Crema e cioccolato di joey_ms_86 (/viewuser.php?uid=13719)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lui ***
Capitolo 2: *** Lei ***
Capitolo 1 *** Lui ***
CREMA
& CIOCCOLATO
Prima
parte
- Lui
Tutti
dicono di
amare il cioccolato
Non
è vero.
Loro
amano solo lo
zucchero che c’è nel cioccolato.
Infatti,
è vero che
tutti amano la cioccolata al latte, ma quanto più questa si
fa fondente, tanti
meno ne sono gli estimatori (che si sentono rari e audaci
nell’esplorazione di
quel gusto scomodo).
Il
fascino del
male.
Già
il 60% di
cacao, dona un retrogusto acre. Il 99% è disgustoso.
Perché
il vero
cioccolato fondente è amaro.
Ovviamente.
Innegabilmente
amaro
e nero.
Ma
è quella la
cioccolata. È quello il suo vero sapore.
Il
resto è
edulcorato.
Come loro. Anche loro
sono edulcorati.
Gente
che ama le
montagne russe ma non le rapide dei torrenti (estremamente appagante
sentirsi
coraggiosi davanti al pericolo costruito).
Ma
sono in pochi
che amano il rischio.
Perché
anche il
rischio è amaro. È dannazione e buio.
È
l’inferno.
Il
rischio è una
lama affilata sulla pelle, non un martello di gommapiuma.
Per
questo non
smetteranno mai di addolcire il cioccolato.
Per
questo non lo
chiameranno mai cacao.
Eppure.
Eppure continueranno a dire che adorano la
cioccolata, vezzeggiandosi quasi della loro passione verso qualcosa che
non
esiste. Verso ciò che non conoscono nella sua natura.
O
meglio
ciò che preferiscono non conoscere,
nascondendolo sotto strati di finto miele e conservanti.
Bisogna
abituarsi
al fondente, un po’ alla volta. Come si abitua un bambino al
whisky che lo
renderà prima adolescente e poi uomo.
Bisogna
superare
l’impatto sgradevole per cominciare ad apprezzarlo per il suo
vero gusto.
Non
bisogna
scansare l’amaro poco a poco fino ad arrivare al cioccolato
bianco che di
cioccolato ha ormai solo il nome.
È
il problema di
chi è abituato a scegliere. Rifiuta, scansa, sostituisce.
Latte
al posto del
cacao. E poi si diletta a chiamare le cose con nomi che non gli si
addicono.
Chi
non ha scelta
ingoia. Chi ha già un destino scritto, manda giù
e si sfama.
Amaro
o dolce. Nero
o bianco.
E
chi ha un nome
oscuro nel sangue viene nutrito di nero e di amaro.
Viene abituato al buio.
Per
questo il sole
accecante gli brucerà gli occhi, e il miele gli
ustionerà la lingua e gli
nauseerà lo stomaco.
E
per questo, gli
basterà un accenno di bagliore per distinguere i contorni.
Un solo raggio
basterà ad
indicargli la via. Saprà
gustare al
meglio ogni sapore che gli si farà assaporare.
E
saprà trovare
quel sentore di dolcezza anche nell’amaro. Le sfumature
grigie e i nei bianchi
dove il nero domina incontrastato.
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Capitolo 2 *** Lei ***
…ed ecco il seguito!!
Seconda
parte - Lei
La
crema piace
a tutti. Come si fa a non amare la crema?
Forse
non è il
gusto preferito, forse a volte è un po’ pesante,
né frivola come una fragola, né
fresca come il cocco, né leggera come l’ananas.
È
calda e
densa. Non può non piacere.
In
molti non ne
sopportano grandi quantità. Magari ne prendono giusto un
cucchiaino.
L’assaggiano
dal cono degli altri senza mai chiederla nel proprio.
O
ancora la
mangiano solo nelle crostate.
Ma
fondamentalmente, nessuno la disdegna.
Piace
a tutti.
Ma.
Sono
pochi quelli che ne apprezzano ogni sfaccettatura. Sono pochi quelli
che
apprezzano le scagliette di limone che ne infortiscono il sapore.
Quell’asprezza
impalpabile, insentibile, che
però distingue la vera crema. Quasi
le desse personalità.
Eppure
un tocco
così fondamentale e raffinato, resta nascosto. Qualcuno
addirittura la
preferisce, senza limone.
Qualcuno
dice
che tanto è uguale.
Ovviamente
non lo è.
Il
limone fa
parte di lei.
È
il pizzico di
sale nelle torte.
È
il prezzemolo
nel sugo.
È
il
peperoncino sulla pasta.
Non
è uguale.
Non
per chi è
attento quantomeno.
Non
per chi non
si accontenta della superficie.
Non
per chi
prende il pacchetto completo.
Perché
quando
accetti il tutto compreso, vuoi sapere cosa comprende, vuoi assaporare
tutto.
E
dopo te lo
tieni così e te lo studi, ingrediente per ingrediente.
E
se pure
all’inizio non ti eri accorto di quel tocco asperrimo, poi
cominci ad amarlo.
Cominci
ad
apprezzare quella punta di durezza nella dolcezza cremosa.
Anzi,
diventa
una parte da amare, come le uova, lo zucchero, il latte.
Ma
per fare
tutto questo devi amarla la crema. Non
può piacerti un po’.
Non
può
piacerti così così.
Non
puoi
volerla a piccole dosi.
Non
può
stomacarti.
Lei
non è una
qualsiasi. È quella con qualcosa in più.
La
crema è
cremosa, quasi pedante, è perfetta, completa, profonda,
intensa.
la
si guarda,
volendola, ma si ha paura di non digerirla. Che sarà troppo
pesante. Che è
semplicemente troppo.
E
infatti la
crema piace a tutti, ma sono in molti a ripiegare su qualcosa di
più leggero.
Di meno impegnativo. Sono molti quelli che si accontentano e la
lasciano là,
convincendosi che tutto sommato non ne vale la pena.
Ma
in fondo è
meglio così.
Perché
lei
merita di più. Perché lei è la
migliore.
Non
è da un
cucchiaino e via.
Sarebbe
uno
spreco mangiarla insieme ad altro. O anche mangiarla pensando ad altro.
O
mangiarla
perché non si ha niente da fare.
Senza
darle il
giusto valore.
La
crema è
speciale. Con tutto l’aspro di quel limone che a volte brucia
la bocca.
Allora
che
mi dite? Com’è?
Orribile?
Accettabile? Senza senso? Non ho capito nulla dei personaggi?
Per
quanto
mi riguarda, non so come mi siano venute in mente queste analogie, ma
anche
rileggendole (perché ve l’ho detto, ho avuto un
raptus improvviso e ho obbedito
all’ispirazione del mio cervellino bacato? XD )
l’ho trovate molto calzanti con
i protagonisti.
Se
ho
scritto cavolate qualcuno me lo dica, please!!!
Ciao
a
tutti.
P.s. un
grazie di cuore a
chi ha recensito. Lo so che a volte è una seccatura, neanche
io recensisco
spesso, ma posso assicurarvi che ad un autore fa molto piacere avere
dei pareri
su ciò che scrive, anche negativi!!!
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