattine” si avvicinò immediatamente a Blaine, provandoci spudoratamente. La prima iniziò a strusciarsi addosso al malcapitato, giocando con la lampo dei suoi pantaloni, mentre l’altra faceva scorrere le mani lungo il petto del ragazzo sbottonandogli la camicia.
“Ma per favore…” sbuffò Blaine allontanando in malo modo le due ragazze, mentre si avvicinava al bancone per ordinare qualcosa da bere.
Per superare quella serata gli sarebbe servito tanto, ma tanto alcohol.
Dopo aver ordinato il suo drink, il fratello dello sposo iniziò a sorseggiarlo cercando di far passare il tempo giocherellando con il sedile girevole del suo sgabello mentre lanciava occhiate per la stanza. Cooper era già rimasto senza camicia e in quel momento era a capo di un trenino che comprendeva diverse spogliarelliste e alcuni suoi amici (alcuni dei quali già ubriachi). Mentalmente ringraziò l’idea di Kurt di non permettere alle telecamere o ai paparazzi di entrare nel locale, anche se era sicuro che su twitter qualche invitato aveva già postato le foto del party.
Dall’altro lato della sala, dove si trovavano i pali per la lap dance alcune “gattine” si stavano strusciando sotto gli sguardi affamati di tutti quegli uomini in giacca e cravatta.
Blaine sbuffò nuovamente e tornò a bere il suo drink, estraendo il suo cellulare per mandare un semplice sms a Kurt: “Avevi ragione, sarà una luuuuunga serata L”
Dopo pochi minuti Kurt rispose con una sola parola “Coraggio*” facendo sorridere il fratello dello sposo che posò il suo drink ormai finito sul bancone alzandosi per trovare un divanetto libero. Mentre attraversava la sala muovendo svogliatamente la testa al ritmo della musica riuscì a intercettare un cameriere con un vassoio pieno di shottini, e senza pensarci due volte ne prese un paio buttandoli giù tutti d’un fiato.
Il ragazzo scosse testa e spalle velocemente per riprendersi dal sapore dell’alcohol per poi riprendere il suo cammino verso destinazione. Cooper tuttavia lo bloccò obbligandolo a inserirsi nel trenino e Blaine non potè far altro che acconsentire alla bizzarra richiesta del fratello.
La serata procedette più o meno così per tutto il tempo, se non peggio.
Cooper venne fatto sedere su un trono, nella mano destra aveva una scarpa da uomo e nella sinistra una da donna. Il ragazzo doveva limitarsi a rispondere alle domande degli invitati alzando una delle due scarpe: fu così che Blaine venne a conoscenza che nella coppia era Christine ad avere il controllo a letto (scarpa da donna) mentre Cooper era il più coccoloso (scarpa da uomo) e molti altri particolari che avrebbe preferito non conoscere.
Finito questo gioco, arrivò un pacco regalo dal quale sbucò fuori una ragazza ricoperta da panna montata e crema pasticcera (il tutto coordinato con qualche ciliegina qua e là). Si trattava della torta-super-speciale di Cooper Anderson. La ragazza si sdraiò sul bancone proprio di fronte allo sposo, che fu “costretto” a leccarle via la crema da tutto il corpo. Blaine a metà tra lo sconvolto e lo schifato cercava di impedire a tutti gli uomini presenti in quella sala di scattare foto o di fare video, perché era sicuro che i social network sarebbero implosi se una scena del genere fosse trapelata.
Ma ben presto si rese conto di non riuscire a tenere tutto sotto controllo, così decise semplicemente di lasciar perdere e di tornare a concentrarsi sul suo unico amico in quella sala: l’alcohol.
Dopo un altro paio di drink, Blaine iniziava a vedere tutto annebbiato e a sentirsi la testa pesante.
Con molta fatica, tornò a guardarsi attorno e sentì il Dj gridare l’inizio imminente della “Super-Lap-Dance-Bagnata”. Il ragazzo cercò di far mente locale per capire di cosa si trattasse, ma la sua testa riusciva a ricordarsi solo qualcosa legato a della schiuma e nient’altro.
Constatato comunque che, il suo grado di interesse per questa “Super-Lap-Dance-Bagnata” era pari a zero, optò per uscire a prendere una boccata d’aria per schiarirsi le idee, sperando di non incorrere in troppi paparazzi.
Blaine lasciò il locale coprendosi il volto mentre un’orda di fotografi iniziava a scattare foto all’impazzata, portandosi sul retro, in un angolino buio.
L’aria fredda dei primi giorni di ottobre che gli accarezzava il viso lo aiutò a recuperare un po’ di lucidità.
Per un ragazzo gay quella serata era veramente noiosa. Ma non poteva semplicemente andarsene, dopotutto si trattava dell’addio al celibato di suo fratello.
Il ragazzo estrasse il cellulare dalla tasca e cercò nella rubrica il numero di Kurt. Rimase a fissarlo per una manciata di minuti, prima di prendere il coraggio a quattro mani e decidere di chiamarlo.
“Tanto a quest’ora ce l’avrà spento…” pensò Blaine, ma dopo un paio di squilli Kurt rispose al cellulare tutto arzillo.
“Ehy!”
“Ohi” rispose Blaine un po’ stupito e con la testa che ancora gli pulsava.
“Se mi chiami, devo dedurre che la serata non sta procedendo per il meglio…” domandò Kurt dubbioso.
“Hai voglia!” disse Blaine poggiando la schiena contro il muro “dentro si stanno divertendo tutti come dei pazzi, Coop in particolare…”
“Ho visto qualche foto su twitter…” rispose l’altro ragazzo ridacchiando.
“Non sono riuscito a impedirlo…c’è troppa gente in questo posto…”
“Rilassati B…” lo consolò Kurt “è un addio al celibato, queste cose sono ammesse…senza contare che le amiche di Christine le hanno organizzato un addio al nubilato per domani sera, dove potrà divertirsi anche lei…”
“Uhmpf, divertirsi…” borbottò Blaine.
“Proprio non c’è verso di farti passare una bella serata? Non c’è nessun ragazzo simpatico….carino…magari gay, con cui ballare?” chiese Kurt, ironico.
“Ce né uno…” rispose Blaine pensieroso senza riuscire a contenere i suoi pensieri, forse a causa dell’alcohol ma anche perché ormai i suoi sentimenti stavano diventando troppo evidenti.
“Si? Allora perché non sei con lui a divertirti?” chiese Kurt incuriosito.
“Perché non è qui con me in questo momento, è rimasto a casa…” rispose il ragazzo lanciando una chiara frecciatina a Kurt che rispose semplicemente “Oh…capisco” senza fare altre domande, per paura di scoprire altro.
“In alternativa” proseguì Blaine, cercò di stemperare quel silenzio imbarazzante che si era venuto a creare “sto passando la serata con il mio miglior amico: l’alcohol!”
“Ehehe” ridacchiò Kurt dall’altro lato del telefono “cerca solo di non ubriacarti troppo, sarà pieno di paparazzi fuori dal locale, pronti ad aspettare solo di fare qualche foto a invitati che vomitano…”
“Ricevuto! Ora ti lascio, non vorrei perdermi l’inizio della Super-Lap-Dance-Bagnata…a proposito, ti ricordi in cosa consiste?” domandò Blaine buttandola sul ridere.
“Ti assicuro che non lo vuoi sapere!” rispose il ragazzo ridacchiando “ti chiamo domani per sapere se sei vivo…”
“D’accordo, così possiamo decidere le ultime cose per il matrimonio…” propose Blaine, che desiderava passare il pomeriggio in compagnia del Wedding Planner. Ormai mancavano solo due giorni al grande evento e Blaine voleva sfruttare ogni istante possibile per stare con Kurt, sfruttando la scusa dell’impegno di lavoro.
“Perfetto. A domani” rispose Kurt, sorridendo e riattaccando il telefono.
 
Il ragazzo sdraiato sul suo divano portò il cellulare al cuore lasciandosi scappare un sospiro.
Quante possibilità c’erano che il ragazzo che era rimasto a casa fosse lui?

*Coraggio/Courage--> c'è bisogno di commentarlo?

Free Talk

Ok, ce l'ho fatta. Domani ho un esame e non pensavo di riuscire a connettermi per aggiornare...e invece ecco qua il capitolo!
Spero che vi sia piaciuto...e vi GIURO che sabato farete i salti di gioia perchè nel prossimo capitolo Kurt e Blaine finalmente....
A SABATO!!!!
Baci
Otty

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 - Wedding...is coming! ***


Capitolo 14 – Wedding…is coming!
 
Il Wedding Planner osservò Blaine correre goffamente sotto la pioggia, mentre cercava di raggiungere il più velocemente possibile il taxi che lo aspettava dall’altro lato della strada.
Come incantato a guardare il ragazzo allontanarsi per le vie di New York, Kurt si passò distrattamente una mano sulle labbra, sentendosi ancora addosso quel dolce sapore a metà tra caffè e miele.
 
Era successo veramente?
Blaine Anderson l’aveva davvero baciato?
 
 

3 ore prima

 
“Fiori?”
“Fatto”
“Carrozza?”
“Fatto”
“Musica?”
“Fatto”
Puck seduto in mutande sul letto della sua camera stava spuntando queste voci da una lista, mentre Kurt andava avanti e indietro per la stanza torturandosi le mani.
“Perché ti sei interrotto?” domandò isterico il Wedding Planner al coinquilino che rispose in un lamento “perché abbiamo controllato questa lista almeno 10 volte solo oggi. Kurt, lo so che è il giorno prima del matrimonio e il tempo stringe, ma stai tranquillo! Hai pensato a tutto!”
“La sicurezza non è mai troppa!” lo rimbeccò il ragazzo “continuiamo”
Noah sbuffò sonoramente e poi continuò annoiato la sua lettura “Abito?”
“Fatto, sia quello di Cooper che quello per gli Warblers/guardie reali che il mio” disse il Wedding Planner indicando il suo completo bianco appeso all’anta dell’armadio.
“E il mio” aggiunse Puck tutto soddisfatto, osservando il suo vestito da cameriere poggiato sulla sedia.
“Dici che devo portarmi un cambio?” aggiunse poi il coinquilino “sai, ho guardato le previsioni del tempo e danno pioggia…”
“Co-cosa?” domandò Kurt voltandosi di scatto “no-non è possibile! Fammi vedere!” continuò il ragazzo balzando sul letto affianco a Noah che stava trafficando con il portatile per entrare in un sito dove ci fosse il meteo.
“Vedi…” disse Puck indicando la cartina sullo schermo “questa è New York, e questa è chiaramente una nuvola grigia con disegnata sotto la pioggia…”
Il ragazzo spalancò gli occhi e poi strappò il pc dalle mani dell’inquilino avvicinandoselo al naso.
”Sono fottuto” aggiunse scandendo le parole, lasciandosi poi cadere sul letto.
“Dai Kurtie…” cercò di consolarlo Puck accarezzandogli i capelli “non è poi un problema così grave…”
“Non è un problema grave?” domandò Kurt colto da una crisi isterica “Ti rendi conto di quello che hai appena detto, Noah? Stiamo parlando di pioggia. P.I.O.G.G.I.A. Con tutti i giorni che poteva piovere, proprio domani? Il giorno più importante della mia vita?”
Puck rimase colpito dalla foga con cui Kurt lo stava assalendo, per questo si allontanò un pochino, per paura di essere picchiato, cercando di rimediare all’errore che aveva commesso “ma…sai com’è…questi siti sbagliano sempre…non sono affidabili…”
“Devo assolutamente chiamare l’hotel dove si terrà il banchetto e chiedere se in casi estremi domani mattina possono allestire il tutto all’interno…” disse Kurt senza ascoltare l’amico, cercando l’Iphone nelle tasche dei suoi jeans strettissimi.
Il ragazzo non fece nemmeno in tempo a scorrere la rubrica, che il cellulare iniziò a squillare.
Cooper Anderson.
“Ommioddio Cooper mi sta chiamando! Non mi chiama mai! Di solito lo fa Blaine, Puck… cosa vorrà?” iniziò ad agitarsi Kurt, ormai in ginocchio sul letto “avrà scoperto della pioggia anche lui? Vorrà annullare tutto? Oddio, adesso cosa gli dico? Parlaci tu!” disse il ragazzo porgendo il cellulare al coinquilino.
“Sei impazzito, Kurt?” domandò il ragazzone guardandolo male e poggiandogli le mani sulle spalle “Sei tu il Wedding Planner qui, sei un professionista, il migliore di tutta New York…quindi adesso fai un bel respiro, rispondi al telefono e affronta anche questo problema. Sono sicuro che ne uscirai vincitore”.
Kurt seguì il consiglio dell’amico, e dopo essersi calmato, accettò la chiamata.
“P-pronto?” disse titubante.
“Ciao folletto!” tuonò Cooper tutto contento dall’altro lato del cellulare “posso chiamarti così vero? Non ci siamo mai incontrati ma da quello che dice Blaine sei tipo un ragazzo fantastico, pieno di idee, belli-“
Kurt riuscì a distinguere in lontananza la voce di Blaine interrompere lo sproloquio del fratello“Okok Cooper abbiamo capito!”
“Comunque” continuò lo sposo “ti chiamavo perché avevo bisogno di un consiglio…stavo provando le mie battute…”
“Battute?” domandò Kurt confuso. Non avevano concordato discorsi da imparare a memoria…forse si era dimenticato anche di questo?
“Si, quelle che dovrò dire a Christine all’altare…” spiegò Cooper tutto soddisfatto “cosa ne dici di ascoltare le diverse versioni, e dirmi quale preferisci? Sai, non vorrei sfigurare davanti alle telecamere….”
Kurt si limitò a sbattere le palpebre più volte a bocca aperta, non sapendo davvero come comportarsi.
“Si lo voglio!”  disse lo sposo quasi urlando dall’altro lato del telefono “come ti sembra? Dici che risulterebbe eccessivo indicare Christine mentre dico questa frase? Sai, ho partecipato a una master class con Nicholas Cage che mi ha dato questo insegnamento prezioso…Blaine però dice che non va bene, per questo stavo lavorando anche a un’altra versione… Si – pausa per creare del pathos – lo voglio e qui potrei fare un sorriso verso le telecamere, o dici che è meglio uno sguardo profondo verso Christine? Cosa piace di più alla folla, secondo te?”
“Ecco…io…” cercò di rispondere Kurt dopo aver allontanato Puck che stava cercando di ascoltare la conversazione appoggiandosi al telefono del coinquilino.
“Ti lascio del tempo per pensarci…adesso ti passo un attimo Christine, ok? Manda un sms al mio manager, che poi è Blaine, con scritto 1 per la prima versione, o 2 per la seconda” spiegò Cooper che prima di passare il cellulare alla quasi-moglie aggiunse “si vede che ho fatto la voce delle pubblicità dei giochi per il cellulare, vero? Ho questa voce impostata che non si scorda facilmente…”
Kurt non riuscì a controbattere che subito fu investito dalla parlata squillante della ragazza, con cui non aveva ancora avuto la possibilità di comunicare direttamente “Ehy, salve!” disse la donna in modo gentile “Volevo solo ringraziarti per tutto il lavoro fantastico che stai facendo! Sono sicura che domani sarà il giorno più bello di tutta la mia vita! Sarà tutto perfetto, il ricevimento, le luci, i balli, il menù, il party all’aperto…”
Il Wedding Planner non appena sentì quelle ultime parole ricominciò a boccheggiare. Party all’aperto un corno.
Le previsioni del tempo davano pioggia, non ci sarebbe stato nessun party all’aperto.
Doveva chiamare al più presto l’hotel per trovare una soluzione…
“Mi scusi? E’ ancora in linea?” domandò Christine, scocciata probabilmente per l’ennesima volta.
“Co-cosa?” domandò Kurt, ritornando sulla terra.
“Le ho chiesto se mia madre può indossare un cappellino color avorio…ma a quanto pare non mi stava ascoltando! Siamo sicuri che sto parlando con il miglior Wedding Planner di tutta New York? Mi sembra un po’ sbadato!” lo rimproverò la sposa, irritata.
“Mi scusi….mi-mi sono distratto un secondo…” rispose debolmente il ragazzo.
“Che succede?” Kurt sentì in sottofondo la voce di Blaine preoccupata.
“Questo Kurt Hummel si è distratto un attimo! Non sta svolgendo bene il suo lavoro! ” disse Christine, rivolta a Blaine che rispose “non è possibile! Kurt?” aggiunse poi il ragazzo direttamente nella cornetta, che evidentemente aveva rubato dalle mani della donna.
“Blaine” rispose il Wedding Planner tristemente “chiedi scusa a Christine da parte mia, e si, sua mamma può indossare il cappello al matrimonio…”
”Non dar peso alle sue parole, è isterica…” disse Blaine sottovoce ma quella lo sentì ugualmente, perché iniziò a prenderlo a parole.
“No, ha ragione…” aggiunse il Wedding Planner sempre più preoccupato.
”Ma Kurt, che ti prende?” chiese Blaine, notando che l’amico era assolutamente fuori fase.
“Niente…è che le previsioni danno pioggia e io ho sono andato fuori di testa!” iniziò a parlare come una macchinetta Kurt “non so cosa fare! Devo chiamare l’hotel per sapere se hanno spazio per fare la festa al coperto, cercare qualcuno che mi monti un gazebo, sapere se i cavalli possono circolare anche sul terreno bagnato e poi anda-“
“Ehy Kurt, tranquillo!” lo interruppe Blaine dolcemente “non devi impazzire per una cosa che potrebbe come non potrebbe succedere!”
“Blaine, sei già riuscito a convincermi una volta di non badare al problema della pioggia, ma oggi è la vigilia del matrimonio, non si può più rimandare il problema! Va affrontato!” lo rimbecchò Kurt.
“Kurt, rilassati. La pioggia è normale. E’ un fenomeno climatico a cui siamo abituati. Se domani dovesse piovere, nessuno darà la colpa a te. Non puoi controllare anche il tempo!” cercò di consolarlo Blaine.
“Ma posso prevenire il peggio!” disse Kurt convinto.
“Sposa bagnata, sposa fortunata! Ce ne faremo una ragione! La pioggia potrà rovinare il banchetto, il tragitto in carrozza, i vestiti degli invitati… ma non riuscirà in nessun modo a rovinare l’atmosfera di domani. Kurt, anche se Cooper e Christine sono due tipi strani a loro modo si amano, e domani sarà il giorno più importante della loro vita. Il sole, la pioggia, la neve non cambieranno sicuramente il sentimento che li lega” spiegò Blaine in tono serio.
“Ma…” disse Kurt, ma l’altro ragazzo lo interruppe immediatamente “niente MA Kurt, adesso la smetti di preoccuparti e ti metti una bella giacca, perché sto passando a prenderti…”
“Come?” domandò Wedding Planner.
“Si, ho intenzione di portarti in un bel posto, così magari ti distrai un po’. A tra poco”
 

*

 
“Dove stiamo andando?” chiese Kurt seduto sul taxi affianco a Blaine che sorrideva soddisfatto.
“Sorpresa” rispose il ricciolino enigmatico.
“Spero sia un posto poco affollato…non ho avuto il tempo di sistemarmi i capelli…non mi va che tutti mi vedano così in disordine…” aggiunse il ragazzo, passandosi una mano nel ciuffo.
“Ma smettila, che sei perfetto!” lo rimbeccò Blaine dandogli un colpetto con il gomito.
“Eccoci qui…” aggiunse poi il ragazzo indicando fuori dal finestrino dove ormai si stava facendo buio.
“Perché mi hai portato al Met?” chiese Kurt confuso, seguendo Blaine fuori dall’autovettura “Soprattutto perché mi hai portato al Met di Giovedì sera? Sono le 17.30 passate…ormai è tutto chiuso…”.
“Non per noi…” disse Blaine mentre trafficava con il cellulare per mandare un sms.
“Ti dispiacerebbe essere più chiaro?” domandò l’altro ragazzo, particolarmente curioso.
“Ho lavorato qui come guida appena mi sono trasferito a NY, ho appena scritto a un mio ex collega che come vedi…” disse Blaine indicando la porta che era appena scattata aprendosi “ci lascia entrare”. Il ragazzo finì la frase sorridendo e dopo aver aperto la porta a Kurt disse “dopo di lei…” invitando il Wedding Planner a entrare.
Kurt lusingato entrò nell’edificio che aveva tutte le luci spente.
“Aspettami qui” disse Blaine allontanandosi “vado a parlare con il mio collega e poi sono subito da te…”
Kurt rimase da solo per una manciata di minuti guardandosi attorno incuriosito. Da quando abitava a New York era entrato solo una volta al Metropolitan Museum Of Arts, per mancanza di tempo, purtroppo però le luci soffuse gli impedivano di vedere bene.
L’altro ragazzo tornò quasi subito di corsa, e senza dare troppe spiegazioni afferrò la mano dell’amico dicendo “forza, per di qua!” trascinando Kurt su per le scale.
“Dove mi stai portando?” domandò il ragazzo cercando di non incespicare sugli scalini.
“Ora lo vedrai!” rispose Blaine aprendo una porta che dava sull’esterno.
Kurt rimase a bocca aperta di fronte a quella vista.
Aveva sentito dire che la visuale dalla terrazza del Met era fantastica, ma non immaginava fino a quel punto.
Data l’ora, ormai il sole stava tramontando e nel cielo si mischiavano tutte le possibili sfumature di rosso, arancio e rosa esistenti, sommate alle prime luci dei grattacieli della City.
“Wow!” disse semplicemente Kurt, avanzando sulla terrazza.
“Ti piace?” domandò Blaine soddisfatto “la gente fa a gara per venire qui nei Week End a vedere questo spettacolo…quando lavoravo al Met ogni sera mi fermavo sempre dopo chiusura per vedere il panorama…”
“E’ fantastico…” disse Kurt senza fiato con gli occhi che gli brillavano dall’emozione “non ho mai visto niente del genere!”
“Non eri mai stato qui?” chiese Blaine sbarrando gli occhi “nemmeno nei giorni che il museo sta aperto fino a tardi?”
Kurt agitò la testa in segno negativo “ho visitato il museo una volta ma qui non sono salito…con il lavoro e tutto il resto non ho molto tempo per questo genere di cose…”
“Allora sono ancora più soddisfatto della mia sorpresa!” rispose Blaine avvicinandosi a Kurt che era poggiato sul bordo del terrazzo guardando estasiato la città illuminata.
“Vedi quelle nuvolone laggiù? Quelle grosse, soffici e arancioni?” domandò Blaine indicando il cielo.
“Si…” rispose Kurt semplicemente.
“Ok, senza quelle nuvole probabilmente non avremmo la possibilità di assistere a questo spettacolo incredibile! Cosa importa se domani quelle saranno la causa di tutta l’acqua che farà affogare gli invitati del matrimonio!” sdrammatizzò Blaine e Kurt scoppiò a ridere divertito.
“Goditi le piccole cose…” aggiunse il fratello dello sposo accarezzando il braccio di Kurt dolcemente.
“Grazie” rispose quello guardandolo negli occhi.
“Non c’è di che…Ti sei un po’ tranquillizzato? Spero di si, perché non abbiamo più tempo per stare su questo terrazzo! Il mio amico ci ha dato solo 15 minuti in via del tutto straordinaria!” spiegò Blaine imbarazzato. Non voleva certo interrompere quel momento così romantico, ma il tempo stringeva.
“Oh…” disse Kurt stupito “certo, certo…torniamo pure a casa...domani è il gran giorno…e ho bisogno di riposarmi per bene se voglio essere attivo, e lo stesso vale per te!”
 
I due ragazzi lasciarono l’edificio e chiamarono un taxi per tornare a casa. Blaine avrebbe voluto trascorrere ancora qualche ora (o anche tutta la sera) con Kurt, ma effettivamente quello era stato un’incontro fuori programma, e i due ragazzi dovevano riposarsi per il giorno successivo.
Il taxi passò prima da casa di Kurt e Blaine chiese all’autista di aspettarlo un momento mentre accompagnava l’amico sotto casa.
I due ragazzi scesero dalla macchina e notarono immediatamente che dal cielo stavano già scendendo delle gocce di pioggia.
“Corriamo!” disse Kurt coprendosi la testa con le braccia “l’acqua piovana è deleteria per i miei capelli!”
Blaine seguì Kurt sotto il portico d’ingresso e una volta arrivato al coperto, agitò la testa come un cagnolino bagnato.
“Ehy!” lo rimbeccò Kurt scherzosamente “stai attento, così tutta la mia corsa sarà stata inutile!”
“Scusa!” disse il ragazzo passandosi una mano tra i riccioli “a proposito…domani metto o no il gel?”
“Direi di si…è un evento ufficiale…” rispose il Wedding Planner convinto.
“Sissignore!” rispose Blaine pomposo.
“Speriamo che smetta…” disse Kurt guardando la pioggerellina che si era già trasformata in un temporale, affrettandosi poi aggiungere “Ho capito tutta la storia dei sentimenti e dell’amore sia chiaro…ma sai com’è…io sono un professionista e vorrei che tutto domani vada per il verso giusto e la pioggia non è certo nei miei progra-“.
Kurt non riuscì a finire la frase perché Blaine si alzò sulla punta dei piedi baciandolo.
 
Non fu uno di quei baci passionali che si vedono nei film.
Fu un bacio veloce e leggero ma fu sufficiente.
 
“Stai tranquillo…sarà tutto fantastico…tu, sei fantastico…” aggiunse Blaine con le guance arrossate e lo sguardo fisso in quello dell’altro ragazzo, prima di voltarsi e allontanarsi sotto il temporale.
 
Il Wedding Planner lo osservò correre goffamente sotto la pioggia, mentre cercava di raggiungere il più velocemente possibile il taxi che lo aspettava dall’altro lato della strada.
Come incantato a guardare il ragazzo allontanarsi per le vie di New York, Kurt si passò distrattamente una mano sulle labbra, sentendosi ancora addosso quel dolce sapore a metà tra caffè e miele.
 
Si, era successo veramente.
Blaine Anderson l’aveva davvero baciato.

Free Talk

UNA PROMESSA E' UNA PROMESSA!!!! 
Ci tengo moltissimo a questo capitolo...spero che vi sia piaciuto il piccolo flashback e bhè...finalmente si sono baciati!!!!
SIIIIIIIIIIIIII!!!!!! <3
Comunque ci sarà ancora molto altro...ricordiamoci che il matrimonio deve ancora iniziare!!!!
Il prossimo capitolo è cortissimo, quindi probabilmente lo posterò lunedì e poi mercoledì avrete comunque il capitolo successivo (come sono brava!!!!)
Se vi va, ho appena aperto la pagina autrice (voi dovete capire che io non avevo facebook, quindi l'ho addirittura fatto solo per poter aprire la pagina di efp...quindi siate magnanimi e vi prego...seguitela!!!!) e la trovate qui 
Chi verrà a trovarmi pure su FB avrà la possibilità di scoprire in anteprima qualcosina su K&B make a porno e sulla traduzione a cui sto lavorando!
Vi aspettooooo
Baciiii
Ottavia

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 - Wedding Sun ***


Capitolo 15 – Wedding Sun
 
Bip Bip
Bip Bip
 
Kurt il mattino successivo si svegliò sentendo il suono del suo cellulare che l’avvisava dell’arrivo di un nuovo sms.
Strofinandosi una mano sugli occhi afferrò l’Iphone e ancora assonnato lesse il messaggio:
 
“Rise&Shine! B.”
 
Kurt pensò di aver capito il motivo di quell’sms da parte di Blaine, ma voleva verificare in prima persona.
Con un balzo saltò giù dal letto e si avvicinò alla finestra, alzando velocemente le tapparelle.
 
Sole.
C’era il sole, neanche l’ombra di una nuvola.
Kurt squittì di gioia, saltellando sul posto.
 
Quella giornata stava iniziando nel migliore dei modi.
Il matrimonio di Cooper&Christine sarebbe stato PERFETTO.

Free Talk

Vi avevo detto che sarebbe stata una robina striminzita...solo che non mi andava di inserire questa parte nel capitolo effettivo del matrimonio...
Non mi aspetto nemmeno che la commentiate a dire la verità!
A mercoledì con il capitolo effettivo...vestitevi eleganti, siete tutte invitate al matrimonio di Cooper e Christine!!!
Bacioni
Otty

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 - Wedding Part1 ***


Capitolo 16 – Wedding Part1
 
Cooper scese dalla carrozza porgendo una mano a Christine, che l’afferrò saldamente mentre con l’altra cercava di sollevare l’abito bianco per non inciampare. Kelly alle sue spalle stava aiutando la sorella con lo strascico, mentre Blaine chiudeva la fila tenendo la manina di una delle damigelle che stava per mettersi a piangere a causa di tutto il fracasso che la folla stava facendo.
La cerimonia si era svolta per il meglio, fortunatamente Cooper aveva optato per la versione ricca di pathos della sua “battuta” – Si, lo voglio – evitando di mettersi in ridicolo urlando e indicando la sposa.
Christine era perfetta nel suo abito bianco, e anche Cooper faceva la sua scena nello smoking che Kurt aveva scelto (e provato) per lui.
Insomma tutto stava procedendo per il meglio.
Tutto tranne una cosa: Kurt.
Blaine da quel mattino era riuscito si e no a scambiarci mezza occhiata e un sorriso imbarazzato. Non sapeva bene se la colpa fosse di quello che era successo tra loro la sera precedente, o perché Kurt era superimpegnato nel cercare di far procedere tutto per il meglio, fatto stà che il ragazzo non faceva altro che correre di qua e di là dando ordini a tutti, arrivando addirittura a rimproverare il prete perché era arrivato in ritardo.
Blaine cercava di convincersi che il bacio non c’entrasse nulla, ma qualcosa gli diceva che non era così. Forse perché Kurt non faceva altro che evitare di guardarlo negli occhi.
Il fratello dello sposo sempre cercando di consolare la piccola Sweety a cui stava dando la mano, cercò con lo sguardo il Wedding Planner, che naturalmente era dal lato opposto a dove si trovava lui in quel momento: tentò nuovamente l’approccio sorridendo e inclinando leggermente la testa, ma quello come previsto abbassò velocemente il capo e si finse impegnato a parlare nelle auricolari con chissà chi.
Blaine sospirò abbattuto mordicchiandosi le labbra, tornando a occuparsi della damigella che teneva per mano, mentre seguiva Cooper e Christine sul ponte di Central Park.
Kurt Hummel lo stava decisamente evitando.
 
Cooper e Christine arrivati al centro del ponte salutarono la folla adorante sotto di loro, sorridendo nelle telecamere concludendo il loro teatrino con un lungo bacio.
Kelly e Blaine erano rimasti sullo sfondo con le damigelle tutte vestite di bianco, ad osservare la scena. Blaine sapeva che non poteva in nessun modo dare a vedere il suo dispiacere, perché era circondato da telecamere e fotografi, e sicuramente il giorno successivo tutti avrebbero parlato di quel matrimonio. Ma non ci riusciva. Kurt era un pensiero fisso nella sua testa.
“Oh, Blaine…non li trovi adorabili?” chiese Kelly sistemandosi i capelli in modo plateale, risvegliando così il fratello dello sposo dai suoi pensieri. Blaine lanciò un’occhiata a sua cognata, notando come la ragazza avesse gli occhi lucidi ma sorridesse ugualmente sentendosi una diva.
“Ehm…si…” rispose Blaine perplesso. Qualcosa gli diceva che quella Kelly sguazzava all’idea di trovarsi sotto i riflettori.
“Dovremmo prenderci a braccetto…sai, per i fotografi!” aggiunse la ragazza avvicinandosi a Blaine e afferrandogli il braccio  “Potremmo anche iniziare ad uscire insieme…tra qualche giorno potrebbero paparazzarci in qualche bar…sarebbe uno scoop incredibile!” disse la ragazza sorridendo soddisfatta per la sua idea brillante.
Il ragazzo iniziò a guardarsi attorno imbarazzato sperando che nessun fotografo si fosse accorto di quello che stava succedendo. Sfortunatamente sentì qualcuno gridare “Ehy! Voi due! Kelly, Blaine! Guardate di qua!” e quando si girò nella direzione della voce, i flash lo accecarono.
Blaine fu costretto a chiudere gli occhi abbagliato da tutta quella luce e poi con un movimento abbastanza brusco si staccò dalla ragazza, passandosi le mani sudate sulla giacca.
Perfetto, l’ultima cosa che gli serviva in quel momento era un finto rumor che riguardasse una sua presunta relazione con la sorella della sposa. Chissà cosa avrebbe pensato Kurt…
Blaine cercò di concentrarsi sul matrimonio e si dipinse un sorriso sul viso mentre tornava ad osservare suo fratello e Christine che salutavano la folla abbracciati.
Non mancava molto tempo al rinfresco sul tetto dell’hotel, e Blaine era più che deciso a sfruttare quell’occasione per chiarire con Kurt.
 

*

 
“Tramezzino con i gamberetti?” chiese Puck in tono professionale girando tra gli invitati con il suo vassoio stracolmo di prelibatezze.
“Oh, si grazie!” rispose una ragazza bionda al tavolo delle amiche/colleghe di Christine. Chissà come mai, Puck aveva deciso di occuparsi personalmente di quel tavolo.
Il ragazzo aveva già fatto una manciata di foto con le Sweety, ed era anche riuscito a rubare uno scatto con Cooper e Christine, quindi aveva deciso di dedicarsi alle ragazze, sperando di riuscire a condurne qualcuna alla “zona Puckerman” prima di sera.
Dall’altro lato della tavola i Warblers guardavano affamati il tavolo delle colleghe della sposa, cercando il momento giusto per passare all’attacco. Non mancava molto al momento della loro esibizione, e i ragazzi speravano di far colpo sulle ragazze con la loro performance.
Blaine dal canto suo era seduto nel tavolo centrale scalpitando. Continuava a guardarsi attorno cercando Kurt, che però non si vedeva da nessuna parte. Dov’era finito?
Ok la scusa dell’essere impegnato, ma adesso che la situazione si era tranquillizzata lo stava deliberatamente evitando.
In più Kelly non smetteva di osservarlo, lanciandogli occhiate provocanti, e questo lo metteva ancora di più in imbarazzo, così aveva deciso di allontanarsi momentaneamente da quel tavolo per cercare il Wedding Planner.
 “Scusate un momento” disse Blaine poggiando il tovagliolo sul tavolo mentre faceva per alzarsi.
“No, Blainey non ci si può allontanare dal tavolo…tra poco arrivano i secondi!” disse Cooper afferrandolo per un braccio e obbligandolo a rimettersi seduto.
“Ma…” cercò di protestare quello.
“Niente ma Hobbit, tra poco devi anche esibirti!” continuò il fratello e Blaine sbuffando tornò ad occuparsi del cibo.
“Tramezzino con i gamberetti?” domandò Puck avvicinandosi al tavolo degli sposi tutto sorridente.
“Io si, grazie!” rispose Kelly allontanando momentaneamente la sua attenzione da Blaine per dedicarla a quel cameriere così carino.
“Mamma, Papà, voi ne volete?” chiese Cooper ai genitori che erano seduti al loro tavolo che risposero affermativamente.
Blaine sollevò lo sguardo dalle sue posate e non appena vide Puck gli venne un’idea.
“Ehy Puc…ehm cameriere… io ne voglio un paio! Puoi venire da questa parte del tavolo?” domandò il ragazzo, e Noah con passo annoiato si diresse verso Blaine.
Il fratello dello sposo si girò fingendo una finta indecisione per quanto riguardava il tramezzino con il gamberetto più carino e dopo essersi assicurato che nessuno lo stesse ascoltando chiese “Dov’è Kurt?”
“Eh?” rispose il finto cameriere.
“Hai capito bene la domanda…dov’è Kurt? Perché non si fa vedere in giro?” chiese ancora il ragazzo.
“Oh…è nelle cucine…dice che vuole supervisionare il cibo, ma da ieri sera si comporta in modo strano …gli ho detto di venire qua fuori…ma non mi vuole ascoltare!” rispose Puck.
“Ci penso io…” rispose Blaine alzandosi nuovamente dal suo posto.
“Tesoro, dove stai andando?” domandò la Signora Anderson al figlio minore che però si stava già allontanando dal tavolo.
Purtroppo però Blaine non riuscì a raggiungere le cucine, perché fu intercettato da Trent e Jeff che già vestiti di tutto punto (cappello nero compreso) lo bloccarono a metà strada: “Ehy straniero, perché non indossi ancora il tuo vestito? Tra due minuti tocca a noi!” disse Trent, trascinando il compagno dal lato opposto delle cucine, nello spogliatoio.
Il ragazzo venne così trascinato in uno stanzino, spogliato e vestito di tutto punto come una perfetta guardia inglese (senza cappello come stabilito) e poi venne gettato sul palco per introdurre la performance.
“Ehm…salve…sono Blaine Anderson, il fratello di Coop…e vorrei dedicare questa canzone agli sposi…”.
Gli altri Warblers salirono sul palcoscenico, mentre la base di “London Bridge” di Fergie (canzone scelta da Cooper) attaccava e un Blaine distratto iniziava a muoversi per il palcoscenico.
Il solista continuava a guardare tra la folla cercando di individuare quegli occhi azzurri che tanto adorava, ma Kurt chiaramente era ancora nascosto nelle cucine.
Quanto durava ancora quella canzone? Blaine non vedeva l’ora di scendere da quel palcoscenico per poter raggiungere il Wedding Planner e chiarirsi. Se quel bacio era un problema per lui, Blaine era disposto a metterci una pietra sopra. Non voleva perdere l’amicizia di Kurt per un gesto così impulsivo.
Finalmente la canzone finì, il solista saltò giù velocemente dal palcoscenico, senza nemmeno inchinarsi alla folla che applaudiva soddisfatta, iniziando a correre tra i tavoli.
Il dj stava chiamando Cooper e Christine per un duetto tratto da High School Musical, quando Blaine sentì una voce conosciuta chiamarlo.
“Ehy Blaine, complimenti!”
Il ragazzo si voltò trovandosi faccia a faccia con una delle ultime persone con cui voleva avere a che fare in quel momento. Per questo senza pensarci due volte, rispose velocemente  “Non ora Michael, e comunque non te lo do!” tirando una spallata per passare al cameraman con cui aveva avuto una storia.
Blaine continuò a correre nella direzione delle cucine, mentre si sbottonava quella ridicola giacca e dopo aver evitato una manciata di camerieri stracarichi di vassoi raggiunse finalmente la porta principale.
Prese un bel respiro e si sistemò i capelli anche se in realtà erano perfettamente incollati alla sua testa e poi aprì la porta, sperando di trovarci Kurt. Il ragazzo si guardò attorno notando una serie infinita di piatti e vassoi e una moltitudine di camerieri che correvano di qua e di là. Al centro della stanza c’erano i due carrelli con le torte che avrebbero dovuto essere servite dopo poco tempo.
Blaine continuò a guardarsi in giro, avanzando per la sala, chiedendo scusa a tutti per essersi intrufolato.
E poi lo vide.
Kurt era seduto in un angolino, su una sedia con il suo bellissimo completo bianco, che stava bevendo un bicchiere di vino e mangiucchiando qualche tramezzino distrattamente. Aveva lo sguardo fisso e non sembrava aver notato la presenza del fratello dello sposo.
“Ehy uomo superimpegnato!” lo chiamò Blaine e quello saltò sul posto non appena sentì la voce del ragazzo, arrossendo.
“Ehm…ciao…no-non è come sembra! Mi so-sono preso una pausa!” cercò di giustificarsi Kurt alzandosi immediatamente in piedi e poggiando il piatto su una mensola.
Blaine sorrise senza dire una parola, limitandosi a guardare Kurt che cercava di liberarsi da quella situazione imbarazzante.
“Ehm…non puoi stare qui nelle cucine…c’è…c’è molto lavoro da fare e no-non ho tempo per darti ret-ta…” balbettò il Wedding Planner gesticolando.
“Dobbiamo parlare” si limitò a rispondere Blaine e Kurt deglutì sonoramente.
“Di…di cosa?” chiese quello anche se sapeva bene di cosa.
“Di ieri sera. Di quello che è successo. Di noi due…di cosa significa….questo” disse Blaine indicando prima lui e poi Kurt “e per quale motivo mi stai evitando. Se…se ti ha dato fastidio…il fatto che ti ho baciato intendo…basta che me lo dici…possiamo cercare di dimenticare tutto e fingere che non sia successo niente…ti dirò la verità…sarà dura…perché ormai è da un po’ che ho questo pensiero fisso in testa…” continuò a spiegare Blaine sempre più agitato.
“Que-quello di baciarmi?” domandò Kurt rosso in viso.
“Ehm…si anche...ma in generale è da un po’ che continuo a pensare a te, a noi…come coppia…però poi tu hai iniziato a comportarti come se ti avesse dato fastidio quel bacio…quindi se non vuoi basta che me lo dici e rimaniamo amici, posso riuscirci…devo riuscirci…” continuò Blaine velocemente guardando Kurt con quei suoi occhioni color caramello.
“Blaine non de-“ iniziò a parlare Kurt, ma i due vennero interrotti dalla voce preoccupata di Puck che era piombato nella cucina sbattendo la porta.
“Oddio Kurt! Eccoti! C’è bisogno di te!”.

Free Talk

Questo matrimonio è così importante che merita proprio due capitoli! Con tutta la fatica che ha fatto Kurt per organizzarlo...
Ma cosa vorrà Puck? Sarà davvero così importante? E cosa stava per rispondere Kurt?
Quante domande!!!! Fatemi sapere, fatemi sapereeeee!!!

E sapete una cosa? Sto sputando sangue sulla mia nuova FF (Kurt & Blaine Make a Porno) e sono già al capitolo 11...sono un po' preoccupata perchè non so bene se vi piacerà nella sua totalità, ho un sacco di dubbi sui personaggi, ho paura che siano troppo OOC o che non appreziate alcune mie scelte...ma quale modo migliore per scoprirlo se non pubblicandovi il primo capitolo?
Lo avrete domani!
Intanto per avere qualche piccolo spoiler fatevi un salto sulla mia pagina FB autrice (quanto sono orgogliosa di dire questa cosa!) che trovate qui! 

Mi trovate anche su Tumblr e Twitter!
A domani allora
baci
Otty
 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 - Wedding Part2 ***


Capitolo 17 – Wedding Part2
 
“Oddio Kurt! Eccoti! C’è bisogno di te!”.
 
I due ragazzi si voltarono di scatto notando la faccia pallida del ragazzo.
“Co-cos’è successo?” chiese Kurt avvicinandosi al coinquilino.
“Vieni, forza!” disse Noah, afferrando Kurt per un braccio trascinandolo lontano. Blaine seguì i due ragazzi senza capire cosa stesse succedendo.
Puck li condusse nei bagni dove già si trovava Nick con una ragazza bionda piegata sul wc a vomitare.
Il Wedding Planner sbarrò gli occhi e accorse ad aiutare la ragazza, spostandole i capelli dal viso.
“Cos’è successo?” chiese Blaine a Nick che tutto dispiaciuto rispose “no-non lo so di preciso! Stavamo ballando e poi ha iniziato a sentirsi male! Non pensavo di fare questo effetto tremendo sulle ragazze!” piagnucolò il Warbler.
“Puck?” chiese Kurt sollevando lo sguardo verso il coinquilino “tu hai idea di cosa possa essere successo?”
“Ho servito io il tavolo delle amiche di Christine, ma hanno mangiato esattamente tutto quello che hanno mangiato gli altri! Io non l’ho di certo avvelenata!” rispose il cameriere agitato.
“Ga-gamberetti” disse in un sussurro la ragazza, prima di tornare a vomitare nella tazza.
“Cosa?” domandò Blaine che non era sicuro di aver capito.
“So-sono allergica ai gam-gamberetti…” disse la ragazza con la testa nella WC.
“Un genio!” sussurrò Kurt stizzito “Puck, chiama l’ambulanza…”.
Noah afferrò il cellulare e compose il numero mentre altre due amiche di Christine stavano entrando nel bagno.
“Come sta?” chiese la prima preoccupata “Tra quanto si rimetterà? Possiamo chiedere al dj di posticipare l’esibizione…”
“Esibizione?” domandò Kurt guardando male le due ragazze. Stando alla sua scaletta non era prevista nessuna esibizione da parte di queste ragazze.
“Si abbiamo organizzato un’esibizione a sorpresa per Christine prima del taglio della torta…faremo Single Ladies…ma Jenna era una delle due ragazze che doveva ballare con me e Christy…” spiegò la ragazza mora.
“Ehm…mi sa che dovrete annullare la performance…abbiamo appena chiamato l’ambulanza…”
“Nonononono!” dissero le due ragazze in coro “non è possibile! E’ il nostro regalo per la sposa! Lo facciamo a ogni matrimonio! E’ il nostro segno di riconoscimento! Non esiste!”
“Mi spiace…ma dovete annullare tutto…” si scusò Kurt alzando le spalle.
“Non è vero!” si infilò nel discorso Blaine mordicchiandosi le labbra.
Tutti i presenti si voltarono verso il fratello dello sposo ad occhi sbarrati. Kurt gli fece un cenno con il capo come per dire “sentiamo la tua idea” e il ragazzo riprese a parlare titubante “Ecco…pensavo…forse Kurt potrebbe…sostituire Jenna…”.
“COSA?” rispose il Wedding Planner alzandosi in piedi di scatto “sei impazzito Blaine? Non ballo quella coreografia da anni!” spiegò con voce acuta.
“Non è vero!” disse Puck fingendo un colpo di tosse “la balli sempre nella doccia…”
Kurt si voltò di scatto verso il coinquilino con la bocca semiaperta “co-come fai a sape-…ommioddio non importa…ma no! Non lo posso fare!”
“Si che puoi!” rispose Blaine avvicinandosi all’amico “Sono sicuro che puoi farcela…e sarai anche fantastico come tuo solito. Tu sei Kurt Hummel, il miglior Wedding Planner di tutta New York, e non permetterai certo a un’intossicazione alimentare di rovinare la festa, dico bene?”
Kurt guardò Blaine e poi si voltò verso tutti gli altri. Le due amiche di Christine avevano gli occhi pieni di lacrime e le mani giunte in preghiera, Noah aveva un sorrisino sornione e Nick uno sguardo preoccupato, ma più che altro per via di Jenna che non la smetteva di vomitare nel water.
“E va bene…ma nessuno deve fare video” disse Kurt, togliendosi la giacca e sbottonandosi le maniche della camicia arrotolandole “facciamo questa cosa”.
 

*

“Cinque-Sei-Sette-Otto mano sopra la testa, poi sul fianco e ti dai qualche pacca sul sedere, così!” spiegò la ragazza bionda a Kurt nel camerino dove i due si erano rinchiusi per ripassare la coreografia.
“Si ok, mi ricordo” rispose il Wedding Planner, imitando i movimenti della ballerina.
“Poi indichi l’anello, muovi la mano a destra e sinistra il tutto coordinato con la testa…Oh oh oh, oh oh oh, oh oh oh…ci siamo?” continuò lei a un Kurt sempre più concentrato.
Era vero che ripassava la coreografia sotto la doccia (come facesse Puck a saperlo era un mistero e un pochino lo inquietava, ma aveva deciso di non indagare oltre) ma un conto era ballare per i fatti suoi, un altro era esibirsi davanti a tutti gli invitati del matrimonio più chiacchierato d’America.
“Penso che ci siamo, ti senti pronto?” domandò gentilmente la ragazza.
“Ehm…si penso di si…non mi è chiaro solo questo passaggio” disse Kurt mostrando il passo che non si ricordava “viene prima o dopo del pezzo in cui ci mettiamo in ginocchio?”
“Dopo” rispose lei “comunque se ti vengono dei vuoti di memoria tu guarda me o Christy, balliamo questa coreografia tutti i giorni, basta che ci copi…stai tranquillo, e grazie ancora!”
“Ringraziami quando sarà tutto finito…non vorrei combinare un casino e rovinare tutto…” disse Kurt iniziando a sbottonarsi la camicia bianca per indossare il costume nero che in qualche modo erano riusciti a recuperare.
“Sarai perfetto! Da quello che ho visto sei molto portato, devi solo ricordarti l’ordine dei passi e poi è fatta!” lo incoraggiò la ballerina accarezzandole il braccio.
“Ora vado a cambiarmi anche io…ci vediamo tra poco” continuò lei prima di allontanarsi oltre la porta.
Kurt si preparò velocemente, era anche riuscito a trovare una cravattina nera piena di brillantini, proprio come quella che indossava al liceo. Se la sistemò al collo e poi si dedicò velocemente ai capelli, anche se come al solito erano perfetti.
Una volta vestito di tutto punto riprese a ripassare la coreografia per i fatti suoi, aspettando che anche l’altra ballerina fosse pronta.
Quella tornò dopo dieci minuti avvolta nel suo body nero, e camminando su dei tacchi vertiginosi afferrò la mano di Kurt per fargli coraggio. I due uscirono dal camerino e si avvicinarono alla porta che dava sul terrazzo origliando cosa stesse dicendo il Dj.
La ballerina mandò un sms veloce a una sua amica, avvisando che la sorpresa poteva iniziare.
I due ragazzi sentirono chiaramente il Dj chiamare sul palco una certa Wanda che fece un piccolo discorsetto di introduzione alla performance di Single Ladies, e poi tutti gli invitati iniziarono a battere le mani ripetendo il nome di Christine per incoraggiarla a salire sul palco.
“Ok, tocca a noi!” disse la ragazza aprendo di colpo la porta e trascinando Kurt sul palcoscenico.
Il Wedding Planner decise che il modo migliore per affrontare questa cosa super imbarazzante era non badare a tutte le persone che lo stavano guardando e dedicarsi solo ai passi della coreografia, sperando che il suo famoso movimento di bacino non si fosse arrugginito con gli anni.
 

*

Blaine era rimasto con Puck, Nick e Jenna ad aspettare l’ambulanza e poi era tornato a tavola, visto che purtroppo il suo discorso con Kurt era stato interrotto da questo imprevista esibizione a sorpresa. Si domandava se sarebbe mai riuscito a parlarci senza che qualcuno o qualcosa li interrompesse.
Comunque non era dispiaciuto all’idea di vedere nuovamente Kurt ballare Single Ladies…alla fine quella era la canzone che un po’ lo legava a quel ragazzo.
Per questo con il cuore in gola e l’ansia a mille, il fratello dello sposo tornò al suo tavolo, sperando che il tempo passasse in fretta e che Kurt si esibisse presto su quel palcoscenico.
Kelly non smetteva di tormentarlo, voleva a tutti i costi ballare con lui, e il povero Blaine fu costretto ad assecondarla. Sinceramente lo fece solo per stare lontano da Michael che dal suo angolino continuava a lanciargli occhiate ambigue.
Finalmente entrò la torta e Blaine capì che il momento dell’esibizione stava per arrivare. Infatti una certa Wanda salì sul palcoscenico introducendo l’esibizione.
Tra gli invitati scoppiò un boato di gioia e tutti iniziarono a battere le mani ripetendo il nome di Christine per incitarla.
La sposa dopo aver dato un bacio al marito, afferrò la gonna per non inciampare e salì sul palco.
Fu solo a quel punto che Blaine vide Kurt salire sul palcoscenico tutto vestito di nero, con dei pantaloni che sembravano dipinti sulle sue cosce e una magliettina aderente, troppo aderente, pensò immediatamente il fratello dello sposo deglutendo sonoramente.
La musica attaccò e Kurt iniziò a muoversi a tempo con le altre due ragazze, proprio come quel giorno alle provinciali, con il suo fare altezzoso e stuzzicante.
Blaine si sentì quasi trasportato indietro nel tempo,le stesse emozioni le stesse sensazioni… anzi forse ora era diverso.
Era peggio.
Blaine lo conosceva, sapeva tutto, o quasi, di quel ragazzo che si dimenava sul palcoscenico proprio di fronte ai suoi occhi.
Il ricordo di un Kurt adolescente che ballava Single Ladies era sicuramente piacevole, ma Blaine non era pronto a tutto questo. Trovarsi un Kurt ormai uomo, vestito in modo così provocante, che ballava roteando i fianchi e lanciando occhiate maliziose verso la folla era veramente troppo. Soprattutto visto quello che Blaine chiaramente provava nei confronti del ragazzo.

Più lo guardava e più non riusciva a togliersi dalla mente il bacio della sera precedente. Come avrebbe fatto a rimanere solo amico di quel ragazzo ora che lo conosceva così bene? Ora che si era innamorato di lui?
Come avrebbe fatto a rimanere indifferente di fronte a quel corpo che appariva assolutamente perfetto in quella tutina aderente?
Più ci pensava e più si rendeva conto di quanto fosse impossibile: ormai era perso per Kurt e sarebbe stato difficile fingere il contrario.

L’esibizione si concluse tra i boati e gli applausi generali.
Blaine era ancora sotto shock: la consapevolezza dei suoi sentimenti l’aveva investito talmente forte che non riusciva nemmeno ad alzarsi in piedi per applaudire.

Doveva fare qualcosa, e in fretta.

Doveva parlare con Kurt.

Blaine si alzò a fatica dal suo posto e si fece largo tra la folla per raggiungere il Wedding Planner sul palcoscenico.
Quello però purtroppo era circondato da così tanta gente che si complimentava che era impossibile da raggiungere. Blaine sbracciò per farsi vedere e quando finalmente riuscì ad attirare la sua attenzione il fratello dello sposo mimò con la bocca “possiamo parlare?” e Kurt rispose semplicemente “D-o-p-o”.
Blaine fece un cenno con la testa e sorrise all’amico che questa volta rispose sorridendo a sua volta. 

* 

Blaine passò il resto della festa ballando insieme a Kelly (che non aveva proprio intenzione di demordere) con i Warblers, con suo fratello e i suoi parenti. Si stava divertendo parecchio, la musica scelta dal Dj era veramente bella, ma la sua attenzione era sempre rivolta altrove. Il suo sguardo non faceva altro che vagare per la stanza cercando Kurt che a volte chiacchierava con delle signore, oppure supervisionava il servizio catering o che parlava al cellulare per sapere come stesse Jenna…

Fortunatamente ogni volta che gli occhi di Blaine incontravano quelli azzurri di Kurt, quest’ultimo non distoglieva più lo sguardo, ma sorrideva dolcemente, quasi imbarazzato. 

Gli invitati iniziarono ad andare via quando ormai era buio e Blaine disse ai genitori di andare pure senza di lui, perché aveva una cosa importante da fare.
Blaine con tutti i capelli scompigliati si sedette vicino al palcoscenico togliendosi le scarpe (era stremato per aver ballato e corso di qua e di la per tutta la giornata che non sentiva più i piedi) legandosele dietro al collo, rivelando così un paio di calzini arancioni.
Il ragazzo iniziò a guardarsi attorno cercando Kurt, che sbucò dopo poco dal fondo della sala.
Ormai non era rimasto quasi più nessuno sul tetto dell’hotel e il Wedding Planner non fece fatica a individuare Blaine seduto che lo aspettava.
Il ragazzo si avvicinò all’altro e si sedette sospirando “ce l’abbiamo fatta!”
“Già!” rispose Blaine dolcemente, girandosi a guardare intensamente Kurt.
“Come ti è sembrato?” chiese Kurt curioso, incatenando lo sguardo con quello dell’altro ragazzo.
“Sei stato bravissimo! Mi ricordavo che ballavi bene Single Ladies, ma probabilmente sei migliorato ancora di più se possibile!” rispose Blaine lasciandosi trasportare dall’entusiasmo.
“Blaine…” rispose Kurt sorridendo “intendevo il matrimonio in generale…come ti è sembrato?”
“Oh…” disse il ragazzo imbarazzato “certo, il matrimonio…perfetto! Assolutamente perfetto! Il tempo, le torte, il menu, la cerimonia…tutto perfetto! Vedrai che domani i giornali ne parleranno solo bene!”
“Dici sul serio?” domandò ancora il Wedding Planner incuriosito.
“Sicurissimo” rispose l’altro convinto e Kurt sorrise soddisfatto.
“Grazie”
“Grazie a te…e a proposito di prima…e di ieri…” disse Kurt abbassando lo sguardo con il viso un po’ accaldato.
“Si...” rispose Blaine con il cuore in gola.
“Ci ho pensato a lungo…a quello che è successo e a tutto quello che mi hai detto…non posso negare che mi ha fatto molto piacere” disse il Wedding Planner con un filo di voce.
Blaine ascoltava trattenendo il fiato e con il cuore che batteva a mille.
“Il nostro rapporto però fino ad ora è stato unicamente di tipo lavorativo…anche se in alcuni casi abbiamo superato decisamente il limite dei semplici colleghi…” continuò Kurt sempre tenendo lo sguardo basso e torturandosi il bordo della giacca.
“E…” chiese Blaine un po’ preoccupato per queste ultime parole.
“Ho paura che quello che proviamo sia dovuto semplicemente al fatto che abbiamo passato tanto tempo insieme…” aggiunse Kurt che stava praticamente sussurrando.
”Non è affatto così!” rispose Blaine convinto facendo sorridere leggermente Kurt.
“Lo spero tanto…ma se ci pensi Blaine da domani non avremo più motivo di vederci cosi assiduamente…”
“Ma basta mettersi d’accordo, basta una chiamata…possiamo prenderci un caffè o altro…” iniziò a parlare velocemente Blaine.
Kurt finalmente alzò gli occhi che erano colmi di lacrime e posò una mano sulla coscia dell’altro per rassicurarlo “Blaine, non ti sto rifiutando…ti sto solo chiedendo del tempo per capire cosa proviamo veramente l’uno per l’altro ora che le nostre strade torneranno a dividersi. Capisci cosa intendo? Vediamo come procedono questi primi giorni separati…e poi decideremo cosa fare”
Blaine non aveva capito molto bene tutto quel discorso.
Kurt non lo stava rifiutando, quindi voleva dire che lo ricambiava? Allora per quale motivo non potevano stare subito insieme?
“Non sei convinto, vero?” chiese Kurt notando l’indecisione sul viso di Blaine che rispose “non molto…ma se è quello che vuoi lo rispetto…facciamo questa prova…ma puoi stare sicuro che dal canto mio questa non è una semplice infatuazione…ma è qualcosa di più profondo che va avanti ormai da quel giorno che ti ho visto al liceo…”
“Allora non sarà un problema aspettare qualche giorno in più…” rispose Kurt con un sorriso tremulo, prima di avvicinarsi alle labbra di Blaine e baciarlo dolcemente.
“Ci vediamo presto…” aggiunse il Wedding Planner, prima di alzarsi e scappare via.
“Lo spero…” rispose Blaine anche se l’altro era ormai lontano “lo spero tanto…”

Free Talk
 
Vi ricordate cosa vi avevo detto nel primo capitolo? Ricordatevi bene SL perchè è importante! Ed eccola qui! 
L'idea di questa esibizione mi è nata dopo un'intervusta di Chris dove diceva che si vedeva tra 50 anni a qualche matrimonio a ballare SL...ed eccoti accontentato caro Colfer!
Comunque...adesso qualcuno di voi mi odierà per il discorso di Kurt - probabilmente non lo capite proprio come il povero Blaine-...ma non temete mie care! Mancano solo 2 capitoli (1+ epilogo) e l'happy ending ci sarà...quindi diciamo che dovete riuscire a resistere fino a mercoledì e poi AFFOGHERETE NEL FLUFF! Io ve l'assicuro!!!

Parlando d'altro...ho postato il primo capitolo di Kurt&Blaine Make a Porno...se non l'avete ancora fatto correte a leggerlo qui!

Per qualsiasi domanda, spoiler o aggiornamento sui miei progetti futuri vi invito a seguirmi sulla mia pagina FB

A mercoledì mie adorate!!!
Ottavia

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 - Post Wedding ***


Posso giurarvi che ho scritto questo capitolo circa due mesi fa, la riot dell'altra sera sulla pista di ghiaccio non ha niente a che fare con questo capitolo! Però è una coincidenza ASSURDA!
Buona lettura!

Capitolo 18 – Post Wedding

 
I giorni passarono molto lentamente per il povero Blaine, che cercava di tenersi occupato con il suo lavoro per non pensare a Kurt, che tra parentesi non aveva più visto o sentito dal giorno del matrimonio.
Il ragazzo non faceva altro che struggersi pensando a lui, combattuto se chiamarlo o no. Vista la loro ultima conversazione non sapeva bene com’erano rimasti: l’unica cosa chiara era che Kurt aveva bisogno dei suoi spazi e di un po’ di tempo per far chiarezza nei suoi sentimenti, e Blaine non aveva intenzione di mettergli troppa pressione addosso.
D’altra parte questa situazione era davvero insostenibile  per Blaine che invece aveva ben chiari quali fossero i suoi sentimenti per Kurt.
Il ragazzo riversava la sua ansia su Cooper, riempiendo la sua agenda di incontri, interviste, photoshoot in modo tale da poter passare più tempo possibile fuori casa.
 
Tra un impegno e l’altro arrivò fine Novembre e le strade di New York si riempirono di neve e turisti già alla ricerca dei primi regali di Natale.
 
Blaine quel pomeriggio era come suo solito di corsa. Il ragazzo indossava un montgomery blu scuro e una sciarpa rossa attorno al collo ma purtroppo aveva dimenticato i guanti e gli stavano congelando le dita. Nonostante fosse in ritardo decise ugualmente di entrare in uno Starbucks per prendere un caffè bollente, l’unico modo possibile per riscaldarsi un pochino. Così zigzagando per le strade affollate del centro si tuffò nel primo negozio che incontrò mettendosi pazientemente in fila. Dopo 15 minuti buoni riuscì a ritirare la sua bevanda e beandosi del calore che proveniva dalla tazza uscì nuovamente in strada.
Con il naso incollato alla bevanda, Blaine si avvicinò alle strisce pedonali aspettando il suo turno sommerso tra la gente. Con fare annoiato il ragazzo alzò lo sguardo semplicemente per controllare il colore del semaforo e poi lo vide.
Dall’altro lato della strada c’era Kurt avvolto in un lungo cappotto beije e una sciarpa Burberry che parlottava fitto con una coppia, probabilmente suoi clienti, pensò immediatamente Blaine che si perse ad osservarlo. Il ragazzo si rese finalmente conto di quanto gli fosse mancato Kurt e quel suo particolare modo di sorridere e di muovere le mani e di sistemarsi i capelli per darsi un tono…
A Blaine era mancato tutto di Kurt.
Poco prima che il semaforo cambiasse colore, Kurt guardò nella direzione di Blaine i suoi occhi azzurri incontrarono quelli color miele dell’altro ragazzo in un’atmosfera mista tra stupore e imbarazzo. Blaine alzò una mano in segno di saluto, sorridendo dolcemente e Kurt fece lo stesso con la bocca socchiusa per lo sbigottimento e le guance arrossate (per il freddo? per l’emozione? Blaine non poteva dirlo con certezza) .
Nessun altro all’infuori di Kurt e Blaine si rendeva conto dell’atmosfera elettrica che si era venuta a creare; tutte le altre persone continuavano a parlottare al telefono, a ridere tra loro, a sbuffare guardando l’orologio. Tutti tranne Kurt e Blaine, che erano totalmente persi uno nello sguardo dell’altro.
Solo quando la folla cominciò a procedere attraversando, Blaine iniziò a camminare, avvicinandosi all’altro ragazzo. I due si fermarono proprio in mezzo alla strada sempre guardandosi fissi negli occhi.
“Ehm…ciao” disse Blaine rompendo il silenzio imbarazzante.
”Ciao…” rispose semplicemente Kurt torturandosi il bordo della sciarpa agitato.
“Sei qui con dei nuovi clienti?” chiese Blaine cercando di risultare rilassato.
“Si…i futuri Signori Bowen…e invece dimmi…come stanno Cooper e Christine?” domandò l’altro.
“Bene bene…”
“E tu…e tu come stai?” aggiunse poi Kurt titubante.
“Decisamente meglio…ora che ti ho visto…” rispose Blaine senza riuscire a trattenersi.
Kurt arrossì abbassando lo sguardo e mordicchiandosi le labbra.
Blaine stava per fare ancora una domanda ma la loro conversazione fu interrotta dal suono di parecchi clacson. Alzando lo sguardo i ragazzi notarono che il semaforo stava per tornare rosso quindi non potevano rimanere li imbambolati sulle strisce pedonali.
“Ti…ti offrirei qualcosa da bere ma sono in ritardo…” disse Blaine per scusarsi, anche se avrebbe voluto cancellare tutti i suoi piani pur di passare qualche minuto ancora con Kurt.
L’altro rispose a sua volta “Non importa…sono occupato pure io…” indicando i Signori Bowen che erano proprio dall’altro lato della strada.
“Ti po…posso chiamare?” domandò Blaine tentennante.
“Si…direi proprio di si…mi sei decisamente mancato…” rispose Kurt sorridendo imbarazzato.
Blaine sentì il cuore fargli un tuffo nel petto e con un sorriso sul viso rispose “D’accordo…allora ci sentiamo! A presto Kurt!” prima di continuare a camminare nella direzione opposta rispetto a quella dell’altro ragazzo.
 

*

 
Ma Blaine non chiamò Kurt, anche se avrebbe voluto farlo con tutto il suo cuore.
Il ragazzo fece qualcosa di meglio.
Sapeva quanto Kurt fosse un tipo romantico, quindi decise di organizzargli una sorpresa.
Blaine estrasse così il cellulare e cercò in rubrica il numero di un ragazzo ben preciso, colui il quale sarebbe stato il suo partner in questa missione.
 

*

 
 “Kuuuuurtieeeee!” disse Puck spalancando la porta della camera del coinquilino, senza nemmeno aspettare che quello gli desse il permesso.
“Dio Puck! Ma a te proprio non hanno insegnato il concetto di bussare, vero?” disse Kurt uscendo dalla porta del bagno intento a frizionarsi i capelli con indosso solo dei pantaloni del pigiama e una canottiera intima.
Noah non badò affatto alle lamentele del coinquilino e saltò a sedere sul letto facendo segno all’amico di sedersi affianco a lui.
Kurt abbandonò la salvietta su uno scaffale e si sedette affianco a Puck che prese il phon e iniziò ad asciugare i capelli del ragazzo.
“Puck sappi che ti tengo a vivere sotto questo tetto solo perché in alcuni momenti sei davvero utile…” disse il ragazzo lasciandosi massaggiare i capelli da Noah.
“Wow che alta considerazione che hai di me…” rispose quello sorridendo e passando ancora velocemente il phon per un paio di minuti, per poi spegnerlo.
“Ecco fatto” disse Noah tutto soddisfatto sdraiandosi poi sul letto con le braccia sotto la testa, mentre Kurt sollevava il piumone e si infilava sotto.
“Giornata lunga?” domandò il ragazzo girandosi su un fianco.
“Umpf si, direi di si…a parte che dopo il matrimonio di Cooper&Christine nulla è impossibile…però questi Bowen sono davvero esigenti…” rispose Kurt sbadigliando e strofinandosi gli occhi assonnato.
“E poi sai chi ho incontrato oggi per caso? Blaine…” aggiunse Kurt arrossendo leggermente. Non poteva evitarlo. Il solo pensare a Blaine lo agitava.
“E com’è stato il vostro incontro?” domandò Puck curioso, che era stato messo al corrente di tutta la chiacchierata che era avvenuta al matrimonio.
“Direi…strano…c’era un’aria quasi…elettrica tra noi due…sentivo il cuore in gola quando l’ho visto...per non parlare delle farfalle nello stomaco…” spiegò Kurt e Puck ridacchiò.
“Che c’è da ridere?” domandò quello stizzito, dando un colpetto sul braccio all’amico.
“E’ abbastanza ovvio che sei innamorato di Blaine…” rispose Noah semplicemente.
“Tu…tu dici?” chiese Kurt deglutendo.
“Si bello mio…gli hai chiesto di darti un po’ di tempo per pensare e fare chiarezza sui tuoi sentimenti…è passato quasi un mese ormai, e ti assicuro che non c’è stato un solo giorno in cui non sei riuscito a infilarci il suo nome in una nostra conversazione…ti è mancato…ti manca…e questo è un chiaro segno che sei totalmente innamorato di lui…” spiegò Puck e Kurt si limitò a stringere la coperta tra le dita ripetendo sottovoce “sono innamorato di Blaine…”
“Esatto…”
“Sono innamorato di Blaine…” disse nuovamente Kurt ma questa volta con un tono di voce più alto e con più convinzione “sono innamorato di Blaine!”
“Abbiamo capito!” rispose Puck ridacchiando.
“Penso che lo chiamerò per dirglielo! Oggi ha detto che mi avrebbe chiamato lui…ma non posso aspettare ancora! Voglio dirgli tutto, e scusarmi per averlo fatto penare così!” disse Kurt su di giri sgusciando di corsa fuori dal piumone.
“ASPETTA!” urlò Puck afferrandolo per un braccio.
“Noah?” chiese il ragazzo guardandolo storto “che ti prende?”
“Ehm…perché non aspetti domenica per chiamarlo? Lascia passare ancora questo sabato…”
“Ma è già passato più di un mese da quando si è dichiarato! Perché dovrei aspettare ancora un giorno?” domandò Kurt senza capire.
“Ehm…perché…perché” disse Puck balbettante “perché voglio passare questo Sabato con te, noi due soli!”
“Per quale strano motivo?” chiese il ragazzo alzando un sopracciglio.
“Perché una volta che ti sarai ufficialmente messo con Blaine non avrai più tempo per uscire con me, farai tutto il piccioncino e addio Puck!”
“Ma smettila!” rispose Kurt sorridendo intenerito mentre tornava sotto le coperte e invitava l’amico a infilarsi anche lui “sai che avrò sempre dei momenti per te! Sentiamo…cos’hai voglia di fare domani con il tuo amico Kurtie?”
“Ho già organizzato tutto...cosa ne dici se andiamo nel pomeriggio a pattinare sulla pista di ghiaccio a Rockfeller Center?”
“Sembra una bellissima idea! Io ti propongo anche un po’ di shopping! Ho intenzione di comprare qualche bel completo da indossare quando mi presenterò a casa di Blaine per dichiararmi…domenica!” puntualizzò Kurt, guadagnandosi così un abbraccio da parte di Puck.
“Sei il migliore! Allora domani sarà la giornata Puckurt!”
“Perfetto!” rispose Kurt spegnendo la luce e tornando ad accoccolarsi tra le braccia del suo amico tutto felice.
 

*

 
Puck verificò che Kurt dormisse prima di allungarsi verso la mensola e prendere il suo cellulare per scrivere un sms “Per domani tutto ok. Ha abboccato alla grande”, poi senza fare rumore sgusciò fuori dalle coperte per iniziare il suo turno di notte.
 

*

 
“Guardami Puck! Guardami!” disse Kurt tutto emozionato mentre sfrecciava all’indietro sulla pista di ghiaccio pronto ad effettuare un piccolo salto. Il Wedding Planner aveva preso lezioni di pattinaggio artistico da piccolo per qualche anno, quindi era in grado di fare qualche semplice acrobazia. E dato che ogni occasione era buona per mettersi in mostra, Kurt quel pomeriggio aveva optato per un look natalizio: un bel paio di skinny bianchi coordinati con un maglione rosso a collo alto decorato con le stelle di natale.
“Ti sto guardando!” gridò Noah che invece era negato in quello sport e si reggeva a malapena in piedi.
Kurt dopo aver fatto il suo salto, pattinò elegantemente verso l’amico domandadogli “è la prima volta che veniamo qui insieme, ma pensavo che fossi capace di pattinare…o per lo meno di stare in piedi senza l’aiuto della sbarra!”
“Sono solo un po’ arrugginito…” cercò di scusarsi Puck mentre a tentoni si staccava dal suo appiglio e dava entrambe le mani a Kurt per farsi aiutare.
“Dai vieni…ti aiuto io…” rispose il ragazzo conducendo Noah per la pista molto lentamente.
“Mi sto divertendo un mondo, lo sai?” disse il Wedding Planner rivolto all’amico cercando di non farlo cadere “lo shopping è andato benissimo, le scarpe che ho comprato sono veramente un amore, così come i pantaloni…e miracolosamente la pista di ghiaccio è semivuota nonostante siano le 18.00 di pomeriggio…ma dove sono tutti?” chiese il ragazzo.
Puck sapeva bene perché la pista di ghiaccio fosse semivuota, faceva tutto parte del piano, ma non poteva certo svelarlo a Kurt, per questo si limitò a rispondere con un’alzatina di spalle.
Dopo un paio di giri della pista, Noah guardò l’orologio e propose “Kurt sono un po’ stanco vado a prendermi qualcosa da bere…tu aspettami pure qui mentre fai lo splendido mettendo in mostra tutte le tue capacità!”.
Puck si allontanò molto goffamente verso l’ingresso, non dopo aver fatto un occhiolino al coinquilino, che rimasto solo in pista decise di mettere in pratica il consiglio dell’amico. Kurt iniziò così a pattinare elegantemente per tutta la pista (che era stranamente sempre più deserta).
Da quello che si ricordava il Wedding Planner le luci in quel posto non erano mai state così soffuse, ma forse era solo una sua impressione. Senza badarci troppo, il ragazzo continuò i suoi giri e i suoi salti sfruttando tutto lo spazio che aveva inspiegabilmente a disposizione.
Kurt, rimasto completamente solo sul ghiaccio, chiuse gli occhi e iniziò a canticchiare una melodia di accompagnamento alla sua performance.
Mentre stava pattinando distrattamente verso un punto lontano della pista, Kurt sentì alle sue spalle le mani di qualcuno afferrarlo dolcemente per i fianchi. Il ragazzo riaprì gli occhi e si voltò verso quello che doveva essere per forza Puck (chi altri se no?!) iniziando a parlare “Finalmente Puck ma do-“ ma le parole gli morirono in bocca, perché le mani che erano dolcemente posate sui suoi fianchi non erano quelle del suo coinquilino, ma bensì quelle di Blaine.
Il ragazzo era proprio davanti a lui, avvolto in un bel paio di pantaloni scuri, una camicia chiara coordinata con un cardigan verde militare e quello che Kurt riconobbe come il suo papillon portafortuna.
Gli occhi color miele di Blaine brillavano e tutto il suo volto era illuminato da un dolcissimo sorriso. Il ragazzo si limitò a dire quasi in un sussurro “sorpresa”.
Kurt balbettò qualcosa del tipo “come face-vi a sapere dove mi trova-trovavo?” e Blaine si limitò a rispondere “Puck”.
Il Wedding Planner solo allora si guardò attorno, notando che lungo i bordi della pista di ghiaccio era pieno di persone che stavano osservando la scena.
“Era-eravate tutti d’accordo?!” chiese Kurt a metà tra l’imbarazzato e lo sconvolto.
Blaine si limitò a fare un cenno con la testa.
Ecco spiegato dov’erano finiti tutti, pensò Kurt sistemandosi imbarazzato i capelli.
E poi Blaine fece qualcosa di inaspettato.
Oddio, totalmente inaspettato no, dato che si trattava di quello che Kurt desiderava di più al mondo, ma certo il ragazzo non si aspettava che Blaine si inginocchiasse proprio davanti a lui estraendo una scatoletta dalla tasca..
 “Co-cosa stai facendo?!” domandò Kurt rosso in viso guardandosi attorno agitato.
“Ti prego Kurt, non saltare a conclusioni affrettate e lasciami finire prima di rispondere qualsiasi cosa” esordì Blaine schiarendosi poi la voce.
“Lo so che il tuo sogno è ricevere la proposta proprio qui, sulla pista di ghiaccio e tutto il mio discorso non è affatto una proposta di matrimonio, anche se mi piacerebbe tanto poter passare tutta la mia vita con te, ma capisco anche che ci frequentiamo da troppo poco tempo, e che il matrimonio è un passo importante…” continuò Blaine imbarazzato, facendo poi scattare il coperchio della scatolina, rivelando una fedina molto sottile.
“Tuttavia ho pensato comunque che fosse carino regalarti questo…non spaventarti ti prego…” disse il ragazzo guardando fisso negli occhi Kurt emozionato “io lo definirei l’anello delle promesse…”.
Gli occhi di Kurt erano lucidi e il cuore gli batteva a mille, nessun ragazzo aveva mai fatto una cosa del genere per lui. Con la voce rotta dall’emozione, il ragazzo chiese titubante “E con questo anello, cosa stai promettendo?”
Blaine prese un bel respiro profondo e con quei suoi occhioni innamorati iniziò a parlare dolcemente “Di amarti per sempre. Di difenderti anche quando so che hai torto. Di sorprenderti. Di rispondere sempre alle tue chiamate, non importa cosa stia facendo. Di cucinarti i biscotti almeno due volte l’anno e di baciarti...quando e dove vuoi”
Kurt sentendo quelle parole si commosse e una piccola lacrima gli rigò il viso.
Non gli importava che quasi duecento persone in quel momento lo stessero vedendo piangere. La cosa più importante era che Blaine stava facendo la dichiarazione più dolce e romantica di tutto il mondo, e la stava facendo proprio a lui.
“Ma soprattutto per ricordarti sempre quanto perfettamente imperfetto tu sia…” concluse il ragazzo torturandosi le labbra in attesa di una risposta da parte di Kurt, che si limitò a sussurrare tra le lacrime “Lo adoro…ti adoro!”.
Blaine afferrò la mano che il suo fidanzato gli stava porgendo per rialzarsi, e una volta in piedi venne inglobato in un abbraccio da parte di Kurt. I due non si accorsero nemmeno che tutti gli spettatori avevano iniziato ad applaudire e a fischiare felici, tanto erano persi nel loro mondo.
“Scusami per averti fatto aspettare così tanto…sono uno sciocco…” disse Kurt in lacrime con il viso infossato nell’incavo del collo di Blaine “sarei venuto a dichiararmi domani…avevo anche comprato un completo perfetto per l’occasione!”
“Shhhh” rispose Blaine sorridendo mentre afferrava il viso di Kurt e lo guardava intensamente negli occhi “non preoccuparti…è stata dura, ma adesso siamo qui, insieme e niente ha più importanza…e poi ho adorato organizzare questa sorpresa con l’aiuto di Puck…”
“Grazie” rispose Kurt avvicinando le labbra a quelle di Blaine, concedendosi finalmente un lungo e appassionato bacio.
 

*

 
Quella sera finalmente Kurt e Blaine la trascorsero insieme, a casa del Wedding Planner (Puck era uscito per lasciar loro la privacy di cui avevano bisogno, senza averli prima riempiti di raccomandazioni sulla contraccezione).
I due ragazzi avevano dei piani che comprendevano una bella cenetta romantica e magari un film al cinema, ma naturalmente non riuscirono a realizzarli. La voglia di recuperare il tempo perduto era troppa, per questo appena Kurt posò le chiavi sulla mensola si ritrovò schiacciato tra il muro e il corpo di Blaine, trasportato in un frenetico bacio.
Nonostante la foga del momento, i due presero il loro tempo per esplorare i corrispettivi corpi, con movimenti nervosi e nello stesso tempo smaniosi tipici di due amanti che stanno per condividere qualcosa per la prima volta.
Kurt condusse Blaine in camera da letto e lo spogliò dolcemente gettando tutti i suoi vestiti a terra, cercando di non staccarsi mai dalle labbra di questo.
Solo a quel punto si liberò anche di tutti i suoi abiti e i due si sdraiarono insieme, sfruttando quell’occasione per scoprire tutto l’uno dell’altro.
Non c’era fretta, entrambi sapevano che avrebbero potuto rimanere così, nudi, sudati e abbracciati, per sempre, semplicemente baciandosi e accarezzandosi.
 
Ma senza nessuna vergogna i due si ritrovarono a desiderare di più.
 
I baci divennero così sempre più impazienti, i respiri affannati e i movimenti più spinti.
I corpi dei due ragazzi si cercavano, si desideravano sempre di più a ogni movimento, a ogni ansimo, a ogni gemito di piacere.
Fu Kurt a sporgersi verso il comodino per prendere tutto l’occorrente del caso e solo dopo aver dato un altro lungo bacio al suo fidanzato, i due si abbandonarono completamente alla passione.
Blaine preparò il corpo di Kurt minuziosamente senza perdere l’opportunità di osservarlo arrendersi a ogni movimento delle sue dita.
Kurt si abbandonò al tocco di Blaine, desiderando sempre di più, pregando che il suo fidanzato gli desse sempre di più.
 
E così fu: quella sera i corpi dei due ragazzi si unirono per la prima volta. Tra parole d’amore sussurrate e gemiti scomposti, Kurt e Blaine si incontrarono davvero, scoprendo quanto i loro corpi sembrassero fatti l’uno per l’altro.
 
Blaine sapeva che non avrebbe mai dimenticato il profumo del suo fidanzato, il modo in cui il suo corpo rispondeva a ogni sua spinta, il suo respiro affannato e il momento in cui il nome di Blaine uscì dalle labbra dell’altro, proprio all’apice del piacere.
 
Kurt invece sapeva che non avrebbe mai dimenticato il modo in cui il compagno lo faceva sentire completo, perfetto, realizzato o la forza con cui le dita di quello stringevano i suoi fianchi e le sue spalle, senza tuttavia fargli male ma semplicemente facendolo sentire protetto e desiderato, o la particolare sfumatura dorata che i suoi occhi assumevano ogni volta che i loro sguardi si incontravano.
 
Entrambi sapevano che non avrebbero mai dimenticato quella prima volta insieme, la prima di molte.
 

*

 
Kurt il mattino successivo si svegliò prima di Blaine e si perse a contemplare il fidanzato nudo che dormiva poggiato sul suo petto, iniziando ad accarezzargli i riccioli scuri.
Blaine non tardò a svegliarsi grazie a quelle dolcissime carezze, ma decise di continuare a fingere di dormire, per poter essere coccolato ancora un pochino, ma non perse l’occasione per sussurrare nel dormiveglia un “ti amo”.
Kurt sorrise sentendo quelle due semplici parole, e fu allora che bisbigliò pensando di non essere sentito “il nostro matrimonio sarà fantastico…”.
Blaine naturalmente sentì quella frase ma non si spaventò come avrebbe potuto succedere ad altri ragazzi.
No, Blaine si limitò a sorridere ad occhi chiusi, perché sapeva che quello era anche il suo desiderio.
Voleva condividere tutto con Kurt, e anche se era presto per parlare di matrimonio, quel passo rientrava sicuramente nelle sue intenzioni.
E chissà quanti modi avrebbe potuto escogitare Blaine per chiedere a Kurt di sposarlo: c’era la mongolfiera, la proposta cantata, la festa a sorpresa…avrebbe potuto portare il fidanzato in viaggio in una città romantica come Parigi o Venezia e chiedergli lì la mano…
 
Ma questa è un’altra storia.
 
Per ora Kurt e Blaine avevano tanti giorni da trascorrere insieme, amandosi e non pensando a nient’altro.

Free Talk

Intanto scusate se posto così tardi ma non sono stata in casa un secondo!

Poi che altro...ultimo capitolo, Sabato posto l'epilogo e vabbè i dovuti ringraziamenti li faccio alla fine, ok?
In questo capitolo penso (e spero) di avervi soddisfatto. C'è tutto no? Un po' di angst iniziale, Puck capo della Ship che si fa valere, una scena romanticissima sul ghiaccio (e non mi esprimo perchè lunedì notte ho dormito pochissimo x colpa di quei due pirloni che hanno amoreggiato x 11 ore sul ghiaccio!!!!) una dichiarazione superfluffosissima (vi sono venute le carie dite la verità?!) rubata a RM (ma lui ha pensato bene di tagliare questa scena!) e poi si sono finalmente saltati addosso!
Bhè dai la pianto, lascio esprimere voi, fatemi sapere tuuuuutto quello che vi viene in mente!!!

Ci sentiamo domani con il secondo capitolo di Kurt & Blaine Make a Porno?!?!

Grazie a tutti
Otty

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 - Epilogo ***


Capitolo 19 – Epilogo
 
“Kurt tesoro, respira”
“Lo sto facendo Carole…lo sto facendo!”
“A me non sembra ragazzo!”
“Papà ti prego non mettertici anche tu!”
Kurt prese un bel respiro profondo mentre Carole ne approfittava per sistemargli il risvolto dello smoking.
“Tesoro sei fantastico…” disse la donna con fare materno, accarezzando il viso del figliastro.
“Grazie Carole…ho cercato questo completo per circa 2 mesi…” rispose il ragazzo sistemandosi leggermente le maniche dello smoking bianco.
“Peccato che tu sia pallido quanto il tuo abito…” disse Finn distrattamente dal suo angolino, masticando poco elegantemente del cibo.
“FINN HUDSON!” lo rimbeccò immediatamente Kurt rivolgendogli un’occhiata minacciosa “quello che stai mangiando non l’avrai mica preso dal buffet, vero?”.
Finn cercò di negare l’ovvio, così Kurt si arrabbiò ancora di più “ti ho riempito di raccomandazioni! Quel cibo è per gli ospiti…andava assaggiato DOPO la cerimonia! Sei impossibile!” poi il ragazzo si voltò verso il padre agitando le mani “Questo è un presagio! Basta, andrà tutto storto! Non mi sposo più! Mandate via tutti gli ospiti…dite a Blaine di cambiarsi…basta, ormai ho deciso!”
“Ragazzo!” disse Burt bloccandolo per le spalle “respira….respira….andrà tutto bene…ripeti con me…”
“Andrà tutto bene…” ripetè lentamente il figlio, chiudendo gli occhi “andrà tutto bene…”
“Va meglio?” chiese il padre e Kurt fece un cenno con la testa sempre tenendo gli occhi chiusi.
La situazione caotica sembrò migliorare grazie a questo intervento di Burt Hummel. Naturalmente Kurt continuava a camminare avanti e indietro per la stanza torturandosi le mani, mentre i suoi genitori e il suo fratellastro cianciavano del più e del meno per cercare di far passare il tempo.
Ma quel giorno niente poteva distrarre Kurt: si dava il caso che si trattasse del giorno del suo matrimonio.
Erano passati ormai 3 anni dalla famosa dichiarazione sulla pista di ghiaccio e anche per Kurt e Blaine era arrivato il momento di fare il grande passo.
La cosa divertente era che Kurt lavorando nel settore matrimoni pensava di essere abituato a tutto questo.
Ma si sbagliava di grosso.
Un conto era tenere la mano sudata dello sposo poco prima che andasse all’altare, o assicurarsi che il vestito bianco della sposa non si sporcasse mentre quella era intenta a vomitare dall’agitazione, ma essere lo sposo, era tutto un altro paio di maniche.
 
“Sorpresa!!!!!” dissero due voci all’unisono, interrompendo i pensieri di Kurt che si voltò velocemente verso la porta da cui erano appena entrati Cooper e Christine.
“Coop! Chris!” gridò il ragazzo avvicinandosi ai due abbracciandoli stretti “Blaine aveva detto che eravate occupati e non sareste riusciti a venire!”
“Avremmo mai potuto perderci il matrimonio del mio fratellino e della nostra fata turchina?” chiese Cooper che aveva iniziato a chiamare Kurt così da dopo il suo matrimonio.
“Senza dimenticare che io sono stato un po’ il vostro Coop-ido!” aggiunse l’uomo con fare divertito “senza di me, tu e mio fratello non vi sareste mai rincontrati e senza il mio aiuto non saresti mai riuscito a fare una proposta di matrimonio perfetta!”
“Hai perfettamente ragione Coop” rispose Kurt sorridendo perdendosi nei suoi pensieri.
 
Cooper Anderson era veramente il loro Cupido.
Senza di lui Kurt non sarebbe mai riuscito a stupire Blaine con la proposta di matrimonio più incredibile del mondo.
 
 
8 mesi prima – The Beverly Hilton, Los Angeles
 
“Ancora non ci credo che Cooper sia riuscito a imbucarci ai Golden Globes…” disse Blaine strofinandosi le mani sulla giacca nera, agitato.
“Smettila di torturarti le mani, così stropicci tutta la giacca” lo rimbeccò Kurt che era seduto affianco a lui sul taxi che li stava conducendo all’hotel dove si teneva uno degli eventi cinematografici più importanti del mondo. “E poi non siamo propriamente imbucati…si da il caso che il qui sottoscritto Kurt Hummel, questa sera debba annunciare uno dei premi…il fatto che Cooper abbia spinto per far si che il mio nome venisse scelto, è un fatto assolutamente irrilevante…” spiegò il ragazzo con fare altezzoso.
Blaine non poteva nemmeno immaginare cosa lo aspettasse in realtà quella sera.
Kurt aveva pregato Cooper in tutte le lingue del mondo per riuscire a ottenere quel posto come presentatore. Sapeva bene che in realtà lui non era nessuno (o quasi, dato che in seguito al matrimonio di Cooper&Christine tenutosi tre anni prima, era diventato il Wedding Planner più famoso, chiacchierato e paparazzato di tutta America. Gli era anche stato affidato un programma televisivo di matrimoni che aveva riscosso un discreto successo. In più, il fatto che uscisse con il fratello del famoso Cooper Anderson non faceva altro che aumentare la sua fama).
Kurt tuttavia sapeva bene che Blaine stava architettando un modo per chiedere la sua mano (perché queste sono cose che un organizzatore di matrimonio semplicemente sa), per questo motivo aveva deciso di batterlo sul tempo, organizzando una proposta ineguagliabile. Senza contare che Kurt voleva mettere in imbarazzo il fidanzato, proprio come lui aveva fatto quel giorno sulla pista di ghiaccio, chiedendogli la mano di fronte a “un po’” di spettatori curiosi.
E quale idea migliore se non i Golden Globes, evento atteso da tutta l’America?
Così Kurt quella sera salì sul palcoscenico tutto agghindato, stringendo la sua busta nelle mani. Sapeva di non aver tanto tempo prima che qualcuno lo interrompesse e lo sbattesse giù dal palco, ma il suo obiettivo era puntare sull’effetto sorpresa e sulla commozione degli animi degli spettatori.
“Ehm…So che voi tutti vi aspettate che io apra questa busta e vi legga il nome del vincitore…” disse Kurt schiarendosi la voce davanti al microfono (e davanti a mezza America) “vi chiedo però di concedermi qualche minuto…ho una cosa importante da dire al mio ragazzo, Blaine Anderson…che è seduto laggiù” continuò il Wedding Planner indicando un punto lontano tra la folla, e le telecamere inquadrarono Blaine con gli occhi spalancati, che non capiva assolutamente cosa stesse succedendo.
“Blaine” disse allora Kurt al microfono prendendo un bel respiro “so che probabilmente stai organizzando un viaggio a Parigi, Venezia o chissà quale altra città Europea super romantica…Ho pensato però di batterti sul tempo questa volta…sono qui questa sera per chiederti una cosa importante…e ho deciso di farlo davanti a tutta l’America. So bene che qui a Los Angeles non è ancora legale…ma dopotutto noi abitiamo a New York…”
Le telecamere continuavano a inquadrare Blaine, che aveva un’espressione interdetta sul viso.
“Blaine Anderson…” ripetè ancora una volta Kurt, scandendo ben bene le parole mentre estraeva una scatoletta dal taschino “vuoi sposarmi?”
Tutta la folla si voltò verso Blaine trattenendo il fiato in attesa della risposta di quest’ultimo.
Blaine dal canto suo era come paralizzato, ci pensò Christine seduta al suo fianco a scuoterlo per il braccio, obbligandolo ad alzarsi in piedi.
Chissà come, qualcuno piazzò un microfono in mano a Blaine che tremando lo avvicinò alla bocca, cercando di balbettare un “si…si lo voglio…”.
Solo allora il ragazzo corse tra i tavoli, salendo sul palcoscenico, dove Kurt lo stava attendendo.
I due si abbracciarono stretti, in lacrime, totalmente travolti dall’emozione del momento, mentre la folla era scoppiata in un ovazione.
“Tu…sei…completamente pazzo!” disse Blaine in lacrime, poggiando la fronte contro quella di Kurt.
“Di te…” rispose quello sorridendo e dato che il microfono era vicino alle loro bocche, tutta la folla poté sentire il loro discorso.
“Avevo trovato un’offerta per Parigi davvero interessante…” disse Blaine senza mai distogliere lo sguardo da Kurt.
“Possiamo sempre tenerla in considerazione per la nostra luna di miele…” rispose l’altro.
“Sei incredibile…” disse Blaine mordicchiandosi il labbro.
“Volevo stupirti…e volevo fartela pagare per la situazione imbarazzante di tre anni fa alla pista di ghiaccio…”
“Direi che ci sei riuscito…” ridacchiò Blaine “forse adesso però dovresti presentare il vincitore…”
“Naaaa” disse Kurt storcendo il naso “ci pensa Cooper…siamo già d’accordo…adesso baciami…” aggiunse il ragazzo e Blaine obbedì, baciando il suo ragazzo davanti alla televisione di mezzo mondo, senza paura di mostrare a tutti quanto amasse il suo futuro marito.
 
 
Kurt tornò sulla terra con un sorriso ebete sulla faccia: ripensare a quella sera gli faceva sempre venire le farfalle nello stomaco. Lo sguardo innamorato di Blaine, il modo in cui era corso tra le sue braccia, la foga con cui si erano baciati, incuranti di tutto e di tutti…quelli erano dei chiari segnali del loro amore.
Inspirando ed espirando profondamente il ragazzo iniziò a ripetere più che altro a se stesso “mancano solo 15 minuti…”
“Stai tranquillo Kurt” lo rassicurò Carole, poggiandogli una mano sulla spalla.
Improvvisamente tutti i presenti in sala sentirono una porta sbattere e si voltarono verso quella direzione, giusto in tempo per vedere Blaine con i capelli tutti scombinati, la camicia bianca che gli usciva dai pantaloni e il papillon slacciato catapultarsi nella stanza chiudendosi la porta alle spalle.
“Ommioddio!” boccheggiò il ragazzo passandosi una mano tra i capelli “Finalmente ce l’ho fatta a seminarla!”
Kurt non appena vide Blaine si portò immediatamente le mani davanti agli occhi gridando “BLAINE ANDERSON! ESCI SUBITO DA QUESTA STANZA! LO SAI BENISSIMO CHE PORTA SFORTUNA VEDERE LA SPOSA PRIMA DEL MATRIMONIO! E PER L’AMOR DEL CIELO, SISTEMATI QUEI CAPELLI! E LA CAMICIA! E IL PAPILLON!”
Blaine cercò di scusarsi in qualche modo “Tesoro! Ho appena rischiato la vita! Quella pazza di Kelly non vuole demordere! Non ci crede che sono gay, anche se sto per sposarmi con un uomo! Ha tentato di baciarmi!” spiegò il ragazzo gesticolando come un pazzo.
“Ci pensiamo noi!” disse Christine prendendo per mano il marito e uscendo dalla stanza per cercare la sorella “mi scuso tanto da parte sua!”.
La coppia uscì dalla stanza, ma Kurt continuò a tenere le mani sugli occhi per evitare di guardare Blaine.
“Kurt...” lo richiamò Blaine avvicinandosi lentamente al fidanzato “Non penso che ci siano problemi se vedi come sono vestito prima del matrimonio…anche perché questo completo l’hai scelto tu…e sono più che convinto che questa regola valga solo per le coppie etero…”
Kurt aprì leggermente le dita, creando una fessura da cui sbirciare e con un filo di voce rispose “Tu dici?”
“Si…” rispose Blaine dolcemente “senza contare che ho bisogno di te per domare questi capelli…e per sistemare al meglio il farfallino…”
Solo allora Kurt si decise ad abbassare le braccia lungo i fianchi e a guardare per benino il suo quasi-marito Blaine.
“Vieni qui…” disse il più alto iniziando a passare le mani tra i riccioli di Blaine.
“Vi lasciamo soli…Kurt, ci vediamo davanti all’ingresso…non vedo l’ora di condurti all’altare…” disse Burt facendo l’occhiolino al figlio prima di lasciare la stanza insieme a Carole e Finn.
Rimasti soli, Kurt iniziò a occuparsi dei capelli impossibili di Blaine che nel frattempo lo guardava con i suoi occhioni color caramello in adorazione “Stai benissimo…” disse il ricciolo.
“Lo so…” rispose l’altro ragazzo con un sorrisetto “anche tu sei carinissimo, nonostante questo ammasso di capelli ribelli…ma così dovrebbe andare meglio…” aggiunse Kurt che era riuscito a sistemarli un pochino.
Il Wedding Planner si occupò poi della camicia di Blaine, infilandola nei pantaloni, e per ultima cosa si dedicò al papillon.
Blaine alzò il collo per rendere l’operazione più semplice mentre nel frattempo continuava a osservarlo innamorato.
“Ecco fatto…” disse Kurt una volta finita l’operazione, picchiettando il farfallino bianco e Blaine cercò di sfruttare quel momento per baciare il fidanzato, che però si ritrasse spaventato.
“Ehy! Calmino! Niente baci fino alla cerimonia!” lo rimbeccò Kurt e Blaine fece un’espressione da cucciolo bastonato.
“Questo faccino non attacca con me!” rispose il ragazzo più alto dando un piccolo buffetto sul naso a Blaine prima di cambiare argomento “Abbiamo pensato a tutto?”
Il ricciolo afferrò entrambe le mani di Kurt portandole al cuore mentre rispondeva in tono rassicurante “Si…abbiamo controllato la lista almeno un centinaio di volte…”
Il Wedding Planner fece un’espressione pensierosa “I fiori sono a posto?” domandò e l’altro rispose semplicemente “Ovviamente”
“Mmmm e le fedi?” chiese ancora Kurt torturandosi il labbro “ci sono?”
“Si, le ha Puck, che non vede l’ora di portarle all’altare…” rispose Blaine sollevando la mano sinistra di Kurt e baciandogli l’anulare su cui tra qualche ora ci sarebbe stato l’anello, simbolo della loro unione.
“Non riesco veramente a capire come sia possibile che tu di lavoro faccia il Wedding Planner…” disse Blaine prima di intrecciare le sue dita con quelle di Kurt.
“Non lo so nemmeno io…pensavo di essere abituato a questo tipo di emozioni…e invece è tutto così nuovo…” rispose Kurt guardando dolcemente il fidanzato.
“Sei pronto?” domandò infine il Wedding Planner dopo aver lanciato un’occhiata all’orologio da parete.
“Non sono mai stato così pronto in vita mia” rispose Blaine stringendo forte la mano di Kurt.
I due ragazzi uscirono dalla stanza tenendosi per mano, pronti a raggiungere i loro parenti che li attendevano all’ingresso per condurli all’altare.
La cerimonia poteva avere inizio.

- The End -

 

Free Talk

Salve ragazze! Come promesso ecco a voi l'epilogo! Magari qualcuno se l'aspettava il matrimonio Klaine, era abbastanza ovvio diciamocelo! 
Spero comunque che vi sia piaciuta la proposta di Kurt e tutto il resto!

E' tempo di ringraziamenti!
Ho sempre mille cose che voglio scrivervi quando arrivo a questo punto, ma poi non so mai da dove partire e mi ritrovo sempre e solo a dirvi GRAZIE.
Grazie perchè avete letto questa storia con taaaanta pazienza
Grazie perchè avete commentato (addirittura ci sono ragazze che commentano tutti i capitoli di tutte le mie storie e io bhò...non so mai cosa dirvi nelle risposte, perchè siete tutte troppo gentili!)
Grazie perchè mi sopportate sempre!
Grazie per tutti i messaggi che mi mandate facendomi sentire speciale e voluta bene!

Non so che altro dirvi, mi mancherà tanto questa storia, e spero anche a voi...per il sequel non so cosa dirvi...vale lo stesso discorso di SOS tata, se mai avrò ispirazione allora scriverò il continuo, per ora mi sto concentrando su altro...

Visto che comunque non vi libererete tanto facilmente di me, vi linko due storie a cui sto lavorando, una è Kurt & Blaine Make a Porno ( e ringrazio già tutte le persone che la stanno seguendo e commentando!) e l'altra è la traduzione a cui sto lavorando con altre due amiche ossia Hearts Flying High.... se vi va, passate a darci un'occhiata, è una storia davvero interessante e mi sto impegnando molto per fare una buona traduzione!
Detto questo vi ringrazio ancora e vi saluto tutte.
A presto
Ottavia

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