TUTTO CIO' CHE NON SI E' VISTO

di Princess_Mars
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** LA COPPIA PERFETTA ***
Capitolo 2: *** LA FESTA DELLA SCUOLA ***
Capitolo 3: *** LA PRINCIPESSA DELLA LUNA ***
Capitolo 4: *** IL PRIMO BACIO ***
Capitolo 5: *** L'ULTIMA BATTAGLIA ***
Capitolo 6: *** LE SCARPETTE DI CRISTALLO ***



Capitolo 1
*** LA COPPIA PERFETTA ***


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La coppia perfetta

 

Questa one shoot l’ho scritta per completare un piccolo vuoto lasciato, a mio avviso nell’episodio della 4 serie di Sailor Moon (Sailor moon e il mistero dei sogni) numero 132 “La coppia perfetta. In questo episodio, Marzio esce con una sua compagna di università,Sara segretamente innamorata di lui, perché lei gli aveva chiesto di accompagnarla a fare una commissione. Commissione che si era rivelata essere un regalo per lui.

Mentre Sara sta per confessargli il suo amore Occhio di Tigre li attacca, imprigiona Marzio inchiodandolo con i suoi pugnali al suolo e ruba lo specchio dei sogni alla ragazza. Interviene Sailor Moon contro il mostro del giorno che è una grossa palla di plastica che si stava dirigendo verso Marzio con l’intento di soffocarlo, ma viene salvato dalla sua ragazza che interpone tra lui e la palla rischiando di morire soffocata.

Con un gesto estremo Marzio si libera dalla prigionia, afferra un pugnale che Occhio di Tigre aveva utilizzato per imprigionarlo sugli scalini su cui era seduto e salva la sua amata bucando la palla, o almeno cosi sembrerebbe.

 

Questa è una mia rivisitazione, voglio descrivere i momenti mai raccontati, quello che magari noi amanti del romanticismo avremmo voluto vedere, soprattutto per chi si ricorda dell’episodio e della famosa Sara che aveva una cotta per Marzio e credeva di poterlo conquistare senza problemi una volta conosciuta Bunny e... le sue maniere, ma non aveva fatto i conti con il destino.
Buona lettura!!!
J


Aveva paura, in quel momento stava provando mero terrore a sol veder quella palla enorme sfrecciare a grande velocità verso di lui.
Tra l’altro era bloccato a terra, aveva battuto la testa e non poteva intervenire in nessun modo.
Si fece livido in volto quando il mostro scelto da Occhio di Tigre stava per decretare la sua fine, perché rimasta affascinata dal suo bel viso.
Si perché il demone in questione stavolta era di sesso femminile e il suo nome era “Donna pallone”.
“Preferisco colpire quel ragazzo!!!”
Esclamò Donna Pallone.
In un frangente però, Sailor Moon fece da scudo con il proprio corpo, evitando che il suo Marzio fosse colpito e di conseguenza rischiare di restare soffocato.
“Va via” le urlò “Sei in pericolo”
L’unica cosa che riuscì a fare fu solo un lieve movimento col capo in segno di negazione.
Non poteva permettere che lui morisse.
Lo amava più di ogni altra cosa al mondo, si sarebbe sacrificata per lui e lo avrebbe fatto un milione di volte ancora, forse sarebbe stata l’unica cosa buona che poteva fare per il suo Marzio.
“Bunny!!!”
L’urlo di Marzio svegliò Sara che nel frattempo aveva perso i sensi e vide la seguente scena svolgersi davanti i suoi occhi: Marzio che finalmente era riuscito a liberarsi dalla prigionia prese un pugnale fra i tanti che lo tenevano inchiodato e sferrò un colpo deciso all’enorme palla che volò via liberando la povera Sailor Moon che ormai allo stremo cadde tra le sue braccia.
“Allora la ama!”
Illusa!
Si sentiva una sciocca, come poteva pensare di rubare il fidanzato a quella ragazza!
In quel momento si era accorta che Marzio era fidanzato con Sailor Moon e che lei non aveva nulla a che vedere con la paladina della legge.
Si sentiva a disagio, perché quella stessa ragazza che lei considerava una bambina immatura capace solo di abbuffarsi di dolci le aveva appena salvato la vita e aveva rischiato la sua per salvare quella del ragazzo del suo cuore.
Non credeva, in quel momento di meritare tutto ciò.
Ma lei era Sailor Moon, aveva un cuore puro ed era per questo che Marzio l’amava e finalmente lo aveva capito, sorrise poi mentre li vedeva abbracciarsi dopo la dipartita della palla abnorme.
Bunny non era solo la ragazzina che aveva visto la mattina precedente, era ben altro e per farsi amare da un tipo cosi schivo e riservato come Marzio doveva essere davvero speciale!

Bunny accompagnò Marzio a casa sua.
Il poveretto aveva battuto la testa e si sentiva stordito.
Mentre gli preparava la borsa del ghiaccio, sul volto di Bunny si dipinse un triste sorriso.
Prontamente il ragazzo si preoccupò e le chiese cosa le fosse successo.
“Niente di importante...”
“Con me puoi parlare, lo sai”
“Cosa facevi in giro con Sara?”
“Mi aveva chiesto di accompagnarla a fare una commissione, un regalo per una persona speciale mi ha detto e voleva che la consigliassi!” rispose candidamente, emettendo poi un gemito al contatto della fredda borsa sulla sua nuca.
“Sveglia... quel regalo era per te!”
“Ma cosa dici???”
“Sara si è presa una bella cotta per te, se non te sei accorto... Ti ha invitato solo per non fare brutte figure e scegliere il regalo perfetto per te... Ovviamente scelto da te non avrebbe mai sbagliato!”
Marzio rimase di sasso, davvero non se n’era mai reso conto, in fondo anche Sara, cosi simile a lui di carattere non aveva fatto trapelare nulla riguardo la sua infatuazione.
Sorrise, chissà cosa doveva aver pensato Bunny... Smise di sorridere immediatamente immaginando le conseguenze.
Stranamente questa volta non urlò, non lo riempì di insulti, restò zitta mentre tamponava la sua nuca con molta dolcezza.
“Sai...”
“Mh?”
“Chibiusa aveva dei sospetti su Sara, mi aveva messo all’erta. Aveva capito tutto prima di noi... Le è bastato guardarla negli occhi un momento per capire che era cotta di te e aveva paura che tu potessi lasciarmi per lei... io l’ho messa a tacere dicendole che il nostro legame è troppo forte, non è mai riuscito nessuno a romperlo...che ci amiamo troppo... poi mi ha trascinata fuori dal negozio di peluches mentre blaterava riguardo te e Sara che passeggiavate per le vie della città,poi ho visto che eravate stati attaccati e siamo intervenute...”
Sospirò...
“Oggi ho temuto davvero di perderti...”
“Come?”
“Ho avuto tanta paura di non vederti più riaprire gli occhi quando sei corsa in mio soccorso... perché lo hai fatto? Potevi rischiare il peggio!”
“Perché ti amo e non avrei potuto sopportare che quella cosa ti facesse del male...e poi quando vi ho visti insieme ho sentito una morsa al cuore... ho pensato che era meglio così e che tu eri troppo per me...”
“Ma cosa stai dicendo...”
Poi si accorse che stava piangendo.
Si spostò verso di lei e le asciugò le lacrime, poi sorrise e l’abbracciò.
“Non lo dire nemmeno per scherzo, quando ti ho vista perdere in sensi ho provato il terrore di non poter continuare la mia vita senza di te, come puoi pensare che io possa abbandonarti per un’altra?”
“Perché lei è diligente, studiosa, bella, magari sa anche cucinare...”
All’ultima esclamazione gli sfuggì un sorriso.
“Io sono solo una pasticciona...” frignò
“Una pasticciona che ha rischiato di morire per me e che da quando fa parte della mia vita mi ha reso l’uomo più felice della terra... Grazie per avermi salvato”
“Facciamo un po’ alla volta, non credi?” disse sorridendo tra le lacrime
“E’ vero... e poi stai tranquilla per i tuoi problemi in cucina abbiamo sempre Morea” esclamò abbracciandola forte
“Non devi pensare nemmeno per scherzo quelle cose, io ti amo e non ti cambierei con nessuna ragazza al mondo!”
“Ti amo, Marzio”  gridò saltandogli al collo
“Ti amo anche io” rispose stringendola
Erano loro e loro soltanto la coppia perfetta!
 

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Capitolo 2
*** LA FESTA DELLA SCUOLA ***


Sono diversi giorni che ascolto e riascolto questa canzone “Iris” dei Go go dolls e mi ha fatto venire in mente, non so perché Seiya e Usagi.
Anzi ho immaginato Seiya dedicarla a lei.
La song-fic  la inserisco nella raccolta delle “Missing moments” ed è una mia fantasia sull’episodio 193 di Sailor Moon (27 di Sailor Stars, 5 serie) su Seiya che va sotto casa di Usagi sperando di vederla.
Una scena molto dolce che poteva essere più romantica.
Da fan di Mamoru mi meraviglio di me stessa, ma è stato più forte di me!
Buona lettura!!!

Forse ho fatto male a venire qui”
“Chi c’è?”
“Ciao!”
“Seiya!!! Resta fermo dove sei, scendo ad aprirti!”
“Non importa mi basta guardarti da quaggiù e parlarti un po’…”


Testolina buffa, volevo solo dirti due parole attraverso questa canzone... adesso non dire una sola parola, chiudi gli occhi e ascoltami, perché tu meriti queste parole che vengono dal mio cuore.

And I'd give up forever to touch you
'Cause I know that you feel me somehow
You're the closest to heaven that I'll ever be
And I don't want to go home right now
And all I can taste is this moment
And all I can breathe is your life
'Cause sooner or later it's over
I just don't want to miss you tonight


Ed ho rinunciato per sempre a toccarti, tu in qualche modo senti la mia presenza anche se sei innamorata di un altro che non ha cura di te.
Tu per me un angelo, perché quando sono con te mi sento in Paradiso e non voglio andare via perché adesso voglio solo vivere questo piccolo, ma intenso momento con te, inebriarmi della tua sola presenza, e voglio fare tutto questo stanotte, anche se dovessi restare col naso per aria fino a domattina a guardare la tua finestra mentre dormi, ebbene veglierei sul tuo sonno da quaggiù.
Questa notte non voglio perderti.
 


And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am
And you can't fight the tears that ain't coming
Or the moment of truth in your lies
When everything feels like the movies
Yeah you bleed just to know you're alive

Anche se griderei a tutti il mio amore per te, adesso voglio agire di nascosto, perché nessuno capirebbe realmente cosa provo per te...
Qualcuno potrebbe intendere che io voglia solo giocare, che sia un latin lover perché sono un cantante, ma non è cosi... no assolutamente testolina buffa...io non voglio.
Tutto ha un inizio e una fine e so che domattina questa magia sarà terminata e tu tornerai a piangere sulle foto del tuo ragazzo.
Anzi lo stai facendo proprio adesso e tu non puoi combattere le lacrime che non stanno per arrivare, o forse ti sei commossa per queste parole... o meglio ancora vorresti che ci fosse “lui”
adesso al mio posto, ma non te ne do una colpa, sei innamorata come lo sono anche io.
Tu provi qualcosa verso di me, lo sento anzi sono più che certo che se non ci fosse stato lui avrei rubato il tuo cuore.
Saremmo stati una gran bella coppia sai?
Immagina due teste calde come noi, assieme!!!
Se ci penso rido.
Rido perché immagino a quante ne avremmo combinate, ma la mia è solo fantasia e per favore permettimi di sognare.
Ti chiedo il permesso perché voglio avere il tuo consenso anche solo per pensarti o sognarti, poi mi rendo conto di quanto sono ridicolo perché lo faccio continuamente senza che tu lo sappia.


And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am

Ora voglio che tu sappia chi sono realmente…
Vengo da un altro mondo, differente dal tuo, sono in missione segreta qui per trovare la principessa del mio pianeta distrutto.
Ma mentre ne cercavo una, ne ho trovata un’altra, non perché tu sia la principessa Serenity, ma da quando ti ho conosciuto sei diventata la principessa del mio cuore e sei entrata fin dentro l’anima.
Che sia un’esagerazione? Non lo so, era quello che sentivo di dirti in questo momento Bunny e so che adesso resterai senza parole, ma non importa, ciò che conta è che ti ho detto queste cose...
Molto probabilmente farai finta di nulla, approfittando della tua sbadataggine ma so che mi hai capito... te lo leggo nell’azzurro splendente dei tuoi occhi.
Ma sono contento così, perché nessuno deve vederci, nessuno deve sapere, dobbiamo essere solo io e te... sarà il nostro piccolo segreto testolina buffa...

 

And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am

I just want you to know who I am
I just want you to know who I am

I just want you to know who I am





 

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Capitolo 3
*** LA PRINCIPESSA DELLA LUNA ***


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Dietro la maschera

Abbiamo corso a perdifiato, su per quella torre dov’erano rinchiusi Mamoru e Usagi.
Gia, Mamoru e Usagi!
Quando Sailor Mercury ha visualizzato i loro corpi all’interno dell’edificio e ha esclamato:
“Mamoru e Usagi sono bloccati nell’ascensore!”
Per un momento il cuore mi si è fermato, ho pensato “Ma che ci fanno quei due assieme? Lui mi aveva detto che aveva molto da studiare...ma che sta accadendo?”
Non c’era tempo per pensare a quelle cose, così grazie a Sailor Jupiter, siamo entrate per andare a salvare la nostra amica preda dei nemici, e con lei anche Mamoru.
Ma quando siamo arrivate è accaduto qualcosa di sconcertante:
Usagi si era trasformata in Sailor Moon, il comandante Zoicite era di fronte a loro, e Milord privo di mascherina e cilindro giaceva sofferente tra le braccia della mia amica che piangeva disperata.
E li mi sono resa conto di una cosa, Mamoru non ricambiava i miei sentimenti, era inconsapevolmente, innamorato di lei, la mia amica sbadata, quella che prendeva costantemente in giro a cause dei brutti voti a scuola, Sailor Moon, la paladina della legge che lui puntualmente soccorreva e questa volta l’aveva salvata a discapito della sua vita.
Mamoru era Milord!
Milord era il cavaliere che salvava la vita di Sailor Moon; Sailor Moon era innamorata di lui e quest’ultimo era innamorato di lei e la conferma l’abbiamo avuta constatando il suo ultimo gesto per salvarle la vita.
Lacrime pungevano i miei occhi, imploravano di uscire, ma mi morsi le labbra, non potevo piangere, dovevo essere forte e adempiere ai miei doveri di guerriera Sailor.
Un bagliore poi è comparso da una lacrima di Usagi che avvolta in un fascio di luce, si alza in piedi e prende lo scettro lunare tra le mani, fu così che apparve il cristallo d’argento e lei si trasformò nella principessa Serenity, la famosa principessa che stavamo cercando.
“Endymion... amore mio... io sono Serenity...”
Lui le accarezzò il viso
“Ora i miei ricordi si fanno più chiari...”
Usagi è la reincarnazione della principessa della Luna e Mamoru quella del principe di cui era innamorata, tantissimi secoli fa.
Uniti dal destino per l’eternità e io povera illusa mi sono sentita una vera stupida, con una gran rabbia nel cuore.
Non potevo fare nulla, eppure dentro di me qualcosa sapevo, sentivo che quei due erano legati in qualche modo.

Lui, quel ragazzo con cui mi frequentavo da poco tempo, così assente e spento in mia compagnia e che si rallegrava ogni volta che vedeva la mia amica prendendola in giro nei modi più svariati e fantasiosi.
Avevo come l’impressione che studiasse ogni giorno una nuova maniera per tormentarla e ridere... si ridere, cosa che con me non aveva mai fatto a meno che con noi non ci fosse Usagi.
E io? Ero perdutamente innamorata di lui.
Ero sempre io a telefonare, nonostante gli avessi dato il numero di telefono non mi aveva mai telefonata.
Quando uscivamo si comportava da perfetto gentiluomo, ma era spesso schivo e pensieroso.
Ovviamente ora so perché, lui era Milord e combatteva anche lui contro il Regno delle Tenebre per cercare il cristallo d’argento.
Ma mi sono sempre chiesta, perché ogni volta che incontrava Usagi sulle sue labbra si dipingeva un sorriso stupendo, uno di quelli che per me non aveva mai riservato.
Quanto avrei voluto ricevere quelle attenzioni da parte sua; inconsciamente lui le si stava avvicinando e sono sicura che anche se non fossimo stati legati dai destini delle nostre vite precedenti, loro si sarebbero innamorati lo stesso.
Glielo si leggeva negli occhi, tutto sarebbe partito da una presa in giro per poi finire con l’innamorarsi.
Mi sento così vuota e triste, il ragazzo di cui sono innamorata ama la mia amica e io non posso farci nulla, devo dimenticarlo!
Mi sento anche molto sola, tutte pensano a quanto stia soffrendo Usagi, ma nessuno sa io cosa provo.
Amavo Mamoru e vederlo tra le braccia della mia amica, non mi ha fatto bene.
Amavo... amo... non so nemmeno più che tempo usare, so soltanto che devo levarmelo dalla testa per il mio bene e quello della mia amica.
Dietro la maschera di Rei, c’è una ragazza sensibile che prova amore e affetto, anche se non lo da a vedere.
Da oggi cambierò: sarò più affettuosa con le persone che mi sono vicine e non avrò paura di mostrare chi sono veramente, adesso ho delle vere amiche, le stesse con le quali combatto ogni giorno per la salvezza dell’umanità.
Loro saranno comprensive e non mi tradiranno, mi saranno vicine e io mi sfogherò con loro.
Una grande battaglia si sta avvicinando, ora lui è preda dei nemici che gli hanno fatto il lavaggio del cervello ed è nostro dovere salvarlo per fargli vivere momenti felici con la sua Usagi.
Usagi... sono molti giorni che non la vedo sorridere, ha subito un brutto colpo, chi lo avrebbe mai detto che si sarebbero innamorati?
IO! Dentro di me lo sapevo!
Sorrido ripensando ai loro battibecchi e a quando tornerà tutto normale, finalmente.
Si, tutto tornerà normale e io troverò la persona giusta per me.


Ed eccomi qui ad aggiornare questa raccolta.
Oggi stavo pensando alla prima serie e mi è venuta in mente l’episodio “LA PRINCIPESSA DELLA LUNA” numero 34 della prima serie, episodio in cui Mamoru e Usagi rivelano le proprie identità l’una all’altro scoprendosi poi innamorati.
Rei che durante quegli episodi era la ragazza di Mamoru, assiste alla triste scena che vede Milord tra le braccia di Sailor Moon e da li capisce che il loro legame era forte come non mai e ne soffre.
Soffre perché scopre che Milord, non era altro che Mamoru e di conseguenza innamorato di Usagi, Sailor Moon.
In questa missing moment, ho voluto raccogliere le sensazioni di Rei che si ritrova a dimenticare un ragazzo che non ha mai ricambiato i suoi sentimenti e racconta di come lo vedeva vivo quando prendeva in giro Usagi, e di quanto fosse stata gelosa dell’amica che riusciva ad attirare la sua attenzione cosi facilmente e tra l’altro senza volerlo.
Rei risulta molto antipatica durante la prima serie, con questa storia voglio far vedere il suo lato nascosto, quello umano, che da ragazza schiva e riservata non aveva mai mostrato.
Spero che vi sia piaciuta, grazie in anticipo a tutte voi che avete letto.
Un abbraccio, Valentina.

 

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Capitolo 4
*** IL PRIMO BACIO ***


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Gelosia

Questo è una continua dell’episodio 94 della terza serie di Sailor Moon, in Italia intitolata “Il cristallo del cuore”.
In questo episodio si parla di baci, discorso censurato dall’emittente televisiva che trasmetteva l’anime, poiché il discorso era incentrato su cose più impegnative dei baci, forse addirittura di “prima volta”.
In ogni caso, cercherò di attenermi ai dialoghi italiani e di scrivere una piccola continua, o missing moment che partirà dal momento in cui Usagi chiede e Mamoru quando ha dato il primo bacio, lui arrossisce e non le risponde iniziando a tergiversare.
Bene io ho immaginato questo: Buona lettura!


Erano ancora li a parlare, lei voleva sapere.
“Allora Mamo-chan, a quanti anni hai dato il primo bacio?”
“Usako, dai non mettermi in imbarazzo...”
“Perché non posso saperlo?”
“Usako... è stato dopo aver sconfitto Ale e Ain, quando abbiamo fatto quella gita sulla barca ed è arrivata Chibi-Usa”
“Non ci credo... – riflettè – ma certo! Ora ho capito tutto, il problema non è quando lo hai dato ma a CHI lo hai dato, vero Mamoru?”
“Usagi, non so a cosa tu ti stia riferendo...” – si stava seriamente preoccupando.
“Tu hai baciato LEI!” sbraitò puntando il dito verso Rei che stava chiacchierando con le amiche e Ursula per spiegarle, con una scusa credibile cosa le fosse accaduto.
La mora si voltò verso l’amica e si avvicinò a lei:
“Posso sapere adesso cosa succede?”
Mamoru con le testa tra le mani e i gomiti appoggiati alla ringhiera scuoteva la testa.
“Voi due... VI SIETE BACIATI!”
Rei arrossì come un pomodro maturo, Mamoru era ancora più perplesso e Usagi verde dalla rabbia.
“Usagi, non dire sciocchezze... quando avremmo dovuto fare questa cosa... lui è il tuo ragazzo, sei impazzita?”
“Quando vi siete frequentati l’anno scorso!”
“Usagi! Adesso basta, finiscila con queste sciocchezze.”
“Le chiami sciocchezze? Per me non lo sono... e questo mi fa solo capire che ho ragione! Tu hai dato il primo bacio alla mia amica...”
“Usa-chan che succede?” – intervenne Makoto preoccupata
“Cos’è questo baccano?” aggiunse Minako
“Ve lo spiego io: il mio ragazzo e la mia cara amica Rei, mi hanno tradita e si sono baciati!”
Le ragazze si guardarono sorprese l’una con l’altra senza riuscire a capire quando quella cosa poteva essere accaduta, Rei scuoteva il capo in segno di negazione, Mamoru sembrava trattenere la rabbia.
“Usako, sei totalmente fuori strada... credo sia ora che tu la finisca con questo capriccio!”
“Un capriccio? Lo chiami capriccio? Ti odio, traditore!”
“Usagi... basta, ti stai comportando da bambina immatura!”
“Ti ci metti anche tu, Ami? Grazie belle amiche che ho... lasciatemi in pace”
“Usagi, hai davvero esagerato questa volta” la rimproverò Mamoru amareggiato
“Lasciala perdere Mamoru, anche voi ragazze... sono le sue solite maniere di attirare l’attenzione... non so come faccia a sopportare ancora il tuo carattere. Io ti voglio bene, ma delle volte vorrei strangolarti Usagi... come puoi solo pensare che io possa tradirti?”
Usagi li guardò e con gli occhi pieni di lacrime lasciò la casa di Ursula correndo via.
Mamoru e le sue amiche restarono li, amareggiati, arrabbiati e anche un po’ delusi.
“Le passerà... è stato solo un capriccio” gli disse Rei
“Ma cosa è accaduto di preciso?” chiese Minako
“Voleva sapere a che età ho dato il mio primo bacio... e non le ho risposto.”
“Come mai?”
“Perché mi sono imbarazzato... avanti ragazze, mi conoscete...”
“Beh certo lei fa certe domande...” intervenne Rei
“Non essere ingiusta, conosciamo Usagi e sappiamo quanto sia gelosa e non si fidi di Mamoru”
“Adesso lei crede che io e Rei ci siamo baciati quando uscivamo assieme...”
“Se neanche mi pensavi... eri troppo intento a prenderla in giro e a pensare a Sailor Moon per dedicarmi del tempo... - esclamò Rei fingendo di essere offesa – in ogni caso, le parlerò io. Stasera stessa andrò a casa sua e faremo un bel discorso.”
Cosi dicendo salutò tutti e andò via alla ricerca di Usagi.

Mamoru pensieroso seguì Rei e tornò a casa sua a pensare ad Usagi e alla sua inutile e stupida sfuriata di gelosia.

In tarda serata, Rei si presentò a casa di Usagi, bussò e la mamma che aprì la porta, preoccupata per l’ora e credendo fosse successo qualcosa di grave, l’accolse  subito in casa:
“Ciao Rei... cerchi Usagi, vero?”
“Si signora Tsukino, mi perdoni le l’ho disturbata, ma devo parlare urgentemente con Usagi”
“Certo, entra pure, è di sopra in camera sua”
“Grazie” rispose Rei
Usagi era in camera sua e si stava sfogando con Luna che ovviamente l’aveva rimproverata:
“Usagi, credo che il tuo comportamento di stasera sia stato infantile e stupido. Hai aggredito Mamoru e le tue amiche senza un valido motivo. Hai accusato ingiustamente il tuo fidanzato senza dargli una possibilità di spiegarsi, ragiona su quello che fai. Benedetta ragazza, sei una futura regina, come intendi regnare il mondo del futuro in questo modo?”
Usagi l’ascoltava in silenzio, senza fiatare.
“Usagi, credo che tu debba delle scuse a Rei e a Mamoru soprattutto. Lui ha solo te, ti ama alla follia e ti ha sempre protetta e tu come lo ripaghi? Negandogli la prima cosa che dovresti concedergli ad occhi chiusi? La fiducia? Domani va da lui e chiedigli di perdonarti per le tue sciocchezze...”
Il bussare della porta le interruppe, Rei aprì, entrò e chiuse la porta della stanza di Usagi dietro di sé.
La bionda continuava a guardare fuori dalla finestra, Rei prese posto sul letto di Usagi e le disse:
“Ti sei calmata?”
Usagi non rispose
“Non importa che tu mi risponda, perché sono venuta solo per parlarti due minuti – si schiarì la voce e riprese – oggi hai avuto un comportamento davvero stupido e immaturo e hai ferito profondamente i sentimenti di Mamoru, dicendogli che lo odiavi. Io ormai sono abituata ai tuoi sbalzi di umore, e so che sei scema, quindi non faccio caso a quello che è successo prima, anche se sono molto offesa con te. Hai dimostrato di non fidarti di noi, le persone che oltre alla tua famiglia, ti vogliono un bene infinito. Voglio solo dirti che hai sbagliato stavolta e devi delle scuse a tutti. Soprattutto al tuo ragazzo.”
Usagi si girò e la guardò in silenzio.
“Non ho altro da aggiungere, sei una futura regina, inizia a comportarti da tale. Chibiusa è molto più matura di te.”
Colpita e affondata.
“Ah, comunque non ci siamo mai baciati. Era troppo impegnato a prenderti in giro, o a chiedermi delle tue stupidate quando uscivamo assieme piuttosto che pensare a posare le sue labbra sulle mie. Dimentichi che era Milord, colui che era innamorato di Sailor Moon e di conseguenza di te...”
Usagi allora comprese:
“Rei... ti chiedo scusa... è solo che quando gli ho posto la domanda, lui ha iniziato a tergiversare ed è arrossito e per questo mi sono infuriata... stupida gelosia... devo andare a chiedergli scusa subito!”
“Dove vuoi andare a quest’ora della notte? – le disse – domani sera andrai a parlargli, cosi stanotte rifletterai un po’ sui tuoi errori. Buonanotte Usagi.”
“Rei ma sei venuta qui da sola?”
“Ma cosa dici, mi ha accompagnata Yuchiro... ora vado, ci vediamo domani scemina!”
E sorridendo usci dalla stanza.
Usagi ragionò tutta la notte, pensò a quanto aveva combinato e capì che aveva decisamente sbagliato a sputare veleno sul povero Mamoru.
Decise cosi che l’indomani sera sarebbe andata da lui, non prima di aver fatto un dolce in compagnia della sua mamma, da regalargli per farsi perdonare.
La mattinata fu dura, a scuola, a causa dei pensieri che le martellavano nella testa, non riusciva a non pensare alla sera precedente.
Si sentiva davvero un verme per come aveva trattato il suo Mamo-chan.
Tornata a casa, si mise subito al lavoro e preparò, insieme a mamma Ikuko, una torta al cioccolato da portare a Mamoru.
Andò a fare una doccia, si mise un bel vestito e un po’ di rossetto sulle labbra, prese la torta e salutando corse fuori di casa.

Arrivata a casa di Mamoru, fece un sospiro e bussò.
Dopo qualche istante li aprì la porta, gli occhi di Usagi si illuminarono:
“Ciao...”
“Ciao... vuoi entrare?”
Usagi entrò, si sentiva molto imbarazzata, diede il dolce a Mamoru e restò in piedi sull’uscio della porta.
“Forza... entra e accomodati. Vuoi un caffè?”
Usagi che era già nervosa per quanto era accaduto, declinò
“No, grazie sto bene cosi...”
Si sedette sul divano e attese Mamoru che la raggiunse con una tazza in mano.
“Ti sei calmata?”
Usagi lo guardò e titubante rispose
“Si...”
“Ah beh... meno male!”
“Mamo-chan... senti... lo so che sei molto arrabbiato con me. Ti prego non mettermi in soggezione...”
“Ah no, questo lo puoi fare solo tu... anzi no... magari ti limitassi a questo. Mi accusi solo di tradirti una volta si e l’altra pure!”
“Mamo-chan ti prego ascoltami...”
Mamoru comprensivo come sempre annuì e la guardò negli occhi
“Dimmi pure...”
“Innanzi tutto, volevo scusarmi con te per come mi sono comportata e per averti detto quelle brutte cose che ovviamente non penso. Sono solo una stupida ragazzina che non merita di avere al suo fianco un ragazzo splendido come te... “ finendo in un pianto
Mamoru sospirò, voleva abbracciarla, ma non voleva dargliela vinta subito e aspettò che finisse di parlare.
“... io ci penso ogni giorno e mi domando come uno come te abbia scelto me... poi ripenso ai nostri destini e ho paura che stia con me solo per adempiere a un compito che ti è stato assegnato e perché vuoi bene a Chibi-Usa. Ho paura che tu possa preferire un’altra a me...”
“Usako... - la interruppe – io mi sono appunto arrabbiato per questo. Come puoi lentamente immaginare che io non ti ami davvero? È questo quello che mi ha ferito, non la tua incessante gelosia o le tue parole che so che non sono vere. Io ti amo tanto e non perché lo ha deciso il triste destino di un principe e una principessa. Loro non esistono più, oggi ci siamo noi... e poi mi eri già simpatica quando ti prendevo in giro... senza contare che mi ero già innamorato di Sailor Moon prima ancora di sapere chi fossimo in passato...”
Usagi lo guardò, mentre sorseggiava il suo caffè.
“Mamo-chan... io ti chiedo solo di perdonarmi... è che non sopporterei l’idea di sapere che tu abbia baciato un’altra prima di me... ti amo cosi tanto... scusa.”
“Dovresti avere più fiducia in me e soprattutto in te stessa.”
Usagi piangeva, Mamoru dispiaciuto le parlò ancora.
“Vuoi sapere come è stato il mio primo bacio?”
“Non importa più... sono cose tue e non devo immischiarmi”
*“Ma si che lo vuoi sapere... muori dalla curiosità, testolina buffa! – disse ridendo – ebbene... è stato quando ero bambino e mi trovavo in ospedale in seguito all’incidente che portò via i miei genitori. Un giorno una bella bambina, dai capelli biondi e gli occhi azzurri mi venne a regalare una rosa rossa che aveva preso per la sua mamma che aveva appena dato alla luce un fratellino per lei.”
Usagi sgranò gli occhi.
“Fammi terminare... – disse il ragazzo – per una settimana lei è tornata ogni giorno in quell’ospedale e veniva sempre a trovarmi, giocavamo tutto il giorno assieme. – raccontava con gli occhi lucidi – poi all’ultimo giorno di degenza della sua mamma, venne a trovarmi e darmi la triste notizia. Io come ben sai cono finito in una casa famiglia, dopo. Beh quell’ultimo giorno, dopo aver giocato tutto il tempo, prima di salutarci, ci siamo scambiati un bacio...  – arrossì – sulle labbra.”
Usagi arrossì, poi sorrise.
“Quello fu il mio primo bacio, dato a quella bambina... per non parlare delle festa della principessa Gemma... quando ho baciato una bella ragazza bionda con la quale ho ballato tutto il tempo, che si è rivelata poi essere la principessa dei albergava ogni notte nei miei sogni...”
Mamoru tacque e la guardò, Usagi era visibilmente emozionata ed era rimasta senza parole.
“Ora sai – continuò – a chi ho dato il mio primo bacio e chi è stata l’unica ragazza che ha toccato le mie labbra... Tu Usako!”
“Mamo-chan  ti chiedo di perdonarmi per il mio comportamento inaccettabile... ho esagerato e ti chiedo scusa.”
Mamoru sorrise e le prese una mano:
“Vieni qui... – le sussurrò portandola a se e stringendola al petto – dimentichiamo questa faccenda, va bene?”
Usagi annuì stringendosi a lui per poi alzare il viso e guardarlo negli occhi.
Lui le sorrise dolcemente, le regalò uno di quei sorrisi che la facevano impazzire e battere il cuore all’impazzata e protese le labbra verso di lui che le rapì in un dolce bacio colmo d’amore e dolcezza.
Non era di certo il loro primo bacio e di sicuro non sarebbe stato l’ultimo.

*Mi riferisco al movie di "Sailor Moon R: la promessa della rosa" Nel film, si vede Usagi regalare una rosa rossa a Mamoru, in lacrime solo all'ospedale. Ne ho approfittato e in un lampo di ispirazione ho deciso di invetarmi un loro primo bacio avvenuto quando erano ancora bambini e che lui aveva sempre conservato nel cuore, spero vi piaccia. Alla prossima, Vale!




 

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Capitolo 5
*** L'ULTIMA BATTAGLIA ***


Un conto in sospeso
L’ultima battaglia

Si erano date un ultimo abbraccio, stretta l’una nell’altra si erano dette addio, o meglio un arrivederci, dopotutto era pur sempre la sua bambina venuta dal futuro.
Le lasciò li, con la promessa che un giorno sarebbe tornata a trovarle per tornare a ridere e giocare insieme.
E anche Usagi che era stata molto gelosa di lei per le attenzioni che le regalava Mamoru, spinto da un’indole paterna nascosta avrebbe atteso quel momento.
Anzi stava piangendo per la partenza di quella bambina tanto pestifera che le aveva dato non pochi problemi da quando era arrivata.
Impugnando la sua chiave magica era sparita per tornare a riabbracciare la sua mamma che le guerriere Sailor avevano salvato che per i voleri del destino non era altro che lei stessa; si aveva salvato se stessa stavolta rifletté poi con un sorriso ironico.
Mamoru la guardò con un sorriso dolce e amorevole; era tanto che non la guardava cosi.
Tanti, troppi giorni erano passati, anche mesi.
Aveva trascorso un’estate e un autunno a struggersi l’anima, a chiedersi milioni di volte il motivo per cui lui l’aveva abbandonata senza mai trovare risposta.
Risposta che è poi arrivata una sera mentre stava creando un braccialetto portafortuna con la vana speranza che funzionasse e magari esaudito il suo desiderio di riavere Mamoru.
Lei si era addormentata e aveva fatto un sogno, un brutto sogno che iniziava proprio con il suo sogno divenuto realtà, il matrimonio con Mamoru.
Sogno che è sfociato poi in un incubo, dove vedeva lei stessa morire e Mamoru tormentato da un’entità che gli intimava di abbandonarla se non voleva la sua morte.
Si svegliò di soprassalto e corse da lui che nemmeno voleva parlarle, ma quando lei gli disse che aveva fatto il suo stesso sogno, lui decise di ascoltarla, ma non volle sentir ragioni, non dovevano vedersi mai più, ne valeva la sua incolumità.
Tutto cambiò quando corse da lei per salvarla ancora nelle vesti di Milord,per poi lanciarle un messaggio a fine battaglia che voleva dire:
“Ora ho capito che quei sogni erano solo delle prove che dovevamo superare, erano solo delle paure, sono sicuro che hanno a che fare con questa battaglia e solo restando uniti possiamo superare questo ostacolo, con la forza del nostro amore”
Poi lei era corsa da lui, lo aveva trovato e si erano baciati.
Un bacio che aveva un sapore dolce e salato, che sapeva di nostalgia e delle lacrime che entrambi avevano versato, ma questo Usagi non lo sapeva, non sapeva anche lui aveva sofferto, aveva sempre creduto di non essere abbastanza per lui, dunque di non essere abbastanza importante da meritare delle lacrime.
Mentre la riaccompagnava a casa lui si era reso conto che aveva cambiato umore, diede la colpa al fatto che Chibiusa era andata via.
Mille pensieri turbavano la mente di Usagi, aveva ripensato a quello che era accaduto, alla freddezza con cui Mamoru l’aveva trattata in quei giorni, quando guardandola dritta negli occhi, quegli occhi colmi di lacrime che per giorni le avevano rigato il viso, le aveva detto che non l’amava, che non era giusto stare insieme solo perché avevano condiviso un amore nelle loro vite precedenti.
Le aveva spezzato il cuore, si lo aveva fatto per proteggerla da un pericolo che poi avevano sconfitto, ma le aveva infranto il cuore in tanti pezzi e ogni parola era come lama affilata che penetrava dentro e non le dava tregua.
E adesso quei ricordi erano riaffiorati.
Dopo quella sera, non erano più usciti da soli, sia per lo studio che per le battaglie che si stavano facendo sempre più insidiose, poi c’era la questione futuro e Chibiusa da proteggere.
Avevano accantonato la loro questione e soprattutto l’idea di ricucire quella ferita.
Usagi sentiva che era cambiato qualcosa, aveva sofferto molto e desiderava tanto che lui lo capisse e facesse qualcosa per farla sentire importante e anche per ripagarla di tutte quelle sofferenze e soprattutto scusarsi per essersi fatto vedere in compagnia della sorella di Motoki sulla moto. Quello non lo aveva mai sopportato, anche se Ursula era fidanzata e non aveva mai avuto intenzione di provarci con Mamoru, era sempre stata abbracciata a lui e quel ricordo le faceva fumare il cervello.
“Usako... stai bene?”
“... si... perché?”
“Ti vedo pensierosa... c’è qualche problema? A me puoi dirlo?”
“Mamo-chan?”
“Dimmi”
“Cos’hai provato quando il principe Demand ha tentato di baciarmi?”
Mamoru restò spiazzato da quella domanda improvvisa e arrossì.
“Allora... puoi rispondermi?”
“Beh ecco... mi sono arrabbiato, voleva approfittare di te. E un uomo non dovrebbe approfittare di una ragazza, è un gesto vile e meschino.”
“Solo questo?”
“Beh si... ci deve essere dell’altro?”
“No... no ma figurati!” rispose con tono sprezzante.
Era la prima volta che gli parlava in quella maniera e per la prima volta si sentì intimidito da lei.
“Usako, posso sapere che ti prende?”
“Niente, non preoccuparti... tanto è inutile parlarne...”
“Di cosa... se non ti esprimi come faccio a capire?”
“Non c’è bisogno di parlare, si dovrebbe capire che sto ancora male... – trattenne le lacrime – che ho sofferto e che tu non hai fatto niente per ripagarmi di tutto...” tirò su col naso
Mamoru restò spiazzato, non aveva capito che stava ancora soffrendo per quello che era successo, perché l’aveva lasciata chinò il capo e strinse i pugni.
“Usagi...”
“Non preoccuparti... io posso continuare da sola... scusa non volevo dire queste cose... sono stata stupida... torno a casa, ci sentiamo dopo va bene?” gli disse sforzando di sorridere
Mamoru comprese il suo bisogno di voler stare da sola, lo rispettò e la vide allontanarsi in fretta.
Si girò, mise le mani in tasca e continuò a camminare verso la direzione opposta.
Passò per il Crown e vide le ragazze che sedute a un tavolino stavano chiacchierando allegramente, decise di entrare e confidarsi con loro, magari gli avrebbero dato degli utili consigli per risolvere quel piccolo problema con Usagi.
Le ragazze si sorpresero nel vederlo entrare, credendo fosse con Usagi a tubare.
“Mamoru, cosa ci fai qui... e Usagi?” chiese Minako
“Abbiamo avuto una discussione...”
Le ragazze lo guardarono e lui prese a raccontare quello ce era successo poco prima.
Rei ascoltò attentamente le parole del ragazzo, poi mise una mano tra i capelli e sospirò.
“Avevo sempre capito che Usagi soffriva anche dopo la vostra riconciliazione. Si siamo state molto impegnate in battaglia, ma nel suo sguardo ho sempre letto quell’alone di tristezza che la tormentava quando avevate rotto.
Tra l’altro lei ha sempre creduto che non soffrissi, che non sentissi la sua mancanza...” – Mamoru la interruppe – “Ma non è vero, mi è mancata tanto...”
“Si ma lei non ha molto fiducia in se stessa e non lo ha mai saputo perché forse tu non glielo hai detto...”
“Credevo si fosse capito... mi dispiace”
“Non è con noi che devi dispiacerti!” disse Minako
“Minako! Smettila! Mamoru – riprese Rei – siamo stati molto impegnati con i nemici e non avete avuto modo di parlare di voi. Qui non c’entrano i sogni, qui adesso sono protagonisti i vostri sentimenti, dovete vedervi e parlare con calma e lei soprattutto deve dirti quello che ha. Deve ancora capire che non sei un mago e non puoi leggere nel pensiero... ma è Usagi!” disse ridendo
“Mamoru, lei soffre perché vorrebbe che tu facessi qualcosa per farle dimenticare tutte le volte che l’hai trattata con freddezza per allontanarla...” continuò ancora Minako
“E tu come fai a saperlo?”
“Non lo so, ma conosco Usagi! Fai cosi, falle una sorpresa e dille che ti è mancata, che hai sofferto tanto anche tu... lei poi si sfogherà, ma le basterà un tuo abbraccio per farle dimenticare tutto”
“Allora farò cosi... grazie ragazze”
Le amiche sorrisero di rimando e lo salutarono mentre andava via.
Adesso sapeva cosa fare, le avrebbe fatto una bella sorpresa, ma doveva aspettare che sorgesse la luna per attuarla.

Usagi era appena uscita dalla vasca.
Si era concessa un lungo bagno rilassante, voleva dedicare del tempo a se stessa e restare un po’ di tempo a riflettere.
Avvolta nel suo asciugamano, si diresse in camera sua.
Si asciugò, mise mutandine e reggiseno e prese a spazzolarsi i lunghi capelli, quando il bussare della finestra la interruppe.
Si girò e vide una figura che ben conosceva, sorrise, corse a chiudere a chiave la cameretta e andò ad aprire la finestra.
“Mamo-chan... anzi Milord... cosa ci fai qui?”
“Sono venuto a trovarti - rispose sorridendo e saltando dentro la stanza – e a parlarti...” – si interruppe, poi avvampò e si girò di spalle.
“Mamo-chan ma cos’hai..?”
“Usagi... sei mezza nuda... dovresti metterti qualcosa addosso...”
Usagi si guardò e si rese conto di avere indosso soltanto la biancheria intima, arrossì e corse ad aprire l’armadio.
“Ora mi vesto... oh mamma... che brutta figura... faccio presto... ma tu perché sei venuto qui, per giunta trasformato?”
“Volevo farti una sorpresa... e dirti due parole, vestiti che andiamo a fare un giro...”
“Farò di meglio, mi trasformerò anche io”

Sul tetto di un grattacielo, si godevano lo spettacolo di luci che la Tokio notturna regalava ai loro occhi.
“Usako”
“Dimmi Mamo-chan”
“Mi dispiace tanto averti fatto soffrire...”
“Oh no Mamo-chan, non devi, non fa nulla... sono stata una stupida oggi...”
“Invece devo... ho un conto in sospeso con te. Fammi parlare”
“Va bene” – rispose con gli occhi le brillavano
“Piccola mia, sono davvero mortificato per la freddezza con cui ti ho trattata in quei mesi, per averti fatta soffrire e piangere tanto. Tu non meritavi quelle cose, tu meriti solo di essere felice, perché sei una ragazza fantastica.”
“Mamo-chan... non devi scusarti...”
“Fammi finire... hai ragione ad essere offesa, dovevo fare qualcosa per farmi perdonare. Voglio innanzi tutto che tu sappia che sono stato male anche io, ho sofferto molto senza di te. Come ben sai io sono sempre stato solo nella vita e ho solo te, sei tu la mia famiglia e perderti per me è stato un incubo. Ma allo stesso tempo non volevo rischiare che tu morissi e farmi odiare era l’unico modo per tenerti lontana e farmi dimenticare, ma credimi era l’ultima cosa che avrei voluto. Non avrei mai sopportato l’idea che qualcun altro ti stringesse o baciasse le tue labbra.
Vuoi sapere cosa ho provato quando quel principe da strapazzo ha provato a baciarti? Ero fuori di me dalla rabbia e volevo spaccargli la faccia, ma dovevo salvare te e dovevamo scappare da quella prigione prima che potesse reagire. Ma sappi che mi sono sentito molto arrabbiato e geloso.”
Usagi sorrise.
“Ho sofferto molto senza di te e soprattutto ho sofferto molto nel trattarti cosi, mi dispiace tanto. Io ti amo più della mia stessa vita piccola mia e questo non cambierà mai”
“Mamo-chan... io ti amo tanto... avevo solo paura che tu non dessi peso a quello che era successo e che non soffrissi come me... scusami se ho dubitato del tuo amore...”
“Non lo devi pensare nemmeno per scherzo... io ti amo e darei la vita per te...”
Usagi annuì per poi sfogarsi in un pianto liberatorio tra le sue braccia.
Lui la strinse forte.
“Cosa posso fare per farmi perdonare? Chiedimi quello che vuoi”
“Quando sono tra le tue braccia non ho bisogno di nulla”
Mamoru sorrise dietro la mascherina.
“Che ne dici di un bacio al chiaro di luna?”
“Ti rispondo che tu sei l’unico da cui voglio farmi baciare, ora e per sempre”
Mamoru le sorrise, poi avvicinò le sue labbra a quelle di lei e suggellarono cosi quel nuovo traguardo del loro rapporto.
Adesso si che avevano fatto davvero pace.



Rieccomi qui!!!
Erano diversi giorni che ci pensavo ed ecco che ho partorito questa nuova missing moments.
Era da tempo che volevo scriverla; dopotutto ci ho sempre pensato.
Mamoru e Usagi nell’episodio num 77 “L’amore rinasce”, puntata tra l’altro stupenda proprio perché fanno pace dopo essersi lasciati,parlano dei loro problemi, dei sogni che li tormentavano e finalmente a fine episodio di scambiano il bacio della riconciliazione.
A mio parere sono stati lasciati molti punti in sospeso: dove sono finiti i brutti giorni di sofferenze di Usagi e Mamoru, cos’hanno provato quando hanno fatto pace e Mamoru perché non ha fatto nulla per ripagare la sua Usako per le sofferenze che senza volerlo le ha procurato?
Ed ecco che ci ho pensato io creando questa storiella che spero vi piacerà.
Eheh prima della partenza ho messo un po’ il turbo, cosi almeno vi regalo qualcosa per ripagarvi dei prossimi tre mesi.
Vi prometto in ogni caso, che a settembre arriverà presto il seguito di Moonlight Desentsu, non temete fedeli lettrici.
Sperando vi sia piaciuta, vi do l’appuntamento alla prossima storia!!!
Grazie a tutte voi, un abbraccio!

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Capitolo 6
*** LE SCARPETTE DI CRISTALLO ***


Sogno o realtà?

Quella volta avevano rischiato grosso.
Se non fosse stato per l'imminente intervento di Uranus e Neptuno, sia lei che Mamoru avrebbero rischiato di morire.
Aveva trascorso un compleanno proprio fuori dal comune, come tutti i giorni della sua vita d'altronde.
Sospirò, mentre si trovava tra le braccia di Mamoru.
“Mi dispiace che il tuo regalo sia andato perduto, Usako.”
“Non devi dispiacerti, non è colpa tua. Se non fosse stato per questo mio capriccio infantile, non ci saremmo trovati in questo brutto guaio.”
“Non dire così, era il tuo compleanno, era giusto che ti facessi un regalo.”
“Ed io l'ho apprezzato tantissimo, ti ringrazio tanto. Mi hai comprato le scarpe nonostante ti avessi dato quello schiaffone.”
“È acqua passata Usako, non preccuparti.”
Usagi si sciolse da quell'abbraccio e si alzò in piedi. Continuò:
“Io non ti avevo informato della mia data di nascita, non sapevi nulla e mi sono arrabbiata ingiustamente con te. Tra l'altro, non so nemmeno quando è il tuo compleanno... so poco e nulla di te, io sono una stupida pasticciona, somara, non sono capace nemmeno di prepararti dei biscotti... - mise la testa fra le mani – per colpa di un mio capriccio, stavi per perdere la vita... non me lo sarei mai perdonato”
Mamoru si alzò e le si avvicinò prendendo le sue esili spalle tra le mani
“Si può sapere cosa ti è preso? È andato tutto per il meglio, tu non hai nessuna colpa. Come potevi sapere che i nemici avrebbero scelto proprio te come obiettivo questa volta? E poi non è vero che non sappiamo nulla l'uno dell'altro...”
Lo interruppe.
“Scusa Mamo-chan, mi sento stanca... voglio andare a casa”
Mamoru annuì:”Ti accompagno in auto”
In macchina non proferirono parola.
Mamoru pensò bene di non dire nulla, lasciandole la possibilità di riflettere.
Era sicuramente scossa e si sentiva tremendamente in colpa per tutto ciò che era avvenuto, una bella dormita le avrebbe giovato.

Rientrando in casa, salutò i genitori che stavano guardando un film alla teelvisione, sicuramente sua madre le avrebbe chiesto cosa le avesse regalato Mamoru e lei non sapendo cosa inventarsi, non voleva sentirsi costretta a dover inventare una bugia su due piedi.
Era stata una giornata abbastanza stressante, non era il caso di girare il coltello nella piaga.

Quella fu una notte travagliata.
Strani sogni turbarono il sonno di Usagi, demoni, Kaolinite che uccideva Mamoru con una scarpetta di cristallo, le amiche che l'accusavano della sua morte e Chibi-Usa che le puntava il dito contro per aver causato la morte del padre.
“Sei una pessima mamma, spero di nascere da Mamo e da un'altra. Sei proprio una pasticciona, Usagi!”

Ed ecco Mamoru che passeggiava mano nella mano con un'altra ragazza.
Era avvenente, sexy e di una bellezza straordinaria.
Lui le sorrideva ed erano complici.
Lei li seguì quando entrarono in una libreria.
Avevano gli stessi gusti!
“Io invece leggo solo manga e guardo stupidi film d'amore, Mamoru legge testi impegnativi, si interessa di vari argomenti, è intelligente e colto... io invece? Sono una stupida ragazzina che non fa altro che pretendere attenzioni. E lui si è stancato di me...”
Decise di seguirli ancora, ma sparirono. Li cercò con lo sguardo,quando a un certo punto sentì una spinta che la fece cadere di faccia a terra.
“Stupida ragazzina, cosa stai facendo?”
Era l'avvenente ragazza che era con Mamoru.
Lui le cingeva i fianchi morbidi e sodi, da donna, con le mani.
Usai restò senza parola, accucciata a terra e con gli occhi pieni di lacrime.
“Perchè piangi adesso? Per Mamo-chan?” la canzonò
Rossa dalla rabbia Usagi si avventò su di lei “non ti permettere, solo io posso chiamarlo così”
Mamoru rise e baciò appassionatamente la donna avvenente.
Lei fece lo stesso e ricambiò il bacio.
“Lui è mio. Ha scelto di avere accanto a sé una donna matura, bella, di classe e soprattutto intelligente... tu sei soltanto una stupida”
Apparvero Luna e le sue amiche, che iniziarono ad insultarla.
“Sei così poco femminile!”
“Una ragazzina immatura e pasticciona... non sei in grado di preparati un panino, come pretendi che Mamoru voglia passare la sua vita con te?”
“Non può rischiare di farsi prendere in giro dagli amici facendosi vedere con te in giro...”
“Per te va bene Umino” sentì, alle sue spalle, una voce che ben conosceva
“Chibi-Usa!!! Ma ti rendi conto di ciò che dici? Se io e Mamoru non ci sposiamo, tu non potrai mai nascere!”
“Ti sbagli Odango!” questa volta fu Mamoru a parlare
“Mamo-chan!”
“Mamoru-san, ragazzina impertinente! Chibi-Usa e figlia mia e della donna che amo davvero”
“Ma... ma non può essere...lei... noi...” si portò le mani al viso e cadde in ginocchio. “Come potete farmi questo?”
“Abbiamo cambiato il futuro... mi dispiace Usagi!” rispose Luna
“Luna, anche tu...”
“Ah... e non sei più una guerriera sailor. Sei troppo piagnucolosa per combattere... adesso il potere è passato alla nuova fidanzata di Mamoru.
“Minako!!!”
“Mi sono stancato dei tuoi capricci, Odango. Sono troppo intelligente per te, al mio fianco voglio una vera donna...”
Si raccolsero in cerchio intorno a lei per schernirla e chiamarla numerose volte: “STUPIDA”
Ridendo delle sue lacrime.
Puntandole il dito contro.
Aggredendola.
E si svegliò

Si portò seduta lanciando un urlo.
Luna, che dormiva ai piedi del letto, fece un balzo
“Usagi, cosa è successo? Hai fatto un brutto sogno?”
“È stato terribile Luna. Ho sognato che Mamoru mi lasciava per una ragazza più bella di me, che le ragazze mi cacciavano dal gruppo e che Chibi-Usa non era più figlia mia... c'eri anche tu e mi dicevi che non potevo più essere na guerriera perchè sono troppo pasticciona”
Iniziò a singhiozzare.
Luna le si avvicinò strusciandosi sul viso di Usagi per consolarla.
“È stato solo un sogno. Probabilmente sei stressata per l'attacco che hai subito e hai avuto gli incubi. Stai tranquilla.”
“Sicuramente è così.” rispose triste
“Fa una cosa. Vai da Mamoru, raccontagli il tuo sogno, così ti farà sentire più sicura”
“Non voglio disturbarlo per queste stupidaggini, mi passerà.”
Luna annuì, sapendo già cosa fare.

Mentre Usagi era a scuola, corse a casa di Mamoru, sperando di trovarlo.
Spiando dalla finestra del terrazzo, lo vide mentre era intento a leggere un libro, grattò con la zampa sul vetro per attirare la sua attenzione.
Mamoru si girò e corse ad aprire.
“Luna, tutto bene? È successo qualcosa ad Usagi?”
“Sì, va tutto bene. È solo che stamattina aveva l'aspetto di un fantasma”
Mamoru la fissà curioso
“Perchè? Non è stata bene?” iniziava a preoccuparsi
“Moralmente. Credo abbia avuto un brutto incubo la notte scorsa, volevo solo chiederti se potevi rincuorarla un po'.”
Mamoru annuì, sapendo già cosa fare.
“Le farò una sorpresa, mi farò trovare davanti il liceo.”
Luna sorrise, poi lo salutò e corse via.
Prima di andare verso la scuola di Usagi, pensò bene di fare una tappa in un negozio.

Più afflitta che mai Usagi uscì da scuola.
Quel giorno non aveva aperto bocca, limitandosi a dire a Naru che aveva un forte mal di testa.
A capo chino, non si accorse che, appoggiato alla sua moto, c'era Mamoru con una rosa rossa in mano che l'aspettava sorridendo.
Alzò lo sguardo e incredula, lo scorse.
Le labbra s'incurvarono in un sorriso e corse da lui che l'accolse tra le braccia.
“Come mai sei venuto? Non avevi da studiare?”
“Ho voluto prendere una pausa e ho pensato che avremmo potuto trascorrere il pomeriggio insieme, che ne pensi?”
La colse impreparata ma la sua risposta non poteva che essere positiva
“Penso che sia un'idea favolosa”
“Salta su allora” le disse porgendole un casco

Andarono a casa di lui.
“Come mai siamo venuti a casa tua, Mamo-chan?”
“Volevo fare due chiacchiere con te, Usako”
“Cosa è successo? Ti sei stancato di me, vero? Vuoi lasciarmi per una ragazza più bella e diligente di me, dì la verità!” esplose piagnucolando
“Ma la vuoi smettere di dire scemenze? Non è niente di tutto questo. Ieri, il tuo compleanno, è stato rovinato da quella strega, volevo solo passare la giornata con te. Se poi non ti va, posso anche riportarti a casa...”
“Sì che mi va, Mamo-chan... scusa, è che stanotte ho fatto un brutto sogno e sono ancora scossa... tutto qui.” gli rispose a capo chino
La prese per mano e la fece sedere accanto a sé sul divano, le carezzò il viso e con il suo sorriso rassicurante la invitò a raccontargli di quell'incubo che tanto l'aveva scossa,
Usagi raccontò a Mamoru tutto quello che aveva sognato e lui, non potè trattenere un risolino.
“Ecco vedi? Facevo meglio a stare zitta... mi prendi anche in giro...”
“Calmati Usako. Non volevo ridere del tuo sogno... mi ha fatto sorridere la situazione surreale.”
“È vero? Vuoi lasciarmi per una più attraente? Dimmi la verità!”
“Ma non dire sciocchezze. Io ti amo e non ti lascerei per nessuna al mondo”
“Sembrava così vero quel dannato sogno...”
“Era soltanto un sogno. Non accadrà mai niente de genere, chiaro?”
le rispose abbracciandola.
Usagi rispose al suo abbraccio stringendosi.
“Mamo-chan?”
“Dimmi”
“Quando è il tuo compleanno?”
Mamoru rise alla domanda: “È il 3 agosto, Usako”
“Non me ne dimeticherò!”
“Non ho dubbi” le rispose sciogliendo l'abbraccio e prendendo un cofanetto dal tavolino posto davanti il divano - “questo è per te”
“Mamo-chan, non dovevi”
“Invece sì. Te lo meriti”
“Cosa ho fatto per meritarmelo?”
“Hai riempito... di vita... la mia vita. Semplicemente.”
Aprì il pacchetto sotto gli occhi curiosi di Mamoru e alla vista del dono rimase estasiata.
“Orecchini a forma di luna... in oro bianco... Mamo-chan, sei... sei unico!”
“Tutto per la mia principessa!”
“Non so cosa dire...”
“Dimmi semplicemente che non crederai a degli stupidi sogni, ma esclusivamente in quello che ti dico io. Io ti amo e per i miei occhi, non ci sarà mai nessuna, più bella della mia Regina!”
“Ti dirò molto di più, io ti amo. E non crederò a degli stupidi sogni.”

Non sarebbero servite altre spiegazioni, dopo la bella dichiarazione fatta da Mamoru.
Si appartenevano, seppur con caratteri contrastanti.
Ed ella lo sapeva che per lui era la migliore donna che potesse incontrare e che nessuno avrebbe preso il suo posto. Mai.


Erano anni che non aggiornavo la raccolta di Missing moments e così, ho voluto scrivere qualcosa in più sul compleanno di Usagi.
Ho praticamente avuto un momento di super romanticità... eheh spero sia di vostro gusto!
Tutto questo, anche per dimostrarvi che sono tornata in piena attività e che il capitolo 15 di “Forever You and Me” è già in elaborazione, con tante novità.
Questa missing è stata scritta in due ore in un momento di fluida ispirazione, per cui, se ci dovessero essere errori o altre cose che non vanno, vi chiedo scusa in anticipo.
Aspetto i vostri pareri, a presto!!!

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