Piccoli problemi di cuore

di princess_serenity_92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Amore e paure ***
Capitolo 3: *** Non lasciarmi ***
Capitolo 4: *** Così vicini solo io e te ***
Capitolo 5: *** Divisioni ***
Capitolo 6: *** La mia bambina ***
Capitolo 7: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


1 Piccoli problemi di cuore











Prologo










Era una tiepida giornata di fine Aprile, il sole brillava nel cielo e gli uccelli intonavano canti con le loro soavi voci.
Quella si poteva definire una mattina perfetta, o almeno così credeva la giovane Bra Brief.
Aveva lasciato l'adolescenza alle spalle ed era diventata una donna, una bellissima donna di ventidue anni, ma per il suo papà lei sarebbe rimasta sempre una bambina.
Si era svegliata da poco, e dopo essersi stiracchiata un po' si chiuse nel bagno adiacente alla sua camera.
Il getto d'acqua calda aveva risvegliato i suoi sensi ancora un po' assonati e riscaldato il suo corpo infreddolito.
Aveva poggiato la schiena al muro della cabina e chiuso gli occhi, quelle quiete e quel silenzio l'aiutava a riflettere.
Mille erano i pensieri che le passavano per la mente, ma uno solo era un chiodo fisso: Goten il migliore amico di suo fratello.
Tutto era successo qualche giorno fa, quando era venuto alla capsule per prendere Trunks, i loro sguardi si era incrociati solo per un attimo, eppure era bastato solo un momento per farle battere talmente tanto forte il cuore che sembrava quasi volesse uscirle dal petto.
Chiuse il rubinetto spegnendo così il getto d'acqua, afferrò il suo accappatoio fucsia e una volta indossato uscì dal bagno chiudendosi in camera sua.
Cominciò a pettinare i suoi lunghi capelli turchini cercando di togliere i nodi della notte, passava avanti e indietro il pettine su ogni ciocca cercando di far un buon lavoro.
Una volta asciugata la testa sfilò l'accappatoio asciugandosi la pelle ancora umida con un asciugamano pulito e asciutto.
Quando finì  si cosparse il corpo di una crema nutriente alla cannella, e poi cominciò a vestirsi.
Essendo Aprile la temperature era mite quindi optò per una camicetta bianca con ampai scollatura sul seno abbinata ad una giacca nera, il tutto sopra un bel paio di jeans a sigaretta molto stretti che fasciavano perfettamente le sue forme.
Mise le sue decoltè e poi scese per la colazione, appena varcò la soglia della sala da pranzo il suo sguardo incrociò quello di Goten intento a mangiare con molto gusto un croissant.
Si guardarono per un lungo istante, il silenzio regnava sovrano fino a quando ad interromperlo fu proprio il giovane Son.
"Stavo aspettando tuo fratello, sai oggi devo accompagnarlo in centro per acquisti, così durante l'attesa ho approfittato per mangiare qualcosa" disse facendo un enorme sorriso, il più bello che Bra avesse mai visto.
La ragazza li rispose sorridendo a sua volta e poi si accomodò sulla sedia difronte a lui.
I suoi genitori erano partiti per qualche settimana approfittando del bel tempo per farsi una bella vacanza rilassante lasciando i loro figli a casa soli, oramai erano grandi e se la sarebbero cavata alla grande.
"Spero non sia una cosa importante, sai Trunks si è addormentato nuovamente dopo che è venuto ad aprirti" rispose lei addentando subito dopo un biscotto ai cereali.
"L'avevo immaginato, tipico di Trunks, comunque rispondendo alla tua domanda non è una cosa importantissima, o almeno per me, sai deve comprare un regalo per farsi perdonare da Marron" rispose bagnandosi successivamente le labbra con un succo d'arancia.
" A parer mio perde solo tempo, dovrebbe lasciarla andare e trovarsi una ragazza più adatta a lui" rispose versandosi una bella tazza di tè bollente aromatizzato ai frutti di bosco ed insaporito da un cucchiaio di miele.
"Devi sapere che noi uomini siamo molto abitudinari, è difficile che ci adattiamo ai cambiamenti. Ma tu dove vai vestita così? Sei molto carina" la ragazza a quelle parole arrossì leggermente abbassando un po' lo sguardo, Goten le aveva appena fatto un complimento.
"Devo andare in ufficio, ho delle pratiche da sbrigare e devo controllare gli ordini in arrivo, sai essere il vice presidente non è facile se ci mettiamo anche il fatto che molte volte devo fare il lavoro che non svolge mio fratello" enunciò prendendo un altro biscotto e inzuppandolo nel suo tè.
"Stasera vado al cinema con mia nipote e se riesco a convincerlo viene pure Trunks, vuoi unirti a noi?" chiese il giovane dai capelli d'ebano sfoderando un magnifico sorriso perfetto.
La giovane rifletté un po' anche se sapeva già la risposta, ma non voleva farsi vedere come una ragazza facile.
"Va bene, è da molto tempo che non vedo Pan sarà veramente piacevole passare una serata con lei" rispose dopo aver riflettuto.
"Perfetto l'appuntamento e per le sette e mezza davanti al cinema di Satan City" spiegò il Son.
"Allora siamo d'accordo esco dall'ufficio e vi raggiungo, allora a stasera"si alzò dal tavolo fece un cenno con la mano per salutare il ragazzo e prese la borsa e si avviò all'ingresso per uscire di casa.

Parcheggiò l'auto nel posto a lei riservato, si guardo un'ultima volta nello specchietto che ripose subito dopo nella borsetta e scese dalla macchina.
Aveva appena attraversato la strade ed era entrata nel grande edificio dove tutti la salutavano "buongiorno signorina Brief", lei rispondeva semplicemente con un cenno del capo o con un sorriso.
Entrò dentro l'ascensore, le porte si chiusero quando schiacciò il pulsante con inciso il numero venti, il piano dove si trovava il suo ufficio.
Uscì da quella gabbia metallica e si diresse verso l'ufficio al fondo del corridoio proprio davanti a quello di suo fratello.
Abbassò la maniglia e aprì la porta chiudendosela alle spalle una volta entrata, si diresse alla scrivania e accese il suo portatile, la sua giornata di lavoro era appena cominciata.

La testa le doleva tremendamente, documenti da firmare, ordini da spedire e altri da archiviare, scrivere e-mail per i clienti e contattare i fornitori, era esausta, in momenti come questi capiva Trunks quando scappava dall'ufficio servandosi della finestra per non farsi vedere da nessuno.
Venne ridestata dallo squillare del suo telefonino, lesse il nome sul display, era la solita telefonata giornaliera di sua madre, la prima delle prossime venti, anzi era strano che avesse chiamato così tardi.
Rispose al telefono con il sorriso sulle labbra, voleva tanto bene ai suoi genitori e quando la madre le telefonava il buon umore le tornava sempre.
Era sempre la solita telefonata dove lei si assicurava che fosse tutto a posto e le faceva le solite raccomandazioni da buon genitore.
Chiuse il telefono e ricominciò il lavoro proprio li dove lo aveva lasciato. Il tempo era passato in fretta, il sole era tramontato da una buona mezz'ora finalmente sarebbe uscita da quella gabbia per matti.
Spense il pc e lo ripose nella sua borsetta, che sembrava quasi una valigia da quanta roba conteneva, chiuse l'ufficio e si diresse verso l'ascensore per scendere al pian terreno.
Si osservò nel grande specchio che vi era dentro, si aggiustò i capelli e diede una risistemata al trucco, adesso era pronta, era sicura che non sarebbe passata inosservata, specialmente a lui.
Uscì dall'ascensore non appena le porte si aprirono e con passò fiero si diresse fuori dagli uffici per andare verso l'appuntamento con i suoi amici, per andare da lui.






Devo premettere che questa è la prima volta che scrivo qualcosa su Goten e Bra, è una coppia che amo molto e dopo aver avuto una piccola ispirazione grazie ad una canzone che ho sentito proprio ieri,
ho deciso di fare questo esperimento, una long su loro.
Spero che non vi abbia annoiato, mi farebbe piacere ricevere i vostri pareri e se secondo voi dovrei continuarla.
Grazie anticipatamente e buona serata.

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Capitolo 2
*** Amore e paure ***


2


Amore e paure











Aveva appena parcheggiato la macchina un po' lontana rispetto al luogo dell'appuntamento, ma nonostante avesse girato molte volte non aveva trovato un sol posteggio libero.
Era un Lunedì sera ma non per questo le strade erano deserte, c'era una gran folla per le vie del centro chi si fermava in un ristorante, chi in un pub o chi semplicemente come lei andava al cinema.
Era davanti l'ingresso di quest'ultimo, ma di Goten non c'era neanche l'ombra, "come sempre è in ritardo" pensò la giovane controllando l'ora sul suo orologio da polso e sbattendo nervosamente il piede sul marciapiede.
Ed ecco che con ben quindici minuti di ritardo si era presentato il Son con il fiato corto e la lingua fuori per la corsa.
"Quindici minuti Goten" disse la giovane mostrandoli l'ora con aria scocciata.
In tutta risposta il giovane Son mise una mano dietro la testa cominciando a ridere, quel gesto che lo faceva somigliare sempre di più al padre.
"eheh lo so, scusami ho dovuto riaccompagnare la mia ragazza a casa ed ho perso un po' di tempo" ed ecco che con quelle parole il cuore della ragazza si frantumò proprio come un vetro che cade al suolo.
Lui aveva una ragazza, aveva passato l'intero pomeriggio con lei, come poteva pensare minimamente che poteva essere suo?
Come aveva potuto credere che quella sera sarebbe scoppiata la scintilla?
La rabbia che fino a pochi attimi prima aveva invaso il suo corpo era svanita lasciando spazio ad un'immensa malinconia ed a una profonda tristezza.
"Conviene che andiamo a fare i biglietti e poi andiamo che ti offro da mangiare" disse Goten seguito a ruota dal brontolare dal suo stomaco saiyan.
Bra che fino a quel momento aveva tenuto gli occhio rivolti al pavimento alzò lo sguardo " ma scusa non aspettiamo Pan e Trunks?"
Il ragazzo fece un sorriso e alzò le spalle "tuo fratello e alle prese con Marron hanno fatto pace e puoi immaginarti cosa faranno, per quanto riguarda mia nipote è stata messa in punizione ma non mi ha voluto dire per cosa".
La ragazza sorrise, un sorriso dolce e sincero, "allora andiamo" rispose, dal canto suo il ragazzo la prese per mano e insieme a lei si avviò alla biglietteria.
Nel momento in cui le aveva preso la mano il suo cuore aveva cominciato a battere talmente forte che volesse scoppiare, le sue goti erano diventate rosse ed una strana sensazione si era albergata in lei, che ci fosse ancora una speranza?
"Allora che ne dici di guardare 007?" Chiese il giovane Goten mentre insieme alla Brief erano in coda, la ragazza che fino a quel momento era persa a vagare sulle nuvole si ridestò e cominciò a pensare.
"Che ne dici invece di andare a vedere quello?" Ed aveva indicato un locandina che era appesa sul muro.
Il Son fece una faccia un po' schifata, con tutti i film che esistevano proprio Breaking Dawn dovevano vedere? Insomma cosa potevano trovarci le ragazze in una storia così stupida? Un vampiro che si innamora di una mortale che cosa assurda. Quando vide lo sguardo triste della ragazza decise che per una volta doveva far contenti gli altri e non solo se stesso, così a malincuore pagò il biglietto per tutte e due per quel film che tanto odiava.
Quando vide che lui aveva optato per vedere l'epilogo della sua saga preferita non poté far a meno di sorridere e ringraziare Goten con un bacio sulla guancia.
Il Son a quel contatto sorrise, ciò che provava era strano, sentiva come delle farfalle nello stomaco, ma non diede molta retta a ciò ed una volta presa per mano andarono in un ristorante li vicino.

Si erano seduti in un tavolo un po' isolato rispetto agli altri, era l'ultimo di tutta la sala e la cosa non dispiaceva per niente a Bra che era troppo felice di ritrovarsi sola con lui.
Il locale che aveva scelto era davvero magnifico, tutta la sala era di un rosa antico spugnato che dava un aria romantica a quel posto.
Al centro della sala vi era un grosso lampadario formato da tante gocce di cristallo mentre su ogni tavolo vi erano riposte diverse candele.
I muri erano impreziositi da diversi dipinti, alcuni raffiguravano il mare con le sue sfumature dal verde all'azzurro e le sue bianche spiagge, altri i monti, i laghi ecc...
Ma uno in particolare aveva attirato l'attenzione della ragazza, era appeso proprio alla sua destra; la tela raffigurava due giovani innamorati che si baciavano sulla riva di un lago al tramonto.
I due ragazzi erano colorati di nero mentre tutto lo sfondo aveva varie sfumature di rosso e arancione, qualche nuvola rossastra era presente nel cielo mentre una pioggia di petali di fiori cadeva sui giovani innamorati.
A contemplare il tutto vi erano due cigni che avevano intrecciato i propri colli in un abbraccio mentre nel cielo una figura con un arco sorrideva soddisfatto.
"Cosa guardi?" Chiese Goten mentre osservava la ragazza di fronte a lui rapita da qualcosa.
"Solo quel quadro che trovo magnifico, ma adesso mangiamo prima che questi spaghetti si freddino".


Il film era finito e adesso erano usciti dal cinema, le era piaciuto tantissimo quell'epilogo sopratutto la frase finale -per sempre-.
Era giunto il momento di salutarsi, era un po' dispiaciuta perchè il tempo a loro disposizione era finito ma era anche contenta perchè Goten era stato tutto suo quella sera.
"Vuoi che ti accompagni alla macchina?" Chiese il ragazzo, Bra scosse la testa facendo cenno di no.
Si salutarono e lei lo baciò con un piccolo bacio sulla guancia per ringraziarlo della bellissima serata, lui un po' impacciato fece un cenno con la mano e poi prese il volo verso i monti Paoz.
Camminava per quelle strade deserte vista la tarda ora, un po' le incuteva timore " ma perchè non mi sono fatta accompagnare da Goten" si chiedeva mentalmente.
Era stata una schiocca a rifiutare la proposta, aveva accelerato il passo, non sapeva il perchè ma aveva una gran paura come se potesse succedere qualcosa.
Finalmente era arrivata a parcheggio, di fretta e furia aveva tirato fuori dalla borsetta le chiavi per aprire la macchina, si era avvicinata allo sportello ma quando stava per aprire qualcuno l'afferrò per un braccio.
"Guardate qui chi abbiamo la giovane Bra Brief, la figlia di una delle famiglie più ricche di tutta la terra" aveva detto un uomo ai suoi scagnozzi, altri tre uomini circa.
"Lasciatemi in pace o mio padre ve la farà pagare" aveva urlato lei tentando di liberasi dalla forte stretta che gli uomini avevano su di lei.
Uno di loro le tirò uno schiaffo in pieno volto facendoglielo girare dall'altro lato "devi stare zitta hai capito?" Con un cenno del capo uno dei suoi complici precisamente quello che non la teneva per le braccia le legò una striscia di stoffa colorata sula bocca.
La giovane era entrata nel panico più totale, cosa poteva fare? Malediva quel momento in cui aveva detto no a Goten, se lui fosse li adesso lei non sarebbe in quel pasticcio.
Il capo di quella gang aveva cominciato a palparle il seno, mentre la povera Bra cercava di urlare ma dalla sua bocca uscivano solo dei deboli mugolii a causa del bavaglio.
Calde lacrime cominciarono a scorrerle sul volto, aveva paura, che cosa ne sarebbe stato di lei?
" Su piccolina non piangere, vedrai che quando i tuoi genitori pagheranno il riscatto ti lasceremo andare. Forza ragazzi impacchettatela per bene" aveva aggiunto infine, la povera ragazza cercava invano di dimenarsi e liberarsi ma così faceva solo del male a se stessa visto che ad ogni sua mossa stringevano di più le corde.
Stavano per caricarla sul loro furgoncino vecchio e sporco quando furono fermati una sfera d'energia che li aveva allontanati dalla ragazza lasciandola cadere a terra.
I quattro uomini si guardavano confusi che cosa era successo?
"Non dovevate toccarla e adesso ne pagherete le conseguenze" quattro urla avevano squarciato il silenzio di quella notte, urla di paura e disperazione che si erano spenti non appena un onda energetica li aveva polverizzati.
Bra aveva guardato tutta la scena continuando a piangere, aveva avuto paura che non ci fosse via di scampo e invece lui l'aveva salvata.
Si girò per guardarla, sorrise e poi si avvicinò per liberarla, sciolse con nessuno difficoltà i nodi delle corde e slegò il bavaglio, subito dopo l'abbracciò infondendoli coraggio e protezione per era quello di cui aveva bisogno in quel momento.
Bra era restia dal farsi abbracciare per la paura appena provata, ma poi non ci pensò molto a farsi coccolare dal giovane che con quel suo gesto la stava rassicurando " ti prego Goten voglio tornare a casa" aveva chiesto lei continuando a piangere.
Lui non ci aveva pensato due volte l'aveva caricata nella macchina di lei e una volta messo in moto si diresse verso la capsule Corporation.
Aveva provato una strana sensazione quando aveva visto le sudice mani di quei quattro sconosciuti su Bra, una rabbia irrefrenabile e una voglia di proteggere quella dolce creatura che si era lasciata trasportare da Morfeo nel mondo dei sogni.
Che provasse amore? Non ne era sicuro ma sapeva che quella dea dai capelli turchini non gli era indifferente.








Ecco il primo vero e proprio capitolo, spero che anche questo vi sia piaciuto e non abbia deluso le vostre aspettative.
Per quanto i film che ho citato sono -007 Skyfall- che detto sinceramente io mi sono addormentata mentre lo guardavamo, ed il secondo è -Breaking Dawn seconda parte- che ovviamente conoscerete.
Ringrazio tutte quelli che hanno recensito il prologo di quello che io chiamo un esperimento partorito dalla mia folle testa, non lo so ma da quando sono incinta ho molta ispirazione che sperò non svanirà in futuro, ma questo non solo non vi interessa ma non centra nemmeno.
Comunque voglio anche ringraziare chi l'ha messa tra le seguite e le preferite o anche chi l'ha letta solamente.
Grazie tante a tutti.

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Capitolo 3
*** Non lasciarmi ***


3




Non lasciarmi












Cercava disperatamente di rintracciare Trunks, ma ogni volta che provava a chiamarlo li staccava il telefono.
"Possibile che è tanto preso da non poter rispondere ad una dannata telefonata?" aveva commentato con aria scocciata l'ennesima volta che il suo amico chiudeva la chiamata in arrivo.
Era arrivato da circa un'oretta alla Capsule, aveva parcheggiato l'auto li vicino ed aveva accompagnato la povera Bra dormiente in casa tenendola in braccio.
L'aveva adagiata sul divano della salotto e successivamente l'aveva coperta con un plaid preso dalla camera di Trunks.
"Ecco adesso ha spento pure il telefono, mi sa che mi tocca andarlo a recuperare sull'isola del genio" pensò quando alla successiva chiamata aveva risposto la segreteria telefonica.
Era andato a controllare la ragazza, le posò un bacio sulla fronte e una volta messa la giacca si preparò per uscire e andare a recuperare il suo amico.
Ma prima che potesse allontanarsi da quel divano si sentì afferrare per il braccio, la presa era debole e la mano della ragazza tremava.
"Ti prego Goten non andare, resta con me ho paura a rimanere sola, non mi lasciare ti prego" ed aveva cominciato a piangere, non voleva rimanere sola in quell'enorme casa, aveva paura, paura che potesse accaderli qualcosa se fosse rimasta sola.
Goten si inginocchiò in modo da essere al livello della giovane, le asciugò le lacrime e poi con un sorriso le disse: "resterò con te fin quando Trunks non tornerà" dopo ciò la prese in braccio e la portò nella sua camera da letto.

Bra dormiva beatamente abbracciata al torace di Goten, si sentiva tranquilla con lui al suo fianco, era sicura che non sarebbe potuto succedere niente finché lui fosse rimasto li.
Dal canto suo il giovane Son non riusciva a prender sonno, erano le cinque passate e ancora il sole non osava mostrar la sua faccia all'umanità.
Non aveva chiuso occhio tutta la notte, guardava quella dea che dormiva tra le sua braccia, i capelli turchini era sparsi per tutto il cuscino e il suo petto si alzava e si abbassava a ritmo regolare.
Non riusciva a capire cosa li stesse succedendo, la sera prima quando aveva visto quegli uomini su Bra non era riuscito a controllarsi, si era trasformato in super saiyan e aveva ucciso quattro uomini, la rabbia dentro di lui cresceva ogni volta che pensava all'accaduto.
Venne ridestato dai suoi pensieri dal vibrare del cellulare poggiato la sera prima sul comodino.
IL display segnava un sms in entrata della sua ragazza, sbuffò e poi lo aprì leggendolo:
-Ciao tesorino, ieri sera non mi ha dato la buona notte e mi sono preoccupata, quando ci vediamo tesoruccio mio? Ti amo tantissimo cucciolotto.-
Alzò gli occhi al cielo e controvoglia cominciò a scrivere l'sms di risposta, anche perchè se non l'avesse fatto lei lo avrebbe cominciato a chiamare.
-Ciao Valese, scusa ieri ero con Trunks e mi sono scordato la buona notte, ti chiamo più tardi, ciao.-
Aveva appena posato il telefono che ricominciò a squillare, si sbatté una mano in faccia e poi lo prese in mano, appena lesse il nome di chi lo stava chiamando non esitò un attimo a rispondere.

Trunks era riuscito a fare pace con Marron e aveva appena trascorso la notte con lei.
Il loro era stato un vero e proprio scambio d'amore, perchè quella notte non avevano fatto sesso, ma l'amore.
Goten quella sera l'aveva chiamato una ventina di volte circa, tanto da averlo costretto a spegnere il telefono.
Pensava che sicuramente volesse raccontarli la serata passata sicuramente con Valese, anche se un tarlo li rosicava in testa.
Subito dopo essersi lavato la faccia e vestito decise di richiamarlo, chissà magari voleva dirli qualcosa d'importante.
Dopo quattro squilli finalmente rispose in un tono tutt'altro che tranquillo.
"Si può sapere perchè diavolo mi hai chiuso il telefono? Dannazione Trunks avevo bisogno di parlarti urgentemente quindi adesso vieni immediatamente qua, hai capito bene?" Il povero malcapitato aveva dovuto allontanare il cellulare dall'orecchio, il Son gridava talmente forte da spaccarli quasi un timpano.
"Ehi datti una calmata capito? Prima di tornare a casa passo da te" aveva risposto cercando di mantenere un tono calmo.
"Devi venire adesso a casa tua, vedi ieri sera Bra...Dannazione vieni subito a casa" e mentre diceva ciò strinse la mano in un pugno fino a conficcarsi le corte unghie dentro la carne.
"Bra? Cosa centra mia sorella adesso? Son cosa hai fatto?" rispose non riuscendo a mantenere più la calma, cosa centrava lui con Bra?
"Vieni a casa" e dopo ciò chiuse il telefono anche perchè si era accorto di aver svegliato la ragazza che dormiva accanto a lui.
Trunks non riusciva a capire, o forse non voleva perchè aveva paura di ciò che avesse fatto con sua sorella quel don giovanni.
Si vestì velocemente senza degnare di uno sguardo la ragazza seduta sul letto con aria interrogativa, le diede un bacio al volo lasciandola sola con un "ti chiamo dopo".

Volava il velocemente possibile, si era anche trasformato in super saiyan per far prima.
Doveva arrivare il più presto possibile, se il suo amico avesse toccato sua sorella gliela avrebbe fatta pagare cara.

Bra si era svegliata spaventata dal gridare del ragazzo.
Quando lui se ne rese contò riattaccò il telefono posandolo sul comodino e abbracciò la ragazza che aveva cominciato a piangere nuovamente.
"Adesso perchè piangi?" Chiese con fare premuroso proprio come avrebbe fatto Trunks.
Bra si gettò sul suo petto, lui l'accolse cullandola e rassicurandola.
"Ho paura Goten, quando ti ho sentito urlare ho avuto la sensazione che fossero tornati a per vendicarsi" raccontò lei tra un singhiozzo e l'altro.
"Non torneranno mai perchè ti prometto che ti proteggerò io quando non ci sarà Trunks. Direi che forse dovresti farti un bel bagno caldo per rilassarti, io intanto vado ad aspettare tuo fratello" posò un bacio sulla fronte della ragazza uscendo dalla camera lasciandola sola con le sua paura.

Era rimasta sola, Goten l'aveva lasciata li, aveva paura tanto da farla tremare.
Si alzò dal letto per andare a chiudere le persiane della finestra, successivamente la porta venne chiusa con un giro di chiavi.
Adesso si sentiva un po' più al sicuro, anche perchè fin che fosse rimasta chiusa dentro quella stanza nessuno le avrebbe potuto fare del male perchè non l'avrebbero trovata.
Un conato di vomito s'impossessò di lei facendola correre subito nel bagno della sua camera.
I ricordi di quella nottata le davano la nausea, al sol pensiero di quelle mani sudice che palpavano il suo seno le dava il voltastomaco.
Si alzò da terra dopo aver vomitato, tirò lo sciacquone e poi si lavò i denti per togliersi quel gusto amaro dalla bocca.
Una volta uscita dal bagno si guardò allo specchio lungo e largo della camera, aveva le occhiaie ed era terribilmente pallida, non riusciva più a riconoscersi, l'unica cosa che capiva era che Bra Brief era morta quella notte insieme ai suoi assalitori.

Era appena atterrato nel giardino, non l'importava niente se i vicino l'avessero visto volare, doveva raggiungere la sua sorellina al più presto.
Prese le chiavi dalle tasche per aprire ma non ce ne fu bisogno perchè Goten, che aveva sentito la sua aura l'aveva anticipato.
Vedendolo li davanti la rabbia cominciava a ribbolire dentro Trunks tanto che si scaraventò contro il suo amico alzandolo dal bavero della maglia e mettendolo con le spalle contro il muro.
"Avanti parla cosa hai fatto a mia sorella?" Chiese trasformandosi, li bastava che avesse scagliato una piccola sfera d'energia per farli male, ma prima doveva sapere cosa aveva combinato.
"Adesso calmati Trunks, io non ho fatto un bel niente a tua sorella, anzi l'ho salvata" Il Brief a quelle parole tornò normale mettendo giù il suo amico, non riusciva a capire quelle parole, o forse semplicemente non voleva conoscerne il significato per paura delle conseguenze.
"Ti prego dimmi di no Goten, ti prego..." aveva paura, sperava proprio quelle parole non uscissero dalla bocca del suo amico.
"Trunks hanno tentato di rapirla e se non fossi arrivato in tempo penso che l'avrebbero anche violentata".
Il mondo cadde addosso al giovane Trunks, mentre lui era tranquillo con la sua ragazza l'amata sorella aveva passato un incubo.
Non voleva credere, aveva paura di vedere le condizioni in cui si trovava Bra in quel momento, aveva paura di quello che sarebbe accaduto da quel momento in poi.
Si era dato mentalmente dell'idiota per aver dubitato del suo amico, se non ci fosse stato lui a quest'ora sua sorella non sarebbe stata li.
Un rumore di vetri infranti lo ridestò dai suoi pensieri, con il cuore che li era salito in gola corse insieme al suo migliore amico al piano superiore.
Aveva paura di ciò che avrebbe potuto trovare, aveva paura che sua sorella avesse fatto qualcosa di avventato, aveva paura.
Paura che non aveva mai provato prima, neanche quando in passato aveva dovuto combattere con nemici potenti, perchè quella che provava adesso era la paura di perdere la cosa che amava di più oltre Marron, la sua piccola e dolce Bra.







Ed ecco il terzo capitolo, ho voluto mettere in risalto le paure di Bra e spero di esserci riuscita.
Non mi convince molto questo capitolo, ma l'ho riscritto almeno tre volte e alla fine ho deciso di lasciarlo così sperando che vada bene.
Ringrazio tutti quanti per le vostre bellissime recensioni, ma anche chi sta leggendo la storia in silenzio.
Devo anche ringraziare chi ha messo la storia in una delle liste, vi do appuntamento con il nuovo capitolo che cercherò di postare presto.
Una buona giornata a tutti.

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Capitolo 4
*** Così vicini solo io e te ***


4


Così vicini solo io e te


















Aveva aperto la porta con il cuore nella gola, aveva una brutta sensazione.
Sangue, il delicato parquet era coperto da macchie di sangue.
Il grande specchio era andato in frantumi con macchie dal color vermiglio.
Trunks alzò leggermente gli occhi per trovare poco più avanti sua sorella sdraiata sul pavimento, era in posizione fetale e sotto di lei una gran macchia liquida si estendeva.
"Bra" aveva subito urlato correndo poi verso di lei, che sua sorella avesse fatto qualche sciocchezza?
Goten era rimasto senza fiato in gola, non capiva perchè di tutto quel sangue sul pavimento, o forse non voleva credere che fosse possibile.
Si avvicino al suo amico che intanto abbracciava la sorella, aveva gli occhi lucidi , mentre le bellissime aquemarine di Bra erano spente e velate da lacrime.
"Trunks sta bene?" Chiese preoccupato, non sapeva perchè ma provava una strana sensazione, un vuoto allo stomaco che non aveva mai provato.
"Sembra che non sia niente di grave, si è solo ferita la mano" Goten tirò un sospiro di sollievo, il solo pensiero che Bra avesse fatto qualcosa di avventato lo terrorizzava.

Avevano curato la ferita della ragazza ed ora erano nel salotto che prendevano un tè caldo in quella giornata grigia.
"Bra cos'è successo?" Chiese premurosamente il fratello stringendole la mano sinistra.
"Ho rotto lo specchio perchè l'immagine che rifletteva non ero io, e per questo che hai trovato il sangue, mi sono tagliata la mano" rispose abbassando lo sguardo.
"Ma cosa stai dicendo Bra? Tu..." Ma non finì la frase che la ragazza si alzò in piedi e arrabbiata rispose:
"Guardami, Trunks ho detto di guardarmi! Quella che tu vedi non sono io, Bra è morta stanotte, di lei non è rimasto niente" e dopo ciò piangendo si rinchiuse dentro la sua camera lasciando sia Trunks che Goten senza parole.

Bra guardava la sua immagine riflessa sul vetro della finestra, più si guardava e più non si riconosceva.
" Dimmi chi è l’ombra che riflette me, non è come sono io..."
"Io invece vedo sempre la bellissima Bra, forse impaurita, ancora sconvolta ma tu sei sempre la mia Bra".
La ragazza si girò per trovare dietro di se Goten che sorrideva, mentre con l'altro mano afferrava un ciuffo turchese per metterlo dietro il suo orecchio.
"Non mentire Goten, guardami sono diversa, ho tanta paura" le lacrime cominciarono a sgorgarle nuovamente dagli occhi, il ragazzo la strinse in un abbraccio lasciandosi inzuppare la maglietta con i cristalli salati di Bra.
"Adesso non piangere più principessa, così rovini solamente il tuo bellissimo viso. Facciamo così, ti porto in un posto speciale che conosco solo io e facciamo un bel pic-nic" aveva detto asciugandole le lacrime con i pollici.
"Goten io ho paura, non voglio uscire..."
"Shh devi stare tranquilla ci sono io con te" e poggiò le labbra sulla fronte della ragazza in un dolce bacio.

Era una bellissima giornata sui monti Paoz e il sole rifletteva sul grande lago.
l'erba era ancora umida e gli alberi pieni di germogli e fiori di ciliegio.
Bra guardava rapita quello spettacolo della natura, se non fosse andata con Goten si sarebbe pentita, aveva scelto un posto meraviglioso.
Si erano seduti cominciando a mangiare e ridendo,Goten era un vero pozzo senza fondo degno erede del padre.
"Bra che ne dici di un bel bagno?" Chiese il Son togliendosi la maglietta, Bra lo guardò e con una risata rispose:
"Tu sei pazzo non ci penso nemmeno".
Il ragazzo alzò le spalle e poi togliendosi i pantaloni e restando in boxer si gettò in acqua, Bra lo guardava divertita non esisteva al mondo persona più pazza di lui.
"E' bellissima, dai vieni" ci pensò su e poi anche lei rimanendo in intimo si gettò nelle fredde acque del lago.
"Goten e freddissima" disse tremando per il troppo freddo.
"Ti scaldo io" le cinse le spalle con le braccia e l'avvicinò al suo petto muscoloso, che nonostante il gelo era caldissimo.
Il cuore le batteva all'impazzata, mentre Goten non capiva più niente, sentiva come delle strane farfalle allo stomaco.
Chiusero entrambi gli occhi e si lasciarono trasportare dall'istinto in quello che un giorno sarebbe diventato un amore.
Le labbra si muovevano contemporaneamente e le loro lingue si cercavano e danzavano a ritmo di musica, entrambi avevano bramato quel contatto ed ora finalmente erano riusciti a sfamare quella voglia.

Noi siamo insieme e ciò che voglio è qua
il mondo passa e va introno a me
così vicini solo io e te
il mio destino sei tu

ed io vorrei che non finisse mai
l'intesa tra di noi e la magia
io non credevo alla fantasia
ma so che ora sei mia

quello che voglio
è stare con te

con te i sogni diventano realtà
tu sei nel cuore e nell'anima
non c'è più niente che ora non farei
perchè sei qui con me

adesso non è possibile
l'idea di perderti

la realtà cancella la nostra fantasia
la tua paura è la stessa mia
ma poi ti svegli e perdi quel che hai
perchè per noi è tardi ormai...






Ed ecco il nuovo capitolo, ho aggiunto per finale la canzone -così vicini- del film della Disney Come d'incanto.
Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento, ringrazio sempre chi recensisce e segue la mia storia.
Alla prossima.



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Capitolo 5
*** Divisioni ***


5 Divisioni















Non appena Trunks l'aveva chiamata non aveva esitato a tornare , prese le valigie e chiusa la casa si era diretta in macchina con suo marito per tornare il più presto possibile alla città dell'ovest.
Trunks non li aveva spiegato tutto nei minimi dettagli, ma dalla sua voce si capiva che ciò che gli avrebbe aspettati al ritorno non era niente di buono.
"Si può sapere donna cosa diavolo ti ha detto tuo figlio al telefono da farti fare le valigie di corsa?"
Bulma aveva esitato, doveva rispondere a quella domanda?
Si morse il labbro inferiore e prendendo un lungo respirò aprì bocca: "si tratta di Bra".
A quel semplice nome il saiyan aveva drizzato le orecchie e si era girato verso la moglie, cosa diavolo era successo alla sua bambina?
"Cosa centra Bra?" Aveva esclamato con il tono di voce più alto del normale.
"Vegeta non sono sicura, Trunks non mi ha dato molte spiegazioni al telefono, però ha detto che ci spiegherà tutto a casa".
Una vena aveva cominciato a pulsare sulle tempie del grande principe dei saiyan, possibile che non poteva godersi dei giorni in assoluta tranquillità?
Prima quel babbeo di Kakaroth si era teletrasportato nella sua regale camera mentre era in intimità con la sua donna, e adesso ci si metteva suo figlio.
Di una cosa era certo, se aveva fatto qualcosa a Bra l'avrebbe rinchiuso nella gravity room per il resto dei suoi giorni.

Si era accorto solo in quel momento di cosa aveva fatto.
Aveva spalancato gli occhi e si era ritratto immediatamente da quel bacio.
"Scusami Bra, non so cosa mi sia preso" aveva poi esclamato uscendo dall'acqua e asciugandosi aumentando leggermente la sua aura.
Bra l'aveva raggiunto uscendo a sua volta dall'acqua, si era avvicinata a lui guardandolo con quegli occhi chiari come il mare.
"Mi dispiace davvero Bra, in quel momento pensavo a Valese e mi è venuto d'istinto baciarti" si era scusato infine mettendo una mano dietro la nuca e ridendo.
Il cuore di Bra si era frantumato, le schegge di vetro facevano sanguinare quel cuore che aveva perso un battito a quelle parole.
Considerava quel bacio un errore.
"C-certo, non preoccuparti Goten" aveva tirato indietro quelle stupide lacrime che volevano scenderle, con grande forza di volontà si era asciugata e rivestita e senza dare nessuna spiegazione aveva preso il volo verso casa lasciando il giovane Son senza parole.

L'aveva scambiata per quella stupida ragazza, era stato un grosso errore per lui.
I pensieri di Bra si mischiavano alle calde lacrime che scendevano quasi senza volerlo.
Era tornata a casa piangendo, suo fratello l'aveva guardata preoccupato, ma lei senza dire una parola era corsa a chiudersi in camera.
Perchè doveva essere difficile sopportare il dolore?
Non capiva cosa le facesse più male, essere scambiata per Valese o essere considerata uno sbaglio?
Era una domanda a cui non riusciva a dare nessuna risposta, forse perchè semplicemente non vi era.
Gli occhi erano gonfi e rossi, ma non le importava più niente.
Era consapevole che quella ragazza non era più la Bra forte e testarda che conosceva, ma non le importava più, in quel momento voleva solo dimenticare tutto, l'aggressione, la paura e l'amore per quel ragazzo che non avrebbe mai avuto.
Era come se in quel momento stesse attraversando un deserto, un deserto dove nessuno la poteva vedere passare, un deserto in cui si trovava sola.
Sola una persona era riuscita a scorgerla, ma era passata come un miraggio causato dal troppo caldo.
L'aveva incontrato in quel deserto che era il suo cuore, e lui l'aveva attraversa come se niente fosse lasciando solo delle orme sulla sabbia come segno della sua presenza.
Il cuore era arido proprio come quel deserto dove non vi è via di fuga se non conosci la strada.


Quella notte aveva le ore più lunghe che non passavano mai, ogni minuto durava un eternità.
I suoi pensieri erano sempre li stessi da alcuni giorni e non osavano cambiare mai, anche il silenzio li parlava di lei.
Bra era un punto fisso nella sua testa, ma perchè?
Lui aveva una ragazza e l'amava, o forse no, il suo cuore era in subbuglio, non capiva più niente.
Camminava nella notte per le vie della città ancora sveglia nonostante la tarda ora.
Come sempre il suo pensiero era andato a Bra e aveva visto il suo riflesso nella luna piena di quella notte.
Una nuvola aveva oscurato il satellite che impreziosiva i cieli notturni, era come se anche la Brief fosse sparita dal cielo insieme alla luna.
Quando tornò a brillare ecco che anche lei era tornata, non sentiva i suoi passi ma era come se fosse al suo fianco.
Perchè il pensiero della ragazza lo tormentava?
Non c'era una risposta a tutto ciò.
Quel pomeriggio l'aveva baciata, ma perchè?
Non voleva dare ascolto al suo cuore che stava parlando, non voleva rispondere prendendo la via più breve, quella di cercare di dimenticare Bra e concentrarsi solo su Valese.
Valese, quella ragazza che le aveva donato il suo cuore e lui da ragazzo bastardo quale era l'aveva tradita baciando un altra, di una cosa era sicuro non avrebbe rivisto più la sorella del suo amico, almeno finché non avrebbe fatto chiarezza nel suo cuore.


Il cellulare aveva cominciato a vibrare, lo prese dalla tasca e appena lesse il nome roteò gli occhi al cielo, come aveva potuto dimenticarsene?
"Pronto?" aveva risposto, dall'altro capo del telefono una ragazza tremendamente preoccupata e arrabbiata aveva cominciato ad alzare leggermente la voce.
"Meno male che mi avresti chiamata dopo Trunks, mi vuoi spiegare cos'è successo da essere scappato così?" Ma nel mentre parlava con lei i suoi genitori erano rientrati in casa, su padre con quello sguardo accigliato e severo che si ritrovava l'aveva intimato di chiudere il telefono e dirgli cosa cavolo fosse successo.
"Scusa Marron, senti ti spiego dopo devo andare"
"Non provare a riattaccare i tele..." ma non aveva finito la frase che aveva chiuso la chiamata per raggiungere i propri genitori.

L’amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso… L’amore non è mai presuntuoso o pieno di se, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore. L’amore non prova soddisfazione per i peccati degli altri ma si delizia della verità. È sempre pronto a scusare, a dare fiducia, a sperare e a resistere a qualsiasi tempesta.’
Dopo ciò aveva chiuso il libro perchè le lacrime erano diventate troppe, eppure in quella piccola frase era racchiusa una grande verità.
"L'amore è sempre paziente" ed aveva sospirato, forse aveva sbagliato quel pomeriggio a scappare così da Goten, dopo tutto doveva aspettarsi una reazione del genere da parte sua.
"A sperare e a resistere a qualsiasi tempesta" se quello che provava per il giovane Son era vero amore poteva resistere a qualsiasi tempesta, doveva sperare, perchè se il loro era vero amore si sarebbero ritrovati in un modo o nell'altro.
Si alzò da letto e asciugandosi le lacrime si guardò in quello che rimaneva de suo specchio, fece un sorriso dandosi la forza di continuare a lottare per avere il ragazzo per se, perchè il loro era amore, di quello era certa.




Ehm è permesso?...
Ed eccomi che dopo un mese finalmente aggiorno...
Qualche settimana fa ho partorito i miei piccoli pesciolini, quindi il tempo per scrivere è davvero poco, però approfittando della neve e del fatto che non siamo andati a fare una passeggiata, ho deciso di usare il tempo che i piccoli dormivano per scrivere questo nuovo capitolo.
La frase che ho citato in corsivo, è del libro di Nicolas Sparks: I passi dell'amore, c'è anche versione film che ho rivisto ultimamente per la gioia di mio marito che ha dovuto sopportare le mie lacrime.
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo, e di non aver scritto qualche schifezza, vi dò appuntamento con il prossimo aggiornamento che posterò appena possibile.
Buona serata.

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Capitolo 6
*** La mia bambina ***


6


La mia bambina



















Il rumore di un sonoro schiaffo aveva squarciato il silenzio di quella stanza.
La guancia di Trunks pulsava e cinque dita erano impresse su di essa, ma forse se lo meritava.
Aveva raccontato quello che era successo a Bra e di come Goten l'avesse salvata.
"Tua sorella era in pericolo e tu eri con la tua ragazza a divertirti, se il figlio di Kakaroth non fosse stato li ti immagini che sarebbe potuto accadere?"
Ed un altro schiaffo aveva colpito il giovane viso del saiyan, ma non reagiva perchè suo padre aveva ragione, se Goten non fosse stato li chissà cosa sarebbe potuto accadere quella notte.

Mentre Vegeta continuava a schiaffeggiare il figlio Bulma era corsa al piano superiore per vedere in che condizioni fosse la figlia.
Senza bussare aveva aperto la porta cercando la sua adorata figlia.
Bra era seduta sul davanzale della finestra con lo sguardo perso nel vuoto ed un solo pensiero.
Bulma si era avvicinata a lei avvolgendola successivamente in un abbraccio.
La ragazza sussultò a quel contatto, ma quando poi vide che era la madre si lasciò cullare dalle sue amorevoli braccia.
"Bra tesoro mio come stai? Trunks ci ha raccontato tutto e..." Ma non aveva terminato la frase perchè una morsa al cuore le aveva spezzato il fiato, il solo immaginare ciò che era successo alla sua adorata bambina le spezza quel muscolo involontario che batteva nel suo petto.
"Mamma devi stare tranquilla, Goten mi ha salvata ed in un certo senso anche Trunks" ed aveva mostrato la fasciatura che aveva nel braccio destro.
La donna si portò le mani alla bocca in un misto di paura e preoccupazione, gli occhi le si erano inumiditi, possibile che sua figlia avesse cercato...no era un'idea folle anche per lei.
Bra aveva capito il pensiero della madre e si era affrettata a smentire ogni falsità.
"Stai tranquilla mamma, mi sono solo tagliata con un pezzo di vetro, non potrei mai tagliarmi di proposito" ed aveva sorriso, ma quello che uno volta era un sorriso raggiante e sincero adesso era solo uno sforzo quasi involontario solo per far piacere alla madre.

Valese l'aveva appena chiamato, e lui come un emerito imbecille, perchè quello era, aveva chiuso la chiamata come nulla fosse.
Che cosa li passasse per la testa in quel periodo nemmeno lui lo sapeva, ma perchè non riusciva a togliersi Bra dalla testa?
Quella che lo aveva lasciato perplesso era la reazione che aveva avuto la ragazza qualche giorno prima, perchè era scappata così da lui?
Non era sicuro di ciò che provava, ma una cosa la doveva fare, ed era parlare con Valese perchè non voleva continuare ad illuderla.

Trunks le aveva chiuso il telefono in faccia, quella non poteva di certo fargliela passare liscia tanto è vero che si chiamava Marron.
Non solo l'aveva lasciata solo dopo una notte passata insieme senza nessuna ragione, ma aveva anche avuto il coraggio di lasciarla senza una dovuta spiegazione.
Quella era la terza volta che Trunks si comportava così nei suoi confronti, ma per chi l'aveva presa? Forse una bambola da usare a proprio piacere?
Marron non era di certo quel tipo di persona, e appena Trunks si fosse degnato di farsi vedere avrebbe messo in chiaro le cose, perchè nessuno poteva giocare con il suo cuore, specialmente se quella persona si chiamava Trunks Brief.

Vegeta era salito in camera della figlia trovandola fra le braccia di sua moglie.
Quatto quatto si era avvicinato, dopo tutto anche lui aveva un cuore e dei sentimenti anche se il più delle volte dimostrava il contrario.
Bra appena l'aveva scorto si era staccata dalla madre per gettarsi tra le possenti braccia del padre continuando a piangere.
Vegeta era arrossito notevolmente, ma non aveva negato quell'abbraccio alla sua bambina, perchè quello era Bra nonostante i sue ventidue anni, per Vegeta rimaneva sempre la sua piccola ed indifesa Bra.
Trunks con n guancia pulsante e livida guardava quella tenera scena, se Goten non fosse intervenuto lei non sarebbe stata li adesso.
Ripensando a ciò una morsa al cuore l'aveva colto impreparato, non avrebbe mai ringraziato abbastanza il suo migliore amico.
"Bra che cos'hai rispondimi" aveva quasi urlato Vegeta non appena la figlia le era svenuta tra le braccia.
Trunks e Bulma erano corsi verso di lui per accertarsi delle condizioni della ragazza.
"E' svenuta, Trunks sbrigati chiama il dottore" aveva urlato piangendo la donna alla vista della sua bambina ridotta in quelle condizioni.
Il ragazzo non aveva esitato un solo istante, così lasciando Bra tra le braccia del padre era corso al piano inferiore per chiamare il medico.

Goten camminava per la strada, aveva appuntamento con Valese, doveva assolutamente parlarli, doveva chiarire con lei.
Ad un certo punto sentì un fitta al cuore, come se fosse successo qualcosa alla sua Bra, perchè quel muscolo batteva solo per la Brief, non riusciva a spiegarselo, ma era sicuro che qualcosa di grave era accaduto.
Così senza curarsi di Valese e dell'appuntamento si era alzato in volo con un meta ben precisa, la Capsule Corporation.









Ciao a tutti, dopo un interminabile periodo sono tornata.
Purtroppo con due bambini il tempo da dedicare alle storie è veramente pochissimo, però non ho intenzione di lasciare nessuna delle mie storie in sospeso.
Spero di essere riuscita a farmi perdonare con questo capitolo.
Goten ha capito di provare qualcosa per la piccola Bra, Vegeta e Bulma sono ritornati a casa ma la situazione sembra peggiorare.
Valese poverina sarà come una stupida ad aspettare Goten che non arriverà.
Per quanto riguarda Trunks, ha dei seri problemi con Marron, chissà se riuscirà a risolverli.
Allora alla prossima, spero di riuscire ad aggiornare il prossimo mese.
Ciao a tutti e una buona giornata.

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Capitolo 7
*** Epilogo ***


7

Epilogo










Avevano tirato tutti un sospiro di sollievo non appena il medico gli aveva rassicurati.
Lo svenimento di Bra era causato solo da stanchezza mentale, nulla di serio.

Goten era atterrato sul balcone della camera della Brief.
Le luci erano spente e tutto intorno a lui era buio.
Bra dormiva nel suo grande letto; le coperte di cotone fucsia la nascondevano da occhi indiscreti.
Il Son si avvicinò cercando di far meno rumore possibile...
"Cosa ci fai qua?" aveva chiesto una voce tra un misto di sorpresa e rabbia.
"Ve-Vegeta? Sono venuto per assicurarmi che Bra stesse bene, ma adesso me ne vado eheheheh..." aveva risposto grattandosi la testa e allontanandosi subito dopo.
Vegeta aveva ghignato, quel ragazzo era proprio uguale a Kaharot...
Si era alzato dalla sedia su cui era seduto per avvicinarsi al giovane Son.
Dal canto suo il povero Goten aveva cominciato a sudare freddo non appena il principe dei saiyan li mise una mano sulla spalla.
"Sei stato in gamba ragazzo, ti do una possibilità, ma se la farai soffrire non ti basterà una vita per sfuggire alla mia ira" e dopo ciò se ne andò

Goten era rimasto senza parole, possibile che avesse capito tutto?
Traumatizzato si era avvicinato alla ragazza cercando di svegliarla dolcemente.
"Goten?" Aveva chiesto sorpresa aprendo gli occhi.
"Devo parlarti, e non posso aspettare fino a domani... vedi Bra io...cioè insomma...vedi dopo quel bacio io..." non riusciva a spiccicare una misera parola ed era per quello che si dava dello stupido mentalmente.
Bra mise undito sulle labbra del giovane: "lo stesso vale per me" e lo aveva baciato come non aveva mai fatto con nessuno.

Trunks aveva raggiunto Marron, doveva spiegarle ciò che era successo, sperava solo che potesse capire.
Dopo aver raccontato tutto ciò che era successo e di come Goten avesse salvato Bra, si era portata una mano sulle labbra...
Si era tanto arrabbiata con il suo ragazzo pensando chissà cosa, e adesso si sentiva stupida e immatura; Bra poteva essere violentata e lei si preoccupava del fatto che Trunks l'avessa lasciata sola.
"Mi dispiace..." disse semplicemente cominciando a piangere.
Trunks sorrise asciugando quelle lacrime con le sue grandi mani e baciandola successivamente; l'amava e l'avrebbe sempre perdonata, non avrebbe permesso a niente farla scappare.


Era passato un anno, Trunks e Marron si erano sposati dopo che la ragazza era rimasta incinta.
Bra e Goten continuavano la loro storia d'amore tra litigi e coccole.
Goten l'aveva salvata, se non ci fosse stato lui non sarebbe più tornata la ragazza sorridente di un tempo, e di questo lei ne era consapevole...
Ed ecco perchè alla richiesto del giovane Son di diventare sua moglie, non aveva esitato a rispondere conun bel si.
Quello di cui era certa, era che lo amava e non se lo sarebbe lasciato sfuggire; lui era la sua aria, la fonte della vita, quel pezzo di puzzle che si incastrava perfettamente a lei rendendo la sua esistenza meravigliosa.









Angolo autrice:

Ciao a tutti...
Dopo nove mesi ecco che pubblico l'epilogo, spero di non avervi deluso...
Purtroppo non ho avuto più ispirazione per questa storia e quindi per non lasciarla incompleta ho deciso di concluderla.
Ringrazio tutte le persone che l'hanno recensita, e chi l'ha seguita.
Grazie veramente di cuore.

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