The doll

di RamaDFZ
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La bambola di porcellana ***
Capitolo 2: *** La bambola rotta ***
Capitolo 3: *** Il burattino ***
Capitolo 4: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 5: *** La matrioska ***
Capitolo 6: *** Il mondo sottosopra ***
Capitolo 7: *** La matrioska, il burattino e la SUA bambola rotta ***
Capitolo 8: *** Una notte da dimenticare ***
Capitolo 9: *** Una ferita sul nostro cuore ***
Capitolo 10: *** IL SUPER CAMMINATORE HYORI ***
Capitolo 11: *** Tai Kurono ***
Capitolo 12: *** La sua bambola è cresciuta ***
Capitolo 13: *** Gelosia?! ***
Capitolo 14: *** IL DOLORE E LA PASSIONE ***
Capitolo 15: *** Il lento risveglio ***
Capitolo 16: *** Strade separate ***
Capitolo 17: *** SOLITUDINE E DETERMINAZIONE ***
Capitolo 18: *** LACRIME AMARE, PIOGGIA ROVENTE ***



Capitolo 1
*** La bambola di porcellana ***


La bambola di porcellana

 

Shinji Hirako era un bambino piuttosto alto e magro, con lunghi capelli biondi che gli ricadevano lisci sulle spalle affilate...
Di indole vivace, amava scorrazzare per le strade del Rukongai in cerca di avventure.. I suoi genitori lo amavano e lo proteggevano come potevano, forse anche troppo visto che era figlio unico. Questa condizione di relativa solitudine lo spingeva a cercare in continuazione divertimenti e nuove amicizie, ma sfortunatamente il suo distretto era quasi completamente privo di bambini con cui giocare.. La povertà li mieteva tutti uno ad uno... Lui,invece, era sopravvisuto e molto tempo dopo avrebbe capito che era a causa del suo grande potere spirituale latente.

Una calda mattina d'estate Shinji si alzò di buon'ora e decise di spingersi più lotano del solito, nei pressi del piccolo fiume che separava il suo distretto da quello successivo. La strada da percorrere era tanta, ma non se ne preoccupava... Passo dopo passo, attraversava sentieri stretti e larghi, ripidi e scoscesi, pronto a tutto pur di dirigersi laddove avrebbe trovato, ne era certo, un amico con cui trascorrere le lunghissime giornate nel Rukongai. Dopo quasi un'ora di cammino, Shinji vide una piccola farfalla viola posata su un fiore e si chinò per osservarla meglio... Quando risollevò lo sguardo, però, si trovò di fronte qualcosa di decisamente più bello, forse la cosa più bella che avesse mai visto in tutta la sua giovane vita: seduta su un tronco in riva al fiume c'era una graziosa bambina dai capelli chiarissimi e il viso spruzzato di lentigini. Sembrava davvero una bambola di porcellana con quei boccoli d'oro che brillavano ancor di più, riflessi nelle acque cristalline del rivo.. Shinji rimase incantato per qualche secondo a fissare quella creaturina così delicata e cercò di utilizzare tutto il coraggio che aveva per porle una semplice domanda

:- C-ciao.. Io mi chiamo Hirako Shinji e tu come ti chiami?-

La piccola lo guardò con i suoi occhioni color dell'ambra e gli sorrise, mostrando una piccola zanna sporgere al posto di un canino di normali dimensioni

:- Mi chiamo Sarugaki Hiyori, vuoi giocare con me a lanciare i sassi nel fiume?-

 

E fu così che Hiyori Sarugaki e Shinji Hirako si conobbero. L'incontro avvenne in quell'età meravigliosa in cui pochi minuti di conoscenza bastano a sentire nel cuore di aver trovato un compagno insostituibile, per il quale si darebbe la vita.

I giorni passavano e i bambini si incontravano sempre lì, in riva al fiume e giocavano insieme spensierati. Esistevano solo loro due e il piccolo universo su misura che si erano creati. Ogni cosa è magica e meravigliosa agli occhi di un innocente, agli occhi di un bambino che ancora sogna senza chiedersi quanto costi farlo..

Shinji spesso sognava ad occhi aperti... Gli piaceva immaginarsi grande e forte brandire una spada affilata con accanto la sua dolce Saru-chan e a quanto pare anche lei faceva gli stessi sogni perchè un giorno gli chise

:- Hira-kun mi prometti che io e te resteremo amici per sempre?-

Shinji, allora, le rispose

:- Saru-chan certo che si! E quando sarò abbastanza grande io ti sposerò, come la mamma e il papà e diventerò grande e forte per proteggerti!-

Le promesse dei bambini, si sa, sono sempre più sincere di quelle degli adulti, anche se spesso col tempo vengono dimenticate...

 

Pochi giorni dopo quella cruciale promessa, la bambola di porcellana sparì.

 

Shinji cercò Hiyori per mesi, presentandosi ogni mattina nel loro rifugio, sempre lì in riva al fiume dove avevano costruito anche un piccolo fortino per nascondere tutti i loro tesori. Nulla... Hyori era andata chissà dove e col tempo Shinji iniziò a pensare che la sua amica di sicuro non gli voleva più bene e si era dimenticata di lui.. Ma si sbagliava...

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Capitolo 2
*** La bambola rotta ***


La bambola rotta.

 

Una mattina Shinji, ormai divenuto un adolescente allampanato e superbo, passeggiava per il mercatino rionale del suo distretto alla ricerca di un bel completo da indossare.. Voleva far colpo sulle donne lui, voleva vivere godendo di ogni cosa fino in fondo... Svolazzava di fiore in fiore, prendendo da tutte solo ciò che desiderava e sempre attento a non fermarsi troppo, dopotutto era pur sempre un bimbo viziato no? Qualsiasi bella ragazza era il suo primo amore, o almeno ognuna lo era fin quando non subentrava una nuova fiamma più carina, più elegante o semplicemente più “facile”. Shinji adorava definire se stesso un amante dell'amore libero, più per giustificare la propria mancanza di riguardo nei confronti delle varie spasimanti che per reale convinzione.

A riprova del suo temperamento strafottente,il biondo “indossava” sempre un sorriso beffardo e i suoi sottili occhi castani mostravano a tratti una freddezza glaciale capace di spiazzare anche i più duri... Niente sembrava poter scalfire quel muro di sicurezza e fermezza ,niente tranne una zazzera di capelli chiarissimi che all' improvviso comparvero a pochi metri da lui...

Shinji la rivide... Era lei, ne era certo. Saru-chan, i piedi nudi e pieni di tagli, lo yukata sdrucito e lo sguardo più scuro che mai... Il ragazzo non poteva resistere oltre... L'emozione di rivedere la sua vecchia amica era fortissima e una scarica elettrica che gli partiva dallo stomaco e poi gli attraversava tutto il corpo fino al cevello lo fece urlare

:- Saru-chan!! Saru-chan sei proprio tu??!-

A quel grido molte persone si voltarono verso Shinji stupefatte, compresa Hiyori che, probabilmente, dovette spaventarsi perchè subito iniziò a correre a più non posso, seguita a ruota dal biondo.

Ad un certo punto la ragazza si trovò bloccata in un vicolo cieco e dopo poco Shinji la raggiunse.

:- Saru-chan! So che sei tu! Perchè sei fuggita? Non ti ricordi di me? Sono io! Sono Hira-kun!- A quel punto Shinji le corse incontro pronto a gettarle le braccia al collo, ma la reazione di Hyori fu del tutto inaspettata... BANG!! In pochi secondi il ragazzo si ritrovò in terra ed ebbe a stento il tempo di realizzare che la piccoletta gli aveva tirato un calcio in faccia...

-: E tu che cazzo vuoi si può sapere?? Che stavi cercando di fare maniaco! Togliti subito dalle palle!-

Ancora sconvolto per la botta sul naso, da cui per altro sgorgava un rivolo di sangue, Shinji si fermò un attimo a fissare il bizzarro figurino che aveva di fronte... Quella era Hiyori, ne era certo, lo sentiva, però indubbiamente era molto cambiata. Il suo esile corpicino era smunto ed i segni della fame e della povertà erano inequivocabili. Il viso puntellato di lentiggini aveva perso tutta la dolcezza che aveva colpito Hirako anni prima, al sorriso di bambina si era sostituita un'espressione rabbiosa e per nulla femminile... Che diavolo era successo? La sua bambola di porcellana si era trasformata in una bambola rotta.. In una bambola di pezza dimenticata e logora. Eppure... Eppure Shinji sapeva che nonostante tutto quella scimmia incazzata che aveva di fronte era sempre la sua Saru-chan e adesso che l'aveva ritrovata, di sicuro non l'avrebbe mai più lasciata andare.

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Capitolo 3
*** Il burattino ***


Il burattino

 

Sarugaki Hiyori guardava perplessa il suo vecchio amico Hirako Shinji..

Il ragazzo cercava in tutti i modi di tirare sul prezzo con un commerciante di stoffe e si agitava come un pazzo, sventolando le lunghe braccia a destra e sinistra. La bionda pensava tra sé e sé che quello spilungone le ricordava un burattino, proprio come quelli di legno che costruivano da bambini e si divertivano a muovere a comando.

Le sembrava passata un'eternità da quando aveva conosciuto Shinji, da quando i suoi occhi ambrati si specchiavano nelle acque cristalline del fiume e mostravano a chiunque la stessa purezza..

La leggerezza di quei giorni era stata spazzata via, insieme con la sua infanzia. Dietro lo sguardo truce, si nascondeva una ragazzina sola e spaventata.. Hiyori era come una belva ferita, scattava contro qualunque cosa cercasse di avvicinarsi a lei per timore di essere attaccata.. Potendo scegliere, voleva essere lei ad attaccare e non le importava di non avere nessuno accanto.. Forse la solitudine era per la bionda l'unica vera forma di autotutela. I suoi piani, però, erano stati sconvolti da quello stupido spilungone burattino che un mese prima le era capitato tra capo e collo e non se ne era più andato. Doveva ammettere, però, che le giornate con Shinji trascorrevano molto più in fretta, probabilmente perchè il sorrisetto idiota di quell'idiota la faceva incavolare a tal punto da riuscire a dimenticare tutti i suoi guai..

La madre l'aveva abbandonata senza dare spiegazioni; si era semplicemente alzata una mattina, aveva raccattato la sua poca roba ed era sparita nel nulla... Di lei era rimasto solo uno squallido bigliettino con scritto “perdonami, Hiyori”, come se quella donna si aspettasse davvero che la figlia potesse perdonarla... Dopo quel giorno tutto andò in pezzi..

Il padre di Hiyori, Gendo, era un brav'uomo, ma troppo debole. La solitudine lo aveva divorato e per sopperire alla mancanza della donna che aveva tanto amato, trovò un nuovo compagno: l'alcool...

Hiyori smise di essere una bambina spensierata quando capì che doveva imparare a prendersi cura di se stessa ed anche di suo padre. Col tempo, però, la convivenza divenne impossibile.. Un uomo ferito e ubriaco può fare cose che non vorrebbe o che non avrebbe mai fatto in altre circostanze. Una sera, a ritorno da una delle sue solite sbornie colossali, Gendo si arrabbiò tantissimo con la povera Hiyori, senza un motivo serio in realtà e le tirò uno schiaffo. Non era stato molto forte, ma bruciava da morire.. Bruciava l'orgoglio della ragazzina che si faceva in quattro per tutti e veniva anche picchiata, bruciava il cuore di un povero padre che non si sentiva più tale.

Fu lo stesso Gendo a dire alla figlia di andare via, lontano, verso una vita migliore. Abbandonata per la seconda volta da chi amava, Hiyori mise le gambe in spalla e viaggiò e viaggiò senza mai fermarsi. Più il tempo passava e più odiava sua madre, più il tempo passava e più si convinceva di non voler essere debole come suo padre. Ed eccola lì, una bombola rotta accanto ad un venditore di stoffe ed uno spilungone..

 

Finita la trattativa, Shinji chiese ad Hiyori di andare a mettere qualcosa sotto i denti, così i due si incamminarono verso una piccola tavola calda di cui erano ormai clienti abituali.

Fu così che la bionda la rivide... Sua madre, vicino al bancone della locanda, più bella e femminile che mai. In braccio aveva un bambino che ad occhio e croce non doveva avere più di due anni, accanto a lei un uomo distinto che le poggiava una mano sul fianco. La ragazza si sentì mancare... Quella lì era sua madre! E con lei c'era la sua cazzo di famigliola felice!

Fuggì via lasciando Shinji nel locale..

Hiyori voleva solo schizzare più lontano possibile da quella vista.. Correva come non aveva mai fatto in vita sua, si sentiva malissimo e l'utima cosa che desiderava era che Shinji la vedesse in quello stato. Purtroppo per lei, anche il biondo era velocissimo e non appena si accorse che l'amica era uscita dal locale la seguì.

Quando, finalmente, riuscì a raggiungerla, una strana sensazione si impadronì di lui. Shinji si trovava sospeso tra il desiderio di sapere per quale motivo Hiyori fosse fuggita via in quel modo e la paura che, chiedendoglielo, l'avrebbe ferita.

Alla fine si decise ad avvicinarsi a lei e, con molta cautela, le disse:

  • Hiyori! Ma che ti è preso prima? Possibile che tu non faccia altro che correre?

  • Nessuno ti ha chiesto di seguirmi, testa di cazzo! Anzi vedi un po' di sparire.. Voglio stare da sola!

  • Hiyori... Chi era quella donna che hai fissato nella locanda?

 

La ragazza si voltò verso l'amico, fissandolo con un'espressione indecifrabile..

Come cavolo aveva fatto ad accorgersi di quello che era successo? Era certa di aver fissato sua madre solo per pochi secondi..

Intanto Shinji interpretò come un segnale positivo il silenzio dell'amica che quantomeno non urlava e non lo stava minacciando di morte.

Dopo qualche secondo di calma piatta, Hiyori abbassò lo sguardo e, storcendo il naso, disse sommessamente:

  • Quella lì era mia madre...

  • Tua madre? E perchè non ci siamo fermati a salutarla?!

 

Shinji si accorse subito di aver detto una grossa sciocchezza, dopotutto se Hiyori fosse stata in buoni rapporti con la madre, sarebbe andata subito da lei invece di fuggire... Ormai era fatta e al ragazzo non restava che aspettare che lei rispondesse qualcosa, qualunque cosa..

  • Perchè mai avrei dovuto salutarla? Quando quella donna mi ha abbandonata non si è preoccupata minimamente di salutarmi!

  • Allora è così che è andata.. Hiyori mi dispiace moltissimo, io...

  • Smettila di guardarmi in quel cazzo di modo odioso! Non voglio la tua pietà! Io non sono una poveraccia capito? Sto benissimo! STO BENISSIMO DA SOLA E DI QUELLA Lì NON ME NE IMPORTA UN ACCIDENTE!!

  • Hiyori scusa, io non intendevo..

  • E ancora che insisti! Ancora che chiedi scusa come se fossi una femminuccia piagnucolosa! VATTENE VIA! VATTENE NON TI VOGLIO QUI, SPARISCI!

 

A quel punto Hiyori iniziò a spintonare Shinji violentemente, voleva solo che sparisse dalla sua vista.. Come aveva potuto solo pensare di avere pietà per lei? Lei non era quel tipo di persona, lei non era una debole! Shinji, inaspettatamente, le afferrò con forza il polso

  • Che cazzo fai? Lasciami subito il polso, idota mi fai male!

  • Senti un po' piccola scimmia rompiscatole! Non potrei mai e poi mai provare pietà per te! Tu sei la più tosta e coraggiosa basatrda che abbia mai conosciuto!Affronti tutto e tutti a testa alta! Se sei incazzata, sfogati pure prendendomi a calci, ma piantala con questa stupida scena madre, perchè la parte dell'attrice drammatica non fa per te!

  • Pf! Vuoi davvero che ti prenda a calci? Sei proprio un masochista del cazzo!

 

Hiyori si divincolò dalla presa di Shinji di sorriso le comparve sul viso... La solita zanna faceva capolino dal labbro superiore e per un attimo al ragazzo sembrò di rivedere la sua bambola di porcellana..

  • Allora, io ho ancora fame... Vogliamo andare alla bettola nel 79esimo? L'atmosfera non è un granchè, ma il cibo è fantastico!

  • D'accordo, se non metto qualcosa sotto i denti svengo!

  • Denti? Quali denti! Scimmia zannuta!

  • Stronzo!

 

BANG! E fu così che Shinji si meritò un bel calcio in faccia, l'ennesimo di una lunghissima serie...

 

Dopo quell'occasione Hiyori non rivide più sua madre e ne fu felice...

A volte si chiedeva perchè quella donna l'avesse lasciata così, senza una parola a parte quello stupido bigliettino. A volte, quando rimaneva sola con i suoi pensieri turbolenti, si dava la colpava di quegli abbandoni. A volte si convinceva di non essere fatta per essere amata.

Queste idee malinconiche, comunque, non le appartenevano e presto sparivano dalla sua testa bionda come nuvole passeggere sospinte dal vento.

Hiyori voleva essere davvero forte e coraggiosa, ma non più perchè detestava l'idea di essere come suo padre..

Lei voleva essere forte e coraggiosa perchè Shinji la vedeva in quel modo e si decise che l'unica persona di cui le sarebbe davvero importato il parere sarebbe stata solo lui.

Inutile dire che non l'avrebbe mai ammesso...

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Capitolo 4
*** Un nuovo inizio ***


Un nuovo inizio

 

Quella mattina Shinji Hirako si svegliò pieno di energie.. Sapeva che la sua vita sarebbe cambiata e finalmente avrebbe potuto dimostrare a tutti quanto valesse.

La gente aveva sempre dubitato di lui, di quel ragazzino viziato capace solo di spillare soldi ai genitori.

Shinji, indubbiamente, era stato molto coccolato e la sua famiglia non gli aveva mai fatto mancar nulla, a costo di tanti sacrifici. Consapevole di ciò, il ragazzo voleva rendere orgogliosi la madre e il padre che avevano lottato contro la dura vita nel Rukongai, proteggendolo e amandolo. Era un privilegiato e più tempo passava con la sua amica Hiyori più se ne rendeva conto, anche perchè lei aveva vissuto in maniera completamente diversa...

Il biondo aveva deciso che l'avrebbe tenuta con sé come una sorellina, o per meglio dire un fratellino pestifero e le avrebbe insegnato ad amare ed essere amata. Ci sarebbe voluta un'eternità, ne era certo, per penetrare la barricata che la ragazza aveva costruito intorno al suo cuore scheggiato, ma a lui non importava molto del tempo, visto che le anime ne avevano da vendere.

Ebbene, tornando a quella mattina, Shinji si diresse nella camera di sua madre.

La donna era alta e magra come il figlio, lunghissimi capelli biondi striati di argento le cadevano in una morbida treccia dietro la schiena

  • Buongiorno mamma!

  • Buongiorno caro!

 

La voce di Yukino tremava.. Aveva gli occhi lucidi e Shinji sapeva bene il perchè..

  • Dai mamma, non fare cosi! Adesso che sarò all'Accademia ci vedremo meno spesso, è vero, ma prometto che appena avrò un po' di tempo libero verrò a trovarti!

 

Il giovane si avvicinò alla donna e l'abbracciò teneramente. Un sospiro leggero gli fece capire che sua madre era contenta per lui, nonostante tra pochissimo avrebbero dovuto separarsi.

Dopo la morte del padre di Shinji, avvenuta tre anni prima, non era mai successo che lui e Yukino si separassero per molto... Il biondo aveva sviluppato decisamente un'indole molto protettiva nei confronti della madre e cercava in tutti i modi di fare “l'uomo di casa”, preoccupandosi per lei e lasciandola sola il meno possibile. Quel tempo però era finito...

Sia lui che Hiyori erano anime dotate di un'incredibile energia spirituale e nella Soul Society questo significava una sola cosa: sarebbero ben presto diventati Shinigami, un corpo d'elité destinato alla protezione della dimensione ultraterrena ed alla regolazione del flusso di anime tra la terra e l'oltretomba. Si trattava di compiti importantissimi, per i quali era necessaria un' ardua preparazione in Accademia, preparazione che sarebbe iniziata, per loro due, quella mattina...

Ad un certo punto il flusso di pensieri ed emozioni contrastanti di madre e figlio fu interrotto da una serie di colpetti alla porta.

Yukino si staccò da Shinji e andò ad aprire trovandosi di fronte la ragazzina bassa e incazzata che in quegli anni aveva imparato a conoscere ed amare.

  • Hiyori-chan! Che bello vederti qui! Dai vieni, entra in casa ti preparo un thè

  • No grazie davvero signora, ma io e Shinji siamo già in un ritardo pazzesco!

  • Capisco, beh allora buona fortuna!

 

Un ultimo abbraccio al suo bambino che non era più tale e Yukino richiuse la porta dietro di sé.. Un cuore di madre teme sempre che al figlio possa succedere qualcosa, ma per lei era diverso... Shinji stava per diventare un soldato, esposto a terribili pericoli ogni giorno. Cercando di scacciare questi brutti pensieri, Yukino tornò alle sue faccende e, affacciata alla piccola finestra che dava sul cortile, vide il suo ragazzo impegnato in uno dei soliti battibecchi con l'amica del cuore e pensava tra sé “ Speriamo che quei due mi diano ben presto un nipotino, altrimenti cosa farò sempre qui, tutta sola?”

 

Nel frattempo Shinji si stava sorbendo le ramanzine di Hiyori

  • Maledetto pigrone del cazzo! Possibile che tu faccia tardi perfino oggi!

  • Scusa! Ma stanotte non ho chiuso occhio per l'agitazione!

  • Te la do io l'agitazione! Se ci rimproverano il primo giorno per colpa tua ti faccio sputare il mio sandalo a suon di calci in c...

  • Va bene va bene! Ho capito! E adesso pensa a correre e non sprecare il fiato!

 

La corte delle anime pure era qualcosa di assolutamente meraviglioso! Alte colonne e torri di marmo bianco si stagliavano contro il cielo azzurro creando un effetto spettacolare.. Tutto era decorato con fregi d'oro e pietre preziose e Hiyori non potè evitare di pensare a quanto quello sfarzo esagerato contrastasse con la povertà del Rukongai..

Quando le reclute giunsero in aula magna, i maestri di Kido tennero un discorso introduttivo sull'importanza di essere Shinigami e bla bla bla...

Shinji non riusciva ad ascoltare una sola parola, era troppo impegnato a guardarsi in torno a caccia di qualche nuovo “primo amore” da collezionare. Ad un certo punto una gomitata nello stomaco gli fece perdere il fiato; Hiyori, accanto a lui, lo guardava in cagnesco

  • Non ti smentisci mai non è vero!

  • Non capisco proprio di cosa tu stia parlando...

  • Si che lo sai! Prova a tenere a bada l'ormone qualche volta!

  • Qualcuno qui si comporta da scimmia gelosa...

 

BANG! Pessimo errore... Farle notare una cosa del genere era stato davvero un pessimo errore e Shinji se ne accorse quando ricevette un bel gancio sul naso.

Quella era la loro vita insieme, la loro storia di calci, pugni e ben presto lacrime... Quelli erano loro che non sarebbero mai cresciuti.

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Capitolo 5
*** La matrioska ***


La matrioska

 

Le giornate in Accademia erano frenetiche!

Seguire corsi di Kendo e di Kido tutte le mattine e in aggiunta sessioni pomeridiane di combattimento corpo a corpo era assurdamente stancante, ma nonostante ciò Hiyori trovava sempre il tempo di andare a tormentare la sua vittima preferita..

Una mattina, mentre la ragazza stava uscendo dall'aula di Kido, vide Shinji impegnato in una “intensa conversazione” con una tipa anonima, ma decisamente prosperosa ,che frequentava il terzo anno.

La bionda non resistette alla tentazione e avvicinandosi da dietro al suo amico, più silenziosamente che potè, gli afferrò i pantaloni abbassandoli davanti tutti!

Questo gesto scatenò diverse reazioni: due ragazzine del primo si chiusero gli occhi con le mani, scandalizzate, i senpai dell'ultimo rimasero a bocca aperta, la tipa che parlava con Shinji iniziò a ridere a crepapelle biascicando a singhiozzo una frase del tipo- almeno chiedimi prima di uscire no?- e Shinji, dal canto suo, passò da varie sfumature di rosso fino al viola intenso

  • Hiyoriiii! Sei morta!!!

  • Solo se riesci a prendermi, ma correre con le braghe calate mi sembra difficile!!

 

I due si rincorsero per un po', ma Shinji poi pensò che la vendetta è un piatto che va gustato freddo..

L'occasione si presentò il giorno dopo, quando il ragazzo vide Hiyori camminare assorta nei suoi pensieri, reggendo tra le mani una tazza di thè bollente.

A pochi metri da lei c'era un certo Ikkaku Madarame, un tipo calvo dall'aria minacciosa che a Shinji non piaceva per nulla, ma Hiyori doveva trovarlo attraente, ne era certo, perchè ogni volta che lo incontravano nei corridoi la piccoletta lo fissava sognante.

Una volta Shinji si azzardò a chiederle

  • Ehi ma ti piace davvero quel tipo?? é puzzolente, scontroso e persino CALVO!

  • Tu sei calvo! Ma ti sei visto in faccia? Neanche mezzo peletto e visto da dietro con quei capelli da femminuccia nessuno capirebbe che sei un maschio!

 

Bene era chiaro che la scimmietta si era presa una cotta e per fargliela pagare, Shinji decise che l'avrebbe fatta inciampare e cadere addosso al suo bel calvo.

In teoria era così che doveva svolgersi il piano e il ragazzo riuscì effettivamente a far scivolare l'amica lanciandole la classica buccia di banana davanti ai piedi( trucchetto che gli permetteva anche di chiamarla ancora una volta scimmia).

Purtroppo, però, quel Madarame si scansò in fretta e dietro di lui comparve una donna gigantesca che sembrava quasi una matrioska, con due ghirigori sulle guance rosa e un haori bianco immacolato da capitano sulle spalle...

Era Kirio Hikifune! La stracazzuta capitana della dodicesima divisione, giunta in visita alle reclute per non si sa quale assurdo motivo..

Accadde tutto in un attimo: la piccoletta scivolò, il calvo schivò e il thè bollente che Hiyori aveva in mano schizzò tutto sull' haori non più bianco immacolato di Hikifune...

Shinji era paralizzato, per colpa sua avrebbero rispedito l'amica a calci nel Rukongai o peggio! I capitani in genere erano tipi terribilmente permalosi..

Hiyori era mortificata, mugugnava scuse e teneva la testa bassa. Poi accadde qualcosa che la piccola non si sarebbe mai aspettata: Kirio le posò la sua gigantesca manona sulla testa bionda e le chiese dolcemente

  • Ehi piccola, ti sei fatta male cadendo?

  • N-no i-io s-s-sto bene! S-cusa-temi non io non....

  • Tranquilla piccola! Come ti chiami?

  • Hi-hiyori Sa-sarugaki...

  • Molto piacere, io sono il capitano della dodicesima divisione, Kirio Hikifune

 

Hiyori alzò finalmente lo sguardo e si trovò riflessa in un faccione dolcissimo e sorridente. Una sensazione di calore le pervase il viso e la fece arrossire lievemente, nel frattempo Shinji si era gettato in ginocchio di fronte alla matrioska

  • Perdonatela perdonatela signora capitana! Per favore non è stata colpa sua! Sono stato io a farla inciampare! La prego non espella la mia amica!!

 

Kirio guardava divertita quello spilungone mugolante davanti a lei e si ricordò perchè le piaceva tanto stare in mezzo ai giovani.. Strinse il pugno e tirò un cazzottone sulla testa del biondo che la guardò paralizzato

  • Allora è colpa tua se questa poverina stava rischiando di farsi male! Chiedile scusa, subito!

  • Cooosaaa?

  • Ho detto chiedile scusa! E non obbiettare!

  • O-ok... Scusami Hiyori, non volevo farti male..

  • Bene! Bravo ragazzo.

 

Kirio si separò da quel duo, certa che ne avrebbe ancora sentito parlare.

Shinji, mezzo sconvolto, fissava l'amica che fissava sorridente le grosse spalle della matrioska che si allontanavano nel corridoio..

Da grande sarebbe stata sicura e imperiosa come lei.

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Capitolo 6
*** Il mondo sottosopra ***


Il mondo sottosopra

 

Gli anni scorrevano molto rapidamente, tra eventi di poco rilievo e cambiamenti importantissimi.

Una volta diplomatisi, Shinji a pieni voti, Hiyori con qualche difficoltà in Kido, entrambi gli amici riuscirono velocemente a risalire le gerarchie militari occupando posti di rilievo.

Hiyori divenne luogotenente della dodicesima divisione, sotto il comando di Kirio Hikifune che, ormai, per lei era come quella madre che non aveva mai avuto. La mastodontica capitana, infatti, aveva preso a cuore la piccola bionda fin dal loro primo, burrascoso, incontro e quando le fu proposto di scegliere il suo nuovo luogotenente tra i più giovani, non esitò a nominare quella Hiyori Sarugaki, scontrosa e impacciata che sembrava non aver alcun amico, eccetto uno spilungone della quinta divisione.

Quello spilungone, nel frattempo, era diventato capitano, sbaragliando la concorrenza grazie all'astuzia ed alle formidabili capacità della sua zampakutou, Sakanade.

I poteri di Sakanade erano sconosciuti a tutti, perfino il luogotenente di Shinji, Sousuke Aizen, ne era all'oscuro.

Tutta questa segretezza era dovuta, fondamentalmente, alla ritrosia del giovane capitano che, per natura, non si fidava di nessuno.

In ogni caso c'era qualcosa in quel Sousuke che proprio non lo convinceva ed era certo che mai nella vita gli avrebbe rivelato un'informazione di troppo... Forse aveva scelto Aizen fra tanti per questa ragione, per poterlo controllare, ma in effetti quando ci pensava seriamente non riusciva a darsi una spiegazione convincente.

Era come se qualcosa di indefinibile lo avesse spinto verso quel tipo occhialuto e rassicurante, troppo rassicurante...

In ogni caso, se su tante cose Shinji aveva dubbi, di una era certo: a nessuno, men che mai a Sousuke, avrebbe mostrato i poteri illusori della sua spada che, forse, rispecchiavano proprio il lato sfuggente e ingannatore del proprietario, quel lato fragile che amava nascondersi dietro un sorriso sornione.

Un giorno, però, forse per gioco e sicuramente in maniera del tutto inaspettata, il biondo decise di allenarsi con Hiyori, rilasciando il suo shikai.

Fu esilarante per lui notare lo sguardo confuso dell'amica, spaesata dall' odore dolce che si era sparso nell'aria...

 

  • Ma che diavolo di colonia hai messo stavolta?! Femminuccia!

  • Cosa ne vuoi capire tu che puzzi come una scimmia bagnata!

  • Vieni qui che ti pesto per bene!

 

Sakanade aveva la strabiliante abilità di confondere i sensi invertendo la percezione direzionale( la destra con la sinitra, il sopra col sotto..), ma non solo, poteva letteralmente catapultare il soggetto in una dimensione in cui anche gli altri quattro sensi, oltre la vista, erano confusi. Tutto questo semplicemente emanando un tenue profumo dall'elsa... Tocco di classe, senza dubbio.

Hiyori fissava Shinji alla sua destra o almeno credeva che si trovasse a destra, ma quando un leggero colpetto di scherno le sembrò giungere da sinistra, iniziò a pensare che forse doveva smetterla di bere troppo sakè a pranzo..

 

  • Ehi scimmietta allora? Che ti prende? Ti sei già stancata di combattere?

  • N-no ma che dici! In guardia pelatino, altrimenti ti faccio lo scalpo sul serio!

  • Bene! Allora vieni a prendermi!

 

Hiyori caricò l'amico con foga, ma ottenne semplicemente di inciampare in avanti, mancando clamorosamente il bersaglio... Una volta in piedi, la bionda tentò di nuovo, ma fu colpita alla SCHIENA dall'avversario che si trovava DI FRONTE a lei... Barcollò un momento, mentre Shinji cominciava a ridacchiare di gusto

 

  • Che c'è zanna bianca? Non ci vedi più? Sono qui! Se vuoi ti faccio portare gli occhiali da Sousuke!

  • Chiudi il becco stronzo!!

 

Ed ecco che la piccoletta sferrava un fendente ancora più rapido e preciso che clamorosamente tagliava di nuovo l'aria circostante.

 

  • Insomma pelatino! La vuoi smettere di schivare come una femminuccia e attaccare per primo?

  • Ma che dici, scema! Io non sto schivando! Sto semplicemente fermo qui ad aspettare!

 

Hiyori era più confusa che mai..

Si era resa conto fin dall'inizio del combattimento che qualcosa non andava, ma ora che aveva affettato l'aria mancando Shinji che la prendeva in giro esattamente dal lato opposto in cui si trovava lei, iniziò a pensare di essersi giocata il cervello o di aver battuto la testa da qualche parte...

Cavolo, era lì un secondo prima! Ne era certa! E anche se Shinji fosse stato abbastanza rapido da schivare il colpo, di sicuro per quanto veloce, non sarebbe riuscito ad arrivare dov'era, a quella distanza e soprattutto in direzione opposta a dove era sicura di averlo visto prima! L'unica spiegazione era che lui... NON SI ERA MOSSO AFFATTO!

Shinji, vedendo l'amica sul punto di una crisi di nervi, decise che si era divertito abbastanza e che era giunto il momento di dirle la verità...

  • Tranquilla Hiyori! Non stai impazzendo! Stai soltanto sperimentando gli incredibili poteri della mia Sakanade!

  • Cosa??? E quando avresti rilasciato lo shikai??

  • Ricordi il profumo che hai sentito all'inizio? Non era una nuova acqua di colonia... Faceva parte del mio shikai.

  • “….”

  • Ti spiego... Chiunque annusi l'essenza che emana la mia spada, viene catapultato in un mondo “invertito” dove tutte le percezioni sono confuse e non ha senso ragionarci troppo perchè non capirai mai da dove provengono i colpi.

  • Ecco perchè non riuscivo mai a beccarti! Non c'è niente da fare, la tua spada è una femminuccia codarda come te!

  • La mia spada è un'arma letale! Troppo raffinata perchè tu possa comprenderne i pregi, scema!

  • Si si certo! Comunque... Seriamente... Perchè diavolo hai deciso di mostrarmi il tuo potere? Avevi detto che l'avresti tenuto segreto a chiunque!

  • Non lo so....

  • Ma come non lo so!! Sei scemo?! Ma si, certo che lo sei, altrimenti non andresti in giro con quell'espressione idiota, con quei capelli assurdi e...

  • PERCHè TU SEI L'UNICA PERSONA DI CUI MI FIDI QUI DENTRO OK?

  • .Oh....Ehm...

 

Il viso di Hiyori era diventato leggermente più rosa del solito e il biondo aveva subito distolto lo sguardo dall'amica, quasi come se avesse ricevuto uno schiaffo da una mano invisibile...

 

  • Beh anche io, tutto sommato, mi fido di te... Insomma non sei il meglio sul mercato ma sei comunque il mio migliore amico.

 

Quella rivelazione fece rigirare di scatto la testa ormai snodata del capitano, un'altra mano invisibile lo aveva schiaffeggiato.. Hiyori era... Lei aveva detto che...

Un sorriso bello e timido, diverso dal solito, comparve sul viso appuntito di Shinji...

Il bel capitano biondo era contento, contento di aver mostrato il suo lato nascosto e fragile a quella nanetta incazzata.

 

  • Hiyori! Anche io ti considero la mia migliore amica e...

  • Si si lo so! Che diavolo, basta darti un minimo di spazio e subito te ne esci con queste smancerie da quattro soldi! Mi fai venire la nausea! E adesso pagami da bere!

  • Cosa?? Perchè dovrei pagare da bere ad una mocciosa!

  • Chiudi il becco! Devi sdebitarti per esserti preso gioco di me!

 

Shinji non potè che darle ragione... Si aspettava anche un calcione per averla chiamata mocciosa, ma stranamente, quella volta, non arrivò.

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Capitolo 7
*** La matrioska, il burattino e la SUA bambola rotta ***


LA MATRIOSKA IL BURATTINO E LA SUA BAMBOLA ROTTA

 

 

Quella notte pioveva a dirotto e il biondo capitano Hirako Shinji era tutto assorto nell'ascolto di un disco jazz che aveva trafugato dal mondo terreno... La musica di quegli anni per lui era davvero formidabile, così bella e dolce, ma anche rude a volte e dolorosa... Graffiante. In effetti gli ricordava un po' la sua amica Hiyori, ma tutte le volte che si sorprendeva a pensare a lei senza associarla ad una scimmietta fastidiosa, decideva subito di cambiare rotta...

Mentre lo spilungone era appollaiato sul divano della sua stanza e il jazz, combinato con lo scrosciare della pioggia, lo stava già lentamente allontanando dalla realtà, dei colpi alla porta lo fecero sobbalzare...

Alzandosi di mala voglia dal suo comodo giaciglio, Shinji andò ad aprire e ricevette una visita del tutto inaspettata...

Ammantata in un'enorme vestaglia color panna, Kirio Hikifune si ergeva di fronte a lui in tutta la sua possenza..

 

  • C-capitano Hikifune! Cosa la porta qui a quest'ora della notte?!

 

Per un momento un pensiero attraversò la rapida mente del biondo e un brivido gli percorse la schiena... E se a Kirio era venuta la folle idea di provarci con lui?? Quella donna ultimamente lo fissava un po' troppo per i suoi gusti e tutte le volte che lo soprendeva a battibeccare con Hiyori, lo riempiva di complimenti sulla sua pazienza e tenacia.. Provò ad immaginarsi in una situazione “calda” con la mastodontica capitana e pensò che una notte d'amore non si rifiuta mai, anche se sarebbe stato difficile, se non impossibile, sopravvivere ad una cosa del genere...

Mentre Shinji si perdeve nelle sue strane fantasie, Kirio stava cominciando a spazientirsi.. Fuori pioveva e faceva freddo e quello stupido spilongone la stava facendo attendere davanti alla porta con gran maleducazione...

  • Hirako ti decidi a farmi entrare! Fuori si gela e io ho solo una vestaglia addosso...

 

Oddio.. Stava davvero cercando di sedurlo... Doveva fare qualcosa e subito!

  • Ehm, ma certo Kirio entra pure però vedi di fare in fretta perchè domani devo alzarmi presto e...

  • E scansati scemo!

 

Kirio si era buttata in casa facendo volare Shinji di nuovo dritto sul divano

 

  • Cavolo quante storie! Pensi forse che sia venuta qui per provarci con te?

  • No cioè... Con tutto il rispetto capitano Hikifune, ma... Vista l'ora tarda e il suo abbigliamento...

  • Senti smilzo! Se desideravo un po' d'amore di sicuro non venivo a cercarlo da un tipetto pelle e ossa come te! Questi ragazzi di oggi...

  • OH BENE BENE CAPITANO!

  • Bene, bene che?? Dovrei offendermi nel leggere quell'espressione sollevata sul la tua faccia!

  • N-no Kirio, sono tutt'altro che sollevato... Tu sei una così bella donna che temevo di non...

  • Piantala Hirako!

  • Sissignora...

 

Shinji si alzò dal divano su cui era precipitato, spinto dalle “dolci mani” di Hikifune e si diresse verso il grammofono che era ancora in funzione. Tolto il disco, invitò la gigantessa a sedersi accanto a lui

 

  • Bene Kirio, adesso possiamo parlare

  • Bene... Quella musica di prima era molto bella comunque...

  • Grazie, allora cosa succede?

  • Vengo al dunque... Sono venuta da te stasera per parlarti di Hiyori-chan...

  • Hiyori?! Perchè che è successo? Sta bene, vero?

  • Si si tranquillo sta bene... E solo che, tu lo sai, lei non è molto brava a gestire le separazioni...

  • Separazioni?? Ma di cosa stai parlando Kirio? Spiegati meglio!

  • Non è così semplice! Io stanotte non sarei nemmeno dovuta venire qui... Mi è stato fatto divieto assoluto di parlare della mia promozione...

  • Promozione? Sei entrata nei 46 per caso?

  • No... Da domani entrerò ufficialmente a far parte della divisione zero, ovvero la Guardia Reale. Dovrò trasferirmi a palazzo e tagliare tutti i rapporti con la Soul Society..

 

Shinji iniziava a comprendere la ragione della visita della capitana, ma ancora non capiva perchè quella donna si fosse rivolta proprio a lui... O meglio lo capiva, ma preferiva non pensarci, non pensare a quella profonda verità che teneva nascosta a sé stesso da tempo immemore e che non doveva essere sfuggita agli occhioni attenti di Kirio...

 

  • Shinji, quando sarò via lei soffrirà tantissimo...

  • Lo so...

  • E sai anche che nella mia condizione, non posso rivelarle nulla. Io le voglio bene come una figlia, ma la conosco e la sua impulsività potrebbe metterci nei guai..

  • Già, di sicuro se lo sapesse farebbe di tutto per non farti partire o per venire con te o per contattarti... E si metterebbe nei casini, come suo solito...

  • Tu sei l'unico che la sa prendere e in qualche modo, anche più di me, riesci a farla ragionare...

  • Si e allora? Cosa vuoi chiedermi di preciso?

 

Shinji era esasperato perchè già immaginava che cosa avrebbe passato la sua amica e cosa avrebbe dovuto sopportare lui pur di starle accanto... Voleva interrompere quanto prima quella conversazione, rilassarsi e meditare sul domani

 

  • Allora Hirako, visto che io non ci sarò, ti prenderai cura di Hiyori al posto mio?

  • Se sei venuta solo per questo Kirio, hai sprecato il fiato... é ovvio che lo farò, perchè l'ho sempre fatto e continuerò a farlo, finchè avrò ancora una testa che lei possa schiaffeggiare.

  • Menomale! Sapevo che avresti risposto così, ma sai io ho a cuore quella ragazza e...

  • Quella ragazza da adesso in poi non sarà più un tuo problema... Scusami Kirio, ma ci sarò io e non tu a rimettere insieme i cocci, sarò io a leccare le ferite che TU le infliggerai con la tua scomparsa... So che non hai scelta, ma io devo pensare a Hiyori e a come renderle tutto meno doloroso.

  • Certo... Hai ragione... Ho fatto benissimo davvero a venire da te...

 

Così Kirio uscì e la pioggia smise di cadere.. Un'altra tempesta si preparava all'orizzonte, ma Shinji l'avrebbe affrontata a testa alta.

 

----

 

La mattina dopo, le truppe della dodicesima furono informate della “partenza” di kirio. Presto avrebbero incontrato il loro nuovo capitano.

La luogotenente non ci voleva credere... Era assurdo che le succedesse di nuovo! Assurdo che la donna che aveva imparato ad amare come una madre, per la quale avrebbe dato la sua stessa vita, l'avesse abbandonata senza una parola!

Che ironia pensava Hiyori, stavolta non le sarebbe rimasto nemmeno un stupido bigliettino di scuse!

La giornata era iniziata nel peggiore dei modi, la piccoletta aveva solo voglia di prendere a pugni qualcuno e, invece, doveva alzarsi dal futon, indossare l'uniforme e accogliere a braccia aperte il nuovo capitano... Roba da non credere!

Mentre era ancora accucciata sotto le lenzuola, con lo stomaco serrato per la rabbia e la frustrazione, Hiyori avvertì una presenza familiare fuori la porta...

Attese qualche minuto in silenzio e immobile, ma quando si accorse che la “presenza” non si decideva ad entrare, si alzò di scatto lanciando le coperte per aria e con il solito cipiglio spalancò la porta, gridando

 

  • Allora, testa di cazzo! Ti decidi a bussare o aspetti un comitato di benvenuto?

 

Un apparentemente annoiatissimo Shinji la fissava sull'uscio, grattandosi la testa con una mano e reggendosi il fianco con l'altra

 

  • é inutile che fai tanto la scorbutica! Non volevo svegliarti, tutto qui!

  • Se non volevi svegliarmi, mi dici che sei venuto a fare?

 

Punto sul vivo, Shinji a non sapeva proprio cosa fare..

Si trattava di un momento cruciale e se lui non si fosse comportato nel modo giusto, avrebbe potuto ferirla e\o ferirsi con una ciabattata... Decise di non andare troppo per le lunghe e di essere sincero

 

  • Niente ero solo venuto a vedere come stavi...

 

Hiyori, dopo un sospiro spazientito

 

  • Entra, forza!

 

Shinji obbedì. Era agitato e per un attimo si distrasse a guardare l'amica che apriva l'armadio per estrarre l'uniforme.

Era così strano vederla senza la divisa e con i capelli liberi da quei soliti codini che la facevano sembrare ancora più piccola. Shinji non sapeva se gli sembrava carina o grottesca, in ogni caso il filo dei suoi pensieri fu interrotto dal ringhio della bionda

 

  • Beh allora? Ti aspettavi forse di trovarmi affogata nelle mie lacrime?

  • No, assolutamente... Non mi aspettavo niente di simile...

  • Bene! Perchè non ho intenzione di sprecare lacrime per quella tipa! Quella maledetta mongolfiera sarà volata o rotolata chissà dove e se ne frega di noi!

 

Shinji non diceva nulla, ascoltava lo sfogo di Hiyori e la osservava litigare con la sua fascia da tenente che si era impigliata tra le assi dell'armadio...

 

  • Aspetta, sta ferma scema così la rompi!

  • Sta' zitto pelatino, fatti gli affaracci tuoi e lasciami vestire in pace!

 

Il biondo,nel frattempo, si era avvicinato all'armadio e aveva afferrato un 'estremità della fascia. L'amica testarda, però, non tollerava di essere scavalcata così e cercò di spingere via Shinji con un pugno. Il capitano, preventivando una reazione del genere, con la mano libera bloccò il pugno diretto contro il suo naso.

Le dita lunghe di lui avvolgevano completamente la piccola mano di lei e la stringevano con forza..

C'era tutto un mondo in quella semplice stretta, Hiyori lo sapeva... C'erano tutte le parole che Shinji non le avrebbe mai detto, c'era la sicurezza che le sarebbe stato accanto... Gli altri non contavano, non avevano mai contato nulla, potevano andare , venire, tornare o non tornare mai più ma loro due... Loro due si sarebbero spalleggiati per sempre.

La bionda iniziò a sentire il respirò farsi sempre più affannoso, come se qualcosa di enorme stesse per uscirle dal petto, la gola le bruciava e gli angoli degli occhi le solleticavano...

Per qualche strana ragione, quello scemo di Shinji non le lasciava la mano e lei lo guardò dritto negli occhi con la sua espressione più severa, per spaventarlo e convincerlo a smetterla, ma fu un pessimo errore...

Non appena i loro sguardi si incrociarono, Hiyori non riuscì più a trattenersi e scoppiò a piangere a dirotto, come non aveva mai pianto in vita sua... Pianse per sua madre, pianse per suo padre, pianse per Kirio e pianse anche per se stessa, perchè in mezzo a quel fiume di sofferenza c'era anche un po' di felicità, felicità nel sentire la squallida acqua di cologna del suo amico tormentarle le narici, mentre lui le teneva fra le sue braccia forti come se fosse la cosa più preziosa e delicata del mondo.

Shinji avrebbe voluto cullare così la sua bambola rotta per sempre e odiò a morte il tizio che venne ad avvisare Hiyori che la sua divisione la stava aspettando alla cerimonia di investitura del nuovo capitano...

 

  • Allora vuoi togliermi le mani di dosso, brutto maniaco!

  • Pf! Come se non avessi niente di meglio da fare che abbracciare una scimmia zannuta!

 

Ecco, l'incantesimo era finito, ma a loro andava bene così, perchè in fondo si divertivano troppo a litigare e non avrebbero rinunciato alle loro “schermaglie amorose” per nulla al mondo.

 

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Capitolo 8
*** Una notte da dimenticare ***


Una notte da dimenticare

 

  • Hiyori-san, mi fiderei soltanto di te per un compito simile!

  • E va bene, andrò io ma mi devi un grosso favore..

 

E così Hiyori, quella fatidica notte, partì per raccogliere reperti da inserire nelle indagini circa la sparizione delle anime nel Rukongai.

Da un po' di giorni, fuori dalla Soul Society , succedevano cose davvero molto strane. Persone di tutte le età svanivano nel nulla, lasciando soltanto i vestiti. Se si fossero semplicemente allontanate, allora sarebbero rimaste almeno le impronte dei passi e invece laddove rimanevano gli abiti, si arrestava anche qualsiasi traccia di passaggio umano.

Il pomeriggio era stato ricco di eventi... Diversi membri della nona compagnia erano stati inviati ad indagare ed erano scomparsi, lasciando di sè soltanto le uniformi e le scarpe ancora legate, cosa questa alquanto strana, considerando l'impossibilità di sfilare i piedi da qual tipo di calzari senza slacciarli... Tutti gli indizi sembravano suggerire che quegli uomini erano effettivamente “evaporati”.

Fu richiesto dallo stesso capitato della nona compagnia, Kensei Mugurama, l'intervento della dodicesima che grazie al nuovo capitano subentrato dopo Hikifune, Kisuke Urahara, aveva messo in piedi un istituto di ricerca scientifica.

Anche Hiyori che di scienza capiva ben poco, era entrata a farne parte perchè in quanto luogotenente, non aveva modo di sottrarsi a quell'impegno. Era perfino costretta a lavorare spalla a spalla con un odioso e grottesco scienziato pazzo di nome Mayuri Kurotsuchi, con cui litigava ogni giorno per decidere chi fosse il vero vice-capitano. In effetti, Mayuri era secondo seggio nella sezione scientifica della dodicesima, mentre lei lo era nella sezione prettamente militare.

Kisuke, comunque, da un buon capitano, cercava sempre di mettere pace tra i suoi collaboratori.

Hiyori aveva faticato moltissimo ad accettarlo, ma quando si rese conto che lui si fidava di lei, decise che forse avrebbe potuto conviverci.

Una volta, pur di non umiliarla, Kisuke aveva addirittura preso un calcio in faccia da parte delle bionda davanti a tutta la squadra. Da quel momento, il rapporto tra i due divenne più disteso e quando quello scanzonato capitano chiese alla sua vice di andare ad indagare nel Rukongai, lei non potè far altro che rispettare quell'ordine così gentilmente richiesto e partire a tutta velocità.

Durante il tragitto, Hiyori pensava alle misteriose sparizioni e al fatto che, a quell'ora così tarda, nessuno della nona era ancora rientrato... Nemmeno il comandante Mugurama e la sua folle vice, Mashiro Kuna, avevano fatto ritorno.

Persa nei suoi pensieri, la piccoletta non si rese conto che una presenza minacciosa la stava osservando... Un ringhio gutturale le fece gelare il sangue nelle vene e quando si voltò verso la fonte di quel suono, si trovò di fronte ad uno spettacolo raccapricciante... Una versione HOLLOWFICATA di Kensei! Sul volto del capitano, una maschera d'osso con delle fessure per gli occhi e nelle spalle forti erano conficcate delle sporgenze tubolari, presumibilmente sempre d'osso..

  • Capitano Mugurama.. S-siete proprio voi..? Avete bisogno di aiuto?

 

La strana bestia non parlava... Semplicemente sibilava fissando, attraverso quelle sottili fessure, la povera Hiyori. Lentamente, la ragazza tentò di avvicinarsi, ma

un altro terribile ringhio la fece saltare all'indietro, gli occhi spalancati per la sorpresa e i battiti accelerati.. Che cosa poteva fare? Come sarebbe scampata a quell'assurda situazione? Iniziò a correre più veloce che poteva, ma la creatura con un balzo fu subito a pochi passi da lei. L'aura era quella di un hollow, non c'era dubbio, ma la bionda era certa allo stesso tempo che si trattasse del capitano della nona... Un brivido le percorse la schiena quando sentì il respiro gelido del mostro solleticarle il collo... Si voltò di scatto, trovandosi faccia a faccia con lui. L'hollow le bloccò le braccia avvolgendola con le sue, decisamente più forti, e le morse una spella, lasciandole i segni dei denti affilati. Hiyori, però, non si perse d'animo e con tutta la forza che aveva, tirò una ginocchiata nello stomaco della bestia, facendole allentare la presa e permettendole di liberarsi. Decise che la strategia migliore era continuare fuggire e nascondersi nel folto della foresta circostante. Non poteva estrarre la sua zampakutou e combattere seriamente.. Quello era pur sempre Kensei e Kisuke avrebbe senz'altro trovato un modo per riportarlo com'era.. Kisuke, il suo capitano, era un genio e li averebbe salvati! A queste deboli speranze si aggrappava la bionda vice, senza sapere che, pur con buone intenzioni, era stata proprio una ricerca di Urahara a scatenare quel putiferio e gli eventi catastrofici che sarebbero seguiti.

Nel frattempo, nel Seireitei erano giunte comunicazioni raccapriccianti... Un messaggio che fu diffuso a tutte le divisioni comunicava la scomparsa dei reiatsu sia del capitano Mugurama che del suo vice Kuna e convocava d'urgenza una riunione di tutti i capitani.

Kisuke era sconvolto e si malediva per aver spedito Hiyori sola in quell'inferno... Appena di fronte ai suoi colleghi e al comandante generale Yamamoto, implorò di essere inviato alla ricerca del suo vice

  • Kisuke finiscila! Non ti rendi conto che parlando in questo modo stai soltanto umiliando Hiyori e dubitando delle sue capacità?! Sei stato TU a sceglierla per questo incarico o sbaglio?

 

Yoriuchi Shihoin, capatina della seconda compagnia e grande amica di kisuke, cercava in tutti i modi di farlo ricomporre, si stava comportando in maniera disonorevole, soprattutto nei confronti del suo vice... Quelle parole dure, però, servirono a ben poco. Un altro capitano che, apparentemente, era rimasto impassibile di fronte all'accaduto, ascoltava in silenzio tutti i presenti e nella mente non faceva che ripetersi “ devo andare, devo andare, lasciatemi andare, devo salvarla, lasciatemi andare!”

Quando Shinji Hirako si sentì nominare come membro della squadra di salvataggio, iniziò a correre all'impazzata senza preoccuparsi minimamente di aspettare i suoi compagni ovvero Rojuro “Rose” Otoribashi, capitano della terza, Rabu “love” Aikawa, capitano della settima, Lisa Yadomaru, vice-capitano dell'ottava, Hacchingen “Hacchi” Ashoda, vice del corpo Kido.

Shinji spingeva la terra dura sotto i piedi con quanta più forza poteva... Il sangue gli pulsava nelle tempie, il respiro era sempre più smorzato e non certo a causa della fatica. Era terrorizzato, per la prima volta nella sua vita sentiva che cosa fosse la vera paura. Neppure quando combatteva con hollows potenti si sentiva così sconvolto... Quella che avvertiva in battaglia era pura e semplice adrenalina, non paura e se ne stava rendendo conto proprio in quel tragico momento.

Il biondo cercava in tutti i modi di darsi un contegno, di non tremare come una foglia, ma più si avvicinava alla meta, più sentiva che il reiatsu di Hiyori si faceva debole. Aveva già perso la sua amica una volta, ma allora erano bambini e lui non aveva mai pensato che fosse morta. Credeva che se ne fosse andata perchè non gli voleva più bene e, forse, non sapeva nemmeno cosa fosse la morte. Ora, purtroppo, lo sapeva bene e il fatto che fosse un “dio della morte” ne era la prova concreta. Da quando aveva iniziato il suo lavoro alla Soul Society, aveva perso decine di compagni, aveva pianto in silenzio, di nascosto, senza mai mostrare alcuna debolezza ai suoi colleghi né tanto meno ai suoi sottoposti. Questo doveva essere Shinji Hirako, un capitano forte e sicuro di sé, perfino sbruffone a volte e sempre pronto a difendere e rassicurare gli altri... Quella tragica notte ,però, la sua maschera di sicurezza stava per far posto ad un'altra, ben meno gradita e di cui non si sarebbe mai più liberato.

Quando il biondo vide la piccola Hiyori annaspare nella corsa forsennata, inseguita da un'ombra che ancora non riusciva a decifrare, un bagliore omicida attraversò i suoi occhi castani. Con un balzo si frappose tra l'amica e l'aggressore, respingendolo lontano grazie ad un fendente di Sakanade che parò l'attacco.

Hiyori, ormai esausta, si era quasi rassegnata ad essere uccisa quella notte. Per un attimo, chiuse gli occhi e attese la fine, ma quando si accorse che nessun colpo mortale le veniva ancora inferto, spalancò le palpebre e vide un' enorme macchia bianca sormontata da un'onda dorata frustata dal vento. La sua mente impiegò qualche secondo per registrare l'immagine di fronte a sé, ma subito dopo

  • SHINJI!!

  • Stupida! Perchè diavolo non hai estratto la tua spada?

 

L'espressione di stupore della ragazza fu immediatamente sostituita dal suo solito cipiglio

  • Pf! Come se mi fosse possibile!

 

Shinji realizzò subito cosa intendesse l'amica perchè un ruggito gli fece prestare nuovamente attenzione al misterioso aggressore. Si trattava di Kensei Mugurama, tramutato in hollow non si sa con quale assurdo procedimento. In quegli attimi frenetici sopraggiunsero sulla scena anche gli altri membri della squadra di salvataggio, compreso un affannatissimo Hacchi. Il vice del corpo Kido, omone dai capelli rosa confetto, doveva decisamente perdere qualche chilo...

Quando tutti ebbero realizzato la gravità della situazione, Shinji prese Hiyori e, tenendola con un braccio solo, se la mise sul fianco. Certe volte le dimensioni “small” dell'amica erano proprio comode... Aveva deciso che dovevano combattere, nonostante si trattasse di Kensei e non si fermò, nemmeno quando Hiyori gli fece notare che stavano affrontando un loro amico e nemmeno quando la ragazza protestò di lasciarla andare. Era pazza sul serio se pensava che l'avrebbe lasciata! Shinji era furioso e anche se, in cuor suo, sapeva che quello che stava accadendo, non era stato certo voluto da Kensei, un pensiero folle gli percorse la mente... Avrebbe ucciso chiunque, chiunque si fosse permesso di mettere a repentaglio la vita di Hiyori; inoltre, se conosceva almeno un po' il capitano della nona, sapeva che non avrebbe mai tollerato di essere responsabile della morte dei suoi colleghi.

Un lampo bianco gettò lo scompiglio in mezzo al gruppo di combattenti e distolse il biondo dai suoi propositi omicidi. Era Mashiro Kuna, una ragazza carina dai corti capelli verdi, vice di Kensei, ora irriconoscibile... Kuna si era fiondata all'attacco, sferrando uno dei suoi famosi super calci, il volto sfigurato da una maschera da insetto...

Impossibile! Anche Mashiro era stata trasformata! I pensieri scorrevano nella testa di Hiyori come un fiume in piena... La bionda guardava l'amico dal basso. Gli occhi di lui intenti ad osservare gli altri che si erano gettati nella mischia. Poteva sentire il respiro affannoso di Shinji, il suo torace che si alzava ed abbassava ritmicamente, il suo braccio che la serrava in una morsa da cui non sarebbe potuta sfuggire. Lo spilungone la stava proteggendo davvero e si era preoccupato molto per lei.. Una sensazione di forte calore invase il petto della bionda che all'inzio pensò si trattasse di tenerezza per quello stupido pelatino... Ben presto si accorse che si trattava di qualcos'altro...

Mashiro era stata messa momentaneamente fuori gioco e Hacchi era riuscito a bloccare Kensei con il Kido... Ora poteva occuparsi di curare feriti. Era stata una battaglia durissima. Shinji sentì Hiyori tossire debolmente e chiese al gigante di curarla per prima. La bionda stava sempre peggio... Il morso di Kensei le pulsava dolorosamente e il bruciore la petto la stava facendo impazzire.. Una voce la chiamava, ma non riusciva a capire da dove provenisse, una risata metallica e malvagia la fece irrigidire...

  • Shin-ji...

  • Che c'è Hiyori, stai bene?

  • Vai.. vai vi..

Un ruggito ruppe il silenzio che era calato nel gruppo. Dalla bocca di Hiyori era uscito un liquido bianco che le si era, poi, attaccato e indurito sul viso. Una maschera d'osso a forma di demone cornuto copriva il solito cipiglio della ragazza. Successe tutto in un attimo... Shinji, sconvolto, vide la sua amica trasformata in hollow, squarciargli il petto con il corno che le spuntava dalla fronte. Schizzi di sangue caldo e urla di terrore falciarono l'oscurità... Comparvero anche Kaname Tosen, membro della nona divisione, Sousuke Aizen e il giovanissimo Ichimaru Gin.

Alla fine, come Hirako aveva sempre sospettato, Aizen, il suo vice, era un uomo pericoloso e c'era lui dietro tutto questo...

  • Aizen! Lo sapevo che c'era il tuo zampino!

  • Uhm... Notevole come sempre, capitano Hirako, ma mi dica, quando l'ha scoperto?

  • Fin da quando eri ancora nella pancia di tua madre... Ho sempre avuto sospetti su di te ed è per questo che ti ho scelto come mio vice! Volevo tenerti d'occhio!

  • Credo proprio di doverla ringraziare allora, perchè sa capitano? É stata proprio la sua diffidenza nei miei confronti ad aiutarmi nel realizzare i miei piani... Non si è accorto di nulla non è vero?

  • Ti ho già detto di aver capito tutto!

  • No invece! Lei non ha capito proprio un bel niente... Non si è mai fidato di me, non mi ha mai tenuto nella considerazione che un vice dovrebbe ricevere dal suo capitano, in pratica, non mi ha mai conosciuto! Ed è per questo che durante gli ultimi mesi è stato così facile appiopparle un mio sostituto, senza che lei si accorgesse dello scambio...

  • Che cosa stai...

  • Per farle capire capitano, le rivelerò due cose: la prima è che la mia zampakutou, Kyoka Suigetsu, ha il potere di creare un'illusione capace di far credere agli altri qualsiasi cosa io voglia... C'è da dire, però, che se mi avesse prestato un po' più di attenzione, probabilmente un uomo perspicace come lei si sarebbe accorto di qualche differenza tra me e il mio sostituto e questo mio porta alla seconda rivelazione. Lei CREDE di avermi scelto, ma in realtà SONO STATO IO A SCEGLIERE LEI. Avrei potuto rifiutare di accettare l'incarico come suo vice, ma non l'ho fatto perchè sapevo che la sua diffidenza sarebbe stata la mia fortuna!

  • Aizen!!

 

L'urlo di Shinji fu soffocato dal suo stesso lamento di dolore... Anche dalla sua gola stava fuoriuscendo un liquido bianco... In men che non si dica, metà della sua faccia fu coperta da una maschera da faraone egiziano.

 

  • Benissimo capitano, grazie di aver reagito alla mia provocazione, mi ha dato la prova che la trasformazione in hollow si accelera nelle situazioni di stress emotivo..

 

A pochi passi da loro due, il resto del gruppo di salvataggio era stato tramortito da Tousen e stava iniziando a mostrare i segni della trasformazione... L'unica rimasta in piedi era Hiyori..

Immobile, in mezzo ai compagni caduti, la giovane bionda era totalmente estraniata dal mondo, la testa china sul petto in contrizione. Hiyori riusciva a sentire soltanto flebili suoni provenire dall'esterno perchè la risata metallica e gelida del suo hollow interiore copriva ogni cosa... “ Ti porterò via tutto ciò che ami, tutto ciò che sei e quando di te non resterà che un guscio vuoto, avrò io il controllo... Ti annienterò” . La ragazza sussultava ad ogni parola, era spavantata dalla consapevolezza di non riuscire a muovere un muscolo. Non si ricordava neppure se stava ancora respirando. “ Cosa c'è? Non reagisci? La piccola Hiyori ha tanta paura? Lo sapevo che sarebbe stato facile... Te la fai talmente sotto all'idea che qualcuno possa capire chi sei davvero, una bimbetta fragile e insicura, che ti difendi nell'unico modo che conosci, allontanando tutti... Sei una debole e non meriti di avere il controllo”.

Hiyori stava iniziando a credere a quella voce malvagia, dopo tutto quello che le diceva, lei, nel profondo, lo aveva sempre pensato...

Un urlo terribile e inumano riuscì a penetrare le orecchie assenti della bionda fino trapanarle il cervello... Era lui! Era Shinji, ne era certa, anche se la voce dell'amico era leggermente falsata dalla maschera d'osso. A quel punto tutto tacque, neppure l'hollow di Hiyori si faceva sentire. La ragazza era concentrata solo sul suo desiderio di andare da Shinji e proteggerlo e anche se il suo corpo non rispondeva più a nessun comando, l'anima ruggiva. Con la poca forza che le era rimasta, la bionda aprì gli occhi e vide la macchia bianca che era il suo amico senza distinguerne bene i tratti. Ebbe appena il tempo di sussurrare al vento

 

  • Shin..ji...

 

E poi tutto divenne buio.

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Capitolo 9
*** Una ferita sul nostro cuore ***


Una ferita sul nostro cuore

 

Quando Hiyori riaprì gli occhi, si trovò in un vecchio magazzino diroccato, illuminato da una piccola finestra con i vetri rotti. Qualcuno l'aveva avvolta in una coperta e le aveva sciolto i codini. Quando la ragazza fu abbastanza in sé per ricordare quanto le fosse recentemente accaduto, cercò di scattare in piedi, ma una fitta dolorosa alla spalla la fece accasciare di nuovo.

 

  • Hyori-san, ti sei svegliata! Ora cerca di stare calma, sei stata ferita gravemente e i tagli non si sono ancora rimarginati..

  • Kisuke... Cosa ci facciamo qui? E soprattutto, dove siamo?

  • Siamo nel mondo terreno Hiyori-san, al sicuro, almeno per il momento...

  • NEL MONDO TERRENO?! E PERCHè?

 

Così Urahara le raccontò, con calma, tutto quello che era successo... Lui e Tessai ,capo del corpo Kido, avevano violato gli ordini del comandante generale Yamamoto ed erano accorsi in aiuto dei compagni.

Sul posto, avevano trovato Aizen e la sua combriccola e dopo un breve scontro, durante il quale Aizen era riuscito a fuggire, avevano raccattato i corpi inerti degli alleati e li avevano portati nella caserma della dodicesima compagnia. Qui Kisuke aveva fatto di tutto per invertire il processo di trasformazione in hollow, ma, purtroppo, lo stadio di contaminazione era fin troppo inoltrato. La linea di demarcazione tra hollow e shinigami era stata valicata per sempre....

Quando Hiyori chiese al suo capitano come facesse a conoscere tutte quelle cose in merito all'hollowificazione, lui le rispose a malincuore che faceva tutto parte delle sue ricerche per la fortificazione dell'anima. Lo scienziato stava cercando un modo per rendere più forti e resistenti gli shinigami e una strada da seguire poteva essere l'assunzione di alcune abilità tipicamente possedute dagli hollows, come la rigenerazione ad alta velocità. Per raggiungere il suo obbiettivo, Urahara aveva creato un oggetto dai poteri formidabili e a lui stesso poco conosciuti: l'Hougyoku. Aizen era riuscito a scoprire su cosa lui stesse lavorando e, probabilmente, aveva realizzato qualcosa di analogo.

Hiyori leggeva il dolore stampato sul volto di Kisuke e, anche se avrebbe voluto urlargli contro che era stata anche colpa sua, non ne ebbe il coraggio, soprattutto considerando il resto del racconto. Urahara era riuscito a stabilizzare le reiatsu dei trasformati utilizzando l'Hougyoku, ma dal quel momento in poi le povere vittime avrebbero dovuto condurre una continua battaglia interiore per sopprimere, di volta in volta, i loro hollows ribelli.

Lo scienziato e il capo del corpo Kido fecero appena in tempo a normalizzare i compagni ancora svenuti che furono catturati di forza e portati al cospetto della Camera dei 46, una sorta di senato della seireitei. Qui furono condannati all'esilio, Kisuke per aver condotto esperimenti che erano costati la vita ad otto compagni e Tessai per averlo appoggiato nei suoi folli piani. Aizen aveva ingannato tutti, perfino i membri della Camera... Gli otto malcapitati, invece, sarebbero stati soppressi come hollows e cancellati dall'elenco dei problemi scomodi della Soul Society. Un figura mascherata, però, aveva fatto improvvisamente incursione nella Camera durante il processo e aveva salvato Tessai e Kisuke. Quella figura altri non era che Shihouin Yoriuchi. La donna aveva precedentemente condotto gli otto trasformati nel rifugio che lei e Urahara utilizzavano, da piccoli e non solo, per allenarsi. In pochissimo tempo, lo scienziato riuscì ad approntare dei gigai, ovvero corpi artificiali di sua recente invenzione, adatti a mascherare la reiatsu.

Ne preparò dieci, otto per i compagni svenuti e gli altri due per sé e Tessai.

La fuga nel mondo terreno con i gigai che li avrebbero protetti era stata l'unica alternativa adatta a garantire la sopravvivenza di tutti. La vita per loro, comunque, non sarebbe più stata la stessa. Erano considerati fuorilegge a tutti gli effetti e Kisuke era certo che presto avrebbero mandato anche delle pattuglie per rintracciarli.

 

  • Capisco... Quindi è così che stanno le cose...

  • Temo proprio di si Hiyori-san, mi dispiace ta-

  • Lascia stare! Non serve a nulla piangere sul latte versato e comunque hai fatto di tutto per metterci in salvo... A proposito, gli altri dove sono?

  • Sono ancora addormentati nella stanza accanto credo... Ti ho portata io qui fuori perchè volevo parlarti non appena ti fossi svegliata... Non avrei mai dovuto mandarti sola a prelevare quei campioni.

  • Ti ho già detto di lasciar perdere, è andata com'è andata e poi faceva parte dei miei doveri di tuo vice.

 

Un piccolo sorriso illuminò il volto di Urahara: per la prima volta, in nove anni, Hiyori lo aveva riconosciuto come suo capitano anche se, pensò amaramente, sarebbe servito a ben poco visto che, ormai, la loro vita come capitano e vice-capitano della dodicesima compagnia era finita per sempre... Kisuke salutò Hiyori dicendole che doveva tornare da Tessai e, così, la bionda mosse delicatamente i primi passi in quell'alloggio di fortuna. Le ferite le dolevano molto, ma non ce la faceva proprio a star ferma, doveva scaricare tutta la tensione accumulata e riordinare le idee confuse nella sua testa. Si accorse che la stanza dove si trovava era abbastanza grande, anche se la pianta rettangolare la faceva sembrare angusta. Sul lato più corto del perimetro, di fronte a lei, si vedeva un piccolo arco. La bionda si avvicinò e capì che quell'arco dava su uno slargo, una specie di deposito nel deposito. Qui giacevano, ancora dormienti, i suoi compagni di sventura. Rose era appoggiato con la schiena al muro e la testa dai lunghi capelli biondi ondulati, gli ricadeva mollemente sul petto. Mashiro e Kensei erano rannicchiati in un angolino, l'una addosso all'altro in una posizione indecente, Love russava rumorosamente a pancia sotto e sulla sua schiena era appoggiata la chioma nera della bella Lisa. Hacchi sembrava il più composto del gruppo: dormiva con le gambe incrociate in posizione zen, il faccione sereno come quello di un Buddha. Hiyori realizzò subito che qualcuno, proprio il qualcuno che più le interessava, mancava all'appello. Iniziò a cercare Shinji tra quei corpi, ma di lui nessuna traccia. Tornò nella stanza principale e si accorse che una tenue lucina proveniva da un'ulteriore stanza che ancora non aveva notato, posta sull'altro lato corto della struttura. La porta era socchiusa, così la bionda si avvicinò con circospezione, pensando che poteva essersi intrufolato qualcuno mentre era distratta e dimenticando che Kisuke non li avrebbe mai lasciati alla mercè di occhi indiscreti. Lo scienziato, infatti, aveva fatto porre a Tessai decine di barriere protettive intorno al magazzino. Comunque, la piccoletta giunse a pochi passi dall'entrata e si sporse leggermente per spiare attraverso la fessura lasciata aperta. Scoprì, suo malgrado, che si trattava di un piccolissimo bagno con uno specchio mezzo rotto attaccato al muro. Shinji, completamente nudo, stava osservando il suo riflesso in quel vetro scheggiato. Hiyori si sentì in tremendo imbarazzo, le guance le divennero rosso fuoco ed era sul punto di coprirsi gli occhi quando vide un lunga ferita estendersi dalla spalla dell'amico in diagonale fino al torace. Era davvero brutta, sembrava infetta, i bordi erano frastagliati e gonfi e il taglio stava assumendo una colorazione violacea. La ragazza ricordò in un istante che era stata proprio lei a ferire Shinji con il suo maledetto corno e iniziò a tremare, sconvolta da un pianto senza lacrime.

Shinji si era svegliato prima di tutti e si era allontanato dal gruppo, senza farsi vedere neppure da Kisuke che stava aspettando pazientemente e dolorosamente il risveglio di Hiyori. Appena entrato in quel piccolo bagno, il biondo si era tolto subito i vestiti insanguinati di dosso e aveva deciso che sarebbe rimasto lì, nudo come un verme, per un bel po'. Si sentiva profondamente responsabile per quello che era accaduto, provava una vergogna terribile e non ce la faceva proprio ad affrontare gli altri. Aizen, dopotutto, era un SUO sottoposto e avrebbe dovuto capire che lo stava raggirando, che stava raggirando l'intera Soul Society... Come capitano aveva fallito, anzi, sentiva di aver fallito come uomo perchè non era riuscito ad evitare che persone a lui care pagassero lo scotto dei suoi errori.

Hirako fissava da ore la sua immagine deformata nello specchio rotto e iniziava a pensare che fosse molto più realistica di quella vera giacchè la sua vita, le loro vite, erano spezzate irrimediabilmente e niente sarebbe più tornato come prima. Le drammatiche riflessioni del biondo furono interrotte da un singhiozzo sommesso, leggerissimo, proveniente da dietro la porta... Colto alla sprovvista, Shinji la spalancò e si trovò di fronte Hiyori, più piccola che mai, le mani strette al petto e il viso contratto in una smorfia di dolore. Non stava piangendo, la sua sofferenza era ben oltre le lacrime e prima che potesse chiederle qualsiasi cosa, Shinji notò che lo sguardo della ragazza era fisso sulla sua ferita. Solo allora, quando si riconcentrò su se stesso, si ricordò di essere ancora nudo... Corse nel bagno e raccolse l'haori bianco da capitano, avvolgendolo alla vita. Per un attimo pensò amaramente che davvero ora, con quel coso ,poteva solo coprirsi i gioielli di famiglia.

Dopo essersi ricomposto, si avvicinò all'amica che non si era mossa di un millimetro e, sconvolta, osservava di nuovo lo squarcio sul suo petto. Cercò goffamente di sdrammatizzare

 

  • Hey Hiyori! Che stavi combinando? Mi spiavi dietro la porta? Piccola maniaca che non sei altro!

  • .

 

Niente, la bionda non dava segni di vita e Shinji capì che doveva essere veramente a terra per non rispondergli a tono... Del resto c'era da aspettarselo...

 

  • Hey, d-dai Hiyori, non fare così....

 

Shinji proprio non sapeva cosa dire

 

  • Non è stata colpa tua, io non sono certo arrabbiato con te!

  • E dovresti invece! Guarda cosa ti ho fatto!

  • Hiyori non eri in te in quel momento... So benissimo che non mi faresti mai e poi mai del male, certo tranne prendermi a calci, pugni, morsi e sandalate quando ti girano, ma questa è un'altra storia...

 

Hiyori, suo malgrado, sorrise, ma il ricordo dei tempi felici alla Soul Society che quel commento scherzoso le aveva evocato, la fece cadere sulle ginocchia. Subito Shinji l'afferrò e la riportò in piedi.

  • Hiyori, cos'hai? Stai male?

  • Si, sto molto male..

 

Shinji capì subito che non era un male fisico a tormentare l'amica e a farla accasciare... Una staffilata al petto lo fece annaspare

 

  • Mi dispiace Hiyori, mi dispiace tanto. Sono solo io quello che dovrebbe sentirsi in colpa! Il mio intuito mi ha sempre aiutato, nella vita, in accademia, sul lavoro e invece ho fallito miseramente!

  • Non hai fallito... Il tuo intuito era nel giusto. Hai sempre sospettato di Aizen.

  • Si certo! Ho sospettato di lui e non sono stato capace di tenerlo d'occhio come si deve! L'ho soltanto allontanato, lasciandogli campo libero e ora questo è il riusultato!

  • STA ZITTO!!

 

Hiyori sembrava essersi ripresa dallo stato di torpore che le annebbiava la mente fin dal risveglioe Shinji, dal canto suo, fu scosso da quell'urlo inaspettato.

 

  • Sta zitto, sta zitto! Non voglio più sentirti piagnucolare come una ragazzina a cui hanno sporcato il vestitino nuovo!

  • Ma..

  • Niente ma! Aizen ha quello stupido potere, contro di lui non avresti potuto fare assolutamente nulla! Ci ha fregati tutti lo stronzo! Ma adesso non possiamo fare altro che rimboccarci le maniche e allenarci fino al giorno della resa dei conti in cui gli faremo il culo a strisce!

  • Hai ragione, ma adesso smettila di urlarmi addosso scimmietta zannuta!

  • Lo faccio per rimetterti in riga, pelatino effeminato!

  • Non ci posso fare nulla se perfino io riesco ad essere più femminile di te!

  • Vuoi che ti faccia un'altra cicatrice uguale a quella per caso?

  • No grazie, sto bene così! Una cicatrice basta a farmi più figo anche se credo sia impossibile per me essere più figo di così!

 

Hiyori fissava l'amico, sinceramente divertita e ora un po' più fiduciosa. Era stata forte e aveva dato una bella strigliata a quello spilungone. Insieme, ce la potevano fare. Insieme, un giorno, avrebbero consumato la loro vendetta. Nel frattempo avrebbero continuato ad essere semplicemente Shinji e Hiyori e l'ultima schermaglia ne era la prova più bella.

 

  • Allora ti decidi a finire di vestirti!

  • No, mi piaccio seminudo e bello come un dio greco!

  • Ma fammi il favore!

  • No sul serio... Devo spalmare sulla ferita l' unguento curativo che ci ha lasciato Kisuke... L'ho trovato qui poco fa.

 

Shinji non sapeva se aveva fatto bene a menzionare di nuovo la ferita davanti ad Hiyori, non voleva ferirla, ma parlarne con naturalezza gli sembrava l'unico modo per farle capire che lui non le dava alcuna colpa. A quel punto Hiyori fece una cosa del tutto inaspettata, prese in mano la boccettina con l'unguento

 

  • Hey, che vuoi fare? Serve anche a te?

  • Non ti avevo detto di stare zitto!

  • Si, ok però...

  • ZITTO!

 

Il ragazzo, sinceramente intimorito dallo sguardo torvo della compagna, obbedì e per poco non trasalì quando la vide avvicinarsi a lui con la mano colma di prodotto.

 

  • Adesso sta' fermo... Dimmi solo se ti faccio troppo male, ma non lamentarti per niente femminuccia che non sei altro!

 

La bionda, dunque, iniziò a stendere l'unguento con estrema cura sulla ferita, partendo dalla spalla fino a giungere al torace. Shinji non credeva che quella scimmietta incazzata potesse essere tanto delicata e pensò anche, ma solo per un attimo, che se la ferita non lo avesse tormentato pulsando dolorosamente, avrebbe anche potuto “godersi” il “momento”...

Ebbene il “momento” fu interrotto dal risveglio fragoroso dei loro compagni. Iniziava per tutti una nuova vita, per adesso in salita e bisognava darsi da fare.

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Capitolo 10
*** IL SUPER CAMMINATORE HYORI ***


IL SUPER CAMMINATORE HIYORI

 

I giorni, i mesi e poi gli anni si susseguivano in un continuo di azioni abbastanza ripetitive.. Soltanto all'inizio, infatti, gli otto “vizard” ( guerrieri mascherati) avevano dovuto spesso cambiare residenza, perchè le truppe della Soul Society non smettevano di cercarli. Col tempo, però, anche gli shinigami sembravano essersi dimenticati di loro, probabilmente perchè consapevoli che il gruppetto, da solo, non avrebbe potuto rappresentare una seria minaccia. I compagni di sventure, dal canto loro, erano contenti di non doversi più preoccupare troppo di essere rintracciati. In questo modo potevano concentrarsi totalmente sugli allenamenti e su come tenere a bada gli hollows dentro di loro.

L'ultima dei vizard a padroneggiare la tecnica di sottomissione dell'hollow fu Hiyori. In effetti, Shinji se l'aspettava, considerando il temperamento iracondo della bionda e la sua totale mancanza di pazienza. Eppure, anche se la ragazza ci impiegò più di tutti, fu anche quella che apprese meglio il sistema e, infatti, si occupò di brevettare una serie di tecniche e di strumenti atti ad allenare meglio anche i suoi compagni.

Un giorno Hiyori rimase nella sua stanza per ore, senza farsi vedere neppure per pranzo. Shinji era abbastanza curioso di scoprire cosa stesse combinando quella peste, senza contare che la bionda aveva monopolizzato la camera dove anche lui dormiva. Le ragazze del gruppo, infatti, erano state refrattarie a condividere il posto letto con lei a causa del suo caratterino e gli uomini avevano subito utilizzato il loro sesso come scusa per scaricarla a Shinji. Quando Shinji obbiettò che anche lui era un uomo, quelli risposero che siccome il biondo e la bionda erano praticamente fratelli, non c'era problema. A quel punto ne' lui ne' lei poterono ribellarsi perchè farlo avrebbe significato dichiarare apertamente che si sentivano in imbarazzo a condividere la camera e che, quindi, si riconoscevano come UOMO e DONNA e non come uno spilungone rompiscatole e una scimmietta zannuta.

Quella volta Shinji non gliela voleva far passare liscia... Se la tappetta aveva deciso di nuovo di sconvolgere l'arredamento della stanza relegando tutti i suoi preziosi oggetti in un angolo, l'avrebbe senz'altro sbattuta fuori! Quando arrivò vicino all'entrata, la spalancò senza esitare e vide che l'amica stava armeggiando vicino ad uno stranissimo oggetto che ricordava una macchina da fitness..

 

  • Che diavolo stai combinando Hiyori?!?

  • Shinji! Chi ti ha dato il permesso di entrare?? E poi senza nemmeno bussare! Avrei potuto essere nuda!

  • Che schifo! Inorridisco al pensiero, la prossima volta busserò, ma per tutela personale e di sicuro non chiederò il permesso! Questa è anche camera mia sai?!

  • Stavo cercando di dimenticarlo!

  • Tu dimenticare? Vedessi io! E adesso, di grazia, mi dici che cavolo è quell'affare?

  • Questo affare è il SUPER CAMMINATORE HIYORI!

  • Come? É l'Hiyorinatore?

 

Dopo qualche secondo Hiyori capì il gioco di parole tra il suo nome e il termine orinatore e tirò un sandalo in faccia a Shinji che, come di consuetudine, iniziò a sanguinare copiosamente.

 

  • Maledetta fa male!!

  • Ben ti sta!

  • E allora questo Hiyorina... ehm... Super camminatore come cavolo funziona? A che serve?

  • É uno strumento d'avanguardia stupiShinji... Molto al di là delle tue possibilità di comprensione..

  • Tz! Non sono certo io che impiego trent'anni per capire un gioco di parole!

 

Un altro sandalo colpì Shinji e ancora una volta sul naso... Prima o poi quella scimmietta gli avrebbe cambiato i connotati sul serio!

 

  • E smettila!

  • Allora vuoi sapere o no come funziona??

 

Un grugnito valse per Hiyori come risposta affermativa

  • IL SUPER CAMMINATORE HIYORI permette di calcolare quanta energia spirituale possiede chiunque lo utilizzi. Se ci sali sopra e lo usi come una normale macchina da fitness ti succhierà via a poco a poco tutta l'energia e ,in base al tempo che impieghi prima di svenire, si capisce quanto potere possedevi all'inizio. In questo modo è più facile stabilire il livello da cui partire per gli allenamenti.

  • E tu vuoi farmi credere che se monto su questo trabiccolo e ci sto' un po' sopra, cadrò a terra svenuto?

  • Certo che si!

  • Io ho una montagna di potere spirituale e non sarà certo quest'arnese da quattro soldi a mettermi in ginocchio!

  • Libero di provare! E chiamalo di nuovo arnese da quattro soldi e sarò io a metterti in ginocchio!

  • Ci sto! Proviamo questo coso....

  • SUPER CAMMINATORE HIYORI!!!

  • Va bene, va bene...

  • Ti sfido a resistere quattro giorni e tre notti senza mai fermarti! Ci stai ancora?

  • Assolutamente si! Non farmi perdere tempo!

 

Shinji montò sullo strumento e iniziò a premere sui pedali che Hiyori aveva montato.

Sentì immediatamente che le forze lo stavano abbandonando, ma non avrebbe mai ammesso che quella scimmietta era riuscita a costruire qualcosa di funzionante... Continuò così per tutta la notte e anche il giorno successivo, senza mai fermarsi. Il suo spirito combattivo si era infiammato in quella sfida.

 

  • Allora Shinji, che ne pensi del mio gioiellino?

  • Non è proprio niente di speciale!

 

Intanto la fronte del biondo era imperlata di sudore e le guance si erano arrossate tutte per lo sforzo. Passò così un altro giorno.

Il gruppo si stava preoccupando al quanto.. Non vedere Shinji gironzolare per il rifugio li insospettiva e, inoltre, il biondo stava usando un aggeggio costruito da Hiyori, cosa preoccupante di per sé.

 

  • Hey Hiyorin!! Perchè Shin-chan non viene a mangiare con noi?

  • Mashiro smettila di cinguettare! Il pelatino presto crollerà...

  • Che intendi dire con crollerà..?

 

Un accigliato Love fissava Hiyori, sperando che la piccoletta rispondesse in maniera convincente.

 

  • Crollerà vuol dire, letteralmente, crollerà! Così impara a dubitare dei miei strumenti!

 

Ora i vizard erano preoccupati sul serio, ma preferirono aspettare che se la gestissero da soli... Volevano bene a Shinji e lo consideravano a tutti gli effetti il loro leader, ma Hiyori li spaventava e poi Shinji spesso se le andava decisamente a cercare!

 

  • Allora pelatino, come andiamo?

  • Be.. ni... sssssimo

  • Cosa c'è? Ti manca il fiato forse?

  • Asso...lutamen...te no!

  • Ok, devi resistere un' altra notte e un altro giorno, pensi di farcela?

  • Ovvia..men..te

  • Ok... Vedremo...

 

Shinji era distrutto... Non ce la faceva proprio più e temeva che se avesse continuato fino al giorno dopo sarebbe morto, non svenuto!

La mattina, però, arrivò sorprendentemente presto e il biondo si sentiva debolissimo, ma allo stesso tempo forte come un leone perchè aveva vinto la scommessa.

Hiyori entrò nella stanza con un'espressione mesta sul viso.

 

  • B-beh, sci...mmie..tta... a...llo..ra? Ho... vi... ho vi... ho vi...

 

Bang! Shinji piombò tramortito a terra con un tonfo sonoro. La ragazza corse subito dall'amico e vide che era pallido come un lenzuolo. Lo trascinò sul pavimento e poi lo pose sul suo letto, scostandogli la frangetta bagnata dalla fronte.

 

  • Che dire.. Sei stato proprio bravo pelatino...

 

Hiyori scese in cucina, prese quanto più cibo e acqua riuscì a trovare e tornò in camera sua.

Si fermò ad osservare Shinji che, ancora svenuto e pallido, sembrava un fantasma. Si chiese se non avesse esagerato con quella sfida... Comunque non ci pensò più di tanto, ricordandosi di quanto quello stupido l'avesse fatta irritare. Lui ci riusciva sempre, qualsiasi cosa facesse la innervosiva! Persino adesso che era fermo e a stento respirava, lei sentiva il bisogno di colpire quella sua faccia da cavallo con il sandalo! A volte Hiyori si domandava perchè le facesse quello strano effetto e perchè, , nonostante ciò, continuasse a volerlo tra i piedi. Di norma le persone irritanti si scacciano, non si tengono strette! Evidentemente lei non era una persona normale, non lo era mai stata, con o senza hollow e per Shinji valeva lo stesso.

Guardare quel tonto dormire aveva fatto venire sonno anche a lei e, così, delicatamente, la bionda si accasciò...

Quando Shinji riprese i sensi, prima di tutto si rese conto di sentire un peso estraneo su di sé. La sorpresa fu grande quando vide che la sua amica-nemica dormiva accucciata su di lui, le braccia intorno al suo busto e la testa ficcata nell'incavo del suo collo. In effetti non ci stava poi così male... Per un momento il biondo pensò di abbracciarla, ma un gelido presentimento di morte lo fece bloccare. Preferì tirarle i codini come due campanacci per farla svegliare. La ragazza, con un grugnito, si alzò. Teneva ancora gli occhi chiusi mentre si stiracchiava e Shinji si stupì nel constatare che, a volte, poteva essere davvero carina. Hiyori, finalmente, aprì gli occhi

 

  • Hey schiappa! Alla fine ho vinto io!

  • Che cosa?? Stai ancora sognando forse!? Sono stato su quel coso per tre notti e quattro giorni!

  • Dimentichi che il quarto giorno era appena iniziato quando ti sei schiantato al suolo!

  • Oh... Già... Hai ragione.

 

Il solo sentirsi dare ragione bastò alla bionda per smorzare il tono di sfida

 

  • Dai che stavo scherzando, alla fine si può dire che tu ce l'abbia fatta!

  • Bene, allora quale sarebbe la mia ricompensa?

 

Nel porre questa ultima domanda all'amica, Shinji le si era avvicinato un po' troppo, al punto da poter considerare quasi ambigua quella richiesta. Lo sguardo confuso di Hiyori fece capire a Shinji che, effettivamente, aveva toppato senza volerlo e, per questo, era pronto a ricevere una sandalata. Al di fuori di ogni previsione, la sandalata non arrivò. La ragazza arrossì per una frazione di secondo e, poi, andò a recuperare il cibo che aveva preso dalla cucina e lasciato in un angolo.

 

  • Eccola la tua ricompensa, piagnone che non sei altro!

  • Fantastico!! Stavo morendo di fame dopo giorni di digiuno!

  • Povera bestia!

  • Scema!

  • Pelato!

 

Pronunciato l'ultimo insulto, Hiyori fece per andarsene e lasciarlo solo, ma Shinji le afferrò la manica della tuta rossa che era diventata il suo abbigliamento ordinario.

 

  • Hey, perchè non mangi con me?

 

Hiyori si sentì spiazzata da quella richiesta... Era da tanto tempo che non mangiavano da soli e seppure era successo in passato tantissime volte, quella situazione la metteva comunque a disagio... Erano sempre in camera da letto e le sembrava di aver già visto una scena simile in un film “particolare”, dove lui imboccava lei in maniera “particolare” con frutta “particolare”. Arrossì violentemente al pensiero di ripetere quei gesti con Shinji e disse prontamente

 

  • Ho già mangiato!

  • Ma se fino a poco fa dormivi come un sasso! Quando avresti mangiato? Smettila di fare la scema e vieni qui!

 

Shinji la tirò insistentemente per la manica e la costrinse a sedersi accanto a lui. La ragazza si sentì subito meglio, in fondo non c'era niente di strano, ma che diavolo le era passato per la testa?

I due amici mangiarono e chiacchierarono allegramente, dopodichè raggiunsero gli altri, rassicurandoli che Shinji era ancora tra i vivi, o meglio tra di loro, visto che erano tutti già morti.

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Capitolo 11
*** Tai Kurono ***


Tai Kurono

 

Quella mattina faceva davvero caldo, un caldo insopportabile, dopotutto era il 14 di luglio... I vizard cercavano in tutti i modi di non pensare all'afa che li stava tormentando fin dall'alba, ma era praticamente impossibile. Un tempo avevano avuto anche una sorta di ventilatore, ma Hiyori in uno scatto d'ira ci aveva schiantato contro il povero Shinji e l'aveva fracassato... Tutti cercavano di ingannare il tempo facendo quello che erano soliti fare: Lisa “leggeva” riviste osè, Rose suonava la sua kinshara, Love leggeva jump, Mashiro rompeva le scatole a Kensei e lui si infuriava, Hacchi osservava un nido di rondini che si era formato sotto la grondaia del magazzino e Shinji leggeva un libro in camera. Nel letto accanto al suo, dormiva una nanerottola bionda, tutta raggomitolata in sé stessa. Hiyori non amava riposare fino a tardi, anzi il più delle volte era la prima ad alzarsi e a svegliare il compagno di stanza con un sonoro calcio in faccia. La notte precedente, però, era stata tormentata dagli incubi e non aveva chiuso occhio. Shinji l'aveva osservata a lungo, le piccole mani che stringevano convulsamente le lenzuola, le gambe che lottavano contro qualcosa di invisibile, la fronte grondante di sudore freddo... Ad un certo punto, la bionda aveva gridato

 

  • Shinji che ti hanno fatto!?

 

L'amico si era alzato pazientemente dal suo letto e, strattonandola con delicatezza, le aveva risposto

 

  • Sono qui scema e non mi hanno fatto niente! Stavi sognando...

  • Ah... o-ok...

  • Cerca di stare tranquilla e di riposare, altrimenti non farai dormire neanche me!

  • Nessuno ti ha chiesto di preoccuparti, scemo!

  • E chi si preoccupa! É solo che quando hai gli incubi fai un sacco di casino! Sei capace di essere fastidiosa anche quando dormi!

 

Hiyori non aveva più risposto, si era riaddormentata... Shinji l'aveva osservata ancora per qualche minuto e, quando si era persuaso che l'amica, finalmente, riposasse tranquilla, era tornato a letto anche lui.

Il biondo si accorse che, da qualche minuto, stava leggendo sempre la stessa frase. Decise di scendere dai compagni e, guardando l'orologio, scoprì che era quasi ora di pranzo.

 

  • Allora a chi tocca oggi? Inizio ad avere fame!

  • Tutti noi abbiamo fame!

    (Gli rispose pigolando Mashiro, ancora intenta a strapazzare la testa di Kensei)

 

  • Mashiro piantala! Che diavolo! E comunque oggi è il turno di Hiyori di occuparsi del pranzo!

  • Hiyori? Sta ancora dormendo come un sasso!

  • E vai a svegliarla no?

  • Ma perchè devo farlo io?!

  • Perchè è la TUA compagna!

  • COMPAGNA DI STANZA, PREGO!

  • Come ti pare!

 

E così Shinji, di mala voglia, tornò nella sua camera per svegliare Hiyori, certo che quell'impresa gli sarebbe costata come minimo un occhio nero.

Si avvicinò cautamente al letto della bionda e decise che, se proprio doveva prenderle, voleva meritarsele a pieno. Afferrò la punta della sua cravatta e iniziò a solleticare il naso dell'amica. Hiyori strizzava gli occhi e cercava di scacciare la cravatta molesta con la mano. Sembrava quasi che in quella smorfia di fastidio tutti i puntini delle sue lentiggini cercassero di unirsi. Era una visione impagabile e Shinji si rimproverò per non aver preso della panna da spruzzarle sulla mano. Ad un certo punto il biondo decise che ne aveva abbastanza, senza panna non era poi così divertente. Fece per sollevarsi, ma le braccia di Hiyori lo trattennero. La ragazza stava ancora sognando e lo teneva stretto al petto in una morsa assassina. Shinji iniziò a sudare freddo... Non poteva di certo svegliarla ora! Se lo avesse trovato in quella posizione avrebbe pensato a chissà cosa e si sarebbe infuriata. Intanto, il respiro di Hiyori sul suo collo, gli fece scendere un brivido lungo la schiena. Si sentiva più sottosopra del solito, doveva ammetterlo e doveva anche ammettere che l'amica non era poi così piatta come pensava. Lentamente, Shinji riuscì a sfuggire alla presa della ragazza, respirava affannosamente e gli sembrava di essere appena tornato da una guerra millenaria... Si ricordò all'improvviso il motivo per cui era tornato in camera e gridò, con una voce decisamente più stridula del solito

 

  • Ehi Hiyori, alza le chiappe pelose e va a comprare qualcosa da mangiare! Oggi tocca a te!

  • TI SEMBRA IL MODO DI SVEGLIARMI BRUTTO PELATO?! MI STAVI FACENDO VENIRE UN COLPO!

  • TU MI STAVI FACENDO VENIRE UN COLPO!

  • COSA??

  • Nulla... Lascia stare... Vedi di darti una mossa!

 

Bang! Una sandalata mise fine a quella conversazione.

 

---

 

Hiyori indossò i pantaloncini della tuta e i suoi pattini a rotelle e scivolò nelle strade infuocate della città. La piccoletta adorava sfrecciare a tutta velocità su quegli affari, erano una delle poche cose che davvero apprezzava degli umani. I suoi li aveva fin dagli anni ottanta, quando andava di moda pattinare sulla pista al suono della disco music...

In pochi minuti, la ragazza raggiunse il Take-away dove i vizard erano soliti rifornirsi. Si avvicinò al bancone, aspettando di trovarsi di fronte il solito vecchio tarchiato Archie con i suoi soliti piccoli occhi porcini...

 

  • Salve, vorrei ordinare tre ramen completi, un rame..

 

La bionda si bloccò quando vide un ragazzo bellissimo, alto, moro, profondi occhi blu come il mare, spalle larghe e forti e un sorriso da prima pagina.

 

  • Oh, ehm... Mi aspettavo di parlare con Archie..

  • Si, zio Archie è in cucina al momento. Io sono suo nipote, mi chiamo Tai Kurono.

 

Hiyori non riusciva a spiccicare una sola parola. Stava annegando in quegli occhi blu e provava sensazioni mai sperimentate prima. In passato le era capitato di invaghirsi di un compagno di accademia, un bullo pelato di nome Ikkaku, ma quella volta era diverso... Le sembrava di avere una mandria inferocita nello stomaco, le orecchie le ronzavano, il suono di quella voce così calda la mandava in estasi. Un'altra voce, molto meno gradita, le sibilò perfida “ pf! Credi davvero che un tipo così figo possa guardare anche solo per caso una nanerottola come te? Andiamo, sembri una dodicenne zannuta!”

 

  • CHIUDI IL BECCO!!

  • Oh, scusami, non credevo di infastidirti...

  • No no assolutamente, non mi infastidisci! Non stavo parlando con te!

 

Consapevole di aver appena fatto la figura della pazza a causa del suo dannato hollow, Hiyori decise di deviare immediatamente, improvvisando una conversazione

 

  • Allora... Sei da molto qui a Karakura?

  • No, mi sono trasferito da un paio di giorni e non conosco ancora nessuno, pensa che non so neppure dove si trova il tempio!

  • Se vuoi, quando hai finito di lavorare, posso accompagnarti a fare un giro della città?

 

Se Hiyori avesse ascoltato la sua stessa voce pronunciare quella richiesta, di sicuro non l'avrebbe riconosciuta... Dove diavolo aveva trovato il coraggio di chiedere a quel tipo di uscire con lei??

 

  • Oh ma certo! Mi farebbe molto piacere! Io stacco alle quattro..

  • Bene, allora ci vediamo alle quattro e trenta qui?

  • Perfetto!

  • Bene, a più tardi!

  • Ehi, aspetta, non dovevi ordinare il pranzo?

  • Oh si certo! Me ne stavo quasi dimenticando!

 

Nel frattempo i vizard stavano letteralmente morendo di fame e aspettavano invano il loro pranzo...

 

  • Ehi Shinji, perchè non vai a cercarla?

  • Non ci penso proprio Lisa, io l'ho svegliata ricordi? Va a cercarla tu!

  • Sì Lisa, piantala con quelle riviste che diventi cieca! E inizia a renderti utile..

  • Chiudi il becco Love! Sto andando...

 

Lisa fu al Take-away in una frazione di secondo, usò lo shunpo, dopotutto aveva proprio una fame bestiale! Quella peste sicuramente stava litigando con qualcuno e a lei sarebbe toccato risolvere i suoi casini. La scenetta che la bella vizard mora si trovò di fronte non era certo quella di un litigio... Hiyori, con le guance rosse e le buste del take-away in mano, rideva e scherzava allegramente con un tipo affascinante.

 

  • Hey Hiyori! Mi dispiace rovinarti la festa, ma noi abbiamo tutti molta fame e credo che Hacchi stia per avere un calo di zuccheri!

  • Arrivo subito Lisa!

La risposta della bionda fu più un ringhio...

 

  • Mi dispiace di averti fatta tardare! Allora... Ci vediamo oggi pomeriggio?

  • Certo! Ad oggi pomeriggio!

 

Lisa assisteva shockata a quello scambio di battute... Davvero Hiyori, la piccola Hiyori, aveva un appuntamento? Durante il ritorno, le ragazze non si scambiarono mezza parola... La mora osservava divertita la bionda che era completamente persa nei suoi pensieri ed aveva un sorriso ebete stampato in faccia.

 

  • Finalmente siete arrivate! Ormai non ci speravamo più!

  • Rose, non essere insensibile! Stavo solo lasciando ad Hiyori il tempo di chiacchierare col suo nuovo BOYFRIEND!

 

Questa sconvolgente affermazione fu accompagnata da diverse reazioni: Love spalancò gli occhi, ma nessuno lo vide a causa delle sue solite lenti da sole, Rose sollevò interrogativo un sopracciglio, Mashiro mollò finalmente la testa di Kensei che fece cadere un bicchiere, Hacchi sorrise e biascicò un educatissimo “Oh madame, davvero?” e Shinji

 

  • Pf! Hiyori, un BOYFRIEND? Bella questa Lisa, oltre che carina sei pure simpatica!

  • Ma no! É vero! Quando sono arrivata al take-away l'ho trovata impegnata in amorose conversazioni!

  • Ma quali amorose conversazioni Lisa! E poi voi altri vi siete dimenticati che ci sono anch'io? Parlate di me come se fossi da un'altra parte!

  • Scimmietta piantala di fare la commedia e di a tutti che Lisa sta scherzando...

  • Ma insomma è così assurdo per te che io possa avere un ragazzo??

 

Le risate generali si arrestarono di colpo... Era calata un'atmosfera gelida che non prometteva niente di buono. Il gruppetto fece marcia indietro, lasciando che i due biondi si scannassero tra loro, perchè era senza dubbio ciò che sarebbe accaduto di lì a pochi scondi..

 

  • Certo, penso che sia assurdo! Chi mai potrebbe corteggiare una scimmia zannuta?

  • Soltanto perchè TU non mi hai mai considerata come una donna, non vuol dire che qualcun altro non possa farlo!

  • Mi vuoi dire che sul serio ti sei fatta il ragazzo!

  • SI!! Cioè... no, non proprio...

  • Ah... Ecco...

  • Togliti quel sorriso del cazzo dalla faccia pelato! Non ho ancora il ragazzo, ma ho un appuntamento!

  • E con chi avresti un appuntamento? Con Archie??

  • No, con suo nipote Tai!

  • Tai... Mai sentito!

  • Certo che non l'hai mai sentito! Si è trasferito qui da poco ed è un gran figo! Centomila volte meglio di te!

  • Ah si, vorrei proprio vederlo questo bamboccio!

  • Bene! Può darsi che lo vedrai molto presto visto che ci uscirò giusto oggi pomeriggio!

  • Bene!

  • BENE!

 

Hiyori tremava per la rabbia... Quello stupido pelato le aveva fatto passare la fame. Girò sui tacchi e fece per tornare in camera sua.

 

  • Dove vai? Non mangi?

  • Non ho appetito!

  • Allora fatti offrire qualcosa più tardi dal belloccio del take-away!

  • Magari lo farò!

 

E le bionda se ne andò sbattendo la porta.

I vizard guardavano attoniti Shinji che si limitò a grugnire

 

  • Beh allora? Che fate mangiate o no? Stavate tutti morendo di fame poco fa!

 

Il pasto fu meno allegro del solito perchè tutti sapevano che quel litigio era molto diverso dagli altri.. L'unico a non aver capito la gravità delle proprie uscite era Shinji, ma l'avrebbe scoperto presto.

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Capitolo 12
*** La sua bambola è cresciuta ***


La sua bambola è cresciuta

 

Hiyori era furiosa! Non si era mai sentita così umiliata... Non poteva negare che le espressioni incredule dei suoi compagni l'avessero infastidita, ma ciò che l'aveva fatta arrabbiare di più era stato il sorrisetto compiaciuto di Shinji mentre la prendeva in giro. Chi si credeva di essere quel pelatino? Solo perchè lui era sempre circondato da belle ragazze che sembrava facessero di tutto per dargliela, non significava che anche lei non potesse fare strage di cuori, una volta tanto! Hiyori, indubbiamente, non aveva mai prestato grande attenzione agli uomini ed alle relazioni, credeva che l'amore rendesse tutti un po' più tonti... L'unico modello di relazione uomo-donna con cui si era confrontata era stato quello, disastroso, dei suoi genitori e proprio per questo era certa che non si sarebbe mai ridotta come suo padre per amore di qualcuno.

Ben presto la ragazza si rese conto che era giunto il momento di uscire, si diede un'occhiata distratta allo specchio, non era proprio abituata a farlo e scivolò giù nella stanza principale. Sul divano erano seduti solo Lisa e Shinji.

 

  • Beh, io sto uscendo, ciao Lisa!

  • Ciao, LISA? Perchè non saluti anche me?

  • ..

  • Ehi! Non sarai ancora arrabbiata per prima?

  • Ci vediamo stasera, Lisa non sono sicura di tornare per cena, avvisa gli altri.

  • Sei davvero infantile Hiyori, lo sai?

  • ..

 

La bionda era già uscita per strada, indossando i suoi fedelissimi pattini e sfrecciando a tutta velocità. Non voleva più vedere quel brutto muso un secondo di più. Nel frattempo, al rifugio...

 

  • Roba da non credere! Ma l'hai vista, Lisa?

  • Certo e penso che abbia fatto bene a non parlarti!

  • Coooosa?? Che fai, le dai ragione? Sta soltanto facendo la parte dell'offesa per attirare attenzione, ma se crede che mi scuserò con lei, si sbaglia di grosso!

  • Sai bene che Hiyori non fingerebbe mai di essere stata ferita solo per attirare attenzione, lei odia mostrarsi vulnerabile. Stavolta, l'hai offesa sul serio!

  • Dai Lisa, adesso non farla lunga anche tu. Hiyori ed io facciamo così! Ci punzecchiamo da sempre e su qualsiasi cosa e nessuno dei due si offende sul serio! Che dovrei dire io allora? Lei mi chiama pelato e testa di cazzo tutto il tempo! E poi a lei non è mai importato nulla del suo aspetto, ci abbiamo sempre scherzato su!

  • Questo è vero Shinji, voi due scherzate su tutto e siete molto intimi, talmente intimi che non ti accorgi dei piccoli cambiamenti di Hiyori.

  • Piccoli cambiamenti? Che vuoi dire?

  • Tu la vedi sempre come la bimbetta con cui giocavi nel Rukongai, non è vero?

  • Ovvio, perchè LEI è UNA BAMBINA! Rompiscatole e fastidiosa per giunta!

  • É proprio qui che ti sbagli, Hirako-san!

 

Sia Shinji che Lisa sussultarono all'improvvisa comparsa di Rose alle loro spalle, quell'uomo così pacioso poteva essere davvero inquietante a volte!

 

  • Rose! Da quanto tempo sei qui?

  • Abbastanza da aver capito l'argomento della vostra conversazione!

  • Stavi origliando non è vero?

  • Non sono certo io l'esperto nell'origliare, Lisa-chan!

  • Sta' zitto....

  • Comunque, tornando al punto... Hirako-san, ti sbagli a credere che Hiyori-chan sia ancora una bambina. In verità, giorno per giorno, sta sbocciando trasformandosi una piccola donna e prima che lei stessa o tu possiate rendervene conto, sarà circondata dai ragazzi interessati alle sue “grazie.”

  • Per favore, Rose! Non parlare così! Pensare ad Hiyori in “certe situazioni” mi fa venire il voltastomaco! E poi tu che ne sai che “sta sbocciando in una piccola donna”!?

  • Hirako-san... Io sono un osservatore romantico, mi piace concentrarmi sul mondo e coglierne le minime trasformazioni e in più, non avendo con lei un rapporto stretto come il tuo, riesco a vederla dall'esterno, per com'è davvero e non come l'hai dipinta nella tua mente!

  • Sciocchezze! Con tutto il rispetto, Rose, SOLO IO CONOSCO DAVVERO QUELLA SCIMMIA ZANNUTA E SOLO IO RIESCO A VEDERLA PER COM'è !

  • Ne sei così sicuro, Shinji? Non è che forse dovresti umilmente riconoscere che ti sei ancorato troppo alle tue convinzioni?

  • Lisa adesso ti ci metti pure tu? Oggi non ne vuoi sapere di stare dalla mia parte!

  • Io sono SEMPRE dalla tua parte, e da quella di Hiyori... Per questo ti sto parlando in questo modo.

  • Lascia stare! Questa conversazione mi sta annoiando, vado a fare due passi!

In un attimo, anche Shinji si immerse nelle roventi strade di karakura. La testa aveva iniziato a fargli male, forse perchè stava serrando rabbiosamente i denti da troppo tempo. Decise che un goccetto lo avrebbe calmato di sicuro e si avviò a passo svelto verso un piccolo bar di periferia, dove si recava ogni volta che voleva smettere di pensare, anche solo per un paio d'ore. Mentre camminava verso la sua meta, il biondo sentiva frullargli nelle orecchie le parole di Lisa e Rose.. “ Tu la vedi sempre come la bimbetta con cui giocavi nel Rukongai, non è vero?” “Riesco a vederla dall'esterno, per com'è davvero e non come l'hai dipinta nella tua mente!”

Quegli stupidi! Cosa ne volevano sapere loro? La sua amica era una testa calda e lui amava farla arrabbiare, era sempre stato così e nessuno gli avrebbe messo strane idee in testa. Arrivata la sera sicuramente la scimmietta si sarebbe calmata e avrebbero iniziato a punzecchiarsi come sempre... Eppure Shinji sentiva che, in fondo in fondo, l'aveva turbata e gli dispiaceva. I suoi piani contemplavano solo di infastidire Hiyori, non di farla soffrire.

Tutto preso nei suoi pensieri, il biondo non si rese conto di aver già superato il locale.

Quando, finalmente, ritornò sulla terra, fece marcia indietro e raggiunse l'insegna luminosa di quel luogo assai familiare. In un bar si vedono tanti volti diversi: ragazzi che si vogliono divertire senza esagerare, disperati che si aggrappano alla bottiglia per dimenticare, timidi che sperano di sciogliersi con un piccolo “aiutino”... Shinji aveva attraversato, svariate volte, tutte quelle fasi e si rese conto, appena entrato, che ancora non era riuscito a scoprire quale fosse, quella volta, il suo umore.

 

  • Bentornato, dolcezza! Cosa ti porto?

 

La bellissima barista salutò il suo cliente affezionato. Shinji aveva avuto occasione di “conoscere” quella donna in tanti modi differenti e, quando si sentì salutare così calorosamente, pensò che forse il pomeriggio non era poi da buttare.

Si fece servire il solito, rum liscio, senza ghiaccio, e bevve tutto d'un sorso quel liquido infuocato. I primi bicchieri scesero in gola molto facilmente, ma quando il biondo si accorse che la testa iniziava a girargli, decise che era ora di smettere. Non voleva ubriacarsi, aveva finalmente capito quale fosse il suo umore...

 

  • Hai da fare quando stacchi, Serene?

  • Sì, ho da fare con te!

  • Perfetto, questa era proprio la risposta che volevo.

 

Con una risatina, la barista Serene si tolse il grembiule e, dopo aver servito gli ultimi due clienti, uscì dal bar insieme a Shinji. Era davvero bella, con i suoi capelli castani e lucidi, le labbra carnose e il seno abbondante che la donna faceva di tutto per NON nascondere. Totalmente diversa da quella scimmietta rompiscatole, pensò il biondo e subito dopo si maledì per quel pensiero. Non importava l'aspetto, Hiyori era sua amica e per di più una bimbetta e se anche fosse stata bella come Serene, non l' avrebbe guardata MAI nel modo in cui, ora, stava fissando le generosità della barista. Si sentiva male anche solo ad ipotizzare un approccio di quel tipo con lei.. Hiyori era la sua bambola di porcellana\bambola rotta ed era certo che quella bambola non fosse adatta al tipo di giochi che a lui piacevano, anzi non si sarebbe mai permesso di giocare con lei, di trattarla come uno dei suoi tanti “primi amori”. Era per questo che non gliel'aveva mai detto e che, di sicuro, non l'avrebbe fatto in futuro.

 

  • Ehi, biondino... Cos'è quella faccia scura? Credevo volessi divertirti un po' stasera...

  • Hai ragione, non mi sto comportando da gentil' uomo, ma tranquilla, ho già in mente come farmi perdonare...

 

Quelle furono le ultime parole che si scambiarono... Non c'era proprio più niente da dire. Arrivarono in un baleno a casa della ragazza e lui la fece sua sul divano del soggiorno. Una volta finito, Shinji recuperò i suoi vestiti sparsi per la camera e lasciò Serene addormentata. Non gli sembrò scorretto, dopotutto non erano soliti passare tutta la notte insieme, tra loro non c'era una vera relazione. Si chiese, per un attimo, se in vita sua avesse mai avuto una relazione con una donna che si potesse definire “vera”...

Accelerò il passo verso casa, l'aria fresca della sera stava finalmente dando sollievo agli abitanti della città. Il biondo scelse di passare davanti al Take-away, senza una ragione particolare. Probabilmente, in cuor suo, sperava di trovare Hiyori e, in effetti, la vide. La sua amica era giusto a pochi metri da lui, stretta fra le braccia di un bel ragazzo moro che la baciava teneramente. In pochi secondi, la mente di Shinji fu attraversata da una marea di pensieri contrastanti e una rabbia cieca lo colse alla sprovvista... Voleva soltanto avvicinarsi a quel tipo, staccarlo da lei e massacrarlo di botte. Poi, riacquistando un po' di autocontrollo, si rese conto che, di sicuro, quello che stava succedendo davanti ai suoi occhi l'aveva voluto Hiyori perchè mai e poi mai quella ragazza avrebbe permesso ad un uomo certe libertà senza il suo consenso. A quel punto la rabbia lasciò il posto ad un altro sentimento, più difficile da decifrare. Shinji sapeva solo che ne aveva abbastanza di quella scena e che voleva subito tornarsene a casa, senza farsi vedere.

Arrivò al deposito usando lo shunpo e corse in camera sua senza degnare di uno sguardo i compagni. Si gettò sul letto e si portò automaticamente le mani sulla fronte... Ma che diavolo gli era preso? Una reazione del genere solo perchè Hiyori stava baciando un ragazzo? E fu allora che realizzò cosa avessero cercato di fargli capire Lisa e Rose qualche ora prima: Hiyori non era più una bambina e, di sicuro, non era più la SUA bambina. Sentì lo stomaco serrarsi e i battiti accelerare inspiegabilmente. Era ANSIA quella che stava provando? Si girò su un fianco e portò le ginocchia al petto. Quella posizione sembrava farlo rilassare e, infatti, dopo pochi minuti si addormentò.

Hiyori entrò in camera sua senza far rumore. Sapeva che Shinji era già a letto, glielo avevano detto i compagni, e non voleva certo svegliarlo per continuare la discussione di quel pomeriggio. Era troppo emozionata per litigare... Tai le piaceva tantissimo, era un ragazzo simpatico e gentile. Avevano trascorso una fantastica giornata, girando per la città e chiacchierando del più e del meno. Lui non la considerava affatto una rompiscatole, anzi sembrava interessato a tutte le sue parole. Non passava il tempo a prenderla in giro, rideva CON lei non DI lei... Quando era giunto il momento di salutarsi, le aveva accarezzato dolcemente una guancia, augurandole la buonanotte e, inaspettatamente, era stata la ragazza a fare la prima mossa, sporgendosi verso il moro per un goffo bacetto. Tai non si era lasciato sfuggire l'occasione e, sinceramente preso da quella piccoletta, ricambiò e prolungò lo scambio di effusioni.

La ragazza si trovò a pensare che, forse, era stata un po' precipitosa, dopotutto conosceva Kurono solo da poche ore e subito aveva voluto baciarlo. Preoccupata di aver dato una brutta impressione di sé, Hiyori ,improvvisamente, si ricordò che l'unica persona con cui avrebbe desiderato condividere quelle incertezze era Shinji. Gettò una rapida occhiata all'amico addormentato e decise che non voleva più tenergli il broncio.

 

  • Shinji.. Ehi, Shinji svegliati!

  • Mmmmf...

  • Non girarti dall'altro lato! Svegliatiiii!

 

Hiyori aveva iniziato a strattonare il biondo che, di mala voglia, si alzò a sedere e iniziò a focalizzare l'immagine di fronte a sé. Appena Shinji realizzò che era stato svegliato da Hiyori, il ricordo della scena che aveva visto poco prima lo fece destare del tutto, come una secchiata d'acqua gelida.

 

  • Ehi... Hiyori...

  • Ehi...

 

Un silenzio teso era calato nella stanza, entrambi sapevano che il litigio di quel pomeriggio doveva essere ancora chiarito, ma non avevano il coraggio di fare la prima mossa.

Hirako, dopo una piccola attesa, si decise a parlare perchè, in fondo, sapeva che toccava a lui.

 

  • Hiyori senti, per quello che è successo oggi, io...

  • Lascia stare! Va tutto bene, ho esagerato a prendermela così tanto..

  • No senti, ho sbagliato io ok? A volte mi dimentico che sei una donna anche tu e che...

  • Ma quale donna! Io non sono affatto una donna!

  • Beh, non mi sembrava da come ti comportavi con quel ragazzo...

 

Il biondo avrebbe voluto schiaffeggiarsi per averlo detto, vide l'amica arrossire e granare gli occhi e pregò che lo shock la dissuadesse dal prenderlo a pugni.

 

  • Tu... ci hai... visti??

  • S-si, ma prima che tu possa pensare male, passavo lì per caso, di ritorno dal bar...

  • Di ritorno dal bar, eh? Sei andato di nuovo a “far visita” a Serene?

 

Quello era il turno di Shinji a sentirsi imbarazzato. Cercò di salvarsi dicendo

 

  • Perchè quel tono inquisitorio? Serene è solo un'amica!

  • Si certo, un'amica... di letto!

 

Dopo quella frase entrambi si guardarono e scoppiarono a ridere. Il peggio era passato...

 

  • Allora Hiyori, raccontami un po' la tua serata a luci rosse

  • Ma quale serata a luci rosse?! Quello che hai visto è stato il massimo...

  • Ah davvero? Menomale...

  • Come scusa?

  • No, niente niente allora dicevi?

 

Così la bionda raccontò a Shinji tutto quello che le era successo durante il pomeriggio e anche le sue preoccupazioni circa l'essere stata avventata.

 

  • Hiyori, ascolta uno che di queste cose ne sa abbastanza... Non c'è niente di male nell'essere avventati, soprattutto se l'altro ci sta... Fai capire subito che sei una decisa, una che sa che cosa vuole!

  • Ma io non so affatto cosa voglio! Ho agito d'impulso e basta!

  • E allora? Con un bacio non si firma un contratto... Frequentalo e se ti piace ok, se non ti piace arrivederci!

  • Bella filosofia la tua! La usi con tutti i tuoi “primi amori”?

  • Non sono mica un mostro, scema! Offro alle damigelle quello che desiderano, ma poi devo passare ad un altra povera anima bisognosa d'amore! Sarebbe un peccato privare il mondo femminile di un amante raffinato come me! Non si monopolizza un latin lover!

  • Shinji basta mi stai stonando! Perchè non ci mettiamo a dormire? Sono stufa di sentirti cantare la serenata a te stesso! Sei patetico!

  • Scimmietta invidiosa... Buonanotte!

  • Buonanotte pelatino idiota!

 

Le acque tra i due biondi si erano calmate e, finalmente, potevano riposare tranquilli.

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Capitolo 13
*** Gelosia?! ***


Gelosia!?

 

Il primo di agosto era alle porte e i vizard si stavano impegnando ad organizzare una festa di compleanno, rigorosamente a sorpresa, per Hiyori. La bionda diceva di non amare molto i party, ma i suoi amici sapevano che le avrebbe fatto piacere ricevere un sacco di doni ed attenzioni, perciò, non avrebbero certo fatto passare inosservata quella data.

Shinji era, senza dubbio, il più agitato di tutti. Quell'anno, infatti, voleva regalare all'amica qualcosa di davvero speciale, ma non aveva ancora idea di cosa. Sapeva, inoltre, che i compagni avevano intenzione di invitare anche Tai, con cui Hiyori aveva iniziato a frequentarsi assiduamente. Tale particolare contribuiva ad accrescere il carico di stress del biondo che voleva a tutti i costi che il suo regalo facesse sfigurare quello degli altri, in particolare quello di Kurono. Shinji non capiva perchè, ma quel tipo gli dava sui nervi, con quell'aria da bravo ragazzo e lo sguardo innocente da idolo delle ragazzine... Non aveva un briciolo del suo charme, Hirako ne era certo e la sera della festa avrebbe sfoggiato il suo abito firmato, lasciando tutti a bocca aperta e facendo sentire quel ragazzino più piccolo di una formica! Un sorrisetto inquietante fiorì sulle labbra del biondo a quel pensiero, ma si spense subito a causa di un grido rabbioso

 

  • Shinji, sto entrando, sei presentabile?!

  • Entra pure e smettila di urlare! Vuoi fracassarmi i timpani?!

  • Magari ti fracasso la faccia!

 

Shinji andò in contro all'amica che aveva appena fatto irruzione nella loro camera. Hiyori aveva un'espressione strana, indecifrabile, e dopo essersi guardata intorno per qualche secondo, si sedette, con aria assente, sul suo letto.

 

  • Senti Shinji, avrei bisogno di... chiederti un favore...

  • Spara, che ti serve? Ti dico da subito che se si tratta di soldi non ne ho, questo mese devo sostenere delle spese...

  • No, no tranquillo tirchio del cavolo! Non si tratta di soldi...

  • E allora cosa vuoi?

 

Hiyori era sempre più strana... Aveva abbassato lo sguardo e i suoi occhi fissavano il pavimento della camera. Le sue piccole braccia erano strette al petto e le mani, serrate in due pugni, mostravano bianchissime e sporgenti nocche. Sembrava quasi che, in quella posizione, la ragazza stesse soffrendo per un forte mal di pancia e Shinji pensò quasi di domandarglielo, ma fu interrotto da una richiesta che non riuscì a comprendere, tanto era stata pronunciata velocemente e a bassa voce.

 

  • Scusa Hiyori, ma se parli così piano come faccio a sentirti?

  • Sturati le orecchie allora!

  • Io ci sento benissimo e le mie orecchie sono pulitissime! Dai muoviti e parla come si deve, cosa c'è? Hai bisogno di nuovo che ti scusi con qualcuno che hai pestato?

  • No, in verità... Cioè... Sai che fra due giorni è il mio compleanno, vero?

  • Non ci provare! Non saprai nulla da me!

  • Non saprò nulla.. di cosa?

  • NIENTE, NIENTE!

  • Comunque sia... Vorrei chiederti se... se...

  • SE!??

  • seperfavore milascilastanzalibera perquellasera!

  • Cosa? Vuoi che ti lasci la stanza libera? E perchè ma... Oh...

 

Shinji si bloccò di colpo non appena comprese il perchè di quella strana richiesta... Hiyori aveva intenzione di... di...

 

  • Sì ehm... Vorrei... far vedere... la nostra stanza a Tai.

  • Oh... O-ok, si può fare...

  • Bene, allora... Siamo d'accordo?

  • Sì... Certo...

  • Ok, allora.. a più tardi...

 

Hiyori si alzò dal letto, rossa in volto e incapace di guardare l'amico. Prima che potesse dileguarsi oltre la porta, Shinji prese il coraggio di parlarle ancora, anche se era visibilmente sconvolto

 

  • Hiyori, aspetta!

  • S-sì..?

  • Sei... Sei proprio sicura di voler... Cioè... Vi conoscete da poco e poi...

  • Ma se sei stato proprio tu a dirmi di seguire l'istinto e di non preoccuparmi di essere impulsiva!

  • Impulsiva sì, ma non sciocca!

  • Cosa?? Pensi che sia sciocca?!!

  • No! Cioè, non volevo dire sciocca... Non fraintendermi! É solo che... Tu hai sempre detto di voler essere una sposa vergine e così...

  • Shinji piantala! Ero una mocciosa quando dicevo quelle cose e tu mi hai sempre preso in giro per quella storia!

  • Sì, è vero, ti ho sempre preso in giro, ma, in fondo, la considero una cosa molto carina... L'idea di conservarti pura per l'uomo della tua vita.

 

Calò un silenzio imbarazzante, interrotto solo dal ticchettio snervante dell'orologio da muro. Hiyori aveva capito dove Shinji volesse andare a parare e non poteva negare di averci già pensato lei stessa... Aveva sempre sognato di concedersi all'uomo che avrebbe sposato e soltanto a lui. Credeva che la verginità fosse l'unico dono che una persona, una ragazza, come lei potesse offrire ad un ipotetico compagno. Tai, però, l'aveva portata in così poco tempo a provare emozioni e sensazioni fortissime e, per questo, la bionda aveva iniziato a sperare che fosse proprio lui il “lui” della sua vita.

Lentamente, tornò a sedersi sul letto e, con un'espressione serissima che la faceva sembrare molto sicura, disse all'amico

 

  • Shinji... Credo che Tai sia quello giusto, nessuno mi ha mai fatta sentire così

  • Davvero?

  • Sì...

  • Allora fa quello che senti di fare, però....

 

Prima di continuare, il biondo si diresse verso il cassetto del comodino, lo aprì e ne estrasse una scatola di preservativi che porse ad una Hiyori incredula

 

  • SHINJI!! MA CHE DIAVOLO FAI!!?

  • Senti, mi vergogno come un cane anche io, ma mi sembra giusto avvertirti..

  • Ho capito, cavolo! Ma a questo ci penserà lui, ti pare??

  • Non ci si può mai fidare troppo!

  • Ok... Porca miseria, sei proprio...

 

Ma Hiyori non riuscì a finire la frase, era ancora troppo shockata. Ancora una volta, quello scemo stava cercando di proteggerla e a lei non dispiaceva, nonostante avesse fatto tutte quelle storie. Prese delicatamente la scatola come se potesse morderla da un momento all'altro e la sistemò nel suo comodino.

 

  • Beh, allora... Grazie.

  • Figurati... E adesso devo decisamente uscire di qui e prendere una boccata d'aria!

 

In effetti, Shinji era sconvolto almeno quanto lei. Non poteva credere a quello che aveva appena fatto e soprattutto non poteva accettare che quel moretto, di lì a due giorni, avrebbe... avrebbe... Niente, proprio non riusciva a pensarci.

Approfittando dell'assenza di Hiyori, comunicò agli altri di sotto che i loro progetti dovevano cambiare e che la festa a sorpresa l'avrebbero fatta il giorno dopo. Inutile dire che le domande fioccarono spontanee e il biondo si limitò a dire che l'amica voleva trascorrere una serata romantica con Tai. I vizard, però, osservando l'espressione accigliata di Shinji, capirono che la “serata romantica” prevedeva anche il dopocena e decisero, di tacito accordo, che sarebbero usciti tutti, lasciando ai piccioncini la casa, o meglio il magazzino arredato, completamente vuota.

 

Quella sera Hiyori aveva sciolto i capelli, indossato un vestitino dorato e messo un filo di trucco. Non si sentiva assolutamente a proprio agio così conciata, ma sapeva che stava per compiere un passo importante e, per una volta, voleva vestirsi da ragazza. Uscì dalla porta della camera immersa nei suoi pensieri e non si accorse che Shinji la stava fissando. Quando la incrociò, il biondo per poco non ebbe un colpo.

Era bella, bella come non l'aveva mai vista prima e si stupì nel notare quanta cura l'amica aveva riposto nel prepararsi. Gli fece un po' male quella consapevolezza, anche se non capì subito il perchè.

 

  • Ehi, guarda guarda, una scimmietta in abito da sera!

  • Vaffanculo! Lo so già che sembro una stupida bomboniera! Ma che mi è saltato in testa?!

  • Non è vero..

  • Cosa non è vero?

  • Che sembri una bomboniera...

  • E allora cosa sembro? Quale insulto più adatto hai trovato?

  • Nessun insulto... Sembri Hiyori, con un po' di stucco in faccia e un abito dozzinale...

  • DOZZINALE A CHI???

 

I due amici si punzecchiarono ancora per un po', ma poi Shinji disse

 

  • Senti, levo le tende prima che arrivi il tuo cavaliere e, a proposito, che gli hai detto per giustificare il fatto che vivi in un magazzino?

  • Gli ho detto che faccio parte di un gruppo folk rock, i “VIZARD” e che il magazzino aveva un'acustica perfetta per le nostre prove..

  • Hahahaha, magari fosse stato davvero così!

  • Hahahaha, infatti!

  • Dai, allora vado, a più tardi.

  • Ciao!

 

Dopo che l'amico fu andato via, Hiyori tornò a concentrarsi sulle cose da fare... Aveva preparato la musica, rigorosamente rubata dalla collezione di Shinji, messo in ordine, preso il cibo( ovviamente non al Take-away di Kurono) e sistemato fiori qua e là per ravvivare l'ambiente grigio del rifugio. Un'ultima occhiata furtiva alla sua stanza e al comodino che non le era mai sembrato tanto in vista e fu pronta per affrontare la serata.

Tai arrivò in perfetto orario, vestito di tutto punto, con un mazzo di rose rose in una mano e un pacchetto dorato nell'altra. Quando il ragazzo vide la bionda, la baciò e le consegnò i fiori e il pacchetto, ironizzando subito sul fatto che era in tinta con l'abito della sua bella. Tutta l'ansia di Hiyori sparì e la ragazza iniziò, finalmente, a rilassarsi e lasciarsi andare.

 

Shinji passeggiava per le strade della città senza una meta precisa. Decise di entrare in un night giusto per passare il tempo, quel locale con la musica assordante non gli piaceva affatto, ma sembrava, in quel momento, il posto migliore per tormentarsi i timpani e non pensare a nulla. Si sedette, con la solita espressione strafottente, vicino al bancone dei cocktails ed ordinò un martini. Prima che potesse accorgersene, una rossa mozzafiato, già un po' brilla, si era avvicinata a lui e aveva iniziato a fissarlo.

 

  • Ciao biondino, mi chiamo Lucy e tu sei...?

 

Riportato alla realtà, Shinji si rese conto di avere una sventola a pochi centimetri da lui e, sfoderando il suo sguardo migliore, rispose

 

  • Salve, mia bella signorina... Il mio nome è Hirako Shinji, molto piacere...

 

La conversazione che iniziò tra i due fu blanda e inutile. La ragazza sapeva quello che voleva da Shinji e, infatti, si alzò dallo sgabello su cui era seduta e avvicinò le labbra all'orecchio del biondo, sussurrando

 

  • A casa mia o a casa tua?

 

La risposta del ragazzo la sorprese e, sinceramente, lo sorprese

 

  • No, grazie, per quanto mi piacerebbe moltissimo farlo con te, stasera non ne ho molta voglia...

  • Come scusa?

  • Hai capito bene...

  • Pf! Finocchio!

 

La rossa, mortalmente offesa per quel rifiuto, se ne andò infuriata e Shinji iniziò a riflettere su quello che era appena successo... Lui non aveva MAI rinunciato ad una notte d'amore, specialmente se ad offrirgliela era una ragazza come quella, eppure... Stava davvero troppo male, perfino per provarci. Sì, stava male, dovette ammetterlo, una volta per tutte. Non voleva che quel ragazzino idiota avesse Hiyori, non voleva e basta! Il solo pensiero che quelle sporche mani la toccassero, lo faceva infuriare! Odiava sentirsi in quel modo e odiava che la causa fosse la sua... gelosia! Sì, era tremendamente geloso e non geloso come lo sarebbe un fratello per una sorella... Inizialmente pensava che quei sentimenti dipendessero dal fatto che conosceva Hiyori da tutta la vita e gli sembrava strano vederla con un uomo, ma poi capì che non era così... Fin da quando l'aveva rincontrata, quella mattina al mercato, si era sempre e soltanto concentrato sull'idea di proteggerla, come se fosse un membro della sua famiglia. Col tempo erano diventati così uniti che lui aveva quasi dato per scontato che la ragazza sarebbe sempre stata “sua”,in qualche modo, anche se non aveva mai pensato seriamente a lei come possibile fidanzata. Forse non aveva voluto farlo, considerando la sterilità di tutti i suoi rapporti con le donne. Hiyori era molto più che una banale conquista e Shinji era terrorizzato, terrorizzato all'idea di mostrarle il suo cuore. Paradossalmente, l'unica donna che non aveva mai detto di amare era la sola che amasse davvero. In fondo, pensò divertito il biondo mentre usciva di corsa dal night, lui aveva sempre fatto le cose al contrario...

Appena arrivato a pochi passi dal magazzino, Hirako iniziò a chiedersi cosa avesse intenzione di fare. Non poteva certo fiondarsi in camera, strappare quel polipo da Hiyori e prendere il suo posto?! E poi era quasi certo che l'amica non lo ricambiasse affatto. Era sempre stata così dura con lui... Sentì una stretta allo stomaco al pensiero che stava per commettere un errore e che, probabilmente, ormai era troppo tardi.

Si fece coraggio ed entrò nella stanza principale. Quello che vide, lo stupì e lo affascinò al tempo stesso. Una tristissima Hiyori sedeva sul bordo della finestra più alta della struttura, il vestito dorato brillava alla luce della luna insieme ai capelli sciolti, scossi dal vento che entrava dai vetri rotti. Il volto della ragazza, in quell'espressione così affranta, aveva perso tutta la sua solita aggressività, mostrando, invece, una fragilità che lasciò Shinji a bocca aperta.

 

  • Hiyori! Che succede? Perchè stai lì tutta sola?! Dov'è Kurono?

 

Appena la bionda si rese conto della presenza dell'amico, rispose debolmente

 

  • L'ho mandato via...

 

Shinji avvertì nuovamente la rabbia montare e si scagliò verso la ragazza, gli occhi ridotti a fessure

 

  • Se quel bastardo ti ha fatto qualcosa giuro che io..

  • Calmati, non mi ha fatto nulla, anzi... Lui è stato perfetto, un gentil' uomo.

 

Shinji si ricompose e si sedette accanto all'amica

 

  • Se è stato così perfetto allora perchè l'hai mandato via?

  • Perchè ha detto di amarmi..

  • Beh... Di norma questa è una cosa che dovrebbe far piacere...

  • Infatti!! E io sono una stupida! Stupida stupida stupida...

 

La ragazza sembrava davvero disperata e continuava a ripetere di essere una stupida tenendo la testa fra le mani e scuotendola con forza.

 

  • Ehi, la vuoi finire? Sebbene sia d'accordo con te, potresti smetterla di tormentarti la testa?

  • Shinji, sul serio, cosa c'è di sbagliato in me?

  • Mi verrebbero in mente un mucchio di cose!

  • Smettila di prendermi in giro... Ti prego

 

Hiyori non lo aveva MAI pregato di non darle fastidio... Shinji le posò delicatamente un braccio sulla spalla e con l'altra mano le afferrò il mento, costringendola a guardarlo

 

  • Non c'è assolutamente niente di sbagliato in te, non una cosa che cambierei o migliorerei...

  • Shinji... Lo pensi sul serio?

  • Non potrei mai prendermi gioco di te in un momento simile.

 

La ragazza sorrise teneramente all'amico e, inaspettatamente, poggiò la testa sul suo petto.

 

  • Credevo che fosse quello giusto e lui ha fatto davvero tutto nel modo giusto... Mi ha fatta ridere, mi ha regalato una bellissima collana e quando siamo andati in camera, mi ha chiesto se lo volessi davvero

  • E tu... Cosa gli hai risposto?

  • Gli ho risposto di sì.

 

Una fitta dolorosa al petto fece sussultare Shinji e il ragazzo sperò che l'amica non avesse notato la sua reazione a quelle parole

 

  • E poi... Cosa è successo?

  • E poi... Non è successo... Niente

  • Che vuoi dire?

  • Voglio dire che... Non l'abbiamo più fatto.

  • Oh...

 

Quel“oh” gli era uscito fin troppo somigliante ad un sospiro di sollievo, quindi per dissimulare i suoi sentimenti, continuò a parlare

 

  • E quindi, com'è andata a finire? Sempre se ne vuoi parlare...

  • Ci stavamo baciando e la situazione era diventata abbastanza “calda”, quando lui mi ha scostato una ciocca di capelli dal viso e mi ha sussurrato un “ti amo, sai?”

  • Uhu...

  • Già... Tai si era fermato e mi guardava come aspettandosi che gli dicessi “anch'io” o qualcosa del genere... In quel momento ho realizzato che non lo amo e che non ce l'avrei mai fatta a mentirgli, a dirgli “anch'io” guardandolo negli occhi. Non è quello giusto.

  • Hiyori, insomma, non dovresti essere così drastica, dire “ti amo” ad una persona non è così semplice come può sembrare...

  • Ma se tu lo dici praticamente ad ogni ragazza carina che incontri!

  • Lascia stare, non sono un buon esempio...

  • Non sei un buon esempio?! Eppure non ti sei fatto problemi a dispensare consigli!

  • Scema, non ti avrei mai consigliato qualcosa che avrebbe potuto danneggiarti!

  • Lo so...

  • Bene, almeno questo... Senti, prova a dargli una possibilità... Magari, col tempo, riuscirai a dirgli che lo ami anche tu.

  • No, mi dispiace ma non mi accontento! Ho sempre creduto che con la persona giusta quelle parole sarebbero uscite dalla mia bocca come se fosse la cosa più facile del mondo!

  • Fai come vuoi, ma ti consiglio di pensarci bene...

  • Ne ho abbastanza dei tuoi consigli!

 

Shinji guardò Hiyori in cagnesco e la ragazza gli sorrise, di nuovo, era la seconda volta quella sera.. Il biondo, incoraggiato da qual sorrisetto, iniziò ad accarezzare la testa dell'amica che era ancora appoggiata al suo petto. Stranamente, lei non reagì a quella manifestazione d'affetto che, per loro due, era decisamente troppo. La ragazza si sentiva di nuovo bene, le piaceva avere le dita di Shinji tra i suoi capelli. Inaspettatamente, sentì il battito del cuore di lui diventare sempre più forte e anche lei avvertì una piccola palpitazione, quando la mano del biondo scivolò lentamente dalla sua testa al suo mento, costringendola ad alzare di nuovo lo sguardo.

Il viso dell'amico era vicinissimo al suo...

 

  • Hiyori...

  • Sì...

  • Lo sai... Con i capelli sciolti sembri quasi... una ragazza.

 

Bang! Un calcio in faccia pose fine a quella lunghissima serata.

 

  • Hahahahaha dai scema! Scherzavo!

  • Impara a dormire con un occhio aperto, pelatino!

  • Hahahaha!

 

Eh sì, il biondino, per quella volta, non se l'era proprio sentita, ma chissà, in futuro... Forse...

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Capitolo 14
*** IL DOLORE E LA PASSIONE ***


IL DOLORE E LA PASSIONE

 

*AVVISO: questo capitolo potrebbe contenere materiale poco adatto ad un pubblico di minori( MI SEMBRA DI SCRIVERE GLI AVVISI ALLA TV XD )

 

Il giorno della fatidica battaglia contro Aizen si stava avvicinando... I vizard erano impegnatissimi con gli allenamenti, ciascuno cercava di prepararsi al meglio per quello scontro decisivo. A volte, però, era molto difficile rimanere concentrati, nel cuore di tutti c'era la consapevolezza che, di lì a poco, avrebbero potuto chiudere gli occhi per sempre. Era passato più di un secolo dal loro esilio, eppure i compagni di sventura ricordavano ancora con drammatica chiarezza tutti i particolari della notte che aveva sconvolto le loro esistenze. Quella memoria li tormentava negli incubi, la notte, ma anche durante il giorno, quando si distraevano un po' troppo e la mente tornava a quei giorni felici, trascorsi nella Soul Society.

Mashiro era, senza dubbio, l'anima del gruppo. Il suo comportamento infantile teneva tutti su di morale, per quanto fosse possibile, e Kensei, il duro Kensei che mai si era abbandonato a manifestazioni di affetto, sempre più frequentemente lasciava che la ragazza riposasse accoccolata sul suo petto. L'ex capitano della nona divisione, infatti, aveva capito che, dietro l'atteggiamento leggero del suo ex luogotenente si nascondeva una grande paura, perciò aveva deciso di lasciarsi un po' andare con lei.

Gli altri vizard si aspettavano un “addolcimento” anche nei rapporti tra Shinji e Hiyori, dopotutto erano sempre stati un duo e, in quella fase tanto delicata delle loro vite, sarebbe stato del tutto normale che si confortassero a vicenda. I biondini, invece, sembravano trascorrere le giornate come se niente fosse, si comportavano alla loro solita maniera ed erano concentratissimi. Sembrava quasi che avessero completamente dimenticato cosa stessero per affrontare. Tale atteggiamento, comunque, non preoccupava gli altri più di tanto; quei due, in fondo, erano troppo particolari per cercare di capirli.

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Il giorno prima della battaglia arrivò, lentamente ed inesorabilmente. I vizard avevano deciso di trascorrere insieme tutta la mattinata, ricordando i loro momenti migliori e dedicando tempo gli uni agli altri, dopotutto quella poteva essere l'ultima volta che gioivano della reciproca compagnia. Le circostanze li avevano resi tutti grandi amici, anzi, erano praticamente una famiglia. Per la sera, però, ciascuno avrebbe fatto ciò che più desiderava. Lisa sparì dopo mangiato e nessuno la vide fino al tramonto, Rose andò a suonare la sua Kinshara in riva al fiume, da perfetto bohemien romantico e Love lo seguì, adorava ascoltarlo, Hacchi passò quelle ore così tese in un cosplay cafè, chiacchierando con una dolcissima giovane cameriera che lo chiamava “nonnetto”. Shinji, dal canto suo, decise che voleva assolutamente ascoltare buona musica e allietare la sua anima. Era molto turbato anche lui, nonostante non lo desse a vedere e un po' di vecchio jazz lo avrebbe rianimato di sicuro. Il ruolo di leader che il biondo ricopriva ormai indiscutibilmente, lo “obbligava” a mostrarsi sempre sicuro, ma in quel locale dal fascino classico, lui non era un guerriero, non era una guida, era semplicemente se stesso. Il ritmo del jazz lo cullava dolcemente e, fra una nota e l'altra, ripensava al suo passato, ai suoi affetti, a Yukino che non aveva neppure salutato, prima di fuggire lontano dal Seireitei come un criminale della peggior specie.

Hiyori era rimasta a casa, uscire le sembrava strano in quel momento. La ragazza preferiva gironzolare per gli spazi a lei già noti, scivolava in ogni stanza del deposito osservando gli oggetti a cui ciascuno dei vizard teneva di più. Lei non aveva molte cose... Si legava poco alle persone, figuriamoci alle cose! Non era disposta a rinunciare, però, ai fermagli colorati che Shinji le aveva regalato per il suo ultimo, burrascoso, compleanno. Le aveva detto “così ,almeno, la smetti di andare in giro con quei ciuffi sugli occhi, anche se sono utili a coprirti un po' la faccia!”. Inutile dire che quel commento irriverente costò al biondo una sandalata sulla nuca, ma la ragazza aveva apprezzato comunque il regalo e, infatti, non aveva più smesso di fermarsi la frangia con quelle mollettine.

Hiyori si fermò in cucina, guardò l'orologio e sbuffò infastidita... Possibile che ci mettesse così tanto? La bionda, quindi, tirò fuori dal frigo due ramen precotti e li lanciò sul tavolo, con un grugnito di disapprovazione. Di lì a pochi minuti, sentì una chiave girare nella toppa della serratura

 

  • Sei arrivato, finalmente!

  • Mi stavi aspettando per caso?

  • Certo che sì, stupido pelatino! Mentre tu eri in giro in cerca di donne, io ero qui a casa a preparare la cena!

  • Non sono andato a donne, stasera non avevo granchè voglia..

  • Si certo, come no, tu hai sempre voglia!

  • Non stasera... Ehi, quelli sono ramen precotti? E questo tu lo chiameresti preparare la cena?

  • Chiudi il becco, se non ne vuoi tornatene da dove sei venuto e mangerò da sola!

  • No dai... Mangiamo, sto morendo di fame!

 

I due amici sedettero l'uno accanto all'altra, aprirono le confezioni e iniziarono a consumare il pasto, molto silenziosamente. Ad un certo punto, Hiyori sospirò, probabilmente senza neppure rendersene conto. Shinji poteva immaginare quello a cui la ragazza stava pensando, così, le pose leggermente una mano sul ginocchio e, continuando a fissare il cibo precotto, le disse

 

  • Sta tranquilla, andrà tutto bene... Nessuno di noi morirà domani.

  • Non ne puoi essere sicuro.

  • Sì invece, ho fiducia nelle nostre capacità e in quelle di Ichigo, lui sarà il nostro asso nella manica.

  • E se non dovesse bastare?

  • Basterà! Hiyori, non è da te parlare in questo modo e sicuramente non hai l'atteggiamento giusto prima di una battaglia...

  • Lo so, però sono fatta di carne anch'io, che pensi? Ho detto solo a te queste cose.

  • Lo so...

 

La stretta sul ginocchio di Hiyori divenne più forte, la ragazza alzò gli occhi dal ramen e rimase quasi paralizzata dalla dolcezza dello sguardo dell'amico... Non l'aveva mai guardata in quel modo! Lentamente, la mano di Hiyori scivolò su quella di Shinji. Sì, se c'era lui accanto a lei, magari avrebbero potuto farcela.

 

  • Non te la fare sotto pelatino, te le guardo io le spalle!

  • Pf! E adesso sarei io quello che se la sta facendo sotto?!

  • Assolutamente sì, altrimenti non ti aggrapperesti al mio ginocchio così!

  • Scema! Era per dare più enfasi al momento!

  • Che idiota...

  • Senti chi parla!

 

Le guance della bionda furono subito pizzicate dalle lunghe dita di Shinji, i capelli di lui erano stretti, invece, nella morsa delle piccole mani di lei. Gli altri vizard arrivarono pochi minuti dopo e li trovarono ancora a bisticciare, come al solito.

Prima di andare a dormire, si misero tutti in cerchio, al centro della stanza principale, e chiesero a Rose di cantare “Heroes” di David Bowie. Finito il mini concerto, ognuno si ritirò nella propria camera.

 

Nel cuore della notte, Hiyori non riusciva proprio a dormire, continuava a girarsi e rigirarsi tra le lenzuola attorcigliate. Era tesa, preoccupata, voleva qualcosa, ma non sapeva bene cosa. Facendo molto silenzio, si alzò dal proprio letto e sgattaiolò nel piccolo spazio che dava sulle varie stanze. Camminando con passo felpato, la bionda si introdusse nella camera delle ragazze. Lisa dormiva compostamente mentre Mashiro respirava a bocca aperta, sbavando dagli angoli. Hiyori si alterò al pensiero che fosse carina persino in quella posa disgustosa. Sempre senza fare il minimo rumore, la ragazza si avvicinò all'anta dove Lisa teneva i suoi abiti e l'aprì. Immediatamente, la sua attenzione fu attirata da una sottanina di pizzo color panna. Senza sapere il perchè, la prese e si precipitò in bagno. Dopo aver chiuso la porta a chiave, si tolse il suo pigiamone con la scimmia sul dorso (altro regalo di shinji) e indossò il completino. Sorprendentemente, pensò che le stesse davvero bene. L'orlo le arrivava sopra il ginocchio e non la faceva sembrare ancora più bassa, ma il petto della vizard mora era molto più “generoso” del suo; per risolvere quell'inconveniente, Hiyori, appena tornata in camera sua, indossò, per la prima volta nella vita, un reggiseno.

Shinji continuava a dormire beato mentre l'amica, con quella lingerie addosso, iniziava a sentirsi davvero bene. Sarebbe stato difficile per lei negare che, adesso, iniziava a capire perchè alle donne piacesse molto mettere quei completini striminziti.

Si vedeva desiderabile, più sicura e, in quella notte così strana, ogni sensazione era amplificata dalla consapevolezza che, forse, non ci sarebbero più state occasioni per provare certe esperienze. Un folle pensiero le percorse la testa... Hiyori lasciò liberi i capelli che le caddero sulle spalle formando piccole onde, il suo sguardo era fisso sull'amico addormentato... Avvicinandosi cautamente al letto, la ragazza spostò le coperte, mostrando il torace scolpito di Shinji e anche quel che restava della cicatrice che LEI gli aveva inferto. Il vecchio dolore riaffiorò istantaneamente e la bionda, come se fosse la cosa più naturale del mondo, iniziò a baciare dolcemente quel segno scuro.

Shinji si svegliò, aprì gli occhi, ma non riuscì a credere a ciò che stava osservando. Il suo cervello impiegò più di qualche istante per realizzare che una testa bionda, quella della sua amica, gli stava baciando il petto. In più, la ragazza aveva anche indossato una vestaglietta di... di... di...PIZZO?! Appena lo shock si fu leggermente attenuato, il ragazzo pose le braccia sulle spalle di quella seduttrice improvvisata, ma lei continuò a fare quello che stava facendo, senza degnarlo di uno sguardo...

 

  • He..Hey, Hiyori... Cosa sta..

  • SHHH!! Per favore... Solo per stasera...

  • M-ma!

  • Ti prego... non dire niente... Se proprio vuoi che la smetta, allontanami e basta!

 

Shinji a quelle parole per poco non svenne... Come faceva a pensare che avrebbe avuto la forza di scacciarla?! Ah, già, lei non sapeva quanto lui l'amasse...

Il biondo ubbidì, non disse una parola, si limitò a sollevare l'amica e a portarla sul letto, accanto a lui. La guardava intensamente, deciso a non perdersi un solo particolare di quello che stava per accadere. La ragazza aveva il viso arrossato dall'imbarazzo e anche dalla sorpresa di essere stata accettata così presto, infatti, era convinta che Shinji scegliesse soltanto donne belle... Forse quella vestaglia aveva fatto il suo dovere, dopotutto. L'amico prese in mano la situazione, iniziò ad accarezzarle il viso e, molto lentamente, si avvicinò alle sue labbra. Il primo bacio fu brevissimo, casto, visto che lui ancora non era sicuro che stesse succedendo per davvero. Quando Hiyori ricambiò prontamente, Shinji capì che, ormai, quel limite era stato superato ed era impossibile tornare indietro. Si fiondò di nuovo sulla bocca della ragazza, stavolta con maggiore trasporto, chiedendo l'accesso per la sua lingua. Hiyori l'accettò di buon grado e fu sorpresa di avvertire qualcosa di freddo e metallico sfiorarle le labbra... Era il piercing che Shinji si era fatto fare qualche anno prima e la ragazza iniziò ad abituarsi a quella piacevole sensazione. Il bacio si faceva sempre più intenso e il biondo si beccò anche un morso, dovuto all'inesperienza di Hiyori ed anche alla sua piccola zanna. Questo, comunque, non fece altro che eccitarlo di più e quando udì un gemito provenire dall'amica, decise che voleva sentire quel dolce suono ancora e ancora. Si staccò da lei ricevendo, in risposta, un lamento soffocato. La cosa lo divertì molto, visto che di li a poco, la ragazza non si sarebbe più lamentata, anzi... Shinji iniziò a baciarle l'orecchio e, poi, lentamente scese lungo il collo, provocando la reazione desiderata. Hiyori si stringeva a lui e rabbrividiva ad ogni passo della sua bocca... Quando Shinji prese la bretellina dell'abitino e la spostò con i denti, la bionda divenne ancora più rossa. Quel candore stava quasi facendo perdere la ragione al povero ragazzo che era fin troppo abituato a donne fin troppo esperte. Sentì che non poteva più resistere e, con un movimento rapido, sfilò la vestaglietta e la gettò sul pavimento della stanza. Hiyori aveva addosso solo la biancheria intima e si sentiva davvero in imbarazzo, non per Shinji, ma per se stessa. Non si era mai piaciuta...

 

  • A... Allora... Che ne pensi?

  • Penso che dovresti indossare sempre solo biancheria intima...

 

La voce di Shinji era roca e profonda, i suoi occhi pieni di desiderio e, in un attimo, tutti i dubbi della bionda su se stessa svanirono... Fu lei, stavolta, a fare la prima mossa. Gettò per aria le coperte che coprivano ancora parte dell'amico e notò che dormiva solo con i boxer e che, si, la situazione gli stava piacendo sul serio. Decise di imitarlo baciandogli il collo, ma in un attimo, il biondo fu sopra di lei a baciarla con passione. Il contatto con quel corpo muscoloso era fantastico, la ragazza lo stringeva a se' con tutte le sue forze. Poi, con un rapido scatto, Shinji le sfilò il reggiseno e accese la lampadina sul suo comodino...

 

  • C-che fai?

  • Voglio guardarti...

  • M-ma c'è già la luce della finestra, non serve che...

  • Hiyori... Rilassati...

  • Ma come mi posso rilassare se tu mi fissi co..

 

Ogni obbiezione fu messa a tacere quando la bocca del ragazzo raggiunse un seno, mentre l'altro fu agguantato dalla mano. Shinji pensò che fosse proprio perfetto per la sua mano, era bello, gli piaceva davvero e, per dimostrarlo, iniziò a leccarlo.. La reazione di Hiyori a quel gesto fu quasi un grido, il freddo del piecing mescolato al tepore di quella lingua la stava sconvolgendo. Doveva ammettere che il pelatino ci sapeva proprio fare...

 

  • Ehi... come sei rumorosa, vuoi che ci sentano?

  • N-no! Sei tu che...

 

Ma ancora una volta le parole della ragazza si soffocarono nei gemiti, perchè l'amico aveva continuato a palparle il seno con le mani, ma le labbra erano scese verso il suo addome. Quando la bionda sentì il piercing rinfrescarle l'ombelico, quasi gridò di nuovo, ma l'amico la zittì prontamente con un bacio appassionato. Delicatamente, il ragazzo spostò una mano dal petto della ragazza giù per la pancia umida e, ancora più delicatamente, mentre continuava a baciarla, con quella mano pellegrina iniziò ad accarezzarla sugli slip. Hiyori sussultò a quel tocco così intimo e spalancò gli occhi, ancora annebbiati per il piacere. Shinji incrociò il suo sguardo e capì che, nonostante lo shock, poteva continuare... Mentre quella “carezza” diventava sempre più intensa, la bionda decise che non voleva lasciare all'amico tutto il controllo, così, gli afferrò i boxer e li abbassò rapidamente. Si stupì nel sentire un forte gemito provenire da Shinji, dopo quell'atto inaspettato...

 

  • Oho... Hiyori, ti stai comportando da bambina cattiva...

  • Come sempre!

 

Il biondo le sorrise col suo solito ghigno beffardo e le tolse gli slip con un solo dito, mentre continuava a fissarla con quell'espressione strafottente che la ragazza tanto odiava... In un attimo, Shinji si rese conto che era giunto il momento tanto atteso. Una marea di pensieri affollò la sua mente, non voleva farle male, né fisicamente, né psicologicamente. Lui la desiderava da tanto tempo, ma si poteva dire lo stesso per lei? E se Hiyori si stava donando solo perchè l'indomani a quell'ora potevano essere tutti morti? Prima di continuare, il ragazzo doveva saperlo...

 

  • So che mi hai detto di non chiedere, ma... Lo stai facendo perchè domani potremmo morire tutti?

  • C-cosa?

 

Il cervello di Hiyori, annebbiato dall'eccitazione e dalle emozioni, ci mise un po' prima di registrare quelle parole

 

  • Hiyori scusa ma... Ho bisogno di sapere che vuoi davvero fare l'amore con me e che non te ne pentirai. Deve essere una scelta fatta consapevolmente e non per paura di non avere più tempo.

  • Shinji, che cavolo! Non credevo che fossi il tipo che fa tutte queste domande alle donne che si porta a letto!

  • Hiyori, ma che diavolo stai dicendo?!

  • Quello che senti! Immagino che tu non faccia tutte queste storie di solito!

  • Di solito?!? Fai sul serio?!

  • ..

  • Chi tace acconsente... Capisco...

 

Shinji cambiò immediatamente espressione, sembrava davvero ferito e Hiyori non riusciva proprio a capirne il motivo, ma che gli era preso? Un attimo prima era tutto attivo e l'attimo dopo...

 

  • Senti, non hai capito un bel niente! É ovvio che lo voglia fare con te, sono stata io a saltarti addosso!

  • NO SEI TU CHE NON HAI CAPITO PROPRIO NIENTE!

 

Il biondo si rese conto che stava urlando e siccome non voleva svegliare gli altri e far spaventare Hiyori, cercò di contenersi

 

  • Hiyori... So che lo vuoi fare, ma ti ho chiesto di dirmi il perchè...

  • Il perchè?!!

  • Esatto... Lo vuoi perchè MI VUOI o perchè potresti morire senza sapere cos'è il sesso?

  • Che importanza vuoi che abbia il perchè! Andiamo... Tu l'hai sempre fatto con tutte, senza se e senza ma!

  • Ma tu non sei... Lascia stare...

  • Già è meglio! Lasciamo stare!

 

Con uno scatto felino, la bionda si spostò da quella posizione compromettente e si rivestì, ma stavolta con il pigiamone che aveva lasciato sul suo letto. Shinji si ricompose e cercò di non guardare l'amica. Era certo che fosse arrabbiata e che si fosse sentita rifiutata, ma dal canto suo sapeva che se avesse assecondato quel capriccio, sarebbe morto dentro. Lui la desiderava davvero, era disposto a rinunciare alla sua vita da latin lover impenitente per fare l'amore tutte le notti soltanto con lei.

Hiyori, invece, sembrava soltanto interessata a provare una nuova esperienza per paura di non poterlo più fare e non era giusto.

 

  • Hiyori, ascolta...io

  • Lascia stare Shinji! Va, va tutto bene! Stasera ho proprio perso la testa... Questa storia di Aizen mi ha...

  • Vieni qui...

  • Come?

  • Vieni qui, da me...

 

Hiyori si avvicinò, stranamente ubbidiente. Shinji le fece posto nel letto e l'attirò a sé, coprendola con le coperte ed abbracciandola forte.

 

  • Sta' tranquilla, non ci pensare, non è successo niente di irrimediabile.

  • Shinji...

  • Sì?

  • Grazie per esserti fermato...

  • Scema! E adesso dormiamo, domani sarà una giornata dura.

 

Shinji le accarezzò i capelli fino a quando non si addormentò e, poi, cadde anche lui in un sonno senza sogni.

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Capitolo 15
*** Il lento risveglio ***


Il lento risveglio

 

Shinji, completamente intontito, osservava il corpo inerte di Hiyori. L'amica giaceva sul suo letto, priva di sensi. Le lenzuola candide e le fasciature di cotone quasi si confondevano con il pallore di quel corpo esanime. Piccole gocce di sudore le nascevano sulla fronte per poi morire, scivolando dagli occhi, come lacrime. Era una scena fin troppo straziante per Hirako che non riusciva a smettere di pensare, ogni singolo istante, a ciò che era accaduto un mese prima.

Aizen si era rivelato davvero un osso duro, ma Ichigo era riuscito ugualmente a sconfiggerlo, al caro prezzo dei suoi poteri da shinigami. Sul campo della falsa Karakura, Hiyori era rimasta gravemente ferita. Dopo aver affrontato la terza espada, Tia Harribel, si era riunita con gli altri vizard e aveva fronteggiato il loro nemico numero uno. Aizen aveva cercato in tutti i modi di provocarli, ma Shinji aveva mantenuto la calma, spronando anche gli altri a controllarsi. I suoi avvertimenti erano bastati a tutti, tranne che ad Hiyori... Quella piccola testa calda si era alterata troppo per riuscire a ragionare freddamente e, senza considerare per un solo istante cosa stesse facendo, si era fiondata da sola, completamente scoperta, contro il bastardo. Prima che potesse anche solo avvicinarsi a lui, Ichimaru Gin l'aveva letteralmente tagliata in due con la sua zampakutou: Shinso. Da quel momento a Shinji sembrò che il tempo scorresse al rallentatore... Con uno scattò fulmineo, aveva afferrato la metà superiore del corpo dell'amica e l'aveva portata sul tetto di un palazzo poco distante. La stringeva a sé come se potesse scivolargli via e, in effetti, era la vita della ragazza a scivolare via, attimo dopo attimo. Hiyori, con la poca forza che le era rimasta, si era scusata con Shinji per essere stata così impaziente. Quelle parole appena sussurrate erano state peggio di una colata d'acido sul cuore del ragazzo. La testa cominciò a funzionargli di nuovo nel modo giusto soltanto quando vide che Unohana, il capitano della divisione medica, aveva iniziato a prendersi cura di Hiyori. Secondo lei, la piccola vizard si sarebbe risvegliata solo se la sua voglia di vivere fosse stata sufficientemente grande. E così, erano trascorsi trenta giorni di agonia, da ben trenta giorni la bionda si trovava sospesa tra la vita e la morte, senza che nessuno, tranne lei stessa, potesse farci qualcosa.

Shinji non mangiava più, non dormiva più, stava sempre fermo al capezzale dell'amica, destando la seria preoccupazione di tutti gli altri

 

  • Shinji, perchè non vieni di là? Sono giorni che non fai un pasto decente!

  • No, grazie Lisa, davvero... Preferisco stare qui...

  • Se continui così, perderemo anche te...

  • Hiyori non è morta!

  • Lo so, ma devi iniziare a pensare che potrebbe non svegliarsi più.

  • E come potrei!? É stata colpa mia se...

  • Non è vero, non avresti potuto fare niente per fermarla! Sai che quando vuole fare qualcosa, la fa senza ascoltare nessuno!

  • Lisa... IO.AVREI.DOVUTO.FERMARLA!

 

Il biondo sottolineò dolorosamente ogni singola parola e lanciò un'occhiata a Lisa che non lasciava repliche. La mora lasciò, sconfitta, la stanza e Shinji tornò alla sua tortura quotidiana.

 

  • Ehi... Sai che così inerme proprio non ti riconosco? Chissà se sei davvero tu... Forza, alzati e prendimi a calci! Muoviti, reagisci, VIVI PORCA PUTTANA! Lo so che abbiamo tutti tanti problemi, ma insieme noi...

Accidenti Hiyori... Sei proprio una stupida.

 

Shinji si mosse convulsamente sulla sedia, non riuscendo più a sostenere quella vista.

 

  • Tutta questa situazione mi ricorda una favola occidentale “La bella addormentata” mi pare... Lei era stata maledetta, ma un bacio del suo vero amore l'aveva riportata alla vita.

 

Il biondo si avvicinò all'amica e baciò delicatamente quelle labbra gelide, così diverse dall'ultima volta che le aveva assaggiate. La ragazza continuava a dormire, quel gesto non aveva sortito alcun effetto. Sì senti tremendamente solo...

 

  • Mi correggo, ho detto che sei stupida? Il vero stupido sono io... Che mi è preso? Pensavo davvero che avrebbe funzionato?!

 

Il ragazzo si accasciò, ormai privo di forze, appoggiando il capo sul letto di Hiyori. La stanchezza stava avendo la meglio, tutto lo stress accumulato lo aveva portato al limite. Prima di sprofondare nel sonno, calde lacrime iniziarono a rigargli il volto. Non ricordava neppure l'ultima volta che aveva pianto, ah, già, era ancora un bambino e aveva appena realizzato che la sua amica non sarebbe più venuta a giocare con lui... Le palpebre caddero, pesanti, sugli occhi umidi e, finalmente, il biondo si addormentò.

Quando riacquistò conoscenza, Hirako capì che qualcuno gli stava accarezzando la testa e, con sua grande sorpresa, scoprì che si trattava di Hiyori. La piccola mano della ragazza scivolava lungo i suoi capelli, solcando piccoli cerchi con le dita.

 

  • Buongiorno...

  • Buongiorno scimmietta, hai fatto una bella dormita eh? Come ti senti?

  • Come una che è stata affettata a metà...

  • Chiaro... Domanda stupida, vuoi un cuscino più comodo?

  • Magari...

 

Shinji uscì dalla camera, ma non andò immediatamente a prendere il cuscino. Cadde in ginocchio, con il respiro affannoso. Le emozioni lo avevano sopraffatto, ma non voleva farsi vedere così sconvolto dalla sua amica. Era davvero felice, come non lo era mai stato.

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Capitolo 16
*** Strade separate ***


Strade separate.

Due settimane dopo il risveglio, Hiyori si sentiva già molto meglio. Camminava ancora a fatica, ma almeno aveva ripreso a fare tutto da sola, compreso nutrirsi e vestirsi. Per una persona così fiera, essere costretta a farsi aiutare in ogni minimo movimento era davvero snervante. Appena potè uscire di nuovo, la ragazza si affacciò sul piccolo cortile dietro il magazzino e respirò a pieni polmoni l'aria fresca della sera. Un rumore di passi la fece girare

 

  • Ehi, pelatino!

  • Ciao scimmietta... Vedo che stai proprio meglio oggi.

  • Si, oggi mi sento piena di energie!

  • Bene, allora non ti dispiacerà se ti parlo di una cosa...

  • Dimmi tutto.

  • Ecco... Non è facile per me...

  • Pelatino taglia corto e dimmi che c'è!

  • Ti preferivo quando dormivi, eri molto più gentile! Comunque... Con tutto quello che è successo, non abbiamo più avuto modo di parlare di quello che stava per succedere tra di noi...

 

Calò improvvisamente un silenzio imbarazzante. La bionda era convinta che l'amico non sarebbe mai più tornato sull'argomento, quello era un capitolo chiuso, perchè si stava comportando così?

 

  • Shinji... Non capisco proprio a cosa ti riferisci.

  • Andiamo Hiyori! Non rendermela ancora più difficile!

 

La ragazza notò che il ragazzo sembrava davvero turbato, forse si sentiva in colpa per quello che avevano quasi fatto...

 

  • E dai... Non fare così! Ormai è una storia vecchia, non è successo niente di irrimediabile, giusto? L'hai detto tu stesso, no?

  • Sì, ma sarebbe potuto succedere e io...

  • Te lo ripeto, non ti preoccupare! Me ne sono già dimenticata! É stata una stupidaggine dettata da un momento di scarsa lucidità...

  • Tu... Lo pensi davvero, giusto?

  • Certo che sì! Ma Shinji, si può sapere che ti prende? Ti comporti in modo strano, credevo che non se ne sarebbe più parlato!

  • Già, sarebbe stato meglio. Scusa, ma ora devo andare dagli altri.

  • Ehi Shinji, aspetta!

 

Ma il biondo era già sparito dentro.

 

Nei giorni seguenti, Hiyori cercò in tutti i modi di comportarsi normalmente con lui, di scherzare come facevano sempre, ma Shinji sembrava incredibilmente distante... Non reagiva alle provocazioni, non la guardava mai negli occhi, la evitava in tutti i modi, se poteva, e cosa ancora più preoccupante, aveva iniziato a dormire sempre più spesso sul divano, con la scusa di restare sveglio fino a tardi a guardare la TV. Anche gli altri si erano accorti del cambiamento tra di loro, ma non avevano osato fare domande per evitare di peggiorare la situazione. Dopo due settimane e mezzo, Hiyori non ne poteva più di quell'atmosfera tesa, voleva capire che diamine fosse successo a quello stupido per comportarsi con lei così freddamente.

 

  • Ehi, Shinji! Mi accompagni a comprare da mangiare?

  • Ho da fare.

  • E dai! Non è vero che hai dai fare! Non fai altro che ciondolare dalla mattina alla sera! Vieni con me!

  • Ti ho detto che non posso, fatti accompagnare da qualcun altro!

  • Ma si può sapere perchè cazzo ce l'hai con me?

  • Non ce l'ho con te!

  • Sì invece!

 

Con un balzo, la bionda si era portata faccia a faccia con il suo amico, sbarrandogli la strada.

 

  • Togliti Hiyori...

  • No! Non mi muovo finchè non mi hai detto cosa c'è che non va!

  • Ti ho detto di spostarti ... Non farmi perdere la pazienza!

  • No!

  • Hiyori... TOGLITI SUBITO DAI PIEDI!

 

Mentre le urlava di sloggiare, Shinji aveva un'espressione davvero minacciosa e i suoi occhi si erano anneriti completamente. Quello era il suo sguardo da hollow e la bionda, shockata, si era allontanata da lui con uno scatto rapidissimo.

Il ragazzo si pentì subito di quello che aveva fatto, cercò di parlare, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono. Fu Hiyori, invece, a rompere il silenzio.

 

  • Ok... Ti-ti lascio subito in pace, non ti disturberò più.

 

Shinji potè giurare di averle visto scendere due lacrime mentre correva in camera sua.

La ragazza raggiunse il resto del gruppo solo in tarda serata, sedette a tavola e mangiò silenziosamente, per poi ritornare a letto. Era sconvolta, mai prima d'ora aveva visto il suo amico reagire così. Lei, invece, non riusciva più ad essere arrabbiata. All'inizio, certo, si era innervosita per quel comportamento anomalo, ma poi aveva capito che sotto doveva esserci qualcosa di davvero grave. Shinji non l'avrebbe mai spaventata in quel modo se non fosse stato stravolto lui stesso. Rielaborò gli avvenimenti degli ultimi giorni, cercò di riflettere attentamente su cosa avesse potuto fare per turbarlo così. L'unica situazione strana che le venne in mente fu la loro conversazione in cortile e, allora, realizzò che, forse, Shinji non le aveva chiesto di parlare perchè si sentiva in colpa... La bionda ricacciò subito quel pensiero. Non era possibile che il pelatino fosse sul serio innamorato di lei. Lui aveva avuto donne decisamente più belle e non le aveva mai fatte avvicinare troppo al suo spazio, era una cosa troppo strana da immaginare, o forse no?

La bionda iniziò a mordersi il labbro, pensando a tutto il tempo che aveva trascorso con Shinji, l'affascinante capitano della quinta divisione... Lei lo aveva sempre preso in giro per la sua faccia glabra, per l'abbigliamento e i capelli assurdi e non le importava che da tutte venisse considerato un buon partito. Per la ragazza quello era semplicemente stupiShinji, con cui scherzava e poteva essere se stessa. Eppure... Eppure in quelle due settimane e mezzo di totale freddezza, perfino il sorrisetto odioso di quello scemo le era mancato da morire. Non poteva fare a meno dei litigi con lui e se voleva essere proprio sincera, non aveva affatto dimenticato la notte prima della battaglia, anzi, fin troppo spesso quelle mani e quel piercing venivano a tormentarla nei sogni più inconfessabili. Allora perchè si stava comportando come se niente fosse? Perchè continuava a negare a se stessa la verità?

 

  • Fai così perchè sei solo una codarda!

    ( la voce metallica a lei fin troppo familiare aveva iniziato l'attacco)

  • Sta zitta! Non ho intenzione di ascoltare le tue cazzate! Non adesso!

  • Eppure, mi stai già ascoltando e sai benissimo anche tu che ho ragione, piccola Hiyori! Io posso esplorare le profondità della tua anima come se fosse la mia e, in effetti, lo è!

  • Ti sbagli! Io non sono come te!

  • Oh, sì che lo sei! Sei vuota e fredda... Non c'è sangue dentro di te, soltanto distruzione e disperazione

  • No, non è vero, sta zitta!

  • Perchè ti sei scagliata contro Aizen senza pensarci due volte, piccola Hiyori?

  • Perchè quel bastardo mi ha fatta incazzare, ecco perchè!

  • Soltanto per questo, piccola Hiyori? O forse perchè, in fondo in fondo, avevi deciso di farla finita? Non ti sei preoccupata minimamente degli altri accanto a te... Hai seguito solo il tuo istinto di distruzione, come un qualsiasi hollow.

  • Basta, basta smettila!

  • Perchè non hai aperto subito gli occhi, piccola Hiyori? Lo sapevi che potevi svegliarti, se solo volevi...

  • Perchè... perchè io...

 

E fu in quel preciso istante che Hiyori ricordò tutto... Voleva davvero farla finita, quel mondo non aveva più senso ai suoi occhi. Anche se Aizen fosse stato sconfitto, tutti i suoi problemi sarebbero rimasti, nessuno le avrebbe restituito ciò che aveva perso. La vendetta era meno squisita di quel che poteva apparire. Se era tornata alla vita, non l'aveva fatto di certo per se stessa, l'aveva fatto per Shinji, Shinji che l'aveva afferrata mentre stava precipitando, Shinji che le era rimasto accanto, Shinji che si prendeva cura di lei. L'ultima immagine che aveva visto, prima di sprofondare nelle tenebre, era stata il viso stravolto dell'amico, un'espressione assurda per un tipo controllato come lui. Hiyori, finalmente, comprese che aveva aperto di nuovo gli occhi solo per far ricomparire il sorriso su quel volto preoccupato.

La ragazza saltò giù dal letto e corse nella stanza principale dove, per sua fortuna, c'era solo Hirako.

 

  • Ehi!

  • Ehi, Hiyori... Mi-mi dispiace tanto per prima, io non volevo...

  • Aspetta, lasciami parlare. Dimenticati di prima, non fa niente, ho bisogno di dirti una cosa importante.

  • Sei sicura che è tutto ok per prima?

  • Sicurissima.

  • Bene, perchè anche io devo dirti una cosa importante...

  • Ok allora... Da dove comincio... Ecco... Io... Io nonvogliochetuvedaltredonne!

  • Cosa?

  • Io non voglio... che tu veda... altre donne... oltre me...

  • Oh! Oh... Oddio...

 

Il ragazzo si era accasciato, privo di forze, sul divano e aveva afferrato la testa tra le mani.

 

  • Beh? Dici solo questo?

  • Hiyori io ho... Ho accettato l'incarico di capitano della quinta divisione. Hanno deciso di reintegrare completamente sia me che Rose e Kensei.

  • Ah... O-ok... Devo andare!

  • No Hiyori! Ti prego, aspetta!

  • Lascia stare Shinji! Sono stata una vera idiota!

  • Non era in questo modo che volevo che andasse a finire...

  • Neanche io, ma in fondo, è meglio così. Una volta per tutte imparerò a cavarmela da sola.

  • Che vuoi dire?

  • Voglio dire che... Shinji, da quando ci siamo conosciuti, non ho fatto altro che appoggiarmi a te. Tu mi hai sempre protetta e io nemmeno me ne rendevo conto. Col tempo, ho capito che ci siamo legati troppo, siamo troppo dipendenti l'uno dall'altra, anzi, sono io che da sola non faccio che cacciarmi nei guai.

  • Non esagerare...

  • Shinji... Mi sono fatta tagliare a metà da Gin!

  • Ti prego, non me lo ricordare.

  • Ti ho ferito molto col mio comportamento idiota, lo so, e ora è tempo che tu riprenda in mano la tua vita, senza preoccuparti di me.

  • Hiyori, la stai facendo sembrare come se per me fossi un peso!

  • Forse non lo sono, ma è anche vero che hai bisogno di riconquistare il tuo posto, di stare accanto ai tuoi ragazzi sistemando il casino che ha combinato Aizen. Tu sei quel tipo di persona.

  • Vieni con me, torna a vivere nella Soul Society,... Con me.

  • Sai che non potrei mai farlo, non sono ancora riuscita a perdonare gli shinigami per tutto quello che ci hanno fatto e poi non mi è permesso.

  • Ti sarebbe permesso... se tu fossi... con me... se tu fossi la mia...

  • No! Ti prego non dirlo, non dire quello che stai pensando. Tu partirai ed io resterò qui, va bene così.

  • Non cambierai mai idea, vero?

  • Temo di no...

 

Non si dissero più nulla quella sera, avevano già detto tutto... Shinji si avvicinò all'amica e l'abbracciò forte. Poi, la trascinò in camera da letto e la strinse a sé tutta la notte. Non si sfiorarono con malizia, non era giusto in quel momento, sapevano che si stavano perdendo...

La mattina dopo, Shinji salutò tutti e partì per il Seireitei. Lui e gli altri due vizard avrebbero dovuto prendere possesso del seggio solo una settimana più tardi, ma il biondo aveva deciso di anticipare la partenza, non se la sentiva più di restare lì.

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Capitolo 17
*** SOLITUDINE E DETERMINAZIONE ***


SOLITUIDINE E DETERMINAZIONE

 

Hiyori guardava i goccioloni di pioggia rigare i vetri della finestra principale, finalmente si erano decisi a ripararla. Ultimamente non si era concessa molto tempo per pensare poiché aveva iniziato ad allenarsi duramente, inoltre, tenere la mente occupata le sembrava un buon modo per sopportare il peso della distanza. Era stata abbandonata molte volte nella sua lunga vita e, sempre, da persone che amava. Con Shinji, però, era stato diverso... Si era legata a lui più che a chiunque altro e, alla fine, aveva forzato lei stessa quella separazione. La bionda sapeva di aver fatto bene, doveva lasciarlo andare, anche se le faceva male e si sentiva sola come non lo era mai stata prima. Con passi svelti, la ragazza scivolò nella sua stanza, nella loro stanza. L'arredamento era semplice: due letti (di cui uno con la capezziera al contrario), due comodini identici, un armadio (adesso praticamente vuoto), un grammofono a tromba con molti dischi in vinile, un poster con una donna nuda vestita solo di un sassofono, un paio di pattini a rotelle buttati sul pavimento. La presenza di Shinji era dappertutto... Lentamente, Hiyori fece scivolare la punta dell'indice lungo il profilo del grammofono, poi, prese un disco e lo inserì. Ancora non aveva capito perchè l'amico le avesse lasciato l'oggetto a cui teneva di più, comunque, si lasciò trasportare da quella musica stupenda, anche lei aveva orecchio, dopotutto. Con incertezza, la bionda si avvicinò al cuscino di Shinji, lo prese tra le mani e lo portò al viso. Tipico clichè, ma non le importava: respirare il profumo odioso del ragazzo la faceva calmare, nelle sere tempestose come quella. Chiuse gli occhi e si abbandonò ad un pianto sommesso, l'ultimo, sperando che la musica coprisse i singhiozzi.

 

......

 

Appena arrivato nel suo nuovo alloggio da capitano, Shinji si impegnò a sistemare, nel minor tempo possibile, le cose che aveva portato con sé. Voleva conoscere subito i suoi uomini e sbrigare tutte le faccende burocratiche. Arrivato nella sala principale della quinta divisione, si trovò di fronte uno squadrone di uomini distrutti e sfiduciati che non avevano alcuna voglia di rapportarsi con un nuovo capitano, di cui sapevano poco o niente e per di più con un passato burrascoso alle spalle.

Hirako si piazzò davanti a quel gruppo di giudici severi e iniziò il suo discorso di presentazione.

 

  • Salve, il mio nome è Hirako Shinji e sono il vostro nuovo capitano. Come molti di voi già sapranno, ricoprivo questo ruolo anche cent'anni or sono, ma per circostanze che esulavano dalla mia volontà, fui allontanato dalla Soul Society e rimosso dall'incarico. Prima ancora che possiate domandarmelo, sì, fui effettivamente esiliato, insieme ad un piccolo gruppo di sette valorosi guerrieri che divennero la mia famiglia. Il mio destino è stato segnato, esattamente come il vostro, da Sousuke Aizen che, al tempo dei fatti che vi sto raccontando, era il mio luogotenente.

 

A quella rivelazione, tutti sembrarono shockati e Shinji approfittò della rinnovata attenzione nei suoi confronti per rincarare la dose.

 

  • Ebbene, quell'uomo riuscì ad ingannarmi, nonostante avessi sempre cercato di tenerlo d'occhio. Era un abile incantatore, il vostro ex capitano e devo ammettere a malincuore che non fui in grado di fermarlo. Forse, se fossi stato un po' più saggio, tanti spiacevoli avvenimenti non si sarebbero verificati, ma, vedete, una persona a cui sono molto legato un giorno mi disse che è inutile piangere sul latte versato e che, quando tutto cade in pezzi, l'unica cosa da fare è rimboccarsi le maniche e ricostruire. Ora non vi chiedo di fidarvi subito di me, ne' di apprezzarmi incondizionatamente, vi chiedo solo di lavorare insieme per riconferire lustro e dignità a questa splendida divisione. Vi giuro che, da parte mia, ci sarà sempre il massimo impegno e la massima serietà e se, per caso, dovessi fallire vorrà dire, semplicemente, che non sono abbastanza buono per voi e che mi dovrete costringere a fare i bagagli e tornarmene da dove sono venuto. Sono certo, comunque, che non succederà. Potete rompere le righe.

 

Con un leggero brusìo, i soldati lasciarono la stanza e si recarono nei loro alloggi. Solo una ragazzina carina, dai capelli castani e gli occhi azzurri, era rimasta ad osservare Shinji con un'espressione indecifrabile. La fascia che aveva al braccio fece subito capire al biondo di chi si trattasse

 

  • Tu sei il luogotenente Momo Hinamori, giusto?

  • Esatto capitano, sono io.

  • Bene, c'è qualcosa che vorresti dirmi?

  • Ecco... Volevo solo augurarle buona fortuna.

  • Ti ringrazio Momo, vedrai che, col tempo, anche il dolore che senti sparirà.

  • Oh capitano, io non...

  • Tranquilla, so tutto della tua storia e, senza offesa, ma non me ne frega nulla! É ora di scriverne una nuova, insieme. Mi aiuterai a far dimenticare a tutti il passato?

  • Lo farò.

  • Molto bene, sarà un piacere lavorare con te.

 

E così, quei due nuovi alleati si apprestavano a combattere una nuova battaglia, spalla a spalla.

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Capitolo 18
*** LACRIME AMARE, PIOGGIA ROVENTE ***


 

LACRIME AMARE, PIOGGIA ROVENTE

 

* AVVISO: Saluto cordialmente tutti i miei lettori e li informo che con quest'ultimo capitolo, di lunghezza doppia, la mia fanfiction si conclude. Mi permetto di segnalare anche che i contenuti dello stesso, soprattutto l'ultima parte, potrebbero non essere adatti ad un pubblico di minori... Fine delle comunicazioni XD I hope you'll enjoy it! Bye bye!

 

Erano passati cinque faticosissimi mesi da quando Shinji aveva riacquistato il suo posto di capitano della quinta divisione. In quei giorni così intensi, aveva dovuto compilare montagne di documenti e sostenere i primi allenamenti con la nuova squadra. Quest'ultima attività era stata senza dubbio più dura dal punto di vista psicologico che fisico, ma poteva sentirsi soddisfatto della buona reazione che avevano sortito le sue parole.

Dopo tanto impegno, finalmente gli era stato concesso un pomeriggio di libertà o meglio, se l'era preso con la complicità di Momo, visto che non c'era un granchè da fare. In tutto quel tempo trascorso a lavoro, il biondo non aveva potuto fare l'unica cosa che desiderasse davvero da quando era tornato nella Soul Society: andare nel Rukongai.

A passo svelto, il capitano attraversò molti distretti fino a giungere in una zona rurale. Quasi rotolando lungo un sentiero scosceso, Shinji si trovò di fronte ad una casetta, molto carina anche se spartana. Era diversa da come la ricordava, ma non se ne curò... Trovarsi dopo più di un secolo a pochi passi da casa sua fu un'emozione fortissima per lui. Incerto sul da farsi, il biondo stette per qualche secondo davanti alla porta, quando all'improvviso due bimbetti, un maschio e una femmina, si precipitarono fuori e per poco non lo travolsero

 

  • Ehi scemo, non mi prendi non mi prendi!!

  • Non chiamarmi scemo, scema!

  • Non mi prendi non mi pre...

 

La bambina si fermò di scatto a pochi centimetri dallo spilungone che non aveva notato prima, presa com'era dai giochi col fratello. Anche il maschietto si bloccò e, con aria estremamente seria e protettiva, disse

 

  • Maki, entra subito in casa e vai da papà...

  • Ma Toji!

  • Niente ma! Fila!

Maki scattò dentro e Toji, dopo aver guardato torvo Shinji per qualche secondo, la seguì, camminando come un gambero per non dare le spalle al “nemico”. Prima ancora che Hirako potesse dire qualcosa, uscì dalla porta un uomo sulla trentina, dall'espressione molto preoccupata, e dietro di lui erano rannicchiati i due fratellini che si spintonavano per decidere chi dovesse mettersi davanti.

 

  • Salve, non credo di conoscerla, per favore esca dalla nostra proprietà!

  • Accidenti, questo posto, a quanto pare, pullula ancora di briganti... Non si preoccupi, non sono uno di quelli, anzi, il mio nome è Hirako Shinji, sono il capitano della quinta divisione del Gotei 13, anche se in borghese.

 

Per avvalorare la sua affermazione, Shinji mostrò all'uomo lo stemma da capitano che aveva messo nel kimono, per ogni evenienza.

 

  • Oh, mi scusi signore! Ma sa, questa zona è sempre meno tranquilla e io, con i bambini...

  • Si figuri! Fa bene ad essere protettivo e, a proposito, i suoi bambini sono adorabili, anche se devono darle un gran da fare!

  • Eh sì, l'ha notato? Sono due pesti, non fanno altro che bisticciare!

  • Stia tranquillo per quello, significa solo che si vogliono un gran bene...

 

Un sorriso triste comparve sul volto del biondo e non dovette passare inosservato, perchè subito dopo

 

  • Mi perdoni la domanda, ma... Non è che i capitani si facciano vedere spesso da queste parti, cosa la porta qui?

  • Ecco vede... In questa casa un tempo abitava una donna di nome Yukino...

  • Oh si certo! Una storia davvero triste... Pare che la precedente proprietaria fosse una vedova molto bella. Suo figlio era diventato un pezzo grosso, mi sembra, e lei ne era davvero orgogliosa, ma un giorno le dissero che aveva fatto qualcosa di terribile e che era stato giustiziato. La poverina non resse al dolore e morì di crepacuore. Si chiamava Yukino appunto, Yukino... Hirako se non erro... Hirako... ma, un momento!

 

Shinji non restò nemmeno il tempo sufficiente a rintracciare lo sguardo perplesso dell'uomo che aveva di fronte. Sparì in un lampo con lo Shunpo, mentre una tristezza profonda si impossessava del suo cuore. In fondo se l'aspettava che sua madre fosse morta, ma non in quel modo, sola e disperata... Quando fu arrivato nel luogo dove i suoi piedi lo avevano automaticamente portato, prese il cellulare interdimensionale per comunicare con il mondo reale( regalo di Urahara) e chiamò l'unico numero in memoria.

 

....

  • Lisa! Lisa! LISAAA!

  • Che diavolo vuoi Love!?

  • Va' a rispondere al telefono! Tanto sarà sicuramente per te!

Dopo aver sbruffato in disappunto, la bella mora alzò la cornetta

 

  • Pronto, qui parla Yadomaru Lisa!

  • Oh.... Lisa... Mi passi Hiyori per favore?

  • Ehi Shinjiii! Che sorpresa! Sono settimane che non ti fai sentire! Beh, allora? Non mi saluti nemmeno, non chiedi come stiamo dopo tutto questo tempo!?

  • Scusami... C'è Hiyori?

  • Sì, ma... va tutto bene? Hai una voce!

  • Passami Hiyori... Ti prego.

  • O-ok..

Lisa, turbata, passò il telefono a Hiyori che, nel frattempo, era scesa in salone a prendere qualcosa da bere.

 

  • Pronto..

  • Yukino è morta...

  • Capisco, arrivo subito.

 

La bionda riattaccò e uscì di corsa, lasciando gli amici completamente confusi ed anche un po' spaventati.

In un attimo, la ragazza fu davanti all'emporio Urahara. Disse solo che Shinji aveva bisogno di lei e lo scienziato, senza fare alcuna domanda, le diede il mantello per nascondere la reiatsu e le aprì un senkaimon.

 

  • Fa' attenzione e, mi raccomando, ricorda che il portale si richiuderà all'alba.

  • D'accordo.

...

 

Shinji fissava le acque tumultuose del fiume che sembravano voler inghiottire la luna tra i loro flutti. Il ragazzo si sentiva un po' come quel riflesso di luna, indifeso sotto la spinta di emozioni più grandi di lui. All'improvviso ricordò di non aver detto all'amica dove si trovasse e, in cuor suo, sperava che l'avrebbe capito da sola, dopotutto, in un momento del genere, non sarebbe potuto andare da nessun'altra parte. Un leggero rumore di passi lo scosse dai suoi pensieri...

 

  • Ciao, sapevo di trovarti qui!

  • E io sapevo che saresti venuta.

 

Per un istante che sembrò un'eternità, Shinji e Hiyori si guardarono intensamente negli occhi. Era dalla loro separazione che non si vedevano e non si erano parlati neppure le poche volte che il biondo aveva telefonato. Avevano deciso che il taglio doveva essere netto, ma certe circostanze possono cambiare ogni cosa. La bionda si avvicinò all'amico che era seduto e gli pose una mano sulla spalla. A quel tocco così tenero, Hirako sussultò e , dopo aver abbassato lo sguardo per qualche secondo, afferrò con forza la gamba della tuta di Hiyori. Avrebbe tanto voluto trattenersi, ma non ci riuscì... Il ragazzo affondò il volto in quella stoffa rosso fuoco ed iniziò a piangere a denti stretti, senza emettere un suono, ma tremando convulsamente. Hiyori gli accarezzava i capelli, cercando di non sbilanciarsi a causa della presa di Shinji sulla sua gamba.

Dopo qualche minuto l'amico, finalmente, si calmò ed iniziò a respirare più regolarmente.

 

  • Mi sento meglio, grazie e... scusa...

  • Ma quale scusa! Dovrai ripagarmi la tuta, l'hai fatta uno schifo!

  • Come vuoi...

 

Un terribile silenzio scese tra di loro e, stavolta, fu la bionda a romperlo, anche se non sapeva esattamente cosa dire.

 

  • Shinji io... Insomma... Mi dispiace molto per Yukino, le volevo bene...

  • Lo so, anche lei te ne voleva tanto... Sono stato davvero un pessimo figlio.

  • Ma cosa stai dicendo!? Yukino era fiera di te! Quando seppe che eri stato promosso a capitano pianse di gioia! Tu eri il suo più grande orgoglio!

  • Può darsi che un tempo lo ero, ma mia madre è morta credendomi un criminale! Le hanno detto che ero stato giustiziato per crimini gravi e lei è morta per la disperazione e la vergogna!

  • Maledetti shinigami del cazzo! Anche questa poi! Spezzare il cuore della povera Yukino...

  • No Hiyori! A conti fatti, sono io che le ho spezzato il cuore e sono io che l'ho delusa col mio comportamento, anche se in realtà non ho fatto nulla...

  • Shinji... Ascoltami... Yukino ti conosceva bene, sapeva del tuo innato senso della giustizia. Lei era tua madre e tu eri il suo cuore, non avrebbe mai potuto credere che tu fossi diventato un pericoloso criminale, ne sono assolutamente certa. Quella povera donna è morta sì per disperazione, ma dovuta alla convinzione di aver perso la sua unica ragione di vita, te, e non perchè pensasse che tu avessi tradito tutti i tuoi ideali.

  • Hiyori, lo pensi sul serio?

  • Ti ho già detto che ne sono certa!

  • Anche se io non la penso come te, ti ringrazio per quello che hai detto...

  • Se non la pensi come me sei uno scemo e non conosci tua madre!

  • Va bene, mi arrendo. Se c'è una cosa di cui davvero mi pento è non aver realizzato il sogno di mia madre quando ne avevo la possibilità.

  • Cioè?

  • Lei avrebbe tanto desiderato avere dei nipotini...

  • Beh, sei ancora giovane, potrai dargliene e Yukino lo saprà, dovunque si trovi ora.

  • Non credevo fossi tanto sentimentale Hiyori...

  • Ho anch'io un lato tenero, scemo! Ma se preferisci che ti prenda a calci...

  • No, no va bene così! Sai... Lei sperava che fossi tu a darle i suoi nipotini, ma io le ho sempre ripetuto che eravamo solo amici...

  • Beh, già...

 

Prima che quella situazione potenzialmente pericolosa peggiorasse, una pioggia torrenziale iniziò a cadere dal cielo nero...

 

  • Merda! E adesso?

  • Tranquilla, qui vicino c'è una grotta, ci rifugeremo lì finchè non avrà smesso di piovere.

 

Rapidamente, i biondi raggiunsero l'insenatura mettendosi al riparo. Shinji fissava Hiyori che tremava come una foglia perchè si era bagnata da capo a piedi passando sotto un rivolo d'acqua.

 

  • Hei, hai freddo?

  • No!

  • Ma se ti ballano i denti in bocca!

  • Fatti i cazzi tuoi!

 

Con uno sbuffo seccato, il ragazzo si avvicinò all'amica e l'abbracciò, avvolgendola nel suo calore e strofinandole le braccia con le mani per riscaldarla di più.

 

  • Non serve che fai così!

  • Lo so, ma voglio farlo. Mi sentirei troppo in colpa se ti prendesse un malanno a causa mia.

  • Come ti pare...

 

La ragazza, un po' rossa in viso, si abbandonò a quel tepore. Quando Shinji la strinse un po' di più, squittì dal dolore

 

  • Ehi! Ti ho pestato un piede?

  • No, è solo che ho fatto ieri il piercing all'ombelico e mi fa ancora un po' male, niente di che...

  • HAI FATTO IL PIERCING ALL'OMBELICO?! Ma tu non eri contraria a queste cose?

  • Sì, ero contraria, ma quando il tuo addome è “decorato” da un enorme squarcio, inizi a pensare che sia meglio attirare l'attenzione su qualche altro particolare...

 

Shinji non potè che sospirare a quella frase, gli faceva malissimo ricordare quando Gin aveva lasciato quella terribile cicatrice sul corpo dell'amica..

 

  • Beh, allora? Che aspetti a farmelo vedere!?

  • Ma no, non mi va! É ancora gonfio...

  • Dai non fare storie!

 

L'amico le alzò a forza la maglietta fradicia, provocandole un piccolo brivido che lei sperava venisse interpretato come conseguenza del freddo..

 

  • Wow, ma lo sai che è proprio figo? Quasi quasi me lo faccio anche io!

  • Ne hai già uno sulla lingua! Perchè non ti buchi anche il cervello visto che...

 

Ma le parole della bionda si interruppero di colpo perchè Shinji aveva iniziato a sfiorarle la cicatrice con la punta delle dita. Il solco era lì, cinque o sei centimetri sotto l'anello metallico, ed anche se Hiyori si era perforata per questo, era impossibile non notarlo.

 

  • E-ehi... Che stai...

  • Ti faccio male?

  • No ma...

 

Non c'era verso che si fermasse, il ragazzo continuava a seguire il profilo della cicatrice e, dopo poco, iniziò a tracciare lo stesso percorso sostituendo le labbra alle mani. La sensazione dei baci di Shinji su quella parte così sensibile fece fremere Hiyori che, tutto ad un tratto, si irrigidì e pose la mani sulle spalle dell'amico, per fermarlo..

 

  • Shinji, dai basta...

  • Sto solo facendo quello che mi facesti anche tu, ricordi?

  • Sì ma... Era diverso, quella cicatrice te l'avevo fatta io..

  • Non c'entra niente, ogni tua ferita è anche mia.

  • No! Questa ferita ricorda quanto io sia stupida!

  • Smettila di essere così dura con te stessa...

 

Nel frattempo il biondo le aveva afferrato i fianchi con le mani per rendere più intenso anche il tocco delle sue labbra.

 

  • Ooh.. Shinji... no...

  • HYORI TI VOGLIO, ADESSO!

A quelle parole la ragazza per poco non svenne, anche lei lo voleva, disperatamente... Da quando era andato via lo aveva sognato ogni notte, ma lui era sconvolto per la perdita della madre e non poteva succedere così

 

  • No Shinji, tu stai male e io...

  • Basta parlare! Ho bisogno di te ADESSO! Adesso... qui... con me... dimentica tutto, solo per stavolta... abbandonati...

 

Hiyori non potè resistere a quelle richieste proferite tra un sospiro e l'altro... Trascinò la testa del biondo alla sua altezza e lo baciò con passione. La lingua di lui e il familiare sapore metallico si facevano strada, affannosamente, nella bocca di lei. Con uno scatto, Shinji afferrò Hiyori per i fianchi e la premette contro la parete della caverna. La ragazza non sentiva nemmeno più il dolore all'ombelico e con foga avvolse le gambe intorno ai fianchi dell'amico, sentendone l'erezione già prominente.

Da quella posizione, Shinji le palpava il sedere e le cosce con facilità..

 

  • Hiyori... I tuoi vestiti sono fradici...

  • E allora toglimeli, che aspetti?

 

Quella richiesta fece eccitare il ragazzo ancora di più. Con un fluido movimento, sfilò la maglietta dell'amica e rimase anche lui a torso nudo, poi un rapido clic e il reggiseno volò chissà dove. Shinji spinse di nuovo il petto contro quello di Hiyori e, mentre la abbracciava, assaporava la sensazione di quel seno premuto contro la sua pelle. Poi iniziò a baciarla di nuovo, afferrandole la testa con una mano per rendere tutto più intenso... Le loro lingue danzavano, si attorcigliavano e si separavano di nuovo con movimenti sempre più frenetici. Con l'altra mano libera, il ragazzo scendeva lentamente dall'orecchio di Hiyori al collo, per poi afferrare con forza, quasi da farle male, un seno. Quel tocco fece sussultare e gemere profondamente la ragazza e Shinji capì che, quella volta, non si sarebbe fermato, per nulla al mondo.

 

  • Hiyori.. Mi vuoi? Dimmelo... Dimmi che mi vuoi...

  • Ti voglio...

  • Non ho sentito...

  • HO DETTO CHE TI VOGLIO, TI VOGLIO DA IMPAZZIRE!

  • Molto bene, allora stenditi!

 

Shinji pose la parte superiore del suo kimono a terra e quasi ci spinse sopra la ragazza che non ne fu affatto dispiaciuta. Il biondo si chinò su di lei e iniziò a leccarle il collo, facendola ansimare; poi proseguì la strada verso i seni. Un mano ne palpava e massaggiava uno, l'altro era stato attaccato dalla sua bocca che lo baciava delicatamente; poi, con la punta della lingua, il ragazzo iniziò a leccare il capezzolo.. Hiyori provò ancora una volta la sensazione che l'aveva mandata in tilt la notte prima della battaglia... La lingua calda di Shinji e il freddo piercing che esploravano ogni centimetro del suo seno. La bionda tirò a sé l'amico avvolgendo le braccia intorno alla sua schiena.... Lentamente, fece scendere le piccole mani sui fianchi e poi sul sedere, stringendolo con forza. Questo gesto fece sorridere il ragazzo che non si aspettava una partecipazione così intraprendente da parte dell'amica, visto che per lei era tutto nuovo, o quasi. La ragazza continuava ad accarezzare il sedere di Shinji, mentre lui le sorrideva e le sfiorava il collo. Hiyori decise che non le bastava più e, con un movimento incerto ma efficace, postò una mano sul membro di Shinji, palpandolo da sopra i pantaloni. Il ragazzo, colto alla sprovvista di nuovo, stavolta non rise, anzi, gemette e la lasciò fare. Quando quella piccola mano curiosa si spinse sotto i vestiti, cercando il contatto diretto, Hirako iniziò ad ansimare al ritmo delle dita che scorrevano sulla sua carne nuda. Era una sensazione assurdamente piacevole, nonostante lui fosse abituato a performance decisamente più spinte... La sola consapevolezza che fosse lei a toccarlo in quel modo lo portò quasi al limite e decise che doveva calmarsi, voleva che quel momento durasse il più possibile. Con delicatezza, allontanò la mano dell'amica ricevendo un mugolio di protesta

 

  • Aspetta, potrai continuare a giocare dopo, adesso gioco un po' io...

 

Dolcemente, Shinji iniziò a baciare la pancia di Hiyori e, di tanto in tanto, leccava qualche lembo di pelle godendosi i brividi della ragazza... Mentre iniziava a baciarle il basso ventre, con una mano le palpava un seno e con l'altra le abbassava i pantaloni, gettandoli via subito dopo.

Shinji serrò i fianchi della bionda con le mani, accarezzando le anche con i pollici. I suoi baci sotto l'ombelico ripresero e, molto cautamente, il ragazzo allargò le gambe dell'amica per poi leccarle l'interno coscia. Hiyori gemeva e sussultava ad ogni passo della bocca di Shinji verso il suo inguine... Hirako, all'improvviso, le afferrò gli slip con i denti, trascinandoli via e mentre lo faceva, la guardava negli occhi con un'espressione famelica... Dopo essersi liberato delle mutandine, iniziò a leccare laddove Hiyori non si sarebbe mai immaginata, in fondo era ancora ingenua... La ragazza si ritrasse non appena sentì la lingua di Shinji fra le sue gambe, ma poi si arrese a quel piacere inaspettato... Non aveva mai provato nulla di simile, ansimava e si contorceva sotto quel tocco caldo e umido. Il piercing la stimolava ancora di più e Hiyori non riuscì più a trattenere l'eccitazione che scorreva nelle sue vene.. Quasi gridava e più lo faceva, più la bocca di Shinji si muoveva convulsamente.

 

  • Oddio... Shinji... Shin....

  • Basta così scimmietta...

  • No! Ti prego... Continua...

 

Hirako guardava l'amica dimenarsi, tutta sudata, con le guance arrossate per il piacere e l'imbarazzo, in più lo stava addirittura pregando di continuare... Era una situazione ormai ingestibile, non ce la faceva più, doveva averla... Con un rapido movimento si tolse insieme pantaloni e biancheria e si portò nuovamente all'altezza della bionda. La ragazza aveva gli occhi annebbiati dal desiderio, aveva bisogno immediato di un nuovo contatto così, afferrò la mano di Shinji portandosela tra le gambe. Il biondo spalancò gli occhi, ma la sorpresa durò poco perchè poi decise di fare lo stesso, spostando una mano di Hiyori sul suo membro e guidandola nei movimenti. La ragazza apprese subito la tecnica e il biondo la lasciò fare, mentre a sua volta la penetrava con due dita. Quel gesto la fece guaire, non si sa se di dolore o piacere, ma presto il suo corpo iniziò ad abituarsi a quella pressione.

Shinji la baciò dolcemente sulle labbra, mentre con una mano le accarezzava la guancia e con l'altra, delicatamente, le allargava le gambe.

 

  • Hiyori... Sei pronta?

  • Sì... Cioè no, aspetta!

  • Cosa c'è?

 

La bionda afferrò il volto dell'amico fra le mani, gli sorrise e poi portò le labbra vicino al suo orecchio

 

  • Ti amo, pelatino...

 

Hirako sussultò a quelle parole, il cuore iniziò a battergli all'impazzata e la guardò, interrogativo...

 

  • Dici... Dici sul serio?

  • Sì, certo

  • Anche io ti amo, fin dalla prima volta che ti ho vista, al fiume. Tu sei la mia bambola...

 

Hiyori ridacchiò a quelle parole e, poi, con un altro sussurro, disse

 

  • Adesso sono pronta...

 

Shinji le sorrise e le baciò teneramente la punta del naso, poi, con molta cura, si sistemò tra le sue gambe e iniziò a spingere piano. Sentiva il corpo della ragazza opporsi a quella intrusione, perciò cercò di essere ancora più delicato. Non appena la bionda riuscì a rilassarsi, tutto divenne più semplice... Quando l'amico la penetrò più decisamente, urlò per il dolore, ma non le importava. Ben presto quella sofferenza sparì e rimasero solo il respiro di Shinji e il suo, i cuori che battevano all'unisono... Sentire il calore di lei tutto intorno a sé lo faceva impazzire, sentire una parte di lui muoversi dentro di lei la faceva impazzire... Presto i colpi di bacino divennero sempre più veloci e disperati, alla ricerca del tanto sospirato epilogo, alla ricerca quasi di una fusione per quei corpi che erano stati separati troppo a lungo. Hiyori si premeva contro Shinji, bramosa di sentire di più, ancora di più...

 

 

Dopo aver raggiunto, finalmente, l'apice del piacere, Shinji dovette spostarsi da quel meraviglioso e caldo rifugio. Si accasciò accanto ad Hiyori e la trasse a sé, stringendola tra le braccia e baciandole la fronte.

 

  • Scimmietta, è stato stupendo... TU sei stupenda...

  • Dai, non dire queste cose... Mi metti in imbarazzo e poi sicuramente sarai stato con donne più esperte che...

  • Falla finita! Guarda che anche per me è stata la prima volta...

  • Ma che cavolo dici!?

  • Sì... Io ho fatto sesso un mucchio di volte, è vero, ma era solo sesso, senza sentimenti, con te, stasera, ho fatto l'amore...

  • Ma smettila!

 

Hiyori gli diede un colpetto sulla fronte, ma Shinji vide l'espressione di autentica felicità dipinta sul volto della ragazza.

All'alba, i due amanti si separarono. La bionda prese il senkaimon per la Terra e il biondo tornò ai suoi doveri di capitano. Non era ancora tempo, per loro, di stravolgere gli equilibri più di quanto fosse già accaduto, ma Hirako era certo che avrebbero trovato il modo di stare insieme come una vera coppia, perchè si amavano e l'amore distrugge tutte le barriere, perfino quelle fra due diverse dimensioni!

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