Always with you...

di Occhi_Rosso_Sangue
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I found you... ***
Capitolo 2: *** Il nuovo lavoro o il nuovo amore? ***
Capitolo 3: *** Era un nuovo amore... ***



Capitolo 1
*** I found you... ***




I Found You...


Devo cambiare vita, è il momento di voltare pagina, è il momento di innamorarmi e rimanere fregato, è il momento di trovare quella giusta e di vivere la mia vita con lei.
La mia vita va a rotoli, e il lavoro? Non ne parliamo!
Ho lasciato il mio lavoro, la mia famiglia e tutto, e per cosa?
Per lei?
Per colei che mi ha lasciato qui a piangermi addosso con una bottiglia di wisky?!

«Lasciamoci il passato alle spalle, non ne valeva la pena, amica mia!» 
oramai davo di matto, parlavo con una bottiglia!

«Era una delle tante, peccato non sia stata l'ultima.» mi ostinavo a parlare da solo come un cane abbandonato dal proprio padrone.
«Ne troverai un'altra! Giusto?» mi domandai da solo dato che la bottiglia non dava segni di vita!

Ma cosa poteva trovare uno come me?!
Mi deprimevo scrivendo canzoni che poi non cantavo neanche, scrivevo stronzate romantiche solo per farla sentire meglio, ma ora capisco che è stato tutto uno sbaglio, il più grande della mia vita!
I miei amici erano gli unici rimasti, un revolver e una bottiglia quasi vuota.
Non pensavo che una donna potesse spezzarmi il cuore, ma poteva questo essere aggiustato?
Magari con la colla a caldo, con un'operazione a cuore aperto, ma mi bastava che quel dolore se ne andasse!
Volevo intensamente trovare qualcun'altro, qualcuno che mi amasse e mi capisse, ma questo qualcuno era irragiungibile.

Era una donna bellissima, irragiungibile, una di quelle che ti deprimi soltanto a vederla, perchè non sarà mai tua.
Quella sera però la felicità bussò alla mia porta...


«Arrivo, un'attimo!» urlai dirigendomi verso la porta principale traballando.
«Chi cazzo è a quest'ora?» domandai aprendo la porta.

La mia vista oramai era in fase ofuscata e non riconobbi subito il suo volto.

«Ti prego, fammi entrare, mi stanno inseguendo come se fossi una ladra!» disse lei tremando davanti alla mia porta.
«Ehm, sì, entra pure!» la invitai ad entrare cercando di schiarirmi la vista.
«E' un pò disordinato, non farci caso!» cercai di giustificare l'uragano che vi era passato nella mia casa.
«Carino come posticino, da qui si vede tutta Manhattan.» osservò la finestra.
«Ehm, io sono Robert...» le porsi la mano.

«Piacere di conoscerti, Robert!» non mi disse il suo nome, era come se avesse paura di qualcosa, qualcosa che l'avrebbe potuta ferire.





Chi sarà la ragazza misteriosa che piomba alla sua porta?
Riuscirà Robert a trovare in lei la sua anima gemella, o sarà solo "una delle tante"?
Rimarrà con i suoi amici (Bottiglia e revolver) o tornerà con la sua famiglia?
Scopritelo nel prossimo capitolo :)

Rave

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Capitolo 2
*** Il nuovo lavoro o il nuovo amore? ***





Il nuovo lavoro o il nuovo amore?


La mattina seguente non mi ricordai molto
della donna che quella sera era apparsa alla
mia porta, ma di una cosa ero certo: pur essendo
una straniera per i miei occhi offuscati e per
la mia bottiglia completamente vuota,
provavo qualcosa per lei, e questo non
potevo negarlo. Non era qualcosa di forte,
ne ero certo, non era amore, era... non saprei
come chiamarlo questo sentimento, compassione?
Comunque, fatto sta che non mi ricordavo il suo volto.
Aveva detto di chiamarsi Carol, se non ricordo male?!
Non mi ricordavo più quello che era successo quella
sera, e nemmeno la sera prima.
Ero ubriaco, lo ammetto, ma volevo ricordare 
quella donna.
All'improvviso qualcuno bussò alla mia porta.
 
«Coglione, apri sta porta, altrimenti la tocco e si
butta giù da sola!»
«Aspetta cavolo! Sono ancora a letto!»
 
Corsi ad aprire la porta a Jasper.
 
«Finalmente!Mamma mia, fuori si gela! Ma vedo che tanto caldo
da te non fa!»
«Per forza, ho le finestre aperte!»
 
Entrammo in casa, e la prima cosa che fece
fu chiudere le finestre e accendere il riscaldamento.
 
«Com'è andata con la tua ex? Se n'è andata in pace
o ha avuto da ridire?»
«Veramente... è stata lei a mollarmi!»
«Era ora cavolo, quella ti metteva le corna 
da oramai due anni!»
«Cambiamo argomento... Cos'hai fatto ieri sera?»
«Ah, nulla di che, sono tornato a casa alle 11 di sera... ero
stanco morto, non mi reggevo in piedi!»
«Hai fatto gli straordinari? »presi una cicca 
e la accesi.
«Volevo cambiare lavoro e sono andato per
farlo, ora non mi rimane altro che aspettare e sperare.»
 
Jasper iniziò a tossire e a mandar via il fumo da sè.
 
«Ma perchè non la fai finita con sto fumo?»
«No! Mi rilassa!»
«Ma cosa c'è di rilassante nel fumare e puzzare
come un falò di marijuana?»
«Non tutti nascono santi!» sorrisi mente 
prendevo una birra dal frigo.
 
«Vuoi?» gliene offrii una.
«Ho smesso di fumare, ma di bere non ancora!» sorrise.
«Come ci divertiamo oggi, amico?»
«Cercandoti un nuovo lavoro coglione! » sorrise
spintonandomi.
«Dai preparati che andiamo a girare per la città!»
«Okkey! »lasciai la lattina di birra e andai in bagno
a prepararmi.
Mi feci una veloce doccia, mi lavai i denti e mi
asciugai i capelli in 20 minuti, ero oramai abituato
a fare tutto di fretta, non era la prima volta.
L'acqua mi schiariva le idee e mi faceva rilassare più della
sigaretta.
 
«Sbrigati!» urlò Jasper dalla cucina.
«Mettiti qualcosa di elegante, cerchi lavoro 
e non spacciatori!» rise di gusto.
«Più elegante di felpa e jeans?» domandai scioccato.
«Ma vestiti come vuoi a questo punto!»
«Felpa e jeans!» risi.
 
Uscii dal bagno vestito, dato che avevo l'armadio in bagno.
 
«Ce ne hai messo di tempo!» si lamentò Jasper.
«Ma di cosa ti lamenti? Se fossi una donna sarei ancora davanti allo specchio a truccarmi!» scherzai.
«Prendiamo la mia macchina, perchè scommetto che ieri sera o ti sei scolato la benzina al posto del wisky o hai fatto il giro d'America in 5 ore!» 
scherzò sul mio conto e poi ridettimo  insieme, e ci spingemmo per le scale a destra e sinistra.
 
«Che lavoro ti interessa?»
«Personalmente nessuno, mi basta guadagnare, perchè sono nei casini!»
«Eh, no! No, eh! Non puoi farmi questo, io non posso avere un amico delinquente!» rimase scioccato.
«Ma dai!» risi «non in quel senso scemo, sono a corto di soldi e non ho pagato l'ultimo mese d'affitto!»
«Allora datti da fare caro mio!»
 
Jasper era il mio migliore amico, dopo le sigarette e la bottiglia di wisky, ma lui lo sapeva che io non avrei mai smesso, quella donna mi aveva messo su una brutta strada, e io dovrò continuare per quella.
 
«Scommetto che troverai un lavoro al più presto, andiamo, cosa ti manca?» 
«Devo prenderlo come un complimento?» sorrisi.
«Sei pigro... No, dai sto scherzando!»
«Ma che amico generoso che ho!»
«Ehn, beh, migliore non ti poteva capitare, hai una sfiga!»
«Simpatico!» ridemmo a crepa pelle fino alla macchina.
«Ma dove l'hai parcheggiata, in Italia?» domandai scherzando.
«Eh, magari! Non ci vado da secoli!»
 
La sua macchina sembrava essere stata appena lucidata.
Jasper prestava poca attenzione alle apparenze, mi sembrava molto strano che l'avesse lucidata.
 
«Vedo che hai lucidato la carrozzeria!» lo punzecchiai
«Veramente l'ho imprestata a mia madre e me l'ha ridata lucidata per bene. »
«Eh, se non ci fosse tua madre!» sbuffai scherzosamente aprendo la porta della Range Rover per entrarci e sedermi accanto al posto del conducente.
«Vediamo se hanno bisogno di altri camerieri nel bar dove sono andato io.»
 
Girammo non so quanti isolati e quartieri, ma qualcosa di affollato davanti al cinema mi attirò l'attenzione.
Qualcosa mi diceva che dovevo andarci, che dovevo vedere e scoprire un mondo nuovo, ma la macchina era in movimento.
Aprii la porta senza accorgermene, mentre la macchina era in movimento.
 
«Oh! Robert! Ma sei matto? Chiudi quella porta!» frenò di colpo facendomi quasi cadere fuori dalla macchina.
 
Non stetti ad ascoltare le urla che Jasper mi tirava dietro, ero come ipnotizzato davanti quel cinema pieno di gente.
 
«Aspetta Robert! Ma dove vai?» Urlò Jasper cercando invano di fermarmi.
 
 
 
 
Quale sarà il nuovo lavoro di Robert?
Perchè è attratto da tutta quella gente?
Cosa si nasconde dietro le quinte?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo...
 
Rave

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Capitolo 3
*** Era un nuovo amore... ***


Era un nuovo amore...


Qualcosa di quel luogo mi attraeva, era come una calamita per me, non potevo resistere...
Aveva qualcosa che non avrei mai avuto... lei, la donna che ogni giorno sognavo, la donna che ogni volta vedevo in televisione.
Era bellissima...
Ma anche irragiungibile.

Mi feci strada tra la folla di gente e arrivai alla porta del cinema.
Non la vidi, lei non c'era.
Aprii la porta ed entrai chiudendola in fretta.
Un uomo alto e muscoloso, vestito di tutto punto mi fermò.

"Dove vai moccioso?" chiese spingendomi indietro.
"Ehm... al cinema!"
"E' chiuso, non lo vedi?" mi indicò una scritta gigantesca sulla porta che diceva: "CHIUSO PER LAVORI!"
"Sì, ma... io sono qui..." mi guardai attorno in cerca di qualche ancora di salvezza, e vidi un foglio con su scritto " Provini Aperti " "Per fare il provino!"
"Hai i documenti?" andai in panico...
"Sono venuto per farli ora, dove devo compilare?" mi fulminò con lo sguardo.
"Mi segua!" tirai un sospiro di sollievo e guardai la porta, Jasper era appicicato sul vetro come una figurina e mi urlava di tronare indietro, ma io non ci feci minimamente caso.

La guardia mi fece accomodare su una sedia e mi diede dei documenti.
Lessi solo le parole che mi rubavano l'occhio:" Provino, teatro, Twilight... " e quello che mi fece firmare subito senza esitazioni: "Kristen Stewart"

"Tenga!" mi diede un numero
"Waw, questa cosa dev'essere molto seria se sono il tremilasesantasettesimo!"
"Lo è!" 

L'uomo mi condusse ad un'altra porta enorme, dedussi che era un palco, invece era come uno studio di registrazione della radio, solo che era aperto.
Al centro di tutto c'era una cattedra enorme, probabilmente era la giuria.
Al centro c'erano una signora bionda e una mora.
Non sapevo che fare, eroa in panico.




Scoprite di più nel prossimo capitolo...
Rave



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