Io sono dietro di te

di Ego sum hic
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto da qui ***
Capitolo 2: *** Urlo di morte ***



Capitolo 1
*** Tutto da qui ***


24 Dicembre 1800 -Dai papà, solo un altro gioco. Te ne prego!- esclamò Richard. La famiglia Lorel stava lasciando la vecchia casa, dopo la morte del padre del signor Michael la vita era diventata troppo triste e rettilinea per loro. La peste. Questa la causa del decessodell'importante uomo politico Charlie Lorel. La peste era una malattia ormai dimenticata, eppure lo aveva colpito! La loro casa era purtroppo infestata da quell'epidemia, maggiordomi e camerieri ne erano già stati colpiti, poichè stati a contatto con l'uomo. Per evitare che anche la numerosa famiglia Lorel fosse deceduta, andarono via dalla città, e l'unica casa disponibile era un castello malandato, inoltre anche a buo prezzo! In fondo, per loro era quello l'importante! Ormai era ora di partire e il piccolo Richard voleva portare con sé tanti dei suoi giochi. Avrebbero viaggiato in carrozza, le automobili erano troppo costose allora. Erano tutti eccitati per quella nuova avventura, tutti tranne Thomas, un ragazzo elegante ma allo stesso tempo tracotante, realista e indifferente ai valori della vita; aveva 18 anni, era passionevole e non voleva abbandonare tutte le sue ragazze per andare a vivere in una nuova casa. Il viaggio fu lungo e quando giunsero a destinazione era notte fonda. Ad ospitarli c'era un giardino di rose appassite e un viale pieno di sassi. La casa era un castello del 1600, ormai antico e malridotto, era terrificante! Posso assicurarvelo io, ci ho vissuto per tantissimo tempo e assomigliava a uno di quei castelli paurosi che si trovano nelle storie di Osca Wilde, popolati da fantasmi e strano esseri, chissà, forse anche qui ci sono... Il tempo, però, non era come nelle storie, tempestoso e sospetto, era sereno e si potevano addirittura osservare le stelle! Arrivarono dinanzi alla grande porta di legno, piuttosto maridotta per l'acqua che ne aveva dilatato le fibre, e la piccola Christin cercò invano di raggiungere la maniglia per aprire la porta. Christin era la cugina di Clara, Sarah, Thomas, Richard ed Andrew, poi rimasta orfana e adottata dalla numerosa famiglia Lorel. Thomas, allora, la prese in braccio, e dopo aver bussato comparve una donnona trasandata, capelli grigi e occhi di ghiaccio. -Salve, sono la signora Harnold, ma chiamatemi Grecel. -Bambini, salutate la signora Grecel- disse Susan. -Buonasera signora Grecel- recitarono all'unisono quei ragazzi ammaestrati a dovere. -Prego, entrate- rispose indifferente la donnona. -Potrebbe mostrarci la dimora sin da subito? E' troppo grande e ci perderemmo sicuramente- rispose Andrew. -Certo, seguitemi. Ormai questa casa la conosco benissimo. E' da 20 anni che ci abito, ma ora è arrivato il momento di andare via, di scappare...prima che anche a me possa accadere qualcosa! Allora il signor Michael ricambiò:- Perchè dice questo? Qui in paese sono violenti? -No, al contrario! I miei compaesani sono solidali e disponibili! -E allora? -Il problema è la casa. E' tutta colpa di quel maledetto giorno in cui decisi di acquistare questo castello, eravamo in cinque...ora ne siamo due! C'è qualcuno qui, o qualcosa, piu' forte di noi e di tutti. Ormai è la mia ombra!-mentre pronunciava queste parole alzò il tono di voce per la disperazione e per la paura. Ma dall'oscurità della dimora comparve una voce sottile, dolce e fragile: -Sh!! Mamma abbassa la voce, potrebbero sentirti. Comunque, piacere io sono Claudia Harnold, sua figlia-la ragazza era gracile, alta, dal profilo importante e con un viso che trasmetteva dolcezza e timidezza. -Oh, lieto di conoscerla mia principessa!- prese subito la parola Thomas, che era alla ricerca di nuove ragazze. -Thomas sei sempre il solito sfacciato!- rispose Sarah. - Ah ah ah! Piacere mio, ma seguitemi, presto, non vorrete raffreddarvi. Siete ancora tutti fradici. - Ecco, questo è il salone, ci sono molti oggetti preziosi, farete bene a custodirli. -E questa co'è? Una bottiglis di champagne?-disse Thomas afferrando quella bottiglia impolverata. Fece per porgerla a Claudia, ma cadde per terra e si sfrantumò in mille pezzi. Subito dopo le stelle furono coperte da nubi minacciose e un temporale ruppe il silenzio di quella stanza. -Non l'avevo mai vista prima, e tu mamma?- chiese Claudia. -No, nemmeno io- rispose Grecel. -Presto, accendete la luce, al buio non si è mai sicuri qui! Clara accese qualche candela, e la luce fece notare a tutti la presenza di un foglio tra i resti di quella bottiglia. -Credo sia un foglio di papiro, ed è scritto in latino- disse il signor Michael. -Il papiro è il simbolo del potere assoluto, come per gli Egiziani!-appuntò Sarah. -C'è scritto: "TU DOMINO PARERE DEBES"-affermò il signor Michael. - Cosa significa? Chi conosce il latino? -Io-rispose Clara- e so la traduzione: "Tu devi obbedire al padrone". -Ma che cosa significa?-chiese preoccupato Andrew. -Mamma io ho paura!-piagnucolò Richard. -Non lo so, so solo che in questa casa tutto ha un perchè- rispose preoccupata Claudia. Ed io posso darle ragione.

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Capitolo 2
*** Urlo di morte ***


5 Gennaio 1801
"Cerca nei libri, lì troverai il tuo rifugio".
Così le disse il suo insegnante, e così fece Clara. Ascoltava spesso i consigli del suo insegnante, lo reputava all'altezza del mondo.
Quell'uomo alto e saggio, il signor Rudolf, meritava tutta la stima da quella ragazza, era lui ad averla formata come giovane donna indipendente e lottatrice per i suoi principi. Aveva solo 14 anni, ma intellettualmente ne mostrava 30.
Vi dico questo perchè io ho avuto modo di conoscerla, era bella e brava, e poi ho saputo questo anche dai suoi genitori, ci ho vissuto a lungo!
So che amava leggere e nella sua nuova casa c'era un'immensa biblioteca a sua disposizione.

Lei, alta, bionda e graziosa fu circondata da centinaia di libri antichi, non sapeva da dove partire, ma per mia fortuna scelse il primo scaffale a destra della stanza. Subito fu attratta dai volti in pietra, infissi sulle mensole, di capi famiglia e pensò che un giorno anche il volto di suo padre sarebbe stato posto lì, in suo ricordo. Poi notò un libro, "Viaggio nell'Oltretomba", cercò di prenderlo, ma quando lo tirò quello scaffale si spostò automaticamente verso destra, lasciando intravedere una porta in fondo ad un corridoio. Lo percorse e notò tante scritte rosse in latino, incise sui due muri, ma andò avanti. La paura si era impossessata di lei, ma la sua curiosità la spinse ad andare avanti, per scoprire cosa nascondesse quella porta in legno.
Dopo aver piegato la maniglia la porta si aprì, emettendo un cigolio che la spaventò molto, perchè quel rumore interruppe la quiete di quel posto. Quando entrò nella stanza la luce fece posto al buio di quel corridoio. In quell'ampia sala, che possedeva tanti quadri, poltrone e tavoli, erano accese molte candele, come se qualcuno la stesse aspettando. Nel mezzo della sala, poi, c'era una terrificante bara color marrone. Quasi tremando si avvicinò e quando ne era a due passi essa si aprì di scatto, seguita da un urlo di paura, dolore e disperazione che ruppe il silenzio.
Urlo di morte...

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