Iniziò tutto da qui.

di xmeinwonderland
(/viewuser.php?uid=262658)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuove scoperte. ***
Capitolo 2: *** Harry Styles,un nuovo amico. ***
Capitolo 3: *** Appuntamento. ***
Capitolo 4: *** Bitch. ***
Capitolo 5: *** Non c'è nulla di cui preoccuparsi. ***
Capitolo 6: *** Ed io,io ho la fortuna di averlo. ***
Capitolo 7: *** Vuoi davvero saperlo? ***
Capitolo 8: *** Non si può tornare indietro. ***
Capitolo 9: *** Fame. ***
Capitolo 10: *** Tutto bene!? ***
Capitolo 11: *** Jasmine Parks,ti amo ***
Capitolo 12: *** Il passato. ***
Capitolo 13: *** White Eskimo. ***
Capitolo 14: *** Party. ***
Capitolo 15: *** Halloween ***



Capitolo 1
*** Nuove scoperte. ***


 

                                     Dagli U.S.A. al Regno Unito                                                  



Era il 2 settembre di un giorno abbastanza soleggiato a New York,la città dove abitavo.
Io,mia sorella e i miei genitori caricammo tutto nella macchina e lasciammo per sempre quella casa nel centro di NY. Arrivammo all'aeroporto e,dopo aver fatto il ceck-in,eravamo pronti a partire per l'Inghilterra,precisamente per  Holmes Chapel. Arrivammo all'aeroporto alle 16.30,partimmo con la macchina verso la nostra nuova abitazione. Papà si fermò davanti ad una casa molto bella: fuori era in mattoni e si vedevano anche molto bene. Aiutai mia madre a portare le valigie e il resto nella nuova casa.
La casa era bellissima: il pavimento bianco,con una porta scorrevole bianca e la maniglia color oro erano l'entrata della cucina,il salone,si vedeva chiaramente quando entravi, aveva una TV nera posta su un mobiletto di legno;sopra c'erano credenze anch'esse in legno,il divano era per cinque persone posto nel centro della sala color nero con vicino due poltrone anch'esse nere. Una scala bianca con la balaustra color oro ti portavano al piano di sopra dove c'erano cinque porte: La prima era il bagno,con colori molto chiari;le altre erano tutte camere da letto. 
Sorrisi e dissi: << Finalmente una camera tutta per me >> Posai la mia roba nella mia stanza, mi rifeci il letto e andai a dormire.
<< Jas,svegliati >> Era mia sorella,Christine, che dal piano di sotto mi stava chiamando. Andai in cucina dove trovai la tavola tutta apparecchiata e ...
stasera mangiavamo la pizzaaaaa.
<< Tutti a tavola,dai >> Disse mia madre.
Mangiammo e parlammo di cose divertenti fino a quando mio padre parlò << Domani,che è lunedì, andremmo a fare le iscrizioni per la scuola >> E ti pareva no!? La scuola riusciva a mandare in mille frantumi momenti di felicità...Ma va beh,tanto dovevamo andarci domani,non oggi. Salì in camera e dopo un po’ mi addormentai. Mio padre mi svegliò alle 7.00,con la sua estrema delicatezza,portandomi via le coperte. Scesi con Christine,anche lei appena sveglia,a fare colazione.
<< Cosa c'è per colazione? >> domandai 
<< Pane e nutella >> rispose mia madre sorridendomi.
Mangiammo tutto il pane che c'era. Salì con l'intenzione di lavarmi i denti ma c'era mio padre a fare la doccia così decisi di vestirmi. A settembre in Inghilterra non faceva caldo e il tempo non prometteva nulla di buono. Aprì le valigie e misi le prime cose che mi capitarono: una maglietta bianca,una felpa larga viola con scritte verdi,jeans e stivali;nel caso sarebbe piovuto. Uscì dalla stanza dirigendomi in bagno dove non c'era più mio padre ma in compenso c'era mia sorella. La aspettai in salotto guardando la TV. Lei scese già vestita,pettinata e lavata...Mentre io l'unica cosa che avevo fatto era stata...vestirmi. [...]
 
Arrivammo a scuola la quale,stranamente,era aperta. Trovammo ragazzi in giro per il corridoio e pensai tra me e me 'faranno i corsi di recupero...' 
Andammo nell'ufficio della preside,era una signora bionda,bassa,grassottella e,almeno dallo sguardo,severa.
Presi i fogli per il quarto anno e mia sorella per il quinto. Erano una decina di fogli che compilai tutti in circa...Mezz'ora, mentre la preside mi guardava sbuffando.
I corsi obbligatori erano: inglese,francese,matematica,educazione fisica,arte e immagine,storia,geografia,tecnica e musica. In musica io scelsi come strumento la chitarra. Nel modulo c'erano da compilare i due corsi in più;in cui io scelsi: fisica e architettura. All'uscita dell'aula della preside vidi molte persone in più rispetto a quando entrai.
[...]

Arrivammo a casa e raccontammo tutta alla mamma.
La scuola sarebbe iniziata il 10 settembre e oggi era solamente il 3.
I giorni passarono,io non mi mossi da casa non conoscendo nulla di quella cittadina.
 
La mattina del 10 settembre...


Ehy ragazze. 
Questo è il mio primo capitolo.
Spero che vi piaccia. =)
RECENSITE E DITEMI COSA NE PENSATE. 

A presto,spero
#lol

Lucry_90

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Harry Styles,un nuovo amico. ***


                                 Harry Styles,un nuovo amico. 




La mattina del 10 settembre la sveglio suonò,puntualmente,alle 7.00
Era arrivato il primo giorno di scuola in una città che non conoscevo.
Scesi a fare colazione,mi lavai,vestii e uscii da casa insieme a Christine. << Dov’è la fermata dell’autobus? >> chiesi. << Quale fermata,non siamo a New York, la scuola dista due minuti da casa nostra. >> rispose Christine. Ah bene dovevo anche camminare. In due minuti,circa,arrivammo a scuola. La campanella suonò alle 8.00 e entrai.
Mi venne incontro la preside << Signorina Parks,questo è il suo armadietto >> mi disse portandomi verso l’armadietto. Erano due file lunghe di armadietti tutti color rosso.
<< Signorina,questi sono i moduli per la scuola. >> La preside me li porse e io sorrisi.
Guardai i moduli ‘8.00-9.00 storia ‘ Aprii l’armadietto per metterci i libri che non mi sarebbero serviti in questa ora.
Quando lo chiusi vidi,nell’armadietto vicino,un ragazzo alto,riccio e occhi verdi.
Si girò e sorrise << Ehi,tu devi essere la ragazza nuova >>
<< Si,piacere-dissi porgendogli la mano- Jasmine,Jasmine Parks >>
<< Bel nome. Io mi chiamo Harry,Harry Styles >> disse ridendo per il modo in cui mi presentai.
Sorrisi,spontaneamente. 
<< Che corsi hai adesso? >> mi chiese Harry, sempre sorridendomi.
<< Ora ho storia. E tu? >>
<< Anche io..! >> rispose quasi urlando.
<< Bene,allora entriamo nell’aula…ehm,potresti accompagnarmi? >>
<< Certo,tu sei nuova. Ti faccio da guida;magari prima di uscire da scuola te la faccio visitare tutta. >> rise.
Entrammo nell’aula,dove la lezione era gia iniziata.
La professoressa ci guardò male,poi mi prese per un braccio e mi disse << Signorina,lei è nuova e si permette di fare anche ritardo il primo giorno!?- fece una lieve risata e poi continuò- bene,ora si presenta alla classe. >> 
Ero al quanto imbarazzata in quel momento ma, cosa poteva mai essere una presentazione? Stavano tutti composti nei propri banchi e mi fissavano: mettevano ansia… Feci un lungo respiro e iniziai:<< Mi chiamo Jasmine Parks,ho 17 anni e vengo da NY >> guardai la professoressa,lei mi sorrise e disse << Bene signorina Parks,ora può andare al banco. Decida dove mettersi: da sola nel banco in fondo o al primo banco con Connor. >> guardai il ragazzo che la professoressa aveva nominato e indicato: aveva l’aria da secchione  e mi avviai verso il suo banco,non volendomi mettere da sola in fondo.
Posai i libri sul banco e Harry mi urlò facendo spaventare anche la professoressa << Lascia stare quel ragazzo,vive in solitudine. Andiamo a metterci in fondo. >> Annuii e andammo in fondo. Durante tutta la lezione non feci altro che scarabocchiare il quaderno di storia,non volendo ascoltare la professoressa. La campanella suonò e mi avviai verso l’armadietto insieme ad Harry il quale mi chiese << Che materie hai dopo? >> 
<< Allora,ho:dalle 9.00 alle 10.00 geografia; 10:00-10.30 colazione;10.30-11.00 arte e immagine; 11.00-12.00 musica e poi,finalmente,si esce. >>
Harry sorrise << Primo giorno di scuola e già ‘finalmente si esce ’. Sai,abbiamo gli stessi corsi tranne che per arte e immagine. Io ho francese. >> 
<< Ah,peccato. Mi dovrò fare nuovi amici >>
<< Si,lo penso. Fai attenzione alle troie della scuola. Le riconosci molto facilmente: dal modo in cui sono vestite,da come camminano,non sono mai sole,neanche per la colazione. >> sorrise.
<< Okay,grazie per l’informazione >> risi.
La campanella suonò: dovevamo avviarci nell’aula di geografia.
Arrivammo in orario e l’unico banco vuoto era quello davanti così io e Harry ci sedemmo lì.
Il professore di geografia era buffo,simpatico,chiacchierone e per tutta l’ora si sentivano le risate dei ragazzi. 
<< E’ divertente il professore. >> dissi ridendo
<< Si. Ma quando vuole è anche molto severo. >> mi rispose Harry sorridendo.
L’ora finì e mi diressi,insieme ad Harry,ai nostri armadietti.
<< Ora dobbiamo mangiare? >> chiesi.
<< Se vuoi,non sei obbligata. >> rispose Harry ridendo. 
Presi la merenda e andai nel cortile. Ci sistemammo sopra l’erba e iniziammo a mangiare. Vidi arrivare,nella nostra direzione,due ragazze e un ragazzo.
<< Ehi amico come va? >> Chiesero all’uniscono i ragazzi a Harry.
<< Bene-Harry sorrise- vi presento una nuova ragazza,Jasmine. >>
Si avvicinarono a me. << Io sono Lucas,lei è Anna e lei Sophie >> Disse un ragazzo moro,presentandomi le ragazze. Ci stringemmo le mani.
<< Come ti trovi? >> Mi chiese Sophie,una ragazza castana con gli occhi celesti.
<< Bene,per ora. >> risposi sorridendole. 
Restammo seduti a parlare. Erano davvero dei ragazzi simpatici.
La campanella suonò e io mi avviai verso l’armadietto per prendere l’occorrente per artistica.
Harry mi accompagnò nell’aula di arte dato che io non sapevo dov’era.
Entrai,in orario,e mi sedetti in un banco in fondo da sola.
Dopo poco venne vicino a me una ragazza bionda,riccia,con gli occhi color mare.
Quella ragazza l’avevo già vista.
<< Ciao - sorrise - ti ricordi di me? Sono Anna >>
Ecco chi era,Anna,la ragazza con cui avevo parlato e scherzato nell’ora della colazione.
<< Si,mi ricordo >> sorrisi.
Anna mi porse un foglio per disegnare ma non sapendo cosa disegnarci… non feci assolutamente nulla.
Le ore passarono. Arrivarono le 12.00 e stanca uscii dalla scuola.
<< Ehi. Che ne dici se oggi pomeriggio facciamo un giretto per Holmes Chapel? >> chiese Harry.
<< Certo, va bene –sorrisi- devo ancora visitare la città;non so nulla. >>
<< Bene,allora ci vediamo alle 17.00 davanti alla scuola >> 
Mi diressi verso casa. Entrai e mia madre mi venne incontro bombardandomi di domande su oggi. 
<< Mamma,sta sera te lo dico. Ora mangio,mi riposo e dopo devo uscire con un amico >>
Come avevo detto feci. La sveglia suonò alle 16.50…


Holaaaa.
Ecco il mio secondo capitolo. 
Recensite e ditemi cosa ne pensate,bellezze. 

A presto
Lucry_90

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Appuntamento. ***


                       Ma io ho una sorella proprio stupida. 




La sveglia suonò alle 16.50. Mi alzai,non vedendo l’ora di uscire.
Mentre io ero a scuola mia madre mi aveva messo tutti i vestiti dalla valigia all’armadio,così lo aprii.
Infilai i jeans,una maglietta e le convers.
Scesi giù e mio padre mi chiese << Ehi,dove devi andare? >>
<< Devo uscire con un ragazzo che ho incontrato a scuola. >> risposi.
<< L’hai incontrato oggi e già uscite insieme? sanche no di consigli >> si intromise Christine
<< Si. Ma saranno anche fatti miei no!? >> E detto questo presi il cellulare e uscii,dirigendomi verso la scuola.
In lontana vidi un ragazzo seduto sul muretto: era riccio quindi doveva essere per forza Lui. 
Camminai a testa bassa,per non fare figuracce del tipo ‘ehi Harry,come va?’ poi si girava e non era lui. Naah,non volevo farle.
Scesi le scale e mi sentii chiamare << Ehi Jasmine. >> Si,era lui.
Arrivai al muretto e mi chiese.
<< Allora,cosa ti va di fare? >>
<< Non lo so. Andiamo a prendere qualcosa da mangiare e poi iniziamo la ‘guida turistica ’ >> sorrisi.
Lui rise e poi annuii.
Ci fermammo in una bar vicino ad una fontana.
Una volta entrati ci sedemmo in un tavolino,dove poco dopo arrivò il cameriere.
<< Cosa desiderate? >> chiese sorridendo il cameriere.
<< Io vorrei un cornetto con la cioccolata,e tu? >> mi guardò. Ci pensai un po’ e poi risposi
<< Le stesse cose che prende lui. >> dissi indicando Harry.
Quando il cameriere se ne andò Harry iniziò a ridere.
<< Scusa,perché ridi? >> chiesi.
<< Si stava facendo notte. Il cameriere che aspettava da mezz’ora una tua risposta e tu ‘prendo quello che prende lui.’ >>
<< Ah bene,quindi ti fa ridere? Volevo prendere qualcos’altro ma sai,non sapevo cosa c’era.. >> Feci finta di offendermi.
<< Dai,scusa. >> Harry sorrise e io ricambiai.
Venne il cameriere a portarci i cornetti,Harry pagò e uscimmo dal bar.
<< Dove mangiamo? >> chiesi
<< Mah, io voterei per mangiare per terra. Guarda,è anche pulito >> rise indicando la strada.
Risi anche io,quel ragazzo era proprio divertente.<< Che cretino. Dai,seriamente dico. >>
<< Va bene.- Harry mi guardò - andiamo a mangiare nel bordo della fontana >>
Annuii << Ok,basta che non cadiamo. >>
Mangiammo in silenzio. Ci mettemmo molto poco.
Quando finimmo Harry chiese << Ti va di fare il giro della città? >>
Annuii sorridendogli.
Lui mi fece più o meno da guida turistica. Mentre parlava io lo guardavo sorridendogli.
Mi fece vedere tuttopersino casa sua. Non  era molto lontana dalla mia.
<< Ti va di giocare alla play a casa mia? >>
Annuii sorridendogli. Amavo giocare alla play. 
Entrammo e lui accese la TV. Casa sua era magnifica e anche molto grande.
Finito di giocare andammo in cucina a bere.
<< Cosa vuoi da bere? >> mi chiese.
<< Non saprei. Cosa c’è? >>

<< C'è tutto quello che desideri... >>
<< Bene,allora voglio un bicchiere di vodka con succo d’ ananas e un goccio di birra >> risposi,sorridendo. Convinta del fatto che non avesse liquori.
<< Ehm…C’è tutto tranne questo… >> rise.
<< Bene,allora c’è la coca cola? >>
<< Wow come cambi subito: dai liquori alla coca. >>
<< Sai com’è:paese che vai,usanza che trovi >>
Harry rise,non capendo bene la mia affermazione e mi porse il bicchiere di coca cola. Finii di bere.
<< Giochiamo un altro po’ alla play? >> mi chiese
<< Okay. >>
Finimmo il gioco alle 19.00,dopo averlo fatto per cinque volte consecutive perché le prime due volte avevo vinto io.
Harry mi accompagnò a casa.
<< Ecco,siamo arrivati >> dissi sorridendogli
<< Perfetto. Puoi darmi il tuo numero di telefono? >>
<< Certo. >>
Dopo esserci scambiati i numeri entrai in casa.
<< Allora,cosa avete fatto? >> mi chiese Christine. Ma io ho una sorella proprio stupida.
<< Niente. Mi ha fatto vedere la città. Certo che sei pervertita! >>
A cena parlai ai miei di quello che avevo fatto a scuola,delle nuove amicizie. Al contrario mio,Christine,aveva fatto amicizia solo con una ragazza.
Dopo cena guardammo tutti la TV. Io alle 22.30 andai a dormire,stanca per la giornata di oggi.
La sveglia suonò,anche questa volta,alle 7.00…
 
 
 
Allora ragazze :)
Recensite e ditemi cosa ne pensate.
Ho bisogno di consigli anche  =))
 
 
Un Bacio
-Lucry90. 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Bitch. ***


 You are the reason of my smile.





La sveglia suonò,anche questa volta,alle 7.00.
Era stata fastidiosa poiché stavo facendo un bellissimo sogno.
Andai in cucina a fare colazione dove c’erano già mio padre e mia madre.
<< Buongiorno >> Urlai loro.
<< Buongiorno. – rispose mia madre-  com’è tutta solare oggi? >>
<< Boh. Mi sarò svegliata bene. Ma Christine? >> Chiesi. Sapevo benissimo perché ero contenta.
La ragione del mio sorriso era lui: Harry Styles.  
<< Christine oggi non andrà a scuola perché sta male. >>mi rispose papà.
Mi lavai,vesti e pettinai ad una velocità impressionante. Mi stupii anche io per quanto andassi veloce.
Erano le 7.30 e sentii il campanello suonare.
<< Pà,vai tu! >> Urlai dal piano di sopra.
Quando scesi vidi Harry sotto le scale.
<< Allora,pronta? >> mi chiese,mostrando uno dei suo sorrisi migliori.
Risposi << Ovvio. >>             
Uscimmo da casa dirigendoci a scuola.
Arrivammo circa mezz’ora prima quindi ci sedemmo sul muretto a parlare.
<< Oggi che corsi hai? >> chiesi a Harry.
<< Prime due ore educazione fisica. Tu? >>
Annuii per fargli capire che avevo ‘afferrato il concetto ’ e risposi << Anche io. >>
<< Oggi pomeriggio ti va di uscire? Magari chiamiamo anche Lucas,Anna e Sophie… >>
Annuii sorridendogli.
La campanella suonò ed entrammo a scuola,dirigendoci verso i nostri armadietti.
Harry andò dritto in classe. Quando chiusi l’armadietto mi trovai dietro una ragazza alta e bionda.
Pensai fosse la ‘ troia della scuola ’ perché,almeno dalla descrizione di Harry,sembrava essere proprio lei.
<< Ciao,tu devi essere la ragazza nuova. >> parlò lei,con quella voce da ragazza viziata e vanitosa.
Caspita se la odiavo. 
<< Si,sono io. Cosa vuoi? >> Le chiesi.
<< In questa scuola ci sono delle regole e le devi rispettare. Non mi va ora di farti la lista delle regole,quindi ti lascio questo foglio. Spero lo leggerai.- Mi consegnò un foglio  - Ora ti dico solo che non devi più avvicinarti ad Harry. >>
<< Perchè!? >
> Chiesi.
<< Io sono più popolare di te,tu non sei niente. Qui vinco io. Harry è mio. Lo è sempre stato e sempre lo sarà. >> Mi rispose,con aria da sfida.
<< Harry non mi ha detto di avere una ragazza. >> risposi,pensandoci un po’.
<< Non mi importa sapere se lui te lo ha detto o meno. So che mi ama e lo devo sapere innanzitutto io. >> Disse. Forse con fare da persona fiera.
<< Se ti amasse non ti avrebbe chiamata troia,non credi? >> Sorrisi,rispondendole. Lei mi spinse contro l’armadietto dicendomi
<< Devi solo stare lontana lui. >> Detto ciò se ne andò e io andai in palestra.
<< Finalmente.- Harry mi venne incontro – Cosa è successo? >> Lasciai a lui il foglio che la bionda mi aveva dato e andai dal professore a fare l’esercizio di stretching. Non calcolai più di tanto Harry in quelle due ore. L’ora di educazione fisica finì,così mi diressi nel mio armadietto. << E ora non mi parli più? >> Mi chiese,un po’ dispiaciuto.
<< Scusa.- Gli sorrisi. E’ che prima è venuta la biondina e mi detto che dovevo lasciarti stare. >>
<< Si beh,lei è la ‘puttanella della scuola ‘. Si crede di essere chissà chi solo perché la conoscono tutti a scuola ed è bionda. La cosa migliore è di non calcolarla,proprio come hai fatto tu nelle ore di educazione fisica con me. >> Sorrise rispondendomi.
<< Ehi, mi ricordo già di averti detto scusa. >> gli risposi.
<< SI,lo so. E’ che fa male comunque. >> Abbassò la testa. Questa  volta non sorrideva più e istintivamente lo abbracciai.
<< Entriamo dai >> Proposi e Harry annuii.
L’ora di scienze finì in fretta: troppo in fretta.
Uscii dall’aula,Harry restò dentro poiché doveva parlare con la professoressa.
Aprii l’armadietto e qualcuno lo chiuse. Mi girai per vedere chi era. La trovai,di nuovo, lì. Sempre con quella faccia di...merda. Mi guardava sorridendo.
<< Cosa vuoi? >> Le chiesi.
<< Te l’ho detto. Voglio Harry. Ti devi allontanare da lui. >> mi rispose sorridendomi. ‘Sorriso di merda. ‘ pensai.
Nella nostra direzione venne un ragazzo che si rivolse alla biondina. << Ehi Clara,tutto bene? >>
'Ecco come si chiamava:Clara. Nome azzeccatissimo per una come lei.' << Si,questa ragazzina viziata mi sta rubando il ragazzo >> Disse la biondina,facendo la finta offesa.
E poi sarei io la ‘ragazzina viziata ‘ vero? Ma fanculo. Non sapevo che intenzioni aveva quel ragazzo perché si stava avvicinando a me. Troppo. Con un pugno alzato.
<< Lasciatela >> sentii una voce. Era Harry. La ragazza se ne andò insieme al ragazzo e io potei aprire finalmente il mio armadietto,posare i libri e prendere la merenda. Uscimmo di fuori e andammo a sederci nel prato,vicino a Lucas,Anna e Sophie.
<< Oggi usciamo tutti insieme? >> Domandò loro Harry.
Annuirono poiché avevano la bocca piena. La campanella suonò e entrammo nell’istituto. Nelle ore successive non avevo corsi insieme Harry.  In compenso mi feci due nuovi amici: Hope e Alex. Da quanto avevo capito erano fratelli. Rientrai in casa,dove trovai solo mia sorella. Dopo aver pranzato salì in camera e accesi il pc. Feci una video-chiamata con delle mie amiche rimaste a NY. Le raccontai tutto,anche di Harry. Sentii il campanello suonare.
<< Bene,io ora devo andare. Ci sentiamo domani. Ciao >> Le salutai e spensi il pc. Loro due,Denise e Marika, erano le mie migliori amiche ma alcune volte non le sopportavo: si facevano troppi film mentali.
Scesi in salotto e vidi quattro persone girate di schiena.
<< Ciao. >> Dissi loro. Quando si girarono capii chi erano: Anna,Sophie,Lucas e Harry. Beh,Harry lo avevo riconosciuto.
<< Ciao >> risposero all’uniscono.
<< Usciamo dai. >> Propose Anna. Uscimmo,dirigendoci verso la gelateria. Comprarono tutti il gelato; io mi accontentai di una lattina di Coca-Cola.
<< Dove andiamo? >> Chiese Anna.
<< Andiamo a mangiare nelle panchine vicino la fontana? >> Domandai loro. Annuirono. Io mi sedetti con Sophie su una panchina mentre Harry,Lucas e Anna andarono a sedersi nel bordo della fontana. Avevo quasi finito di bere,per la prima volta stavo finendo la Coca e venne Harry che me la prese buttandola nel cestino lì vicino.
<< Perché!? L’avevo quasi finita ... >> domandai ad Harry.
<< La coca-cola ti fa male >> rispose lui,con il sorriso stampato sul volto.
A me poteva anche fare male la Coca ma...A lui ha fatto male qualcos’altro.Aveva iniziato lui,no!? Bene. Trascinai la mano nell’acqua della fontana e lo schizzai più volte: in pratica era bagnato tutto,dalla testa ai piedi. Non la smettevo più di ridere,non ce la facevo ad essere seria. Mi calmai un po’ e lo vidi lì,davanti a me,era serio e questo mi preoccupava,soprattutto dopo che lo avevo ridotto così. Mi prese e mi buttò nella fontana. Solo dopo realizzai che ero in una fontana e mi alzai subito. Ora rideva,si stava pisciando sotto dal ridere.
<< Ah,ora ridi. >> gli dissi.
<< Si,ora si. Non posso? >> Mi chiese,ridendo come un deficiente,anzi,di più. I deficienti non ridono così.
<< Io non ti ho ridotto così. >> Feci finta di offendermi.
<< Dai,ti accompagno a casa >> Così ci avviammo verso casa mia. Suonai alla porta ma non rispose nessuno.
'Christine dovrebbe esserci,sta male. Forse dorme. Caspiterina. '  
<< Non risponde nessuno,ora? Se rimani così ti ammali. >> Mi disse Harry.
<< Aspetterò i miei genitori,prima o poi dovrebbero arrivare. Intanto andiamo a casa tua,ti devi cambiare anche tu >> Sorrisi. Ci avviammo verso casa di Harry. Prese le chiavi dalla tasca dei jeans e le infilò nella serratura.
<< Harry,noi ce ne dobbiamo andare,ci vediamo domani >> Disse Lucas,andando via con Sophie e Anna.

Eravamo rimasti solo noi due. Eravamo solo io e Harry. 





Image and video hosting by TinyPic 



Ciao ragazze.
 
Mi scuso per l’IMMENSO ritardo ma,ho avuto problemi :3
 
Comunque,recensite e ditemi cosa ne pensate. (Consigli,ecco quello che mi serve. Poi vorrei tanto sapere se la storia vi piace :3)
 
Il prossimo capitolo arriverà molto presto e,vi stupirà (forse LOL) ;)
 
 
-Lucry90 


Happy New Year baby. 
Lo so,sono in ritardo ma,di poco. 


#bastacrederci e #ilpensieroconta (?) trolol. 

Auguri belle. =)

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Non c'è nulla di cui preoccuparsi. ***


                                        << Ti amo anch'io >>
 


<< Okay,ci vediamo domani. >> Disse loro Harry.
Entrammo in casa.
<< Se ti va siediti sul divano;io vado in camera a cambiarmi. >> Mi disse e io annui.
Dopo cinque minute circa Harry mi chiamò << Jasmine,vieni qui. >>
Mi alzai dal divano e salii le scale.
‘Jasmine,vieni qui.’ Certo,come se io ora so da quale stanza mi chiama. 
<< Dove sei? >> Gli domandai. Lo vidi sporgere da una porta e andai in quella direzione.
<< Tieni-mi porse il phon - Intanto asciugati i capelli. >> Afferrai il phon andando verso lo specchio,iniziando ad asciugarmi i capelli.
Harry andò in camera sua. Finii di asciugarmi e lo aspettai. Entrò in bagno,senza maglietta e lo guardai interrogativa.
<< Oh,scusa,mi ero dimenticato che c’eri tu. Credevo fossi uscita. >> Mi disse,prendendo il phon e asciugandosi anche lui i capelli.
<< No problem. >> Gli risposi. Mi sedetti su uno sgabello vicino alla doccia,guardandolo mentre si asciugava i capelli.
Quando finì gli dissi << Io ti aspetto in salotto. >> Mi alzai,avviandomi verso la porta ma si chiuse per la troppa corrente nella casa. Cercai di aprirla ma,scherzo del destino,era bloccata.
<< Harry,non riesco ad aprirla. Prova tu. >> Dissi ad Harry.
Lui provò a tirare,a spingere ma niente,la porta non si apriva.
Mia impressione o in bagno faceva caldo?
Iniziai a sudare,sentivo di essere diventata rossa, i battiti del cuore acceleravano sempre di più, mi sarebbe venuto un infarto. Socchiusi gli occhi cercando di rilassarmi, o così speravo. Le mie labbra in quel momento toccarono qualcosa di morbido,qualcosa di dolce. Aprì gli occhi e mi ritrovai Harry davanti. Il mio cuore batteva ancora più veloce e nello stomaco avevo un vortice di emozioni che prima o poi sarebbero uscite. Harry si staccò molto lentamente, potevo ancora sentire il suo profumo,il suo respiro sulla mia pelle. Era fottutamente perfetto: Lui,il momento,l’atmosfera. Ad un tratto sentimmo un rumore dal piano di sotto.
<< Credo sia arrivata mia madre-disse,girandosi verso la porta - ora la chiamo >> Harry urlò il nome della madre,la quale rispose con << Vengo subito >> Harry si girò verso di me,avvicinandosi. Sfiorò le mie labbra e mi sussurrò un ‘ti amo ’,guardandomi sorridendo.
<< Ti amo anche io >> Riuscì a dire solo questo,prima che la madre aprisse la porta,guardandoci interrogativa.
<< Non è successo nulla,non ti preoccupare. >> Le disse Harry.
Vorrei tanto sapere perché pensano tutti male.’ Certo,lei è la madre e ha visto il figlio senza maglietta,bloccato in un bagno e mezzo bagnato ma...NON C’E’ NULLA DI CUI PREOCCUPARSI.’  pensai
<<  Vai in salotto,o in cucina,io vado a vestirmi >> Mi disse Harry sorridendomi.
Cavolo,stavo per scoppiare in quel momento. Andai in salotto,sedendomi sul divano. Dopo poco arrivò Harry e andò in cucina dalla madre.
Parlarono per un bel po’ e uscì sorridente dicendomi << Usciamo? >> io annuii.
Una volta fuori casa,gli domandai << Dove andiamo? >>
<> Mi domandò.
Ci pensai un po’ su e poi risposi << Al parco. >> Harry annui sorridendo.
<< Per dove si va? >> Gli chiesi.
Lui mi prese la mano e insieme ci avviammo verso il parco.
<< Eccolo,siamo arrivati >> Mi avvisò Harry,lasciandomi la mano per indicare il posto.
<< Andiamo >> gli dissi,prendendogli la mano. Entrammo nel parco,attraversando un arco abbastanza grande e alto che segnava l’entrata. Era un bel posto,c’era erba dappertutto,c’erano molte panchine,i giochi per bambini, al lato del parco c’era una fontanella fatta di sassi e più giù c’erano solo alberi.
<< Li giù c’è un bosco? >> domandai incuriosita.
<< No,ci sono una ventina di alberi e basta. >> Mi rispose lui,avviandosi verso una panchina e mettendosi seduto.
Lo raggiunsi,guardando i bambini: chi saltava,chi cercava di salire sull’altalena ma non ci riusciva, chi giocava a palla con altri bambini,chi faceva lo scivolo. Era uno spettacolo bellissimo.
<< Si divertono molto. >> Mi disse Harry,guardando prima loro e poi me.
Io annuii semplicemente.
Voltai lo sguardo in un’altra direzione,fuori il parco, e vidi tre persone che camminavano ridendo: mi erano familiari.
<< Harry,ma quelli non sono Lucas,Anna e Sophie? >> Gli domandai.
Lui guardò nella mia stessa direzione e mi rispose << Si,sono loro >>
<< Andiamo con loro? >> gli domandai,vedendo che lui annuiva mi alzai e gli presi la mano.
Loro camminavano abbastanza piano e non fu difficile mettersi davanti.
<< Ma che caz .. >> Lucas non finì la frase che Anna lo precedette << Ehi Harry,ehi Jasmine. >>
<< Ciao. >> Dissero all’uniscono Lucas e Sophie.
<< Allora,dove stavate andando di bello? >> Domandò Sophie a me e a Harry.
<< Di bello da voi. >> Le rispose Harry.
<< Io dovrei andare a casa >> Avvisai loro.
<< Si,ti accompagno io. >> Si offrì Harry.
Salutammo tutti e ci avviammo verso casa mia.
Suonai e venne ad aprire Christine che mi disse solo ‘ciao’ e se andò in cucina.
Stavo salendo quei cinque scalini davanti casa mia quando Harry mi bloccò per un braccio,facendomi girare. D’improvviso le mie labbra toccarono le sue,ci baciammo per pochi secondi e quando ci staccammo mi sussurrò ‘a domani ‘ sorridendomi. Avevo un uragano di emozioni nello stomaco. Entrai in casa e vidi mia madre che cucinava,mia sorella seduta su una sedia e mio padre sdraiato sul divano a guardare la TV.
<< Ciao a tutti. >> Urlai loro.
Mia madre mi disse << Ciao >> e mio padre si girò a guardarmi.
Mi avviai verso la mia camera,prendendo il computer e sdraiandomi sul letto. Feci una video-chat a Denise.
<< Ciao jasmine >> mi salutò lei.
<< Ciao,Marika? >> gli domandai.
<< E’ in vacanza dai suo zii >>
In vacanza dai suo zii !? Marika gli zii ce l’aveva a Londra. Magari potevo incontrarla.’ 
<< Quindi è a Londra? >> domandai
<< Si Jas,è a Londra. >>
<< Magari posso incontrarla >>
Denise annuì e mi chiese << Allora,il ragazzo di cui mi hai parlato l’altra volta? Com’è che si chiama? >>
<< Si chiama Harry. Domani ti dico altre cose,ora devo andare a cenare. >> Ci salutammo e spensi il computer.
Andai in cucina dove mia madre stavo facendo i piatti,così chiamai mio padre. Finito di mangiare corsi in salotto,sdraiandomi sul divano e accendendo la televisione.
<< Oggi si vede quello che dico io. >> Mi disse mio padre,spostandomi le gambe per mettersi seduto.
<< Eh no,ho io il telecomando. >> Gli feci la linguaccia mettendo un canale a caso e nascondendo il telecomando sotto il cuscino.
Come non detto,mio padre iniziò a farmi il solletico e alla fine prese il telecomando,mettendo un canale che interessava a lui.
<< A me non piace questo film >> Dissi a lui.
<< Bene,vai a dormire allora. >>
<< Ci vado,il letto è meglio di questo film con poco senso >> Mi alzai dal divano,dirigendomi verso le scale quando mio padre mi tirò un cuscino.
Iniziammo così la ‘lotta dei cuscini ‘ ma dopo un’ora,stanca,andai a dormire.  


La mattina seguente la sveglia suonò tardi,erano le 7.45. Quando vidi quei numeri feci uno scatto dal letto,iniziando a correre per andare a fare colazione.
<< Jas è tardi,non fai in tempo se mangi. >> Mi disse mia madre.
Uscii dalla cucina e suonarono. Aprii la porta e vidi Harry.
<< Eih,ciao >> lo salutai.
Si stava avvicinando a me ma si bloccò vedendomi ancora in pigiama. << Non vieni a scuola? >>
<< Si,se mi aspetti. Faccio in fretta. >> Lui annuì,sedendosi su una poltrona nel salotto.
Impiegai circa dieci minuti per lavarmi e vestirmi.
<< Ho fatto >> dissi mentre scendevo le scale.
<< Bene allora andiamo,mancano solo cinque minuti. >> Mi disse Harry. Mi prese la mano e andammo,in verità corremmo e parecchio anche, verso la scuola.



Heeeeeeeeeeey.
Come va?
 Spero tutto bene ;)

Allooora RECENSITE RECENSITE E RECENSITE.
Continuo a minimo una recensione (se recensite di più non mi offendo,eh.)

Spero di aggiornare presto.
Ciaoooo
Lucry_90

P.S. SE VI VA,LEGGETE DUE MIE OS!? CI TENGO MOLTO,SOPRATTUTTO ALLA PRIMA =)


E' su Louis che ricorda i 'vecchi tempi'; a questa OS ci tengo davvero tanto. http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1546753&i=1 
Questa è su una ragazza che viene soprannominata 'merda'. Il protagonista è anche Niall oltre alla ragazza. http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1527197&i=1 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Ed io,io ho la fortuna di averlo. ***


A scuola arrivammo alle 8.00 puntuali ma,per colpa di una pozzanghera davanti l’entrata dell’edificio e gli armadietti bloccati,entrammo nell’aula in ritardo.
<< Buongiorno signorini,sono le 8.15. Siete in ritardo,le persone normali non entrano tardi a scuola. >> ci rimproverò la professoressa di arte e immagine.
<< Si vede che non conosce molte persone,professoressa. >>  Le dissi io.
<< Andate a sedervi in uno di quei banchi. >> La professoressa indicò due banchi vuoti in fondo l’aula dove io ed Harry prendemmo posto. La professoressa venne vicino a noi,dandoci due F4 bianchi.
<< Ora,in questi fogli bianchi, dovete ritrarre il vostro vicino di banco e scrivere accanto una frase,qualsiasi frase va bene. la professoressa camminò verso la cattedra. – Ricordatevi di scrivere il vostro nome dietro il foglio. >> 
‘Ceh,ma porca merda. Dovrei ritrarre Harry in meno di due ore? Poi,la parte principale è: DOVREI RITRARRE HARRY? Ma dico,la professoressa questa notte non ha dormito per pensare cosa dovevamo disegnare oggi? E’ incredibile,dovrei seriamente ritrarre Harry? E per di più di profilo,dato che anche lui deve disegnare e non può mettersi come dico io. Non ce la farò mai. Non ce la farò a disegnarlo. Porca merda...’  Ero soprappensiero e non mi accorsi che la professoressa mi stava guardando.
<< Signorina Parks,vede di iniziare a disegnare. Le ricordo che ha meno di due ore. >>
 << Per me,solo per me,non può allungare il tempo? >> Le chiesi. 
<< Lo sa che è proprio simpatica,signorina? >>
<< E’ ovvio che lo so. >> Le sorrisi,prendendo la matita e iniziando a fare il viso. […]
 
Mancavano dieci minuti al suono della campanella ed io avevo disegnato solo il viso,i capelli e il collo.
Per una volta nella vita,speravo che la campanella non sarebbe mai suonata.
Girai lo sguardo,verso Harry, e vidi il suo disegno: lui aveva finito e ora stava scrivendo la frase.
Continuai a disegnare. Quello che venne fuori nei dieci minuti era...UNO SCHIFO. Semplicemente Harry non lo meritava,e non volevo neanche che vedesse il mio disegno, così misi il braccio sul foglio,coprendolo metà. Harry si alzò per portare il disegno alla professoressa e in quel poco tempo cercai di aggiustarlo e di colorarlo. Vidi Harry parlare un po’ con la professoressa e poi uscire dalla classe. Finii di colorare prima del suo ritorno. Ora dovevo scrivere la frase. Due secondi bastarono per farmi venire in mente una frase decente, almeno per un voto decente. Così scrissi in verde ‘E’ il ragazzo più dolce che esista. E’ il ragazzo che ogni ragazza vorrebbe avere ed io,io ho la fortuna di averlo ‘ Pensai che quelle frasi andarono bene. Rigirai il foglio e scrissi i dati ‘Jasmine Parks, Holmes Chapel, 14 settembre ’ Harry ritornò e mi chiese << Mi fai vedere come mi hai disegnato? >>
<< No,è meglio che non lo vedi. Poi mancano due miseri minuti e la campanella suona. >> Andai a consegnare il foglio alla professoressa che mi sorrise mettendolo sopra gli altri.
<< Ragazzi. Andate nel cortile a fare merenda. >> Disse la professoressa e,proprio in quel momento,la campanella suonò.
Mi diressi verso il mio armadietto,seguita da Harry.
<< Cosa hai per merenda? >> Mi chiese.
<< Pizza con il salame,tu? >>
<< Io ho due fette di pane con la nutella. >>
<< Mh. Quanto le vorrei anche io. Giusto per cambiare,mangio sempre questa benedetta pizza. >>
<< Allora ti va di fare scambio? >>
<< Si. >>
Ci scambiammo la merenda e andammo in cortile, sedendoci in una panchina. Poco dopo arrivarono anche Sophie e Lucas.
<< Anna? >> Chiesi a loro.
<< Anna sta male. >> Mi rispose Sophie,sorridendomi.
Si vedeva che le mancava, i suoi occhi azzurri lo facevano notare.
Mangiammo la nostra merenda,scherzando e ridendo. La campanella suonò e dovemmo rientrare nell’edificio.
<< Che corsi hai? >> Chiesi a Harry.
<< Fisica,tu? >>
<< Architettura >>
<< Oh,peccato. Volevo passare più tempo con te. >>
<< Fa niente. Oggi abbiamo tutto il pomeriggio a disposizione. >>
Lo salutai e mi avviai verso l’aula di architettura. I banchi erano quasi tutti pieni. ‘Questi non stanno nella pelle ad andare a scuola ’ pensai
<< Jasmine,vieni a sederti vicino a me >>
Mi sentì chiamare e vidi Lucas,seduto nel banco che mi indicava la sedia vicino a lui. Mi avviai lì.
<< Allora,tutto bene? >> mi chiese.
diamine,ci siamo visti nemmeno cinque minuti fa e mi chiede “tutto bene?”
<< Si,tutto bene >>
<< Ho saputo che sei fidanzata con Harry. >>
<< Si >>
<< Fai attenzione,lui non è il ragazzo che credi che sia. Tu sei nuova e non lo conosci ma,molte persone lo conoscono,molte ragazze lo conoscono >>
Marcò bene la parola ‘ragazze’.
Non avevo capito dove volesse arrivare,sempre sé volesse arrivare a qualcosa. Non capivo il perché di quelle parole,non è il suo migliore amico? Cosa mi voleva dire con ‘non lo conosci ‘,con ‘molte ragazze lo conoscono ‘? Era una cosa positiva o negativa? Prima che gli potessi rispondere arrivò il professore. Era la prima volta che lo vedevo.
<< Signorina,tu sei per caso nuova? >> Mi indicò.
<< Hm...Si,sono nuova. >>
<< Presentati >>
<< Se in ogni classe che vado il professore mi dice ‘presentati ‘ alla fine anche i muri sapranno a memoria la mia presentazione. >>
risposi sbuffando: non volevo presentarmi. Mi alzai,vedendo il professore che a bassa voce mi ripeteva ‘vieni qui a presentarti ‘
<< Ciao a tutti. Mi chiamo Jasmine Parks,ho 17 anni e vengo da New York. Beh,ora non vengo più da New York perché mi sono trasferita qui. >>
<< Ben fatto,può ritornare a sedersi-
mi disse il professore,guardandomi e indicando il posto - Il compito per il prossimo venerdì sarà di costruire una casetta. Dovrà essere una casetta molta piccola,tipo quella per gli uccelli. Ora una alla volta dovete venire qui- indicò la cattedra - per scrivere il proprio nome e quello del compagno. In pratica,per chi non lo avesse capito,sarà un lavoro di gruppo in cui vi valuterò molto severamente. Fate un buon lavoro. Vi do due minuti per decidere con chi volete stare. >>
<< Professore,mi scusi. Ma se io ho uno struzzo quanto la faccio grande la casetta? >> Rispose un ragazzo nei banchi in fondo,ridendo alla propria domanda.
<< signorino,faccia meno lo spiritoso! >> Disse il professore.
<< Stiamo in gruppo insieme? >> mi chiese Lucas
<< Ok. >> Era l’unico che conoscevo in quell’aula. Beh,volevo fare amicizia anche con altri ragazzi ma in un lavoro di gruppo era meglio tenersi i vecchi amici.
 << Vado io a scrivere i nostri nomi >> Annuii. Lucas si alzò e scrisse i nomi sul foglio. La lezione non durò molto e quando sentii la campanella suonare andai veloce verso la porta. Camminai piano,cercando di intravedere Harry ma poi lo vidi quando fui vicina agli armadietti.
<< Che corsi hai? >> gli chiesi.
<< Musica,tu? >>
<< Anche io. >>
<< Bene. Che strumento suoni? >>
<< Chitarra. Tu? >>
<< Pianoforte. >>

Presi i due libri di musica e,insieme ad Harry,andai verso l’aula di musica. Non ero mai stata nell’aula di musica prima d’ora e devo dire che è stato un peccato. Appena entrata la prima cosa che notai furono i vari strumenti: c’erano chitarre appese al muro,alcune erano per terra, c’erano due grandi pianoforti neri,c’erano spartiti e microfoni, in fondo l’aula c’erano tre grandi batterie,nelle mensole c’erano tutti i strumenti più piccoli tipo tamburello,triangolo,maracas e cosi via... Quell’aula era qualcosa di meraviglioso,mi aveva letteralmente incantata.
<< Bell’aula vero? >> Mi chiese Harry,vedendo che ero rimasta ferma a guardare tutto quel…Ben di Dio
<< Si,è qualcosa di magnifico è... >> mi bloccai e Harry mi precedette
<< è il paradiso. >> Annuii e andai a sedermi in un banco.
<< Buongiorno bei ragazzi >> Urlò il professore,entrando nell’aula. Era un signore sulla cinquantina,statura media,grassottello e capelli,quei pochi che gli erano rimasti,color nero. Il professore non parlò per qualche minuto,rimanendo alzato dietro la cattedra e squadrandoci tutti quanti.
Arrivò a me e << Signorina,lei è nuova. Venga qui a presentarsi; sa,nessuno ha la fortuna di conoscermi. >> disse mettendo le mani sui fianchi. Sorrisi e andai vicino a lui. MI guardò in segno di ‘dai,parla ‘ e inizia con la solita presentazione.
<< Mi chiamo Jasmine Parks,ho 17 ani e mi sono trasferita da New York >>
<< Sa,mi ha commosso >>
portò la mano nell’occhio fingendo di asciugarsi una lacrima. Risi,risi tanto.
<< Allora,dato che lei è nuova, ci suoni cantando qualche canzone. Che strumento ha scelto nel modulo? >>
<< La chitarra. Ma non credo di... >>
Non finii di parlare che il professore mi interruppe.
<< Sicura che ha scelto la chitarra? Sprema le meningi. Ne è sicura? >> Lo guardai confusa e annuii.
Lui andò verso il suo registro << Non mi fido di lei signorina qualunque sia il suo nome-si girò verso di me e sorrise,per farmi capire che scherzava. - come ha detto che si chiama? >>
<< Jasmine Parks >>
<< Ah. >>
Continuò a sfogliare il registro e quando mi trovò urlò
<< Ragazza, l’ho trovata. E bene si,ha scelto la chitarra. >>
<< Che le ho detto professore. Ha fatto tanta fatica per niente >>
<< Ha ragione. Ora prenda una chitarra tra quelle che sono per terra e ci suona,cantando,qualcosa di carino. >>
<< Professore,come le stavo dicendo prima,non credo che lei voglia sentirmi cantare. >>
<< Certo che lo voglio. >>
<< Professore,glielo dirò meglio,in un modo più chiaro: Non sono intonata,non ho una bella voce e non vorrei fare una figura di...cacca. >>
<< Ma non si preoccupi,lei non farà nessuna figura di cacca. Al minimo di merda. >>
Alla sua affermazione risero tutti nella classe.
<< E ora vada a prendere la chitarra >> Ecco,mi dovevo rassegnare,dovevo cantare per forza. Presi una chitarra e andai dal professore.
<< Prendi la sedia dal tuo banco e vieni a suonare vicino alla cattedra >> Posai la chitarra e mi diressi verso il banco
<< Non ti preoccupare,nessuno ti deriderà se è questo che ti preoccupa. Devi solo essere rilassata. >> Mi disse Harry. Gli sorrisi e con la sedia in mano,andai dal professore.
<< Cosa ci suona? >>
<< Skyfall di Adele. >>
Mi sedetti prendendo la chitarra. Feci scivolare la mano destra sulle corde,feci un grande e lungo respiro e iniziai a suonare. Poco dopo partii con il ritornello.
 
Let the sky fall, when it crumbles
We will stand tall
Face it all together

Let the sky fall, when it crumbles
We will stand tall
Face it all togeth
er
At skyfall

 
 
<< Brava. Non è stata niente male. >> si congratulò il professore
<< Sul serio? >> Mi sorpresi,abbassando la testa e appoggiando la chitarra sulla cattedra.
<< Si. Lei non ha una bella voce,è vero ma è intonata e ha avuto le palle. Le palle di cantare davanti a tutti. >> Il professore mi sorrise e andai a sedermi. << Ok. Ora chi vuole essere il prossimo o la prossima? >> Domandò. Nessuno alzò le mani per andare volontario e il professore sfogliò il registro. << Allora affidiamo la sorte al destino. L’alunno che ci suonerà e ci canterà qualcosa è...- il professore fermò il dito su una riga dove,probabilmente,era scritto un nome. Alzò lo sguardo e ci fissò tutti. Un po’ per creare la suspence e un po’ perché era,seriamente,fuori di testa. - il registro ha voluto che il fortunato fosse il numero 16. Il professore indicò dalla nostra parte - Lei,signorino Styles. Vada sul pianoforte e si sbrighi,ha poco più di sette minuti. >>
<< Questa canzone Jas,te la dedico.- Harry si diresse verso il pianoforte suonerò una canzone il cui titolo ora non mi viene in mente! >>
 
Whenever I’m alone with you
You make me feel like I am free again
Whenever I’m alone with you
You make me feel like I am clean again

However far away I will always love you
However long I stay I will always love you
Whatever words I say I will always love you
I will always love you

 
 
 Era magnifico. Il modo in cui suonava era magnifico. La sua voce era magnifica. LUI ERA MAGNIFICO.
<< Bravo Styles. >> sorrise il professore. 
La campanella suonò e uscimmo tutti dall’aula. << Io vado a posare questi libri nell’armadietto >> Dissi a Harry.
<< Bene,ti aspetto in cortile. >> Annuii e andai a posare i libri di musica e architettura nell’armadietto.
Sentì il cellulare squillare,lo presi e vidi sullo schermo ‘Mamma’. Accettai la chiamata.

'‘Pronto?’'
 
'‘Ciao Jas,ascolta: a casa ora non c’è nessuno. Anche perché Christine è a scuola e non ha le chiavi e io e tuo padre siamo al supermarket. Ho lasciato i soldi sotto il tappeto fuori casa,usali per pagarti il pranzo.’'
 
‘'I soldi fuori casa? E se li prendono?’'
 
‘'No,non li prenderanno. Ci sono due buste,tu devi prendere quella con scritto il tuo nome. Dopo ti richiamo. Ciao ‘'
 
 '‘Ciao mamma''

Misi il cellulare in tasca e corsi verso Harry,prendendogli la mano e iniziando a camminare.
<< A casa mia non c’è nessuno quindi mangio fuori. Tu? >> chiesi a Harry.
<< Anche io. >>  



Ehi bella genteee,scusate il ritardo. Sorry,sorry.
Come vi sembra il capitolo?
RECENSITE,RECENSITE,RECENSITE!!
Continuo quando vedrò...una recensione,dai.
Alla prossima babeeee **

Lucry_90

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Vuoi davvero saperlo? ***


                                                                                        'Oh,sculato'
 

<< Dove andiamo per pranzo? >>Chiesi appena usciti dalla scuola.

<< Mh…Andiamo da Chupmanks >> Harry mi guardò come per approvare la sua decisione.
<< Da Chup cosa? >> Il nome era strano e già me lo ero dimenticata. Poi non sapevo cosa diamine era quel Chup…Chup…
<< Da Chupmanks >> Mi ripeté Harry. Ah si,Chupmanks.
<< E cosa sarebbe? >> Harry si portò una mano sulla fronte.
<<Un negozio di abbigliamento >> Mi rispose con una faccia di chi sta per prendere per culo una persona. Io ,ovviamente,a quella faccia non feci caso. Diciamo che neanche me ne accorsi.
<< E cosa dobbiamo farci in un negozio d’abbigliamento se è ora di pranzo? >> Chiesi. Harry si portò di nuovo la mano sulla fronte.
<< Ero ironico prima… Appunto,Chupmanks è una pizzeria. >> Mi rispose. Ora collegavo tutto.
<< Ora ho capito >>
<< Era ora. >> Si,ok. Non facciamo caso al suo modo di fare.
<< Mi accompagni a casa per prendere i soldi? >> Chiesi. Lo vidi annuire e insieme ci avviammo verso casa mia. Arrivati al portone,mi abbassai e sollevai il tappeto. Vidi solo una busta con scritto sopra il mio nome. La presi e l’aprii.
<< I miei mi hanno lasciato 20 sterline. Lo sanno che devo pranzare in una pizzeria a due isolati? Mica devo prendere un taxi e pranzare nel posto più popolato di Londra…! >> Dissi sbalordita. Un pranzo non costerà neanche 5 sterline.
<< I tuoi ti hanno lasciato i soldi davanti casa!? E se li rubano? >>
<< E’ quello che gli ho detto. Ma chi lo sa quello che passa per la testa a quei due… >>Risposi ridendo. Harry annuì sorridendo e insieme andammo da Chupmanks.
<< Eccola lì >> mi avvisò Harry,indicando un edificio con la scritta ‘Chupmanks’ in legno scuro,posta sopra una porta di vetro. Ci avviammo verso la pizzeria e Harry spinse la porta. Il locale dentro non era male. I riscaldamenti erano a palla,facevano si e no una trentina di gradi,calcolando che era ottobre e che quindi,come minimo,eravamo a 5 gradi all’aperto. Appunto,come minimo.
Harry si avvicinò ad una cameriera e chiese un tavolo per due. La ragazza ci portò ad un tavolo infondo al locale,dove ci sedemmo.
<< Tra poco passerò con le ordinazioni. Intanto ecco il menù >> La cameriera ci diede due menù e se ne andò. Guardai quel piccolo libricino e subito pensai il perché del nome ‘menù’
<< Chissà perché lo hanno chiamato ‘menù’ >> Dissi guardando Harry,il quale fece una faccia abbastanza strana.
<< Ma tu le domande te le prepari la sera o ti vengono in mente da un momento all’altro!? >>
<< Me le preparo la sera,problemi!? >>
<< Oh no,nessun problema. Il punto è che se ti vengono in mente da un momento all’altro bisogna preoccuparsi >>Disse.
<< Perché!? >>Non capivo. Dopotutto la mia era una normale riflessione.
<< Perché sono veramente pessime >> Iniziò a ridere. Una persona che ride alla sua stessa affermazione? Quel ragazzo era… uguale a me. Iniziai a ridere anch’io mentre nel locale tutti ci fissavano.
Arrivò la cameriera << Cosa vi porto? >>
<< Mi scusi ma ancora dobbiamo scegliere.. >>Rispose Harry,riprendendo il menù dal tavolo e consultandolo come se fosse un libro da studiare. La cameriera ci sorrise e se andò.
<< Allora? Cosa prendiamo? >> Domandò Harry. Lessi il menù: Margherita,Americana,Londinese,Prosciutto Cotto,Regina Elisabetta 2°.. Mi soffermai su quel nome: Bizzarro chiamare una pizza ‘Regina Elisabetta 2°’. Sotto c’era scritto ‘Inimitabile’. Quando scrivono così è per non svelare gli ingredienti. Decisi di chiede ad Harry.
<< Con che cos’è la pizza ‘Regina Elisabetta 2°’? >>
<< Con i funghi e non so cos’altro >>
<< Ah,peccato che a me i funghi non piacciono. Questa pizza mi attira..! >>Harry rise.
Beh,magari le battute mi venivano in quel momento e,secondo il mio ragazzo, in poche parole dovevo farmi curare.
<< Beh,allora prendo ‘Londinese’. Tu!? >> La pizza ‘Londinese’ era con la frittata e wurstel.
<< Io anche >>Harry chiuse il menù e proprio in quel momento arrivò la cameriera.
<< Cosa vi porto,ragazzi? >>
<< Due londinesi >>Rispose Harry.
<< Mezz’ora per decidere che pizza prendere,poi ci vorrà un’altra mezz’ora per cucinarla.. Che barba…O in questo caso dovrei dire: Che pizza!! >>Dissi. Harry scosse la testa in segno di rassegnazione e io risi,divertita dal suo gesto e dalla mia stramba affermazione.
<< Oggi nell’ora di architettura il professore ci ha assegnato un compito da fare in coppia. Io dovrò lavorare con Lucas >> Dissi. Harry fece le spallucce e poi mi disse
<< Lucas è mio amico,non mi preoccupo >>
<< A proposito di Lucas. Oggi in classe mi ha detto di fare attenzione a te. Mi ha detto che io non ti conosco e che troppe ragazze,invece,ti conoscono. Cosa vuol dire? >>Domandai,non staccando gli occhi da Harry.
<< Lascialo stare >>
<< Harry,io sono la tua ragazza? >> Harry mi guardò con una faccia strana,come per dire ‘Questa scherza? Ovvio che scherza,mi fa questa stupida domanda’ Io invece ero seria. A dirla tutta non sapevo neanche il motivo della mia domanda.
<< SI >>
<< Perché non mi dici la verità!? Lucas è tuo amico e per aver detto quelle cose avrà le sue ragioni. Io non credo che le cose se le inventa. >>
<< Si,beh… >>Proprio in quel momento arrivò la cameriera con le nostre pizze. ‘Oh,sculato’ pensai
<< Ecco a voi,ragazzi. >> Ci sorrise e se ne andò.
Presi il coltello,la forchetta e iniziai a tagliare la pizza. Ne presi una fetta e,lanciando un gridolino, la ributtai bruscamente sul piatto. Harry mi guardò stranito e,vedendo che mi soffiavo le mani,iniziò a ridere.
<< Che ridi? Mi sono scottata! >> Dissi scuotendo la mano con la quale avevo preso la fetta di pizza.
<< Dimmi: a New York la pizza te la portavano fredda? >> Harry iniziò a ridere e io non potei fare a meno di unirmi,iniziando in una sonora risata.
<< Harry basta,ci guardano tutti >>
<< E’ perché sono bello >>
<< Ah! Modesto il ragazzo >>
<< In effetti… >> Da qui iniziammo a ridere di nuovo. Dio solo sapeva farci smettere. Riuscimmo a finire la pizza tra risate e occhiatacce dei clienti.
                                                       
                                                                        ***
<< Ma hai visto come ci guardavano le persone in quel locale!? >>Mi disse Harry,continuando a ridere. Annuii. Andammo a sederci in una panchina del parco vicini alla pizzeria. Harry,ancora immerso nelle risate,si portò una mano sulla pancia dicendo << E dopo questa,non riderò per molto tempo >>
<< Sono divertente io. Se stai con me le risate sono assicurate >> Dissi convinta.
Harry mi guardò tipo ‘Sei sicura?’,poi scoppiò a ridere.
<< Non mi divertivo così da non so quanto tempo >> Aggiunse Harry,finendo finalmente di ridere.
<< Non cambiare discorso ora e non provare a scappare: dimmi perché Lucas mi ha detto quelle cose su di te oggi. >>Dissi. Harry abbassò la testa.
<< Vuoi davvero sapere il motivo? >> La voce non apparteneva a Harry.
Mi alzai dalla panchina e mi girai. Come previsto, la voce apparteneva a…





Ehi baby!
Avrei dovuto aggiornare prima ma,sono andata al campo scuola e quindi non ho potuto.
Spero che vi piaccia il capitolo.
RECENSITE RECENSITE RECENSITE!
Inoltre, vorrei ringraziare due ragazze che recensiscono sempre,Love you.
E altre due che hanno appena iniziato a leggere questa storia e le loro recensioni mi hanno resa felicissima!! asdfghjkl
Poi ringrazio anche tutti gli altri,ovvio.

A presto babeeee.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Non si può tornare indietro. ***



 


           "La sera più bella della mia vita"
 



<< Non cambiare discorso ora e non provare a scappare: dimmi perché Lucas mi ha detto quelle cose su di te oggi. >> Dissi. Harry abbassò la testa.
<< Vuoi davvero sapere il motivo? >> La voce non apparteneva a Harry.
Mi alzai dalla panchina e mi girai. Come previsto, la voce apparteneva a Lucas.
Feci per parlare ma venni preceduta da Harry.
<< Lucas,tu non gli dirai proprio niente! Stai parlando della mia vita,con la mia ragazza. >>
<< Andiamo Jas >> Aggiunse poi,prendendomi per mano.
<< E pensare che ero venuto qui per mettermi d’accordo con la tua ragazza – Lucas guardò Harry,poi si rivolse a me- Domani,dopo scuola,da me. >>
Annuii leggermente, per poi essere trascinata fuori dal parco da Harry. Passeggiammo in silenzio,fino a quando decisi di romperlo.
<< Allora? >> domandai.
<< Jas, ho cercato di cambiare. Ho cercato di cambiare la mia vita ma il passato mi tormenta ogni giorno sempre di più. Mi sta mangiando vivo. Sin da piccolo facevo boxe. Ero il più forte tra quelli della mia età. Circa due volte l’anno facevamo degli incontri di pugilato. Cercavo sempre di vincere. La maggior parte delle volte ci riuscivo. La maggior parte delle volte ho mandato gli avversari all’ospedale. Odiavo, e odio tuttora, perdere. Vincere significava portarsi una delle tante ragazze che assistevano all’incontro a letto. Vincere significava essere rispettato da tutti e allo stesso tempo significava anche essere temuto da tutti. Lasciai boxe cinque anni fa. Finii in prigione. Mi feci degli amici lì. Una volta uscito,iniziai a spacciare droga con loro. Finii di nuovo in carcere. Da quel giorno cercai di farmi una nuova vita. Mi trasferii qui,in questa cittadina. Jasmine se potessi tornare indietro,ti giuro… >>Ma lui non aveva ancora finito la frase,poiché io mi stavo allontanando.
<< Non si può più tornare indietro. Quel che è fatto è fatto. Harry,dovevi pensarci prima… >> Man mano che parlavo,la distanza tra noi due aumentava. Mi sentivo… delusa. Non pensavo che Harry avesse questo suo lato “nascosto”. Non avrei mai voluto saperlo.
<< Jas,ti prego,non andare via… >> Mi girai,continuando a camminare velocemente, sotto lo sguardo di Harry che era rimasto immobile a fissarmi.
Camminai senza una meta. Avevo mille pensieri in testa e tra di loro non c’era neanche un collegamento.
Sentii il cellulare squillare,lo presi e risposi.
‘Mamma!’
 
‘Jas,vieni a casa.’
 
‘Perché?’
 
‘Dobbiamo andare a Londra’
 
Mi affrettai ad arrivare a casa. Una volta imboccata la via di casa,vidi mio padre vicino alla sua auto.
Salii e partimmo.
<< Io,tuo padre e tua sorella dobbiamo fare una cosa importante e urgente. Se vuoi venire con noi bene,altrimenti vai a farti un giro. >> Disse mia madre sorridendomi.
L’auto si fermò in un parcheggio a pagamento nel centro di Londra. Scendemmo e, dopo aver dato i soldi al ragazzo di colore per il parcheggio, ci dirigemmo verso non-so-dove.
<< Jas,noi andiamo al comune. Mi raccomando,non ti perdere. >> Disse mia madre.
Ho vissuto 17 anni della mia vita a New York,Londra sarà un passeggiata” pensai.
Mi avviai alla ricerca di un bar per bere qualcosa. Dopo poco,ne trovai uno in fondo alla via. Entrai e andai subito a sedermi in uno dei pochissimi tavoli liberi.
<< Le porto qualcosa da bere,signorina? >>Mi chiese la cameriera.
“ Ma da dov’è uscita questa qui,oh? A Londra le cameriere si teletrasportano…”
<< Una tazza di cioccolata calda,per favore. >> Dissi dopo essere tornata con i piedi per terra. La cameriera mi rivolse un sorriso e se ne andò velocemente. Giocherellai con il cellulare,mentre aspettavo la mia cioccolata. Nessun messaggio,nessuna chiamata da Harry. Perché non mi telefonava? O forse dovrei essere io quella a parlargli. Ma non sono abituata ad iniziare un discorso. Io…Beh,io sono una ragazza abbastanza timida.
<< Jas!? >>La voce di una ragazza mi distrasse dai pensieri. Alzai la testa per capire a chi apparteneva la voce.
<< Marika! >> Dissi sorpresa di vederla
<< Su,siediti! >>Aggiunsi.
<< Come vanno le cose quaggiù!? >> mi domandò. Pensai ad Harry.
<< Bene. Com’è sei qui a Londra? >>Finsi un sorriso.
<< Oh Jas,sai meglio di tutti che ogni anno,a ottobre, vengo a Londra per trascorrere due settimane dai miei zii. >>
<< Ah,già >>
<< Che ti succede? >> Stavo per risponderle ‘nulla’ ma venne la cameriera con la cioccolata.
Mangiai la cioccolata in silenzio,mentre Marika continuava a fissarmi.
<< Perché mi fissi? >> domandai.
Lei esitò un po’ sulla risposta poi parlò << Mi sono fidanzata >>
Le sorrisi. << Come si chiama? Lo conosco? >> Domandai,tenendo il sorriso.
<< Lui… Beh…Si chiama… Si chiama Chad >> Abbassò la testa.
<< Cosa!? Quel Chad!? >> domandai incredula. Lei annuì, sempre con la testa bassa.
<< Non ci credo. Non ci posso credere. Mi rifiuto di credere che ti sei fidanzata con quel coglione. Hai idea di com’è Chad? Può essere figo quanto ti pare ma lui cambia ragazza come si cambiano i calzini. Forse, a quest’ora,starà a letto con un’altra ragazza che magari ha incontrato ieri sera in discoteca e tra un bicchiere e l’altro sono finiti a fare sesso. >>
Marika riabbassò la testa ma nonostante ciò,riuscii a vedere una lacrima scenderle lungo le guance.
<< Scusa >>Dissi,toccandole una spalla per confortarla. Non sono mai stata brava a confortare la gente, ma almeno ci provavo.
<< No,hai ragione. E sai che ti dico? Ora chiudo con lui. >>Prese il cellulare,si alzò dalla sedia,si asciugò una lacrima e uscì dal bar. Finii di bere la cioccolata e mentre aspettavo l’entrata di Marika, iniziai a giocare a Temple Run sul mio cellulare. Il rumore della sedia che si spostava, mi fece perdere la partita.
<< Allora? >> Chiesi alla mia amica appena rientrata,mentre posavo il cellulare nella tasca dei jeans.
<< Allora niente. Ho chiuso e basta. >>
<< Marika,mi vuoi dire che in quel quarto d’ora che sei stata al telefono,gli hai solo detto ‘ho chiuso con te’? >>
<< Mi ha detto che se non lo avrei lasciato, sarebbe stato lui a lasciare me appena tornata a New York. Ha detto che è fidanzato con una ragazza migliore di me. >>Marika iniziò a piangere.
<< Oh,Marika. Quella ragazza è migliore di te solo perché ci sta. Credimi,tu meriti di meglio. Quel ragazzo lascialo alle puttane. >>Le rivolsi un sorriso e lei ricambiò.
<< Tu con Harry,tutto bene? >>
<< Alla grande >>risposi. Forse stavo mentendo, o forse era semplicemente la verità. Dovevo chiarire con lui,il più presto possibile. Io lo amo e lui aveva detto che era cambiato.
<< Scusa Marika ma ora devo scappare. Sai per caso gli orari degli autobus? >>
<< Uno che passa per Holmes Chapel c’è tra cinque minuti. Se ti muovi,fai in tempo. >>
<< Accompagnami,per favore >>
Marika sorrise e annuì.
 
                                             ***
 
Scesi dall’autobus,ancora incerta sul cosa fare. Lo devo fare o non lo devo fare? Al diavolo. Jasmine,prendi un lungo respiro e vai a parlargli.
Arrivai davanti casa sua e dopo dieci minuti passati a fissare il campanello,decisi di suonare.
Venne ad aprire una ragazza mora.
<< Ciao, c’è Harry in casa? >> domandai.
<< No, mi dispiace. >>
<< Ah,ok. >>mi rigirai e me ne andai. Doveva poteva essere andato? Passai per il parco e decisi di fermarmi a bere nella fontanella. Mi chinai,bevvi e quando mi alzai vidi una chioma familiare sotto un albero.
<< Harry… >> sussurrai.
Mi avvicinai a lui,sedendomi sotto il grande albero. Lui alzò la testa,mi vide e la riabbassò. Crollò il silenzio,spezzato solo dal vento che scompigliava i capelli e da qualche bambino che urlava.
<< Ti amo >>sussurrai dopo un po’.
Lui alzò la testa,guardandomi dritta negli occhi. Sul suo viso spuntò un piccolo sorriso. Prese il mio viso tra la sua mano, si avvicinò e mi baciò. Un bacio che io ricambiai. Un bacio che sperai non finisse più. Un bacio di perdono. Un bacio che lui non si aspettava.
Ci staccammo dopo poco e,mano nella mano, ci dirigemmo verso casa sua.
                                           ***
Aprì la porta con la chiave e la richiuse con il piede.
<< Mamma! >>Chiamò.
Silenzio.
<< C’è qualcuno? >>
Silenzio.
<< Via libera! >>aggiunse,passandosi la lingua sulle labbra.
Mi prese in braccio,portandomi fino nella sua camera. Si chiuse la porta dietro e iniziò a baciarmi con foga.
Mi distese sul letto e lì,in quella stanza, lo facemmo.

‘La sera più bella della mia vita’  





Ciao a tutte,bellezze. C:
Crediti banner @xheimalik
Gli devo fare una statua,porca carota!
Tornando a noi,Harry ha raccontato il suo passato a Jas.
Eh,avevo finito le idee,non sapevo che scrivere e mia sorella che cercava di fare a pugni con mio fratello mi ha fatto venire in menta questa cosa di boxe.
Poi,la fine,lascio spazio alla vostra immaginazione. lol
Suvvia,il rating è giallo e non potevo scrivere di più... e poi mi vergogno. u.u
RECENSITE,RECENSITE,RECENSITE.


Alla prossima baby. c:

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Fame. ***


 Scusate ma tinypic non mi fa mettere l'immagine. Dio,che palle! Buona visione comunque!                                            
                                           

                                        "Ah,I love Italy"



 

Mi svegliai per colpa dei raggi solari che penetravano dalla finestra. Cercai di prendere il cellulare senza svegliare Harry. Riuscii nell’impresa e vidi l’ora. Segnava le 7.30.
Le cose erano due:

 

  1. Andare a scuola.
  2. Rimanere a casa.
Optai per la seconda e mi rannicchiai di nuovo sotto le coperte,cercando di riaddormentarmi.
                                                   
                                             ***
Aprii gli occhi piano piano,abituandoli alla luce del sole,che ora era di più rispetto a prima.
Mi tolsi le coperte,cercando di trovare qualche mio vestito sul pavimento della stanza.
Infilai la mia maglietta e mi avviai verso la porta.
MI sentii tenere per il polso.
<< Dove vai? >> Era Harry.
Scrollai le spalle << Vado a bere. >> dissi.
Lui lasciò la presa e camminai fino alla cucina,dove presi un bicchiere dalla credenza e l’acqua dal frigo,bevendola tutta d’un sorso.
Ritornai in camera,Harry era seduto sul bordo del letto,con la testa abbassata. Quando mi vide,mi regalò uno dei suoi migliori sorrisi.
<< Posso farmi una doccia? >> Chiesi.
Lui scrollò le spalle,poi mi indicò una porta alla destra del letto.
<< Se vuoi ti accompagno. >> Aggiunse,sorridendo maliziosamente.
Scossi la testa,facendo finta di non aver sentito,e andai in bagno.
Cercai disperatamente la chiave della porta che non riuscii a trovare.
<< La porta non è chiusa a chiave,non entrare! >> Urlai a Harry.
Mi tolsi la maglietta e entrai nella doccia. Mi sciacquai,m’insaponai i capelli e il corpo e mi risciacquai. Il tutto in una decina di minuti,insomma,non male. Mi avvolsi un asciugamano intorno al corpo e tornai da Harry.
Lui era sdraiato sul letto e appena mi vide si alzò di scatto,sorridendo.
<< Non hai nulla contro se ti rubo una maglietta!? >> Chiesi.
Scosse la testa,continuando a sorridere. Aprii l’armadio e presi una maglietta nera dei Beatles,abbastanza lunga.
<< Ecco qui! >> Sorrisi,facendogli vedere la maglietta. Mi avviai verso il bagno per cambiarmi.
Infilai l’intimo,poi la maglia.
<< Proprio bella >> Dissi guardando la t-shirt riflessa nello specchio. Uscii e Harry si avvicinò,stringendomi a sé. Mi baciò a stampo,poi si avvicinò al letto.
<< Tieni,indossa questi. >> Mi porse un paio di jeans neri,sorridendo. Allungai la mano per prenderli ma lui ritrasse subito la sua.
<< Alt. Domani li rivoglio >> Aggiunse,restituendomeli. Scoppiò in una risata.
<< Sul serio Jas,sono di mia sorella >> Smise di ridere,poi ricominciò.
Sotto il suo sguardo divertito,indossai i jeans e le mie converse bianche.
<< Finito? >> Chiesi,riferendomi alle sue risate. Annuì.
<< Dove andiamo? >> Chiese.
<< Ora andiamo al bar,ho una fame >> Lo sorpassai,correndo fino alla porta d’ingresso.
Intrecciò la sua mano con la mia e ci avviammo a fare colazione.
<< Cosa prendi? >> Mi chiese una volta seduti in un tavolino.
<< Un cornetto con la cioccolata e il cappuccino. Tu? >> Sorrisi.
<< La bomba alla crema e caffè >>
<< Cosa vi porto? >> chiese un cameriere. Ordinammo e,nemmeno un minuto dopo,tornò con il nostro cibo.
<< Non ti facevo un tipo da bombe alla crema >> Dissi,mentre addentavo il mio cornetto.
<< Io sono già una bomba. >>
Smisi di mangiare,appoggiando il cornetto sul tavolino. Lo guardai in modo strano e poi iniziai a ridere.
<< Non l’ho capita la tua “battuta” >> Gli dissi,mimando le virgolette. Del perché io abbia riso,non so spiegarlo ma,insomma,ultimamente mi è difficile capire quello che dicono gli altri così l’unica cosa che mi rimane meglio fare è…ridere.
<< Fa niente. Muoviti a mangiare. >> Sbuffò,vedendo che al cornetto avevo dato solo due morsi e il cappuccino non l’avevo neanche toccato.
<< Io non sono lenta,sei tu che mangiavi velocemente mentre io ridevo. >> Incrocia le braccia al petto.
<< Tu non fai altro che ridere. >> Disse,sorridendo.
<< Ridere allunga la vita, baby. >> Ricambiai il sorriso,iniziando a bere il cappuccino. Harry allungò la mano,afferrando il mio cornetto e correndo via dal bar.
<< Hey! >> Urlai,facendo girare tutti nel locale.
Iniziai a rincorrerlo per tutto il bar,poi uscimmo e lo seguii fino al parco.
<< Il mio cornetto? >> Gli domandai,una volta seduti nell’erba fresca.
<< Il tuo cornetto è qui dentro! >> Disse,massaggiandosi la pancia.
<< Bastardo… -sussurrai, abbassando la testa- Ho anche lasciato il cappuccino al bar. Diamine! >> Lo fulminai con lo sguardo.
<< Non è colpa mia se ci metti tanto per mangiare. >> Mi tirò per un braccio,facendomi cadere su di lui.
Affondai i miei occhi nei suoi. Due smeraldi che riescono sempre a incantarti.
Dischiusi le labbra,presa dal guardare quelle iridi verdi, e non mi accorsi del bacio che mi diede.
Sorrise,e in quel momento ritornai con i piedi per terra.
<< Non credere di risolvere tutto con un bacio… Mi devi un cappuccino e mezzo cornetto con la cioccolata! >> Dissi alzandomi,pulendomi i pantaloni.
<< Domani troverai la colazione a letto. >> Sorrise.
<< Chi ti dice che dormiremo insieme? >> Domandai.
Sorrise maliziosamente per poi iniziando a ridere. Sbuffai,scuotendo la testa.
<< Andiamo a fare un giro per la città!? >> Chiesi.
Lo vidi annuire e insieme iniziammo a camminare.
                                                    ***
<< Ho fame! >> Dissi a Harry
<< E poi sono le 13. >> Aggiunsi,guardando l’ora sul cellulare.
<< Bene,andiamo a casa >> Ci alzammo dalla panchina in cui eravamo seduti e ci avviammo verso casa.
<< Cosa mangiamo? >> Chiesi.
<< Boh. Tu cosa vuoi? >> Mi guardò sorridendo.
<< A me basta anche solo la pasta. >> Dissi,scrollando le spalle.
<< E allora che pasta vuoi? >>
Ci pensai un po’ poi risposi<< Spaghetti. >> Sorridendo.
Arrivammo nella villetta,Harry aprì la porta e corse in cucina.
<< Dio mio che sete! >> Disse,mentre versava dell’acqua nel bicchiere.
Mi tolsi la giacchetta, buttandola su una delle poltrone.
Andai in cucina,sedendomi su una sedia.
<< Cucini tu? >> Gli chiesi. Sperai in un si da parte sua,anche perché io non sapevo cucinare.
Annuì e io tirai un sospiro di sollievo.
<< Sai una cosa,mangeremo prima se la mia ragazza mi darà una mano a cucinare. >>
Scossi la testa,ridendo. Mi avvicinai a lui,lasciandogli un bacio a stampo.
<< Vado a guardare la TV >> Sorrisi,avviandomi verso il divano.
<< E muoviti che ho fame! >> Aggiunsi poco dopo,sorridendo.
Feci zapping con il telecomando,cercando di trovare un canale decente. A quell’ora c’erano solo canali sulla cucina. Già stavo morendo di fame,ci mancavano i programmi con le lasagne,con la pizza,con i ravioli,con i tortellini ecc…
<< Ah,prima di morire vorrei andare in Italia. >> Dissi,spegnendo la TV e andando in cucina.
<< Perché? >> Mi chiese Harry.
<< Punto uno: è un Paese bellissimo. Punto due: il cibo è una meraviglia. Punto tre: c’è Roma. Vorrei tantissimo andare in Italia anche solo per un giorno,per visitate Roma. Dicono che sia la città più bella del mondo. >> Dissi,mettendo su un sorriso amareggiato.
Andare in Italia era uno dei miei sogni,ma non avrei mai pensato che fosse uno dei miei peggiori ricordi. Harry annuì sorridendo.
<< E’ pronto! >> Aggiunse poi.
Portò in tavola due piatti con gli spaghetti. Li finii in meno di due minuti.
<< Non scherzavi quando dicevi di aver fame. >> Disse Harry,ridendo.
Scrollai le spalle,iniziando a ridere.
Il pomeriggio lo passai guardando la tv sdraiata sul divano insieme ad Harry,fino a quando la sveglia del mio cellulare squillò,segno che erano arrivate le ore 16.  





Dio! Sto aggiornando con un ritardo pazzesco...
Va beh,perdonatemi!

Sinceramente,questo capitolo non è che mi fa cagare,DI PIU'!
Se trovate errori,avvisatemi e perdonatemi.
Questo è un mese di merda sotto tutti gli aspetti e ho avuto anche molto da fare çç
E come se non bastasse internet non andava. Dio,sono incazzata!
Ok,basta.
Ringrazio tutti coloro che recensiscono,Love u.
L'avete fatto fino ad ora,no!? Bene,allora continuate a recensire. lol
Ora scappo e scusate ancora il mio cervello per aver sfornato questo capitolo di merda. D:
Adiooos.
Lucry_90

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Tutto bene!? ***


 

                                      
                   




                                                                      "Gelosetta!?"


Di malavoglia mi alzai dal divano,dirigendomi verso la cucina per spegnere quel maledettissimo cellulare.
Lo riposi nella tasca dei jeans e,afferrando il cappotto, mi diressi verso la porta d’ingresso.
<< Dove stai andando? >> Mi chiese Harry,spegnendo la TV con il telecomando.
<< Da Lucas. >> Dissi guardandolo mentre stringeva le mani in pugni.
<< E’ per un progetto di architettura,non ricordi? >> Aggiunsi. Lui mi guardò,poi annuì.
<< Ritorna alle 19.00 >> Disse.
Aprii la porta sbuffando. Perché doveva darmi un ora per rientrare? Come avrei fatto a fare una casetta in tre ore!? Mi strinsi nel cappotto per colpa del vento autunnale,mentre i capelli mi ricadevano sul viso.
Arrivai alla porta della villetta dopo cinque minuti. Suonai e mi venne ad aprire una signora.
<< C’è Lucas? >> Chiesi.
Lei annuì e mi indicò le scale. << E’ di sopra,cara! IO ESCO! >> Urlò alla fine.
Sentii una porta aprirsi e dei passi per le scale.
<< Ciao,mamma! >> Scorsi la figura di Lucas,scendere a testa bassa e salutando la madre,quando la alzò si accorse di me e sorrise.
<< Oh,ciao Jas! >> Aggiunse.
Salimmo le scale,dirigendoci verso la sua camera da letto.
<< Tutto bene? >> Mi chiese,mantenendo il sorriso sul volto.
Annuii.
Mi sedetti in una sedia davanti alla scrivania,mentre Lucas cercava qualcosa nello zaino.
<< Con Harry? >> Chiese sorridendo.
“Che impiccione. Fatteli i cazzi tuoi..” Pensai.
<< Tutto bene >> Sorrisi.
<< Cosa vuol dire “tutto bene”? >> Mimò le virgolette.
<< Che va tutto bene. Non va male,ma bene. E’ una cosa positiva,non neg- >> Prima che potessi continuare il discorso,lui mi interruppe.
<< So cosa vuol dire “tutto bene”. Il punto è… - Si fermò e mi guardò con un espressione confusa. –Te l’ha raccontato il suo passato? >> Continuò.
Annuii.
<< E ci stai ancora insieme dopo tutto quello che ha fatto!? >> Chiese spalancando la bocca.
Stavo per dirgliene quattro ma mi trattenei. Che ne sapeva lui? Le decisioni le prendo io sulla mia vita!
<< Si >> Risposi semplicemente.
Lui scosse la testa. << Jas,tu non capisci… Lui non è il ragazzo adatto per te. E’ andato in prigione due volte cazzo,due >> Urlò.
<< A tutti si da una seconda possibilità! Eh,sentiamo, quale sarebbe il ragazzo adatto per me? >> Chiesi,alzando la voce. Non ci pensò due volte e posò le sue labbra sulle mie. Un bacio casto,è vero. Un bacio di mezzo secondo,è vero. Ma quel poco tempo bastò per farmi perdere la pazienza.
Gli tirai uno schiaffo sulla guancia destra e,riprendendo la calma,mi diressi verso la porta della stanza.
<< Dopodomani c’è architettura,quella casetta deve essere pronta. Non mi cercare più >>
Dissi, e uscii dalla villetta.
Il vento era più forte rispetto a prima e il cielo non prometteva nulla di buono con tutte quelle nuvole grigie. Guardai l’orologio: 16.45. Incredibile,sembravano passati solo pochi secondi da quando andai da Lucas.
Entrai in un bar e mi andai a sedere in un tavolino libero.
Ripensai a quello accaduto poco prima,alle parole del ragazzo: “E ci stai ancora insieme dopo tutto quello che ha fatto?” e “Lui non è il ragazzo adatto per te. E’ andato in prigione due volte”. Forse Lucas aveva ragione. Forse Harry non era un ragazzo adatto.
Scossi la testa,per scacciare via quei pensieri. Come poteva venirmi in mente una cosa del genere? Io Harry lo amo e poi a tutti si da una seconda o terza possibilità.
Ero così furiosa con Lucas…
Immersa nei miei pensieri,non mi accorsi della presenza di una ragazza seduta davanti a me.
Un sorriso falso spuntò sul suo volto pieno di trucco. Quella ragazza mi era familiare… Mh, occhi azzurri,capelli biondi… Clara!
Ricambiai il sorriso.
<< Cosa vuoi!? >> Le chiesi,senza giri di parole. Di perdere tempo proprio non mi andava,tanto meno con lei.
<< Cara. Dolce. Jasmine. –Il sorriso non aveva intenzione di scomparire dalla sua faccia e dal tono si capiva che era arrabbiata.- Ricordi il nostro primo incontro? >>
Sbuffai,poi annuii.
<< Ricordi cosa ti dissi? “Harry è mio” >>
<< Ora non lo è più! >> Sorrisi.
<< Vedremo,Jasmine,vedremo. >> Si alzò dalla sedia e si diresse verso l’uscita.
Oh,doveva solo provare a toccare il mio ragazzo e io…
<< Salve signorina. Cosa le porto? >> Il cameriere interruppe i miei pensieri omicidi.
Scossi la testa e mi diressi verso l’uscita del bar.
Quella troia mi aveva fatto passare la fame.
Guardai l’orologio: 17.05.
Sbuffai e,camminando molto lentamente,mi avviai verso casa di Harry.
Dovrebbe essere contento del mio anticipo. Sicuramente mi farà domande del tipo “ Com’è così presto?”. Aggiungendo,ovviamente,un tocco di ironia. Arrivai nella villetta e suonai. Una,due,tre volte. Niente,nessuno apriva. M’incamminai verso casa mia,sperando ci fosse qualcuno perché le chiavi non le avevo portate.
Suonai e la porta si aprì.
<< Ehi,mamma! >> La salutai,entrando.
<< Un ragazzo mi ha dato questo biglietto. Io vado,ciao. >> Mi porse il biglietto e uscì.
 

“Fatti trovare pronta alle 20.00.
Harry.”
 

Rimasi a bocca aperta. Dove dovevamo andare? Guardai l’orologio appeso sul muro della cucina. Segnava le 17.30. Scrollai le spalle e mi diressi verso il bagno.
<< Penso che mi farò una bella doccia >>
Una volta spogliata,entrai nella doccia,permettendo all’acqua calda di scivolarmi lungo il corpo.
Pensai a quello che successe oggi. Dovevo dirglielo a Harry che uno dei suoi migliori amici mi aveva baciato? Penso di si. Poi magari aggiungo ‘Ma è durato un secondo’,però glielo devo dire.
E se si arrabbiasse con me? Oh Dio,non può,alla fine io non ho fatto nulla! Poi,cosa cazzo voleva quella biondina? Vorrà sicuramente la sua vendetta. Ma vendicarsi su cosa? Non è mica colpa mia se Harry non se l’è in culata! Wow,non è mai colpa mia. E,invece,credo che tutto questo è solo per colpa mia. Cazzo,odio il mondo.
Scossi la testa e iniziai ad insaponarmi.
Harry mi ha raccontato il suo passato,forse dovrei farlo anch’io. Insomma,con me nei paraggi,si troverebbe in pericolo. Ok,mi ha detto di aver fatto boxe,quindi se la può cavare. Ma cosa dico!? Loro sono cinque, e Harry è uno. Cazzo,a New York mi sono messa in un bel pasticcio.
Mi sciacquai e uscii dalla doccia.
Andai nella mia stanza e aprii l’armadio.
Cosa avrei dovuto indossare!?
Sbuffai e presi un paio di jeans neri,una maglietta bianca e un maglione bianco. Mi vestii e scesi in salotto per guardare la TV.
                                                                   ***
 
Suonarono al campanello. Sbuffai,proprio ora che avevo trovato qualcosa di decente da vedere dovevano rompere le palle?
<< Chi è? >> Urlai per farmi sentire.
<< Harry! >>
<< Oh,arrivo >> Mi alzai dal divano e aprii la porta.
<< Entra >> Lo invitai a casa e andai a spengere la TV.
<< Devo solo mettermi le scarpe e sono pronta >> Aggiunsi,iniziando a salire le scale.
Indossai le blazer nere e tornai da Harry.
<< Gentile da parte tua venire nel bel mezzo del mio cartone animato preferito >> Dissi,prendendo il cellulare.
<< Quale sarebbe? >>
<< A tutto reality: l’isola >> Dissi sorridendo. Amavo quel cartone,tantissimo.
Avevo visto tutte le puntate: l’isola,azione,tour e la vendetta dell’isola.
<< Lo hai mai visto? >> Chiesi. Scosse la testa.
<< Cosa mi sono perso? >>
Scrollai le spalle e mi avviai verso la porta di casa,chiudendola a chiave una volta usciti.
<< Dove andiamo? >> Domandai,mentre Harry aprì la macchina e salì nella parte del guidatore.
<< In un ristorante >> Mi rispose una volta entrata anch’io nell’auto.
Per mezzo tragitto non parlai molto. Ero immersa nei miei pensieri: dire o non dire del bacio?
Scossi la testa e optai per dirglielo in un altro momento.
<< A cosa pensi? >> Interruppe il silenzio.
<< A niente >> Finsi un sorriso e mi voltai a guardare il panorama.
L’auto si fermò in un parcheggio e scesi.
Harry mi prese la mano e,insieme,ci avviammo verso il ristorante.
Si trovava di fronte al mare,circondato da un grandissimo prato.
Passammo sulle mattonelle,poste lì per non far camminare i clienti sul verde.
Harry strappò una margherita e me la porse.
<< Grazie >> Dissi,abbassando la testa.
Entrammo dentro e ci venne incontro un cameriere che c’indicò un posto per due vicino ad una grande vetrata. Mi sedetti. Da lì potei vedere il giardino,la strada e subito dopo il mare.
<< Bel posto >> Dissi,più che altro a me stessa.
Arrivò un cameriere per le ordinazioni.
<< Prendiamo il menù della casa? >> mi chiese Harry. Annuii e il cameriere se ne andò.
Restammo in silenzio ad ammirare il mare,fino a quando una cameriera ci portò i primi piatti.
<< Ecco a voi >> Disse,porgendoci le lasagne. Rimase lì in piedi a fissare Harry,poi gli lasciò un biglietto e se ne andò.
Harry lo lesse e scoppiò in una risata.
<< Cosa c’è scritto? >> Chiesi,prendendo il foglietto.

“3426800764
Chiamami”

 
Incredibile. Scossi la testa e iniziai a mangiare.
La cameriera ritornò per portarci via i piatti e lasciarci il secondo.
Prima di andarsene fece l’occhiolino al mio ragazzo.
Oh,non doveva. Mi alzai dalla sedia e gli tirai in faccia il bicchiere di Harry pieno di vino.
<< E’ fidanzato >> E con questo me ne andai,lasciandola lì a pulirsi.
Mi tolsi le scarpe e andai a sedermi nella sabbia.
<< Gelosetta! >> Harry mi prese in giro e rise.
<< Non rompere! >> Dissi. Si sedette vicino a me.
<< Sei strana >>
<< Solo perché ti abbia risposto, non vuol dire che sia strana... >>
<< Non mentirmi >>
Presi un lungo respiro,decidendo se dirglielo o meno. Buttai fuori tutta l’aria e inizia a parlargli.
<< Lucas mi ha baciato >>

 
 
 
 
 
 
 
Hello!
Tutto bene?
Sono così contenta di questo capitolo. *-*
Ricordate nello scorso quando Jasmine ha pensato “Andare in Italia era uno dei miei sogni,ma non avrei mai pensato che fosse uno dei miei peggiori ricordi”!?
Questa frase ha qualcosa a che fare con il pensiero,sempre di Jasmine, Harry mi ha raccontato il suo passato,forse dovrei farlo anch’io. Insomma,con me nei paraggi,si troverebbe in pericolo. Ok,mi ha detto di aver fatto boxe,quindi se la può cavare. Ma cosa dico!? Loro sono cinque, e Harry è uno. Cazzo,a New York mi sono messa in un bel pasticcio.”
Mi dispiace per Harry,ma gli succederà una cosa davveeeeeeeeeero brutta! Muhahahahahaha…
La smetto,altrimenti vi racconterò tutto.
Peccato che per questa “scena” dovrete aspettare come minimo atri cinque capitoli. D:
LOL
In più,come potrete notare,c’è il ritorno di Clara.
Ovvero della “muuuuuuu bionda” come la chiama affettuosamente una ragazza. HAHA LOOL
Tanta stima,tanta.

 
Ora,please,datemi un “in bocca al lupo”
Dopodomani dovrò recitare una parte in ‘Grease’.
Li mortaci loro che m’hanno dato la parte della cameriera…
Bene,scappo.
Sayonara,babe!   

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Jasmine Parks,ti amo ***


                           



                                                           

                                                              "Hassel"                 



   
Abbassai la testa,incapace di sostenere il suo sguardo.
Quando la alzai,Harry non era più vicino a me. Stava camminando,verso la strada.
Gli corsi dietro.
<< Perché? >> Chiese,con estrema calma.
<< Lo sapevo. Non bisognava fidarsi. Cazzo >> Aggiunse,urlando alla fine.
<< Non l’ha fatto apposta >> Dissi,cercando di non far venire a galla i suoi istinti omicidi.
Lui scosse la testa << Non l’ha fatto apposta. Sul serio Jas!? Ha baciato la ragazza del suo migliore amico! Questa me la paga! >>
<< No,ti prego. Non fargli niente. >> Lo implorai con lo sguardo. Magari Lucas in quel momento era fatto.
Harry rise. Una risata in stile “Domani si ritroverà sotterrato nel cortile vicino agli ossi sotterrati dal suo cane”
<< Hai ricambiato il bacio? >>
<< No. Non è durato neanche mezzo secondo,poi. Per favore,non fargli niente >>
<< Perché? >> Rise,come se già avesse in mente la fine da fargli.
Scossi la testa << Andiamo a casa? >>
Annuì e ci avviammo verso l’auto.
Anche questa volta,il tragitto fu silenzioso.
Non volevo che Harry picchiasse,o peggio,Lucas.
Lucas di cognome faceva “Hassel” e mi preoccupava,parecchio.
“Hassel” è il cognome di uno di quei cinque ragazzi di New York.
Magari sono parenti e,ho paura…Parecchia paura.
Non volendo,mi sono messa in un bel pasticcio e non posso uscirne.
Prima o poi mi troveranno e allora sarà la fine per le persone a cui voglio bene.
Sicuramente se la prenderanno con Harry.
No,Harry non deve per nulla al mondo mettersi contro un Hassel.
Loro sono pericolosi,molto.
Il passato di Harry non è nulla in confronto a quello degli Hassel.
Il passato degli Hassel è storia di terrore e sangue, di droga e prigione; il loro passato non lascia indifferente neanche il più cattivo degli esseri umani. E’ meglio non aver nulla a che fare con gente come loro.
E io,come una stupida,ho…
<< Siamo arrivati >> Il tono freddo di Harry scacciò quei pensieri. Scossi la testa e scesi dall’auto.
<< Tu non vieni? >> Chiesi a Harry,vedendo che era ancora comodamente seduto al posto di guida.
Scosse la testa e un sorriso diabolico comparì sul suo volto.
Oh,no!
<< Ti prego,non fargli nulla >> Lo implorai,di nuovo.
<< Jas,in chiesa si prega! Ci vediamo domani. >> Mi lasciò un bacio e,sempre con quel sorriso,andò via.
Lui non poteva capire. Il giorno dopo avrei dovuto assolutamente dirgli la verità,o meglio, il passato,il perché del mio trasferimento.
Aprii la porta di casa. Le luci erano spente,segno che non c’era nessuno.
Corsi verso la mia stanza e mi buttai sul letto.
Mi massaggiai le tempie. Avevo un mal di testa allucinante.
Non volevo pensare a nulla in quel momento. Presi il mio ipod e,infilando le cuffie nelle mie orecchie, misi la riproduzione casuale. La canzone che partì fu “What the hell” di Avril Lavigne.
Lei?Il mio idolo. Ebbi la fortuna di incontrarla a New York,in un centro commerciale.
Due mesi dopo andai ad un suo concerto. Il giorno più bello della mia vita.
E’ incredibile come un idolo possa cambiarti la vita,il modo di essere.
Con un piccolo sorriso stampato sul volto,mi addormentai. […]
 
Il giorno dopo mi svegliai all’improvviso. Guardai l’orologio sulla sveglia: 6.30.
Spalancai gli occhi. Odiavo svegliarmi alle sette per andare a scuola,figuriamoci alle sei.
Sentii un tonfo provenire dal piano inferiore.
E se fosse un Hassel?
Scossi la testa,impossibile. La porta era chius- Aspetta…La scorsa notte mi dimenticai di chiudere la porta a chiave. Oh,merda!
No no no,non poteva essere,assolutamente.
Mi alzai e,cercando di fare il più piano possibile,mi avvicinai alla scrivania.
Lì vicino c’era la mazza da baseball autografata da Tom Gordon.
La presi,sperando di non doverla usare.
Sin da piccola ero una fan accanita dei Red Sox e avevo una piccola cotta per il capitano: Tom Gordon.
Mi sarebbe dispiaciuto sporcare di sangue quel bellissimo oggetto.
Aprii piano la porta della mia camera e,facendo altrettanto piano,scesi le scale.
La luce della cucina era accesa e da dentro sentii alcuni rumori.
Impugnai bene la mazza e mi avvicinai nella stanza.
Guardai chi ci fosse dentro e…
<< Papà >> Lo rimproverai.
<< Ehi,zuccherino! >> Posò la scopa con cui stava raccogliendo i vetri per terra- probabilmente aveva fatto cadere un bicchiere ed ecco spiegato il tonfo- e allargò le braccia.
<< Pa-pà >> Sorrisi e gli corsi incontro.
Amavo quando mi chiamava “zuccherino”. Voleva dire che non era arrabbiato e gli potevo chiedere di tutto.
Anche 500 sterline. Ok,forse questo no…
<< Mi hai fatto spaventare >> Sciolsi l’abbraccio
<< E quella? >> Chiese indicando la mazza,iniziando a ridere. Lo seguii e finimmo in una sonora risata.
<< Pensavi fossi un ladro? >> Aggiunse.
Annuii.
<< Però,non pensavo che avresti usato il tuo oggetto preferito,della tua squadra preferita,autografata dal tuo giocatore preferito,per darlo in testa a qualcuno >>
Risi,aveva ragione. E forse neanche lo avrei fatto,conoscendomi.
<< Zuccherino,io devo andare al lavoro! A dopo >> Mi salutò baciandomi la fronte e uscì di casa.
Non avendo nulla da fare,mi andai a fare una doccia.
Entrai in bagno,mi spogliai e entrai nella doccia.
Avevo mal di testa. Sperai solo che Harry non avesse picchiato Lucas.
Insomma,Lucas era troppo giovane per vedere la morte in faccia.
Mi insaponai e mi sciacquai subito.
Mi legai un asciugamano addosso e mi avviai di corsa verso la mia camera.
Indossai l’intimo e aprii l’armadio.
Presi un paio di jeans e una maglietta bianca con la scritta verde “Smile”.
Quella maglietta era della collezione “Abbey Dawn”,ovvero la linea di vestiti disegnata da Avril Lavigne.
Infatti “Smile” era il titolo di una sua canzone.
Indossai le converse bianche e scesi in salotto.
Mi buttai sul divano e accesi la TV.
Sorrisi vedendo che il canale trasmetteva “A tutto reality l’isola”.
Mentre il cartone proseguiva,cercai di commentarlo.
<< No,sta zoccola >> Non ci potevo credere: Heater aveva letto davanti a tutti il diario segreto di Guen.
Oh,bella compagna di squadra… Che troia!
Arrivò la tanta attesa eliminazione.
Mh…Justin vs Heater.
Mi stava altamente sul cazzo Justin: si credeva tanto bello e figo ma…Faceva cagare!
Alla fine il marshmallow lo prese Heater e Justin fu eliminato.
Sbuffai e spensi la TV.
Il mio preferito era Duncan,mentre la mia preferita Guen.
Heater doveva solo toccarla e gli avrei fatto vedere io…
Tanto le puntate le avevo viste tutte.
Guen arrivò seconda,meglio di niente!
<< Buongiorno >> Mi salutò mia madre. Le sorrisi.
Mi voltai per guardare l’ora: le 7.00
Harry sarebbe uscito da casa sua tra due minuti,meglio andargli incontro.
Salutai mia madre,presi il cappotto e uscii di casa.
Il vento quella mattina era piuttosto forte. Allungai il passo per arrivare prima.
Suonai.
<< Ehi >> Mi salutò Harry.
Prese il giacchetto e si chiuse la porta dietro.
<< Non dovevo venire io da te? >> Mi chiese.
Scrollai le spalle.
Raggiungemmo l’auto e salimmo dentro.
<< Allora? >> Domandai. Sapeva benissimo a cosa mi riferivo.
<< Jas,non l’ho picchiato. >>
Sorrisi.
<< E non provare a farlo. >> Lo avvertii.
Annuì << Siamo arrivati >> Aggiunse
Scendemmo dall’auto e ci avviammo verso il grande e buio e brutto edificio: la scuola.
Dal cortile,avvistai Sophie e Anna,così le corsi in contro.
<< Ciao >> Urlai felice. Con loro c’era anche Lucas che mimò un “scusa” e abbassò la testa. Poco dopo ci raggiunse anche Harry.
<< Ehi –li salutò- Lucas,posso parlarti un attimo >> Finì Harry.
Marcò bene sulla parola “parlarti”.
E se non voleva parlargli?
Oh,mi facevo troppi problemi mentali.
Scossi la testa e iniziai a parlare con Sophie e Anna per metterci d’accordo su cosa avremmo fatto il pomeriggio.
 
Pov Harry.
 
Mi trascinai Lucas fino agli spogliatoi della scuola. Una volta arrivati,chiusi la porta a chiave e lo scaraventai addosso ad una panchina.
<< Perché l’hai baciata? >> Urlai arrabbiato.
Si alzò e mi spinse.
<< Lei non ti merita. Pensa che passiate il resto della vita insieme. Lei non ti conosce. Se ti conoscerebbe a fondo ti avrebbe lasciato già da un pezzo. Le hai raccontato il tuo passato,è vero,ma le hai detto perché sei finito in carcere? Certo che no! Lei è troppo stupida per aprire gli occhi e vedere come stanno le cose,come sarà il futuro… >>
Vada tutto,ma che chiami Jasmine “stupida”,proprio no!
Lo spinsi contro il muro.
<< Questo non giustifica il fatto che l’hai baciata >> Alzai la voce.
< Sapessi cos’altro ci ho fatto >> Sorrise.
Persi la pazienza e gli diedi un pugno in faccia.
“Per favore,non fargli niente”
Le parole di Jasmine mi rimbombavano in testa. Mi calmai un po’ e mi avviai verso l’aula di musica.
Nel corridoio incontrai Clara.
<< Ehi Harry,aspetta >> Mi chiamò con la sua voce da oca.
Sbuffai e la raggiunsi.
 
Pov Jasmine.
 
<< Sophie,aspettami >> Le urlai,mentre correvamo verso l’aula di chimica.
Lei si fermò e sorrise << Dio Jas,sei lentissima >> Sbuffò.
Vidi alla mia destra,vicino agli armadietti,Harry e Clara.
Cazzo ci faceva quella troia vicino al mio ragazzo?
<< Shh,Sophie >> Le dissi a bassa voce,in modo da sentire la loro conversazione.
Non riuscivo a capire nulla e il rumore nel corridoio non mi aiutava.
Proprio quando decisi di avvicinarmi a loro,la biondina si attaccò alle labbra di Harry in un bacio che di casto non aveva nulla.
Rimasi a fissarli a bocca aperta,quasi fossi ipnotizzata.
Quando Clara si staccò mi vide,e mi rivolse un sorriso.
Harry si girò e solo in quel momento ripensai a quanto successo.
Le mie guance furono bagnate dalle lacrime e la vista si offuscò.
Corsi fuori dall’edificio,nonostante Harry mi gridasse di fermarmi.
Perché!?
Percorsi le strade deserte di quella cittadina,finché non scorsi la figura di Lucas.
Era seduto in una sedia del bar e aveva una busta di ghiaccio sull’occhio.
Scossi la testa,cercando di non ascoltare la vocina fastidiosa dentro di me che ripeteva
“E’ stato lui,Jas. E’ stato lui e lo sai benissimo,solo che non vuoi ammetterlo.”
<< Non è stato lui,No. Me lo aveva promesso >> Sussurrai.
Le lacrime che in quei pochi secondi si fermarono,iniziarono a scendere di nuovo.
Attraversai la strada e entrai nel bar.
<< Lucas >> Dissi,sedendomi nella sedia di fronte a lui.
Mi asciugai le lacrime prima di parlare << C-cosa ti è successo? >> Domandai.
La paura che fosse stato Harry mi travolse.
<< Il tuo ragazzo >> Rispose,senza tanti giri di parole.
Scossi la testa,così forte che i capelli mi ricaddero sul viso.
<< No,è impossibile >> Dissi,cercando di trattenere le lacrime
<< Vedi? Lui non ti merita >> Spostò dal volto il ghiaccio e mi lascio vedere: aveva un livido sotto l’occhio.
<< Non dire così! >> Urlai. Quelle stupide goccioline che cercai di trattenere fino a poco fa,solcarono di nuovo il mio viso.
Uscii dal bar correndo.
Ero furiosa,triste e preoccupata.
Furiosa perché Harry non aveva mantenuto la “promessa”
Triste perché si era baciato con quella troia.
Preoccupata perché avrebbero potuto fargli qualcosa.
Camminai a testa bassa,sperando di arrivare a casa in fretta.
Non volendo,andai addosso a qualcuno.
<< Scusa >> Sussurrai,con la voce spezzata dalle lacrime.
Quella persona posò due dita sotto il mio mento, alzandolo.
Quando i miei occhi vennero a contatto con i suoi -due smeraldi che ti imprigionano- ripensai all’accaduto e,di nuovo,finii in lacrime.
Lo spinsi via.
<< Perché!? >> Chiesi,stranamente con un tono calmo.
<< Jas,io… >>
<< Jas un cazzo! Harry,me lo avevi promesso,invece gli hai fatto un occhio nero >> Urlai.
<< Se lo meritava quel coglione >>
<< Ed io? Io me lo meritavo di assistere a quel bacio? Mi fidavo di te Harry,mi fidavo >> Lo scansai dalla strada e corsi via.
Mi rinchiusi in casa e mi buttai sul divano.
No,non poteva essere successo davvero.
Perché!? Perché a me!?
Mi asciugai le lacrime e feci per andare in camera quando il mio cellulare squillò.
 

 
“Non mi hai lasciato parlare,ma hai ragione.
Ora leggi.
Ti giuro che non era mia intenzione fargli del male ma quando mi ha detto che non ti meritavo,che tu eri una stupida perché mi stavi…appresso,sono andato su tutte le furie.
Non dovevo,hai ragione.
Il punto è che non ce l’ho fatta.
Non ho mantenuto la calma,quella che tu hai sempre.
Mi dispiace,davvero tanto.
Il bacio.
Questo è sicuramente l’episodio che ti ha fatto più male rispetto agli altri.
Non voglio dare la colpa solo a Clara,perché in parte è anche mia.
Sicuramente aveva programmato tutto.
Sapeva che c’eri tu ad assistere alla scena.
Il bacio non l’ho ricambiato,te lo giuro.
 Lei è venuta da me tutta contenta e dovevo aspettarmelo che sotto c’era qualcosa,invece come uno stupido ci sono cascato.
Se solo potessi tornare indietro nel tempo…
Sappilo,non cerco dei “non fa niente” da parte tua, voglio solo che tu sappi che non ti avrei tradito mai,per nulla al mondo.
Mi dispiace.
Jasmine Parks,ti amo.
 
-Harry.”

 
 
L’ennesima lacrima rigò il mio volto.
No,dovevo assolutamente dirgli degli Hassel.
Perché si,stavo male per il bacio ma il peggio era se uno di loro scoprisse dell’accaduto a Lucas.
In fondo,il bacio da una come Clara me lo sarei dovuta aspettare.
 

 
“Tra cinque minuti al parco.
Ti aspetto.
-Jas.” 







 
Holaaaaaa!
Visto? Ho aggiornato mooolto prima del previsto C:
E,in più,è bello lungo!
Clara ha avuto la sua vendetta.
Chissà,Jas tornerà o non tornerà insieme ad Harry!?
OMG Mi piace così tanto far litigare loro due.
Credo lo farò più spesso. HAHAHAHA scherzo,su!
Lucas se l’è meritato il pugno.
Cazzo,quanto mi sta sui coglioni.
Harry,come si dice a Roma,gli ha sbroccato. LOL
Inizialmente,avrei voluto scrivere in questo capitolo il “passato” di Jasmine a NY, ma poi ho preferito farvi aspettare. Muhahahaha!
Sicuro al 100% che nel 12 ci sarà ;)
Poi,il messaggio. Awww *-*
Ammettetelo,un po’ dolce è,no!?
Ho già il capitolo 12 pronto,aspetto le vostre recensioni,babeees.
 
Sayonara! 
 
 
 

 
 



                                             

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Il passato. ***





                                  





                                                                                                                                              << Mi sottovaluti >>

Riposi il cellulare nella tasca dei jeans e uscii di casa.
Il parco non era molto lontano da dove abitavo ma c’era sempre da camminare.
Così tante cose in un solo giorno.
Avrei voluto tanto che quello fosse solo uno stupido sogno.
Avrei voluto tanto risvegliarmi e trovarmi nel letto della mia casa a New York.
Avrei voluto tanto ripercorrere i giorni seguenti al trasferimento e far in modo che nessuno,e dico nessuno, rovinasse la mia vita con Harry.
Perché si,infondo non mi sarei mai trasferita a Holmes Chapel se non fossero i pasticci in cui mi misi a New York.
Il parco era deserto,colpa della scuola che toglieva ai bambini il tempo per giocare.
Il parco era deserto,fatta eccezione per Harry.
<< Ciao >> Sussurrai,una volta vicina a lui.
Si girò verso di me e un piccolo sorriso spuntò sul suo viso.
<< Ciao >> Disse lui,mentre mi accarezzava la guancia con la mano.
<< So di avertelo già detto,ma mi dispiace,mi dispiace sul serio. >> Aggiunse.
Annuii.
<< Sai perché non volevo che picchiassi Lucas? >>
Aspettai una sua risposta,che non tardò ad arrivare,prima di continuare il discorso.
Inclinò leggermente la testa,poi la scosse.
<< Fa parte della famiglia Hassel. L’anno scorso a New York,dato che ero diventata dipendente dalla droga,l’ho comprata da cinque ragazzi. Due di questi facevano di cognome Hassel. Dato che non avevo più soldi, non li pagavo e ho accumulato tantissimi debiti. Due mesi dopo non hanno più voluto vendermela e a me serviva. Così hanno deciso che potevo saldare i debiti fatti andando a letto con loro. Ci sono andata,per una settimana. Alla fine mi ero stancata di quella “vita” e gliel’ho detto. Uno di loro mi ha picchiata ma,non sapendo come si chiamava,ho denunciato uno degli Hassel.
Andò in carcere, uscì dopo circa un mese e iniziò a cercarmi. Intanto suo fratello mi aveva già violentato una decina di volte,sia per saldare i debiti,sia perché avevo mandato quello in carcere. Poi quell’altro mi trovò e insieme agli altri quattro mi picchiò e violentò. Andai dalla polizia,dopo aver raccontato tutto alla mia famiglia e li denunciai. Non so che fine hanno fatto perché il giorno dopo me ne andai da New York. >>
Raccontai tutto di corsa,forse perché non volevo ricordare quelle scene.
Harry mi guardò per un po’ di tempo,poi si decise a parlare.
<< E cosa c’entro io con Lucas? >>
<< Magari Lucas scopre il mio passato e chiamerà il resto degli Hassel e uccideranno sia me che te…
Tu lo sai il passato degli Hassel,vero? >> Sperai in un si,di raccontargli tutta la loro vita proprio non mi andava.
<< Si. Li conosco anche di persona e non credo che toccherebbero la mia ragazza. Ora che so cosa ti hanno fatto,sono cazzi loro. >> Disse abbastanza serio.
Scossi la testa. << No è colpa mia. Infondo,un po’ tutti sappiamo come sono e devo dire di esser stata molto fortunata se non mi hanno ucciso. >>
Harry sospirò e mi tirò a se,abbracciandomi.
<< Allora devo ringraziarli? >> Chiese.
Sorrisi. Mi alzai sulle punte e gli lascia un bacio sulle labbra.
<< Questo vuol dire che abbiamo fatto pace? >> Domandò.
<< Secondo te? >>
<< Tutto grazie al messaggio che ti ho inviato-Disse fiero- Forse farò il poeta. >>
<< E’ la convinzione che fotte la gente >> Sussurrai,ma mi sentì lo stesso,dato che disse “certo,certo”.
Decidemmo di andare a mangiare in pizzeria e, una volta arrivati,ordinammo due margherite.
<< Toglimi una curiosità >> Disse,una volta seduto sulle sedie.
<< Spara >>
<< Ti droghi ancora? >> Chiese.
Scossi la testa. Un sospiro di sollievo uscì dalle sue labbra e d’istinto sorrisi.
<< Perché hai iniziato a drogarti? >> Mi domandò,con uno sguardo curioso e con uno di chi non capisce il motivo.
<< Non volevo,ma dato che ad una festa mi sono ubriacata,non accorgendomene ho assunto una troppa quantità di droga >>
<< Tu la prossima volta non ubriacarti >> Disse con tono ovvio.
Sorrisi,un sorriso ironico.
Finalmente arrivarono le pizze e le mangiammo.
<< Non ti facevo così >> Disse Harry,accennando al mio passato.
<< Mi sottovaluti >>
Finimmo di mangiare e andammo a farci una passeggiata per le vie di quella cittadina.
                                                                      ***
 
<< Buonanotte >> Disse baciandomi.
Mi girai e corsi in camera,felice di aver risolto tutto con Harry.
La mattina dopo fui svegliata dai raggi del sole che penetravano nella stanza.
Guardai l’ora: 7.30.
Beh,avevo dormito mezz’ora in più.
Corsi in cucina a fare colazione e,con mio stupore,in casa non c’era nessuno.
<< Potevano anche svegliarmi >> Dissi.
Finii di mangiare la brioche e corsi a lavarmi. Visto l’orario,l’unica cosa che potevo fare era lavarmi i denti e la faccia. Indossai una felpa con la bandiera americana,i Jeans e le blazer nere.
Suonarono al campanello e,prendendo lo zaino e la giacchetta al volo,mi precipitai alla porta.
<< Ehi >> Salutai.
<< ‘Giorno bellezza >> Ricambiò il saluto baciandomi.
Arrivati a scuola,ci venne incontro una ragazza,probabilmente “l’organizzatrice delle feste”.
<< Siete invitati ad un party. Siate puntuali e vestitevi carini >> Ci sorrise e scappò via.
Guardai Harry,poi lessi il contenuto del biglietto che ci aveva lasciato la ragazza.
“Party ore 22.00
Nobel Street 6”
 

 
In quella via ci abitavano solo le persone ricche,chi ci aveva invitato?  






Allora,ragaaazzi!
Eccomi con un nuovo capitolo.
E' corto,lo so e,rileggendolo,scorre un po' troppo velocemente.
Ma va beh!
Domani devo far la cresima. lol
#sochenonviinteressa
Beati voi che la scuola vi è finita ieri,a me finisce il 12 :(
Ok,il capitolo...
Sappiamo il passato di Jas.
Non so se l'ho scritto bene.
La via non esiste.

Non so perché finisce così,LOOOOL.
Ora vi saluto!
Sayonara.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** White Eskimo. ***



                                                                  





                                                                                              Una band!?




<< Beh,ci andiamo? >> Domandai ad Harry,che rimase a fissare la lettera.
Annuì << Mi sono appena ricordato di dover parlare con un mio amico. Ci vediamo a lezioni finite. >> Sorrise e con un bacio veloce,corse nell’edificio.
M’incamminai verso l’aula d’arte quando qualcuno mi chiamò.
<< Jas >>
Mi voltai
<< Sophie. Ciao! >> Sorrisi salutandola.
<< Anche tu sei stata invitata,quindi. >> Disse,indicando la lettera che avevo in mano.
Annuii
<< Non avrei mai pensato che Clara ti invitasse alla sua festa... >> Pensò ad alta voce.
Aspetta un attimo...Chi!?
<< Clara!?>>Domandai sorpresa.
<< La festa è di Clara? >> Aggiunsi,incredula
<< No,del suo gatto... >> Rispose ironica Sophie.
Aggrottai la fronte.
<< Certo che è di Clara,rimbambita! >> Sbuffò esasperata.
<< E,per la cronaca,un gatto ce l’ha davvero... E’ brutto e antipatico quanto lei. Poi è fastidiosissimo. Dio,mi irrita! >> Aggiunse.
<< Non me ne frega un tubo! >> Dissi,cercando di imitare spongebob con l’arcobaleno.
Sophie scosse la testa,sbuffando e mi prese sottobraccio.
<< Oggi pomeriggio shopping!? Chiamiamo anche Anna,tanto lei non avrà sicuramente nulla da indossare >> Rimase a fissarmi in attesa di una risposta.
<< Ok. >>
<< Perfetto. Alle 16.00 davanti al Mc Donald’s. >> Fece l’occhiolino e scappò in classe.
Di malavoglia,mi trascina verso l’aula di arte e immagine.
Per fortuna,la professoressa doveva ancora arrivare. Mi sedetti in uno dei pochi posti liberi,limitandomi ad ascoltare qualche pettegolezzo delle ragazze nel banco avanti al mio. Madonna,nemmeno le vecchiette spettegolano così tanto. Spostai lo sguardo alla finestra. Per essere un giorno d’ottobre,faceva caldo. Caldo si fa per dire. Erano tipo 5 gradi,pochi ma tanti per un paesino dell’Inghilterra. La mia attenzione fu catturata di nuovo da quelle ragazze,quando sentii il nome “Harry”. Non avevo la certezza che fosse il mio ragazzo,ma ascoltando bene,capii di aver avuto ragione.
<< Non vedo l’ora che arrivi il 31 ottobre. >> Disse una di loro.
<< Si. Ti giuro,solo per andare alla festa in maschera e ascoltare Harry cantare >> Continuò un’altra.
<< Penso sia il più carino della band >> Confessò una ragazza.
<< Si,però è fidanzato. Non è male neanche il chitarrista... Aspetta com’è che si chiama? >> Disse dispiaciuta,all’inizio,una castana.
<< Parlate di Harry Styles,il cantante dei White Eskimo? >> Domandò un ragazzo, intromettendosi nella conversazione.
Una delle ragazze sbuffò e annuì.
<< Beh,io sono il suo migliore amico. Posso fartelo conoscere. >> Ammiccò.
La ragazza lo guardò stupita,per poi annuire con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
Sbuffai. Era incredibile la gente.
Non potei dire nulla poiché la professoressa fece il suo ingresso nell’aula.
<< Ho riportato i disegni dell’altra volta. >> Annunciò,andando di banco in banco per consegnarli.
E’ passato così tanto tempo che non ricordo nemmeno quello che avevo disegnato.
Mi tornò tutto in mente,quando guardai il disegno.
Era quello di Harry,con la frase. Lo girai per vedere il voto.
6.
Un misero 6.
Com’era possibile?
Un disegno così...così...così... Beh,in effetti.
Già era tanto se avevo preso 6.
Avevo ragione: quella frase da quattro soldi mi ha fatto alzare il voto.
 
                                                        ***
 
La campanella dell’ultima ora suonò.
Stranamente,c’era più gente del solito nel corridoio. Dovetti urlare “permesso” per farmi sentire e spingere le persone che intralciavano la strada verso il mio armadietto.
Una volta arrivata,ci posai i libri,lo richiusi e uscii.
Vicino l’entrata,c’era un bidello che stava attaccando al muro dei volantini. Non mi andava di leggerli. Dovevo fare una bella sorpresa ad Harry che si trovava nel giardino della scuola,a parlare con i suoi amici.
Dava le spalle alla porta d’ingresso dell’istituto,quindi non mi vide arrivare.
Gli picchiettai la spalla e quando si girò,iniziai a parlare.
<< Mhhh... Cosa sarebbe questa storia dei White Eskimo? >> Domandai.
Non ero arrabbiata,oh no,perché mai avrei dovuto esserlo?
<< Come lo sai? >> Domandò confuso.
<< Oh,io ho i miei suggeritori... >> Lo informai,facendo l’occhiolino.
<< Ehm...Beh...E’ una storia lunga Jas.... >> Si grattò la nuca.
<< Sei il cantante dei White Eskimo e canterai alla festa di halloween della scuola!? >> Continuai al posto suo.
<< Oh. Alla fine non era poi così tanto lunga la storia. >>
Scossi la testa,sbuffando.
<< Perché non ne sapevo nulla? >> Domandai,con le braccia incrociate sul petto.
<< Non me lo hai chiesto! >> Rispose ovvio. Feci per parlare ma Harry mi precedette.
<< Andiamo a casa,ok? Guarda,è brutto tempo,sicuramente verrà a piovere. Io oggi dovrei fare le prove con il gruppo. Mi dispiace. >> Parlò velocemente.
Alzai la testa per vedere il cielo. Era...sereno.
<< Mica è brutto tem... >> Non finii di parlare che fui portata via da Harry.
<< Comunque. Tu oggi farai le prove e io andrò al centro commerciale con Sophie e Anna,poi... Poi ci metteremo d’accordo sulla festa. Perché noi ci andremo. >> Conclusi,sorridendo.
<< Non penso sia una buona idea andarci >> Disse scuotendo la testa.
<< Ehi,non era una domanda. Ci andiamo e basta. Ciao >> Replicai,salutandolo per aprire la porta di casa.
<< Ehi >> Sorrisi a Christine. Era da così tanto tempo che non la vedevo,che mi ero quasi dimenticata di avere una sorella.
<< Zitta che sono in crisi >> Mi fulminò con lo sguardo,continuando ad urlare e salendo di corsa le scale.
Ecco,appunto, “mi ero quasi dimenticata”. Sbuffai e scossi la testa.
Passai davanti la sua stanza e rimasi pietrificata da ciò che vidi.
Era... Sembrava ci fosse passata un uragano.
Era...irriconoscibile,già.
<< Che cavolo è successo qui dentro? >> Domandai.
<< Oh,cara. Non è successo assolutamente nulla. >> Sorrise e andò verso la mia stanza.
<< No,No. Non toccare la mia bellissima cameretta. >> Urlai correndo verso di lei.
La vidi che frugava tra i miei cassetti,sotto il letto...
<< Jas,almeno te la riordino la stanza >>
Si beh,avevo una cameretta davvero disordinata. Ma perché diamine si sta impicciando delle mie cose?
<< Allora,cosa cerchi? >> Chiesi,buttandomi sul letto. Si fermò guardarmi con una strana faccia come per dire “io lavoro e lei si butta beatamente sul letto” che poi,fa tutto tranne che lavorare.
<< Un foglio. Piccolo. Giallo. Con dei numeri. E una scritta: Jake. >> Parlò prendendo ogni volta dei piccoli respiri,come per calmarsi.
<< Qui non c’è nessun numero di telefono >> Dissi,avviandomi verso l’armadio per prendere l’accappatoio.
<< E chi ha parlato di numeri di telefono? >> Domandò,ridendo nervosamente.
Si beh,era in crisi,ma una mentale,però.
Mi diressi verso il bagno e chiusi la porta a chiave. Tutto,ero disposta a fare tutto,pur di non sentire più quella voce fastidiosa che si ritrovava mia sorella. Come può un soggetto dotato di un intelligenza inferiore persino ad un bruco nel suo bozzo,ad essere mia sorella? Sangue del mio sangue. Stesso DNA. Stessi genitori. No,c’era qualcosa che non aveva funzionato durante il parto di mia madre. O magari era stata scambiata in ospedale. Oh,mi metterò alla ricerca dei suoi veri genitori. E li troverò,andrò in capo al mondo,ma li troverò. Finita la doccia,corsi in cameretta per vestirmi. Infilai l’intimo,poi un paio di jeans,una maglietta bianca,le convers dello stesso colore e un cappotto.
Mi diressi verso la porta d’ingresso,infilai il cellulare nelle tasche e uscii.

 







Ehi people! 
Come va,tutto bene?
Beh,ecco un nuovo capitolo.
Si scopre che Harry fa parte di una band.
Boh,chissà cosa succederà alla festa di Clara,o a quella di Halloween della scuola. 
Inizialmente,avrei voluto scrivere in questo capitolo la festa,così non c'erano buchi (?) di mezzo,però...alla fine... Beh,non l'ho fatto.
Spero vi piaccia. :)

Sayonara! 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Party. ***




                                            


                                                                           



                                                                                                It's a party!



Il vento era abbastanza forte. Mi strinsi nel cappotto e corsi verso il Mc Donald’s.
Fortunatamente,appena arrivata vidi Sophie parlare con un cameriere. Mi buttai dentro il locale e mi avviai verso il tavolino.
<< Anna,Sophie. >> Le salutai sorridendo.
<< Cosa prende,lei? >> Domandò il cameriere,con un taccuino e una penna in mano.
<< Quello che prendono loro >> Risposi indicando le mie amiche.
<< Loro non hanno preso nulla. >>Mi avvisò il ragazzo,fissando il libricino in mano.
<< Oh... Allora,vorrei la cioccolata. >>
<< Perfetto. >> Concluse il cameriere e andò via.
Parlammo del pomeriggio,dove saremmo dovute andare,cosa avremmo dovuto comprare e ci organizzammo per la serata.
<< Io penso che andrò con Harry >> Le avvisai,bevendo a piccoli sorsi la cioccolata bollente.
<< Mhh... ok. Noi andiamo da sole,tanto non è lontana la villa da casa nostra. >> Disse Anna.
<< Per la festa di Halloween avete qualche accompagnatore? >> Domandai.
<< Io forse >> Rispose Anna sorridendo
<< Io no. >> Sophie scosse la testa.
Ci alzammo,pagammo e uscimmo dal bar.
Prendemmo l’autobus che ci avrebbe portate a Manchester,per un pomeriggio di shopping.
<< Da quale negozio cominciamo? >> Chiese Sophie,appena scese dal bus.
<< Il primo che troviamo >> Rispose Anna,prendendoci per mano e iniziando a correre.
 

 Andammo da Aspecto, Flannels, Harvey Nichols, e Selfridges. Secondo me,erano i migliori negozi di abbigliamento. 

 Finimmo il nostro giro di shopping alle 20.00. Corremmo a prendere l’autobus e arrivammo a casa mezz’ora dopo.
<< Cosa hai comprato? >> Mi chiese mia madre,una volta aperta la porta.
<< Un vestito,magliette,pantaloni e scarpe. >>Le dissi,salendo le scale verso la mia stanza.
Svuotai le buste piene,buttando tutto il contenuto sul letto.
Avevo meno di mezz’ora per prepararmi.
Cercai nel letto il nuovo vestito. Una volta trovato lo indossai.




Infilai delle scarpe nere.





Mi truccai,pettinai i capelli e infilai una giacchetta nera.
Mi diressi al piano di sotto e aprii la porta,decidendo di aspettare Harry in giardino.
<< Ehi. Sei pronta? >> Una voce mi distrasse dai pensieri di quel momento.
A cosa pensavo?
<< Ehi. Certo >> risposi,salutandolo con un bacio a stampo.
Mi avviai verso la sua auto,accendendo lo stereo.
Partì “firework” di Katy Perry.
Inizia a cantarla bassa voce.
Smisi quando partì il ritornello e Harry cantò.
<< 'Cause baby you're a firework 
Come on, show 'em what you're worth 
Make 'em go "Oh, oh, oh" 
As you shoot across the sky-y-y
>>

Spensi lo stereo.
<< Hai una voce magnifica. >> Sorrisi
<< Lo so,è per questo che canto in una band. >>
<< Oh è vero! Non ci stavo pensando. >> Dissi mettendo una mano sulla fronte.
Harry scrollò le spalle. << Siamo arrivati >>
Scesi dall’auto e camminai verso Harry.
Vidi Sophie e Anna dall’altra parte della strade e le salutai.
Non so come,riuscimmo ad entrare nella casa e ci avviammo verso Clara che intanto parlava con una ragazza.
La musica era assordante. Ma i vicini rompono i “cocomeri” solo quando vogliono loro? Perché se io abitavo qui vicino,mi presentavo alla porta con la mazza da baseball in mano urlando “abbassate quella cavolo di musica!”
<< Andiamo almeno a salutarla. >> Mi propose Harry e mi limitai ad annuire.
<< Ehi ciao >> Ci salutò lei,presentandoci l’amica.
<< Lei è Michelle. Michelle,loro sono Harry e Jasmine. >>
La ragazza ci sorrise e andò via con Clara.
<< Andiamo a prendere qualcosa da bere. >> Dissi,trascinandomi dietro Harry.
Liquori. L’uniche bevande che erano su quel tavolo erano liquori.
<< Prendiamone qualcuno >> Harry fece per prendere un bicchiere ma lo fermai.
<< No! Ricordati che devi guidare. Se poi ti ubriachi moriremo >>
Harry alzò lo sguardo al soffitto << Però,come sei ottimista >>
<< Vieni,ti faccio conoscere alcuni dei miei compagni di band >> Aggiunse.
Andammo dall’altra parte della grande stanza e ci fermammo davanti a due ragazzi.
<< Ehi,come va,amico? >> Chiese uno di loro.
Harry rispose poi mi indicò << Lei è Jasmine. Jasmine,loro sono Maichel e Jonny. Batterista e chitarrista >>
Rimanemmo un po’ a parlare con loro. Cioè,Harry rimase a parlare con loro perché l’unica cosa che facevo io era annuire quando mi guardavano,fingendo di aver capito tutto.
Captai alcune parole,del tipo “ragazze” “festa” “tra quattro giorni” “pomeriggio” .
Mettendole insieme,aggiungendo qualche parola, verrebbe fuori: Avete delle ragazze per la festa tra quattro giorni di pomeriggio?
Beh,più o meno.
Scorsi le mie due amiche e tirai Harry per la mano,cercando di farlo girare.
<< Andiamo da Sophie e Anna? >> Chiesi,sperando in un sì.
Annuì e salutò i suoi amici.
<< Ciao >> Ci salutò Sophie.
Rimasi a parlare per un po’ con loro,mentre Harry,stanco della “conversazione femminile” (così chiamata da lui) andò da alcuni suoi amici.
Feci amicizia con due ragazze e un ragazzo e parlammo per tutta la sera.
<< Muoio di sete >> Dissi.
<< Bevi,qualcosa. >> Mi propose Jake,passandomi un bicchiere con dentro un liquido rosso.
Scossi la testa,rifiutandolo.
Alla fine,per la troppa sete,accettai di bere.
<< Ok. Ma è l’unico bicchiere >> Le avvisai.
Avviso che non captarono,dato che mi fecero bere altri due bicchierini,fin quando non arrivò Harry che mi trascinò fino all’uscita della casa.
Non era la prima volta che bevevo,ma non mi ero mai ubriacata. O forse sì.
Andammo verso la macchina. Harry continuava a parlare ma non lo ascoltavo.
Non che non volessi,ma ero stanca e la sua voce mi arrivava alle orecchie ovattata.
Feci di tutto per cercare di non dormire,ma il sonno ebbe la meglio e mi addormentai. 







Ehi ciao a tuuuuuuuuutti!
Eccomi con il capitolo 14. Adfghjkl
E' un normale party. 
L'ho voluto fare "normale" perché... perché sì.
I party a casa li preferisco normali. lool
Vi lascio con alcune foto delle protagoniste Asdfghjk.
Recnsite recenite. :)



Lei è Anna. 




Lei è Sophie. 



E lei è Clara.



Sayonara!

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Halloween ***



    
                      
                 

               Halloween
 




*Due settimane dopo*
 
<< Allora, come sto? >> Mi chiese Sophie. Mi girai verso di lei.
<< Stai bene >> Le risposi,avviandomi verso lo specchio per aggiustare il mio costume.
<< Tu no. >> Disse indicandomi
<< Cosa? Perché? >> Chiesi in preda al panico. Era la quinta volta che cambiavo vestito perché gli altri non le piacevano,questo lo avrei tenuto lo stesso.
<< Nel senso che sei... un po’ triste. Com’è? >>
Scrollai le spalle e uscii dalla stanza.
<< E’ tardi,andiamo! >> Avvisai la mia amica e ci incamminammo verso il giardino della mia abitazione,dove avrebbero dovuto aspettarci Jake e la sua fidanzata.
Entrammo nella loro auto e ci avviammo verso la palestra della scuola dove si sarebbe tenuta la festa di Halloween.
<< Carino il vostro costume. >> Ci sorrise Blanley.
<< Grazie,anche il tuo. >> Risposi. Mi prendeva in giro? Il mio costume l’aveva scelto proprio lei perché “Jasmine, tu dentro sei un vampiro quindi penso che questo vestito ti stia molto bene”. Queste,le sue parole.
Scossi la testa. Lei si era mascherata da fantasma,cos’era,un morto?
Sbuffai, per poi aprire la portiera dell’auto e scendere.
La palestra era piena di adolescenti che ballavano a ritmo di una canzone,a me sconosciuta, vestiti quasi tutti allo stesso modo. Cosa mi aspettavo,alla fine è Halloween.
<< Ehi Anna! >> Salutai la mia amica.
<< Ti sei vestita da... pastorella? >> Chiesi,inarcando un sopracciglio.
Anna Scrollò le spalle. << Sono tutti uguali i costumi. – Aggiunse sbuffando- Per esempio,di ragazzi vestiti da vampiro ce ne saranno come minimo una ventina. La gente è noiosa e ripetitiva. >> Sbuffò di nuovo e si avviò verso il centro della stanza. Feci per raggiungerla ma una voce mi fermò.
<< Ehi. >>
Mi girai verso lui e sorrisi << Ciao >>
<< Ora tocca a me cantare. Poi mi dirai come sarò andato. >> Fece l’occhiolino e corse verso il palco.
Fantastico. Costretta ad andare ad una stupidissima festa adolescenziale dalle mie amiche perché non ammettevano scuse. Oh certo. Cosa dovrei fare in una festa dove hanno tutti un fidanzato mentre il mio canta e chissà quando finirà. E chissà se avrà il tempo per parlarmi...
Mi diressi sotto il palco per ascoltarlo e guardarlo.
La canzone che stavano cantando e suonando era “Always” di Bon Jovi.
Harry aveva davvero una bella voce. Bella!? No,molto di più.
Lui era fantastico.
Finì di cantare e mi raggiunse. Ci dirigemmo verso il banchetto delle bibite e bevvi un bicchiere di coca cola.
<< Allora? Come sono andato? >> Mi chiese.
<< Hai davvero una bella voce. Sai che dovresti andare in qualche programma televisivo? Tipo... x-factor. >> Risposi,sorridendo. Scrollò le spalle e andò verso il centro della pista,facendomi cenno di seguirlo.
Andai verso di lui,mi tirò a se e ballammo. Prima qualche canzone lenta,poi quelle “movimentate” e,come finale per la festa,una canzone a tema su Halloween. Fu davvero una bella serata,solo che ballare mi prese tutte le energie. Tornai a casa alle 2.00 am e mi buttai sul divano,dove presi subito sonno.
La mattina mi svegliai alle 13.00 circa. Decisi di farmi prima una doccia rilassante. 
Mi vestii e scesi in cucina a pranzare.
<< Buongiorno >> Salutai mia sorella,intenta a parlare con un ragazzo.
<< Harry,che ci fai qui? >> Domandai,raggiungendolo sul divano.
<< Ho una sorpresa. >> Mi disse,facendo svolazzare davanti ai miei occhi due biglietti per l’aereo.
Li presi.
<< Domani partiamo per Roma. >> Finì la frase con un sorriso e non potei non urlare e riempirlo di baci.
<<Mio Dio,non ci posso credere! >> Saltavo e urlavo come una pazza per il salotto,poi mi decisi a smettere.
<< Vado a preparare le valigie. >> E sfrecciai verso la mia stanza. Presi due valigie e le riempii alla velocità della luce.
Ritornai in sala. << Dov’è Harry? >> Domandai a mia sorella.
<< E’ andato a casa sua. >>
Scrollai le spalle e mi avviai di nuovo verso la mia cameretta.
Presi il telefono e inviai un messaggio a Sophie e Anna.
 
“Domani parto per l’Italia.
Dio,sono felicissima. Vi va di incontrarci?”
 
Lo posai sul comodino e mi buttai sul letto.
E se tutto questo fosse solo un sogno? Ho sempre voluto andare in Italia. Ho sempre amato Roma. Penso sia una delle città più belle al mondo. Per non parlare del cibo italiano.
Il cellulare squillò,riportandomi sul pianeta Terra.
Lo presi e lessi il messaggio.
 
“Wow. Sono contenta per te. :)
Facciamo tra dieci minuti da Starbucks,ok?”
 
Mi vestii velocemente e corsi all’ingresso.
<< Io esco,ciao >> Salutai mia sorella e mi catapultai di fuori.
Mi diressi verso il punto d’incontro. Di fuori al locale trovai Anna e Sophie,le salutai e attraversai la strada. 
Camminammo per tutta la cittadina,parlando di semplici cose. 
Si fecero le 20.00 e tornai a casa. 
Fame non avevo,avendo mangiato pizza poco tempo prima. 
Mi feci la doccia e andai a dormire. Il giorno dopo sarei dovuta svegliarmi presto.
Ero elettrizzata dall'idea di partire per uno dei Paesi più belli e visitare una delle città più belle del mondo. 







Buona sera! :)
Bene,la storia sta finendo. 
Forse altri cinque capitoli e poi.... addio. lol
E' un capitolo corto,lo so. HAHA 
Scorre tutto troppo velocemente,ma il fatto è che una volta arrivata a così "tanti" capitoli ti stanchi della ff.
Beh,comunque,fatemi sapere cosa ne pensate.
Recensite recensite :)
Aspettaaaaaaaaaaaaate! Allora,ho scritto una OS,vi va di passare? E' un'originale. Please-->

http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=2049593&i=1
Bye bye.

Sayonara!
P.s.: vi piace il nuovo banner? lol
Ora vado seriamente. ;)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1411011