A Drop In The Ocean.

di crispyrainbow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 Jealousy ***
Capitolo 2: *** #2 Scommettiamo? ***
Capitolo 3: *** #3 Lima Bean ***
Capitolo 4: *** #4 Infidelity ***
Capitolo 5: *** #The Last Time ***



Capitolo 1
*** #1 Jealousy ***


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#1Jealousy



Sebastian odiava dover aspettare, anche se, da quando aveva iniziato ad uscire con Kurt, si era abituato ai suoi quindici minuti - se non di più - di ritardo. Dopotutto, Kurt era una signorina e, come tutte le donne, amava farsi aspettare.
Il fatto che poi glielo rinfacciasse per tutta la serata era soltanto un dettaglio.

Quella sera dovevano incontrarsi davanti alla discoteca nella quale si erano incontrati almeno un anno prima, dove era iniziato tutto. E dire che era partito tutto da una scommessa.
Solo al ricordo di quella sera gli veniva spontaneo un sorriso: era riuscito a conquistare Kurt Hummel.

Per quanto odiasse ammetterlo - anche a se stesso -, si era accorto di provare qualcosa per Kurt da molto tempo, ancora prima di incontrarsi a New York. Solo con una mente più adulta, non concentrata solo a ricordarsi i nomi delle persone che si portava a letto, aveva capito che tutto l’odio che aveva provato per Kurt fin dall’inizio non era altro che un modo per attirare la sua attenzione, l’unico possibile, vista la profonda relazione che lo legava a Blaine.
Solo a con il tempo si era accorto di come il pensiero di Kurt non fosse più così nauseante come era gli sembrava ma anzi; una volta si era scoperto – con orrore - a sorridere mentre guardava al PC un’esibizione delle Nuove Direzioni in cui Kurt cantava; e da lì la scintilla.

Troppo sconvolto dalle sue stesse emozioni, aveva deciso di chiudere definitivamente qualunque contatto, sperando che concentrarsi su qualcos’altro lo avrebbe aiutato a guarire da quella impossibile situazione.
Purtroppo, proprio quando Kurt non era che un puntino lontano nella sua mente, lo aveva incontrato. A New York, in un locale non troppo famoso, lo aveva rivisto. Sarebbe stato più facile ignorarlo e continuare per la propria strada, ma per una volta decise di seguire l’istinto che gli diceva di lasciarsi andare; e così aveva fatto.
Il solo pensiero gli fece comparire un sorriso sincero sulle labbra, cosa che accadeva fin troppo spesso da quando si frequentavano.

-Ow,  dovrei fare una foto e segnarlo sul calendario: Sebastian Smythe sta ridendo. – una voce fin troppo conosciuta lo destò dai suoi pensieri.

-Principessa.  Non oso immaginare quanto sia difficile indossare un paio di calze ed un vestitino, ma quasi un’ora di ritardo è al di fuori anche dei tuoi standard.- gli rispose all’istante, prima di staccarsi dal muro alla quale era appoggiato e dirigersi verso la voce.

Kurt lo guardava divertito ormai del tutto indifferente alle sue frecciatine.
-Perdonami, mi si sono rotte le calze un paio di volte.- stette al suo gioco, prima di zittirlo con un bacio sulle labbra.–Non hai idea di quanto sia difficile infilarle senza romperle.

-No, non ne ho idea perché si dia il caso io sia un uomo. Non come te, dolcezza. - Sebastian gli rispose a tono, senza guardarlo negli occhi, troppo impegnato a studiare ogni millimetro delle labbra del suo uomo. –Magari hai messo su qualche chiletto ultimamente.

Sebastian sapeva benissimo che Kurt era estremamente sensibile su questo argomento, tanto da avere una tabella sul quale scriveva quante calorie potesse mangiare al giorno. Difatti Kurt lo guardò subito truce, affilando quei suoi splendidi occhi chiari.

-Oh no Sebastian, puoi dire quello che ti pare sull’essere donna e sulle tue varie cavolate ma non puoi dirmi che sono grasso.- Gli puntò il dito contro Kurt, allontanandosi appena.–Ho un corpo bellissimo e lo sai visto che non fai altro che ripeterlo mentre facciamo sesso.

In risposta Sebastian alzò gli occhi al cielo. –Ma certo tesoro, come ignorare il fatto che ogni volta che ti offro qualcosa: “mio dio, sono carboidrati? Non dopo le quattro, ‘Bas’. Sai, dovresti far qualcosa per questa crisi da donna mestruata.-  Fece per allontanarsi quando strinse tra le dita il mento di Kurt, baciandolo con tutta l’intenzione di togliergli il fiato, cosa che effettivamente fece. –Vogliamo parlare dei tuoi:”oh Dio sì, Sebastian!” e “non venire sulle lenzuola che costano una fortuna!” durante il sesso?-

Kurt sentì le guance scottare. Per quanto stare con Sebastian avesse stemperato la sua pudicizia, rimaneva comunque sensibile a certi argomenti.
Non ebbe il tempo di rispondere per le rime che già Sebastian lo stava tirando verso la porta del locale, chiaro segnale che la discussione era terminata. – Dai, muoviti faccia da checca, ho aspettato abbastanza per oggi e sentirti blaterare senza nemmeno una goccia d’alcol è impossibile anche per me.-

____

Mai come in quel momento Sebastian stava odiando Kurt.

Sebastian era riuscito ad accaparrarsi uno dei divanetti più appartati del locale grazie alla conoscenza con il proprietario, assicurandosi un posticino appartato per divertirsi un po’ con lui.
Da quando lo frequentava aveva scoperto aspetti di lui che non avrebbe mai immaginato, soprattutto il fatto che, se scaldato a dovere, Kurt non aveva più inibizioni. Non lo fermava nemmeno il fatto di trovarsi in un locale pieno di gente –anche se in quel preciso caso era necessaria una generosa dose d’alcol.

Per l’occasione aveva preparato una serata perfetta: romantica – sempre nel limite ovviamente - per Kurt e eccitante per sé. Quindi non riusciva ad accettare il fatto che il suo piano fosse sfumato per colpa di un completo estraneo. O almeno lo era per lui visto che Kurt, non appena lo aveva visto, lo aveva abbracciato con entusiasmo dandogli – addirittura - un bacio sulla guancia.
Per un attimo aveva pensato che fosse qualche membro del suo inutile Glee club ma, nonostante avesse una pessima memoria, era sicuro di non averlo mai visto prima.

A prima vista gli era sembrato un pazzo: saltellava da una parte all’altra preso da una dose di eccitazione e parlava una lingua a lui sconosciuta; parlava talmente veloce che del fiume di cose che diceva, riusciva ad intuire solo qualche “ohmmioddio” o “favoloso”.
Osservando la scena inquietato, si chiese come e in quale momento della sua vita Kurt avesse conosciuto un esaltato del genere.

Sebastian incrociò le braccia al petto, non sforzandosi nemmeno di nascondere una smorfia infastidita all’intrusione di quel tizio nella sua serata perfetta, lasciando che si intuisse con facilità il proprio disappunto.
Evidentemente l’estraneo doveva essersi sentito osservato perché sposto l’attenzione dei propri occhi sui divanetti, cercando a chi appartenesse quello sguardo.

Kurt lo imitò. Subito si accorse dello sguardo di puro odio che Sebastian stava concedendo gratuitamente al suo amico e – ruotando gli occhi al soffitto e preso un bel sospiro - strinse una mano di Sebastian tra le sue.

-‘Bas questo è Chandler, un mio amico che non vedo da secoli - lo presentò sorridendo, cercando di essere accomodante- Chan, lui è Sebastian, il mio fastidioso fidanzato.

____

Se c’era una cosa che Sebastian non tollerava era la mancanza di attenzioni da parte di Kurt. Odiava ammetterlo ma era estremamente possessivo quando si parlava del suo fidanzato e da quando quell’essere si era accomodato al loro divanetto, Kurt aveva avuto occhi solo per lui.
All’inizio era stato divertente ascoltare i due rinvangare il passato tra aneddoti divertenti e soprattutto sentire il nuovo parlare di Blaine come un ‘rompiscatole’ era stato anche piacevole, almeno finché non aveva notato una luce strana negli occhi dell’amico di Kurt.
Sebastian era un gran intenditore di sguardi, dopo aver passato la sua adolescenza a calibrarli per portarsi a letto ogni tipo di ragazzo dell’Ohio, e  si allarmò a notare in quel ragazzo lo stesso sguardo che rivolgeva a Kurt.

Kurt era suo e in quel momento si sentiva di dover rendere chiaro il fatto.

Iniziò a baciarlo sul collo appena dietro l’orecchio, sapendo quanto la resistenza di Kurt venisse meno a quel gesto. Sebastian lo sapeva perché in quegli anni lo aveva viziato, passando ore a studiare la sua pelle, a studiare i suoi punti più sensibili per sfruttarli in diverse occasioni, per esempio durante il sesso. Aveva imparato a soddisfare qualunque istinto Kurt avesse, sentendosi giorno dopo giorno sempre più legato a quel ragazzo, sia emotivamente che fisicamente.
Era consapevole del fatto di essere estremamente geloso e non se ne sorprendeva visto che, negli anni, Kurt era diventato sempre più affascinante e si sentiva così fiero di essere riuscito a prenderselo visto i precedenti che li aveva visti protagonisti.

Continuò a viziarlo mentre una mano si infilava tra le sue gambe, premendo le nocche contro il cavallo dei pantaloni. Visto che Kurt non sembrava volergli dare attenzioni allora doveva iniziare a giocare sporco pur di averle.

Sapeva però che non lo avrebbe lasciato fare senza opporsi ed infatti, non appena un paio di tocchi una sua mano era scesa a bloccare i suoi movimenti. Era da maleducati mettersi a fare quel genere di cose mentre un amico che non vedeva da molto stava parlando. Ma Kurt non stava esattamente prestando attenzione alle sue parole quanto a quello che il suo bastardissimo fidanzato stava facendo con la sua maledetta mano.

Voleva davvero continuare a parlare con Chandler, anche perché non era quel tipo di persona che si perdeva in effusioni in pubblico, ma era davvero impossibile resistere a Sebastian quando lo toccava così bene da distrarlo da qualunque cosa non fosse la sua mano o la sua bocca su di sé.

E si sentiva davvero orribile a sperare che Chandler smettesse di parlare e sparisse chissà dove lasciandoli soli a dedicarsi particolari attenzioni.

Sebastian ammirò la resistenza di Kurt che solitamente era davvero blanda a quel tipo di carezze, ma voleva assolutamente finire la serata come aveva programmato. Infilò con un movimento brusco la mano tra le sue cosce, spingendo il pollice contro il lieve rigonfiamento tra le gambe facendo pressione con il palmo.

Seppe di aver vinto quando Kurt si lasciò scappare un gemito.
Sebastian distolse lo sguardo dal collo perfetto di Kurt, vedendo Chandler portarsi le mani alle labbra dopo aver realizzato cosa stesse accadendo.

- Senti, perché non sloggi? In questo momento sono discretamente eccitato e guardare te potrebbe rendere vano tutto questo ben di Dio. – disse infastidito, indicandosi la patta dei pantaloni gonfia. – Kurt non te lo perdonerebbe mai, vero principessa?

Non fece in tempo a finire di parlare che il terzo incomodo si alzò di scatto dal divanetto e, salutato velocemente Kurt con un cenno, sparì tra la folla del locale.
Kurt si prese il tempo per realizzare cosa era appena successo cercando di non concentrarsi su quelle mani ancora ferme su di sé.
Si sentiva in colpa per il pessimo comportamento del suo fidanzato ma d’altro canto, la situazione iniziava ad essere troppo intima e, doveva ammettere, abbastanza eccitante. Senza contare che dovevano festeggiare a dovere e la premessa sembrava interessante.

-Sei davvero terribile, Sebastian.- Lo sgridò non riuscendo a mascherare un sorriso al suo sguardo fintamente innocente.

-Non è colpa mia se non mi dai le attenzioni che merito.- Mormorò contro le sue labbra prima di catturarle tra le sue.

-Beh,- Continuò Kurt scavalcando con una gamba quelle di Sebastian ed accomodandosi su di lui, faccia a faccia. – Ora hai tutta la mia attenzione. -

-E così deve sempre essere.-




Ok, non contavo davvero di riuscirci in tempo quindi mi sento davvero BOH.
Premetto che odio questo capitolo perché non so, non mi piace molto ma vabbè ormai l’ho messo e amen.
So, penso che Jessica si merita una dedica perché sopporta i miei “che ca**o scrivo adesso?!”. #lol
Un mega grazie a Renolover per aver betato <3
Spero che vi piaccia e che mi facciate sapere la vostra impressione <3
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Capitolo 2
*** #2 Scommettiamo? ***


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#2Scommettiamo?






-Allora, sono o non sono la migliore amica sulla faccia della terra?-

-Per quanto mi costi ammetterlo- e sai che è moltissimo-, hai ragione. Stavolta ti sei meritata la coccarda di “migliore amica del secolo”.- disse ridendo Kurt mentre si lasciava abbracciare da Rachel. Stavolta gli doveva davvero molto.

-Tu e Blaine eravate la coppia perfetta ma… Come si fa a preferire qualcuno a te? Dico, sei bellissimo Kurt.- Rachel non era esattamente sobria  ma forse era meglio così, anche lei aveva avuto dei dispiaceri che solo il caro e vecchio alcol poteva curare.

Amava Finn, insomma, era suo fratello –fratellastro- e nell’ultimo anno avevano legato moltissimo ma aveva fatto la scelta sbagliata. Si era presentato a casa loro a New York dopo non essersi fatto sentire per mesi, cosa pretendeva? E poi quel ragazzo della NYADA, Brody, era davvero un gran bel vedere, poteva capire la difficoltà di Rachel nel resistergli.

-Lo so.- si lasciò sfuggire un sospiro frustrato. Per quanto ci provasse la storia del tradimento bruciava ancora sulla pelle. – Ma è stata anche colpa mia. Certo, non tanto quanto sua, ma lo è stato. Cosa pensava, che io non mi sentissi solo?- continuò sentendo la rabbia iniziare a sostituire il rimorso.- Eppure non sono andato in giro a far sesso con la prima persona che mi dava attenzioni e-! – solo il tocco della mano di Rachel sulla sua lo fece rilassare.

Le concesse un sorriso grato e prese la sua mano con la propria. –Scusa. Questa cosa mi farà diventare pazzo.- ammise abbassando il tono di voce quasi a un sussurro.

-Kurt, devi andare avanti. Ti conosco abbastanza da sapere che non perdonerai facilmente Blaine quindi perché non provi a distrarti un po’?- Rachel era così preoccupata per lui e lo apprezzava davvero. Kurt non era per indole una persona che si abbatteva per qualcosa ma tutta la storia con Blaine lo aveva ferito anche nell’orgoglio, aveva solo bisogno del tempo necessario per ritrovare la grinta. E poi essere single a New York poteva essere estremamente stimolante.

-Tu invece, cara mia?- le chiese avendo riacquistato il sorriso. –Cosa hai intenzione di fare adesso? Sarei un bugiardo se ti dicessi di tornare a testa bassa da Finn e ignorare una tentazione così piacevole di nome Brody. Insomma, anche io ho gli occhi e ti assicuro che sono molto felici di vedere.-

Rachel aprì la bocca sbigottita dalla sincerità di Kurt ma non una parola ne uscì,piuttosto le guance le si colorarono di rosso e lo sguardo divenne sfuggevole. –Kurt! -

-Andiamo, non essere ipocrita con te stessa.- gli disse con una non poco velata malizia. – Ammetti di aver fatto qualche pensierino su di lui. Perché ad essere sinceri io l’ho fatto.- Beh, come negare una cosa del genere.

-Kurt, sorvolerò sul fatto che hai appena fatto apprezzamenti su Brody senza entrare nel dettaglio della tua perversa mente e mi concentrerò sul dirti che sì, ammetto di aver pensato a come potrebbe essere lasciarmi andare. Lui è così passionale, così attento Kurt. Il modo in cui mi guarda, in cui mi parla, mi fanno sentire apprezzata. Mi spiace dirlo ma Finn non mi faceva sentire così, non più almeno. -

Kurt la guardò divertito sentendola ammettere quelle cose. Rachel era egocentrica a livelli impressionanti, quasi quanto se stesso ma ultimamente aveva sofferto molto per Finn, era ora che pensasse un po’ a se.
-E allora che aspetti? Dio Rachel, non lasciarti scappare una occasione del genere. E’ evidente a tutti quanto lui ti piaccia, allora perché sei qui con me stasera e non con lui?-

Ora la ragazza lo guardava stranita. –Sono qui per te Kurt, sei tu quello che ha bisogno di distrarsi. -

-Ora che sono qui posso farcela anche da solo Rach. Siamo nella stessa situazione e tu hai una occasione da non lasciarti scappare. Fossi in te sarei già a casa sua.-

Kurt riuscì quasi a leggere tutti i ragionamenti di Rachel e fu felice di vedere che l’ aveva convinta. Infatti qualche istante dopo la ragazza di era alzata in fretta e furia dal tavolo del locale e con un bacio sulla guancia si congedò.

Finalmente solo, Kurt iniziò a guardarsi intorno alla ricerca di qualcuno che lo avrebbe aiutato a far diventare interessante quella serata. Non se la sentiva di mettersi a flirtare con qualcuno davanti a Rachel soprattutto  perché si vergognava da morire. Aveva sfruttato il fattore Brody per rimanere un po’ solo e in effetti si sentiva un pochino in colpa ma aveva davvero bisogno di tempo per se stesso da solo.

Non era da Kurt Hummel andare in un locale e provarci con il primo tizio carino che incontrava ma in quel momento sentiva il bisogno di farlo, doveva cambiare qualcosa e poteva benissimo iniziare da quello.
L’unico problema era la paura di fare una pessima figura. Kurt era molto, molto orgoglioso e un possibile rifiuto lo avrebbe indignato profondamente. –Tanto peggio di così non può andare.-

-Ma guarda un po’ chi c’è qui.-
Kurt riconobbe all’istante quella voce, anche dandogli le spalle. Apparteneva all’essere più odioso sulla faccia della terra, l’unico che di tutto lo stramaledetto Ohio non gli mancava per niente.

Alzò gli occhi al cielo, rivolgendo un: -Ero sarcastico.- al suo Karma che evidentemente doveva odiarlo molto.

Kurt serrò gli occhi, sperando che quella fastidiosa voce e il suo ancora più fastidioso proprietario potessero sparire in un istante. Purtroppo quando riaprì gli occhi, sapeva che lui era ancora lì.
Sospirò mentre si voltava verso la voce, dedicandogli la propria attenzione. – Sebastian. -

-Kurt.-

Fin da quando ne aveva memoria mai Sebastian aveva pronunciato il suo nome, troppo occupato a inventare nomignoli femminili.

Calò un silenzio fatto di sguardi. Kurt studiò Sebastian notando come, rispetto all’anno prima, Sebastian fosse effettivamente migliorato. Aveva sempre trovato Sebastian davvero affascinante: aveva una bellezza attraente, che ti catturava lo sguardo e lo ammaliava, era più alto di lui ed aveva le spalle più larghe. Inconsciamente si trovò a pensare come fosse farsi stringere da quelle braccia, pensiero che fu subito scacciato da un conato di vomito. Nessun complimento o apprezzamento poteva essere comparato al nome: Sebastian.

D’altro canto, notò che anche Sebastian lo stava osservando per bene e quasi poteva sentire i suoi occhi scivolargli addosso, bruciandogli la pelle e facendolo sentire a disagio.
Conosceva quello sguardo perché lo aveva già visto quando la mangusta cercava di flirtare con Blaine, mangiandoselo con gli occhi.

-A-Allora, - balbettò Kurt, rompendo quel silenzio teso. –Cosa ci fai New York? Ti sei già scopato tutti gli abitanti di sesso maschile di tutta Lima?-

Nonostante avesse cercato di attirare l’attenzione Sebastian ancora teneva lo sguardo sul suo corpo, fermandosi appena di più sulle sue labbra. Infine, sazio della visione, incontrò i suoi occhi e Kurt fu certo di averli visti appena più scuri.

-Sì. Praticamente sì. Qualche eccezione ma sai, sono un tipo molto selettivo, non mi piace andare a letto con gente noiosa o beh, con quelli come te. Non sono etero. -   

-Sembri piuttosto interessato per essere uno a cui non piacciono “quelli come me”. –
rispose Kurt riverendosi alle occhiate di fuoco che gli aveva lanciato.

 Infatti Sebastian tornò a squadrarlo fermandosi stavolta sui suoi pantaloni. –Beh sai, sto provando a far finta che al posto della tua faccia ci sia un uomo ma devo ammettere che questi pantaloni mi distraggono parecchio. – Kurt vide una mano di Sebastian avvicinarsi alle sue gambe e pizzicando il tessuto dei jeans.Dio Kurt, -ancora il suo nome. – Come fai ad indossarli? Sono praticamente cuciti addosso. -

Fu difficile bloccare i brividi che erano partiti dalla schiena quando vide Sebastian mordersi un labbro, con in faccia un espressione desiderosa. – Non che ci sia niente da nascondere qui sotto visto che sei una signorina. -

Senza lasciargli tempo di toccare la pelle delle sue gambe, schiaffeggiò quella mano ansiosa di toccarlo.
-Non provare a toccarmi con quelle manacce. So benissimo che cosa ci fai. -

-Oh checca, non immagini minimamente cosa queste mani siano capaci di fare.
– gli concesse distrattamente  come se stesse recitando una frase da copione - cosa che effettivamente  stava facendo: copione Sebastian Smythe-. –Potrebbe sorprenderti.-

-Ti ringrazio per il pensiero ma non sono affatto interessato. Magari in un’altra vita o, ancora meglio, mai.-
Ora che ci pensava, doveva essere stato molto distratto dal non accorgersi della presenza di Sebastian nel locale. Diede la colpa ai troppi pensieri.
Con un espressione seccata si risedette  al suo sgabello, tornando a perlustrare il locale in cerca di qualcuno con cui passare il tempo. Magari ignorandolo Sebastian si sarebbe annoiato, peccato che Smythe fosse della stessa idea visto che si accomodò sullo sgabello affianco al suo, senza staccargli lo sguardo di dosso. Anche senza guardarlo, poteva percepire il ghigno d’occasione sulle sue labbra.

- Sebastian. - lo chiamò stanco senza smettere di guardarsi intorno. Che cosa vuoi?-

-Scommettiamo?-

Kurt si voltò finalmente a guardarlo, cercando di capire cosa avesse in mente Sebastian. Sapeva con certezza che era qualcosa di pericoloso -o perverso-  ma la sua curiosità lo spingeva a volerne sapere di più.
Voleva dire No e invece quello che gli uscì dalle labbra fu: - Cosa?-

Il sorrisino sulle labbra di Sebastian aumentò all’istante quando capì che dopotutto Kurt era interessato a fare qualcosa con lui. Un brivido gli corse per la schiena alla prospettiva di poter proporre qualsiasi cosa a Kurt, ma non era la scommessa a eccitarlo quanto, stranamente, Kurt stesso.

Sicuramente era colpa dell’alcol ma era rimasto davvero sorpreso: quando la serata iniziava a farsi noiosa, dalla porta del locale aveva visto entrare Kurt con la sua amica nasona.
Aveva saputo da Jeff che Kurt si era trasferito a New York ma mai aveva immaginato di incontrarlo visto che  la città era enorme; quante probabilità aveva? Eppure era lì, maledettamente bellissimo come sempre.

Obbiettivamente Kurt aveva un fisico da urlo e, si vergognava ad ammetterlo, alcune volte -più di una- gli era capitato di immaginarselo –nudo magari- mentre si masturbava perché maledizione, aveva un culo fantastico. Peccato che la sua faccia da checca rovinasse il tutto.

-Scommetto che entro stasera mi bacerai.- propose sicuro mentre gli sorrideva malizioso. –Se perdo la scommessa, cosa impossibile, farò una cosa che mi dirai. Qualunque cosa. Ma, principessa, stesso discorso varrà per te nel caso perdessi.-

Kurt era rimasto quasi scioccato. Non tanto per la proposta in se quanto al fatto che fosse Sebastian a proporglielo. Fin da quando si conoscevano lui non aveva fatto altro che prenderlo in giro con nomignoli e insinuazioni sul suo dubbio sesso, era normale che fosse confuso.

-Ma come, Sebastian Smythe che propone a me, la “faccia da checca” di-. -

-Si, te lo sto proponendo Kurt. Non fare il sostenuto adesso perché ci guadagni tu, ci guadagno io, non potrebbe andare meglio. E poi sei cambiato, addirittura tusei quantomeno sexy.-
disse scocciato Sebastian, bloccando a metà il suo discorso.

-Non faccio il sostenuto! Mi sembra solo assurdo il fatto che tu mi faccia una proposta del genere.- Kurt decise volutamente di sorvolare sul contorto complimento che Sebastian gli aveva fatto. Ecco un’altra cosa che lo confondeva: un complimento.
Non si era mai sforzato molto di capire Sebastian ma in quel momento desiderò ardentemente poterlo fare. Non si fidava di lui, sarebbe sciocco farlo, ma non riuscì ad impedirsi di cedere.

-Ci sto. Vediamo quanto sarà divertente quando le tue avances di cui tanto ti vanti saranno completamente inutili. – Kurt era sicurissimo di se, mai e poi mai lo avrebbe baciato dato che la sola idea lo disgustava.

-Scommetto che non riuscirai a togliermi le mani di dosso. Sei la mia sfida impossibile: se riesco a farlo con te, non ci saranno più limiti che non potrò oltrepassare.-

-Si si Smyhte, stai divagando. -

Con un movimento lento Sebastian avvicinò lo sgabello a quello di Kurt, sfiorando con le braccia le sue. Puntava a far sentire Kurt a disagio, conscio di quanto la vicinanza di un’altra persona –specialmente di sesso maschile- lo tenesse sulle spine.
Kurt da suo canto, aveva superato da molto la fase di immediato imbarazzo che lo attanagliava quando un ragazzo si mostrava interessato a lui, quindi si trovò spiazzato quando avvertì un brivido corrergli sulla schiena al solo minimo contatto. Si disse che era sicuramente colpa di Sebastian per il semplice fatto di essere Sebastian.
Quasi non trattenne un singulto quando la mano calda di Sebastian si poggiò sulla sua gamba, troppo vicino all’inguine per i suoi gusti, posizione troppo intima. Cercò di scacciarla con la propria, forzandola ma l’idiota sembrava avere una presa di ferro. L’unico risultato che ottenne fu quello di dare a Sebastian la possibilità di stringere più forte la pelle della sua gamba tra le dita, procurandogli non pochi brividi.

Troppo preso dalla situazione non si accorse di come l’altro si era pericolosamente avvicinato al suo orecchio, soffiandoci all’interno parole confuse, solo per esercitare maggiore attrazione su Kurt che sentiva la resistenza sfuggirgli dalle mani ogni secondo di più.

E lo odiava.

Odiava sentirsi ogni secondo sempre più attratto da quella scommessa, attratto dalla sconfitta perché l’unica cosa che voleva, in quel momento, era che Sebastian lo baciasse. Il che era assurdo. Stava parlando di Sebastian, non di un tale qualunque; stava parlando dell’unica persona che sin dal primo saluto, si era riproposto di odiare. Come era possibile quindi che, in un contesto diverso da quello solito, le sue difese potessero cadere così, come un castello di carte.

Immerso nei suoi pensieri non si rese conto di aver passato l’ultimo minuto a fissare le labbra di Sebastian, cosa che invece al proprietario delle suddette non era affatto sfuggita. Infatti Smythe era rimasto in silenzio ad osservarlo per tutto il tempo, cercando di intuire cosa Kurt potesse pensare perché beh, vedere Kurt Hummel in silenzio per più di trenta secondi doveva voler dire che stava pensando qualcosa che lo turbava davvero molto.

Peccato che non fosse un tipo molto paziente.

L’attimo prima Kurt stava osservando le labbra di Sebastian, chiedendosi se fossero morbide e quale sapore avessero. L’attimo dopo quelle stesse labbra erano sulle sue.
Ci mise un paio di secondi per realizzare cosa stesse accadendo ma Sebastian  non gli diede il tempo di fare qualunque cosa –neanche di pensarla- che già si era allontanato, fissandolo serio negli occhi.
Serietà che scomparve l’attimo dopo quando un sorriso increspò le labbra che aveva appena assaggiato.

-Ops, devo aver perso la scommessa. Sembra proprio che dovrò fare tutto quello che vuoi, Kurt.– sussurrò  non cercando nemmeno di nascondere l’evidente malizia nelle parole.

-Oh…OH.- si ritrovò ad arrossire Kurt, rendendosi perfettamente conto di quanto fosse assurdo imbarazzarsi per una cosa del genere ma quando aveva sentito quelle parole e, soprattutto, il suo nome sussurrato in quel modo, non aveva potuto impedire al rossore di corrergli sulle guance. -Beh, perché non inizi con l’offrirmi qualcosa da bere?-

Sul volto di Sebastian il sorriso di poco prima divenne più marcato in contrasto con il tono malizioso che aveva appena usato.

-Come comanda, mia principessa.-






 

Eeeeeed eccomi anche alla fine del secondo giorno della week. Felici? Io non moltissimo ma amen.
Sarò ripetitiva ma nemmeno questo capitolo mi piace molto, senza contare che è la cosa più lunga che io abbia mai scritto. Giuro, mai scritte più di quattro pagine mentre queste sono ADDIRITTURA cinque. Ho superato me stessa. (?)
Ringrazio da morire questa povera ragazza che si è dovuuta sorbire questo schifo, grazie millissime Valentina  per il tuo supporto tecnico XD
Ok, detto ciò vi abbandono <3 Sotto ci sono i contatti <3

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Capitolo 3
*** #3 Lima Bean ***


 

#3Lima Bean



Tutti sanno che conoscersi su internet spesso e volentieri si rivela una delusione. Fatto sta  ma ci speri lo stesso, speri davvero che la persona dall’altra parte dello schermo possa essere quel fatidico principe azzurro di cui tutti parlano ma che mai nessuno trova.
Non che Kurt cercasse il principe azzurro, per carità, ma era alla ricerca di una semplice distrazione che lo staccasse per poche ore dalla sua fin troppo caotica vita e chissà, magari che gli facesse conoscere qualcuno di interessante.
Per questo si era iscritto a quel sito online di chat, dove tutto quello che il mondo sapeva di lui era  il nickname, nient’altro. Lo aveva fatto per gioco, scommettendo con se stesso se fosse stato in grado di riuscire a attirare l’attenzione di qualcuno o anche solo per parlare con qualche sconosciuto senza necessariamente avere un fine.

Era rimasto stupito quando, non appena qualche minuto dopo l’accesso, un tale “SS” lo aveva contattato, presentandosi.
Alle prime notifiche si sentiva euforico. Era la prima volta che faceva un’esperienza del genere e la cosa lo elettrizzava. Senza contare che SS sembrasse davvero interessante: così ironico, così adulatore. Ne rimase abbagliato.

Per giorni aveva chiacchierato con lo sconosciuto misterioso, scoprendo davvero l’essenziale su di lui: aveva la sua stessa età, viveva in Ohio ed era di Westerville.
Anche lui aveva dato informazioni nello stretto necessario senza sbottonarsi troppo perché nonostante tutto era un estraneo e non se la sentiva di raccontargli tutta la propria vita.
Scoprì presto che anche SS aveva la lingua affilata quanto la propria e spesso e volentieri finivano a fare conversazioni senza né capo né coda. Si sentiva in sintonia con SS senza nemmeno conoscerlo e la cosa lo intrigava.

E il desiderio di conoscerlo era diventato davvero forte.

Passava parte del suo tempo libero a immaginare quale viso, quali occhi, che fisico, quali tutto potessero rappresentare  al meglio SS. Lo aveva immaginato come un ragazzo bellissimo, biondo, occhi azzurri e fisico da schianto ma cercava di non montare troppo le sue aspettative perché si sa: più una cosa è grossa e più fa rumore quando cade.

Corroso dalla curiosità si era fatto coraggio ed aveva invitato il ragazzo misterioso ad uscire, magari a prendersi un caffè assieme in un luogo accessibile ad entrambi. Il Lima Bean ad esempio.

SS accettò.

Magari per una volta la fortuna aveva girato dalla sua parte e chissà, dall’altra parte dello schermo SS era un bellissimo ragazzo.
Peccato che –ancora- il karma doveva avercela con lui, tanto da infrangere il suo piccolo sogno nel giro di pochi istanti, i necessari per guardare in faccia chi in realtà fosse SS.

-Ammetto che questo sorprende anche me. -

Kurt era rimasto impietrito dalla sorpresa - o forse sarebbe meglio dire dall’orrore - quando, seduto al tavolo al quale si aspettava di vedere la persona dei suoi sogni stava la persona dei suoi peggiori incubi: Sebastian Smythe.

-Non puoi dirmi che tu sei SS, - disse Kurt quasi con disprezzo, realizzando solo in quel momento che non poteva essere altrimenti. SS di Sebastian Smythe.
Eppure ne aveva avuti di indizi: Ohio, Westerville; ma mai avrebbe immaginato che fosse lui. Dall’altra parte dello schermo aveva conosciuto una persona che non era assolutamente simile a Sebastian, neanche di un capello. –E’ impossibile.-

-Non riesco a credere di aver trovato interessanteparlare con te. – gli rispose disgustato Sebastian fissandolo come se gli avesse fatto il torto più grande della sua vita. –Forse perché dall’altra parte dello schermo non potevo vedere la tua faccetta da donna. -

Kurt non si prese nemmeno la briga di rispondere, limitandosi a fissarlo come se fosse un macchia ostinata su uno dei suoi capi firmati.
Era deluso, tremendamente deluso. Per una volta aveva sperato che la fortuna girasse dalla propria parte ed invece gli aveva tirato un colpo basso, quasi doloroso.

Era strano da ammettere –quasi surreale- ma per una volta non era colpa di Sebastian. Forse anche lui aveva fantasticato su chi si celasse dietro il suo contatto ma appena un attimo dopo realizzò che era di Sebastian del quale si stava parlando, probabilmente non gli interessava nemmeno quale faccia avesse, bastava essere propensi a certe cose.

-Ok,-annunciò dopo il ragionamento Kurt, stringendosi appena nella sciarpa al collo, -credo che toglierò entrambi –soprattutto me- da questa spiacevole situazione andandomene. – concluse girandosi per raggiungere l’uscita.

-Rimani.- rispose solamente Sebastian, scioccando Kurt all’istante.

Kurt si voltò di nuovo verso di lui, guardandolo sospettoso. Sebastian gli aveva chiesto di rimanere e si chiese il perché visto l’andazzo degli eventi.

-Non mi fraintendere, sono deluso anche io di trovarmi te piuttosto che un ragazzo,- chiarì Sebastian incrociando le braccia al petto, guardandolo negli occhi. –Ma ormai sei qui e mi sto annoiando. Almeno insultarti potrebbe cacciare la noia per poco anche se il prezzo da pagare è guardare la tua faccia e sentire la tua vocetta insopportabile.-

-Ti ringrazio davvero Sebastian ma la prospettiva di rimanere qui a farmi insultare gratuitamente non è allettante quanto la fai sembrare. - Kurt rimase qualche istante a guardarlo per poi muovere il primo passo e andarsene quando Sebastian riprese a parlare.

-Pago io.-  

Kurt non sapeva come decifrare quella proposta e quasi gli sembrava che Sebastian insistesse nel farlo rimanere perché lo voleva e no, non ci credeva nemmeno un po’ alla sua scusa della noia.
A marcare la sua supposizione fu il sorriso che sostò sulle labbra di Sebastian, per niente simile a quelli che gli aveva sempre rivolto ma anzi, aveva una sfumatura strana, quasi pacifica e non seppe come, si ritrovò a ricambiare quel sorriso e a sedersi al tavolo.

-Non farti strane idee, rimango solo perché paghi tu e non posso farmi scappare l’occasione di farti spendere soldi.- gli disse osservando come il sorriso carino di Sebastian era sparito in un attimo, sopraffatto da uno dei suoi ghigni maliziosi. Ora si che lo riconosceva. Si era sentito un poco spaesato da quella nuova versione di Sebastian e sapere che dopotutto era sempre il solito idiota lo confortava.

Quasi l’avessero chiamato comparve al loro fianco uno dei commessi del Lima Bean per prendere i loro ordini e servirli.

-Un moka per me e un cappuccino con latte scremato per la signorina.- disse sicuro Sebastian godendosi l’espressione sorpresa di Kurt.

-Sono sorpreso, conosci il mio ordine di caffè. A quanto pare sai più cose su di me di quanto vuoi far vedere.-

Smythe gli rispose solo con una smorfia. –Non ti eccitare, ho solo cercato di immaginare cosa prenderebbe una ragazza e il fatto che ci abbia preso dovrebbe farti pensare, Kurt.-

Peccato che non era vero, non aveva buttato a caso.

 



 



Ehhh rieccoci al terzo giorno della week! Innanzitutto dedico questo capitolo a Vale perché gliel’ho promesso e quindi eccolo anche se, secondo me, è terribile. Quindi mi spiace di averti dedicato questa cosa orribile D: I’M SORRY.

POI, mi scuso per l’enorme ritardo di un giorno ma ho avuto un sacco da fare! E poi per Lima Bean non mi veniva niente in mente infatti Vale non solo mi ha betato la shot ma mi ha anche dato l’idea.
So, al prossimo giorno che è…Infidelity! OHOH


Sono indecisa se fare un po’ di Angst o Fluff! VOTE!


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Capitolo 4
*** #4 Infidelity ***


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#4 Infidelity




Sebastian e Kurt avevano preso a frequentarsi già da un paio di settimane.
Per Sebastian era stato un duro colpo realizzare di provare qualcosa per Kurt. Lo stesso Kurt alla quale aveva cercato di rubare il fidanzato per soddisfare bisogni fisici; lo stesso Kurt che aveva preso in giro per la voce troppo acuta, la faccia da donna e i modi da checca isterica, tutte cose che ora non riusciva a non trovare adorabili.

Aveva cercato di nasconderlo il più possibile, mascherando l’interesse dietro fastidio e astio, volendo a tutti i costi tornare ad essere il Sebastian di prima, quello senza sentimenti per qualcuno come Kurt, santo cielo. Perché di tutti proprio lui?

E ci era riuscito per un po’. Ma quando quella faccetta iniziava a presentarsi anche nei suoi sogni, realizzò che doveva fare assolutamente qualcosa o ne sarebbe uscito pazzo. Ormai osservarlo da lontano era troppo poco e voleva di più.
Ed era stato più facile del previsto. Certo, era stata la conquista più lunga e difficile mai fatta ma aveva avuto un esito più che positivo.

Frequentare Kurt non lo aveva cambiato di una virgola ma pian piano, conoscendolo, aveva capito alcune cose di cui prima era all’oscuro. Ad esempio aveva scoperto la magnifica carica sessuale di Kurt quando meno se lo aspettava e anche il suo interminabile bisogno di attenzioni e di dimostrazioni di affetto. Ma la cosa che lo sorprendeva di più era che non gli dispiaceva affatto lasciarsi andare a quelle smancerie, anche se lo celava con smorfie infastidite o sbuffi.

Per festeggiare le due –lunghe- settimane di coppia, aveva portato Kurt in un locale gay abbastanza intimo nel quale potevano lasciarsi andare ad effusioni senza che nessuno facesse storie.
Tutto era andato alla perfezione, almeno fin quando un idiota uscito da non si sa dove, aveva rovesciato la sua bibita addosso a Kurt, inzuppandogli di Martini la camicia.

Kurt iniziò ad insultare chiunque si trovasse tra lui e il bagno, compreso quel povero ragazzo che gli aveva rovesciato il drink, senza curarsi di lasciarlo solo nella stanza.
Sebastian si avvicinò al bancone, ormai rassegnato all’idea che Kurt non sarebbe tornato prima di una ventina di minuti, vista la sua mania per i vestiti. Tanto valeva farsi un goccio per rilassarsi.

-Ehi, posso farti compagnia? E’ un peccato lasciare uno splendore come te solo soletto.-

Sebastian si girò per vedere chi gli avesse rivolto quelle parole: era un ragazzo anche piuttosto bello che lo guardava con occhi languidi. Non ci mise molto a capire cosa volesse.

-Ehi a te. - gli rispose con il medesimo tono, voltando il corpo in sua direzione – Chi ti dice che io sia solo soletto?-

E gli faceva strano rivedersi così bene in quel ragazzo. Non appena due settimane prima passava le serate in locali come quello facendo le stesse cose che stava facendo quel ragazzo. Entrava, flirtava, faceva sesso e se ne andava. Fine. Ora era lì con Kurt che festeggiavano le loro due settimane, come l’inizio di qualcosa che poteva durare a lungo.

-Beh,-continuò il ragazzo avvicinandosi ancora a Sebastian fino a mettergli una mano sulla cinghia della cintura. – sono sicuro che qualunque compagnia sia peggiore della mia. Quindi, che ne dici di…- e con un gesto della testa gli indicò il bagno. I fini fin troppo ovvi.

Sebastian era combattuto.
Da una parte c’era quel ragazzo molto sexy che stava flirtando con lui, pronto per passare un bel quarto d’ora; dall’altra c’era Kurt.
Se fosse stato uno come Blaine la sua decisione sarebbe stata ovvia e sicuramente non così difficile ma lui era quello che era e rinunciare ad un’occasione del genere era da pazzi. Ma si stava affezionando davvero a Kurt, se lo avesse fatto lo avrebbe perso per sempre di sicuro.

Il ragazzo aveva notato l’esitazione negli occhi di Sebastian ma non aveva intenzione di farsi scappare un ragazzo del genere. Passò la lingua sulle labbra, inumidendole, prima di chiuderle sul suo collo in un bacio che di casto aveva ben poco. –Avanti,- gli sussurrò nell’orecchio e Sebastian non riuscì a non trovare quel contatto piacevole. –lascia perdere chiunque ti sia portato dietro e vieni con me. Giuro che non te ne pentirai. -

A Sebastian stavano prudendo le mani dal bisogno di toccarlo. Se lo avesse fatto non solo avrebbe ceduto al vecchio se, ma avrebbe provato di non essere in grado di essere fedele a qualcuno e quindi di non credere in quello che lui e Kurt potevano diventare.
Era tutto così difficile.

Per complicare maggiormente le cose le mani del ragazzo erano scese dal suo petto fino a toccare ancora la cinta, slacciandola. Una mano si insinuò agile nei pantaloni fino a sfiorare con le punte la stoffa dell’intimo.
Sebastian bloccò quella mano stringendo il polso del ragazzo mettendo distanza tra loro.

-Sai, non credo sia salutare per te farti vedere dal mio accompagnatore. Tagliarti la mano sarà il male minore.- disse con un ghigno mentre il ragazzo lo guardava sconvolto. Ok, aveva perso un momento molto piacevole ma solo pensare a Kurt -che probabilmente stava inveendo contro la macchia di Martini nel bagno-, gli fece capire di aver fatto la cosa giusta.
Poteva ottenere quello che gli dava quel ragazzo da Kurt stesso quindi perché rovinare tutto?
E no, non l’aveva fatto perché iniziava a provare sentimenti per lui, no.

Con uno sbuffo neanche troppo discreto il ragazzo si allontanò, troppo deluso per non poter godere delle sue capacità, scoccandogli un’ultima occhiata vogliosa.
Sebastian ricambiò con un’alzata di spalle per poi rassegnarsi all’idea di dover aspettare Kurt. Quasi per sbaglio finì per osservare la porta dalla quale la principessa era sparita e quasi non trattenne un singulto a incontrare gli occhi chiari di Kurt nei suoi.
Kurt era comodamente appoggiato al muro e sembrava anche da molto, sicuramente il necessario per aver osservato tutta la scena.

Lo vide avvicinarsi senza mai distogliere lo sguardo dal suo e nonostante la cosa poteva andare a finire male, non riusciva a non trovare tutta quella situazione eccitante. Specialmente quegli occhi fissi su di lui.

-Ti piace ciò che vedi?- tastò il terreno Sebastian, rivolgendogli un sorriso indeciso.

-Quanta vanità. Piuttosto ho trovato interessante lo spettacolo di poco fa. - gli rispose Kurt mente si accomodava, come se nulla fosse, allo sgabello del bancone.

-Trovi? – Sebastian era confuso: Kurt si comportava come se niente fosse quando già aveva testato la sua gelosia e no, non la augurava a nessuno. Quindi non riusciva a capire perché si stesse comportando in quel modo.

Kurt doveva aver intuito i suoi pensieri perché con un sorriso di chi la sa lunga, lasciò un bacio sulle labbra di un Sebastian disorientato.
-Non far correre il cricetino nella tua testa Sebs, non sono arrabbiato con te.- e sorrise vedendolo rilassare le spalle. –Ho voluto metterti alla prova e ho chiesto a quel ragazzo di rimorchiarti. Hai passato l’esame, felice?-

Kurt osservò Sebastian, godendosi la sua espressione sorpresa.
Questo era uno degli aspetti di Kurt che Sebastian adorava. Sempre più spesso si rendeva conto di quanto in realtà Kurt fosse più subdolo di lui, pronto a fare qualsiasi cosa se solo lo voleva.

-Oh Kurt, - disse malizioso avvicinandosi all’altro, stringendogli i fianchi con le braccia. –questo ti costerà una scopata con i fiocchi, lo sai vero?-

Kurt non esitò a ricambiare la stretta, avvicinandosi al suo corpo. –Beh,- sussurrò ad appena qualche centimetro di distanza dalle sua labbra, sentendo le braccia di Sebastian stringersi. –con piacere.- 







Ehi! Allora, parto con il dire che i prossimi giorni verranno messi con meno regolarità perché ho davvero mille cose da fare ed il tempo è davvero poco! Sto andando di corsa anche ora #lol quindi non mi perdo in chiacchiere XD
Ha vinto il fluff yeeee XD 
Ok, fatemi sapere se vi è piaciuto riempiendomi di recensioni *-* (SEMAGARI) AHAH.
Bene, ringrazio tutti coloro che leggono e che recensiscono.

Bye. 

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Capitolo 5
*** #The Last Time ***


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#The Last Time

 

Sapeva che imporsi su Kurt era completamente inutile: avrebbe messo il broncio oppure gli avrebbe urlato contro ma alla fine avrebbe fatto finta di niente, come tutte le volte e avrebbe fatto comunque come voleva.
Eppure doveva esserselo imparato visto che erano almeno sette anni che Kurt lo trascinava a Broadway, a vedere qualche assurdo musical strappalacrime.
Lui non era assolutamente interessato a quel tipo di eventi ma se provava a esternare la sua noia nel vedere quelle stupidaggini, Kurt lo lasciava giorni sul divano. Senza sesso.
Quello sì che era terribile.

Per cui quella sera aveva ceduto alle preghiere del compagno e lo aveva accompagnato alla prima di un musical –del quale ignorava il nome, addirittura-.

Kurt era davvero entusiasta per lo spettacolo, tanto che per un momento, aveva provato a mettere da parte il suo scetticismo e si era armato di buoni propositi. Forse –in una minima possibilità remota-, gli sarebbe piaciuto.

Peccato che le sue aspettative furono –ancora una volta- demolite nel profondo.
Il musical era troppo noioso. Troppe canzoni, troppe smancerie, troppo tutto. Ma la cosa che lo sconvolgeva era vedere Kurt completamente rapito dallo spettacolo, tanto che non staccava gli occhi dallo schermo.
E oddio, non poteva essere una lacrima di commozione quella che gli scivolava sulla guancia. Non poteva.

Sebastian strinse con le dita la mano del compagno, abbastanza forte da attirare la sua attenzione. Appena qualche secondo e gli occhi, estremamente lucidi di Kurt si fissarono nei suoi, guardandolo curioso.

-Dolcezza, davvero non puoi commuoverti per una cosa del genere. –sussurrò scocciato, stringendo appena la presa sulle sue dita. –Andiamo, è davvero pessimo. Mi chiedo come tu abbia fatto a convincermi a venire qui, piuttosto che rimanere a casa e farti vedere quanto poco noioso possa essere passare del tempo con me.-  immancabile un sorriso malizioso a chiudere la frase.

Kurt ricambiò il suo sguardo con uno offeso, come se quelle parole lo avessero toccato personalmente. –Il fatto che tu non sappia apprezzare cose diverse dal sesso dovrebbe farti pensare, Sebs. E non è vero che è pessimo, a me piace molto.-disse risoluto.

-Beh, a te piaceva anche Blaine.- mormorò scoccandogli un’occhiata da vincitore prima di accorgersi della medesima negli occhi di Kurt.

-Anche a te.-

Sebastian si lasciò sfuggire una smorfia al solo ricordo degli ultimi anni alla Dalton quando era ancora, purtroppo, sotto gli effetti del fascino del nano con il farfallino. E aveva dovuto combattere le sue tracce nel cuore di Kurt, prima di riempirlo del proprio nome.
Quando tornò a guardare Kurt, lui lo guardava con un sorriso dolce perché era evidente che sapeva dove i suoi pensieri fossero andati a sbattere e strinse appena la sua mano.

-Questa è l’ultima volta Kurt.-

-Peccato,- interruppe il contatto visivo Kurt, riportandolo alla scena. –E  io che contavo di ringraziarti per essere venuto qui in un modo particolare all’intervallo.-

Sebastian prese ad osservarlo intensamente, indeciso se alzarsi e portare a compimento ciò che Kurt aveva appena detto o far finta di nulla e tornare ad annoiarsi.
Vinse la consapevolezza che, nonostante lui lo odiasse, quello spettacolo piaceva molto a Kurt e non aveva intenzione di farglielo perdere.
Per quanto strano fosse ci teneva davvero a lui.

-Non mi incanti principessa. Niente più musical.- disse categorico con tutta l’intenzione di chiudere il discorso.

Non riuscì a trattenere una risata vedendo Kurt incrociare le braccia al petto, un adorabile broncio sulle labbra e un -allora sarà meglio che tu faccia amicizia con il divano, Sebs.- che di adorabile aveva ben poco.









 

Ok, ho dovuto anticipare di un giorno perché questa l’ho finita prima mentre invece sulla “Stalking” sto ancora lavorando ç-ç Quindi perdonatemi se ho postato prima questa ma dopotutto basta che sia Kurtbastian, no? <3
Bene, ringrazio il Kurt del mio Sebastian per aver dato una letta a sta cosa XD #lol
So, alla prossima!
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