Dont let me alone!

di Niky McGregor
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

Don't let me alone

 

Prologo

 

Questa storia è dedicata a Risa Slytherin, senza la quale questa storia non sarebbe mai nata. Grazie di tutto il sostegno che mi hai sempre dato, buona lettura!!! <3

 

 

 

Tutto il castello era avvolto dalle tenebre. Neanche un po' di luce si intravedeva dalle molteplici finestre e il silenzio regnava sovrano. Sarebbe stato tutto normale se fosse notte, ma erano circa le tre del pomeriggio e poco prima un timido sole illuminava quell'immenso parco che ora era ricoperto di corpi senza vita. Unica spettatrice una ragazza dai capelli rossi e occhi castani. Doveva avere sui quindici anni e fissava lo scenario davanti a se a bocca aperta mentre il volto si bagnava di lacrime. Udì dei passi alle sue spalle e proprio mentre si stava per voltare, lo scenario cambiò e lei si ritrovò a fissare le tende rosso-oro del suo baldacchino. Era madida di sudore e con gli occhi spalancati. Con mano tremante si toccò la fronte, scoprendola calda. Ogni notte lo stesso incubo, da un mese a quella parte e ogni volta si svegliava quando stava per scoprire chi le si avvicinava. Sempre col fiato corto a causa del sogno, si alzò in piedi e indossando un maglione sopra al pigiama scese in sala comune, e si sedette su una poltrona accanto al fuoco acceso. Non capiva il perché di quel suo sogno, suo padre aveva già sconfitto il Signore Oscuro e a quel che ne sapeva non c'era nessun pericolo incombente sul mondo magico. Tuttavia quel sogno aveva un chiaro significato e il fatto che lei e la persona misteriosa fossero gli unici sopravvissuti la diceva lunga.

Con un sospiro attirò con la magia il libro di Incantesimi. Visto che era già sveglia poteva approfittarne per andare avanti coi compiti...

 

-Lily!- esclamò una voce femminile alle sue spalle, facendola sussultare.

 

Una ragazza dai capelli ricci e rossi era scesa in Sala Comune e la fissava, sorpresa nel vederla con un libro in mano a quell'ora della mattina.

 

-Ok, va bene che ti ho detto che devi iniziare a impegnarti sul serio, ma alzarsi alle cinque del mattino per studiare mi pare un esagerazione!- disse poi a mo di saluto, sedendosi di fronte alla rossa.

 

Lily sorrise sorniona e chiuse il libro.

 

-Buongiorno anche a te Rose.. scusa ma allora che ci fai sveglia a quest'ora?- le chiese poi.

 

La riccia arrossì e bofonchiò un “maledetta impicciona”.

 

La rossa rise e dopo un po' di silenzio fece per rivelare alla sorella il motivo della sua levataccia, poi però parve ripensarci perché fece una smorfia e ritornò a fissare il fuoco che scoppiettava allegramente...

 

-Allora, come mai sei già sveglia?- le chiese la cugina, senza rinunciare alla sua nota curiosità, sicuramente ereditata dalla madre.

 

Lily sospirò, portandosi nuovamente una mano sulla fronte.

 

-Ma niente, Rose... Emily si è messa a russare e mi ha svegliata.- mentì poi.

Sentiva che non doveva ancora parlare di quei suoi incubi. Ignara della sua bugia, Rose si mise a ridere di gusto, portandosi una mano alla bocca.

 

Rose Weasley non aveva preso solo l'innata curiosità dalla madre, ma anche l'intelligenza sopra la media e un grande amore per lo studio. Dal padre invece aveva ereditato la timidezza e il senso dell'umorismo. Era una ragazza adorabile sotto a un certo punto di vista ma era anche molto irascibile e come il padre arrossiva fino alle orecchie, sia per l'imbarazzo che per la rabbia.

 

Quando la cugina si sentì osservata, smise di ridere e prese a studiare, lasciando Lily in balia dei suoi pensieri. Rose riteneva Lily un condensato dei suoi genitori. Da Harry Potter aveva sicuramente ereditato la grande capacità di amare e una grande generosità, mentre da Ginny Weasley aveva preso il sarcasmo e la fierezza con cui si difendeva dagli scherzi di James e di altri compagni di scuola. Era molto riflessiva e passava ore in silenzio senza sentire il bisogno di pronunciare parola, cosa che James avrebbe dovuto imparare dalla sorella.

 

Rose sorrise pensando a quel esuberante del cugino: tale e quale al nonno, a quel che raccontava lo zio Harry, anche se forse era meno orgoglioso di se stesso. Come il padre era diventato il cacciatore della squadra di Quidditch di Grifondoro fin dal secondo anno e aveva un gran seguito di ragazze, grazie alla sua bellezza e al suo carattere aperto. Era un tipo spiritoso e alla mano, ma anche molto seducente, soprattutto se aveva bisogno di qualche favore.

 

Poi c'era Albus. Albus era un ragazzo tranquillo, come Rose passava il suo tempo sui libri, specie su quelli riguardanti Cura delle Creature Magiche. Passava ore con Hagrid a parlare di quelle creature e a studiarle da vicino, e il mezzogigante era più che contento di poter parlare del suo argomento preferito. Era l'unico dei figli di Harry ad aver ereditato gli occhi verdi di Lily Evans ed anche l'unico ad essere finito tra i Serpeverde. Nonostante la grande paura che lo aveva posseduto prima di andare ad Hogwarst, tempo due mesi e si era già integrato benissimo nella sua Casa, confortato anche dal fatto che la famiglia continuava a sostenerlo nonostante tutto. Anche se stava sempre sulle sue, se gli si rivolgeva la parola diventava più loquace di suo fratello James, rivelandosi molto curioso e aperto. Nessuno dei familiari li aveva mai rimproverato la sua grande amicizia con il rampollo dei Malfoy, Scorpius e anche per questo Albus era loro molto grato.

 

Un sospiro distolse Rose dai suoi pensieri, portandola nuovamente a guardare la cugina.

 

-Tutto a posto tesoro?- le chiese?

 

Poteva leggerle negli occhi che c'era qualcosa che non andava, ma non voleva certo sforzarla a parlarne se non voleva.

 

Vide la cugina abbassare lo sguardo ravviarsi i capelli dietro l'orecchio mentre un espressione dubbiosa le si dipingeva sul volto.

 

-Tranquilla, è tutto okay.- rispose infine.

 

Rimasero in silenzio per un altro po' poi decisero di andare a fare colazione: era inutile stare li a guardarsi senza fare nulla. Si alzarono e andarono a mettersi la divisa.

 

 

 

 

 

 

Più tardi..

 

Mentre si dirigevano verso la Sala Grande, videro Albus e Scorpius camminare nella loro stessa direzione.

 

-Buongiorno Rose! Ehi sorella, che ci fai sveglia a quest'ora?- le salutò il moro sorpreso di vedere Lily in piedi a quell'ora.

 

-A quanto pare Emily l'ha svegliata.- rispose Rose per lei, fissando la cugina con insistenza.

 

Scorpius tossicchiò leggermente e sorrise beffardo.

 

-Buongiorno anche a te Malfoy- lo salutarono le due Grifondoro con finta allegria.

 

Lily sentiva lo sguardo della cugina addosso ma cercò di non pensarci, non era ancora il momento di rivelare la verità.

 

Quando i quattro ricominciarono a camminare, le mani di Lily e Scorpius si scontrarono involontariamente e entrambi sentirono come una scossa partire dalle punta della dita. Si guardarono velocemente per poi distogliere lo sguardo e dirigersi verso i rispettivi tavoli.

 

Per Lily si trattava di un altro, strano mistero, per Scorpius qualcosa di abituale da un anno a quella parte...

 

 

ANGOLO AUTRICE

 

Salve a tutti! Lo so ho altre cinque ff di Harry Potter incomplete ma... beh non potevo evitare di scrivere questa idea che mi frullava in testa da un po'... che dire? Spero di avervi intrigato almeno un pochino. Fatemi sapere le vostre opinioni, contano molto per me!

Un saluto,

la vostra TheWinchesterGirl. 

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Capitolo 2
*** Capitolo Uno ***


 

Capitolo Uno

 

 

Lily non toccò cibo, lo sguardo fisso sulla sua colazione, che non vedeva realmente. Ultimamente era diventata sempre più pensierosa e taciturna, e i suoi amici e familiari stavano cominciando a preoccuparsi.

 

Hugo giunse a tavola, pieno di sonno e anche leggermente scocciato: la mattina era meglio non rivolgergli la parola se non si voleva rimanere capovolti per aria.

 

-'giorno- bofonchiò, buttandosi a peso morto accanto alla cugina che sollevò pigramente una mano per salutarlo.

Il minore dei Weasley ringraziava il fatto che stesse zitta, ma il suo buongiorno poco entusiastico lo lasciò perplesso. Lily Luna Potter era conosciuta per il suo insolito buonumore mattiniero.

Rose si limitò a fargli una piccola smorfia, tornando poi a lanciare occhiate furtive alla cugina.

 

Lui e Lily erano al quinto anno, mentre Rose e Al erano al settimo.

 

-Che lezioni abbiamo oggi Lils?- chiese alla rossa con noncuranza, versandosi del succo nel calice.

 

Lily lo fissò smarrita per qualche secondo poi parve capire le sue parole, perché assunse la solita espressione infastidita che manifestava sempre al soprannome “Lils” che il cugino le aveva affibbiato da quando avava iniziato a pronunciar parola.

 

-Non. Chiamarmi. Lils.- disse scandendo bene le parole.

 

La riccia di fronte a loro ridacchiò, guadagnandosi un occhiataccia da Lily.

 

-Comunque abbiamo due ore di Trasfigurazione con i Corvonero, un ora di Erbologia coi Tassorosso e altre due ore di Pozioni con i Serpeverde-

 

Hugo non poté fare a meno di notare che al nominare i Serpeverde, lo sguardo di Lily era corso alla tavolata verde-argento, più precisamente nel punto dove sedevano Albus e Scorpius. Qualcosa li diceva che non era il fratello quello che cercava.

Sogghignò tra sé e sé. Quei due non facevano altro che battibeccare dal loro arrivo ad Hogwarst, soprattutto quando c'era Rose nei paraggi. Ma più di una volta Hugo aveva visto il biondo rivolgere a sua cugina uno sguardo rapito e sempre nei momenti in qui lei non lo guardava

 

Ben presto giunse il momento di andare a lezione e i tre Grifondoro furono lieti di poter tenere le loro menti occupate, almeno per qualche ora.

 

Le prime quattro ore passarono in fretta tra i rimproveri della McGranitt, incantesimi usciti male e strane piante da accudire. Giunse il momento di andare a pranzo e Rose notò con piacere che la presenza del fratello aveva ridato l'allegria e la spensieratezza a Lily.

Si sedettero quasi nello stesso momento ed iniziarono a mangiare con gusto.

-Allora, Hugo.... sei finalmente riuscito a far evanascere qualcosa?- lo schernì la riccia.

In tutta risposta ricevette una linguaccia da parte del fratello.

 

-Ahahaha, dai Rose smettila, noi non ti prendiamo in giro per i tuoi... insoliti ed evitabili...sbagli in Pozioni- si intromise Lily, con pause ad effetto e un sorriso derisorio stampato in faccia.

 

Come da copione, la cugina divenne rossa fino alle orecchie. Aprì la bocca per ribattere poi scosse la testa e riprese a mangiare.

Non era la prima volta che Lily le ricordava la sua grande lacuna in Pozioni, d'altronde doveva pur prendere qualcosa dal padre... quello che le dava fastidio era che Lily non la si poteva punzecchiare su nulla, in quanto di lacune non ne aveva. Non eccelleva in tutto ma raggiungeva la sufficienza senza neanche tanto sforzo.

 

Hugo e Lily si scambiarono un occhiata complice e facendo finta di nulla continuarono a mangiare, lanciando occhiate divertite a Rose di tanto in tanto....

 

 

 

 

 

Nello stesso tempo due occhi grigi appartenenti ad un affascinante Serpeverde, non facevano che posarsi sulla figlia minore dei Potter. Poteva vederla ridere e scherzare con i suoi cugini e per lui non c'era immagine migliore... L'aveva vista pensierosa e preoccupata quella mattina e vederla più serena lo stava tranquillizzando. Ogni volta che la guardava si sentiva in pace con sé stesso.

 

Scorpius non sapeva quando o come era iniziata quella strana sensazione alla bocca dello stomaco che provava ogni volta che incrociava quegli occhi castani carichi di allegria....

Fino ad un anno prima la considerava come la sorella minore del suo migliore amico, una ragazzina da infastidire con le solite battute e con cui scherzare nei momenti più disparati.

Un giorno però vide qualcosa di diverso in quella ragazza dai capelli rossi, con la risposta sempre pronta e la risata contagiosa. Era cresciuta sia fisicamente che caratterialmente, diventando sempre più consapevole delle sue azioni e delle sue parole. Era sempre stata una bellissima ragazza ma lui non si era mai fermato ad osservarla come aveva fatto quel giorno particolare...

 

INIZIO FLASHBACK.

 

Era sera nel castello e Scorpius stava tornando nel suo Dormitorio dopo un lungo ed estenuante allenamento di Quidditch. Stava pensando ad un compito di Pozioni che doveva terminare per il giorno dopo, quando un rumore di passi lo distolse dai suoi pensieri, portandolo a svoltare a destra anziché a sinistra. Quando vide la piccola Lily camminare a passo svelto verso la Torre di Grifondoro, decise di tenderle un imboscata così si nascose dietro ad un armatura, attendendo che si avvicinasse al punto giusto.

 

-Ma salve!- disse poi a voce alta, sgusciando fuori dal suo nascondiglio.

 

La piccola Potter sussultò e cacciò un urlo, così lui si affrettò a coprirle la bocca con la mano, per evitare di svegliare tutto il castello.

 

-Shhh! Sono io!- disse poi-

 

Lily li morse la mano per dispetto e lui la tolse subito guardandola male.

 

-Bene, a quanto pare qualcuno deve ancora crescere.- commentò la rossa, incrociando le braccia sul petto e fissandolo con disappunto.

 

-Oh oh. Forse hanno dimenticato di dirmi che è arrivata una nuova professoressa ad Hogwarts- ribatte il biondo.

 

Lily sbruffò e decise di ignorarlo continuando per la sua strada. Scorpius la seguì, stupito del suo gesto. Non era mai successo che lei lo ignorasse e la cosa gli stava dando uno strano fastidio.

-Come? Nessuna battuta alla Potter? Tutto qua?- le chiese con tono esageratamente stupefatto.

 

La rossa si limitò ad alzare le spalle e a continuare la sua camminata. Fu in quel momento che Scorpius prese ad osservarla davvero... non aveva mai notato il suo modo di camminare, deciso ma elegante allo stesso tempo. I lunghi capelli rossi della ragazza catturarono la sua attenzione, estraniandolo da tutto il resto. Si sentiva strano, come se qualcuno gli avesse fatto un incantesimo.

 

-Non perdo tempo con gli imbecilli che si nascondono dietro alle armature perché non hanno niente di più interessante da fare che spaventare le altre persone. Nemmeno se questi imbecilli sono migliori amici di mio fratello.-

 

La risposta saccente della ragazza lo fece tornare coi piedi sulla terra, ma non fece in tempo a dire nulla che vide la rossa sparire al di là di un passaggio. Era arrivato alla Torre di Grifondoro e non se ne era nemmeno accorto...

Rimase un altra manciata di secondi a fissare il quadro della Signora Grassa, come se sperasse nel ritorno di quella ragazzina, ormai cresciuta, dai capelli rossi e e dalla camminata elegante chiamata Lily Potter.

 

FINE FLASHBACK

 

Il rumore di una forchetta che sbatteva sul piatto lo riscosse dallo stato di trance in cui era caduto e sbattendo leggermente le ciglia, vide che l'oggetto dei suoi pensieri se ne era già andato. Scosse la testa e finì di bere il suo succo di zucca.

 

-Hey Scorp... che hai? È tutto il giorno che stai zitto.- gli chiese Albus, alzandosi dal tavolo.

 

Il biondo lo seguì e scosse la testa. Avrebbe tanto voluto rispondergli, ma la verità era che non sapeva nemmeno lui cosa stava succedendo.

 

-Ma no niente, sono solo un po' stanco.- rispose infine, ponendo fine a quel momento.

 

Vide il suo migliore amico annuire e insieme si incamminarono verso la lezione di Storia della Magia. Proprio quello di cui aveva bisogno: due ore di noia dove nessuno avrebbe trovato strano vederlo taciturno o con lo sguardo vacuo...

 

 

ANGOLO AUTRICE

 

Salve! Ed eccoci col secondo capitolo! Spero che sia stato di vostro gradimento e di non aver scritto qualcosa su cui non siete d'accordo (in tal caso accetto volentieri le vostre opinioni/critiche/consigli, anzi mi aiuterebbero a migliorare :)) Alla fine del primo capitolo avevo lasciato intendere che Scorpius provasse già qualcosa per Lily ed è per questo che nella seconda parte di questo capitolo ho voluto spiegare un po' meglio la dinamica di questo fatto. Ok non vi trattengo oltre XD ringrazio chi ha recensito il capitolo precedente e vi invito a fare lo stesso u.u

Un saluto,

la vostra TheWinchesterGirl <3 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


 

Capitolo 3

 

Stessa ora, stesso sogno. Lily si svegliò di soprassalto, la mano destra sul petto e quella sinistra che stringeva la coperta con forza. Una lacrima solitaria le solcò il viso unendosi alle gocce di sudore che le bagnavano i capelli rossi.

Sospirò e sedendosi sul bordo del letto si versò dell'acqua nel bicchiere che teneva sul comodino. Bevve lentamente cercando di calmarsi e di regolarizzare il battito del cuore ma era molto difficile.

Stavolta, nel sogno era riuscita a voltarsi scorgendo una figura alta e dai capelli biondi che le si avvicinava, il volto nascosto dalle tenebre.

Non sapeva più cosa pensare e capì che era arrivato il momento di avvisare qualcuno, lei era solo una ragazzina come poteva interpretare in maniera obiettiva quegli incubi che la tormentavano ogni notte da un mese?

Cercando di fare meno rumore possibile si vestì e si diresse verso la Sala Comune, grazie al cielo vuota. Con passo felpato uscì dal ritratto, e attraversò i lunghi corridoi diretta verso l'unico posto che avrebbe potuto farle chiarezza: L'ufficio della McGranitt, non che preside di Hogwarts.

 

Raggiunse i Gargoyle che ostruivano il passaggio alle scale a chiocciola e disse loro la parola d'ordine. Quando questi si spostarono salì con passo pesante i pochi gradini che la dividevano dalla porta dell'ufficio.. Ogni passo che faceva era un passo verso la verità e lei non era certa di volerla sapere. In quel momento il coraggio tipico dei Grifondoro l'abbandonò a se stessa, mettendola in ansia più del dovuto.

“Smettila di pensare al peggio, forse sono solo sogni” si disse per infondersi un po' di quel coraggio che le stava mancando.

Sospirò nuovamente, la seconda volta da quando si era svegliata e bussò con decisione sulla porta di legno.

Nello stesso momento in cui lo fece si rese conto dell'orario e pregò con tutta se stessa che la preside le venisse ad aprire. Ma le sue preghiere furono vane perchè nessuno venne243 ad aprire, costringendola a bussare una seconda volta. Sembrò funzionare perchè in quel momento la porta si aprì rivelando una McGranitt in vestaglia che la fissava assonnata e sorpresa di quella visita.

 

-Signorina Potter, che ci fa sveglia a quest'ora della notte? E per quale motivo ha deciso di svegliare anche me??- le chiese con severità.

 

A quelle parole, Lily si contorse le mani a disagio mentre nuove lacrime minacciavano di uscire da un momento all'altro.

 

-Io... mi dispiace ma devo parlarle di una cosa urgente e non ho saputo aspettare!- disse con tono quasi stridulo.

 

Forse allarmata dal tono della ragazza, la preside si fece da parte permettendole di entrare in quell'immenso ufficio.

Si guardò attorno con aria curiosa, posando lo sguardo sui tanti quadri appesi al muro e i chi oggetti che lo ornavano.

Sentì la porta dell'ufficio chiudersi dietro di se e mentre aspettava che la preside la raggiungesse, osservò il quadro di Albus Silente che sonnecchiava sulla sua poltrona rossa. Sorrise, ricordando che il padre chiedeva sempre consiglio a quell'uomo tanto saggio quanto bizzarro e chiedendosi cosa avrebbe dedotto lui da quei strani sogni.

Una smorfia triste prese forma sul suo viso, mentre l'anziana donna le indicava la sedia di fronte alla scrivania.

 

Si sedette lentamente,ancora persa dietro ai suoi tanti pensieri, mentre una mano afferrò una ciocca dei capelli rossi iniziando a giocarci, gesto che faceva sempre quando era a disagio o pensierosa.

-Cosa posso fare per te?- le chiese la preside con tono preoccupato,mentre la scrutava con attenzione.

 

Un altro sospirò fuoriuscì dalle labbra della piccola di Casa Potter, mentre cercava dentro di se la forza di parlare.

 

-Sono venuta a parlarle di uno strano sogno,o meglio incubo, che faccio quasi ogni notte da un mese...- cominciò a dire con tono chiaro e deciso.

All'improvviso le era tornato il coraggio, forse perchè decisa a porre fine ai mille interrogativi che si poneva.

 

Ad un cenno della preside riprese a parlare.

 

-Questi incubi sono parecchio strani.. ci sono io nel parco che circonda Hogwarts ed è..- qui dovette deglutire -ricoperto di cadaveri, la maggior parte di essi sono persone che frequentano questa scuola adesso... Nel sogno sono l'unica ad essere in vita. Questo fino a che non sento dei passi alle mie spalle. Fino a stanotte mi svegliavo proprio mentre mi giravo...- concluse, fissando negli occhi la donna di fronte a se.

 

La McGranitt si portò una mano sulla bocca e la fissò con tanto di occhi come se non credesse a ciò a che aveva appena sentito.

 

-Fino a stanotte? Stanotte ha fatto di nuovo questo incubo?- le domandò poi.

 

Lily annuì col capo.

 

-Solo che quando mi sono girata ho intravisto una figura alta dai capelli biondi... il volto era ancora irriconoscibile a quella distanza... e poi mi sono svegliata.- esclamò.

 

-Sembra una prerogativa di voi Potter fare strani sogni.- commentò una voce, con tono quasi allegro.

 

Non era stata la preside a parlare ma il ritratto di Silente.

Entrambe le donne si voltarono verso di lui, e sorrisero in risposta.

-Albus! Ha deciso di unirsi a noi in questa, per così dire, piacevole conversazione?- disse la McGranitt, un leggero sorriso sul viso.

 

-Non poteva essere altrimenti, le pare?- ribatté l'ex preside.

 

-Professor Silente, secondo lei questi incubi significano qualcosa?- gli domandò Lily.

-Sicuramente significano qualcosa, e altrettanto sicuramente non è qualcosa di piacevole.- rispose Silente con noncuranza, come se parlasse del tempo.

 

La ragazza abbassò il capo, sconfortata da quelle parole. Lo aveva capito da se che non potevano significare nulla di buono ma sentirselo dire ad alta voce e da un uomo saggio come Silente era peggio di mille congetture.

 

-Cosa possiamo fare?- domandò la preside con tono partecipe.

-Dovremo avvisare i miei genitori tanto per cominciare- esordì Lily, assorta nei suoi pensieri. Sembrava che quella consapevolezza l'avesse colpita all'improvviso...

-Questo senza ombra di dubbio, provvederò io a questo.- acconsentì la preside.

-la ringrazio.- rispose Lily sorridendo appena.

-Grazie a lei per avermi parlato di questo incubo, anzi mi chiedo perché non lo avesse fatto prima.- ribatte la preside fissandola in con sguardo penetrante.

 

-Io... non lo so.-

 

Lily seppe di aver detto la verità. Non sapeva perchè non ne aveva parlato prima...

 

-Va bene... Può tornare a dormire. Domani contatteremo i suoi genitori, sperando di poter fare più chiarezza.- sentì dire all'anziana donna di fronte a se.

 

Annuì col capo e con un peso in meno sul cuore tornò nella sua sala Comune.

Non tornò nel suo letto, si sedette sulla sua poltrona preferita accanto al fuoco e fu lì che si riaddormentò tra mille pensieri.

 

NON ci credo XD

Mi sono messa al pc e ho iniziato a scrivere quasi di getto questo bel capitolo che ho postato subito! Spero vi piaccia!

Scusate il ritardo, ma non avevo più idee al riguardo...

Lasciate qualche commento please, mi farebbe tanto piacere anche per migliorare!

Un bacio! 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

 

Il giorno dopo Lily si svegliò con la sensazione di aver dormito per soli dieci minuti.

Si strofinò gli occhi con una mano e si mise a sedere, la schiena dolorante per un motivo a lei ancora ignoto. Si guardò attorno perplessa e rendendosi conto di trovarsi in Sala Comune, un gemito fuoriuscì dalle sue labbra. Come cavolo aveva fatto a d addormentarsi lì come una bambina?

-Buongiorno cugina. Dormito bene?- si intromise una voce, intromettendosi nei suoi pensieri..

Allarmata sollevò lo sguardo di fronte a se incontrò lo sguardo divertito di Rose, accompagnato da un sorriso derisorio.

-Ciao Rose.- borbottò infastidita.

Di solito si svegliava di buon umore, ma di solito si trovava nel suo baldacchino nel dormitorio e non su una poltrona che, per quanto fosse comoda, era sconsigliabile per una dormita.

Ancora frastornata dal risveglio, la rossa si alzò in piedi e fece per dirigersi verso la sua stanza, non vedendo l'ora di farsi una doccia veloce.

Non aveva fatto neanche un passo che una mano l'afferro per il braccio voltandola e una Rose con cipiglio deciso le si piazzò davanti con la chiara intenzione di riempirla di domande.

Lily sbuffò, alzando gli occhi al cielo più per infastidire la cugina che per reale scocciatura.

-Che intenzioni hai, Lily?- le domandò, con un tono talmente minaccioso da somigliare molto a nonna Molly, o per certi versi a sua madre.

-Di farmi una doccia?- rispose la cugina con finta titubanza.

Voleva evitare il fiume di domande che la cugina le stava per riversare addosso.

-Quella può aspettare, ora mi spieghi cosa sta succedendo.-

-E non dire “niente” che non ti credo. Nemmeno alla storia di Emily e del suo russare.- aggiunse poi.

Prevedibile, pensò la piccola Potter.

Fece per rispondere ma Rose non gliene dette il tempo, perchè la spinse nuovamente a sedere e la fissò con determinazione, prima di sedersi a sua volta di fronte a lei.

Prese un bel respiro e si fissò le mani con grande attenzione. Sentiva lo sguardo della cugina su di se e ciò non la aiutava per niente.

-Io.... Io sto facendo lo stesso incubo da mesi.- rivelò infine, tornando a guardare la ragazza di fronte a se.

Vide lo stupore negli occhi castani di Rose e un smorfia prese forma sul suo volto. Non sapeva ancora se parlarne con Rose, ma non poteva più tenersi dentro quel fatto, dopotutto ne aveva già parlato con un adulto e la McGranitt non le aveva impedito di farne parola con qualcun altro. E poi era impossibile sfuggire alle domande di un Weasley, specie se si chiamava come sua cugina. La determinazione doveva essere un fattore generico di quella famiglia...

 

-Che incubo?- le domandò infine, con una nota isterica nella voce.

-Un incubo che sembrerebbe essere premonitore. Io..-e qui fece una piccola pausa mentre si guardava attorno a disagio. -io vedo tanti cadaveri e tutto è avvolto nel silenzio. Ci siamo solo io un ragazzo biondo ancora in vita.- spiegò.

 

Nello stesso momento in cui aveva terminato la frase, l'immagine di Scorpius Malfoy aveva fatto capolino nella sua testa.

Non vide sua cugina che si portava le mani sulla bocca, sorpresa com'era dai suoi stessi pensieri.

Doveva ammettere che da qualche tempo la presenza del migliore amico di suo fratello la agitava ma associava tutto al fatto che lui non perdeva occasione di infastidirla.

 

Che il ragazzo del sogno e il Serpeverde fossero la stessa persona?

 

Ecco che i dubbi la assalirono nuovamente, mentre ripercorreva gli ultimi mesi. Da quando erano cominciati quegli incubi, ava iniziato a sentirsi a disagio con Scopius, scoprendo di non riuscire più a scherzare con lui o punzecchiarlo come un tempo. E poi quella lieve scossa quando si erano sfiorati...

Da quel giorno si era ritrovata spesso a fissarlo come imbambolata, o a perdersi nei suoi occhi grigi.

 

-Lily!- l'urlò di Rose la distolse dai suoi pensieri.

Con sguardo confuso fissò la cugina senza vederla davvero e bofonchiò qualcosa che era simile a “vado a farmi la doccia” per poi dirigersi definitivamente verso le scale.

 

La riccia non fece niente per fermarla, capendo che era inutile chiederle alcunché.

 

 

***

 

 

Sala Comune dei Serpeverde.

 

-Scorpius! Vuoi uscire da quel bagno?- urlò un ragazzo dai capelli neri e gli occhi verdi.

Era da più di mezz'ora che il biondo vi si era chiuso dentro e seva cominciando a perdere la pazienza.

-Datti una calmata Potter, sto uscendo!- rispose il diretto interessato con tono infastidito.

Poco dopo infatti si aprì la porta del bagno ed un Malfoy vestito da capo a piedi, fece capolino sulla soglia.

 

Albus sbuffò, sorpassandolo con una brusca spallata e dirigendosi velocemente verso lo specchio.

Ogni mattina era sempre la stessa scena, Sccorpius che se la prendeva comoda e Albus che si innervosiva, lui che era la pazienza fatta a persona.

Il loro compagni, ne avevano fatto l'abitudine e non potevano fare a meno di sogghignare ogni volta di fronte a quella scenetta.

 

-Allora, Al... per chi ti stai facendo bello stamattina?- lo schernì Lucas Zabini, sapendo bene che quello era un argomento che Potter non amava affrontare.

-Cruciati Luke, non c'è nessuna ragazza.- ribatté il moro cercando di sistemarsi quella chioma disordinata che erano i suoi capelli, e tentando di nascondere il suo breve arrossimento.

Tutti i presenti scoppiarono a ridere di gusto, compreso Scorpius che ovviamente sapeva qualcosa di più al riguardo, ma non nei dettagli

Tuttavia ad un occhiataccia di Albus tacquero tutti, guardandolo con finte espressioni innocenti.

-Sì sì, continua a negare, intanto noi scopriremo dove sparisci ogni sera. Non ci credo più alla storia degli esercizi di Quidditch visto che non ci vai più nemmeno con Scorpius- continuò Samuel Nott, ben deciso a farlo parlare.

A quelle parole, il secondogenito dei Potter distolse lo sguardo mentre un piccolo ghigno prendeva forma sul suo viso. Non aveva intenzione di rivelare il motivo delle sue “fughe notturne” come le chiamavano i suoi compagni, non era il momento adatto.

Uscì dal bagno, rinunciando all'eterna lotta contro i suoi capelli e, sempre con quel ghigno misterioso stampato in faccia, finì di prepararsi. Sentendosi osservato, sollevò lo sguardo dalla cravatta che aveva finito di annodarsi e li fissò interrogativo.

-Beh?- chiese, insolente, fingendo di non sapere il motivo per cui i tre ragazzi lo stavano fissando come se gli fosse spuntata una seconda testa.

-Brutto...- cominciò a dire Lucas, avvicinandoglisi.

Albus scoppiò a ridere e corse fuori dalla stanza inseguito dal moro che certamente non gliel'avrebbe lasciata vinta.

Scorpius e Samuel scossero la testa di fronte al comportamento immaturo dei compagni e decisero di seguirli, per lo meno avrebbero potuto mettere fine a quella scenetta assurda.

-Sempre i soliti.- commentò Nott, dopo un lungo sospiro.

-A volte mi chiedo che cosa ci fanno a fare a Serpeverde, sarebbero dei perfetti Grifondoro.- rincarò la dose il biondo, con un leggero sorriso. Sembrava che stesse recitando un ruolo. In effetti i quattro Serpeverde stavano seguendo passo passo un copione che sembrava stato scritto apposta per loro.

 

Scesero in Sala Comune e non trovando i due amici, oltrepassarono il passaggio e si diressero in Sala Grande, parlando del più e del meno. Una volta arrivati ai portoni, una risata forzata lo fece voltare e il suo cuore fece un balzo alla vista di Lily Potter in compagna dei suoi cugini.

I loro sguardi si incrociarono e Scorpius perse velocemente la cognizione del tempo, perdendosi in quelle iridi castane che tanto lo incantavano.

Una gomitata di Samuel lo riscosse e vide che la piccola Potter era arrossita e aveva abassato lo sguardo, sparendo in Sala Grande.

 

-Ringrazia che ci sono io qui adesso, altrimenti Albus avrebbe da ridire al riguardo.- lo ammonì Nott.

-Al riguardo di che?- domando il biondo nervosamente, superandolo e dirigendosi verso la tavolata dei Serpeverde.

Durante la colazione continuò a lanciare occhiate alla tavolata Rosso-oro e vedere Lily di nuovo così silenziosa e assorta, lo fece impensierire.

 

Devo parlarle al più presto” si disse, senza sapere che la rossa stava pensando la stessa identica cosa nei suoi confronti.

 

 

Ok... non sono tanto convinta di questo capitolo ma lascio a voi il giudizio...
Spero che sia stato comunue di vostro gradimento anche se non succcede nulla di speciale...
Boh non lo so nn sono convinta *autrice lacerata dai dubbi* ma sapendo che nn  viene in mente allora, lo posto..
Volevo Ringraziare chi ha recensito li scorsi capitoli! Grazie mille!
Niky

 

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